maggio 2015 Bilancio 2014 di Romagna Est: solidità e certezze per costruire il territorio Contro il fondamentalismo, uomini protagonisti della storia Sgabanaza compie 50 anni e si racconta alla Finestra Sommario EDITORIALI Il nostro impegno perché cresca la cooperazione 3 Governare il cambiamento 3 Bilancio d’esercizio 2014: pronti a ripartire 4 PRIMO PIANO CONVEGNO Noi crediamo nel lavoro! 6 8 Crazy Lucky continua a stupirci INTERVISTA Il lavoro e la cura: nuove prospettive ATTUALITÀ EVENTI Contro la violenza fondamentalista, uomini protagonisti della storia 10 Non di solo pane… ma anche pizza, spianata e dolci! 12 “La musica è speranza. Sempre!” 12 Paganello 2015: l’agonismo strizza CULTURA BANCA & IMPRESA BANCA & TERRITORIO IL BUONPAESE 13 14 Sgabanaza compie 50 anni 15 Expo di Milano: Romagna Est dice “Presente!” 16 Cooperare al bene comune 17 cooperatori strizzano l’occhio all’Expo NEWS Trading e investimento, Satispay, ROMAGNA EST BREVI l’occhio al green Provo tutto, sento tutto, vivo tutto! COOPERAZIONE RoMagna: gli studenti 9 Estroclub a Ridracoli 18 19 Expo a Milano, Festa a Ribano, Festa in Romagna... 20 Erbe, cucina e tradizione 22 AGENDA Eventi e non solo... 23 La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n° 12/2006 Numero 35 (maggio 2015) Direttore Responsabile Roberto Zalambani Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/9 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Foto in copertina: “Bellaria Igea Marina Airshow 2014” foto di Carlo Pelliccioni Photography Stampato su carta Eural da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente EDITORIALI Il nostro impegno perché cresca la cooperazione Ancora una volta, il bilancio sociale di Romagna Est attesta un’importante presenza sul nostro territorio del Credito cooperativo, capace non solo di fungere da volano dello sviluppo economico per la crescita delle nostre aziende ma - dato non meno rilevante - anche di rappresentare una grande risorsa per la vita di centinaia di associazioni, gruppi di volontariato, attività culturali, secondo un consolidato principio di sussidiarietà. Malgrado le difficoltà economiche del momento, l’impegno di Romagna Est per il territorio cresce nel 2014 del 5%, come si può leggere nell’articolo all’interno di questo numero. Un impegno di tal genere fa comprendere, in concreto, il valore della cooperazione oggi in Italia, in grado di rappresentare un punto di equilibrio tra la necessità di ogni impresa di fare utili per finanziare l’espansione della propria attività e quella di non perdere di vista la propria caratteristica peculiare: la mutualità. Attaccato da più parti, spesso poco compreso nella sua natura e portata innovativa, il modello cooperativo è oggi costretto a combattere per affermare quanto invece è un’evidenza palese: la sua capacità di creare ricchezza, di sviluppare un progresso del territorio e della nazione, superando le contraddizioni di un capitalismo che spesso apre falle gigantesche, come questa crisi testimonia. Si tratta di comprendere che l’impresa cooperativa non è fuori dal mercato, ma che all’interno del libero mercato tende a realizzare il bene comune. È un modo differente da quello prettamente determinato dalle logiche del capitale, di giocarsi sul mercato, un modo più inclusivo, meno irrazionale, più aperto, in cui si possono rigenerare i valori di fiducia, reciprocità, equità, democrazia. Centinaia di cooperative stanno costruendo l’Italia del lavoro e del futuro. Romagna Est intende giocare un ruolo da protagonista in questo processo. Il percorso di avvicinamento alla consorella Banca Malatestiana è una modalità concreta per dare più forza a questa impresa, all’interno delle nuove esigenze che il mercato richiede. Corrado Monti Presidente di Romagna Est Governare il cambiamento In questi primi mesi del 2015 hanno destato scalpore nel mondo dell’economia e della finanza, e non solo, le notizie relative alla riforma delle Banche Popolari e delle Banche di Credito Cooperativo. Per queste ultime, al momento escluse dalla riforma, si parla in ogni caso di un’auspicata e necessaria “autoriforma”. Le caratteristiche principali del Credito Cooperativo dovranno restare immutate. Caratteristiche vitali e vero valore aggiunto per il territorio, consistono nel principio della territorialità, della mutualità, della prevalenza delle persone sul capitale (“una testa, un voto”), dell’amministrazione da parte dei soci. A queste dovranno unirsi parametri sempre più stringenti per garantire ad ogni Bcc la solidità patri- moniale, la capacità di produrre reddi- molti tratti in comune (dalla solidità to e di proteggersi adeguatamente dai patrimoniale all’attenzione ai rischi, rischi, un’organizzazione dinamica ed dalla vicinanza al territorio allo spicefficiente con soluzioni innovative, il cato senso di mutualità) e soprattutto rafforzamento così da continuare ad la volontà di affrontare insieme il fuessere volano economico per il terri- turo creditizio/economico di un tertorio di riferimento. ritorio più ampio, ma integrato ed a Consapevole di tanta responsabilità noi vicino. e partendo da 110 anni di storia fe- I prossimi mesi vedranno impegnati i conda, Romagna Est ancora una volta soci di Romagna Est per condividere sta scegliendo la strada di non subire e definire insieme i migliori percorsi gli eventi, aggravati ed accelerati dalla da affrontare. lunga crisi economica che il paese sta attraversando, bensì di accettare le sfide del futuro, cercando di prevenirle, e comunque governarle. In quest’ottica, ha intrapreso un percorso di approfondimento per un’unione societaria con la consorella Pierino Buda Malatestiana, che presenta anch’essa Vice Presidente di Romagna Est 3 PRIMO PIANO Ancora un bilancio d’esercizio positivo per Romagna Est: consolidato il patrimonio della banca, impegnati nel sostenere la ripresa Bilancio d’esercizio 2014: sempre più solidi Paolo Garattoni, direttore generale di Romagna Est Il bilancio d’esercizio 2014 di Romagna Est, che verrà sottoposto ai soci Nel 2014 Romagna Est per l’approvazione nell’Assemblea del ha ottenuto risultati che 10 maggio prossimo al Palacongressi di aumentano la solidità Bellaria Igea Marina, si colloca in un dell’istituto, proseguendo la sua contesto economico che finalmente politica pluriennale incentrata lascia intravedere qualche spiraglio di su una gestione prudente ottimismo. In tale situazione Romagna Est conferma la sua solidità patrimo- e sulla copertura dei rischi. Un niale, rientrando in tutti i parametri risultato ragguardevole, poiché è richiesti dalle norme di tutela imposte stato raggiunto in un contesto di dall’Europa, e si trova dunque pronta per accompagnare la pur timida ripresa mercato ancora di straordinaria difficoltà per le banche che sembra stagliarsi all’orizzonte. È decisamente interessante, quindi, svolgere la nostra tradizionale riflessione con il Direttore di Romagna Est Pa- dalla raccolta diretta e per il restante olo Garattoni, allo scopo di inquadrare 21% dalla raccolta indiretta. I crediti i risultati di bilancio nel panorama eco- verso clientela, al lordo delle svalutazioni, ammontano al 31/12/2014 a 697,3 nomico più generale. milioni di euro, con un decremento riGarattoni, come è andata nel 2014 per spetto all’esercizio precedente di circa Romagna Est? 6,3 milioni, pari al -0,9%. Nel 2014 Romagna Est ha ottenuTali risultati risentono delle difficoltà to risultati molto positivi che aumen- dell’economia e sono stati ottenuti nel tano ancora di più la solidità dell’isti- rispetto delle politiche definite dal Contuto, proseguendo così la sua politica siglio di Amministrazione, che hanno pluriennale incentrata su una gestione guidato l’operatività in termini di eroprudente e sulla copertura dei rischi. gazione e gestione del credito. Un risultato ragguardevole, poiché è L’utile netto del 2014 è di 4 milioni stato raggiunto in un contesto di mer- 379 mila euro ed evidenzia un increcato - quello dello scorso anno - ancora mento, rispetto al precedente esercidi straordinaria difficoltà per le banche, zio, di 59 mila euro (+1,4%). Un ricon una qualità del credito in forte peg- sultato positivo che non è affatto un gioramento che si traduce in consisten- dato scontato se si osservano i risultati ti svalutazioni economiche e una ridotta di consorelle anche molto vicine termarginalità nell’operatività tradizionale ritorialmente a Romagna Est. Con il con la clientela. reinvestimento dell’utile, il patrimonio Rimanendo sui risultati di Romagna Est, ci offre qualche dato? La raccolta complessiva di Romagna Est presenta un saldo puntuale di fine periodo di 968,0 milioni di euro, evidenziando un incremento, rispetto al precedente esercizio, di 19,1 milioni, pari al 2,0%. La raccolta complessiva è composta, a fine 2014, per il 79% Utile netto 4,3 milioni 4,4 milioni 31/12/2013 31/12/2014 4 netto a fine 2014 è aumentato a 121,4 milioni di euro, circa 2 milioni in più rispetto al 2013 (+1,8%). La solidità della banca è misurabile dagli indicatori di patrimonializzazione, che anche nel 2014 si pongono su livelli superiori ai limiti attuali e futuri da rispettare. In particolare, il Total capital ratio (vale a dire il rapporto tra i fondi propri e le attività di rischio ponderate finanziate dalla banca) e il Tier 1 ratio (il rapporto tra il capitale di classe 1 e le attività di rischio ponderate) risultano entrambi pari al 17,88% a fine 2014. Il contesto attorno a noi sta cambiando… Sì, pur non mancando segni di forte incertezza. Nel 2014 l’attività economica ha accelerato nettamente negli Stati Uniti, crescendo oltre le attese. Le prospettive a breve e a medio termine per l’economia mondiale restano tuttavia incerte, per la persistente debolezza nell’area dell’euro e in Giappone, per il prolungarsi del rallentamento in Cina e di altre economie emergenti e per la brusca frenata in Russia. Tra i nuovi elementi che hanno caratterizzato il 2014 si annoverano alcuni rischi di natura geopolitica (crisi Russia–Ucraina e situazione in Medioriente) e il forte calo delle quotazioni del petrolio. La forte caduta del prezzo del petrolio può contribuire a sostenere l’attività economica nei paesi avanzati, ma non è priva di rischi per la stabilità finanziaria dei paesi esportatori e genera il pericolo che si radichi in Patrimonio netto 119,2 milioni 31/12/2013 121,4 milioni 31/12/2014 PRIMO PIANO aspettative di deflazione. Le condizioni finanziarie, anche grazie alle ingenti misure straordinarie intraprese dalle Banche Centrali, sono favorevoli, ma la volatilità dei mercati è sempre elevata. Il Consiglio direttivo della BCE, nella riunione del 22 gennaio del 2015, ha lanciato un nuovo programma di acquisto di titoli di debito pubblico (il cosiddetto Quantitative Easing) per un importo complessivo di circa 1.100 miliardi di euro (con un ritmo di circa 60 miliardi al mese), nel tentativo di rilanciare l’economia dell’Eurozona. Il programma parte da marzo 2015 e dovrebbe concludersi a settembre 2016, ma non è escluso un prolungamento qualora non venga raggiunto l’obiettivo di un tasso di inflazione al 2%. Dopo un calo nel 2014 del Prodotto Interno Lordo italiano dello 0,4%, (dopo il -1,7% del 2013 e il -2,8% del 2012) per il 2015 in Italia è atteso il ritorno della crescita, seppure a ritmi molto modesti, grazie agli effetti combinati del calo del prezzo del petrolio, dell’indebolimento dell’euro (con vantaggi per le esportazioni) e per la liquidità immessa dalla BCE tramite il Quantitative Easing. Raccolta Diretta e Indiretta 948,9 milioni 968 milioni 31/12/2013 31/12/2014 Il sistema bancario italiano è ancora in uno stato di salute accettabile? In Italia nel corso del 2014 è proseguita, con una lieve moderazione rispetto all’esercizio precedente, la contrazione dei prestiti alle imprese. Secondo le recenti indagini presso le banche e le aziende, le condizioni di offerta di credito alle imprese sono lievemente migliorate, ma restano più difficili per quelle di minore dimensione. I risultati dell’esercizio di valutazione approfondita dei bilanci delle maggiori banche italiane, che ha preceduto l’avvio del Meccanismo di Vigilanza Unico da parte della BCE sulle 120 principali banche dell’area Euro, mostrano la sostanziale tenuta del sistema bancario. E il credito cooperativo? In questi tempi la Cooperazione di Le Banche di Credito Credito è al centro del dibattito economico e parlamentare. Con un decreto, Cooperativo, per ora, il Governo ha previsto che le Banche non sono toccate direttamente Popolari più grandi (con attivi superiori da provvedimenti legislativi, a 8 Miliardi) rinuncino alla loro natura ma sono state a più riprese “cooperativa”, dove vige la regola “una richiamate dalla Vigilanza testa, un voto”, e si trasformino, entro ad “autoriformarsi”. 