News Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche ANNO VI MERCOLEDI’ 13 ottobre 2010 N. 149 PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE, POLITICA, SINDACALE E SOCIALE i d rdo o c i r In a u q c a l i Bev a r a M Esenzione canone Rai LA NUMERO UNO CHI VUOLE LE RSU, CHI NON LE VUOLE E CHI LE VUOLE …..VERAMENTE !! FLP News DIRETTORE: Marco Carlomagno DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Sperandini COMITATO EDITORIALE: News Lauro Crispino, Roberto Sperandini, Vincenzo Patricelli Sito www.flp.it e-mail: [email protected] REDAZIONE: Via Roberto Bracco, 45 – 80133 Napoli REDAZIONE ROMANA: Via Piave, 61 – 00187 Roma EDITORE: FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche IL PERIODICO DELLA FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI E FUNZIONI PUBBLICHE Registrazione Tribunale di Napoli n. 24 del 01.03.2004 Iscrizione al R.O.C. n. 12298 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: FLP News FLP News è un periodico gratuito di informazione culturale, politica, sindacale e sociale, dell’Associazione Sindacale FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), che informa, tutela e assiste i lavoratori italiani. E’ diffuso in formato cartaceo e disponibile online. Può essere scaricato dal sito internet www.flp.it; in tale sito troverete anche informazioni aggiornate relative ai singoli settori sindacali, nonché tutte le indicazioni per iscriversi alla FLP. Chiunque può collaborare con la redazione, inviando notizie, commenti o articoli da pubblicare in formato Word, all’indirizzo e-mail: [email protected] I contenuti espressi negli articoli firmati dai collaboratori, sia interni che esterni, sono da considerare opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto la FLP. Associato USPI Unione Stampa Periodica Italiana Pubblicità FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) Via Piave 61 00187 Roma Tel. 0642000358 Fax 0642010268 e-mail: [email protected] www.flp.it RICONOSCIMENTO DEL CREDITO D'IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN CAMPAGNE PUBBLICITARIE LOCALIZZATE Grazie alla legge 289 e alla delibera CIPE successiva le imprese che incrementano i propri investimenti pubblicitari in campagne su mezzi locali certificati, anche per l’anno 2006, otterranno delle agevolazioni fiscali. Le informazioni e la modulistica per richiedere il credito d’imposta sono disponibili all'indirizzo dell’Agenzia delle Entrate: Http://www1.agenziaentrate.it/dre/abruzzo/cop/bonus_pubblicita.htm REDAZIONE ROMANA : via Piave, 61 -00187 ROMA TEL.1 0642000358 TEL.2 0642010899 FAX. 0642010628 e-mail: [email protected] Redazione: Lauro Crispino, Vincenzo Patricelli Collaboratori: Gabriella Carlomagno, Nadia Carlomagno, Elio Di Grazia, Fabio Gigante, Claudio Imperatore, Dario Montal b etti, Pasquale Nardone, Elisabetta Pechini, Giancarlo Pittelli, Rinaldo Satolli, Ilaria Guadagno, Raimondo Castellana, Piero Piazza, Maurizio Polselli, Silvia Zampelli, Chiara Sernia 13 ottobre 2010 - N. 149 SOMMARIO LA NUMERO UNO 3 6 (di Vincenzo Patricelli) DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI - 2011 - FINESTRE MOBILI - ESENZIONE CANONE RAI (di Pasquale Nardone) - AZIONE DI RICONOSCIMENTO DEL TRATTAMENTO ECONOMICO COMPARTI MINISTERI : AFFARI ESTERI - CONTARTTO COLLETTIVO MAE 2006-2009 (di Maurizio Polselli) 20 8 COMPARTO MINISTERI : INTERNO - CONTRATTO INTEGRATIVO 23 9 - ELIMINIAMO LO STRAORDINARIO (di Dario Montalbetti) 7 DIRITTO E SOCIETA’ AVVOCATURA DELLO STATO 25 27 11 - DIRITTO ALLA SALUTE - LA FLP FIRMA L’ACCORDO ...... 18 (di Maria Teresa Condorelli) DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHE E FISCALI - MONOPOLI di Elio Di Grazia COMPARTI MINISTERI : MISE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - IN RICORDO DI MARA BEVILACQUA CHI VUOLE LE RSU, CHI NON LE VUOLE E CHI LE VUOLE …..VERAMENTE !! (di Silvia Zampelli) (di Silvia Zampelli) NON SOLO ARTE 12 AGENZIE FISCALI: ENTRATE 28 -UMBERTO BOCCIONI - DAL NEW PUBLIC MANAGEMENT AL .... DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI - DPEF ADDIO VARIE 13 - INTERVISTA AL DOTT.PASQUALE PROFITI 30 (di Giuseppe Vetrone) COMPARTO MINISTERI: BENI E ATTIVITA’ CULTURALI 14 - SIAMO FORTEMENTE IMPEGNATI A TROVARE IL BANDOLO DELLA MATASSA (di Rinaldo Satolli) COMPARTO MINISTERI: DIFESA - MODIFICATO L’ACCORDIO PER GLI SVILUPPI ECONOMICI - CRITICHE SULLA MANCANZA DI PUNTEGGIO DELLE ANZIANITA’ PREGRESSE - SI RIPRENDA IL CONFRONTO PER IL COMPLETA MENTO DEL CCNI (di Giancarlo Pittelli) 15 - ALL’AQUILA ANTEPRIMA EUROCHOCOLATE 32 - LA CUCINA ITALIANA SBARCA CON CENTINAIA DI DVD 34 KRONOS 35 - LISOLA DI VULCANO (di Fabio Gigante) 38 NOTIZIE DAL CANILE 16 - ADOZIONI AL CANILE (di Chiara Sernia) A SCUOLA DI CUCINA 17 - STROZZAPRETI CON PORCINI E PROSCIUTTO 39 N. 149 13 ottobre 2010 4 LA NUMERO UNO News CHI VUOLE LE RSU CHI NON LE VUOLE E CHI LE VUOLE .....VERAMENTE !! di Elio Di Grazia n questi giorni abbiamo letto su una serie di comunicati sindacali, forti prese di posizione sul problema “elezioni RSU”. Attraverso questo nostro contributo di pensiero abbiamo cerchiamo di riepilogare lo stato dell'arte rispetto a quello che sarà senza ombra di dubbio un appuntamento importantissimo per tutto il pubblico impiego, appuntamento attraverso il quale non solo si misurerà il grado di consenso delle organizzazioni sindacali, ma si potrà anche valutare, con la percentuale di partecipazione al voto, la distanza fra lavoratori e loro rappresentanze. Prima però occorre fare chiarezza rispetto al quadro di riferimento ed alle reali volontà delle parti, noi compresi. E dunque, chi vuole le RSU e chi non le vuole? A parole le voglio tutti, ma nei fatti e dopo le operazioni forzose del Ministro Brunetta, leggasi dlgs 150/2009 e circolari applicative, che hanno cancellato parti importanti della contrattazione affidandola alla legge ed al discrezionalità del datore di lavoro pubblico, chi al tempo della emanazione di quelle norme ha fatto “spallucce” e si è nascosto dietro la teoria del sindacato che contratta a tutti i costi rispetto a quello che protesta ad ogni costo, adesso ha paura di pagare il dazio e quindi dice di volere le elezioni e spara alto e proclama di volere RSU con più potere, con maggiori elementi di contrattazione, con più salario di cui concertarne la distribuzione, dopo questa finanziaria che ha bloccato i contratti per tre anni. I Incredibile ma vero! C'è anche chi vuole le RSU a tutti i costi, indipendentemente dai comparti di contrattazione, indipendentemente dal regolamento attualmente in vigore. Perchè? Semplice, le elezioni saranno l'occasione per regolare i conti sulla rappresentanza nel pubblico impiego dove magari in maniera meno cruenta ma altrettanto pesantemente – diciamo noi – si è giocata una partita alla Pomigliano nella quale sono state cambiate pesantemente le regole, dal contratto alla legge, e poi senza colpo ferire si è deciso di congelare i contratti – quali? - ed i salari per un triennio. C’è chi vuole le RSU, ma solo con i nuovi comparti di contrattazione e con un nuovo regolamento. Fra questi ci siamo noi della FLP. Riteniamo, infatti, che non potendo far tornare indietro le lancette dell'orologio ai N. 149 13 ottobre 2010 5 LA NUMERO UNO vecchi comparti di contrattazione – dovevamo pensarci prima - e dovendo obbligatoriamente rispettare le indìcazioni legislative in materia (solo 4 comparti), si possa, attraverso uno specifico CCNQ, “ricollocare” gli stessi comparti e trovare anche la quadra in ordine alla possibile costituzione di sezioni contrattuali nelle quali, magari, affrontare specificità riconducibili proprio ai precedenti comparti di contrattazione. Quindi, nel contratto di comparto le materie di carattere generale, a fattore comune, nella sezione contrattuale le specificità che caratterizzano una amministrazione da un'altra che ne tipicizzano le attività, i ruoli e le funzioni. Fatto questo e per inciso siamo proprio in tale fase, si potrà rivedere il regolamento funzionale delle RSU, adeguandolo al mutato scenario di relazioni sindacali e provando a far risaltare quelle prerogative che rendono questo strumento di rappresentanza oggi forse un po' “stanco”, ma non certo per mancanza di rìnnovo. E poi pensiamo che si debba essere ri- cercare una vera e propria politica rivendicativa del pubblico impiego, unitaria se possibile, che si opponga alle finte riforme ed gli spot pubblicitari sulle performance della PA, quasi che un ufficio comunale sia come un arsenale militare o un ospedale o una comunità montana o un tribunale e tutto sia misurabile e codificabile, per altro senza il coinvolgimento di tutti gli attori della ipotetica riforma. Occorre riprendere le fila di un dialogo che pur nella diversità delle posizioni, trovi la capacità di mettere al centro il valore del lavoro pubblico e della sua funzione, che a fronte della difficoltà a rinnovare i contratti intanto pretenda investimenti in formazione e riqualificazione, che discuta di mobilità e riorganizzazione, che pretenda un utilizzo delle risorse provenienti dal recupero della evasione fiscale e contributiva e dalla internalizzazione di attività e servizi, per potenziare il salario e finalizzarlo gli obiettivi sopra richiamati. Questa sarà la vera sfida delle prossime RSU nel pubblico impiego. News “ ttraverso questo nostro contributo di pensiero abbiamo cerchiamo di riepilogare lo stato dell'arte rispetto a quello che sarà senza ombra di dubbio un appuntamento importantissimo per tutto il pubblico impiego, appuntamento attraverso il quale non solo si misurerà il grado di consenso delle organizzazioni sindacali, ma si potrà anche valutare, con la percentuale di partecipazione al voto, la distanza fra lavoratori e loro rappresentanze. A 13 ottobre 2010 6 N. 149 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE News IN RICORDO DI MARA di Lauro Crispino l giorno 03 ottobre abbiamo appreso la notizia della prematura morte di Mara....................................... Una notizia che non avremmo mai voluto avere. Sconvolgente! Ma che ci ha fatto ripercorrere, in un lampo, tutte le immagini di Lei, Mara Bevilacqua, Coordinatore Nazionale della FLP – Corte dei Conti, Donna di altruismo non comune che ha vissuto la sua breve vita per il bene degli altri lasciandosi sempre in disparte evitando i clamori facendo e ricercando il bene di tutti senza mai dirlo, senza vanto ma in silenzio. Mara era una donna lavoratrice ricca di valori ormai non più comuni: famiglia, amicizia, solidarietà, senso dello Stato fiera di appartenere alla Corte dei Conti che non finiva mai di lodare, in ogni occasione - spendendo gran parte delle sue energie per l’Amministrazione e per la di- I fesa e il miglioramento delle condizioni lavorative dei colleghi. E, proprio per questo, da circa un decennio aveva scelto di diventare “Sindacalista” per poter meglio difendere i valori in cui credeva. Sta a noi (mi arrogo questo diritto-privilegio), anche a nome dell’intera dirigenza sindacale della FLP, perpetuarne il ricordo, cercando di imitarlo in quello che più la rendeva diversa dagli altri, unica e sempre vicino a noi. Quando una donna come Mara ci lascia, quando non è più con noi e non possiamo più vederla o sentire la sua voce... sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola. Esempio veramente straordinario e da prendere quale modello, soprattutto in questi tempi, quando sembra che sia divenuta una virtù il parlar male sempre e ad ogni costo degli altri, alzando la voce ed usando espressioni poco felici. MARA era una donna speciale che ha lasciato tanti bei ricordi qui su questa terra e sicuramente si farà volere bene anche lassù per il suo sorriso indimenticabile, per i suoi occhi che parlavano il linguaggio del volersi bene e dell’amore, perché era l’amica di tutti, per i suoi modi sempre cortesi e quasi mai scontrosi, vissuta per dividere le gioie con quelli più infelici seppur dentro di lei aleggiasse sempre un velo di tristezza per essere “sola tra i tanti”. Non addio, carissima Mara, ma arrivederci perché altri momenti, altre lotte, altri successi ci attendono e li vogliamo dividere con te. Si dice che quando qualcuno di caro ci lascia, un pezzetto di noi se ne va via... MARA lascia un vuoto in tutti quelli che l’hanno conosciuta ,e resterà sempre nei loro pensieri... N. 149 13 ottobre 2010 7 DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHE E FISCALI News MONOPOLI: IL MINISTERO DELL’ECONOMIA NON CHIARISCE NÉ TEMPI NÉ MODI DEL PASSAGGIO DEL PERSONALE DALLE DTEF La FLP ha chiesto inoltre di convocare un incontro sul futuro dei lavoratori ex-Monopoli a tutt’oggi comandati di Vincenzo Patricelli iniziato con una riunione prettamente informativa, il confronto con il Ministero dell’Economia sul passaggio del personale delle DTEF del ministero, che ha espresso il proprio interesse, ai Monopoli di Stato. L’incontro non ha dato grandi esiti, visto che la delegazione di parte pubblica non è stata in grado di chiarire né i tempi (previsioni generiche su “speranze” di effettuare il trasferimento effettivo dei colleghi nei primi mesi del 2011), né le modalità e tanto meno il numero di lavoratori che potrà essere trasferito dal ministero ai Monopoli di Stato. La FLP ha chiesto all’amministrazione di discutere, con un minimo di cognizione in più, un accordo che disciplini tutti gli aspetti, compreso quello economico e di carriera, del trasferimento di personale. È infatti irrimandabile un accordo che dia certezze sul proprio futuro sia ai lavoratori che passeranno ai Monopoli sia a quelli che decideranno di rimanere al ministero presso le ragionerie e che meritano di sapere quale lavoro andranno a svolgere, così come chi dovrà svolgere il lavoro oggi di competenza delle DTEF e quali saranno i carichi di lavoro richiesti ad ognuno. La FLP ha chiesto inoltre all’amministrazione di aprire un confronto per dare ai lavoratori che decideranno di rimanere nel ministero, la possibilità di trasferirsi volontariamente anche in altra sede provinciale (ragioneria). Si rimane ora in attesa di avere una nuova convocazione per continuare il confronto più tecnico sulle questioni sollevate. A margine dell’argomento principale, quasi tutte le Organizzazioni Sindacali È hanno chiesto notizie sul comma 165; la risposta dell’amministrazione è stata che il decreto non è stato “ancora” firmato dal ministro Tremonti, così come sul versante del pagamento del FUA 2009 (l’80% a titolo di produttività), abbiamo dovuto registrare ancora solamente un impegno di massima (al momento non sanno dare una data) con l’assicurazione che comunque entro la fine dell’anno tale pagamento sarà effettuato. Per quanto riguarda l’accordo sulle