monterenzio 2009 di Andrea Moretti Contesto storico riproposto: Le vicende sono ambientate nel 225 a.C. persona la spedizione contro Roma e mentre uno alla volta intessono le lodi del proprio campione appare evidente la differenza lampante tra gli atteggiamenti delle due parti: una è spocchiosa e tracotante, l’altra più equilibrata e modesta. Il combattimento viene vinto dal campione dal “profilo” più basso e questo crea un’esplosione di canzonature e risate da parte di molti nei confronti del perdente. Il perdente, in uno scatto d’ira, uccide alle spalle il suo avversario e questo crea sconcerto e rabbia fra i presenti. La situazione si fa molto tesa e si trascende in un diverbio feroce ma i Druidi interrompono la rissa sul nascere. Il capo il cui campione ha ucciso l’altro a tradimento abbandona il luogo sacro, minacciando ritorsioni, seguito da altri capi. I Druidi impongono la calma e comunicano che il giorno successivo i capi si incontreranno per dirimere la disputa. I Romani hanno appena conquistato l’Ager Gallicus, ovvero le terre dei Galli Senoni che si estendono ad Est di Monterenzio fino al mare e si spingono a sud fino a confinare con le popolazioni italiche del centro della penisola. Dopo questi eventi i vicini Galli Boii si sentono minacciati dalle mire di conquista dei Romani e per questo chiedono aiuto alla potente nazione degli Insubri, stanziata nelle terre a Nord Ovest. Gli Insubri a loro volta hanno promosso una grande lega di nazioni galliche cisalpine, con lo scopo di muovere una guerra preventiva per frenare l’espansione romana. La grossa confederazione di nazioni galliche si riunisce in Emilia, per prepararsi a marciare verso Sud, presso il villaggio di Monterenzio che ha una grande importanza sacrale per i Celti Cisalpini: infatti a Monterenzio vi è un santuario che è stato eretto dopo la grande battaglia tra Etruschi e Celti che ha segnato la supremazia di quest’ultimi in Emilia, e dove sono conservate le spoglie di Boiomaros, il mitico capo celta che avrebbe guidato i Boii dalla Boemia fino in Italia. DOMENICA 5 Luglio: I capi si incontrano in campo aperto con le rispettive fazioni schierate alle loro spalle, ma non raggiungono alcun accordo e mentre i guerrieri dei due schieramenti cominciano ad insultarsi, tutti si preparano alla battaglia. SABATO 4 Luglio: Le tribù si riuniscono al villaggio ed i capi clan si presentano uno per uno al capo clan dei Galli Boi “padrone di casa”. Si da inizio al banchetto rituale all’interno del santuario tra i capi e presto hanno inizio i giochi funebri in onore delle spoglie di Boiomaros, durante i quali si svolgono incontri di lotta e duelli armati. Con l’ultimo combattimento di scherma si affrontano in maniera incruenta due campioni gallici con scudi di vimini e bastoni che vengono presentati come i rispettivi campioni dai due capi più eminenti presenti. Tra i due capi c’è grande competizione: entrambi vorrebbero guidare in prima 2 Guerrieri, cavalieri, arcieri e giavellottisti iniziano uno scontro durissimo che si protrae con fasi alterne e le prime vittime iniziano a cadere a terra. Ma improvvisamente lo scontro viene interrotto da un messaggero che giunge trafelato: lungo il confine settentrionale sono stati notati grandi movimenti di truppe: alleati da sempre dei Romani, i Veneti sono in marcia verso le terre boiche per devastarle, per impedire alla coalizione gallica di muovere contro Roma, e giungeranno entro una settimana. I due capi decidono quindi di accantonare temporaneamente le loro divergenze: inoltre, vista la situazione, vi sarà un ruolo preminente per entrambi: uno di loro guiderà il grosso della coalizione verso Sud contro Roma, mentre l’altro organizzerà le difese delle terre boiche per contrastare i Veneti in arrivo da Nord. Alcuni capiclan propongono di trattare con i Veneti al fine