fotografia magazine
SPILIMBERGO
SPILIMBERGO FOTOGRAFIA MAGAZINE – Periodico online mensile luglio 2011, Anno III, nº 7 – Autorizzazione del Tribunale di Pordenone – Registro di Stampa n. 16 del 16.06.2009 – pubblicità inferiore al 70%.
Direttore Responsabile: Renzo Francesconi; Editore: C.R.A.F. – Piazza Castello, 4 – 33097 Spilimbergo (PN), tel. /fax 0427/91453, e-mail: [email protected].
Il materiale redazionale da pubblicare (articoli e fotografie) può essere inviato all’indirizzo del CRAF, via Friuli 2, 33090 Lestans (PN) con la dicitura “per la pubblicazione su Spilimbergo Fotografia Magazine”. È vietato riprodurre articoli e fotografie senza la specifica e preventiva autorizzazione dell’editore.
Craf: nozze d’argento proiettate verso il futuro
“C’era una volta” Spilimbergo Fotografia… e c’è
ancora. Venticinque anni sono trascorsi dal lontano
1987. Un quarto di secolo. Sembrerebbe un tempo infinito, un succedersi lunghissimo di anni, quelli
che consumano e invecchiano. Non così per il CRAF
e la sua rassegna che ancora risulta essere un atteso evento regionale e nazionale, che ancora occupa spazi importanti su giornali e riviste specializzate. Il CRAF è ormai una tradizione, e con questo termine definisco una struttura attiva, capace di capitalizzare risorse umane ed economiche per produrre cultura a tutto tondo, per trasmettere attraverso la fotografia il valore dell’identità di un popolo. Soprattutto, il CRAF si integra al territorio nella misura in cui vigila sul nostro patrimonio iconografico, quindi sulla storia. Osservando in retrospettiva le mostre sin qui realizzate, impossibile non citare Robert Capa, Henri Cartier Bresson, John Phillips… nomi altisonanti nel panorama internazionale
che hanno partecipato al festival spilimberghese di-
venendone vere icone. Questo vale pure per l’assegnazione dei premi. Il CRAF ha conferito riconoscimenti a illustri artisti tra cui lo stesso Mario Giacomelli, quest’anno protagonista della rassegna con
la personale dall’archivio di Luigi Crocenzi. L’edizione 2011 è per certi versi da considerarsi un nodo tra il passato, costituito dalle storiche collezioni d’archivio, e un avvistamento verso la contemporaneità. Per iniziare dunque, omaggio alle personalità fondanti della fotografia italiana, nella fattispecie del neorealismo che proprio a Spilimbergo ha
visto nascere il Gruppo Friulano per una nuova Fotografia. Fotografia e Neorealismo in Italia è un’ideale riconoscimento all’opera di chi ha poi tracciato un solco nella storia delle arti visive. Tale mostra,
assieme a Il paesaggio italiano in fotografia, rappresenterà l’Italia in occasione del programma Italia-Russia 2011. Sarà infatti ospitata a San Pietroburgo, Nizhny Novgorod e Mosca. Altro tassello della nostra memoria territoriale è costituito quest’an-
no dall’antologica dedicata a Tullio Stravisi, fotografo triestino il cui cospicuo archivio dal 2005 è conservato al CRAF su conferimento della moglie Nelda. Con Frank Horvat si apre invece un varco per la
fotografia d’alta moda, per il reportage, per virtuosismi digitali. Marcata impronta surrealista per la mostra Tra sogno e realtà che nella miscellanea di autori annovera i più noti Man Ray, Veno Pilon, Cecil
Beaton. Infine, importante focus sul tema ambientale per Acque del Friuli Venezia Giulia, le cui immagini rappresentano il nostro patrimonio idrico, quale
bellezza naturale da apprezzare e tutelare. C’è tutto.
La storia, gli archivi, lo sperimentalismo, l’eleganza
e la qualità. C’è la promessa del CRAF ad alimentare il sistema turismo proponendo attrattive diversificate ma ugualmente efficaci a convogliare l’interesse culturale di chiunque attraversi Spilimbergo, e
di chiunque ci abiti affinché il nuovo tessuto sociale possa partecipare al successo di un’iniziativa importante. Con l’auspicio che le più giovani generazioni possano apprezzare il nostro impegno, ringrazio tutti coloro che sin qui ci hanno assecondato, i
soci e gli enti sostenitori che hanno profuso risorse economiche per festeggiare davvero degnamente le nozze d’argento della rassegna, orgoglio della nostra città!
