Appunti dal corso di formazione e aggiornamento Nati per Leggere Obiettivi, azioni e buone pratiche Organizzato dalla Biblioteca Civica "A. Arduino" Moncalieri novembre 2011 - marzo 2012 L’opuscolo contiene gli abstracts degli interventi e la bibliografia consigliata da: Dorella Apa, Orietta Bergo, Annarosa Bianco, Cinzia Cassetta, Rita Cassetta, Giuliana Cerrato, Eva Gomiero, Paola Ostengo, Luigi Paladin, Romina Panero, Giuseppina Pertusio, Domenica Tamagnone Progetto grafico di Cathia Ottavi Editing Annarosa Bianco, Giuliana Cerrato, Silvia Gianatti Si ringrazia per la collaborazione e la realizzazione del logo NPL Sbam Sud Ovest Coco Cano e Studio Atmosfera Torino. Si ringrazia Atmosfera, Comunicazione & Immaginazione, Torino, per la gentile concessione dell'immagine di copertina. Un riconoscimento sentito ai partecipanti al corso per la fattiva e feconda collaborazione Finito di stampare nel mese di giugno 2013, presso: Tipolitografia Viscardi Litografia Viscardi Snc Via Santi Ferdinando, 5 - Alessandria (AL) Codess Cultura Editore Corso del Popolo, 40 30172 Venezia Mestre www.coopculture.it ISBN 978-88-89953-11-2 INTRODUZIONE » p. 4 L'ESPERIENZA DI NATI PER LEGGERE ALLA BIBLIOTECA CIVICA DI MONCALIERI » p. 5 IL PROGETTO NATI PER LEGGERE: OBIETTIVI » p. 7 La literacy (un cammino a ritroso) » p. 8 Il ruolo dell’emozione nella trasmissione del sapere: benefici emotivi E » p.14 psicologici della lettura ad alta voce; uso della fiaba come metafora della vita. Le ragioni della lettura e lo sviluppo del bambino, il valore del testo » p.18 e delle immagini. Le ragioni della lettura e lo sviluppo cognitivo e psicologico del BAMBINO: l’importanza del testo e il valore delle immagini. » p.24 L'ESPERIENZA NATI PER LEGGERE NEI CONSULTORI PEDIATRICI - DISTRETTO DI VENARIA (TO) » p.28 la Biblioteca civica di Cuneo vincitore del premio NAZIONALE Nati per Leggere - sezione Reti di Libri: esempio di buone pratiche » p.30 La biblioteca e Nati per Leggere » p.32 Il laboratorio di lettura in età prescolare » p.39 IL LABORATORIO CREATIVO DI LETTURA E DI IMMAGINE » p.44 I LIBRI E LE LETTURE NELLA CRESCITA DEL BAMBINO DA 0 A 6 ANNI » p.46 IL CORSO DI LETTURA AD ALTA VOCE » p.47 Il laboratorio di lettura: percorsi interculturali » p.50 PROGETTO NATI PER LEGGERE: MONITORAGGIO E VERIFICHE » p.50 Bibliografia e sitografia: consigli » p.52 Nati per Leggere INTRODUZIONE La Città di Moncalieri, tra le prime in Piemonte, ha aderito con convinzione al progetto nazionale “Nati per leggere” condividendone appieno gli importanti obiettivi educativi e culturali. La lettura ad alta voce praticata ai bambini in età molto precoce, come documentato da molti studi, svolge un’azione importantissima per favorire un loro loro armonico sviluppo emotivo, cognitivo e psicologico. La Biblioteca Civica “A. Arduino” - capofila del progetto Nati per Leggere - in collaborazione con i pediatri e gli altri servizi per l'infanzia del territorio, propone da tempo attività per la promozione e la pratica della lettura ai bambini fin dai loro primi mesi di vita. L’idea di questo momento formativo nasce dalle biblioteche dello SBAM Sud-Ovest, di cui la Biblioteca Civica è polo d’area. La formazione e l’aggiornamento su questi temi rappresentano la risposta di una comunità consapevole dell’importanza di dedicarsi con amore ai piccoli, sensibilizzando le famiglie sull’utilità di condividere tra bambino e adulto il momento della lettura rendendolo così un’esperienza affettiva e sociale importante. Il sindaco Roberta Meo 4 L'Assessore alla Cultura Francesco Maltese APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE L’ESPERIENZA DI NATI PER LEGGERE ALLA BIBLIOTECA CIVICA DI MONCALIERI Dall’adesione al progetto Nati per Leggere, agli inizi degli anni 2000, la Biblioteca di Moncalieri ha frequentato e proposto corsi di aggiornamento per permettere agli operatori coinvolti nel progetto di avere competenze diverse da quelle richieste abitualmente. Da subito Raffaella Bellucci Sessa, della Fondazione Colonnetti, tenne corsi di lettura ad alta voce per bibliotecari e operatori dell’asilo nido, come richiesto dal progetto nazionale, e la proficua collaborazione con i pediatri ospedalieri, in quegli anni in servizio presso l’Ospedale Santa Croce di Moncalieri, si tradusse in workshop per bibliotecari ed educatori da un lato e aggiornamenti professionali per i pediatri dall’altro, entrambi dedicati all’apprendimento cognitivo dei neonati e ai benefici clinici della lettura. Nel corso del tempo Nati per leggere è entrato a far parte delle attività della Regione Piemonte e, dal donare un libro a tutti i nuovi nati all’ospedale di Moncalieri, si è trasformato in un progetto di rete che coinvolge quasi tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana (SBAM) area Sud Ovest, consultori pediatrici, genitori, educatori, pediatri di base. Da più parti è stata quindi espressa negli ultimi anni l’esigenza di un corso di formazioneaggiornamento su NPL, anche per ribadire lo spirito del progetto, la promozione dell’agio e della lettura ai genitori e ai loro figli neonati, con alcune idee chiave: - Leggere fa bene - Prima inizi a leggere a tuo figlio meglio è - Chi lo dice? Il pediatra! - E dove li trovo i libri da leggere a mio figlio? In biblioteca! Senza il rapporto stretto e innovativo pediatri-bibliotecari siamo in presenza di ottimi progetti di promozione della lettura, ma non di Nati Per Leggere. L’idea di diffondere e difendere i valori insiti nel progetto Nati per Leggere ha portato al corso di formazione di cui questo opuscolo vuole essere traccia per chi l’ha frequentato e strumento di lavoro per futuri operatori. Giuliana Cerrato APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 5 Durante le periodiche riunioni dei referenti del progetto Nati per Leggere SBAM Sud Ovest è emersa dal sentire comune l’esigenza di approfondire e rinfrescare conoscenze e competenze per chi da anni (per molti di noi, più di 12!) si dedica a diffondere Nati per Leggere sul territorio. Al tempo stesso abbiamo pensato che avrebbe potuto essere anche un’occasione per allargare la partecipazione a tutte le figure professionali che collaborano con le Biblioteche per la buona riuscita di Nati per Leggere e che colgo qui l’occasione di ringraziare: insegnanti, educatori, volontari, pediatri. L’invito è stato esteso, come sempre accade per questi momenti formativi, anche alle altre Biblioteche dello SBAM (attraverso le altre Biblioteche Polo: Beinasco, Chieri, Collegno, Settimo) ed è stato accolto con favore e piena partecipazione. Gli incontri con gli specialisti si sono rivelati utili per approfondire la riflessione teorica ma sempre con un forte richiamo alla pratica quotidiana. Nei primi mesi e nei primi tre anni di vita le capacità sensoriali, cognitive, psicologiche, relazionali e motorie del bambino mutano molto velocemente. Di conseguenza muta anche radicalmente il modo di fruire e di beneficiare dell’agio della lettura. Consigliare il libro più appropriato per ogni momento dello sviluppo ne rafforza l’efficacia per il benessere dei bambini. Esperti hanno mostrato come usare al meglio la voce e la mimica corporea per rendere magico il momento della lettura ad alta voce. Oggi forse, abbiamo maggiore consapevolezza oserei dire della nostra professionalità, si è rinforzato lo spirito del gruppo di lavoro, abbiamo ricevuto nuovi impulsi e nuova energia per trasmettere il messaggio: “I Libri sono una coccola che si dona e che aiuta a crescere„ I. Ramon Anna Bianco 6 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE IL PROGETTO NATI PER LEGGERE: OBIETTIVI Adriana Gino e Simonetta Sabaino, esperte del progetto Nati per Leggere Nati per Leggere ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini in età precoce da parte dei genitori, per favorire e sostenere la crescita sia sul piano cognitivo, che su quello affettivo-relazionale. E’ importante perché: - stimola lo sviluppo del linguaggio - promuove le competenze legate alla lettura (comprensione del testo, memoria, attenzione, creatività, …) - migliora le possibilità di successo scolastico - rafforza le relazioni affettive - promuove lo sviluppo economico Nati per Leggere è nato perché alcuni pediatri americani sono diventati consapevoli, anche grazie a numerose ricerche, che l’insuccesso scolastico di un numero consistente di bambini e ragazzi diventa una grave perdita per la società. Il capitale cognitivo è infatti il fattore chiave per lo sviluppo economico di un Paese e per il miglioramento dello sviluppo morale e civile. Gli investimenti nel capitale umano sono tanto più efficaci quanto più precoci, e se precoci danno effetti a lungo termine. L’80% degli italiani tra i 16 e i 64 anni non possiede una competenza alfabetica funzionale adeguata alle esigenze di un Paese avanzato (Ocse 2003, Adult Literacy and Lifeskills). Quindi solamente il 20% degli italiani è in grado di avvalersi di tutte le proposte culturali di un Paese. Per contrastare la “legge delle cure inverse” (chi più ha bisogno meno riceve) dobbiamo essere capaci di raggiungere i genitori che non leggono, andare dove loro vanno, usare un linguaggio adeguato: questa è l’opportunità di intervento che ci viene offerta da Nati per Leggere. Strumento particolarmente efficace per il raggiungimento degli obiettivi sin qui proposti è la rete di collaborazione tra tutti gli operatori che nel loro lavoro e in un dato territorio intervengono nella cura dei bambini: pediatri, bibliotecari, educatori, insegnanti di asili nido e scuole per l’infanzia, ostetriche ... Infatti solo grazie ad una pluralità di voci e di interventi il messaggio di promozione può arrivare ad un’ampia fascia di popolazione e soprattutto ai genitori non lettori. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 7 LA LITERACY (UN CAMMINO A RITROSO) Roberto Massimello, pediatra di base In sintesi la literacy la capacità di risolvere problemi di crescente difficoltà che implicano la comprensione di testi scritti. Tradurre literacy con il termine alfabetizzazione non rende l’idea, forse la traduzione più appropriata potrebbe essere competenza linguistica. Questa capacità è necessaria per un buon esito del percorso scolastico della persona, della sua formazione umana e professionale. Il che è condizione per un buon inserimento dell’individuo nella società e nel mondo lavorativo, con due conseguenze: • una buona realizzazione di se stesso e quindi una buona qualità di vita in senso lato, ciò che si può anche chiamare felicità (eudaimonìa dei Greci). • un miglioramento della società, sia per ciò che riguarda la pace e la convivenza civile, sia per quanto riguarda l’economia di una nazione. Un aumento dell’1% della literacy (…) può portare all’aumento del PIL dell’1,5%. Quindi, dal punto di vista individuale, o, meglio, personale, sociale e economico, una buona literacy è un buon affare. Il rapporto costo/benefici è a favore della literacy. Ma una competenza linguistica adeguata necessita in primis di una sufficiente capacità di lettura. Mi insegnate che la lettura è un processo molto complesso, come tutte le attività umane. Richiede una maturità armonica di capacità percettive, motorie, mnemoniche, spazio temporali e, come ogni attività complessa, necessita di un processo relativamente lungo di apprendimento. L’apprendimento in generale inizia molto presto nella mente umana, già dai primissimi giorni di insediamento dell’embrione nell’utero della mamma, con la quale da subito stabilisce una intensa relazione ormonale, umorale, psicologica e fisica. Dopo la nascita continua il processo di apprendimento e prosegue anche il lungo cammino verso la lettura autonoma. 8 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Per arrivare alla lettura il bambino passa necessariamente attraverso una serie di tappe che provo ad elencare: - capacità di ascolto della voce umana - sviluppo del linguaggio orale - competenza fonologica: abilità nel manipolare e miscelare i fonemi (in un sistema linguistico un fonema è la minima rappresentazione di un suono) - conoscenza della convenzioni della scrittura: corrispondenza tra linguaggio orale e linguaggio scritto, scrittura (per noi) da sinistra a destra e dall’alto in basso, rappresentazione alfabetica del linguaggio orale (e non, per capirci, con ideogrammi nella nostra lingua) - conoscenza delle funzioni della scrittura: un testo racconta una storia, dà informazioni, istruzioni … - conoscenza dell’alfabeto e della associazione tra una lettera e il suo nome e tra una lettera ed un suono. Lo sviluppo armonico di queste competenze dipende da molti fattori, i più importanti sono quattro: 1. capacità innate 2. qualità e quantità del linguaggio ascoltato in famiglia 3. curiosità, desiderio del bambino di apprendere 4. esposizione del bambino ad attività letterarie: filastrocche, rime, libri, giornali, frequenza di librerie e biblioteche, attività scolastiche. Noi possiamo incidere sul quarto e, in misura minore, sul secondo. Influiscono negativamente l’essere una famiglia monoparentale, un basso rapporto adulti/bambini e il basso grado di istruzione dei genitori (che considerano più facilmente poco importanti per i figli la lettura e la cultura in genere). Importa molto la quantità di tempo che la madre dedica all’interazione, attraverso la lettura o con altre modalità, con il bambino (non è vero che è meglio poco tempo di qualità che tanto tempo…). La capacità di lettura nel bambino è fortemente predittiva del futuro del bambino. L’incapacità a leggere a un livello appropriato alla classe frequentata è il più forte predittore della qualità del percorso scolastico futuro e quindi molto condizionante per la vita del bambino. Questo già si nota al termine della seconda e addirittura della prima classe della scuola primaria. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 9 Un cattivo lettore al termine del primo anno della scuola primaria ha l’88% di probabilità di esserlo ancora al termine del suo percorso scolastico. L’incapacità a leggere a scuola causa disagio, frammentarietà dell’esperienza, frustrazione e scarsa autostima e, alla fine, scarso interesse all’apprendimento. Invece, la capacità di processare un testo scritto è essenziale per l’acquisizione della conoscenza; solo il lettore fluente, che decodifica il testo con processi mentali automatici, ha buone probabilità di avere un successo formativo globale. L’efficacia della lettura dipende anche da altri fattori: l’epoca di inizio della lettura, la frequenza e la regolarità, il contesto. Il bambino nella vita intrauterina è avvolto dalla mamma e già la sua psiche comincia a formarsi e a maturare stimolato da percezioni mediate dal corpo materno: avverte la luce se la mamma si mette a prendere il sole, percepisce la voce della mamma ed i suoni del mondo esterno attraverso il corpo della mamma, emozioni e vissuti della mamma condizionano la sua crescita, sostanze nutritive o dannose ingerite dalla mamma influiscono pesantemente sulla crescita dei suoi tessuti, soprattutto nervosi. Quindi, fin dal primo momento, la crescita del bimbo è strettamente legata alla relazione, ai vari tipi di relazione, con la madre. Venuto alla luce, il bambino ha bisogno di una “mente ausiliaria”, che lo aiuti a elaborare i suoni, le parole, le immagini, le emozioni, le percezioni, le idee, i pensieri. Insomma: tutto ciò che viene in contatto con lui e che comunque condiziona la sua crescita. La mente ausiliaria aiuta il nuovo nato a mettere ordine in quel caos emozionale e disordine mentale che prova quando è bombardato da nuovi stimoli propriocettivi interni e forti emozioni in seguito al contatto col mondo esterno. Il bambino deve dare significato a tutto ciò, deve elaborarlo. Una parola rimane solo un suono se una mente ausiliaria non ne trasmette il significato al bambino, che lo elabora. Questa mente ausiliaria sono in primis i genitori. E questa mente ausiliaria non può che essere in relazione peculiare con il bambino. Come la mediazione nella relazione è importante per il nutrimento, così è anche per la lettura e in particolare per la prelettura. La prelettura è condizio sine qua non dell’apprendimento della lettura. Per prelettura si intende il riconoscimento di segni grafici, figure o lettere, e la loro associazione a idee, suoni, emozioni. La prelettura avviene in genere attraverso un libro. Il genitore è mediatore tra il libro e la mente del cucciolo d’uomo. Il libro di per sé è un pezzo di carta o cartone o tessuto o plastica. Diventa un libro quando assume un significato per chi lo “legge”. Il cucciolo d’uomo non è capace, nella primissima e prima infanzia, di dare un significato a ciò che il libro rappresenta. 