Duc in altum
A L A
Amici Laici Assunzione . Italia
Email: [email protected]
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
nel notiziario
Eventi, p. 1
Comunità, 1
ALA Giovani, 3
Riflessioni, 7
Esperienze, 8
Spiritualità, 10
Posta, 11
ALA in breve, 12
Scriveteci, 12
Inserto: ---
Eventi
3° CONVEGNO
NAZIONALE “ALA”
GENZANO 2006
6,7,8 Gennaio
Il 3° Convegno Nazionale
degli Amici dell’Assunzione
avrà per tema: “La terra luogo di gloria per Dio”: Quale
speranza, quale missione?
Tutte le informazioni si
trovano sul sito internet degli
Amici e presso le comunità
dell’Assunzione.
La Redazione
Sito: spazioinwind.libero.it/alai
NOTIZIARIO SEMESTRALE
Comunità
FORMAZIONE DEI
RAPPRESENTANTI LAICI
DELLE PROVINCE EUROPEE
PARIGI 2005
Il cammino continua
Quando a Luglio del 2004 sono stato al Convegno Europeo degli Amici
dell’Assunzione, ho vissuto quell’ esperienza con lo spirito gioioso della
Congregazione ed il senso di avventura
che mi muove nella vita. Lo spirito di
famiglia sperimentato, era lo stesso a
cui ero abituato negli incontri con gli
Amici di Roma, come la voglia di mettersi in gioco e tentare un cammino
verso mete sconosciute.
Così, quando nel Maggio
scorso ho accettato l’incarico
di “Rappresentante Provinciale” degli Amici
Italiani, al di là
dei naturali timori, avevo una
certezza: in Italia e in Europa
l’Assunzione è
animata dalla
stessa passione
di fare e dalla
stessa speranza di riuscire. E’ con questi sentimenti che, lo scorso Luglio,
sono andato all’incontro di formazione
di Parigi, insieme agli altri componenti
l’équipe provinciale italiana e a Sr. Egle.
Del quadro mondiale della Congregazione, presentato dalla Madre Generale Sr. Cristina Maria, alcuni punti mi
hanno particolarmente toccato:
- la diffusione globale della Congregazione: con 180 Comunità in 35
paesi di quattro continenti; la presenza
in paesi ex-comunisti come la Lituania
o politicamente critici come il Vietnam
e Cuba;
- l’impegno apostolico: con centri di
formazione, collegi, dispensari, case di
accoglienza; il lavoro pastorale con le
Chiese locali e le comunità di immigrati; il dialogo ecumenico ed interreligioso;
- l’emergere del Movimento dei
Laici: con l’intuizione di “Assunzione
Insieme”, una realtà attuale in cui i
Laici sono chiamati a diventare agenti
attivi della spiritualità dell’Assunzione.
E di questa realtà degli Amici Laici, Olivier Le Gendre ci ha tracciato
una breve storia: dalla prima intuizione
del 1994, con un progetto di invito di
Laici al Capitolo Generale del 2000, ai
Congressi continentali di: Africa, Europa, America ed Asia, tra il 2003 e il
2005. Potrebbe sembrare una marcia a
tappe forzate, ma non è così.
Gli Amici Laici dell’Assunzione
sono mossi da valori che hanno radici
Notiziario ALA
2
profonde nei carismi della Congregazione: la preghiera personale (relazione
con Dio); gli incontri comunitari (relazione con i fratelli); l’azione (relazione
con il mondo).
“Tutto si fa ai piedi del SS. Sacramento”, ci ha ricordato Olivier, “essere
cristiani è essere missione, impegnarsi
è affare di ognuno, come avere una fede attiva per restaurare la speranza”.
Sul piano locale, le cinque Province
europee: Francia, Spagna, Italia, Gran
Bretagna ed Europa del Nord (Belgio,
Danimarca, Lituania, Scandinavia e
Svezia), hanno presentato lo stato della
propria realtà ed un piano di azione con
obiettivi puntuali. Ne è risultato un
quadro variegato, ma secondo il motto
goliardico: “tanti colori una sola classe”... quella
dell’Assunzi
one.
Nel panorama europeo,
la
Provincia
italiana ha
una sua precisa identità,
e questa identità deve
essere percepita anche
dall’interno.
Ci
siamo
dotati degli
strumenti
necessari: il
giornale
ALA, il sito internet, i Convegni annuali. Ad ogni comunità è stato richiesto di designare una Suora ed un Laico
referenti per gli Amici, e questo obiettivo si sta realizzando.
Ma gli strumenti sono mezzi per
raggiungere fini. Su cosa ci impegneremo nel 2006? Sr. Cristina Maria, nel
suo rapporto in preparazione al Capitolo Generale del 2006, ci invita a riflettere e ad approfondire il tema: Una Filosofia e una Passione, un Progetto e
una Speranza: il Regno di Dio.
Infine, tutti i documenti dell’ incontro di Parigi sono disponibili sul sito
internet degli Amici italiani.
Giancarlo Ricci
R.P.
“UN’INTENSA ESPERIENZA”
Accogliendo l’invito di Giancarlo,
ripercorro e condivido con gli “Amici
dell’Assunzione” l’intensa esperienza
che, nell’estate 2005, ho vissuto a Parigi con alcuni di loro, presso la Casa
Madre delle Suore a Auteuil.
Volutamente tralascerò le emozioni
suscitate dal “contatto con la città” per
concentrarmi su alcuni messaggi contenuti nelle riflessioni di Suor Cristina
e nelle testimonianze rese dagli altri
membri delle équipes provinciali europee.
Innanzitutto ritengo un grande pri-
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
•
•
E’ la motivazione autentica che ci
rende testimoni.
Dare ai nostri figli radici e ali.
Fondare il lavoro educativo su
principi e valori solidi.
Se il chicco di grano non muore,
non porta frutto. Sono le parole
che hanno accompagnato la consegna della spiga di grano a conclusione degli incontri.
Con il simbolo della spiga, segno di
vita e di speranza, concludo augurando
a tutti di poter continuare a camminare
nelle nostre realtà, aiutandoci vicendevolmente a vivere le parole di Madre
Maria Eugenia: “Ciascuno di noi ha
una missione sulla terra… dobbiamo
impegnarci a cercare in che cosa Dio
può servirsi di noi per la diffusione e la
realizzazione del suo Vangelo”.
Maria Marra
Roma - Quadraro
“SULLE ORME DI M.M.E.”
vilegio aver potuto partecipare a tale
incontro, anche se in forma di rappresentanza. Ho ammirato la grande ricchezza del cammino fatto come “Assunzione insieme”, data dalle molteplici realtà laicali, le quali hanno attinto e
continuano ad attingere al patrimonio
spirituale ed umano che caratterizza la
Congregazione dell’ Assunzione.
In particolare, mi piace poter testimoniare alle comunità della nostra
Provincia il clima accogliente e caloroso che ha caratterizzato i nostri incontri. Entrando nel merito, ho scelto alcune frasi che per me hanno rappresentato un sostanziale punto di verifica
personale:
•
Bastano due o tre persone, trasformate dal Vangelo, per cambiare la realtà in cui vivono.
L’Assunzione festeggiava i 150 anni dalla fondazione quando, nel marzo
del 1989, fui inviato a Auteuil, insieme
a mia figlia Clarissa, che allora frequentava il liceo di Viale Romania. Fu
così che conobbi a Parigi la culla della
Congregazione e le sue origini, partecipando a un pellegrinaggio sulle orme
di Madre M. Eugenia. In quell’ occasione ebbi, per la prima volta,
l’opportunità d’incontrare suore e amici laici provenienti da altre comunità
dell’Assunzione sparse nel mondo.
