monitor Organo ufficiale di PS Pubblicità Svizzera 1 2012 Giornata della pubblicità 2012 Arrivederci a Neuchâtel Per quelli che non hanno potuto partecipare facciamo un riassunto dei punti principali della nostra Assemblea generale ordinaria. Vedrete che varrà la pena riservarsi la prossima data della Giornata della pubblicità 2013 che avrà luogo a Neuchâtel il 7 e 8 giugno 2013. pulito. Il nuovo CD è stato creato dall'agenzia idfx (idfx.ch) che con il suo Creative Director Michael Waldvogel rappresenta gli interessi dell'alleanza delle agenzie svizzere in seno al Comitato di PS Pubblicità Svizzera. Una nuova Corporate Identity La base di questo cambiamento è stata data Un nuovo Corporate Design PS Pubblicità Svizzera ha inoltre rinnovato la sua immagine grafica. Al posto di una presentazione coloratissima e giocosa in stile anni 70, si è optato per un design più sobrio e Più responsabilità PS Pubblicità Svizzera negli ultimi mesi si è impiegata, con successo, per offrire delle condizioni quadro liberali alla comunicazione commerciale. I risultati di questo impegno permettono al settore pubblicitario di risparmiare un sacco di soldi, l'ordinanza sull'indicazione dei prezzi (OIP) emessa dal 4 | L'intervista 6 | PS Pubblicità Svizzera 8 | La nuova Presidente Mauro Dell'Ambrogio, nuovo Segretario di Stato per la Formazione, la Ricerca e l'Innovazione, incontra PS Pubblicità Svizzera. Per valutare gli interessi della Svizzera di lingua italiana, PS Pubblicità Svizzera apre una sezione con sede a Lugano. La Consigliera nazionale Christine BulliardMarbach, neoeletta Presidente della Commissione svizzera per la lealtà CSL. Nel terzo anno presidenziale di Filippo Lombardi PS Pubblicità Svizzera ha fatto dei notevoli passi verso un nuovo futuro. SW_Monitor_I_RZ.indd 1 in modo particolare dalla realizzazione di una nuova Corporate Identity con la definizione di una rielaborata missione associativa ed una collaborazione intensificata con Publicité Romande che da ora si presenta sotto la stessa definizione di PS Pubblicità Svizzera. La sezione di lingua italiana invece è una costola indipendente di quella nazionale. 4.7.2012 8:47:22 Uhr 2 Segue dalla prima pagina Giornata della pubblicità SECO infatti, è meno restrittiva del previsto. D'altro canto sembra che il pericolo di un divieto generale al piccolo credito sia stato evitato. I due importanti risultati sono stati possibili grazie al nostro consulente giuridico, Dr. jur. Marc Schwenninger. Le consigliamo la lettura del servizio a pagina 7. Dal Presidente Alcuni di voi avranno già avuto la possibilità di vedere la nuova immagine della nostra associazione durante la «Giornata della pubblicità». Altri invece hanno nel frattempo visitato la nostra pagina web. Se né uno né l'altro fosse il caso, ve ne diamo una terza occasione: abbiamo infatti rinnovato anche la nostra rivista secondo il nuovo Corporate Design. Forse lo riconoscerete a malapena, ed anche il nome dell'associazione è stato rinnovato: l'organizzazione mantello della comunicazione commerciale si chiama ormai ufficialmente PS Pubblicità Svizzera. A proposito della giornata della pubblicità: per tutti quelli che non hanno potuto raggiungerci a Berna abbiamo previsto una sintesi dei punti più importanti fra i quali sicuramente risalta la visita al Centro Media di Palazzo Federale avvenuta grazie al sostegno del nostro ospite d'onore Roger de Weck, Direttore della SRG SSR. A lui ad a tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte per permettere che questo giorno diventasse il più importante dell'anno pubblicitario, va il mio ringraziamento più sentito. Desidero ringraziare anche la mia collega Christine Bulliard-Marbach, Consigliera nazionale, che da questa primavera ha assunto la presidenza della Commissione per la lealtà. E non da ultimo un ringraziamento al Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione Mauro Dell'Ambrogio, che nella sua intervista a tutto campo ci spiega come pensa di trovare un equilibrio fra la formazione universitaria e quella professionale. Una pubblicità forte Invece di proibirne la pubblicità per i piccoli crediti sarebbe opportuno