Volume 11, numero 02 Sommario 17.01.2016 Economia Con il #microcredito il M5S fa tornare Editoriale Da mio padre, di Marco Aurelio le banche al servizio dei cittadini Informazione Olio extravergine italiano: la qualità ha il suo prezzo Il Pd ha il monopolio immorale #PiddiniCostituitevi Arrestato il sindaco PD di Brenta #BallardinDimettiti Eurodeputato Pd indagato per voto di scambio mafioso #CaputoDimettiti La geopolitca del terrore #InfoTerrorismo Il sindaco Pd di Catania nulla vede e nulla sa #BiancoDimettiti Il sindaco Pd di Siena indagato per truffa #ValentiniDimettiti Minipost Pd al Marsala Brescello: 'ndrangheta e Pd #CoffriniDimettiti Di Battista, Di Maio e Fico sul caso Quarto Sermenghi dimettiti o #TiMandiamoLaPicierno Il #Taharrush di Capodanno Berlusconi farnetica sul #RedditoDiCittadinanza Il M5S a Brenta per le dimissioni del sindaco Pd arrestato Ballardin #TiMandiamoLaPicierno Il M5S protegge chi denuncia #Whistleblowing MoVimento Dimissioni, perchè sì #NoCamorra Passaparola Passaparola: Bail in un belìn, di Marcello Foa #bailin "L'indole mite e la fedeltà incrollabile alle decisioni attentamente meditate; il rifiuto di ogni vanagloria per i cosiddetti onori; l'amore per il lavoro e la tenacia; la disponibilità ad ascoltare chi ha da proporre qualcosa di utile alla collettività; l'atteggiamento inflessibile nell'attribuire a ciascuno secondo il merito; l'esperienza nel vedere dove occorra tirare, dove invece allentare; il rispetto per gli altri e l'aver consentito agli amici di non banchettare sempre con lui e di non doverlo per forza seguire nei suoi viaggi: anzi, il farsi sempre ritrovare amico come prima da chi per qualche necessità era rimasto a casa; lo scrupolo e l'insistenza, durante le riunioni di consiglio, nel cercare soluzioni, e non, come si dice, «non ha concluso il suo esame, accontentandosi delle prime impressioni»; il modo di conservare gli amici, senza mai provare fastidio per loro, e neppure un folle attaccamento; l'autosufficienza in tutto e la serenità; la lungimirante preveggenza e il provvedere a ogni minima cosa senza atteggiamenti teatrali; il fatto che, sotto di lui, furono ridotte le acclamazioni e ogni forma di adulazione verso il potere; l'attenzione continua alle necessità dell'impero, la gestione oculata della spesa pubblica e la tolleranza verso le critiche abituali in simili casi; non esser superstizioso per quel che riguarda gli dèi, né demagogo per quel che riguarda gli uomini, in cerca di consenso o di favore tra la massa, ma sobrio in ogni circostanza e saldo, mai volgare o smanioso di novità; saper far uso di ciò che serve a confortare la vita, e che la sorte fornisce in abbondanza, senza boria, e, insieme, senza accampare pretesti, in modo, se c'è, da goderne senza artifici, e da non sentirne il bisogno se manca; il fatto che nessuno lo avrebbe potuto definire un sofista o un buffone o un pedante, ma un uomo maturo, completo, immune alle adulazioni, capace di provvedere agli interessi suoi e altrui; inoltre, l'onore riservato ai cultori autentici della filosofia, 1 senza tuttavia offendere gli altri, e senza neppure, però, farsi fuorviare da loro; ancora:l'affabilità e la gentilezza, ma senza esagerazione; la cura che aveva della sua persona: nei giusti limiti, e non come chi è troppo attaccato al proprio corpo, senza indulgere al lezioso e neppure cadere nella sciatteria, cosicché grazie alla propria personale attenzione riduceva al minimo la necessità di ricorrere all'arte medica o ai farmaci, e con l'esclusione di ogni impiastro; soprattutto il suo saper cedere il passo, senza invidia, a chi possedeva una certa abilità, per esempio nell'eloquenza o nello studio delle leggi o dei costumi o di altre materie, e l'impegno con il quale aiutava ciascuno a divenire famoso nel settore in cui aveva particolare talento e seguendo sempre nella sua azione le tradizioni avite, non cercava di mettere in luce neppure questa linea di condotta; ancora: la tendenza non a trasferirsi e spostarsi avanti e indietro, ma a restare a lungo negli stessi luoghi e nelle stesse attività; la capacità, dopo i suoi violenti attacchi di cefalea, di tornare subito fresco e pieno di energie al lavoro consueto; il suo non avere molti segreti, ma pochissimi, rarissimi e solo su questioni di Stato; il buon senso e la misura nell'allestimento di spettacoli, nell'edificazione di opere pubbliche, nelle elargizioni al popolo e simili: da uomo che tiene d'occhio quello che si deve fare, non la gloria che può seguire alle sue azioni." Marco Aurelio, Pensieri Pd al Marsala Minipost 10.01.2016 "Davanti al giudice monocratico, dovrà difendersi dall’accusa di voto di scambio il consigliere comunale del Pd Vito Daniele Cimiotta. Per il giovane esponente politico marsalese la Procura ha, infatti, disposto la citazione diretta a giudizio. Dalle indagini, svolte dalla sezione di pg della Guardia di Finanza della Procura, è venuto fuori che Cimiotta ( in foto), alla vigilia delle ultime elezioni amministrative, avrebbe promesso un posto di lavoro nel bar dell’ospedale di Marsala a due disoccupati in cambio di voti per se e anche per il candidato sindaco Alberto Di Girolamo. Quest’ultimo, comunque, è risultato all’oscuro del contestato accordo e per questo non è stato indagato. Inoltre, nell’ambito dell’indagine su Cimiotta (presidente della Commissione consiliare “Bilancio e Finanze – Patrimonio e Contenzioso”) sarebbe anche emerso un singolare legame con la società “Vivenda spa” di Roma, che ha vinto l’appalto indetto dall’Asp per la gestione del bar/punto ristoro dell’ospedale di Marsala (per altro, per un certo periodo chiuso per “certificazione inizio attività incompleta”). La “Vivenda”, infatti, fa parte del Gruppo “La Cascina” di Roma, venuto alla ribalta in quanto oggetto di un’interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Roma, Gabrielli, che ha deciso il commissariamento della rete di tali società cooperative in quanto quattro manager del Gruppo sono stati coinvolti nel secondo capitolo dell’indagine “Mafia Capitale”. Ma di tutto questo, probabilmente, Vito Cimiotta non sapeva nulla". Fonte VIDEO Rosa Capuozzo: “Lottate con noi contro la camorra!” Dimissioni, perchè sì #NoCamorra Brescello: 'ndrangheta e Pd #CoffriniDimettiti MoVimento 10.01.2016 Minipost 11.01.2016 "La strada dell'onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il MoVimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l'unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare. Non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un'altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile. Ciononostante, è altrettanto naturale che quando una forza come il M5S cresce con tale rapidità questa possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stata abituata a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra. Viviamo nel Paese delle 5 organizzazioni criminali: Cosa nostra, 'Ndrangheta, Sacra corona unita, Camorra e oggi, anche grazie al PD, Mafia capitale. Per questo occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c'è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati. Dobbiamo dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato. Noi