Duc in altum A L A Amici Laici Assunzione . Italia Email: [email protected] Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 nel notiziario Eventi, p. 1 Comunità, 1 ALA Giovani, 3 Riflessioni, 7 Esperienze, 8 Spiritualità, 10 Posta, 11 ALA in breve, 12 Scriveteci, 12 Inserto: --- Eventi 3° CONVEGNO NAZIONALE “ALA” GENZANO 2006 6,7,8 Gennaio Il 3° Convegno Nazionale degli Amici dell’Assunzione avrà per tema: “La terra luogo di gloria per Dio”: Quale speranza, quale missione? Tutte le informazioni si trovano sul sito internet degli Amici e presso le comunità dell’Assunzione. La Redazione Sito: spazioinwind.libero.it/alai NOTIZIARIO SEMESTRALE Comunità FORMAZIONE DEI RAPPRESENTANTI LAICI DELLE PROVINCE EUROPEE PARIGI 2005 Il cammino continua Quando a Luglio del 2004 sono stato al Convegno Europeo degli Amici dell’Assunzione, ho vissuto quell’ esperienza con lo spirito gioioso della Congregazione ed il senso di avventura che mi muove nella vita. Lo spirito di famiglia sperimentato, era lo stesso a cui ero abituato negli incontri con gli Amici di Roma, come la voglia di mettersi in gioco e tentare un cammino verso mete sconosciute. Così, quando nel Maggio scorso ho accettato l’incarico di “Rappresentante Provinciale” degli Amici Italiani, al di là dei naturali timori, avevo una certezza: in Italia e in Europa l’Assunzione è animata dalla stessa passione di fare e dalla stessa speranza di riuscire. E’ con questi sentimenti che, lo scorso Luglio, sono andato all’incontro di formazione di Parigi, insieme agli altri componenti l’équipe provinciale italiana e a Sr. Egle. Del quadro mondiale della Congregazione, presentato dalla Madre Generale Sr. Cristina Maria, alcuni punti mi hanno particolarmente toccato: - la diffusione globale della Congregazione: con 180 Comunità in 35 paesi di quattro continenti; la presenza in paesi ex-comunisti come la Lituania o politicamente critici come il Vietnam e Cuba; - l’impegno apostolico: con centri di formazione, collegi, dispensari, case di accoglienza; il lavoro pastorale con le Chiese locali e le comunità di immigrati; il dialogo ecumenico ed interreligioso; - l’emergere del Movimento dei Laici: con l’intuizione di “Assunzione Insieme”, una realtà attuale in cui i Laici sono chiamati a diventare agenti attivi della spiritualità dell’Assunzione. E di questa realtà degli Amici Laici, Olivier Le Gendre ci ha tracciato una breve storia: dalla prima intuizione del 1994, con un progetto di invito di Laici al Capitolo Generale del 2000, ai Congressi continentali di: Africa, Europa, America ed Asia, tra il 2003 e il 2005. Potrebbe sembrare una marcia a tappe forzate, ma non è così. Gli Amici Laici dell’Assunzione sono mossi da valori che hanno radici Notiziario ALA 2 profonde nei carismi della Congregazione: la preghiera personale (relazione con Dio); gli incontri comunitari (relazione con i fratelli); l’azione (relazione con il mondo). “Tutto si fa ai piedi del SS. Sacramento”, ci ha ricordato Olivier, “essere cristiani è essere missione, impegnarsi è affare di ognuno, come avere una fede attiva per restaurare la speranza”. Sul piano locale, le cinque Province europee: Francia, Spagna, Italia, Gran Bretagna ed Europa del Nord (Belgio, Danimarca, Lituania, Scandinavia e Svezia), hanno presentato lo stato della propria realtà ed un piano di azione con obiettivi puntuali. Ne è risultato un quadro variegato, ma secondo il motto goliardico: “tanti colori una sola classe”... quella dell’Assunzi one. Nel panorama europeo, la Provincia italiana ha una sua precisa identità, e questa identità deve essere percepita anche dall’interno. Ci siamo dotati degli strumenti necessari: il giornale ALA, il sito internet, i Convegni annuali. Ad ogni comunità è stato richiesto di designare una Suora ed un Laico referenti per gli Amici, e questo obiettivo si sta realizzando. Ma gli strumenti sono mezzi per raggiungere fini. Su cosa ci impegneremo nel 2006? Sr. Cristina Maria, nel suo rapporto in preparazione al Capitolo Generale del 2006, ci invita a riflettere e ad approfondire il tema: Una Filosofia e una Passione, un Progetto e una Speranza: il Regno di Dio. Infine, tutti i documenti dell’ incontro di Parigi sono disponibili sul sito internet degli Amici italiani. Giancarlo Ricci R.P. “UN’INTENSA ESPERIENZA” Accogliendo l’invito di Giancarlo, ripercorro e condivido con gli “Amici dell’Assunzione” l’intensa esperienza che, nell’estate 2005, ho vissuto a Parigi con alcuni di loro, presso la Casa Madre delle Suore a Auteuil. Volutamente tralascerò le emozioni suscitate dal “contatto con la città” per concentrarmi su alcuni messaggi contenuti nelle riflessioni di Suor Cristina e nelle testimonianze rese dagli altri membri delle équipes provinciali europee. Innanzitutto ritengo un grande pri- Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 • • E’ la motivazione autentica che ci rende testimoni. Dare ai nostri figli radici e ali. Fondare il lavoro educativo su principi e valori solidi. Se il chicco di grano non muore, non porta frutto. Sono le parole che hanno accompagnato la consegna della spiga di grano a conclusione degli incontri. Con il simbolo della spiga, segno di vita e di speranza, concludo augurando a tutti di poter continuare a camminare nelle nostre realtà, aiutandoci vicendevolmente a vivere le parole di Madre Maria Eugenia: “Ciascuno di noi ha una missione sulla terra… dobbiamo impegnarci a cercare in che cosa Dio può servirsi di noi per la diffusione e la realizzazione del suo Vangelo”. Maria Marra Roma - Quadraro “SULLE ORME DI M.M.E.” vilegio aver potuto partecipare a tale incontro, anche se in forma di rappresentanza. Ho ammirato la grande ricchezza del cammino fatto come “Assunzione insieme”, data dalle molteplici realtà laicali, le quali hanno attinto e continuano ad attingere al patrimonio spirituale ed umano che caratterizza la Congregazione dell’ Assunzione. In particolare, mi piace poter testimoniare alle comunità della nostra Provincia il clima accogliente e caloroso che ha caratterizzato i nostri incontri. Entrando nel merito, ho scelto alcune frasi che per me hanno rappresentato un sostanziale punto di verifica personale: • Bastano due o tre persone, trasformate dal Vangelo, per cambiare la realtà in cui vivono. L’Assunzione festeggiava i 150 anni dalla fondazione quando, nel marzo del 1989, fui inviato a Auteuil, insieme a mia figlia Clarissa, che allora frequentava il liceo di Viale Romania. Fu così che conobbi a Parigi la culla della Congregazione e le sue origini, partecipando a un pellegrinaggio sulle orme di Madre M. Eugenia. In quell’ occasione ebbi, per la prima volta, l’opportunità d’incontrare suore e amici laici provenienti da altre comunità dell’Assunzione