••
• •• 'AD". • ^
- .a.•
< ,00.0-`
ANNO VIII. N. 39
41-• '` •
ABBUONA/ti:ENTI NEla REGNO
L. 10 anno — 5 mineetre — 2, 50 trimea4
Fuori Stato aumento lame postali
U ffi zi() — Laaaoriso
1(.•
Contesimi 10 il numero — Arretrato 510.
I pagamenti IAD $ono validi se non fatti
~Aro ricevuta firmata dal Diretsers propri accrio
GIORNALE
Gli aspiranti, per essere ammessi all'asta,
dovranno prima dell' apertura dell' incanto
presentare alla Segreteria provinciale:
1.0 Certificato di idoneità e moralità prescritti 1111' art. 2 del capitolato generale;
2.9 li certificato di deposito fatto nella
cassa provinciale, per cauzione rtrovvi$oria,
dellà somma di lire 500, in numerano o in
PROVINCIA DI PISA
biglietti della Banca, Nazionale, od .anche
cartelle del Debito pubblico al corso di Borsa;
AVVISO D' ASTA.
quali somme verranno restituite dopo terminato l' incanto, ad eccezione di quella
Approvato dal Consiglio provinciale con
spettante al deliberatario, che verrà ritenuta
partito de' 18 ottobre 1871 il progetto del- dall'Amministrazione fino alla stipulazione
l' Uffizi° Tecnico provinciale de' 5 settembre
del contratto.
anno suddetto, riguardante la costruzione di
Entro giorni otto dalla data della aggiuun ponte sulla Fossa (limala al passo della dicazione definitiva avrà luogo la stipulavia provinciale Emilia;
zione del contratto d' appalto, all'atto della
Il R. Prefetto presidente della Deputazione
quale il deliberatatici dovrà presentare una
provinciale, in ordine a deliberazione della
cauzione definitiva fino alla concorrente somDeputazione stessa del dì 1.0 mese corrente,
ma di lire 1500.
Notifica:
Il termine utile, fatali, per presentare le
Che alle ore 12 meridiane di sabato, 25
offerte di ribasso sul prezzo deliberato, che
mese corrente, in una delle sale di questa
non potranno essere inferiori al ventesimo,
R. Prefettura. avanti di - esso assistito dal
resta fin d' ora stabilito in giorni quindici
Segretario della Deputazione provinciale, e
successivi alla data dell' avvenuto deliberacon intervento del cav. Ingegnere Capo delm eri t, o .
Uffizio Tecnico, sarà proceduto all' incanto
Gli atti relativi a questo appalto sono
per l' appalto di detti lavori sotto l' osservisibili a chiunque presso la _Segreteria, provanza dei capitoli generali e speciali de' 28
vinciale nelle consuete ore d'uffizio.
settembre 1871, in base al - prezzo d'asta di
Tutte le spese di aggiudicazione, contratto,
lire 13,6.13, 43.
registro, copia delle perizie e quallt' altro cc.
L' esperimento dell' incanto avrà luogo a
poseranno a intiero carico dell' Amministrapartiti segreti; perciò coloro i quali vorranno
zione provinciale.
attendervi devranno nel giorno ed ora sopra
designati presentare alla preside. nza, delPisa, dalla Segreteria provinciale
l' asta le loro offerte redatte in carta da
bollo da lire 1, debitamente sottoscritte e
Li 7 maggio 1872.
sigillate. Quindi, dietro lettura delle offerte
Il R. Prefetto
medesime l' appalto verrà deliberato a quell' offerente che resulterà il migliore oblatore,
Presidente della Deputazione provinciali
purchè abbia superato o raggiunto il limite
LANZA.
minimo di ribasso stabilito dalla scheda della
Deputazione provinciale.
PARTE UFFICIALE
s,
o
),
•
Appendice
1
DhLD 31
(,)
RACCONTO
DI
F. MARTINI
(9)
Il colloquio tra Mario ed Alberto fu lungo.
Alberto si mostrò pieno d'affetto e d'espansione con Mario, e questi si congratulò coll'amico che gli si mostrava più umano. Parlarono di Reno, di Campomoro, della lunga
dimora che il Loveni aveva fatto in Sardegna;
ma degli amori di Albeito non fu detta parola.
Questi non ne discorse, pauroso che Mario
gli uscisse fuori con un predicozzo; Mario non
volle entrarvi perché, non sapeva raccapezzare
ciò che fosse accaduto; non capiva come mai la
Contessa Alberici gli avesse scritto che Alberto era malato, quand'era sano: perché gli
avesse scritto che v'era bisogno urgente della
sua presenza a Firenze presso l'amico mentre
l'amico lo rivedeva con piacere sì, ma non
aveva da dirgli cosa alcuna di singolare importanza. A scanso di equivoci tacque: tacque
dei sospetti che egli aveva intorno all'amore di
Alberto e di Laura; tacque della lettera ricevuta da lei; e si propose di valersi della lettera stessa per arrivare a mettere in chiaro
le cose.
Difatti dopo aver fatta colazione con Al-
3
a,
ta
a,
e,
ta
(I) Proprietà letteraria.
v»
-
«int. 25 per linea o spazio di linea. Insetainsii
dopo la firme del gerente ',tal. 80 per line"
o spazio eerrismindeute.
berto e annunziato che si sarebbe trattenuto
qualche giorno a Firenze, si vestì, lasciò
l'amico e prese la strada di casa Alberici.
Quando Mario, annunziatole dal servitore
entrò nella stanza, la Contessa arrossì leggermente: Mario se ne accorse, e credè trovare in
quel subitaneo rossore la conferma della opinione in cui era venuto rispetto a lei e al
movente della sua lettera.
— Buon giorno, Contessa.
— Buon giorno, Loveni: bisogna proprio
dire con lei « chi non muor si rivede».
— Lo sa, vado l'inverno a caccia in Sardegna: mi ci son trattenuto quattro mesi; ma,
più d'ogni altra persona, deve condonarmi le
assenze prolungate, lei, che conosce i miei gusti,
le mie abitudini.
— Gusti, me lo lasci dire, un po' singolari,
e abitudini un po' selvatiche. Dio mio! chi
avesse avuto a dire che quel Loveni elegante,
pieno di brio, che tutti abbiamo conosciuto
qualche anno fa, sarebbe andato a fare l'anacoreta a Campomoro, e a passare il carnevale
in Sardegna! Mi pare un sogno. Ma che cosa
ci fa tutto l'anno in campagna?
— Primo punto dimentico la città: ed è già
questa una bella cosa. Sto solo; è un danno
largamente compensato dalla lontananza di
tutta la gente noiosa che dovrei sopportare a
Firenze. — I pochi amici dei quali mi preme
vengo ogni tanto a trovarli spontaneamente;
e ad ogni modo mi affretto a rispondere ai
loro inviti quando hanno la bontà di chiamarmi.
Laura arrossì di nuovo; poi:
— Ma e perchè non viaggia piuttosto?
— Perchè non mi paro che ne inetta il
conto; a Parigi, a Berlino troverei costumi
*0
V
11,b-
...-
1■39~~4
POLITICO
PARTE NON UFFICIALE
-
Att giudisiari. amministrativi e avviai particolar.
E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PIZUVINCIALE E COMUNALE
Pisa, 15 maggio
el
111 iPIS1
o.
V
ALB w tnirzi rNswir.raom
••
so.
Pubblicazione Giovedì e Domenica,
---
UFFICIALE PER Gli ATTI GILIOlZIARI ED ililiiiINISTUTIVI
Avv. Gaetano Frediani.
e
sa
16 Maggio 1872.
Giovedì
Vè
.
n.
Non ai &esimie respunaabilita "hp per le
as.oeiaziolii fatte all'uffisio del tomaie.
Eugenio Marradi 'S'ind. di Collqoitetti.
Francesco Rossi Ciampolini Sindaco di
Ch ia nn i.
Ci vien rimessa la seguente:
•.•
ar t
sib4
r.■•
Sig. Direttore
del giornale La Provincia
(p.
Pisa.
I sottoscritti Sindaci dei comuni del
Collegio Elettorale di Lari
Dichiarano
Che essi non ebbero mai nè pressioni nè consigli dal R. Prg4to di Pisa
intorno alla scelta del Deputato del
Collegio. Magistrati indipendenti respingono con disprezzo le accuse che a
loro sono mosse; sicuri che gli onesti
saranno persuasi che essi non piegano
nè piegheranno mai dinanzi alle intimidazioni di palazzo o di piazza.
