Istituto Comprensivo “Taccone-Gallucci” di Mileto PON “RISCOPRIAMO L’ITALIANO 2” PARAVATI ESPERTO Maria Francesca Durante LA VOCE DI PARAVATI V O L U M E TUTOR Caterina Leotta 1 , N U M E R O 1 2 7 / 3 / 2 0 1 4 “RISCOPRIAMO L’ITALIANO 2” IL PROGETTO ALUNNI Fortunato Angillieri Loubna Arif Danilo Colloca Mary Cullia Nicolò Currà DECISI Un’immagine del gruppo di redazione del periodico “L’ora di Paravati” in occasione dell’uscita della sua prima edizione. Domenica Currà Antonio Currà Ilenia Dimasi Martina Fogliaro Rosario Galati Fortunata Galati Maria Pia Greco Mariangela Greco Fortunato Labate Antonella Loiacono Salvatore Lombardo Stella Mazzeo Cristina Nicolaci Nicola Polito “Riscopriamo l'Italiano 2”: è Ilenia Solano Ilenia Vardaro IN EVIDENZA Visita al Museo diocesano 2 In ricordo di Mamma Natuzza 3 L’orchestra d’Istitu- 4 to Il Presepe vivente Paravati 5 L’assurdo gioco della Nek nomina- 12 questo il titolo del progetto avviato dall'Istituto Comprensivo di Mileto, finanziato con i Fondi strutturali Europei per il potenziamento delle competenze di base. Si è trattato di un progetto molto utile, che ha aiutato gli alunni della scuola media ad approfondire la grammatica con spiegazioni ed esercizi attraverso l'uso della lavagna interattiva multimediale e delle postazioni internet in dotazione alla scuola. Divertente e stimolante, il percorso è stato guidato dalla professoressa Maria Francesca Durante, che è stata validamente coadiuvata dalla professoressa Caterina Leotta, do- cente tutor. Il successo del progetto è stato confermato dall'assidua frequenza degli studenti: ben ventuno alunni provenienti dalle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Paravati, i quali hanno partecipato attivamente alle lezioni, prendendo parte a due incontri settimanali della durata di due ore ciascuno. Nel corso delle cinquanta ore di lezione i ragazzi hanno approfondito la grammatica di base, in particolare dei complementi. Inoltre, gli stessi hanno svolto alcune prove INVALSI online ed hanno creato un divertente opuscolo di analisi logica, corredato da immagine esplicative riguardanti i Simpson. Nella seconda fase del percorso gli studenti sono stati guidati nell’elaborazione di articoli riguardanti temi differenti a loro vicini, come il Presepe vivente di Paravati, “Mamma Natuzza”, il Carnevale e i carri allegorici. I prodotti realizzati sono stati raccolti all'interno di un giornalino, che è stato utile agli alunni per elaborare meglio il testo e far emergere l'interesse per il giornalismo da parte degli studenti. Il titolo scelto è stato “La voce di Paravati”, per indicare che anche per la frazione di Mileto è giunta l’ora di “farsi sentire”. Martina Fogliaro PAGINA 2 Una giornata al Museo Diocesano Leone Stiloforo di anonimo scultore meridionale E' stata una giornata diversa dalle e ha anche parlato della struttura del altre quella di venerdì 21 feb- museo, che si trova in un edificio otto- braio, perché le classi 3D e centesco di fianco alla Cattedrale. 3C della scuola secondaria La di primo grado di Paravati sale: quelle del piano terra con- hanno visitato il Museo Sta- tengono manufatti litici e mar- tale di Mileto. morei di età romana provenienti All'ingresso, gli alunni e i dall'antica docenti sono stati della storia millenaria e nobile della città di Mileto” dettina della Santissima Trinità e dalla Vecchia Cattredale. Al Dalle sue parole è emerso una ricca sezione di argenti, ma rendendo primo piano del museo si trova visita davvero speciale. quanto il Museo sia sono anche presenti uno dipinti che raccontano la storia lettura critica della storia millenaria e nobile della città. della «Pur se molti manufatti sono città di Mileto. Una storia andati perduti o dispersi — ha Trifollaro coniato visto la città essere prima nella zecca di Mileto continuato la guida— l'esposizione museale conferisce a sede episcopale del Meridiomolto particolare che ha da avere persino una propria zecca per il conio delle monete. ll signor Giuseppe Currà, tutte le opere la massima rico- noscibilità storico-culturale in riferimento sia al contesto sia al significato culturale ed artistico in senso stretto.» Mary Cullia infatti, ha