siamo il M5S e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto." MoVimento 5 Stelle A Brescello, il paesino di Don Camillo e Peppone, il sindaco Pd Marcello Coffrini ha una profonda stima del boss della 'ndrangheta Francesco Grande Aracri, fratello di Nicolino: "Un uomo gentilissimo, tranquillo, composto, educato e che ha sempre vissuto a basso livello". Per la Dda di Bologna invece è "un elemento di spicco della omonima cosca della 'ndrangheta di Cutro capeggiata dal fratello Nicolino" e già condannato con sentenza definitiva passata in giudicato per associazione di stampo mafioso. Il mese scorso nei confronti del compagno Grande Aracri è scattato un sequestro di due milioni di euro dopo quello del 2013 di tre milioni di euro, segno di uno "che ha sempre vissuto a basso livello" come affermato dal sindaco Pd. La 'ndrina Grande Aracri è originaria di Cutro, ma molto attiva al Nord in particolare a Reggio Emilia dove fu sindaco l'attuale sottosegretario Delrio, che si recò proprio a Cutro nel 2009 poco prima delle elezioni comunali. Quando i pm gli fecero notare che Cutro è la città di Nicolino Grande Aracri rispose balbettando "So che esiste Grande Aracri. Nicola non... non lo avevo realizzato... Non sapevo che era originario di Cutro. Sapevo che era calabrese, ma non sapevo che fosse originario di Cutro. Perché abita lì nel centro di Cutro? No, io non lo sapevo.". Beata ignoranza. Poteva chiedere al sindaco Coffrini che conosce benissimo il fratello. VIDEO La 'ndrangheta a Brescello Il mese scorso la commissione di accesso al Comune di Brescello ha concluso il proprio lavoro e ha consegnato la relazione ispettiva al prefetto di Reggio Emilia, che a breve inoltrerà la sua proposta al Ministero dell'Interno in merito allo scioglimento per mafia del comune a guida Pd. Il M5S ha chiesto che sia consegnata in antimafia la relazione della Commissione prefettizia su questo paese e su Finale Emilia (Mo), altro comune a guida Pd a rischio scioglimento. Le dimissioni del sindaco non sono mai state prese in considerazione dal Pd. Chiediamogliele tutti insieme: #CoffriniDimettiti. 2 Passaparola: Bail in un belìn, di Marcello Foa #bailin Di Battista, Di Maio e Fico sul caso Quarto Passaparola 11.01.2016 Minipost 12.01.2016 https://youtu.be/OCzlBd288a4 Dal 1 gennaio 2016 è entrato in vigore il meccanismo del bail-in, in base al quale saranno i correntisti a pagare in caso di fallimento di una banca e non lo Stato. Oggi Marcello Foa, AD del gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media Ti e docente di Comunicazione e Giornalismo, evidenzia i rischi della sua introduzione. Leggete con attenzione: di mezzo potrebbero andarci i vostri soldi. "Immaginiamo uno scenario da incubo, immaginiamo che la banca in cui avete i vostri conti vada in difficoltà, ecco voi in quel momento rischiate, senza saperlo ed esserne consapevoli, di perdere una parte anche importante dei vostri conti. La situazione è semplice, e non molto positiva per i correntisti: fino ad oggi se una banca falliva, logica voleva che, intendo se aveva grosse difficoltà di bilancio, che a subirne le conseguenze fossero soprattutto, innanzitutto, o esclusivamente gli azionisti e gli obbligazionisti perché gli azionisti sono i proprietari della banca e gli obbligazionisti son delle persone che hanno preso dei bond, delle obbligazioni della banca stessa e sono, paradossalmente, parte in causa prendendone un rischio in ogni caso. Purtroppo il risparmiatore pensa, quando compra delle obbligazioni, di prendere un prodotto sicuro ed invece non è sempre così. Lo abbiamo visto nel caso dell’Argentina e tante altre volte, quando importanti realtà finanziarie sono fallite, gli obbligazionisti hanno perso soldi come gli azionisti. Con il bail-in però si introduce un concetto nuovo e molto pericoloso. Se l’azienda sbaglia, in questo caso una banca, e fallisce per via di operazioni molto pericolose come quelle che ad esempio ci sono state nelle banche statunitensi nel 2007-2008, che molti ricorderanno perché hanno causato un vero e proprio Tsunami sull’economia mondiale, ecco in questi casi, dal 1 gennaio a pagare saranno non più solo gli azionisti e gli obbligazionisti ma anche i correntisti con più di 100mila euro sul conto. Ci sono sicuramente alcune norme per cui non porteranno via tutta la disponibilità del correntista ma pur sempre si scaricano su persone che sono semplicemente dei clienti le colpe del management. Ossia quando il Management sbaglia a rimediare viene chiamato anche il correntista, e questo è un principio molto pericoloso e poco democratico perché il correntista è un semplice cliente e dovrebbe essere semmai tutelato fino in fondo. Questa tutela da ora in avanti non ci sarà! Il problema è che la maggior parte dei cittadini non è consapevole di questo rischio implicito. Se molti casi, come Monte Paschi di Siena, piuttosto che Banca Etruria, fossero esplosi dopo il 1 gennaio probabilmente i danni che già oggi molti risparmiatori lamentano sarebbero di gran lunga superiori. Passate parola." Marcello Foa Estratto dal video trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di Alessandro Di Battista "Ciao a tutti. Siamo in diretta dalla Camera con Roberto e Luigi, e per prima cosa vi chiedo di condividere il più possibile: è il nostro modo, come MoVimento 5 Stelle, di rompere con gli intermediari e utilizzare la Rete, solo così possiamo arrivare a migliaia di persone. Oggi il Vicepresidente della Camera Luigi di Maio e il Presidente della Vigilanza RAI Roberto Fico, con estrema chiarezza e trasparenza, racconteranno in diretta alcune cose. Ma io ci tengo a dire che, come è evidente, siamo da settimane sotto attacco mediatico. D’altronde siamo una forza che ha alle spalle milioni di cittadini, che rappresenta quasi il 30% degli italiani, che si propone con forza al governo di questo Paese per distruggere i privilegi indecenti che i partiti tendono a difendere in ogni modo: è normale allora che veniamo fatti oggetto di attacchi del genere. Ma noi andiamo avanti, rispondiamo colpo su colpo, e ci teniamo a spiegare le cose. Oggi abbiamo deciso di espellere Rosa Capuozzo, il sindaco di Quarto, perché secondo noi un sindaco del M5S deve essere al di sopra di ogni sospetto. Lei si è comportata bene perché non ha mai ceduto alle pressioni che sono state fatte, però è innegabile che alcuni voti inquinati siano arrivati al M5S e questo noi non possiamo accettarlo. Anche se i voti fossero appena tre, non si può accettare: il M5S deve essere al di sopra di ogni sospetto perché questa è la strada dell’onestà. Il sindaco si sarebbe dovuto dimettere. Non si è dimessa, e inoltre ci ha sempre detto che non aveva mai subito ricatti, pressioni o minacce, ma solo normali richieste politiche dal consigliere De Robbio che è stato infatti espulso. Noi abbiamo creduto alle affermazioni del sindaco. Poi scopriamo dalle intercettazioni pubblicate dai giornali che non era così. Approfitto per lanciare un altro messaggio: per favore, pubblicate tutto. Il PD e Forza Italia -che sono la stessa cosa- da decenni tentano di ostacolare la magistratura e le inchieste colpendo l’istituto delle intercettazioni. Il M5S è diverso, e