Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC Lu.Be.C. Lucca Beni Culturali 2011 Lucca 20 - 22 ottobre 2011 Real Collegio Teatro San Girolamo Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC Lu.Be.C. - Lucca Beni Culturali 2011 LUCCA 20 - 22 Ottobre 2011 20 - 21 ottobre, Real Collegio - Piazza del Collegio, 1 22 ottobre, Teatro San Girolamo - Via San Girolamo Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Direttore Generale Mario Resca Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Direttore del Servizio Mario Andrea Ettorre Lucca, 20 - 22 ottobre 2011 Progettazione e realizzazione stand, opuscolo, materiali grafici, organizzazione incontri a cura di Antonella Mosca con: Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano Rapporti con i media Vassili Casula Comunicazione multimediale Renzo De Simone, Francesca Lo Forte www.valorizzazione.beniculturali.it Si ringraziano per la realizzazione dei Totem Mirò Srl SARTECH - SARCH TECHNOLOGY Srl Via Ippolito Nievo, 8 20145 Milano Tel. 02 48005356 - Fax 02 48198551 www.mirosrl.eu Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 - Fax 06 70031852 [email protected] SOMMARIO Presentazione Giancarlo Galan Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC Mario Resca Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico per l’analisi non distruttiva del biodeterioramento ......................................................................................9 Flavia Pinzari, Maria Carla Sclocchi, Guadalupe Piñar Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studio sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale di alcune provincie della Regione Siciliana e della Regione Calabria ............................................13 Gisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Carta del rischio) Materiali innovativi e nuove tecniche per il restauro delle opere in cera: la Venerina del Museo di Palazzo Poggi di Bologna ........................................16 Il MiBAC e le nuove progettualità ....................................................................19 Antonella Mosca, Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano Iuvanum… come non l’abbiamo mai vista ......................................................25 Mario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.it ......................................................27 Maria Rosaria Nappi Diversamente in biblioteca: la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali ..............31 Maria Rosaria Capasso Aquileia, Progetto memoria ............................................................................34 Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia), Andrea Benedetti (IUAV) Miglioramento dell’offerta informativa e della comunicazione museale attraverso le nuove tecnologie multimediali ..................................................36 Gianfranco Calandra Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche; fotoriproduzioni; prestito locale e interbibliotecario; consultazione banche dati in linea e su cd-rom ........................................................................................40 La Repubblica Romana del 1849......................................................................42 Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage di guerra. L’attualità della memoria: 1849-2011 ..............................................................43 Una documentazione del restauro in rete: il cantiere digitale di Viggiù. Utilità, efficacia, efficienza, trasparenza e comunicazione dell’azione di tutela del MiBAC ..........................................................................................45 Manuela Rossi, Cristina Ambrosini Progetto di digitalizzazione del Fondo “Soprintendenza ai monumenti” ......50 Giovanna Giubbini Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostra bibliografica virtuale della Biblioteca Nazionale di Bari ....................................................................53 Lidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi” L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico di Egnazia (Brindisi) ....54 Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video simulazione digitale. Tecnologie innovative a supporto dell’architettura ........................................55 Da città-Stato a città dello Stato italiano..........................................................57 Marina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i non vedenti ......................59 Maria Brucato Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseo VIrtuale ......................61 Il Contact Center del MiBAC ............................................................................64 Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ......................................65 IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE percorsi condivisi ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone ..................72 ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival e il cineturismo ......75 CENTRICA - Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® ....................................77 CESEPI - Progetto Leonardobookshop ..........................................................79 GOOGLE - Progetto Arte ................................................................................82 HERITY INTERNATIONAL - Valorizzare sempre meglio. Il patrimonio culturale con l’innovazione ......................................................86 ILLUSIONETWORK - Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo ....................89 Fabrizio Terranova INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa ..................................................................................92 PARALLELLO - “Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte della Galleria degli Uffizi a portata di mano ........................................................................96 PROMO PA FONDAZIONE Dipartimento Beni culturale - Tecnologie - Turismo ........................................98 SARTECH TECHNOLOGY - Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH ........................................100 SARCH TECHNOLOGY - Il laboratorio mobile ..............................................104 SPAZIO VISIVO - Olivia ed Hendrik. Due anime una passione ....................105 TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI - Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Le guide multimediali ................................................107 Presentazione l patrimonio culturale italiano, unico e inimitabile, è ciò che distingue e caratterizza il nostro Paese. È nostro preciso dovere tutelare i beni storici, artistici, archeologici e paesaggistici che lo costituiscono, così come promuovere la massima diffusione possibile della sua conoscenza. Dobbiamo adoperarci il più possibile per abituare i cittadini a frequentare assiduamente ed amare i musei, le pinacoteche e i monumenti, strada per un’autentica crescita civile, sociale e culturale della nazione. Allo stesso tempo, consapevoli della crescente importanza del turismo culturale nel contesto dell’economia del Paese, dobbiamo impegnarci per mantenere e incrementare dove necessario lo standard dell’accoglienza nelle strutture museali e nelle aree archeologiche, rendendo la visita al museo un’esperienza sempre più piacevole ed appagante per lo spirito. I La tecnologia si rivela un potente alleato per raggiungere entrambi gli obiettivi, come ho potuto constare di persona nei musei dove al classico percorso di visita sono affiancati strumenti multimediali che coinvolgono i visitatori in nuove esperienze di godimento del patrimonio culturale. Da non sottovalutare, poi, che molti giovani, grazie all’utilizzo di un linguaggio attuale e immediato come quello fornito dalla tecnologia, saranno stimolati ed avranno occasione di avvicinarsi più facilmente ad un qualcosa che finora è stato percepito come distante e privo di attrattiva. La ricerca e le innovazioni tecnologiche, inoltre, possono contribuire notevolmente a innalzare il livello di salvaguardia dei beni artistici e archeologici, mettendo a disposizione dei tecnici delle soprintendenze e delle forze dell’ordine strumenti che facilitano l’operato nella tutela del patrimonio culturale. Per questo motivo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha scelto di partecipare alla settima edizione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali con un insieme di iniziative che vanno sotto il nome di Innovazione e tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC. Il pubblico potrà disporre di guide multimediali interattive realizzate in 3D per musei, mostre e siti archeologici, applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali, archeoguide su touchscreen, libri multimediali con immagini dinamiche e conoscere così le più significative innovazioni del settore. Uno sguardo privilegiato sui musei del futuro, che solo a Lucca potremo godere appieno. Giancarlo Galan Ministro per i Beni e le Attività Culturali Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC l nostro Paese, pur essendo considerato il più grande giacimento di risorse culturali e pur non mancando di creatività e di livelli qualitativi eccellenti, ha ancora molto da imparare dagli altri Paesi europei, per fare impresa in questo ambito. Infatti, Francia, Gran Bretagna e Germania che hanno dotazioni culturali comparabili a quelle italiane sono capaci di valorizzare le loro risorse culturali in modo più significativo del nostro, sia per la capacità di produrre fatturato attraverso un’opportuna valorizzazione dei beni culturali, sia per la capacità di produrre occupazione. I La Cultura deve essere un valore condiviso anche dalla popolazione e percepito come fattore decisivo dello sviluppo economico e del benessere sociale, per i quali è sicuramente una risorsa straordinaria, che può contribuire a riequilibrare un sistema socioeconomico in difficoltà, configurandosi non solo come fattore costitutivo dell’identità collettiva del territorio, ma anche come possibile volano di sviluppo economico. Allo stesso tempo occorre promuovere una forte integrazione tra i comparti interessati (turismo, spettacolo, ricerca e università, formazione, artigianato) per non fare della cultura soltanto un servizio, ma un fattore di attrazione economica, il cui più immediato beneficio è quello di sviluppare il cosiddetto “turismo culturale”. Inoltre, investire sulla produzione di cultura significa sviluppare settori in cui l’occupazione creata può raggiungere numeri di tutto rispetto. Tuttavia, non basta solo affermare che la cultura deve essere uno dei fattori trainanti dello sviluppo socio-economico. È necessario intervenire con un deciso e straordinario sforzo di innovazione e di investimenti da parte di tutti gli attori del settore, soprattutto locali, per mettere a punto progetti condivisi che sostengano idee e proposte, con un effettivo coordinamento fra il livello nazionale, regionale e locale. L’attuale periodo di crisi e i pesanti tagli che le risorse destinate alla cultura hanno subito negli ultimi anni, rendono indispensabili alcune azioni rapide ed efficaci che possano affiancarsi a quelle già sperimentate per migliore la gestione e fruizione del Patrimonio. Tra queste: l'impiego di nuove tecnologie e di abilità professionali elevate e certificate; il coinvolgimento delle Università nelle attività didattiche e di ricerca; percorsi formativi e forme di accreditamento degli addetti del comparto; riordino dei processi di crescita territoriale e nazionale;qualificazione delle risorse umane impegnate nel settore; riorganizzazione delle relazioni amministrative; introduzione di incentivi fiscali più efficaci e rafforzamento delle relazioni con le imprese private. Con queste premesse, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa anche quest’anno alla manifestazione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali 2011, importante iniziativa sull’innovazione tecnologico–digitale applicata alla valorizzazione dei beni culturali e al marketing territoriale integrato, che rappresenta il momento di incontro tra il mondo pubblico e quello privato e che offre per questo un’occasione stimolante per costruire percorsi condivisi, attivare collaborazioni, creare partnership nell’ambito della filiera beni culturali–tecnologia–turismo. Il nostro interesse è particolarmente rivolto al concetto di innovazione, inteso come rinnovamento, cambiamento che genera progresso umano e che deve essere sempre più al servizio della valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Lo slogan scelto è, quindi, Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC. “Innovazione” intesa anche e soprattutto come implementazione di un processo, di un nuovo metodo organizzativo che rinnovi le relazioni e le collaborazioni tra Enti e Aziende, con particolare attenzione a quelle impegnate nella ricerca e nella sperimentazione di nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, creando, quindi, un processo evolutivo che evidenzi come le sinergie tra pubblico e privato siano fondamentali e necessarie quando sono finalizzate alla valorizzazione di un bene comune: il Bene Culturale. Infatti, in coerenza con questa logica evolutiva, il MiBAC è presente alla manifestazione fieristica con una strategia comunicativa diversa, mirata alla contaminazione dell’intero spazio espositivo con l’allestimento di totem multimediali dedicati, in cui sono esposti i progetti recentemente realizzati con l’utilizzo di nuove tecnologie. L’innovazione è il filo conduttore che lega i vari progetti presenti attraverso un percorso guidato in cui il pubblico ha la possibilità di comprendere il grande apporto, in termini di efficienza ed efficacia, che le nuove frontiere tecnologiche adottate dal Ministero danno e daranno alla conoscenza del Patrimonio culturale, basti pensare alla didattica. Grazie alla rete di collaborazioni, intrapresa dal MiBAC, con realtà di comprovata esperienza nel settore e presenti sul territorio nazionale, è possibile presentare progetti tecnologici, realizzati anche con il prezioso apporto di tutti i nostri Istituti territoriali. In questo modo, si vuole focalizzare l’attenzione sulle importanti collaborazioni e partnership tra i due settori, il settore pubblico, a cui è delegata la tutela e la conservazione del Patrimonio culturale e che ha al suo interno competenze scientifiche e professionali di rilevanza internazionale, e quello privato, che ha maggiore possibilità di raccogliere risorse finanziare e convogliarle nel settore culturale. Infatti, i finanziatori (sponsor, imprenditori mecenati, privati) sono sempre più interessati al binomio impresa-cultura al fine di condividere strumenti utili allo sviluppo del sistema di risorse identitarie e di relazioni culturali del paese. Tra i vari progetti presentati in fiera si potranno conoscere e sperimentare applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali per incentivare le visite culturali e migliorare la fruizione dei servizi, altre che consentono di ammirare le opere esposte in altissima risoluzione; sistemi di scansione, acquisizione digitale, fotoriproduzione e catalogazione di numerosi archivi e biblioteche statali; guide multimediali interattive e divertenti, realizzate in 3D per musei, mostre e siti archeologici; archeoguide su touch screen; libri multimediali che esplorano i contenuti attraverso immagini dinamiche e suoni e molte altre novità dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza, alla divulgazione dei beni culturali, sempre nel rispetto della tutela e conservazione del nostro patrimonio. Mario Resca Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale SEGRETARIATO GENERALE ICRCPAL - Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico per l’analisi non distruttiva del biodeterioramento Flavia Pinzari1, Maria Carla Sclocchi1, Guadalupe Piñar2 Le cause del biodeterioramento dei beni librari ed archivistici sono state investigate a fondo ed i processi che portano i materiali a perdere la funzionalità e le caratteristiche a loro proprie sono in buona parte noti, sebbene rimangano ancora molti interrogativi privi di risposta e diverse forme di alterazione senza responsabili certi. Ciò che rende il settore della ricerca biologica nei beni culturali aperto e ricco di potenzialità innovative sono le nuove tecnologie di indagine, basate su strumenti e metodi che solo i più recenti sviluppi scientifici e biotecnologici hanno permesso di mettere a punto. I nuovi metodi di indagine sono sviluppati perlopiù in settori quali le scienze biomediche e farmaceutiche, l’agroindustria, la scienza dei materiali, etc. L’innovazione tecnologica nella ricerca per la tutela dei beni librari ed archivistici dipende in gran parte dall’attenta valutazione delle potenzialità di trasferimento delle nuove tecnologie di indagine e di intervento sviluppate in altri ambiti. Solo un delicato processo di adeguamento dei metodi e dei protocolli sperimentali potrà permettere, infatti, l’utilizzo di tecniche innovative nel campo, spesso economicamente poco competitivo, dei beni culturali. La singolarità e, talvolta, l’eterogeneità delle matrici su cui è necessario indagare od intervenire richiedono la calibrazione di protocolli e di procedure ad hoc, che rendano possibile l’utilizzo di strumenti o di metodi analitici consolidati in altri settori ma non direttamente applicabili sui beni culturali perché troppo invasivi o non sufficientemente sensibili. La necessità di procedere con esami microinvasivi o non distruttivi implica ugualmente uno sforzo di adeguamento delle procedure d’analisi formulate in altri settori da parte di chi deve effettuare le diagnosi o gli interventi. Per gran parte dei materiali di interesse artistico l’individuazione precoce della presenza del microrganismo, della sua identità e della sua attività deteriogena richiede accorgimenti particolari mirati a non alterare il bene culturale durante l’analisi. Si tratta, in altre parole, di utilizzare metodi di indagine il più possibile non invasivi e non distruttivi, ma nel contempo altamente informativi e specifici. Inoltre, gli organismi che attaccano substrati particolari quali i beni culturali o che in ogni modo si adattano a condizioni estreme di crescita (si pensi alle specie che crescono a carico della sola cellulosa ed in condizioni di forte limitazione d’acqua libera) sono spesso restii ad essere coltivati in vitro e quindi identificati od anche solo individuati. I metodi comunemente utilizzati per misurare o rilevare la presenza e l’attività dei microrganismi nel manufatto artistico prevedono comunque l’utilizzo di campioni che, per quanto piccoli, implicano necessariamente un prelievo distruttivo in genere non compatibile con i principi di tutela e di conservazione dell’oggetto stesso. L’individuazione della presenza di particolari gruppi di organismi biodeteriogeni è oggi pos- Segretariato Generale Segretario Generale: Roberto Cecchi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232819 Fax 06 67232414 [email protected] ICRCPAL - Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Direttore: Maria Cristina Misiti Via Milano, 76 00184 Roma Tel. 06 482911 Fax 06 4814968 [email protected] www.icpal.beniculturali.it Laboratorio di Biologia, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Via Milano 76, 00184 Roma, Italy, Tel. ++3906 48291215 Fax ++3906 4814968 [email protected] 1 2Institute of Applied Microbiology, Department of Biotechnology, University of Natural Resources and Applied Life Sciences Muthgasse 18, 1190 Vienna, Austria 9 10 sibile grazie ad un’ampia serie di saggi biomolecolari non distruttivi e molto selettivi che finora hanno trovato applicazione principalmente nel campo della patologia vegetale e dell’igiene degli alimenti. Sono metodi che utilizzano quantità minime di campione e che risultano pertanto microinvasivi. A tale proposito è stato stimato che i metodi di isolamento e di coltura classici per i microrganismi ambientali permettono di individuare solo l’1-10% delle specie vitali effettivamente presenti nei campioni, mentre le tecniche molecolari, indagando direttamente sul materiale genetico permettono di conoscere tutta la diversità biologica presente nel campione. Le tecniche molecolari attualmente disponibili si basano in generale sull’estrazione del materiale genetico dei microrganismi (DNA-acido deossiribonucleico e RNA-acido ribonucleico) direttamente dalle cellule presenti sui materiali d’interesse e sulla sua amplificazione per mezzo della PCR (Polymerase Chain Reaction). Dal substrato è possibile, con metodi diversi, estrarre e quindi amplificare il DNA totale di un microrganismo oppure frammenti specifici di cui si conosce una parte della sequenza nucleotidica (primers), come ad esempio il DNA codificante per un particolare enzima. Per lo studio e la prevenzione del biodeterioramento nei beni culturali i metodi biomolecolari aprono nuove prospettive di indagine e di intervento. La reazione di PCR è una tecnica enzimatica studiata per amplificare in vitro una regione di DNA a partire da una quantità anche molto esigua di materiale genetico. La PCR è catalizzata dalla Taq-polimerasi, un enzima termoresistente che svolge la funzione di duplicare l'acido nucleico. Perché la Taq-polimerasi possa utilizzare come stampo il DNA per la sintesi di nuovi filamenti a partire da singoli nucleotidi, è necessario in primo luogo separare (denaturare) la doppia catena di DNA con il calore, quindi fornire delle brevi sequenze nucleotidiche (i primers) in grado di appaiarsi con i singoli filamenti di DNA e di innescare la duplicazione. Ad ogni ciclo di amplificazione, anche il numero dei "primers" presenti nel campione da analizzare viene raddoppiato. In una tipica reazione di PCR in vitro una stima realistica è di 105-106 copie di acido nucleico amplificato, per cui da poche molecole di DNA (virtualmente anche una singola copia di acido nucleico), si producono milioni di copie di DNA, rendendo tale tecnica estremamente sensibile e specifica. Le tecniche di riconoscimento delle specie o in generale dei gruppi sistematici di appartenenza si basano sull’esistenza di vasti data-base contenenti le sequenze nucleotidiche di tratti conservativi di DNA (come il DNA che codifica per l’rRNA ribosomale 16S) di molti organismi e microrganismi. I