parlato dell’istituzione del Martina Fogliaro Museo Statale, voluta nel 1997 Vergine della pace da monsignor Domenico Tarcisio Cortese per la G. naso (sec. XIX) necessità di sistemare e valorizzare l’enorme patrimonio artistico cittadino, ha poi raccontato la storia di Mileto, soffermandosi sul periodo Normanno, VOCE numerosi parati sacri, oltre a sculture e strumento prezioso per la ne e divenire talmente importante LA centro quella percorso, lettura critica Hipponium, provenienti dall'ex abbazia bene- accompagnati per tutto il prezioso per la numerose sono poi manufatti medioevali la guida del Museo, che li ha strumento ospita romano nei pressi di Mileto, vi accolti dal signor Giuseppe Currà, “Il museo è uno struttura DI PARAVATI Un particolare del sarcofago Sanseverino Maestro di Mileto (sec. XIV) VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 3 Mamma Natuzza: una donna Mandata da Dio seconda mamma. Già fin da piccola lei aveva delle manifestazioni divine: nel periodi della quaresima comparivano sul suo corpo le stimmate e inoltre C' era una donna mandata da Dio, poteva vedere angeli e santi. che aveva gli stessi segni di padre Pio. La giovane Natuzza lavorava in Era Natuzza una donna amata e da tutti stimata. casa di un avvocato quando un pomeriggio giunsero degli ospiti a Da paesi lontani arrivavano le persone , fare visita al suo datore di lavoro. per avere solo un po' di consolazione . Servendo il caffè la donna si ac- Vedeva gli Angeli, Dio e la Madonna corse però che le tazzine preparate non erano sufficienti per tutti, ma anche se era una povera donna . queste altre persone non potevano Grande era il suo cuore essere viste né dagli ospiti né dalla capace di sostenere ogni dolore . padrona di casa. Per questo e per altri motivi Natuzza venne ricove- Persone piangenti andavano rata in un manicomio, e su di lei per sapere dei loro parenti, furono effettuati numerosi esami lei li accoglieva con tanta saggezza quando lei si assentava completamente con la mente come se fosse ed era capace di rassicurare con grande dolcezza. morta. Quando è venuta a mancare è stato Voleva bene a tutta la gente, come perdere qualcosa di molto ai giovani specialmente. importante per la comunità. Lei ha battezzato molti bambini di Para- Stimmate e piaghe le davan dolore vati e questo aiuta a capire ancor ma lei lo superava con amore. più quanto fosse vicina alla gente. E’ andata via significativamente Ora è in cielo con Gesù e la Madonna nel giorno di Tutti i santi del 2011. e per noi il suo amore rimarrà eterno! Al funerale c'erano moltissime Mariangela Greco persone, anche straniere, nonostante fosse una giornata piovosa. Ma alla fine nel cielo è apparsa una croce, cielo di Natuzza. forse il simbolo dell’accoglimento in Mariangela Greco Natuzza Natuzza Evolo Natuzza é una persona molto importante per la comunità di Paravati e tutti gli abitanti del paese hanno avuto la fortuna di conoscerla e di amarla. E' sempre stata una donna semplice e c'è stata per tutti anche se aveva una grande famiglia. I suoi 5 figli hanno imparato a accettare la situazione della madre e a non essere gelosi perché oramai era per tutti come una La richiesta della Vergine Maria: «Una chiesa per i fedeli» Quando, nel corso di un’intervista, chiesero a Natuzza come mai avesse voluto far costruire una grande chiesa a Paravati lei rispose: «Non è stata una mia volontà, io sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944, quando mi è apparsa nella mia casa, dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l’ho vista le ho detto “Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?” Lei mi ha risposto: “Non ti preoccupare, ci sarà una nuova grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime e una casa per alleviare le necessità di giovani, anziani e di quanti altri so troveranno nel bisogno”.» La chiesa chiesta dalla Vergine è attualmente in costruzione, ma è già stata realizzata una cappella per la Fon- La chiesa di S. Maria Immacolata Rifugio delle anime dazione, aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Lì è situata la tomba della mistica di Paravati. Nicola Polito Ilenia Vardaro PAGINA 4 La passione per