Per non tacere di fronte alle insinuazioni s ritte nel giornale L'Eco del
Tirreno, n.° 71 anno Corrente, pregano la gentilezza di Lei , sig. Direttore, a voler inserire nella prossima
pubblicazione dei suo accreditato giornale La Provincia di Pisa la presente
dichiarazione.
Li 14 maggio 1872.
.
Massimiliano'nalestri Sind. di LOrengpla.
Avv. Egidio Piori Sindaco di Fauglia.
Cesare -Ouidi Sindaco di Santa Luce.
Curzio Pieri Sind. di Rosignano
Giuseppe Bi e n ti n esi Sindaco di Orciano
Pisano.
Masi Pietro ff. di Sindaco di Riparbella.
Doni Michele Sindaco di Castellina Marittima.
ed ambienti che conosco. Per vedere qualchecosa di nuovo bisognerebbe andare in Persia,
nel Giappone, nella Nuova Zelanda; star fuori
qualche anno; rischierei di trovare Reno morto, al mio ritorno.
— Oh via! non dica di queste cose: perchè vuol far credere di esser divenuto così
misantropo da non amar più che il suo cane?
— Ho scherzato: ma gli è proprio che non
mi divertirebbe viaggiar solo: oh! è un disegno che ho fatto tante volte; credo che non
lo effettuerò mai; seppure Alberto Valmarana non si determinerà ad accompagnarmi. —
Oh! a proposito, l' ho veduto, sa?
— Ah! disse Laura nascondendo con sufficiente artifizio la propria emozione... — Ebbene?
— L hanno ingannata fortunatamente,
Contessa. Alberto non è malato; ha quella
solita melanconia che gli si è cacciata addosso
da qualche tempo... e che accenna, è vero,
ad una malattia, ma ad una malattia morale. E se è così, Contessa, io ci posso far
poco o nulla.
— Ma .... è tranquillo?
— Mi è parso.
— Tanto meglio! non mi scuso con lei
d' averle scritto a quel modo, prima perchò
l' 'ho fatto con una buona intenzione, poi perchè mi sono procurata il piacere di rivederla.... E quando lo ha visto?
— Stamani.
— Hanno parlato molto insieme?
— Sì, di cose indifferenti. Le dico, non mi
è parso peggiorato. Certo non è più il Valmarana di prima,, di quattro o cinque mesi
fa. Son persuaso che qualche cosa mi nasconde.... Ma che cosa, poi? Ha malato il
•■
r›.
Nella Gazzetta Livornese di (veseoggi, sotto la. rubrica « Cronaca della
Città » si legge:
tr'
« La commissione d'inchiesta per l'elezione
del collegio di bari. partì ieri mattina per
Collesalvetti e Fanglia. all'oggetto di verificare molte accuse di brogli o di violenze che
diconsi essere state commesse in que'dne paesi
da fautori del Dett.
« Gli onorevoli conlrais,ari 81 propengono
tenere la più stretta riserva intorno al restiitato delle loro indagini, e tengono alla larga
i molti sollecitatovi dell' un partito e .lel e
l'altro, che vorrebbero prencupare il libero
giudizio della cominissione.
« Noi speriamo che il coscienzioso esame
della commissione giungerà facilmente a far
luce su questa scanlalosit faccenda. Ma uno
tra i commissari, esperto per molta pratici%
nelle inchieste di simil genere, dovette già
dichiarare che il caso attuale si presenta intricatissimo e pieno di difficoltà, promosse
specialmente- dallo spirito fazioso ed appassionato di molti tra gli accusatori di ambo le
parti.
•"I
t•
es 4
s•
ssi
:111
i.
••••
VP•
1•1
••
•
ha
Pie
•'
od
•1
Ora, noi siamo in grado di assicurare
formalmente che nessuno della parte
alla quale noi ci onoriamo di appartenere si è presentato per preoccupare l'animo degli onorevoli Commissari, o per
pregiudicare le decisioni eh' essi saranno per prendere.
I.
0.4
•I
.0
111'.•
cuore? Lo suppongo, e non me ne stupisco.
Alberto è arrivato a quell' età nella quale si
combatte l' ultima e più fiera battaglia
contro le passioni. Per alcuni è ambizione ;
bisogno di lotta, di movimento, di gloria; per
altri smania di ricchezza, di comodi, di agi;
per quelle nature disgraziate finalmente che
sopravvivono alle prime delusioni, e nelle
quali la speranza perpetua il dolore, è desiderio di affetto, è necessità di riposare
I' animo e la mente nelle gioie ineffabili d'un
amore, che allegri di un ultimo sorriso il tramonto della gioveytù. — Alberto è di cotesti
uomini. —
Laura si mantenne per un momento in silonzio:' poi, fissando gli occhi in quelli di Ma-
• i
■•1.1
*•41
foi
•
•I
.N1
•
•
›gi
•
rio, domandò:
— E che cosa ne peusa9
— Ma.... nulla.
•
.otg
•
o•
•
Come
Scusi,s
ego.
api Le ho già. detto che
sou
non mi stupisce punto lo stato d' animo nel
quale si trova Alberto. Circa al resto, che
vuole che le dica ?.... Bisognerebbe eh' io sapessi qual è la donna a cui si volgono i suoi
pensieri e
—E
— E lo ignoro.
Mario si interruppe per un istante; poi fis-
■oi
•
•
hi
•
sando alla sua volta gli occhi in quelli di
Laura, continuò:
— Alberto ha il cuore fatto in un modo
curioso; tutto le volte che ci penso mi vengono in mente quelle stupende anfore di ve-
)9
•
tro che facevano a Venezia nel cinquecento.
Possedute da chi ne conosco il valore e non
dimentica mai che sono fragilissime, acquistano ogni giorno di pregio; messe in mano
■!•
•
•
•
,
'A
••■••••..._ ■•••■•••••
• Sie • el ar IP !lin, 411••
• Mi .
• s•
•ir• tomo ••• aoa •111*.
••h
drot-:.•
4
•• • •
•▪
%IR
^4.,. e.
e.
e■ arma •• tioNde • ■ tir'4 ** f1I4ocy - s7sì• o* ■07N* o* ai'Mè "_01~• 19jr`k_"_P"41,27'.~11111~1111111M"..~
Delle dichiarazioni di quel giornale tenuto se non dopo la costituzione del Consiglio di guerra.
prendiamo quindi atto come di una con— Leggiamo nella Patrie che al marefessione che molti sollecitatori « di una sciallo Bazaine si attribuiscono le più opparte » assediano la Commissione pre- poste intenzioni circa la sua difesa. Secondo
detta: e questa notizia saremmo in grado gli uni, il maresciallo farebbe opporre l' indi confermare anco noi, aggiungendovi competenza del tribunale, basandosi sulla
composizione del Consiglio, che non sarebbe
per di più che fra i medesimi si trovano conforme alla legislazione stabilita sotto l'imtaluni, che non dovrebbero davvero me- pero e la quale deve regolare i processi che
scersi in siffatti intrighi.
hanno attinenza cogli atti commessi quando
questa
legislazione era in vigore. Secondo
La Commissione si recò ieri a Collegli
altri,
egli si raffermerebbe in un sistema
salvetti, oggi a Fauglia per procedere a
che non sarebbe altro che una discussione
diversi interrogatorii.
di punti di diritto militare.
•
,o
4)
I) I A_ ifit 1c
•
•
Interno.
N
— Nella seduta del Comitato privato della
Camera dei Deputati di questa mattina (14),
in ossequio alla deliberazione presa nella precedente tornata, l'onorevole deputato Manfrin, a nome della Giunta, ha dato comunicazione degli studi fatti intorno ai progetti di
legge provinciale e comunale. Dalla esposizione suddetta appare che la Giunta, nel ravvisare lodevoli in se stesse le proposte mini„steriali, non le ha però riconosciute corrispondenti a quei principii liberali, ai quali
generalmente si desidererebbero informate:
nessuna proposta è stata concretata dalla
Giunta; dopo varie osservazioni generali sui
punti cardinali dei progetti, è addivenuto in
questa sola conclusione, che nella compilazione
di un nuovo progetto si debba tener calcolo dei
<lati statistici e delle circostanze di fatto, e,
abbandonato il sistema razionale, sostituirvi
il sistema speriMentale.