adottare le misure di autoregolamentazione che il settore conosce sin dagli anni cinquanta. Dal 1966 infatti, la Commissione svizzera per la lealtà CSL veglia al fine che vengano rispettate le regole di lealtà e così facendo rende un grande servizio al consumatore stesso. La CSL ha una nuova presidente nella persona della Consigliera nazionale PPD, la friborghese Christine Bulliard-Marbach (vedi pagina 8). Allo stesso tempo Filippo Lombardi ha assunto la presidenza della Fondazione svizzera per la lealtà nella comunicazione commerciale. La formazione professione in pericolo? Uno dei temi al centro dell'attenzione dell'organizzazione mantello della comunicazione commerciale è quello della formazione e della formazione continua. Su incarico dell'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) PS Pubblicità Svizzera svolge gli esami federali di pianificatori della comunicazione e capi della comunicazione così come quelli di redattore di testi pubblicitari. Con esclusione dei redattori di testi pubblicitari, negli ultimi anni le iscrizioni sono regredite. Con quali mezzi la Confederazione desidera sostenere la formazione professionale è spiegato da Mauro Dell'Ambrogio, prossimo Segretario di Stato alla Formazone, Ricerca e Innovazione (vedi pagina 4). Pubblicità – Swiss Made La giornata della pubblicità si è al Kursaal di Berna sotto il motto «Pubblicità Swiss Made. Solo una formazione al top garantisce la qualità svizzera». Dopo il saluto ufficiale del Presidente Filippo Lombardi, i rappresentanti dell'economia, della scienza e del settore pubblicitario si sono espressi sul tema. Alla fine delle loro presentazione Nadine Borter, Frank Bodin e Urs Schneider, moderati dal Dr. Matthias Wipf, hanno partecipato ad una tavola rotonda con Rolf Hiltl dell'azienda gastronomica che porta il suo nome e col neuropsicologo Prof. Dr. Lutz Jäncke. Il coronamento della giornata si è avuto con una cena di gala al rinomato ristorante zum äusseren Stand. Didascalia prima pagina: I partecipanti alla tavola rotonda: Urs Schneider (MediaSchneider), Nadine Borter (Contexta), Dr. Matthias Wipf (moderatore), Frank Bodin (EURO RSCG), Prof. Dr. Lutz Jäncke e Rolf Hiltl (Hiltl). Una galleria fotografica è visionabile sul sito sw-ps.ch nella sezione «Attualità». Un grazie di cuore agli sponsor PS Pubblicità Svizzera ringrazia gli Sponsor della «giornata della pubblicità 2012» per aver permesso lo svolgimento di un evento riuscito: Augurandovi da questo rinnovato Monitor una buona lettura ed una buona estate, mi rallegro di ricevere le vostre osservazioni. Filippo Lombardi Presidente di PS Pubblicità Svizzera SW_Monitor_I_RZ.indd 2 4.7.2012 8:47:24 Uhr 3 Visita al Centro Media di Palazzo federale Con i massimi onori si è conclusa il sabato mattina la giornata della pubblicità 2012 con una visita guidata del centro media di Palazzo federale. I purtroppo pochi partecipanti alla visita non si sono quasi ripresi dallo stupore. È veramente impressionante vedere con quale mezzi, tecnologia e impiego di risorse la nostra emittente nazionale produce informazioni da Berna. Eccovi lo «storyboard»! 1 Nella sala conferenze, dalla quale il Consiglio federale parla ai media, gli ospiti di PS hanno ricevuto le prime informazioni – ad esempio che a Palazzo federale e nel centro media sono ubicate 24 telecamere fisse, la maggior parte delle quali telecomandata. Quelle della sala del Consiglio nazionale inoltre funzionano in modo tale che premendo un semplice bottone possono essere focalizzate su tutti i parlamentari. 2 Il nostro ospite Roger de Weck segue attentamente la presentazione. A questo 1 punto un grazie di cuore al Direttore generale SRG SSR che ci ha permesso di gettare uno sguardo dietro le quinte del centro media. 3 Dai suoi 230 m2 dello studio principale vengono registrate sia la «Rundschau» che «Classe Politique» – a proposito dal 2015 in alta definizione. Questo cambiamento sarà molto oneroso; unicamente le lenti delle telecamere ad esempio costerà CHF 75'000.–. Ed in tutto il centro media attualmente è ubicata infrastruttura tecnologica per un valore di circa 17 milioni di franchi. 