lancia allora questo messaggio: pubblicate tutto! Le intercettazioni di Quarto ci hanno aiutato a capire che c’è una parte di voto inquinato, abbiamo capito che il sindaco non ha denunciato qualcosa che avrebbe dovuto denunciare, il tentativo di un ricatto al quale lei ha resistito ma senza denunciare, e per quello abbiamo deciso di espellerla. Crediamo che questo sia un comportamento molto lineare, noi siamo il M5S e non il PD che da mesi giustifica Mafia Capitale cercando di passare per “puliti” quando invece sono sporchi. Il M5S però partirà con una controffensiva: noi abbiamo dato un bell’esempio a Quarto, e ora chiediamo al PD di fare lo stesso. Iniziate a far dimettere i sindaci coinvolti, inquisiti, indagati, sono decine i Comuni dove il PD si comporta in maniera omertosa. Ecco, e lo diciamo anche agli attivisti, lanceremo una bella iniziativa in tutti questi Comuni, e tutti gli esponenti del PD coinvolti in qualche inchiesta si dovranno dimettere. Inoltre, c’è da 3 considerare che l’attacco verso di noi serve a nascondere le loro schifezze: in queste ore si sta approvando un decreto salvaILVA che ancora una volta non salva i cittadini di Taranto; in queste ultime settimane crescono gli scandali bancari, di queste banche che hanno in mano la politica, e il PD immischiato, coinvolto sta perdendo consensi. E poi noi vediamo ogni giorno in strada come il M5S cresca di credibilità, e lo confermano anche i loro sondaggi che si ritrovano a dover a coprire. Prendono allora questo caso e lo ingigantiscono, tutti i giornali a parlarne. Quindi tranquilli: è normale che alzino il tiro, e lo faranno ancora di più, perché noi siamo forti, credibili, perché vogliamo intervenire per dare giustizia sociale, perché vogliamo approvare leggi come il reddito di cittadinanza, leggi anticorruzione e di controllo del sistema bancario, per far tornare questo Paese un Paese normale. Proveranno ad infangarci ancora di più perché sono abituati a vivere nel fango. Sono terribilmente spaventati. Noi continueremo a spiegarci in Rete, e andremo anche in TV, se necessario. Qualcuno dice “senza contraddittorio”… quelli del PD, abituati con Renzi al quale i giornalisti danno il microfono e se ne vanno! I giornalisti che stasera ci intervisteranno, vedrete, faranno contraddittorio. Noi continueremo a parlare di temi, i nostri temi, le nostre leggi che salveranno questo Paese, il Paese dalle 5 organizzazioni criminali. Grazie al PD è nata anche Mafia Capitale, non ce lo dimentichiamo mai. Grazie a tutti!" Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico Il Pd ha il monopolio immorale #PiddiniCostituitevi Informazione 12.01.2016 Il Pd negli ultimi anni conta indagati, rinviati a giudizio e spesso condannati a centinaia e senza contare gli uomini piazzati nelle partecipate e nelle aziende parastatali: numeri degni di un'organizzazione criminale. Un primato nazionale. Come il Pd nessuno mai. Solo gli indagati nell'anno appena trascorso sono 83 e nonostante il 2016 sia iniziato da pochi giorni il numero è aumentato: l'ultimo datato ieri è il sindaco piddino di Como. Domani chi lo sa! Il capo della combriccola, finchè regge, è il Bomba fiorentino, mai eletto, in crollo verticale nei sondaggi, che teme le comunali di questa primavera più della Guardia di Finanza in Banca Etruria e ha da poco regalato 120 milioni agli editori per continuare a garantirsi la solita propaganda di regime diffamatoria nei confronti del M5S. Il Pd ha il monopolio immorale, il record degli indagati, ma i giornali ben ricompensati preferiscono ometterlo. Quando indagano un sindaco non specificano mai di che partito è, perchè nove volte su dieci è del Pd. Di seguito una prima lunga lista degli indagati del Pd nei comuni. Armatevi di pazienza e leggetela fino in fondo o guardate questo video: L'elenco sarà in continuo aggiornamento. Per facilitare la composizione della lista chiediamo tutti insieme un favore agli eletti del Pd con le mani in pasta e la coscienza sporca: #PiddiniCostituitevi! Per voi sarà una liberazione e l'onestà tornerà di moda! ELENCO PIDDINI INDAGATI: San Giorgio a Cremano (Napoli): indagati l’attuale sindaco Giorgio Zinno e il suo predecessore Mimmo Giorgiano (sempre del PD) per associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d’asta. Predappio (Forlì): il sindaco Giorgio Frassineti indagato per peculato Vado Ligure (Savona): indagato per abuso d'ufficio l'attuale sindaco Monica Giuliano e l'ex sindaco Attilio Caviglia per disastro colposo aggravato, entrambi nell'ambito dell'inchiesta sulla centrale a carbone della Tirreno Power. Quiliano (Savona): indagato il sindaco Alberto Ferrando sempre nell'ambito dell'inchiesta Tirreno Power. Vercelli: a novembre il sindaco Maura Forte viene rinviata a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulle firme false per le elezioni provinciali del 2011 con l'accusa di falso ideologico in atto pubblico Rimini: il sindaco Andrea Gnassi è indagato per il fallimento della società dell’aeroporto Fellini Castenaso (Bologna) indagato il sindaco Stefano Sermenghi, accusato di minacce contro il sindaco Pd anti-cemento di San Lazzaro di Savena. Nella giunta di Castenaso c’è la sorella del presidente del Consiglio, Benedetta Renzi. E' tuttora in carica. Tutto è scaturito da un esposto del sindaco Conti di San Lazzaro. Crevalcore (Bologna): il sindaco e senatore Pd Claudio Broglia e il vicesindaco, Maria Pia Roveri, sono indagati dalla Procura di Bologna nell’ambito di un’inchiesta (si ipotizza la truffa) sui contributi di autonoma sistemazione concessi dopo il terremoto del 2012. Ercolano (Napoli): Vincenzo Strazzullo indagato nell'aprile 2015 nelle indagini per gli appalti per le opere pubbliche. Indagati anche il vicesindaco Antonello Cozzolino, l'assessore all'Urbanistica, Salvatore Solaro e il consigliere comunale Pasquale Romano. San Felice Sul Panaro (Modena): il sindaco Alberto Silvestri indagato perchè firmò per l'agibilità di un'azienda poi crollata Pescara: Marco Alessandrini, indagato dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta riguardante i divieti di balneazione a fine luglio a seguito dello sversamento di liquami in mare Como: 11 gennaio 2015 - Indagato il sindaco Mario Lucini per gli appalti delle paratie del Lago Siena: indagato il sindaco Pd Valentini per falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e truffa aggravata. Il Pd non chiede le sue dimissioni. Marsala: Rinviato a giudizio per voto di scambio Vito Cimiotta, consigliere comunale Pd. Difeso dal suo partito Caltanissetta: rinviato a giudizio per truffa e violazione di domicilio il consigliere comunale Angelo Scalia p.s.: la posizione del consigliere Pd di Barletta Pasquale Ventura, inizialmente riportata, è stata archiviata a fine dicembre. 