P E R I O D I C O D ’ I N F O R M A Z I O N E D E L L A C O N S U LT A F E M M I N I L E C I T T A ’ D I L E C C O - A N N O 9 - N U M E R O 1
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TEMPODONNA
tempodonna/2002
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arissime, eccoci di nuovo a
festeggiare insieme l'otto
marzo, ricorrenza che ancora
oggi, nonostante si senta dire
che non ha più alcun significato, è
per le donne il simbolo della loro individualità, del loro essere persone
capaci di pensare, agire, fare in piena
autonomia, capaci di affermarsi in
una società in cui ancora troppo
spesso la parola parità è lasciata solo nelle pagine del dizionario. E, in particolare, vorremmo festeggiare con le più
giovani che, forse, della
Consulta Femminile non hanno mai sentito parlare e che
dell'otto marzo hanno
una vaga conoscenza. A loro ricordiamo che la
Consulta è un
esempio di collaborazione attiva
tra gruppi sociali
diversi per storia,
tradizioni e ideologie, animati però
dalla sincera volontà di operare
concretamente, consapevoli che i problemi quotidiani per le
donne sono gli stessi in ogni
società e ad ogni latitudine.
Il suo scopo è quello di promuovere la più ampia partecipazione della donna alla vita
della nostra città per la soluzione dei problemi inerenti lo
sviluppo economico, sociale, politico, culturale della comunità lecchese
con particolare riferimento alla condizione femminile.
Anche nell'anno 2001 la Consulta ha
promosso incontri e dibattiti quali
quello sulle biotecnologie e i cibi
transgenici, in cui si sono confrontati un docente di biotecnologie e un
rappresentante dell'Unione Consumatori, e quello sulle nuove tecnologie
C
in cui si è cercato di rendere affascinante il mondo dell'informatica, troppo spesso rifiutato dal pubblico femminile di media età.
E, sempre, le iniziative hanno avuto
come denominatore comune la pari
opportunità, la lotta alle discriminazioni, l'impegno nella affermazione di
ogni diritto. E allora, oggi, il nostro
pensiero e il nostro abbraccio va a
tutte le donne ancora vittime
della prepotenza e del sopruso, va a tutte le donne
che ancora sono violentate
nel fisico e nello spirito, a
quelle che ancora non possono essere felici della propria
femminilità, a quelle cui è negata la vita stessa. E ancora va a
Safya, donna nigeriana la cui colpa è stata quella
di aver concepito
un figlio al di
fuori del matrimonio e per questo condannata
alla lapidazione;
va alla donne afgane il cui cammino verso l'accettazione del loro essere
persone è ancora lungo e
difficoltoso.
La Consulta Femminile, in
questo otto marzo invita
allora tutte le donne ad un
impegno nella costruzione
di un mondo in cui tutti abbiano stessi diritti e uguale dignità.
Consulta Femminile
Città di Lecco
La Presidente
Giovanna Rusconi
Per corrispondere con la
Consulta Femminile scrivere:
Consulta Femminile Città di Lecco
Comune di Lecco - Piazza Diaz, 1 Lecco
TEMPO DONNA
Supplemento al mensile “Il Punto Stampa” n. 3 febbraio 2002 - Autorizzazione Tribunale di Lecco n. 9 del 05.01.1982
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Un messaggio di civiltà:
la legge 154.
Capita. Capita a tutti. si perde la
pazienza, si alza la voce, si muovono le mani. Poi ci si pente e si fa
la pace. In qualche caso, però, l'episodio diventa un rituale, si trasforma in abitudine e c'è qualcuno
che subisce. Le statistiche dicono
che sono le donne a sopportare di
più; spesso vengono coinvolti nella violenza anche i figli, soprattutto minori.