Rimasi colpito dall’accoglienza
cordiale e dal rapporto amichevole che
si instaurò spontaneamente tra noi. Le
diverse esperienze di vita, raccontate
dai partecipanti, suscitarono in me un
vivo interesse e il desiderio di una
maggiore frequenza di questi incontri,
in modo da consentire un confronto e
quindi un arricchimento reciproco, che
aiuterebbe tutti a camminare nella linea
indicata da Madre M. Eugenia. Tornato
a Roma, ne parlai in una riunione a
Viale Romania e ora, a distanza di
tempo, con la nascita degli “Amici
dell’Assunzione”, posso constatare che
questo mio desiderio si è avverato. Og-
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
gi siamo invitati ad essere “Assunzione
Insieme”, parte integrale dell’ Assunzione.
In questi ultimi anni si sono susseguiti convegni nazionali e internazionali. Nel luglio del 2004 ho partecipato
al Congresso Europeo di Leon e lì ho
sentito che l’espressione “Assunzione
Insieme” era una realtà vissuta. A luglio 2005 ho preso parte all’incontro
formativo dell’Ėquipe Provinciale degli Amici, che si è svolto a Auteuil, e
ho preso coscienza dell’importanza che
noi laici potremmo avere per la Congregazione, ma anche del sostegno
formativo che l’Assunzione ci offre per
la nostra crescita spirituale.
Siamo in cammino: la strada è lunga e le difficoltà non mancano. Dubbi,
timori e ripensamenti sono in agguato,
ma ci mettiamo nelle mani del Signore,
sicuri che ci accompagnerà con il suo
aiuto. Del resto, un altro sostegno lo
trovo sempre nelle parole di Madre M.
Eugenia che ormai fanno parte della
mia vita. Il pensiero di questa donna
straordinaria è talmente attuale che, si
direbbe sia vissuta ai nostri giorni.
Quando qualche dubbio mi assale, in
qualsiasi situazione della vita, trovo la
risposta nelle sue parole, divenute per
me così familiari da salirmi spontaneamente al cuore e alle labbra, quando
le circostanze della vita esigono una
risposta.
Notiziario ALA
3
Ognuno di noi ragazzi era partito
col suo gruppo parrocchiale con uno
stato d'animo diverso, ma tutti accomunati da un unico desiderio, che era
poi il tema della ventesima Giornata
Mondiale della Gioventù: "Siamo venuti per adorarlo".
Il programma che ci aspettava era
vasto e impegnativo e, devo essere sincera, avevo paura che non avrei sopportato tutte quelle ore di preghiera e
adorazione. Eppure sentivo forte in me
il desiderio di arrivare a Colonia per
vivere un'esperienza che, ne ero certa,
avrebbe cambiato la mia vita!
Ma tutte le differenze che potevano esserci tra noi scomparivano, perché ci
sentivamo un'unica grande famiglia
accomunata da un unico ideale: incontrare e conoscere Gesù!!!
Vedere tutti questi ragazzi è stato
per me un segno forte; ora non mi sento più sola, ora so che tante sono le
persone che la pensano come me e me
ne accorgo anche qui a Roma, quando
per strada vedo giovani con in spalla lo
zaino della GMG e penso che quelli
sono miei fratelli, perché hanno condiviso la mia stessa esperienza di fede.
Prima della veglia a Marienfield e-
E infatti, un volta entrati nel clima
GMG, le ore di preghiera e di catechesi, tenute dai cardinali Ruini e Tettamanzi nella cattedrale di Bonn, non si
sono rivelate pesanti, anzi sembravano
essere il nostro alimento spirituale più
gradito (visto e considerato il fatto che
in quei giorni il buon cibo è stato cosa
rara): ho scoperto veramente il significato dell'adorazione, della bellezza che
si nasconde nella preghiera davanti all'ostia consacrata che è il Corpo di Gesù.
Abbiamo anche partecipato alla
grande "Festa degli Italiani", nello stadio di Colonia, dove abbiamo ascoltato
testimonianze, piccole catechesi e assistito a uno spettacolo artistico tra uno
sventolio di tricolori!
Per le strade di Colonia c'era un
clima di festa; giovani provenienti da
ogni parte del mondo intonavano canti
religiosi o tipici della propria nazione.
ravamo tutti emozionati e incuriositi
per l'incontro con il nostro nuovo Papa
Benedetto XVI, consapevoli che la
preghiera di Giovanni Paolo II ci stava
accompagnando in quelle giornate.
E così eccoci, armati di sacchi a pelo, intraprendere il cammino verso la
grande spianata; e anche se il Papa, visto dal nostro “accampamento”, era
solo un puntino bianco, la gioia che
provavamo era veramente grande! E,
nonostante il grande freddo e la fame,
rimanevano ancora le energie per cantare e saltare in onore del Signore.
Il ritorno verso casa è stato duro:
abbiamo dovuto percorrere ben 30 chilometri a piedi per raggiungere la nostra base a Bonn, inoltre il viaggio di
ritorno in treno a Roma è durato nove
ore più del previsto, a causa di un'alluvione che ha fatto deviare il percorso.
Eppure, Qualcuno guidava i nostri
passi. Qualcuno ha messo una mano
Gianni Bicchi
Roma – v.le Romania
ALA
Giovani
IN VIAGGIO
VERSO COLONIA
E OLTRE
Con lo zaino in spalla e la felicità
stampata sul volto, abbiamo cominciato la nostra avventura quel 14 agosto di
qualche mese fa partendo dalla Chiesa
dell'Assunzione.
Notiziario ALA
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sulle nostre spalle e ci ha sostenuto durante il cammino e il viaggio, non facendoci minimamente sentire la stanchezza. Questa esperienza ha toccato
profondamente la mia vita; ho capito
che il Signore mi ha chiamata, ha voluto fortemente che io andassi alla GMG
affinché potessi sperimentare quanto è
bello adorarlo. Già, il tema voluto dal
nostro amato Giovanni Paolo II, ha
permesso ad ognuno di noi di verificare e confermare una fede ancora acerba, tipica della nostra giovane età. Ma
è difficile essere cristiani in un mondo
in cui esserlo vuol dire essere derisi o
al più considerati matti. Eppure i Magi
ci forniscono un grande esempio.
Come si legge nel Vangelo: "per
un'altra strada fecero ritorno al loro paese"; infatti, l'incontro con Gesù, il Cristo, cambia in profondità e dona il coraggio di compiere scelte coraggiose di
conversione personale e di testimonianza di fede negli ambienti in cui si
vive. E, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, posso dire che il mio
cammino con il Signore è cominciato
veramente proprio in quelle indimenticabili giornate di metà agosto, che resteranno sempre un punto di riferimento importante per la mia fede.
Emanuela Grassucci
Roma - Quadraro
UNA GRANDE
AVVENTURA
Con mia grande sorpresa, dopo aver
pronunciato i primi voti, sono stata destinata alla comunità di Como, per
svolgere gli studi di teologia.
Mi trovo ad inserirmi in una Chiesa
che già conosco (la diocesi di Como è
quella da dove provengo) e mi sento
come “restituita” alla realtà che mi ha
dato la possibilità di scoprire una
chiamata e far crescere la mia risposta.
In effetti, si tratta di una comunità ecclesiale viva, che investe nella pastorale giovanile e vocazionale e dove i giovani rispondono in gran numero alle
iniziative proposte.