. Quindi il Comitato, dopo varie mozioni
-d'ordine proposte da parecchi deputati, ha deliberato che la discussione dei progetti sopraccennati venga po,sta all'ordine del giorno
immediatamente dopo esaurito l'esatne delle
convenzioni postali marittinie, ed intanto sia
sospesa la discussione del progetto sullo stato
. degli impiegati civili.
ai
•
V/
•
N.
eni
i
w.
Oh
SI
•b
,
,
N.
• 1
•
t•
1,4
!Io
04
IO
SS
PII
i••.1
•
.■
4.
lEs t ero.
t•
SI
— Un dispaccio da Versailles, in data
del 9, ai giornali parigini, dice che il maresciallo Baza,ine non si considera come de-
1.
•4
I.
era
re
■•■
O4
t*
-
.
■■
■
O1
•
lo•
•
114
et
od'
1.0
•
•I
o*
■./
A
h •
▪ ■
P. I
'‘eli
LO STATO DEL TESORO.
Pubblichiamo il prospetto mensile della
situazione del Tesoro.
Al 30 aprile scorso, essa è la seguente:
Attivo.
Fondi di cassa alla fine
. . L.
del 1871 .
Riscossioni a tutto aprile »
Stralci delle cessate am
ministrazioni . . »
Mutui stil corso forzoso
autorizzato prima del
1872
Crediti di Tesoreria fine
1871
151,719,781 42
389,003,475 62
441,206 49
681,228,885 83
113,078,491 43
t
•I
110 .
3•
,o)
.e
.
•
.0
11 •
.
le cose che egli aveva dette, poi:
— Non lo so neppur io — disse — ma
non lo credo.
— Cioè? — chiese Mario guardandola.
stupito.
— Cioè, caro Loveni, dubito che Valmarana possa trovare fra le donne che frequenta quella che ella gli desidera. — A buon
conto, tra le mie amiche una donna simile
non c'è. Non mi accusi di malignità; alcuno
sono troppo vane, altre troppo contente. —
— Sicché Alberto...?
— Alberto, creda a Me, farebbe bene a
venir con lei nella Nuova Zelanda. Si risparmierebbe probabilmente molti e profondi
dolori, o almeno troverebbe tra gente nuova in
paesi nuovi quella grande medicina che è
l'oblio. Lo sa ciò che fu detto di noi altre
donne: alle mani che ci fece Iddio il diavolo
aggiunse le unghie, e alle volte...
Il tuono dì voce della Contessa,. che aveva
un po' dello scherzevole e un po' del melanconico, poneva Mario indubbio intorno a eiò che
dovesse pensare. — Determinato ad andar sino
in fondo e trarre dal suo colloquio con Laura
le maggiori e più precise notizie, domandò risolutamente:
—
Ma ella dunque, Contessa, sa qualche
cosa?.. sa che nome porta quella donna...
- Non mi chieda di più, Loveni, la prego;
non so nulla: non posso dirle nulla; conosco
Alberto come lo conosce lei; so dunque quanto entusiasmo, quanto tesoro di affetti egli
chiuda nell'animo e.... lo compiango. — Se li
consacrasse ad una donna, degna di essere
amata da lui e che lo amasse colla stessa devozione di cui egli è capace, sarebbero due
creature troppo felici; risolverebbero il pro-
blema della. vita. Questo non è possibile.
Dio non consente cotesta felicità.... E ora,
conchiuse Laura sforzandosi di sorridere, parliamo di qualche cos' altro: deve avere tante
cose da dirmi!.. è tanto tempo che non ci
siarrro veduti!
— Volentieri — rispose distratto Mario.
E si provarono a continuare la conversazione,
ma non poterono fare un discorso filato. All' interrogazione dell' uno, l'altro rispondeva
con un monosillabo; poi tacevano ambedue,
perché ambedue pensavano appunto alla
sola cosa della quale s' erano proposti di non
Parlare più.
Finalmente Mario si congedò, ed uscì da
casa Alberici con opinioni molto diverse da
quello che professava quando vi entrò: persuaso, cioè, che Laura, amavaAlberto; Alberto
non pensava a Laura hè punto nè poco; —
ma era innamorato dì un' altra donna di cui
la Contessa sapeva ma voleva tacere il nome;
delicatezza. squisita che aggiungeva importanza alle previsioni di lei circa alle sorti
di Alberto. Bisognava scongiurare il danno
che sovrastava all' amico, e che gli veniva
da una donna... Ma qual era questo pericolo?
qual era questa donna?
Mario si propose di saperlo innanzi sera: e
per cominciare le indagini si messe a girare
per la città in cerca di qualcheduno che potesse, se non istruirlo compiutamente, porlo
sulla strada della verità, dargli qualche utile
uotizia, qualche indizio importante. Ma anche
questa non era facile impresa.
De' giovani frequentatori del bel mondo,
Mario, negli ultimi anni della sua dimora a
Firenze, tie avvicinava pochi soltanto.
I giovanetti scettici per ozio e briachi di
.%;■0
1:11.
sasswar
a
r--
Debiti di Tesoreria 30
.
aprile 1872. .
~
406,502,142 72
Somma. . L. 1,741,973,983 51
Passivo.
Pagamenti a tutto aprile 1872. . . . . L. 350,357,483 07
Stralci delle cessate amministrazioni . .
»
21 78
Debiti di Tesoreria alla
fine del 1871 .
.
1,049,231,050 58
Crediti di Tesoreria al 30
aprile del 1872 . . »
201,135,709 26
Fondo di cassa 30 aprile 1872 141,246,718 82
Somma. . L. 1,741,973,983 51
Da questo prospetto appare che ne' quattro
mesi le riscossioni hanno superato i pagamenti
di 39 milioni, che i debiti del Tesoro sono
cresciuti di 38 milioni e mezzo, intanto che
i crediti del Tesoro stesso sono aumentati di
88 milioni. Il fondo di cassa è perciò diminuito di IO milioni e mezzo.
Quello che merita speciale attenzione è
l'aumento delle riscossioni ne'quattro mesi
del 1872 in confronto del corrispondente periodo del 1871.
Quest'aumento è di 103 milioni. Eccone i
particolari:
Ricchezza mobile. aumento L. 28,783, 000
Imposta fondiaria. 19,582,000
Ta,sse sugli affari. 9,085,000
Macinato .
6,181,000
Lotto
4,443,000
Patrimonio dello
»
»
Stato . . .
3,822,000
Dazi di confine.
3,807,000
Privative . .
3,224,000
Servizi pubblici
2,252,000
Tasse di fabbrica»
273,000
zione . .
» 30,672,000
Rimborsi
Aumento L. 112,124,000
Si debbono dedurre per diminuzione:
Nelle entrate straordinarie . L. 7,523,000
Nelle entrate varie . . » 1,226,000
207,000
Nei dazi di consumo .
440,000
Nell' asse ecclesiastico .
Diminuzione. . L. 9,096,000
L'aumento che resta di 103 milioni apparirà assai considerevole a chiunque abbia seguito con occhio vigile le vicende della riscossione del Tesoro.
Bisogna certo fare una larga tara. Vi
nelle entrate una somma di 21 milioni di
versamenti della Banca poi prestito nazionale,
swknin-lre-rener-lorrsreas
a profani, non passerà un' ora senza che le
sien andate in bricioli. Io voglio molto bene
ad Alberto....
— Lo so.
— Senta: io non gli auguro dunque nè gli
chiedo di far la mia fine. Nessuno, lo creda
'Contessa, si assuefà per piacere alla vita che
conduco io e che ella chiama con molta ragione « selvatica ». Campomoro non è una pa,i tria; è un asilo; mi ci sono ricoverato, come
ci si ricovera in una capanna se ci sorprende sul monte la bufera. Ci sto meno male
che altrove, ma ci sto male; e ciò basta perchè
io desideri che Alberto non si conduca
'al medesimo punto a cui sono arrivato io.
Se dessi retta all' egoismo parlerei in altro
.modo; capisco che il giorno nel quale lin affetto possente entrerà nel cuore d'Alberto.,
io non conterò più nulla nella sua vita...
— Oh! no, Alberto sarà. sempre...
