OTTOBRE 2009 1 GIO ore ore 2 VEN ore ore 4 DOM ore ore 5 LUN ore 6 MAR 08 GIO ore 09 VEN ore ore 10 SAB ore 11 DOM ore 14 MER ore 16 VEN ore ore 17 SAB ore 18 DOM 19 LUN ore 21 MER ore 23 VEN ore ore 25 MER 30 VEN ore ore 31 SAB Riceviamo e pubblichiamo Riflettiamo: La senilità L’incerto confine tra gioia e dolore Pillola RU 486: una cultura di morte Posa della Croce sulla Rocca: 60° anniversario La Crus dèla Rocca / Atleti sarnicesi Al 49° Salone nautico di Genova Sarnico cala la cinquina Considerazioni di nonno Sandro Arcangeli Il mio primo Lourdes Eventi avisini Nuovi orizzonti per l’Ospedale di Sarnico Gruppo Alpini Sarnico Volontariando insieme verso gli altri Annamaria Gallo: Le vibrazioni del colore-luce Associazione Anziani e Pensionati Spazio Gioco Attività del Gruppo Marinai Voi anziani ...siete forti! Un piacevole tuffo nel passato Tennis Club Sarnico: una stagione fantastica Il Bridge ...ed un presidente un po’ rintronato Le pagine del Comune Fotocrona della festa dello sport Metti, una mattina d’estate Anagrafica parrocchiale 15:00 Confessioni classi 5a Elementari 19:30 Festa di Santa Teresina: Processione Messa 18:00 Confessioni classi 1a - 2a Media 21:00 Preparazione genitori battezzandi Madonna del Santo Rosario 15:30 Battesimi comunitari 18:00 Messa e processione 20:50 Gruppi caritativi Incontro “la Casa” per separati divorziati risposati a Villongo S.F. 20.45 Incontro catechisti TESTIMONIARE OGGI LA CARITÀ 1 16:30 Il pluralismo culturale e religioso (Chiesa) 20:30 Il pluralismo culturale e religioso (Oratorio) 16:30 S. Messa e Benedizione (Stella Maris) 15:00 16.30 Family Day per genitori figli catechisti Sacramenti 20:45 Consiglio Pastorale Vicariale TESTIMONIARE OGGI LA CARITÀ 2 16:30 L’accoglienza (Chiesa) 20:30 L’accoglienza (Oratorio) 21:00 Francesco a testa in giù (Crazy in chiesa) GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 17:00 Ministri straordinari dell’Eucarestia 20:00 Ufficio Comunitario TESTIMONIARE OGGI LA CARITÀ 3 16:30 L’ascolto (Chiesa) 20:30 L’ascolto (Oratorio) ORARIO SANTE Castagnata all’Oratorio TESTIMONIARE OGGI LA CARITÀ 4 16:30 La domenica (Chiesa) Festivo 20:30 La domenica (Oratorio) 8.00-9.30-11.00-18.00-20.00 Feriale Ordinazioni Diaconali SOMMARIO 1 2 3 4 4 6 8 12 13 14 16 18 19 20 23 24 26 28 29 30 31 32 34 35 36 37 38 40 42 46 47 48 Copertina (Foto SIlvano) Calendario parrocchiale Editoriale: Anno pastorale 2009-2010 Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa Crazy Company for don John: Francesco a testa in giù Fotocronaca Chiesa universale e Chiesa diocesana Il prossimo numero de “il Porto”, sarà in distribuzione dal 31 ottobre 2009. Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre venerdì 16 ottobre 2009. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione. MESSE 8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale) Vigilia di Festa 16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia) NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILI Parrocchia don Luciano Oratorio don Loris Bellini don Gianni Centro Pr. Ascolto Sala Giochi-Meulì Sala Junior Centro Quader Centro Famiglia Casa di Riposo Il Battello Carabinieri Sarnico Emergenza sanitaria 035 348 035 328 035 035 035 035 035 035 035 035 035 118 910056 9049113 912078 3932361 913672 910916 912107 910916 912420 911252 911385 914421 910031 Guardia Medica 035 914553 Ospedale Sarnico 035 306 2111 Il Portale: sito della Parrocchia: www.parrocchiasarnico.it E-mail SITO WEB: [email protected] E-mail Redazione de “IL PORTO”: [email protected] E-mail Parroco: [email protected] E-mail don Loris: [email protected] Conto Corrente Postale Parrocchia: N. 49089303 Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G. Bellini, A. Belussi, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. 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Oggi tutti parlano della famiglia e mi è venuto con molta spontaneità di sottolineare alcuni punti come sottofondo di questo anno pastorale. 1. La famiglia: se ne parla un po’ troppo oggi fino a complicare le situazioni in una società complessa come la nostra facciamo anche fatica a intenderci sui termini, creando difficoltà e separazioni che complicano il panorama della famiglia-oggi. Io quando sento questa parola non posso fare a meno di pensare alla famiglia in cui sono nato; a mio papà e mia mamma che non sapevano di latino, ma vivevano una profondità tale da essere loro la più bella predica sulla famiglia per noi figli. 2. Per tanti l’immagine tradizionale della famiglia non regge all’impatto con la società di oggi. Famiglia giovane è anche la possibilità, data a chi si sposa, di non sospendere tutto fino a quando nascerà il bimbo/a (per troppi l’occasione di ritrovarsi in Parrocchia è data dalla serata di preparazione al Battesimo e poi si sospende ancora fino almeno all’asilo). La società di oggi, pur nella sua complessità deve impegnarsi a offrire basi serene alla famiglia. Si devono favorire iniziative a favore delle case EDITORIALE 3 e del lavoro per chi si sposa: la prima stabilità è questa. Poi attraverso iniziative varie favorire l’incontro tra le famiglie. Per questo stiamo pensando di proporre almeno DUE FAMILY DAY all’oratorio. Partiamo subito con l’idea di esserci tutti! 3. Occorre anche interrogarci cosa stiamo offrendo alle nuove generazioni: “Genitori, cosa state offrendo ai vostri figli? Vedo spesso ragazzi tristi, insicuri, disorientati… noto che aumentano ragazzi che si mangiano le unghie altri che manifestano il disagio in tante forme (una di queste è l’anoressia). Manca forse anche negli adulti la gioia di vivere! Questo è il disastro. Abbiamo bisogno di famiglie gioiose che sanno trasmettere positività. Noi corriamo sempre e ci facciamo sfuggire il meglio della vita! Non si ha più tempo per “gustare” la gioia di una carezza, un bacio come si deve, una passeggiata nella natura. Ogni bambino è sacro e ha diritto a vivere i valori veri della vita: noi insegniamo a comprare tutto, ma la felicità non si può comprare si impara vivendo e condividendo! Facciamo gruppi con famiglie che vogliono condividere la vita, comunicare energia, dare slancio ad essere coppia! Le giovani coppie che il vescovo propone per la diocesi non sono gruppi di introspezione, ma di diffusione… si deve diffondere la coscienza che la famiglia è una realtà bella, positiva, che dà senso pieno alla vita. Anche chi vive situazioni problematiche o difficili ne resta contaminato positivamente. Non abbiamo bisogno di gruppi già stanchi prima di nascere (che barba, stasera c’è la riunione!) ma di gruppi che sentono la gioia di condividere con altri la vita e di far respirare la famiglia! 4. Accoglieremo con gioia la lettera del Vescovo alle famiglie, perché l’ha scritta con la sua passione pastorale per la famiglia, ma come fosse un lettera indirizzata a ciascuno per invitare ogni famiglia ad essere casa nella Chiesa. Non si devono fare iniziative quasi ad appesantire il cammino già complicato delle famiglie, ma si deve vivere rendendo protagoniste le famiglie nella Chiesa: ogni famiglia, vivendo bene la propria realtà è CHIESA! E FA LA CHIESA! E’ L’AUGURIO che con il cuore rivolgo ad ogni famiglia all’inizio di questo anno pastorale in cui la nostra comunità oltre a continuare lo sforzo della ristrutturazione della Chiesa materiale, è chiamata a rinnovare lo stile e la partecipazione responsabile di tutti. Siamo consapevoli che anche le nostre famiglie sono chiesa, ma che c’è bisogno della partecipazione di tutte le famiglie per essere Parrocchia. Con affetto don Luciano RESTAURI ilPORTO 4 ...QUESTIONE DI SOLDI Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale Durante i mesi di giugno-luglio 2009 le offerte pervenute alla Parrocchia registrano l’importo di: oltre ai “ depositi fiduciari infruttiferi” di: Per un totale di: che aggiunte a quelle dei mesi precedenti di: ammontano complessivamente al 31 luglio 2009 a: Alla stessa data risultano spesi: Da sottolineare il ricavato della vendita di oggetti vari sulla bancarella allestita davanti alla chiesa nuova, per l’importo di EURO 1.565,00. Grazie alle persone volontarie che si sono prodigate all’allestimento e al rifornimento della bancarella. € 7.043,00 € € € € € 5.000,00 12.043,00 249.467.69 261.510.69 808.815,60 Ben vengano ancora queste iniziative in futuro ! Si ringraziano sempre vivamente di cuore anche coloro che hanno fatto pervenire la loro offerta con qualsiasi mezzo e di qualsiasi entità. ...e a questo proposito la “Crazy Company for don John” offre il suo contributo con “Franceso a testa in giù” Noi della Crazy Company con il recital “Francesco a testa in giù” lanciamo la proposta a tutti i gruppi musicali e teatrali di Sarnico affinché organizzino uno spettacolo a favore della ristrutturazione della nostra chiesa. Uniamoci tutti per consegnare alle generazioni future “qualcosa di veramente bello”. “Un racconto strutturato cercando all’interno di episodi noti o sconosciuti della vita di Francesco - dicono gli autori dei testi Marco Baliani e Felice Cappa - l'uomo e non il Santo codificato da tutto il complesso delle testimonianze che costituiscono la memoria della sua vita, scoprendo la lotta e la fatica necessarie a perseguire una fede, i momenti di sconforto, le paure, ma anche le gioie conquistate, la coralità dei compagni d'avventura, le “giullarate” a risa piene di cui pure la sua vita fu colma”. Ecco come gli autori Marco Baliani e Felice Cappa hanno immaginato Francesco a nostra somiglianza, un raccontatore capace di far vedere l'invi- (a cura di Civis) sibile, un conoscitore dell'arte teatrale”. Nel lavoro di narrazione di Luca Taverna e di Alessandro e Benedetta Dometti, si è cercato la materialità dei corpi, dei gesti, immaginando fortemente fino a sentire il paesaggio umbro di quei secoli, lo sguardo di Francesco sul mondo, sulle cose, nel suo modo speciale di sentire la presenza di Dio fin nei più piccoli esseri che abitano i prati. Per condividere con voi le emozioni che ancor’oggi San Francesco riesce a trasmettere vi aspettiamo in tantissimi sabato 17 ottobre 2009 alle ore 20,45 presso la Chiesa Nuova. CAST - Primo narratore: Luca Taverna - Secondo narratore: Alessandro Dometti - Chiara: Benedetta Dometti - Regia teatrale di Luca Taverna e Alessandro Dometti - Mixer audio e video: Mario Dometti Non mancate! FOTOCRONACA ilPORTO 6 FOTOCR A cura di Silvano Marini - Foto Silvano Fiera degli uccelli: mostra dei cani Nonno Artemiso Festa dello sport Degustazione in Contrada La cena Missionaria RONACA In partenza per fotografare la Croce ilPORTO FOTOCRONACA 7 Concerto in San Paolo Gianfranco Gaspari in volo vero la Crùs Mostra fotografica di “foto Silvano” sui Cantieri Riva Silvano Marini alla partenza per la Croce Il pilota Gianni Carminati L’ing. Carlo Riva CHIESA ilPORTO UNIVERSALE 8 Chiesa Universale Da "Avvenire" Quotidiano di ispirazione Cattolica Il Papa: maggiore impegno per la tutela del Pianeta Richiamo alla Giornata per la salvaguardia del creato: non siano le popolazioni più povere a pagare il prezzo più alto dei mutamenti climatici. Il Papa dopo aver guidato la preghiera dell’Angelus ha ricordato: «Martedì 1° settembre, si celebrerà in Italia la Giornata per la salvaguardia del creato. È un appuntamento significativo, di rilievo anche ecumenico, che quest’anno ha come tema l’importanza dell’aria, elemento indispensabile per la vita. Come ho fatto nell’udienza generale, esorto tutti a un maggiore impegno per la tutela del creato, dono di Dio. In particolare, incoraggio i Paesi industrializzati a cooperare responsabilmente per il futuro del Pianeta e perché non siano le popolazioni più povere il maggior prezzo dei mutamenti climatici». Quanto importante allora che la comunità internazionale e i singoli governi sappiano dare i giusti segnali ai propri cittadini per contrastare in modo efficace le modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esse dannose! E ha ammonito: «I costi economici e sociali, derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni, riconosciuti in maniera trasparente, vanno supportati da coloro che ne usufruiscono, e non da altre popolazioni o dalle generazioni future. Poi ha citato la sua ultima enciclica «Caritas in veritate» dedicata ai temi ambientali. Loreto, ragazzi alla scuola della fede perseguitata Il Centro «Giovanni Paolo II» ospita 130 persone di trenta Paesi diversi per l’ottava edizione dell’«Agorà dei giovani del Mediterraneo» Il tema: «Beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio» È tempo che i «giovani nella loro quotidianità riscoprano la misura alta della vita cristiana; quel radicale attaccamento al Vangelo che ancora oggi rende oggetto di persecuzione». È questo l’invito forte che 130 ragazzi di trenta diversi Paesi, fra cui l’Italia, faranno proprio durante l’ottava edizione dell’Agorà dei giovani del Mediterraneo. Un invito, sintetizzato nelle parole del direttore del Centro, don Francesco Pierpaoli, e tratto dal titolo scelto per quest’anno. «Beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio: perché Dio darà loro il suo Regno». È un tema di particolare attualità - ricorda Pierpaoli - che coinvolge l’intera Europa, teatro durante tutto il XX secolo di perse- Madre Teresa: cent’anni di gratitudine Il 26 agosto 2010 avrebbe compiuto cento anni. E le sue «figlie», le Missionarie della carità, si stanno già preparando a vivere in preghiera i mesi che precedono il centenario della sua nascita. Agnes Bojaxhiu, conosciuta il tutto il mondo come Madre Teresa di Calcutta, sarà ricordata innanzitutto nel dodicesimo anniversario della sua morte e il 19 ottobre, giorno in cui, sei anni fa, la «piccola matita di Dio». venne beatificata in piazza San Pietro da Giovanni Paolo II, davanti a 300mila fedeli. A Pristina, capitale del Kosovo - terra di origine dei suoi genitori - fervono i lavori per la costruzione di una Cattedrale dedicata a lei, che dovrebbe essere ultimata proprio in coincidenza con il suo «primo secolo» di vita. In un messaggio in preparazione all’evento, la nuova superiora generale delle suore vestite con il sari orlato di blu sintetizza il cuzioni religiose ad opera delle ideologie totalitarie. Dobbiamo ricordare che in diverse parti del mondo i cristiani ancora oggi vivono discriminati, perseguitati e sono vittime di violenza. E l’Agorà sarà anche quest’anno un laboratorio di fede e cultura, nel segno «della Verità del Vangelo e della carità vissuta». Ricco e articolato il programma che avrà nella figura di san Paolo il suo punto di partenza: «l’Apostolo delle genti - sottolinea Pierpaoli - offre una sintesi del tema e dello spirito dell’Agorà. Testimone della fede fino alla morte, ha percorso le terre che si affiancano sul Mediterraneo, diventando esempio per gli evangelizzatori di tutto il mondo». cammino spirituale compiuto dalla giovane «Gonxha» che, in lingua albanese, significa «bocciolo»: così mamma e papà chiamavano la piccola Agnes, premio Nobel per la Pace nel 1979. «È diventata Madre Teresa di Calcutta - ricorda suor Prema - dedicando tutta la sua vita a Dio nel servizio per i più poveri dei poveri». «Madre Teresa ha aperto il suo cuore all’amore verso tutti. È lei che continua a invitare tutti noi ad aprire i nostri occhi per scorgere la dignità di figlio di Dio nel povero, e a portare pace e gioia attraverso il nostro umile servizio». Le Missionarie della carità si preparano a celebrare il centenario della nascita della fondatrice, che cadrà il 26 agosto del 2010. La sua lezione? Essere tramite dell’amore e della pace di Dio per i poveri. ilPORTO CHIESA UNIVERSALE 9 Azione Cattolica, cristiani impegnati fra piazza e campanile Formare credenti maturi capaci di «collaborare alla costruzione della città degli uomini» Attraversare la piazza e arrivare ai piedi del campanile. Non due luoghi lontani e separati, ma resi più vicini dall’impegno di chi si spende in parrocchia e nella società. Il legame, però, va rafforzato con un rinnovato impegno. Oggi più che mai. Ne sono consapevoli i membri dell’Azione Cattolica, i cui presidenti e assistenti diocesani - circa 350 persone - si trovano a Roma per il convegno nazionale sul tema «Legami da rinnovare. Ac parrocchia e territorio». Osserva Franco Miano - presidente dell’A.c.