Da Virgilio Arrigoni, Gianni Pozzi e Stefania Peregalli, CRONOLOGIA, RANCIO VALCUVIA,
VITA RELIGIOSA in AA.VV., CASSANO, FERRERA E RANCIO – Aspetti, eventi ed immagini
di tre paesi della Valcuvia, a cura di S.Contini, 2004, pgg. 206,209
RANCIO VALCUVIA
Vita religiosa.
Le più antiche attestazioni di presenze religiose in Rancio risalgono al XIII e XIV secolo: nel 1218
“Presbiter Gufredus de Rancio” compie una donazione in favore della chiesa di Canonica e, nel
1257 nell’Obituario di Valcuvia, il registro dove sono segnate le donazioni alla collegiata di S.
Lorenzo della pieve di Valcuvia, si trova soprattutto la presenza di “Imelda conversa Sancti
Martini de Ranzio” che attesta l’esistenza di detta chiesa fin da quell’anno1.
Bisogna aspettare però sul finire del 1200 per trovare la presenza di “Ottonellus cappellanus” negli
atti di una “decima” ordinata dal papa nel 1295-1298 per pagare le spese di una crociata che poi
comunque non sarà indetta. Dagli atti, conservati nel cosiddetto Archivio Segreto Vaticano, si
ricava che a Rancio la vita religiosa era gestita da tal “Ottonellus cappellanus Sancti Martini castri
Rancio”2 che sembra indicare addirittura che il paese allora fosse fortificato3. Presumibilmente a
quel sacerdote è affidata la cura delle anime dell’alta Valcuvia. Sappiamo però che i canonici di
Cuvio si recano nelle parrocchie ad amministrare i sacramenti secondo le necessità e che in uno o
due giorni all’anno questa loro visita assumeva l’aspetto di una importante cerimonia religiosa dal
nome di “Stazione”; a Rancio questo avveniva il 20 gennaio festa del paese e il 26 ottobre festa
della Dedicazione della chiesa parrocchiale, a Cassano Valcuvia il 13 agosto festa di Cassano ed il 9
maggio festa della dedicazione della chiesa di S.Cassiano; Ferrera invece è ignorata in questo
documento del 1755 ( manifesto a stampa ) allegato agli atti della visita pastorale Neuroni 4.
Nel 1391 il presbitero “Albertus de Ranzio”, canonico della chiesa di S. Lorenzo di Cuvio, dona al
prevosto della stessa chiesa Corrado da Mesenzana molte terre poste in Valcuvia ed anche un cero
alla chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano in suffragio dell’anima del padre 5.
1565 Nell’elenco dei parroci invitati a partecipare al Sinodo diocesano è indicato come parroco di
Rancio “Augustinus Aquilanus”6.
1578 Arriva a Rancio il visitatore apostolico Giovanni Francesco Bonomi, che trova come curato
tal Francesco Piccardino, ma a detta del vescovo poco istruito (“…manco sa la dottrina cristiana
…!); poi nel 1580 è la volta del vescovo Volpi, nel 1592 di Mons. Feliciano Ninguarda7.
Quest'ultimo trova che quei di Rancio sono 250 abitanti suddivisi in 50 famiglie, invece quelli di
Cantevria sono 72 suddivisi in 12 famiglie. C’è la chiesa dedicata ai SS. Fabiano e Sebastiano con
campanile, accanto il cimitero e la casa del parroco con il suo orto, ma in quell’anno il parroco non
c’è e le sue funzioni sono svolte da un canonico di S. Lorenzo a nome Martinus. La chiesa è
1
Si veda Don R. Beretta in Rivista della Società Storica Varesina, Fasc. VII, Anno 1962, il manoscritto è conservato
ASMi, Fondo di religione, P.A., cartt. 3732-34.
2
Ricorre ancora qui il riferimento ad una chiesa di S. Martino; si tratta probabilmente di una chiesa o cappella che già
nel 1592 all’epoca della visita del Vescovo Ninguarda non esisteva più, a meno di ipotizzare che quel San Maderno, che
si trova citato a partire dal 1592 fino a tutto l’ottocento, non sia la stessa chiesa.
