FILT CGIL MANTOVA @peiron FILT INFORMA Febbraio/marzo 2012 Notiziario della filt cgil di mantova Via a. altobelli 5 Tel. 0376 202250 @peiron lo trovi anche sul web www.filtmantova.it Accadde oggi…. di Arianna Onofrio – segreteria Filt CGIL Mantova 01/02/1945 Si conclude a Napoli il 1° Congresso della CGIL delle zone liberate. I segretari generali della Confederazione sono Giuseppe Di Vittorio (comunista), Achille Grandi (democristiano) e Oreste Lizzadri (socialista). 02/02/1971 Si conclude la riunione delle Segreterie Confederali di CGIL, CISL e UIL, la cosiddetta “Firenze 2”. Si discute dei congressi di scioglimento delle 3 centrali sindacali in vista della costituzione del nuovo sindacato unitario. 03/02/1878 Entra in vigore il Regio Decreto della nomina della Commissione d’inchiesta sugli scioperi del Biellese, istituita dal Ministro degli Interni Francesco Crispi; è la prima volta che la classe dirigente del Paese si occupa delle organizzazioni di resistenza dei lavoratori. 04/02/2011 Viene siglato tra Governo Berlusconi, CISL e UIL un accordo separato, senza la CGIL, sul meccanismo premiale della valutazione e del sistema delle fasce di merito nella Pubblica Amministrazione e nei Settori della Conoscenza. 05/02/1969 CGIL, CISL e UIL indicono lo Sciopero Generale Unitario per la riforma delle pensioni. 06/02/1901 Il ministro Saracco è battuto alla Camera ed è costretto alle dimissioni, in seguito alla gestione da parte della Prefettura dello sciopero generale di Genova del dicembre 1900. Per la prima volta gli effetti di uno sciopero generale provocano la caduta dell’Esecutivo. 07/02/1992 Con la firma del Trattato di Maastricht il processo d’integrazione europea entra nel vivo e con esso la sua dimensione sociale stimolata dal Protocollo allegato sulla Politica Sociale. 08/02/1963 E’ indetto lo sciopero generale dell’industria a sostegno della vertenza nazionale metalmeccanica; il contratto verrà rinnovato il 17/02 e riconoscerà il diritto alla Contrattazione Aziendale Integrativa nelle imprese private. 09/02/2002 Si chiude a Rimini il XIV Congresso Nazionale della CGIL. Sergio Cofferati è confermato alla guida della Confederazione. 10/02/2006 Si chiude a Viareggio il Congresso Costitutivo della FILCEM CGIL (Federazione Italiana Lavoratori Chimica, Energia e Manifatture) che nasce dall’unificazione di FILCEA e FNLE. 11/02/1945 Viene costituito dalla CGIL l’INCA (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza). 12/02/1969 CGIL, CISL e UIL indicono lo sciopero generale unitario per l’abolizione delle gabbie salariali. 13/02/1978 Inizia a Roma, all’EUR, l’Assemblea Unitaria dei Delegati che determina una svolta sindacale a favore di una moderazione salariale e rivendicativa, attraverso l’accettazione della politica dei “due tempi”. 14/02/1984 Nella “Notte di San Valentino”, Governo, imprese e sindacati siglano l’accordo sul taglio della Scala Mobile, escludendo la CGIL. Raggiunto l’accordo separato, il Governo procede con un Decreto Legge. Si rompe la Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL e si intensificano le tensioni interne tra componente comunista e socialista. 15/02/2003 Si svolge la Manifestazione Mondiale contro la Guerra in Iraq. Il popolo CGIL a Roma annovera circa 3 milioni di persone. 16/02/1954 A Milano, nel corso di una manifestazione dei lavoratori dell’OM, le forze della polizia aprono il fuoco in piazza Sant’Ambrogio, uccidendo l’operaio Ernesto Leoni, mentre una delegazione di lavoratori attende di essere ricevuta dalla Presidenza dell’azienda. 17/02/1977 Duri scontri tra studenti e servizio d’ordine della CGIL avvengono durante un comizio di Luciano Lama all’Università “La Sapienza” di Roma. 18/02/2006 Si conclude a Trieste e Portorose (Slovenia) il Congresso Costitutivo della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza (FLC). 19/02/1919 Viene firmato il primo Concordato Nazionale, siglato dalla FIOM e dalle Associazioni Industriali del settore. Sancisce le 8 ore giornaliere, i minimi salariali e il riconoscimento delle Commissioni Interne. 20/02/1927 Si svolge una Conferenza Sindacale clandestina a Milano che ricostituisce la CGdL, sotto la direzione dei comunisti. Negli stessi giorni Buozzi riorganizza a Parigi la CGdL riformista. 21/02/2003 La CGIL convoca lo Sciopero Generale dei settori dell’Industria e dell’Artigianato contro il declino dell’Italia. 