Volume 9, numero 19
Sommario
11.05.2014
Ecologia
Una follia a 14 corsie
Economia
De Benedetti, Black Rock e la svendita
dell'Italia
Punto 1 programma elettorale M5S:
abolizione Fiscal Compact
Presidente più povero del mondo
Politica
La Peste rossa
Riportiamo in Italia i marò Latorre e
Girone
Trasporti/Viabilità
63 miliardi per un'opera inutile
#NoTavBrennero
Minipost
La Rete batte la disinformazione del
tg3
L'intervista integrale di Sky a Beppe
Grillo
Il dito medio di Fassino ai torinesi il
giorno di Superga
Basta vitalizi ai condannati
Giornalista del giorno, Giuliano
Ferrara, Il Foglio
La legge elettorale del Movimento 5
Stelle presentata in Parlamento!
#SchiaviMai!
Tangentopoli a larghe intese
L'Unità delle balle
5 giorni a 5 stelle/39: #schiavimai
I disastri economici di Renzie
Defranceschi fuori dal M5S
Le percentuali Expo di D'Alema
MoVimento
591 Comuni a 5 Stelle al voto
#Vinciamonoi Tour - Palermo
#Vinciamonoi Tour - Bari
La prima legge elettorale scritta dai
cittadini
#Vinciamonoi Tour - Napoli
#Vinciamonoi Tour - Reggio Emilia
Muro del pianto
La Repubblica è morta
Il silenzio dei (non) innocenti
Neanderthal man
Passaparola
Passaparola - Jose Mújica, Il
1
Editoriale
L'uomo è una merce
La Rete batte la
disinformazione del tg3
Minipost
04.05.2014
"Per capire il rapporto fondamentale
dell'essere umano con il suo prossimo, è
necessario analizzare il modo di
produzione
capitalistico.
dal
suo
isolamento di monadi, dall'angoscia che
deriva dall'insicurezza totale della
situazione economica, dall'isolamento
della sua anima, e dall'ostilità conscia e
ancor più inconscia che è continuamente
prodotta dalla concorrenza nei confronti
degli altri essere umani. Questa analisi
dovrebbe verificare in che misura questa
struttura fondamentale conduca a un
profondo bisogno di giustificarsi che, a
sua
volta
viene
soddisfatto
dall'adempimento del dovere e del
successo. Dovrebbe dimostrare come il
sistema economico capitalistico trasformi
tutte le cose, e anche gli uomini, in merci
con le quali esiste soltanto un rapporto
indiretto e alienato, e in che misura la
possibilità di soddisfare con il denaro tutti
i desideri, paralizzi l'attività interiore
dell'uomo, la sua capacità di esprimersi
per sviluppare soltanto quella di
guadagnare denaro. Lo "spirito" del
capitalismo non è un dato su cui noi
possiamo comprendere gli esseri
umani." Erich Fromm - da: Anima e
società
2
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Ieri il TG3 ha mandato in
onda, senza alcun taglio, questa mia
intervista rilasciata durante l'agora a
Rieti. Sono contento. Il merito va dato
certamente alla redazione del TG3 che
ha fatto, finalmente, "servizio pubblico"
ma va dato soprattutto alla Rete. Al web!
Mentre la giornalista mi incalzava con le
sue domande (accetto ben volentieri di
essere incalzato, gradirei soltanto che
venissero incalzati anche i mafioncelli, i
lobbisti, gli amici dei camorristi, i
condannati o i piduisti che ancora
infestano il Parlamento) ho chiesto a
degli attivisti di riprendere l'intervista con
i
cellulari.
L'abbiamo
postata
immediatamente in rete ed è stata
condivisa da migliaia di cittadini. Questo
semplice gesto, l'aver diffuso un
contenuto, ha costretto il TG3 a mandare
in onda integralmente l'intervista. A volte
non immaginiamo minimamente il potere
che abbiamo nelle nostre mani. Basta
imparare ad esercitare la giusta
pressione, ad informare, per primi,
utilizzando la rete. La vittoria è dietro
l'angolo ma passa, innegabilmente,
attraverso una giusta e corretta
informazione. Se la pretendiamo a gran
voce e mostriamo quanto siamo capaci
di bypassare il sistema mediatico
tradizionale riusciremo ad ottenerla. A
riveder le stelle!" Alessandro Di Battista,
portavoce M5S Camera
La Repubblica è morta
Muro del pianto
04.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Ieri sera mi si è stretto il
cuore. Vedere Alessandra Amoroso
cantare l'inno d'Italia sommersa dai fischi
in uno stadio sequestrato dagli ultrà con
la Polizia impotente e i politici in tribuna
d'onore, gente del calibro di Renzie. La
Repubblica è morta, ma i suoi funerali
sono indegni, troppo imbarazzanti. Non
abbiamo neppure la dignità di un buon
funerale. Devono andare fuori dal
Parlamento e dalle Istituzioni i corrotti, gli
indagati, i condannati in primo grado
(Renzie). Un pregiudicato, Berlusconi,
che
colloquia
amorevolmente
al
Quirinale con Napolitano e che sconta
una pena ridicola vale come cento stadi
fischianti. Ma nessuno ci fa caso. I
colloquianti hanno tutti e due la cravatta,
non sono tatuati, non urlano. Sono
diversamente ultrà. La Repubblica è
morta e i suoi cittadini non hanno più
rappresentanza, la pentola a pressione
sta per saltare. La Polizia è attonita e
anche parte della Magistratura, ma gli
italiani sono sempre più incazzati di
fronte allo scempio del Paese. Ieri
all'Olimpico veniva da piangere, come a
un funerale. Alessandra Amoroso
sembrava recitare un Requiem. I politici
sono stati
tra i primi a scappare,
amorevolmente scortati nelle loro auto
blu, quelle non ancora vendute su Ebay
(per ora ben sei!) dall'Ebetino incazzato
nero per la Partita del cuore. Antognoni
non gli passerà la palla e lui non calcerà
un calcio di rigore...
De Benedetti, Black Rock e
la svendita dell'Italia
Economia
04.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); di Sergio Di Cori Modigliani
“Questo paralitico sgangherato e il suo
amico
frocio
damerino
londinese
affonderanno per sempre l’America
distruggendola”. Così, Edward Hodgson,
responsabile
della
campagna
presidenziale per la rielezione di Hoover,
apriva la battaglia elettorale nel 1932 in
Usa, descrivendo Roosevelt e Keynes.
Fu la più sanguinosa campagna
presidenziale della Storia nel secolo
scorso e anche la più costosa, per i
repubblicani. La Standard Oil, la
Manufacturers Hannover Trust, il gruppo
Rockfeller, la Morgan Stanley, si
gettarono nella mischia con tutta la loro
potenza finanziaria sostenendo che
“soltanto il pareggio di bilancio potrà
salvarci dalla rovina economica”. La
campagna si concluse con la vittoria di
Roosevelt che ottenne il 58% dei voti.
Due giorni prima del suo insediamento,
nel febbraio del 1933, a Miami, veniva
preso a pistolettate da un muratore
calabrese, Giuseppe Zangara, emigrato
dieci anni prima da Crotone. Roosevelt
ne uscì illeso, mentre il sindaco di
Chicago che gli sedeva accanto morì
colpito dalle pallottole. Quando la polizia
fece
irruzione
nella
abitazione
dell’attentatore trovò migliaia e migliaia
di opuscoli e centinaia di pubblicazioni
che descrivevano Roosevelt come un
agente segreto di Stalin, con minuziosi e
dettagliati articoli su omicidi e rituali
satanici compiuti da Keynes, descritto
come una specie di guru diabolico che si
nutriva del sangue di vergini che faceva
immolare per lui. Circa 200 milioni di
euro, al valore attuale, vennero spesi dai
colossi della finanza per attaccare,
calunniare,
diffamare,
dileggiare
Roosevelt e Keynes. Nelle università
americane, al corso di Storia moderna e
contemporanea, si studia ancora oggi
quella campagna presidenziale, per
analizzare i fenomeni di manipolazione
del consenso, e spiegare come, in
presenza di fondamentali e decisive
scadenze nel campo economico, quelli
che noi oggi definiamo con il termine di
“poteri forti” siano disposti a usare ogni
tipo di arma, ogni forma di subdola
menzogna, ogni artefatta falsificazione
della realtà, per ottenere il loro scopo:
impedire
che
lo
Stato
e
l’Amministrazione Pubblica metta le
briglia sulle attività delle banche e della
finanza pretendendo da loro che
rispettino le leggi. Da allora, sono
trascorsi 80 anni, e le società sono molto
cambiate. Non i Poteri Forti. Per loro, ciò
che conta, è avere la garanzia che la
classe politica dirigente rappresenti, in
maniera esclusiva, gli interessi di quella
3
oligarchia del privilegio garantito i cui
patrimoni loro custodiscono, ad ogni
costo, ad ogni prezzo. Era così nel 1932
in Usa e così anche nell’Europa del
2014. Intendiamoci, era così anche nella
campagna elettorale europea del 2009 e
nelle precedenti campagne elettorali
politiche generali italiane. Ma gli italiani
erano totalmente all’oscuro di ciò che
accadeva,
semplicemente
non
lo
sapevano. Così come non lo sapevano
gli americani, i quali, nell’agosto del 1929
(quaranta giorni prima del crollo delle
borse mondiali) si sentivano dire che
l’economia andava bene e che la priorità
era il pareggio di bilancio, mentre lo
Stato pompava soldi soltanto nel sistema
finanziario delle banche. Quando la
disoccupazione, tre anni dopo, raggiunse
la cifra del 26% e tra i giovani del 58%,
la gente cominciò a volersi informare su
ciò che stava accadendo. E’ un teatro
sociale simile a quello italiano di oggi. I
cittadini, ormai stravolti e travolti dal
disagio sociale, dalla mancanza di
lavoro, dalla spaventosa impennata della
disoccupazione
che
seguita
ad
aumentare, dalla totale assenza di una
politica industriale da parte del governo,
dalla latitanza di idee efficienti, da una
diffusione della corruttela senza freni che
non ha mai avuto eguale nel corso della
storia nazionale, ha cominciato ad
informarsi. Grazie alla Rete e ai nuovi
sistemi di comunicazione ad alta
tecnologia, è stato possibile, negli ultimi
anni, aggirare la cappa ufficiale della
disinformazione messa in campo dai
professionisti della cupola mediatica per
distogliere l’attenzione del pubblico. Il
giornalismo è servito in Italia, negli ultimi
anni, soprattutto per evitare che si
diffondesse
un
processo
di
consapevolezza collettiva tale da
provocare, dentro di sé, in ciascuno di
noi, il salto dall’idea dell’essere sudditi a
quella della cittadinanza attiva. Ma il
lavoro continuo di nuovi soggetti
mediatici autonomi e indipendenti, sui siti
on line, sui blog, su tutto il web, hanno
regalato alle persone curiose la
possibilità di dotarsi di strumentazione
critica e capire. Rendersi conto, quindi,
che i partiti politici italiani da lungo tempo
ormai non sono più partiti, perché non
rappresentano più dei blocchi sociali,
delle esigenze di categoria, dei soggetti
lavorativi ben definiti; sono diventati
semplicemente
delle
aziende
procacciatrici di affari finanziari per pochi
ed esclusivi circoli di eletti. Sulla pelle dei
gonzi che pagano le tasse. Con la
scandalosa
aggravante
che
il
contribuente, il lavoratore onesto, è
diventato (a propria insaputa) il
principale finanziatore di queste società,
alimentate continuamente di denaro
pubblico che non viene usato per servizi
della collettività, bensì per garantire
profitto individuale a centri di potere
familista partitico. Il lavoro di 15 mesi
degli eletti in parlamento nelle fila del
M5S è servito a questo: smascherare il
gioco del potere, far toccare con mano
alla cittadinanza il fatto che queste
persone
al
governo
sono
tutte
intercambiabili, perché le differenze tra i
membri di un partito e un altro non sono
ideologiche, non sono progettuali, non
sono ideali, sono soltanto formali e
apparenti: sono semplici impiegati al
servizio delle grandi multinazionali
internazionali che controllano l’energia,
le banche, le sementi e il loro interesse è
appropriarsi della ricchezza nazionale
italiana. I cittadini italiani hanno
cominciato a capire che il re è davvero
nudo, e i sondaggi hanno iniziato a
vomitare previsioni statistiche per loro
davvero impietose, terrificanti. Forza
Italia trasformato in un partitino, il PD
che arretra ogni settimana, e il M5S che
avanza in ogni regione, in ogni comune,
in ogni territorio nazionale, nonostante
non sia stata dispiegata nessuna
fortezza finanziaria. Da Berlusconi a
Renzi si sono messi, quindi, paura.
