Volume 9, numero 19 Sommario 11.05.2014 Ecologia Una follia a 14 corsie Economia De Benedetti, Black Rock e la svendita dell'Italia Punto 1 programma elettorale M5S: abolizione Fiscal Compact Presidente più povero del mondo Politica La Peste rossa Riportiamo in Italia i marò Latorre e Girone Trasporti/Viabilità 63 miliardi per un'opera inutile #NoTavBrennero Minipost La Rete batte la disinformazione del tg3 L'intervista integrale di Sky a Beppe Grillo Il dito medio di Fassino ai torinesi il giorno di Superga Basta vitalizi ai condannati Giornalista del giorno, Giuliano Ferrara, Il Foglio La legge elettorale del Movimento 5 Stelle presentata in Parlamento! #SchiaviMai! Tangentopoli a larghe intese L'Unità delle balle 5 giorni a 5 stelle/39: #schiavimai I disastri economici di Renzie Defranceschi fuori dal M5S Le percentuali Expo di D'Alema MoVimento 591 Comuni a 5 Stelle al voto #Vinciamonoi Tour - Palermo #Vinciamonoi Tour - Bari La prima legge elettorale scritta dai cittadini #Vinciamonoi Tour - Napoli #Vinciamonoi Tour - Reggio Emilia Muro del pianto La Repubblica è morta Il silenzio dei (non) innocenti Neanderthal man Passaparola Passaparola - Jose Mújica, Il 1 Editoriale L'uomo è una merce La Rete batte la disinformazione del tg3 Minipost 04.05.2014 "Per capire il rapporto fondamentale dell'essere umano con il suo prossimo, è necessario analizzare il modo di produzione capitalistico. dal suo isolamento di monadi, dall'angoscia che deriva dall'insicurezza totale della situazione economica, dall'isolamento della sua anima, e dall'ostilità conscia e ancor più inconscia che è continuamente prodotta dalla concorrenza nei confronti degli altri essere umani. Questa analisi dovrebbe verificare in che misura questa struttura fondamentale conduca a un profondo bisogno di giustificarsi che, a sua volta viene soddisfatto dall'adempimento del dovere e del successo. Dovrebbe dimostrare come il sistema economico capitalistico trasformi tutte le cose, e anche gli uomini, in merci con le quali esiste soltanto un rapporto indiretto e alienato, e in che misura la possibilità di soddisfare con il denaro tutti i desideri, paralizzi l'attività interiore dell'uomo, la sua capacità di esprimersi per sviluppare soltanto quella di guadagnare denaro. Lo "spirito" del capitalismo non è un dato su cui noi possiamo comprendere gli esseri umani." Erich Fromm - da: Anima e società 2 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Ieri il TG3 ha mandato in onda, senza alcun taglio, questa mia intervista rilasciata durante l'agora a Rieti. Sono contento. Il merito va dato certamente alla redazione del TG3 che ha fatto, finalmente, "servizio pubblico" ma va dato soprattutto alla Rete. Al web! Mentre la giornalista mi incalzava con le sue domande (accetto ben volentieri di essere incalzato, gradirei soltanto che venissero incalzati anche i mafioncelli, i lobbisti, gli amici dei camorristi, i condannati o i piduisti che ancora infestano il Parlamento) ho chiesto a degli attivisti di riprendere l'intervista con i cellulari. L'abbiamo postata immediatamente in rete ed è stata condivisa da migliaia di cittadini. Questo semplice gesto, l'aver diffuso un contenuto, ha costretto il TG3 a mandare in onda integralmente l'intervista. A volte non immaginiamo minimamente il potere che abbiamo nelle nostre mani. Basta imparare ad esercitare la giusta pressione, ad informare, per primi, utilizzando la rete. La vittoria è dietro l'angolo ma passa, innegabilmente, attraverso una giusta e corretta informazione. Se la pretendiamo a gran voce e mostriamo quanto siamo capaci di bypassare il sistema mediatico tradizionale riusciremo ad ottenerla. A riveder le stelle!" Alessandro Di Battista, portavoce M5S Camera La Repubblica è morta Muro del pianto 04.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Ieri sera mi si è stretto il cuore. Vedere Alessandra Amoroso cantare l'inno d'Italia sommersa dai fischi in uno stadio sequestrato dagli ultrà con la Polizia impotente e i politici in tribuna d'onore, gente del calibro di Renzie. La Repubblica è morta, ma i suoi funerali sono indegni, troppo imbarazzanti. Non abbiamo neppure la dignità di un buon funerale. Devono andare fuori dal Parlamento e dalle Istituzioni i corrotti, gli indagati, i condannati in primo grado (Renzie). Un pregiudicato, Berlusconi, che colloquia amorevolmente al Quirinale con Napolitano e che sconta una pena ridicola vale come cento stadi fischianti. Ma nessuno ci fa caso. I colloquianti hanno tutti e due la cravatta, non sono tatuati, non urlano. Sono diversamente ultrà. La Repubblica è morta e i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare. La Polizia è attonita e anche parte della Magistratura, ma gli italiani sono sempre più incazzati di fronte allo scempio del Paese. Ieri all'Olimpico veniva da piangere, come a un funerale. Alessandra Amoroso sembrava recitare un Requiem. I politici sono stati tra i primi a scappare, amorevolmente scortati nelle loro auto blu, quelle non ancora vendute su Ebay (per ora ben sei!) dall'Ebetino incazzato nero per la Partita del cuore. Antognoni non gli passerà la palla e lui non calcerà un calcio di rigore... De Benedetti, Black Rock e la svendita dell'Italia Economia 04.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); di Sergio Di Cori Modigliani “Questo paralitico sgangherato e il suo amico frocio damerino londinese affonderanno per sempre l’America distruggendola”. Così, Edward Hodgson, responsabile della campagna presidenziale per la rielezione di Hoover, apriva la battaglia elettorale nel 1932 in Usa, descrivendo Roosevelt e Keynes. Fu la più sanguinosa campagna presidenziale della Storia nel secolo scorso e anche la più costosa, per i repubblicani. La Standard Oil, la Manufacturers Hannover Trust, il gruppo Rockfeller, la Morgan Stanley, si gettarono nella mischia con tutta la loro potenza finanziaria sostenendo che “soltanto il pareggio di bilancio potrà salvarci dalla rovina economica”. La campagna si concluse con la vittoria di Roosevelt che ottenne il 58% dei voti. Due giorni prima del suo insediamento, nel febbraio del 1933, a Miami, veniva preso a pistolettate da un muratore calabrese, Giuseppe Zangara, emigrato dieci anni prima da Crotone. Roosevelt ne uscì illeso, mentre il sindaco di Chicago che gli sedeva accanto morì colpito dalle pallottole. Quando la polizia fece irruzione nella abitazione dell’attentatore trovò migliaia e migliaia di opuscoli e centinaia di pubblicazioni che descrivevano Roosevelt come un agente segreto di Stalin, con minuziosi e dettagliati articoli su omicidi e rituali satanici compiuti da Keynes, descritto come una specie di guru diabolico che si nutriva del sangue di vergini che faceva immolare per lui. Circa 200 milioni di euro, al valore attuale, vennero spesi dai colossi della finanza per attaccare, calunniare, diffamare, dileggiare Roosevelt e Keynes. Nelle università americane, al corso di Storia moderna e contemporanea, si studia ancora oggi quella campagna presidenziale, per analizzare i fenomeni di manipolazione del consenso, e spiegare come, in presenza di fondamentali e decisive scadenze nel campo economico, quelli che noi oggi definiamo con il termine di “poteri forti” siano disposti a usare ogni tipo di arma, ogni forma di subdola menzogna, ogni artefatta falsificazione della realtà, per ottenere il loro scopo: impedire che lo Stato e l’Amministrazione Pubblica metta le briglia sulle attività delle banche e della finanza pretendendo da loro che rispettino le leggi. Da allora, sono trascorsi 80 anni, e le società sono molto cambiate. Non i Poteri Forti. Per loro, ciò che conta, è avere la garanzia che la classe politica dirigente rappresenti, in maniera esclusiva, gli interessi di quella 3 oligarchia del privilegio garantito i cui patrimoni loro custodiscono, ad ogni costo, ad ogni prezzo. Era così nel 1932 in Usa e così anche nell’Europa del 2014. Intendiamoci, era così anche nella campagna elettorale europea del 2009 e nelle precedenti campagne elettorali politiche generali italiane. Ma gli italiani erano totalmente all’oscuro di ciò che accadeva, semplicemente non lo sapevano. Così come non lo sapevano gli americani, i quali, nell’agosto del 1929 (quaranta giorni prima del crollo delle borse mondiali) si sentivano dire che l’economia andava bene e che la priorità era il pareggio di bilancio, mentre lo Stato pompava soldi soltanto nel sistema finanziario delle banche. Quando la disoccupazione, tre anni dopo, raggiunse la cifra del 26% e tra i giovani del 58%, la gente cominciò a volersi informare su ciò che stava accadendo. E’ un teatro sociale simile a quello italiano di oggi. I cittadini, ormai stravolti e travolti dal disagio sociale, dalla mancanza di lavoro, dalla spaventosa impennata della disoccupazione che seguita ad aumentare, dalla totale assenza di una politica industriale da parte del governo, dalla latitanza di idee efficienti, da una diffusione della corruttela senza freni che non ha mai avuto eguale nel corso della storia nazionale, ha cominciato ad informarsi. Grazie alla Rete e ai nuovi sistemi di comunicazione ad alta tecnologia, è stato possibile, negli ultimi anni, aggirare la cappa ufficiale della disinformazione messa in campo dai professionisti della cupola mediatica per distogliere l’attenzione