- Quello tra parrocchia e territorio è un legame da rinnovare - afferma-. Se da un lato è il tema dell’educazione a sollecitare ancora una volta l’impegno per la formazione, dall’altro è la vita associativa a richiedere una novità di forme e di espressioni in grado di qualificare una presenza radicalmente evangelica tra la gente delle nostre città. Oggi viviamo in «un’epoca di profondi mutamenti - riflette Enzo Bianchi -, in un mondo che sembra sfuggire al nostro controllo e impedirci di capire dove stiamo andando. In questo contesto sono proprio i legami ad essere più scossi», e quindi «richiedono maggiore attenzione e discernimento». Per questo c’è bisogno di «vivere responsabilmente la presenza cristiana». Non serve una «fuga mundi», è il richiamo del priore della Comunità di Bose, quanto piuttosto una «fuga dalla mondanità: questo è nient’altro che vivere responsabilmente la “differenza cristiana”». All’Azione Cattolica, conclude Bianchi, non spettano molti compiti, ma semplicemente quello di formare cristiani maturi, testimoni di Cristo nel mondo, capaci di collaborare alla costruzione della città degli uomini». Il Papa: «Missione, servizio della Chiesa all’intera umanità» Un’opera universale che ha il compito di «contagiare di speranza le nazioni». Nel suo messaggio per l’83a Giornata missionaria, Benedetto XVI ricorda lo scopo autentico dell’impegno dei discepoli di Cristo che nel nostro tempo continuano in tutto il mondo a «donare la propria vita per il Vangelo» La missione della Chiesa è quella di «”contagiare” di speranza tutti i popoli» Un’opera che si radica nella stesso mandato di Cristo, guarda come a un modello la via percorsa da san Paolo e non fa leva sulla logica umana del potere o della forza ma «segue la via della Croce». È questo per Benedetto XVI lo spirito che deve animare l’opera di evangelizzazione in tutto il mondo. Un richiamo affidato dal Papa al messaggio, in vista dell’83a Giornata Missionaria mondiale. Un’occasione per ricordare alcuni caratteri da sempre impressi nell’opera dell’annuncio del Vangelo e per invitare a un rinnovato impegno in questo campo. In particolare il Pontefice invita a riflettere sull’universalità dell’annuncio del Vangelo, del quale «la Chiesa si sente responsabile di fronte a popoli interi», al di là di confini e frontiere. Nessun intento di prevaricazione, però: scopo di questa missione, infatti, è di «illuminare con la luce del Vangelo tutti i popoli nel loro cammino storico verso Dio». E in quest’azione, per la quale «i discepoli di Cristo sparsi in tutto il mondo operano, si affaticano, gemono sotto il peso delle sofferenze e donano la vita», la Chiesa «non agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti Cristo, salvezza del mondo». E per questo non chiede altro che di mettersi «al servizio dell’umanità, specialmente di quella più sofferente ed emarginata». Un pensiero poi va alle comunità e ai missionari «che si trovano a testimoniare il Regno di Dio in situazioni di persecuzione, con forme di oppressione che vanno dalla discriminazione sociale fino al carcere, alla tortura e alla morte”. Una realtà di tremenda attualità come «la Chiesa si pone sulla stessa via e subisce la stessa sorte di Cristo, perché non agisce in base a una logica umana o contando sulle ragioni della forza, ma seguendo la via della Croce». Il Papa, infine, ringrazia le Pontificie opere missionarie, soprattutto per l’aiuto alle giovani Chiese, e invita tutti «a dare un segno credibile di comunione tra le Chiese, con un aiuto economico, specialmente nella fase di crisi che sta attraversando l’umanità». CHIESA ilPORTO Chiesa Diocesana da "L'Eco di Bergamo" DIOCESANA 10 La Cancelleria vescovile ha annunciato la nomina di 16 nuovi parroci designati dal Vescovo Quattordici parroci, il direttore dell’Ufficio tecnico della Curia, un vicario parrocchiale a Roma e un missionario fra i migranti. Sono le designazioni effettuate dal Vescovo Francesco Beschi e comunicate dalla Cancelleria vescovile. San Tommaso de’ Calvi Città: Il nuovo parroco è don Andrea Mazzucconi 43 anni, attualmente arciprete di Santa Brigida e parroco di Cusio. Azzone: Il nuovo parroco è don Battista Magnani, 67 anni, attualmente residente a Semonte. Cenate San Leone: Il nuovo parroco è don Mauro Vanoncini, 39 anni, attualmente è vicario a Sforzatica Sant’Andrea Clanezzo: Il nuovo parroco è don Giovanni Fumiano Carminati, 70 anni, attualmente prevosto di San Tommaso de’ Calvi in città. Colzate e Bondo di Colzate: Il nuovo parroco è don Mario Gatti , 43 anni, attualmente parroco di Azzone Fonteno: Il nuovo parroco è don Alessandro Martinelli, 39 anni, attualmente vicario interparrocchiale di Desenzano e Comenduno. Lonno: Il nuovo parroco è don Roberto Zanini, 40 anni, attualemente parroco di Fonteno. Lorentino: Don Angelo Riva, 42 anni, parroco di Carenno, sarà parroco anche di questa parrocchia. Luzzana: Il nuovo parroco è don Angelo Defendi, 41 anni, attualmente vicario parrocchiale di Cividino Paratico: Il nuovo parroco della parrocchia è don Gustavo Giovanni Bergamelli, 44 anni, attualmente parroco di Cenate San Leone. Pascolo e Vercurago: Il nuovo parroco è don Roberto Trussardi, 38 anni, attualmente vicario parrocchiale di Calusco. Rossino ed Erve: Il nuovo parroco è don Luciano Tengattini, 43 anni, attualmente sacerdote missionario in Bolivia Sant’Antonio d’Adda: Don Vittorio Rota, 47 anni, prevosto di Caprino sarà parroco anche di questa parrocchia. Verdellino: Il nuovo parroco è don Mario Testa, 48 anni, attualmente parroco di Pascolo e Vercurago. Azzonica: Il nuovo parroco è don Davide Previtali, di anni 62 attualmente parroco di Cepino. Cepino e Selino Basso: Il nuovo parroco delle due parrocchie è don Alessandro Locatelli di anni 39, attualmente vicario parrocchiale di Foppenico Il vescovo: laici, deve crescere la coscienza del loro ruolo «Serve un riflessione seria sul rapporto tra comunità cristiana e politica. «Sono appassionatamente convinto del ruolo fondamentale dei laici in ogni ambito e bisogna far crescere la coscienza di questo ruolo». Sono parole del vescovo Francesco Beschi all’assemblea del clero diocesano di inizio anno pastorale svoltosi in Seminario alla presenza di oltre 400 sacerdoti. «È necessaria - ha affermato il vescovo - una riflessione seria, che ha connotazioni storiche, sul rapporto tra Chiesa e Stato , tra Chiesa e Stato italiano, tra comunità cristiana e politica, tra comunità cristiana e impegno politico dei cattolici. Ripeto: è necessaria una riflessione non estemporanea su questi rapporti, sul ruolo del singolo vescovo, dei vescovi e della Conferenza episcopale italiana. Da anni ormai, sistematicamente, trattando di Chiesa si parla soltanto del Papa e dei vescovi, ma molto meno dei laici. Sono appassionatamente convinto del ruolo fondamentale dei laici in ogni ambito e bisogna far crescere la coscienza di questo ruolo». Mons. Beschi ha invitato a riflettere sulla «Caritas in veritate» ultima enciclica di Papa Benedetto XVI. «Ha ricevuto un’accoglienza coralmente positiva, ma credo che ben pochi l’abbiano letta tutta.. Già il titolo è una provocazione, perché il Papa ci provoca per l’impegno sociale dei cattolici». Riguardo all’anno Sacerdotale indetto dal Papa, monsignor Beschi ha sottolineato che è «un’occasione preziosa per i preti e le parrocchie e anche i laici sono molto sensibili». Il Vescovo ha parlato del programma pastorale diocesano, che prosegue la riflessione sulla famiglia. «Bisogna consolidare il cammino di preparazione ai fidanzati e scommettere sui gruppi di giovani sposi e famiglie giovani con un rinnovato sforzo pastorale» A riguardo, ha ricordato la «Lettera alle famiglie», intitolata «Sentirsi a casa nella Chiesa» da lui scritta e che presenterà all’Assemblea diocesana. « Con questa lettera voglio mettermi in comunicazione diretta con le famiglie e anche con le persone sole, parlando loro della Chiesa, realtà vista con incomprensione o distanza». Ha ricordato il suo viaggio nelle missioni diocesane in Bolivia, «che sono una storia imponente della missionarietà bergamasca». Don Pietro Biaggi e monsignor Patrizio Scalabrini hanno presentato il nuovo itinerario biblico-catechistico sul tema: «Il popolo delle meraviglie» mentre monsignor Maurizio Gervasoni ha parlato del programma pastorale sulla traccia «Gesù manifestò la sua gloria» (Gv 2,11), ilPORTO CHIESA DIOCESANA 11 «Non abbiate timore a testimoniare la fede» È monsignor Raffaello Martinelli, di Villa d’Almè. Collaborò con Ratzinger a redigere il catechismo. «Nella mia realtà cerco verità, io voglio di più». Sulle note dell’inno della Missione Giovani, nella chiesa parrocchiale di Trescore straripante di fedeli, ha fatto il suo ingresso il vescovo Francesco Beschi, per presiedere la cosiddetta «Eucaristia del mandato», che ha segnato ufficialmente l’inizio della Missione Giovani, a cui la cittadina si sta preparando da ben due anni. «Questi 37 seminaristi a cui verrà consegnata la Croce della Missione - ha detto il parroco don Franco Zamboni - stanno veramente coinvolgendo in modo entusiasmante l’intera comunità. Sono sicuro che una semina di questo spessore non potrà che portare copiosi frutti». «Nel Vangelo ascoltato - ha detto il vescovo - alcuni amici hanno portato un amico ( il sordomuto) a Gesù: proprio quello che Missione Giovani intende fare a Trescore. Siamo tutti talmente importanti agli occhi di Gesù che Egli ha donato la sua stessa vita per ognuno di noi. Non dobbiamo dunque avere paura a testimoniare la fede e la speranza in un mondo abitato da un senso più alto del vivere: noi adulti e anziani apriamoci. Come ci dice il Signore, e incoraggiamo i giovani nella ricerca di un mondo veramente migliore per tutti». Il vescovo ha concluso che «il modo in cui si vive in famiglia costituisce per i piccoli il mondo migliore possibile». Dunque alto è il compito degli adulti. L’invito di don Carlo Nava agli adulti della comunità: «Mandate i vostri ragazzi, adolescenti e giovani agli incontri di MG e unitevi voi stessi nella preghiera comune: non perdiamo quest’occasione unica nella vita di una parrocchia”. Da 50 anni un rifugio per donne in difficoltà Villaggio Gabrieli: Suore delle Poverelle in festa con il Vescovo Francesco Beschi. Dalle case famiglia per le orfane al sostegno delle vittime di maltrattamenti: l’accoglienza nel cuore di via Carnovali «Venivano da tante città a vedere il nostro villaggio, me lo ricordo bene. Avevamo abolito i cameroni, i dormitori, i grandi refettori e avevamo introdotto i gruppi famiglia. Per un orfanotrofio era una rivoluzione, deve considerare che era mezzo secolo fa», Suor Fiorile, con i suoi occhi azzurri in questa saletta del Villaggio Gabrieli di via Carnovali, gruppetto di case appartato che se non sai dov’è non lo noti nemmeno. Questo Villaggio festeggia il suo mezzo secolo di vita con l’inaugurazione di una mostra fotografica che ripercorre la sua vita. La mostra ha per titolo: «Dal sogno di Madre Angela in viaggio nel tempo». Suor Fiorile oggi ha 86 anni e ricorda bene l’inaugurazione del villaggio e diverse tappe della sua vita. Racconta: «La mostra fotografica inaugurata dal Vescovo Francesco Beschi è per noi un grande onore. Mi ricordo cinquant’anni fa cera il Vescovo Piazzi. Noi suore delle Poverelle eravamo un po’ delle pioniere in questo campo. Ma in questo mezzo secolo le cose sono cambiate. Oggi le palazzine del Villaggio ospitano il “Pronto intervento” per mamme e bambini che vivono in famiglia una situa- zione insostenibile. Si tratta in genere di donne che subiscono violenze. «Abbiamo Casa Felicina che è una comunità alloggio per ragazze adolescenti che vivono forti problemi. Due piccoli appartamenti li affidiamo a donne per progetti di autonomia. E poi la residenza assistenziale». Le «Poverelle» stanno in ascolto del mondo, dei bisogni della nostra società ricca e opulenta. Così proprio in questi giorni nasce una comunità che raggruppa tutte le realtà delle «Poverelle» che a Bergamo si rivolgono agli ultimi, agli emarginati più gravi. All’inaugurazione della mostra il Vescovo Beschi ringrazia : «Vorrei sottolineare l’aspetto della delicatezza che traspare in questa realtà. Perché non basta solo l’organizzazione dei servizi e nemmeno la carità e la giustizia. Occorre la delicatezza: quella percezione che non è solo fatta di intelligenza, ma di un modo di porsi nei confronti delle persone che intuisce ciò di cui hanno bisogno» Ricorda una ex allieva: «Ecco, ho ricevuto tanto dalle suore, da questa comunità e penso che venga poi naturale restituire quello che si è avuto». LETTERE ALLA ilPORTO REDAZIONE A cura della Redazione Riceviamo e pubblichiamo 12 Spett. Redazione de "IL PORTO" Oggetto: Bolletta acqua Ritenendo l'argomento di interesse generale, chiedo cortese ospitalità per pubblicare la presente. Gradirei avere chiarimenti sulla composizione della bolletta in distribuzione in questi giorni e che riguarda il consumo d'acqua potabile. E' una pura richiesta di chiarimenti, senza alcun intento polemico. Ecco dunque i rilievi: La bolletta riguarda il consumo di 6 mesi e precisamente dal 06-06-08 al 03-12-08 ed è così dettagliata: CONSUMO ACQUA+QUOTA FISSA EURO 14,36+IVA CANONE FOGNATURA EURO 4,30+IVA CANONE DEPURAZIONE EURO 12,65+IVA EURO 0,86+IVA ADDIZIONALE PROVINCIALE FOGNATURA ADDIZIONALE PROVINCIALE DEPURAZIONE EURO 2,53+IVA Ora ci si chiede : A) a che cosa si riferisce l’addizionale provinciale fognatura? B) a che cosa si riferisce l’addizionale provinciale depurazione? C) perche’ la lettura risale a nove mesi fa? Penso che siano molti i contribuenti che si pongono queste domande e sarà quindi interessante conoscere la risposta. Gianfranco Gaspari ilPORTO Riflettiamo: la senilità È una verità empirica ed universale che dopo un certo numero di anni, l’organismo umano subisca un’involuzione. Il