4 Nei tre studi duplex si producono interviste e dirette televisive per il telegiornale. Se poi vi sembra che un reporter si trovi davanti a palazzo federale è un'illusione. Questo è reso possibile dalla tecnologia bluebox che è riuscita a fare apparire anche la testa di Marlies Schneider a fianco della cupola. Di modo che tutto sembri reale viene piazzata una telecamera sul tetto del Café fédérale che registra sempre nuove immagini. 5 Ai posti di taglio del centro di produzione vengono elaborati i singoli servizi da immagini di attualità, materiale d'archivio e grafici. Tutte le riprese vengono salvate sul server centrale. Le diverse redazioni possono poi comodamente utilizzare il materiale per creare nuovi servizi e ‹speakerarli›. I servizi completi vengono poi inviati a Zurigo tramite una rete ad alta potenza. A questa rete sono legati anche altri studi SSR ed il centri di diffusione nelle grandi città. 6 Entusiasti e colmi di nuove impressioni i visitatori e le visitatrici lasciarono il centro media! Arrivederci all'anno prossimo a Neuchâtel. 2 3 4 5 SW_Monitor_I_RZ.indd 3 6 4.7.2012 8:47:34 Uhr 4 PS Pubblicità Svizzera incontra il nuovo Segretario di Stato alla Formazione, alla Ricerca e all'Innovazione, Mauro Dell'Ambrogio «Di stesso valore ma diversi» Egregio Signor Dell'Ambrogio prima di tutto mi congratulo con lei per la sua nomina a Segretario di Stato pre la formazione, la ricerca e l'innovazione e la ringrazio per la disponibilità a ricevere PS Pubblicità Svizzera per questa intervista. Mauro Dell'Ambrogio, nuovo Segretario di Stato alla Formazione, alla Ricerca e all'Innovazione e ‹datore di lavoro› di PS Pubblicità Svizzera per gli esami professionali. Lei è giurista ed ha dunque assolto una formazione accademica. La decisione di questa via era stata una scelta ponderata o la conseguenza logica di buoni risultati scolastici? Si trattò di una scelta ponderata. All'epoca, nel 1972, ricevetti il premio ticinese per la migliore maturità e avrei anche potuto studiare o matematica o medicina ma decisi di studiare giurisprudenza perché mi sembrava non avrebbe richiesto particolari sforzi. Non perché fossi particolarmente pigro ma perché desideravo mantenere anche degli spazi liberi per dedicarmi a cose che per me erano altrettanto importanti: un lavoro parziale come docente di ginnasio, per guadagnare qualche soldo, il servizio militare, la corsa d'orientamento e la politica comunale. Cinque dei suoi sette figli hanno seguito una formazione professionale. Quale era la loro motivazione e quali vantaggi vede lei oggi nella formazione professionale? Il principio della nostra famiglia era che se uno dei bambini a 15 anni non raggiungeva a scuola dei risultati particolarmente alti nelle materie con alto grado di astrazione, era meglio che imparasse un lavoro e cominciasse eventualmente in un secondo tempo la formazione universitaria. La sua nomina è stata definita dall'unione svizzera di arti e mestieri (usam) «più che discutibile»; Rudolf Strahm ha parlato addirittura «di una scelta worst-case» dal punto di vista della formazione professionale. Che cosa risponde a chi la critica? Mi è chiaro che il Consiglio federale non poteva rendere felici tutti con questa scelta. Ma la considero ancora di più una sfida per dimostrare a chi mi ha criticato che ha sbagliato a non darmi fiducia. Al signor Strahm invierò il mio CV di modo che possa correggere i suoi pregiudizi. Fra l'altro l'ho incontrato brevemente solo una volta e da quel momento pare abbia un problema personale nei miei confronto ma non mi metto a volerne capire i motivi. Lei viene considerato un chiaro rappresentante della formazioni accademica. Come pensa di conquistare con questo background la fiducia dei rappresentanti della formazioni professionale che attualmente sembra mancare? Perchè scusi? Perché questi pregiudizi assolutamente infondati che dicono io sia l‘uomo dell'Accademia? Non sono professore ed ho svolto e sostenuto anche lavori ‹pratici› in diversi ambiti – in pretura, in polizia, nell'amministrazione comunale e nell'economia energetica. Fra il 2003 ed Non sono professore ed ho esercitato e sostenuto lavori ‹pratici› nei diversi