•• • •• 'AD". • ^ - .a.• < ,00.0-` ANNO VIII. N. 39 41-• '` • ABBUONA/ti:ENTI NEla REGNO L. 10 anno — 5 mineetre — 2, 50 trimea4 Fuori Stato aumento lame postali U ffi zi() — Laaaoriso 1(.• Contesimi 10 il numero — Arretrato 510. I pagamenti IAD $ono validi se non fatti ~Aro ricevuta firmata dal Diretsers propri accrio GIORNALE Gli aspiranti, per essere ammessi all'asta, dovranno prima dell' apertura dell' incanto presentare alla Segreteria provinciale: 1.0 Certificato di idoneità e moralità prescritti 1111' art. 2 del capitolato generale; 2.9 li certificato di deposito fatto nella cassa provinciale, per cauzione rtrovvi$oria, dellà somma di lire 500, in numerano o in PROVINCIA DI PISA biglietti della Banca, Nazionale, od .anche cartelle del Debito pubblico al corso di Borsa; AVVISO D' ASTA. quali somme verranno restituite dopo terminato l' incanto, ad eccezione di quella Approvato dal Consiglio provinciale con spettante al deliberatario, che verrà ritenuta partito de' 18 ottobre 1871 il progetto del- dall'Amministrazione fino alla stipulazione l' Uffizi° Tecnico provinciale de' 5 settembre del contratto. anno suddetto, riguardante la costruzione di Entro giorni otto dalla data della aggiuun ponte sulla Fossa (limala al passo della dicazione definitiva avrà luogo la stipulavia provinciale Emilia; zione del contratto d' appalto, all'atto della Il R. Prefetto presidente della Deputazione quale il deliberatatici dovrà presentare una provinciale, in ordine a deliberazione della cauzione definitiva fino alla concorrente somDeputazione stessa del dì 1.0 mese corrente, ma di lire 1500. Notifica: Il termine utile, fatali, per presentare le Che alle ore 12 meridiane di sabato, 25 offerte di ribasso sul prezzo deliberato, che mese corrente, in una delle sale di questa non potranno essere inferiori al ventesimo, R. Prefettura. avanti di - esso assistito dal resta fin d' ora stabilito in giorni quindici Segretario della Deputazione provinciale, e successivi alla data dell' avvenuto deliberacon intervento del cav. Ingegnere Capo delm eri t, o . Uffizio Tecnico, sarà proceduto all' incanto Gli atti relativi a questo appalto sono per l' appalto di detti lavori sotto l' osservisibili a chiunque presso la _Segreteria, provanza dei capitoli generali e speciali de' 28 vinciale nelle consuete ore d'uffizio. settembre 1871, in base al - prezzo d'asta di Tutte le spese di aggiudicazione, contratto, lire 13,6.13, 43. registro, copia delle perizie e quallt' altro cc. L' esperimento dell' incanto avrà luogo a poseranno a intiero carico dell' Amministrapartiti segreti; perciò coloro i quali vorranno zione provinciale. attendervi devranno nel giorno ed ora sopra designati presentare alla preside. nza, delPisa, dalla Segreteria provinciale l' asta le loro offerte redatte in carta da bollo da lire 1, debitamente sottoscritte e Li 7 maggio 1872. sigillate. Quindi, dietro lettura delle offerte Il R. Prefetto medesime l' appalto verrà deliberato a quell' offerente che resulterà il migliore oblatore, Presidente della Deputazione provinciali purchè abbia superato o raggiunto il limite LANZA. minimo di ribasso stabilito dalla scheda della Deputazione provinciale. PARTE UFFICIALE s, o ), • Appendice 1 DhLD 31 (,) RACCONTO DI F. MARTINI (9) Il colloquio tra Mario ed Alberto fu lungo. Alberto si mostrò pieno d'affetto e d'espansione con Mario, e questi si congratulò coll'amico che gli si mostrava più umano. Parlarono di Reno, di Campomoro, della lunga dimora che il Loveni aveva fatto in Sardegna; ma degli amori di Albeito non fu detta parola. Questi non ne discorse, pauroso che Mario gli uscisse fuori con un predicozzo; Mario non volle entrarvi perché, non sapeva raccapezzare ciò che fosse accaduto; non capiva come mai la Contessa Alberici gli avesse scritto che Alberto era malato, quand'era sano: perché gli avesse scritto che v'era bisogno urgente della sua presenza a Firenze presso l'amico mentre l'amico lo rivedeva con piacere sì, ma non aveva da dirgli cosa alcuna di singolare importanza. A scanso di equivoci tacque: tacque dei sospetti che egli aveva intorno all'amore di Alberto e di Laura; tacque della lettera ricevuta da lei; e si propose di valersi della lettera stessa per arrivare a mettere in chiaro le cose. Difatti dopo aver fatta colazione con Al- 3 a, ta a, e, ta (I) Proprietà letteraria. v» - «int. 25 per linea o spazio di linea. Insetainsii dopo la firme del gerente ',tal. 80 per line" o spazio eerrismindeute. berto e annunziato che si sarebbe trattenuto qualche giorno a Firenze, si vestì, lasciò l'amico e prese la strada di casa Alberici. Quando Mario, annunziatole dal servitore entrò nella stanza, la Contessa arrossì leggermente: Mario se ne accorse, e credè trovare in quel subitaneo rossore la conferma della opinione in cui era venuto rispetto a lei e al movente della sua lettera. — Buon giorno, Contessa. — Buon giorno, Loveni: bisogna proprio dire con lei « chi non muor si rivede». — Lo sa, vado l'inverno a caccia in Sardegna: mi ci son trattenuto quattro mesi; ma, più d'ogni altra persona, deve condonarmi le assenze prolungate, lei, che conosce i miei gusti, le mie abitudini. — Gusti, me lo lasci dire, un po' singolari, e abitudini un po' selvatiche. Dio mio! chi avesse avuto a dire che quel Loveni elegante, pieno di brio, che tutti abbiamo conosciuto qualche anno fa, sarebbe andato a fare l'anacoreta a Campomoro, e a passare il carnevale in Sardegna! Mi pare un sogno. Ma che cosa ci fa tutto l'anno in campagna? — Primo punto dimentico la città: ed è già questa una bella cosa. Sto solo; è un danno largamente compensato dalla lontananza di tutta la gente noiosa che dovrei sopportare a Firenze. — I pochi amici dei quali mi preme vengo ogni tanto a trovarli spontaneamente; e ad ogni modo mi affretto a rispondere ai loro inviti quando hanno la bontà di chiamarmi. Laura arrossì di nuovo; poi: — Ma e perchè non viaggia piuttosto? — Perchè non mi paro che ne inetta il conto; a Parigi, a Berlino troverei costumi *0 V 11,b- ...- 1■39~~4 POLITICO PARTE NON UFFICIALE - Att giudisiari. amministrativi e avviai particolar. E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PIZUVINCIALE E COMUNALE Pisa, 15 maggio el 111 iPIS1 o. V ALB w tnirzi rNswir.raom •• so. Pubblicazione Giovedì e Domenica, --- UFFICIALE PER Gli ATTI GILIOlZIARI ED ililiiiINISTUTIVI Avv. Gaetano Frediani. e sa 16 Maggio 1872. Giovedì Vè . n. Non ai &esimie respunaabilita "hp per le as.oeiaziolii fatte all'uffisio del tomaie. Eugenio Marradi 'S'ind. di Collqoitetti. Francesco Rossi Ciampolini Sindaco di Ch ia nn i. Ci vien rimessa la seguente: •.• ar t sib4 r.■• Sig. Direttore del giornale La Provincia (p. Pisa. I sottoscritti Sindaci dei comuni del Collegio Elettorale di Lari Dichiarano Che essi non ebbero mai nè pressioni nè consigli dal R. Prg4to di Pisa intorno alla scelta del Deputato del Collegio. Magistrati indipendenti respingono con disprezzo le accuse che a loro sono mosse; sicuri che gli onesti saranno persuasi che essi non piegano nè piegheranno mai dinanzi alle intimidazioni di palazzo o di piazza. Per non tacere di fronte alle insinuazioni s ritte nel giornale L'Eco del Tirreno, n.