Direzione Generale per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Il MiBAC al servizio dei cittadini
FORUM P.A.
Il Forum della
Pubblica Amministrazione
Roma, 16 - 19 maggio 2012
Nuova Fiera di Roma
Il MiBAC al servizio dei cittadini
FORUM P.A.
Il Forum della
Pubblica Amministrazione
Roma
16 – 19 maggio 2012
Nuova Fiera di Roma
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Direttore Generale Mario Resca
Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale
Direttore del Servizio Mario Andrea Ettorre
Roma, 16 - 19 maggio 2012
Progettazione e realizzazione stand, opuscolo, materiali grafici
Organizzazione convegni e incontri allo stand
a cura di Antonella Mosca
Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Massimo Gatti, Cinzia Raffio, Maria Siciliano,
Massimo Spadoni
Rapporti con i media
Vassili Casula
Comunicazione multimediale
Francesca Lo Forte
Supporto operativo allo stand
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano
www.valorizzazione.beniculturali.it
SOMMARIO
Presentazione
Mario Resca
“Minicifre della cultura”: per una lettura sintetica e trasversale dell’offerta
e della domanda di cultura in Italia ........................................................................7
Adelaide Maresca Compagna
I portali tematici nel Sistema Archivistico Nazionale (SAN):
un approccio tematico all’informazione ..................................................................9
Mauro Tosti Croce
Conoscere per condividere: dalla carta alle reti informative
al Sistema Archivistico Nazionale ........................................................................12
Marina Giannetto
Il Portale della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali
e il Diritto d’Autore per la Valorizzazione della Via Francigena ................................16
Alfredo Esposito, Adriana Martinoli
Il portale delle biblioteche in rete. Cataloghi e collezioni digitali
delle biblioteche italiane www.internetculturale.it ................................................21
Laura Ciancio
CulturaItalia (www.culturaitalia.it) ........................................................................23
Sara Di Giorgio
I progetti europei ................................................................................................25
Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili................................................................27
Maschere e Paesaggi ..........................................................................................30
Isabella Cianfarani
La Pubblica Amministrazione per la pubblicizzazione e l’ammodernamento
dei Musei: l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
e il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ..............................................33
Francesco Floccia, Paolo Maria Guarrera
I Servizi Educativi del Museo e del Territorio ........................................................36
Vademecum della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici dell’Abruzzo ......................................................................38
Il patrimonio culturale della Basilicata.
Forme innovative di partecipazione e promozione ................................................48
Attilio Maurano, Elvira Pica
Catasto Onciario ................................................................................................53
I “caruselli”: elemento costruttivo tipico dell’edilizia storica calabrese ..................54
Caterina Gattuso
Dematerializzazione dei procedimenti di verifica legati all’attività
di tutela paesaggistica e architettonica della Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino ................................58
Giovanni Villani
Trasparenza – Linee Guida Sui Siti Internet, Adempimenti ....................................63
Annamaria Abbamonte
Il SITAR uno strumento della pubblica amministrazione
per la governance del territorio ..........................................................................66
Mirella Serlorenzi
La raccolta cartografica ......................................................................................68
Roberto Santamaria
Colombo/Colón - Un uomo tra vecchio e nuovo mondo ........................................70
Roberto Santamaria
L’arte a portata di “click”, un’opportunità per i nuovi “viaggiatori”:
il progetto “MuseiD-Italia” ..................................................................................71
Manuela Rossi
Cultura e turismo, opportunità reciproche ............................................................75
Marina Mengarelli, Michela Mengarelli
Esempi di ‘buone pratiche’: Accordi e Convenzioni stipulate dalla
Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche
per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale ............................79
Marina Mengarelli, Michela Mengarelli
Presentazione del DVD “L’energia dell’acqua” ......................................................81
Antonietta Santilli
I Tempi del Sacro. Testimonianze della religiosità nel Sannio attraverso i secoli ......83
a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise,
della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Molise
e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise
Il sistema informativo integrato della Soprintendenza Archivistica per la Puglia ......85
Carla Palma
Al suono della campanella - Frammenti di vita scolastica in Maremma
dalle origini sino al ‘900 ......................................................................................87
Maddalena Corti, Fiorenza Gemini
Il risorgimento in Maremma. Fatti e personaggi ....................................................89
Maddalena Corti, Fiorenza Gemini
L’Archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di Livorno ............................90
Gloria Mazzi, Daniela Tazzi
Progetto: l‘Archivio di Stato di Lucca attraverso il QR Code....................................93
Elisabetta Piccioni, Marina Brogi
Nuovo sito web della SBSAE di Siena e Grosseto ................................................95
Maria Mangiavacchi
Guida digitale del Museo Nazionale dell’Umbria ..................................................97
Marco Saioni
Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia del Veneto (CEMA) ......................99
Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
Il Contact Center del MiBAC ..............................................................................101
CCTPC - Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ..............................102
Il Consiglio d'Europa e la valorizzazione del patrimonio culturale europeo
attraverso le sue principali Convenzioni culturali ed il programma
degli Itinerari culturali europei ..........................................................................107
INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti
e lo sviluppo di impresa ..................................................................................112
IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE
percorsi condivisi
ALTAIR 4 - Rome MVR ......................................................................................118
ARTCHIVIUM - Progetto nazionale i-MiBAC. La nascita dello smARTphone ..........120
ARTCHIVIUM - 150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni ..................................122
ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC CINEMA. I grandi Festival e il cineturismo. ........123
CENTRICA -Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® ..........................................125
GOOGLE - Progetto Arte ..................................................................................127
HERITY INTERNATINAL - Qualità e Innovazione per il Patrimonio Culturale
Certificazione Internazionale Herity per Pompei ..................................................131
ILLUSIONETWORK - Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo ..........................133
Fabrizio Terranova
PARALLELO - “Musei di Firenze” ......................................................................136
App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC
PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C. Digital Technology......................................138
SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Salvaguardie per la valorizzazione
sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH ................................................141
SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Il laboratorio mobile ......................................145
SARTECH - SARCH TECNOLOGY - Il Progetto Archeostar....................................146
Sperimentazione congiunta DGV del MiBAC e dipartimento DIAEE dell’Università SAPIENZA di Roma
SPAZIOE VISIVO - Olivia ed Hendrik. Due anime una passione ............................149
TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Le guide multimediali ......................................................................................151
TUELV - Iuvanum in Realtà Virtuale Aumentata - Guida turistica multimediale ......153
UNICITY - La Tuscia Farnese ............................................................................154
Il MiBAC al servizio dei cittadini
a cadenza annuale del FORUM P.A. è un’ opportunità da non perdere, sia perché
è una straordinaria occasione di “contatto” tra i diversi soggetti protagonisti della
scena amministrativa del Paese (cittadini, amministrazioni pubbliche centrali e
locali, aziende) sia perché induce la singola amministrazione a riflettere sulla propria
missione e sull’organizzazione, a rileggere i percorsi progettuali ma anche le singole
attività secondo un’ottica che di anno in anno può cambiare ma che mantiene fede
all’assunto fondamentale di porre il cittadino al centro dell’interesse. Il soddisfacimento
della domanda di efficienza e di efficacia, insomma di qualità, dei servizi pubblici e
amministrativi in senso lato rappresenta un obiettivo fondamentale da raggiungere.
I progetti del MiBAC presentati quest’anno trattano tematiche e concetti sempre più
discussi negli ultimi anni come qualità dei servizi per rendere più “facile” la vita a
cittadini ed imprese, buona gestione e scambio di buone pratiche per la lotta agli
sprechi, interoperabilità e cooperazione applicativa basata sull’uso intelligente delle
nuove tecnologie, progettualità territoriale che contribuisce a costruire una rete di
maggiore competitività dell’intero sistema-paese, comunicazione pubblica per
rafforzare il rapporto tra cittadini ed istituzioni, risorse umane indipendenti,
competenti e qualificate, ma soprattutto motivate dal bene comune.
Non sembra di poco rilievo il fatto che, pur in situazioni di bilancio oggettivamente
difficili, nell’Amministrazione dei beni culturali la spinta ad ammodernare l’erogazione
dei servizi amministrativi sia stata negli ultimi anni tanto dinamica e vitale. Le
numerose iniziative messe in atto in ambito sia centrale che territoriale sono i segnali
di una capacità di cogliere la domanda di maggiore efficienza che viene dal mondo dei
cittadini e delle imprese. L’erogazione dei servizi amministrativi, nel caso del MiBAC,
è strettamente connessa a quella dei servizi culturali, che oltre a tante altre
connotazioni hanno anche quella di essere veri e propri servizi pubblici.
Non è un caso che la tematica della qualità dei servizi sia stata posta al centro non solo
della riflessione delle strutture del MiBAC, ma anche della realizzazione di progetti e,
in via preliminare, dell’adeguamento normativo.
Si può quindi considerare ormai in via di positivo compimento quel vasto processo di
modernizzazione che il legislatore aveva voluto indicare come obiettivo del MiBAC,
nella riforma organizzativa del 2004:
• allineare tutte le strutture, centrali e territoriali, a standard lavorativi innovativi,
mediante l’uso massiccio delle nuove tecnologie, con l’obiettivo della
semplificazione amministrativa, del risparmio di risorse umane e materiali, della
trasparenza nei confronti del cittadino. Quindi un’amministrazione vicina ai cittadini,
che eroga servizi di qualità e che, attraverso una maggiore efficienza, è anche più
autorevole e più efficace nell’esercizio delle funzioni istituzionali di tutela,
conservazione e valorizzazione del patrimonio;
L
• far conoscere sul territorio le iniziative ed i servizi offerti globalmente (patrimonio
e attività culturali) e rendere disponibili tutte le informazioni culturali attualmente
poco accessibili o del tutto sconosciute. La comunicazione e l’informazione quindi
sono viste quali componenti strategiche per il raggiungimento della missione
istituzionale, con la consapevolezza che informare vuol dire tutelare, conservare e
rendere fruibile un patrimonio comune a tutti rappresentato dai beni e anche dalle
attività culturali;
• dare la possibilità di accedere ai servizi on-line ai cittadini, rendendo concreto il
diritto sancito dal Codice della P.A. digitale;
• valorizzare al massimo il capitale umano, operando nell’ambito della formazione
continua, utilizzando le tecniche più moderne, ma anche perseguendo l’obiettivo
di realizzare modalità lavorative più rispondenti ai bisogni e alle aspettative.
D’altra parte, l’aggravarsi della crisi, la precarietà del futuro individuale e collettivo, la
sempre più debole speranza di un’uscita a breve dal tunnel pongono certamente
l’Amministrazione pubblica di fronte a vecchi e nuovi nodi con una crescente
responsabilità. Se questo è certamente vero, appare sempre più evidente, però, che
il modo più efficace per superare questa fase estremamente critica sia agire nella
direzione di una grande apertura delle pubbliche amministrazioni verso il mondo del
privato in grado di dare un importante contributo all’innovazione e all’economia
imprenditoriale del Paese.
Mario Resca
Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
SEGRETARIATO GENERALE
Servizio I - Coordinamento e Studi
“Minicifre della cultura”:
per una lettura sintetica e trasversale
dell’offerta e della domanda di cultura in Italia
Adelaide Maresca Compagna
Rappresentare con dati quantitativi, e non solo descrittivi, il patrimonio
culturale nazionale, le attività del Ministero (e degli altri soggetti attivi
nel settore), le risorse finanziarie e umane disponibili, la frequentazione dei siti e degli eventi, l’utilizzazione dei servizi costituisce un’esigenza sempre più avvertita a livello nazionale e internazionale e un
obiettivo al quale la nostra Amministrazione cerca di rispondere da
tempo, sia pure con diversi livelli di approfondimento e di diffusione.
Le numerose tabelle relative a Musei, monumenti, aree archeologiche, Biblioteche e Archivi di Stato, elaborate e pubblicate dall’Ufficio
di Statistica sulla base dei dati raccolti presso gli istituti periferici, costituisce di per sé un risultato consistente.
Altre banche dati, gestite dalle Direzioni generali, dagli Istituti centrali,
dal Segretariato raccolgono preziose informazioni sulla catalogazione,
sulla tutela, sui prestiti, sulla sicurezza, sul personale ma sono state
create, com’è naturale, soprattutto per soddisfare esigenze amministrative e i dati che contengono non sono sempre consultabili dall’esterno o, quando lo sono, non sono facilmente interpretabili dai “non
addetti ai lavori”.
Il progetto impostato nel 2009 dal Servizio I del Segretariato - anche
su sollecitazione del Comitato tecnico-scientifico “Economia della Cultura” allora presieduto dal professor Walter Santagata – e realizzato
con continuità in questi ultimi tre anni, tende quindi ad offrire, in modo
semplice e sintetico, in un opuscolo leggero di sole trentadue pagine,
uno spaccato della cultura in Italia.
Gli elementi caratteristici della pubblicazione dal titolo Minicifre della
Cultura sono i seguenti:
• La prospettiva in cui ci si è posti nel presentare i dati è quella del lettore (ricercatore, operatore, amministratore o semplice cittadino),
piuttosto che dell’Amministrazione e della sua organizzazione,
anche se naturalmente ci si sforza di mettere in rilievo la consistenza del patrimonio gestito dal MiBAC, le attività istituzionali, le
iniziative, l’impegno finanziario da esso sostenuto. Questo approccio sacrifica in qualche modo la presenza istituzionale dei singoli uffici (citati sommariamente fra le fonti) e semplifica talvolta
argomenti che avrebbero bisogno di maggiori dettagli, ma rende
più agile la consultazione.
• La nozione di cultura cui si è fatto riferimento è più ampia di quella
tradizionale e comprende le industrie culturali: editoria e cinema
(che rientrano a pieno titolo tra i campi d’azione del Ministero), produzione discografica, radio e televisione, design, moda, enogastronomia. Una pagina è dedicata anche all’accesso e all’utilizzo di
internet, veicolo importante di diffusione culturale.
• Un’attenzione particolare è riservata alla partecipazione, alla condi-
Segretariato Generale
Segretario Generale:
Antonia Pasqua Recchia
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232002/2433
Fax 06 67232705
[email protected]
Servizio I
Coordinamento e Studi
Direttore: Gianni Bonazzi
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232546
Fax 06 67232547
[email protected]
www.ufficiostudi.beniculturali.it
7
visione della cultura, vista da due angolazioni: da una parte la misurazione quantitativa dell’utenza, con riferimento agli effettivi frequentatori degli istituti e luoghi della cultura, delle mostre, degli
spettacoli o agli acquirenti di libri e giornali; dall’altra la percentuale
di italiani che accedono a “consumi culturali”, rilevati nelle indagini
multiscopo dell’Istat effettuate su un campione significativo di famiglie italiane.
• I dati raccolti, per ciascun anno, sono attinti prevalentemente da
fonti edite, pubbliche o private (Istat, siti di Ministeri, Siae, Aie, Fieg,
Anica, Acri), o sono stati forniti direttamente dalle direzioni generali
e dagli istituti del MiBAC, che hanno collaborato generosamente all’iniziativa. In pochi casi, con riferimento al successo di iniziative
espositive, editoriali, cinematografiche, si è fatto ricorso a dati forniti dagli stessi soggetti organizzatori o pubblicati da enti di ricerca
privati e testate giornalistiche specialistiche.
• La pubblicazione in lingua inglese, scaricabile così come la versione
italiana in formato pdf dal sito www.ufficiostudi.beniculturali.it, consente una diffusione internazionale dei dati raccolti.
Il lavoro svolto presenta ampi margini di integrazione, ma consente fin
d’ora di acquisire un quadro conoscitivo di base sulla ricchezza e la varietà dell’offerta culturale nazionale e sull’impegno delle istituzioni pubbliche nel nostro Paese.
8
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
I portali tematici nel Sistema Archivistico Nazionale
(SAN): un approccio tematico all’informazione
Mauro Tosti Croce
I Portali temaici, presenti all'interno del Sistema Archivistico Nazionale
(SAN) rispondono a una finalità eminentemente divulgativa: consentire
a un ampio pubblico di utenti di accedere sul web a un ricco patrimonio archivistico, costituito da una pluralità di fonti (documentali, iconografiche, fotografiche, audiovisive) inerenti uno specifico tema. I Portali
mettono pertanto a disposizione non solo le descrizioni archivistiche,
ma anche una serie di informazioni aggregate intorno a diverse sezioni
(quali, ad esempio, Protagonisti, Cronologia, Percorsi, Galleria multimediale). che costituiscono la necessaria cornice per avvicinare i non
specialisti all'universo archivistico e per far comprendere diffusamente
l'importanza della fonte archivistica per la ricerca storica.
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Portale degli archivi d’impresa
www.imprese.san.beniculturali.it
Il Portale degli archivi d’impresa, inaugurato il
24 giugno 2011 presso l’Archivio centrale dello
Stato, intende favorire l’accesso al ricco patrimonio di fonti documentarie (testuali, fotografiche, sonore e audiovisive) prodotte dalle
imprese italiane, conservate sia presso gli Archivi di Stato che presso enti pubblici e privati.
Il portale consente inoltre di ripercorrere la storia industriale italiana attraverso sezioni dedicate a biografie di imprenditori e a cronologie a livello nazionale e territoriale,
realizzate da un’équipe di docenti della Bocconi e illustrate da materiali audiovisivi provenienti in prevalenza dagli archivi storici delle grandi, medie e
piccole imprese italiane. Dal Portale si può accedere ad una web TV (ricca
di oltre 500 film) sul cinema d’impresa Cinemaimpresa.tv, esito di una convenzione con il Centro sperimentale di cinematografia-Archivio nazionale cinema d’impresa di Ivrea.
Portale degli archivi della moda
www.moda.san.beniculturali.it
Il Portale degli archivi della moda è stato inaugurato il 14 novembre
2011 presso l’Archivio di Stato di Roma e contiene i dati provenienti
dai censimenti realizzati in varie regioni sotto il coordinamento delle rispettive Soprintendenze archivistiche, a cui si affianca la catalogazione
e digitalizzazione di alcuni prodotti (abiti, calzature, accessori) conservati presso gli archivi di alcune tra le più importanti Case di moda del
nostra paese, diventate i partner del progetto. Attraverso il Portale
sono accessibili 180 soggetti conservatori, 238 complessi archivistici,
2.200 prodotti digitalizzati, oltre a numerosi testi redazionali contenenti
9
tra l’altro 85 biografie di stilisti italiani, la storia della moda italiana del
Novecento articolata per decenni, 21 percorsi tematici dedicati agli
aspetti più significativi della moda italiana, tutti arricchiti da oggetti digitali (immagini, filmati, fotografie), provenienti, oltre che da istituzioni
quali la Camera Nazionale della Moda o Alta Roma, anche da soggetti
come l’Istituto Luce, Rai Teche e Fratelli Alinari.
Portale degli archivi della musica
www.musica.san.beniculturali.it
Il Portale degli archivi della musica, inaugurato il 17 dicembre 2011 a
Pescara e, al momento, limitato esclusivamente al Novecento, mette
a disposizione dell’utente la possibilità di accedere a 54 istituzioni che
conservano nell’insieme 120 archivi musicali. Sono inoltre presenti
una storia della musica italiana organizzata per grandi temi (attualmente in fase di revisione), 100 biografie e 10 percorsi tematici, corredati da oltre 300 oggetti digitali che attestano la grande varietà delle
tipologie documentarie presenti negli archivi musicali (partiture e spartiti manoscritti e a stampa, bozzetti, figurini, manifesti, programmi di
sala, recensioni, ecc.). Da questo Portale è possibile accedere alla Rete
degli archivi sonori della musica di tradizione popolare, realizzata in col-
10
laborazione con l’Associazione Altrosud e finalizzata a raccogliere documenti etnomusicali relativi a tre regioni meriodinali: la Puglia, la Basilicata e la Campania. Reperite attraverso un’indagine capillare che
ha coinvolto non solo istituzioni pubbliche, ma anche soggetti privati,
queste preziose testimonianze, riversate su supporto digitale, sono
fruibili parzialmente sul web e integralmente presso gli Archivi di Stato
con sede nei rispettivi capoluoghi di regione.
Portale degli archivi per non dimenticare
www.memoria.san.beniculturali.it
Inaugurato, il 9 maggio 2011, in diretta televisiva e alla presenza del
Capo dello Stato, il Portale intende consegnare alle generazioni future
la memoria dei fatti di terrorismo e criminalità organizzata, avvenuti in
Italia dal 1946 in poi, tramite una documentazione in grado di costruire
una storiografia il più possibile aliena da silenzi e omertà. L’iniziativa si
è potuta giovare, sin dall’inizio, del sostegno della Presidenza della Repubblica, che ha consentito alla Direzione generale per gli archivi di
porre, a base del Portale, il volume Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana, edito nel 2008 dalla stessa Presidenza. Attualmente
il Portale, che si avvale della collaborazione della Rete degli archivi per
non dimenticare, promossa dall’Archivio Flamigni e costituita dalle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi, si sta spingendo oltre
il tema del terrorismo, per approdare ad altri contenuti - vagliati da un
comitato scientifico di esperti e storici - relativi alla criminalità organizzata, alle mafie e alla violenza politica.
11
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
ICAR – ISTITUTO CENTRALE PER GLI ARCHIVI
Conoscere per condividere: dalla carta alle reti
informative al Sistema Archivistico Nazionale
Marina Giannetto
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
ICAR – Istituto Centrale
per gli Archivi
Direttore: Marina Giannetto
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Cagiano De Azevedo
Via Sommacampagna, 47
00185 Roma
Tel. 06 44361851
Fax 06 44361416
[email protected]
www.icar.beniculturali.it/
SAN
www.san.beniculturali.it
SIAS
www.archivi-sias.it
SIUSA
www.siusa.archivi.beniculturali.it
Guida Generale
www.guidageneralearchivistato.beniculturali.it
L’Istituto, nell’ambito della propria attività, sviluppa e gestisce i sistemi
informativi archivistici: Sistema Archivistico Nazionale (SAN) e Sistema
Archivistico Statale (SAS - concepito come sistema aderente al Sistema
Archivistico Nazionale (SAN) - e SIAS); elabora metodologie in materia di
ordinamento e inventariazione di archivi storici, gestione e conservazione
degli archivi in formazione, applicazione di nuove tecnologie; sviluppa
piani e programmi finalizzati alla descrizione archivistica, alla normalizzazione dei criteri di descrizione, allo sviluppo e all’interoperabilità fra sistemi informativi; cura l’elaborazione di linee guida e standard per
l’acquisizione, il trattamento e la gestione delle immagini, l’interoperabilità tra sistemi informativi; promuove l’integrazione e condivisione delle
risorse archivistiche informatizzate, la conoscenza e l’applicazione di standard descrittivi e tecnologici, la cooperazione tra istituti archivistici. L’Istituto si propone, inoltre, di ottimizzare i livelli qualitativi dei sistemi
informativi archivistici, di promuovere e diffondere standard, linee guida,
buone pratiche e materiali orientativi. Con queste finalità sviluppa e coordina progetti, iniziative e interventi di ricerca e di studio col supporto di
commissioni e di gruppi di lavoro composti da esperti. E ancora, l’Istituto
collabora con numerose istituzioni pubbliche e private, partecipando a
progetti intersettoriali e gruppi di studio.
Antenati.
Gli archivi per la ricerca anagrafica
www.antenati.san.beniculturali.it
Archivi della moda
www.moda.san.beniculturali.it
Archivi d’impresa
www.imprese.san.beniculturali.it
Archivio della musica
www.musica.san.beniculturali.it
Rete degli archivi
“per non dimenticare”
www.memoria.san.beniculturali.it
Territori
www.territori.san.beniculturali.it
Archivio Storico Multimediale del
Mediterraneo
www.archividelmediterraneo.org
12
La realizzazione di tali obiettivi obbliga all’integrazione, alla condivisione
e alla divulgazione delle risorse archivistiche attraverso la razionalizzazione, la normalizzazione e l’interoperabilità dei sistemi e delle banche
dati esistenti, recuperando anche cataloghi, indici, guide e inventari
cartacei del patrimonio archivistico. A tal fine è stato realizzato il Sistema archivistico nazionale (SAN) - nel quale i diversi sistemi informativi, statali e non, trovano un punto di incontro, coordinamento e
integrazione - con l’obiettivo sostanziale di far conoscere il patrimonio
archivistico, pubblico e privato, rivolgendosi ad un’utenza vasta e diversificata attraverso la mediazione di strumenti di ricerca e chiavi d’accesso alle risorse archivistiche (catalogo dei conservatori, produttori,
complessi documentari e strumenti di ricerca) e la realizzazione di portali e percorsi tematici, volti al consentire la fruizione diffusa, e al contempo metodologicamente corretta e contestualizzata, delle fonti
archivistiche.
In tal senso, il disegno unitario del SAN comporta la realizzazione del
Portale archivistico nazionale (PAN), cui sono integrati sette portali tematici, e del Sistema archivistico statale (SAS). Il SAN consente,
quindi, di aggregare le diverse realtà e particolarità territoriali, che si rispecchiano naturalmente nei patrimoni documentari e culturali presenti nelle istituzioni archivistiche italiane, in un ampio progetto unitario
che permette la fruizione di risorse collettive al fine di cooperare alla
conservazione di una memoria condivisa e allo sviluppo consapevole
di una coscienza identitaria nazionale.
In questa prospettiva la realizzazione del SAN si presenta come un sistema virtuoso di relazioni tra attori diversi della realtà archivistica del
nostro Paese, impegnati nella costruzione del Portale Archivistico Nazionale (PAN), inaugurato nel dicembre del 2011 nel quadro di un Accordo Stato – Regioni – Enti Locali stipulato nel marzo 2010, il cui
modello tiene conto non solo delle esperienze più avanzate maturate
nel settore, ma, anche, delle disposizioni del Codice dei Beni Culturali
e del Paesaggio che, in un regime di sussidiarità per ciò che attiene alla
tutela del patrimonio, attribuisce alle Regioni compiti di cooperazione
con lo Stato nella costruzione di sistemi di descrizione in rete del patrimonio culturale nel pieno rispetto della antica ed autorevole tradizione archivistica italiana.
13
14
Tale processo – connesso alla presenza in Internet delle istituzioni archivistiche – ha anche comportato una riflessione sul complesso rapporto tra il moderno concetto di informazione, che non è nato sul
terreno delle scienze storiche, ma è proprio del mondo digitale e del
web, e l’impegno degli archivi ad evitare la marginalizzazione dal processo di sviluppo culturale e sociale trovando in esso una propria peculiare collocazione.
Entro le coordinate del processo appena delineato,
il Portale del Sistema Archivistico Nazionale (SAN)
- The SAN Portal: a common gateway to Italian archival resources on the Web, come è stato recentemente definito - consente di mediare, e
valorizzare attraverso meccanismi di interoperabilità, talune caratteristiche strutturali delle nostre
reti informative : l’accentuato policentrismo nella
realizzazione dei sistemi informativi archivistici e
una persistente disomogeneità metodologica e
concettuale che pesa con forza nel processo in
atto di transizione al digitale.
Il Portale Archivistico Nazionale del SAN, dunque,
la cui architettura concettuale recupera le istanze
metodologiche che hanno improntato nel tempo i
sistemi precedenti SIUSA, SIAS e Sistema Guida
Generale degli Archivi di Stato Italiani), diventa
strumento di raccordo e di accesso comune alle
risorse archivistiche italiane presenti sul web.
Oltre a garantire interoperabilità tecnica e semantica con i diversi sistemi informativi che rendono
disponibili i propri contenuti e ad offrire un accesso
unificato ad un unico “serbatoio” di informazioni
attraverso il “catalogo delle risorse archivistiche”,
il catalogo dei conservatori, produttori, complessi
documentari e strumenti di ricerca, - cuore del Portale definito dall’acronimo CAT SAN, popolato attraverso un omonimo tracciato di scambio oramai divenuto lo standard nazionale di comunicazione con SAN
unitamente a NIERA EPF, le Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie, e a METS SAN,
il set di Metadati per la gestione degli Oggetti Digitali; oltre a garantire
la fruizione degli oggetti digitali sedimentati nella Digital Library e a
dare visibilità a percorsi e portali tematici integrati nel PAN, il Sistema
si propone come spazio di confronto per la promozione e lo sviluppo
di metodologie di lavoro comuni, aperto alla cooperazione con gli altri
sistemi dei Beni Culturali – come è il caso della integrazione del SAN
nel Portale della Cultura tramite l’utilizzo del profilo applicativo PICO
mappato con il tracciato di scambio CAT SAN - nel porre le basi di un
sistema integrato di conoscenza.
Attualmente i dati presenti nel catalogo delle risorse archivistiche del
SAN sono i seguenti :
– 6.436 soggetti conservatori di archivi; 54.703 soggetti produttori di
archivi; 67.508 complessi archivistici; 13.829 strumenti di ricerca.
Nel SAN, inoltre, si integrano numerosi Portali e Percorsi Tematici - e
questo finisce con il potenziare gli scenari che la dimensione digitale
e il web offrono alla valorizzazione dei beni culturali rispetto a quelle offerte dal mondo analogico - modulati su di un inedito concetto di biblioteca Digitale on line, non più o solo rappresentazione digitale di un
archivio, ma deposito “ibrido”, meta-archivio virtuale, repository strutturato di risorse culturali, dotato di forme di accesso integrate e trasversali in grado di superare i limiti della frammentazione del
patrimonio.
Tali portali sono di volta in volta dedicati all’Archivio Storico Multimediale del Meditarraneo, che conserva e cataloga oltre 450.000 documenti in formato immagine utili ad illustrare la storia dei paesi dell’area
del Mediterraneo, agli Archivi di architetti e ingegneri, alla Genealogia
e alla Storia sociale, agli Archivi della Moda, alla Rete degli Archivi d’impresa, agli Archivi della Musica, alla Rete degli Archivi dei Movimenti
e ai Catasti, mentre sono ancora allo stato di progetto i percorsi dedicati all’Arte e Cultura, alla Cartografia Storica, alle Fonti Ebraiche, alle
Donne, all’Inquisizione, alla Sanità, alla Scienza, allo Spettacolo, allo
Sport e alla Scuola.
Gli stessi con approcci teorici e bagagli metodologici differenziati, ma
sempre assolutamente coerenti con sintassi, modelli e standard di descrizione condivisi dalla comunità archivistica, propongono il recupero
di storia, storie e anche vicende legate alla memoria collettiva del nostro Paese attraverso le tracce sedimentate nel vastissimo patrimonio
archivistico italiano.
15
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Il Portale della Direzione Generale per le Biblioteche,
gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore per la
Valorizzazione della Via Francigena
Alfredo Esposito, Adriana Martinoli
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore:
Rossana Rummo (ad interim)
Referente per la Comunicazione:
Annamaria Torroncelli
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06.36216300
Fax 06.3216437
[email protected]
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
www.francigena.beniculturali.it
La Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto
d’Autore promuove il progetto relativo alla “Valorizzazione degli itinerari storici, culturali e religiosi” e la fruizione e del vastissimo patrimonio culturale materiale e immateriale – fatto di beni, tradizioni, culture,
territori e paesaggi – presente lungo il corridoio attraversato dalla Francigena e dagli altri Itinerari.
I molteplici intenti alla base della realizzazione sono i seguenti:
• costruire un valido punto di riferimento per le istituzioni italiane coinvolte;
• avere un ruolo strategico come porta d’accesso unificata ai contenuti di interesse culturale e turistico relativi ai percorsi, a partire dalla
Via Francigena;
• mettere in relazione tra loro il sistema della ricerca e della documentazione, il sistema riferito agli enti locali operanti nel territorio
e il sistema delle imprese che operano nell’ambito dell’innovazione
tecnologica per il patrimonio culturale;
Le cose maravigliose dell'alma città
di Roma, Roma 1636.
Roma, Biblioteca di Archeologia e
Storia dell’Arte
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• mantenere rapporti di dialogo, di comunicazione e di collaborazione
con: gli Archivi di Stato, le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche pubbliche statali, gli Istituti culturali, l’Istituto Centrale per i Beni
Sonori ed Audiovisivi, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), l’Istituto Centrale per gli Archivi (ICAR) e l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR);
• rendere fruibile al pubblico, attraverso le banche-dati disponibili, i
contenuti di interesse culturale che riguardano varie sfere di ricerca:
storico-documentale, archivistica, paesaggistico-territoriale, storicoreligiosa, iconografica, museale e sonora;
• consolidare rapporti di integrazione e dialogo con gli Enti locali, le
Regioni, le Provincie e le Comunità montane;
• diffondere la conoscenza degli “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa” e rivolgere l’attenzione ai giovani Europei;
• valorizzare le proprie risorse e competenze tecnico-scientifiche acquisite nell’ambito delle tecnologie per i beni culturali, della ricerca
bibliografica ed archivistica, della catalogazione, delle applicazioni multimediali e della
tecnologia digitale;
• incentivare nuove soluzioni ICT (Information,
Communication & Technology) per la valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing
turistico-territoriale e esplorare nuove forme di
turismo culturale.
Home Page del Portale
A tale scopo è stato idealizzato un Portale, www.francigena.beniculturali.it, volto a favorire una migliore gestione, fruizione e valorizzazione
del Patrimonio Culturale lungo la “Via Francigena”. Il Portale, realizzato con la piattaforma Liferay Portal, soluzione Open Source, è caratterizzato da “un’identità bifronte”:
1. Archivio Storico Multimediale, da un lato, i cui contenuti culturali, provenienti da Archivi, Biblioteche, Istituti Culturali e Musei, metadatati vengono dapprima importati nel sistema (processo di
harvesting) e successivamente, con lo strumento “Cruscotto redazionale” arricchiti ovvero è possibile ampliare la descrizione del documento ad un livello più approfondito. Questo livello sottende un
intervento redazionale complesso. Innanzitutto viene definita e attribuita una didascalia di presentazione e un’immagine di anteprima al documento. Si procede con la georeferenziazione e analisi in maniera
completa del documento per l’attribuzione di voci d’indice normalizzate, attività fondamentale per la ricerca “a faccetta” dei contenuti.
Italia di Gio. Ant. Magini…,
Bologna 1620.
Roma, Biblioteca Angelica
2. Notizie, eventi, informazioni, percorsi culturali e turistici, mostre
redazionalizzate e contenuti redazionali, dall’altro, accumunati dall’essere multilingue e interamente georeferenziati, interrogabili e integrabili.
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Il portale www.francigena.beniculturali.it disponibile in 4 lingue (italiano, inglese, spagnolo e francese) offre un primo nucleo di contenuti di interesse culturale e turistico interrogabile con
ricerca facilitata (ricerca libera, ricerca guidata, aree tematiche, tipologia di documenti, Istituti conservatori). Tali
contenuti sono stati scelti e selezionati assieme alle seguenti biblioteche:
• Biblioteca Angelica, Roma;
• Biblioteca Casanatense, Roma;
• Biblioteca d’Archeologia e Storia dell’Arte, Roma;
• Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Roma;
• Biblioteca Nazionale Centrale di Roma;
• Biblioteca Vallicelliana, Roma;
• Istituto centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma;
• Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia.
Duo ex illis ibant ipsa die in
castellum nomine Emaus…, tratto
da Album di santi.
Roma, Biblioteca Casanatense
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Il trattamento dei documenti ha contemplato varie fasi di studio e di lavoro al fine di rendere fruibile il materiale ad un target di utenti eterogeneo (studioso, turista, semplice curioso, giovane etc… ):
• analisi, raccolta e selezione del posseduto (bibliografico, archivisticodocumentale, audiovisivo, iconografico) corredato della relativa descrizione curata dai rispettivi referenti degli Istituti in contatto con
la Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore;
• studio sulla tipologia di documenti e il trattamento (manoscritti, testi
a stampa, incisioni, carte geografiche, bandi e editti, materiale sonoro, etc…)
• ideazione del sistema integrato per navigare dal record bibliografico
fino all’oggetto digitale;
• descrizione del documento/oggetto per la creazione dei Metadati
necessari nel processo di digitalizzazione e per il recupero nel web
delle informazioni integrate a/con altre aree del portale;
• valutazione e studio, all’interno di ciascuna macro-area, delle specifiche
funzionalità. Per esempio all’interno delle Aree tematiche vi è una ulteriore suddivisione in: Nominativi, Argomenti, Luoghi e Periodo;
• visualizzazione sintetica dei documenti: realizzazione di regole per
la generazione automatica delle didascalie;
• studio della visualizzazione analitica dei documenti: creazione delle didascalie e redazionalizzazione degli abstract da parte della Redazione. L’intervento redazionale nella creazione di testi di presentazione dei
documenti, a partire dai metadati, illustrano nel modo più esauriente
possibile i contenuti e le informazioni qualitative e quantitative;
• gestione di un vocabolario controllato e strutturato per l’indicizzazione tematica attraverso l’attività di descrizione simbolica dei documenti in forma di indici strutturati di tipo nominale e semantico.
L’attività di digitalizzazione ha contemplato circa 40.000 immagini relative a materiale storico e di pregio.
Inoltre, i contenuti dell’Archivio Storico Multimediale vengono utilizzati e aggregati per creare, nell’ambito della sezione Mostre del Portale, percorsi tematici sviluppati intorno ad argomenti di volta in volta
diversi in relazione alla varietà delle utenze (studenti, turisti, studiosi,
religiosi, viaggiatori etc…) e in base a nuovi contenuti digitali che vengono gradualmente acquisiti nell’ambito del Progetto. Al momento
sono fruibili circa 20 mostre.
Nel Portale è presente una banca-dati “luoghi della cultura” dedicata
a informazioni dettagliate e corredate da un ricco apparato iconografico, riguardante Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali. Il lavoro è frutto
di una stretta collaborazione e sinergia con l’Istituto Centrale per gli
Archivi e le altre Amministrazioni del MiBAC.
Il Portale offre Funzionalità e potenzialità di condivisione del web 2.0. In
particolare è stato aperto un profilo su Facebook, FrancigenaLibari, per promuovere e comunicare l’iniziativa anche attraverso uno dei più diffusi social network usando un linguaggio più immediato per le nuove generazioni.
E’ stata inoltre avviata una campagna di adesione per coinvolgere le Regioni, gli Enti locali, le associazioni e le fondazioni, gli operatori sul territorio, le Diocesi, il Consiglio d’Europa, anche per ciò che attiene all’offerta
culturale e turistica nei luoghi di interesse (ricettività, enogastronomia, feste
e ricorrenze religiose, folklore, tradizioni popolari, ecc.).
Il portale è altresì integrato a quello dedicato alle Vie Francigene del
Sud (www.viefrancigenedelsud.it), ovvero le vie che da Roma portavano nel Medioevo i pellegrini verso le coste pugliesi per raggiungere
Gerusalemme. I Partner associati sono: Institut Européen des Itinéraires Culturels, Cammini d’Europa GEIE, Opera Romana Pellegrinaggi,
Corpo forestale dello Stato.
Il progetto, promosso dall’Associazione Civita in collaborazione e con
il sostegno della Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore, del Banco di Napoli e di Finmeccanica, è
volto a valorizzare e far conoscere gli itinerari medievali di pellegrinaggio che da Roma portavano i fedeli verso i porti di imbarco pugliesi e
quindi in Terrasanta.
Si prevedono i seguenti ulteriori sviluppi:
• nuove campagne di digitalizzazioni di contenuti di interesse culturale
attraverso una ricerca mirata di materiale bibliografico soprattutto
per diffondere conoscenza, valorizzare e promuovere quei luoghi
Mostra “Antichità romane in posa:
dall’incisione alla fotografia”
Mostra “Roma in tavola
nel Medioevo”
19
della cultura sconosciuti a molti ma custodi di un patrimonio unico
e di pregio;
• la stipula di nuovi Accordi di Valorizzazione (ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, art.112) con Associazioni ed Enti locali operanti sul territorio;
• la visibilità di altre banche-dati di contenuti culturali sviluppate da
soggetti/partecipanti coinvolti nel progetto o che intendano aderirvi,
realizzando una rete informativa condivisa;
• l’aggiornamento della piattaforma tecnologica e la disponibilità di
nuovi moduli in base a nuove soluzioni ICT e ai contributi della Community Open Source.
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DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane
e per le Informazioni Bibliografiche
Il portale delle biblioteche in rete.
Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane
www.internetculturale.it
Laura Ciancio
È il portale di accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di
prestigiose istituzioni culturali italiane, nello stesso “luogo virtuale” gli
utenti trovano informazioni bibliografiche e la biblioteca digitale italiana. Offre anche approfondimenti culturali con risorse multimediali
(itinerari, mostre, autori e opere, percorsi 3d), dedicati alla cultura letteraria, scientifica, artistica e musicale. Aggrega e rende disponibili i risultati del lavoro della comunità bibliotecaria proponendosi come punto
di riferimento per quanti sono portatori di interessi nel mondo del libro.
Internet Culturale risponde alla domanda di un’utenza diversificata per
formazione, interessi, età, strumento indispensabile per studenti e ricercatori.
Internet Culturale è una iniziativa del Ministero per i beni e le attività
culturali, promossa dalla Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore, realizzato e diretto dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane (ICCU) di Roma.
I programmi di digitalizzazione riguardano e coinvolgono le biblioteche
statali, di enti locali, di prestigiosi istituzioni culturali, università, su tutto
il territorio italiano, nelle diverse discipline: musica, letteratura, scienza,
cartografia e documenti artistici.
Tra le collezioni digitali per la musica si segnalano manoscritti musicali
con anche autografi provenienti dalle raccolte della Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella di Napoli, della Biblioteca del
Conservatorio di musica Luigi Cherubini di Firenze, della Biblioteca dell’Accademia Filarmonica Romana, della Biblioteca della Fondazione
Rossini di Pesaro, manoscritti e corali della
Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino,
frammenti di Ars nova del Museo internazionale e Biblioteca della musica di Bologna,
codici dell’Archiginnasio di Bologna, codici
miniati di S. Domenico conservati alla Biblioteca Augusta di Perugia, i volumi seicenteschi dei Balletti della Corte Sabauda e
manoscritti di Vivaldi della Biblioteca nazionale di Torino, manoscritti di Simon Mayr
della Biblioteca civica Mai di Bergamo e manoscritti autografi di Gaetano Donizetti del
Museo Donizettiano di Bergamo, la raccolta
di manoscritti musicali Vivaldiani, di Benedetto Marcello, di Domenico Scarlatti, di
Alessandro Stradella, e ancora manoscritti, lettere, fotografie di Verdi
e Puccini, conservati presso le biblioteche statali italiane e altre istituzioni come il prestigioso Archivio Ricordi della Ricordi&Company, che
ha reso disponibili più di 20 mila immagini, relative a partiture, bozzetti
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore:
Rossana Rummo (ad interim)
Referente per la Comunicazione:
Annamaria Torroncelli
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
ICCU- Istituto Centrale
per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane
Direttore: Rosa Caffo
Responsabile: Laura Ciancio
Viale del Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210425
Fax 06 4959302
[email protected]
www.iccu.sbn.it
www.internetculturale.it
21
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di scena, figurini, materiali grafici, fotografie di scena e di artisti, lettere
e documenti vari. La Casa della Musica di Parma e il Centro internazionale periodici musicali (CIRPeM) hanno realizzato la versione digitale
dell’importante raccolta italiana di periodici musicali italiani.
Tra le collezioni digitali per la geografia e cartografia, l’importante
collezione creata dalla Biblioteca Marciana di Venezia, con le opere di
Corelli, ritratti, costruzioni navali, rappresentazioni di usi e costumi, figurazioni documentarie e scientifiche di vario genere. Le opere di G.