frammenti di DNA estratti ed amplificati vengono “letti”, grazie ai sistemi automatizzati di sequenziamento del DNA e la sequenza nucleotidica ottenuta viene confrontata tramite programmi specifici (es. BLAST) con le sequenze registrate nelle banche dati internazionali. Nell’ambito dei beni librari ed archivistici tali tecnologie sono state an- Fig. 1 - Elettroforesi su gel di agarosio che permette di visualizzare il DNA estratto da tre specie fungine per mezzo di tre differenti sistemi estrattivi (Urea, SDS-Tris HCl e C-TAB). Il DNA di ciascun fungo è visibile come una banda scura nel gel cora scarsamente applicate per mancanza di sperimentazioni, soprattutto riguardo all’idoneità dei protocolli utilizzati negli altri settori di ricerca nell’estrarre il materiale genetico da substrati quali la carta, la pergamena o la stoffa. L’estrazione del DNA dai campioni costituisce, infatti, un passo fondamentale nella procedura analitica; i solventi ed i passaggi calibrati su un materiale possono non essere idonei ad altri tipi di campione di partenza (Fig. 1). Grazie al trasferimento delle tecniche molecolari al settore della diagnostica biologica nei beni culturali si potrà accedere ad informazioni importanti sui meccanismi di alterazione dei substrati cartacei e pergamenacei e sulla dinamica di colonizzazione dei diversi materiali, si potranno effettuare diagnosi precoci sul biodeterioramento dei supporti per mezzo di metodi microinvasivi e nel contempo altamente informativi. Le applicazioni biomolecolari potranno avere un ruolo primario anche nello studio dell’efficacia delle sostanze disinfettanti e biostatiche, permettendo di verificarne l’attività con saggi molto rapidi e di valutare con tempestività la ricolonizzazione dei substrati da parte dei microrganismi. Si potranno utilizzare sonde genetiche in grado di rilevare la presenza di enzimi o di gruppi di enzimi particolarmente nocivi per la carta, come il complesso delle cellulasi ed in base a ciò decidere il tipo di intervento di disinfezione e di restauro da intraprendere. Presso l’ICRCPAL è stato allestito un laboratorio di Biologia Molecolare per l’applicazione delle nuove tecnologie alla diagnostica del biodeterioramento nei beni culturali e sono stati messi a punto, in collaborazione con l’Istituto di Microbiologia Applicata dell’Università di Vienna (Ins. für Angewandte Mikrobiologie, Dep. Biotechnologie, Universität für Bodenkultur Vienna, Austria) i protocolli analitici idonei al trattamento di campioni di diversa natura. Un esempio di applicazione dei metodi molecolari è riportato nel lavoro di Michaelsen et al. (2010) in cui un manoscritto italiano del XIII secolo è stato oggetto di uno studio approfondito in cui è stato possibile identificare come organismi responsabili del forte degrado delle fibre di cellulosa un consorzio di specie cellulosolitiche ma anche xerofiliche, ovvero che possono crescere in ambienti con poca disponibilità di acqua (Fig. 2). Dal sequenziamento del DNA estratto in modo non invasivo dal manoscritto sono risultati presenti l’Aureobasidium pullulans (de Bary) Fig. 2 - Il volume del XIII secolo analizzato nel lavoro di Michaelsen et al (2011). I margini risultavano fortemente degradati da un attacco biologico ed un concomitante danno meccanico 11 il Penicillium pinophilum Thom e l’Aspergillus versicolor (Vuill.) Tirab., ma anche molte sequenze associate ai funghi Eurotium halophilicum Chr., Papav. & Benj. e Wallemia sebi (Fr.) Arx entrambi capaci di svilupparsi su substrati a basso contenuto di acqua. Si tratta di organismi difficilmente isolabili dal substrato con metodi colturali classici e la cui presenza nell’ambiente e sui materiali è per questo sottostimata. L’attività degradativa nei confronti delle fibre è stata accertata per mezzo dell’osservazione in microscopia elettronica in pressione variabile con uno strumento SEM-VP EVO 50. Le immagini ottenute al SEM mostrano delle fibre la cui superficie è ruvida e fratturata (Fig. 3). Per un approfondimento sul caso studio si rimanda al lavoro open access: “Michaelsen, A, Piñar, G., Pinzari, F., Molecular and microscopical investigation of the microflora inhabiting a deteriorated Italian manuscript dated from the 13th-century. Microbial Ecology, (2010) 60: 69–80” (http://www.springerlink.com/content/672124813w7pq351/fulltext.pdf). Fig. 3 - Immagine di una fibra di cellulosa estratta dal margine del volume del XIII secolo osservata per mezzo di un microscopio SEM-VP. L’immagine è stata ottenuta in alto vuoto dopo preparazione del campione per metallizzazione con oro 12 SEGRETARIATO GENERALE ISCR – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studio sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale di alcune provincie della Regione Siciliana e della Regione Calabria Gisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Carta del rischio) Il SIT Carta del Rischio, messo a punto dell’Istituto Superiore per la Conservazione (già ICR) è un sistema di sperimentazione sul territorio, per la conoscenza sul rischio di danno dei beni, inserito in un sistema integrato che vedrà l’interoperabilità con i sistemi di Catalogazione e gestione vincoli del MiBAC. Il SIT Carta del Rischio è un sistema di banche dati, alfanumeriche e cartografiche, in grado di esplorare, sovrapporre ed elaborare informazioni intorno ai potenziali fattori di rischio che investono il patrimonio culturale. Per la costruzione del modello di rischio è stato adottato un approccio statistico, sulla cui base i singoli beni sono valutati come “unità” di una “popolazione statistica” di cui si mira a valutare il livello di rischio. Il sistema assume come elemento minimo georeferenziabile il singolo bene immobile architettonico e archeologico (unità statistica) ed il Comune come elemento minimo della scala territoriale (unità territoriale). Tutti i beni mobili (dipinti su tavola, le tele, i reperti archeologici etc.), in quanto non georeferenziabili, sono stati associati al relativo bene immobile “contenitore”, che risponde alla scala dimensionale su indicata. Nel periodo 2006-2009 con fondi di cui alla delibera CIPE 17/2003 (2 MEURO) l’ICR lancia un progetto di valutazione della vulnerabilità sismica su larga scala sui monumenti dei territori della Regione Siciliana e della Regione Calabria. Vengono esaminate le condizioni di conservazione di circa 4000 edifici nelle due regioni, le caratteristiche geofisiche dei relativi territori e raccolti i relativi dati di storia sismica. La finalità è di creare un thesaurus di dati tecnici da mettere a disposizione dei vari organismi pubblici responsabili della gestione delle emergenze, della salvaguardia del patrimonio culturale, delle gestione delle infrastrutture e del territorio più in generale. Il lavoro viene realizzato sotto la direzione tecnica dell’ISCR dall’ATI composta dal Consorzio Protecno s.r.l. di Perugia, dalla SGA s.r.l. Storia e Geofisica Ambiente di Bologna e dalla Intersistemi di Roma. Il Progetto “Dati sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale della Regione Siciliana e della Regione Calabria” segna una nuova fase di sviluppo del Sistema Informativo Carta del Rischio affrontando le tematiche sulla pericolosità del territorio e sul rischio dei monumenti, non più solo nell’ambito dei tre domini (statico-strutturale, Ambientale - aria, Antropico), che hanno connotato l’avvio del Sistema a partire dagli anni ’90, ma con l’approfondimento rispetto alla categoria sismica. Allo scopo di determinare nuovi modelli di calcolo del rischio sismico, sono stati messi in relazione gli indicatori di pericolosità sismica (Fig. 1), aggiornati rispetto alle nuove normative vigenti, con i dati di vulnerabilità ed esposizione desunti da un nuovo tracciato di scheda sismica messo a punto Segretariato Generale Segretario Generale: Roberto Cecchi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232819 Fax 06 67232414 [email protected] ISCR – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro Direttore: Gisella Capponi Coordinatore per la comunicazione: Barbara Davidde Via di San Michele, 23 00153 Roma Tel. 06 67236413 - 67236212 Fax 06 67236409 [email protected] www.iscr.beniculturali.it 13 per l’occasione. La nuova scheda è stata differenziata per tre diverse tipologie di beni (palazzi, torri/campanili, chiese/teatri/sistemi edilizi complessi). La finalità principale è stata quella di effettuare un primo censimento su un campione congruo di monumenti in Sicilia e Calabria che ha interessato il rilevamento di circa 3150 beni, sui quali sono stati approfonditi anche ulteriori aspetti relativi all’anamnesi sismica - costruttiva e al rilevamento della risposta di microtremori al rumore ambientale. Il censimento e la scheda relativa sono conformi alle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”, divenute “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri” in data 12/10/2007. L’operazione è da intendersi come un primo passo verso l’approfondimento ed il dettaglio indicato dalla direttiva citata. Sono state messe a punto le schede di vulnerabilità sismica e le relative norme di compilazione adottando un tracciato di carattere speditivo e dopo la loro validazione sono state informatizzate realizzando un data entry web sul web gis carta del rischio (Fig. 2). Il progetto a riguardato anche la verifica delle localizzazioni geografiche dei beni cenFig. 1 - WEB gIS carta del rischio: rappresentazione della classificazione nazioinale sismica 2003 Fig. 2 - WEB gIS carta del rischio: data entry web della schedatura relativa alla tipologia palazzi 14 siti e si sono sviluppati tool cartografici per la perimetrazione dei beni (Fig. 3). Infine si è aggiornata la struttura della banca dati realizzando software di verifica e validazione dei dati. Si è effettuata l’anamnesi sismica e si è realizzato uno studio sull’applicazione di microtremori su circa 3000 beni schedati. Infine si è giunti alla definizione di due modelli qualitativi di valutazione di vulnerabilità e rischio e dei relativi software di calcolo. I dati censiti si sono implementati nel data base cartografico per la visualizzazione tematica dei risultati finali (Fig. 4). A partire dai dati delle schede di rilievo speditivo, in particolare su alcune caratteristiche costruttive e sui cinematismi di danno, è stato possibile ottenere una valutazione della vulnerabilità su tre livelli (alto, medio, basso). La logica di detta valutazione è la classificazione del patrimonio su una fascia di alta, media, bassa vulnerabilità in funzione degli effetti attesi in termini di danno e di collasso. La valutazione ha un ulteriore approfondimento articolando i casi in cui la vulnerabilità si colloca in un livello intermedio (mediobassa), data la cautela che si impone in un censimento speditivo. I beni molto vulnerabili hanno anche una sintetica descrizione dei possibili meccanismi di danno e delle cause costruttive di tali meccanismi. Sono evidenziati i casi in cui i meccanismi di danno sono presumibilmente circoscritti a singole parti delle fabbriche. Viene inoltre evidenziato un grado di affidabilità della valutazione. Pur nella divisione discreta per classi, il sistema mantiene per ciascun bene il rispettivo valore numerico di vulnerabilità, consentono così di distinguere, anche, all’interno delle singole classi beni di diversa vulnerabilità, al fine di preliminari stime di priorità d’intervento per la riduzione del rischio. Fig. 3 - WEB gIS carta del rischio: rappresentazione dei poligoni costruiti intorno ai monumenti (Reggio Calabria) Fig. 4 - WEB gIS carta del rischio: rappresentazine del tematismo di rischio sismico dei beni schedati 15 SEGRETARIATO GENERALE OPD – Opificio delle Pietre Dure Materiali innovativi e nuove tecniche per il restauro delle opere in cera: la Venerina del Museo di Palazzo Poggi di Bologna Segretariato Generale Segretario Generale: Roberto Cecchi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232819 Fax 06 67232414 [email protected] OPD – Opificio delle Pietre Dure Soprintendente: Cristina Acidini Luchinat Coordinatore per la Comunicazione: Fabio Bertelli Via Alfani, 78 50121Firenze Tel.055 26511 Fax 055 287123 [email protected] www.opificiodellepietredure.it Direttrice del settore di restauro materiali ceramici e plastici dell’OPD: Laura Speranza Direzione tecnica: Andreina Andreoni, Francesca Kumar, restauratrici del settore materiali ceramici e plastici dell’OPD Collaboratori esterni al restauro: Chiara Gabbriellini, Francesca Rossi, Filippo Tattini 16 Il modello in cera di giovane donna giacente detta Venerina realizzata da Clemente Susini intorno al 1782, è giunta presso i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a marzo 2010. L’opera, raffigurata in atteggiamento morente, con le membra rilassate che ricadono morbidamente lungo il corpo, il capo riverso, gli occhi socchiusi e le gambe leggermente sollevate e incrociate, è costruita con una verosimiglianza ed una naturalezza straordinaria. Il modello, totalmente realizzato in cera vergine d’api (fatta eccezione per i capelli e il pelo pubico che sono veri), é cavo all’interno e pesa nel suo insieme circa dieci chilogrammi. La cera ha evidenziato fin da subito una problematica legata principalmente alla sua conservazione strutturale, ed è pertanto su questo aspetto che si è concentrato l’attuale restauro. L’opera, pur essendo stata oggetto di un “recente” intervento di manutenzione eseguito nel 1999, che ha seguito e rispettato le metodologie e i principi del restauro moderno, presentava sul collo, sulle giunture degli arti superiori e lungo i fianchi delle fratture e fessurazioni di pregresso accadimento, avvenute durante errate movimentazione dell’opera nel corso dei secoli. La presenza di questa tipologia di degrado ha indirizzato il nostro intervento sul consolidamento della struttura, al fine di fermare il progressivo distacco degli arti e conferire quella stabilità e compattezza al modello, tale da assicurare la sua integrità nel tempo. La posa piuttosto articolata, l’estrema leggerezza del manufatto, le errate movimentazioni dell’opera, hanno generato nel tempo una serie di fessurazioni, distacchi e fratture localizzate nei punti più fragili della figura. La giacitura dell’opera su un supporto espositivo ligneo, pertanto rigido e con ogni probabilità non coevo alla realizzazione, ha ulteriormente aggravato questa condizione rivelandosi del tutto inadeguato ad accogliere un’opera così complessa e delicata. La stessa torsione del corpo lascia presupporre che in origine, il modello fosse stato concepito per essere adagiato nel modo più naturale possibile su un supporto morbido, come peraltro confermano altri esempi di cere anatomiche conservate al Museo della Specola di Firenze dove le figure intere poggiano su materassi corredati di cuscini rivestiti in seta. Soltanto la testa e le spalle erano sorrette da un grossolano cuscino rigido realizzato in gesso mascherato da un tessuto in seta, che non solo si è rivelato inadatto ad accompagnare le sinuosità del modellato, ma ha dato origine a pressioni localizzate sui pochi punti d’appoggio, aggravando le fratture della materia. La possibilità di poter restaurare l’opera presso i laboratori di restauro dell’Opificio, ha consentito di approfondire la conoscenza della tecnica di realizzazione e la natura delle materie impiegate, con una ricca cam- pagna di indagini scientifiche, fondamentale per l’intervento stesso e per una migliore comprensione di questa particolare tipologia di opere. La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), effettuata per studiare la struttura interna del modello, ha confermato la totale assenza di un’armatura di sostegno metallica, o di altro materiale rigido e di riempimento. Tra gli organi interni superiori, solo il fegato è risultato di una materia diversa; gesso rivestito di cera pigmentata. Grazie alla documentazione fotografica in trasparenza e del retro dell’opera, si è potuto osservare l’applicazione a tergo di tela cerata a trama larga e un impasto di cera e resina come rinforzo dei punti di incollaggio delle varie porzioni di modellato. L’intervento di restauro si è concentrato su due obiettivi fondamentali. Il primo, ha riguardato la progettazione e la realizzazione di una struttura di sostegno che interrompesse le fessurazioni in atto della cera e che assicurasse una stabilità definitiva all’opera. Il secondo obiettivo, ha riguardato il completamento del supporto espositivo con la realizzazione ex-novo di un materasso “morbido” atto ad accogliere una materia così delicata come la cera. Non potendo movimentare e soprattutto capovolgere l’opera, per poter realizzare la nuova struttura di sostegno è stato necessario eseguire un calco della superficie tergale con gomma siliconica e rispettiva controforma in resina epossidica impastata con fibre di carbonio. Successivamente, si è proceduto alla realizzazione in gesso della forma positiva della suddetta superficie, sulla quale si è potuto lavorare in completa sicurezza, trattandosi di una copia della parte posteriore. La struttura definitiva di sostegno è stata realizzata in fibra di vetro, con l’ausilio del sottovuoto per ottenere uno spessore omogeneo e sottile (circa 2 mm) e rendere esteticamente meno invasiva la nuova struttura. Il risultato ottenuto è quello di un materiale leggerissimo e allo stesso tempo resistente, perfettamente reversibile in quanto fermato alla superficie della cera e invisibile all’osservatore in quanto si sviluppa sul retro della scultura. Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo supporto espositivo, è stato riproposto in chiave moderna un materasso correlato di cuscino, adeguatamente sagomato per accompagnare la forma della testa e delle spalle evitando punti localizzati di pressione. Il restauro delle opere in cera, anche se entusiasmante, mette sempre 17 a dura prova gli operatori del settore in quanto si ha a che fare con manufatti estremamente complessi e poco conosciuti. Aver potuto lavorare su un’opera di questo tipo, sia per la materia fragile di cui è composta, sia per la dimensione, ha permesso di studiare e sperimentare nuovi materiali, oltre che risolvere problematiche di ancoraggio e consolidamento. L’intervento innovativo proposto per la creazione della struttura di sostegno della Venerina, è il primo e unico nel suo genere e ci auguriamo che possa costituire un esempio per altri interventi su questa tipologia di opere. 18 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale Il MiBAC e le nuove progettualità Antonella Mosca, Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano L’Art. 9 della nostra Costituzione recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Questo importante compito è affidato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali che lo svolge attraverso un’attenta azione di conservazione e tutela, e grazie ad un’efficace e vivace politica di valorizzazione e promozione. Il MiBAC, pur essendo un organismo centrale sotto il profilo istituzionale, opera sul territorio in modo pervasivo a contatto con le espressioni culturali sociali ed economiche produttive, grazie ad una struttura capillare, formata dagli Istituti Centrali, gli Istituti Nazionali e i Poli museali, dalle Direzioni Generali, Regionali per i beni culturali e paesaggistici e dagli altri Istituti territoriali (Soprintendenze di settore, Archivi di Stato, Biblioteche statali, Musei, Monumenti e Aree archeologiche). Particolare attenzione è rivolta al sostegno dei musei, cuore pulsante della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto di incontro tra tradizione e innovazione. Il museo, quindi, come strumento per la conservazione dei contenuti culturali e garanzia della loro sopravvivenza e della loro trasmissione alle generazioni future, che diventa oggi, in una più ampia accezione luogo aperto di studio, di ricerca, strumento integrativo dell’educazione scolastica e di svago. I progetti e le strategie messe in campo, con l’utilizzo di nuovi modelli operativi, stabiliscono una leadership a livello internazionale, ponendosi come obiettivo annuale l’incremento del numero dei visitatori e l’innalzamento degli standard di accoglienza. Il MIBAC ha, quindi, il compito primario, attraverso la conoscenza emotiva, di rendere i cittadini consapevoli e partecipi dell’importanza della tutela e conservazione dei beni di cui sono eredi. La nostra, è forse, tra le Istituzioni la più sensibile alla crisi economica finanziaria che stiamo attraversando. I tagli al bilancio e la conseguente esiguità delle risorse disponibili, rendono sempre più difficile la realizzazione di una programmazione e di una progettualità, definita e coordinata sul territorio, a breve e medio termine, nonostante gli sforzi effettuati negli ultimi anni. È necessario allora, riunire e coordinare le forze, rafforzando sempre più il dialogo con tutte le Amministrazioni centrali e locali, con il mondo della Scuola e con quello Universitario, con gli Ordini professionali e le Associazioni pubbliche e private che operano nel settore e con le strutture preposte alla promozione del turismo e con i cittadini. Si può quindi affermare l’importanza della collaborazione tra le Istituzioni, ma anche e soprattutto con il soggetto privato, sostenendo una progressiva trasformazione del suo assetto: da sponsor o mecenate ad Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232960 Fax 06 67232154 [email protected] Servizio II Comunicazione e promozione del patrimonio culturale Direttore: Mario Andrea Ettorre Tel. 06 67232755 Fax 06 672322246 [email protected] Grandi eventi e manifestazioni fieristiche Responsabile: Antonella Mosca Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano Via dell’Umiltà, 33 00187 Roma Tel. 06 67232851 [email protected] 19 investitore ed imprenditore di cultura. Perché è fondamentale capire che sapere e produzione sono intrinsecamente legati fra loro ed anzi rappresentano il frutto di quella che oggi viene chiamata economia della conoscenza. Bisogna, dunque, sviluppare un nuovo modo di intendere il rapporto tra impresa e cultura che crei un legame tra il fare, il produrre e il sapere. Nello specifico negli ultimi anni, tra le varie strategie, le sponsorizzazioni si sono rivelate un momento d’incontro e di fattiva collaborazione tra pubblico e privato. Non soltanto un mero contributo economico in cambio di un ritorno di immagine da parte degli