Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Mobilità e stili di vita. Ruolo dei medici di medicina generale Arezzo, Sala dei Grandi, Provincia di Arezzo, Piazza della Libertà 21 aprile 2007 Promosso da Asl 8, FIMMG, SIMG In collaborazione con il Centro “Francesco Redi”e la Provincia di Arezzo Mobilità motorizzata ed effetti su ambiente, salute e società. Il ruolo dell’attività fisica. Roberto Romizi 1 Mobilità motorizzata ed effetti su ambiente, salute e società ambiente salute società •Inquinamento dell’aria •Incidenti •Qualità della vita •Problemi psicofisici( dipendenza dall’auto e dagli altri) •Riduzione dell’attività fisica •Obesità e sovrappeso •Alti costi per la collettività legati alle conseguenze degli incidenti stradali •Cambiamenti climatici 2 Trasporti Il parco autovetture continua a crescere. Il numero di autovetture pro-capite rimane tra i più alti d'Europa. • Quasi tutte le città superano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti. • La bici potrebbe vantaggiosamente sostituire l’autovettura per una parte importante della domanda e contribuire quindi a diminuire la congestione. Per quanto riguarda la ciclabilità urbana in Italia emerge comunque una dotazione infrastrutturale largamente insufficiente. 3 L’automobile è la modalità di trasporto sempre più adottata - un’analisi della mobilità urbana in Francia Indagine governativa auto a piedi Trasporto collettivo bicicletta 1981 - 82 15,3% 52,1% 18,7% 7,5% 1993 - 94 differenza 32,5% +112% 37,4% -28% 25,5% +36% 2,8% -63% J. Mennessier – presentazione Schoolway.net, Roma 15.05.2003 4 Trend motorizzazione privata dal 1970 al 2000 (numero di automobili per 1000 persone) Source: Energy and Transport in Figures, 2002 (European Commission, DG TREN) 5 Qualità dell’aria e delle emissioni Le concentrazioni di PM10, ozono e biossido di azoto nel periodo 1993-2005 non mostrano nessuna tendenza alla diminuzione. • Già a fine giugno 2006 nel 77% dei punti di osservazione è stato superato il valore limite giornaliero della concentrazione di PM10. • Il trasporto su strada costituisce la principale sorgente emissiva di PM10 per più della metà delle città considerate. • Il contributo del settore industriale è consistente in particolar modo per i comuni in cui sono localizzati grandi poli industriali. 6 • Inquinamento atmosferico Effetti ambientali - Degrado dei monumenti - Cambiamenti climatici - Effetti su piante ed animali Effetti sanitari Effetti diretti - Apparato respiratorio Effetti indiretti - Disagio termico - Diffusione di malattie infettive da vettori - Aumento allergie da pollini aerodispersi 7 Inquinamento acustico e vibrazioni Effetti ambientali •Danni strutturali ad edifici ed opere d’arte •Possibili effetti su animali nell’ambiente urbano Effetti sanitari •Effetti sulla comunicazione e sul sonno •Effetti a carico dell’apparato cardiovascolare •Alterazioni delle funzioni psichiche 8 Il rumore interferisce con la capacità di apprendimento • Rumori che superino i 55 d(B)A Leq sono correlati a disturbi del sonno e della comunicazione e possono interferire con la capacità di concentrazione. • I bambini esposti cronicamente a forti rumori (es: aeroporti) possono avere difficoltà nell’imparare a leggere • Le Linee Guida OMS raccomandano che: – Scuole e asili siano collocati lontani da aeroporti, autostrade e siti industriali – Il rumore di fondo durante le lezioni non dovrebbe essere superiore a 35 d(B)A Leq 9 Cambiamenti psico-sociali •Effetti sanitari legati alla ridotta attività fisica •Difficoltà di socializzazione nei bambini •Disagio psicologico 10 L’attività fisica sta diminuendo • Metà della popolazione adulta è fisicamente inattiva • 30-65 % dei viaggi inferiori a 5 km sono effettuati in automobile: la bicicletta (o I piedi!) potrebbe sostituirne molti 11 L’obesità e il sovrappeso sono in aumento 18 16 14 1974 1984 1994 12 Sovrappeso: 10 8 BMI >25; < 30 6 4 