Piranesi e Vasi fanno parte di questa collezione. Sempre per questo
tipo di materiale, va ricordata l’importante collaborazione della Società
geografica italiana che ha prodotto grandi risultati, costituendo una sua
biblioteca digitale.
Sul fronte del materiale scientifico, va ricordata la collaborazione con
il Museo Galileo di Firenze, di cui sono consultabili testi relativi alla storia della prospettiva e rare e preziose fonti trattatistiche del periodo
compreso tra il XV e il XVIII secolo. Altre interessanti collezioni sono
legate alla figura di Galileo Galilei. Oltre ai suoi testi, si trovano opere
rilevanti per la storia della matematica e per la storia della scienza italiana risalenti al periodo che va dal secolo XVI al XVIII. Infine le opere
dei discepoli della Scuola Galileiana, in gran parte conservati presso la
Biblioteca nazionale centrale di Firenze,. Sempre su Galileo è consultabile l’importante fondo della Biblioteca nazionale di Firenze che ne ricostruisce la Biblioteca.
Per la letteratura, Scrittori d’Italia, omonima collana di testi, fondata nel 1910 e
diretta da Benedetto Croce, resa disponibile grazie all’editore Laterza di Bari. Dalla
Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze la collezione dei Plutei: manoscritti
provenienti dalla raccolta privata della famiglia Medici, testi latini e greci. La collezione degli Inventari delle biblioteche
medievali italiane curato dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo latino (Sismel). La Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha contribuito con la collezione Bibbia nel ‘500:
edizioni, interpretazioni, censure. La collezione intende rispecchiare la
complessità della storia rinascimentale della Bibbia e della riflessione intorno ad essa e costituirsi così come uno strumento polivalente per lo studio dei mutamenti che hanno interessato il testo scritturale negli anni
cruciali compresi tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Seicento. Il “Messale Ottoniano” del X secolo, che costituisce il manoscritto
più antico della biblioteca, il manoscritto “Palatino 556”, il cosiddetto
“Lancillotto“ che è splendidamente decorato da più di trecento disegni
a penna. La collezione il Gran Tour, in cui sono digitalizzati molti testi relativi al Grand Tour in Toscana. Materiale manoscritto e a stampa contenente libri di viaggio, memorie, diari, relazioni, documenti iconografici
appartenenti ai fondi Olschki, Palatino e Magliabechiano della Biblioteca
nazionale di Firenze.
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane
e per le Informazioni Bibliografiche
CulturaItalia (www.culturaitalia.it)
Sara Di Giorgio
CulturaItalia è il portale della cultura italiana promosso dal Ministero per
i Beni e le attività culturali. CulturaItalia è on-line dal 2008 e dà accesso
alle informazioni sul patrimonio culturale di biblioteche, archivi, musei
e altri istituti culturali italiani sia pubblici che privati. Gli obiettivi di CulturaItalia sono condivisi con le Regioni, gli Enti locali, le Università, che
contribuiscono alla crescita del portale, migliorando così la visibilità dei
loro contenuti e delle loro iniziative.
Che cosa è CulturaItalia
• Per gli utenti
CulturaItalia è un punto di accesso integrato a milioni di libri, dipinti,
film, fotografie, oggetti museali e documenti d’archivio che sono
stati digitalizzati in Italia. Si tratta di una fonte autorevole di informazioni provenienti da istituzioni culturali e scientifiche; un utile strumento per un pubblico generico di curiosi, turisti, appassionati d’arte
(locali, nazionali e internazionali), per studiosi, ricercatori e professionisti del settore
• Per le istituzioni del patrimonio
CulturaItalia è l’occasione per raggiungere più utenti, aumentare il
proprio traffico Web e partecipare alla costruzione di uno spazio pubblico per la diffusione del patrimonio culturale in rete.
• Per i professionisti nel settore dei beni culturali
CulturaItalia è un progetto partecipativo che favorisce lo scambio di conoscenze tra bibliotecari, archivisti, curatori museali, amministratori.
• Per i decisori politici e i finanziatori
CulturaItalia è una prestigiosa iniziativa promossa dal Ministero per
i beni e le attività culturali e in quanto aggregatore nazionale di contenuti, contribuisce alla realizzazione di Europeana, la Biblioteca Digitale Europea voluta dalla Commissione Europea.
CulturaItalia ed Europeana condividono standard e tecnologie. Tramite CulturaItalia le istituzioni culturali italiane possono inviare i propri contenuti a Europeana.
Sul piano internazionale CulturaItalia si basa su una importante esperienza che ha visto il MiBAC coordinare
numerosi progetti europei nel campo della digitalizzazione del patrimonio culturale e per l’accesso e la
fruizione in rete. Lo scambio continuo con i colleghi appartenenti ai paesi UE, a cui si sono aggiunti anche esperti
provenienti dalla Russia e da Israele, ha creato una conoscenza condivisa di standard e linee guida. Su queste basi
CulturaItalia si posiziona tra i principali portali nazionali di
numerosi paesi europei come la Francia, l’Irlanda, la Spagna, la Germania, la Finlandia, la Slovenia, l’Austria, la Scozia, il Regno Unito, Polonia, ecc.
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore:
Rossana Rummo (ad interim)
Referente per la Comunicazione:
Annamaria Torroncelli
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
ICCU- Istituto Centrale
per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane
Direttore: Rosa Caffo
Referente CulturaItalia:
Sara Di Giorgio
Viale del Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210425
Fax 06 4959302
[email protected]
www.iccu.sbn.it
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I contenuti di CulturaItalia
CulturaItalia offre due tipologie di contenuti:
• contenuti provenienti da fonti dati esterne come musei, biblioteche, archivi, gallerie, mostre, monumenti, ecc., sotto forma di metadati; si tratta di oltre 2,5 milioni di risorse culturali provenienti
da banche dati di circa 20 partner di cui un aggregatore, Internet
Culturale, il portale delle biblioteche italiane; il numero dei record è
in costante crescita
• contenuti creati dalla redazione centrale: rubriche editoriali, approfondimenti, news e segnalazioni di eventi per valorizzare al meglio l’attualità, le manifestazioni, gli eventi, le istituzioni, i luoghi, i
beni e i prodotti propri della cultura italiana, sono oggi pubblicati
circa 14.000 risorse editoriali. La redazione propone inoltre una
guida ragionata a 5.000 siti web culturali italiani e pubblica contenuti multimediali; attualmente sono presenti centinaia tra foto e
video.
La funzione di ricerca di CulturaItalia è integrata con il Catalogo del
servizio bibliotecario nazionale (OPAC SBN).
A breve sarà pubblicata su CulturaItalia una sezione di Linked
Open Data, per la creazione di un patrimonio culturale digitale come
‘bene comune’ in cui i dati siano utilizzabili e collegati semanticamente
tra loro. CulturaItalia presenta una versione in lingua inglese.
Verrà pubblicata inoltre una sezione dedicata ai musei che presenterà
i capolavori artistici conservati nelle strutture museali italiane, insieme
con l’anagrafe nazionale dei ‘luoghi della cultura’, condivisa con le Regioni e l’Istituto nazionale di statistica (Istat).
La digital library e i contenuti sono stati realizzati grazie al progetto
“MuseiD-Italia”, inserito nel Piano di e-Goverment 2012, dell’Agenzia
per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, ex Dipartimento
per la digitalizizazione della P.A e l’innovazione tecnologica del Ministero della pubblica amministrazione e innovazione.
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DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane
e per le Informazioni Bibliografiche
I progetti europei
L’ICCU ha partecipato o partecipa a importanti progetti europei nel settore della digitalizzazione dei beni culturali e delle infrastrutture digitali.
Tra questi progetti si citano i seguenti, coordinati dal Ministero attraverso l’ICCU:
ATHENA (2008-2011)
www.athenaeurope.org
Una best practise network finanziata nell’ambito del programma eContentplus, che ha reso accessibili in Europeana quattro milioni di contenuti digitali di musei e altre istituzioni culturali europee. Partner da 21
Stati membri più Israele e Russia. Più di cento istituzioni culturali associate al progetto.
DC-NET(2009-2011)
www.dc-net.org
Progetto ERA-NET (European Research Area Network), finanziato dalla
EU nell’ambito di e-Infrastructure Capacities Programme dell’FP7.
Coinvolge 8 Ministeri della cultura europea. Ha l’obiettivo di creare un
programma congiunto di attività per l’implementazione di un’infrastruttura di dati e servizi per una comunità di ricerca virtuale nel settore del
patrimonio culturale digitale.
INDICATE (2010–2012)
www.indicate-project.eu
Progetto di Coordination and Support Action, Programma INFRA-20103.3, 8 partner, 8 paesi. Ha l’obiettivo di dimostrare l’importanza delle
e-infrastrutture attraverso due applicazioni pilota e due casi di studio;
coinvolge ministeri e agenzie per la cultura di Italia, Francia, Giordania, Egitto e Turchia.
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore:
Rossana Rummo (ad interim)
Referente per la Comunicazione:
Annamaria Torroncelli
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
ICCU- Istituto Centrale
per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane
Direttore: Rosa Caffo
Referenti: Maria Teresa Natale,
Marzia Piccininno
Viale del Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210425
Fax 06 4959302
[email protected]
www.iccu.sbn.it
LINKED HERITAGE (2011–2013)
www.linkedheritage.org
Finanziato attraverso l’ICT Policy Support Programme, coinvolge 20 nazioni
europee e decine di istituzioni culturali. Ha l’obiettivo di fornire tre milioni
di dati a Europeana.
Il Ministero inoltre sta partecipando in qualità di partner ai seguenti
progetti:
EUROPEANA 14-18 (2010-2012)
www.europeana-colletions1914-1918.eu
ICT Policy Support Programme (PSP). Il progetto ha lo scopo di digitalizzare documenti con contenuti sulla Prima Guerra mondiale, afferenti
a istituzioni culturali europee e di renderli disponibili su Europeana.
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ARROW e ARROW Plus
www.arrow-net.eu/
Coordinati dall’Associazione italiana editori (AIE), nell’ambito dei quali
si sta realizzando un sistema per la gestione del registro delle opere
orfane, in collaborazione con editori e biblioteche.
Il Ministero è stato anche protagonista di alcuni progetti che hanno
svolto un ruolo determinante a livello europeo nel settore della digitalizzazione:
MINERVA, MINERVA Plus, MINERVA EC (2002-2008)
www.minervaeurope.org
Rete di Ministeri della cultura dei paesi membri istituita per lavorare all’armonizzazione di strategie, standard, qualità nel settore della digitalizzazione. Ha prodotto numerosi risultati concreti e la validità delle sue
azioni ha fatto sì che MINERVA sia oggi un brand di qualità indiscusso
riconoscibile a livello europeo. L’ICCU ne diffonde i risultati attraverso
l’OTEBAC.
MICHAEL and MICHAEL Plus (2004-2008)
www.michael-culture.org
Finanziato dal Programma eTen programme, spin-off di MINERVA, ha
realizzato un portale multilingue europeo per fornire un accesso integrato a migliaia di collezioni di musei, archivi, biblioteche e altre istituzioni culturali europee.
STACHEM (2008-2010)
starc.cyi.ac.cy/stachem/stachem
Programma Capacities Specific Programme, Research Infrastructures.
Il progetto aveva l’obiettivo si contribuire allo sviluppo di un piano strategico regionale per le infrastrutture di ricerca nel settore delle scienze
archeologiche e del patrimonio culturale nel Mediterraneo orientale.
JUDAICA EUROPEANA ( 2010-2011)
www.judaica-europeana.eu
eContentplus programme. Il progetto aveva lo scopo di digitalizzare
documenti con contenuti in ebraico, afferenti a istituzioni culturali europee e di renderli disponibili su Europeana.
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DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Centro per il Libro e la Lettura
Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili
L’obiettivo? Creare un servizio in grado di aumentare l’attuale disponibilità
sul mercato di prodotti editoriali in formato accessibile per persone non vedenti e ipovedenti nel pieno rispetto degli autori e degli editori.
Cosa è LIA
Il progetto LIA - Libri Italiani Accessibili si propone la realizzazione di un
servizio in grado di aumentare l’attuale disponibilità sul mercato di prodotti editoriali in formato accessibile per persone non vedenti e ipovedenti nel pieno rispetto dei diritti degli autori e degli editori.
Avvalendosi delle nuove tecnologie e dei nuovi standard di produzione
e distribuzione dell’ebook, LIA metterà a disposizione 3.000 titoli di
narrativa e saggistica in versione accessibile.
Da chi è gestito
Il progetto LIA è coordinato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e
gestito dalla sua società controllata Ediser. Il progetto è finanziato dal
Ministero per i Beni e le Attività culturali. I finanziamenti fanno riferimento al “Fondo in favore dell’editoria per ipovedenti e non vedenti”
e pertanto i destinatari privilegiati di LIA saranno persone affette da
tali disabilità visive.
Per raggiungere i suoi obiettivi LIA sta collaborando con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e con gli altri stakeholder che già operano
nell’ambito della disabilità visiva.
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore:
Rossana Rummo (ad interim)
Referente per la Comunicazione:
Annamaria Torroncelli
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06.36216300
Fax 06.3216437
[email protected]
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Centro per il Libro e la lettura
Direttore: Flavia Cristiano
Via della Lungara, 229
00165 Roma
Tel. 06 68408938
Fax 06 68408926
[email protected]
Il catalogo: almeno tremila titoli in versione accessibile
Il progetto LIA si propone di mettere a disposizione un catalogo online
che comprende titoli di narrativa, saggistica di autori sia italiani, sia
stranieri in versione accessibile. Si prevede che nel catalogo, a conclusione del progetto, vengano inseriti e messi a disposizione degli utenti
3.000 titoli in versione accessibile.
L’uso dei prodotti editoriali messi a disposizione sarà regolato da apposite
licenze per assicurare, da un lato, all’utente la fruizione del contenuto editoriale e, dall’altro, il pieno rispetto dei diritti degli autori ed editori. Il catalogo sarà disponibile sul sito LIA che sarà completamente accessibile
e che conterrà inoltre materiali relativi al progetto e notizie relative al
mondo dell’accessibilità. Sul sito sarà possibile trovare anche informazioni utili agli editori per la produzione di versioni accessibili e consigli per
i lettori con disabilità visive sull’utilizzo dei device e dei software e delle
tecnologie adatte alla lettura dei libri digitali accessibili.
Perché l’AIE
L’AIE è l’unica associazione nazionale di categoria degli editori librari
italiani ed è rappresentativa di oltre il 90% del mercato editoriale.
Sin dal 2001 AIE, sia direttamente o per il tramite della sua società di
servizi Ediser, è impegnata sul fronte dell’accessibilità ed è membro di
diversi network internazionali. Le competenze maturate nel corso di
27
queste esperienze di ricerca e di servizio sui temi dell’accessibilità e
la rete di contatti con principali network internazionali che si occupano
dei temi dell’accessibilità, tra cui eAccess+, l’Enabling Tehnologies
Framework ed ETIN permettono a LIA di essere costantemente aggiornato sulle innovazioni tecnologiche, nell’ambito della produzione,
della distribuzione e della fruizione di prodotti accessibili e di porsi all’avanguardia nel panorama internazionale dell’accessibilità.
Fasi e tempi di attuazione del progetto
Il progetto si articola su un biennio ed è suddiviso in due fasi:
- una fase pilota
- una fase di messa a regime
• Fase pilota
Durante la prima fase sono stati realizzati gli studi preliminari necessari
alla definizione di tutti gli aspetti tecnologici, contrattuali, economici e
organizzativi relativi alla creazione del servizio.
In particolare sono stati realizzati:
Indagine conoscitiva sulle abitudini di lettura e l’uso delle
tecnologie delle persone non vedenti e ipovedenti
Grazie alla fattiva collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e della CNUDD è stata realizzata un’ampia indagine quantitativa
(1.505 interviste telefoniche a non vedenti e ipovedenti tra i 18 e i 65
anni) e in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano una qualitativa (3 focus group con giovani non vedenti e ipovedenti tra i 15 e i 28
anni e 1 focus group con due loro esperti di disabilità visiva). L’indagine,
realizzata dall’Università degli Studi Milano-Bicocca e dalla Doxa, rappresenta per ampiezza del campione e profondità di analisi una delle
più approfondite ricerche in questo ambito a livello internazionale.
Analisi dei formati di produzione delle versioni accessibili
Rapportandosi con l’International Digital Publishing Forum (IDPF), l’organizzazione internazionale che gestisce lo standard EPUB, il formato
attualmente più utilizzato dagli editori per gli ebook, LIA ha identificato
questo formato come il più indicato per la produzione e la distribuzione
dei tremila titoli, anche alla luce del fatto che è stata recentemente rilasciata la versione 3.0 che ha integrato una serie di specifiche relative
all’accessibilità.
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Test di accessibilità
Dopo aver condotto alcune analisi preliminari, LIA ha definito le caratteristiche di accessibilità di un file grazie la predisposizione di una specifica griglia condivisa con esperti di accessibilità nazionali e
internazionali.
Successivamente ha incaricato l’Istituto dei Ciechi “F. Cavazza” di Bologna di svolgere una serie di test con un gruppo selezionato di utenti
non vedenti e ipovedenti per verificare l’accessibilità dei principali erea-
der, software di lettura di ebook e della loro interoperabilità con le tecnologie assistive.
Analisi dei metadati
Collaborando con EDItEUR, il gruppo internazionale che coordina lo
sviluppo di ONIX, LIA ha contribuito alla definizione di una serie di metadati specifici relativi all’accessibilità (code list 196) ora integrati nella
nuova versione ONIX for Books, presentata ufficialmente alla Fiera di
Francoforte e disponibile sul sito di EDItEUR.
Disegno dei flussi per la produzione, la catalogazione e la
distribuzione delle versioni accessibili
Dopo aver esaminato a fondo l’attuale situazione relativa alla distribuzione delle versioni accessibili sia a livello nazionale che internazionale
e gli attuali processi di produzione, catalogazione e distribuzione degli
ebook, LIA ha ultimato l’analisi del modello produttivo e distributivo
delle versioni accessibili da lei gestite con l’obiettivo di integrarsi il più
possibile con i canali distributivi già esistenti e ha avviato una serie di
contatti con le principali librerie online che operano in Italia.
• Messa a regime del sistema
La messa a regime del sistema, prevista per il secondo anno di attività,
sarà finalizzata alla realizzazione del catalogo dei libri accessibili, alla
creazione dell’infrastruttura tecnologica per l’erogazione del servizio e
alla messa a disposizione del pubblico online delle versioni accessibili
delle opere.
Innovatività del progetto
L’obiettivo di garantire una reale pari opportunità nell’accesso ai libri basata sulla disponibilità di un catalogo ampio e sull’accesso anche a novità librarie è certamente ambizioso e pone il progetto italiano
all’avanguardia nel panorama globale.
Nessuno dei progetti in corso negli altri paesi ha infatti una partecipazione così ampia degli aventi diritto. L’infrastruttura tecnologica proposta è unica per la sua completezza e livello di integrazione.
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DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE CONTEMPORANEE
Maschere e Paesaggi
Isabella Cianfarani
Direzione Generale
per il Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura e
l’Arte Contemporanee
Direttore Generale:
Maddalena Ragni
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434404
[email protected]
[email protected]
www.pabaac.beniculturali.it
Nell’ambito delle iniziative di promozione e di educazione al patrimonio culturale, si è svolta mercoledì 18 aprile 2012, la cerimonia di premiazione della VII edizione del concorso fotografico sul tema
“Maschere e paesaggi” presso la sala dello Stenditoio all’interno del
Complesso monumentale di S. Michele a Ripa, in Roma.
Gli obiettivi del Concorso, che sono apparsi quest’anno perfettamente
raggiunti sono stati:
1. valorizzare la creatività degli alunni;
2. promuovere l’utilizzazione e la comprensione di linguaggi artistici,
antropologici, scientifici, sociologici, psicologici legati ad una lettura
più consapevole dei segni e dei codici interpretativi dei corpi;
3. favorire la collaborazione fra le varie classi, i docenti e il mondo reale
che si vuole rappresentare e con il quale si vuole interagire;
4. stimolare la scuola e le istituzioni culturali alla promozione e al sostegno dei progetti creativi e formativi in un’ottica di integrazione sociale e culturale.
Le foto che la Commissione del Concorso fotografico Maschere e Paesaggi ha potuto esaminare quest’anno sono apparse molto omogenee, rivelano infatti un approccio al reale molto intimistico e personale,
tranne poche eccezioni infatti è emersa forte l’esigenza dei ragazzi di
raccontarsi, di manifestare il loro mondo interiore, di mostrarci le loro
incertezze e i loro dubbi.
Nell’era di facebook e twitter sono la solitudine, l’incomunicabilità,la
paura del futuro, l’incertezza sulla propria identità, il bisogno di attenzione e di protezione i temi che emergono dagli elaborati presentati.
La maschera diviene quindi un simbolo e al tempo stesso uno specchio nel quale i ragazzi riflettono la loro immagine e il loro comportamento. Queste maschere non nascondono ma rivelano,
l’autoosservazione appare dunque elemento fondante per i percorsi
conoscitivi degli alunni.
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Il processo di individuazione essenziale per il passaggio all’età adulta
diviene anche percorso di differenziazione rispetto ai modelli esteriori
proposti dalla società nella quale la comunicazione è tutta orizzontale
e non è sufficiente a rispondere alle domande sempre più pressanti
che nascono dall’emotività, dai sentimenti, dalla logica e dalla ragione.
La fotografia si dimostra uno strumento molto duttile e particolarmente adatto a rappresentare questo mondo complesso e pieno di
ombre, l’utilizzazione abituale dei social network, incentrata sulla condivisione dei pensieri attraverso le immagini ha portato i giovani alla ricerca della qualità e alla consapevolezza del valore comunicativo,
evocativo ed estetico della scelta fotografica.
Il concorso, bandito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
(MiBAC), Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (PaBAAC) e dal MIUR, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – Nucleo Territoriale del
Lazio, ha visto la partecipazione di numerose scuole provenienti da
tutto il Paese, tra cui la scuola primaria di Pantianicco in provincia di
Udine, che ha ottenuto il primo premio ex aequo con la scuola primaria “Pietro Caliari” in provincia di Verona. Tra le scuole secondarie di
primo grado, si è aggiudicato il primo premio, l’Istituto comprensivo
statale “P. Ruffini” in provincia di Viterbo. Primo premio ex aequo
anche per la scuola europea di Monaco di Baviera Elise-Aulinger. Ad ottenere il primo premio ex aequo tra le scuole secondarie di secondo
grado, sono stati invece il Liceo artistico “A. Volta – F. Fellini” di Riccione e il Liceo ginnasio statale “Dante Alighieri” di Latina.
L’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato “F.lli Taddia” ha ricevuto una menzione speciale per la naturalezza dei suoi contributi fotografici e per l’elegante scelta dell’uso del bianco e nero. Le foto
“l’Oscurità” di Arianna Scappa del Liceo artistico “A. Calcagnadoro”
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di Rieti e “Maschera d’acqua” di Elisabetta Sisti del Liceo scientifico
“Lazzaro Spallanzani” di Tivoli, hanno ricevuto una menzione speciale
rispettivamente per la teatralità dell’ambientazione e per il taglio surrealista dato al paesaggio.
La giuria del concorso, istituita con Decreto del MiBAC – Direzione
Generale PaBAAC, si è avvalsa della presenza di Luigi Lombardi Satriani, in qualità di suo presidente, Valeria Cottini Petrucci, Caterina Capalbo, Isabella Cianfarani, Michela Costantino, Roberto Galasso,
Daniela Porro e Massimo Ridiciotti.
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ICD - ISTITUTO CENTRALE PER LA DEMOETNOANTROPOLOGIA
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
La Pubblica Amministrazione per la pubblicizzazione e
l’ammodernamento dei Musei: l’Istituto Centrale per la
Demoetnoantropologia e il Museo Nazionale delle Arti
e Tradizioni Popolari
Francesco Floccia, Paolo Maria Guarrera
In un museo statale sembra che la prima o esclusiva preoccupazione
debba essere la buona presentazione delle opere esposte, la qualità
delle raccolte, saper bene accogliere il grande pubblico nelle manifestazioni, i visitatori nelle ordinarie giornate di apertura. Eppure sono da
assolvere da parte della pubblica amministrazione anche quegli obblighi che facilitino il normale rapporto tra utenti e responsabili di un
luogo, cosa che ordinariamente si richiede ovunque ci sia scambio di
interessi tra cittadini e fornitori di un servizio. Oggi a un visitatore di
museo non basta più essere in grado di osservare tranquillamente le
opere esposte acquisendo notizie da didascalie, pannelli o dépliant
informativi posti a corredo delle opere. Ormai le varie possibilità pressoché continuative che un pubblico adulto, giovane e mediamente attrezzato di gadget elettronici ha per essere sempre al corrente di
notizie, dati, spunti di ricerca facilmente soddisfatti grazie alle rapide
informazioni fornite dalla rete rendono necessaria, anche se ancora
non fondamentale, la presenza nei percorsi museali di strumenti anche
tecnologici capaci e adatti a fornire e comunicare, se richiesto, notizie
e dati conoscitivi ad ampio spettro correlati alle opere esposte.
Gli attuali musei italiani, specifici di qualunque disciplina o settore culturale, in questa epoca hanno non più solo funzione di conservazione
di documenti della storia, dell’arte o
della scienza ma sono considerati
anche luogo di richiamo adatto al
tempo libero per persone, famiglie,
gruppi di turisti, associazioni, interessati ai contenuti e attratti anche dalla
sostanziale economicità che di
norma l’accesso al luogo garantisce.
Purtroppo nel settore dei luoghi
d’arte da anni si è curata la componente di studio, scientifica, prettamente espositiva delle opere nella
prevalente considerazione che la loro
presenza fosse sufficiente a soddisfare le aspettative di un pubblico attratto più dall’ importanza delle opere
che dal sostanziale confort che l’intera visita al museo comunque potesse offrire. Se dunque dal punto
di vista dei contenuti i musei italiani offrono grande qualità di materiali, nei servizi e nell’accoglimento complessivo dell’utenza c’è in taluni casi ancora molto da fare.
Nel suo complesso la pubblica amministrazione dovrebbe puntare all’
Direzione Generale
per il Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura e
l’Arte Contemporanee
Direttore Generale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434404
[email protected]
[email protected]
www.pabaac.beniculturali.it
Istituto Centrale per la
Demoetnoantropologia
Museo Nazionale delle Arti e
Tradizioni Popolari
Direttore ad interim: Daniela Porro
Coordinatore per la Comunicazione:
Francesco Floccia
Piazza Marconi, 8/10
00144 Roma
Tel. 06 5926148/5910709
Fax 06 5911848
www.idea.mat.beniculturali.it
[email protected]
Spadini da testa lombardi,
epoca fine ‘800,
primi anni del ‘900, esposti nella
“Sala delle Regioni d’Italia”
33
ammodernamento del sistema museale decidendo in tal modo se mantenerlo ancora come sistema di raccolta delle testimonianze storiche e
lasciandolo così nella consuetudine dell’occasionale mèta turistica festivo
domenicale oppure inserirlo a pieno titolo di pubblico servizio nella vita
pulsante e quotidiana della società italiana che in questa fase di ristagno
economico e produttivo potrebbe avere proprio nel sistema museale un
punto di richiamo al pari di altri luoghi di svago e di tempo libero ben più
attraenti quali sono i centri commerciali, i locali dei drink pomeridiani e,
seppur con calo di spettatori, le sale cinematografiche.
Necessita dunque avviare modalità di facile attuazione per corredare il
più possibile siti monumentali, archeologici, museali di servizi, confort,
tecnologie audiovisive, punti di vendita che sappiano accogliere il pubblico interessandolo, divertendolo, e che facciano anche avere l’idea di
uno Stato che concede ai suoi cittadini momenti e occasioni di buona e
piacevole cultura e non solo norme impositive e onerose.
Antico costume tipico della
Ciociaria e parte del pannello
museale relativo alla regione Lazio
34
Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (contenuto nell’Istituto
Centrale per la Demoetnoantropologia) e sito a Roma Eur, con le sue numerosissime sale e un percorso
espositivo ampio e ricco di interessanti materiali etnografici è esempio
di come un luogo d’arte possa essere
anche un ambiente accogliente e
adatto a manifestazioni e spettacoli.
Numerosi eventi vi sono realizzati nell’arco dell’intero anno. I principali ambienti del Museo sono: l’ingresso con
i sistemi di trasporto (carri siciliani,
emiliani, romano, piemontese ecc.),
la Sala delle colonne dove il famoso
regista Zeffirelli ha girato un film e
che contiene ceramiche; il grande Salone d’onore, le sale dell’agricoltura,
pastorizia, delle marinerie (con una
storica gondola proveniente da Venezia), dei mestieri, della casa, del ciclo
della vita umana (con due grandi presepi napoletani), delle maschere e dei modelli di carri processionali,
degli strumenti musicali, del teatro. Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ha celebrato nel 2011 i cento anni dalla costituzione
ufficiale delle proprie raccolte etnografiche, con l’inaugurazione il 5 dicembre 2011 di una mostra fotografica e documentaria (1000 manufatti provenienti per lo più dalla Esposizione Etnografica tenutasi a
Roma lo scorso secolo). Ora la mostra ha dato luogo ad una esposizione permanente, nella cosiddetta Sala delle Regioni d’Italia.
Con una mirata campagna pubblicitaria che autonomamente gli è inter-
detta potrebbero essere comunicate alla stampa e all’opinione pubblica le sue particolari Collezioni, l’importanza dell’ architettura dell’edificio, la possibilità di compiere un’ accogliente e stimolante visita:
ma tutto questo diventa impossibile a causa di un’Amministrazione rimasta ferma nell’idea che le uniche figure professionali e i mezzi adatti
alla valorizzazione dei beni culturali debbano essere gli stessi da sempre abilitati a studiarne la storia e curarne la conservazione. Non è più
tempo di cristallizzare la funzione di un museo a solo luogo di studiosi
spesso diffidenti nei riguardi di una semplificata diffusione di notizie e dati e anche
sordi alle esigenze di una moderna e rapida
acquisizione di notizie: occorre che anche il
MIBAC, calandosi nella realtà sociale dinamicamente ricettiva, esprima con linguaggi
e strumenti popolari e capillari il valore
delle proprie idee, delle immagini, della conoscenza grazie a un’accessibilità pubblica
facile e confortevole alla conoscenza dell’intero patrimonio culturale nazionale.
35
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
Servizio II – Comunicazione e promozione del patrimonio culturale
I Servizi Educativi del Museo e del Territorio
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del Patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
[email protected]
Servizio II
Comunicazione e Promozione
del patrimonio culturale
Direttore: Mario Andrea Ettorre
Tel. 06 67232246
Fax 06 67232920
[email protected]
Centro per i servizi educativi
del museo e del territorio
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06. 58434266
Fax 06. 58434347
[email protected]
Coordinatore: Patrizia De Socio,
docente di storia dell’arte
[email protected]
Tel. 06 58434232
36
Il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio è una struttura istituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
(D.M.15.10.1998), operativa ai sensi dell’Accordo Quadro del
20.3.1998 tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Dal 2009 il Centro fa
parte del Servizio II – Comunicazione e promozione del patrimonio culturale della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale.
Il Centro si configura in Europa come la prima e puntuale applicazione
della Raccomandazione R 98 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri in tema di educazione al patrimonio culturale e di pedagogia del patrimonio.
In tal senso, il Centro opera per favorire la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale presso tutti i tipi di pubblico, con progetti
e procedure sperimentali e di sistema e con attività di formazione e aggiornamento per i responsabili dei servizi educativi affrontando temi di
particolare attualità culturale, come nel caso del recente ‘Bagagli culturali, patrimoni da condividere’ (2011) dedicato a patrimonio e intercultura.
È partner di enti, istituzioni e pubbliche amministrazioni che svolgono,
per la loro finalità, impegni nel campo dell’educazione al patrimonio e
della didattica.
Le attività più strettamente istituzionali comprendono, in linea con
l’Atto di indirizzo per gli standard museali (D.M. 10.5.2001, Ambito VII)
e il Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.L. 22.1.2004/42,
art. 118 - art. 119):
• documentazione, diffusione e valorizzazione delle buone pratiche
• informazione, indirizzo metodologico, promozione e valutazione di
progetti
• coordinamento del sistema dei servizi educativi statali
Il Centro detiene il ’marchio S’ed’ (2004) per promuovere le eccellenze
e garantire l’impegno di quanti svolgono attività didattiche nel settore,
di tutelarne la creatività e di legare il prodotto al progettista e all’istituzione di appartenenza. Il marchio valorizza le innovazioni didattiche e
promuove singoli progetti, prodotti e procedure educative.
Per consentire agli utenti di conoscere i progetti e i materiali didattici
più recenti, negli ultimi anni è stata istituita una Banca dati nazionale
delle attività, dei progetti e dei percorsi didattici consultabile sul sito del
Centro.
Il Centro offre inoltre servizio di consultazione, su richiesta, della mediateca e dell’importante documentazione comprendente testi specialistici di didattica museale, pedagogia del patrimonio e didattica
speciale, volumi editi dai servizi educativi, letteratura grigia.
Tra i prodotti del Centro si annoverano dvd, cd-rom, dispense online,
pubblicazioni a stampa e kit didattici (Visit-abile; Tattil’art; Il Satiro dan-
zante di Mazara del Vallo; Cassio, Dieci musei per conoscere il patrimonio culturale italiano; Gli strumenti di S’ed: Il Manuale per i servizi
educativi del museo e del territorio; Hereduc-Heritage Education).
Molti di questi sono pensati per facilitare l’accesso, in termini di comunicazione dei contenuti, alle persone con disabilità, un rilevante settore di ricerca della struttura che le è valso il Premio Braille 2011 per
la trasmissione radiofonica web ’Conversazioni d’arte’.
Protocolli d’intesa con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti,
Ente Nazionale Sordi, Istituto Statale dei Sordi di Roma, Federazione
Nazionale delle istituzioni pro Ciechi rafforzano le azioni destinate alle
categorie di pubblico con esigenze speciali.
Grazie alla sinergia con il MIUR e con il sistema scolastico nazionale,
oltre che con la rete dei servizi educativi, sono stati potenziati quei
progetti sperimentali e quelle attività di alternanza scuola-lavoro che
consentono agli studenti di secondaria di secondo grado di cimentarsi
con i nuovi media e il web 2.0 (La NOSTRA Settimana della Cultura)
in linea con gli obiettivi di Europa 2020, così come di compiere importanti esperienze di comunicazione e conoscenza direttamente sul territorio (Benvenuti al Museo).
È partner di ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte) nel concorso nazionale Olimpiadi del patrimonio dedicato alla
secondaria di secondo grado.
In collaborazione con la rivista Focus Junior stampata dalla
Gruner+Jahr/Mondadori, nel 2011 ha avviato ‘Un museo al mese’ un
progetto editoriale interattivo, in corso, per le scuole primarie, per far
conoscere ai più piccoli con la strategia del gioco non solo opere e oggetti di particolare rilievo ma anche la storia delle collezioni, curiosità,
professioni e funzioni del museo.
Gli strumenti di comunicazione e di condivisione del Centro sono:
www.sed.beniculturali.it (dove è possibile reperire l’elenco completo
dei progetti)
www.facebook.com/ServiziEducativi.
37
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo
Vademecum della Soprintendenza per i Beni Storici
Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo
Direttore Regionale:
Fabrizio Magani
Coordinatore per la comunicazione:
Paola Carfagnini
Via Filomusi Guelfi s.n.c.
Tel. 0862 446144
Fax 0862 446101/446145
[email protected]
www.abruzzo.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici dell’Abruzzo
Soprintendente: Lucia Arbace
Coordinatore per la Comunicazione:
Pietro Cocco
Via San Basilio, 2A
Convento di Sant’Amico
67100 L’Aquila
Tel. 0862 4874297
Fax 0862 4874230
www.sbsae-aq.beniculturali.it
[email protected]
Tel 0862 4874231
[email protected]
www.sbsae-aq.beniculturali.it
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Organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, articolazione della Direzione Regionale per I Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo, ha il compito istituzionale di tutelare il patrimonio nell’ambito di tutto il territorio regionale e di valorizzarlo d’intesa con la regione Abruzzo, gli enti locali, le fondazioni e le diocesi.
Fino al 6 aprile 2009, data del tragico sisma che ha devastato parte
dell’Abruzzo, gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici erano ubicati all’interno del Castello, edificato nel
Cinquecento per volere degli Spagnoli, ora gravemente danneggiato.
Nei dieci mesi successivi al sisma, l’attività istituzionale è stata espletata in alcuni container allestiti per l’emergenza nel parco del castello;a
seguito del completamento dei lavori di ristrutturazione post sisma, la
Soprintendenza BSAE ha ora sede nell’ala moderna annessa al Convento di Sant’Amico, nel centro storico della città dell’Aquila, a pochi
metri dalla Fontana luminosa.
La struttura organizzativa
La Soprintendenza per i BSAE ha competenza sull’intero territorio regionale; nella sede centrale, all’Aquila, si organizza e si coordina ogni
attività legata alla tutela e valorizzazione del patrimonio di competenza.
Si rilasciano ad enti e privati le prescritte autorizzazioni per l’esecuzione di interventi su opere d’arte mobili, dipinti murali ed apparati decorativi architettonici; si programmano, progettano e realizzano i
restauri annualmente finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali; si attua una regolare attività ispettiva nel territorio di competenza; si propongono e si mettono in atto le procedure volte a dichiarare l’interesse culturale dei beni; si coordina il lavoro di
catalogazione; si provvede alla gestione dei musei nazionali, della biblioteca di Istituto e degli archivi interni (storico, corrente, fotografico...); si progettano e realizzano
programmi didattici, studi, mostre, convegni e quant’altro si ritiene utile a promuovere la conoscenza del patrimonio regionale.
Tutti gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo sono aperti al
pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore
13,00.
Le attività
Ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. 26 novembre 2007 n. 233, per quanto
attiene all’attività legata alla tutela, la Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici si occupa di:
• unificare ed aggiornare le funzioni di catalogo e tutela nell’ambito
della regione, secondo criteri definiti dalle direzioni centrali;
• autorizzare l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui
•
•
•
•
•
•
beni mobili di interesse storico artistico, ivi compresi i dipinti murali
e gli apparati decorativi;
partecipare ed esprimere pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi;
amministrare e controllare i beni dati in consegna;
curare l’istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con
i proprietari di beni culturali oggetto di interventi conservativi alla
cui spesa ha contribuito il Ministero al fine di stabilire le modalità per
l’accesso ai beni medesimi da parte del pubblico;
istruire e proporre i provvedimenti di verifica dell’interesse culturale;
istruire i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice;
istruire e proporre alla direzione competente l’esercizio del diritto di
prelazione.
In tema di valorizzazione, la Soprintendenza si occupa di:
• programmare, organizzare e coordinare manifestazioni, mostre,
convegni e seminari, con finalità scientifiche e divulgative;
• redigere cataloghi e testi scientifici;
• progettare e realizzare programmi educativi e curare l’eventuale attività didattica e di comunicazione relativa ai beni di competenza.
Catalogazione
L’attività di catalogazione del patrimonio riveste un ruolo fondamentale per l’attuazione dei compiti istituzionali di gestione e tutela dei
Beni Culturali, sia perché permette di ottenere la conoscenza diretta
e sistematica (anche sotto il profilo informatico) delle opere d’arte presenti nella regione, nonché di programmare gli interventi destinati alla
loro conservazione, sia perché offre un valido aiuto all’azione preventiva contro le azioni criminose che colpiscono il nostro patrimonio.
Con il DPR 805/1975, atto costitutivo del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, venne attribuito all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) il compito di costituire e gestire il Catalogo generale dei Beni
Culturali: attraverso il Sistema Informatizzato del Catalogo (SIGEC) si ottiene il flusso diretto dei dati elaborati dagli organi periferici.
La catalogazione dei Beni Culturali è disciplinata dall’art.17 del Codice
(D.Lgs. 42/2004) che attribuisce al Ministero, con il concorso delle regioni, il compito di individuare e definire metodologie comuni di raccolta, scambio, accesso ed elaborazione dei dati. La Soprintendenza
BSAE Abruzzo cura la programmazione del catalogo annuale e triennale con relativo rilevamento fotografico, l’informatizzazione del catalogo cartaceo, l’organizzazione delle schede cartacee e degli archivi, la
collaborazione con il Comando Carabinieri per la tutela del Patrimonio
Culturale per l’istruzione delle pratiche di furto.
Servizi educativi
Nel 1995 venne istituito presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali la “Commissione di studio per la didattica del Museo e del Ter-
39
ritorio” (D.M. 16/03/1996) composta sia da esperti del MiBAC, del Ministero della Pubblica Istruzione che di Enti locali tutti con esperienza
di didattica del patrimonio, allo scopo di riconsiderare la funzione educativa delle Soprintendenza e dei Musei alla luce delle serie carenze
presenti in questo ambito in tutto il territorio nazionale.
La legge n° 352/1997 introduce lo strumento della convenzione grazie
al quale le scuole di ogni ordine e grado possono stipulare apposite
convenzioni con le Soprintendenze al fine di favorire la fruizione del
patrimonio da parte degli studenti.
A ulteriore sostegno dell’azione dei Servizi Educativi il Ministero per i
Beni e le Attività Culturali e il Ministero della Pubblica Istruzione il
20/03/1998 hanno sottoscritto, primi in Europa, un accordo-quadro che
ribadisce l’impegno comune a promuovere e favorire la conoscenza
del patrimonio culturale, diritto di ogni cittadino, sviluppando tra i più
giovani il sentimento di appartenenza ad una tradizione culturale comune che tutti hanno il diritto- dovere di tutelare.
L’ambito a cui il Servizio Educativo si rivolge è dunque principalmente
la scuola.
La sua azione si esplica, secondo quanto disposto dagli articoli 118 e
119 del Codice nel favorire, attraverso contatti diretti con le scuole di
ogni ordine e grado la conoscenza e la diffusione del patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico delle quattro province abruzzesi,
ponendo particolare attenzione anche alle tradizioni popolari e al manufatto artigianale.
Il Servizio Educativo cura la stipula delle convenzioni con scuole di ogni
ordine e grado per la redazione di progetti articolati in uno o più anni
(L 352/1997 art. 7 e ss. mm. ii.), la redazione e la pubblicazione di Quaderni didattici; coordina le attività didattiche nelle quatto province.
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Tutela
L’attività di tutela espletata dalla Soprintendenza è regolata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 denominato Codice dei beni
culturali e del paesaggio, per la cui lettura si rimanda alla sezione Normative del sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In base all’art. 21, l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere
su opere mobili, dipinti murali e superfici architettoniche decorate è subordinata ad autorizzazione della competente Soprintendenza. Detta
autorizzazione è resa su progetto o, qualora sufficiente, su descrizione
tecnica dell’intervento e può contenere prescrizioni. Se i lavori non iniziano entro cinque anni dal rilascio dell’autorizzazione, il soprintendente
può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in
relazione al mutare delle tecniche di conservazione. L’autorizzazione
prevista dall’articolo 21 è rilasciata entro il termine di centoventi giorni
dalla ricezione della richiesta da parte della Soprintendenza.
