Indice
Il contratto di apprendistato
- Che cos’è
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- Tra formazione e lavoro
- Riforma Biagi. L’apprendistato si fa in tre
- Piemonte: verso un nuovo apprendistato
- Nuove opportunità formative
- Apprendistato: a cosa serve?
- “Ben formati”
- Un “patto” per crescere
- Il tutor aziendale. Chi è e cosa fa
- Quanto vale l’apprendistato?
- Come funziona
- Diritti e doveri per apprendisti e aziende
- Cosa devono fare le aziende
- Il piano formativo
- E se qualcosa non va?
- A chi rivolgersi?
La Provincia di Cuneo aiuta il lavoro
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Che cos’è
Tra Formazione e lavoro
A differenza di uno stage, l’apprendistato è un vero contratto di lavoro:
attualmente l’unico tipo di contratto con cui possono essere assunti i ragazzi che hanno meno di 18 anni. Il
contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a contenuto formativo, pensato cioè per introdurre nel
mercato del lavoro i ragazzi a partire dai 16 anni. Il contratto di apprendistato ha una durata che varia da 18
mesi a 4 anni e può essere utilizzato in tutti i settori produttivi. Alla fine del periodo di apprendistato il
giovane consegue una qualifica professionale, spendibile nel mercato del lavoro. La formazione, svolta in
strutture formative accreditate, gli consentirà di acquisire competenze preziose per il futuro.
Hai almeno 16 anni, e vuoi alternare momenti di lavoro a momenti di formazione esterna
Riforma Biagi. L’apprendistato si fa in tre
all’impresa?
Hai più di 18 e ti piacerebbe intraprendere una qualifica tecnico-professionale o un percorso di
alta formazione?
Hai un’ impresa e vuoi scoprire e coltivare le competenze dei giovani lavoratori assicurandoti
professionalità qualificate?
Vuoi assicurare ai tuoi figli una buona preparazione culturale e professionale, assecondando la
loro propensione verso il mondo del lavoro?
L’apprendistato è un’opportunità per tutti: scoprine tutti i vantaggi.
Esistono tre tipi di contratto di apprendistato, a seconda dell’età degli interessati. Il primo tipo, destinato a
ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni sarebbe dovuto entrare in vigore dopo il completamento della
legge n. 53/2003, ma per il momento restano valide le norme previste dall’articolo 16 della legge
196/1997.
Diamo uno sguardo più attento alle tre tipologie:
- Apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione. E’ l’unica forma di
forma di lavoro possibile tra i 16 e i 18 anni. Con questo contratto possono essere assunti soltanto i
giovani che abbiano già compiuto i 16 anni di età, con l’obbligo di formazione.
- Apprendistato professionalizzante. Rivolto ai giovani tra 18 e 29 anni, dura da 2 a 6 anni a seconda della
qualifica da conseguire. Il fine di questa tipologia di apprendistato è infatti il raggiungimento di una
qualificazione professionale, attraverso la formazione e il parallelo approfondimento pratico, di tipo tecnicoprofessionale.
- Apprendistato per l’acquisizione di un diploma o percorsi di alta formazione. Sempre rivolto ai
giovani tra i 18 e i 29 anni. Ha come obiettivo il conseguimento di un titolo di studio di livello secondario,
di livello universitario e dell’alta formazione, nonché di specializzazione tecnica superiore.
Questa forma di apprendistato è ancora in via di sperimentazione.
Piemonte: verso un nuovo apprendistato
Legare più strettamente l’apprendistato all’acquisizione di un diploma o a percorsi di alta formazione:
questo l’obiettivo della Regione Piemonte, con un programma di sperimentazione legato all’attuazione del
decreto legislativo n.276/2003. I risultati della sperimentazione dell’alto apprendistato sono stati presentati
nel mese di marzo 2007: 224 apprendisti coinvolti e 94 aziende, con il coinvolgimento di sedici master, un
corso di laurea specialistica e di tutti gli atenei piemontesi. La Regione Piemonte ha emanato poi la legge
regionale n. 2 del 26 gennaio 2007, Disciplina degli aspetti formativi del contratto di apprendistato. La legge
stabilisce tre categorie di apprendistato: quello rivolto a giovani e adolescenti con obbligo di formazione,
quello professionalizzante rivolto ai giovani fra i 18 e i 29 anni, e infine quello per l’acquisizione di un diploma
o per percorsi di alta formazione. Dal momento in cui i provvedimenti attuativi della Legge saranno definiti,
verranno anche indicate le modalità a cui i vari soggetti dovranno attenersi.
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Nuove opportunità formative
Col nuovo obbligo di istruzione, introdotto dalla finanziaria 2007, l’apprendistato è diventato una delle
modalità per assolvere l’obbligo formativo e può partire dai 16 anni di età. Terminato il primo ciclo di
istruzione (cioè dopo aver superato l’esame di terza media), il giovane, in attesa della riforma del secondo
ciclo, dovrà frequentare per due anni un liceo, un istituto tecnico o un corso di formazione professionale.
Compiuti i 16 anni, se preferisce un inserimento immediato nel modo del lavoro, può scegliere il
contratto di apprendistato. La formazione, nell’ambito del contratto di apprendistato, si divide in:
- Attività formativa finalizzata all’acquisizione di competenze di base e trasversali.
- Attività formativa finalizzata all’acquisizione di competenze professionalizzanti di tipo tecnico-scientifico e
operativo.
Queste attività formative sono poi descritte, per competenze, nel Piano formativo individuale (Pfi).
Dopo l’esame di terza media: i percorsi possibili
DOPO L’ESAME DI TERZA MEDIA
Secondo il ciclo di istruzione
(licei. istituti tecnici, istituti
professionali)
Formazione professionale
Percorsi triennali integrati di
istruzione e formazione
2.Una formazione esterna, svolta durante l’orario di lavoro in strutture formative esterne all’azienda
appositamente accreditate o interne se l’azienda è abilitata. Per chi ha meno di 18 anni la durata minima della
“formazione esterna” è di 240 ore all’anno, 120 invece per chi ha più di 18 anni.
La formazione esterna prevede che non meno del 35% (ca. 84 ore) del monte ore complessivo sia
dedicato a insegnamenti trasversali (conoscenze relazionali, nozioni di organizzazione, di gestione e di
economia aziendale, normativa sul rapporto di lavoro e sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ecc.) e
le ore rimanenti (ca. 36 ore) a insegnamenti professionalizzanti, volti a far acquisire le competenze di tipo
tecnico-operativo in relazione alle diverse figure professionali.
Nel caso delle 240 ore le ulteriori 120 ore di formazione riservate agli apprendisti minori verranno dedicate
allo sviluppo delle competenze linguistiche (lingua italiana e una lingua straniera), matematiche e
informatiche. E’ un tutor a seguire l’apprendista, per tutto il periodo di apprendistato.
Si tratta di un lavoratore dell’azienda appositamente formato, che ha il compito di far comprendere meglio
all’apprendista il funzionamento dell’azienda e svolgere al meglio i compiti che gli sono assegnati. Il tutor,
inoltre, si occupa di curare l’integrazione tra la formazione interna all’azienda e quella esterna. Questa figura
deve essere in possesso di specifici requisiti e competenze per sostenere e accompagnare il percorso di
qualificazione dell’apprendista sul lavoro.
La formazione del tutor aziendale, finalizzata all’acquisizione delle competenze necessarie, si svolge, di
norma, in auto-apprendimento. Sul sito della Regione Piemonte (www.collegamenti.org/formazionetutor) è
disponibile un apposito applicativo informatico che consente al tutor aziendale di acquisire e attestare una
specifica formazione.
Un “patto” per crescere
a 16 anni
oppure
Continuare
il percorso
formativo scolastico
Apprendistato
All’inizio di ogni periodo di apprendistato deve essere stabilito un patto formativo, da parte dell’apprendista,
dell’impresa e dell’ente formativo. E’ tramite questo strumento che vengono definite: tappe formative,
obiettivi e conoscenze che l’apprendista dovrà acquisire, durante il periodo di apprendistato.
Tutor aziendale
Apprendista
Struttura formativa
Apprendistato: a cosa serve?
“Ben Formati”
Aggiornare continuamente le proprie competenze professionali è fondamentale, in un mondo del lavoro
dinamico e in continuo cambiamento. Ecco perché l’apprendistato, offrendo l’opportunità di imparare un
mestiere e donando conoscenze effettive per affrontare il mondo del lavoro, è molto importante.
Con il contratto di apprendistato, l’apprendista riceve due tipi di formazione:
1.Una formazione interna all’azienda, che viene impartita sul luogo di lavoro con l’ausilio di un tutor aziendale.
Questo tipo di formazione on the job serve per far acquisire all’apprendista le abilità professionali richieste
dal lavoro che sta svolgendo.
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PATTO
FORMATIVO
In pratica, le ore dedicate alla formazione esterna serviranno all’apprendista per:
- Acquisire competenze tecnico-professionali.
- Acquisire competenze organizzative e relazionali.
- Conoscere le regole sulla sicurezza del lavoro.
- Accrescere le competenze di base: in particolare quelle linguistiche, matematiche e informatiche.