sparse nel mondo. Rimasi colpito dall’accoglienza cordiale e dal rapporto amichevole che si instaurò spontaneamente tra noi. Le diverse esperienze di vita, raccontate dai partecipanti, suscitarono in me un vivo interesse e il desiderio di una maggiore frequenza di questi incontri, in modo da consentire un confronto e quindi un arricchimento reciproco, che aiuterebbe tutti a camminare nella linea indicata da Madre M. Eugenia. Tornato a Roma, ne parlai in una riunione a Viale Romania e ora, a distanza di tempo, con la nascita degli “Amici dell’Assunzione”, posso constatare che questo mio desiderio si è avverato. Og- Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 gi siamo invitati ad essere “Assunzione Insieme”, parte integrale dell’ Assunzione. In questi ultimi anni si sono susseguiti convegni nazionali e internazionali. Nel luglio del 2004 ho partecipato al Congresso Europeo di Leon e lì ho sentito che l’espressione “Assunzione Insieme” era una realtà vissuta. A luglio 2005 ho preso parte all’incontro formativo dell’Ėquipe Provinciale degli Amici, che si è svolto a Auteuil, e ho preso coscienza dell’importanza che noi laici potremmo avere per la Congregazione, ma anche del sostegno formativo che l’Assunzione ci offre per la nostra crescita spirituale. Siamo in cammino: la strada è lunga e le difficoltà non mancano. Dubbi, timori e ripensamenti sono in agguato, ma ci mettiamo nelle mani del Signore, sicuri che ci accompagnerà con il suo aiuto. Del resto, un altro sostegno lo trovo sempre nelle parole di Madre M. Eugenia che ormai fanno parte della mia vita. Il pensiero di questa donna straordinaria è talmente attuale che, si direbbe sia vissuta ai nostri giorni. Quando qualche dubbio mi assale, in qualsiasi situazione della vita, trovo la risposta nelle sue parole, divenute per me così familiari da salirmi spontaneamente al cuore e alle labbra, quando le circostanze della vita esigono una risposta. Notiziario ALA 3 Ognuno di noi ragazzi era partito col suo gruppo parrocchiale con uno stato d'animo diverso, ma tutti accomunati da un unico desiderio, che era poi il tema della ventesima Giornata Mondiale della Gioventù: "Siamo venuti per adorarlo". Il programma che ci aspettava era vasto e impegnativo e, devo essere sincera, avevo paura che non avrei sopportato tutte quelle ore di preghiera e adorazione. Eppure sentivo forte in me il desiderio di arrivare a Colonia per vivere un'esperienza che, ne ero certa, avrebbe cambiato la mia vita! Ma tutte le differenze che potevano esserci tra noi scomparivano, perché ci sentivamo un'unica grande famiglia accomunata da un unico ideale: incontrare e conoscere Gesù!!! Vedere tutti questi ragazzi è stato per me un segno forte; ora non mi sento più sola, ora so che tante sono le persone che la pensano come me e me ne accorgo anche qui a Roma, quando per strada vedo giovani con in spalla lo zaino della GMG e penso che quelli sono miei fratelli, perché hanno condiviso la mia stessa esperienza di fede. Prima della veglia a Marienfield e- E infatti, un volta entrati nel clima GMG, le ore di preghiera e di catechesi, tenute dai cardinali Ruini e Tettamanzi nella cattedrale di Bonn, non si sono rivelate pesanti, anzi sembravano essere il nostro alimento spirituale più gradito (visto e considerato il fatto che in quei giorni il buon cibo è stato cosa rara): ho scoperto veramente il significato dell'adorazione, della bellezza che si nasconde nella preghiera davanti all'ostia consacrata che è il Corpo di Gesù. Abbiamo anche partecipato alla grande "Festa degli Italiani", nello stadio di Colonia, dove abbiamo ascoltato testimonianze, piccole catechesi e assistito a uno spettacolo artistico tra uno sventolio di tricolori! Per le strade di Colonia c'era un clima di festa; giovani provenienti da ogni parte del mondo intonavano canti religiosi o tipici della propria nazione. ravamo tutti emozionati e incuriositi per l'incontro con il nostro nuovo Papa Benedetto XVI, consapevoli che la preghiera di Giovanni Paolo II ci stava accompagnando in quelle giornate. E così eccoci, armati di sacchi a pelo, intraprendere il cammino verso la grande spianata; e anche se il Papa, visto dal nostro “accampamento”, era solo un puntino bianco, la gioia che provavamo era veramente grande! E, nonostante il grande freddo e la fame, rimanevano ancora le energie per cantare e saltare in onore del Signore. Il ritorno verso casa è stato duro: abbiamo dovuto percorrere ben 30 chilometri a piedi per raggiungere la nostra base a Bonn, inoltre il viaggio di ritorno in treno a Roma è durato nove ore più del previsto, a causa di un'alluvione che ha fatto deviare il percorso. Eppure, Qualcuno guidava i nostri passi. Qualcuno ha messo una mano Gianni Bicchi Roma – v.le Romania ALA Giovani IN VIAGGIO VERSO COLONIA E OLTRE Con lo zaino in spalla e la felicità stampata sul volto, abbiamo cominciato la nostra avventura quel 14 agosto di qualche mese fa partendo dalla Chiesa dell'Assunzione. Notiziario ALA 4 sulle nostre spalle e ci ha sostenuto durante il cammino e il viaggio, non facendoci minimamente sentire la stanchezza. Questa esperienza ha toccato profondamente la mia vita; ho capito che il Signore mi ha chiamata, ha voluto fortemente che io andassi alla GMG affinché potessi sperimentare quanto è bello adorarlo. Già, il tema voluto dal nostro amato Giovanni Paolo II, ha permesso ad ognuno di noi di verificare e confermare una fede ancora acerba, tipica della nostra giovane età. Ma è difficile essere cristiani in un mondo in cui esserlo vuol dire essere derisi o al più considerati matti. Eppure i Magi ci forniscono un grande esempio. Come si legge nel Vangelo: "per un'altra strada fecero ritorno al loro paese"; infatti, l'incontro con Gesù, il Cristo, cambia in profondità e dona il coraggio di compiere scelte coraggiose di conversione personale e di testimonianza di fede negli ambienti in cui si vive. E, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, posso dire che il mio cammino con il Signore è cominciato veramente proprio in quelle indimenticabili giornate di metà agosto, che resteranno sempre un punto di riferimento importante per la mia fede. Emanuela Grassucci Roma - Quadraro UNA GRANDE AVVENTURA Con mia grande sorpresa, dopo aver pronunciato i primi voti, sono stata destinata alla comunità di Como, per svolgere gli studi di teologia. Mi trovo ad inserirmi in una Chiesa che già conosco (la diocesi di Como è quella da dove provengo) e mi sento come “restituita” alla realtà che mi ha dato la possibilità di scoprire una chiamata e far crescere la mia risposta. In effetti, si tratta di una comunità ecclesiale viva, che investe nella pastorale giovanile e vocazionale e dove i giovani rispondono in