2 0 English Boys English Girls Scottish Boys Scottish Girls Fonte: BMJ, 2001; 322:24-6 12 Gli incidenti stradali in Europa (dati OMS e UNECE) • Causano circa 120,000 morti all’anno (ca. 41,000 nella EU) • Per la maggior parte (65 %) avvengono in aree urbane • 1/3 delle vittime ha meno di 25 anni • I ragazzi di età inferiore a 18 anni rappresentano il 10 % dei morti e il 15 % dei feriti • Principale causa di morte per le persone < 40 anni 13 Pedoni e ciclisti sono vittime di incidenti stradali e contribuiscono per il 40 % al bilancio annuale della mortalità stradale Pedestrians 33% Car passengers 49% Cycles 6% Motor cycles Mopeds 3% 9% 14 La velocità al momento della collisione rappresenta il maggiore fattore di rischio ai fini della gravità dell’incidente 100 P(fatality) 80 60 40 20 0 0 20 40 60 80 Impact speed (km/h) 15 Salute, ambiente e bambini Il rumore interferisce con la capacità di apprendimento. I bambini esposti a forti rumori ( vicinanza ad aeroporti e autostrade) apprendono con maggiore difficoltà. Il 28% di tutte le bronchiti acute nei bambini <15 anni sono da attribuire a inquinamento da polveri fini. Una limitata mobilità provoca obesità e soprappeso. Uno studio promosso in Toscana dal Centro Ricerche Promozione Salute Siena su un campione di bambini di 8 anni: 33% sono in soprappeso 10% sono obesi 16 L‘Ecosistema urbano di Legambiente, dell'istituto di ricerche Ambiente Italia e del Sole 24 ore. Esperienza consolidata - da oltre 15 anni 17 Alcune criticità riscontrate anche nel profilo di salute di Arezzo - anno 2004 Traffico con ricaduta sull’inquinamento atmosferico e acustico, patologie derivanti e scarsa attività fisica 18 Trasporto pubblico Indicatore: uso del mezzo pubblico (Viaggi/ab/anno) Arezzo al 29°posto con punti = 53 (max-Parma, punti 201 e min-Latina, punti 8) Indicatore: offerta (km/vettura/ab/anno) Arezzo al 31°posto con punti = 23 (max-Trento, punti 49 e min-Latina,9) Indicatore: qualità ambientale del trasporto pubblico (mezzi a minor impatto ambientale carburante utilizzato) Arezzo al 69°posto con 6 punti (max- Cosenza, punti 82, min-18 città, punti 0) 19 Tasso di motorizzazione Indicatore: auto private circolanti/100 ab Arezzo al 85°posto con 66 auto (max-Venezia con 43, Genova con 46 – min-Aosta con 101) 20 Isole pedonali Indicatore: superficie stradale pedonalizzata/popolazione residente (mq/ab) Arezzo al 57°posto con 0,12 (max-Venezia con 4,66, Verbania con 2,08 – min-10 città con 0) 21 Zone a Traffico Limitato Indicatore: (mq/ab) Arezzo al 13°posto con 7,93 (max-Bergamo con 45,61- min- 6 città con 0) 22 Piste ciclabili Indicatore: (metri equivalenti/100 ab) Arezzo al 59°posto con 2,55 (max-Ravenna con 32,01 – min-18 città con 0) 23 La maggior parte degli effetti da traffico avviene in ambito urbano • 65 % degli incidenti avviene in aree urbane (solo il 5 % in autostrada) • L’inquinamento atmosferico è più alto in città, dove maggiore è l’esposizione di gruppi vulnerabili • Il fastidio del rumore provocato da traffico stradale, aereo e ferroviario è riportato soprattutto da abitanti di aree urbane 24 La mobilità sostenibile nelle aree urbane è una delle priorità nel governo delle città Mobilità sostenibile: no alla motorizzazione privata come modello fondante degli spostamenti in città ma una mobilità che tenga conto: della salute del cittadino della sicurezza di tutti della salute dell’ambiente del risparmio energetico 25 Mobilità sostenibile perché ? La mobilità affidata prevalentemente alla motorizzazione privata è in crisi profonda perché l’auto da elemento di libertà individuale si è trasformata in un vincolo limitante per la libertà di spostamento: provvedimenti limitativi al traffico insostenibile occupazione di spazi urbani effetti sulla salute del cittadino 26 Le politiche del trasporto hanno molteplici effetti che non dovrebbero essere affrontati separatamente RUMORE INCIDENTI INQUINAMENTO