° 71 anno Corrente, pregano la gentilezza di Lei , sig. Direttore, a voler inserire nella prossima pubblicazione dei suo accreditato giornale La Provincia di Pisa la presente dichiarazione. Li 14 maggio 1872. . Massimiliano'nalestri Sind. di LOrengpla. Avv. Egidio Piori Sindaco di Fauglia. Cesare -Ouidi Sindaco di Santa Luce. Curzio Pieri Sind. di Rosignano Giuseppe Bi e n ti n esi Sindaco di Orciano Pisano. Masi Pietro ff. di Sindaco di Riparbella. Doni Michele Sindaco di Castellina Marittima. ed ambienti che conosco. Per vedere qualchecosa di nuovo bisognerebbe andare in Persia, nel Giappone, nella Nuova Zelanda; star fuori qualche anno; rischierei di trovare Reno morto, al mio ritorno. — Oh via! non dica di queste cose: perchè vuol far credere di esser divenuto così misantropo da non amar più che il suo cane? — Ho scherzato: ma gli è proprio che non mi divertirebbe viaggiar solo: oh! è un disegno che ho fatto tante volte; credo che non lo effettuerò mai; seppure Alberto Valmarana non si determinerà ad accompagnarmi. — Oh! a proposito, l' ho veduto, sa? — Ah! disse Laura nascondendo con sufficiente artifizio la propria emozione... — Ebbene? — L hanno ingannata fortunatamente, Contessa. Alberto non è malato; ha quella solita melanconia che gli si è cacciata addosso da qualche tempo... e che accenna, è vero, ad una malattia, ma ad una malattia morale. E se è così, Contessa, io ci posso far poco o nulla. — Ma .... è tranquillo? — Mi è parso. — Tanto meglio! non mi scuso con lei d' averle scritto a quel modo, prima perchò l' 'ho fatto con una buona intenzione, poi perchè mi sono procurata il piacere di rivederla.... E quando lo ha visto? — Stamani. — Hanno parlato molto insieme? — Sì, di cose indifferenti. Le dico, non mi è parso peggiorato. Certo non è più il Valmarana di prima,, di quattro o cinque mesi fa. Son persuaso che qualche cosa mi nasconde.... Ma che cosa, poi? Ha malato il •■ r›. Nella Gazzetta Livornese di (veseoggi, sotto la. rubrica « Cronaca della Città » si legge: tr' « La commissione d'inchiesta per l'elezione del collegio di bari. partì ieri mattina per Collesalvetti e Fanglia. all'oggetto di verificare molte accuse di brogli o di violenze che diconsi essere state commesse in que'dne paesi da fautori del Dett. « Gli onorevoli conlrais,ari 81 propengono tenere la più stretta riserva intorno al restiitato delle loro indagini, e tengono alla larga i molti sollecitatovi dell' un partito e .lel e l'altro, che vorrebbero prencupare il libero giudizio della cominissione. « Noi speriamo che il coscienzioso esame della commissione giungerà facilmente a far luce su questa scanlalosit faccenda. Ma uno tra i commissari, esperto per molta pratici% nelle inchieste di simil genere, dovette già dichiarare che il caso attuale si presenta intricatissimo e pieno di difficoltà, promosse specialmente- dallo spirito fazioso ed appassionato di molti tra gli accusatori di ambo le parti. •"I t• es 4 s• ssi :111 i. •••• VP• 1•1 •• • ha Pie •' od •1 Ora, noi siamo in grado di assicurare formalmente che nessuno della parte alla quale noi ci onoriamo di appartenere si è presentato per preoccupare l'animo degli onorevoli Commissari, o per pregiudicare le decisioni eh' essi saranno per prendere. I. 0.4 •I .0 111'.• cuore? Lo suppongo, e non me ne stupisco. Alberto è arrivato a quell' età nella quale si combatte l' ultima e più fiera battaglia contro le passioni. Per alcuni è ambizione ; bisogno di lotta, di movimento, di gloria; per altri smania di ricchezza, di comodi, di agi; per quelle nature disgraziate finalmente che sopravvivono alle prime delusioni, e nelle quali la speranza perpetua il dolore, è desiderio di affetto, è necessità di riposare I' animo e la mente nelle gioie ineffabili d'un amore, che allegri di un ultimo sorriso il tramonto della gioveytù. — Alberto è di cotesti uomini. — Laura si mantenne per un momento in silonzio:' poi, fissando gli occhi in quelli di Ma- • i ■•1.1 *•41 foi • •I .N1 • • ›gi • rio, domandò: — E che cosa ne peusa9 — Ma.... nulla. • .otg • o• • Come Scusi,s ego. api Le ho già. detto che sou non mi stupisce punto lo stato d' animo nel quale si trova Alberto. Circa al resto, che vuole che le dica ?.... Bisognerebbe eh' io sapessi qual è la donna a cui si volgono i suoi pensieri e —E — E lo ignoro. Mario si interruppe per un istante; poi fis- ■oi • • hi • sando alla sua volta gli occhi in quelli di Laura, continuò: — Alberto ha il cuore fatto in un modo curioso; tutto le volte che ci penso mi vengono in mente quelle stupende anfore di ve- )9 • tro che facevano a Venezia nel cinquecento. Possedute da chi ne conosco il valore e non dimentica mai che sono fragilissime, acquistano ogni giorno di pregio; messe in mano ■!• • • • , 'A ••■••••..._ ■•••■••••• • Sie • el ar IP !lin, 411•• • Mi . • s• •ir• tomo ••• aoa •111*. ••h drot-:.• 4 •• • • •▪ %IR ^4.,. e. e. e■ arma •• tioNde • ■ tir'4 ** f1I4ocy - s7sì• o* ■07N* o* ai'Mè "_01~• 19jr`k_"_P"41,27'.~11111~1111111M"..~ Delle dichiarazioni di quel giornale tenuto se non dopo la costituzione del Consiglio di guerra. prendiamo quindi atto come di una con— Leggiamo nella Patrie che al marefessione che molti sollecitatori « di una sciallo Bazaine si attribuiscono le più opparte » assediano la Commissione pre- poste intenzioni circa la sua difesa. Secondo detta: e questa notizia saremmo in grado gli uni, il maresciallo farebbe opporre l' indi confermare anco noi, aggiungendovi competenza del tribunale, basandosi sulla composizione del Consiglio, che non sarebbe per di più che fra i medesimi si trovano conforme alla legislazione stabilita sotto l'imtaluni, che non dovrebbero davvero me- pero e la quale deve regolare i processi che scersi in siffatti intrighi. hanno attinenza cogli atti commessi quando questa legislazione era in vigore. Secondo La Commissione si recò ieri a Collegli altri, egli si raffermerebbe in un sistema salvetti, oggi a Fauglia per procedere a che non sarebbe altro che una discussione diversi interrogatorii. di punti di diritto militare. • ,o 4) I) I A_ ifit 1c • • Interno. N — Nella seduta del Comitato privato della Camera dei Deputati di questa mattina (14), in ossequio alla deliberazione presa nella precedente tornata, l'onorevole deputato Manfrin, a nome della Giunta, ha dato comunicazione degli studi fatti intorno ai progetti di legge provinciale e comunale. Dalla esposizione suddetta appare che la Giunta, nel ravvisare lodevoli in se stesse le proposte mini„steriali, non le ha però riconosciute corrispondenti a quei principii liberali, ai quali generalmente si desidererebbero informate: nessuna proposta è stata concretata dalla Giunta; dopo varie osservazioni generali sui punti cardinali dei progetti, è addivenuto in questa sola conclusione, che nella compilazione di un nuovo progetto si debba tener calcolo dei <lati statistici e delle circostanze di fatto, e, abbandonato il sistema razionale, sostituirvi il sistema speriMentale. . Quindi il Comitato, dopo varie mozioni -d'ordine proposte da parecchi deputati, ha deliberato che la discussione dei progetti sopraccennati venga po,sta all'ordine del giorno immediatamente dopo esaurito l'esatne delle convenzioni postali marittinie, ed intanto sia sospesa la discussione del progetto sullo stato . degli impiegati civili. ai • V/ • N. eni i w. Oh SI •b , , N. • 1 • t• 1,4 !Io 04 IO SS PII i••.1 • .