gran numero alle iniziative proposte. Non è difficile intuire che l’avventura della mia vocazione è nata da una di queste iniziative, che un giorno mi ha portato a conoscere le Religiose dell’Assunzione e a guardarle come il luogo ideale per la mia crescita. La motivazione iniziale della mia scelta riguardava il dialogo tra la preghiera e l’attività educativa. Oggi, forse, questa motivazione ha cambiato aspetto; si rivela come desiderio, come sete, della compagnia dell’Infinito nel “qui e ora” del mio quotidiano. Mi convinco sempre più che la vita religiosa è una continua ricerca di un equilibrio tra tutti gli aspetti che ci toccano. In comunità, ad esempio, non è semplice coniugare le esigenze di ogni sorella, soprattutto quando si è così diverse per età, formazione, cultura, ma trovo affascinante la scommessa d’intesa che ogni giorno si mette in gioco. Alla metà di Ottobre ho iniziato gli studi di teologia a Milano. Trascorro molto tempo fuori casa e torno tardi la sera. La fatica di conciliare gli studi, con la vita comunitaria e i tempi di preghiera mi richiama all’impegno quotidiano di cura delle relazioni comunitarie e di custodia dei tempi personali e di preghiera. Gli studi sono una possibilità grande che mi è data (e ringrazio per questo) per poter dare sostanza alla mia sequela. Riuscire a fare sintesi tra ciò che “imparo” su Dio e quello che sperimento di Lui provoca in me stupore e riconoscenza di fronte ad un Dio pronto a compromettersi da sempre con la Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 storia umana, e quindi con me. Studiare il Primo Testamento, ad esempio, mi permette di dare un nome a questo Dio e riconoscerlo come Colui che ha difeso e liberato il popolo di Israele. Nel momento in cui capisco che si coinvolge nello stesso modo anche nella mia vita, scopro, con meraviglia sempre nuova, che Dio continua ad essere grande nella piccolezza. Come si può comprendere, sono all’inizio di una realtà nuova sotto diversi punti di vista: comunità, scuola, apostolato…, è difficile per me poter parlare di frammenti di vita che si rivelano progressivamente in modi sempre nuovi e diversi. L’unica cosa che mi sento di affermare è che il Signore mi sta chiedendo di vivere con Lui una grande avventura che non dà spazio alla noia e alla monotonia. Sr. Mariadele Como VIAGGIO IN POLONIA: RICORDI E RIFLESSIONI Prima di partire le aspettative erano le più diverse e la curiosità, verso un paese al di fuori dei soliti percorsi turistici, era tanta… e non è stata delusa. Cracovia, punto di soggiorno e di inizio del nostro viaggio in questo Paese, si presenta alla nostra vista con la splendida Cattedrale e l’ex palazzo reale, che dall’alto delle collinette del Wawel dominano la città. Ci accoglie la parola di San Paolo ai Romani “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”. La città è ricca di attrattive e di un’architettura d’epoca che è stata miracolosamente risparmiata dalla guerra. Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 Notiziario ALA Una rapida visita e poi via lungo le strade di Cracovia per raggiungere la piazza di Glowny, nella zona centrale della città vecchia, dove da un campanile della chiesa di S. Maria, da mezzogiorno in poi, allo scoccare di ogni ora, un trombettiere, seguendo un’ antica tradizione, fa udire le sue note ai quattro punti cardinali. La musica termina con una nota strozzata, per ricordare il momento in cui un trombettiere-sentinella fu ucciso da una freccia, mentre cercava di allertare la popolazione contro l’arrivo del nemico. Gironzolando per le strade è visibile l’impegno delle autorità competenti di preservare questo patrimonio: restauro di palazzi, cantieri per sistemare strade, giardinieri sempre all’opera… Nella popolazione è tangibile la volontà di riappropriarsi della città e della propria identità, dopo un lungo periodo di dominazione straniera. Non manca la visita ad un luogo di culto, meta di pellegrinaggi quale il scopale e cardinalizia, siamo infatti andati al Santuario della Madonna di Jasna Gòra, più conosciuta come Madonna di Czestochowa, dove ebbe luogo la prima GMG. Il complesso sorto è impressionante e può “spaventare”: ma è solo la naturale risposta all’esigenza di una complessa organizzazione per provvedere all’accoglienza della moltitudine di fedeli che ogni anno giungono in pellegrinaggio. Nonostante la nostra guida imponesse dei ritmi forzati per la visita, siamo stati fortunati e abbiamo potuto seguire la S. Messa in una cappella laterale con un gruppo di Bergamo. La visione della Madonna “Nera” (cosi detta per il colorito scuro, dovuto all’invecchiamento dei colori) è stata fugace, a causa della folla che gremiva la chiesa, mentre vi si celebrava un matrimonio. Il rammarico di tutti è stato non aver potuto trattenersi a pregare davanti alla celebre icona, ma purtroppo questo è uno scotto da pagare quan- santuario dove è sepolta santa Faustina Kowalska. Ma Cracovia, che deve il suo nome a Re Krak il quale, secondo la leggenda, uccise il drago che minacciava la città, è stata il punto di partenza per andare alla scoperta dei luoghi in cui il fortissimo senso di religiosità di questo popolo ha trovato un’ulteriore manifestazione ed espressione. Ripercorrendo idealmente le orme di Papa Giovanni Paolo II, abbiamo visitato i luoghi dove è vissuto, dalla cattedrale di Cracovia, sua sede epi- do l’impatto sui devoti è così forte. Ugualmente emozionante è stata la visita a Wadowice, luogo di nascita di Papa G. Paolo II e, in particolare, la visita alla sua casa natale. Le molte foto, gli abiti, alcuni mobili ed altri piccoli oggetti della vita quotidiana di Carol Wojtila ci hanno regalato la dimensione familiare di un grande uomo oltre che di un grande Papa. La sera in albergo, alcuni “fortunati” compagni di viaggio che erano riusciti ad assistere al matrimonio nel santuario di Czestochowa, hanno avuto 5 modo di “godersi” il festeggiamento notturno, alquanto rumoroso, di un altro matrimonio che non gli ha permesso di dormire molto… bè, forse nulla. Altra tappa importantissima: Auschwitz. Se si ricerca Auschwitz sulla cartina geografica non lo si trova. Non perché non esista, ma semplicemente perché nella loro campagna di sterminio, i nazisti nell’intento di cancellare l’identità del popolo polacco, hanno anche imposto un nome tedesco alla località chiamata Oswiecim. Di documentari sull’argomento se ne sono veduti tanti e si crede di conoscere la storia; quando però si passa attraverso l’entrata del campo, tutto prende corpo, tutto diventa vivo e si rimane in silenzio, mentre una grande commozione ti invade l’animo e prendi veramente coscienza della tragedia e della sofferenza degli Ebrei, provocata da un’umanità che ha perso