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Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche
ANNO VI MERCOLEDI’ 13 ottobre 2010 N. 149
PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE,
POLITICA, SINDACALE E SOCIALE
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Esenzione canone Rai
LA NUMERO UNO
CHI VUOLE LE RSU, CHI NON LE VUOLE
E CHI LE VUOLE …..VERAMENTE !!
FLP News
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anche per l’anno 2006, otterranno delle agevolazioni fiscali.
Le informazioni e la modulistica per richiedere il credito d’imposta sono disponibili all'indirizzo dell’Agenzia delle Entrate:
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Lauro Crispino, Vincenzo Patricelli
Collaboratori:
Gabriella Carlomagno, Nadia Carlomagno, Elio Di Grazia,
Fabio Gigante, Claudio Imperatore, Dario Montal b etti,
Pasquale Nardone, Elisabetta Pechini, Giancarlo Pittelli,
Rinaldo Satolli, Ilaria Guadagno, Raimondo Castellana,
Piero Piazza, Maurizio Polselli, Silvia Zampelli, Chiara Sernia
13 ottobre 2010 - N. 149
SOMMARIO
LA NUMERO
UNO
3
6
(di Vincenzo Patricelli)
DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI E
ASSISTENZIALI
- 2011 - FINESTRE MOBILI
- ESENZIONE CANONE RAI
(di Pasquale Nardone)
- AZIONE DI RICONOSCIMENTO DEL TRATTAMENTO
ECONOMICO
COMPARTI MINISTERI : AFFARI ESTERI
- CONTARTTO COLLETTIVO MAE 2006-2009
(di Maurizio Polselli)
20
8
COMPARTO MINISTERI : INTERNO
- CONTRATTO INTEGRATIVO
23
9
- ELIMINIAMO LO STRAORDINARIO
(di Dario Montalbetti)
7
DIRITTO E SOCIETA’
AVVOCATURA DELLO STATO
25
27
11 - DIRITTO ALLA SALUTE
- LA FLP FIRMA L’ACCORDO ......
18
(di Maria Teresa Condorelli)
DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHE E
FISCALI
- MONOPOLI
di Elio Di Grazia
COMPARTI MINISTERI : MISE
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- IN RICORDO DI MARA BEVILACQUA
CHI VUOLE LE RSU, CHI NON LE VUOLE
E CHI LE VUOLE …..VERAMENTE !!
(di Silvia Zampelli)
(di Silvia Zampelli)
NON SOLO ARTE
12
AGENZIE FISCALI: ENTRATE
28
-UMBERTO BOCCIONI
- DAL NEW PUBLIC MANAGEMENT AL ....
DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
- DPEF ADDIO
VARIE
13
- INTERVISTA AL DOTT.PASQUALE PROFITI
30
(di Giuseppe Vetrone)
COMPARTO MINISTERI: BENI E ATTIVITA’
CULTURALI
14
- SIAMO FORTEMENTE IMPEGNATI A TROVARE IL
BANDOLO DELLA MATASSA
(di Rinaldo Satolli)
COMPARTO MINISTERI: DIFESA
- MODIFICATO L’ACCORDIO PER GLI SVILUPPI
ECONOMICI
- CRITICHE SULLA MANCANZA DI PUNTEGGIO DELLE
ANZIANITA’ PREGRESSE
- SI RIPRENDA IL CONFRONTO PER IL COMPLETA
MENTO DEL CCNI
(di Giancarlo Pittelli)
15
- ALL’AQUILA ANTEPRIMA EUROCHOCOLATE
32
- LA CUCINA ITALIANA SBARCA CON CENTINAIA DI DVD
34
KRONOS
35
- LISOLA DI VULCANO
(di Fabio Gigante)
38
NOTIZIE DAL CANILE
16
- ADOZIONI AL CANILE
(di Chiara Sernia)
A SCUOLA DI CUCINA
17
- STROZZAPRETI CON PORCINI E PROSCIUTTO
39
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LA NUMERO UNO
News
CHI VUOLE LE RSU CHI NON LE VUOLE
E CHI LE VUOLE .....VERAMENTE !!
di Elio Di Grazia
n questi giorni abbiamo letto su una
serie di comunicati sindacali, forti
prese di posizione sul problema “elezioni RSU”.
Attraverso questo nostro contributo di
pensiero abbiamo cerchiamo di riepilogare lo stato dell'arte rispetto a quello che
sarà senza ombra di dubbio un appuntamento importantissimo per tutto il pubblico impiego, appuntamento attraverso
il quale non solo si misurerà il grado di
consenso delle organizzazioni sindacali,
ma si potrà anche valutare, con la percentuale di partecipazione al voto, la distanza fra lavoratori e loro rappresentanze.
Prima però occorre fare chiarezza rispetto al quadro di riferimento ed alle
reali volontà delle parti, noi compresi.
E dunque, chi vuole le RSU e chi non le
vuole?
A parole le voglio tutti, ma nei fatti e dopo
le operazioni forzose del Ministro Brunetta, leggasi dlgs 150/2009 e circolari
applicative, che hanno cancellato parti
importanti della contrattazione affidandola alla legge ed al discrezionalità del
datore di lavoro pubblico, chi al tempo
della emanazione di quelle norme ha
fatto “spallucce” e si è nascosto dietro la
teoria del sindacato che contratta a tutti i
costi rispetto a quello che protesta ad
ogni costo, adesso ha paura di pagare il
dazio e quindi dice di volere le elezioni e
spara alto e proclama di volere RSU con
più potere, con maggiori elementi di contrattazione, con più salario di cui concertarne la distribuzione, dopo questa
finanziaria che ha bloccato i contratti per
tre anni.
I
Incredibile ma vero!
C'è anche chi vuole le RSU a tutti i costi,
indipendentemente dai comparti di contrattazione, indipendentemente dal regolamento attualmente in vigore.
Perchè?
Semplice, le elezioni saranno l'occasione
per regolare i conti sulla rappresentanza
nel pubblico impiego dove magari in maniera meno cruenta ma altrettanto pesantemente – diciamo noi – si è giocata
una partita alla Pomigliano nella quale
sono state cambiate pesantemente le regole, dal contratto alla legge, e poi senza
colpo ferire si è deciso di congelare i contratti – quali? - ed i salari per un triennio.
C’è chi vuole le RSU, ma solo con i nuovi
comparti di contrattazione e con un
nuovo regolamento. Fra questi ci siamo
noi della FLP.
Riteniamo, infatti, che non potendo far
tornare indietro le lancette dell'orologio ai
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LA NUMERO UNO
vecchi comparti di contrattazione – dovevamo pensarci prima - e dovendo obbligatoriamente rispettare le indìcazioni
legislative in materia (solo 4 comparti), si
possa, attraverso uno specifico CCNQ,
“ricollocare” gli stessi comparti e trovare
anche la quadra in ordine alla possibile
costituzione di sezioni contrattuali nelle
quali, magari, affrontare specificità riconducibili proprio ai precedenti comparti di
contrattazione.
Quindi, nel contratto di comparto le materie di carattere generale, a fattore comune, nella sezione contrattuale le
specificità che caratterizzano una amministrazione da un'altra che ne tipicizzano
le attività, i ruoli e le funzioni.
Fatto questo e per inciso siamo proprio in
tale fase, si potrà rivedere il regolamento
funzionale delle RSU, adeguandolo al
mutato scenario di relazioni sindacali e
provando a far risaltare quelle prerogative
che rendono questo strumento di rappresentanza oggi forse un po' “stanco”, ma
non certo per mancanza di rìnnovo.
E poi pensiamo che si debba essere ri-
cercare una vera e propria politica rivendicativa del pubblico impiego, unitaria se
possibile, che si opponga alle finte riforme
ed gli spot pubblicitari sulle performance
della PA, quasi che un ufficio comunale
sia come un arsenale militare o un ospedale o una comunità montana o un tribunale e tutto sia misurabile e codificabile,
per altro senza il coinvolgimento di tutti gli
attori della ipotetica riforma.
Occorre riprendere le fila di un dialogo
che pur nella diversità delle posizioni, trovi
la capacità di mettere al centro il valore
del lavoro pubblico e della sua funzione,
che a fronte della difficoltà a rinnovare i
contratti intanto pretenda investimenti in
formazione e riqualificazione, che discuta
di mobilità e riorganizzazione, che pretenda un utilizzo delle risorse provenienti
dal recupero della evasione fiscale e contributiva e dalla internalizzazione di attività
e servizi, per potenziare il salario e finalizzarlo gli obiettivi sopra richiamati.
Questa sarà la vera sfida delle prossime
RSU nel pubblico impiego.
News
“
ttraverso questo nostro
contributo di pensiero
abbiamo cerchiamo di
riepilogare lo stato dell'arte rispetto a quello che sarà senza
ombra di dubbio un appuntamento importantissimo per
tutto il pubblico impiego, appuntamento attraverso il quale
non solo si misurerà il grado di
consenso delle organizzazioni
sindacali, ma si potrà anche
valutare, con la percentuale di
partecipazione al voto, la distanza fra lavoratori e loro rappresentanze.
A
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PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
News
IN RICORDO DI MARA
di Lauro Crispino
l giorno 03 ottobre abbiamo appreso la
notizia della prematura morte di
Mara.......................................
Una notizia che non avremmo mai voluto
avere.
Sconvolgente! Ma che ci ha fatto ripercorrere, in un lampo, tutte le immagini di
Lei, Mara Bevilacqua, Coordinatore Nazionale della FLP – Corte dei Conti,
Donna di altruismo non comune che ha
vissuto la sua breve vita per il bene degli
altri lasciandosi sempre in disparte evitando i clamori facendo e ricercando il
bene di tutti senza mai dirlo, senza vanto
ma in silenzio.
Mara era una donna lavoratrice ricca di
valori ormai non più comuni: famiglia,
amicizia, solidarietà, senso dello Stato fiera di appartenere alla Corte dei Conti
che non finiva mai di lodare, in ogni occasione - spendendo gran parte delle sue
energie per l’Amministrazione e per la di-
I
fesa e il miglioramento delle condizioni lavorative dei colleghi.
E, proprio per questo, da circa un decennio aveva scelto di diventare “Sindacalista” per poter meglio difendere i valori in
cui credeva.
Sta a noi (mi arrogo questo diritto-privilegio), anche a nome dell’intera dirigenza
sindacale della FLP, perpetuarne il ricordo, cercando di imitarlo in quello che
più la rendeva diversa dagli altri, unica e
sempre vicino a noi.
Quando una donna come Mara ci lascia,
quando non è più con noi e non possiamo
più vederla o sentire la sua voce... sembra scomparsa per sempre.
Ma un affetto sincero non morirà mai.
Il ricordo delle persone che ci sono state
care vivrà per sempre nei nostri cuori: più
forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.
Esempio veramente straordinario e da
prendere quale modello, soprattutto in
questi tempi, quando sembra che sia divenuta una virtù il parlar male sempre e
ad ogni costo degli altri, alzando la voce
ed usando espressioni poco felici.
MARA era una donna speciale che ha lasciato tanti bei ricordi qui su questa terra
e sicuramente si farà volere bene anche
lassù per il suo sorriso indimenticabile,
per i suoi occhi che parlavano il linguaggio del volersi bene e dell’amore, perché
era l’amica di tutti, per i suoi modi sempre
cortesi e quasi mai scontrosi, vissuta per
dividere le gioie con quelli più infelici seppur dentro di lei aleggiasse sempre un
velo di tristezza per essere “sola tra i
tanti”.
Non addio, carissima Mara, ma arrivederci perché altri momenti, altre lotte, altri
successi ci attendono e li vogliamo dividere con te.
Si dice che quando qualcuno di caro ci
lascia, un pezzetto di noi se ne va via...
MARA lascia un vuoto in tutti quelli
che l’hanno conosciuta ,e resterà sempre
nei loro pensieri...
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DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHE
E FISCALI
News
MONOPOLI: IL MINISTERO DELL’ECONOMIA NON CHIARISCE NÉ
TEMPI NÉ MODI DEL PASSAGGIO DEL PERSONALE DALLE DTEF
La FLP ha chiesto inoltre di convocare un incontro sul futuro
dei lavoratori ex-Monopoli a tutt’oggi comandati
di Vincenzo Patricelli
iniziato con una riunione prettamente informativa, il confronto con
il Ministero dell’Economia sul passaggio del personale delle DTEF del ministero, che ha espresso il proprio
interesse, ai Monopoli di Stato.
L’incontro non ha dato grandi esiti, visto
che la delegazione di parte pubblica non
è stata in grado di chiarire né i tempi (previsioni generiche su “speranze” di effettuare il trasferimento effettivo dei colleghi
nei primi mesi del 2011), né le modalità e
tanto meno il numero di lavoratori che
potrà essere trasferito dal ministero ai
Monopoli di Stato.
La FLP ha chiesto all’amministrazione di
discutere, con un minimo di cognizione in
più, un accordo che disciplini tutti gli
aspetti, compreso quello economico e di
carriera, del trasferimento di personale.
È infatti irrimandabile un accordo che dia
certezze sul proprio futuro sia ai lavoratori che passeranno ai Monopoli sia a
quelli che decideranno di rimanere al ministero presso le ragionerie e che meritano di sapere quale lavoro andranno a
svolgere, così come chi dovrà svolgere il
lavoro oggi di competenza delle DTEF e
quali saranno i carichi di lavoro richiesti
ad ognuno.
La FLP ha chiesto inoltre all’amministrazione di aprire un confronto per dare ai lavoratori che decideranno di rimanere nel
ministero, la possibilità di trasferirsi volontariamente anche in altra sede provinciale (ragioneria).
Si rimane ora in attesa di avere una
nuova convocazione per continuare il
confronto più tecnico sulle questioni sollevate.
A margine dell’argomento principale,
quasi tutte le Organizzazioni Sindacali
È
hanno chiesto notizie sul comma 165; la
risposta dell’amministrazione è stata che
il decreto non è stato “ancora” firmato dal
ministro Tremonti, così come sul versante
del pagamento del FUA 2009 (l’80% a titolo di produttività), abbiamo dovuto registrare ancora solamente un impegno di
massima (al momento non sanno dare
una data) con l’assicurazione che comunque entro la fine dell’anno tale pagamento sarà effettuato.
Per quanto riguarda l’accordo sulle progressioni economiche siglato al MEF il 28
luglio scorso, in merito al quale nei giorni
scorsi come FLP avevamo chiesto ufficialmente notizie, il rappresentante della
Ragioneria presente al tavolo ha confermato l’esistenza di rilievi sull’accordo (sui
quali non ha voluto fornire spiegazioni) e
preannunciato che entro pochi giorni la
Ragioneria emanerà il parere sull’ac-
cordo.
Diverse sigle presenti al tavolo hanno interpretato tale risposta come positiva, nel
senso che poi l’accordo potrà essere sottoscritto definitivamente.
Come FLP invece non abbiamo avuto
analoga impressione, anche alla luce di
ciò che è successo in altri ministeri su
analoghi accordi. Comunque sia, aspettiamo la pronuncia della Ragioneria, sperando di esserci sbagliati.
Infine, approfittando del fatto che si parlava di Monopoli, la FLP (e non altri) ha
chiesto al ministero di convocare in tempi
brevissimi una riunione sui lavoratori exMonopoli, tuttora distaccati e comandati
presso tutte le pubbliche amministrazioni,
sempre più vessati e sempre meno considerati sia dalle amministrazioni dove
prestano servizio sia dal ministero stesso.