progressioni economiche siglato al MEF il 28 luglio scorso, in merito al quale nei giorni scorsi come FLP avevamo chiesto ufficialmente notizie, il rappresentante della Ragioneria presente al tavolo ha confermato l’esistenza di rilievi sull’accordo (sui quali non ha voluto fornire spiegazioni) e preannunciato che entro pochi giorni la Ragioneria emanerà il parere sull’ac- cordo. Diverse sigle presenti al tavolo hanno interpretato tale risposta come positiva, nel senso che poi l’accordo potrà essere sottoscritto definitivamente. Come FLP invece non abbiamo avuto analoga impressione, anche alla luce di ciò che è successo in altri ministeri su analoghi accordi. Comunque sia, aspettiamo la pronuncia della Ragioneria, sperando di esserci sbagliati. Infine, approfittando del fatto che si parlava di Monopoli, la FLP (e non altri) ha chiesto al ministero di convocare in tempi brevissimi una riunione sui lavoratori exMonopoli, tuttora distaccati e comandati presso tutte le pubbliche amministrazioni, sempre più vessati e sempre meno considerati sia dalle amministrazioni dove prestano servizio sia dal ministero stesso. N. 149 13 ottobre 2010 8 DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI News 2011- Finestre mobili..si lavora un anno in più di Pasquale Nardone opo il Notiziario n. 31 del 03.06.2010, in cui si anticipavano le novità introdotte in materia pensionistica con il D.L. 78 del 31.05.2010, a seguito della conversione in legge, la n° 122 del 30.07.2010, sia l’INPS che l’INPDAP in questi giorni hanno emesso circolari a chiarimento, che vanno confermare quanto già da noi segnalato e descritto. Infatti le finestre mobili si applicano per i soggetti che maturano i requisiti minimi per l’accesso a pensionamento a decorrere dal 2011, mentre le finestre fisse (trimestrali/semestrali) continuano a prevedersi per chi ha maturato i detti requisiti a tutto il 2010. La circolare n. 18 tratta anche dei pensionamenti di vecchiaia delle dipendenti pubbliche, con le varie esemplificazioni relative agli anni di maturazione anagrafica nel triennio 2009-2010-2011, in considerazione che dal 2012 anche le donne dipendenti pubbliche andranno in pensione a 65 anni. Si conferma che durante il periodo intercorrente dalla maturazione dei requisiti minimi al diritto di accesso di pensionamento ( 12 mesi), per evitare soluzioni di continuità tra stipendio e pensione, (sic!), le amministrazioni mantengono in servizio i dipendenti interessati e quindi si lavora un anno in più !!! Vengono allegate alcune tabelle esemplificative che vanno a chiarire dubbi e perplessità di ogni fattispecie. Si ricorda comunque che il nostro Dipartimento ormai da mesi per telefono o via email, sta fornendo assistenza a tutti gli iscritti e simpatizzanti FLP alle prese con problemi di pensionistica. D N. 149 13 ottobre 2010 9 DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI News Come ottenere l’esenzione e richiedere il rimborso Esenzione canone RAI per gli over 75 la scadenza è il 30 novembre a legge Finanziaria 2008 ha abolito il pagamento del canone RAI per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni; l’agevolazione si applica con riferimento ai canoni dovuti a decorrere dall’anno 2008. Al contribuente che, pur dotato dei requisiti necessari per fruire dell’esenzione, ha effettuato il versamento del canone, è riconosciuto il diritto di recuperare gli importi versati presentando istanza di rimborso. Con la circolare n. 46/E/2010, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in ordine ai criteri e alle modalità da osservare ai fini dell’applicazione del beneficio. I requisiti Colui che richiede l’agevolazione deve: - aver compiuto 75 anni di età entro il termine per il pagamento del canone di abbonamento RAI (attualmente il 31 gennaio e il 31 luglio di ciascun anno ); - non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge (che siano titolari di un reddito proprio, precisa la circolare n. 46/E/2010); - possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente a 516,46 euro per 13 mensilità. A tal proposito, precisa il documento di prassi, il limite di reddito, pari a (516,45 euro x 13 mensilità =) 6.713,98 euro, è dato dalla somma del reddito imputabile al soggetto interessato all’agevolazione e al coniuge convivente dello stesso e deve essere riferito all’anno precedente a quello per il quale si intende fruire dell’agevolazione. Calcolo del reddito Il reddito che rileva, ai fini della fruizione dell’agevolazione, è dato dalla somma: - del reddito imponibile (cioè al netto degli L N. 149 13 ottobre 2010 10 DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente (per chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione, si assume a riferimento il reddito indicato nel modello CUD); - dei redditi soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta (quali, ad esempio, gli interessi maturati su depositi bancari, postali, BOT, CCT e altri titoli di Stato, nonché i proventi di quote di investimenti); - delle retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica; - dai redditi di fonte estera non tassati in Italia.Sono invece esclusi dal calcolo: - i redditi esenti da IRPEF (pensioni di guerra, rendite INAIL, pensioni erogate ad invalidi civili); - il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze; - i trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni; - altri redditi assoggettati a tassazione separata. Come ottenere l’esenzione. Gli interessati devono compilare ed inviare (rivolgendosi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate) il di esenzione: si tratta di una dichiarazione sostitutiva (accompagnata da documento di identità) che prova il possesso dei requisiti previsti dalla legge. La dichiarazione deve essere consegnata o spedita con raccomandata entro il 30 aprile di ciascun anno, da parte di coloro che per la prima volta fruiscono del beneficio; coloro che intendono fruire dell’esenzione per la prima volta relativamente al secondo semestre dell’anno dovranno presentarla entro il 31 luglio (per il 2010, entro il prossimo 30 novembre). Per le annualità successive, i contribuenti potranno continuare ad avvalersi dell’agevolazione senza dover presentare nuove dichiarazioni. Chi, invece, nel corso dell’anno attiva per la prima volta un abbonamento al servizio radiotelevisivo, deve inviare la dichiarazione entro 60 giorni. Come ottenere il rimborso News l contribuente che, pur dotato dei requisiti necessari per fruire dell’esenzione, ha effettuato il versamento del canone, è riconosciuto il diritto di recuperare gli importi versati presentando istanza di rimborso. A Coloro che hanno pagato il canone di abbonamento relativo agli anni 2008, 2009 e 2010 pur essendo in possesso dei requisiti per fruire dell’agevolazione, possono chiederne il rimborso inoltrando istanza in carta libera.. Con la richiesta di rimborso deve essere consegnata o spedita anche la dichiarazione sostitutiva, attestante il possesso dei requisiti per godere dell’agevolazione relativamente al canone pagato. Sanzioni Gli abusi sono puniti con una sanzione amministrativa di importo compreso tra 500 e 2.000 euro per ogni annualità, oltre al pagamento del canone evaso e degli interessi maturati. In caso di dichiarazioni mendaci, si applicano le sanzioni penali previste dall’art. 76, D.P.R. n. 445/2000. N. 149 13 ottobre 2010 11 AVVOCATURA DELLO STATO News FLP FIRMA L’ACCORDO SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE 2010 PRIMO CONFRONTO SULLA MISURAZIONE DELLA PRODUTTIVITA’ INDIVIDUALE di Silvia Zampelli n data 6 ottobre 2010, presso la sede dell’Avvocatura Generale dello Stato, ha avuto luogo l’incontro tra l’Amministrazione, rappresentata dal Segretario Generale Avv. Ruggero Di Martino, e le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL, CONFSAL–UNSA, RDB ed FLP, rappresentata da Silvia Zampelli dell’Ufficio Politiche Contrattuali. Nel corso dell’incontro è stato sottoscritto l’accordo integrativo recante la disciplina per l’utilizzo del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2010 ai fini del finanziamento delle progressioni economiche all’interno delle aree. Vista l’ipotesi di accordo firmata in data 10 luglio 2010 per la determinazione dei criteri generali al fine della definizione delle procedure per le selezioni di cui all’art. 17 del CCNL 14/09/2007, definitivamente sottoscritta il 22 gennaio 2010 e ritenuta la necessità di destinare parte del FUA dell’anno 2010 al finanziamento delle progressioni economiche (secondo i criteri stabiliti con l’accordo di cui innanzi) con decorrenza dal 1° gennaio 2010, si è fatta riserva di destinare con separato accordo la residua quota del Fondo agli altri istituti contrattuali e si è concordato quanto segue: - Il Fondo Unico di Amministrazione dell’Avvocatura dello Stato relativo all’anno 2010, ammonta ad Euro 1.189.688,35 lordi. - L’ammontare della cosiddetta “Quota Variabile”, costituita da risorse economiche derivanti da risparmi realizzati nel 2009, sarà determinata con provvedimento di assestamento di bilancio. - L’importo di Euro 1.131.619,96 lordi è destinato al finanziamento degli sviluppi economici all’interno delle aree aventi decorrenza dal 1° gennaio 2010. I Con successivo accordo sarà determinata la destinazione del residuo importo di Euro 58.068,34 facenti capo alle “Somme Certe” nonché dell’importo relativo alla “Quota Variabile” che sarà assegnata con provvedimento di assesassestamento di bilancio. Nell’ambito dell’incontro suddetto, al tavolo di contrattazione è stata analizzata anche la Circolare n. 7 del 13 maggio 2010 in relazione soprattutto al ruolo degli Avvocati Distrettuali, che pur non essendo dirigenti, svolgono tuttavia funzioni dirigenziali. A tal proposito, la FLP ha precisato che tale normativa non dovrebbe in alcun caso essere applicata al personale di che trattasi, non essendo del comparto dirigenti dell’Avvocatura dello Stato, spiegandone le ragioni e commentando la stessa circolare anche per quanto concerne il criterio della valutazione del personale. Sulla compiuta applicazione delle norme poc’anzi citate, la FLP ha sottolineato la necessità di attendere ulteriori chiarimenti da parte della Funzione Pubblica, vista la grande contraddittorietà dei recenti provvedimenti normativi che riguardano il personale del pubblico impiego. Quanto sopra, ha sostenuto la FLP, per contribuire a far chiarezza affinché il criterio della meritocrazia possa trovare la giusta e corretta applicazione per far sì che anche la valuta- zione del personale possa avere un senso compiuto. L’Amministrazione, in riferimento alla Delibera CIVIT n. 104/2010 “Definizione dei sistemi di misurazione e valutazione della performance entro il 30 settembre 2010” e al D. Lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 in materia di “ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, ha altresì sottoposto all’attenzione e all’analisi delle OO.SS. una bozza di sistema transitorio per la valutazione della performance individuale già per il 2010 in merito al quale, come FLP, abbiamo espresso riserva di uno specifico parere. N. 149 13 ottobre 2010 AGENZIE FISCALI 12 News ENTRATE DAL NEW PUBLIC MANAGEMENT AL TERRORISTIC MANAGEMENT? di Vincenzo Patricelli ualche anno fa si affermò in tutta Europa il “new public management” ovvero un nuovo modo di intendere l’amministrazione pubblica più attenta alle logiche aziendali. Evidentemente all’Agenzia delle entrate post-riorganizzazione si è deciso che è troppo poco e stanno inaugurando un altro modo di intendere la pubblica amministrazione che potremmo definire “terroristic management”. Come chiamare altrimenti le iniziative intraprese a livello regionale e locale dai direttori che tentano, a volte con sprezzo del ridicolo, di instaurare un regime del terrore nei confronti dei lavoratori con ogni mezzo? Come definire i comportamenti messi in campo nei confronti di lavoratori che fanno 4 o più lavori contemporaneamente, per carenze endemiche di personale, e poi al primo errore – prontamente ripreso dai giornali (e sia chiaro che non parliamo dei corrotti che vanno espulsi immediatamente ma di lavoratori che fanno giornalmente più del loro dovere) – vengono trasferiti come accaduto recentemente in Lombardia? Come chiamare le recenti iniziative prese in alcune regioni del centro-nord, dove il regime di incompatibilità viene interpretato in modo assolutamente abnorme e non in coerenza con quanto stabilito dalle stesse istruzioni dell’agenzia? Come chiamare poi la surreale decisione presa da una direzione regionale, che ha preparato un opuscolo per spiegare ai contribuenti oggetto di verifica fiscale i propri diritti (e fin qui quasi nulla da obiettare) ma poi, non contenta, chiede loro con un questionario di esprimersi circa il comportamento dei verificatori con domande tipo: “Ritiene che i funzionari incaricati della verifica abbiano operato in linea con i principi di correttezza ed im- Q parzialità?”, oppure: “Ritiene ci sia stato un elevato grado di conflittualità tra le parti durante le operazioni di verifica?”