22/02/1962 Il nuovo Governo di centrosinistra di Fanfani ottiene l’appoggio esterno dei Socialisti; entro l’anno approverà la riforma della scuola e la nazionalizzazione dell’energia elettrica (ENEL). 23/02/1946 Emilio Sereni giornalista de “l’Unità” commenta l’accordo raggiunto tra FIAT e CGIL per l’istituzione dei Consigli di Gestione aventi funzioni consultive sull’organizzazione del lavoro in fabbrica. 24/02/1945 A Milano i fascisti uccidono Eugenio Curiel, partigiano comunista, fondatore del Fronte della Gioventù e medaglia d’oro al valore militare. 25/02/1905 I ferrovieri iniziano la mobilitazione contro il tentativo governativo di abolire lo sciopero per la categoria. 26/02/1921 Inizia a Livorno il V Congresso Nazionale della CGdL. I comunisti rinunciano alla scissione del sindacato. Il segretario generale resta il riformista Ludovico D’Aragona. 27/02/1956 Inizia a Roma il IV Congresso Nazionale della CGIL. Il Congresso approva l’istituzione delle Sezioni Sindacali Aziendali. 26/02/1986 Con l’ultima relazione di Luciano Lama si apre a Roma l’XI Congresso Nazionale della CGIL. 29/02/1920 Inizia a Milano uno sciopero generale di protesta indetto a seguito dell’uccisione di due persone da parte della polizia nel corso di un comizio socialista. Si concluderà il 3 marzo. ==================================================================================== Caos trasporto su gomma di Fernando Colaci - RSU Bertani Trasporti S.p.A. Castiglione delle Stiviere Come emerge dai fatti recenti (blocchi stradali e quant’altro), il mondo dell’autotrasporto nazionale è alla deriva e costellato da mille contraddizioni. Le enormi discordanze emerse tra le varie associazioni di sostegno rappresentano la cartina al tornasole. In effetti ci sono aziende (grandi) che già dall’inizio della crisi (2008), malgrado gli oneri derivanti dall’aumento dei costi, hanno investito sull’innovazione del parco automezzi e sul personale; mentre tante altre aziende (piccole) non sono riuscite e in numero considerevole hanno già chiuso, altre versano in situazioni critiche davvero preoccupanti. Le ragioni sono attribuibili alla concorrenza dettata dal ribasso dei prezzi delle società dell’est Europa e dalla concorrenza interna delle grandi aziende, che attuando contratti di lavoro al limite della decenza, offrono servizi celeri a prezzi stracciati. A proposito di questo, vorrei sottolineare che se da un lato il lavoro nelle grandi aziende sembra avere garanzie di continuità, da un esame più attento risulta che, spesso, i dipendenti sono assoggettati a forme di pressione vicine allo sfruttamento; infatti vengono richieste prestazioni che chiamarle “flessibili” è un eufemismo (orari fortemente dilatati e allungamenti di percorrenza al limite della decenza). Sicuro è che regole vincolanti e rispettate metterebbero ordine nel sistema. Da condividere pienamente il passaggio della Camusso, in un suo recente intervento televisivo, a proposito della “trasparenza”: basterebbe infatti fare riferimento, sia nel pubblico che nel privato, a questa semplice parola per mettere fine a diversi problemi. Rispetto a quanto è successo alcune settimane fa vorrei manifestare il mio personale disappunto, non è certamente con i blocchi selvaggi e disorganizzati che si risolvono le vertenze. Tanto meno che le ripercussioni le hanno subito soltanto i cittadini. Neanche le rassicurazioni e l’intervento del ministro Passera (400 milioni di euro per il 2012, recupero trimestrale sull’accise sul carburante, anticipo al 2011 del recupero gasolio) sono riusciti a calmare gli animi. A proposito di trasparenza, mi piacerebbe sapere come sono stati distribuiti, tra grosse e piccole aziende, dal 2000 al 2011, i 4 miliardi di euro devoluti dallo Stato al settore. Sottolineo, per concludere, alcuni dati relativi all’autotrasporto: Su 113 mila aziende attive sul territorio nazionale, 93 mila hanno meno di 5 camion (piccole imprese); soltanto 500 con più di 50 mezzi (grandi imprese). Il settore del “fresco” (coloro i quali portano in giro la nostra spesa quotidiana) rappresenta il 95% del trasporto su gomma: meditate gente, meditate! L’Eternauta e la fantascienza che diventa (quasi) realtà di Francesco Stelluto Era il 1957 quando Oesterheld scrisse “L’Eternauta” racconto di fantascienza a fumetti, ripreso e disegnato altre volte per le continue inferenze della politica argentina del tempo. Un capolavoro assoluto della narrazione. Nella cornice di una devastante invasione aliena, la complessa storia prende