maggio 2015
Bilancio 2014 di Romagna Est:
solidità e certezze per costruire il territorio
Contro il fondamentalismo,
uomini protagonisti della storia
Sgabanaza compie 50 anni e si racconta alla Finestra
Sommario
EDITORIALI
Il nostro impegno perché
cresca la cooperazione
3
Governare il cambiamento
3
Bilancio d’esercizio 2014: pronti a ripartire
4
PRIMO PIANO
CONVEGNO
Noi crediamo nel lavoro!
6
8
Crazy Lucky continua a stupirci
INTERVISTA
Il lavoro e la cura: nuove prospettive
ATTUALITÀ
EVENTI
Contro la violenza fondamentalista, uomini protagonisti della storia
10
Non di solo pane… ma anche pizza, spianata e dolci!
12
“La musica è speranza. Sempre!”
12
Paganello 2015: l’agonismo strizza
CULTURA
BANCA & IMPRESA
BANCA & TERRITORIO
IL BUONPAESE
13
14
Sgabanaza compie 50 anni
15
Expo di Milano: Romagna Est dice “Presente!”
16
Cooperare al bene comune
17
cooperatori strizzano l’occhio all’Expo
NEWS
Trading e investimento, Satispay,
ROMAGNA EST BREVI
l’occhio al green
Provo tutto, sento tutto, vivo tutto!
COOPERAZIONE
RoMagna: gli studenti
9
Estroclub a Ridracoli
18
19
Expo a Milano, Festa a Ribano, Festa in Romagna...
20
Erbe, cucina e tradizione
22
AGENDA
Eventi e non solo...
23
La finestra
Informazioni della Banca di Credito
Cooperativo Romagna Est
Sede legale: Corso Perticari 25/27,
47039 Savignano sul Rubicone (FC)
Sede amministrativa: P.zza Matteotti
8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Registrazione Tribunale di Rimini
n° 12/2006
Numero 35 (maggio 2015)
Direttore Responsabile
Roberto Zalambani
Direzione e redazione
P.zza Matteotti 8/9
47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Coordinamento redazionale
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Stampa
CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO)
Progetto e impaginazione
Kaleidon Rimini
Foto in copertina: “Bellaria Igea Marina Airshow 2014”
foto di Carlo Pelliccioni Photography
Stampato su carta Eural da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente
EDITORIALI
Il nostro impegno perché cresca la cooperazione
Ancora una volta, il bilancio sociale
di Romagna Est attesta un’importante presenza sul nostro territorio del
Credito cooperativo, capace non solo
di fungere da volano dello sviluppo
economico per la crescita delle nostre
aziende ma - dato non meno rilevante
- anche di rappresentare una grande
risorsa per la vita di centinaia di associazioni, gruppi di volontariato, attività culturali, secondo un consolidato
principio di sussidiarietà.
Malgrado le difficoltà economiche del
momento, l’impegno di Romagna Est
per il territorio cresce nel 2014 del
5%, come si può leggere nell’articolo
all’interno di questo numero.
Un impegno di tal genere fa comprendere, in concreto, il valore della cooperazione oggi in Italia, in grado di
rappresentare un punto di equilibrio
tra la necessità di ogni impresa di fare
utili per finanziare l’espansione della
propria attività e quella di non perdere
di vista la propria caratteristica peculiare: la mutualità.
Attaccato da più parti, spesso poco
compreso nella sua natura e portata
innovativa, il modello cooperativo è
oggi costretto a combattere per affermare quanto invece è un’evidenza
palese: la sua capacità di creare ricchezza, di sviluppare un progresso del
territorio e della nazione, superando le
contraddizioni di un capitalismo che
spesso apre falle gigantesche, come
questa crisi testimonia. Si tratta di
comprendere che l’impresa cooperativa non è fuori dal mercato, ma che
all’interno del libero mercato tende a
realizzare il bene comune. È un modo
differente da quello prettamente determinato dalle logiche del capitale,
di giocarsi sul mercato, un modo più
inclusivo, meno irrazionale, più aperto, in cui si possono rigenerare i valori
di fiducia, reciprocità, equità, democrazia. Centinaia di cooperative stanno costruendo l’Italia del lavoro e del
futuro. Romagna Est intende giocare
un ruolo da protagonista in questo
processo. Il percorso di avvicinamento
alla consorella Banca Malatestiana è
una modalità concreta per dare più
forza a questa impresa, all’interno
delle nuove esigenze che il mercato
richiede.
Corrado Monti
Presidente di Romagna Est
Governare il cambiamento
In questi primi mesi del 2015 hanno
destato scalpore nel mondo dell’economia e della finanza, e non solo, le
notizie relative alla riforma delle Banche Popolari e delle Banche di Credito Cooperativo. Per queste ultime,
al momento escluse dalla riforma, si
parla in ogni caso di un’auspicata e
necessaria “autoriforma”.
Le caratteristiche principali del Credito Cooperativo dovranno restare immutate. Caratteristiche vitali e vero
valore aggiunto per il territorio, consistono nel principio della territorialità,
della mutualità, della prevalenza delle
persone sul capitale (“una testa, un
voto”), dell’amministrazione da parte dei soci. A queste dovranno unirsi
parametri sempre più stringenti per
garantire ad ogni Bcc la solidità patri-
moniale, la capacità di produrre reddi- molti tratti in comune (dalla solidità
to e di proteggersi adeguatamente dai patrimoniale all’attenzione ai rischi,
rischi, un’organizzazione dinamica ed dalla vicinanza al territorio allo spicefficiente con soluzioni innovative, il cato senso di mutualità) e soprattutto
rafforzamento così da continuare ad la volontà di affrontare insieme il fuessere volano economico per il terri- turo creditizio/economico di un tertorio di riferimento.
ritorio più ampio, ma integrato ed a
Consapevole di tanta responsabilità noi vicino.
e partendo da 110 anni di storia fe- I prossimi mesi vedranno impegnati i
conda, Romagna Est ancora una volta soci di Romagna Est per condividere
sta scegliendo la strada di non subire e definire insieme i migliori percorsi
gli eventi, aggravati ed accelerati dalla da affrontare.
lunga crisi economica che il paese sta
attraversando, bensì di accettare le sfide del futuro, cercando di prevenirle,
e comunque governarle.
In quest’ottica, ha intrapreso un percorso di approfondimento per un’unione societaria con la consorella Pierino Buda
Malatestiana, che presenta anch’essa Vice Presidente di Romagna Est
3
PRIMO PIANO
Ancora un bilancio d’esercizio positivo per Romagna Est: consolidato il patrimonio della banca,
impegnati nel sostenere la ripresa
Bilancio d’esercizio 2014: sempre più solidi
Paolo Garattoni,
direttore generale
di Romagna Est
Il bilancio d’esercizio 2014 di Romagna Est, che verrà sottoposto ai soci
Nel 2014 Romagna Est
per l’approvazione nell’Assemblea del
ha ottenuto risultati che
10 maggio prossimo al Palacongressi di
aumentano la solidità
Bellaria Igea Marina, si colloca in un
dell’istituto,
proseguendo la sua
contesto economico che finalmente
politica pluriennale incentrata
lascia intravedere qualche spiraglio di
su una gestione prudente
ottimismo. In tale situazione Romagna
Est conferma la sua solidità patrimo- e sulla copertura dei rischi. Un
niale, rientrando in tutti i parametri risultato ragguardevole, poiché è
richiesti dalle norme di tutela imposte
stato raggiunto in un contesto di
dall’Europa, e si trova dunque pronta
per accompagnare la pur timida ripresa mercato ancora di straordinaria
difficoltà per le banche
che sembra stagliarsi all’orizzonte.
È decisamente interessante, quindi,
svolgere la nostra tradizionale riflessione con il Direttore di Romagna Est Pa- dalla raccolta diretta e per il restante
olo Garattoni, allo scopo di inquadrare 21% dalla raccolta indiretta. I crediti
i risultati di bilancio nel panorama eco- verso clientela, al lordo delle svalutazioni, ammontano al 31/12/2014 a 697,3
nomico più generale.
milioni di euro, con un decremento riGarattoni, come è andata nel 2014 per spetto all’esercizio precedente di circa
Romagna Est?
6,3 milioni, pari al -0,9%.
Nel 2014 Romagna Est ha ottenuTali risultati risentono delle difficoltà
to risultati molto positivi che aumen- dell’economia e sono stati ottenuti nel
tano ancora di più la solidità dell’isti- rispetto delle politiche definite dal Contuto, proseguendo così la sua politica siglio di Amministrazione, che hanno
pluriennale incentrata su una gestione guidato l’operatività in termini di eroprudente e sulla copertura dei rischi. gazione e gestione del credito.
Un risultato ragguardevole, poiché è
L’utile netto del 2014 è di 4 milioni
stato raggiunto in un contesto di mer- 379 mila euro ed evidenzia un increcato - quello dello scorso anno - ancora mento, rispetto al precedente esercidi straordinaria difficoltà per le banche, zio, di 59 mila euro (+1,4%). Un ricon una qualità del credito in forte peg- sultato positivo che non è affatto un
gioramento che si traduce in consisten- dato scontato se si osservano i risultati
ti svalutazioni economiche e una ridotta di consorelle anche molto vicine termarginalità nell’operatività tradizionale ritorialmente a Romagna Est. Con il
con la clientela.
reinvestimento dell’utile, il patrimonio
Rimanendo sui risultati di Romagna Est,
ci offre qualche dato?
La raccolta complessiva di Romagna
Est presenta un saldo puntuale di fine
periodo di 968,0 milioni di euro, evidenziando un incremento, rispetto al
precedente esercizio, di 19,1 milioni,
pari al 2,0%. La raccolta complessiva
è composta, a fine 2014, per il 79%
Utile netto
4,3 milioni 4,4 milioni
31/12/2013
31/12/2014
4
netto a fine 2014 è aumentato a 121,4
milioni di euro, circa 2 milioni in più
rispetto al 2013 (+1,8%).
La solidità della banca è misurabile
dagli indicatori di patrimonializzazione,
che anche nel 2014 si pongono su livelli superiori ai limiti attuali e futuri da
rispettare. In particolare, il Total capital
ratio (vale a dire il rapporto tra i fondi
propri e le attività di rischio ponderate
finanziate dalla banca) e il Tier 1 ratio
(il rapporto tra il capitale di classe 1 e le
attività di rischio ponderate) risultano
entrambi pari al 17,88% a fine 2014.
Il contesto attorno a noi sta cambiando…
Sì, pur non mancando segni di forte
incertezza. Nel 2014 l’attività economica ha accelerato nettamente negli Stati
Uniti, crescendo oltre le attese. Le prospettive a breve e a medio termine per
l’economia mondiale restano tuttavia
incerte, per la persistente debolezza
nell’area dell’euro e in Giappone, per
il prolungarsi del rallentamento in Cina
e di altre economie emergenti e per la
brusca frenata in Russia.
Tra i nuovi elementi che hanno caratterizzato il 2014 si annoverano alcuni rischi di natura geopolitica (crisi
Russia–Ucraina e situazione in Medioriente) e il forte calo delle quotazioni
del petrolio. La forte caduta del prezzo
del petrolio può contribuire a sostenere
l’attività economica nei paesi avanzati, ma non è priva di rischi per la stabilità finanziaria dei paesi esportatori
e genera il pericolo che si radichi in
Patrimonio netto
119,2 milioni
31/12/2013
121,4 milioni
31/12/2014
PRIMO PIANO
aspettative di deflazione. Le condizioni finanziarie, anche grazie alle ingenti misure straordinarie intraprese dalle
Banche Centrali, sono favorevoli, ma la
volatilità dei mercati è sempre elevata.
Il Consiglio direttivo della BCE,
nella riunione del 22 gennaio del
2015, ha lanciato un nuovo programma di acquisto di titoli di debito pubblico (il cosiddetto Quantitative Easing) per un importo complessivo di
circa 1.100 miliardi di euro (con un
ritmo di circa 60 miliardi al mese),
nel tentativo di rilanciare l’economia
dell’Eurozona. Il programma parte da
marzo 2015 e dovrebbe concludersi
a settembre 2016, ma non è escluso
un prolungamento qualora non venga
raggiunto l’obiettivo di un tasso di
inflazione al 2%.
Dopo un calo nel 2014 del Prodotto Interno Lordo italiano dello 0,4%,
(dopo il -1,7% del 2013 e il -2,8%
del 2012) per il 2015 in Italia è atteso il ritorno della crescita, seppure a
ritmi molto modesti, grazie agli effetti
combinati del calo del prezzo del petrolio, dell’indebolimento dell’euro
(con vantaggi per le esportazioni) e
per la liquidità immessa dalla BCE
tramite il Quantitative Easing.