Non è difficile intuire che
l’avventura della mia vocazione è nata
da una di queste iniziative, che un giorno mi ha portato a conoscere le Religiose dell’Assunzione e a guardarle
come il luogo ideale per la mia crescita.
La motivazione iniziale della mia
scelta riguardava il dialogo tra la preghiera e l’attività educativa. Oggi, forse, questa motivazione ha cambiato aspetto; si rivela come desiderio, come
sete, della compagnia dell’Infinito nel
“qui e ora” del mio quotidiano.
Mi convinco sempre più che la vita
religiosa è una continua ricerca di un
equilibrio tra tutti gli aspetti che ci toccano.
In comunità, ad esempio, non è
semplice coniugare le esigenze di ogni
sorella, soprattutto quando si è così diverse per età, formazione, cultura, ma
trovo affascinante la scommessa
d’intesa che ogni giorno si mette in
gioco.
Alla metà di Ottobre ho iniziato gli
studi di teologia a Milano. Trascorro
molto tempo fuori casa e torno tardi la
sera. La fatica di conciliare gli studi,
con la vita comunitaria e i tempi di
preghiera mi richiama all’impegno
quotidiano di cura delle relazioni comunitarie e di custodia dei tempi personali e di preghiera.
Gli studi sono una possibilità grande che mi è data (e ringrazio per questo) per poter dare sostanza alla mia
sequela.
Riuscire a fare sintesi tra ciò che
“imparo” su Dio e quello che sperimento di Lui provoca in me stupore e
riconoscenza di fronte ad un Dio pronto a compromettersi da sempre con la
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
storia umana, e quindi con me. Studiare il Primo Testamento, ad esempio, mi
permette di dare un nome a questo Dio
e riconoscerlo come Colui che ha difeso e liberato il popolo di Israele. Nel
momento in cui
capisco che si
coinvolge nello
stesso modo anche nella mia vita, scopro, con
meraviglia sempre nuova, che
Dio continua ad
essere
grande
nella piccolezza.
Come si può
comprendere, sono all’inizio di
una realtà nuova
sotto diversi punti di vista: comunità, scuola, apostolato…, è difficile per me poter parlare di frammenti di vita che si rivelano
progressivamente in modi sempre nuovi e diversi.
L’unica cosa che mi sento di affermare è che il Signore mi sta chiedendo
di vivere con Lui una grande avventura
che non dà spazio alla noia e alla monotonia.
Sr. Mariadele
Como
VIAGGIO IN POLONIA:
RICORDI E RIFLESSIONI
Prima di partire le aspettative erano
le più diverse e la curiosità, verso un
paese al di fuori dei soliti percorsi turistici, era tanta… e non è stata delusa.
Cracovia, punto di soggiorno e di
inizio del nostro viaggio in questo Paese, si presenta alla nostra vista con la
splendida Cattedrale e l’ex palazzo reale, che dall’alto delle collinette del
Wawel dominano la città.
Ci accoglie la parola di San Paolo
ai Romani “Se Dio è con noi, chi sarà
contro di noi?”.
La città è ricca di attrattive e di
un’architettura d’epoca che è stata miracolosamente risparmiata dalla guerra.
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
Notiziario ALA
Una rapida visita e poi via lungo le
strade di Cracovia per raggiungere la
piazza di Glowny, nella zona centrale
della città vecchia, dove da un campanile della chiesa di S. Maria, da mezzogiorno in poi, allo scoccare di ogni
ora, un trombettiere, seguendo un’ antica tradizione, fa udire le sue note ai
quattro punti cardinali. La musica termina con una nota strozzata, per ricordare il momento in cui un trombettiere-sentinella fu ucciso da una freccia,
mentre cercava di allertare la popolazione contro l’arrivo del nemico.
Gironzolando per le strade è visibile l’impegno delle autorità competenti
di preservare questo patrimonio: restauro di palazzi, cantieri per sistemare
strade, giardinieri sempre all’opera…
Nella popolazione è tangibile la volontà di riappropriarsi della città e della
propria identità, dopo un lungo periodo
di dominazione straniera.
Non manca la visita ad un luogo di
culto, meta di pellegrinaggi quale il
scopale e cardinalizia, siamo infatti andati al Santuario della Madonna di Jasna Gòra, più conosciuta come Madonna di Czestochowa, dove ebbe
luogo la prima GMG.
Il complesso sorto è impressionante
e può “spaventare”: ma è solo la naturale risposta all’esigenza di una complessa organizzazione per provvedere
all’accoglienza della moltitudine di fedeli che ogni anno giungono in pellegrinaggio. Nonostante la nostra guida
imponesse dei ritmi forzati per la visita, siamo stati fortunati e abbiamo potuto seguire la S. Messa in una cappella
laterale con un gruppo di Bergamo. La
visione della Madonna “Nera” (cosi
detta per il colorito scuro, dovuto
all’invecchiamento dei colori) è stata
fugace, a causa della folla che gremiva
la chiesa, mentre vi si celebrava un matrimonio. Il rammarico di tutti è stato
non aver potuto trattenersi a pregare
davanti alla celebre icona, ma purtroppo questo è uno scotto da pagare quan-
santuario dove è sepolta santa Faustina
Kowalska.
Ma Cracovia, che deve il suo nome
a Re Krak il quale, secondo la leggenda, uccise il drago che minacciava la
città, è stata il punto di partenza per
andare alla scoperta dei luoghi in cui il
fortissimo senso di religiosità di questo
popolo ha trovato un’ulteriore manifestazione ed espressione.
Ripercorrendo idealmente le orme
di Papa Giovanni Paolo II, abbiamo
visitato i luoghi dove è vissuto, dalla
cattedrale di Cracovia, sua sede epi-
do l’impatto sui devoti è così forte.
Ugualmente emozionante è stata la
visita a Wadowice, luogo di nascita di
Papa G. Paolo II e, in particolare, la
visita alla sua casa natale. Le molte foto, gli abiti, alcuni mobili ed altri piccoli oggetti della vita quotidiana di Carol Wojtila ci hanno regalato la dimensione familiare di un grande uomo oltre
che di un grande Papa.
La sera in albergo, alcuni “fortunati” compagni di viaggio che erano riusciti ad assistere al matrimonio nel santuario di Czestochowa, hanno avuto
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modo di “godersi” il festeggiamento
notturno, alquanto rumoroso, di un altro matrimonio che non gli ha permesso di dormire molto… bè, forse nulla.
Altra tappa importantissima:
Auschwitz.
Se si ricerca Auschwitz sulla cartina geografica non lo si trova. Non perché non esista, ma semplicemente perché nella loro campagna di sterminio, i
nazisti nell’intento di cancellare
l’identità del popolo polacco, hanno
anche imposto un nome tedesco alla
località chiamata Oswiecim.
Di documentari sull’argomento se
ne sono veduti tanti e si crede di conoscere la storia; quando però si passa
attraverso l’entrata del campo, tutto
prende corpo, tutto diventa vivo e si
rimane in silenzio, mentre una grande
commozione ti invade l’animo e prendi
veramente coscienza della tragedia e
della sofferenza degli Ebrei, provocata
da un’umanità che ha perso il senso
della sua missione. Era sconvolgente
ascoltare la voce della guida che raccontava la sistematica crudeltà perpetrata da esseri umani contro altri esseri
umani, tale da superare la normale
comprensione e ci si chiedeva come sia
stato possibile.