4 Sermenghi dimettiti o #TiMandiamoLaPicierno Minipost 13.01.2016 C'è un caso spinoso in casa Pd che riguarda anche la sorella del Bomba, Benedetta Renzi, che è assessore a Castenaso dove il sindaco Pd Stefano Sermenghi, renziano di ferro, è sotto indagine da settembre per minacce nei confronti del sindaco anti-cemento di San Lazzaro di Savena (Bologna) Isabella Conti, anche lei Pd. La Conti ha bloccato con il voto favorevole dei consiglieri comunali MoVimento 5 Stelle una cementificazione da 300 milioni di euro e denunciato in Procura le pressioni contro di lei di coop rosse e politici per la sua decisione. L'assessore Benedetta Renzi difende a spada tratta il sindaco indagato di minacce. Il Pd nazionale non chiede le dimissioni all'ennesimo sindaco indagato (per di più per minacce) solo perchè uno degli assessori è la sorella del premier? Su queste vicenda pesano come macigni le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera che dichiarò "Anche a Bologna un sistema come quello mafioso". Chiediamo un atto di coerenza per il sindaco di Castenaso! Sermenghi dimettiti e si vada al voto il prima possibile. Altrimenti #TiMandiamoLaPicierno. VIDEO La spesa della Picierno Olio extravergine italiano: la qualità ha il suo prezzo Informazione 13.01.2016 La qualità ha il suo prezzo, è impossibile ottenere un olio extravergine di oliva, buono che faccia bene a dei prezzi come spesso si trovano negli scaffali della grande distribuzione a 3/4/5 Euro, sicuramente non è un prodotto italiano, ma poi anche se fosse un prodotto mediterraneo comunque non è al 100% naturale o comunque olio extravergine di oliva. Oggi intervistiamo Andrea Gradassi, produttore di olio ed esperto di olivicoltura. Un saluto a tutti gli amici del Blog di Beppe Grillo, siamo qui in Umbria per farvi vedere da dove parte l’olio extravergine di oliva, i costi e la fatica c’è dietro alla produzione di un buon prodotto sano e che faccia bene. L’olio extravergine di oliva è un prodotto naturale ottenuto dalle olive raccolte durante il periodo di maturazione e lavorate esclusivamente con procedimenti meccanici, non c’è l’utilizzo, né l’aggiunta di nessun altro ingrediente, è un prodotto naturale altamente salutare per il nostro corpo. Come si produce l'olio extravergine Si parte dalla raccolta delle olive che per gran parte avviene manualmente o con l'aiuto di agevolatori meccanici, perché il 90% dell’agricoltura italiana, è ancora tradizionale, non intensiva e né super intensiva, quindi la meccanizzazione di questo processo produttivo è ancora agli inizi, ci sono molti costi di manodopera e di produzione, di raccolta. E' importante dire che per la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità bisogna raccogliere le olive nel momento di maturazione, quando l’oliva non è completamente matura questo sicuramente dà molta qualità e sapore sia dal punto di vista di gusto, ma anche chimico all’olio extravergine di oliva, però allo stesso tempo comporta delle rese in olio extravergine di oliva più basse rispetto a una raccolta tardiva. Questo cosa vuole dire? Il costo reale dell'olio extravergine Vuol dire più qualità, ma meno quantità e quindi un costo maggiore. - In un giorno manualmente o con l'aiuto di mezzi meccanici se ne raccolgono di più, però al massimo un quintale, un quintale e mezzo d’oliva, che può fruttare dieci litri d’olio. Dieci litri d’olio sono 100 Euro, 80 Euro li prende chi li raccoglie, le spese per la potatura, per la pulizia del terreno, quindi non è possibile vendere l’olio a bassi prezzi. Adesso ritiriamo tutto e andiamo al mulino. - L’oliva deve essere lavorata fresca, al massimo entro 12 ore dalla raccolta, così si interrompono tutti gli eventuali processi fermentativi dell’oliva che possono nascere in attesa al frantoio. Il 90% dei frantoi presenti in Italia sono a ciclo continuo, quindi usano le più moderne tecnologie che permettono di ottimizzare tutte le fasi dell’estrazione, sempre con un occhio rivolto alla qualità, la temperatura di estrazione inferiore ai 27°, una granulazione se è possibile in assenza di ossigeno e tante altre cose tecniche che portano ad ottenere un olio di alta qualità ma anche con un suo prezzo. Extravergine al 100% italiano Quando andiamo a comprare un olio extravergine di oliva, visto che siamo italiani e ci piace mangiare italiano, bisogna affidarsi a un olio extravergine di oliva 100% italiano da olive coltivate in Italia, leggete bene le etichette anche perché comprando un olio italiano si difende anche l’agricoltura italiana e gli agricoltori italiani e quindi proteggono anche il territorio, sicuramente gli oli che costano troppo poco, quindi dai tre Euro anche ai cinque Euro, al di là che sia buono o meno ma non c’è neanche olio extravergine di oliva, se invece si vuole comprare un olio extra vergine di oliva, sicuramente affidiamoci a un prodotto 100% italiano o anche Dop o di agricoltura biologica, quindi di denominazione di origine protetta o di agricoltura biologica, un olio extravergine di oliva italiano buono, deve costare almeno sugli otto Euro, cifra ovviamente che consente agli agricoltori e anche a tutta la filiera poi produttiva e distributiva e di affrontare tutti i costi. Qualità e diversità Poi da qui si può salire e ci si può sbizzarrire anche da un punto di vista della qualità e della diversità che il mercato e che la nostra agricoltura ci mette a disposizione, quindi possiamo scegliere per esempio degli oli monovarietali denominazione di origine protetta, dalle varie zone d’Italia, quindi possiamo scegliere un olio 100% siciliano, umbro, 100% toscano del Garda etc., pensate solamente che in Italia esistono più di 400 tipi di olive diverse e ogni pianta di oliva dà un olio con dei sentori differenti, questa è anche un’altra ricchezza dell’Italia che è unica in tutto il mondo. Gusto e profumo dell'olio extravergine Un olio extravergine di oliva non deve avere difetti all’assaggio, quindi senza arrivare alla parte chimica, senza arrivare alle analisi, comunque anche per un non cultore di questo prodotto è possibile capire se è un olio extra vergine di oliva buono oppure no, innanzitutto quindi non deve avere difetti, quindi non deve avere sensazioni di rancido, di muffa, terra e altri difetti che magari sono solo più tecnici ma lasciano al palato una sensazione non piacevole, anche il colore che deve andare dal giallo, al verde, il colore dipende dalle zone di produzione perché si può avere un olio più paglierino al nord o un olio molto verde smeraldo per esempio del centro Italia come in Umbria e Toscana, il profumo è fondamentale, un olio deve essere floreale, erbaceo, fruttato, sapere di oliva verde e dare la sanzione di qualcosa di vivo al gusto, deve presentarsi altrettanto fresco, erbaceo con dei sentori che poi i sentori vanno da posto a posto, da zona geografica a zona geografica e da oliva a oliva, pensate solamente che in Italia esistono più di 400 tipi di olive diverse e ogni pianta di oliva dà un olio con dei sentori differenti, al gusto deve presentarsi fresco, erbaceo, profumato con retrogusto di piccante e a volte anche amaro. Gli oli con un’alta presenza di polifenoli e di antiossidanti hanno proprio questa nota caratteristica di amaro e piccante nel finale dell’assaggio.passate parola! 