investitori, ma una vera e propria compartecipazione alla valorizzazione dei beni, attraverso azioni di comunicazione e di marketing. Il Piano di Comunicazione 2011, di competenza della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, si propone di realizzare, attraverso la progettazione di un sistema organico, nuove iniziative, progetti e piani strategici, in concertazione con gli Istituti centrali e territoriali per assecondare le diverse esigenze di programmazione, dovute ai differenti territori di appartenenza e ai vari pubblici di riferimento. La strategia è quella di organizzare grandi eventi di rilevanza nazionale che rappresentano un importante veicolo per la promozione della conoscenza dell’arte e della cultura italiana, per consolidare i rapporti con il territorio, con i cittadini e per incentivare la fruizione dei beni culturali anche attraverso la realizzazione di visite guidate, mostre, convegni, spettacoli all’interno dei luoghi d’arte. Inoltre, la partecipazione alle più significative manifestazioni fieristiche presenti sul territorio nazionale, è il mezzo efficace per diffondere ad un pubblico differenziato le attività e i progetti più innovativi realizzati dal MiBAC che rappresentano un momento d’incontro tra le realtà territoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese e il privato. Per il raggiungimento di questi obiettivi la Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale stipula convenzioni e intese con tutti gli altri settori del MiBAC, con le Regioni, con gli enti locali e anche con gli interlocutori privati e sponsor. Tra i vari contributi e partecipazioni ricordiamo: - 20 la collaborazione con la SARTECH, società che attraverso il progetto HERITAGE si propone di sviluppare una metodologia innovativa per la valorizzazione sostenibile di Beni Culturali, in distretti urbani, tramite l’adozione di un approccio sistemico che integri la gestione del patrimonio con la sua valorizzazione e tutela. Le modalità sviluppate, mediante applicazione di un modello innovativo, potenzieranno l’attratività turistica dei Beni Culturali, anche per i segmenti più elevati, curando contemporaneamente gli aspetti di salvaguardia, correlati alle fragilità dei siti e agli utilizzi previsti. Sono oggetto di ricerca e sviluppo anche modalità e tecnologie per la fruizione da parte di segmenti turistici diversificati, da quelli a più alta redditività, fino ai disabili; - il lavoro della CESEPI S.c.a.r.l. (Consorzio europeo soluzioni e progetti informatici), che assicura una presenza capillare all’interno delle biblioteche e dei poli museali svolgendo attività di fotoriproduzione, acquisizione digitale, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, installazione di totem con tecnologia touchscreen e 3D. Questo ha permesso la scansione e catalogazione di numerosi archivi e biblioteche statali, tra cui la Biblioteca Marciana di Venezia, i plutei della Biblioteca Laurenziana di Firenze; - l’intesa con Google Italy interessa due progetti: 1) la digitalizzazione di circa un milione di volumi precedenti il 1870, liberi quindi dal diritto d’autore e provenienti dalle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze, attraverso Google Books, con la possibilità di consultarli on line, gratuitamente da ogni parte del mondo; 2) la mappatura dei più importanti siti archeologici e musei statali attraverso il servizio Street View, che permette di passeggiare virtualmente dentro i monumenti ed aree archeologiche. Pompei è stato il primo sito mappato seguito dal Colosseo, i Fori Imperiali e via via tutte le principali aree archeologiche in tutta Italia; - il progetto di ricostruzione in 3D della Tomba dei Rilievi di Cerveteri a cura della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale, realizzata dalla Techvision sistemi multimediali, che prendendo come punto di partenza fotografie di riferimento, ha ricomposto le superfici in 3D della struttura generale della tomba, nonché i dettagli dei decori che la rendono così particolare: migliaia di poligoni mostrano ogni aspetto dell’ambiente; - l’acquisizione millimetrica e cromatica dei beni culturali a cura della società Tecno Art, che permette la valorizzazione, divulgazione, conoscenza, catalogazione e informatizzazione del patrimonio italiano attraverso una piattaforma tridimensionale che con pochi e chiari comandi, permette a qualsiasi tipologia di utente e con supporti differenti (pc, tablet, smartphone) di muoversi, conoscere, interrogare, esplorare monumenti, musei e siti archeologici; - la realizzazione di un video stereografico, a cura del Consorzio Cultura e Innovazione di Crotone e della Infobyte di Roma, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, relativo all’area archeologica di Crotone ed uno show autostereografico dedicato ai reperti esposti al Museo del Parco Archeologico e al Museo Archeologico cittadino; 21 22 - il progetto Culturando, a cura della società GiEffe: Culturando-GV (Information Point per i Beni Culturali) e Culturando-DS (Digital Signage e IPTV per i Beni Culturali), una famiglia di sofisticati totem pensati e realizzati per soddisfare le nuove esigenze dei diversi siti dei beni culturali e architettonici, quali Biblioteche, Musei, Siti Archeologici, Castelli, Parchi. Le informazioni vengono aggiornate in tempo reale in modo tale che i visitatori possano ricevere delle notizie relative al luogo che stanno visitando e a quelli limitrofi, agli orari di accesso, ai prezzi, ai trasporti, notizie ANSA, informazioni meteo, ecc; - il sistema interattivo Uffizi Touch®, prima soluzione al mondo che consente di ammirare tutte le opere della Galleria degli Uffizi, in modo naturale e coinvolgente all’interno di un "quadro" digitale, a cura della società Centrica di Firenze; - l’installazione multimediale, realizzata dallo Studio Spazio Visivo permette, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate, di far vivere emozioni e sensazioni che l’opera d’arte e la storia rappresentano, ad un pubblico diversamente abile; - la collaborazione con la Promo PA Fondazione che porta all’attenzione del pubblico i risultati emersi da Lu.Be.C. 2010 “Una finestra virtuale sul futuro dei beni culturali”, presentando un’ampia sintesi dei progetti innovativi che applicano l’ICT - Information, Communication, Technology - alla valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing turistico – territoriale; - l’avvio dell’intesa con la European Medals Company per la promozione dei luoghi d’arte statali, attraverso il conio di medaglie ricordo aventi sul fronte la riproduzione di un sito (museo, monumento, area archeologica etc.) e sul retro la carta d’Europa. Questo oggetto offre al visitatore la possibilità di mantenere il contatto con l’esperienza emotiva della visita, di ricordare gli stimoli creativi, l’eccitazione fantastica, il gusto dell’apprendimento; - il progetto i-MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, il primo nel suo genere a livello internazionale, è costituito da una serie di applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie. “i-MiBAC TOP 40” con il mobile ticketing rappresenta la prima applicazione, rilasciata da un ministero italiano, rivolta ai supporti mobili e agli smartphone e dimostra l’attenzione del MiBAC nel promuovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione per incentivare le visite culturali e migliorare la fruizione dei servizi; - la collaborazione con HERITY, organizzazione Internazionale per la Certificazione di Qualità della Gestione del Patrimonio Culturale, che partendo da criteri scientificamente accettati ma in modo facilmente comprensibile, vuole fornire al pubblico una informazione che permette di decidere di visitare più responsabilmente un bene culturale ed incoraggiare i proprietari e i gestori dei beni a valorizzare e conservare meglio il patrimonio di cui sono responsabili. Nel 2006 HERITY e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno firmato un accordo quadro di cooperazione finalizzato all'applicazione del sistema di valutazione HGES alle strutture aperte al pubblico di competenza del Ministero: da allora la collaborazione prosegue sinergicamente; - il Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, voluto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico, si basa sul riconoscimento del ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio. Attuato da Invitalia, il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali, nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro fruizione. Inoltre, Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il MiBAC ha sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e risparmio energetico a servizio di musei, siti archeologici e monumentali di particolare rilevanza, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività del Programma operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 10 2007 – 2013”; - Art First Guide® è una piattaforma digitale per iPhone, iPod Touch e iPad studiata da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumento per orientarsi e visitare città e territori ricchi di patrimonio artistico, per aggiungere una nota particolare alla visita di musei e mostre d’arte, per avere informazioni aggiornate sugli eventi culturali. “Uffizi” è la prima APP di un museo italiano e la più scaricata su iTunes. Molto presto sarà disponibile su iTunes anche la APP “Gallerie Fiorentine” con le mappe, le mostre e gli eventi dei 27 musei statali fiorentini; 23 - i-MiBAC Voyager e Atlante sono i progetti proposti da Illusionetwork s.r.l. attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme mobili, che rappresentano il futuro standard per la valorizzazione dei beni culturali, e che realizzano guide in 3D interattive e divertenti, per musei, mostre e siti archeologici, dove per la prima volta viene introdotta la quarta dimensione, il tempo, lo spettatore/visitatore si trova, infatti, ad effettuare più che una visita guidata una vera e propria esperienza di viaggio nella storia e nel tempo. Tutti questi progetti e molti altri, vengono di volta in volta, presentati nello stand istituzionale del MiBAC, in occasione delle varie fiere. Come ogni anno la partecipazione al Forum PA prevede la realizzazione di uno stand, progettato e realizzato dal Servizio II della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, in cui saranno presentati numerosi progetti innovativi, realizzati dai propri Istituti centrali e territoriali, grazie anche all’apporto di imprese/sponsor privati ed Enti Locali, che rappresentano il frutto del cambiamento e della sperimentazione già in atto. Nello stand, a completare l’offerta progettuale, una serie di appuntamenti e incontri tecnici. Infine un importante convegno dal tema Nuova progettualità tra cultura e sviluppo economico “sostenibile”, dove il MiBAC intende porre l’attenzione sulle diverse strategie volte a raggiungere risultati duraturi e visibili, che invertano la tendenza diffusa di considerare la Pubblica Amministrazione come un peso per la collettività, anche attraverso la comprensione dei fenomeni di cambiamento e la sperimentazione di nuovi strumenti e pratiche che garantiscano una maggiore flessibilità nella gestione di risorse finanziarie, come le sponsorizzazioni, le erogazioni liberali, il fund–raising, il project financing. 24 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Iuvanum… come non l’abbiamo mai vista Mario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna L’Archeologia virtuale per la divulgazione e la ricerca: il progetto di ricostruzione tridimensionale rappresenta un momento di verifica e approfondimento degli studi sin qui condotti sul sito archeologico. L’intervento nasce dalla volontà di favorire le ricadute dell’applicazione non solo dal punto di vista didattico/divulgativo, ma anche come strumento di supporto alla ricerca, secondo le recenti prospettive di riflessione sui fini della virtual archeology. Esso ha consentito la realizzazione di un modello virtuale in 3D degli edifici più rappresentativi dell’antica Iuvanum quali: il complesso templare, il foro con le taberne e la basilica. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Direttore Regionale: Fabrizio Magani Coordinatore per la comunicazione: Paola Carfagnini Viale dell’Industria, 3 L’Aquila - Località Bazzano Tel. 0862 446148/42 Fax 0862 446101 [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Soprintendente: Andrea Pessina Dal rilievo alla modellazione: le fasi progettuali hanno riguardato il rilievo, la raccolta e la selezione dei dati archeologici; la valutazione degli elementi statici, strutturali, stilistici ed estetici; la digitalizzazione dei documenti cartacei; la modellazione 3D, la grafica delle texture e la redazione dei testi didascalici. Archeologia virtuale e supporti informatici: l’obiettivo è far rivivere gli antichi splendori dei luoghi semplicemente facendo portare ai visitatori itineranti sistemi di fruizione mobile capaci di sovrapporre alle rovine la ricostruzione virtuale della loro realtà originaria e colmare con il minimo impatto ambientale, il gap tra percezione visiva e conoscenza. Il progetto mette a disposizione contenuti multimediali contestualizzati e fruibili in qualsiasi luogo e momento in cui la fruizione stessa possa avere significato, prima di tutto durante l’esperienza sul sito archeologico, ma anche in altri momenti e territori, lontano dalle opere. In questo secondo caso molte sono le opportunità: ancora sul “sito” in ambienti opportunamente attrezzati per una fruizione più immersiva, oppure in viaggio, a scuola o a casa utilizzando un normalissimo p.c.. La produzione dei contenuti: le risorse cartacee digitalizzate sono state contestualizzate rispetto all’ambiente (fisico o virtuale) a cui si riferiscono, per essere poi trasmesse via satellite ai visitatori. Fruizione del sito archeologico attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili: Palmari, Smartphone, Laptop e Tablet P.C. acquisiscono il duplice ruolo di guida virtuale, attraverso la ricostruzione di strutture e di guida reale nella visita diretta dei luoghi. Il valore aggiunto del sistema è la capacità di non separare il reale dal virtuale. Via degli Agostiniani 66100 Chieti Tel. 0871 32951 Fax 0871 3295464 [email protected] www.archeoabruzzo.beniculturali.it Parco archeologico di Iuvanum, veduta aerea Autori: Mario Di Prinzio e Mario Gallo StudioArs. Architettura Direzione scientifica: Sandra Lapenna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Consulenza archeologica: Paola Riccitelli Consulente architettonico: Claudio Varagnoli, Facoltà di Architettura Pescara Società Smart Sys - Innovazione e Formazione 25 Funzionamento del sistema: STEP 1. L’utente accede al sito archeologico e decide di noleggiare il dispositivo oppure di utilizzare uno proprio (in questo caso l’operazione preliminare è quella di scaricare dal sito web dedicato l’applicazione da inserire nell’unità mobile e le mappe relative al sito che si vuole visitare). STEP 2. Dopo aver avviato l’applicazione, l’utente ha la possibilità di scegliere la lingua, l’itinerario da seguire tra quelli predefiniti oppure di costruirne uno personalizzato. STEP 3. Il dispositivo assume il ruolo di una vera e propria guida turistica. Grazie al rilevamento (tramite antenna GPS) della posizione del visitatore all’interno del sito e all’orientamento della visuale, quando lo stesso si troverà nei pressi di un reperto, vedrà apparire sul display il modello 3D della ricostruzione, navigando all’interno dell’oggetto come se fosse un videogioco, e potrà scegliere di ascoltarne la storia e le tecniche costruttive, leggere informazioni testuali e visualizzare altri contenuti multimediali. Il tutto nel palmo della propria mano e senza dover compiere operazioni complesse. Ricostruzione dei templi Particolare della ricostruzione del Foro con l’iscrizione in lettere di bronzo e la basilica Veduta prospettica dal pronao del tempio maggiore verso il Foro 26 Veduta prospettica della ricostruzione dal Foro verso l’acropoli DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA CRBC Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.it Maria Rosaria Nappi Il CRBC “Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania” è nato da una iniziativa congiunta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per la Campania e della Regione Campania Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali (Delibera della Giunta Regionale n° 1079 del 4 agosto 2005). La fase iniziale, relativa allo sviluppo della piattaforma tecnologica e del modello di gestione, è stata realizzata dal Consorzio Glossa e finanziata dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca nell’ambito del PON 2000-2006 ai sensi del D.M. 593 dell’08/08/2000, nel periodo 2002-2007. La struttura è operativa dal 2005 presso la sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in Castel dell’Ovo in Napoli, dove impiega circa 30 unità tra tecnici informatici, archeologi, architetti e storici dell’arte. Il CRBC ha il compito di unificare e coordinare l’attività di catalogo e documentazione del patrimonio culturale regionale di intesa con gli Uffici periferici del Ministero del Beni Culturali (Soprintendenze) e gli Enti locali operanti in regione (Regione, Province, Comuni). In tale contesto si è provveduto a progettare, realizzare e gestire il “Sistema Informativo di Catalogo dei Beni Culturali della Regione Campania”, all’interno del quale sono confluite tutte le informazioni e la documentazione in formato digitale relative ai beni culturali, ambientali e paesaggistici catalogati in Campania fino ad oggi. Il patrimonio di dati così raccolto, oltre a costituire un serbatoio unico di informazioni, immagini, e dati territoriali di fondamentale importanza per qualsiasi iniziativa che abbia l’obiettivo di promuovere e diffondere il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico della Campania, consente e facilitare l’azione di amministrazione e tutela propria delle Soprintendenze. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Gregorio Angelini Coordinatore per la comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 Castel dell’Ovo 80132 Napoli Tel.081 2464201 Fax 081 7645305 [email protected] CRBC Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania 27 Il CRBC della Campania è una struttura tecnologica all’avanguardia progettata e realizzata per fornire servizi trasversalmente: Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ICCD, Dir. Regionale e Soprintendenze) per supportare e ottimizzare l’attività di catalogazione e documentazione Alla Regione Campania nell’ambito delle proprie attività istituzionali di governo e gestione del territorio e dei beni culturali, ambientali e paesaggistici in esso presenti Agli Enti Locali (Provincia, Comuni, altri) della Campania per garantire l’amministrazione del proprio territorio Al Cittadino, per accedere e fruire delle informazioni e delle opportunità fornite dal patrimonio ambientale e culturale della propria regione All’Industria del settore del turismo-culturale per rafforzare la propria offerta e renderla maggiormente competitiva sul mercato nazionale e internazionale Alla Istruzione e alla Ricerca Scientifica per disporre, in maniera funzionale ed economica, delle informazioni di base da utilizzare per le proprie iniziative istituzionali Utilizzando un modello ed una architettura che consentono di condividere le informazioni ma lasciando autonomia funzionale ed operativa al singolo soggetto. Sintesi della attività svolte A partire dal 2005 gran parte delle iniziative di catalogazione e informatizzazione del patrimonio culturale della Campania sono confluite all’interno del CRBC. In particolare si è provveduto a realizzare: 28 1) Recupero delle schede di catalogo dei beni storico-artistici: Progetto ARTPAST: Il CRBC ha supportato le Soprintendenze della Campania nell’ambito del progetto Nazionale ARTPAST, (Applicazione informatica in Rete per la Tutela e la valorizzazione del Patrimonio culturale nelle aree Sottoutilizzate) approvato dal Cipe il 19/12/2003 all’interno del settore di intervento “offerta e valorizzazione del patrimonio culturale realizzato con delibera CIPE fornendo la piattaforma tecnologica per l’immissione e la validazione delle schede OA prodotte dal progetto. Successivamente alla fase di normalizzazione del materiale catalografico, effettuato centralmente dal MiBAC, le schede sono state caricate nella Banca Dati del CRBC e rese disponibili alle competenti Soprintendenze 2) Catalogazione dei Centri Storici - Legge regionale 26/2002. La Regione Campania ha avviato dal 2005 la catalogazione dei Centri Storici presenti sul proprio territorio finanziando i comuni nella attività di redazione delle relative schede (T, TO, SU, CS, A, PG). L’iniziativa, che vede attualmente coinvolti circa 200 comuni, si sta realizzando mediante il coinvolgimento delle Soprintendenze competenti attraverso l’utilizzo del CRBC, nella cui banca dati stanno confluendo i risultati della catalogazione 3) 1° Censimento e Catalogazione del Patrimonio di Architettura Rurale: La regione Campania ha promosso la valorizzazione del patrimonio di architettura rurale realizzando un primo intervento di catalogazione dei manufatti, architettonici, rappresentativi del patrimonio di architettura rurale presente nei sette parchi regionali. L’attività è stata realizzata all’interno del CRBC e ha prodotto, oltre ad un primo nucleo di schede catalografiche, anche la relativa cartografia digitale 4) Recupero delle schede di catalogo dei beni archeologici Progetto di Riversaggio: Su iniziativa congiunta della Direzione Regionale BCP e della regione Campania, si è avviato, a partire dal 2008, un progetto per progressivo e completo riversaggio, all’interno della Banca Dati di catalogo del CRBC, dell’intero patrimonio di schede catalografiche e informatizzate presente presso le Soprintendenze della Campania, con particolare riferimento al settore dei beni archeologici, non coinvolti dal progetto ARTPAST 5) 1° Censimento e Catalogazione del Monumenti ai Caduti la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in collaborazione con gli Enti e le Amministrazioni territoriali (Comuni, Provincie etc..etc..ha realizzato una specifica attività di schedatura dei monumenti ai caduti della I Guerra mondiale identificando e documentando oltre 700 manufatti su tutto il