— Mi lasci dire: dico la, verità: deve essere
Così, così è sempre stato, e sarà; — nè posso
pretendere che avvenga l'oppoate quando entro in ballo io. Non me ne lagno; una sola
cosa dunque desidero: che Alberto ami una
donna la quale sappia amarlo, e amarlo
con quella delicatezza di sentimento che
tutto perdona perchè intende tutto. —
troverà? t'ha trovata? non lo so, e.„ e vorrei
saperlo.
Mario tacque e aspettò; gli pareva d'aver
detto tutto; parlato anzi con un certo garbo
e con quella maggior chiarezza che gli era
consentita dalle circostanze; aspettò dunque
che Laura si determinasse a uscire dalle
ambagi e confermasse apertamente le supposizioni di lui.
Laura parve meditare un momento sopra
04
i•
lo«
I•
.
— La Patrie crede però che tutto ciò non
sia vero e che il maresciallo, chiedendo il
processo, ha accettato il dibattimento sul
terreno in cui lo porrà l'accusa.
— Lo stesso giornale, mentre ripete che
è probabile la dimissione del ministro della
guerra, dice che diventa meno probabile che
al generale Cissey succeda il gener. Chanzy.
— Altre notizie farebbero credere che il
generale Letellier- Valazé debba essere il
successore del Gissey al ministero della
guerra.
— La mattina, del 10 il sig. Thiers ebbe
un lungo colloquio col sig. Chasseloup La,ubat, relatore della legge sulla riorganizzazione dell'esercito.
— Il National afferma che la Commissione che si occupa degli affari del 4 settembre non ha terminato i suoi lavori. Essa ha
ricevuto circa cento ottanta deposizioni, delle
quali dieci al più sono stampate, ed è già
un mese che si lavora nella stampa. La deposizione del sig. Thiers non farà parte di
quelle contenute nel primo volume.
— È atteso a Parigi, di giorno in giorno,
il principe d'Orange, erede presuntivo della
corona dei Paesi Bassi.
— L' Indépendance Belge dice che l'imperatrice Angusta di Germania, nel suo ritorno
da Londra, si fermerà a Bruxelles per far
visita alla regina del Belgio.
— Il Temps ha da Madrid, 9 maggio, il
seguente dispaccio.
a La voce si accredita, che Don Carlos sia
rientrato in Francia il 6.
« Il governo calcola a 8000 il numero
degli insorti che sono stati fatti prigionieri
e che domandarono di fare la loro sottomissione.
a Una colonna di truppe sortita a Bilbao
fu respinta con perdite degli insorti.
Si segnala unitgitazione repubblicana
nella provincia di Cadice ».
I dispacci ai giornali esteri e le notizie
della stampa spagnuola accennano a speciali
sottomissioni di insorti, senza annunziare alcun fatto degno di nota.
— La Freie Presse dell' 11 pubblica i seguenti telegrammi:
« Agram, 10. — Questa notte sono avvenuti gravi disordini per le vie. A Sarnobon
si tentò di appiccare il fuoco ad alcuni edifizi. — Le elezioni a Carlstadt avranno luogo
il 23 corrente. Tutti i giornali dell'opposizione furono sequestrati quest'oggi.
Londra, 10. — L L rivoluzione del Yucatan sembra termiaata. — Merida venne
occupata dalle truppe del governo.
Madrid, 9 (ore 7 112 pom.) — In questo
momento si annunzia ufficialmente che
forza principale dei carlisti, 3000 uomini, ha
capitolato.
— Un telegramma ufficiale di Madrid in
data del 12, dà le segueuti notizie.
— I capi delle bande Recoudo, Ugarte e
parecchi altri sono stati fatti prigionieri con
altri 300 individui alla frontiera francese, e
consegnarono le armi.
I generali ca,rlisti, Elio, Rada, Livio furono pure fatti prigionieri ed internati in
Francia.
La Na,varra è libera dai carlisti.
Le bande della Catalogna, che erano comandate da Tuento da Ratera il quale morì
in un combattimento, chiedono l' indulto;
quelle di Pigol e Porta, hanno deposto le armi.
Il generale in capo dell'esercito del Nord
è arrivato colle sue truppe nella Biscaglia,
ove pure fra breve le bande saranno disperse
e l' insurrezione sarà così terminata.
....3•12.1•111.121110111•IrrJOMMIL-
re
••
"41C
_Jar
mir
JEN, vat
■411i low abo.;••■• gas• ak#.■Tab a.»
noja, non di altro smaniosi che di falsare la
istintiva gentilezza de' modi ; signori per
nascita e facchini per gusto; petits maitres
di bassa lega, in cerca di Ninons de Lenclos
da strapazzo ; prodighi senza generosità,
fastosi senza eleganza, viziosi senza energia;
questi ragazzi decrepiti, che hanno amato a
Doney, e pensato alle Cascine, questi urtavano singolarmente i nervi di Mario, che non
aveva pazienza per sopportarli. Con loro era
brusco sempre: qualche volta, suo malgrado,
scortese.
Un giorno uno di loro gli domandò:
— Perché alla tua età non pigli moglie?
E Mario:
— Per paura di avere un figliuolo che ti
Egli dunque non frequentava che coloro i
quali, come lui, tenevano, per dirla col Giusti, una gamba nel mondo del buon tuono e un'
altra in quella del buon senso; che sapevano
a tempo godere la vita e a tempo adoperarla
utilmente; ultimi ramponi di quella stirpe di
gentiluomini che fu decoro della Toscana, prima che l' aristocrazia del sangue mancando
a tutti i doveri perdesse tutti i diritti, e cedesse il luogo alla nuova aristocrazia del denaro, più vana, più dispotica dell' altra, e
meno dell” altra generosa e cortese.
Questi giovani, co'quali Mario si compiaceva.
in altri tempi vivere in qualche dimestichezza, erano pochi; aggiungasi che Mario, dimorando in campagna, li aveva come suoi dirsi perduti di vista, e che essi sarebbero stati
meno idonei degli altri a procurargli le notizie.
che cercava.
Pur nonostante Mario non si sgomentò. Sapeva, che Firenze, sia detto con tutto il ri-
••
• ilif•PlD
-
• ia
-
•—,1.111111~~ min
rb.
.•
1."
7 milioni d' interessi di obbligazioni ecclesiastiche non alienate, che nel 1871 non furono
incassati che in maggio, 15 milioni circa di
regolazioni nelle imposte dirette. Sono 43
milioni da levare, ma restano 60. In questi
sono comprese le entrate di arretrati ed e
_buon seguo. La sola Direzione generale delle
imposte dirette ha avuto un aumento d' entrata di 48 milioni. Ammessi, come abbiamo
detto, 15 milioni di regolamenti di contabilità, restano di maggiori incassi 33 milioni.
Ed anche le regolazioni di conti sono giove.Yoli, perchè avviano l' amministrazione ad
uno stato normale.
Ora, considerando gli aumenti che si ottennero al macinato, nelle tasse degli affari,
nelle dogane, nelle privative e ne' servizi
pubblici, si giunge ad una somma di circa 23
milioni. Essi sono un aumento effettivo nelle
tasse, che poco o punto dipende da arretrati.
Se adunque l' Amininistra,zione pubblica si
adopera efficacemente a riscuoi;ere gli arretrati e regolare i conti sospesi, vi ha però
un incremento nei prodotti delle imposte
assai soddisfacente, siccome prova dell' incremento degli scambi e dell' operosità del paese.
.42 72
)8'3 51.
183 07
21 78
)50 58
709 26
718 82
)83 51
luattro
amenti
o sono
t° che
itati di
dimisione è
o mesi
ite peccone i
.1A, C) .N A C
33, 000
82,000
l85,000
81,000
A3,000
15 maggio.
— Fino da mercoldì scorso, 8 corrente,
la Giunta municipale deliberava per urgenza di offrire lire 1000 per i danneg
giati dalla recente eruzione del Vesuvio.
La somma stessa venne di già inviata al
Duca di Castropignano Marchese d'Affitto,
prefetto di Napoli, presidente del Comitato centrale di soccorso.
Noi che fummo così generosamente soccorsi dalle altre città italiane quando la
sventura ci ebbe a colpire, è giusto e doveroso che ci affrettiamo a porgere soccorso agli altri colpiti dall'infortunio: e la
Giunta municipale col votare la somma
indicata, non fece che interpetrare i sentimenti della intera cittadinanza.