La donna ha paura, di denunciare,
di essere lasciata sola, di trovarsi
senza mezzi economici, di ritorsioni da parte del marito o del compagno. Resiste. Poi se ne va. Ma
dove? Nelle poche strutture di accoglienza che, nel corso degli anni,
hanno contribuito, unitamente alla
sensibilità di alcune legislatrici,
all'introduzione di una nuova legge, rivoluzionaria ed innovativa: la
154 del 4/4/2001.
E' la legge che prevede l'allontanamento, dal domicilio della famiglia, del coniuge che maltratta. La
norma, sostanzialmente, afferma:
questa famiglia vive un disagio, di
cui probabilmente entrambi i coniugi sono responsabili, ma nessuno dei due ha il diritto di prevaricare. Il giudice pertanto allontana,
con una procedura abbastanza
semplice, il convivente violento e
gli impedisce, se necessario, di avvicinare i luoghi abitualmente frequentati dalla vittima. Se chi viene
maltrattato corre il rischio di restare senza mezzi di sussistenza, il
giudice può anche ordinare al familiare allontanato di versare periodicamente un assegno a favore
dell'ex convivente e può disporre
addirittura che i pagamenti vengano effettuati direttamente dal datore di lavoro. La legge prevede
ancora che nessuna spesa debba
essere sostenuta per i provvedi-
menti relativi all'azione civile contro la violenza in famiglia.
Il giudice può disporre inoltre l'intervento dei Servizi sociali presenti sul territorio e delle Associazioni
delle donne e dei minori vittime
dei maltrattamenti.
Della legge 154 si è parlato, recentemente, nel convegno "Libere dalla violenza: insieme è possibile",
organizzato dalla Commissione per
le pari opportunità della Provincia
di Lecco, in collaborazione con gli
Assessorati ai Servizi Sociali e alla
Cultura.
Nel titolo, in particolare nella parola "insieme", è contenuto il messaggio che il convegno ha voluto
lanciare.
La violenza in famiglia non è un
fenomeno dell'emarginazione: è
trasversale. Riguarda tutte le fasce
d'età e di ceto sociale, tutti i livelli d'istruzione. Il silenzio è la risposta più comune. Ma non bisogna stare zitte (zitti). Bisogna denunciare. Bisogna rivolgersi fiduciosi alle forze dell'ordine che al
convegno hanno testimoniato la
volontà di essere ancora più vicini
alle esigenze dei cittadini e che
hanno convenuto sulla necessità di
una formazione in servizio che affini sensibilità e capacità di cogliere segnali prima che parole.
Altrettanto fiduciosamente occorre
rivolgersi alla Magistratura che,
pure presente al convegno, ha
espresso l'esigenza di interpretare
(e applicare) correttamente l'intenzione del legislatore perché la
legge ottenga i suoi migliori effetti. Anche le Istituzioni devono fare
la loro parte. Nell'ambito provinciale è in atto il progetto
"Dall'isolamento all'integrazione”
che, nato per mettere freno al fenomeno della violenza nel nostro
territorio, è teso ora a costituire
una rete di servizi e di operatoricapaci di agire facendo riferimento
alle opportunità che la nuova legge offre.
Occorre però che i vantaggi acquisiti di cui ciascuno può disporre,
siano conosciuti da tutti.
I contenuti della nuova legge devono essere divulgati ed assunti
socialmente.
Siamo liete di poterlo fare da
"Tempodonna" e proprio in occasione dell'8 marzo.
Pari opportunità nella costituzione
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha formalizzato la
proposta di modifica dell'art. 51 della Costituzione, che mentre afferma
il Diritto per uomini e donne di accedere agli Uffici Pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza, di fatto nega il ricorso a misure di azioni positive che rimuovano molti degli ostacoli che ancora
sfavoriscono la componente femminile della società.
Purtroppo l'Italia è un po' in ritardo in questo campo.
In Spagna i Presidenti di Camera e Senato sono donne, in Francia e in
America la rappresentatività delle minoranze è un tema che appassiona la comunità. Qui no, il problema è culturale prima
che normativo.