nostro corpo si trasforma, pur rimanendo il nostro Io. Sono gli accidenti che si trasformano, ma la sostanza rimane. Io sarò Billi, anche se la mia materia cambierà. È un processo ineluttabile che comporta una riduzione delle attività dell’individuo, meglio della persona, delle sue facoltà mentali ed una modificazione del suo atteggiamento verso il mondo. Per me la vita conserva un valore finché si dà valore a quella degli altri, attraverso l’amore, l’amicizia e il rispetto. Rimangono allora delle ragioni per UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111 Fax 035 924165 Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 lunedì martedì giovedì 17.30-18.30 Ufficio tecnico tel. 035 924145 mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00 A cura di Pier Luigi Billi agire, per parlare. Spesso gli anziani vengono consigliati ad affrontare la vecchiaia con il mettere da parte il denaro, con lo scegliere un luogo dove andare a ritirarsi, di coltivare degli hobbies come coltivare un piccolo orto, di vivere, in poche parole, una vita abbastanza impegnata e giustificata, fare sì che l’ardore vitale non sia raffreddato. Però queste possibilità sono concesse soltanto a pochi privilegiati, molti non arrivano ad una certa età in determinate condizioni di vita ottimali. L’età in cui comincia la decadenza senile è sempre dipesa dalla classe a cui si appartiene. Un minatore a cinquant’anni è un uomo finito, mentre molti privilegiati portano allegramente i loro ottant’anni. Il corpo di un minatore o di un grande lavoratore di fatica, sarà presto in preda delle malattie e delle infermità. Al contrario un anziano che ha avuto la fortuna di curarsi, la salute può conservarla quasi intatta, fino alla morte. Invecchiati, gli sfruttati, sono condannati se non alla miseria, perlomeno ad una grande povertà, ad alloggi incomodi, alla solitudine, nefanda situazione, il che comporta in loro un sentimento di decadenza ed una grande ansietà. NUMERI UTILI Ufficio assistente sociale tel.035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì9.00 12.30 Ufficio tributi tel.035 924 112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30 Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134 Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 RIFLETTIAMO 13 Molti soffrono di depressione che si ripercuote sull’organismo e le stesse malattie mentali che li affliggono sono, in gran parte, il prodotto del sistema. Se l’anziano conserva lucidità e salute, spesso è tuttavia in preda alla noia. È necessario capirlo. L’operaio manuale non riesce ad ammazzare il tempo ed il suo triste ozio sfocia in un’apatia che gli compromette ciò che gli resta di equilibrio fisico e morale. Quando non ha più obblighi di lavoro, intorno a sé scorge il deserto. La decadenza è rapida, fisicamente dolorosa e moralmente spaventosa, perché essi l’affrontano a mani vuote, per fortuna non tutti. Bisogna fare in modo, con l’aiuto di Dio, che una volta che abbiano perduto la loro forza, non diventino dei rottami e dei rifiuti. C’è una frase latina di Cicerone, a me molto chiara e cara che dice: “Memoria minuitur, nisi eam exerceas”, la memoria viene meno, se tu non la eserciti. Auguro a tutti gli anziani, una “Mens sana in corpore sano”, cioè, una mente sana in un corpo sano. Fa, o Signore Dio, che sia così. Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00 PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893 Responsabile operativo tel 338 5467160 Vice responsabile operativo tel. 338 2404173 RIFLETTIAMO ilPORTO 14 A cura di Don Valentino Salvoldi L’incerto confine tra gioia e dolore Vent’anni fa il Sudafrica stava ancora vivendo la triste esperienza dell’apartheid. Contro di essa lottava strenuamente il vescovo di Durban, Denis Hurley, tutt’altro che orgoglioso della sua pelle bianca. Aveva il coraggio di sfidare i carri armati guidati dai soldati boeri, pronto a lasciarsi schiacciare pur di non tradire la sua vocazione di essere padre dei neri come dei bianchi. Con lui visitai i ghetti nei quali vivevano i neri. Mentre lo intervistavo sugli scottanti temi della non violenza e della obiezione di coscienza, lui mi studiava. E volendo, discretamente, farmi capire l’esperienza dell’apartheid, mi invitò a proporre le mie idee nella cattedrale durante la messa vespertina frequentata dai bianchi. Parlai della giustizia, durante l’omelia, creando l’imbarazzante reazione di veder parecchie persone alzarsi dal banco e uscire di chiesa. Con il cuore pesante, terminata la celebrazione, volli parlare con i giovani radunati nella cantoria. Molti mi capirono. Qualcuno mi perdonò. Altri mi invitarono a cena. Accettai l’invito di Kevin, ventenne. Sua madre, nel corso della cena, mi parlò di una stupenda realtà: 7000 giovani boeri avevano lasciato il paese e si erano rifugiati all’estero vivendo in condizioni miserabili - mentre a casa loro avrebbero potuto vivere da ricchi – pur di non impugnare le armi contro i neri. Parlai a lungo con Kevin sulla fede in Dio e nell’uomo. Sul bisogno di vivere il principio della gratuità e di fare della propria esistenza un dono, grati a Cristo per averci detto: «C’è più gioia nel dare che nel ricevere». Mi scrisse alcune lettere, quando ritornai in Italia, finché sua madre mi comunicò che Kevin, per salvare una un’anziana signora dalle fiamme che stavano divorando la sua povera casa, aveva perso la vita. Molte volte pensai a lui e a quella lunga conversazione che aveva rafforzato la sua decisione di fare l’obbiettore di coscienza e di essere per tutti un dono. Forse non sarebbe morto se non l’avessi incontrato o se fossi stato meno esigente. Vent’anni dopo. L’arcivescovo di Durban, il cardinale Napier, è nero, segue le orme del suo predecessore, vive dignitosamente povero senza alcuna insegna cardinalizia e … mi invita a celebrare l’eucarestia in cattedrale. Ora i bianchi presenti sono solo una decina. Tutti gli altri sono neri, meticci, asiatici. I canti sono nella lingua zulù. Purtroppo – ilPORTO RIFLETTIAMO 15 contrariamente alle altre zone dell’Africa – sono pochi i giovani presenti all’eucarestia e prevalentemente sono in cantoria. Alzo gli occhi, là dove un tempo incontrai Kevin e il volto si riga di lacrime. «Gioia e dolore hanno un confine incer to». Gioia perché Dio lavora nella storia immerso nella pasta umana cercando di convogliare tutti i nostri sforzi – e tutti in nostri limiti – verso il purificante punto omega, Cristo. Gioia perché non mancano i progressi: il regime dell’apartheid è caduto senza spargimento di sangue. I neri sono al potere. La chiesa sudafricana è retta da vescovi autoctoni. Le chiese pullulano di fedeli che cantano in modo stupendo la gioia di essere liberi in Cristo. Ma troppo grande è ancora il dolore. Kevin è morto. I politici e gli industriali sono molto corrotti. I poveri sono sempre più numerosi. Anzi, non si possono chiamare poveri – nome nobile per i cristiani- ma miserabili. Mia nipote MariaRosa – che lavora nella baraccopoli di Città del Capo in un progetto a favore delle donne vittime di abusi – mi descrive un quadro straziante: l’apartheid sociale è terminato, ma non quello psicologico. Le ferite morali non sono guarite. Molto basso il livello di istruzione. Altissimo il numero dei malati di AIDS. Si vive in un’economia di sussistenza. Le donne della baraccopoli non arrivano a mettere da parte che poche decine di euro all’anno, nonostante l’organizzazione di Maria Rosa si sia impegnata a versare loro una cifra pari a quanto riescono a risparmiare in un anno. L’incerto confine tra la gioia e il dolore mi stimola a guar- dare con fiducia a Dio per cercare di vedere il mondo come lo vede Lui. Non ho la pretesa di capire. Mi abbandono allo Spirito Santo facendo mia l’intuizione di sant’Agostino: «Ama e capirai». E adottando l’atteggiamento del santo di cui oggi si celebra la festa, San Bonaventura, convinto che per “capire” bisogna interrogare la grazia, non la scienza; il desiderio, non la comprensione; la preghiera, non la lettura; l’innamorato, non il professore; le tenebre, non la luce; Dio, non l’uomo. Dio, fuoco che infiamma il cuore e immerge nel Mistero con l’estrema dolcezza e con il bruciante fervore della passione che dà senso ai nostri incerti confini tra la gioia e il dolore. SALUTE ilPORTO 16 a cura di Giacomo Schivardi LA PILLOLA RU 486: UNA “CULTURA DI MORTE” È un argomento molto particolare di grande impegno morale e sociale, di molta rilevanza etica e di attenzione sanitaria, segnalato da più parti in questi ultimi tempi, ma data la sua importanza è opportuno che non rimanga solo a livello di una sfuggevole notizia giornalistica, cancellata, o quasi, il giorno dopo, ma rappresentare oggetto di riflessione e, conseguentemente, di consapevole regola e comportamento di vita, specie per quelle tante donne che possono diventare le dirette interessate e protagoniste nel trascorso della loro esistenza. La vita è la cosa più importante che esista in questo mondo; ogni bambino concepito, nella sua irripetibile unicità, è un dono immenso, un mistero personale, una grande meraviglia. Tutte le donne devono sentirsi privilegiate quando aspettano un bambino: un essere umano completamente dipendente dalla sua mamma, assolutamente indifeso. Appresa la funesta notizia del via libera alla vendita, per ora e per fortuna, non in farma- cia, ma solo a livello uso ospedaliero, della pillola abortiva Ru 486, semplicemente come cittadino dotato di un minimo di principi naturali e morali, senza far riferimento a quelli religiosi, voglio manifestare la mia indignazione per il poco rispetto della vita umana, che questa società esprime perché non si può acconsentire che l’assunzione di una pillola con un po’ di acqua uccida il figlio che una donna porta in grembo e, come sanitario, che mi si ponga tutta una serie di problemi di sicurezza in relazione al suo stato di salute. LA PILLOLA È un argomento che è stato oggetto di alcune pagine di giornali in questo scorcio di fine estate e che divide in Italia i sostenitori e gli oppositori della suddetta pillola Ru 486 e, da parte di alcuni, essa è apparsa come una nuova libertà acquisita dalle donne. Dal momento in cui l’aborto non è più proibito, questa pillola si inserisce nell’apparente facilità del suo utilizzo, senza calcolare la sue ilPORTO SALUTE 17 conseguenze, non rispettando le disposizioni della 194, la nota legge sull’aborto, che giustamente all’articolo 8 prevede che l’aborto deve avvenire in regime di ricovero ospedaliero ed è proprio l’uso della pillola come agente abortivo che, giusto per la sua semplicità di assunzione, può creare difficoltà alla salvaguardia della salute, perché comunque si tratta di un intervento, anche se farmacologico, ma pur sempre importante, doloroso e con conseguenze di cui non si conoscono fino in fondo le gravità, soprattutto perché il tutto manifestato fuori dall’ambiente ospedaliero. Inoltre si rischia di cancellare il lavoro di prevenzione previsto dalla 194 che prevede, tra l’altro, una pausa di riflessione per vedere se si riesce ad evitare l’aborto, mettendo in contatto la donna con chi la può aiutare, sia dal punto di vista psicologico che materiale. I MAGGIORI PERICOLI Con l’uso della pillola in questione tutto questo diventa impossibile; la donna non viene ricoverata in ospedale ed i pericoli si moltiplicano. Non è affatto vero che la pillola è meno rischiosa dell’aborto chirurgico ed anzi dati scientifici ci dicono che è estremamente più pericolosa per le possibili gravi emorragie, che non si possono prevedere, che variano da donna a donna, che non si possono subito affrontare con la dovuta urgenza, non avendo a disposizione una sala operatoria. È evidente che in tale situazione non è possibile ridurre né il dolore né la sofferenza per la donna ma, anzi, può mettere a rischio la propria vita come invece attestano già le numerose vittime. Questo metodo dell’aborto famacologico con la pillola in questione comporta due fasi: la prima uccide il feto, la seconda provoca l’espulsione e tutto questo porta la donna ad abortire al proprio domicilio, sola senza alcuna sicurezza, assumendo il tutto quasi un aspetto di “clandestinità legalizzata”. Sono in continuo aumento le adolescenti, sia sole che accompagnate dai genitori, che chiedono ai vari consultori familiari la pillola abortiva che, ripeto, per il momento fortunatamente non è commerciabile e le gravidanze indesiderate sono aumentate anche in adolescenti con meno di 16 anni. CONCLUSIONE Molti genitori, oggi come oggi, alle varie domande e richieste rispondono ai ragazzi che un “basta che non ti fai male” che vale un po’ per tutto, dai rapporti affettivi e sessuali, all’uso di droghe e alcol fino al possesso di un motorino ed a quant’altro di allettante. In un certo senso li capisco che è meglio trovare una risposta semplice, che avventurarsi in risposte più complesse, anche alla luce dei tanti adulti che in certe situazioni fanno parecchia confusione. Non ho voluto entrare in problemi di ordine educativo, formativo e sociale, che investono genitori e giovani nella trattazione delle varie relazioni affettive e sessuali, ma far rientrare il tutto, principalmente, in un’ottica di educazione sanitaria come, d’altra parte è sempre stato il filo conduttore e lo spirito di queste mie note, che da oltre venti anni vengono pubblicate in questo nostro periodico. Orari delle Confessioni CHIESA DI SAN ROCCO: Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 9.00 giovedì dalle 8.30 alle 10.30 da lunedì a venerdì dalle 15.15 alle 16.00 mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20.00 CHIESA NUOVA Sabato dalle 19.00 alle 20.00 domenica dalle 17.00 alle 18.00 inoltre disponibilità a confessare prima e dopo le S.Messe Si informa che sono riprese le trasmissioni delle funzioni attraverso RADIO E sulla frequenza di 101,1 sia dalla Chiesa nuova che dalla Chiesa di San Rocco. EVENTI ilPORTO 18 a cura di Gian Franco Gaspari Posa della croce sulla Rocca: 60° anniversario Nel mese di settembre ricorre il 60° anniversario della posa della croce sulla nostra “Rocca” e non possiamo far passare sotto silenzio questa ricorrenza tanto importante, per il rilievo che questo monumento rappresenta per la nostra comunità ma anche per tutta quell’area bergamasca e bresciana da cui la Rocca è visibile. Riteniamo di fare cosa utile accennando brevemente alla storia legata alla Rocca e a tale scopo ci serviamo del prezioso opuscolo dal titolo “Sarnico e la Rocca de Zucchelli”, stampato in occasione dell’inaugurazione del nostro Palazzo Comunale e scritto con competenza e profonda testimonianza dall’arch. Pietro Gritti di Bergamo. La Rocca, scrive Gritti, fa parte delle opere di difesa a salvaguardia della pace e tranquillità delle comunità civili dalle invasioni barbariche e dalle incursioni banditesche, che furono costruite nella nostra provincia a partire dal X secolo. Nel XII secolo Sarnico, “cur- tes” sotto re Ugo nel 945 e possedimento della famiglia Ghisalbertina e poi dei successori di MartinengoCalepio