Raccolta Diretta e Indiretta
948,9 milioni 968 milioni
31/12/2013 31/12/2014
Il sistema bancario italiano è ancora in
uno stato di salute accettabile?
In Italia nel corso del 2014 è proseguita, con una lieve moderazione
rispetto all’esercizio precedente, la
contrazione dei prestiti alle imprese.
Secondo le recenti indagini presso le
banche e le aziende, le condizioni di
offerta di credito alle imprese sono lievemente migliorate, ma restano più difficili per quelle di minore dimensione.
I risultati dell’esercizio di valutazione approfondita dei bilanci delle maggiori banche italiane, che ha preceduto
l’avvio del Meccanismo di Vigilanza
Unico da parte della BCE sulle 120
principali banche dell’area Euro, mostrano la sostanziale tenuta del sistema
bancario.
E il credito cooperativo?
In questi tempi la Cooperazione di
Le Banche di Credito
Credito è al centro del dibattito economico e parlamentare. Con un decreto,
Cooperativo, per ora,
il Governo ha previsto che le Banche
non sono toccate direttamente
Popolari più grandi (con attivi superiori
da provvedimenti legislativi,
a 8 Miliardi) rinuncino alla loro natura
ma sono state a più riprese
“cooperativa”, dove vige la regola “una
richiamate dalla Vigilanza
testa, un voto”, e si trasformino, entro
ad “autoriformarsi”.
18 mesi, in società per azioni, dove il
peso di ciascun socio è proporzionale
È riconosciuto che in questi
anni difficili le “piccole banche” al numero di azioni.
Le Banche di Credito Cooperativo,
(BCC e Popolari, appunto)
per ora, non sono toccate direttamente
sono quelle che hanno erogato
da provvedimenti legislativi, ma sono
più credito all’economia locale. state a più riprese richiamate dalla ViQuesto sostegno ha lasciato,
gilanza ad “autoriformarsi”.
È riconosciuto che in questi anni diftuttavia, tracce visibili
ficili le “piccole banche” (BCC e Poponei bilanci delle BCC
lari, appunto) sono quelle che hanno
erogato più credito all’economia locale.
5
Impieghi
703,6 milioni
697,3 milioni
31/12/2013 31/12/2014
Questo sostegno ha lasciato, tuttavia,
tracce visibili nei bilanci delle BCC.
Ed i più stringenti parametri di sicurezza richiamati dalle normative internazionali obbligano le banche ad
avere patrimoni sempre più cospicui
per fronteggiare tutti i rischi ai quali
devono fare fronte e ad essere sempre
più efficienti.
Nell’area dell’euro, l’applicazione
di standard di vigilanza omogenei per
tutte le banche, ivi comprese le piccole
banche cooperative, determinerà una
crescente pressione verso livelli di capitale e soluzioni organizzative caratterizzati da elevata coesione.
L’integrazione è un obiettivo non
più rinviabile per le BCC italiane. Affinché il sistema del Credito Cooperativo possa competere in un mercato
più concorrenziale, contribuendo validamente alla ripresa delle economie
di riferimento, è pertanto necessario
procedere con rapidità ad una riforma
del sistema che consenta di conseguire
al più presto l’ammodernamento della
gestione, il rafforzamento strutturale
della redditività e la capacità, ove necessario, di reperire risorse patrimoniali
anche consistenti in tempi brevi.
Occorre pertanto individuare soluzioni che favoriscano un assetto del
sistema meno frammentato e meglio
strutturato, capace di superare gli svantaggi della piccola dimensione ma allo
stesso tempo di preservare i valori della
cooperazione e della prossimità con il
territorio che da sempre costituiscono
il punto di forza delle banche locali.
E questa sfida, Romagna Est è assolutamente pronta a raccoglierla.
CONVEGNO
Il titolo del convegno di Romagna Est, di marzo scorso, “Credere nel lavoro”, ha lanciato una chiara proposta
agli oltre 600 studenti presenti
Noi crediamo nel lavoro!
Si può ancora credere nel lavoro?
Come portare speranza su questo tema?
E come infondere nei giovani la fiducia
verso un futuro di lavoro e di piena
realizzazione?
La ricetta magica non esiste, però si
potrebbe cominciare… con il tagliare le ali alle Winx. Il suggerimento è
di Andrea Crazy Lucky Lucchetta, ex
pallavolista, ospite del convegno promosso da Romagna Est ”Credere nel
lavoro”, che si è svolto sabato 14 marzo
al Palacongressi di Bellaria Igea Marina.
Campione del mondo, titolo fra i tanti
di un palmares lungo un foglio protocollo, Lucchetta è uno di quelli della
“generazioni di fenomeni” che negli
anni ’90 portarono l’Italia ad una serie
di successi che la Nazionale di pallavolo
maschile, allora guidata da personaggi
del calibro di Julio Velasco, Bebeto e
Andrea Anastasi, collezionò come mai
prima in uno sport di squadra. Insomma, uno che di imprese se ne intende.
E come lui gli altri eccellenti ospiti del
convegno, Gaetano Curreri, Giancarlo
Mazzuca, Maria Serena Porcari, Luigino Bruni e Sergio Gatti, direttore di
Federcasse.
Tutti concordi nel dire che, al successo, al podio, possibilmente bisognerebbe arrivarci sempre, ma non necessariamente e non subito. Quello che
conta invece è saper ripartire dopo una
sconfitta.
Sono stati condensati proprio in
questa parola - “ripartire” - i moltissimi
spunti di riflessione scaturiti dal convegno, in una atmosfera attraversata
da correnti di energia, fiducia, voglia
di crederci. Spunti tesi ad arginare la
tentazione del dubbio, della resa, della
paura di non farcela, che molti dei 600
ragazzi delle classi terze, quarte e quinte di 11 istituti di istruzione superiore
delle province di Forlì-Cesena e Rimini
presenti fra il pubblico, hanno anche
esplicitamente espresso nel corso della
non è un modello accettabile. I cartoni
animati sono un vettore valoriale fortissimo”. Ecco perché lo sportivo ha
ideato la serie animata targata Rai Fiction, Spike Team, le avventure di sei
pallavoliste, come sei sono i valori che
formano l’essenza dello spirito sportivo:
forza, coraggio, lealtà, equilibrio, sacrificio, tenacia. Il settimo valore lo mette
Lucky, l’allenatore, l’umiltà. “Agire con
mattinata: perché dobbiamo credere spirito sportivo è l’unico modo per acnel lavoro? Ha senso lavorare tanto o cendere ad obiettivi interessanti, non
non sarebbe più giusto lavorare tutti e necessariamente vincenti, ma obiettivi
di meno? E cosa fare quando un lavoro da raggiungere. Lo Spike Team vince
è sbagliato e fa soffrire? E la domanda solo a partire dalla terza serie, gli autopiù greve: questo sospirato lavoro alla ri disneyani volevano farle vincere da
fine arriverà anche per noi?
subito. E invece. “Bisogna avere la paTante le domande. Ovviamente i zienza e l’umiltà di organizzare percorsi
super ospiti non erano dotati di una educativi e formativi, soprattutto permagica ricetta del successo. Hanno in- corsi che abbiano la S di sorriso. Seconvece raccontato la loro storia, offrendo do la mia filosofia, la Spike philosophy,
qualche strumento per aggredirlo.
bisogna essere in grado di sorridere in
“Si gioca in funzione del compagno maniera salutare”.
perché dobbiamo poter contare su di
Passione e sorriso. Le stesse leve fonlui e avere fiducia di tenere in vita quel- danti del Dynamo Camp, una realtà no
la palla fino alla vittoria. Se davanti a profit che sorge nella campagna toscana
20 mila brasiliani e solo 400 italiani e offre ai bambini gravemente ammalabatti il Brasile (siamo nel 1990, ndr), ti una vacanza gratuita e la possibilità
lo fai solo se puoi contare su un fortis- di divertirsi come fanno normalmente
simo spirito di squadra” – ha esordito i bambini sani. A raccontarne la genesi,
in apertura di convegno il campione Maria Serena Porcari, ex manager che
con il ciuffo obliquo. “Io intanto devo dopo 10 anni di brillante carriera in
tagliare le ali alle Winx, perché quello una multinazionale come IBM decide
Tutti concordi nel dire
che, al successo, al podio,
possibilmente bisognerebbe
arrivarci sempre, ma non
necessariamente e non subito.
Quello che conta invece è saper
ripartire dopo una sconfitta
6
CONVEGNO
di lasciarsi tutto alle spalle per lanciarsi in una nuova impresa, partendo da
zero. “Non avevo nessuna ragione per
cambiare mestiere – ha raccontato la
manager - ma cominciavo a chiedermi
dove volevo andare, quando ho incontrato una persona che mi aveva già dato
un lavoro in precedenza, sotto forma di
stage. Questa persona mi fece quella
proposta pazzesca, che io decisi di accettare”. Ed ecco un altro strumento:
“E’ importante sin da giovani imparare
che i lavori migliori si trovano grazie
alle relazioni che stringete fin dall’inizio, che diventano solide nel tempo”.
Oggi il Dynamo Camp è un luogo,
perfetto anche dal punto di vista estetico, dove il bambino malato non si
accorge della complessità di quello che
lo accoglie, una realtà talmente complessa che ci sono giorni in cui sembra
tutto impossibile e allora “se non hai
la motivazione per la causa, non reggi,
e se non reggi tu, anche quello sotto
di te non riesce a sorridere. Per questo
quando abbiamo bisogno di collaboratori, cerchiamo persone con percorsi professionali non tradizionali e con
un grande cuore. Io in questa causa ci
credo e credo nell’importanza non solo
della competenza, ma anche della dimensione spirituale”.
Parlano di successo nato dalla passione, dall’amore per il proprio lavoro,
dagli incontri fondamentali, anche le
altre storie narrate dal palco del palacongressi. Come quella di Mister Birgo
Burger, Federico Bordoni, al timone di
una impresa familiare nata nel 2013
con cinque persone al lavoro che oggi
sono diventate 16, alle origini l’amore
per il proprio mestiere e l’esempio del
nonno macellaio che andava a consegnare la carne agli alberghi a bordo di
una storica Ape, poi declinato sulla modernissima idea dell’hamburger romagnolo consegnato a domicilio, divenuta
ormai “virale”; e ancora la storia di una
grande passione, quella per il giornalismo, raccontata dal direttore del quotidiano Il Giorno, Giancarlo Mazzuca,
una strada segnata dall’incontro con le
grandi penne del giornalismo italiano,
Gianni Brera, Enzo Biagi, Indro Montanelli, mai dimenticati.
Anche quella di Gaetano Curreri,
cantante e tastierista degli Stadio, è una
bellissima avventura segnata da incontri con grandi maestri come Lucio Dalla, maestro talvolta inconsapevole “che
mi prese a bottega, e mi diede consapevolezza di quello che sapevo e potevo
fare, che - come fanno tutti i maestri
- mi spinse e poi mi affiancò”; o come
Vasco Rossi “un genio con intuizioni
pazzesche che pure si sottoponeva a ore
e ore di lavoro durissimo, instancabile.
Fare il cantante è un lavoro, fatto di applicazione e ostinazione. Il lungo lavoro
è quello che trasforma la passione in eccellenza, in un frutto godibile da tanti”.
Eccellenza e dono sono i concetti
sui quali si è soffermato l’economista
Luigino Bruni, sottolineando a più riprese che bisogna credere fortemente
nel lavoro perché quando una convivenza civile non è fondata sul lavoro, è
fondata su altre cose. Per esempio sui
privilegi, sulle convenienze, sulla non
7
eguaglianza. Perché il lavoro ci restituisce a noi stessi e “anche nel lavoro più
duro e più di routine, la dimensione
del lavoro è amica. Esiste nel lavoro
una componente di fatica, il lavoro è
fatica per tutti, però è anche dimensione umana. Noi diventiamo adulti lavorando, il lavoro ti guarisce dal
narcisismo, perché è cooperazione, è
squadra, come lo sport. Un concetto
che sottende anche l’economia. “Il primo atto di qualsiasi attività economica
è la cooperazione. Questo racconto di
un mercato in cui si deve competere
ci fa dimenticare che il mercato è soprattutto cooperazione”. Il lavoro più
importante è dono, non è contratto.
