Periodico di cronache scolastiche Dell’Istituto Comprensivo 2° di Pontecorvo (FR) Anno 8 - Numero 1 Mese di Dicembre 2012 Attività e progetti dei nostri Istituti Colori e sapori d‟Autunno Ognissanti del „43 1° Novembre 1943 Progetto Comenius Amico albero La sicurezza a scuola San Giovanni Incarico e il suo territorio Sei daltonico? Porgo a tutti i lettori, ma, specialmente, ai bambini e ai ragazzi, alle famiglie e a tutti gli operatori Scolastici del nostro Istituto un caloroso saluto, cui unisco fervidi auguri per le prossime festività. Con moltissimo orgoglio mi presento come il primo Dirigente Scolastico del 2° Istituto Comprensivo di Pontecorvo, un Istituto proiettato verso la costruzione di una propria storia, verso la ricerca di un’identità e di un’appartenenza attraverso le proprie prestigiose storie, quella dell’ex 2° Circolo Didattico così come quella dell’ex Scuola Secondaria di I grado. E all’idea di rinnovamento, insito nei nuovi percorsi da affrontare, sembra far eco l’attaccamento a ciò che fummo, a ciò che abbiamo saputo costruire in favore delle giovani generazioni e che distingue i tre gradi di scuola, presenti nell’istituto, da ogni altra scuola. E’ un omaggio sincero, e anche un po’ commosso, ad una Comunità educante che ha saputo, nel tempo, credere e agire con coerenza, promuovere e sostenere gli oneri del cambiamento, integrare e integrarsi, proiettarsi in avanti seguendo rotte delineate in modo corale e percorrerle insieme con il coraggio di chi sa prevedere l’imprevisto e sa fronteggiarlo, con la consapevolezza di chi conosce la fondamentalità dell’educazione e il valore della cultura oggi. E’ in questa realtà umana e professionale che ho inteso entrare a far parte con discrezione ma anche con la fermezza di chi conosce il senso del proprio ruolo e vuole svolgerlo attraverso un dinamico pensare e agire con gli altri, nella prospettiva di continui nuovi equilibri tra alunni, genitori, docenti, territorio stesso. Concludo con la speranza sincera di riuscire a motivare così come a valorizzare, a rafforzare la passione educativa e ad alimentare un sempre rinnovato piacere nell’affrontare con pensiero positivo anche le emergenze educative , oltre che la dimensione irrazionale dell’organizzazione , che in una società complessa, come quella in cui viviamo, sono sempre più frequenti. Dirigente, Signora PALIOTTA, Cara Preside Roscia, Le esprimiamo i nostri migliori auguri per l'incarico che le è il nostro giornalino ha sempre iniziato il primo numero con il suo saluto e i suoi auguri per un buon anno scolastico. Quest'anno, siamo noi docenti che la salutiamo affettuosamente, la ricordiamo provando piacere e ricordiamo i bellissimi cinque anni trascorsi insieme; anni pieni di attività, successi, traguardi prestigiosi, all'insegna della gioia di fare sempre meglio, sempre più motivate per la nostra Scuola! Ora Le auguriamo un felice anno scolastico nella nuova sede che ha scelto, nella quale sappiamo che hanno già avuto modo di apprezzare le sue doti umane e professionali che noi ben conosciamo. Le auguriamo la realizzazione di tutti i suoi desideri e le raccomandiamo di seguire sempre il suo cuore! Con immutato affetto i suoi insegnanti. stato attribuito che sicuramente la vedrà impegnata, unitamente a tutti noi, in un percorso arduo. Le difficoltà non ci spaventano, anzi ci spronano a dare il meglio, ci stimolano nella ricerca di ulteriori traguardi nell'interesse dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Noi continueremo nel percorso già intrapreso, con grande passione e immutato impegno per portare avanti la nostra “missione “ educativo-formativa, con l'obiettivo di conseguire successi di maggior prestigio, affinché la nostra Istituzione Scolastica continui ad essere, una scuola di riferimento per l'unicità della sua offerta formativa. Siamo certi che Lei ci saprà ben guidare in questo percorso che, di anno in anno, diventa sempre più complesso e faticoso, con entusiasmo, passione, impegno e grande professionalità. A nome di tutta la comunità scolastica, Le formuliamo un grosso “in bocca al lupo” e l'augurio di un buon lavoro in un clima di grande collaborazione, sincerità, stima e amicizia. Scuola dell’Infanzia Paola Sarro e Tordoni di Pontecorvo I bambini della prima sezione hanno trascorso una piacevole giornata in compagnia dei nonni Ecco il bosco realizzato dai bambini della prima sezione con l’ausilio delle insegnanti. Terza sezione. Rappresentazione grafica della poesia “S.Martino”, di G. Carducci, realizzata con l’uso delle Una simpaticissima foto di gruppo con, sullo sfondo, una delle realizzazioni “autunnali” I bimbi della seconda sezione insieme alle maestre, hanno realizzato una cassetta animata “Postalina” che scrive, riceve ed invia posta. Il personaggio animato facilita molto l’acquisizione di conoscenze e abilità linguistiche. tempere. Cartellone autunnale della terza sezione realizzato con materiale di recupero. Progetto “Magicamente insieme” Con