DEL SUOLO / ALIMENTARE EFFETTI PSICO-SOCIALI ATTIVITA’ FISICA INQUINAMENTO ATMOSFERICO MODIFICATO - OMS Centro Europeo per l’Ambiente e la Salute, Divisione di Roma 27 Se i problemi sono complessi la loro soluzione non può essere settoriale C’è la necessità di mettere insieme competenze diverse, di confrontarsi, di progettare unitariamente 28 Quali sfide per una mobilità sicura e salutare? - C’è bisogno di un maggior coordinamento ed integrazione fra esperti della mobilità, operatori sanitari, tecnici ambientali. - C’è bisogno di una nuova filosofia delle amministrazioni che privilegi strategie della mobilità in grado di apportare vantaggi per la salute del cittadino cioè: creazione di reti di piste ciclabili una politica di moderazione del traffico maggiore efficienza del trasporto pubblico promozione dell’intermodalità ( bici+treno bici+bus) 29 LIVELLI DI INTERVENTO DEL MEDICO DI FAMIGLIA - il medico come informatore/educatore - il medico come esempio di comportamento - il medico come clinico e ricercatore - il medico come partecipante e/o promotore di interventi scientifici o culturali - il medico come promotore di iniziative volte a stimolare i politici e le istituzioni 30 Responsabilità sulla salute della comunità Il MMG si occupa di tutti i problemi di salute non solo malattie, ma anche di: prevenzione e promozione della salute, informazione, educazione, difesa del paziente. Il MMG si occupa dello stato di salute di ciascuna persona (specifico mandato istituzionale della MG); dello stato di salute della popolazione nel suo complesso; dell’utilizzo delle risorse umane, economiche e dei servizi. Il MMG può avere un ruolo di coordinamento 31 QUESTIONARIO ANONIMO SUL COMPORTAMENTO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE NEI CONFRONTI DEI MEZZI DI TRASPORTO Sezione I - Proprietà dei diversi mezzi Sezione II - Uso dei diversi mezzi: bicicletta, moto, auto, treno Sezione III - Uso extra-professionale della bicicletta Sezione IV - Uso delle cinture di sicurezza Sezione V - Informazioni ai pazienti Sezione VI - Conoscenza e valutazione dei rischi da traffico 32 Le conoscenze storiche “.. Non si può mantenersi in salute basandosi soltanto sul tipo di alimentazione, ma a questa bisogna affiancare anche degli esercizi fisici” Ippocrate: “il regime” (metà del IV°sec. A.C.) 33 L’inattività fisica è una minaccia per la sanità pubblica Su scala globale, si stima che l’inattività fisica causi: – 1.9 milioni di morti per anno (lo stesso ordine di grandezza degli incidenti stradali) – 19 milioni di “Disability Adjusted Life Years” (DALYs) • DALYs è un indicatore che tiene in conto gli anni di vita perduti per una morte prematura e gli anni vissuti con disabilità – 10-16% dei casi di tumore del seno, del colon retto e di diabete mellito – 22% dei casi di malattie ischemiche e cuore correlate Source: Source:WHO, WHO, World WorldHealth HealthReport Report2002: 2002:Reducing Reducingrisks, risks,promoting promotinghealthy healthylife life 34 In Europa la mortalità attribuibile alla inattività fisica è del 5-10 % (ca. 600,000 morti per anno) Source: World Health Report 2002 35 L’inattività fisica è (con la dieta) la causa della epidemia di obesità e sovrappeso osservata tra i bambini europei Source: International Obesity Task Force, 2002 36 Il trend crescente del sovrappeso tra i bambini è in relazione alla diminuzione dei livelli di mobilità e alla dieta Source: International Obesity Task Force, 2002 37 L’attività fisica in Italia L’attività fisica svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione ed obesità. In particolare si stima che per le cardiopatie ischemiche l’eccesso di rischio attribuibile allo stile di vita sedentario ed i suoi costi sociali siano maggiori di quelli singolarmente attribuibili all’obesità, ipertensione e fumo. Fonte: Programma Nazionale Linee Guida Nel Piano Sanitario 2002-2004 la promozione dell’attività fisica compare tra gli obiettivi strategici della prevenzione e della comunicazione pubblica sulla salute. 