Oggi da noi manca un movimento di opinione da cui
trarre forza e su cui costruire consenso e obiettivi sinergici.
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Sane a tutte
le età.
In occasione dell'8 marzo vogliamo
soffermarci a fare qualche osservazione sul tema donna/salute e suo
benessere in generale.
Nei paesi industrializzati occidentali
è innegabile l'enorme valore attribuito alla giovinezza, alla bellezza,
alla capacità di seduzione, a ciò che
corrisponde alla vita fertile della
donna.
Complici i mass media, le donne che
vengono presentate negli spot pubblicitari sono senza rughe, con corpi
perfetti e capelli luccicanti, "sane",
insomma un modello da imitare a
tutti i costi.
Tutti sanno che la realtà non è così,
che la vita scorre attraverso una serie di fasi naturali: eppure per effetto della cultura imperante di fronte
alle prime rughe, ai primi capelli
bianchi, ai primi segni di cambiamento fisico non si riesce ad evitare
un senso di sgomento, un senso di
timore, di poter essere emarginati
perché non si è più corrispondenti al
modello dei manifesti pubblicitari.
La vita delle donne ha poi un preciso spartiacque caratterizzato dalla
menopausa a cui per anni si è attribuita una valenza per così dire "conclusiva", perché conclusiva del tempo in cui poter fare figli.
Ma oggi palesemente ciò non è così.
La donna ha saputo ricavarsi, a fatica, un ruolo nella società che va ben
oltre quello di "fare figli"; oggi la
menopausa non è altro che una fase
della vita della donna e sta alla donna stessa far sì che sia una fase positiva; perché con la menopausa non
finisce la bellezza, la vitalità, la sessualità, la ricchezza degli affetti e
dei rapporti, l'importanza del lavoro,
le cose che una donna sa fare e sa
dare.
Anzi, semmai, questo è un tempo in
cui diventare consapevoli del valore
della propria maturità, della esperienza, della acquisita capacità e
sensibilità che consente di vedere al
di là delle apparenze, di giudicare i
fatti e le persone per ciò che realmente valgono, nonché di discernere le cose importanti da quelle banali.
Ma lo stato di salute della donna dipende da una molteplicità di fattori
tra cui principalmente i fattori genetici che la donna porta in sé, i fattori collegati all'ambiente in cui vive, i fattori comportamentali, o meglio, gli stili di vita che ha adottato,
nonché, da ultimo e certo non meno
importante, i servizi sanitari disponibili, ovvero i servizi preventivi o
curativi messi a disposizione a livello locale dagli organismi che si occupano della tutela della salute e
che rappresentano la traduzione, in
specifiche e concrete prestazioni rivolte alla persona, dei risultati raggiunti dal progresso della medicina.
Nell'ambito del nostro territorio ricordiamo, ad esempio, il "Progetto
Donna", ovvero il programma di prevenzione del tumore al seno promosso dall'ASL di Lecco, in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera di Lecco e la Casa di Cura Mangioni con i
contributi di Associazioni quali la
Lega Italiana per la Lotta contro i
Tumori, l'Associazione Lecchese
Lotta ai Tumori e l'Associazione
Nazionale Donne Operate al Seno.
Con questa campagna, iniziata nel
mese di novembre 1999 nell'ambito
di un progetto promosso dalla
Regione Lombardia e tutt'ora in corso sono stati individuati in maniera
precoce oltre 200 casi di carcinoma
alla mammella.
Il percorso della donna per l'effettuazione dei test di screening è semplice: l'ASL invia una lettera, comprensiva di documentazione informativa, in cui si invita la donna ad
effettuare un esame mammografico
gratuito in data ed in sede prefissata in base alla residenza.