18 mesi, in società per azioni, dove il peso di ciascun socio è proporzionale È riconosciuto che in questi anni difficili le “piccole banche” al numero di azioni. Le Banche di Credito Cooperativo, (BCC e Popolari, appunto) per ora, non sono toccate direttamente sono quelle che hanno erogato da provvedimenti legislativi, ma sono più credito all’economia locale. state a più riprese richiamate dalla ViQuesto sostegno ha lasciato, gilanza ad “autoriformarsi”. È riconosciuto che in questi anni diftuttavia, tracce visibili ficili le “piccole banche” (BCC e Poponei bilanci delle BCC lari, appunto) sono quelle che hanno erogato più credito all’economia locale. 5 Impieghi 703,6 milioni 697,3 milioni 31/12/2013 31/12/2014 Questo sostegno ha lasciato, tuttavia, tracce visibili nei bilanci delle BCC. Ed i più stringenti parametri di sicurezza richiamati dalle normative internazionali obbligano le banche ad avere patrimoni sempre più cospicui per fronteggiare tutti i rischi ai quali devono fare fronte e ad essere sempre più efficienti. Nell’area dell’euro, l’applicazione di standard di vigilanza omogenei per tutte le banche, ivi comprese le piccole banche cooperative, determinerà una crescente pressione verso livelli di capitale e soluzioni organizzative caratterizzati da elevata coesione. L’integrazione è un obiettivo non più rinviabile per le BCC italiane. Affinché il sistema del Credito Cooperativo possa competere in un mercato più concorrenziale, contribuendo validamente alla ripresa delle economie di riferimento, è pertanto necessario procedere con rapidità ad una riforma del sistema che consenta di conseguire al più presto l’ammodernamento della gestione, il rafforzamento strutturale della redditività e la capacità, ove necessario, di reperire risorse patrimoniali anche consistenti in tempi brevi. Occorre pertanto individuare soluzioni che favoriscano un assetto del sistema meno frammentato e meglio strutturato, capace di superare gli svantaggi della piccola dimensione ma allo stesso tempo di preservare i valori della cooperazione e della prossimità con il territorio che da sempre costituiscono il punto di forza delle banche locali. E questa sfida, Romagna Est è assolutamente pronta a raccoglierla. CONVEGNO Il titolo del convegno di Romagna Est, di marzo scorso, “Credere nel lavoro”, ha lanciato una chiara proposta agli oltre 600 studenti presenti Noi crediamo nel lavoro! Si può ancora credere nel lavoro? Come portare speranza su questo tema? E come infondere nei giovani la fiducia verso un futuro di lavoro e di piena realizzazione? La ricetta magica non esiste, però si potrebbe cominciare… con il tagliare le ali alle Winx. Il suggerimento è di Andrea Crazy Lucky Lucchetta, ex pallavolista, ospite del convegno promosso da Romagna Est ”Credere nel lavoro”, che si è svolto sabato 14 marzo al Palacongressi di Bellaria Igea Marina. Campione del mondo, titolo fra i tanti di un palmares lungo un foglio protocollo, Lucchetta è uno di quelli della “generazioni di fenomeni” che negli anni ’90 portarono l’Italia ad una serie di successi che la Nazionale di pallavolo maschile, allora guidata da personaggi del calibro di Julio Velasco, Bebeto e Andrea Anastasi, collezionò come mai prima in uno sport di squadra. Insomma, uno che di imprese se ne intende. E come lui gli altri eccellenti ospiti del convegno, Gaetano Curreri, Giancarlo Mazzuca, Maria Serena Porcari, Luigino Bruni e Sergio Gatti, direttore di Federcasse. Tutti concordi nel dire che, al successo, al podio, possibilmente bisognerebbe arrivarci sempre, ma non necessariamente e non subito. Quello che conta invece è saper ripartire dopo una sconfitta. Sono stati condensati proprio in questa parola - “ripartire” - i moltissimi spunti di riflessione scaturiti dal convegno, in una atmosfera attraversata da correnti di energia, fiducia, voglia di crederci. Spunti tesi ad arginare la tentazione del dubbio, della resa, della paura di non farcela, che molti dei 600 ragazzi delle classi terze, quarte e quinte di 11 istituti di istruzione superiore delle province di Forlì-Cesena e Rimini presenti fra il pubblico, hanno anche esplicitamente espresso nel corso della non è un modello accettabile. I cartoni animati sono un vettore valoriale fortissimo”. Ecco perché lo sportivo ha ideato la serie animata targata Rai Fiction, Spike Team, le avventure di sei pallavoliste, come sei sono i valori che formano l’essenza dello spirito sportivo: forza, coraggio, lealtà, equilibrio, sacrificio, tenacia. Il settimo valore lo mette Lucky, l’allenatore, l’umiltà. “Agire con mattinata: perché dobbiamo credere spirito sportivo è l’unico modo per acnel lavoro? Ha senso lavorare tanto o cendere ad obiettivi interessanti, non non sarebbe più giusto lavorare tutti e necessariamente vincenti, ma obiettivi di meno? E cosa fare quando un lavoro da raggiungere. Lo Spike Team vince è sbagliato e fa soffrire? E la domanda solo a partire dalla terza serie, gli autopiù greve: questo sospirato lavoro alla ri disneyani volevano farle vincere da fine arriverà anche per noi? subito. E invece. “Bisogna avere la paTante le domande. Ovviamente i zienza e l’umiltà di organizzare percorsi super ospiti non erano dotati di una educativi e formativi, soprattutto permagica ricetta del successo. Hanno in- corsi che abbiano la S di sorriso. Seconvece raccontato la loro storia, offrendo do la mia filosofia, la Spike philosophy, qualche strumento per aggredirlo. bisogna essere in grado di sorridere in “Si gioca in funzione del compagno maniera salutare”. perché dobbiamo poter contare su di Passione e sorriso. Le stesse leve fonlui e avere fiducia di tenere in vita quel- danti del Dynamo Camp, una realtà no la palla fino alla vittoria. Se davanti a profit che sorge nella campagna toscana 20 mila brasiliani e solo 400 italiani e offre ai bambini gravemente ammalabatti il Brasile (siamo nel 1990, ndr), ti una vacanza gratuita e la possibilità lo fai solo se puoi contare su un fortis- di divertirsi come fanno normalmente simo spirito di squadra” – ha esordito i bambini sani. A raccontarne la genesi, in apertura di convegno il campione Maria Serena Porcari, ex manager che con il ciuffo obliquo. “Io intanto devo dopo 10 anni di brillante carriera in tagliare le ali alle Winx, perché quello una multinazionale come IBM decide Tutti concordi nel dire che, al successo, al podio, possibilmente bisognerebbe arrivarci sempre, ma non necessariamente e non subito. Quello che conta invece è saper ripartire dopo una sconfitta 6 CONVEGNO di lasciarsi tutto alle spalle per lanciarsi in una nuova impresa, partendo da zero. “Non avevo nessuna ragione per cambiare mestiere – ha raccontato la manager - ma cominciavo a chiedermi dove volevo andare, quando ho incontrato una persona che mi aveva già dato un lavoro in precedenza, sotto forma di stage. Questa persona mi fece quella proposta pazzesca, che io decisi di accettare”. Ed ecco un altro strumento: “E’ importante sin da giovani imparare che i lavori migliori si trovano grazie alle relazioni che stringete fin dall’inizio, che diventano solide nel tempo”. Oggi il Dynamo Camp è un luogo, perfetto anche dal punto di vista estetico, dove il bambino malato non si accorge della complessità di quello che lo accoglie, una realtà talmente complessa che ci sono giorni in cui sembra tutto impossibile e allora “se non hai la motivazione per la causa, non reggi, e se non reggi tu, anche quello sotto di te non riesce a sorridere. Per questo quando abbiamo bisogno di collaboratori, cerchiamo persone con percorsi professionali non tradizionali e con un grande cuore. Io in questa causa ci credo e credo nell’importanza non solo della competenza, ma anche della dimensione spirituale”. Parlano di successo nato dalla passione, dall’amore per il proprio lavoro, dagli incontri fondamentali, anche le altre storie narrate dal palco del palacongressi. Come quella di Mister Birgo Burger, Federico Bordoni, al timone di una impresa familiare nata nel 2013 con cinque persone al lavoro che oggi sono diventate 16, alle origini l’amore per il proprio mestiere e l’esempio del nonno macellaio che andava a consegnare la carne agli alberghi a bordo di una storica Ape, poi declinato sulla modernissima idea dell’hamburger romagnolo consegnato a domicilio, divenuta ormai “virale”; e ancora la storia di una grande passione, quella per il giornalismo, raccontata dal direttore del quotidiano Il Giorno, Giancarlo Mazzuca, una strada segnata dall’incontro con le grandi penne del giornalismo italiano, Gianni Brera, Enzo Biagi, Indro Montanelli, mai dimenticati. Anche quella di Gaetano Curreri, cantante e tastierista degli Stadio, è una bellissima avventura segnata da incontri con grandi maestri come Lucio Dalla, maestro talvolta inconsapevole “che mi prese a bottega, e mi diede consapevolezza di quello che sapevo e potevo fare, che - come fanno tutti i maestri - mi spinse e poi mi affiancò”; o come Vasco Rossi “un genio con intuizioni pazzesche che pure si sottoponeva a ore e ore di lavoro durissimo, instancabile. Fare il cantante è un lavoro, fatto di applicazione e ostinazione. Il lungo lavoro è quello che trasforma la passione in eccellenza, in un frutto godibile da tanti”. Eccellenza e dono sono i concetti sui quali si è soffermato l’economista Luigino Bruni, sottolineando a più riprese che bisogna credere fortemente nel lavoro perché quando una convivenza civile non è fondata sul lavoro, è fondata su altre cose. Per esempio sui privilegi, sulle convenienze, sulla non 7 eguaglianza. Perché il lavoro ci restituisce a noi stessi e “anche nel lavoro più duro e più di routine, la dimensione del lavoro è amica. Esiste nel lavoro una componente di fatica, il lavoro è fatica per tutti, però è anche dimensione umana. Noi diventiamo adulti lavorando, il lavoro ti guarisce dal narcisismo, perché è cooperazione, è squadra, come lo sport. Un concetto che sottende anche l’economia. “Il primo atto di qualsiasi attività economica è la cooperazione. Questo racconto di un mercato in cui si deve competere ci fa dimenticare che il mercato è soprattutto cooperazione”. Il lavoro più importante è dono, non è contratto. “Se l’impresa non ha anche Luigino e non solo il professor Bruni, l’impresa