il senso della sua missione. Era sconvolgente ascoltare la voce della guida che raccontava la sistematica crudeltà perpetrata da esseri umani contro altri esseri umani, tale da superare la normale comprensione e ci si chiedeva come sia stato possibile. “Se è esistito Auschwitz non può esistere Dio” ha scritto in una lettera un ebreo che andava a morire. Ma dobbiamo ricordarci che tali orrori sono avvenuti per volontà dell’uomo e non per volontà di Dio, per cui ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Qualche lacrima che proviene dal cuore accompagna il triste viaggio tra i “Block” del campo. Vedendo alcuni studenti israeliani che piangono davanti al muro delle fucilazioni, ancora più forte deve rimanere un messaggio: ricordare, fare memoria. La visita si conclude a Birkenau. Sulla strada del ritorno, dopo una riflessione insieme a Suor Augusta, si recita il Qaddish, preghiera che gli ebrei recitano per il lutto di una persona cara, per gli anniversari e altre circostanze. E qui sentiamo la necessità di rivolgerci alla onnipotenza e grandezza di Dio, avendo fiducia che con il suo aiuto possiamo essere quel popolo in cammino che è pronto a restaurare la speranza in Dio e la fiducia nell’uomo, anche dopo simili tragedie. 6 La giornata, così densa di emozioni, non poteva non essere lo spunto per una condivisione serale sui ricordi di Papa Giovanni Paolo II, sull’amore misericordioso, su Auschwitz. Credo che non ci si possa esimere dal visitare questi luoghi, ma la Polonia offre anche delle meraviglie come le miniere di sale di Wieliczka, dove nelle profondità della terra sculture di sale fatte da mano d’uomo e sculture fatte dalla originalità della natura hanno riempito di stupore i nostri occhi. Come non pensare a “Voi siete il sale del- Notiziario ALA con la grande volontà di testimoniare la sua forza, ha ricostruito quella che era detta la Parigi dell’est e che è stata la culla di grandi artisti tra cui Chopin. Accanto a favolosi giardini, parchi verdi e rigogliosi, spesso teatro di concerti di musica classica e dove non è difficile osservare scoiattoli, cigni, anatre e pavoni, purtroppo sono visibili gli scempi della dominazione socialista. I russi dominatori hanno tentato di schiacciare l’orgoglio della popolazione senza riuscirci, ma per regalo hanno Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 Con la consapevolezza che la sete di un amore eterno e sconfinato ci abita e ci inquieta sentiamo la necessità di smascherare le nostre falsi seti e di capire che molto spesso attingiamo a pozzi sbagliati, perché l’unica Sorgente di Vita è il Signore. La Polonia è una terra accogliente, giovane e in continua crescita, tutta da scoprire. Girare con un gruppo, se da una parte può essere difficile per la convivenza di persone con caratteri diversi, a volte un po’ stravaganti, permette però di cogliere ogni sfumatura del luogo e delle persone. Le due guide, a Cracovia e a Varsavia, hanno dovuto penare per tenere a bada un gruppo così variegato ed originale come il nostro. Ma sono sopravvissute e, alla fine, hanno dovuto arrendersi al fascino italiano. Tirare le somme di questo viaggio è semplice: è da ripetere, perché abbiamo voglia di continuare le scoperte e quindi il nostro non è un addio, ma un: Arrivederci Polonia! Alessandra Moroni Roma - Quadraro VIVA L’EUROPA la terra?”. Varsavia. Dopo un viaggio di tre ore in treno (puntuali come orologi svizzeri) si arriva alla capitale della Polonia che, a differenza di Cracovia, ha risentito enormemente della guerra essendo stata distrutta per l’87%. Povera città distrutta dall’ingordigia prima e dalla gelosia poi, teatro del martirio degli Ebrei e dove permangono lungo le strade le testimonianze delle sofferenze subite. Warsaw rimane la testimonianza reale di una popolazione patriottica pronta a riscattarsi e a riscattare la propria terra a prezzo del sangue. Pochissimo è rimasto in piedi dopo la guerra, ma una parte dei palazzi distrutti è stata ricostruita come era in origine, con l’aiuto dei polacchi venuti da tutto il paese a dimostrazione di un popolo che dal niente, a mani nude e costruito una Torre dell’orologio (orribile). La fede resta la forza di questo popolo ed è la fede che in qualche modo è stata il filo conduttore in questo nostro viaggio. Oltre, quindi, ai vari giri per i soliti regalini e souvenir e per qualcuno la disperata ricerca di una valigia, oltre al giro in carrozzella, alla degustazione di qualche produzione enogastronomica locale, alla curiosa occasione di essere stati spettatori della realizzazione di un film su Papa Wojtila, tappa importante è stata il ritiro presso la chiesa dei Francescani a Cracovia. Nella cornice di una chiesa bella nella sua semplicità, con vetrate stupende, ognuno ha avuto modo di raccogliersi in preghiera e di riflettere, avendo come chiave di meditazione il brano evangelico della Samaritana (Gv 4,5 ss). Mi chiamo Alessandra, ho 33 anni, faccio la scenografa e, per una serie fortunata di motivi, ad Agosto ho partecipato al viaggio in Polonia organizzato dagli Amici dell'Assunzione. Di Roma, poiché so che gli Amici sono in tutto il mondo. Ho partecipato insieme a mia madre e a mio padre, che mi ha poi chiesto di scrivere di questa mia esperienza per il giornale ALA. E' stato un viaggio molto divertente, in un paese bellissimo, ospitati da un popolo straordinario. Popolo che avevo in parte conosciuto attraverso la sua storia poiché ho discusso la mia tesi di laurea in Accademia su un autore, regista e pittore molto famoso in Polonia, e poi anche in tutto il mondo, morto da pochi anni. Si chiama Tadeusz Kantor e una parte importante del suo lavoro lo ha svolto in Italia, a Firenze, in un teatro storico dove del suo lavoro, patrimonio inestimabile che Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 rimase all'Italia, non è rimasto più niente se non i racconti di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo mentre era lì. Ma parliamo del viaggio. Innanzitutto è stato divertente scoprire come ci si muove in un gruppo di 26 persone tutte insieme: 26 biglietti, Notiziario ALA questo mi ha permesso di rompere il ghiaccio e di entrare subito nella condizione di "gruppo" in tutta leggerezza. La Polonia. Credo che sia stata per tutti una bella scoperta: un'organizzazione impeccabile, delle guide appassionate, un popolo ospitale e civile 7 in cui regnano burattini, marionette e costruzioni di ogni genere. Un viaggio bellissimo, in un paese incantevole, accompagnata da un gruppo eccezionale che ricorderò sempre, e in particolare porterò sempre con me la giovialità di suor Egle, gli occhi teneri e severi di suor Augusta, le “follie” di Paola, i racconti di Margherita, le sorelle scordarelle, l'introvabile