la musica e l’orchestra d’Istituto Adesso la parola passa agli studenti L’orchesta d’ell’Istituto Comprensivo di Mileto «Una vita senza musica è come un corpo senz'anima», questa citazione, attribuita al più celebre oratore dell'antica Roma, è condivisa pienamente dai ragazzi che fanno parte dell'orchestra della Scuola Secondaria di Primo Grado di Mileto. L'orchestra, composta da all'incirca settanta elementi, è nata nel 2007 e si riunisce una volta alla settimana a Mileto per preparare varie esibizioni. Si tratta di occasioni importanti che consentono agli alunni di «apprezzare il valore della musica, vivendola pienamente in tutti i suoi aspetti». «Tutto questo - spiegano i giovani musicisti – è reso possibile dai nostri maestri, Antonella Curcio, Giancarlo Colloca, Elisa Laureana e Sebastiano Giosuè Morabito, che ogni giorno riescono a trasmetterci la loro passione e la loro voglia di fare. Loro – aggiungono – ci invogliano a continuare lo studio della musica facendoci partecipare a concorsi e a gare ed invitandoci a non preoccuparci del risultato, perché in questo campo anche un'apparente sconfitta può costituire una vittoria: è sbagliando che si impara». Molti sono gli strumenti studiati: pianoforte, violino, chitarra e flauto traverso. Inizialmente le difficoltà ci sono state, ma con il tempo i piccoli aspiranti musicisti hanno capito che senza costanza non si ottengono buoni risultati e così hanno cominciato ad impegnarsi sempre di più e ad ottenere L’angolo della poesia: MUSICA MIA La musica è uno strumento che mi fa sognare. Lo strumento che al futuro mi fa pensare. Se il passato a volte è stato ostile, la musica è una medicina in grado di guarire. Se la musica non esistesse non saprei comunicare le mie gioie e le mie tristezze. Ogni nota che noi possiamo suonare, proviene da una musica che il cuore vuol cantare Salvatore Lombardo le prime soddisfazioni. «Io studio violino - spiega una delle piccole violiniste della scuola - ed è uno strumento con il suono molto dolce e delicato. Inizialmente lo “detestavo”, ma grazie alla mia professoressa ho imparato ad amarlo. Credo che la stessa cosa sia accaduta anche a molti altri miei compagni e spero che continui ad essere così per molto molto tempo». Cristina Nicolaci VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA Un paese in piazza per ricordare la nascita di Gesù Anche quest'anno a Paravati è stato allestito il Presepe vivente nell'ambito di una manifestazione che da qualche anno è diventata un appuntamento fisso. L’atteso evento è stato organizzato dal Gruppo “Paravati insieme” ed ha visto coinvolti numerosi cittadini, uniti da un obiettivo comune: proseguire nella realizzazione di quello che era il sogno di Natuzza e completare la costruzione di Villa della gioia e della chiesa del Cuore immacolato di Maria, Rifugio delle anime. Così per alcuni giorni molti paravatesi hanno vestito i panni di artigiani, pastori e contadini e hanno ricreato alcuni momenti legati alla Natività nell’antica Bet- lemme. Il Presepe è stato allestito il 6 gennaio, giorno del battesimo di Gesù, con la partecipazione folkloristica e straordinaria della Befana, che ha distribuito dolci e caramelle ai più piccoli e carbone ai più grandi. La manifestazione si è svolta tra le antiche viuzze tanto care a Il Presepe vivente di Paravati: Natività Sotto: antichi mestieri Mamma Natuzza e per l’occasione la gente del paese ha vestito i panni dei propri nonni, facendo apprezzare il valore e la ricchezza culturale di mestieri antichi ma sempre attuali. no 1944. La manifestazione ha richiamato fedeli da ogni parte della provincia, comunicando loro un messaggio di pace, speranza e amore e unendo ulteriormente nella spirito del Natale l’intera comunità di Per la buona riuscita dell’eParavati. vento un ruolo importante Fortunata Galati hanno avuto le donne di ParaStella Mazzeo vati, che si sono impegnate nella preparazione dei dolci tipici del Natale, seguendo le ricette delle loro nonne, per poi vendere i loro genuini prodotti devolvendone il ricavato alla fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime per la costruzione della chiesa chiesta dalla Vergine a Natuzza nel lonta- 