Gianni Cesare Borghesan, Salone Nobile, Palazzo Tadea (Sede del CRAF) - Spilimbergo
Renzo Francesconi
Presidente del Craf
Frank Horvat, Sandrine - 1983
Premi 2011
Cerimonia di premiazione sabato 23 luglio 2011 ore 19,00 - Palazzo Tadea, Spilimbergo
International Award of Photography 2011 XVI edizione
a Frank Horvat
Trasferitosi nel 1939 con la famiglia, dall’Istria a Lugano, Frank Horvat
(Abbazia, 1928) acquista nel 1944 la sua prima macchina fotografica. Ritorna poi in Italia per studiare all’Accademia di Brera a Milano. Nel 1951
realizza il suo primo reportage sull’Italia meridionale, pubblicato da Epoca.
Lo stesso anno conosce a Parigi Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. Nel
1952 compie un viaggio in India, le cui fotografie appaiono su Paris Match,
Picture Post e Life. Nel 1955, Edward Steichen seleziona alcune opere di
Horvat per la leggendaria mostra The Family of Man. Dal 1958 lavora per
Elle, Vogue e Les Jardin des Modes. Nel 1959 collabora con l’Agenzia Magnum, nella quale resta però soltanto tre anni. Nel 1964 inizia la collaborazione con Harper’s Bazaar e Twen,
concentrandosi sempre più sulla fotografia di moda. Fotografo eclettico, Horvat affronta i generi più disparati,
dal reportage giornalistico al paesaggio, alla moda. Aperto alla sperimentazione, si dedica anche al montaggio fotografico e alla fotografia digitale. Per lui fotografare significa sostanzialmente cogliere la spontaneità e
registrare l’istante che è e non sarà mai più.
Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia XXV edizione
per un Autore regionALE a Maurizio Frullani Maurizio Frullani (Ronchi dei Legionari,1942) si diploma all’I.S.E.F. di
Roma nel 1967 ma già dal 1964 opera nel campo della fotografia. A partire dal 1974 si dedica con maggior interesse alla fotografia di viaggio. In
India e all’Istituto interculturale di Studi Musicali Comparati di Venezia, studia la musica indiana avviando contemporaneamente un lavoro fotografico sui musicisti, liutai e sulle scuole musicali dell’India settentrionale. Dal
1993 al 2000 vive in Eritrea, praticando l’insegnamento alla Scuola Italiana di Asmara. Dell’esperienza conserva un ricco repertorio fotografico.
Espone in diverse città italiane e all’estero.
Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia XXV edizione
per un Autore italiano a Romano Folicaldi
Il medico Romano Folicaldi (Fermo, 1931) si avvicina alla fotografia
all’inizio degli anni ’60. Nello stesso periodo entra in contatto con il Centro per la Cultura della Fotografia dell’amico Luigi Crocenzi. Predilige fotografare le persone al lavoro e nella quotidianità. Per lui la fotografia rappresenta un documento del passato “verso cui si cerca di gettare un ponte all’indietro”.
Numerose sue opere sono state pubblicate su quotidiani e riviste nazionali. Espone a Roma, Milano, Fermo e Macerata. Partecipa inoltre alle mostre
prodotte dal CRAF relativamente alla fotografia di ispirazione neorealista.
Premio Amici del CRAF IX edizione
a Roberto Mazzoli
Appassionato di fotografia sin dagli anni ’70, Roberto Mazzoli (Fanna,
1949) vive a Maniago. Socio per diversi anni del Circolo Fotografico l’ “Obbiettivo” di Pordenone, poi socio fondatore del Circolo Fotografico Maniaghese “l’Immagine” partecipa a numerose mostre collettive. Illustra il libro
“La Sbrinsia” di Aldo Tomè e l’opuscolo “Beni ambientali a Maniago”. Collabora per molti anni con lo studio Borghesan. Alcune sue opere appaiono su riviste, guide turistiche e naturalistiche. Roberto Mazzoli negli ultimi
anni in particolare è attivo collaboratore del CRAF. Si adopera nella tutela e
salvaguardia degli archivi fotografici locali allo scopo di evitarne il deterioramento e la dispersione. Ha digitalizzato, ad esempio, l’archivio di Orio Del Mistro ed altri archivi della prima
parte del ’900 di Maniago. Ora Mazzoli si occupa dell’intero archivio di Giuliano Borghesan.