simpatia i nonni dei bimbi hanno partecipato al primo incontro progetto, del appor- tando belle testimonianze sul tema: “Giochi di una volta” e partecipando con agilità ai giochi proposti. I bambini hanno prodotto cartelloni, rappresentazioni e dediche per i propri nonni! Tutto è finito con tanti premi per i nonni … ed un bel piatto di polenQuarta sezione: colori, profumi, sapori, suoni… sensazioni d’autunno! I bimbi si sono immersi in questa meravigliosa stagione realizzando con pasta di sale animaletti, frutta, ambienti, tane; e compiendo esperienze divertenti e significative come… passeggiate nel bosco creato. I bambini della sez. di Tordoni lavorano intenti alla realizzazione di un libricino speciale dei colori…… Appunto il libro “Arcobaleno”. ta cucinata dalle cuoche e molto apprezzata dai nonnini. Scuola dell’Infanzia di San Giovanni Incarico Uno spettacolo di colori caratterizza l'autunno dei piccoli della Scuola dell’Infanzia di San Giovanni Incarico che, con l'ausilio delle insegnati, hanno realizzato una serie di lavori graficopittorici a tema autunnale che hanno abbellito le pareti delle varie classi. I materiali sono quelli trovati dagli stessi piccoli allievi, come foglie, ramoscelli, gherigli di noci e ricci di castagne. La creatività si è avvalsa di piccole produzioni sugli alimenti autunnali. Scuola Primaria Paola Sarro di Pontecorvo Siamo finalmente in classe prima, inizia per noi l’avventura nella Scuola Primaria. Eccoci qui, il primo giorno di Scuola, un po’ incerti, timorosi, ma felici di conoscere le nostre maestre e i nostri compagni. La Scuola Paola Sarro sarà per cinque anni il luogo dove cresceremo e impareremo tante cose. Sulle porte delle nostre aule sono spuntati tre alberi dei quali noi siamo le foglie, il tronco è la Scuola, che ci sostiene, ci nutre con l’educazione, l’affetto e la cultura insieme alle nostre famiglie e al mondo che ci circonda. Di Babbo Natale è un omone con la barba bianca, il vestito rosso, il cappello in testa, la cintura e gli stivali neri. Vive al polo nord con elfi e folletti. A Natale porta doni ai bambini buoni. Vola con la slitta trainata dalle renne. Ruggiero Jacopo III A San Martino donò il suo mantello ad un vecchietto poverello che San Martino ringraziò e nella nebbia si allontanò. Si avvicina San Martino e si assaggia il nuovo vino; si fa una focaccina dolce e piccantina; si sente odor di caldarroste tra la brace un po' nascoste. Classi Prime,Scuola Primaria Paola Sarro Pontecorvo Il 1° novembre è un giorno molto triste per Pontecorvo perché ci riporta il doloroso ricordo del 1° novembre 1943 quando aerei angloamericani bombardarono l’intera città. Era lunedì e le persone iniziarono la loro giornata con il pensiero dell’acquisto di un po’ di frutta e verdura al mercato settimanale. Un mercato come tanti altri, più affollato del solito per la festività dei Santi. Il mio paese ricordo posato nel verde della Valle del Liri dal cielo turchese cosparso di stelle… ….Ma venne l’amaro. Il popol pregava con voci frementi “Libera nos, Domine, ab omnibus malis, praeteritis, praesaentibus et futuris quando eruppe corrusca infernale tregenda” dall’empio cielo dell’uomo e rombi e boati di bombe squassaron le mura ancestrali. Pregava “A peccato simus sempre liberi, et ab omni pertubatione securi”. Sugli animi puri D’ignote paure Nell’Ognissanti del Quarantatrè cadde torvo il dolore su Pontecorvo greve di fumo… Un’ala di piombo, ricordo, copriva il mio morto paese nel verde mare della valle del L I R I. BERNARDINO PULCINI – La Lucerna I pontecorvesi cercavano, secondo le possibilità, assai scarse in verità, di fare una piccola provvista per la settimana. Molti si affrettavano nelle compere per poter assistere, alle ore 10, alla messa solenne nella Cattedrale di S.Bartolomeo. Ma ecco che alle ore 10:15 gli aerei, apparsi all’improvviso, incominciarono a bombardare e nel tentativo di colpire il ponte, considerato un punto strategico, portarono distruzione nel paese, terrore e paura nella popolazione civile. Case, edifici pubblici, la cattedrale, il convento del Sacro Cuore vennero ridotte ad un cumulo di macerie, in ogni angolo di strada si udivano grida di aiuto e pianti disperati di vittime innocenti di una guerra che non avevano voluto. Quel triste giorno i pontecorvesi non ebbero bisogno di recarsi al Cimitero a deporre sulle tombe i mazzetti di crisantemi perché i loro morti li avevano sotto gli occhi ancora caldi. Classi quinte “Paola Sarro” A cura degli alunni delle classi seconde LE PAROLE DELL’ AUTUNNO Autunno colorato: Un tappeto di foglie, Tinte di vari colori, Uva bianca e nera, Noci, castagne e funghi, Nuvole grigie. Ora il tempo è brutto ! Castagne che cadono, Alberi Spogli; Tanti Animali che fanno le provviste : Ghiande, foglie Noci a volontà. Autunno … eccoti qua ! Foglie che sembrano farfalle Ormai gialle Girano nel vento Lentamente Insieme E cadono a terra …. Uva bianca e nera … Vino A volontà ! Noi Oggi Coloriamo con I