Anche perché i poteri forti si stanno
irritando. Non a caso, i grossi big che
contano nella finanza mondiale, si sono
precipitati in Italia perché sanno che se il
M5S, a queste elezioni europee, fa il
botto e ottiene un risultato vincente, gli
salta davvero tutto. Non mi stupisce,
quindi, che negli ultimi giorni sia stato
sferrato un bombardamento mediatico
senza precedenti contro Grillo e il M5S,
gestito addirittura in prima persona
dall’ingegner Carlo De Benedetti che, ieri
pomeriggio, in un’occasione pubblica e
formale, ha definito Grillo un “fascistello
populista”. Di solito, il lavoro sporco lo
fanno fare a quelli de L’Espresso o la
Repubblica, o ai propri nominati dentro la
Rai e in Mediaset, quelli inviati a gestire i
talk show per tirare la volata ai giornalisti
compiacenti,
deferenti,
servi.
Inevitabilmente servi. E come tali,
sempre sciocchi. Non capiscono che è
cambiata l’atmosfera, perché la gente si
è stufata e comincia a rendersi conto di
come stanno le cose. Come era
accaduto agli americani nel 1932.
Stanno scendendo in campo i poteri forti,
perchè si sentono minacciati. Hanno
ragione: è proprio così. Sanno che la
vittoria elettorale del M5S il 25 maggio
spiana
la
strada
all'immediata
discussione parlamentare per il varo del
reddito di cittadinanza universale, unica
medicina sensata per aggredire subito al
collo la triste e oscena piaga della
povertà: l’Italia è la nazione più ricca
d’Europa e in quota parte ha il più alto
aumento in percentuale di poveri, con un
disagio socio-economico che si diffonde
sempre di più. Inaccettabile per un
europeo civile e civilizzato. Inconcepibile
e improponibile per Carlo De Benedetti e
per i poteri forti. Pensavate che la
Repubblica
fosse
un
ente
di
beneficenza? In ballo c’è la sovranità del
nostro paese che vale 9.000 miliardi di
euro. Tra questa cifra e gli squali che
intendono impossessarsi dell’industria
manifatturiera nazionale, dell’agricoltura,
dei beni culturali storici, dell’industria
ittica, dell’intero patrimonio tradizionale
dell’artigianato d’arte, della produzione
energetica, del rilancio della produttività
nelle strategie marketing multimediali sul
web, dell’industria turistico-alberghiera,
ci si è messo di mezzo il Grande Guitto
di Genova che ha fatto da megafono agli
afoni, al clan degli invisibili, ai non
garantiti, ai paria del sistema, e come un
granello di sabbia che inceppa un
meccanismo perfettamente oliato, sta
bloccando il piano di esproprio e di
razzia della ricchezza nazionale, perché
oggi è possibile capire e sapere per
davvero come stanno le cose. Gli ha
rotto le uova nel paniere. E con le frittate
non si fanno più affari. Gli italiani vanno
capendo che è possibile raddrizzare la
schiena e ritrovare il senso della dignità,
prima di tutto come Persone, annullando
il concetto di suddito e sostituendolo con
quello di cittadino, e poi ritrovare anche
quello di popolo e infine quello di
nazione adulta, responsabile, finalmente
pronta a rimboccarsi le maniche e
decidere del proprio destino e del proprio
futuro. Questa è la posta in palio. E da
bravo fallito di successo, visto che alle
spalle lui si porta una Olivetti da lui rasa
al suolo, una Sorgenia decotta piena di
debiti, e un gruppo di prodotti cartacei di
stampa
che
ogni
mese,
inequivocabilmente,
perdono
lettori,
perdono copie e perdono guadagni,
giustamente Carlo De Benedetti è
preoccupato all’idea che domani possa
esistere una rappresentanza politica che
lo inchioderà alle sue responsabilità,
insieme al suo ex (??) socio in affari
Silvio Berlusconi e agli altri compagni d
merenda. Il numero 1 del fondo
finanziario “Black Rock”, Larry Fink si è
precipitato in Italia a parlare con Renzi.
Sono arrivati anche i big di Goldman
Sachs, quelli di Morgan Stanley e di
J.P.Morgan. La partita la si gioca qui da
noi. L’Italia può diventare la vera
avanguardia
di
un
processo
di
ricostruzione di tutto il continente
europeo. E’ una possibilità unica, rara.
C’è l’opportunità di far schiattare i
francesi dall’invidia, perché, forse per la
prima volta negli ultimi 300 anni, siamo
noi italiani ad assumerci la responsabilità
di prendere il toro per le corna e sfidare
a viso aperto i poteri forti. Per crescere
noi. Per liberarci. E grazie a noi, liberare
tutta l’Europa. Arriva in Italia il n.1 di
Black Rock e poche ore dopo De
Benedetti va all’attacco personale di
Beppe Grillo. Dobbiamo preoccuparci e
protestare?
Nient’affatto.
Dobbiamo
esserne orgogliosi. Vuol dire che,
finalmente, stiamo sulla strada giusta. O
noi o loro." Sergio Di Cori Modigliani
4
L'intervista integrale di Sky
a Beppe Grillo
Minipost
04.05.2014
googletag.cmd.push(function()
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googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Dall'intervista di Fabio Vitale
a Beppe Grillo per SkyTg24: "Io sono un
comico messo davanti a lei, davanti a
milioni di spettatori, a spiegare che cosa
è l’Italia e che cosa è l’Europa. A
spiegare quello che succede oggi in uno
stadio. A spiegare Genny’A Carogna. A
guardare con un occhio che io non
riesco neanche a capire. L’ironia non
basta a guardare queste cose. E’
qualcosa di diverso. Sta succedendo
qualcosa. Il funerale della Repubblica si
è cementato e si è visto con l’Inno d’Italia
fischiato da centinaia e migliaia di
italiani. Un motivo c’è: sono segnali. La
povera Amoroso che ha fatto questo
tributo alla morte della Repubblica, coi
nostri politici lì schierati. Sull’attenti e se
ne sono andati poi, sono andati via con
le loro auto Blu. Ne hanno vendute 6 su
ebay. Se vanno avanti così riusciranno a
venderne in 35 anni altre 10! Con la
polizia che era lì a calmare Genny’A
Carogna, io mi vedo già che sarà invitato
al Nazareno e diranno: "Signor Carogna,
venga! Possiamo fare una legge insieme
per vedere un po’ di togliere la violenza
negli stadi?" Il mondo sta andando in un
modo che non è più neanche capibile,
non lo riesci a capire." Beppe Grillo
63 miliardi per un'opera
inutile #NoTavBrennero
Trasporti/Viabilità
05.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Costerà 63 miliardi la più
onerosa e imponente opera pubblica
italiana, ed è del tutto inutile. C’è scritto
nero su bianco in uno studio
commissionato all’università austriaca di
Innsbruck
dalla
stessa
società
costruttrice, e tenuto ben chiuso in un
cassetto dal governo. Ma noi del
Movimento 5 Stelle siamo riusciti ad
aprire quel cassetto e a rivelarne il
contenuto. È la Tav del Brennero:
un’opera mastodontica di cui nessuno
parla ma che supera per impegno di
spesa anche quella della Val di Susa. E
non bruscolini. 63 miliardi: soldi che
potremmo risparmiare perché, come
dicono gli scienziati che hanno firmato il
Public Health, questo il nome del
documento – circa mille pagine,
scaricabile qui - nascosto per otto anni,
quell’opera non serve né per migliorare
in modo significativo la salute pubblica
né per diminuire il traffico merci
autostradale e quindi l’inquinamento che
ne deriva. Il progetto prevede la
realizzazione della Galleria di base del
Brennero (55 chilometri da Innsbruck a
Fortezza di cui 23 in territorio italiano) e
le
tratte
di
accesso
sud
che
collegherebbero Fortezza a Verona. Su
218 km di tracciato dal confine a Verona,
dovrebbero essere scavati 191 km di
gallerie. L’obiettivo sarebbe spostare il
traffico merci dall’autostrada A22 del
Brennero e dalla ferrovia storica alla
nuova linea sotto le montagne. Tutti
condizionali d’obbligo: nel 2006, quando
lo studio sugli effetti che la Galleria di
base avrebbe prodotto fu consegnato, la
previsione era che il tunnel sarebbe
entrato in esercizio per il 2015, ma a
oggi i chilometri scavati sono ben pochi
(2 km di gallerie principali). Secondo
l’Italia il tunnel di base costerebbe 9,7
miliardi, mentre secondo la Corte dei
Conti austriaca 24; tutto il progetto,
secondo stime indipendenti, verrebbe a
costare 63 miliardi di euro, in difetto.