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Come funziona
Il tutor aziendale. Chi è e cosa fa.
Come già accennato, l’apprendista deve essere sempre affiancato da un tutor che presiede alla sua
formazione. Il datore di lavoro deve nominare uno o più tutor aziendali; ciascuno di essi può affiancare al
massimo 5 apprendisti. I nomi dei tutor vanno comunicati alla Regione Piemonte. Il tutor aziendale è un
lavoratore qualificato designato dall’impresa. I requisiti necessari sono:
- Possedere un livello di inquadramento contrattuale pari o superiore a quello che l’apprendista conseguirà
alla fine del periodo di apprendistato.
- Svolgere attività lavorative coerenti con quelle dell’apprendista.
- Possedere almeno tre anni di esperienza lavorativa (eccetto il caso in cui non siano presenti in azienda
lavoratori in possesso di tale caratteristica).
Se l’impresa ha meno di 15 dipendenti la figura di tutor può essere ricoperta anche dal titolare dell’impresa
stessa o da un socio. Nel caso di imprese artigiane, la figura può essere ricoperta anche dal titolare dell’impresa
stessa, da un socio o da un familiare coadiuvante. All’avvio delle iniziative di formazione esterna predisposte
dalla Regione, i tutor sono tenuti a partecipare ad almeno un corso di durata non inferiore a 8 ore.
Le funzioni del tutor aziendale sono:
- Affiancare l’apprendista durante il periodo di apprendistato.
- Trasmettere le competenze necessarie all’esercizio delle attività lavorative.
- Favorire l’integrazione tra le iniziative formative esterne all’azienda e la formazione sul luogo di lavoro
- Collaborare con la struttura di formazione esterna all’azienda allo scopo di valorizzare il percorso di
apprendimento.
- Esprimere le proprie valutazioni sulle competenze acquisite dall’apprendista ai fini dell’attestazione da
parte del datore di lavoro.
Quanto vale l’apprendistato?
L’apprendistato si conclude con una qualifica spendibile nel mercato del lavoro, esattamente come un
corso di formazione professionale. L’esperienza di apprendistato rappresenta un efficace compromesso
fra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro, essendo un contratto a contenuto formativo, che consente
all’apprendista di imparare un mestiere, ma anche di assolvere l’obbligo di istruzione. Le conoscenze e
competenze acquisite nelle ore di formazione esterna sono certificate, e hanno valore di credito formativo,
in modo da facilitare l’eventuale rientro del giovane nel mondo dell’istruzione.Se il datore di lavoro allo
scadere del contratto non recede, questo si trasforma automaticamente in contratto a tempo
indeterminato.
APPRENDISTATO
Diritti e doveri per apprendisti e aziende
Sia gli apprendisti, che le aziende hanno una serie di diritti e regole alle quali attenersi. Osserviamo da vicino quali:
Gli apprendisti:
Gli apprendisti hanno l’obbligo di:
- Apprendere gli insegnamenti impartiti (in azienda).
- Eseguire diligentemente i compiti affidati e comportarsi correttamente con gli altri componenti del
personale
- Frequentare regolarmente i corsi di formazione esterna.
- Rispettare le norme contrattuali e l’orario di lavoro.
Gli apprendisti hanno il diritto di:
- Godere di un periodo di ferie e di ricevere con periodicità la retribuzione e la gratifica natalizia.
- Ricevere tutele in caso di un’eventuale malattia o una possibile maternità.
- Non essere adibiti al lavoro notturno, se si ha meno di 18 anni
- Ricevere un preavviso in caso di licenziamento; se l’azienda non comunica il recesso hanno diritto alla
trasformazione del contratto di apprendistato in un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Le aziende:
Le aziende possono assumere un numero limitato di apprendisti. In particolare:
- Se le aziende non hanno alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati (oppure ne hanno
meno di tre) possono assumere un numero massimo di tre apprendisti.
- Le altre aziende possono assumere un numero di apprendisti non superiore al numero di lavoratori
qualificati o specializzati alle loro dipendenze.
Le aziende godono di agevolazioni contributive per tutta la durata del contratto di apprendistato, estese fino
a un anno dopo l’eventuale trasformazione del rapporto in assunzione a tempo indeterminato. Tali
agevolazioni sono subordinate all’effettiva partecipazione degli apprendisti ai corsi di formazione esterna.