colori dell’autunno TANTE FOGLIE ….PER CREARE Prendi le foglie di vari colori colla, pennelli, matite e ….. album gialli , rosa e marroni ; disegna, attacca, inventa … vedrai che la natura sarà contenta ! NEL CESTO DELL’ AUTUNNO ….TANTI COLORI Per dipingere la frutta autunnale alcuni colori devi sfumare … arancione per i cachi, rosso fuoco per la melagrana, il marrone per noci e castagne, viola e giallo per l’uva matura. Tutti in un cesto li puoi adagiare e vicino al fuoco li potrai gustare ! Scuola primaria Paola Sarro di Pontecorvo Imparare le tradizioni del Carnevale di Pontecorvo Sabato sei ottobre, noi alunni delle classi quinte, siamo stati invitati all’inaugurazione dei laboratori dove si realizzeranno i carri di carnevale. Con l’arrivo del sindaco si è dato il via alla cerimonia che è iniziata con il consueto taglio del nastro e una pioggia di palloncini colorati. All’interno di questo grandissimo edificio avevano allestito un palco dal quale hanno parlato il sindaco, gli assessori, il parroco che ha dato la sua benedizione e i carristi, felicissimi di avere finalmente un posto dove costruire le loro opere di cartapesta. Per noi bambini è stata un’esperienza molto interessante perché i carristi, oltre ad averci spiegato le varie fasi per la realizzazione di un carro, ci hanno dato una dimostrazione pratica, coinvolgendoci totalmente. La mattinata è stata allietata dalla musica e dagli animatori che ci hanno fatto divertire con giochi e balli di gruppo. L'inizio del nuovo anno scolastico è coinciso con la riapertura di un nostro progetto Comenius. Infatti dal 12 al 17 settembre 2012 un team di docenti e 4 alunni delle classi quinte del nostro Istituto , si sono recati in visita alla città di Beja, in Portogallo. L’esperienza esaltante e assai rilevante sia dal punto di vista culturale che formativo, è stata vissuta con grande partecipazione ed interesse. Gli alunni , ospitati in famiglie portoghesi, sono stati accolti con gioia e affetto .Tante sono state le attività in cui studenti e docenti sono stati coinvolti. I partecipanti hanno potuto incontrare le autorità pubbliche locali, visitare importanti luoghi archeologici e fattorie vinicole. Hanno inoltre preso parte a momenti conviviali tipici del luogo e della cultura portoghese e hanno potuto interagire con gli alunni della scuola ospitante. A conclusione del lavoro svolto, tutti gli alunni e gli insegnanti dei paesi coinvolti nel progetto, hanno presentato uno spettacolo con canti, balli e sketches aventi come tema situazioni umoristiche e personaggi divertenti tipici del Paese di origine. A cura delle classi VA e VB Vivevo in un oasi verde, ero felice un tempo: contento di ascoltare il vento, sentir gli uccellini cinguettare sulla mia fluente chioma. Mi sentivo sereno un tempo, Anche quando mi accorgevo Che pian piano la grande Chioma, di cui ero fiero, si diradava e le foglie, secche e accartocciate, cadevano giù dai miei piedi formando un tappeto scricchiolante. Eppur, quel tempo non ero invaso dalle tristezza e nemmeno dall’angoscia perché sapevo che il corso della natura mi avrebbe ridato la vita. Ora, però, tremo al solo pensiero di perdermi tra cumuli di cemento e l’insensibilità dell’uomo che non rispetta il bene più prezioso: la “Natura”. Adesso, mi sento avvolto in una nube oscura dalla quale, credo, di non uscire mai più. Questo mi procura una terribile agonia. Sono sicuro di non ritrovare la serenità di un tempo ma altrettanto consapevole che l’uomo rimarrà a farmi compagnia in questa grigia terra. Poesia di Lorenza Fellone Anche quest’anno , lo studio della Storia ci ha permesso di essere protagonisti di accattivanti esperienze laboratoriali. Quella vissuta di recente ci ha dato la possibilità di “calarci” nell’antico mondo dei Sumeri (popolo vissuto in Mesopotamia circa 4000 anni a.C). Siamo rimasti stupiti di fronte alle “ziggurat”( tipici edifici a gradoni) e ci siamo improvvisati piccoli “ingegneri” costruendone alcune; abbiamo trovato molto interessanti le tavolette d’argilla, usate per la scrittura e non abbiamo saputo resistere all’idea di trasformarci in piccoli “scribi”, naturalmente forniti degli strumenti necessari. Le nostre aule sono diventate veri e propri laboratori storico-creativi. Per dar forma alle imponenti ziggurat abbiamo usato scatole di cartone di varie dimensioni, ricoperte di carta da pacchi e incollate una sull’altra, a mo’ di torre. Argilla , matterelli e bastoncini di legno… ecco pronti gli strumenti necessari per i piccoli scribi che si sono provati nella scrittura cuneifome sumerica. E’ stato divertente manipolare la pasta d’argilla, ma, soprattutto, stenderla; alla fine, tirata “a destra e a manca” è stata ripartita in 34 tavolette pronte per l’uso. Nessuno immaginava che il lavoro che ci attendeva sarebbe stato il più difficile: incidere i segni cuneiformi sulle tavolette d’argilla, con gli stiletti realizzati dalle maestre non è stata impresa facile! Scuola Primaria Capoluogo di San