nel 970, costituiva con il suo castello e la Rocca de Zucchelli l’estrema propaggine della frontiera orientale della Valle Calepio… Il tramonto del XIII secolo coincide con l’inizio delle guerre civili tra Guelfi e Ghibellini che si combattono di castello in castello e di rocca in rocca. Nell”Historia Quadripartita” di Bergamo, pubblicata nel 1617, l’autore Celestino Colleoni descrive così il Comune di Villongo: Sono in questa terra tre fortezze….chiamasi una Rocca de Zucchelli posta sopra un monticello che domina il lago d’Iseo….. Nel 1481 la Rocca viene citata dalla carta dei confini del Comune di Sarnico……le rocche, come i castelli e le torri medievali sono spesso contraddistinte dal nome delle famiglie proprietarie e beneficiarie…..gli Zucchelli compaio- no a Sarnico solo nel 1389 ma già nel 1188 si menziona un Lanfranco Zucchelli dell’Onore e nel 1217 compare inoltre uno Zucchelli Martinus Zucchelius e nel 1469 Rechilinus Zucchelli de Vertus…fino a giungere nel 1392, anno della investitura notarile di Zucchelli Benedurius de Zucchellis….. La cronaca parla del novembre 1393 quando iniziarono le prime distruzioni della Rocca da parte delle fazioni dei Ghibellini che continuarono fino al 1428, con l’annessione del territorio della Valle alla Serenissima, ponendo così termine a questi scontri. L’arch.Gritti conclude il suo scritto con un auspicio: “Ripristinare il sentiero e disporre un’illuminazione notturna sono due degli accorgimenti che restituirebbero a Sarnico, insieme al recupero del centro storico, un brano della sua storia”. Oggi quell’auspicio è diventato realtà grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale che così egregiamente ha posto mano alla sua attuazione, cosicchè anche la celebrazione del 60° della collocazione della Croce in cima al bastione rimasto dell’antica costruzione, assume un significato di alta portata. UN SINCERO GRAZIE La redazione de “il Porto” ringrazia il Signor Gianni Carminati per la gentilezza e la disponibilità riservateci nel mettere a disposizione il suo elicottero, consentendoci di scattare alcune fotografie di Sarnico da ll’a lto ed in particola re d ella R o c c a d e l l o Z uc c h e l l o c o n l a “Croce” che è tanto amata dai sarnicesi. (la redazione) ilPORTO poesia di Gian Franco Gaspari LA CRUS DE LA ROCCA (setèmber 1949 - setèmber 2009) So ché sentat zo sö la panca de la me cà denàcc a la Rocca là 'n sima de lontà, ol bastiu' pié de secoi l'è töt de ardà e 'nsema la Crus ol Triculur a sventulà. al so mia quat tép che la arde ma töte le olte come 'l fodès la prima; l'è trop bela la visiù che Sarnec al regala a la tera de Berghem e de Bresa le bas, quase 'n zenöcc. l'era ura de fala tat bela de edì ; la so storia gloriùsa 'l Cümü a noter la ulit ‘nsegnà ; dé e nocc illuminada per töcc l'è de ardà : ü monument 'nduinat che 'l parla töt italià. 19 per agn e agn i Scior de alura i l'à dovrada, ma le beghe tremende fra squadre 'n guera tat le à facc de lasà la Rocca che adès 'n vet. ü Zucchetti la Crus l'à metit quase a 'ncurunala sessant'agn fà a setèmber e sto mes l'è de regordà; e da poc 'l Triculur i à metit per completà: i du vessilli adès i è là semper de ardà. i noscc valur piö grancc da la Rocca i splenderà onùr a Sarnec : gh'è de batì le mà lur per semper nel nost cör i resterà e ardà a la Rocca semper piö bei mi ederà Atleti sarnicesi in evidenza per protessiù al palas 'n contrada l'è nasida POESIA EVENTI Sarnico 3 agosto 2009 a cura di Nicoletta Savoldi Dal 7 all’11 luglio scorso un gruppo di ragazzi sarnicesi ha partecipato alla San Marino Cup 2009, torneo di calcio internazionale con 50 squadre partecipanti provenienti da 15 nazioni d’Europa e del Mondo. Aggregatisi alla squadra locale dell’ASD Verucchio, sotto la guida di Mister Lorenzo Bellini, allenatore di base UEFA B, nostro concittadino, i ragazzi si sono classificati al terzo posto vincendo contro il Real Paulista di San Paolo Brasile con un risultato di 3-0. Complimenti a Baroni Massimiliano, Bellini Ezio, Belussi Alberto, Duci Mirko, Fratelli Diego per questo riconoscimento, che ha permesso di far conoscere Sarnico a livello internazionale. EVENTI ilPORTO a cura di Luca Cuni Al 49^ Salone Nautico di Genova Sarnico cala la cinquina 20 Riva 86' Domino Forse il peggio è alle spalle, ma di sicuro Genova è il banco di prova per cercare di ritrovare la rotta anti crisi. Obiettivo: fare business ma soprattutto mantenere i posti di lavoro in un 2009 segnato da forti segnali di burrasca, schivando per quanto possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali nella nuova stagione nautica da poco avviata. E se tornerà il sereno dopo un semestre di tempesta lo si coglierà soltanto al termine della 49^ edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma in questi giorni, dal 3 all’11 ottobre e che segue la Fiera di Cannes, tenutasi dal 9 al 14 settembre. Kermesse di richiamo mondiale battezzata “Sogno e realtà” e che vede sbarcare anche cinque aziende produttive sarnicesi: Riva, Rio Yacht, Besenzoni Stoppani e Atep Italia, a conferma di un comparto, quello degli scafi e degli accessori che costituisce tuttora un punto di riferimento importante per l’economia del basso lago e di tante nostre famiglie. Fronteggiato un 2009 non certamente da incorniciate per la nautica, che ha conosciuto ricadute sulle commesse di lavoro stimate fra il 30 e il 50% a seguito della crisi economica internazionale, c’è attesa per gli scenari a breve termine per poter agganciare il treno della ripresa. Dopo essere cresciuti con percentuali superiori al 10% negli ultimi 10 anni, nessuno si aspettava una battuta di arresto come quella conosciuta nel primo quadrimestre del 2009 per un settore da sempre fiore all’occhiello del “Made in Italy”. I dati Ucina (Confindustria Nautica) confermano per i primi 4 mesi dell’anno in corso una forbice dal -20% al 35%,ma a partire dalla primavera l’industria di settore ha iniziato a mostrare alcuni segnali di risveglio. Oltre alle quattro aziende attraccate a Genova per il Salone, va ricordato che il territorio presenta una filiera significativa di piccole realtà che vivono di forniture dirette al comparto locale. Da qui la scelta de “Il Porto” di dedicare ampio spazio alla fiera mondiale sul mare, i cui affari daranno chiaramente ossigeno anche al nostro lago. Una cinquina, quello sarnicese, affiancato dalla partecipazione di altre due griffe legate a Sarnico e al territorio: i “Cantieri di Sarnico”, con quartier generale a Capriolo e Foresti & Suardi di Predore per l’accessoristica. La scheda del Salone: gli espositori sono 1.450, mentre sono 2400 le barche in esposizione, dal piccolo natante al maxiyacht delle quali il 55,6% di lunghezza fino ai 10 metri; il 37,5% da 10 a 24 metri. 76 le navi da diporto (oltre i 24 metri), di cui 31 sopra i 30 metri. In passerella anche 160 barche a vela; oltre 500 le imbarcazioni pneumatiche. Costo del biglietto: 15 euro (12 euro il ridotto). Superficie espositiva: 300 mila metri quadrati, alternati fra mare e terra, tra cui spicca il nuovo padiglione B progettato dall’architetto Jean Nouvel. 550 le novità in esposizione, con una presenza di espositori esteri che tocca quota 37%. ilPORTO EVENTI 21 LA NOVITA’: RIVA 86' DOMINO Fra gli yacht Riva in passerella, a Genova ormeggia anche il nuovo 86' Domino, fresca ammiraglia costruita nel cantiere di La Spezia. Si tratta di un open di 26 metri destinato principalmente agli armatori amanti delle linee sportive e dello stile e può essere considerato un'evoluzione dei modelli 63' Vertigo e 68' Ego Super, in cui gli ospiti hanno a disposizione spazi molto più ampi e numerose zone di socializzazione, caratteristiche che rendono questo yacht adatto sia alle lunghe crociere sia alla quotidiana vita di bordo. Equipaggiato con 2 motori MTU da 2.435 cavalli e un sistema di gestione e controllo delle funzioni di bordo, il Riva 86' Domino garantisce elevate performance e massimo comfort di navigazione, raggiungendo una velocità massima di 38 nodi e una velocità di crociera di 34. Riva fa parte del Gruppo Ferretti, realtà industriale presieduta da Norberto Ferretti, la quale dispone di un portafoglio unico di esclusivi brand: Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Bertram, Riva, Apreamare, Mochi Craft, CNR e Custom Line. Le imbarcazioni sono progettate da un team di 90 persone, fra progettisti e tecnici specializzati e prodotte nei 25 stabilimenti di Gruppo dove lavorano complessivamente 3 mila addetti. A Cannes in settembre, il Gruppo ha illustrato i primi dati preliminari relativi all’anno nautico chiuso al 31 agosto 2009, segnato chiaramente da un contesto macro economico negativo e nel quale il Gruppo romagnolo ha raggiunto risultati migliori rispetto al settore. Il Gruppo Ferretti ha conseguito un fatturato preliminare pari a circa 800 milioni di euro che, seppur in flessione del 12% rispetto al mede- simo periodo 2008, risulta in controtendenza rispetto al settore che ha marcato una contrazione compresa tra il 20 e il 30%. Oltre al nuovo Riva 86’ Domino, il Gruppo presenta due altre novità: Ferretti 560 e CNR 43 “Sofico”. RIO 46 ART LA NUOVA AMMIRAGLIA DI RIO YACHT i progressi tecnologici degli ultimi anni nei motori con alti standard di eco compatibilità e studio delle carene. Il RIO 46 ART, è uno dei più competitivi scafi di questo segmento quanto a prestazioni, abitabilità, design, qualità dei materiali ed economicità di esercizio. Prezzo tutto compreso, attorno ai 500 mila euro. A Genova saranno due gli ormeggi in Marina. Attualmente Rio Yacht, fondata nel ’61, dispone di due stabilimenti: la Rio 46 ART Si presenta con quattro scafi Rio Yacht, la storica griffe della famiglia Scarani dal dna sarnicese e con quartier generale a Villongo: RIO 36 ART, RIO 36 AIR, RIO 40 BLU, a coprire la gamma di tutte le tre linee di scafi. In aggiunta la novità: l’elegante RIO 46 ART, una barca da crociera sportiva che evidenzia attenzione al particolare, con una ricerca dei dettagli che fanno la differenza. Un vero e proprio Open, dalla linea bassa, slanciata, giovane, divertente, quindi veloce. Barca da 12 tonnellate e mezzo in assetto da crociera, equipaggiata da due IPS da 370 HP che sviluppa 36 nodi di velocità di punta e una crociera di 100 l/h. Un prodotto che conferma sede centrale di Villongo, dove le barche arrivano già montate e si procede con la fase di collaudo e preparazione per la spedizione e il secondo sito di Sissa (Parma), dove vengono sviluppati i prototipi. L’azienda conta una cinquantina di addetti e impiega diversi terzisti esclusivi e qualificati, questi ultimi impegnati nella fornitura delle diverse parti degli scafi. Partner peraltro in gran parte ubicati sul nostro territorio. Tre le collezioni: “Art”, la linea Open di motoscafi di grandi dimensioni per crociere oltre 30 nodi, “Air”, grandi motoscafi con hard top e “Blu”, Open tutto spazio dalla vocazione sportiva. EVENTI ilPORTO 22 Premiato anche il suo presidente Giovanni Besenzoni, che nel 2008 ha ricevuto da Ucina, associazione di Confindustria della Nautica, il riconoscimento di “Pioniere della Nautica”. ATEP ITALIA NOMI E LOGHI PER YACHT RETROILLUMINATI CON LED Il Batwing è il primo agevolatore d’ormeggio BATWING FRA LE NOVITA’ DI BESENZONI A GENOVA Un concentrato di sicurezza, estetica e confort. Si chiama Batwing ed è il primo agevolatore d’ormeggio per le barche a vela. Besenzoni, realtà mondiale nella progettazione e costruzione di componenti per la nautica con stabilimenti a Paratico e Sarnico, forte del successo di Ghost e Corner, gli agevolatori di ormeggio per le barche a motore presentati a Genova 2008, ha studiato l’innovativo accessorio per proteggere i natanti a vela nelle operazioni di attracco, impedendo che vi possano essere contatti con le banchine o tra le fiancate tali da danneggiarle. Con Batwing l’azienda garantisce la possibilità di attraccare in autonomia e tranquillità. Posizionato a poppa, grazie ad un semplice comando, il braccio Batwing si apre verso l’esterno durante la fase di avvicinamento alla banchina. I rulli ammortizzatori, posti alle estremità, proteggono le fiancate dagli urti e garantiscono la salvaguardia della poppa e della fiancata. La movimentazione avviene elettronicamente. Batwing possiede anche un sistema “pressure safety control” con antivibrante in grado di attutire l’eccessiva pressione sulla fiancata dell’imbarcazione. Con questa novità, Besenzoni, che conta 150 addetti, si riconferma azienda all’avanguardia, capace di creare soluzioni per le esigenze del settore della nautica da dipor to. Batwing non è l’unica delle novità che Besenzoni, fondata nel 1967, presenta nello stand di Genova. L’azienda di Sarnico conta ben 20 brevetti internazionali, alcuni dei quali hanno cambiato il rapporto fra la barca e l’armatore. Su tutti, la plancetta di poppa con scaletta e le passerelle idrauliche con telecomando. Besenzoni ha peraltro ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Dame Award nel 2002 al Mets di Amsterdam per la grette super compatta Magic e nel 2007 al Seatec di Carrara con la passerella Titanium. Con Atep Italia si completa un poker di presenze “made in Sarnico”. Come nel 2008, l’azienda situata in Corso Europa, sarà anche quest’anno presente alla kermesse espositiva mondiale nautica. Atep Italia realizza e distribuisce con il marchio “Marinerie.com” una vasta gamma di accessori nautici e complementi d’arredo in massello di teak. Da quattro anni si è specializzata in particolare nella produzione di nomi e loghi per imbarcazioni retroilluminati con led. Si tratta di scritte realizzate con opalino e acciaio inox lucidato a specchio e dispongono di diversificate varianti in grado di rispondere alle richieste dell’armatore. ANCHE STOPPANI IN FIERA Con Lechler Spa anche l’azienda di vernici di via Monte Grappa con 18 dipendenti approderà al salone ligure mondiale. La storica realtà fondata dalla famiglia Stoppani nel 1883 sarà in passerella a Genova con i suoi prodotti per la nautica (smalti, vernici, antivegetative, antismosi, ecc), all’interno dello stand dell’importante Gruppo comasco Lechler, oltre 500 dipendenti, che nel settembre 2007 ha acquistato il marchio e le attività di Stoppani nei settori dell’edilizia e per le imbarcazioni. La crisi della nautica vista da Renato Santin ilPORTO A cura di Sandro Arcangeli A settanta-ottant’anni “l’è ura de ‘nda” RIFLETTIAMO 23 Ma… La Bibbia dice che la vecchiaia è una beatitudine, perché la vita è il bene supremo. Va vissuta fino alla “sazietà” dei giorni per pervenire alla sapienza del cuore ed essere testimone per le future generazioni. L’equivalenza tra vecchiaia e sapienza non è per nulla assoluta, né scontata. Ci s’imbatte spesso in anziani privi di senno o malandati. Però, la diminuzione delle forze, è spesso accompagnata da un arricchimento interiore. E’ questo esser fragili e sapienti che fa rispettare ed onorare i vecchi! Nei momenti di stanchezza, non solo fisica, oppure alcuni eventi tristi ti fanno dire: “As fa fadiga a sta al mont” (si fa fatica a stare al mondo!). Allora l’orizzonte finale non appare più così lontano. Diventa difficile rimuoverlo dalla mente: il pensiero della fine incombe. Ci si consola di frasi fatte: “Non conta l’età fisica…importante è sentirsi giovani nel cuore”. Ma sono parole vuote sotto la loro superficiale doratura. Così poco alla volta si entra nella “terza età”. “Sono vec- chio” si dice a malincuore con velata malinconia ed un po’ di sofferenza. Si ha un bel dire che la vecchiaia non è una malattia, ma… La fragilità aumenta, i dolori alla schiena ed alle gambe si fanno sentire, fa capolino la solitudine, si fa strada la paura della malattia, l’angoscia della perdita della memoria… A chi ti domanda “Come va?” non puoi certo dire “Bene”, ma neanche lamentarti. Allora dici: “Sono vivo e l’è za ucia” (sono vivo ed è già una fortuna). Infine vengono meno i “compagni” e ne appare uno nuovo: il bastone!! Allora con speranza si è inventata la “quarta età” prima di dire: “L’è ura de ‘ndà” (è proprio ora di andare!). Questo è quanto riesco a leggere della mia vecchiaia ormai imboccata e di quanti ho conosciuto ed amato. Domanda finale: “Troverò ispirazione nella speranza cristiana? Seguirò il sentiero dei miei genitori?”