ERGA EDIZIONI 1 I l CLPS (Coordinamento Ligure Persone Sieropositive) è un’associazione di volontariato nata nel 1989 da un gruppo di persone sieropositive. Dal 1994 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Regione Liguria. Gli scopi statutari riguardano: l’informazione, la prevenzione e la sensibilizzazione riguardo il tema dell’HIV/AIDS. Le principali attività sono: • hot line 010 3761700 dalle ore 8,30 alle ore 12,30 da lunedì a venerdì; • counselling vis a vis su appuntamento; • incontri nelle scuole con studenti ed insegnanti; • incontri con la popolazione carceraria; • segnalazione e denunce di carenze assistenziali e di eventuali discriminazioni; • organizzazione di eventi (mostra, convegni, ecc.). I servizi sono anonimi e gratuiti. “Leggere questo opuscolo può esserti utile anche se ritieni che il problema non ti riguardi. L’AIDS (Acquired Immunodeficiency Syndrome) può coinvolgere tutti: uomini, donne, giovani o vecchi, di qualsiasi ceto sociale, tendenza sessuale, nazionalità. E allora come ci si può proteggere dal virus dell’HIV? (Human Immunodeficiency Virus) e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili? In questo opuscolo troverai molti consigli utili che ti aiuteranno a chiarire i dubbi e a rispondere ad alcune domande”. Se desideri approfondire gli argomenti trattati puoi visitare i siti: www.aids.liguria.it e www.prevenzionedonna.it 2 REGIONE LIGURIA Assessorato alla Salute N el mondo le infezioni da HIV continuano ad aumentare: tale aumento si riscontra più tra le donne che tra gli uomini, come risulta dai dati forniti dal COA (Centro Operativo Aids). È da qualche anno che anche la Regione Liguria, grazie al monitoraggio delle nuove sieropositività, rileva un numero crescente di contagi per via eterosessuale e soprattutto l’abbassamento della percezione del rischio da parte delle potenziali vittime del virus. Le donne hanno maggiori possibilità di contrarre il virus durante i rapporti sessuali. Risulta, infatti, che la trasmissione da uomo a donna durante un rapporto sessuale è due volte più frequente e questo dipende soprattutto da fattori biologici. Infatti le microlesioni che potrebbero verificarsi durante un rapporto sessuale, possono costituire una via d’accesso per il virus. È evidente che una chiara informazione per prevenire l’infezione da HIV possa essere la cosa più importante, poiché la mancanza di una consapevolezza vera diffonde la malattia. “Prevenire è meglio che curare”: è l’obiettivo che ci si propone con questo opuscolo dedicato alle donne. Essere informate, conoscere e riconoscere i rischi rende consapevoli e la consapevolezza è uno strumento di tutela e di vita. Claudio Montaldo Assessore alla Salute 3 INFORMAZIONI UTILI È vietato ai datori di lavoro, pubblici e privati, lo svolgimento di indagini volte ad accertare nei dipendenti o in persone prese in considerazione per l’instaurazione di un rapporto di lavoro l’esistenza di uno stato di sieropositività per HIV. Art. 6 Legge 135/90. essuno può essere sottoposto, senza il suo consenso, ad analisi tendenti ad accertare l’infezione da HIV se non per motivi di necessità clinica nel suo interesse. Art. 5 Legge 135/90. N L a comunicazione di risultati di accertamenti diagnostici diretti o indiretti per infezione da HIV può essere data esclusivamente alla persona cui tali esami sono riferiti. Art. 5 Legge 135/90. I A l test per l’HIV è: gratuito, non occorre la richiesta del Medico, se desiderato può essere effettuato in anonimato. fine 2008 in almeno 10 Stati al mondo era vietato l’accesso alle persone con HIV/AIDS: Arabia Saudita, Armenia, Brunei, Cina, Corea del Sud, Iraq, Moldavia, Qatar, Russia, Sudan. I 4 l nostro consiglio è quello di chiedere informazioni all’agenzia di viaggi o all’Ambasciata/Consolato prima di partire. HIV: una realtà da conoscere L ’HIV è un virus che penetra in alcune cellule del nostro organismo. Una persona contagiata da questo virus risulterà sieropositiva al test, ma questo non significa che sia già malata: per molti anni, infatti, potrebbe non presentare alcun sintomo della malattia. In tale situazione l’unico modo per svelare la presenza di HIV nell’organismo è quello di sottoporsi al test di laboratorio. Una persona sieropositiva rimane