PG1 – Biomedica Corso Istruttori FSN / DSA primo livello Scuola Regionale dello Sport CONI Liguria L’apparato locomotore APPARATO LOCOMOTORE OSSA ARTICOLAZIONI MUSCOLI scheletro articolazioni muscoli I TESSUTI DELL’ APPARATO LOCOMOTORE L’apparato locomotore è formato dalle ossa, dalle articolazioni e dai muscoli scheletrici. Il tessuto osseo e cartilagineo che compongono ossa e articolazioni sono tessuti CONNETTIVI…. … mentre il TESSUTO MUSCOLARE è un tipo di tessuto a sè stante, I cui elementi cellulari hanno forma lementi allungata e capacità di accorciarsi ( contrazione ): TESSUTO MUSCOLARE LISCIO involontario TESSUTO MUSCOLARE STRIATO: SCHELETRICO volontario MIOCARDICO involontario TESSUTO OSSEO: COMPATTO : omogeneo, privo di cavità SPUGNOSO: formato da trabecole che circondano piccole cavità contenenti midollo osseo ( le trabecole si dispongono lungo le linee di forza che conferiscono all’osso maggiore resistenza alla trazione e alla compressione Microscopicamente, l’osso si divide in due tipi, lamellare e fibroso. Quest’ultimo è poco rappresentato ( cemento dei denti e in prossimità dell’attacco di tendini e legamenti nelle articolazioni. Tessuto muscolare INVOLONTARIO : miocardio e muscolo liscio VOLONTARIO : muscolo scheletrico Il muscolo ha una grande capacità di adattarsi alle richieste funzionali ( es cuore d’atleta e ipertrofia muscolare da sport , ipotrofia da non uso ), ma scarse possibilità rigenerative in caso di lesione con perdita di sostanza ( sostituzione con tessuto connettivo fibroso che ripara il danno ma non ripristina la funzione ( lesioni muscolari, cicatrice del miocardio dopo infarto ) Tessuto muscolare liscio Cellule allungate ( fibrocellule ), capaci di contrarsi indipendentemente dalla volontà: fanno parte della parete degli organi cavi … : Attività peristolica Attività peristaltica … e dei bronchi, vasi sanguiferi, ghiandole, pupilla, mm erettori dei peli, capezzolo, scroto. Tessuto muscolare scheletrico o striato Le cellule del muscolo striato prendono il nome di FIBRE MUSCOLARI e possono essere molto lunghe ( fino ad alcuni cm nel muscolo sartorio ), circondate da connettivo lasso detto ENDOMISIO: più fibre muscolari sono avvolte in fascetti dal PERIMISIO, che a loro volta si riuniscono in fasci più grandi avvolti dall’ EPIMISIO, al cui esterno si trova la FASCIA MUSCOLARE La caratteristica striatura delle fibre muscolari è dovuta all’ordinata disposizione di proteine fibrillari che permettono, interagendo tra loro, la contrazione muscolare ( accorciamento del muscolo ) Proteine muscolari Actina Troponina Tropomiosina Miosina I filamenti di miosina si “ agganciano” a quelli di actina, troponina e tropomiosina, e con consumo di energia, si flettono, determinando lo scivolamento delle fibrille e l’accorciamento delle fibre muscolari: Contrazione muscolare Tessuto muscolare striato miocardico Ha caratteristiche morfologiche simili al tessuto muscolare scheletrico ( striato ) ma funzionalmente è affine al muscolo striato ( involontario ); è in grado di contrarsi in modo ritmico e automatico ( indipendentemente dalla stimolazione nervosa ); ha una struttura plessiforme. Placca motrice Principi di antropometria e auxologia; principi generali di alimentazione dello sportivo NEGA ALTRE PATOLOGIE, SEGNI O SINTOMI RILEVANTI, IN ATTO O PREGRE BMI Body Mass Index Metabolismo energetico Ogni funzione del nostro organismo richiede energia L’energia viene liberata dalla