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DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI
E ASSISTENZIALI
News
2011- Finestre mobili..si lavora un anno in più
di Pasquale Nardone
opo il Notiziario n. 31 del 03.06.2010, in
cui si anticipavano le novità introdotte in materia pensionistica con
il D.L. 78 del 31.05.2010, a seguito della
conversione in legge, la n° 122 del 30.07.2010,
sia l’INPS che l’INPDAP in questi giorni hanno
emesso circolari a chiarimento, che vanno confermare quanto già da noi segnalato e descritto.
Infatti le finestre mobili si applicano per i
soggetti che maturano i requisiti minimi
per l’accesso a pensionamento a decorrere dal 2011, mentre le finestre fisse (trimestrali/semestrali) continuano a prevedersi per chi ha maturato i detti requisiti a
tutto il 2010.
La circolare n. 18 tratta anche dei pensionamenti di vecchiaia delle dipendenti pubbliche, con le varie esemplificazioni relative
agli anni di maturazione anagrafica nel
triennio 2009-2010-2011, in considerazione che dal 2012 anche le donne dipendenti pubbliche andranno in pensione
a 65 anni.
Si conferma che durante il periodo intercorrente dalla maturazione dei requisiti
minimi al diritto di accesso di pensionamento ( 12 mesi), per evitare soluzioni di
continuità tra stipendio e pensione, (sic!),
le amministrazioni mantengono in servizio i dipendenti interessati e quindi si lavora un anno in più !!!
Vengono allegate alcune tabelle esemplificative che vanno a chiarire dubbi e perplessità di ogni fattispecie.
Si ricorda comunque che il nostro Dipartimento ormai da mesi per telefono o via email, sta fornendo assistenza a tutti gli
iscritti e simpatizzanti FLP alle prese con
problemi di pensionistica.
D
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DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI
E ASSISTENZIALI
News
Come ottenere l’esenzione e richiedere il rimborso
Esenzione canone RAI
per gli over 75 la scadenza è il 30 novembre
a legge Finanziaria 2008 ha abolito
il pagamento del canone RAI per i
soggetti di età pari o superiore a 75
anni; l’agevolazione si applica con riferimento ai canoni dovuti a decorrere dall’anno 2008. Al contribuente che, pur
dotato dei requisiti necessari per fruire
dell’esenzione, ha effettuato il versamento del canone, è riconosciuto il diritto
di recuperare gli importi versati presentando istanza di rimborso.
Con la circolare n. 46/E/2010, l’Agenzia
delle Entrate fornisce chiarimenti in ordine ai criteri e alle modalità da osservare
ai fini dell’applicazione del beneficio.
I requisiti
Colui che richiede l’agevolazione deve:
- aver compiuto 75 anni di età entro il termine per il pagamento del canone di abbonamento RAI (attualmente il 31 gennaio e
il 31 luglio di ciascun anno );
- non convivere con altri soggetti diversi
dal coniuge (che siano titolari di un reddito proprio, precisa la circolare n.
46/E/2010);
- possedere un reddito che, unitamente
a quello del proprio coniuge convivente,
non sia superiore complessivamente a
516,46 euro per 13 mensilità.
A tal proposito, precisa il documento di
prassi, il limite di reddito, pari a (516,45
euro x 13 mensilità =) 6.713,98 euro, è
dato dalla somma del reddito imputabile
al soggetto interessato all’agevolazione
e al coniuge convivente dello stesso e
deve essere riferito all’anno precedente
a quello per il quale si intende fruire dell’agevolazione.
Calcolo del reddito
Il reddito che rileva, ai fini della fruizione
dell’agevolazione, è dato dalla somma:
- del reddito imponibile (cioè al netto degli
L
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DIPARTIMENTO POLITICHE PREVIDENZIALI
E ASSISTENZIALI
oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno
precedente (per chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione, si assume
a riferimento il reddito indicato nel modello CUD);
- dei redditi soggetti ad imposta sostitutiva
o ritenuta a titolo di imposta (quali, ad
esempio, gli interessi maturati su depositi
bancari, postali, BOT, CCT e altri titoli di
Stato, nonché i proventi di quote di investimenti);
- delle retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché
quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli
enti gestiti direttamente da essa e dagli
enti centrali della Chiesa cattolica;
- dai redditi di fonte estera non tassati in
Italia.Sono invece esclusi dal calcolo:
- i redditi esenti da IRPEF (pensioni di
guerra, rendite INAIL, pensioni erogate ad
invalidi civili);
- il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze;
- i trattamenti di fine rapporto e relative
anticipazioni;
- altri redditi assoggettati a tassazione separata.
Come ottenere l’esenzione.
Gli interessati devono compilare ed inviare (rivolgendosi agli uffici dell’Agenzia
delle Entrate) il di esenzione: si tratta di
una dichiarazione sostitutiva (accompagnata da documento di identità) che prova
il possesso dei requisiti previsti dalla
legge.
La dichiarazione deve essere consegnata
o spedita con raccomandata entro il 30
aprile di ciascun anno, da parte di coloro
che per la prima volta fruiscono del beneficio; coloro che intendono fruire dell’esenzione per la prima volta relativamente al
secondo semestre dell’anno dovranno
presentarla entro il 31 luglio (per il 2010,
entro il prossimo 30 novembre).
Per le annualità successive, i contribuenti
potranno continuare ad avvalersi dell’agevolazione senza dover presentare
nuove dichiarazioni.
Chi, invece, nel corso dell’anno attiva per
la prima volta un abbonamento al servizio
radiotelevisivo, deve inviare la dichiarazione entro 60 giorni.
Come ottenere il rimborso
News
l contribuente che, pur dotato dei requisiti necessari per
fruire dell’esenzione, ha effettuato il versamento del canone, è riconosciuto il diritto di recuperare gli importi
versati presentando istanza di rimborso.
A
Coloro che hanno pagato il canone di abbonamento relativo agli anni 2008, 2009 e
2010 pur essendo in possesso dei requisiti per fruire dell’agevolazione, possono
chiederne il rimborso inoltrando istanza in
carta libera..
Con la richiesta di rimborso deve essere
consegnata o spedita anche la dichiarazione sostitutiva, attestante il possesso
dei requisiti per godere dell’agevolazione
relativamente al canone pagato.
Sanzioni
Gli abusi sono puniti con una sanzione
amministrativa di importo compreso tra
500 e 2.000 euro per ogni annualità, oltre
al pagamento del canone evaso e degli
interessi maturati. In caso di dichiarazioni
mendaci, si applicano le sanzioni penali
previste dall’art. 76, D.P.R. n. 445/2000.
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AVVOCATURA DELLO STATO
News
FLP FIRMA L’ACCORDO SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE 2010
PRIMO CONFRONTO SULLA MISURAZIONE
DELLA PRODUTTIVITA’ INDIVIDUALE
di Silvia Zampelli
n data 6 ottobre 2010, presso la sede
dell’Avvocatura Generale dello Stato,
ha avuto luogo l’incontro tra l’Amministrazione, rappresentata dal Segretario
Generale Avv. Ruggero Di Martino, e le
Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL,
UIL, CONFSAL–UNSA, RDB ed FLP, rappresentata da Silvia Zampelli dell’Ufficio
Politiche Contrattuali.
Nel corso dell’incontro è stato sottoscritto
l’accordo integrativo recante la disciplina
per l’utilizzo del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2010 ai fini del finanziamento delle progressioni economiche
all’interno delle aree.
Vista l’ipotesi di accordo firmata in data 10
luglio 2010 per la determinazione dei criteri generali al fine della definizione delle
procedure per le selezioni di cui all’art. 17
del CCNL 14/09/2007, definitivamente
sottoscritta il 22 gennaio 2010 e ritenuta
la necessità di destinare parte del FUA
dell’anno 2010 al finanziamento delle progressioni economiche (secondo i criteri
stabiliti con l’accordo di cui innanzi) con
decorrenza dal 1° gennaio 2010, si è fatta
riserva di destinare con separato accordo
la residua quota del Fondo agli altri istituti
contrattuali e si è concordato quanto
segue:
- Il Fondo Unico di Amministrazione dell’Avvocatura dello Stato relativo all’anno
2010, ammonta ad Euro 1.189.688,35
lordi.
- L’ammontare della cosiddetta “Quota
Variabile”, costituita da risorse economiche derivanti da risparmi realizzati nel
2009, sarà determinata con provvedimento di assestamento di bilancio.
- L’importo di Euro 1.131.619,96 lordi è
destinato al finanziamento degli sviluppi
economici all’interno delle aree aventi decorrenza dal 1° gennaio 2010.
I
Con successivo accordo sarà determinata la destinazione del residuo importo
di Euro 58.068,34 facenti capo alle
“Somme Certe” nonché dell’importo relativo alla “Quota Variabile” che sarà assegnata con provvedimento di assesassestamento di bilancio.
Nell’ambito dell’incontro suddetto, al tavolo di contrattazione è stata analizzata
anche la Circolare n. 7 del 13 maggio
2010 in relazione soprattutto al ruolo degli
Avvocati Distrettuali, che pur non essendo
dirigenti, svolgono tuttavia funzioni dirigenziali.
A tal proposito, la FLP ha precisato che
tale normativa non dovrebbe in alcun
caso essere applicata al personale di che
trattasi, non essendo del
comparto dirigenti dell’Avvocatura dello Stato, spiegandone le ragioni e
commentando la stessa circolare anche per quanto
concerne il criterio della valutazione del personale.
Sulla compiuta applicazione delle norme poc’anzi
citate, la FLP ha sottolineato la necessità di attendere ulteriori chiarimenti da
parte della Funzione Pubblica, vista la grande contraddittorietà dei recenti
provvedimenti normativi
che riguardano il personale
del pubblico impiego.
Quanto sopra, ha sostenuto la FLP, per contribuire
a far chiarezza affinché il
criterio della meritocrazia
possa trovare la giusta e
corretta applicazione per
far sì che anche la valuta-
zione del personale possa avere un
senso compiuto.
L’Amministrazione, in riferimento alla Delibera CIVIT n. 104/2010 “Definizione dei
sistemi di misurazione e valutazione della
performance entro il 30 settembre 2010” e
al D. Lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 in
materia di “ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, ha altresì sottoposto all’attenzione
e all’analisi delle OO.SS. una bozza di sistema transitorio per la valutazione della
performance individuale già per il 2010 in
merito al quale, come FLP, abbiamo
espresso riserva di uno specifico parere.
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AGENZIE FISCALI
12
News
ENTRATE
DAL NEW PUBLIC MANAGEMENT
AL TERRORISTIC MANAGEMENT?
di Vincenzo Patricelli
ualche anno fa si affermò in tutta
Europa il “new public management” ovvero un nuovo modo di
intendere l’amministrazione pubblica più
attenta alle logiche aziendali.
Evidentemente all’Agenzia delle entrate
post-riorganizzazione si è deciso che è
troppo poco e stanno inaugurando un
altro modo di intendere la pubblica amministrazione che potremmo definire “terroristic management”.
Come chiamare altrimenti le iniziative intraprese a livello regionale e locale dai direttori che tentano, a volte con sprezzo
del ridicolo, di instaurare un regime del
terrore nei confronti dei lavoratori con
ogni mezzo?
Come definire i comportamenti messi in
campo nei confronti di lavoratori che
fanno 4 o più lavori contemporaneamente, per carenze endemiche di personale, e poi al primo errore – prontamente
ripreso dai giornali (e sia chiaro che non
parliamo dei corrotti che vanno espulsi
immediatamente ma di lavoratori che
fanno giornalmente più del loro dovere) –
vengono trasferiti come accaduto recentemente in Lombardia?
Come chiamare le recenti iniziative prese
in alcune regioni del centro-nord, dove il
regime di incompatibilità viene interpretato in modo assolutamente abnorme e
non in coerenza con quanto stabilito dalle
stesse istruzioni dell’agenzia?
Come chiamare poi la surreale decisione
presa da una direzione regionale, che ha
preparato un opuscolo per spiegare ai
contribuenti oggetto di verifica fiscale i
propri diritti (e fin qui quasi nulla da obiettare) ma poi, non contenta, chiede loro
con un questionario di esprimersi circa il
comportamento dei verificatori con domande tipo: “Ritiene che i funzionari incaricati della verifica abbiano operato in
linea con i principi di correttezza ed im-
Q
parzialità?”, oppure: “Ritiene ci sia stato
un elevato grado di conflittualità tra le
parti durante le operazioni di verifica?”.
Ora, pensate che in un paese che conta
125 miliardi di evasione fiscale, più di 8
punti di PIL, si possa chiedere il gradimento ai controlli ai potenziali evasori fiscali?
E cosa pensate che risponderà uno beccato a evadere le tasse?
E uno che invece riesce a corrompere un
funzionario?
E, soprattutto, quale ricaduta avrà sui lavoratori che svolgono la difficile attività di
verifica, prestando all’amministrazione i
propri mezzi di trasporto personale, il giudizio degli evasori fiscali?
Noi, forse ingenuamente, non possiamo
credere che la direzione centrale del personale sia a conoscenza di tutte queste
iniziative regionali e locali e perciò abbiamo deciso di informarla per iscritto
chiedendo altresì un incontro urgente.
N. 149
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONI
Assistenza sociale, lavorativa, giuridica
News
Dpef addio
la prima volta della decisione di finanza pubblica
di Pasquale Baldari
sordisce in Consiglio dei Ministri la
Decisione di finanza pubblica. Lo
schema di Dpf per gli anni 20112013 è presentato quest’anno per la
prima volta in sostituzione del Documento
di programmazione economica e finanziaria secondo la nuova normativa in
tema di contabilità pubblica.
La Decisione, accompagnata da documenti informativi indica obiettivi, previsioni, eventuali scostamenti e modifiche
correttive.
Essa prevede - rispetto alle stime contenute nella RUEF pubblicata lo scorso
maggio - una revisione al rialzo della crescita attesa per il 2010 di 0,2 punti percentuali, all’1,2 per cento, e una revisione
al ribasso di pari entità per il 2011, all’1,3
per cento.
Nel biennio 2012-2013 la crescita del PIL
si attesterebbe al 2,0 per cento in ciascun
anno, riducendo in parte il gap di capacità
produttiva inutilizzata.
Le nuove previsioni presentano un aumento dell’avanzo primario rispettivamente di 0,1, 0,6 e 1,3 punti percentuali
di PIL nel periodo 2010-2012, dovuto principalmente all’impatto della manovra correttiva.
Il confronto operato rispetto ai valori programmatici indicati nella RUEF fa rilevare
un lieve deterioramento di 0,2 punti percentuali di PIL per l’anno 2011 e l’anno
2012.
Tale divergenza è dovuta sia al diverso
quadro macroeconomico sia alla revisione della composizione delle entrate fiscali 2010, connessa all’attività di
monitoraggio che determina una riduzione del gettito.
La pressione fiscale registra una costante
riduzione, attestandosi a fine periodo
2013 al 42,4 per cento del PIL Le spese
E
totali al netto degli interessi, in rapporto al
PIL, evidenzianouna significativa riduzione,
passando dal 47,8 per cento del 2009 al
43,8 per cento del 2013; la spesa per inte-
ressi si mantiene, invece, sostanzialmente
stabile nello stesso periodo, attestandosi
intorno al 4,7/4,8 per cento del PIL.
L CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 29.09.2010 DA' IL VIA LIBERA PER LA
PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO. CONTO SALATO PER LE PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI E PER I DIPENDENTI PUBBLICI: 47 MILIARDI DI EURO
DI RIDUZIONI NEL PROSSIMO TRIENNIO.
NEL DOCUMENTO, SONO INSERITE ANCHE LE ANALISI E GLI EFFETTI
SULLA FINANZA PUBBLICA DELLE NORME RESTRITTIVE INTRODOTTE
DALLA MANOVRA ECONOMICA DI LUGLIO IN MATERIA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
DALL'ESAME DELLE TABELLE ALLEGATE RISULTA IN MODO EVIDENTE CHE
BEN IL 75% DELLA CORREZIONE COMPLESSIVA NEL TRIENNIO 2011-2013
(47 MILIARDI DI EURO) PROVIENE DA TAGLI E RISPARMI SULLA SPESA PUBBLICA. (BLOCCO DEI CONTRATTI, BLOCCO DELLE RETRIBUZIONI, BLOCCO
DELLE PROGRESSIONI DI CARRIERA, TAGLI LINEARI ALLE SPESE DELLE
AMMINISTRAZIONI, SOPPRESSIONE O RIORGANIZZAZIONE DI ENTI,
BLOCCO DEL TURN-OVER, RIDUZIONI DI ORGANICI, ECC.).
I
N. 149
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COMPARTO MINISTERI
News
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
Siamo fortemente impegnati a trovare il bandolo
della matassa.....nonostante tutto
di Rinaldo Satolli
ella riunione del 4 ottobre il confronto si è svolto in un clima così
pesante e sfavorevole da fare eco
al clima di generale stagnazione e sfiducia che oscura in questi giorni il mondo
politico e istituzionale del Paese.
Se, infatti, la contrattazione collettiva rappresenta uno dei valori fondanti per la
gestione delle risorse umane nel pubblico impiego, risulta estremamente
arduo spiegare come mai ieri non sia
stato possibile sottoscrivere un accordo i
cui effetti, di non trascurabile beneficio
per i lavoratori, avrebbero dovuto incontrare la piena e assoluta condivisione
delle rappresentanze sindacali.
A seguito delle pressioni da parte delle
OO.SS. l’Amministrazione si è presentata all’incontro con alcune proposte,
come un Progetto nazionale per l’anno
2010 finalizzato al miglioramento della
“performance amministrativa”.
Il progetto prevede la partecipazione di
tutti quei lavoratori che non hanno finora
partecipato ai progetti di apertura straordinaria del “1° Maggio 2010” e di “Domenica di Carta. Biblioteche e Archivi si
raccontano”.
Il compenso previsto è di Euro 340,00
per la terza Area e di Euro 300,00 per la
seconda a fronte di 12 ore lavorative oltre
l’orario ordinario da distribuire in un arco
temporale di 15 giorni.
La seconda proposta avanzata verte sul
prolungamento fino a Febbraio 2011 dei
Progetti locali in corso e riguarda tutti i lavoratori per un investimento complessivo
di 4 milioni di Euro.
Con una ragionevole “messa a punto” si
sarebbe potuto raggiungere un ottimo risultato con il vantaggio di consentire la
partecipazione anche di quei lavoratori
N
che, in virtù del proprio profilo professionale, sono rimasti esclusi dalla gran parte
dei Progetti di incentivazione.
Purtroppo l’atteggiamento di reciproca
diffidenza ha ostacolato una serena discussione e impedito il raggiungimento di
una soluzione finale condivisa.
Quasi superfluo sottolineare che occorre
compiere uno sforzo comune nell’obiettivo di raggiungere un’ intesa il più larga
possibile sulle numerose e spinose questione che attendono una rapida soluzione e, fra queste, l’avvio della nuova
procedura di riqualificazione.
Le risorse disponibili a questo scopo ammontano ad almeno 22 milioni di Euro: si
capisce, pertanto,che occorre evitare gli
errori commessi in passato e, primo tra
tutti, il gravissimo ritardo nell’applicazione degli accordi precedenti. Solo un
accordo equilibrato all’interno della cornice tracciata dal CCNL consentirà di non
sottrarre ai lavoratori delle opportunità
così interessanti che, potrebbe essere
utili a
compensare le gravi perdite in termini
economici provocate dal mancato rinnovo del contratto di lavoro.
Rivolgiamo, quindi, a tutti i soggetti coinvolti l’invito a procedere con buon senso
e pazienza perché le legittime aspettative
dei lavoratori possano tradursi rapidamente in fatti concreti.
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COMPARTO MINISTERI
News
DIFESA
Agenzia Industrie Difesa
MODIFICATO L’ACCORDO PER GLI SVILUPPI ECONOMICI
di Giancarlo Pittelli
’ stato sottoscritto,presso l’Agenzia
Industrie Difesa, l’ipotesi di accordo modificativo sui criteri di valutazione dei titoli per gli sviluppi
economici interni del personale civile dell’Agenzia, con contenuti del tutto analoghi
a quelli presenti nell’ipotesi di accordo datata 22.09.2010 relativa al personale della
Difesa .
Come si ricorderà, in data 22 luglio u.s.
era stata sottoscritta l’ipotesi di accordo
AID che recepiva, praticamente in toto, il
precedente accordo Difesa datato 28-29
aprile sul nuovo sistema di classificazione
e sugli sviluppi economici, ipotesi successivamente trasmessa al vaglio dei
“Revisori” (che in AID fanno le veci di Bilacentes), e in quella sede da tempo in
stand-by in attesa degli sviluppi dell’accordo Difesa.
Preso oggi atto dei rilievi venuti a quell’accordo da F.P. e MEF-Rag. Gen., si è
doverosamente provveduto a sottoscrivere la nuova ipotesi di accordo che recepisce: il nuovo sistema di classificazione del personale non dirigente dell’AID,
con contenuti del tutto simili a quello recepito nella precedente ipotesi del 22 lug.,
tenuto anche conto del via libera venuto
dall’ARAN; -il nuovo impianto degli sviluppi economici, con contenuti (regole,
criteri, procedure) totalmente in linea con
quelli della Difesa, anche per quanto attiene i titoli di studio dell’area 2^ (è stato
così eliminata il titolo “licenza elementare”
in area 2^, come noi avremmo voluto sin
da subito – vds. Notiziario n. 95).
Sui contenuti della nuova ipotesi di accordo, il nostro giudizio non può che essere simile a quello già espresso per la
Difesa: un buon accordo nelle condizioni
date, ma con una falla evidente sul fronte
dell’ anzianità di servizio (riferita solo alla
fascia di appartenenza) e con qualche
problema anche sugli incarichi di area 3^
E
che non ricomprendono tutti quelli riconducibili alle P.O. normativamente previste.
L’ipotesi di accordo sottoscritta , dovrà ora
imboccare il solito giro (Revisori; FP e
MEF-Rag.Gen.) per ottenere la certificazione, che è la condizione necessaria
per poter procedere all’avvio del bando di
concorso per la procedura 2010, che è
normata dall’art. 3 dell’ipotesi di accordo
sul Fondo Unico Agenzia 2010.
La seconda parte della discussione è
stata riservata ad un confronto molto approfondito su un progetto in fase di avvio
che interessa per il momento lo Stabilimento di Torre Annunziata, che vive una
stagione sofferta in ragione di un prodotto
che, a parere dell’Agenzia, appare vetusto e senza mercato.
E allora: come riconvertire la produzione
per dare prospettiva e futuro a Torre?
L’idea dell’Agenzia è la seguente: lo Stabilimento potrebbe diventare la sede di
una sorta di rottamazione intelligente di
mezzi e materiali militari che, per le vigenti norme internazionali, debbono essere periodicamente dismessi.
In buona sostanza, invece di rottamare,
come oggi si fa, un Land Rover Defender
riducendolo in un ammasso inservibile,
che ha avuto comunque un costo di produzione e che così ridotto è senza mercato, si potrebbe avviarlo allo Stabilimento e in quella sede procedere ad una sorta
di “rottamazione differenziata”, separando
tra loro i diversi componenti, alcuni dei
quali potrebbero poi essere trasformati e
valorizzati (pensiamo ad un motore riconvertito in un motore elettrico o marinizzato), e in tale nuova veste immessi nel
mercato e creare così anche utili.
Ovviamente, una operazione di questo
tipo non è certo facile: occorrono progetti,
partners affidabili, professionalità, knowhow, etc.; ma potrebbe essere una idea
vincente, che potrebbe interessare anche
altri Stabilimenti (Messina, in primis).
Per questo, abbiamo espresso il nostro
interesse ad approfondirne ogni aspetto,
ed abbiamo chiesto uno specifico incontro
con il D.G. AID e il coinvolgimento immediato di RSU e OO.SS. territoriali
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COMPARTO MINISTERI
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DIFESA
SVILUPPI ECONOMICI
MOLTE LE CRITICHE DEI COLLEGHI PER LA MANCANZA
DI PUNTEGGIO PER LE ANZIANITA’ PREGRESSE
QUALCHE ULTERIORE CONSIDERAZIONE SULL’ACCORDO DEL 22 SETTEMBRE
di Giancarlo Pittelli
n merito all’ accordo modificativo del
22 settembre u.s.,abbiamo ricevuto
parecchie richieste di chiarimenti/precisazioni in merito ai nuovi punteggi attribuiti ai titoli di valutazione per le
progressioni economiche, che ci spingono a tornare sull’argomento con qualche ulteriore annotazione/considerazione.In premessa, occorre innanzitutto ricordare che le modifiche al precedente
accordo 28-29 apr. non sono state certo
una scelta delle Parti, ma sono state di
fatto imposte dalla F.P. e dalla Ragioneria, pena la cancellazione della procedura
2010 e l’azzeramento di qualsiasi possibilità di progressione economica, che
avrebbe fatto il paio con il blocco intervenuto ex legge 122 per il triennio 20112013.
Inoltre, deve essere tenuto in debita considerazione dai colleghi che, nella individuazione dei contenuti modificativi, il
punto di riferimento in un qualche modo
“obbligato” per le Parti è stato l’accordo
(definitivo) siglato nel Ministero Interni
qualche giorno prima, che aveva già
avuto il via libera dalla F.P. e che pertanto
offriva sufficienti garanzie di sostenibilità
e di praticabilità presso gli Organi certificatori.
L’ipotesi di accordo definita in data 22 settembre reca:
1) il “Nuovo sistema di Classificazione”,
con le declaratorie dei nuovi profili che
sono esattamente gli stessi di quelle contenute nell’accordo del 28-29 apr.; unica
modifica, imposta da F.P. e Rag. Gen., il
richiamo, in premessa (penultimo capoverso), che nella flessibilità tra profili
viene conservata comunque la fascia retributiva posseduta;
I
2) Regole, procedura e criteri per la valutazione dei titoli per gli sviluppi economici
interni, con le integrazioni/modifiche di cui
abbiamo ampiamente riferito nei nostri
precedenti Notiziari nn. 111 e 112, e con,
inoltre, la cancellazione degli artt. 8 e 9
dell’accordo 28-29 apr. e la precisazione
che “non sono permessi gli scorrimenti
annuali delle graduatorie”, come FP e
MEF avevano precisamente richiesto.
In merito alle modifiche dei criteri per gli
sviluppi economici, il giudizio di FLP DIFESA è stato netto sin dal primo momento, come è facilmente desumibile
dalla lettura dei Notiziari nn. 111 e 112: un
buon accordo nelle condizioni date, che
non stravolge l’impianto precedente pur
modificandone i contenuti per elevare significativamente il peso specifico della
“professionalità”, come richiesto da FP e
Rag. Gen.
C’è una sola falla, a nostro avviso, in questo accordo, e lo abbiamo detto con chiarezza sin dal primo momento: riguarda il
titolo “anzianità di servizio” riferita alla
sola anzianità “nella fascia di appartenenza”.
Il titolo “anzianità di servizio” così configurata si andrà a sommare al titolo “competenza professionale” (anzianità nel
profilo rivestito), conferendo di fatto un
doppio beneficio dello stesso segno. Vengono pertanto escluse da qualsiasi punteggio le anzianità maturate nelle fasce/posizioni precedenti,e l’effetto che si
produce è duplice: da una parte viene
data una spinta decisiva a favore del personale non progredito nelle precedenti
procedure (corsi-concorsi e riqualificazioni), e la cosa è in linea con gli obiettivi
che ci eravamo dati sin da subito; dall’al-
tra però, e qui sta il problema, il collega
che può vantare pochi anni di anzianità
nel profilo rivestito e nella corrispondente
fascia retributiva, non potendo in alcun
modo acquisire punteggio per le anzianità
maturate nelle precedenti posizioni (magari decine di anni!), rischia di essere superato in graduatoria da colleghi di più
recente immissione nei ruoli civili (mobilità da altre PP.AA.; ex militari; etc.) o con
titoli di studio superiori.
A nostro avviso, si sarebbe potuto centrare lo stesso il primo obiettivo alzando il
punteggio legato al profilo rivestito, ma attribuendo anche punteggio per ogni anno
di anzianità maturato, come si è peraltro
fatto al Min. Interni: ma l’A.D. non è stata
d’accordo, e con Essa anche altre Parti.
Sull’argomento, abbiamo predisposto sul
nostro sito un sondaggio, al quale vi invitiamo a partecipare.
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DIFESA
NOTA DI FLP DIFESA ALLA DR.SSA PRETI, DELEGATA ALLA CONTRATTAZIONE NAZIOINALE INTEGRATIVA
SI RIPRENDA IL CONFRONTO PER IL COMPLETAMENTO DEL CCNI
ella Gazzetta Ufficiale n. 163 del
15.07.2010, è stata pubblicata la
circolare della Funzione Pubblica
n. 7 del 13.05.2010 avente per oggetto
“Contrattazione integrativa. Indirizzi applicativi del decreto legislativo 27 ottobre
2009, n. 150”, che abbiamo già a suo
tempo inviato alle nostre strutture.
La predetta circolare, che ad ogni buon
conto alleghiamo al presente Notiziario,
detta indirizzi applicativi in materia di contrattazione integrativa alla luce delle disposizioni introdotte in materia dal D. Lgs.
27.10.2009, n. 150 (la c.d. “legge Brunetta”), e, a tal riguardo, propone una distinzione tra:.
a.disposizioni di diretta ed immediata applicazione (relazione tecnico-finanziaria
ed illustrativa; sistema dei controlli; sanzioni);
b.disposizioni per le quali e' previsto un
"adeguamento" entro termini prefissati
(entro il 31.12.2010: ripartizione di competenze tra legge e contrattazione; disposizioni del titolo III D. Lgs. 150 con
riferimento al sistema meritocratico e premiale);
c.disposizioni per le quali è e' necessario
attendere la stipulazione dei nuovi
contratti collettivi nazionali (obbligo di destinare alla produttività individuale la
quota prevalente di FUA; bonus eccellenze e premio annuale per l’innovazione;
distribuzione delle risorse nelle tre fasce
di merito).
In merito alla fattispecie b., va opportunamente segnalato quanto contenuto al
punto 4 della stessa circolare: “Ai sensi
dell'art. 65, c. 1, del decreto legislativo n.