del pubblico. Il giornalismo è servito in Italia, negli ultimi anni, soprattutto per evitare che si diffondesse un processo di consapevolezza collettiva tale da provocare, dentro di sé, in ciascuno di noi, il salto dall’idea dell’essere sudditi a quella della cittadinanza attiva. Ma il lavoro continuo di nuovi soggetti mediatici autonomi e indipendenti, sui siti on line, sui blog, su tutto il web, hanno regalato alle persone curiose la possibilità di dotarsi di strumentazione critica e capire. Rendersi conto, quindi, che i partiti politici italiani da lungo tempo ormai non sono più partiti, perché non rappresentano più dei blocchi sociali, delle esigenze di categoria, dei soggetti lavorativi ben definiti; sono diventati semplicemente delle aziende procacciatrici di affari finanziari per pochi ed esclusivi circoli di eletti. Sulla pelle dei gonzi che pagano le tasse. Con la scandalosa aggravante che il contribuente, il lavoratore onesto, è diventato (a propria insaputa) il principale finanziatore di queste società, alimentate continuamente di denaro pubblico che non viene usato per servizi della collettività, bensì per garantire profitto individuale a centri di potere familista partitico. Il lavoro di 15 mesi degli eletti in parlamento nelle fila del M5S è servito a questo: smascherare il gioco del potere, far toccare con mano alla cittadinanza il fatto che queste persone al governo sono tutte intercambiabili, perché le differenze tra i membri di un partito e un altro non sono ideologiche, non sono progettuali, non sono ideali, sono soltanto formali e apparenti: sono semplici impiegati al servizio delle grandi multinazionali internazionali che controllano l’energia, le banche, le sementi e il loro interesse è appropriarsi della ricchezza nazionale italiana. I cittadini italiani hanno cominciato a capire che il re è davvero nudo, e i sondaggi hanno iniziato a vomitare previsioni statistiche per loro davvero impietose, terrificanti. Forza Italia trasformato in un partitino, il PD che arretra ogni settimana, e il M5S che avanza in ogni regione, in ogni comune, in ogni territorio nazionale, nonostante non sia stata dispiegata nessuna fortezza finanziaria. Da Berlusconi a Renzi si sono messi, quindi, paura. Anche perché i poteri forti si stanno irritando. Non a caso, i grossi big che contano nella finanza mondiale, si sono precipitati in Italia perché sanno che se il M5S, a queste elezioni europee, fa il botto e ottiene un risultato vincente, gli salta davvero tutto. Non mi stupisce, quindi, che negli ultimi giorni sia stato sferrato un bombardamento mediatico senza precedenti contro Grillo e il M5S, gestito addirittura in prima persona dall’ingegner Carlo De Benedetti che, ieri pomeriggio, in un’occasione pubblica e formale, ha definito Grillo un “fascistello populista”. Di solito, il lavoro sporco lo fanno fare a quelli de L’Espresso o la Repubblica, o ai propri nominati dentro la Rai e in Mediaset, quelli inviati a gestire i talk show per tirare la volata ai giornalisti compiacenti, deferenti, servi. Inevitabilmente servi. E come tali, sempre sciocchi. Non capiscono che è cambiata l’atmosfera, perché la gente si è stufata e comincia a rendersi conto di come stanno le cose. Come era accaduto agli americani nel 1932. Stanno scendendo in campo i poteri forti, perchè si sentono minacciati. Hanno ragione: è proprio così. Sanno che la vittoria elettorale del M5S il 25 maggio spiana la strada all'immediata discussione parlamentare per il varo del reddito di cittadinanza universale, unica medicina sensata per aggredire subito al collo la triste e oscena piaga della povertà: l’Italia è la nazione più ricca d’Europa e in quota parte ha il più alto aumento in percentuale di poveri, con un disagio socio-economico che si diffonde sempre di più. Inaccettabile per un europeo civile e civilizzato. Inconcepibile e improponibile per Carlo De Benedetti e per i poteri forti. Pensavate che la Repubblica fosse un ente di beneficenza? In ballo c’è la sovranità del nostro paese che vale 9.000 miliardi di euro. Tra questa cifra e gli squali che intendono impossessarsi dell’industria manifatturiera nazionale, dell’agricoltura, dei beni culturali storici, dell’industria ittica, dell’intero patrimonio tradizionale dell’artigianato d’arte, della produzione energetica, del rilancio della produttività nelle strategie marketing multimediali sul web, dell’industria turistico-alberghiera, ci si è messo di mezzo il Grande Guitto di Genova che ha fatto da megafono agli afoni, al clan degli invisibili, ai non garantiti, ai paria del sistema, e come un granello di sabbia che inceppa un meccanismo perfettamente oliato, sta bloccando il piano di esproprio e di razzia della ricchezza nazionale, perché oggi è possibile capire e sapere per davvero come stanno le cose. Gli ha rotto le uova nel paniere. E con le frittate non si fanno più affari. Gli italiani vanno capendo che è possibile raddrizzare la schiena e ritrovare il senso della dignità, prima di tutto come Persone, annullando il concetto di suddito e sostituendolo con quello di cittadino, e poi ritrovare anche quello di popolo e infine quello di nazione adulta, responsabile, finalmente pronta a rimboccarsi le maniche e decidere del proprio destino e del proprio futuro. Questa è la posta in palio. E da bravo fallito di successo, visto che alle spalle lui si porta una Olivetti da lui rasa al suolo, una Sorgenia decotta piena di debiti, e un gruppo di prodotti cartacei di stampa che ogni mese, inequivocabilmente, perdono lettori, perdono copie e perdono guadagni, giustamente Carlo De Benedetti è preoccupato all’idea che domani possa esistere una rappresentanza politica che lo inchioderà alle sue responsabilità, insieme al suo ex (??) socio in affari Silvio Berlusconi e agli altri compagni d merenda. Il numero 1 del fondo finanziario “Black Rock”, Larry Fink si è precipitato in Italia a parlare con Renzi. Sono arrivati anche i big di Goldman Sachs, quelli di Morgan Stanley e di J.P.Morgan. La partita la si gioca qui da noi. L’Italia può diventare la vera avanguardia di un processo di ricostruzione di tutto il continente europeo. E’ una possibilità unica, rara. C’è l’opportunità di far schiattare i francesi dall’invidia, perché, forse per la prima volta negli ultimi 300 anni, siamo noi italiani ad assumerci la responsabilità di prendere il toro per le corna e sfidare a viso aperto i poteri forti. Per crescere noi. Per liberarci. E grazie a noi, liberare tutta l’Europa. Arriva in Italia il n.1 di Black Rock e poche ore dopo De Benedetti va all’attacco personale di Beppe Grillo. Dobbiamo preoccuparci e protestare? Nient’affatto. Dobbiamo esserne orgogliosi. Vuol dire che, finalmente, stiamo sulla strada giusta. O noi o loro." Sergio Di Cori Modigliani 4 L'intervista integrale di Sky a Beppe Grillo Minipost 04.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Dall'intervista di Fabio Vitale a Beppe Grillo per SkyTg24: "Io sono un comico messo davanti a lei, davanti a milioni di spettatori, a spiegare che cosa è l’Italia e che cosa è l’Europa. A spiegare quello che succede oggi in uno stadio. A spiegare Genny’A Carogna. A guardare con un occhio che io non riesco neanche a capire. L’ironia non basta a guardare queste cose. E’ qualcosa di diverso. Sta succedendo qualcosa. Il funerale della Repubblica si è cementato e si è visto con l’Inno d’Italia fischiato da centinaia e migliaia di italiani. Un motivo c’è: sono segnali. La povera Amoroso che ha fatto questo tributo alla morte della Repubblica, coi nostri politici lì schierati. Sull’attenti e se ne sono andati poi, sono andati via con le loro auto Blu. Ne hanno vendute 6 su ebay. Se vanno avanti così riusciranno a venderne in 35 anni altre 10! Con la polizia che era lì a calmare Genny’A Carogna, io mi vedo già che sarà invitato al Nazareno e diranno: "Signor Carogna, venga! Possiamo fare una legge insieme per vedere un po’ di togliere la violenza negli stadi?" Il mondo sta andando in un modo che non è più neanche capibile, non lo riesci a capire." Beppe Grillo 63 miliardi per un'opera inutile #NoTavBrennero Trasporti/Viabilità 05.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Costerà 63 miliardi la più onerosa e imponente opera pubblica italiana, ed è del tutto inutile. C’è scritto nero su bianco in uno studio commissionato all’università austriaca di Innsbruck dalla stessa società costruttrice, e tenuto ben chiuso in un cassetto dal governo. Ma noi del Movimento 5 Stelle siamo riusciti ad aprire quel cassetto e a rivelarne il contenuto. È la Tav del Brennero: un’opera mastodontica di cui nessuno parla ma che supera per impegno di spesa anche quella della Val di Susa. E non bruscolini. 