. Ora, pensate che in un paese che conta 125 miliardi di evasione fiscale, più di 8 punti di PIL, si possa chiedere il gradimento ai controlli ai potenziali evasori fiscali? E cosa pensate che risponderà uno beccato a evadere le tasse? E uno che invece riesce a corrompere un funzionario? E, soprattutto, quale ricaduta avrà sui lavoratori che svolgono la difficile attività di verifica, prestando all’amministrazione i propri mezzi di trasporto personale, il giudizio degli evasori fiscali? Noi, forse ingenuamente, non possiamo credere che la direzione centrale del personale sia a conoscenza di tutte queste iniziative regionali e locali e perciò abbiamo deciso di informarla per iscritto chiedendo altresì un incontro urgente. N. 149 13 ottobre 2010 13 DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI Assistenza sociale, lavorativa, giuridica News Dpef addio la prima volta della decisione di finanza pubblica di Pasquale Baldari sordisce in Consiglio dei Ministri la Decisione di finanza pubblica. Lo schema di Dpf per gli anni 20112013 è presentato quest’anno per la prima volta in sostituzione del Documento di programmazione economica e finanziaria secondo la nuova normativa in tema di contabilità pubblica. La Decisione, accompagnata da documenti informativi indica obiettivi, previsioni, eventuali scostamenti e modifiche correttive. Essa prevede - rispetto alle stime contenute nella RUEF pubblicata lo scorso maggio - una revisione al rialzo della crescita attesa per il 2010 di 0,2 punti percentuali, all’1,2 per cento, e una revisione al ribasso di pari entità per il 2011, all’1,3 per cento. Nel biennio 2012-2013 la crescita del PIL si attesterebbe al 2,0 per cento in ciascun anno, riducendo in parte il gap di capacità produttiva inutilizzata. Le nuove previsioni presentano un aumento dell’avanzo primario rispettivamente di 0,1, 0,6 e 1,3 punti percentuali di PIL nel periodo 2010-2012, dovuto principalmente all’impatto della manovra correttiva. Il confronto operato rispetto ai valori programmatici indicati nella RUEF fa rilevare un lieve deterioramento di 0,2 punti percentuali di PIL per l’anno 2011 e l’anno 2012. Tale divergenza è dovuta sia al diverso quadro macroeconomico sia alla revisione della composizione delle entrate fiscali 2010, connessa all’attività di monitoraggio che determina una riduzione del gettito. La pressione fiscale registra una costante riduzione, attestandosi a fine periodo 2013 al 42,4 per cento del PIL Le spese E totali al netto degli interessi, in rapporto al PIL, evidenzianouna significativa riduzione, passando dal 47,8 per cento del 2009 al 43,8 per cento del 2013; la spesa per inte- ressi si mantiene, invece, sostanzialmente stabile nello stesso periodo, attestandosi intorno al 4,7/4,8 per cento del PIL. L CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 29.09.2010 DA' IL VIA LIBERA PER LA PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO. CONTO SALATO PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E PER I DIPENDENTI PUBBLICI: 47 MILIARDI DI EURO DI RIDUZIONI NEL PROSSIMO TRIENNIO. NEL DOCUMENTO, SONO INSERITE ANCHE LE ANALISI E GLI EFFETTI SULLA FINANZA PUBBLICA DELLE NORME RESTRITTIVE INTRODOTTE DALLA MANOVRA ECONOMICA DI LUGLIO IN MATERIA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. DALL'ESAME DELLE TABELLE ALLEGATE RISULTA IN MODO EVIDENTE CHE BEN IL 75% DELLA CORREZIONE COMPLESSIVA NEL TRIENNIO 2011-2013 (47 MILIARDI DI EURO) PROVIENE DA TAGLI E RISPARMI SULLA SPESA PUBBLICA. (BLOCCO DEI CONTRATTI, BLOCCO DELLE RETRIBUZIONI, BLOCCO DELLE PROGRESSIONI DI CARRIERA, TAGLI LINEARI ALLE SPESE DELLE AMMINISTRAZIONI, SOPPRESSIONE O RIORGANIZZAZIONE DI ENTI, BLOCCO DEL TURN-OVER, RIDUZIONI DI ORGANICI, ECC.). I N. 149 13 ottobre 2010 14 COMPARTO MINISTERI News BENI E ATTIVITA’ CULTURALI Siamo fortemente impegnati a trovare il bandolo della matassa.....nonostante tutto di Rinaldo Satolli ella riunione del 4 ottobre il confronto si è svolto in un clima così pesante e sfavorevole da fare eco al clima di generale stagnazione e sfiducia che oscura in questi giorni il mondo politico e istituzionale del Paese. Se, infatti, la contrattazione collettiva rappresenta uno dei valori fondanti per la gestione delle risorse umane nel pubblico impiego, risulta estremamente arduo spiegare come mai ieri non sia stato possibile sottoscrivere un accordo i cui effetti, di non trascurabile beneficio per i lavoratori, avrebbero dovuto incontrare la piena e assoluta condivisione delle rappresentanze sindacali. A seguito delle pressioni da parte delle OO.SS. l’Amministrazione si è presentata all’incontro con alcune proposte, come un Progetto nazionale per l’anno 2010 finalizzato al miglioramento della “performance amministrativa”. Il progetto prevede la partecipazione di tutti quei lavoratori che non hanno finora partecipato ai progetti di apertura straordinaria del “1° Maggio 2010” e di “Domenica di Carta. Biblioteche e Archivi si raccontano”. Il compenso previsto è di Euro 340,00 per la terza Area e di Euro 300,00 per la seconda a fronte di 12 ore lavorative oltre l’orario ordinario da distribuire in un arco temporale di 15 giorni. La seconda proposta avanzata verte sul prolungamento fino a Febbraio 2011 dei Progetti locali in corso e riguarda tutti i lavoratori per un investimento complessivo di 4 milioni di Euro. Con una ragionevole “messa a punto” si sarebbe potuto raggiungere un ottimo risultato con il vantaggio di consentire la partecipazione anche di quei lavoratori N che, in virtù del proprio profilo professionale, sono rimasti esclusi dalla gran parte dei Progetti di incentivazione. Purtroppo l’atteggiamento di reciproca diffidenza ha ostacolato una serena discussione e impedito il raggiungimento di una soluzione finale condivisa. Quasi superfluo sottolineare che occorre compiere uno sforzo comune nell’obiettivo di raggiungere un’ intesa il più larga possibile sulle numerose e spinose questione che attendono una rapida soluzione e, fra queste, l’avvio della nuova procedura di riqualificazione. Le risorse disponibili a questo scopo ammontano ad almeno 22 milioni di Euro: si capisce, pertanto,che occorre evitare gli errori commessi in passato e, primo tra tutti, il gravissimo ritardo nell’applicazione degli accordi precedenti. Solo un accordo equilibrato all’interno della cornice tracciata dal CCNL consentirà di non sottrarre ai lavoratori delle opportunità così interessanti che, potrebbe essere utili a compensare le gravi perdite in termini economici provocate dal mancato rinnovo del contratto di lavoro. Rivolgiamo, quindi, a tutti i soggetti coinvolti l’invito a procedere con buon senso e pazienza perché le legittime aspettative dei lavoratori possano tradursi rapidamente in fatti concreti. N. 149 13 ottobre 2010 15 COMPARTO MINISTERI News DIFESA Agenzia Industrie Difesa MODIFICATO L’ACCORDO PER GLI SVILUPPI ECONOMICI di Giancarlo Pittelli ’ stato sottoscritto,presso l’Agenzia Industrie Difesa, l’ipotesi di accordo modificativo sui criteri di valutazione dei titoli per gli sviluppi economici interni del personale civile dell’Agenzia, con contenuti del tutto analoghi a quelli presenti nell’ipotesi di accordo datata 22.09.2010 relativa al personale della Difesa . Come si ricorderà, in data 22 luglio u.s. era stata sottoscritta l’ipotesi di accordo AID che recepiva, praticamente in toto, il precedente accordo Difesa datato 28-29 aprile sul nuovo sistema di classificazione e sugli sviluppi economici, ipotesi successivamente trasmessa al vaglio dei “Revisori” (che in AID fanno le veci di Bilacentes), e in quella sede da tempo in stand-by in attesa degli sviluppi dell’accordo Difesa. Preso oggi atto dei rilievi venuti a quell’accordo da F.P. e MEF-Rag. Gen., si è doverosamente provveduto a sottoscrivere la nuova ipotesi di accordo che recepisce: il nuovo sistema di classificazione del personale non dirigente dell’AID, con contenuti del tutto simili a quello recepito nella precedente ipotesi del 22 lug., tenuto anche conto del via libera venuto dall’ARAN; -il nuovo impianto degli sviluppi economici, con contenuti (regole, criteri, procedure) totalmente in linea con quelli della Difesa, anche per quanto attiene i titoli di studio dell’area 2^ (è stato così eliminata il titolo “licenza elementare” in area 2^, come noi avremmo voluto sin da subito – vds. Notiziario n. 95). Sui contenuti della nuova ipotesi di accordo, il nostro giudizio non può che essere simile a quello già espresso per la Difesa: un buon accordo nelle condizioni date, ma con una falla evidente sul fronte dell’ anzianità di servizio (riferita solo alla fascia di appartenenza) e con qualche problema anche sugli incarichi di area 3^ E che non ricomprendono tutti quelli riconducibili alle P.O. normativamente previste. L’ipotesi di accordo sottoscritta , dovrà ora imboccare il solito giro (Revisori; FP e MEF-Rag.Gen.) per ottenere la certificazione, che è la condizione necessaria per poter procedere all’avvio del bando di concorso per la procedura 2010, che è normata dall’art. 3 dell’ipotesi di accordo sul Fondo Unico Agenzia 2010. La seconda parte della discussione è stata riservata ad un confronto molto approfondito su un progetto in fase di avvio che interessa per il momento lo Stabilimento di Torre Annunziata, che vive una stagione sofferta in ragione di un prodotto che, a parere dell’Agenzia, appare vetusto e senza mercato. E allora: come riconvertire la produzione per dare prospettiva e futuro a Torre? L’idea dell’Agenzia è la seguente: lo Stabilimento potrebbe diventare la sede di una sorta di rottamazione intelligente di mezzi e materiali militari che, per le vigenti norme internazionali, debbono essere periodicamente dismessi. In buona sostanza, invece di rottamare, come oggi si fa, un Land Rover Defender riducendolo in un ammasso inservibile, che ha avuto comunque un costo di produzione e che così ridotto è senza mercato, si potrebbe avviarlo allo Stabilimento e in quella sede procedere ad una sorta di “rottamazione differenziata”, separando tra loro i diversi componenti, alcuni dei quali potrebbero poi essere trasformati e valorizzati (pensiamo ad un motore riconvertito in un motore elettrico o marinizzato), e in tale nuova veste immessi nel mercato e creare così anche utili. Ovviamente, una operazione di questo tipo non è certo facile: occorrono progetti, partners affidabili, professionalità, knowhow, etc.; ma potrebbe essere una idea vincente, che potrebbe interessare anche altri Stabilimenti (Messina, in primis). Per questo, abbiamo espresso il nostro interesse ad approfondirne ogni aspetto, ed abbiamo chiesto uno specifico incontro con il D.G. AID e il coinvolgimento immediato di RSU e OO.SS. territoriali N. 149 13 ottobre 2010 16 COMPARTO MINISTERI News DIFESA SVILUPPI ECONOMICI MOLTE LE CRITICHE DEI COLLEGHI PER LA MANCANZA DI PUNTEGGIO PER LE ANZIANITA’ PREGRESSE QUALCHE ULTERIORE CONSIDERAZIONE SULL’ACCORDO DEL 22 SETTEMBRE di Giancarlo Pittelli n merito all’ accordo modificativo del 22 settembre u.s.,abbiamo ricevuto parecchie richieste di chiarimenti/precisazioni in merito ai nuovi punteggi attribuiti ai titoli di valutazione per le progressioni economiche, che ci spingono a tornare sull’argomento con qualche ulteriore annotazione/considerazione.In premessa, occorre innanzitutto ricordare che le modifiche al precedente accordo 28-29 apr. non sono state certo una scelta delle Parti, ma sono state di fatto imposte dalla F.P. e dalla Ragioneria, pena la cancellazione della procedura 2010 e l’azzeramento di qualsiasi possibilità di progressione economica, che avrebbe fatto il paio con il blocco intervenuto ex legge 122 per il triennio 20112013. Inoltre, deve essere tenuto in debita considerazione dai colleghi che, nella individuazione dei contenuti modificativi, il punto di riferimento in un qualche modo “obbligato” per le Parti è stato l’accordo (definitivo) siglato nel Ministero Interni qualche giorno prima, che aveva già avuto il via libera dalla F.P. e che pertanto offriva sufficienti garanzie di sostenibilità e di praticabilità presso gli Organi certificatori. L’ipotesi di accordo definita in data 22 settembre reca: 1) il “Nuovo sistema di Classificazione”, con le declaratorie dei nuovi profili che sono esattamente gli stessi di quelle contenute nell’accordo del 28-29 apr.; unica modifica, imposta da F.P. e Rag. Gen., il richiamo, in premessa (penultimo capoverso), che nella flessibilità tra profili viene conservata comunque la fascia retributiva posseduta; I 2) Regole, procedura e criteri per la valutazione dei titoli per gli sviluppi economici interni, con le integrazioni/modifiche di cui abbiamo ampiamente riferito nei nostri precedenti Notiziari nn. 111 e 112, e con, inoltre, la cancellazione degli artt. 8 e 9 dell’accordo 28-29 apr. e la precisazione che “non sono permessi gli scorrimenti annuali delle graduatorie”, come FP e MEF avevano precisamente richiesto. In merito alle modifiche dei criteri per gli sviluppi economici, il giudizio di FLP DIFESA è stato netto sin dal primo momento, come è facilmente desumibile dalla lettura dei Notiziari nn. 111 e 112: un buon accordo nelle condizioni date, che non stravolge l’impianto precedente pur modificandone i contenuti per elevare significativamente il peso specifico della “professionalità”, come richiesto da FP e Rag. Gen. C’è una sola falla, a nostro avviso, in questo accordo, e lo abbiamo detto con chiarezza sin dal primo momento: riguarda il titolo “anzianità di servizio” riferita alla sola anzianità “nella fascia di appartenenza”. Il titolo “anzianità di servizio” così configurata si andrà a sommare al titolo “competenza professionale” (anzianità nel profilo rivestito), conferendo di fatto un doppio beneficio dello stesso segno. Vengono pertanto escluse da qualsiasi punteggio le anzianità maturate nelle fasce/posizioni precedenti,e l’effetto che si produce è duplice: da una parte viene data una spinta decisiva a favore del personale non progredito nelle precedenti procedure (corsi-concorsi e riqualificazioni), e la cosa è in linea con gli obiettivi che ci eravamo dati sin da subito; dall’al- tra però, e qui sta il problema, il collega che può vantare pochi anni di anzianità nel profilo rivestito e nella corrispondente fascia retributiva, non potendo in alcun modo acquisire punteggio per le anzianità maturate nelle precedenti posizioni (magari decine di anni!), rischia di essere superato in graduatoria da colleghi di più recente immissione nei ruoli civili (mobilità da altre PP.AA.; ex militari; etc.) o con titoli di studio superiori. A nostro avviso, si sarebbe potuto centrare lo stesso il primo obiettivo alzando il punteggio legato al profilo rivestito, ma attribuendo anche punteggio per ogni anno di anzianità maturato, come si è peraltro fatto al Min. Interni: ma l’A.D. non è stata d’accordo, e con Essa anche altre Parti. Sull’argomento, abbiamo predisposto sul nostro sito un sondaggio, al quale vi invitiamo a partecipare. N. 149 13 ottobre 2010 17 COMPARTO MINISTERI News DIFESA NOTA DI FLP DIFESA ALLA DR.SSA PRETI, DELEGATA ALLA CONTRATTAZIONE NAZIOINALE INTEGRATIVA SI RIPRENDA IL CONFRONTO PER IL COMPLETAMENTO DEL CCNI ella Gazzetta Ufficiale n. 163 del 15.07.2010, è stata pubblicata la circolare della Funzione Pubblica n. 7 del 13.05.2010 avente per oggetto “Contrattazione integrativa. Indirizzi applicativi del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150”, che abbiamo già a suo tempo inviato alle nostre strutture. La predetta circolare, che ad ogni buon conto alleghiamo al presente Notiziario, detta indirizzi applicativi in materia di contrattazione integrativa alla luce delle disposizioni introdotte in materia dal D. Lgs. 27.10.2009, n. 150 (la c.d. “legge Brunetta”), e, a tal riguardo, propone una distinzione tra:. a.disposizioni di diretta ed immediata applicazione (relazione tecnico-finanziaria ed illustrativa; sistema dei controlli; sanzioni); b.disposizioni per le quali e' previsto un "adeguamento" entro termini prefissati (entro il 31.12.2010: ripartizione di competenze tra legge e contrattazione; disposizioni del titolo III D. Lgs. 150 con riferimento al sistema meritocratico e premiale); c.disposizioni per le quali è e' necessario attendere la stipulazione dei nuovi contratti collettivi nazionali (obbligo di destinare alla produttività individuale la quota prevalente di FUA; bonus eccellenze e premio annuale per l’innovazione; distribuzione delle risorse nelle tre fasce di merito). In merito alla fattispecie b., va opportunamente segnalato quanto contenuto al punto 4 della stessa circolare: “Ai sensi dell'art. 65, c. 1, del decreto legislativo n. 150 del 2009, le amministrazioni sono tenute, in particolare, all'adeguamento entro il 31 dicembre 2010 dei contratti integrativi vigenti…. per evitare la sanzione dell'inapplicabilita' di cui all’articolo 65, N comma 2, d.lgs. n. 150…) ”. Dunque, ove non si procedesse ad adeguarlo entro il 31.12.2010, il CCN Integrativo Difesa vigente (CCNI 6.07.2000) verrebbe a decadere,lasciando così un vuoto pericoloso e al Dirigente la più ampia discrezionalità. Contestiamo apertamente questo modo di procedere del Ministro Brunetta, tutto fatto di circolari unilaterali applicative che eludono ogni confronto, e siamo decisamente convinti che, fermo restando le disposizioni del D.Lgs.150 che possono anche non piacere (e a noi non piacciono, come è noto) ma delle quali non si può comunque non tenere conto, la loro applicazione dovrebbe essere demandata al confronto tra le Parti, e non scaturire da atti unilaterali di una Parte sola, tenuto anche conto che il coinvolgimento delle Parti sociali sono la strada maestra per operazioni così profonde e radicali. Dunque, pur contestandone radicalmente il metodo, non possiamo certo chiudere gli occhi di fronte ai contenuti e ai “pericoli” connessi a quella circolare , e, per questo, abbiamo provveduto in data odierna a inviare alla dr.ssa Preti la nota che alleghiamo in copia al presente Notiziario, con la quale abbiamo segnalato al Delegato alla contrattazione “la necessità di una ripresa urgente del confronto con le OO.SS. nazionali finalizzata alla definizione delle altre materie riconducibili alla contrattazione integrativa di Amministrazione e che necessitano certamente di una messa a punto (formazione; Comitati paritetici; mobilità interna; reimpieghi; flessibilità tra i profili; servizi sociali; etc.)”