10 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Occorre che l’adulto richiami l’attenzione del piccolo sul libro con la voce, i gesti, la mimica, il contenimento. Occorre che nella scoperta del libro continui l’abbraccio, come nell’allattamento, occorre che il bambino sia avviluppato nelle parole calde e accoglienti dell’adulto. Il libro è una rappresentazione simbolica del “fuori di sé”. Nel libro, anche se non solo, il piccolo ritrova simbolicamente la sua esperienza della realtà: impara a dare il nome alle cose e agli esseri viventi, impara a metterli insieme o a disgiungerli, impara a classificarli, archiviarli, analizzarli. Impara anche a gestire le sue emozioni, immedesimandosi nelle storie. In ultima analisi, il genitore che media il cibo al bambino allattandolo, imboccandolo e facendogli fare esperienza di nuovi alimenti, si fa carico anche di imboccare e nutrire la sua mente, perché il suo sviluppo sia il più possibile completo e armonioso. La lettura, e la prelettura, sono dei mezzi per imparare a gestire le emozioni, lo spazio mentale, l’apprendimento cognitivo, la vita in senso lato, la condivisione empatica sui temi fondamentali della vita. Una buona relazione madre-bambino e, in secondo piano, padre-bambino, è importantissima, fondamentale per un buon apprendimento della lettura. Ha conseguenze sul livello cognitivo del bambino ed in particolare sullo sviluppo del linguaggio, sull’interazione con il materiale letterario e sulla qualità finale della literacy. I bambini che hanno una relazione insicura con i loro genitori imparano a leggere più tardi. La povertà della relazione, qualitativa e quantitativa, la scarsa condivisione di tempo e di spazio anche nella lettura penalizzano i bambini a cui viene letto poco e a volte mai, mentre un bambino con buoni genitori arriva alla scuola con oltre mille ore di lettura nel suo bagaglio culturale. Ed è allora che proprio qui la storia personale del bambino e della sua famiglia si può incrociare con tutti noi, che in qualche modo ci occupiamo di loro. Mi riferisco agli operatori sanitari, ai docenti dell’infanzia, alle bibliotecarie, agli educatori, ai librai, agli amministratori, e anche agli operatori commerciali del settore. Proprio qui, ognuno con le sue specificità e le sue competenze, può inserirsi nella storia e nell’avventura del bambino verso la sua literacy. Ognuno di noi può, o forse deve, impiegare le sue competenze per supportare i genitori nel meraviglioso lavoro di far crescere i loro bambini nelle loro più complete potenzialità. E nello specifico di Nati per leggere possiamo intervenire in un momento di particolare recettività da parte dei genitori. Più un bambino è piccolo, più i genitori sono disponibili a farsi aiutare per essere i migliori genitori possibili per il loro piccolo. L’essere un buon genitore è naturalmente un interesse, un bisogno della neomamma e del neopapà. Sfruttando questa, oserei dire, vulnerabilità, l’operatore può intervenire, spiegando che per essere dei buoni genitori occorre essere dei “genitori nutrienti”, che nutrono non solo il corpo, APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 11 ma anche la mente del bambino, e che Nati Per Leggere è un buon, anzi un ottimo alimento! A volte i genitori sono consci di tutto ciò, a volte è necessario se non urgente far scoprire loro il bisogno intellettuale del figlio. Nati per leggere interviene sostanzialmente nello sviluppo della prelettura. La plasticità cerebrale, che è riferibile soprattutto alla ricca produzione di connessioni tra i vari neuroni già presenti alla nascita, è massima nei primi due-tre anni di vita, e questo vale in particolare per le funzioni legate al linguaggio. Valorizzare a favorire l’utilizzo del libro e la lettura ad alta voce nei primi anni di vita significa porre le fondamenta solide perché il bambino possa intraprendere da base più sicura il cammino verso al sua competenza linguistica, premessa per l’acquisizione di strumenti mentali adeguati ad affrontare l’avventura della vita. Se noi operatori riusciamo ad aiutare i genitori a provare piacere e soddisfazione nella lettura dei libri per i loro bambini, se riusciamo ad appassionarli, loro trasmetteranno il piacere, la soddisfazione e la passione ai loro figli, necessari affinché la lettura del libro diventi ripetuta, quotidiana, cercata, premessa e promessa di frutti futuri. Ma mi è stato chiesto di parlare anche della mia esperienza. Ho aderito a NPL alcuni anni fa su invito di Simonetta Sabaino e di Adriana Gino che sono qui e che ringrazio. L’accordo Collettivo Nazionale dei Pediatri di libera scelta dice che “il pediatra di famiglia svolge attività medico-specialistica di assistenza, garantisce attività di prevenzione, educazione sanitaria e di promozione della salute con attenzione allo sviluppo fisico, psichico, relazionale, cognitivo del bambino e dell’adolescente nel contesto ambientale e sociale in cui è inserito”. Questo calza molto bene con le finalità del progetto NPL. Il pediatra si occupa della promozione della salute nella sua interezza e la promozione della lettura in famiglia rientra a pieno titolo in questo ruolo. L’American Academy of Pediatrics, la più grande organizzazione americana dei pediatri, definisce la lettura in famiglia “l’attività più efficace che il pediatra può svolgere per promuovere lo sviluppo del bambino”. Il pediatra in Italia è in una posizione privilegiata per promuovere la lettura precoce. Dopo la nascita è il primo operatore sanitario che entra in contatto con il nuovo nato e la sua famiglia. Ha ripetute occasioni di incontro soprattutto nei primi anni e specialmente nel primo anno, e poi mantiene il rapporto con la famiglia a lungo nel tempo. Il pediatra raggiunge pressoché tutte le famiglie, entra spesso nell’intimità delle famiglie, ne conosce a volte le gioie e i dolori e i segreti più nascosti. Entra nelle case delle famiglie, in locali preclusi ad altri visitatori, come le camere da letto, la cucina ed i servizi, può rendersi conto del contesto culturale in cui i bambini crescono. 12 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE A torto o a ragione ha ancora un’autorevolezza e sa farsi ascoltare da genitori e nonni. E’ spesso un punto di riferimento anche per insegnanti ed educatori. Ciò carica di responsabilità che a volte spaventano, ma che rendono il mestiere del dottore dei bambini affascinante e divertente. NPL mi aiuta a svolgere meglio il mio lavoro. I miei cinque colleghi ed io, tutti i pediatri del territorio di Chieri e Riva presso Chieri, e la maggior parte dei pediatri del chierese, doniamo un libro in uno dei bilanci di salute del primo semestre e al bilancio di salute del 15°-18° mese. Dall’inizio del progetto fino ad oggi ha consegnato ai miei bambini 958 libri. Questo gesto comporta alcune conseguenze: - rafforzo il messaggio di NPL nelle mamme che già l’hanno conosciuto al corso di preparazione al parto - faccio percepire alla famiglia il mio reale interesse e la mia partecipazione alla crescita del loro bambino - vado incontro alla domanda di strumenti per essere genitori ancora migliori - sono facilitato a entrare in relazione con la famiglia - sono personalmente gratificato dal ringraziamento dei genitori - valuto rapidamente lo sviluppo del bambino da come prende e manipola il libro - voglio bene ai miei bambini e alle loro famiglie e sono contento di dimostrarlo anche con questo piccolo gesto (un operatore dell’infanzia che non vuole bene ai suoi bambini e alle loro famiglie forse ha sbagliato strada …) - mi mette in relazione con la rete delle scuole, della biblioteca, dell’ambulatorio dell’ospedale, dell’amministrazione, e con tante altre persone Nei bilanci successivi chiedo e trascrivo in grassetto sulla cartella se il bambino legge libri, come più tardi chiederò se va bene a scuola. Nel mio studio da sempre ci sono libri, dal 1988, e continuano ad esserci anche con NPL. Ne ho in sala d’attesa, sulla scrivania e un giorno o l’altro riuscirò a mettere una piccola biblioteca nella sala visita. Ritengo che tutto questo serva a rendere migliore la vita dei miei bambini e probabilmente anche la mia. Mi prende un po’ di tempo e a volte non è facile durante la visita dare anche un libro, perché molte altre cose ci vengono richieste, ma penso che ne valga la pena. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 13 Il ruolo dell’emozione nella trasmissione del sapere: benefici emotivi e psicologici della lettura ad alta voce; uso della fiaba Come metafora della vita. D.ssa Cinzia Cassetta, psicologa I benefici cognitivi legati alla lettura sono diffusamente conosciuti. Possiamo citarne diversi esempi: l’aumento della capacità di ascolto e comprensione; l’acquisizione di parole che aumenta la competenza linguistica e sostiene le indispensabili abilità di lettoscrittura predittive del rendimento scolastico del bambino. Dunque sono molti gli elementi che confermano come la lettura contribuisca allo sviluppo dell’intelligenza cognitiva. Sappiamo anche quali sono i benefici emotivi prodotti dalla lettura legati alla relazione con le figure primarie di attaccamento (in particolare è stata approfondita la relazione madre bambino con gli studi sulla deprivazione affettiva che stabiliscono l’indissolubile legame tra sviluppo cognitivo e sviluppo relazionale). L’obiettivo ora è delineare i benefici della lettura inserendoli nel più articolato concetto di intelligenza emotiva proposto da Goleman negli anni ’90. L’intelligenza emotiva viene definita come la capacità di percepire, riconoscere e nominare le emozioni. Goleman ci fornisce tre pilastri concettuali che costituiscono le fondamenta per la comprensione generale del modello: l’emozione non può essere soggetta a GIUDIZIO; si sperimenta nel QUI ED ORA dell’esperienza; può essere CONDIVISA fino a sperimentare la “condivisione empatica”. Il contributo che Goleman offre nell’illustrare i vantaggi della lettura ad alta voce si può riassumere in alcuni punti essenziali: • PRESENZA della figura di riferimento che “legge” al bambino (che per semplicità identificherò con la figura della mamma) che rimane fisicamente e mentalmente disponibile alla relazione con il bambino nel QUI ED ORA della relazione; a questo proposito è opportuno sottolineare l’importanza della QUANTITA’ delle ore disponibili per la relazione oltre che della loro QUALITA’. E’ nel qui ed ora che si svela il potere nella voce delle persone amate quando raccontano una storia, si viene a creare uno spazio/tempo speciale in cui il tempo rallenta e può diventare “tempo soggettivo”. • VICINANZA come contatto fisico con la mamma: lo stimolo sensoriale che nasce e si realizza nel QUI ED ORA del momento in cui si legge. Questo contatto evolve al crescere del bambino ed è legato alla sua maturazione motoria e cognitiva. 14 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Tale maturazione determina l’evoluzione nel tipo di letture e nella scelta della posizione da adottare al momento della lettura ad alta voce: nelle sue prime esperienze di lettura quando il bambino è molto piccolo verrà avvolto nell’abbraccio della mamma, successivamente la lettura continuerà ad essere molto legata alla prossimità fisica in relazione alla quantità di immagini contenute nel libro che il bambino deve poter vedere. Man mano che cresce la capacità di attenzione e comprensione del testo vedremo diradarsi le figure e di conseguenza la distanza prossimale con la mamma può aumentare fino ad arrivare alla sedia posta accanto al letto per la storia della buona notte. A questo punto i libri avranno minor raffigurazioni e sarà l’immaginazione del bimbo a colorare di immagini le parole. Arriva il momento in cui il bambino vorrà leggere da sé il “suo” libro e la mamma lo accompagnerà mettendo in atto tutte quelle facilitazioni ambientali utili a rinforzare questa sua abitudine: l’illuminazione, l’orario in cui coricarsi, il mantenimento lei stessa dell’abitudine alla lettura. Riassumendo i punti chiave: il contatto è la prima forma di comunicazione mamma-bambino, la vicinanza alla mamma attraverso la lettura riprende tale contatto primario seguendone lo sviluppo evolutivo; tale contatto fisico viene rafforzato dall’esperienza soggettiva vissuta con lei nel condividere una lettura. Il bambino conserverà per sempre il ricordo di quell’esperienza relazionale che la lettura potrà rievocare. • ESPERIENZA che si tradurrà a livello cognitivo con l’acquisizione di PAROLE (abbiamo già visto come la lettura ad alta voce favorisca la padronanza di un vocabolario ricco contribuendo a facilitare le prestazioni di letto-scrittura alla base del rendimento scolastico). A livello emozionale si tradurrà in sperimentazione di vissuti ed emozioni. Goleman insegna che la fase più importante per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è quella che vede la trasformazione delle emozioni in parole: attraverso questo meccanismo si nutre l’intelligenza emotiva del bambino, ed è evidente come la lettura ad alta voce, soprattutto se mediata da figure “affettive”, possa contribuire a questo nutrimento. Emerge come la lettura sia in grado di creare alcune premesse basilari per lo sviluppo futuro del bambino a partire dal rendimento scolastico, base per la percezione soggettiva di efficacia, l’aumento dell’autostima e la capacità di autoaffermazione. Oltre questo, la lettura supporta la competenza affettiva e facilita nel bambino il riconoscimento e la condivisione dei propri stati emotivi interni grazie alle competenze cognitive appena citate. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 15 La fiaba come metafora della vita Fiabe e favole che, sebbene generi diversi, consentono entrambi di affrontare in modo indiretto, aspetti legati alla vita reale. Le favole sono narrazioni brevi che utilizzano prevalentemente personaggi animali attraverso i quali i bambini possono affrontare esperienze da cui si può trarre facilmente un insegnamento: la morale della favola! Le fiabe utilizzano invece personaggi fantastici dalle sembianze umane e sono caratterizzate dalla presenza di aspetti magici. Le fiabe, attraverso il viaggio della mente, consentono al bambino di affacciarsi alla vita, conoscere il mondo e le dinamiche sociali. Ancora oggi, pur vivendo nel villaggio globale, la fiaba non ha perso la sua funzione, essa è un ottimo esempio di come usare la metafora tanto come mezzo letterario, quanto come strumento per conoscere la vita e per questo ha un' invisibile funzione curativa. Da un punto di vista strettamente psicologico la fiaba assume un importante ruolo di “traduttore del mondo interno”; in altre parole essa offre una chiave di accesso all’inconscio. Questo avviene perché essa consente di superare le barriere dei meccanismi di difesa in quanto non agisce con modalità dirette bensì le aggira utilizzando la metafora. La fiaba può assumere la funzione di “metafora della vita” perché all’interno della storia ritroviamo le paure e angosce più profonde dei bambini; essi, attraverso il meccanismo dell’identificazione con i personaggi della fiaba, riescono ad affrontare queste paure e ad uscirne vincitori grazie all’ identificazione con i personaggi e gli eventi che vengono descritti. E’ in questo senso di identificazione che troviamo il massimo potere della metafora. L’identificazione coi personaggi e la partecipazione emotiva al racconto sono possibili perché le fiabe parlano il linguaggio della fantasia, che è lo stesso dei bambini. Grazie alle fiabe il bambino non si sente più solo di fronte alle sue angosce, al contrario percepisce un senso di esperienza condivisa in cui vengono evocate situazioni che gli consentono di affrontare ed elaborare le reali difficoltà della propria esistenza attraverso la metafora che attiva capacità e risorse specifiche e lo fa in forma non minacciosa (perché indiretta: punta al problema, ma se ne tiene alla larga). Le fiabe pongono il bambino di fronte ai principali problemi umani (il bisogno di essere amati, la sensazione di essere inadeguati, l’angoscia della separazione, la paura della morte ecc). 