San Silvestro
Festeggiamenti Patronali
11-12-13-14-15 Agosto 2006
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Due viste della parte sud (sopra) e nord (sotto) del paese
Cartolina di San Silvestro
Il comitato dei Festeggiamenti per l’anno 2006 ringrazia anticipatamente la
popolazione di San Silvestro e tutti coloro che collaboreranno attivamente
all’organizzazione delle solenni cerimonie in onore dei Santi Patroni:
Madonna del Rosario
Sacro Cuore
S.Antonio da Padova
Maria SS. della Visitazione
Madonna Addolorata
Un sentito ringraziamento va inoltre agli sponsors, il cui contributo è stato importante
per la realizzazione dei festeggiamenti, con l’augurio di rivederci il prossimo anno.
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S.Silvestro
S.Silvestro è una frazione del
comune di Longone Sabino, in
Provincia di Rieti, situata fra la valle
del Turano a Sud e quella del Salto
a Nord
Il territorio è costellato da vallate
verdeggianti e da una decina di
poggi, non più coltivati come una
volta, ma ricoperti di rigogliose
foreste di querce e cerri.
Lungo la strada provinciale si
possono osservare le maestose
montagne del Terminillo e del
Nuria, oltre che numerosi paesini
che fanno capolino dalle colline
sulle quali sono incastonati.
Il vecchio centro urbano di San Silvestro
conserva ancora il suo valore paesistico
legato alla struttura viaria che si articola in
vicoli e stradette non carrozzabili, che
riflettono ancora la presenza di un mondo
fatto a misura d'uomo, dove le famiglie si
compenetrano nei rapporti giornalieri di
buon vicinato e conducono una vita quasi
comune.
La parte nuova del paese è stata edificata
prevalentemente in epoca recente, fuori
dalle vecchie mura, lungo la strada che lo
unisce alla via principale.
Il Territorio
Il territorio di San Silvestro si estende per una superficie di circa 743 ettari nell’altopiano tra la valle del
fiume Salto e quella del fiume Turano, il suo centro urbano ha un’altitudine media che va dai 600 agli
800 metri sul livello del mare.
L’esposizione aperta del territorio, la sua
diffusa e prepotente vegetazione, la
presenza sullo sfondo dei Monti Terminillo
e Nuria, conferiscono al clima una
freschezza gradevole e rilassante durante
il periodo estivo.
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Longone-Vallecupola, ci si ritrova
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La Flora
La vegetazione è in gran parte quella
tipica della bassa montagna ovvero della
zona delle querce mesofile o, per dirla in
termini tecnici, della fascia fitoclimatica
del Castanetum, che in Italia raccoglie
per distribuzione la gran parte delle
specie arboree e arbustive.
Immediatamente sopra al Castanetum vi
è un'altra fascia vegetazionale, il
fagetum, o zona del Faggio, meno ricca
di specie, causa le condizioni ambientali
meno favorevoli, ma con piante
certamente molto suggestive per
bellezza e solennità del portamento. C’è
anche fitta vegetazione di boschi di
roverella, poi di cerro di carpino e
frassino. In mezzo sono disseminati qua
e la a seconda dell’esposizione, rubinie
e maggiociondoli e più in alto aceri di monte, sorbi e noccioli. In questa fascia di vegetazione è
presente anche il Castagno. Le querce hanno costituito, e costituiscono, la maggior fonte di
approvvigionamento di legname da ardere e da opera (per mobili, per infissi, per traverse
ferroviarie). Sono governate principalmente a ceduo come i carpini e i frassini. E’ opportuno non
sottacere la diffusa presenza, di varie specie di arbusti che con i loro frutti costituiscono una riserva
alimentare di non poco conto per gli animali del bosco. Fra i tanti, si ricorda la rosa canina dalle
tipiche bacche rosso fuoco e il prunus, i cui frutti assomigliano a isolati chicchi d’uva bluastri.
La Fauna
La caccia e l’agricoltura hanno da tempo posto fine all’esistenza di grandi mammiferi, i quali si
trovano ora solo in particolari zone protette d’Italia. E tuttavia il popolamento animale è quanto mai
ricco di specie, in particolare di quelle legate al bosco.