fallisce. Se un impresa riesce a farti dare anche ciò che non può comprarti, essa crescerà…” “...voglio regalarvi questa immagine che mi porto dall’Africa dove vedevo i ragazzi studiare per strada perché nelle case non hanno la luce elettrica. Senza questa fame di futuro, questa voglia di studiare bene, possiamo dare incentivi e produrre jobs act, ma l’Italia non ripartirà. Ogni ragazzo ha una via di accesso all’eccellenza” INTERVISTA Andrea Lucchetta, leader della generazione dei fenomeni, continua la sua battaglia per i valori dello sport Crazy Lucky continua a stupirci Avevo voglia di fare qualcosa di importante per i bambini e, sapendo quali erano i falsi modelli che la televisione stava trasmettendo in quel periodo, ho accettato la difficile sfida di utilizzare il cartone animato come linguaggio di comunicazione. Ho creato Spike Team Andrea Lucchetta, soprannominato Crazy Lucky per la singolare capigliatura a spazzola in diagonale e il temperamento esuberante, ha fatto parte della nazionale italiana di pallavolo più forte di tutti i tempi insieme alla generazione dei fenomeni tanto da essere premiata dalla Federazione Internazionale come Squadra Nazionale del Secolo. La sua esperienza in nazionale conta ben 292 presenze e tre World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992. Nei mondiali del 1990 è stato anche premiato come miglior giocatore. Appese “le ginocchiere al chiodo”, la pallavolo ha continuato a rappresentare per lui uno sport ricco di valori da trasmettere ai più giovani anche grazie all’invenzione del cartone animato “Spike Team”. Partiamo dagli inizi: come è nata la tua passione per lo sport? La passione per lo sport, come per la maggior parte dei ragazzi della mia generazione, ha avuto la capacità formativa e socializzante della strada, tramite i giochi con cui ci si riuniva nel quartiere e ci si divertiva a cerare situazioni di fantasia con pochi mezzi. Il mio primo sport agonistico è stato il nuoto, poi mi sono dedicato per diversi anni al tennis giocando anche tornei a livello nazionale. Ma è stato grazie alla scuola che sono riuscito a trovare la pallavolo che mi ha rapito completamente, perché mi ha dato l’opportunità di comprendere come all’interno di uno spirito di squadra si giochi in funzione del compagno che verrà. Un meccanismo talmente forte che mi ha fatto scegliere questa direzione che probabilmente anche il destino aveva riservato per me. Questa passione si è trasformata nella conquista di diverse vittorie, medaglie, coppe… Quali sono le occasioni che ricordi con maggior piacere? La prima vittoria di coppa confederale, il primo scudetto a Modena e ogni scudetto che mi ha permesso di aumentare la mia capacità di testarmi e misurarmi, oltre poi, dal punto di vista internazionale, alla vittoria del campionato europeo di Stoccolma. Ma soprattutto ricordo l’episodio che ha preceduto Stoccolma e che mi ha dato una ulteriore carica: era il 1988 e a 20 giorni dalla partenza per le olimpiadi di Seul, mentre ero in Francia per un torneo, mi sono infortunato. Avevo perso la possibilità come capitano della nazionale di andare alle olimpiadi. Rientro distrutto in Italia e dopo una settimana mi telefona l’allora allenatore Carmelo Pittera che in dialetto siciliano stretto mi dice che sarei partito con lui perché aveva bisogno del capitano. È stata un’emozione unica 8 per me e l’inizio di un percorso che ci ha portato a diventare campioni del mondo. Dal campo da gioco alla televisione, sei diventato anche allenatore di pallavolo in un cartone animato. Cosa ti ha spinto a creare “Spike Team”? L’idea nasce per contrastare il muro di immobilismo che ho trovato dal ‘90 all’interno del mondo pallavolistico. Avevo voglia di fare qualcosa di importante per i bambini e, sapendo quali erano i falsi modelli che la televisione stava trasmettendo in quel periodo, ho accettato la difficile sfida di utilizzare il cartone animato come linguaggio di comunicazione. Ho creato Spike Team, un educational divertente con cui far passare messaggi importanti. Forza, coraggio, lealtà, equilibrio, sacrificio, tenacia e umiltà sono i valori propri di questa squadra che accendono lo spirito sportivo rappresentato dalla torcia di Olimpia. In maniera trasversale, come il mio taglio di capelli, Spike Team serve per fondare un nuovo modo per stare insieme e per far capire quanto sia importante il senso di appartenenza ad una squadra altamente etica e valoriale. Un consiglio che daresti soprattutto ai più giovani per riuscire nello sport come nella via? Imparare giocando, ma avendo un percorso in testa e la capacità di selezionare modelli sempre positivi. Non per emularli ma per migliorarli. Forza, coraggio, lealtà, equilibrio, sacrificio, tenacia e umiltà sono i valori che accendono lo spirito sportivo rappresentato dalla torcia di Olimpia INTERVISTA Intervista al prof. Luigino Bruni, ospite del convegno di marzo di Romagna Est Il lavoro e la cura: nuove prospettive Stiamo creando una generazione di esclusi, e questi esclusi sono i nostri figli. Luigino Bruni, docente di storia del pensiero economico alla Lumsa di Roma, editorialista dell’Avvenire, assertore dell’economia di comunione, è stato ospite al convegno di Romagna Est dal titolo “Credere nel Lavoro” dove ha parlato di lavoro e cura. Un fronte sul quale, secondo il professore, dovremo avventurarci per cercare di affrontare il problema per eccellenza, la mancanza di impiego. La sua “ricetta” è chiara: intanto dovremmo incentivare il lavoro part-time dopo i 55 anni e anticipare le pensioni. Non allungare il tempo lavorativo, come invece stiamo facendo, ma rinunciare a un po’ di reddito e dare la possibilità ai figli di poter lavorare. Lavorare meno per lavorare tutti? Si, è fondamentale. Invece in America ed in Europa c’è chi lavora troppo e chi non lavora affatto. Non è un sistema né saggio né intelligente. Ma come fare in concreto? Dovremmo iniziare a ragionare collettivamente di lavoro e cura, posto che ci attende uno scenario con anziani fino a 120 anni, uno Stato che non potrà più occuparsene, famiglie sempre più fragili. Dobbiamo immaginare che la cura vada distribuita fra tutti, non possiamo lasciarla alle donne, né allo Stato o al mercato come succede oggi. La sociologa Jennifer Nedelsky, canadese, docente all’Università di Toronto, una delle voci più innovative nel dibattito sui temi della cura, dei diritti e delle relazioni sociali, sostiene che nel pacchetto di ore che una persona adulta offre alla collettività ci debbano essere non più di 30 ore lavorative alla settimana remunerate, e non meno di 12 ore di cura gratuita alla settimana, che la persona - maschio o femmina, ricca o povera che sia - dedica alla propria famiglia o alla comunità. il menu settimanale, conoscere i suoi costi, sapere dove fare le spese. Ogni persona adulta dovrebbe saper fare queste cose, e non affidarle né soltanto al mercato, né soltanto alle donne. E invece spesso, come dice bene Nedelsky, assistiamo all’equivoco che coloro che governano i processi sul piano istituzionale sono, in genere, le stesse persone che non hanno mai fatto, né fanno, lavori di cura. Un nuovo modello economico in cui il sociale venga sottratto al mercato? Dovremmo iniziare a ragionare collettivamente di lavoro e cura, posto che ci attende uno scenario con anziani fino a 120 anni, uno Stato che non potrà più occuparsene, famiglie sempre più fragili. Dobbiamo immaginare che la cura vada distribuita fra tutti, non possiamo lasciarla alle donne, né allo Stato o al mercato come succede oggi Un cambiamento epocale… L’eccellenza deve passare dal lavoro alla persona. Tutto ciò si può cambiare disattivando i meccanismi di stima e disistima sociale. Cent’anni fa di una persona che non lavorava si aveva una elevata percezione sociale, in quanto il non lavoro era segno di nobiltà. Oggi, viceversa, il non avere lavoro comporta spesso disistima. Ciò è segno di come in effetti i cambiamenti culturali avvengano. Sono convinto che, prima di laurearsi, un giovane dovrebbe essere capace di pianificare 9 No, il 50% lo dovrà fare il mercato, l’altro 50% lo dobbiamo fare noi. Non mettiamo in discussione che il mercato possa offrire badanti per anziani e asili per i bambini ma ciò che oggi offre la sanità in modo gratuito fra un po’ lo offrirà il mercato a pagamento. Se vogliamo vivere in un mondo dove il mercato è importante ma non è l’unico strumento, dobbiamo perseguire un’economia socialmente sostenibile. Il mondo americano è pieno di violenza e solitudine, io ho paura di un mondo così. Professore, non le sembra utopistico? Al contrario. È fondamentale che di questi temi si parli di più nei luoghi dove si fa opinione. Vorrei più profezia dove si fa il dibattito pubblico, in un momento in cui stiamo perdendo giovani in un modo impressionante dal mondo del lavoro. Ci comportiamo come un’impresa che sta in grosse difficoltà, la quale invece di investire sul futuro sta lì a tagliare sulle spese del gas. Quanto sta accadendo è un classico segnale di miopia istituzionale. Stiamo creando una generazione di esclusi, e questi esclusi sono i nostri figli. Se non si pensa l’impossibile, nessun possibile è buono. Quando abbiamo scritto la Costituzione Italiana nel ’46, abbiamo scritto l’impossibile per creare un possibile nuovo. ATTUALITÀ Sul nostro territorio, durante questa primavera si sono susseguiti eventi che gettano una luce nuova sul problema del totalitarismo islamico Contro la violenza fondamentalista, uomini protagonisti della storia Che sta accadendo al mondo islamianche a partire dalle sue periferie. E co? E che accadrà al mondo occidentacosì le riflessioni di don Giampaolo le? Sono domande che, di fronte al susBernabini, parroco di Castelvecchio, seguirsi di violenze sempre più efferate sono state lo spunto per una serata da parte di formazioni politiche e midi riflessione promossa nella città di litari che pretendono di rappresentare Savignano sul Rubicone proprio dalla il mondo islamico nella sua interezza, parrocchia alla luce delle recenti straoccorre porsi con serietà, senza cadere gi causate dai fondamentalisti islamiin facili semplificazioni. ci dell’Isis. Un evento che ha visto la Da una parte non è più il tempo partecipazione delle associazioni del del buonismo disimpegnato. L’assasterritorio del Rubicone, Lyons Club, sinio di tanti, in tutto il mondo, per Rotary Club, Unindustria Forlì-Cesemotivi di appartenenza religiosa, fino na, Accademia dei Filopatridi. a pochi mesi fa denunciato da poche “Stiamo sottovalutando - sostiene persone tra cui i coraggiosi padri del oggi è stata spazzata via dai volti oscuri don Paolo - la forza della penetrazioPIME - Pontificie Opere Missionarie del fondamentalismo. Quirico fu già a ne musulmana nelle nostre comuni- dal loro sito asianews.it, è orribile e Rimini, per chiudere il Meeting 2014, tà. Se viene minata la nostra identità, chiede risposte concrete. e in quell’occasione sferzò in maniera rischiamo di andare incontro alla diAllo stesso tempo, non è possibile vibrante l’Occidente con queste parole. sgregazione come è di fatto avvenuto rinchiudersi all’interno di un rigido “Allora dov’è la chiave? È nella straordi- per l’Impero Romano. Perché alla fin schema di guerra tra civiltà, come se vi naria, orribile quotidianità del dolore. fine, sono le motivazioni di fondo che fossero due forti culture a fronteggiarsi. Il dolore senza sangue, il dolore come fanno una civiltà. E noi quelle moAl contrario, l’Islam violento è espres- incontro quotidiano