Si precisa che nel caso la richiesta di autorizzazione al restauro riguardi
esclusivamente beni mobili, pitture murali ed apparati decorativi, la domanda dovrà essere presentata alla competente Soprintendenza per i
Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici; nel caso che la richiesta di au-
torizzazione al restauro coinvolga invece sia l’architettura che le superfici
decorate, dovranno essere presentate due domande distinte (ambedue
in bollo), indirizzate sia alla Soprintendenza BSAE che alla Soprintendenza
BAP; il progetto e l’esecuzione dei lavori riguardanti gli apparati decorativi dovranno essere realizzati da un tecnico specializzato nel settore relativo al restauro in questione, abilitato dalla normativa vigente.
La richiesta di autorizzazione dovrà comprendere la seguente documentazione:
• domanda munita di marca da bollo, inoltrata dal proprietario del
bene in questione, corredata, nel caso di opere di proprietà ecclesiastica, del Visto della Curia competente;
• relazione sullo stato di conservazione e progetto che dettagli i lavori
da eseguire, redatto da un tecnico abilitato dalla normativa vigente
ad eseguire lavori sui beni mobili, dipinti murali ed apparati decorativi di superfici architettoniche;
• documentazione fotografica;
• marca da bollo, da apporre sul certificato rilasciato dalla Soprintendenza.
Per ogni necessità, potranno essere contattati i funzionari di seguito
elencati, incaricati dell’attività di tutela nei comuni di:
Restauro
Ai sensi dell’art. 128 del D. Lgs 163/2006 la Soprintendenza per i BSAE
dell’Abruzzo provvede alla redazione della programmazione triennale
e dei suoi aggiornamenti annuali in cui vengono inseriti, secondo un ordine di priorità dettato dall’urgenza, gli interventi di restauro da eseguirsi col diretto finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Della progettazione e della direzione dei lavori sono incaricati gli storici dell’arte interni all’Amministrazione, mentre la realizzazione del restauro è affidata a quelle ditte private che di volta in volta
risultano aggiudicatarie dell’appalto, previa verifica del possesso dei
requisiti previsti dalla normativa vigente. Sempre in materia di restauro,
ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. n. 42/04, la Soprintendenza autorizza
qualunque intervento su opere mobili, dipinti murali e superfici architettoniche decorate e provvede, attraverso i funzionari responsabili del
territorio, all’alta sorveglianza dei lavori di cui trattasi.
Il Ministero, in applicazione degli articoli 35 e 36 del decreto citato, ha
inoltre la facoltà di concorrere alla spesa sostenuta dal proprietario per
l’esecuzione degli interventi, per un ammontare non superiore alla
metà dell’importo; il contributo può essere erogato solo a lavori ultimati e collaudati.
Ufficio Programmazione e monitoraggio Interventi di restauro programmi ministeriali
Dott. Anna Colangelo
[email protected]
Ufficio relazioni istituzionali per le sponsorizzazioni
Dott. Caterina Dalia
[email protected]
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Il Microclima
Il settore Microclima e Controlli Ambientali ( MiCA ) si occupa di conservazione delle Opere d’Arte, in particolare affronta gli scambi energetici fra l’opera e l’ambiente in cui si trova, con lo scopo di individuare
eventuali cause contingenti di degrado o più in generale di rallentare
il naturale deterioramento a cui è soggetto qualsiasi manufatto.
Lo studio del microclima intorno all’OdA, comprende sia i cambiamenti di stato dell’acqua, che si trova sotto forma di vapore nell’aria
e che interagisce con il materiale costitutivo dell’opera, sia gli eventuali movimenti di acqua allo stato liquido, portata da particolari condizioni strutturali del contenitore dell’opera. Si tratta di acquisire,
quindi di misurare, parametri termoigrometrici ed il loro andamento
nel tempo, elaborarli, interpretarli per verificare se sull’opera si presentano fenomeni di condensa, di gelazione etc. che possono essere particolarmente dannosi e suggerire, poi, quegli interventi atti
a ridurre o ad eliminare la causa di degrado dell’opera, derivanti da
questi fenomeni.
Per quanto riguarda la luce si tratta di valutare il tipo di lampada illuminante, per rendere minimo il degrado prodotto dalla radiazione elettromagnetica.
Nella pratica il lavoro si sviluppa in due modi: il primo prevede sopralluoghi e misurazioni limitate nel tempo per valutare situazioni esistenti
su cui non si può intervenire in modo strutturale sull’ambiente intorno
all’opera.
Il secondo modo riguarda interventi che necessitano di un’acquisizione
di dati più a lungo termine, in quanto da una valutazione preventiva si
suppone che, per eliminare o diminuire le cause di degrado, potrebbe
esser necessario effettuare interventi di una certa importanza sull’ambiente che circonda l’OdA.
È importante sottolineare che il settore cerca di promuovere l’idea che
per migliorare le condizioni conservative delle opere e diminuire il loro
degrado,è fondamentale sviluppare, fra gli operatori ed i fruitori, la cultura del “condizionamento passivo “ cioè di quegli interventi che a
basso costo producono notevoli migliorie nelle dinamiche manufattoambiente, per cui possono essere facilmente applicati alla gran quantità dei beni culturali esistenti in Italia.
A tale scopo il settore effettua anche corsi, seminari, etc. per gruppi,
scuole e operatori interessati all’applicazione di alcuni principi fisici alla
conservazione dei Beni Culturali.
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Mostre
L’attività legata all’organizzazione di mostre è normata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 denominato Codice dei beni culturali
e del paesaggio, per la cui lettura si rimanda alla sezione Normative del
sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’articolo 48 prescrive l’autorizzazione ministeriale per il prestito di
opere d’arte da concedere in occasione di mostre o esposizioni. Qualora l’autorizzazione abbia ad oggetto beni appartenenti allo Stato o
sottoposti a tutela statale, la richiesta è presentata al Ministero almeno
quattro mesi prima dell’inizio della manifestazione ed indica il responsabile della custodia delle opere in prestito. L’autorizzazione è rilasciata
tenendo conto delle esigenze di conservazione dei beni e, per quelli
appartenenti allo Stato, anche delle esigenze di fruizione pubblica.
Il rilascio dell’autorizzazione è inoltre subordinato all’assicurazione delle
cose e dei beni da parte del richiedente, per il valore indicato nella domanda, previa verifica della sua congruità da parte del Ministero. Per
le mostre e le manifestazioni sul territorio nazionale promosse dal Ministero o, con la partecipazione statale, da enti o istituti pubblici, l’assicurazione può essere sostituita dall’assunzione dei relativi rischi da
parte dello Stato.
Il Ministero ha inoltre facoltà di dichiarare, a richiesta dell’interessato,
il rilevante interesse culturale o scientifico di mostre o esposizioni di
beni culturali e di ogni altra iniziativa a carattere culturale, ai fini dell’applicazione delle agevolazioni previste dalla normativa fiscale.
Audiovisivi
Il Servizio per la ricerca, la documentazione e la produzione audiovisiva costituisce un’équipe realizzativa organica all’articolazione abruzzese del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali. Istituito nel 1985
dall’architetto Renzo Mancini, all’epoca Soprintendente ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici nella regione, con la riforma del
Ministero è passato a far parte della Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici dell’Aquila, attualmente diretta dalla dottoressa Lucia Arbace. Nel corso di un ventennio il Servizio ha contribuito alla promozione della conoscenza del patrimonio culturale e
ambientale abruzzese, realizzando numerosi audiovisivi didattici, documentari video e programmi multimediali
Responsabile. Dott. Mauro Congedati
[email protected]
Biblioteca
Dopo il sisma del 6 aprile 2009 il patrimonio librario è stato posto al sicuro nei sotterranei del castello cinquecentesco; a seguito dei lavori
agli ambienti a piano terra del complesso di San’Amico è prevista la riapertura entro l’autunno, una volta completata la disinfestazione e spolveratura dei fondi librari. Data la sua unicità in regione dovuta alle
specifiche sezioni di cui essa si compone (Storia dell’Arte, Architettura, Restauro ecc. tipiche del lavoro dell’ufficio), la Biblioteca d’Istituto, pur essendo destinata al personale interno della Soprintendenza,
può essere consultata, previo appuntamento e autorizzazione, da studiosi e studenti; per questi ultimi è richiesta una lettera di presentazione da parte del Docente. La Biblioteca è aperta dal Lunedì al Venerdì
con orario 09:00- 13:00 e nei giorni di Martedì e Giovedì anche dalle
15:30 alle 17:30 solo per il personale interno.
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Dalla sede centrale dell’Aquila dipendono i Centri Operativi di:
Pescara
Castiglione a Casauria
Popoli
Teramo
Lanciano
Uffici
Museo Casa natale Gabriele
d’Annunzio
Corso Manthonè, Pescara
tel. 085/60391 fax 085/4503590
Direzione del Museo
Dott.ssa Rita Molisani
[email protected]
Ufficio Tutela Beni
Etnoantropologici
Dott.ssa Maria Cristina Semproni
[email protected]
Ufficio Tutela Arte
Contemporanea
della provincia di Pescara
Dott.ssa Luisa De Tommaso
[email protected]
Uffici della Soprintendenza
per i BSAE
Taverna Ducale
Popoli (PE)
tel. 085 986701
Responsabile:
Dott.ssa Maria Gatta
[email protected]
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Sulmona
Celano
Tagliacozzo
Avezzano
Pescara
Il Centro Operativo di Pescara
occupa alcune stanze della
Casa d’Annunzio. La dimora
dove nacque il Poeta fu dichiarata Monumento Nazionale il
14/4/1927 con Regio Decreto,
per tutelarla come edificio di importante interesse storico e per
ricordare la madre del Poeta, Luisa De Benedictis, che qui visse fino
al 1917. L’edificio, d’impianto settecentesco, ha subito diversi interventi di restauro, che ne hanno conservato la tipologia di casa borghese ottocentesca di provincia e le decorazioni parietali interne.
All’interno dell’edificio che ospita il museo si svolgono sia le attività
legate alla gestione del museo stesso sia quelle relative allo svolgimento delle funzioni istituzionali. Al piano terra, oltre alla biglietteria e
ai locali destinati ai servizi di custodia, si trovano una sala per proiezioni
di audiovisivi e i locali per esposizioni temporanee e conferenze. Al
primo piano è collocato il museo e al secondo sono ospitati gli uffici per
l’Attività Didattica e per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Etnoantropologico e per l ‘Arte Contemporanea.
Popoli
L’Ufficio della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, a Popoli, ha sede
nella Taverna Ducale o Taverna Vecchia, piccolo gioiello di architettura
medioevale abruzzese, edificata probabilmente da Giovanni Cantelmo
negli anni dal 1333 al 1337. Lo schema tipico è quello della casa-bottega tardo medievale, e fu osteria, locanda, stazione di posta e cambio dei cavalli. Sulla facciata si aprono due portali: il primo portale è ad
arco acuto e dà accesso al salone centrale, in parte coperto da solaio
ligneo ed in parte a volte in pietra, mentre
il secondo, laterale, consentiva originariamente l’accesso al piano superiore. La facciata è ornata da otto scudi sanniti,
rappresentanti simboli angioini, dei Cantelmo (signori di Popoli) o di famiglie con
questa imparentate. Al di sopra degli scudi
2 bifore divise centralmente da piastrini decorati a traforo e bassorilievo, chiuse da
due piccole sculture rappresentanti dei
leoni. Sulla facciata è inoltre possibile osservare la tavola del pedaggio, voluta dal
duca Fabrizio Cantelmo a fine ‘500, contenente l’elenco delle tasse di
passo dovute ai signori del feudo di Popoli. Al suo fianco è possibile
ammirare la Taverna dell’Università (1574).
Castiglione a Casauria
Ha sede presso l’Abbazia di
San Clemente, riaperta dalla
Soprintendenza BSAE dopo
importanti lavori di restauro
post-sisma, a partire dal 4 luglio 2011. Secondo la testimonianza del Chronicon
Casauriense l’Abbazia di S.
Clemente viene fondata
nell’871, come ex-voto, dall’Imperatore Ludovico II liberato per intercessione di Papa Adriano II dalla prigionia in cui si trovava a Benevento in
seguito ad una congiura ordita dal principe longobardo Adelchi. In realtà
le pratiche religiose si coniugavano all’attività politica già all’atto di fondazione: la chiesa, infatti, situata nei pressi della Via Claudio-Valeria e in prossimità di uno dei tratturi che da L’Aquila portavano a Foggia, sorge lungo
le sponde del fiume Pescara che già dall’801 divideva i ducati di Spoleto
e Benevento, in posizione quindi altamente strategica.
Teramo
Il Presidio di Teramo della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo ha
sede presso alcuni locali dell’ex
convento di San Francesco nella
zona antica della città, detta per
questo, un tempo, “ Terra Vetus
“ distinta dalla” Terra Nova “,
che si era sviluppata dopo la distruzione cittadina del 1153. Adiacente è la chiesa medioevale di
Sant’Antonio con resti di affreschi del XIV secolo. Nell’area vi sono nu-
Uffici della Soprintendenza
per i BSAE
Abbazia di San Clemente
a Casauria
Castiglione a Casauria (PE)
tel. 328 3124839
Uffici della Soprintendenza
BSAE dell’Abruzzo
Presidio di Teramo
Via Porta Carrese, 12
64100 Teramo (TE)
Tel./Fax 0861 243946
Ufficio Tutela Beni
Etnoantropologici
della provincia di Teramo
Dott.ssa Maria Grilli
[email protected]
45
merosi monumenti insigni, come l’antica casa dei Signori Melatino dei
secoli XIII e XIV, i resti della vecchia cattedrale di Santa Maria Aprutiensis, sovrastanti una vasta area archeologica che costituiva la città romana di Interamnia.
Uffici della Soprintendenza
BSAE
Via S. Maria Maggiore, 1
LANCIANO (CH)
tel. 0871/44614
Ufficio Tutela Beni
Etnoantropologici
Dott.ssa Ivana Di Nardo
[email protected]
Uffici della Soprintendenza
BSAE
Badia Morronese
Via Badia 28, Sulmona (AQ)
tel. 0864/32849 / 335.6129589
Ufficio Tutela Beni
Etnoantropologici della
provincia di L’Aquila (escluso
diocesi di Sulmona e Marsica)
Dott. Diego Bucci
[email protected]
Ufficio Controllo Mercato
Antiquariale (Prov. Chieti)
Dott.ssa Ersilia Santilli
[email protected]
Ufficio Attività Didattica
Dott.ssa Anna Rita Glisenti
[email protected]
Dott.ssa Rosalba Marinucci
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Lanciano
Il Centro Operativo di Lanciano ha
sede in un edificio di proprietà comunale, nel cuore di uno dei quartieri storici della città, a pochi passi
dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, architettura gotico-cistercense tra le più prestigiose
d’Abruzzo e dalla casa museo del pittore Federico Spoltore. Altri poli emergenti del quartiere sono le Torri Montanare, il Museo Diocesano, le chiese
di Santa Giovina e di San Nicola di Bari, con l’annesso museo parrocchiale,
e una ricca stratificazione con interessanti testimonianze di età medioevale e barocca.
Sulmona
Il Centro Operativo di Sulmona ha sede in alcuni locali
recentemente restaurati della
prestigiosa Abbazia di Santo
Spirito al Morrone, sita a soli
cinque chilometri dalla città di
Sulmona.
Il primo nucleo del complesso, comunemente denominato Badia Morronese, sorse nella seconda metà del Duecento ad opera di Pietro Angelerio da Isernia, il futuro Papa Celestino V. Sede dell’Abate Generale
dell’ordine dei Celestini, fu ampliata e più volte ristrutturata nel corso
dei secoli e fortemente danneggiata dal catastrofico terremoto del
1706. Ripristinata nelle forme attuali, con la soppressione delle comunità monastiche, la Badia ebbe diverse destinazioni: adibita dapprima
a Collegio dei tre Abruzzi e ad Ospizio di mendicità, fu poi definitivamente trasformata in casa di reclusione. Trasferito altrove il penitenziario, sono iniziati i lavori di restauro che hanno portato ad un primo
parziale recupero del complesso abbaziale. Di particolare interesse la
facciata della chiesa di gusto borrominiano, che la Cappella col monumento funebre dei Caldora, realizzato nel 1412 da Gualtiero d’Alemagna e il pregevole ciclo di affreschi con episodi della vita di Cristo della
prima metà del XV secolo.
Celano
Il Centro Operativo di Celano ha sede presso il Castello Piccolomini la
cui costruzione inizia, con molta probabilità, intorno al 1392 con Pietro
Berardi, conte di Celano, che fa erigere la cinta muraria e i primi due
piani del maschio fino alla cornice marcapiano. Nel 1451 Lionello Acclozamora faedificare il piano nobile con il cammino di ronda e le quattro torri d’angolo. L’opera è completata da Antonio Todeschini
Piccolomini, nipote del papa Pio II, che nel 1463 aveva avuto l’investitura della contea di Celano da Ferdinando d’Aragona. In quest’ultima
fase sono aggiunte alcune loggette pensili, non più visibili perché distrutte dal terremoto del 1915, e aperta sul prospetto sud-est una finestra rinascimentale riccamente decorata. È, inoltre, edificato il
loggiato superiore del cortile e si apportarono modifiche alla cinta muraria con la costruzione nei punti più esposti di grandi torri circolari che
inglobano quelle a scudo costruite dal conte Berardi. Il Museo della
Marsica, qui ospitato negli ambienti del primo piano, si è arricchito dei
depositi temporanei di alcuni capolavori del Museo Nazionale d’Abruzzo, chiuso a seguito del sisma, proposti a rotazione.
Tagliacozzo
L’Ufficio della Soprintendenza BSAE di
Tagliacozzo è ospitato nel complesso
monumentale del Convento di San
Francesco e della Chiesa annessa che
ospita la tomba del primo biografo del
poverello di Assisi, il Beato Tommaso da
Celano (1190-1260). La chiesa francescana, citata in una bolla papale del
1252, è posteriore alla morte del Santo,
mentre la primitiva costruzione con il
nome di Santa Maria in Eloreto (cioè “in
un bosco d’alloro”) è menzionata già nel
1115. All’inizio del Seicento contemporaneamente alla costruzione del chiostro, affrescato con vicende della
vita di San Francesco, subì lavori di ristrutturazione Resa barocca nel
XVIII secolo con evidente stacco rispetto al passato, fu chiusa dagli
editti napoleonici del 1809 e adibita a servizi comunali. Restaurata nel
1960, ha ripreso la sua vocazione di sede francescana e l’iniziale sobrietà. Bellissimi la facciata e l’antico portale; un capolavoro il rosone
gotico con fregi orsiniani.
Uffici della Soprintendenza
BSAE
Museo della Marsica
Castello Piccolomini - Celano (AQ)
tel. 0863 792922
Direzione Museo
Dott.ssa Rita Mancini
[email protected]
Ufficio Tutela Beni
Etnoantropologici della
provincia di L’Aquila (Marsica)
Dott.ssa Giovanna Palma
[email protected]
Ufficio Attività Didattica
Dott.ssa Rita Mancini
Dott.ssa Giovanna Palma
Uffici Soprintendenza
per i BSAE
Via San Francesco
Tagliacozzo (AQ)
tel. 0863/6560
A cura della Soprintendenza
BSAE dell’Abruzzo,
con la collaborazione di
Alessandra Giancola
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA BASILICATA
Il patrimonio culturale della Basilicata. Forme
innovative di partecipazione e promozione
Attilio Maurano, Elvira Pica
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Direttore Regionale:
Attilio Maurano
Coordinatori per la Comunicazione:
Elvira Pica, Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto 1860, 84
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Matera. Il Museo Nazionale
d'arte medievale e moderna
della Basilicata
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Il momento storico che viviamo, caratterizzato da una profonda crisi
economica che si ripercuote su tutta la società, impone un momento
di riflessione sui doveri della Pubblica Amministrazione in termini di
avvicinamento ai cittadini, di condivisione delle procedure e di adeguamento alla crescente richiesta di partecipazione e di informazione.
Ciò è tanto più vero per l’amministrazione dei beni culturali, in cui si è
chiamati a tutelare e gestire un patrimonio della collettività in cui i beni
materiali costituiscono la struttura portante di una ricchezza ben più
vasta: la cultura, la storia, il paesaggio, le tradizioni sono un patrimonio immateriale che appartiene a tutti e a ciascuno, e come tale deve
essere fruito e partecipato.
Ci troviamo quindi a operare su due piani diversi
tenendo presenti sia la trasparenza organizzativa e procedurale (aspetto comune a tutte le
pubbliche amministrazioni), sia la valorizzazione
e promozione del patrimonio culturale (questo
aspetto è strettamente legato alle attività di tutela e salvaguardia proprie del MiBAC). Risulta
necessario, in ogni caso, creare e mantenere
un rapporto stabile di collaborazione con tutti gli
enti, le istituzioni e i privati che operano sul territorio, e direttamente con i cittadini.
Nell’ambito della trasparenza e partecipazione alle procedure appare
quasi ovvio sottolineare il passo che si sta compiendo grazie alla realizzazione e aggiornamento dei siti web istituzionali, alla raccolta e
messa in rete di una serie di informazioni legate alle attività della Direzione Regionale e degli Istituti di settore, rendendo in tal modo trasparenti le azioni e le procedure e consentendo una facile accessibilità
alla documentazione, alla modulistica, ai procedimenti.
Opera ormai a pieno regime il sistema informativo integrato rivolto agli
operatori economici per quanto attiene le competenze di stazione appaltante della Direzione Regionale, già presentato nella scorsa edizione
del Forum PA.
La rete dei percorsi museali
Al fine di creare un rinnovato interesse e ampliare la proposta di visita
ai musei della Basilicata, la Direzione Regionale sta mettendo in campo
nuove formule di bigliettazione per fruizione di due circuiti legati alle
realtà museali di Matera e di Melfi-Venosa.
Il primo percorso prevede l’istituzione di una card integrata per la visita
al Museo Nazionale d’Arte medievale e moderna della Basilicata, al
Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” e al Museo della
Scultura Contemporanea (Musma) e si realizza grazie alla sottoscrizione di una convenzione con la Fondazione Zetema di Matera, ini-
ziando di fatto un saldo rapporto tra gli istituti del MiBAC (la Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici e la Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata oltre che la Direzione
Regionale) e la Fondazione Zetema, che da numerosi anni opera sul
territorio per la sua crescita culturale.
L’iniziativa è scaturita dal comune intendimento di far percepire le tre
realtà museali come un sistema culturale unitario che comprende e
presenta le peculiarità archeologiche e artistiche proprie di ciascuna
sede espositiva; i musei sono peraltro ubicati in palazzi storici nel cuore
della città e non richiedono particolari spostamenti o deviazioni dal normale percorso di visita che si snoda dai Sassi al centro cittadino.
Matera. Via Ridola
e il Museo Archeologico Nazionale
Domenico Ridola
L’analisi dei flussi di pubblico ai tre musei ha evidenziato che le visite
alla città hanno carattere giornaliero, con visitatori provenienti nella
maggior parte dei casi da aree limitrofe della regione o delle regioni vicine e spesso si esauriscono nella visita al Sasso Barisano, al Sasso
Caveoso, ad una o più chiese rupestri e ad uno soltanto dei musei. Da
questa verifica è emersa la necessità di ampliare l’offerta culturale attraverso una formula che suggerisca ai visitatori di tornare o di fermarsi in città, grazie a un pacchetto che permette di approfondire la
conoscenza del contesto d’arte di storia della città di Matera, con riduzione del costo degli ingressi e servizio di visite guidate. I biglietti, con
validità di cinque giorni, possono essere acquistati online e validati
presso le biglietterie dei musei attraverso un lettore ottico.
Altro circuito è quello che naturalmente si crea tra i musei archeologici
nazionali di Melfi e di Venosa, già identificati come unico polo nell’ambito del Progetto “Poli Museali di eccellenza del Mezzogiorno”. L’intervento di miglioramento della fruizione dei due musei e dell’area
archeologica di Venosa, finanziato dal Cipe, è attualmente oggetto di
progettazione definitiva. La realizzazione del progetto comporterà allestimenti rinnovati, con soluzioni innovative e partecipative, per offrire
ai visitatori piena conoscenza degli aspetti culturali e delle dinamiche
Venosa. La città
e il Castello Pirro del Balzo
49
Melfi. Il Museo Archeologico
Nazionale Massimo Pallottino
insediative che hanno segnato l’occupazione antropica dell’intera area
nord-lucana che si dispiega alle falde del Vulture. I due complessi sono
infatti palesemente complementari e definiscono, nel loro percorso di
visita, un quadro storico-archeologico unitario, benché caratterizzato
da indubbie specificità culturali.
Anche in questo caso l’analisi dei flussi ha mostrato alcuni dati significativi: il Museo di Melfi è quello che tradizionalmente accoglie in Basilicata il maggior numero di affluenze dalla stessa regione e da quelle
vicine, vuoi per la vicinanza agli itinerari culturali pugliesi, vuoi per il fascino del Castello Federiciano in cui è ubicato; lo stesso non può dirsi
per il Museo di Venosa, anch’esso peraltro allocato all’interno di un
castello – il cinquecentesco Castello “Pirro del Balzo” – e per l’area archeologica della città romana.
È quindi evidente che quello che si propone è un percorso culturale e
storico nel territorio del Vulture che non si esaurisce nelle collezioni
archeologiche - dalla preistoria all’età romana – presentate nei due
musei, ma che si snoda attraverso la suggestiva visita alla colonia romana di Venusia fino alle rilevanti evidenze architettoniche dei castelli
di Federico II a Melfi e di Pirro del Balzo a Venosa. Per fornire al pubblico maggiori opportunità di fruizione e creare un incentivo a godere
di questo significativo itinerario la Soprintendenza per i beni archeologici e la Direzione Regionale hanno inteso fin d’ora creare la possibilità di una bigliettazione unica – ridotta - per i due musei e per l’area
archeologica, con validità di tre giorni, che sarà attivata dal prossimo
autunno in prospettiva dell’istituendo polo museale.
50
Ricerca archeologica e innovazione tecnologica
Val la pena di segnalare un importante risultato delle sinergie messe
in campo in Basilicata da pubblico e privato che contemperano diverse
esigenzeper la crescita culturale ed economica della regione: la ricerca
archeologica e l’innovazione tecnologica, la tutela e la fruizione del patrimonio culturale.
Durante la realizzazione di una condotta di collegamento Eni – Shell tra i
pozzi petroliferi e il Centro Olio di Viggiano in Val d’Agri è stata ritrovata, in
agro di Marsicovetere, una villa romana che rappresenta una eccezionale
testimonianza dell’occupazione del territorio durante il lungo periodo che va
dall’età augustea all’alto medioevo (I secolo a.C. – VII secolo d.C.). L’interesse del rinvenimento è dato, oltre che dal pregio dei materiali archeologici rinvenuti e dall’estensione e complessità delle strutture,anche
dall’identificazione dei proprietari della villa: la famiglia lucana dei BruttiiPraesentes, nota per aver dato i natali a consoli e senatori e, in particolare,
a Bruttia Crispina, “l’imperatrice lucana” sposa di Commodo.
Il ritrovamento è sembrato in un primo momento incompatibile con il completamento dei lavori, essendo altresì non perseguibile l’ipotesi di un tracciato
alternativo, ma il confronto aperto tra la Soprintendenza per i beni archeologici e l’Eni ha fatto sì che
venisse adottata una soluzione condivisa per tutelare il sito archeologico e non impedire la realizzazione dell’importante infrastruttura: un microtunnel
al di sotto della villa romana. Il microtunnel è stato
progettato ed eseguito a una quota di sicurezza tale
da escludere qualsiasi possibile interferenza con l’importante complesso
archeologico, nel pieno rispetto della normativa vigente, delle caratteristiche geotecniche del terreno e dei più alti standard di sicurezza. L’opera è
stata realizzata utilizzando una macchina operatrice di avanzata tecnologia,
ad una profondità di 12 metri, ed ha le dimensioni finite di 3 metri di diametro e di circa 80 metri di lunghezza; consente al suo interno la posa sia
delle condotte per il trasporto di idrocarburi, sia dei cavi elettrici e delle
fibre ottiche necessari al collegamento.
Il lavoro, costantemente seguito e controllato dalla Soprintendenza,
consente la piena attuazione del progetto di recupero e di valorizzazione, che permetterà di presentare al pubblico in forme innovative il
monumentale complesso rurale di età romana, integrandolo nel tradizionale percorso di visita al vicino parco archeologico della città di Grumentum e al Museo Nazionale dell’Alta Val d’Agri. Infatti il Protocollo
d’intesa recentemente sottoscritto dalla Direzione Regionale e dalla
joint venture Eni-Shell nell’ambito degli obblighi di ripristino dell’area,
porterà alla musealizzazione e alla completa fruibilità del sito archeologico evidenziando come sia possibile un cammino condiviso che
renda compatibili la tutela e salvaguardia del territorio con la realizzazione di opere strategiche e che quindi renda un valido servizio per la
crescita sociale e culturale del Paese.
Il progetto di vulnerabilità sismica
La salvaguardia, elemento fondante per la fruizione del patrimonio culturale, in Basilicata è fortemente legata alla verifica della vulnerabilità
sismica del patrimonio architettonico, fatto imprescindibile in una regione da sempre provata da terremoti.
Il progetto “Tutela e sicurezza dei beni culturali: rischio sismico ed
Marsicovetere. La villa romana
51
azioni di sistema” parte dalla necessità di assicurare interventi tempestivi e mirati per assicurare il recupero e la pubblica fruizione di quegli
immobili monumentali che, per se stessi o in quanto sedi museali, necessitano di un piano mirato alla loro protezione. Le azioni per l’analisi
e la verifica della sicurezza sismica sono state avviate dalla Direzione
Regionale fin dal 2005 sulla base di un progetto finanziato con le risorse per le aree sottoutilizzate (Delibera Cipe 17/2003) e sono di recente confluite in un progetto nazionale sostenuto da Arcus.
Sulla base di una metodologia di base individuata dalle Linee guida per
la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale
elaborate dal MiBAC e dalla direttiva della Presidenza del Consiglio dei
Ministri del 12 ottobre 2007, le attività di ricerca sono finalizzate alla conoscenza della fabbrica storica, alla valutazione della sicurezza sismica
e alla progettazione di eventuali interventi, fino ad arrivare alla valutazione finale sulla sicurezza e sulla conservazione del bene, e alle verifiche della vulnerabilità sismica sugli immobili appartenenti al
patrimonio culturale.
Inizialmente incentrato sullo studio di particolari edifici storici della regione, prescindendo dalla loro destinazione d’uso (castelli e domus,
complessi ecclesiastici, palazzi storici) attualmente il progetto si è focalizzato prioritariamente su cinque sedi museali ospitate in castelli o
palazzi storici di proprietà statale o in consegna al MiBAC.
I dati raccolti andranno a implementare una banca dati dettagliata delle
caratteristiche di fabbrica, degli interventi realizzati, degli attuali punti
di debolezza delle strutture, da mettere in rete tra i principali attori preposti a garantirne la sicurezza e saranno utilizzati dagli stessi per successivi interventi conservativi.
Tutela e sicurezza costituiscono infatti i presupposti fondamentali per
attivare processi di valorizzazione più complessi che coinvolgono le
realtà locali e per mettere al servizio dei cittadini strutture sicure e pienamente fruibili.
52
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA CALABRIA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Cosenza
Catasto Onciario
La memoria ottica come supporto sostitutivo dei documenti ha costituito l’obiettivo del Progetto IMAGO, il quale ha avviato nei primi anni ’90 la
digitalizzazione delle fonti documentarie negli Archivi di Stato Italiani.
Inquadrato nell’ambito del più generale progetto di Anagrafe Informatizzata degli Archivi di Stato Italiani, IMAGO ha direttamente coinvolto vari
Istituti e attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi, tecnici e metodologici, ha proiettato verso una nuova dimensione l’attività di conservazione,
valorizzazione e promozione del patrimonio documentario.
Il Progetto IMAGO ha realizzato un archivio digitale di grande rilievo. Infatti negli Archivi di Stato di alcune città del Mezzogiorno (Caserta, Salerno, Avellino, Cosenza, Brindisi e Taranto) è stata digitalizzata l’importante serie del Catasto Onciario conservata nell’Archivio di Stato di Napoli,
che offre molteplici potenzialità di ricerca in diversi ambiti di studio.
Ma la peculiarità del mondo digitale, strettamente legata al fenomeno
della rapida obsolescenza tecnologica non ha escluso i supporti e le
metodologie informatiche innovative di IMAGO, quindi è stato necessario affrontare un percorso per la migrazione delle immagini, che non
ne consentisse la temuta dispersione.
Il controllo del processo di obsolescenza è naturale e proprio di ogni
processo tecnologico e, all’Archivio di Stato di Cosenza va il merito di
aver progettato e realizzato, nel 1996, all’interno del laboratorio di informatica, la migrazione di tutte le immagini del Catasto Onciario senza
rischi per l’integrità e l’accuratezza delle immagini.
La conversione delle immagini operata
dal laboratorio di informatica dell’Archivio di Stato di Cosenza ha avuto il pregio,
di aver eluso la prospettiva che si poneva
con forza: Imago non è diventato un’opera inutile ed inutilizzabile, non soltanto
per la fiducia accordata dagli allora dirigenti del Nucleo per l’Informatica, Vincenzo Franco e Daniela Grana, ma per lo
stimolo ricevuto dagli utenti.
Porsi dalla loro parte, cercare di rispondere alle loro esigenze, costituisce la dinamicità centrale della professione dell’archivista.
Nel 2010, L’Archivio di Stato di Cosenza ha effettuato un secondo percorso di migrazioni delle immagini proprio per soddisfare l’esigenze di
un’utenza sempre più ampia e generalizzata ed ha offerto la consultazione on line del Catasto onciario di buona parte dei Comuni della Provincia in uno spazio web appositamente dedicato.
Il sito web è articolato in modo semplice, progettato per il superamento di ogni tipo di ostacoli è fruibile all’indirizzo www.onciario.beniculturali.it
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Calabria
Direttore Regionale:
Francesco Prosperetti
Coordinatori per la Comunicazione:
Antonio Garcea, Marta Mori
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391048
Fax 0961 391033
[email protected]
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Archivio di Stato di Cosenza
Direttore: Anna Maria Letizia Fazio
Via G. Gravina, 12
(ex Caserma Moro)
87100 Cosenza
Tel. 0984791790
Fax 0984793120
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ASCS
www.onciario.beniculturali.it
53
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA CALABRIA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Reggio Calabria
I “caruselli”: elemento costruttivo tipico dell’edilizia
storica calabrese
Caterina Gattuso
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Calabria
Direttore Regionale:
Francesco Prosperetti
Coordinatori per la Comunicazione:
Antonio Garcea, Marta Mori
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391048
Fax 0961 391033
[email protected]
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Archivio di Stato
di Reggio Calabria
Direttore: Maria Giuseppina Marra
Via Lia Casalotto
89122 Reggio Calabria
Tel. 0965 653211/6532218/6532212
[email protected]
www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it
54
Nei centri storici di molte cittadine calabresi si possono ancora oggi ritrovare degli esempi di edilizia tradizionale realizzati con materiali e
tecnologie costruttive singolari caratterizzati dall’utilizzo di elementi
costruttivi ottenuti mediante lavorazione artigianale dell’argilla, i cosiddetti “caruselli”. Il nome rievoca la forma dei tipici salvadanai di coccio, infatti esso si configura come un laterizio cavo.
Il laterizio cavo pur con caratteri differenziati da luogo a luogo, è stato adoperato in epoca remota tanto nella costruzione di strutture di copertura di
edifici di pregevole valore monumentale, quanto per la realizzazione di componenti di edifici civili più modesti. Solai, volte e cupole costruite con la giustapposizione regolare e ordinata di laterizi cavi sono stati segnalati
prevalentemente nei territori che si affacciano sul Mediterraneo.
Già Arslan, richiamandosi agli studi di Bovini , Crema, Lézine, Monneret de Villard, Verzone e altri, rileva una particolare densità di ritrovamenti nel Nord Africa, riconducibili soprattutto al periodo fra il II e il VI
secolo, in Sicilia (III - VII secolo), in Italia Settentrionale (riviera Adriatica, Val Padana e Istria, in epoca paleocristiana e longobarda). Secondo
Arslan la particolare distribuzione dei ritrovamenti in alcune regioni del
Mediterraneo è da ricondurre alla disponibilità in sito di giacimenti di
minerali gessosi, adatti alla produzione di malta a presa rapida, indispensabile collante degli elementi fittili. In effetti le aree citate sono accomunate dal possedere tutte ricchi giacimenti di gesso.
Notizie generali e di particolare interesse si possono trarre da un lavoro
del 1987 riguardante la regione Molise nel quale gli autori, Marino e
Franchi esaminano un elemento costruttivo da loro chiamato pignatello. L’impiego la forma e la struttura di tale elemento
sono del tutto simili a quelle del carusello. I ritrovamenti
del Molise sono concentrati soprattutto nella media valle
del Bifermo e sono fatti risalire ad un periodo che va dal
XIX secolo alla metà del XX secolo.
Ulteriori studi permettono di rilevarli anche in Campania, nel centro storico di Napoli ed in particolare nelle
abitazioni dei quartieri spagnoli. Mappa Geologica con
centri calabresi nei quali è stata riscontrata la presenza
di caruselli
Una indagine basata su fonti scritte e su notizie raccolte attraverso informatori sparsi, suffragata da successivi sopralluoghi sul campo ha consentito di delineare una mappa
preliminare relativa alla diffusione dei “caruselli” in Calabria. Sebbene la mappa sia da aggiornare in relazione all’estendersi delle informazioni, si può notare una prevalenza
d’uso del carusello nei centri situati lungo la costa ionica calabrese, con
una penetrazione che riguarda le serre calabre e conduce ai centri del vibonese ed anche nell’area del cosentino.
Il carusello si presenta come una scatola chiusa, vuota, dalla forma
tronco-conica, comunque esiste una certa varietà di dimensioni, per cui
lo si può ritrovare piuttosto tozzo e schiacciato oppure alto e affusolato.
La faccia superiore ha una forma generalmente convessa ed è caratterizzata dalla presenza di un foro che talvolta si ritrova situato lungo le pareti; quest’ultime hanno uno spessore modesto, di circa 0.5 cm.
Sulle superfici esterne ed interne si possono notare spesso le tracce
delle lavorazioni manuali denunciate dalle rigature dovute alla pressione delle dita dell’artigiano che personalizzava così il proprio lavoro;
le piccole irregolarità dimensionali e formali sono da ricondurre al fatto
che i “caruselli” venivano realizzati uno per volta, artigianalmente.
Cromaticamente i “caruselli” presentano caratteristiche simili a quelle
di altri elementi argillosi cotti variabili dal giallo chiaro al rosso cotto, in
relazione al tipo di cottura e alla composizione mineralogica dell’argilla.
Caruselli di Gerace, Siderno,
Gioiosa, Ischia sullo Ionio,
Caulonia, Ardore
Alcuni esempi di caruselli
Per le sue caratteristiche costitutive, morfologiche e d’uso, il carusello
rientra nella grande famiglia degli elementi fittili adoperati a scopi architettonici. In letteratura sono segnalati vasi e tubi laterizi, questi ultimi denominati più sinteticamente “tubuli”, di diverse dimensioni,
forma, modalità aggregative e finalità d’uso.
Fra gli altri si possono citare:
– anfore dalla forma rigonfia, in genere disposte alla rinfusa nei rinfianchi delle volte e sopra il loro estradosso, ma talvolta posizionate
e organizzate strutturalmente;
– vasi fittili, inseriti l’uno nell’altro, connessi attraverso una protuberanza di dimensione più o meno rilevante, e legati con malta a presa
rapida;
– tubuli, a forma cilindrica allungata, provvisti di terminazione conica o
di altro tipo predisposta per l’incastro in serie e la posa in opera dei
singoli elementi, legati anch’essi con malta di gesso.
55
Elementi fittili: tubuli e anfore
Il carusello si distingue per alcuni aspetti peculiari strettamente connessi con le modalità di aggregazione.
Sebbene ad una prima osservazione i “caruselli” sembrano situati in modo
casuale senza un ordine particolare, uno studio più attento invece consente
di individuare dei criteri aggregativi semplici ma precisi. I singoli elementi
sono infatti accostati l’uno all’altro attraverso le facce laterali, e sono tenuti
insieme solo dalla malta che riempie gli interstizi.
Essi sono collocati con la parte concava verso l’interno della struttura
da realizzare, mentre la parte piana viene lasciata in vista rivolta verso
intradosso delle volta cosicché si determina una particolare vista costituita da sequenze di cerchi immersi nella malta.
Negli esempi relativi alle volte di Crotone sono disposti lungo filari in
modo sfalsato che si ripetono in parallelo a file alterne.
Volte con caruselli: Portico,
Piazza Pitagora a Crotone e
Masseria a S. Caterina
Disposizione di caruselli:
Masseria Crotone e Episcopio,
Cattedrale di Gerace
56
Nella volta a crociera dell’episcopio di Gerace i “caruselli” sono stati
collocati iniziando dal basso, all’imposta dell’arco, in corrispondenza
degli spigoli del vano, con la base rivolta verso l’intradosso della volta.
Essa è stata realizzata gradualmente: su una base quadrata, situata
agli angoli del vano sono disposti i primi tre “caruselli”, immersi in abbondante malta di calce, che ancora oggi si può osservare traboccare
attorno al cerchio di base; su di essi è collocata una seconda fila di
“caruselli” e così di seguito, in modo concentrico, seguendo la curva
direttrice dell’arco e ampliando il numero degli elementi in fila.
La struttura derivata, quindi, risulta alquanto leggera rispetto ai vasi o
tubuli incatenati in serie. Date le limitate dimensioni, essi si prestano
ad essere aggregati in modo da formare volte sottili anche di ragguardevole ampiezze.
Negli ultimi decenni, a seguito di numerosi interventi di restauro e di
crolli di edifici ormai da tempo in disuso, sono state messe alla luce
strutture, nascoste all’interno di murature e ricoperte da spessi strati
di intonaco dove l’uso dei caruselli assume un ruolo centrale.
In epoche più recenti si è assistito
ad un riuso dei caruselli utilizzati per
realizzare solai, impostati su orditi
realizzati con travi in profilati metallici, o per decorare i parapetti di balconi, come nel caso di Siderno e di
Gerace.
Lo studio riportando alla ribalta un sistema costruttivo della Calabria poco conosciuto e valorizzato vuole evidenziare come sia importante organizzare la complessità della conoscenza
ai fini della gestione della diagnostica preliminare ad interventi di conservazione, di restauro e di valorizzazione.
La ricerca svolta permette, inoltre, di fare emergere i forti rapporti tra
risorse del territorio, componenti edilizi singolari, come sono i caruselli, e tecniche costruttive. Infatti per la realizzazione dei caruselli si
è fatto sempre ricorso a materiale argilloso prelevato localmente a sottolineare la ricchezza in termini di giacimenti disponibili in Calabria.
I caruselli non sono soltanto dei semplici oggetti in terracotta ma portano con sè una cultura intangibile rintracciabile nelle esperienze e
nelle capacità costruttive che rischiano di scomparire se non si interviene per frenare la loro scomparsa.
Oltre alla cultura materiale che essi rappresentano, sia come singoli
elementi che come componenti di strutture semplici e complesse, rivelano una cultura immateriale costituita dall’abilità artigianale e dalla
capacità costruttiva delle collettività che si manifestano attraverso le
poche tracce ancora presenti sul territorio.