di corromperli e portarli dalla loro parte. I Veneti vengono invitati al villaggio per trattare con i capiclan celtici; la situazione è molto delicata e tesa. I Veneti vengono accolti al villaggio con rispetto ed onori degni di altri capi clan. Le intenzioni sono buone e si spera di risolvere la faccenda senza combattere ma altri capi clan non sopportano di dover trattare con gente che era pronta a combattere contro di loro in cambio dell’oro di Roma. I delicati equilibri della situazione vengono infranti molto facilmente e scoppia una rissa che vede coinvolti praticamente tutti. I Veneti riescono in qualche modo a lasciare il villaggio e lanciano minacce mentre rientrano nel loro accampamento. La sfida definitiva è prevista per il giorno successivo. SABATO 11 Luglio: Le tribù riunite al villaggio per difenderlo dall’arrivo dei Veneti, assoldati da Roma, hanno approntato le difese e si preparano a contrastarli. DOMENICA 12 Luglio: Le due fazioni sono schierate. I capi spirituali delle rispettive parti celebrano un breve ed intenso rito propiziatorio per la battaglia seguito dal furor gallicus, ossia le minacce agli avversari urlate. Una nuova ed imponente battaglia vede questa volta tutti i clan celtici uniti contro i guerrieri Veneti ed il fragore delle armi copre ogni speranza di pace. Alla fine i celti vincono lo scontro ed i Veneti devono ripiegare ed abbandonare le terre boiche. Ora i Galli possono festeggiare con abbondanti libagioni ma sanno che ora devono prepararsi ad affrontare il vero nemico: Roma. 3 venerdì 3 luglio L’adunata dei clan ORE 18,00 Apertura festa ORE 22,30 Spettacolo di musica tradizionale celtica eseguita dal gruppo musicale: “Green Clouds, the new celtic sensation” (www.greenclouds.net ) ORE 19,00 Visita guidata al Museo ORE 19,00 Apertura dello stand gastronomico ORE 24,00 Accensione del grande fuoco sacro, danze rituali e omaggio al grande dio Taranis, presso l’area sacra. ORE 21,00 Sfilata gruppi storici ed inaugurazione da parte delle Autorità Dalle ore 18 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici ORE 21,30 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano”seguirà dall’accensione del grande falò dell’amicizia tra i popoli. Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 Via Cairoli, 9 - 40121 Bologna Tel. 051.25.56.24 - Fax 051.25.55.30 E-mail: [email protected] 4 sabato 4 luglio ORE 9,30, 11,00 e 15,30 Visita guidata agli scavi di Monte Bibele. (Partenza con pullman dal piazzale del Comune). Per prenotazioni: e-mail: [email protected] oppure tel: 051.929766 ORE 12,00 Visita guidata al Museo ORE 14,00 Apertura Festa ORE 14,30 Giochi celtici: tiro con l’arco, combattimento sul tronco, torneo di spada gallica, tiro alla fune ORE 15-20 Vita quotidiana in un villaggio celtico: tessitura, forgiatura, allenamento dei guerrieri, cottura ceramiche ecc.. (presso il villaggio celtico) ORE 19,00 Apertura stand gastronomico con menù celtico ORE 19,15 Conferenza Prof. Vitali: sul tema: “il vino, l’olio, i fichi, l’Italia e i Celti” ORE 16,30 Incontri didattici con i bambini a cura del Museo: Laboratorio ceramico: dall’argilla al vaso (presso il villaggio celtico) ORE 20,00 Visita guidata al Museo ORE 17,30 Matrimonio Celtico celebrato dal Druido ORE 21,30 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano”seguirà dall’accensione del grande falò dell’amicizia tra i popoli. ORE 18,00 Antefatto Battaglia tra i clan celtici ORE 22,30 Spettacolo di musica celtica con il complesso: “I CISALPIPERS” (www.cisalpipers.net) ORE 12,00 Accensione del grande fuoco sacro e danze rituali (a cura dei gruppi storici) Durante la giornata corsi di HNEFATAFL (antico gioco celtico) Durante la giornata il pubblico sarà intrattenuto da The Bonny Swan Duet, un duo artistico con ampio repertorio di musica tradizionale irlandese Dalle ore 11 