Leggendo il Public Health si capisce
bene perché è stato chiuso nei cassetti
dalla Bbt Se, la società che sta
costruendo l’opera e che è per metà
austriaca e per metà italiana (posseduta
da Rfi più le province di Bolzano, Trento
e Verona). Al 2015 – si legge nel
rapporto – il nuovo tunnel sarebbe stato
in grado di assorbire solo la crescita di
traffico su gomma prevista, lasciando
sulla A22 un numero di Tir esattamente
uguale al passato. Opera inutile, dunque,
visto che lungo l’autostrada si registrano
emissioni inquinanti superiori del 50% ai
limiti imposti dall’UE. Secondo lo studio,
infatti, si registrerebbe a Galleria di base
ultimata una riduzione dell’inquinante
NO2 del 12%, ma ciò sarebbe dovuto
alla prevedibile evoluzione tecnologica
dei camion e non allo spostamento di
traffico determinato dalla nuova ferrovia.
Ricordiamo che secondo le previsioni
dei promotori dell’opera, nel 2012
avrebbero dovuto essere trasportate
sulla A22 41 milioni di tonnellate di
merci, che sarebbero state ridotte a 32
con il nuovo tunnel. Invece nel 2012 le
merci su gomma non superavano le 29
tonnellate. L’errore nelle previsioni di
traffico è del 30%. Gli effetti positivi
sull’ambiente e sulla salute delle persone
secondo lo studio sarebbero trascurabili,
dato che non è previsto lo spostamento
del traffico merci dalla gomma alla rotaia.
Il rumore elevato e l’inquinamento non si
ridurrebbero, calcolano i medici di
Innsbruck. Per farlo, diciamo noi,
sarebbe necessario introdurre barriere
acustiche, materiale rotabile moderno,
utilizzare al massimo la ferrovia storica
(oggi utilizzata al 30% della sua
capacità), incentivare il traffico merci
ferroviario e disincentivare quello su
gomma. Si dovrebbe infatti equiparare il
pedaggio della A22 a quello degli altri
valichi alpini: più della metà del traffico di
Tir della A22 transita al Brennero pur
allungando il tragitto perché costa 6 volte
di meno rispetto alle autostrade
austriache e svizzere.
Dal 2006 il
documento era chiuso nei cassetti.
Grazie al deputato trentino Riccardo
Fraccaro e al Movimento 5 Stelle quel
cassetto è stato aperto. Qui il link per
leggere la sintesi dello studio elaborata
da notavbrennero.info." M5S Camera
5
Il dito medio di Fassino ai
torinesi il giorno di Superga
Minipost
05.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
De Benedetti come
prossimo presidente della Repubblica
vorrebbe Fassino, i torinesi ne saranno
entusiasti
"Allo stadio Filadelfia, glorioso campo
del Grande Torino che attende da
vent'anni di essere ricostruito, la
fondazione che si occupa del progetto ha
invitato le autorità a intervenire. Arriva il
sindaco Fassino, sale sul palco e
comincia a vantarsi del suo contributo
alla ricostruzione del Filadelfia, ma viene
fischiato dai tifosi e costretto a smettere
e a scendere dal palco. Nel video vedete
quello che succede dopo... si è mai visto
un sindaco accapigliarsi con i tifosi,
prenderli a gestacci e provocarli?"
Vittorio Bertola, consigliere M5S Torino
Passaparola - Jose Mújica, Il
Presidente più povero del
mondo
Passaparola
05.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Perchè quando tu compri
con i soldi... non stai comprando con i
soldi, stai comprando con il tempo della
tua vita che hai dovuto impiegare per
guadagnare quei soldi. E l'unica cosa
che non si compra è la vita. Quindi
bisogna essere avari nel modo di
spenderla. E vedo che l'Umanità è
impazzita perdendo tempo. Non ha
tempo per i figli, non ha tempo... quando
sei giovane non ha tempo per la
fidanzata, poi non ha tempo per i figli, poi
per un'altra cosa, quindi quando te ne
rendi conto sei un vecchio reumatico ed
hai passato il tempo pagando la carta di
credito, e quant'altro. Quindi la mia
austerità
è un modo di mostrare:
ragazzo
non
prendere
quel
cammino."Jose Mújica
Intervistatrice:
Buongiorno, piacere di conoscerla. Lei
che discende da spagnoli, questa visita
ha per lei qualcosa di speciale?
Presidente Jose Mújica: Si, ho molta
nostalgia. Inoltre penso in castigliano. E
questo non è cosa da poco. Inoltre, la
mia generazione è molto influenzata da
tutto quanto succede in Spagna. Dalla
generazione del '98 Azorin, le lotte ed i
dolori della Spagna hanno seminato in
America Latina molte persone di valore
che diffusero cultura ed al di là delle
definizioni politiche in ogni caso
lasciarono cose impossibili da misurare
che compongono il nostro modo di
essere. Come diceva Darío, non
testualmente... la mia amante è di Parigi
la mia sposa è della Castiglia. Quindi c'è
una matrice che ha molto a che vedere
con la Spagna Intervistatrice: Oltre a
quella nostalgia di quei nessi reali e
personali fra la Spagna ed Urugay, ci
sono anche nessi economici e aziendali,
ci sono molte relazioni di aziende
spagnole in Uruguay. È sicuro investire
nel suo Paese? Presidente Jose Mújica:
Il mio Paese è piccolo ed è in un angolo
importante. Se fosse per il mercato
andrebbero da altri più grandi. Per
questo dobbiamo giocare la carta della
serietà
della sicurezza perchè nel
mondo non si cerca solo guadagno ma
anche sicurezza. E questa la offre
l'Uruguay. Non è un problema di questo
governo, nè di un altro: è un'attitudine
degli uruguayani. Qualsiasi partito vinca
in Uruguay, si farà responsabile dei
compromessi del governo che lo ha
preceduto.
Nonostante
stia
all'opposizione. È un valore che abbiamo
generato come cultura. E scommettiamo
che si collocheranno investimenti in
direzione alla zona Sud, una realtà di
270 milioni di abitanti cerchiamo di offrire
questo al mondo e la Spagna lo ha
capito Intervistatrice: Come vede dal
suo punto di vista di uruguayano, dalla
serietà , dal compromesso di cui mi
parla, la crisi in Spagna, dove vivono
molti uruguayani, in mezzo a questa crisi
e soprattutto nell'Unione Europea?
Presidente
Jose
Mújica:
A
noi
uruguayani ci influenza, abbiamo perso
partecipazione
in
alcuni
mercati
importanti di valore aggiunto, perchè è
caduto il potere di acquisto dell'Europa, è
una cosa nota. Per esempio vendevamo
pesci molto ben preparati come cibo nei
supermercati italiani con il marchio
eccetera, fantastico. Il business è però
crollato. E quel valore aggiunto non si
vende altrove. La crisi europea ci
riguarda, ma si sta prolungando nel
tempo, l'Europa non ha solo, è la mia
impressione, una crisi economica, ma
anche una crisi política che sta
scatenando una serie di eventi. Sono gli
eventi che governano gli uomini, e non
gli uomini che governano gli eventi!
Intervistatrice: Alla crisi economica di cui
parlavamo alla crisi politica a cui si
riferisce io ne aggiungo una terza la crisi
dei valori. Cosa è per lei fare politica?
Presidente Jose Mújica: La politica ha a
che vedere con la vita di relazione della
polis e da come la vedo la politica è la
lotta per migliorare la vita della gente,
personalmente aggiungerei un altro
punto: vivere meglio non è solo avere di
più ma essere più felici. E questo a volte
ha a che fare con le carenze materiali
ma ha anche a che vedere con altre
cose. Siamo sempre con l'acqua al collo
perchè se non reagiamo e l'economia
non cresce è una tragedia. Però l'uomo
ha bisogno di "questo" e di altre cose.
Clicca qui per leggere l'intervista
integrale Grazie agli Amici Movimento
Cinque Stelle Madrid -Spagna per la
collaborazione
P.S. Stefano Piroddi e Pietro Salaris
sono diffidati dal creare una struttura
regionale
in
rappresentanza
del
MoVimento 5 Stelle non avendo alcun
titolo per crearla.
P.S.2 La lista depositata a Foggia con il
simbolo del MoVimento 5 Stelle non
corrisponde al volere espresso nelle
comunarie da parte degli iscritti ed è
stata arbitrariamente compilata da parte
di Vincenzo Rizzi che ha tradito lo spirito
del MoVimento.
6
Basta vitalizi ai condannati
Minipost
06.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
"L'ex presidente della
Regione Sicilia, Totò Cuffaro, da tre anni
riceve dall'Assemblea regionale siciliana
un vitalizio mensile da ex deputato di 6
mila euro lordi. Non esiste alcuna norma
che vieti la corresponsione del vitalizio
agli ex parlamentari in cella. Non esiste
perché i partiti, tutti, nessuno escluso,
hanno bocciato la proposta del
Movimento 5 Stelle di escludere dalla
possibilità di percepire il vitalizio o la
pensione regionale ai condannati per i
reati previsti dagli artt. 416, 416 bis e
416 ter. Dobbiamo riprenderci tutto,
soprattutto la nostra dignità. Non
abbiamo scelta, O Noi o loro!" Giancarlo
Cancelleri, M5S Sicilia
La Peste rossa
Politica
06.05.2014
l'informazione, antidemocratico e non si
accorgono che così si qualificano per
quello che invece sono loro: fascisti, anzi
"fascistelli" che fa più figo, per dirla alla
De Benedetti. Durante il tour elettorale
"Vinciamonoi"
mi
recherò
in
raccoglimento in questi luoghi martoriati,
sono stato per ora a Piombino e a Siena.