Appare evidente la necessità di intervenire affinché si conservi tale
patrimonio ed evitare di proporre
scenari che trasformano la passione ed il meticoloso lavoro degli
artigiani ridotto in cumuli di macerie da portare a discarica.
Si tratta di avviare attività di recupero materiale ed immateriale al fine
di permettere una valorizzazione diffusa sul territorio calabrese sia dei
caruselli che della tecnica costruttiva, considerando la specificità dei
materiali locali in termini di giacimenti di argille disponibili, anche nell’ottica della riproposizione in forme nuove di nuovi elementi da utilizzare per interventi di restauro compatibili.
Esempi di riuso dei caruselli: solaio
a Siderno e balcone a Gerace
Volte e cumuli di caruselli nell’
Episcopio della Cattedrale di
Gerace
57
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA
CAMPANIA
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici
per le Province di Salerno e Avellino
Dematerializzazione dei procedimenti di verifica legati
all’attività di tutela paesaggistica e architettonica della
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Salerno e Avellino
Giovanni Villani
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Campania
Direttore Regionale:
Gregorio Angelini
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1 - Castel dell’Ovo
80132 Napoli
Tel. 081 2464201
Fax 081 7645305
[email protected]
Direzione Generale
per il Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura
e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale:
Maddalena Ragni
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434404
[email protected]
[email protected]
www.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Architettonici
Paesaggistici per le Province
di Salerno e Avellino
Soprintendente: Gennaro Miccio
Via Tasso 46
(Palazzo Ruggi d’Aragona)
84100 Salerno
Tel. 089 318174/318103
Fax 089 318120
[email protected]
www. ambientesa.beniculturali.it
58
Premessa
I territori coinvolti nelle attività progettuali, cioè le province di Salerno
e Avellino rispecchiano l’andamento statistico di tutte le altre province
della Campania che mettono tra i primi 14 reati classificati in base alla
gravità, “Danneggiamenti al patrimonio artistico” (elaborazione
Censis per Osservatorio Sicurezza Campania su dati Ministero dell’Interno anno 2005). Altro elemento importante connesso alla gestione
del territorio nelle province campane, percepito come disagio e marginalità, è il disagio abitativo considerato come disagio dal 22,7%
degli intervistati (elaborazione Censis per Osservatorio Sicurezza Campania su dati Ministero dell’Interno anno 2005).
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino svolge il proprio impegno istituzionale per
la tutela del Patrimonio Architettonico e Paesaggistico del territorio
delle province di propria competenza. Tale territorio è particolarmente
ricco di emergenze culturali e paesaggistiche, basti pensare che circa
l’85% del territorio di competenza della Soprintendenza è sottoposto
a tutela. Sono tutelate infatti tutte le coste (una fascia costiera particolarmente affascinante che va da Positano a Sapri). Anche tutti i comuni rientranti nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo
di Diano e degli Alburni, quelli rientranti nei parchi regionali del Partenio (provincia di Avellino), dei Monti Picentini (a cavallo fra le province
di Salerno e Avellino), dei Monti Lattari (provincia di Salerno) e tutti i territori comunali sui quali insistono norme di tutela imposte con la Legge
1497 del 29.6.1939 (abrogata, ma il cui dispositivo è stato fatto salvo
dal D. Lvo 42/2004 recante “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”
alla Parte III).
Circa la tutela del Paesaggio e dei Beni Architettonici è il caso di evidenziare che nel territorio di competenza della Soprintendenza sono
presenti ben due siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO: si tratta della Costiera Amalfitana (iscritta nel
1997) e del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula (iscritta nel 1998), entrambi i siti
sono iscritti nella categoria dei “paesaggi culturali”, ciò vuol dire che
oltre al paesaggio sono considerate emergenze anche i beni architettonici cosiddetti “minori” che devono essere considerati quale parte
integrante del paesaggio culturale.
Un patrimonio di grande valenza che rappresenta la ricchezza del nostro territorio nazionale per il quale appaiono evidenti le necessità di tutela previste dall’art. 9 della Costituzione Italiana.
Anche il patrimonio culturale (i c.d. Beni Culturali o meglio i Beni Architettonici tutelati, ovvero catalogati) hanno necessità di tutela (chiese,
castelli, palazzi nobiliari e opere infrastrutturali) che fanno parte della
cultura del territorio delle due province.
Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. L.vo 42/2004) prevede
che tutti gli interventi previsti sui Beni Culturali e Paesaggistici debbano essere preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza; ciò
comporta che il personale preposto al rilascio delle autorizzazioni (pareri) è chiamato a valutare migliaia di pratiche all’anno aventi tipologie
di richieste diverse tra di esse. Per il territorio di competenza della Soprintendenza per i B.A.P. per le Province di Salerno e Avellino l’ultimo
dato (desunto dal Protocollo informatico ESPI) è di circa 18.000 procedimenti seguiti dai funzionari della Soprintendenza nel corso del 2011.
La Soprintendenza dispone di diverse banche dati cartografiche (supporto
IGM, ortofoto, supporto cartografico digitale fornito dalla Regione Campania) oltre che banche dati alfanumeriche (elenco e schede degli immobili vincolati, elenco e schede degli immobili di interesse culturale
catalogati, archivi di fotografie di Beni Culturali, archivio storico ed attuale
delle richieste di autorizzazione su Beni Culturali e Paesaggistici, ecc.).
Ma tale mole di banche dati non è sufficiente ad ottimizzare il lavoro dei
funzionari architetti soprattutto in considerazione dell’insufficienza di personale e in considerazione di altri impegni a cui è chiamato il personale
tecnico (progettazione e direzione di lavori di restauro, alta sorveglianza
di cantieri di soggetti terzi, supporto alle Forze dell’Ordine a all’A.G. nella
repressione dei reati, catalogazione dei Beni Architettonici, partecipazione a Tavoli di Concertazione e/o Conferenze dei Servizi, ecc.). Per assicurare quindi una circostanziata tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici
occorrerebbe disporre anche di altre banche dati fra le quali ad esempio
quelle catastali (sulle quali si basano i vincoli e il catalogo dei Beni Architettonici) e le mappe forestali (per la tutela dei vincoli di cui all’art. 132 lettera g - zone boschive di cui al D. Lvo 42/2004).
Considerato che le ultime normative hanno drasticamente ridotto i tempi
di trattazione dei singoli procedimenti (da 60 a 45 giorni e per alcuni pareri da 60 a 25 giorni per le autorizzazioni paesaggistiche), si rende necessario dotare il personale della Soprintendenza degli idonei strumenti
operativi per ottimizzare i tempi di trattazione dei procedimenti (dovuti al
processo documentale cartaceo) senza tralasciare altri impegni istituzionali e fornendo un parere il più possibile oggettivo in modo da ridurre, se
è possibile, anche i contenziosi con l’Amministrazione che potrebbero
prodursi per effetto dei tempi ristretti di cui dispongono i funzionari per
effettuare l’istruttoria dei singoli procedimenti.
1) Descrizione del progetto
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema informatico esperto
che permetta agli operatori della Soprintendenza di interfacciarsi con
le varie banche dati cartografiche esistenti in sede (IGM, ortofoto, GIS
della Regione Campania) e quelle interessate al territorio (Catasto e
forestale), con la cartografia satellitare di Googlearth. È prevista altresì
la digitalizzazione di tutti i vincoli afferenti la tutela paesaggistica e architettonica riportando gli stessi sulle varie cartografie, è possibile ri-
59
60
portare sulle cartografie anche altre tipologie di vincoli di tutela (Beni
Archeologici, Beni Architettonici catalogati, aree SIC e ZPS, ecc.). Ciò
consentirà ai funzionari di verificare durante l’istruttoria l’intera situazione di tutela e esprimere pareri in funzione della sintesi delle varie
componenti che concorrono alla validazione di progetti di nuove strutture (pubbliche e private), di restauri, etc..
Il sistema progettato (una volta realizzato) potrà essere messo a disposizione del pubblico (con opportune limitazioni di accesso) per la
consultazione delle banche dati relative ai vincoli al fine di evitare interventi illegali sul territorio, ma sarà possibile anche verificare lo stato
dei vari procedimenti utilizzando i mezzi informatici. All’uopo è previsto la realizzazione di un portale attraverso il quale si potrà accedere
ai dati o in modalità riservata o in modalità libera
I richiedenti, siano essi enti pubblici che privati usufruiranno di tali servizi riducendo il numero di telefonate e/o evitando di presentarsi nella
sede della Soprintendenza. Tutto ciò ridurrà i contatti con il personale
che potrà così concentrarsi anche su attività istituzionali (in considerazione del fatto che i tempi per la chiusura dei procedimenti sono stati
ridotti in alcuni casi anche a 25 giorni solari); gli utenti avranno così la
possibilità di svolgere le proprie attività in tempi molto ridotti.
Le attrezzature necessarie alla gestione ed all’aggiornamento delle
banche dati saranno installate negli uffici di Salerno ed Avellino
creando delle sale attrezzate corredate di server e relativi storage,
workstation grafiche, plotter e scanner di grande formato e di attrezzature complementari.
Questa gestione delle banche dati permetterà la storicizzazione dei
pareri. Ciò richiederà almeno un anno di lavoro in quanto sarà possibile
posizionare sulle cartografie tutti i pareri rilasciati nel corso degli anni
dalla Soprintendenza; ciò costituirà un innegabile supporto alla decisione da parte dei funzionari, ma anche la continuità amministrativa
da parte dell’Istituto.
È previsto un periodo iniziale di inserimento dati fatto da personale
specializzato nei diversi settori di competenza. Sarà creato un data
base dinamico in cui si possono inserire dati a seguito di richieste e
creare un archivio storico dei vincoli presenti in determinate aree con
l’inserimento anche di archivi fotografici sia di carattere generale sia relativo ad un intervento specifico di restauro.
L’archivio fotografico, generato dinamicamente anche da webcam e/o
da telecamere amatoriali e/o di sorveglianza preesistenti, contribuirà
alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei siti restaurati .
L’associazione di tutti questi dati ridurrà anche il numero di sopralluoghi da effettuare.
Per la sicurezza dei dati sarà previsto un sistema di sicurezza informatica basato sull’autenticazione degli utenti (interni ed esterni abilitati)
e dei singoli cittadini che potranno avere l’accesso solo alle aree riservate di competenza.
Essendo un progetto con valenza territoriale, è prevista una sezione dedicata alla formazione di personale specializzato che abbiano requisiti adatti
al discernimento dei vincoli da associare ad un sito. È prevista la presenza
di architetti, storici dell’arte e di diplomi di laurea equivalenti. Gli specialisti
saranno addestrati all’utilizzo di sistema di cartografia digitalizzata e saranno
formati all’applicazione dei vincoli storici, paesaggistici, ambientali, etc, che
si applicano per ciascuna area e su singoli edifici o parte di essi.
Prima fase:
Definizione dei requisiti funzionali e tecnologici e della Base Dati
Analisi congiunta dei requisiti infrastrutturali e funzionali del sistema
Exploint alla luce degli aspetti d’integrazione con il/i sistemi esistenti.
In termini di definizione delle caratteristiche degli “Agenti” tecnologici di esplorazione e d’integrazione dei dati e della mediazione e presentazione dei risultati di Inquery e Intelligence che determinano i
contenuti informativi.
Seconda fase:
Progettazione del sistema di gestione delle informazioni per la sicurezza dei beni
Progettazione dell’infrastruttura d’integrazione tecnologica e funzionale.
Terza fase:
Integrazione dei dati
Progettazione della base dati integrata: analisi e definizione del livello
d’integrazione concettuale e sistemistica.
Quarta fase:
Definizione e progettazione infrastrutturale degli output
Intesa come trasformazione e mediazione dell’informazione, in sintesi
del knowledge management.
Quinta fase:
Realizzazione ed esercizio del sistema
Specifiche funzionali e di dettaglio, implementazione e test, esercizio del sistema informativo.
2) Risultati attesi
Considerata l’insufficienza di personale e considerato che ormai la P.A. si
sta orientando per una riduzione delle spese anche per ciò che concerne
le spese fisse (concorsi per assunzione di nuove unità all’interno dei singoli Istituti della P.A.) il progetto fa sì che senza incremento di personale
si possano raggiungere una serie di obiettivi, fra i quali i principali sono:
– Ottimizzazione della tempistica dei singoli procedimenti con miglioramento della qualità del servizio reso allo Stato;
– Intelligence sui dati per la realizzazione della sicurezza dei siti artistici
e culturali e non solo;
– Sintesi, ripetitività e correlabilità dell’analisi e uso delle BD non omogenee relative alla digitalizzazione del territorio;
– Validazione dei dati rilevati sul territorio;
– Sintesi “multimediale” delle informazioni;
– Realizzazione di servizi a consumo per lo sfruttamento delle informazioni per i cittadini, la P.A. e i vari stakeholder interessati all’operato
della Soprintendenza;
61
– Creazione/integrazione di un portale dedicato al servizio con interfacciamento al sistema del protocollo elettronico
3) Sinergie con altri programmi interventi
La Soprintendenza ha operato interventi di restauro con i Fondi F.E.S.R.
nell’ambito del P.O.R. Campania 2000-2006 avendo ottenuto finanziamenti per restauri di Beni Culturali in Piani Integrati Territoriali (Itinerari
Turistico Culturali). Si ritiene utile operare interventi di salvaguardia dei
monumenti già restaurati con Fondi Europei al fine di conseguire la
valorizzazione dei siti restaurati, ma anche al fine del buon esito degli
investimenti operati nel settore.
Gli interventi di restauro di Beni Culturali sono stati condotti direttamente dalla Soprintendenza ma anche da altre istituzioni locali. La tutela di questi siti può rappresentare una grande ricchezza per il nostro
patrimonio culturale, non solo dal punto di vista culturale, ma anche
sotto il profilo delle ricadute in termini economici ed occupazionali. Per
tale motivo la tutela del patrimonio culturale deve rappresentare un
punto fermo anche per l’economia del Paese.
Il portale conterrà anche link con i siti web della Soprintendenza e del
MiBAC e recherà anche codici delle buone pratiche per la tutela dei
Beni Architettonici e Paesaggistici oltre che informazioni per gli utenti
(progettisti e singoli cittadini che sono chiamati a rapporti con la Soprintendenza per le autorizzazioni previste per legge)
4) Sostenibilità
La sostenibilità del sistema, per i 5 anni successivi alla conclusione
del progetto è garantita dalle caratteristiche tecnologiche e gestionali
che ne minimizzano i costi di esercizio. Infatti, la concezione su cui si
basa l’intero progetto è l’integrazione dei dati provenienti dai sistemi
di digitalizzazione del territorio già in essere in tutto il territorio regionale (almeno per le Province di Salerno e Avellino). Quindi la filosofia
di “esplorazione” ed integrazione dei dati, consentirà al sistema Exploint, una volta progettati e implementati gli “agenti” tecnologici adeguati, d’intervenire per nuove “implementazioni” minimizzando i costi.
Tant’è che gli interventi e la progettualità prevista come finanziamento
per il filone gestione del Territorio a livello regionale potrà addirittura avvantaggiarsi dall’esistenza di un progetto come Exploint, dal momento
che tale progetto nasce come idea di fondo con tutte una serie di possibilità di erogazione di servizi, che sono erogabili a consumo per Enti
pubblici e per aziende private.
62
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Trasparenza – Linee Guida Sui Siti Internet,
Adempimenti
Annamaria Abbamonte
La nuova veste del Sito Web della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio si ispira al concetto di “open government” che è al centro di FORUM PA 2012 e in particolare ai criteri di
trasparenza e accessibilità dei siti internet sui quali verterà una parte
dell’attività informativa svolta presso il Forum dal Dipartimento della
Funzione Pubblica, alla voce: Trasparenza – Linee Guida sui Siti Internet, adempimenti.
Il lavoro è il risultato della collaborazione tra il nostro Ufficio, che tramite un comitato di redazione si è occupato della realizzazione dei contenuti e della stesura dei testi e la Società Teleinformatica srl di Tivoli,
che ne ha curato l’architettura e la grafica.
Da un punto di vista “istituzionale” l’intento principale della nuova veste attualmente on line è di presentare l’attività della Direzione Regionale illustrando quelli che sono gli adempimenti previsti dal Decreto Legislativo n.
42 del 22 gennaio 2004 meglio noto come Codice dei Beni Culturali, in maniera chiara e sintetica, in un percorso che possa accompagnare l’utente
attraverso il mare magnum delle attività e della normativa legate alla tutela
architettonica e paesaggistica del nostro territorio.
A completare l’informazione si è voluto aggiungere il rimando agli undici Istituti periferici del
MiBAC che afferiscono alla Direzione Regionale
(Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma; Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti
e Viterbo, Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Lazio, Soprintendenza per i Beni Archeologici
per
l’Etruria
Meridionale,
Soprintendenza Archivistica del Lazio, Archivio
di Stato di Roma, Biblioteca Universitaria Alessandrina, Biblioteca Vallicelliana, Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Biblioteca d’Archeologia e Storia dell’Arte). Oltre ai link ai siti
istituzionali, una specifica sezione della HOME PAGE è dedicata agli
eventi e alle iniziative culturali promosse dagli Istituti nel corso dell’anno.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434000
Fax06 58434787
[email protected]
La volontà di aggiornare e “riscrivere” i contenuti del sito istituzionale
nasce dall’idea di costruire un Portale che fornisca all’utente semplice e
agli addetti ai lavori non solo la possibilità di accedere a livello informativo
a quelle che sono le funzioni svolte nell’ambito istituzionale, ma anche di
spaziare con la navigazione sul vasto patrimonio culturale del territorio
Laziale, dagli itinerari provinciali alla villa storica del centro di Roma, dall’evento istituzionale alla mostra organizzata nel piccolo Comune.
Il sito rispetta nell’architettura e nei contenuti quelle che sono le indi-
63
cazioni fornite dal MiBAC attraverso l’OTEBAC (Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali) con le Linee Guida per la realizzazione di un sito web istituzionale (Direzioni Regionali, Musei,
Biblioteche, etc.).
I Contenuti rispettano inoltre le indicazioni presenti all’ Art. 54 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’amministrazione digitale” relativamente al contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni.
In base a tale articolo i siti delle pubbliche amministrazioni devono necessariamente contenere i seguenti dati pubblici:
– l’organigramma, l’articolazione degli uffici, le attribuzioni e l’organizzazione di ciascun ufficio, i nomi dei dirigenti responsabili dei singoli
uffici, nonchè il settore dell’ordinamento giuridico riferibile all’attività da essi svolta, corredati dai documenti anche normativi di riferimento;
– l’elenco delle tipologie di procedimento svolte da ciascun ufficio, il
termine per la conclusione di ciascun procedimento ed ogni altro
termine procedimentale, il nome del responsabile e l’unità organizzativa responsabile dell’istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonchè dell’adozione del provvedimento finale, come
individuati ai sensi degli articoli 2, 4 e 5 della legge 7 agosto 1990,
n. 241;
– l’elenco completo delle caselle di posta elettronica istituzionali attive, specificando anche se si tratta di una casella di posta elettronica
certificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68;
– le pubblicazioni di cui all’articolo 26 della legge 7 agosto 1990, n.
241, nonchè i messaggi di informazione e di comunicazione previsti
dalla legge 7 giugno 2000, n. 150;
– l’elenco di tutti i bandi di gara e/o di concorso;
– l’elenco dei servizi forniti in rete già disponibili e dei servizi di futura
attivazione, indicando i tempi previsti per l’attivazione medesima.
Facendo riferimento al citato articolo e alle Linee guida il Portale della
Direzione Regionale Lazio si struttura così come segue:
HOME - NOTIZIE
– Eventi istituzionali
– Convegni istituzionali
– Mostre
– news relative agli Istituti afferenti e al Complesso Monumentale del
Vittoriano
64
LA DIREZIONE REGIONALE
– Sede
– Chi siamo
– Struttura
Contenuti in base all’art. 54 D.Lgs. 82/2005
– Chi siamo
–
–
–
–
–
–
–
Elenco istituti dipendenti con dati del dirigente, recapiti e link
Informazioni sulla sede
Storia della sede
Indirizzo
recapiti
organigramma
articolazione uffici: organizzazione uffici
MENU VERTICALE A SINISTRA:
ATTIVITÀ TECNICHE E AMMINISTRATIVE
Contenuti in base all’art. 54 D.Lgs. 82/2005
– tipologie di procedimento svolte
– nome del responsabile del procedimento
– scadenze e modalità di adempimento
– elenco completo caselle posta elettronica
– bandi di gara
– settori della tutela con normativa di riferimento
– Tutela del patrimonio
– Tutela ambientale
– Rapporti con Regione, enti, istituzioni
– Programmazione dei lavori pubblici e finanziamenti
– Bandi di gara
MENU A IMMAGINI A DESTRA:
LUOGHI DELLA CULTURA IN REGIONE
– Itinerari
– Musei
– Monumenti
– Aree archeologiche
– Ville, parchi e giardini
– Biblioteche
– Archivi
– Siti Unesco
– Chiese del Fec (Fondo edifici di culto)
65
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA
Il SITAR
uno strumento della pubblica amministrazione
per la governance del territorio
Mirella Serlorenzi
Soprintendenza Speciale per i
Beni Archeologici di Roma
Soprintendente:
Mariarosaria Barbera
Piazza dei Cinquecento n. 67
Tel. 06 480201
Fax. 06 6787689
[email protected]
archeoroma.beniculturali.it
Mirella Serlorenzi
[email protected]
Tel. 0648020230
Il progetto SITAR (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di
Roma) della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
nasce nel 2007 con l’intento di costituire per tale Amministrazione un
nuovo strumento finalizzato alla tutela, valorizzazione e fruizione del
patrimonio archeologico della città.
Si tratta di un Sistema Web realizzato in ambiente Open Source che
ha il compito primario di gestire le trasformazioni della città moderna
nel rispetto delle sopravvivenze di quella antica.
Prioritario diventa quindi il posizionamento nello spazio del bene archeologico e la sua contestualizzazione nel paesaggio antico di appartenenza, nell’ambito di un percorso che porta a conoscere la valenza
storico-culturale del bene. Per questo motivo i vari livelli logici realizzati dal SITAR seguono progressivamente degli approfondimenti che
portano all’identificazione oggettiva del manufatto e arrivano all’interpretazione e al riconoscimento del contesto urbanistico antico.
Gli scavi di Piazza dei Cinquecento
a Roma, tra gli sterri degli anni ’30
per la costruzione della stazione
ferroviaria e le indagini moderne
per la realizzazione della nuova
linea metropolitana.
Il SITAR, uno strumento per la
gestione, valorizzazione e fruizione
della conoscenza
66
L’implementazione della banca dati territoriali costituisce, infatti, l’attività che alimenta il substrato di conoscenze archeologiche del Sistema Informativo su cui vengono impostate le successive e più
importanti fasi di elaborazione e d’interpretazione dei dati.
La prima di queste, infatti, viene semplificata dalle molteplici potenzialità di analisi, proprie di una piattaforma GIS, la seconda, favorita dalla
possibilità di relazionare nuove informazioni con altre conoscenze note,
consente di verificare il "valore potenziale" di ogni rinvenimento e pertanto il "potere informativo" di ciascun contesto.
È proprio attraverso questo percorso che viene individuata l’importanza di un bene archeologico; cartografarlo in qualche modo significa
praticare una prima azione di tutela, che in altre parole corrisponde alla
dichiarazione di esistenza del Bene Culturale e quindi che esso viene
sottoposto alle leggi di tutela vigenti.
È necessario dunque che le Istituzioni interagiscano e
cooperino concretamente nella governance del territorio, ed è proprio a tal proposito che il SITAR si vuole
porre quale punto di convergenza tra i vari soggetti nominati a diverso titolo a occuparsi della pianificazione
urbanistica.
In questo senso il progetto nasce proprio in concomitanza con il lavoro di due Commissioni paritetiche MiBAC – Università, riunitesi appositamente
per discutere sulla possibilità di istituire a livello nazionale una IDT (Infrastruttura di Dati Territoriali) archeologica che, in conformità alla normativa
ufficializzata dalla direttiva europea INSPIRE, potesse garantire uniformità alle molteplici esperienze
dei tanti contesti di ricerca e di sperimentazione metodologica e tecnologica che convivono nel nostro
quadro sociale nazionale.
La costituzione del SITAN (Sistema Informativo Territoriale Archeologico Nazionale) da parte del MiBAC nel 2004/2005 ha suggellato concretamente tali riflessioni e proposte, dando, al pari, qualche anno
dopo un costruttivo spunto alla struttura fondante del SITAR.
Si viene a concretizzare così, a livello nazionale, la prima esperienza
nella costruzione condivisa di un SIT archeologico del territorio di
Roma, che vede la partecipazione della Regione Lazio, dei comuni di
Roma e Fiumicino, dell’Archivio di Stato di Roma e di alcuni Dipartimenti universitari dell’Università “Sapienza” e della III Università di
Roma, e che ha l’ambizioso progetto, nel breve periodo, di creare una
vera e propria IDT pubblica.
Sulla base di queste premesse il SITAR ha intrapreso delle interessanti
collaborazioni con le Soprintendenze per i Beni Archeologici di Verona,
Milano e Sassari, nell’ambito delle quali si stanno testando le potenzialità del Sistema e del Metodo SITAR applicato ad altri contesti istituzionali e ricerca. Continua, inoltre, il lavoro iniziato negli anni
precedenti con il Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia
Medievale (LIAAM) dell’Università di Siena, in seguito alla costituzione
del gruppo di ricerca sulla valutazione del Rischio Sismico dei monumenti dell’area archeologica di Roma, per il commissariamento della
Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2009. Infine, è in corso una
proficua collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, Facoltà
di Ingegneria, Dipartimento Ingegneria Civile e Aerospaziale (DICA),
grazie alla quale il SITAR sta provando a sviluppare un modello dati
che possa supportare la terza dimensione. L’obiettivo sarà, infatti,
quello di realizzare un GIS 3D ai fini di ottenere un valido strumento di
analisi per il calcolo del Potenziale Archeologico e per lo sviluppo di interfacce per la valorizzazione e diffusione dei dati.
Le collaborazioni del SITAR. Verso
la realizzazione di un’Infrastruttura
Dati Territoriali Pubblica
67
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Genova
La raccolta cartografica
Roberto Santamaria
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Liguria
Direttore Regionale:
Maurizio Galletti
Referente per la Comunicazione:
Laura Giorgi
Via Balbi, 10
16100 Genova
Tel. 010 2488010/2488008
Fax 010 2465532
[email protected]
www.liguria.beniculturali.it
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Archivio di Stato di Genova
Direttore: Paola Caroli
Piazza S. Maria in Via Lata, 7
16128 Genova
Tel. 010 537561
Fax 0105375636
[email protected]
[email protected]
68
La raccolta cartografica dell’Archivio di Stato di Genova si è formata in
epoche diverse attraverso successivi accrescimenti.
Il nucleo più antico risale ai secoli XVII e XVIII. Poco si conosce della
sua organizzazione e della consistenza originaria: per questo periodo,
infatti, si conserva solo un indice alfabetico parziale, redatto nel Settecento e relativo a 169 «tipi antichi».
A partire dalla metà del XVIII secolo si riscontra una crescita sistematica della produzione di documenti cartografici da parte delle singole
Magistrature della Repubblica. Essa coincide in parte con la nascita di
una vera e propria scuola cartografica che, soprattutto con i cartografi
Vinzoni, in particolare con Matteo, raggiunge risultati notevoli anche dal
punto di vista artistico, unendo ad una precisa tecnica di rappresentazione del territorio un raffinato gusto pittorico e descrittivo.
A tutt’oggi è ancora molto difficile definire quale fosse l’organizzazione
di tutto questo materiale e in quale misura esso manteneva il legame
archivistico con la pratica di origine. Le successive vicende degli Archivi della Repubblica di Genova, col loro parziale trasferimento in Francia e poi a Torino, non hanno certo aiutato a chiarire questo problema.
Il primo riordino, attuato nella prima metà dell’Ottocento a Torino sul
materiale cartografico genovese, ha infatti sconvolto l’ordinamento originario. Questo intervento stabilì un criterio di ordinamento che non è
stato più rimesso in discussione, almeno per tutto il XX secolo, ed anzi
ha vincolato rigidamente i successivi inserimenti di materiale, come dimostra la stesura, a fine Ottocento, di un nuovo indice delle carte che
si è limitato a collocare il materiale non trasportato a Torino all’interno
della classificazione sabauda.
Nel 1931, con la pubblicazione del volume di Emilio Marengo, Carte topografiche e corografiche manoscritte della Liguria e delle immediate
vicinanze conservate nel Regio Archivio di Stato di Genova, che descrive 448 unità su un totale di 2408, si ha il primo importante intervento parziale di schedatura analitica. Ad esso è seguito, nel 1986, il
volume di Caterina Barlettaro e Ofelia Garbarino, La Raccolta Cartografica dell’Archivio di Stato di Genova, che costituisce il primo tentativo di schedatura sistematica comprendendo non solo le carte
topografiche ma la totalità del materiale su cui Marengo aveva operato la sua selezione. Questo volume descrive infatti 1292 “Mappe e
Tipi”, 897 mappe catastali del periodo napoleonico e 278 carte miscellanee.
Frattanto, nel corso del XX secolo, la documentazione ha continuato ad
accrescersi.
A quel nucleo centrale si sono via via aggiunti da un lato i versamenti
dei catasti e del Genio civile, dall’altro numerose carte estratte dai
fondi delle antiche magistrature (soprattutto i Magistrati di Guerra e di
Corsica) e dalle filze notarili, spesso senza conservare traccia dell’antica segnatura: piante, schizzi, disegni di fortificazioni, di edifici pub-
blici e privati, bozzetti e “modelli” di opere d’arte che hanno portato il
numero totale dei fondi cartografici a circa 8700 unità cronologicamente comprese fra la fine del XV secolo e il XX.
Su questi materiali così eterogenei per natura, provenienza, finalità e
tecniche di rappresentazione, in cui si accentua la naturale vocazione
interdisciplinare di ogni fondo cartografico, l’Archivio di Stato di Genova ha realizzato il progetto “Topographia”. È un progetto integrato
che ha affrontato tutti gli aspetti connessi alla conservazione, alla fruizione e alla valorizzazione della cartografia storica: dal restauro, che
comprende un innovativo metodo di intelaiatura delle carte di grande
formato, alla progettazione e costruzione di uno specifico contenitore
che consente l’esposizione e la consultazione delle carte; dal riordinamento, che ha come obiettivo principale il ripristino del vincolo, restituendo l’apparato grafico alla documentazione cui apparteneva, al
contesto storico, alle procedure amministrative in cui si è formato, alla
digitalizzazione ad alta definizione che evita, nella maggior parte dei
casi, la consultazione diretta degli originali. La schedatura, basata su un
modello di scheda originale dotata di collegamento ipertestuale all’immagine, è informatizzata attraverso il programma Arianna e veicolata
in ambiente web da un software (Arianna web) appositamente personalizzato e collegato ai sistemi informativi nazionali. Una specifica modifica al programma “Divenire” dell’Archivio di Stato di Venezia
consente di affiancare al normale percorso archivistico l’accesso diretto alle immagini organizzate per gruppi omogenei con una visione
“a galleria”.
La banca dati concepita in modo da soddisfare le esigenze di ogni tipo
di utenza è disponibile on line www.topographia.beniculturali.it;
www.territori.san.beniculturali.it
69
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Genova
Colombo/Colón - Un uomo tra vecchio
e nuovo mondo
Roberto Santamaria
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Liguria
Direttore Regionale:
Maurizio Galletti
Referente per la Comunicazione:
Laura Giorgi
Via Balbi, 10
16100 Genova
Tel. 010 2488010/2488008
Fax 010 2465532
[email protected]
www.liguria.beniculturali.it
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Archivio di Stato di Genova
Direttore: Paola Caroli
Piazza S. Maria in Via Lata, 7
16128 Genova
Tel. 010 537561
Fax 0105375636
[email protected]
[email protected]
Colombo / Colón
Archivio di Stato di Genova
Via di Santa Chiara, 28 rosso
16128 Genova
La visita alla Galleria è gratuita e
l’apertura al pubblico dal lunedì al
venerdì è su prenotazione
(tel. 010 537561;
[email protected])
70
Nel 2006, in occasione del quinto centenario della morte di Cristoforo
Colombo, l’Archivio di-Stato di Genova ha allestito la Galleria “Colombo/Colón”. Un uomo tra vecchio e nuovo mondo”, un percorso
multimediale interattivo permanente, basato sulla documentazione relativa a Cristoforo Colombo e sulla ricostruzione della Genova di fine
Quattrocento. Il visitatore, guidato da suoni e immagini, può rivivere le
emozioni della grande Scoperta attraverso le parole dei protagonisti
stessi e decifrare gli antichi documenti. Con un semplice scorrere del
dito sulla grafia antica, infatti, questa si trasforma nei corrispondenti caratteri contemporanei, in italiano, consentendo anche ai non esperti
di leggere e comprendere i documenti, calati nel loro contesto storico
attraverso brevi commenti e immagini.
Una delle postazioni interattive è dedicata alla Genova di fine Quattrocento: disegni elaborati appositamente, grazie alla profonda conoscenza di Ennio Poleggi e l’impareggiabile esperienza di una vita,
restituiscono l’immagine complessiva e dettagliata della città con particolare attenzione ai luoghi colombiani. Attraverso altre immagini e
commenti audiovisivi è possibile cogliere le successive profonde trasformazioni di tali luoghi e inserirli nell’attuale tessuto urbano.
L’apparato nel suo insieme consente un uso didattico della documentazione e costituisce di per sé un esempio di applicazione delle nuove tecnologie informatiche alle fonti archivistiche. Sarà infatti utilizzato anche come
esempio per illustrare più in generale metodologie didattiche innovative.
È un’occasione, inoltre, per ricordare che Genova e Savona sono le
uniche città d’Europa che conservano documenti su Cristoforo Colombo prima del suo arrivo nella penisola iberica. Tutte le tesi che negano le sue origini genovesi sono basate su ipotesi, congetture,
interpretazioni più o meno fantasiose di testi. Nessuna ha trovato il
sostegno di una traccia scritta.
L’allestimento vuole quindi portare anche l’attenzione sulla centralità delle
fonti documentarie per la ricerca e sul valore della conservazione della memoria storica. Nel 1670, quando i discendenti di Nicolò Oderico, ambasciatore genovese in Spagna, donarono alla Repubblica di Genova i libri dei
privilegi e le lettere di Colombo che fino ad allora avevano conservato nella
propria casa, il Senato espresse il suo compiacimento non solo perchè considerava quei documenti una “degna memoria d’un nazionale così glorioso”, ma perché giudicò quel gesto “un attestato dell’affetto e zelo” della
famiglia Oderico verso il “serviggio pubblico”.
È per proseguire questo pubblico servizio che fin dal 1972 l’Archivio di
Stato di Genova, per impulso di Paolo Emilio Taviani, ha voluto dedicare
una mostra permanente alla documentazione colombiana. Quest’esposizione si è ora trasformata in uno spazio multimediale, che entra
a far parte dell’offerta e dei percorsi culturali di Genova.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA LOMBARDIA
L’arte a portata di “click”, un’opportunità per i nuovi
“viaggiatori”: il progetto “MuseiD-Italia”
Manuela Rossi
Turismo culturale e arte: un felice binomio che raccoglie una rete ricca
di proposte, di creatività e di opportunità. Arricchimento culturale delle
persone e sviluppo delle potenzialità della terra italiana, museo a cielo
aperto, unica nel panorama mondiale; con i suoi oltre 3.400 musei,
con circa 2.000 parchi e aree archeologiche con 47 siti dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e con città, borghi, colline, boschi
e riviere … un’orchidea sempre in fiore.
Parlare di arte e di turismo culturale può aiutare a sostenere l’idea, antica e vera ma ancora oggi poco praticata, che il patrimonio culturale
italiano sia la nostra materia prima con la quale possiamo essere competitivi su qualunque mercato proprio per l’uno plurale italiano di storia, geografia, arte, architettura, archeologia, paesaggio … In questo
senso è necessario che i mondi: imprenditoriale, finanziario e delle istituzioni locali, colgano l’opportunità di questo momento per scegliere
la concretezza di una grande alleanza con la buona forza del MiBAC.
Dal merchandising museale ai trasporti, dalle strutture di ospitalità ai
settori commerciali e alimentari, con attenzione all’indotto collegato,
si apre l’occasione di esprimere qualità ed eccellenza non in termini occasionali, ma continue e durature nel tempo. Non è più tempo di “effetti speciali”, né di eventi straordinari, è il tempo del coraggio nel
quale insieme, pubblico e privato, debbono
scegliere di muoversi sull’onda di questa
idea: cultura italiana=materia prima; e devono solidalmente scegliere di fare vibrare
quest’idea affinché si diffonda e diventi convinzione e opportunità per tutti; avendo sostegno primo dell’intervento l’idea formativa
della cultura e obiettivo pragmatico un’accessibilità, anche economica, diffusa.
In tema di turismo culturale molto si può
fare con l’applicazione di nuove tecnologie per sostenere e sollecitare
lo sviluppo anche economico.
Passo di importante innovazione è la scelta di applicare nuove tecnologie anche per l’informazione e per la comunicazione del nostro patrimonio culturale.
Il nuovo millennio ha marcatamente accelerato quel cambiamento iniziato a metà del Novecento quando i primi elaboratori elettronici venivano usati dapprima nella ricerca, poi nella produzione e, infine, nella
informazione e nella comunicazione diffusa.
Telefonia mobile, personal computer, Tablet, Internet, Network, permettono al mondo di entrare in ogni casa e permettono ad ogni casa
di avere una finestra sul mondo; abbattendo distanze e costi, si sono
create possibilità coerenti con il desiderio di aumentare le conoscenze
di ciascuno e delle comunità a cui si appartiene, si sono realizzate op-
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia
Direttore Regionale:
Caterina Bon Valsassina
Coordinatore per la Comunicazione:
Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
[email protected]
71
portunità di incontrare e confrontare conoscenza e cultura, tra persone
e comunità diverse e ora non più lontane.
Roccasirmione, BS
72
La scelta del potenziamento di un nuovo profilo tecnologico, di informazione e di comunicazione, è un’opportunità da cogliere per diffondere la conoscenza del patrimonio culturale sia per gli aspetti identitari
e di memoria, di conservazione e di tutela ed economici; sia per introdurre e stimolare il desiderio dell’impagabile piacere di ammirare e di
fare proprie la bellezza di luoghi, di opere d’arte e l’amore per la propria Terra e per le persone.
Alcuni progetti di carattere culturale in rete sono già attivi e conosciuti:
Michael Italia (per scoprire il patrimonio digitale italiano), Europeana
(per esplorare le collezioni culturali europee), Internet Culturale (per
navigare tra i cataloghi e le risorse digitali delle biblioteche italiane).
Il portale CulturaItalia, un patrimonio da esplorare merita un discorso a parte; il progetto è promosso e gestito dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, con la consulenza scientifica della Scuola
Normale Superiore di Pisa ed è arricchito “dal contributo di numerose
organizzazioni e istituzioni del mondo della cultura italiana, che forniscono le informazioni, vera e propria “materia prima” del Portale. Proprio per questa capacità di mettere a sistema i valori informativi di tanti
soggetti diversi, costituisce una esperienza di avanguardia in Europa
ed è stato preso a riferimento da molti altri paesi per la promozione di
iniziative simili”, come si legge sull’home page del sito.
Informare e comunicare per far conoscere e far fruire, in forme virtuali, l’immenso patrimonio italiano attraverso le nuove possibilità fornite dalla tecnologia, è un obiettivo del MiBAC che, perseguendo
l’impegno consapevole della propria mission, ha creato, all’interno del
portale di CulturaItalia, un’area dedicata ai musei MuseiD-Italia. Questo permetterà all’avventuroso navigatore di oggi di trovare immagini
e informazioni su musei, monumenti, parchi e giardini statali e non
statali italiani e poter scegliere, anche, di recarsi in situ per vivere il
contatto, con il coinvolgimento di tutti i sensi e l’esperienza della bellezza fondamentale e vitale per ogni persona.
Il Progetto “MuseiD-Italia”
Stefano Pilato con la collaborazione di Stefania Vecchio e Livia Bottero*
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dato avvio al progetto
“MuseiD-Italia”, finanziato nell’ambito del Piano e-gov 2012 del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie del Ministero per la pubblica
amministrazione e innovazione, integrato con il Portale della Cultura
italiana.
Il progetto “MuseiD-Italia” ha l’obiettivo di:
• creare un’area di CulturaItalia dedicata ai musei (MuseiD-Italia) con le
informazioni sui musei, monumenti, parchi e giardini statali e non statali,
con orari, descrizione dei servizi offerti al pubblico e delle collezioni;
• ricercare e confrontare opere provenienti da collezioni di diversi istituti;
• trovare informazioni relative a mostre temporanee e permanenti in
tutto il territorio italiano e fruire di servizi come l’infomobilità e campagne di comunicazione per la conoscenza del patrimonio indirizzate
verso specifici bacini di utenza, tra cui il mondo della scuola;
• creare una Teca digitale MuseiD-Italia del patrimonio museale, archeologico, ambientale, architettonico, storico-artistico, scientifico,
etno-antropologico italiano;
• avviare, in collaborazione con l’amministrazione regionale, la Direzione regionale e il Polo museale, ove presente, tramite una Convenzione, una campagna rivolta agli istituti nel
territorio delle Regioni per la digitalizzazione
del patrimonio e recupero di risorse digitali già
esistenti, per una raccolta di risorse digitali da
pubblicare in MuseiD-Italia, che rappresenti e
illustri le opere più significative del patrimonio museale, archeologico, ambientale, architettonico,
storico-artistico,
scientifico,
etno-antropologico italiano e una raccolta dei
dati anagrafici dei musei e delle collezioni.
*Stefano Pilato, Direzione
Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Lombardia
Stefania Vecchio, Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Livia Bottero, Master in
Catalogazione Informatica del
Patrimonio Culturale, Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano
([email protected],
[email protected])
Schermata Antiquarium (Milano)
Il Progetto “MuseiD-Italia” in Lombardia
Il progetto in Lombardia ha visto la compartecipazione della Regione Lombardia, che ha presentato un unico progetto declinato in due aree: una,
sotto il coordinamento della Direzione Regionale MiBAC e la partecipazione delle Soprintendenze di settore per i luoghi della cultura statali, avvalendosi di partner tecnologici per la catalogazione e la realizzazione dei
siti web, nonché di collaboratori esperti di catalogazione, e l’altra relativa
ai luoghi della cultura di interesse territoriale e locale, sotto il coordinamento della Regione Lombardia, che ha incaricato la Fondazione Stelline
di Milano come capofila per la realizzazione del progetto.
Oltre agli obiettivi generali del progetto, la Direzione Regionale Mibac
e la Regione Lombardia - Direzione Generale Cultura con la Fondazione Stelline, hanno individuato alcuni scopi specifici:
• aggiornare o creare delle schede anagrafiche di oltre 43 luoghi della
cultura statali, di quasi 500 tra musei appartenenti ad enti territoriali
73
regionali, fondazioni, istituti culturali, recependo da diverse fonti i
dati già digitalizzati, permettendo al pubblico l’accesso ad informazioni come orari, storia dell’ente, descrizione dei servizi offerti al pubblico e delle collezioni;
• creare una vetrina/teca di opere conservate in musei e istituti lombardi scelti in base alla tipologia, alla copertura territoriale, per permettere di approfondire la conoscenza del patrimonio diffuso o
ricercare e confrontare opere provenienti da collezioni di diversi enti;
• rendere accessibili e disponibili i dati digitalizzati raccolti e integrati
per la pubblicazione nell’area specifica del portale CulturaItalia.