forma da una micidiale e silenziosa nevicata che uccide all’istante qualsiasi forma di vita entri in contatto con i suoi fiocchi letali. I protagonisti della vicenda sono uomini comuni di Buenos Aires che si ritrovano a fronteggiare una minaccia incommensurabile: con intelligenza e determinazione un impiegato di banca, un professore di fisica, un pensionato, un piccolo industriale e un operaio contrastano l’invasore giunto dallo spazio organizzando un movimento di resistenza armata. Evidente la valenza politica dei fatti narrati: raccontando l’opposizione estrema di pochi individui a un pericolo terrificante e incommensurabile, Oesterheld offrì una spinta propulsiva alle istanze di cambiamento e ribellione del popolo argentino. come silicati e ioduri, indice della cattiva qualità dell’aria che respiriamo. Niente di nuovo. Da anni sappiamo che l’aria nel Nord è inquinata, sistematicamente le città sforano i limiti consentiti dall’ UE per le emissioni di PM10, ma fenomeni così particolari ed eclatanti devono disvelare la nostra condizione definitivamente. Come la neve de “L’Eternauta”, questa neve uccide e, come i protagonisti del fumetto, con intelligenza e determinazione dobbiamo organizzarci e affrontare lo stallo del momento. Lo stallo politico ed economico che, a differenza della dittatura argentina, è dovuto alla perpetrazione di politiche neo-liberiste che, con continui proclami di liberalizzazioni, forzano sempre più la mano privandoci di diritti, libertà di partecipazione ed espressione, in nome di un capitalismo ormai agonizzante. La neve ha manifestato ciò di cui abbiamo bisogno: non un maggior numero di taxi, la finta concorrenza per le assicurazioni, farmacie e avvocati, e forzature su contratti collettivi, ma tutela dell’ambiente, crescita della qualità della vita, riconversione della produzione industriale con produzione di energia pulita, prodotti a basso impatto inquinante, biodegradabili, incentivi all’agricoltura biodinamica e vendita di prodotti a kilometro zero. In tutto questo c’è miglioramento della qualità della vita e crescita economica, innovazione, propulsione per la produzione industriale “pulita” ma, di tutto questo, neanche l’ombra! Qualità della vita che va migliorata, accanto allo sviluppo ecologico, con lo sviluppo del terziario: puntando sulla formazione e l’orientamento scolastico, sull’incremento del trasporto pubblico, sullo sviluppo delle politiche sociali. Servizi al cittadino che diventano, invece, sempre più cari e appannaggio di privati che puntano ai soli ricavi. Lo stesso scrittore pagò cara la sua tenace resistenza alla politica argentina, divenne, infatti, desaparecido nel 1977, dopo altri componenti della sua famiglia e come migliaia di altri argentini. La storia di questo fumetto ci riporta alla nostra realtà: tutti noi abbiamo “ammirato” la strana nevicata avvenuta in Pianura Padana nei giorni più freddi di gennaio. Strana non perché aliena ma perché, purtroppo, dovuta alla commistione tra freddo, umidità e gas inquinanti Allora, come Oesterheld diede spunto alle idee di cambiamento per gli argentini, disvelando la realtà a cui andavano incontro, così noi dobbiamo operare in coordinamento per il rispetto dei nostri diritti, tra cui il diritto al nostro futuro. Un futuro non di oppressione economica, ma di libertà di partecipazione, di democrazia e di crescita responsabile. di Luigi Pace – Segreteria Filt CGIL Mantova - L a vera verità è un termine poco in uso nel linguaggio filosofico. Quotidianamente invece parliamo di verità e, molto spesso, intendiamo alcune verità più vere di altre: detto in altri termini tentiamo di misurare la verità come se fosse una superfice o un volume. Alètheia, verità: non nascosto, ossia in luce. La verità è un processo di ricerca continuo, dinamico che disvela e che pian piano elimina ciò che avvolge e nasconde l’esistente, oggettivo e inconfutabile. Presuppone inoltre la volontà di portare alla luce il sapere, ciò che già di per se appare ed è incontrovertibile. La verità intesa dunque come processo dinamico e continua ricerca, alla quale si tende e che prende vigore negli spazi politici dove sono possibili: la comunicazione e l’interazione ed esistono altresì le condizioni del confronto e le occasioni per la disamina oggettiva della realtà. L’azione sindacale si prefigge, ed è obiettivo prevalente, enfatizzare il valore etico e politico della parola greca alétheia con l’aiuto di un linguaggio