-
22,000
307,000
!24,000
152,000
l73,000
ì72,000
.24,000
te:
í23,000
226,000
207,000
140,000
-
)96,000
i appaibia, s eella ri-
- Di bene in meglio le serate della
Società del Quintetto.
Presero parte alla terza i signori: Tossizza in un concerto (Reverie) per violino
e piano, nel quale anco maggiormente che
nella prima serata, mise in luce i pregi pei
, Vi ha
ioni di
zionale,
denti Debernardi, Carpi, Lumbroso, Moro,
Chiocconi„ Regis, Valori, i quali accettando
in masaima la proposta, consigliano alcune
mende di forma.
Messa ai voti dal Presidente la proposta in
massima, è approvata all' unanimità.
Dopo non breve discussione è approvata a
grande maggioranza la redazione proposta
dalla Presidenza, modificata lievemente dagli
— Pregati, pubblichiamo:
studenti
Valori e Debernardi, e così cone,eVerbale dell'adunanza tenuta nella sera dell>
pita:
«
I
sottoscritti
studenti della Università
maggio 1872 dagli studenti della R. Univer«
di
Pisa
riunitisi
in
adunanza generale la,
sità di Pisa.
« sera dell' otto maggio 1872, avendo conoConformemente ali' avviso, di cui fu impe- « sciuta la deliberazione, dalla quale sono stadita la pubblica affissione; alle ore 8 o mezzo
« ti colpiti gli studenti Ciompi, Pasquinelli,
pom la, riunione essendo numerosissima si è
« Bagnolesi, Luti, e Diras, per i fatti accadichiarata aperta la seduta.
Università nei giorni 11 e 12
« duti nella
Lo studente Carpì ha dichiarato, che ap« marzo p. p., esprimono il loro voto perchè
pena conosciuta la deliberazione presa dalle
« S. E. il Ministro della P. I. revochi una
-Facoltà di legge e medicina verso alcuni com« decisione, con cui sono stia° distrutte in un
pagni di studio, al seguito dei fatti avvenuti « istante le speranze di loro e delle loro fanei giorni 11 e 12 marzo p. p. nella R. Uni- « miglio.
— È a nostra notizia che il cav. avv.
versità, un Comitato di studenti erasi costi4 Confidando, che S. E. il Ministro non
Felice Tribolati ha di recente fatto dono tuito, al fine di invitare gli amici e compa,«
vorrà non secondare un così spontaneo
al R. Archivio di Stato d'alcune perga- gni tutti di studio a riunirsi numerosi, per
« desiderio degli studenti, mentre gli rossomene. Mentre rendiamo al donatore la deliberare circa il da farsi, onde alleviare
( guano i sentimenti della loro stima, si sottodebita lode, non vogliamo lasciare questa la sorte di coloro, che erano stati dalle deli- « scrivano ec. ce.
occasione senza esprimere il desiderio che berazioni delle Facoltà anzidette colpiti. Gli
Il Presidente domanda all'Assemblea, se la
da quanti possiedono documenti antichi studenti avendo risposto numerosissimi all'ap- deliberazione presa debba essere inviata al Mivenga imitato il provvido esempio. È que- pello loro diretto dal Comitato, il medesimo nistro direttamente, o al medesimo per mezzo
sto il miglior mezzo di assicurare la loro Carpi li invita a voler procedere all'elezione del sig. Rettore; ed avendo messo ai voti la
seconda proposta, cioè di inviare la deliberaconservazione e di far sì che vengano in di un Presidente e di un Segretario.
Lo studente Moro propone, che gli stu- zione al Ministro per mezzo del sig. Rettore,
luce quandochessia le memorie delle famidenti Colncci e Casini funzionino respettiva- questa è approvata a maggioranza.
glie che servono sempre alla storia del
mente da Presidente il primo, il secondo da
EI sig. Presidente, dopo aver pregato gli
paese e spesso a quella della nazione.
Segretario e che gli studenti Carpi, Bruchi
adunati a volere nei giorni prossimi di gioe Ca,rdella siedano come formanti parte del
vedì, venerdì e sabato apporre la loro
— Mentre oggi, circa le ore cinque, un seggio di presidenza.
firma alla deliberazione, ha sciolto l'aduna,nmuratore attendeva al suo lavoro in una
La proposta Moro è approvata. •
za., essendo le ore 9 y, poin.
Il sig. Luigi Colucci pres. raccomanda agli
casa nella piazza di S. Francesco, è rimaLi 8 maggio 1872.
adunati la calma e la dignità: prega coloro
sto ucciso per la caduta di una volta.
I membri della Presidenza
che prenderanno la parola a volersi astenere
Luigi
Colucci
.Pres. — Arturo Cupi.
da qualunque apprezzazione così sui fatti avBruchi.
—
Domenico Cardella. —
— Società del Buonumore, Anno VI. venuti nei giorni 11 e 12 marzo, come sulle Guido
sini
Segr.
deliberazioni delle Facoltà Universitarie, e ciò
Gli Azionisti sono invitati ad interveni re
per
evitare
discussioni
e
conflitti
dispiaceall' adunanza generale, che sarà. tenuta in
voli, e per non nuocere alla sorte degli stat e
una delle sale del R. Teatro dei Ravvivati
STATO CIVILE
denti,
ai quali si vuole giovare, unico scopo
domenica 19 del corrente, per procedere alla
della
presente
riunione
essendo
quello
di
proelezione di tre Consiglieri, un Segretario, un
Dal dì 9 al a 12 maggio 1872 inclusive.
Vice-segretario, un Provveditore ed un Ca,s- curare di mitigare la gravità della deliberazione, che li ha colpiti.
Nascite denunziale
siero.
Maschi 45 — Femmine 4.
Lo studentel)ebernardi rivolge agli adaL'urna, starà aperta dalle ore il ant. alle
Nati morti 2.
nati uguale raccomandazione.
ore 2 poni., nella quale ora sarà proceduto
Ma t rimani.
Il Segretario dà lettura di uno schema di
allo spoglio delle schede.
Bruno Pietro del fu Niccola, impiegato, con
deliberazione,
proposto
dalla
presidenza,
sul
Pisa, li 10 maggio 1872.
Di Gaddo Isolina di Ranieri, possidente, ambedue
Il CONSIGLIO DIRETTIVO. quale il Presidente apre la discussione.
celibi, di Pisa — De Reincourt conte Mario AlesPrendono replicatamente la parola gli stusandro del fu conte Leopoldo, vedovo, -suddito
quali egli si distingue, eìoè una bellissima
levata di voce ed un' ottima espressione, e
che giustamente si può vantare di aver
trasfusi in lui l'egregio maestro suo Luigi
Quercioli; il signor Benutti (e non Menotti
come per errore fu stampato nel numero
decorso ) già Direttore della Fanfara del
Reggimento Guide, che concertò, questa
volta sul quartino, sorprendendo per 1' effetto che sapeva trarre da un istrumeuto
così ingrato; ed il sig. Colucci, che cantava
colla solita sua abilità la romanza della
fone ed altra romanza dell'Etra di Cortesi.
Oltre di questi, s' intende, chi assistè a
quella serata potè applaudire i componenti
del Quintetto nei vani pezzi d' insieme, e
specialmente nella gran sinfonia del Guglielmo Teli, eseguita a perfezione.
— Nella decorsa settimana sono stati eseguiti i seguenti arresti: Per questua 1, per disordini 7, per resistenza alla forza 4 > per ozio
e vagabondaggio 6, per ingiurie qualificate 2,
per furto 1, per violenze carnali. 1, per delazione d'armi vietate 1, per lesioni 1.
••
•
or.
a•
u
.
•
•I
•
rh•
e
• 1
1:1
Ph* ,
,:k 1
.0
>1. ‘
*o
.1
01
I•
• Il
>4
14,1
••
,nnet.
\.#
10
.
•t
••
›• P
O'gN
—
-
1 Effi4:
,
od
••••••••-•••■,„_._,
r•%,
>io
•
io
ele
•I
.0
•1
..4
•
✓e
spetto alla madre patria, è una città pettegolina alquanto; e gli pareva impossibile che
nulla fosse trapelato degli amori di Alberto.