. Penso che il mio compito ora, di fronte alla vecchiaia che incalza, non sia prevederla, ma prepararla pregando il Padre eterno che mi sostenga fino alla fine. Sono indignato! Hanno umiliato i docenti di religione precludendo la loro partecipazione alla valutazione collegiale degli allievi. I giudici del TAR del Lazio sono stati incapaci di leggere la storia italiana sul tempo lungo! Vergogna!! Per loro il sapere religioso è irrilevante. L’ora di religione è cultura. E’ una materia preziosa. Non è catechesi. La catechesi non può aver spazio in una scuola pubblica, perché ha contenuto spirituale non culturale. Infatti agli studenti non si chiede se credono in Dio. Il docente non è chiamato a valutare la fede, la devozione, la spiritualità dei ragazzi, ma la loro capacità di riuscire a integrare il sapere religioso con altre discipline soprattutto umanistiche. Non vedo poi di buon occhio la proposta di sostituire l’ora di religione con un’ora di storia delle religioni (Islam, Buddismo, Induismo, Animismo, ecc.) che pur rispettabilissime non fanno parte della realtà culturale italiana. Lo studente (oggi più “illuminato” di ieri) è libero di scegliere di non credere e di non seguire la fede cattolica, per di più la religione non concorre a creare la media scolastica. Conforta infine che in Italia 91 studenti su 100 restino in classe quando entra l’insegnante di religione. Infine penso che tutto nasca nella mente di alcuni laicisti esasperati. Pregherò anche per loro! (Nonno Sandro Arcangeli) L’ora di religione PELLEGRINAGGI ilPORTO 24 a cura di Stefano Brambilla Il mio primo Lourdes Era già da alcuni anni che avevo l’intenzione di intraprendere un viaggio a Lourdes come volontario ma, un po’ per la mancanza di occasioni ma soprattutto per la mancanza di coraggio, non mi ero ancora deciso… Finalmente ne ho avuto l’opportunità tramite il gruppo UNITALSI di Sarnico, grazie alla proposta di un amico che già aveva vissuto questa esperienza. Parlare di un viaggio a Lourdes non è assolutamente facile perché è molto più che descrivere una vacanza, ma è cercare di trasmettere una quantità enorme di forti emozioni interiori. E’ un viaggio particolare che ti lascia una nostalgia diversa dal tipico “dopovacanza”, perché non è divertimento, ma un’atmosfera incredibile di solidarietà, umiltà, serenità, semplicità e condivisione. Tutto è cominciato così: alle ore16:00 circa di venerdì 8 maggio 2009 siamo partiti con il pullman dal piazzale del Campo Santo di Sarnico diretti alla stazione dei treni di Bergamo, dove ci stava aspettando il “treno bianco” che ci avrebbe poi (con pazienza) condotto a Lourdes. Visto che ho intrapreso questo viaggio in qualità di barelliere e sono stato destinato sul treno nei vagoni “attrezzati”, fin da subito non c’è stato un attimo per respirare: dovevamo alloggiare sulle cuccette del treno tutti i malati allettati (e vi garantisco che parecchi non sono leggeri….) con relativi bagagli, facendo naturalmente attenzione a non fare loro del male e cercando di limitargli il più possibile gli inevitabili disagi derivanti da un così lungo viaggio. Una volta partiti noi volontari dell’attrezzato (“barellieri” e “dame”) ci dividiamo in gruppi con i relativi turni di lavoro per cercar di garantire un’assistenza continua ai malati (e per poter riposare un po’ tra un turno e l’altro…). Il viaggio, anche se lungo, scorre in un istante tanto si è affaccendati nell’accudire ed imboccare i malati. Circa a metà viaggio, alla stazione di Ventimiglia, c’è una lunga sosta da fare perché i macchinisti devono cambiare locomotore del treno (le linee ferroviarie francesi sono differenti da quelle italiane); anche se ci trovavamo nel cuore della notte, l’occasione è stata presa al volo per tagliare un bel salame nostrano (offerto dal simpaticissimo Ilario di Villongo) naturalmente bagnato con del vino rosso (mi hanno detto che è un rituale consuetudinario sull’attrezzato nei viaggi a Lourdes…)! Senza quasi accorgermene, circa alle ore 11:30 del giorno seguente siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Lourdes; qui, noi volontari, ci dividiamo a secondo degli incarichi assegnati. Io ero stato assegnato al servizio dell’8° piano del Salus (così si chiama l’ospedale di Lourdes gestito ilPORTO PELLEGRINAGGI 25 dall’UNITALSI che accoglie i malati in pellegrinaggio). Nel piazzale della stazione ferroviaria c’era già pronto ad aspettare un pulmann a disposizione del personale che, come me, era destinato all’ospedale, cosicché noi potessimo anticipare i malati portandoci subito ai reparti assegnati per poterli accudire al loro arrivo (poi in realtà io ed un altro volontario abbiamo perso il pullman e ci siamo fatti la strada a piedi perché ci siamo attardati sul treno per aiutare il personale francese a far scendere i malati a terra….). Sono stato poi in servizio al Salus fino alle ore 22:00 per poi andare a coricarmi all’alloggio assegnatomi (che fortunatamente si trattava dell’albergo Florance vicinissimo all’ospedale). La giornata, almeno per noi barellieri, era così strutturata: c’erano 4 turni di lavoro al Salus (06:00/12:45 – 12:45/19:00 – 19:00/22:00 – 22:00/06:00), però, anche al di fuori del proprio turno, chi se la sentiva poteva andare nella “zona partenze” ed accompagnare i malati al Santuario. Mi spiego meglio: i malati che volevano partecipare alle funzioni religiose, andare alla grotta oppure fare i bagni o quant’altro, venivano dai reparti accompagnati appunto alla “zona partenze”, dove chi si metteva a disposizione, li accompagnava con la carrozzina o con la barella. E’ proprio accompagnando i malati al Santuario che ti rendi conto dell’incredibile forza di vita che certe persone ti trasmettono. Ti senti addirittura a disagio di fronte a certi malati che, nonostante i gravissimi handicap e le forti sofferenze, hanno più gioia di vivere, più serenità, più umiltà e amore verso il prossimo di te... è una sensazione che ti fa provare anche un senso di vergogna difficile da descrivere. Di fronte a certe realtà ci si accorge che spesso non si ha capito per niente il senso della vita! Tra le esperienze più significative sicuramente c’è il passaggio alla grotta... C’è qualcosa di diverso, di particolare, una sensazione che non si riesce a spiegare ma che ti entra nel cuore… Una delle cose che più mi hanno colpito è che non c’è il tipico vociare dei posti affol- lati e nonostante i tantissimi malati (quindi dolore e sofferenza) senti e vivi un’atmosfera di pace e serenità; mi sono sentito come mai mi era capitato fino ad ora! E poi non riesci più a venire via, ti senti come trattenuto da qualcosa che ti fa stare bene e resti lì a pregare senza accorgerti del passare del tempo (in particolare mi ricordo di una sera che per poco non ci hanno chiusi dentro al Santuario perché pregando non ci eravamo accorti che era giunta l’ora di chiusura ...cioè le h 00:30)! Un altro momento “forte” è sicuramente il bagno nelle vasche. Dopo esserti spogliato dei vestiti il personale volontario ti avvolge in un panno bagnato per abituarti gradatamente alla temperatura gelida dell’acqua, dopodiché pregando insieme ti aiuta ad immergerti nella vasca. Usciti dalla vasca ci si riveste bagnati ma, cosa strana, gli indumenti non si attaccano addosso e non si bagnano… E’ un bagno questo purificatore e rigenerante che rievoca e rafforza la promessa battesimale e ti trasmette tanta serenità! Ci sarebbero anche tante altre esperienze suggestive da raccontare (come la processione coi flambeaux, la Via Crucis al buio, la messa internazionale...) ma impossibile farlo solamente scrivendo delle impressioni personali, bisogna viverle in prima persona! Quello che posso dire, concludendo, è che questo viaggio mi ha arricchito e per me è stato un dono! Un dono che, ora che sono rientrato a casa, con fatica cercherò di far fruttare. Di tutto questo ringrazio di cuore il mio amico Marco e l’UNITALSI (la Sig.ra Carolina e la Sig.ra Elvira in modo particolare) per avermi dato la possibilità di vivere questa mia prima (e non sicuramente ultima) esperienza di Lourdes, i compagni volontari per aver condiviso con me queste emozioni, ma soprattutto ringrazio i malati del pellegrinaggio per tutto quello che mi hanno insegnato e per avermi fatto riflettere sul senso della mia vita e per aver contribuito a farmi capire cosa sia veramente importante! Un grande saluto a tutti, ASSOCIAZIONI ilPORTO A cura della Presidente Delia Marchetti EVENTI AVISINI 26 CASTA GNATA : L A CA S T A G N A I N F E S T A In concomitanza con la II giornata del volontariato “VOLONTARIANDO” tenutasi domenica 13 settembre, l’Avis ha organizzato la tradizionale “Castagnata” che si è tenuta in piazza XX Settembre e che ha visto una buon afflusso di pubblico, desideroso di assaggiare le prime castagne della stagione, accompagnate da salsicce alla griglia, patatine fritte e vin brulè. Il ricavato andrà a finanziare, come in passato, le borse di studio in favore degli studenti dell’Istituto scolastico “Serafino Riva” che l’anno scorso hanno ricevuto premi per un importo di 8.000 Euro.Un grazie particolare al ”Gruppo Giovani” guidato dal responsabile Nicola Paris ed ai tanti volontari che si sono messi a disposizione per le tre serate della manifestazione. DONAZIONE COLLETTIVA DI SETTEMBRE La donazione collettiva trimestrale tenutasi domenica 13 settembre ha registrato ben 60 donazioni di sangue e l’iscrizione di 10 nuovi giovani che si sono sottoposti agli esami di rito per diventare donatori. Grazie anche alla costante presenza nelle scuole, dove il personale medico dell’Avis interviene ad illustrare tutte le fasi della donazione ed i vantaggi che ne derivano alla salute del donatore, dall’inizio anno sono ormai 50 i ragazzi sotto i 24 anni entrati a far parte dell’Avis, un ottimo risultato che dimostra quanto i giovani siano sensibili e disponibili se coinvolti con le giuste motivazioni. Anche per il corrente anno si prevede un incremento delle donazioni che andrà a superare la soglia già ambiziosa raggiunta lo scorso anno delle 800 donazioni, con il traguardo ormai vicino delle 900 donazioni. G IT A AL VAJONT L’AVIS programma una gita alla zona del Vajont per i giorni 24-25 Ottobre con arrivo a Longarone e visita del nuovo museo dedicato alla tragedia dell’ottobre del 1963. Il pernottamento avverrà nella città di Belluno della quale è prevista la visita. Sono invitati tutti i soci e loro amici; il costo è di € 170,00 ed è necessario il versamento di un acconto di € 80,00 all’atto della prenotazione. SANITÀ ilPORTO A cura della dott.ssa Elena Raspini NUOVI ORIZZONTI PER L’OSPEDALE DI SARNICO 28 Prosegue il rinnovamento tecnologico e strutturale dell’Ospedale di Sarnico. Dal primo settembre è possibile effettuare la Mineralometria ossea computerizzata (MOC), una tecnica radiologica utilizzata per valutare variazioni del contenuto minerale che si possono verificare in segui- to alla menopausa, a patologie renali, endocrinologiche, metaboliche ecc. Si prevede il rinnovo della seconda parte dell’ospedale, in particolare delle camere di degenza e l’aumento della dotazione di 5 posti letto dedicati al Day Hospital. La ristrutturazione e il miglioramento del reparto si sono resi necessari per rispondere all’elevata domanda registrata. Un altro intervento di prossima realizzazione è la ristrutturazione della centrale termica e della caldaia che contempla la sostituzione di impianti tecnologici obsoleti. Si continua a pensare e programmare il futuro dell’ospedale in una logica di funzionalità all’area del Basso Sebino. Ogni sforzo è finalizzato al miglioramento della qualità della sanità del basso lago. Un altro step che si inserisce nel progetto di rilancio del nosocomio è la riqualificazione complessiva dell’area verde, che valorizzerà l’edificio e costituirà un polmone a servizio dell’ospedale. La finalità dell’impegno profuso in tutti questi mesi è quella di riuscire ad offrire ai cittadini una nuova struttura sanitaria moderna ed efficiente; una struttura caratterizzata da tecnologie moderne, garanzie di sicurezza e comfort in grado di rispondere concretamente alle esigenze di coloro che avranno necessità di accedere ai servizi sanitari. ilPORTO GRUPPO ALPINI SARNICO il Capogruppo Angelo Ravelli All’adunata di Latina del maggio scorso hanno chiesto al Capo di Stato Maggiore dell’esercito: “Cosa spinge questi uomini a marciare come reclute, per ore sotto il sole, soddisfatti solo di esserci?” Ha risposto: “l’attaccamento alla divisa che hanno portato, con tutto quello che significa.” Anche gli ex alpini di Sarnico partecipano di volta in volta alle manifestazioni che l’associazione indice per commemorare le ricorrenze che si susseguono durante l’anno. Il 26 settembre (giorno dell’uscita de “il Porto”) il gruppo onorerà S.Maurizio, patrono degli alpini e, nell’occasione, celebrerà la ricorrenza del 40° dell’inaugurazione della Chiesetta degli Alpini e l’avvenuto spostamento del monumento all’Alpino dai Lazzarini al sommo della scalinata recentemente rifatta. Con l’aiuto dell’Amministrazione Comunale ed il lavoro degli ex alpini e dei loro amici è stata realizzata una solida e regolare scala, provvista di ringhiera, all’occorrenza ben illumina- A cura di Remo Macario ta, che permette meglio di raggiungere il bellissimo piazzale panoramico della Chiesetta. Lungo il percorso sono state posizionate nuove stazioni della Via Crucis che il nostro Parroco benedirà con la Santa Messa che verrà celebrata il 26 Settembre alle ore 18. Dopo la Messa sarà possibille fermarsi per la “solita” cena sociale nell’ampio refettorio adiacente. In questa occasione occorre ricordare che il Gruppo degli ex Alpini di Sarnico, ora composto da 124 soci e 58 amici, attende l’aggregazione dei numerosi ex che dopo il servizio militare non si sono associati e che potrebbero