di 22 milioni di tivazioni le stiamo perdendo.” Nella sione di un vuoto culturale, che reagi- persone che vivono in Siria da quattro parrocchia di Castelvecchio ci sono 12 sce ad un altro vuoto culturale, quello anni. (…). Allora riprendo una cosa famiglie musulmane aiutate periodiche l’Occidente ha lasciato aperto in che è scritta in fondo a questo salo- camente con offerte di abiti e cibo ma questi ultimi decenni. ne: “Verso le periferie del mondo, il non sono attivi rapporti di dialogo tra destino non ha lasciato solo l’uomo”. i vertici istituzionali ed i vertici delle Da questo punto di vista, alcune No! No, non è così, non è così, pur- comunità musulmane presenti sul teriniziative che si sono svolte sul nostro troppo! Il destino non lo so, ma noi, ritorio. “Di fatto - prosegue don Paolo territorio, pur diverse tra loro per mo- noi, l’Occidente, l’Europa, gli Stati - non conosciamo il mondo arabo. In dalità e contenuti, sono preziose per Uniti, abbiamo lasciato solo l’uomo! Italia ci sono 655 centri musulmani, una presa di coscienza della profondità (…) Abbiamo lasciato soli 22 milioni di cui non sappiamo nulla”. del problema. di siriani, abbiamo lasciato soli i criIn tal senso è interessante l’iniziativa stiani dell’Iraq, abbiamo lasciato soli i del 21 marzo scorso, organizzata dall’IPartiamo dalla Consulta degli stu- cristiani nel Nord della Nigeria, abbia- stituto scolastico riminese ITC Valtudenti che il 24 aprile, presso il Pala- mo lasciato soli esattamente vent’anni rio di Rimini. In un apprezzato convecongressi di Rimini, ha proposto agli fa i rwandesi del genocidio, i somali, gno sulla finanza islamica, è emerso istituti di scuola superiore, una confe- abbiamo lasciato soli gli uomini che un panorama quanto mai originale. renza dall’intrigante titolo “Dalla Pri- vivono nelle periferie del mondo. Que- Grazie ad un ex alunno dell’Istituto, mavera araba all’Isis. Cosa è anda- sta è la nostra colpa!”. Andrea Arcangeli che oggi dirige un to storto?”. Ospiti, Rodolfo Casadei, Quirico ha recentemente pubblica- team che si occupa di finanza globagiornalista di Tempi e Domenico Qui- to un libro sul tema: Il Grande Calif- le per la City Bank di Londra, alla rico, inviato per La Stampa in Siria e lì fato, Neri Pozza, (pp. 240, euro 16). prof.ssa Eleonora Bacchi - università rapito nell’aprile del 2013. Fu liberato di Bologna - e al prof. Albert Henke solo nel settembre dello stesso anno. È un Occidente sordo, fragile (Qui- dell’università di Milano, sono emersi i Quirico era partito per raccontare la rico lo ha dichiarato “vigliacco e cru- caratteri di fondo della finanza islamiPrimavera araba, una primavera che dele”) ma che comincia ad interrogarsi ca. Incentrata sul Corano, dunque su 10 Domenico Quirico ATTUALITÀ don Giampaolo Bernabini una base etica e religiosa, non prevede né interessi, né penali, e non permette di investire su armi, droga, alcool, né altri traffici illeciti. Ci troviamo dunque lontani dall’immagine di circuiti finanziari aperti a finanziamenti terroristici o a losche macchinazioni (problema esistente ma che ha natura più complessa); al contrario la dirigente Daniela Massimiliani ci racconta come “il convegno abbia messo in luce una forma di finanza etica che va guardata con attenzione, perché interessata a non perdere la dimensione integrale dell’uomo. Di fatto l’Islam si rivela come un mondo che non conosciamo e che ha potenzialità rilevanti per un Occidente che desidera riscoprire le sue radici spirituali.” Ancor più sorprendente l’ultima testimonianza, emersa durante l’incontro organizzato dal centro culturale Il Portico del Vasaio, dal titolo Je suis, il 16 febbraio scorso, all’indomani dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo. Il prof. Wael Farouq, islamico ma da qualche anno docente all’università Cattolica di Milano non voleva più venire quella sera a Rimini. Dopo aver saputo la notizia dei 21 egiziani copti uccisi barbaramente dall’ISIS il giorno prima, il dolore per quanto i suoi “fratelli” mussulmani avevano fatto proprio contro i suoi “amici” cristiani era troppo forte. Eppure… “Ma dopo, nella mattina, quando ho cominciato a leggere le notizie, ho visto un’immagine, un’immagine di questo giovane cristiano con una faccia e uno sguardo di speranza. Uno sguardo di speranza un minuto prima di essere decapitato; occhi pieni di speranza. Le ultime parole che ha detto “O Dio Cristo!” Sono venuto stasera perché questo uomo ha trovato qualcuno da chiamare, ha trovato un punto di speranza. Sono venuto stasera perché c’è un bene, un bene grande nella nostra vita”. La speranza di quel cristiano accende il cuore dell’islamico Farouq. E questa è la storia di tutta la sua vita recente. Wael, oltre all’incarico in Cattolica, è docente presso l’università de Il Cairo dove, incontrando alcuni studenti italiani lì presenti, ha stretto una fortissima amicizia con comunità cristiane, fino a partecipare al Meeting di Rimini e a reduplicarlo al Cairo per due edizioni. Ma un altro episodio da lui raccontato è significativo. Lo interpella un giorno un suo studente. «Professore, mia mamma lavora come insegnante e vogliono fare il Presepe vivente nella scuola. Ma siccome nella scuola ci sono 18 ragazzi musulmani, il preside ha detto che non si può fare (…). E mia mamma ti chiede qual è la posizione dell’Islam, che cosa dice l’Islam su questo”. Ho detto a lui che non è importante cosa dice l’Islam su questo, è importante che cosa dicono i genitori di questi studenti. Così la mamma, questa insegnante, è andata e ha chiesto ai genitori se si poteva fare. Tutti i genitori hanno detto sì. Non solo: alcuni di loro, che hanno un buon rapporto con questa insegnante, hanno detto “anche noi vogliamo partecipare 11 prof. Wael Farouq (…)”. E così hanno fatto il Presepe e il bambino Gesù era un bambino musulmano. Io non dico questo perché voglio dire: ci sono musulmani buoni. Non ci sono cattivi e buoni, ci sono protagonisti. E i protagonisti in questa storia non sono i genitori (…). Il vero protagonista è questa insegnante. Una protagonista nella storia, perché questa insegnante con la sua iniziativa ha permesso a quei genitori di mostrare chi sono, di vivere la loro umanità.” L’intera relazione di Farouq è poi ruotata attorno al concetto che una verità per essere tale deve prendere carne, deve divenire un uomo o una donna, proprio come quella insegnante. Un caso non isolato, come attesta la recente polemica nata attorno alle benedizioni pasquali nelle scuole. Numerosi presidi le hanno vietate per rispetto degli studenti islamici. Ma a Perignano (provincia di Pisa) il parroco ha avuto la meglio sulla preside, grazie all’intervento dei genitori, infuriati. Il Corriere della Sera riporta: «Alla protesta contro la dirigente scolastica era presente anche una mamma di fede musulmana, che non ha condiviso il divieto imposto dalla scuola: “Mio figlio è musulmano - ha detto la donna - ma vorrei ugualmente che ricevesse la benedizione”. Sufficiente per tentare di uscire da schemi consolidati? Il vero problema sembra essere solo uno: quale ideale, quale speranza resta vivo in noi? Quale ideale, capace, come sostiene Farouq, di renderci protagonisti della storia? Un momento del convegno sulla finanza islamica organizzato dall’ITC Valturio EVENTI Si è svolta il 29 marzo, per la XIII volta, la kermesse riminese dedicata al pane artigianale Non di solo pane… ma anche pizza, spianata e dolci! Non di solo pane? Certamente no: anche pizza, spianata e dolci. L’importante è che il prodotto sia da forno, rigorosamente artigianale, fresco e appena sfornato. L’Associazione panificatori della Confartigianato di Rimini, che rappresenta oltre 50 “artigiani del pane” locali, da anni si impegna a sensibilizzare i consumatori di ogni età sul tema della panificazione artigianale, del mangiar bene e sano, proponendo al pubblico prodotti di qualità a chilometro zero. E così lo scorso 29 marzo il pane è tornato in piazza Tre martini a Rimini per la XIII edizione de “Il pane fresco del tuo fornaio...buon gusto quotidiano”, un evento che ha richiamato migliaia di persone e anticipato da Forninfesta, un’intera settimana in cui i panificatori hanno offerto alla loro clientela assaggi gratuiti di prodotti da forno e golosità pasquali, oltre alla possibilità di aggiudicarsi buoni spesa. Presi d’assalto gli oltre 25 quintali di prodotti offerti, in un’atmosfera di festa arricchita dalle sonorità di Banda Città di Rimini, un carro allegorico gastronomico sul tema del ciclo della produzione del pane, stand di lavorazione e simulazione di antiche ricette, la mostra di sculture di pane, lo stand “Club Irpinia-Romagna” a promuovere il folclore, l’artigianato e la gastronomia dell’Irpinia e, dulcis in fundo, una ciabatta di 25 metri farcita al cioccolato, sulla quale il pubblico si è dato battaglia per indovinarne la lunghezza. Una kermesse benefica -il ricavato è stato devoluto all’associazione Crescere insiemeOnlus, formata da genitori di persone con sindrome di Down- in nome della genuinità dei prodotti. Il consumo di pane industriale, da dati Coldiretti, ha subito negli ultimi anni una riduzione, ma i consumatori sono tornati ad affezionarsi ai prodotti da forno artigianali, questo grazie anche ad una maggiore informazione e particolari nuove esigenze. Si pensi anche solo alle necessità di celiaci o persone comunque intolle- ranti ad additivi e simili: in questo campo il panificatore può e deve riscoprire tutta la sua fondamentale importanza, mettendo in campo quei saperi artigiani che garantiscono al consumatore un prodotto garantito, fatto con lievito madre e farine provenienti dal territorio e pertanto più digeribile e in linea con i dettami offerti dalla cosiddetta dieta mediterranea, basata su un modello nutrizionale efficace, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Bando quindi a processi di surgelamento e confezionamento: lasciamo che il pane torni in piazza. Intervista a Omar Pedrini, cantante dei Timoria, ospite alla festa di Sant’Eurosia il prossimo 7 maggio “La musica è speranza. Sempre!” Il valore della speranza cresce a dismisura quando sei stato tra la vita e la morte come è capitato a Omar Pedrini, voce indiscutibile del rock italiano, cantante dei Timoria e leader del- la band dal 1980 al 2002 al posto del transfuga Francesco Renga. Pedrini sarà la guest star della Festa di Sant’Eurosia di Castelvecchio giovedì 7 maggio con un acustic live (ore 21,30, ingresso gratuito, con intervista sul palco alle ore 21 e spaghettata post concerto per tutti: www.santeurosia. blogspot.it). Una presenza d’eccezione, dopo gli altri ospiti di caratura che hanno trasformato l’appuntamento parrocchiale in un evento a tema, sociale e civico. Tre operazioni al cuore cambiano la vita? Alcuni reagiscono male e vivono arrabbiati col mondo. A me è capitato di 12 imparare a godere ogni attimo come un regalo di Dio e della scienza, ed è bellissimo. Lei ha interpretato il prete rock Don Luigi nel film Un Aldo qualunque con Fabio De Luigi. C’è un suo interesse verso la religione? Il brano Nel mio profondo è una preghiera? Molte mie canzoni sono a tema sacro. Sangue impazzito parla di perdita e ricerca della fede. Io sono costantemente alla ricerca, frequento il monastero buddista di Pomaia (Pi) e ho un padre spirituale, don Bruno, cattolico. Ho battezzato mia figlia Emma Daria in chiesa. S. Agostino, se non sbaglio, EVENTI parlava di musica come forma di preghiera. Lo stesso vale per me. Nel mio profondo è in questo