38 Anno 2000: Popolazione italiana e attività fisica • 30% (3 anni in su): pratica nel tempo libero uno o più sport (20% con continuità, 10% saltuariamente) • 32%: non pratica sport, ma svolge attività fisica leggera • 38%: popolazione sedentaria (43% donne, 33% uomini). L’inattività fisica aumenta con l’età coinvolgendo il 52% della popolazione di 65-74 anni e il 73% over 75. I sedentari prevalgono al Mezzogiorno (oltre 50%), seguiti dal Centro (37%) e dal Nord-Est (25%). Dal 1995 al 2000 la quota di persone inattive è aumentata tra gli uomini (+2%) ed è leggermente diminuita tra le donne (-1%). La sedentarietà è aumentata nella fascia 18-54 anni ed è diminuita tra bambini e ragazzi e tra le persone over 54. 39 Come l’attività fisica protegge Apparato cardiovascolare • Migliora il lavoro del cuore e le sue prestazioni contro gli effetti dell’invecchiamento e delle malattie • Riduce la pressione del sangue nelle persone affette da ipertensione moderata 40 Come l’attività fisica protegge Apparato respiratorio • Aumenta la capacità respiratoria • Aumenta la capacità di utilizzare l’ossigeno da parte dell’organismo 41 Come l’attività fisica protegge • • • • Sistema muscolo-scheletrico Migliora la capacità di lavoro muscolare contro gli effetti dell’invecchiamento e delle malattie croniche, aumentando la resistenza e riducendo l’affaticamento Contribuisce a mantenere l’autosufficienza nella vita quotidiana Riduce il rischio di fratture Riduce le limitazioni dei movimenti 42 Come l’attività fisica protegge • • • • Psiche Riduce l’ansia e la depressione nelle forme moderate Influenza favorevolmente l’umore Può migliorare la memoria Può migliorare le condizioni collegate allo stress 43 Livelli di evidenza della correlazione fra attività fisica e patologie croniche Patologie Livello di evidenza Coronopatie Ictus occlusivo Ictus emorragico Vasculopatie periferiche Alto Alto Medio Nessun dato/dati insufficienti Medio Alto Alto Nessun dato/dati insufficienti Medio Obesità e sovrappeso Diabete tipo 2 Osteoporosi Osteoartite Mal di schiena Benessere psicologico e disturbi mentali Depressione Altri disturbi mentali Benessere mentale Funzioni mentali Benessere sociale Neoplasie Complessivamente Colon Retto Mammella Polmoni Prostata Endometrio Altri Basso Nessun dato/dati insufficienti Basso Nessun dato/dati insufficienti Medio Alto Medio Alto Basso Medio Basso Basso EFFETTI PREVENTIVI Forza dell’effetto Forte Moderato Debole - Evidenza di un rapporto dose/risposta Si - Moderato Forte Forte - Si - Debole - Debole - - Moderato - - Moderato Forte Nessun effetto Moderato Moderato Dubbio Debole Dubbio Si Si Si Si - 44 Livelli, tipi e benefici dell’attività fisica Livelli Tipo di attività Benefici sulla salute Inattivo Usare mezzi pubblici o auto per gli spostamenti Lavoro prevalentemente sedentario Minime attività domestiche o di giardinaggio Nessuno Leggermente attivo Andare spesso al lavoro a piedi o in bicicletta Qualche protezione contro malattie croniche Camminare, sollevare o trasportare oggetti come parte di un lavoro Fare un po’ di attività domestiche o di giardinaggio Praticare alcuni hobby attivi a intensità leggera Moderatamente attivo Andare al lavoro a piedi o in bicicletta regolarmente Fare regolarmente attività fisica lavorativa Fare regolari attività domestiche e di giardinaggio Praticare regolari hobby o sport a intensità moderata Molto attivo Andare al lavoro a piedi con passo spedito o in bicicletta a velocità sostenuta Fare intense attività domestiche e giardinaggio Elevata protezione contro malattie croniche Minore rischio di lesioni o altri effetti avversi sulla salute Massima protezione contro malattie croniche Leggero aumento del rischio di lesioni o altri effetti avversi alla salute Fare regolari hobby o sport a intensità sostenuta