È stata, inoltre, prevista la creazione di 11 nuovi siti internet per la
parte ministeriale del progetto:
• Museo Nazionale della Valcamonica di Cividate Camuno (BS)
• Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno
(BS)
• Rocca Scaligera di Sirmione (BS)
• Palazzo Ducale di Mantova
• Museo Archeologico Nazionale di Mantova
• Parco dell’Anfiteatro romano e Antiquarium “Alda Levi” di Milano
• Museo della Certosa di Pavia (PV)
• Antiquarium dell’area archeologica di Castel Seprio (VA)
• Parchi Archeologici di Arte Rupestre:
– Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Capo di Ponte (BS)
– Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo di Capo di
Ponte (BS)
– Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio (SO)
Il progetto di strutturazione di un sito con l’ausilio del CMS (Content Management System) che viene presentato allo stand del MiBAC del Forum
PA 2012, è stato realizzato in Lombardia anche grazie all’attuazione di un
progetto formativo e di orientamento con Livia Bottero dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la quale la Direzione Regionale
BCP della Lombardia ha attivato uno stage nell’ambito del Master universitario di secondo livello in “Catalogazione informatica del patrimonio culturale” (Direttore: Alessandro Rovetta, coordinatrice Stefania Vecchio).
Tutor per la Direzione Regionale, Stefano Pilato.
Gli obiettivi del tirocinio sono stati: partecipazione alla realizzazione dei
siti web dei luoghi della cultura e dei musei statali della Lombardia previsti nell’ambito del progetto
Musei-D’Italia e la collaborazione redazionale, progettuale e grafica
relativamente alle pagine dei siti e ai loro contenuti, affidati dalla Direzione Regionale alla società To Spring di Milano.
74
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE
Cultura e turismo, opportunità reciproche
Marina Mengarelli, Michela Mengarelli
L’offerta culturale è una delle componenti fondamentali su cui il cittadino si basa per indirizzare le proprie scelte turistiche. E, proprio per
questo, gli operatori del settore cultura e del settore turismo agiscono
sinergicamente così da poter moltiplicare lo sviluppo del proprio territorio: da un lato gli eventi e le attrattive culturali rappresentano un importante elemento di richiamo, dall’altro il turismo porta risorse che
possono confluire nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Se infatti la cultura rappresenta un importante volano economico del
settore turistico, permettendo di distribuire i flussi turistici indipendentemente dalla stagionalità e prolungando la permanenza dei turisti in
un territorio, è soprattutto attraverso il turismo che nuovi potenziali
utenti si avvicinano al patrimonio culturale di un determinato territorio,
portando ricchezza economica da reinvestire nel circolo virtuoso culturale e facendosi essi stessi ‘ambasciatori’ della cultura locale, anche
nei confronti dei media.
Quando la domanda di intrattenimento educativo cresce, l’offerta necessariamente si deve espandere ed articolare; è per questo che ultimamente le amministrazioni dei territori ad aspirazione turistica si sono
impegnati a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico, dando la
massima attenzione a quelle componenti immateriali (comunicazione
e animazione) che maggiormente interessano il turista.
Da qualche decennio infatti gli amministratori del territorio investono
sempre più risorse, umane e finanziarie, in politiche di animazione culturale: concerti, conferenze, festival, esposizioni, con una sempre
maggior attenzione alla qualità dei contenuti che, quando toccano temi
scientifici, filosofici, letterari, riscuotono sempre più successo. Se allo
spessore culturale dell’evento culturale si aggiunge un’elevata valenza
comunicativa legata all’utilizzo delle tecnologie più innovative, anche i
giovani si avvicinano all’arte. Deve cioè essere eliminata la distorsione
comunicativa.
Perché però un’offerta di intrattenimento educativo possa essere attrattiva, “virtuosa”, è necessaria da una parte la collaborazione fra amministrazioni pubbliche, istituti o associazioni culturali che conoscono
perfettamente il territorio e le sue specificità culturali, e dall’altro la
collaborazione di queste con le aziende private, gli operatori turistici,
gli organizzatori di mostre e spettacoli, i produttori di audiovisivi, ecc.
Il turista che segue una motivazione culturale nella scelta della destinazione turistica è alla ricerca di musei, aree archeologiche, monumenti, esposizioni e spettacoli dal vivo, prediligendo un territorio in
grado di garantire un’offerta culturale particolarmente rilevante. Se
quest’offerta viene poi percepita di ottima qualità, essa è in grado di
divenire lo scopo principale del viaggio. Ed è questo l’obiettivo che
tutti gli operatori culturali, pubblici e privati, presenti nel territorio devono perseguire.
Cresce in generale il consumo di beni e attività culturali nel tempo li-
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
delle Marche
Direttore Regionale:
Lorenza Mochi Onori
Coordinatori per la Comunicazione:
Michela Mengarelli
e Marina Mengarelli
Via Birarelli 35
60121 Ancona
Tel. 071 50294220
Fax 071 50294240
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75
bero incremento che oggi però si realizza dando la prevalenza alle componenti d’intrattenimento rispetto a quelle educative. La validità nella
strategia adottata per le politiche culturali sta nel portare i turisti dall’intrattenimento all’interesse culturale.
Affinché lo sviluppo di un territorio avvenga in chiave culturale e, attirando più turisti generi nuovo reddito deve:
– creare un sistema di logistica e di comunicazione che presenti i luoghi d’arte in modo sinergico e fruibili in maniera integrata;
– realizzare infrastrutture per poter massimizzare la fruibilità al patrimonio culturale e aumentare così la potenzialità turistica del territorio;
– istituire un modello organizzativo gestionale pubblico/privato efficiente ed efficace.
76
Questo significa che per far crescere l’offerta culturale in un sistema
integrato pubblico/privato è necessario un notevole incremento delle
infrastrutture, anche tecnologiche, cioè:
– realizzare un sistema informativo on line rivolto al pubblico (es. canale radio, tv digitale tematico, audio guide - smartphone che interagiscono con il web per supportare la visita, ecc.);
– creazione di un sistema informativo on line rivolto agli operatori per
potenziare l’erogazione dei servizi;
– curare i collegamenti logistici tra i luoghi di cultura presenti nel territorio anche con l’utilizzo di automezzi speciali (es. bus navetta);
– miglioramento strutturale dei palazzi e dei borghi finalizzato alla ricettività turistica;
– differenziazione dell’offerta tramite la realizzazione di percorsi culturali tematici.
La vastità del patrimonio storico-artistico italiano e le scarse risorse
economiche a disposizione dello Stato per la sua gestione implicano
che le attività di valorizzazione dei beni culturali vadano attuate con il
modello più efficiente ed efficace possibile. Tuttavia, troppo spesso si
è considerata la prevalenza dell’aspetto di tutela come l’ostacolo principale contro cui si sono infrante le buone intenzioni di quanti vorrebbero promuovere un governo del patrimonio culturale più aperto
all’innovazione e sensibile agli sviluppi legati alla fruizione. Ma la forza
e la qualità della tutela sono ciò che ha reso esemplare il nostro Paese
dal punto di vista del patrimonio culturale, ed è dunque difficile trovare soluzioni apprezzabili per alterare un simile equilibrio. L’esigenza
di rendere più snella e aperta l’amministrazione dei beni culturali si avverte sempre più pressante allorquando ci si confronta con il ritardo accumulato dall’Italia nel campo della valorizzazione e con le sue ricadute
economiche soprattutto nel settore turistico.
Occorre cercare una strada che consenta di operare agilmente, mantenendo al contempo netta la distinzione tra organizzazione che amministra e titolarità del patrimonio. Patrimonio, che per venire valorizzato,
non può essere depauperato da una gestione sprovveduta ma neanche da una conservazione passiva. In Europa esiste una forma giuridica
concepita espressamente per separare proprietà del patrimonio e ge-
stione massimizzando le garanzie di salvaguardia del primo: si tratta del
Trust anglosassone. Tale modello di governance, non da ai responsabili della gestione di modificare il patrimonio culturale, facoltà che rimane invece al proprietario ma consente che venga amministrato
secondo un’oculata e trasparente gestione privata, ispirata a criteri
economici di diligenza.
In Italia non esiste una simile figura giuridica. Un modello di governance a cui ispirarsi potrebbe essere quello di un consorzio misto, persona giuridica prevista dal comma 9 dell’art. 112 del Codice dei beni
culturali e del paesaggio (Dlgs. 42/2004). Tale contratto, la cui funzionalità è stata positivamente sperimentata nei casi dei consorzi di ricerca università/privati, risulta essere in grado di costruire
un’architettura organizzativa costituita da soggettività giuridiche che
agiscono con le proprie prerogative e i propri mezzi e con una ben precisa distinzione dei ruoli.
I ruoli e gli attori all’interno di un consorzio misto dedicato a un progetto
di valorizzazione dei beni culturali potrebbero essere così suddivisi:
– tutela svolta sul patrimonio dal MiBAC;
– valorizzazione territoriale svolta in maniera integrata e coordinata da
MiBAC, Regione, Comuni e Associazioni culturali;
77
1 MENGARELLI Ma, MENGARELLI
Mi, La cultura come risorsa
strategica, RiMARCANDO n. 3,
2009, pp.39 – 42
78
– gestione degli investimenti, svolto dall’operatore privato.
Il consorzio misto configura, quindi, un equilibrio degno delle più avanzate e trasparenti regole della governance amministrativa ed è particolarmente significativo in relazione alle naturali prerogative dei diversi
soggetti coinvolti.
Questo è il modello ‘virtuoso’ da realizzare che risulta però essere particolarmente impegnativo per le Amministrazioni e Associazioni coinvolte nell’attività di valorizzazione che devono essere capaci di
realizzare eccellenze culturali in grado da un lato di attirare gli investimenti privati e, dall’altro, di far conoscere al cittadino la propria cultura
così da sviluppare in lui sempre più quel senso di appartenenza al territorio. Da parte loro i privati devono scommettere nella sfida di investire in cultura, sicuramente vincente ma nel medio-lungo perido.
Come già affermato nel RiMARCANDO n. 3 non è importante organizzare mostre ‘grandi’ scardinate dal territorio, ma validi eventi realizzati
in sinergia tra i vari attori del territorio, in grado di far conoscere la
realtà marchigiana ad un pubblico sempre più vasto ed esigente (l’esempio a suo tempo citato era quello della mostra realizzata a Caldarola Simone de Magistris un pittore visionario tra Lotto e El Greco).
In conclusione la realizzazione di un partenariato pubblico/privato di
qualità è fondamentale per mettere insieme le competenze scientifiche, di studio, tutela e valorizzazione, e quelle produttive, gestione e
fruizione, necessarie per valorizzare il patrimonio storico-artistico. Per
quanto riguarda gli investimenti che si possono concretizzare nell’apertura di cantieri o in attività ad elevato contenuto d’innovazione, essi
devono partire da una progettazione di qualità in grado di trasformare
il territorio da valorizzare in un laboratorio trasversale in cui vengano
coinvolti un largo numero di soggetti appartenenti sia al no profit che
al profit, tutti accomunati dall’interesse allo sviluppo della filiera dei
beni culturali e del turismo. Questa si può rivelare un’opportunità
straordinaria per la collettività tutta che usufruirebbe così di un accrescimento della qualità dei servizi resa nel territorio.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE
Esempi di ‘buone pratiche’: Accordi e Convenzioni
stipulate dalla Direzione Regionale per i beni culturali
e paesaggistici delle Marche per la tutela e
valorizzazione del patrimonio culturale regionale
Marina Mengarelli, Michela Mengarelli
Il Codice dei Beni Culturali (d.lgs. n.42 del 22 gennaio 2004) individua,
all’art.112, c.4, i piani strategici di valorizzazione culturale come lo strumento fondamentale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Tali
piani prevedono la possibilità di accordi fra Stato, Regioni ed altri enti
pubblici territoriali al fine di realizzare gli obiettivi, in maniera sinergica
ed integrata, generando così virtuose economie di scala.
Quello che la legge prevede e che gli operatori sul mercato auspicano,
è pertanto una visione strategica basata sul partenariato pubblico-pubblico e pubblico-privato.
Proprio nell’ambito del primo di questi partenariati nel corso del 2010
è stata rinnovata la Convenzione che la Direzione Regionale per i beni
culturali e paesaggistici delle Marche ha condiviso con la Presidenza
del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Protezione Civile), il Sistema Regionale di Protezione Civile e Sicurezza Locale della Regione
Marche, l’Associazione Legambiente O.N.L.U.S. e l’Associazione Legambiente Volontariato con la volontà di promuovere e dare un impulso alla crescita tecnico-operativa del volontariato di protezione civile
specializzato nella salvaguardia dei beni culturali nella regione Marche,
nonché di accrescere le sinergie e la collaborazione tra le istituzioni,
anche di altre regioni, e l’associazionismo.
L’organizzazione di una vera e propria task force di volontari specializzata nella salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali, viene
intesa non solo come intento di dare ai volontari una capacità operativa in situazioni di emergenza, ma anche di ricevere da loro una valida
collaborazione nell’attività di monitoraggio, mappatura, pianificazione
e prevenzione dei rischi naturali.
I volontari sono quelli aderenti a Legambiente Marche e concorrono
allo studio e alla realizzazione di piani di emergenza e di opere preventive per i beni del territorio regionale più esposti a rischio.
Tra i vari strumenti della Convenzione è prevista la realizzazione e gestione di corsi di formazione teorico/pratico, corsi di aggiornamento
ed esercitazioni, i cui programmi vengono condivisi con gli Istituti
MiBAC nella regione preposti alla tutela, inerenti la salvaguardia del
patrimonio culturale dai rischi naturali ed antropici, intesa non solo
come pianificazione delle attività di intervento in caso di calamità, ma
anche come prevenzione. Tali percorsi formativi ed esercitativi sono organizzati sulla base di una consolidata esperienza, contando su docenze di alta qualità reperite tra studiosi e tecnici appartenenti agli Enti
e Associazioni sottoscrittori della Convenzione. Tra le azioni di sensibilizzazione, si prevedono campagne, incontri, dibattiti e corsi di informazione finalizzati alla conoscenza, valorizzazione e salvaguardia del
patrimonio storico-artistico. Sempre a tal fine, si prospetta la pubblica-
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
delle Marche
Direttore Regionale:
Lorenza Mochi Onori
Coordinatori per la Comunicazione:
Michela Mengarelli
e Marina Mengarelli
Via Birarelli 35
60121 Ancona
Tel. 071 50294220
Fax 071 50294240
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79
zione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici (stampati, video, cd-rom, siti internet, ecc.) sulla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali.
A questa collaborazione, nel luglio 2010, si affianca il Protocollo d’intesa stipulato tra la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche e ICOM Italia - Marche per iniziative di
valorizzazione e tutela del patrimonio culturale diffuso delle Marche.
L’esigenza di una stretta collaborazione scaturisce dall’analisi della
realtà marchigiana caratterizzata da un rilevante numero di Istituti di
cultura diffusi in maniera omogenea nel territorio, tanto da farla identificare come la regione del Museo Diffuso.
Le attività oggetto di questa collaborazione si riferiscono tanto alla valorizzazione del patrimonio culturale diffuso nel territorio quanto alla
definizione di iniziative di tutela del patrimonio culturale che vedano il
coinvolgimento degli istituti di cultura e dei professionisti museali che
vi operano.
Per l’attività di valorizzazione l’ICOM Marche si rende disponibile a coinvolgere i musei aderenti ad ICOM Marche per i Grandi Eventi ed Eventi
MiBAC volti alla valorizzazione del patrimonio culturale e previsti dal Piano
di Comunicazione annuale del Ministero (San Valentino, Festa della
Donna, Settimana della Cultura, Giornate Europee del Patrimonio, Giornata internazionale della disabilità, Giornata mondiale dell’alimentazione).
La Direzione Regionale e l’ICOM Marche si impegnano pertanto alla
costruzione di programmi di rete capaci di valorizzare congiuntamente
il patrimonio museale e le risorse culturali diffuse assicurando così un
offerta culturale omogenea in tutto il territorio.
Particolare attenzione è data alla riuscita di Grandi eventi regionali
come Grand Tour Musei Marche, la Notte dei Musei (collegata alla
Giornata Internazionale dei Musei), e nel 2011, in occasione dei 150
anni dall’unità d’Italia, Musei Palcoscenico Marche, in collaborazione
con il settore musei della Regione Marche.
Per l’attività di tutela viene favorita la nomina degli Ispettori Onorari
territoriali della Direzione Generale di professionisti museali impegnati
in attività di direzione e/o conservazione negli istituti museali, che garantiscano le necessarie competenze culturali e conoscenze territoriali e si rendano disponibili a svolgere a titolo volontario tale attività.
Tale necessità è sorta in relazione alla forte contrazione del numero
del personale tecnico nel MiBAC non più sufficiente a garantire la necessaria vigilanza sul territorio. L’Ispettore Onorario ha il compito di vigilare sul territorio comunicando direttamente con la Direzione
Regionale eventuali problematiche che mettano a rischia la conservazione del patrimonio culturale mobile e immobile.
80
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL MOLISE
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Soprintendenza Archivistica per il Molise
Presentazione del DVD “L’energia dell’acqua”
Antonietta Santilli
La Soprintendenza archivistica per il Molise ha realizzato, nel 1999, in
collaborazione con altre Istituzioni presenti sul territorio, una mostra
documentaria e fotografica sulla “Nascita e sviluppo dell’industria
idroelettrica nel Molise”.
Un tema inusuale per gli archivisti quello dell’archeologia industriale,
ma di grande interesse per l’intera Regione che in quell’anno celebrava i cento anni di storia dell’industria idroelettrica, settore di grande
importanza che ha consentito trasformazioni e conquiste sociali e che
è riuscito ad elevare il grado di civiltà delle popolazioni locali.
Attraverso documenti d’archivio e fotografie si è testimoniato la nascita e i primi sviluppi dell’industria idroelettrica, le fondamentali trasformazioni avvenute nella storia dell’industria locale in seguito
all’utilizzo della nuova forma di energia e l’installazione dei primi impianti di illuminazione elettrica nei comuni.
La ricerca in tal senso ha permesso di rivisitare il passato e i luoghi
della memoria, ai quali sono legati i sentimenti della gente; di analizzare il progresso e l’emancipazione delle popolazioni molisane, affrancatesi da una economia esclusivamente contadina per divenire
timidamente industriale; di tracciare l’evoluzione della storia pre-industriale ed industriale del Molise.
Nell’occasione, la Soprintendenza archivistica per il Molise ha acquisito
un patrimonio di oltre 400 immagini, alcune di carattere storico, relative alle attività produttive che si sono insediate nel tempo lungo i percorsi dei maggiori fiumi della regione ed al paesaggio circostante, per
le quali si è avvertita la necessità di garantirne la conservazione con la
digitalizzazione.
È nato, così, nel 2011 il progetto di inventariazione e digitalizzazione
dell’archivio fotografico “Industria idroelettrica nel Molise”, conservato presso la Soprintendenza archivistica per il Molise, un patrimonio
da valorizzare e rendere fruibile.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Molise
Direttore: Gino Famiglietti
Salita San Bartolomeo, 10
86100 Campobasso
Tel. 087443131
Fax 0874 431340
Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 492251
Fax 06 4464912
www.archivi.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
Soprintendenza Archivistica
per il Molise
Soprintendente: Elena Glielmo
Coordinatore per la Comunicazione:
Antonietta Santilli
Via Isernia, 15
86100 Campobasso
Tel.0874310124
Fax 08740874/311094
[email protected]
[email protected]
81
Il progetto è stato poi ampliato con la realizzazione di un DVD contenente il catalogo multimediale “L’archeologia industriale molisana
lungo i percorsi fluviali” e il documentario fotografico “L’Energia dell’acqua”.
Il catalogo presenta gli impianti produttivi - mulini, gualchiere, ramiere,
cartiere, lanifici, centrali idroelettriche – sorti, nel tempo, lungo i corsi
dei fiumi Biferno, Trigno, Volturno e loro affluenti.
Il documentario evidenzia uno dei caratteri distintivi del Molise: l’acqua, intesa non solo come elemento qualificante il paesaggio fisico,
ma anche quello antropico, come strumento delle trasformazioni attuate dall’uomo.
Castropignano. Lo sfioratore della
centrale idroelettrica Ischia
La ricchezza d’acqua, la particolare orografia del Molise, le possibilità
facili di canalizzazione per i dislivelli del terreno hanno, infatti, favorito,
fin dai tempi più remoti ma soprattutto in età moderna, la nascita e lo
sviluppo di attività produttive.
Si tratta di testimonianze architettoniche e tecnologiche di grande interesse perché permettono di tracciare la storia del patrimonio produttivo del Molise.
Tali attività hanno fortemente influenzato il processo di trasformazione
socio-economico, culturale e geo-morfologico del territorio, per cui
sono “pezzi” di storia del territorio molisano nel contesto pre-industriale ed industriale.
Sono tracce del lavoro dell’uomo impresse nel paesaggio che bisogna
conoscere per recuperare la memoria storica dei luoghi e della propria
comunità.
La finalità del DVD è quella di favorire la conoscenza del patrimonio
culturale regionale, fornendo informazioni corrette e rigorose delle immagini riprodotte, e quella di rispondere alla crescente domanda, di
un pubblico sempre più vasto, di accesso a risorse culturali digitali e
del loro utilizzo.
82
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL MOLISE
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE CONTEMPORANEE
I Tempi del Sacro. Testimonianze della religiosità
nel Sannio attraverso i secoli
a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, della
Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Molise
e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise,
con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici del Molise, ha
realizzato la mostra I tempi del sacro. Testimonianze della religiosità nel
Sannio attraverso i secoli. Nel restaurato salone dell’ex Convento di
Santa Maria delle Monache a Isernia viene proposta una mostra che,
attraverso l’esposizione di una serie di reperti archeologici e di opere
d’arte, ripercorre i luoghi sacri e le forme della religiosità in Molise dall’epoca sannitica a quella barocca. Oltre ai nuovi materiali provenienti
da Pietrabbondante, cuore della religiosità sannitica, vengono esposti
eccezionali reperti dal santuario sannitico di San Pietro di Cantoni a
Sepino e da altre località in cui è attestata la frequentazione che si protrae anche nei secoli dell’impero, fino all’avvento del cristianesimo.
L’iter cronologico prosegue a partire dall’alto medioevo con i frammenti
di affresco superstiti di Santa Maria delle Monache per proseguire fino al
secolo XVII. Ognuna delle opere esposte testimonia la fede delle diverse
comunità molisane e testimonia, nella varietà delle tipologie, delle funzioni, delle iconografie e dei significati iconologici, come la devozione
fosse unita alla ricerca dell’altezza spirituale e della bellezza artistica.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Molise
Direttore: Gino Famiglietti
Salita San Bartolomeo, 10
86100 Campobasso
Tel. 087443131 - Fax 0874 431340
Direzione Generale
per il Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura
e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale:
Maddalena Ragni
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401Fax 06 58434404
[email protected]
[email protected]
www.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Storici Artistici
Etnoantropologici del Molise
Soprintendente: Daniele Ferrara
Salita San Bartolomeo, 10
86100 Campobasso
Tel. 0874 431350 - Fax 0874 431351
Soprintendenza per
i Beni Archeologici del Molise
Soprintendente: Gino Famiglietti
Via A. Chiarizia, 14
86100 Campobasso
Tel. 0874 427313 - Fax 0874 427352
Soprintendenza per
i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Molise
Soprintendente: Stefano D’Amico
Salita San Bartolomeo, 10
86100 Campobasso
Tel. 0874 431348 - Fax 0874 431349
Le opere sono contestualizzate grazie alle immagini delle più significative
architetture sacre della regione, dalla chiesa del Beato Stefano di Riccia a
quella di Santa Maria delle Grotte, e degli splendidi edifici romanici e gotici
rappresentati dalla chiesa di San Giorgio a Petrella Tifernina e dalle cattedrali
di Termoli e Larino. La mostra sarà aperta dal 14 aprile al 30 settembre, ore
9.00-19.00; sabato 9.00-13.30; chiuso domenica.
Complesso
di Santa Maria delle Monache
Corso Marcelli, 48
Tel./Fax. 0865 410500
83
Il Castello di Capua e Gambatesa.
Mito, Storia e Paesaggio pubblicazione volume
a cura della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici
del Molise
Castello di Gambatesa
Piazza Castello, 1 - Gambatesa
provincia di Campobasso
Tel./Fax. 0874 719261
84
Il Castello di Gambatesa, punto strategico per il controllo della Valle
del Tappino e il Tratturo Castel di Sangro-Lucera, da struttura difensiva
nel periodo medievale divenne dimora rinascimentale nel XV secolo.
All’interno custodisce un ciclo di affreschi - con episodi mitologici, figure e vedute della Roma antica - eseguito nel 1550 da Donato da
Cumbertino per esaltare le “virtù” della famiglia di Capua, una delle famiglie della nobiltà feudale napoletana.
Il volume pone in relazione, alla luce delle ultime ricerche e studi, il
Castello di Gambatesa con il territorio molisano utilizzando come
chiave di lettura la committenza artistica dei di Capua anche a Casacalenda, S.Martino in Pensilis e Guglionesi.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Il sistema informativo integrato della Soprintendenza
Archivistica per la Puglia
Carla Palma
Il nuovo sito della Soprintendenza Archivistica per la Puglia ( www.sapuglia.it) è stato concepito come sistema informativo integrato: unico
punto di accesso per la conoscenza dell’attività dell’Istituto e per la
fruizione dei contenuti archivistici da questa attività resi disponibili.
In esso, oltre alle informazioni relative alle funzioni istituzionali di tutela
e vigilanza sugli archivi, alla comunicazione delle iniziative e dei progetti, l’obiettivo principale, attraverso la sezione ‘Documenti digitali’ è
quello di consentire al pubblico un’agevole fruizione di documenti pergamenacei e di audiovisivi, contenuti disponibili come risultato di due
progetti già realizzati: ‘Pergamo on line’ e ‘Archivi teatrali di Puglia’. La
struttura del sistema permetterà a breve la schedatura e l’informatizzazione di altre tipologie documentarie su diversi supporti e in diversi
formati, come documenti cartacei, cartografia, fotografie, locandine e
manifesti.
La banca dati dei Fondi pergamenacei pugliesi realizzata con il pro1
getto Pergamo , finora consultabile nel sito dedicato www.pergamopuglia.it, è stata riversata nel nuovo sito.
L’attuale sistema informativo è progettato e strutturato in modo da
consentire il caricamento diretto delle banche dati esistenti relative ai
fondi pergamenacei (con tutte le informazioni ed immagini delle unità
archivistiche che costituiscono i fondi pergamenacei) attraverso maschere di inserimento che consentono, all’amministratore del sistema
e ai soli operatori autorizzati e abilitati interni alla Soprintendenza Archivistica, l’immissione dei nuovi dati direttamente on line con la pubblicazione dei nuovi fondi pergamenacei in tempo reale e quindi con
divulgazione e fruizione immediata.
Si è recuperata efficienza ed efficacia della
banca dati Pergamo attraverso il mapping, nel
formato XML conforme agli standard EAD e
EAC e la strutturazione di metadati descrittivi
per documentare contenuto, contesto e struttura delle risorse informative. I dati codificati in
un formato indipendente da qualsiasi ambiente
hardware e software di utilizzo, favoriranno l’interoperabilità e la potenzialità di accesso.
Le esigue risorse provenienti dai capitoli annuali di bilancio sono state
utilizzate per l’accrescimento della banca dati (sia in riferimento alle
acquisizioni digitali sia alla loro schedatura archivistica e al loro trasferimento on line) e per il necessario mantenimento dell’integrità materiale dei supporti e per completare il trasferimento dei dati nella nuova
struttura informativa e l’inserimento di riproduzioni digitali di documenti pergamenacei già disponibili come esito di interventi pubblici
ultimati e non ancora pubblicati.
La migrazione e la pubblicazione della banca dati dei fondi pergamena-
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
Direttore Regionale: Isabella Lapi
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Strada dei Dottula, isolato 49
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Direzione Generale
per gli Archivi
Direttore: Rossana Rummo
Referente per la Comunicazione:
Giancarlo Buzzanca
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Soprintendenza Archivistica
per la Puglia
Soprintendente Archivistico:
Maria Carolina Nardella
Strada Sagges, 3
70122 Bari
85
OBIETTIVI E REALIZZAZIONI
DEL PROGETTO PERGAMO
- Il progetto Pergamo, avviato dal
1998, persegue la preservazione
attraverso la riproduzione digitale
dei fondi pergamenacei pugliesi e
la loro agevole consultazione
pubblica, allargata dal 2003
attraverso un indirizzo web
dedicato, alla platea dei fruitori
della rete.
- La banca dati di fondi
pergamenacei risulta costituita da
fondi appartenenti in massima
parte ad archivi ecclesiastici (18),
ad archivi di enti pubblici (4), ad
archivi privati (3)per un totale di 25
archivi; per ciascuno di essi è
disponibile una descrizione
archivistica che riferisce i dati del
contesto di produzione e di
conservazione relativi alla
consistenza, alla cronologia, ai
soggetti produttori, ai contenuti,
all’edizione e alla bibliografia.
Report di migrazione banche dati
tratto dal sito della Soprintendenza
Archivistica per la Puglia,
copyright © 2012, created by
Meridiana Beni Culturali s.r.l. – Bari
86
cei pugliesi hanno comportato l’adeguamento della struttura informatica, la codifica elettronica e archivistica.
Per quanto riguarda gli audiovisivi teatrali, resi
disponibili dal succitato progetto sui Teatri, si è
proceduto preliminarmente alla loro digitalizzazione e precatalogazione. Per agevolare la consultazione di questa documentazione si è
corredato ciascun audiovisivo di una scheda
comprensiva di voci per l’identificazione del
soggetto produttore, del soggetto conservatore e dell’unità archivistica; la parte della
scheda riservata alle singole unità presenta, tra gli altri elementi descrittivi, un ampio abstract del documento. La descrizione si completa
con una esemplificazione visiva, della durata di un paio di minuti, del
contenuto.
Report di migrazione banca dati e documenti digitalizzati
Complesso archivistico
Archivio della Basilica pontificia di
San Nicola di Bari - Periodo Angioino
Consistenza
-545 unità archivistiche
Tipologia documentale
Pergamene
Data di riproduzione immagini digitali maggio – giugno 1999
Data di pubblicazione in sapuglia.it 20/04/2012
Stato del processo di migrazione
con successo
Documenti digitali master TIFF
541 immagini
Risoluzione immagini master TIFF
12 immagini a 100 dpi
527 immagini a 200 dpi
2 immagini a 300 dpi
Tipo
528 immagini in RGB 24 bit, 16,7 milioni di
colori compressione Old-style JPEG
12 immagini RGB 8 bit, 256 colori
1 immagine 1 bit bitonale bianco/nero
Qualità immagini master TIFF
Mediocre
Conservazione ottico sostitutiva
Non garantita
Documenti digitali JPEG
Totali
Risoluzione immagini JPEG
200 dpi e 100 dpi
Qualità immagini JPEG
Bassa
Documenti digitali DjVu
Totali
Risoluzione immagini DjVu
400 dpi - interpolata
Qualità immagini DjVu
Bassa
Metadati XML immagini
Presenti
Specifiche standard
Schede archivistiche
Presenti
Grado di analiticità schedatura
Analitica
Schede archivistiche mancanti
Nessuna
Criticità
Immagini a bassa risoluzione, a volte la
scrittura risulta poco leggibile
Scheda Soggetto conservatore
Presente
Scheda Soggetto produttore
Scheda Complesso archivistico
Presente
Schede regesti
n.529
Schede trascrizioni
Assenti
Immagini mancanti
ABSNV_K18
ABSNV_L06
ABSNV_L12
ABSNV_S12
ABSNV_S13
Segnalazioni
Nessuna
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Grosseto
Al suono della campanella - Frammenti di vita
scolastica in Maremma dalle origini sino al ‘900
Maddalena Corti, Fiorenza Gemini
L’Archivio di Stato di Grosseto ha inaugurato il 31 marzo una mostra
dedicata alla storia della scuola, con la partecipazione di Simonetta Soldani dell’Università di Firenze. La relatrice ha fatto una breve sintesi
della storia di questa istituzione, fondamentale per il progresso sociale
e culturale di ogni popolo, mettendo l’accento sulle peculiarità della
terra maremmana, che, da questo punto di vista, è stata piuttosto
avanzata, come dimostra anche il percorso espositivo.
La mostra, curata da Fiorenza Gemini e Maddalena Corti, prende in
esame la provincia di Grosseto, vale a dire gran parte della Maremma,
tradizionalmente ritenuta selvaggia e arretrata: non sempre a ragione,
se dalla fine del Medioevo vi si sono cominciate a diffondere le prime
forme di istruzione pubblica. Gli antichi statuti dei comuni di Grosseto
e Castel del Piano, come di altri paesi dell’interno, stanno a testimoniare i primordi di una rete scolastica di base, che nel ‘600 era già diffusamente organizzata, sotto il controllo delle autorità granducali di
stanza a Siena. Certo queste prime scuole dipendevano dalle risorse
dei comuni (e in mancanza di queste potevano anche chiudere), inoltre facevano capo quasi sempre ai parroci, gli unici dotati di un minimo
di cultura per l’insegnamento e di qualche stanza da adibire ad aula.
Una situazione che si protrarrà a lungo, sin quasi all’Unità d’Italia, ma
nel ‘700 interviene la novità delle scuole femminili, introdotte ai primi
del secolo dal vescovo nei centri di Pitigliano e Sorano, tramite la congregazione laicale delle Maestre pie Filippini, nata alla fine del ‘600 a
Montefiascone. Queste insegnanti davano una istruzione molto limitata, che verteva su preghiere, letture e lavori domestici, ma si diffusero rapidamente, anche grazie alla protezione degli ultimi Medici e
dei loro successori lorenesi, convinti dell’importanza del ruolo centrale
della donna nel progresso sociale. Pietro Leopoldo di Lorena, il più illuminato dei granduchi, fece fare la prima indagine sulla scuola in Toscana, ma non riuscì a realizzare la riforma che aveva in mente perché
richiamato a Vienna sul trono imperiale.
Ci riuscì invece il nipote Leopoldo II quasi 60 anni dopo, nel 1852,
quando la situazione scolastica si era già abbastanza evoluta nella
stessa Maremma, ancora sofferente di marginalità e malaria. Dalla seconda indagine sulla scuola, nel 1841, esce un quadro più roseo rispetto a quella del secolo precedente, se non all’altezza del nord della
Toscana, certamente al di sopra di molta parte del Centro Sud dell’Italia, e negli stessi anni iniziano anche i primi esperimenti di scuola serale. La riforma granducale puntò soprattutto al controllo della qualità
degli insegnanti e all’uniformità dei programmi, pur lasciando sempre
ampio spazio alla Chiesa, sia nella scuola pubblica che in quella privata. Ma gli avvenimenti politici travolsero i piani del granduca e catapultarono la Maremma e la sua scuola nel nuovo Stato italiano.
La storia successiva della pubblica istruzione è quella faticosa ma ine-
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
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Archivio di Stato di Grosseto
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87
sorabile della progressiva alfabetizzazione di massa e dell’obbligo scolastico, anche se la scuola italiana rimane a lungo caratterizzata da
un’impronta classista, sancita dall’importante riforma Gentile di epoca
fascista, con percorsi differenziati per chi era destinato agli studi superiori e per chi non poteva che aspirare ad un mestiere, e i cui effetti dureranno sino agli anni ’60 del secolo scorso. La provincia di Grosseto,
in particolare, vede crescere in maniera disordinata ma esponenziale
il numero di scuole, favorito anche dalla vastità del territorio. La forza
di questa rete si verifica quando viene messa alla prova, come durante
il periodo bellico (le lezioni non si interruppero neanche sotto i bombardamenti) o dopo inondazioni o alluvioni. Una crescita che continuerà
sino ad oggi senza fermarsi, con aree di eccellenza.
Nella esposizione, che è frutto di lunghe ricerche e della collaborazione
di diversi privati ed istituzioni scolastiche, si è cercato di ricostruire la
storia dei momenti salienti e degli istituti più significativi del territorio,
con la presentazione, oltre ai documenti, di progetti, fotografie, libri,
opuscoli e oggetti legati alla vita scolastica. Il percorso è introdotto da
una serie di pannelli sulla storia della pubblica istruzione in Italia e completato da una cronologia e altri approfondimenti ed immagini. Insomma un panorama non completo, data la vastità dell’argomento,
ma abbastanza ampio da dare un’idea dello sviluppo della scuola maremmana negli ultimi secoli.
La durata della mostra è prevista sino alla fine dell’anno e sarà accompagnata da una serie di iniziative sul tema. Per informazioni su orari e
visite tel. 0564 24576.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Grosseto
Il risorgimento in Maremma. Fatti e personaggi
Maddalena Corti, Fiorenza Gemini
Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia sono una grande opportunità per il Paese di ripensare a questo fondamentale momento della
sua storia, ancora dibattuto e soggetto a revisionismo. È questa comunque un’occasione anche per gli Archivi, che hanno la possibilità di
valorizzare documentazione dell’epoca, spesso sconosciuta o trascurata, in grado di dare nuova luce a quel periodo, come quella qui presentata, interamente conservata presso l’Archivio di Stato di Grosseto.
È stata così allestita la prima mostra documentaria celebrativa dell’epopea risorgimentale in Maremma, che ci ha impegnati in una lunga
ed accurata ricerca di carte, cimeli e testimonianze sul forte movimento patriottico locale, che, anche grazie alla frequentazione di protagonisti come Giuseppe Garibaldi, Bettino Ricasoli, Francesco
Domenico Guerrazzi ed altri ancora, ha lasciato un segno profondo
nella vita politica e sociale di questa terra. Riemergono le vicende e le
figure esemplari di maremmani, molti dimenticati o, al più, relegati alla
testimonianza di una lapide, che ci permettono di dire che anche qui
si è entrati a testa alta nella nuova nazione.
L’itinerario espositivo, di ampio respiro, abbraccia circa un cinquantennio di storia, dal 1848 agli ultimi decenni dell’Ottocento dando vita, altresì, ad un quadro generale nazionale, cronologico e didascalico, che
facilita la comprensione e l’interpretazione di fatti, personaggi, avvenimenti, più propriamente locali, testimoniati attraverso i documenti.
Tra i vari interessanti aspetti che offre l’esposizione emerge, in primo
luogo, la larga partecipazione della popolazione alle guerre dell’indipendenza, pagata con un alto contributo di giovani vite ed anche il coinvolgimento discreto e determinante delle donne; così come non meno
importanti appaiono sia la forte adesione ai moti risorgimentali da parte
del clero, che la nascita di movimenti politici, molto attivi nel capoluogo e nei più importanti centri della provincia. Da ricordare, infine, le
vicende garibaldine in Maremma, con lo sbarco a Talamone e la “spedizione dei mille”, nonchè i numerosi eroi silenziosi di quella impresa
leggendaria.
Abbiamo per questo citato più nomi possibile di quanti si sono spesi
per la causa italiana. Ad essi ed a tutti gli altri compatrioti sconosciuti
dedichiamo il nostro lavoro, nella speranza che finalmente la loro memoria non ceda all’oblio e sia di esempio per le generazioni a venire .
Nell’ambito dell’iniziativa, per tenere viva l’attenzione, è stata organizzata una serie di eventi periodici, come conferenze sui protagonisti
locali, più noti o sconosciuti, che hanno abbracciato gli ideali risorgimentali; presentazione di filmati inediti, percorsi guidati a gruppi di visitatori e scolaresche.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Livorno
L’Archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di
Livorno
Gloria Mazzi, Daniela Tazzi
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Il progetto presentato dall’Archivio di Stato di Livorno offre l’opportunità di rivivere, attraverso la documentazione visiva, la mostra storico
documentaria L’archivio storico del Cantiere Navale Luigi Orlando di
Livorno, a cura di Gloria Mazzi e Daniela Tazzi, allestita nella sede della
palazzina storica del cantiere navale, ora Cantiere Benetti, nel 2006. Organizzata parallelamente nell’ambito della mostra Un mare di Archivi
toscani, in occasione dell’annuale Trofeo Accademia Navale, è parte integrante della mostra nazionale navigante Un mare di Archivi organizzata dallo Stato Maggiore della Marina Militare e dalla Direzione
Generale degli Archivi ed ospitata a bordo del veliero Palinuro.
La mostra, visibile anche sul Portale Archivi d’Impresa del Mibac al
link www.imprese.san.beniculturali.it, attraverso un percorso di documenti originali, modellini di navi e fotografie, narra la storia di un archivio d’impresa privata strettamente collegata con il mare, attraverso la
sua evoluzione storica ed economica, durante le fasi dei cambianti avvenuti nel corso degli anni dalla fondazione nel 1866 fino ai nostri
giorni.
Archivio di Stato di Livorno
Direttore: Massimo Sanacore
Via Fiume
57100 Livorno
Tel. 058 6897776
Fax 058 6880028
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90
Il Cantiere Navale di Livorno e la sua storia
Nel 1866 i Fratelli Orlando, imprenditori siciliani emigrati a Genova,
ove si erano dedicati alle costruzioni navali e all’industria, giunsero a Livorno e presero in concessione dal governo italiano l’arsenale Militare
Marittimo di San Rocco, progettando di trasformarlo in uno stabilimento per le costruzioni navali in ferro.
Per dare spazio alle nuove costruzioni che gli Orlando volevano creare,
l’antico cantiere di San Rocco veniva ampliato e anche strutturalmente
modificato per poter impiantare il nuovo stabilimento navale meccanico. Grazie alle nuove officine e alla precisione dei lavori eseguiti in
tempi assai brevi, al Cantiere furono commissionati lavori da tutta Italia e dalla stessa Regia Marina. Nel 1897 moriva Luigi Orlando, il fondatore del Cantiere, praticamente da quella data e con la nuova
gestione, il Cantiere cominciò ad avere un calo nelle produzioni navali,
dovuto comunque ad un periodo di stasi nel mercato produttivo.
Nonostante tale sfavorevole congiuntura si concentrarono le energie
nell’accrescimento e nel miglioramento tecnico del Cantiere, che si
troverà pronto alla ripresa della produzione quando nel 1904, dalla fusione con il gruppo Alti Forni, Acciaierie e Fonderie di Terni, verrà costituita la società in accomandita semplice Fratelli Orlando e C..
Un settore importante dell’attività cantieristica fu quello delle navi militari, con la costruzione di sommergibili, cacciatorpediniere, incrociatori corazzati, motobarche siluranti. Durante la prima guerra mondiale,
ad esempio, furono realizzati i M.AS. (1916), motobarche armate siluranti, utilizzate dalla Regia Marina Italiana come scorta convogli e vigilanza. Nel 1927 la Marina Militare commissionò al Cantiere una serie
di nuove costruzioni navali, primo fra tutti l’incrociatore pesante Trento,
che fu la più lunga nave da guerra costruita in Italia. Nonostante il prestigio che tale costruzione diede al Cantiere Navale, le spese furono tali
che portarono la società sull’orlo del fallimento. Per sostenere il deficit del Cantiere, nel 1930 le Acciaierie Odero di Terni incorporarono la
società dando origine alla Odero – Terni - Orlando Cantieri di Livorno.