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 5 domenica 5 luglio ORE 9,30, 11,00 e 15,30 Visita guidata agli scavi di Monte Bibele. (Partenza con pullman dal piazzale del Comune). Per prenotazioni: e-mail a: [email protected] oppure tel: 051.929766 ORE 12,00 Apertura stand gastronomico con menù celtico. Lo stand gastronomico osserverà un orario continuato fino a fine festival ORE 12,00 Visita guidata al Museo ORE 14,30 Giochi celtici e premiazione vincitori ORE 15-20 Vita quotidiana in un villaggio celtico: tessitura, forgiatura, allenamento dei guerrieri, cottura ceramiche ecc.. (presso il villaggio celtico) ORE 21,30 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano”seguirà dall’accensione del grande falò dell’amicizia tra i popoli. ORE 22,00 Concerto di musica celtica e animazione danzante con i: “SBANDA BALLETS” Durante la giornata corsi di HNEFATAFL (antico gioco celtico) Durante la giornata il pubblico sarà intrattenuto da The Bonny Swan Duet, un duo artistico con ampio repertorio di musica tradizionale irlandese Dalle ore 10 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 Ore 17,00 Giochi a premi per bambini (Gioco dell’oca celtica) Auto nuove usate tuttemarche Usato selezionato e garantito ORE 18,00 Grande battaglia campale sulle rive del fiume Isex ORE 19,00 Visita guidata al Museo Via Idice, 175 - 40050 Monterenzio (BO) Tel. : 051 929342 - Fax: 051 929811 www.autoimmagine.biz ORE 20,00 Battesimo sul fiume Isex 6 TARANIS IL SIGNORE DEL TUONO Non conosciamo con esattezza il nome dello Iuppiter gallico, ma molti pensano che sia Taranis, il Tonante. Con questo nome, Iuppiter viene adorato in tutto il territorio celtico: in Gallia, in Britannia e in Germania. Lungo il Reno il dio è conosciuto col nome di Iuppiter Taranucnus. Vi sono tracce di un culto a Iuppiter Taranucus persino nella lontana Dalmazia. Taranis è il signore del tuono, il cui rimbombo è evocato dal suo stesso nome, e come tale gli ha potere tra le potenze del cielo. Da lui derivano le tempeste e il maltempo. Da lui viene la pioggia, apportatrice di fertilità e di abbondanza. Taranis: «Tonante». Nome divino attestato nell’epigrafia, spesso come epiteto di Iuppiter. Presente anche nelle tarde fonti letterarie classiche, viene accessoriamente identificato anche con Dis Pater. È possibile che vada identificato nelle immagini del Dio con la Ruota. Anche il poeta Lucano cita Taranis, e aggiunge che sul suo altare avvengono sacrifici non meno feroci di quelli che gli Sciti tributano a Diana. I suoi scoliasti aggiungono che i Galli considerano Taranis un dio simile a Iuppiter, signore delle guerre e massimo degli dèi, ma pure simile a Dis Pater, dio dell’oscurità e della morte. Quando Taranis ha l’aspetto di Iuppiter, viene placato sacrificandogli vite umane con riti sanguinosi. Quando invece ha l’aspetto di Dis Pater, le sue vittime sono bruciate vive dentro grandi tini di legno. Anche Cesare concordava sul fatto che alcune popolazioni galliche immolassero numerose vittime umane arse vive in grandi tini o simulacri di legno. Ma con la cristianizzazione delle Gallie, questi usi barbari sono in parte cessati, e i Galli hanno cominciato a sostituire, nei sacrifici, gli uomini con gli animali. 7 venerdì 10 luglio L’arrivo dei Veneti ORE 18,00 Apertura festa ca eseguita dal gruppo musicale: Morrigan’s wake” (www.geocities.com/morriganswake) ORE 19,00 Visita guidata al Museo ORE 19,00 Apertura dello stand gastronomico ORE 24,00 Accensione del grande fuoco sacro, danze rituali e omaggio al grande dio Taranis, presso l’area sacra. ORE 21,30 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano” seguirà l’accensione del grande falò dell’amicizia. Dalle ore 18 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici ORE 22,30 Spettacolo di musica tradizionale