1 LE ULTIME VICENDE DELLA BIBLIOTECA E DELL'ARCHIVIO DI S. Colombano di Bobbio 1 f,^nHoer p V LnUm co Unni »aftj U)'<^ ^ >apic ttac;nr ' i^ •: nr<* J 1 finttm tatfxwyf lift»; . ?m ucpntaoti f»bfhf»;r ri n«fccir4r< ;•> ftmrr 1.H4 fr .ji Oì\' cdinvix /aufut NT K'i.fi pu Cbutffan -j^- opliì .\\n . inrrtfr nMV.tr ^mH ^ \ì riK-^^' ti. v^ì»^ ^>«*Jvlu$, »l(/i.<Fc«,4-f.»:\.u.cv.uo.<>t ipuitt 4Si ^ ne te .rt^tr.fuj; fi3r mjrfTilnlt f |>ba ìò.tWjituimc t\ax ^v^u;.w.O-nJ^}^ cf^ <^ irtm ftfti^ q"ìi!f K^'vnv l'Ju v.t: ir ri. u nig;\t.aio f tTij.m.vjbri 4jj ìf cnù *fv nj?nra ^i- 1 ' ii{ . :? fi al»aoli fano* 1 • -tìji amp^. Tdlat Picmt ti. q;j 4b. |r ^- f '^"v cuuat 4i;. :t»b c.fni nw u urbani? -invila'. Ti.'fftlCtU^é.l' Oul - J5,.rtjn.. 4>ui<»W.( 4>t> oJ^nalù. ni; tatù i*4.aUt' pi4 ^n f «^^^^ *^ -^ fhtfu» hot^ ro^griitio crunf. lufU'Jui.vùpt/fiflr.C-mi» .V»unt- lu m.iU ^ f^hì^^m c.f;fì*; Cttn, 7 mi<iiiUJnà.5'Ki"n<r ^rn eì^i^^vvu bùltt * : ^t^^I•<uglnc ^f^^<ulim^lì^< >.'ou.l\' ^.rJJnnt v^t Urtw : iv-nXi » Uns 7Ci.^xan' e Ottìnf ViTjm Uvicfc^ncia fn4 tiintn? .i>?Ti4hI . lu t»; cjìlót' !ì cdu" Attn .n J- ?i? »i. AO&Ù fdhn «lirw^ "ìffii f^ Sac. achille ratti DOTTORE DELLA BIBLIOTECA AMBROSIANA LE ULTIME VICENDE DELLA Biblioteca S. e dell'Archivio COLOMBANO DI BOBBIO Ulrico Hoepli EDITORE LIBRAIO DELLA REAL CASA MILANO I90I z gbp. 7 "UBRÀRyNOV ^f^S!ny ? 1967 .0^.. oF io>'~' AirilL'"o e Rev»'" Monsignore CARLO NARDI DoTT. — IN S. T. Prelato domestico di Sua Santità Primicerio Maggiore della Metropolitana dott. colleg. della facoltà teologica milanese Pro-Vicario Generale. Monsignore Le offro con tulla la questo piccolo amante dei aneli io in lavoro. libri I^ei nella Mi e di antico discepolo devozione Non dei Rev:"" sarà buoni studii, Lei a discaro tanta parte a Lei devo. alla Biblioteca da III:"" e V amor de quali Ne, come addetto Ambrosiana, potevo dimenticare amministrazione di essa così i meriti acquisiti. legga con la risata beitevolenza, e mi creda Dalla Biblioleca Ambrosiana il primo di Settembre dell'anno giubilare igeo. il SUO dev."io obbl.""} Sac. Achille Ratti. AL LETTORE Ho creduto valesse la pena di portare a notizia degli studiosi alcuni documenti, che contengono, ben dirsi, l'atto di morte delle più longeve una di può ed importanti biblioteche che la storia ricordi. Il nome di S. Colombano Bobbio di li raccomanda abbastanza. Non le si troveranno, spero, né impertinenti né osservazioni e le note, vennero suggerendo. altri fatto, trattate, che Là dove non volendo documenti i stessi mi tocco di cose già da ridire il detto mi sono limitato a semplici cenni ed tune indicazioni bibliografiche. inutili né rifare alle il oppor- Le ultime vicende DELLA BIBLIOTECA E DELl'aRCHIVIO COLOMBANO DI S. DI Bobbio. anno passato mi era finalmente soddisfare un mio altrettanto luneo che Nell'Agosto concesso di dell' vivo desiderio: quello di una escursione a Bobbio. Non la sola celebrità della antica e opulenta abbazia, vera Monte Cassino dell'Italia Settentrionale, massime mi traeva lassù dal secolo settimo al secolo decimo, né solo le memorie ancora vive ed in ('); e le reliquie, lassù più che altrove onore, di quella originale, interes- santissima figura di anacoreta e di apostolo, che ha fondatore S. Colombano (f 615) (') ; molto meno il solo interesse touristico e storico-topografico, certamente non trascurarsi (^). il da Quello che soprattutto mi attirava era la memoria della biblioteca già annessa all'abbazia, alla quale questa Sono poi noti Ambrosiana alla i di Bobbio, grazie a quella fin tanto vincoli qìioiidani deve della sua celebrità che stringono la biblioteca di S. ai preziosi codici ('*). biblioteca Colombano da questa pervenuti dalla sua fondazione, che fanno dell'Ani- piisiniic hrosiaiia alla ma prima '[\>rino. della Bobbiese Ardevo manesse e dal desiderio di verificare sul posto se pro- di già era stato detto e ripetuto ("), le preziose re- che l'Ambrosiana stessa, deve tanto preziose, a loro una parte grande della importanza ond'essa presso i dotti mondo. Chi e gli studiosi, sa, può ben gode dirsi, di tutto mi dicevo, che qualche codice, od meno qualche frammento, non rale dispersione, e nel ri- quel qrande e glorioso passato, del quale o^ni L;iorno IWmhrosiana mi presenta liquie, ctmlimiazione la {'). come prio nulla, X'aticana ed alla Na/idiialc di più di queste) siasi salvato dalla il al- gene- non giaccia nascosto, se non proprio luogo dell'antica sede, nell'archivio capitolare o nel vescovile menti : ? Speravo e desideravo sopra speravo, come più tutto ad essere facili i fram- sfuggiti ad perchè impegnato alla publicazione di un pregevole codice ambrosiano già desideravo, anteriori ricerche, bobbiese, un formulario di lettere pontificie del secolo nono, l'ormai famoso Liber Diurmis, mancante appunto di qualche foglio in principio. La speranza, per quanto debole, di ritrovare la parte perduta, non fu l'ultima cagione del ritardo frapposto alla publicazione del testo da qualche anno già stampato e ai x>\i\ interessati già tutto comunicato. Dirò subito che la speranza fu vana, vana la ricerca, e il dopo queste pagine mio codice comparirà quasi subito così com'è, mutilo. Della caduta grandezza della famosa abbazia può ben vedersi qualche avanzo e ricordo nei pochi ruderi delle antiche, massiccie costruzioni, e nelle ricostruzioni più recenti ora adibite per l'abitazione del parroco (^), — per Ancora può, anzi deve, chiesa (per quanto malamente riformata o, pei tribunali. scuole, le la visitarsi — II dirò meglio, deformata) con la sacristia ricca di reliquie anche più pre- e di cimelii. che sarebbero certamente idonei documenti assistessero le maravigliose ziosi, se tradizioni che circondano. li Sopratutto interessante è con architettura, la la cripta cancellata di d'arte medievale, con le iscrizioni e le venerande sori ('*). traccia, S. di Ma Colombano e con la semplice vero gioiello ferro, tombe veramente de' suoi primi succes- della antica biblioteca non un cenno, una memoria, una neppure una probabile niente... indicazione del luogo ch'essa ultimamente occupava per quanto io fossi insistente e indiscreto nel darne a quanti ebbero per quanto ognun la disgrazia di questi C^), doman- incontrarmi, e di fosse paziente in ascoltare e gentile in rispondere. E del tuttavia la resto larga, e quasi buona volontà sempre, e la fatica ebbero, come una ricompensa abbastanza che quasi intera ('°) presento ai Lettori di queste poche pagine. Sono vile dì tre documenti offertimi Bobbio (un archivio), e che può ben dire, ma piccolo, contengono il (") dall'archivio vesco- interessante e ben tenuto processo verbale della, si ultima e definitiva liquidazione e dell'ar- chivio e principalmente della biblioteca dell'abbazia di S. Colombano. Ma ecco oso raccomandare intera qui riprodotti con la i documenti la lettura, stessi, de' quali anche perchè son maggior possibile fedeltà, con- servate tutte le native grazie tanto^ della dicitura che dell'ortografia. I. Xoie do ce qui dans la Bibliotliòque Les de elicts est conlenu dans la du Couvent de grande tablette existante St. Colombai! (''). de l'KoHse superieure, inferieure ainsi que ceux la sacristie etani compagnés des deciits, nous nous sonimes transportés ac- susdits Religieux où avant d'entrer, ayant jour 21 fructidor (7 ìi la Bibliothèquc du Convent, visite les scellés par settembre — 1801, pare), et sains et entiérs nous les avons brisés, et y non apposés les le dit ayant reconnus sommes Là entrés. nous avons trouvé. i" Une o^rande tablette pendante avec 75 grands tiroirs quels nous avons trouvé, inventorié et décrit tout se qui dans les suit, savoir Dans le premier les priviléges papiers écrits à la des Pontifes et FZmpereurs n. ' gothique sans pouvoir en entendre 167 le contenu. Dans le 2^ 221 petites piéces en parchemin concernant les droits de l'Église paroissiale. Dans le 3^ 26 paquets tous en parchemin presque tous les dits piéces contenant des renseignemens sur les droits de l'an- cienne Eglise de St. Laurent. Dans le 4*^ 24 petits paquets en parchemin écrits ,à la gothique contenant des renseignemens sur les droits de l'abbaye de St. Dans le Paul presque tous consommés du tems. 5*^ 21 autres papiers en pareille carte, et écriture avec un vieux repertoire, qui n'était pas lisible ])our la raison susdite. Dans Dans Dans Dans Dans le 6. 21 paquets d'égal papier, et écriture. le 7 et 8. 