5 PAGINA 6 Alle origini del Carnevale vuol dire “eliminare la carne”. Infatti il giorno di Carnevale si tiene un banchetto a base di carne di maiale e dopo inizia il periodo della Quaresima, un peMaschere veneziane riodo di quaranta giorni in cui bisoCome è nato il Carnevale? gna astenersi dalla carne. Bella domanda! Adesso andiamo un po' a vedere Nelle festività antiche, come ad come viene svolto... esempio nelle Dionisiache gre- Pubbliche parate e sfilate sono i che o Saturnali romane, gli ob- modi più comuni per festeggiare blighi sociali venivano meno e questa giornata. Si usa molto inanche le persone più umili orga- dossare maschere divertenti e nizzavano scherzi nei confronti girare per le vie del paese seguendi quelle più in vista, sapendo do i carri allegorici, costruiti in che in quel periodo nessuno cartapesta, che trattano temi reliavrebbe potuto vendicarsi nei giosi, storici, politici, ma anche loro confronti. attualità. Attraverso l'uso delle maschere Per le strade, adulti e bambini si anche i poveri si findivertono lanciando gevano ricchi e si stelle filanti e coscambiavano i ruoli. riandoli, che sono al“A Carnevale ogni cuni dei simboli che scherzo vale”: questa rappresentano il Carfrase anche oggi molnevale. te volte nel periodo Le stelle filanti sono carnevalesco viene lunghe strisce di carutilizzata come una ta colorata, i corianspecie di scusa per doli invece sono picfare scherzi e per coli pezzi di carta trascorrere delle anch'essi di diversi Giangurgolo giornate in modo dicolori. verso. Proprio in questo peMa vi siete mai chiesti cosa si- riodo, anche nel mio paese, si fa gnifica il termine “Carnevale”? maggior consumo di dolci fritti, Nessun problema! Abbiamo la perché vengono macellati i suini e risposta. si ricava molto strutto. Il nome di questa festività deriMaria Pia Greco va dal latino “carnem levare” e Maschere di oggi e di ieri Il Carnevale è un giorno che consente a grandi e piccoli di dimenticare le fatiche quotidiane, per immergersi in un'atmosfera più divertente. E’ stato così fin dai tempi antichi, anche a Paravati. In questo paese, infatti, nei giorni di Carnevale si potevano incontrare per le strade personaggi travestiti da Capitano, Medico, Pulcinella, Arlecchino, ma anche da Giangurgolo, una tipica maschera calabrese. Queste maschere correvano per le vie del paese e facevano divertire la gente improvvisando una parte e suscitando grasse risate. Il giorno di Carnevale era un giorno di festa: nelle settimane precedenti i contadini macellavano i suini che avevano allevato. Nell'ultimo giorno di Carnevale si festeggiava mangiando polpette di suino e si appendevano ai balconi alcuni pupazzi che venivano messi da parte soltanto quaranta giorni dopo: erano i quaranta giorni della Quaresima. MPG LA VOCE DI PARAVATI VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 7 I carri allegorici: storia di una passione I carri allegorici erano originariamente dei carri, a volte anche a due piani, allestiti con tendaggi su cui venivano dipinte scene che ritraevano racconti mitologici, personificazioni di vizi e virtù umani e anche alcune divinità sedute in trono. Questa usanza si è mantenuta fino ai giorni nostri. Nel periodo di Carnevale, infatti, per le vie dei vari paesi d'Italia vengono fatti sfilare coloratissimi carri allegorici per intrattenere le persone in una giornata diversa e fare un po' di satira sulla realtà contemporanea. In molti luoghi, inoltre, vengono organizzate vere e proprie sfide tra i vari rioni per stabilire a quale di essi appartenga il carro più bello, che vinceràil premio messo in palio dalla comunità di appartenenza. Oggi molto sentito è il Carnevale a Viareggio, dove, nel 1873 venne costruito il primo carro allegorico. Un carro allegorico L’usanza dei carri allegorici è però ancora viva in molte altre città italiane e in numerosi paesi si organizzano feste che vedono impegnati l'intera comunità, come nel caso di Mileto e Paravati. Cristina Nicolaci Domenica Currà Le ricette delle feste: la pignolata Ingredienti -1 kg di farina -7 uova -poco zucchero (150-200) -1 bicchiere d'olio -1/2 bicchiere di latte Se si vuole è possibile aggiungere anice Procedimento