. L’occasione è utile per un aggiornamento sull’iter certificativo delle due ipotesi di accordo (23.07.2010 su FUA e contingenti sviluppi 2010; 22.09.2010 su nuovo sistema di classificazione e criteri per la valutazione dei titoli per gli sviluppi). A tal proposito, vi informiamo che siamo a conoscenza che l’ipotesi di accordo del 23 luglio dovrebbe aver ottenuto il via libera di FP e MEF-Rag pur con alcuni rilievi, mentre l’ipotesi di accordo del 22 settembre è tuttora al vaglio degli Organi certificatori. N. 149 13 ottobre 2010 18 COMPARTO MINISTERI News MiSE AZIONE DI RICONOSCIMENTO DEL TRATTAMENTO ECONOMICO A FAVORE DEL PERSONALE DELLE FASCE ECONOMICHE F4 ED F5 AREA III (EX C3 E C3S) EQUIPARATO ALLA 9^ Q.F. DELLA EX TABELLA XI DEL C.D. RUOLO AD ESAURIMENTO di Maria Teresa Condorelli all’articolo 25, comma 4 del D.Lgs. 29/1993 (ora trasfuso nell’art. 69, comma 3 del D.Lgs 165/2001) si deducono le disposizioni transitorie relative al c.d. “personale delle qualifiche ad esaurimento”, in quanto prevede che: “Il personale delle qualifiche ad esaurimento di cui agli art. 60 e 61 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 748 (ossia “le qualifiche di ispettore generale e di direttore di divisione, o equiparate”), (…) e quello di cui all'articolo 15 della legge 9 marzo 1989, n. 88 (ossia “direttore o consigliere capo ed equiparate ovvero delle qualifiche inferiori della ex-categoria direttiva”), i cui ruoli sono contestualmente soppressi dalla data del 21 febbraio 1993, conserva le qualifiche ad personam. A tale personale sono attribuite funzioni vicarie del dirigente e funzioni di direzione di uffici di particolare rilevanza non riservati al dirigente, nonché compiti di studio, ricerca, ispezione e vigilanza ad esse delegati dal dirigente. Il trattamento economico è definito tramite il relativo contratto collettivo.” In sintesi, detta norma prevede: 1) la soppressione dei suddetti ruoli a decorrere dal 21.02.1993; 2) la conservazione per detto personale delle “qualifiche ad personam”; 3) l’attribuzione di “funzioni vicarie del dirigente e funzioni di direzione di uffici di particolare rilevanza non riservati al dirigente”. L’articolo 13, comma 1, del CCNL del D Comparto Ministeri 1998-2001 ha previsto un nuovo sistema di classificazione del personale, confermato poi nei successivi CCNL 2002-2005 e CCNL 2006-09 Tab. B,C,D, ed ha inquadrato nell’Area C il personale delle ex VII, VIII e IX qualifica ed il personale del ruolo ad esaurimento. Nell’allegato “A” del CCNL Comparto Ministeri 1998-2001 sono state individuate le specifiche attribuzioni di ciascuna area e, all’interno dell’area, le diverse posizioni economiche in relazione “ai differenti gradi di complessità e di contenuto delle mansioni e delle funzioni” (art. 13, commi 2 e 3). La declaratoria dell’Area C ricomprende “i lavoratori che, nel quadro di indirizzi generali, per la conoscenza dei vari processi gestionali, svolgono, nelle unità di livello non dirigenziale a cui sono preposti, funzioni di direzione, coordinamento e controllo di attività di importanza rilevante…”. In modo più specifico, con l’allegato “A” sono stati ricompresi nella posizione economica C3 quei lavoratori “che, per le specifiche professionalità, assumono temporaneamente funzioni dirigenziali in assenza del dirigente titolare; dirigono o coordinano attività di vari settori e strutture di livello non dirigenziale; svolgono attività ispettive o di valutazione di particolare rilevanza (…)”. Il CCNL 2006/09 ha poi ribadito che è da ricomprendere nella fattispecie: “Il funzionario che: N. 149 13 ottobre 2010 19 COMPARTO MINISTERI News MiSE - nel settore assegnato e nell’ambito della specifica professionalità posseduta (…) analizza anche nuove metodiche per la realizzazione dei programmi assegnati all’unità che eventualmente dirige o coordina; - nell’ambito dell’area professionale assegnata, effettua accertamenti, verifiche e controlli e sorveglia l’esecuzione dei lavori, (…) ovvero svolge attività ispettive, di valutazione, di controllo, di programmazione, di revisione nei vari settori di attività; - può dirigere o coordinare unità organiche o strutture anche di rilevanza esterna, la cui responsabilità non è riservata a dirigenti, garantendo lo svolgimento dell’attività di competenza, provvedendo agli adempimenti previsti nell’ambito di normative generali ed emanando direttive ed istruzioni specifiche per il raggiungimento degli obiettivi assegnati; - nell’ambito della specifica professionalità tecnica posseduta, (…) effettua ispezioni, accertamenti, controlli, misurazioni e rilievi; assicura la direzione ed il coordinamento anche dei progetti tecnici da realizzare e dei piani operativi oppure svolge attività di analisi, rilevazione e stu- dio. In base alle tabelle retributive allegate ai contratti collettivi succedutisi dal 1998, al personale del ruolo ad esaurimento è stato conservato il trattamento economico goduto superiore a quello dei C3 e sono stati attribuiti incrementi retributivi superiori rispetto a quelli previsti per il personale appartenente alla posizione economica C3. Nel pubblico impiego privatizzato, d’altronde, in ottemperanza della normativa (art.45 II/c. Dlgs. 165/01), sussiste il divieto di disparità di trattamento retributivo, in quanto discriminatorio. A parità di mansioni e funzioni svolte, l’Amministrazione deve perciò corrispondere il medesimo trattamento retributivo che, come nel caso di specie, la legge e la contrattazione collettiva hanno uniformato nel medesimo profilo giuridico-funzionale, inquadrando tutto il personale “de quo” nella Terza Area, fascia retributiva F4, (già Area C, posizione economica C3 del Comparto Ministeri). La contrattazione collettiva ha, dunque, previsto un trattamento retributivo migliore nei confronti del personale dei c.d. “ruoli ad esaurimento”. Per quanto sopra, appare esperibile un’azione mediante ricorso ex art. 414 c.p.c., per accertare ed ottenere il riconoscimento del diritto da parte di questi funzionari a percepire, a far data dal 1.7.1998, il trattamento economico previsto tuttora dal CCNL Ministeri 2006-09 (tabelle B,C,D) a favore dei dipendenti del c.d. ruolo ad esaurimento inquadrati nella Terza Area, fascia retributiva F4 (già C3). Il termine per aderire al ricorso: 13 ottobre 2010 Le condizioni per aderire al ricorso: - gli iscritti FLP (in base alla convenzione stipulata il 15 giugno u.s.) non hanno oneri aggiuntivi rispetto al patto di lite che dovranno stipulare quale corrispettivo degli onorari – solo in caso di accoglimento del ricorso - pari al 15% dell’importo netto incassato. - I non iscritti corrisponderanno un importo massimo per spese generali anticipate di € 150,00 pro-capite (comprensive del tentativo di conciliazione), che potrà essere inferiore qualora aderiscano al ricorso più di 15 persone, oltre al patto di quota lite per gli onorari (15 %). Per ulteriori informazioni puoi telefonare allo 06-4705 2603, oppure contattare la scrivente via e-mail . N. 149 13 ottobre 2010 20 COMPARTO MINISTERI News AFFARI ESTERI SIGLATO IL 16 LUGLIO IL CCNI 2006-2009 CON I NUOVI PROFILI PROFESSIONALI FLP FARNESINA NON FIRMA di Maurizio Polselli l CCNI 2006-2009 del personale del MAE, siglato il 16 luglio 2010, dall’Amministrazione e solo da quattro OOSS su sette, attualmente all'esame del MEF e della Funzione Pubblica per il loro vincolante parere, secondo FLP presenta in parti ed articoli fondamentali e qualificanti ( ad esempio : ordinamento del personale e declaratorie dei nuovi profili) rilevanti elementi di criticità in contrasto e violazione delle norme e delle disposizioni di principio del CCNL 2006-2009 in vigore. FLP Farnesina ritiene che l'attuazione e l’ applicazione dell’ipotesi di CC Integrativo, siglato il 16 luglio 2010, possa comportare i seguenti effetti non coerenti con le disposizioni del CCNL e le normative generali di semplificazione, trasparenza, riduzione degli sprechi, miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia tra cui: • onerosi costi finanziari a carico dell’Erario, non giustificabili, per la parte relativa alle procedure dei passaggi economici; • prevedibili disagi per l'utenza e malfunzionamento degli Uffici in Roma e all’estero per l’assenza del personale interessato alle progressioni economiche. Si pensi, a tal proposito, alle assenze forzate del personale dalle sedi estere, già in carenza di personale. Per partecipare alle selezioni a Roma, il personale, infatti, è autorizzato ad assentarsi, tutti simultaneamente, dal servizio in sede estera pur mantenendo la indennità speciale per il servizio estero (ovviamente sempre costi a carico dell’Erario). • l’Amministrazione degli Esteri ha già iniziato le procedure per i passaggi econo- I mici pur in assenza del completamento dell’iter procedurale di approvazione del Contratto Collettivo Integrativo. FLP Farnesina desidera illustrare in maniera dettagliata gli articoli e le parti in contrasto ed in violazione del CCNL con le motivazioni evidenziate a margine. 1.Parte prima: • Art. 1 - Denuncia del CCI: manca il dettaglio della procedura da seguire. • Art. 2, punto 3: la dicitura “per le controversie generali sull’interpretazione del Contratto integrativo le Parti che lo hanno sottoscritto ..” è in contrasto con il sistema delle relazioni sindacali delineato dai CCNQ e CCNL che prevedono solo due livelli, come indicato anche in altre parti ,e cioè le OO.SS. firmatarie del CCNL e le RSU elette. 2. Parte seconda: • Art. 7: manca il riferimento alle attività quale criterio principale per accorpare ed individuare i profili così come previsto dal CCNL. • Art 8: per i profili dell’area terza, indicati nelle fasce di accesso esterno F2 e F3, la fascia di accesso esterno è diversa da quella indicata nelle singole declaratorie dei profili. • Art 8: le stesse attività sono svolte da più profili, anche se indicati con nomen iuris e declaratorie di profilo leggermente diverse, sia all’interno della stessa area che in aree diverse e ciò in palese violazione di un dettato ordinamentale e tassativo del CCNL. Si indicano, ad esempio, i profili del collaboratore contabile (area II F3) che svolge le stesse attività - è agente contabile (ed è questa l’attività qualificante e caratteristica svolta per brevi periodi di due - cinque anni nelle sedi estere ) - del Funzionario contabile (area III F1) e, di fatto la stessa attività è svolta anche dal Coordinatore amministrativo, consolare e sociale (area III F3 in quanto preposto al settore contabile secondo le norme della contabilità generale dello Stato) così come svolta anche dal Direttore amministrativo, consolare e sociale (area III F4 in quanto preposto al settore contabile secondo le norme della contabilità generale dello Stato). La controprova è data dai numeri oggettivi della consistenza dell’organico della quasi totalità (non meno del 80%) delle sedi all’estero (126 Ambasciate, 9 Rappresentanze e 105 Uffici Consolari) che non prevedono la contemporanea presenza di più di un addetto per la contabilità. Quanto sopra esposto vale anche : - per coloro che svolgono l’attività dei servizi di informatica, telecomunicazioni e cifra che sono divisi in due aree diverse pur svolgendo la stessa attività; - per coloro che svolgono l’attività per la promozione commerciale (area terza F1) che è la stessa chiamata “economico finanziaria” svolta da altri due profili all’interno della stessa area terza (F3 e F4). Anche essi presenti alternativamente in unità singola nelle sedi estere: cioè in ogni sede vi è solo un addetto (sia esso ex C1 o C2 o C3) che svolge la stessa attività. 