3
R. Perelli Cippo, La diocesi di Como e la decima del 1295-1298, in Studi di storia medioevale e diplomatica, Milano,
1976. In queste carte si sarebbe dovuto ritrovare traccia anche del Convento degli Umiliati che è tradizione abbia avuto
sede in Rancio; cfr. G. Parini, Cenni architettonici sull’edificio già degli umiliati in Rancio Valcuvia, in Rivista della
Società Storica Varesina, n. XVI, 1983, in realtà l’umica “domus Umiliatorum” citata per la Valcuvia è quella di Cuvio.
4
ASDCo, Cart. CXXXIV, Neuroni.
5
G. Peregalli, A. Ronchini, Archivio della chiesa plebana di S. Lorenzo in Cuvio,cit.
6
ASDCo, Cart. II – “Aquilanus” probabilmente perché nativo di quella città, dove è notorio emigrassero soprattutto
quelli di Cabiaglio.
7
ASDCo, Cart. XI, Ninguarda.
abbastanza dotata di paramenti, con battistero, altare maggiore, sacrestia e campanile “magno” con
due campane. Ci sono anche la chiesa di S. Pietro a Cantevria (Cappellania Leoni), la cappella di S.
Materno e la chiesa di S. Francesco del Rossignolo in mezzo al bosco, che ordina di distruggere
perché abbandonata da tempo ed in rovina e per di più “spelonca latronum” cioè rifugio di ladri8.
1600 Petronio Pompeo è il parroco 9; gli subentrano Pacchiotti Vincenzo (dal 1612), Radio
Giovanni Domenico (dal 1620), Castiglioni Eleuterio (dal 1627), Vanetti Antonio (1655) e
Cattaneo Francesco di Cabiaglio (1677).
1699-1742 Cesare De Vincenti di Azzio rimane parroco di Rancio fino alla sua morte il 10 maggio
1742.
1742 - 1750 Ippolito Perabò, gemoniese ricopre la carica di parroco.
1750-1756 Francesco Antonio Clivio, originario di Orino ricopre la carica di parroco..
1757-1804 Dopo circa un anno in cui è presente Benedetto Lozzia Sambiagio di Cittiglio come
Economo spirituale cioè sostituto in attesa dell’arrivo del nuovo parroco, è nominato Bernardino
Poma, qui resta fino alla sua morte. Questo parroco, nativo di Ardena, redige i registri con ordine e
bella calligrafia ed accompagna ogni registrazione con disegni allusivi ai cognomi degli interessati,
così disegna un gallo accanto alla nascita di un figlio Peregalli, foglie o motivi floreali accanto ai
Tabacchi, un animale feroce accanto ai Leoni, e dove non è evidente l’accostamento si sbizzarrisce
con disegni di fantasia10.
E’ il parroco che intraprende le pratiche per costruire la nuova chiesa, incappando anche in dissidi e
dissapori con le autorità austriache 11 .
1772 I documenti testimoniano di lavori di riparazione compiuti alla chiesa dei SS. Fabiano e
Sebastiano, poi nel 1790 si parla di “ ampliamento e alzamento del santuario con l’aggiunta della
facciata”, purtroppo non si è conservato il disegno colorato, citato nei documenti 12.
1804-1817 Andrea Corradini di Monteolimpino ricopre la carica di parroco..
1825-1874 Francesco Lanari è il nuovo parroco Nel lungo periodo intercorso per la sua nomina si
susseguono vari Economi Spirituali: Carlo Maria Pianezza13, Pietro Longhi (1822), Gaspare
Franco14 (1823), il religioso Giovanni Orsenigo di Varese (1824) e Bernardo Mascioni di Azzio
(1824). Il parroco Lanari, nativo di Brenta, muore nel febbraio 1874 in maniera tragica, infatti
mentre celebra messa “Cadde a terra e restò sul colpo”15.
8
Ordine questo già dato nel 1578 dal Vescovo Volpi che pure aveva annotato “ Essendo che questa Chiesa è tutta
ruinata et diventa spelonca da ladri si getti a terra …”, ribadito anche dal Vescovo Archinti nel 1599:” Questa Chiesa
perché, è desctrutta et è recettacolo di Banditi si getti affatto a terra …”.
9
E’ con costui che inizia un elenco pubblicato nel 1986, sul giornale parrocchiale, dal parroco Don E. Castiglioni, che
lo ha ripreso, per la parte antica, da un elenco riportato nell’ultima pagina del Registro Stato d’Anime 1878-1906.