63 miliardi: soldi che potremmo risparmiare perché, come dicono gli scienziati che hanno firmato il Public Health, questo il nome del documento – circa mille pagine, scaricabile qui - nascosto per otto anni, quell’opera non serve né per migliorare in modo significativo la salute pubblica né per diminuire il traffico merci autostradale e quindi l’inquinamento che ne deriva. Il progetto prevede la realizzazione della Galleria di base del Brennero (55 chilometri da Innsbruck a Fortezza di cui 23 in territorio italiano) e le tratte di accesso sud che collegherebbero Fortezza a Verona. Su 218 km di tracciato dal confine a Verona, dovrebbero essere scavati 191 km di gallerie. L’obiettivo sarebbe spostare il traffico merci dall’autostrada A22 del Brennero e dalla ferrovia storica alla nuova linea sotto le montagne. Tutti condizionali d’obbligo: nel 2006, quando lo studio sugli effetti che la Galleria di base avrebbe prodotto fu consegnato, la previsione era che il tunnel sarebbe entrato in esercizio per il 2015, ma a oggi i chilometri scavati sono ben pochi (2 km di gallerie principali). Secondo l’Italia il tunnel di base costerebbe 9,7 miliardi, mentre secondo la Corte dei Conti austriaca 24; tutto il progetto, secondo stime indipendenti, verrebbe a costare 63 miliardi di euro, in difetto. Leggendo il Public Health si capisce bene perché è stato chiuso nei cassetti dalla Bbt Se, la società che sta costruendo l’opera e che è per metà austriaca e per metà italiana (posseduta da Rfi più le province di Bolzano, Trento e Verona). Al 2015 – si legge nel rapporto – il nuovo tunnel sarebbe stato in grado di assorbire solo la crescita di traffico su gomma prevista, lasciando sulla A22 un numero di Tir esattamente uguale al passato. Opera inutile, dunque, visto che lungo l’autostrada si registrano emissioni inquinanti superiori del 50% ai limiti imposti dall’UE. Secondo lo studio, infatti, si registrerebbe a Galleria di base ultimata una riduzione dell’inquinante NO2 del 12%, ma ciò sarebbe dovuto alla prevedibile evoluzione tecnologica dei camion e non allo spostamento di traffico determinato dalla nuova ferrovia. Ricordiamo che secondo le previsioni dei promotori dell’opera, nel 2012 avrebbero dovuto essere trasportate sulla A22 41 milioni di tonnellate di merci, che sarebbero state ridotte a 32 con il nuovo tunnel. Invece nel 2012 le merci su gomma non superavano le 29 tonnellate. L’errore nelle previsioni di traffico è del 30%. Gli effetti positivi sull’ambiente e sulla salute delle persone secondo lo studio sarebbero trascurabili, dato che non è previsto lo spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia. Il rumore elevato e l’inquinamento non si ridurrebbero, calcolano i medici di Innsbruck. Per farlo, diciamo noi, sarebbe necessario introdurre barriere acustiche, materiale rotabile moderno, utilizzare al massimo la ferrovia storica (oggi utilizzata al 30% della sua capacità), incentivare il traffico merci ferroviario e disincentivare quello su gomma. Si dovrebbe infatti equiparare il pedaggio della A22 a quello degli altri valichi alpini: più della metà del traffico di Tir della A22 transita al Brennero pur allungando il tragitto perché costa 6 volte di meno rispetto alle autostrade austriache e svizzere. Dal 2006 il documento era chiuso nei cassetti. Grazie al deputato trentino Riccardo Fraccaro e al Movimento 5 Stelle quel cassetto è stato aperto. Qui il link per leggere la sintesi dello studio elaborata da notavbrennero.info." M5S Camera 5 Il dito medio di Fassino ai torinesi il giorno di Superga Minipost 05.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); De Benedetti come prossimo presidente della Repubblica vorrebbe Fassino, i torinesi ne saranno entusiasti "Allo stadio Filadelfia, glorioso campo del Grande Torino che attende da vent'anni di essere ricostruito, la fondazione che si occupa del progetto ha invitato le autorità a intervenire. Arriva il sindaco Fassino, sale sul palco e comincia a vantarsi del suo contributo alla ricostruzione del Filadelfia, ma viene fischiato dai tifosi e costretto a smettere e a scendere dal palco. Nel video vedete quello che succede dopo... si è mai visto un sindaco accapigliarsi con i tifosi, prenderli a gestacci e provocarli?" Vittorio Bertola, consigliere M5S Torino Passaparola - Jose Mújica, Il Presidente più povero del mondo Passaparola 05.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Perchè quando tu compri con i soldi... non stai comprando con i soldi, stai comprando con il tempo della tua vita che hai dovuto impiegare per guadagnare quei soldi. E l'unica cosa che non si compra è la vita. Quindi bisogna essere avari nel modo di spenderla. E vedo che l'Umanità è impazzita perdendo tempo. Non ha tempo per i figli, non ha tempo... quando sei giovane non ha tempo per la fidanzata, poi non ha tempo per i figli, poi per un'altra cosa, quindi quando te ne rendi conto sei un vecchio reumatico ed hai passato il tempo pagando la carta di credito, e quant'altro. Quindi la mia austerità è un modo di mostrare: ragazzo non prendere quel cammino."Jose Mújica Intervistatrice: Buongiorno, piacere di conoscerla. Lei che discende da spagnoli, questa visita ha per lei qualcosa di speciale? Presidente Jose Mújica: Si, ho molta nostalgia. Inoltre penso in castigliano. E questo non è cosa da poco. Inoltre, la mia generazione è molto influenzata da tutto quanto succede in Spagna. Dalla generazione del '98 Azorin, le lotte ed i dolori della Spagna hanno seminato in America Latina molte persone di valore che diffusero cultura ed al di là delle definizioni politiche in ogni caso lasciarono cose impossibili da misurare che compongono il nostro modo di essere. Come diceva Darío, non testualmente... la mia amante è di Parigi la mia sposa è della Castiglia. Quindi c'è una matrice che ha molto a che vedere con la Spagna Intervistatrice: Oltre a quella nostalgia di quei nessi reali e personali fra la Spagna ed Urugay, ci sono anche nessi economici e aziendali, ci sono molte relazioni di aziende spagnole in Uruguay. È sicuro investire nel suo Paese? Presidente Jose Mújica: Il mio Paese è piccolo ed è in un angolo importante. Se fosse per il mercato andrebbero da altri più grandi. Per questo dobbiamo giocare la carta della serietà della sicurezza perchè nel mondo non si cerca solo guadagno ma anche sicurezza. E questa la offre l'Uruguay. Non è un problema di questo governo, nè di un altro: è un'attitudine degli uruguayani. Qualsiasi partito vinca in Uruguay, si farà responsabile dei compromessi del governo che lo ha preceduto. Nonostante stia all'opposizione. È un valore che abbiamo generato come cultura. E scommettiamo che si collocheranno investimenti in direzione alla zona Sud, una realtà di 270 milioni di abitanti cerchiamo di offrire questo al mondo e la Spagna lo ha capito Intervistatrice: Come vede dal suo punto di vista di uruguayano, dalla serietà , dal compromesso di cui mi parla, la crisi in Spagna, dove vivono molti uruguayani, in mezzo a questa crisi e soprattutto nell'Unione Europea? Presidente Jose Mújica: A noi uruguayani ci influenza, abbiamo perso partecipazione in alcuni mercati importanti di valore aggiunto, perchè è caduto il potere di acquisto dell'Europa, è una cosa nota. Per esempio vendevamo pesci molto ben preparati come cibo nei supermercati italiani con il marchio eccetera, fantastico. Il business è però crollato. E quel valore aggiunto non si vende altrove. La crisi europea ci riguarda, ma si sta prolungando nel tempo, l'Europa non ha solo, è la mia impressione, una crisi economica, ma anche una crisi política che sta scatenando una serie di eventi. Sono gli eventi che governano gli uomini, e non gli uomini che governano gli eventi! Intervistatrice: Alla crisi economica di cui parlavamo alla crisi politica a cui si riferisce io ne aggiungo una terza la crisi dei valori. Cosa è per lei fare politica? Presidente Jose Mújica: La politica ha a che vedere con la vita di relazione della polis e da come la vedo la politica è la lotta per migliorare la vita della gente, personalmente aggiungerei un altro punto: vivere meglio non è solo avere di più ma essere più felici. E questo a volte ha a che fare con le carenze materiali ma ha anche a che vedere con altre cose. Siamo sempre con l'acqua al collo perchè se non reagiamo e l'economia non cresce è una tragedia. Però l'uomo ha bisogno di "questo" e di altre cose. Clicca qui per leggere l'intervista integrale Grazie agli Amici Movimento Cinque Stelle Madrid -Spagna per la collaborazione P.S. Stefano Piroddi e Pietro Salaris sono diffidati dal creare una struttura regionale in rappresentanza del MoVimento 5 Stelle non avendo alcun titolo per crearla. P.S.2 La lista depositata a Foggia con il simbolo del MoVimento 5 Stelle non corrisponde al volere espresso nelle comunarie da parte degli iscritti ed è stata arbitrariamente compilata da parte di Vincenzo Rizzi che ha tradito lo spirito del MoVimento. 6 Basta vitalizi ai condannati Minipost 06.