13 paquets chacun. le q*"'"^ le io. 12 paquets contenant 66 papiers tous en parchemin. le 11. néant. 22 autres paquets. — Dans le — 13 12. differentes lettres des Religieux décedés consistant en 6 paquets. Dans le 13. dift'erens actes, concernant le documcns, monastòre de et papier du siècle 16. Colombano pour reformer St. Bibliothèquc et un paquct de papiers concernant la no- la mination d'un benefice, 23 parchemins, et un repertoire. Dans le 14. 4 paquets de papiers de la méme nature. Dans Dans le i^^ des lettres le ló*^ droits siu' les de peu de consequence. 13 paquets de papiers contenant des renseionemens du Couvent de St. Colomban pour deux sessions dites Corticella et Bra existant dans Dans le 15 Procès entre la 17*^ Commune le de Bobbio, pos- Piemont. et le meme Couvent. Dans Dans le iS'^ des actes de le 19*-" les droits en trois paquets, méme nature. la Commune de Bobbio deux autres paquets contenant 33 papiers des priviléges Pontificaux. relatifs à Dans la du Couvent sur io papiers en parchemin, portant Ics droits de la le 20*^ pèche, et difierentes decisions. Dans le 21*^ 38 parchemins et 2 paquets l'un de lettres, e l'autre de differentes investitures. Dans 35 parchemins et des papiers de baux et achats des le 22^ biens. Dans paquets, dont l'un de differentes locations ancien- le 23^ 3 nes, l'autre de differentes avis sur des procés regardant le Couvent, Dans pour Dans Dans la le 25*^ 8 méme le des Bulles des souverains Pontifes. paquets contenant des papiers de le 24^ 2 et Dans le 2^ la méme nature plus part écrit à la gothique. paquets de papiers regardant le Couvent dans la écriture. 26'=^ io gros paquets de baux anciens.- le 27»^ 6 gros paquets contenant des memoires sur la Pa- roisse de St. Antonin. Dans le 28. 2 et Dans paquets contenant des proces contre Malaspina. le 29*^ 129 papiers en parchemin. les Monticelli, — Hans le 30. 91 ji.ipiers en — 14 ])archeniin. pacim-ts de dilTórcns et procós du Coiivcnt contro des paiticuliòres. Hans Hans paichoiiiins. lo 31"^ 81 Dans Hans Hans ]M"es(ino lous coiisoniniós ile la vieillesse, lo 32'' 76 paquets le 33*^ 22 parchemins et 2 paquets relatifs 34*-' le réi>li.se. ;i 31 paicheniins et de procós a]")partonant au Coiivont. 130 parchemin différents lo 35*^ appartonanl aux ])ai)iers possossions du Rio Gangarolo et Cori>nato. Daiis lo dilVórontos vioillos 36*^ ^ la paroisse écriUircs rclativcs do Coci. Dans lo papicrs louchant Fraschetta 23 i)arclicniins vi drs 37'-' de Ceci. Dans le 38'-' 32 parchemin avec des do Tilecchio en faveur du Hobbio Dans le 39*^ et autres dit le 40*^ Oli la posscssion los Comtes de papiers regardant Ics Monticelli. 23 parchemin et d'autros ditìférentes investitures relatives I)ans touchant jiajiiors Couvent contro ìi vieux j^apiers contenant la paroisse de Ceci. 23 parchemin et procurations vicilles écritcs quasi gothiquo. et autres papicrs relatifs à la sepulturo du Comte Dal Yorme. Dans 23 parchemins contenant des lo 41*^ faits criminols contro diverses individus. Dans le 42^ 22 parchemins, et des iugomens rendus en fiiveur du dit Couvent pour la posscssion dite Cabenvicino. Dans le 43'-" 27 parchcmis et d'autrcs pa])icrs d'investitures, ]ìrocés, etc... Dans Dans le 44'' 33 parchemins lo 35 jìapiors ócrits en gothique et 45*-' Couvent, Dans le 46'-" et la et avis ajìpartenant Communauté de 95 parchemins à vni procès entro le Corticella. gothique, la au Couvent. et ditìférens procès criminels. Dans Dans Dans Dans le 47*^ le 48^" le 49. le 50. ticella, 37 parchemins inconnus. 22 parchemins idem. 43 idem. 6 paquets de papiers et différentes lettres relatifs à la posscssion de Cor- de peu de conséquence. — 15 — Dans le 51^= 44 parchemins, et divcrses pieces de l'an 1608 des querelles arrivées à l'Eglise de St. Laurent. Dans le 52*^ tolasio, Dans Dans Dans Dans 20 parchemins et autres papiers entre De ]X)ui- Rer- les cit. Bojoli, divers procès etc. le 53^ des parchemins inconnus. le 54^ 22 parchemins et des papiers regardant Corticella. le 55^ 103 parchemins et papiers ut s/' le 56^ 72 parchemins et papiers, l'un des quels parie d'Eu- gène IV, Pape. Dans le 57^= 7 pacquets contenant des procès entre le Couvent, et Gabriel della Torre, et autres écritures relatives à l'eau dite Dans et Del Sedo le 58"= 22 parchemins contenant différens privileges du Pape, un autre livre en parchemins contenant les privileges d'Eu- gène V. Dans le 59^ 4 paquets contenant différens imprimcs de privileges d'Empereur et autres papiers inconnus. Dans le 60^ 39 parchemins relatifs au Couvent. Dans le 61'-' 15 parchemins incoiìnus, des papiers manuscripts contenant les repertoires de la sacristie de St. Colomban, des autres imprimés contenant des Bulles des Papes et des decision de la Sacra Rota. Dans Dans le 62"^ le 63. 63 parchemis inconnus. des papiers contenant les noms de debiteur très anciens. Dans le 64^ 25 papiers en parchemin contenant différens desseins de cloches, et autres vieux baux de possessions. Dans le 65^ 3 paquets de parchemins inconnus et un parchemin où sont attachées 12 médailles, ou scéaux en ciré, ou fer blanc 66^ 3 paquets d'écritures et documens relatifs à des certaines marsons, jardins et possessions. Dans le le 67^ 4 paquets de parchemins contenant des vieux strumens. Dans Dans le 68^ 4 autres papiers de cette nature. Dans le 69*= 3 paquets de parchemins concernant du Couvent. les in- privileges — D.ins 70^' le un ilo ])a(iiu't Couvriit coiitrc — i6 paicliciiiins coiiccrnaiit drs proccs dii tlillcrcMis particuHcrs, et aiitres paquets do lettre. Hans 71^ six livres vieux coiitenaiit des in.stiunu'n.s dii 1560 le re(;iis ]~)ans le par 72*^ re(;'us le 9 par Notaires Peveri et Nicelli, dont 2 en parchemin. contenant des anciens documens livres manuscrits le Notairc PortafransiucUa cn ócriturc ^othiquo, des difìércntes invcstitures, et autres anciens documens. Hans le 73*^ 16 livres contenant différens Couvent, dont 13 en écriturc Dans le 74'-' documens ,s>othiciue, le rclatifs surplus cn 13 livres gres et petits contenant dil'férens au latin. documens et invcstitures. Dans le 75*^ comptes 22 gros livres écrits gothiquement contenant des tròs anciens. Après avoir décrit des dis 75 tiroirs nous Ics objets sommes passès à décrire les livres des tablettes pendantes, et dans la i'^'^^ nous avons trouvé 60 livres fragmenta antiqua manuscripta imprimés, et manuscrits ; divcrses (in margine una de toute grandeur dout 21 sont et 18 sont de très anciens livres 36 sont des livres anciens de matières mano contemporanea nota l'errore di conteggio, pel quale fu scritto 60 invece di 75). Dans scellanea, la seconde on a trouvé les livres suivans savoir 4 mi- 14 d'histoire sacrée et profane, 26 livres de sermons, 29 anacorètes tous dépareillés. Dans une autre tablette pendante 20 miscellanea, 13 de vies de saints, de St. Ecriture, 11 Dans une autre petits livres de toute grandeur 18 pour des confesseurs, 19 gros livres du droit canon, tous dépareillés. tablette pendante 40 de differente matière tières diverses, dépareillés; 51 italienne, et livres academiciens ; et livres de poesie 30 peu conséquens; 22 de ma; de poesie; 41 de poesie latine 50 livres de St. et pères, historiques, dépareillés; 39 livres des Expositeurs, moralistes, et St. pères. Dans une autre tablette 46 petits livres spirituels, 28 de philosophie, mathematique, 34 anciens ecclesiastiques, 24 gros livres de St. Pères et moralistes. — Nous avons trouvé quels contenait no ycmcns, et rcnte anciens, avec Ics ensuitc sur dciix grands rayoiis l'un de livrcs de dilTérens auteuns, — 17 de droit civil et estimés; l'autre avcc le carton de bois i8i livres de regie, pa- de compte des procureurs du Couvent, respectives livres de recette et très dépensc de chaque année. 21 fragmens d'antiqucs mss. 88 oeuvres diverses dont une partic mss. 20 de miscellanea. 14 d'histoire sacrée et prophane. 26 de sermons. 29 d'anacorcts. 13 de vie de St. 18 de matière de confessions. 159 d'écrit. St. et morale d'anciens auteurs et pères. 98 de poesie et belles lettres. 47 d'histoire par les SSt. PP. et autres. 26 de philosophie et mathematique. 