arricchire il Gruppo, soprattutto ora che è cessata l’obbligatorietà della leva militare. Ci sono tanti modi per contribuire a svolgere le numerose attività di volontariato che sono sempre più necessarie nella nostra comunità. Nuovi soci sarebbero di stimolo per continuare nell’opera fin qui svolta. Segnaliamo che il Gruppo Alpini di Sarnico e quello della Protezione Civile ad esso associato hanno partecipato alle opere in corso in Abruzzo, contribuendo inoltre con una propria offerta. Per questo citiamo da “L’Alpino” che “occorre essere consapevoli che un cittadino non può chiedere solo il rispetto dei propri diritti, ma deve anche accettare i doveri che gli competono”. A maggio del prossimo anno Bergamo avrà l’onore e l’onere di ospitare l’Adunata Nazionale degli Alpini che, come da tradizione, affluiranno da ogni parte d’Italia e dai paesi esteri, anche i più lontani, dove gli ex Alpini sono emigrati. Il Gruppo di Sarnico è chiamato a collaborare per la miglior riuscita dell’Adunata che vedrà giungere in zona numerose comitive fin dall’inizio della setti- ASSOCIAZIONI 29 mana. Il Sindaco di Sarnico ha interpretato positivamente le nostre richieste offrendo agli alpini l’opportunità di usufruire di 50 postazioni per tende nell’area del Lido Nettuno, attrezzate di servizi, e la sistemazione nei pressi di 50 posti per camper. Per associarsi al Gruppo ANA di Sarnico si invitano coloro che hanno svolto il servizio militare nei reggimenti alpini a presentare la copia del loro congedo. Riceveranno la rivista mensile “L’Alpino”, sempre più ricca e interessante e, periodicamente , “Lo scarpone orobico” della sezione di Bergamo, la più numerosa d’Italia. Chi scrive si permette di invitare tutti gli ex alpini, non iscritti all’ANA, a non essere indiferrenti e a chiamare il Capogruppo Angelo Ravelli al n° 035-910498 o il vice Beppe Mutti al n° 035-913155 affinchè possano ricevere a fine anno la tessera. A Maggio del prossimo anno potranno cosi partecipare all’Adunata a Bergamo e condividere l’entusiasmo dei previsti 400.000 ex commilitoni che hanno fatto la naia negli stessi luoghi. Anche coloro che concordano con la finalità che l’ANA propone, nel rispetto dei principi di italianità, possono presentare la loro richiesta di iscrizione fra gli amici e saranno benvenuti. EVENTI ilPORTO a cura di Clelia Epis dell’Ufficio Stampa del CSV Bergamo Volontariando insieme verso gli altri! 30 La volontà di una comunità di stare insieme e la voglia di incontrare gli altri: erano state queste le esigenze che l’anno passato avevano portato alla nascita di Volontariando, a festa del volontariato del Basso Sebino e del Monte Bronzone. Un’esperienza che le Associazioni di Volontariato del territorio, coordinate da CSV Bergamo, hanno deciso di confermare anche per l’anno 2009 sempre con l’obiettivo di mettere in rete le energie e le risorse del mondo del volontariato. L’idea vincente dell’anno passato ha fatto spiccare il volo all’iniziativa che anche nel 2009, lo scorso fine settimana, ha vissuto attorno ad un’intensa serie di eventi in programma a Sarnico proprio tra il 13 e il 14 settembre. La manifestazione è stata frutto del lavoro di collaborazione tra il Centro Servizi Bottega del Volontariato della provincia di Bergamo, la Comunità Montana, le associazioni locali e gli operatori dello Sportello Territoriale che nell’arco di questi mesi si sono ritrovati in un gruppo di lavoro unitario. Gli incontri di preparazione sono stati dei veri laboratori di idee e la cooperazione attivata ha portato all’organizzazione della Festa del Volontariato del Monte Bronzone e del Basso Sebino. “Il Centro Servizi Bottega del Volontariato della provincia di Bergamo - spiega il Presidente Giorgio Gotti - negli ultimi anni ha deciso di investire in molti progetti di sviluppo del volontariato bergamasco, puntando soprattutto sul consolidamento nelle relazioni con le realtà del volontariato e con numerosi soggetti che operano nel terzo settore: tra gli obiettivi principali di tali azioni ci sono la sensibilizzazione della comunità sui temi del volontariato e della solidarietà, oltre al basilare supporto alla nascita di reti associative territoriali”. In quest’ottica è nato il gruppo di lavoro formato dalle organizzazioni del Basso Sebino, la cui attività si è progressivamente concretizzata grazie alla collaborazione con la Comunità Montana del Monte Bronzone e Basso Sebino e alla presenza dello sportello territoriale del CSV, divenuto progressivamente punto di riferimento per le associazioni locali che all’inaugurazione sono state rappresentate dal Professor Marco Cini : “Le 25 Associazioni di volontariato presenti in Piazza sono un esempio concreto delle centinaia che esistono sul nostro territorio rappresentandone una vera ricchezza, segno di una sensibilità crescente e condivisa. Vorrei sottolineare come un riconoscimento importante a questo mondo sia venuto in questi giorni dagli Stati Uniti, con l’Amministrazione Obama che ha dedicato l’11 settembre come Giornata del Volontariato. Un gesto forte di reazione al male, al ricordo di una tragedia, con una realtà positiva capace di rendere coesa la popolazione”. Volontariando è stato dunque un momento fortemente voluto dal CSV Bergamo, come risposta alle esigenze, che ha coinvolto non solo le ODV ma, in un progetto di più ampio raggio, anche i giovani dell’Istituto Scolastico Serafino Riva di Sarnico. Giovani e Organizzazioni di volontariato si sono incrociate nelle aule scolastiche e di nuovo in Piazza dove si sono ritrovati coloro che avevano già partecipato all’edizione 2008 accanto a nuove presenze. Sono tornati i ragazzi di Circolo Vizioso: “Quest’anno – spiegano Marcello e Giorgio- vorremmo riuscire ad aumentare gli appuntamenti culturali. Essere in piazza è importante per farci conoscere anche da chi non è tra i nostri coetanei. Tra di noi esiste un canale di comunicazione veloce e nuovo come quello dei Social Network, ma chi ha …“l’età dei nostri genitori” preferisce incontrarci personalmente”. E’ stato un anno importante anche per il Gruppo Scout Agesci : “Abbiamo festeggiato il XXV di Fondazione – spiega Mario – e a giugno siamo riusciti ad organizzare un Campo di Gruppo con 100 ragazzi di 3 branche. A Volontariando vogliamo documentare tutto questo e creare una nuova occasione di incontro per noi e tra noi e il pubblico”. Nuova presenza è quella dell’Associazione La Bottega dei Sogni, nata dalla passione per il teatro di Pasquina Rinaldi, insegnante alla Scuola Primaria :“Insieme ai bambini e ai genitori abbiamo creato un laboratorio teatrale extrascolastico e a Volontariando abbiamo presentato il nostro musical Madre Teresa”. ilPORTO A cura di Civis e Ilaria Bignotti Personale di Annamaria Gallo dal 16 settembre al 7 dicembre a Torbiato di Adro Via Borgo Principe Umberto ARTE ANNAMARIA GALLO Le vibrazioni del colore-luce 31 POETICA DELL'OPERA Lo SPAZIO, è punto di ricerca del mio lavoro, l'astrazione un pretesto per poter liberamente parlare con esso, muovendo la tela cerco di catturarlo, lo fermo stampandolo su di essa. Nello spazio permangono emozioni che cerco, con l'atto del dipingere, di rendere visibili trasformandole in storie... La mia ricerca è tentare di far relazionare le mie opere con chi le guarda. La concittadina Annamaria Gallo espone in questi giorni a Torbiato e come per altri giovani artisti dedichiamo con piacere uno spazio sul nostro periodico. Da queste pagine le inviamo l’augurio di una carriera artistica sempre piena di soddisfazioni e ricca di successo. “L'opera della giovane artista sarnicese Annamaria Gallo, classe 1974, con alle spalle una carriera rigorosa e tradizionale - gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, il confronto con i Maestri della Scuola, in primis Gottardo Ortelli, l'ispirazione ai grandi linguaggi americani del secondo dopoguerra, da Morris Louis a Kenneth Noland a Mark Rothko- si gioca e frammenta su binari paralleli, in contrasti forti, con meditazioni interrotte ed improvvisamente si ricompone, si fonde in un linguaggio e in una forma assolutamente personali, immediatamente riconoscibili e per questo, unici nel loro genere”. Ilaria Bignotti ASSOCIAZIONI ilPORTO A cura di Gianfranco Gaspari Associazione Anziani e Pensionati 32 Un “Agosto insieme” da ricordare Con l’incontro alla “Stella Maris” si è aperto il 5 agosto scorso il XV Agosto Insieme di quest’anno. Non poteva essere un inizio migliore, sia per la serata stupenda, sia per l’iniziativa voluta dalla nostra Presidente di farla coincidere con la benedizione della nuova autovettura acquistata dall’Associazione per far fronte ai bisogni richiesti dall’attuazione del “Progetto Clessidra”. Opportuna la presenza del nostro bandino che ha sempre tenuto alta l’atmosfera della serata, ricca soprattutto delle oltre duecento presenze, tutte festanti. La serata si è aperta con la celebrazione della santa messa officiata con il consueto calore dal prevosto don Luciano che dopo l’omelia ha benedetto la vettura, contorniata da tutti i dirigenti dell’associazione. Presi gioiosamente d’assalto i tavolini predisposti per la cena che si è svolta con soddisfazione generale e si è protratta sino a sera inoltrata, illuminata dalle centinaia di luci della chiesetta. Un grazie quindi al “bandino”, alla sezione marinai con il suo pre- sidente Paltenghi, ai volontari addetti alla cucina ed al servizio, a Don Luciano ed a tutti i presenti che sono poi stati l’anima dell’incontro. Alla prossima. Il secondo incontro si è svolto con la tradizionale tombolata, una serata stupenda dal lato climatico ma ancor di più dal lato intrattenimento. E non poteva essere diversamente quando in campo c’è il prof. Mario Dometti che per trovate è un pozzo senza fine; questa volta ha persino scomodato “Celentano”, al secolo Tony Serafino, che ha saputo tenere col fiato sospeso i tanti anziani accorsi per la serata. Tutto bello con la ricchissima tombolata preparata con tanto sacrificio e gioia allo stesso tempo dalla nostra Presidente, coadiuvata dalla sig.Giuliana e dall’instancabile Piero; a tutti il nostro grazie di cuore, compresi coloro che hanno offerto i premi (i negozi: Di tutto un po’ e Parafarmaceutica 04), per questa serata che ha voluto ricordare degnamente il XV del nostro agosto insieme. Ed eccoci all’appuntamento con la gita alle “Fontanelle” di Esine. In mattinata i gitanti hanno raggiunto il bellissimo parco delle Fontanelle dove hanno messo le tende per tutta la giornata, piena di sole, di gioia e di aggregazione tra il verde del parco percorso in lungo e in largo sia prima che dopo il lauto pranzo che ha soddisfatto tutti. Un grazie particolare ai dirigenti del parco per l’accoglienza e la disponibilità; dopo la pennichella il ritorno al “paesello” che abbiamo raggiunto alle ore 18,30. Un grazie speciale alla Presidente ed ai volontari che ci hanno ilPORTO ASSOCIAZIONI 33 seguito durante tutta la gita. Ed ora passiamo all’appuntamento conclusivo del 26 agosto con la gita ai Colli di S.Fermo che ha avuto il privilegio di avere come ospite il nostro Sindaco. Partenza in pullmann e con macchine private per una cinquantina di anziani, il pomeriggio è iniziato con l’escursione alla cima per godere il panorama e per un rinfresco al ristorante. Verso le ore 17.00 l’incontro alla locanda nei pres- si della chiesetta dove era pronta una gustosa merenda preparata dalla signora, felice come sempre di ospitarci. Verso le ore 19.00 il ritorno a casa con tanta gioia e con il corale appuntamento al prossimo “Agosto Insieme” del 2010, che avrà il profumo del 30° di fondazione della nostra Associazione. Arrivederci al prossimo anno. ASSOCIAZIONI ilPORTO 34 A cura di Carla Casati SPAZIO GIOCO DA MARTEDI’ 22 SETTEMBRE SI RIAPRONO LE PORTE DELLO SPAZIO GIOCO MARTEDI’ dalle 9,30 alle 11,30 MERCOLEDI’ dalle 16,00 alle 18,00 GIOVEDI’ dalle 16,00 alle 18,00 VENERDI’ dalle 9,30 alle 11,30 ROSANGELA, MIRIAM, LORETTA, FRANCESCA, ADELINA, VITTORIA, FRANCA, RINA, LUCIA, LUISA e PUCCI con MAGDA e CARLA saranno felici di accogliervi per : • permettere alle mamme e ai bambini di socializzare e di uscire dalle proprie solitudini • consentire ai genitori di confrontarsi con altri genitori che vivono la stessa quotidianità • consentire ai genitori di giocare e far giocare insieme i propri piccoli • informarsi e formarsi sui temi della prima infanzia • e …, e …, e… tanti bei momenti da trascorrere insieme divertendoci! Tutto questo sarà possibile presso la sede in via Libertà, 11 (sotto i portici dell’Oratorio di Sarnico) ilPORTO A cura di Adriano Paltenghi Attività del Gruppo Marinai La Messa per gli ospiti della casa di riposo a Stella Maris ASSOCIAZIONI 35 Pizzurro, Morotti Giuliano e la “Credaro Color” di Bresciani Paolo e figli per la loro grande disponibilità. Ancora un grazie affettuoso a Paolo Rolli e a Stefano Sirimbelli, tenace e bravissimo organizzatore della processione di barche, che non lasciando mai nulla al caso con lunghi preparativi, grande maestria, abilità e tradizione riesce a gestire e a guidare un serpentone di 50-60 barche in piena notte sul lago fino al termine del difficile percorso. Un grazie particolare a tutti i Soci del Gruppo Marinai di Sarnico per il loro encomiabile impegno. Nei mesi estivi abbiamo ospitato al parco Stella Maris oltre a numerose feste famigliari, i ragazzi de “Il Battello”, gli ospiti del C. R. A. di Sarnico, gli ospiti della Casa di Riposo e come ogni anno la grande e bellissima serata dedicata all’Associazione Anziani e Pensionati. A tutti abbiamo cercato di offrire un momento di spensieratezza e tanta amicizia. Un abbraccio forte a tutti e arrivederci alla prossima! Dopo le ottime gite effettuate ad Innsbruck e a Lucca – Lerici, siamo pronti per l’ultima di quest’anno che ci porterà sabato 3 ottobre a visitare la città di Bressanone e la Val di Funes. Per questa meta a tutt’oggi vi sono ancora alcuni posti disponibili (per eventuali prenotazioni contattare il cell. 333/4310752). Ricordiamo a tutti i Soci che l’inaugurazione del nuovo monumento ai Marinai presso il parco Stella Maris, preNel numero de “il Porto” del mese di luglio non abbia- vista per il mese di giugno, è stata spostata a Sabato 10 mo avuto modo di ringraziare tutti coloro che hanno Ottobre 2009. contribuito alla realizzazione della Processione “Stella Il programma sarà sicuramente sobrio: alle ore 16,00 il Maris” in notturna sul lago; lo facciamo ora sperando di monumento verrà scoperto e presentato alle Autorità non dimenticare nessuno. In primis il nostro Parroco don ed al pubblico presente. Farà seguito la cerimonia dell’alLuciano che sta proseguendo con tanto entusiasmo la za bandiera che porterà, sulle note degli inni nazionali e strada intrapresa dai parroci che l’hanno preceduto, marinari eseguiti dalla prestigiosa banda musicale di dedicando ogni anno una grande e coinvolgente ceri- Sarnico, la bandiera della Marina Militare sul nuovo penmonia alla Santissima Stella Maris. Grazie none del monumento. all’Amministrazione Comunale che mette sempre a Dopo gli