In questo periodo il Cantiere dette prova di aver raggiunto un’elevata
capacità nelle costruzioni navali, come l’esploratore veloce Tashkent
(1937), per la Marina Sovietica, che guadagnò il primato di nave più
veloce del mondo.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale travolse anche la vita del
Cantiere Orlando. Duramente provato dai bombardamenti alleati, il
Cantiere iniziò nel dopoguerra un lungo e difficile recupero, che comportò il passaggio alle dipendenze del Cantiere Ansaldo di Genova nel
1949. Nel 1963 fu costituita una nuova società Cantieri Navali Luigi
Orlando S.p.a. che rese al Cantiere l’antica autonomia e il nome. In
questo periodo fu realizzato il vecchio progetto della costruzione di un
grande Bacino di Carenaggio ad alto fondale, iniziato nel 1967 e terminato nel 1975, il maggiore di tutto il mar Tirreno.
Il primo gennaio del 1984 il Cantiere fu incorporato nella Fincantieri
con la denominazione Fincantieri – Stabilimento di Livorno – Cantieri
navali italiani S.p.a.. Nel 1995 la Fincantieri decise la chiusura dello stabilimento di Livorno, quando, per limitare i costi, scelse di ridurre il numero dei propri cantieri Sulla base di questa grave crisi, i dipendenti del
Cantiere decisero di rilevare la proprietà acquistando lo stabilimento
91
della Fincantieri. Con il sostegno delle organizzazioni sindacali e degli
enti pubblici e privati, costituirono un consorzio di cinque cooperative,
creando nel 1996 una Società, denominata Cantiere Navale Fratelli Orlando S.c.r.l.
La società Cooperativa continuò l’attività del Cantiere gestendo autonomamente l’intero processo produttivo, dalle costruzioni navali alle riparazioni, finché nel 2002 la crisi del settore travolse la Società
portandola alla sua definitiva cessazione.
Un nuovo periodo si apre con il passaggio nel 2003 della proprietà del
Cantiere alla Società Azimut-Benetti S.p.a. di Viareggio. Siamo di fronte
ad una radicale trasformazione, non soltanto dell’attività cantieristica,
da costruzioni navali mercantili e militari, a costruzioni di imbarcazioni
da diporto, ma anche di tutta la configurazione dell’area che sarà modificata secondo il progetto del nuovo porto turistico di Livorno.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Lucca
Progetto: l‘Archivio di Stato di Lucca attraverso
il QR Code
Elisabetta Piccioni, Marina Brogi
L’Archivio di Stato di Lucca, nell’intento di accrescere la conoscenza del
patrimonio conservato, di eccezionale pregio e valore documentario, nonché delle iniziative realizzate, ha ideato e messo in atto una particolare modalità comunicativa, mirata in particolare in direzione del pubblico giovanile,
particolarmente vicino alle più moderne tecnologie della comunicazione.
In tale ottica è stato realizzato un QR Code che, apposto sulla facciata delle
due sedi dell’Archivio di Stato, con un semplice click permetterà di accedere in ogni momento al video su “L’Archivio di Stato, in Lucca: dal torchietto del Bongi alla prima mostra in tasca”. Il video consente un approccio
nuovo in termini di fruizione on line, attraverso il quale è possibile ripercorrere eventi/mostre ed altre iniziative culturali precedentemente attuate.
Si tratta di un’innovativa modalità per valorizzare ed estendere la fruibilità
del patrimonio affidato alla tutela istituzionale proprio avvalendosi di moderne tecnologie che, rapidamente, sono divenute ormai di maggior uso,
specialmente in alcuni avanzati contesti europei.
Pertanto l’Archivio di Stato si è dotato di un codice bidimensionale (Quick
Response code) che permette di collegarsi a pagine internet, video e audio
online e può essere letto tramite un telefono cellulare o uno smartphone
munito di un apposito programma di lettura (lettore di codici QR, ovvero QR
reader). Per attivare il codice QR è sufficiente inquadrarlo con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore sul codice stesso.
Del resto, l’Archivio di Stato di Lucca ha da tempo intrapreso iniziative innovative, allo scopo di superare la situazione per la quale il settore archivistico nel panorama dei beni culturali sconta una scarsa visibilità e non riesce
spesso ad esplicare tutte le sue potenzialità attrattive al di fuori di una ristretta cerchia di esperti. In realtà, se divulgato in modo vivo, ma pur sempre scientificamente ineccepibile, il patrimonio documentario, può costituire
un elemento importante di identità e crescita culturale della comunità di riferimento e di interesse per il più generale pubblico. In sostanza quindi il
problema affrontato è stato: come far conoscere di più e meglio i beni e le
attività dell’Istituto anche avvalendosi delle più avanzate tecnologie.
L’iniziativa, curata in particolare dalla dott.ssa Marina Brogi, nel quadro della
XIV Settimana della Cultura, ha consentito di accedere ad una sintesi delle
vicende dell’Archivio di Stato di Lucca, avvalendosi di pagine del sito dell’Archivio stesso e di un breve filmato con cui suggerirne il percorso nel
tempo. Ne è scaturita una narrazione per immagini e suoni, particolarmente
accattivante anche per un pubblico di non specialisti, attraverso cui si sottolineano tra l’altro gli innegabili legami nati tra archivi e movimento risorgimentale. Ciò è particolarmente vero a Lucca, dove l’elemento di unione
tra il mondo degli studi archivistici e bibliografici e quello dell’impegno civile e politico si realizza nella figura di Salvatore Bongi, che fu il fondatore,
ed è tuttora si direbbe il nume tutelare, dell’archivistica lucchese ed insieme giovane patriota.
La sua vita e il suo lavoro offrono una ghiotta occasione per riflettere e ri-
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i Beni Culturali e Paesaggistici
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per gli Archivi
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Archivio di Stato di Lucca
Direttore: Elisabetta Piccioni
Referenti del progetto:
Elisabetta Piccioni, Marina Brogi
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Tel. 0583 491465
Fax 0583 469396
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it
93
percorrere la storia dell’Archivio stesso negli intrecci di tradizione ed innovazione che consentono alla prestigiosa istituzione di tenersi al passo coi
tempi, sfruttare le opportunità offerte dai progressi tecnologici tanto da costruire porte d’accesso diretto agli archivi, da consentirne la navigazione e
la ricerca fino alla consultazione diretta dei singoli documenti inseriti in digitale, portando oggi le carte lucchesi oltre i confini geografici cui appartengono materialmente, fino alla scrivania di ciascun utente, ovunque egli si
trovi connesso.
Ulteriori elementi da mettere in luce dell’iniziativa che qui si presenta riguardano la sua caratteristica dinamica e la attitudine ad espandersi
ad altri contesti.
Per il primo aspetto è importante sottolineare
che i dati veicolati dal QR Code non sono immutabili, forniti una volta per tutte ma possono
essere aggiornati ed arricchiti con il progredire
dell’attività dell’Istituto. La piccola mattonella
sulla facciata dei due edifici che costituiscono
le sedi (Palazzo Guidiccioni ed ex-Macelli Pubblici, rispettivamente dentro e fuori le mura cittadine) differisce da un’epigrafe, oltre che per la ricchezza dei contenuti, anche audio tra l’altro,
soprattutto per la loro modificabilità nel tempo.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, un obiettivo specifico che l'Archivio di Stato di Lucca si è dato è stato quello di porsi come capofila affinché
tutti i palazzi storici e monumentali della Città si dotino, se lo vorranno, di
un dispositivo QR Code sulla loro facciata per far sì che veramente “le pietre parlino” in modo semplice e a tutti.
Infine è doveroso ricordare come l’Istituto abbia ricercato collaborazioni
tecniche e finanziarie al di fuori del Ministero, con ciò intrecciando una serie
di contatti ad ampio raggio. Ci si è avvalsi della collaborazione scientifica del
prof. Umberto Parrini, docente della Scuola Normale di Pisa, nonché della
partecipazione della ditta STASIS (nella digitalizzazione) e della Provincia di
Lucca (per la produzione del filmato della mostra per il 150esimo dell’Unità). Si sottolinea come i soggetti menzionati si siano attivati gratuitamente,
attratti dalla qualità del progetto.
In sostanza si è inteso aprire le mura cittadine, quasi simbolica cinta protettiva della memoria e della conservazione del ricco patrimonio documentario ivi racchiuso, al mondo ed al più giovane pubblico che vive tra web e
quotidianità in veloce trasformazione, accettando le sfide del presente e
guardando oltre limitanti confini culturali.
Attraverso l’utilizzo del QR Code si è dunque inteso ampliare in prospettiva
la fruizione del patrimonio archivistico conservato, nella consapevolezza
che la conoscenza dei beni è l’elemento cardine sia della tutela che della
valorizzazione e, nella misura in cui altri edifici storici ed istituzioni culturali
cittadine seguiranno l’esempio dell’Archivio di Stato, puntare anche alla
promozione turistico-culturale del territorio.
94
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici
per le province di Siena e Grosseto
Nuovo sito web della SBSAE di Siena e Grosseto
Maria Mangiavacchi
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2011 è stato presentato al pubblico il nuovo sito web, interamente dedicato ai capolavori conservati nel Museo, e l’aggiornamento effettuato sul sito
internet istituzionale della Soprintendenza BSAE di Siena e Grosseto
(www.spsae-si.beniculturali.it), che è stato completamente rinnovato
e sottoposto ad una profonda revisione nell’informazione, nella grafica e nelle modalità d’accesso ai contenuti, nell’ottica di migliorare la
comunicazione tra il cittadino e l’Ente.
L’obiettivo primario è quello di “intercomunicare”, integrando le informazioni in un’interfaccia di facile consultazione e rendendo possibile,
con un numero limitatissimo di selezioni, l’accesso immediato alla modulistica scaricabile direttamente on line e a tutte le principali informazioni fornite dall’Amministrazione.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale ad interim:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Direzione Generale
per il Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura
e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale:
Maddalena Ragni
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434404
[email protected]
[email protected]
www.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici per le
province di Siena e Grosseto
Soprintendente: Mario Scalini
Via del Capitano, 1
53100 Siena
Tel. 0577 41246
Fax 0577 270508
[email protected]
[email protected]
Il nuovo sito web della Pinacoteca Nazionale, cui si accede dall’indirizzo www.pinacotecanazionale.siena.it, ha un motore di ricerca interno che permette vari approcci:
– Un approccio legato all’opera d’arte che si basa su tutti i termini associati all’opera (in particolare autore, soggetto oggetto, epoca)
– Un approccio legato alle sale che consente la visita virtuale all’interno delle stesse con la possibilità di vedere una selezione delle
opere esposte
– Un approccio legato più direttamente alla Pinacoteca Nazionale
come Istituzione: “Memorie di Galleria”, che permette di scorrere
o ricercare tutti gli eventi legati alla Pinacoteca.
Ci saranno inoltre links ai più famosi social network con due pulsanti che permettono la segnalazione di una pagina su facebook
e twitter.
C’è inoltre un canale di accesso con il personale dell’amministrazione
cui porre brevi domande.
Ideati per essere fruibili dal maggior numero possibile di utenti e facilitare
la loro navigazione orientandoli nella scelta dei servizi erogati, entrambi i
siti web saranno molto di più che un semplice sportello, in quanto costi-
95
tuiranno un vero e proprio “edificio virtuale”, uno spazio dinamico in cui
accogliere, coinvolgere ed ascoltare il cittadino fornendogli, tramite internet, un servizio di alto livello tecnologico e informativo.
MOSTRA: La grande Piccola Maestà di Ambrogio Lorenzetti
Esposto a Catanzaro nel contesto di una rassegna dedicata a divinità
e miti, manifestazione che ha coinciso con la ‘Notte Piccante’, che la
città dedica ai suoi prodotti tipici sotto l’egida della UE, il capolavoro di
Ambrogio Lorenzetti viene ora riproposto a Siena sino a giugno.
Ammirata da oltre mille visitatori già nel giorno del ‘vernissage’ calabrese, questa tavola di dimensioni contenute, concentra in sé tutte le
più alte qualità dell’arte senese del Trecento e per questo è stata scelta
per essere oggetto di una esposizione monografica che consenta di
leggere con facilità una creazione di altissimo livello formale che concilia contenuti religiosi e sociali in modo esemplare così come si riscontra in gran parte dell’attività di questo coltissimo artista. Basti la
straordinaria presenza sotto il trono della Vergine di un tappeto anatolico (dell’epoca ci restano solo frammenti) che propone anche il motivo, che sarà tipico dei Kilim, della ‘Grande Madre’ partoriente di
origine protostorica, e qui compenetrato con medaglioni ad animali di
analoga allusione alla Natura sovrana.
Restaurata e ora protetta, grazie alla sponsorizzazione della città calabrese, da una adeguata teca climatizzata e a prova di sfondamento,
l’opera può essere pienamente goduta dal pubblico senza pregiudizio
per la sua conservazione, venendo riproposta, se del caso, in altri contesti, accompagnata da un ricco e puntuale corredo illustrativo che ne
agevola la comprensione.
La mostra, che si apre nell’ambito delle manifestazioni ministeriali per
la festa di San Valentino, dà l’avvio ad una serie di iniziative sulle opere
della Pinacoteca Nazionale di Siena per rendere più evidente ed accessibile quella che è la più cospicua raccolta di arte medievale della
Nazione.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria
Guida digitale del Museo Nazionale dell’Umbria
Marco Saioni
Intercettare e dare risposta alla diffusa, crescente domanda di informazione con particolare attenzione a quella proveniente dal versante
estero. Questo l’assunto che ha ispirato il progetto Archeotouch una
guida digitale per orientare i percorsi museali con rimandi all’intera archeologia umbra. Uno strumento fortemente innovativo che pone il
Museo all’avanguardia nel campo della valorizzazione.
Il progetto, reso possibile dal sostegno della Fondazione Cassa Risparmio Perugia, che lo ha finanziato per metà, prevede l’uso di lettori digitali per l’accesso alle informazioni, fruibile da tutti gli apparati di nuova
generazione e dai tradizionali PC/Apple, fissi o portatili, tramite un apposito visualizzatore desktop.
L’applicazione acquisisce, opportunamente trattati, i contenuti già presenti nella precedente guida cartacea, pubblicata nel 2009, in occasione del nuovo allestimento del Museo.
L’impianto strutturale è articolato per percorsi, ai quali si può accedere dalle
piante delle sezioni o dai singoli settori. Massima libertà di scelta anche per
il livello di informazione, più o meno approfondito. Grazie alla copertura wifi dell’intero complesso, complemento indispensabile al funzionamento
dell’applicazione, è infatti possibile accedere ai link esterni o utilizzare la risorsa del QR-code. Tutte le teche espositive sono infatti dotate di codici a
barre che consentono, puntando il dispositivo di lettura, l’accesso alle semplici didascalie nella lingua prescelta. Altra novità di rilievo è infatti la risorsa
multilingua, oltre cento cartelle tradotte in inglese, tedesco e francese. Filmati realizzati con la tecnica della fotografia immersiva, consentono inoltre
spettacolari esplorazioni a 360° in alta definizione. Oltre a promuovere la conoscenza del territorio, tale risorsa virtuale risulta particolarmente utile nel
caso di siti difficilmente raggiungibili.
Pregevole anche l’attenzione riservata all’accessibilità da parte di persone ipovedenti o non vedenti. Speciali combinazioni di colore e caratteri per i primi e testo trasformato in voce per gli altri, garantiranno
l’accesso ai contenuti.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Umbria
Direttore Regionale:
Francesco Scoppola
Coordinatore per la comunicazione:
Silvana Tommasoni
Piazza IV Novembre, 36
06121 Perugia
Tel. 075 575061
Fax 075 5720966
[email protected]
www.umbria.beniculturali.it
Direzione Generale
per le Antichità
Direttore: Luigi Malnati
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434700
Fax 06 58434750
www.archeologia.beniculturali.it
[email protected]
Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Umbria
Soprintendente: Mario Pagano
Coordinatore per la Comunicazione:
Marco Saioni
P.zza Partigiani, 9
06121 Perugia
Tel. 075 575961/5727141
Fax 075 5728200
www.archeopg.arti.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
97
La specifica applicazione, per ora solo in versione on line, sarà tra breve
liberamente scaricabile dai vari apps stores, grandi magazzini di risorse
digitali a disposizione di tutti gli utenti del mondo. La cresente disponibilità di strumenti di lettura elettronica garantirà inoltre una visibilità
illimitata al sito, grazie all’accesso, sempre più numeroso, alle varie
comunità virtuali della rete, come Facebook, You Tube, Twitter, MySpace, per citare i più noti.
La realizzazione, dal forte impatto innovativo, si avvale di un supporto
tecnologico, affidato e garantito da Adobe, in esclusiva nazionale alla
società iDea digital editions & apps di Francesco Fabbri, che ne ha curato l’edizione digitale.
Pure se fruibile da tutti i dispositivi, il Museo si è dotato di tre iPad da
mettere a disposizione dei visitatori.
Il progetto è stato vivamente apprezzato dal pubblico e dalla stampa,
nel corso della presentazione ufficiale, giovedì 19 aprile 2012, svoltasi
al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, nell’ambito della XIV
Settimana per la Cultura.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia del
Veneto (CEMA)
Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, l’Associazione
Culturale Noventa Arte e Storia, Veneto Designer Outlet by McArthurGlen, il Comune di Noventa di Piave e Cultour Active srl, hanno presentato lo scorso aprile i nuovi spazi espositivi del CEMA - Centro
Espositivo Multimediale dell’Archeologia, allestito all’interno del Veneto Designer Outlet di Noventa di Piave (Venezia). L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Direzione dei Beni Culturali della
Regione del Veneto e con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova.
La disponibilità ad integrare la propria attività con la promozione della
cultura da parte di una realtà commerciale di così significativa portata,
che conta ogni anno milioni di visitatori, ha fornito l’occasione per mettere in atto innovative soluzioni multimediali destinate a diffondere la
conoscenza del ricco patrimonio archeologico del Veneto tra un pubblico ampio e non specialistico, con l’intento di creare una vetrina virtuale per i musei nazionali e le aree archeologiche della regione.
Non si tratta di trasferire od esporre sezioni museali o singoli reperti
di richiamo presso sedi non convenzionali, secondo prassi già consuete in diverse regioni; l’idea che anima l’iniziativa è, invece, quella di
offrire suggestioni per indurre un numero sempre maggiore di visitatori a fruire direttamente delle molte località di interesse storico-archeologico del Veneto.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Veneto
Direttore Regionale: Ugo Soragni
Coordinatore per la comunicazione:
Antonio Giacomini
Ca’ Michiel dalle Colonne
Cannaregio 4314
Calle del Duca
30122 Venezia
Tel. 041 3420101
Fax 041 3420122
[email protected]
www.veneto.beniculturali.it
Direzione Generale
per le Antichità
Direttore: Luigi Malnati
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434700
Fax 06 58434750
www.archeologia.beniculturali.it
[email protected]
Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Veneto
Via Aquileia, 7
35139 Padova
Ufficio URP
Tel. 049 8243808/8243841
Fax 049 8754647
[email protected]
www.archeopd.beniculturali.it
Info eventi
Segreteria CEMA
Tel. 0421 307738
Associazione Culturale
Noventa Arte e Storia
Cel. 331 2812240
[email protected]
www.noventartestoria.it
CEMA
presso Veneto Designer Outlet,
Via Marco Polo, 1
Noventa di Piave (Venezia)
Per raggiungere questo obiettivo si sono potenziate le forme più accattivanti della comunicazione multimediale, capaci di incidere sull’utente
non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche da quello sensitivo ed
emozionale. Decine di immagini dei reperti e dei luoghi dell’archeologia del Veneto, proposte all’utente attraverso innovative modalità di
fruizione ad alto impatto emotivo (non solo schermi, ma anche pareti,
pavimenti, tavoli e cornici resi interattivi in modalità no touch) suscitano
nel pubblico dell’outlet quell’”effetto meraviglia” che è il presupposto
99
essenziale per stimolare la curiosità intellettiva e risvegliare il bisogno
di rapportarsi direttamente con le realtà fisiche evocate dalle installazioni virtuali.
Il percorso
Una grande mappa del Veneto accoglie il visitatore all’interno del
CEMA, accompagnandolo alla scoperta dei Musei Archeologici Nazionali di Adria, Altino, Este, Fratta Polesine e Portogruaro e delle aree archeologiche della regione attraverso immagini esemplificative inserite
in cornici digitali.
Qualche passo più in là la parete interattiva permette di entrare in ogni
singolo museo, dove le immagini dei reperti più significativi e importanti sono proposte secondo raggruppamenti tematici.
Da qui in poi ha inizio il vero viaggio nell’archeofuturo: camminando
sul pavimento interattivo ci si immerge nella stratigrafia di uno scavo
archeologico; ruotando le facce di un cubo sul table si scoprono curiosità sull’archeologia del Veneto e di Noventa di Piave, sugli eventi e le
iniziative che ne hanno contribuito alla valorizzazione e promozione;
muovendo le mani all’interno del panorama si vivono i Musei Archeologici Nazionali veneti, Noventa di Piave e il suo passato.
Per calarsi ancora di più nella storia, il visitatore entra nella stanza dedicata al tour virtuale in cui può immergersi a 360° nello scavo dell’area archeologica di San Mauro a Noventa di Piave, scegliendo più punti di
osservazione all’interno dello scavo stesso. Il viaggio continua attraverso
un corridoio che costituisce il trait d’union tra la realtà virtuale dello scavo
e i suoi reperti: il visitatore incontra “La dama della collana”, si lascia incantare dalla sua storia e dalla preziosità del gioiello, e sperimenta ancora
nuovi punti di vista con le foto 3D. Nel 3D box rivivono invece le antiche
chiese di San Mauro, le cui fondazioni ritrovate sono testimonianze del
passaggio della storia nel complesso archeologico.
100
IL CONTACT CENTER DEL MIBAC
Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del
vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita nel nostro Paese.
Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni
(in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee.
Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00
alle 19.00.
L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed
un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di
fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla
struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali
dello stesso.
L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata
dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni,
musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio nazionale.
Direzione Generale per
l’Organizzazione, gli Affari
Generali, l’Innovazione, il
Bilancio ed il Personale
Direttore Generale: Mario Guarany
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Servizio I - Affari
Generali,Sistemi Informativi e
Tecnol ogie Innovative
Direttore: Annarita Orsini
Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni:
• ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei servizi;
• supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per
consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagiscono con l’Amministrazione.
L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni:
• verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati
presenti sul sito istituzionale;
• acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su
tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del
Ministero;
• acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali
luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data
Base interno a favore del Front office;
• diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali
scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero.
Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti
annui.
A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua
analisi e monitoraggio dei servizi resi.
101
CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
CCTPC - Comando Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale
Comandante
Gen. B. Pasquale Muggeo
Piazza Sant’Ignazio, 152
00186 Roma
Tel. 06 6920301
Fax 06 69203069
[email protected]
www.carabinieri.it
102
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel
1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di
Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri
ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché
a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro,
svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio
culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato
affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno
del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28
aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di
preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando
CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela
del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri
TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di
supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un
Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di
coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini
di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato,
Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a
Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo,
Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo.
Telefono/Fax
e-mail
Competenze
territoriali
Reparto
Indirizzo
Comando CC
TPC Roma
Tel.06.6920301
Roma
Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069
152
Reparto
Operativo
CC TPC Roma
Roma,
Via Anicia, 24
Tel.06.585631
Fax 06.58563200
[email protected]
Lazio
Abruzzo
Nucleo CC TPC
Torino
Torino,
Via XX Settembre, 88
Tel.011.5215636
Fax 011.5170000
[email protected]
Piemonte
Valle D’Aosta
Nucleo CC TPC
Monza
Monza,
Via Brianza, 2
Tel.039.2303997
Fax 039.2304606
[email protected]
Lombardia
Nucleo CC TPC
Venezia
Venezia
P.zza S. Marco, 63
Tel.041.5222054
Fax 041.5222475
[email protected]
Veneto
Trentino A. A.
F. V. Giulia
[email protected]
Nucleo CC TPC
Genova
Genova,
Via S. Chiara, 8
Tel.010.5955488
Fax 010.5954841
[email protected]
Liguria
Nucleo CC TPC
Bologna
Bologna,
Via Castiglione, 7
Tel.051.261385
Fax 051.230961
[email protected]
Emilia
Romagna
Nucleo CC TPC
Ancona
Ancona,
Via Pio II
Pal. Bonarelli
Tel.071/201322
Fax 071/2076959
[email protected]
Marche
Nucleo CC TPC
Firenze
Firenze,
Via Romana, 37/a
Tel.055.295330
Fax.055.295359
[email protected]
Toscana
Umbria
Nucleo CC TPC
Napoli
Napoli,
Via Tito Angelici, 20
Tel.081.5568291
Fax.081.5784274
[email protected]
Campania
Nucleo CC TPC
Bari
Bari,
P.zza Federico II, 2
Tel.080.5213038
Fax.080.5218244
[email protected]
Puglia
Molise
Basilicata
Nucleo CC TPC
Cosenza
Cosenza,
Via Colletriglio, 4
Tel.0984.795548
Fax.0984.784161
[email protected]
Calabria
Nucleo CC TPC
Palermo
Palermo,
C.so Calatafimi, 213
Tel.091.422825
Fax.091.422452
[email protected]
Sicilia prov. di:
Agrigento
Caltannisetta
Enna
Palermo
Trapani
Tel.0931.463418
Fax.0931.461256
[email protected]
Sicilia prov. di:
Siracusa
Ragusa
Messina
Catania
Tel.079.3961005
Fax.079.395654
[email protected]
Sardegna
Sezione CC TPC Siracusa,
P.zza Federico di
di Siracusa
Svevia snc
c/o Castello Maniace
Nucleo CC TPC
Sassari
Sassari,
Strada Prov.le
La Crucca, 3
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità
operative che possono riassumersi in:
- controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti;
- attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati;
- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti
(art.85 D.Lgs. 42/2004);
- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali.
In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a:
- individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni)
e deferirli all’Autorità Giudiziaria;
- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della
cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le
Forze di Polizia delle altre Nazioni;
103
-
-
contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;
effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line,
nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri
operatori del settore;
effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il
Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed
altri mezzi dell’Arma, anche navali.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito
della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per:
- supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq
dal 2003 al 2006;
- attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati
che lo richiedano;
- consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri.
Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività
investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe
rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed
efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca
Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa
sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio
nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso
INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti
all’estero.
104
La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata
tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 148.000 eventi e 5.054.000 di oggetti descritti, con circa
500.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento
per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta
analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore
precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa,
alimentata giornalmente:
- è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e
la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche;
-
-
è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente
modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli
eventi;
interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione
delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando
loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il
contrasto, la forma e la trama.
Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente:
- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento
tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a
rischio e dei percorsi legati alla criminalità;
- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le
informazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per
fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane).
La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta
interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la
Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato.
Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento
della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente
il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative.
L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita
da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte
dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In
quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa
20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente
sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello
stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di
immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i
due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi
di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di
Paesi a rischio.
Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero
dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co-
105
Esempio di modello “Documento
dell’opera d’arte - OBJECT ID”
106
mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto
una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che
intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con la
collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto
presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo
dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale
comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in
caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero
per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un
controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in
cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale
esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia
giudiziaria.
CONSIGLIO D’EUROPA
Il Consiglio d'Europa e la valorizzazione del patrimonio
culturale europeo attraverso le sue principali
Convenzioni culturali ed il programma degli Itinerari
culturali europei
Istituito il 5 maggio 1949 da 10 Stati fondatori, il Consiglio d’Europa ha
come obiettivo principale la creazione di uno spazio democratico e politico comune su tutto il continente europeo, garantendo il rispetto dei
principi fondamentali: diritti umani, democrazia e stato di diritto.
È stato da sempre riconosciuto il ruolo essenziale svolto dalla cultura
per fare progredire le conoscenze sociali, la comprensione reciproca
tra i popoli e la trasmissione dei valori. Insieme alla democrazia e ai diritti umani, è uno dei presupposti per soddisfare le legittime aspirazioni a un'esistenza pienamente soddisfacente e realizzata.
Fin dalla sua fondazione, il Consiglio d'Europa ha posto in risalto il ruolo
della cultura e dell'educazione per incoraggiare lo sviluppo dei valori comuni, nel rispetto della diversità culturale.
Il turismo culturale rappresenta poi per il Consiglio d'Europa un settore strategico per massimizzare gli obiettivi delle sue politiche culturali e promuoverne i valori fondamentali, quali diritti umani, diversità e
democrazia culturale, patrimonio europeo comune, cittadinanza europea, dialogo interculturale e interreligioso.
Consiglio d’Europa
Sede di Venezia
Direttore: Alberto d’Alessandro
Piazza San Marco, 180/C
30124 Venezia
Tel. 0412437943
[email protected]
La sede italiana di Venezia
L'Ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa è operativo da settembre
2011 con l'obiettivo istituzionale di promuovere le politiche del Consiglio d'Europa in materia di democrazia e diritti umani e favorire lo sviluppo di piattaforme di dialogo e progetti intorno ai temi
dell'innovazione, dell'interculturalità e dello sviluppo sostenibile, volgendo in particolare il suo interesse verso i paesi del Mediterraneo e
dell'area balcanica.
La Convenzione Culturale Europea
La Convenzione culturale, adottata il 19 dicembre 1954, ha posto le
basi per la cooperazione europea in materia di cultura, educazione, attività a favore della gioventù e sport. Mira ad incoraggiare la cooperazione culturale sotto ogni sua molteplice forma, a favorire la
comprensione e la conoscenza tra i paesi europei, a preservarne il patrimonio culturale e a considerarlo parte integrante di un patrimonio
“europeo” più vasto.
A cinquant'anni dalla sua adozione, la Convenzione culturale resta fedele a questi obiettivi. A seguito del Vertice dei Capi di Stato e di Governo d'Europa (Varsavia, 2005), una delle attività prioritarie
dell'Organizzazione è la promozione del dialogo interculturale e interreligioso.
Fino ad oggi, sono 49 i paesi firmatari della Convenzione culturale: i 47
Stati membri del Consiglio d'Europa, più la Bielorussia e la Santa Sede,
ossia l'insieme degli Stati europei
107
La Convenzione europea del Paesaggio
La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento di importanza
cruciale per le politiche europee in materia di ambiente, territorio e
paesaggio firmato a Firenze il 20 Ottobre del 2000. L’obiettivo ultimo
della Convenzione consta nel promuovere la salvaguardia, la gestione
e la pianificazione dei paesaggi e nell’organizzazione della cooperazione europea in tale campo e nel riconoscimento giuridico del paesaggio come componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni,
espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità.
Il tema del paesaggio e delle civiltà è in grado di evidenziare la relazione tra gli esseri umani e il loro ambiente culturale e naturale, per dimostrare anche come alcune culture agricole siano diventate un
simbolo di identità europea.
Le procedure di preparazione e definizione della Convenzione sono
state curate dall'Italia che ha ospitato la cerimonia di apertura alla
firma il 20 ottobre 2000, nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. La Convenzione è stata firmata da ventisette Stati della Comunità Europea e ratificata da dieci
Stati. Si applica all'intero territorio degli Stati firmatari (articolo 2) e ha
l'obiettivo di promuovere presso le autorità pubbliche l'adozione di
politiche di salvaguardia, di gestione e di pianificazione dei paesaggi
e di organizzare la cooperazione europea nelle politiche di settore.
Essa definisce il Paesaggio quale determinata parte del territorio,
così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dalle
azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (articolo
1, lettera a). Comprende i paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana sia i paesaggi degradati."
(Articolo 2).
La Convenzione di Faro
La Convenzione sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro,
2005) rafforza gli strumenti già sviluppati dal Consiglio d'Europa su più
aspetti specifici del patrimonio culturale. La Convenzione non si contrappone ai meccanismi giuridici e amministrativi per la tutela del patrimonio già definiti dalle convenzioni precedenti di Granada e di
Valletta, ma si occupa dell'etica e dei principi d’uso e di valorizzazione
del patrimonio in un’Europa coinvolta nella globalizzazione. I beni culturali sono risorse sulla base delle quali è possibile instaurare un dialogo, un dibattito democratico e un’apertura tra culture.
La Convenzione quadro per il patrimonio culturale per la società è stata
adottata il 27 ottobre 2005 a Faro (Portogallo) ed entra in vigore dopo
la registrazione di dieci ratifiche. E 'aperta alla firma degli Stati membri del Consiglio d'Europa e all'adesione della Comunità europea e
degli Stati europei non membri.
108
Gli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa
Nell’ambito delle politiche culturali del Consiglio d’Europa, il Programma degli Itinerari culturali rappresenta un programma di punta,
che permette di promuovere in modo concreto i principi fondamentali
del CdE. Il programma “Itinerari Culturali Europei” è stato promosso
dal Consiglio d’Europa fin dal 1987 con il primo riconoscimento europeo concesso al Camminino di Santiago come itinerario turistico culturale di pellegrinaggio.
Ad oggi il Consiglio d’Europa ha riconosciuto 29 Itinerari culturali tematici che hanno ricevuto la menzione di “Itinerari Culturali del Consiglio
d’Europa”, sulla base della Risoluzione (2007)12 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Gli itinerari sono stati classificati secondo
le seguenti aree tematiche: Itinerari di Pellegrinaggio, Parchi e Giardini, Personaggi europei, Patrimonio industriale, Patrimonio religioso,
Paesaggio e civiltà, Fortificazioni e architettura, Movimenti artistici, Patrimonio migratorio, Rotte marittime e commerciali.
Gli itinerari marittimi e commerciali
Gli itinerari marittimi e commerciali si ispirano alle rotte commerciali,
alle reti cittadine e ai popoli di navigatori più significativi. Durante il loro
periodo di massimo splendore e per i secoli a seguire la loro espansione commerciale ha innegabilmente contribuito allo sviluppo sociale
e culturale d’Europa, favorendone lo scambio di idee e l'incontro di civiltà. Alcuni di questi percorsi storici, come la “Via Regia”, puntano a
rinnovare le relazioni tra Oriente e Occidente in seguito alla caduta del
muro di Berlino; altri hanno lo scopo di rafforzare le relazioni culturali
tra le due sponde del Mediterraneo o in tutto il Mar Baltico, come nel
caso della “Rotta dei Fenici” o dell’itinerario “La Hanse”. Alcuni di
questi tragitti mettono in relazione tra loro i valori delle economie, delle
culture e delle civiltà. Fanno parte di un approccio pedagogico di qualità che permette una mediazione culturale destinata in particolare alle
giovani generazioni.
Alcuni itinerari beneficiano inoltre di mappe interattive che possono
aiutare il viaggiatore a visualizzare il percorso e a pianificare il proprio
viaggio anticipatamente.
Patrimonio religioso
Il patrimonio religioso è probabilmente il patrimonio artistico e architettonico più importante in Europa, imponente nel caratterizzare i suoi
paesaggi e le sue culture. In particolare, l'influenza di diversi ordini religiosi monastici insediatisi in Europa nel corso dei secoli, ha lasciato
un patrimonio diffuso e diversificato che ha richiesto un importante lavoro di ricerca condotto da esperti multidisciplinari. Questa categoria
di percorsi illustra quindi stili architettonici e modelli di sviluppo sostenibile che si distinguono, da una parte per la magnificenza delle loro
chiese (come nel caso dell'Abbazia di Cluny) e dell’altra nelle tecniche
agricole e industriali sviluppate (i Monasteri Cistercensi sono stati attrezzati di peschiere, fienili, mulini e tutto ciò che potesse garantire
109
l'autosufficienza della comunità). Allo stesso modo, gli spazi funerari
che costellano il territorio locale sono interessanti per la loro storia teologica e antropologica, rivelando spesso dei veri e propri capolavori.
Gli Itinerari Europei del patrimonio ebraico ci offrono poi l'opportunità
di vedere la ricchezza del contributo della cultura ebraica in Europa attraverso iniziative pan-europee aperte al pubblico.
Architettura Fortificata e Patrimonio Artistico
Gli Itinerari culturali tracciano la storia delle influenze, degli scambi e
degli sviluppi che hanno plasmato le culture d'Europa. Sulla base di
vari temi che promuovono i valori europei, il Programma degli Itinerari
Culturali valorizza e salvaguarda il ricco patrimonio architettonico diversificato in Europa, attraverso le reti multidisciplinari sviluppatesi in
molti paesi membri del Consiglio d'Europa. I visitatori potranno scoprire l’arte rupestre preistorica europea raffigurante scene di caccia o
di allevamento e osservarne l’influenza sull'arte contemporanea. Potranno inoltre apprezzare l'architettura romanica in Europa attraverso
un percorso specifico per cui i partner hanno sviluppato negli ultimi
anni un sistema di marketing turistico e di turismo culturale integrato.
Al cospetto di imponenti fortificazioni che ancora oggi circondano
molte città, potranno poi riscoprire il genio militare e le competenze di
architetti e ingegneri in tutta Europa. Infine, i visitatori potranno rigenerare i loro corpi e le loro menti attraverso attività culturali e trattamenti termali. Il centro termale risale all’epoca greco-romana e si tratta
di una delle prime forme di turismo. E’ fonte di una produzione architettonica eclettica che comprende opere d’arte originali così come l’urbanismo specifico per le città termali.
Paesaggio e civiltà
Il tema del paesaggio e delle civiltà è in grado di evidenziare la relazione
tra gli esseri umani e il loro ambiente culturale e naturale, per dimostrare
come alcune culture agricole siano diventate un simbolo di identità europeo. Utilizzando il tema del paesaggio come chiave di lettura e interpretazione del patrimonio europeo, questi percorsi valorizzano i corridoi
culturali che mettono in connessione tutta l’Europa, come è dimostrato
dal contributo della civiltà arabo-musulmana in Europa. Dall'entrata in vigore della Convenzione Europea del Paesaggio nel 2004, questi percorsi
costituiscono uno strumento di notevole applicazione per promuovere la
cooperazione a livello europeo e invitare i cittadini europei a svolgere un
ruolo attivo nella protezione della paesaggio.
110
Gli itinerari di pellegrinaggio
Fin dal Medioevo i principali luoghi di pellegrinaggio hanno attirato folle
per motivi sia spirituali che pagani. E’ a questo periodo che si riconducono i primi “grandi” viaggi e le prime forme di turismo. Attualmente,
le vie di pellegrinaggio favoriscono una consapevolezza di come questo fenomeno abbia contribuito a costruire l'unità e l'identità europee,
promuovendo un continuo dialogo interculturale con le popolazioni
ospitanti e facilitando la scoperta del patrimonio locale materiale e immateriale. È per questa ragione che il percorso assume un significato
importante quanto la destinazione finale.
Personaggi Europei
Si tratta di personalità europee che hanno trascorso parte della loro
vita in viaggio e il cui lavoro è conosciuto in tutta Europa. Questi cittadini europei hanno lasciato un'eredità culturale che trascende i confini
e che dimostra in maniera tangibile le influenze e gli scambi europei
nel corso dei secoli in diversi campi della cultura. Attraverso la loro
arte e le loro azioni hanno promosso i valori della solidarietà, della condivisione, della libertà, della giustizia e della democrazia, valori su cui
si basano le società europee.
Iniziative turistiche, scientifiche, educative, culturali e artistiche rendono
viva la loro eredità. Le reti che implementano queste iniziative incoraggiano una scoperta sostenibile dell’ambiente urbano e rurale locale, basandosi su temi di etica e di conoscenza autentica dei territori.
111
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE CONTEMPORANEE
INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLI
INVESTIMENTI E LO SVILUPPO D’IMPRESA
INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli
investimenti e lo sviluppo di impresa
Direzione Generale per il
Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura e l’Arte
contemporanee
Direttore: Antonia Pasqua Recchia
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 5843.4401
Fax 06 5843 4404
www.pabaac.beniculturali.it/
[email protected]
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la
competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:
– favorire l’attrazione di investimenti esteri
– sostenere la crescita del sistema produttivo
– valorizzare le potenzialità dei territori.
Nell’ambito delle attività a sostegno dello sviluppo del territorio, Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali
e locali per accelerare la crescita economica del Paese attraverso interventi finalizzati a:
– dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hitech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello delle
imprese
– realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per ampliare l’offerta turistica
– migliorare la qualità degli investimenti pubblici.
Rendering sala espositiva Sede
temporanea Museo Nazionale
d’Abruzzo, L’Aquila
Invitalia - Agenzia nazionale per
l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa SpA
Amministratore delegato:
Domenico Arcuri
Responsabile del Progetto:
Paolo Di Nola
Via Calabria, 46
00187 Roma
Tel. 06 421601
Fax 06 42160729
[email protected]
www.invitalia.it
112
In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire e gestire le politiche di valorizzazione del turismo e dei beni culturali per incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio. Questo, ad
esempio, è l’obiettivo del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza
nel Mezzogiorno”.
Il Progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”
Gli obiettivi e gli interventi previsti
Il “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del
Ministero dello Sviluppo Economico e si basa sul riconoscimento del
ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del
Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio.
Attuato da Invitalia, il Progetto ha lo scopo di promuovere quindi la
competitività territoriale attraverso le eccellenze museali nel Mezzogiorno, partendo da quei musei e quelle aree archeologiche, che per
valore intrinseco, notorietà ed unicità del patrimonio, possono candidarsi a svolgere concretamente un ruolo di attrattori turistico-culturali.
Il Progetto interessa i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse le Direzioni Regionali del MiBAC hanno selezionato i musei e le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali di Eccellenza”.
Il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a
migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali,
nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro
fruizione.
Le attività prevedono tre fasi: la selezione delle candidature a Polo museale di eccellenza, la realizzazione di analisi di prefattibilità sui Poli selezionati e la progettazione preliminare degli interventi previsti dai Piani
di sviluppo elaborati nel corso degli approfondimenti successivi alle
analisi di prefattibilità.
I risultati raggiunti: dalle candidature alla progettazione delle opere
Le attività del Progetto pilota sono state avviate operativamente nel
2008.
Il Comitato Scientifico di Indirizzo che supervisiona il Progetto ha selezionato 21 candidature a Polo museale di eccellenza: Polo de L’Aquila; Polo di Melfi-Venosa; Polo di Napoli-MANN; Polo di Palermo;
Polo di Sassari-Porto Torres; Polo di Sepino-Venafro; Polo di Sibari;
Polo di Taranto; Polo di Brindisi; Polo di Castel del Monte; Polo “Cuore
di Napoli”; Polo di Napoli “Palazzo Reale”; Polo di Locri; Polo di Metaponto; Polo di Olbia; Polo di Otranto; Polo di Ragusa/Siracusa; Polo
di Trapani; Polo di Cagliari, Polo di Napoli-Capodimonte; Polo di Bari.
Si tratta di proposte molto differenti tra di loro per consistenza e notorietà del patrimonio. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli
(MANN) - uno dei principali musei archeologici del mondo - al piccolo
ma importante Museo archeologico nazionale della Locride, passando
per l’antica città romana di Altilia-Sepinum, le candidature disegnano
una delle possibili mappe del patrimonio museale e archeologico di
eccellenza nel Mezzogiorno.