46 de Religion. II de droit canon. Total 616. IL DEPARTEMENT DE MARENGO Arrondissement de Bobbio 16 florial an. 11 (6 Procès Mai iSoj). Verbai de recolement esthnatif des Boiseries la _Bibliotheque Colomban à Bobbio de St. Nous Bobbio, missaires et livres du Monastère supprimé des Bcìicdictins de dits {13). Commune de du mème lieu, Com- soussignés, Paul Malchìodi, Maire de la et Marie Joseph Olmi Juge de Paix nommès par lettre de la Sous Prefecture du vingt-deux — vont, le du io (9 sept. 1802), à la levée des scellés fructidor an. le — i8 premier par empechement en la personne du secoiid en personne, sur la nouvclle délégation i<^' dit Con- adjoint, à nous iaite par autre lettre du Sous Préfet en date du vin,<it-quatre nivose an onze (14 Jan. 1803), et d'après notrc intelligence avcc le Rcceveur de Doniaines, nous sonimes transportós avec lui au dit Couvent ce jour d'iiui seize floréal (6 Mai 1803) trois hcurcs du relcvé, à l'efìct de proceder au recolement estimatif des objets de la Bibliothèquc compris dans notre inventaìre du vingt-deux brumaire dernier (13 Nov. 1802), le vent ótant rescrvó pour l'usagc de prés de nous le surplus des effets de ce Coula paroisse, et ayant appellò Citoyen Calvi Instituteur, et le Citoyen Jean B* Majolo menuisier, pour nous guidcr dans le recolement, nous y avons conjointement avec eux procède, en rcgard aux localités, circonstances et ctat de choses, de la manière suivante: LIVRES Num. francs cent. Après un Examen scrupuleux des livres, que nous avons trouvés au nombre de sixcent-seize dans l'état annoncé en l'Inventaire, nous avons reconnu qu'ils étaient de faible valeur, étant presque tous dépareillés, la plus part usés, et avec plus au moins de feuilles manquans, ce qui nous a obligé à les èstimer cn masse, pour le papier seulement, à francs, ne geusement en Un la somme de cinquante pouvant ètre vendus plus avantadétail Archive compose de soixante quinze 50 tiroirs éstimé vingt-cinq francs Deux petits rayons tenant l'un à l'autre, huit francs Un autre rayon de moyenne grandeur cinq francs Un autre de mème grandeur, quatre francs Un autre plus grand, six francs — Et n'ayant trouvé dans effet, nous avons clos colement aprés une vacation de des dite la signé et — 19 Bibliothèque aucun autre prèsent Procès verbal de re- le trois heures employées à l'examen livres. Olmi, Jiige de Paix Coìnmissaire Malchiodi, Maire Commissario delegìié. delegato. III. DIRECTION D'ALEXANDRIE Bureau de Bobbio (14) 28 flore al au. 11 (18 3fai 180^}. Ce jourd'hui vingt-huit floréal an onze (iS Mai 1803) de la Republique neuf heures du matin à la Bibliothèque du ci devant Monastère de St. Colombai! de Bobbio, je soussigné F. Longuet Receveur de rEnregistrement, et du Domaine National au mèmc lieu, en présence du Citoyen Paul della Cella de la dite Commune, Commissaiie nommé per lettre de la Sous Préfecture de Bobbio du dix-huit préalablement fait floréal (8 Mai) courant, ai' procède (l'ayant publier avec authenticité) à la vente des livres et boiseries existant dans la susdite et dernier Encherisseur, à bibliothèque au plus vu du recolement estimatif N. du Montani N. de recolem. de l'èvala estini. laution vente 50 ofìfrant ci joint. francs cent. Le livres de la Bibliothèque au nom- bre de six cent-seize en mauvais état, et dépareillés, adjugés au Ci- toyen Buthler de Bobbio, moye- nant cianquante-trois francs 50 , . . . Da riportare . .... 53 53 N. ilu Montaiit N. de rocoleni. ile l'èvaesilili. liiatioii 50 la vento fraiics cent. — che dei riferiti che libri, riposavano. Se essi in offendono con la — 21 inoemia stessa documenti i stavo per e, dire, incosciente rivelazione della burocratica brutalità onde furono venerande, venerande reliquie trattate le in compenso cose tanto di qualche punto a_o-<riunL;ono alle nostre cog^nizioni. Amedeo Nel 1824 cende Peyron, ne' suoi cenni sulle vi- biblioteca bobbiese C^), senza precisare ne date ne persone ne cose, diceva che, sopragiunta come de:lla fiumana impetuosa l'invasione de' repubblicani francesi e decretata da questi la soppressione delle congreoa- con zioni religiose devoluzione la possessioni e supellettili, loro poco più che cento codici i messi a ruba allora superstiti, delle fisco al monaci, cittadini e fra' agenti della Re])ubblica. andarono così dispersi e rovinati, che non uno passò in publica biblioteca, ven- Francia, rimasti gli duti gli uni in altri in mani pri- vate: e aggiunge che di questi ultimi ben sessantanove egli ebbe nelle mani, fra' (juah alcuni [qiiosdaìfi) da riporre Notava poi che tra bobbiesi, più Adesso, grazie a' commissari 7 i di ai 1822 nella biblioteca ed il 1824 torinese. altri codici di numero, erano pervenuti nostri documenti, noi sappiamo che trenta alla biblioteca stessa che già il potè anche scegliere (""). settembre dell'anno, pare della sotto-prefettura ('"), 1801 del dipartimento Marenofo, Paolo Malchiodi sindaco del comune di i di Bob- bio e Maria Giuseppe Olmi giudice di pace del mede- simo luogo, avevano preso possesso della biblioteca S. Colombano assicurandosene con l'apposizione di de' suggelli. Autorizzati e delegati con lettere de' 9 settem- brc 1S02 essi a' 13 tli (sui»i>lito novembre sindaco dal suo primo aggiunto) il del 1802 rompevano travano nel locale della biblioteca, con trovavano toni l'archivici ripieni di la biblioteca vi pergamena, e ne in carta e in redigevano un sommario, grossolano che estendevano poi manoscritti della biblioteca, effetti suooelH, en- separato scaffale di 75 casset- in documenti tario descrittivo, i {s'è visto) stampati e ai libri come avevano inven- ,già fatto agli della chiesa, della cripta e della sacristia, e risu- gellavano. Dietro nuova delegazione de' 14 gennaio 1803 i medesimi signori, insieme al Ricevitore delle imposte (magro augurio e d'intelligenza con lui più scientifici), alla a' di procedimenti 6 di maggio dell'istesso anno tornano biblioteca del convento, e procedono all'inventario estimativo di tutta e sola la supellettile in essa contenuta, rimanenti i non all'uso, effetti dice alla proprietà, della parrocchia. si due qui entrano in scena Calvi Istitutore ct)mune) e il del convento essendo riservati (si Giovan gli altri dazione dell'inventario; e veva servire matico, Dopo si dice) i il Ma cittadino Battista Majolo falegname, (pour nous guiderj nella si re- capisce che l'istitutore do- guida pel materiale librario e diplo- di l'altro, tre personaggi: voleva certamente dire maestro del cittadino perchè guidassero altri il falegname, pel materiale, .. lignario. ore spese nell'esaminare (scrupoloso esame, libri, tenuto conto della località, delle circo- stanze, dello stato delle cose, tutto lignario riesce valutato la quarantotto, e il somma quanto il complessiva materiale di franchi materiale librario, seicento e sedici vo- lumi, franchi cinquanta, il onestamente è confessato prezzo del peso di carta, ; dopo di che i come due valen- 23 t'uomini Olmi e Malchiodi chiudono verbale, il renamente, anzi con manifesta compiacenza, scrivono, trasmettendo nome loro mano sotto- si posteri ai il e l'onorata impresa. Siamo all'ultima umiliazione riserbata alla secolare biblioteca. tutto propria di e se- mattino del i8 giugno dell'anno Il quanto apparteneva e le ed esibito all'asta publica, la costituiva vien miglior offerente al in 1803 messo aumento Non è, diciamolo, vendita, ma un signor dei prezzi dell'inventario estimativo. un italiano che presiede Longuet Ricevitore Paolo della Cella, alla Della Cella ne era il il ha si giudicati per la « cittadino somma rotto; gli cinquantatre franchi ad un Buthler di Bobbio per la altri seicento scompagnati, sono ag- tutti di tore resta per sei franchi I prudente sollecitudine di la ricordare in cattivo statò e Bobbio, Commissario delegato con lettera dell'otto maggio 1803. e sedici volumi, che di a Bobbio era stata portata lo assiste: la Sottoprefettura e un cittadino di registro; Al medesimo compra- ». uno degli somma scaffali complessiva con un pie di ventuno e cinquanta centesimi sono ceduti a franchi com- tre pratori, due di Bobbio, Carlo Civaschi e Andrea Bandorini, si il dice donde. di A' 2 1 di delle imposte, maggio dell'anno 1803 non l'atto vendita veniva debitamente registrato con pagarsi la tassa di era un Prati controllore terzo due franchi e per consumato. La povera biblioteca la biblioteca ; giacché alla publica auzione sfuggiva l'archivio, e perchè non ancora ramente spogliato, e perchè il inte- Sottoprefetto, dietro con- forme parere del bibliotecario nazionale aveva raccomandato tutto di soprassedere. di Alessandria, Strana combina- 24 zione ! faccenda quello di il uomo L'uiiicci che porta in tutta (}ue.sta brutta il l^ravo bibliotecario, nota del bu(^n senso, la rimane