150 del 2009, le amministrazioni sono tenute, in particolare, all'adeguamento
entro il 31 dicembre 2010 dei contratti integrativi vigenti…. per evitare la sanzione
dell'inapplicabilita' di cui all’articolo 65,
N
comma 2, d.lgs. n. 150…) ”.
Dunque, ove non si procedesse ad adeguarlo entro il 31.12.2010, il CCN Integrativo Difesa vigente (CCNI 6.07.2000)
verrebbe a decadere,lasciando così un
vuoto pericoloso e al Dirigente la più
ampia discrezionalità.
Contestiamo apertamente questo modo
di procedere del Ministro Brunetta, tutto
fatto di circolari unilaterali applicative che
eludono ogni confronto, e siamo decisamente convinti che, fermo restando le disposizioni del D.Lgs.150 che possono
anche non piacere (e a noi non piacciono,
come è noto) ma delle quali non si può
comunque non tenere conto, la loro applicazione dovrebbe essere demandata al
confronto tra le Parti, e non scaturire da
atti unilaterali di una Parte sola, tenuto
anche conto che il coinvolgimento delle
Parti sociali sono la strada maestra per
operazioni così profonde e radicali.
Dunque, pur contestandone radicalmente
il metodo, non possiamo certo chiudere
gli occhi di fronte ai contenuti e ai “pericoli” connessi a quella circolare , e, per
questo, abbiamo provveduto in data
odierna a inviare alla dr.ssa Preti la nota
che alleghiamo in copia al presente Notiziario, con la quale abbiamo segnalato al
Delegato alla contrattazione “la necessità di una ripresa urgente del confronto
con le OO.SS. nazionali finalizzata alla
definizione delle altre materie riconducibili alla contrattazione integrativa di Amministrazione e che necessitano certamente di una messa a punto (formazione;
Comitati paritetici; mobilità interna; reimpieghi; flessibilità tra i profili; servizi sociali; etc.)”.
L’occasione è utile per un aggiornamento
sull’iter certificativo delle due ipotesi di accordo (23.07.2010 su FUA e contingenti
sviluppi 2010; 22.09.2010 su nuovo sistema di classificazione e criteri per la valutazione dei titoli per gli sviluppi).
A tal proposito, vi informiamo che siamo
a conoscenza che l’ipotesi di accordo del
23 luglio dovrebbe aver ottenuto il via libera di FP e MEF-Rag pur con alcuni rilievi, mentre l’ipotesi di accordo del 22
settembre è tuttora al vaglio degli Organi
certificatori.
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MiSE
AZIONE DI RICONOSCIMENTO DEL TRATTAMENTO ECONOMICO
A FAVORE DEL PERSONALE DELLE FASCE ECONOMICHE F4 ED F5
AREA III (EX C3 E C3S)
EQUIPARATO ALLA 9^ Q.F. DELLA EX TABELLA XI DEL C.D. RUOLO AD ESAURIMENTO
di Maria Teresa Condorelli
all’articolo 25, comma 4 del D.Lgs.
29/1993 (ora trasfuso nell’art. 69,
comma 3 del D.Lgs 165/2001) si
deducono le disposizioni transitorie relative al c.d. “personale delle qualifiche ad
esaurimento”, in quanto prevede che:
“Il personale delle qualifiche ad esaurimento di cui agli art. 60 e 61 del D.P.R.
30 giugno 1972, n. 748 (ossia “le qualifiche di ispettore generale e di direttore di
divisione, o equiparate”), (…) e quello di
cui all'articolo 15 della legge 9 marzo
1989, n. 88 (ossia “direttore o consigliere
capo ed equiparate ovvero delle qualifiche inferiori della ex-categoria direttiva”),
i cui ruoli sono contestualmente soppressi dalla data del 21 febbraio 1993,
conserva le qualifiche ad personam.
A tale personale sono attribuite funzioni
vicarie del dirigente e funzioni di direzione
di uffici di particolare rilevanza non riservati al dirigente, nonché compiti di studio,
ricerca, ispezione e vigilanza ad esse delegati dal dirigente. Il trattamento economico è definito tramite il relativo contratto
collettivo.”
In sintesi, detta norma prevede:
1) la soppressione dei suddetti ruoli a decorrere dal 21.02.1993;
2) la conservazione per detto personale
delle “qualifiche ad personam”;
3) l’attribuzione di “funzioni vicarie del
dirigente e funzioni di direzione di uffici di
particolare rilevanza non riservati al dirigente”.
L’articolo 13, comma 1, del CCNL del
D
Comparto Ministeri 1998-2001 ha previsto un nuovo sistema di classificazione
del personale, confermato poi nei successivi CCNL 2002-2005 e CCNL 2006-09
Tab. B,C,D, ed ha inquadrato nell’Area C il
personale delle ex VII, VIII e IX qualifica
ed il personale del ruolo ad esaurimento.
Nell’allegato “A” del CCNL Comparto Ministeri 1998-2001 sono state individuate
le specifiche attribuzioni di ciascuna area
e, all’interno dell’area, le diverse posizioni
economiche in relazione “ai differenti
gradi di complessità e di contenuto delle
mansioni e delle funzioni” (art. 13, commi
2 e 3).
La declaratoria dell’Area C ricomprende
“i lavoratori che, nel quadro di indirizzi generali, per la conoscenza dei vari processi gestionali, svolgono, nelle unità di
livello non dirigenziale a cui sono preposti, funzioni di direzione, coordinamento
e controllo di attività di importanza rilevante…”.
In modo più specifico, con l’allegato “A”
sono stati ricompresi nella posizione economica C3 quei lavoratori “che, per le
specifiche professionalità, assumono
temporaneamente funzioni dirigenziali in
assenza del dirigente titolare; dirigono o
coordinano attività di vari settori e strutture di livello non dirigenziale; svolgono
attività ispettive o di valutazione di particolare rilevanza (…)”.
Il CCNL 2006/09 ha poi ribadito che è da
ricomprendere nella fattispecie: “Il funzionario che:
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COMPARTO MINISTERI
News
MiSE
- nel settore assegnato e nell’ambito della
specifica professionalità posseduta (…)
analizza anche nuove metodiche per la
realizzazione dei programmi assegnati
all’unità che eventualmente dirige o coordina;
- nell’ambito dell’area professionale assegnata, effettua accertamenti, verifiche
e controlli e sorveglia l’esecuzione dei lavori, (…) ovvero svolge attività ispettive,
di valutazione, di controllo, di programmazione, di revisione nei vari settori di attività;
- può dirigere o coordinare unità organiche o strutture anche di rilevanza
esterna, la cui responsabilità non è riservata a dirigenti, garantendo lo svolgimento dell’attività di competenza,
provvedendo agli adempimenti previsti
nell’ambito di normative generali ed emanando direttive ed istruzioni specifiche
per il raggiungimento degli obiettivi assegnati;
- nell’ambito della specifica professionalità tecnica posseduta, (…) effettua ispezioni, accertamenti, controlli, misurazioni
e rilievi; assicura la direzione ed il coordinamento anche dei progetti tecnici da
realizzare e dei piani operativi oppure
svolge attività di analisi, rilevazione e stu-
dio.
In base alle tabelle retributive allegate ai
contratti collettivi succedutisi dal 1998, al
personale del ruolo ad esaurimento è
stato conservato il trattamento economico goduto superiore a quello dei C3 e
sono stati attribuiti incrementi retributivi
superiori rispetto a quelli previsti per il
personale appartenente alla posizione
economica C3.
Nel pubblico impiego privatizzato, d’altronde, in ottemperanza della normativa
(art.45 II/c. Dlgs. 165/01), sussiste il divieto di disparità di trattamento retributivo, in quanto discriminatorio.
A parità di mansioni e funzioni svolte,
l’Amministrazione deve perciò corrispondere il medesimo trattamento retributivo
che, come nel caso di specie, la legge e
la contrattazione collettiva hanno uniformato nel medesimo profilo giuridico-funzionale, inquadrando tutto il personale
“de quo” nella Terza Area, fascia retributiva F4, (già Area C, posizione economica
C3 del Comparto Ministeri).
La contrattazione collettiva ha, dunque,
previsto un trattamento retributivo migliore nei confronti del personale dei c.d.
“ruoli ad esaurimento”.
Per quanto sopra, appare esperibile
un’azione mediante ricorso ex art. 414
c.p.c., per accertare ed ottenere il riconoscimento del diritto da parte di questi funzionari a percepire, a far data dal
1.7.1998, il trattamento economico previsto tuttora dal CCNL Ministeri 2006-09
(tabelle B,C,D) a favore dei dipendenti
del c.d. ruolo ad esaurimento inquadrati
nella Terza Area, fascia retributiva F4 (già
C3).
Il termine per aderire al ricorso: 13 ottobre 2010
Le condizioni per aderire al ricorso:
- gli iscritti FLP (in base alla convenzione
stipulata il 15 giugno u.s.) non hanno
oneri aggiuntivi rispetto al patto di lite che
dovranno stipulare quale corrispettivo
degli onorari – solo in caso di accoglimento del ricorso - pari al 15% dell’importo netto incassato.
- I non iscritti corrisponderanno un importo massimo per spese generali anticipate di € 150,00 pro-capite (comprensive
del tentativo di conciliazione), che potrà
essere inferiore qualora aderiscano al ricorso più di 15 persone, oltre al patto di
quota lite per gli onorari (15 %).
Per ulteriori informazioni puoi telefonare allo 06-4705 2603, oppure contattare la scrivente via e-mail .
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AFFARI ESTERI
SIGLATO IL 16 LUGLIO IL CCNI 2006-2009
CON I NUOVI PROFILI PROFESSIONALI
FLP FARNESINA NON FIRMA
di Maurizio Polselli
l CCNI 2006-2009 del personale del
MAE, siglato il 16 luglio 2010, dall’Amministrazione e solo da quattro OOSS
su sette, attualmente all'esame del MEF
e della Funzione Pubblica per il loro vincolante parere, secondo FLP presenta in
parti ed articoli fondamentali e qualificanti
( ad esempio : ordinamento del personale
e declaratorie dei nuovi profili) rilevanti
elementi di criticità in contrasto e violazione delle norme e delle disposizioni di
principio del CCNL 2006-2009 in vigore.
FLP Farnesina ritiene che l'attuazione e l’
applicazione dell’ipotesi di CC Integrativo, siglato il 16 luglio 2010, possa comportare i seguenti effetti non coerenti con
le disposizioni del CCNL e le normative
generali di semplificazione, trasparenza,
riduzione degli sprechi, miglioramento
dell'efficienza e dell'efficacia tra cui:
• onerosi costi finanziari a carico dell’Erario, non giustificabili, per la parte relativa alle procedure dei passaggi
economici;
• prevedibili disagi per l'utenza e malfunzionamento degli Uffici in Roma e all’estero per l’assenza del personale
interessato alle progressioni economiche.
Si pensi, a tal proposito, alle assenze forzate del personale dalle sedi estere, già
in carenza di personale. Per partecipare
alle selezioni a Roma, il personale, infatti,
è autorizzato ad assentarsi, tutti simultaneamente, dal servizio in sede estera pur
mantenendo la indennità speciale per il
servizio estero (ovviamente sempre costi
a carico dell’Erario).
• l’Amministrazione degli Esteri ha già iniziato le procedure per i passaggi econo-
I
mici pur in assenza del completamento
dell’iter procedurale di approvazione del
Contratto Collettivo Integrativo.
FLP Farnesina desidera illustrare in maniera dettagliata gli articoli e le parti in
contrasto ed in violazione del CCNL con
le motivazioni evidenziate a margine.
1.Parte prima:
• Art. 1 - Denuncia del CCI: manca il dettaglio della procedura da seguire.
• Art. 2, punto 3: la dicitura “per le controversie generali sull’interpretazione del
Contratto integrativo le Parti che lo hanno
sottoscritto ..” è in contrasto con il sistema delle relazioni sindacali delineato
dai CCNQ e CCNL che prevedono solo
due livelli, come indicato anche in altre
parti ,e cioè le OO.SS. firmatarie del
CCNL e le RSU elette.
2. Parte seconda:
• Art. 7: manca il riferimento alle attività
quale criterio principale per accorpare ed
individuare i profili così come previsto dal
CCNL.
• Art 8: per i profili dell’area terza, indicati
nelle fasce di accesso esterno F2 e F3, la
fascia di accesso esterno è diversa da
quella indicata nelle singole declaratorie
dei profili.
• Art 8: le stesse attività sono svolte da
più profili, anche se indicati con nomen
iuris e declaratorie di profilo leggermente
diverse, sia all’interno della stessa area
che in aree diverse e ciò in palese violazione di un dettato ordinamentale e tassativo del CCNL.
Si indicano, ad esempio, i profili del collaboratore contabile (area II F3) che
svolge le stesse attività - è agente contabile (ed è questa l’attività qualificante e
caratteristica svolta per brevi periodi di
due - cinque anni nelle sedi estere ) - del
Funzionario contabile (area III F1) e, di
fatto la stessa attività è svolta anche dal
Coordinatore amministrativo, consolare e
sociale (area III F3 in quanto preposto al
settore contabile secondo le norme della
contabilità generale dello Stato) così
come svolta anche dal Direttore amministrativo, consolare e sociale (area III F4
in quanto preposto al settore contabile
secondo le norme della contabilità generale dello Stato).
La controprova è data dai numeri oggettivi della consistenza dell’organico della
quasi totalità (non meno del 80%) delle
sedi all’estero (126 Ambasciate, 9 Rappresentanze e 105 Uffici Consolari) che
non prevedono la contemporanea presenza di più di un addetto per la contabilità.
Quanto sopra esposto vale anche :
- per coloro che svolgono l’attività dei servizi di informatica, telecomunicazioni e
cifra che sono divisi in due aree diverse
pur svolgendo la stessa attività;
- per coloro che svolgono l’attività per la
promozione commerciale (area terza F1)
che è la stessa chiamata “economico finanziaria” svolta da altri due profili all’interno della stessa area terza (F3 e F4).
Anche essi presenti alternativamente in
unità singola nelle sedi estere: cioè in
ogni sede vi è solo un addetto (sia esso
ex C1 o C2 o C3) che svolge la stessa attività.
3. FLP fa presente che nelle declaratorie
dei vari profili, l’attività tipizzante dell’area
terza, cioè la preposizione a Sezioni
(Capo sezione), non è individuata com-
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COMPARTO MINISTERI
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AFFARI ESTERI
piutamente e non si chiarisce esplicitamente in capo a quale dei tre profili ricada
in via principale l’attività di Capo sezione
e quale dei tre tale attività ricada in via sostitutiva e temporanea (il reggente). Può,
infatti, essere indifferentemente svolta da
tutti e tre i profili di Funzionario (ex C1), di
Coordinatore (ex C2) e Direttore (ex C3)
senza alcuna differenziazione. Ciò dimostra che tra i tre profili non vi sono differenziazioni a livello di autonomia
decisionale ne di responsabilità all’interno
dell’ordinamento delle strutture degli uffici.
Unica attività riservata ad un solo profilo è
quella dell’ex C3 che può “assumere
temporaneamente funzioni dirigenziali in
assenza del dirigente o di vacanza della
posizione” norma, questa, che risulta essere in contrasto con le regole generali
che governano l’assegnazione degli incarichi dirigenziali e le relative sostituzioni in
caso di assenza o vacanza.