Attenti agli untori e in alto i cuori!
Giornalista del giorno,
Giuliano Ferrara, Il Foglio
Minipost
06.05.2014
P.S. Il MoVimento 5 Stelle non è
rappresentato da nessuna lista a Marina
di Bibbona, si diffida Massimiliano Rugo
dal qualificarsi come rappresentante del
Movimento 5 Stelle con la sua lista
civica.
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Nel 1300 in Europa arrivò la
peste nera. Fu portata da delle navi
genovesi dalla Crimea alla Sicilia e da lì
dilagò in tutta Europa. Morì tra un terzo e
la metà della popolazione europea e
l'economia fu completamente distrutta.
Vasti
territori
coltivati
furono
abbandonati, i raccolti rovinati e alcune
grandi città spopolate. Topi e pulci
furono i portatori dell'epidemia. I rimedi
messi in campo furono solo dei palliativi,
un po' come gli 80 euro di Renzie (da lui
definiti con spregio e sarcasmo
"l'antipasto"):
preghiera,
penitenza,
quarantena dei malati, sfollamento delle
persone sane e ricerca di capri espiatori.
Quando è arrivata la nuova peste in
Europa? E' epidemica come quella
medioevale, spietata nel distruggere le
economie
nazionali
più
deboli,
indifferente alla democrazia e allo Stato
sociale. E' giunta tra noi, silenziosa, tra
la fine dello scorso secolo e l'attuale. La
sua esplosione è avvenuta con la caduta
del muro di Berlino e l'avvento del
Supercapitalismo e della finanza. Da
quel momento il morbo non ha più avuto
freni. In Italia il ceppo iniziale della Peste
nera ha avuto una sua mutazione, la
cosiddetta Peste rossa. Una peste più
subdola, insidiosa, che si è qualificata
come cura invece che malattia. Un
farmaco
miracoloso
venduto
da
imbonitori
del
"lavoro,
lavoro,
lavoro",ricatto che verrebbe eliminato
con il reddito di cittadinanza, e del
politicamente corretto. I suoi effetti sono
stati il deserto della produzione, la morte
dell'innovazione, il cemento come idea di
futuro e il massacro dell'ambiente. Dove
è passata la Peste rossa, che si indigna
se viene chiamata così, in particolare i
vecchi compagni che hanno bisogno di
una fede, di "Credere, Obbedire e
Combattere", e più ancora di loro i nuovi
affaristi rossi venduti alle multinazionali,
lupi travestiti da agnelli post comunisti,
figli di massoni e non di operai. La Peste
rossa ha ormai i suoi luoghi dove si
possono ammirare nuove Hiroshima
nostrane. Dal MPS di Siena, alla
Lucchini di Piombino, alla Sorgenia di
Vado, all'Olivetti di Ivrea, alla Telecom
(ex) Italia, alle nuove schiavitù di Prato,
all'ILVA di Taranto alla Tav in Val di
Susa. Un elenco interminabile dove il
minimo comun denominatore è la
crescita spacciata per progresso. Gli
untori sono immancabilmente il PD
(spesso alleato con Forza Italia o con
quello che ne resta) e le cooperative
rosse,
quest'ultime
instancabili
cementificatrici del territorio con i soldi
pubblici, dalla Val di Susa all'Expo di
Milano. Gli untori della Peste rossa sono
permalosi, chi li accusa è sempre in
odore di fascismo, nazista, contro
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Beppe Grillo è violento
come il capo della tifoseria camorrista
del Napoli. E’ intriso di sporcizia morale.
E’ un putrido e turpiloquente tribuno del
nulla, perché non ha un programma, non
ha un progetto, ha consiglieri ridicoli a
partire dalla capigliatura e che hanno
un’idea della realtà connaturale solo a
certi dementi teorizzatori del governo
mondiale. Grillo è il male assoluto. Il mio
soave disprezzo va a tutti coloro per i
quali Grillo è un interlocutore politico. Lui
e quella banda di sciamannati che ha
mandato in Parlamento". Giuliano
Ferrara, Il Foglio
Ps: Il Foglio ha percepito 1.523.106 di
euro di finanziamenti pubblici nel 2012
7
#Vinciamonoi Tour Palermo
Il silenzio dei (non)
innocenti
MoVimento
06.05.2014
Muro del pianto
07.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di
Beppe Grillo ha fatto tappa a piazza
Politeama a Palermo! Qualcosa è già
cambiata, dall’ultima volta che sono
venuto qua a nuoto, questa volta in
aereo! L’ho girata tutta la Sicilia, ho
girato anche i loro paesi (…) La
cooperativa di destra e la cooperativa di
sinistra, perchè non ce n’era una! Ce
n’erano due, una in concorrenza con
l’altra! Allora il problema che li univa era
il problema delle reti. Le reti imposte
dall’unione europea! Reti con la maglia
larga per la pesca del gamberetto!
Cazzo il gamberetto faceva degli slalon
dentro! Loro erano lì senza lavoro,
abbiamo fatto un giro sul peschereggio.
Mi hanno detto vedi non possiamo
pescare il tonno rosso perchè è protetto!
Arrivano le portaerei Giapponesi e
portano via tutto il tonno leggermente
fuori dalle acque territoriali! Ho detto
loro: dovete istruire il tonno dove cazzo è
la linea dell’acqua territoriale, in modo
che stia un po’ più di qua! (…) Siamo in
un mondo capovolto, siamo in un
dramma, come la pesta nel 1300. Io mi
sono andato a leggere un po’ la
storia…(…)
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "C’è qualcosa di inquietante
nella cultura del nostro Paese. O in quel
che rimane della "cultura" di questo
Paese. Da ormai due anni viviamo in
quello che ho definito il colpo di Stato
permanente. Definizione netta, radicale,
me ne rendo conto. E mi rendo anche
conto che possa non essere condivisa
da molti. Mi è stato rimproverato che, più
che di "colpo di Stato", avrei dovuto
parlare
di
stato
di
eccezione
permanente, o emergenza permanente.
Fatto è – almeno questo mi sia concesso
– che la nostra Costituzione, il nostro
ordinamento costituzionale, da almeno
due anni ha subito una serie di
trasformazioni che, pur senza modificare
il dettato della Carta, hanno consentito il
passaggio, di fatto, da una forma
parlamentare ad una presidenziale. Ciò
che trovo inquietante, è che proprio da
parte di coloro che di professione
dovrebbero occuparsi di tutto ciò, ossia i
costituzionalisti, vi sia stato un silenzio
assordante durante tutto questo tempo,
un silenzio che continua tutt’oggi. Su
tutto ciò che è accaduto, non hanno nulla
da dire, né da eccepire.
Trascuriamo pure tutti coloro che sono a
busta paga dei grandi quotidiani
nazionali, che scrivono sotto dettatura.
Trascuriamo anche quelli assoldati da
Re Giorgio per cambiare la Costituzione,
trascuriamo i saggi e i meno saggi che
hanno messo mano ad un progetto
incostituzionale di riforma della nostra
Carta (e di cui 5 risultano, peraltro, oggi
indagati dalla Procura di Bari per vicende
relative al dubbio svolgimento di una
serie di concorsi universitari banditi per
diritto costituzionale. Si aggiunga anche
che,
tra
gli
indagati,
c’è
il
costituzionalista ed ex Presidente
dell’Autorità garante per la privacy
Francesco
Pizzetti).
Trascuriamo,
ancora, quanti, dalla cattedra, sono
passati a ricoprire cariche politiche
essenziali, dalla Corte Costituzionale in
giù, e che hanno rendite e posizioni da
difendere. Trascuriamoli pure tutti loro.
Restano, però, i centinaia di professori,
ordinari e non, ricercatori e studiosi che
hanno taciuto e continuano a tacere di
fronte allo scempio che si sta facendo
delle nostre istituzioni repubblicane.
Certo, ci sono delle eccezioni. Ma sono
poche, troppo poche (come troppo pochi
furono i professori che dissero no al
“giuramento”). Certamente sono penose
le uscite servili dei professori a stipendio,
sono penosi gli articoli a difesa di
Napolitano che escono sui giornali di
regime. Ma non è forse più inquietante il
servilismo del tacere? Se cercate di
parlare con qualcuno di loro, vi
8
risponderà – con un sorriso pieno di
disprezzo, ma anche di malafede – che
non è successo niente, che Napolitano è
il miglior Presidente della Repubblica,
tanto da essere stato persino rieletto.
Non riflettono neppure su questo: uno
schiaffo alla Costituzione, quello della
rielezione,
che reclama ancora
vendetta. Non si rendono conto o ancora
peggio vogliono tenere nascosto il dato
politico reale: il passaggio da una forma
di Stato parlamentare ad una forma di
Stato fortemente presidenziale, che si
regge sul tandem Presidente della
Repubblica - Corte costituzionale e che
stravolge completamente lo spirito della
Carta costituzionale. L’intero sistema fa
perno su Napolitano e su una Corte
Costituzionale che ne riflette quasi
sempre le intenzioni: gli ha dato ragione
sul conflitto di attribuzione, gli ha dato
ragione sul Porcellum. Come mai ai
tempi di Cossiga, delle “picconature”
(che erano dolci carezze rispetto a quello
che sta ora succedendo) il dibattito tra i
costituzionalisti era molto vivace mentre
oggi è del tutto assente? La risposta non
è difficile. L'intera corporazione dei
costituzionalisti è colonizzata dal PD e
risponde agli ordini di questo partito. Ma
il PD ormai non ha alcuna prospettiva, è
privo di qualsiasi visione: l'unica cosa
che conta è sopravvivere insieme a FI
conservando
l'attuale situazione di
potere. Se nessuno parla del Colpo di
Stato in cui viviamo, se si snobba chi ne
parla come complottista avulso dalla
realtà, allora il gioco dell’omertà potrà
avere successo. Una politica dello
struzzo che nasconde il pauroso vuoto
morale di un ceto di giuristi asserviti ad
un partito. Minimizzano, tacciono, si
nascondono dietro il dito della legalità,
mentre la Costituzione che loro
dovrebbero insegnare e commentare
viene quotidianamente stuprata. Fino a
quando potrà durare? Fino a quando
continueranno a prenderci per il culo? E
soprattutto: fino a quando il popolo
italiano lo consentirà?". Paolo Becchi
La legge elettorale del
Movimento 5 Stelle
presentata in Parlamento!