condiviso capace di comunicare con passione e adatto a trasmettere e determinare l’interiorizzazione dei valori fondamentali che costituiscono le basi delle associazioni dei lavoratori. Un linguaggio condiviso e comune dicevo, per sentirsi parte integrata di progetti comuni e per avere la calda sensazione di trovarsi più a proprio agio dentro la vita che velocemente scorre. In una recente intervista, il capo della Direzione Antimafia di Napoli Federico Cafiero De Raho ha affermato che esiste una camorra del prima e del dopo Gomorra (2006), il noto libro denuncia di Roberto Saviano. Una affermazione forte data alla stampa subito dopo l’arresto del capo dei casalesi Zagaria che sottolinea, se ancora ce ne fosse bisogno, l’importanza che assume la comunicazione nella presa di coscienza dell’esistente e nella produzione delle conseguenti azioni concrete. La capacità di creare la realtà oggettiva, di porla in atto e di dare vita alle cose mediante l’utilizzo del verbo, è tipicamente umana. Riappropriarsi degli spazi della comunicazione diventa allora strategicamente indispensabile per ricreare, riproporre e in solido porre in essere un’ etica che abbia come imperativo categorico l’informazione secondo verità. Sembra banale ribadire questi concetti, ma gli accadimenti del ventennio appena trascorso ci dimostrano il contrario; infatti sotto l’egemonia di chi di comunicazione se ne intende davvero, ha preso il sopravvento il berlusconismo inteso come utilizzo del messaggio-proclama, e peggio, come stravolgimento della verità a puri scopi elettorali e imbonitori riuscendo addirittura a sacralizzarsi e sopravvivere malgrado le continue sconfessioni. =================================== Eternit: CGIL, processo storico e sentenza esemplare Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere gli ex vertici dell'Eternit. Soddisfazione della CGIL "questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto". La sicurezza non può essere più considerata un costo per le imprese ma uno degli elementi fondamentali per renderle avanzate e competitive. ======================================= Supplemento a “Lavoro & Diritti” Reg. Tribunale di Mantova n° 995/1995 Direttore responsabile Giuseppe Faugiana Comitato di redazione: Marzio Uberti, Luigi Pace, Arianna Onofrio, Katia Baroni, Carlos Brandan. Direzione, Redazione, Amministrazione: via A. Altobelli, 5 Mantova - Tel. 0376202250 E.Mail [email protected] WEB www.filtmantova.it Facebook filt cgil mantova Twitter filt cgil mantova =============================================== Mantova-Milano: dolori e… La notizia è che l’assessore provinciale ai trasporti Giulio Freddi non era mai salito sul treno MilanoMantova, che è come dire che l’Amministratore Delegato della Piaggio non conosce il ciao. Dal capoluogo, il suo collega regionale Raffaele Cattaneo con molto candore ammette che dopo un anno e mezzo di fallimenti è arrivato il momento di riprovarci. Siamo alle solite, la politica dei proclami e degli annunci non smette di stupire. La linea 20 meglio conosciuta come Mantova-Milano (già! Per i nostri pendolari Milano è periferia) da qualche lustro è un disastro. Treni sporchi, materiale scadente e manutenuto peggio. Ritardi cronici, vetture gelide e porte spesso bloccate. E se con Trenitalia era un continuo pianto, con Trenord non si ride di sicuro: nulla è cambiato, anzi! Da parte della CGIL le denunce non sono certo mancate, basta ricordare il convegno provinciale sui trasporti del marzo 2010 dove molte “magagne” sono emerse e sottolineate; ma senza andare troppo indietro nel tempo basta ricordare l’intervista apparsa sulla Gazzetta il 14 gennaio u.s. dove il segretario provinciale della FILT, Marzio Uberti lanciava un appello proprio alla Provincia affinché si facesse interprete delle ragioni dei mantovani. Il pericolo dell’accentramento dei servizi e della gestione su Milano è quello di considerare le periferie poco importanti, ma la direttrice 20 muove quotidianamente circa 10 mila viaggiatori e sono numeri che contano. Rappresentano infatti scambi, lavoro, occupazione e perché no, per la nostra città, occasione di sviluppo e rilancio. Dicevamo di Trenord, noi francamente ci aspettavamo un cambio di passo, ma come primo atto l’ottobre scorso la società lombarda ha ben pensato di trasferire tutti i quadri dirigenti a Milano lasciando il territorio sguarnito da responsabili che possano intervenire per sopperire alle criticità dell’ultimo