settori (…). SW_Monitor_I_RZ.indd 4 il 2007 ho diretto e portato al successo la SUPSI, la scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. È vero, lo si può facilmente verificare in Ticino. Ed in particolare della SUPSI non si può dire che delle università professionali svizzere sia quella che tenda all'«accademizzazione». Sono convinto che le paure di alcune cerchie che si basano sull'ignoranza svaniranno presto. Come pensa di unificare le due strutture formative – quella pratica e quella universitaria? L'ho già fatto negli 1991-1996 quale Segretario generale del Dipartimento Educazione del Canton Ticino. Sotto il suo cappello c'era – come nella maggior parte degli altri cantoni – tutto il sistema scolastico cantonale; ossia la scuola dell'obbligo e le due strade possibili: quello della maturità fino all'università e quello della formazione professionale con l'apprendistato fino, eventualmente, alla scuola universitaria superiore. Nella stessa funzione ho seguito quale capoprogetto, i processi di nascita dell'Università della Svizzera italiana e della SUPSI e lavorato in entrambe le strutture. Sò proprio per esperienza vissuta, cosa deve essere insieme e cosa invece è meglio che non lo sia. «Di stesso valore ma diversi», questo slogan degli albori della scuola universitaria professionale per me ha ancora valore. 4.7.2012 8:47:35 Uhr 5 E per quello che concerne le culture formative, penso che la Svizzera necessiti di entrambe, io sono l'ultimo che vuole giocarle l'una contro l'altra. Quando si parla di queste due culture e strade formative, si parla di interessi diversi delle persone che le seguono: gli uni preferiscono il concreto ai libri, gli altri la lettura e lo studio al concreto. Si tratta inoltre anche di diverse tempistiche di studio: se così tante persone in Svizzera seguono una formazione continua, vuol dire che sviluppano l'interesse per i banchi di scuola in un secondo momento. due ragazzi su tre in Svizzera dopo la scuola dell'obbligo seguono un apprendistato duale. Imparano il mestiere in azienda e seguono alla scuola professionale la teoria necessaria senza astrazioni inutili. Così è assicurato che la maggior parte dei ragazzi quasi automaticamente, e per l'appunto conoscendo la pratica, si avvicinano al settore economico dove si trova sia lavoro che reddito. Per molti giovani un Bachelor o un Master di una scuola superiore hanno oggi maggior «sex appeal» di un diploma o di Per quello che riguarda le culture di formazione direi che la Svizzera ha bisogno di entrambe, sono l'ultimo che le metterebbe l'una contro l‘altra. Degli studi dimostrano, che in Paesi con un altro tasso di formazione professionale ci sono meno giovani disoccupati che in quelli con un tasso minore. Cosa significa questo per la Svizzera? Per la Svizzera, a mio modesto parere, significa che deve continuare su questa strada! Ho partecipato a molte discussioni con Ministri dell'educazione europei, in occasione delle quali si valutava se la decisione presa nella maggior parte di questi Paesi di formare i ragazzi in scuole a tempo pieno fino all'età di vent'anni, non fosse stato un errore. In particolar modo perché in Paesi nei quali si è puntato sulla formazione professionale, specialmente in situazioni economiche di crisi, come quella che stiamo vivendo, le ripercussioni sul mercato del lavoro e sulla disoccupazione giovanile sono meno forti. Il nostro Paese è invidiato a livello internazionale: la disoccupazione in Svizzera, se si compara, è generalmente bassa e con una disoccupazione giovanile di meno del 5 % siamo effettivamente ad un livello invidiabile. Sono convinto che questo sia dovuto al nostro sistema educativo che offre la scelta fra strade formative che portano o ad uno sbocco professionale o a quelle dove si pone peso alla formazione generale. La prima scelta non ha meno valore per quello che riguarda gli sviluppi della carriera, ragione per la quale SW_Monitor_I_RZ.indd 5 un attestato professionale. Come pensa di contrapporsi a questo sviluppo? Contro le mode è difficile combattere. Per usare la sua metafora direi che bisognerebbe spiegare ai giovani che sex o sexappeal non