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "L'ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, da tre anni riceve dall'Assemblea regionale siciliana un vitalizio mensile da ex deputato di 6 mila euro lordi. Non esiste alcuna norma che vieti la corresponsione del vitalizio agli ex parlamentari in cella. Non esiste perché i partiti, tutti, nessuno escluso, hanno bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle di escludere dalla possibilità di percepire il vitalizio o la pensione regionale ai condannati per i reati previsti dagli artt. 416, 416 bis e 416 ter. Dobbiamo riprenderci tutto, soprattutto la nostra dignità. Non abbiamo scelta, O Noi o loro!" Giancarlo Cancelleri, M5S Sicilia La Peste rossa Politica 06.05.2014 l'informazione, antidemocratico e non si accorgono che così si qualificano per quello che invece sono loro: fascisti, anzi "fascistelli" che fa più figo, per dirla alla De Benedetti. Durante il tour elettorale "Vinciamonoi" mi recherò in raccoglimento in questi luoghi martoriati, sono stato per ora a Piombino e a Siena. Attenti agli untori e in alto i cuori! Giornalista del giorno, Giuliano Ferrara, Il Foglio Minipost 06.05.2014 P.S. Il MoVimento 5 Stelle non è rappresentato da nessuna lista a Marina di Bibbona, si diffida Massimiliano Rugo dal qualificarsi come rappresentante del Movimento 5 Stelle con la sua lista civica. googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Nel 1300 in Europa arrivò la peste nera. Fu portata da delle navi genovesi dalla Crimea alla Sicilia e da lì dilagò in tutta Europa. Morì tra un terzo e la metà della popolazione europea e l'economia fu completamente distrutta. Vasti territori coltivati furono abbandonati, i raccolti rovinati e alcune grandi città spopolate. Topi e pulci furono i portatori dell'epidemia. I rimedi messi in campo furono solo dei palliativi, un po' come gli 80 euro di Renzie (da lui definiti con spregio e sarcasmo "l'antipasto"): preghiera, penitenza, quarantena dei malati, sfollamento delle persone sane e ricerca di capri espiatori. Quando è arrivata la nuova peste in Europa? E' epidemica come quella medioevale, spietata nel distruggere le economie nazionali più deboli, indifferente alla democrazia e allo Stato sociale. E' giunta tra noi, silenziosa, tra la fine dello scorso secolo e l'attuale. La sua esplosione è avvenuta con la caduta del muro di Berlino e l'avvento del Supercapitalismo e della finanza. Da quel momento il morbo non ha più avuto freni. In Italia il ceppo iniziale della Peste nera ha avuto una sua mutazione, la cosiddetta Peste rossa. Una peste più subdola, insidiosa, che si è qualificata come cura invece che malattia. Un farmaco miracoloso venduto da imbonitori del "lavoro, lavoro, lavoro",ricatto che verrebbe eliminato con il reddito di cittadinanza, e del politicamente corretto. I suoi effetti sono stati il deserto della produzione, la morte dell'innovazione, il cemento come idea di futuro e il massacro dell'ambiente. Dove è passata la Peste rossa, che si indigna se viene chiamata così, in particolare i vecchi compagni che hanno bisogno di una fede, di "Credere, Obbedire e Combattere", e più ancora di loro i nuovi affaristi rossi venduti alle multinazionali, lupi travestiti da agnelli post comunisti, figli di massoni e non di operai. La Peste rossa ha ormai i suoi luoghi dove si possono ammirare nuove Hiroshima nostrane. Dal MPS di Siena, alla Lucchini di Piombino, alla Sorgenia di Vado, all'Olivetti di Ivrea, alla Telecom (ex) Italia, alle nuove schiavitù di Prato, all'ILVA di Taranto alla Tav in Val di Susa. Un elenco interminabile dove il minimo comun denominatore è la crescita spacciata per progresso. Gli untori sono immancabilmente il PD (spesso alleato con Forza Italia o con quello che ne resta) e le cooperative rosse, quest'ultime instancabili cementificatrici del territorio con i soldi pubblici, dalla Val di Susa all'Expo di Milano. Gli untori della Peste rossa sono permalosi, chi li accusa è sempre in odore di fascismo, nazista, contro googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Beppe Grillo è violento come il capo della tifoseria camorrista del Napoli. E’ intriso di sporcizia morale. E’ un putrido e turpiloquente tribuno del nulla, perché non ha un programma, non ha un progetto, ha consiglieri ridicoli a partire dalla capigliatura e che hanno un’idea della realtà connaturale solo a certi dementi teorizzatori del governo mondiale. Grillo è il male assoluto. Il mio soave disprezzo va a tutti coloro per i quali Grillo è un interlocutore politico. Lui e quella banda di sciamannati che ha mandato in Parlamento". Giuliano Ferrara, Il Foglio Ps: Il Foglio ha percepito 1.523.106 di euro di finanziamenti pubblici nel 2012 7 #Vinciamonoi Tour Palermo Il silenzio dei (non) innocenti MoVimento 06.05.2014 Muro del pianto 07.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di Beppe Grillo ha fatto tappa a piazza Politeama a Palermo! Qualcosa è già cambiata, dall’ultima volta che sono venuto qua a nuoto, questa volta in aereo! L’ho girata tutta la Sicilia, ho girato anche i loro paesi (…) La cooperativa di destra e la cooperativa di sinistra, perchè non ce n’era una! Ce n’erano due, una in concorrenza con l’altra! Allora il problema che li univa era il problema delle reti. Le reti imposte dall’unione europea! Reti con la maglia larga per la pesca del gamberetto! Cazzo il gamberetto faceva degli slalon dentro! Loro erano lì senza lavoro, abbiamo fatto un giro sul peschereggio. Mi hanno detto vedi non possiamo pescare il tonno rosso perchè è protetto! Arrivano le portaerei Giapponesi e portano via tutto il tonno leggermente fuori dalle acque territoriali! Ho detto loro: dovete istruire il tonno dove cazzo è la linea dell’acqua territoriale, in modo che stia un po’ più di qua! (…) Siamo in un mondo capovolto, siamo in un dramma, come la pesta nel 1300. Io mi sono andato a leggere un po’ la storia…(…) googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "C’è qualcosa di inquietante nella cultura del nostro Paese. O in quel che rimane della "cultura" di questo Paese. Da ormai due anni viviamo in quello che ho definito il colpo di Stato permanente. Definizione netta, radicale, me ne rendo conto. E mi rendo anche conto che possa non essere condivisa da molti. Mi è stato rimproverato che, più che di "colpo di Stato", avrei dovuto parlare di stato di eccezione permanente, o emergenza permanente. Fatto è – almeno questo mi sia concesso – che la nostra Costituzione, il nostro ordinamento costituzionale, da almeno due anni ha subito una serie di trasformazioni che, pur senza modificare il dettato della Carta, hanno consentito il passaggio, di fatto, da una forma parlamentare ad una presidenziale. Ciò che trovo inquietante, è che proprio da parte di coloro che di professione dovrebbero occuparsi di tutto ciò, ossia i costituzionalisti, vi sia stato un silenzio assordante durante tutto questo tempo, un silenzio che continua tutt’oggi. Su tutto ciò che è accaduto, non hanno nulla da dire, né da eccepire. Trascuriamo pure tutti coloro che sono a busta paga dei grandi quotidiani nazionali, che scrivono sotto dettatura. Trascuriamo anche quelli assoldati da Re Giorgio per cambiare la Costituzione, trascuriamo i saggi e i meno saggi che hanno messo mano ad un progetto incostituzionale di riforma della nostra Carta (e di cui 5 risultano, peraltro, oggi indagati dalla Procura di Bari per vicende relative al dubbio svolgimento di una serie di concorsi universitari banditi per diritto costituzionale. Si aggiunga anche che, tra gli indagati, c’è il costituzionalista ed ex Presidente dell’Autorità garante per la privacy Francesco Pizzetti). Trascuriamo, ancora, quanti, dalla cattedra, sono passati a ricoprire cariche politiche essenziali, dalla Corte Costituzionale in giù, e che hanno rendite e posizioni da difendere. Trascuriamoli pure tutti loro. Restano, però, i centinaia di professori, ordinari e non, ricercatori e studiosi che hanno taciuto e continuano a tacere di fronte allo scempio che si sta facendo delle nostre istituzioni repubblicane. Certo, ci sono delle eccezioni. Ma sono poche, troppo poche (come troppo pochi furono i professori che dissero no al “giuramento”). Certamente sono penose le uscite servili dei professori a stipendio, sono penosi gli articoli a difesa di Napolitano che escono sui giornali di regime. Ma non è forse più inquietante il servilismo del tacere? Se cercate di parlare con qualcuno di loro, vi 8 risponderà – con un sorriso pieno di disprezzo, ma anche di malafede – che non è successo niente, che Napolitano è il miglior Presidente della Repubblica, tanto da essere stato persino rieletto. Non riflettono neppure su questo: uno schiaffo alla Costituzione, quello della rielezione, che reclama ancora vendetta. Non si rendono conto o ancora peggio vogliono tenere nascosto il dato politico reale: il passaggio da una forma di Stato parlamentare ad una forma di Stato fortemente presidenziale, che si regge sul tandem Presidente della Repubblica - Corte costituzionale e che stravolge completamente lo spirito della Carta costituzionale. L’intero sistema fa perno su Napolitano e su una Corte Costituzionale che ne riflette quasi sempre le intenzioni: gli ha dato ragione sul conflitto di attribuzione, gli ha dato ragione sul Porcellum. Come mai ai tempi di Cossiga, delle “picconature” (che erano dolci carezze rispetto a quello che sta ora succedendo) il dibattito tra i costituzionalisti era molto vivace mentre oggi è del tutto assente? La risposta non è difficile. L'intera corporazione dei costituzionalisti è colonizzata dal PD e risponde agli ordini di questo partito. Ma il PD ormai non ha alcuna prospettiva, è privo di qualsiasi visione: l'unica cosa che conta è sopravvivere insieme a FI conservando l'attuale situazione di potere. Se nessuno parla del Colpo di Stato in cui viviamo, se si snobba chi ne parla come complottista avulso dalla realtà, allora il gioco dell’omertà potrà avere successo. Una politica dello struzzo che nasconde il pauroso vuoto morale di un ceto di giuristi asserviti ad un partito. Minimizzano, tacciono, si nascondono dietro il dito della legalità, mentre la Costituzione che loro dovrebbero insegnare e commentare viene quotidianamente stuprata. Fino a quando potrà durare? Fino a quando continueranno a prenderci per il culo? E soprattutto: fino a quando il popolo italiano lo consentirà?". Paolo Becchi La legge elettorale del Movimento 5 Stelle presentata in Parlamento! Minipost 07.