tema, l’ho scritta dopo il primo aneurisma, dieci anni fa. Ha un senso parlare di speranza oggi, o vince il cinismo? La tentazione di essere cinici è forte ma credo che compito dell’arte sia portare dall’inquietudine alla pace. L’arte è catarsi per l’artista e per traslazione per chi ascolta e si identifica. La musica è speranza, sempre. Lo era per gli schiavi che inventarono il blues, lo è per me. Il suo successo viene dalla gavetta. Un consiglio ai giovani... La gavetta insegna tanto. Oggi i ragazzi vedendo i talent credono che basti un attimo (e a volte accade) di tv per saltare anni di gavetta. Ma il carattere, lo spessore, la vera sintonia positiva col successo, più è guadagnata più è longeva. Lei ha scritto Figlio del vento, colonna sonora per Il Figlio più piccolo di Pupi Avati. C’è un legame con questo particolarissimo regista e con la Romagna? Pupi è un maestro straordinario. Ha descritto come pochi i tic, i caratteri e le sfumature degli italiani. Come me, racconta la gente comune. Questo è il mio oggetto di attenzione, il mio ultimo album parla alla gente, sono storie di italiani. Il MEI di Faenza è uno dei motivi che mi lega molto alla Romagna ma ce ne sono moltissimi altri. Da bambino venivo sempre a Cesenatico, come tutti i bresciani, e da ragazzo in riviera, a Rimini e Riccione. E poi il Brescia calcio e il Cesena sono gemellati. Ho frequentato molto anche Ravenna, che è bellissima. Mi hanno conferito il premio Galla Placidia due anni fa e ho tanti amici a Ravenna. E infine, amo il Sangiovese, Santarcangelo di Romagna e .... la piada! Giunge al traguardo delle 25 edizioni la famosissima manifestazione del frisbee in spiaggia Paganello 2015: l’agonismo strizza l’occhio al green Si è svolta dal 2 al 6 aprile la 25esima edizione del Paganello, la storica manifestazione di frisbee su sabbia ormai famosa in tutto il mondo che ogni anno popola le spiagge di Rimini nel periodo di Pasqua. Circa 800 quest’anno gli atleti e migliaia gli appassionati e i curiosi. Giuseppe Carpi, presidente, nonché ultimo superstite degli organizzatori storici, definisce questo evento come “la creatura”: “È un impegno, un dopolavoro, una passione, sono 25 anni di vita. Ogni anno si crea una grande aspettativa sul Paganello che ha assunto nel tempo il ruolo di apertura della stagione turistica della nostra riviera e della città di Rimini. Come genitore speri sempre che non accada mai che il padre sopravviva al proprio figlio. In realtà non è per me così scontato e ogni anno è un miracolo. Avevo l’obiettivo di arrivare alla 25esima edizione, e mi sono impegnato perché ciò potesse avvenire”. Come è nata l’idea del Paganello? 25 anni fa abbiamo inventato uno sport, il “beach ultimate”, ovvero abbiamo portato in spiaggia lo sport di squadra giocato con il frisbee su erba, l’ultimate appunto, e l’abbiamo chiamato Paganello perché è nato come pesce d’aprile, come scherzo. Abbiamo scritto nuove regole per adattarlo alla location e abbiamo cominciato a giocare rendendoci conto che era più spettacolare che su erba. Abbiamo allora invitato amici dall’Europa, poi dall’America, dal Sud Africa. Negli anni migliori riuscivamo ad avere al Paganello tutto il mondo rappresentato dai diversi club con circa 1500 atleti. Dal 2008 avete cominciato a rinnovarvi anche dal punto di vista della responsabilità sociale come evento “green”. Di cosa si tratta? Green Paganello è stata la mia follia quando ho visto la quantità di rifiuti che producevamo durante la manifestazione. Abbiamo allora cominciato a ragionare su come ridurre l’impatto ambientale e ci siamo dati un obiettivo condiviso: prima di tutto abolire l’acqua in bottiglie di plastica. Abbiamo trovato la soluzione tramite una collaborazione con i bagnini e solo nel primo anno siamo riusciti a dimezzare i rifiuti. Da allora al Paganello l’acqua non si vende ma si beve alle fontanelle gratuite. Bandita la plastica, anche piatti e bicchieri sono tutti in materB 13 o compostabile organico. Con Multiutility abbiamo poi scoperto che le forniture di energia elettrica possono essere, anche se temporanee, provenienti al 100% da fonti rinnovabili e certificate. Quest’anno siamo invece entrati nell’ambito del cibo biologico con Almaverde bio come partner e sponsor. Qual è la ricetta di questo successo? Innanzitutto sognare in grande. Poi basta avere una spiaggia, che già è conviviale, e unire la tradizione (di sardoni e sangiovese) con l’innovazione. Aggiungere un po’ di “romagnolità” e di orgoglio in quello che si fa. CULTURA In libreria un volumetto che racconta una febbre di vita. Una vita realizzata, ma in modalità sorprendenti e drammaticamente vere “Provo tutto, sento tutto, vivo tutto!” Voglio tutto, Itaca edizioni, www.scrittidimarta.it “Voglio tutto” è un grido, una domanda lancinante, un’invocazione che, non fosse stata accompagnata da un avventura straordinaria, si sarebbe potuta facilmente trasformare in un’imprecazione “Voglio tutto” è un grido, una domanda lancinante, un’invocazione che, non fosse stata accompagnata da un avventura straordinaria, si sarebbe potuta facilmente trasformare in un’imprecazione. Stiamo parlando della vita di Marta Bellavista, una giovane neolaureata riminese che ha dovuto lasciar questa terra all’età di soli 27 anni e i cui scritti - su volontà della famiglia - sono stati raccolti, con pazienza e in stretto contatto con gli amici più cari della ragazza, da Emanuele Polverelli. “Voglio tutto” è il grido di ognuno di noi, di coloro che mantengono il sogno della giovinezza, la cui realizzazione dovrebbe occupare la nostra intera esistenza, come ricordava papa Giovanni XXIII (“la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza”). Nei suoi scritti, Marta racconta un’intensità di esperienza che risulta quanto mai rara e dotata di una bellezza speciale. Non a caso il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, in una lettera in occasione del decennale della beatificazione di Alberto Marvelli, scriveva: “Allora formate in cielo una squadra con tutti i santi riminesi (…), specialmente quelli che sono venuti lassù in giovane età come te, o anche più anziani, ma che sono stati amici dei giovani e tutti campioni dell’amore forte e puro. Cominciamo a fare dei nomi: Don Oreste e la Sandra Sabattini, Marta la figlia di Giorgio e Suor Ornella che è appena arrivata da voi”. Il libro, giunto immediatamente alla ristampa e segnalato da numerose recensioni, nasce da precise sollecitazioni, tra cui quella di una dottoressa, la quale leggendo un articolo su di un mensile con un dialogo tra Marta e suo padre Giorgio, disse alla famiglia: “Fate conoscere a tutti la storia di questa ragazza. Può aiutare i nostri figli a vivere”. La storia di Marta è da un certo punto di vista straziante. Mentre era in università, nel 2006, una colica improvvisa rivela un tumore avanzato al rene. Operata d’urgenza, nelle settimane successive non resta alcun segno della malattia, lasciando stupefatti i medici. Sembra un miracolo. Marta non trova tuttavia rasserenate le domande che sempre hanno accompagnato la sua vita (scriveva già nel 2003: “Scrivo perché non riesco a dire a nessuno quello che sto vivendo in questo periodo di università. Provo tutto, sento tutto, vivo tutto! Desidero essere felice ma spesso le circostanze che vivo me lo impediscono!”) ed in assemblea, dopo lo scampato pericolo, con i suoi amici universitari esclama “ho scoperto che neanche un miracolo può riempirmi il cuore”. Due anni dopo, la malattia 14 ricompare al fegato e all’intestino. Inizia così una più lunga via crucis. L’altro aspetto della sua vita, del tutto compenetrato col primo, è la sua esperienza cristiana, vissuta con gli amici di Comunione e Liberazione, dentro il volto dei quali scopre Altro. Pian piano, matura la familiarità con Cristo, come risposta piena e sorprendente ai suoi interrogativi. Marta è stata una donna in cammino, mai paga, sempre pronta a prender il largo verso quel grande amore, a Cristo, che trovò inizio in famiglia e proseguì con gli amici. Una sovrabbondanza di vita, affermata sempre più, proprio mentre il suo corpo stava scemando, tant’è vero che le ultime parole, proferite all’amico suo più grande, Francesco Ferrari, oggi sacerdote della Fraternità San Carlo a Roma, furono semplicemente un grazie ripetuto per tre volte, prima di coricarsi per le ultime ore di agonia. Un grazie detto in punto di morte. Un grazie che era divenuto la trama stessa della vita di Marta. Il libro riporta i suoi testi, così come son stati ritrovati, ma ancor più riporta con efficacia questo suo “grazie” e il lettore è trascinato in un’avventura che non può dominare e comprendere, un’avventura che ha lo stesso sapore di Dio e del Paradiso. Sul sito www.scrittidimarta.it, sono in pubblicazione, alcune testimonianze di amici, foto e tutto quanto riguarda la pubblicazione. L’altro aspetto della sua vita è la sua esperienza cristiana vissuta con gli amici di CL, dentro il volto dei quali scopre Altro. Pian piano, matura la familiarità con Cristo, come risposta piena e sorprendente ai suoi interrogativi CULTURA Pier Giuseppe Bertaccini rivela a La Finestra i 50 anni di Sgabanaza, il personaggio comico più amato dai romagnoli Sgabanaza compie 50 anni Cominciai allora a coltivarlo e ad ampliarlo fin tanto che iniziai a portare Sgabanaza come dopo commedia, la cosiddetta “farsa” per far ridere il pubblico e risollevare un po’ le sorti della serata, della compagnia dialettale Cinecircolo del Gallo di Forlì. I venti minuti diventarono trenta e così via. Ma fu dopo l’invito a Tele Caveja, una piccola emittente forlivese, che cominciarono ad arrivare le richieste. Così, nei primi anni 70, mi sono messo in proprio ed è iniziata quest’avventura cabarettistica. Romagnolo puro sangue nelle cui vene scorre comicità allo stato più elevato, Sgabanaza festeggia 50 anni di carriera. Nato nel 1965 per mano di Pier Giuseppe Bertaccini ha riscosso sin dalle prime apparizioni un grande successo fino ad arrivare in teatri, e trasmissioni televisive come “La sai l’ultima” su canale 5 nel 1992 dove si classificò secondo assoluto e tornò nel ‘93 come ospite fisso. Racconti locali, barzellette del posto che Pier Giuseppe Bertaccini è riuscito a legare tra loro sotto forma di incredibile performance cabarettistica in pieno stile romagnolo. Ma come nacque Sgabanaza? Dopo 10 anni di seminario, lasciato 3 anni prima di diventare prete, frequentavo la mia attuale parrocchia di Forlì e per animare il pomeriggio di una domenica di maggio il parroco mi disse: “Ma perché non prendi il microfono e ci dici qualcosa?”. Era il 1965. Mi ricordai di un opuscolo in cui due seminaristi più grandi di me, entrambi poi diventati preti, avevano raccolto i loro sketch. Presi il monologo che aveva come titolo “Sgabanaza” inventato da don Amedeo Pasini. Ebbe un tale successo questo tartaglione, in quei 5 minuti, che rimasi stupito anch’io. Organizzerà una festa di compleanno, un omaggio ai suoi 50anni di carriera? L’8 maggio, in occasione proprio del terzo anniversario della morte di don Amedeo Pasini, ho chiamato cantanti, ballerini, comici con cui ho condiviso questi anni di teatro e cabaret per ricordare i miei 50 anni di attività ma anche don Amedeo, il primo ad individuare sia il nome che il personaggio di Sgabanaza e che ho ritrovato parroco a Forlì. Come ha coniugato Sgabanaza e Pier Giuseppe Bertaccini, per 5 anni anche direttore generale della Banca di Forlì? Nel ‘65 entrai nell’allora Cassa Rurale ed artigiana di San Varano perché il parroco mi voleva dare un’occupazione mentre frequentavo l’università di storia e filosofia. Eravamo in due e il direttore era un contadino. Non Ho dovuto cominciare a dire che siamo tre fratelli gemelli: uno fa il direttore di banca, uno fa il contadino e conduce il programma “A Treb”, l’altro racconta le barzellette in giro ed è l’orgoglio della famiglia. E ancora qualcuno ci crede! 