Roberto, le risate con il quartetto di signore anche loro per la prima volta con gli Amici, e i sorrisi di tutti, che ringrazio tanto per avermi regalato questo meraviglioso e inaspettato viaggio, ma soprattutto ringrazio i miei genitori, Antonietta e Giancarlo, con cui è stato bellissimo condividere, dopo tanto tempo, un’esperienza così emozionante. Alessandra Ricci Roma – v.le Romania 26 posti, 26 i tempi per andare in bagno, 26 ad attendere un ascensore, 26 ad attraversare il semaforo, 26 a mangiare, 26 da contare, 26 da ritrovare e 26 nomi da ricordare! Divertente, soprattutto perché i 26 erano simpatici, schietti, diretti, sorridenti e sportivi! Non sono abituata a trascorrere tanto tempo con un gruppo così grande di persone. Sono un tipo solitario, ma alla scoperta di un paese c'è molto da condividere. Anche la preghiera, nonostante sia un aspetto assente nella mia vita quotidiana; prego solo gli uomini di essere migliori e me stessa di fare del mio meglio, con il mio lavoro soprattutto, che mi porta spesso a stare con i bambini e a lavorare con e per loro. E poi non è stato difficile abituarsi a stare con un gruppo così! La prima sera in cui siamo arrivati a Cracovia sono scesa per la cena e trovando tutti i componenti del gruppo, a me sconosciuti, già seduti, ho cercato subito con lo sguardo i miei genitori per mettermi vicino a loro, ma subito una voce dal gruppo mi ha detto: "No no, è inutile che ti guardi in giro per vedere dove sederti, noi dell'Assunzione siamo abituati così: ti siedi dove capita, così abbiamo la possibilità di conoscerci tutti". Non faceva una piega, molto più del nostro; probabilmente perché la loro storia di lotte dure e continue per l'indipendenza del loro amato paese è un ricordo vivo, un ricordo che si legge sui volti dei polacchi: sorridenti gentili e disponibili, ma duri. E' stato bello scoprire il paese di Jana Pawla II, il Papa amato da tutto il mondo, e anche da me, che ho dedicato una giornata intera al suo funerale perché è stato un uomo grandioso. Vedere la sua casa, la sua gente, i luoghi della sua storia. E' stato invece duro toccare con mano gli orrori di Auschwiz, il luogo dove l'essere umano ha raggiunto il fondo della sua piccolezza, o Varsavia, dove aleggia il fantasma della guerra anche se sopraffatto dall'incredibile ricostruzione che manifesta la forza di volontà di un popolo a non cedere mai e lottare sempre. E poi Cracovia, la nostra città base. Bellissima: la piazza del mercato, i vicoli, i caffè, il gusto decorativo e la vocazione artistica nel minimo dettaglio dei bar, dei ristoranti, e perfino dei bagni! E il Teatr Groteska, una scoperta incredibile per il mio lavoro, un regno di quattro piani di laboratori e una sala teatrale con tanto di palchi e palchetti Riflessioni PENSANDO AD AUSCHWITZ Credevo di conoscerlo, ne avevo sentito parlare tante volte, ne avevo letto e studiato la storia, ma vedere con i miei occhi quel campo di sterminio è stata un’altra cosa. Era come se quell’ambiente squallido, quelle immagini strazianti che ne tappezzano i muri, quegli oggetti, appartenuti a migliaia e migliaia di internati, si animassero per dirmi che in quel luogo maledetto erano accadute cose che la mia ragione non poteva immaginare. Lo sgomento e l’orrore che mi penetravano l’animo appariva anche sul volto degli “Amici” che con me visitavano il campo. Pensando alla quantità sconfinata di sofferenze che la ferocia nazista ha inflitto al popolo ebraico, e non solo, degli interrogativi assillanti si facevano strada: “Perché Dio ha permesso queste cose?”, “Dove era Dio?” Uscendo dal campo, abbiamo sentito il bisogno di fermarci a riflettere su 8 questi interrogativi, per cercare una risposta. “Se Dio è buono - dicevamo – se è giusto e misericordioso, non può volere il male, né la sofferenza degli innocenti. Se è onnipotente può intervenire e impedirlo, ma ad Auschwitz si ha l’impressione che Dio sia rimasto indifferente davanti a quella tragedia umana, quasi si fosse dimenticato degli uomini”. A questo punto un’altra ipotesi si è fatta strada: Auschwitz potrebbe essere segno dell’uomo che si è dimenticato di Dio e quindi ha perso ogni sentimento umano. Non è Dio che ha creato Auschwitz, ma l’uomo, perciò non dovremmo chiederci: “Dove era Dio?” ma piuttosto: “Dove era l’uomo?” Dio ha creato l’uomo libero e responsabile e ne rispetta la libertà, che rende possibile l’amore. “Ma che senso ha – ci siamo chiesti ancora – la sofferenza degli innocenti?” Troviamo la risposta nelle parole di Giovanni Paolo II: “Ciascuno si chiede il senso della sofferenza e cerca una risposta a questa domanda… Certamente pone più volte questa domanda anche a Dio… ma non può non notare che colui al quale pone la sua Notiziario ALA ci fa scoprire il “perché” della sofferenza… La risposta è stata data da Dio all’uomo, nella croce di Gesù Cristo” (Salvifici doloris). Alla luce della croce nessuna sofferenza appare inutile, senza senso. La vita di ogni essere umano non è nelle mani di un destino cieco e crudele, ma è nelle mani di un Dio solidale, che sta dalla parte di chi soffre. Diceva B. Pascal: “Gesù sarà in agonia sino alla fine del mondo”. E’ nell’impotenza della croce che si manifesta l’onnipotenza di Dio, perché nella croce Dio opera la salvezza di tutta l’umanità. La risurrezione di Cristo ha dato una risposta alla sofferenza e alla morte, perché ne ha fatto scaturire la vita. Il mistero rimane, ma diventa luminoso. Sr. Augusta Roma - Quadraro Esperienze Polonia: i ricordi di un’amica domanda, soffre lui stesso e vuole rispondergli dalla croce, dal centro della sua propria sofferenza… Per poter percepire la vera risposta al “perché” della sofferenza, dobbiamo volgere lo sguardo verso la Rivelazione dell’amore divino, che dà senso a tutto ciò che esiste… Cristo ci fa entrare nel mistero e Ho letto nel notiziario ALA di giugno 2005 che gli Amici dell’ Assunzione proponevano un viaggio in Polonia. Mi sono iscritta subito con entusiasmo. Il 18 agosto siamo partiti in aereo, un gruppo di 26 persone comprese Sr. Augusta e Sr. Egle che ci hanno accompagnato nel viaggio insieme a dei validi organizzatori. Con un pullman sempre a disposizione, il giorno dopo l’arrivo abbiamo iniziato la visita di Cracovia, il bellissimo castello, la cattedrale, alcune chiese, dove abbiamo potuto ammirare la fede composta e profonda dei nostri fratelli polacchi. Nella Chiesa di S. Francesco, in particolare, sono rimasta colpita dalla copia della Sacra Sindone, dalla cappella dell’Eucaristia, gremita di gente Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 avvolta in un silenzio mistico, e in fondo, all’ultimo banco, una targa che ricordava Giovanni Paolo II che, da ragazzo, era solito