“Se è esistito Auschwitz non può esistere Dio” ha scritto in una lettera un
ebreo che andava a morire. Ma dobbiamo ricordarci che tali orrori sono
avvenuti per volontà dell’uomo e non
per volontà di Dio, per cui ognuno si
deve assumere le proprie responsabilità.
Qualche lacrima che proviene dal
cuore accompagna il triste viaggio tra i
“Block” del campo. Vedendo alcuni
studenti israeliani che piangono davanti al muro delle fucilazioni, ancora più
forte deve rimanere un messaggio: ricordare, fare memoria.
La visita si conclude a Birkenau.
Sulla strada del ritorno, dopo una riflessione insieme a Suor Augusta, si
recita il Qaddish, preghiera che gli ebrei recitano per il lutto di una persona
cara, per gli anniversari e altre circostanze. E qui sentiamo la necessità di
rivolgerci alla onnipotenza e grandezza
di Dio, avendo fiducia che con il suo
aiuto possiamo essere quel popolo in
cammino che è pronto a restaurare la
speranza in Dio e la fiducia nell’uomo,
anche dopo simili tragedie.
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La giornata, così densa di emozioni, non poteva non essere lo spunto per
una condivisione serale sui ricordi di
Papa Giovanni Paolo II, sull’amore misericordioso, su Auschwitz.
Credo che non ci si possa esimere
dal visitare questi luoghi, ma la Polonia
offre anche delle meraviglie come le
miniere di sale di Wieliczka, dove nelle profondità della terra sculture di sale
fatte da mano d’uomo e sculture fatte
dalla originalità della natura hanno
riempito di stupore i nostri occhi. Come non pensare a “Voi siete il sale del-
Notiziario ALA
con la grande volontà di testimoniare
la sua forza, ha ricostruito quella che
era detta la Parigi dell’est e che è stata
la culla di grandi artisti tra cui Chopin.
Accanto a favolosi giardini, parchi
verdi e rigogliosi, spesso teatro di concerti di musica classica e dove non è
difficile osservare scoiattoli, cigni, anatre e pavoni, purtroppo sono visibili
gli scempi della dominazione socialista.
I russi dominatori hanno tentato di
schiacciare l’orgoglio della popolazione senza riuscirci, ma per regalo hanno
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
Con la consapevolezza che la sete
di un amore eterno e sconfinato ci abita
e ci inquieta sentiamo la necessità di
smascherare le nostre falsi seti e di capire che molto spesso attingiamo a
pozzi sbagliati, perché l’unica Sorgente
di Vita è il Signore.
La Polonia è una terra accogliente,
giovane e in continua crescita, tutta da
scoprire. Girare con un gruppo, se da
una parte può essere difficile per la
convivenza di persone con caratteri diversi, a volte un po’ stravaganti, permette però di cogliere ogni sfumatura
del luogo e delle persone. Le due guide, a Cracovia e a Varsavia, hanno dovuto penare per tenere a bada un gruppo così variegato ed originale come il
nostro. Ma sono sopravvissute e, alla
fine, hanno dovuto arrendersi al fascino italiano.
Tirare le somme di questo viaggio è
semplice: è da ripetere, perché abbiamo voglia di continuare le scoperte e
quindi il nostro non è un addio, ma un:
Arrivederci Polonia!
Alessandra Moroni
Roma - Quadraro
VIVA L’EUROPA
la terra?”.
Varsavia.
Dopo un viaggio di tre ore in treno
(puntuali come orologi svizzeri) si arriva alla capitale della Polonia che, a
differenza di Cracovia, ha risentito enormemente della guerra essendo stata
distrutta per l’87%. Povera città distrutta dall’ingordigia prima e dalla gelosia poi, teatro del martirio degli Ebrei e dove permangono lungo le strade
le testimonianze delle sofferenze subite.
Warsaw rimane la testimonianza
reale di una popolazione patriottica
pronta a riscattarsi e a riscattare la propria terra a prezzo del sangue.
Pochissimo è rimasto in piedi dopo
la guerra, ma una parte dei palazzi distrutti è stata ricostruita come era in
origine, con l’aiuto dei polacchi venuti
da tutto il paese a dimostrazione di un
popolo che dal niente, a mani nude e
costruito una Torre dell’orologio (orribile).
La fede resta la forza di questo popolo ed è la fede che in qualche modo è
stata il filo conduttore in questo nostro
viaggio.
Oltre, quindi, ai vari giri per i soliti
regalini e souvenir e per qualcuno la
disperata ricerca di una valigia, oltre al
giro in carrozzella, alla degustazione di
qualche produzione enogastronomica
locale, alla curiosa occasione di essere
stati spettatori della realizzazione di un
film su Papa Wojtila, tappa importante
è stata il ritiro presso la chiesa dei
Francescani a Cracovia.
Nella cornice di una chiesa bella
nella sua semplicità, con vetrate stupende, ognuno ha avuto modo di raccogliersi in preghiera e di riflettere, avendo come chiave di meditazione il
brano evangelico della Samaritana (Gv
4,5 ss).
Mi chiamo Alessandra, ho 33 anni,
faccio la scenografa e, per una serie
fortunata di motivi, ad Agosto ho partecipato al viaggio in Polonia organizzato dagli Amici dell'Assunzione. Di
Roma, poiché so che gli Amici sono in
tutto il mondo. Ho partecipato insieme
a mia madre e a mio padre, che mi ha
poi chiesto di scrivere di questa mia
esperienza per il giornale ALA.
E' stato un viaggio molto divertente, in un paese bellissimo, ospitati da
un popolo straordinario. Popolo che
avevo in parte conosciuto attraverso la
sua storia poiché ho discusso la mia
tesi di laurea in Accademia su un autore, regista e pittore molto famoso in
Polonia, e poi anche in tutto il mondo,
morto da pochi anni. Si chiama Tadeusz Kantor e una parte importante
del suo lavoro lo ha svolto in Italia, a
Firenze, in un teatro storico dove del
suo lavoro, patrimonio inestimabile che
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
rimase all'Italia, non è rimasto più
niente se non i racconti di chi ha avuto
la fortuna di conoscerlo mentre era lì.
Ma parliamo del viaggio.
Innanzitutto è stato divertente scoprire come ci si muove in un gruppo di
26 persone tutte insieme: 26 biglietti,
Notiziario ALA
questo mi ha permesso di rompere il
ghiaccio e di entrare subito nella condizione di "gruppo" in tutta leggerezza.
La Polonia. Credo che sia stata per
tutti una bella scoperta: un'organizzazione impeccabile, delle guide appassionate, un popolo ospitale e civile
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in cui regnano burattini, marionette e
costruzioni di ogni genere.
Un viaggio bellissimo, in un paese
incantevole, accompagnata da un gruppo eccezionale che ricorderò sempre, e
in particolare porterò sempre con me la
giovialità di suor Egle, gli occhi teneri
e severi di suor Augusta, le “follie” di
Paola, i racconti di Margherita, le sorelle scordarelle, l'introvabile Roberto,
le risate con il quartetto di signore anche loro per la prima volta con gli Amici, e i sorrisi di tutti, che ringrazio
tanto per avermi regalato questo meraviglioso e inaspettato viaggio, ma soprattutto ringrazio i miei genitori, Antonietta e Giancarlo, con cui è stato
bellissimo condividere, dopo tanto
tempo, un’esperienza così emozionante.
Alessandra Ricci
Roma – v.le Romania
26 posti, 26 i tempi per andare in bagno, 26 ad attendere un ascensore, 26
ad attraversare il semaforo, 26 a mangiare, 26 da contare, 26 da ritrovare e
26 nomi da ricordare! Divertente, soprattutto perché i 26 erano simpatici,
schietti, diretti, sorridenti e sportivi!