sono tutto nella vita o perlomeno che hanno un valore mediano. Perché allora non scegliere un matrimonio professionale d'interesse (sicuramente con amore) che a lungo termine porterebbe più in la nella vita? Non dimentichiamo che la formazione può essere continua. PS Pubblicità Svizzera svolge a nome della Confederazione gli esami di pianificatore della comunicazione, di responsabile della comunicazione e di copyrighter. Che cosa si aspetta da parte nostra e come vede la nostra collaborazione per il futuro? L'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia UFFT, con il quale il Segretariato di Stato per la formazione e la ricerca a partire dal prossimo anno collaborerà, svolge un ottimo lavoro. Punta sulle associazioni di categoria e su personale competente dei settori specifici per quello che riguarda le direttive di formazione e d'esame nel settore della formazione professionale. L'amministrazione federale è troppo lontana dalle professioni e non può attivamente sapere quali sono le aspettative che si devono avere nei confronti di un cuoco che può vincere una competizione professionale mondiale, o di una tipografa innovativa o di un pubblicitario che deve sostenere il mercato. Abbiamo bisogno di esperte e di esperti che conoscano la pratica ed il mercato. Per questa ragione mi rallegro della nostra collaborazione che avverrà anche fra il Segretariato di Stato per la Formazione, la Ricerca e l'Innovazione e PS Pubblicità Svizzera! Thomas Meier Incaricato della comunicazione SW [email protected] 4.7.2012 8:47:36 Uhr 6 Il Comitato di Pubblicità Svizzera Italiana si presenta Una nuova sezione a servizio della Svizzera di lingua italiana Per affrontare i cambiamenti e superare le crisi è importante unire gli sforzi e partecipare al processo decisionale. Per valutare gli interessi della Svizzera di lingua italiana, PS Pubblicità Svizzera apre una sezione con sede a Lugano. Scopo della scelta è quello di sostenere le aziende legate alla comunicazione commerciale di lingua italiana in modo più diretto ed efficace. PS Pubblicità Svizzera, nata nel 1925, è stata la prima associazione mantello della comunicazione commerciale. Scopo di questa associazione è quello di promuovere e creare le condizioni quadro per un settore in continua evoluzione e valorizzarne l'importanza per l'economia del Paese sia nei confronti delle organizzazioni politiche, che dell'amministrazione federale, dei media e dell'opinione pubblica che rappresenta nei gremi nazionali ed internazionali. La prima associazione mantello della comunicazione commerciale PS Pubblicità Svizzera si impegna con tutti i suoi mezzi e le sue risorse a difendere gli interessi della pubblicità commerciale, in particolare nei settori della politica, legale e della formazione. Attualmente gli sforzi di PS sono concentrati sulla politica perché sia in materia di diritto – con l'equità – che in quella della formazione, per la quale PS svolge gli esami federali professionale, l'associazione è ben rappresentata. Per quello che riguarda il processo politico si stanno delineando sia a livello nazionale che regionale delle (ulteriori) restrizioni pubblicitarie. Anche a livello di UE le voci di nuove restrizioni si fanno sempre più forti che devono essere contrastate con tutti i mezzi a disposizione, perché di base quello che può essere acquistato in modo legale deve poter essere anche pubblicizzato. La nuova sezione è a disposizione per sostenere la comunicazione commerciale nella Svizzera Italiana e far sentire in modo forte e chiaro la voce di questa regione linguistica nel resto del Paese. Non esitate a contattarci o a scriverci! PS Pubblicità Svizzera Italiana Via Nassa 54 6900 Lugano [email protected] Fabio Balmelli Presidente PSI [email protected] Il Comitato di PSI Il Comitato di PSI si compone da persone che rappresentano tutti i settori della comu- nicazione commerciale così come avviene a livello nazionale. In ordine alfabetico da: Fabio Balmelli, Publicitas, Inserzionisti (Presidente) SW_Monitor_I_RZ.indd 6 Renato Belotti, SGA, Affissioni Maria Luisa Bernini, Swiss Communication Agency, Consulenti di comunicazione (Segretario) Paolo