“Se l’impresa non ha anche Luigino e
non solo il professor Bruni, l’impresa
fallisce. Se un impresa riesce a farti dare
anche ciò che non può comprarti, essa
crescerà…”
“...voglio regalarvi questa
immagine che mi porto
dall’Africa dove vedevo
i ragazzi studiare per strada
perché nelle case non hanno
la luce elettrica. Senza questa
fame di futuro, questa voglia
di studiare bene, possiamo dare
incentivi e produrre jobs act,
ma l’Italia non ripartirà.
Ogni ragazzo ha una via
di accesso all’eccellenza”
INTERVISTA
Andrea Lucchetta, leader della generazione dei fenomeni, continua la sua battaglia per i valori dello sport
Crazy Lucky continua a stupirci
Avevo voglia di fare qualcosa
di importante per i bambini
e, sapendo quali erano i falsi
modelli che la televisione
stava trasmettendo in quel
periodo, ho accettato la difficile
sfida di utilizzare il cartone
animato come linguaggio di
comunicazione. Ho creato
Spike Team
Andrea Lucchetta, soprannominato
Crazy Lucky per la singolare capigliatura a spazzola in diagonale e il temperamento esuberante, ha fatto parte della
nazionale italiana di pallavolo più forte
di tutti i tempi insieme alla generazione dei fenomeni tanto da essere premiata dalla Federazione Internazionale
come Squadra Nazionale del Secolo. La
sua esperienza in nazionale conta ben
292 presenze e tre World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992. Nei
mondiali del 1990 è stato anche premiato come miglior giocatore. Appese
“le ginocchiere al chiodo”, la pallavolo
ha continuato a rappresentare per lui
uno sport ricco di valori da trasmettere
ai più giovani anche grazie all’invenzione del cartone animato “Spike Team”.
Partiamo dagli inizi: come è nata la tua
passione per lo sport?
La passione per lo sport, come per la
maggior parte dei ragazzi della mia generazione, ha avuto la capacità formativa e socializzante della strada, tramite i
giochi con cui ci si riuniva nel quartiere
e ci si divertiva a cerare situazioni di
fantasia con pochi mezzi. Il mio primo
sport agonistico è stato il nuoto, poi mi
sono dedicato per diversi anni al tennis
giocando anche tornei a livello nazionale. Ma è stato grazie alla scuola che
sono riuscito a trovare la pallavolo che
mi ha rapito completamente, perché
mi ha dato l’opportunità di comprendere come all’interno di uno spirito
di squadra si giochi in funzione del
compagno che verrà. Un meccanismo
talmente forte che mi ha fatto scegliere questa direzione che probabilmente
anche il destino aveva riservato per me.
Questa passione si è trasformata nella
conquista di diverse vittorie, medaglie,
coppe… Quali sono le occasioni che
ricordi con maggior piacere?
La prima vittoria di coppa confederale, il primo scudetto a Modena e
ogni scudetto che mi ha permesso di
aumentare la mia capacità di testarmi
e misurarmi, oltre poi, dal punto di
vista internazionale, alla vittoria del
campionato europeo di Stoccolma. Ma
soprattutto ricordo l’episodio che ha
preceduto Stoccolma e che mi ha dato
una ulteriore carica: era il 1988 e a 20
giorni dalla partenza per le olimpiadi
di Seul, mentre ero in Francia per un
torneo, mi sono infortunato. Avevo
perso la possibilità come capitano della nazionale di andare alle olimpiadi.
Rientro distrutto in Italia e dopo una
settimana mi telefona l’allora allenatore Carmelo Pittera che in dialetto
siciliano stretto mi dice che sarei partito con lui perché aveva bisogno del
capitano. È stata un’emozione unica
8
per me e l’inizio di un percorso che ci
ha portato a diventare campioni del
mondo.
Dal campo da gioco alla televisione, sei
diventato anche allenatore di pallavolo
in un cartone animato. Cosa ti ha spinto
a creare “Spike Team”?
L’idea nasce per contrastare il muro
di immobilismo che ho trovato dal ‘90
all’interno del mondo pallavolistico.
Avevo voglia di fare qualcosa di importante per i bambini e, sapendo quali
erano i falsi modelli che la televisione
stava trasmettendo in quel periodo, ho
accettato la difficile sfida di utilizzare
il cartone animato come linguaggio di
comunicazione. Ho creato Spike Team,
un educational divertente con cui far
passare messaggi importanti. Forza,
coraggio, lealtà, equilibrio, sacrificio,
tenacia e umiltà sono i valori propri di
questa squadra che accendono lo spirito sportivo rappresentato dalla torcia di
Olimpia. In maniera trasversale, come
il mio taglio di capelli, Spike Team serve per fondare un nuovo modo per stare insieme e per far capire quanto sia
importante il senso di appartenenza ad
una squadra altamente etica e valoriale.
Un consiglio che daresti soprattutto ai
più giovani per riuscire nello sport come
nella via?
Imparare giocando, ma avendo un
percorso in testa e la capacità di selezionare modelli sempre positivi. Non
per emularli ma per migliorarli.
Forza, coraggio, lealtà,
equilibrio, sacrificio, tenacia
e umiltà sono i valori che
accendono lo spirito sportivo
rappresentato
dalla torcia di Olimpia
INTERVISTA
Intervista al prof. Luigino Bruni, ospite del convegno di marzo di Romagna Est
Il lavoro e la cura: nuove prospettive
Stiamo creando una generazione di
esclusi, e questi esclusi sono i nostri figli. Luigino Bruni, docente di storia
del pensiero economico alla Lumsa di
Roma, editorialista dell’Avvenire, assertore dell’economia di comunione, è stato ospite al convegno di Romagna Est
dal titolo “Credere nel Lavoro” dove ha
parlato di lavoro e cura. Un fronte sul
quale, secondo il professore, dovremo
avventurarci per cercare di affrontare
il problema per eccellenza, la mancanza di impiego. La sua “ricetta” è chiara:
intanto dovremmo incentivare il lavoro
part-time dopo i 55 anni e anticipare le
pensioni. Non allungare il tempo lavorativo, come invece stiamo facendo, ma
rinunciare a un po’ di reddito e dare la
possibilità ai figli di poter lavorare.
Lavorare meno per lavorare tutti?
Si, è fondamentale. Invece in America ed in Europa c’è chi lavora troppo e
chi non lavora affatto. Non è un sistema
né saggio né intelligente.
Ma come fare in concreto?
Dovremmo iniziare a ragionare collettivamente di lavoro e cura, posto che
ci attende uno scenario con anziani fino
a 120 anni, uno Stato che non potrà
più occuparsene, famiglie sempre più
fragili. Dobbiamo immaginare che la
cura vada distribuita fra tutti, non possiamo lasciarla alle donne, né allo Stato o al mercato come succede oggi. La
sociologa Jennifer Nedelsky, canadese,
docente all’Università di Toronto, una
delle voci più innovative nel dibattito
sui temi della cura, dei diritti e delle
relazioni sociali, sostiene che nel pacchetto di ore che una persona adulta
offre alla collettività ci debbano essere
non più di 30 ore lavorative alla settimana remunerate, e non meno di 12
ore di cura gratuita alla settimana, che
la persona - maschio o femmina, ricca
o povera che sia - dedica alla propria
famiglia o alla comunità.
il menu settimanale, conoscere i suoi
costi, sapere dove fare le spese. Ogni
persona adulta dovrebbe saper fare
queste cose, e non affidarle né soltanto
al mercato, né soltanto alle donne. E
invece spesso, come dice bene Nedelsky, assistiamo all’equivoco che coloro che governano i processi sul piano
istituzionale sono, in genere, le stesse
persone che non hanno mai fatto, né
fanno, lavori di cura.
Un nuovo modello economico in cui
il sociale venga sottratto al mercato?
Dovremmo iniziare
a ragionare collettivamente
di lavoro e cura, posto che
ci attende uno scenario con
anziani fino a 120 anni,
uno Stato che non potrà
più occuparsene, famiglie
sempre più fragili. Dobbiamo
immaginare che la cura vada
distribuita fra tutti, non
possiamo lasciarla alle donne,
né allo Stato o al mercato come
succede oggi
Un cambiamento epocale…
L’eccellenza deve passare dal lavoro
alla persona. Tutto ciò si può cambiare
disattivando i meccanismi di stima e
disistima sociale. Cent’anni fa di una
persona che non lavorava si aveva una
elevata percezione sociale, in quanto il non lavoro era segno di nobiltà.
Oggi, viceversa, il non avere lavoro
comporta spesso disistima. Ciò è segno di come in effetti i cambiamenti
culturali avvengano. Sono convinto
che, prima di laurearsi, un giovane
dovrebbe essere capace di pianificare
9
No, il 50% lo dovrà fare il mercato,
l’altro 50% lo dobbiamo fare noi. Non
mettiamo in discussione che il mercato possa offrire badanti per anziani
e asili per i bambini ma ciò che oggi
offre la sanità in modo gratuito fra un
po’ lo offrirà il mercato a pagamento.
Se vogliamo vivere in un mondo dove
il mercato è importante ma non è l’unico strumento, dobbiamo perseguire
un’economia socialmente sostenibile.
Il mondo americano è pieno di violenza e solitudine, io ho paura di un
mondo così.
Professore, non le sembra utopistico?
Al contrario. È fondamentale che di
questi temi si parli di più nei luoghi
dove si fa opinione. Vorrei più profezia dove si fa il dibattito pubblico, in
un momento in cui stiamo perdendo
giovani in un modo impressionante
dal mondo del lavoro. Ci comportiamo come un’impresa che sta in grosse
difficoltà, la quale invece di investire
sul futuro sta lì a tagliare sulle spese
del gas. Quanto sta accadendo è un
classico segnale di miopia istituzionale. Stiamo creando una generazione di
esclusi, e questi esclusi sono i nostri
figli. Se non si pensa l’impossibile,
nessun possibile è buono. Quando abbiamo scritto la Costituzione Italiana
nel ’46, abbiamo scritto l’impossibile
per creare un possibile nuovo.
ATTUALITÀ
Sul nostro territorio, durante questa primavera si sono susseguiti eventi che gettano una luce nuova sul problema
del totalitarismo islamico
Contro la violenza fondamentalista, uomini protagonisti della storia
Che sta accadendo al mondo islamianche a partire dalle sue periferie. E
co? E che accadrà al mondo occidentacosì le riflessioni di don Giampaolo
le? Sono domande che, di fronte al susBernabini, parroco di Castelvecchio,
seguirsi di violenze sempre più efferate
sono state lo spunto per una serata
da parte di formazioni politiche e midi riflessione promossa nella città di
litari che pretendono di rappresentare
Savignano sul Rubicone proprio dalla
il mondo islamico nella sua interezza,
parrocchia alla luce delle recenti straoccorre porsi con serietà, senza cadere
gi causate dai fondamentalisti islamiin facili semplificazioni.
ci dell’Isis. Un evento che ha visto la
Da una parte non è più il tempo
partecipazione delle associazioni del
del buonismo disimpegnato. L’assasterritorio del Rubicone, Lyons Club,
sinio di tanti, in tutto il mondo, per
Rotary Club, Unindustria Forlì-Cesemotivi di appartenenza religiosa, fino
na, Accademia dei Filopatridi.
a pochi mesi fa denunciato da poche
“Stiamo sottovalutando - sostiene
persone tra cui i coraggiosi padri del oggi è stata spazzata via dai volti oscuri don Paolo - la forza della penetrazioPIME - Pontificie Opere Missionarie del fondamentalismo. Quirico fu già a ne musulmana nelle nostre comuni- dal loro sito asianews.it, è orribile e Rimini, per chiudere il Meeting 2014, tà. Se viene minata la nostra identità,
chiede risposte concrete.
e in quell’occasione sferzò in maniera rischiamo di andare incontro alla diAllo stesso tempo, non è possibile vibrante l’Occidente con queste parole. sgregazione come è di fatto avvenuto
rinchiudersi all’interno di un rigido “Allora dov’è la chiave? È nella straordi- per l’Impero Romano. Perché alla fin
schema di guerra tra civiltà, come se vi naria, orribile quotidianità del dolore. fine, sono le motivazioni di fondo che
fossero due forti culture a fronteggiarsi. Il dolore senza sangue, il dolore come fanno una civiltà. E noi quelle moAl contrario, l’Islam violento è espres- incontro quotidiano di 22 milioni di tivazioni le stiamo perdendo.” Nella
sione di un vuoto culturale, che reagi- persone che vivono in Siria da quattro parrocchia di Castelvecchio ci sono 12
sce ad un altro vuoto culturale, quello anni. (…). Allora riprendo una cosa famiglie musulmane aiutate periodiche l’Occidente ha lasciato aperto in che è scritta in fondo a questo salo- camente con offerte di abiti e cibo ma
questi ultimi decenni.