Non sono abituata a trascorrere
tanto tempo con un gruppo così grande
di persone. Sono un tipo solitario, ma
alla scoperta di un paese c'è molto da
condividere. Anche la preghiera, nonostante sia un aspetto assente nella mia
vita quotidiana; prego solo gli uomini
di essere migliori e me stessa di fare
del mio meglio, con il mio lavoro soprattutto, che mi porta spesso a stare
con i bambini e a lavorare con e per
loro. E poi non è stato difficile abituarsi a stare con un gruppo così!
La prima sera in cui siamo arrivati
a Cracovia sono scesa per la cena e
trovando tutti i componenti del gruppo,
a me sconosciuti, già seduti, ho cercato
subito con lo sguardo i miei genitori
per mettermi vicino a loro, ma subito
una voce dal gruppo mi ha detto: "No
no, è inutile che ti guardi in giro per
vedere dove sederti, noi dell'Assunzione siamo abituati così: ti siedi dove capita, così abbiamo la possibilità di conoscerci tutti". Non faceva una piega,
molto più del nostro; probabilmente
perché la loro storia di lotte dure e continue per l'indipendenza del loro amato
paese è un ricordo vivo, un ricordo che
si legge sui volti dei polacchi: sorridenti gentili e disponibili, ma duri.
E' stato bello scoprire il paese di
Jana Pawla II, il Papa amato da tutto il
mondo, e anche da me, che ho dedicato
una giornata intera al suo funerale perché è stato un uomo grandioso. Vedere
la sua casa, la sua gente, i luoghi della
sua storia.
E' stato invece duro toccare con
mano gli orrori di Auschwiz, il luogo
dove l'essere umano ha raggiunto il
fondo della sua piccolezza, o Varsavia,
dove aleggia il fantasma della guerra
anche se sopraffatto dall'incredibile ricostruzione che manifesta la forza di
volontà di un popolo a non cedere mai
e lottare sempre.
E poi Cracovia, la nostra città base.
Bellissima: la piazza del mercato, i vicoli, i caffè, il gusto decorativo e la vocazione artistica nel minimo dettaglio
dei bar, dei ristoranti, e perfino dei bagni! E il Teatr Groteska, una scoperta
incredibile per il mio lavoro, un regno
di quattro piani di laboratori e una sala
teatrale con tanto di palchi e palchetti
Riflessioni
PENSANDO
AD AUSCHWITZ
Credevo di conoscerlo, ne avevo
sentito parlare tante volte, ne avevo
letto e studiato la storia, ma vedere con
i miei occhi quel campo di sterminio è
stata un’altra cosa. Era come se
quell’ambiente squallido, quelle immagini strazianti che ne tappezzano i
muri, quegli oggetti, appartenuti a migliaia e migliaia di internati, si animassero per dirmi che in quel luogo maledetto erano accadute cose che la mia
ragione non poteva immaginare. Lo
sgomento e l’orrore che mi penetravano l’animo appariva anche sul volto
degli “Amici” che con me visitavano il
campo.
Pensando alla quantità sconfinata di
sofferenze che la ferocia nazista ha inflitto al popolo ebraico, e non solo, degli interrogativi assillanti si facevano
strada:
“Perché Dio ha permesso queste cose?”, “Dove era Dio?”
Uscendo dal campo, abbiamo sentito il bisogno di fermarci a riflettere su
8
questi interrogativi, per cercare una risposta.
“Se Dio è buono - dicevamo – se è
giusto e misericordioso, non può volere
il male, né la sofferenza degli innocenti. Se è onnipotente può intervenire e
impedirlo, ma ad Auschwitz si ha
l’impressione che Dio sia rimasto indifferente davanti a quella tragedia
umana, quasi si fosse dimenticato degli
uomini”. A questo punto un’altra ipotesi si è fatta strada: Auschwitz potrebbe essere segno dell’uomo che si è dimenticato di Dio e quindi ha perso ogni
sentimento umano. Non è Dio che ha
creato Auschwitz, ma l’uomo, perciò
non dovremmo chiederci: “Dove era
Dio?” ma piuttosto: “Dove era
l’uomo?”
Dio ha creato l’uomo libero e responsabile e ne rispetta la libertà, che
rende possibile l’amore.
“Ma che senso ha – ci siamo chiesti
ancora – la sofferenza degli innocenti?” Troviamo la risposta nelle parole
di Giovanni Paolo II: “Ciascuno si
chiede il senso della sofferenza e cerca
una risposta a questa domanda… Certamente pone più volte questa domanda
anche a Dio… ma non può non notare
che colui al quale pone la sua
Notiziario ALA
ci fa scoprire il “perché” della sofferenza… La risposta è stata data da Dio
all’uomo, nella croce di Gesù Cristo”
(Salvifici doloris).
Alla luce della croce nessuna sofferenza appare inutile, senza senso. La
vita di ogni essere umano non è nelle
mani di un destino cieco e crudele, ma
è nelle mani di un Dio solidale, che sta
dalla parte di chi soffre. Diceva B. Pascal: “Gesù sarà in agonia sino alla
fine del mondo”.
E’ nell’impotenza della croce che si
manifesta l’onnipotenza di Dio, perché
nella croce Dio opera la salvezza di
tutta l’umanità. La risurrezione di Cristo ha dato una risposta alla sofferenza
e alla morte, perché ne ha fatto scaturire la vita. Il mistero rimane, ma diventa
luminoso.
Sr. Augusta
Roma - Quadraro
Esperienze
Polonia:
i ricordi di un’amica
domanda, soffre lui stesso e vuole rispondergli dalla croce, dal centro della
sua propria sofferenza… Per poter percepire la vera risposta al “perché” della
sofferenza, dobbiamo volgere lo sguardo verso la Rivelazione dell’amore divino, che dà senso a tutto ciò che esiste… Cristo ci fa entrare nel mistero e
Ho letto nel notiziario ALA di giugno 2005 che gli Amici dell’ Assunzione proponevano un viaggio in Polonia. Mi sono iscritta subito con entusiasmo.
Il 18 agosto siamo partiti in aereo,
un gruppo di 26 persone comprese Sr.
Augusta e Sr. Egle che ci hanno accompagnato nel viaggio insieme a dei
validi organizzatori.
Con un pullman sempre a disposizione, il giorno dopo l’arrivo abbiamo
iniziato la visita di Cracovia, il bellissimo castello, la cattedrale, alcune
chiese, dove abbiamo potuto ammirare
la fede composta e profonda dei nostri
fratelli polacchi.
Nella Chiesa di S. Francesco, in
particolare, sono rimasta colpita dalla
copia della Sacra Sindone, dalla cappella dell’Eucaristia, gremita di gente
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
avvolta in un silenzio mistico, e in fondo, all’ultimo banco, una targa che ricordava Giovanni Paolo II che, da ragazzo, era solito andarvi a pregare. Lì
mi sono sentita felice ed ho affidato al
caro Papa tutti i giovani del mondo.
La piazza di Cracovia, che è la più
grande d’Europa, così ci ha detto la
guida, è divisa da un mercato dove anticamente gli Ebrei vendevano le loro
stoffe di seta, mentre ora si mercanteggia bigiotteria ed in particolare
l’ambra, tipica pietra del luogo, che è
una ricchezza per la Polonia.