I Consultori sono invece la sede a
cui rivolgersi per tutta un'altra serie
di problematiche inerenti la scelta
responsabile e consapevole della
procreazione, la gravidanza, la prevenzione dei tumori femminili, la
menopausa e tanti altri ancora.
Il messaggio per le donne è che la
salute è un bene prezioso che non
può essere acquistato e che va tutelato.
In collaborazione con:
Assessorato Servizi Sociali Comune di Lecco
9 marzo 2002 - Giornata Mondiale della Donna
Il Centro Italiano Femminile Provinciale Lecco e l'Associazione Spettatori AIART
in occasione della Giornata mondiale della donna, invitano la cittadinanza alla
Tavola Rotonda:
LA DONNA NEI MEDIA: QUALE IDENTITA’
Sabato 9 Marzo 2002 alle ore 15
presso la Sala Conferenze Unione Industriali - Via Caprera 4 Lecco
Ore
Ore
Ore
Ore
Ore
Ore
15,00:
15,30:
15,45:
16,15:
16.45:
17.15:
Accoglienza e saluto delle Autorità
Dott. Gianni Borsa, direttore de "Il Resegone", Coordinatore
Dott. Nicoletta Vittadini, Massmediologa, Università Cattolica Milano
Dott. Gabriella Gialdini, Psicologa, Università Cattolica Milano
Dibattito
Chiusura lavori e aperitivo
INVITO APERTO
N.B. Posteggio auto coperto di via Aspromonte
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CONSULTA NEWS
DA NON PERDERE
Programma 8 Marzo 2002
Dalle 9 alle 17 l'UDI è in piazza Garibaldi
a Lecco, sotto il tendone, con: libri, mostre, mimose, artigianato femminile,
spazio Telefono Donna.
Alle ore 21,30 serata musicale presso il
Circolo Libero Pensiero di Rancio/Lecco.
L’Altra Metà del Cinema
Mercoledì 6 marzo 2002, ore 21, al
Cinema Marconi di Lecco "L'altra metà
del cinema" presenta ”L'Infedele” regia
di Liv Ullmann, a cura dell'UDI in collaborazione con la Provincia di Lecco.
DA LEGGERE
I VENT'ANNI DI LUZ
di Elsa Osorio - Ed. Guanda
Romanzo - 14.46 euro
E' la storia di Luz, figlia di una desaparecida argentina, che ripercorre a ritroso la propria esistenza, ma è anche la storia delle
lotte delle Abuelas, le "nonne di Plaza de
Mayo" e di tante vite sconvolte dall’orrore
della dittatura. Elsa Osorio ricostruisce attraverso un dramma politico, un romanzo
dei sentimenti che ha la tensione di un
giallo. Spaziando tra la realtà e la finzione
I vent’anni di Luz è al tempo stesso un
grande affresco della recente storia argentina e un romanzo commovente e intimo, in
cui presente e passato si legano in una perfetta struttura narrativa che cattura il lettore dall'inizio alla fine.
LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA
di Tracy Chevalier - Ed. Neri Poza
Romanzo - 14.46 euro
Griet ha sedici anni e un giorno apprende
dalla madre il suo destino: andrà a servizio
dai Vermeer, dovrà fare le pulizie nell'atelier
del pittore, senza spostare né urtare nulla.
Tra l'artista e la ragazza si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, di sospiri,
di frasi dette e non dette che la porterà a
posare per lui all'insaputa della moglie. E'
un romanzo che offre alcune delle pagine
più felici, nella narrativa contemporanea,
sulla dedizione e sul coraggio femminile.