ne: “Verso le periferie del mondo, il non sono attivi rapporti di dialogo tra
destino non ha lasciato solo l’uomo”. i vertici istituzionali ed i vertici delle
Da questo punto di vista, alcune No! No, non è così, non è così, pur- comunità musulmane presenti sul teriniziative che si sono svolte sul nostro troppo! Il destino non lo so, ma noi, ritorio. “Di fatto - prosegue don Paolo
territorio, pur diverse tra loro per mo- noi, l’Occidente, l’Europa, gli Stati - non conosciamo il mondo arabo. In
dalità e contenuti, sono preziose per Uniti, abbiamo lasciato solo l’uomo! Italia ci sono 655 centri musulmani,
una presa di coscienza della profondità (…) Abbiamo lasciato soli 22 milioni di cui non sappiamo nulla”.
del problema.
di siriani, abbiamo lasciato soli i criIn tal senso è interessante l’iniziativa
stiani dell’Iraq, abbiamo lasciato soli i del 21 marzo scorso, organizzata dall’IPartiamo dalla Consulta degli stu- cristiani nel Nord della Nigeria, abbia- stituto scolastico riminese ITC Valtudenti che il 24 aprile, presso il Pala- mo lasciato soli esattamente vent’anni rio di Rimini. In un apprezzato convecongressi di Rimini, ha proposto agli fa i rwandesi del genocidio, i somali, gno sulla finanza islamica, è emerso
istituti di scuola superiore, una confe- abbiamo lasciato soli gli uomini che un panorama quanto mai originale.
renza dall’intrigante titolo “Dalla Pri- vivono nelle periferie del mondo. Que- Grazie ad un ex alunno dell’Istituto,
mavera araba all’Isis. Cosa è anda- sta è la nostra colpa!”.
Andrea Arcangeli che oggi dirige un
to storto?”. Ospiti, Rodolfo Casadei,
Quirico ha recentemente pubblica- team che si occupa di finanza globagiornalista di Tempi e Domenico Qui- to un libro sul tema: Il Grande Calif- le per la City Bank di Londra, alla
rico, inviato per La Stampa in Siria e lì fato, Neri Pozza, (pp. 240, euro 16).
prof.ssa Eleonora Bacchi - università
rapito nell’aprile del 2013. Fu liberato
di Bologna - e al prof. Albert Henke
solo nel settembre dello stesso anno.
È un Occidente sordo, fragile (Qui- dell’università di Milano, sono emersi i
Quirico era partito per raccontare la rico lo ha dichiarato “vigliacco e cru- caratteri di fondo della finanza islamiPrimavera araba, una primavera che dele”) ma che comincia ad interrogarsi ca. Incentrata sul Corano, dunque su
10
Domenico Quirico
ATTUALITÀ
don
Giampaolo
Bernabini
una base etica e religiosa, non prevede
né interessi, né penali, e non permette
di investire su armi, droga, alcool, né
altri traffici illeciti. Ci troviamo dunque lontani dall’immagine di circuiti
finanziari aperti a finanziamenti terroristici o a losche macchinazioni (problema esistente ma che ha natura più
complessa); al contrario la dirigente
Daniela Massimiliani ci racconta come
“il convegno abbia messo in luce una
forma di finanza etica che va guardata con attenzione, perché interessata
a non perdere la dimensione integrale dell’uomo. Di fatto l’Islam si rivela
come un mondo che non conosciamo
e che ha potenzialità rilevanti per un
Occidente che desidera riscoprire le
sue radici spirituali.”
Ancor più sorprendente l’ultima testimonianza, emersa durante l’incontro organizzato dal centro culturale Il
Portico del Vasaio, dal titolo Je suis,
il 16 febbraio scorso, all’indomani
dell’attentato alla redazione di Charlie
Hebdo. Il prof. Wael Farouq, islamico
ma da qualche anno docente all’università Cattolica di Milano non voleva
più venire quella sera a Rimini. Dopo
aver saputo la notizia dei 21 egiziani
copti uccisi barbaramente dall’ISIS il
giorno prima, il dolore per quanto i
suoi “fratelli” mussulmani avevano fatto proprio contro i suoi “amici” cristiani era troppo forte. Eppure… “Ma
dopo, nella mattina, quando ho cominciato a leggere le notizie, ho visto
un’immagine, un’immagine di questo
giovane cristiano con una faccia e uno
sguardo di speranza. Uno sguardo di
speranza un minuto prima di essere
decapitato; occhi pieni di speranza. Le
ultime parole che ha detto “O Dio Cristo!” Sono venuto stasera perché questo uomo ha trovato qualcuno da chiamare, ha trovato un punto di speranza.
Sono venuto stasera perché c’è un bene,
un bene grande nella nostra vita”. La
speranza di quel cristiano accende il
cuore dell’islamico Farouq. E questa
è la storia di tutta la sua vita recente.
Wael, oltre all’incarico in Cattolica, è
docente presso l’università de Il Cairo
dove, incontrando alcuni studenti italiani lì presenti, ha stretto una fortissima amicizia con comunità cristiane,
fino a partecipare al Meeting di Rimini e a reduplicarlo al Cairo per due
edizioni. Ma un altro episodio da lui
raccontato è significativo. Lo interpella
un giorno un suo studente. «Professore,
mia mamma lavora come insegnante
e vogliono fare il Presepe vivente nella scuola. Ma siccome nella scuola ci
sono 18 ragazzi musulmani, il preside
ha detto che non si può fare (…). E
mia mamma ti chiede qual è la posizione dell’Islam, che cosa dice l’Islam
su questo”. Ho detto a lui che non è
importante cosa dice l’Islam su questo,
è importante che cosa dicono i genitori di questi studenti. Così la mamma,
questa insegnante, è andata e ha chiesto ai genitori se si poteva fare. Tutti
i genitori hanno detto sì. Non solo:
alcuni di loro, che hanno un buon rapporto con questa insegnante, hanno
detto “anche noi vogliamo partecipare
11
prof.
Wael Farouq
(…)”. E così hanno fatto il Presepe e
il bambino Gesù era un bambino musulmano. Io non dico questo perché
voglio dire: ci sono musulmani buoni.
Non ci sono cattivi e buoni, ci sono
protagonisti. E i protagonisti in questa
storia non sono i genitori (…). Il vero
protagonista è questa insegnante. Una
protagonista nella storia, perché questa
insegnante con la sua iniziativa ha permesso a quei genitori di mostrare chi
sono, di vivere la loro umanità.” L’intera relazione di Farouq è poi ruotata
attorno al concetto che una verità per
essere tale deve prendere carne, deve
divenire un uomo o una donna, proprio come quella insegnante.
Un caso non isolato, come attesta la recente polemica nata attorno
alle benedizioni pasquali nelle scuole.
Numerosi presidi le hanno vietate per
rispetto degli studenti islamici. Ma a
Perignano (provincia di Pisa) il parroco
ha avuto la meglio sulla preside, grazie
all’intervento dei genitori, infuriati. Il
Corriere della Sera riporta: «Alla protesta contro la dirigente scolastica era
presente anche una mamma di fede
musulmana, che non ha condiviso il
divieto imposto dalla scuola: “Mio figlio è musulmano - ha detto la donna
- ma vorrei ugualmente che ricevesse la
benedizione”.
Sufficiente per tentare di uscire da
schemi consolidati?
Il vero problema sembra essere solo
uno: quale ideale, quale speranza resta
vivo in noi? Quale ideale, capace, come
sostiene Farouq, di renderci protagonisti della storia?
Un momento del convegno
sulla finanza islamica
organizzato dall’ITC
Valturio
EVENTI
Si è svolta il 29 marzo, per la XIII volta, la kermesse riminese dedicata al pane artigianale
Non di solo pane… ma anche pizza, spianata e dolci!
Non di solo pane? Certamente no:
anche pizza, spianata e dolci. L’importante è che il prodotto sia da forno,
rigorosamente artigianale, fresco e appena sfornato. L’Associazione panificatori della Confartigianato di Rimini, che rappresenta oltre 50 “artigiani
del pane” locali, da anni si impegna a
sensibilizzare i consumatori di ogni età
sul tema della panificazione artigianale,
del mangiar bene e sano, proponendo
al pubblico prodotti di qualità a chilometro zero. E così lo scorso 29 marzo
il pane è tornato in piazza Tre martini a
Rimini per la XIII edizione de “Il pane
fresco del tuo fornaio...buon gusto
quotidiano”, un evento che ha richiamato migliaia di persone e anticipato
da Forninfesta, un’intera settimana in
cui i panificatori hanno offerto alla loro
clientela assaggi gratuiti di prodotti da
forno e golosità pasquali, oltre alla
possibilità di aggiudicarsi buoni spesa. Presi d’assalto gli oltre 25 quintali
di prodotti offerti, in un’atmosfera di
festa arricchita dalle sonorità di Banda Città di Rimini, un carro allegorico
gastronomico sul tema del ciclo della
produzione del pane, stand di lavorazione e simulazione di antiche ricette,
la mostra di sculture di pane, lo stand
“Club Irpinia-Romagna” a promuovere
il folclore, l’artigianato e la gastronomia
dell’Irpinia e, dulcis in fundo, una ciabatta di 25 metri farcita al cioccolato,
sulla quale il pubblico si è dato battaglia
per indovinarne la lunghezza. Una kermesse benefica -il ricavato è stato devoluto all’associazione Crescere insiemeOnlus, formata da genitori di persone
con sindrome di Down- in nome della
genuinità dei prodotti. Il consumo di
pane industriale, da dati Coldiretti, ha
subito negli ultimi anni una riduzione,
ma i consumatori sono tornati ad affezionarsi ai prodotti da forno artigianali,
questo grazie anche ad una maggiore
informazione e particolari nuove esigenze. Si pensi anche solo alle necessità
di celiaci o persone comunque intolle-
ranti ad additivi e simili: in questo campo il panificatore può e deve riscoprire
tutta la sua fondamentale importanza,
mettendo in campo quei saperi artigiani che garantiscono al consumatore
un prodotto garantito, fatto con lievito
madre e farine provenienti dal territorio e pertanto più digeribile e in linea
con i dettami offerti dalla cosiddetta
dieta mediterranea, basata su un modello nutrizionale efficace, riconosciuto
patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Bando quindi a processi di surgelamento e confezionamento: lasciamo che il
pane torni in piazza.
Intervista a Omar Pedrini, cantante dei Timoria, ospite alla festa di Sant’Eurosia il prossimo 7 maggio
“La musica è speranza. Sempre!”
Il valore della speranza cresce a dismisura quando sei stato tra la vita e
la morte come è capitato a Omar Pedrini, voce indiscutibile del rock italiano, cantante dei Timoria e leader del-
la band dal 1980 al 2002 al posto del
transfuga Francesco Renga.
Pedrini sarà la guest star della Festa
di Sant’Eurosia di Castelvecchio giovedì 7 maggio con un acustic live (ore
21,30, ingresso gratuito, con intervista
sul palco alle ore 21 e spaghettata post
concerto per tutti: www.santeurosia.
blogspot.it).
Una presenza d’eccezione, dopo gli
altri ospiti di caratura che hanno trasformato l’appuntamento parrocchiale
in un evento a tema, sociale e civico.
Tre operazioni al cuore cambiano la vita?
Alcuni reagiscono male e vivono arrabbiati col mondo. A me è capitato di
12
imparare a godere ogni attimo come
un regalo di Dio e della scienza, ed è
bellissimo.
Lei ha interpretato il prete rock Don Luigi nel film Un Aldo qualunque con Fabio
De Luigi. C’è un suo interesse verso la
religione? Il brano Nel mio profondo è
una preghiera?
Molte mie canzoni sono a tema sacro. Sangue impazzito parla di perdita
e ricerca della fede. Io sono costantemente alla ricerca, frequento il monastero buddista di Pomaia (Pi) e ho un
padre spirituale, don Bruno, cattolico.
Ho battezzato mia figlia Emma Daria
in chiesa. S. Agostino, se non sbaglio,
EVENTI
parlava di musica come forma di preghiera. Lo stesso vale per me. Nel mio
profondo è in questo tema, l’ho scritta
dopo il primo aneurisma, dieci anni fa.