territorio regionale. Questi, ed altri progetti minori, hanno consentito, alla data, la costituzione di una banca dati regionale, condivisa tra le amministrazioni (Direzione regionale, Soprintendenze, Regione, Comuni etc..) la cui consistenza quantitativa è di oltre 800.000 “item”, ed il cui dettaglio è rappresentato nella seguente tabella: Schede di Catalogo Tipo scheda descrizione A Edifici e manufatti architettonici A( R ) Architettura Rurale BDM Beni Demoetnoantropologici Materiali CA Complesso Archeologico CAR Censimento Architettura Rurale 290 CAT Censimento Archeologico territoriali 650 CS Centro storico D Disegno F Fotografie MA Monumento Archeologico MI Matrici d’incisione NU Numismatica OA Opera e Oggetto d’arte PG Parchi e Giardini RA Reperti archeologici S Stampe SI Sito Archeologico SU Settore Urbano T Territorio TMA Tabella Materiali Archeologici TP Territorio Extraurbano Totale Schede di Catalogo quantità 3.552 106 2.108 70 194 11.946 114 1 5.983 19.145 169.119 114 160.628 22.442 78 1.366 97 20.656 308 418.967 29 Allegati Multimediali Tipo scheda descrizione ADM Altra Documentazione Multimediale IMR Documentazione Fotografica IMV Documentazione Grafica DOC Fonti e Documenti Totale Allegati Multimediali Quantità 3.039 345.004 5.088 7.910 361.041 Liste di Autorità Tipo scheda descrizione AUT Scheda Autore 8.491 BIB Scheda Bibliografia 6.379 DSC Dati di Scavo 4.216 EP Modulo epigrafico RCG Ricognizione Totale Liste di Autorità Quantità 542 3 19.631 Riferimenti Territoriali Tipo scheda descrizione RT Riferimenti Territoriali 11.680 Totale Riferimenti Territoriali 11.680 Tabella 1: Consistenza della Banca Dati del CRB 30 Quantità DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca Universitaria di Napoli Diversamente in biblioteca: la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali Maria Rosaria Capasso La Biblioteca Universitaria di Napoli ha da tempo realizzato attività di servizio ponendo una speciale attenzione a fasce di utenti penalizzati nell’acquisizione della conoscenza. Dopo aver aderito al Progetto del MiBAC “Audiolibri sul Web. Rete biblioteche statali”, la Biblioteca ha ampliato e arricchito il pacchetto di offerte di servizio di lettura e informazione agevolata fino ad arrivare ad un vero e proprio programma dal nome “Diversamente in biblioteca”. Il programma “Diversamente in biblioteca: l’informazione attraverso i segni e l’udito” ha visto “in primis” la realizzazione di una guida ai servizi della biblioteca in L.I.S. corredata di sottotitoli e file audio. La struttura del video è innovativa; la tecnologia adoperata fornisce tutte le informazioni sulle opportunità che la Biblioteca Universitaria offre. Lo strumento è stato progettato per persone con disagio sensoriale ma è accessibile a tutti. Si può consultare sia sulla home page che alla pagina “Diversamente in biblioteca” del sito http://www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it/index.php?it/15 0/guida-alla-biblioteca-in-lis. Si propone la biblioteca nella sua connotazione di istituto culturale ai sordi grazie ad un’interprete L.I.S. (lingua italiana dei segni) e i sottotitoli; ai ciechi, ipovedenti e dislessici grazie al racconto audio. Il video offre la Biblioteca Universitaria sia nella parte istituzionale che fisica. Ecco come si presenta visivamente: sulla sinistra c’è l’interprete in L.I.S. e sulla destra scorrono le immagini delle sale della Biblioteca Universitaria di Napoli. In basso su un fondo rosso in sovrimpressione i sottotitoli. E a sottolineare l’importanza dell’istituto antichissimo e prestigioso compare al centro del video il dorso di un libro antico che separa il segnante in L.I.S. dalle immagini della biblioteca. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Gregorio Angelini Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 Castel dell’Ovo 80132 Napoli Tel.081 2464201 Fax 081 7645305 [email protected] Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore Direttore: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 Tel. 06 3216779 - 3221207 Fax 06 3216437 www.librari.beniculturali.it [email protected] Biblioteca Universitaria di Napoli Direttore: Anna Bolognese Via G. Paladino, 39 Tel. 081 5517025 - 5517153 Fax 081 5528275 www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it [email protected] 31 La guida si apre con la storia dell’istituto che, fin dalla sua nascita, si arricchì sia dei fondi della Biblioteca dell’Università che della chiusura delle biblioteche ecclesiastiche e della Biblioteca Gioacchina. Si prosegue informando sulla normativa di utilizzo dei suoi servizi e si illustra il patrimonio dell’istituto. Il video mostra il Salone di Lettura e la Sala di libri Antichi e Rari nonché gli esterni della biblioteca. L’idea di affiancare il segnante con le immagini fa sì che le persone entrino “in medias res” nella realtà bibliotecaria; l’utente, a qualunque tipologia appartenga sia esso portatore di un disagio sensoriale che di diverso approccio linguistico, esplora così l’universo biblioteca dal sapore squisitamente culturale. Il programma “Diversamente in biblioteca” è stato supportato anche da un protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania e il Comune di Torre Annunziata (Servizi Sociali) che ha previsto la fornitura di attrezzature che hanno reso possibile la realizzazione del video. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’ENS Campania, rappresenta un momento di approccio il più aperto possibile nei confronti del disagio sensoriale e di quello linguistico, utilizzando, con il doppio mezzo dell’informazione attraverso i segni e l’udito, tutti i canali di comunicazione possibili e applicabili. Si tratta di comunicazione e didattica speciale (rivolta a persone con specifiche esigenze) che si apre a divulgare il bene culturale. È rivolta sia a persone con disagio sensoriale che a favorire l’integrazione di persone che conoscono poco la nostra lingua. Il fatto che il racconto audio riporti fedelmente quanto in sovrimpressione nei sottotitoli favorisce anche coloro che si trovano in difficoltà linguistiche; ci si riferisce a cittadini stranieri che si avvicinano alla lingua italiana, studenti che si trovano per progetti universitari in Italia e non sanno a quale biblioteca rivolgersi per le loro ricerche. Infatti, ascoltare il file audio che scandisce lentamente e con frasi brevi e concise, rende assai più agevole la comprensione del racconto della biblioteca anziché leggere la Carta della Qualità dei Servizi dove le frasi sono più complesse e articolate. La Guida alla biblioteca in L.I.S suggella il connubio tra innovazione e tecnologia, si implementa un processo che dà il via ad una nuova metodologia innovativa e individua come suo primo obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale. L’intraprendere politiche interistituzionali tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, l’E.N.S., il Comune di Torre Annunziata (NA) e la Biblioteca Universitaria di Napoli con la creazione di un’ampia rete bibliotecaria sul territorio e la ricaduta nel sociale ha avuto l’effetto di abolire la barriera spazio-temporale per i cittadini. 32 Il video “Guida alla biblioteca in L.I.S.” non rappresenta un evento isolato a favore di persone con un gap sensoriale, ma essendo accessibile sul sito della biblioteca, assicura la fruizione dei contenuti in maniera continuativa. La finalità del programma “Diversamente in biblioteca” rientra nelle strategie che da anni la Biblioteca Universitaria sviluppa, di fornire prodotti culturali finiti, differenziati per le diverse forme di disagio. Si tratta di un Optimum di pronto uso. La soddisfazione è quella di aver fornito prodotti differenziati e adattati alle singole esigenze delle diverse forme di disagio. Si rende un grosso servigio alla società e all’Istituto dove la mission del bibliotecario, sempre più calato nel sociale, nell’includere ogni tipologia di utenti in biblioteca, promuove finalmente la conoscenza per tutti. 33 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI PAESAGGISTICI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia Museo Archeologico Nazionale di Aquileia Aquileia, Progetto memoria Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia), Andrea Benedetti (IUAV) Direzione Regionale per i Beni Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia Direttore Regionale: Giangiacomo Martines Coordinatore per la Comunicazione: Claudio Barberi Piazza della libertà, 7 34135 Trieste Tel.040 4194811 Fax 040 4194820 [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia Soprintendente: Luigi Fozzati Viale Miramare, 9 34135 Trieste Tel. 040 4261411 Fax 040/4261422 [email protected] Museo Archeologico Nazionale di Aquileia Direttore: Paola Ventura Via Roma, 1 33051 Aquileia Tel. 0431 91035 Fax 0431 919537 [email protected] Responsabile del progetto: Luigi Fozzati Fig. 1 - Perimetrazione delle proprietà demaniali sulla base della carta archeologica referenziata 34 Per Aquileia (iscritta nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità) si può a ragione parlare di un’area archeologica di tipo complesso: per l’arco temporale intercorso dalla scoperta del sito all’attualità, per i cambiamenti politico-amministrativi che l’hanno direttamente interessata, per l’estensione spaziale (quarta città dell’Impero Romano), per la stratigrafia presente (dall’età del bronzo all’attualità), per la parziale sovrapposizione e la convergenza dell’abitato moderno e contemporaneo sugli abitati d’interesse archeologico. Il molteplice intervento di conservazione ha di fatto dato luogo a un puzzle di aree tutelate con vincoli archeologici e di edifici: costruiti (Uffici MAN), avuti in dono (MAN), acquisiti a mezzo esproprio o acquisto bonario (Museo Paleocristiano, Casa Pasqualis, etc.). In altre parole, la rincorsa alla conservazione ha indotto ad agire con urgenza, impedendo quella programmazione necessaria a organizzare un parco archeologico con museo, magazzini e laboratori di ricerca: attualmente il Demanio dei Beni Culturali ad Aquileia occupa una superficie di 221.000 mq, mentre il patrimonio immobiliare consta di 10.800 mq distribuiti in 20 edifici; la superficie delle aree archeologiche è di oltre 205.00 mq, dei quali il 40% aperto al pubblico. Oggi, a distanza di 130 anni dalla fondazione del Museo Archeologico, la protezione e valorizzazione del grande sito di Aquileia passa attraverso una razionale organizzazione logistica di spazi e volumi (attraverso la creazione di un’unica area senza soluzione di continuità che descriva un anello attorno al cuore della città, in modo da permettere una visita circolare), una nuova politica di rapporti collaborativi con la popolazione, una nuova esperienza di valorizzazione in linea con i tempi. Presupposto del nuovo modo di vivere la realtà archeologica di Aquileia è il modo nuovo di gestire questa stessa realtà: di qui la nascita della Fondazione Aquileia, partecipata dal MiBAC e finalizzata alla valorizzazione del patrimonio archeologico (alla quale al momento sono stati conferiti 2 edifici e 4 aree archeologiche). Per facilitare l’avviamento e la prosecuzione degli sforzi fatti secondo la filosofia illustrata, il Ministero ha sviluppato un’attività di ricognizione dell’intero patrimonio archeologico aquileiese, nell’ambito di una convenzione dal titolo “Aquileia: progetto memoria”, sottoscritta nel 2010 fra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e l’Università IUAV di Venezia (gruppo di lavoro: Andrea Benedetti responsabile scientifico, Caterina Balletti, Valentina Buttolo, Erica Geremia – IUAV; Vittorio Foramitti - Università degli Studi di Udine; Anna Trani – Università degli Studi di Trieste; Marta Novello – archeologa collaboratrice SBA FVG). Fig. 2 - Sovrapposizione delle aree vincolate su cartografia catastale ed esempio di scheda La ricerca si è sviluppata nelle fasi di raccolta (1), analisi e verifica (2) e organizzazione delle informazioni (3): più in dettaglio la prima fase ha contemplato la selezione della documentazione relativa alla consistenza delle proprietà del Demanio dei BBCC, al sistema della tutela (vincolistica), alle documentazioni storiche; nella seconda, detto materiale è stato sottoposto a verifica (correttezza e coerenza atti, consistenza attuale e stato di conservazione beni); infine l’insieme dei dati è stato riferito al contesto territoriale, su base cartografica CTRN, cui si sono associate le schede descrittive delle proprietà (compatibili con i criteri ICCD e del SIRPAC regionale). Il risultato di questa operazione, confluito anche in una pubblicazione (Per Aquileia. Realtà e programmazione di una grande area archeologica, a cura di L. Fozzati e A. Benedetti, Venezia, Marsilio, 2011), è ora un articolato sistema informativo georeferenziato (GIS). In questo ambiente è stato possibile realizzare l’analisi dei temi e la loro sovrapposizione alla cartografia catastale, storica, archeologica (Carta archeologica di Aquileia di L. Bertacchi aggiornata al 2003) ed alle ortofoto; particolare rilievo assume la contestualizzazione dei vincoli archeologici, architettonici, di rispetto monumentale e paesaggistici, a partire dal 1922, attraverso i vincoli generali del 1931 e del 1970 e fino ai provvedimenti dell’ultimo decennio. Il sistema, pensato in maniera dinamica per un costante aggiornamento ed integrazione (ad esempio con gli strumenti urbanistici, con il piano di gestione UNESCO in corso di scrittura, con le risultanze delle indagini archeologiche in corso), si presenta quindi come uno strumento per la conoscenza, la gestione e la tutela e non da ultimo come la base per le future iniziative di valorizzazione della città antica. Fig. 3 - Dettaglio di sovrapposizione su cartografia storica e carta archeologica 35 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Miglioramento dell’offerta informativa e della comunicazione museale attraverso le nuove tecnologie multimediali Gianfranco Calandra Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel.06 58434401 Fax 06 58434787 [email protected] Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Soprintendente: Luigi La Rocca Piazza Guglielmo Marconi, 14 00144 Roma EUR Tel. 06 549521 Fax 06 54952310 www.pigorini.beniculturali.it [email protected] Servizio di Informazione e Comunicazione Tel. 06 54952269 [email protected] Premessa Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” annovera sostanzialmente due categorie di visitatori: gruppi di scolaresche che accedono per soddisfare un input incardinato sul programma didattico e visitatori mossi dalla necessità di approfondire specifiche tematiche o migliorare la propria formazione culturale. La terza categoria di “fruitori” è costituita dagli studiosi e dagli specialisti. La presenza sul mercato di nuove tecnologie favorisce l’intensificarsi di esperienze all’interno di scenari espositivi e museali sempre più significative, arricchendo il patrimonio di ogni percorso culturale e portandolo verso quel concetto di infotainment (informazione -intrattenimento) in grado di avvicinare le diverse tematiche e target di pubblico sempre più diversificati. Si è quindi individuato nell’atrio di ingresso del Museo un filtro con l’obiettivo di indirizzare i visitatori per aree di interesse. Il progetto è articolato in due sezioni: 1. un “contenitore didattico”, costituito da un software multimediale – gestito da una guida museale del Concessionario dei Servizi Didattici – che potrà introdurre i più giovani ai temi generali ed ai principi storico-scentifici che stanno alla base delle attività museali e di laboratorio; 2. uno “spazio di consultazione” dedicato ad una una più ampia illustrazione della realtà dell’Istituto attraverso contenuti audiovisivi navigabili con sistemi di interazione avanzata. 36 In aggiunta ai due servizi per il pubblico è previsto un terzo elemento, di forte impatto tecnologico, rappresentato dalla realizzazione di un “helpdesk interattivo” consultabile anche dall’esterno, negli orari di chiusura del museo, attraverso il quale il visitatore potrà essere aggiornato sulle mostre in corso, sugli allestimenti permanenti e consultare le principali news ed avere accesso a informazioni sulle iniziative della Soprintendenza. Naturalmente lo scopo di questo intervento è l’implemento del bacino d’utenza del Museo con il coinvolgimento di quelle fasce di visitatori che ritengono il valore aggiunto conferito dall’innovazione tecnologica uno spunto incentivante alla fruizione totale dei beni culturali presenti sul territorio, migliorando sostanzialmente e quantitativamente le informazioni che troppo spesso segnaletica e pannellistica impiegate in ambito museale non sono in grado di assicurare. Tecnologia e ipotesi allestitiva L’offerta tecnologica allo stato attuale ci permette di operare sulle singole aree d’interesse in maniera differenziata, lasciando ad ogni aspetto informativo presente in museo una propria successiva forma di comunicazione. Supporto informatico Il progetto così costituito si avvale dei seguenti elaborati informatici: A. progettazione di multimediale interattivo per la consultazione libera; B. progettazione di guida interattiva didattica; C. progettazione di punto informazioni interattivo. Strumenti L’intera realizzazione di prodotti multimediali prevede inoltre una sua adeguata collocazione all’interno di appositi “strumenti” da posizionare secondo scelte allestitive: 1. postazione tavolo interattivo/touchscreen; 2. telo per videoproiezione; 3. videoproiettore; 4. postazione vetrina interattiva/touchscreen. 37 La tecnologia necessaria al corretto funzionamento del multimediale prevede un sistema pc integrato all’interno di una scrivania da lavoro (gestibile in piedi o da seduto, compatibile con gli standard per i diversamente abili) con incorporato uno schermo LCD (almeno 40”), con dual touch per i contenuti multimediali. La postazione gestita dall’operatore didattico avrà una connessione wirless con un proiettore: la scolaresca potrà, comodamente seduta, seguire su un grande schermo le spiegazioni del tutor. Inoltre, un altro proiettore potrà interagire con la postazione destinata al pubblico per la visione di registrazioni video. Planimetria di massima Legenda Supporto informatico A - multimediale interattivo B - guida interattiva didattica C - punto informazioni interattivo Strumenti 1 - tavolo interattivo/touchscreen 2 - telo per videoproiezione 3 - videoproiettore 4 - vetrina interattiva/touchscreen Supporto informatico A. Multimediale interattivo Il prodotto multimediale sarà sviluppato secondo i moderni standard di settore e si avvarrà di librerie grafiche per l’interazione tramite sistemi touchscreen. Al suo interno troveremo digitalizzazioni di materiale fotografico e cartaceo proveniente dall’Archivio Storico del Museo, registrazioni video, mappe interattive delle sale espositive. Tramite semplici menù il visitatore potrà navigare, in un ambiente tridimensionale, tra le principali risorse del museo nell’intento di migliorare l’esperienza del percorso espositivo con l’implementazione di alcune interazioni, come la riproduzione di audiovisivi, lo scorrimento di gallerie immagini e la consultazione di libri elettronici e/o documenti digitali. 1.) Realtà aumentata. Tecnologia basata sul principio del motion tracking, ovvero del tracciamento di un marcatore (marker), in tempo reale, con lo scopo di inserire all’interno di una sorgente video (videocamera, webcam, smartphone, etc.) un contenuto multimediale, e di “aumentare” visivamente l’immagine reale con quella virtuale. 38 B. Guida didattica interattiva Inoltre, il visitatore all’ingresso del Museo riceverà una guida didattica interattiva in formato cartaceo che tramite la tecnologia della “realtà aumentata” (1), software 3d, implementata con webcam o occhiali speciali 3D, permetterà una coinvolgente e originale visita alle risorse museali. Sfruttando le caratteristiche multimediali della guida il tutor didattico illustrerà le principali risorse del museo e fornirà piccoli esempi scientifici mediante animazioni 3d. La guida, inoltre, essendo in formato cartaceo, potrà avere un suo successivo uso domestico, costruendo una versione del software in ambiente web: tramite la propria webcam il visitatore dal suo PC potrà continuare la visita interattiva del Museo. C. punto informazioni interattivo Per consentire la massima diffusione delle attività museali e degli “eventi”, anche e soprattutto al di fuori degli orari di apertura al pubblico, il progetto prevede la realizzazione di un multimediale che agisca come postazione informativa con caratteristiche similari alla navigazione dell’interattivo situato all’interno. Grazie ad uno schermo touchscreen, posto dietro la parete vetrata, con pellicola speciale Touchscreen Porjected Capacitive, si potrà interagire dall’esterno del museo. Coloro che saranno interessati potranno ricevere informazioni sulle attività previste ed essere aggiornati sulle principali iniziative dell’istituto, nonché avere un dettagliato schema di riferimento delle sale espositive. In modalità standby lo schermo fornirà a ciclo continuo informazioni su orari del Museo, mostre permanenti e temporanee per stimolare la conoscenza del patrimonio. 