16 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Bruno Bettelheim (1903 – 1990) insegna come attraverso le fiabe gli stati interni vengano tradotti in immagini visive; aiutano a trasportare nella realtà significati nascosti; elaborano l'inconscio. Esse esemplificando tutte le situazioni incarnando il bene e il male in determinati personaggi, rendendo distinto e chiaro ciò che nella realtà è confuso, esprimono in modo simbolico un conflitto interiore e poi suggeriscono come può essere risolto. Attraverso esempi tratti dalla più famosa tradizione popolare, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel e Le Mille e una notte, l’autore dimostra come il loro messaggio aiuti a superare l’angoscia di essere bambini in un mondo di grandi: solo affrontando le sfide della vita e superandole essi potranno arrivare alla propria indipendenza e realizzazione, così come l’eroe ottiene il suo regno e la felicità dopo aver vinto le battaglie che si presentano durante il cammino. Nelle fiabe con streghe e orchi spaventosi arriva l’aiuto delle fate buone, che sono più potenti dei personaggi cattivi. In molte fiabe (Pollicino) il feroce gigante viene giocato dal piccolo uomo intelligente, cioè qualcuno che sembra debole come il bambino stesso si sente. Se è vero che nella maggior parte delle fiabe c’è una netta distinzione tra bene e male è anche vero che c’è una fiaba per eccellenza che ci insegna come il male può essere trasformato: in questa fiaba la trasformazione avviene proprio per merito delle stesse storie che vengono narrate al suo interno, esse creano lo spazio – tempo in cui il protagonista può maturare. I due protagonisti della storia Le Mille e una notte rappresentano le contrastanti tendenze all'interno di noi che, se non vengono integrate, inevitabilmente ci distruggono. La protagonista saggia racconta al re malvagio una storia diversa ogni sera e le sue storie sono così avvincenti che egli deciderà di risparmiarle la vita per scoprirne il finale; ma lei le interromperà puntualmente con lo spuntare del sole per tornare la notte seguente con un’altra incantevole novella. Con lo scorrere del tempo ella si innamora del re e soltanto quando gli dichiara il suo amore, lui rinuncia ad ucciderla dichiarando anch’egli il suo amore per lei. La miglior testimonianza che possiamo avere circa il potere di tutte le fiabe di trasformare la nostra personalità è il finale di questa storia: l'odio omicida è stato trasformato in amore duraturo. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 17 Le ragioni della lettura e lo sviluppo del bambino, il valore del testo e DELLE immagini. Rita Cassetta, psicologa Jean Piaget sosteneva che “… il diritto all’educazione è, né più né meno, il diritto dell’individuo a svilupparsi normalmente, in funzione delle possibilità di cui dispone e l’obbligo, per la società, è di trasformare queste possibilità in realizzazioni effettive e utili”. In tal senso chi lavora a contatto con i bambini è chiamato ad approfondire la propria conoscenza in merito agli strumenti utili ad uno sviluppo cognitivo ed emotivo sano. La prima forma del conoscere è il fare, la conoscenza è figlia dell’azione, fino ai due anni circa l’intelligenza pratica è l’unica modalità attraverso cui il bambino costruisce la realtà a lui esterna. Solo attraverso l’intelligenza rappresentativa, che fa la sua comparsa intorno ai 18 mesi, il bambino inizia a pensare la realtà attraverso i concetti, non agisce più solamente sulla realtà, egli impara a descrivere, evocare, spiegare e anticipare gli eventi. Le caratteristiche delle immagini e dei testi utilizzabili nelle letture per bambini non possono prescindere dalla considerazione che per ogni età esistono stimoli esterni più o meno funzionali ad un corretto sviluppo cognitivo ed affettivo. I testi e le immagini non assumono solo un valore simbolico e rappresentativo, un testo o un’immagine diventano “evocativi” a condizione che la tecnica utilizzata sia adeguata all’età. Perché i bambini sono così attratti dai colori vivaci? Perché i bimbi piccoli non si stufano nel sentire raccontare sempre la stessa storia, anzi, la ricercano? Solo attraverso lo studio e la comprensione del processo evolutivo del bambino, tappa dopo tappa, diventa possibile dare risposte ai tanti quesiti e individuare obiettivi utilizzando strumenti di lettura adeguati. Da 0 a 2 anni Intelligenza senso-motoria o pratica Intelligenza senso-motoria o pratica. La prima forma del conoscere è il fare, la conoscenza è figlia dell’azione, l’intelligenza pratica è la modalità attraverso cui il bambino costruisce la realtà a lui esterna. 18 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Le conquiste del periodo sensomotorio (0 – 2 anni): • Nozione di oggetto permanente: capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste. • Nozione di spazio, tempo, causalità. • Rappresentazione ossia capacità di immaginare se stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno. • La risposta del bambino alla realtà è di tipo sensoriale e motorio. Il bambino reagisce all’immediato, non fa progetti, non ha scopi, non possiede immagini mentali, parole. Tra 0 e 1 mese: • Attività riflesse o automatiche, innate e non apprese (suzione, prensione, fonazione, ecc). Per conservarsi necessitano di un esercizio continuo. • È ancora assente la nozione di oggetto e di causalità, l’oggetto esiste solo nel momento in cui è presente il quadro percettivo. • Lo spazio e il tempo si riferiscono allo svolgersi delle azioni, sono legati al “qui ed ora”. Tra 1 e 4 mesi: • Azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente qualcosa di interessante, ad es. l’ascolto delle proprie vocalizzazioni, suzione della mano, ecc., in tale comportamento non c’è intenzionalità, la scoperta è del tutto casuale. Gli schemi percettivo-motori si modificano (accomodamento) e si differenziano (assimilazione). • Riconoscimento evidente dell’oggetto: manca ancora la ricerca attiva nel punto in cui scompare. Lo spazio e il tempo, che si riferiscono allo svolgersi delle azioni, sono ancora legati al “qui ed ora”. Suggerimenti di lettura La sonorità: il bambino è attirato dalle ninne nanne, ama la ripetizione. Ripetere sempre la stessa filastrocca (ad es. al momento dell’addormentamento) favorisce lo sviluppo della sensorialità uditiva. Il contenuto del testo in questa fase possiamo dire che non ha quasi alcun valore. Le immagini. Inizialmente il bambino non distingue un volto disegnato da uno vero, il bambino smette di piangere se la comparsa della mamma è accompagnata dalla voce. Dai 2 mesi in avanti i disegni di volti umani devono essere di formato grande (poco meno di un foglio A4) e presentati ad una distanza di circa 30 cm dal suo viso (la lunghezza del suo braccio). APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 19 Nelle prime settimane il volto umano per attirare la sua attenzione è sufficiente che abbia gli occhi e deve essere presentato frontalmente. Col passare delle settimane perché il volto attragga la sua attenzione deve avere sempre più elementi. Le figure inizialmente devono essere semplici, devono avere gli elementi essenziali, deve essere presente un bordo ampio che delimita gli spazi; il bambino non integra ancora gli elementi del contesto, è sufficiente una sola immagine per volta. Le figure devono distinguersi bene dallo sfondo, il bambino è attratto dalla luminosità e dal movimento. Tra 4 e 8 mesi • Inizia a comparire una primitiva forma di intenzionalità (colpire una palla perché rotoli, scuotere un sonaglio perché suoni). La ripetizione di queste attività produce un effetto piacevole, queste attività sono orientate verso l’ambiente. Il bambino inizia ad afferrare gli oggetti e a portarli nel proprio campo visivo. • Inizia a comprendere la permanenza dell’oggetto (permanenza soggettiva) cioè che un oggetto continua ad esistere anche quando non è percettivamente presente. Lo spazio è vissuto in maniera integrata ma manca ancora in relazione a se stesso. La causalità e il tempo acquistano una chiave magico-fenomenica. Suggerimenti di lettura La sonorità: il bambino è ancora attirato dai suoni che si ripetono, ha una particolare predilezione per i suoni a bassa frequenza che ricordano la voce umana. L’attività rappresentativa non è ancora presente, però il bambino può iniziare a mettere insieme più schemi d’azione e ad unire nel “qui ed ora” il suono udito alla figura presentata. Le immagini. Il bambino è attratto dalle figure del libro che però devono essere familiari, colorate, luminose, grandi e più complesse rispetto al soggetto singolo. Anche il volto umano deve avere più elementi per attirare l’attenzione, il movimento suscita interesse. Egli ora “agisce sul libro”, se glielo proponiamo. Cerca di prendere le figure, di metterle in bocca, di conoscerle attraverso il tatto e il gusto. Le pagine possono ora contenere più elementi, il bambino inizia a percepire l’integrazione degli oggetti. E’ il periodo in cui il bambino è affascinato dalla sparizione e riapparizione degli oggetti, i libri che nascondono figure che possono essere “scoperte” spostando ad es. una linguetta (atto non ancora intenzionale) attirano la sua attenzione. 20 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Tra 8 e 12 mesi • Attività ripetitive orientate intenzionalmente verso una meta. Compaiono le azioni esplorative e le attività mezzo-fine. Ritrovamento dell’oggetto dove è stato visto l’ultima volta e non nel luogo dell’ultimo spostamento. Rapporti spaziali fra il bambino e gli oggetti e fra un oggetto e l’altro. Compare la causalità legata alle attività. • A livello temporale ordina una sequenza di comportamenti di successione. Suggerimenti di lettura La sonorità/il testo: la ripetizione continua ad essere l’attività preferita, le filastrocche continuano ad essere molto gradite e possono adesso accompagnare le illustrazioni. In questo periodo l’importanza del testo e della sonorità iniziano a camminare parallelamente. Le immagini. Le figure del libro attraggono il bambino che cerca ancora di prenderle e mangiarle. Sta imparando ad affinare la motilità degli arti, inizia a spostare il libro con le mani, per questo è importante che sia di dimensioni adeguate. Indica le pagine intenzionalmente e prova a girarle utilizzando la mano piena in quanto non ha ancora la mobilità fine delle dita. Intorno ai 12 mesi il bambino inizia a reggere il libro da solo, a girare le pagine, più di una alla volta, sempre a mano piena. Il bambino inizia ad interessarsi ai disegni che rappresentano oggetti e situazioni familiari. Le figure più gradite rappresentano eventi conosciuti come mangiare e dormire. La ripetizione continua ad essere l’attività preferita, le filastrocche continuano ad essere molto gradite e possono accompagnare le illustrazioni. Le figure possono adesso rappresentare eventi semplici in successione. Tra 12 e 24 mesi Questa fase è caratterizzata dalla sperimentazione per prove ed errori, dalla ricerca attiva e dall’esplorazione delle caratteristiche degli oggetti, dalla combinazione volontaria degli schemi e dalla scoperta dell’uso di mezzi nuovi in situazioni familiari. Il bambino pensa l’oggetto come qualcosa che esiste indipendentemente da lui; lo ritrova solo se è esso è sottoposto a spostamenti visibili. Riesce ad individuare nuove relazioni tra gli oggetti e ha percezione delle relazioni spaziali tra gli oggetti (riempie e svuota le scatole). Lo spazio è legato al dato percettivo ma non è rappresentato. La causalità comincia ad oggettivarsi, egli inizia riconoscerne la presenza come indipendente dagli oggetti. Se il bambino non riesce a raggiungere un oggetto (fine), chiede l’aiuto dell’adulto (mezzo). Ricostruisce in successione l’ordine degli avvenimenti poco estesi nel tempo. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 21 Suggerimenti di lettura Il testo: se il bambino vuole coinvolgere l’adulto nella “lettura” ora ha capito che può usare l’adulto stesso come strumento per raggiungere il fine, dunque inizia a porgere il libro a chi gli sta di fronte. Inizia a gradire piccole frasi, non più ripetitive perché è in grado di anticiparne il senso e di completarle. Il senso dell’orientamento si sta affinando, se le figure sono capovolte gira il libro per raddrizzarle. Inizia ad avere utilità l’inserimento di figure nuove in un contesto conosciuto. Intorno ai due anni l’attività rappresentativa migliora, lui stesso diventa in grado di inventare storie vere e proprie a partire da un’immagine. Con l’attività rappresentativa il bambino inizia ad identificarsi con i personaggi della storia (letti o raffigurati), inizia ad assumere molta importanza il simbolismo dei personaggi. Le immagini: soprattutto nella parte finale di questo stadio, il bambino diventa in grado di utilizzare simboli mentali per rappresentare oggetti ed eventi, quindi di guidare le sue azioni attraverso processi interiori e non direttamente manifesti. E’ in questo momento che le immagini dei libri iniziano ad acquisire un valore “evocativo”. Il bambino inizia a fare delle “inferenze” a partire da qualcosa che vede, inizia a crearsi una “propria idea”. Da 2 ai 6 anni Intelligenza preoperatoria o rappresentativa Attraverso l’intelligenza rappresentativa, il cui esordio è intorno ai 18 mesi, il bambino non agisce più solamente sulla realtà, egli inizia a pensare la realtà attraverso i concetti, imparando a descrivere, evocare, spiegare e anticipare gli eventi. In questo periodo i bambini non sanno operare con concetti astratti, ragionano sul qui ed ora o su cose fisiche che si possono vedere o facilmente rappresentare. Essi colgono l’unità dell’oggetto e non sono in grado di tener presente contemporaneamente più aspetti o dimensioni di una situazione. Non percepiscono l’oggetto da un punto di vista diverso dal proprio. Prima dei 4 anni il bambino non comprende le relazioni che uniscono delle classi di eventi. Per esempio, a questo livello di sviluppo intellettivo il bambino confonde fra “papà” e “uomo” ed è portato ad affermare che “gli uomini sono papà”, oppure, poiché le mamme sono donne, afferma che “le donne sono mamme”. 22 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Conquiste e limiti del periodo preoperatorio (2 - 6 anni): • Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio. • Ancora non è acquisito pienamente il pensiero logico. • Egocentrismo intellettuale. • Irreversibilità. Da 2 a 4 anni L'atteggiamento fondamentale del bambino è ancora di tipo egocentrico, in quanto non conosce alternative alla realtà che personalmente sperimenta. Questa visione unilaterale delle cose lo induce a credere che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri-pensieri, senza che sia necessario fare sforzi per farsi capire. Il linguaggio diventa molto importante, perché il bambino impara ad associare alcune parole ad oggetti o azioni. Non è in grado di distinguere tra una classe di oggetti e un unico oggetto. Ad es. se durante una passeggiata vede alcune lumache, è portato a credere che si tratti sempre dello stesso animale, non di diversi animali della stessa specie. Gli aspetti qualitativi e quantitativi di un oggetto può percepirli solo in maniera separata, non contemporaneamente. Non è neppure capace di relazionare i concetti di tempo, spazio, causa. Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al particolare). Ad es. se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato, è facile che molti altri insetti che non l'hanno molestato gli facciano ugualmente paura. La sua capacità di riprodurre mentalmente un avvenimento avviene nell'unica direzione in cui l'avvenimento si è verificato. Non è capace di reversibilità. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 23 Le ragioni della lettura e lo sviluppo cognitivo e psicologico del BAMBINO: l’importanza del testo e il valore delle immagini. Dorella Apa, bibliotecaria per ragazzi L'importanza del testo Nei “Quaderni ACP” è stato recentemente pubblicato uno “Studio di efficacia del progetto Nati per Leggere” che valuta gli effetti della lettura ad alta voce sullo sviluppo del linguaggio dei bambini. Il risultato di questo studio è testimonianza del fatto che l’impegno dei pediatri nel sensibilizzare i genitori sull’importanza della lettura ad alta voce nei primi tre anni di vita del bambino ha favorito un significativo incremento di questa pratica anche da parte degli adulti meno motivati; al contempo i test applicati ai bambini hanno dimostrato quanto questa pratica sia efficace ai fini dello sviluppo delle capacità linguistiche, sia nel senso quantitativo dell’ampiezza del vocabolario posseduto, sia in quello qualitativo della capacità di comprensione lessicale. Allo stesso modo, pubblicazioni di qualche anno fa e pubblicazioni più recenti mettono in luce come la lettura ad alta voce praticata precocemente sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo e psicologico del bambino e in particolare per l’apprendimento della lettura. Leggere ad alta voce ai bambini fin dalla nascita favorisce la capacità di leggere in maniera autonoma e contribuisce ad evitare l’insorgere di problemi legati all’apprendimento della lettura. La lettura è un’attività complessa; l’atto del leggere non si esaurisce nel pronunciare correttamente le parole e decifrare correttamente i segni; leggere vuol dire ricostruire un senso; far emergere un significato dalla decodifica dei caratteri stampati; comprendere un messaggio, interpretarlo, reagire ad esso. Se vogliamo che i bambini leggano, è importante in primo luogo abituarli a riconoscere i caratteri stampati; ed è sfogliando le pagine dei libri che possono vederli, familiarizzare con il loro aspetto; imparare a pronunciarli e comprenderne il senso nelle combinazioni delle parole. Quest’ultima operazione richiede però anche la comprensione della lingua: si può riuscire a riprodurre il suono di una parola, ma se non conosciamo la lingua non sappiamo che cosa essa significhi. Leggere, infatti, vuol dire capire il significato e non semplicemente pronunciare ciò che vediamo scritto. Associare alle lettere i suoni non è sufficiente ad attribuire loro un elemento essenziale: il senso. Perché ciò accada è di fondamentale importanza esporre i bambini al contatto con la lingua. Questo può essere fatto in molti modi; la lettura, anche in questo caso, costituisce una modalità privilegiata. 24 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE In particolare, per l’apprendimento della lingua risultano essere estremamente efficaci filastrocche, ninne nanne, poesie proprio per le loro caratteristiche di ripetizione, rima, ritmo. Le parole imparate e impresse nella memoria grazie al ritmo, alla musicalità e alla ripetizione costituiscono, dice Mem Fox1, una sorta di “banca dati linguistica” cui attingere; esse si insinuano nel linguaggio quotidiano e sono di grande aiuto nell’esprimersi fluentemente. La rima inoltre abitua a fare un’operazione estremamente importante per la lettura, che consiste nell’anticipazione delle parole successive e del senso del testo. La poesia, infine, arricchisce il linguaggio per l’uso creativo, inconsueto e innovativo che è capace di farne. Per comprendere il senso di ciò che leggiamo occorre anche una conoscenza del contesto in cui il testo si colloca. Di nuovo, la lettura costituisce uno strumento privilegiato per “aumentare la conoscenza del mondo”. L’esperienza della lettura è, tuttavia, un fenomeno più ampio della pura e semplice comprensione del contenuto; ha a che fare, infatti, con quello che Bruner chiama il pensiero narrativo, dal momento che implica la produzione di un significato arricchito dal riconoscimento del valore che il testo ha per chi lo legge. Non si dà lettura neutra e innocente, giacché la “mia” lettura è sempre la produzione di un altro testo, il testo per me. Scrive Paulsen2: “Se i libri potessero essere qualcosa di più, mostrare di più e possedere di più, questo libro avrebbe degli odori … Avrebbe gli odori delle vecchie fattorie, l’odore dolce del fieno appena tagliato … l’odore pungente e fermentato del foraggio … ma non è possibile. I libri non possono avere odori. Se i libri potessero essere qualcosa di più e possedere di più e dare di più, questo libro avrebbe dei suoni … Avrebbe il suono acuto e deciso di quelle seghe lunghe due metri che gli uomini spingono avanti e indietro sui tronchi … Avrebbe i rumori delle mucche nella stalla ... Ma non è possibile.I libri non possono avere suoni. Infine, se i libri potessero essere qualcosa di più, dare di più e mostrare di più, questo avrebbe delle luci … Avrebbe la luce soffusa e dorata … che filtra attraverso la crepa lungo il muro della stalla … la luce grigio argentea di una giornata nel cuore dell’inverno … ma non è possibile. I libri non possono avere luci. Se i libri potessero possedere di più, dare di più, essere qualcosa di più e mostrare di più, avrebbero pur sempre bisogno di lettori che portino loro suoni, odori, luci e tutto il resto che non può essere contenuto nei libri. Il libro ha bisogno di te”. 1 Mem Fox, Baby prodigio. I miracoli della lettura ad alta voce, Il Castoro, 2011 2 Gary Paulsen, La stanza d’inverno, Mondadori, 2001 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 25 Leggere è interpretare, e in tal senso è sempre una “lettura parallela” che, pertanto, non si esaurisce in un atto cognitivo, ma mette in gioco la dimensione sensibile, emotiva e affettiva: come scrive R. Barthes3, “leggo con gli occhi, leggo con la testa, ma leggo anche con quello che ho nel ventre. Tutto il mio corpo partecipa della lettura”. Queste affermazioni ci spingono a ulteriori riflessioni che riguardano in primo luogo il modo in cui leggiamo ad alta voce: “Quando ci prendiamo il tempo per leggere ad alta voce ai bambini – scrive Mem Fox4 - stringiamo con loro un’alleanza segreta … il fuoco dell’alfabetizzazione nasce dalle scintille emotive che volteggiano nell’aria quando un bambino un libro e una persona che legge entrano in contatto. Non dipende solo dal libro, né solo dal bambino, né dall’adulto che legge: sta tutto nella relazione che li unisce in una dolce armonia”. Il coinvolgimento e la condivisione sono dunque essenziali. Solo così, come travaso emozionale, la lettura può assumere il significato del “dono”, del gesto d’amore. Gesto d’amore rivolto non solo verso l’altro che ascolta, il bambino, ma anche verso il testo, il medium della relazione: le parole che raccontano la storia. E’ importante perciò “coinvolgersi” nella lettura anche nel senso di “amare le parole”, apprezzarle dando loro un peso e facendole emergere nelle più sottili sfumature di senso. Il valore delle immagini Nei primi mesi di vita abbiamo conosciuto, nelle immagini, la gioia di un appagamento totale, ed è per questo che di esse sentiamo nostalgia; il desiderio di provare ancora quella felicità spinge a cercarle e a crearne sempre di nuove. Il bambino appena nato è immerso in un mondo di odori, rumori, impressioni luminose, percezioni corporee. In questo mondo indistinto la “visione” assume uno statuto privilegiato: prima ancora di permettergli di riconoscere gli oggetti e di localizzarli nello spazio, gli dà infatti modo di comporre all’interno di sé un’immagine in cui si sente “contenuto” e alla quale egli stesso appartiene, proprio come nel sogno si è parte del paesaggio immaginato. La composizione di questa visione è frutto del tempo fecondo che intercorre tra l’insorgere di un bisogno e la sua soddisfazione; nel “tempo dell’attesa” il neonato trova consolazione nella produzione di una forma allucinatoria che gli procura un benessere totale. Al di là dell’appagamento onirico, il tempo dell’attesa, tuttavia, deve avere una fine, il bisogno necessita di essere realmente soddisfatto: ne va, in primo luogo, della sopravvivenza; ma non solo: ne va della fiducia nella corrispondenza della realtà alle aspettative, della capacità di percepirsi come agenti della trasformazione del mondo. E tuttavia quell’esperienza di prefigurazione è fondamentale per il posto occupato dalle immagini nella nostra vita. 3 R. BARTHES, Scritti, Einaudi, 1998 4 M. FOX, Baby prodigio, cit. 26 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE L’immagine come rappresentazione Stare dentro l’immagine e crederla vera nella visione, collocarsi di fronte ad essa e coglierne la differenza rispetto all’oggetto reale nella rappresentazione, costituiscono momenti in successione nello sviluppo del bambino. “Leggere” con i più piccoli libri con le figure li aiuta ad appropriarsi della funzione rappresentativa dell’immagine. Si tratta di un passaggio importante, che assume al contempo un significato di grande rilievo nei confronti della lettura, dal momento che coincide con la “scoperta del libro”, con il suo venire alla luce come oggetto differente da tutti gli altri. Solo con il libro infatti è possibile avere un rapporto comunicativo; solo il libro dà modo di rivedere e riconoscere cose già viste nella realtà. Per i bambini, nel primo anno di vita, è la riconoscibilità dunque il requisito e lo scopo che le immagini devono possedere; le illustrazioni pertanto devono seguire criteri figurativi che facciano emergere chiaramente la differenza sfondo/figura e offrano una reale caratterizzazione dell’oggetto raffigurato. La funzione interpretativa dell’immagine Tuttavia, nella proposta di libri con le figure è importante percorrere un cammino che dall’univocità vada verso la polisemicità, verso la ricchezza simbolica ed ermenuetica delle immagini anche nel rapporto con le parole, con il testo; verso quelle immagini che - come dice Chiara Carrer parlando del mestiere di illustratore – “vanno ben oltre ciò che rappresentano, svelano l’anima nascosta e surreale delle cose … [offrono] più possibilità di lettura di un testo e di se stesse”. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 27 L’ESPERIENZA NPL NEI CONSULTORI PEDIATRICI DISTRETTO DI VENARIA (TO) Paola Ostengo, ostetrica Sono un'infermiera pediatrica e lavoro presso i consultori pediatrici del distretto di Venaria che comprendono oltre a Venaria, anche Pianezza, Druento ed Alpignano. La mia attività e quella delle mie colleghe è rivolta ad un'utenza dai 0 ai 16 anni circa. Presso i consultori vengono svolte le seguenti attività: corsi di accompagnamento alla nascita, corsi di massaggio infantile, sostegno all'allattamento al seno, puericultura. Io lavoro prevalentemente presso l'ospedale di Venaria che oltre a fornire i suddetti servizi collabora con il laboratorio analisi per l'esecuzione dei prelievi ematologici e svolge attività di allergologia pediatrica. La Regione Piemonte ha inserito il nostro consultorio nel progetto Nati per Leggere, e vi è una valida collaborazione con la biblioteca civica di Collegno. Ci è stata consegnata dalla biblioteca di Collegno una scatola contente libri adatti alle varie fasce di età che affluiscono nei nostri servizi. Questi libri sono collocati nella nostra sala d'attesa che è frequentata da mamme con neonati ma anche da bambini più grandi. La sala d'attesa è anche uno spazio giochi in quanto vi sono dei giocattoli, ed è uno spazio accogliente e confortevole. Leggere con un bambino vuol dire contribuire in modo determinante alla crescita delle sue capacità cognitive e relazionali. Il bambino piccolo ha fame di conoscenza, così come ha fame di affetto e di tenerezza. Il caldo abbraccio che lo avvolge, l'intimità che si crea condividendo la lettura di un libro rappresentano il terreno ideale su cui far crescere il suo amore per le parole e per le storie oltre che le sue capacità di comprendere meglio il mondo che sta dentro e fuori di lui. Durante i corsi di accompagnamento alla nascita e gli incontri che vengono organizzati con le mamme, illustriamo l'importanza della lettura ad alta voce. Secondo alcuni studi, il feto ascolta con grande piacere la voce umana, sia che questa parli, canti, racconti o legga una storia. Le ricerche sullo sviluppo del cervello nei primi anni di vita evidenziano come le sue potenzialità di sviluppo siano particolarmente ampie già alla nascita e nei primi anni di vita. La struttura e le interconnessioni del cervello si costruiscono e si amplificano a partire dalle esperienze precoci del bambino. Le connessioni non utilizzate vengono ridotte e “potate” via, riducendo di fatto, le competenze sviluppabili dal bambino. Da ciò ne consegue che la mancanza di esperienze, a tempo debito, riduce la possibilità di sviluppo. Non tutte queste potenzialità possono essere recuperate in seguito. 28 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Quindi è importante invitare a leggere filastrocche e racconti già al “proprio pancione”, perché l’orecchio umano comincia a svilupparsi alla 10° settimana e giunge a funzionare completamente all’età intrauterina di 4 mesi e mezzo e la voce della madre funge da cordone ombelicale sonico per il feto che si sta sviluppando. Parlare, leggere, cantare ad un bambino prima che nasca accresce la sua capacità futura di distinguere i suoni e da questo dialogo continuo il feto trae un senso di sicurezza che gli garantisce uno sviluppo armonioso. La lettura è importante in quanto leggere ad alta voce al bambino rende più intensi i rapporti affettivi tra mamma e bambino. LEGGERE CON UN BAMBINO E' DUNQUE IMPORTANTE PERCHE'... • ... fin da quando nasce (e anche prima di nascere) il bambino è in grado ed è contento di ascoltare la voce umana, sia che questa gli parli, gli canti, gli racconti o gli legga una storia • ... leggere e raccontare a un bambino significa creare con lui un rapporto di speciale intimità e intensità • ... attraverso il libro si offre al bambino la possibilità di aumentare la durata dei suoi tempi di attenzione, si crea l'abitudine all'ascolto, si sollecita la sua capacità immaginativa • ... nei primi anni di vita le capacità di apprendimento linguistico del bambino sono straordinariamente elevate, ma lo sviluppo del linguaggio è tanto più ricco quanto più numerose, variegate e interessanti sono le occasioni di scambio verbale che gli sono offerte. Attraverso il libro il bambino è invogliato a ripetere le parole che ascolta, a memorizzarle e a farle entrare nel suo lessico abituale • ... le storie ascoltate rafforzano nel bambino la capacità di riconoscere nessi logici tra gli avvenimenti, le relazioni tra causa ed effetto e la capacità di ampliare i propri orizzonti assumendo il punto di vista altrui • ... attraverso le storie il bambino impara a creare collegamenti tra il proprio vissuto e gli avvenimenti raccontati e capisce quindi (precocemente e inequivocabilmente) che i libri e le storie lo riguardano molto da vicino • ... il rapporto quotidiano con il libro, la familiarità con il tempo lento e quieto della lettura costituiscono la premessa ideale per la lettura individuale che verrà in seguito • ... il contesto fortemente affettivo in cui avvengono i primi incontri con il libro induce il bambino a desiderare, a richiedere che l'esperienza sia ripetuta, favorendo la creazione di una abitudine che migliora le capacità di ascolto e di comprensione e motiva l'adulto ad approfondire la conoscenza dei libri, a migliorare il modo di proporli e a creare nuove possibilità di incontro fra bambino e libro (ad esempio attraverso frequenti escursioni in biblioteca o in libreria) • ... condividendo libri e storie l'adulto cresce insieme al bambino. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 29 La Biblioteca civica di Cuneo vincitore del premio nazionale Nati per Leggere - sezione Reti di Libri: esempio di buone Pratiche Fabrizia Bovio e Gaby Beltrandi, progetto NPL a Cuneo La Biblioteca civica di Cuneo nel 2011 si è aggiudicata il premio nazionale Nati per Leggere con la seguente motivazione “aver saputo coinvolgere 25 Comuni del territorio con le loro biblioteche, l’Azienda sanitaria ospedaliera Santa Croce e Carle e l’Asl Cn-1 in numerose iniziative di diffusione della lettura ai piccoli, come: donazione di libri, laboratori di lettura, spettacoli teatrali, manifestazioni culturali, feste in biblioteca, corsi di formazione, seminari e convegni per genitori, operatori sanitari, educatori. L’impegno profuso ha consentito di raggiungere bacino di 144.000 abitanti, di cui circa 8.700 bambini fino a sei anni.” Dal 2005 la Biblioteca civica di Cuneo, centro rete del Sistema Bibliotecario Cuneese, ha avviato, in qualità di capofila e in collaborazione con l’Asl Santa Croce e Carle e l’Asl Cn-1, il progetto Nati per Leggere di Cuneo, raccogliendo l’adesione di venticinque Comuni del Sistema bibliotecario. Il progetto si sviluppa su due direttrici principali: - le iniziative rivolte ai bambini della fascia d’età 0-6 anni (il libro-dono, laboratori di lettura per bambini, spettacoli teatrali, feste di biblioteca, manifestazioni culturali); - corsi di formazione, seminari e convegni dedicati a genitori, operatori sanitari, educatori della prima infanzia su argomenti quali la lettura ad alta voce e per la prima infanzia, aspetti dello sviluppo relazionale e cognitivo del bambino. La Biblioteca dei bambini e dei ragazzi di Cuneo e tutte le biblioteche del Sistema hanno al loro interno una sezione di libri per bambini 0-6 anni e durante l’apertura settimanale accolgono le famiglie per avvicinarle al progetto. Sono 31 i punti di prestito di lettura organizzati fuori della Biblioteca (19 studi pediatrici, 3 asili nido, 1 presso il SerT di Cuneo, 1 presso l’Istituto di psicologia individuale ADLER, 1 presso il Reparto Pediatria Ospedale S. Croce e Carle + 1 presso il Reparto Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale S. Croce, 1 presso il reparto Neonatologia, 3 presso i Consultori ASL CN.1 di Cuneo, Borgo S. Dalmazzo, Dronero; 1 presso l’Ambulatorio Neuropsichiatria infantile – ASL CN.1). 30 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE In autunno e primavera organizzano cicli di laboratori di lettura per bambini dai 3 ai 6 anni (vengono coinvolti circa 700 bambini in un anno) e ricevono le visite delle scuole materne e del primo ciclo delle elementari. Ogni anno viene programmato all’interno del Sistema Bibliotecario un ciclo di letture itineranti dal titolo A spasso con Nati per Leggere: una quindicina di biblioteche del Sistema ospita incontri di lettura adatti alla fascia d’età 3-6 anni e tenuti da lettori professionisti. Incontri per bambini e famiglie sono organizzati durante tutte le principali manifestazioni culturali del territorio. La Biblioteca di Cuneo inoltre organizza per tutto il Sistema Bibliotecario cicli di incontri di formazione e aggiornamento NPL rivolti a genitori, bibliotecari, insegnanti, educatori sugli aspetti connessi alla lettura ad alta voce, alla vocalità espressiva, alla conoscenza e diffusione dei libri editi per la prima infanzia. Progetta incontri di aggiornamento per il personale socio-sanitario, nei quali si propongono le novità editoriali per la prima infanzia. Periodicamente propone seminari di approfondimento sulla letteratura per bambini, sulla lettura espressiva e su aspetti relazionali e psicologici del rapporto genitori-figli. La popolazione complessiva dell’area in cui si estende il progetto è di circa 144.000 abitanti, di cui circa 8.700 della fascia d’età 0-6 anni. Il progetto ha costruito una ampia rete di relazioni sul territorio ed è attualmente coordinato dalla Biblioteca civica dei Bambini e dei Ragazzi con il supporto di un gruppo di esperti del progetto per la progettazione, il coordinamento e la gestione operativa delle attività. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 31 La biblioteca e Nati per Leggere Orietta Bergo, bibliotecaria per ragazzi Per avviare NpL è necessaria una stretta collaborazione fra le varie figure che intervengono alla sua buona riuscita, una sorta di gioco di squadra nella cooperazione fra servizi diversi (servizi culturali/servizi socio-educativi/servizi sanitari). E’ importante che sia la biblioteca ad avviare e a coordinare il progetto, perché se è dotata di una sezione e di un patrimonio bibliografico per ragazzi, diventa un punto di riferimento per la comunità, un punto dove i genitori possono incontrarsi, portare i loro piccoli, essere sensibilizzati sull’importanza della lettura e partecipare ad attività di promozione della lettura. E’ importante per le famiglie sapere che esiste un posto in cui il bambino può, prima della scolarizzazione, esplorare le pagine di un libro, condividere una storia con i genitori, incontrare altri bambini. Nel lavoro del bibliotecario per ragazzi il reference non è solo cercare un libro richiesto, comprendere la natura di una domanda o l’oggetto di una ricerca, ma fornire ospitalità. La biblioteca non deve essere solo un contenitore di libri, ma un luogo attento al bisogno di bambini e genitori, in cui essere ascoltati, ricevere un consiglio sui libri da scegliere, essere indirizzati sulle modalità di lettura ai piccoli, essere informati sulle azioni del progetto Npl avviate sul territorio (incontri con i pediatri, corsi pre-parto, letture ad alta voce fatte da volontari, circolazione dei libri nei nidi e nelle materne). Cosa può fare una biblioteca? - Incrementare il patrimonio librario della sezione piccoli garantendo un’offerta di libri di qualità - Fornire ai genitori materiale informativo specifico (con gli strumenti di comunicazione che vedremo in seguito), promuovendo l’importanza della lettura ad alta voce - Sensibilizzare gli operatori degli altri servizi (nidi e scuole materne), sollecitando gli educatori a creare uno spazio di lettura nelle proprie scuole e a portare i bambini in biblioteca per una mini-visita, il prestito, un percorso didattico - Far conoscere ai bambini le varie tipologie di libri con mostre, letture ad alta voce, laboratori creativi (per esempio sulla costruzione di un libro), incontri con autori e illustratori - Contattare i pediatri e sollecitarne l’adesione al progetto - Predisporre un kit che i pediatri distribuiranno ai neo-genitori (libri-dono, volantini con gli orari della biblioteca, depliant informativi sul progetto, bibliografie, stampati contenenti i servizi del territorio per i piccolissimi) 32 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE - Ideare e realizzare attività di animazione della lettura aperti a nidi e materne e all’utenza libera (bambini accompagnati dalle famiglie) - Promuovere la lettura e la biblioteca anche al di fuori della biblioteca (con la circolazione di libri e la lettura ad alta voce nei vari presidi educativi: sale d’attesa degli studi pediatrici, reparto di pediatria degli ospedali, consultori, centri vaccinazioni …. ) - Contattare lettori volontari disponibili a leggere ad alta voce ai bambini - Organizzare momenti di formazione per i genitori e per gli operatori coinvolti (per esempio incontri con psicologi, pediatri, autori di libri per bambini, esperti di letteratura per l’infanzia; corsi di lettura ad alta voce per i volontari) - Formare insieme agli altri operatori coinvolti un gruppo di lavoro che periodicamente si riunisca per decidere le azioni da intraprendere e monitorare l’andamento del progetto locale - Se la biblioteca è capofila rispetto a un sistema bibliotecario, coordinare il lavoro di segreteria e le azioni che coinvolgono anche gli altri bibliotecari; gestire la comunicazione per promuovere il progetto verso l’esterno - Ricercare sponsor per le risorse finanziarie (spesso i comuni, soprattutto negli ultimi tempi, non hanno fondi sufficienti ad attivare tutte le azioni necessarie) Lo spazio per i piccoli. In una biblioteca che aderisce a Npl non può mancare uno spazio adatto ad accogliere utenti piccolissimi. Per invogliare le persone e per dare di sé l’immagine di un luogo non chiuso, polveroso e stantio, ma vivo, caldo e accogliente, va curato particolarmente lo spazio dei più piccoli, che dovrebbe essere un luogo luminoso (una buona illuminazione facilita anche il bambino parzialmente non vedente a orientarsi nello spazio), colorato (con colori contrastati, ma non troppo appariscenti), dotato di arredi confortevoli e sicuri che invitano a una permanenza tranquilla e libera. Tutti devono poter accedere, anche le mamme con i passeggini, quindi non devono essere presenti barriere fisiche, e, se ci sono scale, l’accesso deve essere facilitato con scivoli e ascensori. La sezione dovrebbe essere dotata di un bagno con sanitari di dimensioni adeguate e, se possibile, un fasciatoio collocato nelle vicinanze dello spazio bimbi. Sono particolari significativi, che esprimono in concreto un’idea di accoglienza rassicurante e confortevole. Il bambino piccolo deve avere la possibilità di toccare, prendere, scegliere i libri agevolmente, quindi è necessario che gli scaffali siano ad altezza bimbo, e i libri siano facilmente estraibili dai ripiani, per essere osservati. Non è detto che si tratti di scaffali tradizionali: possono essere contenitori di libri - cubi, cestoni, scatole, espositori - in modo tale che il bambino possa passare da un contenitore all’altro alla ricerca dei libri. Spesso vengono in biblioteca genitori con bimbi che APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 33 hanno appena imparato a gattonare: allora per rendere loro fruibile lo spazio, è importante che possano muoversi liberamente, predisponendo tappeti antiscivolo o una superficie per giocare sul pavimento. La questione dell’igiene in un ambiente frequentato da bambini piccolissimi è molto importante. Per esempio se si sceglie la moquette, bisogna considerare che questa assorbe polvere, acari, liquidi e si sporca molto facilmente: quindi ha bisogno di pulizia accurata, con prodotti specifici. Meglio un tappeto, da rimuovere e lavare periodicamente. Bisogna tener presente che, sebbene parliamo di zona bimbi, va prevista comunque la compresenza di piccoli e grandi, di genitori e nonni che accompagnano i bambini, di più bambini e più adulti nello stesso spazio. Non va cercata a tutti i costi una netta separazione fra piccini e adulti. E’ utile creare da una parte un angolo raccolto di lettura, una “nicchia” in grado di accogliere bambino e genitore, con dei cuscini, un divano o una poltrona in cui l’adulto possa accomodarsi col figlio per sfogliare un libro o leggere una storia; dall’altra uno spazio da fruire collettivamente in cui i bimbi possano giocare insieme e gli adulti incontrarsi. Se poi si svolgono nella biblioteca attività di animazione della lettura la presenza di cuscini e tappeti su cui sedersi in gruppo crea un ambiente gradevole, di intimità e raccoglimento, che predispone all’ascolto. Se si decide di tenere giocattoli per i più piccini è necessario assicurarsi che siano giochi educativi puliti e sicuri, senza piccole parti che si possono ingerire, o contenenti coloranti che rilasciano sostanze tossiche. Collocazione dei volumi. E’ importante non solo la qualità delle collezioni, ma anche il modo di esporle. La collocazione dei libri va adeguata alle diverse capacità di lettura e di esplorazione dello spazio, non si può pensare a un criterio unico per tutte le fasce di età. I bambini più piccoli sono abituati a una consultazione “vivace”, cioè a prendere, aprire un libro, lasciarlo lì, curiosare in mezzo ad altri libri, tornare sul libro aperto... Questo ovviamente implica l’impossibilità di mantenere l’ordine preciso e rigoroso previsto dalla classificazione Dewey. Di qui la decisione, nella biblioteca in cui lavoro, di separare in grandi settori i libri secondo le fasce di età. Abbiamo gli L1 da 0 a 3 anni (cartonati, tattili, i libri coi buchi, storie brevi e semplici), gli L2 per i 4-5 (albi illustrati con storie un po’ più organiche, che richiedono un’attenzione maggiore), gli L3 per i 6-7 (per chi sa già leggere o per i genitori che vogliono leggere libri ai figli con racconti e storie più complesse). Dagli 8 anni in su abbiamo invece un soppalco in cui tutto è classificato, collocato e etichettato secondo la Dewey. Per la fascia 0-6 c’è ancora il settore D (divulgazione) suddiviso in 3 parti: D1 (argomenti scientifici), D2 (storia e geografia), D3 (arte, mestieri, società, giochi….) Nella sezione ragazzi la collocazione del libro ne permette una più facile localizzazione da parte dell’utente e del bibliotecario. Si possono creare anche scaffali a tema o in base alla tipologia del libro. 34 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Criterio dell’argomento o del genere. In base alle richieste dell’utenza, per un servizio più efficiente è possibile creare scaffali o ripiani che riuniscono libri su un determinato argomento o genere. Per esempio a una richiesta ricorrente da parte dei genitori di storie che aiutassero il proprio bambino ad accogliere un fratellino o una sorellina, io personalmente ho risposto approntando una bibliografia specifica e un ripiano di educazione sessuale per i più piccoli, che accogliesse tutti i libri posseduti sull’argomento, contenenti sia storie sull’arrivo di un fratellino, sia notizie a misura di bambino sul concepimento e la nascita. Un altro esempio di selezione dei libri per argomento può essere quello della paura, delle azioni quotidiane, della nanna ecc. Oppure si possono riunire i libri per genere letterario: le fiabe, le filastrocche, le rime … Criterio della tipologia del libro. Può essere molto utile selezionare e riunire i libri accomunati da una determinata caratteristica relativa al materiale in cui sono realizzati o agli allegati che possiedono o alla lingua in cui sono scritti. Riferirò qualche esempio: - libri tattili, cartonati illustrati, con inserti di vario materiale da toccare, per i piccini fino a 3 anni: I libri tattili sono importanti per tutti i bambini, soprattutto per quelli con deficit visivo parziale o totale, perché aiutano a codificare le immagini e a collegarle con la realtà, stimolano la sensibilità tattile e il desiderio di toccare. Inoltre sono uno strumento di socializzazione e di integrazione fra bambini con meno di 6 anni, oltre che uno straordinario oggetto di condivisione genitorefiglio. Esistono rari casi in cui l’editoria ha pubblicato libri illustrati tattili, corredati di alfabeto braille. Questo alfabeto richiede una maggiore grammatura della carta, e i libri prevedono un lungo e minuzioso lavoro di manodopera, per l’utilizzo e il trattamento dei vari materiali, una rilegatura rinforzata e quindi hanno un costo maggiore e una tiratura limitata rispetto ai libri per vedenti. Da pochi decenni si è compresa l’importanza dell’integrazione fra vedenti e non vedenti: le biblioteche devono farsi strumento di questa integrazione e offrire per quanto possibile documenti che rispettino le esigenze di tutti i bambini; - libri con un cd allegato. Una richiesta frequente è quella dei libri in lingua originale, anche per i più piccoli, sia perché l’apprendimento delle lingue straniere è sempre più precoce, sia per l’esistenza di famiglie miste, con genitori di madrelingua differente. Inoltre la presenza nel territorio di comunità straniere può influenzare la richiesta di libri scritti nella lingua madre. Vanno individuate le comunità di immigrati residenti nel territorio e analizzati i loro bisogni di informazione. Secondo le linee guida dell’IFLA quali “le biblioteche dovrebbero riconoscere il bisogno specifico dei bambini di minoranze etniche, linguistiche e culturali di mantenere e sviluppare le loro culture originarie e dovrebbero acquisire materiali adatti per loro e per i giovani adulti”. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 35 La biblioteca dovrebbe attrezzare uno scaffale multiculturale, in cui i bambini stranieri e i loro genitori possano trovare fiabe e storie della loro tradizione culturale, scritte nella loro lingua, o, se questo non è possibile, di libri bilingui. Questi costituiscono una sorta di “libri ponte” fra due culture, perché favoriscono al tempo stesso l’apprendimento della lingua italiana e l’attaccamento alla lingua madre (due case editrici che stampano libri bilingui in Italia sono Carthusia e Sinnos). Nell’ambito del progetto Npl a Chieri, data la numerosa presenza di famiglie romene e moldave è stata realizzata qualche anno fa una raccolta bilingue in romeno-italiano di ninne nanne e filastrocche Ti canto e ti racconto, raccolta curata dal CTP (Centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti) e realizzata graficamente dal Punto Rete, gruppo di diversabili che opera all’interno della Asl TO5. Questa raccolta viene donata tuttora presso l’ospedale di Chieri a tutte le neo-mamme romene da una volontaria romena dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), per sensibilizzarle all’importanza della lettura precoce; - un’indicazione importante è quella di avere uno scaffale di audiolibri per i nonvedenti o parzialmente non vedenti o per chi ha difficoltà a seguire il testo e può giovarsi del supporto audio nel leggere il libro, per seguire i caratteri. La biblioteca deve facilitare l’accesso a ogni tipo di pubblicazione, ancor più a chi ha difficoltà di lettura per svariati motivi (ipovisione, dislessia ecc) In particolare per i dislessici esistono i cosiddetti libri “ad alta leggibilità”: scritti con caratteri più grandi, con un testo né troppo fitto, né troppo rarefatto, con paragrafi non giustificati, di spessore accettabile e formato maneggevole. Mi riferisco per esempio alle collane “Leggimi” e “Raccontami” di Biancoeneroedizioni, le “Banane Oro” (mitologia), “Gialle”, “Rosse” di Mondadori. La casa editrice Angolo Manzoni, sensibile al problema della leggibilità del libro, da tempo si è attivata per realizzare libri con caratteri più grandi e allineamento del testo che permetta una maggiore leggibilità per chi ha problemi di questo tipo (collana “Corpo 16”); - la disposizione dei libri per collane o per casa editrice implica un allineamento regolare e abitua il lettore a riconoscere nello spazio il settore in cui ritrovare il libro desiderato e a muoversi autonomamente all’interno della biblioteca ragazzi. Quali libri non devono mancare? Libri in stoffa, sagomati, cartonati (con e senza alette e finestrelle), libri tattili anche con braille, libri che denominano (libri dizionario), filastrocche, ninnenanne, albi illustrati, libri sui primi rudimenti del sapere (colori, forme, numeri, alfabeto…), libri bilingui e in lingua straniera, audiolibri, libri ad alta leggibilità, libri inseriti nel catalogo del progetto nazionale Npl. 36 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE La sicurezza. Come indicano le Linee guida per i servizi bibliotecari ai bebè e ai piccolissimi entro i tre anni (a cura dell’IFLA), il bambino piccolo e i genitori devono poter soggiornare in un luogo accessibile, accogliente, invitante, sicuro e pulito. E’ importante ridurre al minimo i rischi potenziali. Significa dotare lo spazio di arredi che consentano il libero movimento del bambino e la sua esplorazione dello spazio: quindi scaffali, tavoli, sedie disposti nello spazio in modo arioso, dotati di spigoli arrotondati, privi di oggetti taglienti e accessori con punte, molle, viti sporgenti o elementi che possono essere staccati e messi in bocca dal bambino piccolo. Le prese elettriche vanno assolutamente coperte. Inoltre vanno evitate le sostanze tossiche, meglio privilegiare il legno e i tessuti naturali. Tutti questi aspetti servono non solo a tutelare l’integrità fisica dei piccini, ma anche a stabilire un rapporto di fiducia con il luogo frequentato. Il problema della sicurezza si pone anche per i libri. Se è vero che una biblioteca che aderisce al progetto Npl deve dotarsi di un consistente patrimonio bibliografico per la fascia 0-6, è anche vero che nello sterminato panorama editoriale per i piccoli non tutti i prodotti sono di qualità. Allora è il bibliotecario che deve avere una professionalità tale da comprendere non solo competenze di carattere editoriale, ma anche elementi di conoscenza della psicologia dell’età evolutiva del bambino, per poter riconoscere l’adattabilità del libro al bambino di 6, 12, 24 mesi ecc. e sapere al tempo stesso se un libro può essere pericoloso per un bambino piccolo. Oggi troviamo sui libri per i più piccini numerose indicazioni editoriali, fra cui l’età di destinazione, note su editori, autori, brevi riassunti del contenuto. Non altrettante sono le indicazioni relative alle caratteristiche fisiche; per esempio quelle sul tipo di materiale usato per i libri sono scarse e spesso collocate non sul libro stesso, ma sulla confezione, il cellophane, così dopo l’apertura il libro rimane privo delle informazioni sulla sicurezza e sull’uso corretto. Oggi la produzione di libri e giocattoli è regolamentata dalla legge n. 172 del 2004. Buona parte dei libri per i piccolissimi sono stampati in Cina, anche se editi da grosse case editrici. I libri devono avere il marchio CE dell’Unione Europea. I libri in gomma o in stoffa che spesso vengono addentati, assaggiati, non devono contenere sostanze tossiche (per esempio coloranti che macchiano le mani o si disperdono nella saliva), avere indicazioni sulla lavabilità e sulla “masticabilità”. I cartonati devono avere gli angoli arrotondati e non a spigolo. Negli ultimi anni alcune case editrici si sono dimostrate sensibili a questi accorgimenti e hanno eliminato parti pericolose. Per esempio La Coccinella ha rinunciato alle spirali metalliche come legatura, e ha adottato i libri a dorso snodato. Fra i libri cartonati, più resistenti e più facili da sfogliare per i piccoli, ce ne devono essere alcuni che per dimensione e maneggevolezza possano essere tenuti dalle mani di un bimbo al di sotto dei tre anni. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 37 Attenzione ai libri sonori: quando le batterie necessarie ad attivare il suono sono esaurite, rilasciano sostanze tossiche. Per questo motivo sono oggi prodotti in minor numero dalle case editrici. Non vanno bene almeno fino ai 36 mesi i libripuzzle o quelli con dei magneti o figurine o piccole parti che possono essere messe in bocca e ingoiate dal bambino. I libri vanno sempre collocati in un luogo in cui siano garantite la pulizia e l’ordine. Come comunicare? E’ fondamentale rendere visibile il punto informativo sul progetto Npl all’interno della biblioteca, in un punto preciso dello spazio bimbi, ben individuabile, non solo con locandine e depliant prestampati forniti dall’ente pubblico (Regione Piemonte), ma anche con materiale prodotto dalla biblioteca. Si può approntare un ripiano o un espositore o una cesta, in cui riporre bibliografie, e opuscoli sulle azioni compiute a livello del progetto locale. Per promuovere il progetto in maniera visibile è possibile acquistare il materiale informativo sul sito nazionale www.natiperleggere.it. Il sito fornisce utili indicazioni sul progetto, materiali per la formazione di bibliotecari e operatori, librerie che collaborano al progetto, bibliografie, gadget acquistabili presso il Centro per la Salute del Bambino di Trieste, fra cui pieghevoli, segnalibri, volantini in varie lingue straniere. Se si vuole utilizzare il logo di Npl è necessario attenersi alle indicazioni presenti sul sito (per colori, dimensioni, scelte grafiche). Vanno ricordati infine i libri contenuti nel catalogo Npl, disponibili a prezzo ridotto se acquistati in quantità considerevoli. Nel 2011 sono stati aggiunti 3 o 4 testi con cd allegato in armonia con il progetto Nati per la musica. Utile anche il sito della Regione Piemonte su cui si trovano indicate le motivazioni del progetto e l'elenco dei progetti e delle azioni realizzati a livello locale. - Vetrine con novità in sala ragazzi. Per informare gli utenti delle novità e degli ultimi acquisti e per attirarne l’attenzione in modo gradevole e accattivante, si possono esporre i libri in una sorta di vetrina con la copertina ben visibile, aggiungendo anche degli abstract con immagine della copertina, titolo, autore, editore, collocazione, sintesi del contenuto del libro. - Bibliografie. Spesso i genitori chiedono quali libri leggere ai figli: un utile strumento con cui i bibliotecari possono rispondere alle richieste sono bibliografie, imperniate su un tema (p.e. i numeri, la paura, ecc.) e suddivise per fasce d'età. - Per informare sulle attività di promozione della lettura rivolte ai piccoli è utile anche lo strumento della posta elettronica, che permette di inviare volantini in allegato a una mailing list precedentemente predisposta. 38 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Il laboratorio di lettura in età prescolare Domenica Tamagnone, bibliotecaria per ragazzi e animatrice della lettura La promozione della lettura parte dalla conoscenza delle storie, degli autori, dei generi narrativi, della letteratura e il suo fine è proprio quello di diffondere, far scoprire ed apprezzare quelle storie e quegli autori. Promozione alla lettura significa progetto pedagogico che tiene conto principalmente dei destinatari, dei loro gusti, dei loro bisogni e delle loro resistenze: è un impegno di continuo rinforzo di ciò che si è impiantato. Il lavoro si focalizza sulla motivazione e, a differenza del lavoro didattico, non ha finalità strumentali di apprendimento linguistico o contenutistico. Ciò che invece ci interessa è aiutare il bambino o il ragazzo nella scelta, suggerirgli possibili percorsi di lettura, perché sappia trovare ciò che gli piace e gli serve. Il nostro è un atteggiamento di complicità, non di guida o di sostegno. La lettura e il racconto di storie a bambini che non possiedono ancora la strumentalità del leggere costituisce una pratica educativa di grande rilevanza. Si configura come stimolo per lo sviluppo del linguaggio, della rappresentazione simbolica e della motivazione alla lettura. L’utilizzazione di libri illustrati aiuta e stimola i bambini a estrarre significati dai testi attraverso l’unione dell’ascolto del linguaggio scritto e l’analisi di quello iconico. Il libro diventa quindi uno strumento per sollecitare la curiosità, la comprensione verbale, la ricostruzione dei fatti. La lettura quindi va proposta come momento piacevole, per questo occorre partire dal livello di competenza del bambino. Le illustrazioni mettono il bambino piccolo nella condizione di poter “leggere” personalmente una storia. Non siamo in classe: conquistiamo lettori suggerendo loro le storie, e siamo pronti ad aiutarli ad orientarsi nelle scelte di narrativa e di divulgazione. Non abbiamo il compito di verificare l'effettiva lettura, la comprensione e la riflessione, né di valutarne l'apprendimento. Siamo più liberi nella proposta, svincolati dalla verifica. La lettura ad alta voce è il primo fondamentale approccio alla lettura ed è importante che lo stesso bibliotecario lo proponga alle classi. Naturalmente, è bene cercare di sensibilizzare gli insegnanti affinché quest'occasione non diventi l'ingresso alla camera di tortura degli esercizi d'interrogazione o di riassunto (che cosa avete ascoltato? Riassumete la storia che la bibliotecaria vi ha letto...) La lettura ad alta voce centra diversi obiettivi: - migliora l'attenzione e incoraggia l'ascolto - richiede il rispetto di chi sta leggendo - fornisce l'esempio di come si legge APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 39 - è un momento di condivisione di un'esperienza che supera il concetto di lettura come separatezza e solitudine. Si crea una situazione emotivamente coinvolgente. Quando si legge ad alta voce senza essere preparati, si rischia di leggere in modo veloce, mangiandosi le parole, si rischia di sbagliare, impaperarsi, e non dare la giusta espressività al testo. Ma una buona lettura ad alta voce è soprattutto una lettura espressiva, chiara, con un minimo di caratterizzazione dei personaggi nei dialoghi e, soprattutto, con l'obiettivo di coinvolgere l'uditorio. E allora: pause, esclamazioni, integrazioni con suoni (sospiri, sbuffi, onomatopee), ritmicità, contribuiranno a dare corpo alla lettura. Inoltre, non dimentichiamo mai di alzare gli occhi dal libro, guardare gli ascoltatori, ammiccare: cerchiamo di imitare quegli attori che leggono ad alta voce, che mai dimenticano di rivolgersi al pubblico, di cercarne l'attenzione. Allora si arriverà a “rapire” chi ascolta creando un rapporto empatico. La lettura ad alta voce richiede la disponibilità a liberarsi di una maschera: si stabilisce un rapporto fisico con chi ascolta non nascondendo né alterando le emozioni suscitate dal testo. Bisogna che il conduttore abbia una disponibilità affettiva. Nei percorsi di lettura un argomento scelto viene affrontato integrando diverse forme di comunicazione e diversi saperi, nell’intento di offrire una visione articolata, plurima e completa della tematica. Quindi si suggerirà non solo una serie di possibili rinvii tra libri, ma anche tra libri ed altri media, come il cinema, il teatro, il fumetto, la musica, le immagini, il computer, internet. Costruire un percorso di lettura sembra un lavoro abbastanza semplice: moltissimi sono i suggerimenti di “piste”, “itinerari” e “consigli bibliografici” a cui si può attingere dai cataloghi delle case editrici, sempre più spesso concepiti come percorsi a tema, o dalle riviste specializzate, ma ciò che determina il successo di un percorso di lettura è la preparazione del conduttore, la sua conoscenza dell’argomento scelto sulla base di un ampio ventaglio di letture cartacee e informatiche, vagliate, analizzate a fondo e poste sotto una lente d’ingrandimento. Fatte queste premesse da cosa si parte per costruire un laboratorio di lettura? Prima di tutto l’argomento. Come possiamo scegliere l’argomento giusto? Bisogna per prima cosa chiederci a chi ci rivolgiamo. Bambini di che età? A seconda della risposta avremo argomenti e testi differenti ai quali riferirci. Per l’età di riferimento del progetto Nati per Leggere si parla di bimbi dagli zero ai sei anni, ovvero bimbi del nido e della scuola dell’infanzia. Se si vuole si può procedere anche ad un’analisi dei fabbisogni: capire che tipo di esperienze ci sono nel territorio, ci si può rivolgere ad associazioni, a scuole utilizzando questionari, interviste… 40 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Per questa fascia d’età per esempio si possono proporre percorsi su libri tattili o libri che parlano di animali, libri sui colori, sull’amicizia e i sentimenti. E’ bene conoscere almeno a grandi linee le fasi dello sviluppo del bambino per capire quale argomento sia più appropriato. Il percorso evolutivo di lettura inizia con la raffigurazione di oggetti molto semplici, che il bambino utilizza ogni giorno, prosegue con la rappresentazione di ambienti e scene di vita familiari e continua con le storie fantastiche molto spesso con gli animali come protagonisti. Così il bambino impara a conoscere il mondo e se stesso. In generale si possono quindi sviluppare percorsi: • Tematici: uno stesso tema affrontato con testi che offrono chiavi differenti di lettura. Un esempio può essere un percorso sulla Paura affrontato con i bambini della materna, oppure sull’amicizia, la scoperta di sé e le differenze di genere, i sentimenti… • D’autore: proposta di testi di uno stesso autore con analisi, correlazioni. Per esempio un autore come Heine • Di genere narrativo: tema sviluppato nel confronto tra i diversi generi (adatto però a bimbi più grandi) • Percorso iconico: tema viene sviluppato proponendo diversi testi di libri illustrati, dando quindi risalto alle diverse illustrazioni proponendo testi con differenze tra immagine e testo scritto o libri che hanno immagini che raccontano più del testo scritto. Bisogna esplicitare gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Essi possono essere più generici come suscitare attenzione e interesse, oppure educare all’ascolto o l’approfondimento di un tema in particolare e obiettivi più specifici, come la verbalizzazione, la riflessione, l’ascolto, la lettura di immagini, la partecipazione … Si devono tenere presenti risorse e costi: rispetto ai materiali da utilizzare (fogli, colle, pennarelli, forbici, cartelloni …), i volumi che la biblioteca deve acquistare e vuole proporre, il costo di eventuali operatori. Legato al percorso deve esserci il momento della valutazione: • verifica che può essere in itinere, durante l’attività • valutazione finale con la verifica degli obiettivi La valutazione è: • oggettiva (dati partecipanti, numero prestiti, documenti proposti, frequenza della biblioteca al di fuori dell’attività); • soggettiva (pareri soggettivi del conduttore del laboratorio, feedback bambini, insegnanti o genitori); APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 41 • intersoggettiva (con tutti gli interlocutori a seconda dei diversi ruoli magari coinvolgendo all’inizio degli insegnanti che abbiano un ruolo di spettatori). Al termine della valutazione segue un’eventuale rielaborazione per modificare l’attività. Il momento della verifica è molto importante perché il conduttore del laboratorio deve avere uno sguardo critico e attento per capire se le scelte fatte sono state positive o negative (rispetto per esempio ai testi, se erano troppo facili, difficili, hanno annoiato o divertito …, rispetto alle attività svolte, rispetto alla programmazione …) Preparazione pratica di un laboratorio. Importante è avere la possibilità di scegliere tra una varietà di testi. La biblioteca quindi dovrebbe valutare la possibilità di acquisto di testi, se non è molto fornita, o comunque cercare di rimanere sempre aggiornata sulle novità librarie. E’ bene avere uno spazio dedicato al momento di laboratorio o se non si ha uno spazio apposito creare un ambiente accogliente e il più possibile appartato. Se si riesce è bene anche appendere alle pareti dei cartelloni che rendano visibile che quello è lo spazio dedicato al laboratorio di lettura. Cartelloni con le regole da tenere durante l’incontro, qualche immagine di autori importanti, brani tratti da libri, disegni dei bambini … Come arredi usare tappeti o cuscini dove i bambini possano sedersi in cerchio o semicerchio per dare un senso di uguaglianza e poter parlare e guardarsi senza difficoltà. • Accoglienza: con i bambini piccoli l’accoglienza è un momento molto importante che serve a dare ritualità al saluto iniziale o, al termine dell’attività, al congedo attraverso una breve canzone, una filastrocca che vengano ripetute e alle quali i bambini possano affezionarsi. • Lancio dell’argomento di laboratorio: si possono mostrare i libri di cui si parlerà durante l’attività, si possono fare domande che riguardano l’argomento trattato. Ai bambini piace molto avere lo spazio per parlare e raccontare. Questo è anche il momento per annunciare le regole che si devono tenere durante il laboratorio: stare fermi sui cuscini (il più possibile), parlare alzando la mano, aspettare che sia data la parola e ascoltare i compagni. I bambini devono sentire che sono in un ambiente accogliente e che sono liberi di intervenire, ma che la persona che conduce il laboratorio è presente anche per dare spazio a tutti ed è pronta a intervenire per far rispettare le regole. • Lettura ad alta voce: come già detto bisogna essersi preparati bene la lettura dando colore alla voce, ritmo, cercando di suscitare piacere e curiosità. 