celti- Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 8 sabato 11 luglio ORE 9,30, 11,00 e ore 15,30 Visita guidata agli scavi di Monte Bibele. (Partenza con pullman dal piazzale del Comune). Per prenotazioni: e-mail: [email protected] oppure tel: 051.929766 ORE 12,00 Visita guidata al Museo ORE 14,00 Apertura Festa ORE 14,30 Giochi celtici: tiro con l’arco, combattimento sul tronco, torneo di spada gallica ORE 15-20 Vita quotidiana in un villaggio celtico: tessitura, forgiatura, allenamento dei guerrieri, cottura ceramiche ecc.. (presso il villaggio celtico) ORE 16,30 Incontri didattici con i bambini a cura del Museo: Lo scavo archeologico (presso il villaggio celtico) ORE 17,30 Matrimonio Celtico celebrato dal Druido ORE 21,30 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano”seguirà dall’accensione del grande falò dell’amicizia tra i popoli. ORE 18,30 Antefatto Battaglia tra i clan celtici ORE 19,00 Apertura stand gastronomico con menù celtico ORE 22,30 Spettacolo di musica celtica rock con il complesso: “Mortimer Mc Grave” www.myspace.com/mortimermcgrave ORE 20,45 Conferenza Prof. Vitali: I Boii in Europa ORE 24,00 Accensione del grande fuoco sacro e danze rituali (a cura dei gruppi storici) Durante la giornata corsi di HNEFATAFL (antico gioco celtico) Durante la giornata il pubblico sarà intrattenuto da Maria Benedetta Pasquali, flautista del gruppo Hanrahan Dalle ore 11 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 9 domenica 12 luglio ORE 9,30, 11,00 e ore 15,30 Visita guidata agli scavi di Monte Bibele. (Partenza con pullman dal piazzale del Comune). Per prenotazioni: e-mail a: [email protected] oppure tel: 051.929766 ORE 12,00 Apertura stand gastronomico con menù celtico. Lo stand gastronomico osserverà un orario continuato fino a fine festival ORE 12,00 Visita guidata al Museo ORE 14,30 Giochi celtici e premiazione vincitori ORE 15-20 Vita quotidiana in un villaggio celtico: tessitura, forgiatura, allenamento dei guerrieri, cottura ceramiche ecc.. (presso il villaggio celtico) MENÙ CELTICO: ORE 17,00 per i più piccini: Grande caccia al tesoro: La spada del Dio Taranis Zuppa di farro e legumi ORE 18,00 Grande battaglia campale sulla riva del fiume Isex Maialino al forno (porchetta) ORE 19,30 Visita guidata al Museo Farrotto ai funghi Graticolata di carne celtica Stinco di maiale alla birra ORE 21,15 Le storie sulle rive del fiume Idice: “L’onore del pretoriano”seguirà dall’accensione del grande falò dell’amicizia tra i popoli. ORE 21,45 Concerto di musica celtica e animazione danzante con: “SBANDA BALLETTS” Durante la giornata corsi di HNEFATAFL (antico gioco celtico) Dalle ore 10 alle ore 24 Mercato di manufatti celtici Per l’occasione il Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” rimarrà aperto fino alle ore 24 10 Stufato di cavolo rosso alla nordica Cinghiale alla maniera del Druido (solo la domenica) Bue allo spiedo (solo sabato 11 Luglio) Focaccia celtica farcita Pane di farro Insaccati celtici Torta di mirtilli Vino celtico della valle dell’Idice Birra Birra di castagne Birra di farro Succhi di frutta Sidro ed idromele LE STORIE DEL FIUME ISEX “L’onore del Pretoriano” Anche quest’anno le storie del fiume idice che nascono dall’incontro tra la fantasia di Giulio Colli e Roberto Garagnani insieme alla suggestione storica realmente conosciuta, sintetizza valori ancor oggi attuali e se vogliamo estremamente necessari. Il tema della Pace e della solidarietà che il momento attuale presenta come indispensabili per contrastare la paura dell’imposizione della violenza ed il rifiuto della diversità, sono le ragioni che hanno indotto gli autori a rappresentarli nell’intreccio di questo racconto. La storia si muove attorno ad un gruppo di mercenari Veneti che per ordine del loro capo: Quinto Orazio Catulo vuole conquistare e rendere schiavo un piccolo