Jannuzzi, Jannuzzi&Smith, Agenzie pubblicitarie Davide Lurati, TI-Media, Radio/TV Peter Keller, Corriere del Ticino, Media Giacomo Salvioni, LaRegione Ticino, Editori 4.7.2012 8:47:43 Uhr 7 La lotta ai divieti pubblicitari continua Un pavone depennato non incanta PS Pubblicità Svizzera si impegna da anni per delle linee direttive liberali nella pubblicità, attualmente a mezzo di un opuscolo e di una campagna di inserzioni contro le proibizioni pubblicitarie. La lotta a divieti pubblicitari inutili è diventata una delle priorità di PS Pubblicità Svizzera degli ultimi anni. A livello parlamentare particolare attenzione è stata prestata all'iniziativa Aubert per un divieto del piccolo credito. Dopo che l'iniziativa è stata accolta sia dalla Camera alta che dalla Camera bassa tocca ora alla Commissione dell'Economia e dei Tributi (CET) del Consiglio nazionale elaborare un testo di legge concreto. A sua volta la CET ha incaricato una sua sottocommissione di chiarire la situazione che a questo sco- po ha invitato anche i rappresentanti di PS Pubblicità Svizzera ad un'audizione. Il nostro consulente giuridico, Dr. Marc Schwenninger, è stato sentito e pare che un totale divieto pubblicitario sia ormai scongiurato. Importante invece sarà capire di quale portata sia l'indebitamento dei giovani ragione per la quale la sottocommissione ha incaricato l'associazione svizzera delle banche di credito e degli istituti bancari (ASBCIB) di elaborare una direttiva per l'autoregolamentazione in collaborazione con la Commissione per la lealtà. I divieti pubblicitari a sostegno della prevenzione Con la nuova legge federale sulla prevenzione e la revisione totale della legge sull'alcool si prevedono delle nuove restrizioni pubblicitarie. Ad inizio giugno il Consiglio degli Stati ha deciso di entrare in materia sul disegno di legge federale sulla prevenzione dopo che lo stesso era stato bocciato nel dicembre 2011 e siccome in questo caso si tratta unicamente di appianare le divergenze delle due Camere federali, questa legge può considerarsi praticamente adottata. La pubblicità in questo caso non viene esplicitamente citata, ma alcune misure di prevenzioni possono contenere dei divieti pubblicitari. Non ancora chiaro è se sarà lanciato un referendum contro questa legge come preannunciato in particolare dall'unione svizzera di arti e mestieri (USAM). no pensati sia dai parlamentari che dalle organizzazioni dei consumatori e di prevenzione come la soluzione a tutti i problemi della società. Con il nostro opuscolo «Stop ai divieti pubblicitari» che vi sarà inviato nelle prossime settimane, ci permettiamo di darle degli argomenti contro queste false credenze. L'opuscolo sarà sostenuto da una campagna pubblicitaria nata su iniziativa di Urs Schneider, Pubblicitario dell'anno, e dei membri del nostro Comitato sul soggetto del pavone depennato di Frank Bodin, anche lui membro di Comitato, che servirà a sensibilizzare i parlamentari federali sui bisogni della comunicazione commerciale in occasione della sessione del prossimo autunno. Opuscolo e campagna pubblicitaria contro i divieti pubblicitari Spesso purtroppo i divieti pubblicitari vengo- Commissione Svizzera per la lealtà: Il numero delle denunce individuali è diminuito significativamente Nel corso degli anni il numero di denunce sottoposte alla Commissione Svizzera per la lealtà CSL è aumentato e con un picco del 44 percento nel 2008 per quello che riguarda la comunicazione commerciale via telefono, fax ed e-mail. La CSL ha raggiunto i suoi limiti di capacità di evaderle. Per questa ragione la Fondazione CSL dal primo gennaio 2012 ha introdotto una tassa di elaborazione di CHF 50.