La Fotografia e il Neorealismo in Italia, 1945-1965
Acque del Friuli Venezia Giulia
Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento (Pn) / 15 luglio-28 agosto 2011
Ex latteria, Tramonti di Sotto (Pn) / 15 luglio-21 agosto 2011
a cura di Walter Liva
Mostra itinerante, composta da 130 vintages, il cui tour ha già toccato Stati Uniti e
Canada, presenta nell’ampia introduzione dedicata a Luigi Crocenzi, il movimento neorealista italiano del secondo dopoguerra. Comprensiva dei fotoracconti realizzati per
Il Politecnico (1946-1947), delle borgate romane (inediti del 1947), delle fotografie
tratte da Conversazione in Sicilia (1950), la mostra è inoltre corredata dagli originali
delle riviste Il Politecnico, Il Caffè, Comunità di Adriano Olivetti, Americana di Elio
Vittorini e di Conversazione in Sicilia con dedica di Crocenzi al padre, infine da una
serie di lettere tratte dall’epistolario di Crocenzi (a Elio Vittorini, Cesare Zavattini, Antonio Arcari, Mario Giacomelli, Beaumont Newhall, Brassaï…). Documenta la fotografia
italiana anni ’50, il Gruppo Misa di Senigallia, il Centro per la Cultura nella Fotografia
(CCF) di Fermo, quindi il Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia di Spilimbergo. A
conclusione, il racconto visivo nel linguaggio di Mario Giacomelli.
Gianni Borghesan,
Uno dei lunghi, 1955
Orari: venerdì dalle 16,00 alle 20,00 - sabato e domenica 10,30-12,30 / 16,00-20,00
su prenotazione: 0434 833295 / 0434 80251
Ingresso intero: 3 euro; ridotto: 2 euro
a cura di Alida Canton
La mostra Acque del Friuli Venezia Giulia, presentata nel 2008 dal
Circolo fotografico “L’Obiettivo” di Pordenone presso la Galleria del
Consiglio Regionale di Trieste, è quest’anno ospitata a Tramonti di
Sotto. Tale mostra disegna una precisa geografia dell’acqua, dai
porti triestini, alle lagune, alla foce del Timavo, al Natisone, al corso del Tagliamento, alle risorgive, ai fiumi di pietra delle montagne,
in una metamorfosi di elementi e colori, dove il “silenzio incantato”
dei luoghi cela una presenza magica, una fiaba. I fiumi esercitano
da sempre nell’immaginario una forte attrazione in quanto scenari
storici di episodi bellici o esondazioni dalle conseguenze tragiche,
altresì rappresentano elementi essenziali del paesaggio e risorse
Bianca De Sandre, Barene in laguna, Lignano, 2007
indispensabili all’agricoltura. Le immagini raccontano la storia delle relazioni fra territori ed evocano, attraverso molteplici backstage naturali, il rapporto tra l’uomo e l’acqua quale
“habitat” culturale a cui legare l’identità di un popolo. Le fotografie affrontano la bellezza e la valenza di questo
nostro patrimonio idrico affinché possa essere compiutamente apprezzato e tutelato.