tale per tutta la vita, può quindi trasmettere il virus pertanto ha l’obbligo di non contagiare altre persone. L ’AIDS è la fase avanzata di un lungo processo patologico causato dall’HIV. Una persona sviluppa l’AIDS conclamato quando le sue difese immunitarie sono fortemente compromesse, con una conseguente suscettibilità del paziente a infezioni e altre gravi malattie a carico di diversi organi. È quindi evidente come infezione HIV e AIDS non sono la stessa cosa: l’AIDS, infatti, rappresenta l’evoluzione terminale dell’infezione da HIV. 5 DOVE SI TROVA IL VIRUS I l virus HIV è presente nei liquidi organici della persona sieropositiva: sperma, secrezioni vaginali, sangue (compreso il sangue mestruale), latte materno. Questi sono i liquidi organici che contengono un’elevata concentrazione di virus. Per evitare il contagio questi liquidi non devono venire a contatto con le mucose o con il sangue di un’altra persona, non devono quindi entrare nel circolo ematico di un’altra persona. A ltri liquidi come ad esempio le lacrime, il sudore o la saliva non comportano alcun rischio di contagio. VIE DI TRASMISSIONE: • rapporti sessuali con penetrazione (anale, vaginale) senza l’uso del profilattico; anche i rapporti oro-genitali possono essere a rischio è quindi consigliabile l’uso del profilattico; • esposizione a derivati del sangue o a sangue infetto (ad esempio come avviene tra i tossicodipendenti con lo scambio di siringhe); • da madre a figlio durante la gravidanza o al momento del parto, più raramente mediante l’allattamento al seno. 6 TEST HIV: perché e quando I l test è in grado di svelare la presenza di eventuali anticorpi verso il virus HIV, che in media compaiono fra uno e sei mesi dall’ultimo contatto a rischio (cosiddetto “periodo finestra”). In questo periodo il virus anche se non è rilevabile si sta comunque replicando nell’organismo. Q uindi è consigliato fare il primo test almeno dopo 4-6 settimane dal contatto a rischio, se l’esame risultasse negativo andrebbe ripetuto dopo sei mesi, dopo tale periodo si ha la certezza di sieronegatività, se nel frattempo non si sono avuti altri comportamenti a rischio. R isultare negativi al test non significa essere immuni al virus dell’HIV. Le precauzioni vanno adottate sempre. R icordati che per fare il test basta un semplice prelievo di sangue, è gratuito, può essere anonimo, il risultato è assolutamente segreto e può essere comunicato solo alla persona interessata. S ia prima del prelievo che alla consegna delle analisi c’è un medico al quale potrai chiedere chiarimenti, esporre le tue paure o i tuoi dubbi, e ricevere tutte le informazioni utili. 7 Rapporti sessuali protetti I l profilattico è l’unico metodo contraccettivo che protegge dall’HIV e da altre malattie sessualmente trasmissibili. Utilizzato in modo corretto, esso impedisce che i liquidi organici penetrino nell’organismo del partner. Altri metodi anticoncezionali (pillola, spirale, ecc.) non sono utili per prevenire l’infezione da HIV in quanto permettono il contatto delle secrezioni biologiche della persona sieropositiva con le mucose e il sangue della persona sana. Il profilattico va usato in ogni singolo rapporto, cambiandolo di volta in volta. N on usare profilattici vecchi, controlla sempre la data di scadenza! Attenzione a non danneggiarlo, conservalo in maniera corretta in un luogo fresco e asciutto. Non tenerli nel portafogli o in altri posti potenzialmente esposti al calore e all’umidità (ad esempio nel cruscotto dell’auto in estate, ecc.), perché potrebbero essere danneggiate le membrane di lattice, rendendolo così inefficace. R 8 icordati che usare il profilattico non è umiliante, non è un segno di sfiducia, non deve farti sentire in colpa. Parlarne con il partner è il modo migliore per affrontare l’argomento, ricordati che nessuno è immune dall’HIV/AIDS. Anche se il momento è magico, il cuore batte forte, la passione è travolgente, temi di rovinare l’atmosfera, pensi che lui possa prenderti in giro o lasciarti sola: non aver paura, in un rapporto a due il rispetto è fondamentale! Preservativo femminile “Femidom” I l preservativo femminile è una guaina resistente di poliuretano, lunga 17 centimetri, con un anello flessibile su entrambe le estremità. L’anello