Nel santuario di Czestochowa,
grandioso quanto famoso, tanto caro al
compianto Papa Wojtyla, si sentiva in
ogni angolo la sua presenza; fuori è
ancora possibile vedere il palco dove
celebrava la S. Messa. Numerosi i pellegrini che arrivano da tutto il mondo
per onorare la Madonna.
Il paese natale di Giovanni Paolo
II, Wadowice, lo avevo già ammirato
in televisione, ma essere lì in persona è
ancora più bello: la casa è semplice; il
Papa vi ha vissuto fino alla morte della
mamma.
La visita a Auschwitz non riesco a
commentarla, posso esprimere i miei
sentimenti con una preghiera: “Padre
perdona loro perché non sanno quello
che fanno”.
La miniera di sale di Wieliczka mi
ha lasciato senza respiro… pensare
come l’uomo abbia utilizzato la creazione per fare cose tanto stupende come una cappella di sale, dedicata a
Santa Kinga. Per realizzarla ci sono
voluti 88 anni di lavoro; tutto è stato
costruito con il sale: il bassorilievo
dell’Ultima Cena, il Presepe, la Madonna di Lourdes, la Via Crucis, i lampadari ed infine la recente statua di
Giovanni Paolo II.
Sulla strada del ritorno ci siamo
fermati al santuario di Santa Faustina,
canonizzata proprio da questo Papa.
E’ stata una bellissima vacanza, soprattutto l’ultimo giorno dedicato al
ritiro spirituale.
Le riflessioni che ho potuto fare in
questi luoghi così cari a Papa Wojtyla
mi hanno convinta che egli ci ha guidati fino a farci tornare contenti alla sua
amata Roma.
Margherita D’Egidio
Roma - Quadraro
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
Un’esperienza
da raccontare
Con immensa gioia voglio narrare a
tutti gli “Amici dell’Assunzione” uno
dei tanti episodi della mia vita in cui ho
sperimentato l’amore del Signore che
si è manifestato in tutta la sua potenza
in un momento triste e difficoltoso.
Pochi giorni dopo la scomparsa improvvisa e drammatica della mamma,
provata ed in condizioni fisiche precarie, dovevo sostenere degli esami multi
disciplinari in lingua inglese.
Il mattino degli esami, sconsolata e
piangente, comunicai a mia sorella Loretta la decisione, molto sofferta, di
non essere in grado di poter affrontare
quelle prove perché sicuramente sarebbero state un fallimento; la mia testa
era vuota e confusa, non ricordavo e
non capivo nulla.
Insieme ci raccogliemmo in preghiera, come siamo solite fare nei momenti difficili, fiduciose che la luce
dell’amore del Signore ci avrebbe illuminate sulla decisione da prendere e
avrebbe tracciato la strada da percorrere.
In Gesù e nella Madre celeste mi
rinfrancai, tornò in me la speranza, non
mi sentii più sola; Gesù era con me ed
una forza ed una volontà nuova si facevano strada nella mia vita.
Mi recai nella sede degli esami; mia
sorella mi seguì. In un momento così
importante e delicato voleva essermi
vicina e confortarmi con la sua presenza affettuosa.
Prima di entrare nell’aula, sentii la
necessità di rivolgermi ancora confidenzialmente e fortemente al Signore,
così mi recai nella stanza da bagno dove nessuno potesse vedermi e mi inginocchiai con le braccia protese verso il
cielo. Con tutta la mia forza spirituale
invocai il Signore affinché effondesse
il suo Santo Spirito, manifestando ancora una volta quell’amore immenso e
tangibile di cui avevo bisogno e che
solo Lui poteva darmi, quell’amore
gratuito che tutto può e che in quel
momento particolare poteva guidarmi e
mettere sulla mia bocca le parole giuste.
Notiziario ALA
Affrontai così quegli esami, che superai, grazie a Dio, brillantemente.
Senza la minima difficoltà dialogai in
lingua inglese rispondendo con naturalezza a tutte le domande che mi venivano poste come se quella fosse la mia
lingua madre.
Consapevole dei miei molti limiti,
mi resi conto che la fluidità del colloquio che avveniva in modo così irreale
era opera dello Spirito Santo che avevo
tanto invocato,
mentre
io
ero
solo uno
strumento nelle
mani del
Signore
che aveva esaudito
la
mia preghiera
dimostrando
la
sua
misericordia.
Con questa testimonianza vorrei
esortare tutti a confidare sempre e ovunque nell’amore del Signore senza
esitare, soprattutto nei momenti in cui
tutto sembra irrimediabilmente perduto. Il Signore Gesù è sempre con noi, è
vivo in mezzo a noi e non ci abbandona mai, non sentiamoci mai esclusi dal
suo amore e chiediamo ciò di cui abbiamo bisogno con fiducia.
Paola Proietti
Roma – Quadraro
“Signore, ti ringrazio…”
“Ti ringrazio per ciò che mostri alla
nostra vista”. Questo è il pensiero che
ha pervaso il mio essere quel pomeriggio, prima della partenza per Roma
dalle Dolomiti, sostando in una stupenda vallata circondata dai monti,
sembiante senza dubbio l’anticamera
del Paradiso terrestre.
9
La settimana, trascorsa con la comunità in quel di Moena, non poteva
riservare epilogo migliore di questo,
come a ricordare a tutti noi dell’ Assunzione che l’opera di Dio è qualcosa
di incommensurabile e profondamente
grande.
Inutile dire che, sebbene poco numerosi, siamo stati toccati in eguale
maniera dall’atmosfera spirituale e pulita che ci ha coinvolto sulle Alpi.
Guidati premurosamente da Suor
Francesca e Suor Aloisia, abbiamo
compiuto questo percorso di vita e di
ritiro, nel migliore dei modi, cercando
di essere sempre noi stessi, e provando
a coinvolgere anche quelle persone che
per la prima volta si apprestavano a
vivere questa bella esperienza.
Certamente non tutto è andato per il
verso giusto, a livello organizzativo,
ma errare è umano ed un tocco di imprevedibilità arriva anche a proposito,
in questi casi.
Per quanto mi riguarda, posso testimoniare che, come nelle altre due
occasioni che ho avuto di partecipare
a questi ritiri vacanza, ho beneficiato
di un sicuro arricchimento spirituale,
in un ambiente sereno e portato all’
amicizia, nel quale la presenza del Signore si è fatta sentire in modo tangibile, accompagnandoci in quel cammino disseminato di ostacoli che la vita
quotidianamente ci prospetta .
P.S. Arrivederci all’anno prossimo…
Massimo Leoni
Roma-Quadraro
Notiziario ALA
10
CINQUE GIORNI
A PARIGI
Raccontare Parigi? Non è cosa tanto semplice! E cinque giorni sono davvero pochi per conoscerla. Ma sono
certo sufficienti a far provare la piacevole impressione di sentirsi non fuori
luogo. Non per nulla, forse, i francesi,
con ovvia presunzione, affermano che
“chaque homme a deux patries: la
sienne et la France”. E poiché la France è Parigi, questa città (almeno per i
francesi) è l’altra nostra patria.
Già all’arrivo – io vi sono giunta
nottetempo – l’impatto si è determinato
ben riempitivo. La “grandeur” di Parigi
si manifesta fino dai primi grandi boulevards e dalle lunghe avenues che
conducono dall’uscita della rotabile
dell’aeroporto ed attraverso il boulevard Haussman alla place dell’Opera.