Cosa devono fare le aziende
Per avviare un contratto di apprendistato l’azienda deve:
Proseguire il lavoro nella
stessa azienda con un contratto
a tempo indeterminato
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Cercare un nuovo lavoro come
lavoratore qualificato
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Rientrare nel sistema
dell’istruzione grazie ai crediti
formativi
- Comunicare i dati dell’apprendista presso i competenti Centri per l’Impiego, il giorno prima dell’assunzione
attraverso il sistema di Comunicazioni On line. Il sistema on line evidenzia formalmente sul monitor l’offerta
formativa all’impresa.
Gli uffici provinciali, a seguito dell’avvenuta trasmissione dei dati dell’apprendista, comunicheranno poi
formalmente l’offerta formativa all’impresa.
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- Provvedere entro 30 giorni dall’avviamento a iscrivere l’apprendista a uno dei percorsi di formazione
esterna presenti sul Catalogo provinciale, consegnando all’Agenzia formativa/Ats il modello di preiscrizione compilato in modo chiaro e completo. È possibile consultare il catalogo anche sul sito delle
Provincia di Cuneo all’indirizzo
www.provincia.cuneo.it/servizi_alla_persona/formazione_professionale/area_aziende/catalogo/index.jsp
Per ulteriori informazioni utili sull’argomento, rimandiamo alla documento
www.regione.piemonte.it/formaz/apprend/dwd/piano.pdf
- Tenere agli atti la relativa certificazione che attesta l’avvenuta iscrizione in nome e per conto dell’Amministrazione
provinciale, rilasciata dal soggetto attuatore. Qualora l’Agenzia formativa/Ats non proceda con l’avvio delle
attività, dovrà darne comunicazione all’impresa interessata. In questo caso, entro i 30 giorni successivi,
l’impresa provvederà alla preiscrizione dell’apprendista presso una nuova Agenzia formativa/Associazione
temporaneadiscopo(Ats), avvalendosi del supporto dei competenti uffici provinciali.
Spesso l’inserimento nel mondo del lavoro può presentare qualche difficoltà. Si tratti di difficoltà ambientali
(l’azienda rappresenta un mondo estraneo per un giovane appena uscito dalla scuola) o di difficoltà oggettive di
apprendimento dei compiti e delle mansioni, è comunque importante che il giovane abbia tutto il sostegno
necessario per superare la delicata fase dell’inserimento o, eventualmente, per ritornare sui propri passi.
Il punto di riferimento, per ogni tipo di problema, è sicuramente il tutor aziendale, che rappresenta dell’apprendista
presso l’azienda. Altrimenti ci si può rivolgere al Centro per l’Impiego, dove degli addetti saranno gratuitamente a
disposizione per aiutare il giovane nella risoluzione dei dubbi e per guidarlo in un percorso di orientamento.
Potrebbe anche succedere che il lavoro verso cui l’apprendista è stato avviato non risulti idoneo, oppure che il
giovane decida di voler rientrare nel sistema dell’istruzione. Gli operatori dei Centri per l’impiego sono lì proprio
per accompagnare il giovane nella scelta. Grazie ai colloqui con gli operatori, dopo avere messo a fuoco le
attitudini e gli interessi del giovane, è possibile analizzare le diverse strade che possono portare al traguardo
desiderato. Il contratto di apprendistato viene interrotto prima della scadenza? Nessun problema: la frequenza
alle attività formative esterne verrà comunque certificata come credito formativo.
- Esigere la certificazione di avvenuta prescrizione (che dura l’intero periodo di lavoro) per ogni annualità di
contratto, con le stesse modalità della prima prescrizione. È facoltà dell’azienda iscrivere l’apprendista, per
l’annualità formativa successiva a quella frequentata, presso una nuova Agenzia formativa/Ats. In questo caso
l’azienda dovrà procedere alla cancellazione dell’apprendista dall’elenco della precedente Agenzia.
- Stipulare il “patto formativo” fra il tutor aziendale, l’apprendista e il soggetto attuatore (Agenzie Formative e Ats),
prima dell’avvio delle attività formative. Come già accennato, il “patto” definisce il percorso formativo
dell’apprendista.
E se qualcosa non va?
Il piano formativo
Il contratto di apprendistato deve essere accompagnato dal piano formativo individuale (Pfi) dell’apprendista,
ovvero dal documento che definisce il suo percorso formativo. Sul sito della Regione è presente un modello
on line da utilizzare da parte dell’impresa. Una prima parte del piano formativo raccoglie i dati dell’azienda, del
tutore e quelli dell’apprendista con il suo passato professionale e formativo. La seconda parte è dedicata
all’identificazione del percorso formativo che svolgerà l’apprendista.
Possono compilare il piano formativo individuale:
- Il legale rappresentante dell’impresa.
- Un delegato responsabile.
- Il delegato Pfi.
- Il tutore aziendale dichiarato nella comunicazione di assunzione dell’apprendista.
A chi rivolgersi?
Chi vuole cercare lavoro come apprendista può valutare le offerte disponibili contattando i Centri per l’impiego
della Provincia di Cuneo. I Centri per l’impiego hanno il compito di supportare i giovani che non intendono
completare il loro percorso formativo nella scuola o nella formazione professionale attraverso iniziative di
orientamento e supporto alla scelta.
Qualora l’apprendistato risulti una soluzione possibile, i Centri per l’impiego o il giovane direttamente, si
attiveranno per cercare opportune offerte di lavoro presso le aziende. Se non si trovano offerte di lavoro
adeguate invece, potranno comunque essere proposti percorsi di tirocinio.
Per la compilazione del piano formativo bisogna:
- Confrontarsi con l’apprendista per renderlo consapevole del percorso che dovrà seguire.
- Raccogliere le informazioni e i bisogni che può esprimere.
- Tenere in considerazione la qualifica e il livello che dovrà raggiungere il nuovo assunto e quindi le
competenze richieste.
Per la compilazione del piano formativo individuale è possibile accedere alla procedura Compilazione del Pfi
mediante il certificato digitale utilizzato per l’accesso al servizio Gestione on line comunicazioni obbligatorie.
È sufficiente collegarsi alla pagina www.sistemapiemonte.it/lavoro/GeCo/index.shtml .
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Gli indirizzi e i recapiti dei Centri per l’impiego della Provincia di Cuneo:
Centro per l’Impiego di Alba
via Acqui 15, Alba
tel. 0173 440290 fax 0173 366550
e-mail: [email protected]
Sportello di Bra
via Vittorio Veneto 14b, Bra
tel. 0172 412226 fax 0142 433215
e-mail: [email protected]
Centro per l’Impiego di Cuneo
corso Brunet 13, Cuneo
tel. 0171 698249 fax 0171 453469
e-mail: [email protected]
Inoltre, è possibile utilizzare tutte le informazioni presenti nei seguenti siti web:
Orientamento
www.orientamento.provincia.cuneo.it
È il sito realizzato dalla Provincia di Cuneo in supporto all’orientamento dei giovani. Sul sito è possibile
trovare informazioni per:
- Orientarsi fra le novità del mondo della scuola e scegliere tra le diverse opportunità di istruzione e
formazione professionale.
- Comprendere come è cambiato il mercato del lavoro.
- Conoscere il sistema della formazione della Provincia di Cuneo e contattare i diversi referenti.
- Conoscere l’economia provinciale e i profili professionali più richiesti dalle imprese della Provincia di
Cuneo.
- Sapere a chi chiedere aiuto per scegliere il percorso formativo o lavorativo più adatto alle proprie
attitudini e ai propri interessi.
Progetto Apprendistato
Centro per l’Impiego di Fossano-Savigliano
via Matteotti 1, Fossano
tel. 0172 695478 fax 0172 657280
[email protected]
Sportello di Savigliano
corso Roma 111, Savigliano
tel. 0172 712349 fax 0142 375456
e-mail: [email protected]
www.regione.piemonte.it/formaz/apprend
È il sito di riferimento della Regione Piemonte in supporto ad apprendisti e tutor aziendali per fornire:
- Informazioni e aggiornamenti sulle ultime novità a livello locale e nazionale.
- Una ricca banca dati di documenti, tra cui l’autocertificazione della capacità formativa dell’impresa,
il piano formativo individuale, il repertorio regionale dei profili formativi per l’apprendistato.
- La principale normativa di riferimento, regionale e nazionale.
- Un percorso completo di formazione del tutor aziendale.
Centro per l’Impiego di Mondovì-Ceva
corso Statuto 13, Mondovì
tel. 0174 42305 fax 0174 567068
e-mail: [email protected]
Sportello di Ceva
via XX Settembre 11, Ceva
tel. 0174 701161 fax 0174 708651
e-mail: [email protected]
Centro per l’Impiego di Saluzzo
Regione Ruata Re 10, Saluzzo
tel. 0175 42732 fax 0175 476390
e-mail: [email protected]
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Provincia di Cuneo
via XX Settembre 48
12100 Cuneo
tel. 0171 445855
Coordinamento editoriale
Antonio Monaco
Redazione
Andrea Costanzo e Katia Bonchi
Grafica e stampa
PomilioBlumm
Redazione e impaginazione
PomilioBlumm
© 2008 by Provincia di Cuneo
Prima edizione: aprile 2008
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La menzione, all’interno della pubblicazione, di società o di prodotti non implica necessariamente
che essi siano appoggiati o preferiti ad altri, di simile o analoga natura, non citati nel volume.
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