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Il M5S ha appena depositato alla Camera la bozza di proposta di Legge per la nuova legge elettorale. La legge dei cittadini: per la prima volta nella storia, una legge elettorale è stata discussa e votata online da decine di migliaia di persone. 8 votazioni, oltre 220 mila voti, e tanti punti importanti decisi da noi: il sistema proporzionale, collegi intermedi, soglia di sbarramento, preferenze e preferenze negative. Oggi i parlamentari M5S presenteranno la legge alla stampa in una conferenza alle ore 16 che potrete seguire qui, e saranno davvero nostri portavoce: la legge l’abbiamo scritta tutti insieme, un evento unico al mondo! Renzi ci aveva preso in giro, dicendo che saremmo arrivati ultimi... invece siamo arrivati PRIMI: Ecco la nostra legge elettorale!". M5S Camera Riportiamo in Italia i marò Latorre e Girone Politica 07.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Il 16 maggio termineranno le elezioni politiche in India. Una volta formatosi il nuovo governo non ci saranno più ragioni, a parte l'assoluta incapacità del governo italiano, per trattenere a New Delhi i due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il M5S si è occupato incessantemente del caso e abbiamo presentato, soltanto alla Camera 5 atti di sindacato ispettivo, 1 mozione, 1 risoluzione, 1 question time, 2 interrogazioni a risposta scritta e svariati interventi in aula per mettere il governo di fronte alla sue responsabilità. Non è bastato e siamo andati oltre. La decisone presa come commissione esteri e difesa M5S di recarci in India ha obbligato quelle cariatidi di Casini e Cicchitto a istituire una delegazione ufficiale che facesse, finalmente, visita ai marò Latorre e Girone e pressione sul governo indiano. Responsabili o no della morte dei due pescatori indiani Massimiliano e Salvatore sono due soldati italiani che hanno obbedito a degli ordini ricevuti. Fino ad oggi il M5S ha scelto la strada dell'opposizione dura ma responsabile. Ora basta! All'estero credono che gli italiani siano quelli della trattativa Stato-Mafia o della nuova versione Stadio-Mafia. La perdita di prestigio internazionale con la conseguente perdita di potere contrattuale e diplomatico nasce tutta da qui. Dai bunga-bunga, dai condannati che salgono al Quirinale, dai piduisti che riformano la Costituzione o dai mafiosi che fondano partiti politici. Il popolo italiano ha una dignità a differenza della gentaglia che ci ha governato in questi anni. O il Ministro degli esteri farà tornare in Italia i nostri ragazzi subito dopo la conclusione delle elezioni indiane o inizieremo a trattare direttamente con le autorità indiane. Sono passati oltre 2 anni, è ora che Salvatore e Massimiliano tornino a casa." Commissioni Esteri e Difesa M5S Camera 9 #Vinciamonoi Tour - Bari MoVimento 07.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di Beppe Grillo ieri sera a Bari, al Parco 2 Giugno! “Abbassate le bandiere se no non vi vedono (…) Allora signori qui siamo veramente a una svolta, l’avete già capita! E’ inutile che io aggiunga cose, è nato questo MoVimento nel 2009, il 4 di ottobre. Cinque anni fa, cinque anni. Non ci credeva nessuno. Mi dicevano: ma cosa stai facendo, sei scemo, ti butti in politica, fai il comico! E’ nato il giorno di San Francesco, l’abbiamo scelto apposta quel giorno lì, il 4 di ottobre 2009, il giorno di San Francesco. Perché noi siamo una comunità e vogliamo che l’Italia diventi una comunità! E Papa Bergoglio è venuto dopo! Va bene!” Mi ha telefonato perché voleva iscriversi al blog. Gli ho detto vediamo come ti comporti fino al 25 di Maggio! Allora, non ci credeva nessuno, è un sogno che sta diventando realtà. E quando un sogno è condiviso da 10milioni di persone è straordinario! Diventa una cosa meravigliosa, stiamo condividendo qualcosa che non è più un sogno, ma sta succedendo! Io arrivo dalla Sicilia e dalla Sardegna: migliaia di persone in Sicilia, migliaia di persone in Sardegna! Il solito servizio del Tg1 che mi inquadrano da sopra e mi fanno vedere da sotto, grido dico due parolacce, minchia minchia hanno preso quello lì della minchia e l’hanno mandato al Tg1! Grillo dice sempre le parolacce, Grillo grida… Io stasera non voglio gridare: voglio parlarvi del Tg1 che è qua, del Tg2 che è lì, di Canele5, di Rete4! Voglio parlarvi dei mezzi di informazione che depistano e voglio dirvi che cosa faremo i primi 100 giorni. Ecco perché il nano lo psiconano non si capisce che cosa faccia, va in tv a terrorizzare le vecchiette Grillo è cattivo, Grillo è cattivo… E’ vero! Siamo Cattivi con Berlusconi, saremo molto cattivi è molto vero! Saremo anche un po’ cattivi con l’informazione, perché non è giusto che ci dovete trattare così da anni! (…) Parlo della Rai le altre non mi interessano! La Rai ha 13mila dipendenti, costano 1miliardo e 700milioni dei nostri soldi e dei soldi dei vecchietti che vogliono terrorizzare… (…) Chi sono le 5 società che gestiscono 1miliardo e 700milioni di euro dei soldi pubblici della Rai? Il Consiglio di amministrazione ci ha risposto: c’è la privacy! (…)” Beppe Grillo #SchiaviMai! Tangentopoli a larghe intese Minipost 07.05.2014 Minipost 08.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Flessibilizzazione selvaggia, Inno alla precarietà, condanna a morte dell'economia italiana questo è quello che avete prodotto e produrrete all'Italia e ai cittadini della nostro Paese. Un decreto che ha la lungimiranza di una vecchia talpa (vecchia come lo è il vostro pensiero, incapace di agire con saggezza comprendendo i cambiamenti del tempo). Il relatore, Sen. Ichino, scrive nella sua relazione di seguire "il modello della flexicurity, oggetto delle raccomandazioni dell'Unione Europea, un modello che implica la coniugazione tra flessibilità e sicurezza professionale ed economica". Questo è FALSO! Falso come quello che dite alla stampa cercando di imbonirvi gli ascoltatori italiani! Senatore, sto cercando, come un ago in pagliaio da più di un mese nel decreto il sostegno al reddito dei cittadini, e per quanto cerchi notte e giorno non lo trovo! Non lo trovo perchè non c'è! Ricordo a tutti voi Senatori e a questo Governo che poco ha a che fare con "Ivan Lo Scemo" di Tolstoy (...lettura che consiglio a tutti), che in Italia la flexicurity non è mai, ribadisco MAI! stata applicata. Per rispetto dell'intelligenza dei cittadini italiani (che sono stufi di essere presi in giro da sedicenti esperti dell'economia globale) eliminate la parola security! Invito il Governo, il Ministro e la maggioranza alla coerenza e a chiamare ciò che proponete col suo nome, PRECARIETA'!" Nunzia Catalfo, M5S Senato - leggi l'intervento integrale googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Dopo Scajola ecco la nuova tangentopoli delle 'larghe intese' sugli appalti Expo 2015. Il Movimento 5 Stelle in tempi non sospetti aveva denunciato con forza come l'Expo fosse un "tangentificio" a forte rischio corruzione e infiltrazioni mafiose: "Grandi Opere"...grandi tangenti! In carcere questa volta tra gli altri sono finiti l'ex Pci Primo Greganti, già coinvolto in Mani pulite vent'anni fa e l'ex senatore Pdl Luigi Grillo. Gli atti parlano di "cene ad Arcore con Berlusconi e contatti con Cesare Previti". Queste notizie confermano come sia necessario approvare quanto prima ,come già proposto una settimana fa dal Movimento 5 Stelle, una nuova e seria legge anti-corruzione. E' questa la vera riforma! In Parlamento sono già depositati diverso disegni di legge del Movimento 5 Stelle: l' 846 (sul riciclaggio e autoriciclaggio), 851 (corruzione settore privato), 847 (concussione, corruzione e abuso d’ufficio), ddl 868 (Disposizioni in materia di falso in bilancio), ddl 848 (traffico influenze illecite). Pd e Forza Italia invece nelle scorse settimane non hanno saputo far altro che indebolire il 416ter diminuendo le pene. Visto che siamo pragmatici chiediamo anche che venga messo in discussione il disegno di legge numero 19 depositato al Senato dal PD:che riguarda proprio la corruzione e la lotta al riciclaggio. Cosa si aspetta? L'unica vera riforma da attuare ora entro maggio come rilanciato dal Mario Giarrusso (M5S) una settimana fa è un serie legge anti-corruzione!" Maurizio Buccarella, capogruppo M5S Senato La prima legge elettorale scritta dai cittadini MoVimento 08.05.2014 10 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "La legge elettorale del Movimento 5 Stelle, costruita insieme, sul blog, è realtà. È un fatto storico, un fatto unico, abbiamo dimostrato che la democrazia diretta può essere attuata in sostituzione della democrazia rappresentativa; non più delega in bianco ma i cittadini possono partecipare direttamente alla costruzione delle leggi. Lo abbiamo fatto con la legge elettorale: 40.000 cittadini iscritti al blog hanno contribuito alla costruzione, passo dopo passo, di tutti gli articoli della legge elettorale. Questa legge elettorale dà per la prima volta ai cittadini il vero potere di decidere. I cittadini