minuto. La Filt CGIL di Mantova le proposte le ha e non certo ci manca un progetto di sviluppo che garantisca al territorio più occupazione e nuova energia. Siamo convinti che ridando centralità alle città fino ad adesso considerate satelliti rispetto al capoluogo si possano rilanciare attività altrimenti sopite per la difficoltà dei collegamenti. Siamo pronti a ribadire il tutto nell’occasione che l’assessore ai trasporti ci convochi. Red ============================================================================ A proposito di maternità di Rosa Arena Sono una madre lavoratrice e svolgo la mansione di capo treno. Il 2 Marzo 2011 è nato il mio bimbo e da Gennaio ho ripreso il lavoro dopo un’assenza di circa un anno e mezzo. Mio marito lavora per la stessa azienda come macchinista. Entrambi svolgiamo orario di lavoro a turni e cerchiamo di alternarci il più possibile affinché il bambino possa crescere tranquillamente con i suoi genitori evitandogli così di sentire il distacco dell’asilo nido. Attualmente lavoro con orario ridotto a massimo 6 ore giornaliere e devo dire che grazie alla tipologia dei servizi e alla grande disponibilità dei miei superiori riusciamo ad organizzarci anche se a volte è dura perché le esigenze che ha un bambino alla sua età sono tante e varie. E’ anche vero che a mio parere le mamme che lavorano sono sicuramente più stressate perché devono badare alla famiglia, ai figli, fare la spesa, cucinare e oltre a tutto questo correre tutti i giorni al lavoro. Poco importa però a noi mamme lavoratrici che abbiamo una capacità di organizzazione davvero eccezionale. E’ vero che spesso in una mamma lavoratrice subentra il senso di colpa, la sensazione di portar via tempo al bambino considerando che poi nella maggior parte dei casi il peso delle responsabilità domestiche è soprattutto sulle spalle delle donne. Sono infatti tuttavia ancora troppo pochi gli uomini che si impegnano a collaborare con la donna in casa. Infatti un modo per aiutare le donne è la condivisione con il partner degli impegni familiari, che non dovrebbe avvenire solo quando la mamma non riesce a portare a termine tutte le attività, ma che dovrebbe essere condiviso sempre. Io mi ritengo una donna davvero fortunata perché sono sempre supportata e appoggiata da mio marito il quale collabora con me in tutto. Sicuramente è anche per questo che riusciamo ad alternarci destreggiandoci tra casa e lavoro armoniosamente e senza particolari stress. Penso comunque che i permessi dei quali ho usufruito e che sono a disposizione di tutte le mamme con un contratto a tempo indeterminato (non conosco altre situazioni contrattuali), quindi cinque mesi di maternità obbligatoria più sei mesi di facoltativa, ti permettono di avere la tranquillità e la serenità di seguire a pieno la crescita del bambino soprattutto nelle prime fasi che sono le più delicate. L’unica cosa che ci si potrebbe impegnare a cambiare è la normativa dell’orario ridotto fino al compimento del primo anno di età del bambino. Infatti credo sia giusto e più lineare prolungare tale orario fino al compimento del terzo anno di età del bambino quindi l’inizio dell’istruzione obbligatoria, pensiero che accomuna la totalità delle madri lavoratrici come me. Convegno TPL -- Milano 24 febbraio 2012 -A Milano presso il Centro Congressi Palazzo Stelline si è svolto un convegno organizzato dalla FILT-CGIL sulla politica industriale, pianificazione territoriale, accessibilità al servizio e buona occupazione del TPL in Lombardia, per analizzare le possibili prospettive a fronte della situazione politico-economica contemporanea. Erano presenti rappresentanti politici lombardi, dirigenti delle aziende di trasporto pubblico e delegati FILT-CGIL. Sulle prospettive e le potenzialità del TPL si è evidenziato un consenso tra le parti: l'efficienza e lo sviluppo integrato dei trasporti nella sua complessità sono il volano per il rilancio dello sviluppo economico e la sostenibilità ambientale. Il problema da affrontare è la possibilità di intervenire liberalizzando questo settore, ordine del giorno della politica governativa. Le parti in questo caso si sono confrontate rispetto alle posizioni assai divergenti: con dati provenienti da altre realtà europee e da studi di macro-economia sembra evidente il fallimento di una liberalizzazione di un servizio pubblico (dati forniti da Rivista Valori); contrariamente, le aziende di trasporto, sebbene a favore, pongono il problema