Giovanni Incarico Al centro del nostro paese, c’è una rotatoria con un’aiuola circolare, in cui il mese di maggio è stato messo a dimora un ulivo secolare. Quest’olivo, di circa mille anni, apparteneva al castello dei principi Ruffo di Calabria. E’ una pianta molto alta con rami robusti, il tronco, anch’esso molto grosso è di colore grigio scuro e un po’ bucherellato, la sua chioma, piccola rispetto al tronco, è verde fatta di tante foglioline piccole e lanceolate.In autunno è possibile notare tra le foglie, i frutti di questo albero, essi sono piccoli, di forma tondeggiante e di colore nero: sono le olive che hanno un sapore gustoso. Durante le giornate di primavera sulla sua chioma compaiono piccoli fiorellini bianchi. Infine nelle giornate ventose la sua chioma produce un piacevole fruscio. L’olivo, come tutte le piante, produce l’ossigeno, ci dà il legno e ci alimenta perché ci dà le olive da cui si può ricavare l’olio. Questa pianta d’olivo è molto bella da guardare, infatti rende la rotatoria molto bella. L’estate la gente si siede sull’aiuola che la circonda per parlare e per ammirarla, anche noi siamo molto contenti perché ci piace tanto. L’ulivo è considerato da sempre simbolo della pace e quell’albero maestoso, messo lì , al centro del paese, sembra ricordare a tutti che: LA PACE E’ IL BENE PIU PREZIOSO PER TUTTI GLI UOMINI DELLA TERRA TESTO DESCRITTIVO- classe IV A Primaria S. Giov. Inc. C’era una volta in una foresta incantata, un piccolo villaggio. Esso era popolato da persone cattive spesso in guerra con gli altri villaggi. Si diceva che in quella foresta, c’erano tanti tipi di alberi, ma essi erano tutti molto strani: c’era quello con le foglie a cuore, era l’albero dell’amore; quello con le foglie a banconota, era l’albero dei soldi… Con questi alberi si poteva migliorare la vita, ma gli abitanti di quel villaggio non credevano nell’amore, e non ci tenevano neppure alla loro salute; loro volevano solo fare del male. Un giorno, un bambino che credeva nel potere degli alberi si incamminò per la foresta. Incontrò tanti alberi strani ma al tempo stesso molto belli. Quando arrivò vicino all’albero più importante del bosco, l’ albero della Vita, sentì una voce che disse:- Ehi, tu cosa sei venuto a fare qui? So che voi umani non credete in noi- il bambino si girò e rispose:- Io ci credo in voi, sono gli altri che non lo fanno. Vorrei tanto che tutti gli uomini vi apprezzassero!- L’albero allora rispose: -Un modo forse ci sarebbe, ma servono delle erbe. Il bambino, allora domandò: -Quali erbe? L’albero più vecchio e saggio della foresta disse: -Devi trovare la pianta della pace! Gli altri alberi della foresta ti indicheranno la strada. Così il ragazzo si incamminò ancora nel bosco per cercare la pianta richiesta, mentre gli alberi gli indicavano la strada con i loro rami. Al centro di una piccola radura vide un grosso olivo: aveva un tronco robusto e nodoso e una bella chioma rigogliosa, il bambino allora raccolse un po’ delle sue foglie per preparare l’infuso. Preparata la pozione della pace, come gli aveva raccomandato l’albero della vita, andò a spruzzarla sulle persone di tutti i villaggi che erano in guerra. Quando la pozione fece il suo effetto, tutti gli abitanti dei villaggi cominciarono ad abbracciarsi felici. Il bambino però fu costretto a dire la verità su come aveva preparato l’infuso, ma finalmente quei popoli impararono a credere negli alberi come loro amici. Da quel momento il bosco divenne luogo sacro dove neanche un ramoscello poteva essere tagliato. Ogni albero ha la sua bellezza, ci sono quelli folti, alti, bassi e di media grandezza. Le loro chiome sono svariate, a volte colorate. Qualche albero in inverno Fa un bel pisolino Invece in autunno è birichino Perché lascia cadere le foglie in giardino. Non hanno voce, non possono parlare Ma quando soffia il vento La loro chioma fanno ondeggiare. Quel movimento anche se è lento Agli uccellini reca spavento. I loro tronchi sono legnosi Con rami lunghi e a volte curiosi. Per sapere la loro età, basta tagliare l’albero a metà. Così contando tutti gli anelli Sai che gli anni son proprio quelli. A cura delle classi seconde Orsetto Rosso, stanco di vivere nella caverna oscura, decise di andare ad abitare nel bosco dove viveva Daniele, lo scoiattolo. Daniele lo scoiattolo e Orsetto Rosso raccolsero sterpi e foglie larghe e costruirono una nuova casa sulla cima del grande Olmo “Bla Bla”. Accesero il fuoco e invitarono tutti gli amici del bosco: il tasso, la gazza, il coniglio, la rana, il riccio, il picchio e il gufo saggio. Olmo “Bla Bla “ felice, accolse gli animali. Trascorsero così una bella serata fino a quando, ormai stanchi, si addormentarono su di un morbido letto di DIALOGO TRA L’ALBERO DELLA VITA E ISUOI RAMI “Io sono l’albero della vita, sono il vostro io, come potreste vivere senza di me? Come potreste risolvere i problemi utili all’umanità? Come potreste relazionarvi con gli altri? Come potreste esprimere i