La Riserva Naturale Bosco dei Bordighi nasce nel 1994 per proteggere circa 50 ettari di bosco ripariale lungo la sponda sinistra del fiume Adda, nei comuni di Albosaggia, Faedo Valtellino e Montagna in Valtellina. Fin dalla nascita di questa area protetta, l’ente gestore, la Comunità Montana Valtellina di Sondrio, si è prodigato non solo per tutelare un ambiente ormai molto raro in provincia di Sondrio, ma anche per promuovere e organizzare la fruizione della Riserva da parte delle scolaresche, trasformandola in un’aula all’aperto ricca di possibilità. Molte iniziative in campo didattico sono state condotte grazie alla collaborazione con il Rotary Club di Sondrio, che nel centenario della nascita dell’associazione nazionale ha voluto realizzare questo opuscolo, pensato come piccola guida per i visitatori solitari della Riserva. Nel 2004, la Comunità Montana Valtellina di Sondrio ha deciso di arricchire il percorso didattico che si snoda lungo la Riserva: ai pannelli che illustrano la vegetazione caratteristica del bosco ripariale, realizzati nel 2002 in collaborazione con il Rotary Club di Sondrio, si sono così aggiunte sei bacheche, dedicate alla fauna che vive nel bosco e negli ambienti vicini. I pur numerosi animali selvatici che frequentano il Bordighi non sono facili da vedere per i non esperti: sono timorosi nei confronti dell’uomo, sono presenti solo in certe stagioni dell’anno, percorrono il loro territorio solo di notte… Molti, però, lasciano dei segni inequivocabili del loro passaggio, dei veri e propri biglietti da visita! Si tratta delle loro tracce, spesso facili da individuare, ma non così semplici da comprendere. Lo scopo delle bacheche è quindi quello di aiutare a notare e identificare i tanti segni che ci raccontano la vita degli animali, grazie a descrizioni, foto, disegni ed esempi concreti. Quando si parla di “tracce”, tutti pensiamo subito alle impronte lasciate dalle zampe degli animali nel fango o nella neve. In realtà, le tracce e i segni di presenza della fauna selvatica sono tanti e diversi. Una possibile, anche se sommaria classificazione potrebbe essere la seguente: ~ Tracce del pasto di animali erbivori (foglie, gusci e funghi sgranocchiati, ma anche i tronchi degli alberi rosicchiati dalle larve xilofaghe...). ~ Tracce del pasto di animali carnivori (penne strappate, ciuffi di pelo, gusci vuoti di chiocciola, ali di farfalla...). ~ Fatte e borre (può sembrare strano o buffo, ma gli escrementi degli animali chiamati fatte - e i rigurgiti dei rapaci notturni - le borre forniscono preziose informazioni: chi le ha lasciate, cosa ha mangiato, qual è il suo territorio…). Fatte di volpe ~ Parti del corpo (gli animali sostituiscono peli e penne quando sono consumati, i serpenti cambiano la pelle quando aumentano di dimensioni, ai maschi di capriolo ogni anno cadono e rispuntano le corna …). ~ Tane, nidi e rifugi (molti animali si costruiscono nascondigli in cui rifugiarsi per una notte o per una stagione oppure in cui allevare i loro piccoli…). nido di picchio rosso maggiore ~ Orme e piste (una singola impronta della zampa di un animale si chiama orma, una serie di orme è chiamata pista). orme di tasso Di seguito, saranno brevemente illustrate le sei bacheche. 1. I CARNIVORI Le tracce più evidenti lasciate da animali come la faina e la volpe sono le impronte impresse nel fango e le fatte, queste ultime spesso depositate volutamente in punti leggermente sopraelevati per delimitare il loro territorio d’azione. Con un po’ più di fortuna, si possono notare i resti dei loro pasti, in particolare le spiumate, cioè mucchietti di penne e piume che strappano dal corpo degli uccellini prima di mangiarseli. Riconoscere il “colpevole” non è difficile: osservando i calami delle penne si noterà, infatti, che sembrano tagliati con una forbice poco affilata. Ancora più raro è scoprire le tane di questi animali, che nel caso della volpe sono costituite da una rete di camere e gallerie sotterranee, dotate di diverse uscite, ben nascoste nel folto della vegetazione. 2. GLI ANFIBI L’umido Bosco dei Bordighi e i corsi d’acqua vicini ospitano varie specie di anfibi. Si tratta di animali di solito difficili da osservare, ma che possono rivelare la loro presenza durante il periodo riproduttivo. I maschi di raganella, rospo, rana verde e rana rossa cercano di attirare le femmine emettendo gracidii, le cui caratteristiche sonore variano da una specie all’altra e permettono agli esperti di capire quali sono presenti. Per alcune specie, però, è ancora più semplice individuare una traccia di presenza, perché in primavera le femmine depongono grandi quantità di uova. La femmina del rospo depone fino a 10.000 uova, raggruppate in cordoni gelatinosi lunghi alcuni metri, che vengono fissati al fondale. La femmina di rana verde depone da 500 a 8000 uova, quella di rana rossa ne depone 3-4000. In entrambe le specie le ovature hanno l’aspetto di grosse masse gelatinose. 