Qui, la “grandeur” è palpabilissima: un
tripudio di luci, un movimento frenetico ma direi musicale, stante lo stretto
rapporto con l’imponente facciata del
teatro Garnier, che ha di fronte
l’aristocratica rue de la Paix (con la
sognata apparizione della gloriosa place Vendome), ed ai lati, il magistrale
incontro dei boulevards des Capucins e
des Italiens.
Breve è il tragitto dalla piazza
dell’Opera al mio alloggio, in una casetta di una caratteristica stradina che
sfocia sulla rue Lafayette. Il giorno dopo, avventuratami con un bus, ho gustato di nuovo, ma sotto il sole, quelle
precedenti belle visioni notturne, am-
mirando inoltre, la vicina place de la
Trinitè, la rue Saint Lazare, la gare anonima, la place S. Augustin, con la
sua pregiata chiesa, ho percorso la rue
de la Boetie fino ai Campi Elisi, dirottando poi a sinistra, per raggiungere
l’ospitale casa delle nostre suore, sulla
rue de l’Assomption.
In seguito, visita al Trocadero, a les
Invalides e, tornando sui miei passi, mi
stupivo davanti alla svettante Tour Eiffel ed al sottostante Champ de Mars.
Bella la passeggiata lungo i quais
(D’Orsay, Anatole, Voltaire) e l’inoltro
a S. Germain dès Près, a rue Jacob e a
quel gioiello di piazzetta Furstenberg,
fino a rue de Rennes con itinerario
Montparnasse. E di ritorno, un tuffo a S. Michel.
Ed ecco la vista dei
ponti: uno per uno allineati sulla Senna e catalogati, valorizzati durante
la successiva visita sul
bateau mouche e da me
ammirati con particolare
attenzione, specialmente
il fastoso pont Alexander
III ed il sobrio pont Neuf,
ridondante e capriccioso
il primo, serio e classicheggiante il secondo. E
attraverso il pont Neuf
ecco rue de Rivoli,
commercialissima e rumorosa, in contrasto con il signorile silenzio di place
de Vosges. E Poi la Bastille, con il suo
modernissimo teatro. A ritroso, l’Hotel
de Ville, il Louvre, le Toulleries e, finalmente, Place de la Concorde.
Ricordo con piacere la vita pulsante
di S. Honoré (rue e faubourg). Col tramonto su Parigi si preannuncia quello
della mia permanenza. Il sorgere del
giorno che ha preceduto il mio ritorno
a Roma mi ha decisamente spronato,
anche a mo’ di ringraziamento, a salire
sulla collina di Montmartre culla del
Sacro Cuore ed a varcare poi la soglia
della Cattedrale di Notre Dame.
L’emozione è stata grande ed affettuosamente condivisa con l’amica Antonietta, mia compagna di avventura
nei cinque giorni narrati. E con lei sussurro: “Au revoir, a bientôt, Paris”!
Cristina Capodaglio
Roma – v.le Romania
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
Spiritualità
UN CAMMINO
PER TUTTI
Credo sia utile, vista la recente diffusione fra tutti gli Amici, della sua
stesura finale, riassumere e riflettere
sul documento relativo al “Cammino di
Vita”, sicuramente una ricchezza per
chi vi si accosta con cuore ben disposto
ed un’occasione per verificare dove
ognuno di noi si trova in questo momento e dove desidera andare.
Chi siamo?
- Laici chiamati a lavorare per
l’estensione del regno con lo spirito di
fede, lo zelo, la libertà interiore ed il
distacco gioioso che hanno animato
Madre Maria Eugenia…
- Laici che, nutriti dalla Parola di
Dio, vogliono camminare sul sentiero
della vita che ci è aperto da Gesù Cristo, venuto perché tutti abbiano la vita
e l’abbiano in abbondanza…
- Laici che condividono l’ideale di
Madre Maria Eugenia di trasformare la
società con la “forza debole del Vangelo”, impegnandosi a vivere la sua spiritualità nelle tre dimensioni del carisma
dell’Assunzione nella Chiesa e con la
Chiesa, nel mondo e con il mondo:
- Fraternità e Comunità
- Preghiera e contemplazione
- Missione al servizio del Regno.
Come vogliamo vivere?
In una fraternità accogliente, aperta
alla diversità, capace di promuovere e
di aumentare la potenza dei doni
dell’altro, disponibile all’ascolto, piena
di gioia.
Una fraternità, che, “con semplicità di cuore”, condivide la fede, la vita e
la preghiera alla luce della Parola, con
ritmi che consentano una migliore conoscenza reciproca, un aiuto vicendevole, un sostegno.
Tutto questo per testimoniare una
chiesa vicina all’uomo. Continuamente
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
chiamati a verificare la nostra attendibilità di cristiani, guardando ai nostri
progressi verso l’amore fraterno
all’interno del gruppo e l’amore fraterno fuori del gruppo.
Quale missione?
Tutti apostoli per vocazione, invitati ad essere gioiosamente annunciatori
della bella notizia che Dio ama tutti
gratuitamente, coscienti che la nostra
parola sarà efficace se nutrita dalla Parola di Dio, dalla preghiera, dall’ Eucaristia, e se sapremo conformarci per
primi allo stile di vita del Vangelo.
Concretamente impegnati nella
giustizia, nella solidarietà e nella
pace e sempre attenti ad avere “un
povero per amico”, siamo chiamati
ad essere attenti ai problemi del
mondo e disponibili per il servizio
della comunità ecclesiale locale.
Siamo, altresì, chiamati a formarci
Notiziario ALA
questo proposito cito S. Paolo “Come
potranno credere se nessuno glielo avrà
annunciato?”.
E chi ha già deciso nel suo cuore di
lavorare per l’estensione del regno e
vuole impegnarsi in una relazione più
stretta e durevole con la Congregazione
delle Religiose dell’Assunzione, dopo
un’esperienza di accoglienza e condivisione reciproca collaudata negli anni, può fare un passo in avanti, chiedendo, se lo sente nel profondo del
cuore, di continuare questo viaggio insieme, entrando nella fraternità, aderendo al Cammino di Vita che ho appena disegnato nelle linee fondamentali, esprimendo, dopo un percorso di verifica insieme, il suo impegno davanti
ai fratelli e ricevendo la piccola croce
d’argento che sarà il segno della sua
appartenenza alla Fraternità.
Franca Soldato
Roma – Quadraro
Rubrica
TESTI SULLA SPIRITUALITA’
DI MADRE MARIA EUGENIA
a cura di Sr. Egle
11
sa. Il Vangelo ci insegna che Egli
dimora in coloro che gli appartengono: sono suoi fratelli, sue membra. Perciò nutrirete per la Chiesa
un amore ardente che animerà la
vostra preghiera e le vostre opere.
Se si aprisse il Vostro cuore, che
cosa vi si dovrebbe trovare? Tre
amori: Gesù Cristo, la Vergine
Maria, la Chiesa.
C’è un altro luogo dove incontrare il Signore: la sua Parola. Amate il santo Vangelo. Leggetelo con
profondo rispetto, convinte che in
ognuna di queste parole così semplici c’è il Verbo Divino. “Due tavole
sono collocate nel tesoro della
Chiesa – dice l’Imitazione – una è
la tavola dell’altare sulla quale è
posto il Pane consacrato, cioè il
Corpo prezioso di Gesù Cristo;
l’altra è la tavola della Legge divina
…che insegna la vera fede”.
Perciò l’accoglienza della Parola di
Dio, contenuta nel Vangelo e nel
Vecchio Testamento, deve caratterizzare l’Assunzione, che cerca
Gesù Cristo ovunque, in una grande semplicità, per amarlo sempre di
più.