villaggio dove convivono in armonia Etruschi e Celti. Il Console guerrafondaio che vuole schiavizzare il villaggio per motivi di egoismo personale, è in realtà la pedina che conduce ad una verità ineccepibile, la guerra: per qualsiasi motivo sia scatenata, è inutile, controproducente e distruttiva. Costruisce rapporti falsati, instabili e nocivi. C’è una guerra che paradossalmente è pace quella che permette il confronto tra le diverse culture ed i diversi linguaggi. Dallo scontro senz’armi di questo conflitto, nasce una nuova esperienza che arricchisce le menti di tutti i popoli. Dal dialogo se è alla pari e reale, può scatu- 11 rire la solidarietà, parola usata in molte occasioni, ma senza sinonimi e da sempre moderna. Anche i romani conquistavano i popoli e fondevano la loro cultura a quella degli assoggettati, ma il rapporto non era alla pari. Mentre qui in queste colline i reperti ritrovati dagli archeologi ci raccontano un altro modo di accumunare le varie esperie. Secondo gli storici infatti per un certo periodo si sono scontrate, confrontate e fuse le culture degli Etruschi e dei Celti, senza prove contrarie ci piace pensare che ciò sia avvenuto nel rispetto reciproco. Il quadrante solare etrusco di Monte Bibele Il piccolo disco di terracotta scoperto ai margini dell’abitato etrusco-celtico di Monte Bibele costituisce una delle più antiche scoperte archeologiche dell’area, rimasta sconosciuta fino a due anni fa. Venuto in luce alla fine degli anni ’60 nel corso di sondaggi svolti da alcuni appassionati locali nel pendio di Pianella di Monte Savino – il versante orientale di Monte Bibele occupato dall’abitato d’altura che ormai conosciamo da tempo – l’oggetto “misterioso” era scomparso dalla circolazione per una trentina d’anni ma era restato nella memoria di alcuni dei suoi scopritori, consapevoli della sua importanza. La sua ricomparsa, dovuta all’iniziativa della direzione del Museo “L. Fantini” di Monterenzio e alla sensibilità dell’avv.to L. Morara che aveva ereditato il piccolo oggetto e lo aveva messo a disposizione del Museo per studio, consente oggi di scrivere una pagina molto importante di storia della fondazione dell’insediamento e più in generale sulla dottrina etrusca relativa ai riti di fondazione delle città. Dello studio del disco fittile, interpretato come quadrante solare, si occupa A. 12 Gottarelli, specialista in questo settore di studi (v. A. Gottarelli, Il quadrante solare di Monte Bibele, Monterenzio 2008). Il disco è caratterizzato da un incavo centrale e da tre cerchi concentrici profondamente incavati, quindi da tre segni rettilinei sui diametri, che suddividono la superficie in spicchi speculari e simmetrici. Due piccole circonferenze sono incise nei due spicchi di cerchio maggiori e presentano ancora i segni dei punti di fissaggio del compasso. L’intepretazione che A. Gottarelli ha dato dell’oggetto è quella di uno strumento astronomico per individuare la direzione cardinale nord-sud del luogo (in questo caso Pianella di Monte Savino); la direzione nord-sud era considerata dagli Etruschi l’asse del mondo ed è su di essa che venivano orientati un insediamento, una città o un tempio, attraverso riti di fondazioni svolti dagli àuguri, i sacerdoti etruschi. Plinio il Vecchio ci descrive il sistema etrusco di divisione dello spazio, definito “templum celeste”: “ gli Etruschi divisero il cielo in sedici parti. La prima è compresa fra il nord e l’est, la seconda si estende fino a sud, la terza giunge fino ad ovest e alla quarta rimane lo spazio fra l’ovest e il nord. Essi divisero poi queste regioni ciascuna in quattro settori e chiamarono sinistre le otto regioni ad oriente e destre le otto regioni ad occidente” (Naturalis Historia 2, 143). Il settore orientale del cielo era considerato favorevole mentre quello occidentale era considerato