vostri sentimenti? Ho tanti amici: i rami che mi aiutano ad espletare tutte le mie funzioni”. “Io sono il tuo corpo, io ti sorreggo, io ti sostengo. Attraverso me tu ricevi la linfa vitale che ti aiuta a vivere e a svolgere tutte le tue attività quotidiane: muoverti, giocare, correre, ballare, saltare, cantare”. “Io sono la tua mente: io penso, io ragiono, io prevedo, io progetto, io ricordo. Io ti apro al mondo intero, ti faccio conoscere le tue potenzialità per costruire un mondo migliore”. “Oh, come vi sentite importanti! Io non conto niente, allora? Io sono il vostro cuore, attraverso me voi potete amare, avere tanti amici, confrontarvi con gli altri, essere felici di quello che avete, commuovervi davanti al sorriso di un bambino, aiutare le persone meno fortunate, comprendere le persone che sono intorno a voi e amare tutto il mondo!” “Come siete saggi, io albero della vita, vi sosterrò per costruire un mondo migliore!” A cura della classe III A Scuola Secondaria di primo grado J. B. J. Bernadotte di Pontecorvo Come ogni anno a scuola abbiamo ricevuto un opuscolo informativo riguardante le norme per la sicurezza. Leggendolo, noi alunni di 3° A, ci siamo chiesti quanti incidenti fossero avvenuti nella nostra scuola. Sfogliando il libro degli infortuni ci siamo resi conto che la maggior parte degli incidenti si è verificato in palestra e nelle aule. Quasi tutti si sono verificati per mancanza di attenzione e/o per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Negli incidenti analizzati sono stati coinvolti non solo alunni ma anche docenti e Collaboratori Scolastici. Riportiamo i dati raccolti in grafici esplicativi, ricordando che la prima regola per la sicurezza personale è il buon senso! Figura 1 Figura 2 Figura 3 La fig. 1 mostra il numero e la tipologia di persone coinvolte. La fig. 2 mostra i luoghi in cui si sono verificati gli incidenti. Per “esterno” si intende incidenti che sono avvenuti immediatamente o comunque fuori dall’edificio scolastico e hanno coinvolto per lo più docenti che si spostavano con mezzi propri. La fig. 3 indica le cause più frequenti che hanno prodotto gli incidenti: per cause esterne si intendono incidenti prodotti da fattori non dipendenti dalla volontà dell’infortunato. Ci sembra d’obbligo riportare alcune disposizioni in materia di sicurezza. Secondo quanto riportato nella normativa di riferimento (testo unico sulla sicurezza D. Lgs n.81/2008; D. Lgs 106/09; D. M Interno 10 marzo 1998; D.M. Pubblica Istruzione 382/98), spetta al Capo d’Istituto provvedere alla adeguata diffusione tra i lavoratori (nel nostro caso anche alunni e genitori) circa i rischi e l’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per quanto riguarda gli allievi (e di riflesso i genitori), si distinguono due aree: La prima che comprende informazioni concernenti i rischi connessi all’edificio e le conseguenti misure di tutela; informazioni sul pronto soccorso, l’antincendio e l’evacuazione di persone; le indicazioni di quanti sono responsabili e i compiti che svolgono; La seconda parte, più specifica, che riguarda le attività e i rischi connessi all’uso di aule adibite a laboratori e all’utilizzo di strumentazione particolare. A supporto di ciò deve esserci una cartellonistica visibile e di facile interpretazione. È pur vero che l’attività scolastica di per sé non dovrebbe comportare rischi, ma dai casi analizzati, ci siamo resi conto che (tralasciando quelli dovuti a cause accidentali o fisiche, tipo malori o infortuni durante attività sportive in genere) la maggior parte degli incidenti si sarebbe potuta evitare con dei semplici accorgimenti: Rischi all’interno degli spazi di uso quotidiano 1- nei momenti di spostamento non correre e non spingere nessuno 2- gettare rifiuti negli appositi contenitori della raccolta differenziata 3 -non passare nelle zone bagnate 4- usare i servizi igienici accuratamente e non apporre scritte sui muri 5- non fumare Rischio durante le attività di educazione fisica - Gli incidenti e/o i danni fisici si possono evitare e\o limitare impartendo azioni coordinate dinamicamente al proprio peso o forza muscolare. 1 –Usa un abbigliamento idoneo al tipo di attività motorie 2- segnala immediatamente all’insegnante problemi fisici o malori 3- non utilizzare le attrezzature ginniche per fini diversi da quelli specificate 4 -effettuare sempre riscaldamento prima di svolgere attività sportiva. Per quanto riguarda la segnaletica, ci sembra opportuno ricordarne lo scopo: attirare rapidamente l’attenzione su oggetti e situazioni pericolose. Importanti sono i colori e i simboli usati: rosso: arresto – divieto – presenza di materiale e attrezzatura antincendio giallo o giallo arancio: pericolo – cautela – verifica azzurro: prescrizione, obbligo – informazioni specifiche verde: situazione di sicurezza – uscita – pronto soccorso giallo/nero o rosso/bianco: bande oblique che indicano ostacoli o situazioni pericolose. A cura di Moretti Mario, classe IIB