15 ero un tecnico, quindi probabilmente negli anni è stata premiata soprattutto la mia capacità di stare con la gente, di interpretare i bisogni e i sentimenti delle persone, di scegliere e decidere per il loro bene. Si diceva però che non poteva far carriera in banca uno che racconta stupidaggini. Allora ho dovuto cominciare a dire in televisione che siamo tre fratelli gemelli: uno fa il direttore di banca, uno fa il contadino e conduce il programma “A Treb”, l’altro racconta le barzellette in giro ed è l’orgoglio della famiglia. E ancora qualcuno ci crede! Un segreto… Ci vuole molta disponibilità e molta umiltà. Non ho mai accettato sfide che mi portassero a fare scelte radicali, ho sempre cercato di far coincidere le esigenze del mio lavoro con quelle della famiglia. Sono sposato da 43 anni, ho 2 figli miei, poi il rapporto molto profondo con don Oreste Benzi mi ha portato fin dagli inizi ad accogliere il ragazzo che ho in affido dal 1992 e che è l’avventura della nostra vita coniugale e familiare. Io andavo da don Oreste a fare Sgabanaza e don Oreste era il mio punto di riferimento anche spirituale insieme a don Amedeo Pasini. Che rapporto ha con i giovani Sgabanaza? Sono molti i giovani che guardano “A Treb”, il fortunato programma che ho cominciato a gestire nel 1985-86 e che ha registrato 1034 puntate in quasi 30 anni di attività, molti quelli che si fermano nelle piazze o nei grandi ritrovi con i bambini in braccio e rimangono fino a sera. Ho sempre pensato erroneamente che ai giovani non piacesse Sgabanaza, invece devo dire che dove mi è capitato di incontrarli è stato per me uno stupore. BANCA & IMPRESA Anche Romagna Est sarà protagonista di iniziative legate all’Expo di Milano, un evento che in particolare le imprese non dovranno lasciar passare inosservato Expo di Milano: Romagna Est dice “Presente!” Cascina Triulza sede dello stand del Credito Cooperativo Cresce l’attesa per Expo Milano 2015, il grande evento che renderà protagonista l’Italia sulla scena mondiale per ben sei mesi, esattamente dal primo maggio al 31 ottobre. L’Esposizione Universale chiama a Milano tutte le nazioni del Pianeta. Sono più di 140 i paesi che esporranno nella metropoli italiana. “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema che assumerà innumerevoli sfumature. Ogni paese avrà occasione di far conoscere al mondo la propria tradizione alimentare e gastronomica, e di conoscere quella delle altre nazioni. Assaporeremo svariate prelibatezze di ogni dove ma soprattutto conosceremo il ruolo ed il L’Esposizione Universale chiama a Milano tutte le nazioni del Pianeta. Sono più di 140 i paesi che esporranno nella metropoli italiana. “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema che assumerà innumerevoli sfumature peso della tecnologia, le pro-blematiche più complesse legate all’alimentazione, sviluppo e presenza di contraddizioni, sia nel nord, che nel sud del mondo. A tema dunque il livello di sviluppo più generale dell’umanità del XXI secolo. EXPO è una finestra sul mondo, un’opportunità imperdibile per tutti, un evento che interpella for-temente anche il nostro territorio. Romagna est si è già attivata per sfruttare al meglio le potenzialità della più grande vetrina mondiale, animata dalle imprese che guardano al futuro. La prima iniziativa è stato l’Expo Day, ovvero una giornata, volta ad approfondire i temi legati all’Expo, tenutasi giovedì 16 aprile alle ore 17.00, con il titolo “Scopri l’Expo e le opportunità per il tuo business!” presso la Sala degli Archi di Villa Torlonia a San Mauro Pascoli. All’incontro hanno preso parte le principali aziende locali leader nei settori di interesse dell’Expo, ovvero alimentazione, salute, energia, benessere, ma anche commercio estero, turismo e agricoltura. Romagna est si è già attivata per sfruttare al meglio le potenzialità della più grande vetrina mondiale, animata dalle imprese che guardano al futuro. Romagna Est BCC e Iccrea BancaImpresa hanno mostrato le opportunità di business legate a Expo. La prima parte dell’incontro è stata presentata dalla relatrice Luisa Cozzi, mentre in un secondo momento sono intervenuti esperti di Iccrea BancaImpresa, illustrando il supporto che può essere offerto alle imprese dal gruppo 16 Bancario, in grado di assicurare una dimensione internazionale alle aziende clienti di Romagna Est. Nel frattempo a Melzo, in provincia di Milano, il gruppo bancario Iccrea insieme a Federcasse e ConfCooperative allestisce uno stand nel Padiglione di Cascina Triulza, uno dei più grandi spazi espositivi di Expo Milano 2015. Lo stand rappresenta a livello mondiale la Cooperazione italiana, dove soci e clienti potranno vedere rappresentata la propria realtà. Cento rappresentanti delle migliori imprese clienti Bcc avranno la possibilità di partecipare a un Business Workshop. Si tratta di ben 12 incontri con relatori specialisti di Iccrea BancaImpresa, Iccrea Banca, BIT SpA e Iccrea Holding, insieme ad esperti di settore e imprenditori. Le Banche di Credito Cooperativo, e Romagna Est tra queste, colgono così l’occasione di lancio e innovazione che EXPO offre al mondo, all’Italia, alla Romagna e dunque alle imprese del territorio. BANCA & TERRITORIO Il Bilancio sociale di Romagna Est del 2014 attesta una crescita del supporto al territorio. Contributi preziosi per uno sviluppo armonico Cooperare al bene comune Romagna Est da sempre volge il proprio sguardo, le proprie attenzioni e risorse alle persone che decidono di mettersi in gioco impegnandosi fino in fondo, valorizzando le proprie passioni e dando vita a vere e proprie eccellenze per il nostro territorio. Ne è testimonianza il calendario che ogni anno accompagna la nostra quotidianità con messaggi importanti di speranza, fiducia e passione raccontando la nostra gente, e le loro esperienze e che proprio nel 2014 recitava in copertina “una scelta con la testa è condividere la passione”. Romagna Est procede a fianco della sua gente con fiducia, reciprocità, partecipazione e crescita responsabile. Per questo motivo ogni anno si impegna a sostenere il territorio con numerosi interventi e risorse che vengono investite a vantaggio dei soci, dei clienti e di tutta la comunità locale. Secondo il Bilancio sociale, punto di verifica della bontà di un anno sociale, nel 2014 Romagna Est ha erogato il 5% in più di contributi rispetto all’anno precedente accogliendo 293 domande di contributo, per un sostegno complessivo di oltre 312mila euro a favore di progetti ed eventi promossi da persone, organizzazioni, associazioni che operano nel campo della solidarietà, salute, sport e cultura ma anche enti territoriali per la promozione del tessuto economico locale, del commercio e del turismo. In particolare, è stato significativo il supporto economico alla promozione del territorio nata dalla stretta collaborazione con gli Enti pubblici locali ed Associazioni, tra cui le associazioni di categoria. Feste di quartiere, sagre e fiere animano tutte le stagioni e non solo creano coinvolgimento attivo della cittadinanza ma sono anche importanti per valorizzare le tipicità del territorio e le tradizioni Papa Francesco ha affermato che “L’economia cooperativa, se è autentica, se vuole svolgere una funzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunità locale, deve perseguire finalità trasparenti e limpide. Deve promuovere l’economia dell’onestà!” popolari, rivitalizzare i centri cittadini, promuovere il turismo costiero e dell’entroterra. Settore questo che ha aumentato il numero delle proprie iniziative rispetto all’anno passato, come anche quello delle “parrocchie e associazioni religiose” con le tradizionali feste parrocchiali, le attività dei gruppi parrocchiali, delle Caritas e degli Scout. Un occhio di riguardo anche per lo sport, uno dei principali veicoli di aggregazione giovanile, di educazione e di inclusione sociale, cui Romagna Est ha destinato una parte importante dei contributi erogati nel 2014. Ma il settore verso il quale anche lo scorso anno sono stati indirizzati i maggiori contributi, sia in termini numerici che di valore, rimane quello che comprende le associazioni culturali, ricreative e di volontariato con sede sul territorio e impegnate nel sociale verso disabili, famiglie, educazione e aggregazione. Alla Confederazione Cooperative Italiane il 28 febbraio del 2015 Papa Francesco ha affermato che “L’economia cooperativa, se è autentica, se vuole svolgere una funzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunità locale, deve perseguire fi17 nalità trasparenti e limpide. Deve promuovere l’economia dell’onestà! Un’economia risanatrice nel mare insidioso dell’economia globale. Una vera economia promossa da persone che hanno nel cuore e nella mente soltanto il bene comune”. E sono queste frasi a racchiudere il senso del Bilancio sociale e gli intenti che Romagna Est si prefigge impegnandosi a diffondere cultura, valorizzando le diversità e rispondendo alle esigenze della comunità. È una condivisione della responsabilità di chi vive nel territorio non come ospite ma come parte integrante ed attiva, un essere accanto a tutti coloro che si rimboccano le maniche per lavorare con dedizione e passione, avendo a cuore il bene della collettività. Ass. economiche di categoria e ricreative Società sportive Ass. culturali, ricreative e di volontariato Parrocchie ed ass. religiose Persone fisiche bisognose Scuole e istituti privati COOPERAZIONE Anche quest’anno Romagna Est, Confcooperative e Irecoop insieme per promuovere il progetto “Scuola, cooperazione e lavoro” RoMagna: gli studenti cooperatori strizzano l’occhio all’Expo ITC Rino Molari Istruzione, lavoro, legame col ter(Classe 5^ F) ritorio. Questa la triade di abilità che primo classificato si sono incontrate nella XIII ediziocon la Cooperativa ne di “Scuola, cooperazione e lavoro”. “RoMagna” Esperienze di creazione di impresa”, evento pubblico aperto ai giovani sul tema della cooperazione tenutosi lo scorso 21 febbraio presso il Palazzo del Turismo di Bellaria. Nella prima parte dell’incontro, molti gli spunti che i ragazzi hanno potuto cogliere per orientarsi nel loro futuro lavorativo grazie agli interventi di Federica Farneti, docente dell’Università di Bologna, Pierlorenzo Rossi, presidente una preparazione specifica acquisita Giovani che non mancano di entuIrecoop Emilia-Romagna e direttore in classe, supportati da esperti e tu- siasmo ed iniziativa. “Credo che per Confcooperative Emilia-Romagna, e tor appartenenti a Confcooperative di i ragazzi il valore della cooperazione Mirco Coriaci, direttore Confcoope- Rimini e Forlì-Cesena e RicercAzione. non cambi nel tempo -sottolinea Pierative Forlì-Cesena. Ogni scuola partecipante ha ottenuto rino Buda Vice Presidente di Romaun contributo economico a sostegno gna Est intervenuto durante l’evento I veri protagonisti dell’incontro delle attività educative e formative, ma - anzi vada a sollecitare l’idealità giosono stati gli oltre 100 studenti sul podio sono finiti i tre progetti giu- vanile. Il sistema cooperativo è votato dicati migliori dalla giuria di esperti: alla valorizzazione delle