nefasto. In questa visione così deterministica e coinvolgente della religione etrusca si capisce bene come fosse essenziale ancorare in modo rigoroso le azioni dell’uomo (comprese le case e le città) al volere divino. A pochi metri di distanza dal luogo di scoperta del disco di terracotta gli archeologi hanno messo in luce un piccolo tempio (denominato “area dei fulmini”) che probabilmente costituì il luogo al quale vennero tracciati gli assi e gli allineamenti principali delle strade e degli isolati dell’abitato d’altura, al momento della sua fondazione. Come è noto, l’abitato di Monte Bibele nella forma nella quale ci appare oggi, venne fondato ex novo alla fine del V- inizi del IV secolo a.C. da parte di una comunità di Etruschi, probabilmente della pianura padana. La causa della fondazione di un abitato per una comunità di circa 200 persone fu forse la situazione di instabilità e di insicurezza che nelle aree di pianura si era creata in seguito alle crescenti scorrerie e infiltrazioni di Celti transalpini. Solo una trentina d’anni più tardi i Celti di 13 pianura si integrarono con gli Etruschi di Monte Bibele, dando luogo a una comunità mista, che continuò a vivere e a moltiplicarsi, per almeno otto generazioni, con apporti anche di altre etnie (Umbri, Liguri) fino alla fine del III sec. a.C. Quando i Celti si insediarono a Monte Bibele, del disco etrusco di terracotta non rimaneva neppure il ricordo. Lo stesso tempio dal quale erano stati svolti i riti di fondazione era ricoperto da un edificio che, come gli altri dell’abitato, costituì un’abitazione o una struttura utilitaria, inconsapevole di occupare un luogo che alcuni decenni prima era stato il punto di partenza della storia di tale comunità. Orari di visita - IL MUSEO A R C H E O L O G I C O “ LU I G I F A N T I N I” D I M O N T E R E N Z I O ( B O) da aprile a settembre: mar-ven h 9-13 sab-dom h 9-13; 15-18 da ottobre a marzo: sab-dom e festivi h 9-13; 15-18. Chiuso tutti i lunedì feriali, 1 gennaio, domenica di Pasqua, 1 maggio, 25-26 dicembre. Aperto le altre festività Tessuti e abiti dei Celti La produzione di filati e tessuti rappresentava una delle occupazioni femminili principali presso molti popoli dell’antichità, come attestano, del resto, le fonti letterarie e le rappresentazioni di vita domestica su vasi e altri oggetti di prestigio. Essendo i tessuti materiali organici facilmente deperibili, il loro rinvenimento è molto raro, tuttavia grazie a particolari condizioni ambientali o a processi di mineralizzazione che possono intervenire in seguito al contatto con elementi metallici (piuttosto frequenti all’interno delle sepolture) è stato possibile, in alcuni casi, recuperarne veri e propri brandelli; particolarmente degni di nota sono i frammenti di tessuti di lana recuperati dalle miniere di salgemma di Hallstatt (Austria, VIII-III sec. a.C.) e le ricostruzioni di quelli presenti all’interno della tomba principesca di Hochdorf (Germania, VI sec. a.C.). Da questo punto di vista risulta eccezionale il rinvenimento di un frammento di tessuto, la cui impronta mineralizzata si è conservata sulla superficie di un coltello, proveniente dalla tomba 9 di Monte Tamburino (fine V-prima metà del IV sec. a.C.). Ai resti metallici aderiscono generalmente solo piccoli lembi di tessuto, lo stato di conservazione quindi è tale che risulta difficile stabilire di quale dei materiali principali, lana o lino, fossero composti. L’allevamento delle pecore, e di conseguenza la produzione della lana, è comunque ben documentato dalle ossa degli animali rinvenute all’interno degli insediamenti; nell’abitato di Pianella di Monte Savino, le capre e le pecore rappresentano le specie animali maggiormente allevate (subito dopo il maiale), mentre l’uso del lino è comprovato dal ritrovamento di semi carbonizzati all’interno di