Il cinghiale, privo di antagonisti, si sta diffondendo rapidamente, creando talora seri danni
all’agricoltura. Diffuse sono le volpi, terrore dei pollai. Frequenti i tassi, miti e sornioni, e gli istrici, dai
lunghi aculei che ricoprono il corpo. Sono animali dalle abitudini crepuscolari che a volte è facile
incontrare quando attraversano le strade. Talora è stata ritrovata qualche carcassa di lupo, segno
evidente che questo animale, oggetto di una caccia spietata, e scomparso, è oggi tornato.
Puzzole, donnole, faine, martore e ricci, sono piccoli mammiferi, dalle abitudini notturne che
trovano nei boschi e nelle zone disabitate della riserva un habitat ottimale di vita. E’ presente il gatto
selvatico e lo scoiattolo.
Numerosi sono altri mammiferi più piccoli; fra tutti si ricorda il moscardino o nocciolino, roditore
simile ad un topo, con abitudini arboricole e ghiotto di nocciole.
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Cenni Storici
Villa de Ulmis
San Silvestro e le altre frazioni facenti parte del
Comune di Longone Sabino, sono gli antichi
castelli appartenenti alla diruta Abbazia di San
Salvatore Maggiore. Questo fatto assicurava a
ciascuno di essi il diritto di proprietà nel territorio
circostante, il diritto di avere un'assemblea
consiliare, il diritto di amministrarsi in maniera
autonoma.
L'origine di questi castelli è molto antica ed in Italia
se ne ebbero molti verso la fine dell'Impero
Romano e avevano una grande importanza per
ordinare al meglio la difesa del territorio in seguito
all'invasione Longobarda.
Il nostro altopiano era attraversato dalla strada
consolare "Caecilia" e durante questo periodo
bisognava sorvegliare tutte le vie di
comunicazione che portavano a Roma. Siccome
esso era diventato confine fra il territorio dei Longobardi e il Ducato Romano, è probabile che
l'origine di questi castelli risalga a quei lontani e tragici anni.
Certo non è stato possibile ritrovare gli atti relativi alla costruzione dei paesi, ma dallo studio di molti
documenti si può trovare una risposta soddisfacente riguardo la loro nascita. San Silvestro, che
probabilmente in origine era l'antico borgo chiamato "Villa de Ulmis", prende il nome da San
Silvestro I Papa.
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Abbazia di San Salvatore Maggiore
Su di un pianoro tra Concerviano e
Longone si ergono le imponenti
strutture dell'Abbazia benedettina
altomedievale di San Salvatore
Maggiore, definito in tal modo per
distinguerla da San Salvatore Minore
presso Scandriglia.
L'Abbazia ebbe un ruolo di
fondamentale importanza per il
paese, e la storia di San Silvestro si
intreccia con quella di questo potente
monastero che, soprattutto nel
periodo carolingio, assunse un fasto
ed un'importanza di prim'ordine, tanto
da essere insignito dell'ambito titolo di
"imperiale" per volere dello stesso
Carlo Magno.
Fondata sui resti di una preesistente villa romana nel 735 d.C. tra Concerviano e Longone Sabino, in
un momento di grande fortuna per i monasteri nel regno longobardo, ed ebbe un rapido impulso sulla
scia della più potente Farfa. Abbazia imperiale anch'essa, allargò in breve tempo i confini dei suoi
possessi, particolarmente consistenti, oltre che nel Reatino, in Sabina, nelle Marche, in Abruzzo e
nella stessa Roma.
Nell'891 fu presa ed incendiata dai saraceni. Ricostruita con qualche difficoltà nel secolo successivo
si schierò con gli imperatori contro i papi nella lotta per le investiture. Con il concordato di Worms, San
Salvatore fu inglobato nel nascente stato della Chiesa, anche se dopo forti resistenze e vari tentativi
di introdurvi la riforma cistercense falliti per l'opposizione della locale nobiltà rurale.
Dalla metà del XII secolo, con lo stanziamento dei normanni nella valle del Salto, l'abbazia assunse
un ruolo di frontiera, per certi aspetti profondamente ambiguo, mediando tra le varie posizioni e
modificando accortamente le proprie strategie in funzione del mutar degli accadimenti in quest'area
posta ai margini del comitato reatino.
Dagli inizi del Trecento l'abbazia fu investita
da profondi sconvolgimenti sociali, assaltata
ed in parte semidistrutta sotto l'incalzare della
spinta del comune reatino, in associazione
con i de Romania, che cercava di ampliare il
proprio comitato. Frustrati questi tentativi che
comportarono la distruzione dell'archivio
abbaziale, San Salvatore non riuscì più a
ritornare all'antico splendore. Da questo
momento, infatti, ebbe inizio la profonda
decadenza del monastero benedettino,
gradualmente svuotato di possessi e di
potere, finché nel 1399 Bonifacio IX lo
trasformò in commenda. In seguito Urbano
VIII soppresse l'abbazia unendola a Farfa.