Orari: da martedì a venerdì: 16,00-20,00 - sabato e domenica: 10,30-12,30 / 16,00-20,00
su richiesta: 0427 869017
Ingresso libero
FRANK HORVAT - NO REPEAT 1945-2010
MARIO GIACOMELLI DALL’ARCHIVIO DI LUIGI CROCENZI
Galleria Tina Modotti, Ex Mercato del Pesce, Udine / 23 luglio-11 settembre 2011
Corte Europa, Spilimbergo (Pn) / 23 luglio-25 settembre 2011
a cura di Cesare Colombo
Frank Horvat, servizio per Jardins des Modes,
cappello di Givenchy, 1958
Nato come fotoreporter, Frank Horvat è considerato eccellente interprete della moda. Egli ha impreziosito con le sue immagini alcune tra le più belle pagine di Elle, Vogue, Harper’s Bazaar, interpretando magistralmente l’haute couture, da Nina Ricci a Ungaro, da Chanel a Givenchy. La sua instancabile ricerca lo ha portato ad esplorare sempre nuove realtà, descrivendo minuziosamente il quotidiano
attraverso un confronto con opere pittoriche del passato, nella serie Very Similar
(1980-86), e “giochi” con il digitale, nella serie Bestiarium (1993-94). Il suo istinto di fotografo raffinato e la sua grande sensibilità per l’individuo lo hanno portato
in seguito, in concomitanza con il sopraggiungere del digitale, a ricercare “l’istante privilegiato”, l’emozione, dove la luce si concilia con il suo umore. La mostra, che
si profila quale tributo ad un grande fotografo del ’900, è realizzata in corrispondenza della consegna a Frank Horvat dell’International Award of Photography 2011.
Orari: da martedì a venerdì 16,30-19,30 - sabato e domenica 10,30-12,30 / 16,30-19,30
Ingresso libero
a cura di Walter Liva
Nel 1995 il CRAF ha acquisito l’archivio di Luigi Crocenzi, costituito da lettere, libri e fotografie di assoluto rilievo che l’uomo di
cultura fermano ha raccolto nel corso degli anni. Tra questi materiali, spicca per il suo enorme valore il corpus di oltre 250 vintages realizzati da Mario Giacomelli dagli anni ’50 alla fine degli anni ’70. Con Crocenzi, Giacomelli (Senigallia, 1925-2000) ebbe un
rapporto duraturo di amicizia che si tradusse nel 1961 nella collaborazione alla sceneggiatura di Un uomo una donna un amore e
nel 1963 di A Silvia. Grazie alla disponibilità della famiglia Giacomelli, in particolare del figlio Simone e della nipote Katiuscia BionMario Giacomelli, dalla serie I Pretini, 1963-64
di, il CRAF presenta una selezione ragionata delle opere del grande fotografo marchigiano, considerato il più importante fotografo
italiano del Novecento. Tra le serie proposte, I Paesaggi, Puglia, Gente dei campi, La buona terra, Caroline Branson.
La mostra presenta, accanto alle fotografie, anche lettere e documenti, nonché i preziosi ritratti dello stesso artista
all’opera nei primi anni ’60.
Orari: da mercoledì a venerdì 16,00-20,00 - sabato e domenica 10,30-12,30 / 16,00-20,00
Ingresso: 2 euro
Tra sogno e realtà Opere dalla collezione del CRAF
Tullio Stravisi 1950-2000
Sala Polifunzionale Il Caseificio, Spilimbergo (Pn) / 23 luglio-28 agosto 2011
Villa Ciani, Lestans (Pn) / 23 luglio-25 settembre 2011
a cura di Walter Liva
Luca Maria Patella,
Volaverunt, 1970
Tra sogno e realtà. Opere dalla collezione CRAF è il titolo prescelto per l’esclusiva mostra
dalla marcata impronta surrealista, ospitata presso la Sala Polifunzionale de Il Caseificio. Nella
miscellanea degli autori proposti emergono i nomi dei più celebri Man Ray, Veno Pilon e Cecil
Beaton che, già nel 1936 per Vogue, utilizzava sfondi dalle chiare reminiscenze daliliane. Nelle
opere, ogni elemento della scena, considerato singolarmente, destabilizza la nostra capacità
percettiva in quanto i tasselli del reale vi risultano combinati del tutto arbitrariamente. Solo
allora l’osservatore avverte lo stravolgimento di ogni senso e dimensione, ed è costretto a
rimettere finalmente in discussione la realtà alla luce di un nuovo meccanismo percettivo all’insegna della soggettività e dell’incertezza, ma soprattutto della libertà assoluta, vivificante del
pensiero. La mostra, costituita da 60 opere della collezione CRAF, rappresenta, senza pretese di
esaustività, un percorso sulla dialettica tra fotografia, fantasia e creatività, per come si è evoluta
dal manifesto di Breton ad oggi, e oltre lo specifico ambito surrealista.