interno è utilizzato per inserire il preservativo femminile e aiuta a mantenerlo al posto giusto. L’anello esterno è morbido e copre i genitali esterni durante il rapporto sessuale. Il poliuretano è una materia plastica sottile, più resistente del lattice usato per realizzare i preservativi maschili, ed è inodore. N on ci sono seri effetti collaterali associati all’uso del preservativo femminile, il poliuretano non provoca reazioni allergiche. Può essere inserito prima del momento del rapporto, quindi non interrompe la spontaneità sessuale. A differenza dei preservativi maschili, si possono usare lubrificanti sia a base oleosa che a base acquosa. I l suo compito è identico a quello del preservativo maschile ma anziché coprire il pene esso fodera la vagina. Quando usato seguendo le istruzioni in maniera corretta esso fornisce una barriera contro il virus dell’HIV e altre Malattie Sessualmente Trasmissibili. Se si usa il preservativo femminile non occorre usare quello maschile. 9 UNA gravidanza SERENA L a diagnosi prenatale è molto importante per affrontare una gravidanza serena e per garantire in alcuni casi possibilità terapeutiche per il tuo bambino. S e il test per la ricerca degli anticorpi anti-HIV all’inizio della gravidanza risulta positivo si può iniziare la terapia che associata al taglio cesareo riducono le possibilità di infezione a livelli del 1-2%. A ltri test prenatali di grande utilità solo la ricerca dei marcatori per Epatite tipo B (HBV) e C (HCV); nel primo caso se vi è presenza nella madre di HbsAg (vecchio Antigene Australia) possono essere immediatamente somministrate immunoglobuline specifiche seguite dalla vaccinazione antiepatite B. D i grande importanza sono inoltre i test prenatali per la ricerca della Sifilide, della Toxoplasmosi e la ricerca degli anticorpi per la Rosolia, tutte malattie che se contratte durante i primi mesi di gravidanza possono causare gravi problemi al bambino. Per tutte le situazioni sopra riportate la consultazione del vostro medico di fiducia è basilare per indirizzarvi al medico esperto. 10 MST: Malattie Sessualmente Trasmissibili L e MST sono estremamente diffuse nel mondo. Il CDC di Atlanta stima circa 300 milioni di nuovi casi all’anno con rapporto M/F 1 a 4. 110 milioni di nuovi casi all’anno coinvolgono i giovani con età inferiore ai 25 anni. Oggi si conoscono circa trenta MST diverse provocate da vari patogeni (batteri, virus, protozoi, parassiti). Il controllo e la prevenzione delle MST rappresentano obiettivi prioritari di salute pubblica. CONOSCIAMO LE MST Patologie caratterizzate da ulcere genitali o da lesioni peduncolate: Herpes simplex 2, Sifilide, Linfogranuloma venereo, Cancroide, Conditomi genitali ed anali Patologie caratterizzate da cerviciti ed uretriti: infezioni da Clamidia, infezioni da gonococco, infezioni non-gonococciche, infezione da virus HIV/AIDS Infezione da Papillomavirus: HPV Patologie caratterizzate da disturbi vaginali: vaginosi batteriche, tricomoniasi, candida vulvovaginale. Patologia infiammatoria pelvica: PID Infezioni da ectoparassiti: scabbia, pediculosi Infezioni occasionalmente trasmesse per via sessuale: Epatite virale tipo B. 11 HPV: cosa è, cura e prevenzione I n Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina, e circa 1.000 donne muoiono a causa di questa patologia. Si tratta del primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad una infezione. Questo tumore è infatti, causato dal virus del papilloma umano (HPV dall’inglese Human papilloma virus). Come si contrae l’infezione? L’infezione, come detto, si contrae per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto completo. All’infezione sono esposte solo le donne? All’infezione sono esposti sia gli uomini che le donne. Va detto però che il virus HPV molto raramente provoca neoplasie nell’uomo. Come si cura? Non ci sono ancora farmaci per curare questa infezione, pertanto la cosa più importante è identificare in tempo le lesioni provocate dal virus, che sono ben evidenziate tramite l’esecuzione del Pap-test. Si può prevenire? Considerate le modalità di infezione, le caratteristiche del virus e la sua diffusione è molto difficile prevenirla: il preservativo non è in grado di garantire una prevenzione totale in quanto il virus è presente anche sulla cute circostante gli organi genitali. La vaccinazione attualmente rappresenta il miglior metodo di prevenzione. 