39 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche; fotoriproduzioni; prestito locale e interbibliotecario; consultazione banche dati in linea e su cd-rom Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel.06 58434401 Fax 06 58434787 [email protected] Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Direttore: Simonetta Buttò Via M. Caetani, 32 00186 Roma Tel. 06 6828171 Fax 06 68807662 [email protected] www.bsmc.it Storia Le origini risalgono al 1880, quando la Camera dei deputati approvò la proposta di Pasquale Villari di costituire una raccolta di libri, opuscoli e documenti relativi al Risorgimento italiano. Nacque così la Sezione Risorgimento della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele II di Roma. Nel 1906, avvicinandosi il cinquantenario dell’unità d’Italia, il ministro dell’Istruzione Paolo Boselli presentò il progetto di un istituto autonomo, concepito come biblioteca, museo e archivio del Risorgimento, proponendo il distacco della Sezione Risorgimento in una sede che ne valorizzasse il significato, il monumento a Vittorio Emanuele II, allora ancora in costruzione. Venne istituito il Comitato nazionale per la storia del Risorgimento, cui fu riconosciuta una cospicua dotazione per incrementare la raccolta. Durante il primo conflitto mondiale il Comitato allargò i propri compiti al reperimento di materiale bibliografico e documentario relativo alla guerra, considerata in quegli anni il coronamento del Risorgimento nazionale. Tra il 1921 e il 1923 l’Istituto assunse finalmente il nome di Biblioteca Museo Archivio del Risorgimento e fu provvisoriamente trasferito nelle sale del Palazzetto Venezia. Nel 1934, con la riorganizzazione degli istituti storici voluta da Giovanni Gentile, il Comitato venne soppresso e le raccolte furono smembrate tra due istituzioni distinte: la parte museale e, in seguito, quella archivistica, vennero destinate all’attuale Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con sede nel Vittoriano, la parte bibliografica venne attribuita alla biblioteca annessa all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, che sarebbe diventata, nel 1937, Biblioteca di storia moderna e contemporanea e successivamente trasferita nella sede attuale di Palazzo Mattei di Giove. Dal punto di vista istituzionale essa venne posta, dal 1945, alle dirette dipendenze del Ministero della pubblica istruzione, poi, dal 1974, insieme con le altre biblioteche pubbliche statali, alle dipendenze del Ministero per i beni culturali e ambientali, divenuto nel 1998 Ministero per i beni e le attività culturali. Collezioni Fondi Manoscritti Circa 11.000 documenti autografi, prevalentemente carteggi di protagonisti del Risorgimento, quali Mazzini, Foscolo, Guerrazzi, Garibaldi, e carte di personalità politiche dell’età liberale e del periodo fascista, oltre che alcuni diari di guerra 1915-1918. 40 Materiali a stampa Circa 450.000 tra volumi, periodici e opuscoli. Si segnalano le oltre 2000 edizioni del periodo 1789-1799, le 45.000 edizioni dell’Ottocento, in prevalenza di argomento risorgimentale; tra le edizioni del Nove- cento, i volumi e opuscoli relativi al movimento operaio e all’anarchismo, le raccolte riferentesi alle guerre mondiali e al fascismo, i fondi pervenuti, per acquisto o per donazione, da alcuni studiosi (Mario Vinciguerra, Piero Melograni, Vittorio Gorresio, Nelson Gay, Ludovica Volpe, Lauro Rossi, Corrado Lampe, Enzo Santarelli, Sosio Pezzella, Birgit Kraatz), la pubblicistica contemporanea, giornali e opuscoli prodotti dai movimenti giovanili e studenteschi. La raccolta di periodici consta di circa 8000 testate: 2000 dei secoli XVIII e XIX, 3000 della prima guerra mondiale, italiani e stranieri, 1600 dei periodi successivi, tra i quali un nucleo considerevole degli anni 1919-1945. Le raccolte originarie e i fondi speciali vengono integrati e ampliati attraverso una costante attenzione al mercato antiquario. Per quanto riguarda l’editoria corrente, la Biblioteca porta avanti una politica di incremento librario orientata a documentare la recente produzione storiografica e gli intrecci della ricerca storica con i metodi e le acquisizioni delle altre scienze sociali. In queste aree una particolare cura è dedicata ai periodici: 600 sono le riviste specializzate in abbonamento, italiane e straniere. Bandi editti e manifesti Circa 70.000 documenti a stampa dei secoli XVI-XIX prodotti dalle istituzioni italiane preunitarie. Atti parlamentari La raccolta comprende gli Atti della Camera dei Deputati e del Senato del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia dal 1848 al 1943; gli Atti della Consulta e della Costituente della Repubblica italiana; la Gazzetta della Repubblica Sociale Italiana; gli Atti del Parlamento della Repubblica italiana (1943-1987). Materiale documentario della prima guerra mondiale Circa 8000 pezzi tra locandine, calendari, necrologi e materiali di propaganda. Materiali iconografici Consistono di: circa 2000 tra stampe e incisioni di soggetto risorgimentale, a carattere satirico; 150 manifesti illustrati della prima guerra mondiale; una raccolta di cartoline tra le quali l’album dedicato a Garibaldi nel centenario della nascita e la serie Danza macabra di Alberto Martini; 4000 fotografie tra cui 41 carte salate di Stefano Lecchi del 1849, 60 albumine acquerellate dell’Ottocento, circa 1700 fotografie della prima guerra mondiale. Spartiti musicali La raccolta consta di 470 spartiti di musica patriottico - popolare. 41 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea La Repubblica Romana del 1849 Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434787 [email protected] Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Direttore: Simonetta Buttò Via M. Caetani, 32 00186 Roma Tel. 06 6828171 Fax 06 68807662 [email protected] www.bsmc.it Responsabile del progetto: Paola Gioia [email protected] Chi si affaccia dal Gianicolo a guardare il panorama di Roma, dal 17 marzo può anche leggere, scolpita sul muro di cinta, la Costituzione della Repubblica romana del 1849. La prima costituzione italiana elaborata da un’assemblea eletta (e non concessa dal sovrano, come lo Statuto albertino) abolisce la pena di morte, tollera tutti i culti e non prevede una religione di stato, stabilisce l’istruzione pubblica obbligatoria e il suffragio universale maschile: la successiva esperienza costituzionale italiana sarà – cento anni dopo - quella del 1946-1948. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma ha riunito in una banca dati migliaia di documenti originali (giornali, opuscoli, bandi e fogli volanti, manoscritti, il fondo raccolto dallo storico Giuseppe Spada) conservati nelle sue collezioni. La banca dati è liberamente e gratuitamente accessibile su web, dal sito www.repubblicaromana-1849.it. Le oltre 30.000 immagini sono tratte da materiali di estrema rarità e di notevole importanza per gli studi storici, e coprono una fascia temporale che va dal 1846 (data dell’elezione al soglio pontificio di Pio IX) al 1852. I documenti ricostruiscono la vita quotidiana dei pochi anni in cui sembrarono possibili, prima l’accordo tra il governo del Papa e le speranze liberali e patriottiche, e poi una repubblica fondata su una Costituzione di impressionante modernità; illustrano anche fedelmente la dura e amara realtà della restaurazione pontificia. Ne emerge un quadro denso di paure e di sogni, di rancori e di generosità; ne risalta anche chiaro il forte attaccamento della popolazione al governo repubblicano, che lasciava esprimersi e liberamente informarsi l’opinione pubblica, e tramite i bandi la teneva puntigliosamente al corrente delle proprie decisioni. Il gruppo che ha lavorato al progetto è stato coordinato dalla dr. Paola Gioia ed è composto da Antonietta Angelica Zucconi, Maria Pia Critelli, Lauro Rossi e Sergio Raimondo (con la collaborazione di Aurelia Cortese e Eugenio Semboloni). Il diavolo zoppo: giornale enciclopedico - Roma: tip. Rocchetti, 1848 n. 1 Assemblea costituente romana. Roma: [s.n.], 1849 n. 1 Avvenimenti di Roma 1849 / Carlo Pisacane. – Losanna 12 agosto 1849 42 La commedia. - Roma: tip. Rocchetti, 1848. n. 1 Il don Pirlone: giornale di caricature politiche. Roma: [s.n.], 1848-1849 n. 128 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage di guerra. L’attualità della memoria: 1849-2011 Tradizionalmente la primogenitura del reportage fotografico di guerra è attribuita all’inglese Roger Fenton che nel 1855 realizzò fotografiedocumento sulla campagna di Crimea, commissionate dal governo britannico e pubblicate, con notevole risonanza, dall’autorevole Times. In realtà già nel luglio 1849, Stefano Lecchi realizzò un racconto fotografico sulle rovine di Roma causate dai combattimenti per la difesa della Repubblica Romana. Esso costituisce pertanto il primo esempio di reportage o, più esattamente, di protoreportage di guerra finora conosciuto. Le fotografie realizzate da Stefano Lecchi nel 1849, oggi conservate nella Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, facevano parte della collezione di Alessandro Calandrelli che, già deputato alla Costituente romana, era stato colonnello dell’esercito della Repubblica e triumviro, insieme a Livio Mariani e Aurelio Saliceti, dopo le dimissioni di Mazzini, Saffi e Armellini. Non si hanno dati precisi sul numero delle fotografie che costituivano inizialmente il reportage né sulla loro diffusione né sul loro valore economico: solo poche ma significative indicazioni sull’utilizzo e finalità delle immagini in un preciso ambito garibaldino. Immagine dopo immagine, il fotografo ripercorre i luoghi, li ricompone in una serie organica con la volontà di fissare mediante le immagini quanto rimaneva dopo l‘assedio. Per una migliore comprensione di tale documentazione risulta interessante, oggi, ricostruire il percorso compiuto da Lecchi nell’effettuare le sue riprese nonché definire, con un buon grado di approssimazione il periodo dell’anno in cui le immagini furono scattate. Sulla base di queste indicazioni di massima la Biblioteca di storia moderna e contemporanea ha ideato un progetto che intende acquisire fotografie realizzate oggi con la stessa angolazione degli originali. Questo progetto, attualmente in fase di svolgimento, oltre che confermare e approfondire le informazioni dedotte dall’analisi teorica, consente anche di fornire interessanti informazioni su quanto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Federica Galloni Coordinatore per la comunicazione: Anna Maria Romano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 06 58434787 [email protected] Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Direttore: Simonetta Buttò Via M. Caetani, 32 00186 Roma Tel. 06 6828171 Fax 06 68807662 [email protected] www.bsmc.it Responsabile del progetto: Pia Critelli mariapia.critelli@beniculturali Il gruppo di lavoro è costituito da: Maria Pia Critelli (Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea), con l’apporto di collaboratori esterni: Mario Bottoni, Marcello Benassai, Andrea Sabbadini e Lorenzo Scaramella. 43 memoria dei luoghi in questione si è conservato o si è totalmente perso in un contesto sociale e ambientale ormai profondamente mutati. In questa ottica l’imminente pubblicazione sul sito della Biblioteca www.bsmc.it delle immagini abbinate (ieri-oggi) può costituire un valido contributo a un “percorso della memoria” che può fornire spunti per una disanima delle profonde mutazioni urbanistiche, sociali, culturali che hanno interessato la città. 44 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Una documentazione del restauro in rete: il cantiere digitale di Viggiù. Utilità, efficacia, efficienza, trasparenza e comunicazione dell’azione di tutela del MiBAC Manuela Rossi, Cristina Ambrosini La conoscenza sta alla base della tutela esercitata dal Ministero per i beni e le attività culturali. Si tratta di una relazione inscindibile tra il materiale e l’immateriale. Lo specifico contenuto da conoscere e da far conoscere, il processo di restauro di un’opera, è in continuo discorso evolutivo tra passato, presente e futuro ed è questione aperta che si arricchisce di continuo di spunti e di riflessioni. Un processo che è sia individuazione di materiali e di tecniche costruttive originari, sia verifica e identificazione dei segnali delle diverse attività di manutenzione o restauro precedenti. Come in altri campi, quindi, ciò che oggi viene impostato è di aiuto e diventa binario da seguire per gli interventi futuri sul bene culturale; cioè una conoscenza acquisita per venir condivisa dagli addetti ai lavori. Ma è anche “narrazione”, conoscenza che si può e si deve rendere comunicabile per raggiungere pubblici non specialistici con l’obiettivo di diffusione “trasparente” dei risultati ottenuti con gli interventi, finanziati dalla comunità, di risanamento, di conservazione e di restauro sui beni. Le nuove tecnologie diventano indispensabile sostegno ai metodi tradizionali sul restauro che ci rendono unici nel mondo, creando un nuovo approccio che, in un sistema virtuoso, apre ulteriori percorsi, all’infinito. Sperimentazione di nuovi strumenti, competenze, professionalità – interne ed esterne - e creatività, confrontate e messe in “rete” stabiliscono anche nuove modalità di relazione tra i funzionari del MiBAC e il loro territorio di intervento, vicino e lontano. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è dato un efficace supporto alla progettazione e alla gestione degli interventi di restauro: il SICaR/ web based (Sistema Informativo in rete per i Cantieri di Restauro) che garantisce, ad un tempo, l’acquisizione e la condivisione in rete di dati e informazioni preziosi. Ad esso si potranno collegare le informazioni su restauri pregressi, estratte dagli archivi e in corso di inserimento a cura delle Soprintendenze, dell’altro strumento: ARISTOS (Archivio Informatico per la Storia della Tutela), messo a disposizione per questo specifico scopo dal Ministero. La Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, nello spirito di innovazione della relazione tra cultura e sostenibilità, economica ed esistenziale, ha aderito al progetto per la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano ARTPAST [http://www.artpast.org/index.php?id=41] attraverso tre azioni: - istituendo al suo interno una sezione riservata alla consultazione della banca dati dei vincoli, denominato ‘Progetto Idra’ [http://www.lombardia.beniculturali.it/Page/t01/view_html?idp=96] - ospitando giornate di formazione-informazione rivolte ai tecnici delle Soprintendenze e a professionisti esterni Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Caterina Bon Valsassina Coordinatori comunicazione: Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 [email protected] www.lombardia.beniculturali.it 45 - sperimentando un cantiere pilota digitale [‘Progetto SiCAR’, http://sicar.mbigroup.it]: il restauro della facciata porticata della Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù, in provincia di Varese che qui viene presentato. La chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù: un cantiere digitale Gian Carlo Borellini, MiBAC in collaborazione con Giordano Cavagnini, Carlotta Coccoli, Elisabetta Susani 46 La sperimentazione messa in essere ha interessato una chiesa della provincia di Varese con l’obiettivo prioritario di affrontare le complessità proprie di un progetto di restauro rintracciando, fin dal suo avvio, nella ‘sintassi’ digitale la strategia di lavoro più coerente e adeguata alle nuove realtà dell’innovazione tecnologica e alle sue applicazioni. Il progetto qui presentato riferisce dell’esperienza di un cantiere di conservazione declinato, per scelta consapevole, in una configurazione digitale, applicato alla facciata porticata della Chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù (VA) e avviato sulla base di alcune esperienze pionieristiche del decennio scorso e finalizzato alla ricerca di rinnovate metodologie di indagine. Le medesime, congiuntamente ai corrispondenti strumenti tecnologici, costituiscono la migliore scaturigine che il progresso scientifico abbia garantito in questi ultimi anni consentendo, attendibilmente, la risposta più vantaggiosa alla complessa gestione del processo di tutela, missione istituzionale del Ministero per i Beni Culturali. Il progetto digitale realizzato è stato arricchito dalle differenti declinazioni metodologiche utilizzate nella ricerca e da contenuti specialistici che si sono misurati con la volontà di progettare una comunicazione scientifica e creativa specifica per i beni culturali, strettamente aderente alle fonti documentarie e tuttavia concepita per catturare l’interesse degli addetti ai lavori e di un più vaso pubblico, attraverso la destrutturazione del discorso storico e la sua ricomposizione per livelli di approfondimento tematico, ricorrendo anche al coinvolgimento diretto dall’utente, chiamato ad una interazione attiva con la narrazione. In particolare, nell’economia del progetto della citata Chiesa, sono state sperimentate: - nuove soluzioni per la raccolta, l’archiviazione, la consultazione e l’elaborazione dei dati; - nuove soluzioni per la redazione del computo metrico estimativo, con particolare attenzione alla stesura di una specifica voce (di spiccato ‘valore digitale’) le cui definizioni e valutazioni di prezzo non esistono nei prezzari del MiBAC; - nuove soluzioni e nuovi strumenti per favorire la condivisione delle conoscenze acquisite, nel rispetto degli obblighi di efficacia, efficienza e trasparenza che le Pubbliche Amministrazioni devono garantire nella propria attività istituzionale. È stato inoltre scelto di ‘assemblare’ i documenti in modo innovativo, secondo i criteri di ‘pianificazione’ tipici dell’ipertesto. L’idea della documentazione ipertestuale del progetto conservativo è maturata sulla base della consapevolezza che la conoscenza di un oggetto o di un edificio è sempre provvisoria e che i dati di riferimento, spesso frammentari e dispersi, per essere di compiuta utilità a studiosi, ricercatori e restauratori, dovrebbero essere disponibili, come in un discorso mai interrotto, nella loro totalità, simultaneamente e rapidamente. L’ipertesto, con il meccanismo proprio di rimandi, di narrazione articolata e non sequenziale, utilizzabile in forma interattiva attraverso il computer e il WEB, è stato ritenuto il sistema più idoneo a svolgere questa funzione di acquisizione di informazioni e di libera consultazione delle stesse. All’ipertesto è stato in seguito affiancato un sistema G.I.S. che, grazie alle specifiche potenzialità apportate nell’organizzazione, archiviazione, gestione e rappresentazione grafica delle informazioni relative a ciascuna fase di intervento, ha consentito di visualizzare i dati grafici e iconografici tematizzati sulla base dei dati descrittivi. Durante la fase di realizzazione del progetto di documentazione digitale, si è dato l’avvio al parallelo progetto ministeriale del SiCAR, strumento di registrazione innovativo che consente di disporre di tutte le informazioni raccolte durante la redazione e l’esecuzione di un restauro, – strutturate entro tracciati comuni e consultabili in rete. Sulla scia di queste novità l’idea iniziale si è via via trasformata ed aggiornata, configurandosi di fatto in un archivio tecnologicamente avanzato, in continua evoluzione, capace di registrare forme diverse di gestione della documentazione di cantiere, dalla semplice annotazione cartacea alla strutturazione GIS e web GIS - SiCAR, passando attraverso i necessari riferimenti bibliografici, coerentemente anche agli insegnamenti, anticipatori, di Cesare Brandi e Giovanni Urbani (il sito MiBAC dedicato permette di apprenderne con maggiori argomentazioni ed autorevolezza i passaggi logici). L’aderenza del modello concettuale di SiCAR alle reali esigenze del settore, assicurata dalla compresenza di molteplici professionalità all’atto della sua concezione, assieme al modello di assessment perseguito, esteso a diverse figure di utenti finali – gestori della tutela, studiosi di arti figurative, docenti e ricercatori, curiosi e appassionati — ha consentito di procedere alla sua implementazione e ottimizzazione, seguendo gli avanzamenti tecnologici, fino agli sviluppi in corso, concorrendo a fare di questo SW un modello di best practice. Il cantiere digitale di Viggiù Di seguito è riportata una sintetica scheda del citato cantiere, che consente di riconoscere puntualmente le coordinate innovative derivate, anche per lo specifico tecnico-scientifico. Il restauro della facciata porticata della ‘Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano’ a Viggiù (Va), opera insigne dell’architetto Martino Longhi il Vecchio che ne decise la modifica in stile tardo rinascimentale - seconda metà del XVI sec. - ha proceduto fin dall’esordio nella direzione di una scelta consapevole di “digitalizzazione integrale”. Si è infatti predisposto l’utilizzo 47 48 delle tecnologie informatiche sia per il giornale di cantiere, sia per la produzione del materiale documentario, in coerenza con un sistema informativo dedicato, al fine di consentire un superiore approccio agli obiettivi della ricerca ed alla diffusione dei risultati conseguiti. Perché tutto ciò fosse attuabile, è stata innanzitutto approntata un’apposita voce di capitolato volta a rendere immediatamente percepibile (e fattibile) anche l’aspetto ‘giuridico-amministrativo’ di un restauro ministeriale -quindi soggetto alle doverose procedure dei lavori pubblici -, al pari di specifiche lettere d’incarico per l’applicazione del GIS, per l’elaborazione e l’adattamento ipertestuale finale, ecc. con l’intento di addizionare un’ulteriore tratto distintivo all’inderogabilità della scelta digitale. Il prodotto digitale è più dinamico e flessibile del supporto cartaceo (anche se ci piace immaginare che i vecchi libri ‘pop up’ provocassero più ‘stupore’ dell’attuale tecnologia ‘3D’), ad una condizione però: che si ubbidisca scrupolosamente alla sua sintassi. Il cantiere di Viggiù avrebbe comunque generato una quantità di documentazione rilevante, anche perché era stata attuata - parallelamente - una scelta di metodologia storica che si potrebbe definire ‘olistica’ (la storia globale e quantitativa, unitamente al suo necessario completamento divulgativo). Tale scelta di ‘contestualizzazione obbligatoria’ ha imposto, ad esempio, una ricerca aggiuntiva sulla trattatistica storica perché Martino Longhi è riconosciuto allievo del Vignola; per questo motivo si è resa irrinunciabile una collazione delle coeve opere a stampa (e non solo le tavole di Jacopo Barozzi) con il rilievo appositamente redatto della facciata della Chiesa medesima e, per estensione, con le strutture mentali dei progettisti di allora, nei limiti di uno sguardo contemporaneo calato forzatamente in ambienti temporali passati. Solo la ‘grammatica’ dell’ipertesto avrebbe consentito le necessarie interrelazioni (con rimandi e confronti confacenti) perché la dimensione infradisciplinare determina la consapevolezza che la necessità di gestire la complessità del reale ci impone di considerare l’insieme della fenomenica e non solo i singoli fenomeni. A queste condizioni, il consecutivo trasferimento al sistema SiCAR, che consente di avvalersi dei sistemi informativi nella progettazione e conduzione dei cantieri di tutta Italia (anche in tempo reale) è un atto dovuto. Questo lavoro ‘istituzionale’ è stato reso possibile attraverso l’integrazione dei saperi differenti con il contributo e l’estro anche di professionisti esterni, tra cui: Giordano Cavagnini, storico e restauratore, nonché pioniere del GIS; Carlotta Coccoli, architetto conservatore; Elisabetta Susani, architetto e storico dell’architettura; le imprese Ga- sparoli e CRD Restauri; Marco Cavallin, architetto strutturista; Raffaella Grilli, architetto REARTE; Beppe Galli, cultore di storia locale (oltre ai rispettivi collaboratori). La promozione di una rinnovata conoscenza delle discipline e degli interventi di tutela unitamente alle attività di fruizione e di valorizzazione, è un ulteriore passaggio irrinunciabile, portato avanti con tenacia da Clara Baracchini, responsabile del progetto nazionale REARTE ARTPAST SiCAR, della Soprintendenza ai beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici, etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno e dalle sue valide collaboratrici che ha divulgato il nuovo servizio on line in tutta Italia “consentendo a tutti di costruire insieme, ognuno per le proprie competenze, la storia e il futuro della tutela del nostro patrimonio”. Le immagini che seguono (‘icone web’) integrano il testo in modo funzionale e coerente con lo stesso obiettivo primario di comunicare e trasferire conoscenze ad un pubblico -specialistico e non- secondo i criteri dell’’impalcatura’ metodologica utilizzata nella realizzazione di insieme del percorso. 