Per alcune candidature, le attività hanno portato alla conclusione della progettazione preliminare delle opere, in altri casi è tuttora in corso la valutazione di fattibilità; per altre candidature, si è giunti alla fase della
progettazione definitiva. Infine, per una parte delle candidature, è stata rilevata la non sussistenza delle condizioni necessarie alla fattibilità del Polo.
Nel caso specifico dell’Aquila è stato predisposto il progetto definitivo di
ristrutturazione, consolidamento e allestimento museografico dell’ex mat-
113
tatoio di Borgo Rivera, destinato ad ospitare la sede temporanea del
Museo Nazionale d’Abruzzo, reso inagibile dal Terremoto del 2009. Sono
in fase conclusiva le procedure per l’affidamento dei lavori.
Invitalia e il DPS, di concerto con il MiBAC, hanno presentato secondo
le procedure e i format richiesti, gli interventi proposti dal Progetto
Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno presso le Amministrazioni
Centrali impegnate nella pianificazione e gestione delle risorse finanziare destinate alla realizzazione dei programmi di sviluppo territoriale
cofinanziati dalle risorse comunitarie.
Il sistema di progetti, preliminari e definitivi, prodotto esprime, mediante le forme dei comuni modelli progettuali indicati dalla normativa
in materia, la “domanda” di interventi necessari a preservare, a valorizzare e ad arricchire la naturale e
spontanea attrattività degli istituti
museali coinvolti. L’esperienza maturata dal Progetto pilota ha dimostrato
che tale fabbisogno è evidente
anche e soprattutto per i patrimoni di
eccellenza, straordinariamente unici,
come quelli dei Poli museali selezionati.
Rendering sala mostre temporanee
MARTA, Museo Nazionale
Archeologico di Taranto
Nell’ambito del Progetto, sono state inoltre realizzate specifiche attività volte alla comprensione dello stato dell’offerta culturale del Mezzogiorno e alla ricerca di soluzioni possibili per superare i gap funzionali,
rilevati rispetto agli standard più comuni. Tra esse, le principali attività
hanno riguardato:
- un’analisi di benchmark e del sistema di offerta del Mezzogiorno –
che ha attivamente coinvolto 12 strutture museali italiane ed europee, individuate come casi di successo per specifiche funzioni museali – finalizzata a comprendere le differenze tra il livello dell’offerta
di alcuni casi emblematici e quella di corrispondenti casi di eccellenza, anche esteri;
- un’analisi delle funzioni di comunicazione dei Musei dei Poli (condotta anche con la collaborazione diretta di funzionari e personale
interno del MiBAC) e la definizione di corrispondenti azioni integrative (tuttora in corso);
- la definizione di possibili soluzioni innovative circa gli aspetti gestionali, caratterizzate da concreta implementabilità.
Programma per l’efficientamento e il risparmio energetico
Gli obiettivi previsti
114
Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il
MiBAC ha sottoscritto nel maggio del 2010 con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e risparmio
energetico per i musei, siti archeologici ed edifici a carattere monumentale e storico di particolare rilevanza, di proprietà e/o competenza
del MiBAC, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività 2.2 e
2.5 del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013”.
In particolare il programma prevede l’esecuzione della diagnosi energetica di almeno sedici strutture e la redazione dei progetti preliminari
e definitivi degli interventi di efficientamento energetico relativi per almeno sei di tali strutture.
Rendering punto di accoglienza
Parco del Cavallo, Sibari
Le attività realizzate
Invitalia ha avviato operativamente le attività relative alle diagnosi energetiche a febbraio del 2011 sulle seguenti 20 strutture indicate dal
MiBAC: Archivio di Stato di Palermo, Cittadella della Cultura di Bari (AS
di Bari - Biblioteca Nazionale di Bari), Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, Polo di Sibari: Parco Archeologico e Museo Nazionale, Archivio di
Stato di Catania, Polo di Taranto: Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca Nazionale presso Palazzo Reale, Reggia di Capodimonte, Biblioteca
Nazionale di Cosenza, Archivio di Stato di Napoli, Castello Capuano,
Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia RISO – Palermo, Polo di Castel del Monte: Fortezza
Federiciana, Parco Archeologico di Capo Colonna, Castello di Trani, Castello Svevo di Bari, Soprintendenza BASAE di Cosenza - Palazzo Arnone
e Parco Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ).
A tutt’oggi sono state realizzate 16 Relazioni di Diagnosi Energetica. Le
restanti 4 verranno consegnate entro la fine del mese di ottobre 2011.
Nel mese di maggio 2011 sono state avviate le attività di progettazione e, in particolare, sono stati predisposti i progetti preliminari e definitivi per appalto integrato relativi agli interventi di efficientamento
energetico previsti per il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide
e per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
115
IL MiBAC
E GLI OPERATORI DI SETTORE:
percorsi condivisi
ALTAIR4ARTCHIVIUMCENTRICAGOOGLE
HERITYILLUSIONETWORKPARALLELO
P R O M O PA F O N D A Z I O N E S A R T E C H
SPAZIOVISIVOTECHVISIONTUELVUNICITY
Soprintendenza Archeologica Comune di Roma
ALTAIR4
Rome MVR
Soprintendenza Archeologica
Comune di Roma
P.O. Coordinamento tecnico
scientifico e operativo delle attività
connesse con la valorizzazione del
Patrimonio nei Musei Capitolini e
negli altri Musei della U.O.:
Lucrezia Ungaro
Mercati di Traiano
Via IV Novembre, 94
00187 Roma
Tel. 06 69780532
Rome MVR è una nuova applicazione per visitare Roma attraverso il
tempo, visualizzandone l’aspetto nelle varie epoche, grazie al sistema
Time Window.
Time Window è un sistema MVR (Mixed Virtual Reality) che utilizza delle finestre temporali, aperte dall’applicazione nelle principali
aree monumentali della città, permettendo di visualizzare lo stato di un
sito archeologico, un’area urbana o un monumento, nei diversi momenti della sua storia, sovrapponendo interattivamente in dissolvenza
le ricostruzioni 3D allo stato attuale dei luoghi.
Se si utilizza l’applicazione in prossimità delle aree per cui sono disponibili le finestre temporali, il sistema MVR, che sfrutta i dati Gps, della
bussola e del giroscopio, ci mostra una visione panoramica attuale e
georeferenziata della zona; spostando l’iphone l’immagine segue i nostri movimenti individuando i monumenti che ricadono nel campo visivo. Attivando la modalità “salto nel tempo” tramite una lenta
dissolvenza è possibile visualizzare le fasi storiche più antiche, permettendoci di interpretare con facilità le vestigia superstiti del passato. La
prossimità di altre finestre temporali, rispetto alla nostra posizione, è
segnalata da uno strumento che ci indica la direzione per raggiungere
un nuovo, privilegiato, punto di osservazione.
Altair 4 Multimedia S.r.l.
Via San Tommaso d'Aquino, 40
00136 Roma
Tel. 06 39734814 – 06 39760336
Fax 06 39728727
www.altair4.it
[email protected]
[email protected]
118
Se si utilizza l’applicazione mentre si è lontani dalle aree interessate, oppure se non si vogliono seguire le indicazioni automatiche, o le funzioni bussola e giroscopio, si può selezionare
l’area dalla lista o dalla mappa, ed attivando la modalità manuale è anche possibile visualizzare le panoramiche semplicemente spostando il dito sullo schermo.
Il cuore di questa applicazione sono le migliori e più rigorose
ricostruzioni 3D attualmente disponibili. Contenuti originali appositamente elaborati dal team di Altair 4 Multimedia, composto da architetti, archeologi ed artisti con esperienza
trentennale nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale, che operano in collaborazione con le più prestigiose
università ed istituti di ricerca italiani ed internazionali.
L’applicazione beneficerà quindi dei continui aggiornamenti
risultanti dal progredire della ricerca storico-archeologica e
dall’elaborazione di nuove spettacolari ricostruzioni, con
l‘apertura di nuove Time Windows nella città eterna.
Aree attualmente disponibili: Colosseo, Foro Romano,
Palatino, Fori Imperiali.
Rome MVR è vincitrice
del Mob App Awards 2011
disponibile su App Store
per Iphone Ipad Ipod Touch
119
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
ARTCHIVIUM
Progetto nazionale i-MiBAC.
La nascita dello smARTphone
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Artchivium S.r.l.
Sede legale:
Via Ardeatina, 1272
00134 Roma
Sede operativa:
Piazza Verbano, 22
00199 Roma
Tel. 06 45554630
Fax 06 45436747
www.artchivium.com
[email protected]
120
Il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, è
costituito da una serie di applicazioni per smartphones dedicate ai beni
culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie.
In testa alla serie è stata realizzata nel luglio 2010, iMiBAC TOP 40, la
prima applicazione rilasciata da un ministero italiano rivolta ai supporti
mobili e agli smartphones, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni nel promuovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione per invitare alla visita culturale e migliorarne la fruizione
dei servizi.
Un “matrimonio” all’insegna della reciproca valorizzazione: l’applicazione attualmente presenta, infatti, gli oltre 500 siti museali e aree archeologiche statali del Paese, mostrati in una veste inedita,
contemporanea, “mobile”.
In iMiBAC TOP 40 inedito e rivoluzionario è anche il mobile ticketing
applicato al mondo dei beni culturali italiani: una novità assoluta che ha
aperto le frontiere alle future modalità d’accesso ai siti museali.
Ogni luogo è descritto attraverso una scheda con le informazioni generali di accesso e una ricca galleria iconografica. Sono presenti numerose sezioni che implementano l’utilità dell’applicazione in italiano e in
inglese ampliandone i contenuti.
- Luoghi: informazioni generali sull’accesso, i contatti, il sito web, gli
orari di apertura, informazioni inerenti ai biglietti d’ingresso e alle visite guidate per oltre 500 beni culturali italiani. Brevi schede storicocritiche sulle collezioni museali e sugli scavi archeologici e una
selezione delle immagini delle opere più rappresentative, visualizzabili nei dettagli. Un ricco apparato iconografico è curato dall’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione e dai maggiori archivi
fotografici italiani: Scala Group e Alinari Archives. Inoltre la possibilità di condividere le informazioni su musei e monumenti tramite Facebook e la possibilità di salvare i “luoghi della cultura” preferiti
come bookmarks nell’applicazione.
- Map: mappatura di tutti i musei e monumenti segnalati nell’applicazione e dei relativi percorsi culturali connessi. La funzione rileva la posizione dell’utente tramite GPS e segnala i luoghi della cultura
presenti nelle vicinanze.
- Percorsi: percorsi tematici segnalati dalla redazione di “Cultura Italia”, con georeferenziazione dei luoghi, immagini e brevi schede storiche e l'introduzione delle eccellenze culturali italiane tutelate e
valorizzate da enti privati, quali la Fondazione Carisbo.
- Mostre, eventi e fiere: notizie direttamente dal sito del MiBAC con
le informazioni sui grandi eventi e su tutti gli appuntamenti in programma.
- Mobile Ticketing: possibilità di prenotare e acquistare il biglietto per
i siti MiBAC dal proprio smartphone, fino a 24 ore prima dell’in-
gresso. Una volta effettuato l’acquisto, l’utente riceve sul proprio dispositivo e via mail un codice a barre che permette di entrare direttamente, evitando le code.
ll sistema già in funzione per la visita del Colosseo, del Foro Romano
e Palatino grazie alla collaborazione di Pierreci-Codess e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, verrà esteso anche
agli altri siti culturali italiani.
Nel 2011 il MiBAC con l’applicazione iMiBAC TOP 40 è risultato vincitore del premio e-GOV P.A. Centrale, nella sezione: Portali interattivi per l'erogazione dei servizi on-line e del Premio Web Italia,
sezione Applicazione e Mobile.
L’applicazione è scaricabile gratuitamente da App Store, Nokia Store
e dai siti web istituzionali.
Il Progetto nazionale i-MiBAC è promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC in
collaborazione con il Ministro per gli Affari regionali, il turismo e
lo sport.
Ideato e coordinato da Artchivium.
Per maggiori informazioni visita:
www.beniculturali.it
il Mobile Ticket in iMiBAC TOP 40
121
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
ARTCHIVIUM
150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Roma, Palazzo Wedekind, 21 aprile
2011. Il Visual Mapping in 3D
“Rifrazioni Permanenti”
di Daniele Spanò, parte integrante
del progetto 150 ITALIAMOBILE
Un ulteriore progetto che vede la collaborazione tra il MiBAC, la Presidenza del Consiglio-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Italia Unita e il Ministro del Turismo-Struttura tecnica di missione per il
Rilancio dell’immagine dell’Italia e Artchivium è 150 ITALIAMOBILE.
Un’applicazione per telefonia mobile e un evento artistico “in movimento”.
I 150 anni dell’Unità d’Italia sono una ricorrenza carica di significati, la
nostra storia appassionante merita di essere celebrata anche all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Per questo è nata l’app
150 Italiamobile ideata per avvicinare i cittadini alle vicende dell’Unità d’Italia e informare sugli eventi legati alle celebrazioni in programma fino a luglio 2012. Sfruttando le potenzialità delle nuove
tecnologie l’App sviluppa un racconto visivo degli avvenimenti storici
che portarono all’Unità d’Italia, grazie all’innovativa possibilità di individuare tutti i “luoghi della memoria” in una mappa georeferenziata.
L’altra sfida tecnologica del progetto 150 ITALIAMOBILE si è espressa
attraverso un grande evento artistico. Rifrazioni Permanenti è un’opera del giovane artista Daniele Spanò, realizzata da NUfactory, che
sfrutta la tecnologia del Visual Mapping in 3D per creare proiezioni
multimediali e spettacolari tra danza, musica e arte visiva. La facciata
di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, luogo d’elezione di
stratificazione storica e culturale, il 21 aprile 2011 è stata protagonista
della prima assoluta di questo intervento artistico contemporaneo.
L'applicazione 150 Italiamobile, segnalata da Apple come Miglior
App dell'anno 2011 nella categoria Entertaiment, è scaricabile gratuitamente da App Store e dai siti web istituzionali:
www.beniculturali.it
www.italiaunita150.it
www.iluoghidellamemoria.it
Artchivium S.r.l.
Sede legale:
Via Ardeatina, 1272
00134 Roma
Sede operativa:
Piazza Verbano, 22
00199 Roma
Tel. 06 45554630
Fax 06 45436747
www.artchivium.com
[email protected]
Il Direttore per la Valorizzazione del patrimonio culturale: Mario Resca, il Coordinatore dell’unità tecnica di
missione per il 150°: Giancarlo Bravi, il Coordinatore della Struttura tecnica di missione per il Rilancio
dell’immagine dell’Italia: Eugenio Magnani
122
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
ARTCHIVIUM
Progetto i-MiBAC CINEMA
I grandi Festival e il cineturismo.
Il progetto speciale della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali legato alle nuove tecnologie si
chiama i-MiBAC Cinema e presenta una serie di applicazioni istituzionali per smartphones dedicate al mondo del cinema e dei suoi grandi
Festival.
iMiBAC Cinema VENEZIA è la prima applicazione lanciata nel 2010 in
occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, scaricabile gratuitamente da App Store, da Ovi Store e dai siti web istituzionali e con i suoi 90.000 downloads è diventata una guida
indispensabile alla famosa kermesse veneziana per scoprire tutto il catalogo della Mostra del Cinema e i contenuti multimediali extra, conoscere la storia del grande Festival e i suoi protagonisti, acquistare il
mobile ticket per le proiezioni e risparmiare il tempo di attesa per l’accesso in sala, orientare i visitatori sui servizi turistici disponibili al Lido
e riscoprire le location veneziane, teatro di memorabili sequenze cinematografiche.
Il progetto i-MiBAC Cinema è arricchito da altri due importanti capitoli: Roma e Torino.
iMiBAC Cinema ROMA è l’applicazione dedicata al cinema nella Capitale, città d'elezione del cinema italiano. L’applicazione è rivolta a
tutti gli appassionati e a chiunque desideri avere informazioni e conoscere curiosità sul cinema a Roma, grazie all'intuitività e al carattere
user-friendly: anche iMiBAC Cinema ROMA consente infatti di acquistare il biglietto per il circuito “Cinema di Roma” direttamente dal
proprio smartphone, oltre a una selezione di set cinematografici georeferenziati di celebri film girati nella Capitale attraverso una ricca presentazione di immagini dell’Archivio Fotografico della Cineteca
Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia e alla classifica ufficiale dei 10 film più visti in Italia, con i dati su incassi e spettatori. All’interno dell’App anche una sezione speciale dedicata alla mostra
“1960. Il mondo ai tempi de ‘La dolce vita’” a cura dell’Emeroteca
della Biblioteca del Senato della Repubblica, con una rassegna interattiva delle riviste dell’epoca, per riscoprire le notizie più importanti
sul cinema, il costume, la musica, lo sport e la politica dei mitici anni
Sessanta.
Sulla scia di Venezia e Roma anche l’applicazione istituzionale iMiBAC
Cinema TORINO, associata al Festival del capoluogo piemontese.
L’app ufficiale permette di orientarsi agevolmente all'interno delle varie
sezioni del Festival, fruire dei servizi utili e conoscere le curiosità sul
cinema legato alla città, con una presentazione dei film legati alla rassegna, biografie e info su registi, attori, giurati, la possibilità di acquistare il biglietto per il Festival, location georeferenziate dei film girati
a Torino.
Direzione Generale
per il Cinema
Direttore Generale: Nicola Borrelli
Coordinatore del progetto:
Chiara Fortuna
Piazza Santa Croce in
Gerusalemme, 9/A
00185 Roma
Tel. 06 67233235
Fax 06 67233290
www.cinema.beniculturali.it
[email protected]
Artchivium S.r.l.
Sede legale:
Via Ardeatina, 1272
00134 Roma
Sede operativa:
Piazza Verbano, 22
00199 Roma
Tel. 06 45554630
Fax 06 45436747
www.artchivium.com
[email protected]
123
i-MiBAC Cinema è un progetto rivolto agli appassionati di cinema italiano e internazionale, per riscoprire le città italiane, partendo dalle location dei film più famosi, alla ricerca di inediti e suggestivi itinerari
tematici. La serie di applicazioni per smartphones iMiBAC Cinema,
concepite per promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano e dell'industria cinematografica nazionale sono scaricabili gratuitamente dai maggiori Store e dai siti web istituzionali.
Il progetto speciale i-MiBAC Cinema promosso
dalla Direzione Generale per il Cinema del
MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, ha
vinto il Premio Web Italia 2011 nella categoria
“Applicazioni & Mobile”.
Per informazioni: www.beniculturali.it
124
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria degli Uffizi
CENTRICA
Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge®
Centrica nasce nel 1999 dalla somma di competenze tecnico-professionali di alto profilo, specializzate nel campo dell’immagine digitale
ad altissima risoluzione e della comunicazione visiva interattiva.
Centrica si offre per interventi di responsabilità nel campo dell’arte e
della cultura e ovunque sia richiesto un trattamento di elevata complessità delle componenti visive.
L’attività di ricerca e sviluppo, realizzata internamente e con centri di ricerca
di rilievo, insieme all’attenzione per le esigenze del mercato e la qualità del
prodotto, caratterizzano Centrica quale azienda innovativa in grado di rispondere alle richieste di una clientela nazionale e internazionale.
Centrica sta conducendo attività di ricerca nel settore dell’interaction
design, per la costruzione di soluzioni estremamente evolute di rappresentazione e di fruizione visuale della conoscenza, attraverso l’interazione degli
utenti con schermi touch screen di elevate dimensioni e con dispositivi
mobili quali tablet e smartphone di ultima generazione.
Descrizione dei prodotti/servizi presentati a Lu.Be.C.
Uffizi Touch® (www.uffizitouch.com)
Uffizi Touch® è un “quadro” digitale e interattivo che contiene l’intera
collezione della Galleria degli Uffizi, fissata in immagini ad altissima risoluzione. Oltre 1.200 opere visualizzabili in ogni dettaglio, ricercabili
per artista, titolo, epoca storica e sala del museo.
Sono presenti tutte le opere esposte, il Corridoio Vasariano e circa
cento opere dei Depositi, rappresentate con immagini digitali fra i 40
e i 150 MegaPixel, visualizzabili fin nei minimi dettagli.
Uffizi Touch® nasce dalla collaborazione fra Centrica e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della Città di Firenze. Le immagini
sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
sono protette da watermark.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo
Museale della Città di Firenze
Soprintendente: Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:
Marco Fossi
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 238885
Fax 055 2388699
[email protected]
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Galleria degli Uffizi
Direttore: Antonio Natali
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 2388651/652 – 294883
Fax 055 2388694
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it/musei/uffizi/default.asp
Centrica srl
Parco Urbano dell’Innovazione
“Le Murate”
Piazza della Madonna della Neve, 5
50122 Firenze
Tel. 055 2466802
Fax 055 2009785
www.centrica.it
[email protected]
125
Da Maggio 2011 Uffizi Touch® è disponibile anche nella versione per
iPad, iPhone e iPod Touch, su App Store.
XLknowledge®
XLknowledge® è la piattaforma software che Centrica sta sviluppando
per la rappresentazione e l’elaborazione della conoscenza basata su
ontologie, insieme a EntiaLab, il Laboratorio di Ontologia Applicata del
Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze.
XLknowledge® si posiziona come tecnologia di avanguardia nel settore dell’Information Technology, in quanto offre un’innovativa metodologia di classificazione ed elaborazione automatica dei dati, in grado
di trasformare una massa indistinta di informazioni in vera e propria
conoscenza.
Garantisce l’interazione evoluta tra contenuti multimediali ed elementi di
conoscenza aggiuntivi, o da essi direttamente derivabili, consentendo
agli utenti di fruire direttamente della conoscenza ad essi connessa.
Consente inoltre di beneficiare dei vantaggi offerti dal cloud computing, attraverso la possibilità di manipolare in tempo reale enormi quantità di informazioni eterogenee (contenuti multimediali ed elementi
della conoscenza).
Centrica sta implementando e testando XLknowledge® all’interno di
Uffizi Touch®.
XLknowledge® è stato selezionato nell’Italia degli Innovatori 20112012 dall’Agenzia dell’Innovazione.
126
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
GOOGLE
Progetto Arte
Il progetto Arte di Google ha visto la collaborazione tra Google e alcuni dei musei d’arte più prestigiosi del mondo, tra cui la Galleria degli
Uffizi e i Musei Capitolini.
Grazie alla fruttuosa collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), che ha visto inoltre l’accordo con Google per
la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche Nazionali di
Roma e Firenze e quello per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane attraverso Google Maps, l’Art Project, progetto unico
nel suo genere, permette a chiunque e ovunque nel mondo di conoscere la storia di opere d’arte e gli artisti che le hanno create “visitandole” con un clic dal proprio computer.
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Ciascuno dei musei coinvolti ha lavorato con Google per offrire la propria consulenza ed esperienza nelle diverse fasi del progetto dalla
scelta delle collezioni alle indicazioni sull’angolatura degli scatti delle
foto, fino alle informazioni fornite a corredo delle opere.
Sul sito googleartproject.com è possibile effettuare un tour virtuale
dei musei, selezionare le opere di maggior interesse e cliccarvi per
avere maggiori informazioni o esplorare, quando disponibili, le opere
in alta definizione. Ciascuna opera è corredata da un riquadro informativo che permette di ottenere maggiori informazioni sul dipinto, trovare altre opere dello stesso artista e vedere video su YouTube ad esso
correlati. Un “trike” di Street View, appositamente progettato per gli
interni, ha effettuato foto panoramiche a 360° delle sale e delle gallerie. Queste immagini sono state poi rielaborate in modo da offrire una
Google Italy S.r.l
Corso Europa, 2
20122 Milano
Tel. 02 36618300
Fax 02 36618301
www.google.it
127
navigazione scorrevole delle sale di musei per permettere agli utenti
una esplorazione quasi reale delle stesse.
Ciascuno dei 151 musei che ha aderito al progetto ha selezionato un’opera da fotografare nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione “gigapixel”. Ognuna di queste immagini è
composta da oltre 7 miliardi di pixel, una risoluzione che permette di
osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate e della patina. Inoltre i musei hanno fornito immagini in alta risoluzione per un totale di oltre 30000 opere. In questo
modo gli appassionati d’arte possono scoprire particolari dei quadri
mai visti da vicino prima d’ora.
Special Collects MiBAC. Le meraviglie d’Italia - un tour virtuale
delle meraviglie d’Italia su Street View
Street View è stato lanciato nel maggio del 2007 per consentire agli
utenti di esplorare il mondo tramite immagini. Questa funzione consente di visualizzare in Google Maps fotografie panoramiche a livello
stradale a 360° in senso orizzontale e 290° in senso verticale. Queste
immagini sono raccolte utilizzando macchine fotografiche e apparecchi speciali in grado di acquisire le immagini e di associarle a una località specifica tramite l’impiego di dispositivi GPS.
Dopo l’acquisizione, le immagini vengono unite per creare una visualizzazione panoramica a 360°. Volti e targhe vengono offuscati prima
di caricare le immagini sui server per renderle visibili su Google Maps.
128
Grazie ad un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
con l’obiettivo di promuovere il turismo e le bellezze del nostro Paese,
Google ha reso disponibile all’interno di Google Maps numerose bellezze storico-artistiche del patrimonio italiano a quelle già visitabili su
Street View. Il progetto è stato realizzato insieme alla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale del MiBAC.
Grazie a questa collaborazione, chiunque e in qualunque parte del
mondo ha ora la possibilità di conoscere e visitare ancora più luoghi tra
quelli che compongono il patrimonio artistico e culturale italiano. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, selezionato e reso accessibili a Google diverse località italiane di grande valore artistico e
storico. Tecnicamente le immagini sono state catturate nei mesi passati grazie all’utilizzo del “trike”, che ha percorso luoghi non accessibili alle automobili, come i siti archeologici più famosi di Roma, vicoli
medievali, giardini di ville e residenze storiche. Le immagini sono poi
state elaborate e rese disponibili su Google Maps.
Con il supporto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali il trike ha
avuto accesso per la prima volta all’interno dei Fori Imperiali, del Colosseo, del comprensorio dell’Appia Antica e le Terme di Diocleziano.
Della raccolta di Street View sono entrate a fare parte anche dimore
storiche come i giardini della Venaria Reale di Torino oltre al centro storico di Firenze e altre antiche piazze italiane.
150 Anni dell’Unita d’Italia
Google prende parte alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e
lo fa con delle iniziative volte a valorizzare il passato e ad ispirare il futuro del nostro Paese.
Street View: “Le coordinate della nostra storia”
Per stimolare la riflessione da parte degli studenti italiani riguardo ai luoghi simbolici, ai protagonisti e alle vicende storiche che hanno
segnato il percorso verso l’unità del nostro
Paese, Google ha realizzato un tour virtuale
delle 40 locations ritenute dagli esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali le tappe
fondamentali della nostra storia nazionale.
I 40 siti e monumenti, che caratterizzano le
coordinate della nostra storia risorgimentale,
sono identificabili su Google Maps, e una volta selezionati possono
essere esplorati uno per uno grazie a Street View; inoltre essi sono
accompagnati da testi che presentano informazioni di carattere storico ed artistico, e da video forniti da RAI150 e realizzati appositamente
per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
I 40 luoghi scelti dal MiBAC comprendono monumenti rinomati sia nel
nostro Paese che a livello internazionale, ma anche luoghi meno noti
e nondimeno importanti per comprendere ed apprezzare l’intero percorso che ha portato alla costituzione del Regno d’Italia.
Chiunque può infatti vedere su Street View la bandiera che ancora
sventola a Quarto, sullo scoglio da cui partirono i Mille il 5 maggio
129
1860, guidati da Giuseppe Garibaldi e diretti verso Marsala al fine di liberare il Regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica.
È inoltre possibile visitare la Fortezza del Priamar a Savona, luogo di prigionia di Giuseppe Mazzini, che vi fu recluso dal novembre del 1830
al gennaio del 1831 per ordine di Carlo Felice di Savoia. Tra i luoghi dal
carattere maggiormente simbolico figura Porta Pia, dalla quale le
truppe guidate dal generale Cadorna entrarono a Roma il 20 settembre 1870 per annettere la città al Regno d’Italia.
Non vanno però trascurati siti meno noti, ma ugualmente fondamentali per preservare la memoria del Risorgimento italiano. Tra questi, ricordiamo il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di
Castelfidardo, eretto nel 1912 da Vito Pardo, nel quale viene raffigurato
il generale Enrico Cialdini, che nel settembre 1860 guida l’esercito
sardo-piemontese alla vittoria sui francesi, una tappa determinante in
vista dell’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia.
“Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni”
Per celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro Paese, è stata lanciata anche la competizione artistica “Doodle per Google: l’Italia tra
150 anni”. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e
con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca e RAI150, l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni istituita
presso la Presidenza del Consiglio. Il progetto mirava a promuovere un
percorso educativo nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con lo scopo di invitare gli studenti a riflettere sul futuro
dell’Italia, partendo dalla conoscenza delle nostre tradizioni storico-culturali.
Sotto la guida dei loro insegnanti, gli
studenti italiani hanno lavorato alla
creazione di un Doodle (ovvero una variante artistica del logo di Google) con
uno stile personale, comunicando la
propria visione sull’Italia dei prossimi
150 anni, che essi stessi contribuiranno a costruire. Il Doolde vincitore è
stato pubblicato sull’homepage italiana di Google per un giorno intero, il
30 settembre 2011.
130
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
HERITY INTERNATIONAL
Qualità e Innovazione per il Patrimonio Culturale
Certificazione Internazionale HERITY per Pompei
Il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo nazionale fra Ministero per i
Beni e le Attività Culturali e l’Organismo Internazionale HERITY, per
l’applicazione della certificazione di qualità HGES (HERITY Global Evaluation System) ai luoghi della cultura di competenza del Ministero.
Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva
una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli
sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree indagate da HERITY attraverso 186 parametri.
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo
Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati.
La certificazione HERITY permette al Ministero
di avere un punto di vista esterno mantenendo il
proprio, perché questa si basa sul giudizio dei responsabili dei luoghi, di specialisti internazionali
di HERITY, e del pubblico. Il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali sa bene infatti che gestire il
Patrimonio Culturale è un fatto di Qualità. E sa
che il miglioramento della qualità ha bisogno
della collaborazione di tutti, visitatori per primi. Il
sistema aiuta i gestori a condurre meglio il proprio bene, e informa meglio il visitatore sulle qualità del luogo che visiterà.
Il risultato di questa fotografia è visibile attraverso un “bersaglio” dove,
su una scala da 1 a 5, si apprezzano Valore, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti per i tre anni di validità della certificazione.
Ad oggi 243 sono i luoghi valutati. Una occasione unica per mettere a
confronto realtà diverse per periodo storico, argomento, tipologia, proprietà, mediante il medesimo sistema, utilizzato in Italia come all’estero, per fare sempre più ‘squadra’ al fine di ottenere una sempre
migliore taratura degli investimenti, un miglioramento della diffusione
delle buone prassi già adottate dai responsabili, il riconoscimento, al di
fuori del circuito degli addetti ai lavori, delle molte professionalità presenti presso il Ministero, non di rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche, di grande disponibilità umana.
Il 2 febbraio 2012 l’UNESCO ha indicato come opportuna l’applicazione della certificazione HERITY a Pompei, sito del Patrimonio Mondiale, prima e dopo gli interventi previsti dal “Grande Progetto
HERITY Italia
HERITY c/o DRI
Via Emanuele Filiberto, 17
00185 Roma
Tel./Fax 06 70497920
[email protected]
www.herity.it
131
Pompei”. La richiesta è stata ribadita formalmente il 16 marzo dalla
Commissione Europea, che lo cofinanzia, quale requisito per un corretto apprezzamento della situazione con l’ausilio di un osservatore internazionale terzo, indipendente e qualificato.
Il Ministero raccoglie anche questa sfida nella trasparenza, nella qualità e nell’innovazione: entro
l’estate la certificazione HERITY pre-intervento
dovrà essere avviata a Pompei, per una migliore
conservazione e valorizzazione del sito, coerentemente con le azioni “Rilievi e diagnostica” e
“Adeguamento dei servizi per i visitatori e implementazione di strumenti di comunicazione anche
interattivi”; ma anche in funzione di un migliore
coinvolgimento del pubblico, “per garantire ai cittadini il controllo degli interventi e il rapido conseguimento degli stessi,
per preservare i lavori dal rischio di infiltrazioni criminali, e per far sì
che il Grande Progetto Pompei diventi uno strumento strategico di valorizzazione culturale e attrattiva del territorio, anche ai fini dell’attività
turistica”, così come il MiBAC ha dichiarato formalmente il 5 aprile
2012.
Al termine dei lavori, una nuova valutazione renderà conto dei miglioramenti apportati.
132
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
ILLUSIONETWORK
Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo
Fabrizio Terranova
ILLUSIONETWORK è una società di progettazione che opera nel settore delle Tecnologie per la realtà virtuale, i videogiochi e la Computer
Grafica 2D/3D. ILLUSIONETWORK è stata fondata nel 2005 da esperti
di settore provenienti dai segmenti dell’intrattenimento digitale, della
progettazione Architettonica e di eventi e dello sviluppo di applicazioni
interattive lato client.
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Il Core Business di ILLUSIONETWORK è rappresentato dallo sviluppo
di videogiochi AAA di terza generazione per PC e Console, progettazione e sviluppo di tecnologie ed applicazioni per il 3D in tempo reale
per terminali mobili orientate alla Virtual/Augmented Reality, Web Engineering, Progettazione grafica 2D/3D ed Architettura virtuale.
Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo
Nell’ottobre del 2009 ILLUSIONETWORK presenta alla fiera SMAU di
Milano il futuro delle guide interattive, Voyager X-Drive. Con questo
prodotto rivoluzionario vince il 1° premio come applicazione più innovativa, Voyager infatti introduce per la prima volta in modo interattivo
e divertente la quarta dimensione, il tempo, all’interno di un’applicazione per terminali mobili, consentendo per la prima volta ad un utente
di fare un viaggio nel passato potendo rivedere in 3D in tempo reale
antiche città nel loro momento di massimo splendore mentre cammina tra le sue rovine.
Questa rivoluzione è resa possibile attraverso l’uso combinato che
Voyager fa dei vari apparati presenti sui terminali mobili di nuova generazione quali GPS, bussola elettronica ed accelerometri che consentono al turista di rivedere, sul display del proprio smartphone,
ricostruzioni 3D foto realistiche con una rispondenza geo-referenziale
1:1. Voyager X-Drive è la prima e l’unica applicazione che trasforma
uno smartphone in un portale temporale sul passato il tutto in tempo
Illusionetwork s.r.l.
Sede Legale:
Via Antonio Baiamonti,10
00195 Roma
Sede Operativa:
Via Castelfranco Veneto, 111
00191 Roma
Tel. 06 83396127-129/06 3295777
www.illusionetwork.com
[email protected]
Info Prodotto:
i-MiBAC Voyager
voyager.illusionetwork.com
133
reale. Una delle caratteristiche più importanti che Voyager possiede
consiste nella capacità che l’applicazione ha di riconoscere i monumenti che si trovano intorno all’utente in quel momento attivando
un’audioguida con supporto multilingua che offre le informazioni relative alpunto di interesse che si sta osservando.
Il successo dell’applicazione è sancito non solo dal primo premio vinto,
ma dalle numerose recensioni su prestigiose testate giornalistiche di
settore e non.
Il passato in uno smartphone
134
L’eco della rivoluzione che Voyager X-Drive offre, arriva ad interessare
anche il MiBAC che nell’ottobre del 2010 esprime l’intenzione di implementare il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, costituito da una serie di applicazioni per smartphone
dedicate ai beni culturali.
A tale scopo viene siglato un’accordo triennale tra ILLUSIONETWORK
ed il MiBAC che prevede la creazione di un prodotto dedicato:
i-MiBAC Voyager, basato sulla più recente versione di Voyager chiamata Atlante. Tale applicazione rappresenta il contenitore che raccoglierà tutte le ricostruzioni dei principali parchi archeologici d’Italia
offrendo così una collana di contenuti unici al mondo realizzati con una
qualità mai vista prima che segna in modo indelebile un nuovo standard per la fruizione dei beni culturali in 3D.
Voyager, acquisendo il suffisso nel nome i-MiBAC, viene così affiancata alle altre Apps del progetto più ampio, ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del
patrimonio culturale.
Secondo le previsioni degli esperti del settore, grazie alle rivoluzionarie idee apportate e lo sviluppo delle future versioni, i-MiBAC Voyager e i-MiBAC TOP 40 hanno decretato l’inizio di una nuova era per
la valorizzazione dei beniculturali sulle nuove piattaforme mobile.
Nel dettaglio i-MiBAC Voyager
L’applicazione viene lanciata come gratuita, da prima sui terminali della
famiglia Apple dotati di sistema operativo iOS per poi approdare in un
futuro molto prossimo su tutte le altre piattaforme mobile quali Android, Windows Mobile, Symbian, Palm WebOS e molti altri.
Questa nuova applicazione prevede un restyling sia dei contenuti 3D
che dell’interfaccia, rispetto al predecessore Voyager X-Drive Roman
Forum. La nuova grafica infatti risulta molto più realistica e l’interfaccia utente è stata resa più snella ed intuitiva grazie alla preziosa collaborazione con il CATTID, Centro per le Applicazioni della Televisione
e delle Tecnologie di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienza
di Roma. Inoltre è stato implementato un primo livello di interazione
con Facebook® che consente ad un utente di pubblicare un messaggio di gradimento sul proprio profilo durante l’utilizzo dell’applicazione.
i-MiBAC Voyager è il primo prodotto di una serie, le prossime versioni vedranno, oltre alla pubblicazione di nuovi parchi archeologici da
visitare, l’implementazioni di sempre nuove funzionalità fra le quali
spiccano gli Avatar personalizzabili, il supporto per il Multiplayer via
rete dati, il Cicerone virtuale e molto altro.
135
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria degli Uffizi
PARALLELO
“Musei di Firenze”
App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo
Museale della Città di Firenze
La società Parallelo ha realizzato la nuova applicazione Musei di Firenze,
autorizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
È l’unica applicazione che riguardi tutti i 28 musei statali di Firenze, fornendo per ognuno qualsiasi genere di informazione che possa interessare
il visitatore, dai percorsi viari agli orari di visita, dalla possibilità di prenotazione alle informazioni sulle novità, dalla descrizione storica e artistica
delle opere principali all’immagine delle stesse, ingrandibile e scaricabile.
Sono state studiate diverse modalità di “visita”, tutte immediatamente
comprensibili, facili da utilizzare e dalla grafica assolutamente gradevole,
accessibile e intuitiva.
Soprintendente: Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:
Marco Fossi
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 238885
Fax 055 2388699
[email protected]
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Galleria degli Uffizi
Direttore: Antonio Natali
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 2388651/652 – 294883
Fax 055 2388694
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Parallelo s.a.s.
Sede legale:
Via Pisana, 23
50143 Firenze
P.I. 04861470484
Sede operativa:
Via de’ Rondinelli, 1
50123 Firenze
Tel. 055 218301
Fax 055 216928
[email protected]
www.parallelo.it
136
Per chi vuole spostarsi nella città e nei dintorni o programmare i propri
spostamenti per visitare i musei o le ville, l’approccio immediato è attraverso le mappe, dove sono geolocalizzati i luoghi di interesse secondo
due diversi criteri: città e territorio. Con la mappa che mostra la città di Firenze è possibile visualizzare tutti i musei cittadini e la propria posizione,
ottenendo l’itinerario più semplice per raggiungere il museo scelto per la
visita. Nella mappa del territorio fiorentino sono indicate le ville con i loro
giardini e anche in questo caso, localizzando la propria posizione, è tracciato l’itinerario per raggiungere il luogo desiderato.
Di ogni museo, delle ville e dei cenacoli sono fornite le notizie essenziali
per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti, prenotazioni, informazioni pratiche. Inoltre, nella sezione news l’app fornisce in tempo reale le
novità ogni museo: mostre in corso e in programma, avvisi, eventi.
Inoltre sono fornite per ogni museo informazioni su alcune opere di
grande interesse. Cliccando si può accedere all’opera di interesse anche
attraverso elenchi delle opere per ogni luogo d’arte, anche questi collegati alle schede e alle immagini. Le descrizioni delle opere sono di carattere storico artistico, aggiornate sulle novità scaturite dai più recenti studi
che riguardano quell’oggetto: spesso le descrizioni sono fornite direttamente dai curatori del museo. Le immagini possono essere ingrandite.
Tra i musei, molti vantano un numero di visitatori tale da classificarli tra i
più visitati del mondo: la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell'Accademia, il
Museo Nazionale del Bargello, la Galleria Palatina, il Giardino di Boboli, le
Cappelle Medicee. Ma anche gli altri musei statali di Firenze sono visitati
da tutti quei turisti che non si accontentano di un soggiorno “mordi e
fuggi”: in Palazzo Pitti sono la Galleria d’Arte
Moderna, la Galleria del Costume, il Museo
degli Argenti, il Museo delle Carrozze, il
Museo delle Porcellane; entro gli Uffizi si
possono visitare il Gabinetto Disegni e
Stampe, il Corridoio Vasariano, la Collezione
Contini Bonacossi; nell’edificio che ospita il
Museo dell’Accademia è il Conservatorio
Luigi Cherubini; nel cuore della città sono il
Museo di San Marco, il Museo di Palazzo
Davanzati, la Chiesa Museo di Or San Michele, il Museo di Casa Martelli, la Sala Del
Perugino, oltre a tutti i chiostri e cenacoli: il
cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, il
cenacolo di Fuligno affrescato dal Perugino,
il Chiostro dello Scalzo di Andrea del Sarto,
il Cenacolo di Santa Apollonia di Andrea del
Castagno, il Cenacolo di Ognissanti del Ghirlandaio. Appena fuori dalla città sono le ville:
la Villa medicea di Poggio a Caiano, il giardino della Villa medicea di Castello, la Villa
Corsini a Castello, la Villa medicea di Cerreto
Guidi con il Museo Storico della Caccia e del
Territorio.
Musei di Firenze utilizza Art First Guide®, la prima piattaforma digitale in
Italia dedicata al mondo dell’Arte per iPhone, iPod Touch e iPad, studiata
da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumento per orientarsi e visitare
città e territori ricchi di patrimonio artistico, per programmare in brevissimo tempo la propria visita a musei e mostre d’arte, per avere informazioni aggiornate su tutti gli eventi culturali.
La piattaforma tecnologica Art First Guide® dispone di vari moduli predefiniti che possono essere assemblati, ma consente anche una forte
personalizzazione della applicazione per le più diverse situazioni: è possibile ad esempio aggiungere anche sezioni audio e video.
Con Art First Guide® Parallelo ha realizzato altre app di grande successo,
come UFFIZI, la prima applicazione di un museo italiano per iPhone, l’unica autorizzata dalla Soprintendenza e dalla Galleria degli Uffizi. Altre
sono “Ritorno al Barocco”, realizzata per la mostra napoletana del 2009
organizzata da Nicola Spinosa e ubicata in sei diverse sedi e “Bassano”,
APP e videoguida voluta dal Comune di Bassano per il Museo Civico.
Art First Guide®
è un marchio registrato da
"Parallelo s.a.s" che ne detiene
tutti i diritti.
www.ArtFirstGuide.com
137
PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C.