Ha un senso parlare di speranza oggi, o
vince il cinismo?
La tentazione di essere cinici è forte
ma credo che compito dell’arte sia portare dall’inquietudine alla pace. L’arte è
catarsi per l’artista e per traslazione per
chi ascolta e si identifica. La musica è
speranza, sempre. Lo era per gli schiavi
che inventarono il blues, lo è per me.
Il suo successo viene dalla gavetta. Un
consiglio ai giovani...
La gavetta insegna tanto. Oggi i ragazzi vedendo i talent credono che basti
un attimo (e a volte accade) di tv per
saltare anni di gavetta. Ma il carattere, lo spessore, la vera sintonia positiva
col successo, più è guadagnata più è
longeva.
Lei ha scritto Figlio del vento, colonna
sonora per Il Figlio più piccolo di Pupi
Avati. C’è un legame con questo particolarissimo regista e con la Romagna?
Pupi è un maestro straordinario.
Ha descritto come pochi i tic, i caratteri e le sfumature degli italiani.
Come me, racconta la gente comune.
Questo è il mio oggetto di attenzione,
il mio ultimo album parla alla gente, sono storie di italiani. Il MEI di
Faenza è uno dei motivi che mi lega
molto alla Romagna ma ce ne sono
moltissimi altri. Da bambino venivo sempre a Cesenatico, come tutti
i bresciani, e da ragazzo in riviera, a
Rimini e Riccione. E poi il Brescia
calcio e il Cesena sono gemellati. Ho
frequentato molto anche Ravenna,
che è bellissima. Mi hanno conferito
il premio Galla Placidia due anni fa
e ho tanti amici a Ravenna. E infine,
amo il Sangiovese, Santarcangelo di
Romagna e .... la piada!
Giunge al traguardo delle 25 edizioni la famosissima manifestazione del frisbee in spiaggia
Paganello 2015: l’agonismo strizza l’occhio al green
Si è svolta dal 2 al 6 aprile la 25esima edizione del Paganello, la storica
manifestazione di frisbee su sabbia ormai famosa in tutto il mondo che ogni
anno popola le spiagge di Rimini nel
periodo di Pasqua. Circa 800 quest’anno gli atleti e migliaia gli appassionati
e i curiosi.
Giuseppe Carpi, presidente, nonché
ultimo superstite degli organizzatori
storici, definisce questo evento come
“la creatura”: “È un impegno, un dopolavoro, una passione, sono 25 anni
di vita. Ogni anno si crea una grande
aspettativa sul Paganello che ha assunto nel tempo il ruolo di apertura della
stagione turistica della nostra riviera e
della città di Rimini. Come genitore
speri sempre che non accada mai che
il padre sopravviva al proprio figlio. In
realtà non è per me così scontato e ogni
anno è un miracolo. Avevo l’obiettivo di arrivare alla 25esima edizione, e
mi sono impegnato perché ciò potesse
avvenire”.
Come è nata l’idea del Paganello?
25 anni fa abbiamo inventato uno
sport, il “beach ultimate”, ovvero abbiamo portato in spiaggia lo sport di
squadra giocato con il frisbee su erba,
l’ultimate appunto, e l’abbiamo chiamato Paganello perché è nato come
pesce d’aprile, come scherzo. Abbiamo scritto nuove regole per adattarlo
alla location e abbiamo cominciato a
giocare rendendoci conto che era più
spettacolare che su erba. Abbiamo allora invitato amici dall’Europa, poi
dall’America, dal Sud Africa. Negli
anni migliori riuscivamo ad avere al
Paganello tutto il mondo rappresentato
dai diversi club con circa 1500 atleti.
Dal 2008 avete cominciato a rinnovarvi anche dal punto di vista della responsabilità sociale come evento “green”. Di cosa si tratta?
Green Paganello è stata la mia follia
quando ho visto la quantità di rifiuti
che producevamo durante la manifestazione. Abbiamo allora cominciato
a ragionare su come ridurre l’impatto
ambientale e ci siamo dati un obiettivo condiviso: prima di tutto abolire
l’acqua in bottiglie di plastica. Abbiamo trovato la soluzione tramite una
collaborazione con i bagnini e solo nel
primo anno siamo riusciti a dimezzare
i rifiuti. Da allora al Paganello l’acqua
non si vende ma si beve alle fontanelle gratuite. Bandita la plastica, anche
piatti e bicchieri sono tutti in materB
13
o compostabile organico. Con Multiutility abbiamo poi scoperto che le
forniture di energia elettrica possono
essere, anche se temporanee, provenienti al 100% da fonti rinnovabili e
certificate. Quest’anno siamo invece
entrati nell’ambito del cibo biologico
con Almaverde bio come partner e
sponsor.
Qual è la ricetta di questo successo?
Innanzitutto sognare in grande. Poi
basta avere una spiaggia, che già è conviviale, e unire la tradizione (di sardoni
e sangiovese) con l’innovazione. Aggiungere un po’ di “romagnolità” e di
orgoglio in quello che si fa.
CULTURA
In libreria un volumetto che racconta una febbre di vita. Una vita realizzata, ma in modalità sorprendenti e drammaticamente vere
“Provo tutto, sento tutto, vivo tutto!”
Voglio tutto,
Itaca edizioni,
www.scrittidimarta.it
“Voglio tutto” è un grido,
una domanda lancinante,
un’invocazione che, non fosse stata
accompagnata da un avventura
straordinaria, si sarebbe potuta
facilmente trasformare
in un’imprecazione
“Voglio tutto” è un grido, una domanda lancinante, un’invocazione che, non
fosse stata accompagnata da un avventura straordinaria, si sarebbe potuta facilmente trasformare in un’imprecazione.
Stiamo parlando della vita di Marta
Bellavista, una giovane neolaureata riminese che ha dovuto lasciar questa terra
all’età di soli 27 anni e i cui scritti - su
volontà della famiglia - sono stati raccolti, con pazienza e in stretto contatto
con gli amici più cari della ragazza, da
Emanuele Polverelli.
“Voglio tutto” è il grido di ognuno di
noi, di coloro che mantengono il sogno
della giovinezza, la cui realizzazione dovrebbe occupare la nostra intera esistenza, come ricordava papa Giovanni XXIII
(“la vita è la realizzazione del sogno della
giovinezza”).
Nei suoi scritti, Marta racconta un’intensità di esperienza che risulta quanto
mai rara e dotata di una bellezza speciale.
Non a caso il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, in una lettera in occasione
del decennale della beatificazione di Alberto Marvelli, scriveva: “Allora formate in cielo una squadra con tutti i santi
riminesi (…), specialmente quelli che
sono venuti lassù in giovane età come
te, o anche più anziani, ma che sono
stati amici dei giovani e tutti campioni
dell’amore forte e puro. Cominciamo a
fare dei nomi: Don Oreste e la Sandra
Sabattini, Marta la figlia di Giorgio e
Suor Ornella che è appena arrivata da
voi”.
Il libro, giunto immediatamente alla
ristampa e segnalato da numerose recensioni, nasce da precise sollecitazioni,
tra cui quella di una dottoressa, la quale
leggendo un articolo su di un mensile
con un dialogo tra Marta e suo padre
Giorgio, disse alla famiglia: “Fate conoscere a tutti la storia di questa ragazza.
Può aiutare i nostri figli a vivere”.
La storia di Marta è da un certo punto di vista straziante. Mentre era in università, nel 2006, una colica improvvisa
rivela un tumore avanzato al rene. Operata d’urgenza, nelle settimane successive non resta alcun segno della malattia,
lasciando stupefatti i medici. Sembra un
miracolo.
Marta non trova tuttavia rasserenate le domande che sempre hanno accompagnato la sua vita (scriveva già nel
2003: “Scrivo perché non riesco a dire a
nessuno quello che sto vivendo in questo periodo di università. Provo tutto,
sento tutto, vivo tutto! Desidero essere
felice ma spesso le circostanze che vivo
me lo impediscono!”) ed in assemblea,
dopo lo scampato pericolo, con i suoi
amici universitari esclama “ho scoperto
che neanche un miracolo può riempirmi
il cuore”. Due anni dopo, la malattia
14
ricompare al fegato e all’intestino. Inizia così una più lunga via crucis. L’altro
aspetto della sua vita, del tutto compenetrato col primo, è la sua esperienza
cristiana, vissuta con gli amici di Comunione e Liberazione, dentro il volto dei
quali scopre Altro. Pian piano, matura
la familiarità con Cristo, come risposta
piena e sorprendente ai suoi interrogativi.
Marta è stata una donna in cammino,
mai paga, sempre pronta a prender il
largo verso quel grande amore, a Cristo,
che trovò inizio in famiglia e proseguì
con gli amici. Una sovrabbondanza di
vita, affermata sempre più, proprio mentre il suo corpo stava scemando, tant’è
vero che le ultime parole, proferite all’amico suo più grande, Francesco Ferrari, oggi sacerdote della Fraternità San
Carlo a Roma, furono semplicemente
un grazie ripetuto per tre volte, prima
di coricarsi per le ultime ore di agonia.
Un grazie detto in punto di morte.
Un grazie che era divenuto la trama stessa della vita di Marta.
Il libro riporta i suoi testi, così come
son stati ritrovati, ma ancor più riporta
con efficacia questo suo “grazie” e il lettore è trascinato in un’avventura che non
può dominare e comprendere, un’avventura che ha lo stesso sapore di Dio
e del Paradiso.
Sul sito www.scrittidimarta.it, sono
in pubblicazione, alcune testimonianze
di amici, foto e tutto quanto riguarda la
pubblicazione.
L’altro aspetto della sua vita
è la sua esperienza cristiana
vissuta con gli amici di CL,
dentro il volto dei quali scopre
Altro. Pian piano, matura la
familiarità con Cristo, come
risposta piena e sorprendente
ai suoi interrogativi
CULTURA
Pier Giuseppe Bertaccini rivela a La Finestra i 50 anni di Sgabanaza, il personaggio comico più amato dai romagnoli
Sgabanaza compie 50 anni
Cominciai allora a coltivarlo e ad ampliarlo fin tanto che iniziai a portare
Sgabanaza come dopo commedia, la
cosiddetta “farsa” per far ridere il pubblico e risollevare un po’ le sorti della serata, della compagnia dialettale
Cinecircolo del Gallo di Forlì. I venti
minuti diventarono trenta e così via.
Ma fu dopo l’invito a Tele Caveja, una
piccola emittente forlivese, che cominciarono ad arrivare le richieste. Così,
nei primi anni 70, mi sono messo in
proprio ed è iniziata quest’avventura
cabarettistica.
Romagnolo puro sangue nelle cui
vene scorre comicità allo stato più elevato, Sgabanaza festeggia 50 anni di
carriera. Nato nel 1965 per mano di
Pier Giuseppe Bertaccini ha riscosso
sin dalle prime apparizioni un grande successo fino ad arrivare in teatri,
e trasmissioni televisive come “La sai
l’ultima” su canale 5 nel 1992 dove si
classificò secondo assoluto e tornò nel
‘93 come ospite fisso. Racconti locali,
barzellette del posto che Pier Giuseppe
Bertaccini è riuscito a legare tra loro
sotto forma di incredibile performance cabarettistica in pieno stile romagnolo.
Ma come nacque Sgabanaza?
Dopo 10 anni di seminario, lasciato
3 anni prima di diventare prete, frequentavo la mia attuale parrocchia di
Forlì e per animare il pomeriggio di
una domenica di maggio il parroco mi
disse: “Ma perché non prendi il microfono e ci dici qualcosa?”. Era il 1965.
Mi ricordai di un opuscolo in cui due
seminaristi più grandi di me, entrambi
poi diventati preti, avevano raccolto i
loro sketch. Presi il monologo che aveva come titolo “Sgabanaza” inventato
da don Amedeo Pasini. Ebbe un tale
successo questo tartaglione, in quei
5 minuti, che rimasi stupito anch’io.
Organizzerà una festa di compleanno,
un omaggio ai suoi 50anni di carriera?
L’8 maggio, in occasione proprio
del terzo anniversario della morte
di don Amedeo Pasini, ho chiamato cantanti, ballerini, comici con cui
ho condiviso questi anni di teatro e
cabaret per ricordare i miei 50 anni
di attività ma anche don Amedeo, il
primo ad individuare sia il nome che
il personaggio di Sgabanaza e che ho
ritrovato parroco a Forlì.
Come ha coniugato Sgabanaza e Pier
Giuseppe Bertaccini, per 5 anni anche
direttore generale della Banca di Forlì?