3. FLP fa presente che nelle declaratorie dei vari profili, l’attività tipizzante dell’area terza, cioè la preposizione a Sezioni (Capo sezione), non è individuata com- N. 149 13 ottobre 2010 21 COMPARTO MINISTERI News AFFARI ESTERI piutamente e non si chiarisce esplicitamente in capo a quale dei tre profili ricada in via principale l’attività di Capo sezione e quale dei tre tale attività ricada in via sostitutiva e temporanea (il reggente). Può, infatti, essere indifferentemente svolta da tutti e tre i profili di Funzionario (ex C1), di Coordinatore (ex C2) e Direttore (ex C3) senza alcuna differenziazione. Ciò dimostra che tra i tre profili non vi sono differenziazioni a livello di autonomia decisionale ne di responsabilità all’interno dell’ordinamento delle strutture degli uffici. Unica attività riservata ad un solo profilo è quella dell’ex C3 che può “assumere temporaneamente funzioni dirigenziali in assenza del dirigente o di vacanza della posizione” norma, questa, che risulta essere in contrasto con le regole generali che governano l’assegnazione degli incarichi dirigenziali e le relative sostituzioni in caso di assenza o vacanza. Questa Organizzazione Sindacale ritiene corretta la previsione dell’art 8 relativa a quanto deciso per l’area della Promozione Culturale (APC): • per tale area è stato individuato un profilo unico in quanto unica l’attività da svolgere. Tuttavia se come pare si intende che il 50% delle presenze in organico può svolgere attività a Roma e l’altro 50% ricopre i posti di Direttore ed Addetto presso gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, ciò è in contrasto con la previ- sione di legge (401 del 1990) che prevede esplicitamente una proiezione superiore verso l’estero, e cioè che solo il 20% del personale stia nella sede centrale. • In tal guisa a fronte di una rete estera composta da 92 Istituti di Cultura e 14 sezioni all’estero, per la cui operatività deve essere assicurata almeno la presenza di una unità, si può contare sulla presenze in organico di dieci dirigenti e 25 ex C3, 70 ex C2 e circa 70 ex C1. Con il profilo unico si assicura lo svolgimento della stessa attività ed il funzionamento di tutti gli uffici della rete estera degli IIC. • FLP ritiene che la diversa disciplina tra i Profili della III area tra APC e gli altri violi anche il principio di eguaglianza costituzionale. 3 ) Art. 13 : Sviluppi economici: - nella tabella 1, punto 1 (Esperienza professionale) lettera b (professionalità acquisita) viene equiparata a servizio in posizione giuridica superiore e quindi valutata l’idoneità di precedenti riqualificazioni. In questo modo si equipara l’attività svolta in una posizione giuridica all’idoneità di una persona che ha svolto attività in una posizione giuridica inferiore. - nella tabella 1, punto 2 (Titoli di studio, culturali e professionali) lettera c (Titoli relativi alle conoscenze linguistiche): - viene inserito un limite di validità dei titoli di otto anni . Tale limite si ritiene palesemente illegale in quanto i titoli di studio hanno una validità stabilita dalla legge e serve una legge di pari livello per modificarne i limiti di validità. Se si considerano i titoli di conoscenza linguistica come titoli di studio, come si vuol fare, allora non è legittima tale limitazione, - parimenti si ritiene non corretto, se non addirittura illegittimo, valutare sullo stesso piano titoli linguistici di valore giuridico non comparabile. I criteri di comparazione dei titoli sono stabiliti dal Ministero dell’Istruzione e/o dal MIUR. 4. Inserimento di un accordo dettagliato sull’orario di lavoro. Tale accordo è riservato alla contrattazione di secondo livello o livello delle RSU. 5. Nota a verbale sul FUA: viola il sistema delle relazioni sindacali in quanto non tiene conto della natura accessoria e variabile del FUA e delle variazioni dell’organico determinato dalle norme ordinamentali. In pratica si vuole pratica si vuole tornare a rendere rigido quello che norme di livello superiore hanno reso flessibile e dinamico. 6. Mancano i criteri e le modalità per i passaggi di profilo sia orizzontali che verticali. Conclusione Si può affermare che i profili professionali sono rimasti nei contenuti identici, cambia di poco il nome. La terza area F1, ad esempio, ora si chiama Funzionario mentre prima si chiamava Funzionario Aggiunto e l´Ex C2 che N. 149 13 ottobre 2010 22 COMPARTO MINISTERI News AFFARI ESTERI prima si chiamava Funzionario ora si chiama Coordinatore. Le declaratorie dei profili professionali sono esattamente le stesse! Fatta eccezione per l’uso di sinonimi e lemmi simili. L’articolo 10 che riguarda i profili professionali dell’area della Promozione Culturale è passibile di incostituzionalità per disparità di trattamento, di favore, rispetto a quello riservato alle restanti aree funzionali del MAE. FLP ritiene che se si fosse voluto attuare correttamente il CCNL 2006/2009 si sarebbe dovuto creare un profilo unico, come fatto per l’APC, ma dal momento in cui l’Amministrazione ha lasciato tutto come prima, viene a crearsi una disparità di trattamento notevole fra i profili professionali delle stesse aree funzionali del MAE (l’APC infatti ´non é una istituzione a se ma é compresa nelle aree/qualifiche funzionali tanto che anche loro sono destinatari del CCNL !) e la regola principe è che a pari livello o grado si applicano le stesse regole! Alle ragioni sopra indicate relative al Contratto Integrativo si devono aggiungere le gravi discriminazioni contenute nelle cd disposizioni attuative contenute nel messaggio al personale del 2 settembre 2010. In particolare i punti 6 ed 8. Tali punti operano infatti una palese discriminazione, senza alcuna base giuridica di riferimento, tra pari grado che sono in servizio a Roma e coloro che prestano servizio nelle sedi estere. Il punto 6) del messaggio succitato, infatti, indica Roma quale sede unica, per lo svolgimento delle prove, Roma con spese relative a viaggio, soggiorno, ecc., a carico degli interessati” operando una palese discriminazione, basti pensare al costo di un viaggio dall'Australia o dal Sud America. Mentre il punto 8) sempre del messaggio del 2 settembre, consente di derogare una esplicita disposizione del bando (art 2) permettendo la partecipazione a tutto il personale delle arre funzionali. In realtà si deroga una precisa disposizione del CCNL 2006-2009, basti pensare al requisito di permanenza minima di due anni nella fascia di inquadramento attuale. Ovviamente questo Sindacato è un fautore della formazione e della formazione permanente che però è altra cosa, con leggi, procedure e coperture finanziarie diverse, rispetto alle procedure per l'attribuzione della fascia economica superiore. L'attribuzione della fascia economica superiore è assimilabile agli scatti stipendiali del secolo scorso. Giova ripetere, continuamente, così come detto e ripetuto anche all'articolo 10 del bando, che con questa operazione non si modifica né lo stato giuridico né l'ordine di ruolo attualmente ricoperto. Non solo, ma giova ricordare che una parte consistente del personale degli esteri, gli impiegati a contratto – circa duemilaseicento colleghi – ha a tutt'oggi il sistema degli scatti stipendiali biennali e che gli impiegati delle aree funzionali destinatarie delle norme del Contratto Integrativo sono in totale solo tremilaseicento. Per non parlare dell’altra componente dei dipendenti del MAE, i diplomatici i quali hanno visto salvati i loro automatismi di carriera anche attraverso illustri interventi istituzionali che hanno voluto sostenere la necessità di tali automatismi per il supremo fine della stabilità dello Stato. Così come si sottolinea ed evidenzia la grave discrasia e discriminazione in peius rispetto ai restanti colleghi del comparto ministeri. FLP Farnesina, ricorda che è stato il primo sindacato a presentare una piattaforma per il rinnovo del Contratto integrativo nell'aprile del 2008, è pubblicata nei nostri web, e unico per oltre un anno quando un secondo sindacato ha presentato la propria piattaforma. Evidentemente ciò è la riprova che gattopardescamente si sono cambiato i lemmi per non cambiare la sostanza, cioè si vuole lasciare tutto come prima o perfino peggiorare le condizioni rispetto a prima. Siamo “speciali” solo a parole ma non abbastanza per stare nel comparto del governo. FLP, per ultimo ma non ultimo, non condivide la previsione di un unico e solo passaggio di fascia economica superiore, a ulteriore limitazione del quale si aggiunge il limite del 40% del personale beneficiato. E sia chiaro che la scelta di escludere dal beneficio più della metà del personale è una esclusiva responsabilità dell'Ammini- strazione degli esteri ( e degli altri che hanno siglato il CCI) che non ha voluto seguire l'esempio degli altri ministeri. E’ bene sapere che FLP aveva consegnato le bozze dei Contratti integrativi degli altri ministeri dove tutti i sindacati, uniti, hanno chiesto ed ottenuto - da Amministrazioni che valorizzano e difendono il proprio personale - che tutto (o comunque per quote superiori al 75% e per più passaggi) il personale benefici dei passaggi alla fascia economica superiore, e per più bienni, in quanto le risorse utilizzate sono le risorse del FUA, cioè soldi nostri di noi dipendenti. Contabilmente, infatti, è stata operata, per dirla in maniera comprensibile anche ai profani di contabilità, una partita di giro spostando le risorse da partite accessorie a partite stipendiali. E basti pensare ai puntuali concorsi annuali per i diplomatici e ai loro scatti di carriera ancor più puntuali ed efficaci, per capire che anche al MAE saprebbero cosa vuol dire difendere il proprio personale. Il sindacato FLP, sottolineando la mancanza di unitarietà sindacale sulle grandi questioni, continuerà ad essere a fianco dei colleghi e ad incalzare l'Amministrazione in tutte le sedi per far ottenere anche ai dipendenti del ministero degli esteri gli stessi benefici dei colleghi degli altri ministeri nonché ad evidenziare tutte le discrasie che penalizzano il personale più eguale degli altri solo per essere “bastonato”. N. 149 13 ottobre 2010 23 COMPARTO MINISTERI News INTERNO “NOI CHE ABBIAMO FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO” l Contratto Integrativo dell'Amministrazione Civile dell'Interno, firmato solo dalla FLP dall'UNSA e dalla CISL, garantisce la progressione economica a 13.192 persone (circa 2/3 del personale in servizio). Se queste tre sigle non l'avessero firmato (come hanno ritenuto di fare gli altri sindacati) non vi sarebbero state progressioni economiche per nessuno, fino all'anno 2014 (a causa del blocco agli aumenti stipendiali imposto dalla manovra economica). Ovviamente, per garantire queste 13.192 progressioni economiche, non era sufficiente firmare gli accordi per il FUA 2009 e 2010: era indispensabile che qualcuno firmasse il Contratto Integrativo. Coloro che hanno ritenuto di non sottoscrivere questo Contratto sanno bene che, dopo la certificazione positiva da parte dei competenti organi di controllo, condizionata alla rimodulazione di alcuni punti, non c'erano alternative: o si firmava questo contratto o si rinunciava ad effettuare le progressioni economiche. Pertanto è solo e unicamente grazie al senso di responsabilità della FLP e degli altri firmatari del Contratto Integrativo che 13.192 colleghi beneficeranno della progressione economica e tra questi 7.528 persone che non hanno mai beneficiato di alcun passaggio di livello nelle tre passate riqualificazioni. Avevamo preso un impegno morale con questi colleghi e lo abbiamo mantenuto sottoscrivendo il Contratto integrativo. Altri sindacati, per posizioni ideologiche o per comportamento strumentali e furbeschi , ma comunque irresponsabili,hanno ritenuto di non firmare il Contratto e qualcuno di questi ora prova pure a mistificare I la realtà agli occhi dei colleghi per cercare di trarsi d'impaccio. Noi della FLP riteniamo invece doveroso spiegare a tutti come stanno realmente le cose: "le progressioni economiche, che avverranno entro l'anno, per 13.192 colleghi saranno possibili perché 3 sindacati hanno firmato il Contratto Integrativo... altrimenti, visto il comportamento degli altri sindacati, non vi sarebbe stata alcuna progressione economica almeno fino al QUELLI CHE NON HANNO FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO Parte Ia: la CGIL La CGIL è uno dei sindacati che non hanno siglato il Contratto Integrativo. Lo ha fatto per "motivi ideologici", ossia per protestare contro l'avvenuto recepimento dei rilievi mossi al contratto stesso dagli organi di controllo (MEF e Funzione Pubblica). In sostanza, la CGIL, che si era trovata d'accordo sul contenuto del C.I. (profilo unico e quant'altro), quando il testo è stato cambiato (per accogliere i rilievi che imponevano la conformità al d. lgs. 150) non lo ha voluto più firmare, dicendo che tale processo di adeguamento sarebbe dovuto avvenire dal 1 gennaio 2011 e non prima. Vogliamo far presente che, se anche noi e gli altri 2 firmatari del contratto avessimo tenuto questa linea, i 13.192 colleghi che beneficeranno della progressione economica sarebbero stati sacrificati alle scelte ideologiche dei sindacati. È infatti necessario ricordare che, per garantire queste 13.192 progressioni economiche, non era sufficiente firmare gli accordi per il FUA 2009 e 2010 (come qualcuno va dicendo in giro per cercare di trarsi d'impaccio), ma era indispensabile che qualcuno (una o più sigle sindacali) firmasse il Contratto Integrativo. Non ci sembra pertanto corretto affermare, come fa la CGIL, che chi ha firmato l'integrativo (e ha garantito la progressione economica a 13.192 colleghi) si è piegato alla logica brune Sana con tre mesi di anticipo (accettando le modifiche del testo imposte dai rilievi). Né la FLP, né gli altri 2 firmatari del Contratto Integrativo, hanno infatti mai accettato che determinate materie fossero sottratte alla contrattazione o alla concertazione... ma abbiamo soltanto convenuto di toglierle dal Contratto Integrativo, per non comprometterne l'approvazione e vanificare così le 13.192 progressioni economiche, la cui procedura per andare a buon fine deve concludersi obbligatoriamente entro l'anno in corso, perché poi ,dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 ,a causa del blocco agli aumenti stipendiali imposto dalla manovra economica, non vi saranno progressioni economiche per nessuno. Ma il 20 settembre u.s., contestualmente alla sottoscrizione del Contratto Integrativo, abbiamo chiesto che sulle materie espunte dal Contratto Integrativo si aprisse immediatamente un tavolo di confronto con le OO.SS. per definirle con procedura concorsuale e/o concertativa. Nella giornata del 29 settembre l'Amministrazione ha aperto il confronto su tali materie con le OO.SS. convenendo che entro la prossima settimana saranno definiti dei protocolli concordati sui seguenti argomenti: 1. Mobilità interna ed esterna; 2. Valutazione individuale e collettiva dei dipendenti; 3. Formazione del personale. N. 149 13 ottobre 2010 24 COMPARTO MINISTERI News INTERNO Infine sarebbe previsto un protocollo aggiuntivo volto a riconoscere, in modo non assoluto o vincolante, all'interno dei profili professionali della terza area, la professionalità acquisita e la conoscenza dei processi gestionali (riscontrabili dalle fasce economiche stipendiali di livello più elevato) come criteri per l'assegnazione di funzioni di coordinamento e/o controllo. Su questo protocollo che, anche se costituirebbe una semplice raccomandazione di massima, sarebbe comunque un'integrazione a quanto disposto dal Contratto