Divenuto poi luogo di villeggiatura per i
seminaristi di Rieti e di Poggio Mirteto, fu
abbandonata negli anni '60. Attualmente è
stata acquisita dal comune di Concerviano ed
è in fase di restauro.
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San Silvestro I Papa
Silvestro, vissuto nell'epoca di passaggio fra le ultime
persecuzioni e l'era della pace inaugurata dall'imperatore
Costantino, fu per vent'anni vescovo di Roma (314-335).
Il suo fu un pontificato tranquillo, perché il predecessore San
Milziade aveva organizzato la chiesa e si era assicurato
l'appoggio dell'imperatore Costantino. Dovette però affrontare le
ingerenze imperiali in materia religiosa ed ecclesiastica. A tale
proposito sembrò quasi che l'autorità papale venisse eclissata da
quella imperiale.
Silvestro ebbe comunque un ruolo importante nella
trasformazione della Roma pagana in Roma cristiana. Sotto il suo
pontificato si celebrò il grande concilio ecumenico di Nicea (325), che proclamò contro l'eresia
Ariana la fede nella divinità di Cristo, Verbo consustanziale al Padre. Organizzatore della vita
ecclesiastica romana, Papa Silvestro I promosse la costruzione delle prime grandi basiliche.
L'imperatore Costantino non lesinò le sue approvazioni e i suoi appoggi anche finanziari per la vasta
opera di costruzione di edifici ecclesiastici, che caratterizzò proprio il pontificato di S. Silvestro.
Secondo il Liber Pontificalis, dietro preghiera del vescovo Silvestro, Costantino avrebbe fondato la
basilica di San Pietro sul colle Vaticano sopra un preesistente tempio di Apollo, tumulando il corpo
dell'Apostolo in un sarcofago di bronzo ciprio.
Fu ancora la collaborazione tra papa Silvestro e Costantino a consentire la costruzione delle altre
due importanti basiliche romane, quella in onore di San Paolo sulla via Ostiense e soprattutto quella
in onore di San Giovanni. San Silvestro morì appunto nel 335. La Depositio episcoporum del 354
data al 31 dicembre la sua sepoltura nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria.
Papa Silvestro I dimorò a lungo in Sabina. L'imperatore Teodosio II, in memoria di San Silvestro I
ampliò la chiesa foronoviana assegnandole il territorio che si estendeva tra il Tevere, il Calentino e la
diocesi di Rieti.
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San Silvestro I Papa
La leggenda racconta che il pontefice che ebbe
dall'imperatore Costantino la tanto discussa
"Donazione", in cambio della guarigione dalla
lebbra, lasciata Roma dove infierivano devastanti
persecuzioni imperiali, si era rifugiato nei ruderi di un
tempio di Apollo, sulla cima del Monte Soratte.
Mentre in una notte buia e tempestosa, vegliava in
preghiera, scorse, in direzione dei monti sabini, un
intenso bagliore, proprio al di sotto dell'altura da
dove stava per sorgere il sole. Nel frattempo che la
tempesta si dileguava gradualmente, il baleno del
sole cresceva sempre di più. Il santo comprese che
Dio intendeva richiamare la sua attenzione su quelle
cime boscose e si mise in cammino in direzione del
monte Tancia.
Giunto sul luogo dopo aver percorso una ventina di
chilometri, apprese che proprio sul sito dove era
apparsa la luce si trovava una grotta al centro della
quale era adagiato un grosso stalattite, adorato
come un influente dio sabino. Silvestro si adoperò di
convertire subito i guardiani, distrusse l'idolo e pose
al suo posto un altare dedicato a San Michele, il
santo delle alture.
Sappiamo anche che Papa Silvestro I lasciò un segno della sua permanenza in Sabina anche a
Poggio Nativo (Rieti). Questo centro aveva 2 chiese parrocchiali. La prima, antichissima perché
edificata al tempo della costruzione del borgo medievale, era dedicata proprio a San Silvestro. La
seconda parrocchiale, l'attuale, è dedicata alla SS. Annunziata e secondo alcuni storici accolgono la
tradizione secondo la quale detta chiesa sarebbe stata eretta in sostituzione di una antichissima
cappella dedicata alla Beata Vergine Maria e che la consacrazione sarebbe avvenuta per le mani
dello stesso pontefice San Silvestro I. Anche la parrocchia di Casali di Poggio Nativo è dedicata a
San Silvestro Papa.