Questa Organizzazione Sindacale ritiene
corretta la previsione dell’art 8 relativa a
quanto deciso per l’area della Promozione Culturale (APC):
• per tale area è stato individuato un profilo unico in quanto unica l’attività da svolgere. Tuttavia se come pare si intende
che il 50% delle presenze in organico può
svolgere attività a Roma e l’altro 50% ricopre i posti di Direttore ed Addetto
presso gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, ciò è in contrasto con la previ-
sione di legge (401 del 1990) che prevede
esplicitamente una proiezione superiore
verso l’estero, e cioè che solo il 20% del
personale stia nella sede centrale.
• In tal guisa a fronte di una rete estera
composta da 92 Istituti di Cultura e 14 sezioni all’estero, per la cui operatività deve
essere assicurata almeno la presenza di
una unità, si può contare sulla presenze
in organico di dieci dirigenti e 25 ex C3,
70 ex C2 e circa 70 ex C1. Con il profilo
unico si assicura lo svolgimento della
stessa attività ed il funzionamento di tutti
gli uffici della rete estera degli IIC.
• FLP ritiene che la diversa disciplina tra i
Profili della III area tra APC e gli altri violi
anche il principio di eguaglianza costituzionale.
3 ) Art. 13 : Sviluppi economici:
- nella tabella 1, punto 1 (Esperienza professionale) lettera b (professionalità acquisita) viene equiparata a servizio in
posizione giuridica superiore e quindi valutata l’idoneità di precedenti riqualificazioni. In questo modo si equipara l’attività
svolta in una posizione giuridica all’idoneità di una persona che ha svolto attività in una posizione giuridica inferiore.
- nella tabella 1, punto 2 (Titoli di studio,
culturali e professionali) lettera c (Titoli
relativi alle conoscenze linguistiche):
- viene inserito un limite di validità dei titoli
di otto anni . Tale limite si ritiene palesemente illegale in quanto i titoli di studio
hanno una validità stabilita dalla legge e
serve una legge di pari livello per modificarne i limiti di validità.
Se si considerano i titoli di conoscenza
linguistica come titoli di studio, come si
vuol fare, allora non è legittima tale limitazione,
- parimenti si ritiene non corretto, se non
addirittura illegittimo,
valutare sullo
stesso piano titoli linguistici di valore giuridico non comparabile. I criteri di comparazione dei titoli sono stabiliti dal Ministero
dell’Istruzione e/o dal MIUR.
4. Inserimento di un accordo dettagliato
sull’orario di lavoro. Tale accordo è riservato alla contrattazione di secondo livello
o livello delle RSU.
5. Nota a verbale sul FUA: viola il sistema
delle relazioni sindacali in quanto non
tiene conto della natura accessoria e variabile del FUA e delle variazioni dell’organico
determinato
dalle
norme
ordinamentali. In pratica si vuole pratica
si vuole tornare a rendere rigido quello
che norme di livello superiore hanno reso
flessibile e dinamico.
6. Mancano i criteri e le modalità per i
passaggi di profilo sia orizzontali che verticali.
Conclusione
Si può affermare che i profili professionali
sono rimasti nei contenuti identici, cambia
di poco il nome.
La terza area F1, ad esempio, ora si
chiama Funzionario mentre prima si chiamava Funzionario Aggiunto e l´Ex C2 che
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AFFARI ESTERI
prima si chiamava Funzionario ora si
chiama Coordinatore. Le declaratorie dei
profili professionali sono esattamente le
stesse! Fatta eccezione per l’uso di sinonimi e lemmi simili.
L’articolo 10 che riguarda i profili professionali dell’area della Promozione Culturale è passibile di incostituzionalità per
disparità di trattamento, di favore, rispetto
a quello riservato alle restanti aree funzionali del MAE.
FLP ritiene che se si fosse voluto attuare
correttamente il CCNL 2006/2009 si sarebbe dovuto creare un profilo unico,
come fatto per l’APC, ma dal momento in
cui l’Amministrazione ha lasciato tutto
come prima, viene a crearsi una disparità
di trattamento notevole fra i profili professionali delle stesse aree funzionali del
MAE (l’APC infatti ´non é una istituzione a
se ma é compresa nelle aree/qualifiche
funzionali tanto che anche loro sono destinatari del CCNL !) e la regola principe è
che a pari livello o grado si applicano le
stesse regole!
Alle ragioni sopra indicate relative al Contratto Integrativo si devono aggiungere le
gravi discriminazioni contenute nelle cd
disposizioni attuative contenute nel messaggio al personale del 2 settembre 2010.
In particolare i punti 6 ed 8.
Tali punti operano infatti una palese discriminazione, senza alcuna base giuridica di riferimento, tra pari grado che sono
in servizio a Roma e coloro che prestano
servizio nelle sedi estere.
Il punto 6) del messaggio succitato, infatti,
indica Roma quale sede unica, per lo
svolgimento delle prove, Roma con
spese relative a viaggio, soggiorno, ecc.,
a carico degli interessati” operando una
palese discriminazione, basti pensare al
costo di un viaggio dall'Australia o dal Sud
America.
Mentre il punto 8) sempre del messaggio
del 2 settembre, consente di derogare
una esplicita disposizione del bando (art
2) permettendo la partecipazione a tutto il
personale delle arre funzionali. In realtà si
deroga una precisa disposizione del
CCNL 2006-2009, basti pensare al requisito di permanenza minima di due anni
nella fascia di inquadramento attuale.
Ovviamente questo Sindacato è un fautore della formazione e della formazione
permanente che però è altra cosa, con
leggi, procedure e coperture finanziarie
diverse, rispetto alle procedure per l'attribuzione della fascia economica superiore.
L'attribuzione della fascia economica superiore è assimilabile agli scatti stipendiali
del secolo scorso.
Giova ripetere, continuamente, così come
detto e ripetuto anche all'articolo 10 del
bando, che con questa operazione non si
modifica né lo stato giuridico né l'ordine di
ruolo attualmente ricoperto.
Non solo, ma giova ricordare che una
parte consistente del personale degli
esteri, gli impiegati a contratto – circa
duemilaseicento colleghi – ha a tutt'oggi
il sistema degli scatti stipendiali biennali e
che gli impiegati delle aree funzionali destinatarie delle norme del Contratto Integrativo sono in totale solo tremilaseicento.
Per non parlare dell’altra componente dei
dipendenti del MAE, i diplomatici i quali
hanno visto salvati i loro automatismi di
carriera anche attraverso illustri interventi
istituzionali che hanno voluto sostenere la
necessità di tali automatismi per il supremo fine della stabilità dello Stato.
Così come si sottolinea ed evidenzia la
grave discrasia e discriminazione in peius
rispetto ai restanti colleghi del comparto
ministeri.
FLP Farnesina, ricorda che è stato il
primo sindacato a presentare una piattaforma per il rinnovo del Contratto integrativo nell'aprile del 2008, è pubblicata nei
nostri web, e unico per oltre un anno
quando un secondo sindacato ha presentato la propria piattaforma.
Evidentemente ciò è la riprova che gattopardescamente si sono cambiato i lemmi
per non cambiare la sostanza, cioè si
vuole lasciare tutto come prima o perfino
peggiorare le condizioni rispetto a prima.
Siamo “speciali” solo a parole ma non abbastanza per stare nel comparto del governo.
FLP, per ultimo ma non ultimo, non condivide la previsione di un unico e solo
passaggio di fascia economica superiore,
a ulteriore limitazione del quale si aggiunge il limite del 40% del personale beneficiato.
E sia chiaro che la scelta di escludere dal
beneficio più della metà del personale è
una esclusiva responsabilità dell'Ammini-
strazione degli esteri ( e degli altri che
hanno siglato il CCI) che non ha voluto
seguire l'esempio degli altri ministeri.
E’ bene sapere che FLP aveva consegnato le bozze dei Contratti integrativi
degli altri ministeri dove tutti i sindacati,
uniti, hanno chiesto ed ottenuto - da Amministrazioni che valorizzano e difendono
il proprio personale - che tutto (o comunque per quote superiori al 75% e per più
passaggi) il personale benefici dei passaggi alla fascia economica superiore, e
per più bienni, in quanto le risorse utilizzate sono le risorse del FUA, cioè soldi
nostri di noi dipendenti.
Contabilmente, infatti, è stata operata, per
dirla in maniera comprensibile anche ai
profani di contabilità, una partita di giro
spostando le risorse da partite accessorie a partite stipendiali.
E basti pensare ai puntuali concorsi annuali per i diplomatici e ai loro scatti di carriera ancor più puntuali ed efficaci, per
capire che anche al MAE saprebbero
cosa vuol dire difendere il proprio personale.
Il sindacato FLP, sottolineando la mancanza di unitarietà sindacale sulle grandi
questioni, continuerà ad essere a fianco
dei colleghi e ad incalzare l'Amministrazione in tutte le sedi per far ottenere
anche ai dipendenti del ministero degli
esteri gli stessi benefici dei colleghi degli
altri ministeri nonché ad evidenziare tutte
le discrasie che penalizzano il personale
più eguale degli altri solo per essere “bastonato”.
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“NOI CHE ABBIAMO FIRMATO
IL CONTRATTO INTEGRATIVO”
l Contratto Integrativo dell'Amministrazione Civile dell'Interno, firmato solo
dalla FLP dall'UNSA e dalla CISL, garantisce la progressione economica a
13.192 persone (circa 2/3 del personale
in servizio).
Se queste tre sigle non l'avessero firmato
(come hanno ritenuto di fare gli altri sindacati) non vi sarebbero state progressioni economiche per nessuno, fino
all'anno 2014 (a causa del blocco agli aumenti stipendiali imposto dalla manovra
economica).
Ovviamente, per garantire queste 13.192
progressioni economiche, non era sufficiente firmare gli accordi per il FUA 2009
e 2010: era indispensabile che qualcuno
firmasse il Contratto Integrativo.
Coloro che hanno ritenuto di non sottoscrivere questo Contratto sanno bene
che, dopo la certificazione positiva da
parte dei competenti organi di controllo,
condizionata alla rimodulazione di alcuni
punti, non c'erano alternative: o si firmava
questo contratto o si rinunciava ad effettuare le progressioni economiche.
Pertanto è solo e unicamente grazie al
senso di responsabilità della FLP e degli
altri firmatari del Contratto Integrativo che
13.192 colleghi beneficeranno della progressione economica e tra questi 7.528
persone che non hanno mai beneficiato di
alcun passaggio di livello nelle tre passate
riqualificazioni.
Avevamo preso un impegno morale con
questi colleghi e lo abbiamo mantenuto
sottoscrivendo il Contratto integrativo.
Altri sindacati, per posizioni ideologiche o
per comportamento strumentali e furbeschi , ma comunque irresponsabili,hanno
ritenuto di non firmare il Contratto e qualcuno di questi ora prova pure a mistificare
I
la realtà agli occhi dei colleghi per cercare
di trarsi d'impaccio.
Noi della FLP riteniamo invece doveroso
spiegare a tutti come stanno realmente le
cose: "le progressioni economiche, che
avverranno entro l'anno, per 13.192 colleghi saranno possibili perché 3 sindacati
hanno firmato il Contratto Integrativo... altrimenti, visto il comportamento degli altri
sindacati, non vi sarebbe stata alcuna
progressione economica almeno fino al
QUELLI CHE NON HANNO FIRMATO IL
CONTRATTO INTEGRATIVO
Parte Ia: la CGIL
La CGIL è uno dei sindacati che non
hanno siglato il Contratto Integrativo.
Lo ha fatto per "motivi ideologici", ossia
per protestare contro l'avvenuto recepimento dei rilievi mossi al contratto stesso
dagli organi di controllo (MEF e Funzione
Pubblica).
In sostanza, la CGIL, che si era trovata
d'accordo sul contenuto del C.I. (profilo
unico e quant'altro), quando il testo è
stato cambiato (per accogliere i rilievi che
imponevano la conformità al d. lgs. 150)
non lo ha voluto più firmare, dicendo che
tale processo di adeguamento sarebbe
dovuto avvenire dal 1 gennaio 2011 e non
prima.
Vogliamo far presente che, se anche noi e
gli altri 2 firmatari del contratto avessimo
tenuto questa linea, i 13.192 colleghi che
beneficeranno della progressione economica sarebbero stati sacrificati alle scelte
ideologiche dei sindacati.
È infatti necessario ricordare che, per garantire queste 13.192 progressioni economiche, non era sufficiente firmare gli
accordi per il FUA 2009 e 2010 (come
qualcuno va dicendo in giro per cercare di
trarsi d'impaccio), ma era indispensabile
che qualcuno (una o più sigle sindacali)
firmasse il Contratto Integrativo.
Non ci sembra pertanto corretto affermare, come fa la CGIL, che chi ha firmato
l'integrativo (e ha garantito la progressione economica a 13.192 colleghi) si è
piegato alla logica brune Sana con tre
mesi di anticipo (accettando le modifiche
del testo imposte dai rilievi).
Né la FLP, né gli altri 2 firmatari del Contratto Integrativo, hanno infatti mai accettato che determinate materie fossero
sottratte alla contrattazione o alla concertazione... ma abbiamo soltanto convenuto
di toglierle dal Contratto Integrativo, per
non comprometterne l'approvazione e vanificare così le 13.192 progressioni economiche, la cui procedura per andare a
buon fine deve concludersi obbligatoriamente entro l'anno in corso, perché poi
,dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013
,a causa del blocco agli aumenti stipendiali imposto dalla manovra economica,
non vi saranno progressioni economiche
per nessuno.
Ma il 20 settembre u.s., contestualmente
alla sottoscrizione del Contratto Integrativo, abbiamo chiesto che sulle materie
espunte dal Contratto Integrativo si
aprisse immediatamente un tavolo di confronto con le OO.SS. per definirle con
procedura concorsuale e/o concertativa.
Nella giornata del 29 settembre l'Amministrazione ha aperto il confronto su tali materie con le OO.SS. convenendo che
entro la prossima settimana saranno definiti dei protocolli concordati sui seguenti
argomenti:
1. Mobilità interna ed esterna;
2. Valutazione individuale e collettiva dei
dipendenti;
3. Formazione del personale.
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INTERNO
Infine sarebbe previsto un protocollo aggiuntivo volto a riconoscere, in modo non
assoluto o vincolante, all'interno dei profili professionali della terza area, la professionalità acquisita e la conoscenza dei
processi gestionali (riscontrabili dalle
fasce economiche stipendiali di livello più
elevato) come criteri per l'assegnazione
di funzioni di coordinamento e/o controllo.
Su questo protocollo che, anche se costituirebbe una semplice raccomandazione
di massima, sarebbe comunque un'integrazione a quanto disposto dal Contratto
Integrativo, abbiamo delle perplessità
connesse anche al fatto che le OO.SS.
non firmatarie del Contratto stesso possano poi concorrere a disciplinarne alcuni
aspetti applicativi.
Per il resto facciamo rilevare che, la FLP
e gli altri firmatari del Contratto Integrativo, non hanno in alcun rinunciato a contrattare le materie contestate dalla
Funzione Pubblica con i rilievi, ma hanno
semplicemente scelto di toglierle dal Contratto Integrativo, per non rischiare di
comprometterne l'approvazione o allungare i tempi della stessa.
Tali materie rimangono quindi oggetto di
contrattazione e/o concertazione e verranno disciplinate con dei protocolli aggiuntivi.