5 Arrestato il sindaco PD di Brenta #BallardinDimettiti Informazione 13.01.2016 Gli amministratori locali del Pd sono una sciagura per i comuni italiani. Ieri la notizia dell'iscrizione al registro degli indagati del sindaco di Como, oggi arrestano il sindaco Pd di Brenta Gianpietro Ballardin. Si dimetterà o amministrerà la città dai domiciliari? Il garantismo deve essere nei confronti dei cittadini: devono avere la garanzia assoluta che chi li governa non è un corrotto e non li deruba. Con il Pd questa garanzia non c'è, è al contrario: hai la certezza che non sarà così. #BallardinDimettiti e poi elezioni subito! Un arrestato al giorno toglie il Pd di torno. Domani a chi tocca? Sono aperte le scommesse. "Arrestato il sindaco di Brenta, Gianpietro Ballardin. Il primo cittadino, iscritto al Pd ed eletto con una lista civica vicina al centrosinistra, si trova ai domiciliari. L'accusa sarebbe falso commesso da pubblico ufficiale, reato che avrebbe commesso nelle vesti di presidente del Consorzio del Medio Verbano. VIDEO Le bugie della piddina Rotta in TV Raggiunto da ordinanza anche l’ex comandante della Polizia locale del Medio Verbano, Ettore Bezzolato, già fermato l'agosto scorso con l'accusa di peculato. E proprio a questa vicenda dell'estate scorsa sembrerebbe essere collegata l'inchiesta che ha fatto scattare il nuovo provvedimento nei confronti di Bezzolato e l'arresto di Ballardin, eseguito dalla Guardia di finanza di Luino." Fonte Leggi e diffondi l'ELENCO PIDDINI INDAGATI Ps: questa notizia non sarà ripresa da nessun media asservito alla propaganda. Per favore diffondila in Rete. Eurodeputato Pd indagato per voto di scambio mafioso #CaputoDimettiti Informazione 14.01.2016 votare per lui alle regionali? Quanti voti del Pd alle europee sono stati portati dalla camorra per arrivare al 41%? I voti della camorra sono serviti anche all'elezione di altri europarlamentari nella stessa circoscrizione? Nessuno nel Pd sa nulla o stanno coprendo Caputo perchè i suoi voti fanno comodo? Perchè Caputo non si è dimesso immediatamente? Domande che forse resteranno senza risposta. #CaputoDimettiti! Ps: qualcuno avvisi Saviano. VIDEO Ciarambino e il M5S contro la camorra! Il #Taharrush di Capodanno Minipost 14.01.2016 di Marcello Foa "Provate a immaginare una donna che cammina per strada e che ha solo una colpa: veste all’occidentale e non è accompagnata da un uomo appartenente alla sua famiglia. Improvvisamente viene circondata da un gruppo di uomini, dieci, venti talvolta di più. Alcuni la circondano, altri fanno da palo e sviano i curiosi. Dal gruppo si staccano tre o quattro che iniziano a toccare i seni della poveretta, le toccano il sedere, se ha la sventura di portare la gonna, gliela alzano, le strappano le mutande e le infilano le mani nelle parti intime tra risa e scherni. In internet gira il video di una donna filmata durante questa pratica: se ve la sentite ascoltate il suo urlo. E’ agghiacciante. Le più fortunate vengono lasciate andare, le altre vengono violentate dal branco. Attenzione, questo video mette a prova la vostra sensibilità: La pratica si chiama Taharrush ed è segnalata nei Paesi del Golfo, a cominciare dall’Arabia Saudita, ma anche in Tunisia, in Egitto, in Marocco, soprattutto al termine del Ramadan ma in genere in occasione di grandi assembramenti. Perché la folla è ricercata dagli uomini che praticano le molestie di gruppo, la folla aiuta, nasconde, relativizza, la folla aiuta a punire le donne non velate. Come quelle che festeggiavano l’avvento del nuovo anno a Colonia e nelle altre città tedesche la notte di Capodanno. La Bild l’altro giorno ha pubblicato i verbali delle donne che sono state aggredite. E’ un resoconto dell’orrore. A tutte hanno cercato di infilare dita nelle parti più intime. A tutte sono stati palpati seni e sedere. Tutte sono state circondate, umiliate, derubate. Alcune sono state violentate. Ricorda qualcosa? Sì lo avete capito. Nelle piazze tedesche è stato praticato il Taharrush, il “gioco” dello stupro e non è una supposizione giornalistica ma la conclusione a cui è giunta la Polizia federale tedesca, che ora è molto preoccupata perché teme il ripetersi di questi episodi. Dovremmo esserlo anche noi, ma scommetto che pochi di voi, cari lettori, avrete letto grandi titoli al riguardo. Come è avvenuto sin dall’inizio di questa drammatica vicenda, nei grandi media prevalgono l’imbarazzo, il silenzio, la compiacenza del politicamente corretto, dunque il desiderio ricorrente di non offendere il “diverso”. Nemmeno se è un criminale. E qui occorre puntualizzare. Nessuno pensa che tutti gli islamici pratichino il Taharrush. Al contrario: nel Maghreb le autorità arabe e la maggior parte degli Imam condannano e perseguono il comportamento disumano compiuto da piccole minoranze. Dunque non si tratta di criminalizzare l’Islam, né tutti gli immigrati, bensì di capire, segnando il confine tra l’accoglienza e l’abuso, tra Il Pd è il partito preferito dalla camorra. L'attuale europarlamentare Pd Nicola Caputo, secondo i PM è stato "il referente dei Casalesi in Regione" Campania a partire dal 2010 quando fu eletto consigliere grazie all'intervento della camorra secondo la DDA. E' indagato per voto di scambio politico mafioso: "E' il marzo del 2010 e in una Peugeot 307 chiacchierano Benito Lanza e Antonio Cerullo, entrambi accusati di far parte del clan dei casalesi, il primo delegato dal boss Antonio Iovine a tenere i rapporti con la politica. Lanza racconta a Cerullo quello che gli ha riferito Dionigi Magliulo: "Io sto lavorando da quattro anni, ora per la campagna elettorale per la Regione, ci ho rimesso altri 100.000 euro". Lanza cita la promessa di Caputo a Magliulo: «Prima delle elezioni ti faccio il finanziamento»." Secondo l'accusa l'allora consigliere Pd avrebbe smosso mari e monti per far ottenere ad un gruppo di imprenditori molto vicini a lui (che come risulta dalle intercettazioni citate sopra lo avrebbe finanziato per almeno 100 mila euro) la concessione per realizzare uno svincolo autostradale sulla strada statale Nola-Villa Literno. Il Pd è una garanzia. Caputo era stato indagato già nel 2013 nello scandalo rimborsi scoppiato in Regione Campania per truffa e peculato (quest'ultima accusa poi caduta). Essere indagato per truffa e peculato nel Pd fa curriculum e così, dopo averlo definito incandidabile nel 2013 per calmare un po' le acque, nel 2014 viene candidato dal Pd al Parlamento Europeo perchè è in grado di accapparrare un sacco di voti. Oltretutto i suoi voti, secondo fonti stampa, servivano a Pina Picierno per garantirle una poltrona a Bruxelles: "Partito democratico: giacobino o garantista? Secondo la convenienza del momento, che, in questo caso, potrebbe coincidere con la necessità di assicurare un'ancora territoriale alla capolista per le Europee della circoscrizione meridionale Pina Picierno, bravissima nelle relazioni romane, non si sa ancora quanto nella raccolta delle preferenze [...] Il tandem Caputo-Picierno potrebbe assicurare, insomma, alla capolista una buona dote di voti nella «sua» Terra di Lavoro". Caputo sarà sentito in procura entro fine mese. Nel frattempo deve dimettersi immediatamente, le accuse a suo carico sono pesantissime. Il suo principale serbatoio elettorale è Villa di Briano, comune campano a guida Pd sciolto per mafia quest'estate nel silenzio generale. Perchè i dirigenti Pd non chiedono al loro eurodeputato re delle preferenze perchè due camorristi in macchina dicevano di 6 l’integrazione e l’arroganza." Marcello Foa, continua