Estremamente attivo Svolgere elevati volumi di attività vigorose Massima protezione verso i rischi di malattie croniche 45 CONTROINDICAZIONI ALL’ESERCIZIO FISICO ASSOLUTE - Coronapatia grave Cardiopatia scompensata Aritmie ventricolari Aritmie atriali Vizi valvolari gravi Ipertensione >200/105 Ipertensione polmonare Miocardite acuta Recente embolia polmonare Recente trombosi venosa profonda RELATIVE - Coronaropatia Scompenso cardiaco Ipertensione Pacemaker permanente Cardiomiopatia Sindrome di Marfan Vasculopatie periferiche Gravi patologie ostruttive restrittive polmonari Diselettrolitemie Malattie metaboliche non controllate Gravi patologie sistemiche Patologie neuromuscolari Obesità grave Anemia 46 La prevenzione delle coronaropatie La pratica di attività fisica riduce il rischio di incidenti cardiaci mortali e non. Nella popolazione fiscamente attiva –che pratica attività fisica moderata tutti i giorni o quasisi evidenzia una riduzione del 30- 50% del rischio relativo di malattie coronariche rispetto alla popolazione sedentaria, a parità di altri fattori di rischio. (Clinical evidence Vol. 4°pag. 54) 47 Third report of the national Cholesterol education program JAMA, vol. 285, n. 19, May 16, 2001 • Stategia preventiva nei confronti di soggetti con livelli elevati di LDL (low density lipopretein >160 mg/dl) del colesterolo, causa maggiore riconosciuta di patologia coronarica. • Ogni soggetto con livelli elevati di LDL deve essere trattato con una modifica del suo stile di vita (modifiche dell’apporto alimentare, perdita di peso, incremento dell’attività fisica) dato che questi interventi si sono dimostrati efficaci. • L’attività fisica regolare riduce le VLDL (very lowdensity lipoprotein) aumenta le HDL e, in alcune persone riduce le LDL. • L’intervento farmacologico è indicati solo se la modifica dello stile di vita, dopo sei settimane, risulta inefficace. 48 Physical activity and risk for cardiovascular events in diabetic woman Frank, B. Hu, et alii, Annals of Internal Medicine, 16.01.2001 • • • • • Studio prospettico condotto dal 1980 al 1994 su 5.125 donne affette da diabete di tipo 2. I rischi relativi per eventi cardiovascolari risultano associati alle ore settimanali di attività fisica: 1.0 per meno di un’ora 0.93 fra 1 e 1.9 ore 0.82 fra 2 e 3.9 ore 0.54 fra 4 e 6.9 ore 0.52 oltre 7 ore 49 Physical activity and risk for cardiovascular events in diabetic woman Frank, B. Hu, et alii, Annals of Internal Medicine, 16.01.2001 • Le donne diabetiche che dedicano almeno 4 ore settimanali all’attività fisica moderata o vigorosa hanno dimostrato di avere una riduzione di patologia cardiovascolare totale del 40% circa. • Stessa riduzione è osservabile per le coronaropatie e gli ictus cerebrali. 50 “A prospective study of physical activity and cognitive decline in elderly women” Archives of internal medicine, vol. 161, n. 14, Juli 23, 2001 Kristine Yaffe et alii • Sono state seguite e misurate le performances mentali di 5.925 donne di età superiore ai 65 anni un mini-mental test modificato.. • Le donne sono state intervistate e classificate in base alle loro risposte in quattro classi di attività fisica in relazione all’entità dell’attività settimanale svolta. • La rivalutazione dello stato mentale è stata ripetutta a distanza di 6 ed 8 anni. • Risultati: le donne che praticavano un livello più elevato di attività fisica avevano subito un minor declino delle loro capacità cognitive. • La percentuale di declino delle capacità cognitive era distribuita in modo inversamente proporzionale all’entità dell’attività svolta: 17%, 18%, 22% e 24%. 