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San Silvestro 2006
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEI SS. PATRONI
Madonna Del Rosario - Sacro Cuore - S.Antonio da Padova Maria SS. della Visitazione - Madonna Addolorata
Programma Religioso
12-13-14 agosto 2006
08/08 lunedì - 09/08 martedì - 10/08 mercoledì
ore 19.00 - Triduo di preparazione ai festeggiamenti in onore dei SS. Patroni
12/08 sabato
ore 08.00 - Sveglia con spari
ore 10.30 - Santa Messa al cimitero in onore dei defunti
officiata da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Delio Lucarelli Vescovo di Rieti
ore 11.30 - Commemorazione ai Caduti di guerra e sul lavoro
ore 19.00 - Processione per le vie del paese in onore della Madonna del Rosario
e Sacro Cuore accompagnata dalla Banda Musicale Città di Cantalice
13/08 domenica
ore 08.00 - Sveglia con spari
ore 11.00 - Santa Messa
ore 11.30 - Processione in onore di S.Antonio da Padova e Maria SS. della
Visitazione accompagnata dalla Banda Musicale di Longone Sabino
14/08 lunedì
ore 08.00 - Sveglia con spari
ore 12.00 - Santa Messa
ore 20.00 - Processione con fiaccolata per le vie del paese in onore della
Madonna Addolorata
accompagnata dalla Banda Musicale Città e Provincia di Rieti
20/08 domenica
Ore 10.00 - Santa Messa ed estrazione Festaroli per l'anno 2007
San Silvestro 2006
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEI SS. PATRONI
Programma Civile
11-12-13-14-15-19 Agosto 2006
11/08 venerdì
ore 17.00 - Inizio Torneo di bocce
ore 21.00 - Apre la serata l'Orchestra Spettacolo “Il sole D'Italia”
ore 22.00 - Direttamente da Buona Domenica lo Spettacolo di Cabaret di
“ANTONIO GIULIANI”
12/08 sabato
ore 08.00 - Giornata del donatore con il patrocinio dell'AVIS di Rieti
ore 08.30 - Arrivo della Banda Musicale Città di Cantalice
ore 16.30 - Ritrovo della Banda Musicale ed esibizione per le vie del paese;
- Inizio Torneo di scopone e giochi vari in piazza
ore 21.00 - Serata danzante con l'Orchestra “TONINO SERVA” offerta
dall’Amministrazione Comunale di Longone Sabino
ore 23.00 - LUCA & GERMANO presentano
“QUANNO I REATINI FANNO OH”
13/08 domenica
ore 08.30 - Arrivo della Banda Musicale di Longone Sabino
ore 16.30 - II° giornata del torneo di bocce
- Inizio Torneo di Briscola
- Giochi vari
- Animazione per bambini
ore 21.00 - Serata danzante con l'Orchestra Spettacolo
“LUCA SEBASTIANI”
San Silvestro 2006
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEI SS. PATRONI
Programma Civile
11-12-13-14-15-19 Agosto 2006
14/08 lunedì
ore 10.00 - Inizio Tornei di Tresette e scopetta
ore 16.30 - Arrivo della Banda Musicale Città e Provincia di Rieti ed
esibizione per le vie del paese
ore 21.30 - Serata danzante con l'Orchestra “LISCIO E GASATO”
ore 23.30 - Ballo della “pantasima” in piazza
ore 24.00 - Spettacolo Pirotecnico a cura della ditta Morsani
15/08 martedì
ore 17.00 - Finali Torneo di Bocce
- Giochi vari
ore 18.00 - Partita di calcio Scapoli-Ammogliati
ore 20.00 - Cena in Piazza
ore 21.00 - Serata danzante con l'Orchestra “ATMOSFERA BLU”
ore 22.30 - Premiazione Giochi e Tornei vari
ore 23.00 - Estrazione della Lotteria di Beneficenza
19/08 sabato
ore 16.00 Apertura rinfresco e distribuzione delle ciambelle alla popolazione
Per tutti i giorni di festa sarà allestito uno stand gastronomico in Piazza Antonio Camagna
11 agosto h 21:00
Orchestra
Tonino
Serva
12 agosto h 21:00
QUANNO
I REATINI
FANNO
OH
12 agosto h 23:00
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Atmosfera
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13 agosto h 21:00 14 agosto h 21:00 15 agosto h 21:00
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La tradizione delle Feste Patronali
Una delle tradizioni più significative del luogo è costituita dai festeggiamenti in onore dei SS Patroni,
durante le quali accanto alle manifestazioni agonistiche paesane, alla lotteria, e all'esibizione di
qualche complesso musicale, si ripete da secoli il rito di uscire dalla Chiesa in processione con la
statua del Santo festeggiato.