a leggere sul blog Con il #microcredito il M5S fa tornare le banche al servizio dei cittadini Economia 15.01.2016 "Da decenni i partiti usano le banche come appendici clientelari, per sostenere gli amici degli amici, gli imprenditori collusi con il sistema politico o addirittura con la criminalità organizzata. Il governo schiaccia i risparmiatori e li lascia per strada, mentre si gode i suoi Rolex e protegge le caste dei banchieri, soprattutto quando questi ultimi sono parenti stretti dei ministri in carica, vedi il caso Boschi-Etruria. Il MoVimento 5 Stelle invece discute, tratta e sigla intese con gli istituti per sostenere, attraverso il Microcredito, le piccole imprese e per aiutare i cittadini. E’ un altro modo, radicalmente diverso, di concepire il rapporto tra il credito e la collettività. Grazie a noi il credito funziona sul serio. Meno soldi ai furbi, ai faccendieri e più risorse alle idee, ai coraggiosi, a chi crede nel futuro del Paese. I beneficiari del Microcredito sono ormai vicini a quota mille, ma il progetto sta per conoscere un altro momento di forte espansione. Il M5S, infatti, fa fruttare davvero la restituzione delle eccedenze degli stipendi degli eletti e ha lavorato duro per sottoscrivere con Intesa Sanpaolo un accordo snello e chiaro sul Microcredito. Ne è scaturito un documento semplice e trasparente. Un opuscolo che chiunque può scaricare, leggere e capire e che impegna le oltre 4mila filiali di Intesa in un rapporto senza margini di equivoco con i richiedenti. Una differenza enorme rispetto alle paginate, fitte fitte di clausole capziose e di trappole, dei contratti-truffa che le banche (con la complice assenza della vigilanza) hanno usato per turlupinare i risparmiatori e convincerli a comprare prodotti di risparmio che si sono poi rivelati bombe a orologeria. VIDEO #MicrocreditoInAzione: La raccolta differenziata di GreenEvo Il M5S non ci ha messo solo i soldi degli stipendi degli eletti. Ma con il Microcredito ha messo in campo una vera e propria manovra economica, un modello di sviluppo alternativo. Abbiamo intessuto accordi con i consulenti del lavoro, con gli istituti di credito, siamo in fase di dialogo avanzato con l’Ordine dei commercialisti. E teniamo il fiato sul collo delle banche affinché applichino condizioni effettivamente vantaggiose a chi richiede il finanziamento. Il M5S ha curato ogni aspetto del meccanismo, ha battuto palmo palmo il Paese e le categorie professionali coinvolte per spuntare le migliori condizioni possibili in favore dei piccoli imprenditori, dei professionisti, dei giovani senza Rolex che vogliono provarci. Intesa Sanpaolo, a partire dal 18 gennaio, offrirà dunque un tasso fisso 7 davvero vantaggioso: al 5,50% (Taeg 5,894%) indipendente dalla valutazione del merito di credito. Non ci sono spese di istruttoria e non è richiesta alcuna garanzia reale. In più, l’istituto aiuterà gratuitamente il beneficiario nella valutazione della fattibilità dell’idea, nella redazione del business plan e, via via, nella fase di avanzamento dell’attività. Dal 25 gennaio, poi, saranno disponibili anche un call center (800.303306) e un canale web dedicati al Microcredito, per ogni richiesta di informazione. Governo e partiti hanno messo il Paese al servizio delle banche. Con il M5S le banche tornano al servizio dell’economia reale." Luigi Di Maio, Mattia Fantinati e Carla Ruocco - portavoce M5S Camera P.S. Le liste presentate per i comuni che vanno a elezioni devono essere certificate prima di potersi accreditare come lista del MoVimento 5 Stelle. Si invitano le liste a non accreditarsi o comunicare in nome del MoVimento 5 Stelle prima di aver ricevuto la certificazione. Non ci sono liste certificate al momento per la città di Vittoria. Berlusconi farnetica sul #RedditoDiCittadinanza Minipost 15.01.2016 "Per Berlusconi il M5S è diventato ufficialmente un incubo e per batterlo e far sì che siano lui e Salvini al ballottaggio con i loro amici del Pd, è persino disposto a dichiarare il falso. L'ex Presidente del Consiglio, infatti, sostiene che il Reddito di cittadinanza del M5S verrebbe finanziato con la tassa di successione e che quindi il 50% dei beni ereditati andrebbe in favore dello Stato. Si tratta di affermazioni del tutto false e prive di qualsiasi fondamento. Evidentemente Berlusconi non ha avuto ancora tempo e modo di leggere con attenzione il disegno di legge n. 1148 del M5S depositato al Senato ed ora in discussione nella apposita Commissione, relativo al Reddito di cittadinanza, ed in particolare l'art. 20 del medesimo dove sono specificate tutte le coperture e tra le quali non c'è la tassa di successione asserita dal'ex Presidente del Consiglio. Premesso che oggi in Italia ci sono circa 9 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà, di cui circa 400 mila pensionati, e tenuto conto che Berlusconi ha più volte dichiarato che sarebbe sua volontà aumentare la pensione minima, cogliamo l'occasione per informare l'ex premier che con l'introduzione della nostra misura aumenterebbero anche le pensioni minime così come da lui promesso e mai attuato. Ne consegue, dunque, che per un fatto di coerenza persino l'ex Presidente del Consiglio dovrebbe iniziare ad appoggiare l'introduzione in Italia di questa misura già esistente in quasi tutta Europa" Nunzia Catalfo, M5S Senato VIDEO Silvio Berlusconi: tutto quello che non sai su di lui Il sindaco Pd di Catania nulla vede e nulla sa #BiancoDimettiti Informazione 15.01.2016 Oggi, per ora, non hanno ancora indagato o arrestato nessun esponente del Pd. Ma a Catania è scoppiato il caso dei due consiglieri comunali della maggioranza legati con persone riconducibili ad ambienti mafiosi. Il sindaco piddino di Catania Enzo Bianco è stato convocato ieri pomeriggio davanti alla commissione nazionale antimafia, ma lui dice di non saperne nulla. Lui è ignaro. Bianco non è certo un novellino, è in politica da decadi. E' stato alla Camera, è stato in Senato, è stato ministro, è stato più volte sindaco di Catania. E' stato anche coinvolto nello scandalo dei finanziamenti pubblici dell'ex partito la Margherita da Luigi Lusi, tesoriere della Margherita. Do you remember Lusi? Da Wikipedia: "Lusi sostenne di aver versato a Enzo Bianco una somma mensile di 3.000 euro, poi passata a 5.500 euro, in qualità di presidente della defunta assemblea della Margherita. Sebbene l'operazione fosse formalmente legale, Bianco inizialmente negò tutto tentando di non essere coinvolto nello scandalo. Successivamente ammise di aver ricevuto quel denaro giustificandosi dicendo che lo aveva usato per fare politica." E per cosa sennò? Con questo popo di curriculum non è stato in grado di accorgersi dei suoi consiglieri che hanno legami con persone legate alla mafia. Capita. Bianco ha fatto il suo tempo: è bollito, il consiglio comunale è a serio rischio di infiltrazioni mafiose e i catanesi hanno bisogno di un'amministrazione attenta, reattiva e senza macchie. #BiancoDimettiti e nuove elezioni per Catania! di seguito il comunicato dei parlamentari del M5S in Commissione Antimafia e dei consiglieri regionali M5S Sicilia "Il sindaco Pd di Catania Bianco si dimetta. E’ emerso che 3 consiglieri, di cui 2 di