■ 4. lEs t ero. t• SI — Un dispaccio da Versailles, in data del 9, ai giornali parigini, dice che il maresciallo Baza,ine non si considera come de- 1. •4 I. era re ■•■ O4 t* - . ■■ ■ O1 • lo• • 114 et od' 1.0 • •I o* ■./ A h • ▪ ■ P. I '‘eli LO STATO DEL TESORO. Pubblichiamo il prospetto mensile della situazione del Tesoro. Al 30 aprile scorso, essa è la seguente: Attivo. Fondi di cassa alla fine . . L. del 1871 . Riscossioni a tutto aprile » Stralci delle cessate am ministrazioni . . » Mutui stil corso forzoso autorizzato prima del 1872 Crediti di Tesoreria fine 1871 151,719,781 42 389,003,475 62 441,206 49 681,228,885 83 113,078,491 43 t •I 110 . 3• ,o) .e . • .0 11 • . le cose che egli aveva dette, poi: — Non lo so neppur io — disse — ma non lo credo. — Cioè? — chiese Mario guardandola. stupito. — Cioè, caro Loveni, dubito che Valmarana possa trovare fra le donne che frequenta quella che ella gli desidera. — A buon conto, tra le mie amiche una donna simile non c'è. Non mi accusi di malignità; alcuno sono troppo vane, altre troppo contente. — — Sicché Alberto...? — Alberto, creda a Me, farebbe bene a venir con lei nella Nuova Zelanda. Si risparmierebbe probabilmente molti e profondi dolori, o almeno troverebbe tra gente nuova in paesi nuovi quella grande medicina che è l'oblio. Lo sa ciò che fu detto di noi altre donne: alle mani che ci fece Iddio il diavolo aggiunse le unghie, e alle volte... Il tuono dì voce della Contessa,. che aveva un po' dello scherzevole e un po' del melanconico, poneva Mario indubbio intorno a eiò che dovesse pensare. — Determinato ad andar sino in fondo e trarre dal suo colloquio con Laura le maggiori e più precise notizie, domandò risolutamente: — Ma ella dunque, Contessa, sa qualche cosa?.. sa che nome porta quella donna... - Non mi chieda di più, Loveni, la prego; non so nulla: non posso dirle nulla; conosco Alberto come lo conosce lei; so dunque quanto entusiasmo, quanto tesoro di affetti egli chiuda nell'animo e.... lo compiango. — Se li consacrasse ad una donna, degna di essere amata da lui e che lo amasse colla stessa devozione di cui egli è capace, sarebbero due creature troppo felici; risolverebbero il pro- blema della. vita. Questo non è possibile. Dio non consente cotesta felicità.... E ora, conchiuse Laura sforzandosi di sorridere, parliamo di qualche cos' altro: deve avere tante cose da dirmi!.. è tanto tempo che non ci siarrro veduti! — Volentieri — rispose distratto Mario. E si provarono a continuare la conversazione, ma non poterono fare un discorso filato. All' interrogazione dell' uno, l'altro rispondeva con un monosillabo; poi tacevano ambedue, perché ambedue pensavano appunto alla sola cosa della quale s' erano proposti di non Parlare più. Finalmente Mario si congedò, ed uscì da casa Alberici con opinioni molto diverse da quello che professava quando vi entrò: persuaso, cioè, che Laura, amavaAlberto; Alberto non pensava a Laura hè punto nè poco; — ma era innamorato dì un' altra donna di cui la Contessa sapeva ma voleva tacere il nome; delicatezza. squisita che aggiungeva importanza alle previsioni di lei circa alle sorti di Alberto. Bisognava scongiurare il danno che sovrastava all' amico, e che gli veniva da una donna... Ma qual era questo pericolo? qual era questa donna? Mario si propose di saperlo innanzi sera: e per cominciare le indagini si messe a girare per la città in cerca di qualcheduno che potesse, se non istruirlo compiutamente, porlo sulla strada della verità, dargli qualche utile uotizia, qualche indizio importante. Ma anche questa non era facile impresa. De' giovani frequentatori del bel mondo, Mario, negli ultimi anni della sua dimora a Firenze, tie avvicinava pochi soltanto. I giovanetti scettici per ozio e briachi di .%;■0 1:11. sasswar a r-- Debiti di Tesoreria 30 . aprile 1872. . ~ 406,502,142 72 Somma. . L. 1,741,973,983 51 Passivo. Pagamenti a tutto aprile 1872. . . . . L. 350,357,483 07 Stralci delle cessate amministrazioni . . » 21 78 Debiti di Tesoreria alla fine del 1871 . . 1,049,231,050 58 Crediti di Tesoreria al 30 aprile del 1872 . . » 201,135,709 26 Fondo di cassa 30 aprile 1872 141,246,718 82 Somma. . L. 1,741,973,983 51 Da questo prospetto appare che ne' quattro mesi le riscossioni hanno superato i pagamenti di 39 milioni, che i debiti del Tesoro sono cresciuti di 38 milioni e mezzo, intanto che i crediti del Tesoro stesso sono aumentati di 88 milioni. Il fondo di cassa è perciò diminuito di IO milioni e mezzo. Quello che merita speciale attenzione è l'aumento delle riscossioni ne'quattro mesi del 1872 in confronto del corrispondente periodo del 1871. Quest'aumento è di 103 milioni. Eccone i particolari: Ricchezza mobile. aumento L. 28,783, 000 Imposta fondiaria. 19,582,000 Ta,sse sugli affari. 9,085,000 Macinato . 6,181,000 Lotto 4,443,000 Patrimonio dello » » Stato . . . 3,822,000 Dazi di confine. 3,807,000 Privative . . 3,224,000 Servizi pubblici 2,252,000 Tasse di fabbrica» 273,000 zione . . » 30,672,000 Rimborsi Aumento L. 112,124,000 Si debbono dedurre per diminuzione: Nelle entrate straordinarie . L. 7,523,000 Nelle entrate varie . . » 1,226,000 207,000 Nei dazi di consumo . 440,000 Nell' asse ecclesiastico . Diminuzione. . L. 9,096,000 L'aumento che resta di 103 milioni apparirà assai considerevole a chiunque abbia seguito con occhio vigile le vicende della riscossione del Tesoro. Bisogna certo fare una larga tara. Vi nelle entrate una somma di 21 milioni di versamenti della Banca poi prestito nazionale, swknin-lre-rener-lorrsreas a profani, non passerà un' ora senza che le sien andate in bricioli. Io voglio molto bene ad Alberto.... — Lo so. — Senta: io non gli auguro dunque nè gli chiedo di far la mia fine. Nessuno, lo creda 'Contessa, si assuefà per piacere alla vita che conduco io e che ella chiama con molta ragione « selvatica ». Campomoro non è una pa,i tria; è un asilo; mi ci sono ricoverato, come ci si ricovera in una capanna se ci sorprende sul monte la bufera. Ci sto meno male che altrove, ma ci sto male; e ciò basta perchè io desideri che Alberto non si conduca 'al medesimo punto a cui sono arrivato io. Se dessi retta all' egoismo parlerei in altro .modo; capisco che il giorno nel quale lin affetto possente entrerà nel cuore d'Alberto., io non conterò più nulla nella sua vita... — Oh! no, Alberto sarà. sempre... — Mi lasci dire: dico la, verità: deve essere Così, così è sempre stato, e sarà; — nè posso pretendere che avvenga l'oppoate quando entro in ballo io. Non me ne lagno; una sola cosa dunque desidero: che Alberto ami una donna la quale sappia amarlo, e amarlo con quella delicatezza di sentimento che tutto perdona perchè intende tutto. — troverà? t'ha trovata? non lo so, e.