49 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Ancona Progetto di digitalizzazione del Fondo “Soprintendenza ai monumenti” Giovanna Giubbini Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Direttore: Lorenza Mochi Onori Via Birarelli, 35 60121 Ancona Tel. 071 50294 Fax 071 50294240 [email protected] [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 4941.464 Fax 06 4882358 [email protected] www.archivi.beniculturali.it Archivio di Stato di Ancona Direttore: Giovanna Giubbini Via Maggini, 80 60127 Ancona Tel. 071 2800356 Fax 071 2818785 [email protected] [email protected] Il lavoro che qui si presenta è il frutto di un progetto abbastanza complesso e innovativo per l’applicazione di tecnologie ad una tipologia documentaria che da poco tempo è oggetto di interesse e attenzione, in particolare per garantire la conservazione nel lungo tempo e al tempo stesso la pubblica fruizione. Si tratta di documenti prodotti a partire dalla seconda metta dell’Ottocento su un supporto cartaceo generalmente fragile, spesso conservati presso gli uffici in locali umidi che hanno favorito il degrado del materiale. Per tutto ciò, unito all’interesse che gli storici dell’architettura e dei restauratori, è di rilevante interesse il progetto realizzato. Il progetto, finanziato dal MiBAC, ad oggi è limitato a poco più di diecimila immagini (solo i monumento della città di Ancona), ben poco rispetto alla documentazione conservata in archivio che riguarda tutto il patrimonio storico, artistico ed architettonico della Regione, per alcuni anni (periodo fascista) comprende anche i monumenti della Dalmazia. Si auspica di trovare le risorse finanziarie per continuare il progetto. L’archivio, denominato della Soprintendenza ai monumenti delle Marche (anni 1855-2002), è stato versato in due fasi presso l’Archivio di Stato di Ancona, nel 1974 e nel corso degli anni Novanta. I due “versamenti” sono stati conservati disgiuntamente e indicati come “primo” e “secondo versamento” per praticità di gestione, ma non vi sono motivazioni cronologiche (documentazione degli stessi anni del primo versamento erano presenti anche nel secondo), né differenze nelle tipologie documentarie. Il primo versamento è corredato di un elenco di versamento piuttosto dettagliato che già individuava un’organizzazione di massima in serie archivistiche con un proprio numero 50 di corda. Il secondo invece risultava più disordinato e il condizionamento delle carte non rispecchiava quasi mai un’organizzazione logica coerente: nelle buste erano, infatti, accostati fascicoli di natura diversa e appartenenti verosimilmente a serie diverse. Nel corso degli anni sul “secondo versamento” sono state effettuati diversi lavori di schedatura molto dettagliata (“Inventario Donati” e “Inventario Bardelli”), ma non il riordinamento. Solo una serie originale risultava conservata (la cosiddetta “Targhette gialle” per via delle etichette apposte alle buste), che aveva mantenuto le unità di condizionamento originali e una propria numerazione, per la quale era stato compilato un elenco dei fascicoli. Inoltre dal “secondo versamento” sono stati estratti i fascicoli e i documenti risultati danneggiati e non consultabili da destinare al restauro (anche per questa documentazione è stato compilato un elenco). Vi è poi una serie molto cospicua (450 bb. circa) costituita da piani regolatori, corredata di un elenco di consistenza, che aveva perso il suo ordinamento originale. L’ultimo lavoro ha inteso riordinare e inventariare organicamente l’intero archivio superando la divisione nel primo e secondo versamento. Criteri ordinamento L’intero fondo è stato schedato analiticamente per fascicolo utilizzando il sw Sesamo. Dall’analisi del primo versamento che già mostrava una certa organizzazione e dall’esame diretto della documentazione, si è ritenuto opportuno organizzare l’archivio in due distinte sezioni: una denominata “Tutela” (203 bb., 1850-1973) dedicata alla documentazione prodotta dalla Soprintendenza nello svolgimento della sua missione istituzionale, l’altra “Amministrazione” (909 bb., 275 regg., 1888-2002) contenente la documentazione relativa alle funzioni strumentali e di supporto (personale, beni mobili e immobili, contabilità). La documentazione conservata nell’archivio della Soprintendenza ai monumenti testimonia l’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico esistente nel territorio della Regione Marche da pochi anni dopo l’unità d’Italia agli anni 1960, per alcuni periodi, come già detto, coprono un territorio maggiore (i monumenti di Zara, quando la cittadina dalmata era il capoluogo della quinta provincia delle Marche); inoltre dal 1910 al 1935 la Soprinten- 51 denza con sede ad Ancona Aveva anche competenze sui monumenti di parte dell’Abruzzo. Si tratta di documenti di varia tipologia: relazione, quaderni di cantiere, progetti, disegni, schizzi, fotografie; alcuni di essi sono molto fragili e a volte in precario stato di conservazione. Per garantire la conservazione e nel contempo favorire la consultazione ò stato elaborato il progetto di inventariazione dei documenti, indicizzazione e digitalizzazione degli stessi. È stato già realizzato: – l’inventario completo dei documenti, che sono stati descritti in un data base; – vindicizzazione e digitalizzazione di circa 12.000 immagini di monumenti della città di Ancona e di parte di Urbino. Vi sono poi due fondi aggregati: quello della R. Soprintendenza per i musei e scavi delle Marche e degli Abruzzi, contenente documentazione contabile (30 bb. 196-1927) e BAIC - Bottega d’arte internazionale contemporanea, sede ad Ancona (1 b., 1951-1953), presente casualmente perché il funzionario Antonio Di Cicco era presidente dell’associazione. 52 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi” Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostra bibliografica virtuale della Biblioteca Nazionale di Bari Lidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi” Nel 2009, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, organizzate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai fini della miglior conoscenza e della maggiore fruizione del nostro patrimonio culturale, la Biblioteca Nazionale ha organizzato, nel quadro delle celebrazioni galileiane, un convegno su “Galileo scienziato e letterato” e una mostra su “Galileo e la letteratura scientifica ed europea”. Una iniziativa di valorizzazione di fondi librari propri e di altre biblioteche del territorio atta a documentare il grande processo di rinnovamento del pensiero europeo iniziato con la rivoluzione scientifica galileiana. Al di là del successo delle manifestazioni, giudicate interessanti e di notevole richiamo, è da ricordare che, per la prima volta nella storia delle attività promozionali della Biblioteca Nazionale di Bari, la fruizione di mostra e convegno è stata incrementata dall’inserimento nella pagina web della Biblioteca del contenuto delle due manifestazioni, organizzate attraverso una banca dati appositamente creata da un laboratorio informatico privato. La mostra è perfettamente visionabile: l’ampio materiale iconografico, frontespizi e tavole, dopo un accurato lavoro di digitalizzazione, “sfogliabile”. I libri, corredati da pannelli introduttivi alle sezioni e da singole schede esplicative, si aprono al visitatore virtuale, che potrà, in parte, consultare atlanti stellari, trattati di astronomia, resoconti di dibattiti filosofici e scientifici, accompagnati da accattivanti incisioni. Sono inseriti anche gli interventi dei relatori del convegno. A completamento sono presenti indici per una migliore fruizione dei contenuti. Il tutto è consultabile anche sotto forma di cd-rom, distribuito a scuole e studiosi, in cui la parte iconografica è ulteriormente ampliata rispetto a quanto consultabile in internet. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Isabella Lapi Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Strada dei Dottula - Isolato 49 70122 Bari Tel. 080 5281111 - 5281135 Fax 080 5281114 [email protected] www.puglia.beniculturali.it Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 - Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” Direttore: Mauro Giancaspro Via Pietro Oreste, 45 70123 Bari Tel. 080 2173111 - Fax 080 2173444 [email protected] La mostra e gli atti del convegno sono reperibili all’indirizzo: http://193.43.104.103:81/index.html. Catalogo multimediale a cura di Gabriella Ulivieri e Filomena Attolico 53 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Museo Nazionale Archeologico e Area Archeologica di Egnazia L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico di Egnazia (Brindisi) Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Isabella Lapi Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Strada dei Dottula - Isolato 49 70122 Bari Tel. 080 5281111- 5281135 Fax 080 5281114 [email protected] www.puglia.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Soprintendente: Antonio De Siena Via Duomo, 33 - 74100 Taranto Tel. 099 4713511 - Fax 099 4600126 [email protected] Museo Nazionale Archeologico e Area Archeologica di Egnazia Responsabile: Angela Cinquepalmi Savelletri di Fasano Litoranea Monopoli - Torre Canne Tel./Fax 080 4829056 www.egnazia.cchnet.it Progetto scientifico, testi, foto di Miranda Carrieri, collaborazione di Marcello Dentico, ricostruzioni in 3D di Francesco Ugolini, realizzazione di TECHVISION Sistemi Multimediali. Fig 1- Ricostruzione in 3D della fornace per la cottura dei vasi Fig. 2 - Ricostruzione in 3D della Basilica Civile 54 Per rendere più agevole la fruizione del parco archeologico di Egnazia al grande pubblico, è stata realizzata un’archeoguida su palmare, utilizzabile con il sistema touch screen. L’archeoguida, in distribuzione all’ingresso del museo, accompagna il visitatore lungo il percorso, supportando l’osservazione dei monumenti con la narrazione della loro storia e funzione. Il ricorso alla tecnologia avanzata consente così di offrire al pubblico un servizio di qualità. L’ipertesto è stato suddiviso in tre sezioni: introduzione al sito archeologico di Egnazia, la necropoli messapica, la città romana. Dopo aver ricevuto le informazioni utili a comprendere la storia e l’evoluzione del sito, il visitatore può scegliere di dirigersi verso le due diverse aree del parco, la necropoli messapica o la città romana. Utilizzando la planimetria dell’area archeologica su cui sono evidenziate con la numerazione le tappe a cui soffermarsi, è possibile, premendo il numero prescelto, far partire il filmato che racconta la storia del monumento, con il supporto delle immagini delle fasi di scavo e delle foto dei reperti rinvenuti. Si offre così la possibilità di avere informazioni complete sul monumento e sulla sua scoperta. In più casi la documentazione si arricchisce di ricostruzioni tridimensionali dinamiche che consentono di comprendere il funzionamento di alcune strutture (come nel caso della fornace per la cottura dei vasi, (Fig. 1) o di proporre nella loro monumentalità edifici distrutti e di difficile lettura, come avviene per la basilica civile dove il visitatore può anche spingersi all’interno e apprezzare le caratteristiche architettoniche (Fig. 2). Le animazioni tridimensionali dell’apertura di una tomba a camera, la rotazione a 360° della trozzella messapica e della testa marmorea del dio Attis, insieme ad un filmato didattico sull’uso dei cimbali, creano una notevole suggestione. L’uso combinato di immagini, narrazione e musica trasformano la visita in una esperienza multisensoriale. Al termine del filmato il visitatore può decidere di procedere verso la tappa successiva oppure di riascoltare il contenuto più volte a seconda dell’interesse e del tempo a disposizione. L’archeoguida è stata molto apprezzata dai visitatori che giungono al sito sprovvisti di guida, compresi quelli stranieri che possono fruire della versione in lingua inglese. Viene considerata inoltre un utile supporto anche dai non vedenti che hanno trovato efficace la narrazione proposta. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia Castel del Monte Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video simulazione digitale. Tecnologie innovative a supporto dell’architettura La Realtà Virtuale Realtà virtuale (in inglese virtual reality, abbreviato VR) è il termine utilizzato per indicare una realtà simulata, creata attraverso l’uso del computer. Lo scopo della realtà virtuale (VR) è quello di ricreare mondi e oggetti che sono la trasposizione digitale di ambienti reali o di fantasia. Inoltre, studia i metodi di interazione tra l’utente e il mondo reale come i sistemi di navigazione, gli strumenti per la visione tridimensionale, i tool per la manipolazione degli oggetti virtuali. Nel caso di Castel del Monte il mondo virtuale è stato ricostruito partendo dal dato morfometrico rinvenente dal rilievo laser scanner 3D. In particolare, si è dapprima ricostruito il modello cad 3D che successivamente è stato texturizzato applicando immagini di ortofoto, donando così un carattere di elevato fotorealismo alla scena. Tale modello ha dato la possibilità di creare immagini di render e filmati precalcolati. In una seconda lavorazione il modello cad 3d texturizzato è stato programmato per l’interazione con l’utente. Attraverso specifico tool è possibile navigare liberamente in tempo reale nel Castello virtuale, accedere a molteplici livelli e tipologie di contenuti ed informazioni in forma di richiami a file esterni. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Isabella Lapi Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Strada dei Dottula - Isolato 49 70122 Bari Tel. 080 5281111- 5281135 Fax 080 5281114 [email protected] www.puglia.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia Soprintendente: Salvatore Buonomo Castello Svevo Piazza Federico II di Svevia 70122 Bari Tel. 080 5286111 Fax 080 5245540 [email protected] www.sbap-ba.beniculturali.it Castel del Monte Direttore: Anna Vella Tel. 080 5286238 Tel./Fax 0883 569997 Fax 080 5245540 [email protected] www.casteldelmonte.beniculturali.it Realizzazione: Rilievo laser scanner 3D e video simulazione digitale del modello virtuale di Castel del Monte Digitarca s.n.c. Mola di Bari (Bari) Via Di Vagno, 82 Tel./Fax 080 4741883 [email protected] www.digitarca.it 55 Rilievo laser scanner 3D Il rilievo di Castel del Monte è stato eseguito utilizzando strumentazione Laser Scanner 3D, tecnologia innovativa che ha consentito di rilevare a distanza la morfologia del monumento, senza venire a contatto con il bene culturale, attraverso un pennello di luce (laser) che scivola sulle superfici dello stesso. Il raggio laser incontra la superficie da rilevare secondo un reticolo regolare, il cui modulo può essere adattato in relazione alla scala di restituzione grafica del bene, si possono in tal modo elaborare sia rilievi generali che di dettaglio. L’insieme di tutti i punti rilevati costituisce una “nuvola di punti”, ovvero l’ “immagine solida” fedele dell’oggetto. Ogni raggio laser restituisce, oltre alle 3 coordinate del punto di maglia rilevato, sia il valore di riflettanza (quantità di raggio laser che torna all’origine, che varia a seconda della natura del materiale, della sua lavorazione superficiale e dello stato di degrado), sia il colore reale tramite applicazione di fotografie. Le distanze vengono misurate in base al tempo che intercorre fra l’emissione del raggio laser e il suo ritorno alla sorgente (stazione di rilevamento), considerato che la velocità della luce è costante, viene calcolata la distanza di tutti i punti misurabili nell’unità di tempo. La rilevazione restituisce le fotografie numeriche delle superfici effettuate dai diversi punti di vista delle stazioni di rilevamento. Vengono utilizzati dei punti capisaldi che servono come riferimento per riposizionare esattamente le sezioni rilevate, fino alla riproduzione dell’intero edificio. Le misurazioni a distanza hanno uno scarto di 1-2 mm che può essere corretto utilizzando altri strumenti laser più precisi a distanza ravvicinata. La rilevazione con il laser scanner è un’operazione prettamente meccanica che deve essere integrata dall’intervento di un esperto competente per restituire una corretta riproduzione del bene culturale. L’attività di digitalizzazione 3D del Castello e del relativo contesto ha comportato la redazione preliminare di un progetto di rilievo e si è pertanto costruita una poligonale sui cui vertici sono stati impostati i centri degli stazionamenti. Sono state poi definite le tipologie di strumenti Laser Scanner da utilizzare. Si è inoltre deciso di utilizzare in ausilio agli scanner, una fotocamera reflex digitale ad alta risoluzione, tarata in laboratorio, utile alla colorazione della nuvola di punti in RGB reale per la creazione delle ortofoto metriche. 56 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio di Stato di Lucca Da città-Stato a città dello Stato italiano Marina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca Proseguendo l’avviato percorso di valorizzazione del patrimonio culturale di propria competenza, l’Archivio di Stato di Lucca illustra due lavori che, nel corso del corrente anno, sono stati realizzati ancora una volta mirando ad un proficuo connubio di tradizione-innovazione. Un obiettivo intrapreso sin dai primi passi esplorativi nel mondo della tecnologia applicata al settore e che oggi, davanti alle potenzialità offerte da web e smartphone, cerca di promuovere la propria immagine di Istituto culturale attraverso questi nuovi canali comunicativi: semplici, immediati e d’uso accattivante per un pubblico numeroso e giovane. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi 1. “Un lungo Risorgimento. Tra uniformi e crinoline, dalla cittàstato alla Repubblica italiana”. (Lucca, Palazzo Ducale 10-19 marzo 2011). Ideali e sentimenti patriottici che animarono un “lungo Risorgimento” e che, visto da Lucca, trova connotazioni particolari proprio nel passaggio da Città–Stato a città dello Stato italiano: una breve sintesi di immagini e parole a memoria della mostra organizzata in sinergia con la Provincia di Lucca in occasione dei festeggiamenti del 150° dell’Unità (1861-2011) grazie alla collaborazione con la Divisione Beni Culturali di Data Management PA Solutions (www.sebina.it) con cui si è realizzata ArchiLucca - “Una mostra in tasca: abiti e scritture del passato”. L’applicazione, disponibile per iPhone®, iPad®, iPod touch® e scaricabile gratuitamente da iTunes, consente di mantenere viva la mostra grazie alla presentazione di una selezione di documenti e abiti in filmato. Riferimenti web: Direttore Generale: Luciano Scala Via Gaeta, 8a 00185 Roma Tel. 06 4941.464 Fax 06 4882358 [email protected] www.archivi.beniculturali.it Archivio di Stato di Lucca Direttore: Diana Marta Toccafondi Piazza Guidiccioni, 8 55100 Lucca Tel. 058 3491465 Fax 058 3469396 [email protected] www.archiviodistatoinlucca.it http://itunes.apple.com/it/app/archilucca/id470578900?mt=8 www.youtube.com/watch?v=lAjuEKztYpM www.archiviodistatoinlucca.it Ancora un abbinamento, quasi voluta contaminazione, tra fonti diverse: abiti, uniformi e documenti esposti nelle sale di Palazzo Ducale, che del Risorgimento offrono una lettura di rapida percezione filtrata dalla peculiare trama della storia di Lucca. Un lungo e faticoso percorso che portò all’unificazione dell’Italia, mentre Lucca viveva il passaggio dallo stato cittadino, retto in prudente equilibrio tramite accorte alleanze, fino alla “reversione” al Granducato di Toscana che decretò la perdita della gelosa e secolare autonomia. Un destino ormai prefigurato, ma anche temuto dai lucchesi: tra Granduca, Papa, Napoleone III e Re di Sardegna, le adesioni si convogliarono su casa Savoia. 57 Il plebiscito sancì l’unione ai Piemontesi e gradualmente il Regno d’Italia si trasformò in moderna nazione. Fu un lento cammino tra mutamenti di mentalità ed avvicendarsi d’usi, di cui il variare di fogge d’abito offre un simbolico riflesso e di cui, nel contempo, le tracce documentarie danno tangibile testimonianza. Documenti e abiti, accostandosi, rievocano memorie e suggeriscono quel respiro di rivoluzione, rinascita e riunione che gli italiani vissero con impegno civile saldo e generoso… finché quegli stessi ideali di libertà trovarono pieno “risorgimento” e lucida codificazione nella Carta costituzionale della Repubblica italiana. 2. Incremento digitale del patrimonio archivistico consultabile da remoto. Cresce il materiale cartografico disponibile sul sito www.archiviodistatoinlucca.it ed avere accesso su web alle carte e mappe dell’Offizio sopra le Differenze de’ confini significa anche poter cogliere con rapido sguardo dettagli e immagini delle molteplici e variegate sfumature di relazioni estere tra Stati, vissute -attraverso secoli- da chi abitò sui confini dello Stato lucchese. Consente di percepire il senso di appartenenza e di identità che animava gli abitanti di frontiera in scaramucce, liti, arbitrati e ricomposizioni a più pacifico vivere. Aiuta a meglio valutare il significato della fine degli Stati preunitari nella ricomposizione anche territoriale dell’Italia attuata in nome degli ideali risorgimentali. 