Integrativo, abbiamo delle perplessità connesse anche al fatto che le OO.SS. non firmatarie del Contratto stesso possano poi concorrere a disciplinarne alcuni aspetti applicativi. Per il resto facciamo rilevare che, la FLP e gli altri firmatari del Contratto Integrativo, non hanno in alcun rinunciato a contrattare le materie contestate dalla Funzione Pubblica con i rilievi, ma hanno semplicemente scelto di toglierle dal Contratto Integrativo, per non rischiare di comprometterne l'approvazione o allungare i tempi della stessa. Tali materie rimangono quindi oggetto di contrattazione e/o concertazione e verranno disciplinate con dei protocolli aggiuntivi. Con il nostro comportamento responsabile abbiamo reso possibile la progressione economica per 13.192 colleghi e, al contempo, mantenuto la natura contrattuale concertativa di tutte le materie che ci interessano. Se anche noi e gli altri firmatari del Contratto Integrativo ci fossimo imbarcati in una contrapposizione di tipo ideologico, avremmo sicuramente perso l'occasione di realizzare le posizioni economiche di cui sopra e ora saremmo impegnati in un lungo contenzioso dagli esiti incerto con gli organi di controllo. Abbiamo invece fatto la scelta di tutelare gli interessi dei lavoratori. QUELLI CHE NON HANNO FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO Parte IIa: UIL e RdB La UIL e l'RdB non hanno siglato il Contratto Integrativo perché contrari al "profilo unico" nell'area terza. Questi sindacati avrebbero voluto, nei settori Amministrativo, Contabile e Infor- matico, due profili, uno di Direttore e uno di Funzionario, con l'inquadramento degli ex C3 e C3S (laureati e non) nel profilo di Direttore e degli ex C1, C1S e C2 nel profilo di Funzionario. Si sarebbe così creata una situazione paradossale, che avrebbe richiesto il medesimo titolo di studio per l'accesso ai due diversi profili: infatti, sarebbe servita la laurea sia per accedere (dall'esterno o dalla seconda area) al profilo di Funzionario e sia per accedere (dall'esterno o dal profilo di Funzionario) al profilo di Direttore. Tale circostanza elimina ogni apprezzabile motivazione che possa giustificare la creazione di due differenti profili nell'area terza, a differenza di quanto è avvenuto nell'area seconda, dove i due profili sono invece giustificati dal diverso titolo di studio richiesto per l'accesso (licenza media per il profilo di Operatore e diploma per il profilo di Assistente). Inoltre, anche il vigente CCNL del Comparto Ministeri, firmato pure dalla UIL e dalla RdB, non sembra contemplare l'istituzione di 2 profili nella terza area, tant'è che in tutti gli altri Ministeri, con la sola eccezione degli Esteri, si è deciso di adottare il profilo unico nei Contratti Integrativi. Chiarito questo punto, ci teniamo a dire che il nuovo profilo unico (di Funzionario) non prevede alcun demansionamento degli ex Direttori (C3 e C3S). È infatti un profilo tarato verso l'alto, le cui mansioni ricalcano quelle degli ex Direttori e avremmo infatti potuto chiamarlo "Direttore". La scelta di denominarlo "Funzionario" è stata dettata dalle esigenze di utilizzare le denominazioni indicate dall'ARAN per salvaguardare l'assetto omogeneo dei profili nell'ambito del comparto, assicurando una sostanziale compatibilità tra le varie classificazioni operate dai singoli Ministeri anche ai fini delle procedure di mobilità. Quello che si può imputare ai firmatari di questo Contratto Integrativo è l'aver elevato gli ex C1, C1S e C2 al livello degli ex C3 e C3S, e non certo aver operato un appiattimento verso il basso. Riteniamo pertanto strumentali e sbagliate le iniziative di coloro che mirano a creare fratture tra il personale dell'area terza, facendo credere di voler salvaguardare la posizione degli ex Direttori, relegando gli altri, anche se laureati, in un profilo inferiore. La rivendicazione che un sindacato deve fare, nell'interesse del personale, deve essere rivolta verso l'alto (reclamando una dirigenza contrattualizzata, da realizzare sottraendo posti e competenze alla carriera prefettizia) e non creando steccati e recinti per impedire ad una parte dei colleghi ,se capaci e meritevoli ,di ricoprire incarichi di responsabilità e coordinamento. Per andare in tale direzione, la FLP nei prossimi giorni presenterà, concordando l'iniziativa con chi vorrà partecipare, al Sottosegretario con delega al personale, una piattaforma rivendicativa che prevede l'istituzione nella nostra amministrazione di una dirigenza contrattualizzata (anche amministrativa) da realizzare mediante sottrazioni di competenze e posti in organico alla carriera prefettizia. Tornando al Contratto Integrativo che abbiamo firmato, ribadiamo che con esso abbiamo consentito la progressione economica a 13.192 colleghi (tra i quali 7.528 "mai riqualificati") e che, per realizzare tale risultato, non era sufficiente firmare gli accordi per il UA 2009 e 2010, ma era indispensabile firmare anche il Contratto Integrativo. Abbiamo inoltre, già puntualizzato che, accettando di firmare il testo emendato con l'accoglimento dei rilievi degli organi di controllo, non abbiamo affatto rinunciato alla contrattazione di alcune materie: le abbiamo solo tolte dal Contratto Integrativo, per non compromettere l'approvazione dello stesso ,e il 29 settembre con l'Amministrazione abbiamo aperto il confronto su tali materie, convenendo che entro pochi giorni saranno definiti i protocolli concordati sui seguenti argomenti: Mobilità interna ed esterna; Valutazione individuale e collettiva dei dipendenti; Formazione del personale. N. 149 13 ottobre 2010 25 COMPARTO MINISTERI News INTERNO ELIMINIAMO LO STRAORDINARIO E TRASFORMIAMOLO IN UN “COMPENSO PER MAGGIORE IMPEGNO” di Dario Montalbetti a FLP-Interno, con una lettera inviata oggi all'Amministrazione e alle altre OO.SS. del Ministero dell'Interno, propone di aprire un tavolo di confronto per eliminare lo straordinario e istituire - con le risorse recuperate - un "compenso per maggiore impegno" da destinare al personale che accetterà di modificare il proprio orario di lavoro. Analogamente a quanto già accaduto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e a quanto ci si appresta a fare al Consiglio di Stato, l'idea è quella di 1. eliminare il lavoro straordinario e riversare le risorse recuperate dai relativi capitoli dell'Amministrazione Civile e della Polizia di Stato (per quanto riguarda lo stanziamento destinato ai civili) nel FUA; 2. trasformare l'incremento del FUA in uno stanziamento permanente e definitivo che va a remunerare il "maggior impegno del personale" in termini di prestazioni orarie di lavoro. 3. modificare - tramite appositi accordi in tutti gli uffici che sono sede di RSU - l'orario di lavoro attuale, introducendo la possibilità: a) di scegliere - per tutti - di lavorare 38 ore settimanali (invece di 36); b) di scegliere di lavorare 40 ore settimanali (invece di 36) L tale scelta sarà possibile solo nei limiti stabiliti, all'interno di determinati uffici centrali e periferici - individuati preventivamente a livello centrale mediante contrattazione o concertazioni tra sindacati e amministrazione; c) di scegliere di lavorare 45 ore settimanali (invece di 36) tale scelta sarà possibile solo per il personale che presta servizio per sei giornate ogni settimana e nei limiti stabiliti, all'interno di determinati uffici - centrali e periferici - individuati preventivamente a livello centrale mediante contrattazione o concertazioni tra sindacati e amministrazione. Ovviamente dovrà essere consentito a coloro che vorranno mantenere il proprio orario di 36 ore settimanali o di part time, di poterlo fare e il compenso aggiuntivo per coloro che sceglieranno gli orari maggiorati, dovrà essere maggiore rispetto al calcolo che si sarebbe fatto lavorando un uguale numero di ore aggiuntive come straordinario. Lo stanziamento, permanente e definitivo, della parte del FUA che andrà a costituire il Fondo per maggior impegno del personale (che prevederà come minimo un orario di 38 ore per tutti) nella parte in cui non verrà impegnato (per la scelta di alcuni di mantenere il proprio l'orario su 36 ore) riconfluirà nel FUA e sarà diversamente impegnato. Lo straordinario rimarrebbe solo ed unicamente per il servizio elettorale e gli altri servizi di carattere eccezionale per i quali sarà previsto un apposito stanziamento economico aggiuntivo. Rimarrebbero naturalmente i turni e la reperibilità laddove sono necessari e l'organizzazione di alcuni servizi o taluni uffici avverrà, non più prevedendo il ricorso al lavoro straordinario, ma programmando - con la contrattazione sul posto di lavoro - le opportune articolazioni dell'orario, con il limite invalicabile delle 9 ore giornaliere. Ci auguriamo che tale proposta possa trovare il consenso dell'Amministrazione e delle altre sigle sindacali e siamo disponibili ad integrarla e migliorarla (accogliendo i suggerimenti che perverranno). Qualora ciò avvenisse, per ragioni di ordine pratico ed organizzativo ci terremmo a che il tavolo di confronto fosse convocato con una certa sollecitudine per addivenire ad un rapido accordo i cui effetti possano divenire efficaci a partire dal 1 gennaio 2011. in allegato la bozza della lettera inviata. N. 149 13 ottobre 2010 26 COMPARTO MINISTERI INTERNO News N. 149 13 ottobre 2010 27 DIRITTO E SOCIETA’ News NUOVA GIURISDIZIONE IN MERITO AL DIRITTO ALLA SALUTE di Silvia Zampelli lla giurisdizione del giudice ordinario devono essere demandate tutte le controversie riguardanti le domande di rimborso delle spese sanitarie sostenute per le cure all’estero: ciò è stato sancito dal giudice amministrativo del TAR Toscana. Tale principio contenuto nella Sentenza n. 2502 del 12/07/2010 del Tar Firenze, trova fondamento nella fattispecie patrimoniale del diritto alla salute secondo la quale deve essere riconosciuto, per qualsiasi istanza che possa pervenire da privati cittadini italiani, il diritto ad ottenere il rimborso delle spese sostenute per effettuare cure e terapie sanitarie presso strutture, cliniche ed ospedali esteri. Il caso in questione, infatti, sottoposto all’esame del giudice amministrativo concerne un ricorso proposto per ottenere l’annullamento del provvedimento con cui la pubblica amministrazione, ovvero l’ASL di competenza, negava il rimborso delle spese sostenute per il trasporto del paziente a mezzo ambulanza aerea con accompagnamento sanitario da un ospedale spagnolo ad uno italiano. A L’ASL competente aveva rigettato la richiesta di rimborso per via del mancato rilascio della previa autorizzazione da parte della Regione. L’amministrazione, costituitasi in giudizio, ha sollevato il difetto di giurisdizione del giudice adito sulla base della natura di diritto soggettivo della pretesa, non suscettibile quindi di affievolimento per la configurabilità di un interesse legittimo. Le rimostranze dell’ASL interessata sono condivise dal giudice amministrativo, il quale accogliendo l’eccezione sollevata specifica che "le vertenze riguardanti le domande di rimborso delle spese sanitarie, sostenute da un cittadino italiano all'estero senza la preventiva autorizzazione della Regione, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, perché in caso di ricovero dovuto a ragioni di eccezionale gravità ed urgenza, oggetto della domanda è la tutela del diritto primario e fondamentale alla salute garantito dall'art. 32 Cost., il cui necessario contemperamento con altri interessi, pure costituzionalmente garantiti, come le risorse disponibili del servizio nazio- nale sanitario – con i limiti fissati da leggi, regolamenti e atti amministrativi generale – non vale a sottrargli la consistenza di diritto soggettivo perfetto… le valutazioni rimesse alla pubblica amministrazione al fine di verificare l’effettiva sussistenza del presupposto dell’urgenza consistono, dunque, in apprezzamenti di natura tecnica e non già discrezionale in senso stretto, non implicando alcun esercizio di potere di supremazia". La questione presa in considerazione, pertanto, ha confermato ed evidenziato un orientamento già consolidato nella giurisprudenza civile ed amministrativa secondo cui il diritto alla salute costituisce un diritto fondamentale primario, che dà luogo a sua volta ad un diritto soggettivo perfetto. Negli ultimi anni, difatti, numerose sono le sentenze pronunciate dalla Cassazione e da altri TAR tendenti verso questa direzione giurisprudenziale. Secondo il giudice di legittimità, pertanto, la giurisdizione spetta al giudice ordinario “giacché il fondamentale diritto alla salute non è suscettibile di essere affievolito dalla discrezionalità meramente tecnica con cui l’amministrazione valuta la sussistenza dei presupposti per l'erogazione delle prestazioni richieste”. Pertanto, per le controversie riguardanti le attività e le prestazioni anche di natura patrimoniale accessorie all’espletamento di un pubblico servizio, la competenza in materia non spetta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo bensì a quella ordinaria. 