Minipost
07.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
"Il M5S ha appena
depositato alla Camera la bozza di
proposta di Legge per la nuova legge
elettorale. La legge dei cittadini: per la
prima volta nella storia, una legge
elettorale è stata discussa e votata
online da decine di migliaia di persone. 8
votazioni, oltre 220 mila voti, e tanti punti
importanti decisi da noi: il sistema
proporzionale, collegi intermedi, soglia di
sbarramento, preferenze e preferenze
negative. Oggi i parlamentari M5S
presenteranno la legge alla stampa in
una conferenza alle ore 16 che potrete
seguire qui, e saranno davvero nostri
portavoce: la legge l’abbiamo scritta tutti
insieme, un evento unico al mondo!
Renzi ci aveva preso in giro, dicendo che
saremmo arrivati ultimi... invece siamo
arrivati PRIMI: Ecco la nostra legge
elettorale!". M5S Camera
Riportiamo in Italia i marò
Latorre e Girone
Politica
07.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Il 16 maggio termineranno
le elezioni politiche in India. Una volta
formatosi il nuovo governo non ci
saranno più ragioni, a parte l'assoluta
incapacità del governo italiano, per
trattenere a New Delhi i due fucilieri della
Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore
Girone. Il M5S si è occupato
incessantemente del caso e abbiamo
presentato, soltanto alla Camera 5 atti di
sindacato ispettivo, 1 mozione, 1
risoluzione,
1
question
time,
2
interrogazioni a risposta scritta e svariati
interventi in aula per mettere il governo
di fronte alla sue responsabilità. Non è
bastato e siamo andati oltre. La decisone
presa come commissione esteri e difesa
M5S di recarci in India ha obbligato
quelle cariatidi di Casini e Cicchitto a
istituire una delegazione ufficiale che
facesse, finalmente, visita ai marò
Latorre e Girone e pressione sul governo
indiano. Responsabili o no della morte
dei due pescatori indiani Massimiliano e
Salvatore sono due soldati italiani che
hanno obbedito a degli ordini ricevuti.
Fino ad oggi il M5S ha scelto la strada
dell'opposizione dura ma responsabile.
Ora basta! All'estero credono che gli
italiani siano quelli della trattativa
Stato-Mafia o della nuova versione
Stadio-Mafia. La perdita di prestigio
internazionale con la conseguente
perdita di potere contrattuale e
diplomatico nasce tutta da qui. Dai
bunga-bunga, dai condannati che
salgono al Quirinale, dai piduisti che
riformano la Costituzione o dai mafiosi
che fondano partiti politici. Il popolo
italiano ha una dignità a differenza della
gentaglia che ci ha governato in questi
anni. O il Ministro degli esteri farà
tornare in Italia i nostri ragazzi subito
dopo la conclusione delle elezioni
indiane
o
inizieremo
a
trattare
direttamente con le autorità indiane.
Sono passati oltre 2 anni, è ora che
Salvatore e Massimiliano tornino a
casa." Commissioni Esteri e Difesa M5S
Camera
9
#Vinciamonoi Tour - Bari
MoVimento
07.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di
Beppe Grillo ieri sera a Bari, al Parco 2
Giugno! “Abbassate le bandiere se no
non vi vedono (…) Allora signori qui
siamo veramente a una svolta, l’avete
già capita! E’ inutile che io aggiunga
cose, è nato questo MoVimento nel
2009, il 4 di ottobre. Cinque anni fa,
cinque anni. Non ci credeva nessuno. Mi
dicevano: ma cosa stai facendo, sei
scemo, ti butti in politica, fai il comico! E’
nato il giorno di San Francesco,
l’abbiamo scelto apposta quel giorno lì, il
4 di ottobre 2009, il giorno di San
Francesco. Perché noi siamo una
comunità e vogliamo che l’Italia diventi
una comunità! E Papa Bergoglio è
venuto dopo! Va bene!” Mi ha telefonato
perché voleva iscriversi al blog. Gli ho
detto vediamo come ti comporti fino al 25
di Maggio! Allora, non ci credeva
nessuno, è un sogno che sta diventando
realtà. E quando un sogno è condiviso
da 10milioni di persone è straordinario!
Diventa una cosa meravigliosa, stiamo
condividendo qualcosa che non è più un
sogno, ma sta succedendo! Io arrivo
dalla Sicilia e dalla Sardegna: migliaia di
persone in Sicilia, migliaia di persone in
Sardegna! Il solito servizio del Tg1 che
mi inquadrano da sopra e mi fanno
vedere da sotto, grido dico due
parolacce, minchia minchia hanno preso
quello lì della minchia e l’hanno mandato
al Tg1! Grillo dice sempre le parolacce,
Grillo grida… Io stasera non voglio
gridare: voglio parlarvi del Tg1 che è
qua, del Tg2 che è lì, di Canele5, di
Rete4!
Voglio parlarvi dei mezzi di
informazione che depistano e voglio dirvi
che cosa faremo i primi 100 giorni. Ecco
perché il nano lo psiconano non si
capisce che cosa faccia, va in tv a
terrorizzare le vecchiette Grillo è cattivo,
Grillo è cattivo… E’ vero! Siamo Cattivi
con Berlusconi, saremo molto cattivi è
molto vero! Saremo anche un po’ cattivi
con l’informazione, perché non è giusto
che ci dovete trattare così da anni! (…)
Parlo della Rai le altre non mi
interessano!
La
Rai
ha
13mila
dipendenti,
costano
1miliardo
e
700milioni dei nostri soldi e dei soldi dei
vecchietti che vogliono terrorizzare…
(…) Chi sono le 5 società che gestiscono
1miliardo e 700milioni di euro dei soldi
pubblici della Rai? Il Consiglio di
amministrazione ci ha risposto: c’è la
privacy! (…)” Beppe Grillo
#SchiaviMai!
Tangentopoli a larghe intese
Minipost
07.05.2014
Minipost
08.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0');
});
"Flessibilizzazione
selvaggia, Inno alla precarietà, condanna
a morte dell'economia italiana questo è
quello che avete prodotto e produrrete
all'Italia e ai cittadini della nostro Paese.
Un decreto che ha la lungimiranza di una
vecchia talpa (vecchia come lo è il vostro
pensiero, incapace di agire con
saggezza comprendendo i cambiamenti
del tempo). Il relatore, Sen. Ichino, scrive
nella sua relazione di seguire "il modello
della
flexicurity,
oggetto
delle
raccomandazioni dell'Unione Europea,
un modello che implica la coniugazione
tra flessibilità e sicurezza professionale
ed economica". Questo è FALSO! Falso
come quello che dite alla stampa
cercando di imbonirvi gli ascoltatori
italiani! Senatore, sto cercando, come un
ago in pagliaio da più di un mese nel
decreto il sostegno al reddito dei
cittadini, e per quanto cerchi notte e
giorno non lo trovo! Non lo trovo perchè
non c'è! Ricordo a tutti voi Senatori e a
questo Governo che poco ha a che fare
con "Ivan Lo Scemo" di Tolstoy (...lettura
che consiglio a tutti), che in Italia la
flexicurity non è mai, ribadisco MAI! stata
applicata. Per rispetto dell'intelligenza
dei cittadini italiani (che sono stufi di
essere presi in giro da sedicenti esperti
dell'economia globale) eliminate la
parola security! Invito il Governo, il
Ministro e la maggioranza alla coerenza
e a chiamare ciò che proponete col suo
nome, PRECARIETA'!" Nunzia Catalfo,
M5S Senato - leggi l'intervento integrale
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Dopo Scajola ecco la
nuova tangentopoli delle 'larghe intese'
sugli appalti Expo 2015. Il Movimento 5
Stelle in tempi non sospetti aveva
denunciato con forza come l'Expo fosse
un "tangentificio" a forte rischio
corruzione e infiltrazioni mafiose: "Grandi
Opere"...grandi tangenti! In carcere
questa volta tra gli altri sono finiti l'ex Pci
Primo Greganti, già coinvolto in Mani
pulite vent'anni fa e l'ex senatore Pdl
Luigi Grillo. Gli atti parlano di "cene ad
Arcore con Berlusconi e contatti con
Cesare
Previti".
Queste
notizie
confermano come sia necessario
approvare quanto prima ,come già
proposto
una
settimana
fa
dal
Movimento 5 Stelle, una nuova e seria
legge anti-corruzione. E' questa la vera
riforma! In Parlamento sono già
depositati diverso disegni di legge del
Movimento 5 Stelle: l' 846 (sul riciclaggio
e autoriciclaggio), 851 (corruzione
settore privato), 847 (concussione,
corruzione e abuso d’ufficio), ddl 868
(Disposizioni in materia di falso in
bilancio), ddl 848 (traffico influenze
illecite). Pd e Forza Italia invece nelle
scorse settimane non hanno saputo far
altro che indebolire il 416ter diminuendo
le pene. Visto che siamo pragmatici
chiediamo anche che venga messo in
discussione il disegno di legge numero
19 depositato al Senato dal PD:che
riguarda proprio la corruzione e la lotta al
riciclaggio. Cosa si aspetta? L'unica
vera riforma da attuare ora entro maggio
come rilanciato dal Mario Giarrusso
(M5S) una settimana fa è un serie legge
anti-corruzione!"
Maurizio Buccarella,
capogruppo M5S Senato
La prima legge elettorale
scritta dai cittadini
MoVimento
08.05.2014
10
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "La legge elettorale del
Movimento 5 Stelle, costruita insieme,
sul blog, è realtà. È un fatto storico, un
fatto unico, abbiamo dimostrato che la
democrazia diretta può essere attuata in
sostituzione
della
democrazia
rappresentativa; non più delega in
bianco ma i cittadini possono partecipare
direttamente alla costruzione delle leggi.