anonimo. sol(ì I\Ia torse j^ià viene do]X) me chi di me è ben maggiore, che saprà scovare nome del savio consigliere, e ben altro ancora di quanto riguarda anche Colombano bazia di S. venne ben così Per quanto teca, le Colombano, di S. esigevano che anche a questo diplomi e le hanno ci mie ricerche riguardassero non l'archivio carte già da aggiungere ])oche t)sservazioni documenti bobbiesi i come e della sua biblioteca, per rabl)azia della Novalesa. fatto Mi restano alcune a quello che minuti particolari dell'ab- più i la biblio- documenti estendessero. si stessi Che i sono passate ed esistono esso di i detto. nell'Archivio di Stato di Torino è ben noto, e qualche cosa ne avevo veduto or sono. Ma in una breve parecchi anni visita, ora stuzzicavami forte curiosità di sapere quando ed in che stato, dopo quali vicende insomma, fosse avvenuto il passaggio, in seper qual guito via alla dell' Di più archivio locale, e quali i e il bibliotecario documenti attestando biblioteca della persone ed mi facevano nascere infiltrazioni provocata dal sospensiva Alessandria. stenza e in qual modo nel vi la di coesi- medesimo misero mano, dubbio che tranquille inavvertite o violenti trasporti avessero avuto luogo dall'uno all'altra e viceversa C^j. Una ricerca ad Ales- sandria ed una rassegna a fondo dei materiali bobbiesi giacenti nell'Archivio di Stato torinese erano indicate e suggerite. Quello che non ])otei far sul)ito, feci poi. dello scorso febbraio fui in Alessandria: A' })rimi interrogai op- 25 portuno, importuno, feci munale, nell'archivio ricerche nella l' Arelùvio p. 27) priano del R'"" Capitolo bobbiese, troverà d' Ivrea (Torino quaderni alcuni G. or torinese R, Finanze. negli archivi delle Non mi Peyron nella sua Notizia d'aver trovato dice già il co- nell'archivio capitolare, in civico, quello della R. Intendenza di Finanze. strano chi ricordi che biblioteca v. Nessuna del- 1843, del Ci- appunto 37, degne delle persone che presiedono a quei depositi avrebbe potuto essere cortese e soccorrevole paziente, piìi qui ogni ricerca fu vana. Passai a Torino, ; ma salii anche (sanno una vera ascensione) all'Archivio di mio caso all' 111.'"° sig. barone Bollati esperti che è gli Stato, esposi di St. Pierre è r 111.*"° veroso per la quero il ed a quel suo prezioso collaboratore che signor cav. d'Agliano. che caro ringraziarli di Mi anche pubblicamente inesauribile bontà e pazienza di secondare aver potuto in miei desiderii. i è altrettanto do- onde si Devo compiaca loro di un tempo relativamente breve sare nelle mie mani e sotto i far pas- miei occhi ricercando per entro ad una ad una, per quanto rapidamente, tutte le 124 cartelle, più mazzi provenienti da Bobbio o i all'abbazia, riferentisi al paese, al vescovado non trovai quello che più avidamente cercavo, mento del codice ambrosiano a questo si riferisse, una (^°) ('^). il Se fram- o qualche cosa che mi rive- delle ultime cartelle lava le ultime vicende dell'archivio di S. Colombano. Trovavo lì un volume (^') in piccolo foglio legato in pergamena, segnato col N. 8 (t intitolato: lìiventaiào delle Carte Titoli e Doeiinienti delle soppresse zioni EcclesiasticJie cJie erano Corpora- depositati negli Archivii — — 26 della soppressa Sottoprefettuì-a di Bobbio. autografa marginale Archivii Regii, Regie Aziende (vale a delle spiegarmi furono Stato) » 8 5 » 1 la alle autografa del bontà varie sezioni dell'Ar- Precede questa nota ed apre . il vo- Bobbio 23 aprile Delegato F. Cecca » che dice lume una dichiarazione datata da I in questi d'Agliano, dei Ministeri, che sig. cav. il come aveva dire, gran parte Miuniti in chivio di che, l'annotazione dovranno quali le la rimanenti verranno consegnate all'Archivio trasferirsi, le di che hanno scritture le Napione ordinante ministro del prelevate tutte * ori- come appare da una nota con ginale ed autentico, lìrnia L iSi ^. « « come qualmente, « incaricato dall' IH."'" sig. D. Gio. Batta Soave R. Intendente della Città e Provincia di Voghera, ha raccolto e inventariato le e classificato carte esistenti negli Archivii di questa Sottoprefettura di Bobbio e cioè dei Monasteri S. Chiara, di S. Francesco e Intendenza». {sic) di notare che fatto che il Ed il in 14, 16 e 15, lombano fu di '< Reggia difficile dal furono messi a soq- Crovati (j/r) loggiati {sic) 18 14 nel locale di S. Co- come da Voghera e alla reso molto discorso 17 aprile Quando ». ha trasmessi di bravo Delegato non tralascia suo lavoro gli archivii quadro da un drappello li li Colombano, S. di siano passati a Torino, se direttamente, o sostando ad Alessandria, dove veniva più tardi trasportata la R. Intendenza, è quanto non ho potuto chiarire, e forse sarebbe una ricerca non del Certo 1821 ("j. fronto tra il tutto inutile. trasporto a Torino era già Ne mi sarebbe spiaciuto l'inventario, diciamo di così, avvenuto nel istituire un con- repubblicano e — — 27 quello del Cecca, tra questo e il nell'Archivio di Stato torinese materiale ora esistente ma ; non entrava nel- ne sarebbe rimasto nella misura del tempo l'intento mio, concessomi. Certo parmi di poter dire che massa la cartacea risponde alle grossolane indicazioni del primo Saltano all'occhio di quegli inventarii. e pacchetti, volumi i conti di (^^) i ; numerosi pacchi i documenti delle spesso rinate controversie tra abbati e vescovi (^^). Non dico altrettanto delle pergamene. Segnatamente non trovano nelle cartelle ma antiche pergamene, le si sol copie cartacee relativamente recenti, degli antichissimi diplomi longobardi. Si credettero anzi per un ma perduti, eh.'"" il dopo ciava festante poco trovati il mio che sono ritorno, Cecca è redatto nologico per secoli ed anni, Così, ricerche. colo si XV, con legge : il che può per esempio, poco oltre la Si può essere l'inizio certe del se- ; ma questo porta nel si di identificare è occupato A. stesso chiara- titolo prefisso la data del 1461: d'altra parte di revisione di nel facilitare tentati questo inventario con quello di cui Peyron No- (^5). ordine cro- nota marginale accennata dal Napione, fatto nel i^oo ». mente in Inventalo dei libri e Diploìna del Monastero « (-'') ri- questione della loro la autenticità richiama l'attenzione degli studiosi terò che r inventario del momento C. Carlo Cipolla mi annun- buon punto, mentre in : prof. tutti i libri una della biblioteca bobbiese fatta 1565 da un padre Callisto da Bobbio è conservata in un codice già bobbiese ed or conservato memoria nella biblioteca universitaria torinese bile si riferisca allo stesso tario dell'archivio dice (^'') ; ed è proba- argomento quanto contenersi nel l'inven- cassettone 13°. — Ancora — 28 Cecca, sulla line del secolo XVIII (con il nota marginale come sopra) registra: risio? la isto- e feudatari y>\ Chronicon Bobicnse tanto cercato dal Ca- il (^'ì. Ma eccoci ricondotti dall'Archivio La quale documenti nostri nei dotta a ben poca cosa. Già < Fragmeiiti Wscovi rici del Mo)iasU'ì-o di S. Coloììdniiio, che fosse < piccolo è il mostra si Rossetti vaso della Biblioteca il biblioteca. alla ("'^) in verità ri- rilevava che sono circa in cui vi 800 volumi » affrettandosi a far riflettere, che non vi era monaco che non avesse la sua piccola libreria in camera ('^"). Quel numero di 800 è abbastanza notevolmente superiore a quello di 616 dato dai nostri documenti. Ma dicati inventario dall' è evidente che non volumi i vennero descrittivo somma finale. Non figurano espressamente tutti in- conteggiati nella i iS trcs ancicns livrcs iìiiprinics et anciens de maticres diverses e livi^es primo né scaffale J<9 petits i livres de St. i ig de i livres, Pcres, Ma del quarto. sono stati diverses, nei né ; i i 4^ si i^g i i né ^6 4 miscellanea del secondo Ecriture del ; diverses, jp des Expositenrs i 50 del terzo; né 24 gros livres de St. Pères deve pensare che tutti questi libri distribuiti nei St. somma mamiscrits e 22 de maticres anciens ecclesiastiqnes e j^ quella in e i compenetrati nelle 88 ccuvres livres d' Ecriture St. et morale, ecc. e d' histoire ecc. della somma totale, le somme ri- battendosi perfettamente. Assai più notevole é l'omissione dei no livres de droit civil avec le cartoli de hois de diffcrens anteurs et estimés. Erano stampati o manoscritti ? Certo il carton de bois non basta per farli — — 29 credere manoscritti chi ricordi dirò meglio coperture, legature, frequenti le originarie lignee di tanti fra volumi stampati nel quattrocento. Dirò