andarvi a pregare. Lì mi sono sentita felice ed ho affidato al caro Papa tutti i giovani del mondo. La piazza di Cracovia, che è la più grande d’Europa, così ci ha detto la guida, è divisa da un mercato dove anticamente gli Ebrei vendevano le loro stoffe di seta, mentre ora si mercanteggia bigiotteria ed in particolare l’ambra, tipica pietra del luogo, che è una ricchezza per la Polonia. Nel santuario di Czestochowa, grandioso quanto famoso, tanto caro al compianto Papa Wojtyla, si sentiva in ogni angolo la sua presenza; fuori è ancora possibile vedere il palco dove celebrava la S. Messa. Numerosi i pellegrini che arrivano da tutto il mondo per onorare la Madonna. Il paese natale di Giovanni Paolo II, Wadowice, lo avevo già ammirato in televisione, ma essere lì in persona è ancora più bello: la casa è semplice; il Papa vi ha vissuto fino alla morte della mamma. La visita a Auschwitz non riesco a commentarla, posso esprimere i miei sentimenti con una preghiera: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. La miniera di sale di Wieliczka mi ha lasciato senza respiro… pensare come l’uomo abbia utilizzato la creazione per fare cose tanto stupende come una cappella di sale, dedicata a Santa Kinga. Per realizzarla ci sono voluti 88 anni di lavoro; tutto è stato costruito con il sale: il bassorilievo dell’Ultima Cena, il Presepe, la Madonna di Lourdes, la Via Crucis, i lampadari ed infine la recente statua di Giovanni Paolo II. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati al santuario di Santa Faustina, canonizzata proprio da questo Papa. E’ stata una bellissima vacanza, soprattutto l’ultimo giorno dedicato al ritiro spirituale. Le riflessioni che ho potuto fare in questi luoghi così cari a Papa Wojtyla mi hanno convinta che egli ci ha guidati fino a farci tornare contenti alla sua amata Roma. Margherita D’Egidio Roma - Quadraro Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 Un’esperienza da raccontare Con immensa gioia voglio narrare a tutti gli “Amici dell’Assunzione” uno dei tanti episodi della mia vita in cui ho sperimentato l’amore del Signore che si è manifestato in tutta la sua potenza in un momento triste e difficoltoso. Pochi giorni dopo la scomparsa improvvisa e drammatica della mamma, provata ed in condizioni fisiche precarie, dovevo sostenere degli esami multi disciplinari in lingua inglese. Il mattino degli esami, sconsolata e piangente, comunicai a mia sorella Loretta la decisione, molto sofferta, di non essere in grado di poter affrontare quelle prove perché sicuramente sarebbero state un fallimento; la mia testa era vuota e confusa, non ricordavo e non capivo nulla. Insieme ci raccogliemmo in preghiera, come siamo solite fare nei momenti difficili, fiduciose che la luce dell’amore del Signore ci avrebbe illuminate sulla decisione da prendere e avrebbe tracciato la strada da percorrere. In Gesù e nella Madre celeste mi rinfrancai, tornò in me la speranza, non mi sentii più sola; Gesù era con me ed una forza ed una volontà nuova si facevano strada nella mia vita. Mi recai nella sede degli esami; mia sorella mi seguì. In un momento così importante e delicato voleva essermi vicina e confortarmi con la sua presenza affettuosa. Prima di entrare nell’aula, sentii la necessità di rivolgermi ancora confidenzialmente e fortemente al Signore, così mi recai nella stanza da bagno dove nessuno potesse vedermi e mi inginocchiai con le braccia protese verso il cielo. Con tutta la mia forza spirituale invocai il Signore affinché effondesse il suo Santo Spirito, manifestando ancora una volta quell’amore immenso e tangibile di cui avevo bisogno e che solo Lui poteva darmi, quell’amore gratuito che tutto può e che in quel momento particolare poteva guidarmi e mettere sulla mia bocca le parole giuste. Notiziario ALA Affrontai così quegli esami, che superai, grazie a Dio, brillantemente. Senza la minima difficoltà dialogai in lingua inglese rispondendo con naturalezza a tutte le domande che mi venivano poste come se quella fosse la mia lingua madre. Consapevole dei miei molti limiti, mi resi conto che la fluidità del colloquio che avveniva in modo così irreale era opera dello Spirito Santo che avevo tanto invocato, mentre io ero solo uno strumento nelle mani del Signore che aveva esaudito la mia preghiera dimostrando la sua misericordia. Con questa testimonianza vorrei esortare tutti a confidare sempre e ovunque nell’amore del Signore senza esitare, soprattutto nei momenti in cui tutto sembra irrimediabilmente perduto. Il Signore Gesù è sempre con noi, è vivo in mezzo a noi e non ci abbandona mai, non sentiamoci mai esclusi dal suo amore e chiediamo ciò di cui abbiamo bisogno con fiducia. Paola Proietti Roma – Quadraro “Signore, ti ringrazio…” “Ti ringrazio per ciò che mostri alla nostra vista”. Questo è il pensiero che ha pervaso il mio essere quel pomeriggio, prima della partenza per Roma dalle Dolomiti, sostando in una stupenda vallata circondata dai monti, sembiante senza dubbio l’anticamera del Paradiso terrestre. 9 La settimana, trascorsa con la comunità in quel di Moena, non poteva riservare epilogo migliore di questo, come a ricordare a tutti noi dell’ Assunzione che l’opera di Dio è qualcosa di incommensurabile e profondamente grande. Inutile dire che, sebbene poco numerosi, siamo stati toccati in eguale maniera dall’atmosfera spirituale e pulita che ci ha coinvolto sulle Alpi. Guidati premurosamente da Suor Francesca e Suor Aloisia, abbiamo compiuto questo percorso di vita e di ritiro, nel migliore dei modi, cercando di essere sempre noi stessi, e provando a coinvolgere anche quelle persone che per la prima volta si apprestavano a vivere questa bella esperienza. Certamente non tutto è andato per il verso giusto, a livello organizzativo, ma errare è umano ed un tocco di imprevedibilità arriva anche a proposito, in questi casi. Per quanto mi riguarda, posso testimoniare che, come nelle altre due occasioni che ho avuto di partecipare a questi ritiri vacanza, ho beneficiato di un sicuro arricchimento spirituale, in un ambiente sereno e portato all’ amicizia, nel quale la presenza del Signore si è fatta sentire in modo tangibile, accompagnandoci in quel cammino disseminato di ostacoli che la vita quotidianamente ci prospetta . P.S. Arrivederci all’anno prossimo… Massimo Leoni Roma-Quadraro Notiziario ALA 10 CINQUE GIORNI A PARIGI Raccontare Parigi? Non è cosa tanto semplice! E cinque giorni sono davvero pochi per conoscerla. Ma sono certo sufficienti a far provare la piacevole impressione di sentirsi non fuori luogo. Non per nulla, forse, i francesi, con ovvia presunzione, affermano che “chaque homme a deux patries: la sienne et la France”. E poiché la France è Parigi, questa città (almeno per i francesi) è l’altra nostra patria. Già all’arrivo – io vi sono giunta nottetempo – l’impatto si è determinato ben riempitivo. La “grandeur” di Parigi si manifesta fino dai primi grandi boulevards e dalle lunghe avenues che conducono dall’uscita della rotabile dell’aeroporto ed attraverso il boulevard Haussman alla place dell’Opera. Qui, la “grandeur” è palpabilissima: un tripudio di luci, un movimento frenetico ma direi musicale, stante lo stretto rapporto con l’imponente facciata del teatro Garnier, che ha di fronte l’aristocratica rue de la Paix (con la sognata apparizione della gloriosa place Vendome), ed ai lati, il magistrale incontro dei boulevards des Capucins e des Italiens. Breve è il tragitto dalla piazza dell’Opera al mio alloggio, in una casetta di una caratteristica stradina che sfocia sulla rue Lafayette. Il giorno dopo, avventuratami con un bus, ho gustato di nuovo, ma sotto il sole, quelle precedenti belle visioni notturne, am- mirando inoltre, la vicina place de la Trinitè, la rue Saint Lazare, la gare anonima, la place S. Augustin, con la sua pregiata chiesa, ho percorso la rue de la Boetie fino ai Campi Elisi, dirottando poi a sinistra, per raggiungere l’ospitale casa delle nostre suore, sulla rue de l’Assomption. In seguito, visita al Trocadero, a les Invalides e, tornando sui miei passi, mi stupivo davanti alla svettante Tour Eiffel ed al sottostante Champ de Mars. Bella la passeggiata lungo i quais (D’Orsay, Anatole, Voltaire) e l’inoltro a S. Germain dès Près, a rue Jacob e a quel gioiello di piazzetta Furstenberg, fino a rue de Rennes con itinerario Montparnasse. E di ritorno, un tuffo a S. Michel. Ed ecco la vista dei ponti: uno per uno allineati sulla Senna e catalogati, valorizzati durante la successiva visita sul bateau mouche e da me ammirati con particolare attenzione, specialmente il fastoso pont Alexander III ed il sobrio pont Neuf, ridondante e capriccioso il primo, serio e classicheggiante il secondo. E attraverso il pont Neuf ecco rue de Rivoli, commercialissima e rumorosa, in contrasto con il signorile silenzio di place de Vosges. E Poi la Bastille, con il suo modernissimo teatro. A ritroso, l’Hotel de Ville, il Louvre, le Toulleries e, finalmente, Place de la Concorde. Ricordo con piacere la vita pulsante di S. Honoré (rue e faubourg). Col tramonto su Parigi si preannuncia quello della mia permanenza. Il sorgere del giorno che ha preceduto il mio ritorno a Roma mi ha decisamente spronato, anche a mo’ di ringraziamento, a salire sulla collina di Montmartre culla del Sacro Cuore ed a varcare poi la soglia della Cattedrale di Notre Dame. L’emozione è stata grande ed affettuosamente condivisa con l’amica Antonietta, mia compagna di avventura nei cinque giorni narrati. E con lei sussurro: “Au revoir, a bientôt, Paris”! Cristina Capodaglio Roma – v.le Romania Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 Spiritualità UN CAMMINO PER TUTTI Credo sia utile, vista la recente diffusione fra tutti gli Amici, della sua stesura finale, riassumere e riflettere sul documento relativo al “Cammino di Vita”, sicuramente una ricchezza per chi vi si accosta con cuore ben disposto ed un’occasione per verificare dove ognuno di noi si trova in questo momento e dove desidera andare. Chi siamo? - Laici chiamati a lavorare per l’estensione del regno con lo spirito di fede, lo zelo, la libertà interiore ed il distacco gioioso che hanno animato Madre Maria Eugenia… - Laici che, nutriti dalla Parola di Dio, vogliono camminare sul sentiero della vita che ci è aperto da Gesù Cristo, venuto perché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza… - Laici che condividono l’ideale di Madre Maria Eugenia di trasformare la società con la “forza debole del Vangelo”, impegnandosi a vivere la sua spiritualità nelle tre dimensioni del carisma dell’Assunzione nella Chiesa e con la Chiesa, nel mondo e con il mondo: - Fraternità e Comunità - Preghiera e contemplazione - Missione al servizio del Regno. Come vogliamo vivere? In una fraternità accogliente, aperta alla diversità, capace di promuovere e di aumentare la potenza dei doni dell’altro, disponibile all’ascolto, piena di gioia. Una fraternità, che, “con semplicità di cuore”, condivide la fede, la vita e la preghiera alla luce della Parola, con ritmi che consentano una migliore conoscenza reciproca, un aiuto vicendevole, un sostegno. Tutto questo per testimoniare una chiesa vicina all’uomo. Continuamente Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 chiamati a verificare la nostra attendibilità di cristiani, guardando ai nostri progressi verso l’amore fraterno all’interno del gruppo e l’amore fraterno fuori del gruppo. Quale missione? Tutti apostoli per vocazione, invitati ad essere gioiosamente annunciatori della bella notizia che Dio ama tutti gratuitamente, coscienti che la nostra parola sarà efficace se nutrita dalla Parola di Dio, dalla preghiera, dall’ Eucaristia, e se sapremo conformarci per primi allo stile di vita del Vangelo. Concretamente impegnati nella giustizia, nella solidarietà e nella pace e sempre attenti ad avere “un povero per amico”, siamo chiamati ad essere attenti ai problemi del mondo e disponibili per il servizio della comunità ecclesiale locale. Siamo, altresì, chiamati a formarci Notiziario ALA questo proposito cito S. Paolo “Come potranno credere se nessuno glielo avrà annunciato?”. E chi ha già deciso nel suo cuore di lavorare per l’estensione del regno e vuole impegnarsi in una relazione più stretta e durevole con la Congregazione delle Religiose dell’Assunzione, dopo un’esperienza di accoglienza e condivisione reciproca collaudata negli anni, può fare un passo in avanti, chiedendo, se lo sente nel profondo del cuore, di continuare questo viaggio insieme, entrando nella fraternità, aderendo al Cammino di Vita che ho appena disegnato nelle linee fondamentali, esprimendo, dopo un percorso di verifica insieme, il suo impegno davanti ai fratelli e ricevendo la piccola croce d’argento che sarà il segno della sua appartenenza alla Fraternità. Franca Soldato Roma – Quadraro Rubrica TESTI SULLA SPIRITUALITA’ DI MADRE MARIA EUGENIA a cura di Sr. Egle 11 sa. Il Vangelo ci insegna che Egli dimora in coloro che gli appartengono: sono suoi fratelli, sue membra. Perciò nutrirete per la Chiesa un amore ardente che animerà la vostra preghiera e le vostre opere. Se si aprisse il Vostro cuore, che cosa vi si dovrebbe trovare? Tre amori: Gesù Cristo, la Vergine Maria, la Chiesa. C’è un altro luogo dove incontrare il Signore: la sua Parola. Amate il santo Vangelo. Leggetelo con profondo rispetto, convinte che in ognuna di queste parole così semplici c’è il Verbo Divino. “Due tavole sono collocate nel tesoro della