Lo abbiamo fatto con la legge elettorale:
40.000 cittadini iscritti al blog hanno
contribuito alla costruzione, passo dopo
passo, di tutti gli articoli della legge
elettorale. Questa legge elettorale dà per
la prima volta ai cittadini il vero potere di
decidere. I cittadini potranno, come
avete deciso, come abbiamo deciso,
scegliere i propri candidati con la
preferenza. Non ci saranno più le
coalizioni non ci sarà più un premio di
maggioranza. Ciò significa che gli eletti,
rappresentanti della sovranità popolare
in Parlamento, dipenderanno dai cittadini
e non più dal capo politico. Questo lo
abbiamo ottenuto inserendo accanto alle
preferenze positive (perché, come potete
vedere, queste sono le due schede: la
prima scheda, quella alla mia sinistra, è
la scheda dove si voterà la forza politica.
Qui si potrà segnare la forza politica e si
potrà anche cancellare - per una o due
volte - dei candidati impresentabili), il
cosiddetto voto negativo. Come vi
ricorderete abbiamo, in una delle otto
votazioni, scelto il panachage, cioè due
schede: una si vota il partito, l’altra il voto
di preferenza. Una volta segnata una X
su una forza politica, se all'interno dei
candidati ci saranno degli impresentabili,
dei collusi con la mafia, della gente che
ha speso troppo per la campagna
elettorale e quindi si è troppo esposta e
che non piace ad un elettorato
consapevole ed intelligente, lo potremo
cancellare. E sapete che cosa comporta
questo? Che i partiti saranno obbligati ad
inserire gente credibile, onesta e
competente e questo perché il vostro
voto negativo comporta la cancellazione
di una porzione di voto. In questo caso ci
sono 10 candidati, se voi cancellate uno
di questi candidati significa che la forza
politica votata perderà un decimo del
voto e la conseguenza diretta è
semplicissima: i partiti e le forze politiche
non potranno mettere in lista cosiddetti
'impresentabili' altrimenti i cittadini gli
faranno perdere voti. Il potere quindi
torna in mano ai cittadini e gli eletti
dovranno rispondere ai cittadini. L'altra
conseguenza, ancora più importante, è
una delle nostre battaglie ovvero sia il
vincolo di mandato. Ebbene noi
inseriamo il vincolo di mandato senza
modificare la Costituzione. Sapete come
lo facciamo? Col fatto che se l'eletto non
mantiene le promesse in Parlamento i
cittadini non lo voteranno più e non potrà
più fare politica perché non ha
mantenuto le promesse. Oggi sapete
tutti che con quella schifezza del
‘porcellum' e con quel iper schifezza
dell’Italicum
la
rielezione
di
un
parlamentare, di un politico, dipende
esclusivamente dal capo. Noi abbiamo
eliminato i premi di maggioranza,
eliminato le coalizioni, i partiti si
presentano da soli, i partiti piccoli sono
obbligati ad unirsi altrimenti - con il
sistema che abbiamo votato - saranno
svantaggiati, quindi abbiamo ottenuto
anche l’effetto e l'obiettivo della
governabilità sana e, di conseguenza, gli
eletti: o rispondono a quello che hanno
promesso, continuano a parlare con i
cittadini, continuano a spiegare le loro
decisioni e portare in Parlamento le
istanze e i desideri dei cittadini, oppure
la politica per loro non sarà più una
professione. Questo veramente è un
momento straordinario, questo è il più
grande successo del Movimento 5 Stelle,
è il più grande e sublime esempio di
partecipazione diretta, di democrazia
diretta. In alto i cuori." Vito Crimi e
Danilo Toninelli
P.S. Sono arrivate delle email non
firmate dirette a giornalisti da un
sedicente coordinamento dei circoli della
Calabria utilizzante il simbolo del
MoVimento 5 Stelle. Si diffida gli autori
dal qualificarsi come rappresentanti del
MoVimento 5 Stelle e dall'uso del logo
del MoVimento 5 Stelle nelle proprie
comunicazioni.
Punto 1 programma
elettorale M5S: abolizione
Fiscal Compact
Economia
08.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Il Movimento 5 Stelle, al
momento, è l’unica organizzazione
politica strutturata italiana, tra quelle
partecipanti alla competizione elettorale
europea, ad avere un programma,
proprio perché è l’unica formazione
davvero europeista: esattamente il
contrario di ciò che affermano i
professionisti al soldo della cupola
mediatica. Infatti il Pd, Forza Italia, Lega
Nord, agitano solo slogan demagogici
generici, basati sui trend correnti,
tentando di cavalcare il disagio sociale.
Ecco che cosa intendono portare avanti i
candidati
Cinque
Stelle
quando
andranno a Bruxelles, come portavoce
europei a nome degli italiani pensanti.
Cancellazione del Fiscal Compact da
parte della Repubblica Italiana. Analisi e
spiegazione del punto 1 del programma
a cura di Sergio Di Cori Modigliani. "E’ il
punto centrale della battaglia in Europa
per l’Italia. Il Movimento 5 Stelle è l’unica
organizzazione politica italiana che ha
posto nel proprio programma la
necessità immediata di cancellare il
Fiscal Compact, identificato come il
diabolico meccanismo che distruggerà
l’economia italiana. Che cos’è il Fiscal
Compact? E’ una clausola firmata dalle
nazioni aderenti al Trattato di Maastricht
che identifica il debito pubblico come
l’elemento
scatenante
delle
crisi
economiche. Questo assunto nasce
dall’applicazione della dottrina liberista,
basata sul presupposto che bisogna
liberare il mercato privato dei capitali
finanziari, e per far ciò bisogna poco a
poco eliminare le spese dello Stato,
andando a tagliare ogni presenza
pubblica nel campo della sanità,
dell’istruzione, dei servizi sociali, dei beni
comuni, imponendo a ogni singola
nazione l’abbattimento del debito e
quindi impedendo ogni forma di
investimento da parte dello Stato
centrale. Per quanto riguarda l’Italia, che
ha un debito complessivo nell’ordine di
2.100 miliardi di euro, è stato stabilito
che la nostra nazione debba cancellarlo
del 50% nell’arco di venti anni,
corrispondente a 1.100 miliardi di euro,
tagliando dalla spesa pubblica 55 miliardi
di euro all’anno a partire dalla prima
tranche che scade nella primavera del
2015. Questo significa che a gennaio del
2015 –restando il Fiscal Compact- l’Italia
dovrà attuare una eccezionale manovra
economica per trovare 55 miliardi di
euro. E’ stato calcolato che per
raggiungere un simile obiettivo senza
operare tagli lineari dei servizi, nel 2014
l’economia italiana nel suo complesso
11
dovrebbe aumentare di un valore tra un
+8% e un +12% , come si verificò nel
1960. Le probabilità che ciò accada sono
dello 0,0%. Il Fondo Monetario
Internazionale, infatti, ha previsto per
l’Italia nel 2014 (se va bene) una crescita
intorno a un + 0,6%, ultima in Europa.
L’Italia, quindi, sarà costretta a vendere
parte delle proprie riserve auree
depauperando il proprio risparmio
strategico nazionale; sarà costretta a
svendere le più importanti aziende
strategiche nazionali pubbliche ai privati
(energia elettrica, acqua, gestione di
infrastrutture, Eni, telefonia, siderurgia,
turismo balneare e turismo artistico);
sarà costretta a svendere il proprio
patrimonio artistico di riserva (i ragionieri
europei
hanno
già
iniziato
la
quantificazione di valore dei sotterranei
della Galleria degli Uffizi, la somma di
reperti archeologici del Museo dell’Antica
Roma, il passaggio della gestione dei più
importanti siti archeologici nazionali, da
Pompei a Selinunte, da Segesta alle
tombe etrusche di Volterra); a questo
bisogna anche aggiungere la cessione
del diritto di occupazione delle battigie
dell’intero sistema di spiagge italiane
appartenenti al demanio che verranno
affidate a multinazionali del turismo
gestite dal gruppo tedesco Allianz e dalla
Prudential Bache anglo-americana; e
infine dovrà ridurre di almeno 20 miliardi
di
euro
all’anno
l’investimento
nell’istruzione pubblica con la possibile
chiusura di almeno 250 atenei statali che
passeranno ai privati, comprese grandi
università con centinaia di anni alle
spalle, la cancellazione della gestione
nazionale
degli
asili-nido
che
diventeranno tutti privati, probabilmente
la cancellazione definitiva di intervento
da parte dello Stato a favore dei disabili,
oltre che una fortissima tassazione sui
ticket sanitari, la contrazione dei mezzi di
trasporto pubblici, ecc. Per obbligare le
nazioni a rispettare tali parametri,
bisognava immettere “l’obbligo di
aderenza al Fiscal Compact” all’interno
dei singoli meccanismi istituzionali;
doveva essere quindi il Parlamento a
legiferare in materia. Il 26 luglio 2011,
nel corso del Festival de l’Unità a
Pesaro, il giornalista Giovanni Floris
chiese all’allora segretario del Pd,
Pierluigi Bersani, se il suo partito
intendesse votare il fiscal compact e lui
rispose "non sono mica matto, questo è
un meccanismo da strozzini, vuol dire
mettere in ginocchio l’Italia, ci obbliga a
indebitarci per 20 anni per pagare debiti,
che senso ha? Non lo farò mai". Pochi
mesi dopo, il Pd lo votava all'unanimità.