persone, che di sei istituti superiori che primo classificato l’ITC Molari con la in anni di crisi ha grande importanza.” hanno aderito all’iniziativa Cooperativa “RoMagna”, idea accatSulla scia delle esperienze concrete i quali hanno messo in campo tivante che strizza l’occhio ad Expo realizzate dal mondo cooperativo in e mira a raggiungere il mercato mon- questi anni di crisi, Confcooperative le loro nuove competenze diale per la vendita di prodotti tipici Emilia Romagna ha raccolto le storie in materia di impresa, dando locali, esportando non solo buon cibo, di 24 nuove cooperative sorte o risorvita a originali progetti ma tutta l’autenticità dello spirito ro- te nell’ultimo periodo, in un volume di cooperazione magnolo; secondo classificato l’Istitu- dal titolo “Futuro presente. Storie di to Einaudi, terzo l’Istituto Valturio. I lavoro ricreato”, curato da Elio Pezzi. Ma i veri protagonisti dell’incon- ragazzi hanno esposto i loro progetti In un momento storico in cui finanza tro sono stati gli oltre 100 studenti di illustrandone la fattibilità, l’organizza- esasperata e logiche speculative mosei istituti superiori che hanno aderito zione, il business plan, la promozione strano tutto il loro limite, la coopeall’iniziativa (ITC Molari di Santar- e la gestione con il coinvolgimento dei razione dimostra capacità di leggere i cangelo, ITIS Pascal di Cesena, ITC soci. Un’esperienza formativa, come bisogni sociali mettendo al centro la Valturio di Rimini, ITAS Garibaldi raccontato dalla stessa voce dei vin- persona, incentivando la condivisione di Cesena, ISIS Agnelli di Cesenatico citori: “Questo progetto ci ha unito del lavoro, attuando soluzioni innoe IPPSC Einaudi di Rimini), i quali come una famiglia. Ci siamo innanzi- vative in grado di interpretare e soattraverso un percorso di studio che ha tutto divertiti, incontrati e impegnati. stenere scelte coraggiose, come quella unito il saper fare al saper essere, han- Siamo un gruppo di amici ed anche di rimettere in piedi aziende azzerate no messo in campo le loro nuove com- questo ha costituito un punto di for- dalla crisi economica e dalla logica del petenze in materia di impresa, dando za cooperativo. Ci piace l’importanza profitto. Una lettura illuminante, che vita a originali progetti di coopera- data a ciascun socio di poter dire la sua parla di buone imprese, capaci di arzione. Organizzati in piccoli team, a e dare il proprio contributo. Tra noi ad ricchire non soltanto il proprio futuro partire dallo scorso novembre i ragazzi un certo punto è nata davvero l’idea di ma anche quello dell’intera comunità hanno creato passo dopo passo vere e realizzare concretamente la cooperati- in cui agiscono. proprie imprese cooperative grazie ad va. Ci siamo detti: perché no?” 18 NEWS Trading e investimento: appuntamento il 9 maggio Il territorio romagnolo può essere notevolmente arricchito dallo sviluppo di una buona cultura finanziaria ed è proprio questo l’obiettivo della fiera organizzata da Romagna Est insieme a Traders’ Magazine Italia, l’importante piattaforma di informazione per trader ed investitori, anche alla luce del potenziale offerto dalla recente rimonta della Borsa. L’evento, rivolto a tutti gli appassionati di finanza, avrà luogo sabato 9 maggio presso il Palazzo del Turismo di Bellaria Igea Marina e sarà articolato in due incontri che si svolgeranno contemporaneamente, tra i quali ciascuno potrà scegliere secondo le proprie inclinazioni ed interessi. Da un lato, nella “sala trading”, si parlerà delle metodologie più efficaci per sfruttare il rialzo del prezzo delle azioni, focalizzando l’attenzione sull’analisi tecnica e sull’analisi fondamentale, sulle opzioni e sulle nuove tecnologie del settore. I moderatori saranno Emilio Tomasini, direttore responsabile di Traders’ Magazine, e Maurizio Monti, editore di Traders’ Magazine. Inoltre, tra gli ospiti interverrà Giuseppe Minnicelli, il vincitore della Traders’ Cup, campionato di trading con denaro reale, riuscito a “trasformare” 5.000 euro in ben 55.000 in soli 35 giorni. Nel frattempo, nella “sala investimento”, si affronteranno tematiche più legate alla gestione del risparmio, con lo sguardo rivolto alle strategie di selezione dei fondi di investimento e alla costruzione di portafogli in fondi. Il moderatore sarà Gabriele Turissini, direttore di Investors’, la nota rivista rivolta a investitori, risparmiatori, promotori e consulenti finanziari. L’evento si inserisce all’interno del Traders’Tour, una sorta di fiera itinerante che si svolge durante l’anno nelle principali Università italiane, e rappresenta un momento di alto contenuto culturale per il nostro territorio. Scambiare denaro? Semplice come inviare un sms Da oggi potremo dire addio al contante, grazie a Satispay, la nuova app disponibile per iPhone e smartphone Android. Satispay è più di una semplice applicazione, perché rappresenta un network di pagamento nuovo e indipendente, cioè un circuito sicuro e alternativo alle carte di credito. Nata dall’idea di tre ragazzi di Cuneo e perciò tutta italiana, Satispay è progettata soprattutto per i piccoli acquisti e non solo: permetterà a tutti i possessori di un conto corrente di scambiare denaro con altri privati o di effettuare pagamenti nei punti vendita convenzionati, in Italia e in Europa. Il suo utilizzo è semplice ed intuitivo, perché Satispay funziona come i comuni sistemi di messaggistica istantanea. Inoltre offre un servizio totalmente gratuito per i privati, mentre ai titolari di imprese commerciali richiede piccole commissioni. Satispay potrà rivelarsi utile in diverse situazioni della vita quotidiana: i genitori potranno inviare denaro ai figli che studiano lontano da casa, ad una cena di lavoro si potrà restituire agevolmente la propria quota al collega che ha pagato il conto totale, oppure sarà immediato raccogliere il denaro per un regalo di gruppo. In una parola: stop all’uso di monetine e banconote! Uscita con Estroclub a Ridracoli Estroclub, il Club Giovani di Romagna Est, sta organizzando per la prossima primavera-estate un evento dedicato a tutti i bambini titolari del conto TesoroMio e ai loro genitori. Si tratta di un’uscita alla Diga di Ridracoli che offrirà la possibilità di trascorrere una giornata di divertimento ma anche di sensibilizzazione verso il tema del risparmio idrico e del consumo consapevole dell’acqua. Il programma prevede inizialmente una gita sul lago con il battello elettrico, durante la quale si potranno scoprire le zone più nascoste della diga ed ascoltare dalla guida diverse curiosità sul bacino e sul circostante Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Seguirà poi la visita all’Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli, che oltre alla sede centrale presenta diversi poli tematici. Sarà insomma un’occasione per grandi e piccoli di vivere una giornata immersi in un paesaggio di grande interesse ambientale e naturalistico. 19 ROMAGNA EST BREVI Viaggio nella città del Tricolore È stata la città del Tricolore ad ospitare la consueta gita di primavera rivolta a tutti i Soci e familiari di Romagna Est: un momento ludico-ricreativo che, sabato 18 e domenica 19 aprile, si è trasformato in una piacevole occasione per accrescere e rendere ancora più forte il legame che, da sempre, lega la banca al suo territorio. Due giorni suggestivi dove i partecipanti hanno potuto immergersi nella cultura e nelle bellezze artistiche di Reggio Emilia, storico luogo natale della bandiera italiana. È stato qui, infatti, che nel lontano 1797, i rappresentanti di questa città, insieme a quelli di Modena, Bologna, Ferrara proclamarono il Tricolore come simbolo di tutto lo Stato Italiano. Le principali tappe del tour hanno permesso visite al Palazzo del Comune, al Museo e Sala del Tricolore, alla Basilica della Ghiara e al Duomo di Santa Maria Assunta. In programma, vi è stata poi anche la visita pomeridiana ad uno dei borghi più belli d’Italia, ovvero Castell’Arquato. Una gita che ha avuto un gran riscontro anche a tavola dove si è realizzata la perfetta fusione tra cultura, tradizioni, sapori, convivialità e incantevoli spaccati paesaggistici. La scelta della location del pranzo ha infatti avuto come sfondo una storica villa del ‘700 immersa in uno splendido parco dove la protagonista assoluta ed indiscussa è stata la natura. Tutti all’Expo di Milano! Vista la straordinarietà dell’evento e la grande curiosità che scatena, non poteva mancare, tra le destinazioni scelte da Romagna Est, anche la visita all’Expo di Milano che, con i suoi numeri e il suo programma, si presenta come un’ Esposizione Universale davvero innovativa ed inedita nel suo genere. La Fiera aprirà i battenti il primo maggio per poi richiuderli, dopo ben 184 giorni di iniziative, il 31 ottobre. Il tema, dal titolo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, verrà sviluppato ed approfondito sotto ogni aspetto ed in ogni angolo del grande sito espositivo (si parla di ben un milioni di metri quadri!): oltre 130 i Paesi partecipanti e le Organizzazioni della società civile, 50 i padiglioni, 20 milioni i visitatori attesi, tra i quali ci saranno anche i Soci e familiari di Romagna Est. La gita all’Expo, organizzata dalla banca, è in programma per il 9 maggio. In quella data, tutti i partecipanti potranno immergersi nei sapori e nella cultura di tutti i popoli della Terra, in un’ esperienza che non potrà che essere affascinante e coinvolgente. Soci in Festa a Ribano La primavera è tornata e ha portato con sé i profumi, il calore, il timido risveglio di tutti quei sensi che sembravano assopiti durante le fredde e corte giornate invernali. Si riparte, si ritrova slancio, energia, la voglia di fare, di condividere, di stare ore ed ore a contemplare quella natura che, pian piano, riemerge in tutto il suo magico splendore. È l’occasione buona per le prime “scampagnate” fuori porta alla riscoperta di quei luoghi delle nostre colline che, soprattutto in questo periodo, si tingono di caleidoscopici colori dagli aromi inebrianti: uno scenario davvero ideale per trascorrere momenti lieti in compagnia di familiari, amici e conoscenti. Come gli anni passati, torna quindi il tradizionale “Soci in festa” in programma per domenica 10 maggio 2015 dalle ore 16:30, tutti insieme per trascorrere un pomeriggio in allegria nell’incantevole scenario offerto dal Castello di Ribano. I colli savignanesi diventeranno quindi spettatori di una meravigliosa festa che avrà come sfondo musica e divertimento. Per i più piccini, è previsto un variegato programma di intrattenimento che saprà coinvolgere, in ogni modo, la loro traboccante vitalità; per gli adulti, invece, tanto folklore e tanto ritmo a suon di musica dal vivo. Come ciliegina sulla torta sarà preparata una merenda-aperitivo dai Comitati “Associazione La Torre” di San Mauro Pascoli, Avis di Savignano sul Rubicone e “Il Porto” di Bellaria Igea Marina, nel quale il buon vino e i sapori della Romagna saranno indiscussi protagonisti. L’ingresso è riservato ai Soci e clienti di Romagna Est che potranno ritirare, dal 4 all’8 maggio, presso gli sportelli della Banca, il buono omaggio per due consumazioni e bevande. 