Promo PA Fondazione
Lu.Be.C. Digital Technology
Promo P.A. Fondazione
Presidente: Gaetano Scognamiglio
Vicepresidente: Francesca Velani
(Direttore Lu.Be.C)
Viale Luporini, 37/57
55100 Lucca
Tel. 0583 582783
Fax 0583 317352
[email protected]
138
PROMO P.A. è una Fondazione di ricerca, che sostiene il processo
di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, elaborando e
diffondendo buone pratiche di amministrazione ed idonei percorsi
formativi.
L’art. 2 dello Statuto di Promo P.A. esplicita la missione della Fondazione nella “valorizzazione dei beni culturali paesaggistici e museali attraverso ricerche, formazione e attività di sostegno all’azione degli
operatori pubblici e privati” e altresì “diffondere la cultura tecnico –
scientifica, perseguendo la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico scientifico, tecnologico e industriale del paese, rispetto ai cittadini con particolare riguardo ai giovani”.
Promo P.A. Fondazione, in linea con quanto sopra delineato, ha creato
un’iniziativa annuale: LuBeC – Lucca Beni Culturali (www.lubec.it), che
si svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il
patrocinio di tutti i Ministeri coinvolti per competenze nella filiera beni
culturali – turismo – tecnologia quest’anno all’ottava edizione.
L’iniziativa si colloca nel panorama internazionale come momento di incontro e riferimento annuale per la PA centrale e locale e per le imprese: dallo scambio continuo e dall’accumulazione culturale e di
competenze che ne derivano Promo P.A. Fondazione ha lanciato progetti e ricerche cui la comunità di LuBeC partecipa attivamente e che
sono dettagliati sul sito www.promopa.it.
Promo P.A. Fondazione ed il Ministero per i beni
e le attività culturali hanno realizzato rapporti, ricerche e progetti che hanno dato vita ad azioni
di sviluppo a livello locale. A seguire segnaliamo
quelle che saranno presentate a Forum P.A. nell’ambito dello stand istituzionale del MiBAC:
Lu.Be.C. Lucca Beni Culturali 2012 - VIII edizione, 18-20 ottobre
Dal 18 al 20 ottobre 2012 si svolgerà al Real Collegio di Lucca l’ottava
edizione di Lu.Be.C., in coordinamento con gli Enti Locali,la Regione
Toscana e i Ministeri per i Beni Culturali, per lo Sviluppo Economico,
per l’Università e la Ricerca e per gli Affari Esteri
Sviluppandosi come di consueto su sessioni plenarie alternate a incontri paralleli, il convegno e la contestuale Lu.Be.C. Digital Technology
- rassegna espositiva delle soluzioni ICT applicate alla valorizzazione
dei beni culturali e al marketing territoriale -, indagheranno la filiera
beni culturali – turismo – tecnologia secondo quanto definito sia dalle
politiche europee, sia nazionali e come parte integrante delle politiche
di sviluppo locali.
Lu.Be.C. 2012 riconferma l’ampio spazio dedicato al matching tra PA
e impresa, attraverso incontri e presentazioni delle azioni strategiche
che gli enti stanno portando avanti con determinazione. A Lu.Be.C.
2012 il confronto sui grandi temi del rinnovamento dell’industria culturale e la gestione del “sistema paese” tra pubblico e privato in un’ottica di sostenibilità, così come indicato dalla comunità europea negli
indirizzi relativi alle smart communities. A 20 anni dalla Conferenza
ONU su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro (1992) – sarà ancora più
pregnante la riflessione sul governo del territorio, con un focus sul
paesaggio agrario, urbano e artistico, le riforme e la sua tutela.
Ancora innovazione -di prodotto, di processo, organizzativa- come leva
per internazionalizzare l’economia nazionale favorendo la piena espressione delle potenzialità di sviluppo dei territori più dotati dal punto di
vista delle risorse culturali. Infine questa edizione rafforzerà il rapporto
con i giovani dedicando loro una serie di spazi in cui dibattere e confrontarsi, raccogliere risultati e proporre idee, che culminerà in un incontro congiunto con gli operatori pubblici e privati che si svolgerà in
sessione plenaria.
In linea con l’internazionalizzazione dell’iniziativa che accompagna già
da tre anni la manifestazione, è prevista anche per questa edizione, la
presenza di un Paese ospite – candidati la Romania e il Portogallo per attivare trasferimenti di competenze tra i campi della tecnologia e
quello dell’artigianato propri del territorio locale, verso realtà che vedono nell’Italia un riferimento per competenze di settore.
Progetto di rivitalizzazione del Museo del Risorgimento di
Lucca
L'Amministrazione Provinciale di Lucca e Promo P.A. Fondazione
stanno portando avanti un progetto di rivitalizzazione del Museo del
Risorgimento di Lucca, situato al piano terra del Palazzo Ducale di
Lucca.
Obiettivo del nuovo allestimento è quello di trasmettere i valori risorgimentali tramite racconti di fatti nazionali ed approfondimenti di eventi
accaduti nella nostra Provincia, così da stimolare la riappropriazione
della memoria dei luoghi di appartenenza.
Attualmente la disposizione delle opere segue i canoni della museologia ottocentesca, comunque in linea con molti altri musei storici europei ed italiani. Tuttavia la museologia contemporanea chiede a gran
139
voce un rinnovamento forte nell’impostazione delle collezioni, impostazione che vuole al centro del percorso il visitatore - sia esso turista o
cittadino, normodotato o diversamente abile - ed utilizza accanto a sistemi didattici tradizionali, le nuove tecnologie per sostenere e divulgare i contenuti museali con rinnovata vivacità.
Grazie alle nuove tecnologie è, infatti, possibile amplificare il valore
evocativo dei pezzi esposti, abbattere barriere anche culturali, ascoltare il pubblico e capire reazioni e criticità “sul campo”, modificare una
parte dei contenuti del Museo in relazione ad eventi temporanei e iniziative attinenti.
In questo quadro il percorso scientifico – culturale condurrà il visitatore in un viaggio alla scoperta delle origini della Nazione e, dunque,
delle proprie radici, in un’escursione nella storia tra fatti locali e avvenimenti nazionali, con l’obiettivo di ricreare quell’”altro presente” tanto
auspicato da storici come Paolo Rossi Monti.
Il nuovo allestimento realizzerà, dunque, un percorso immersivo, supportando e amplificando il potere evocativo dei pezzi conservati nel
museo – oggetti d’uso quotidiano, quadri, lettere, armi, vestiario, gessi,
ecc… -, attraverso strumenti che portino quegli stessi oggetti a raccontare la loro storia a tutti i visitatori, con un sistema di fruizione pensato
secondo i canoni dell’accessibilità universale.
ABC – ACCESSIBILITÀ AI BENI CULTURALI. Per una mappatura
del patrimonio culturale accessibile
Promo P.A. sta realizzando una mappa sui luoghi della cultura accessibili, una vera e propria tavola con l’ABC dei progetti realizzati o in corso
di realizzazione, che hanno l’obiettivo di massimizzare l’accessibilità
per i disabili ai luoghi della cultura sia dal punto di vista fisico, sia contenutistico.
Nel panorama nazionale, infatti, stanno nascendo a livello pubblico e privato, molti progetti che propongono soluzioni innovative, avvalendosi anche delle
nuove tecnologie che diventano sempre più strumento e veicolo per una conoscenza, disponibile per
tutti, del patrimonio culturale. Tuttavia, manca una
vera e propria banca dati che si costituisca come
guida alla ricerca e come spunto di diffusione di
nuove pratiche di intervento e progettazione.
140
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
SARTECH – SARCH TECHNOLOGY
Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni
culturali. Il Progetto SARCH
Secondo recenti studi, il turismo culturale produce per l’Italia un fatturato annuo che supera i 20 miliardi di euro, mentre in Europa il valore
supera i 650 miliardi di euro.
Tali valori sono in crescita, con l’incremento di nuovi turisti provenienti
dall’Est Europa o dalle nuove potenze economiche asiatiche.
Il progetto SARCH – SALVAGUARDIE ARCHEOLOGICHE ARCHITETTONICHE ARTISTICHE nasce per costituire uno strumento scientifico
in grado di aiutare le autorità e gli operatori a realizzare un migliore utilizzo sostenibile dei Beni Culturali, per valorizzarne il contributo economico e contemporaneamente assicurarne la salvaguardia.
Nella visione che si va consolidando, una via corretta alla valorizzazione
turistica di siti culturali è rappresentata dall’organizzazione, nel loro ambito, di eventi “innovativi”, quali visite “aumentate” tramite adozione
di tecnologie multimediali ed effetti speciali.
Tali eventi possono prevedere sia frequentazioni intense, sia un utilizzo più contenuto, riservato a segmenti economicamente elevati di
utenti che intendano goderne in forma privata, disposti a pagare molto
tale privilegio.
Ne deriva, però, la necessità di garantire l’assoluta salvaguardia dell’integrità dei siti, ancora più imprescindibile che nella usuale gestione
dei Beni Culturali; ciò può essere ottenuto applicando una procedura
rigorosa e oggettiva, non affetta cioè da arbitrii di alcun genere, derivata dalla cultura di gestione del rischio tipica di settori industriali avanzati, nei quali la gestione dei pericoli è integrata nelle procedure di
lavoro e consente di operare quotidianamente, contenendo i danni al
minimo, possibilmente a zero.
Per “Salvaguardie”, nei contesti evocati, si intendono procedure, infrastrutture, persone e apparati atti a impedire che nel corso dell’evento si
verifichi un danneggiamento al sito e/o ai beni mobili ivi presenti ma
anche atte a prevenire pericoli per i visitatori e gli operatori.
Risk Management
Costruito sul know how della salvaguardia ambientale, ispirato al Risk Management della Protezione
Civile, SARCH introduce nella gestione dei Beni
Culturali un nuovo metodo per la garanzia di sostenibilità nel loro utilizzo.
Interpretando queste culture e le loro applicazioni
più avanzate, in collaborazione con docenti della Sapienza – Università di Roma, SarTech ha elaborato
il modello di seguito descritto e denominato MATRICE DI SARCH, che consente la configurazione
automatica del set di salvaguardie atte a proteggere
un determinato sito archeologico-culturale da una specificata tipologia
di evento.
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
SARTECH - SARCH
TECHNOLOGY SRL
Capo Progetto: Valerio Lombardi
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447
Fax 06 70031852
[email protected]
141
Indice di Fragilità – Livello di Impatto - Matrice di SARCH
Il metodo SARCH si basa sulla determinazione dell’Indice di Fragilità
dei siti, a seguito di raccolta di dati storici e campagne di monitoraggio, e sulla assegnazione del Livello di Impatto associato a ogni particolare evento. Questi Indici vengono ordinati in due vettori a 10
valori, compresi tra 0 e 9.
La composizione dei due vettori genera la Matrice di SARCH, composta di 100 valori compresi tra X0,0 e X9,9, a ciascuno dei quali corrisponde un protocollo standard di Risk Management.
Il risultato dell’applicazione della MATRICE DI SARCH è un Indice Complesso di Rischio, che deve essere sviluppato per ottenere soluzioni di
salvaguardia ma che, da solo, già definisce la classe di pericolosità dell’evento da programmare in un sito caratterizzato dalle fragilità evidenziate.
Questa applicazione matriciale va implementata per ogni sorgente di
fragilità, dando luogo a un procedimento a più dimensioni, che parte
da una raffigurazione in forma di CUBO, in rappresentazione delle tre
dimensioni sottese dalle relazioni Fragilità-Impatto per ogni tipologia di
Fragilità.
Inoltre, è necessario applicare questo modello per ogni fase dell’evento, per ogni area omogenea, per ogni classe di esigenza (Sito, Beni
Mobili, Operatori, Pubblico), arrivando a effettuare fino a 24 analisi di
correlazione Fragilità-Impatto.
Dal punto di vista del modello matematico, ciò significa aumentare le
dimensioni del CUBO, che diviene un Hyper Cube, al cui interno convivono tutte le possibili soluzioni che un apposito Automa dovrà identificare e applicare.
Il modello può essere raffigurato come un cubo diviso in voxel elementari, all’interno di ognuno dei quali
è inserita una possibile soluzione di salvaguardia.
È il CUBO DI SARCH, di cui si deve immaginare l’applicazione ripetuta nel tempo e nello spazio, con iterazioni successive finalizzate al contenimento
dell’indice di rischio in un intervallo accettabile.
Tale applicazione viene eseguita da una procedura automatica, cioè da un Automa il cui compito finale è disegnare il Set di Salvaguardie atto a proteggere il sito e i
suoi frequentatori da qualsivoglia danneggiamento.
Il piano dei rischi
Per realizzare la fase di gestione del rischio e verificare l’applicazione
delle corrette salvaguardie al fine di ottenere un rischio residuo accettabile, il cui livello può essere definito in fase di progetto dell’evento
per il particolare insediamento culturale che lo ospita, è necessario definire una relazione che leghi fragilità/salvaguardia/impatto e una procedura operativa semiautomatica che consenta la sua gestione in un
piano dei rischi.
142
Possiamo definire:
indice di rischio (ir) = indice di fragilità (if)* indice d’impatto (ii)
In questo modo è possibile generare una scala di variabilità dell’indice
di rischio compresa tra (0-10) e riportata in figura, dove vengono poste
in evidenza delle zone di uguale rischio (REGIONI DI ISORISCHIO).
Tale procedura è sintetizzata in un sistema, detto Automa di SARCH,
che usa diffusamente i metodi di indicizzazione per fornire risultati
sempre migliori, progredendo in efficacia ed efficienza con l’esperienza.
Il metodo consiste nel valutare le salvaguardie che, una volta applicate, riducano l’Indice di Rischio (IR), quindi lo traslino, nella matrice in
figura, dalle zone “calde” a quelle più “fredde”, fino a fargli conseguire il valore desiderato, per mezzo di iterazioni successive dell’applicazione del modello Fragilità-Impatto-Salvaguardia.
Rappresentazione formale dell’Automa
SARCH può essere rappresentato come un sistema complesso formato da:
1. un Web Server;
2. un Data Base;
3. figure operative, ciascuna con specifiche funzionalità;
4. strumenti (tools) che ne definiscono e ne permettono l’operatività.
Come sintetizzato in figura, il funzionamento del Sistema è assicurato
da Operatori forniti di strumenti in grado di descrivere il sito e le sue
fragilità, così come l’evento e i suoi possibili impatti.
Le Salvaguardie risultanti sono pubblicate, dopo autorizzazione del
Coordinatore, per mezzo della Redazione, che provvede anche ad ag-
143
giornare i contenuti informativi di settore, da erogare tramite il web
server a un pubblico più vasto.
I risultati forniti dalle procedure automatiche, considerate strumenti al
servizio delle varie figure operative, vengono sottoposti ad analisi critica e migliorati con modalità che consentono al sistema di essere
sempre più efficace e “apprendere” dai propri errori, fornendo dapprima risultati elementari ma elaborandone infine di paragonabili a
quelli di un’equipe di esperti, senza doverne sopportare i costi.
Il Progetto SARCH è in fase avanzata di sviluppo anche grazie a un finanziamento POR – Regione Lazio – Frontiere Tecnologiche, gestito
dalla FILAS (Finanziaria Laziale di Sviluppo), al cui bando 2009 si è classificato in prima posizione nella graduatoria di attribuzione.
144
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
SARTECH – SARCH TECHNOLOGY
Il laboratorio mobile
Si chiama Archimede il laboratorio mobile tutto italiano per la salvaguardia e la valorizzazione dei Beni Culturali.
Come il suo storico predecessore, Archimede è un laboratorio di idee
ingegnose e dal grande rigore scientifico, che include un’accurata selezione della più avanzata strumentazione di analisi diagnostica dello
stato di conservazione dei Beni Culturali.
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
SarTech utilizza Archimede, insieme a diversi Dipartimenti dell’Università Sapienza di Roma e in collaborazione con StudioSMA
e ARS MENSURAE, nei numerosi progetti di valorizzazione e salvaguardia di Beni Culturali. Tra questi, la valorizzazione della Villa e della
Grotta di Tiberio a Sperlonga (LT), del Tempio di Giove Anxur a
Terracina (LT) e le applicazioni nel più vasto progetto HERITAGE, che
vede una compagine di Aziende hi-tech e organismi di ricerca che collaborano in un grande lavoro dedicato allo sviluppo di un nuovo modello di valorizzazione sostenibile di Beni Culturali.
È lo strumento ideale per consentire l’applicazione sul campo delle procedure in via di
sviluppo per la valorizzazione e la salvaguardia dei Beni Culturali, che prevedono anche
la ricerca di tecniche innovative di misura e
di nuovi sensori.
Il laboratorio è in grado di effettuare le necessarie misure analitiche e archeometriche di
fragilità e il monitoraggio dei parametri critici
prima, durante e dopo gli eventi. Si tratta di
analisi effettuate esclusivamente con tecniche diagnostiche non distruttive, sempre aggiornate tramite la ricerca scientifica applicata.
Archimede può funzionare anche come mezzo di regia durante lo svolgimento degli eventi.
Consente di effettuare analisi specifiche in situ, indoor e outdoor, di
tipo chimico, fisico e microclimatico, utilizzando le seguenti tecniche:
Fluorescenza X (EDXRF)
Spettroscopia Raman
Radiografia X digitale
Riflettografia Infrarossa (IRR)
Colorimetria
Termovisione
Fluorescenza UV
Analisi del Microclima
Conducibilità di Correnti Indotte (IACS)
SARTECH - SARCH
TECHNOLOGY SRL
Capo Progetto: Valerio Lombardi
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447
Fax 06 70031852
[email protected]
145
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
SARTECH – SARCH TECHNOLOGY
Il Progetto Archeostar
Sperimentazione congiunta DGV del MiBAC e dipartimento DIAEE
dell’Università SAPIENZA di Roma
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
SARTECH - SARCH
TECHNOLOGY SRL
Capo Progetto: Valerio Lombardi
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447
Fax 06 70031852
[email protected]
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Il Progetto ARCHEOSTAR ha sviluppato una metodologia innovativa
per la valorizzazione sostenibile di Beni Culturali, tramite adozione di un
approccio che integra fruizione e tutela, in modo che essi risultino attrattori per il mercato turistico, anche dei segmenti più elevati.
Quanto ideato e sviluppato sarà sperimentato in tre siti archeologici ritenuti adeguati, con la creazione di eventi di alto profilo culturale ed
economico, protetti dalle salvaguardie studiate nel progetto SARCH e
rivolti a un settore di mercato in grado di sostenere alti costi e di versare cospicui contributi a favore del sito utilizzato.
Le risorse economiche derivanti da tali attività saranno impiegate in
salvaguardie e in opere di conservazione e tutela del sito, ma anche
per l’organizzazione di eventi culturali dedicati ad altri segmenti di mercato, altrimenti difficili da realizzare.
Il modello ARCHEOSTAR realizza la valorizzazione sostenibile:
• Integrando
– Tecniche innovative di configurazione e gestione di salvaguardie
– Strumenti di valorizzazione mutuati da attrazioni turistiche di varia
tipologia, adattati ai beni culturali
– Modalità innovative di ampliamento del ventaglio di fruizione, mediante collegamento commerciale con agenzie internazionali, catene alberghiere, turismo nautico
• Sviluppando
– Un innovativo modello gestionale basato su eventi di alto valore
– Un piano economico standard, che prevede la copertura dei costi
delle salvaguardie e donazioni ai siti, proporzionali al valore degli
eventi ospitati
– Contenuti culturali e spettacolari multimediali, immersivi e coinvolgenti, che costituiscano lo sfondo degli eventi
– Modalità di interazione e integrazione tra spettacolo, ricostruzione
storica, banqueting e contenuti multimediali
La garanzia di sostenibilità è ottenuta grazie all’adozione di modelli per
la configurazione di salvaguardie commisurate all’impatto previsto
degli eventi programmati.
Frutto di una ricerca, basata sulla metodologia SARCH, ideata da Sartech Srl in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha sviluppato tecniche innovative in grado di effettuare le necessarie misure
di fragilità e il previsto monitoraggio dei parametri critici prima, durante
e dopo gli eventi.
SARCH provvede anche a costruire la documentazione tecnica relativa a un progetto di fruizione, alla quale aggiunge valutazioni automatiche sulle salvaguardie da adottare, per consentire la richiesta e il
rilascio di autorizzazioni e concessioni da parte dell’autorità, basate su
analisi oggettive.
Il modello ARCHEOSTAR, in sintesi, nell’ambito di una fruizione notturna ed estiva, prevede di:
• dotare il sito di strutture di illuminazione per effetti speciali e/o di ricostruzione 3D, proiettati su schermi immateriali, in modo da creare
un contesto "emozionale", nel quale inserire l'evento vero e proprio
• organizzare, per piccoli gruppi, eventi di alto valore economico con:
• spettacoli di danza e/o musica con étoile di fama internazionale
• scenografie e rappresentazioni che ricreino rigorosamente le atmosfere storiche relative al contesto, coinvolgendo associazioni locali
• cene dirette da grandi cuochi della cucina italiana
• utilizzare le risorse economiche così acquisite per:
– implementare le salvaguardie atte a proteggere i siti
– realizzare interventi di tutela e/o restauro precedentemente pianificati con le relative direzioni
– organizzare spettacoli di medesima tipologia per un pubblico più
vasto, che non potrebbe altrimenti avervi accesso
Per una prima sperimentazione si sono selezionati preliminarmente
tre siti archeologici:
1) gli Scavi di Ostia Antica,
2) la Villa di Tiberio a Sperlonga (LT)
3) il Tempio di Giove Anxur a Terracina (LT)
In tali siti, adeguati allo scopo sia per pologia che per localizzazione,
sono già state a vate stru ure di valorizzazione e salvaguardia, che
hanno visto il coinvolgimento del gruppo tecnico-scientifico della compagine ARCHEOSTAR.
Il Progetto ARCHEOSTAR si sviluppa su due binari paralleli:
1. La valorizzazione dei beni culturali, fondata sul turismo e sull’organizzazione di eventi nel loro ambito, anche come strumento di promozione del territorio
2. La sostenibilità delle azioni messe in atto, garantita da rigorose ana-
147
lisi scientifiche e configurazione ingegnerizzata di salvaguardie innovative
Le modalità con le quali si intende perseguire la valorizzazione sono
fortemente ispirate da due linee guida:
• rigore nella preparazione dei contenuti culturali, da erogare con modalità coinvolgenti, anche per un pubblico straniero e/o non particolarmente colto
• somministrazione dei contenuti mediante tecnologie innovative, mutuate dagli effetti speciali cinematografici, interpretate in chiave evolutiva
Il carattere sistemico del progetto, la creazione di piattaforme gestionali in grado di organizzare la conduzione tecnica del bene, la sua valorizzazione turistica e commerciale, l’erogazione di contenuti di alto
impatto emozionale, il coinvolgimento del territorio, la creazione di figure professionali sulla valorizzazione sostenibile, ne fa un vero e proprio asset, che nulla ha a che vedere con iniziative sporadiche e
improvvisate, preparate tra mille difficoltà e con esito incerto, sia dal
punto di vista economico che in termini di conservazione dei beni.
148
Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea
Museo Hendrik Christian Andersen
SPAZIO VISIVO - Immagine in Comunicazione
Olivia ed Hendrik. Due anime una passione
Il progetto multimediale “Hendrik e Olivia. Due vite, una passione” presentato visivamente come un libro parlante, costituito da un software e
da una strumentazione touch-screen, ha una finalità educativa rivolta, in
primo luogo, alla fruizione del percorso da parte di non udenti e non vedenti e intende mettere in evidenza attraverso la lettura dei Diari l’interessante ed emozionante rapporto tra la donna Olivia e la famiglia Andersen
sullo sfondo di un’epoca sconvolta da grandi cambiamenti.
Nella lettura animata soprattutto del Diario di Olivia, in un confronto più
volte a due, si colgono tutte le sfumature e risvolti più intimi della vita di
stretta relazione e coabitazione tra Olivia e suo cognato, l’artista Hendrik,
le scelte di vita, le remore morali, le consonanze culturali, le amicizie, i dissidi familiari. La rappresentazione della condizione femminile in cerca di
una autonomia pienamente riconosciuta nel primo quarto del Novecento,
una vita piena e contrastata tra conformismi ed emancipazione, realizzata attraverso un continuo spostamento, un viaggio romantico tra Europa e America, nella contradditoria antitesi tra vecchio e nuovo, dove
giocano ancora ruoli ambivalenti il vecchio e il nuovo continente.
La storia di Hendrik Andersen viene ripercorsa in una serie di capitoli
che corrispondono alle fasi più importanti della vita dei protagonisti:
Olivia Cushing, le sue origini
Il primo capitolo si apre sfogliando le pagine del diario di Olivia. Una
voce fuori campo ne rievoca la vita, illustrata con uno slides-show di
fotografie d’epoca, mentre alcune parole del suo testo vengono rese
attive, cliccandoci sopra.
L’Album di famiglia
In questo capitolo si racconta l’incontro di Olivia con Andreas, fratello
di Hendrik e le relazioni con i componenti della famiglia Andersen.
Il viaggio in Europa: da Parigi a Roma
Questa pagina riporta una cartina europea d’epoca, le cui tracce svelano i percorsi dei viaggi realizzati. Al semplice tocco, per bocca dei
Soprintendenza alla
Galleria Nazionale di
Arte Moderna e Contemporanea
Soprintendente:
Maria Vittoria Marini Clarelli
Viale delle Belle Arti
00196 Roma
Tel. 06 322981
Fax 06 3221579
www.gnam.beniculturali.it
[email protected]
Museo Hendrik Christian
Andersen
Direttore: Matilde Amaturo
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
00196 Roma
Tel. 06 32 19 089
Fax 06 32 19 089
www.museoandersen.beniculturali.it
[email protected]
SPAZIO VISIVO
Immagine in Comunicazione
Sergio Ruschena
Via Enrico Cernuschi, 3
00152 Roma
Tel. 06 5818860 – 5810217
www.spaziovisivo.spaziovisivo.it
[email protected]
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nostri personaggi, si raccontano le bellezze dei luoghi, corredate da
immagini d’epoca, e l’intensità delle esperienze vissute.
La vita a Roma
Hendrik sceglie Roma come città per sviluppare la sua opera creativa
e per viverne il fascino della storia. Vengono descritti gli artisti, le amicizie e i rapporti culturali di quel particolare periodo vissuto nella città
eterna.
Hendrik e il progetto del Centro Mondiale di Comunicazione
Un grande disegno con vista a volo d’uccello è la mappa attiva che ci
guida alla scoperta del grande progetto di una città “Mondiale”. Ne
vengono svelate le singole opere, le soluzioni architettoniche ed urbanistiche, le opere d’arte monumentali e i rapporti che Andersen ebbe
con architetti e professionisti, con i quali intrecciò collaborazioni e
scambi di idee.
Paesaggi ed impressioni d’Italia
Attraverso i paesaggi dipinti di Hendrik si racconta la “bella Italia”,
come descritta nei brani del diario di Olivia, con tutte le impressioni e
le forti emozioni vissute nei loro viaggi nella penisola.
Il lascito e la casa - museo
Nell’ultimo capitolo è possibile effettuare una vera e propria visita virtuale
della casa - museo: entrare nelle sale
dell’atelier, studiare le sculture, percorrere le altre stanze dell’edificio, scoprire
tutto il complesso cammino per la progettazione e la costruzione del palazzo.
Il proposito è di valorizzare il patrimonio
esistente nel museo compreso quello
ancora inedito, attraverso la digitalizzazione di una buona selezione di opere
(3.000 circa), dipinti, sculture, disegni,
documenti d’archivio, foto e cartoline
che rendano evidenti i diversificati rapporti con i singoli personaggi della famiglia di Hendrik Andersen, a partire dal
fratello maggiore Andreas, prematuramente scomparso, alla madre Helene,
alla figlia adottiva Lucia, al giovane fratello Arthur.
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Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Museo Archeologico Nazionale di Firenze
TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI
Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Le guide multimediali
La tecnologia rende la visita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze un’esperienza interattiva, grazie al progetto curato da Techvision Sistemi Multimediali Srl. Il percorso del museo si articola sin dal
piano terra con il Salone del Nicchio e altre stanze riservate a esposizioni temporanee e attività culturali, per poi continuare al primo piano
dove si trovano le collezioni etrusche con sculture in pietra e bronzi, al
secondo piano dove sono esposti gli elementi appartenenti alle collezioni Mediceo Gran Ducali attinenti all’Etruria, alla bronzistica romana
e alla Magna Grecia, ed infine alla visita del settore dedicato alle Collezioni Egizie.
L’archeoguida offre per ognuna delle tre sezioni, la mappa suddivisa
per sale, consentendo con il semplice tocco del punto di interesse
sullo schermo, la fruizione del contenuto multimediale che, attraverso
commenti sincronizzati, immagini e musica originale, offre al visitatore
un supporto chiaro e completo alla visita. Inoltre, sono presenti indicazioni grafiche animate che guidano l’attenzione del visitatore verso
dettagli e particolari relativi alle testimonianze esposte che non devono essere trascurati durante il percorso.
Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Toscana
Soprintendente:
Mariarosaria Barbera
Via della Pergola, 65
50121 Firenze
Tel. 055 23575
Fax 055 242213
[email protected]
www.archeotoscana.beniculturali.it
Museo Archeologico Nazionale
di Firenze
Direttore:
Giuseppina Carlotta Cianferoni
Piazza Santissima Annunziata, 9b
50121 Firenze
Tel. 055 23575
Fax 055 242213
[email protected]
www.archeotoscana.beniculturali.it
Il modernissimo terminale possiede un touch screen di 4.3 pollici che
offre un buon compromesso tra qualità e dimensione a cui si aggiunge
la notevole autonomia energetica e la leggerezza. La piattaforma su cui
è stata sviluppata l’applicazione è Android.
Techvision Sistemi Multimediali
Srl
Via Borgo San Rocco, 9
Frascati (RM) 00044
Tel. 06 88812116
Fax 06 99331405
www.edizionitsm.it
[email protected]
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Techvision ha anche curato la realizzazione di tre dvd multimediali (in
italiano e in inglese) che consentono una visita virtuale del Museo, con
dettagli e spiegazioni sui reperti più significativi dell’esposizione. Articolati in sezioni, consentono all’utente di scegliere tra un visita completa e un approfondimento specifico sull’allestimento di sale
specifiche o materiali singoli. Le immagini sono sempre accompagnate
da un commento vocale che accompagna il visitatore durante tutto il
percorso virtuale.
Le nuove guide multimediali del Museo in 3 dvd disponibili in italiano
e inglese:
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Le collezioni Etrusche, Greche e Romane
Le collezioni Egizie
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
TUELV
Iuvanum in Realtà Virtuale Aumentata - Guida turistica
multimediale
Virtual Iuvanum On Mobile è un modulo del progetto “Iuvanum…come
non l’abbiamo mai vista” promosso dalla Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e realizzato dal Comune di Montenerodomo (CH).
L’obiettivo del lavoro è stato quello di realizzare uno strumento di realtà virtuale aumentata in grado di supportare i visitatori all’interno del Parco Archeologico di Iuvanum. Realizzata da TUELV in collaborazione con
l’Università della Calabria – Evolutionary Systems Group, si tratta di
un’applicazione per dispositivi mobili, dotati di sistema operativo IOS (Apple)
e Android, il cui funzionamento è basato sulla localizzazione dell’utente. Il
dispositivo acquisisce così il duplice ruolo di guida virtuale e di guida reale
nella visita dei luoghi di interesse culturale, fornendo un supporto completo
ai visitatori circa gli itinerari e le modalità di fruizione.
L’importanza delle ricostruzioni virtuali dei beni culturali assume una maggiore rilevanza quando i modelli 3D sono visivamente associati al contesto
reale. Da questo presupposto è nata l’idea di sviluppare un sistema di navigazione virtuale che faccia uso della tecnologia GPS,
della bussola, degli accelerometri e delle capacità grafiche
dei moderni smartphone. Il valore aggiunto del sistema
consiste nella capacità di non separare il reale dal virtuale
e di arricchire l’esplorazione degli ambienti con dati addizionali: l’utente munito di iPhone, iPad o altro dispositivo
mobile Android, trovandosi in prossimità di una zona caratterizzata dalla presenza di un reperto archeologico, visualizzerà sul display la ricostruzione virtuale dell’oggetto
(modello 3D) che rappresenta lo stato originario del reperto orientata in base alla sua visuale, potrà leggere o ascoltare le informazioni relative alla sua storia, e accedere ad altre funzionalità interattive
relative a servizi turistici collaterali.
Il sistema complessivo prevede anche altre funzionalità: personalizzazione
dei percorsi all’interno dei siti archeologici, integrazione di funzionalità sociali e di informazioni turistiche provenienti da sistemi esterni.
Tuelv e l’Università della Calabria: la ricerca nel settore
L’azienda collabora con l’Evolutionary Systems Group (ESG), gruppo di
ricerca sui sistemi evolutivi con esperienza in progetti nazionali e comunitari, nell’ambito delle nuove tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali. La ricerca si basa sulle tecniche di realtà
virtuale aumentata, sulle opportunità legate al web 2.0 e sull’utilizzo,
in ambienti indoor e outdoor, di dispositivi mobili di ultima generazione.
Un team di esperti sta lavorando per realizzare una piattaforma sociale
web oriented con finalità turistiche, basata su contenuti di interesse
culturale e integrata con sistemi esterni che gestiscono strutture e
servizi ricettivi. Ulteriori informazioni sul sito www.tuelv.it
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo
Direttore Regionale:
Fabrizio Magani
Coordinatore per la comunicazione:
Paola Carfagnini
Viale dell’Industria, 3 - Pal. EM 969
L'Aquila - Località Bazzano
Tel. 0862 028054
Fax 0862 028055
[email protected]
Soprintendenza per
i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Soprintendente: Andrea Pessina
Via degli Agostiniani
66100 Chieti
Tel. 0871 32951
Fax 0871 3295464
[email protected]
www.archeoabruzzo.beniculturali.it
TUELV S.r.l.
Via Marconi, 152
87100 Cosenza
Tel./Fax 0984 839828
www.tuelv.it
[email protected]
[email protected]
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Roma Frosinone Latina Rieti e Viterbo
UNICITY
La Tuscia Farnese
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434787
[email protected]
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici
per le province di Roma
Frosinone Latina Rieti e Viterbo
Via Cavalletti, 2
Roma 00186
Tel. 06 369831
Fax 06 69941234
[email protected]
UNICITY SPA
Idee e tecnologie
per la comunicazione
Via di Val Fiorita, 88
00144 Roma
Tel. 06 89564346
Fax 06 89564334
[email protected]
[email protected]
www.unicity.eu
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Il progetto “La Tuscia Farnese”, dedicato agli Itinerari Farnesiani nell’ambito del programma itDTC promosso da FILAS SpA, è stato pensato per
evidenziare, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative per la digitalizzazione e fruizione dei beni culturali, il ruolo centrale che la famiglia Farnese ha svolto nello sviluppo del territorio fino alla sua attuale identità.
Fulcro del progetto è l’allestimento multimediale di un percorso di visita
al Palazzo Farnese di Caprarola, centro di interesse e sede di eventi che
hanno segnato la vita e condizionato la storia del periodo Farnese e dell’Alto Lazio. Insieme all’allestimento del museo virtuale, una proiezione
in multivisione sulla stupenda facciata del palazzo racconta, attraverso la
figura del genius loci, aneddoti e curiosità sui Farnese.
Le stanze dei sotterranei, sinora vuote, hanno preso vita, diventando
di volta in volta luoghi cui appartengono le tracce della storia e della
memoria, attraverso l’utilizzo di sistemi di proiezione immersiva e olografica. La tecnologia impiegata si fonde perfettamente con il luogo,
attraverso installazioni auto-consistenti, che permettono il viaggio virtuale rispettando profondamente il palazzo. L’allestimento è trasparente, invisibile.
Una prima sala di ingresso alla visita permette di accedere ad approfondimenti multimediali attraverso tre postazioni touchscreen interattive.
È possibile accedere al sistema turning page, su cui si possono sfogliare 33 volumi virtuali, frutto dell’intensa campagna di digitalizzazione
effettuata nelle biblioteche e nei musei di tutt’Italia su volumi unici e
di gran valore culturale e storico, che altrimenti sarebbero inaccessibili
per motivi di conservazione.
Una seconda postazione consente di viaggiare virtualmente nel Palazzo Farnese di Caprarola e in Villa Lante di Bagnaia attraverso i Percorsi Virtuali, ambienti fotografici navigabili a 360° che ricostruiscono
fedelmente i meravigliosi percorsi di visita, interni ed esterni, delle due
grandi strutture.
La terza postazione multimediale interattiva è dedicata alla Ricostruzione 3D della Città di Castro.
Si tratta della ricostruzione virtuale della città di Castro, resa possibile
dall'uso di sofisticate tecniche di modellazione tridimensionale e dalla
declinazione di questi modelli all'interno di un universo virtuale, completamente navigabile e interattivo. L'utente può letteralmente camminare per le vie dell'antica città fortificata, raggiungendo la grande
Piazza dei Bandi e rivedere, dopo più di 350 anni, l'imponenza del palazzo dell'Hostaria e le raffinate linee della Zecca di Castro.
Il particolare valore dell’applicazione risiede nel fatto che attualmente non
esistono tracce visibili di ciò che era un tempo la città di Castro. Il 2 settembre del 1649 la città di Castro fu occupata dalle truppe di Papa Innocenzo
X che pochi mesi dopo ne comandava la completa distruzione.
Il lavoro svolto per ricostruirne la struttura e i palazzi è iniziato da una
grande e approfondita ricerca storiografica che ha visto protagonisti
esperti di architettura e di storia dell’arte. La ricostruzione si basa in-
teramente sui disegni originali di Antonio da Sangallo, l’architetto che
rese la città il gioiello architettonico del dominio Farnese, che sono
stati trasposti con metodi di modellazione tridimensionale nella ricostruzione. Anche i materiali utilizzati e visualizzati sono storicamente
attendibili: la ricerca si è spinta infatti sino ai particolari di costruzione
di ciascuno dei palazzi di maggiore importanza del borgo.
Il risultato è un’ambiente tridimensionale interamente navigabile. L’utente può comandare un avatar abbigliato con la foggia del tempo nella
sua passeggiata tra le strade del Ducato. Diversi punti cliccabili lungo
il percorso avvicinano l’utente alla storia della città attraverso schede
di descrizione e contestualizzazione storica.
Proseguendo nella visita, la prima sala del percorso è la “Sala del Fungo”
che ospita una proiezione lungo la grande parete interna circolare, una
multivisione su uno schermo naturale lungo 60 metri che, attraverso degli
affreschi audiovisivi, ripercorre in 12 tappe, corrispondenti a 200 anni di
storia, l’ascesa e la caduta della famiglia Farnese.
L’attiguo “Corridoio dei Ritratti” presenta lungo il percorso otto postazioni interattive nelle quali sono riprodotti digitalmente i ritratti delle
personalità di maggior spicco nella storia della famiglia. I ritratti sono
vivi, all’approssimarsi dell’utente i personaggi dipinti si destano, rivelando attraverso racconti, immagini e suggestioni audiovisive i momenti salienti della propria storia, quelli che hanno inciso per sempre
nella storia della famiglia e del territorio.
Da Giulia la bella, ideale fondatrice della fortuna farnese, a Ranuccio II,
colui che vide il declino della famiglia, si è cercato di scrutare gli aspetti
intimi delle persone ritratte, non per tracciarne una biografia completa,
ma per coglierne un minuto di intimità, un pensiero fugace che possa
però fermare il tempo della riflessione sulle ambizioni, speranze, attese, illusioni del momento.
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È proprio Ranuccio II che, dopo aver raccontato la propria storia, esce
dal ritratto per scortare il visitatore nella vicina “Sala del Teatro Virtuale”, dove due servitori di palazzo, impersonati da Valeria Ciangottini
e Cosimo Cinieri, raccontano il lato nascosto della storia della famiglia,
la vita quotidiana, i pettegolezzi della servitù.
Il teatro virtuale è costruito con tecniche di multivisione miste a sistemi di proiezione olografica, un racconto audiovisivo ricco di emozione e spettacolarità che coinvolge l’utente in una rappresentazione
virtuale di teatro elisabettiano.
Il percorso del museo virtuale è arricchito dallo spettacolo serale in
multivisione con proiezioni sulla facciata del Palazzo. Austera e frivola
come l’avevano voluta i progettisti, testimonianza silenziosa del lusso
della vita di corte, la facciata di Palazzo Farnese è diventata uno
schermo unico su cui lo spettacolo è stato proiettato.
Grazie a potenti sistemi di proiezione e multivisione a registro gli elementi architettonici della facciata sono stati utilizzati per evidenziare i
particolari delle storie narrate e ospitare il Genius Loci, il genio del palazzo, impersonato da Massimo Foschi, conoscitore profondo e un po’
parziale della vera storia della famiglia.
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Le idee, la politica, le donne, le lotte e le vittorie dei Farnese sono rievocate durante un sontuoso ricevimento di palazzo. Il genio, ospite e
cicerone nella storia, introduce le personalità del mondo della cultura
e dell’arte che gravitavano intorno alla famiglia e che ne raccontano
diversi aspetti, come Michelangelo, Ariosto, Guicciardini. Ospiti d’onore, Giulia Farnese, rappresentante delle donne della famiglia e Pasquino, voce del popolo romano.
Il progetto è stato realizzato anche grazie a un’importante attività di
raccolta e digitalizzazione di documentazione da diverse fonti:
• acquisizione di disegni originali e volumi antichi, campagne fotografiche sul territorio di riferimento,
• creazione di oggetti multimediali come percorsi virtuali, timeline interattive, ricostruzioni tridimensionali e
• immagini gigapixel, che permetteranno di conoscere il territorio e le
sue peculiarità anche attraverso
• l’utilizzo di un portale tematico.
Punto d’incontro delle tecnologie e dei contenuti prodotti è un portale
che mette a disposizione dell’utenza web e mobile tutti i contenuti
prodotti all’interno del progetto, attraverso la possibilità di navigazione
tematica, per itinerari o geografica. Il portale è integrato con la piattaforma itDTC e contribuisce alla creazione di un sistema digitale al
servizio del turismo culturale e della promozione territoriale. È quindi
possibile accedere a documenti manoscritti che, per valore e delicatezza, non sarebbero altrimenti raggiungibili, persino dagli studiosi.
La documentazione e i percorsi tematici sono raggiungibili anche attraverso applicazioni mobile, un modo per valorizzare ulteriormente nel
panorama culturale un territorio come l’Alto Lazio, ricco di storia, di
arte e di memoria.
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La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti nei
settori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del
Patrimonio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle
politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è
svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei
linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera
come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti
all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto
organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia.
Direzione Generale per la Valorizzazione
del Patrimonio Culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
Tel. 06 67232925
www.valorizzazione.beniculturali.it
Servizio II – Comunicazione e Promozione
del Patrimonio Culturale
Direttore: Mario Andrea Ettorre
Grandi eventi e manifestazioni fieristiche
Coordinatore: Antonella Mosca
Via dell’Umiltà, 33 – 00187 Roma
Tel. 06 67232851
[email protected]
URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06 67232960 – 2990
Fax 06 6796441
[email protected]
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Ales S.p.A.
Arte Lavoro e Servizi
www.ales-spa.com
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Pubblicazione opuscolo - Ministero dei Beni e le Attività Culturali