Mario Monti era stato eletto premier per
imporre questa decisione. Il 15 agosto
del 2011, a Cortina d’Ampezzo, l’allora
ministro dell’economia, Giulio Tremonti,
rispondendo alla stessa domanda,
dichiarava: "non diciamo sciocchezze. E’
un follia e un suicidio e il popolo della
libertà non consentirà mai l’applicazione
di questo parametro il cui fine consiste
nel depauperare l’Italia senza scampo". Il
suo partito, Pdl, pochi mesi dopo, lo
votava all'unanimità insieme al Pd. Il 28
agosto del 2011 a Pontida, Roberto
Maroni, allora Ministro degli Interni, a
nome della Lega Nord dichiarava: "ma
stiamo scherzando! Non lo firmeremo
mai perché noi siamo in prima linea sul
territorio a difesa delle imprese". Pochi
mesi dopo lo firmava compatto insieme a
Pd e Pdl. A Gennaio del 2014, il premier
Matteo Renzi, non appena arrivato a
Berlino dichiarò pubblicamente che
l’Italia rispetterà fino in fondo sia il Fiscal
Compact che l’obbligo di pareggio in
bilancio. Per il Movimento 5 Stelle,
questo è considerato il punto saliente del
proprio programma elettorale alle
europee. Sotto la gogna di questa
spaventosa cifra da trovare ogni singolo
anno, dal 2015 al 2035, l’Italia annulla
ogni possibilità di ripresa. La posta in
gioco, oggi, è la più alta in assoluto mai
giocata in Europa dal 1712. Consiste
nella destrutturazione della spina dorsale
europea per trasformare il continente in
un gigantesco bacino d’utenza di
individui schiavizzati dal bisogno, quindi
obbligati dalla necessità e dalle
circostanze a dover accettare per forza
ogni imposizione, ogni scelta esterna,
ogni dettame, senza più poter fare
appello al proprio diritto, sancito e
conquistato, di scegliere in piena libertà
l’esercizio all’autodeterminazione. E’ una
Guerra Invisibile. Ma non per questo
meno
micidiale
di
una
guerra
immediatamente percepibile per le
rovine, i lutti e i crateri provocati dalle
bombe piovute dagli aerei nemici. E’ la
Prima Guerra Mondiale della società
post-moderna cresciuta nell’esposizione
globale dell’uso dell’alta tecnologia che
produce una realtà virtuale. E’ la Prima
Guerra dell’”Homo Electronicus” e, come
tale, si manifesta attraverso l’uso
massivo dei “droni globali mediatici”:
quotidiani bombardamenti a tappeto
dove, al comando delle invisibili fortezze
aeree, si trovano i piloti dirigenti della
truppa professionale asservita alla
cupola mediatica. Costoro eseguono gli
ordini
dei
colossi
della
finanza
anglo-americana-tedesca che vedono la
possibilità di potersi appropriare per
sempre dell’intera nostra ricchezza
nazionale. In questa micidiale guerra
europea ogni nazione ha i suoi droni
mediatici, a ogni popolo e a ogni etnia
viene
offerta
la
rappresentazione
quotidiana di falsi ideologici, di cifre
menzognere, dove alla realtà viene
sostituita la surrealtà, creando uno stato
di confusione permanente; dove le più
folli assurdità vengono presentate come
norma di riferimento; dove il buon Senso
comune è stato cancellato, in modo tale
da poter presentare delle soluzioni
deliranti e folli come ragionevoli e
sensate. Spread, trend, governance,
fiscal compact, buyback, firewall, margin
call, FMI, BCE, EFSM, WB, ISM, sigle,
acronimi e termini per lo più in lingua
inglese che stanno a significare la nuova
simbolica di massa, proposta e
riproposta fino alla nausea, presentata
come i nuovi totem di riferimento. Un
bombardamento
regolarmente
presentato e offerto all’ora di cena. Ma
nulla è più precario, traballante, insicuro,
quasi impossibile da controllare, di una
gigantesca catena speculativa creata nel
mondo
virtuale
delle
transazioni
bancarie, con investimenti sottratti ai
bilanci ufficiali che da un momento
all’altro
possono
determinare
e
provocare una gigantesca catastrofe
finanziaria che farebbe scattare un
effetto
domino
rovinoso.
Vivono
all’interno di un edificio traballante,
terremotato (le banche e le istituzioni
finanziarie) e si avvalgono della
corruttela complice, nel disperato
tentativo di salvare un sistema di valori,
di relazionalità e di scambi che loro
stessi hanno distrutto giorno dopo
giorno, nella più totale dimenticanza e
irresponsabilità, perché troppo presi
dalle illusioni megalomani covate nei
castelli dorati di un territorio di privilegio
immeritato. Sono l’antico passato
medioevale che ritorna, nel tentativo di
ripostularsi per costruire un futuro che
non
esiste
e
per
cancellare
definitivamente, una volta per tutte, le
conquiste nate dalla rivoluzione francese
in poi. Il futuro, invece, sono i giovani e
tutti coloro che hanno mantenuto saldo il
Senso e il Significato dei valori
dell’esistenza. La Guerra Invisibile è la
guerra tra un’oligarchia di privilegiati che
rappresenta gli interessi della finanza
speculativa planetaria sovra-nazionale e
i cittadini dei singoli popoli e delle singole
nazioni. Combatterla, questa guerra, è
un dovere e un diritto di ogni cittadino
europeo. E’ per questo motivo che il
Movimento 5 Stelle ha messo al primo
posto questo punto, nella piena
consapevolezza di star combattendo una
guerra: da una parte l’oligarchia del
privilegio acquisito garantito, dall’altra le
istanze della collettività". Sergio Di Cori
Modigliani *Dal libro #VinciamoNoi di
Sergio Di Cori Modigliani (Adagio, 2014),
con l'introduzione e primo capitolo di
Gianroberto Casaleggio- IN USCITA A
MAGGIO
12
#Vinciamonoi Tour - Napoli
MoVimento
08.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di
Beppe Grillo ha fatto tappa a Napoli!
Guarda il video VINCIAMONOI!
“E’
bellissimo trovarmi qua, dove è nato
Toto! E’ bellissimo! La maggior parte
degli abitanti di questo quartiere non
sono qui davanti, sono dentro le case!
Annidate, famiglie intere lì dentro che
sentono! Vogliono capire… uscite da lì!
E’ fantastico, bellissimo! Ha un senso
qua, perchè qua è nato già qualcosa! Io
in Campania ci vengo da anni, lo sapete
benissimo che ci vengo da anni! A fare le
grandi battaglie sugli inceneritori…
discariche! Non mi avete mai portato a
vedere il Golfo di Napoli, sempre in una
cazzo di discarica o di un inceneritore!
Bene, bene… (…)"
L'Unità delle balle
Una follia a 14 corsie
Minipost
09.05.2014
Ecologia
09.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); L'Unità: "Da Bari, in una
piazza riempita a metà, e calda solo per
un centinaio di affezionati sotto il palco,
Beppe Grillo...".
L'Unità ha ricevuto 3,709 milioni di euro
di contributi pubblici. Soldi tuoi, soldi
nostri.
Stamattina, parlamentari e regionali 5
Stelle saranno presenti al presidio in via
Cesare Battisti a Paderno Dugnano, per
fermare Serravalle che vuole fare le
prime rilevazioni. L'autostrada a 14
corsie in sopraelevata in pieno centro
abitato è una follia impensabile che noi
fermiamo in maniera risoluta.
Il
Comitato Interramento Rho Monza ha
scritto al Giudice del TAR una lettera
dopo la sentenza del 24 aprile in merito
al ricorso del Comune di Paderno
Dugnano, rimandando ogni decisione
sulla sospensiva della Rho Monza al
febbraio 2015 quando l’opera sarà già in
gran parte realizzata: Caro sig. Giudice,
noi siamo dalla Sua parte! Noi tifiamo
per Lei. Ci è sembrato opportuno,
chiarificatore e giusto, iniziare questa
nostra lettera aperta chiarendo fin da
subito “noi” da che parte stiamo. Stiamo
– e staremo sempre – dalla parte della
Giustizia. Quella giustizia che, leggiamo
nei Tribunali non senza un brivido che ci
percorre la schiena, “...è Uguale per
Tutti”… e, ci permetta di aggiungere, è
Amministrata nel nome del Popolo.
Quello che qui sta accadendo, sig.
Giudice, è che qualcuno l’ha voluta
mettere sotto scacco. Non ci creda così
sprovveduti, noi abbiamo ben chiara la
condizione in cui Lei si trova a dover
operare. Ci è chiara la delicatezza della
situazione che dovrà affrontare in sede
cautelare e ci sono chiarissimi gli
interessi in gioco. Ci è, infine, chiaro che
una Sua mossa o escluderà noi dalla
tutela giudiziaria prevista dal nostro
ordinamento (salvo magari riconoscerci
un
risarcimento
successivo
alla
realizzazione dell’opera) o lascerà EXPO
senza un’opera connessa. Sig. Giudice,
le assicuriamo che nessuno di noi
vorrebbe trovarsi nella Sua situazione.
La invitiamo però ad una riflessione:
perché ora? Perché proprio ora che
Expo è alle porte? Perché con tempi così
ristretti e, soprattutto, per colpa di chi
tutto questo? La risposta è semplice ma
non la daremo. Sarà chi legge queste
poche righe a ricavarne un dunque. Sig.
Giudice, bastano pochi dati certi per
risolvere l’arcano: - 2006 Anno in cui
nasce il Progetto - l’opera NON rientra
nelle opere strategiche di Legge
Obiettivo; - 2008 Milano vince EXPO –
nel dossier di candidatura compare, tra
le opere connesse, la RHO– Monza; 2010 Pubblicata la Gara di appalto – si
sceglie
l’appalto
concorso
per
velocizzare i tempi - 2014 Decreto Via
che riporta per la tratta che si contesta
“fatto salvo l’esito del tavolo Tecnico”;
intesa Stato Regione e Decreto di
Localizzazione; approvazione progetto
Esecutivo e dichiarazione di pubblica
utilità; - 2014 è possibile, per la prima
volta,
ricorrere
al
Tribunale
Amministrativo. Un progetto che nasce
13
nel 2006 non può costituire nel 2014,
ben otto anni dopo, un’urgenza
improrogabile. Gli unici atti che questi
ricorrenti hanno potuto impugnare
riportano in calce l’anno 2014. Non si
poteva fare altro che aspettare di essere
nella condizione di poterLe sottoporre le
nostre ragioni, non prima e non dopo
avremmo potuto farlo. Questo è il nostro
momento. Sig. Giudice, Serravalle,
Regione Lombardia, Provincia di Milano i
ministeri e tutti i soggetti che qui si
oppongono
hanno
deliberatamente
determinato questa situazione, mettendo
Lei, e noi tutti, nella difficile attuale
condizione. Nel farlo, si è usata la leva
dell’urgenza che, letti gli eventi degli
ultimi otto anni, pare tardiva e pare
costruita a dovere per renderLe la vita un
po’ meno semplice. Questa artificiosa
urgenza, costituita da ritardi propri degli
Enti coinvolti, non può divenire l’ostacolo
che ci nega l’accesso alla tutela
cautelare del giudizio amministrativo. Qui
però Le viene in aiuto quanto detto nelle
prime righe di questo breve testo. Una
volta in aula, tiri il fiato, e prenda il
coraggio a due mani.. e se ancora non
basta si giri e legga su quel muro quello
che i nostri padri costituenti hanno
impresso con forza nella nostra
Costituzione e, crediamo, nel nostro
sistema giurisdizionale.. “La Legge è
Uguale per tutti”. Non Le chiediamo di
darci ragione a priori, Le chiediamo di
darci una chance, sig. Giudice, Le
chiediamo di metterci il naso dentro.