potranno, come avete deciso, come abbiamo deciso, scegliere i propri candidati con la preferenza. Non ci saranno più le coalizioni non ci sarà più un premio di maggioranza. Ciò significa che gli eletti, rappresentanti della sovranità popolare in Parlamento, dipenderanno dai cittadini e non più dal capo politico. Questo lo abbiamo ottenuto inserendo accanto alle preferenze positive (perché, come potete vedere, queste sono le due schede: la prima scheda, quella alla mia sinistra, è la scheda dove si voterà la forza politica. Qui si potrà segnare la forza politica e si potrà anche cancellare - per una o due volte - dei candidati impresentabili), il cosiddetto voto negativo. Come vi ricorderete abbiamo, in una delle otto votazioni, scelto il panachage, cioè due schede: una si vota il partito, l’altra il voto di preferenza. Una volta segnata una X su una forza politica, se all'interno dei candidati ci saranno degli impresentabili, dei collusi con la mafia, della gente che ha speso troppo per la campagna elettorale e quindi si è troppo esposta e che non piace ad un elettorato consapevole ed intelligente, lo potremo cancellare. E sapete che cosa comporta questo? Che i partiti saranno obbligati ad inserire gente credibile, onesta e competente e questo perché il vostro voto negativo comporta la cancellazione di una porzione di voto. In questo caso ci sono 10 candidati, se voi cancellate uno di questi candidati significa che la forza politica votata perderà un decimo del voto e la conseguenza diretta è semplicissima: i partiti e le forze politiche non potranno mettere in lista cosiddetti 'impresentabili' altrimenti i cittadini gli faranno perdere voti. Il potere quindi torna in mano ai cittadini e gli eletti dovranno rispondere ai cittadini. L'altra conseguenza, ancora più importante, è una delle nostre battaglie ovvero sia il vincolo di mandato. Ebbene noi inseriamo il vincolo di mandato senza modificare la Costituzione. Sapete come lo facciamo? Col fatto che se l'eletto non mantiene le promesse in Parlamento i cittadini non lo voteranno più e non potrà più fare politica perché non ha mantenuto le promesse. Oggi sapete tutti che con quella schifezza del ‘porcellum' e con quel iper schifezza dell’Italicum la rielezione di un parlamentare, di un politico, dipende esclusivamente dal capo. Noi abbiamo eliminato i premi di maggioranza, eliminato le coalizioni, i partiti si presentano da soli, i partiti piccoli sono obbligati ad unirsi altrimenti - con il sistema che abbiamo votato - saranno svantaggiati, quindi abbiamo ottenuto anche l’effetto e l'obiettivo della governabilità sana e, di conseguenza, gli eletti: o rispondono a quello che hanno promesso, continuano a parlare con i cittadini, continuano a spiegare le loro decisioni e portare in Parlamento le istanze e i desideri dei cittadini, oppure la politica per loro non sarà più una professione. Questo veramente è un momento straordinario, questo è il più grande successo del Movimento 5 Stelle, è il più grande e sublime esempio di partecipazione diretta, di democrazia diretta. In alto i cuori." Vito Crimi e Danilo Toninelli P.S. Sono arrivate delle email non firmate dirette a giornalisti da un sedicente coordinamento dei circoli della Calabria utilizzante il simbolo del MoVimento 5 Stelle. Si diffida gli autori dal qualificarsi come rappresentanti del MoVimento 5 Stelle e dall'uso del logo del MoVimento 5 Stelle nelle proprie comunicazioni. Punto 1 programma elettorale M5S: abolizione Fiscal Compact Economia 08.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Il Movimento 5 Stelle, al momento, è l’unica organizzazione politica strutturata italiana, tra quelle partecipanti alla competizione elettorale europea, ad avere un programma, proprio perché è l’unica formazione davvero europeista: esattamente il contrario di ciò che affermano i professionisti al soldo della cupola mediatica. Infatti il Pd, Forza Italia, Lega Nord, agitano solo slogan demagogici generici, basati sui trend correnti, tentando di cavalcare il disagio sociale. Ecco che cosa intendono portare avanti i candidati Cinque Stelle quando andranno a Bruxelles, come portavoce europei a nome degli italiani pensanti. Cancellazione del Fiscal Compact da parte della Repubblica Italiana. Analisi e spiegazione del punto 1 del programma a cura di Sergio Di Cori Modigliani. "E’ il punto centrale della battaglia in Europa per l’Italia. Il Movimento 5 Stelle è l’unica organizzazione politica italiana che ha posto nel proprio programma la necessità immediata di cancellare il Fiscal Compact, identificato come il diabolico meccanismo che distruggerà l’economia italiana. Che cos’è il Fiscal Compact? E’ una clausola firmata dalle nazioni aderenti al Trattato di Maastricht che identifica il debito pubblico come l’elemento scatenante delle crisi economiche. Questo assunto nasce dall’applicazione della dottrina liberista, basata sul presupposto che bisogna liberare il mercato privato dei capitali finanziari, e per far ciò bisogna poco a poco eliminare le spese dello Stato, andando a tagliare ogni presenza pubblica nel campo della sanità, dell’istruzione, dei servizi sociali, dei beni comuni, imponendo a ogni singola nazione l’abbattimento del debito e quindi impedendo ogni forma di investimento da parte dello Stato centrale. Per quanto riguarda l’Italia, che ha un debito complessivo nell’ordine di 2.100 miliardi di euro, è stato stabilito che la nostra nazione debba cancellarlo del 50% nell’arco di venti anni, corrispondente a 1.100 miliardi di euro, tagliando dalla spesa pubblica 55 miliardi di euro all’anno a partire dalla prima tranche che scade nella primavera del 2015. Questo significa che a gennaio del 2015 –restando il Fiscal Compact- l’Italia dovrà attuare una eccezionale manovra economica per trovare 55 miliardi di euro. E’ stato calcolato che per raggiungere un simile obiettivo senza operare tagli lineari dei servizi, nel 2014 l’economia italiana nel suo complesso 11 dovrebbe aumentare di un valore tra un +8% e un +12% , come si verificò nel 1960. Le probabilità che ciò accada sono dello 0,0%. Il Fondo Monetario Internazionale, infatti, ha previsto per l’Italia nel 2014 (se va bene) una crescita intorno a un + 0,6%, ultima in Europa. L’Italia, quindi, sarà costretta a vendere parte delle proprie riserve auree depauperando il proprio risparmio strategico nazionale; sarà costretta a svendere le più importanti aziende strategiche nazionali pubbliche ai privati (energia elettrica, acqua, gestione di infrastrutture, Eni, telefonia, siderurgia, turismo balneare e turismo artistico); sarà costretta a svendere il proprio patrimonio artistico di riserva (i ragionieri europei hanno già iniziato la quantificazione di valore dei sotterranei della Galleria degli Uffizi, la somma di reperti archeologici del Museo dell’Antica Roma, il passaggio della gestione dei più importanti siti archeologici nazionali, da Pompei a Selinunte, da Segesta alle tombe etrusche di Volterra); a questo bisogna anche aggiungere la cessione del diritto di occupazione delle battigie dell’intero sistema di spiagge italiane appartenenti al demanio che verranno affidate a multinazionali del turismo gestite dal gruppo tedesco Allianz e dalla Prudential Bache anglo-americana; e infine dovrà ridurre di almeno 20 miliardi di euro all’anno l’investimento nell’istruzione pubblica con la possibile chiusura di almeno 250 atenei statali che passeranno ai privati, comprese grandi università con centinaia di anni alle spalle, la cancellazione della gestione nazionale degli asili-nido che diventeranno tutti privati, probabilmente la cancellazione definitiva di intervento da parte dello Stato a favore dei disabili, oltre che una fortissima tassazione sui ticket sanitari, la contrazione dei mezzi di trasporto pubblici, ecc. Per obbligare le nazioni a rispettare tali parametri, bisognava immettere “l’obbligo di aderenza al Fiscal Compact” all’interno dei singoli meccanismi istituzionali; doveva essere quindi il Parlamento a legiferare in materia. Il 26 luglio 2011, nel corso del Festival de l’Unità a Pesaro, il giornalista Giovanni Floris chiese all’allora segretario del Pd, Pierluigi Bersani, se il suo partito intendesse votare il fiscal compact e lui rispose "non sono mica matto, questo è un meccanismo da strozzini, vuol dire mettere in ginocchio l’Italia, ci obbliga a indebitarci per 20 anni per pagare debiti, che senso ha? Non lo farò mai". Pochi mesi dopo, il Pd lo votava all'unanimità. Mario Monti era stato eletto premier per imporre questa decisione. Il 15 agosto del 2011, a Cortina d’Ampezzo, l’allora ministro dell’economia, Giulio Tremonti, rispondendo alla stessa domanda, dichiarava: "non diciamo sciocchezze. E’ un follia e un suicidio e il popolo della libertà non consentirà mai l’applicazione di questo parametro il cui fine consiste nel depauperare l’Italia senza scampo". Il suo partito, Pdl, pochi mesi dopo, lo votava all'unanimità insieme al Pd. Il 28 agosto del 2011 a Pontida, Roberto Maroni, allora Ministro degli Interni, a nome della Lega Nord dichiarava: "ma stiamo scherzando! Non lo firmeremo mai perché noi siamo in prima linea sul territorio a difesa delle imprese". Pochi mesi dopo lo firmava compatto insieme a Pd e Pdl. A Gennaio del 2014, il premier Matteo Renzi, non appena arrivato a