3. I RODITORI Chi ha sgranocchiato le nocciole nascoste fra le foglie della lettiera del bosco? Con un po’ di pratica si può riuscire a capire chi è “il colpevole” in base alla forma e alle dimensioni del buco che è stato rosicchiato nel guscio. Nocciole sgranocchiate dall’arvicola Nocciola spaccata a metà dallo scoiattolo Con un po’ più di attenzione è anche possibile avvistare le tane dei roditori che vivono nel Bosco dei Bordighi. L’arvicola rossastra, ad esempio, scava reti di gallerie piuttosto superficiali, dotate di vari fori d’entrata. 4. GLI INVERTEBRATI Anche animali di piccole dimensioni, come i tantissimi invertebrati che frequentano il Bosco, possono lasciare delle tracce relativamente facili da avvistare. In certi casi si tratta di segnali di presenza anche piuttosto curiosi... Le larve dei minatori fogliari sono le creatrici di quegli strani ricami chiari che a volte ornano le foglie di alberi e arbusti. Protette fra le lamine fogliari come fra le lenzuola di un letto, si nutrono al sicuro fino al momento di trasformarsi in adulti. La larva della sputacchina, invece, si fabbrica un originale nascondiglio fatto di schiuma prodotta con linfa delle piante e bolle d’aria. 5. GLI ERBIVORI Nel Bosco dei Bordighi vivono molte specie di animali erbivori. Quello di maggiori dimensioni è il capriolo, che durante il giorno trova rifugio nelle zone più folte e tranquille del bosco ed esce allo scoperto in cerca di cibo soprattutto al crepuscolo o al mattino presto. Osservando attentamente i sentieri fangosi, si possono notare qua e là le impronte dei suoi zoccoli: Un altro segnale di presenza sono le scortecciature degli alberi, causate dallo sfregamento delle corna dei maschi intenti a marcare il loro territorio. 6. I PICCHI Le tante specie di uccelli che vivono nel bosco sono spesso difficili da vedere, ma facili da individuare ascoltandone i canti e i richiami. Il picchio rosso maggiore e il picchio verde, però, oltre a farsi sentire con i loro caratteristici versi e i loro tambureggiamenti, svelano la loro presenza anche grazie a tracce inconfondibili. Gli alberi morti o deperienti vengono bucherellati per cercare le appetitose larve degli insetti che si nutrono di legno Con un po’ più di attenzione, si possono notare anche le nocciole che i picchi incastrano nella corteccia degli alberi per riuscire a forarle con il becco e a mangiarne il contenuto. LE PROPOSTE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE A partire dal 2002, la Riserva Naturale Bosco dei Bordighi, in collaborazione con il Rotary Club di Sondrio, offre alle scuole delle province di Sondrio, Lecco e Como una serie di percorsi didattici, strutturati su tre incontri, uno al bosco e due a scuola. I più piccoli, da 3 a 7 anni, imparano a scoprire il Bosco dei Bordighi utilizzando i cinque sensi. Ad occhi chiusi per ascoltare il concerto del bosco Per i più grandi, da 8 a 13 anni, sono disponibili diverse attività: “Di foglia in foglia…” , in cui ci si trasforma in veri botanici, è dedicata allo studio del bosco ripariale, mentre“Lezioni di riciclaggio” conduce alla scoperta dei cicli naturali della materia paragonati alle strategie di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. “Le fonti di energia” , infine, svela sia il funzionamento del flusso di energia in un ecosistema sia come l’uomo sfrutti risorse naturali per produrre artificialmente energia. A caccia di tracce lasciate dagli animali A partire dall’anno scolastico 2005/06, si aggiungeranno due nuove proposte: in “Sulle tracce della biodiversità” si partirà dalla caccia alle tracce lasciate dagli animali per arrivare a comprendere il significato del concetto di biodiversità, mentre “Il bosco e i suoi segreti” è un’attività di tre ore che, giocando e sperimentando, aiuterà a capire il particolare ecosistema tutelato dalla Riserva. Il bosco, le bacheche e uno degli operatori didattici visti con gli occhi di una bimba di 6 anni. UN SIMBOLO SPECIALE Come tutte le aree protette, anche la Riserva Naturale Bosco dei Bordighi ha un animale-simbolo, scelto perché si tratta di una delle specie più abbondanti, nonché avvistabile con una certa facilità: il picchio rosso maggiore. Allo scopo di sottolineare l’impegno dell’Ente nei confronti delle scuole, per trasformare l’immagine di questo animale in un logo non è stato incaricato un professionista, ma è stato indetto un concorso nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Sondrio. Il vincitore è stato un bimbo di una scuola dell’infanzia e il suo disegno è diventato il logo che accompagna ogni prodotto della Riserva: COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO Via Nazario Sauro 33 - 23100 Sondrio tel. 0342 210331 / fax 0342 210334 [email protected] www.cmsondrio.it RISERVA NATURALE BOSCO DEI BORDIGHI tel. 0342 210331 [email protected] Attività didattiche: dott.Francesca Mogavero tel. 348 6990689 [email protected] ROTARY CLUB DI SONDRIO ROTARY CLUB DI COLICO Testi, foto - salvo diverse indicazioni - e grafica: Francesca Mogavero in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio