Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Il MiBAC al servizio dei cittadini FORUM P.A. Il Forum della Pubblica Amministrazione Roma, 16 - 19 maggio 2012 Nuova Fiera di Roma Il MiBAC al servizio dei cittadini FORUM P.A. Il Forum della Pubblica Amministrazione Roma 16 – 19 maggio 2012 Nuova Fiera di Roma Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Direttore Generale Mario Resca Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Direttore del Servizio Mario Andrea Ettorre Roma, 16 - 19 maggio 2012 Progettazione e realizzazione stand, opuscolo, materiali grafici Organizzazione convegni e incontri allo stand a cura di Antonella Mosca Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Massimo Gatti, Cinzia Raffio, Maria Siciliano, Massimo Spadoni Rapporti con i media Vassili Casula Comunicazione multimediale Francesca Lo Forte Supporto operativo allo stand Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano www.valorizzazione.beniculturali.it SOMMARIO Presentazione Mario Resca “Minicifre della cultura”: per una lettura sintetica e trasversale dell’offerta e della domanda di cultura in Italia ........................................................................7 Adelaide Maresca Compagna I portali tematici nel Sistema Archivistico Nazionale (SAN): un approccio tematico all’informazione ..................................................................9 Mauro Tosti Croce Conoscere per condividere: dalla carta alle reti informative al Sistema Archivistico Nazionale ........................................................................12 Marina Giannetto Il Portale della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore per la Valorizzazione della Via Francigena ................................16 Alfredo Esposito, Adriana Martinoli Il portale delle biblioteche in rete. Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane www.internetculturale.it ................................................21 Laura Ciancio CulturaItalia (www.culturaitalia.it) ........................................................................23 Sara Di Giorgio I progetti europei ................................................................................................25 Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili................................................................27 Maschere e Paesaggi ..........................................................................................30 Isabella Cianfarani La Pubblica Amministrazione per la pubblicizzazione e l’ammodernamento dei Musei: l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ..............................................33 Francesco Floccia, Paolo Maria Guarrera I Servizi Educativi del Museo e del Territorio ........................................................36 Vademecum della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo ......................................................................38 Il patrimonio culturale della Basilicata. Forme innovative di partecipazione e promozione ................................................48 Attilio Maurano, Elvira Pica Catasto Onciario ................................................................................................53 I “caruselli”: elemento costruttivo tipico dell’edilizia storica calabrese ..................54 Caterina Gattuso Dematerializzazione dei procedimenti di verifica legati all’attività di tutela paesaggistica e architettonica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino ................................58 Giovanni Villani Trasparenza – Linee Guida Sui Siti Internet, Adempimenti ....................................63 Annamaria Abbamonte Il SITAR uno strumento della pubblica amministrazione per la governance del territorio ..........................................................................66 Mirella Serlorenzi La raccolta cartografica ......................................................................................68 Roberto Santamaria Colombo/Colón - Un uomo tra vecchio e nuovo mondo ........................................70 Roberto Santamaria L’arte a portata di “click”, un’opportunità per i nuovi “viaggiatori”: il progetto “MuseiD-Italia” ..................................................................................71 Manuela Rossi Cultura e turismo, opportunità reciproche ............................................................75 Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Esempi di ‘buone pratiche’: Accordi e Convenzioni stipulate dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale ............................79 Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Presentazione del DVD “L’energia dell’acqua” ......................................................81 Antonietta Santilli I Tempi del Sacro. Testimonianze della religiosità nel Sannio attraverso i secoli ......83 a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Molise e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise Il sistema informativo integrato della Soprintendenza Archivistica per la Puglia ......85 Carla Palma Al suono della campanella - Frammenti di vita scolastica in Maremma dalle origini sino al ‘900 ......................................................................................87 Maddalena Corti, Fiorenza Gemini Il risorgimento in Maremma. Fatti e personaggi ....................................................89 Maddalena Corti, Fiorenza Gemini L’Archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di Livorno ............................90 Gloria Mazzi, Daniela Tazzi Progetto: l‘Archivio di Stato di Lucca attraverso il QR Code....................................93 Elisabetta Piccioni, Marina Brogi Nuovo sito web della SBSAE di Siena e Grosseto ................................................95 Maria Mangiavacchi Guida digitale del Museo Nazionale dell’Umbria ..................................................97 Marco Saioni Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia del Veneto (CEMA) ......................99 Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto Il Contact Center del MiBAC ..............................................................................101 CCTPC - Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ..............................102 Il Consiglio d'Europa e la valorizzazione del patrimonio culturale europeo attraverso le sue principali Convenzioni culturali ed il programma degli Itinerari culturali europei ..........................................................................107 INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa ..................................................................................112 IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE percorsi condivisi ALTAIR 4 - Rome MVR ......................................................................................118 ARTCHIVIUM - Progetto nazionale i-MiBAC. La nascita dello smARTphone ..........120 ARTCHIVIUM - 150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni ..................................122 ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC CINEMA. I grandi Festival e il cineturismo. ........123 CENTRICA -Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® ..........................................125 GOOGLE - Progetto Arte ..................................................................................127 HERITY INTERNATINAL - Qualità e Innovazione per il Patrimonio Culturale Certificazione Internazionale Herity per Pompei ..................................................131 ILLUSIONETWORK - Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo ..........................133 Fabrizio Terranova PARALLELO - “Musei di Firenze” ......................................................................136 App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C. Digital Technology......................................138 SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH ................................................141 SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Il laboratorio mobile ......................................145 SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Il Progetto Archeostar....................................146 Sperimentazione congiunta DGV del MiBAC e dipartimento DIAEE dell’Università SAPIENZA di Roma SPAZIOE VISIVO - Olivia ed Hendrik. Due anime una passione ............................149 TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le guide multimediali ......................................................................................151 TUELV - Iuvanum in Realtà Virtuale Aumentata - Guida turistica multimediale ......153 UNICITY - La Tuscia Farnese ............................................................................154 Il MiBAC al servizio dei cittadini a cadenza annuale del FORUM P.A. è un’ opportunità da non perdere, sia perché è una straordinaria occasione di “contatto” tra i diversi soggetti protagonisti della scena amministrativa del Paese (cittadini, amministrazioni pubbliche centrali e locali, aziende) sia perché induce la singola amministrazione a riflettere sulla propria missione e sull’organizzazione, a rileggere i percorsi progettuali ma anche le singole attività secondo un’ottica che di anno in anno può cambiare ma che mantiene fede all’assunto fondamentale di porre il cittadino al centro dell’interesse. Il soddisfacimento della domanda di efficienza e di efficacia, insomma di qualità, dei servizi pubblici e amministrativi in senso lato rappresenta un obiettivo fondamentale da raggiungere. I progetti del MiBAC presentati quest’anno trattano tematiche e concetti sempre più discussi negli ultimi anni come qualità dei servizi per rendere più “facile” la vita a cittadini ed imprese, buona gestione e scambio di buone pratiche per la lotta agli sprechi, interoperabilità e cooperazione applicativa basata sull’uso intelligente delle nuove tecnologie, progettualità territoriale che contribuisce a costruire una rete di maggiore competitività dell’intero sistema-paese, comunicazione pubblica per rafforzare il rapporto tra cittadini ed istituzioni, risorse umane indipendenti, competenti e qualificate, ma soprattutto motivate dal bene comune. Non sembra di poco rilievo il fatto che, pur in situazioni di bilancio oggettivamente difficili, nell’Amministrazione dei beni culturali la spinta ad ammodernare l’erogazione dei servizi amministrativi sia stata negli ultimi anni tanto dinamica e vitale. Le numerose iniziative messe in atto in ambito sia centrale che territoriale sono i segnali di una capacità di cogliere la domanda di maggiore efficienza che viene dal mondo dei cittadini e delle imprese. L’erogazione dei servizi amministrativi, nel caso del MiBAC, è strettamente connessa a quella dei servizi culturali, che oltre a tante altre connotazioni hanno anche quella di essere veri e propri servizi pubblici. Non è un caso che la tematica della qualità dei servizi sia stata posta al centro non solo della riflessione delle strutture del MiBAC, ma anche della realizzazione di progetti e, in via preliminare, dell’adeguamento normativo. Si può quindi considerare ormai in via di positivo compimento quel vasto processo di modernizzazione che il legislatore aveva voluto indicare come obiettivo del MiBAC, nella riforma organizzativa del 2004: • allineare tutte le strutture, centrali e territoriali, a standard lavorativi innovativi, mediante l’uso massiccio delle nuove tecnologie, con l’obiettivo della semplificazione amministrativa, del risparmio di risorse umane e materiali, della trasparenza nei confronti del cittadino. Quindi un’amministrazione vicina ai cittadini, che eroga servizi di qualità e che, attraverso una maggiore efficienza, è anche più autorevole e più efficace nell’esercizio delle funzioni istituzionali di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio; L • far conoscere sul territorio le iniziative ed i servizi offerti globalmente (patrimonio e attività culturali) e rendere disponibili tutte le informazioni culturali attualmente poco accessibili o del tutto sconosciute. La comunicazione e l’informazione quindi sono viste quali componenti strategiche per il raggiungimento della missione istituzionale, con la consapevolezza che informare vuol dire tutelare, conservare e rendere fruibile un patrimonio comune a tutti rappresentato dai beni e anche dalle attività culturali; • dare la possibilità di accedere ai servizi on-line ai cittadini, rendendo concreto il diritto sancito dal Codice della P.A. digitale; • valorizzare al massimo il capitale umano, operando nell’ambito della formazione continua, utilizzando le tecniche più moderne, ma anche perseguendo l’obiettivo di realizzare modalità lavorative più rispondenti ai bisogni e alle aspettative. D’altra parte, l’aggravarsi della crisi, la precarietà del futuro individuale e collettivo, la sempre più debole speranza di un’uscita a breve dal tunnel pongono certamente l’Amministrazione pubblica di fronte a vecchi e nuovi nodi con una crescente responsabilità. Se questo è certamente vero, appare sempre più evidente, però, che il modo più efficace per superare questa fase estremamente critica sia agire nella direzione di una grande apertura delle pubbliche amministrazioni verso il mondo del privato in grado di dare un importante contributo all’innovazione e all’economia imprenditoriale del Paese. Mario Resca Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale SEGRETARIATO GENERALE Servizio I - Coordinamento e Studi “Minicifre della cultura”: per una lettura sintetica e trasversale dell’offerta e della domanda di cultura in Italia Adelaide Maresca Compagna Rappresentare con dati quantitativi, e non solo descrittivi, il patrimonio culturale nazionale, le attività del Ministero (e degli altri soggetti attivi nel settore), le risorse finanziarie e umane disponibili, la frequentazione dei siti e degli eventi, l’utilizzazione dei servizi costituisce un’esigenza sempre più avvertita a livello nazionale e internazionale e un obiettivo al quale la nostra Amministrazione cerca di rispondere da tempo, sia pure con diversi livelli di approfondimento e di diffusione. Le numerose tabelle relative a Musei, monumenti, aree archeologiche, Biblioteche e Archivi di Stato, elaborate e pubblicate dall’Ufficio di Statistica sulla base dei dati raccolti presso gli istituti periferici, costituisce di per sé un risultato consistente. Altre banche dati, gestite dalle Direzioni generali, dagli Istituti centrali, dal Segretariato raccolgono preziose informazioni sulla catalogazione, sulla tutela, sui prestiti, sulla sicurezza, sul personale ma sono state create, com’è naturale, soprattutto per soddisfare esigenze amministrative e i dati che contengono non sono sempre consultabili dall’esterno o, quando lo sono, non sono facilmente interpretabili dai “non addetti ai lavori”. Il progetto impostato nel 2009 dal Servizio I del Segretariato - anche su sollecitazione del Comitato tecnico-scientifico “Economia della Cultura” allora presieduto dal professor Walter Santagata – e realizzato con continuità in questi ultimi tre anni, tende quindi ad offrire, in modo semplice e sintetico, in un opuscolo leggero di sole trentadue pagine, uno spaccato della cultura in Italia. Gli elementi caratteristici della pubblicazione dal titolo Minicifre della Cultura sono i seguenti: • La prospettiva in cui ci si è posti nel presentare i dati è quella del lettore (ricercatore, operatore, amministratore o semplice cittadino), piuttosto che dell’Amministrazione e della sua organizzazione, anche se naturalmente ci si sforza di mettere in rilievo la consistenza del patrimonio gestito dal MiBAC, le attività istituzionali, le iniziative, l’impegno finanziario da esso sostenuto. Questo approccio sacrifica in qualche modo la presenza istituzionale dei singoli uffici (citati sommariamente fra le fonti) e semplifica talvolta argomenti che avrebbero bisogno di maggiori dettagli, ma rende più agile la consultazione. • La nozione di cultura cui si è fatto riferimento è più ampia di quella tradizionale e comprende le industrie culturali: editoria e cinema (che rientrano a pieno titolo tra i campi d’azione del Ministero), produzione discografica, radio e televisione, design, moda, enogastronomia. Una pagina è dedicata anche all’accesso e all’utilizzo di internet, veicolo importante di diffusione culturale. • Un’attenzione particolare è riservata alla partecipazione, alla condi- Segretariato Generale Segretario Generale: Antonia Pasqua Recchia Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232002/2433 Fax 06 67232705 [email protected] Servizio I Coordinamento e Studi Direttore: Gianni Bonazzi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232546 Fax 06 67232547 [email protected] www.ufficiostudi.beniculturali.it 7 visione della cultura, vista da due angolazioni: da una parte la misurazione quantitativa dell’utenza, con riferimento agli effettivi frequentatori degli istituti e luoghi della cultura, delle mostre, degli spettacoli o agli acquirenti di libri e giornali; dall’altra la percentuale di italiani che accedono a “consumi culturali”, rilevati nelle indagini multiscopo dell’Istat effettuate su un campione significativo di famiglie italiane. • I dati raccolti, per ciascun anno, sono attinti prevalentemente da fonti edite, pubbliche o private (Istat, siti di Ministeri, Siae, Aie, Fieg, Anica, Acri), o sono stati forniti direttamente dalle direzioni generali e dagli istituti del MiBAC, che hanno collaborato generosamente all’iniziativa. In pochi casi, con riferimento al successo di iniziative espositive, editoriali, cinematografiche, si è fatto ricorso a dati forniti dagli stessi soggetti organizzatori o pubblicati da enti di ricerca privati e testate giornalistiche specialistiche. • La pubblicazione in lingua inglese, scaricabile così come la versione italiana in formato pdf dal sito www.ufficiostudi.beniculturali.it, consente una diffusione internazionale dei dati raccolti. Il lavoro svolto presenta ampi margini di integrazione, ma consente fin d’ora di acquisire un quadro conoscitivo di base sulla ricchezza e la varietà dell’offerta culturale nazionale e sull’impegno delle istituzioni pubbliche nel nostro Paese. 8 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI I portali tematici nel Sistema Archivistico Nazionale (SAN): un approccio tematico all’informazione Mauro Tosti Croce I Portali temaici, presenti all'interno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN) rispondono a una finalità eminentemente divulgativa: consentire a un ampio pubblico di utenti di accedere sul web a un ricco patrimonio archivistico, costituito da una pluralità di fonti (documentali, iconografiche, fotografiche, audiovisive) inerenti uno specifico tema. I Portali mettono pertanto a disposizione non solo le descrizioni archivistiche, ma anche una serie di informazioni aggregate intorno a diverse sezioni (quali, ad esempio, Protagonisti, Cronologia, Percorsi, Galleria multimediale). che costituiscono la necessaria cornice per avvicinare i non specialisti all'universo archivistico e per far comprendere diffusamente l'importanza della fonte archivistica per la ricerca storica. Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Portale degli archivi d’impresa www.imprese.san.beniculturali.it Il Portale degli archivi d’impresa, inaugurato il 24 giugno 2011 presso l’Archivio centrale dello Stato, intende favorire l’accesso al ricco patrimonio di fonti documentarie (testuali, fotografiche, sonore e audiovisive) prodotte dalle imprese italiane, conservate sia presso gli Archivi di Stato che presso enti pubblici e privati. Il portale consente inoltre di ripercorrere la storia industriale italiana attraverso sezioni dedicate a biografie di imprenditori e a cronologie a livello nazionale e territoriale, realizzate da un’équipe di docenti della Bocconi e illustrate da materiali audiovisivi provenienti in prevalenza dagli archivi storici delle grandi, medie e piccole imprese italiane. Dal Portale si può accedere ad una web TV (ricca di oltre 500 film) sul cinema d’impresa Cinemaimpresa.tv, esito di una convenzione con il Centro sperimentale di cinematografia-Archivio nazionale cinema d’impresa di Ivrea. Portale degli archivi della moda www.moda.san.beniculturali.it Il Portale degli archivi della moda è stato inaugurato il 14 novembre 2011 presso l’Archivio di Stato di Roma e contiene i dati provenienti dai censimenti realizzati in varie regioni sotto il coordinamento delle rispettive Soprintendenze archivistiche, a cui si affianca la catalogazione e digitalizzazione di alcuni prodotti (abiti, calzature, accessori) conservati presso gli archivi di alcune tra le più importanti Case di moda del nostra paese, diventate i partner del progetto. Attraverso il Portale sono accessibili 180 soggetti conservatori, 238 complessi archivistici, 2.200 prodotti digitalizzati, oltre a numerosi testi redazionali contenenti 9 tra l’altro 85 biografie di stilisti italiani, la storia della moda italiana del Novecento articolata per decenni, 21 percorsi tematici dedicati agli aspetti più significativi della moda italiana, tutti arricchiti da oggetti digitali (immagini, filmati, fotografie), provenienti, oltre che da istituzioni quali la Camera Nazionale della Moda o Alta Roma, anche da soggetti come l’Istituto Luce, Rai Teche e Fratelli Alinari. Portale degli archivi della musica www.musica.san.beniculturali.it Il Portale degli archivi della musica, inaugurato il 17 dicembre 2011 a Pescara e, al momento, limitato esclusivamente al Novecento, mette a disposizione dell’utente la possibilità di accedere a 54 istituzioni che conservano nell’insieme 120 archivi musicali. Sono inoltre presenti una storia della musica italiana organizzata per grandi temi (attualmente in fase di revisione), 100 biografie e 10 percorsi tematici, corredati da oltre 300 oggetti digitali che attestano la grande varietà delle tipologie documentarie presenti negli archivi musicali (partiture e spartiti manoscritti e a stampa, bozzetti, figurini, manifesti, programmi di sala, recensioni, ecc.). Da questo Portale è possibile accedere alla Rete degli archivi sonori della musica di tradizione popolare, realizzata in col- 10 laborazione con l’Associazione Altrosud e finalizzata a raccogliere documenti etnomusicali relativi a tre regioni meriodinali: la Puglia, la Basilicata e la Campania. Reperite attraverso un’indagine capillare che ha coinvolto non solo istituzioni pubbliche, ma anche soggetti privati, queste preziose testimonianze, riversate su supporto digitale, sono fruibili parzialmente sul web e integralmente presso gli Archivi di Stato con sede nei rispettivi capoluoghi di regione. Portale degli archivi per non dimenticare www.memoria.san.beniculturali.it Inaugurato, il 9 maggio 2011, in diretta televisiva e alla presenza del Capo dello Stato, il Portale intende consegnare alle generazioni future la memoria dei fatti di terrorismo e criminalità organizzata, avvenuti in Italia dal 1946 in poi, tramite una documentazione in grado di costruire una storiografia il più possibile aliena da silenzi e omertà. L’iniziativa si è potuta giovare, sin dall’inizio, del sostegno della Presidenza della Repubblica, che ha consentito alla Direzione generale per gli archivi di porre, a base del Portale, il volume Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana, edito nel 2008 dalla stessa Presidenza. Attualmente il Portale, che si avvale della collaborazione della Rete degli archivi per non dimenticare, promossa dall’Archivio Flamigni e costituita dalle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi, si sta spingendo oltre il tema del terrorismo, per approdare ad altri contenuti - vagliati da un comitato scientifico di esperti e storici - relativi alla criminalità organizzata, alle mafie e alla violenza politica. 11 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI ICAR – ISTITUTO CENTRALE PER GLI ARCHIVI Conoscere per condividere: dalla carta alle reti informative al Sistema Archivistico Nazionale Marina Giannetto Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] ICAR – Istituto Centrale per gli Archivi Direttore: Marina Giannetto Coordinatore per la Comunicazione: Paola Cagiano De Azevedo Via Sommacampagna, 47 00185 Roma Tel. 06 44361851 Fax 06 44361416 [email protected] www.icar.beniculturali.it/ SAN www.san.beniculturali.it SIAS www.archivi-sias.it SIUSA www.siusa.archivi.beniculturali.it Guida Generale www.guidageneralearchivistato.beniculturali.it L’Istituto, nell’ambito della propria attività, sviluppa e gestisce i sistemi informativi archivistici: Sistema Archivistico Nazionale (SAN) e Sistema Archivistico Statale (SAS - concepito come sistema aderente al Sistema Archivistico Nazionale (SAN) - e SIAS); elabora metodologie in materia di ordinamento e inventariazione di archivi storici, gestione e conservazione degli archivi in formazione, applicazione di nuove tecnologie; sviluppa piani e programmi finalizzati alla descrizione archivistica, alla normalizzazione dei criteri di descrizione, allo sviluppo e all’interoperabilità fra sistemi informativi; cura l’elaborazione di linee guida e standard per l’acquisizione, il trattamento e la gestione delle immagini, l’interoperabilità tra sistemi informativi; promuove l’integrazione e condivisione delle risorse archivistiche informatizzate, la conoscenza e l’applicazione di standard descrittivi e tecnologici, la cooperazione tra istituti archivistici. L’Istituto si propone, inoltre, di ottimizzare i livelli qualitativi dei sistemi informativi archivistici, di promuovere e diffondere standard, linee guida, buone pratiche e materiali orientativi. Con queste finalità sviluppa e coordina progetti, iniziative e interventi di ricerca e di studio col supporto di commissioni e di gruppi di lavoro composti da esperti. E ancora, l’Istituto collabora con numerose istituzioni pubbliche e private, partecipando a progetti intersettoriali e gruppi di studio. Antenati. Gli archivi per la ricerca anagrafica www.antenati.san.beniculturali.it Archivi della moda www.moda.san.beniculturali.it Archivi d’impresa www.imprese.san.beniculturali.it Archivio della musica www.musica.san.beniculturali.it Rete degli archivi “per non dimenticare” www.memoria.san.beniculturali.it Territori www.territori.san.beniculturali.it Archivio Storico Multimediale del Mediterraneo www.archividelmediterraneo.org 12 La realizzazione di tali obiettivi obbliga all’integrazione, alla condivisione e alla divulgazione delle risorse archivistiche attraverso la razionalizzazione, la normalizzazione e l’interoperabilità dei sistemi e delle banche dati esistenti, recuperando anche cataloghi, indici, guide e inventari cartacei del patrimonio archivistico. A tal fine è stato realizzato il Sistema archivistico nazionale (SAN) - nel quale i diversi sistemi informativi, statali e non, trovano un punto di incontro, coordinamento e integrazione - con l’obiettivo sostanziale di far conoscere il patrimonio archivistico, pubblico e privato, rivolgendosi ad un’utenza vasta e diversificata attraverso la mediazione di strumenti di ricerca e chiavi d’accesso alle risorse archivistiche (catalogo dei conservatori, produttori, complessi documentari e strumenti di ricerca) e la realizzazione di portali e percorsi tematici, volti al consentire la fruizione diffusa, e al contempo metodologicamente corretta e contestualizzata, delle fonti archivistiche. In tal senso, il disegno unitario del SAN comporta la realizzazione del Portale archivistico nazionale (PAN), cui sono integrati sette portali tematici, e del Sistema archivistico statale (SAS). Il SAN consente, quindi, di aggregare le diverse realtà e particolarità territoriali, che si rispecchiano naturalmente nei patrimoni documentari e culturali presenti nelle istituzioni archivistiche italiane, in un ampio progetto unitario che permette la fruizione di risorse collettive al fine di cooperare alla conservazione di una memoria condivisa e allo sviluppo consapevole di una coscienza identitaria nazionale. In questa prospettiva la realizzazione del SAN si presenta come un sistema virtuoso di relazioni tra attori diversi della realtà archivistica del nostro Paese, impegnati nella costruzione del Portale Archivistico Nazionale (PAN), inaugurato nel dicembre del 2011 nel quadro di un Accordo Stato – Regioni – Enti Locali stipulato nel marzo 2010, il cui modello tiene conto non solo delle esperienze più avanzate maturate nel settore, ma, anche, delle disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che, in un regime di sussidiarità per ciò che attiene alla tutela del patrimonio, attribuisce alle Regioni compiti di cooperazione con lo Stato nella costruzione di sistemi di descrizione in rete del patrimonio culturale nel pieno rispetto della antica ed autorevole tradizione archivistica italiana. 13 14 Tale processo – connesso alla presenza in Internet delle istituzioni archivistiche – ha anche comportato una riflessione sul complesso rapporto tra il moderno concetto di informazione, che non è nato sul terreno delle scienze storiche, ma è proprio del mondo digitale e del web, e l’impegno degli archivi ad evitare la marginalizzazione dal processo di sviluppo culturale e sociale trovando in esso una propria peculiare collocazione. Entro le coordinate del processo appena delineato, il Portale del Sistema Archivistico Nazionale (SAN) - The SAN Portal: a common gateway to Italian archival resources on the Web, come è stato recentemente definito - consente di mediare, e valorizzare attraverso meccanismi di interoperabilità, talune caratteristiche strutturali delle nostre reti informative : l’accentuato policentrismo nella realizzazione dei sistemi informativi archivistici e una persistente disomogeneità metodologica e concettuale che pesa con forza nel processo in atto di transizione al digitale. Il Portale Archivistico Nazionale del SAN, dunque, la cui architettura concettuale recupera le istanze metodologiche che hanno improntato nel tempo i sistemi precedenti SIUSA, SIAS e Sistema Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani), diventa strumento di raccordo e di accesso comune alle risorse archivistiche italiane presenti sul web. Oltre a garantire interoperabilità tecnica e semantica con i diversi sistemi informativi che rendono disponibili i propri contenuti e ad offrire un accesso unificato ad un unico “serbatoio” di informazioni attraverso il “catalogo delle risorse archivistiche”, il catalogo dei conservatori, produttori, complessi documentari e strumenti di ricerca, - cuore del Portale definito dall’acronimo CAT SAN, popolato attraverso un omonimo tracciato di scambio oramai divenuto lo standard nazionale di comunicazione con SAN unitamente a NIERA EPF, le Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie, e a METS SAN, il set di Metadati per la gestione degli Oggetti Digitali; oltre a garantire la fruizione degli oggetti digitali sedimentati nella Digital Library e a dare visibilità a percorsi e portali tematici integrati nel PAN, il Sistema si propone come spazio di confronto per la promozione e lo sviluppo di metodologie di lavoro comuni, aperto alla cooperazione con gli altri sistemi dei Beni Culturali – come è il caso della integrazione del SAN nel Portale della Cultura tramite l’utilizzo del profilo applicativo PICO mappato con il tracciato di scambio CAT SAN - nel porre le basi di un sistema integrato di conoscenza. Attualmente i dati presenti nel catalogo delle risorse archivistiche del SAN sono i seguenti : – 6.436 soggetti conservatori di archivi; 54.703 soggetti produttori di archivi; 67.508 complessi archivistici; 13.829 strumenti di ricerca. Nel SAN, inoltre, si integrano numerosi Portali e Percorsi Tematici - e questo finisce con il potenziare gli scenari che la dimensione digitale e il web offrono alla valorizzazione dei beni culturali rispetto a quelle offerte dal mondo analogico - modulati su di un inedito concetto di biblioteca Digitale on line, non più o solo rappresentazione digitale di un archivio, ma deposito “ibrido”, meta-archivio virtuale, repository strutturato di risorse culturali, dotato di forme di accesso integrate e trasversali in grado di superare i limiti della frammentazione del patrimonio. Tali portali sono di volta in volta dedicati all’Archivio Storico Multimediale del Meditarraneo, che conserva e cataloga oltre 450.000 documenti in formato immagine utili ad illustrare la storia dei paesi dell’area del Mediterraneo, agli Archivi di architetti e ingegneri, alla Genealogia e alla Storia sociale, agli Archivi della Moda, alla Rete degli Archivi d’impresa, agli Archivi della Musica, alla Rete degli Archivi dei Movimenti e ai Catasti, mentre sono ancora allo stato di progetto i percorsi dedicati all’Arte e Cultura, alla Cartografia Storica, alle Fonti Ebraiche, alle Donne, all’Inquisizione, alla Sanità, alla Scienza, allo Spettacolo, allo Sport e alla Scuola. Gli stessi con approcci teorici e bagagli metodologici differenziati, ma sempre assolutamente coerenti con sintassi, modelli e standard di descrizione condivisi dalla comunità archivistica, propongono il recupero di storia, storie e anche vicende legate alla memoria collettiva del nostro Paese attraverso le tracce sedimentate nel vastissimo patrimonio archivistico italiano. 15 DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Il Portale della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore per la Valorizzazione della Via Francigena Alfredo Esposito, Adriana Martinoli Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore: Rossana Rummo (ad interim) Referente per la Comunicazione: Annamaria Torroncelli Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06.36216300 Fax 06.3216437 [email protected] [email protected] www.librari.beniculturali.it www.francigena.beniculturali.it La Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore promuove il progetto relativo alla “Valorizzazione degli itinerari storici, culturali e religiosi” e la fruizione e del vastissimo patrimonio culturale materiale e immateriale – fatto di beni, tradizioni, culture, territori e paesaggi – presente lungo il corridoio attraversato dalla Francigena e dagli altri Itinerari. I molteplici intenti alla base della realizzazione sono i seguenti: • costruire un valido punto di riferimento per le istituzioni italiane coinvolte; • avere un ruolo strategico come porta d’accesso unificata ai contenuti di interesse culturale e turistico relativi ai percorsi, a partire dalla Via Francigena; • mettere in relazione tra loro il sistema della ricerca e della documentazione, il sistema riferito agli enti locali operanti nel territorio e il sistema delle imprese che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica per il patrimonio culturale; Le cose maravigliose dell'alma città di Roma, Roma 1636. Roma, Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte 16 • mantenere rapporti di dialogo, di comunicazione e di collaborazione con: gli Archivi di Stato, le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche pubbliche statali, gli Istituti culturali, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), l’Istituto Centrale per gli Archivi (ICAR) e l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR); • rendere fruibile al pubblico, attraverso le banche-dati disponibili, i contenuti di interesse culturale che riguardano varie sfere di ricerca: storico-documentale, archivistica, paesaggistico-territoriale, storicoreligiosa, iconografica, museale e sonora; • consolidare rapporti di integrazione e dialogo con gli Enti locali, le Regioni, le Provincie e le Comunità montane; • diffondere la conoscenza degli “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa” e rivolgere l’attenzione ai giovani Europei; • valorizzare le proprie risorse e competenze tecnico-scientifiche acquisite nell’ambito delle tecnologie per i beni culturali, della ricerca bibliografica ed archivistica, della catalogazione, delle applicazioni multimediali e della tecnologia digitale; • incentivare nuove soluzioni ICT (Information, Communication & Technology) per la valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing turistico-territoriale e esplorare nuove forme di turismo culturale. Home Page del Portale A tale scopo è stato idealizzato un Portale, www.francigena.beniculturali.it, volto a favorire una migliore gestione, fruizione e valorizzazione del Patrimonio Culturale lungo la “Via Francigena”. Il Portale, realizzato con la piattaforma Liferay Portal, soluzione Open Source, è caratterizzato da “un’identità bifronte”: 1. Archivio Storico Multimediale, da un lato, i cui contenuti culturali, provenienti da Archivi, Biblioteche, Istituti Culturali e Musei, metadatati vengono dapprima importati nel sistema (processo di harvesting) e successivamente, con lo strumento “Cruscotto redazionale” arricchiti ovvero è possibile ampliare la descrizione del documento ad un livello più approfondito. Questo livello sottende un intervento redazionale complesso. Innanzitutto viene definita e attribuita una didascalia di presentazione e un’immagine di anteprima al documento. Si procede con la georeferenziazione e analisi in maniera completa del documento per l’attribuzione di voci d’indice normalizzate, attività fondamentale per la ricerca “a faccetta” dei contenuti. Italia di Gio. Ant. Magini…, Bologna 1620. Roma, Biblioteca Angelica 2. Notizie, eventi, informazioni, percorsi culturali e turistici, mostre redazionalizzate e contenuti redazionali, dall’altro, accumunati dall’essere multilingue e interamente georeferenziati, interrogabili e integrabili. 17 Il portale www.francigena.beniculturali.it disponibile in 4 lingue (italiano, inglese, spagnolo e francese) offre un primo nucleo di contenuti di interesse culturale e turistico interrogabile con ricerca facilitata (ricerca libera, ricerca guidata, aree tematiche, tipologia di documenti, Istituti conservatori). Tali contenuti sono stati scelti e selezionati assieme alle seguenti biblioteche: • Biblioteca Angelica, Roma; • Biblioteca Casanatense, Roma; • Biblioteca d’Archeologia e Storia dell’Arte, Roma; • Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Roma; • Biblioteca Nazionale Centrale di Roma; • Biblioteca Vallicelliana, Roma; • Istituto centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma; • Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia. Duo ex illis ibant ipsa die in castellum nomine Emaus…, tratto da Album di santi. Roma, Biblioteca Casanatense 18 Il trattamento dei documenti ha contemplato varie fasi di studio e di lavoro al fine di rendere fruibile il materiale ad un target di utenti eterogeneo (studioso, turista, semplice curioso, giovane etc… ): • analisi, raccolta e selezione del posseduto (bibliografico, archivisticodocumentale, audiovisivo, iconografico) corredato della relativa descrizione curata dai rispettivi referenti degli Istituti in contatto con la Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore; • studio sulla tipologia di documenti e il trattamento (manoscritti, testi a stampa, incisioni, carte geografiche, bandi e editti, materiale sonoro, etc…) • ideazione del sistema integrato per navigare dal record bibliografico fino all’oggetto digitale; • descrizione del documento/oggetto per la creazione dei Metadati necessari nel processo di digitalizzazione e per il recupero nel web delle informazioni integrate a/con altre aree del portale; • valutazione e studio, all’interno di ciascuna macro-area, delle specifiche funzionalità. Per esempio all’interno delle Aree tematiche vi è una ulteriore suddivisione in: Nominativi, Argomenti, Luoghi e Periodo; • visualizzazione sintetica dei documenti: realizzazione di regole per la generazione automatica delle didascalie; • studio della visualizzazione analitica dei documenti: creazione delle didascalie e redazionalizzazione degli abstract da parte della Redazione. L’intervento redazionale nella creazione di testi di presentazione dei documenti, a partire dai metadati, illustrano nel modo più esauriente possibile i contenuti e le informazioni qualitative e quantitative; • gestione di un vocabolario controllato e strutturato per l’indicizzazione tematica attraverso l’attività di descrizione simbolica dei documenti in forma di indici strutturati di tipo nominale e semantico. L’attività di digitalizzazione ha contemplato circa 40.000 immagini relative a materiale storico e di pregio. Inoltre, i contenuti dell’Archivio Storico Multimediale vengono utilizzati e aggregati per creare, nell’ambito della sezione Mostre del Portale, percorsi tematici sviluppati intorno ad argomenti di volta in volta diversi in relazione alla varietà delle utenze (studenti, turisti, studiosi, religiosi, viaggiatori etc…) e in base a nuovi contenuti digitali che vengono gradualmente acquisiti nell’ambito del Progetto. Al momento sono fruibili circa 20 mostre. Nel Portale è presente una banca-dati “luoghi della cultura” dedicata a informazioni dettagliate e corredate da un ricco apparato iconografico, riguardante Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali. Il lavoro è frutto di una stretta collaborazione e sinergia con l’Istituto Centrale per gli Archivi e le altre Amministrazioni del MiBAC. Il Portale offre Funzionalità e potenzialità di condivisione del web 2.0. In particolare è stato aperto un profilo su Facebook, FrancigenaLibari, per promuovere e comunicare l’iniziativa anche attraverso uno dei più diffusi social network usando un linguaggio più immediato per le nuove generazioni. E’ stata inoltre avviata una campagna di adesione per coinvolgere le Regioni, gli Enti locali, le associazioni e le fondazioni, gli operatori sul territorio, le Diocesi, il Consiglio d’Europa, anche per ciò che attiene all’offerta culturale e turistica nei luoghi di interesse (ricettività, enogastronomia, feste e ricorrenze religiose, folklore, tradizioni popolari, ecc.). Il portale è altresì integrato a quello dedicato alle Vie Francigene del Sud (www.viefrancigenedelsud.it), ovvero le vie che da Roma portavano nel Medioevo i pellegrini verso le coste pugliesi per raggiungere Gerusalemme. I Partner associati sono: Institut Européen des Itinéraires Culturels, Cammini d’Europa GEIE, Opera Romana Pellegrinaggi, Corpo forestale dello Stato. Il progetto, promosso dall’Associazione Civita in collaborazione e con il sostegno della Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore, del Banco di Napoli e di Finmeccanica, è volto a valorizzare e far conoscere gli itinerari medievali di pellegrinaggio che da Roma portavano i fedeli verso i porti di imbarco pugliesi e quindi in Terrasanta. Si prevedono i seguenti ulteriori sviluppi: • nuove campagne di digitalizzazioni di contenuti di interesse culturale attraverso una ricerca mirata di materiale bibliografico soprattutto per diffondere conoscenza, valorizzare e promuovere quei luoghi Mostra “Antichità romane in posa: dall’incisione alla fotografia” Mostra “Roma in tavola nel Medioevo” 19 della cultura sconosciuti a molti ma custodi di un patrimonio unico e di pregio; • la stipula di nuovi Accordi di Valorizzazione (ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, art.112) con Associazioni ed Enti locali operanti sul territorio; • la visibilità di altre banche-dati di contenuti culturali sviluppate da soggetti/partecipanti coinvolti nel progetto o che intendano aderirvi, realizzando una rete informativa condivisa; • l’aggiornamento della piattaforma tecnologica e la disponibilità di nuovi moduli in base a nuove soluzioni ICT e ai contributi della Community Open Source. 20 DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche Il portale delle biblioteche in rete. Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane www.internetculturale.it Laura Ciancio È il portale di accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di prestigiose istituzioni culturali italiane, nello stesso “luogo virtuale” gli utenti trovano informazioni bibliografiche e la biblioteca digitale italiana. Offre anche approfondimenti culturali con risorse multimediali (itinerari, mostre, autori e opere, percorsi 3d), dedicati alla cultura letteraria, scientifica, artistica e musicale. Aggrega e rende disponibili i risultati del lavoro della comunità bibliotecaria proponendosi come punto di riferimento per quanti sono portatori di interessi nel mondo del libro. Internet Culturale risponde alla domanda di un’utenza diversificata per formazione, interessi, età, strumento indispensabile per studenti e ricercatori. Internet Culturale è una iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali, promossa dalla Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore, realizzato e diretto dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane (ICCU) di Roma. I programmi di digitalizzazione riguardano e coinvolgono le biblioteche statali, di enti locali, di prestigiosi istituzioni culturali, università, su tutto il territorio italiano, nelle diverse discipline: musica, letteratura, scienza, cartografia e documenti artistici. Tra le collezioni digitali per la musica si segnalano manoscritti musicali con anche autografi provenienti dalle raccolte della Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella di Napoli, della Biblioteca del Conservatorio di musica Luigi Cherubini di Firenze, della Biblioteca dell’Accademia Filarmonica Romana, della Biblioteca della Fondazione Rossini di Pesaro, manoscritti e corali della Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino, frammenti di Ars nova del Museo internazionale e Biblioteca della musica di Bologna, codici dell’Archiginnasio di Bologna, codici miniati di S. Domenico conservati alla Biblioteca Augusta di Perugia, i volumi seicenteschi dei Balletti della Corte Sabauda e manoscritti di Vivaldi della Biblioteca nazionale di Torino, manoscritti di Simon Mayr della Biblioteca civica Mai di Bergamo e manoscritti autografi di Gaetano Donizetti del Museo Donizettiano di Bergamo, la raccolta di manoscritti musicali Vivaldiani, di Benedetto Marcello, di Domenico Scarlatti, di Alessandro Stradella, e ancora manoscritti, lettere, fotografie di Verdi e Puccini, conservati presso le biblioteche statali italiane e altre istituzioni come il prestigioso Archivio Ricordi della Ricordi&Company, che ha reso disponibili più di 20 mila immagini, relative a partiture, bozzetti Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore: Rossana Rummo (ad interim) Referente per la Comunicazione: Annamaria Torroncelli Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] [email protected] www.librari.beniculturali.it ICCU- Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane Direttore: Rosa Caffo Responsabile: Laura Ciancio Viale del Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210425 Fax 06 4959302 [email protected] www.iccu.sbn.it www.internetculturale.it 21 22 di scena, figurini, materiali grafici, fotografie di scena e di artisti, lettere e documenti vari. La Casa della Musica di Parma e il Centro internazionale periodici musicali (CIRPeM) hanno realizzato la versione digitale dell’importante raccolta italiana di periodici musicali italiani. Tra le collezioni digitali per la geografia e cartografia, l’importante collezione creata dalla Biblioteca Marciana di Venezia, con le opere di Corelli, ritratti, costruzioni navali, rappresentazioni di usi e costumi, figurazioni documentarie e scientifiche di vario genere. Le opere di G. Piranesi e Vasi fanno parte di questa collezione. Sempre per questo tipo di materiale, va ricordata l’importante collaborazione della Società geografica italiana che ha prodotto grandi risultati, costituendo una sua biblioteca digitale. Sul fronte del materiale scientifico, va ricordata la collaborazione con il Museo Galileo di Firenze, di cui sono consultabili testi relativi alla storia della prospettiva e rare e preziose fonti trattatistiche del periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Altre interessanti collezioni sono legate alla figura di Galileo Galilei. Oltre ai suoi testi, si trovano opere rilevanti per la storia della matematica e per la storia della scienza italiana risalenti al periodo che va dal secolo XVI al XVIII. Infine le opere dei discepoli della Scuola Galileiana, in gran parte conservati presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze,. Sempre su Galileo è consultabile l’importante fondo della Biblioteca nazionale di Firenze che ne ricostruisce la Biblioteca. Per la letteratura, Scrittori d’Italia, omonima collana di testi, fondata nel 1910 e diretta da Benedetto Croce, resa disponibile grazie all’editore Laterza di Bari. Dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze la collezione dei Plutei: manoscritti provenienti dalla raccolta privata della famiglia Medici, testi latini e greci. La collezione degli Inventari delle biblioteche medievali italiane curato dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo latino (Sismel). La Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha contribuito con la collezione Bibbia nel ‘500: edizioni, interpretazioni, censure. La collezione intende rispecchiare la complessità della storia rinascimentale della Bibbia e della riflessione intorno ad essa e costituirsi così come uno strumento polivalente per lo studio dei mutamenti che hanno interessato il testo scritturale negli anni cruciali compresi tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Seicento. Il “Messale Ottoniano” del X secolo, che costituisce il manoscritto più antico della biblioteca, il manoscritto “Palatino 556”, il cosiddetto “Lancillotto“ che è splendidamente decorato da più di trecento disegni a penna. La collezione il Gran Tour, in cui sono digitalizzati molti testi relativi al Grand Tour in Toscana. Materiale manoscritto e a stampa contenente libri di viaggio, memorie, diari, relazioni, documenti iconografici appartenenti ai fondi Olschki, Palatino e Magliabechiano della Biblioteca nazionale di Firenze. DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche CulturaItalia (www.culturaitalia.it) Sara Di Giorgio CulturaItalia è il portale della cultura italiana promosso dal Ministero per i Beni e le attività culturali. CulturaItalia è on-line dal 2008 e dà accesso alle informazioni sul patrimonio culturale di biblioteche, archivi, musei e altri istituti culturali italiani sia pubblici che privati. Gli obiettivi di CulturaItalia sono condivisi con le Regioni, gli Enti locali, le Università, che contribuiscono alla crescita del portale, migliorando così la visibilità dei loro contenuti e delle loro iniziative. Che cosa è CulturaItalia • Per gli utenti CulturaItalia è un punto di accesso integrato a milioni di libri, dipinti, film, fotografie, oggetti museali e documenti d’archivio che sono stati digitalizzati in Italia. Si tratta di una fonte autorevole di informazioni provenienti da istituzioni culturali e scientifiche; un utile strumento per un pubblico generico di curiosi, turisti, appassionati d’arte (locali, nazionali e internazionali), per studiosi, ricercatori e professionisti del settore • Per le istituzioni del patrimonio CulturaItalia è l’occasione per raggiungere più utenti, aumentare il proprio traffico Web e partecipare alla costruzione di uno spazio pubblico per la diffusione del patrimonio culturale in rete. • Per i professionisti nel settore dei beni culturali CulturaItalia è un progetto partecipativo che favorisce lo scambio di conoscenze tra bibliotecari, archivisti, curatori museali, amministratori. • Per i decisori politici e i finanziatori CulturaItalia è una prestigiosa iniziativa promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e in quanto aggregatore nazionale di contenuti, contribuisce alla realizzazione di Europeana, la Biblioteca Digitale Europea voluta dalla Commissione Europea. CulturaItalia ed Europeana condividono standard e tecnologie. Tramite CulturaItalia le istituzioni culturali italiane possono inviare i propri contenuti a Europeana. Sul piano internazionale CulturaItalia si basa su una importante esperienza che ha visto il MiBAC coordinare numerosi progetti europei nel campo della digitalizzazione del patrimonio culturale e per l’accesso e la fruizione in rete. Lo scambio continuo con i colleghi appartenenti ai paesi UE, a cui si sono aggiunti anche esperti provenienti dalla Russia e da Israele, ha creato una conoscenza condivisa di standard e linee guida. Su queste basi CulturaItalia si posiziona tra i principali portali nazionali di numerosi paesi europei come la Francia, l’Irlanda, la Spagna, la Germania, la Finlandia, la Slovenia, l’Austria, la Scozia, il Regno Unito, Polonia, ecc. Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore: Rossana Rummo (ad interim) Referente per la Comunicazione: Annamaria Torroncelli Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] [email protected] www.librari.beniculturali.it ICCU- Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane Direttore: Rosa Caffo Referente CulturaItalia: Sara Di Giorgio Viale del Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210425 Fax 06 4959302 [email protected] www.iccu.sbn.it 23 I contenuti di CulturaItalia CulturaItalia offre due tipologie di contenuti: • contenuti provenienti da fonti dati esterne come musei, biblioteche, archivi, gallerie, mostre, monumenti, ecc., sotto forma di metadati; si tratta di oltre 2,5 milioni di risorse culturali provenienti da banche dati di circa 20 partner di cui un aggregatore, Internet Culturale, il portale delle biblioteche italiane; il numero dei record è in costante crescita • contenuti creati dalla redazione centrale: rubriche editoriali, approfondimenti, news e segnalazioni di eventi per valorizzare al meglio l’attualità, le manifestazioni, gli eventi, le istituzioni, i luoghi, i beni e i prodotti propri della cultura italiana, sono oggi pubblicati circa 14.000 risorse editoriali. La redazione propone inoltre una guida ragionata a 5.000 siti web culturali italiani e pubblica contenuti multimediali; attualmente sono presenti centinaia tra foto e video. La funzione di ricerca di CulturaItalia è integrata con il Catalogo del servizio bibliotecario nazionale (OPAC SBN). A breve sarà pubblicata su CulturaItalia una sezione di Linked Open Data, per la creazione di un patrimonio culturale digitale come ‘bene comune’ in cui i dati siano utilizzabili e collegati semanticamente tra loro. CulturaItalia presenta una versione in lingua inglese. Verrà pubblicata inoltre una sezione dedicata ai musei che presenterà i capolavori artistici conservati nelle strutture museali italiane, insieme con l’anagrafe nazionale dei ‘luoghi della cultura’, condivisa con le Regioni e l’Istituto nazionale di statistica (Istat). La digital library e i contenuti sono stati realizzati grazie al progetto “MuseiD-Italia”, inserito nel Piano di e-Goverment 2012, dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, ex Dipartimento per la digitalizizazione della P.A e l’innovazione tecnologica del Ministero della pubblica amministrazione e innovazione. 24 DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche I progetti europei L’ICCU ha partecipato o partecipa a importanti progetti europei nel settore della digitalizzazione dei beni culturali e delle infrastrutture digitali. Tra questi progetti si citano i seguenti, coordinati dal Ministero attraverso l’ICCU: ATHENA (2008-2011) www.athenaeurope.org Una best practise network finanziata nell’ambito del programma eContentplus, che ha reso accessibili in Europeana quattro milioni di contenuti digitali di musei e altre istituzioni culturali europee. Partner da 21 Stati membri più Israele e Russia. Più di cento istituzioni culturali associate al progetto. DC-NET(2009-2011) www.dc-net.org Progetto ERA-NET (European Research Area Network), finanziato dalla EU nell’ambito di e-Infrastructure Capacities Programme dell’FP7. Coinvolge 8 Ministeri della cultura europea. Ha l’obiettivo di creare un programma congiunto di attività per l’implementazione di un’infrastruttura di dati e servizi per una comunità di ricerca virtuale nel settore del patrimonio culturale digitale. INDICATE (2010–2012) www.indicate-project.eu Progetto di Coordination and Support Action, Programma INFRA-20103.3, 8 partner, 8 paesi. Ha l’obiettivo di dimostrare l’importanza delle e-infrastrutture attraverso due applicazioni pilota e due casi di studio; coinvolge ministeri e agenzie per la cultura di Italia, Francia, Giordania, Egitto e Turchia. Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore: Rossana Rummo (ad interim) Referente per la Comunicazione: Annamaria Torroncelli Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] [email protected] www.librari.beniculturali.it ICCU- Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane Direttore: Rosa Caffo Referenti: Maria Teresa Natale, Marzia Piccininno Viale del Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210425 Fax 06 4959302 [email protected] www.iccu.sbn.it LINKED HERITAGE (2011–2013) www.linkedheritage.org Finanziato attraverso l’ICT Policy Support Programme, coinvolge 20 nazioni europee e decine di istituzioni culturali. Ha l’obiettivo di fornire tre milioni di dati a Europeana. Il Ministero inoltre sta partecipando in qualità di partner ai seguenti progetti: EUROPEANA 14-18 (2010-2012) www.europeana-colletions1914-1918.eu ICT Policy Support Programme (PSP). Il progetto ha lo scopo di digitalizzare documenti con contenuti sulla Prima Guerra mondiale, afferenti a istituzioni culturali europee e di renderli disponibili su Europeana. 25 ARROW e ARROW Plus www.arrow-net.eu/ Coordinati dall’Associazione italiana editori (AIE), nell’ambito dei quali si sta realizzando un sistema per la gestione del registro delle opere orfane, in collaborazione con editori e biblioteche. Il Ministero è stato anche protagonista di alcuni progetti che hanno svolto un ruolo determinante a livello europeo nel settore della digitalizzazione: MINERVA, MINERVA Plus, MINERVA EC (2002-2008) www.minervaeurope.org Rete di Ministeri della cultura dei paesi membri istituita per lavorare all’armonizzazione di strategie, standard, qualità nel settore della digitalizzazione. Ha prodotto numerosi risultati concreti e la validità delle sue azioni ha fatto sì che MINERVA sia oggi un brand di qualità indiscusso riconoscibile a livello europeo. L’ICCU ne diffonde i risultati attraverso l’OTEBAC. MICHAEL and MICHAEL Plus (2004-2008) www.michael-culture.org Finanziato dal Programma eTen programme, spin-off di MINERVA, ha realizzato un portale multilingue europeo per fornire un accesso integrato a migliaia di collezioni di musei, archivi, biblioteche e altre istituzioni culturali europee. STACHEM (2008-2010) starc.cyi.ac.cy/stachem/stachem Programma Capacities Specific Programme, Research Infrastructures. Il progetto aveva l’obiettivo si contribuire allo sviluppo di un piano strategico regionale per le infrastrutture di ricerca nel settore delle scienze archeologiche e del patrimonio culturale nel Mediterraneo orientale. JUDAICA EUROPEANA ( 2010-2011) www.judaica-europeana.eu eContentplus programme. Il progetto aveva lo scopo di digitalizzare documenti con contenuti in ebraico, afferenti a istituzioni culturali europee e di renderli disponibili su Europeana. 26 DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Centro per il Libro e la Lettura Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili L’obiettivo? Creare un servizio in grado di aumentare l’attuale disponibilità sul mercato di prodotti editoriali in formato accessibile per persone non vedenti e ipovedenti nel pieno rispetto degli autori e degli editori. Cosa è LIA Il progetto LIA - Libri Italiani Accessibili si propone la realizzazione di un servizio in grado di aumentare l’attuale disponibilità sul mercato di prodotti editoriali in formato accessibile per persone non vedenti e ipovedenti nel pieno rispetto dei diritti degli autori e degli editori. Avvalendosi delle nuove tecnologie e dei nuovi standard di produzione e distribuzione dell’ebook, LIA metterà a disposizione 3.000 titoli di narrativa e saggistica in versione accessibile. Da chi è gestito Il progetto LIA è coordinato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e gestito dalla sua società controllata Ediser. Il progetto è finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. I finanziamenti fanno riferimento al “Fondo in favore dell’editoria per ipovedenti e non vedenti” e pertanto i destinatari privilegiati di LIA saranno persone affette da tali disabilità visive. Per raggiungere i suoi obiettivi LIA sta collaborando con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e con gli altri stakeholder che già operano nell’ambito della disabilità visiva. Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore: Rossana Rummo (ad interim) Referente per la Comunicazione: Annamaria Torroncelli Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06.36216300 Fax 06.3216437 [email protected] [email protected] www.librari.beniculturali.it Centro per il Libro e la lettura Direttore: Flavia Cristiano Via della Lungara, 229 00165 Roma Tel. 06 68408938 Fax 06 68408926 [email protected] Il catalogo: almeno tremila titoli in versione accessibile Il progetto LIA si propone di mettere a disposizione un catalogo online che comprende titoli di narrativa, saggistica di autori sia italiani, sia stranieri in versione accessibile. Si prevede che nel catalogo, a conclusione del progetto, vengano inseriti e messi a disposizione degli utenti 3.000 titoli in versione accessibile. L’uso dei prodotti editoriali messi a disposizione sarà regolato da apposite licenze per assicurare, da un lato, all’utente la fruizione del contenuto editoriale e, dall’altro, il pieno rispetto dei diritti degli autori ed editori. Il catalogo sarà disponibile sul sito LIA che sarà completamente accessibile e che conterrà inoltre materiali relativi al progetto e notizie relative al mondo dell’accessibilità. Sul sito sarà possibile trovare anche informazioni utili agli editori per la produzione di versioni accessibili e consigli per i lettori con disabilità visive sull’utilizzo dei device e dei software e delle tecnologie adatte alla lettura dei libri digitali accessibili. Perché l’AIE L’AIE è l’unica associazione nazionale di categoria degli editori librari italiani ed è rappresentativa di oltre il 90% del mercato editoriale. Sin dal 2001 AIE, sia direttamente o per il tramite della sua società di servizi Ediser, è impegnata sul fronte dell’accessibilità ed è membro di diversi network internazionali. Le competenze maturate nel corso di 27 queste esperienze di ricerca e di servizio sui temi dell’accessibilità e la rete di contatti con principali network internazionali che si occupano dei temi dell’accessibilità, tra cui eAccess+, l’Enabling Tehnologies Framework ed ETIN permettono a LIA di essere costantemente aggiornato sulle innovazioni tecnologiche, nell’ambito della produzione, della distribuzione e della fruizione di prodotti accessibili e di porsi all’avanguardia nel panorama internazionale dell’accessibilità. Fasi e tempi di attuazione del progetto Il progetto si articola su un biennio ed è suddiviso in due fasi: - una fase pilota - una fase di messa a regime • Fase pilota Durante la prima fase sono stati realizzati gli studi preliminari necessari alla definizione di tutti gli aspetti tecnologici, contrattuali, economici e organizzativi relativi alla creazione del servizio. In particolare sono stati realizzati: Indagine conoscitiva sulle abitudini di lettura e l’uso delle tecnologie delle persone non vedenti e ipovedenti Grazie alla fattiva collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e della CNUDD è stata realizzata un’ampia indagine quantitativa (1.505 interviste telefoniche a non vedenti e ipovedenti tra i 18 e i 65 anni) e in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano una qualitativa (3 focus group con giovani non vedenti e ipovedenti tra i 15 e i 28 anni e 1 focus group con due loro esperti di disabilità visiva). L’indagine, realizzata dall’Università degli Studi Milano-Bicocca e dalla Doxa, rappresenta per ampiezza del campione e profondità di analisi una delle più approfondite ricerche in questo ambito a livello internazionale. Analisi dei formati di produzione delle versioni accessibili Rapportandosi con l’International Digital Publishing Forum (IDPF), l’organizzazione internazionale che gestisce lo standard EPUB, il formato attualmente più utilizzato dagli editori per gli ebook, LIA ha identificato questo formato come il più indicato per la produzione e la distribuzione dei tremila titoli, anche alla luce del fatto che è stata recentemente rilasciata la versione 3.0 che ha integrato una serie di specifiche relative all’accessibilità. 28 Test di accessibilità Dopo aver condotto alcune analisi preliminari, LIA ha definito le caratteristiche di accessibilità di un file grazie la predisposizione di una specifica griglia condivisa con esperti di accessibilità nazionali e internazionali. Successivamente ha incaricato l’Istituto dei Ciechi “F. Cavazza” di Bologna di svolgere una serie di test con un gruppo selezionato di utenti non vedenti e ipovedenti per verificare l’accessibilità dei principali erea- der, software di lettura di ebook e della loro interoperabilità con le tecnologie assistive. Analisi dei metadati Collaborando con EDItEUR, il gruppo internazionale che coordina lo sviluppo di ONIX, LIA ha contribuito alla definizione di una serie di metadati specifici relativi all’accessibilità (code list 196) ora integrati nella nuova versione ONIX for Books, presentata ufficialmente alla Fiera di Francoforte e disponibile sul sito di EDItEUR. Disegno dei flussi per la produzione, la catalogazione e la distribuzione delle versioni accessibili Dopo aver esaminato a fondo l’attuale situazione relativa alla distribuzione delle versioni accessibili sia a livello nazionale che internazionale e gli attuali processi di produzione, catalogazione e distribuzione degli ebook, LIA ha ultimato l’analisi del modello produttivo e distributivo delle versioni accessibili da lei gestite con l’obiettivo di integrarsi il più possibile con i canali distributivi già esistenti e ha avviato una serie di contatti con le principali librerie online che operano in Italia. • Messa a regime del sistema La messa a regime del sistema, prevista per il secondo anno di attività, sarà finalizzata alla realizzazione del catalogo dei libri accessibili, alla creazione dell’infrastruttura tecnologica per l’erogazione del servizio e alla messa a disposizione del pubblico online delle versioni accessibili delle opere. Innovatività del progetto L’obiettivo di garantire una reale pari opportunità nell’accesso ai libri basata sulla disponibilità di un catalogo ampio e sull’accesso anche a novità librarie è certamente ambizioso e pone il progetto italiano all’avanguardia nel panorama globale. Nessuno dei progetti in corso negli altri paesi ha infatti una partecipazione così ampia degli aventi diritto. L’infrastruttura tecnologica proposta è unica per la sua completezza e livello di integrazione. 29 DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE Maschere e Paesaggi Isabella Cianfarani Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Maddalena Ragni Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434404 [email protected] [email protected] www.pabaac.beniculturali.it Nell’ambito delle iniziative di promozione e di educazione al patrimonio culturale, si è svolta mercoledì 18 aprile 2012, la cerimonia di premiazione della VII edizione del concorso fotografico sul tema “Maschere e paesaggi” presso la sala dello Stenditoio all’interno del Complesso monumentale di S. Michele a Ripa, in Roma. Gli obiettivi del Concorso, che sono apparsi quest’anno perfettamente raggiunti sono stati: 1. valorizzare la creatività degli alunni; 2. promuovere l’utilizzazione e la comprensione di linguaggi artistici, antropologici, scientifici, sociologici, psicologici legati ad una lettura più consapevole dei segni e dei codici interpretativi dei corpi; 3. favorire la collaborazione fra le varie classi, i docenti e il mondo reale che si vuole rappresentare e con il quale si vuole interagire; 4. stimolare la scuola e le istituzioni culturali alla promozione e al sostegno dei progetti creativi e formativi in un’ottica di integrazione sociale e culturale. Le foto che la Commissione del Concorso fotografico Maschere e Paesaggi ha potuto esaminare quest’anno sono apparse molto omogenee, rivelano infatti un approccio al reale molto intimistico e personale, tranne poche eccezioni infatti è emersa forte l’esigenza dei ragazzi di raccontarsi, di manifestare il loro mondo interiore, di mostrarci le loro incertezze e i loro dubbi. Nell’era di facebook e twitter sono la solitudine, l’incomunicabilità,la paura del futuro, l’incertezza sulla propria identità, il bisogno di attenzione e di protezione i temi che emergono dagli elaborati presentati. La maschera diviene quindi un simbolo e al tempo stesso uno specchio nel quale i ragazzi riflettono la loro immagine e il loro comportamento. Queste maschere non nascondono ma rivelano, l’autoosservazione appare dunque elemento fondante per i percorsi conoscitivi degli alunni. 30 Il processo di individuazione essenziale per il passaggio all’età adulta diviene anche percorso di differenziazione rispetto ai modelli esteriori proposti dalla società nella quale la comunicazione è tutta orizzontale e non è sufficiente a rispondere alle domande sempre più pressanti che nascono dall’emotività, dai sentimenti, dalla logica e dalla ragione. La fotografia si dimostra uno strumento molto duttile e particolarmente adatto a rappresentare questo mondo complesso e pieno di ombre, l’utilizzazione abituale dei social network, incentrata sulla condivisione dei pensieri attraverso le immagini ha portato i giovani alla ricerca della qualità e alla consapevolezza del valore comunicativo, evocativo ed estetico della scelta fotografica. Il concorso, bandito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (PaBAAC) e dal MIUR, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – Nucleo Territoriale del Lazio, ha visto la partecipazione di numerose scuole provenienti da tutto il Paese, tra cui la scuola primaria di Pantianicco in provincia di Udine, che ha ottenuto il primo premio ex aequo con la scuola primaria “Pietro Caliari” in provincia di Verona. Tra le scuole secondarie di primo grado, si è aggiudicato il primo premio, l’Istituto comprensivo statale “P. Ruffini” in provincia di Viterbo. Primo premio ex aequo anche per la scuola europea di Monaco di Baviera Elise-Aulinger. Ad ottenere il primo premio ex aequo tra le scuole secondarie di secondo grado, sono stati invece il Liceo artistico “A. Volta – F. Fellini” di Riccione e il Liceo ginnasio statale “Dante Alighieri” di Latina. L’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato “F.lli Taddia” ha ricevuto una menzione speciale per la naturalezza dei suoi contributi fotografici e per l’elegante scelta dell’uso del bianco e nero. Le foto “l’Oscurità” di Arianna Scappa del Liceo artistico “A. Calcagnadoro” 31 di Rieti e “Maschera d’acqua” di Elisabetta Sisti del Liceo scientifico “Lazzaro Spallanzani” di Tivoli, hanno ricevuto una menzione speciale rispettivamente per la teatralità dell’ambientazione e per il taglio surrealista dato al paesaggio. La giuria del concorso, istituita con Decreto del MiBAC – Direzione Generale PaBAAC, si è avvalsa della presenza di Luigi Lombardi Satriani, in qualità di suo presidente, Valeria Cottini Petrucci, Caterina Capalbo, Isabella Cianfarani, Michela Costantino, Roberto Galasso, Daniela Porro e Massimo Ridiciotti. 32 ICD - ISTITUTO CENTRALE PER LA DEMOETNOANTROPOLOGIA Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari La Pubblica Amministrazione per la pubblicizzazione e l’ammodernamento dei Musei: l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Francesco Floccia, Paolo Maria Guarrera In un museo statale sembra che la prima o esclusiva preoccupazione debba essere la buona presentazione delle opere esposte, la qualità delle raccolte, saper bene accogliere il grande pubblico nelle manifestazioni, i visitatori nelle ordinarie giornate di apertura. Eppure sono da assolvere da parte della pubblica amministrazione anche quegli obblighi che facilitino il normale rapporto tra utenti e responsabili di un luogo, cosa che ordinariamente si richiede ovunque ci sia scambio di interessi tra cittadini e fornitori di un servizio. Oggi a un visitatore di museo non basta più essere in grado di osservare tranquillamente le opere esposte acquisendo notizie da didascalie, pannelli o dépliant informativi posti a corredo delle opere. Ormai le varie possibilità pressoché continuative che un pubblico adulto, giovane e mediamente attrezzato di gadget elettronici ha per essere sempre al corrente di notizie, dati, spunti di ricerca facilmente soddisfatti grazie alle rapide informazioni fornite dalla rete rendono necessaria, anche se ancora non fondamentale, la presenza nei percorsi museali di strumenti anche tecnologici capaci e adatti a fornire e comunicare, se richiesto, notizie e dati conoscitivi ad ampio spettro correlati alle opere esposte. Gli attuali musei italiani, specifici di qualunque disciplina o settore culturale, in questa epoca hanno non più solo funzione di conservazione di documenti della storia, dell’arte o della scienza ma sono considerati anche luogo di richiamo adatto al tempo libero per persone, famiglie, gruppi di turisti, associazioni, interessati ai contenuti e attratti anche dalla sostanziale economicità che di norma l’accesso al luogo garantisce. Purtroppo nel settore dei luoghi d’arte da anni si è curata la componente di studio, scientifica, prettamente espositiva delle opere nella prevalente considerazione che la loro presenza fosse sufficiente a soddisfare le aspettative di un pubblico attratto più dall’ importanza delle opere che dal sostanziale confort che l’intera visita al museo comunque potesse offrire. Se dunque dal punto di vista dei contenuti i musei italiani offrono grande qualità di materiali, nei servizi e nell’accoglimento complessivo dell’utenza c’è in taluni casi ancora molto da fare. Nel suo complesso la pubblica amministrazione dovrebbe puntare all’ Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Alessandra Pivetti Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434404 [email protected] [email protected] www.pabaac.beniculturali.it Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Direttore ad interim: Daniela Porro Coordinatore per la Comunicazione: Francesco Floccia Piazza Marconi, 8/10 00144 Roma Tel. 06 5926148/5910709 Fax 06 5911848 www.idea.mat.beniculturali.it [email protected] Spadini da testa lombardi, epoca fine ‘800, primi anni del ‘900, esposti nella “Sala delle Regioni d’Italia” 33 ammodernamento del sistema museale decidendo in tal modo se mantenerlo ancora come sistema di raccolta delle testimonianze storiche e lasciandolo così nella consuetudine dell’occasionale mèta turistica festivo domenicale oppure inserirlo a pieno titolo di pubblico servizio nella vita pulsante e quotidiana della società italiana che in questa fase di ristagno economico e produttivo potrebbe avere proprio nel sistema museale un punto di richiamo al pari di altri luoghi di svago e di tempo libero ben più attraenti quali sono i centri commerciali, i locali dei drink pomeridiani e, seppur con calo di spettatori, le sale cinematografiche. Necessita dunque avviare modalità di facile attuazione per corredare il più possibile siti monumentali, archeologici, museali di servizi, confort, tecnologie audiovisive, punti di vendita che sappiano accogliere il pubblico interessandolo, divertendolo, e che facciano anche avere l’idea di uno Stato che concede ai suoi cittadini momenti e occasioni di buona e piacevole cultura e non solo norme impositive e onerose. Antico costume tipico della Ciociaria e parte del pannello museale relativo alla regione Lazio 34 Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (contenuto nell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia) e sito a Roma Eur, con le sue numerosissime sale e un percorso espositivo ampio e ricco di interessanti materiali etnografici è esempio di come un luogo d’arte possa essere anche un ambiente accogliente e adatto a manifestazioni e spettacoli. Numerosi eventi vi sono realizzati nell’arco dell’intero anno. I principali ambienti del Museo sono: l’ingresso con i sistemi di trasporto (carri siciliani, emiliani, romano, piemontese ecc.), la Sala delle colonne dove il famoso regista Zeffirelli ha girato un film e che contiene ceramiche; il grande Salone d’onore, le sale dell’agricoltura, pastorizia, delle marinerie (con una storica gondola proveniente da Venezia), dei mestieri, della casa, del ciclo della vita umana (con due grandi presepi napoletani), delle maschere e dei modelli di carri processionali, degli strumenti musicali, del teatro. Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ha celebrato nel 2011 i cento anni dalla costituzione ufficiale delle proprie raccolte etnografiche, con l’inaugurazione il 5 dicembre 2011 di una mostra fotografica e documentaria (1000 manufatti provenienti per lo più dalla Esposizione Etnografica tenutasi a Roma lo scorso secolo). Ora la mostra ha dato luogo ad una esposizione permanente, nella cosiddetta Sala delle Regioni d’Italia. Con una mirata campagna pubblicitaria che autonomamente gli è inter- detta potrebbero essere comunicate alla stampa e all’opinione pubblica le sue particolari Collezioni, l’importanza dell’ architettura dell’edificio, la possibilità di compiere un’ accogliente e stimolante visita: ma tutto questo diventa impossibile a causa di un’Amministrazione rimasta ferma nell’idea che le uniche figure professionali e i mezzi adatti alla valorizzazione dei beni culturali debbano essere gli stessi da sempre abilitati a studiarne la storia e curarne la conservazione. Non è più tempo di cristallizzare la funzione di un museo a solo luogo di studiosi spesso diffidenti nei riguardi di una semplificata diffusione di notizie e dati e anche sordi alle esigenze di una moderna e rapida acquisizione di notizie: occorre che anche il MIBAC, calandosi nella realtà sociale dinamicamente ricettiva, esprima con linguaggi e strumenti popolari e capillari il valore delle proprie idee, delle immagini, della conoscenza grazie a un’accessibilità pubblica facile e confortevole alla conoscenza dell’intero patrimonio culturale nazionale. 35 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE Servizio II – Comunicazione e promozione del patrimonio culturale I Servizi Educativi del Museo e del Territorio Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 [email protected] Servizio II Comunicazione e Promozione del patrimonio culturale Direttore: Mario Andrea Ettorre Tel. 06 67232246 Fax 06 67232920 [email protected] Centro per i servizi educativi del museo e del territorio Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06. 58434266 Fax 06. 58434347 [email protected] Coordinatore: Patrizia De Socio, docente di storia dell’arte [email protected] Tel. 06 58434232 36 Il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio è una struttura istituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (D.M.15.10.1998), operativa ai sensi dell’Accordo Quadro del 20.3.1998 tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Dal 2009 il Centro fa parte del Servizio II – Comunicazione e promozione del patrimonio culturale della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale. Il Centro si configura in Europa come la prima e puntuale applicazione della Raccomandazione R 98 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri in tema di educazione al patrimonio culturale e di pedagogia del patrimonio. In tal senso, il Centro opera per favorire la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale presso tutti i tipi di pubblico, con progetti e procedure sperimentali e di sistema e con attività di formazione e aggiornamento per i responsabili dei servizi educativi affrontando temi di particolare attualità culturale, come nel caso del recente ‘Bagagli culturali, patrimoni da condividere’ (2011) dedicato a patrimonio e intercultura. È partner di enti, istituzioni e pubbliche amministrazioni che svolgono, per la loro finalità, impegni nel campo dell’educazione al patrimonio e della didattica. Le attività più strettamente istituzionali comprendono, in linea con l’Atto di indirizzo per gli standard museali (D.M. 10.5.2001, Ambito VII) e il Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.L. 22.1.2004/42, art. 118 - art. 119): • documentazione, diffusione e valorizzazione delle buone pratiche • informazione, indirizzo metodologico, promozione e valutazione di progetti • coordinamento del sistema dei servizi educativi statali Il Centro detiene il ’marchio S’ed’ (2004) per promuovere le eccellenze e garantire l’impegno di quanti svolgono attività didattiche nel settore, di tutelarne la creatività e di legare il prodotto al progettista e all’istituzione di appartenenza. Il marchio valorizza le innovazioni didattiche e promuove singoli progetti, prodotti e procedure educative. Per consentire agli utenti di conoscere i progetti e i materiali didattici più recenti, negli ultimi anni è stata istituita una Banca dati nazionale delle attività, dei progetti e dei percorsi didattici consultabile sul sito del Centro. Il Centro offre inoltre servizio di consultazione, su richiesta, della mediateca e dell’importante documentazione comprendente testi specialistici di didattica museale, pedagogia del patrimonio e didattica speciale, volumi editi dai servizi educativi, letteratura grigia. Tra i prodotti del Centro si annoverano dvd, cd-rom, dispense online, pubblicazioni a stampa e kit didattici (Visit-abile; Tattil’art; Il Satiro dan- zante di Mazara del Vallo; Cassio, Dieci musei per conoscere il patrimonio culturale italiano; Gli strumenti di S’ed: Il Manuale per i servizi educativi del museo e del territorio; Hereduc-Heritage Education). Molti di questi sono pensati per facilitare l’accesso, in termini di comunicazione dei contenuti, alle persone con disabilità, un rilevante settore di ricerca della struttura che le è valso il Premio Braille 2011 per la trasmissione radiofonica web ’Conversazioni d’arte’. Protocolli d’intesa con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Ente Nazionale Sordi, Istituto Statale dei Sordi di Roma, Federazione Nazionale delle istituzioni pro Ciechi rafforzano le azioni destinate alle categorie di pubblico con esigenze speciali. Grazie alla sinergia con il MIUR e con il sistema scolastico nazionale, oltre che con la rete dei servizi educativi, sono stati potenziati quei progetti sperimentali e quelle attività di alternanza scuola-lavoro che consentono agli studenti di secondaria di secondo grado di cimentarsi con i nuovi media e il web 2.0 (La NOSTRA Settimana della Cultura) in linea con gli obiettivi di Europa 2020, così come di compiere importanti esperienze di comunicazione e conoscenza direttamente sul territorio (Benvenuti al Museo). È partner di ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte) nel concorso nazionale Olimpiadi del patrimonio dedicato alla secondaria di secondo grado. In collaborazione con la rivista Focus Junior stampata dalla Gruner+Jahr/Mondadori, nel 2011 ha avviato ‘Un museo al mese’ un progetto editoriale interattivo, in corso, per le scuole primarie, per far conoscere ai più piccoli con la strategia del gioco non solo opere e oggetti di particolare rilievo ma anche la storia delle collezioni, curiosità, professioni e funzioni del museo. Gli strumenti di comunicazione e di condivisione del Centro sono: www.sed.beniculturali.it (dove è possibile reperire l’elenco completo dei progetti) www.facebook.com/ServiziEducativi. 37 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo Vademecum della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Direttore Regionale: Fabrizio Magani Coordinatore per la comunicazione: Paola Carfagnini Via Filomusi Guelfi s.n.c. Tel. 0862 446144 Fax 0862 446101/446145 [email protected] www.abruzzo.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo Soprintendente: Lucia Arbace Coordinatore per la Comunicazione: Pietro Cocco Via San Basilio, 2A Convento di Sant’Amico 67100 L’Aquila Tel. 0862 4874297 Fax 0862 4874230 www.sbsae-aq.beniculturali.it [email protected] Tel 0862 4874231 [email protected] www.sbsae-aq.beniculturali.it 38 Organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, articolazione della Direzione Regionale per I Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, ha il compito istituzionale di tutelare il patrimonio nell’ambito di tutto il territorio regionale e di valorizzarlo d’intesa con la regione Abruzzo, gli enti locali, le fondazioni e le diocesi. Fino al 6 aprile 2009, data del tragico sisma che ha devastato parte dell’Abruzzo, gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici erano ubicati all’interno del Castello, edificato nel Cinquecento per volere degli Spagnoli, ora gravemente danneggiato. Nei dieci mesi successivi al sisma, l’attività istituzionale è stata espletata in alcuni container allestiti per l’emergenza nel parco del castello;a seguito del completamento dei lavori di ristrutturazione post sisma, la Soprintendenza BSAE ha ora sede nell’ala moderna annessa al Convento di Sant’Amico, nel centro storico della città dell’Aquila, a pochi metri dalla Fontana luminosa. La struttura organizzativa La Soprintendenza per i BSAE ha competenza sull’intero territorio regionale; nella sede centrale, all’Aquila, si organizza e si coordina ogni attività legata alla tutela e valorizzazione del patrimonio di competenza. Si rilasciano ad enti e privati le prescritte autorizzazioni per l’esecuzione di interventi su opere d’arte mobili, dipinti murali ed apparati decorativi architettonici; si programmano, progettano e realizzano i restauri annualmente finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; si attua una regolare attività ispettiva nel territorio di competenza; si propongono e si mettono in atto le procedure volte a dichiarare l’interesse culturale dei beni; si coordina il lavoro di catalogazione; si provvede alla gestione dei musei nazionali, della biblioteca di Istituto e degli archivi interni (storico, corrente, fotografico...); si progettano e realizzano programmi didattici, studi, mostre, convegni e quant’altro si ritiene utile a promuovere la conoscenza del patrimonio regionale. Tutti gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo sono aperti al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Le attività Ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. 26 novembre 2007 n. 233, per quanto attiene all’attività legata alla tutela, la Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici si occupa di: • unificare ed aggiornare le funzioni di catalogo e tutela nell’ambito della regione, secondo criteri definiti dalle direzioni centrali; • autorizzare l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui • • • • • • beni mobili di interesse storico artistico, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi; partecipare ed esprimere pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi; amministrare e controllare i beni dati in consegna; curare l’istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con i proprietari di beni culturali oggetto di interventi conservativi alla cui spesa ha contribuito il Ministero al fine di stabilire le modalità per l’accesso ai beni medesimi da parte del pubblico; istruire e proporre i provvedimenti di verifica dell’interesse culturale; istruire i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice; istruire e proporre alla direzione competente l’esercizio del diritto di prelazione. In tema di valorizzazione, la Soprintendenza si occupa di: • programmare, organizzare e coordinare manifestazioni, mostre, convegni e seminari, con finalità scientifiche e divulgative; • redigere cataloghi e testi scientifici; • progettare e realizzare programmi educativi e curare l’eventuale attività didattica e di comunicazione relativa ai beni di competenza. Catalogazione L’attività di catalogazione del patrimonio riveste un ruolo fondamentale per l’attuazione dei compiti istituzionali di gestione e tutela dei Beni Culturali, sia perché permette di ottenere la conoscenza diretta e sistematica (anche sotto il profilo informatico) delle opere d’arte presenti nella regione, nonché di programmare gli interventi destinati alla loro conservazione, sia perché offre un valido aiuto all’azione preventiva contro le azioni criminose che colpiscono il nostro patrimonio. Con il DPR 805/1975, atto costitutivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, venne attribuito all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) il compito di costituire e gestire il Catalogo generale dei Beni Culturali: attraverso il Sistema Informatizzato del Catalogo (SIGEC) si ottiene il flusso diretto dei dati elaborati dagli organi periferici. La catalogazione dei Beni Culturali è disciplinata dall’art.17 del Codice (D.Lgs. 42/2004) che attribuisce al Ministero, con il concorso delle regioni, il compito di individuare e definire metodologie comuni di raccolta, scambio, accesso ed elaborazione dei dati. La Soprintendenza BSAE Abruzzo cura la programmazione del catalogo annuale e triennale con relativo rilevamento fotografico, l’informatizzazione del catalogo cartaceo, l’organizzazione delle schede cartacee e degli archivi, la collaborazione con il Comando Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale per l’istruzione delle pratiche di furto. Servizi educativi Nel 1995 venne istituito presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali la “Commissione di studio per la didattica del Museo e del Ter- 39 ritorio” (D.M. 16/03/1996) composta sia da esperti del MiBAC, del Ministero della Pubblica Istruzione che di Enti locali tutti con esperienza di didattica del patrimonio, allo scopo di riconsiderare la funzione educativa delle Soprintendenza e dei Musei alla luce delle serie carenze presenti in questo ambito in tutto il territorio nazionale. La legge n° 352/1997 introduce lo strumento della convenzione grazie al quale le scuole di ogni ordine e grado possono stipulare apposite convenzioni con le Soprintendenze al fine di favorire la fruizione del patrimonio da parte degli studenti. A ulteriore sostegno dell’azione dei Servizi Educativi il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero della Pubblica Istruzione il 20/03/1998 hanno sottoscritto, primi in Europa, un accordo-quadro che ribadisce l’impegno comune a promuovere e favorire la conoscenza del patrimonio culturale, diritto di ogni cittadino, sviluppando tra i più giovani il sentimento di appartenenza ad una tradizione culturale comune che tutti hanno il diritto- dovere di tutelare. L’ambito a cui il Servizio Educativo si rivolge è dunque principalmente la scuola. La sua azione si esplica, secondo quanto disposto dagli articoli 118 e 119 del Codice nel favorire, attraverso contatti diretti con le scuole di ogni ordine e grado la conoscenza e la diffusione del patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico delle quattro province abruzzesi, ponendo particolare attenzione anche alle tradizioni popolari e al manufatto artigianale. Il Servizio Educativo cura la stipula delle convenzioni con scuole di ogni ordine e grado per la redazione di progetti articolati in uno o più anni (L 352/1997 art. 7 e ss. mm. ii.), la redazione e la pubblicazione di Quaderni didattici; coordina le attività didattiche nelle quatto province. 