Berlino dichiarò pubblicamente che l’Italia rispetterà fino in fondo sia il Fiscal Compact che l’obbligo di pareggio in bilancio. Per il Movimento 5 Stelle, questo è considerato il punto saliente del proprio programma elettorale alle europee. Sotto la gogna di questa spaventosa cifra da trovare ogni singolo anno, dal 2015 al 2035, l’Italia annulla ogni possibilità di ripresa. La posta in gioco, oggi, è la più alta in assoluto mai giocata in Europa dal 1712. Consiste nella destrutturazione della spina dorsale europea per trasformare il continente in un gigantesco bacino d’utenza di individui schiavizzati dal bisogno, quindi obbligati dalla necessità e dalle circostanze a dover accettare per forza ogni imposizione, ogni scelta esterna, ogni dettame, senza più poter fare appello al proprio diritto, sancito e conquistato, di scegliere in piena libertà l’esercizio all’autodeterminazione. E’ una Guerra Invisibile. Ma non per questo meno micidiale di una guerra immediatamente percepibile per le rovine, i lutti e i crateri provocati dalle bombe piovute dagli aerei nemici. E’ la Prima Guerra Mondiale della società post-moderna cresciuta nell’esposizione globale dell’uso dell’alta tecnologia che produce una realtà virtuale. E’ la Prima Guerra dell’”Homo Electronicus” e, come tale, si manifesta attraverso l’uso massivo dei “droni globali mediatici”: quotidiani bombardamenti a tappeto dove, al comando delle invisibili fortezze aeree, si trovano i piloti dirigenti della truppa professionale asservita alla cupola mediatica. Costoro eseguono gli ordini dei colossi della finanza anglo-americana-tedesca che vedono la possibilità di potersi appropriare per sempre dell’intera nostra ricchezza nazionale. In questa micidiale guerra europea ogni nazione ha i suoi droni mediatici, a ogni popolo e a ogni etnia viene offerta la rappresentazione quotidiana di falsi ideologici, di cifre menzognere, dove alla realtà viene sostituita la surrealtà, creando uno stato di confusione permanente; dove le più folli assurdità vengono presentate come norma di riferimento; dove il buon Senso comune è stato cancellato, in modo tale da poter presentare delle soluzioni deliranti e folli come ragionevoli e sensate. Spread, trend, governance, fiscal compact, buyback, firewall, margin call, FMI, BCE, EFSM, WB, ISM, sigle, acronimi e termini per lo più in lingua inglese che stanno a significare la nuova simbolica di massa, proposta e riproposta fino alla nausea, presentata come i nuovi totem di riferimento. Un bombardamento regolarmente presentato e offerto all’ora di cena. Ma nulla è più precario, traballante, insicuro, quasi impossibile da controllare, di una gigantesca catena speculativa creata nel mondo virtuale delle transazioni bancarie, con investimenti sottratti ai bilanci ufficiali che da un momento all’altro possono determinare e provocare una gigantesca catastrofe finanziaria che farebbe scattare un effetto domino rovinoso. Vivono all’interno di un edificio traballante, terremotato (le banche e le istituzioni finanziarie) e si avvalgono della corruttela complice, nel disperato tentativo di salvare un sistema di valori, di relazionalità e di scambi che loro stessi hanno distrutto giorno dopo giorno, nella più totale dimenticanza e irresponsabilità, perché troppo presi dalle illusioni megalomani covate nei castelli dorati di un territorio di privilegio immeritato. Sono l’antico passato medioevale che ritorna, nel tentativo di ripostularsi per costruire un futuro che non esiste e per cancellare definitivamente, una volta per tutte, le conquiste nate dalla rivoluzione francese in poi. Il futuro, invece, sono i giovani e tutti coloro che hanno mantenuto saldo il Senso e il Significato dei valori dell’esistenza. La Guerra Invisibile è la guerra tra un’oligarchia di privilegiati che rappresenta gli interessi della finanza speculativa planetaria sovra-nazionale e i cittadini dei singoli popoli e delle singole nazioni. Combatterla, questa guerra, è un dovere e un diritto di ogni cittadino europeo. E’ per questo motivo che il Movimento 5 Stelle ha messo al primo posto questo punto, nella piena consapevolezza di star combattendo una guerra: da una parte l’oligarchia del privilegio acquisito garantito, dall’altra le istanze della collettività". Sergio Di Cori Modigliani *Dal libro #VinciamoNoi di Sergio Di Cori Modigliani (Adagio, 2014), con l'introduzione e primo capitolo di Gianroberto Casaleggio- IN USCITA A MAGGIO 12 #Vinciamonoi Tour - Napoli MoVimento 08.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di Beppe Grillo ha fatto tappa a Napoli! Guarda il video VINCIAMONOI! “E’ bellissimo trovarmi qua, dove è nato Toto! E’ bellissimo! La maggior parte degli abitanti di questo quartiere non sono qui davanti, sono dentro le case! Annidate, famiglie intere lì dentro che sentono! Vogliono capire… uscite da lì! E’ fantastico, bellissimo! Ha un senso qua, perchè qua è nato già qualcosa! Io in Campania ci vengo da anni, lo sapete benissimo che ci vengo da anni! A fare le grandi battaglie sugli inceneritori… discariche! Non mi avete mai portato a vedere il Golfo di Napoli, sempre in una cazzo di discarica o di un inceneritore! Bene, bene… (…)" L'Unità delle balle Una follia a 14 corsie Minipost 09.05.2014 Ecologia 09.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); L'Unità: "Da Bari, in una piazza riempita a metà, e calda solo per un centinaio di affezionati sotto il palco, Beppe Grillo...". L'Unità ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici. Soldi tuoi, soldi nostri. Stamattina, parlamentari e regionali 5 Stelle saranno presenti al presidio in via Cesare Battisti a Paderno Dugnano, per fermare Serravalle che vuole fare le prime rilevazioni. L'autostrada a 14 corsie in sopraelevata in pieno centro abitato è una follia impensabile che noi fermiamo in maniera risoluta. Il Comitato Interramento Rho Monza ha scritto al Giudice del TAR una lettera dopo la sentenza del 24 aprile in merito al ricorso del Comune di Paderno Dugnano, rimandando ogni decisione sulla sospensiva della Rho Monza al febbraio 2015 quando l’opera sarà già in gran parte realizzata: Caro sig. Giudice, noi siamo dalla Sua parte! Noi tifiamo per Lei. Ci è sembrato opportuno, chiarificatore e giusto, iniziare questa nostra lettera aperta chiarendo fin da subito “noi” da che parte stiamo. Stiamo – e staremo sempre – dalla parte della Giustizia. Quella giustizia che, leggiamo nei Tribunali non senza un brivido che ci percorre la schiena, “...è Uguale per Tutti”… e, ci permetta di aggiungere, è Amministrata nel nome del Popolo. Quello che qui sta accadendo, sig. Giudice, è che qualcuno l’ha voluta mettere sotto scacco. Non ci creda così sprovveduti, noi abbiamo ben chiara la condizione in cui Lei si trova a dover operare. Ci è chiara la delicatezza della situazione che dovrà affrontare in sede cautelare e ci sono chiarissimi gli interessi in gioco. Ci è, infine, chiaro che una Sua mossa o escluderà noi dalla tutela giudiziaria prevista dal nostro ordinamento (salvo magari riconoscerci un risarcimento successivo alla realizzazione dell’opera) o lascerà EXPO senza un’opera connessa. Sig. Giudice, le assicuriamo che nessuno di noi vorrebbe trovarsi nella Sua situazione. La invitiamo però ad una riflessione: perché ora? Perché proprio ora che Expo è alle porte? Perché con tempi così ristretti e, soprattutto, per colpa di chi tutto questo? La risposta è semplice ma non la daremo. Sarà chi legge queste poche righe a ricavarne un dunque. Sig. Giudice, bastano pochi dati certi per risolvere l’arcano: - 2006 Anno in cui nasce il Progetto - l’opera NON rientra nelle opere strategiche di Legge Obiettivo; - 2008 Milano vince EXPO – nel dossier di candidatura compare, tra le opere connesse, la RHO– Monza; 2010 Pubblicata la Gara di appalto – si sceglie l’appalto concorso per velocizzare i tempi - 2014 Decreto Via che riporta per la tratta che si contesta “fatto salvo l’esito del tavolo Tecnico”; intesa Stato Regione e Decreto di Localizzazione; approvazione progetto Esecutivo e dichiarazione di pubblica utilità; - 2014 è possibile, per la prima volta, ricorrere al Tribunale Amministrativo. Un progetto che nasce 13 nel 2006 non può costituire nel 2014, ben otto anni dopo, un’urgenza improrogabile. Gli unici atti che questi ricorrenti hanno potuto impugnare riportano in calce l’anno 2014. Non si poteva fare altro che aspettare di essere nella condizione di poterLe sottoporre le nostre ragioni, non prima e non dopo avremmo potuto farlo. Questo è il nostro momento. Sig. Giudice, Serravalle, Regione Lombardia, Provincia di Milano i ministeri e tutti i soggetti che qui si oppongono hanno deliberatamente determinato questa situazione, mettendo Lei, e noi tutti, nella difficile attuale condizione. Nel farlo, si è usata la leva dell’urgenza che, letti gli eventi degli ultimi otto anni, pare tardiva e pare costruita a dovere per renderLe la vita un po’ meno semplice. Questa artificiosa urgenza, costituita da ritardi propri degli Enti coinvolti, non può divenire l’ostacolo che ci nega l’accesso alla tutela cautelare del giudizio amministrativo. Qui però Le viene in aiuto quanto detto nelle prime righe di questo breve testo. Una volta in aula, tiri il fiato, e prenda il coraggio a due mani.. e se ancora non basta si giri e legga su quel