scissione dell’ ATP in ADP ( ATP ADP + P + energia ) L’ATP deve essere ricaricato ( ADP +P + energia ATP ) con un processo che richiede energia Questa energia è fornita dalla rottura di Importanza dell’alimentazione Metabolismo energetico = normale funzionalità di tutti gli organi Accrescimento / trofismo / riparazione / ricambio Trasporto di ossigeno Difese immunitarie Protezione dai radicali liberi ( antiossidanti ) Neuromodulazione NELLO SPORT: seconda solo all’allenamento nel raggiungimento di una buona performance sportiva ALIMENTAZIONE CARBOIDRATI ( ZUCCHERI ) CARBOIDRATI SEMPLICI CARBOIDRATI SEMPLICI ZUCCHERO DOLCI IN GENERE, SOFT DRINKS CIOCCOLATO MIELE MARMELLATA FRUTTA CARBOIDRATI COMPLESSI CARBOIDRATI COMPLESSI PANE PASTA RISO CEREALI ( GRANO, ORZO, SEGALE, AVENA, MAIS ) PATATE LEGUMI ASSORBIMENTO CARBOIDRATI PROTEINE PROTIDI ( PROTEINE ) CARNI ROSSE E BIANCHE PESCE LATTE E DERIVATI UOVA LEGUMI LIPIDI ( GRASSI ) GRASSI SATURI FORMAGGI, PANNA, BURRO, CREME, CIOCCOLATO CARNI ROSSE SALUMI, INSACCATI GRASSI INSATURI OLIO DI OLIVA, DI MAIS , DI RISO PESCI ARACHIDI, FRUTTA SECCA SALI MINERALI, VITAMINE SALI MINERALI, VITAMINE FRUTTA E VERDURA ( VIT A, B, C, E, K ) CARNI ( VIT B12 ) LATTE ( VIT D ) 5 PORZIONI AL GIORNO! ACQUA 8 bicchieri…. ma anche di più 8 bicchieri = circa 1500 cc Attività sportiva aumenta il fabbisogno: sudorazione, respirazione, ambiente , acqua metabolica La quantità di liquidi deve includere anche: COMPOSIZIONE DELLA DIETA COMPOSIZIONE DELLA DIETA PIRAMIDE ALIMENTARE OK! NO! Primo soccorso sul campo di gara: parte generale EVENTI SUL CAMPO DI GARA TRAUMATICI NON TRAUMATICI Sportivi = popolazione soggetta a screening sanitario ( Italia DM 18/02/1982, decreto Balduzzi 20/07/2013, Decreto del fare 20/08/2013, Legge 125/2013 30/10/2013 ) ma comunque a rischio ( traumi, cardiopatie – ischemica, aritmie, MI - scatenate da esercizio fisico, pneumotorace spontaneo, rottura aneurismi della base cranica, lesioni da sovraccarico )! 1. traumatologia Alcune caratteristiche del trauma sportivo Osservazione diretta dell’incidente da parte dei soccorritori Intervento quasi sempre sicuro e tempestivo Spesso, ma non sempre, soccorritori qualificati e ben attrezzati ( al momento solo grandi eventi, entro il 2015 – D. Balduzzi – personale formato al BLS-D in tutte le società sportive dilettantistiche ) Cause del trauma sportivo Brusche accelerazioni o decelerazioni ( es. cambi di direzione ) con sollecitazione di strutture muscolari, articolari, ossee Urto contro avversari o superficie di gioco Urto con strumenti di gioco o attrezzi sportivi Urto con strutture limitrofe al campo di gioco, quando non rimosse o rese sicure ( es. reti, gradini, ecc.) o durante attività outdoor A SECONDA DELLA SEDE DI LESIONE IN RAPPORTO ALLA SEDE DI APPLICAZIONE DELLA FORZA CHE LA PROVOCA, I TRAUMI SPORTIVI SI POSSONO DIVIDERE IN • TRAUMI DIRETTI •TRAUMI INDIRETTI Trauma diretto Si verifica quando la sede della lesione coincide con il punto di applicazione della forza che l’ha determinata. Es. : frattura dello zigomo o del naso per contrasto di testa o nella touche ( calcio, rugby ) , frattura di polso per caduta con braccia estese ( snowboard, pattinaggio ), lesioni muscolari per calci o colpi ( tae kwondo, arti marziali, savate), otoematoma ( lotta, pugilato), ferite alla testa per urto contro il boma ( vela) f, lesioni oculari per urto con la palla ( tennis, squash, baseball, cricket ) Trauma indiretto