40 Tutela L’attività di tutela espletata dalla Soprintendenza è regolata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 denominato Codice dei beni culturali e del paesaggio, per la cui lettura si rimanda alla sezione Normative del sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In base all’art. 21, l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su opere mobili, dipinti murali e superfici architettoniche decorate è subordinata ad autorizzazione della competente Soprintendenza. Detta autorizzazione è resa su progetto o, qualora sufficiente, su descrizione tecnica dell’intervento e può contenere prescrizioni. Se i lavori non iniziano entro cinque anni dal rilascio dell’autorizzazione, il soprintendente può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione. L’autorizzazione prevista dall’articolo 21 è rilasciata entro il termine di centoventi giorni dalla ricezione della richiesta da parte della Soprintendenza. Si precisa che nel caso la richiesta di autorizzazione al restauro riguardi esclusivamente beni mobili, pitture murali ed apparati decorativi, la domanda dovrà essere presentata alla competente Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici; nel caso che la richiesta di au- torizzazione al restauro coinvolga invece sia l’architettura che le superfici decorate, dovranno essere presentate due domande distinte (ambedue in bollo), indirizzate sia alla Soprintendenza BSAE che alla Soprintendenza BAP; il progetto e l’esecuzione dei lavori riguardanti gli apparati decorativi dovranno essere realizzati da un tecnico specializzato nel settore relativo al restauro in questione, abilitato dalla normativa vigente. La richiesta di autorizzazione dovrà comprendere la seguente documentazione: • domanda munita di marca da bollo, inoltrata dal proprietario del bene in questione, corredata, nel caso di opere di proprietà ecclesiastica, del Visto della Curia competente; • relazione sullo stato di conservazione e progetto che dettagli i lavori da eseguire, redatto da un tecnico abilitato dalla normativa vigente ad eseguire lavori sui beni mobili, dipinti murali ed apparati decorativi di superfici architettoniche; • documentazione fotografica; • marca da bollo, da apporre sul certificato rilasciato dalla Soprintendenza. Per ogni necessità, potranno essere contattati i funzionari di seguito elencati, incaricati dell’attività di tutela nei comuni di: Restauro Ai sensi dell’art. 128 del D. Lgs 163/2006 la Soprintendenza per i BSAE dell’Abruzzo provvede alla redazione della programmazione triennale e dei suoi aggiornamenti annuali in cui vengono inseriti, secondo un ordine di priorità dettato dall’urgenza, gli interventi di restauro da eseguirsi col diretto finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Della progettazione e della direzione dei lavori sono incaricati gli storici dell’arte interni all’Amministrazione, mentre la realizzazione del restauro è affidata a quelle ditte private che di volta in volta risultano aggiudicatarie dell’appalto, previa verifica del possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Sempre in materia di restauro, ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. n. 42/04, la Soprintendenza autorizza qualunque intervento su opere mobili, dipinti murali e superfici architettoniche decorate e provvede, attraverso i funzionari responsabili del territorio, all’alta sorveglianza dei lavori di cui trattasi. Il Ministero, in applicazione degli articoli 35 e 36 del decreto citato, ha inoltre la facoltà di concorrere alla spesa sostenuta dal proprietario per l’esecuzione degli interventi, per un ammontare non superiore alla metà dell’importo; il contributo può essere erogato solo a lavori ultimati e collaudati. Ufficio Programmazione e monitoraggio Interventi di restauro programmi ministeriali Dott. Anna Colangelo [email protected] Ufficio relazioni istituzionali per le sponsorizzazioni Dott. Caterina Dalia [email protected] 41 Il Microclima Il settore Microclima e Controlli Ambientali ( MiCA ) si occupa di conservazione delle Opere d’Arte, in particolare affronta gli scambi energetici fra l’opera e l’ambiente in cui si trova, con lo scopo di individuare eventuali cause contingenti di degrado o più in generale di rallentare il naturale deterioramento a cui è soggetto qualsiasi manufatto. Lo studio del microclima intorno all’OdA, comprende sia i cambiamenti di stato dell’acqua, che si trova sotto forma di vapore nell’aria e che interagisce con il materiale costitutivo dell’opera, sia gli eventuali movimenti di acqua allo stato liquido, portata da particolari condizioni strutturali del contenitore dell’opera. Si tratta di acquisire, quindi di misurare, parametri termoigrometrici ed il loro andamento nel tempo, elaborarli, interpretarli per verificare se sull’opera si presentano fenomeni di condensa, di gelazione etc. che possono essere particolarmente dannosi e suggerire, poi, quegli interventi atti a ridurre o ad eliminare la causa di degrado dell’opera, derivanti da questi fenomeni. Per quanto riguarda la luce si tratta di valutare il tipo di lampada illuminante, per rendere minimo il degrado prodotto dalla radiazione elettromagnetica. Nella pratica il lavoro si sviluppa in due modi: il primo prevede sopralluoghi e misurazioni limitate nel tempo per valutare situazioni esistenti su cui non si può intervenire in modo strutturale sull’ambiente intorno all’opera. Il secondo modo riguarda interventi che necessitano di un’acquisizione di dati più a lungo termine, in quanto da una valutazione preventiva si suppone che, per eliminare o diminuire le cause di degrado, potrebbe esser necessario effettuare interventi di una certa importanza sull’ambiente che circonda l’OdA. È importante sottolineare che il settore cerca di promuovere l’idea che per migliorare le condizioni conservative delle opere e diminuire il loro degrado,è fondamentale sviluppare, fra gli operatori ed i fruitori, la cultura del “condizionamento passivo “ cioè di quegli interventi che a basso costo producono notevoli migliorie nelle dinamiche manufattoambiente, per cui possono essere facilmente applicati alla gran quantità dei beni culturali esistenti in Italia. A tale scopo il settore effettua anche corsi, seminari, etc. per gruppi, scuole e operatori interessati all’applicazione di alcuni principi fisici alla conservazione dei Beni Culturali. 42 Mostre L’attività legata all’organizzazione di mostre è normata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 denominato Codice dei beni culturali e del paesaggio, per la cui lettura si rimanda alla sezione Normative del sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’articolo 48 prescrive l’autorizzazione ministeriale per il prestito di opere d’arte da concedere in occasione di mostre o esposizioni. Qualora l’autorizzazione abbia ad oggetto beni appartenenti allo Stato o sottoposti a tutela statale, la richiesta è presentata al Ministero almeno quattro mesi prima dell’inizio della manifestazione ed indica il responsabile della custodia delle opere in prestito. L’autorizzazione è rilasciata tenendo conto delle esigenze di conservazione dei beni e, per quelli appartenenti allo Stato, anche delle esigenze di fruizione pubblica. Il rilascio dell’autorizzazione è inoltre subordinato all’assicurazione delle cose e dei beni da parte del richiedente, per il valore indicato nella domanda, previa verifica della sua congruità da parte del Ministero. Per le mostre e le manifestazioni sul territorio nazionale promosse dal Ministero o, con la partecipazione statale, da enti o istituti pubblici, l’assicurazione può essere sostituita dall’assunzione dei relativi rischi da parte dello Stato. Il Ministero ha inoltre facoltà di dichiarare, a richiesta dell’interessato, il rilevante interesse culturale o scientifico di mostre o esposizioni di beni culturali e di ogni altra iniziativa a carattere culturale, ai fini dell’applicazione delle agevolazioni previste dalla normativa fiscale. Audiovisivi Il Servizio per la ricerca, la documentazione e la produzione audiovisiva costituisce un’équipe realizzativa organica all’articolazione abruzzese del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali. Istituito nel 1985 dall’architetto Renzo Mancini, all’epoca Soprintendente ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici nella regione, con la riforma del Ministero è passato a far parte della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Aquila, attualmente diretta dalla dottoressa Lucia Arbace. Nel corso di un ventennio il Servizio ha contribuito alla promozione della conoscenza del patrimonio culturale e ambientale abruzzese, realizzando numerosi audiovisivi didattici, documentari video e programmi multimediali Responsabile. Dott. Mauro Congedati [email protected] Biblioteca Dopo il sisma del 6 aprile 2009 il patrimonio librario è stato posto al sicuro nei sotterranei del castello cinquecentesco; a seguito dei lavori agli ambienti a piano terra del complesso di San’Amico è prevista la riapertura entro l’autunno, una volta completata la disinfestazione e spolveratura dei fondi librari. Data la sua unicità in regione dovuta alle specifiche sezioni di cui essa si compone (Storia dell’Arte, Architettura, Restauro ecc. tipiche del lavoro dell’ufficio), la Biblioteca d’Istituto, pur essendo destinata al personale interno della Soprintendenza, può essere consultata, previo appuntamento e autorizzazione, da studiosi e studenti; per questi ultimi è richiesta una lettera di presentazione da parte del Docente. La Biblioteca è aperta dal Lunedì al Venerdì con orario 09:00- 13:00 e nei giorni di Martedì e Giovedì anche dalle 15:30 alle 17:30 solo per il personale interno. 43 Dalla sede centrale dell’Aquila dipendono i Centri Operativi di: Pescara Castiglione a Casauria Popoli Teramo Lanciano Uffici Museo Casa natale Gabriele d’Annunzio Corso Manthonè, Pescara tel. 085/60391 fax 085/4503590 Direzione del Museo Dott.ssa Rita Molisani [email protected] Ufficio Tutela Beni Etnoantropologici Dott.ssa Maria Cristina Semproni [email protected] Ufficio Tutela Arte Contemporanea della provincia di Pescara Dott.ssa Luisa De Tommaso [email protected] Uffici della Soprintendenza per i BSAE Taverna Ducale Popoli (PE) tel. 085 986701 Responsabile: Dott.ssa Maria Gatta [email protected] 44 Sulmona Celano Tagliacozzo Avezzano Pescara Il Centro Operativo di Pescara occupa alcune stanze della Casa d’Annunzio. La dimora dove nacque il Poeta fu dichiarata Monumento Nazionale il 14/4/1927 con Regio Decreto, per tutelarla come edificio di importante interesse storico e per ricordare la madre del Poeta, Luisa De Benedictis, che qui visse fino al 1917. L’edificio, d’impianto settecentesco, ha subito diversi interventi di restauro, che ne hanno conservato la tipologia di casa borghese ottocentesca di provincia e le decorazioni parietali interne. All’interno dell’edificio che ospita il museo si svolgono sia le attività legate alla gestione del museo stesso sia quelle relative allo svolgimento delle funzioni istituzionali. Al piano terra, oltre alla biglietteria e ai locali destinati ai servizi di custodia, si trovano una sala per proiezioni di audiovisivi e i locali per esposizioni temporanee e conferenze. Al primo piano è collocato il museo e al secondo sono ospitati gli uffici per l’Attività Didattica e per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Etnoantropologico e per l ‘Arte Contemporanea. Popoli L’Ufficio della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, a Popoli, ha sede nella Taverna Ducale o Taverna Vecchia, piccolo gioiello di architettura medioevale abruzzese, edificata probabilmente da Giovanni Cantelmo negli anni dal 1333 al 1337. Lo schema tipico è quello della casa-bottega tardo medievale, e fu osteria, locanda, stazione di posta e cambio dei cavalli. Sulla facciata si aprono due portali: il primo portale è ad arco acuto e dà accesso al salone centrale, in parte coperto da solaio ligneo ed in parte a volte in pietra, mentre il secondo, laterale, consentiva originariamente l’accesso al piano superiore. La facciata è ornata da otto scudi sanniti, rappresentanti simboli angioini, dei Cantelmo (signori di Popoli) o di famiglie con questa imparentate. Al di sopra degli scudi 2 bifore divise centralmente da piastrini decorati a traforo e bassorilievo, chiuse da due piccole sculture rappresentanti dei leoni. Sulla facciata è inoltre possibile osservare la tavola del pedaggio, voluta dal duca Fabrizio Cantelmo a fine ‘500, contenente l’elenco delle tasse di passo dovute ai signori del feudo di Popoli. Al suo fianco è possibile ammirare la Taverna dell’Università (1574). Castiglione a Casauria Ha sede presso l’Abbazia di San Clemente, riaperta dalla Soprintendenza BSAE dopo importanti lavori di restauro post-sisma, a partire dal 4 luglio 2011. Secondo la testimonianza del Chronicon Casauriense l’Abbazia di S. Clemente viene fondata nell’871, come ex-voto, dall’Imperatore Ludovico II liberato per intercessione di Papa Adriano II dalla prigionia in cui si trovava a Benevento in seguito ad una congiura ordita dal principe longobardo Adelchi. In realtà le pratiche religiose si coniugavano all’attività politica già all’atto di fondazione: la chiesa, infatti, situata nei pressi della Via Claudio-Valeria e in prossimità di uno dei tratturi che da L’Aquila portavano a Foggia, sorge lungo le sponde del fiume Pescara che già dall’801 divideva i ducati di Spoleto e Benevento, in posizione quindi altamente strategica. Teramo Il Presidio di Teramo della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo ha sede presso alcuni locali dell’ex convento di San Francesco nella zona antica della città, detta per questo, un tempo, “ Terra Vetus “ distinta dalla” Terra Nova “, che si era sviluppata dopo la distruzione cittadina del 1153. Adiacente è la chiesa medioevale di Sant’Antonio con resti di affreschi del XIV secolo. Nell’area vi sono nu- Uffici della Soprintendenza per i BSAE Abbazia di San Clemente a Casauria Castiglione a Casauria (PE) tel. 328 3124839 Uffici della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo Presidio di Teramo Via Porta Carrese, 12 64100 Teramo (TE) Tel./Fax 0861 243946 Ufficio Tutela Beni Etnoantropologici della provincia di Teramo Dott.ssa Maria Grilli [email protected] 45 merosi monumenti insigni, come l’antica casa dei Signori Melatino dei secoli XIII e XIV, i resti della vecchia cattedrale di Santa Maria Aprutiensis, sovrastanti una vasta area archeologica che costituiva la città romana di Interamnia. Uffici della Soprintendenza BSAE Via S. Maria Maggiore, 1 LANCIANO (CH) tel. 0871/44614 Ufficio Tutela Beni Etnoantropologici Dott.ssa Ivana Di Nardo [email protected] Uffici della Soprintendenza BSAE Badia Morronese Via Badia 28, Sulmona (AQ) tel. 0864/32849 / 335.6129589 Ufficio Tutela Beni Etnoantropologici della provincia di L’Aquila (escluso diocesi di Sulmona e Marsica) Dott. Diego Bucci [email protected] Ufficio Controllo Mercato Antiquariale (Prov. Chieti) Dott.ssa Ersilia Santilli [email protected] Ufficio Attività Didattica Dott.ssa Anna Rita Glisenti [email protected] Dott.ssa Rosalba Marinucci 46 Lanciano Il Centro Operativo di Lanciano ha sede in un edificio di proprietà comunale, nel cuore di uno dei quartieri storici della città, a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, architettura gotico-cistercense tra le più prestigiose d’Abruzzo e dalla casa museo del pittore Federico Spoltore. Altri poli emergenti del quartiere sono le Torri Montanare, il Museo Diocesano, le chiese di Santa Giovina e di San Nicola di Bari, con l’annesso museo parrocchiale, e una ricca stratificazione con interessanti testimonianze di età medioevale e barocca. Sulmona Il Centro Operativo di Sulmona ha sede in alcuni locali recentemente restaurati della prestigiosa Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sita a soli cinque chilometri dalla città di Sulmona. Il primo nucleo del complesso, comunemente denominato Badia Morronese, sorse nella seconda metà del Duecento ad opera di Pietro Angelerio da Isernia, il futuro Papa Celestino V. Sede dell’Abate Generale dell’ordine dei Celestini, fu ampliata e più volte ristrutturata nel corso dei secoli e fortemente danneggiata dal catastrofico terremoto del 1706. Ripristinata nelle forme attuali, con la soppressione delle comunità monastiche, la Badia ebbe diverse destinazioni: adibita dapprima a Collegio dei tre Abruzzi e ad Ospizio di mendicità, fu poi definitivamente trasformata in casa di reclusione. Trasferito altrove il penitenziario, sono iniziati i lavori di restauro che hanno portato ad un primo parziale recupero del complesso abbaziale. Di particolare interesse la facciata della chiesa di gusto borrominiano, che la Cappella col monumento funebre dei Caldora, realizzato nel 1412 da Gualtiero d’Alemagna e il pregevole ciclo di affreschi con episodi della vita di Cristo della prima metà del XV secolo. Celano Il Centro Operativo di Celano ha sede presso il Castello Piccolomini la cui costruzione inizia, con molta probabilità, intorno al 1392 con Pietro Berardi, conte di Celano, che fa erigere la cinta muraria e i primi due piani del maschio fino alla cornice marcapiano. Nel 1451 Lionello Acclozamora faedificare il piano nobile con il cammino di ronda e le quattro torri d’angolo. L’opera è completata da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote del papa Pio II, che nel 1463 aveva avuto l’investitura della contea di Celano da Ferdinando d’Aragona. In quest’ultima fase sono aggiunte alcune loggette pensili, non più visibili perché distrutte dal terremoto del 1915, e aperta sul prospetto sud-est una finestra rinascimentale riccamente decorata. È, inoltre, edificato il loggiato superiore del cortile e si apportarono modifiche alla cinta muraria con la costruzione nei punti più esposti di grandi torri circolari che inglobano quelle a scudo costruite dal conte Berardi. Il Museo della Marsica, qui ospitato negli ambienti del primo piano, si è arricchito dei depositi temporanei di alcuni capolavori del Museo Nazionale d’Abruzzo, chiuso a seguito del sisma, proposti a rotazione. Tagliacozzo L’Ufficio della Soprintendenza BSAE di Tagliacozzo è ospitato nel complesso monumentale del Convento di San Francesco e della Chiesa annessa che ospita la tomba del primo biografo del poverello di Assisi, il Beato Tommaso da Celano (1190-1260). La chiesa francescana, citata in una bolla papale del 1252, è posteriore alla morte del Santo, mentre la primitiva costruzione con il nome di Santa Maria in Eloreto (cioè “in un bosco d’alloro”) è menzionata già nel 1115. All’inizio del Seicento contemporaneamente alla costruzione del chiostro, affrescato con vicende della vita di San Francesco, subì lavori di ristrutturazione Resa barocca nel XVIII secolo con evidente stacco rispetto al passato, fu chiusa dagli editti napoleonici del 1809 e adibita a servizi comunali. Restaurata nel 1960, ha ripreso la sua vocazione di sede francescana e l’iniziale sobrietà. Bellissimi la facciata e l’antico portale; un capolavoro il rosone gotico con fregi orsiniani. Uffici della Soprintendenza BSAE Museo della Marsica Castello Piccolomini - Celano (AQ) tel. 0863 792922 Direzione Museo Dott.ssa Rita Mancini [email protected] Ufficio Tutela Beni Etnoantropologici della provincia di L’Aquila (Marsica) Dott.ssa Giovanna Palma [email protected] Ufficio Attività Didattica Dott.ssa Rita Mancini Dott.ssa Giovanna Palma Uffici Soprintendenza per i BSAE Via San Francesco Tagliacozzo (AQ) tel. 0863/6560 A cura della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, con la collaborazione di Alessandra Giancola 47 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Il patrimonio culturale della Basilicata. Forme innovative di partecipazione e promozione Attilio Maurano, Elvira Pica Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Direttore Regionale: Attilio Maurano Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto 1860, 84 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it Matera. Il Museo Nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata 48 Il momento storico che viviamo, caratterizzato da una profonda crisi economica che si ripercuote su tutta la società, impone un momento di riflessione sui doveri della Pubblica Amministrazione in termini di avvicinamento ai cittadini, di condivisione delle procedure e di adeguamento alla crescente richiesta di partecipazione e di informazione. Ciò è tanto più vero per l’amministrazione dei beni culturali, in cui si è chiamati a tutelare e gestire un patrimonio della collettività in cui i beni materiali costituiscono la struttura portante di una ricchezza ben più vasta: la cultura, la storia, il paesaggio, le tradizioni sono un patrimonio immateriale che appartiene a tutti e a ciascuno, e come tale deve essere fruito e partecipato. Ci troviamo quindi a operare su due piani diversi tenendo presenti sia la trasparenza organizzativa e procedurale (aspetto comune a tutte le pubbliche amministrazioni), sia la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale (questo aspetto è strettamente legato alle attività di tutela e salvaguardia proprie del MiBAC). Risulta necessario, in ogni caso, creare e mantenere un rapporto stabile di collaborazione con tutti gli enti, le istituzioni e i privati che operano sul territorio, e direttamente con i cittadini. Nell’ambito della trasparenza e partecipazione alle procedure appare quasi ovvio sottolineare il passo che si sta compiendo grazie alla realizzazione e aggiornamento dei siti web istituzionali, alla raccolta e messa in rete di una serie di informazioni legate alle attività della Direzione Regionale e degli Istituti di settore, rendendo in tal modo trasparenti le azioni e le procedure e consentendo una facile accessibilità alla documentazione, alla modulistica, ai procedimenti. Opera ormai a pieno regime il sistema informativo integrato rivolto agli operatori economici per quanto attiene le competenze di stazione appaltante della Direzione Regionale, già presentato nella scorsa edizione del Forum PA. La rete dei percorsi museali Al fine di creare un rinnovato interesse e ampliare la proposta di visita ai musei della Basilicata, la Direzione Regionale sta mettendo in campo nuove formule di bigliettazione per fruizione di due circuiti legati alle realtà museali di Matera e di Melfi-Venosa. Il primo percorso prevede l’istituzione di una card integrata per la visita al Museo Nazionale d’Arte medievale e moderna della Basilicata, al Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” e al Museo della Scultura Contemporanea (Musma) e si realizza grazie alla sottoscrizione di una convenzione con la Fondazione Zetema di Matera, ini- ziando di fatto un saldo rapporto tra gli istituti del MiBAC (la Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici e la Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata oltre che la Direzione Regionale) e la Fondazione Zetema, che da numerosi anni opera sul territorio per la sua crescita culturale. L’iniziativa è scaturita dal comune intendimento di far percepire le tre realtà museali come un sistema culturale unitario che comprende e presenta le peculiarità archeologiche e artistiche proprie di ciascuna sede espositiva; i musei sono peraltro ubicati in palazzi storici nel cuore della città e non richiedono particolari spostamenti o deviazioni dal normale percorso di visita che si snoda dai Sassi al centro cittadino. Matera. Via Ridola e il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola L’analisi dei flussi di pubblico ai tre musei ha evidenziato che le visite alla città hanno carattere giornaliero, con visitatori provenienti nella maggior parte dei casi da aree limitrofe della regione o delle regioni vicine e spesso si esauriscono nella visita al Sasso Barisano, al Sasso Caveoso, ad una o più chiese rupestri e ad uno soltanto dei musei. Da questa verifica è emersa la necessità di ampliare l’offerta culturale attraverso una formula che suggerisca ai visitatori di tornare o di fermarsi in città, grazie a un pacchetto che permette di approfondire la conoscenza del contesto d’arte di storia della città di Matera, con riduzione del costo degli ingressi e servizio di visite guidate. I biglietti, con validità di cinque giorni, possono essere acquistati online e validati presso le biglietterie dei musei attraverso un lettore ottico. Altro circuito è quello che naturalmente si crea tra i musei archeologici nazionali di Melfi e di Venosa, già identificati come unico polo nell’ambito del Progetto “Poli Museali di eccellenza del Mezzogiorno”. L’intervento di miglioramento della fruizione dei due musei e dell’area archeologica di Venosa, finanziato dal Cipe, è attualmente oggetto di progettazione definitiva. La realizzazione del progetto comporterà allestimenti rinnovati, con soluzioni innovative e partecipative, per offrire ai visitatori piena conoscenza degli aspetti culturali e delle dinamiche Venosa. La città e il Castello Pirro del Balzo 49 Melfi. Il Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino insediative che hanno segnato l’occupazione antropica dell’intera area nord-lucana che si dispiega alle falde del Vulture. I due complessi sono infatti palesemente complementari e definiscono, nel loro percorso di visita, un quadro storico-archeologico unitario, benché caratterizzato da indubbie specificità culturali. Anche in questo caso l’analisi dei flussi ha mostrato alcuni dati significativi: il Museo di Melfi è quello che tradizionalmente accoglie in Basilicata il maggior numero di affluenze dalla stessa regione e da quelle vicine, vuoi per la vicinanza agli itinerari culturali pugliesi, vuoi per il fascino del Castello Federiciano in cui è ubicato; lo stesso non può dirsi per il Museo di Venosa, anch’esso peraltro allocato all’interno di un castello – il cinquecentesco Castello “Pirro del Balzo” – e per l’area archeologica della città romana. È quindi evidente che quello che si propone è un percorso culturale e storico nel territorio del Vulture che non si esaurisce nelle collezioni archeologiche - dalla preistoria all’età romana – presentate nei due musei, ma che si snoda attraverso la suggestiva visita alla colonia romana di Venusia fino alle rilevanti evidenze architettoniche dei castelli di Federico II a Melfi e di Pirro del Balzo a Venosa. Per fornire al pubblico maggiori opportunità di fruizione e creare un incentivo a godere di questo significativo itinerario la Soprintendenza per i beni archeologici e la Direzione Regionale hanno inteso fin d’ora creare la possibilità di una bigliettazione unica – ridotta - per i due musei e per l’area archeologica, con validità di tre giorni, che sarà attivata dal prossimo autunno in prospettiva dell’istituendo polo museale. 50 Ricerca archeologica e innovazione tecnologica Val la pena di segnalare un importante risultato delle sinergie messe in campo in Basilicata da pubblico e privato che contemperano diverse esigenzeper la crescita culturale ed economica della regione: la ricerca archeologica e l’innovazione tecnologica, la tutela e la fruizione del patrimonio culturale. Durante la realizzazione di una condotta di collegamento Eni – Shell tra i pozzi petroliferi e il Centro Olio di Viggiano in Val d’Agri è stata ritrovata, in agro di Marsicovetere, una villa romana che rappresenta una eccezionale testimonianza dell’occupazione del territorio durante il lungo periodo che va dall’età augustea all’alto medioevo (I secolo a.C. – VII secolo d.C.). L’interesse del rinvenimento è dato, oltre che dal pregio dei materiali archeologici rinvenuti e dall’estensione e complessità delle strutture,anche dall’identificazione dei proprietari della villa: la famiglia lucana dei BruttiiPraesentes, nota per aver dato i natali a consoli e senatori e, in particolare, a Bruttia Crispina, “l’imperatrice lucana” sposa di Commodo. Il ritrovamento è sembrato in un primo momento incompatibile con il completamento dei lavori, essendo altresì non perseguibile l’ipotesi di un tracciato alternativo, ma il confronto aperto tra la Soprintendenza per i beni archeologici e l’Eni ha fatto sì che venisse adottata una soluzione condivisa per tutelare il sito archeologico e non impedire la realizzazione dell’importante infrastruttura: un microtunnel al di sotto della villa romana. Il microtunnel è stato progettato ed eseguito a una quota di sicurezza tale da escludere qualsiasi possibile interferenza con l’importante complesso archeologico, nel pieno rispetto della normativa vigente, delle caratteristiche geotecniche del terreno e dei più alti standard di sicurezza. L’opera è stata realizzata utilizzando una macchina operatrice di avanzata tecnologia, ad una profondità di 12 metri, ed ha le dimensioni finite di 3 metri di diametro e di circa 80 metri di lunghezza; consente al suo interno la posa sia delle condotte per il trasporto di idrocarburi, sia dei cavi elettrici e delle fibre ottiche necessari al collegamento. Il lavoro, costantemente seguito e controllato dalla Soprintendenza, consente la piena attuazione del progetto di recupero e di valorizzazione, che permetterà di presentare al pubblico in forme innovative il monumentale complesso rurale di età romana, integrandolo nel tradizionale percorso di visita al vicino parco archeologico della città di Grumentum e al Museo Nazionale dell’Alta Val d’Agri. Infatti il Protocollo d’intesa recentemente sottoscritto dalla Direzione Regionale e dalla joint venture Eni-Shell nell’ambito degli obblighi di ripristino dell’area, porterà alla musealizzazione e alla completa fruibilità del sito archeologico evidenziando come sia possibile un cammino condiviso che renda compatibili la tutela e salvaguardia del territorio con la realizzazione di opere strategiche e che quindi renda un valido servizio per la crescita sociale e culturale del Paese. Il progetto di vulnerabilità sismica La salvaguardia, elemento fondante per la fruizione del patrimonio culturale, in Basilicata è fortemente legata alla verifica della vulnerabilità sismica del patrimonio architettonico, fatto imprescindibile in una regione da sempre provata da terremoti. Il progetto “Tutela e sicurezza dei beni culturali: rischio sismico ed Marsicovetere. La villa romana 51 azioni di sistema” parte dalla necessità di assicurare interventi tempestivi e mirati per assicurare il recupero e la pubblica fruizione di quegli immobili monumentali che, per se stessi o in quanto sedi museali, necessitano di un piano mirato alla loro protezione. Le azioni per l’analisi e la verifica della sicurezza sismica sono state avviate dalla Direzione Regionale fin dal 2005 sulla base di un progetto finanziato con le risorse per le aree sottoutilizzate (Delibera Cipe 17/2003) e sono di recente confluite in un progetto nazionale sostenuto da Arcus. Sulla base di una metodologia di base individuata dalle Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale elaborate dal MiBAC e dalla direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2007, le attività di ricerca sono finalizzate alla conoscenza della fabbrica storica, alla valutazione della sicurezza sismica e alla progettazione di eventuali interventi, fino ad arrivare alla valutazione finale sulla sicurezza e sulla conservazione del bene, e alle verifiche della vulnerabilità sismica sugli immobili appartenenti al patrimonio culturale. Inizialmente incentrato sullo studio di particolari edifici storici della regione, prescindendo dalla loro destinazione d’uso (castelli e domus, complessi ecclesiastici, palazzi storici) attualmente il progetto si è focalizzato prioritariamente su cinque sedi museali ospitate in castelli o palazzi storici di proprietà statale o in consegna al MiBAC. I dati raccolti andranno a implementare una banca dati dettagliata delle caratteristiche di fabbrica, degli interventi realizzati, degli attuali punti di debolezza delle strutture, da mettere in rete tra i principali attori preposti a garantirne la sicurezza e saranno utilizzati dagli stessi per successivi interventi conservativi. Tutela e sicurezza costituiscono infatti i presupposti fondamentali per attivare processi di valorizzazione più complessi che coinvolgono le realtà locali e per mettere al servizio dei cittadini strutture sicure e pienamente fruibili. 52 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Cosenza Catasto Onciario La memoria ottica come supporto sostitutivo dei documenti ha costituito l’obiettivo del Progetto IMAGO, il quale ha avviato nei primi anni ’90 la digitalizzazione delle fonti documentarie negli Archivi di Stato Italiani. Inquadrato nell’ambito del più generale progetto di Anagrafe Informatizzata degli Archivi di Stato Italiani, IMAGO ha direttamente coinvolto vari Istituti e attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi, tecnici e metodologici, ha proiettato verso una nuova dimensione l’attività di conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio documentario. Il Progetto IMAGO ha realizzato un archivio digitale di grande rilievo. Infatti negli Archivi di Stato di alcune città del Mezzogiorno (Caserta, Salerno, Avellino, Cosenza, Brindisi e Taranto) è stata digitalizzata l’importante serie del Catasto Onciario conservata nell’Archivio di Stato di Napoli, che offre molteplici potenzialità di ricerca in diversi ambiti di studio. Ma la peculiarità del mondo digitale, strettamente legata al fenomeno della rapida obsolescenza tecnologica non ha escluso i supporti e le metodologie informatiche innovative di IMAGO, quindi è stato necessario affrontare un percorso per la migrazione delle immagini, che non ne consentisse la temuta dispersione. Il controllo del processo di obsolescenza è naturale e proprio di ogni processo tecnologico e, all’Archivio di Stato di Cosenza va il merito di aver progettato e realizzato, nel 1996, all’interno del laboratorio di informatica, la migrazione di tutte le immagini del Catasto Onciario senza rischi per l’integrità e l’accuratezza delle immagini. La conversione delle immagini operata dal laboratorio di informatica dell’Archivio di Stato di Cosenza ha avuto il pregio, di aver eluso la prospettiva che si poneva con forza: Imago non è diventato un’opera inutile ed inutilizzabile, non soltanto per la fiducia accordata dagli allora dirigenti del Nucleo per l’Informatica, Vincenzo Franco e Daniela Grana, ma per lo stimolo ricevuto dagli utenti. Porsi dalla loro parte, cercare di rispondere alle loro esigenze, costituisce la dinamicità centrale della professione dell’archivista. Nel 2010, L’Archivio di Stato di Cosenza ha effettuato un secondo percorso di migrazioni delle immagini proprio per soddisfare l’esigenze di un’utenza sempre più ampia e generalizzata ed ha offerto la consultazione on line del Catasto onciario di buona parte dei Comuni della Provincia in uno spazio web appositamente dedicato. Il sito web è articolato in modo semplice, progettato per il superamento di ogni tipo di ostacoli è fruibile all’indirizzo www.onciario.beniculturali.it Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatori per la Comunicazione: Antonio Garcea, Marta Mori Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391048 Fax 0961 391033 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Cosenza Direttore: Anna Maria Letizia Fazio Via G. Gravina, 12 (ex Caserma Moro) 87100 Cosenza Tel. 0984791790 Fax 0984793120 [email protected] www.archivi.beniculturali.it/ASCS www.onciario.beniculturali.it 53 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Reggio Calabria I “caruselli”: elemento costruttivo tipico dell’edilizia storica calabrese Caterina Gattuso Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatori per la Comunicazione: Antonio Garcea, Marta Mori Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391048 Fax 0961 391033 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Reggio Calabria Direttore: Maria Giuseppina Marra Via Lia Casalotto 89122 Reggio Calabria Tel. 0965 653211/6532218/6532212 [email protected] www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it 54 Nei centri storici di molte cittadine calabresi si possono ancora oggi ritrovare degli esempi di edilizia tradizionale realizzati con materiali e tecnologie costruttive singolari caratterizzati dall’utilizzo di elementi costruttivi ottenuti mediante lavorazione artigianale dell’argilla, i cosiddetti “caruselli”. Il nome rievoca la forma dei tipici salvadanai di coccio, infatti esso si configura come un laterizio cavo. Il laterizio cavo pur con caratteri differenziati da luogo a luogo, è stato adoperato in epoca remota tanto nella costruzione di strutture di copertura di edifici di pregevole valore monumentale, quanto per la realizzazione di componenti di edifici civili più modesti. Solai, volte e cupole costruite con la giustapposizione regolare e ordinata di laterizi cavi sono stati segnalati prevalentemente nei territori che si affacciano sul Mediterraneo. Già Arslan, richiamandosi agli studi di Bovini , Crema, Lézine, Monneret de Villard, Verzone e altri, rileva una particolare densità di ritrovamenti nel Nord Africa, riconducibili soprattutto al periodo fra il II e il VI secolo, in Sicilia (III - VII secolo), in Italia Settentrionale (riviera Adriatica, Val Padana e Istria, in epoca paleocristiana e longobarda). Secondo Arslan la particolare distribuzione dei ritrovamenti in alcune regioni del Mediterraneo è da ricondurre alla disponibilità in sito di giacimenti di minerali gessosi, adatti alla produzione di malta a presa rapida, indispensabile collante degli elementi fittili. In effetti le aree citate sono accomunate dal possedere tutte ricchi giacimenti di gesso. Notizie generali e di particolare interesse si possono trarre da un lavoro del 1987 riguardante la regione Molise nel quale gli autori, Marino e Franchi esaminano un elemento costruttivo da loro chiamato pignatello. L’impiego la forma e la struttura di tale elemento sono del tutto simili a quelle del carusello. I ritrovamenti del Molise sono concentrati soprattutto nella media valle del Bifermo e sono fatti risalire ad un periodo che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo. Ulteriori studi permettono di rilevarli anche in Campania, nel centro storico di Napoli ed in particolare nelle abitazioni dei quartieri spagnoli. Mappa Geologica con centri calabresi nei quali è stata riscontrata la presenza di caruselli Una indagine basata su fonti scritte e su notizie raccolte attraverso informatori sparsi, suffragata da successivi sopralluoghi sul campo ha consentito di delineare una mappa preliminare relativa alla diffusione dei “caruselli” in Calabria. Sebbene la mappa sia da aggiornare in relazione all’estendersi delle informazioni, si può notare una prevalenza d’uso del carusello nei centri situati lungo la costa ionica calabrese, con una penetrazione che riguarda le serre calabre e conduce ai centri del vibonese ed anche nell’area del cosentino. Il carusello si presenta come una scatola chiusa, vuota, dalla forma tronco-conica, comunque esiste una certa varietà di dimensioni, per cui lo si può ritrovare piuttosto tozzo e schiacciato oppure alto e affusolato. La faccia superiore ha una forma generalmente convessa ed è caratterizzata dalla presenza di un foro che talvolta si ritrova situato lungo le pareti; quest’ultime hanno uno spessore modesto, di circa 0.5 cm. Sulle superfici esterne ed interne si possono notare spesso le tracce delle lavorazioni manuali denunciate dalle rigature dovute alla pressione delle dita dell’artigiano che personalizzava così il proprio lavoro; le piccole irregolarità dimensionali e formali sono da ricondurre al fatto che i “caruselli” venivano realizzati uno per volta, artigianalmente. Cromaticamente i “caruselli” presentano caratteristiche simili a quelle di altri elementi argillosi cotti variabili dal giallo chiaro al rosso cotto, in relazione al tipo di cottura e alla composizione mineralogica dell’argilla. Caruselli di Gerace, Siderno, Gioiosa, Ischia sullo Ionio, Caulonia, Ardore Alcuni esempi di caruselli Per le sue caratteristiche costitutive, morfologiche e d’uso, il carusello rientra nella grande famiglia degli elementi fittili adoperati a scopi architettonici. In letteratura sono segnalati vasi e tubi laterizi, questi ultimi denominati più sinteticamente “tubuli”, di diverse dimensioni, forma, modalità aggregative e finalità d’uso. Fra gli altri si possono citare: – anfore dalla forma rigonfia, in genere disposte alla rinfusa nei rinfianchi delle volte e sopra il loro estradosso, ma talvolta posizionate e organizzate strutturalmente; – vasi fittili, inseriti l’uno nell’altro, connessi attraverso una protuberanza di dimensione più o meno rilevante, e legati con malta a presa rapida; – tubuli, a forma cilindrica allungata, provvisti di terminazione conica o di altro tipo predisposta per l’incastro in serie e la posa in opera dei singoli elementi, legati anch’essi con malta di gesso. 55 Elementi fittili: tubuli e anfore Il carusello si distingue per alcuni aspetti peculiari strettamente connessi con le modalità di aggregazione. Sebbene ad una prima osservazione i “caruselli” sembrano situati in modo casuale senza un ordine particolare, uno studio più attento invece consente di individuare dei criteri aggregativi semplici ma precisi. I singoli elementi sono infatti accostati l’uno all’altro attraverso le facce laterali, e sono tenuti insieme solo dalla malta che riempie gli interstizi. Essi sono collocati con la parte concava verso l’interno della struttura da realizzare, mentre la parte piana viene lasciata in vista rivolta verso intradosso delle volta cosicché si determina una particolare vista costituita da sequenze di cerchi immersi nella malta. Negli esempi relativi alle volte di Crotone sono disposti lungo filari in modo sfalsato che si ripetono in parallelo a file alterne. Volte con caruselli: Portico, Piazza Pitagora a Crotone e Masseria a S. Caterina Disposizione di caruselli: Masseria Crotone e Episcopio, Cattedrale di Gerace 56 Nella volta a crociera dell’episcopio di Gerace i “caruselli” sono stati collocati iniziando dal basso, all’imposta dell’arco, in corrispondenza degli spigoli del vano, con la base rivolta verso l’intradosso della volta. Essa è stata realizzata gradualmente: su una base quadrata, situata agli angoli del vano sono disposti i primi tre “caruselli”, immersi in abbondante malta di calce, che ancora oggi si può osservare traboccare attorno al cerchio di base; su di essi è collocata una seconda fila di “caruselli” e così di seguito, in modo concentrico, seguendo la curva direttrice dell’arco e ampliando il numero degli elementi in fila. La struttura derivata, quindi, risulta alquanto leggera rispetto ai vasi o tubuli incatenati in serie. Date le limitate dimensioni, essi si prestano ad essere aggregati in modo da formare volte sottili anche di ragguardevole ampiezze. Negli ultimi decenni, a seguito di numerosi interventi di restauro e di crolli di edifici ormai da tempo in disuso, sono state messe alla luce strutture, nascoste all’interno di murature e ricoperte da spessi strati di intonaco dove l’uso dei caruselli assume un ruolo centrale. In epoche più recenti si è assistito ad un riuso dei caruselli utilizzati per realizzare solai, impostati su orditi realizzati con travi in profilati metallici, o per decorare i parapetti di balconi, come nel caso di Siderno e di Gerace. Lo studio riportando alla ribalta un sistema costruttivo della Calabria poco conosciuto e valorizzato vuole evidenziare come sia importante organizzare la complessità della conoscenza ai fini della gestione della diagnostica preliminare ad interventi di conservazione, di restauro e di valorizzazione. La ricerca svolta permette, inoltre, di fare emergere i forti rapporti tra risorse del territorio, componenti edilizi singolari, come sono i caruselli, e tecniche costruttive. Infatti per la realizzazione dei caruselli si è fatto sempre ricorso a materiale argilloso prelevato localmente a sottolineare la ricchezza in termini di giacimenti disponibili in Calabria. I caruselli non sono soltanto dei semplici oggetti in terracotta ma portano con sè una cultura intangibile rintracciabile nelle esperienze e nelle capacità costruttive che rischiano di scomparire se non si interviene per frenare la loro scomparsa. Oltre alla cultura materiale che essi rappresentano, sia come singoli elementi che come componenti di strutture semplici e complesse, rivelano una cultura immateriale costituita dall’abilità artigianale e dalla capacità costruttiva delle collettività che si manifestano attraverso le poche tracce ancora presenti sul territorio. Appare evidente la necessità di intervenire affinché si conservi tale patrimonio ed evitare di proporre scenari che trasformano la passione ed il meticoloso lavoro degli artigiani ridotto in cumuli di macerie da portare a discarica. Si tratta di avviare attività di recupero materiale ed immateriale al fine di permettere una valorizzazione diffusa sul territorio calabrese sia dei caruselli che della tecnica costruttiva, considerando la specificità dei materiali locali in termini di giacimenti di argille disponibili, anche nell’ottica della riproposizione in forme nuove di nuovi elementi da utilizzare per interventi di restauro compatibili. Esempi di riuso dei caruselli: solaio a Siderno e balcone a Gerace Volte e cumuli di caruselli nell’ Episcopio della Cattedrale di Gerace 57 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino Dematerializzazione dei procedimenti di verifica legati all’attività di tutela paesaggistica e architettonica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino Giovanni Villani Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Gregorio Angelini Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 - Castel dell’Ovo 80132 Napoli Tel. 081 2464201 Fax 081 7645305 [email protected] Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Maddalena Ragni Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434404 [email protected] [email protected] www.pabaac.