Entrò al Caffè di Parigi. — Insieme con lui
v' entrò anche Alfredo Ferreri che Mario non
conosceva perché Alfredo giovanissimo, aveva
fatto il suo ingresso nel bel mondo appunto
quando Mario ne usciva. Alfredo, fu salutato
da un « finalmente! pronunziato in coro
da parecchi giovani che stavano seduti attorno ad un tavolino, e dei quali due sono vecchie conoscenze dei nostri lettori — Claudio
Piccardi e il Conte Olivares.
— Una bell'ora! — disse Claudio — era
fissato per mezzo giorno e son le due a mementi!
— Mi son levato adesso! rispose Alfredo;
mi pare che, finito il carnevale, a Firenze non
_si possa 'far altro che dormire!
— Eh! Dio mio! aspetta a lagnarti: è cominciata la quaresima da pochi giorni soltanto.
— Ma che importa? non e' è vita, non
-c'è brio: un mortorio: guarda le città grandi,
le vere città; Parigi, Vienna... là almeno ci
si diverte tutto l'anno.
— Andate a Vienna — disso l'Olivares.
— Andate... come volete che vada? quando i
Governi invece di sopprimere i passaporti sopprimeranno i biglietti di strada ferrata, e il
ministero dell'istruzione pubblica pagherà il
vitto e l'alloggio ai giovani che viaggiano per
istruirsi. anderò; ma per ora il genitore non
vuoi sentir parlar di viaggi; da un pezzo in
qua s'è fatto generoso COLMI uno svizzero.
— Fa' un debito...
— Ci avevo pensato anch'io. — Ma che vuoi?
bisognerebbe, se ci fosse questa famosa civiltà,
[sale la
per
maitres
Lenclos
erosita,
anergìa;
mato a
ti urtache non
oro era
grado,
,
ò:
soglie?
) che ti
coloro i
;o1 Giumo e un'
apevano
operarla
rpe d i
priancando
ti, e cedel dealtra, e
piaceva
iMes tia.rio, di;noi diriro stati
3 notizie
,ntò. Sato il ri-
4I
dividersi in famiglia le occupazioni; i figliuoli
fare i debiti e i babbi pagarli. —Ma niente.
tempi barbari, cari miei...
— E poi non metterebbe conto, soggiunse
il Marchesino Lunati — (un ragazzo di diciassette anni, già annoiato della vita e a cui
non rimaneva oramai da desiderare che una
sola cosa — la barba — ). Non metterebbe
contò! Parigi, Vienna o Firenze... sempre le
medesime cose e noja dappertutto.
— Ci sei stato tu?
— No; lui non è stato — rispose Claudio — che ai Bagni della Spezia l' estate
scorsa. — Ma, povero ragazzo, ha perduto le
illusioni tra Pisa e Carrara. Generosa cortesia
a chi glie le riporterà.
— Oh! esclamò l'altro impermalito, non c'è
bisogno di essere stato a Vienna per sapere
che vi si fanno le cose istesse 'che facciamo
noi — che c'è di nuovo a Vienna? domando.
— Mali! le Viennesi, per esempio...
— Oh! non pensate che alle donne voialtri — rispose il Marchesino. — V'ammiro in
coscienza: io ne sono stufo di già.
— Povero vecchio! esclamò Claudio —
sua età, si capisce; ha diciassette anni compiti!
e pensare che io, che ne ho dieci di più e
sono con un piede nella tomba, provo ancora
un' emozione singolare quando veggo le spalle
di Giunone e il piede di Cenerentola.
— No, via, Claudio finiscila: non tormentar
co'ttioi epigrammi — disse Alfredo — il mio
amico Limati — tu lo fai apparire peggiore di
quel che è. — È vero che dico un po' troppo
male delle donne quando è con noi; ma so
sapeste come le rispetta quand'è a quattr'occhi con una di loro!... —
— Sciocco — dammi un Virginia, disse il
-
Marchesino — io risponderò ai tuoi epigrammi quando mi avrai dimostrato che ti
diverti.
— Non mi diverto a Firenze: ma mi sarei
divertito, peresempio, a Milano.—Hai letto eh?
Claudio, che bel ballo ha dato il Barone
Saugiorgi!
— No — c' è un articolo che ne parla?
dov' è?
— Eccolo — disse Alfredo traendo di tasca
un numero della Perseveranza. —
— Da' qua.
— No, leggo io. — E lesse: « Il ballo dato
ieri sera dal Barone Sangiorgi nel suo magnifico palazzo presso Sant' Enstorgio fu dei
più, splendidi che si possano immaginare.
Ricchi ed eleganti costumi, quartiere magnifico, donne bellissime, cena squisita. —
nipote del Barone maritata al Marchese di
Villareale e venuta appositamente da Firenze,
faceva gli onori della casa con quella cortesia,
quella festività, quella squisitezza di modi
che tutti le conoscono. Portava il costume
di Margherita di Navarra con una grazia o
una dignità veramente principesca. — Ah !
se Margherita di Navarra era bella come
la Marchesa di Villareale, perdo la stima
a Enrico IV che la trascurò tanto ; e
capisco come il signor De La Mole si facesse
ammazzare per lei ».
— Ah! disse Claudio — guardate un po' che
idee! andarsi a vestire da Margherita di Navarrai te lo figuri, di', Alfredo, Guglielmo
Villareale messo a un tratto ne' panni di
Enrico IV? Pagherei qualcosa per sentirlo
parlar di politica col ministro Sully.
— Bisogna,trovargli una Gabbriel la d'Estrées!
— Sarà più facile — osservò l'Olivares!
•
• I
trovare una Gabbriella, a Guglielmo, che un La
Mole alla Marchesa.
— Eh no! rispose Alfredo. — La Mole
beli' è trovato — Alberto Valmarana.
Mario, che s' era rannicchiato in un angolo
del caffè, si volse verso il gruppo dei giovai e
continuò ad ascoltare il dialogo senza batter
occhio.
— Che ci ha che fare Alberto? chiese il
Marchesino.
— Non lo sai? Alberto è innamorato della
Marchesa di Villa.reale. È una scoperta che
ha fatta qui il Conte Olivares e di cui il gabinetto di Lisbona dev' esser già informato a
quest' ora. Tu non te n'eri accorto, eh? nemmeno io; ma noi non siamo diplomatici-, amico
caro.
— Difatti vi mancano duo requisiti, osservò l' Olivares — necessari agli nomini di
stato: la prudenza e la pertinacia,. Voi chiacchierate di tutto o dappertutto: e siete molto
abili nel canzonare gli avversari; non tanto
nel dimostrar loro che sono dalla parte del
torto. Io non credo alla mia infallibilità, ma
manco alla vostra: potrebbe darai bensi cho
un giorno o l' altro io vi provassi....
— Che cosa?
— Che vi ha tuttora, per onore della
diplomazia, qualche Segretario di ambasciata
il quale sa ciò che dice, e indovina
prima quello che voi non siete buoni di indovinare in dieci anni.
Queste parole suscitarono un vero baccano;
risa, epigrammi, proteste. Tutti volovan dira
la loro o tutti parlavano al tempo stesso.
Mario, cui premeva, di non esser visto d
Piccardi che non lo aveva scorto sino allo
profittò di quella confnsione ed uscì.
(Cosussa).
;Il
v.0
•1
N,‘
•.1
•
.0
•
Re
•
A
•
•
•
•
•
I
•
A.
V4
•
&.I
.
•
A
4 111,
A
•
re
•
<411
•
•
A
r:
*
•
•
e
•••
- gap •
'T, IIV • W •
•
II IP :AI, •
lita• r.•• •wer •ur- •••
a oh :a
4.1!
a".■■•■ "
11.•
Cid VI
eil .*ven sv io
OLI • 14.
J.
(Pq•
tarv
francese, con Conche Elisa Anna del fu Tommaso, suddita inglese, ambedue di Pisa - Bonanni
Giuseppe del fu Antonio, ramajo, suddito austroungarico, con Franchi Micol del fu Luigi, attendente alle cure domestiche, ambedue celibi, di
Pisa Vannucci Antonio di Luigi, bracciante,
con Venturelli Antonietta del fu Leonardo, cucitrice, ambedue celibi, di Pisa - Gabbrielli Pahmazio di Ranleri, bracciante, con Cavalzani Luv igilda di Torello, sarta, ambedue celibi, di Barbaricino - Daddi Giuseppe del fu Bernardo, calzolaro, con Barghini Felice di Gabbriello, attendente alle cure domestiche, ambedue celibi, di Pisa.