Dal capitolo di M. Maria Eugenia
del 5 maggio 1878
DOVE POSSIAMO
TROVARE GESU’ CRISTO?
per crescere nella fede, nella conoscenza della Parola, per approfondire la spiritualità dell’Assunzione e in tutte
quelle competenze che ci permetteranno di servire meglio il Signore e la
Chiesa.
Tutto ciò che ho appena riassunto
non è altro che la risposta che Dio si
attende da noi quando ci offre il suo
amore gratuito; è l’ impegno richiesto
ad ogni cristiano che voglia decidere
per il Vangelo, cosciente che il regno è
già in mezzo a noi ed urge pronunciare
il sì che ci permetterà di non accontentarci di “vedere il regno di Dio da
lontano” (Gv 3,1ss) ma ci permetterà
di entrare con tutte le responsabilità
che questo comporta fra cui quella di
non privare nessuno di una parola efficace, capace di cambiare la vita. A
Egli non è venuto sulla terra solo per un periodo determinato. Dopo la sua Ascensione, non ci ha
privato della sua presenza. Dove
dovrà cercarlo colui che lo ama,
che vuole conoscerlo e servirlo?
Anzitutto nel Santissimo Sacramento. Ecco perché trascorriamo tanto
tempo, tutto il tempo possibile, davanti al tabernacolo. Colui che amiamo e al quale desideriamo appartenere è lì, misteriosamente nascosto, ricco di grazia e modello di
ogni virtù. L’adorazione del Santissimo Sacramento è strettamente
legata al nostro spirito, direi persino
che ne è l’espressione piena. Infatti, restare vicini a Gesù nella santa
Eucaristia, è la conseguenza logica
del nostro bisogno di conoscerlo,
servirlo, amarlo perfettamente.
C’è un altro modo di presenza
del Signore sulla terra. Egli è il capo del Corpo mistico che è la Chie-
Posta
Vacanza ritiro in Trentino:
qualche piccola riflessione
Ricordiamo con molto piacere il
bellissimo soggiorno in Trentino, inebriati dalle meraviglie di Dio, create
per tutti noi.
La compagnia è stata veramente
piacevole, vivificata da un autentico
rapporto fraterno. La parte pratica è
stata abilmente organizzata da Michela.
Le deliziose Sr. Francesca e Sr. Aloisia hanno condotto il programma
spirituale, risorsa importante e fondamentale nel lavoro che ciascuno di noi
fa per la costruzione del regno dei cieli.
Mara e Franco Bonanni
Roma - Quadraro
Notiziario ALA
12
E' nata Beatrice
Il giorno tanto atteso è arrivato: la
nostra bambina è nata in una tiepida
mattina d'autunno, il 28 Ottobre, colmando di gioia i nostri cuori. Il Signore
ci ha donato questa creatura, segno vivo del nostro amore, e ci sta facendo
vivere un tempo di grandi emozioni e
di stupore.
Il nome che abbiamo scelto, Beatrice, è per noi carico di significato, non
solo perchè ci riconduce alle nostre origini toscane, ma anche perchè ci lega
all'esperienza vissuta insieme ad Assisi
lo scorso gennaio. Vi ricorderete sicuramente della visita all'eremo di San
Damiano dove Santa Chiara ha vissuto:
quella mattina una simpatica suora romana ci ha raccontato i momenti salienti della vita di Chiara ed abbiamo
appreso che la santa aveva una sorella
di nome Beatrice, che ha percorso anch'essa un profondo cammino di fede.
Il nome ci è piaciuto tantissimo.
Di lì a pochi mesi abbiamo appreso
di aspettare una bambina, e la scelta
del suo nome è ricaduta proprio su Beatrice! Purtroppo non potremo essere
dei vostri a Genzano in gennaio, e ci
dispiace non poco, ma saremo vicini a
voi con la preghiera e con il cuore. Un
caro saluto a tutti voi e... Buon Natale!
Luca, Chiara, Beatrice
Pietrasanta
ALA in breve
da Roma
Solidarietà – Dal 2 al 4 Dicembre
sono stati organizzati – a via Viviani e
a v.le Romania - due “Mercatini della
solidarietà”. Il ricavato, oltre 5000 €, è
stato devoluto ad un progetto sociale
del Quadraro ed alle missioni dell’ Assunzione in Vietnam. Un ringraziamento particolare va agli Amici direttamente impegnati nell’evento ed agli esercizi commerciali che hanno offerto i loro
prodotti. ■
Anno IV N. 8 – Dicembre 2005
“L’Assunzione a Roma” – A cura di Giovannella Berté-Ferraris di Celle, ex-alunna dell’Assunzione, è stato
preparato un opuscolo, illustrato da
numerose foto, che ripercorre la storia
delle Case dell’Assunzione a Roma. Il
documento, disponibile anche in versione CD, può essere richiesto alla Casa di V.le Romania (Sr. Paola Teresa,
tel. 06.8550101). ■
disponibili i documenti ufficiali di “Assunzione Insieme”.
I contenuti del Sito sono disposti in
4 sezioni, ciascuna composta di pagine
contenenti i documenti relativi:
Vacanze 2006 – Gli Amici di Roma-Quadraro stanno organizzando la
vacanza-ritiro di Agosto 2006, prevista
a Tournai (Belgio). Preparate le valigie! ■
DOCUMENTI
• Testi di riferimento
• Leon 2004
• Parigi 2005
• Capitolo Generale 2006
Festa di M.M.E. – Gli Amici di
Roma-Quadraro organizzeranno una
rappresentazione su: “Una passione…
una poesia. ■
dal Mondo
America - Il Congresso Continentale
di “Assunzione Insieme” si è svolto a
CUENCA (Ecuador) dal 14 al 20 luglio 2005, sul tema: “La spiritualità del
Laico oggi: nella Chiesa, all’ Assunzione, nel suo impegno alla luce degli
Orientamenti del Capitolo Generale
2006”. Uno spazio del Congresso è
stato riservato al “Cammino di Vita:
Come ti situi tu di fronte a questo
cammino? Quali sentimenti, reazioni,
provoca esso in te? E’ possibile viverlo?”. Al termine del convegno è stata
emessa una “Dichiarazione” sull’ impegno dei Laici d’America. ■
Asia - Il Congresso Continentale di
“Assunzione Insieme” si terrà nelle Filippine dal 27 al 29 dicembre 2005 sul
tema: “Assunzione Insieme: unità nella
diversità”. Al congresso partecipano
delegazioni di: Giappone, India, Tailandia e Filippine. ■
sito “ALA-Italia”
Nei mesi di Settembre e Ottobre
2005 il nostro Sito internet è stato riorganizzato, con l’obiettivo di rendere
NEWS
•
•
•
•
Programmi
Comunicati
Avvenimenti
Il giornale A.L.A.
A.LA. ITALIA
• Chi siamo
• Dove siamo
• Contatti italiani
• Grafica
A.L.A. NEL MONDO
• Congressi continentali
• Sito mondiale
• Contatti mondiali
• La fondatrice
■
Scriveteci
Affinché il Notiziario ALA sia sempre più “voce degli Amici”, invitiamo i
lettori a partecipare alla sua crescita,
con articoli e comunicazioni di interesse generale, ed anche con idee per un
miglioramento continuo dell’ iniziativa.
I contributi possono essere inviati
via
e-mail
all’indirizzo
[email protected]; o, in alternativa,
indicando “ALA” ai Telefax:
06.7690.6046 o 06.8535.4307. ■
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