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino Soprintendente: Gennaro Miccio Via Tasso 46 (Palazzo Ruggi d’Aragona) 84100 Salerno Tel. 089 318174/318103 Fax 089 318120 [email protected] www. ambientesa.beniculturali.it 58 Premessa I territori coinvolti nelle attività progettuali, cioè le province di Salerno e Avellino rispecchiano l’andamento statistico di tutte le altre province della Campania che mettono tra i primi 14 reati classificati in base alla gravità, “Danneggiamenti al patrimonio artistico” (elaborazione Censis per Osservatorio Sicurezza Campania su dati Ministero dell’Interno anno 2005). Altro elemento importante connesso alla gestione del territorio nelle province campane, percepito come disagio e marginalità, è il disagio abitativo considerato come disagio dal 22,7% degli intervistati (elaborazione Censis per Osservatorio Sicurezza Campania su dati Ministero dell’Interno anno 2005). La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino svolge il proprio impegno istituzionale per la tutela del Patrimonio Architettonico e Paesaggistico del territorio delle province di propria competenza. Tale territorio è particolarmente ricco di emergenze culturali e paesaggistiche, basti pensare che circa l’85% del territorio di competenza della Soprintendenza è sottoposto a tutela. Sono tutelate infatti tutte le coste (una fascia costiera particolarmente affascinante che va da Positano a Sapri). Anche tutti i comuni rientranti nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, quelli rientranti nei parchi regionali del Partenio (provincia di Avellino), dei Monti Picentini (a cavallo fra le province di Salerno e Avellino), dei Monti Lattari (provincia di Salerno) e tutti i territori comunali sui quali insistono norme di tutela imposte con la Legge 1497 del 29.6.1939 (abrogata, ma il cui dispositivo è stato fatto salvo dal D. Lvo 42/2004 recante “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” alla Parte III). Circa la tutela del Paesaggio e dei Beni Architettonici è il caso di evidenziare che nel territorio di competenza della Soprintendenza sono presenti ben due siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO: si tratta della Costiera Amalfitana (iscritta nel 1997) e del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula (iscritta nel 1998), entrambi i siti sono iscritti nella categoria dei “paesaggi culturali”, ciò vuol dire che oltre al paesaggio sono considerate emergenze anche i beni architettonici cosiddetti “minori” che devono essere considerati quale parte integrante del paesaggio culturale. Un patrimonio di grande valenza che rappresenta la ricchezza del nostro territorio nazionale per il quale appaiono evidenti le necessità di tutela previste dall’art. 9 della Costituzione Italiana. Anche il patrimonio culturale (i c.d. Beni Culturali o meglio i Beni Architettonici tutelati, ovvero catalogati) hanno necessità di tutela (chiese, castelli, palazzi nobiliari e opere infrastrutturali) che fanno parte della cultura del territorio delle due province. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. L.vo 42/2004) prevede che tutti gli interventi previsti sui Beni Culturali e Paesaggistici debbano essere preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza; ciò comporta che il personale preposto al rilascio delle autorizzazioni (pareri) è chiamato a valutare migliaia di pratiche all’anno aventi tipologie di richieste diverse tra di esse. Per il territorio di competenza della Soprintendenza per i B.A.P. per le Province di Salerno e Avellino l’ultimo dato (desunto dal Protocollo informatico ESPI) è di circa 18.000 procedimenti seguiti dai funzionari della Soprintendenza nel corso del 2011. La Soprintendenza dispone di diverse banche dati cartografiche (supporto IGM, ortofoto, supporto cartografico digitale fornito dalla Regione Campania) oltre che banche dati alfanumeriche (elenco e schede degli immobili vincolati, elenco e schede degli immobili di interesse culturale catalogati, archivi di fotografie di Beni Culturali, archivio storico ed attuale delle richieste di autorizzazione su Beni Culturali e Paesaggistici, ecc.). Ma tale mole di banche dati non è sufficiente ad ottimizzare il lavoro dei funzionari architetti soprattutto in considerazione dell’insufficienza di personale e in considerazione di altri impegni a cui è chiamato il personale tecnico (progettazione e direzione di lavori di restauro, alta sorveglianza di cantieri di soggetti terzi, supporto alle Forze dell’Ordine a all’A.G. nella repressione dei reati, catalogazione dei Beni Architettonici, partecipazione a Tavoli di Concertazione e/o Conferenze dei Servizi, ecc.). Per assicurare quindi una circostanziata tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici occorrerebbe disporre anche di altre banche dati fra le quali ad esempio quelle catastali (sulle quali si basano i vincoli e il catalogo dei Beni Architettonici) e le mappe forestali (per la tutela dei vincoli di cui all’art. 132 lettera g - zone boschive di cui al D. Lvo 42/2004). Considerato che le ultime normative hanno drasticamente ridotto i tempi di trattazione dei singoli procedimenti (da 60 a 45 giorni e per alcuni pareri da 60 a 25 giorni per le autorizzazioni paesaggistiche), si rende necessario dotare il personale della Soprintendenza degli idonei strumenti operativi per ottimizzare i tempi di trattazione dei procedimenti (dovuti al processo documentale cartaceo) senza tralasciare altri impegni istituzionali e fornendo un parere il più possibile oggettivo in modo da ridurre, se è possibile, anche i contenziosi con l’Amministrazione che potrebbero prodursi per effetto dei tempi ristretti di cui dispongono i funzionari per effettuare l’istruttoria dei singoli procedimenti. 1) Descrizione del progetto Il progetto prevede la realizzazione di un sistema informatico esperto che permetta agli operatori della Soprintendenza di interfacciarsi con le varie banche dati cartografiche esistenti in sede (IGM, ortofoto, GIS della Regione Campania) e quelle interessate al territorio (Catasto e forestale), con la cartografia satellitare di Googlearth. È prevista altresì la digitalizzazione di tutti i vincoli afferenti la tutela paesaggistica e architettonica riportando gli stessi sulle varie cartografie, è possibile ri- 59 60 portare sulle cartografie anche altre tipologie di vincoli di tutela (Beni Archeologici, Beni Architettonici catalogati, aree SIC e ZPS, ecc.). Ciò consentirà ai funzionari di verificare durante l’istruttoria l’intera situazione di tutela e esprimere pareri in funzione della sintesi delle varie componenti che concorrono alla validazione di progetti di nuove strutture (pubbliche e private), di restauri, etc.. Il sistema progettato (una volta realizzato) potrà essere messo a disposizione del pubblico (con opportune limitazioni di accesso) per la consultazione delle banche dati relative ai vincoli al fine di evitare interventi illegali sul territorio, ma sarà possibile anche verificare lo stato dei vari procedimenti utilizzando i mezzi informatici. All’uopo è previsto la realizzazione di un portale attraverso il quale si potrà accedere ai dati o in modalità riservata o in modalità libera I richiedenti, siano essi enti pubblici che privati usufruiranno di tali servizi riducendo il numero di telefonate e/o evitando di presentarsi nella sede della Soprintendenza. Tutto ciò ridurrà i contatti con il personale che potrà così concentrarsi anche su attività istituzionali (in considerazione del fatto che i tempi per la chiusura dei procedimenti sono stati ridotti in alcuni casi anche a 25 giorni solari); gli utenti avranno così la possibilità di svolgere le proprie attività in tempi molto ridotti. Le attrezzature necessarie alla gestione ed all’aggiornamento delle banche dati saranno installate negli uffici di Salerno ed Avellino creando delle sale attrezzate corredate di server e relativi storage, workstation grafiche, plotter e scanner di grande formato e di attrezzature complementari. Questa gestione delle banche dati permetterà la storicizzazione dei pareri. Ciò richiederà almeno un anno di lavoro in quanto sarà possibile posizionare sulle cartografie tutti i pareri rilasciati nel corso degli anni dalla Soprintendenza; ciò costituirà un innegabile supporto alla decisione da parte dei funzionari, ma anche la continuità amministrativa da parte dell’Istituto. È previsto un periodo iniziale di inserimento dati fatto da personale specializzato nei diversi settori di competenza. Sarà creato un data base dinamico in cui si possono inserire dati a seguito di richieste e creare un archivio storico dei vincoli presenti in determinate aree con l’inserimento anche di archivi fotografici sia di carattere generale sia relativo ad un intervento specifico di restauro. L’archivio fotografico, generato dinamicamente anche da webcam e/o da telecamere amatoriali e/o di sorveglianza preesistenti, contribuirà alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei siti restaurati . L’associazione di tutti questi dati ridurrà anche il numero di sopralluoghi da effettuare. Per la sicurezza dei dati sarà previsto un sistema di sicurezza informatica basato sull’autenticazione degli utenti (interni ed esterni abilitati) e dei singoli cittadini che potranno avere l’accesso solo alle aree riservate di competenza. Essendo un progetto con valenza territoriale, è prevista una sezione dedicata alla formazione di personale specializzato che abbiano requisiti adatti al discernimento dei vincoli da associare ad un sito. È prevista la presenza di architetti, storici dell’arte e di diplomi di laurea equivalenti. Gli specialisti saranno addestrati all’utilizzo di sistema di cartografia digitalizzata e saranno formati all’applicazione dei vincoli storici, paesaggistici, ambientali, etc, che si applicano per ciascuna area e su singoli edifici o parte di essi. Prima fase: Definizione dei requisiti funzionali e tecnologici e della Base Dati Analisi congiunta dei requisiti infrastrutturali e funzionali del sistema Exploint alla luce degli aspetti d’integrazione con il/i sistemi esistenti. In termini di definizione delle caratteristiche degli “Agenti” tecnologici di esplorazione e d’integrazione dei dati e della mediazione e presentazione dei risultati di Inquery e Intelligence che determinano i contenuti informativi. Seconda fase: Progettazione del sistema di gestione delle informazioni per la sicurezza dei beni Progettazione dell’infrastruttura d’integrazione tecnologica e funzionale. Terza fase: Integrazione dei dati Progettazione della base dati integrata: analisi e definizione del livello d’integrazione concettuale e sistemistica. Quarta fase: Definizione e progettazione infrastrutturale degli output Intesa come trasformazione e mediazione dell’informazione, in sintesi del knowledge management. Quinta fase: Realizzazione ed esercizio del sistema Specifiche funzionali e di dettaglio, implementazione e test, esercizio del sistema informativo. 2) Risultati attesi Considerata l’insufficienza di personale e considerato che ormai la P.A. si sta orientando per una riduzione delle spese anche per ciò che concerne le spese fisse (concorsi per assunzione di nuove unità all’interno dei singoli Istituti della P.A.) il progetto fa sì che senza incremento di personale si possano raggiungere una serie di obiettivi, fra i quali i principali sono: – Ottimizzazione della tempistica dei singoli procedimenti con miglioramento della qualità del servizio reso allo Stato; – Intelligence sui dati per la realizzazione della sicurezza dei siti artistici e culturali e non solo; – Sintesi, ripetitività e correlabilità dell’analisi e uso delle BD non omogenee relative alla digitalizzazione del territorio; – Validazione dei dati rilevati sul territorio; – Sintesi “multimediale” delle informazioni; – Realizzazione di servizi a consumo per lo sfruttamento delle informazioni per i cittadini, la P.A. e i vari stakeholder interessati all’operato della Soprintendenza; 61 – Creazione/integrazione di un portale dedicato al servizio con interfacciamento al sistema del protocollo elettronico 3) Sinergie con altri programmi interventi La Soprintendenza ha operato interventi di restauro con i Fondi F.E.S.R. nell’ambito del P.O.R. Campania 2000-2006 avendo ottenuto finanziamenti per restauri di Beni Culturali in Piani Integrati Territoriali (Itinerari Turistico Culturali). Si ritiene utile operare interventi di salvaguardia dei monumenti già restaurati con Fondi Europei al fine di conseguire la valorizzazione dei siti restaurati, ma anche al fine del buon esito degli investimenti operati nel settore. Gli interventi di restauro di Beni Culturali sono stati condotti direttamente dalla Soprintendenza ma anche da altre istituzioni locali. La tutela di questi siti può rappresentare una grande ricchezza per il nostro patrimonio culturale, non solo dal punto di vista culturale, ma anche sotto il profilo delle ricadute in termini economici ed occupazionali. Per tale motivo la tutela del patrimonio culturale deve rappresentare un punto fermo anche per l’economia del Paese. Il portale conterrà anche link con i siti web della Soprintendenza e del MiBAC e recherà anche codici delle buone pratiche per la tutela dei Beni Architettonici e Paesaggistici oltre che informazioni per gli utenti (progettisti e singoli cittadini che sono chiamati a rapporti con la Soprintendenza per le autorizzazioni previste per legge) 4) Sostenibilità La sostenibilità del sistema, per i 5 anni successivi alla conclusione del progetto è garantita dalle caratteristiche tecnologiche e gestionali che ne minimizzano i costi di esercizio. Infatti, la concezione su cui si basa l’intero progetto è l’integrazione dei dati provenienti dai sistemi di digitalizzazione del territorio già in essere in tutto il territorio regionale (almeno per le Province di Salerno e Avellino). Quindi la filosofia di “esplorazione” ed integrazione dei dati, consentirà al sistema Exploint, una volta progettati e implementati gli “agenti” tecnologici adeguati, d’intervenire per nuove “implementazioni” minimizzando i costi. Tant’è che gli interventi e la progettualità prevista come finanziamento per il filone gestione del Territorio a livello regionale potrà addirittura avvantaggiarsi dall’esistenza di un progetto come Exploint, dal momento che tale progetto nasce come idea di fondo con tutte una serie di possibilità di erogazione di servizi, che sono erogabili a consumo per Enti pubblici e per aziende private. 62 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Trasparenza – Linee Guida Sui Siti Internet, Adempimenti Annamaria Abbamonte La nuova veste del Sito Web della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio si ispira al concetto di “open government” che è al centro di FORUM PA 2012 e in particolare ai criteri di trasparenza e accessibilità dei siti internet sui quali verterà una parte dell’attività informativa svolta presso il Forum dal Dipartimento della Funzione Pubblica, alla voce: Trasparenza – Linee Guida sui Siti Internet, adempimenti. Il lavoro è il risultato della collaborazione tra il nostro Ufficio, che tramite un comitato di redazione si è occupato della realizzazione dei contenuti e della stesura dei testi e la Società Teleinformatica srl di Tivoli, che ne ha curato l’architettura e la grafica. Da un punto di vista “istituzionale” l’intento principale della nuova veste attualmente on line è di presentare l’attività della Direzione Regionale illustrando quelli che sono gli adempimenti previsti dal Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 meglio noto come Codice dei Beni Culturali, in maniera chiara e sintetica, in un percorso che possa accompagnare l’utente attraverso il mare magnum delle attività e della normativa legate alla tutela architettonica e paesaggistica del nostro territorio. A completare l’informazione si è voluto aggiungere il rimando agli undici Istituti periferici del MiBAC che afferiscono alla Direzione Regionale (Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma; Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Lazio, Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Etruria Meridionale, Soprintendenza Archivistica del Lazio, Archivio di Stato di Roma, Biblioteca Universitaria Alessandrina, Biblioteca Vallicelliana, Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Biblioteca d’Archeologia e Storia dell’Arte). Oltre ai link ai siti istituzionali, una specifica sezione della HOME PAGE è dedicata agli eventi e alle iniziative culturali promosse dagli Istituti nel corso dell’anno. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434000 Fax06 58434787 [email protected] La volontà di aggiornare e “riscrivere” i contenuti del sito istituzionale nasce dall’idea di costruire un Portale che fornisca all’utente semplice e agli addetti ai lavori non solo la possibilità di accedere a livello informativo a quelle che sono le funzioni svolte nell’ambito istituzionale, ma anche di spaziare con la navigazione sul vasto patrimonio culturale del territorio Laziale, dagli itinerari provinciali alla villa storica del centro di Roma, dall’evento istituzionale alla mostra organizzata nel piccolo Comune. Il sito rispetta nell’architettura e nei contenuti quelle che sono le indi- 63 cazioni fornite dal MiBAC attraverso l’OTEBAC (Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali) con le Linee Guida per la realizzazione di un sito web istituzionale (Direzioni Regionali, Musei, Biblioteche, etc.). I Contenuti rispettano inoltre le indicazioni presenti all’ Art. 54 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’amministrazione digitale” relativamente al contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni. In base a tale articolo i siti delle pubbliche amministrazioni devono necessariamente contenere i seguenti dati pubblici: – l’organigramma, l’articolazione degli uffici, le attribuzioni e l’organizzazione di ciascun ufficio, i nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici, nonchè il settore dell’ordinamento giuridico riferibile all’attività da essi svolta, corredati dai documenti anche normativi di riferimento; – l’elenco delle tipologie di procedimento svolte da ciascun ufficio, il termine per la conclusione di ciascun procedimento ed ogni altro termine procedimentale, il nome del responsabile e l’unità organizzativa responsabile dell’istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonchè dell’adozione del provvedimento finale, come individuati ai sensi degli articoli 2, 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241; – l’elenco completo delle caselle di posta elettronica istituzionali attive, specificando anche se si tratta di una casella di posta elettronica certificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68; – le pubblicazioni di cui all’articolo 26 della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonchè i messaggi di informazione e di comunicazione previsti dalla legge 7 giugno 2000, n. 150; – l’elenco di tutti i bandi di gara e/o di concorso; – l’elenco dei servizi forniti in rete già disponibili e dei servizi di futura attivazione, indicando i tempi previsti per l’attivazione medesima. Facendo riferimento al citato articolo e alle Linee guida il Portale della Direzione Regionale Lazio si struttura così come segue: HOME - NOTIZIE – Eventi istituzionali – Convegni istituzionali – Mostre – news relative agli Istituti afferenti e al Complesso Monumentale del Vittoriano 64 LA DIREZIONE REGIONALE – Sede – Chi siamo – Struttura Contenuti in base all’art. 54 D.Lgs. 82/2005 – Chi siamo – – – – – – – Elenco istituti dipendenti con dati del dirigente, recapiti e link Informazioni sulla sede Storia della sede Indirizzo recapiti organigramma articolazione uffici: organizzazione uffici MENU VERTICALE A SINISTRA: ATTIVITÀ TECNICHE E AMMINISTRATIVE Contenuti in base all’art. 54 D.Lgs. 82/2005 – tipologie di procedimento svolte – nome del responsabile del procedimento – scadenze e modalità di adempimento – elenco completo caselle posta elettronica – bandi di gara – settori della tutela con normativa di riferimento – Tutela del patrimonio – Tutela ambientale – Rapporti con Regione, enti, istituzioni – Programmazione dei lavori pubblici e finanziamenti – Bandi di gara MENU A IMMAGINI A DESTRA: LUOGHI DELLA CULTURA IN REGIONE – Itinerari – Musei – Monumenti – Aree archeologiche – Ville, parchi e giardini – Biblioteche – Archivi – Siti Unesco – Chiese del Fec (Fondo edifici di culto) 65 SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA Il SITAR uno strumento della pubblica amministrazione per la governance del territorio Mirella Serlorenzi Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma Soprintendente: Mariarosaria Barbera Piazza dei Cinquecento n. 67 Tel. 06 480201 Fax. 06 6787689 [email protected] archeoroma.beniculturali.it Mirella Serlorenzi [email protected] Tel. 0648020230 Il progetto SITAR (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma) della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma nasce nel 2007 con l’intento di costituire per tale Amministrazione un nuovo strumento finalizzato alla tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico della città. Si tratta di un Sistema Web realizzato in ambiente Open Source che ha il compito primario di gestire le trasformazioni della città moderna nel rispetto delle sopravvivenze di quella antica. Prioritario diventa quindi il posizionamento nello spazio del bene archeologico e la sua contestualizzazione nel paesaggio antico di appartenenza, nell’ambito di un percorso che porta a conoscere la valenza storico-culturale del bene. Per questo motivo i vari livelli logici realizzati dal SITAR seguono progressivamente degli approfondimenti che portano all’identificazione oggettiva del manufatto e arrivano all’interpretazione e al riconoscimento del contesto urbanistico antico. Gli scavi di Piazza dei Cinquecento a Roma, tra gli sterri degli anni ’30 per la costruzione della stazione ferroviaria e le indagini moderne per la realizzazione della nuova linea metropolitana. Il SITAR, uno strumento per la gestione, valorizzazione e fruizione della conoscenza 66 L’implementazione della banca dati territoriali costituisce, infatti, l’attività che alimenta il substrato di conoscenze archeologiche del Sistema Informativo su cui vengono impostate le successive e più importanti fasi di elaborazione e d’interpretazione dei dati. La prima di queste, infatti, viene semplificata dalle molteplici potenzialità di analisi, proprie di una piattaforma GIS, la seconda, favorita dalla possibilità di relazionare nuove informazioni con altre conoscenze note, consente di verificare il "valore potenziale" di ogni rinvenimento e pertanto il "potere informativo" di ciascun contesto. È proprio attraverso questo percorso che viene individuata l’importanza di un bene archeologico; cartografarlo in qualche modo significa praticare una prima azione di tutela, che in altre parole corrisponde alla dichiarazione di esistenza del Bene Culturale e quindi che esso viene sottoposto alle leggi di tutela vigenti. È necessario dunque che le Istituzioni interagiscano e cooperino concretamente nella governance del territorio, ed è proprio a tal proposito che il SITAR si vuole porre quale punto di convergenza tra i vari soggetti nominati a diverso titolo a occuparsi della pianificazione urbanistica. In questo senso il progetto nasce proprio in concomitanza con il lavoro di due Commissioni paritetiche MiBAC – Università, riunitesi appositamente per discutere sulla possibilità di istituire a livello nazionale una IDT (Infrastruttura di Dati Territoriali) archeologica che, in conformità alla normativa ufficializzata dalla direttiva europea INSPIRE, potesse garantire uniformità alle molteplici esperienze dei tanti contesti di ricerca e di sperimentazione metodologica e tecnologica che convivono nel nostro quadro sociale nazionale. La costituzione del SITAN (Sistema Informativo Territoriale Archeologico Nazionale) da parte del MiBAC nel 2004/2005 ha suggellato concretamente tali riflessioni e proposte, dando, al pari, qualche anno dopo un costruttivo spunto alla struttura fondante del SITAR. Si viene a concretizzare così, a livello nazionale, la prima esperienza nella costruzione condivisa di un SIT archeologico del territorio di Roma, che vede la partecipazione della Regione Lazio, dei comuni di Roma e Fiumicino, dell’Archivio di Stato di Roma e di alcuni Dipartimenti universitari dell’Università “Sapienza” e della III Università di Roma, e che ha l’ambizioso progetto, nel breve periodo, di creare una vera e propria IDT pubblica. Sulla base di queste premesse il SITAR ha intrapreso delle interessanti collaborazioni con le Soprintendenze per i Beni Archeologici di Verona, Milano e Sassari, nell’ambito delle quali si stanno testando le potenzialità del Sistema e del Metodo SITAR applicato ad altri contesti istituzionali e ricerca. Continua, inoltre, il lavoro iniziato negli anni precedenti con il Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale (LIAAM) dell’Università di Siena, in seguito alla costituzione del gruppo di ricerca sulla valutazione del Rischio Sismico dei monumenti dell’area archeologica di Roma, per il commissariamento della Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2009. Infine, è in corso una proficua collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento Ingegneria Civile e Aerospaziale (DICA), grazie alla quale il SITAR sta provando a sviluppare un modello dati che possa supportare la terza dimensione. L’obiettivo sarà, infatti, quello di realizzare un GIS 3D ai fini di ottenere un valido strumento di analisi per il calcolo del Potenziale Archeologico e per lo sviluppo di interfacce per la valorizzazione e diffusione dei dati. Le collaborazioni del SITAR. Verso la realizzazione di un’Infrastruttura Dati Territoriali Pubblica 67 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Genova La raccolta cartografica Roberto Santamaria Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Direttore Regionale: Maurizio Galletti Referente per la Comunicazione: Laura Giorgi Via Balbi, 10 16100 Genova Tel. 010 2488010/2488008 Fax 010 2465532 [email protected] www.liguria.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Genova Direttore: Paola Caroli Piazza S. Maria in Via Lata, 7 16128 Genova Tel. 010 537561 Fax 0105375636 [email protected] [email protected] 68 La raccolta cartografica dell’Archivio di Stato di Genova si è formata in epoche diverse attraverso successivi accrescimenti. Il nucleo più antico risale ai secoli XVII e XVIII. Poco si conosce della sua organizzazione e della consistenza originaria: per questo periodo, infatti, si conserva solo un indice alfabetico parziale, redatto nel Settecento e relativo a 169 «tipi antichi». A partire dalla metà del XVIII secolo si riscontra una crescita sistematica della produzione di documenti cartografici da parte delle singole Magistrature della Repubblica. Essa coincide in parte con la nascita di una vera e propria scuola cartografica che, soprattutto con i cartografi Vinzoni, in particolare con Matteo, raggiunge risultati notevoli anche dal punto di vista artistico, unendo ad una precisa tecnica di rappresentazione del territorio un raffinato gusto pittorico e descrittivo. A tutt’oggi è ancora molto difficile definire quale fosse l’organizzazione di tutto questo materiale e in quale misura esso manteneva il legame archivistico con la pratica di origine. Le successive vicende degli Archivi della Repubblica di Genova, col loro parziale trasferimento in Francia e poi a Torino, non hanno certo aiutato a chiarire questo problema. Il primo riordino, attuato nella prima metà dell’Ottocento a Torino sul materiale cartografico genovese, ha infatti sconvolto l’ordinamento originario. Questo intervento stabilì un criterio di ordinamento che non è stato più rimesso in discussione, almeno per tutto il XX secolo, ed anzi ha vincolato rigidamente i successivi inserimenti di materiale, come dimostra la stesura, a fine Ottocento, di un nuovo indice delle carte che si è limitato a collocare il materiale non trasportato a Torino all’interno della classificazione sabauda. Nel 1931, con la pubblicazione del volume di Emilio Marengo, Carte topografiche e corografiche manoscritte della Liguria e delle immediate vicinanze conservate nel Regio Archivio di Stato di Genova, che descrive 448 unità su un totale di 2408, si ha il primo importante intervento parziale di schedatura analitica. Ad esso è seguito, nel 1986, il volume di Caterina Barlettaro e Ofelia Garbarino, La Raccolta Cartografica dell’Archivio di Stato di Genova, che costituisce il primo tentativo di schedatura sistematica comprendendo non solo le carte topografiche ma la totalità del materiale su cui Marengo aveva operato la sua selezione. Questo volume descrive infatti 1292 “Mappe e Tipi”, 897 mappe catastali del periodo napoleonico e 278 carte miscellanee. Frattanto, nel corso del XX secolo, la documentazione ha continuato ad accrescersi. A quel nucleo centrale si sono via via aggiunti da un lato i versamenti dei catasti e del Genio civile, dall’altro numerose carte estratte dai fondi delle antiche magistrature (soprattutto i Magistrati di Guerra e di Corsica) e dalle filze notarili, spesso senza conservare traccia dell’antica segnatura: piante, schizzi, disegni di fortificazioni, di edifici pub- blici e privati, bozzetti e “modelli” di opere d’arte che hanno portato il numero totale dei fondi cartografici a circa 8700 unità cronologicamente comprese fra la fine del XV secolo e il XX. Su questi materiali così eterogenei per natura, provenienza, finalità e tecniche di rappresentazione, in cui si accentua la naturale vocazione interdisciplinare di ogni fondo cartografico, l’Archivio di Stato di Genova ha realizzato il progetto “Topographia”. È un progetto integrato che ha affrontato tutti gli aspetti connessi alla conservazione, alla fruizione e alla valorizzazione della cartografia storica: dal restauro, che comprende un innovativo metodo di intelaiatura delle carte di grande formato, alla progettazione e costruzione di uno specifico contenitore che consente l’esposizione e la consultazione delle carte; dal riordinamento, che ha come obiettivo principale il ripristino del vincolo, restituendo l’apparato grafico alla documentazione cui apparteneva, al contesto storico, alle procedure amministrative in cui si è formato, alla digitalizzazione ad alta definizione che evita, nella maggior parte dei casi, la consultazione diretta degli originali. La schedatura, basata su un modello di scheda originale dotata di collegamento ipertestuale all’immagine, è informatizzata attraverso il programma Arianna e veicolata in ambiente web da un software (Arianna web) appositamente personalizzato e collegato ai sistemi informativi nazionali. Una specifica modifica al programma “Divenire” dell’Archivio di Stato di Venezia consente di affiancare al normale percorso archivistico l’accesso diretto alle immagini organizzate per gruppi omogenei con una visione “a galleria”. La banca dati concepita in modo da soddisfare le esigenze di ogni tipo di utenza è disponibile on line www.topographia.beniculturali.it; www.territori.san.beniculturali.it 69 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Genova Colombo/Colón - Un uomo tra vecchio e nuovo mondo Roberto Santamaria Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Direttore Regionale: Maurizio Galletti Referente per la Comunicazione: Laura Giorgi Via Balbi, 10 16100 Genova Tel. 010 2488010/2488008 Fax 010 2465532 [email protected] www.liguria.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Genova Direttore: Paola Caroli Piazza S. Maria in Via Lata, 7 16128 Genova Tel. 010 537561 Fax 0105375636 [email protected] [email protected] Colombo / Colón Archivio di Stato di Genova Via di Santa Chiara, 28 rosso 16128 Genova La visita alla Galleria è gratuita e l’apertura al pubblico dal lunedì al venerdì è su prenotazione (tel. 010 537561; [email protected]) 70 Nel 2006, in occasione del quinto centenario della morte di Cristoforo Colombo, l’Archivio di-Stato di Genova ha allestito la Galleria “Colombo/Colón”. Un uomo tra vecchio e nuovo mondo”, un percorso multimediale interattivo permanente, basato sulla documentazione relativa a Cristoforo Colombo e sulla ricostruzione della Genova di fine Quattrocento. Il visitatore, guidato da suoni e immagini, può rivivere le emozioni della grande Scoperta attraverso le parole dei protagonisti stessi e decifrare gli antichi documenti. Con un semplice scorrere del dito sulla grafia antica, infatti, questa si trasforma nei corrispondenti caratteri contemporanei, in italiano, consentendo anche ai non esperti di leggere e comprendere i documenti, calati nel loro contesto storico attraverso brevi commenti e immagini. Una delle postazioni interattive è dedicata alla Genova di fine Quattrocento: disegni elaborati appositamente, grazie alla profonda conoscenza di Ennio Poleggi e l’impareggiabile esperienza di una vita, restituiscono l’immagine complessiva e dettagliata della città con particolare attenzione ai luoghi colombiani. Attraverso altre immagini e commenti audiovisivi è possibile cogliere le successive profonde trasformazioni di tali luoghi e inserirli nell’attuale tessuto urbano. L’apparato nel suo insieme consente un uso didattico della documentazione e costituisce di per sé un esempio di applicazione delle nuove tecnologie informatiche alle fonti archivistiche. Sarà infatti utilizzato anche come esempio per illustrare più in generale metodologie didattiche innovative. È un’occasione, inoltre, per ricordare che Genova e Savona sono le uniche città d’Europa che conservano documenti su Cristoforo Colombo prima del suo arrivo nella penisola iberica. Tutte le tesi che negano le sue origini genovesi sono basate su ipotesi, congetture, interpretazioni più o meno fantasiose di testi. Nessuna ha trovato il sostegno di una traccia scritta. L’allestimento vuole quindi portare anche l’attenzione sulla centralità delle fonti documentarie per la ricerca e sul valore della conservazione della memoria storica. Nel 1670, quando i discendenti di Nicolò Oderico, ambasciatore genovese in Spagna, donarono alla Repubblica di Genova i libri dei privilegi e le lettere di Colombo che fino ad allora avevano conservato nella propria casa, il Senato espresse il suo compiacimento non solo perchè considerava quei documenti una “degna memoria d’un nazionale così glorioso”, ma perché giudicò quel gesto “un attestato dell’affetto e zelo” della famiglia Oderico verso il “serviggio pubblico”. È per proseguire questo pubblico servizio che fin dal 1972 l’Archivio di Stato di Genova, per impulso di Paolo Emilio Taviani, ha voluto dedicare una mostra permanente alla documentazione colombiana. Quest’esposizione si è ora trasformata in uno spazio multimediale, che entra a far parte dell’offerta e dei percorsi culturali di Genova. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA L’arte a portata di “click”, un’opportunità per i nuovi “viaggiatori”: il progetto “MuseiD-Italia” Manuela Rossi Turismo culturale e arte: un felice binomio che raccoglie una rete ricca di proposte, di creatività e di opportunità. Arricchimento culturale delle persone e sviluppo delle potenzialità della terra italiana, museo a cielo aperto, unica nel panorama mondiale; con i suoi oltre 3.400 musei, con circa 2.000 parchi e aree archeologiche con 47 siti dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e con città, borghi, colline, boschi e riviere … un’orchidea sempre in fiore. Parlare di arte e di turismo culturale può aiutare a sostenere l’idea, antica e vera ma ancora oggi poco praticata, che il patrimonio culturale italiano sia la nostra materia prima con la quale possiamo essere competitivi su qualunque mercato proprio per l’uno plurale italiano di storia, geografia, arte, architettura, archeologia, paesaggio … In questo senso è necessario che i mondi: imprenditoriale, finanziario e delle istituzioni locali, colgano l’opportunità di questo momento per scegliere la concretezza di una grande alleanza con la buona forza del MiBAC. Dal merchandising museale ai trasporti, dalle strutture di ospitalità ai settori commerciali e alimentari, con attenzione all’indotto collegato, si apre l’occasione di esprimere qualità ed eccellenza non in termini occasionali, ma continue e durature nel tempo. Non è più tempo di “effetti speciali”, né di eventi straordinari, è il tempo del coraggio nel quale insieme, pubblico e privato, debbono scegliere di muoversi sull’onda di questa idea: cultura italiana=materia prima; e devono solidalmente scegliere di fare vibrare quest’idea affinché si diffonda e diventi convinzione e opportunità per tutti; avendo sostegno primo dell’intervento l’idea formativa della cultura e obiettivo pragmatico un’accessibilità, anche economica, diffusa. In tema di turismo culturale molto si può fare con l’applicazione di nuove tecnologie per sostenere e sollecitare lo sviluppo anche economico. Passo di importante innovazione è la scelta di applicare nuove tecnologie anche per l’informazione e per la comunicazione del nostro patrimonio culturale. Il nuovo millennio ha marcatamente accelerato quel cambiamento iniziato a metà del Novecento quando i primi elaboratori elettronici venivano usati dapprima nella ricerca, poi nella produzione e, infine, nella informazione e nella comunicazione diffusa. Telefonia mobile, personal computer, Tablet, Internet, Network, permettono al mondo di entrare in ogni casa e permettono ad ogni casa di avere una finestra sul mondo; abbattendo distanze e costi, si sono create possibilità coerenti con il desiderio di aumentare le conoscenze di ciascuno e delle comunità a cui si appartiene, si sono realizzate op- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Caterina Bon Valsassina Coordinatore per la Comunicazione: Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 [email protected] 71 portunità di incontrare e confrontare conoscenza e cultura, tra persone e comunità diverse e ora non più lontane. Roccasirmione, BS 72 La scelta del potenziamento di un nuovo profilo tecnologico, di informazione e di comunicazione, è un’opportunità da cogliere per diffondere la conoscenza del patrimonio culturale sia per gli aspetti identitari e di memoria, di conservazione e di tutela ed economici; sia per introdurre e stimolare il desiderio dell’impagabile piacere di ammirare e di fare proprie la bellezza di luoghi, di opere d’arte e l’amore per la propria Terra e per le persone. Alcuni progetti di carattere culturale in rete sono già attivi e conosciuti: Michael Italia (per scoprire il patrimonio digitale italiano), Europeana (per esplorare le collezioni culturali europee), Internet Culturale (per navigare tra i cataloghi e le risorse digitali delle biblioteche italiane). Il portale CulturaItalia, un patrimonio da esplorare merita un discorso a parte; il progetto è promosso e gestito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la consulenza scientifica della Scuola Normale Superiore di Pisa ed è arricchito “dal contributo di numerose organizzazioni e istituzioni del mondo della cultura italiana, che forniscono le informazioni, vera e propria “materia prima” del Portale. Proprio per questa capacità di mettere a sistema i valori informativi di tanti soggetti diversi, costituisce una esperienza di avanguardia in Europa ed è stato preso a riferimento da molti altri paesi per la promozione di iniziative simili”, come si legge sull’home page del sito. Informare e comunicare per far conoscere e far fruire, in forme virtuali, l’immenso patrimonio italiano attraverso le nuove possibilità fornite dalla tecnologia, è un obiettivo del MiBAC che, perseguendo l’impegno consapevole della propria mission, ha creato, all’interno del portale di CulturaItalia, un’area dedicata ai musei MuseiD-Italia. Questo permetterà all’avventuroso navigatore di oggi di trovare immagini e informazioni su musei, monumenti, parchi e giardini statali e non statali italiani e poter scegliere, anche, di recarsi in situ per vivere il contatto, con il coinvolgimento di tutti i sensi e l’esperienza della bellezza fondamentale e vitale per ogni persona. Il Progetto “MuseiD-Italia” Stefano Pilato con la collaborazione di Stefania Vecchio e Livia Bottero* Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dato avvio al progetto “MuseiD-Italia”, finanziato nell’ambito del Piano e-gov 2012 del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie del Ministero per la pubblica amministrazione e innovazione, integrato con il Portale della Cultura italiana. Il progetto “MuseiD-Italia” ha l’obiettivo di: • creare un’area di CulturaItalia dedicata ai musei (MuseiD-Italia) con le informazioni sui musei, monumenti, parchi e giardini statali e non statali, con orari, descrizione dei servizi offerti al pubblico e delle collezioni; • ricercare e confrontare opere provenienti da collezioni di diversi istituti; • trovare informazioni relative a mostre temporanee e permanenti in tutto il territorio italiano e fruire di servizi come l’infomobilità e campagne di comunicazione per la conoscenza del patrimonio indirizzate verso specifici bacini di utenza, tra cui il mondo della scuola; • creare una Teca digitale MuseiD-Italia del patrimonio museale, archeologico, ambientale, architettonico, storico-artistico, scientifico, etno-antropologico italiano; • avviare, in collaborazione con l’amministrazione regionale, la Direzione regionale e il Polo museale, ove presente, tramite una Convenzione, una campagna rivolta agli istituti nel territorio delle Regioni per la digitalizzazione del patrimonio e recupero di risorse digitali già esistenti, per una raccolta di risorse digitali da pubblicare in MuseiD-Italia, che rappresenti e illustri le opere più significative del patrimonio museale, archeologico, ambientale, architettonico, storico-artistico, scientifico, etno-antropologico italiano e una raccolta dei dati anagrafici dei musei e delle collezioni. *Stefano Pilato, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Stefania Vecchio, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Livia Bottero, Master in Catalogazione Informatica del Patrimonio Culturale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ([email protected], [email protected]) Schermata Antiquarium (Milano) Il Progetto “MuseiD-Italia” in Lombardia Il progetto in Lombardia ha visto la compartecipazione della Regione Lombardia, che ha presentato un unico progetto declinato in due aree: una, sotto il coordinamento della Direzione Regionale MiBAC e la partecipazione delle Soprintendenze di settore per i luoghi della cultura statali, avvalendosi di partner tecnologici per la catalogazione e la realizzazione dei siti web, nonché di collaboratori esperti di catalogazione, e l’altra relativa ai luoghi della cultura di interesse territoriale e locale, sotto il coordinamento della Regione Lombardia, che ha incaricato la Fondazione Stelline di Milano come capofila per la realizzazione del progetto. Oltre agli obiettivi generali del progetto, la Direzione Regionale Mibac e la Regione Lombardia - Direzione Generale Cultura con la Fondazione Stelline, hanno individuato alcuni scopi specifici: • aggiornare o creare delle schede anagrafiche di oltre 43 luoghi della cultura statali, di quasi 500 tra musei appartenenti ad enti territoriali 73 regionali, fondazioni, istituti culturali, recependo da diverse fonti i dati già digitalizzati, permettendo al pubblico l’accesso ad informazioni come orari, storia dell’ente, descrizione dei servizi offerti al pubblico e delle collezioni; • creare una vetrina/teca di opere conservate in musei e istituti lombardi scelti in base alla tipologia, alla copertura territoriale, per permettere di approfondire la conoscenza del patrimonio diffuso o ricercare e confrontare opere provenienti da collezioni di diversi enti; • rendere accessibili e disponibili i dati digitalizzati raccolti e integrati per la pubblicazione nell’area specifica del portale CulturaItalia. È stata, inoltre, prevista la creazione di 11 nuovi siti internet per la parte ministeriale del progetto: • Museo Nazionale della Valcamonica di Cividate Camuno (BS) • Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno (BS) • Rocca Scaligera di Sirmione (BS) • Palazzo Ducale di Mantova • Museo Archeologico Nazionale di Mantova • Parco dell’Anfiteatro romano e Antiquarium “Alda Levi” di Milano • Museo della Certosa di Pavia (PV) • Antiquarium dell’area archeologica di Castel Seprio (VA) • Parchi Archeologici di Arte Rupestre: – Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Capo di Ponte (BS) – Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo di Capo di Ponte (BS) – Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio (SO) Il progetto di strutturazione di un sito con l’ausilio del CMS (Content Management System) che viene presentato allo stand del MiBAC del Forum PA 2012, è stato realizzato in Lombardia anche grazie all’attuazione di un progetto formativo e di orientamento con Livia Bottero dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la quale la Direzione Regionale BCP della Lombardia ha attivato uno stage nell’ambito del Master universitario di secondo livello in “Catalogazione informatica del patrimonio culturale” (Direttore: Alessandro Rovetta, coordinatrice Stefania Vecchio). Tutor per la Direzione Regionale, Stefano Pilato. Gli obiettivi del tirocinio sono stati: partecipazione alla realizzazione dei siti web dei luoghi della cultura e dei musei statali della Lombardia previsti nell’ambito del progetto Musei-D’Italia e la collaborazione redazionale, progettuale e grafica relativamente alle pagine dei siti e ai loro contenuti, affidati dalla Direzione Regionale alla società To Spring di Milano. 