anzi che mi pensarli chiari, ma non manoscritti vedere che anche il tario riescono a leggerne stampati, e con gli autori del i fa molto tipi nostro inven- nomi, e ne hanno qualche i come di nomi csthucs. Comunc^uc sia, certo 6i6 della somma finale darebbero appunto conoscenza, è che co' gli 800 Rossetti; Più facilmente finire? regie, circa del payemens, dove saranno andati a spiega l'omissione dei 181 livres si Forse ecc. ma i descrittori s'accorsero che era tutta roba dell'archivio e in quello la riposero. Il nostro inventario descrittivo numero, non sull'esistenza dubbio lascia di manoscritti sul venduti all'asta maggio 1803. Ventun frammenti sono espressamente indicati, e dovevano essere unità abbastanza cospicue per imporsi a descrittori come nostri (^'). Il dubbio poi non riguarda solo quelli indicati confusamente come parte delle SS cruvres diverses, ma anche quelli che poterono e, a mio avviso, dovettero trovarsi, del 18 i sebbene non indicati, Non negli altri gruppi. si pos- sono, parmi, trascurare certe analogie tra le indicazioni del nostro inventario e quelle del dei manoscritti bobbiesi jy anciens dice che i Peyron da sé veduti. ecclesiastiques e 11 là nostro registra 26 de scniions ; suoi manoscritti constavano in (frase certo esagerata) inissalihis, ' Italici res 46 petits asceticas gesta Peyron leciionariis, anlipho- livres spiriiiiels ; et il massima parte nariis, breviariis, Jiomeliariis. L'inventario: nacorètes, q dove parla il 29 libri d'a- Peyron: codices Ereniitariini L'inventario: 18 de maticre de confessions ; exponeiites. il Peyron: — — 30 I[icronviìii de Opera Aniouiiii, lìarlJioIomaei J'^a/entia, de Pisis. Queste analooie sembreranno anche più cona chi percorra anche sidere\c)li soH titoH dei mano- i bobbiesi di Torino (Ottino, op. scritti È non soccorrano più chiare e de- deplorev(ìlc che cisive ragioni mente di conchiudere, perchè di cit.). si tratta evidente- cosa abbastanza importante. Se i manoscritti venduti all'asta repubblicana erano quelli stessi veduti poi dal Peyron, possiamo dire di ])ossederli (piasi tutti nella Universitaria veduto la (^), qli Torino, poiché, di nieuni da lui scelti ed come abbiamo con ac(]uistati, abbondante trentina dei venuti appresso, equivar- rebbero stiti alla quasi totalità dei i 1 9 manoscritti super- a Bobbio ancora nel primo anno di questo secolo. Non parrà monaci pressi improbabile che certo di Colombano, S. gli vista sop- stessi la del viltà prezzo, procurassero per interposta persona di riavere i loro libri, per taggio, cedendoli poi loro economiche loro anche inflitte di secolarizzati i^^) rovine Mi viene libri, Bobbio, non fosse che uno dei di S. Colombano ; forse un in- venuto a monacarsi a Bobbio, come d'Irlanda Colombano, e che con quella tranintrapprendenza che inglese non ismentisce era venuto quilla dalla soppressione. le dubbio che quel Buthler deliberatario dei il monaci vi Peyron con qualche van- anche più sensibile dopo che è detto cittadino glese al S. 1' quasi mai, presentavasi all'asta colla semplice ed allora quasi sacramentale qualifica di cittadino. Che il Peyron dovesse usare ogni riserbo parlando dei detentori e rivenditori de' codici, La si capisce troppo facilmente. parte poi de' codici stessi, ch'egli dice venduta — Francia, sarebbe tutta da scoprire in il — 31 (^'). Inglese o no deliberatario dell'asta di Bobbio, certo è che uno dei codici di l'ispezione diretta dizio sulla via dal Giunto se, al Colombano è andato a finire in a Cambridge (^^). Forse del codice può fornire qualche inmedesimo percorsa. S. precisamente e Inghilterra, almeno termine della mia breve nota, dirò che, a parer mio, nulla più non è punto escluso, è v'è anzi, da sperare a Bobbio, oso dire, probabile che qualche altro codice bobbiese abbia a venire alla luce, che ancora sta in mani private, o giace ignorato od irreconosciuto in qualche publica biblioteca {^^). Il mio lieve lavoro avrà la sua giustificazione e la sua ricom- pensa, se servirà a mettere sull'avviso fornirà cerche. loro qualche indicazione utile gli alle studiosi, future e ri- NOTE. Mahillon, Annales Benedici, 1 950 sego, dove da I, 196; Ughelli, Italia sacra, IV, B. Rossetti, Bobbio ilhcTorino 1795; A. Peyron, M. Tulli Ciccronis... fragnienta ecc., De Montalembert, Les .Stuttgardiae et Tubingae 1824, p. iv-xii nioines d'Occident, tom, 2^ Paris, 1S63, pp. 449 segg., toni. 36 1S66, pp. loi segg. A. Dantier, Les vwnasicres bénédictins d^ Ilalie, tomo II, P. Dakmstaedter, Das Reichsgut in der LomParis 1S66, p. 1-58 col. la serie degli abbati. siraio, ; ; ; bardei und Piemonte, Strassburg 1SS6, p. 11, 197 seg.; F. Carta, C. Cipolla e C. Parati, Allanle palcografico-artistico compilato sui manoscritti esposti in Torino Torino, 1S99, pag. 2 alla mostra diarie sacra nel 1\[DCCCXCVII, 11. Rossetti, op. cit. ed ivi (Ij la vita, ili) le lettere, (III) il culto anche G. Casalis, Dizionario geodi Sardegna, Torino 1754, voi. II, p. 375 seg.; degli Slati. grafico MoN. Germ., Epislolar., Ili, p. 154-190; Neues Archiv. f. a. d. Gk., X, p. ^2, seg.; Miss IM. Stokes, Six Monlhs in the Apennines, London 1S92, p. 109-14S, dove colla descrizione di Bobbio, la vita di S. Colombano di S. Colombano, del quale . in . . . cfr. . Italia. Topographisch-hislorisce Ex- cnrsc in ]\Htlheilungen fi'cr Oesterreichische Geschichtforschungcn, XX, 3 p. Jung, Bobbio, Vcleia, Bardi. J. 521 seg. 4 Muratori, Antiquilates ron, op. 5 cit., Italicac, III, Diss. 43, col. S18 segg.; Pey- p. VI-XXXVII. Peyron, op. cit., p. fund in Bobbio (aus dem xxxiii seg.; O. von Gebhardt, Ein Cenlralblalt filr Bibliothckcnwesen, Biìcher- V. lleft. G. Ottino, I codici bobbiesi nella biblioteca nazionale di Torino, Torino-Palermo 1890; O. Sukbxss, Handschriftett von Bobbio in der Vaticanischen und Ambrosianiscen Bibliotheck in Cenlral8-ioj Leipzig 188S; blalt f. Bw. XIII, Heft. I (I Vatic.j, Heft. 2, 3 (II Atìibros.). — — 34 PKYRON, Op. Cit., p. IV, XXIX seg. Mi è caro di rendere qui publiche grazie a quel Rev. Parroco 6 7 per l'ospitalità e premure, delle quali volle esser largo. le deferenti RossKTTi, op. cit., voi. Ili, p. 114 seg. 9 Ne anche il Rossktti 'op. cit., p. 130) dà alcuna utile indicazione; se pur non ispiega la scomparsa d'ogni traccia delia biblioteca accennando alla piccolezza del vaso che la conteneva. s Dico quasi intera, jìerchè darò in altra occasione notizia di una pergamena con una non meno curiosa sottoscrizione certamente autografa del nostro arcivescovo Ariberto, occorsami nell'archivio capitolare della cattedrale bobbiense messo gentilmente a mia dispo'o curiosa da quei reverendissimi signori Canonici. sizione " Non è a caso che dico offcriiini, jierchè alla cortesia squisita ne dessi soltanto, tli \\. .S. li il devo interamente, Vescovo di Bobbio Monsignor Forati e del suo degno .Segretario Mons. Dott. Cesare Bobbi, che procuravami anche la fotografia dell'anzidetta pergamena con molto suo disagio. >2 I tre documenti formano un sol fascicolo e sono custoditi in una cartella segnata: Parrocchia di S. Colombano. ^; il f. i, fa da copertina e non reca che le parole Note de ce ecc.; il f. 2 ha un inventario cancellato di alcuni capi della grossa supellettile della spazio vuoto, e non è che .a la narrativa dell'inventario. due circa sacristia: poi terzi della ])agina uno che comincia tre documenti quali comuni corrispondenti alle remio carissimo amico e confratello Pur riproducendo i giaciono, aggiungo tra parentesi le date pubblicane. Ringrazio vivamente il dividendo meco Prof. Luigi Grasselli dell'aiuto prestatomi il lavoro e della copia e della collazione dei documenti. 13 altra In mezzo libre, redige la al foglio in mano contemporanea: alto, di i^ mano: N. y/ pour Vusage du Bureau, V originai ayant Direction par lettre du 21 prairial an. testo del documento è mano di in margine di qu'un doublé en papier Ccttc piece n'est été transniis à // (io fuin iSoj) cancelleresca, le «." 