13 ottobre 2010 28 N. 149 NON SOLO ....ARTE... News Umberto Boccioni mberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916) è stato un pittore e scultore italiano. Fu teorico e principale esponente del movimento futurista, nonché maggior esponente dell'arte futurista italiana. I genitori di Umberto, Raffaele Boccioni e Cecilia Forlani, sono originari di Morciano di Romagna, allora in provincia di ForlìCesena. Ma il padre, che lavora come usciere di prefettura, è costretto a spostarsi lungo il territorio nazionale in base alle esigenze di servizio. Umberto nasce il 19 ottobre 1882 a Reggio Calabria, ma subito la famiglia si trasferisce a Forlì, dove Umberto trascorre l'infanzia. La signora Massimino (1908) Nell'estate del 1885 la famiglia, lasciata Forlì, è già a Genova; cinque anni dopo è a Padova. Nel 1897 giunge l'ordine di un nuovo trasferimento a Catania. Questa volta la famiglia si separa: Umberto e il padre vanno in Sicilia; la madre con la sorella maggiore Amelia, nata a Roma, restano a Padova. A Catania Umberto frequenta l'istituto tecnico fino ad ottenere il diploma. Collabora ad alcuni giornali locali e scrive il suo primo romanzo: Pene dell'anima, che reca la data 6 luglio 1900. Nel 1901 Umberto si trasferisce a Roma, dove il padre è stato di nuovo trasferito. Frequenta spesso la casa della zia Colomba. In poco tempo s'innamora di una delle sue figlie, Sandrina. Umberto ha circa vent'anni e frequenta lo studio di un cartellonista, dove apprende i primi rudimenti della pittura. In questo periodo conosce Gino Severini, col quale frequenta, a Porta Pinciana, lo studio del pittore divisionista Giacomo U Balla. All'inizio del 1903 Umberto e Severini frequentano la Scuola libera del Nudo, dove incontrano Mario Sironi, anch'egli allievo di Balla, col quale stringeranno una duratura amicizia. In quell'anno Umberto dipinge la sua prima opera Campagna Romana o Meriggio. Con l'aiuto di entrambi i genitori riesce a viaggiare all'estero: la prima destinazione è Parigi (aprile-agosto 1906), cui segue la Russia da cui ritorna nel novembre dello stesso anno. Nell'aprile 1907 Umberto si iscrive alla Scuola libera del Nudo dell'Istituto di Belle Arti di Venezia. Inizia un altro viaggio verso la Russia ma l'interrompe a Monaco, dove visita il museo. Al ritorno disegna, dipinge attivamente, pur restando inappagato perché sente i limiti della cultura italiana che reputa ancora essenzialmente "cultura di provincia". Nel frattempo affronta le prime esperienze nel campo dell'incisione. Nell'autunno del 1907 si reca per la prima volta a Milano, dove da alcuni mesi abitano la madre e la sorella. Intuisce subito che è la città più di altre è in ascesa e che corrisponde alle sue aspirazioni dinamiche. Diventa amico di Ro- 13 ottobre 2010 29 N. 149 NON SOLO ....ARTE... molo Romani, frequenta Previati, di cui risente qualche influsso nella sua pittura che sembra rivolgersi al simbolismo. Diviene socio della Permanente. Dopo l'arrivo a Milano e l'incontro con i divisionisti e con Filippo Tommaso Marinetti, scrive, insieme a Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, il Manifesto dei pittori futuristi (1910), cui seguì il Manifesto tecnico del movimento futurista (1910): obiettivo dell'artista moderno doveva essere, secondo gli estensori, liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato, per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua evoluzione. La lapide commemorativa di Boccioni a ChievoQuali soggetti della rappresentazione si proponevano dunque la città, le macchine, la caotica realtà quotidiana. Nelle sue opere, Boccioni seppe esprimere magistralmente il movimento delle forme e la concretezza della materia. Benché influenzato dal cubismo, cui rimproverò l'eccessiva staticità, Boccioni evitò nei suoi dipinti le linee rette e adoperò colori complementari. In quadri come Dinamismo di un ciclista (1913), o Dinamismo di un giocatore di calcio (1911), la raffigurazione di uno stesso soggetto in stadi successivi nel tempo suggerisce efficacemente l'idea dello spostamento nello spazio. Simile intento governa del resto anche la scultura di Boccioni, per la quale spesso l'artista trascurò i materiali nobili come marmo e bronzo, preferendo il legno, il ferro e il vetro. Ciò che interessava era illustrare l'interazione di un oggetto in movimento con lo spazio circostante. Pochissime sue sculture sono soprav- News vissute. Tra le opere pittoriche più rilevanti di Boccioni si ricordano Rissa in galleria (1910), Stati d'animo, Gli addii (1911) – in cui i moti dell'animo sono espressi attraverso lampi di luce, spirali e linee ondulate disposte diagonalmente – Forze di una strada (1911), dove la città, quasi organismo vivo, ha peso preponderante rispetto alle presenze umane. Nel 1915 l'Italia entra in guerra. Boccioni, interventista, si arruola volontario assieme ad un gruppo di artisti. Durante il suo impegno bellico deve ricredersi riguardo la teoria futurista enunciata da Marinetti, secondo cui la guerra è "la sola igiene del mondo". Conia la sua famosa equazione "guerra=insetti+noia". Il 17 agosto 1916, muore in modo del tutto accidentale, cadendo dalla propria cavalla, imbizzarritasi alla vista di un autocarro. La disgrazia avviene durante un'esercitazione militare, a Chievo, frazione di Verona, dove oggi si trova la sua lapide commemorativa, in una stradina immersa nella campagna . 13 ottobre 2010 N. 149 30 VARIE News Intervista al presidente dell’ANM “ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI” del Trentino Alto Adige, dott. Pasquale Profiti. di Giuseppe Vetrone L’intervista: • (D) Chi è il dott. Profiti? (R) Sono nato a Catanzaro il 18.08.64. Il destino mi ha poi portato sempre più a nord, prima in Liguria e poi in Trentino Alto Adige. Abito a Trento da 4 anni. • (D) Quale è il suo sport preferito? (R) Lo sport è parte della mia vita: basket e maratone, due mondi apparentemente distanti, mentalmente e fisicamente; in realtà si completano, benché sia quasi impossibile praticarli entrambi. • (D) Da quanto tempo è in magistratura? (R) Dal 1991. • (D) Da quanti anni è a Trento? Quale il suo primo impiego? (R) Sono a Trento dal 1992, sempre come pubblico ministero. Ho inserito alcune “pause” per missioni nel settore giustizia patrocinate dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea, nei paesi dell’est: Albania, Kosovo, Macedonia, Georgia, Bosnia e Romania, paesi nei quali ho trascorso, dal 2003, periodi più o meno lunghi. Luoghi difficili ed incarichi pesanti, ma da cui non è facile staccarsi del tutto; ti rimangono dentro. • (D) Cosa è l’ ANM? “Associazione Nazionale Magistrati” (R) Io credo che l’ANM sia qualcosa di più di un sindacato. Nel suo Statuto lo scopo primario è la tutela del prestigio ed indipendenza della magistratura, che è qualcosa che va oltre la tutela delle condizioni di lavoro. Non è un caso che nel 1926, allorquando l’allora associazione generale dei magistrati italiani doveva confluire nei sindacati delle corporazioni fasciste, venne deciso il suo autoscioglimento, espressamente dichiarando che gli scopi dell’associazione erano compatibili con il modello corporativo voluto dal fascismo. Alcuni dirigenti pagarono tale gesto con il licenziamento. La tutela del ruolo costituzionale della magistratura è obiettivo primario per l’ANM; solo all’interno di questo ruolo si inserisce la tutela economica e giuridica del rapporto di lavoro. • (D) Quali e come sono i rapporti con le altre associazioni sindacali dei magistrati? (R) A me pare che vi siano rapporti quasi esclusivamente ove si tratti di difendere rivendicazioni economiche. Per il resto l’ANM ha un ruolo culturale che le altre associazioni mi pare non abbiano. Ci tengo a precisare che il nostro trattamento stipendiale è decisamente inferiore a quello degli altri magistrati, contabili ed amministrativi. • (D) Da quanto tempo è presidente dell’ ANM della regione Trentino Alto Adige? (R) Dal maggio del 2009. • (D) Come è strutturata l’associazione in regione? (R) La sezione ha dimensioni regionale. La giunta della sezione regionale è composta da 7 magistrati, 3 di Trento, 1 di Rovereto e 3 di Bolzano. Vi è una c.d. sottosezione di Bolzano essenzialmente in relazione alla specificità delle problematiche dell’Alto Adige: bilinguismo e proporzionale linguistica. • (D) Quali sono state finora le problematiche più importanti che l’associazione si è trovata a dover affrontare? (R) Con i colleghi della giunta della sezione regionale abbiamo impostato un programma basato sulla promozione culturale del tema della legalità. Siamo andati nelle scuole e nelle università, abbiamo allestito mostre, promosso incontri per la cittadinanza, realizzato processi simulati per i giovani studenti. In questo percorso abbiamo incontrato compagni di viaggio appassionati al tema come e più di noi: professori, studenti, as- sociazioni giovanili ed anche il sindacato. Esperienze esaltanti. Vi è stata poi da gestire la protesta in occasione di attacchi alla magistratura oltre ogni misura e, di recente, in relazione alla manovra economica, ancora una volta penalizzante per il settore pubblico e per la giustizia in particolare, con la proclamazione dello sciopero. • (D) Quali sono i rapporti con l’ordine degli avvocati in regione? (R) Molto cordiali sul piano processuale. Mi piacerebbe che in futuro si riuscisse ad organizzare qualche evento in comune, a testimonianza che la legalità è un bene di tutti e non solo dei magistrati. • (D) Come nasce l’esigenza da parte dell’ANM di fare un percorso comune con le altre OO.SS. che si occupano principalmente di personale amministrativo? (R) I magistrati hanno combattuto e stanno combattendo mafia, terrorismo, corruzione, criminalità piccola e grande grazie all’apporto insostituibile dei collaboratori amministrativi, oltre che delle forze dell’ordine. Posso testimoniare del loro lavoro e del loro attaccamento all’interesse pubblico, benché non vi siano stati certo incentivi da parte del Ministero. Se la giustizia civile nella nostra regione si mantiene su livelli più che dignitosi il merito va equamente distribuito tra magistrati e personale amministrativo; sul punto non ho dubbi. • (D) Ci sono state iniziative in regione con le altre OO.SS. per addivenire a proposte migliorative del pianeta “giustizia”? (R) Con le OO.SS. abbiamo organizzato la giornata provinciale della giustizia nel corso della quale si è rilanciato il patto per la giustizia a livello locale e si sono gettate le basi per un rapporto più strategico con le amministrazioni locali. In futuro occorrerà cercare di organizzare 13 ottobre 2010 31 dei tavoli di discussione comune ove analizzare congiuntamente i problemi lavorativi negli uffici locali, per trovare delle soluzioni condivise. • (D) Quale è la situazione della giustizia in regione? (R) Se rapportata al piano nazionale, direi ottima. A livello assoluto la lunghezza di alcuni procedimenti civili è certamente poco “europea”. Purtroppo vi è il rischio di andare in affanno per la riduzione del personale amministrativo che, se proseguirà a questi ritmi, creerà seri problemi. • (D) Cosa pensa della proposta, da parte della provincia autonoma di Trento, di “collaborare” con l’Amministrazione della Giustizia al fine di migliorare la stessa in fatto di efficienza e di risorse umane? (R) Opinione positiva, soprattutto se l’istituzione di riferimento è la Regione. Il modello dovrebbe essere più strategico, andare per progetti con obiettivi e benchmarks ben delineati e, magari, con incentivi economici per il personale amministrativo, anche quello statale, che realizza quegli obiettivi di efficienza programmati. • (D) Quando un magistrato è “coinvolto” in qualche filone di indagine, secondo Lei cosa deve fare? (R) Non ho una risposta valida per tutti i casi. Se il coinvolgimento è tale da far perdere prestigio all’istituzione allora sono per il fare un passo indietro soprattutto per il bene della stessa, a maggior ragione se si coprono ruoli dirigenziali o se si crea un’incompatibilità ambientale. Attenzione: non è questo il caso di denunzie fatte da chi è sottoposto ad indagini, perché altrimenti si creerebbe un modo facile per evitar magistrati scomodi. • (D) Il CSM che è organo di autogoverno della magistratura in che modo interviene nei confronti di quei magistrati che non sempre fanno il proprio dovere? (R) Il CSM è solo giudice disciplinare. L’azione disciplinare spetta a Ministero e Procura Generale presso la Corte di Cassazione. La percentuale di magistrati coinvolti in procedimento disciplinari è alta: il 10%. N. 149 VARIE Il 3% viene condannato. Una percentuale altissima se paragonata alle altre categorie. I membri togati del CSM, anche eletti dal centro-destra e non teneri con la magistratura, dopo la loro esperienza al CSM condividono il giudizio che la giustizia disciplinare dei magistrati non è per nulla tenera. • (D) Cosa pensa di un magistrato che lascia la toga e decide di fare politica? (R) Fa bene se è il frutto di una vera passione civile. Non dovrebbe più rientrare in magistratura. • (D) Quale è il programma della ANM nel prossimo futuro? News (R) Informare correttamente i cittadini sui temi della giustizia. La magistratura non deve cercare il consenso, ma deve avere la fiducia dei concittadini, senza la quale la giustizia non ha possibilità di affermarsi. 13 ottobre 2010 32 N. 149 VARIE News All'Aquila anteprima Eurochocolate weekend goloso per ricostruire l'Aquila con dolcezza Anteprima dell’edizione perugina, dal 15 al 24 ottobre, Eurochocolate si trasferisce per la prima volta nel capoluogo abruzzese il 9 e il 10 ottobre per Ricostruire l’Aquila con dolcezza come recita il claim della due-giorni, con il sostegno della regione Abruzzo, della provincia e del comune dell’Aquila. l format è quello di sempre che ha determinato il successo della manifestazione: eventi di animazione firmati dalle principali aziende cioccolatiere partner, degustazioni guidate e laboratori per valorizzare la cultura del cioccolato, la possibilità di conoscere tante diverse tipologie di cioccolati e di prodotti di pasticceria. L’obiettivo è –grazie al patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila, nonché al sostegno delle associazioni di categoria e degli operatori locali- quello di contribuire a risollevare l’economia del comparto dolciario e turistico dell’Aquila colpiti dal terremoto dello scorso anno attraverso un evento, come Eurochocolate, capace di attrarre migliaia di turisti. E’ proprio quanto è stato auspicato dalla Vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, che ha ribadito come “l’impegno della Provincia miri a coinvolgere in questa esperienza un numero sempre crescente di aziende non solo dell’Aquila ma di tutta la regione. Uno dei progetti legati a questa prima edizione aquilana della kermesse –anticipa la Vicepresidente Di Nino, nella doppia veste di Assessore alle Attività produttive- è anche quello di aprire una scuola per artigiani del cioccolato, con il supporto delle istituzioni locali, dei produttori e di Eurochocolate.” “Nasce ora il Popolo delle Cazzuole –sostiene il Presidente di Eurochocolate Eugenio Guarducci- per ricostruire non solo le case dell’Aquila, ma attraverso la dolcezza del cioccolato anche la voglia di andare avanti degli aquilani.” Per questo lo slogan scelto per la due-giorni abruzzese è Ricostruire l’Aquila con dolcezza e I prodotto simbolo della kermesse è la Cazzuola di Costruttori di Dolcezze, in vendita proprio per sostenere la ricostruzione di una parte della città. “Eurochocolate rappresenta per l’Aquila un secondo momento di solidarietà –afferma il Sindaco della città, Massimo Cialente- in quanto è un importante stimolo per la ripresa delle attività produttive, in specie quelle del settore dolciario. Idealmente, ognuno di noi prenda in mano la Cazzuola e ne faccia il simbolo della ricostruzione.” "E’ anche un forte momento di visibilità e promozione – gli fa eco l’Assessore ai Grandi Eventi del Comune dell’Aquilache per noi rappresenta anche un confronto istruttivo, che auspichiamo possa continuare nel tempo.” Per questo motivo, tra gli appuntamenti principali dell’Anteprima L’Aquila ci saranno anche le degustazioni guidate di tutti i dolci tipici aquilani, dal torrone al cioccolato alle ferratele in abbinamento alle creme spalmabili