Impastare lo zucchero con le uova, aggiungere un bicchiere d'olio, mezzo bicchiere di latte e la farina e lavorare energicamente fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Filare la pasta, tagliarla a dadini e friggerla in olio caldo per ottenere la “cicerata”. Dopo, far sciogliere il miele a bagnomaria e passarci dentro i dadini di pasta fritta ottenuti. Decorare con palline festone o cioccolata sciolta e servire. A piacere nell’impasto è possibile aggiungere anice o un qualunque liquore. Cristina Nicolaci VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA San Valentino il patrono degli innamorati San Valentino nacque nella città di Terni nel 175. Dopo il suo martirio venne fatto santo e divenne il protettore della città, ma anche di tutti gli innamorati, perché fu il primo a unire in matrimonio un centurione convertito al cristianesimo, Sabino, e una cristiana di Terni, Serapia. San Valentino per far avvicinare le persone a sé decise di dar vita al matrimonio per unire per tutta la vita due persone che si amavano. Molte persone vollero sposarsi, ma non si avvicinarono a lui solo gli adulti: anche i bambini, i quali amavano riunirsi nel suo giardino a giocare e lui li ospitava con grande gioia. Sono molte le leggende entrate a far parte della cultura popolare su episodi riguardanti la vita di san Valentino. Una di esse narra che Valentino, graziato ed "affidato" ad una nobile famiglia, abbia compiuto il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del na mentre Serapia era di religione suo "carceriere": Valentino, quando cristiana. stava per essere decapitato, tene- Allora Serapia gli consigliò di andaramente legato alla giovane, la salu- re dal vescovo Valentino per contò con un messagvertirsi al Cristianegio d'addio che si simo ed essere batchiudeva con le tezzato e così fece. parole: «...dal tuo Nel frattempo, peValentino...». rò, Serapia era staUn'altra leggenda ta colpita da una narra come un grave malattia, la giorno il vescovo, tisi, che a quel tempasseggiando, vide po era quasi incuradue giovani che bile; allora Sabino stavano litigando chiese al Vescovo di ed andò loro incelebrare ugualmencontro, porgendo te il matrimonio, loro una rosa e perché voleva rimainvitandoli a tenere con lei. nerla unita nelle Valentino li unì in San Valentino loro mani: i giovani matrimonio e subito si allontanarono riconciliati. dopo entrambi i giovani caddero in La leggenda di Serapia e Sabino un sonno eterno. narra che un giorno il centurione Da quel momento tutti gli innamoraSabino, vedendo la bella Serapia, ne ti il 14 febbraio si incontrano per rimase innamorato e così decise di passare una giornata insieme e si andare dalla sua famiglia e chieder- scambiano dei doni tra cui il più la in matrimonio, ma la risposta fu grande è l'amore che li unisce . “no” perché lui era di religione paga- L’amore nei tempi antichi La società di Paravati antica non favoriva certo i rapporti d’amore, che si svolgeva spesso su percorsi abbastanza accidentali. La fase più frastagliata e difficile da gestire era quella dell'approccio. Non essendo consentito manifestare le proprie intenzioni, l'innamorato doveva esternare i sentimenti attraverso i segni convenzionali che il codice morale d'allora gli metteva a disposizione. Un posto di rilievo era occupato dalla serenata che eraquasi un atto pubblico, cioè messaggio non compromettenteper per l'amata, da cui la fanciulla poteva trarre motivo di vanto. Il sentimento d'amore nell'antichità era manifestato in maniera molto diversa rispetto ad oggi. LA VOCE DI PARAVATI I genitori decidevano il marito o la sposa per i propri figli. La sera prima del matrimonio i maschi organizzavano la serenata sotto casa della futura sposa come festeggiamento, ballando e cantando. Ilenia Dimasi 8 VOLUME 1, NUMERO PAGINA 1 Otto marzo: una ricorrenza firmata col sangue La mimosa La mimosa è un albero festoso dal colore giallo paglierino che sembra il pelo di un pulcino. Ha tante palline che sembrano piccole caramelline. Si regala in un giorno particolare La mimosa in fiore. Foto: Mary Cullia Ogni anno l’ otto marzo è il giorno dedicato alla donna . Si tratta di una ricorrenza particolare