muro quello che i nostri padri costituenti hanno impresso con forza nella nostra Costituzione e, crediamo, nel nostro sistema giurisdizionale.. “La Legge è Uguale per tutti”. Non Le chiediamo di darci ragione a priori, Le chiediamo di darci una chance, sig. Giudice, Le chiediamo di metterci il naso dentro. Questi Cittadini, questo Comitato, e Queste Associazioni Le chiedono di voler entrare nel merito della questione e decidere per l’una o per l’altra parte. Un rinvio al 2015 altro non rappresenterebbe per noi che una sconfitta su tutti i fronti. Cronoprogramma alla mano, in quei tempi, l’infrastruttura sarà, certamente , ad un punto di non ritorno. Ci saranno piloni, ponti, espropri, maestranze e cantieri che sarà impossibile azzerare. Sarà impossibile riportare lo stato di fatto che oggi si scorge attraversando le zone di progetto. Se dunque lì dovessimo passare e vincere il ricorso, a cosa sarebbe valso? Noi un risarcimento non lo vogliamo! Non vogliamo essere risarciti, tanto più con soldi pubblici, ma vogliamo che sia tutelato il nostro diritto alla salute, a vivere in un ambiente salubre e a godere del nostro territorio al pari di chi, fortunato, non abita nelle adiacenze di quello che sarà l’ennesimo ecomostro di una periferia abbandonata. Nessuno si è mai opposto all’opera in astratto, ma un’opera realizzata e progettata nel ventunesimo secolo, non può e non deve ricalcare quei canoni fallimentari introdotti negli anni sessanta ed abbandonati ormai da tempo in gran parte del mondo civilizzato. Interrate l’infrastruttura! E allora, sig. Giudice, scacco matto in tre mosse! Il Comitato Interramento Rho Monza Neanderthal man Muro del pianto 09.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Berlusconi è ormai un nome evocativo, crepuscolare. Ci riporta al nostro passato, come quelle vecchie canzoni che riascoltate ci proiettano ad altre età, i cosiddetti "good oldies song". Chi non si ricorda "Neanderthal man" e chi non la associerebbe subito al vecchio pregiudicato? I'm a neanderthal man/ You're a neanderthal girl/ Let's make neanderthal love/ In this neanderthal world... Il suo partito sta scomparendo, lo votano ormai i nostalgici e qualcuno dei suoi coetanei. Quando va in televisione fa crollare lo share che, per un prodotto televisivo quale lui è, è il punto di non ritorno. La sua politica dei due forni, così battezzata da Brunetta, in cui un giorno salva il governo Renzie (per un alto senso di responsabilità...) e lo stesso giorno lo critica (per salvare la faccia), politica che gli farebbe perdere voti è in realtà sempre la stessa, perché sempre di un forno solo si tratta: delle sue aziende e dei suoi interessi economici. Finché rimane in naftalina e appoggia il governo Renzie/Napolitano salva il malloppo, in caso contrario del doman non v'è certezza come ai tempi in cui gli subentrò Rigor Montis e il suo impero economico stava franando in pochi giorni. Nel gioco della Torre tra Forza Italia e tutti coloro che ne fanno parte e i suoi interessi economici Berlusconi non ha dubbi, non si fa remore a sacrificare il suo vecchio partito: non ha un programma, non fa opposizione ma neppure governa. Non c'è una sola ragione per votarlo. A questo punto meglio appoggiare il suo sosia telecomandato, Renzie, se questo serve a salvargli il culo. E' un ermafrodita politico. Ha già messo le mani avanti per il dopo elezioni (per il bene del Paese...) se l'economia dovesse tracollare è disposto alle larghe intese, anche larghissime. Cosa non si fa per l'argenteria di famiglia. Un consiglio non richiesto ai forzisti, abbandonate la nave, il comandante ha già preso il largo con l'unica scialuppa di salvataggio. 5 giorni a 5 stelle/39: #schiavimai I disastri economici di Renzie Minipost 09.05.2014 Minipost 09.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Schiavi mai di chi difende la trattativa Stato-mafia e vuole affossare giudici dalla schiena dritta come Di Matteo. Perché come ricordava Peppino Impastato, assassinato il 9 maggio di trentaquattro anni fa: la mafia è una montagna di merda. Schiavi mai di chi spaccia il precariato a vita come lavoro. Schiavi mai di chi propone leggi elettorali truffa che non permettono ai cittadini di scegliere i candidati. Schiavi mai delle lobby delle fonti fossili e degli inceneritori. Perché il futuro deve essere efficiente e innovabile. Schiavi mai di chi propone trattati di libero scambio tra Ue e Stati Uniti che mettono in discussione gli standard ambientali, sociali ed i diritti dei lavoratori europei. Schiavi mai di chi vuole l'impunità per i politici corrotti". M5S Camera e Senato Scarica e diffondi il magazine di 5 Giorni a 5 Stelle googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Produzione industriale in calo dello 0.5% a marzo rispetto al mese di febbraio. Il calo è enorme non solo su base mensile ma anche su base annuale visto che si tratta di -0.4%. Come fa il PIL a crescere quest’anno con questo trend lo sa solo Renzie. I dati Banca d’Italia appena usciti dicono che i prestiti del sistema si sono contratti di 3.3% su base annua. Il break down qui è -1.1% per le famiglie e -4.4% su base annua per le aziende. Infine il tasso di crescita delle sofferenze è pari al 23% anno su anno. Un disastro. 14 #Vinciamonoi Tour - Reggio Emilia MoVimento 09.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Il #Vinciamonoi tour di Beppe Grillo A Reggio Emilia! Guarda il video! VINCIAMONOI! "Io me lo ricordo Del Rio che diceva "io una volta che lascio il posto da sindaco torno a fare il ricercatore!" Tra un po’ andrà dall’altra parte e farà il RICERCATO! Comunque signori, è inutile che io vi dica le stesse cose che vi hanno detto loro! Qui è successo qualcosa, in me ad esempio, ma anche in voi. Io sono sempre quello. Sono sempre quello lì che grida, dice le parolacce, che viene tacciato come il fascistello populista che dice le parolacce che è volgare che è rabbioso che è cattivo! Il nano dice che io sono cattivo! Perchè vuole spaventare la gente della mia età, i settantenni. Gli dice: state attenti quello lì arriva vi taglia la pensione: è vero! E’ vero io la taglio la pensione, noi la tagliamo la pensione, mettiamo un bel tetto a 5000 euro lordi di massima e con la differenza portiamo su le minime! Quindi i pensionati che avranno 7 8 10 20 30 mila euro di pensione dovranno pensare che io sono cattivo! Ma io sono cattivissimo col nano! E allora questo nano questo Renzie, questo ebetino… non mi viene neanche voglia di scherzare! Ho letto un libro di Edgar Allan Poe dove lui narra di una tortura medievale che si chiamava il morto e il vivo! La tortura era legare un morto a un vivo, quando vedo Renzie e Berlusconi non so chi cazzo è il vivo! [...]" Beppe Grillo a Reggio Emilia Continua ... Guarda il video integrale Defranceschi fuori dal M5S Minipost 10.05.2014 591 Comuni a 5 Stelle al voto MoVimento 10.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); La Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna chiede a tutti i partiti della Regione di restituire 150mila e 876 euro di spese effettuate nel 2013, considerate irregolari dai giudici contabili. Si tratta in particolare di costi per il personale, consulenze e cancelleria. Il gruppo consiliare con la cifra maggiore è il Pd, a cui vengono contestati poco meno di 85mila euro. Poi il Movimento 5 Stelle, con 22mila, l'allora Pdl con più di 20mila euro e l'Idv con 10mila. E infine si va dai 5mila euro della Federazione della sinistra a Sel, ultima con soli 645 euro. A seguito di questa richiesta formale della Corte dei Conti il consigliere regionale Defranceschi è sospeso dal M5S e diffidato a utilizzarne il simbolo. Il M5S ha grande rispetto della Corte dei Conti e se si viene sanzionato si chiede scusa e ci si autosospende. 15 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); A maggio oltre alle elezioni europee ci sono anche le elezioni amministrative. Il M5S parteciperà con una propria lista in 591comuni con circa 10.000 candidati. Nessun candidato è stato condannato neppure in primo grado, ogni lista si è organizzata in modo autonomo e spontaneo, tutte liste di cittadini che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per migliorare la cosa pubblica. Questa è la democrazia dal basso, la democrazia diretta, senza capobastone e capopanza. Fatta da cittadini che per servizio civile si impegnano a cambiare il Paese per sottrarlo alle cavallette delle larghe intese e per costruire un futuro per le nuove generazioni. Le percentuali Expo di D'Alema Minipost 10.05.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Dopo la retata di Expo2015 emergono nel Pd dell'indimenticato "Conto gabbietta" le prime dichiarazioni difensive. Immancabile D'Alema con le sue percentuali "Ho calcolato che il 40, anche il 45% delle persone inizialmente accusate poi vengono prosciolte, e ho preso una certa prudenza". La Picierno è sicuramente andata a scuola da lui per le sue sparate televisive. La risposta di Marco Travaglio "Solo il 5% degli imputati di Tangentopoli furono dichiarati innocenti, gli altri "prosciolti" erano colpevoli e anche rei confessi, anche se poi furono salvati da leggi che cambiavano i reati o cestinavano le prove, e dalla solita prescrizione (che fra l'altro salvò anche lui)" da il Fatto Quotidiano di sabato 10 maggio 2014. 16