Chiesa – dice l’Imitazione – una è la tavola dell’altare sulla quale è posto il Pane consacrato, cioè il Corpo prezioso di Gesù Cristo; l’altra è la tavola della Legge divina …che insegna la vera fede”. Perciò l’accoglienza della Parola di Dio, contenuta nel Vangelo e nel Vecchio Testamento, deve caratterizzare l’Assunzione, che cerca Gesù Cristo ovunque, in una grande semplicità, per amarlo sempre di più. Dal capitolo di M. Maria Eugenia del 5 maggio 1878 DOVE POSSIAMO TROVARE GESU’ CRISTO? per crescere nella fede, nella conoscenza della Parola, per approfondire la spiritualità dell’Assunzione e in tutte quelle competenze che ci permetteranno di servire meglio il Signore e la Chiesa. Tutto ciò che ho appena riassunto non è altro che la risposta che Dio si attende da noi quando ci offre il suo amore gratuito; è l’ impegno richiesto ad ogni cristiano che voglia decidere per il Vangelo, cosciente che il regno è già in mezzo a noi ed urge pronunciare il sì che ci permetterà di non accontentarci di “vedere il regno di Dio da lontano” (Gv 3,1ss) ma ci permetterà di entrare con tutte le responsabilità che questo comporta fra cui quella di non privare nessuno di una parola efficace, capace di cambiare la vita. A Egli non è venuto sulla terra solo per un periodo determinato. Dopo la sua Ascensione, non ci ha privato della sua presenza. Dove dovrà cercarlo colui che lo ama, che vuole conoscerlo e servirlo? Anzitutto nel Santissimo Sacramento. Ecco perché trascorriamo tanto tempo, tutto il tempo possibile, davanti al tabernacolo. Colui che amiamo e al quale desideriamo appartenere è lì, misteriosamente nascosto, ricco di grazia e modello di ogni virtù. L’adorazione del Santissimo Sacramento è strettamente legata al nostro spirito, direi persino che ne è l’espressione piena. Infatti, restare vicini a Gesù nella santa Eucaristia, è la conseguenza logica del nostro bisogno di conoscerlo, servirlo, amarlo perfettamente. C’è un altro modo di presenza del Signore sulla terra. Egli è il capo del Corpo mistico che è la Chie- Posta Vacanza ritiro in Trentino: qualche piccola riflessione Ricordiamo con molto piacere il bellissimo soggiorno in Trentino, inebriati dalle meraviglie di Dio, create per tutti noi. La compagnia è stata veramente piacevole, vivificata da un autentico rapporto fraterno. La parte pratica è stata abilmente organizzata da Michela. Le deliziose Sr. Francesca e Sr. Aloisia hanno condotto il programma spirituale, risorsa importante e fondamentale nel lavoro che ciascuno di noi fa per la costruzione del regno dei cieli. Mara e Franco Bonanni Roma - Quadraro Notiziario ALA 12 E' nata Beatrice Il giorno tanto atteso è arrivato: la nostra bambina è nata in una tiepida mattina d'autunno, il 28 Ottobre, colmando di gioia i nostri cuori. Il Signore ci ha donato questa creatura, segno vivo del nostro amore, e ci sta facendo vivere un tempo di grandi emozioni e di stupore. Il nome che abbiamo scelto, Beatrice, è per noi carico di significato, non solo perchè ci riconduce alle nostre origini toscane, ma anche perchè ci lega all'esperienza vissuta insieme ad Assisi lo scorso gennaio. Vi ricorderete sicuramente della visita all'eremo di San Damiano dove Santa Chiara ha vissuto: quella mattina una simpatica suora romana ci ha raccontato i momenti salienti della vita di Chiara ed abbiamo appreso che la santa aveva una sorella di nome Beatrice, che ha percorso anch'essa un profondo cammino di fede. Il nome ci è piaciuto tantissimo. Di lì a pochi mesi abbiamo appreso di aspettare una bambina, e la scelta del suo nome è ricaduta proprio su Beatrice! Purtroppo non potremo essere dei vostri a Genzano in gennaio, e ci dispiace non poco, ma saremo vicini a voi con la preghiera e con il cuore. Un caro saluto a tutti voi e... Buon Natale! Luca, Chiara, Beatrice Pietrasanta ALA in breve da Roma Solidarietà – Dal 2 al 4 Dicembre sono stati organizzati – a via Viviani e a v.le Romania - due “Mercatini della solidarietà”. Il ricavato, oltre 5000 €, è stato devoluto ad un progetto sociale del Quadraro ed alle missioni dell’ Assunzione in Vietnam. Un ringraziamento particolare va agli Amici direttamente impegnati nell’evento ed agli esercizi commerciali che hanno offerto i loro prodotti. ■ Anno IV N. 8 – Dicembre 2005 “L’Assunzione a Roma” – A cura di Giovannella Berté-Ferraris di Celle, ex-alunna dell’Assunzione, è stato preparato un opuscolo, illustrato da numerose foto, che ripercorre la storia delle Case dell’Assunzione a Roma. Il documento, disponibile anche in versione CD, può essere richiesto alla Casa di V.le Romania (Sr. Paola Teresa, tel. 06.8550101). ■ disponibili i documenti ufficiali di “Assunzione Insieme”. I contenuti del Sito sono disposti in 4 sezioni, ciascuna composta di pagine contenenti i documenti relativi: Vacanze 2006 – Gli Amici di Roma-Quadraro stanno organizzando la vacanza-ritiro di Agosto 2006, prevista a Tournai (Belgio). Preparate le valigie! ■ DOCUMENTI • Testi di riferimento • Leon 2004 • Parigi 2005 • Capitolo Generale 2006 Festa di M.M.E. – Gli Amici di Roma-Quadraro organizzeranno una rappresentazione su: “Una passione… una poesia. ■ dal Mondo America - Il Congresso Continentale di “Assunzione Insieme” si è svolto a CUENCA (Ecuador) dal 14 al 20 luglio 2005, sul tema: “La spiritualità del Laico oggi: nella Chiesa, all’ Assunzione, nel suo impegno alla luce degli Orientamenti del Capitolo Generale 2006”. Uno spazio del Congresso è stato riservato al “Cammino di Vita: Come ti situi tu di fronte a questo cammino? Quali sentimenti, reazioni, provoca esso in te? E’ possibile viverlo?”. Al termine del convegno è stata emessa una “Dichiarazione” sull’ impegno dei Laici d’America. ■ Asia - Il Congresso Continentale di “Assunzione Insieme” si terrà nelle Filippine dal 27 al 29 dicembre 2005 sul tema: “Assunzione Insieme: unità nella diversità”. Al congresso partecipano delegazioni di: Giappone, India, Tailandia e Filippine. ■ sito “ALA-Italia” Nei mesi di Settembre e Ottobre 2005 il nostro Sito internet è stato riorganizzato, con l’obiettivo di rendere NEWS • • • • Programmi Comunicati Avvenimenti Il giornale A.L.A. A.LA. ITALIA • Chi siamo • Dove siamo • Contatti italiani • Grafica A.L.A. NEL MONDO • Congressi continentali • Sito mondiale • Contatti mondiali • La fondatrice ■ Scriveteci Affinché il Notiziario ALA sia sempre più “voce degli Amici”, invitiamo i lettori a partecipare alla sua crescita, con articoli e comunicazioni di interesse generale, ed anche con idee per un miglioramento continuo dell’ iniziativa. I contributi possono essere inviati via e-mail all’indirizzo [email protected]; o, in alternativa, indicando “ALA” ai Telefax: 06.7690.6046 o 06.8535.4307. ■ _______________________________