istituita da pochi decenni, con la quale si intende ribadire l’importanza delle donne nella società e riconoscere loro un ruolo (fondamentale) che non ha nulla da invidiare a quello degli uomini. La mimosa che ogni uomo o ragazzo dona all’amica del cuore rappresenta la grande considerazione che lo stesso nutre nei suoi confronti per i tanti sacrifici sostenuti, mentre i cioccolatini simboleggiano la dolcezza che il cuore femminile sa riversare su ogni persona che ama. Oggi questo può sembrare scontato, eppure basterebbe tornare indietro nel tempo di pochi decenni per rendersi conto che l’attuale posizione raggiunta dalle donne è il frutto di anni e anni di durissime lotte contro una società estremamente maschilista, che le voleva rinchiuse - proprio come Penelope — tra le pareti domestiche ad attendere pazientemente il ritorno del marito, spesso vittime silenziose, schiave legalizzate senza alcun diritto. Ma da cosa deriva la "festa" della donna? Questa ricorrenza nasce da un terribile avvenimento umano e sociale, del quale le donne furono protagoniste nell'ambito lavorativo. Secondo la tradizione l’istitutizione di questa celebrazione sarebbe infatti legata ad un tragico evento verificatosi a New York nel 1908. Qui alcune lavoratrici dell'indutria tessile Cotton diedero inizio ad una serie di scioperi per ottenere orari di lavoro inferiori e tutele maggiori: in sotanza condizioni di vita più umane e dignitose, ma questa protesta si trasformò presto in una tragedia. L'otto marzo del 1908, infatti, all0’interno del malsicuro luogo di lavoro, all’interno del quale le lavoratrici erano state rinchiuse per evitare che per protesta decidessero di tornare a casa, divampò un terribile incendio e ben 129 operaie furono arse vive dalle fiamme. per ricordare la strage di molte donne lavoratrici, forse non è un giorno così felice da ricordare...! Ma un giorno in cui bisogna solo pregare...! Fortunata Galati Questo triste accadimento ha dato il via negli anni successivi ad una serie di celebrazioni che, i primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della terribile fine fatta dalle operaie morte nella fabbrica. In seguito, la data dell'otto marzo ha assunto un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna dovette subire nel corso dei secoli. Mary Cullia Fortunato Angillieri 9 PAGINA CURIOSITÀ 10 La strana storia dell’uomo con la coda “Gli abitanti del villaggio di Jalpaiguiri pensano che Chandre sia il Chandre Oraon è un giovane tutti gli altri uomini ed è per di trentacinque anni che vive lui motivo di orgoglio. in un piccolo paese dell'India. La gente del paese si reca La sua è una storia molto spesso da lui per ricevere del- particolare, infatti il suo po- le benedizioni perché per l’In- polo ritiene che sia la rein- duismo onorare i rappresen- carnazione del dio-scimmia tanti delle divinità in terra è dell'Induismo Ha- un modo per avvici- numan. narsi a loro. Così rende Chandre è conside- Chandre così im- rato un uomo specia- dell’Induismo portante per il suo le, anche se è solito ripetere di essere Hanuman” popolo? Semplice: la sua come tutti gli abi- coda. tanti del villaggio di Sì, perché Chan- Jalpaiguri: è sposa- Ma dio Sopra: Chandre Oreon che fa vedera la particolarità che lo rende unico. Sotto: il dio scimmia dell’Induismo Hanuman cosa dre ha alla base della schiena to, ha un bambino e non è per una peluria lunga 37 centime- nulla preoccupato dalla sua tri che non ha alcuna inten- particolarità, zione di far rimuovere, per- per lui quella coda è un dono ché questa particolare carat- divino. perché anche Salvatore Lombardo teristica lo rende diverso da Guidava ubriaco: incastrato dal...pappagallo LA VOCE Anche questa è una storia di routine. Vedendo l'uomo nel sangue la presenza di un molto apparentemente tasso alcolemico superiore alla particolare, perché solo, gli riguarda un un uomo e il suo agenti hanno chiesto di con- norma. migliore amico: un pappagal- trollare patente e libretto e L'uomo è stato così multato e lo. Un pappagallo che, se da lo avrebbero lasciato andar gli sono stati tolti anche alcu- un lato ha causato al suo via se non avessero sentito ni punti dalla patente. padrone