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Il sistema Fast Plant nel settore floro-vivaistico
Presentazione della società
FAST SYSTEM S.r.l è una società nata in Toscana all’inizio del 2006, fondata con l’intento di unire
varie esperienze per costruire e commercializzare sistemi innovativi per il mondo del “verde”.
Grazie a questo incontrarsi di variegati know-how che vanno dalla progettazione meccanica
strutturale fino all’esperienza decennale nel campo della piantumazione di alberi, si è potuto
approntare un sistema, battezzato
ed illustrarlo nelle sue idee guida in questo opuscolo, che
ovviasse alle ben note problematiche connesse al mantenimento statico delle piante messe a dimora
tramite il tradizionale sistema di palificazione, che ne avesse più cura permettendo una più efficace
ed efficiente crescita delle radici e che risolvesse definitivamente tutti i problemi connessi alla
sicurezza durante e dopo la piantatura.
Con soddisfazione la
può affermare che il lavoro dei suoi tecnici ha permesso di
mettere a punto un tipo di ancora che per le sue caratteristiche funzionali e di prestazione si pone al
disopra di tutti i modelli attualmente in commercio, come hanno mostrato le numerose prove
effettuate sul terreno nella fase di collaudo delle ancore, anche in modo comparativo rispetto alla
concorrenza.
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Obbiettivi di progetto del sistema
In sintesi i principali punti di forza rispetto al sistema tradizionale a pali sono:
-
Rapidità di installazione;
-
Riduzione dei costi per la messa a dimora;
-
Facilità di trasporto nei luoghi di messa a dimora;
-
Fissaggio semplice e adattabile sia alle dimensioni della pianta sia alle condizioni del terreno
(utilizzo dell’ancora adatta e della lunghezza opportuna del cavo);
-
Assenza di manutenzione successiva alla messa a dimora;
-
Nessun danno al tronco o alla corteccia;
-
Nessun rischio connesso alla presenza di pali di sostegno (D.L. 626/94);
-
Possibilità di sistemazione immediata del manto erboso o del terreno intorno all’albero;
-
Maggiore probabilità di attecchimento conseguente ad un migliore ed accelerato sviluppo
delle radici;
-
Sviluppo naturale del fusto e della pianta.
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Come lavora l’ancora
Il sistema
utilizza delle ancore brevettate a completa scomparsa nel terreno, che
permettono una procedura di posa estremamente rapida e semplice.
Nella parte posteriore dell’ancora è presente un foro nel
quale va inserita un’asta metallica utile per far penetrare
l’ancora nel terreno.
Agganciata l’ancora alla sbarra si punta il dispositivo
sul terreno e con mezzi appropriati (mazza, martello
idraulico, etc.) lo si fa penetrare fino alla profondità
desiderata.
Una volta infisso il dispositivo, l’asta guida viene
sfilata, ritraendola verso l’alto.
Fuori dal terreno rimane l’occhiello dell’estremità superiore del cavo. A tale occhiello si aggancia il
cavo che fa da punto di forza da utilizzare secondo l’applicazione.
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L’ancora, dopo essere stata introdotta in profondità
nel terreno, viene posta in posizione di lavoro
agendo sul tirante. Per l’ancora, porsi in posizione di
lavoro significa disporsi in orizzontale, in modo tale
che le ali di cui è dotata si oppongano alla forza
applicata al tirante. Nel momento in cui inizia la
trazione,
l’ancora ruota di 90° disponendosi
ortogonalmente alla direzione di tiro, e tale
configurazione offre la massima resistenza allo
sfilamento.
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Brevi approfondimenti tecnici dell’ancoraggio a scomparsa
Le caratteristiche dell’ancora
L’ancora FAST–PLANT è caratterizzata da una forma particolare, per cui è coperta da brevetto, che
consente il massimo risultato in termini di tenuta e rappresenta la risposta a molteplici esigenze di
carattere funzionale.
Nella progettazione si è tenuto conto delle seguenti caratteristiche:
- La
forma:
essa
consente
una
agevole
penetrazione dell’ancora nel terreno ed assicura
una tenuta adeguata quando posta in tensione
tramite il tirante; di fatto essa è costituita da:
- una parte centrale rappresentata da un cilindro
cavo
con
due
scanalature
longitudinali
esterne, con punta conica per agevolare la
penetrazione nel terreno;
- delle ali a sezione variabile sia in senso
trasversale che longitudinale disegnate per
effettuare la tenuta nel terreno;
- una nervatura centrale per l’ancoraggio del tirante costituito da un robusto cavo di acciaio.