12 HPV e vaccino Di che vaccino si tratta? Attualmente sono disponibili due tipi di vaccino per HPV. Attualmente in Regione Liguria per lo svolgimento della Campagna vaccinale verso HPV è disponibile il vaccino bivalente, contenente cioè i ceppi ad alto rischio oncogeno 16 e 18 responsabili della maggior parte dei carcinomi della cervice uterina. È un vaccino efficace? Entrambi i vaccini si sono dimostrati molto efficaci nei confronti delle lesioni provocate dai due tipi di papilloma virus ad alto rischio contro cui sono diretti. È bene ricordare che per essere molto efficace il vaccino deve essere eseguito prima dell’inizio dell’attività sessuale in quanto previene l’infezione. Chi deve fare il vaccino? Nel nostro Paese la campagna vaccinale è rivolta alle ragazze di 11 anni compiuti. A queste soggetti la vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente. Il vaccino è molto efficace anche per le ragazze sino a 26 anni che non abbiano ancora avuto rapporti sessuali. Le ragazze e le donne che hanno già avuto rapporti sessuali potranno avere un beneficio minore, perché potrebbero avere o avere avuto un’infezione da HPV. Per tale fascia di età (13-26 anni) nella nostra regione è prevista l’offerta del vaccino a prezzo agevolato; tale offerta è valida unicamente se la vaccinazione è effettuata presso i centri vaccinali delle ASL. Come si fa il vaccino? Con tre iniezioni intramuscolari, nella parte alta del braccio, eseguite a intervalli stabiliti. È sicuro questo vaccino? Sì, perché per farlo si usa solo una parte del virus che non è in grado di provocare l’infezione. Gli studi sino ad oggi effettuati non hanno mostrato effetti indesiderati di nessun tipo. 13 HPV e controlli Che reazioni può provocare? Il vaccino può provocare irritazione e dolore nella zona dove è stata praticata l’iniezione, molto più raramente un piccolo rialzo febbrile di breve durata. Tutti questi sintomi scompaiono comunque in breve tempo Dopo il vaccino si debbono fare controlli? Attualmente l’indicazione è quella di continuare a fare regolarmente il Pap-test ogni tre anni a partire dai 25 anni, così come consigliato a tutte le donne. Infine occorre ricordare che: • HPV non è il solo responsabile delle lesioni del collo dell’utero • il vaccino è efficace nei confronti dei due tipi di virus HPV responsabili di circa il 70% delle lesioni precancerose (ceppi 16 e 18), ma non verso tutti gli altri che rappresentano il restante 30% delle infezioni a rischio oncogeno. In conclusione: • occorre vaccinarsi il più precocemente possibile, aderendo all’offerta attiva effettuata dalle ASL; • ci si può vaccinare sino ai 26 anni di età, ben sapendo però che con l’inizio dell’attività sessuale l’efficacia del vaccino diminuisce; • occorre effettuare il Pap Test con regolarità e secondo le modalità consigliate (ogni 3 anni a partire dai 25 anni di età) indipendentemente dall’essere o no vaccinate per HPV. 14 Campagna promossa dal Coordinamento Ligure Persone Sieropositive Pubblicazione realizzata con il contributo di: Regione Liguria Assessorato alla Salute; DISSAL Università di Genova; ASL2 “Savonese”; GlaxoSmithKline S.p.A. e parte del 5 x mille donato al CLPS nel 2006. Redazione testi: Coordinamento Ligure Persone Sieropositive Grafica: Enrico Merli Illustrazioni: Federico Franzò Contenuti scientifici approvati da: Prof. Giancarlo Icardi – Dipartimento di Scienze della Salute Università di Genova Dott. Marco Anselmo – U.O. Malattie Infettive dell’Ospedale S. Paolo di Savona Dott. Roberto Carloni – Referente Area Epidemiologica e Prevenzione - Ag. Reg. Sanitaria Si ringrazia per la distribuzione: Basko - Conad - Coop Liguria Finito di stampare nel mese di Maggio 2009 presso lo stabilimento della Erga edizioni via Biga 52 r - 16144 Genova - tel.010 8328441 Pubblicazione informativa fuori commercio a distribuzione gratuita 15 Coordinamento Ligure Persone Sieropositive Viale Bernabò Brea 34 R - 16131 GENOVA Tel. 010 3761700 [email protected] Iniziativa realizzata grazie al contributo di: 16 REGIONE LIGURIA Assessorato alla Salute DISSAL Università di Genova