un danno, facendo una proveniente Quanto al pappagallo...il suo scattare per lui una salata dall'interno del veicolo che padrone non sarà certamente multa, da un altro gli ha po- ripeteva “è ubriaco, è ubria- stato particolarmente com- tenzialmente salvato la vita, co”. Dopo una prima fase di prensivo con lui, almeno in un impedendogli di guidare in ilarità seguita alla strana primo momento, salvo poi ren- stato di ebbrezza. scoperta, gli agenti dell'Ar- dersi conto del grande favore I due amici si trovavano in ma hanno deciso di dare ricevuto dal proprio piccolo macchina quando sono stati ascolto al pappagallo, sotto- amico, che potenzialmente gli fermati da una pattuglia dei ponendo il suo padrone all'e- ha salvato la vita. Carabinieri per un controllo tilometro, da cui è risultato DI PARAVATI voce Fortunato Labate VOLUME 1, NUMERO CURIOSITÀ 1 PAGINA 11 Alla ricerca delle nostre origini: il calendario Chi sa da cosa deriva il calendario? tilis divenne “iulius” perché venne Beh, tutti ritengono di saperlo, pe- dedicato a Giulio Cesare, mentre rò quasi nessuno è in grado di spie- sextilis divenne “augustus”, in rigare da cosa derivino i nomi dei cordo dell’imperatore Augusto. mesi. Il calendario romano durava dieci Si tratta di una storia molto inte- mesi, questo venne creato da Romoressante, che rimanda all'antica lo, il fondatore di Roma. La durata Roma, il cui protettore era Marte, dell’anno allora era di 304 giorni e dio della guerra. Proprio a Marte, di inverno c'erano circa 61 giorni infatti, era dedicato il mese di che non rientravano in alcun mese, LE CALENDE Con il termine calenda-ae gli antichi latini indicavano il primo giorno del mese, che coincideva anche con il sorgere della luna nuova. Da qui deriva il nome di “calendario”. ANDARE ALLE CALENDE GRECHE Quella delle calende era un’indicazione unicamente latina, per cui oggi l’espressione “andare alle calende greche” viene utilizzata per indicare una cosa che non si avvererà mai. marzo (Martius), che per i Romani così i latini, prima di riprendere a era il primo mese dell'anno, mentre contare i mesi, attendevano che aprile era dedicato alla dea dell'a- giungesse nuovamente marzo. more Afrodite, che faceva sboccia- Solo in un secondo momento vennere (“aperire”) i fiori. rovennero aggiunti “ianuarius”, de- Giugno deriva, poi, da Giunone, che dicato al dio Giano, e “februarius”, era la dea della maternità e della il mese della “februa”, ossia delle procreazione, mentre gli altri nomi febbre che purifica dalle malattie; derivano dalla posizione che ogni vi era poi un ulteriore mese: il mermese assumeva nel calendario: quin- cedonio, che durava 27 giorni. tilis deriva da quinque, sextilis da Il calendario giuliano (chiamato così sex, september da septem, october perché riformato da Giulio Cesare) da octo, november da novem e de- venne utilizzato fino al 1582, quancember da decem. do poi venne sostituito da quello Due di questi mesi col passare del gregoriano, tutt'oggi in vigore. tempo cambiarono però nome: quin- Maria Pia Greco Loubna Arif Topolino, storia di un mito sempre giovane Topolino è un personaggio topo parlante un immaginario dei fumetti e giunse personaggio, con il nome Mickey Mouse. dei cartoni animati che è mente di Walt che inizial- A Walt Disney nel 1932 stato creato nel 1928 da Disney duran- mente chia- venne assegnato uno spe- Walt Disney. te un viaggio mò Mortimer ciale Oscar per la creazio- Topolino è il cartone anima- in Mouse, ma ne del personaggio di To- to più conosciuto al mondo marzo 1928. siccome ed è un topo antropomorfo Walt nome che indossa dei pantaloni giovane rossi, guanti bianchi e gran- sta alle prime di scarpe gialle. armi,ebbe l'i- L'idea di creare un piccolo dea di creare nella treno nel Disney, regi- Topolino nuovo decise poi di ribattezzarlo il polino e così, nel Natale sem- 1932 questo personaggio brava maca- fece il suo ingresso nelle bro edicole italiane. e non adatto a dei bambini Antonio Currà PAGINA 12 L’assurdo gioco della Nek nomination “Essere forti significa essere capaci di uscire dalla massa e dire anche di no” La nek nomination è l'ultima assurda fol- perché rischia di far aumentare la diflia