Rime, strofe, versi, accenti, suoni, ritmi, timbriche. Quante cose hanno in comune musica e poesia! Il poeta e il musicista, di solito, usano gli stessi strumenti per esprimere, comunicare ed evocare emozioni, sensazioni, sentimenti e ricordi. Il legame tra musica e poesia è antichissimo. Nell'antica Grecia gli aedi declamavano le gesta degli eroi omerici accompagnandosi con la lira e in teatro il coro, cantando e danzando, commentando le azioni dei personaggi. Il connubio tra musica e poesia continua anche nell'antica Roma e nel Medioevo. Nell'età di Mezzo i trovatori componevano ballate e canzoni liriche ispirate ad esperienze d'amore e cantate presso le corti provenzali. Una funzione analoga la svolgevano i cantastorie nella poesia popolare. Del resto, in letteratura, il termine "canzone" indica un'antica forma metrica usata anche dai maggiori poeti italiani, come Petrarca e Leopardi. Tuttavia, se vogliamo esempi più recenti sull'argomento, possiamo fare riferimento ai cantautori che negli anni "60" e "70" si resero conto che la canzone costituiva un formidabile strumento di comunicazione di massa per veicolare messaggi importanti. Così, i testi delle canzoni si arricchirono di riflessioni e considerazioni su pace,fratellanza, amore e paura nei confronti di realtà inquietanti come la droga: nasce la canzone d'autore. Il panorama musicale italiano è ricco di cantanti-poeti. Un vero e proprio poeta moderno può essere considerato Lucio Dalla che ha saputo trasformare in melodie semplici e raffinate emozioni e sentimenti. Ma il più riuscito incontro tra musica e poesia è rappresentato da Fabrizio De Andrè; tra i suoi testi migliori ricordiamo "Il Pescatore", "La Canzone di Marinella" e la meno famosa, ma più poetica "Le nuvole". De Andrè concepisce la canzone alla maniera dei cantastorie, ovvero come un racconto, il cui contenuto guarda alla realtà anziché al passato. I suoi componimenti hanno un approccio poetico e letterario simile a quello di Montale e denotano una cura meticolosa nella ricerca delle parole. Continuando nel nostro excursus, "Torpedo blu", "Non insegnate ai bambini", "La libertà", sono tutte canzoni rimaste nel cuore della gente e composte dal Signor G., come veniva affettuosamente chiamato Giorgio Gaber che, col suo teatro-canzone, ha attraversato 40 anni cruciali di storia italiana. In una compenetrazione continua fra la vita privata e pubblica, ha reso in musica e parole la poesia del suo essere ironico, ruvido, istrionico e mai scontato. La lista dei cantautori italiani è molto lunga e comprende artisti celebri come Vecchioni, Mogol, Guccini, De Gregori e tanti altri ancora che, con testi come “Samarcanda”, “Emozioni”, “Radici”, “Generale”........... hanno realizzato il connubio tra musica e poesia, componendo opere di estrema bellezza, capaci di parlare direttamente al cuore degli uomini di ogni età e di ogni tempo. A CHE ORA VAI A DORMIRE? G: 22:30/23:00 F: 22:30 NOME FAI UN COMPLIMENTO ALL'ALTRA PERG: Cristina SONA F: Alessandro G: sei un figlio troppo preciso! ETA' F: sei brava e gentile G: 41 ORA UNA CRITICA F: 12 G: prendi tutto troppo sul serio... CATEGORIA F: non ho critiche da farle G: genitore LA COSA PIU' TRASGRESSIVA CHE HAI F: figlio FATTO IL TUO DIFETTO G: scatenarmi al concerto di Jovanotti: mio G: sono pignola figlio mi guardava stupito.... F: ho paura dei fuochi d'artificio F: ho partecipato ad uno spettacolo in vacanCOSA TI PIACE DI TE? za...non e' andato molto bene! G: gli occhi MAGLIETTA O CAMICIA? F: gli occhi G: maglia LA CANZONE PIU' BELLA DI SEMPRE F: maglietta G: “A te” di Jovanotti SIMPATIA O BELLEZZA? F: “Clocks” dei Cold Play G: simpatia LA PIU' BRUTTA F: simpatia G: tutte quelle di Nino D'Angelo IL GIORNO CHE AMI DI PIU' F: “Lo scarafone” di Gigione (credo....) G: la domenica perché siamo tutte e tre insieL'ULTIMA VOLTA CHE TI SEI ARRABBIA- me TO F: il sabato G: non mi arrabbio spesso... LA PRIMA PERSONA CON CUI PARLI AL F: l'altro ieri MATTINO CON CHI? G: Alessandro G: /:D F: mamma F: con mamma UN NOME CHE TI PIACE IL SOGNO DELLA TUA VITA G: Federica G: realizzare una bella famiglia F: Francesco F: diventare ingegnere elettronico UN POSTO PER VIVERE G: al mare, a Sperlonga F: a Roma UN LAVORO CHE FARESTI G: la disegnatrice di moda F: l'ingegnere elettronico L'AMORE E'... G: volersi bene e rispettarsi F: una cosa stupenda LA VITA E'... G: bella F: una gioia infinita HO PAURA DI... G: morire F: niente IL PIU' BELLO DEL MONDO G: Raoul Bova F: Gabriel Garko LA PIU' BELLA DEL MONDO G: Martina Colombari F: Elisabetta Canalis LA PERSONA CHE TI HA RESO PIU' FELICE G: mio marito F: mio padre UN SUPERPOTERE CHE VORRESTI G: poter sistemare le cose brutte immediatamente F: essere invisibile IL TUO PORTAFORTUNA G: un anello, regalo di mio marito F: un orologio, regalo della Comunione SALUTA L'ALTRO G: ciao !!! F: ciao mamma !!! Scuola Secondaria di primo grado “S. D’Acquisto” di San Giovanni Incarico Un viaggio indietro nel tempo per il nostro futuro Con