maggioranza, la consigliera comunale Erika Marco (della lista "Il Megafono-Crocetta") ed il Presidente di Circoscrizione Lorenzo Leone (della "Coalizione centrosinistra - Lista articolo 4") hanno legami con persone legate alla mafia. La richiesta è stata avanzata nella stessa commissione antimafia. Ecco i fatti. Per Erika Marco, facendo riferimento alla relazione della Commissione regionale antimafia "vi sono legami tra la stessa consigliera e Rosario Pantellario, fratello di Giovanni, condannato per il 416-bis e oggi collaboratore di giustizia. Inoltre il padre, che è condannato per gravi reati , avrebbe vinto un appalto al Comune ma la prefettura ha annullato il nulla-osta antimafia (dopo richiesta di chiarimento 8 della Commissione)". Lorenzo Leone, presidente della VI Circoscrizione di Catania è invece fratello di Gaetano, che ha a suo carico numerosissimi precedenti penali, tra cui anche estorsione, 416bis per associazione mafiosa con il Clan Santapaola. Il clan Santapaola tra l’altro opera in zone rientranti nella VI Circoscrizione, quella di Lorenzo Leone. VIDEO Come combattiamo la mafia a #Bagheria5Stelle All’opposizione troviamo invece Riccardo Pellegrino, consigliere di Forza Italia fratello di Gaetano Pellegrino, indagato per 416 bis-associazione mafiosa. La Commissione paventava il rischio di scambio elettorale politico mafioso (boss Mazzei Santo). Visto il gran numero di voti ottenuti da Pellegrino in un quartiere di San Cristoforo, noto per altissima densità criminale. Alle nostre richieste di dimissioni il sindaco di Catania del Pd ha preferito non rispondere in quanto si è dichiarato ignaro, nonostante le vicende siano note da un anno. Chicca finale del sindaco Bianco, la sua negazione della conoscenza dell’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dell’editore Ciancio, nonostante questa sia di pubblico dominio da anni." I parlamentari del M5S in Commissione Antimafia e i consiglieri regionali M5S Sicilia Il M5S a Brenta per le dimissioni del sindaco Pd arrestato Ballardin #TiMandiamoLaPicierno La geopolitca del terrore #InfoTerrorismo Minipost 15.01.2016 "Dopo l’approfondimento sull’ISIS della prima puntata, continua il nostro percorso informativo dedicato al tema “Terrorismo”. Nella prima puntata abbiamo spiegato cos'è e come nasce l'ISIS. Ma quali sono gli interessi che lo alimentano? Perché l'ISIS esiste ancora nonostante tutte le potenze mondiali gli abbiano, di fatto, dichiarato guerra? Interessi militari, infrastrutture e petrolio muovono i fili di questo grande mostro. In questa puntata approfondiremo i reali pericoli, le alleanze e le falle del sistema occidentale in questa "GEOPOLITICA DEL TERRORE" La Siria La Siria rappresenta, oggi, il Paese più importante per il futuro assetto degli equilibri globali. Quali sono le forze in campo anti-Isis? Da una parte l’alleanza tra il Governo siriano di Bashar al-Assad, la Russia, l’Iran e ed Hezbollah. Dall’altra, la cosiddetta “coalizione internazionale” formata da 67 Paesi a guida Stati Uniti con l’apporto degli alleati regionali dell’Arabia Saudita e Qatar, Paesi che da sempre hanno cercato la destituzione del presidente siriano Assad, e a cui si aggiunge anche la Turchia, Paese NATO dal ruolo ambiguo coinvolta nel traffico illecito di petrolio con l’Isis. In questo contesto, l’Isis, che controlla oggi ampi strati di territorio della Siria e dell’Iraq, rappresenta un vero e proprio strumento geopolitico per le due coalizioni: statunitensi e russi lo utilizzano per combattere una guerra fredda 2.0; - i turchi per la loro “profondità strategica” contro i nemici storici dei curdi; - gli iraniani per giustificare la loro presenza militare in Siria e in Iraq; - infine le monarchie sunnite, nella storica lotta per il controllo regionale, utilizzano l’Isis per portare avanti una guerra per procura contro Teheran (cuore della religione sciita) e destituire Assad. Poi ci sono i cosiddetti “ribelli moderarti”, che in realtà oggi sono composti in grande parte da mercenari pronti a cambiare casacca in favore dei soldi. Questi rappresentano il punto di riferimento della “coalizione internazionale” per il futuro della Siria. Supportati, finanziati e armati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati regionali, sono perlopiù confluiti nei gruppi terroristici di Al-Nusra. Secondo il Centre on Religion and Geopolitics “oltre il 60% dei cosiddetti ribelli moderati in Siria, condividono visioni e ideologie dell’Isis”. Nella guerra per procura in Siria i “ribelli moderati” sono semplicemente l'avamposto delle potenze regionali che mirano alla destituzione di Assad. Per scelta del Governo Monti, del suo Ministro degli Esteri Giulio Terzi e dopo la nota conferenza con gli “Amici della Siria” del 28 febbraio 2013 tenuta a Roma, i “ribelli moderati” sono divenuti anche gli interlocutori dell'Italia. Questo è il quadro delle forze in campo, ma per capire la distruzione della Siria come stato sovrano dobbiamo fare un passo indietro e avere in mente qualche data. 2009-2010: Damasco respinge il progetto turco-qatariota di un gasdotto per approvvigionare l’Europa, in concorrenza alla russa Gazprom. 2011: Damasco privilegia l’accordo per il progetto “Islamic Pipeline” che coinvolge Nonostante le richieste immediate del MoVimento 5 Stelle, il sindaco Pd di Brenta Ballardin arrestato qualche giorno fa non ha ancora rassegnato le sue dimissioni. Per il Pd non c'è problema: la città può essere amministrata da un sindaco ai domiciliari. Il M5S l'aveva avvisato e oggi gli ha mandato la Picierno. Parte da Brenta il giro d'Italia degli amministratori Pd indagati e arrestati. Sarà un lungo viaggio. "I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Lombardia Silvana Carcano, Paola Macchi e Dario Violi, insieme ai parlamentari Giorgio Sorial, Danilo Toninelli, Cosimo Petraroli, Manlio Di Stefano e i candidati sindaco del M5S di Milano Patrizia Bedori e di Varese Alberto Staidl hanno manifestato questa mattina davanti al municipio di Brenta per chiedere le dimissioni del sindaco Gianpietro Ballardin, iscritto al Pd ed eletto con una lista civica vicina al centrosinistra e attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di falso commesso da pubblico ufficiale. Per il MoVimento 5 Stelle chiunque ricopra una carica istituzionale, se si ritrova indagato o condannato, non può continuare ad assolvere la funzione pubblica. Con noi c'era simbolicamente anche Pina Picierno che non ha mai mosso un dito per nessuno degli 83 indagati Pd che ancora siedono sulle loro comode poltrone. VIDEO Il M5S manifesta a Brenta con la Picierno Questo è solo il primo comune in cui andremo a chiedere le dimissioni delle cariche istituzionali indagate e condannate. Andremo a stanarli e a metterli davanti alle loro responsabilità, anche se, visto la diffusione del fenomeno, questo dovesse significare fare un vero e proprio giro d'Italia." I portavoce del M5S Lombardia Informazione 16.01.2016 9 Siria, Iraq e Iran. Prima di allora la Siria era stata ignorata in quanto ritenuta meno ricca di petrolio e gas rispetto al club dei petrodollari del Golfo (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti in particolare). In seguito a questo accordo, sostenuto da Assad, la Siria aumenta notevolmente la sua importanza come corridoio energetico regionale grazie anche alla scoperta di potenziali giacimenti di petrolio e gas in mare aperto. 