del sostegno economico viste le difficoltà a fare utili da poter reinvestire. Il nocciolo del problema, quindi, si evidenzia nella parte economica: chi contribuisce al TPL? I finanziamenti statali sono sempre più ridotti, gli investimenti infrastrutturali sono in direzione Alta Velocità e il Trasporto Regionale paga il ritardo e le disattenzioni delle politiche dello sviluppo territoriale. Come affrontare questo problema? Ci può essere uno sviluppo del settore senza risorse economiche? Chiara è stata la posizione della FILT-CGIL a queste domande: l'uomo, il lavoro è al centro di questo problema. Le riforme non devono incidere sul costo del lavoro, non bisogna concentrare oltre la produttività con gare al ribasso, il CCNL deve rimanere un caposaldo a cui le aziende di trasporto devono riferirsi per poter avere regole uguali per tutti in un clima di concorrenza chiara e leale. Ad oggi sulla rete ferroviaria italiana circolano quasi 40 aziende di trasporto che hanno bisogno di regole condivise per poter concorrere ad un servizio efficiente, con attenzione sia al mondo del lavoro e che agli utenti del servizio, questi ultimi testimoni di quotidiani disservizi e dello stallo di un asse portante del sistema socio-economico italiano. Questa concorrenza deve fornire valide alternative agli utenti e diritti comuni ai lavoratori. Un percorso apparentemente scontato ma pieno di insidie, dove il rimbalzo delle responsabilità e la mancata chiarezza del raggiungimento degli standard qualitativi sono sotto gli occhi dell'utenza. Una sfida che deve unire tutti: lavoratori e lavoratrici, rappresentanti politici e sindacali, utenti e cittadini comuni, per una sostenibilità di un settore importante e per i diritti dei lavoratori tutti. Red Conformarsi è una grande tentazione (di Marzio Uberti) E così, tra rassegnazione, scoramento, indignazione, la valutazione di rito che sembra ormai accomunare gran parte dei cittadini è la seguente: son tutti uguali, nessuna differenza. Una scorciatoia, un abili, a mio parere pieno di insidie che nella grande confusione che si è ingenerata tra chi ha prodotto lo sfascio e fra quanti hanno visto precipitare il Paese subendone le conseguenze non sembra consentire una lucida ma necessaria analisi per uscire dall’equivoco. Un crescendo che “strano ma vero” è aumentato con l’insediamento del Governo Monti , al quale non ho intenzione di fare sconti, ma che non può d’un tratto rimuovere quanto di negativo ha prodotto il Governo di centro destra nel nostro Paese. Materialismo, egoismo, disuguaglianza e squallore pubblico ed istituzionale sono solo alcune delle questioni che non possono confondere responsabilità precise cavandosela valutando tutti “indistintamente”, come direbbe Totò. In una fase di gravità eccezionale quale quella che stiamo attraversando tra valori e politica ridotti al minimo storico, l’inquietudine e la paura non possono essere vinte con valutazioni affrettate scoprendo solo oggi l’impoverimento sociale e culturale che da anni la CGIL denuncia. La coerenza della nostra Organizzazione è lì a dimostrare che la nostra parte l’abbiamo e la stiamo praticando con continuità. Gli ultimi anni sono stati scanditi da una serie di iniziative, manifestazioni e proteste che per qualità e quantità sono impressionanti. Numeri e partecipazione non sono stati, a quanto pare, sufficienti per coglierne sino in fondo la profondità delle proteste (sempre accompagnate da proposte) se oggi tutti siamo sul potenziale bando degli imputati. In proposito vorrei ricordare l’ultimo, in ordine di tempo, sciopero del trasporto proclamato dalla Filt-Cgil insieme alle categorie del settore, lo scorso primo marzo. Lo sciopero coinvolgeva certamente i dipendenti del settore ma aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, i cittadini e tutti quanti beneficiano ed utilizzano il “trasporto” nel senso più ampio del termine. Rinnovi contrattuali, impoverimento, riduzione del servizio sociale, aumento della precarietà e disoccupazione simboleggiavano una condizione che con gli ulteriori tagli rischia di rendere pesantissima una situazione già grave nel Paese così come nella nostra provincia se solo pensiamo agli autobus ed ai treni. Il rischio di continuare a pagare il prezzo dell’inefficienza del sistema è palese se non interverranno atti politici seri e concreti per rilanciare il sistema del trasporto. Per questo sono importanti il confronto e l’alleanza con i comitati, con