Con il nostro comportamento responsabile abbiamo reso possibile la progressione economica per 13.192 colleghi e, al
contempo, mantenuto la natura contrattuale concertativa di tutte le materie che
ci interessano.
Se anche noi e gli altri firmatari del Contratto Integrativo ci fossimo imbarcati in
una contrapposizione di tipo ideologico,
avremmo sicuramente perso l'occasione
di realizzare le posizioni economiche di
cui sopra e ora saremmo impegnati in un
lungo contenzioso dagli esiti incerto con
gli organi di controllo.
Abbiamo invece fatto la scelta di tutelare
gli interessi dei lavoratori.
QUELLI CHE NON HANNO FIRMATO IL
CONTRATTO INTEGRATIVO
Parte IIa: UIL e RdB
La UIL e l'RdB non hanno siglato il Contratto Integrativo perché contrari al "profilo unico" nell'area terza.
Questi sindacati avrebbero voluto, nei
settori Amministrativo, Contabile e Infor-
matico, due profili, uno di Direttore e uno
di Funzionario, con l'inquadramento degli
ex C3 e C3S (laureati e non) nel profilo di
Direttore e degli ex C1, C1S e C2 nel profilo di Funzionario.
Si sarebbe così creata una situazione paradossale, che avrebbe richiesto il medesimo titolo di studio per l'accesso ai due
diversi profili: infatti, sarebbe servita la
laurea sia per accedere (dall'esterno o
dalla seconda area) al profilo di Funzionario e sia per accedere (dall'esterno o
dal profilo di Funzionario) al profilo di Direttore.
Tale circostanza elimina ogni apprezzabile motivazione che possa giustificare la
creazione di due differenti profili nell'area
terza, a differenza di quanto è avvenuto
nell'area seconda, dove i due profili sono
invece giustificati dal diverso titolo di studio richiesto per l'accesso (licenza media
per il profilo di Operatore e diploma per il
profilo di Assistente).
Inoltre, anche il vigente CCNL del Comparto Ministeri, firmato pure dalla UIL e
dalla RdB, non sembra contemplare l'istituzione di 2 profili nella terza area, tant'è che in tutti gli altri Ministeri, con la sola
eccezione degli Esteri, si è deciso di adottare il profilo unico nei Contratti Integrativi.
Chiarito questo punto, ci teniamo a dire
che il nuovo profilo unico (di Funzionario)
non prevede alcun demansionamento
degli ex Direttori (C3 e C3S). È infatti un
profilo tarato verso l'alto, le cui mansioni
ricalcano quelle degli ex Direttori e
avremmo infatti potuto chiamarlo "Direttore".
La scelta di denominarlo "Funzionario" è
stata dettata dalle esigenze di utilizzare le
denominazioni indicate dall'ARAN per salvaguardare l'assetto omogeneo dei profili
nell'ambito del comparto, assicurando
una sostanziale compatibilità tra le varie
classificazioni operate dai singoli Ministeri anche ai fini delle procedure di mobilità.
Quello che si può imputare ai firmatari di
questo Contratto Integrativo è l'aver elevato gli ex C1, C1S e C2 al livello degli
ex C3 e C3S, e non certo aver operato un
appiattimento verso il basso.
Riteniamo pertanto strumentali e sbagliate le iniziative di coloro che mirano a
creare fratture tra il personale dell'area
terza, facendo credere di voler salvaguardare la posizione degli ex Direttori,
relegando gli altri, anche se laureati, in un
profilo inferiore.
La rivendicazione che un sindacato deve
fare, nell'interesse del personale, deve
essere rivolta verso l'alto (reclamando
una dirigenza contrattualizzata, da realizzare sottraendo posti e competenze alla
carriera prefettizia) e non creando steccati e recinti per impedire ad una parte dei
colleghi ,se capaci e meritevoli ,di ricoprire incarichi di responsabilità e coordinamento.
Per andare in tale direzione, la FLP nei
prossimi giorni presenterà, concordando
l'iniziativa con chi vorrà partecipare, al
Sottosegretario con delega al personale,
una piattaforma rivendicativa che prevede
l'istituzione nella nostra amministrazione
di una dirigenza contrattualizzata (anche
amministrativa) da realizzare mediante
sottrazioni di competenze e posti in organico alla carriera prefettizia.
Tornando al Contratto Integrativo che abbiamo firmato, ribadiamo che con esso
abbiamo consentito la progressione economica a 13.192 colleghi (tra i quali 7.528
"mai riqualificati") e che, per realizzare
tale risultato, non era sufficiente firmare
gli accordi per il UA 2009 e 2010, ma
era indispensabile firmare anche il Contratto Integrativo.
Abbiamo inoltre, già puntualizzato che,
accettando di firmare il testo emendato
con l'accoglimento dei rilievi degli organi
di controllo, non abbiamo affatto rinunciato alla contrattazione di alcune materie: le abbiamo solo tolte dal Contratto
Integrativo, per non compromettere l'approvazione dello stesso ,e il 29 settembre
con l'Amministrazione abbiamo aperto il
confronto su tali materie, convenendo
che entro pochi giorni saranno definiti i
protocolli concordati sui seguenti argomenti: Mobilità interna ed esterna;
Valutazione individuale e collettiva dei dipendenti; Formazione del personale.
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ELIMINIAMO LO STRAORDINARIO
E TRASFORMIAMOLO IN UN “COMPENSO PER MAGGIORE IMPEGNO”
di Dario Montalbetti
a FLP-Interno, con una lettera inviata oggi all'Amministrazione e alle
altre OO.SS. del Ministero dell'Interno, propone di aprire un tavolo di confronto per eliminare lo straordinario e
istituire - con le risorse recuperate - un
"compenso per maggiore impegno" da
destinare al personale che accetterà di
modificare il proprio orario di lavoro.
Analogamente a quanto già accaduto alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri e a
quanto ci si appresta a fare al Consiglio di
Stato, l'idea è quella di
1. eliminare il lavoro straordinario e riversare le risorse recuperate dai relativi capitoli dell'Amministrazione Civile e della
Polizia di Stato (per quanto riguarda lo
stanziamento destinato ai civili) nel FUA;
2. trasformare l'incremento del FUA in
uno stanziamento permanente e definitivo che va a remunerare il "maggior impegno del personale" in termini di
prestazioni orarie di lavoro.
3. modificare - tramite appositi accordi in
tutti gli uffici che sono sede di RSU - l'orario di lavoro attuale, introducendo la possibilità:
a) di scegliere - per tutti - di lavorare 38
ore settimanali (invece di 36);
b) di scegliere di lavorare 40 ore settimanali (invece di 36)
L
tale scelta sarà possibile solo nei limiti
stabiliti, all'interno di determinati uffici centrali e periferici - individuati preventivamente a livello centrale mediante contrattazione o concertazioni tra sindacati e
amministrazione;
c) di scegliere di lavorare 45 ore settimanali (invece di 36)
tale scelta sarà possibile solo per il personale che presta servizio per sei giornate ogni settimana e nei limiti stabiliti,
all'interno di determinati uffici - centrali e
periferici - individuati preventivamente a
livello centrale mediante contrattazione o
concertazioni tra sindacati e amministrazione.
Ovviamente dovrà essere consentito a
coloro che vorranno mantenere il proprio
orario di 36 ore settimanali o di part time,
di poterlo fare e il compenso aggiuntivo
per coloro che sceglieranno gli orari maggiorati, dovrà essere maggiore rispetto al
calcolo che si sarebbe fatto lavorando un
uguale numero di ore aggiuntive come
straordinario.
Lo stanziamento, permanente e definitivo, della parte del FUA che andrà a costituire il Fondo per maggior impegno del
personale (che prevederà come minimo
un orario di 38 ore per tutti) nella parte in
cui non verrà impegnato (per la scelta di
alcuni di mantenere il proprio l'orario su
36 ore) riconfluirà nel FUA e sarà diversamente impegnato.
Lo straordinario rimarrebbe solo ed unicamente per il servizio elettorale e gli altri
servizi di carattere eccezionale per i quali
sarà previsto un apposito stanziamento
economico aggiuntivo.
Rimarrebbero naturalmente i turni e la reperibilità laddove sono necessari e l'organizzazione di alcuni servizi o taluni
uffici avverrà, non più prevedendo il ricorso al lavoro straordinario, ma programmando - con la contrattazione sul
posto di lavoro - le opportune articolazioni
dell'orario, con il limite invalicabile delle 9
ore giornaliere.
Ci auguriamo che tale proposta possa
trovare il consenso dell'Amministrazione
e delle altre sigle sindacali e siamo disponibili ad integrarla e migliorarla (accogliendo i suggerimenti che perverranno).
Qualora ciò avvenisse, per ragioni di ordine pratico ed organizzativo ci terremmo
a che il tavolo di confronto fosse convocato con una certa sollecitudine per addivenire ad un rapido accordo i cui effetti
possano divenire efficaci a partire dal 1
gennaio 2011.
in allegato la bozza della lettera inviata.
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DIRITTO E SOCIETA’
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NUOVA GIURISDIZIONE IN MERITO AL DIRITTO ALLA SALUTE
di Silvia Zampelli
lla giurisdizione del giudice ordinario devono essere demandate
tutte le controversie riguardanti le
domande di rimborso delle spese sanitarie sostenute per le cure all’estero: ciò è
stato sancito dal giudice amministrativo
del TAR Toscana. Tale principio contenuto nella Sentenza n. 2502 del
12/07/2010 del Tar Firenze, trova fondamento nella fattispecie patrimoniale del
diritto alla salute secondo la quale deve
essere riconosciuto, per qualsiasi istanza
che possa pervenire da privati cittadini
italiani, il diritto ad ottenere il rimborso
delle spese sostenute per effettuare cure
e terapie sanitarie presso strutture, cliniche ed ospedali esteri.
Il caso in questione, infatti, sottoposto all’esame del giudice amministrativo concerne un ricorso proposto per ottenere
l’annullamento del provvedimento con
cui la pubblica amministrazione, ovvero
l’ASL di competenza, negava il rimborso
delle spese sostenute per il trasporto del
paziente a mezzo ambulanza aerea con
accompagnamento sanitario da un ospedale spagnolo ad uno italiano.
A
L’ASL competente aveva rigettato la richiesta di rimborso per via del mancato
rilascio della previa autorizzazione da
parte della Regione.
L’amministrazione, costituitasi in giudizio,
ha sollevato il difetto di giurisdizione del
giudice adito sulla base della natura di diritto soggettivo della pretesa, non suscettibile quindi di affievolimento per la
configurabilità di un interesse legittimo.
Le rimostranze dell’ASL interessata sono
condivise dal giudice amministrativo, il
quale accogliendo l’eccezione sollevata
specifica che "le vertenze riguardanti le
domande di rimborso delle spese sanitarie, sostenute da un cittadino italiano all'estero senza la preventiva autorizzazione della Regione, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, perché in
caso di ricovero dovuto a ragioni di eccezionale gravità ed urgenza, oggetto
della domanda è la tutela del diritto primario e fondamentale alla salute garantito dall'art. 32 Cost., il cui necessario
contemperamento con altri interessi,
pure costituzionalmente garantiti, come
le risorse disponibili del servizio nazio-
nale sanitario – con i limiti fissati da leggi,
regolamenti e atti amministrativi generale
– non vale a sottrargli la consistenza di
diritto soggettivo perfetto… le valutazioni
rimesse alla pubblica amministrazione al
fine di verificare l’effettiva sussistenza del
presupposto dell’urgenza consistono,
dunque, in apprezzamenti di natura tecnica e non già discrezionale in senso
stretto, non implicando alcun esercizio di
potere di supremazia".
La questione presa in considerazione,
pertanto, ha confermato ed evidenziato
un orientamento già consolidato nella
giurisprudenza civile ed amministrativa
secondo cui il diritto alla salute costituisce un diritto fondamentale primario, che
dà luogo a sua volta ad un diritto soggettivo perfetto. Negli ultimi anni, difatti, numerose sono le sentenze pronunciate
dalla Cassazione e da altri TAR tendenti
verso questa direzione giurisprudenziale.
Secondo il giudice di legittimità, pertanto,
la giurisdizione spetta al giudice ordinario
“giacché il fondamentale diritto alla salute
non è suscettibile di essere affievolito
dalla discrezionalità meramente tecnica
con cui l’amministrazione
valuta la sussistenza dei
presupposti per l'erogazione delle prestazioni richieste”.
Pertanto, per le controversie riguardanti le attività e
le prestazioni anche di natura patrimoniale accessorie all’espletamento di
un pubblico servizio, la
competenza in materia
non spetta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo bensì
a quella ordinaria.
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N. 149
NON SOLO ....ARTE...
News
Umberto Boccioni
mberto Boccioni (Reggio Calabria,
19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916) è stato un pittore e scultore italiano.
Fu teorico e principale esponente del movimento futurista, nonché maggior esponente dell'arte futurista italiana.
I genitori di Umberto, Raffaele Boccioni e
Cecilia Forlani, sono originari di Morciano
di Romagna, allora in provincia di ForlìCesena.
Ma il padre, che lavora come usciere di
prefettura, è costretto a spostarsi lungo il
territorio nazionale in base alle esigenze
di servizio. Umberto nasce il 19 ottobre
1882 a Reggio Calabria, ma subito la famiglia si trasferisce a Forlì, dove Umberto
trascorre l'infanzia.
La signora Massimino (1908)
Nell'estate del 1885 la famiglia, lasciata
Forlì, è già a Genova; cinque anni dopo è
a Padova.
Nel 1897 giunge l'ordine di un nuovo trasferimento a Catania.
Questa volta la famiglia si separa: Umberto e il padre vanno in Sicilia; la madre
con la sorella maggiore Amelia, nata a
Roma, restano a Padova. A Catania Umberto frequenta l'istituto tecnico fino ad ottenere il diploma. Collabora ad alcuni
giornali locali e scrive il suo primo romanzo: Pene dell'anima, che reca la data
6 luglio 1900.
Nel 1901 Umberto si trasferisce a Roma,
dove il padre è stato di nuovo trasferito.
Frequenta spesso la casa della zia Colomba.
In poco tempo s'innamora di una delle
sue figlie, Sandrina. Umberto ha circa
vent'anni e frequenta lo studio di un cartellonista, dove apprende i primi rudimenti
della pittura.
In questo periodo conosce Gino Severini,
col quale frequenta, a Porta Pinciana, lo
studio del pittore divisionista Giacomo
U
Balla. All'inizio del 1903 Umberto e Severini frequentano la Scuola libera del Nudo,
dove incontrano Mario Sironi, anch'egli allievo di Balla, col quale stringeranno una
duratura amicizia.
In quell'anno Umberto dipinge la sua
prima opera Campagna Romana o Meriggio.
Con l'aiuto di entrambi i genitori riesce a
viaggiare all'estero: la prima destinazione
è Parigi (aprile-agosto 1906), cui segue la
Russia da cui ritorna nel novembre dello
stesso anno. Nell'aprile 1907 Umberto si
iscrive alla Scuola libera del Nudo dell'Istituto di Belle Arti di Venezia.
Inizia un altro viaggio verso la Russia ma
l'interrompe a Monaco, dove visita il
museo. Al ritorno disegna, dipinge attivamente, pur restando inappagato perché
sente i limiti della cultura italiana che reputa ancora essenzialmente "cultura di
provincia".