-
La distribuzione delle superfici: che permette all’ancora, dopo essere stata posizionata alla
giusta profondità, di effettuare una rotazione di 90°, sotto l’azione del tirante, opponendo la massima
resistenza.
alle
Il materiale: dotato di una elevata resistenza
sollecitazioni
meccaniche,
all’urto
e
alla
corrosione, oltre ad una elevata caratteristica di
colabilità in quanto, data la complessità della forma e la
isotropicità delle prestazioni che vengono richieste,
l’unico processo di costruzione tecnologicamente
valido è quello di fusione.
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Tenuta dell’ancora
La più frequente domanda che chi osserva il sistema FAST PLANT si pone è:
che forza di trazione si può applicare ad un’ancora?
Dare una risposta non è facile in quanto la resistenza che è in grado di sviluppare dipende
fondamentalmente da:
-
La profondità alla quale è stata posizionata;
-
La dimensione dell’ancora e delle funi d’acciaio
-
La coesione del terreno nel quale l’ancora si trova.
La porzione di terreno sollecitata per compressione dall’ancora durante la trazione, assume la forma
di un tronco di cono. Da un punto di vista teorico, il peso di tale tronco di cono è pari alla resistenza
fornita dall’ancora.
Si tratta quindi di conoscere il peso del cono, che può essere calcolato a partire dai seguenti
parametri:
-
Dimensioni dell’ancora;
-
Profondità dell’ancora;
-
Peso specifico del terreno;
-
Angolo di inclinazione del terreno (α);
-
Angolo di attrito interno;
-
Classe granulometrica del terreno.
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Nei
terreni
caratterizzati
da
una
minore
dimensione dei granuli (Tabella 2, g/h) il basso
angolo di attrito interno dà luogo a un tronco di
cono poco inclinato (Figura 1), fino ad arrivare
quasi ad un cilindro nelle ceneri (dove l’angolo di
attrito tende a 0), con conseguente diminuzione
del volume di terreno resistente. Il minor peso di
terreno che si oppone allo sfilamento implica una
minore resistenza dell’ancoraggio.
Al contrario, nei terreni caratterizzati da una
maggiore dimensione dei granuli (Tabella 2, a/b),
Figura 1
come
sabbie
e
ghiaie,
all’elevato
valore
dell’angolo di attrito interno corrisponde una
superficie laterale del tronco di cono molto
inclinata (Figura 2), con conseguente aumento del
volume di terreno resistente. Il maggior peso di
terreno che si oppone allo sfilamento consente
all’ancoraggio
una
maggiore resistenza alla
trazione.
Alla luce di quanto detto, la presenza di litologie
sabbiose e ghiaiose compatte permette di ottenere
buoni valori di resistenza allo sfilamento anche
per ancoraggi messi in opera a basse profondità.
Al contrario, qualora si accerti la presenza di
terreni sabbiosi sciolti o terreni di riporto, è
Figura 2
necessario
aumentare
la
profondità
dell’ancoraggio per ottenere i necessari valori di
resistenza.
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Le prove reali
Il test di tenuta del sistema
-
il cavo
-
l’ancora
implica la prova delle due parti che lo compongono:
Per le tipologie di cavo da noi utilizzate riportiamo le caratteristiche fornite dal costruttore:
Ancora FP1 – Fune 4 mm
TIPO FUNE
Ancora FP2 – Fune 6 mm Ancora FP3 – Fune 8 mm
AZN 1907 PAR
AZN 1907 PAR
AZN 1907 PAR
4 mm ( 133 fili 19 (1 +6) )
6 mm ( 133 fili 19 (1 +6) )
8 mm ( 133 fili 19 (1 +6) )
1960 Nmmq
1960 Nmmq
1960 Nmmq
CARICO DI ROTTURA
Kg 1100
Kg 2652
Kg 4400
DIAMETRO FILI ESTERNI
0.26 mm
0.38 mm
0.51 mm
al carbonio
al carbonio
al carbonio
AVVOLGIMENTO
parallela destra
parallela destra
parallela destra
PREFORMAZIONE
si
si
si
PROTEZIONE FILI
Zincatura
zincatura
zincatura
DIAMETRO FUNE
CLASSE DI RESISTENZA
FILI
FILI DI ACCIAIO
Tabella 1
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Le prove sono state effettuate su tre ancore di dimensioni diverse e con lunghezza del cavo diversa:
-
Ancora FP1, lunghezza cavo 100 cm;
-
Ancora FP2, lunghezza cavo 130 cm,
-
Ancora FP3, lunghezza cavo 170 cm.