interventi di rito sarà celebrata una Santa disposizione tecnici ed operatori per una perfetta realiz- Messa in memoria di tutti i nostri Caduti. zazione di questo evento, unico su tutti i laghi lombardi. Al termine seguirà un rinfresco offerto dal nostro Grazie al Sig. Falconi Bruno che ogni anno mette a Gruppo. disposizione la sua stupenda imbarcazione, apposita- Invitiamo e ringraziamo fin d’ora tutti i cittadini che vormente attrezzata per la cerimonia e il trasporto della ranno partecipare. madonna; al Sig. Rosolino, collaudato skipper , che con grande abilità tra mille ostacoli arriva sempre puntuale e sicuro in porto. Con lui ringraziamo tutto lo staff del Circolo Velico, in particolare le Signore Volpi Luisa e Tina Busi per gli arredi floreali della Stella Maris. Grazie alla Pro Loco per il grande sforzo organizzativo e per gli stupendi fuochi d’artificio che rendono ancora più fantastica e suggestiva la grande manifestazione religiosa sul lago, al Sig. Marini Alberto (Bohèm) per la stupenda e ammiratissima corona di fiori, simbolo della manifestazione che ogni anno, al termine della solenne cerimonia religiosa, viene “ancorata” sul fondo del lago in perenne memoria di quanti hanno perso la vita sul mari e sui laghi. La cena dell’Associazione Anziani e Pensionati Ringraziamo i Signori Tengattini Luciano, Saverio per “Agosto insieme” EVENTI ilPORTO 36 Adriano Celentano, al secolo l’imitatore Tony Serafino, ospite ad “Agosto insieme” A cura di Civis Voi anziani ...siete forti! “L’è prope lü” ha detto nel suo bergamasco ...quasi impercettibilmente “meridionaleggiante” il mitico Pasquale De Jacovo, scattando dalla sedia ed abbracciandolo. In effetti al suo ingresso nel cortile della sede dell’Associazione Anziani e Pensionati durante la pausa della tombolata, c’è stato un momento di sconcerto. Era stato annunciato un ospite straordinario ma nessuno avrebbe mai pensato al mitico “Molleggiato”. La sorpresa è durata qualche minuto, il tempo per rendersi conto che non si trattava di Adriano Celentano ma di uno dei suoi sosia ed imitatori ufficiali. Il torinese Tony Serafino, di professione Vigile del Fuoco, ha comunque fatto passare un’ora veramente divertente ai numerosi anziani e pensionati che erano venuti per la tombola. “Canti meglio di lui” gli ha gridato ad un certo punto una signora evidentemente soddifatta della prestazione di Tony. In effetti l’artista è stato veramente bravo e simpatico ed ha dato brio e vivacità alla serata. Soddisfatta la presidente Emy Ruggeri che ha promesso, per il prossimo anno, altre sorprese. ilPORTO A cura di Giacomo Schivardi UN PIACEVOLE TUFFO NEL PASSATO Perché? Ho voluto semplicemente ricollegare quanto presentato ed eseguito dalla “Columbus Orchestra” la sera del 6 luglio, alle grandi orchestre di musica leggera del passato, a quelle famose che hanno fatto la storia di quel genere di musica, dirette dai grandi maestri, come Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Alberto Semprini, Gorni Kramer ed altri di quei tempi, forse meno noti, ma altrettanto validi. Il tutto localizzato al Centro del Borgo “Le Residenzea sul Porto” in piazza Giovanni XXIII, un vero ed elegante “salotto, un balcone sul lago, un’oasi pubblica lontana dal traffico cittadino, protagonista a proporre il programma musicale “Melodie al chiaro di luna”, appunto la citata “Columbus Orchestra” del Teatro Carlo Felice di Genova, diretta dal maestro Franco Pirondini, una formazione musicale composta da 65 professori, strumentalmente una orchestra sinfonica, integrata per il tipo di musica da eseguire da un pianoforte, dal una sezione completa di saxsofoni e da una batteria e strumentini vari per le percussioni. EVENTI 37 Per quanto riguarda il programma del concerto, eseguito come sempre in maniera eccellente è iniziato proponendo un pezzo musicale composto dallo stesso maestro, “Speed”, poi il famoso “Aquarius” ed in seguito colonne sonore di celebri film, quali “Scandalo al sole”, “Via col Vento”, “I magnifici sette” e canzoni notissime come “Et maintenant”, “Blue Moon”, Memory”, “Begin the beguine” per citarne alcune. Il pubblico ha apprezzato moltissimo due assoli di obee del sarnicese Francesco Biraga, membro della “Columbus”, che ha avuto i suoi trascorsi nel Corpo Musicale Cittadino. Ha chiuso la serata il Corpo di ballo della scuola “Enjoy dance” di Cristina Zatti. Ottime, come sempre, le presentazioni del dott. Raffaele Rizzardi. La serata, organizzata dal Comune, è stata dedicata alla memoria della giovane mamma Cristina Bresciani e l’incasso della serata è stato devoluto alla cooperativa sociale “Il Battello”. ASSOCIAZIONI ilPORTO 38 a cura del Presidente Dino Valerio Tennis Club Sarnico: una stagione fantastica In alto da sinistra: G.Luca Bergomi, Michele Gusmeri, Ayrton Marini e Michele Modina Sotto da sinistra Simone Gotti, Matteo Zanchi e Matteo Bellini Si sta per concludere una stagione indimenticabile per gli atleti del Tennis Club Sarnico protagonisti in diversi tornei a partire da quelli regionali per finire a quelli internazionali. Sono stati diversi i successi del team agonistico a cominciare dalla speranza del tennis italiano, Matteo Zanchi che si è laureato Campione Italiano in doppio e Vice Campione Italiano in singolare nella categoria riservata agli under 11. Ma non è stata l’unica perla della sua stagione: infatti Matteo, che è anche Vice Campione Regionale, ha trionfato nella categoria under 12 nel torneo nazionale di Bolzano e in quello regionale di Cividino, ha raggiunto la semifinale nel torneo nazionale di Mantova e Bolzano e i quarti di finale nel torneo internazionale di Oetwil (Svizzera). Ottima anche l’annata di Ayrton Marini che ha trionfato nel 4^ categoria di Clusone e nei tornei riservati agli under 16: Bolzano, Bergamo, Capriolo, Iseo, Gardone val Trompia, Albano S. Alessandro . Nella categoria under 10 Simone Gotti ha vinto i tornei regionali di Albano S. Alessandro, Scanzorosciate e Bagnatica mentre si è arreso solo in finale nei tornei di Curno e di Cividino. Matteo Zanchi e Simone Gotti sono stati protagonisti nella squadra di Bergamo nella manifestazione “Coppa delle Province” che dopo aver vinto il Campionato Regionale e quello della zona Nord – Ovest hanno chiuso al terzo posto nel Campionato Italiano. Senza dimenticare Michele Gusmeri che nei tornei regionali di 4^ categoria ha raggiunto la finale a Clusone, la semifinale a Sarnico e i quarti di finale a Bergamo, mentre Leonardo Modina, Matteo Bellini e Michele Modina hanno raggiunto i quarti di finale nei tornei under 12 di Palazzolo sull’Oglio e ilPORTO ASSOCIAZIONI 39 CAMPIONATO DI SERIE A Domenica 11 ottobre avrà inizio il campionato di Serie A a cui partecipano tutti i migliori tennisti italiani e anche la nostra squadra sarà presente come per lo scorso anno con i seguenti giocatori: SIRIANNI J.-VAN SCHEPPINGEN D.-PEDRINI M.GIRAUDO A.-STOPPINI L. Le partite casalinghe verranno disputate sui campi di Cividino e precisamente: domenica 18 ottobre SARNICO contro TC UDINESE domenica 01 novembre SARNICO contro ATA BATTISTI TRENTO SCUOLA TENNIS domenica 22 novembre SARNICO contro TENNIS Lunedì 28 settembre inizia la Scuola Tennis, per tutti CLUB SCHIO coloro che sono interessati chiamare i seguenti numeri: L’ingresso è libero. Maestro Giampietro Cattaneo 338/3077071 Tennis Club Sarnico 035/911683 Capriolo. L’unica ragazza, Elisa Giovanelli si è ben comportata nei tornei riservati alle under 14, sconfitta in finale a Scanzorosciate e in semifinale a Sarnico, Palazzolo sull’Oglio e Capriolo. Nei campionati a squadre il Tennis Club Sarnico si è laureato Campione Regionale sia nell’Under 16 con Ayrton Marini, Gianluca Bergomi e Alessandro Marini, che nell’Under 18 con Ayrton Marini, Gianluca Bergomi, Michele Gusmeri e Federico Vavassori. Complimenti!!!!!!!! Il giovane campione italiano di doppio e vice campione di singolo Matteo Zanchi col maestro Cattaneo CULTURA ilPORTO 40 cronaca di una giornata stressante ma …entusiasmante A cura di Aldo Gianani - Foto Giuseppe Zanchi Il Bridge …ed un presidente un po’ rintronato Il “Torneo in Piazza” di Bridge, giunto quest’anno alla 3° edizione, si è svolto per la prima volta all’interno della manifestazione Sarnico Sport, rappresentando una novità che ad alcuni è apparsa un po’ strana! “Ma che sport è mai questo?” si sono chiesti costoro vedendo uno stuolo di signore e signori, per lo più non più giovanissimi, seduti ad una ventina di tavoli da gioco sui quali spiccavano strani oggetti di cui era difficile, pur osservando, capire la funzione; ed altrettanto misterioso era il movimento di un certo numero di coppie da un tavolo all’altro, mentre altre coppie restavano salde al loro posto. Sarebbe difficile ora spiegare in poche parole funzione e meccanismi di questi “strani oggetti” e “movimenti”; chi vuol saperne di più è invitato a visitare il ns. sito internet www.sarnicobridge.it dove può trovare i riferimenti per mettersi in contatto con noi. Per rispondere alla domanda “Ma che sport è mai questo?” diciamo che il bridge è qualcosa di diverso da un semplice gioco di carte e, definito una “ginnastica della mente”, rientra nella categoria dei giochi della mente - insieme agli scacchi, alla dama, al go, ecc. - di cui si svolgono ogni quattro anni Olimpiadi parallele a quelle delle classiche discipline sportive che tutti conosciamo. È una disciplina sportiva, con una sua federazione (F.I.G.B.) associata al CONI, nella quale gli italiani eccellono: il nostro bleu team, infatti, ha conquistato l’oro olimpico consecutivamente nelle ultime tre edizioni di Maastricht, Istanbul e Pechino. È uno sport che richiede ragionamento, memoria, concentrazione, tecnica e che in diverse nazioni viene insegnato nelle scuole a livello superiore ed universitario perché rientra nelle aree di interese dell’educazione civica, della logica, della matematica e della psicologia. Ma, direte voi, cosa c’entra questo con il presidente rintronato del titolo, che altri non è che il sottoscritto, presidente di Sarnico Bridge? Beh! Ve lo spiego partendo dall’antefatto. Sarnico Sport, splendida manifestazione a cui auguriamo lunghissima vita, deve avere qualche conto in sospeso con l’Olimpo ilPORTO CULTURA 41 degli Dei. Quest’anno ha placato alla grande le ire di Giove Pluvio ma, distrattamente, s’è scordata di blandire anche Eolo che, evidentemente offeso, ha sfogato il suo malcontento sbuffando a più non posso nella notte tra venerdì e sabato… ribaltando tutto il lavoro preparatorio che era stato fatto il giorno prima. Così, dopo una notte quasi insonne per motivi che non sto a spiegare, sabato mattina, ignaro dell’accaduto, mi avvio sotto uno splendido sole al Lido Nettuno per presidiare il nostro stand insieme a Marily, che dovevo incontrare là, pensando “al mattino gira poca gente, mi metto comodo e cerco di recuperare un po’ ”. Ma prima che abbia il tempo di giungere al lido Nettuno, ecco una telefonata di Marily, già sul posto, che allarmata mi dice “qui non c’è più nulla, il vento di stanotte ha portato tutto nel lago”. Addio recupero! In mezzo alla baraonda riusciamo a ritrovare un paio di pannelli ma manca all’appello quello più importante, di corsa rimettiamo in piedi un minimo di postazione ma ci rendiamo conto che chi doveva allestire i tavoli per il nostro torneo è, giustamente, in tutt’altre faccende affaccendato e quindi, armati di buona volontà, e con l’aiuto di un paio di ragazzi, mettiamo in opera 25 tavoli (ancora non sappiamo che ne basteranno 19, meglio essere previdenti). Mentre Marily, armata di detersivi e strofinacci, facendo la spola tra la tensostruttura e la fontana - che il rubinetto vicino si rifiutava di fare il suo dovere , puliva i tavoli, io recuperavo le sedie necessarie (4x25=100) con blitz in tutti gli stand del lido. Tavoli e sedie finalmente alle 13 sono al loro posto, possiamo andare a mangiare un boccone e tornare col necessario per il torneo. Serve quello “strano armamentario” di cui s’è accenato sopra. Mi avvio in anticipo, per fare con calma, ma anche altri hanno avuto lo stesso pensiero. Qualcuno è già sul posto con un’ora di anticipo, e tutto diventa caotico. Finalmente, passate da poco le 15, comincia il torneo … ma sono già a tre quarti di cottura. Figuratevi dopo 18 smazzate di bridge. Ma qualcosa deve ancora accadere. Finito il torneo si devono fare le premiazioni e coinvolgiamo il ns. Sindaco che, in tenuta sportiva, da persona dotata di humor non si formalizza e si presta alla bisogna. Nel frattempo i giovani della manifestazione successiva alla nostra invadono la tensostruttura, che abbiamo appena finito di sbaraccare, sparando musica a 130 DB. Bisogna trovare una postazione più consona per le premiazioni. Individuatala si inizia, dal basso. Tutto fila liscio fino al podio. Dai terzi classificati in su il caos. Dovete sapere che nei tornei di bridge ci sono due linee di gioco e quindi un primo, secondo e terzo classificato per ciascuna linea. Ecco che il presidente rintronato, sotto lo sguardo tra il costernato e il divertito del Sindaco e dell’Arbitro di gara, la cara Giovanna Maffeis, consegna i due terzi premi al terzo classificato di una linea, i due secondi premi al terzo classificato dell’altra linea, poi, avvertito dell’errore corre a riprendersi i premi, il tutto in una “simpatica” baraonda. Beh, alla fine tutto s’aggiusta. La serata è terminata dal nostro buon Giovanni di Cascina Oglio dove, tra ottimi piatti e buon vino, era palpabile la generale soddisfazione per la bella giornata trascorsa nonostante le mie defaillance. Da parte mia; • un grazie a tutti coloro che hanno partecipato al successo della manifestazione; • un altro grazie agli amici del circolo per i graditi regali per il mio compleanno, concomitante al torneo (e soprattutto per i sensi di affetto che mi avete espresso); • un grazie a Giovanni che oltre a servirci delle ottime pietanze in aggiunta, come si suol dire da noi, ha sempre “un piatto di buona cera”; • Un grazie ad una persona che non vuole essere citata, ma lui capirà. Da ultimo un doveroso ringraziamento agli amministratori di Sarnico e a tutti coloro che si sono prodigati, e non è impegno da poco, per farci vivere SARNICO SPORT. dalCOMUNE ilPORTO A cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico ESTATE SUPER PER IL TURISMO A SARNICO 42 OLTRE 110.000 PERSONE AI GRANDI EVENTI E’ stata un’estate da record per il turismo a Sarnico. La stagione appena conclusasi ha infatti decretato un grande successo per quanto riguarda l’attività turistica della cittadina bergamasca, soprattutto quella legata al turismo fuoriporta. Basti pensare che, in occasione dei due grandi eventi dell’estate 2009 ovvero Scior, Picaprede e Pescadur e il Busker Festival sono arrivate complessivamente circa 60.000 persone. Una cifra da capogiro, che acquista ancora più valore se si considera che questa enorme folla di persone è giunta a Sarnico in soli 15 giorni. Vale a dire che a questi 60.000 visitatori bisogna aggiungere anche tutti coloro che sono accorsi per gli altri eventi