un’olletta rinvenuta all’interno della casa 2. La tessitura rappresenta l’attività artigianale meglio documentata di tutto l’abitato, ogni suo settore ha restituito oggetti che rimandano alla sua pratica: pesi da telaio, fusaiole (piccoli oggetti d’argilla di varia forma con un foro centrale, che inseriti nel fuso permettevano di mantenerlo verticale rendendo regolare la torsione del filo) e rocchetti (tozzi cilindretti d’argilla su cui veniva avvolto il filo); mentre dalle tombe femminili provengono preziose conocchie dal fusto in osso. La presenza dei pesi da telaio, spesso rinvenuti in gran numero accanto alle buche in cui erano alloggiate le parti fisse del telaio, rappresentano la principale testimonianza dell’uso, anche a Pianella di Monte Savino, di uno dei tipi più antichi: il telaio verticale a pesi. Questo tipo di telaio era costituito da due montanti lignei verticali infissi nel terreno, collegati tra loro da un palo orizzontale a cui venivano legati i fili del- 14 Ricostruzione del telaio verticale a pesi in uso nell’abitato di Pianella di Monte Savino. l’ordito; il lavoro della tessitrice consisteva nel far passare tra i fili verticali dell’ordito un filo continuo (trama) e nel compattare il tessuto con uno strumento molto simile ad un pettine. Spesso, dall’impronta mineralizzata del tessuto, è possibile capire se si tratta di un filo destrorso o sinistrorso oppure di un filo semplice o un filo ritorto; anche la tecnica di tessitura si presta non di rado ad essere ricostruita, distinguendo tra tessitura in orizzontale, in verticale e varie stoffe spinate. La “spinatura” conferisce infatti alla stoffa una tipica struttura a disegni.È stato così possibile stabilire che nelle singole regioni, in certe epoche, si preferivano particolari lavorazioni. Per quanto riguarda l’epoca di La Tène (460/440a.C.-50/10 a.C. ), ad esempio, in Francia e in Svizzera veniva prodotto un tessuto di fili di lana ritorti insieme, mentre in Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria a predominare era invece il panno; a differenza del periodo hallstattiano, nel La Tène, non è in pratica docu- Frammento di tessuto di lana rinvenuto nelle miniere di salgemma di Hallstatt (Austria) da Sievers Susanne, La tessitura, in L’artigianato, in “I Celti” catalogo della mostra di Palazzo Grassi, Venezia 1991, p. 438. mentata la presenza di filo ritorto in queste regioni, da cui bisogna desumere che era divenuto possibile tessere fini stoffe di lino servendosi di filo semplice. Dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia provengono resti di cuciture di abiti di lino di questo tipo eseguite con filo rosso. Presenti in notevole quantità all’interno degli oppida sono poi gli aghi di bronzo o di ferro di spessore diverso che servivano per orlare, cucire o ricamare, oltre che per imbottire e rappezzare stoffe finite. Per quanto riguarda l’abito celtico questo è stato descritto più volte dagli autori antichi che citano concordemente l’uso del chitone (tunica corta legata in vita da una cintura) oppure di camicie aperte, mantelli e ampi calzoni indossati dagli uomini. Soprattutto il mantello merita di essere ricor- dato trattandosi di un prodotto ricercato anche da altre popolazioni e quindi commercializzato. Tipica dell’abito dei Celti è anche la predilezione per colori accesi, usati in stoffe a righe o a riquadri policromi, colorati con estratti di erbe. I Celti portavano anche abiti tessuti con filo d’oro (come documentano i resti dell’abito del defunto del tumulo di Grafenbühl, Germania prima metà del V sec. a.C.). I tessuti raramente documentabili o anche solo ricostruibili, sono espressioni, da un lato di uno dei più importanti rami produttivi celtici, di notevole incidenza nella sfera commerciale, mentre dall’altro ci danno modo di farci un’idea più precisa della vita