„ e vorrei saperlo. Mario tacque e aspettò; gli pareva d'aver detto tutto; parlato anzi con un certo garbo e con quella maggior chiarezza che gli era consentita dalle circostanze; aspettò dunque che Laura si determinasse a uscire dalle ambagi e confermasse apertamente le supposizioni di lui. Laura parve meditare un momento sopra 04 i• lo« I• . — La Patrie crede però che tutto ciò non sia vero e che il maresciallo, chiedendo il processo, ha accettato il dibattimento sul terreno in cui lo porrà l'accusa. — Lo stesso giornale, mentre ripete che è probabile la dimissione del ministro della guerra, dice che diventa meno probabile che al generale Cissey succeda il gener. Chanzy. — Altre notizie farebbero credere che il generale Letellier- Valazé debba essere il successore del Gissey al ministero della guerra. — La mattina, del 10 il sig. Thiers ebbe un lungo colloquio col sig. Chasseloup La,ubat, relatore della legge sulla riorganizzazione dell'esercito. — Il National afferma che la Commissione che si occupa degli affari del 4 settembre non ha terminato i suoi lavori. Essa ha ricevuto circa cento ottanta deposizioni, delle quali dieci al più sono stampate, ed è già un mese che si lavora nella stampa. La deposizione del sig. Thiers non farà parte di quelle contenute nel primo volume. — È atteso a Parigi, di giorno in giorno, il principe d'Orange, erede presuntivo della corona dei Paesi Bassi. — L' Indépendance Belge dice che l'imperatrice Angusta di Germania, nel suo ritorno da Londra, si fermerà a Bruxelles per far visita alla regina del Belgio. — Il Temps ha da Madrid, 9 maggio, il seguente dispaccio. a La voce si accredita, che Don Carlos sia rientrato in Francia il 6. « Il governo calcola a 8000 il numero degli insorti che sono stati fatti prigionieri e che domandarono di fare la loro sottomissione. a Una colonna di truppe sortita a Bilbao fu respinta con perdite degli insorti. Si segnala unitgitazione repubblicana nella provincia di Cadice ». I dispacci ai giornali esteri e le notizie della stampa spagnuola accennano a speciali sottomissioni di insorti, senza annunziare alcun fatto degno di nota. — La Freie Presse dell' 11 pubblica i seguenti telegrammi: « Agram, 10. — Questa notte sono avvenuti gravi disordini per le vie. A Sarnobon si tentò di appiccare il fuoco ad alcuni edifizi. — Le elezioni a Carlstadt avranno luogo il 23 corrente. Tutti i giornali dell'opposizione furono sequestrati quest'oggi. Londra, 10. — L L rivoluzione del Yucatan sembra termiaata. — Merida venne occupata dalle truppe del governo. Madrid, 9 (ore 7 112 pom.) — In questo momento si annunzia ufficialmente che forza principale dei carlisti, 3000 uomini, ha capitolato. — Un telegramma ufficiale di Madrid in data del 12, dà le segueuti notizie. — I capi delle bande Recoudo, Ugarte e parecchi altri sono stati fatti prigionieri con altri 300 individui alla frontiera francese, e consegnarono le armi. I generali ca,rlisti, Elio, Rada, Livio furono pure fatti prigionieri ed internati in Francia. La Na,varra è libera dai carlisti. Le bande della Catalogna, che erano comandate da Tuento da Ratera il quale morì in un combattimento, chiedono l' indulto; quelle di Pigol e Porta, hanno deposto le armi. Il generale in capo dell'esercito del Nord è arrivato colle sue truppe nella Biscaglia, ove pure fra breve le bande saranno disperse e l' insurrezione sarà così terminata. ....3•12.1•111.121110111•IrrJOMMIL- re •• "41C _Jar mir JEN, vat ■411i low abo.;••■• gas• ak#.■Tab a.» noja, non di altro smaniosi che di falsare la istintiva gentilezza de' modi ; signori per nascita e facchini per gusto; petits maitres di bassa lega, in cerca di Ninons de Lenclos da strapazzo ; prodighi senza generosità, fastosi senza eleganza, viziosi senza energia; questi ragazzi decrepiti, che hanno amato a Doney, e pensato alle Cascine, questi urtavano singolarmente i nervi di Mario, che non aveva pazienza per sopportarli. Con loro era brusco sempre: qualche volta, suo malgrado, scortese. Un giorno uno di loro gli domandò: — Perché alla tua età non pigli moglie? E Mario: — Per paura di avere un figliuolo che ti Egli dunque non frequentava che coloro i quali, come lui, tenevano, per dirla col Giusti, una gamba nel mondo del buon tuono e un' altra in quella del buon senso; che sapevano a tempo godere la vita e a tempo adoperarla utilmente; ultimi ramponi di quella stirpe di gentiluomini che fu decoro della Toscana, prima che l' aristocrazia del sangue mancando a tutti i doveri perdesse tutti i diritti, e cedesse il luogo alla nuova aristocrazia del denaro, più vana, più dispotica dell' altra, e meno dell” altra generosa e cortese. Questi giovani, co'quali Mario si compiaceva. in altri tempi vivere in qualche dimestichezza, erano pochi; aggiungasi che Mario, dimorando in campagna, li aveva come suoi dirsi perduti di vista, e che essi sarebbero stati meno idonei degli altri a procurargli le notizie. che cercava. Pur nonostante Mario non si sgomentò. Sapeva, che Firenze, sia detto con tutto il ri- •• • ilif•PlD - • ia - •—,1.111111~~ min rb. .• 1." 7 milioni d' interessi di obbligazioni ecclesiastiche non alienate, che nel 1871 non furono incassati che in maggio, 15 milioni circa di regolazioni nelle imposte dirette. Sono 43 milioni da levare, ma restano 60. In questi sono comprese le entrate di arretrati ed e _buon seguo. La sola Direzione generale delle imposte dirette ha avuto un aumento d' entrata di 48 milioni. Ammessi, come abbiamo detto, 15 milioni di regolamenti di contabilità, restano di maggiori incassi 33 milioni. Ed anche le regolazioni di conti sono giove.Yoli, perchè avviano l' amministrazione ad uno stato normale. Ora, considerando gli aumenti che si ottennero al macinato, nelle tasse degli affari, nelle dogane, nelle privative e ne' servizi pubblici, si giunge ad una somma di circa 23 milioni. Essi sono un aumento effettivo nelle tasse, che poco o punto dipende da arretrati. Se adunque l' Amininistra,zione pubblica si adopera efficacemente a riscuoi;ere gli arretrati e regolare i conti sospesi, vi ha però un incremento nei prodotti delle imposte assai soddisfacente, siccome prova dell' incremento degli scambi e dell' operosità del paese. .42 72 )8'3 51. 183 07 21 78 )50 58 709 26 718 82 )83 51 luattro amenti o sono t° che itati di dimisione è o mesi ite peccone i .1A, C) .N A C 33, 000 82,000 l85,000 81,000 A3,000 15 maggio. — Fino da mercoldì scorso, 8 corrente, la Giunta municipale deliberava per urgenza di offrire lire 1000 per i danneg giati dalla recente eruzione del Vesuvio. La somma stessa venne di già inviata al Duca di Castropignano Marchese d'Affitto, prefetto di Napoli, presidente del Comitato centrale di soccorso. Noi che fummo così generosamente soccorsi dalle altre città italiane quando la sventura ci ebbe a colpire, è giusto e doveroso che ci affrettiamo a porgere soccorso agli altri colpiti dall'infortunio: e la Giunta municipale col votare la somma indicata, non fece che interpetrare i sentimenti della intera cittadinanza. - 22,000 307,000 !24,000 152,000 l73,000 ì72,000 .24,000 te: í23,000 226,000 207,000 140,000 - )96,000 i appaibia, s eella ri- - Di bene in meglio le serate della Società del Quintetto. Presero parte alla terza i signori: Tossizza in un concerto (Reverie) per violino e piano, nel quale anco maggiormente che nella prima serata, mise in luce i pregi pei , Vi ha ioni di zionale, denti Debernardi, Carpi, Lumbroso, Moro, Chiocconi„ Regis, Valori, i quali accettando in masaima la proposta, consigliano alcune mende di forma. Messa ai voti dal Presidente la proposta in massima, è approvata all' unanimità. Dopo non breve discussione è approvata a grande maggioranza la redazione proposta dalla Presidenza, modificata lievemente dagli — Pregati, pubblichiamo: studenti Valori e Debernardi, e così cone,eVerbale dell'adunanza tenuta nella sera dell> pita: « I sottoscritti studenti della Università maggio 1872 dagli studenti della R. Univer« di Pisa riunitisi in adunanza generale la, sità di Pisa. « sera dell' otto maggio 1872, avendo conoConformemente ali' avviso, di cui fu impe- « sciuta la deliberazione, dalla quale sono stadita la pubblica affissione; alle ore 8 o mezzo « ti colpiti gli studenti Ciompi, Pasquinelli, pom la, riunione essendo numerosissima si è « Bagnolesi, Luti, e Diras, per i fatti accadichiarata aperta la seduta. Università nei giorni 11 e 12 « duti nella Lo studente Carpì ha dichiarato, che ap« marzo p. p., esprimono il loro voto perchè pena conosciuta la deliberazione presa dalle « S. E. il Ministro della P. I. revochi una -Facoltà di legge e medicina verso alcuni com« decisione, con cui sono stia° distrutte in un pagni di studio, al seguito dei fatti avvenuti « istante le speranze di loro e delle loro fanei giorni 11 e 12 marzo p. p. nella R. Uni- « miglio. — È a nostra notizia che il cav. avv. versità, un Comitato di studenti erasi costi4 Confidando, che S. E. il Ministro non Felice Tribolati ha di recente fatto dono tuito, al fine di invitare gli amici e compa,« vorrà non secondare un così spontaneo al R. Archivio di Stato d'alcune perga- gni tutti di studio a riunirsi numerosi, per « desiderio degli studenti, mentre gli rossomene. Mentre rendiamo al donatore la deliberare circa il da farsi, onde alleviare ( guano i sentimenti della loro stima, si sottodebita lode, non vogliamo lasciare questa la sorte di coloro, che erano stati dalle deli- « scrivano ec. ce. occasione senza esprimere il desiderio che berazioni delle Facoltà anzidette colpiti. Gli Il Presidente domanda all'Assemblea, se la da quanti possiedono documenti antichi studenti avendo risposto numerosissimi all'ap- deliberazione presa debba essere inviata al Mivenga imitato il provvido esempio. È que- pello loro diretto dal Comitato, il medesimo nistro direttamente, o al medesimo per mezzo sto il miglior mezzo di assicurare la loro Carpi li invita a voler procedere all'elezione del sig. Rettore; ed avendo messo ai voti la seconda proposta, cioè di inviare la deliberaconservazione e di far sì che vengano in di un Presidente e di un Segretario. Lo studente Moro propone, che gli stu- zione al Ministro per mezzo del sig. Rettore, luce quandochessia le memorie delle famidenti Colncci e Casini funzionino respettiva- questa è approvata a maggioranza. glie che servono sempre alla storia del mente da Presidente il primo, il secondo da EI sig. Presidente, dopo aver pregato gli paese e spesso a quella della nazione. Segretario e che gli studenti Carpi, Bruchi adunati a volere nei giorni prossimi di gioe Ca,rdella siedano come formanti parte del vedì, venerdì e sabato apporre la loro — Mentre oggi, circa le ore cinque, un seggio di presidenza. firma alla deliberazione, ha sciolto l'aduna,nmuratore attendeva al suo lavoro in una La proposta Moro è approvata. • za., essendo le ore 9 y, poin. Il sig. Luigi Colucci pres. raccomanda agli casa nella piazza di S. Francesco, è rimaLi 8 maggio 1872. adunati la calma e la dignità: prega coloro sto ucciso per la caduta di una volta. I membri della Presidenza che prenderanno la parola a volersi astenere Luigi Colucci .Pres. — Arturo Cupi. da qualunque apprezzazione così sui fatti avBruchi. — Domenico Cardella. — — Società del Buonumore, Anno VI. venuti nei giorni 11 e 12 marzo, come sulle Guido sini Segr. deliberazioni delle Facoltà Universitarie, e ciò Gli Azionisti sono invitati ad interveni re per evitare discussioni e conflitti dispiaceall' adunanza generale, che sarà. tenuta in voli, e per non nuocere alla sorte degli stat e una delle sale del R. Teatro dei Ravvivati STATO CIVILE denti, ai quali si vuole giovare, unico scopo domenica 19 del corrente, per procedere alla della presente riunione essendo quello di proelezione di tre Consiglieri, un Segretario, un Dal dì 9 al a 12 maggio 1872 inclusive. Vice-segretario, un Provveditore ed un Ca,s- curare di mitigare la gravità della deliberazione, che li ha colpiti. Nascite denunziale siero. Maschi 45 — Femmine 4. Lo studentel)ebernardi rivolge agli adaL'urna, starà aperta dalle ore il ant. alle Nati morti 2. nati uguale raccomandazione. ore 2 poni., nella quale ora sarà proceduto Ma t rimani. Il Segretario dà lettura di uno schema di allo spoglio delle schede. Bruno Pietro del fu Niccola, impiegato, con deliberazione, proposto dalla presidenza, sul Pisa, li 10 maggio 1872. Di Gaddo Isolina di Ranieri, possidente, ambedue Il CONSIGLIO DIRETTIVO. quale il Presidente apre la discussione. celibi, di Pisa — De Reincourt conte Mario AlesPrendono replicatamente la parola gli stusandro del fu conte Leopoldo, vedovo, -suddito quali egli si distingue, eìoè una bellissima levata di voce ed un' ottima espressione, e che giustamente si può vantare di aver trasfusi in lui l'egregio maestro suo Luigi Quercioli; il signor Benutti (e non Menotti come per errore fu stampato nel numero decorso ) già Direttore della Fanfara del Reggimento Guide, che concertò, questa volta sul quartino, sorprendendo per 1' effetto che sapeva trarre da un istrumeuto così ingrato; ed il sig. Colucci, che cantava colla solita sua abilità la romanza della fone ed altra romanza dell'Etra di Cortesi. Oltre di questi, s' intende, chi assistè a quella serata potè applaudire i componenti del Quintetto nei vani pezzi d' insieme, e specialmente nella gran sinfonia del Guglielmo Teli, eseguita a perfezione. — Nella decorsa settimana sono stati eseguiti i seguenti arresti: Per questua 1, per disordini 7, per resistenza alla forza 4 > per ozio e vagabondaggio 6, per ingiurie qualificate 2, per furto 1, per violenze carnali. 