Gbelardoni Socrate di Ranieri, celibe, di anni
49, calzciaro, di san Marco alle Cappelle - Crudeli Giuseppe del fu Pietro di anni 42, coniugato,
Elvira del fu Martino,
Pisa -
,cuoco,
nubile, di anni 35, attendente alle cure domestiche, di Pisa - Brunini nei Ciabatti Carmina del
fu Angiolo, di anni O. attendente alle cure domestiche, di Pa - Bruni Antonio 'di Carlo, celibe,
di anni 24, tappezziere, di P;sa - Rabassini vedova Sanminiatelli Zabarella nobile .Giuseppa, di
anni 62, benestante, di Pisa- Nista vedova Casini Maria Allegra del fu Luca, di anni 70, bracciante. di Pisa - Tozzini Annunziata del fu
Francesco, nubile di anni 70. attendente alle cure
domestiche, li Pisa - Bindi Mariano del fu Rameri vedovo di anni 67, bracciante, di Cascina Falaschi nei Tredici Maria del fu Francesco, di
anni 62, bracciante, di Forcoli (Palaja) gnon Giulio, celibe, di anni 33, possidente, di Metz
i Alsazia - Pieracei nei Ghelardoni Fortunata di
Giuseppe, di anni •1, bracciante, di S. Ermete Yannucci Pietro di Candido, celibe, di anni 27,
bracciante, di Colesaketti - Del Re nei Bette-
01;
Di
Zil
I
I
•
IP!. t
16
•
I
p%
:l
0
,
,
Q/
IN
".1
V.
III•
(
•
N.
ill '
A
•
i
N.
Iro• t
• i
N.
A
V04
I.
4. 4
IN•
•1 '
P.
*4
t•
er. '
N.,
All 5
PP*
404
lei
104
.
h.
:11
IP
•4
IO
• 1
N.
.
k'..
o..!
•A>
4' '
spii
›.'
IO
■•■
.
04
104
'411
'0"
•4
l•
114
i.%
04
•
14
b.I
e
In esecuzione della sentenza proferita dal Regio Tribunale civile di
Volterra li 26 gennajo 1870, registrata con inarca da registrazione
da lire 1,10 annullata, dalla Cancelleria del tribunale stesso, e del relativo decreto del l' inni°. signor Presidente del tribunale suddetto in
data 18 aprile 1872, registrato con
marca da lire 1,20 annullata come
sopra, sulle istanze del signor cavaliere Giovan Bernardo Alberti domiciliato in Siepe, nelia sua qualità
di Provveditore del Monte non Vacabile dei l'aschi di detta città, con
domicilio elettivo in Volterra, presso
suo procuratore legale dott. Cesare RidOlfi, alla pubblica udienza
che sarà tenuta dal Tribunale civile
di Volterra nella mattina del dì 24
giugno 1872 alle ore undici, sarà
proceduto alla vendita per mezzo dei
pubblici incanti degli appresso beni
immobili spettanti alla signora Giuseppa Rubino vedova Cenerini nei
Picchi, possidente domiciliata a
Piombino, in tre distinti e separati
lotti, per il prezzo attribuitoli dal
perito signor Giorgio Piccinini con
la sua perizia del di 6 aprile 1869,
debitamente giurata, e registrata in
detto giorno a Volterra, vol. 9, c. 32,
11.0 326, con lire 1,10 dal ministro
Pichi.
Beni da vendersi.
Primo Lotto.
Un casamento, o stabile posto
nella città, di Piombino nella via
detta Vittorio Emanuele, al punto
in cui detta via prende la denominazione di Piazza,composto di diversi quartieri con botteghe, chiostra,
e frantojo annesso per le olive, rappresentato sopra i campioni catastali
'della Comunità di Piombino in sezione A dalle particelle di n.° 102,
103 in parte, 103 in parte; articoli
di stima 66 e 347, con rendita imponibile di lire 932,74; valutato e
stimato lire 28,852,80.
re
4,1
Od
1-,
e
ote
III
ivill
od
11'
1
Ai
•••
.‹.
b•
fil •
L.,
e
Seconda pubblicazione ).
VENDITA COATTA.
*
Secondo Lotto.
Altro casamento, o stabile posto
•<. '
le
Ce
I.f
,./I
nella stessa città, di Piombino compreso fra le due vie dette di Campo
di Fiorì, e Fra-Palazzi, con chiostra
annessa, diviso in diversi quartieri,
rappresentato sopra i campioni catastali di detta Comunità di Piombino in sezione A dalle particelle di
ai.0 130, 131, 182; articoli di stima
er
I.
III
l•
.0
í
Ill
41:
•
adiNa
tbiè
0
_
* iar;%.* •• ^d'IN* •• tW:N* •• :T■ia e. thrsil •• 10 7,41 "ilIrmle
detti Isola del fu Giuseppe, di anni 26, bracciante,
di Pisa - Tempesti Angiolo del fu Angiolo, celibe,
di anni 17, braceiante, di Mezzana I Bagni san
Giuliano ) Luperi Giov, Batta del fu Giuseppe.
celibe, di anni 4, tracciante, d' Orentano (Castelfranco di Sotto.
E più I al di sotto di un anno.
riftn..ékrinfl
Oggi, al Politeama, la commedia Nerone
del sig, Cossa recitata dalla Compagnia
Rossi-Mario, incontrò mediocremente il
favore del pubblico.
.Comitato Generale di soccorso pei
daniteggiati dall' eruzione Vesuviana 1872.
La, più terribile eruzione del Vesuvio, che
sia a memoria d'uomo, facendo vittime umane,
e d'ogni maniera devastando, ha coperto di
lutto e di desolazione queste contrade.
Commosse al doloroso annunzio le città
d'Italia hanno già manifestato la profonda
pietà destata dalla grave sventura; e il nostro
Re, personificazione del pensiero del suo
popolo, primo sempre nei dolori come nelle
glorie, ha offerto esempio di generoso soccorso.
84, 88; con rendita imponibile di lire 167,61, e con dichiarazione, che
a seconda dei riscontri e verifiche
fatte dal perito Piccinini, il possesso
non corrisponde celi la partita catastale, e ciò per il lato di poneute
dalla particella di n.0-131, quale non
si prolunga in linea retta con il lato
del!' altra particella di n.0 130, chiostra, come presenta il catasto, ma
viene troncato 1' anlamento tino al
termincL della scala, quindi prosegue, formando così una squadra nel
- detto punto, e questa piccola porzione si. accenna appartenere a
Montanti Francesco, e inferiormente
a Doveri Giuseppe; per cui occorre
che sia proceduto alla opportuna
rettificazione, non appartenendo l'intiera particella di n.° 131 a _questo
lotto. Stimato e valutato detto casamento lire 3680.
Terzo Lotto.
Un campo, o appezzamento di terra
detto « Faliegi» situato alla distanza
di circa due chilometri da Piombino,
nel di cui centro trovasi una fa,bbrichetta,, o capanna, rappresentato
al catasto del suddetto comune in
sezione B dalle particelle di n.' 397,
399, 330, con terreno lavorativo,
olivato e vitato, dalla particella di
n.0 398, articolo di stima 331 casa
esente, e della superficiale estensione
di braccia quadrate 74578, pari ad
ettari due, ari 54 e 02692, con rendita imponibile di lire 115,38; valutato e stimato lire 7056.
La vendita sarà eseguita secondo
le condizioni contenute nel relativo
bando del dì 23 aprile 1872 esistente
in atti. Tutto ciò si deduce a notizia del pubblico per gli effetti voluti
dalla legge.
Volterra li 8 'maggio 1872.
(121-2) Dott. CESARE RIDOLFI Proc.
(Prima pubblicazime).
VENDITA COATTA.
In esecuzione della sentenza del
Tribunale civile di Pisa del di 12
dicembre 1871, pubblicata all'udienza del di 15 dello stesso mese, proferita sulle istanze del sig. Giovanni
Casini, possidente domiciliato in
Pisa, rappresentato dal dott. David
Pecori, regiatrata con marca debitamente annullata, con la quale fu
ordinata la vendita coatta degli
infrascritti beni investiti dal precetto del mese di esso signor Giovanni
La Rappresentanza provinciale, nell'apprestare anch'essa il maggior sussidio, che per
lei si poteva; e chiamandoci a formare un
Comitato centrale di soccorso, ha deliberalo
che si facesse appello a tutti gl'italiani, perchè
tutti vogliano accorrere in sollievo di dolori
italiani.