Orari: da mercoledì a venerdì 16,00-20,00 - sabato e domenica 10,30-12,30 / 16,00-20,00
Ingresso libero
a cura di Magda Di Siena
Dopo una breve esperienza come pittore, per la quale frequentò
il Circolo Artistico di Trieste e l’Associazione delle Belle arti, Tullio
Stravisi (Trieste 1922-2003) si avviò alla fotografia nei primi anni
Cinquanta. Da subito affrontò i temi più classici del fotoamatorialismo, motivo di crescita, sperimentazione tecnica e compositiva.
Partecipò a numerosi concorsi nazionali, esponendo sue fotografie in diverse occasioni e sedi. Dagli anni Settanta restrinse la
gamma dei suoi interessi fotografici dedicandosi maggiormente
al paesaggio, in particolare alle indagini visive sul territorio carsico, alla documentazione di opere d’arte, al ritratto, immortalando
Tullio Stravisi, Due età, anni ’60
centinaia di artisti di passaggio a Trieste. Nel 2005 l’archivio del
fotografo, di proprietà della famiglia, è stato conferito al CRAF per
una sua compiuta conservazione e valorizzazione. Il fondo è stimato in oltre 4000 fotografie su supporto cartaceo e
altrettanti negativi. La mostra presenta un ampio spettro delle opere realizzate dall’autore, in un intervallo di quasi
mezzo secolo di attività creativa.
Orari: da mercoledì a venerdì 16,00-20,00 - sabato e domenica 10,30-12,30 / 16,00-20,00
Ingresso libero
Grandi eventi - Provincia di Pordenone
Roberto Mazzoli, Val Montanaia da Roncada
Orari: da lunedì a venerdì
9,00-12,00 / 14,00-17,00
sabato e domenica
8,00-12,00 / 16,00-20,00
Ingresso libero
Toccando il cielo
Le Dolomiti Friulane
Patrimonio dell’UNESCO
Fotografia
e Risorgimento in Italia
I Tesori dei Grandi Musei Italiani
Sede del Parco, Cimolais (Pn) / 19 giugno-15 agosto 2011
Galleria della Provincia, Pordenone
7 settembre-6 novembre 2011
Voluta fortemente dalla Provincia di Pordenone per celebrare la ricorrenza ufficiale della certificazione delle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO, la mostra sottende un
preciso intento promozionale e turistico per il territorio oltre che di sensibilizzazione verso una sempre più condivisa responsabilità nella tutela dei luoghi. La mostra, realizzata in collaborazione con il CRAF, la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche)
e alcuni fotografi indipendenti, si compone di 130 opere. Essa rappresenta un excursus
storico, dalla fondazione della SAF (Società Alpina Friulana) a Tolmezzo nel 1874 e gli alpinisti fotografi che per primi si avventurarono sulle Dolomiti friulane, alle immagini anni
’50 di Giuliano Borghesan ed Elio Ciol, sino alla fotografia contemporanea, dove spicca
la spettacolarità dei paesaggi e di alcune tra le più suggestive vedute delle cime, l’ambiente ripreso nel corso delle diverse stagioni, i paesi e i borghi. Tutte le immagini evidenziano la passione per la montagna altresì l’abilità dei fotografi nel riprodurre la mappatura dei principali sentieri, dei percorsi e dei rifugi, infine il senso lirico della natura.
Imperativa la mostra Fotografia e Risorgimento in Italia, realizzata dalla Provincia di Pordenone per celebrare il 150º dell’Unità nazionale con 130 fotografie
originali più una vasta serie di cartes de visite raffiguranti i protagonisti del Risorgimento, infine un preziosissimo nucleo di dagherrotipi. Non mancano immagini relative ai campi di battaglia di Magenta, Solferino e Mentana, alla Guerra di Crimea, vedute urbane con originali di grande formato. La mostra include
le fotografie di Stefano Lecchi sulla caduta della Repubblica Romana nel 1849
e le immagini della presa di Porta Pia nel 1870.
F.lli Alinari, ritratto di Giuseppe Garibaldi
1864
Testi a cura di Maria Santoro
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