che si sta diffondendo tra i giovani fusione di alcol tra gli adolescenti, ma la sul web. cosa più assurda è che molti giovani si Si tratta di una sfida alcolica: “nek” in- sfidano non solo sulla quantità e sulla dica il collo della bottiglia d'alcol mentre velocità con chi ingurgitano alcolici, ma “nomination” è la designazione che fa il anche sul modo di bere. Così c'è chi beve protagonista invitando i suoi amici ad la vodka con dentro dei pesciolini rossi e imitare il suo gesto. chi invece si prepara un drink con gin e La regola è semplice: un ragazzo nomina- topi frullati o, ancora, si filma mentre to deve filmare se stesso mentre beve mostra la sua “abilità” e la sua resistenqualcosa di alcolico, postare il video su za all’alcol bevendo persino dalla tazza Facebook e rilanciare la sfida a un ami- del water. co, che avrà 24 ore di tempo per fare lo Così, per salvare gli adolescenti in preda stesso o, se rifiuterà, dovrà a questo “gioco”, il web si è ribellato e pagare da bere a chi lo ha sono stati postati i primi video girati dai nominato. genitori di questi ragazzi, in cui si inci- Questo gioco è quindi una tano i nominati a non rispondere alla prosorta di catena di sant'An- vocazione, spiegando che il più forte non tonio, ma molto più pericolo- è colui che segue la massa, ma chi sa disa perché i ragazzi assumono re anche un “no”. alcolici senza controllo, chiu- Un’altra iniziativa molto interessante è si nella loro camera, davanti stata poi quella di alcuni studenti, che a uno smartphone o un computer in atte- alla nek nomination hanno contrapposto sa di ricevere un “mi piace”. la book nomination, sfidando i loro com- Questa moda è nata in Australia all'ini- pagni su un campo molto più sicuro e più zio dall'anno e in poco tempo si è diffuso meritevole di interesse: la cultura. in tutta Europa, provocando già la morte di una decina di ragazzi. La Nek nomination è molto pericolosa LA VOCE DI PARAVATI Antonella Loiacono Danilo Colloca Nicolò Currà VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 13 La legge fondamentale dello Stato italiano La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato La carta costituzionale italiana fu promulgata dal capo provvisorio dello stato Enrico de Nicola il 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il primo gennaio 1948. La Costituzione italiana si compone di 139 articoli più 18 disposizioni transitorie. La sua struttura è tripartita: dall'articolo 1 all'articolo 12 sono enunciati i principi fondamentali, gli articoli dal 13 al 54 riguardano i diritti e i doveri dei cittadini, mentre gli articola da 55 a 139 riguardano l'ordinamento della «La costituzione italiana è loro diritti, e figlia di queste Repubblica. come una macchina» diceva lotte è la Costituzione italiaGli uomini che vennero scelti Piero Calamandrei, uno dei na, che è la legge fondamenper scrivere la Costituzione padri costituenti, «il carbu- tale dello Stato. misero da parte le loro rivarante è la nostra responsabi- Essa fu approvata dall'Aslità politiche per lavorare inlità con il nostro impegno nei semblea Costisieme per scrivesuoi confronti. La vera ma- tuente il 22 re un documento lattia è un'indifferenza e la dicembre 1947 che esprimesse libertà è come l'aria: ci si ac- e promulgata in pieno i bisogni corge di quanto vale quando dal capo prove i desideri del comincia a mancare» visorio dello popolo italiano. E l'aria venne a mancare du- Stato Enrico De rante il regime Quindi conoscere fascista, Nicola il 27 di- quando gli Italiani vennero cembre la Costituzione è 1947. un dovere per- privati di diritti fondamen- In quella stessa data la carta sonale e civile di ogni cittaditali: quella la libertà, quella costituzionale fu pubblicata no. Ciascuno di noi deve im- giustizia e quella democrazia nella Gazzetta Ufficiale della pegnarsi responsabilmente a cui nessuno mai dovrebbe Repubblica Italiana n. 298, nella società in cui viviamo, per solo così il sacrificio dei nostri Tante persone iniziarono così entrare in vigore il primo padri per la libertà non sarà rinunciare. a lottare edizione straordinaria, per riconquistare i gennaio del 1948. vano. Maria Pia Greco Le nostre fotografie