2011-2013: L’accordo è formalmente annunciato mentre la tragedia siriana è già in atto. La guerra civile, nata da manifestazioni sull’onda della cosiddetta “primavera araba”, si prolunga. Assad non cade e gli Stati Uniti, a causa del veto da parte della Cina e della Russia nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, devono rinunciare alla decisione già presa di invasione della Siria, limitandosi soltanto a dare supporto ai “ribelli moderati”. 2014: i miliziani dell’Isis, ben armati e finanziati, puntano l’Iraq filoamericano, spingendosi fino alle porte di Baghdad e di Mosul. Parte un’escalation mediatica dalle gigantesche proporzioni: l’Isis diventa il pericolo n.1 per l’Occidente e un problema per Obama il quale annuncia la nascita, appunto, della Coalizione internazionale anti-Isis di cui vi abbiamo detto, insieme all’Arabia Saudita e il Qatar, oggi ritenuti finanziatori del terrorismo. E non è un caso che in oltre un anno di operazioni aeree, i risultati non si siano visti. Circa il 60-70% dei raid si conclude con un nulla di fatto. 2015: dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, la Coalizione internazionale anti-Isis prende nuova linfa grazie ai bombardamenti di Francia, Germania e Regno Unito. I risultati continuano, però, a scarseggiare. Esemplare diventa un dato relativo alla Francia: nella guerra all’ex-Jugoslavia della Nato nel 1999, l’aviazione francese portava a termine 52 missioni al giorno, oggi contro l’Isis ne porta a termine sei al giorno. I referenti sul campo restano la principale debolezza di questa operazione: i “ribelli moderati”, infatti, sono maggiormente impegnati a combattere il Governo di Damasco piuttosto che l’Isis. La Siria oggi è a un bivio che presenta due scenari. Il primo: sconfitta dell’Isis grazie a un coordinamento delle due coalizioni in campo e un futuro politico deciso esclusivamente dal popolo siriano; Secondo: la destituzione di Assad, con l’Occidente in grado di influenzare la “transizione politica” del Paese, come avvenuto in passato in Libia e in Iraq. In quest’ultimo caso, la Russia perderebbe la sua base navale a Tartus, l’Iran il suo corridoio con gli Hezbollah e la sua influenza regionale. Mosca e Teheran hanno dimostrato di essere disposti a tutto per evitare questa ipotesi che potrebbe sfociare nella terza guerra mondiale. A complicare le cose, le recenti decisioni della Turchia di invadere l’Iraq del Nord e di abbattere, nel novembre 2015, il jet russo che transitava sui cieli siriani. Non è sbagliato affermare che il futuro del mondo è appeso a un filo chiamato Siria. Se a prevalere sarà ancora una volta un'imposizione dell'Occidente e non una libera scelta del popolo siriano, saremmo di fronte ad una guerra dalle conseguenze non prevedibili. L'Isis è, a parole, il nemico di tutti, ma anche lo strumento per raggiungere i propri obiettivi geopolitici. Con gli attentati di Parigi, l'Isis ha colpito l'Europa. Può farlo ancora? Chi sono e come comunicano i terroristi nel nostro continente? A queste domande proveremo a rispondere col prossimo video." Commissione Esteri M5S Il M5S protegge chi denuncia #Whistleblowing Minipost 16.01.2016 "Negli scorsi mesi vi abbiamo raccontato di una società partecipata da Regione Lombardia, Fnm (Ferrovie Nord Milano), che si era trasformata in una scandalosa parentopoli, nel bancomat personale di manager indegni e ufficio di collocamento per la politica. Una vicenda che vide il M5S schierato in prima in linea per denunciare lo scandalo prima, e per esortare una doverosa inversione di tendenza poi, con la partecipazione all’assemblea dei soci di fine maggio scorso insieme a Beppe Grillo. Il caso era scoppiato grazie al coraggio di un dipendente, Andrea Franzoso, che aveva svelato le spese folli del presidente Achille. Un coraggio pagato a caro prezzo. Perché a riflettori spenti il ragazzo ha denunciato di essere stato rimosso dal suo incarico e, come si legge nel ricorso presentato in tribunale, “costretto a trascorrere la giornata lavorativa nella più completa inattività e con progressivo isolamento”, con i colleghi restii ad avvicinarsi per timore di ritorsioni della società anche nei loro confronti. Oggi abbiamo chiesto alla giunta Maroni spiegazioni su questa avvilente vicenda che fa perdere ancor di più la fiducia nelle istituzioni e nei suoi enti, ma abbiamo sbattuto su un muro di gomma. Abbiamo chiesto cosa intende fare Regione Lombardia in concreto per tutelare quei dipendenti che hanno assunto la posizione di whistleblower, esattamente come ha fatto Andrea, denunciando le irregolarità dall’interno e collaborando nella prevenzione dei fenomeni di corruzione e illegalità, ma Maroni ha preferito voltare lo sguardo dall’altra parte, e in un certo modo giustificare con la sua inerzia l’operato della sua partecipata. Ma noi non molliamo. Chiediamo a tutti i dipendenti delle partecipate, di fronte alle stesse situazioni, di prendere esempio da Andrea! Il MoVimento 5 Stelle sarà sempre al vostro fianco. La protezione e la valorizzazione di chi denuncia è uno dei nostri obiettivi più importanti. Per questo motivo continuiamo a sostenere la necessità di approvare in parlamento la proposta di legge del M5S a tutela del whistleblowing a prima firma Francesca Businarolo." Stefano Buffagni – Capogruppo del M5S Lombardia 10 Il sindaco Pd di Siena indagato per truffa #ValentiniDimettiti Informazione 16.01.2016 Il 16 dicembre 2015, esattamente un mese fa, l'ennesimo sindaco piddino veniva raggiunto da un avviso di garanzia. Nessun telegiornale di regime riportò la notizia. Si trattava di Bruno Valentini, sindaco Pd di Siena e, ovviamente, indagato. Le ipotesi di reato sono: falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti della procura avrebbero evidenziato le condotte illecite del sindaco piddino e dell'ex presidente e fondatore dell'associazione dilettantistica sportiva Siena Baseball Monteriggioni, che "secondo quanto si apprende da fonti vicine all'inchiesta i due sarebbero stati legati da vincoli di amicizia e di comune militanza politica". Il Pd è il miglior partito per organizzare una truffa ai danni della collettività: nessuno ti caccia dalla poltrona, i media vengono silenziati e si fa carriera. L'elenco in continuo aggiornamento degli indagati del Pd lo dimostra. I senesi devono convivere con l'angoscia del fallimento di MPS (un'azione oggi vale meno di un caffè) che devasterebbe l'economia della città, non possono pure essere amministrati da un sindaco su cui pesa un'accusa così grave. Valentini deve dimettersi immediatamente e lasciare che Siena torni al voto già in primavera. Se non lo farà entro i prossimi giorni andremo a trovarlo molto presto con un ospite d'eccezione, come successo ieri al sindaco Pd arrestato a Brenta, da cui è iniziato il giro d'Italia degli amministratori Pd indagati e arrestati. #ValentiniDimettiti, il conto alla rovescia è iniziato. Stiamo arrivando. VIDEO Il M5S manifesta a Brenta con la Picierno #timandiamolaPicierno