questo primo articolo iniziamo a ricostruire le tappe della storia del nostro paese, per conoscerlo meglio e per presentarlo a chi non vi abita oppure ignora le sue risorse straordinarie. San Giovanni Incarico, ridente comune in provincia di Frosinone, occupa il versante orientale dei Monti Ausoni, ultima propaggine del gruppo dei Lepini. È posto a mezza costa (m. 200 s.l.m.) sotto il Colle San Maurizio, meglio conosciuto come il luogo del santuario della “Madonna della Guardia” (m. 380 s.l.m.). Se ci affacciamo a guardare la Valle del Liri, possiamo compiacerci di un panorama incantevole e quasi non ci si accorge che, alle proprie spalle, sonnecchia un paese medievale di speciale bellezza, dagli scorci architettonici veramente pittoreschi come l’ingresso della Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, che è caratterizzato dall’antico campanile posizionato sulla facciata principale. Il paese ha origini antichissime. Si ritiene infatti che il centro storico medievale, che più o meno corrisponde all’attuale, sia sorto dopo il 589, anno in cui iniziò l’abbandono della colonia romana di Fabrateria Nova, a causa dell’arrivo dei Longobardi. Ma prima di parlare dell‟epoca romana, desideriamo ricordare che nel territorio della nostra città esiste anche un‟altra località denominata Lademagne: situata a 100 m. s.l.m, a circa 3 Km dall’attuale centro abitato, al confine con il comune di Colfelice, essa è importante per ritrovamenti addirittura risalenti al Paleolitico inferiore. Il sito è conosciuto fin dal 1965 grazie alle ricerche del Prof. Italo Biddittu, Fig. 1 – Distribuzione areale dei bacini paleolacustri riconosciuti nella provincia di Frosinone. attuale direttore del Museo preistorico di Pofi, e scopritore di Argil, noto anche come “uomo preistorico di Ceprano” (di recente datato a circa 450.000 anni fa). Il sito di Lademagne presenta un giacimento del Paleolitico inferiore detto Acheuleano, collocato sul margine del cosiddetto Bacino Lirino, un grande bacino lacustre che interessò con fasi alterne i territori che vanno da San Giovanni Incarico fino a Pontecorvo. I livelli archeologici riscontrati sono 2: il livello inferiore (circa 400.000 anni fa) e il livello superiore (250.000 anni fa). Tutti e due i livelli sono caratterizzati dalla presenza di amigdale e di ciottoli (detti choppers) lavorati dall’uomo preistorico e da ritrovamenti, anche recenti, di resti di elefante, di rinoceronte, di cervo, di bue e di cavallo. Ovviamente questi esemplari di animali, che sono vissuti in quell’epoca remota, ora non sono più caratteristici della nostra zona climatica. Nel territorio di San Giovanni Incarico, con un itinerario appositamente modificato all’indomani della distruzione di Fregellae in funzione della nuova città di Fabrateria Nova. La colonia di Fabrateria Nova è stata fondata quindi dai Romani nel 124 a.C., sotto il consolato di Cassio Longino e Sestio Calvino. I resti dell’antico abitato si trovano nella località detta “La Civita”, il cui nome ha una forte caratterizzazione toponomastica, indicando appunto la presenza di una “civitas”, ossia di una città. Tali resti antichi si individuano in una zona pianeggiante sulla riva destra del fiume Liri, situata a Nord dell’attuale Comune di San Giovanni Incarico, presso il lago omonimo, creato nel 1925 per la costituzione della diga dell’Enel, non lontano dalla confluenza del fiume Sacco nel Liri e dalle propaggini Nord-orientali dei Monti Ausoni. La città romana dunque si collocava in un’area molto importante dal punto di vista strategico per l’incrocio di naturali vie di comunicazione, nel momento in cui Roma stava maturando la sua espansione verso Sud. La città di Fabrateria Nova viene citata raramente e, nel corso del tempo, se ne perde la corretta identificazione; fu abbandonata nel periodo tardo antico, probabilmente anche a causa dei Longobardi, e non fu più abitata stabilmente. Nonostante ciò, il sito era già noto nel XVI secolo agli abitanti del luogo, che se ne servirono come cava di materiali da costruzione, ed era genericamente conosciuto sulle fonti letterarie. Fig. 2 – S. Giovanni Incarico, Lademagne: Choppers dal livello inferiore (da Biddittu – Celletti 2003). Pasquale Cayro, storico sangiovannese e proprietario di alcuni terreni interessati dalla presenza dei ruderi, promuovendo scavi e il recupero di molti reperti, studiò per primo il sito archeologico, pur non identificandolo correttamente: ne tratta in due sue opere pubblicate a Napoli tra il 1777 e il 1816. Nel 1977 lo studioso Angelo Nicosia (attuale direttore del Museo di Aquino) ha proposto per la prima volta una carta topografica del sito antico ubicato a “La Civita”, che è divenuta il punto di riferimento per qualsiasi indagine successiva. Un’evoluzione nello studio della città antica di Fabrateria Nova viene segnata con l’utilizzo delle ricognizioni aeree di alta e bassa quota. Grazie a tali indagini sono stati individuati alcuni assi stradali urbani e