74 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE Cultura e turismo, opportunità reciproche Marina Mengarelli, Michela Mengarelli L’offerta culturale è una delle componenti fondamentali su cui il cittadino si basa per indirizzare le proprie scelte turistiche. E, proprio per questo, gli operatori del settore cultura e del settore turismo agiscono sinergicamente così da poter moltiplicare lo sviluppo del proprio territorio: da un lato gli eventi e le attrattive culturali rappresentano un importante elemento di richiamo, dall’altro il turismo porta risorse che possono confluire nella valorizzazione del patrimonio culturale. Se infatti la cultura rappresenta un importante volano economico del settore turistico, permettendo di distribuire i flussi turistici indipendentemente dalla stagionalità e prolungando la permanenza dei turisti in un territorio, è soprattutto attraverso il turismo che nuovi potenziali utenti si avvicinano al patrimonio culturale di un determinato territorio, portando ricchezza economica da reinvestire nel circolo virtuoso culturale e facendosi essi stessi ‘ambasciatori’ della cultura locale, anche nei confronti dei media. Quando la domanda di intrattenimento educativo cresce, l’offerta necessariamente si deve espandere ed articolare; è per questo che ultimamente le amministrazioni dei territori ad aspirazione turistica si sono impegnati a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico, dando la massima attenzione a quelle componenti immateriali (comunicazione e animazione) che maggiormente interessano il turista. Da qualche decennio infatti gli amministratori del territorio investono sempre più risorse, umane e finanziarie, in politiche di animazione culturale: concerti, conferenze, festival, esposizioni, con una sempre maggior attenzione alla qualità dei contenuti che, quando toccano temi scientifici, filosofici, letterari, riscuotono sempre più successo. Se allo spessore culturale dell’evento culturale si aggiunge un’elevata valenza comunicativa legata all’utilizzo delle tecnologie più innovative, anche i giovani si avvicinano all’arte. Deve cioè essere eliminata la distorsione comunicativa. Perché però un’offerta di intrattenimento educativo possa essere attrattiva, “virtuosa”, è necessaria da una parte la collaborazione fra amministrazioni pubbliche, istituti o associazioni culturali che conoscono perfettamente il territorio e le sue specificità culturali, e dall’altro la collaborazione di queste con le aziende private, gli operatori turistici, gli organizzatori di mostre e spettacoli, i produttori di audiovisivi, ecc. Il turista che segue una motivazione culturale nella scelta della destinazione turistica è alla ricerca di musei, aree archeologiche, monumenti, esposizioni e spettacoli dal vivo, prediligendo un territorio in grado di garantire un’offerta culturale particolarmente rilevante. Se quest’offerta viene poi percepita di ottima qualità, essa è in grado di divenire lo scopo principale del viaggio. Ed è questo l’obiettivo che tutti gli operatori culturali, pubblici e privati, presenti nel territorio devono perseguire. Cresce in generale il consumo di beni e attività culturali nel tempo li- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Direttore Regionale: Lorenza Mochi Onori Coordinatori per la Comunicazione: Michela Mengarelli e Marina Mengarelli Via Birarelli 35 60121 Ancona Tel. 071 50294220 Fax 071 50294240 [email protected] www.marche.beniculturali.it 75 bero incremento che oggi però si realizza dando la prevalenza alle componenti d’intrattenimento rispetto a quelle educative. La validità nella strategia adottata per le politiche culturali sta nel portare i turisti dall’intrattenimento all’interesse culturale. Affinché lo sviluppo di un territorio avvenga in chiave culturale e, attirando più turisti generi nuovo reddito deve: – creare un sistema di logistica e di comunicazione che presenti i luoghi d’arte in modo sinergico e fruibili in maniera integrata; – realizzare infrastrutture per poter massimizzare la fruibilità al patrimonio culturale e aumentare così la potenzialità turistica del territorio; – istituire un modello organizzativo gestionale pubblico/privato efficiente ed efficace. 76 Questo significa che per far crescere l’offerta culturale in un sistema integrato pubblico/privato è necessario un notevole incremento delle infrastrutture, anche tecnologiche, cioè: – realizzare un sistema informativo on line rivolto al pubblico (es. canale radio, tv digitale tematico, audio guide - smartphone che interagiscono con il web per supportare la visita, ecc.); – creazione di un sistema informativo on line rivolto agli operatori per potenziare l’erogazione dei servizi; – curare i collegamenti logistici tra i luoghi di cultura presenti nel territorio anche con l’utilizzo di automezzi speciali (es. bus navetta); – miglioramento strutturale dei palazzi e dei borghi finalizzato alla ricettività turistica; – differenziazione dell’offerta tramite la realizzazione di percorsi culturali tematici. La vastità del patrimonio storico-artistico italiano e le scarse risorse economiche a disposizione dello Stato per la sua gestione implicano che le attività di valorizzazione dei beni culturali vadano attuate con il modello più efficiente ed efficace possibile. Tuttavia, troppo spesso si è considerata la prevalenza dell’aspetto di tutela come l’ostacolo principale contro cui si sono infrante le buone intenzioni di quanti vorrebbero promuovere un governo del patrimonio culturale più aperto all’innovazione e sensibile agli sviluppi legati alla fruizione. Ma la forza e la qualità della tutela sono ciò che ha reso esemplare il nostro Paese dal punto di vista del patrimonio culturale, ed è dunque difficile trovare soluzioni apprezzabili per alterare un simile equilibrio. L’esigenza di rendere più snella e aperta l’amministrazione dei beni culturali si avverte sempre più pressante allorquando ci si confronta con il ritardo accumulato dall’Italia nel campo della valorizzazione e con le sue ricadute economiche soprattutto nel settore turistico. Occorre cercare una strada che consenta di operare agilmente, mantenendo al contempo netta la distinzione tra organizzazione che amministra e titolarità del patrimonio. Patrimonio, che per venire valorizzato, non può essere depauperato da una gestione sprovveduta ma neanche da una conservazione passiva. In Europa esiste una forma giuridica concepita espressamente per separare proprietà del patrimonio e ge- stione massimizzando le garanzie di salvaguardia del primo: si tratta del Trust anglosassone. Tale modello di governance, non da ai responsabili della gestione di modificare il patrimonio culturale, facoltà che rimane invece al proprietario ma consente che venga amministrato secondo un’oculata e trasparente gestione privata, ispirata a criteri economici di diligenza. In Italia non esiste una simile figura giuridica. Un modello di governance a cui ispirarsi potrebbe essere quello di un consorzio misto, persona giuridica prevista dal comma 9 dell’art. 112 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs. 42/2004). Tale contratto, la cui funzionalità è stata positivamente sperimentata nei casi dei consorzi di ricerca università/privati, risulta essere in grado di costruire un’architettura organizzativa costituita da soggettività giuridiche che agiscono con le proprie prerogative e i propri mezzi e con una ben precisa distinzione dei ruoli. I ruoli e gli attori all’interno di un consorzio misto dedicato a un progetto di valorizzazione dei beni culturali potrebbero essere così suddivisi: – tutela svolta sul patrimonio dal MiBAC; – valorizzazione territoriale svolta in maniera integrata e coordinata da MiBAC, Regione, Comuni e Associazioni culturali; 77 1 MENGARELLI Ma, MENGARELLI Mi, La cultura come risorsa strategica, RiMARCANDO n. 3, 2009, pp.39 – 42 78 – gestione degli investimenti, svolto dall’operatore privato. Il consorzio misto configura, quindi, un equilibrio degno delle più avanzate e trasparenti regole della governance amministrativa ed è particolarmente significativo in relazione alle naturali prerogative dei diversi soggetti coinvolti. Questo è il modello ‘virtuoso’ da realizzare che risulta però essere particolarmente impegnativo per le Amministrazioni e Associazioni coinvolte nell’attività di valorizzazione che devono essere capaci di realizzare eccellenze culturali in grado da un lato di attirare gli investimenti privati e, dall’altro, di far conoscere al cittadino la propria cultura così da sviluppare in lui sempre più quel senso di appartenenza al territorio. Da parte loro i privati devono scommettere nella sfida di investire in cultura, sicuramente vincente ma nel medio-lungo perido. Come già affermato nel RiMARCANDO n. 3 non è importante organizzare mostre ‘grandi’ scardinate dal territorio, ma validi eventi realizzati in sinergia tra i vari attori del territorio, in grado di far conoscere la realtà marchigiana ad un pubblico sempre più vasto ed esigente (l’esempio a suo tempo citato era quello della mostra realizzata a Caldarola Simone de Magistris un pittore visionario tra Lotto e El Greco). In conclusione la realizzazione di un partenariato pubblico/privato di qualità è fondamentale per mettere insieme le competenze scientifiche, di studio, tutela e valorizzazione, e quelle produttive, gestione e fruizione, necessarie per valorizzare il patrimonio storico-artistico. Per quanto riguarda gli investimenti che si possono concretizzare nell’apertura di cantieri o in attività ad elevato contenuto d’innovazione, essi devono partire da una progettazione di qualità in grado di trasformare il territorio da valorizzare in un laboratorio trasversale in cui vengano coinvolti un largo numero di soggetti appartenenti sia al no profit che al profit, tutti accomunati dall’interesse allo sviluppo della filiera dei beni culturali e del turismo. Questa si può rivelare un’opportunità straordinaria per la collettività tutta che usufruirebbe così di un accrescimento della qualità dei servizi resa nel territorio. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE Esempi di ‘buone pratiche’: Accordi e Convenzioni stipulate dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Il Codice dei Beni Culturali (d.lgs. n.42 del 22 gennaio 2004) individua, all’art.112, c.4, i piani strategici di valorizzazione culturale come lo strumento fondamentale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Tali piani prevedono la possibilità di accordi fra Stato, Regioni ed altri enti pubblici territoriali al fine di realizzare gli obiettivi, in maniera sinergica ed integrata, generando così virtuose economie di scala. Quello che la legge prevede e che gli operatori sul mercato auspicano, è pertanto una visione strategica basata sul partenariato pubblico-pubblico e pubblico-privato. Proprio nell’ambito del primo di questi partenariati nel corso del 2010 è stata rinnovata la Convenzione che la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche ha condiviso con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Protezione Civile), il Sistema Regionale di Protezione Civile e Sicurezza Locale della Regione Marche, l’Associazione Legambiente O.N.L.U.S. e l’Associazione Legambiente Volontariato con la volontà di promuovere e dare un impulso alla crescita tecnico-operativa del volontariato di protezione civile specializzato nella salvaguardia dei beni culturali nella regione Marche, nonché di accrescere le sinergie e la collaborazione tra le istituzioni, anche di altre regioni, e l’associazionismo. L’organizzazione di una vera e propria task force di volontari specializzata nella salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali, viene intesa non solo come intento di dare ai volontari una capacità operativa in situazioni di emergenza, ma anche di ricevere da loro una valida collaborazione nell’attività di monitoraggio, mappatura, pianificazione e prevenzione dei rischi naturali. I volontari sono quelli aderenti a Legambiente Marche e concorrono allo studio e alla realizzazione di piani di emergenza e di opere preventive per i beni del territorio regionale più esposti a rischio. Tra i vari strumenti della Convenzione è prevista la realizzazione e gestione di corsi di formazione teorico/pratico, corsi di aggiornamento ed esercitazioni, i cui programmi vengono condivisi con gli Istituti MiBAC nella regione preposti alla tutela, inerenti la salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali ed antropici, intesa non solo come pianificazione delle attività di intervento in caso di calamità, ma anche come prevenzione. Tali percorsi formativi ed esercitativi sono organizzati sulla base di una consolidata esperienza, contando su docenze di alta qualità reperite tra studiosi e tecnici appartenenti agli Enti e Associazioni sottoscrittori della Convenzione. Tra le azioni di sensibilizzazione, si prevedono campagne, incontri, dibattiti e corsi di informazione finalizzati alla conoscenza, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico. Sempre a tal fine, si prospetta la pubblica- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Direttore Regionale: Lorenza Mochi Onori Coordinatori per la Comunicazione: Michela Mengarelli e Marina Mengarelli Via Birarelli 35 60121 Ancona Tel. 071 50294220 Fax 071 50294240 [email protected] www.marche.beniculturali.it 79 zione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici (stampati, video, cd-rom, siti internet, ecc.) sulla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali. A questa collaborazione, nel luglio 2010, si affianca il Protocollo d’intesa stipulato tra la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche e ICOM Italia - Marche per iniziative di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale diffuso delle Marche. L’esigenza di una stretta collaborazione scaturisce dall’analisi della realtà marchigiana caratterizzata da un rilevante numero di Istituti di cultura diffusi in maniera omogenea nel territorio, tanto da farla identificare come la regione del Museo Diffuso. Le attività oggetto di questa collaborazione si riferiscono tanto alla valorizzazione del patrimonio culturale diffuso nel territorio quanto alla definizione di iniziative di tutela del patrimonio culturale che vedano il coinvolgimento degli istituti di cultura e dei professionisti museali che vi operano. Per l’attività di valorizzazione l’ICOM Marche si rende disponibile a coinvolgere i musei aderenti ad ICOM Marche per i Grandi Eventi ed Eventi MiBAC volti alla valorizzazione del patrimonio culturale e previsti dal Piano di Comunicazione annuale del Ministero (San Valentino, Festa della Donna, Settimana della Cultura, Giornate Europee del Patrimonio, Giornata internazionale della disabilità, Giornata mondiale dell’alimentazione). La Direzione Regionale e l’ICOM Marche si impegnano pertanto alla costruzione di programmi di rete capaci di valorizzare congiuntamente il patrimonio museale e le risorse culturali diffuse assicurando così un offerta culturale omogenea in tutto il territorio. Particolare attenzione è data alla riuscita di Grandi eventi regionali come Grand Tour Musei Marche, la Notte dei Musei (collegata alla Giornata Internazionale dei Musei), e nel 2011, in occasione dei 150 anni dall’unità d’Italia, Musei Palcoscenico Marche, in collaborazione con il settore musei della Regione Marche. Per l’attività di tutela viene favorita la nomina degli Ispettori Onorari territoriali della Direzione Generale di professionisti museali impegnati in attività di direzione e/o conservazione negli istituti museali, che garantiscano le necessarie competenze culturali e conoscenze territoriali e si rendano disponibili a svolgere a titolo volontario tale attività. Tale necessità è sorta in relazione alla forte contrazione del numero del personale tecnico nel MiBAC non più sufficiente a garantire la necessaria vigilanza sul territorio. L’Ispettore Onorario ha il compito di vigilare sul territorio comunicando direttamente con la Direzione Regionale eventuali problematiche che mettano a rischia la conservazione del patrimonio culturale mobile e immobile. 80 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL MOLISE DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Soprintendenza Archivistica per il Molise Presentazione del DVD “L’energia dell’acqua” Antonietta Santilli La Soprintendenza archivistica per il Molise ha realizzato, nel 1999, in collaborazione con altre Istituzioni presenti sul territorio, una mostra documentaria e fotografica sulla “Nascita e sviluppo dell’industria idroelettrica nel Molise”. Un tema inusuale per gli archivisti quello dell’archeologia industriale, ma di grande interesse per l’intera Regione che in quell’anno celebrava i cento anni di storia dell’industria idroelettrica, settore di grande importanza che ha consentito trasformazioni e conquiste sociali e che è riuscito ad elevare il grado di civiltà delle popolazioni locali. Attraverso documenti d’archivio e fotografie si è testimoniato la nascita e i primi sviluppi dell’industria idroelettrica, le fondamentali trasformazioni avvenute nella storia dell’industria locale in seguito all’utilizzo della nuova forma di energia e l’installazione dei primi impianti di illuminazione elettrica nei comuni. La ricerca in tal senso ha permesso di rivisitare il passato e i luoghi della memoria, ai quali sono legati i sentimenti della gente; di analizzare il progresso e l’emancipazione delle popolazioni molisane, affrancatesi da una economia esclusivamente contadina per divenire timidamente industriale; di tracciare l’evoluzione della storia pre-industriale ed industriale del Molise. Nell’occasione, la Soprintendenza archivistica per il Molise ha acquisito un patrimonio di oltre 400 immagini, alcune di carattere storico, relative alle attività produttive che si sono insediate nel tempo lungo i percorsi dei maggiori fiumi della regione ed al paesaggio circostante, per le quali si è avvertita la necessità di garantirne la conservazione con la digitalizzazione. È nato, così, nel 2011 il progetto di inventariazione e digitalizzazione dell’archivio fotografico “Industria idroelettrica nel Molise”, conservato presso la Soprintendenza archivistica per il Molise, un patrimonio da valorizzare e rendere fruibile. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise Direttore: Gino Famiglietti Salita San Bartolomeo, 10 86100 Campobasso Tel. 087443131 Fax 0874 431340 Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Soprintendenza Archivistica per il Molise Soprintendente: Elena Glielmo Coordinatore per la Comunicazione: Antonietta Santilli Via Isernia, 15 86100 Campobasso Tel.0874310124 Fax 08740874/311094 [email protected] [email protected] 81 Il progetto è stato poi ampliato con la realizzazione di un DVD contenente il catalogo multimediale “L’archeologia industriale molisana lungo i percorsi fluviali” e il documentario fotografico “L’Energia dell’acqua”. Il catalogo presenta gli impianti produttivi - mulini, gualchiere, ramiere, cartiere, lanifici, centrali idroelettriche – sorti, nel tempo, lungo i corsi dei fiumi Biferno, Trigno, Volturno e loro affluenti. Il documentario evidenzia uno dei caratteri distintivi del Molise: l’acqua, intesa non solo come elemento qualificante il paesaggio fisico, ma anche quello antropico, come strumento delle trasformazioni attuate dall’uomo. Castropignano. Lo sfioratore della centrale idroelettrica Ischia La ricchezza d’acqua, la particolare orografia del Molise, le possibilità facili di canalizzazione per i dislivelli del terreno hanno, infatti, favorito, fin dai tempi più remoti ma soprattutto in età moderna, la nascita e lo sviluppo di attività produttive. Si tratta di testimonianze architettoniche e tecnologiche di grande interesse perché permettono di tracciare la storia del patrimonio produttivo del Molise. Tali attività hanno fortemente influenzato il processo di trasformazione socio-economico, culturale e geo-morfologico del territorio, per cui sono “pezzi” di storia del territorio molisano nel contesto pre-industriale ed industriale. Sono tracce del lavoro dell’uomo impresse nel paesaggio che bisogna conoscere per recuperare la memoria storica dei luoghi e della propria comunità. La finalità del DVD è quella di favorire la conoscenza del patrimonio culturale regionale, fornendo informazioni corrette e rigorose delle immagini riprodotte, e quella di rispondere alla crescente domanda, di un pubblico sempre più vasto, di accesso a risorse culturali digitali e del loro utilizzo. 82 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL MOLISE DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE I Tempi del Sacro. Testimonianze della religiosità nel Sannio attraverso i secoli a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Molise e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici del Molise, ha realizzato la mostra I tempi del sacro. Testimonianze della religiosità nel Sannio attraverso i secoli. Nel restaurato salone dell’ex Convento di Santa Maria delle Monache a Isernia viene proposta una mostra che, attraverso l’esposizione di una serie di reperti archeologici e di opere d’arte, ripercorre i luoghi sacri e le forme della religiosità in Molise dall’epoca sannitica a quella barocca. Oltre ai nuovi materiali provenienti da Pietrabbondante, cuore della religiosità sannitica, vengono esposti eccezionali reperti dal santuario sannitico di San Pietro di Cantoni a Sepino e da altre località in cui è attestata la frequentazione che si protrae anche nei secoli dell’impero, fino all’avvento del cristianesimo. L’iter cronologico prosegue a partire dall’alto medioevo con i frammenti di affresco superstiti di Santa Maria delle Monache per proseguire fino al secolo XVII. Ognuna delle opere esposte testimonia la fede delle diverse comunità molisane e testimonia, nella varietà delle tipologie, delle funzioni, delle iconografie e dei significati iconologici, come la devozione fosse unita alla ricerca dell’altezza spirituale e della bellezza artistica. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise Direttore: Gino Famiglietti Salita San Bartolomeo, 10 86100 Campobasso Tel. 087443131 - Fax 0874 431340 Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Maddalena Ragni Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401Fax 06 58434404 [email protected] [email protected] www.pabaac.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici del Molise Soprintendente: Daniele Ferrara Salita San Bartolomeo, 10 86100 Campobasso Tel. 0874 431350 - Fax 0874 431351 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise Soprintendente: Gino Famiglietti Via A. Chiarizia, 14 86100 Campobasso Tel. 0874 427313 - Fax 0874 427352 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise Soprintendente: Stefano D’Amico Salita San Bartolomeo, 10 86100 Campobasso Tel. 0874 431348 - Fax 0874 431349 Le opere sono contestualizzate grazie alle immagini delle più significative architetture sacre della regione, dalla chiesa del Beato Stefano di Riccia a quella di Santa Maria delle Grotte, e degli splendidi edifici romanici e gotici rappresentati dalla chiesa di San Giorgio a Petrella Tifernina e dalle cattedrali di Termoli e Larino. La mostra sarà aperta dal 14 aprile al 30 settembre, ore 9.00-19.00; sabato 9.00-13.30; chiuso domenica. Complesso di Santa Maria delle Monache Corso Marcelli, 48 Tel./Fax. 0865 410500 83 Il Castello di Capua e Gambatesa. Mito, Storia e Paesaggio pubblicazione volume a cura della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Molise Castello di Gambatesa Piazza Castello, 1 - Gambatesa provincia di Campobasso Tel./Fax. 0874 719261 84 Il Castello di Gambatesa, punto strategico per il controllo della Valle del Tappino e il Tratturo Castel di Sangro-Lucera, da struttura difensiva nel periodo medievale divenne dimora rinascimentale nel XV secolo. All’interno custodisce un ciclo di affreschi - con episodi mitologici, figure e vedute della Roma antica - eseguito nel 1550 da Donato da Cumbertino per esaltare le “virtù” della famiglia di Capua, una delle famiglie della nobiltà feudale napoletana. Il volume pone in relazione, alla luce delle ultime ricerche e studi, il Castello di Gambatesa con il territorio molisano utilizzando come chiave di lettura la committenza artistica dei di Capua anche a Casacalenda, S.Martino in Pensilis e Guglionesi. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Soprintendenza Archivistica per la Puglia Il sistema informativo integrato della Soprintendenza Archivistica per la Puglia Carla Palma Il nuovo sito della Soprintendenza Archivistica per la Puglia ( www.sapuglia.it) è stato concepito come sistema informativo integrato: unico punto di accesso per la conoscenza dell’attività dell’Istituto e per la fruizione dei contenuti archivistici da questa attività resi disponibili. In esso, oltre alle informazioni relative alle funzioni istituzionali di tutela e vigilanza sugli archivi, alla comunicazione delle iniziative e dei progetti, l’obiettivo principale, attraverso la sezione ‘Documenti digitali’ è quello di consentire al pubblico un’agevole fruizione di documenti pergamenacei e di audiovisivi, contenuti disponibili come risultato di due progetti già realizzati: ‘Pergamo on line’ e ‘Archivi teatrali di Puglia’. La struttura del sistema permetterà a breve la schedatura e l’informatizzazione di altre tipologie documentarie su diversi supporti e in diversi formati, come documenti cartacei, cartografia, fotografie, locandine e manifesti. La banca dati dei Fondi pergamenacei pugliesi realizzata con il pro1 getto Pergamo , finora consultabile nel sito dedicato www.pergamopuglia.it, è stata riversata nel nuovo sito. L’attuale sistema informativo è progettato e strutturato in modo da consentire il caricamento diretto delle banche dati esistenti relative ai fondi pergamenacei (con tutte le informazioni ed immagini delle unità archivistiche che costituiscono i fondi pergamenacei) attraverso maschere di inserimento che consentono, all’amministratore del sistema e ai soli operatori autorizzati e abilitati interni alla Soprintendenza Archivistica, l’immissione dei nuovi dati direttamente on line con la pubblicazione dei nuovi fondi pergamenacei in tempo reale e quindi con divulgazione e fruizione immediata. Si è recuperata efficienza ed efficacia della banca dati Pergamo attraverso il mapping, nel formato XML conforme agli standard EAD e EAC e la strutturazione di metadati descrittivi per documentare contenuto, contesto e struttura delle risorse informative. I dati codificati in un formato indipendente da qualsiasi ambiente hardware e software di utilizzo, favoriranno l’interoperabilità e la potenzialità di accesso. Le esigue risorse provenienti dai capitoli annuali di bilancio sono state utilizzate per l’accrescimento della banca dati (sia in riferimento alle acquisizioni digitali sia alla loro schedatura archivistica e al loro trasferimento on line) e per il necessario mantenimento dell’integrità materiale dei supporti e per completare il trasferimento dei dati nella nuova struttura informativa e l’inserimento di riproduzioni digitali di documenti pergamenacei già disponibili come esito di interventi pubblici ultimati e non ancora pubblicati. La migrazione e la pubblicazione della banca dati dei fondi pergamena- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Isabella Lapi Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Strada dei Dottula, isolato 49 70122 Bari Tel.080 5281111 Fax 080 5281114 [email protected] www.puglia.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Soprintendenza Archivistica per la Puglia Soprintendente Archivistico: Maria Carolina Nardella Strada Sagges, 3 70122 Bari 85 OBIETTIVI E REALIZZAZIONI DEL PROGETTO PERGAMO - Il progetto Pergamo, avviato dal 1998, persegue la preservazione attraverso la riproduzione digitale dei fondi pergamenacei pugliesi e la loro agevole consultazione pubblica, allargata dal 2003 attraverso un indirizzo web dedicato, alla platea dei fruitori della rete. - La banca dati di fondi pergamenacei risulta costituita da fondi appartenenti in massima parte ad archivi ecclesiastici (18), ad archivi di enti pubblici (4), ad archivi privati (3)per un totale di 25 archivi; per ciascuno di essi è disponibile una descrizione archivistica che riferisce i dati del contesto di produzione e di conservazione relativi alla consistenza, alla cronologia, ai soggetti produttori, ai contenuti, all’edizione e alla bibliografia. Report di migrazione banche dati tratto dal sito della Soprintendenza Archivistica per la Puglia, copyright © 2012, created by Meridiana Beni Culturali s.r.l. – Bari 86 cei pugliesi hanno comportato l’adeguamento della struttura informatica, la codifica elettronica e archivistica. Per quanto riguarda gli audiovisivi teatrali, resi disponibili dal succitato progetto sui Teatri, si è proceduto preliminarmente alla loro digitalizzazione e precatalogazione. Per agevolare la consultazione di questa documentazione si è corredato ciascun audiovisivo di una scheda comprensiva di voci per l’identificazione del soggetto produttore, del soggetto conservatore e dell’unità archivistica; la parte della scheda riservata alle singole unità presenta, tra gli altri elementi descrittivi, un ampio abstract del documento. La descrizione si completa con una esemplificazione visiva, della durata di un paio di minuti, del contenuto. Report di migrazione banca dati e documenti digitalizzati Complesso archivistico Archivio della Basilica pontificia di San Nicola di Bari - Periodo Angioino Consistenza -545 unità archivistiche Tipologia documentale Pergamene Data di riproduzione immagini digitali maggio – giugno 1999 Data di pubblicazione in sapuglia.it 20/04/2012 Stato del processo di migrazione con successo Documenti digitali master TIFF 541 immagini Risoluzione immagini master TIFF 12 immagini a 100 dpi 527 immagini a 200 dpi 2 immagini a 300 dpi Tipo 528 immagini in RGB 24 bit, 16,7 milioni di colori compressione Old-style JPEG 12 immagini RGB 8 bit, 256 colori 1 immagine 1 bit bitonale bianco/nero Qualità immagini master TIFF Mediocre Conservazione ottico sostitutiva Non garantita Documenti digitali JPEG Totali Risoluzione immagini JPEG 200 dpi e 100 dpi Qualità immagini JPEG Bassa Documenti digitali DjVu Totali Risoluzione immagini DjVu 400 dpi - interpolata Qualità immagini DjVu Bassa Metadati XML immagini Presenti Specifiche standard Schede archivistiche Presenti Grado di analiticità schedatura Analitica Schede archivistiche mancanti Nessuna Criticità Immagini a bassa risoluzione, a volte la scrittura risulta poco leggibile Scheda Soggetto conservatore Presente Scheda Soggetto produttore Scheda Complesso archivistico Presente Schede regesti n.529 Schede trascrizioni Assenti Immagini mancanti ABSNV_K18 ABSNV_L06 ABSNV_L12 ABSNV_S12 ABSNV_S13 Segnalazioni Nessuna DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Grosseto Al suono della campanella - Frammenti di vita scolastica in Maremma dalle origini sino al ‘900 Maddalena Corti, Fiorenza Gemini L’Archivio di Stato di Grosseto ha inaugurato il 31 marzo una mostra dedicata alla storia della scuola, con la partecipazione di Simonetta Soldani dell’Università di Firenze. La relatrice ha fatto una breve sintesi della storia di questa istituzione, fondamentale per il progresso sociale e culturale di ogni popolo, mettendo l’accento sulle peculiarità della terra maremmana, che, da questo punto di vista, è stata piuttosto avanzata, come dimostra anche il percorso espositivo. La mostra, curata da Fiorenza Gemini e Maddalena Corti, prende in esame la provincia di Grosseto, vale a dire gran parte della Maremma, tradizionalmente ritenuta selvaggia e arretrata: non sempre a ragione, se dalla fine del Medioevo vi si sono cominciate a diffondere le prime forme di istruzione pubblica. Gli antichi statuti dei comuni di Grosseto e Castel del Piano, come di altri paesi dell’interno, stanno a testimoniare i primordi di una rete scolastica di base, che nel ‘600 era già diffusamente organizzata, sotto il controllo delle autorità granducali di stanza a Siena. Certo queste prime scuole dipendevano dalle risorse dei comuni (e in mancanza di queste potevano anche chiudere), inoltre facevano capo quasi sempre ai parroci, gli unici dotati di un minimo di cultura per l’insegnamento e di qualche stanza da adibire ad aula. Una situazione che si protrarrà a lungo, sin quasi all’Unità d’Italia, ma nel ‘700 interviene la novità delle scuole femminili, introdotte ai primi del secolo dal vescovo nei centri di Pitigliano e Sorano, tramite la congregazione laicale delle Maestre pie Filippini, nata alla fine del ‘600 a Montefiascone. Queste insegnanti davano una istruzione molto limitata, che verteva su preghiere, letture e lavori domestici, ma si diffusero rapidamente, anche grazie alla protezione degli ultimi Medici e dei loro successori lorenesi, convinti dell’importanza del ruolo centrale della donna nel progresso sociale. Pietro Leopoldo di Lorena, il più illuminato dei granduchi, fece fare la prima indagine sulla scuola in Toscana, ma non riuscì a realizzare la riforma che aveva in mente perché richiamato a Vienna sul trono imperiale. Ci riuscì invece il nipote Leopoldo II quasi 60 anni dopo, nel 1852, quando la situazione scolastica si era già abbastanza evoluta nella stessa Maremma, ancora sofferente di marginalità e malaria. Dalla seconda indagine sulla scuola, nel 1841, esce un quadro più roseo rispetto a quella del secolo precedente, se non all’altezza del nord della Toscana, certamente al di sopra di molta parte del Centro Sud dell’Italia, e negli stessi anni iniziano anche i primi esperimenti di scuola serale. La riforma granducale puntò soprattutto al controllo della qualità degli insegnanti e all’uniformità dei programmi, pur lasciando sempre ampio spazio alla Chiesa, sia nella scuola pubblica che in quella privata. Ma gli avvenimenti politici travolsero i piani del granduca e catapultarono la Maremma e la sua scuola nel nuovo Stato italiano. La storia successiva della pubblica istruzione è quella faticosa ma ine- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale ad interim: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Grosseto Direttore: Fiorenza Gemini Piazza Socci, 3 58100 Grosseto Tel. 056 4421947 Fax 056 4418158 [email protected] 87 sorabile della progressiva alfabetizzazione di massa e dell’obbligo scolastico, anche se la scuola italiana rimane a lungo caratterizzata da un’impronta classista, sancita dall’importante riforma Gentile di epoca fascista, con percorsi differenziati per chi era destinato agli studi superiori e per chi non poteva che aspirare ad un mestiere, e i cui effetti dureranno sino agli anni ’60 del secolo scorso. La provincia di Grosseto, in particolare, vede crescere in maniera disordinata ma esponenziale il numero di scuole, favorito anche dalla vastità del territorio. La forza di questa rete si verifica quando viene messa alla prova, come durante il periodo bellico (le lezioni non si interruppero neanche sotto i bombardamenti) o dopo inondazioni o alluvioni. Una crescita che continuerà sino ad oggi senza fermarsi, con aree di eccellenza. Nella esposizione, che è frutto di lunghe ricerche e della collaborazione di diversi privati ed istituzioni scolastiche, si è cercato di ricostruire la storia dei momenti salienti e degli istituti più significativi del territorio, con la presentazione, oltre ai documenti, di progetti, fotografie, libri, opuscoli e oggetti legati alla vita scolastica. Il percorso è introdotto da una serie di pannelli sulla storia della pubblica istruzione in Italia e completato da una cronologia e altri approfondimenti ed immagini. Insomma un panorama non completo, data la vastità dell’argomento, ma abbastanza ampio da dare un’idea dello sviluppo della scuola maremmana negli ultimi secoli. La durata della mostra è prevista sino alla fine dell’anno e sarà accompagnata da una serie di iniziative sul tema. Per informazioni su orari e visite tel. 0564 24576. 88 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Grosseto Il risorgimento in Maremma. Fatti e personaggi Maddalena Corti, Fiorenza Gemini Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia sono una grande opportunità per il Paese di ripensare a questo fondamentale momento della sua storia, ancora dibattuto e soggetto a revisionismo. È questa comunque un’occasione anche per gli Archivi, che hanno la possibilità di valorizzare documentazione dell’epoca, spesso sconosciuta o trascurata, in grado di dare nuova luce a quel periodo, come quella qui presentata, interamente conservata presso l’Archivio di Stato di Grosseto. È stata così allestita la prima mostra documentaria celebrativa dell’epopea risorgimentale in Maremma, che ci ha impegnati in una lunga ed accurata ricerca di carte, cimeli e testimonianze sul forte movimento patriottico locale, che, anche grazie alla frequentazione di protagonisti come Giuseppe Garibaldi, Bettino Ricasoli, Francesco Domenico Guerrazzi ed altri ancora, ha lasciato un segno profondo nella vita politica e sociale di questa terra. Riemergono le vicende e le figure esemplari di maremmani, molti dimenticati o, al più, relegati alla testimonianza di una lapide, che ci permettono di dire che anche qui si è entrati a testa alta nella nuova nazione. L’itinerario espositivo, di ampio respiro, abbraccia circa un cinquantennio di storia, dal 1848 agli ultimi decenni dell’Ottocento dando vita, altresì, ad un quadro generale nazionale, cronologico e didascalico, che facilita la comprensione e l’interpretazione di fatti, personaggi, avvenimenti, più propriamente locali, testimoniati attraverso i documenti. Tra i vari interessanti aspetti che offre l’esposizione emerge, in primo luogo, la larga partecipazione della popolazione alle guerre dell’indipendenza, pagata con un alto contributo di giovani vite ed anche il coinvolgimento discreto e determinante delle donne; così come non meno importanti appaiono sia la forte adesione ai moti risorgimentali da parte del clero, che la nascita di movimenti politici, molto attivi nel capoluogo e nei più importanti centri della provincia. Da ricordare, infine, le vicende garibaldine in Maremma, con lo sbarco a Talamone e la “spedizione dei mille”, nonchè i numerosi eroi silenziosi di quella impresa leggendaria. Abbiamo per questo citato più nomi possibile di quanti si sono spesi per la causa italiana. Ad essi ed a tutti gli altri compatrioti sconosciuti dedichiamo il nostro lavoro, nella speranza che finalmente la loro memoria non ceda all’oblio e sia di esempio per le generazioni a venire . Nell’ambito dell’iniziativa, per tenere viva l’attenzione, è stata organizzata una serie di eventi periodici, come conferenze sui protagonisti locali, più noti o sconosciuti, che hanno abbracciato gli ideali risorgimentali; presentazione di filmati inediti, percorsi guidati a gruppi di visitatori e scolaresche. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale ad interim: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Grosseto Direttore: Fiorenza Gemini Piazza Socci, 3 58100 Grosseto Tel. 056 4421947 Fax 056 4418158 [email protected] 89 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Livorno L’Archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di Livorno Gloria Mazzi, Daniela Tazzi Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale ad interim: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Il progetto presentato dall’Archivio di Stato di Livorno offre l’opportunità di rivivere, attraverso la documentazione visiva, la mostra storico documentaria L’archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di Livorno, a cura di Gloria Mazzi e Daniela Tazzi, allestita nella sede della palazzina storica del cantiere navale, ora Cantiere Benetti, nel 2006. Organizzata parallelamente nell’ambito della mostra Un mare di Archivi toscani, in occasione dell’annuale Trofeo Accademia Navale, è parte integrante della mostra nazionale navigante Un mare di Archivi organizzata dallo Stato Maggiore della Marina Militare e dalla Direzione Generale degli Archivi ed ospitata a bordo del veliero Palinuro. La mostra, visibile anche sul Portale Archivi d’Impresa del Mibac al link www.imprese.san.beniculturali.it, attraverso un percorso di documenti originali, modellini di navi e fotografie, narra la storia di un archivio d’impresa privata strettamente collegata con il mare, attraverso la sua evoluzione storica ed economica, durante le fasi dei cambianti avvenuti nel corso degli anni dalla fondazione nel 1866 fino ai nostri giorni. Archivio di Stato di Livorno Direttore: Massimo Sanacore Via Fiume 57100 Livorno Tel. 058 6897776 Fax 058 6880028 [email protected] www.archivi.beniculturali.it/ASLI 90 Il Cantiere Navale di Livorno e la sua storia Nel 1866 i Fratelli Orlando, imprenditori siciliani emigrati a Genova, ove si erano dedicati alle costruzioni navali e all’industria, giunsero a Livorno e presero in concessione dal governo italiano l’arsenale Militare Marittimo di San Rocco, progettando di trasformarlo in uno stabilimento per le costruzioni navali in ferro. Per dare spazio alle nuove costruzioni che gli Orlando volevano creare, l’antico cantiere di San Rocco veniva ampliato e anche strutturalmente modificato per poter impiantare il nuovo stabilimento navale meccanico. Grazie alle nuove officine e alla precisione dei lavori eseguiti in tempi assai brevi, al Cantiere furono commissionati lavori da tutta Italia e dalla stessa Regia Marina. Nel 1897 moriva Luigi Orlando, il fondatore del Cantiere, praticamente da quella data e con la nuova gestione, il Cantiere cominciò ad avere un calo nelle produzioni navali, dovuto comunque ad un periodo di stasi nel mercato produttivo. Nonostante tale sfavorevole congiuntura si concentrarono le energie nell’accrescimento e nel miglioramento tecnico del Cantiere, che si troverà pronto alla ripresa della produzione quando nel 1904, dalla fusione con il gruppo Alti Forni, Acciaierie e Fonderie di Terni, verrà costituita la società in accomandita semplice Fratelli Orlando e C.. Un settore importante dell’attività cantieristica fu quello delle navi militari, con la costruzione di sommergibili, cacciatorpediniere, incrociatori corazzati, motobarche siluranti. Durante la prima guerra mondiale, ad esempio, furono realizzati i M.AS. (1916), motobarche armate siluranti, utilizzate dalla Regia Marina Italiana come scorta convogli e vigilanza. Nel 1927 la Marina Militare commissionò al Cantiere una serie di nuove costruzioni navali, primo fra tutti l’incrociatore pesante Trento, che fu la più lunga nave da guerra costruita in Italia. Nonostante il prestigio che tale costruzione diede al Cantiere Navale, le spese furono tali che portarono la società sull’orlo del fallimento. Per sostenere il deficit del Cantiere, nel 1930 le Acciaierie Odero di Terni incorporarono la società dando origine alla Odero – Terni - Orlando Cantieri di Livorno. In questo periodo il Cantiere dette prova di aver raggiunto un’elevata capacità nelle costruzioni navali, come l’esploratore veloce Tashkent (1937), per la Marina Sovietica, che guadagnò il primato di nave più veloce del mondo. Lo scoppio della seconda guerra mondiale travolse anche la vita del Cantiere Orlando. Duramente provato dai bombardamenti alleati, il Cantiere iniziò nel dopoguerra un lungo e difficile recupero, che comportò il passaggio alle dipendenze del Cantiere Ansaldo di Genova nel 1949. Nel 1963 fu costituita una nuova società Cantieri Navali Luigi Orlando S.p.a. che rese al Cantiere l’antica autonomia e il nome. In questo periodo fu realizzato il vecchio progetto della costruzione di un grande Bacino di Carenaggio ad alto fondale, iniziato nel 1967 e terminato nel 1975, il maggiore di tutto il mar Tirreno. Il primo gennaio del 1984 il Cantiere fu incorporato nella Fincantieri con la denominazione Fincantieri – Stabilimento di Livorno – Cantieri navali italiani S.p.a.. Nel 1995 la Fincantieri decise la chiusura dello stabilimento di Livorno, quando, per limitare i costi, scelse di ridurre il numero dei propri cantieri Sulla base di questa grave crisi, i dipendenti del Cantiere decisero di rilevare la proprietà acquistando lo stabilimento 91 della Fincantieri. Con il sostegno delle organizzazioni sindacali e degli enti pubblici e privati, costituirono un consorzio di cinque cooperative, creando nel 1996 una Società, denominata Cantiere Navale Fratelli Orlando S.c.r.l. La società Cooperativa continuò l’attività del Cantiere gestendo autonomamente l’intero processo produttivo, dalle costruzioni navali alle riparazioni, finché nel 2002 la crisi del settore travolse la Società portandola alla sua definitiva cessazione. Un nuovo periodo si apre con il passaggio nel 2003 della proprietà del Cantiere alla Società Azimut-Benetti S.p.a. di Viareggio. Siamo di fronte ad una radicale trasformazione, non soltanto dell’attività cantieristica, da costruzioni navali mercantili e militari, a costruzioni di imbarcazioni da diporto, ma anche di tutta la configurazione dell’area che sarà modificata secondo il progetto del nuovo porto turistico di Livorno. 92 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Lucca Progetto: l‘Archivio di Stato di Lucca attraverso il QR Code Elisabetta Piccioni, Marina Brogi L’Archivio di Stato di Lucca, nell’intento di accrescere la conoscenza del patrimonio conservato, di eccezionale pregio e valore documentario, nonché delle iniziative realizzate, ha ideato e messo in atto una particolare modalità comunicativa, mirata in particolare in direzione del pubblico giovanile, particolarmente vicino alle più moderne tecnologie della comunicazione. In tale ottica è stato realizzato un QR Code che, apposto sulla facciata delle due sedi dell’Archivio di Stato, con un semplice click permetterà di accedere in ogni momento al video su “L’Archivio di Stato, in Lucca: dal torchietto del Bongi alla prima mostra in tasca”. Il video consente un approccio nuovo in termini di fruizione on line, attraverso il quale è possibile ripercorrere eventi/mostre ed altre iniziative culturali precedentemente attuate. Si tratta di un’innovativa modalità per valorizzare ed estendere la fruibilità del patrimonio affidato alla tutela istituzionale proprio avvalendosi di moderne tecnologie che, rapidamente, sono divenute ormai di maggior uso, specialmente in alcuni avanzati contesti europei. Pertanto l’Archivio di Stato si è dotato di un codice bidimensionale (Quick Response code) che permette di collegarsi a pagine internet, video e audio online e può essere letto tramite un telefono cellulare o uno smartphone munito di un apposito programma di lettura (lettore di codici QR, ovvero QR reader). Per attivare il codice QR è sufficiente inquadrarlo con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore sul codice stesso. Del resto, l’Archivio di Stato di Lucca ha da tempo intrapreso iniziative innovative, allo scopo di superare la situazione per la quale il settore archivistico nel panorama dei beni culturali sconta una scarsa visibilità e non riesce spesso ad esplicare tutte le sue potenzialità attrattive al di fuori di una ristretta cerchia di esperti. In realtà, se divulgato in modo vivo, ma pur sempre scientificamente ineccepibile, il patrimonio documentario, può costituire un elemento importante di identità e crescita culturale della comunità di riferimento e di interesse per il più generale pubblico. In sostanza quindi il problema affrontato è stato: come far conoscere di più e meglio i beni e le attività dell’Istituto anche avvalendosi delle più avanzate tecnologie. L’iniziativa, curata in particolare dalla dott.ssa Marina Brogi, nel quadro della XIV Settimana della Cultura, ha consentito di accedere ad una sintesi delle vicende dell’Archivio di Stato di Lucca, avvalendosi di pagine del sito dell’Archivio stesso e di un breve filmato con cui suggerirne il percorso nel tempo. Ne è scaturita una narrazione per immagini e suoni, particolarmente accattivante anche per un pubblico di non specialisti, attraverso cui si sottolineano tra l’altro gli innegabili legami nati tra archivi e movimento risorgimentale. Ciò è particolarmente vero a Lucca, dove l’elemento di unione tra il mondo degli studi archivistici e bibliografici e quello dell’impegno civile e politico si realizza nella figura di Salvatore Bongi, che fu il fondatore, ed è tuttora si direbbe il nume tutelare, dell’archivistica lucchese ed insieme giovane patriota. La sua vita e il suo lavoro offrono una ghiotta occasione per riflettere e ri- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale ad interim: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore: Rossana Rummo Referente per la Comunicazione: Giancarlo Buzzanca Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 492251 Fax 06 4464912 www.archivi.beniculturali.it [email protected] [email protected] Archivio di Stato di Lucca Direttore: Elisabetta Piccioni Referenti del progetto: Elisabetta Piccioni, Marina Brogi Piazza Guidiccioni, 8 55100 Lucca Tel. 0583 491465 Fax 0583 469396 [email protected] www.archivi.beniculturali.it 93 percorrere la storia dell’Archivio stesso negli intrecci di tradizione ed innovazione che consentono alla prestigiosa istituzione di tenersi al passo coi tempi, sfruttare le opportunità offerte dai progressi tecnologici tanto da costruire porte d’accesso diretto agli archivi, da consentirne la navigazione e la ricerca fino alla consultazione diretta dei singoli documenti inseriti in digitale, portando oggi le carte lucchesi oltre i confini geografici cui appartengono materialmente, fino alla scrivania di ciascun utente, ovunque egli si trovi connesso. Ulteriori elementi da mettere in luce dell’iniziativa che qui si presenta riguardano la sua caratteristica dinamica e la attitudine ad espandersi ad altri contesti. Per il primo aspetto è importante sottolineare che i dati veicolati dal QR Code non sono immutabili, forniti una volta per tutte ma possono essere aggiornati ed arricchiti con il progredire dell’attività dell’Istituto. La piccola mattonella sulla facciata dei due edifici che costituiscono le sedi (Palazzo Guidiccioni ed ex-Macelli Pubblici, rispettivamente dentro e fuori le mura cittadine) differisce da un’epigrafe, oltre che per la ricchezza dei contenuti, anche audio tra l’altro, soprattutto per la loro modificabilità nel tempo. Per quanto riguarda il secondo aspetto, un obiettivo specifico che l'Archivio di Stato di Lucca si è dato è stato quello di porsi come capofila affinché tutti i palazzi storici e monumentali della Città si dotino, se lo vorranno, di un dispositivo QR Code sulla loro facciata per far sì che veramente “le pietre parlino” in modo semplice e a tutti. Infine è doveroso ricordare come l’Istituto abbia ricercato collaborazioni tecniche e finanziarie al di fuori del Ministero, con ciò intrecciando una serie di contatti ad ampio raggio. Ci si è avvalsi della collaborazione scientifica del prof. Umberto Parrini, docente della Scuola Normale di Pisa, nonché della partecipazione della ditta STASIS (nella digitalizzazione) e della Provincia di Lucca (per la produzione del filmato della mostra per il 150esimo dell’Unità). Si sottolinea come i soggetti menzionati si siano attivati gratuitamente, attratti dalla qualità del progetto. In sostanza si è inteso aprire le mura cittadine, quasi simbolica cinta protettiva della memoria e della conservazione del ricco patrimonio documentario ivi racchiuso, al mondo ed al più giovane pubblico che vive tra web e quotidianità in veloce trasformazione, accettando le sfide del presente e guardando oltre limitanti confini culturali. Attraverso l’utilizzo del QR Code si è dunque inteso ampliare in prospettiva la fruizione del patrimonio archivistico conservato, nella consapevolezza che la conoscenza dei beni è l’elemento cardine sia della tutela che della valorizzazione e, nella misura in cui altri edifici storici ed istituzioni culturali cittadine seguiranno l’esempio dell’Archivio di Stato, puntare anche alla promozione turistico-culturale del territorio. 94 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto Nuovo sito web della SBSAE di Siena e Grosseto Maria Mangiavacchi In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2011 è stato presentato al pubblico il nuovo sito web, interamente dedicato ai capolavori conservati nel Museo, e l’aggiornamento effettuato sul sito internet istituzionale della Soprintendenza BSAE di Siena e Grosseto (www.spsae-si.beniculturali.it), che è stato completamente rinnovato e sottoposto ad una profonda revisione nell’informazione, nella grafica e nelle modalità d’accesso ai contenuti, nell’ottica di migliorare la comunicazione tra il cittadino e l’Ente. L’obiettivo primario è quello di “intercomunicare”, integrando le informazioni in un’interfaccia di facile consultazione e rendendo possibile, con un numero limitatissimo di selezioni, l’accesso immediato alla modulistica scaricabile direttamente on line e a tutte le principali informazioni fornite dall’Amministrazione. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale ad interim: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Maddalena Ragni Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434404 [email protected] [email protected] www.pabaac.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto Soprintendente: Mario Scalini Via del Capitano, 1 53100 Siena Tel. 0577 41246 Fax 0577 270508 [email protected] [email protected] Il nuovo sito web della Pinacoteca Nazionale, cui si accede dall’indirizzo www.pinacotecanazionale.siena.it, ha un motore di ricerca interno che permette vari approcci: – Un approccio legato all’opera d’arte che si basa su tutti i termini associati all’opera (in particolare autore, soggetto oggetto, epoca) – Un approccio legato alle sale che consente la visita virtuale all’interno delle stesse con la possibilità di vedere una selezione delle opere esposte – Un approccio legato più direttamente alla Pinacoteca Nazionale come Istituzione: “Memorie di Galleria”, che permette di scorrere o ricercare tutti gli eventi legati alla Pinacoteca. Ci saranno inoltre links ai più famosi social network con due pulsanti che permettono la segnalazione di una pagina su facebook e twitter. C’è inoltre un canale di accesso con il personale dell’amministrazione cui porre brevi domande. Ideati per essere fruibili dal maggior numero possibile di utenti e facilitare la loro navigazione orientandoli nella scelta dei servizi erogati, entrambi i siti web saranno molto di più che un semplice sportello, in quanto costi- 95 tuiranno un vero e proprio “edificio virtuale”, uno spazio dinamico in cui accogliere, coinvolgere ed ascoltare il cittadino fornendogli, tramite internet, un servizio di alto livello tecnologico e informativo. MOSTRA: La grande Piccola Maestà di Ambrogio Lorenzetti Esposto a Catanzaro nel contesto di una rassegna dedicata a divinità e miti, manifestazione che ha coinciso con la ‘Notte Piccante’, che la città dedica ai suoi prodotti tipici sotto l’egida della UE, il capolavoro di Ambrogio Lorenzetti viene ora riproposto a Siena sino a giugno. Ammirata da oltre mille visitatori già nel giorno del ‘vernissage’ calabrese, questa tavola di dimensioni contenute, concentra in sé tutte le più alte qualità dell’arte senese del Trecento e per questo è stata scelta per essere oggetto di una esposizione monografica che consenta di leggere con facilità una creazione di altissimo livello formale che concilia contenuti religiosi e sociali in modo esemplare così come si riscontra in gran parte dell’attività di questo coltissimo artista. Basti la straordinaria presenza sotto il trono della Vergine di un tappeto anatolico (dell’epoca ci restano solo frammenti) che propone anche il motivo, che sarà tipico dei Kilim, della ‘Grande Madre’ partoriente di origine protostorica, e qui compenetrato con medaglioni ad animali di analoga allusione alla Natura sovrana. Restaurata e ora protetta, grazie alla sponsorizzazione della città calabrese, da una adeguata teca climatizzata e a prova di sfondamento, l’opera può essere pienamente goduta dal pubblico senza pregiudizio per la sua conservazione, venendo riproposta, se del caso, in altri contesti, accompagnata da un ricco e puntuale corredo illustrativo che ne agevola la comprensione. La mostra, che si apre nell’ambito delle manifestazioni ministeriali per la festa di San Valentino, dà l’avvio ad una serie di iniziative sulle opere della Pinacoteca Nazionale di Siena per rendere più evidente ed accessibile quella che è la più cospicua raccolta di arte medievale della Nazione. 96 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria Guida digitale del Museo Nazionale dell’Umbria Marco Saioni Intercettare e dare risposta alla diffusa, crescente domanda di informazione con particolare attenzione a quella proveniente dal versante estero. Questo l’assunto che ha ispirato il progetto Archeotouch una guida digitale per orientare i percorsi museali con rimandi all’intera archeologia umbra. Uno strumento fortemente innovativo che pone il Museo all’avanguardia nel campo della valorizzazione. Il progetto, reso possibile dal sostegno della Fondazione Cassa Risparmio Perugia, che lo ha finanziato per metà, prevede l’uso di lettori digitali per l’accesso alle informazioni, fruibile da tutti gli apparati di nuova generazione e dai tradizionali PC/Apple, fissi o portatili, tramite un apposito visualizzatore desktop. L’applicazione acquisisce, opportunamente trattati, i contenuti già presenti nella precedente guida cartacea, pubblicata nel 2009, in occasione del nuovo allestimento del Museo. L’impianto strutturale è articolato per percorsi, ai quali si può accedere dalle piante delle sezioni o dai singoli settori. Massima libertà di scelta anche per il livello di informazione, più o meno approfondito. Grazie alla copertura wifi dell’intero complesso, complemento indispensabile al funzionamento dell’applicazione, è infatti possibile accedere ai link esterni o utilizzare la risorsa del QR-code. Tutte le teche espositive sono infatti dotate di codici a barre che consentono, puntando il dispositivo di lettura, l’accesso alle semplici didascalie nella lingua prescelta. Altra novità di rilievo è infatti la risorsa multilingua, oltre cento cartelle tradotte in inglese, tedesco e francese. Filmati realizzati con la tecnica della fotografia immersiva, consentono inoltre spettacolari esplorazioni a 360° in alta definizione. Oltre a promuovere la conoscenza del territorio, tale risorsa virtuale risulta particolarmente utile nel caso di siti difficilmente raggiungibili. Pregevole anche l’attenzione riservata all’accessibilità da parte di persone ipovedenti o non vedenti. Speciali combinazioni di colore e caratteri per i primi e testo trasformato in voce per gli altri, garantiranno l’accesso ai contenuti. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria Direttore Regionale: Francesco Scoppola Coordinatore per la comunicazione: Silvana Tommasoni Piazza IV Novembre, 36 06121 Perugia Tel. 075 575061 Fax 075 5720966 [email protected] www.umbria.beniculturali.it Direzione Generale per le Antichità Direttore: Luigi Malnati Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434700 Fax 06 58434750 www.archeologia.beniculturali.it [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria Soprintendente: Mario Pagano Coordinatore per la Comunicazione: Marco Saioni P.zza Partigiani, 9 06121 Perugia Tel. 075 575961/5727141 Fax 075 5728200 www.archeopg.arti.beniculturali.it [email protected] [email protected] 97 La specifica applicazione, per ora solo in versione on line, sarà tra breve liberamente scaricabile dai vari apps stores, grandi magazzini di risorse digitali a disposizione di tutti gli utenti del mondo. La cresente disponibilità di strumenti di lettura elettronica garantirà inoltre una visibilità illimitata al sito, grazie all’accesso, sempre più numeroso, alle varie comunità virtuali della rete, come Facebook, You Tube, Twitter, MySpace, per citare i più noti. La realizzazione, dal forte impatto innovativo, si avvale di un supporto tecnologico, affidato e garantito da Adobe, in esclusiva nazionale alla società iDea digital editions & apps di Francesco Fabbri, che ne ha curato l’edizione digitale. Pure se fruibile da tutti i dispositivi, il Museo si è dotato di tre iPad da mettere a disposizione dei visitatori. Il progetto è stato vivamente apprezzato dal pubblico e dalla stampa, nel corso della presentazione ufficiale, giovedì 19 aprile 2012, svoltasi al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, nell’ambito della XIV Settimana per la Cultura. 98 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia del Veneto (CEMA) Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, l’Associazione Culturale Noventa Arte e Storia, Veneto Designer Outlet by McArthurGlen, il Comune di Noventa di Piave e Cultour Active srl, hanno presentato lo scorso aprile i nuovi spazi espositivi del CEMA - Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia, allestito all’interno del Veneto Designer Outlet di Noventa di Piave (Venezia). L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Direzione dei Beni Culturali della Regione del Veneto e con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova. La disponibilità ad integrare la propria attività con la promozione della cultura da parte di una realtà commerciale di così significativa portata, che conta ogni anno milioni di visitatori, ha fornito l’occasione per mettere in atto innovative soluzioni multimediali destinate a diffondere la conoscenza del ricco patrimonio archeologico del Veneto tra un pubblico ampio e non specialistico, con l’intento di creare una vetrina virtuale per i musei nazionali e le aree archeologiche della regione. Non si tratta di trasferire od esporre sezioni museali o singoli reperti di richiamo presso sedi non convenzionali, secondo prassi già consuete in diverse regioni; l’idea che anima l’iniziativa è, invece, quella di offrire suggestioni per indurre un numero sempre maggiore di visitatori a fruire direttamente delle molte località di interesse storico-archeologico del Veneto. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Direttore Regionale: Ugo Soragni Coordinatore per la comunicazione: Antonio Giacomini Ca’ Michiel dalle Colonne Cannaregio 4314 Calle del Duca 30122 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122 [email protected] www.veneto.beniculturali.it Direzione Generale per le Antichità Direttore: Luigi Malnati Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434700 Fax 06 58434750 www.archeologia.beniculturali.it [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto Via Aquileia, 7 35139 Padova Ufficio URP Tel. 049 8243808/8243841 Fax 049 8754647 [email protected] www.archeopd.beniculturali.it Info eventi Segreteria CEMA Tel. 0421 307738 Associazione Culturale Noventa Arte e Storia Cel. 331 2812240 [email protected] www.noventartestoria.it CEMA presso Veneto Designer Outlet, Via Marco Polo, 1 Noventa di Piave (Venezia) Per raggiungere questo obiettivo si sono potenziate le forme più accattivanti della comunicazione multimediale, capaci di incidere sull’utente non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche da quello sensitivo ed emozionale. Decine di immagini dei reperti e dei luoghi dell’archeologia del Veneto, proposte all’utente attraverso innovative modalità di fruizione ad alto impatto emotivo (non solo schermi, ma anche pareti, pavimenti, tavoli e cornici resi interattivi in modalità no touch) suscitano nel pubblico dell’outlet quell’”effetto meraviglia” che è il presupposto 99 essenziale per stimolare la curiosità intellettiva e risvegliare il bisogno di rapportarsi direttamente con le realtà fisiche evocate dalle installazioni virtuali. Il percorso Una grande mappa del Veneto accoglie il visitatore all’interno del CEMA, accompagnandolo alla scoperta dei Musei Archeologici Nazionali di Adria, Altino, Este, Fratta Polesine e Portogruaro e delle aree archeologiche della regione attraverso immagini esemplificative inserite in cornici digitali. Qualche passo più in là la parete interattiva permette di entrare in ogni singolo museo, dove le immagini dei reperti più significativi e importanti sono proposte secondo raggruppamenti tematici. Da qui in poi ha inizio il vero viaggio nell’archeofuturo: camminando sul pavimento interattivo ci si immerge nella stratigrafia di uno scavo archeologico; ruotando le facce di un cubo sul table si scoprono curiosità sull’archeologia del Veneto e di Noventa di Piave, sugli eventi e le iniziative che ne hanno contribuito alla valorizzazione e promozione; muovendo le mani all’interno del panorama si vivono i Musei Archeologici Nazionali veneti, Noventa di Piave e il suo passato. Per calarsi ancora di più nella storia, il visitatore entra nella stanza dedicata al tour virtuale in cui può immergersi a 360° nello scavo dell’area archeologica di San Mauro a Noventa di Piave, scegliendo più punti di osservazione all’interno dello scavo stesso. Il viaggio continua attraverso un corridoio che costituisce il trait d’union tra la realtà virtuale dello scavo e i suoi reperti: il visitatore incontra “La dama della collana”, si lascia incantare dalla sua storia e dalla preziosità del gioiello, e sperimenta ancora nuovi punti di vista con le foto 3D. Nel 3D box rivivono invece le antiche chiese di San Mauro, le cui fondazioni ritrovate sono testimonianze del passaggio della storia nel complesso archeologico. 100 IL CONTACT CENTER DEL MIBAC Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita nel nostro Paese. Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee. Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00 alle 19.00. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni, musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio nazionale. Direzione Generale per l’Organizzazione, gli Affari Generali, l’Innovazione, il Bilancio ed il Personale Direttore Generale: Mario Guarany Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Servizio I - Affari Generali,Sistemi Informativi e Tecnol ogie Innovative Direttore: Annarita Orsini Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni: • ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei servizi; • supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagiscono con l’Amministrazione. L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni: • verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito istituzionale; • acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; • acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; • diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti annui. A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. 101 CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Comandante Gen. B. Pasquale Muggeo Piazza Sant’Ignazio, 152 00186 Roma Tel. 06 6920301 Fax 06 69203069 [email protected] www.carabinieri.it 102 Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato. Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia. Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo. Telefono/Fax e-mail Competenze territoriali Reparto Indirizzo Comando CC TPC Roma Tel.06.6920301 Roma Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069 152 Reparto Operativo CC TPC Roma Roma, Via Anicia, 24 Tel.06.585631 Fax 06.58563200 [email protected] Lazio Abruzzo Nucleo CC TPC Torino Torino, Via XX Settembre, 88 Tel.011.5215636 Fax 011.5170000 [email protected] Piemonte Valle D’Aosta Nucleo CC TPC Monza Monza, Via Brianza, 2 Tel.039.2303997 Fax 039.2304606 [email protected] Lombardia Nucleo CC TPC Venezia Venezia P.zza S. Marco, 63 Tel.041.5222054 Fax 041.5222475 [email protected] Veneto Trentino A. A. F. V. Giulia [email protected] Nucleo CC TPC Genova Genova, Via S. Chiara, 8 Tel.010.5955488 Fax 010.5954841 [email protected] Liguria Nucleo CC TPC Bologna Bologna, Via Castiglione, 7 Tel.051.261385 Fax 051.230961 [email protected] Emilia Romagna Nucleo CC TPC Ancona Ancona, Via Pio II Pal. Bonarelli Tel.071/201322 Fax 071/2076959 [email protected] Marche Nucleo CC TPC Firenze Firenze, Via Romana, 37/a Tel.055.295330 Fax.055.295359 [email protected] Toscana Umbria Nucleo CC TPC Napoli Napoli, Via Tito Angelici, 20 Tel.081.5568291 Fax.081.5784274 [email protected] Campania Nucleo CC TPC Bari Bari, P.zza Federico II, 2 Tel.080.5213038 Fax.080.5218244 [email protected] Puglia Molise Basilicata Nucleo CC TPC Cosenza Cosenza, Via Colletriglio, 4 Tel.0984.795548 Fax.0984.784161 [email protected] Calabria Nucleo CC TPC Palermo Palermo, C.so Calatafimi, 213 Tel.091.422825 Fax.091.422452 [email protected] Sicilia prov. di: Agrigento Caltannisetta Enna Palermo Trapani Tel.0931.463418 Fax.0931.461256 [email protected] Sicilia prov. di: Siracusa Ragusa Messina Catania Tel.079.3961005 Fax.079.395654 [email protected] Sardegna Sezione CC TPC Siracusa, P.zza Federico di di Siracusa Svevia snc c/o Castello Maniace Nucleo CC TPC Sassari Sassari, Strada Prov.le La Crucca, 3 Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operative che possono riassumersi in: - controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti; - attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati; - gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004); - consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali. In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a: - individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria; - recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni; 103 - - contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica; effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri operatori del settore; effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali. Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per: - supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006; - attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano; - consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri. Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti all’estero. 104 La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 148.000 eventi e 5.054.000 di oggetti descritti, con circa 500.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata giornalmente: - è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche; - - è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi; interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta. Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama. Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente: - il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla criminalità; - la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane). La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato. Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative. L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di Paesi a rischio. Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co- 105 Esempio di modello “Documento dell’opera d’arte - OBJECT ID” 106 mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali. Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente. Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria. CONSIGLIO D’EUROPA Il Consiglio d'Europa e la valorizzazione del patrimonio culturale europeo attraverso le sue principali Convenzioni culturali ed il programma degli Itinerari culturali europei Istituito il 5 maggio 1949 da 10 Stati fondatori, il Consiglio d’Europa ha come obiettivo principale la creazione di uno spazio democratico e politico comune su tutto il continente europeo, garantendo il rispetto dei principi fondamentali: diritti umani, democrazia e stato di diritto. È stato da sempre riconosciuto il ruolo essenziale svolto dalla cultura per fare progredire le conoscenze sociali, la comprensione reciproca tra i popoli e la trasmissione dei valori. Insieme alla democrazia e ai diritti umani, è uno dei presupposti per soddisfare le legittime aspirazioni a un'esistenza pienamente soddisfacente e realizzata. Fin dalla sua fondazione, il Consiglio d'Europa ha posto in risalto il ruolo della cultura e dell'educazione per incoraggiare lo sviluppo dei valori comuni, nel rispetto della diversità culturale. Il turismo culturale rappresenta poi per il Consiglio d'Europa un settore strategico per massimizzare gli obiettivi delle sue politiche culturali e promuoverne i valori fondamentali, quali diritti umani, diversità e democrazia culturale, patrimonio europeo comune, cittadinanza europea, dialogo interculturale e interreligioso. Consiglio d’Europa Sede di Venezia Direttore: Alberto d’Alessandro Piazza San Marco, 180/C 30124 Venezia Tel. 0412437943 [email protected] La sede italiana di Venezia L'Ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa è operativo da settembre 2011 con l'obiettivo istituzionale di promuovere le politiche del Consiglio d'Europa in materia di democrazia e diritti umani e favorire lo sviluppo di piattaforme di dialogo e progetti intorno ai temi dell'innovazione, dell'interculturalità e dello sviluppo sostenibile, volgendo in particolare il suo interesse verso i paesi del Mediterraneo e dell'area balcanica. La Convenzione Culturale Europea La Convenzione culturale, adottata il 19 dicembre 1954, ha posto le basi per la cooperazione europea in materia di cultura, educazione, attività a favore della gioventù e sport. Mira ad incoraggiare la cooperazione culturale sotto ogni sua molteplice forma, a favorire la comprensione e la conoscenza tra i paesi europei, a preservarne il patrimonio culturale e a considerarlo parte integrante di un patrimonio “europeo” più vasto. A cinquant'anni dalla sua adozione, la Convenzione culturale resta fedele a questi obiettivi. A seguito del Vertice dei Capi di Stato e di Governo d'Europa (Varsavia, 2005), una delle attività prioritarie dell'Organizzazione è la promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Fino ad oggi, sono 49 i paesi firmatari della Convenzione culturale: i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa, più la Bielorussia e la Santa Sede, ossia l'insieme degli Stati europei 107 La Convenzione europea del Paesaggio La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento di importanza cruciale per le politiche europee in materia di ambiente, territorio e paesaggio firmato a Firenze il 20 Ottobre del 2000. L’obiettivo ultimo della Convenzione consta nel promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e nell’organizzazione della cooperazione europea in tale campo e nel riconoscimento giuridico del paesaggio come componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità. Il tema del paesaggio e delle civiltà è in grado di evidenziare la relazione tra gli esseri umani e il loro ambiente culturale e naturale, per dimostrare anche come alcune culture agricole siano diventate un simbolo di identità europea. Le procedure di preparazione e definizione della Convenzione sono state curate dall'Italia che ha ospitato la cerimonia di apertura alla firma il 20 ottobre 2000, nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. La Convenzione è stata firmata da ventisette Stati della Comunità Europea e ratificata da dieci Stati. Si applica all'intero territorio degli Stati firmatari (articolo 2) e ha l'obiettivo di promuovere presso le autorità pubbliche l'adozione di politiche di salvaguardia, di gestione e di pianificazione dei paesaggi e di organizzare la cooperazione europea nelle politiche di settore. Essa definisce il Paesaggio quale determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dalle azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (articolo 1, lettera a). Comprende i paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana sia i paesaggi degradati." (Articolo 2). La Convenzione di Faro La Convenzione sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro, 2005) rafforza gli strumenti già sviluppati dal Consiglio d'Europa su più aspetti specifici del patrimonio culturale. La Convenzione non si contrappone ai meccanismi giuridici e amministrativi per la tutela del patrimonio già definiti dalle convenzioni precedenti di Granada e di Valletta, ma si occupa dell'etica e dei principi d’uso e di valorizzazione del patrimonio in un’Europa coinvolta nella globalizzazione. I beni culturali sono risorse sulla base delle quali è possibile instaurare un dialogo, un dibattito democratico e un’apertura tra culture. La Convenzione quadro per il patrimonio culturale per la società è stata adottata il 27 ottobre 2005 a Faro (Portogallo) ed entra in vigore dopo la registrazione di dieci ratifiche. E 'aperta alla firma degli Stati membri del Consiglio d'Europa e all'adesione della Comunità europea e degli Stati europei non membri. 108 Gli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa Nell’ambito delle politiche culturali del Consiglio d’Europa, il Programma degli Itinerari culturali rappresenta un programma di punta, che permette di promuovere in modo concreto i principi fondamentali del CdE. Il programma “Itinerari Culturali Europei” è stato promosso dal Consiglio d’Europa fin dal 1987 con il primo riconoscimento europeo concesso al Camminino di Santiago come itinerario turistico culturale di pellegrinaggio. Ad oggi il Consiglio d’Europa ha riconosciuto 29 Itinerari culturali tematici che hanno ricevuto la menzione di “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”, sulla base della Risoluzione (2007)12 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Gli itinerari sono stati classificati secondo le seguenti aree tematiche: Itinerari di Pellegrinaggio, Parchi e Giardini, Personaggi europei, Patrimonio industriale, Patrimonio religioso, Paesaggio e civiltà, Fortificazioni e architettura, Movimenti artistici, Patrimonio migratorio, Rotte marittime e commerciali. Gli itinerari marittimi e commerciali Gli itinerari marittimi e commerciali si ispirano alle rotte commerciali, alle reti cittadine e ai popoli di navigatori più significativi. Durante il loro periodo di massimo splendore e per i secoli a seguire la loro espansione commerciale ha innegabilmente contribuito allo sviluppo sociale e culturale d’Europa, favorendone lo scambio di idee e l'incontro di civiltà. Alcuni di questi percorsi storici, come la “Via Regia”, puntano a rinnovare le relazioni tra Oriente e Occidente in seguito alla caduta del muro di Berlino; altri hanno lo scopo di rafforzare le relazioni culturali tra le due sponde del Mediterraneo o in tutto il Mar Baltico, come nel caso della “Rotta dei Fenici” o dell’itinerario “La Hanse”. Alcuni di questi tragitti mettono in relazione tra loro i valori delle economie, delle culture e delle civiltà. Fanno parte di un approccio pedagogico di qualità che permette una mediazione culturale destinata in particolare alle giovani generazioni. Alcuni itinerari beneficiano inoltre di mappe interattive che possono aiutare il viaggiatore a visualizzare il percorso e a pianificare il proprio viaggio anticipatamente. Patrimonio religioso Il patrimonio religioso è probabilmente il patrimonio artistico e architettonico più importante in Europa, imponente nel caratterizzare i suoi paesaggi e le sue culture. In particolare, l'influenza di diversi ordini religiosi monastici insediatisi in Europa nel corso dei secoli, ha lasciato un patrimonio diffuso e diversificato che ha richiesto un importante lavoro di ricerca condotto da esperti multidisciplinari. Questa categoria di percorsi illustra quindi stili architettonici e modelli di sviluppo sostenibile che si distinguono, da una parte per la magnificenza delle loro chiese (come nel caso dell'Abbazia di Cluny) e dell’altra nelle tecniche agricole e industriali sviluppate (i Monasteri Cistercensi sono stati attrezzati di peschiere, fienili, mulini e tutto ciò che potesse garantire 109 l'autosufficienza della comunità). Allo stesso modo, gli spazi funerari che costellano il territorio locale sono interessanti per la loro storia teologica e antropologica, rivelando spesso dei veri e propri capolavori. Gli Itinerari Europei del patrimonio ebraico ci offrono poi l'opportunità di vedere la ricchezza del contributo della cultura ebraica in Europa attraverso iniziative pan-europee aperte al pubblico. Architettura Fortificata e Patrimonio Artistico Gli Itinerari culturali tracciano la storia delle influenze, degli scambi e degli sviluppi che hanno plasmato le culture d'Europa. Sulla base di vari temi che promuovono i valori europei, il Programma degli Itinerari Culturali valorizza e salvaguarda il ricco patrimonio architettonico diversificato in Europa, attraverso le reti multidisciplinari sviluppatesi in molti paesi membri del Consiglio d'Europa. I visitatori potranno scoprire l’arte rupestre preistorica europea raffigurante scene di caccia o di allevamento e osservarne l’influenza sull'arte contemporanea. Potranno inoltre apprezzare l'architettura romanica in Europa attraverso un percorso specifico per cui i partner hanno sviluppato negli ultimi anni un sistema di marketing turistico e di turismo culturale integrato. Al cospetto di imponenti fortificazioni che ancora oggi circondano molte città, potranno poi riscoprire il genio militare e le competenze di architetti e ingegneri in tutta Europa. Infine, i visitatori potranno rigenerare i loro corpi e le loro menti attraverso attività culturali e trattamenti termali. Il centro termale risale all’epoca greco-romana e si tratta di una delle prime forme di turismo. E’ fonte di una produzione architettonica eclettica che comprende opere d’arte originali così come l’urbanismo specifico per le città termali. Paesaggio e civiltà Il tema del paesaggio e delle civiltà è in grado di evidenziare la relazione tra gli esseri umani e il loro ambiente culturale e naturale, per dimostrare come alcune culture agricole siano diventate un simbolo di identità europeo. Utilizzando il tema del paesaggio come chiave di lettura e interpretazione del patrimonio europeo, questi percorsi valorizzano i corridoi culturali che mettono in connessione tutta l’Europa, come è dimostrato dal contributo della civiltà arabo-musulmana in Europa. Dall'entrata in vigore della Convenzione Europea del Paesaggio nel 2004, questi percorsi costituiscono uno strumento di notevole applicazione per promuovere la cooperazione a livello europeo e invitare i cittadini europei a svolgere un ruolo attivo nella protezione della paesaggio. 110 Gli itinerari di pellegrinaggio Fin dal Medioevo i principali luoghi di pellegrinaggio hanno attirato folle per motivi sia spirituali che pagani. E’ a questo periodo che si riconducono i primi “grandi” viaggi e le prime forme di turismo. Attualmente, le vie di pellegrinaggio favoriscono una consapevolezza di come questo fenomeno abbia contribuito a costruire l'unità e l'identità europee, promuovendo un continuo dialogo interculturale con le popolazioni ospitanti e facilitando la scoperta del patrimonio locale materiale e immateriale. È per questa ragione che il percorso assume un significato importante quanto la destinazione finale. Personaggi Europei Si tratta di personalità europee che hanno trascorso parte della loro vita in viaggio e il cui lavoro è conosciuto in tutta Europa. Questi cittadini europei hanno lasciato un'eredità culturale che trascende i confini e che dimostra in maniera tangibile le influenze e gli scambi europei nel corso dei secoli in diversi campi della cultura. Attraverso la loro arte e le loro azioni hanno promosso i valori della solidarietà, della condivisione, della libertà, della giustizia e della democrazia, valori su cui si basano le società europee. Iniziative turistiche, scientifiche, educative, culturali e artistiche rendono viva la loro eredità. Le reti che implementano queste iniziative incoraggiano una scoperta sostenibile dell’ambiente urbano e rurale locale, basandosi su temi di etica e di conoscenza autentica dei territori. 111 DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E LO SVILUPPO D’IMPRESA INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee Direttore: Antonia Pasqua Recchia Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 5843.4401 Fax 06 5843 4404 www.pabaac.beniculturali.it/ [email protected] Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono: – favorire l’attrazione di investimenti esteri – sostenere la crescita del sistema produttivo – valorizzare le potenzialità dei territori. Nell’ambito delle attività a sostegno dello sviluppo del territorio, Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del Paese attraverso interventi finalizzati a: – dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hitech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello delle imprese – realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per ampliare l’offerta turistica – migliorare la qualità degli investimenti pubblici. Rendering sala espositiva Sede temporanea Museo Nazionale d’Abruzzo, L’Aquila Invitalia - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA Amministratore delegato: Domenico Arcuri Responsabile del Progetto: Paolo Di Nola Via Calabria, 46 00187 Roma Tel. 06 421601 Fax 06 42160729 [email protected] www.invitalia.it 112 In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire e gestire le politiche di valorizzazione del turismo e dei beni culturali per incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio. Questo, ad esempio, è l’obiettivo del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”. Il Progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno” Gli obiettivi e gli interventi previsti Il “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico e si basa sul riconoscimento del ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio. Attuato da Invitalia, il Progetto ha lo scopo di promuovere quindi la competitività territoriale attraverso le eccellenze museali nel Mezzogiorno, partendo da quei musei e quelle aree archeologiche, che per valore intrinseco, notorietà ed unicità del patrimonio, possono candidarsi a svolgere concretamente un ruolo di attrattori turistico-culturali. Il Progetto interessa i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse le Direzioni Regionali del MiBAC hanno selezionato i musei e le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali di Eccellenza”. Il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali, nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro fruizione. Le attività prevedono tre fasi: la selezione delle candidature a Polo museale di eccellenza, la realizzazione di analisi di prefattibilità sui Poli selezionati e la progettazione preliminare degli interventi previsti dai Piani di sviluppo elaborati nel corso degli approfondimenti successivi alle analisi di prefattibilità. I risultati raggiunti: dalle candidature alla progettazione delle opere Le attività del Progetto pilota sono state avviate operativamente nel 2008. Il Comitato Scientifico di Indirizzo che supervisiona il Progetto ha selezionato 21 candidature a Polo museale di eccellenza: Polo de L’Aquila; Polo di Melfi-Venosa; Polo di Napoli-MANN; Polo di Palermo; Polo di Sassari-Porto Torres; Polo di Sepino-Venafro; Polo di Sibari; Polo di Taranto; Polo di Brindisi; Polo di Castel del Monte; Polo “Cuore di Napoli”; Polo di Napoli “Palazzo Reale”; Polo di Locri; Polo di Metaponto; Polo di Olbia; Polo di Otranto; Polo di Ragusa/Siracusa; Polo di Trapani; Polo di Cagliari, Polo di Napoli-Capodimonte; Polo di Bari. Si tratta di proposte molto differenti tra di loro per consistenza e notorietà del patrimonio. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) - uno dei principali musei archeologici del mondo - al piccolo ma importante Museo archeologico nazionale della Locride, passando per l’antica città romana di Altilia-Sepinum, le candidature disegnano una delle possibili mappe del patrimonio museale e archeologico di eccellenza nel Mezzogiorno. Per alcune candidature, le attività hanno portato alla conclusione della progettazione preliminare delle opere, in altri casi è tuttora in corso la valutazione di fattibilità; per altre candidature, si è giunti alla fase della progettazione definitiva. Infine, per una parte delle candidature, è stata rilevata la non sussistenza delle condizioni necessarie alla fattibilità del Polo. Nel caso specifico dell’Aquila è stato predisposto il progetto definitivo di ristrutturazione, consolidamento e allestimento museografico dell’ex mat- 113 tatoio di Borgo Rivera, destinato ad ospitare la sede temporanea del Museo Nazionale d’Abruzzo, reso inagibile dal Terremoto del 2009. Sono in fase conclusiva le procedure per l’affidamento dei lavori. Invitalia e il DPS, di concerto con il MiBAC, hanno presentato secondo le procedure e i format richiesti, gli interventi proposti dal Progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno presso le Amministrazioni Centrali impegnate nella pianificazione e gestione delle risorse finanziare destinate alla realizzazione dei programmi di sviluppo territoriale cofinanziati dalle risorse comunitarie. Il sistema di progetti, preliminari e definitivi, prodotto esprime, mediante le forme dei comuni modelli progettuali indicati dalla normativa in materia, la “domanda” di interventi necessari a preservare, a valorizzare e ad arricchire la naturale e spontanea attrattività degli istituti museali coinvolti. L’esperienza maturata dal Progetto pilota ha dimostrato che tale fabbisogno è evidente anche e soprattutto per i patrimoni di eccellenza, straordinariamente unici, come quelli dei Poli museali selezionati. Rendering sala mostre temporanee MARTA, Museo Nazionale Archeologico di Taranto Nell’ambito del Progetto, sono state inoltre realizzate specifiche attività volte alla comprensione dello stato dell’offerta culturale del Mezzogiorno e alla ricerca di soluzioni possibili per superare i gap funzionali, rilevati rispetto agli standard più comuni. Tra esse, le principali attività hanno riguardato: - un’analisi di benchmark e del sistema di offerta del Mezzogiorno – che ha attivamente coinvolto 12 strutture museali italiane ed europee, individuate come casi di successo per specifiche funzioni museali – finalizzata a comprendere le differenze tra il livello dell’offerta di alcuni casi emblematici e quella di corrispondenti casi di eccellenza, anche esteri; - un’analisi delle funzioni di comunicazione dei Musei dei Poli (condotta anche con la collaborazione diretta di funzionari e personale interno del MiBAC) e la definizione di corrispondenti azioni integrative (tuttora in corso); - la definizione di possibili soluzioni innovative circa gli aspetti gestionali, caratterizzate da concreta implementabilità. Programma per l’efficientamento e il risparmio energetico Gli obiettivi previsti 114 Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il MiBAC ha sottoscritto nel maggio del 2010 con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e risparmio energetico per i musei, siti archeologici ed edifici a carattere monumentale e storico di particolare rilevanza, di proprietà e/o competenza del MiBAC, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività 2.2 e 2.5 del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013”. In particolare il programma prevede l’esecuzione della diagnosi energetica di almeno sedici strutture e la redazione dei progetti preliminari e definitivi degli interventi di efficientamento energetico relativi per almeno sei di tali strutture. Rendering punto di accoglienza Parco del Cavallo, Sibari Le attività realizzate Invitalia ha avviato operativamente le attività relative alle diagnosi energetiche a febbraio del 2011 sulle seguenti 20 strutture indicate dal MiBAC: Archivio di Stato di Palermo, Cittadella della Cultura di Bari (AS di Bari - Biblioteca Nazionale di Bari), Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Polo di Sibari: Parco Archeologico e Museo Nazionale, Archivio di Stato di Catania, Polo di Taranto: Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca Nazionale presso Palazzo Reale, Reggia di Capodimonte, Biblioteca Nazionale di Cosenza, Archivio di Stato di Napoli, Castello Capuano, Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia RISO – Palermo, Polo di Castel del Monte: Fortezza Federiciana, Parco Archeologico di Capo Colonna, Castello di Trani, Castello Svevo di Bari, Soprintendenza BASAE di Cosenza - Palazzo Arnone e Parco Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ). A tutt’oggi sono state realizzate 16 Relazioni di Diagnosi Energetica. Le restanti 4 verranno consegnate entro la fine del mese di ottobre 2011. Nel mese di maggio 2011 sono state avviate le attività di progettazione e, in particolare, sono stati predisposti i progetti preliminari e definitivi per appalto integrato relativi agli interventi di efficientamento energetico previsti per il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide e per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. 115 IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE: percorsi condivisi ALTAIR4ARTCHIVIUMCENTRICAGOOGLE HERITYILLUSIONETWORKPARALLELO P R O M O PA F O N D A Z I O N E S A R T E C H SPAZIOVISIVOTECHVISIONTUELVUNICITY Soprintendenza Archeologica Comune di Roma ALTAIR4 Rome MVR Soprintendenza Archeologica Comune di Roma P.O. Coordinamento tecnico scientifico e operativo delle attività connesse con la valorizzazione del Patrimonio nei Musei Capitolini e negli altri Musei della U.O.: Lucrezia Ungaro Mercati di Traiano Via IV Novembre, 94 00187 Roma Tel. 06 69780532 Rome MVR è una nuova applicazione per visitare Roma attraverso il tempo, visualizzandone l’aspetto nelle varie epoche, grazie al sistema Time Window. Time Window è un sistema MVR (Mixed Virtual Reality) che utilizza delle finestre temporali, aperte dall’applicazione nelle principali aree monumentali della città, permettendo di visualizzare lo stato di un sito archeologico, un’area urbana o un monumento, nei diversi momenti della sua storia, sovrapponendo interattivamente in dissolvenza le ricostruzioni 3D allo stato attuale dei luoghi. Se si utilizza l’applicazione in prossimità delle aree per cui sono disponibili le finestre temporali, il sistema MVR, che sfrutta i dati Gps, della bussola e del giroscopio, ci mostra una visione panoramica attuale e georeferenziata della zona; spostando l’iphone l’immagine segue i nostri movimenti individuando i monumenti che ricadono nel campo visivo. Attivando la modalità “salto nel tempo” tramite una lenta dissolvenza è possibile visualizzare le fasi storiche più antiche, permettendoci di interpretare con facilità le vestigia superstiti del passato. La prossimità di altre finestre temporali, rispetto alla nostra posizione, è segnalata da uno strumento che ci indica la direzione per raggiungere un nuovo, privilegiato, punto di osservazione. Altair 4 Multimedia S.r.l. Via San Tommaso d'Aquino, 40 00136 Roma Tel. 06 39734814 – 06 39760336 Fax 06 39728727 www.altair4.it [email protected] [email protected] 118 Se si utilizza l’applicazione mentre si è lontani dalle aree interessate, oppure se non si vogliono seguire le indicazioni automatiche, o le funzioni bussola e giroscopio, si può selezionare l’area dalla lista o dalla mappa, ed attivando la modalità manuale è anche possibile visualizzare le panoramiche semplicemente spostando il dito sullo schermo. Il cuore di questa applicazione sono le migliori e più rigorose ricostruzioni 3D attualmente disponibili. Contenuti originali appositamente elaborati dal team di Altair 4 Multimedia, composto da architetti, archeologi ed artisti con esperienza trentennale nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale, che operano in collaborazione con le più prestigiose università ed istituti di ricerca italiani ed internazionali. L’applicazione beneficerà quindi dei continui aggiornamenti risultanti dal progredire della ricerca storico-archeologica e dall’elaborazione di nuove spettacolari ricostruzioni, con l‘apertura di nuove Time Windows nella città eterna. Aree attualmente disponibili: Colosseo, Foro Romano, Palatino, Fori Imperiali. Rome MVR è vincitrice del Mob App Awards 2011 disponibile su App Store per Iphone Ipad Ipod Touch 119 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ARTCHIVIUM Progetto nazionale i-MiBAC. La nascita dello smARTphone Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Artchivium S.r.l. Sede legale: Via Ardeatina, 1272 00134 Roma Sede operativa: Piazza Verbano, 22 00199 Roma Tel. 06 45554630 Fax 06 45436747 www.artchivium.com [email protected] 120 Il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, è costituito da una serie di applicazioni per smartphones dedicate ai beni culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie. In testa alla serie è stata realizzata nel luglio 2010, iMiBAC TOP 40, la prima applicazione rilasciata da un ministero italiano rivolta ai supporti mobili e agli smartphones, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni nel promuovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione per invitare alla visita culturale e migliorarne la fruizione dei servizi. Un “matrimonio” all’insegna della reciproca valorizzazione: l’applicazione attualmente presenta, infatti, gli oltre 500 siti museali e aree archeologiche statali del Paese, mostrati in una veste inedita, contemporanea, “mobile”. In iMiBAC TOP 40 inedito e rivoluzionario è anche il mobile ticketing applicato al mondo dei beni culturali italiani: una novità assoluta che ha aperto le frontiere alle future modalità d’accesso ai siti museali. Ogni luogo è descritto attraverso una scheda con le informazioni generali di accesso e una ricca galleria iconografica. Sono presenti numerose sezioni che implementano l’utilità dell’applicazione in italiano e in inglese ampliandone i contenuti. - Luoghi: informazioni generali sull’accesso, i contatti, il sito web, gli orari di apertura, informazioni inerenti ai biglietti d’ingresso e alle visite guidate per oltre 500 beni culturali italiani. Brevi schede storicocritiche sulle collezioni museali e sugli scavi archeologici e una selezione delle immagini delle opere più rappresentative, visualizzabili nei dettagli. Un ricco apparato iconografico è curato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e dai maggiori archivi fotografici italiani: Scala Group e Alinari Archives. Inoltre la possibilità di condividere le informazioni su musei e monumenti tramite Facebook e la possibilità di salvare i “luoghi della cultura” preferiti come bookmarks nell’applicazione. - Map: mappatura di tutti i musei e monumenti segnalati nell’applicazione e dei relativi percorsi culturali connessi. La funzione rileva la posizione dell’utente tramite GPS e segnala i luoghi della cultura presenti nelle vicinanze. - Percorsi: percorsi tematici segnalati dalla redazione di “Cultura Italia”, con georeferenziazione dei luoghi, immagini e brevi schede storiche e l'introduzione delle eccellenze culturali italiane tutelate e valorizzate da enti privati, quali la Fondazione Carisbo. - Mostre, eventi e fiere: notizie direttamente dal sito del MiBAC con le informazioni sui grandi eventi e su tutti gli appuntamenti in programma. - Mobile Ticketing: possibilità di prenotare e acquistare il biglietto per i siti MiBAC dal proprio smartphone, fino a 24 ore prima dell’in- gresso. Una volta effettuato l’acquisto, l’utente riceve sul proprio dispositivo e via mail un codice a barre che permette di entrare direttamente, evitando le code. ll sistema già in funzione per la visita del Colosseo, del Foro Romano e Palatino grazie alla collaborazione di Pierreci-Codess e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, verrà esteso anche agli altri siti culturali italiani. Nel 2011 il MiBAC con l’applicazione iMiBAC TOP 40 è risultato vincitore del premio e-GOV P.A. Centrale, nella sezione: Portali interattivi per l'erogazione dei servizi on-line e del Premio Web Italia, sezione Applicazione e Mobile. L’applicazione è scaricabile gratuitamente da App Store, Nokia Store e dai siti web istituzionali. Il Progetto nazionale i-MiBAC è promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC in collaborazione con il Ministro per gli Affari regionali, il turismo e lo sport. Ideato e coordinato da Artchivium. Per maggiori informazioni visita: www.beniculturali.it il Mobile Ticket in iMiBAC TOP 40 121 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ARTCHIVIUM 150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Roma, Palazzo Wedekind, 21 aprile 2011. Il Visual Mapping in 3D “Rifrazioni Permanenti” di Daniele Spanò, parte integrante del progetto 150 ITALIAMOBILE Un ulteriore progetto che vede la collaborazione tra il MiBAC, la Presidenza del Consiglio-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Italia Unita e il Ministro del Turismo-Struttura tecnica di missione per il Rilancio dell’immagine dell’Italia e Artchivium è 150 ITALIAMOBILE. Un’applicazione per telefonia mobile e un evento artistico “in movimento”. I 150 anni dell’Unità d’Italia sono una ricorrenza carica di significati, la nostra storia appassionante merita di essere celebrata anche all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Per questo è nata l’app 150 Italiamobile ideata per avvicinare i cittadini alle vicende dell’Unità d’Italia e informare sugli eventi legati alle celebrazioni in programma fino a luglio 2012. Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie l’App sviluppa un racconto visivo degli avvenimenti storici che portarono all’Unità d’Italia, grazie all’innovativa possibilità di individuare tutti i “luoghi della memoria” in una mappa georeferenziata. L’altra sfida tecnologica del progetto 150 ITALIAMOBILE si è espressa attraverso un grande evento artistico. Rifrazioni Permanenti è un’opera del giovane artista Daniele Spanò, realizzata da NUfactory, che sfrutta la tecnologia del Visual Mapping in 3D per creare proiezioni multimediali e spettacolari tra danza, musica e arte visiva. La facciata di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, luogo d’elezione di stratificazione storica e culturale, il 21 aprile 2011 è stata protagonista della prima assoluta di questo intervento artistico contemporaneo. L'applicazione 150 Italiamobile, segnalata da Apple come Miglior App dell'anno 2011 nella categoria Entertaiment, è scaricabile gratuitamente da App Store e dai siti web istituzionali: www.beniculturali.it www.italiaunita150.it www.iluoghidellamemoria.it Artchivium S.r.l. Sede legale: Via Ardeatina, 1272 00134 Roma Sede operativa: Piazza Verbano, 22 00199 Roma Tel. 06 45554630 Fax 06 45436747 www.artchivium.com [email protected] Il Direttore per la Valorizzazione del patrimonio culturale: Mario Resca, il Coordinatore dell’unità tecnica di missione per il 150°: Giancarlo Bravi, il Coordinatore della Struttura tecnica di missione per il Rilancio dell’immagine dell’Italia: Eugenio Magnani 122 DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA ARTCHIVIUM Progetto i-MiBAC CINEMA I grandi Festival e il cineturismo. Il progetto speciale della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali legato alle nuove tecnologie si chiama i-MiBAC Cinema e presenta una serie di applicazioni istituzionali per smartphones dedicate al mondo del cinema e dei suoi grandi Festival. iMiBAC Cinema VENEZIA è la prima applicazione lanciata nel 2010 in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, scaricabile gratuitamente da App Store, da Ovi Store e dai siti web istituzionali e con i suoi 90.000 downloads è diventata una guida indispensabile alla famosa kermesse veneziana per scoprire tutto il catalogo della Mostra del Cinema e i contenuti multimediali extra, conoscere la storia del grande Festival e i suoi protagonisti, acquistare il mobile ticket per le proiezioni e risparmiare il tempo di attesa per l’accesso in sala, orientare i visitatori sui servizi turistici disponibili al Lido e riscoprire le location veneziane, teatro di memorabili sequenze cinematografiche. Il progetto i-MiBAC Cinema è arricchito da altri due importanti capitoli: Roma e Torino. iMiBAC Cinema ROMA è l’applicazione dedicata al cinema nella Capitale, città d'elezione del cinema italiano. L’applicazione è rivolta a tutti gli appassionati e a chiunque desideri avere informazioni e conoscere curiosità sul cinema a Roma, grazie all'intuitività e al carattere user-friendly: anche iMiBAC Cinema ROMA consente infatti di acquistare il biglietto per il circuito “Cinema di Roma” direttamente dal proprio smartphone, oltre a una selezione di set cinematografici georeferenziati di celebri film girati nella Capitale attraverso una ricca presentazione di immagini dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia e alla classifica ufficiale dei 10 film più visti in Italia, con i dati su incassi e spettatori. All’interno dell’App anche una sezione speciale dedicata alla mostra “1960. Il mondo ai tempi de ‘La dolce vita’” a cura dell’Emeroteca della Biblioteca del Senato della Repubblica, con una rassegna interattiva delle riviste dell’epoca, per riscoprire le notizie più importanti sul cinema, il costume, la musica, lo sport e la politica dei mitici anni Sessanta. Sulla scia di Venezia e Roma anche l’applicazione istituzionale iMiBAC Cinema TORINO, associata al Festival del capoluogo piemontese. L’app ufficiale permette di orientarsi agevolmente all'interno delle varie sezioni del Festival, fruire dei servizi utili e conoscere le curiosità sul cinema legato alla città, con una presentazione dei film legati alla rassegna, biografie e info su registi, attori, giurati, la possibilità di acquistare il biglietto per il Festival, location georeferenziate dei film girati a Torino. Direzione Generale per il Cinema Direttore Generale: Nicola Borrelli Coordinatore del progetto: Chiara Fortuna Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9/A 00185 Roma Tel. 06 67233235 Fax 06 67233290 www.cinema.beniculturali.it [email protected] Artchivium S.r.l. Sede legale: Via Ardeatina, 1272 00134 Roma Sede operativa: Piazza Verbano, 22 00199 Roma Tel. 06 45554630 Fax 06 45436747 www.artchivium.com [email protected] 123 i-MiBAC Cinema è un progetto rivolto agli appassionati di cinema italiano e internazionale, per riscoprire le città italiane, partendo dalle location dei film più famosi, alla ricerca di inediti e suggestivi itinerari tematici. La serie di applicazioni per smartphones iMiBAC Cinema, concepite per promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano e dell'industria cinematografica nazionale sono scaricabili gratuitamente dai maggiori Store e dai siti web istituzionali. Il progetto speciale i-MiBAC Cinema promosso dalla Direzione Generale per il Cinema del MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, ha vinto il Premio Web Italia 2011 nella categoria “Applicazioni & Mobile”. Per informazioni: www.beniculturali.it 124 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Galleria degli Uffizi CENTRICA Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® Centrica nasce nel 1999 dalla somma di competenze tecnico-professionali di alto profilo, specializzate nel campo dell’immagine digitale ad altissima risoluzione e della comunicazione visiva interattiva. Centrica si offre per interventi di responsabilità nel campo dell’arte e della cultura e ovunque sia richiesto un trattamento di elevata complessità delle componenti visive. L’attività di ricerca e sviluppo, realizzata internamente e con centri di ricerca di rilievo, insieme all’attenzione per le esigenze del mercato e la qualità del prodotto, caratterizzano Centrica quale azienda innovativa in grado di rispondere alle richieste di una clientela nazionale e internazionale. Centrica sta conducendo attività di ricerca nel settore dell’interaction design, per la costruzione di soluzioni estremamente evolute di rappresentazione e di fruizione visuale della conoscenza, attraverso l’interazione degli utenti con schermi touch screen di elevate dimensioni e con dispositivi mobili quali tablet e smartphone di ultima generazione. Descrizione dei prodotti/servizi presentati a Lu.Be.C. Uffizi Touch® (www.uffizitouch.com) Uffizi Touch® è un “quadro” digitale e interattivo che contiene l’intera collezione della Galleria degli Uffizi, fissata in immagini ad altissima risoluzione. Oltre 1.200 opere visualizzabili in ogni dettaglio, ricercabili per artista, titolo, epoca storica e sala del museo. Sono presenti tutte le opere esposte, il Corridoio Vasariano e circa cento opere dei Depositi, rappresentate con immagini digitali fra i 40 e i 150 MegaPixel, visualizzabili fin nei minimi dettagli. Uffizi Touch® nasce dalla collaborazione fra Centrica e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della Città di Firenze. Le immagini sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sono protette da watermark. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze Soprintendente: Cristina Acidini Referente per la comunicazione: Marco Fossi Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 238885 Fax 055 2388699 [email protected] [email protected] www.polomuseale.firenze.it Galleria degli Uffizi Direttore: Antonio Natali Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 2388651/652 – 294883 Fax 055 2388694 [email protected] www.polomuseale.firenze.it/musei/uffizi/default.asp Centrica srl Parco Urbano dell’Innovazione “Le Murate” Piazza della Madonna della Neve, 5 50122 Firenze Tel. 055 2466802 Fax 055 2009785 www.centrica.it [email protected] 125 Da Maggio 2011 Uffizi Touch® è disponibile anche nella versione per iPad, iPhone e iPod Touch, su App Store. XLknowledge® XLknowledge® è la piattaforma software che Centrica sta sviluppando per la rappresentazione e l’elaborazione della conoscenza basata su ontologie, insieme a EntiaLab, il Laboratorio di Ontologia Applicata del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze. XLknowledge® si posiziona come tecnologia di avanguardia nel settore dell’Information Technology, in quanto offre un’innovativa metodologia di classificazione ed elaborazione automatica dei dati, in grado di trasformare una massa indistinta di informazioni in vera e propria conoscenza. Garantisce l’interazione evoluta tra contenuti multimediali ed elementi di conoscenza aggiuntivi, o da essi direttamente derivabili, consentendo agli utenti di fruire direttamente della conoscenza ad essi connessa. Consente inoltre di beneficiare dei vantaggi offerti dal cloud computing, attraverso la possibilità di manipolare in tempo reale enormi quantità di informazioni eterogenee (contenuti multimediali ed elementi della conoscenza). Centrica sta implementando e testando XLknowledge® all’interno di Uffizi Touch®. XLknowledge® è stato selezionato nell’Italia degli Innovatori 20112012 dall’Agenzia dell’Innovazione. 126 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE GOOGLE Progetto Arte Il progetto Arte di Google ha visto la collaborazione tra Google e alcuni dei musei d’arte più prestigiosi del mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi e i Musei Capitolini. Grazie alla fruttuosa collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), che ha visto inoltre l’accordo con Google per la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze e quello per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane attraverso Google Maps, l’Art Project, progetto unico nel suo genere, permette a chiunque e ovunque nel mondo di conoscere la storia di opere d’arte e gli artisti che le hanno create “visitandole” con un clic dal proprio computer. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Ciascuno dei musei coinvolti ha lavorato con Google per offrire la propria consulenza ed esperienza nelle diverse fasi del progetto dalla scelta delle collezioni alle indicazioni sull’angolatura degli scatti delle foto, fino alle informazioni fornite a corredo delle opere. Sul sito googleartproject.com è possibile effettuare un tour virtuale dei musei, selezionare le opere di maggior interesse e cliccarvi per avere maggiori informazioni o esplorare, quando disponibili, le opere in alta definizione. Ciascuna opera è corredata da un riquadro informativo che permette di ottenere maggiori informazioni sul dipinto, trovare altre opere dello stesso artista e vedere video su YouTube ad esso correlati. Un “trike” di Street View, appositamente progettato per gli interni, ha effettuato foto panoramiche a 360° delle sale e delle gallerie. Queste immagini sono state poi rielaborate in modo da offrire una Google Italy S.r.l Corso Europa, 2 20122 Milano Tel. 02 36618300 Fax 02 36618301 www.google.it 127 navigazione scorrevole delle sale di musei per permettere agli utenti una esplorazione quasi reale delle stesse. Ciascuno dei 151 musei che ha aderito al progetto ha selezionato un’opera da fotografare nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione “gigapixel”. Ognuna di queste immagini è composta da oltre 7 miliardi di pixel, una risoluzione che permette di osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate e della patina. Inoltre i musei hanno fornito immagini in alta risoluzione per un totale di oltre 30000 opere. In questo modo gli appassionati d’arte possono scoprire particolari dei quadri mai visti da vicino prima d’ora. Special Collects MiBAC. Le meraviglie d’Italia - un tour virtuale delle meraviglie d’Italia su Street View Street View è stato lanciato nel maggio del 2007 per consentire agli utenti di esplorare il mondo tramite immagini. Questa funzione consente di visualizzare in Google Maps fotografie panoramiche a livello stradale a 360° in senso orizzontale e 290° in senso verticale. Queste immagini sono raccolte utilizzando macchine fotografiche e apparecchi speciali in grado di acquisire le immagini e di associarle a una località specifica tramite l’impiego di dispositivi GPS. Dopo l’acquisizione, le immagini vengono unite per creare una visualizzazione panoramica a 360°. Volti e targhe vengono offuscati prima di caricare le immagini sui server per renderle visibili su Google Maps. 128 Grazie ad un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’obiettivo di promuovere il turismo e le bellezze del nostro Paese, Google ha reso disponibile all’interno di Google Maps numerose bellezze storico-artistiche del patrimonio italiano a quelle già visitabili su Street View. Il progetto è stato realizzato insieme alla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale del MiBAC. Grazie a questa collaborazione, chiunque e in qualunque parte del mondo ha ora la possibilità di conoscere e visitare ancora più luoghi tra quelli che compongono il patrimonio artistico e culturale italiano. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, selezionato e reso accessibili a Google diverse località italiane di grande valore artistico e storico. Tecnicamente le immagini sono state catturate nei mesi passati grazie all’utilizzo del “trike”, che ha percorso luoghi non accessibili alle automobili, come i siti archeologici più famosi di Roma, vicoli medievali, giardini di ville e residenze storiche. Le immagini sono poi state elaborate e rese disponibili su Google Maps. Con il supporto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali il trike ha avuto accesso per la prima volta all’interno dei Fori Imperiali, del Colosseo, del comprensorio dell’Appia Antica e le Terme di Diocleziano. Della raccolta di Street View sono entrate a fare parte anche dimore storiche come i giardini della Venaria Reale di Torino oltre al centro storico di Firenze e altre antiche piazze italiane. 150 Anni dell’Unita d’Italia Google prende parte alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e lo fa con delle iniziative volte a valorizzare il passato e ad ispirare il futuro del nostro Paese. Street View: “Le coordinate della nostra storia” Per stimolare la riflessione da parte degli studenti italiani riguardo ai luoghi simbolici, ai protagonisti e alle vicende storiche che hanno segnato il percorso verso l’unità del nostro Paese, Google ha realizzato un tour virtuale delle 40 locations ritenute dagli esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali le tappe fondamentali della nostra storia nazionale. I 40 siti e monumenti, che caratterizzano le coordinate della nostra storia risorgimentale, sono identificabili su Google Maps, e una volta selezionati possono essere esplorati uno per uno grazie a Street View; inoltre essi sono accompagnati da testi che presentano informazioni di carattere storico ed artistico, e da video forniti da RAI150 e realizzati appositamente per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I 40 luoghi scelti dal MiBAC comprendono monumenti rinomati sia nel nostro Paese che a livello internazionale, ma anche luoghi meno noti e nondimeno importanti per comprendere ed apprezzare l’intero percorso che ha portato alla costituzione del Regno d’Italia. Chiunque può infatti vedere su Street View la bandiera che ancora sventola a Quarto, sullo scoglio da cui partirono i Mille il 5 maggio 129 1860, guidati da Giuseppe Garibaldi e diretti verso Marsala al fine di liberare il Regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica. È inoltre possibile visitare la Fortezza del Priamar a Savona, luogo di prigionia di Giuseppe Mazzini, che vi fu recluso dal novembre del 1830 al gennaio del 1831 per ordine di Carlo Felice di Savoia. Tra i luoghi dal carattere maggiormente simbolico figura Porta Pia, dalla quale le truppe guidate dal generale Cadorna entrarono a Roma il 20 settembre 1870 per annettere la città al Regno d’Italia. Non vanno però trascurati siti meno noti, ma ugualmente fondamentali per preservare la memoria del Risorgimento italiano. Tra questi, ricordiamo il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di Castelfidardo, eretto nel 1912 da Vito Pardo, nel quale viene raffigurato il generale Enrico Cialdini, che nel settembre 1860 guida l’esercito sardo-piemontese alla vittoria sui francesi, una tappa determinante in vista dell’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia. “Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni” Per celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro Paese, è stata lanciata anche la competizione artistica “Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni”. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e RAI150, l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni istituita presso la Presidenza del Consiglio. Il progetto mirava a promuovere un percorso educativo nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con lo scopo di invitare gli studenti a riflettere sul futuro dell’Italia, partendo dalla conoscenza delle nostre tradizioni storico-culturali. Sotto la guida dei loro insegnanti, gli studenti italiani hanno lavorato alla creazione di un Doodle (ovvero una variante artistica del logo di Google) con uno stile personale, comunicando la propria visione sull’Italia dei prossimi 150 anni, che essi stessi contribuiranno a costruire. Il Doolde vincitore è stato pubblicato sull’homepage italiana di Google per un giorno intero, il 30 settembre 2011. 130 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE HERITY INTERNATIONAL Qualità e Innovazione per il Patrimonio Culturale Certificazione Internazionale HERITY per Pompei Il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo nazionale fra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Organismo Internazionale HERITY, per l’applicazione della certificazione di qualità HGES (HERITY Global Evaluation System) ai luoghi della cultura di competenza del Ministero. Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree indagate da HERITY attraverso 186 parametri. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati. La certificazione HERITY permette al Ministero di avere un punto di vista esterno mantenendo il proprio, perché questa si basa sul giudizio dei responsabili dei luoghi, di specialisti internazionali di HERITY, e del pubblico. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sa bene infatti che gestire il Patrimonio Culturale è un fatto di Qualità. E sa che il miglioramento della qualità ha bisogno della collaborazione di tutti, visitatori per primi. Il sistema aiuta i gestori a condurre meglio il proprio bene, e informa meglio il visitatore sulle qualità del luogo che visiterà. Il risultato di questa fotografia è visibile attraverso un “bersaglio” dove, su una scala da 1 a 5, si apprezzano Valore, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti per i tre anni di validità della certificazione. Ad oggi 243 sono i luoghi valutati. Una occasione unica per mettere a confronto realtà diverse per periodo storico, argomento, tipologia, proprietà, mediante il medesimo sistema, utilizzato in Italia come all’estero, per fare sempre più ‘squadra’ al fine di ottenere una sempre migliore taratura degli investimenti, un miglioramento della diffusione delle buone prassi già adottate dai responsabili, il riconoscimento, al di fuori del circuito degli addetti ai lavori, delle molte professionalità presenti presso il Ministero, non di rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche, di grande disponibilità umana. Il 2 febbraio 2012 l’UNESCO ha indicato come opportuna l’applicazione della certificazione HERITY a Pompei, sito del Patrimonio Mondiale, prima e dopo gli interventi previsti dal “Grande Progetto HERITY Italia HERITY c/o DRI Via Emanuele Filiberto, 17 00185 Roma Tel./Fax 06 70497920 [email protected] www.herity.it 131 Pompei”. La richiesta è stata ribadita formalmente il 16 marzo dalla Commissione Europea, che lo cofinanzia, quale requisito per un corretto apprezzamento della situazione con l’ausilio di un osservatore internazionale terzo, indipendente e qualificato. Il Ministero raccoglie anche questa sfida nella trasparenza, nella qualità e nell’innovazione: entro l’estate la certificazione HERITY pre-intervento dovrà essere avviata a Pompei, per una migliore conservazione e valorizzazione del sito, coerentemente con le azioni “Rilievi e diagnostica” e “Adeguamento dei servizi per i visitatori e implementazione di strumenti di comunicazione anche interattivi”; ma anche in funzione di un migliore coinvolgimento del pubblico, “per garantire ai cittadini il controllo degli interventi e il rapido conseguimento degli stessi, per preservare i lavori dal rischio di infiltrazioni criminali, e per far sì che il Grande Progetto Pompei diventi uno strumento strategico di valorizzazione culturale e attrattiva del territorio, anche ai fini dell’attività turistica”, così come il MiBAC ha dichiarato formalmente il 5 aprile 2012. Al termine dei lavori, una nuova valutazione renderà conto dei miglioramenti apportati. 132 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ILLUSIONETWORK Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo Fabrizio Terranova ILLUSIONETWORK è una società di progettazione che opera nel settore delle Tecnologie per la realtà virtuale, i videogiochi e la Computer Grafica 2D/3D. ILLUSIONETWORK è stata fondata nel 2005 da esperti di settore provenienti dai segmenti dell’intrattenimento digitale, della progettazione Architettonica e di eventi e dello sviluppo di applicazioni interattive lato client. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Il Core Business di ILLUSIONETWORK è rappresentato dallo sviluppo di videogiochi AAA di terza generazione per PC e Console, progettazione e sviluppo di tecnologie ed applicazioni per il 3D in tempo reale per terminali mobili orientate alla Virtual/Augmented Reality, Web Engineering, Progettazione grafica 2D/3D ed Architettura virtuale. Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo Nell’ottobre del 2009 ILLUSIONETWORK presenta alla fiera SMAU di Milano il futuro delle guide interattive, Voyager X-Drive. Con questo prodotto rivoluzionario vince il 1° premio come applicazione più innovativa, Voyager infatti introduce per la prima volta in modo interattivo e divertente la quarta dimensione, il tempo, all’interno di un’applicazione per terminali mobili, consentendo per la prima volta ad un utente di fare un viaggio nel passato potendo rivedere in 3D in tempo reale antiche città nel loro momento di massimo splendore mentre cammina tra le sue rovine. Questa rivoluzione è resa possibile attraverso l’uso combinato che Voyager fa dei vari apparati presenti sui terminali mobili di nuova generazione quali GPS, bussola elettronica ed accelerometri che consentono al turista di rivedere, sul display del proprio smartphone, ricostruzioni 3D foto realistiche con una rispondenza geo-referenziale 1:1. Voyager X-Drive è la prima e l’unica applicazione che trasforma uno smartphone in un portale temporale sul passato il tutto in tempo Illusionetwork s.r.l. Sede Legale: Via Antonio Baiamonti,10 00195 Roma Sede Operativa: Via Castelfranco Veneto, 111 00191 Roma Tel. 06 83396127-129/06 3295777 www.illusionetwork.com [email protected] Info Prodotto: i-MiBAC Voyager voyager.illusionetwork.com 133 reale. Una delle caratteristiche più importanti che Voyager possiede consiste nella capacità che l’applicazione ha di riconoscere i monumenti che si trovano intorno all’utente in quel momento attivando un’audioguida con supporto multilingua che offre le informazioni relative alpunto di interesse che si sta osservando. Il successo dell’applicazione è sancito non solo dal primo premio vinto, ma dalle numerose recensioni su prestigiose testate giornalistiche di settore e non. Il passato in uno smartphone 134 L’eco della rivoluzione che Voyager X-Drive offre, arriva ad interessare anche il MiBAC che nell’ottobre del 2010 esprime l’intenzione di implementare il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, costituito da una serie di applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali. A tale scopo viene siglato un’accordo triennale tra ILLUSIONETWORK ed il MiBAC che prevede la creazione di un prodotto dedicato: i-MiBAC Voyager, basato sulla più recente versione di Voyager chiamata Atlante. Tale applicazione rappresenta il contenitore che raccoglierà tutte le ricostruzioni dei principali parchi archeologici d’Italia offrendo così una collana di contenuti unici al mondo realizzati con una qualità mai vista prima che segna in modo indelebile un nuovo standard per la fruizione dei beni culturali in 3D. Voyager, acquisendo il suffisso nel nome i-MiBAC, viene così affiancata alle altre Apps del progetto più ampio, ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale. Secondo le previsioni degli esperti del settore, grazie alle rivoluzionarie idee apportate e lo sviluppo delle future versioni, i-MiBAC Voyager e i-MiBAC TOP 40 hanno decretato l’inizio di una nuova era per la valorizzazione dei beniculturali sulle nuove piattaforme mobile. Nel dettaglio i-MiBAC Voyager L’applicazione viene lanciata come gratuita, da prima sui terminali della famiglia Apple dotati di sistema operativo iOS per poi approdare in un futuro molto prossimo su tutte le altre piattaforme mobile quali Android, Windows Mobile, Symbian, Palm WebOS e molti altri. Questa nuova applicazione prevede un restyling sia dei contenuti 3D che dell’interfaccia, rispetto al predecessore Voyager X-Drive Roman Forum. La nuova grafica infatti risulta molto più realistica e l’interfaccia utente è stata resa più snella ed intuitiva grazie alla preziosa collaborazione con il CATTID, Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecnologie di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienza di Roma. Inoltre è stato implementato un primo livello di interazione con Facebook® che consente ad un utente di pubblicare un messaggio di gradimento sul proprio profilo durante l’utilizzo dell’applicazione. i-MiBAC Voyager è il primo prodotto di una serie, le prossime versioni vedranno, oltre alla pubblicazione di nuovi parchi archeologici da visitare, l’implementazioni di sempre nuove funzionalità fra le quali spiccano gli Avatar personalizzabili, il supporto per il Multiplayer via rete dati, il Cicerone virtuale e molto altro. 