06/03/2015 Libero Pagina 18 Cronaca In una scuola della rossa Bologna. Ricorso al Tar contro una benedizione Pensano di essere laici, illuministi, razionalisti, invece sono i più fanatici di tutti. Deridono chi rispetta la religione e credono che l' unica autorità venga dalle decisioni prese dagli uomini democraticamente, ma trovandosi in schiacciante minoranza si comportano come una setta, e la loro arcibasilica è il Tar. In tre scuole di Bologna, facenti parte di un unico comprensorio, è scoppiato il caso della benedizione pasquale: 11 insegnanti su 100 hanno detto no alla rituale aspersione d' acqua santa. Al loro fianco si sono schierati, per modo di dire, sette genitori su mille. La questione è stata dibattuta anche in consiglio d' istituto, dove la prevalenza dei favorevoli alla benedizione è stata altrettanto schiacciante: 13 su 15. Del resto in quelle scuole l' influenza cattolica è forte, e gli insegnanti ribelli devono pur saperlo. A proporre la benedizione pasquale sono stati tre sacerdoti con l' avallo di Giovanni Prodi, nipote di Romano, che ha quattro figli tra gli alunni, e della consigliera Pd di area cattolica e dirigente scolastica Daniela Turci. I liberi pensatori hanno subito cavillato sul voto del consiglio, poiché non era stato messo all' ordine del giorno. Allora s' è avuta una nuova votazione, con ampie concessioni allo sparuto fronte dei contrari: la benedizione impartita fuori dall' orario scolastico e solo a chi volesse parteciparvi, per giunta accompagnato dai genitori. Altro che benedizione pasquale, piuttosto un autodafé laicista, un' ammissione quasi di vergogna e colpa imposta alla maggioranza degli scolari e dei genitori da parte di un' esigua minoranza. Credete che i laicisti si siano commossi, o abbiano accolto il favorevole compromesso? Non li conoscete: atteggiandosi a Giordano Bruno (lo tirano sempre in ballo, sorvolando sul fatto che il Nolano era tutt' altro che ateo), eretico ostinato e pertinace, hanno detto ancora no alla benedizione, anzi, si sono rivolti al Tar con una richiesta di sospensione della benedizione pasquale che, ai loro occhi, deve sembrare non un' innocua e salmodiante spruzzata d' acqua ma un terrificante lavaggio del cervello. Che siano nel torto lo dice non solo la regola democratica della maggioranza, ma anche il pronto sostegno di uno dei culti più rigidi che abbiamo: lo Uaar, Unione atei e agnostici razionalisti: «La scuola pubblica deve essere laica e inclusiva. Gli atti di culto possono trovare spazio nei tanti luoghi di culto della città». Notate il tono perentorio, come a scandire un ordine: quello che si deve fare e quello che, bontà loro, si può fare. Chi gli dà l' autorità di disporre così dall' alto? Non Dio, in cui non credono, ma il suo esatto opposto laico: una dogmatica superbia, l' intolleranza di sentirsi superiori ai credenti. Gli 11 insegnanti contrari su 100 sono così pieni di sé da parlare del rischio di una «divisione della comunità scolastica» (la minoranza di provocatori che incolpa la maggioranza di essere divisiva: vecchio trucco settario), e con la consueta arroganza, motivano la loro protesta perché le benedizioni «non costituiscono attività Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 48 06/03/2015 Libero Pagina 18 Cronaca didattica o culturale e dunque non sono classificabili tra le attività scolastiche e neppure extrascolastiche». I parroci sono extraterrestri che vengono a portare la benedizione di una religione senza storia, senza radici e di nessun peso culturale. La bibbia per loro sarà un opuscolo clandestino. Una minoranza petulante, senza il senso della realtà, investita della missione di cambiare la scuola e il mondo a colpi di sentenze del Tar: ci mancava solo questa ai guai delle nostre scuole. GIORDANO TEDOLDI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49