1, per delazione d'armi vietate 1, per lesioni 1. •• • or. a• u . • •I • rh• e • 1 1:1 Ph* , ,:k 1 .0 >1. ‘ *o .1 01 I• • Il >4 14,1 •• ,nnet. \.# 10 . •t •• ›• P O'gN — - 1 Effi4: , od ••••••••-•••■,„_._, r•%, >io • io ele •I .0 •1 ..4 • ✓e spetto alla madre patria, è una città pettegolina alquanto; e gli pareva impossibile che nulla fosse trapelato degli amori di Alberto. Entrò al Caffè di Parigi. — Insieme con lui v' entrò anche Alfredo Ferreri che Mario non conosceva perché Alfredo giovanissimo, aveva fatto il suo ingresso nel bel mondo appunto quando Mario ne usciva. Alfredo, fu salutato da un « finalmente! pronunziato in coro da parecchi giovani che stavano seduti attorno ad un tavolino, e dei quali due sono vecchie conoscenze dei nostri lettori — Claudio Piccardi e il Conte Olivares. — Una bell'ora! — disse Claudio — era fissato per mezzo giorno e son le due a mementi! — Mi son levato adesso! rispose Alfredo; mi pare che, finito il carnevale, a Firenze non _si possa 'far altro che dormire! — Eh! Dio mio! aspetta a lagnarti: è cominciata la quaresima da pochi giorni soltanto. — Ma che importa? non e' è vita, non -c'è brio: un mortorio: guarda le città grandi, le vere città; Parigi, Vienna... là almeno ci si diverte tutto l'anno. — Andate a Vienna — disso l'Olivares. — Andate... come volete che vada? quando i Governi invece di sopprimere i passaporti sopprimeranno i biglietti di strada ferrata, e il ministero dell'istruzione pubblica pagherà il vitto e l'alloggio ai giovani che viaggiano per istruirsi. anderò; ma per ora il genitore non vuoi sentir parlar di viaggi; da un pezzo in qua s'è fatto generoso COLMI uno svizzero. — Fa' un debito... — Ci avevo pensato anch'io. — Ma che vuoi? bisognerebbe, se ci fosse questa famosa civiltà, [sale la per maitres Lenclos erosita, anergìa; mato a ti urtache non oro era grado, , ò: soglie? ) che ti coloro i ;o1 Giumo e un' apevano operarla rpe d i priancando ti, e cedel dealtra, e piaceva iMes tia.rio, di;noi diriro stati 3 notizie ,ntò. Sato il ri- 4I dividersi in famiglia le occupazioni; i figliuoli fare i debiti e i babbi pagarli. —Ma niente. tempi barbari, cari miei... — E poi non metterebbe conto, soggiunse il Marchesino Lunati — (un ragazzo di diciassette anni, già annoiato della vita e a cui non rimaneva oramai da desiderare che una sola cosa — la barba — ). Non metterebbe contò! Parigi, Vienna o Firenze... sempre le medesime cose e noja dappertutto. — Ci sei stato tu? — No; lui non è stato — rispose Claudio — che ai Bagni della Spezia l' estate scorsa. — Ma, povero ragazzo, ha perduto le illusioni tra Pisa e Carrara. Generosa cortesia a chi glie le riporterà. — Oh! esclamò l'altro impermalito, non c'è bisogno di essere stato a Vienna per sapere che vi si fanno le cose istesse 'che facciamo noi — che c'è di nuovo a Vienna? domando. — Mali! le Viennesi, per esempio... — Oh! non pensate che alle donne voialtri — rispose il Marchesino. — V'ammiro in coscienza: io ne sono stufo di già. — Povero vecchio! esclamò Claudio — sua età, si capisce; ha diciassette anni compiti! e pensare che io, che ne ho dieci di più e sono con un piede nella tomba, provo ancora un' emozione singolare quando veggo le spalle di Giunone e il piede di Cenerentola. — No, via, Claudio finiscila: non tormentar co'ttioi epigrammi — disse Alfredo — il mio amico Limati — tu lo fai apparire peggiore di quel che è. — È vero che dico un po' troppo male delle donne quando è con noi; ma so sapeste come le rispetta quand'è a quattr'occhi con una di loro!... — — Sciocco — dammi un Virginia, disse il - Marchesino — io risponderò ai tuoi epigrammi quando mi avrai dimostrato che ti diverti. — Non mi diverto a Firenze: ma mi sarei divertito, peresempio, a Milano.—Hai letto eh? Claudio, che bel ballo ha dato il Barone Saugiorgi! — No — c' è un articolo che ne parla? dov' è? — Eccolo — disse Alfredo traendo di tasca un numero della Perseveranza. — — Da' qua. — No, leggo io. — E lesse: « Il ballo dato ieri sera dal Barone Sangiorgi nel suo magnifico palazzo presso Sant' Enstorgio fu dei più, splendidi che si possano immaginare. Ricchi ed eleganti costumi, quartiere magnifico, donne bellissime, cena squisita. — nipote del Barone maritata al Marchese di Villareale e venuta appositamente da Firenze, faceva gli onori della casa con quella cortesia, quella festività, quella squisitezza di modi che tutti le conoscono. Portava il costume di Margherita di Navarra con una grazia o una dignità veramente principesca. — Ah ! se Margherita di Navarra era bella come la Marchesa di Villareale, perdo la stima a Enrico IV che la trascurò tanto ; e capisco come il signor De La Mole si facesse ammazzare per lei ». — Ah! disse Claudio — guardate un po' che idee! andarsi a vestire da Margherita di Navarrai te lo figuri, di', Alfredo, Guglielmo Villareale messo a un tratto ne' panni di Enrico IV? Pagherei qualcosa per sentirlo parlar di politica col ministro Sully. — Bisogna,trovargli una Gabbriel la d'Estrées! — Sarà più facile — osservò l'Olivares! • • I trovare una Gabbriella, a Guglielmo, che un La Mole alla Marchesa. — Eh no! rispose Alfredo. — La Mole beli' è trovato — Alberto Valmarana. Mario, che s' era rannicchiato in un angolo del caffè, si volse verso il gruppo dei giovai e continuò ad ascoltare il dialogo senza batter occhio. — Che ci ha che fare Alberto? chiese il Marchesino. — Non lo sai? Alberto è innamorato della Marchesa di Villa.reale. È una scoperta che ha fatta qui il Conte Olivares e di cui il gabinetto di Lisbona dev' esser già informato a quest' ora. Tu non te n'eri accorto, eh? nemmeno io; ma noi non siamo diplomatici-, amico caro. — Difatti vi mancano duo requisiti, osservò l' Olivares — necessari agli nomini di stato: la prudenza e la pertinacia,. Voi chiacchierate di tutto o dappertutto: e siete molto abili nel canzonare gli avversari; non tanto nel dimostrar loro che sono dalla parte del torto. Io non credo alla mia infallibilità, ma manco alla vostra: potrebbe darai bensi cho un giorno o l' altro io vi provassi.... — Che cosa? — Che vi ha tuttora, per onore della diplomazia, qualche Segretario di ambasciata il quale sa ciò che dice, e indovina prima quello che voi non siete buoni di indovinare in dieci anni. Queste parole suscitarono un vero baccano; risa, epigrammi, proteste. Tutti volovan dira la loro o tutti parlavano al tempo stesso. Mario, cui premeva, di non esser visto d Piccardi che non lo aveva scorto sino allo profittò di quella confnsione ed uscì. (Cosussa). ;Il v.0 •1 N,‘ •.1 • .0 • Re • A • • • • • I • A. V4 • &.I . • A 4 111, A • re • <411 • • A r: * • • e ••• - gap • 'T, IIV • W • • II IP :AI, • lita• r.•• •wer •ur- ••• a oh :a 4.1! a".■■•■ " 11.• Cid VI eil .