Nel ‘65 entrai nell’allora Cassa Rurale ed artigiana di San Varano perché
il parroco mi voleva dare un’occupazione mentre frequentavo l’università
di storia e filosofia. Eravamo in due
e il direttore era un contadino. Non
Ho dovuto cominciare a dire
che siamo tre fratelli gemelli:
uno fa il direttore di banca,
uno fa il contadino e conduce
il programma “A Treb”, l’altro
racconta le barzellette in giro
ed è l’orgoglio della famiglia.
E ancora qualcuno ci crede!
15
ero un tecnico, quindi probabilmente
negli anni è stata premiata soprattutto
la mia capacità di stare con la gente,
di interpretare i bisogni e i sentimenti
delle persone, di scegliere e decidere
per il loro bene.
Si diceva però che non poteva far
carriera in banca uno che racconta
stupidaggini. Allora ho dovuto cominciare a dire in televisione che siamo tre fratelli gemelli: uno fa il direttore di banca, uno fa il contadino e
conduce il programma “A Treb”, l’altro racconta le barzellette in giro ed
è l’orgoglio della famiglia. E ancora
qualcuno ci crede!
Un segreto…
Ci vuole molta disponibilità e molta umiltà. Non ho mai accettato sfide
che mi portassero a fare scelte radicali,
ho sempre cercato di far coincidere le
esigenze del mio lavoro con quelle della famiglia. Sono sposato da 43 anni,
ho 2 figli miei, poi il rapporto molto
profondo con don Oreste Benzi mi ha
portato fin dagli inizi ad accogliere
il ragazzo che ho in affido dal 1992
e che è l’avventura della nostra vita
coniugale e familiare. Io andavo da
don Oreste a fare Sgabanaza e don
Oreste era il mio punto di riferimento
anche spirituale insieme a don Amedeo Pasini.
Che rapporto ha con i giovani Sgabanaza?
Sono molti i giovani che guardano
“A Treb”, il fortunato programma che
ho cominciato a gestire nel 1985-86 e
che ha registrato 1034 puntate in quasi 30 anni di attività, molti quelli che
si fermano nelle piazze o nei grandi
ritrovi con i bambini in braccio e rimangono fino a sera. Ho sempre pensato erroneamente che ai giovani non
piacesse Sgabanaza, invece devo dire
che dove mi è capitato di incontrarli
è stato per me uno stupore.
BANCA & IMPRESA
Anche Romagna Est sarà protagonista di iniziative legate all’Expo di Milano, un evento che in particolare
le imprese non dovranno lasciar passare inosservato
Expo di Milano: Romagna Est dice “Presente!”
Cascina Triulza
sede dello stand
del Credito
Cooperativo
Cresce l’attesa per Expo Milano
2015, il grande evento che renderà protagonista l’Italia sulla scena mondiale
per ben sei mesi, esattamente dal primo
maggio al 31 ottobre.
L’Esposizione Universale chiama
a Milano tutte le nazioni del Pianeta.
Sono più di 140 i paesi che esporranno nella metropoli italiana. “Nutrire il
pianeta, energia per la vita” è il tema
che assumerà innumerevoli sfumature.
Ogni paese avrà occasione di far conoscere al mondo la propria tradizione alimentare e gastronomica, e di conoscere
quella delle altre nazioni. Assaporeremo
svariate prelibatezze di ogni dove ma
soprattutto conosceremo il ruolo ed il
L’Esposizione Universale
chiama a Milano tutte le
nazioni del Pianeta. Sono più
di 140 i paesi che esporranno
nella metropoli italiana.
“Nutrire il pianeta, energia per
la vita” è il tema che assumerà
innumerevoli sfumature
peso della tecnologia, le pro-blematiche
più complesse legate all’alimentazione,
sviluppo e presenza di contraddizioni,
sia nel nord, che nel sud del mondo. A
tema dunque il livello di sviluppo più
generale dell’umanità del XXI secolo.
EXPO è una finestra sul mondo,
un’opportunità imperdibile per tutti,
un evento che interpella for-temente
anche il nostro territorio.
Romagna est si è già attivata per
sfruttare al meglio le potenzialità della
più grande vetrina mondiale, animata
dalle imprese che guardano al futuro.
La prima iniziativa è stato l’Expo Day,
ovvero una giornata, volta ad approfondire i temi legati all’Expo, tenutasi
giovedì 16 aprile alle ore 17.00, con il
titolo “Scopri l’Expo e le opportunità
per il tuo business!” presso la Sala degli
Archi di Villa Torlonia a San Mauro
Pascoli. All’incontro hanno preso parte
le principali aziende locali leader nei
settori di interesse dell’Expo, ovvero alimentazione, salute, energia, benessere,
ma anche commercio estero, turismo
e agricoltura.
Romagna est si è già attivata
per sfruttare al meglio
le potenzialità della più
grande vetrina mondiale,
animata dalle imprese
che guardano al futuro.
Romagna Est BCC e Iccrea BancaImpresa hanno mostrato le opportunità di business legate a Expo.
La prima parte dell’incontro è stata
presentata dalla relatrice Luisa Cozzi,
mentre in un secondo momento sono
intervenuti esperti di Iccrea BancaImpresa, illustrando il supporto che può
essere offerto alle imprese dal gruppo
16
Bancario, in grado di assicurare una
dimensione internazionale alle aziende
clienti di Romagna Est.
Nel frattempo a Melzo, in provincia
di Milano, il gruppo bancario Iccrea
insieme a Federcasse e ConfCooperative allestisce uno stand nel Padiglione
di Cascina Triulza, uno dei più grandi
spazi espositivi di Expo Milano 2015.
Lo stand rappresenta a livello mondiale
la Cooperazione italiana, dove soci e
clienti potranno vedere rappresentata
la propria realtà.
Cento rappresentanti delle migliori
imprese clienti Bcc avranno la possibilità di partecipare a un Business Workshop. Si tratta di ben 12 incontri con
relatori specialisti di Iccrea BancaImpresa, Iccrea Banca, BIT SpA e Iccrea
Holding, insieme ad esperti di settore
e imprenditori.
Le Banche di Credito Cooperativo, e
Romagna Est tra queste, colgono così
l’occasione di lancio e innovazione che
EXPO offre al mondo, all’Italia, alla
Romagna e dunque alle imprese del
territorio.
BANCA & TERRITORIO
Il Bilancio sociale di Romagna Est del 2014 attesta una crescita del supporto al territorio. Contributi preziosi per uno
sviluppo armonico
Cooperare al bene comune
Romagna Est da sempre volge il
proprio sguardo, le proprie attenzioni
e risorse alle persone che decidono di
mettersi in gioco impegnandosi fino
in fondo, valorizzando le proprie passioni e dando vita a vere e proprie eccellenze per il nostro territorio. Ne è
testimonianza il calendario che ogni
anno accompagna la nostra quotidianità con messaggi importanti di speranza, fiducia e passione raccontando
la nostra gente, e le loro esperienze e
che proprio nel 2014 recitava in copertina “una scelta con la testa è condividere la passione”.
Romagna Est procede a fianco della
sua gente con fiducia, reciprocità, partecipazione e crescita responsabile. Per
questo motivo ogni anno si impegna
a sostenere il territorio con numerosi
interventi e risorse che vengono investite a vantaggio dei soci, dei clienti e
di tutta la comunità locale.
Secondo il Bilancio sociale, punto
di verifica della bontà di un anno sociale, nel 2014 Romagna Est ha erogato il 5% in più di contributi rispetto
all’anno precedente accogliendo 293
domande di contributo, per un sostegno complessivo di oltre 312mila euro
a favore di progetti ed eventi promossi
da persone, organizzazioni, associazioni che operano nel campo della
solidarietà, salute, sport e cultura ma
anche enti territoriali per la promozione del tessuto economico locale, del
commercio e del turismo.
In particolare, è stato significativo
il supporto economico alla promozione del territorio nata dalla stretta
collaborazione con gli Enti pubblici
locali ed Associazioni, tra cui le associazioni di categoria. Feste di quartiere, sagre e fiere animano tutte le
stagioni e non solo creano coinvolgimento attivo della cittadinanza ma
sono anche importanti per valorizzare
le tipicità del territorio e le tradizioni
Papa Francesco ha affermato
che “L’economia cooperativa,
se è autentica, se vuole svolgere
una funzione sociale forte, se
vuole essere protagonista del
futuro di una nazione e di
ciascuna comunità locale, deve
perseguire finalità trasparenti
e limpide. Deve promuovere
l’economia dell’onestà!”
popolari, rivitalizzare i centri cittadini, promuovere il turismo costiero e
dell’entroterra. Settore questo che ha
aumentato il numero delle proprie iniziative rispetto all’anno passato, come
anche quello delle “parrocchie e associazioni religiose” con le tradizionali feste parrocchiali, le attività dei
gruppi parrocchiali, delle Caritas e
degli Scout.
Un occhio di riguardo anche per
lo sport, uno dei principali veicoli di
aggregazione giovanile, di educazione
e di inclusione sociale, cui Romagna
Est ha destinato una parte importante
dei contributi erogati nel 2014.
Ma il settore verso il quale anche
lo scorso anno sono stati indirizzati
i maggiori contributi, sia in termini
numerici che di valore, rimane quello
che comprende le associazioni culturali, ricreative e di volontariato con
sede sul territorio e impegnate nel
sociale verso disabili, famiglie, educazione e aggregazione.
Alla Confederazione Cooperative
Italiane il 28 febbraio del 2015 Papa
Francesco ha affermato che “L’economia cooperativa, se è autentica, se
vuole svolgere una funzione sociale
forte, se vuole essere protagonista del
futuro di una nazione e di ciascuna
comunità locale, deve perseguire fi17
nalità trasparenti e limpide. Deve
promuovere l’economia dell’onestà!
Un’economia risanatrice nel mare
insidioso dell’economia globale. Una
vera economia promossa da persone
che hanno nel cuore e nella mente soltanto il bene comune”.
E sono queste frasi a racchiudere il
senso del Bilancio sociale e gli intenti
che Romagna Est si prefigge impegnandosi a diffondere cultura, valorizzando le diversità e rispondendo
alle esigenze della comunità. È una
condivisione della responsabilità di
chi vive nel territorio non come ospite ma come parte integrante ed attiva,
un essere accanto a tutti coloro che si
rimboccano le maniche per lavorare
con dedizione e passione, avendo a
cuore il bene della collettività.
Ass. economiche di categoria e ricreative
Società sportive
Ass. culturali, ricreative e di volontariato
Parrocchie ed ass. religiose
Persone fisiche bisognose
Scuole e istituti privati
COOPERAZIONE
Anche quest’anno Romagna Est, Confcooperative e Irecoop insieme per promuovere il progetto “Scuola, cooperazione e lavoro”
RoMagna: gli studenti cooperatori strizzano l’occhio all’Expo
ITC Rino Molari
Istruzione, lavoro, legame col ter(Classe
5^ F)
ritorio. Questa la triade di abilità che
primo classificato
si sono incontrate nella XIII ediziocon la Cooperativa
ne di “Scuola, cooperazione e lavoro”.
“RoMagna”
Esperienze di creazione di impresa”,
evento pubblico aperto ai giovani sul
tema della cooperazione tenutosi lo
scorso 21 febbraio presso il Palazzo
del Turismo di Bellaria. Nella prima
parte dell’incontro, molti gli spunti
che i ragazzi hanno potuto cogliere
per orientarsi nel loro futuro lavorativo grazie agli interventi di Federica
Farneti, docente dell’Università di Bologna, Pierlorenzo Rossi, presidente una preparazione specifica acquisita
Giovani che non mancano di entuIrecoop Emilia-Romagna e direttore in classe, supportati da esperti e tu- siasmo ed iniziativa. “Credo che per
Confcooperative Emilia-Romagna, e tor appartenenti a Confcooperative di i ragazzi il valore della cooperazione
Mirco Coriaci, direttore Confcoope- Rimini e Forlì-Cesena e RicercAzione. non cambi nel tempo -sottolinea Pierative Forlì-Cesena.