Il corteo si apre con la bandiera dedicata a San Silvestro Papa, patrono del paese, portata da tre
ragazzi in camice bianco ricoperti da una mantellina celeste. Seguono vestiti allo stesso modo altri
ragazzi che portano i lucernai e la S.Croce; dopo costoro vengono le pie donne che con le candele
accese procedono in doppia fila ai margini della strada.
Nella foto in alto la Processione in onore di S.Antonio e di Maria SS della Visitazione (agosto 1977)
In mezzo alla processione incedono due gruppi di tre donne ciascuno portanti gli stendardi
dell'Immacolata Concezione e del Santo Rosario, che intonano di tanto in tanto vecchie melodie
sacre connesse alla vita e alla passione di Cristo; segue il gruppo delle giovani di San Silvestro
denominate "Figlie di Maria" un tempo vestite di bianco simbolo della purezza, che portano un'altro
stendardo della Madonna, cantandone gli Inni e recitando litanie mariane.
Chiude la processione la statua del Santo festeggiato.
Ai nostri giorni queste manifestazioni sono state raggruppate tutte nella prima metà del mese di
agosto, ma una volta venivano celebrate in periodi diversi dell'anno: la Madonna del Rosario e il
Sacro Cuore a Giugno, Maria SS della Visitazione e S.Antonio di Padova in Agosto.
La tradizione delle Feste Patronali
Per controllare che le funzioni si svolgano secondo i canoni tradizionali, lo spirito religioso degli
antichi e in un certo ordine, intervengono i "mazzieri" ossia due persone scelte fra i più anziani
del paese, che ricoperti da grandi camici bianchi contornati da un cordone colorato alla vita e
adornati a tracolla da una fascia colorata dove è trascritta una laude o una litania del santo
festeggiato, dirigono i partecipanti alla cerimonia sacra muniti di un lungo bastone simbolo
dell'autorità concessa loro per tale ricorrenza.
Tra le processioni, la più solenne è quella dedicata alla Madonna Addolorata.
Nella foto in alto la Processione in onore della Madonna Addolorata (agosto 1994)
Vedere questa statua grossa e pesante uscire per le vie del paese suscita un'emozione
irripetibile; trasportarla per i stretti vicoli del paese è molto impegnativo, ma nessuno sembra
preoccuparsene, perché tutti sono affascinati e commossi dall'atmosfera di fede e mistero che
aleggia nell'aria.
L'immagine così evocativa dell'Addolorata, sulla quale i costruttori vollero imprimere i caratteri
profondamente umani e doloranti della pietà di Michelangelo, ha rappresentato sempre un
punto di riferimento per il paese di San Silvestro.
Laude in onore di
Maria Santissima Addolorata
Quanto sta addolorata
la Vergine Maria
lodata sempre sia
in questo canto.
Ha riformato il pianto
la Somma Sapienza
la vera Onnipotenza
il vero Dio.
Povero figlio mio
come t'hanno ridotto
albero senza frutto
e senza foglia.
E' stata la mia voglia
gli hanno dato la morte
e per la malasorte
e la sfortuna.
Figlio mio nella cuna
eri grazioso e buono
figlio mio per chi mori
e sudi sangue.
Quella boccuccia langue
era di latte e miele
or ti hanno dato fiele
e spugna e aceto.
Miralo nel costato
miralo in mezzo al petto
figliolo mio diletto
mi batte il cuore.
Allor Maria si volta
in traccia di Giovanni
che per i grandi affanni
in braccio ha il morto.
E se non è risorto
Maria non dubitare
che è da resuscitare
come già sai.
Dategli un bacio in fronte
fatelo oscuro il sole
che ogni sasso fa guerra
e fa rumore.
Che ogni sasso fa guerra
e fa rumore.
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