*ven sv io OLI • 14. J. (Pq• tarv francese, con Conche Elisa Anna del fu Tommaso, suddita inglese, ambedue di Pisa - Bonanni Giuseppe del fu Antonio, ramajo, suddito austroungarico, con Franchi Micol del fu Luigi, attendente alle cure domestiche, ambedue celibi, di Pisa Vannucci Antonio di Luigi, bracciante, con Venturelli Antonietta del fu Leonardo, cucitrice, ambedue celibi, di Pisa - Gabbrielli Pahmazio di Ranleri, bracciante, con Cavalzani Luv igilda di Torello, sarta, ambedue celibi, di Barbaricino - Daddi Giuseppe del fu Bernardo, calzolaro, con Barghini Felice di Gabbriello, attendente alle cure domestiche, ambedue celibi, di Pisa. Gbelardoni Socrate di Ranieri, celibe, di anni 49, calzciaro, di san Marco alle Cappelle - Crudeli Giuseppe del fu Pietro di anni 42, coniugato, Elvira del fu Martino, Pisa - ,cuoco, nubile, di anni 35, attendente alle cure domestiche, di Pisa - Brunini nei Ciabatti Carmina del fu Angiolo, di anni O. attendente alle cure domestiche, di Pa - Bruni Antonio 'di Carlo, celibe, di anni 24, tappezziere, di P;sa - Rabassini vedova Sanminiatelli Zabarella nobile .Giuseppa, di anni 62, benestante, di Pisa- Nista vedova Casini Maria Allegra del fu Luca, di anni 70, bracciante. di Pisa - Tozzini Annunziata del fu Francesco, nubile di anni 70. attendente alle cure domestiche, li Pisa - Bindi Mariano del fu Rameri vedovo di anni 67, bracciante, di Cascina Falaschi nei Tredici Maria del fu Francesco, di anni 62, bracciante, di Forcoli (Palaja) gnon Giulio, celibe, di anni 33, possidente, di Metz i Alsazia - Pieracei nei Ghelardoni Fortunata di Giuseppe, di anni •1, bracciante, di S. Ermete Yannucci Pietro di Candido, celibe, di anni 27, bracciante, di Colesaketti - Del Re nei Bette- 01; Di Zil I I • IP!. t 16 • I p% :l 0 , , Q/ IN ".1 V. III• ( • N. ill ' A • i N. Iro• t • i N. A V04 I. 4. 4 IN• •1 ' P. *4 t• er. ' N., All 5 PP* 404 lei 104 . h. :11 IP •4 IO • 1 N. . k'.. o..! •A> 4' ' spii ›.' IO ■•■ . 04 104 '411 '0" •4 l• 114 i.% 04 • 14 b.I e In esecuzione della sentenza proferita dal Regio Tribunale civile di Volterra li 26 gennajo 1870, registrata con inarca da registrazione da lire 1,10 annullata, dalla Cancelleria del tribunale stesso, e del relativo decreto del l' inni°. signor Presidente del tribunale suddetto in data 18 aprile 1872, registrato con marca da lire 1,20 annullata come sopra, sulle istanze del signor cavaliere Giovan Bernardo Alberti domiciliato in Siepe, nelia sua qualità di Provveditore del Monte non Vacabile dei l'aschi di detta città, con domicilio elettivo in Volterra, presso suo procuratore legale dott. Cesare RidOlfi, alla pubblica udienza che sarà tenuta dal Tribunale civile di Volterra nella mattina del dì 24 giugno 1872 alle ore undici, sarà proceduto alla vendita per mezzo dei pubblici incanti degli appresso beni immobili spettanti alla signora Giuseppa Rubino vedova Cenerini nei Picchi, possidente domiciliata a Piombino, in tre distinti e separati lotti, per il prezzo attribuitoli dal perito signor Giorgio Piccinini con la sua perizia del di 6 aprile 1869, debitamente giurata, e registrata in detto giorno a Volterra, vol. 9, c. 32, 11.0 326, con lire 1,10 dal ministro Pichi. Beni da vendersi. Primo Lotto. Un casamento, o stabile posto nella città, di Piombino nella via detta Vittorio Emanuele, al punto in cui detta via prende la denominazione di Piazza,composto di diversi quartieri con botteghe, chiostra, e frantojo annesso per le olive, rappresentato sopra i campioni catastali 'della Comunità di Piombino in sezione A dalle particelle di n.° 102, 103 in parte, 103 in parte; articoli di stima 66 e 347, con rendita imponibile di lire 932,74; valutato e stimato lire 28,852,80. re 4,1 Od 1-, e ote III ivill od 11' 1 Ai ••• .‹. b• fil • L., e Seconda pubblicazione ). VENDITA COATTA. * Secondo Lotto. Altro casamento, o stabile posto •<. ' le Ce I.f ,./I nella stessa città, di Piombino compreso fra le due vie dette di Campo di Fiorì, e Fra-Palazzi, con chiostra annessa, diviso in diversi quartieri, rappresentato sopra i campioni catastali di detta Comunità di Piombino in sezione A dalle particelle di ai.0 130, 131, 182; articoli di stima er I. III l• .0 í Ill 41: • adiNa tbiè 0 _ * iar;%.* •• ^d'IN* •• tW:N* •• :T■ia e. thrsil •• 10 7,41 "ilIrmle detti Isola del fu Giuseppe, di anni 26, bracciante, di Pisa - Tempesti Angiolo del fu Angiolo, celibe, di anni 17, braceiante, di Mezzana I Bagni san Giuliano ) Luperi Giov, Batta del fu Giuseppe. celibe, di anni 4, tracciante, d' Orentano (Castelfranco di Sotto. E più I al di sotto di un anno. riftn..ékrinfl Oggi, al Politeama, la commedia Nerone del sig, Cossa recitata dalla Compagnia Rossi-Mario, incontrò mediocremente il favore del pubblico. .Comitato Generale di soccorso pei daniteggiati dall' eruzione Vesuviana 1872. La, più terribile eruzione del Vesuvio, che sia a memoria d'uomo, facendo vittime umane, e d'ogni maniera devastando, ha coperto di lutto e di desolazione queste contrade. Commosse al doloroso annunzio le città d'Italia hanno già manifestato la profonda pietà destata dalla grave sventura; e il nostro Re, personificazione del pensiero del suo popolo, primo sempre nei dolori come nelle glorie, ha offerto esempio di generoso soccorso. 84, 88; con rendita imponibile di lire 167,61, e con dichiarazione, che a seconda dei riscontri e verifiche fatte dal perito Piccinini, il possesso non corrisponde celi la partita catastale, e ciò per il lato di poneute dalla particella di n.0-131, quale non si prolunga in linea retta con il lato del!' altra particella di n.0 130, chiostra, come presenta il catasto, ma viene troncato 1' anlamento tino al termincL della scala, quindi prosegue, formando così una squadra nel - detto punto, e questa piccola porzione si. accenna appartenere a Montanti Francesco, e inferiormente a Doveri Giuseppe; per cui occorre che sia proceduto alla opportuna rettificazione, non appartenendo l'intiera particella di n.° 131 a _questo lotto. Stimato e valutato detto casamento lire 3680. Terzo Lotto. Un campo, o appezzamento di terra detto « Faliegi» situato alla distanza di circa due chilometri da Piombino, nel di cui centro trovasi una fa,bbrichetta,, o capanna, rappresentato al catasto del suddetto comune in sezione B dalle particelle di n.' 397, 399, 330, con terreno lavorativo, olivato e vitato, dalla particella di n.0 398, articolo di stima 331 casa esente, e della superficiale estensione di braccia quadrate 74578, pari ad ettari due, ari 54 e 02692, con rendita imponibile di lire 115,38; valutato e stimato lire 7056. La vendita sarà eseguita secondo le condizioni contenute nel relativo bando del dì 23 aprile 1872 esistente in atti. Tutto ciò si deduce a notizia del pubblico per gli effetti voluti dalla legge. Volterra li 8 'maggio 1872. (121-2) Dott. CESARE RIDOLFI Proc. (Prima pubblicazime). VENDITA COATTA. In esecuzione della sentenza del Tribunale civile di Pisa del di 12 dicembre 1871, pubblicata all'udienza del di 15 dello stesso mese, proferita sulle istanze del sig. Giovanni