Comune di Livorno Circoscrizione 1 � �olori �e��e �onne Otto Poetesse per l’Otto Marzo ottomarzo duemiladieci � �olori �e��e �onne 3 L’8 Marzo nasce da un giorno di lotta delle donne: 129 operaie di un’industria tessile di New York, durante uno sciopero contro le condizioni disumane di lavoro, morirono l’8 marzo del 1909 in un incendio all’interno della fabbrica ove lavoravano a causa delle uscite bloccate dai proprietari. Nel tempo l’8 Marzo ha assunto, a livello mondiale, i connotati della Festa della Donna. È un giorno in cui le donne festeggiano, incontrandosi e scambiandosi auguri e mimose, ma è anche un giorno in cui le donne riflettono sulle loro condizioni di madri e lavoratrici, di diritti acquisiti e di altri da raggiungere. Questa piccola antologia di poesie, scritte da donne di paesi e culture diverse, sono un invito a riflettere insieme; si possono leggere come piccole storie, come racconti di vita, come riflessioni sulla realtà e su noi stessi. Pensiamo che possano essere utili per dare, nella Giornata della Festa della Donna, uno sguardo diverso al mondo che ci circonda. Livorno, 8 marzo 2010 � �olori �e��e �onne Bambino di Alda Merini (Italia, 1931-2009) Alda invita i bambini a vivere la loro vita con gioia e fantasia per portare la pace nel mondo Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia legalo con l’intelligenza del cuore. Vedrai sorgere giardini incantati e tua madre diventerà una pianta che ti coprirà con le sue foglie. Fa delle tue mani due bianche colombe che portino la pace ovunque e l’ordine delle cose. Ma prima di imparare a scrivere guardati nell’acqua del sentimento. 5 6 � �olori �e��e �onne Donna di Joumana Haddad (Libano, 1970) Joumana ha la coscienza della sua forza e della sua libertà, che nasconde nonostante tutte le pressioni e le umiliazioni che riceve dagli uomini della società in cui vive. Nessuno può immaginare quel che dico quando me ne sto in silenzio chi vedo quando chiudo gli occhi come vengo sospinta quando vengo sospinta cosa cerco quando lascio libere le mie mani. Nessuno, nessuno sa quando ho fame quando parto quando cammino e quando mi perdo, nessuno sa che per me andare è ritornare, e ritornare è indietreggiare, che la mia debolezza è una maschera e la mia forza è una maschera, e quel che seguirà è una tempesta. Credono di sapere e io glielo lascio credere e creo. Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà fosse una loro concessione e ringraziassi e obbedissi. Ma io sono libera prima e dopo di loro, con loro e senza di loro sono libera nella vittoria e nella sconfitta. La mia prigione è la mia volontà! La chiave della mia prigione è la loro lingua ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio e al mio desiderio non riusciranno mai a domare. Sono una donna. Credono che la mia libertà sia loro proprietà ed io glielo lascio credere e creo. www.joumanahaddad.com (Tradotta da Valentina Colombo) � �olori �e��e �onne 7 I bambini imparano quello che vivono di Dorothy Law Nolte (USA, 1954-2005) Dorothy ci ricorda che quello che un bambino impara e fa da grande deriva direttamente dalle esperienze che i grandi gli hanno fatto vivere. I bambini imparano ciò che vivono Se un bambino vive nella critica impara a condannare. Se un bambino vive nell’ostilità impara ad aggredire. Se un bambino vive nell’ironia impara ad essere timido. Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole. Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente. Se un bambino vive nell’incoraggiamento impara ad avere fiducia. Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia. Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede. Se un bambino vive nell’approvazione impara ad accettarsi. Se un bambino vive nell’accettazione e nell’amicizia impara a trovare l’amore nel mondo. (Traduzione di G. Sartorio, Rizzoli, 2008) 8 � �olori �e��e �onne Maniera in cui scoprii i due tipi di morte di Cecilia Vicuña (Cile, 1948) Il racconto di Cecilia sul suo rapporto con i conigli quando era bambina diventa un pensiero sui vari tipi di morte che si incontrano nella vita. da piccola avevo dei conigli e mi piacevano tanto che non mi staccavo da loro durante tutto il giorno. li guardavo senza sosta ma non mi venne mai in mente che erano animali che mangiavano e fu cosi che morirono. io non riuscivo a capire perché era successo dato che loro «sapevano» che io li amavo, per me esisteva solo un tipo di morte ed era quella di dolore o tristezza. poi, uno zio mi chiese che cosa davo da mangiare ai conigli e io lo trovai molto strano. gli dissi che non gli davo niente, chiesero ai grandi e tutti risposero che essendo miei gli animaletti si supponeva che li alimentassi io. gran commozione per la morte dei conigli. tutti considerarono che ero scema e snaturata. a me non importò, ma pensai che da allora in poi avrei dato da mangiare a tutte le cose che mi piacevano perché voleva dire che c’erano due tipi di morte: quella di fame e quella di dolore. Giovani poeti Sudamericani a cura di Hugo García Robles e Umberto Bonetti, Einaudi, 1972 � �olori �e��e �onne Dove sono le donne di Anne Sexton (Usa, 1928-1974) Anne ci ricorda che molte donne, mentre gli uomini all’esterno pensano a riformare il mondo, vivono la casa come se fosse viva e sono sottomesse ad essa. Da questo deriva il fatto che pensano sempre a come pulirla e rassettarla e con il pensiero sono sempre lontane da ogni esperienza. Dove sono le donne mentre voi camminate per le strade in branchi regolari la domenica mattina col passo degli sfaccendati? fanno la spesa le faccende di ogni giorno lavano i piatti del sabato sera e badano ai bambini mentre voi camminate per le strade la domenica mattina col passo degli sfaccendati dove sono le donne mentre voi rifate il mondo a misura vostra un mondo rosso un mondo nero la sera intorno al tavolo? cucinano apparecchiano mettono i piatti sulla tavola li riempiono di cibo mentre voi rifate il mondo a misura vostra dove sono le donne quando voi fate loro l’amore? lontano da voi pensano al giorno dopo alla spesa ai piatti da lavare alle faccende ai figli alla cucina alle posate alla tavola ai piatti pensano al giorno dopo, loro. La poesia femminista a cura di Nadia Fusini e Mariella Gramaglia, La Nuova Sinistra, 1974 9 10 � �olori �e��e �onne Ritratto di una principessa sconosciuta di Sophia De Mello Breyner Andresen (Portogallo 1919) Sofia ci racconta di questa principessa: è così bella e delicata perché nella sua storia c’è tutta la violenza e la crudeltà dei suoi avi, che hanno sfruttato migliaia di schiavi e con il passare delle generazioni si sono evoluti e hanno permesso a lei di essere così bella e delicata. Perché lei avesse un collo così fine Perché i suoi polsi avessero fragilità di stelo Perché i suoi occhi fossero così frontali e limpidi Perché la sua schiena fosse così dritta E lei tenesse la testa così eretta Con una chiarità così semplice sulla fronte Sono occorse successive generazioni di schiavi Con il corpo piegato e grosse mani pazienti A servire successive generazioni di principi Ancora un poco rozzi e grossolani Avidi crudeli e fraudolenti Fu un immenso sperpero di gente perché lei fosse quella perfezione Solitaria esiliata senza meta. Sophia De Mello Breyner Andresen, Il sole Il muro Il Mare a cura di Giulia Lanciana, Japadre Editore, 1988 � �olori �e��e �onne Frigorifero di Saadiyya al-Mufarrih (Kuwait, 1964) La solitudine di una donna che confronta l’ordine delle sue cose e il disordine e la solitudine che vive, senza che nessuno apra i pensieri e le emozioni della sua anima L’ho aperto Il contenuto era in ordine. Bottiglie di latte a lunga conservazione Barattoli di yogurt Pacchi di carne surgelata Mele gialle Medicine e pane e… e… e via dicendo. Nel frigorifero della mia anima Il contenuto è in disordine Scade Senza che nessuno lo apra. Da Non ho peccato abbastanza Antologia di poetesse arabe e contemporanee a cura di Valentina Colombo, Oscar Mondadori, 2007 11 12 Il posto di una donna di Imtiaz Dharker (India, 1954) Imtiaz racconta la fatica della donna ad esprimere le sue emozioni ed i suoi sentimenti, che devono rimanere nascosti. Devi stare attenta alla bocca, soprattutto se sei una donna. Un sorriso va soffocato con l’orlo del sari. Nessuno deve vedere la tua serenità incrinata, neppure dalla gioia. Se ogni tanto hai bisogno di urlare, fallo da sola, ma di fronte a uno specchio dove puoi vedere la forma strana che prende la bocca prima che la strofini via. Da L'India dell'anima a cura di Andrea Sirotti, Le Lettere, 2000 � �olori �e��e �onne � �olori �e��e �onne 13 Sommario Premessa.......................................................................................3 Bambino di Alda Merini.........................................................................................................5 Sono una donna di Joumana Haddad..............................................................................................6 I bambini imparano ciò che vivono di Doret’s Law Nolte............................................................................................7 Maniera in cui scoprii i due tipi di morte di Cecilia Vicuña 1948.......................................................................................8 Dove sono le donne di Anne Sexton.......................................................................................................9 Ritratto di una principessa sconosciuta di Sophia De Mello Breyner Andresen................................................10 Frigorifero di Saadiyya al-Mufarrih...................................................................................11 Il posto di una donna di Imtiaz Dharker................................................................................................12 Ringraziamo il Professor Alessandro Marchiori che ci ha gentilmente aiutato nell’elaborazione di questo opuscolo Cura editoriale e stampa: Uff. URP - Pubblicazioni - Rete Civica • Marzo 2010