42 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE • Dialogo: momento nel quale possono emergere le sensazioni dei bambini durante la lettura, cosa è piaciuto o no senza però cadere nella “trappola” del questionario sulla comprensione del testo che rischia di rovinare la magia della lettura extrascolastica. • Durante questa fase si possono far notare le illustrazioni, dando spazio a commenti o mostrando versioni differenti di uno stesso testo proponendo una “rilettura” della storia. • Lancio dell’attività: giochi relativi alla lettura, all’argomento, all’autore. • Le attività da proporre durante un laboratorio sono molteplici e dipendono anche dalle inclinazioni del conduttore. Si possono proporre tombole, giochi dell’oca, puzzle, memory, labirinti, giochi a squadre, disegni, drammatizzazioni, ecc. Durante l’attività possono crearsi momenti di confusione, bisogna pertanto essere attenti a dare regole chiare di comportamento. • Conclusione: anche solo una frase che racchiuda l’obiettivo che si voleva ragiungere durante l’incontro o, con i bambini più grandi, un breve dialogo che faccia emergere gli obiettivi e il senso dell’attività. Un laboratorio di lettura proposto in biblioteca diventa un momento importante di promozione della lettura. Il laboratorio quindi potrebbe comprendere il prestito libri da far seguire o precedere l’attività. L’unione di questi due momenti permette ai bambini una continuità con la lettura a casa “in solitaria” del testo preso in prestito e agli insegnanti una prosecuzione dell’argomento attraverso la lettura in classe di testi specifici scelti e proposti dal conduttore del laboratorio in base all’argomento trattato. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 43 IL LABORATORIO CREATIVO DI LETTURA E DI IMMAGINE Romina Panero, illustratrice Dal libro alla creatività • A chi si rivolge il laboratorio (età, numero dei bimbi, tipologia del gruppo…) • Trovare i libri giusti • Immaginare un’attività manuale, linguistica o corporea • Studiarne la fattibilità • Organizzare i tempi, preparare i luoghi e i materiali • Sapersi rapportare con i bambini (e i genitori) • Adeguarsi e improvvisare • Salutarsi… con un sorriso! Qualche SITO WEB: www.natiperleggere.it www.liberweb.it (indispensabile link: Almeno questi!) www.leggereleggerci.it (contiene curatissime e aggiornate bibliografie e recensioni) www.biblioragazziletture.wordpress.com (recensioni, consigli, eventi…) www.leggerechepiacere.it (bibliografie, recensioni, iniziative…) www.topipittori.it (sito della casa editrice con un blog e tante notizie su libri, illustrazioni…) www.lefiuredeilibri.com (dell’illustratrice Anna Castagnoli,interviste ai colleghi, consigli saltuariamentepubblica delle strepitose lezioni sulla storia dell’illustrazione) www.centostorie.it/consigliamo (è il sito di una libreria di Roma che fa delle cose… che vorrei fare io!!!) CASE EDITRICI da “tenere d’occhio” Topipittori – Zoolibri – Babalibri – Artebambini - Lapis - Ape junior - Orecchio acerbo Edizioni e/o – Bohem press – Fatatrac – C’era una volta – Corraini – Il Castoro Bambini – EditorialeScienza – Emme Edizioni – Kalandraka – Girolangolo – La Biblioteca – Logos (OQO) – Kite – LaMargherita – Il gioco di leggere AUTORI / ILLUSTRATORI: non sbagliate se comprate un libro di… I grandi(issimi) classici: Bruno Munari, Maurice Sendak, Enzo e Iela Mari, Eric Carle, Leo Lionni, StephanZavrel… I contemporanei ormai classici: Roberto Innocenti, Erik Battut, Alessandro Sanna, Hervé Tullet, Chiara Carrer, Fabian Negrin, KvetaPakovska, Beatrice Alemagna, Ottavia Monaco, WolfErlbruch, Christian Voltz, SvjetlanJunakovic, Suzy Lee, Sophie Fatus, GekTessaro... 44 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE QUALCHE LIBRO per saperne di più... - sulla lettura ad alta voce: Mem Fox, Baby prodigio. I miracoli della lettura ad alta voce, Il Castoro, 2011 Rita Valentino Merletti, Bruno Tognolini, Leggimi forte, Salani Editore, 2006 Gianni Rodari, La grammatica della fantasia, Einaudi, 2001 - sulle attività creative e i libri manufatti Philippe Brasseur, 1001 attività per raccontare esplorare giocare creare con i libri, Lapis, 2009 Rivista Dada, edizioni Artebambini, trimestrale di arte, idee, laboratori per bambini(www.artebambini.it/) Niccolò Barbiero, Giulia Orecchia, Il libro dei libri. Manuale per giocare a costruire libri, Salani, 2004 Caterina Tassi, Flavio Lucchini, Costruisco i miei libri, Editoriale Scienza, 2004 Paul Johnson, Facciamo un libro, Sonda, 1996 QUALCHE ESEMPIO… dal libro al laboratorio Bruno Munari, Disegnare un albero, Corraini, 2011 Bruno Munari, Rose nell’insalata, Corraini, 2010 Bruno Munari, Il prestigiatore verde, Corraini, 2003 Giusi Quarenghi, Eleanor Marston, Crepapanza, Topipittori, 2008 HervéTullet, I cinque sensi, Rizzoli, 2010 GekTessaro, Acquaria, Artebambini, 2009 Fabrizio Silei, Cartarte. Carta e cartone fra creatività, gioco e arte, Artebambini, 2010 RoalDahl, Il coccodrillo enorme, Nord–Sud, 2008 Saxton Freyman, JoostElffers, Rouge commeunetomate, Mila editions, 2007 Silvia Bonanni, Zoo di cose, Einaudi ragazzi, 2008 Christian Volts, Ancora niente, Arka, 2002 Antonio Catalano, Museo delle foglie cadute, Artebambini, 2010 Beatrice Masini, Storie dell’uomo verde, Einaudi Ragazzi, 2010 Gustavo Roldàn, Il signor G, La Nuova Frontiera, 2011 Erik Battut, Vorrei essere un fiore, Bohem press Italia, 2003 Gambaro, Panero, Racca, Il Signor Formica, Artebambini, 2009 Gibert Bruno, La mia piccola officina delle storie, EDT Giralangolo, 2008 Ursus Wehrli, L’arte a soqquadro, Il castoro, 2008 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 45 I LIBRI E LE LETTURE NELLA CRESCITA DEL BAMBINO DA 0 A 6 ANNI Luigi Paladin, Psicologo; Esperto in letteratura per l’infanzia; Bibliotecario, Consulente per il progetto Nati per leggere La giornata di Luigi Paladin è stato un approfondimento sulla lettura e sui libri, in particolare: • • • • • • • Quando e come il bambino nasce al libro e alla lettura. Le tappe e i tipi di lettura. Come scegliere e proporre un libro sicuro e di qualità. Cosa significa leggere. La lettura decifrativa e la motivazione alla lettura. Ruolo dei genitori e degli educatori nei processi della lettura. La campagna Nati per Leggere. Tutti gli argomenti trattati e la bibliografia di riferimento sono presenti nel libro di recente pubblicazione: Rita Valentino Merletti, Luigi Paladin Libro fammi grande. Leggere nell’infanzia, Idest - LiBeR, 2012 Di cosa parla questo libro? Di come sia possibile arricchire, tramite il libro, la lettura e la narrazione, la vita dei bambini fin da quando vengono al mondo. Di quanto sia importante e possibile iniziare prestissimo. Di quanto sia fondamentale trovare e proporre libri contagiosi che facciano venir voglia di leggerne altri. Del fondamentale ruolo dei genitori come promotori, mediatori e modelli di lettori. E del ruolo di tutti gli altri adulti che a vario titolo si occupano di bambini, libri e lettura: bibliotecari, educatori, pediatri, librai nella convinzione che tutti possano contribuire a creare le condizioni per far nascere e far proseguire nella quotidianità l´abitudine alla lettura. Di alcuni libri intramontabili, indimenticabili e irrinunciabili che, per scelta di cuore, gli autori desiderano ricordare. E di altre cose ancora... 46 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE IL CORSO DI LETTURA AD ALTA VOCE Eva Gomiero, animatrice della lettura “Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi bene Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima.” Bruno Tognolini La lettura ad alta voce di un adulto (che sia un genitore, un insegnante o un bibliotecario) per un bambino, è uno strumento molto importante per avvicinare i bambini al mondo dei libri. A partire dai libri pensati per la fascia d’età da 0 a 3 anni (libri bagno, libri in stoffa o libri cartonati) con cui è possibile avere un primo approccio con l’oggetto libro, fino ad arrivare a storie illustrate più articolate, i libri, grazie alla voce dell’adulto che legge, entrano nella quotidianità del bambino. E così le storie diventano parte integrante di un processo di crescita, accompagnando il bambino nelle diverse fasi evolutive, e presentando diversi aspetti della realtà e del mondo immaginario dei bambini. La finalità del mio intervento è dare gli strumenti necessari per condurre un laboratorio di lettura tenendo presente una serie di passaggi fondamentali per costruire un’attività di lettura ad alta voce: SCELTA DEI LIBRI: il laboratorio di lettura può essere a tema (paura, umorismo, amicizia, affetti etc.) oppure essere libero. A seconda del tema e della fascia d’età interessata, si effettua la scelta dei libri, tenendo conto del tipo di storia, che dev’essere adatta alla lettura ad alta voce, quindi con un testo non eccessivamente lungo e corredata da immagini facili da decodificare da parte di più bambini. E’ importante considerare anche le dimensioni dei volumi scelti, che dovranno essere mostrati ai bambini durante la lettura. Altri elementi da tener presente sono il valore letterario del libro, la qualità delle immagini, i contenuti e la rispondenza alla fascia d’età a cui si indirizzano e alle competenze maturate. Sono tanti elementi che richiedono molta esperienza e un continuo aggiornamento rispetto a pubblicazioni e novità editoriali. Occorre quindi leggere molto, visitare librerie e biblioteche, leggere riviste specializzate e curiosare su siti web specifici (il sito di NPL, siti di librerie per ragazzi, di case editrici, blog sulla letteratura per ragazzi). APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 47 Ultimo elemento ma non meno importante è che i libri proposti siano valutati dai lettori anche in base ad un piacere personale: è molto difficile infatti trasmettere il piacere di leggere mentre si presenta un libro che non piace. ALLESTIMENTO: lo spazio in cui si svolge il laboratorio dev’essere dotato di tappeti e/o cuscini posti in modo tale che i bambini possano sedersi a formare un cerchio; alle pareti è possibile attaccare dei poster con immagini tratte da libri per bambini. Per delimitare lo spazio del laboratorio(ove non si disponesse di una stanza ma, ad esempio, di una parte di questa) si possono utilizzare pannelli colorati (in compensato pitturati con colori vivaci o rivestiti di stoffa) o “grandi libri “(in genere sono cartonati di grandi dimensioni-50x30 pensati per la fascia d’età 0-3 anni) o ancora pannelli in cartoncino decorati in vendita nelle librerie, o facili da realizzare con cartone di recupero. ACCOGLIENZA: i bambini vengono introdotti al laboratorio con modalità differenti, a seconda del percorso che dovranno fare (diverso se si rimane nella stessa stanza in cui si allestisce una parte per il laboratorio, o se si deve uscire dall’aula per raggiungere il laboratorio). Per il percorso si può scegliere una sorta di rituale che può cambiare o rimanere lo stesso, che preveda una filastrocca o degli ostacoli immaginari da superare, fino all’arrivo, in cui prenderanno posto a sedere sui tappeti o cuscini, circolarmente. INIZIO E CONCLUSIONE DEL LABORATORIO: la presentazione dei libri riveste un ruolo molto importante ed è giusto trovare una modalità che aiuti a focalizzare l’attenzione sul libro scelto. Si possono utilizzare contenitori (borse, bauli, scatole, etc.) per custodire i libri che verranno letti, facendoli uscire allo scoperto con l’aiuto dei bambini, coinvolgendoli dall’inizio. Per la conclusione del laboratorio si può scegliere di salutare i bambini con una frase, una filastrocca, o una “formula magica”, facile e breve che possa coinvolgerli tutti e che serva per segnare la fine del laboratorio. MODALITA’ DI LETTURA: ogni lettore deve trovare la propria modalità, un modo di leggere che rispecchi la sua personalità. Tuttavia è bene ricordare che per trasmettere il piacere della lettura, ci si deve divertire e far arrivare la voce in modo tale che tutti i bambini riescano ad ascoltare e a capire chiaramente tutte le parole. E’ opportuno esercitarsi nella lettura dei volumi scelti utilizzando anche tecniche diverse (lettura “esagerata”, lenta, veloce..) e avere la possibilità’ di riascoltarsi registrandosi. 48 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Un elemento fondamentale da considerare è il ritmo, che permette di incantare i bambini e tenerli “incatenati” alla storia. Il ritmo è dettato dal testo e dalle immagini che devono essere lette e assaporate dai bambini durante la lettura. Occorre però prestare attenzione, a mio parere, a non calcare troppo su sonorità e ritmo, trasformando la lettura ad alta voce in un’animazione teatrale, che è attività ben diversa. La lettura ad alta voce, finalizzata a fa amare i libri, deve avere al suo centro appunto il libro, e non la persona che lo legge. Per mantenere viva l’attenzione dei bambini occorre anche ricordare che il tempo di lettura, soprattutto per bambini molto piccoli, deve essere breve e rispettoso dei tempi di attenzione e concentrazione propri della prima infanzia. E’ possibile ampliare i tempi mantenendo viva l’attenzione stimolando il dialogo con i bambini e l’interazione tra lettore/libro/ascoltatori proponendo delle domande aperte, invitando alla riflessione e alla scoperta dei legami della storia letta con le proprie esperienze personali. APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 49 Il laboratorio di lettura: PERCORSI interculturali Giuseppina Pertusio, già insegnante presso il Centro Territoriale di Educazione Permanente di Chieri Secondo un rapporto della Caritas sono circa un milione i minorenni stranieri residenti in Italia, figli di genitori stranieri. Tale presenza sottolinea il carattere multiculturale della nostra società. Ogni bambino, figlio di genitori stranieri, porta con sé la propria storia, le proprie differenti biografie linguistiche, saperi e competenze. Questo prezioso bagaglio va rispettato e coltivato se si vuole poi affiancare, aggiungere, innestare consapevolmente nuova lingua e nuove conoscenze per i “nuovi cittadini italiani”. Chi fa promozione alla lettura in una società multiculturale è chiamato a predisporre percorsi bibliografici che riconoscano le differenze, gettino ponti fra le culture, valorizzino le culture d’origine, promuovano la conservazione della madre lingua. E’ auspicabile una varietà e pluralità di testi: libri in lingua originale, libri bilingui, libri di storie che creino, nei bambini italiani e stranieri, la consapevolezza della molteplicità dei diversi ambienti culturali, etnici, religiosi. 