7^. firme d'altra li mano contemporanea. nel '4 In mezzo al foglio, documento I. Il testo in alto: A'^. è tutto di 5 e margine in mano i'istessa nota che cancelleresca, la firma au- tografa. '5 Pevron, op. cit., p. XXX seg., e rn^AV Errata, p. 69. Ottino, (op. cit., p. vi seg.) dice di dubitar molto delia verità di questa nota, e che forse trattò di stampati, non di manoscritti, codici bobbiesi deila l'nise non forse sperati, ma non ottenuti; che 16 .si i versitaria Torinese «sono telle di palimpsesti, 3 detti». in numero di 71 e più precisamente, 3 car- buste di miscellanee e 65 codici propriamente Mi pare impossibile che il Pevron si ingannasse tanto. Se egli — ci una (là di almeno cento — codici bobbiesi {uoveni supra scxa- invece dei 71 dell'OTTiNO, credo ciò dipenda diverso onde i due computano frammenti e le mi- trif^inla) modo solo dal scellanee. che somma supra giìita e 35 Che i del resto penso ancor io, come sembra credere I'Ottixo, alcuni [quosdam] codici scelti dal Pp:vron furono a un dipresso .^li che dice d'aver veduto. Dico pare, perchè manca la prima parte del verbale, quella che conteneva l'inventario della chiesa e della sacristia, e nella quale alla data del giorno 21 fructidor s'aggiimgeva certo quella dell'anno. Preferisco poi iSoi al 1S02, perchè mi pare impossibile che a due soli tutti i 69, 17 giorni di distanza dall'apposizione dei suggelli (operazione di cui dovette certo redigersi e trasmettersi verbale) fossero già date il lettere di le sottoprefettura per la delegazione a levarli, tanto più che (come ap- pare dal confronto tra i tenori de' docum. Ile III) a' 9 di settembre del 1802 Bobbio non era ancora sottoprefettura. D'altra parte già dal 14 giugno del 1800 Marengo aveva di vittoria la Francesi tanta parte dell'Alta Italia, ridato in mano a' e Bobbio per la sua stessa vicinanza importanza strategica (cfr. Jung, 1. e, p. 523, nota i), dovette il contraccolpo della memoranda Ijattaglia; e si sa d'altronde con quanta sollecitudine per l'avidità di tutto prendere si impiantasse dovunque la così detta amministrazione repubblicana. E forse questa funzionava a Bobbio nel settembre del 1800 ma se fin da que- e per la subito risentire ; st'anno furon avrebbe apposti i Colombano, troppo a lungo li dei vincitori. Qualche ricerca d'archivio suggelli a lasciati intatti l'avidità .S. potrà portare piena luce su questo punto, di importanza, del resto, molto is relativa. II Rossetti (op. cit.. Ili, p. 130) sembra accennare a diverso per l'archivio, e dice espressamente che erano conservati nell'archivio: il i locale manoscritti superstiti nostro inventario esclude l'una e l'altra cosa. 19 Le cartelle dell'antico archivio bobbiesc portano la segnatura: Abbazie S. Colombano. Bobbio; non sono tutte numerate, od almeno non erano. Qualche cosa riguardante Bobbio si trova pure sotto le segnature Real Casa. Lettere di Vescovi. Bobbio ; Materie ecclesiastiche; Vescovado di Bobbio; Paesi di nuovo acquisto. Bobbiese. 20 Non mancano certo i frammenti nelle cartelle bobbiesi dell'Ar- chivio di Stato torinese, e specialmente nelle ultime della serie; ma sono cose, se non erro, di poca importanza, più liturgici, alcuno di gius civile, nessuno antichissimo. Ricordo, perchè a qualcuno può giovare, un frammento della vita di S. Martino adibito già come coperta ad un Registruin curie novalicii, un breve frammento del Liher Ponti/icalis di qualche interesse paleografico, come anche un frammento dei Dialoghi di Gregorio M. del secolo X-XI. Un largo frammento i 36 ili roninientario cartella se,i;nata M' /ùtri(ù' A", /j. G. di \'iri;ilio secolo XIII del in principio ./S, ed si trova nella (ine di Rcgis/iiiiii in- in s/rmnrti/oriim ab anno i^^ó ad /s/S- \'<de ajjjiena la fatica di accennare, sparsi in diverse cartelle, alcuni documenti di rapiiorti politici ed eccle- Milano e Bobbio nel secolo X\'. Di qualche interesse, alsono alcune tra le moltissime carte rì.q:uardanti Bobbio stessa. Così nella cart. 51, in un carte.nsio relativo al priorato di Bardolino nel veronese spettante a S. Colombano, l'itinerario da Verona a Bobbio nel 1477: «Questa sera la via.... Da Corna a Mantua, da «Manina a Parma, da Parma a Borgo Samclonino, da Borgo Samdo« nino a Piasenza, da Piasenza a Riverga, da Riverga a Traueni, da «Traueni a Mezzani, da Mezzani a Bobio». Nella cart. 56, del 1497: « J)h'isioiies Civifatis (Boòù'K'sìs) per vocahula et nomina vel co_s:noniina speeiaìia scciinditin votitiam quani nos in prcscntiarum liabcre polimnus tra siastici meno locale, in quodaui libro antiquo signato B. e. 3 « Cappelle et altari >\. Nella cart. 59, tiell'anno 1516 di .S. Colombano di Bobbio. : che erano nella chiesa Capelle da costruirsi nella ricostruzione » con una curiosa notizia sulla divozione delle donne bobbiesi all'altare Sanctae ISIariae de canipaniti. Nella cartella 64, del 1574: Officiali del Monasterio di S. suseguenti » e viene fino Columbani, cioè Visitatio ccelesiae Sancti della chiesa e della sacristia. Nella cart. Columbano al 1754. chivio ed alla libreria: in fine al 6". di il « Libro degli Bobio dall'anno 1645 con 13 C. 48 Vi figurano sempre volume un inventario i deputati all'ar- della supellettile monastero del 1699, e della Sacristia del 1704 e del 1722. Nel mazzo primo Paesi di nuovo acquisto. Bobhiesc, una piccola rivela- del zione, che forse spiega come il sindaco di Bobbio e giudice di pace il meritassero la fiducia dei repubblicani francési nella liquidazione di Reggenti GioColombano. In data di Bobbio 2 gennaio 1770 van Battista Della Chiesa e Manfredo Ballarini si rivolgono al ministro insinuando un progetto di pubbliche scuole mediante la soppressione S. i numerose memorie di fatto e rimemorie ripetute a' 20 di marzo dello stesso .anno da Giuseppe Ballarini subentrato agli scaduti Reggenti. .Se non che una mano coeva cancelleresca notava a tergo del monastero dei Banedettini, con flessioni in favore della città; insinuazioni e della prima carta: stessa cartella, «Non come se n'è fatto u.so». nel 1.S22 si Ed trattasse per è pur ricordato nella il ripristino dei Bene- dettini. 21 Credo che il volume sia ora custodito a jiarle: lo accompagnava una copia coeva in volume di formato alriuanto minore. 22 La prefazione MDCCCXXT, del Pevron (op. cit.) porta la data: IV kal, aveva già messo l'occhio e la mano in immensa farragine tabularii Bobiensis fp. xxix-xxx), e questo nell'archivio iun. di Stato (p. 641. ed egli — 23 Non credo però 37 tutti quelli — che figurano nell'inventario descrit- tivo della biblioteca, e dei quali sarà parola più avanti. 24 Le F. Ughelli, Italia sacra, iv, col. 925 esegg: G. Capi'klletti, Venezia ÌS57, xiii, p. 615 e seg. F. Savio, Gli chiese d' Italia, ; antichi Vescovi d'Italia dalle origini al 1300, ecc., Torino, 1899, pa- gine 158-174- M. Hartmann, lìcìucrkungen zu den àlteslen Langobardi(in Neues Archiv f. ci. d. G. xxv. 608-617). 26 Pevron, op. cit., p. XXXIII e seg., 1-228. 27 E il codice segnato F. IV. 12 poco bene descritto daH'O'niNO a pag. 28 e seg. dell'op. cit., appena accennato dal I'kvron (op. cit., 25 L. schen Kdnigsurkundcn p. 220), e già prima senza alcuna descrizione pubblicato in parte dal 14S e segg.). Nel verso del f. 116 si legge, j). Rossetti (op. cit. Ili, scritto di mano a D. del sec. XVI : MDLXXV visuni pure nel verso Callisto Robbiensi: e di fiiit hoc oppiis un semifoglio (sic) di risguardo mano, credo: Ego D. Callixtus a Bobio anno 7575 / dove è anche memoria di due monaci di Luxeuil venuti a Bobbio nel 1620 a visitare il corpo di S. Colombano. Tutte queste note, né queste soltanto, vennero dall'OTTiNO omesse; omissione per vero molto meno spiegabile in lui che nel avanti vidi il frontispizio, dell'istessa onmcs libros sub Bethmann (Archiv f. à. d. Glc. v, pag. 611, n. 19) e negli Editori del magnifico Aliante paleografico-artistico (v. sopra nota i). 28 Pevron, op. cit., p. xv. V. sop. nota 9. 30 A Milano nelle soppressioni coeve a quella di l'obliio si seguiva la pratica (seguita anche più recentemente) di non conliscare né le supellettili né libri che i singoli monaci si tenevano in camera. La Braidense deve a questa pratica la pregevole raccolta dei manoscritti del P. Ermete Bonomi dei benedettini di .S. Ambrogio nostro (v, Arch. Stor. Lomb. xxii, fase, vi, 1095). Ho ragioni per credere che anche l'Ambrosiana trasse da quella pratica qualche vantaggio. Non sarà inutile il notare che, a concludere dal verbale di vendita, la stessa ])ratica deve ritenersi seguita anche coi benedettini di Bobbio. 31 Noto che anche l'intermediario del Card. Federico Borromeo per l'acquisto di codici bobbiesi in favore dell'Ambrosiana, andato a Bobbio in servizio di avanscoperta, in calce ad una « lista che alla sfuggita» potè fare dei libri veduti (pubblicata da O. .Seebass, 1. e. II, p. 57 ^egg.), notava: «Sono altri pezi (non pepi come, forse per error di tipi nel luogo citato, S. 1. e.) de libri in alcune casse, ma poiché questi Padri non me gli hanno mostri, ne io ho preso ardire di vederli contra voglia loro». Così buoni Padri glieli avessero mostri... 