i cittadini, con gli utenti per richiamare un’autorevole presenza degli enti locali e territoriali. E’ urgente una loro presa di posizione che sostenga le nostre proposte per modificare, correggere quanto sino ad oggi il Governo non ha voluto accettare. Il primo marzo è alle spalle ma la nostra azione deve continuare cercando di far comprendere che la categoria non è una lobby e che la protesta non può essere confusa con quanto è accaduto negli ultimi tempi nel settore del trasporto. Interessi particolari di nicchia, vere e proprie corporazioni che per anni hanno agito indisturbate sguazzando all’insegna del profitto senza regole per l’accumulo. Questi, senza alcun rispetto, hanno paralizzato il Paese . La Filt-Cgil, granello di una spiaggia di sabbia, non si lascerà tentare. ASTER: NON TUTTE D’ORO LE UOVA CHE LUCCICANO La FILT di Mantova è impegnata a monitorare i cambiamenti in corso in relazione alla gestione dei servizi pubblici locali del Comune capoluogo. Le categorie coinvolte sono molteplici e il valore della confederalità, nella nostra organizzazione, viene percepito concretamente. Da una parte l’attenzione di tutta la CGIL è dedicata alle novità che provengono dall’azione di Governo, dall’altra l’interesse si è focalizzato in merito alle decisioni che devono essere assunte in Consiglio comunale. Risulta chiaro l’intento del legislatore di incentivare le cessioni verso il mercato di interi settori di economia locale, ora gestiti da enti pubblici, con ovvia rilevanza economica. Fino a quì tutto bene: la legge prevede norme ferree, tempistiche certe e tutto quello che serve per svolgere le gare, in modo trasparente affidare al maggior offerente privato il servizio in oggetto di aggiudicazione. Non solo ma la legge prevede pure la possibilità per i comuni come Mantova di costituire società chiamate in house (in casa) a cui affidare direttamente i servizi ritenuti strategici per la gestione del territorio. Ad onore di logica la strategia dovrebbe trovare un equilibrio tra i servizi con scarsa appetibilità economica da parte del mercato e servizi che, generando utili, contribuiscano alla produzione di bilanci obbligatoriamente positivi delle costituite società in house. E quì casca l’asino: manca, a livello locale, una vera e propria visione del problema nel suo insieme, o meglio, l’attenzione pare concentrarsi maggiormente sui servizi redditizi e meno sembra importare dei servizi che un Comune è tenuto a disquisizioni inutili sulle modalità di assegnazione del svolgere per il bene della collettività ma che non servizio, oppure dove costruire, come, quanto, quando generano utili. Per chiarezza, il servizio su cui si sono e in quanto tempo costruire e non da ultimo, sul futuro indirizzati gli interessi è quello della gestione della dei lavoratori oggi impiegati nella gestione della sosta. sosta a raso negli stalli a pagamento; partita che genera Alla FILT di Mantova interessa sapere soprattutto del utili per 1,5 milioni di euro l’anno. E’ li che assessori futuro dei servizi che oggi, grazie ai proventi della intraprendenti e imprenditori del cemento hanno sosta, vengono erogati da Aster per conto del comune: individuato la merce di scambio per la costruzione dei gestione servizio pass, assegnazione case popolari parcheggi in struttura. “tu dai a me l’intera partita della (ufficio ERP), manutenzione dei parcheggi gratuiti, sosta in città per quarant’anni e io costruisco posti auto check point per gli autobus turistici, bicincittà, in centro storico”. La proposta viene da un privato che gestione servizio dell’area camper di Sparafucile, posa ha come scopo di generare utili a fronte di segnaletica verticale. Confidiamo nella completa investimenti, nulla di strano. E non pare scandaloso se comprensione della questione e che si convenga con la controparte dell’affare è rappresentata da un ente noi che non sono tutte d’oro le uova della gallina che pubblico. Attenzione però, bandi chiari…amicizia luccicano. lunga. La stesura di un bando di gara eviterà Pietro Sanguanini componente direttivo provinciale FILT – CGIL Mantova Convocazione Comitato Direttivo Della Camera del Lavoro Territoriale Allargato alla partecipazione dei quadri e dei delegati Martedì 20 marzo 2012 alle ore 9.30 presso Arci TOM piazza Tom Benetollo Mantova “VALORE SINDACATO” 19 – 24 marzo settimana dedicata alla promozione Del tesseramento e al valore dell’adesione alla CGIL Introduce: Massimo Marchini