soprattutto la presenza di un anfiteatro in una posizione urbanistica centrale. L’anfiteatro è stato oggetto di scavi nell’ambito di un progetto della Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio (1985). A cura di Alessandro Martino e Lorenzo Reali II C. Scuola Media “S. D’Acquisto” di San Giovanni Incarico. Conoscere delle nostre caratteristiche corporee in modo divertente ed istruttivo Vi siete mai chiesti perché gli esseri umani generano altri esseri umani o le rane altre rane o i girasoli atri girasoli? Perché non succede mai che da un elefante nasce una giraffa? Perché i figli assomigliano ai genitori? Beh, anche noi alunni delle classi terze ci siamo posti questa domanda e abbiamo deciso di approfondire l’argomento. Dovete sapere che nasce tutto all’interno delle nostre cellule, precisamente nei cromosomi, dov’è contenuto il DNA, l’acido desossiribosio nucleico. Esso ha una molecola molto lunga simile a quella scala a chiocciola i cui poli sono formati dalle basi azotate chiamate adenina, citosina, guanina e timina, del DNA. Pensa che il tuo DNA sarebbe lungo quattrocento volte la distanza della Terra al Sole! In figura si può osservare il DNA precipitato. Il gene si trova nel DNA che contiene una particolare sequenza e più geni formano il patrimonio genetico che viene tramandato da padre in figlio. In base a questo, noi alunni abbiamo allestito un cartellone caratterizzato da cartoncini di diversa forma e colore, in cui spieghiamo le singole parti dell’argomento. Noi studenti delle classi terze allora ci siamo riuniti per organizzare il lavoro: ci siamo aiutati reciprocamente ed ognuno di noi ha collaborato con l’altro e ci siamo divertiti nel ritagliare i cartoncini per poi incollarli sul cartellone. Quest’esperienza è stata molto significativa ed istruttiva perché abbiamo svolto il compito in modo diverso dal solito. Scoprire, imparare divertendoci è molto più bello e coinvolgente. Ci siamo resi conto che insieme riusciamo a realizzare bei lavori che sembrano migliori. E’ un gioco di squadra in cui noi siamo i campioni. A cura degli allievi delle classi IIIC 3 IIID della Scuola Media “S. D’Acquisto” di San Giovanni Incarico. Le potenzialità didattiche di questo nuovo strumento all'avanguardia Il Decreto Legge 6/7/2012 sulla Spending Review introduce, dal presenta anno scolastico, il registro elettronico, sia pure sotto forma di sperimentazione. A breve tale nuovo strumento didattico sarà la normalità e sostituirà ogni altro registro nonché i normali canali di comunicazione alla famiglie con introduzione delle pagelle elettroniche. Trattasi di un’applicazione web – architettura CLOUD COMPUTING, che risiede, in genere, su server remoto. Il registro su piattaforma web può essere raggiunto da qualsiasi postazione/dispositivo e luogo; si accede tramite CODICE SCUOLA, UTENTE e PASSWORD. Con un click il docente può inviare un SMS al genitore che, accedendo alla piattaforma ha la possibilità di venire a conoscenza di argomenti svolti, assenze, comunicazioni, pagella… Uno strumento versatile ed utilissimo! Marco Farina Sei daltonico? Mettiti alla prova! Se non riesci a vedere un numero in questo cerchio di pallini colorati, potresti essere daltonico. Il daltonismo è causato da un gene recessivo sul cromosoma X. Le ragazze che ereditano tale gene, di solito, hanno una vista normale, ma i ragazzi diventano daltonici. Metti alla prova la tua famiglia. Se tu o uno dei tuoi fratelli siete daltonici, il gene proviene, quasi sicuramente, da tua madre. ORIZZONTALI 1: Un animale del presepe. 5: casella postale. 7: S’ impacchettano a Natale. 8: Fondo per l’ambiente Italiano. 9: Si fa sugli spalti. 10: Il personaggio principale del Natale. 11: La seconda nota. 12: Insenatura marina. 13: La sorella di mamma. 15: Vasta distesa d’acqua. 17: Strade alberate. 20: Uguali in coppia. 21: Scoprilo tu! 22: Luogo smosso da forti raffiche. 23: Iniziali d’Elfo Folletto. 24: Reggono bandiere. 26: Palmipede da cortile. 27: Si fa con un ferro. 28: Rintocchi di campana. 30: Bevanda pomeridiana. 31: Composizioni di pietruzze. 32: Il presepio latino. VERTICALI 1: Abbellito come l’albero di Natale. 2: Splendente di giorno. 3:Istituto Nazionale Delle Assicurazioni. 4: Simbolo del nichel. 5: Abitazione. 6: Segno aritmetico. 8: Non manca al cristiano. 10: Dimora per auto. 12: Targa di Ravenna. 13: Metà zona. 14: Indietro al contrario. 15: Voce di gatto. 16: Tutte le feste porta via. 18: Posta dentro. 19: Consunto. 20: Prematuri. 21: Parla al processo. 22: Ampio,esteso. 25: La città con la torre che pende. 26: Forte avversione. 28: Digital Object Identifier. 29: Il Pinkerton poliziotto. Giornalino Scolastico “Gli aquiloni” Redazione Help Santa find his way to the village to deliver his sack load of presents! Docenti e allievi dell’Istituto Comprensivo 2° di Pontecorvo (FR) Impaginazione di Marco Farina Gruppo redazionale ristretto: Reali R.—Sbardella A.— Balloni F.—Mulattieri M.—Di Roberto M.— Moretti S.—Turchetta A.