135 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Galleria degli Uffizi PARALLELO “Musei di Firenze” App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze La società Parallelo ha realizzato la nuova applicazione Musei di Firenze, autorizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. È l’unica applicazione che riguardi tutti i 28 musei statali di Firenze, fornendo per ognuno qualsiasi genere di informazione che possa interessare il visitatore, dai percorsi viari agli orari di visita, dalla possibilità di prenotazione alle informazioni sulle novità, dalla descrizione storica e artistica delle opere principali all’immagine delle stesse, ingrandibile e scaricabile. Sono state studiate diverse modalità di “visita”, tutte immediatamente comprensibili, facili da utilizzare e dalla grafica assolutamente gradevole, accessibile e intuitiva. Soprintendente: Cristina Acidini Referente per la comunicazione: Marco Fossi Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 238885 Fax 055 2388699 [email protected] [email protected] www.polomuseale.firenze.it Galleria degli Uffizi Direttore: Antonio Natali Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 2388651/652 – 294883 Fax 055 2388694 [email protected] www.polomuseale.firenze.it Parallelo s.a.s. Sede legale: Via Pisana, 23 50143 Firenze P.I. 04861470484 Sede operativa: Via de’ Rondinelli, 1 50123 Firenze Tel. 055 218301 Fax 055 216928 [email protected] www.parallelo.it 136 Per chi vuole spostarsi nella città e nei dintorni o programmare i propri spostamenti per visitare i musei o le ville, l’approccio immediato è attraverso le mappe, dove sono geolocalizzati i luoghi di interesse secondo due diversi criteri: città e territorio. Con la mappa che mostra la città di Firenze è possibile visualizzare tutti i musei cittadini e la propria posizione, ottenendo l’itinerario più semplice per raggiungere il museo scelto per la visita. Nella mappa del territorio fiorentino sono indicate le ville con i loro giardini e anche in questo caso, localizzando la propria posizione, è tracciato l’itinerario per raggiungere il luogo desiderato. Di ogni museo, delle ville e dei cenacoli sono fornite le notizie essenziali per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti, prenotazioni, informazioni pratiche. Inoltre, nella sezione news l’app fornisce in tempo reale le novità ogni museo: mostre in corso e in programma, avvisi, eventi. Inoltre sono fornite per ogni museo informazioni su alcune opere di grande interesse. Cliccando si può accedere all’opera di interesse anche attraverso elenchi delle opere per ogni luogo d’arte, anche questi collegati alle schede e alle immagini. Le descrizioni delle opere sono di carattere storico artistico, aggiornate sulle novità scaturite dai più recenti studi che riguardano quell’oggetto: spesso le descrizioni sono fornite direttamente dai curatori del museo. Le immagini possono essere ingrandite. Tra i musei, molti vantano un numero di visitatori tale da classificarli tra i più visitati del mondo: la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell'Accademia, il Museo Nazionale del Bargello, la Galleria Palatina, il Giardino di Boboli, le Cappelle Medicee. Ma anche gli altri musei statali di Firenze sono visitati da tutti quei turisti che non si accontentano di un soggiorno “mordi e fuggi”: in Palazzo Pitti sono la Galleria d’Arte Moderna, la Galleria del Costume, il Museo degli Argenti, il Museo delle Carrozze, il Museo delle Porcellane; entro gli Uffizi si possono visitare il Gabinetto Disegni e Stampe, il Corridoio Vasariano, la Collezione Contini Bonacossi; nell’edificio che ospita il Museo dell’Accademia è il Conservatorio Luigi Cherubini; nel cuore della città sono il Museo di San Marco, il Museo di Palazzo Davanzati, la Chiesa Museo di Or San Michele, il Museo di Casa Martelli, la Sala Del Perugino, oltre a tutti i chiostri e cenacoli: il cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, il cenacolo di Fuligno affrescato dal Perugino, il Chiostro dello Scalzo di Andrea del Sarto, il Cenacolo di Santa Apollonia di Andrea del Castagno, il Cenacolo di Ognissanti del Ghirlandaio. Appena fuori dalla città sono le ville: la Villa medicea di Poggio a Caiano, il giardino della Villa medicea di Castello, la Villa Corsini a Castello, la Villa medicea di Cerreto Guidi con il Museo Storico della Caccia e del Territorio. Musei di Firenze utilizza Art First Guide®, la prima piattaforma digitale in Italia dedicata al mondo dell’Arte per iPhone, iPod Touch e iPad, studiata da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumento per orientarsi e visitare città e territori ricchi di patrimonio artistico, per programmare in brevissimo tempo la propria visita a musei e mostre d’arte, per avere informazioni aggiornate su tutti gli eventi culturali. La piattaforma tecnologica Art First Guide® dispone di vari moduli predefiniti che possono essere assemblati, ma consente anche una forte personalizzazione della applicazione per le più diverse situazioni: è possibile ad esempio aggiungere anche sezioni audio e video. Con Art First Guide® Parallelo ha realizzato altre app di grande successo, come UFFIZI, la prima applicazione di un museo italiano per iPhone, l’unica autorizzata dalla Soprintendenza e dalla Galleria degli Uffizi. Altre sono “Ritorno al Barocco”, realizzata per la mostra napoletana del 2009 organizzata da Nicola Spinosa e ubicata in sei diverse sedi e “Bassano”, APP e videoguida voluta dal Comune di Bassano per il Museo Civico. Art First Guide® è un marchio registrato da "Parallelo s.a.s" che ne detiene tutti i diritti. www.ArtFirstGuide.com 137 PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C. Promo PA Fondazione Lu.Be.C. Digital Technology Promo P.A. Fondazione Presidente: Gaetano Scognamiglio Vicepresidente: Francesca Velani (Direttore Lu.Be.C) Viale Luporini, 37/57 55100 Lucca Tel. 0583 582783 Fax 0583 317352 [email protected] 138 PROMO P.A. è una Fondazione di ricerca, che sostiene il processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, elaborando e diffondendo buone pratiche di amministrazione ed idonei percorsi formativi. L’art. 2 dello Statuto di Promo P.A. esplicita la missione della Fondazione nella “valorizzazione dei beni culturali paesaggistici e museali attraverso ricerche, formazione e attività di sostegno all’azione degli operatori pubblici e privati” e altresì “diffondere la cultura tecnico – scientifica, perseguendo la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico scientifico, tecnologico e industriale del paese, rispetto ai cittadini con particolare riguardo ai giovani”. Promo P.A. Fondazione, in linea con quanto sopra delineato, ha creato un’iniziativa annuale: LuBeC – Lucca Beni Culturali (www.lubec.it), che si svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di tutti i Ministeri coinvolti per competenze nella filiera beni culturali – turismo – tecnologia quest’anno all’ottava edizione. L’iniziativa si colloca nel panorama internazionale come momento di incontro e riferimento annuale per la PA centrale e locale e per le imprese: dallo scambio continuo e dall’accumulazione culturale e di competenze che ne derivano Promo P.A. Fondazione ha lanciato progetti e ricerche cui la comunità di LuBeC partecipa attivamente e che sono dettagliati sul sito www.promopa.it. Promo P.A. Fondazione ed il Ministero per i beni e le attività culturali hanno realizzato rapporti, ricerche e progetti che hanno dato vita ad azioni di sviluppo a livello locale. A seguire segnaliamo quelle che saranno presentate a Forum P.A. nell’ambito dello stand istituzionale del MiBAC: Lu.Be.C. Lucca Beni Culturali 2012 - VIII edizione, 18-20 ottobre Dal 18 al 20 ottobre 2012 si svolgerà al Real Collegio di Lucca l’ottava edizione di Lu.Be.C., in coordinamento con gli Enti Locali,la Regione Toscana e i Ministeri per i Beni Culturali, per lo Sviluppo Economico, per l’Università e la Ricerca e per gli Affari Esteri Sviluppandosi come di consueto su sessioni plenarie alternate a incontri paralleli, il convegno e la contestuale Lu.Be.C. Digital Technology - rassegna espositiva delle soluzioni ICT applicate alla valorizzazione dei beni culturali e al marketing territoriale -, indagheranno la filiera beni culturali – turismo – tecnologia secondo quanto definito sia dalle politiche europee, sia nazionali e come parte integrante delle politiche di sviluppo locali. Lu.Be.C. 2012 riconferma l’ampio spazio dedicato al matching tra PA e impresa, attraverso incontri e presentazioni delle azioni strategiche che gli enti stanno portando avanti con determinazione. A Lu.Be.C. 2012 il confronto sui grandi temi del rinnovamento dell’industria culturale e la gestione del “sistema paese” tra pubblico e privato in un’ottica di sostenibilità, così come indicato dalla comunità europea negli indirizzi relativi alle smart communities. A 20 anni dalla Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro (1992) – sarà ancora più pregnante la riflessione sul governo del territorio, con un focus sul paesaggio agrario, urbano e artistico, le riforme e la sua tutela. Ancora innovazione -di prodotto, di processo, organizzativa- come leva per internazionalizzare l’economia nazionale favorendo la piena espressione delle potenzialità di sviluppo dei territori più dotati dal punto di vista delle risorse culturali. Infine questa edizione rafforzerà il rapporto con i giovani dedicando loro una serie di spazi in cui dibattere e confrontarsi, raccogliere risultati e proporre idee, che culminerà in un incontro congiunto con gli operatori pubblici e privati che si svolgerà in sessione plenaria. In linea con l’internazionalizzazione dell’iniziativa che accompagna già da tre anni la manifestazione, è prevista anche per questa edizione, la presenza di un Paese ospite – candidati la Romania e il Portogallo per attivare trasferimenti di competenze tra i campi della tecnologia e quello dell’artigianato propri del territorio locale, verso realtà che vedono nell’Italia un riferimento per competenze di settore. Progetto di rivitalizzazione del Museo del Risorgimento di Lucca L'Amministrazione Provinciale di Lucca e Promo P.A. Fondazione stanno portando avanti un progetto di rivitalizzazione del Museo del Risorgimento di Lucca, situato al piano terra del Palazzo Ducale di Lucca. Obiettivo del nuovo allestimento è quello di trasmettere i valori risorgimentali tramite racconti di fatti nazionali ed approfondimenti di eventi accaduti nella nostra Provincia, così da stimolare la riappropriazione della memoria dei luoghi di appartenenza. Attualmente la disposizione delle opere segue i canoni della museologia ottocentesca, comunque in linea con molti altri musei storici europei ed italiani. Tuttavia la museologia contemporanea chiede a gran 139 voce un rinnovamento forte nell’impostazione delle collezioni, impostazione che vuole al centro del percorso il visitatore - sia esso turista o cittadino, normodotato o diversamente abile - ed utilizza accanto a sistemi didattici tradizionali, le nuove tecnologie per sostenere e divulgare i contenuti museali con rinnovata vivacità. Grazie alle nuove tecnologie è, infatti, possibile amplificare il valore evocativo dei pezzi esposti, abbattere barriere anche culturali, ascoltare il pubblico e capire reazioni e criticità “sul campo”, modificare una parte dei contenuti del Museo in relazione ad eventi temporanei e iniziative attinenti. In questo quadro il percorso scientifico – culturale condurrà il visitatore in un viaggio alla scoperta delle origini della Nazione e, dunque, delle proprie radici, in un’escursione nella storia tra fatti locali e avvenimenti nazionali, con l’obiettivo di ricreare quell’”altro presente” tanto auspicato da storici come Paolo Rossi Monti. Il nuovo allestimento realizzerà, dunque, un percorso immersivo, supportando e amplificando il potere evocativo dei pezzi conservati nel museo – oggetti d’uso quotidiano, quadri, lettere, armi, vestiario, gessi, ecc… -, attraverso strumenti che portino quegli stessi oggetti a raccontare la loro storia a tutti i visitatori, con un sistema di fruizione pensato secondo i canoni dell’accessibilità universale. ABC – ACCESSIBILITÀ AI BENI CULTURALI. Per una mappatura del patrimonio culturale accessibile Promo P.A. sta realizzando una mappa sui luoghi della cultura accessibili, una vera e propria tavola con l’ABC dei progetti realizzati o in corso di realizzazione, che hanno l’obiettivo di massimizzare l’accessibilità per i disabili ai luoghi della cultura sia dal punto di vista fisico, sia contenutistico. Nel panorama nazionale, infatti, stanno nascendo a livello pubblico e privato, molti progetti che propongono soluzioni innovative, avvalendosi anche delle nuove tecnologie che diventano sempre più strumento e veicolo per una conoscenza, disponibile per tutti, del patrimonio culturale. Tuttavia, manca una vera e propria banca dati che si costituisca come guida alla ricerca e come spunto di diffusione di nuove pratiche di intervento e progettazione. 140 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE SARTECH – SARCH TECHNOLOGY Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH Secondo recenti studi, il turismo culturale produce per l’Italia un fatturato annuo che supera i 20 miliardi di euro, mentre in Europa il valore supera i 650 miliardi di euro. Tali valori sono in crescita, con l’incremento di nuovi turisti provenienti dall’Est Europa o dalle nuove potenze economiche asiatiche. Il progetto SARCH – SALVAGUARDIE ARCHEOLOGICHE ARCHITETTONICHE ARTISTICHE nasce per costituire uno strumento scientifico in grado di aiutare le autorità e gli operatori a realizzare un migliore utilizzo sostenibile dei Beni Culturali, per valorizzarne il contributo economico e contemporaneamente assicurarne la salvaguardia. Nella visione che si va consolidando, una via corretta alla valorizzazione turistica di siti culturali è rappresentata dall’organizzazione, nel loro ambito, di eventi “innovativi”, quali visite “aumentate” tramite adozione di tecnologie multimediali ed effetti speciali. Tali eventi possono prevedere sia frequentazioni intense, sia un utilizzo più contenuto, riservato a segmenti economicamente elevati di utenti che intendano goderne in forma privata, disposti a pagare molto tale privilegio. Ne deriva, però, la necessità di garantire l’assoluta salvaguardia dell’integrità dei siti, ancora più imprescindibile che nella usuale gestione dei Beni Culturali; ciò può essere ottenuto applicando una procedura rigorosa e oggettiva, non affetta cioè da arbitrii di alcun genere, derivata dalla cultura di gestione del rischio tipica di settori industriali avanzati, nei quali la gestione dei pericoli è integrata nelle procedure di lavoro e consente di operare quotidianamente, contenendo i danni al minimo, possibilmente a zero. Per “Salvaguardie”, nei contesti evocati, si intendono procedure, infrastrutture, persone e apparati atti a impedire che nel corso dell’evento si verifichi un danneggiamento al sito e/o ai beni mobili ivi presenti ma anche atte a prevenire pericoli per i visitatori e gli operatori. Risk Management Costruito sul know how della salvaguardia ambientale, ispirato al Risk Management della Protezione Civile, SARCH introduce nella gestione dei Beni Culturali un nuovo metodo per la garanzia di sostenibilità nel loro utilizzo. Interpretando queste culture e le loro applicazioni più avanzate, in collaborazione con docenti della Sapienza – Università di Roma, SarTech ha elaborato il modello di seguito descritto e denominato MATRICE DI SARCH, che consente la configurazione automatica del set di salvaguardie atte a proteggere un determinato sito archeologico-culturale da una specificata tipologia di evento. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] SARTECH - SARCH TECHNOLOGY SRL Capo Progetto: Valerio Lombardi Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 Fax 06 70031852 [email protected] 141 Indice di Fragilità – Livello di Impatto - Matrice di SARCH Il metodo SARCH si basa sulla determinazione dell’Indice di Fragilità dei siti, a seguito di raccolta di dati storici e campagne di monitoraggio, e sulla assegnazione del Livello di Impatto associato a ogni particolare evento. Questi Indici vengono ordinati in due vettori a 10 valori, compresi tra 0 e 9. La composizione dei due vettori genera la Matrice di SARCH, composta di 100 valori compresi tra X0,0 e X9,9, a ciascuno dei quali corrisponde un protocollo standard di Risk Management. Il risultato dell’applicazione della MATRICE DI SARCH è un Indice Complesso di Rischio, che deve essere sviluppato per ottenere soluzioni di salvaguardia ma che, da solo, già definisce la classe di pericolosità dell’evento da programmare in un sito caratterizzato dalle fragilità evidenziate. Questa applicazione matriciale va implementata per ogni sorgente di fragilità, dando luogo a un procedimento a più dimensioni, che parte da una raffigurazione in forma di CUBO, in rappresentazione delle tre dimensioni sottese dalle relazioni Fragilità-Impatto per ogni tipologia di Fragilità. Inoltre, è necessario applicare questo modello per ogni fase dell’evento, per ogni area omogenea, per ogni classe di esigenza (Sito, Beni Mobili, Operatori, Pubblico), arrivando a effettuare fino a 24 analisi di correlazione Fragilità-Impatto. Dal punto di vista del modello matematico, ciò significa aumentare le dimensioni del CUBO, che diviene un Hyper Cube, al cui interno convivono tutte le possibili soluzioni che un apposito Automa dovrà identificare e applicare. Il modello può essere raffigurato come un cubo diviso in voxel elementari, all’interno di ognuno dei quali è inserita una possibile soluzione di salvaguardia. È il CUBO DI SARCH, di cui si deve immaginare l’applicazione ripetuta nel tempo e nello spazio, con iterazioni successive finalizzate al contenimento dell’indice di rischio in un intervallo accettabile. Tale applicazione viene eseguita da una procedura automatica, cioè da un Automa il cui compito finale è disegnare il Set di Salvaguardie atto a proteggere il sito e i suoi frequentatori da qualsivoglia danneggiamento. Il piano dei rischi Per realizzare la fase di gestione del rischio e verificare l’applicazione delle corrette salvaguardie al fine di ottenere un rischio residuo accettabile, il cui livello può essere definito in fase di progetto dell’evento per il particolare insediamento culturale che lo ospita, è necessario definire una relazione che leghi fragilità/salvaguardia/impatto e una procedura operativa semiautomatica che consenta la sua gestione in un piano dei rischi. 142 Possiamo definire: indice di rischio (ir) = indice di fragilità (if)* indice d’impatto (ii) In questo modo è possibile generare una scala di variabilità dell’indice di rischio compresa tra (0-10) e riportata in figura, dove vengono poste in evidenza delle zone di uguale rischio (REGIONI DI ISORISCHIO). Tale procedura è sintetizzata in un sistema, detto Automa di SARCH, che usa diffusamente i metodi di indicizzazione per fornire risultati sempre migliori, progredendo in efficacia ed efficienza con l’esperienza. Il metodo consiste nel valutare le salvaguardie che, una volta applicate, riducano l’Indice di Rischio (IR), quindi lo traslino, nella matrice in figura, dalle zone “calde” a quelle più “fredde”, fino a fargli conseguire il valore desiderato, per mezzo di iterazioni successive dell’applicazione del modello Fragilità-Impatto-Salvaguardia. Rappresentazione formale dell’Automa SARCH può essere rappresentato come un sistema complesso formato da: 1. un Web Server; 2. un Data Base; 3. figure operative, ciascuna con specifiche funzionalità; 4. strumenti (tools) che ne definiscono e ne permettono l’operatività. Come sintetizzato in figura, il funzionamento del Sistema è assicurato da Operatori forniti di strumenti in grado di descrivere il sito e le sue fragilità, così come l’evento e i suoi possibili impatti. Le Salvaguardie risultanti sono pubblicate, dopo autorizzazione del Coordinatore, per mezzo della Redazione, che provvede anche ad ag- 143 giornare i contenuti informativi di settore, da erogare tramite il web server a un pubblico più vasto. I risultati forniti dalle procedure automatiche, considerate strumenti al servizio delle varie figure operative, vengono sottoposti ad analisi critica e migliorati con modalità che consentono al sistema di essere sempre più efficace e “apprendere” dai propri errori, fornendo dapprima risultati elementari ma elaborandone infine di paragonabili a quelli di un’equipe di esperti, senza doverne sopportare i costi. Il Progetto SARCH è in fase avanzata di sviluppo anche grazie a un finanziamento POR – Regione Lazio – Frontiere Tecnologiche, gestito dalla FILAS (Finanziaria Laziale di Sviluppo), al cui bando 2009 si è classificato in prima posizione nella graduatoria di attribuzione. 144 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE SARTECH – SARCH TECHNOLOGY Il laboratorio mobile Si chiama Archimede il laboratorio mobile tutto italiano per la salvaguardia e la valorizzazione dei Beni Culturali. Come il suo storico predecessore, Archimede è un laboratorio di idee ingegnose e dal grande rigore scientifico, che include un’accurata selezione della più avanzata strumentazione di analisi diagnostica dello stato di conservazione dei Beni Culturali. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] SarTech utilizza Archimede, insieme a diversi Dipartimenti dell’Università Sapienza di Roma e in collaborazione con StudioSMA e ARS MENSURAE, nei numerosi progetti di valorizzazione e salvaguardia di Beni Culturali. Tra questi, la valorizzazione della Villa e della Grotta di Tiberio a Sperlonga (LT), del Tempio di Giove Anxur a Terracina (LT) e le applicazioni nel più vasto progetto HERITAGE, che vede una compagine di Aziende hi-tech e organismi di ricerca che collaborano in un grande lavoro dedicato allo sviluppo di un nuovo modello di valorizzazione sostenibile di Beni Culturali. È lo strumento ideale per consentire l’applicazione sul campo delle procedure in via di sviluppo per la valorizzazione e la salvaguardia dei Beni Culturali, che prevedono anche la ricerca di tecniche innovative di misura e di nuovi sensori. Il laboratorio è in grado di effettuare le necessarie misure analitiche e archeometriche di fragilità e il monitoraggio dei parametri critici prima, durante e dopo gli eventi. Si tratta di analisi effettuate esclusivamente con tecniche diagnostiche non distruttive, sempre aggiornate tramite la ricerca scientifica applicata. Archimede può funzionare anche come mezzo di regia durante lo svolgimento degli eventi. Consente di effettuare analisi specifiche in situ, indoor e outdoor, di tipo chimico, fisico e microclimatico, utilizzando le seguenti tecniche: Fluorescenza X (EDXRF) Spettroscopia Raman Radiografia X digitale Riflettografia Infrarossa (IRR) Colorimetria Termovisione Fluorescenza UV Analisi del Microclima Conducibilità di Correnti Indotte (IACS) SARTECH - SARCH TECHNOLOGY SRL Capo Progetto: Valerio Lombardi Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 Fax 06 70031852 [email protected] 145 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE SARTECH – SARCH TECHNOLOGY Il Progetto Archeostar Sperimentazione congiunta DGV del MiBAC e dipartimento DIAEE dell’Università SAPIENZA di Roma Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] SARTECH - SARCH TECHNOLOGY SRL Capo Progetto: Valerio Lombardi Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 Fax 06 70031852 [email protected] 146 Il Progetto ARCHEOSTAR ha sviluppato una metodologia innovativa per la valorizzazione sostenibile di Beni Culturali, tramite adozione di un approccio che integra fruizione e tutela, in modo che essi risultino attrattori per il mercato turistico, anche dei segmenti più elevati. Quanto ideato e sviluppato sarà sperimentato in tre siti archeologici ritenuti adeguati, con la creazione di eventi di alto profilo culturale ed economico, protetti dalle salvaguardie studiate nel progetto SARCH e rivolti a un settore di mercato in grado di sostenere alti costi e di versare cospicui contributi a favore del sito utilizzato. Le risorse economiche derivanti da tali attività saranno impiegate in salvaguardie e in opere di conservazione e tutela del sito, ma anche per l’organizzazione di eventi culturali dedicati ad altri segmenti di mercato, altrimenti difficili da realizzare. Il modello ARCHEOSTAR realizza la valorizzazione sostenibile: • Integrando – Tecniche innovative di configurazione e gestione di salvaguardie – Strumenti di valorizzazione mutuati da attrazioni turistiche di varia tipologia, adattati ai beni culturali – Modalità innovative di ampliamento del ventaglio di fruizione, mediante collegamento commerciale con agenzie internazionali, catene alberghiere, turismo nautico • Sviluppando – Un innovativo modello gestionale basato su eventi di alto valore – Un piano economico standard, che prevede la copertura dei costi delle salvaguardie e donazioni ai siti, proporzionali al valore degli eventi ospitati – Contenuti culturali e spettacolari multimediali, immersivi e coinvolgenti, che costituiscano lo sfondo degli eventi – Modalità di interazione e integrazione tra spettacolo, ricostruzione storica, banqueting e contenuti multimediali La garanzia di sostenibilità è ottenuta grazie all’adozione di modelli per la configurazione di salvaguardie commisurate all’impatto previsto degli eventi programmati. Frutto di una ricerca, basata sulla metodologia SARCH, ideata da Sartech Srl in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha sviluppato tecniche innovative in grado di effettuare le necessarie misure di fragilità e il previsto monitoraggio dei parametri critici prima, durante e dopo gli eventi. SARCH provvede anche a costruire la documentazione tecnica relativa a un progetto di fruizione, alla quale aggiunge valutazioni automatiche sulle salvaguardie da adottare, per consentire la richiesta e il rilascio di autorizzazioni e concessioni da parte dell’autorità, basate su analisi oggettive. Il modello ARCHEOSTAR, in sintesi, nell’ambito di una fruizione notturna ed estiva, prevede di: • dotare il sito di strutture di illuminazione per effetti speciali e/o di ricostruzione 3D, proiettati su schermi immateriali, in modo da creare un contesto "emozionale", nel quale inserire l'evento vero e proprio • organizzare, per piccoli gruppi, eventi di alto valore economico con: • spettacoli di danza e/o musica con étoile di fama internazionale • scenografie e rappresentazioni che ricreino rigorosamente le atmosfere storiche relative al contesto, coinvolgendo associazioni locali • cene dirette da grandi cuochi della cucina italiana • utilizzare le risorse economiche così acquisite per: – implementare le salvaguardie atte a proteggere i siti – realizzare interventi di tutela e/o restauro precedentemente pianificati con le relative direzioni – organizzare spettacoli di medesima tipologia per un pubblico più vasto, che non potrebbe altrimenti avervi accesso Per una prima sperimentazione si sono selezionati preliminarmente tre siti archeologici: 1) gli Scavi di Ostia Antica, 2) la Villa di Tiberio a Sperlonga (LT) 3) il Tempio di Giove Anxur a Terracina (LT) In tali siti, adeguati allo scopo sia per pologia che per localizzazione, sono già state a vate stru ure di valorizzazione e salvaguardia, che hanno visto il coinvolgimento del gruppo tecnico-scientifico della compagine ARCHEOSTAR. Il Progetto ARCHEOSTAR si sviluppa su due binari paralleli: 1. La valorizzazione dei beni culturali, fondata sul turismo e sull’organizzazione di eventi nel loro ambito, anche come strumento di promozione del territorio 2. La sostenibilità delle azioni messe in atto, garantita da rigorose ana- 147 lisi scientifiche e configurazione ingegnerizzata di salvaguardie innovative Le modalità con le quali si intende perseguire la valorizzazione sono fortemente ispirate da due linee guida: • rigore nella preparazione dei contenuti culturali, da erogare con modalità coinvolgenti, anche per un pubblico straniero e/o non particolarmente colto • somministrazione dei contenuti mediante tecnologie innovative, mutuate dagli effetti speciali cinematografici, interpretate in chiave evolutiva Il carattere sistemico del progetto, la creazione di piattaforme gestionali in grado di organizzare la conduzione tecnica del bene, la sua valorizzazione turistica e commerciale, l’erogazione di contenuti di alto impatto emozionale, il coinvolgimento del territorio, la creazione di figure professionali sulla valorizzazione sostenibile, ne fa un vero e proprio asset, che nulla ha a che vedere con iniziative sporadiche e improvvisate, preparate tra mille difficoltà e con esito incerto, sia dal punto di vista economico che in termini di conservazione dei beni. 148 Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea Museo Hendrik Christian Andersen SPAZIO VISIVO - Immagine in Comunicazione Olivia ed Hendrik. Due anime una passione Il progetto multimediale “Hendrik e Olivia. Due vite, una passione” presentato visivamente come un libro parlante, costituito da un software e da una strumentazione touch-screen, ha una finalità educativa rivolta, in primo luogo, alla fruizione del percorso da parte di non udenti e non vedenti e intende mettere in evidenza attraverso la lettura dei Diari l’interessante ed emozionante rapporto tra la donna Olivia e la famiglia Andersen sullo sfondo di un’epoca sconvolta da grandi cambiamenti. Nella lettura animata soprattutto del Diario di Olivia, in un confronto più volte a due, si colgono tutte le sfumature e risvolti più intimi della vita di stretta relazione e coabitazione tra Olivia e suo cognato, l’artista Hendrik, le scelte di vita, le remore morali, le consonanze culturali, le amicizie, i dissidi familiari. La rappresentazione della condizione femminile in cerca di una autonomia pienamente riconosciuta nel primo quarto del Novecento, una vita piena e contrastata tra conformismi ed emancipazione, realizzata attraverso un continuo spostamento, un viaggio romantico tra Europa e America, nella contradditoria antitesi tra vecchio e nuovo, dove giocano ancora ruoli ambivalenti il vecchio e il nuovo continente. La storia di Hendrik Andersen viene ripercorsa in una serie di capitoli che corrispondono alle fasi più importanti della vita dei protagonisti: Olivia Cushing, le sue origini Il primo capitolo si apre sfogliando le pagine del diario di Olivia. Una voce fuori campo ne rievoca la vita, illustrata con uno slides-show di fotografie d’epoca, mentre alcune parole del suo testo vengono rese attive, cliccandoci sopra. L’Album di famiglia In questo capitolo si racconta l’incontro di Olivia con Andreas, fratello di Hendrik e le relazioni con i componenti della famiglia Andersen. Il viaggio in Europa: da Parigi a Roma Questa pagina riporta una cartina europea d’epoca, le cui tracce svelano i percorsi dei viaggi realizzati. Al semplice tocco, per bocca dei Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea Soprintendente: Maria Vittoria Marini Clarelli Viale delle Belle Arti 00196 Roma Tel. 06 322981 Fax 06 3221579 www.gnam.beniculturali.it [email protected] Museo Hendrik Christian Andersen Direttore: Matilde Amaturo Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 00196 Roma Tel. 06 32 19 089 Fax 06 32 19 089 www.museoandersen.beniculturali.it [email protected] SPAZIO VISIVO Immagine in Comunicazione Sergio Ruschena Via Enrico Cernuschi, 3 00152 Roma Tel. 06 5818860 – 5810217 www.spaziovisivo.spaziovisivo.it [email protected] 149 nostri personaggi, si raccontano le bellezze dei luoghi, corredate da immagini d’epoca, e l’intensità delle esperienze vissute. La vita a Roma Hendrik sceglie Roma come città per sviluppare la sua opera creativa e per viverne il fascino della storia. Vengono descritti gli artisti, le amicizie e i rapporti culturali di quel particolare periodo vissuto nella città eterna. Hendrik e il progetto del Centro Mondiale di Comunicazione Un grande disegno con vista a volo d’uccello è la mappa attiva che ci guida alla scoperta del grande progetto di una città “Mondiale”. Ne vengono svelate le singole opere, le soluzioni architettoniche ed urbanistiche, le opere d’arte monumentali e i rapporti che Andersen ebbe con architetti e professionisti, con i quali intrecciò collaborazioni e scambi di idee. Paesaggi ed impressioni d’Italia Attraverso i paesaggi dipinti di Hendrik si racconta la “bella Italia”, come descritta nei brani del diario di Olivia, con tutte le impressioni e le forti emozioni vissute nei loro viaggi nella penisola. Il lascito e la casa - museo Nell’ultimo capitolo è possibile effettuare una vera e propria visita virtuale della casa - museo: entrare nelle sale dell’atelier, studiare le sculture, percorrere le altre stanze dell’edificio, scoprire tutto il complesso cammino per la progettazione e la costruzione del palazzo. Il proposito è di valorizzare il patrimonio esistente nel museo compreso quello ancora inedito, attraverso la digitalizzazione di una buona selezione di opere (3.000 circa), dipinti, sculture, disegni, documenti d’archivio, foto e cartoline che rendano evidenti i diversificati rapporti con i singoli personaggi della famiglia di Hendrik Andersen, a partire dal fratello maggiore Andreas, prematuramente scomparso, alla madre Helene, alla figlia adottiva Lucia, al giovane fratello Arthur. 150 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana Museo Archeologico Nazionale di Firenze TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le guide multimediali La tecnologia rende la visita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze un’esperienza interattiva, grazie al progetto curato da Techvision Sistemi Multimediali Srl. Il percorso del museo si articola sin dal piano terra con il Salone del Nicchio e altre stanze riservate a esposizioni temporanee e attività culturali, per poi continuare al primo piano dove si trovano le collezioni etrusche con sculture in pietra e bronzi, al secondo piano dove sono esposti gli elementi appartenenti alle collezioni Mediceo Gran Ducali attinenti all’Etruria, alla bronzistica romana e alla Magna Grecia, ed infine alla visita del settore dedicato alle Collezioni Egizie. L’archeoguida offre per ognuna delle tre sezioni, la mappa suddivisa per sale, consentendo con il semplice tocco del punto di interesse sullo schermo, la fruizione del contenuto multimediale che, attraverso commenti sincronizzati, immagini e musica originale, offre al visitatore un supporto chiaro e completo alla visita. Inoltre, sono presenti indicazioni grafiche animate che guidano l’attenzione del visitatore verso dettagli e particolari relativi alle testimonianze esposte che non devono essere trascurati durante il percorso. Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana Soprintendente: Mariarosaria Barbera Via della Pergola, 65 50121 Firenze Tel. 055 23575 Fax 055 242213 [email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it Museo Archeologico Nazionale di Firenze Direttore: Giuseppina Carlotta Cianferoni Piazza Santissima Annunziata, 9b 50121 Firenze Tel. 055 23575 Fax 055 242213 [email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it Il modernissimo terminale possiede un touch screen di 4.3 pollici che offre un buon compromesso tra qualità e dimensione a cui si aggiunge la notevole autonomia energetica e la leggerezza. La piattaforma su cui è stata sviluppata l’applicazione è Android. Techvision Sistemi Multimediali Srl Via Borgo San Rocco, 9 Frascati (RM) 00044 Tel. 06 88812116 Fax 06 99331405 www.edizionitsm.it [email protected] 151 Techvision ha anche curato la realizzazione di tre dvd multimediali (in italiano e in inglese) che consentono una visita virtuale del Museo, con dettagli e spiegazioni sui reperti più significativi dell’esposizione. Articolati in sezioni, consentono all’utente di scegliere tra un visita completa e un approfondimento specifico sull’allestimento di sale specifiche o materiali singoli. Le immagini sono sempre accompagnate da un commento vocale che accompagna il visitatore durante tutto il percorso virtuale. Le nuove guide multimediali del Museo in 3 dvd disponibili in italiano e inglese: Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le collezioni Etrusche, Greche e Romane Le collezioni Egizie 152 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo TUELV Iuvanum in Realtà Virtuale Aumentata - Guida turistica multimediale Virtual Iuvanum On Mobile è un modulo del progetto “Iuvanum…come non l’abbiamo mai vista” promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e realizzato dal Comune di Montenerodomo (CH). L’obiettivo del lavoro è stato quello di realizzare uno strumento di realtà virtuale aumentata in grado di supportare i visitatori all’interno del Parco Archeologico di Iuvanum. Realizzata da TUELV in collaborazione con l’Università della Calabria – Evolutionary Systems Group, si tratta di un’applicazione per dispositivi mobili, dotati di sistema operativo IOS (Apple) e Android, il cui funzionamento è basato sulla localizzazione dell’utente. Il dispositivo acquisisce così il duplice ruolo di guida virtuale e di guida reale nella visita dei luoghi di interesse culturale, fornendo un supporto completo ai visitatori circa gli itinerari e le modalità di fruizione. L’importanza delle ricostruzioni virtuali dei beni culturali assume una maggiore rilevanza quando i modelli 3D sono visivamente associati al contesto reale. Da questo presupposto è nata l’idea di sviluppare un sistema di navigazione virtuale che faccia uso della tecnologia GPS, della bussola, degli accelerometri e delle capacità grafiche dei moderni smartphone. Il valore aggiunto del sistema consiste nella capacità di non separare il reale dal virtuale e di arricchire l’esplorazione degli ambienti con dati addizionali: l’utente munito di iPhone, iPad o altro dispositivo mobile Android, trovandosi in prossimità di una zona caratterizzata dalla presenza di un reperto archeologico, visualizzerà sul display la ricostruzione virtuale dell’oggetto (modello 3D) che rappresenta lo stato originario del reperto orientata in base alla sua visuale, potrà leggere o ascoltare le informazioni relative alla sua storia, e accedere ad altre funzionalità interattive relative a servizi turistici collaterali. Il sistema complessivo prevede anche altre funzionalità: personalizzazione dei percorsi all’interno dei siti archeologici, integrazione di funzionalità sociali e di informazioni turistiche provenienti da sistemi esterni. Tuelv e l’Università della Calabria: la ricerca nel settore L’azienda collabora con l’Evolutionary Systems Group (ESG), gruppo di ricerca sui sistemi evolutivi con esperienza in progetti nazionali e comunitari, nell’ambito delle nuove tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali. La ricerca si basa sulle tecniche di realtà virtuale aumentata, sulle opportunità legate al web 2.0 e sull’utilizzo, in ambienti indoor e outdoor, di dispositivi mobili di ultima generazione. Un team di esperti sta lavorando per realizzare una piattaforma sociale web oriented con finalità turistiche, basata su contenuti di interesse culturale e integrata con sistemi esterni che gestiscono strutture e servizi ricettivi. Ulteriori informazioni sul sito www.tuelv.it Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Direttore Regionale: Fabrizio Magani Coordinatore per la comunicazione: Paola Carfagnini Viale dell’Industria, 3 - Pal. EM 969 L'Aquila - Località Bazzano Tel. 0862 028054 Fax 0862 028055 [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Soprintendente: Andrea Pessina Via degli Agostiniani 66100 Chieti Tel. 0871 32951 Fax 0871 3295464 [email protected] www.archeoabruzzo.beniculturali.it TUELV S.r.l. Via Marconi, 152 87100 Cosenza Tel./Fax 0984 839828 www.tuelv.it [email protected] [email protected] 153 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma Frosinone Latina Rieti e Viterbo UNICITY La Tuscia Farnese Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434787 [email protected] Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma Frosinone Latina Rieti e Viterbo Via Cavalletti, 2 Roma 00186 Tel. 06 369831 Fax 06 69941234 [email protected] UNICITY SPA Idee e tecnologie per la comunicazione Via di Val Fiorita, 88 00144 Roma Tel. 06 89564346 Fax 06 89564334 [email protected] [email protected] www.unicity.eu 154 Il progetto “La Tuscia Farnese”, dedicato agli Itinerari Farnesiani nell’ambito del programma itDTC promosso da FILAS SpA, è stato pensato per evidenziare, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative per la digitalizzazione e fruizione dei beni culturali, il ruolo centrale che la famiglia Farnese ha svolto nello sviluppo del territorio fino alla sua attuale identità. Fulcro del progetto è l’allestimento multimediale di un percorso di visita al Palazzo Farnese di Caprarola, centro di interesse e sede di eventi che hanno segnato la vita e condizionato la storia del periodo Farnese e dell’Alto Lazio. Insieme all’allestimento del museo virtuale, una proiezione in multivisione sulla stupenda facciata del palazzo racconta, attraverso la figura del genius loci, aneddoti e curiosità sui Farnese. Le stanze dei sotterranei, sinora vuote, hanno preso vita, diventando di volta in volta luoghi cui appartengono le tracce della storia e della memoria, attraverso l’utilizzo di sistemi di proiezione immersiva e olografica. La tecnologia impiegata si fonde perfettamente con il luogo, attraverso installazioni auto-consistenti, che permettono il viaggio virtuale rispettando profondamente il palazzo. L’allestimento è trasparente, invisibile. Una prima sala di ingresso alla visita permette di accedere ad approfondimenti multimediali attraverso tre postazioni touchscreen interattive. È possibile accedere al sistema turning page, su cui si possono sfogliare 33 volumi virtuali, frutto dell’intensa campagna di digitalizzazione effettuata nelle biblioteche e nei musei di tutt’Italia su volumi unici e di gran valore culturale e storico, che altrimenti sarebbero inaccessibili per motivi di conservazione. Una seconda postazione consente di viaggiare virtualmente nel Palazzo Farnese di Caprarola e in Villa Lante di Bagnaia attraverso i Percorsi Virtuali, ambienti fotografici navigabili a 360° che ricostruiscono fedelmente i meravigliosi percorsi di visita, interni ed esterni, delle due grandi strutture. La terza postazione multimediale interattiva è dedicata alla Ricostruzione 3D della Città di Castro. Si tratta della ricostruzione virtuale della città di Castro, resa possibile dall'uso di sofisticate tecniche di modellazione tridimensionale e dalla declinazione di questi modelli all'interno di un universo virtuale, completamente navigabile e interattivo. L'utente può letteralmente camminare per le vie dell'antica città fortificata, raggiungendo la grande Piazza dei Bandi e rivedere, dopo più di 350 anni, l'imponenza del palazzo dell'Hostaria e le raffinate linee della Zecca di Castro. Il particolare valore dell’applicazione risiede nel fatto che attualmente non esistono tracce visibili di ciò che era un tempo la città di Castro. Il 2 settembre del 1649 la città di Castro fu occupata dalle truppe di Papa Innocenzo X che pochi mesi dopo ne comandava la completa distruzione. Il lavoro svolto per ricostruirne la struttura e i palazzi è iniziato da una grande e approfondita ricerca storiografica che ha visto protagonisti esperti di architettura e di storia dell’arte. La ricostruzione si basa in- teramente sui disegni originali di Antonio da Sangallo, l’architetto che rese la città il gioiello architettonico del dominio Farnese, che sono stati trasposti con metodi di modellazione tridimensionale nella ricostruzione. Anche i materiali utilizzati e visualizzati sono storicamente attendibili: la ricerca si è spinta infatti sino ai particolari di costruzione di ciascuno dei palazzi di maggiore importanza del borgo. Il risultato è un’ambiente tridimensionale interamente navigabile. L’utente può comandare un avatar abbigliato con la foggia del tempo nella sua passeggiata tra le strade del Ducato. Diversi punti cliccabili lungo il percorso avvicinano l’utente alla storia della città attraverso schede di descrizione e contestualizzazione storica. Proseguendo nella visita, la prima sala del percorso è la “Sala del Fungo” che ospita una proiezione lungo la grande parete interna circolare, una multivisione su uno schermo naturale lungo 60 metri che, attraverso degli affreschi audiovisivi, ripercorre in 12 tappe, corrispondenti a 200 anni di storia, l’ascesa e la caduta della famiglia Farnese. L’attiguo “Corridoio dei Ritratti” presenta lungo il percorso otto postazioni interattive nelle quali sono riprodotti digitalmente i ritratti delle personalità di maggior spicco nella storia della famiglia. I ritratti sono vivi, all’approssimarsi dell’utente i personaggi dipinti si destano, rivelando attraverso racconti, immagini e suggestioni audiovisive i momenti salienti della propria storia, quelli che hanno inciso per sempre nella storia della famiglia e del territorio. Da Giulia la bella, ideale fondatrice della fortuna farnese, a Ranuccio II, colui che vide il declino della famiglia, si è cercato di scrutare gli aspetti intimi delle persone ritratte, non per tracciarne una biografia completa, ma per coglierne un minuto di intimità, un pensiero fugace che possa però fermare il tempo della riflessione sulle ambizioni, speranze, attese, illusioni del momento. 155 È proprio Ranuccio II che, dopo aver raccontato la propria storia, esce dal ritratto per scortare il visitatore nella vicina “Sala del Teatro Virtuale”, dove due servitori di palazzo, impersonati da Valeria Ciangottini e Cosimo Cinieri, raccontano il lato nascosto della storia della famiglia, la vita quotidiana, i pettegolezzi della servitù. Il teatro virtuale è costruito con tecniche di multivisione miste a sistemi di proiezione olografica, un racconto audiovisivo ricco di emozione e spettacolarità che coinvolge l’utente in una rappresentazione virtuale di teatro elisabettiano. Il percorso del museo virtuale è arricchito dallo spettacolo serale in multivisione con proiezioni sulla facciata del Palazzo. Austera e frivola come l’avevano voluta i progettisti, testimonianza silenziosa del lusso della vita di corte, la facciata di Palazzo Farnese è diventata uno schermo unico su cui lo spettacolo è stato proiettato. Grazie a potenti sistemi di proiezione e multivisione a registro gli elementi architettonici della facciata sono stati utilizzati per evidenziare i particolari delle storie narrate e ospitare il Genius Loci, il genio del palazzo, impersonato da Massimo Foschi, conoscitore profondo e un po’ parziale della vera storia della famiglia. 156 Le idee, la politica, le donne, le lotte e le vittorie dei Farnese sono rievocate durante un sontuoso ricevimento di palazzo. Il genio, ospite e cicerone nella storia, introduce le personalità del mondo della cultura e dell’arte che gravitavano intorno alla famiglia e che ne raccontano diversi aspetti, come Michelangelo, Ariosto, Guicciardini. Ospiti d’onore, Giulia Farnese, rappresentante delle donne della famiglia e Pasquino, voce del popolo romano. Il progetto è stato realizzato anche grazie a un’importante attività di raccolta e digitalizzazione di documentazione da diverse fonti: • acquisizione di disegni originali e volumi antichi, campagne fotografiche sul territorio di riferimento, • creazione di oggetti multimediali come percorsi virtuali, timeline interattive, ricostruzioni tridimensionali e • immagini gigapixel, che permetteranno di conoscere il territorio e le sue peculiarità anche attraverso • l’utilizzo di un portale tematico. Punto d’incontro delle tecnologie e dei contenuti prodotti è un portale che mette a disposizione dell’utenza web e mobile tutti i contenuti prodotti all’interno del progetto, attraverso la possibilità di navigazione tematica, per itinerari o geografica. Il portale è integrato con la piattaforma itDTC e contribuisce alla creazione di un sistema digitale al servizio del turismo culturale e della promozione territoriale. È quindi possibile accedere a documenti manoscritti che, per valore e delicatezza, non sarebbero altrimenti raggiungibili, persino dagli studiosi. La documentazione e i percorsi tematici sono raggiungibili anche attraverso applicazioni mobile, un modo per valorizzare ulteriormente nel panorama culturale un territorio come l’Alto Lazio, ricco di storia, di arte e di memoria. 157 La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti nei settori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del Patrimonio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia. Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma Tel. 06 67232925 www.valorizzazione.beniculturali.it Servizio II – Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Direttore: Mario Andrea Ettorre Grandi eventi e manifestazioni fieristiche Coordinatore: Antonella Mosca Via dell’Umiltà, 33 – 00187 Roma Tel. 06 67232851 [email protected] URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06 67232960 – 2990 Fax 06 6796441 [email protected] www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99 Ales S.p.A. Arte Lavoro e Servizi www.ales-spa.com