Dodici anni di prove efficaci ne affidano ch.e
anche questa volta no'n verrà meno l'intimo
affratellamento, che fece dell'Italia una sola
DA VENDERE TRE PALAllINE
con Giardino in amenissima posizione fuori la
Porta a Mare a Livorno, sulla passeggiata dei
CaValleggieri e in vicinanza del rinomato
Stabili incuto Pancaldi.
-
Per le trattative dirigersi all' Ufficio del
giornale La Provincia di Pisa.
In Pisa, da vendersi od affittarsi Una
PALAllINA SIGNORILE Via del Risorgimento marcata di n.0 2, , livisibile in quattro
quartieri facenti n.0 36 stanze, con bello e
comodo ingresso da potervi entrare con la
Napoli 2 di maggio 1872.
Duca di Castropignano, Prefetto della Provincia, Presidente. G. di S. Donato, Presidente
•del Consiglio proVinciale, Vice- Presidente.
Comm. Tito Cacace, Presidente della Camera
di Commercio. Comm. Fedele de Siervo, Presidente del Comizio Agrario di Napoli. Cornm.
Giuseppe Colonna, Direttore Generale del
Banco di Napoli. Comm. Enrico Castellano,
Deputato provinciale. Cav. Girolamo Vitello,
idem. Cav. Giuseppe Carabelli, idem. Principe
d' Alessandria. Conte Michele Gaetani. Wonviller Comm. Giovanni. Menricoffre Oscar,
Componenti. Cav. Francesco Serra Caracciolo,
Direttore degli Uffici provinciali, Segretario.
carrozza, con la quale si può girare nell'annesso giardino, •in fondo del quale fa bel
prospetto una graziosa serra per piante di
limoni, fiori, cc.
Coloro e'no volessero prendere in affitto
detta casa, come pure farne la compra anche
a condizioni di pagamento a rate, potra,uno
dirigersi per gli slariinenti al sottoscritto
proprietario.
(124-1)
In Pisa, alle Cartolerie Valenti
trovansi vendibili
L. P. BARBONI - Pensieri sulla Storia:opuscolo in 16.° Lire i.
(
ANGIOLO PACINI Gerente .R , spons.
Casini del dì 26 maggio 1871, trascritto alt' oftizio delle ipoteche 'di
Livorno nel dì 7 giugno del medesimo
anno al volume 36, n.0 1268 del
regolamento generale, e volume 18,
articoto 44 del regolamento delle
ascrizioui, trasmesso a pregiudizio
del sig. Giuvanui Jacoponi possidente e impiegato regio pensionato
domiciliato a Uasciana„ debitamente
notificata, tale sentenza del dì 2-1
gennaio 1872 allo stesso sig: Gio-
ti
vauni Jacoponi ed al sig. Catlisto
Tardi possidente doiniciliato a Casciaua, economo giudicia,le dei beni
suddetti, della quale fu fatta u,unotazioue fino del dì 16 aprite prossimo
pasato in margine alla trascrizione
del suddetto precetto; ed al seguito
dell'ordinanza del sig. Presiueute del
detto Tribunale civile del dì 11 mag-
Si spedisce contro Vaglia postale).
Inchiostro violetto-nero d' ottima
qualità, cent. 90 il litro.
scinda di are 14 e centiare 59 circa,
in parte lavorativo, olivato e pioppato, in parte ortivo, Con aja, al
quale è a,nnessa una capa1111a
mutamento mattunata coperta a tetto, bisognosa di restauro, sotto la
quale si trova una stanza ad uso
In buttai t; il tutto corrispondente al
catasto alle particelle $46" e. 966
Cella statone _K, la Kiina delle quali
edutite, e l'atra éon la rendita 1Mpouiblie di lire 12, 22.
La, vendita sara eseguita secondo
le euudIZIOul Contenute Del relativo
bauao dei dì 12 maggio stante
"isLetne iu atti. Tatto ci) s1 deduce a
notizia del pubblico per gli effetti
voluti dalla legge.
Pisa li 14 maggio 1872.
(126-1)
GIUSEPPE VANNUCOHI..
- Ciò viene dedotto per odi effetti
'di ragione.
(127)
Di commissione
LEANDRO 111AGAGNINI.
CJLL
LIOUIDA
di Ed. Gauclin di Parigi
Questa colla, inodora, si adopra
a freddo per incollare la porcellana, il vetro, il marmo, il legno,
il cuoio, la carta, il cartone, cc. cc.
Una bottiglia costa Lu. 1, 20
Una bottiglia piccola . . » O, 60
Deposito in Pisa presso i .Fratelli MARTIN WEDARD.
ALLA_ LIBRERIA.. NISÚZI
iii Pisa, si trova
Bibliotoca Romantica Economica
D. DAVID PECORI Proc.
Ogni 15 giorni si pubblica
gio 1872, con la quale fu destinata
AVVISO.
un
romanzo di 400 pagine al
la udienza per gli iucanti degi' infraCon
atto
tredici
maggio
corrente
scritti beni; la mattina del di dodici
prezzo di Una Lira.
luglio prossimo futuro, a ore dieci, il sacerdote Angiolo ed Ermolao del
Sono usciti:
alta, pubblica udienza del Tribunale fu Domenico Armani di Calci, revoL'
articolo 47 di Belot Senza-medesimo nella sala a ciò destinata, carono la procura a Luigi del fu
Fortuna di Ponson du Terrai!
sarà preceduto alla ven lita coatta Domenico Leonardi, pure di Calci,
conferita
nel
dì
sette
novembre
dei beni predetti, che saranno espoSi spedisce ogni volume
sti agli incanti in un sol lotto per milleottocentosettantuuo, e registracontro vaglia di L. 1. 15.
ta a Pisa l'undici successivo.
il prezzo di lire sedicimila duecentoventitre, loro attribuito dal perito
sig. Fabio Bra,chini con la sua perizia del dì 27 settembre 1874, debitainente giurata, e registrata con
marca da lire 1, 20 debitamente*
annullata dalla Cancelleria.
TTT]U11G [TI
Dott. PIETRO CARRERAS
}E v- G3[2.1■17CISrILII
Beni da vendersi. - Lotto unico.
Un podere chiamato «delle Casinea
situato nel popolo delBagno a Acqua
e di Cascina, parte in poggio e parte
in piano, composto di casa colonica
ed annessi, e di dieci appezzamenti
di terra parte lavorativi, vitati e
pioppati, parte lavorativi con frutti,
parte ulivati, ampiamente descritti
nella citata perizia esistente in atti,
alla quale ec.,di misura totale are 292
e centiare 50 circa, gravato della
rendita imponibile di lire 506 e centesimi 72, e da tre canoni livellari a
favore della Mensa vescovile di
Volterra ascendenti a lire 35,47, attualmente lavorato da Bartolommeo
Carta,cci e sua famiglia, corrispondente al catasto del comune di bari
in sezione .D alle particelle di
11.0 46, 47, 45, 49, 54 in parte, 55,
966, 44, 37, 86, 21, in sezione K
alle particelle di n.° 934, 939, 940,
987, in sezione C alle particelle di
11. 0 968 e 969.
Ed un pezzo di terra posta in
luogo detto «Gli Ortali » presso Ca- Tipogratia Nitrì
Livorno Via de Larderel, Palazzo de Larderel n.° 21 bis,.
3.° piano.
Via S. Cecilia n.° 13, 2.° piano.
Pisa
Lavori di Protesi Dentaria montati in Oro,
Platino. Caoutchouc o Vulcanite.
Dalla Tipografia Nistri è stata pubblicata la commedia di VINCENZO ANDREI
La Vera Pnern
Alla Liihrieerlia Ntstrit, in Pisa,
si ricevono commissioni per tutte le opere,
metodi, riduzioni ec. di musica edite dal R. Stabilimento Nazionale IlicordI. -- In vendita
I' A I 1) AL di Verdi per pianoforte e
per pianoforte' e canto -.
-
•
A
E
Il
.gt)
A'
I
t
I ..„
_- !Ngise-,,,
ire
,,,t
• •••_
Net IE Ow
WAIR *g.':* •
Scarica

DhLD 131 (,)