e a tante altre prelibatezze locali, alcune più note al grande pubblico dei golosi, altre meno ma che di sicuro sapranno entusiasmare. Le degustazioni sono realizzate in collaborazione la Choco Taster ufficiale di Eurochocolate, Monica Meschini e con il Consorzio Prodotto a L’Aquila, che raccoglie dieci produttori artigiani locali del settore agroalimentare, riunitisi per far fronte alla crisi post terremoto. Molti altri saranno gli appuntamenti in 13 ottobre 2010 33 N. 149 VARIE News giorni della manifestazione. Anche Banca Monte dei Paschi di Siena ha scelto Eurochocolate Anteprima L’Aquila per tenere nel capoluogo abruzzese, venerdì 8 ottobre, un incontro organizzato con la Fondazione Qualivita e EXPO 2015 dal titolo “Distretti agroalimentari ed Expo 2015. Un’occasione di sviluppo per l’Abruzzo”. Il seminario fa parte di un calendario più ampio di attività che Qualivita, con il supporto di Banca Mps, organizza in alcune delle più importanti città italiane dei distretti agroalimentari in preparazione di EXPO 2015. Infine, domenica 10 ottobre, Poste Italiane celebrerà al speciale edizione di Eurochocolate con un annullo filatelico che tutti gli appassionati non possono perdersi. Appuntamento, dunque, a L’Aquila sabato 9 e domenica 10 ottobre per l’anteprima della diciassettesima edizione di Eurochocolate Perugia, dal 15 al 24 ottobre con tante e golose iniziative tutte ma proprio tutte al sapor dicioccolato................... programma in Piazza Duomo all’Aquila sabato 9 e domenica 10 ottobre. Ad inaugurare in grande l’anteprima, per esempio, ecco uno degli eventi più amati dai fans di Eurochocolate: le sculture. Sabato 9, a partire dalle ore 11.00, l’artista marchigiano Emidio Sturba scolpirà in diretta una grande Aquila di Cioccolato, a partire da un blocco unico di cioccolato Nero Perugina di 1 metro cubo e 11 quintali di peso. Le scaglie di cioccolato prodotte nel corso della lavorazione saranno omaggiate al pubblico presente. Per l’intero week end, inoltre, Piazza Duomo sarà letteralmente invasa dai colori e dagli aromi del cioccolato grazie a Milka che sarà presente con la simpatica mucca viola simbolo del brand e a Caffarel che porterà a L’Aquila la sua dolce Limousine. L’irresistibile scioglievolezza di Lindt sarà protagonista presso il Chocobar Lindt sempre in Piazza Duomo, mentre Novi proporrà per l’occasione una versione rivisitata in chiave golosa dell’Otello di Shakespeare, ispirata all’omonima pralina firmata Novi. Grazie alla collaborazione di Carispaq tutti i visitatori di Eurochocolate a L’Aquila potranno diventare ricchi di dolcezza, im- *Fonte: ufficio stampa Eurochcolate possessandosi delle monete di cioccolato coniate per l’occasione e distribuite gratuitamente nel centro storico durante i due 13 ottobre 2010 34 N. 149 VARIE News INIZIATIVA SOSTENUTA DA UNA RIVISTA CULINARIA A SCOPO DI BENEFICENZA LA CUCINA ITALIANA SBARCA CON CENTINAIA DI DVD (ANSA) - TEHERAN, 6 OTT entinaia di migliaia di Dvd stanno invadendo l'Iran per promuovere la cucina italiana, con il ricavato devoluto all’as- sistenza ai bambini affetti da cancro. E' il progetto avviato da due anni nella Repubblica islamica da Giuseppe Pantano, addetto presso l'ambasciata italiana a Teheran, in collaborazione con la piu' importante rivista di cucina del Paese, Sanaz Sania. Il primo Dvd e' stato distribuito in 200 mila copie insieme con la pubblicazione o venduto a parte. Il guadagno cosi' realizzato, di diecimila dollari, e' stato consegnato all' istituto oncologico pediatrico Mahak. Lo stesso avverra' con un secondo Dvd in uscita nei prossimi giorni. Nelle sue lezioni di cucina, realizzate con la direttrice della rivista, Sanaz Minai, Pantano propone ricette italo-iraniane. 'Sostituisco gli ingredienti di tipici piatti italiani con prodotti locali - dice - come i pistacchi al posto dei pinoli per il pesto o il midollo di pecora invece di quello bovino per il risotto alla milanese''. ''Ma il mio vero obiettivo - sottolinea Pantano - e' quello di aiutare i bambini promuovendo la nostra cultura all'estero''. E' quanto Pantano ha fatto fin da quando, lavorando al consolato italiano a Mendoza, in Argentina, dal 1994 al 2000, fu animatore della trasmissione ''Radio Spaghetti''. O in Pakistan dove presto' servizio dal 2003 al 2008, promuovendo iniziative come il Carnevale di Venezia a Karachi e producendo i primi Dvd di ricette per beneficenza. A Teheran in quest'opera di promozione e' intervenuta anchela moglie dell'amba- C sciatore italiano, Germana Bradanini, con un'intervista a Sanaz Sania, in cui ha proposto la sua ricetta per la zuppa di pesce. Ma non prima di avere difeso l'originalita' della pizza italiana rispetto a versioni cir- colate su pubblicazioni in Iran che ne hanno fatto risalire la nascita a una sorta di pane con formaggio e datteri fatto cuocere sugli scudi dai soldati dell'imperatore persiano Dario. N. 149 13 ottobre 2010 35 KRONOS News Viaggi, Natura, Cultura, Scienza L’ISOLA DI VULCANO di Fabio Gigante 'Isola di Vulcano (frazione di Lipari) è un'isola di 21 km quadrati facente parte delle Isole Eolie. Gli abitanti, 715 nel 2001, vengono chiamati vulcanari. L'isola iniziò a formarsi con l'attività vulcanica circa 125.000 anni fa raggiungendo l'attuale altezza massima di 500 m slm e scendendo con il cono fino a 2 Km sotto il livello del mare. Nell'antichità venne chiamata Therasia (Θηρασία), poi Hiera (Ἱερά), perché sacra al dio Vulcano, da dove poi il suo nome attuale. L'isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande ma spento è il Vulcano della Fossa. Gli altri sono il Vulcanello (123 m) a nord; il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depo- L siti alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m). Il principale vulcano, a occidente, sembra essersi formato dopo l'estinzione del vulcano meridionale; con lave molto acide, ha generato il monte detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), alto 386 m, con pendici molto ripide, con a nord un cratere spento, detto Forgia Vecchia. A nord-ovest si trova una recente colata di ossidiana del 1771, detta le Pietre Cotte. Il cratere attivo è situato alquanto spostato a nord-ovest. Attualmente l'attività vulcanica è data da fenomeni di solfatara e da frequenti eruzioni, generalmente esplosive. Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche Il caratteristico odore di zolfo, che è pure utilizzato per terapie inalatorie, si fa più intenso se si approfitta dell'opportunità di fare delle escursioni - indimenticabili verso il Cratere della Fossa, circondata dalle "fumarole", emissioni di vapori sulfurei che fuoriescono dalla superficie terrestre.. A nord le fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo. Prima dello sviluppo turistico degli anni ottanta, l'economia dell'isola era essenzialmente basata sull'agricoltura. Oggi, a parte il turismo (che è di gran N. 149 13 ottobre 2010 36 KRONOS News Viaggi, Natura, Cultura, Scienza lunga la fonte di reddito più consistente), l'attività principale consiste nella coltivazione dei vigneti. L'isola è la più vicina al porto di Milazzo, (distanza 12 mg. da Capo Milazzo, provincia di Messina, Sicilia) e si raggiunge velocemente in aliscafo o in traghetto. Vulcano è ricca di paesaggi spettacolari, con forti contrasti tra il blu del cielo e la sua terra brulla, le coste frastagliate ed i fondali ricchi di flora e fauna marina. L'isola ha due porti, il Porto di Levante e quello di Ponente, separati da "Vulcanello". E' separata da Lipari da un piccolo canale, largo poco più di un miglio. La Spiaggia delle Fumarole, dove ci si può bagnare nel "mare caldo", e le Spiagge Nere, sono mete decisamente consigliate ai turisti, ai quali non deve sfuggire l'opportunità di un'escursione al cratere, alla Valle dei Mostri, alla Grotta del Cavallo ed alla Piscina di Venere, queste ultime due facilmente effettuabili con barche prese a noleggio. L'Isola offre innnumerevoli possibilità di divertimento, con i suoi locali notturni ed i numerosi negozi, il parco termale e le sue piscine geotermiche dove ci si può immergere in un'ambientazione di grande impatto scenografico, coccolati e massaggiati dallo scorrere dell'acqua, godendo di un centro benessere pronto a soddisfarvi con massaggi rilassanti. Le attività che un tempo si svolgevano sull'isola erano legate alle poche risorse legate allo sfruttamento del legname e quello minerario in prevalenza di zolfo e allume già note ari Greci ed ai Romani. Con la caduta dei Borboni, le attività estrattive ebbero un arresto per poi riprendere con il britannico Stevenson che tentò di resistere alle attività eruttive ma dovette abbandonare le miniere alla fine dell'800. Il centro commerciale di Vulcano è giornalmente visitato da migliaia di turisti che vi trovano di tutto: dalle boutiques ai prodotti tipici siciliani, per i quali le Isole Eolie si evidenziano con la produzione di malvasia e capperi. Oggi l'economia di Vulcano si basa prevalentemente sul turismo e sul una limitata coltivazione della vite. La bocca del vulcano si raggiunge in circa u n'ora di cammino attraverso una strada in salita non molto impegnativa. Ciò nonostante è preferibile incamminarsi nelle ore più fresche della giornata e munirsi di attrezzatura necessaria, non per ultimi un telefono cellulare e un paio di robusti scarponcini. La strada più breve per raggiungere il cratere parte da Porto di Levante seguendo per un tratto la provinciale che porta al Piano e deviando poi lungo il ripido sentiero. E' sicuramente un itinerario da non perdere per la spettacolarità dei paesaggi che si aprono: verso nord su Lipari, Salina e Panarea, e a sud verso l'Etna. N. 149 13 ottobre 2010 37 KRONOS News Viaggi, Natura, Cultura, Scienza Raggiunta la vetta si incontrano numerose fumarole, dalle quali è bene mantenere debita distanza per via delle esalazioni gassose che fuoriescono dalle crepe sul terreno. C'é un sentiero che scende nella bocca del cratere ma è consigliabile non seguirlo e godersi lo spettacolo dall'alto almenoché non si è a c c o m p a g n ati-da Guide molto esperte poiché sono frequenti esalazioni di fumi. Dalla vetta si gode un bel panorama sull'isola e su Vulcano Piano, a ci rca 7 km da Porto di levante. La costa di Vulcano merita sicuramente uno sguardo più attento dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e geologico. E' possibile noleggiare una barca oppure unirsi alle gite organizzate che partono dal Porto di Levante. Superata la penisola di Vulcanello seguendo la costa si raggiunge la spiaggia di Porto di Ponenete dalla finissima sabbia nera,ma poco più a sud la spiaggia diventa subito ciottolosa come quella di cala del Formaggio o quella di Mastro Mincio. Da qui inizia probabilmente il tratto frastagliato di costa più bello e suggestivo, degno di un'isola vulcanica, con numerose calette, scogliere e lingue di terra su un mare azzurro. E' qui che inizia il paradiso dei sub che si immergono alla scoperta di splendidi fondali marini ricchi di una folta flora marina come colonie di corallo arancione e spugne, da Capo Grosso fino a cala di capo Testa Grossa dove si apre una grotta illuminata da un'apertura laterale. Poco più avanti s'incontra lo scoglio Quaglietto e le vasche naturali dette "bagno delle Vergini" costituito da piscine naturali. Da non perdere la Grotta del Cavallo alla quale si può accedere con una piccola imbarcazione, mentre i sub potranno raggiungerla sott'acqua godendo di uno scenario suggestivo, mare cristallino, pareti rocciose e banchi di gamberi rossi. Continuando a sud lungo la costa si raggiunge-l'estremità meridionale-dell'isola, dove si trova il Faro di Gelso. Da qui si fa rientro verso il Porto e lungo il tragitto si incontra la costa di Levante e la parete della Sirenetta. N. 149 13 ottobre 2010 38 NOTIZIE DAL CANILE News Cuccioli cercano casa a cura di Chiara Sernia Vi segnaliamo nuovamente questi cani... Micra, Cun e i Patrican , due anziani fratelli, sono dei cani che vivono da tempo liberi in un canile del frusinate...Perchè vivono liberi? Micra perchè ha estremo bisogno di contatto umano, Cun perchè è giovane e esuberante e per lui la prigionia equivale alla morte, i Patricani perchè vessati da altri cani. Questi cani, però, stanno per essere trasferiti in un altro canile, dove verranno rinchiusi in un box perdendo la libertà a cui erano ormai abituati... Micra e Cun sono giovani e soffriranno moltissimo la prigionia...i Patricani, essendo molto anziani, non hanno così bisogno di spazio, ma sicuramente lo stress del trasferimento in un box gli farà molto male data l'età avanzata. Per loro cerchiamo un vero e proprio miracolo...un'adozione o uno stallo il prima possibile. Vi prego con tutto il cuore di aiutarci! Giuliana 333 3355868 dalle 18,00 alle 20,00 [email protected] MICRA CUN PATRICANE 1 PATRICANE 2 13 ottobre 2010 39 N. 149 A SCUOLA DI CUCINA News Strozzapreti con porcini di Borgotaro e prosciutto di Modena I FUNGHI... Come sceglierli? Come cucinarli al top? «No a cotture molto prolungate o a preparazioni con troppo pomodoro»: questo e altro ci svela Massimo Bottura, chef d'eccezione considerato uno dei migliori talenti al mondo da Alain Ducasse Per la pasta: 400 g di farina bianca, 20 g di polvere di ciccioli frolli, 2 chiari d’uovo, 5 cucchiai di latte, sale. Disporre la farina e la polvere di ciccioli a fontana sulla spianatoia, salare leggermente e impastare con le uova, il latte e un goccio di acqua fredda. Amalgamare bene fino a quando l’impasto è liscio e asciutto. Stendere poi la pasta tipo sfoglia ma non troppo sottile. Ritagliare strisce di un cm di larghezza e sei cm di lunghezza. Arrotolare poi fra i palmi delle mani ottenendo cilindretti lunghi e sottili. Per il prosciutto disidratato. Tagliare fette sottili e perfette dal cuore del prosciutto di Modena 30 mesi di stagionatura. Stenderle in essiccatore e lasciarle essiccare per una notte a 60 gradi. Per il brodo di prosciutto 1,5 kg di gambo ripulito ossa di prosciutto stagionato Portare a ebollizione e sobbollire per 6 ore lentamente in modo da estrarre il profumo ed il sapore concentrato Per la salsa 100 g di scalogni, 20 g di burro, 100 g di brodo di prosciutto Pulire gli scalogni e sminuzzarli. Inserirli in casseruola e rosolarli lentamente con il burro. Aggiungere il brodo di prosciutto e frullare. Per i porcini 1 cappella ben soda, olio essenziale al rosmarino. Tagliare la cappella rovesciata dall’alto al basso ricavando delle lamelle larghe 2 cm. Grigliarle spennellandole con l’olio essenziale. Bollire gli strozzapreti nel brodo di prosciutto. Saltarli in padella con la crema di scalogni. Rifinire con i porcini grigliati e il prosciutto di Modena croccante.