29 i i e ceduti 32 ! Vedi sop. nota 16. - - 38 33 Corto lUitler era od ò il nome di molte famiglie inglesi, ed anche cattoliche, dalle qnali uscirono anche al jnincipio di (|uesto secolo uomini abbastanza insigni. I nostri documenti hanno lUitZ/ler ma credo elle i|ueH7/ sia slata messa lì, come si metteva in iirot/zonotaro e in protZ/omartire, quasi a mettere in maggior rilievo l'origine straniera della parola. E infatti il sullodato monsignor Bobbi, vicario generale di Bobbio, mi assicurava che quel nome è lassù allatto estraneo e sconosciuto, anche per quanto risulta da' registri. 3* L. Dkmsi.i:, Caòiticf des 3fatinscrils li, p. 341, segnala due codici conie provenienti da Bobbio il 13246 ed il 1359S mss. lat. ma poi chiudendo la descrizione del jirimo (1 e. IH, p. 225), dice che non direttamente da Bobbio, sibbene dall'abbazia di S. Germain des Près esso è jiervenuto alla Nazionale. La stessa -via tenne il cod. 1359S (Cfr. P. E. PuvoL, Descripiions bihHo_s:raphìques des maìinscrits.... du livre ; ; De imitatioiie divisti. Paris 1.S9.S, 115 p. bobbiese è nella Nazionale di Napoli ; e segg). ma come vi Un illustre codice pervenisse da molto tempo avanti dice il Gehhardt (1. e, p. iS e segg.); il quale dice pure del manoscritto bobbiese di Wolfenbiìttel (1. e, p. 62 e segg.) testé descritto ed illustrato da O. v. Heinemann {Katalos; der Handschriflen der herzogl. Bibliothck zu p. 124 e segg.) il Wo/Jeubi'iiiel, quale ne ritesse voi. (p. 128) le VI, X'olfenbiìllel, 189S, vicende. Due codici bob- sono conservati nella Biblioteca Palatina di Vienna, ma non direttamente da Bobbio sibbene dal monastero napoletano di S. Giovanni di Carbonara li dice venuti I'Endmciier: (Catalogus codicum p/iilofiicorwn laiinorum Eibliotccae Palatinae ]'iiidobonensis. Vindobonae, 1836, p. 215 e 224) al quale rimandano le Tabulae codicum marni scriptorum, ecc. (Vindobonae 1S64, p. 2 e seg.j. Dell'epoca della venuta non si parla nei luoghi citati, ma il Gebhardt d'uno dei due codici viennesi (1. e, p. 54 e segg.) mostra che già fin dai primi anni del secolo XVI avevano abbandonato la biblioteca di S. Colombano. Quanto al codice dell 'Escuriale che si vuole bobbiese (cfi'. Nctics Archiv.f. ci. d. Gk., V, p. 6221, esso fu comprato a Pavia nel 1521. 35 Lo segnalava il eh. Dott. H. Schenkl come esistente in quella Biblioteca Universitaria sotto il n. 3334 {Dibliotheca Patruin Latinorum Britannica, ir Bd, I Abth, Wien, 1897, p. 79): «3334, s. xv. Ejnstolarium (Liber S. Columbani de P>obio) ». L'inventario pubblicato d.il Pevkon fop. cit., p. 52^ tra volumi ad cultiini divinnm sire ad cìiornm biesi i pcrtincntia registo tre cpistolaria ; wva antiqua li dice il titolo comune; anticuni ciascimo è detto nelle brevi descrizioni, e di più portavano i numeri non sempre, ma di regola riportati neir inventario dai codici stessi. Mi par quindi più probabile che l'epistolario di Cambridge sia di quei codici, ai quali accenna il Pevron (1. e, p. XXXI, nota (i), tanto recenti, che non poterono comnumeri d'inventario 23, 24, 25, — 39 — prendersi nell'inventario slesso. Intanto certa cosa è che Cambridg-e è da aggiungere taria di dei luoghi fra' quali andarono dispersi in Ccnlralblatl fiìr Bibliothckemvcsen, O. VON GKnHARDT, p. 76 e segg.). di Bobbio dice (op. cit., p. alla c. 1. i lista la codici bobbiesi (cfr. 446 e segg. 6S e seg., e Skehass, ibid., p. i<St,>7, Universi- già abbastanza lunga p. ; Gottlier anche ma e. 1. iii, Una carta geograiìca facilmente venuta dal monastero il Pevron d'aver veduto nella biblioteca di Parma 173). Giova qui ricordare che alla bene- biblioteca dei Parma migrarono pure due volumi del Carisio, due volte, nel 17S3 e nel 1792, abbate di S. Colombano (ibid., p. xv). Un'altra biblioteca accenna il Pevron (ibid., p. 2011, ma non nomina, come detentrice di un codice certamente bobbiese delle Sentenze di Isidoro e portante il numero di inventario 99. Tanto più strano appare che cod. amsotto tal numero egli descrivesse (1. e, p. 195 e segg.) brosiano C. 77 .Sup. già bobbiese sotto il numero 5S (benché non risponda al 5S dell'inventario) che il Peykon stesso accenna (1. e, p. 201) dettini di il e chiaramente si legge al f. 5 del È scambiando codice ambrosiano. che il Reiffekscheid iBihliothcca Pairuiii latiuonnii i/alìca, II Bd., Wien, 1871, p. 71) lo dà per scritto sotto il numero 98; scambio occorsogli anche a proposito del codice ambrosiano D. 519 Inf. già bobIjiese 51, (cfr. Seeiìass 1. e, p. 64, nota (i)), dove nello scambio gli tenne poi dietro il Gottlieb (1. e, p. 458). Si sarebbe tentati di identificare l'Isidoro dell'anonima biblioteca del Peyrou con l'Isidra'o 'oubbiese che il Gottlieis diceva ancora apil 5 per 9 : partenente alla raccolta Morbio (Centralblail, f. Biv., 1887, p. 4461, e senza dubbio è cpiello che comparve con altre preziose cose (p. es. un frai>inc7i/iiin gromaticoruvi) sotto il n. 479 del catalogo redatto per la vendita di quella raccolta fatta da Llst e Ma Francke a Lipsia, a' 24 Mever, che i:)er quella parte redige dice: Isidori Origines; il Pevron invece: Isidori senienil catalogo, iiarum libros tres. Uno scambio da parte del Pevron non è impose segg. di giugno del 1889. s. l'ile, tanto più che il parla di cosa veduta altrove e, pare, per sola reminiscenza. Sarebbe ad ogni modo molto utile il sapere precisamente dove è andato a posare il prezioso volume, che il eh. Dolt. L. Frati (/ codici Morbio della R. Biblioteca di Brera, Forlì, 1897, p. 9) dice passato « in proprietà privata per 2050 marchi »; né più si dice là donde sembra attinta questa notizia {Ccntralblatt f. Bw., vi, (1889), p. 376). Come si vede, vi sono ancora dei desiderata, e non aveva tutti i torti I'Ottino di ]:>. domandare, ancora nel 257): «Oltre 1890, {Giontale di Erudizione, voi. II (1S90), la \'aticana di Roma, l'Ambrosiana di Milano e la Na- zionale di Torino, quale altra biblioteca pubblica o privata, italiana od estera,, possiede codici o frammenti di codici già appartenenti monastero di S. Colombano in Bobbio ». al celebre — 36 dal — 40 Per esempio, l'elenco dei codici Ambrosiano-bobbiesi redatto (1. e, p. 64-66) e che ne numera 71, deve portarsi a 73, Sekhass due lioventlosi ajrginnijere ijnature ambrosiane: altri una miscellanea ture risponde manoscritti, clie or stanno sotto le se- 246, Inf. e Q. 32. I, A ciascuna di ijucste segna- della di cui varia composizione non voglio né devo qui occuparmi, limitandomi a dire lo stretto necessario degli elementi che provengono certamente da Bobbio, provenienza sfuggita ai cercatori di cose bobbiensi e che non ho jiotulo indicare ad altri, perchè io stesso ignoravo. Ailunque nel foglio 4 del cod. O. 32, sotto la segnatura solita a' codici bobbiesi e della solita mano: Libcr Sdì coluìiibani de bobio comincia un trattato che la rubrica annuncia cosi Incipit tradaius JMagistri G. perffiuiirtisis contra catharos ci pasat^ios iti quo conivi cofifmidit crrorcs aucioritatibiis et arguincntis. E comincia il trattato stesso: Inani quideni , : ac pernieiosa scolasticarum qiicstionuni subtililatc posiposita, e continua dove ipsc crai deus adopliiius ci non deus segno di abbreviazione in lo), col richiamo al principio della pagina che seguiva: diciimts quod super ius. La scrittura occupa un quinterno ed un quaderno membranacei di 0.23 X0.16 circa, divisa in due colonne, di mano del secolo XIV, o delta line del XIII. La confino al 21 f. finisce mutilo: natnralis. Solo (con futazione contro mincia solo catari e intera, quella contro i alla quart' ultima colonna. sicurezza che è questo il Muratori Seebass (1. nel e, bobbiese dal il Si i passaci o passagini codire con tutta può dunque secondo degli opuscoli ambrosiani de' quali parla delle Anliquit. Hai. (col. 150J, non trovati dal tomo v p. 63, notali)]; e precisamente quello designato Muratori stesso. L'altro opuscolo del Muratori si come trova Ambros. S. 27 .Sup.; ma non è bobbiese, né il Muratori lo dice tale, come sembra credere il sig. Seebass. L'identità del nostro frammento col numero 155 dell'inventario bobbiese (Pevron, op. cit., p. 25) non nel cod. dubbio dalle piccole divergenze tra esso que?;ti non vuol darne che un saggio frettoloso, e si sa del resto con che magnifica negligenza da gran signore procedesse talvolta quel vero Creso dei documenti antichi e d'altronde nell'Ambrosiana dove egli espressamente dice d'averlo trovato, non v'è altro codice bobbiese o non bobbiese, che risponda alle sue indicazioni. Dirò piuttosto che, a mio avviso, nello stato attuale, cioè di miscellanea, il cod. Q. 32 si trovò anche a Bobbio. Tutto lo dice a chi guarda il codice, tranne fogli di risguardo, aggiunti, si vede, qui; e l'inventario del 1461 mi sembra lo lasci abbastanza intendere mentre nota « In hoc volnniinc in/rascripta contincntur credo possa essere revocata e quello che ne da il in Muratori. È evidente che ; i : videlicet: /§$. ittcoinplclus. G. pergavtensis Iraclalus conlra palliar cnos et pasagios Ed qucdavi precisamente esso sia alia. Salis parvi voi. Invece nulla dice venuto all'Ambrosiana, senonchè la quando presenza — danno delle antiche segnature o ben poco dopo, cod. Il come cupa I 246 che contiene fogli 72-102, tre venuto cogli altri XVII. una miscellanea posto, ed ocquaderni ed un duernio membranacei di 0.21X0. 