Segretario Generale CGIL Mantova Interverranno: Egidio Berni, Ottorino Mazzanti, Giuseppe Faugiana, Gianni Prendin, Enrico Zerbini, Massimiliano Pedrazzoli La CGIL ha deciso di lanciare nel 2012 una grande campagna nazionale di impegno sul tema della legalità. Sul tema della legalità e giustizia nel segno della Costituzione interverrà: Giovanni Scaglioni Magistrato Conclude: Enrico Panini Segretario CGIL Nazionale MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI – MERCI NONSOLOSINDACATONONSOLOSINDACATONONSOLOSINDACATONONSOLOSINDACATONONSOLOSINDACATONO «La peggior parzialità è il non pronunciarsi. La maggiore ignoranza è il non voler fare. La peggior menzogna è il non esporsi.» (Charles Péguy) Charles Péguy nacque a Orléans nel 1873, nel 1900 fondò i detentore di un pensiero forte e ostinato, una carica religiosa «Cahiers de la Quinzaine»: attorno a questa rivista raccolse nel proprio socialismo. gli spiriti più vivi del suo tempo. La sua era soprattutto una filosofia dell'a zione; Péguy Péguy esercitò il suo spirito di indipendenza intellettuale in chiama "mistica" la complessità dei fattori costitutivi una intensa attività di critico e di polemista, acuto dell'individuo e di un popolo che si meriti tale riconosci sollecitatore di idee e confronti. Schierato si presto con i mento. socialisti all'epoca dell'affare Dreyfus (1895- 1898), se ne Una mistica che persegue la giustizia e la memoria; impegno staccò per civile e ricerca FILT CGIL è anche: avvicinarsi a una incessante della fede specie di cristiana Assistenza per il disbrigo di pratiche di lavoro e della cristianesimo libero, accompagnano la sua pensione (in collaborazione con INCA) fuori dalla chiesa vita. Con il suo ufficiale. Per le sue cristianesimo non Consulenza busta paga e TFR posizioni bigotto Péguy è uno rigidamente morali dei maggiori poeti si troverà isolato della tradizione Tutela legale per difendere i tuoi diritti rispetto ai radicalcattolica francese. socialisti (nell'aprile Il socialista deluso Risposte problematiche del settore di appartenenza 1912 scrive a un scopre il amico della propria cristianesimo ma povertà e senza abbandonare Continui aggiornamenti sulle novità della categoria isolamento). l'originario credo Collocandosi su politico. E' un posizioni militante, anche Diritti genitori antintellettualistiche, quando si considera bergsoniane e vinto, perché «tutto Aggiornamenti direttamente sulla tua E.Mail nazionalistiche, ciò che abbiamo Péguy divenne un difeso arretra sempre oppositore critici e più davanti a una spietato del socialismo ufficiale, «anticlericale e barbarie, davanti a un'incultura crescente, davanti demagogico». Morì in combattimento il 5 settembre 1914 a all'invasione della corruzione politica e socia le», «i vecchi Villeroy [Seine-et- Marne], prima dell'offensiva francese opportunisti si sono corrotti in 15 anni, i radi cali in 15 mesi, della Marna. Péguy scrisse una serie di vasti poemi religiosi: i socialisti in 15 settimane». Il mistero della carità di Jeanne d'Arc (Le mystère de la L'opuscolo La no stragiovinezza (Notre jeunesse, 1910) charité de Jeanne d'Arc, 1910) riprende e rifonde un dramma rappresenta l'elogio dell'impegno spassionato per difendere precedente, Jeanne d'Arc (1897), eroina della fede e della Dreyfus, la sua autodifesa dall'attacco proveniente dai patria, ispiratrice essenziale di Péguy. circoli socialisti che lo accusavano di tradimento, Seguirono il poema Il portico del mistero del la seconda ammonimento contro le varie forme della degrada zione virtù (Le porche du mystére de la deuxième vertu, 1911), politica. La destra reazionaria ha poi cavalcato gli scrit ti poema della speranza, tra le cose migliori della sua sull'identità della Francia, sulla razza e sul ruolo centrale produzione poetica. Il poema Il mistero dei santi innocenti della tradizione nella storia di un popolo che vuol essere (Le my stére des Saints Innocents, 1912). nazione. Poeta limpido ma intrinsecamente difficile, Péguy La serie degli "Arazzi" (Ta pesseries), dedicati a Santa ha adottato nelle sue opere un metro ampio e elementare, e Geneviève (Sainte Geneviève, 1912), Nostra signora (Notre un linguaggio che riproduce insieme la dimensione spoglia Dame, 1913), Eve (1913) che fu il suo ultimo e più del parlato quotidiano e la gravità del colloquio mistico. impegnativo poema. Era un esponente della sinistra, ma red critico rispetto alle degenerazioni della sinistra stessa,