51 Obesity S.Z. Yanovzsky and Jack A. Yanovzsky The New England Journal of medicine, February 21, 2002 • Adulti obesi possono perdere 0.5 chili per settimana riducendo l’apporto calorico giornaliero di 500/1000 calorie al di sotto di quello che li mantiene nel loro peso abituale. • Aggiungendo alla dieta l’attività motoria il vantaggio è minimo per la perdita di peso ma importante per il mantenimento nel tempo della perdita di peso acquisita con la dieta. • Soggetti che combinano la dieta, con l’esercizio fisico e con trattamento comportamentale possono perdere dal 5 al 10% del loro peso entro un intervallo di tempo che varia dai 4 ai 6 mesi. 52 “Superior Physicians and the Treatement of Hypertension Arch Intern Med, 25.02.2002, editoriale “ Il trattamento dell’ipertensione non è sinonimo di terapia farmacologica. Approcci non farmacologici quali la dieta e un modesto esercizio fisico possono essere molto efficaci nel ridurre la pressione in pazienti che collaborino e presentano rischi ridotti o nessun rischio e costi irrisori.” 53 Andare a piedi o in bicicletta può dimezzare il rischio di malattie cardiovascolari, come smettere di fumare • Altri benefici: – 50 % riduzione del rischio di diabete negli adulti e di obesità – 30 % riduzione del rischio di sviluppare ipertensione – Riduzione della pressione sanguigna simile a trattamenti farmacologici – Andare al lavoro in bicicletta riduce il rischio di mortalità di circa il 40 % (Arch Intern Med, 2000 160:1621-1628) 54 La ricetta della salute 30 minuti al giorno di attività fisica moderata (150 kcal bruciate), integrati nella routine quotidiana anche in 2 riprese 55 Un totale di 30’ al giorno (anche in 2 tempi) è sufficiente • Questo può essere ottenuto facilmente con due viaggi al giorno effettuati a piedi o in bici : – Un viaggio medio a piedi è di 1.5 -2.8 km e richiede 15’-30’ – Un viaggio medio in bici è di 3.5 -4.8 km e richiede 10’-15’ • La maggior parte dei benefici è per chi è completamente inattivo 56 Le “barriere” all’attività fisica paura di incidenti stradali; inquinamento atmosferico e acustico; mancanza di infrastrutture; percezione che andare a piedi ed in bicicletta siano attività del tempo libero piuttosto che della vita quotidiana; ignoranza delle conseguenze della vita sedentaria e del movimento. “E’ necessaria una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dei benefici derivanti dall’attività fisica e dunque dell’importanza di “muoversi per la salute”. D’altro lato, le autorità dovrebbero agevolare il cambiamento comportamentale attraverso opportuni provvedimenti che favoriscano la pratica di camminare ed andare in bicicletta”. 57 “ The importance of the social environment for physically active lifestyle” T. Stahl et alii, Social Science and medicine 52 (2001) 1-10 • Il singolo elemento predittivo più importante per uno stile di vita attivo è l’ambiente sociale. • I soggetti che avvertono un basso supporto sociale da parte del loro ambiente (famiglia, amici, scuola e posto di lavoro) si sono dimostrati sedentari in misura paria più del doppio rispetto ai soggetti inseriti in un ambiente ad alto supporto sociale. 58 Interventi raccomandati • Campagna di informazione per la comunità • Invito, collocato in punti strategici, all’utilizzo delle scale • Educazione all’attività fisica nelle scuole • Intervento di supporto sociale nella comunità • Cambiamento dello stile di vita del singolo individuo • Intervento di carattere politico ed ambientale Interventi informativi Interventi comportamentali e sociali 59 Stare in movimento Attività fisica quotidiana - Un programma per Medici di Famiglia che seguono le attività fisiche dei pazienti Condizioni necessarie per sviluppare questo tipo di counselling: - Informazioni puntuali - Minimi costi per il Medico (tempo, spazio, risorse economiche) - Rregistrare i risultati Metodo: - Counselling periodico di 5 o 10 minuti in occasione delle visite - I pazienti programmano la loro attività fisica quotidiana con un diario settimanale - I pazienti devono essere informati sulle possibilità locali per fare attività fisica Gli strumenti del Progetto “Stare in movimento” L’opuscolo per i pazienti comprensivo di diario settimanale 60 61