20 ROMAGNA EST BREVI Grande successo per la Festa in Romagna Oltre 1200 presenze, biglietti omaggio tutti esauriti in soli tre giorni, un Palacongressi stracolmo di gente: la Festa in Romagna, quest’anno, si è superata: un riscontro positivo, a riprova del fatto che il divertimento romagnolo, non solo piace, ma ancora attira, è moderno e in auge a modo suo. Si tratta di tradizioni che rappresentano il cuore della cultura di un luogo e, come tali, fungono da base per la coesione sociale di tutti i suoi membri. Non a caso, infatti, Romagna Est, tra i protagonisti della serata annovera sempre artisti e gruppi che rappresentano al meglio il fulcro del territorio. A far da cornice alla serata, quest’anno, c’erano infatti le Zirundelle di Mauro Vannucci, la Compagnia Dialettale de Bosch, il canto di Andrea Amati e Chiara Fabbri, due giovani romagnoli emergenti, nonché la band “Dal Vangelo Secondo…”. L’occasione ha visto anche la consegna della “Melagrana d’argento” (simbolo del Credito Cooperativo) alla Compagnia di Longiano Hermanos che si è aggiudicata la “17^ rassegna Paròli - dialetto in palcoscenico”, svoltasi tra gennaio e febbraio 2015; al secondo posto la Compagnia Della Speranza di Castelvecchio, mentre sul terzo gradino del podio è salita la Compagnia La Carovana di Riccione. Per quanti volessero immergersi nuovamente nel calore e nel divertimento dell’iniziativa, si informa che è possibile rivedere la registrazione della serata nel sito www.romagnaest.it, sezione “Video”. È sbocciato un fiore “Buon Natale, amico mio: non avere paura. La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirai. Anzi, uno stelo è già fiorito”. È stato questo l’augurio che, quest’anno, Romagna Est ha rivolto a tutti i Soci e familiari della banca durante le festività natalizie. Una poesia le cui parole hanno trovato ancor più forza e significato grazie al dono che accompagnava questo splendido messaggio di amore e speranza. A Natale, infatti, in occasione dell’incontro con i soci del 30 novembre, Romagna Est ha distribuito un omaggio a tutti i presenti: si trattava di un portavaso in ceramica realizzato e dipinto a mano con le farfalle di Tonino Guerra con il kit per piantare un bulbo Amaryllis. Mese dopo mese, si è arrivati a Pasqua, periodo ideale per la fioritura del bellissimo fiore. È con grande soddisfazione che, oggi, la banca ringrazia chi ha condiviso, tramite l’invio delle immagini del fiore sbocciato, quella che è un modo, come tanti, di sentirsi parte di una grande e stretta comunità. In questo numero pubblichiamo una delle bellissime foto scattate dai Soci, invitando tutti coloro che non lo hanno ancora fatto, a spedire altre immagini dell’Amaryllis in fiore al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] 21 IL BUONPAESE Riscoprire le erbe nella tradizione romagnola: è lo scopo delle due associazioni che qui vi presentiamo Erbe, cucina e tradizione Associazione La Verbena La riscoperta del mangiare della tradizione, buono, sano e fatto in casa, è decisamente la moda del momento. Ma ci sono casi in cui l’interesse è autentico. Come quello dell’Associazione La Verbena e dell’Associazione I Fulèt - gli Amici del Mulino Sapignoli, accomunate dalla passione per le erbe spontanee. La riscoperta del mangiare della tradizione, buono, sano e fatto in casa, è decisamente la moda del momento. Ma ci sono casi in cui l’interesse è autentico. Come quello dell’Associazione La Verbena e dell’Associazione I Fulèt - gli Amici del Mulino Sapignoli, accomunate dalla passione per le erbe spontanee La Verbena, attiva a Savignano sul Rubicone, si dedica da oltre dieci anni alla riscoperta e reinterpretazione di pietanze a base di rosole, crespigni (scarpegn), tarassaco (volgarmente detto soffione o dente di leone), cardo selvatico, ortica ed altre prelibatezze di campo; i Fulèt di Poggio Torriana, sotto la guida del direttore del Museo Etnologico di Santarcangelo Mario Turci, hanno l‘obiettivo di valorizzare il Mulino Sapignoli (www.gliamicidelmulinosapignoli.it) e hanno pubblicato ormai due anni fa il primo dei Quaderni del Mulino Sapignoli “A gl’erbi ovvero le erbe nella tradizione popolare del territorio di Poggio Berni e delle zone limitrofe”. Leggendo il quale si scopre che, come racconta Maurizio Matteini Palmerini, de I Fulèt “fino a non molto tempo fa le erbe hanno costituito una risorsa alimentare di grande importanza, in modo particolare per i ceti meno abbienti che ne hanno potuto trarre le sostanze nutritive ed i sali minerali, così preziosi per la salute. Sembra che nella Valle Marecchia ci siano più di duemila e passa ‘erbe’ ma, quelle che si raccoglievano (e si raccolgono ancora) ad uso mangereccio e curativo, si stima non siano più di una quarantina”. Il libro, spiega Matteini, scaturisce da interviste fatte ai più anziani di Poggio Torriana e dintorni, le quali lasciano affiorare una realtà quotidiana in cui le erbe erano onnipresenti: nella gastronomia, nella medicina e veterinaria popolare, nei modi di dire, nei proverbi, negli usi e perfino nei giochi. “Le erbe spontanee - spiegano le azdore de La Verbena - vengono molto utilizzate nella nostra tradizione culinaria. Si pensi ai sughi per le minestre (gli stridoli sono in pole position), ai ripieni per i cannelloni (le esperte consigliano il cardo) o per i tortelloni, per le torte salate, le frittate e le polpette”. Qualcuno sapeva che lo spinacio selvatico, comunemente estirpato come infestante, è ottimo in cucina così come la piantagine, in dialetto avoun o erba di cunei, che per le sue doti di antibiotico naturale, veniva appunto somministrata ai conigli perché non si ammalassero? “Da non sottovalutare” spiega Rosella Della Pasqua, prima Presidente dell’Associazione “il fatto che bisogna conoscere le erbe e fare attenzione a dove si raccolgono, prediligendo i campi aperti, i fossi e i luoghi incolti”. Va da sé che “le verbene” raccolgono di persona le erbe che poi cucinano. 22 Si inizia con la piadina, sciorinata in varie sorti: con i semi, con il papavero, il rosmarino. Solo alcune delle sfumature di sapore infinite di un menù vegetariano: dai bocconcini di formaggi con le erbe aromatiche alle zuppe di legumi con aggiunta di erbe spontanee fino alle ardite ricette di fiori, che hanno un potenziale nutritivo ben più elevato. Rientrano tra i “pappabili” la violetta, la primula selvatica, la margherita, la calendula, nonché il glicine e la nobile rosa, giacché l’aperitivo pare sia la sua morte. Tale intraprendenza e passione non poteva non finire in televisione: il 27 marzo la Presidente Maria Teresa Polverelli è stata ospite di Elisa Isoardi a Uno Mattina; poco prima (in febbraio) Polverelli aveva bucato le telecamere di Linea Verde Orizzonti, conquistando Federico Quaranta con sformatini di rosole e formaggi. L’ultima ospitata è avvenuta sempre a fine marzo negli studi di Geo&Geo. Il loro libro di ricette “Andar per erbe” (realizzato in collaborazione con Romagna Est così come il libro dell’Associazione Mulino Sapignoli) ne raccoglie il sapere ma sul sito si può trovare tutto (www.laverbena.org) perché il loro non è un lavoro ma una passione che è bello condividere. E che, si spera, qualcuno voglia raccogliere in eredità. Il Mulino Sapignoli, sede dell’Associazione I Fulét AGENDA Appuntamenti da non perdere fra l’Uso, il Rubicone e oltre Eventi e non solo… San Mauro Pascoli Bellaria Igea Marina Primavera, tempo di danze all'aperto: si apre con Giovani in folk (19 maggio) e La Borgata che danza (22-24 maggio) una stagione di eventi.Tre gli appuntamenti targati Kiklos presso il Beky bay: torneo Sand volley (22-24 maggio e 30 maggio-2 giugno) e soccer presso lo stadio Nanni (31 maggio-1 giugno). Emozioni con il naso all’insù il 7 giugno con le Frecce tricolori, insieme alla Giornata ecologica del Circolo diportisti. Ancora sport con Summer cup (13-14 giugno) e Young soccer on the beach (20-21 giugno). Sempre puntuale il pittoresco sbarco dei saraceni (17-19 luglio) e concerto finale dei partecipanti al BIM Music Network il 23 luglio presso Polo est. Riviera beach run torna il 1° agosto insieme alla novità della Regata nel canale di Romagna paddle surf. A settembre, sport e sapori della tradizione: Sand volley al Beky bay (5-6) e La pis un po' ma tot (11-13). Colonna sonora della Festa della Repubblica sono gli Amici della Musica nella centrale piazza Mazzini, mentre il 6-7 giugno tornano le celebrazioni di S. Cono. Festa alla Torre il 28 giugno, alla riscoperta della tradizione contadina fra mostre e gastronomia, mentre il 3-4 agosto tornano le sonorità di Sammaurock. Prosegue fino ad ottobre la mostra “Luci ed ombre di un legame” dedicata ai fratelli Pascoli presso la casa dello scrittore, mentre è come sempre villa Torlonia la cornice dello storico “Processo” pascoliano (10 agosto). San Mauro Pascoli - Festa alla Torre Bellaria Igea Marina - Romagna Puddle Surf Santarcangelo Longiano La festa della Repubblica fa rima a Longiano con il rosso acceso e il sapore inconfondibile delle ciliegie: la consueta sagra offre tanti modi di assaporare questo gustoso frutto, unito ad altre prelibatezze a Km zero. Ancora il cibo a farla da padrone con Vini e sapori di strada (11 luglio), seguito dalla storica settimana longianese (24 luglio-2 agosto). Torna il 12-13 settembre il Festival internazionale dell'antico organetto, evento per appassionati da ogni parte del mondo. Si chiude la stagione estiva il 19-20 settembre con Longiano in bicicletta 2xbene. Roncofreddo Puntuale il fine settimana del 16-17 maggio torna la Sagra del pisello, occasione sempre unica per riscoprire la versatilità di questo antico legume fra sughi, piatti di carne e pesce e altre golosità locali. La Pedalata e camminata dal lozli rende magica la serata del 12 giugno, mentre gli amanti delle sonorità anni ‘70 trovano pane per i loro denti in occasione di Freak at town (21-23 agosto) fra look stravaganti, mercatini di originali memorabilia e tanta buona musica. Savignano Gambettola Una festa di colori, fascino vintage e l'imperdibile rombo di auto d'epoca costituiscono la cornice di un evento sempre atteso come la Mille miglia che da anni attraversa le vie centrali del paese. Appuntamento per il 15 maggio, anticipato il 9-10 maggio dalla storica Mostrascambio di auto e moto. L'estate procede a Gambettola ricca di eventi e manifestazioni di ogni genere, che si snodano dal 27 giugno al 15 settembre. Il mese di fine estate chiude con la Mostrascambio di curiosità (5-6 settembre), paradiso dei cultori del passato. Gusto fresco per i più golosi ad inaugurare la bella stagione nella città clementina con SantarcanGelato (12-13 giugno). Dal 10 al 19 luglio torna Santarcangelo dei teatri, vetrina di avanguardie e colorati mercatini delle pulci. In alto i calici a celebrare il buon vino di Romagna il 9-10 agosto in occasione di Calici di stelle. Il mercato della storica “fiera degli uccelli” dedicata a San Michele occupa il fine settimana del 26-27 e il 29 settembre. Appuntamento per gli hobbysti il 7 giugno con la mostra scambio, mentre la musica fa da padrone il 20 giugno in piazza Borghesi, con la finalissima de Il Rock è tratto. Buon cibo, ma soprattutto buon vino per tutti il 18 luglio con Savignano wine festival e il consueto saluto all'estate con l'ormai storico appuntamento con il festival fotografico Si Fest (11-13 settembre), fra mostre, appuntamenti con gli autori e tanti eventi collaterali. Savignano - Savignano wine festival 23 10 MAGGIO 2015 ORE 16.30 Soci in festa CASTELLO DI RIBANO SAVIGNANO SUL RUBICONE • MUSICA E SPETTACOLI DI ANIMAZIONE PER BAMBINI • MERENDA ROMAGNOLA: PIADINA, PROSCIUTTO, PORCHETTA, PESCE FRITTO Prenotazioni dal 4 all’8 maggio 24 Ingresso riservato ai Soci e familiari di Romagna Est che potranno ritirare presso gli sportelli della banca il buono valido per due consumazioni e due drinks