Ogni scuola partecipante ha ottenuto rino Buda Vice Presidente di Romaun contributo economico a sostegno gna Est intervenuto durante l’evento
I veri protagonisti dell’incontro delle attività educative e formative, ma - anzi vada a sollecitare l’idealità giosono stati gli oltre 100 studenti sul podio sono finiti i tre progetti giu- vanile. Il sistema cooperativo è votato
dicati migliori dalla giuria di esperti: alla valorizzazione delle persone, che
di sei istituti superiori che
primo classificato l’ITC Molari con la in anni di crisi ha grande importanza.”
hanno aderito all’iniziativa
Cooperativa “RoMagna”, idea accatSulla scia delle esperienze concrete
i quali hanno messo in campo tivante che strizza l’occhio ad Expo realizzate dal mondo cooperativo in
e mira a raggiungere il mercato mon- questi anni di crisi, Confcooperative
le loro nuove competenze
diale per la vendita di prodotti tipici Emilia Romagna ha raccolto le storie
in materia di impresa, dando
locali,
esportando non solo buon cibo, di 24 nuove cooperative sorte o risorvita a originali progetti
ma tutta l’autenticità dello spirito ro- te nell’ultimo periodo, in un volume
di cooperazione
magnolo; secondo classificato l’Istitu- dal titolo “Futuro presente. Storie di
to Einaudi, terzo l’Istituto Valturio. I lavoro ricreato”, curato da Elio Pezzi.
Ma i veri protagonisti dell’incon- ragazzi hanno esposto i loro progetti In un momento storico in cui finanza
tro sono stati gli oltre 100 studenti di illustrandone la fattibilità, l’organizza- esasperata e logiche speculative mosei istituti superiori che hanno aderito zione, il business plan, la promozione strano tutto il loro limite, la coopeall’iniziativa (ITC Molari di Santar- e la gestione con il coinvolgimento dei razione dimostra capacità di leggere i
cangelo, ITIS Pascal di Cesena, ITC soci. Un’esperienza formativa, come bisogni sociali mettendo al centro la
Valturio di Rimini, ITAS Garibaldi raccontato dalla stessa voce dei vin- persona, incentivando la condivisione
di Cesena, ISIS Agnelli di Cesenatico citori: “Questo progetto ci ha unito del lavoro, attuando soluzioni innoe IPPSC Einaudi di Rimini), i quali come una famiglia. Ci siamo innanzi- vative in grado di interpretare e soattraverso un percorso di studio che ha tutto divertiti, incontrati e impegnati. stenere scelte coraggiose, come quella
unito il saper fare al saper essere, han- Siamo un gruppo di amici ed anche di rimettere in piedi aziende azzerate
no messo in campo le loro nuove com- questo ha costituito un punto di for- dalla crisi economica e dalla logica del
petenze in materia di impresa, dando za cooperativo. Ci piace l’importanza profitto. Una lettura illuminante, che
vita a originali progetti di coopera- data a ciascun socio di poter dire la sua parla di buone imprese, capaci di arzione. Organizzati in piccoli team, a e dare il proprio contributo. Tra noi ad ricchire non soltanto il proprio futuro
partire dallo scorso novembre i ragazzi un certo punto è nata davvero l’idea di ma anche quello dell’intera comunità
hanno creato passo dopo passo vere e realizzare concretamente la cooperati- in cui agiscono.
proprie imprese cooperative grazie ad va. Ci siamo detti: perché no?”
18
NEWS
Trading e investimento: appuntamento il 9 maggio
Il territorio romagnolo può essere notevolmente arricchito dallo sviluppo di una buona cultura
finanziaria ed è proprio questo l’obiettivo della fiera organizzata da Romagna Est insieme a Traders’
Magazine Italia, l’importante piattaforma di informazione per trader ed investitori, anche alla luce
del potenziale offerto dalla recente rimonta della Borsa.
L’evento, rivolto a tutti gli appassionati di finanza, avrà luogo sabato 9 maggio presso il Palazzo del
Turismo di Bellaria Igea Marina e sarà articolato in due incontri che si svolgeranno contemporaneamente, tra i quali ciascuno potrà scegliere secondo le proprie inclinazioni ed interessi.
Da un lato, nella “sala trading”, si parlerà delle metodologie più efficaci per sfruttare il rialzo del
prezzo delle azioni, focalizzando l’attenzione sull’analisi tecnica e sull’analisi fondamentale, sulle opzioni
e sulle nuove tecnologie del settore. I moderatori saranno Emilio Tomasini, direttore responsabile
di Traders’ Magazine, e Maurizio Monti, editore di Traders’ Magazine. Inoltre, tra gli ospiti interverrà
Giuseppe Minnicelli, il vincitore della Traders’ Cup, campionato di trading con denaro reale, riuscito a “trasformare” 5.000 euro in ben 55.000
in soli 35 giorni. Nel frattempo, nella “sala investimento”, si affronteranno tematiche più legate alla gestione del risparmio, con lo sguardo
rivolto alle strategie di selezione dei fondi di investimento e alla costruzione di portafogli in fondi. Il moderatore sarà Gabriele Turissini,
direttore di Investors’, la nota rivista rivolta a investitori, risparmiatori, promotori e consulenti finanziari.
L’evento si inserisce all’interno del Traders’Tour, una sorta di fiera itinerante che si svolge durante l’anno nelle principali Università italiane,
e rappresenta un momento di alto contenuto culturale per il nostro territorio.
Scambiare denaro? Semplice come inviare un sms
Da oggi potremo dire addio al contante, grazie a Satispay, la nuova app disponibile per iPhone e
smartphone Android. Satispay è più di una semplice applicazione, perché rappresenta un network
di pagamento nuovo e indipendente, cioè un circuito sicuro e alternativo alle carte di credito.
Nata dall’idea di tre ragazzi di Cuneo e perciò tutta italiana, Satispay è progettata soprattutto
per i piccoli acquisti e non solo: permetterà a tutti i possessori di un conto corrente di scambiare
denaro con altri privati o di effettuare pagamenti nei punti vendita convenzionati, in Italia e in
Europa. Il suo utilizzo è semplice ed intuitivo, perché Satispay funziona come i comuni sistemi di
messaggistica istantanea. Inoltre offre un servizio totalmente gratuito per i privati, mentre ai titolari
di imprese commerciali richiede piccole commissioni.
Satispay potrà rivelarsi utile in diverse situazioni della vita quotidiana: i genitori potranno inviare
denaro ai figli che studiano lontano da casa, ad una cena di lavoro si potrà restituire agevolmente
la propria quota al collega che ha pagato il conto totale, oppure sarà immediato raccogliere il
denaro per un regalo di gruppo. In una parola: stop all’uso di monetine e banconote!
Uscita con Estroclub a Ridracoli
Estroclub, il Club Giovani di Romagna Est, sta organizzando per la prossima
primavera-estate un evento dedicato a tutti i bambini titolari del conto TesoroMio e ai loro genitori. Si tratta di un’uscita alla Diga di Ridracoli che offrirà la
possibilità di trascorrere una giornata di divertimento ma anche di sensibilizzazione verso il tema del risparmio idrico e del consumo consapevole dell’acqua.
Il programma prevede inizialmente una gita sul lago con il battello elettrico,
durante la quale si potranno scoprire le zone più nascoste della diga ed ascoltare dalla guida diverse curiosità sul bacino e sul circostante Parco Nazionale
delle Foreste Casentinesi. Seguirà poi la visita all’Idro Ecomuseo delle Acque di
Ridracoli, che oltre alla sede centrale presenta diversi poli tematici. Sarà insomma
un’occasione per grandi e piccoli di vivere una giornata immersi in un paesaggio
di grande interesse ambientale e naturalistico.
19
ROMAGNA EST BREVI
Viaggio nella città del Tricolore
È stata la città del Tricolore ad ospitare la consueta gita di primavera rivolta a tutti i Soci
e familiari di Romagna Est: un momento ludico-ricreativo che, sabato 18 e domenica 19
aprile, si è trasformato in una piacevole occasione per accrescere e rendere ancora più
forte il legame che, da sempre, lega la banca al suo territorio.
Due giorni suggestivi dove i partecipanti hanno potuto immergersi nella cultura e nelle
bellezze artistiche di Reggio Emilia, storico luogo natale della bandiera italiana. È stato qui,
infatti, che nel lontano 1797, i rappresentanti di questa città, insieme a quelli di Modena,
Bologna, Ferrara proclamarono il Tricolore come simbolo di tutto lo Stato Italiano.
Le principali tappe del tour hanno permesso visite al Palazzo del Comune, al Museo
e Sala del Tricolore, alla Basilica della Ghiara e al Duomo di Santa Maria Assunta. In programma, vi è stata poi anche la visita pomeridiana ad uno dei borghi più belli d’Italia,
ovvero Castell’Arquato. Una gita che ha avuto un gran riscontro anche a tavola dove si è
realizzata la perfetta fusione tra cultura, tradizioni, sapori, convivialità e incantevoli spaccati
paesaggistici. La scelta della location del pranzo ha infatti avuto come sfondo una storica villa del ‘700 immersa in uno splendido parco dove
la protagonista assoluta ed indiscussa è stata la natura.
Tutti all’Expo di Milano!
Vista la straordinarietà dell’evento e la grande curiosità che scatena, non poteva mancare, tra le destinazioni scelte da Romagna Est, anche
la visita all’Expo di Milano che, con i suoi numeri e il suo programma, si presenta come un’ Esposizione Universale davvero innovativa ed
inedita nel suo genere.
La Fiera aprirà i battenti il primo maggio per poi richiuderli, dopo ben 184 giorni di iniziative, il 31 ottobre. Il tema, dal titolo “Nutrire il
pianeta, energia per la vita”, verrà sviluppato ed approfondito sotto ogni aspetto ed in ogni angolo del grande sito espositivo (si parla di ben
un milioni di metri quadri!): oltre 130 i Paesi partecipanti e le Organizzazioni della società civile, 50 i padiglioni, 20 milioni i visitatori attesi,
tra i quali ci saranno anche i Soci e familiari di Romagna Est.
La gita all’Expo, organizzata dalla banca, è in programma per il 9 maggio. In quella data, tutti i partecipanti potranno immergersi nei sapori
e nella cultura di tutti i popoli della Terra, in un’ esperienza che non potrà che essere affascinante e coinvolgente.
Soci in Festa a Ribano
La primavera è tornata e ha portato con sé i profumi, il calore, il timido risveglio di tutti quei sensi che sembravano assopiti durante le
fredde e corte giornate invernali. Si riparte, si ritrova slancio, energia, la voglia di fare, di condividere, di stare ore ed ore a contemplare
quella natura che, pian piano, riemerge in tutto il suo magico splendore.
È l’occasione buona per le prime “scampagnate” fuori porta alla riscoperta di quei luoghi delle nostre colline che, soprattutto in questo
periodo, si tingono di caleidoscopici colori dagli aromi inebrianti: uno scenario davvero ideale per trascorrere momenti lieti in compagnia
di familiari, amici e conoscenti.
Come gli anni passati, torna quindi il tradizionale “Soci in festa” in programma per
domenica 10 maggio 2015 dalle ore 16:30, tutti insieme per trascorrere un pomeriggio
in allegria nell’incantevole scenario offerto dal Castello di Ribano.
I colli savignanesi diventeranno quindi spettatori di una meravigliosa festa che avrà come
sfondo musica e divertimento. Per i più piccini, è previsto un variegato programma di
intrattenimento che saprà coinvolgere, in ogni modo, la loro traboccante vitalità; per gli
adulti, invece, tanto folklore e tanto ritmo a suon di musica dal vivo. Come ciliegina sulla
torta sarà preparata una merenda-aperitivo dai Comitati “Associazione La Torre” di San
Mauro Pascoli, Avis di Savignano sul Rubicone e “Il Porto” di Bellaria Igea Marina, nel quale
il buon vino e i sapori della Romagna saranno indiscussi protagonisti.
L’ingresso è riservato ai Soci e clienti di Romagna Est che potranno ritirare, dal 4 all’8
maggio, presso gli sportelli della Banca, il buono omaggio per due consumazioni e bevande.
20
ROMAGNA EST BREVI
Grande successo per la Festa in Romagna
Oltre 1200 presenze, biglietti omaggio tutti esauriti in soli tre giorni, un Palacongressi stracolmo di gente: la Festa in Romagna,
quest’anno, si è superata: un riscontro positivo, a riprova del fatto che il divertimento romagnolo, non solo piace, ma ancora attira,
è moderno e in auge a modo suo.
Si tratta di tradizioni che rappresentano il cuore della cultura di un luogo e, come tali, fungono da base per la coesione sociale
di tutti i suoi membri. Non a caso, infatti, Romagna Est, tra i protagonisti della serata annovera sempre artisti e gruppi che rappresentano al meglio il fulcro del territorio. A far da cornice alla serata, quest’anno, c’erano infatti le Zirundelle di Mauro Vannucci, la
Compagnia Dialettale de Bosch, il canto di Andrea Amati e Chiara Fabbri, due giovani romagnoli emergenti, nonché la band “Dal
Vangelo Secondo…”.