quotidiana e soprattutto dell’aspetto esteriore di queste popolazioni. Bibliografia Sievers Susanne, La tessitura, in L’artigianato, in “I Celti” catalogo della mostra di Palazzo Grassi, Venezia 1991, pp. 438-439. Carra Marialetizia, Cattani Laura Gli studi archeobotanici, in “Bere e mangiare tra Etruschi, Celti e Romani nella Valle dell’Idice”, a cura di Daniele Vitali, Quaderni del Museo Archeologico Luigi Fantini, 2, 2008, pp. 9-11. Cattabriga Sara, Curci Antonio, Alimenti carnei dall’abitato di Pianella di Monte Savino, in “Bere e mangiare tra Etruschi, Celti e Romani nella Valle dell’Idice”, a cura di Daniele Vitali, Quaderni del Museo Archeologico Luigi Fantini, 2, 2008, pp. 14-15. Vellani Stefania, Filatura e tessitura, in “Guida al Museo Archeologico di Monternzio Luigi Fantini – Archeologia della Valle dell’Idice e dello Zena”, a cura di Daniele Vitali, Quaderni del Museo Archeologico Luigi Fantini, 1, 2006, pp. 20-21. 15 Gruppi storici partecipanti: Teuta Argantia Popolo di Brig Nemento Ruis Fianna Ap Palug Utis Bedo Lingones Nertobacos Cavalla Bianca Galli Boii Foionco Sippe Ulfson Antichi popoli Artogregis Venetia Victrix Figli del Sole www.Argantia.it www.popolodibrig.it www.nementonruis.com www.fianna-ap-palug.com www.utisbedo.it www.lingones.com www.nertobacos.splinder.com www.cavallabianca.it www.silverflower.org/gboi_ita.htm www.teutafoionco.blogspot.com www.antichipopoli.com www.venetiavictrix.com www.figlidelsole.megablog.it 16 DOVE ALLOGGIARE a monterenzio HOTEL CONVENZIONATI CON TARIFFE AGEVOLATE DAL 3 AL DAL 10 AL 5 LUGLIO 2009 12 LUGLIO 2009 HOTEL - RISTORANTE CENTRO CONGRESSI CERIMONIE Palazzo Loup Hotel Via S.Margherita, 21 40050 Loiano (BO) - Italy Tel. - fax: +39 051 6544040 [email protected] www.palazzo-loup.it HOTEL IDICE VIA IDICE 153/3B 40050 MONTERENZIO(BO) TEL. 051.929415 - FAX 051.6548374 PER L’OCCASIONE DELLA FESTA CELTICA VERRÀ ALLESTITA UN’AREA ADIBITA A CAMPEGGIO, NELLA ZONA ADIACENTE AL CAMPO SPORTIVO DI MONTERENZIO 17 Venerdì 3 - Concerto Sabato 4 Concerto 18 Venerdì 10 - Concerto Sabato 11 - Concerto 19 Vino Celtico della Valle dell’Idice Via Loda, 78 - 41013 Castelfranco Emilia (MO) Telefono e fax 059/921540 Email: [email protected] [email protected] La Pro Loco di Monterenzio Ringrazia tutti i volontari che hanno contribuito a realizzare questo evento. Un grazie particolare a tutti gli sponsor che ci sostengono a continuarlo. Ringraziamo il fotografo Mario Rebeschini per averci fornito le immagini pubblicate in questo opuscolo 20 L’ARTE NELL’EDILIZIA COSTRUZIONI GRILLINI SRL 40050 Monterenzio (BO) - Via Tombe n° 1 TIPOGRAFIA LITOGRAFIA MODULO CONTINUO Ekalab s.r.l. via Barone, 7 - 31030 Dosson di Casier - TV Tel. 0422 633 666 Fax 0422 630 449 [email protected] www.ekalab.com Via S. Donato 178/2 - 40127 Bologna Tel. 051 63.30.188 Fax: 051 63.30.488 E-mail: [email protected] - www.tipografianegri.it BLAMB gruppo musicale rock entra sul nostro sito www.blab.it e ascoltaci Laboratorio Fitolife s.r.l. Agenzia di Comunicazione Integrata Via Domiziana Km. 55 Trav. Strigari,1/bl 80078 Arcofelice (Napoli) Tel.: 081.804.23.85 - Fax 081.804.28.380 w w w. i n t e g r a s o l u t i o n s . i t 21 verso BOLOGNA monterenzio via Id e ic via Idice Nord SCAVI - FOGNATURE - DEMOLIZIONI E MOVIMENTO TERRA VIA IDICE 126 - 40050 MERCATALE (OZZANO EMILIA - BO) Tel.051-651.52.74 – Fax 051-651.52.38 Cell.329-0968068 - 329-0968066 E-mail: info@filippiniscavi - www.filippiniscavi.it Con l’occasione verranno serviti anche Piatti Celtici 22 Legenda: 1. 2. 3. 4. 5. 6. area concerti accampamenti celtici villaggio celtico spettacolo sul fiume accessi al parco del museo area gastronomica Via Idice, 370 - 40050 Monterenzio (Bo) Tel. 051 920049 - Fax 051 920055 Ditta F.LLI GITTI di Gitti Luciano & C. s.n.c. 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