Questi Cittadini, questo Comitato, e
Queste Associazioni Le chiedono di
voler entrare nel merito della questione e
decidere per l’una o per l’altra parte. Un
rinvio
al
2015
altro
non
rappresenterebbe per noi che una
sconfitta
su
tutti
i
fronti.
Cronoprogramma alla mano, in quei
tempi, l’infrastruttura sarà, certamente ,
ad un punto di non ritorno. Ci saranno
piloni, ponti, espropri, maestranze e
cantieri che sarà impossibile azzerare.
Sarà impossibile riportare lo stato di fatto
che oggi si scorge attraversando le zone
di progetto. Se dunque lì dovessimo
passare e vincere il ricorso, a cosa
sarebbe valso? Noi un risarcimento non
lo vogliamo! Non vogliamo essere
risarciti, tanto più con soldi pubblici, ma
vogliamo che sia tutelato il nostro diritto
alla salute, a vivere in un ambiente
salubre e a godere del nostro territorio al
pari di chi, fortunato, non abita nelle
adiacenze di quello che sarà l’ennesimo
ecomostro di una periferia abbandonata.
Nessuno si è mai opposto all’opera in
astratto, ma un’opera realizzata e
progettata nel ventunesimo secolo, non
può e non deve ricalcare quei canoni
fallimentari introdotti negli anni sessanta
ed abbandonati ormai da tempo in gran
parte del mondo civilizzato. Interrate
l’infrastruttura! E allora, sig. Giudice,
scacco matto in tre mosse! Il Comitato
Interramento Rho Monza
Neanderthal man
Muro del pianto
09.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Berlusconi è ormai un nome
evocativo, crepuscolare. Ci riporta al
nostro passato, come quelle vecchie
canzoni che riascoltate ci proiettano ad
altre età, i cosiddetti "good oldies song".
Chi non si ricorda "Neanderthal man" e
chi non la associerebbe subito al vecchio
pregiudicato? I'm a neanderthal man/
You're a neanderthal girl/ Let's make
neanderthal love/ In this neanderthal
world... Il suo partito sta scomparendo,
lo votano ormai i nostalgici e qualcuno
dei suoi coetanei. Quando va in
televisione fa crollare lo share che, per
un prodotto televisivo quale lui è, è il
punto di non ritorno. La sua politica dei
due forni, così battezzata da Brunetta, in
cui un giorno salva il governo Renzie
(per un alto senso di responsabilità...) e
lo stesso giorno lo critica (per salvare la
faccia), politica che gli farebbe perdere
voti è in realtà sempre la stessa, perché
sempre di un forno solo si tratta: delle
sue aziende e dei suoi interessi
economici. Finché rimane in naftalina e
appoggia il governo Renzie/Napolitano
salva il malloppo, in caso contrario del
doman non v'è certezza come ai tempi in
cui gli subentrò Rigor Montis e il suo
impero economico stava franando in
pochi giorni. Nel gioco della Torre tra
Forza Italia e tutti coloro che ne fanno
parte e i suoi interessi economici
Berlusconi non ha dubbi, non si fa
remore a sacrificare il suo vecchio
partito: non ha un programma, non fa
opposizione ma neppure governa. Non
c'è una sola ragione per votarlo. A
questo punto meglio appoggiare il suo
sosia telecomandato, Renzie, se questo
serve a salvargli il culo. E' un ermafrodita
politico. Ha già messo le mani avanti per
il dopo elezioni (per il bene del Paese...)
se l'economia dovesse tracollare è
disposto alle larghe intese, anche
larghissime. Cosa non si fa per
l'argenteria di famiglia. Un consiglio non
richiesto ai forzisti, abbandonate la nave,
il comandante ha già preso il largo con
l'unica scialuppa di salvataggio.
5 giorni a 5 stelle/39:
#schiavimai
I disastri economici di
Renzie
Minipost
09.05.2014
Minipost
09.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Schiavi mai di chi difende
la trattativa Stato-mafia e vuole affossare
giudici dalla schiena dritta come Di
Matteo. Perché come ricordava Peppino
Impastato, assassinato il 9 maggio di
trentaquattro anni fa: la mafia è una
montagna di merda. Schiavi mai di chi
spaccia il precariato a vita come lavoro.
Schiavi mai di chi propone leggi elettorali
truffa che non permettono ai cittadini di
scegliere i candidati. Schiavi mai delle
lobby delle fonti fossili e degli
inceneritori. Perché il futuro deve essere
efficiente e innovabile. Schiavi mai di chi
propone trattati di libero scambio tra Ue
e Stati Uniti che mettono in discussione
gli standard ambientali, sociali ed i diritti
dei lavoratori europei. Schiavi mai di chi
vuole l'impunità per i politici corrotti".
M5S Camera e Senato
Scarica e diffondi il magazine di 5 Giorni
a 5 Stelle
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Produzione industriale in
calo dello 0.5% a marzo rispetto al mese
di febbraio. Il calo è enorme non solo su
base mensile ma anche su base annuale
visto che si tratta di -0.4%. Come fa il
PIL a crescere quest’anno con questo
trend lo sa solo Renzie. I dati Banca
d’Italia appena usciti dicono che i prestiti
del sistema si sono contratti di 3.3% su
base annua. Il break down qui è -1.1%
per le famiglie e -4.4% su base annua
per le aziende. Infine il tasso di crescita
delle sofferenze è pari al 23% anno su
anno. Un disastro.
14
#Vinciamonoi Tour - Reggio
Emilia
MoVimento
09.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di
Beppe Grillo A Reggio Emilia! Guarda il
video! VINCIAMONOI! "Io me lo ricordo
Del Rio che diceva "io una volta che
lascio il posto da sindaco torno a fare il
ricercatore!" Tra un po’ andrà dall’altra
parte e farà il RICERCATO! Comunque
signori, è inutile che io vi dica le stesse
cose che vi hanno detto loro! Qui è
successo qualcosa, in me ad esempio,
ma anche in voi. Io sono sempre quello.
Sono sempre quello lì che grida, dice le
parolacce, che viene tacciato come il
fascistello populista che dice le
parolacce che è volgare che è rabbioso
che è cattivo! Il nano dice che io sono
cattivo! Perchè vuole spaventare la
gente della mia età, i settantenni. Gli
dice: state attenti quello lì arriva vi taglia
la pensione: è vero! E’ vero io la taglio la
pensione, noi la tagliamo la pensione,
mettiamo un bel tetto a 5000 euro lordi di
massima e con la differenza portiamo su
le minime! Quindi i pensionati che
avranno 7 8 10 20 30 mila euro di
pensione dovranno pensare che io sono
cattivo! Ma io sono cattivissimo col nano!
E allora questo nano questo Renzie,
questo ebetino… non mi viene neanche
voglia di scherzare! Ho letto un libro di
Edgar Allan Poe dove lui narra di una
tortura medievale che si chiamava il
morto e il vivo! La tortura era legare un
morto a un vivo, quando vedo Renzie e
Berlusconi non so chi cazzo è il vivo!
[...]" Beppe Grillo a Reggio Emilia
Continua ... Guarda il video integrale
Defranceschi fuori dal M5S
Minipost
10.05.2014
591 Comuni a 5 Stelle al
voto
MoVimento
10.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
La Corte dei Conti
dell'Emilia-Romagna chiede a tutti i
partiti della Regione di restituire 150mila
e 876 euro di spese effettuate nel 2013,
considerate
irregolari
dai
giudici
contabili. Si tratta in particolare di costi
per
il
personale,
consulenze
e
cancelleria. Il gruppo consiliare con la
cifra maggiore è il Pd, a cui vengono
contestati poco meno di 85mila euro. Poi
il Movimento 5 Stelle, con 22mila, l'allora
Pdl con più di 20mila euro e l'Idv con
10mila. E infine si va dai 5mila euro della
Federazione della sinistra a Sel, ultima
con soli 645 euro. A seguito di questa
richiesta formale della Corte dei Conti il
consigliere regionale Defranceschi è
sospeso dal M5S e diffidato a utilizzarne
il simbolo. Il M5S ha grande rispetto
della Corte dei Conti e se si viene
sanzionato si chiede scusa e ci si
autosospende.
15
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); A maggio oltre alle elezioni
europee ci sono anche le elezioni
amministrative. Il M5S parteciperà con
una propria lista in 591comuni con circa
10.000 candidati. Nessun candidato è
stato condannato neppure in primo
grado, ogni lista si è organizzata in modo
autonomo e spontaneo, tutte liste di
cittadini che hanno deciso di impegnarsi
in prima persona per migliorare la cosa
pubblica. Questa è la democrazia dal
basso, la democrazia diretta, senza
capobastone e capopanza. Fatta da
cittadini che per servizio civile si
impegnano a cambiare il Paese per
sottrarlo alle cavallette delle larghe
intese e per costruire un futuro per le
nuove generazioni.
Le percentuali Expo di
D'Alema
Minipost
10.05.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Dopo la retata di Expo2015
emergono nel Pd dell'indimenticato
"Conto gabbietta" le prime dichiarazioni
difensive. Immancabile D'Alema con le
sue percentuali "Ho calcolato che il 40,
anche il 45% delle persone inizialmente
accusate poi vengono prosciolte, e ho
preso una certa prudenza". La Picierno è
sicuramente andata a scuola da lui per le
sue sparate televisive. La risposta di
Marco Travaglio "Solo il 5% degli
imputati di Tangentopoli furono dichiarati
innocenti, gli altri "prosciolti" erano
colpevoli e anche rei confessi, anche se
poi furono salvati da leggi che
cambiavano i reati o cestinavano le
prove, e dalla solita prescrizione (che fra
l'altro salvò anche lui)" da il Fatto
Quotidiano di sabato 10 maggio 2014.
16
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Volume 9, numero 19 1