Vademecum per la donna e la famiglia
In occasione della festa della donna, la Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Lecco, in collaborazione con gli Assessorati ai Servizi Sociali e
alla Cultura, offre alle donne del territorio di Lecco l'opuscolo "Vademecum per
rispondere ai tuoi bisogni e a quelli del tuo nucleo famigliare". La pubblicazione, realizzata con il prezioso contributo del quotidiano "La Provincia di
Lecco", verrà distribuita proprio l'8 marzo, gratuitamente, all'atto dell'acquisto
del giornale. L'iniziativa intende illustrare, in modo semplice e veloce, le opportunità di servizi che la legislazione nazionale e l'operato delle istituzioni locali
hanno reso disponibili, per rispondere ai bisogni dei componenti di tutta la famiglia. L'obiettivo è la diffusione della cultura della conciliazione e cioè l'instaurazione di un giusto equilibrio tra il lavoro produttivo e l'attività di cura,
ancora difficile da raggiungere, soprattutto per la componente femminile della
nostra società, come la statistica nazionale testimonia e documenta.
VINO, PATATE E MELE ROSSE
di Joanne Harris - Ed. Garzanti
Romanzo - 8.26 euro
L’autrice Joanne Harris (autrice anche di
”Chocolat” da cui è stato tratto un film di
successo) partendo dalla strana alchimia
della fermentazione alcoolica del vino, cattura segreti, progetti, amori, tradimenti...
Il protagonista Jay, scrittore trentacinquenne in crisi, alle prese con un nuovo libro che non decolla e un rapporto amoroso
che si sta sfasciando, decide di abbandonare Londra per trasferirsi in una fattoria in
un paesino del Sud della Francia. Inizia così il viaggio di Jay alla ricerca di se stesso
e dell’amore. Come ”Chocolat” anche ”Vino,
patate e mele rosse” è un romanzo divertente e pieno di passione che ci restituisce
tutto il sapore della vita
DA VEDERE
VIAGGIO A KANDAHAR
di Mohsen Makhmalbaf
interpreti: Niloufar Pazira, Hassan Tantaï.
Francia/Iran 2001
Un'afgana esule in Canada torna nel suo
paese per salvare la sorella, mutilata da una
bambola-bomba e decisa a uccidersi.
Magnetofono sotto il Burqa, il pastrano che
copre le donne dei talibani, passerà di sorpresa in sorpresa, come in una fiaba orientale vera e atroce. Bambini indottrinati, predoni nel deserto, mine, mutilati, un medico
che visita "scrutando" da un foro occhi e
bocca delle pazienti. Ma anche in questo
film, lo sguardo di Makhmalbaf resta lirico,
sorprendente, oltraggiosamente libero. Da
vedere per toccare con mano la realtà sempre più difficile delle donne afgane.
BREAD AND ROSES ovvero "PANE E ROSE"
di Ken Loach
interpreti: Pilar Padilla, Adrien Brody, Elpidia Carrillo. Gran Bretagna 2000
Al pane, le operaie che nel 1908 marciarono
su New York per chiedere migliori condizioni
di vita, aggiunsero le rose, per sottolineare
che ai bisogni materiali se ne accompagnano altri. L'episodio è ricordato in questo film
che si rifà alla pacifica protesta dei pulitori
di Los Angeles, ignorata dai mass media nonostante la dura repressione della polizia. I
personaggi del film sono antieroi, sono esseri umani che vivono un conflitto interiore
in cui l'orgoglio e la dignità si scontrano con
le necessità dettate dalla sopravvivenza. Da
vedere per capire come sia spesso la vita degli immigrati clandestini.
MOULIN ROUGE
di Baz Luhrmann
interpreti: Nicole Kidman, Ewan McGregor
La storia d'amore tra uno spiantato scrittore
di musical e una bellissima cortigiana nella
Parigi di fine ottocento. Un capolavoro di
messinscena, coreografia, montaggio, recitazione, che rende lo spettatore realmente
partecipe di un vortice spettacolare di immagini e colori. Moulin rouge è qualcosa di
più che un semplice film: è il cinema delle
origini, che non si basava sul concetto principe dell'immedesimazione, ma sull'esperienza di una bellezza che scorre via e che si
vorrebbe trattenere. Da vedere per sentirsi
come una bottiglia di champagne.
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