Nel frattempo affronta le prime esperienze
nel campo dell'incisione.
Nell'autunno del 1907 si reca per la prima
volta a Milano, dove da alcuni mesi abitano la madre e la sorella.
Intuisce subito che è la città più di altre è
in ascesa e che corrisponde alle sue aspirazioni dinamiche. Diventa amico di Ro-
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N. 149
NON SOLO ....ARTE...
molo Romani, frequenta Previati, di cui
risente qualche influsso nella sua pittura
che sembra rivolgersi al simbolismo.
Diviene socio della Permanente.
Dopo l'arrivo a Milano e l'incontro con i
divisionisti e con Filippo Tommaso Marinetti, scrive, insieme a Carlo Carrà, Luigi
Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini,
il Manifesto dei pittori futuristi (1910), cui
seguì il Manifesto tecnico del movimento
futurista (1910): obiettivo dell'artista moderno doveva essere, secondo gli estensori, liberarsi dai modelli e dalle
tradizioni figurative del passato, per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua
evoluzione.
La lapide commemorativa di Boccioni a
ChievoQuali soggetti della rappresentazione si proponevano dunque la città, le
macchine, la caotica realtà quotidiana.
Nelle sue opere, Boccioni seppe esprimere magistralmente il movimento delle
forme e la concretezza della materia.
Benché influenzato dal cubismo, cui rimproverò l'eccessiva staticità, Boccioni
evitò nei suoi dipinti le linee rette e adoperò colori complementari. In quadri
come Dinamismo di un ciclista (1913), o
Dinamismo di un giocatore di calcio
(1911), la raffigurazione di uno stesso
soggetto in stadi successivi nel tempo
suggerisce efficacemente l'idea dello
spostamento nello spazio.
Simile intento governa del resto anche la
scultura di Boccioni, per la quale spesso
l'artista trascurò i materiali nobili come
marmo e bronzo, preferendo il legno, il
ferro e il vetro. Ciò che interessava era illustrare l'interazione di un oggetto in movimento con lo spazio circostante.
Pochissime sue sculture sono soprav-
News
vissute.
Tra le opere pittoriche più rilevanti di
Boccioni si ricordano Rissa in galleria
(1910), Stati d'animo, Gli addii (1911) –
in cui i moti dell'animo sono espressi attraverso lampi di luce, spirali e linee ondulate disposte diagonalmente – Forze
di una strada (1911), dove la città, quasi
organismo vivo, ha peso preponderante
rispetto alle presenze umane.
Nel 1915 l'Italia entra in guerra.
Boccioni, interventista, si arruola volontario assieme ad un gruppo di artisti.
Durante il suo impegno bellico deve ricredersi riguardo la teoria futurista enunciata da Marinetti, secondo cui la guerra
è "la sola igiene del mondo". Conia la
sua famosa equazione "guerra=insetti+noia".
Il 17 agosto 1916, muore in modo del
tutto accidentale, cadendo dalla propria
cavalla, imbizzarritasi alla vista di un autocarro.
La disgrazia avviene durante un'esercitazione militare, a Chievo, frazione di Verona, dove oggi si trova la sua lapide
commemorativa, in una stradina immersa nella campagna .
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VARIE
News
Intervista al presidente dell’ANM
“ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI” del Trentino Alto Adige, dott. Pasquale Profiti.
di Giuseppe Vetrone
L’intervista:
• (D) Chi è il dott. Profiti?
(R) Sono nato a Catanzaro il 18.08.64. Il
destino mi ha poi portato sempre più a
nord, prima in Liguria e poi in Trentino
Alto Adige. Abito a Trento da 4 anni.
• (D) Quale è il suo sport preferito?
(R) Lo sport è parte della mia vita: basket
e maratone, due mondi apparentemente
distanti, mentalmente e fisicamente; in
realtà si completano, benché sia quasi
impossibile praticarli entrambi.
• (D) Da quanto tempo è in magistratura?
(R) Dal 1991.
• (D) Da quanti anni è a Trento? Quale
il suo primo impiego?
(R) Sono a Trento dal 1992, sempre
come pubblico ministero.
Ho inserito alcune “pause” per missioni
nel settore giustizia patrocinate dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea,
nei paesi dell’est: Albania, Kosovo, Macedonia, Georgia, Bosnia e Romania, paesi
nei quali ho trascorso, dal 2003, periodi
più o meno lunghi.
Luoghi difficili ed incarichi pesanti, ma da
cui non è facile staccarsi del tutto; ti rimangono dentro.
• (D) Cosa è l’ ANM? “Associazione
Nazionale Magistrati”
(R) Io credo che l’ANM sia qualcosa di
più di un sindacato.
Nel suo Statuto lo scopo primario è la tutela del prestigio ed indipendenza della
magistratura, che è qualcosa che va oltre
la tutela delle condizioni di lavoro.
Non è un caso che nel 1926, allorquando
l’allora associazione generale dei magistrati italiani doveva confluire nei sindacati delle corporazioni fasciste, venne
deciso il suo autoscioglimento, espressamente dichiarando che gli scopi dell’associazione erano compatibili con il
modello corporativo voluto dal fascismo.
Alcuni dirigenti pagarono tale gesto con
il licenziamento.
La tutela del ruolo costituzionale della
magistratura è obiettivo primario per
l’ANM; solo all’interno di questo ruolo si
inserisce la tutela economica e giuridica
del rapporto di lavoro.
• (D) Quali e come sono i rapporti con
le altre associazioni sindacali dei magistrati?
(R) A me pare che vi siano rapporti quasi
esclusivamente ove si tratti di difendere
rivendicazioni economiche.
Per il resto l’ANM ha un ruolo culturale
che le altre associazioni mi pare non abbiano.
Ci tengo a precisare che il nostro trattamento stipendiale è decisamente inferiore a quello degli altri magistrati,
contabili ed amministrativi.
• (D) Da quanto tempo è presidente
dell’ ANM della regione Trentino Alto
Adige?
(R) Dal maggio del 2009.
• (D) Come è strutturata l’associazione
in regione?
(R) La sezione ha dimensioni regionale.
La giunta della sezione regionale è composta da 7 magistrati, 3 di Trento, 1 di
Rovereto e 3 di Bolzano.
Vi è una c.d. sottosezione di Bolzano essenzialmente in relazione alla specificità
delle problematiche dell’Alto Adige: bilinguismo e proporzionale linguistica.
• (D) Quali sono state finora le problematiche più importanti che l’associazione si è trovata a dover affrontare?
(R) Con i colleghi della giunta della sezione regionale abbiamo impostato un
programma basato sulla promozione culturale del tema della legalità.
Siamo andati nelle scuole e nelle università, abbiamo allestito mostre, promosso
incontri per la cittadinanza, realizzato
processi simulati per i giovani studenti. In
questo percorso abbiamo incontrato
compagni di viaggio appassionati al tema
come e più di noi: professori, studenti, as-
sociazioni giovanili ed anche il sindacato.
Esperienze esaltanti.
Vi è stata poi da gestire la protesta in occasione di attacchi alla magistratura oltre
ogni misura e, di recente, in relazione alla
manovra economica, ancora una volta
penalizzante per il settore pubblico e per
la giustizia in particolare, con la proclamazione dello sciopero.
• (D) Quali sono i rapporti con l’ordine
degli avvocati in regione?
(R) Molto cordiali sul piano processuale.
Mi piacerebbe che in futuro si riuscisse
ad organizzare qualche evento in comune, a testimonianza che la legalità è
un bene di tutti e non solo dei magistrati.
• (D) Come nasce l’esigenza da parte
dell’ANM di fare un percorso comune
con le altre OO.SS. che si occupano
principalmente di personale amministrativo?
(R) I magistrati hanno combattuto e
stanno combattendo mafia, terrorismo,
corruzione, criminalità piccola e grande
grazie all’apporto insostituibile dei collaboratori amministrativi, oltre che delle
forze dell’ordine.
Posso testimoniare del loro lavoro e del
loro attaccamento all’interesse pubblico,
benché non vi siano stati certo incentivi
da parte del Ministero.
Se la giustizia civile nella nostra regione
si mantiene su livelli più che dignitosi il
merito va equamente distribuito tra magistrati e personale amministrativo; sul
punto non ho dubbi.
• (D) Ci sono state iniziative in regione
con le altre OO.SS. per addivenire a
proposte migliorative del pianeta “giustizia”?
(R) Con le OO.SS. abbiamo organizzato
la giornata provinciale della giustizia nel
corso della quale si è rilanciato il patto
per la giustizia a livello locale e si sono
gettate le basi per un rapporto più strategico con le amministrazioni locali.
In futuro occorrerà cercare di organizzare
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dei tavoli di discussione comune ove
analizzare congiuntamente i problemi lavorativi negli uffici locali, per trovare delle
soluzioni condivise.
• (D) Quale è la situazione della giustizia in regione?
(R) Se rapportata al piano nazionale,
direi ottima.
A livello assoluto la lunghezza di alcuni
procedimenti civili è certamente poco
“europea”.
Purtroppo vi è il rischio di andare in affanno per la riduzione del personale amministrativo che, se proseguirà a questi
ritmi, creerà seri problemi.
• (D) Cosa pensa della proposta, da
parte della provincia autonoma di
Trento, di “collaborare” con l’Amministrazione della Giustizia al fine di
migliorare la stessa in fatto di efficienza e di risorse umane?
(R) Opinione positiva, soprattutto se l’istituzione di riferimento è la Regione.
Il modello dovrebbe essere più strategico, andare per progetti con obiettivi e
benchmarks ben delineati e, magari, con
incentivi economici per il personale amministrativo, anche quello statale, che
realizza quegli obiettivi di efficienza programmati.
• (D) Quando un magistrato è “coinvolto” in qualche filone di indagine,
secondo Lei cosa deve fare?
(R) Non ho una risposta valida per tutti i
casi.
Se il coinvolgimento è tale da far perdere
prestigio all’istituzione allora sono per il
fare un passo indietro soprattutto per il
bene della stessa, a maggior ragione se
si coprono ruoli dirigenziali o se si crea
un’incompatibilità ambientale.
Attenzione: non è questo il caso di denunzie fatte da chi è sottoposto ad indagini, perché altrimenti si creerebbe un
modo facile per evitar magistrati scomodi.
• (D) Il CSM che è organo di autogoverno della magistratura in che modo
interviene nei confronti di quei magistrati che non sempre fanno il proprio
dovere?
(R) Il CSM è solo giudice disciplinare.
L’azione disciplinare spetta a Ministero e
Procura Generale presso la Corte di
Cassazione.
La percentuale di magistrati coinvolti in
procedimento disciplinari è alta: il 10%.
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VARIE
Il 3% viene condannato. Una percentuale altissima se paragonata alle altre
categorie.
I membri togati del CSM, anche eletti dal
centro-destra e non teneri con la magistratura, dopo la loro esperienza al CSM
condividono il giudizio che la giustizia disciplinare dei magistrati non è per nulla
tenera.
• (D) Cosa pensa di un magistrato che
lascia la toga e decide di fare politica?
(R) Fa bene se è il frutto di una vera passione civile.
Non dovrebbe più rientrare in magistratura.
• (D) Quale è il programma della ANM
nel prossimo futuro?
News
(R) Informare correttamente i cittadini sui
temi della giustizia.
La magistratura non deve cercare il consenso, ma deve avere la fiducia dei concittadini, senza la quale la giustizia non
ha possibilità di affermarsi.
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VARIE
News
All'Aquila anteprima Eurochocolate
weekend goloso per ricostruire l'Aquila con dolcezza
Anteprima dell’edizione perugina, dal 15 al 24 ottobre, Eurochocolate si trasferisce per la prima volta
nel capoluogo abruzzese il 9 e il 10 ottobre per Ricostruire l’Aquila con dolcezza come recita il claim
della due-giorni, con il sostegno della regione Abruzzo, della provincia e del comune dell’Aquila.
l format è quello di sempre che ha determinato il successo della manifestazione: eventi di animazione firmati
dalle principali aziende cioccolatiere partner, degustazioni guidate e laboratori per
valorizzare la cultura del cioccolato, la
possibilità di conoscere tante diverse tipologie di cioccolati e di prodotti di pasticceria.
L’obiettivo è –grazie al patrocinio della
Regione Abruzzo, della Provincia e del
Comune dell’Aquila, nonché al sostegno
delle associazioni di categoria e degli
operatori locali- quello di contribuire a risollevare l’economia del comparto dolciario e turistico dell’Aquila colpiti dal
terremoto dello scorso anno attraverso
un evento, come Eurochocolate, capace
di attrarre migliaia di turisti.
E’ proprio quanto è stato auspicato dalla
Vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, che ha ribadito come “l’impegno della Provincia miri
a coinvolgere in questa esperienza un
numero sempre crescente di aziende non
solo dell’Aquila ma di tutta la regione.
Uno dei progetti legati a questa prima
edizione aquilana della kermesse –anticipa la Vicepresidente Di Nino, nella doppia veste di Assessore alle Attività
produttive- è anche quello di aprire una
scuola per artigiani del cioccolato, con il
supporto delle istituzioni locali, dei produttori e di Eurochocolate.”
“Nasce ora il Popolo delle Cazzuole –sostiene il Presidente di Eurochocolate Eugenio Guarducci- per ricostruire non solo
le case dell’Aquila, ma attraverso la dolcezza del cioccolato anche la voglia di
andare avanti degli aquilani.” Per questo
lo slogan scelto per la due-giorni abruzzese è Ricostruire l’Aquila con dolcezza e
I
prodotto simbolo della kermesse è la
Cazzuola di Costruttori di Dolcezze, in
vendita proprio per sostenere la ricostruzione di una parte della città.
“Eurochocolate rappresenta per l’Aquila
un secondo momento di solidarietà –afferma il Sindaco della città, Massimo Cialente- in quanto è un importante stimolo
per la ripresa delle attività produttive, in
specie quelle del settore dolciario. Idealmente, ognuno di noi prenda in mano la
Cazzuola e ne faccia il simbolo della ricostruzione.”
"E’ anche un forte momento di visibilità e
promozione – gli fa eco l’Assessore ai
Grandi Eventi del Comune dell’Aquilache per noi rappresenta anche un confronto istruttivo, che auspichiamo possa
continuare nel tempo.”
Per questo motivo, tra gli appuntamenti
principali dell’Anteprima L’Aquila ci saranno anche le degustazioni guidate di
tutti i dolci tipici aquilani, dal torrone al
cioccolato alle ferratele in abbinamento
alle creme spalmabili e a tante altre prelibatezze locali, alcune più note al grande
pubblico dei golosi, altre meno ma che di
sicuro sapranno entusiasmare.
Le degustazioni sono realizzate in collaborazione la Choco Taster ufficiale di Eurochocolate, Monica Meschini e con il
Consorzio Prodotto a L’Aquila, che raccoglie dieci produttori artigiani locali del
settore agroalimentare, riunitisi per far
fronte alla crisi post terremoto.
Molti altri saranno gli appuntamenti in
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VARIE
News
giorni della manifestazione.