50 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE PROGETTO NATI PER LEGGERE: MONITORAGGIO E VERIFICHE Adriana Gino e Simonetta Sabbaino E’ buona pratica verificare gli effetti delle nostre azioni, per comprendere se la rotta è corretta, ovvero se il percorso ci sta conducendo all’obbiettivo che ci siamo posti. A questo fine possiamo utilizzare nella nostra attività al banco alcuni piccoli questionari da proporre al momento dell’iscrizione dei bambini 0-6 anni (input dell’iscrizione, se i genitori sono lettori o no…) oppure verificare l’andamento delle iscrizioni e del prestito in un anno. Inoltre è possibile elaborare dei questionari/interviste con domande più specifiche finalizzate al coinvolgimento ed alla conoscenza dei genitori non lettori, da farsi in luogo esterno alla biblioteca per tarare in modo sempre più efficace l’intervento verso i genitori. In questo caso è importante costruire un questionario in modo semplice al fine di valutare nel corso di un intervista con poche domande se i genitori oltre ad aver colto il messaggio fanno proposte adeguate ai bambini (per proposta di lettura adeguata all’età si intendono ninne nanne, rime e filastrocche dai primi giorni; poi libri senso-percettivi; in seguito cartonati, albi illustrati ecc.) Esempio di questionario • Ha sentito parlare durante il corso di preparazione al parto dell’importanza della lettura ad alta voce fatta a suo figlio? E/o del progetto Nati per Leggere? • Oggi suo figlio ha …… mesi. Ha provato a cantare o raccontare ninnananne e filastrocche al suo bambino? • Ha iniziato a leggere per/con lui dei libri? Se sì Quando/a che età? Mesi ……………. Come? Prima della nanna Durante la pappa Per intrattenerlo • Ricorda qualche titolo dei libri letti? • Dove li ha reperiti? In biblioteca In libreria Ricevuti in regalo Altro • Quanti libri adatti al bambino avete in casa? • Le piace leggere con/per suo figlio? • La mamma è una lettrice abituale? • Il papà è un lettore abituale? APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 51 Bibliografia e sitografia: consigli Nati per leggere www.natiperleggere.it il sito nazionale www.regione.piemonte.it/natiperleggere il sito della Regione Piemonte Nati per leggere a Brescia. La lettura ai bambini in tenera età, Atti del Convegno, Brescia, 4-5 ottobre 2002, a cura di Luigi Paladin, Provincia di Brescia, 2003 www.bibliotecasalaborsa.it (sito della biblioteca Salaborsa di Bologna con indicazioni su bibliografie per i più piccoli) Indicazioni per biblioteche IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), Linee guida per i servizi bibliotecari ai bebè e ai piccolissimi entro i tre anni, Roma, AIB 2008, scaricabile dal sito www.ifla.org e dal sito www.natiperleggere.it al link “bibliotecari” IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), Linee guida per i servizi multiculturali nelle biblioteche pubbliche, a cura della Commissione nazionale Biblioteche pubbliche, Roma, AIB, 2003 C. Ramonda, La biblioteca per ragazzi raccontata agli adulti, Milano, Bibliografica, 2011 La biblioteca per ragazzi oggi. Ricordando Mia L’Abbate Widmann e i 15 anni di Sfoglialibro, a cura di Romano Vecchiet, Milano, Bibliografica, 2004 (Quaderni di Sfoglialibro, 14) I servizi interculturali nelle biblioteche pubbliche: riflessioni e materiali da un corso di formazione per bibliotecari, a cura di Franco Neri, Milano, Bibliografica, 2008 Biblioteche per bambini e ragazzi: costruzione, gestione e promozione delle raccolte, a cura di Giovanna Malgaroli, Roma, AIB 2000 V. Ongini, Lo scaffale multiculturale, Milano, Mondadori, 1999 V. Ongini, La biblioteca multietnica. Libri, percorsi, proposte per un incontro fra culture diverse, Milano, Bibliografica, 1991 (Quaderni di Sfoglialibro, 5) Un ponte di Libri. La diversità a confronto. Intercultura e diversità nei libri illustrati per bambini; esempi e riflessioni, 2011, Bibliografia di Luigi Paladin, scaricabile dal sito www.natiperleggere.it al link “documentazione” > “bibliotecari” V. Baudo, Come cambiano i servizi bibliotecari per ragazzi. Nuove tecnologie e nuove prospettive per le biblioteche pubbliche e scolastiche, Milano, Bibliografica, 2008 www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/mc.htm (AIB. Commissione nazionale Biblioteche pubbliche. Gruppo di studio sulle biblioteche multiculturali) www.biblioragazzi.wordpress.com primo blog italiano dedicato alle biblioteche per ragazzi 52 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Libri per ragazzi e disabilità S. Sola e M. Terrusi (a cura di), La differenza non è una sottrazione: libri per ragazzi e disabilità, Lapis, 2009 Non ti leggo. La disabilità visiva, Atti del convegno di Torino del 18 febbraio 2005, Angolo Manzoni, 2005 www.prociechi.it sito della Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, con informazioni sui libri tattili per non vedenti www.comune.torino.it/servizieducativi/dis/dis.htm informazioni sul Centro Regionale di documentazione per non vedenti a Torino Infanzia L. Camaioni, La prima infanzia, nuova edizione, Il Mulino, 1996 A. E. Berti, A. S. Bombi, Psicologia del bambino, Il Mulino, 1985 J. Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino, Einaudi, 2000 R. Quaglia, “Il piccolo Principe” di Saint-Exupèry. Un bambino senza padre, Edizioni Armando, 2001 Psicologia J. Bowlby, Costruzione e rottura dei legami affettivi, Cortina, 2007 J. Bowlby, Una base sicura, Cortina, 1989 J. Bruner, La ricerca del significato, Laterza, 1994 I. Filliozat, Il quoziente emotivo, Piemme, 2002 D. Goleman, Intelligenza emotiva. Che cos'è. Perché può renderci felici, Rizzoli, 1996 (ed.or.1995). D. Goleman, Lavorare con l’intelligenza emotiva, Rizzoli, 2000 I. Marco, I neuroni a specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri, Bollati Boringhieri, 2008 M.D. Pietro, L'educazione razionale emotiva, Erikson, 1992 M. Nussbaum, "L'intelligenza delle emozioni", Il Mulino, 2004 L. Pizzo Russo, So quel che senti. Neuroni specchio, arte ed empatia, Edizioni ETS, 2009 G. Rizzolatti, C. Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina Editore, 2006 Letteratura per l’infanzia P. Boero, C. De Luca La letteratura per l'infanzia, Laterza, 2009 T. Buongiorno, Dizionario della letteratura per ragazzi, Fabbri, 2002 R. Denti, B. Pitzorno, D. Ziliotto, 100 Libri, Salani, 1999 A. Faeti, I diamanti in cantina, Bompiani, 1995 W. Fochesato, La guerra nei libri per ragazzi, Mondadori, 1996 W. Fochesato, Libri illustrati: come sceglierli?, Mondadori, 2000 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 53 F. Lazzarato (a cura di), Scrivere per bambini, Mondadori, 1998 J. Eccleshare (a cura di), 1001 libri per ragazzi da leggere prima di diventare grandi, Atlante, 2010 E. H. Spitz, Libri con le figure: un viaggio tra parole e immagini, Mondadori, 2001 R. Valentino Merletti, Libri e lettura da 0 a 6 anni, Mondadori, 2001 R. Valentino Merletti, Libri per ragazzi: Come valutarli?, Mondadori, 1999 www.editions-harmattan.fr/harmattan/pop_italia.asp sito della casa editrice francese L’Harmattan con una sede a Torino, specializzata in letterature straniere, in particolare di Asia e Africa, e con testi per bambini trilingui e bilingui Il piacere di leggere C. Augias, Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi, Mondadori, 2007 P. Bertolino, E. Miari, G. Zucchini, Nel giardino segreto, Equilibri, 2011 D. Bisutti, La poesia salva la vita, Mondadori, 1992 S. Blezze Picherle, Raccontare ancora. Vita e Pensiero, 2007 A. Chambers, Siamo quello che leggiamo, Equilibri, 2011 R. Denti, Lasciamoli leggere, Einaudi, 1999 E. Detti, La lettura e i suoi "nemici", La Nuova ltalia, 1987 E. Detti, Il piacere di leggere, La Nuova Italia, 1987 L. Ferrieri, La lettura spiegata a chi non legge, Editrice Bibliografica, 2011 L. Ferrieri, P. Innocenti, Il piacere di leggere. Teoria e pratica della lettura, Unicopli, 1995 M. Fox, Baby prodigio. I miracoli della lettura ad alta voce, Il Castoro, 2011 M.C. Levorato, Le emozioni della lettura, Il Mulino, 2000 A. Manguel, Una storia della lettura, Mondadori, 1997 E. Beseghi, Infanzia e racconto, Bononia University Press, 2003 D. Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, 1993 R. Valentino Merletti, Leggere ad alta voce, Mondadori, 1996 R. Valentino Merletti, Leggere ad alta voce e raccontar storie: ben più di un passatempo in “QuaderniACP”, 1999; 6:6-7. R. Valentino Merletti, B. Tognolini, Leggimi forte, Salani, 2006 Le fiabe I. Calvino, Sulla fiaba, Einaudi, 1988 L. Duss, Il metodo delle favole in psicoanalisi infantile, Franco Angeli B. Bettelheim, Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe, Feltrinelli, 1977 G. Lavinio, La magia della fiaba, La Nuova Italia, 1993 54 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Il laboratorio di lettura: percorsi e lettura ad alta voce A. Arca, Animazione alla lettura, Editrice La Scuola, 2006 C. Carminati, Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo, Mondadori, 2002 C. Carminati, Perlaparola, Equilibri, 2011 C. Carzan, S. Scalco, Ri-animare la lettura, Edizioni La meridiana, 2009 A. Chambers, Come imparare a leggere i libri con i ragazzi: il Progetto Lettura, Sonda, 2000 S. Fabri, Un laboratorio in giallo, Mondadori, 2000 S. Fornasiero, S. Tamiozzo Goldman, Leggere. Come capire, studiare, apprezzare un testo, Il Mulino, 1999 A. Lurie, Non ditelo ai grandi, Mondadori, 1994 E. Miari, A che libro giochiamo, Mondadori, 1999 F. Panzeri, Giocalibro : percorsi di lettura per la scuola materna ed elementare, Bibliografica, 1998 B. Pitzorno, Storia delle mie storie, Pratiche Editrice, 1995 D. Richter, La luce azzurra, Mondadori, 1994 G. Rodari, La grammatica della fantasia, Einaudi, 1973 M. Savoia, G. Scaramuzzzino, Tutti giù dal palco: fare teatro a scuola dalla materna alle medie, Salani, 1998 R. Valentino Merletti, Raccontar storie, Mondadori, 1998 R. Valentino Merletti, Racconti (di)Versi. Appunti e spunti sul leggere poesia ai bambini, Mondadori, 2000 P. Zannoner, Come si costruisce un percorso di lettura, Mondadori, 2000 P. Zannoner, Libro, facci ridere!, Mondadori, 2001 www.biblioragazziletture.wordpress.com blog rivolto alle biblioteche con utili consigli di lettura Il laboratorio di lettura: suggerimenti per attività B. Bellac, 100 giochi a luce spenta, Mondadori, 2000 M. C. Bettazzi, Il manuale dei giochi in casa, Giunti Junior, 2001 P. Brasseur, 1001 attività per raccontare esplorare giocare creare con i libri, Lapis, 2009 P. Ciarcià, M. Speraggi, I laboratori di Artefatta, Artebambini, 2005 N. Cinquetti, M. Padovani, Ballando con gli animali, Mela Music, 2003 D. Cologgi, P. Serafino, Filastrocche per giocare, Paoline, 2006 T. Flintham, Meravigliosi labirinti, Salani, 2011 D. Matthies, Il grande libro dei labirinti, Sonda, 2002 S. Michieli, S. Papi, Libri in scena, Erickson, 2007 B. Whinter, L’enciclopedia dei giochi, Edicart, 2004 E. Zoppei, Laboratori di lettura: metodi e tecniche di animazione del libro, Mondadori, 2003 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 55 Filastrocche, ninna nanne, rime, poesie J. Carioli, Un nido di filastrocche, Sinnos, 2004 L. Cella, Mamma cannibale. Ricettine per gustarsi una bambina piccolina, Salani, 1997 M. Codignola, A. Papini, Millanta la gallina canta, Fatatrac, 1999 P. Formentini, Polpettine di parole, Salani, 1997 L. Gandini, Ninne nanne e tiritere, Einaudi, 1998 L. Gandini, N. Costa, Prime filastrocche, Emme, 1995 V. Lamarque, Poesie della notte, Rizzoli, 2009 V. Lamarque, Poesie di ghiaccio, Einaudi Ragazzi, 2004 F. Lazzarato, Oh che bel castello, Mondadori, 2002 R. Piumini, C’era un bambino profumato di latte, Mondadori, 1980 S. Roncaglia, C. Cerretti, Parole di latte, Lapis, 2001 B. Tognolini, Mammalingua, Tuttestorie, 2008 B. Tognolini, Mal di pancia calabrone, 1995 B. Tognolini, Rima rimani, Salani, 2002 T. Scialoja, Quando la talpa vuol ballare il tango, Mondadori, 1997 T. Scialoja, Ghiro ghiro tondo, Stampatori, 1979 T. Scialoja, L’ippopota disse “Mo…”, Mondadori, 1990 T. Scialoja, Tre chicchi di Moca, Lapis, 2002 Libri 0-3 anni J. Ashbé, A più tardi, Babalibri, 2007 C. Benoit, Caccanimali, Ape Junior, 2006 O. Douzou, Lupo, Jaka Book, 2004 P. Corentin, Papà, Babalibri, 1999 B. Guettier, Il papà che aveva 10 bambini, Ape Junior, 2003 M. Ramos, Mamma!, Babalibri, 2001 A. Sanders, Liberatemi!, Babalibri, 2008 A. Sanna, La mamma, Emme Edizioni, 2011 N. Smee, Faccia buffa, Ape Junior, 2006 M. Van Zeveren, Mio, mio, mio, Babalibri, 2009 Libri 3- 6 anni A. Abbatiello, La cosa più importante, Fatatrac, 1998 A. Abbatiello, La pappa dolce, Fabbri, 2000 M. d’Allancé, Banda di maiali, Babalibri, 20010 T. Blundell, Attenti alle ragazze, Emme, 2002 E. Bussolati, TararìTararera, Carthusia, 2009 D. Calì, L’orso con la spada, Zoolibri, 2008 A. Cousseau, Tre lupi, Babalibri, 20003 56 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE J. Donaldson, A. Scheffler, La strega Rossella, Emme, 2001 J. Donaldson, A. Scheffler, A spasso col mostro, EL, 2000 E. Wolf, Chi me l’ha fatta in testa?, Salani, 1998 J. Feiffer, Abbaia George!, Salani, K Gray, N. Sharrat, Mangia i piselli, Salani, 2002 M.Grejniec, Io mi mangio la luna, Arka, 1993 L. Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo, Emme, 1975 L. Lionni, Pezzettino, Babalibri, 2006 L. Smith, E’ un libro, Rizzoli, 2010 S. James, Piccolo passo, Zoolibri, 2008 T. Meroto, Denti di ferro, Logos, 2009 D. de Monfreid, In una notte nera, Babalibri, 2008 B. Munari, Cappuccetto bianco, Corraini, 1999 Patacrua, Lupocattivo, Logos, 2007 H. Bichonnier, Pef, Il mostro peloso, Emme Edizioni, 1985 M. Ramos, Il più furbo, Babalibri, 2001 G. Rodari, Il pittore, Emme, 2006 Gusti, Pina la mosca, Il Castoro, 2010 L. Scuderi, Una fame da lupo, Bohem Press, 2002 Dr Seuss, Prosciutto e uova verdi, Giunti, 2002 A.Vaugelade, Una zuppa di sasso, Babalibri, 2001 M.Waddel, I tre piccoli gufi, Mondadori, 2004 U.Weigelt, Arriva il vombato, Nord-Sud, 2001 www.childrenslibrary.org sito della International Children’s Digital Library – ICDLbiblioteca digitale per i ragazzi di tutto il mondo che contiene i testi leggibili di libri per bambini da 3 a 13 anni, nella lingua in cui sono stati pubblicati Riviste ANDERSEN libri & idee-scuola & biblioteca. Dieci numeri all’anno, distribuita, su abbonamento, a scuole e biblioteche www.andersen.it LG ARGOMENTI Rivista del Centro Studi Letteratura Giovanile. Trimestrale. Direzione e Redazione presso la Biblioteca Internazionale per la gioventù "E. De Amicis" Via Archimede 44, 16142 Genova www.bibliotechedigenova.it/pubblicazioni LIBER Libri per bambini e ragazzi. Trimestrale. Direzione e redazione c/o IDEST s.r.l. Via Ombrone, - 50013 Campi Bisenzio, (FI) www.liberweb.it APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 57 IL PEPE VERDE Rivista di letture e letterature per ragazzi. Trimestrale. Direzione e Redazione Il Pepeverde c/o Convitto INPDAP “Principe di Piemonte” via G. Matteotti, 2, 03012 Anagni (FR) www.ilpepeverde.it SFOGLIALIBRO: La Biblioteca dei Ragazzi, Supplemento di BIBLIOTECHE OGGI. Pubblicazione chiusa nel 2012. Editrice Bibliografica V.le V.Veneto 24 - 20124 Milano www.bibliotecheoggi.it 58 APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE Progetto NPL dello SBAM Sud-Ovest (TO) Referente del progetto: Anna Bianco tel. 0116401600/611 e-mail: [email protected] 15 Comuni partecipanti: Candiolo, Carignano, Carmagnola, Castagnole P.te, La Loggia, Nichelino, None, Pancalieri, Piobesi Torinese, Trofarello, Santena, Villastellone, Vinovo, Virle P.te. Comune coordinatore: Moncalieri (TO) Per l’intera area coinvolta nel progetto n. abitanti: 216.632 n. di nati/anno: 1.933 n. dei bambini 0-6 anni: 13.874 15 Biblioteche 20 Pediatri 4 Ostetriche e Infermiere 2 Ospedali 2 Consultori pediatrici, 1 punto nascita 1 Consulente NPL 27 Asili nido e scuole materne 158 Educatori e Insegnanti 20 lettori volontari 4 Librerie Biblioteca Civica A. Arduino Via Camillo Benso Conte di Cavour, 31A 10024 Moncalieri (TO) tel. +39 0116401600 Fax +39 011644423 www.comune.moncalieri.to.it/biblio Fb Biblioteca Arduino Moncalieri APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NATI PER LEGGERE 59 con il sostegno della ISBN 978-88-89953-11-2 € 2,00