Casini, possidente domiciliato in Pisa, rappresentato dal dott. David Pecori, regiatrata con marca debitamente annullata, con la quale fu ordinata la vendita coatta degli infrascritti beni investiti dal precetto del mese di esso signor Giovanni La Rappresentanza provinciale, nell'apprestare anch'essa il maggior sussidio, che per lei si poteva; e chiamandoci a formare un Comitato centrale di soccorso, ha deliberalo che si facesse appello a tutti gl'italiani, perchè tutti vogliano accorrere in sollievo di dolori italiani. Dodici anni di prove efficaci ne affidano ch.e anche questa volta no'n verrà meno l'intimo affratellamento, che fece dell'Italia una sola DA VENDERE TRE PALAllINE con Giardino in amenissima posizione fuori la Porta a Mare a Livorno, sulla passeggiata dei CaValleggieri e in vicinanza del rinomato Stabili incuto Pancaldi. - Per le trattative dirigersi all' Ufficio del giornale La Provincia di Pisa. In Pisa, da vendersi od affittarsi Una PALAllINA SIGNORILE Via del Risorgimento marcata di n.0 2, , livisibile in quattro quartieri facenti n.0 36 stanze, con bello e comodo ingresso da potervi entrare con la Napoli 2 di maggio 1872. Duca di Castropignano, Prefetto della Provincia, Presidente. G. di S. Donato, Presidente •del Consiglio proVinciale, Vice- Presidente. Comm. Tito Cacace, Presidente della Camera di Commercio. Comm. Fedele de Siervo, Presidente del Comizio Agrario di Napoli. Cornm. Giuseppe Colonna, Direttore Generale del Banco di Napoli. Comm. Enrico Castellano, Deputato provinciale. Cav. Girolamo Vitello, idem. Cav. Giuseppe Carabelli, idem. Principe d' Alessandria. Conte Michele Gaetani. Wonviller Comm. Giovanni. Menricoffre Oscar, Componenti. Cav. Francesco Serra Caracciolo, Direttore degli Uffici provinciali, Segretario. carrozza, con la quale si può girare nell'annesso giardino, •in fondo del quale fa bel prospetto una graziosa serra per piante di limoni, fiori, cc. Coloro e'no volessero prendere in affitto detta casa, come pure farne la compra anche a condizioni di pagamento a rate, potra,uno dirigersi per gli slariinenti al sottoscritto proprietario. (124-1) In Pisa, alle Cartolerie Valenti trovansi vendibili L. P. BARBONI - Pensieri sulla Storia:opuscolo in 16.° Lire i. ( ANGIOLO PACINI Gerente .R , spons. Casini del dì 26 maggio 1871, trascritto alt' oftizio delle ipoteche 'di Livorno nel dì 7 giugno del medesimo anno al volume 36, n.0 1268 del regolamento generale, e volume 18, articoto 44 del regolamento delle ascrizioui, trasmesso a pregiudizio del sig. Giuvanui Jacoponi possidente e impiegato regio pensionato domiciliato a Uasciana„ debitamente notificata, tale sentenza del dì 2-1 gennaio 1872 allo stesso sig: Gio- ti vauni Jacoponi ed al sig. Catlisto Tardi possidente doiniciliato a Casciaua, economo giudicia,le dei beni suddetti, della quale fu fatta u,unotazioue fino del dì 16 aprite prossimo pasato in margine alla trascrizione del suddetto precetto; ed al seguito dell'ordinanza del sig. Presiueute del detto Tribunale civile del dì 11 mag- Si spedisce contro Vaglia postale). Inchiostro violetto-nero d' ottima qualità, cent. 90 il litro. scinda di are 14 e centiare 59 circa, in parte lavorativo, olivato e pioppato, in parte ortivo, Con aja, al quale è a,nnessa una capa1111a mutamento mattunata coperta a tetto, bisognosa di restauro, sotto la quale si trova una stanza ad uso In buttai t; il tutto corrispondente al catasto alle particelle $46" e. 966 Cella statone _K, la Kiina delle quali edutite, e l'atra éon la rendita 1Mpouiblie di lire 12, 22. La, vendita sara eseguita secondo le euudIZIOul Contenute Del relativo bauao dei dì 12 maggio stante "isLetne iu atti. Tatto ci) s1 deduce a notizia del pubblico per gli effetti voluti dalla legge. Pisa li 14 maggio 1872. (126-1) GIUSEPPE VANNUCOHI.. - Ciò viene dedotto per odi effetti 'di ragione. (127) Di commissione LEANDRO 111AGAGNINI. CJLL LIOUIDA di Ed. Gauclin di Parigi Questa colla, inodora, si adopra a freddo per incollare la porcellana, il vetro, il marmo, il legno, il cuoio, la carta, il cartone, cc. cc. Una bottiglia costa Lu. 1, 20 Una bottiglia piccola . . » O, 60 Deposito in Pisa presso i .Fratelli MARTIN WEDARD. ALLA_ LIBRERIA.. NISÚZI iii Pisa, si trova Bibliotoca Romantica Economica D. DAVID PECORI Proc. Ogni 15 giorni si pubblica gio 1872, con la quale fu destinata AVVISO. un romanzo di 400 pagine al la udienza per gli iucanti degi' infraCon atto tredici maggio corrente scritti beni; la mattina del di dodici prezzo di Una Lira. luglio prossimo futuro, a ore dieci, il sacerdote Angiolo ed Ermolao del Sono usciti: alta, pubblica udienza del Tribunale fu Domenico Armani di Calci, revoL' articolo 47 di Belot Senza-medesimo nella sala a ciò destinata, carono la procura a Luigi del fu Fortuna di Ponson du Terrai! sarà preceduto alla ven lita coatta Domenico Leonardi, pure di Calci, conferita nel dì sette novembre dei beni predetti, che saranno espoSi spedisce ogni volume sti agli incanti in un sol lotto per milleottocentosettantuuo, e registracontro vaglia di L. 1. 15. ta a Pisa l'undici successivo. il prezzo di lire sedicimila duecentoventitre, loro attribuito dal perito sig. Fabio Bra,chini con la sua perizia del dì 27 settembre 1874, debitainente giurata, e registrata con marca da lire 1, 20 debitamente* annullata dalla Cancelleria. TTT]U11G [TI Dott. PIETRO CARRERAS }E v- G3[2.1■17CISrILII Beni da vendersi. - Lotto unico. Un podere chiamato «delle Casinea situato nel popolo delBagno a Acqua e di Cascina, parte in poggio e parte in piano, composto di casa colonica ed annessi, e di dieci appezzamenti di terra parte lavorativi, vitati e pioppati, parte lavorativi con frutti, parte ulivati, ampiamente descritti nella citata perizia esistente in atti, alla quale ec.,di misura totale are 292 e centiare 50 circa, gravato della rendita imponibile di lire 506 e centesimi 72, e da tre canoni livellari a favore della Mensa vescovile di Volterra ascendenti a lire 35,47, attualmente lavorato da Bartolommeo Carta,cci e sua famiglia, corrispondente al catasto del comune di bari in sezione .D alle particelle di 11.0 46, 47, 45, 49, 54 in parte, 55, 966, 44, 37, 86, 21, in sezione K alle particelle di n.° 934, 939, 940, 987, in sezione C alle particelle di 11. 0 968 e 969. Ed un pezzo di terra posta in luogo detto «Gli Ortali » presso Ca- Tipogratia Nitrì Livorno Via de Larderel, Palazzo de Larderel n.° 21 bis,. 3.° piano. Via S. Cecilia n.° 13, 2.° piano. Pisa Lavori di Protesi Dentaria montati in Oro, Platino. Caoutchouc o Vulcanite. Dalla Tipografia Nistri è stata pubblicata la commedia di VINCENZO ANDREI La Vera Pnern Alla Liihrieerlia Ntstrit, in Pisa, si ricevono commissioni per tutte le opere, metodi, riduzioni ec. di musica edite dal R. Stabilimento Nazionale IlicordI. -- In vendita I' A I 1) AL di Verdi per pianoforte e per pianoforte' e canto -. - • A E Il .gt) A' I t I ..„ _- !Ngise-,,, ire ,,,t • •••_ Net IE Ow WAIR *g.':* •