15 tale piuttosto recente. Il i diritto di crederlo il principio del secolo al Inf. — 41 l'altro liobbiese, è bobbiese è inserto al ciuinto preceduti da tre fogli cartacei sovraggiunti qui all'arrivo del codice, arrivo che nel mente e terzo di questi fogli (74 della miscellanea) è espressa- solennemente detto con la formola che distingue nostri pochissime eccezioni), cfr. Skehass 1. e. n, essere avvenuto nell'anno 1606, l'anno della grande e preziosa p. 61 accessione bobbiese all'Ambrosiana. La nota è di mano contemporanea, direi i — bobbiesi, fatte codici — come contemporanea, ma mano che diversa è la nel foglio stesso dando all'opuscolo un titolo, scrisse: libellus de Virtutibus ad uiorcs pcriincnlihus; e un'altra \>\\\ recente, forse del Muratori stesso: Sive coiiipciidiuin moralis philosophiae. Il f. ci dea le 73 varie segnature che già l'opuscolo, isolato, nell'Ambrosiana, l'ultima era tura ripetuta nel verso del del secolo XVII f. 72, Hunc scrisse: due sedeat, con che figurine; si il titolo, pare, dove un'altra mano pure del principio de virtutibus ad luores perliL'inizio dell'opuscolo è JMoralium eie. dispersuin voluitiina, con discreta cum principibus fine: ut sedeat chiude una duplice invocazione rubrica: Explicinut dalla ysagoge in mor aleni Lo verseinur iudicis cuncta cernentis. scriba finale, dopo : ini- et soliutn gloriae preceduta phylosopìiiain e questa dalle parole dell'opuscolo), ebbe 64 Inf.; segna- codiccìii nciitibus qui ex bibliothcca Bobii dogma philosophoruui per limita ziale a I. cum (il vero ante ocnlos le solite giaculatorie, anche il nome del padrone ])rimitivo del libro, una parola in rosso ed una parola in nero ora si legge soltanto Iste libcr est domini de laudn. né credo possa più leggersi il resto, troppo profondamente raschiato. L'opuscolo, un dialogo in cornice di sogno o visione, mi richiama il gusto e il modo dell'Albertano da Brescia ben noto agli studiosi della nostra letteratura umanistica (cfr. Mazzucchelli, Gli scrittori d' Italia I. I, p. 294 segg.); ma tra le cose di lui edite non lo trovo, ed anche per questo è molto probabile ch'io torni sull'uno e sull'altro de' nostri due bobbiesi. Intanto mi obbliga ad una breve giunta la nota: Liber Sancti Columbani de bobio, onde il primo dei due codici è insignito. Giustadiciam cosi, dell'arte sua, aveva scritto : : , mente osservano gli ili. Editori deìV Atlante paleografico-artistico (p. 6, non essere facile stabilire l'età di quella nota e delle consimili tav. vii) che nonostante l'arcaicità della volle attribuire al secolo XV. Il forma delle lettere il Reiff-erscheid prudente riserbo di uomini così com- un grave ammonimento per chi fosse tentato a ma non mi pare di dovermi mettere nel numero pur pensando che la ormai vecchia questione sia matura ad petenti, dev'essere facili e corrive conclusioni; — una soluzione almeno sopra, è del secolo colo XIll ma non ; parziale. XIV; si più in là, 42 La — scrittura del codice, potrà tult'al più come si risalire può vedere come ho detto alia fine del se- e giudicare dall'an- nesso facsimile. Ora la soprascritta Libcr sancii coluntbani de bobio è, paleograficamente parlando, in tutto simile e coeva alle eguali o quasi uguali diciture [Est Seti e. d. C, oppure: Esl monastern s. e. d. C, od anche: Is/i' ìiòcr est nioiiasterii s. e. d. C.) che si leggono quasi senza eccezione nei codici bobbiesi anche più antichi. Non poteva, naturalmente, venire in questione la dicitura più lunga, che pur .si trova menzione dei benesi sa, nel monastero di S. Colombano ormai quasi deserto di monaci nel gennaio 144.S (Rossetti, op. cit. ni, p. 145Ì. La soprascritta in questione è dunque meno antica di quello che a prima vista può sembrare, e l'arcaicità dei suoi caratteri vuole attribuirsi ad abitudine od a studio di imitazione. AU'istessa conclusione mi conduce l'esame dei codici della Vaticana e in quasi tutti i codici bobbiesi,, nella quale dettini di S. Giustina di si fa Padova, trapiantati, come della Universitaria torinese. Se ho da dire intera la mia sincera opinione, dojjo un attento esame dell'inventario del 1461 (cod. bobb. torin. F. iv, 29) mi pare che la soprascritta medesima sia di ben poco anteriore all'inventario. Io mi al momento in cui il monastero e figuro che le cose andarono cosi con esso la biblioteca di S. Colombano passava ai benedettini di S. Giustina, qualcuno dei pochi superstiti, a memoria del passato ed anche a documento di consegna scriveva, ne' codici la nostra dicitura, e quelli di S. Giustina quasi a presa di possesso, vi ponevan la loro. Le due operazioni si seguirono dappresso, e forse, si toccarono e si riunirono nella stessa mano. : Fra codici bobbiesi ambrosiani ve n'è qualcuno particolarmente i atto a ingenerare M. 67 Sup. dove si una come per es. quello segnato numero (136) che l'accompagna contemporaneamente e dalla stessa tale persuasione, e la dicitura e il presentano proprio come scritti numero appartiene certamente all'inventario del 1461. il mano. Ora Ne deve mente i far maraviglia ch'io abbia detto qualcuno, e non nostri codici bobbiesi. tutti L'operazione dello scrivere in egualtutti i Colombano, nel secolo XV ancora tanto numerosi, la dicitura che ci occupa dovette evidentemente richiedere un certo lasso di tempo ed essere più d'una volta ripresa prima di essere condotta a termine. E questo spiega, se non erro, abbastanza le lievi varietà codici di S. nelle parole, nei tratti, nell'inchiostro della soprascritta dall'uno all'al- È anzi certo che qualche volta altre mani sono subentrate Questo è evidente nel codice Ambrosiano bobbiese A. 135 Inf. (il 112 dell'inventario), come anche nel pur bobbiese M. 32 Sup,, che pel contenuto risponde bensì al numero 125 dell'inventario, ma tro codice. alla solita. — 43 — e internamente ed esternamente porta scritto al Dott. Seebass (1. e. iii, p. 65). Forse il 125 il vi numero 12 sfuggito era pur scritto, ma che nessuna certa traccia è pii!i leggibile. E non è questo il solo caso in cui numeri presentino qualche difficoltà, e per questo parlavo di soluzione parziale della questione. Ho rilevato qui e altrove qualche lieve inesattezza nel lavoro, del resto tanto buono e diligente, del Dott. Seebass. Mi permetto di aggiungere (cfr. .Seebass 1. e, p. 62) che il codice Ambrosiano D. 20 Inf. non è dato dai cataloghi della Biblioteca come proveniente dal monastero di Bobbio, sibbene da quello milanese di S. Pietro in Gessate fu raschiato così i nel sobborgo di Porta Tosa, pur dei benedettini di dall'anno 1603. Ai medesimi appartennero anche SM altri Giustina, e fin codici ambrosiani, es. X. 6 Sup. ed A. 65 Inf. pervenuti alla nostra biblioteca negli anni rispettivamente 1822 e 1825, e forse direttamente da Padova, per dove quei monaci avevano la sede principale. Quanto al codice G. 58 Sup. è vero che i catalogi dell'Ambrosiana non lo segnalavano per bobbiese, Per ma come finire, il bensì bobbiese, non all' tale l'aveva già descrìtto codice Ambrosiano H. 68 ma inferiore. il Peyron (op. cit., p. 179). 1. e, p. 64) è nell'Ambrosiana appartiene all'ordine superiore, (cfr. Seebass, IMPRIMATUR IN Curia Arch. Mediolani die 2S Augusti t A. L. S. M. MANTEGAZZA Eps. Famaug. G. V. 1900. Z Pius XI, Pope 810 B6P7 Le tiitime vicende della biblioteca e dell'archivio PLEASE CARDS OR DO NOT REMOVE SLIPS UNIVERSITY FROM THIS OF TORONTO POCKET LIBRARY