10
Probabilmente i soprannomi hanno influito su queste scelte; quello però che più incuriosisce è il mattarello da cucina
che spesso ricorre nei registri.
11
ASMi, Culto P.A. 1288 / Rancio ( Nota : molte carte riguardano anche Rancio Lario ).
12
ASMi, Culto P.A. 1288/Rancio ( cartella comprendente anche documenti relativi a Rancio Lario) .
13
Il sacerdote (originario di Casalzuigno muore a Ponte Tresa, dov’era parroco, nel 1822) è presente per un periodo
abbastanza lungo, forse aspira a diventare parroco. Una nota su un registro ci rivela che “ Non può investirsi – cioè non
può diventare parroco di Rancio – per guai politici …”.
14
Nativo di Modena e chissà come e perché arrivato in Valcuvia.
15
ASPRa ( Archivio Storico della Parrocchia di Rancio Valcuvia), Registro Morti n. 4 ( 1857-1886).
1836 Iniziano i lavori alla chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano grazie al lascito del sacerdote
Antonio Canadesi. Il progetto a firma dell’architetto Francesco Sardi o Sarti ottiene l’approvazione
della Imperial Regia direzione generale delle Pubbliche costruzioni che fornisce qualche
suggerimento di tipo tecnico sul sistema delle fondazioni e sulle modalità d’appalto per poter fare
qualche risparmio. Nel 1839 la chiesa è costruita ma non ha ancora il tetto; i parrocchiani litigavano
tra loro e così il vescovo Romanò si reca a Rancio e, convocati fabbriceria parroco e deputazione
amministrativa, li invita caldamente ad accordarsi e por fine al lavoro. Nel 1842 l’edificio è
completo16.
1876-maggio 1886 Angelo Peduzzi, nato a Schignano, è assegnato a Rancio dopo che per un paio
d’anni Bartolomeo Pozzi di Brenta, coadiutore a Cittiglio, svolge l’attività di Economo Spirituale.
1886 novembre 17 Rancio diventa parrocchia con decreto del vescovo Carsana17, precedentemente
è considerata solo “vice parrocchia” e vice parroci si definiscono i suoi curati.
1886-1890 Per un lungo periodo, dopo il trasferimento del parroco Peduzzi a Cagno, si susseguono
vari economi spirituali nella gestione della parrocchia: Giulio Toletti di Brinzio, Giovanni Battista
Zonca nativo di Calusco Bergamasco, Filippo Falciola, Giosuè Bernasconi18, Luigi Zanini.
1890 agosto-1907 Giovanni Cellina è il parroco di questo periodo tra fine ottocento ed inizio
novecento. “A Rancio egli non fu solo parroco intelligente e zelante, ma fu anche il predicatore
desiderato che appariva spesso sui pulpiti della Valcuvia a correggere costumi ed indirizzare le
anime a Dio …” così leggiamo nell’opuscolo pubblicato in occasione della morte avvenuta il 4
agosto 1937 ad Olgiate Comasco19.
Per circa un anno (1907) si trova ad amministrare i sacramenti Luigi Felli di Casalzuigno in quel
tempo parroco di Masciago Primo.
1892 Viene istallato l’organo realizzato da Giacomo Mascioni nella chiesa parrocchiale. Lo
strumento è ritenuto dagli esperti20 " esempio ineguagliabile che ci proviene da uno degli ultimi
organi di Giacomo, quello di Rancio Valcuvia, un autentico arcobaleno sonoro nella sua più
accesa evidenza" poi restaurato nel 1949 dagli stessi Mascioni 21.
1908-1923 Regge la parrocchia Giovan Battista Vanetti nato a Fabiasco nel 1872. Nel 1923 viene
sostituito da Gioacchino Vannetti di Fabiasco 22 e ancora dal parroco di Masciago Luigi Felli23.
1917 In questi anni, tra il 1917 ed il 1918 viene innalzato un nuovo campanile, molto più
imponente ed alto del precedente; è il campanile più alto della Valcuvia. Il vecchio campanile sarà
demolito solo nel 1953
1924 E' nominato parroco Luigi Cattaneo, nato a Bellagio nel 1884 da genitori di Fino Mornasco, e
prima coadiutore a Chiavenna (1909 – 1912) e a Cittiglio (1913 – 1923)24.