— per i reclami individuali. Tutte gli altri casi di denuncia contro la pubblicità sul suolo pubblico con cartellonistica, ins- SW_Monitor_I_RZ.indd 7 erzioni e spot televisivi restano invece gratuiti. Contro ogni aspettativa non c'è stata una tempesta di indignazione ma si può dire che questa tassa ha avuto il suo effetto sulle denuncie che sono diminuite sensibilmente. Da giugno 2011 a gennaio 2012 la CSL ha trattato sette denunce al mese, da marzo a giugno 2012 soltanto alcune. Alla riduzione ha contribuito il fatto che dal 1° di aprile 2012 è possibile denunciare penalmente le lesioni della legge federale sulla concorrenza sleale (LCSI). Da quel momento le associa- zioni per i consumatori hanno ricevuto ben oltre 2000 reclami, molti dei quali contro le chiamate pubblicitarie indesiderate ai numeri che portano un asterisco nell'elenco telefonico. Secondo il Dr. Marc Schwenninger, Segretario della CSL e consulente giuridico di PS è da considerarsi una conseguenza diretta della nuova tassa. 4.7.2012 8:47:49 Uhr 8 La nuova Presdiente CSL A servizio della lealtà SW Schweizer Werbung | PS Publicité Suisse PS Pubblicità Svizzera | Swiss Advertising SA Associazione mantello della comunicazione commerciale Kappelergasse 14, Casella postale 3021, 8022 Zurigo T +41 44 211 40 11 F +41 44 211 80 18 [email protected] sw-ps.ch Impressum Editore PS Pubblicità Svizzera Responsabile Ursula Gamper, Direttrice Responsabile edizione italiana Maria Luisa Bernini, PS Pubblicità Svizzera Italiana Concetto e redazione Thomas Meier, Meier: Kommunikation AG, Zurigo Design idfx AG, agenzia pubblicitaria ASW, Wädenswil Traduzione Swiss Communication Agency, Lugano Stampa Ferrari Druck, Zurigo Distribuzione Baumer AG, Islikon © PS Pubblicità Svizzera, Zurigo Grazie alla sua nomina a Presidente della Commissione Svizzera per la lealtà, per la Consigliera nazionale Christine BulliardMarbach si sono accesi i riflettori della ribalta del settore del marketing e della comunicazione. Nata a Berna, Christine Bulliard-Marbach passò i suoi primi cinque anni di vita nella fattoria dei suoi genitori a Ueberstorf, nelle campagne friborghesi. A Düdingen frequentò le scuole dell'obbligo e deve essere stata una notevole allieva che adorava la sua insegnante al punto tale di voler diventare lei stessa educatrice. «Amo la gente ed il contatto con essa», così spiega la sua passione per l'insegnamento. Non stupisce dunque che Christine abbia frequentato in seguito il seminario per insegnanti. Dopo gli studi tornò a Ueberstorf dove non solo intraprese la carriera di insegnante ma, dopo la morte prematura del padre, si occupò anche della fattoria. Una cosa le era già chiara e quando all'età di cinque anni le chiesero cosa facesse nella fattoria, Christine rispose «sono responsabile della gestione dell'azienda, dell'amministrazione e della contabilità ed inoltre decido della vendita e della pianificazione della rotazione delle colture». Una passione per la politica Parallelamente alla fattoria Christine ereditò un altra passione dal padre: l'interesse per la politica. Prima quale membro dei Giovani PPD, poi quale Consigliera comunale di Ueberstorf, in seguito, nel 2001, divenne Gran consigliera del Canton Friborgo. E lo sarebbe a tuttora se gli elettori del suo Cantone non l'avessero eletta Consigliera nazionale nell' autunno scorso. Christine Bulliard-Marbach, la nuova e simpatica neopresidente della Commissione per la lealtà E così cominciò non solo una nuova carriera per la simpatica friborghese, ma il passo verso Berna risvegliò un sempre maggiore interesse nei propri ranghi. Il presidente CSL, Filippo Lombardi, che era alla ricerca di un successore a Pascale Bruderer, contattò la neonominata Consigliera nazionale e poté convincerla dell'importanza del compito. «L'autoregolamentazione mi ha molto impressionata; è una soluzione sensata e interessante per appianare le controversie», spiega così la sua spontanea accettazione alla carica. La neoeletta presidente guarda con entusiasmo ai nuovi compiti che la attendono, focalizzati sul comportamento etico dei pubblicitari, e si è prefissata un chiaro obiettivo: «Lo considero un mio compito il far conoscere la Commissione per la lealtà ai parlamenti cantonali». E quale Gran consigliera di lunga durata, ha sicuramente le migliori prerogative per raggiungerlo. Piero Schäfer Incaricato della comunicazione CSL [email protected] Christine Bulliard-Marbach, La nuova Presidente CSL L'autoregolamentazione mi ha molto impressionata; è una soluzione sensata e interessante per appianare le controversie. 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