Anche Banca Monte dei Paschi di Siena
ha scelto Eurochocolate Anteprima
L’Aquila per tenere nel capoluogo abruzzese, venerdì 8 ottobre, un incontro organizzato con la Fondazione Qualivita e
EXPO 2015 dal titolo “Distretti agroalimentari ed Expo 2015. Un’occasione di
sviluppo per l’Abruzzo”. Il seminario fa
parte di un calendario più ampio di attività
che Qualivita, con il supporto di Banca
Mps, organizza in alcune delle più importanti città italiane dei distretti agroalimentari in preparazione di EXPO 2015.
Infine, domenica 10 ottobre, Poste Italiane celebrerà al speciale edizione di Eurochocolate con un annullo filatelico che
tutti gli appassionati non possono perdersi.
Appuntamento, dunque, a L’Aquila sabato
9 e domenica 10 ottobre per l’anteprima
della diciassettesima edizione di Eurochocolate Perugia, dal 15 al 24 ottobre
con tante e golose iniziative tutte ma proprio tutte al sapor dicioccolato...................
programma in Piazza Duomo all’Aquila
sabato 9 e domenica 10 ottobre.
Ad inaugurare in grande l’anteprima, per
esempio, ecco uno degli eventi più amati
dai fans di Eurochocolate: le sculture.
Sabato 9, a partire dalle ore 11.00, l’artista marchigiano Emidio Sturba scolpirà in
diretta una grande Aquila di Cioccolato, a
partire da un blocco unico di cioccolato
Nero Perugina di 1 metro cubo e 11 quintali di peso. Le scaglie di cioccolato prodotte nel corso della lavorazione saranno
omaggiate al pubblico presente.
Per l’intero week end, inoltre, Piazza
Duomo sarà letteralmente invasa dai colori e dagli aromi del cioccolato grazie a
Milka che sarà presente con la simpatica
mucca viola simbolo del brand e a Caffarel che porterà a L’Aquila la sua dolce Limousine.
L’irresistibile scioglievolezza di Lindt sarà
protagonista presso il Chocobar Lindt
sempre in Piazza Duomo, mentre Novi
proporrà per l’occasione una versione rivisitata in chiave golosa dell’Otello di Shakespeare, ispirata all’omonima pralina
firmata Novi.
Grazie alla collaborazione di Carispaq
tutti i visitatori di Eurochocolate a L’Aquila
potranno diventare ricchi di dolcezza, im-
*Fonte: ufficio stampa Eurochcolate
possessandosi delle monete di cioccolato
coniate per l’occasione e distribuite gratuitamente nel centro storico durante i due
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VARIE
News
INIZIATIVA SOSTENUTA DA UNA RIVISTA CULINARIA A SCOPO DI BENEFICENZA
LA CUCINA ITALIANA SBARCA
CON CENTINAIA DI DVD
(ANSA) - TEHERAN, 6 OTT
entinaia di migliaia di Dvd stanno
invadendo l'Iran per promuovere
la cucina italiana, con il ricavato
devoluto all’as- sistenza ai bambini affetti
da cancro.
E' il progetto avviato da due anni nella
Repubblica islamica da Giuseppe Pantano, addetto presso l'ambasciata italiana
a Teheran, in collaborazione con la piu'
importante rivista di cucina del Paese,
Sanaz Sania.
Il primo Dvd e' stato distribuito in 200 mila
copie insieme con la pubblicazione o
venduto a parte.
Il guadagno cosi' realizzato, di diecimila
dollari, e' stato consegnato all' istituto oncologico pediatrico Mahak.
Lo stesso avverra' con un secondo Dvd
in uscita nei prossimi giorni.
Nelle sue lezioni di cucina, realizzate con
la direttrice della rivista, Sanaz Minai,
Pantano propone ricette italo-iraniane.
'Sostituisco gli ingredienti di tipici piatti italiani con prodotti locali - dice - come i pistacchi al posto dei pinoli per il pesto o il
midollo di pecora invece di quello bovino
per il risotto alla milanese''.
''Ma il mio vero obiettivo - sottolinea Pantano - e' quello di aiutare i bambini promuovendo la nostra cultura all'estero''.
E' quanto Pantano ha fatto fin da quando,
lavorando al consolato italiano a Mendoza, in Argentina, dal 1994 al 2000, fu
animatore della trasmissione ''Radio Spaghetti''.
O in Pakistan dove presto' servizio dal
2003 al 2008, promuovendo iniziative
come il Carnevale di Venezia a Karachi e
producendo i primi Dvd di ricette per beneficenza.
A Teheran in quest'opera di promozione
e' intervenuta anchela moglie dell'amba-
C
sciatore italiano, Germana Bradanini, con
un'intervista a Sanaz Sania, in cui ha proposto la sua ricetta per la zuppa di pesce.
Ma non prima di avere difeso l'originalita'
della pizza italiana rispetto a versioni cir-
colate su pubblicazioni in Iran che ne
hanno fatto risalire la nascita a una sorta
di pane con formaggio e datteri fatto cuocere sugli scudi dai soldati dell'imperatore
persiano Dario.
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
L’ISOLA DI
VULCANO
di Fabio Gigante
'Isola di Vulcano (frazione di Lipari)
è un'isola di 21 km quadrati facente
parte delle Isole Eolie.
Gli abitanti, 715 nel 2001, vengono chiamati vulcanari. L'isola iniziò a formarsi con
l'attività vulcanica circa 125.000 anni fa
raggiungendo l'attuale altezza massima di
500 m slm e scendendo con il cono fino a
2 Km sotto il livello del mare. Nell'antichità
venne chiamata Therasia (Θηρασία), poi
Hiera (Ἱερά), perché sacra al dio Vulcano,
da dove poi il suo nome attuale.
L'isola deve in effetti la sua esistenza alla
fusione di alcuni vulcani di cui il più
grande ma spento è il Vulcano della
Fossa.
Gli altri sono il Vulcanello (123 m) a nord;
il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto
altopiano costituito da lave, tufo e depo-
L
siti alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m). Il principale vulcano, a occidente, sembra essersi formato dopo
l'estinzione del vulcano meridionale; con
lave molto acide, ha generato il monte
detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), alto 386 m, con
pendici molto ripide, con a nord un cratere
spento, detto Forgia Vecchia.
A nord-ovest si trova una recente colata
di ossidiana del 1771, detta le Pietre
Cotte.
Il cratere attivo è situato alquanto spostato a nord-ovest.
Attualmente l'attività vulcanica è data da
fenomeni di solfatara e da frequenti eruzioni, generalmente esplosive. Sebbene
l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 1890, il vulcano non ha mai cessato di
dare prova della propria vitalità ed ancora
oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che
sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche Il caratteristico odore di zolfo, che è
pure utilizzato per terapie inalatorie, si fa
più intenso se si approfitta dell'opportunità
di fare delle escursioni - indimenticabili verso il Cratere della Fossa, circondata
dalle "fumarole", emissioni di vapori sulfurei che fuoriescono dalla superficie terrestre..
A nord le fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio,
zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo. Prima
dello sviluppo turistico degli anni ottanta,
l'economia dell'isola era essenzialmente
basata sull'agricoltura.
Oggi, a parte il turismo (che è di gran
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
lunga la fonte di reddito più consistente),
l'attività principale consiste nella coltivazione dei vigneti. L'isola è la più vicina al
porto di Milazzo, (distanza 12 mg. da
Capo Milazzo, provincia di Messina, Sicilia) e si raggiunge velocemente in aliscafo
o in traghetto.
Vulcano è ricca di paesaggi spettacolari,
con forti contrasti tra il blu del cielo e la
sua terra brulla, le coste frastagliate ed i
fondali ricchi di flora e fauna marina.
L'isola ha due porti, il Porto di Levante e
quello di Ponente, separati da "Vulcanello". E' separata da Lipari da un piccolo
canale, largo poco più di un miglio.
La Spiaggia delle Fumarole, dove ci si
può bagnare nel "mare caldo", e le
Spiagge Nere, sono mete decisamente
consigliate ai turisti, ai quali non deve
sfuggire l'opportunità di un'escursione al
cratere, alla Valle dei Mostri, alla Grotta
del Cavallo ed alla Piscina di Venere, queste ultime due facilmente effettuabili con
barche prese a noleggio.
L'Isola offre innnumerevoli possibilità di
divertimento, con i suoi locali notturni ed i
numerosi negozi, il parco termale e le sue
piscine geotermiche dove ci si può immergere in un'ambientazione di grande
impatto scenografico, coccolati e massaggiati dallo scorrere dell'acqua, godendo di un centro benessere pronto a
soddisfarvi con massaggi rilassanti.
Le attività che un tempo si svolgevano
sull'isola erano legate alle poche risorse
legate allo sfruttamento del legname e
quello minerario in prevalenza di zolfo e
allume già note ari Greci ed ai Romani.
Con la caduta dei Borboni, le attività
estrattive ebbero un arresto per poi riprendere con il britannico Stevenson che
tentò di resistere alle attività eruttive ma
dovette abbandonare le miniere alla fine
dell'800. Il centro commerciale di Vulcano
è giornalmente visitato da migliaia di turisti che vi trovano di tutto: dalle boutiques
ai prodotti tipici siciliani, per i quali le Isole
Eolie si evidenziano con la produzione di
malvasia e capperi.
Oggi l'economia di Vulcano si basa prevalentemente sul turismo e sul una limitata coltivazione della vite.
La bocca del vulcano si raggiunge in circa
u n'ora di cammino attraverso una strada
in salita non molto impegnativa.
Ciò nonostante è preferibile incamminarsi
nelle ore più fresche della giornata e munirsi di attrezzatura necessaria, non per
ultimi un telefono cellulare e un paio di robusti scarponcini.
La strada più breve per raggiungere il cratere parte da Porto di Levante seguendo
per un tratto la provinciale che porta al
Piano e deviando poi lungo il ripido sentiero.
E' sicuramente un itinerario da non perdere per la spettacolarità dei paesaggi
che si aprono: verso nord su Lipari, Salina e Panarea, e a sud verso l'Etna.
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
Raggiunta la vetta si
incontrano numerose
fumarole, dalle quali
è bene mantenere
debita distanza per
via delle esalazioni gassose che
fuoriescono
dalle
crepe sul terreno.
C'é un sentiero che
scende nella bocca
del cratere ma è consigliabile non seguirlo e godersi lo
spettacolo dall'alto
almenoché non si è
a c c o m p a g n ati-da
Guide molto esperte
poiché sono frequenti
esalazioni di fumi.
Dalla vetta si gode
un bel panorama sull'isola e su Vulcano
Piano, a ci rca 7 km
da Porto di levante.
La costa di Vulcano
merita sicuramente
uno sguardo più attento dal punto di
vista paesaggistico,
naturalistico e geologico. E' possibile noleggiare una barca
oppure unirsi alle gite
organizzate che partono dal Porto di Levante.
Superata la penisola
di Vulcanello seguendo la costa si
raggiunge la spiaggia di Porto di Ponenete dalla finissima
sabbia nera,ma poco
più a sud la spiaggia
diventa subito ciottolosa come quella di
cala del Formaggio o
quella di Mastro Mincio.
Da qui inizia probabilmente il tratto frastagliato di costa più
bello e suggestivo,
degno di un'isola vulcanica, con numerose calette, scogliere e
lingue di terra su un
mare azzurro.
E' qui che inizia il paradiso dei sub che si
immergono alla scoperta di splendidi
fondali marini ricchi
di una folta flora marina come colonie di
corallo arancione e
spugne, da Capo
Grosso fino a cala di
capo Testa Grossa
dove si apre una
grotta illuminata da
un'apertura laterale.
Poco più avanti s'incontra lo scoglio Quaglietto e le vasche
naturali dette "bagno
delle Vergini" costituito da piscine naturali.
Da non perdere la
Grotta del Cavallo
alla quale si può accedere con una piccola imbarcazione,
mentre i sub potranno
raggiungerla sott'acqua godendo di uno
scenario suggestivo,
mare cristallino, pareti rocciose e banchi
di gamberi rossi.
Continuando a sud
lungo la costa si raggiunge-l'estremità
meridionale-dell'isola, dove si trova il
Faro di Gelso.
Da qui si fa rientro
verso il Porto e lungo
il tragitto si incontra
la costa di Levante e
la parete della Sirenetta.
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NOTIZIE DAL CANILE
News
Cuccioli cercano casa
a cura di Chiara Sernia
Vi segnaliamo nuovamente questi cani...
Micra, Cun e i Patrican , due anziani fratelli, sono dei cani che vivono da tempo liberi in un canile del frusinate...Perchè vivono
liberi?
Micra perchè ha estremo bisogno di contatto umano, Cun perchè è giovane e esuberante e per lui la prigionia equivale alla
morte, i Patricani perchè vessati da altri cani.
Questi cani, però, stanno per essere trasferiti in un altro canile, dove verranno rinchiusi in un box perdendo la libertà a cui erano
ormai abituati...
Micra e Cun sono giovani e soffriranno moltissimo la prigionia...i Patricani, essendo molto anziani, non hanno così bisogno di spazio, ma sicuramente lo stress del trasferimento in un box gli farà molto male data l'età avanzata. Per loro cerchiamo un vero e
proprio miracolo...un'adozione o uno stallo il prima possibile.
Vi prego con tutto il cuore di aiutarci!
Giuliana 333 3355868 dalle 18,00 alle 20,00 [email protected]
MICRA
CUN
PATRICANE 1
PATRICANE 2
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A SCUOLA DI CUCINA
News
Strozzapreti con porcini
di Borgotaro
e prosciutto di Modena
I FUNGHI...
Come sceglierli? Come cucinarli al top?
«No a cotture molto prolungate o a preparazioni con troppo pomodoro»: questo e altro ci svela Massimo Bottura,
chef d'eccezione considerato uno dei
migliori talenti al mondo da Alain Ducasse
Per la pasta:
400 g di farina bianca, 20 g di polvere di
ciccioli frolli, 2 chiari d’uovo, 5 cucchiai di
latte, sale.
Disporre la farina e la polvere di ciccioli
a fontana sulla spianatoia, salare leggermente e impastare con le uova, il
latte e un goccio di acqua fredda.
Amalgamare bene fino a quando l’impasto è liscio e asciutto.
Stendere poi la pasta tipo sfoglia ma
non troppo sottile.
Ritagliare strisce di un cm di larghezza e
sei cm di lunghezza. Arrotolare poi fra i
palmi delle mani ottenendo cilindretti
lunghi e sottili.
Per il prosciutto disidratato.
Tagliare fette sottili e perfette dal cuore
del prosciutto di Modena 30 mesi di stagionatura. Stenderle in essiccatore e lasciarle essiccare per una notte a 60
gradi.
Per il brodo di prosciutto
1,5 kg di gambo ripulito
ossa di prosciutto stagionato
Portare a ebollizione e sobbollire per 6
ore lentamente in modo da estrarre il
profumo ed il sapore concentrato
Per la salsa
100 g di scalogni, 20 g di burro, 100 g di
brodo di prosciutto
Pulire gli scalogni e sminuzzarli. Inserirli
in casseruola e rosolarli lentamente con
il burro.
Aggiungere il brodo di prosciutto e frullare.
Per i porcini
1 cappella ben soda, olio essenziale al
rosmarino.
Tagliare la cappella rovesciata dall’alto
al basso ricavando delle lamelle larghe 2
cm. Grigliarle spennellandole con l’olio
essenziale.
Bollire gli strozzapreti nel brodo di prosciutto.
Saltarli in padella con la crema di scalogni.
Rifinire con i porcini grigliati e il prosciutto di Modena croccante.
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