Sia per infilare nel terreno l’ancora, sia per
verificare la sua tenuta è stato utilizzato un
escavatore da 80 tonnellate. Per verificare la
resistenza dello sfilamento è stato interposto
un dinamometro digitale tra il cavo collegato
all’ancora e il braccio dell’escavatore.
Le ancore sono state sottoposte a trazione una
ad una; il dinamometro ha misurato la forza
alla quale è stata sottoposta la singola ancora,
forza che corrisponde alla resistenza allo
sfilamento dell’ancora dal terreno.
E’ stato preso in considerazione il valore di
picco.
Non potendo provare le ancore su tutti i tipi di terreni abbiamo deciso di procedere in maniera
pragmatica: come mostrato dalle foto abbiamo provato le ancore di nostra produzione su di un
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terreno sufficientemente secco che per le sue caratteristiche può posizionarsi a metà della seguente
lista:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
DESCRIZIONE DEL TERRENO
Sabbie molto addensate
Sabbia addensata fine; argille e limi argillosi molto
compatti
Argille compatte; sabbie e ghiaie; argilla e ciottoli
Ghiaia sabbiosa mediamente addensata; ciottoli
Ghiaia sabbiosa e sabbia a grana grossa mediamente
addensata con argille
Sabbia a grana fine medio densa e sciolta; argille e
ciottoli
Sabbia fine sciolta; alluvionale:argille e soffici; argille
miste; terreni di riporto
Torba; ciottoli alluvionali; ghiaie sabbiose poco
addensate, limi molli, ceneri
Tabella 2
CLASSIFICA DEL SUOLO USCS
SW-GW-SP-GP
GP-GM
CL-SP-SM-GM
SC-GM
GW-GM
SM-CL-ML
SP-SM-CL-CH
CH-OH-CL
I risultati ottenute dalle prove di trazione meccanica sono riportati nella seguente tabella:
Tipo ancora
Profondità
Cavo
TENUTA
FP1
1,00 m.
4 mm.
1000 Kg
FP2
1,30 m.
6 mm.
2500 Kg
FP3
1,70 m.
8 mm.
4000 Kg
La profondità influisce non poco sulla tenuta dell’ancora. Piccole variazioni di profondità,
specie in alcuni terreni, fanno aumentare notevolmente la tenuta.
Composizione del sistema FAST PLANT nel settore floro - vivaistico
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Il sistema è stato appositamente studiato per l’uso professionale, e permette l’ancoraggio di alberi
mediante il bloccaggio della zolla.
Il sistema è fondamentalmente costituito da:
-
Tre ancore munite di un robusto tirante di acciaio;
-
Un sistema di attrezzi per aiutare l’operatore
ad
introdurre le ancore sotto terra e
posizionarle opportunamente;
-
Un cavo di acciaio per il collegamento dei tiranti delle ancore munito di cricchetto
tensionatore.
Il sistema di ancoraggio consiste nel
bloccare la zolla contenente le radici al
terreno,
utilizzando
le
tre
ancore
piantate con appositi attrezzi e collegate
tra di loro mediante un sistema di tiranti
in
acciaio
messi
in
tensione
dal
cricchetto meccanico.
Ciascuna ancora viene inserita nel
terreno a lato della zolla utilizzando
l'apposito palo. Una volta raggiunta la
giusta profondità il palo viene estratto.
Ogni ancora viene fatta ruotare tirando il
cavo con l'apposita maniglia.
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Le funi d’acciaio vengono fatte passare negli occhielli che fuoriescono dal terreno, e vengono
messe in tensione utilizzando l’apposito cricchetto meccanico.
In tal modo, la zolla contenente le radici della pianta, viene imbracata e bloccata al fondo dello
scavo.
Onde evitare che le funi d’acciaio trancino la zolla, essa viene precedentemente ricoperta di
kenaf, un tessuto biodegradabile, che allo stesso tempo protegge la zolla e non influisce sui
processi vitali della pianta.
Per meglio comprendere tutte le fasi
installazione del
di
sistema
Si rimanda
si rimanda alla
visione del filmato disponibile per
il download al sito:
www.fast-system.it
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OPUSCOLO FAST PLANT