Quando l’applicazione della forza determina, per flessione, torsione, compressione o trazione una lesione più o meno lontana dal suo punto di applicazione Es. : lesioni LCA ginocchio per caduta con blocco di uno sci ( sci ); fratture dell’angolo costale posteriore per cadute “ a piatto” sul torace ( skateboard, sport invernali ) ; lesione muscolare del quadricipite femorale per contrasto o per calcio alla palla ( calcio ) Traumi da sport Abrasioni, ferite Contusioni Fratture Distorsioni articolari Lussazioni Lesioni muscolari Lesioni spinali Lesioni organi interni ( reni, milza ) MI per “concussio cordis” Traumi multipli / complessi Evitare situazioni a rischio! Aggressività in campo Polemiche arbitrali Tifo eccessivo e inadeguato che crea tensione anche in campo Scarso fair play Prevenire! Corretto insegnamento del gesto atletico Corretto insegnamento ed osservanza delle regole di gioco Stretching, riscaldamento Corretta preparazione fisica Tempi di recupero adeguati Protezioni ( caschi, paradenti, parastinchi ) anche quando non obbligatori Sicurezza ambientale Visite mediche periodiche Interazione allenatore- preparatoremedico-fisioterapista / massaggiatore Educazione di atleti, genitori, dirigenti delle Società sportive, pubblico. TRAUMA: principi generali di trattamento in urgenza Astenersi da manovre poco conosciute o incongrue In casi apparentemente gravi ( perdita di coscienza , emorragie gravi ) non perdere tempo ad allertare i Servizi di Emergenza ( 118 ) Rassicurare sempre la vittima, allontanare i curiosi Regime RICE ( Rest = riposo, Ice = ghiaccio, Compression = compressione, Elevation = elevazione dell’arto colpito ) TRAUMA: Principi generali di trattamento successivo Diagnostica per immagini ( Rx, etg, TC, RMN ) Corretti tempi di recupero: rispetto dell’esigenza dell’atleta di ritornare alla pratica sportiva, rispetto della fisiologica guarigione e della necesaria riatletizzazione Valutazione opportunità e corretta scelta delle terapie ( mediche – farmaci -, fisiche, chirurgiche) La corretta riabilitazione da un trauma sportivo, che abbia o meno richiesto un intervento chirurgico, rappresenta il più importante fattore nella ripresa sicura ed efficace dell’attività sportiva. Diagnostica per immagini RADIOLOGIA ( fratture, lussazioni ) ECOGRAFIA ( lesioni dei tessuti molli, lesioni muscolari e tendinee ) TAC e RMN ( lesioni legamentose, fratture, lesioni tendinee, lesioni muscolari ) Riabilitazione Terapie Fisiche : ultrasuoni ( UST ) , laserterapia, ionoforesi, elettroterapia ( TENS, diadinamiche, raforzamento muscolare, rilassamento muscolare ) , magnetoterapia, onde d’urto, tecar terapia riduzione edema, infiammazione, dolore, contratture muscolari, riassorbimento ematomi e versamenti. FKT – Isocinetica: ripresa del normale range di movimento della articolazione, ripresa tono muscolare Propriocettiva: ripresa dei meccanismi riflessi di controllo muscolare e articolare Riabilitazione di primaria importanza per una ripresa corretta, sicura, completa ed efficace dell’attività sportiva dopo un periodo di immobilità per un trauma sportivo Non solo le lesioni trattate chirurgicamente necessitano di riabilitazione! I corretti tempi di recupero sono fondamentali e vanno stimati in base alla gravità clinica del caso, ma anche alle capacità di recupero dell’atleta. Tempi troppo brevi espongono al rischio di ricadute ma… … i tempi vanno ridotti al minimo indispensabile per poter rientrare in attività! Nella carriera di un atleta di buon livello bisogna prevedere periodi di inattività a causa di traumi, e cercare di prevenire le recidive con adeguati trattamenti di recupero e potenziamento da inserire nei programmi di allenamento. 2. Urgenze ed emergenze non traumatiche Perdita di coscienza: sincopi, lipotimie, morte improvvisa Difficolta’ respiratoria acuta: crisi asmatica, pnx spontaneo, ostruzione delle vie aereee Shock : emorragia anche a seguitro di trauma addominale o frattura Morte improvvisa sul campo di gara Cause diverse a seconda dell’età, nella maggior parte dei casi per causa cardiaca ( MAVD, miocardiopatie dilatative / ostruttive, gravi aritmie – canalopoatie, s.Brugarda, s.Lenègre, cardiopatia ischemica ) Cause non cardiache : rottura aneurisma della base cranica Prevenire! Visita medica!!! Inclusiva di ECG a riposo ( ev. sotto sforzo – test da sforzo – negli sport ad elevato impegno cardiovascolare; o dopo sforzo: step test – visita medica B1 DM 18/2/1982 ) e eventuali altri esami se da anamnesi / visita risultano dubbi. In Italia obbligatoria per legge per tutti gli sportivi non agonisti e agonisti Dal 1982 ad oggi, ha ridotto l’incidenza di morte improvvisa del 89% Italia : MI 1 / 1.500.000 praticanti / anno vs USA /UK 1 / 200.000 – 300.000 prat./anno = circa 5 -7 volte meno frequente Decreto Balduzzi: SSD devono dotarsi di Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE ) entro 30 mesi dal luglio 2013 + formazione di personale della SSD per l’uso del DAE Comunicazione acquisizione DAE al 118 Rete PAD ( public access defibrillation ) Presenza garantita del personale formato durante allenamenti e competizioni EVENTO NON TRAUMATICO: principi generali di trattamento in urgenza Astenersi da manovre poco conosciute o incongrue In casi apparentemente gravi ( perdita di coscienza!!!) non perdere tempo ad allertare i Servizi di Emergenza ( 118 ) Rassicurare sempre la vittima, allontanare i curiosi Se polso e respiro PLS, se polo e respiro assenti RCP D ! Catena della sopravvivenza Impianti sportivi Infermeria pulita e facilmente raggiungibile Accesso all’impianto ad eventuali mezzi di soccorso Segnaletica chiara Messa in sicurezza ( rimozione se vicini al campo o agli spogliatoi ) di cavi elettrici, scale scivolose, reti metalliche danneggiate, strutture ( muretti, gradini, rubinetti ) potenzialmente pericolosi Personale responsabile INFERMERIA Confortevole ( aria, luce, temperatura ) Lettino, lavandino, sapone, asciugamani, una coperta Telefono/telefono interno/ cellulare Frigorifero/ congelatore con borse del ghiaccio riutilizzabili/cubetti di ghiaccio Cassetta di pronto soccorso ( * ) o armadietto contenente materiale di soccorso, correttamente custoditi ma facilmente raggiungibili CASSETTA PRONTO SOCCORSO Disinfettante anionico ( Citrosil® o Betadine ®) o acqua ossigenata Compresse di garza sterile e non, guanti monouso Cerotti a rotolo e/o a taglio di varie misure Forbici, pinze, lampadina, spille da balia Benda elastica tipo Ideal®, tubolari di rete elastica per fermare medicazioni, rotoli di garza idrofila o tipo Self Fix® Mercurocromo®, crema antiinfiammatoria, cerotti medicati con antiinfiammatorio Farmaci: solo farmaci per automedicazione ( es Aspirina®, Tachipirina®, Moment®, Buscopan®, ecc. ) Bagno oculare con apposita vaschetta ( es Optrex®) Stecche di legno, metallo o plastica per immobilizzazioni di emergenza ( sfigmomanometro, fonendoscopio )