L’occasione ha visto anche la consegna della “Melagrana d’argento” (simbolo del Credito Cooperativo) alla Compagnia di Longiano
Hermanos che si è aggiudicata la “17^ rassegna Paròli - dialetto in palcoscenico”, svoltasi tra gennaio e febbraio 2015; al secondo
posto la Compagnia Della Speranza di Castelvecchio, mentre sul terzo gradino del podio è salita la Compagnia La Carovana di Riccione. Per quanti volessero immergersi nuovamente nel calore e nel divertimento dell’iniziativa, si informa che è possibile rivedere
la registrazione della serata nel sito www.romagnaest.it, sezione “Video”.
È sbocciato un fiore
“Buon Natale, amico mio: non avere paura. La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirai.
Anzi, uno stelo è già fiorito”.
È stato questo l’augurio che, quest’anno, Romagna Est ha rivolto a tutti i Soci e familiari della banca
durante le festività natalizie. Una poesia le cui parole hanno trovato ancor più forza e significato
grazie al dono che accompagnava questo splendido messaggio di amore e speranza.
A Natale, infatti, in occasione dell’incontro con i soci del 30 novembre, Romagna Est ha distribuito
un omaggio a tutti i presenti: si trattava di un portavaso in ceramica realizzato e dipinto a mano
con le farfalle di Tonino Guerra con il kit per piantare un bulbo Amaryllis.
Mese dopo mese, si è arrivati a Pasqua, periodo ideale per la fioritura del bellissimo fiore.
È con grande soddisfazione che, oggi, la banca ringrazia chi ha condiviso, tramite l’invio delle
immagini del fiore sbocciato, quella che è un modo, come tanti, di sentirsi parte di una grande e
stretta comunità.
In questo numero pubblichiamo una delle bellissime foto scattate dai Soci, invitando tutti coloro
che non lo hanno ancora fatto, a spedire altre immagini dell’Amaryllis in fiore al seguente indirizzo
di posta elettronica: [email protected]
21
IL BUONPAESE
Riscoprire le erbe nella tradizione romagnola: è lo scopo delle due associazioni che qui vi presentiamo
Erbe, cucina e tradizione
Associazione
La Verbena
La riscoperta del mangiare della
tradizione, buono, sano e fatto in casa,
è decisamente la moda del momento. Ma ci sono casi in cui l’interesse è
autentico. Come quello dell’Associazione La Verbena e dell’Associazione I
Fulèt - gli Amici del Mulino Sapignoli,
accomunate dalla passione per le erbe
spontanee.
La riscoperta del mangiare della
tradizione, buono, sano e fatto
in casa, è decisamente la moda
del momento. Ma ci sono casi
in cui l’interesse è autentico.
Come quello dell’Associazione
La Verbena e dell’Associazione
I Fulèt - gli Amici del Mulino
Sapignoli, accomunate dalla
passione per le erbe spontanee
La Verbena, attiva a Savignano sul
Rubicone, si dedica da oltre dieci anni
alla riscoperta e reinterpretazione di
pietanze a base di rosole, crespigni
(scarpegn), tarassaco (volgarmente
detto soffione o dente di leone), cardo
selvatico, ortica ed altre prelibatezze di
campo; i Fulèt di Poggio Torriana, sotto la guida del direttore del Museo Etnologico di Santarcangelo Mario Turci,
hanno l‘obiettivo di valorizzare il Mulino Sapignoli (www.gliamicidelmulinosapignoli.it) e hanno pubblicato ormai
due anni fa il primo dei Quaderni del
Mulino Sapignoli “A gl’erbi ovvero le
erbe nella tradizione popolare del territorio di Poggio Berni e delle zone limitrofe”. Leggendo il quale si scopre
che, come racconta Maurizio Matteini
Palmerini, de I Fulèt “fino a non molto
tempo fa le erbe hanno costituito una
risorsa alimentare di grande importanza, in modo particolare per i ceti meno
abbienti che ne hanno potuto trarre
le sostanze nutritive ed i sali minerali,
così preziosi per la salute. Sembra che
nella Valle Marecchia ci siano più di
duemila e passa ‘erbe’ ma, quelle che si
raccoglievano (e si raccolgono ancora)
ad uso mangereccio e curativo, si stima
non siano più di una quarantina”.
Il libro, spiega Matteini, scaturisce
da interviste fatte ai più anziani di Poggio Torriana e dintorni, le quali lasciano affiorare una realtà quotidiana in
cui le erbe erano onnipresenti: nella
gastronomia, nella medicina e veterinaria popolare, nei modi di dire, nei
proverbi, negli usi e perfino nei giochi.
“Le erbe spontanee - spiegano le
azdore de La Verbena - vengono molto utilizzate nella nostra tradizione culinaria. Si pensi ai sughi per le minestre
(gli stridoli sono in pole position), ai
ripieni per i cannelloni (le esperte consigliano il cardo) o per i tortelloni, per
le torte salate, le frittate e le polpette”.
Qualcuno sapeva che lo spinacio selvatico, comunemente estirpato come
infestante, è ottimo in cucina così
come la piantagine, in dialetto avoun
o erba di cunei, che per le sue doti di
antibiotico naturale, veniva appunto
somministrata ai conigli perché non si
ammalassero?
“Da non sottovalutare” spiega Rosella Della Pasqua, prima Presidente
dell’Associazione “il fatto che bisogna
conoscere le erbe e fare attenzione a
dove si raccolgono, prediligendo i
campi aperti, i fossi e i luoghi incolti”.
Va da sé che “le verbene” raccolgono di
persona le erbe che poi cucinano.
22
Si inizia con la piadina, sciorinata in
varie sorti: con i semi, con il papavero,
il rosmarino. Solo alcune delle sfumature di sapore infinite di un menù vegetariano: dai bocconcini di formaggi
con le erbe aromatiche alle zuppe di
legumi con aggiunta di erbe spontanee fino alle ardite ricette di fiori, che
hanno un potenziale nutritivo ben più
elevato. Rientrano tra i “pappabili” la
violetta, la primula selvatica, la margherita, la calendula, nonché il glicine e la
nobile rosa, giacché l’aperitivo pare sia
la sua morte.
Tale intraprendenza e passione non
poteva non finire in televisione: il 27
marzo la Presidente Maria Teresa Polverelli è stata ospite di Elisa Isoardi a
Uno Mattina; poco prima (in febbraio)
Polverelli aveva bucato le telecamere
di Linea Verde Orizzonti, conquistando Federico Quaranta con sformatini
di rosole e formaggi. L’ultima ospitata
è avvenuta sempre a fine marzo negli
studi di Geo&Geo.
Il loro libro di ricette “Andar per
erbe” (realizzato in collaborazione con
Romagna Est così come il libro dell’Associazione Mulino Sapignoli) ne raccoglie il sapere ma sul sito si può trovare
tutto (www.laverbena.org) perché il
loro non è un lavoro ma una passione
che è bello condividere. E che, si spera,
qualcuno voglia raccogliere in eredità.
Il Mulino Sapignoli,
sede dell’Associazione
I Fulét
AGENDA
Appuntamenti da non perdere fra l’Uso, il Rubicone e oltre
Eventi e non solo…
San Mauro Pascoli
Bellaria Igea Marina
Primavera, tempo di danze all'aperto: si apre con Giovani in folk (19 maggio) e La
Borgata che danza (22-24 maggio) una stagione di eventi.Tre gli appuntamenti targati
Kiklos presso il Beky bay: torneo Sand volley (22-24 maggio e 30 maggio-2 giugno) e
soccer presso lo stadio Nanni (31 maggio-1 giugno). Emozioni con il naso all’insù il 7
giugno con le Frecce tricolori, insieme alla Giornata ecologica del Circolo diportisti.
Ancora sport con Summer cup (13-14 giugno) e Young soccer on the beach (20-21
giugno). Sempre puntuale il pittoresco sbarco dei saraceni (17-19 luglio) e concerto
finale dei partecipanti al BIM Music Network il 23 luglio presso Polo est. Riviera
beach run torna il 1° agosto insieme alla novità della Regata nel canale di Romagna
paddle surf. A settembre, sport e sapori della tradizione: Sand volley al Beky bay (5-6)
e La pis un po' ma tot (11-13).
Colonna sonora della Festa della Repubblica sono gli Amici della Musica nella
centrale piazza Mazzini, mentre il 6-7 giugno tornano le celebrazioni di S. Cono.
Festa alla Torre il 28 giugno, alla riscoperta della tradizione contadina fra mostre
e gastronomia, mentre il 3-4 agosto tornano le sonorità di Sammaurock. Prosegue fino ad ottobre la mostra “Luci ed ombre di un legame” dedicata ai
fratelli Pascoli presso la casa dello scrittore, mentre è come sempre villa Torlonia
la cornice dello storico “Processo” pascoliano (10 agosto).
San Mauro Pascoli - Festa alla Torre
Bellaria Igea Marina - Romagna Puddle Surf
Santarcangelo
Longiano
La festa della Repubblica fa rima a Longiano con il rosso acceso e il sapore
inconfondibile delle ciliegie: la consueta sagra offre tanti modi di assaporare questo gustoso frutto, unito ad altre prelibatezze a Km zero. Ancora il cibo a farla da
padrone con Vini e sapori di strada (11 luglio), seguito dalla storica settimana
longianese (24 luglio-2 agosto). Torna il 12-13 settembre il Festival internazionale dell'antico organetto, evento per appassionati da ogni parte del mondo. Si
chiude la stagione estiva il 19-20 settembre con Longiano in bicicletta 2xbene.
Roncofreddo
Puntuale il fine settimana del 16-17 maggio torna la Sagra del pisello, occasione
sempre unica per riscoprire la versatilità di questo antico legume fra sughi, piatti di
carne e pesce e altre golosità locali. La Pedalata e camminata dal lozli rende
magica la serata del 12 giugno, mentre gli amanti delle sonorità anni ‘70 trovano
pane per i loro denti in occasione di Freak at town (21-23 agosto) fra look stravaganti, mercatini di originali memorabilia e tanta buona musica.
Savignano
Gambettola
Una festa di colori, fascino vintage e l'imperdibile rombo di auto d'epoca costituiscono la cornice di un evento sempre atteso come la Mille miglia che da anni
attraversa le vie centrali del paese. Appuntamento per il 15 maggio, anticipato il
9-10 maggio dalla storica Mostrascambio di auto e moto. L'estate procede
a Gambettola ricca di eventi e manifestazioni di ogni genere, che si snodano dal
27 giugno al 15 settembre. Il mese di fine estate chiude con la Mostrascambio di
curiosità (5-6 settembre), paradiso dei cultori del passato.
Gusto fresco per i più golosi ad inaugurare la bella stagione nella città clementina
con SantarcanGelato (12-13 giugno). Dal 10 al 19 luglio torna Santarcangelo
dei teatri, vetrina di avanguardie e colorati mercatini delle pulci. In alto i calici a
celebrare il buon vino di Romagna il 9-10 agosto in occasione di Calici di stelle.
Il mercato della storica “fiera degli uccelli” dedicata a San Michele occupa il
fine settimana del 26-27 e il 29 settembre.
Appuntamento per gli hobbysti il 7 giugno con la mostra scambio, mentre la
musica fa da padrone il 20 giugno in piazza Borghesi, con la finalissima de Il Rock è
tratto. Buon cibo, ma soprattutto buon vino per tutti il 18 luglio con Savignano
wine festival e il consueto saluto all'estate con l'ormai storico appuntamento con
il festival fotografico Si Fest (11-13 settembre), fra mostre, appuntamenti con gli
autori e tanti eventi collaterali.
Savignano - Savignano wine festival
23
10
MAGGIO 2015
ORE 16.30
Soci in festa
CASTELLO DI RIBANO SAVIGNANO SUL RUBICONE
• MUSICA E SPETTACOLI DI ANIMAZIONE PER BAMBINI
• MERENDA ROMAGNOLA: PIADINA, PROSCIUTTO, PORCHETTA, PESCE FRITTO
Prenotazioni dal 4 all’8 maggio
24
Ingresso riservato ai Soci e familiari di Romagna Est che potranno ritirare presso gli sportelli
della banca il buono valido per due consumazioni e due drinks
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Bilancio 2014 di Romagna Est: solidità e certezze per costruire il