16
S. Monti, in nota agli atti della visita pastorale di Mons. Ninguarda, Ristampa Como 1992.
Decreto cumulativo; infatti, limitandoci al varesotto vengono erette le parrocchie di Brinzio, Ferrera,Rancio e Ardena
che prima erano vice parrocchie.
18
Nato a Rancio è parroco di Marzio e poi per ben 49 anni di Rodero, lì muore nel 1942.
19
Nel 1907 viene promosso a prevosto e vicario foraneo della Pieve di Olgiate, era nato ad Orino nel 1866, e dopo
l’ordinazione a sacerdote inviato a Roma dove si laurea in Sacra Teologia.
20
M. Manzin, La tradizione organaria nel territorio varesino, Gavirate, 1987.
21
Notizie, da qui in poi, ricavate dall’opuscolo “ 17-24 ottobre 1982 – Festa Parrocchiale della Madonna del Rosario
– Celebrazione del XXV° di Parrocchia di Don Ermanno”.
22
Nativo di Fabiasco, ordinato nel 1921, parroco di Arbizzo dove muore nel 1969.
23
Felli Luigi, di Casalzuigno, ordinato nel 1903, parroco a Masciago Primo dove muore il 21.11.1964.
17
1932-1956 Dopo un periodo con Luigi Giani economo spirituale, il nuovo parroco è Luigi Malcotti
nato a Etagneres nel 1902 da genitori di Duno là probabilmente per motivi di lavoro. Ordinato nel
1928, muore a Rancio il 22 febbraio 1956, ancora giovane, lasciando molto cordoglio; al suo nome
è stata dedicata la piazza antistante il municipio.
1934 A gestire l’asilo infantile arrivano le suore subentrando alla precedente insegnante “donna
sola e sprovvista di regolare titolo”; si decide di preparare un alloggio adeguato. Le tre suore
dell’Ordine religioso delle “Serve di Maria”25 (che faranno anche scuola di cucito) arrivano, con
l’approvazione della loro superiore generale, il 30 aprile 1934 da Pistoia. In archivio parrocchiale è
conservato un elenco delle “superiore”: suor M. Carla Limonta (1934-1937), suor M. Angelina
Serafin (1937-1942), suor M. Armanda Mageron (1942 –1948), suor M. Chiara Oldani (19481951), suor M. Bonfiglia Zocchi (1951-1954), suor M. Wilma Palatresi (1954–1958), suor M.
Artemia Giacchon (1958 –1961)26 .
1936 Viene sostituito l’altare maggiore della parrocchiale, poi consacrato dal vescovo Macchi nel
luglio 1937.
1949 giugno Nel Duomo di Como viene ordinato Lorenzo Stella nato a Rancio nel 1924. Il
sacerdote è poi vicario ad Albate (1949-1956), parroco a Civiglio (1956-1977) e poi a Caslino al
Piano, parrocchia in comune di Cadorago (CO).
1953 Sul nuovo campanile, edificato tra il 1917 e il 1918 dal parroco Vanetti, si installa un nuovo
concerto di 5 campane.
1957-1986 Prende possesso della parrocchia Ermanno Castiglioni di Solbiate Comasco, prima
vicario a Regoledo di Sosio, dopo che per qualche mese il prevosto di Canonica, Nicola Bianchi e
Gastone Volpato hanno amministrato i sacramenti in sua sostituzione. Nel 1986 don Ermanno lascia
rancio e viene trasferito alla Parrocchia di Piazza S. Stefano in comune di Cernobbio (CO)27.
1988 -2002 Il parroco è Aldo Maesani di Tavernerio (CO); poi è anche parroco di Ferrera e nel
1995 di Cassano Valcuvia.
2002 causa il trasferimento di don Maesani alla parrocchia di Montano Lucino (CO) arriva a
prendere l’incarico di parroco delle tre parrocchie Marco Pessina.
24
Muore nel 1961, ad Urio, parrocchia nel comune di Carate Urio (CO) dov’era parroco.
L’ordine religioso è fondato nel 1305 a Firenze dalla Santa Giuliana Falconieri, è meglio conosciuto come
“mantellate”.
26
Muore a Rancio il 21 ottobre 1961 ed è sepolta qui. Qui termina l’elenco. Le suore resteranno a Rancio fin verso gli
anni ottanta.
27
Don Ermanno sarà anche parroco di Masciago dal 1967 al 1986.
25
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