dell’estate organizzati nei mesi di giugno, luglio e agosto: tra questi, i 3.000 che hanno partecipato al concerto di Fiordaliso, i 3.500 accorsi per i Giganti, i 1.200 per Paul Brady, i 1.000 per i Filadelfia, i 1.000 per la Columbus Orchestra e ancora i 10.000 appassionati alla fiera degli uccelli. Senza dimenticare le 5.000 persone arrivate a Sarnico in occasione del Triathlon e le 30.000 della festa dello sport. Insomma, si può tranquillamente parlare di oltre 110.000 persone giunte per i grandi eventi di Sarnico estate. E non è finita qui. A questa cifra vanno aggiunti i turisti venuti in periodi diversi da quelli delle manifestazioni o anche solo coloro che hanno raggiunto Sarnico per una giornata, una gita fuoriporta. “Non posso che definire straordinaria l’estate 2009- ha sottolineato il Sindaco Dometti-. E’ stata una grande stagione dal punto di vista turistico sia per il numero di visitatori sia per la quantità e la qualità degli eventi organizzati”. “Il grande merito - gli fa eco l’assessore Marini - va chiaramente alla bellezza di Sarnico e del lago ma anche alla capacità di creare un’offerta invidiabile, che attira sempre più turisti sulla nostra cittadina piuttosto che altrove. Mi riferisco proprio agli eventi che l’amministrazione comunale, insieme alla ProLoco e alle associazioni locali ha promosso sul territorio: una preziosissima risorsa che ha fatto lavorare alberghi, bed and breakfast, ristoratori e commercianti. E’ di certo un tipo di turismo diverso da quello dei lunghi soggiorni ma funziona perfettamente per la nostra economia”. “Se questi sono i risultati di un turismo low cost- ha concluso il Sindaco - noi questi turisti ce li teniamo stretti: è per questo che dobbiamo continuare a lavorare per le infrastrutture, per la sicurezza e per migliorare ulteriormente la viabilità del nostro territorio”. ilPORTO 30.000 SPORTIVI A SARNICO dalCOMUNE 43 L’amministrazione al lavoro per potenziare le strutture sportive e costruire un Palatenda foto “Bruno Faglia” PARCO AVVENTURA (Protezione civile): 800 partecipanti C.A.I e G.E.S con percorso di arrampicata: 5.800 partecipanti FISHING CLUB con pesca alla mosca: 680 partecipanti MOUNTAIN BIKE: 400 partecipanti TENNIS COMUNALE: 250 partecipanti ENJOY DANCE: 160 partecipanti TIRO ALLA FUNE: 600 partecipanti SCHERMA: 400 partecipanti KAJAK: 160 partecipanti (il doppio rispetto al 2008) OLYMPIC PISCINE & FITNESS con acqua gym, fitness e nuoto: 900 partecipanti CALCIO BALILLA: 150 partecipanti ARTI MARZIALI con karate, judo, kick boxing: 600 partecipanti Un enorme successo di pubblico ha contraddistinto la IV TENNIS DA TAVOLO: edizione di “Sarnico sport”, la fortunata kermesse che si 400 partecipanti è svolta al Lido Nettuno dal 4 al 6 settembre. DANZE LATINO AMERICANE: 400 partecipanti. Le cifre relative alle persone che hanno partecipato alle attività delle 41 associazioni sportive in mostra per tutto Tra i 30.000 partecipanti c’era gente di Sarnico ma lo scorso week-end parlano da sole: anche da fuori, curiosi, sportivi, atleti o semplici appassio30.000 visitatori; nati, bambini, ragazzi o adulti. Tutti loro hanno fatto la fila 15.000 coperti forniti dai “Volontari Ambulanza”; per provare almeno una volta una di quelle attività spor1.500 pizze servite; tive presenti al Lido Nettuno. 3.000 bibite acquistate dalle apposite macchinette; “Non poteva che essere così. - ha commentato l’assesDavvero significativi anche i dati di coloro che hanno sore Facchinetti - Un successo sperato e atteso che non partecipato alle attività. Tra queste segnaliamo solo alcu- poteva non arrivare. Lo sport è da sempre un fiore ne discipline: dalCOMUNE ilPORTO 44 all’occhiello della nostra cittadina, con le nostre 30 associazioni sarnicesi. La perfetta organizzazione, il continuo arricchimento delle proposte con il passare delle edizioni confermano che Sarnico sport è ormai diventato un appuntamento fisso per noi, per i nostri cittadini”. Ulteriore motivo di vanto la grande collaborazione che le associazioni partecipanti hanno messo in mostra: nemmeno le grandi folate di vento che avevano messo fuori gioco una decina di gazebo nella notte tra venerdì e sabato hanno fermato gli organizzatori. In meno di 3 ore infatti l’allestimento della festa è stato rimesso a nuovo, consentendo a tutti gli sportivi di godere di ancora due giorni di incredibile sport. Del resto l’amministrazione comunale ha da sempre dimostrato di dedicare grande attenzione e impegno verso il mondo dello sport. E ora arriva dal primo cittadino la proposta di costruire una struttura che possa ospitare grandi eventi sportivi: “E’ da qualche tempo ormai che sto lavorando ad un progetto che ritengo fondamentale per Sarnico. Intendiamo infatti costruire un Palatenda, o struttura similare, localizzato nella zona di Via Cortivo, che possa ospitare non solo eventi culturali e ludici, come mostre o concerti, ma anche e soprattutto grandi eventi sporti- vi. Si tratta naturalmente di un progetto ambizioso che richiede numerosi studi prima della realizzazione effettiva ma contiamo di poter dare concretezza al progetto a breve, nei prossimi mesi. Oltre al Palatenda però - ha continuato il Sindaco - l’attuale amministrazione potenzierà ulteriormente le attrezzature sportive al Lido Nettuno con un nuovo campo di calcetto e altri kajak che si aggiungeranno ai 10 già acquistati nell’ambito del tavolo delle politiche giovanili”. Oltre 2.000 persone, tra bambini genitori e nonni, hanno partecipato alla Festa dei Balocchi, il pomeriggio che l’amministrazione comunale ha voluto regalare a tutti i bambini di Sarnico e non solo. Incantati dall’animazione firmata Rai3 con i personaggi della Trebisonda i più piccoli hanno passato qualche ora in compagnia di maghi e giocolieri, coloratissimi con i loro capellini targati “Il paese dei balocchi”. Richiestissimi anche i due pony messi a disposizione dall’azienda agricola Fòpa per i quali tutti i bimbi si sono mesi pazientemente in coda per un breve ma divertente giretto a cavallo. (Foto San Marco) ilPORTO dalCOMUNE PIACE LA BIBLIOTECA NEI PARCHI 45 L’amministrazione fa centro ancora una volta: oltre 1.000 utenti soddisfatti dall’iniziativa. Leggere nei parchi piace, eccome. A decretarlo l’amministrazione comunale, nello specifico l’Assessorato alla Cultura, reduce dal grande successo che l’iniziativa “La biblioteca all’aperto” ha avuto nel corso dell’estate 2009. Con una media di circa 40 persone ad appuntamento, l’evento ha avuto 1.200 partecipanti, soddisfando in pieno non solo le aspettative degli organizzatori ma anche i tanti turisti giunti a Sarnico per gite fuoriporta. La biblioteca all’aperto ha portato per 30 pomeriggi estivi, dal 16 maggio al 29 agosto, oltre 1.000 libri in 4 dei parchi più belli della cittadina sul Sebino: il nuovissimo Parco Lazzarini, fresco di riapertura e riqualificazione, il Lido Nettuno, ormai invidiato da tutto il Sebino per i suoi 30.000 metri quadrati di superficie verde attrezzata, il Parco di Plan de Cuques e il Parco di Via Cerro. L’iniziativa si è svolta nei pomeriggi delle giornate di mercoledì e sabato e ha convinto tutti i passanti a fermarsi per trascorrere qualche ora in compagnia di un buon libro, oppure anche solo qualche decina di minuti per consultare alcuni tra i 4 quotidiani presenti ogni giorno e la quindicina di riviste mensili e settimanali disponibili. “Il servizio di consultazione delle riviste e dei quotidianihanno fatto sapere gli organizzatori della biblioteca- è di certo stato il servizio più richiesto dai cittadini. Abbiamo fatto in modo di avere ogni pomeriggio libri diversi, con- centrandoci nei mesi di maggio e giugno su libri fotografici dedicati a mete turistiche, per aiutare gli indecisi in procinto di organizzare vacanze, mentre nei mesi di luglio e agosto abbiamo portato libri fotografici dedicati al nostro territorio, e alle sue bellezze, per accontentare i tanti visitatori fuoriporta che hanno usufruito del nostro servizio. Naturalmente non sono mai mancati titoli di narrativa e saggistica sia per adulti che per bambini, che i nostri concittadini hanno potuto prendere in prestito direttamente dai parchi grazie ad un servizio di prestito allestito sul posto “. E proprio i più piccoli insieme alle loro famiglie sembrano essere stati i più felici dell’iniziativa. Per tutti i mesi estivi infatti i parchi sono stati presi di mira da genitori e figli che hanno trascorso il pomeriggio leggendo anche più di un libro. Un modo di certo sereno ed educativo di passare il tempo, all’aria aperta, alla faccia dei videogiochi! La vera sorpresa però ha riguardato i parchi: infatti le aree verdi che hanno riscosso maggiore successo, e che quindi hanno registrato maggiore partecipazione, sono stati i parchi interni, quelli cioè non affacciati sul lago, al contrario delle aspettative. La ragione può essere dovuta alla zona residenziale in cui sia il parco di Plan de Cuques sia il Parco di Via Cerro si trovano. “La biblioteca nei parchi- ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Romy Gusmini - è stata una sorta di sfida che, dopo questo bilancio conclusivo, possiamo dire di avere vinto alla grande. La nostra idea di portare la cultura fuori dai muri di una biblioteca è piaciuta, e speriamo continuerà a piacere anche nelle prossime edizioni che di certo organizzeremo, ricche di novità e sorprese. Ci piacerebbe per esempio sfruttare questa formula en plen air per organizzare altri eventi culturali, come gli aperitivi con l’autore a cui la biblioteca da anni si dedica oppure spettacoli teatrali, mostre e rassegne artistiche. Insomma, continueremo a proporre iniziative che regalino ai nostri cittadini preziose occasioni di stimolo culturale.” FOTOCRONACA ilPORTO A cura di Bruno Faglia FOTOCRONACA DELLA FESTA DELLO SPORT 46 ilPORTO A cura di Civis Metti, una mattina d’estate... Davvero il nostro Silvano Marini è un vulcano di idee in continua ebollizione; sempre in movimento, attivo e dinamico come un giovincello ha accettato tranquillamente di salire sull’elicottero a fotografare la Croce per l’immagine di copertina de il “Porto”. Io in elicottero ci sono stato una volta e non ci andrò mai più, lui non ha fatto una piega, anzi per fotografare si è anche proteso all’esterno facendo rizzare i capelli al pilota Gianni Carminati. A fargli compagnia un altro giovanotto quasi novantenne: l’autore dell’articolo sul 60° della Croce Gianfranco Gaspari. “Oi vedì cosa ta fotografèt!”, è stata la scusa accampata per salire sull’aeromobile e gustarsi così le bellezze di Sarnico dall’alto. EVENTI 47 C’è inoltre da dire che qualche settimana prima, prendendo tutti in contropiede, si è presentato in contrada e in men che non si dica, ha allestito col genero Walter una vera e propria mostra fotografica dedicata all’Ing. Carlo Riva e alle sue meravigliose imbarcazioni. Tredici pannelli che mettevano in bella vista circa duecento fotografie in bianco e nero, delle migliaia presenti nel suo archivio e da lui scattate per la “Riva” dal 1958, quando gli fu chiesto di storicizzare le immagini del più prestigioso cantiere del mondo per quanto riguardava: la storia, la produzione dei motoscafi, i controlli tecnici e di qualità. L’esposizione che è proseguita anche nel pomeriggio, ha catturato l’attenzione di tanti turisti in visita a Sarnico ed ha anche dato l’opportunità a Silvano di presentare, digitalizzato su DVD e rimasterizzato, un suo elaborato d’esame realizzato alla fine del ciclo di studi al “Centro di cinematografia, ottica, ripresa e sceneggiatura” di Milano, dal titolo “Poesie e lavoro sul lago d’Iseo”. L’opera rappresenta un importante documento sull’industria nautica in legno del Sebino, con tutto quel che di poetico questa attività proponeva. La mostra è stata poi replicata la prima domenica di settermbre sul lungolago. E non finisce qui! Silvano mi ha annunciato altre sorprese che, vi garantisco, sono estremamente interessanti. In effetti Silvano Marini, a 72 anni, non finisce veramente mai di stupire. ANAGRAFE ilPORTO Anagrafe Parrocchiale a cura di Rosalia Modina Sposi all’altare 48 9) Cattaneo Gianpietro Marini Nicoletta da Paratico da Curno con: Data del matrimonio: 20.07.2009 Testimoni: Cattaneo Roberta, Lavelli Cristian, Pezzini Lorenzo, Grattieri Silvia 10) Puggioni Ronny da Gandosso con: Belussi Sandra Via Manzoni, 32/e. Data del matrimonio: 25.07.2009. Testimoni: Belotti Carlo, Belotti Teresa, Belussi Giovanni Lorenzo, Tengattini Laura. 11) Ferrari Claudio Bonassi Lucia via Dei Mille, 46/b via Dei Mille, 46/b con: Gianpietro Nicoletta Gabriele Rina Data del matrimonio: 01.08.2009. Testimoni: Corna Fabrizio, De Jacovo Davide, Bonassi Cinzia, Bonassi Renata. 12) Fodera Claudio Carlo Massimiliano daTrezzo sull’Adda con: Vaccari Claudia da Cassano d’Adda Data del matrimonio: 11.08.2009 Testimoni: Fodera Alessandro, Fodera Fabrizio, Vaccari Massimiliano, Fodera Elena. 6) Parente Gabriele da Villongo con: Modina Rina Ronny Corso Europa, 10 Data del matrimonio: 26.06.2009 (Già pubblicato) Sandra Adriano Nunzia (Fuori parrocchia) Patelli Adriano Parisi Nunzia da Salerno Corso Europa, 42 con: Celebrato a Curti (Salerno) Data del matrimonio: 31.08.2009 Testimoni: Fenaroli Fabio, Marchetti Diego, Parisi Antonio Landi Paola Duci Luigi nato a Sarnico con: Traversone Michela da Piacenza Corso Europa, 10 Data del matrimonio: 01.06.2009 a Camogli (Ge) (Già pubblicato) Claudio Lucia Luigi Michela ilPORTO a cura di Rosalia Modina Rinati alla vita della Grazia 32) Buelli Giulia di Stefano e di Giorgi Paola. Nata a Iseo il 01.04.2009. Battezzata in questa Parrocchia il 05.07.2009. Padrino: Buelli Giorgio. Madrina: Giorgi Brunella (Già pubblicata ma senza foto) ANAGRAFE 49 35) Lucarelli Francesco di Leonardo e di Belussi Chiara Nato a Iseo il 15.04.2009 Battezzato in questa Parrocchia il 02.08.2009 Padrino: Belussi Artemisio. Madrina: Lucarelli Giulia. 34) Apollonio Leonardo di Claudio e di Valtulini Paola. Nato a Brescia il 24.04.2009. Battezzato in questa Parrocchia il 02.08.2009. Madrina: Valtulini Cinzia Giulia Leonardo Francesco Insegnerai a volare, ma non voleranno il tuo volo; insegnerai a sognare, ma non sogneranno il tuo sogno; insegnerai a vivere, ma non vivranno la tua vita; insegnerai a cantare, ma non canteranno la tua canzone; insegnerai a pensare, ma non penseranno come te. Ma saprai che ogni volta che essi volano, sognano, cantano e pensano sarà il seme della strada insegnata e imparata. ANAGRAFE ilPORTO a cura di Rosalia Modina Nella casa del Padre 50 37) Sala Lidia anni 81. Deceduta il 22.07.2009. 38) Locatelli Biancarosa anni 80. Deceduta il 02.08.2009. 39) Bertoletti Vittorino Antonio anni 84. Deceduto il 06.08.2009. 40) Curti Lia anni 85. Deceduta il 08.08.2009. 41) Camossi Giuseppe anni 81. Deceduto il 09.08.2009. 42) Fresta Rosario anni 97. Deceduto il 10.08.2009 43) Plebani Angela anni 84. Deceduta il 22.08.2009. 44) Volpi Andrea anni 85. Deceduto il 27.08.2009. “In verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto” Giovanni 12,23 Lidia Biancarosa Rosario Angela Andrea