58 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria Galleria Nazionale dell’Umbria Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i non vedenti Maria Brucato Spesso è difficile conciliare le esigenze di tutela e conservazione con le norme relative alla valorizzazione e fruizione delle opere d’arte, soprattutto in presenza di un pubblico con diverse abilità. Abbiamo oggi il Codice per i Beni Culturali ed il Paesaggio (n.42/2004) e il Decreto Ministeriale concernente l’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, che ci aiutano a trovare il giusto rapporto fra tutela e valorizzazione. Da sempre la Galleria Nazionale dell’Umbria ha mostrato sensibilità nei confronti dei disabili, e da sempre lavora per condividere con tutti la Galleria ed il piacere di stare davanti ad un’opera d’arte. Nel 2003 la Soprintendenza ha preparato gli operatori organizzando un corso, tenuto da docenti specializzati, mediante il quale si è approfondita la conoscenza delle particolari esigenze delle persone con diverse disabilità e i modi corretti per comunicare nozioni storico-artistiche e stabilire modalità di rapporto. Si è quindi organizzata in Galleria una mostra per disabili della vista. Sono state esposte nella sala Podiani, alcune opere scultoree in originale e i calchi, di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, di alcune opere presenti in Galleria e nella città di Perugia. Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici dell’Umbria Direttore Regionale: Francesco Scoppola Coordinatore per la Comunicazione: Silvana Tommasoni Piazza IV Novembre, 36 06123 Perugia Tel. 075 5750611 Fax 075 5720966 [email protected] www.umbria.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria Soprintendente: Fabio De Chirico Galleria Nazionale dell’Umbria Direttore: Fabio De Chirico Palazzo dei Priori Corso Vannucci, 19 06123 Perugia Tel.075 58668415 Fax 075 58668400 [email protected] www.artiumbria.beniculturali.it 59 Le visite guidate alle opere in esposizione hanno avuto notevole successo lasciando fra gli operatori un entusiasmo sempre maggiore che ha consentito di proseguire nella formazione e nell’organizzazione costante di visite guidate, su prenotazione, alle opere scultoree esposte in Galleria. Tenendo sempre presente le esigenze di tutela, è stato consentito ai non vedenti di conoscere le opere attraverso il tatto e il racconto degli operatori. Nel corso degli anni è cresciuta l’esperienza degli addetti e si sono affinate le capacità degli stessi, avendo loro avuto la possibilità di specializzarsi nel contatto con diverse disabilità. Dall’anno passato stiamo portando avanti un progetto integrato a cui lavorano più Enti, in modo diverso, ma regolare e secondo le proprie possibilità. Il progetto, coordinato dal Comune di Perugia, prevede la realizzazione di un percorso nel centro storico della città realizzato con un sistema di orientamento ad infrarossi che darà la possibilità ai non vedenti di muoversi autonomamente lungo itinerari che consentiranno di ‘toccare’ i monumenti più significativi di Perugia. Il percorso consentirà di entrare in Galleria e di poter visitare una sala appositamente allestita, in cui saranno esposti modelli e mappe tattili in taluni casi costruiti per l’occasione. La sala vuole essere uno spazio innovativo senza barriere e dove sarà possibile fare un’esperienza diretta di conoscenza con l’opera d’arte. Non sarà uno spazio esclusivamente dedicato ai non vedenti, ma un’aula didattica dove sarà possibile per tutti conoscere un’opera attraverso esperienze extra visive, e stabilire così un rapporto di contatto con le forme dei capolavori, consentendo a chiunque di avvicinarsi alle problematiche dell’accesso e della percezione del patrimonio storico-artistico per i portatori di disabilità. Ovviamente il progetto è indirizzato anche agli studenti di ogni ordine e grado che potranno, attraverso i modelli dei Palazzi storici, conoscere le diverse fasi costruttive ed avere un’idea d’insieme che spesso è difficile consegnare ai giovani, e ciò, inoltre, affinchè lo spazio sia frequentato dai più e non solo dai diversamente abili. Durante il lavoro di questi anni è stato possibile stabilire l’importanza della conoscenza diretta dell’opera che insegna e produce conoscenza per tutti i fruitori, a prescindere dalle competenze possedute, nell’ottica di orientare i percorsi cognitivi ed estetici verso la ricostruzione del passato e dunque verso il recupero della memoria, che costituisce la base identitaria del nostro Paese. Del resto credo sia importante ancora una volta precisare che la valorizzazione del patrimonio culturale passa attraverso la fruizione dell’opera e che solo la fruizione e la valorizzazione consentono la crescita della cultura che è qualcosa in più dell’informazione. 60 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO Metadistretto Veneto dei Beni Culturali Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseo VIrtuale MU-VI: le tecnologie per i beni culturali come strumento di sviluppo del territorio Il progetto MU-VI, avviato a partire dal 2009, propone lo sviluppo di tecnologie multi-mediali e multi-sensoriali per la valorizzazione dei beni culturali, allo scopo di coinvolgere categorie di utenti sempre più ampie e diversificate. È rilevante, nell’economia del progetto, la decisione di utilizzare sistemi informatici sviluppati da aziende del Veneto, di modo che il progetto induca anche uno sviluppo produttivo nel territorio, oltre che a indurre maggiori flussi di visitatori (sviluppo turistico) nei contesti oggetto di valorizzazione. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Direttore: Ugo Soragni Ca’ Michiel dalle Colonne Cannaregio 4314 Calle del Duca 30121 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122 www.veneto.beniculturali.it Metadistretto Veneto dei beni culturali VEGA Park Via della Libertà, 12 30175 Venezia Marghera Tel. 041 5093011 www.distrettobbcc.it La didattica dei beni culturali con le tecnologie MU-VI Tra le molte potenzialità di sviluppo del progetto MU-VI, la Direzione regionale considera particolarmente importante la componente didattica, con particolare riferimento ai seguenti obiettivi: • fornire alla fascia giovane di età (“nativi digitali”), caratterizzata da alte abilità informatiche, strumenti attraenti per l’esplorazione dei beni culturali – da applicazioni e contenuti scaricabili su smart-phone in relazione alla posizione segnalata dal gps, a sistemi informatici di tipo video-gioco ecc.; • facilitare l’approccio del bene culturale agli utenti diversamente abili; • riprodurre per l’utente, in uno spazio esterno, strutture del nostro patrimonio non agibili direttamente. Il rischio che si corre attraverso l’uso estensivo di tecnologie multimediali è l’allontanamento dalla percezione materiale diretta dell’originale; di conseguenza, i dati saranno calibrati in modo da relazionarsi comunque all’esperienza e all’osservazione diretta dei beni. Padova, abbazia di Santa Giustina, coro vecchio. Immagine durante le riprese con lo scanner 3D. Il coro non è agibile al pubblico, essendo luogo di preghiera dei frati 61 Progetti in corso di sviluppo L’abbazia di Santa Giustina di Padova. Arte e devozione dal V al XX secolo, riflessi digitali Monica Pregnolato (Soprintendenza per i beni storici,artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso), Elisabetta Francescutti, Irina Baldescu (Direzione regionale), in collaborazione Riccardo Palmerini, Sergio Calò (Metadistretto veneto dei beni culturali) L’area e riferimenti storici La basilica di S. Giustina a Padova rappresenta, assieme alla basilica del Santo, uno dei punti focali della devozione religiosa in città, per la presenza delle reliquie di S. Prosdocimo (vescovo del IV secolo) e di S. Luca. Il complesso dell’abbazia presenta una complessa articolazione costruttiva, dalle prime fasi della basilica paleocristiana del V secolo (ancora parzialmente rintracciabili nei sotterranei), alla ricostruzione del XVI secolo, con la sovrapposizione di molti interventi succedutisi fino al XX secolo. Target group Il progetto si rivolge al pellegrino (inclusa la categoria dei “nuovi cittadini”, dato che la presenza delle reliquie di san Luca attirano flussi devozionali delle nazioni dell’Europa orientale), al turista e alle scolaresche. Padova, abbazia di Santa Giustina, coro vecchio. Ricostruzione del coro a partire dalla scansione 3D. La simulazione dello spazio del coro in un ambiente esterno sarà parte della guida multimediale dell'abbazia, in corso di realizzazione 62 Contenuti e tecnologie Il progetto prevede un sistema di esplorazione didattica della basilica che permetta di seguire percorsi diversi, in funzione del tipo di utente (pellegrino, turista o scolaresche); le informazioni vengono strutturate su filoni diversi, dalla presentazione generale della basilica nel contesto territoriale (dalla rete benedettina veneta al contesto urbano padovano), all’esplorazione su temi precisi (quali per esempio la scultura barocca, le testimonianze medievali ecc.). Va costruito un approfondimento-pilota applicato al coro vecchio, adornato dal quattrocentesco coro ligneo intarsiato: lo spazio è di difficile accesso per l’utente, dato il suo utilizzo come luogo di preghiera dei frati. Il coro è stato oggetto di un rilievo con scanner 3D, che andrà valorizzato nel progetto oltre le sue finalità iniziali di studio. A livello tecnologico si propone l’implementazione di un sistema di totem touch screen e di una rete wi-fi all’interno della basilica, che permetta di scaricare i contenuti desiderati anche su smart phone, ipad ecc. Le origini di Venezia. Percorso sul patrimonio archeologico invisibile della Serenissima (progetto eletto per un finanziamento della Fondazione Telecom, 2011) Metadistretto veneto dei beni culturali, con il sostegno della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto L’area e riferimenti storici L’area obiettivo del progetto comprende Altino (piccolo borgo e parco archeologico preromano e romano situato sul litorale settentrionale della laguna di Venezia nella frazione di Quarto d’Altino) e l’isola di Torcello. Entrambi i siti vantano origini antichissime e sono legati da una storia comune che porta alle origini della città di Venezia. Nel VII sec. d.C., dopo una fase di graduale declino, Altino venne infatti definitivamente abbandonata dai suoi abitanti i quali, trasferendosi proprio sull’isola di Torcello, crearono così i presupposti per la nascita di quella che sarebbe poi diventata la città di Venezia. Target group Nonostante l’ampio bacino turistico culturale in cui sono inserite e la loro importanza storica e artistica, le due località si trovano in condizioni di marginalità rispetto ai flussi generati dall’area veneziana (sotto i 7500 visitatori annualmente per il Museo archeologico di Quarto d’Altino, per esempio). Il progetto di valorizzazione si ricollega all’ampliamento del Museo archeologico di Quarto d’Altino, appalto in corso di espletamento (ottobre 2011). In particolare, il target group è costituito dalle scuole e – in via sperimentale – dall’utenza non vedente. Contenuti e tecnologie Il progetto prevede, nei punti di accesso ai due siti, l’impostazione di un sistema informativo (con interfaccia rappresentata da totem con touch screen, sistemi di proiezione olografica ecc.) rievocativo di momenti storici e di vita quotidiana di Altino e Torcello; all’interno dei siti, si propone lo sviluppo di percorsi di “segnaletica interattiva” che ne illustrino l’arte, la storia e la vita quotidiana. La tecnologia permette anche all’utente una personalizzazione dell’esperienza di visita attraverso l’invio di una serie di informazioni on demand e la possibilità di scaricare, ad esempio su smartphone, microracconti e microinterviste sui due siti. Vista aerea della laguna veneta nella zona tra Altino e Torcello Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto e Metadistretto veneto dei beni culturali, ente istituito con la Legge regionale del Veneto 4 aprile 2003, n. 8, come modificata dalla L.r. 16 marzo 2006, n. 5, “Disciplina delle aggregazioni di filiera, dei distretti produttivi ed interventi di sviluppo industriale e produttivo locale”. 63 IL CONTACT CENTER DEL MIBAC Direzione Generale per l’Organizzazione, gli Affari Generali, l’Innovazione, il Bilancio ed il Personale Direttore Generale: Mario Guarany Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Servizio I - Affari Generali,Sistemi Informativi e Tecnol ogie Innovative Direttore: Annarita Orsini Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita nel nostro Paese. Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee. Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00 alle 19.00. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni, musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni: • ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei servizi; • supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagiscono con l’Amministrazione. L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni: • verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito istituzionale; • acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; • acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; • diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti annui. A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. 64 CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato. Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia. Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, di recente istituzione, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo. Telefono/Fax e-mail CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Comandante Gen. B. Pasquale Muggeo Piazza Sant’Ignazio, 152 00186 Roma Tel. 06 6920301 Fax 06 69203069 [email protected] www.carabinieri.it Competenze territoriali Reparto Indirizzo Comando CC TPC Roma Tel.06.6920301 Roma Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069 152 Reparto Operativo CC TPC Roma Roma, Via Anicia, 24 Tel.06.585631 Fax 06.58563200 [email protected] Lazio Abruzzo Nucleo CC TPC Torino Torino, Via XX Settembre, 88 Tel.011.5215636 Fax 011.5170000 [email protected] Piemonte Valle D’Aosta Nucleo CC TPC Monza Monza, Via Brianza, 2 Tel.039.2303997 Fax 039.2304606 [email protected] Lombardia Nucleo CC TPC Venezia Venezia P.zza S. Marco, 63 Tel.041.5222054 Fax 041.5222475 [email protected] Veneto Trentino A. A. F. V. Giulia [email protected] 65 Nucleo CC TPC Genova Genova, Via S. Chiara, 8 Tel.010.5955488 Fax 010.5954841 [email protected] Liguria Nucleo CC TPC Bologna Bologna, Via Castiglione, 7 Tel.051.261385 Fax 051.230961 [email protected] Emilia Romagna Nucleo CC TPC Ancona Ancona, Via Pio II Pal. Bonarelli Tel.071/201322 Fax 071/2076959 [email protected] Marche Nucleo CC TPC Firenze Firenze, Via Romana, 37/a Tel.055.295330 Fax.055.295359 [email protected] Toscana Umbria Nucleo CC TPC Napoli Napoli, Via Tito Angelici, 20 Tel.081.5568291 Fax.081.5784274 [email protected] Campania Nucleo CC TPC Bari Bari, P.zza Federico II, 2 Tel.080.5213038 Fax.080.5218244 [email protected] Puglia Molise Basilicata Nucleo CC TPC Cosenza Cosenza, Via Colletriglio, 4 Tel.0984.795548 Fax.0984.784161 [email protected] Calabria Nucleo CC TPC Palermo Palermo, C.so Calatafimi, 213 Tel.091.422825 Fax.091.422452 [email protected] Sicilia prov. di: Agrigento Caltannisetta Enna Palermo Trapani Tel.0931.463418 Fax.0931.461256 [email protected] Sicilia prov. di: Siracusa Ragusa Messina Catania Tel.079.3961005 Fax.079.395654 [email protected] Sardegna Sezione CC TPC Siracusa, P.zza Federico di di Siracusa Svevia snc c/o Castello Maniace Nucleo CC TPC Sassari Sassari, Strada Prov.le La Crucca, 3 Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operative che possono riassumersi in: - controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti; - attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati; - gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004); - consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali. 66 In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a: - individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria; - recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni; - - contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica; effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri operatori del settore; effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali. Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per: - supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006; - attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano; - consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri. Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti all’estero. La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 138.000 eventi e 5.000.000 di oggetti, con oltre 457.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata giornalmente: - è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche; 67 - - è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi; interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta. Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama. Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente: - il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla criminalità; - la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane). 68 La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato. Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative. L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di Paesi a rischio. Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co- mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali. Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente. Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria. Esempio di modello “Documento dell’opera d’arte - OBJECT ID” 69 IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE: percorsi condivisi ARTCHIVIUMCENTRICACESEPIGOOGLE HERITYILLUSIONETWORKINVITALIA PARALLELOPROMOPAFONDAZIONE SARTECHSPAZIOVISIVOTECHVISION 71 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ARTCHIVIUM Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Responsabile nuove tecnologie: Christian Ghiron Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Artchivium S.r.l. Sede legale: Via Ardeatina, 1272 00134 Roma Sede operativa: Piazza Verbano, 22 00199 Roma Tel. 06 45554630 Fax 06 45436747 www.artchivium.com [email protected] 72 Il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, è costituito da una serie di applicazioni per smartphones dedicate ai beni culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie. In testa alla serie è stata realizzata i-MiBAC TOP 40, la prima applicazione rilasciata da un Ministero italiano rivolta ai dispositivi mobili e agli smartphones, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni nel promuovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione per invitare alla visita culturale e migliorarne la fruizione dei servizi. Un “matrimonio” all’insegna della reciproca valorizzazione: l’applicazione presenta, infatti, i 40 siti archeologici e museali più visitati del Paese, mostrati in una veste inedita, contemporanea, “mobile”. In i-MiBAC TOP 40 inedito e rivoluzionario è anche il mobile ticketing applicato al mondo dei beni culturali italiani: una novità assoluta che ha aperto le frontiere alle future modalità d’accesso ai siti museali. Ogni luogo è descritto attraverso una scheda con le informazioni generali di accesso e una ricca galleria iconografica. Sono presenti numerose sezioni che implementano l’utilità dell’applicazione ampliandone i contenuti, gran parte delle quali consultabili anche senza una connessione internet. Le sezioni principali: – Mappa: mappatura di tutti i musei e monumenti segnalati nell’applicazione e dei relativi percorsi culturali connessi. La funzione rileva la posizione dell’utente tramite GPS e segnala i luoghi della cultura presenti nelle vicinanze – Musei e monumenti: informazioni generali sull’accesso; i contatti, il sito web, gli orari di apertura, informazioni inerenti ai biglietti d’ingresso e alle visite guidate. Oltre a brevi schede storico-critiche sulle collezioni museali e sugli scavi archeologici e una selezione delle immagini delle opere più rappresentative, visualizzabili nei dettagli. Questo grazie a un ricco apparato iconografico curato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e dai maggiori archivi fotografici italiani: Scala Group e Alinari Archives. Inoltre la possibilità di condividere le informazioni su musei e monumenti tramite Facebook e la possibilità di salvare i “luoghi della cultura” preferiti come bookmarks nell’applicazione – Percorsi: percorsi tematici segnalati dalla redazione di “Cultura Italia”, con georeferenziazione dei luoghi, immagini e brevi schede storiche degli stessi – Morphing: realizzazione in morphing di restauri e/o mutazioni nel tempo di una selezione di opere d’arte. – Top Secret: video e galleria fotografica dei luoghi meno accessibili al pubblico, nei pressi dei TOP 40, per un’ulteriore valorizzazione del patrimonio inesplorato – Audio: una selezione di brani musicali contestualizzati rispetto alla selezione delle opere – News: programmi e notizie direttamente dal sito del MiBAC con le notizie sui grandi eventi e su tutti gli appuntamenti in programma – Mobile Ticketing: possibilità di prenotare e acquistare il biglietto per i siti MiBAC direttamente dal proprio smartphone, fino a 24 ore prima dell’ingresso. Una volta effettuato l’acquisto, l’utente riceve sul proprio dispositivo e via mail un codice a barre che permetterà di entrare direttamente, evitando le code ll sistema già in funzione per la visita del Colosseo, del Foro Romano e Palatino grazie alla collaborazione di Pierreci-Codess e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, verrà presto esteso anche agli altri siti culturali italiani. Nel 2011 il MiBAC con l’applicazione i-MiBAC TOP 40 è risultato vincitore del premio e-GOV P.A. Centrale, nella sezione: Portali interattivi per l’erogazione dei servizi on-line e del Premio Web Italia 2011 nella categoria: Applicazioni & Mobile. L’app i-MiBAC TOP 40 è scaricabile gratuitamente da App Store, Ovi Store e dai siti web istituzionali. Il primo mobile ticket a livello internazionale per l'accesso ai siti museali italiani Il progetto i-MiBAC è promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale in collaborazione con il Ministro del Turismo. Ideato e coordinato da Artchivium. Per maggiori informazioni visita: www.beniculturali.it 150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni Un ulteriore progetto che vede la collaborazione tra il MiBAC, la Presidenza del Consiglio-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Italia Unita e il Ministro del Turismo-Struttura tecnica di missione per il Rilancio dell’immagine dell’Italia e Artchivium è 150 ITALIAMOBILE. Un’applicazione per telefonia mobile e un evento artistico “in movimento”. I 150 anni dell’Unità d’Italia sono una ricorrenza carica di significati, la nostra storia appassionante merita di essere celebrata anche all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Per questo è nata l’app “150 Italiamobile” ideata per avvicinare i cittadini alle vicende dell’Unità d’Italia e informare sugli eventi legati alle celebrazioni in programma per tutto il 2011. Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie l’App sviluppa un racconto visivo degli avvenimenti storici che portarono all’Unità d’Italia, grazie all’innovativa possibilità di individuare tutti i “luoghi della memoria” in una mappa georeferenziata. 73 Il Direttore per la Valorizzazione del patrimonio culturale: Mario Resca, il Coordinatore dell'unità tecnica di missione per il 150°: Giancarlo Bravi, il Coordinatore della struttura tecnica di missione per il Rilancio dell'immagine dell'Italia: Eugenio Magnani L’altra sfida tecnologica del progetto 150 ITALIAMOBILE si esprime attraverso un grande evento artistico. “Rifrazioni Permanenti” è un’opera del giovane artista Daniele Spanò, realizzata da NUfactory, che sfrutta la tecnologia del Visual Mapping in 3D per creare proiezioni multimediali e spettacolari tra danza, musica e arte visiva. La facciata di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, luogo d’elezione di stratificazione storica e culturale, il 21 aprile scorso è stata protagonista della prima assoluta di questo intervento artistico contemporaneo. L’applicazione “150 Italiamobile” è scaricabile gratuitamente da App Store e dai siti web istituzionali. Roma, Palazzo Wedekind, 21 aprile 2011. Il Visual Mapping in 3D "Rifrazioni Permanenti" di Daniele Spanò, parte integrante del progetto 150 ITALIAMOBILE 74 DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA ARTCHIVIUM Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival e il cineturismo Il progetto speciale della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali legato alle nuove tecnologie si chiama i-MiBAC Cinema e presenta una serie di applicazioni istituzionali per smartphones dedicate al mondo del cinema e dei suoi grandi Festival. i-MiBAC Cinema VENEZIA è la prima applicazione lanciata nel 2010 in occasione della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, scaricabile gratuitamente da App Store, Ovi Store e dai siti web istituzionali. Con i suoi 60.000 down-loads è diventata una guida indispensabile alla famosa kermesse veneziana per scoprire tutto il catalogo della Mostra del Cinema e i contenuti multimediali extra, conoscere la storia del grande Festival e i suoi protagonisti, acquistare il mobile ticket per le proiezioni e risparmiare il tempo di attesa per l’accesso in sala, orientare i visitatori sui servizi turistici disponibili al Lido e riscoprire le location veneziane, teatro di memorabili sequenze cinematografiche. A confermare il successo dell’applicazione, anche i-MiBAC Cinema VENEZIA ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Premio Web Italia 2011 nella categoria: “Applicazioni & Mobile”. Il progetto i-MiBAC Cinema si è arricchito nel tempo di altri due importanti capitoli: Roma e Torino. i-MiBAC Cinema ROMA è l’applicazione dedicata al cinema nella capitale, città d’elezione del cinema italiano. L’App è rivolta a tutti gli appassionati e a chiunque desideri avere informazioni e conoscere curiosità sul cinema a Roma, grazie all’intuitività e al carattere userfriendly: i-MiBAC Cinema ROMA consente di acquistare i biglietto per il circuito “Cinema di Roma” direttamente dal proprio smartphone, scoprire una selezione di set cinematografici georeferenziati di celebri film girati nella capitale attraverso una ricca presentazione di immagini dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia e consultare la classifica ufficiale dei 10 film più visti in Italia, con i dati su incassi e spettatori. All’interno dell’App anche una sezione speciale dedicata alla mostra “1960. Il mondo ai tempi de ‘La dolce vita’” a cura dell’Emeroteca della Biblioteca del Senato della Repubblica, con una rassegna interattiva delle riviste dell’epoca, per riscoprire le notizie più importanti sul cinema, il costume, la musica, lo sport e la politica dei mitici anni Sessanta. Sulla scia di Venezia e Roma anche l’applicazione istituzionale i-MiBAC Direzione Generale per il Cinema Direttore Generale: Nicola Borrelli Coordinatore del progetto Chiara Fortuna Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9/A 00185 Roma Tel. 06 67233235 Fax 06 67233290 www.cinema.beniculturali.it [email protected] Artchivium S.r.l. Sede legale: Via Ardeatina, 1272 00134 Roma Sede operativa: Piazza Verbano, 22 00199 Roma Tel. 06 45554630 Fax 06 45436747 www.artchivium.com [email protected] 75 Cinema TORINO, associata al Festival del capoluogo piemontese. L’App ufficiale permette di orientarsi agevolmente all’interno delle varie sezioni del Festival, fruire dei servizi utili e conoscere le curiosità sul cinema legato alla città, con una presentazione dei film legati alla rassegna, biografie e informazioni sui protagonisti, visitare le location georeferenziate dei film girati a Torino, acquistare il biglietto per le proiezioni in programma. i-MiBAC Cinema è un progetto rivolto agli appassionati di cinema italiano e internazionale, per riscoprire le città italiane, partendo partendo dalle location dei film più famosi, alla ricerca di inediti e suggestivi itinerari tematici. La serie di applicazioni per smartphones i-MiBAC Cinema, concepite per promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano e dell’industria cinematografica nazionale sono scaricabili gratuitamente dai maggiori Store on line e dai siti web istituzionali. Il progetto speciale i-MiBAC Cinema promosso dalla Direzione Generale per il Cinema del MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, ha vinto il Premio Web Italia 2011. Per maggiori informazioni: www.cinema.beniculturali.it 76 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Galleria degli Uffizi CENTRICA Centrica nasce nel 1999 dalla somma di competenze tecnico-professionali di alto profilo, specializzate nel campo dell’immagine digitale ad altissima risoluzione e della comunicazione visiva interattiva. Centrica si offre per interventi di responsabilità nel campo dell’arte e della cultura e ovunque sia richiesto un trattamento di elevata complessità delle componenti visive. L’attività di ricerca e sviluppo, realizzata internamente e con centri di ricerca di rilievo, insieme all’attenzione per le esigenze del mercato e la qualità del prodotto, caratterizzano Centrica quale azienda innovativa in grado di rispondere alle richieste di una clientela nazionale e internazionale. Centrica sta conducendo attività di ricerca nel settore dell’interaction design, per la costruzione di soluzioni estremamente evolute di rappresentazione e di fruizione visuale della conoscenza, attraverso l’interazione degli utenti con schermi touch screen di elevate dimensioni e con dispositivi mobili quali tablet e smartphone di ultima generazione. Descrizione dei prodotti/servizi presentati a Lu.Be.C. Uffizi Touch® (www.uffizitouch.com) Uffizi Touch® è un “quadro” digitale e interattivo che contiene l’intera collezione della Galleria degli Uffizi, fissata in immagini ad altissima risoluzione. Oltre 1.200 opere visualizzabili in ogni dettaglio, ricercabili per artista, titolo, epoca storica e sala del museo. Sono presenti tutte le opere esposte, il Corridoio Vasariano e circa cento opere dei Depositi, rappresentate con immagini digitali fra i 40 e i 150 MegaPixel, visualizzabili fin nei minimi dettagli. Uffizi Touch® nasce dalla collaborazione fra Centrica e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della Città di Firenze. Le immagini sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sono protette da watermark. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze Soprintendente: Cristina Acidini Referente per la comunicazione: Marco Fossi Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 238885 Fax 055 2388699 [email protected] [email protected] www.polomuseale.firenze.it Galleria degli Uffizi Direttore: Antonio Natali Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 2388651/652 – 294883 Fax 055 2388694 [email protected] www.polomuseale.firenze.it/musei/uffizi/default.asp Centrica srl Palazzo Benci, Via dei Benci, 2 50122 Firenze Tel. 055 2466802 Fax 055 2009785 www.centrica.it 77 Da Maggio 2011 Uffizi Touch® è disponibile anche nella versione per iPad, iPhone e iPod Touch, su App Store. XLknowledge® XLknowledge® è la piattaforma software che Centrica sta sviluppando per la rappresentazione e l’elaborazione della conoscenza basata su ontologie, insieme a EntiaLab, il Laboratorio di Ontologia Applicata del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze. XLknowledge® si posiziona come tecnologia di avanguardia nel settore dell’Information Tecnhology, in quanto offre un’innovativa metodologia di classificazione ed elaborazione automatica dei dati, in grado di trasformare una massa indistinta di informazioni in vera e propria conoscenza. Garantisce l’interazione evoluta tra contenuti multimediali ed elementi di conoscenza aggiuntivi, o da essi direttamente derivabili, consentendo agli utenti di fruire direttamente della conoscenza ad essi connessa. Consente inoltre di beneficiare dei vantaggi offerti dal cloud computing, attraverso la possibilità di manipolare in tempo reale enormi quantità di informazioni eterogenee (contenuti multimediali ed elementi della conoscenza). Centrica sta implementando e testando XLknowledge® all’interno di Uffizi Touch® XLknowledge® è stato selezionato nell’Italia degli Innovatori 2011-2012 dall’Agenzia dell’innovazione. 78 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Biblioteca Reale di Torino CESEPI S.C.A R.L. – CONSORZIO EUROPEO SOLUZIONI E PROGETTI INFORMATICI Progetto Leonardobookshop CESEPI S.c.a r.l. (Consorzio europeo soluzioni e progetti informatici) è una società consortile costituita con l’obiettivo di coordinare e promuovere l’attività di un gruppo di aziende operanti nel settore dell’ITC. Recentemente sono state stipulate concessioie con la Biblioteca Marciana di Venezia e un accordo quadro con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte per i servizi di fotoriproduzione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio negli istituti statali piemontesi. Tra questi sono già operative le concessioni con l’Archivio di Stato di Torino e la Biblioteca Reale di Torino. Quest’ultima ha permesso la creazione di una piattaforma multilingua denominata LeonardoBookShop (<www.leonardobookshop.it>), per la valorizzazione e la vendita, previa autorizzazione, dei disegni di Leonardo da Vinci. Inoltre, grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, la Società ha maturato un elevato livello di competenza nelle aree del document management, catalogazione, archiviazione, digitalizzazione e sviluppo software. Tra i principali progetti che, negli ultimi anni, hanno visto Cesepi protagonista si segnalano: la digitalizzazione e la catalogazione dei codici manoscritti del fondo “Plutei” della Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, la digitalizzazione di fondi della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, nell'ambito del progetto "Portale della Cultura italiana", la digitalizzazione dei manoscritti musicali del “Fondo Vivaldi” della Biblioteca Nazionale di Torino, la digitalizzazione e la catalogazione delle dediche delle cinquecentine per l’implementazione della base dati EDIT16, su incarico dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico, la digitalizzazione dei periodici triestini del periodo del Governo Militare Alleato, conservati presso la Biblioteca Statale di Trieste, la digitalizzazione dell’archivio dell’Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. . Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Direttore Regionale: Mario Turetta Coordinatore per la comunicazione Domenico Papa Palazzo Chiablese Piazza San Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220403 Fax 011 5220433 www.piemonte.beniculturali.it [email protected] Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore Direttore: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 Tel. 06 3216779 - 3221207 Fax 06 3216437 www.librari.beniculturali.it [email protected] Biblioteca Reale di Torino Direttore: Clara Vitulo Piazza Castello, 191 10122 Torino Tel. 011 545305/543855 Fax 011 5178259 www.bibliotecareale.beniculturali.it [email protected] CESEPI S.c.a.r.l Consorzio Europeo soluzioni e progetti informatici Viale Bruno Buozzi, 83 00155 Roma Tel. 06 85305534 Fax 06 8841955 www.ceseti.it 79 Settori di attività: Beni Culturali • Inventariazione, riordino e catalogazione di fondi archivistici e librari antichi e moderni secondo gli standard RICA, CDD, ISBD e SBN • Catalogazione multimediale di materiale in videocassetta, pellicola ed audiocassetta • Fotoriproduzione • Acquisizione digitale • Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale • Installazione di totem con tecnologia touchscreen e 3D Digitalizzazione ed archiviazione ottica • Scansione di qualsiasi tipo di documento fino al formato doppio A0 con scanner planetari dotati di piano basculante • Archiviazione ottica da spool di stampa (Cold) Archivi digitali ed estrazione metadati • Generazione dei metadati amministrativi-gestionali e strutturali nel formato XML con struttura corrispondente al MAG versione 2.0.1 Gestione documentale • Gestione di archivi tradizionali e/o meccanizzati per documenti cartacei o su supporto informatico. Archiviazione fisica in magazzini informatizzati, depositi e trasporti. Servizi di logistica, autotrasporto per conto terzi, gestione di magazzini e deposito conto terzi. Distribuzione, spedizione ed esercizio dell’attività logistica industriale per conto terzi 80 Progettazione e sviluppo software • Progettazione e sviluppo di software con particolare riferimento alla realizzazione di applicativi per la gestione dei beni archivistici e librari Servizi di postalizzazione e vocalizzazione • Postalizzazione • Realizzazione di “portali vocali” per la fruizione diffusa di siti ed applicazioni web-oriented Sistema ATLANTE® Il Sistema Atlante® realizzato da CESEPI S.c.a.r.l, garantisce la conservazione, la fruizione e la trasmissione nel tempo del patrimonio culturale. Attraverso l’applicazione di nuove metodologie e nuove soluzioni tecnologiche il Sistema Atlante® è in grado di implementare le tecniche di acquisizione, indicizzazione, memorizzazione e fruizione locale e in rete del patrimonio digitale. Cesepi S.c.a.r.l. offre un servizio di censimento dell’opera di digitalizzazione già compiuta dal cliente analizzandone la qualità e il livello di uniformazione agli standard internazionali. Il sistema di conservazione e fruizione è costituito dai seguenti “moduli”: • un repository digitale in grado di assicurare la conservazione in elevata sicurezza e l’accessibilità on-line delle collezioni digitali ad alta risoluzione (immagini a 600 dpi nativi); • una Teca che consente la conservazione e la gestione in locale dei contenuti digitali; • un catalogo (denominato Meta) che raccoglie i dati catalografici importabili rendendoli compatibili con i formati UNIMARC xml e UNIMARC ed accessibile mediante il protocollo z39.50 e/o Search and Retrieval by URL (SRU); • un OPAC, che rappresenta l’interfaccia di fruizione delle informazioni, consentendo la gestione di più tipologie documentarie; • un Leggio elettronico per l’accesso on-line alle collezioni digitali; • un Vocalizzatore che permette all’utente di “parlare” con un sito internet anche via telefono, impartendo semplicissimi comandi vocali e ricevendo le opportune risposte. 81 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE GOOGLE Progetto Arte Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Il progetto Arte di Google ha visto la collaborazione tra Google e alcuni dei musei d’arte più prestigiosi del mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi, il museo più antico dell’Europa Moderna. Responsabile nuove tecnologie Christian Ghiron Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Grazie alla fruttuosa collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), che ha visto inoltre l’accordo con Google per la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze e quello per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane attraverso Google Maps, l’Art Project, progetto unico nel suo genere, permette a chiunque e ovunque nel mondo di conoscere la storia di opere d’arte e gli artisti che le hanno create “visitandole” con un clic dal proprio computer. Ciascuno dei musei coinvolti ha lavorato con Google per offrire la propria consulenza ed esperienza nelle diverse fasi del progetto dalla scelta delle collezioni alle indicazioni sull’angolatura degli scatti delle foto, fino alle informazioni fornite a corredo delle opere. Google Italy S.r.l Corso Europa, 2 20122 Milano Tel. 02 36618300 Fax 02 36618301 www.google.it 82 Sul sito googleartproject.com è possibile effettuare un tour virtuale dei musei, selezionare le opere di maggior interesse e cliccarvi per avere maggiori informazioni o esplorare, quando disponibili, le opere in alta definizione. Ciascuna opera è corredata da un riquadro informativo che permette di ottenere maggiori informazioni sul dipinto, trovare altre opere dello stesso artista e vedere video su YouTube ad esso correlati. Un “trike” di Street View, appositamente progettato per gli interni, ha effettuato foto panoramiche a 360° delle sale e delle gallerie. Queste immagini sono state poi rielaborate in modo da offrire una navigazione scorrevole di oltre 385 sale di musei per permettere agli utenti una esplorazione quasi reale delle stesse. Ciascuno dei 17 musei che ha aderito al progetto ha selezionato un’opera da fotografare nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione “gigapixel”. Ognuna di queste immagini è composta da oltre 7 miliardi di pixel, una risoluzione che permette di osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate e della patina. Inoltre i musei hanno fornito immagini in alta risoluzione per un totale di oltre 1000 opere. In questo modo gli appassionati d’arte possono scoprire particolari dei quadri mai visti da vicino prima d’ora. Special Collects MiBAC. Le meraviglie d’Italia - un tour virtuale delle meraviglie d’Italia su Street View Street View è stato lanciato nel maggio del 2007 per consentire agli utenti di esplorare il mondo tramite immagini. Questa funzione consente di visualizzare in Google Maps fotografie panoramiche a livello stradale a 360° in senso orizzontale e 290° in senso verticale. Queste immagini sono raccolte utilizzando macchine fotografiche e apparecchi speciali in grado di acquisire le immagini e di associarle a una località specifica tramite l’impiego di dispositivi GPS. Dopo l’acquisizione, le immagini vengono unite per creare una visualizzazione panoramica a 360°. Volti e targhe vengono offuscati prima di caricare le immagini sui server per renderle visibili su Google Maps. Grazie ad un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’obiettivo di promuovere il turismo e le bellezze del nostro Paese, Google ha reso disponibile all’interno di Google Maps numerose bellezze storico-artistiche del patrimonio italiano a quelle già visitabili su Street View. Il progetto è stato realizzato insieme alla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale del MiBAC. Grazie a questa collaborazione, chiunque e in qualunque parte del 83 mondo ha ora la possibilità di conoscere e visitare ancora più luoghi tra quelli che compongono il patrimonio artistico e culturale italiano. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, selezionato e reso accessibili a Google diverse località italiane di grande valore artistico e storico. Tecnicamente le immagini sono state catturate nei mesi passati grazie all’utilizzo del “trike”, che ha percorso luoghi non accessibili alle automobili, come i siti archeologici più famosi di Roma, vicoli medievali, giardini di ville e residenze storiche. Le immagini sono poi state elaborate e rese disponibili su Google Maps. Con il supporto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali il trike ha avuto accesso per la prima volta all’interno dei Fori Imperiali, del Colosseo, del comprensorio dell’Appia Antica e le Terme di Diocleziano. Della raccolta di Street View sono entrate a fare parte anche dimore storiche come i giardini della Venaria Reale di Torino oltre al centro storico di Firenze e altre antiche piazze italiane. 150 Anni dell’Unita d’Italia Google prende parte alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e lo fa con delle iniziative volte a valorizzare il passato e ad ispirare il futuro del nostro Paese. Street View: “Le coordinate della nostra storia” Per stimolare la riflessione da parte degli studenti italiani riguardo ai luoghi simbolici, ai protagonisti e alle vicende storiche che hanno segnato il percorso verso l’unità del nostro Paese, Google ha realizzato un tour virtuale delle 40 locations ritenute dagli esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali le tappe fondamentali della nostra storia nazionale. I 40 siti e monumenti, che caratterizzano le coordinate della nostra storia risorgimentale, sono identificabili su Google Maps, e una volta selezionati possono essere esplorati uno per uno grazie a Street View; inoltre essi sono accompagnati da testi che presentano informazioni di carattere storico ed artistico, e da video forniti da RAI150 e realizzati appositamente per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. 84 I 40 luoghi scelti dal MiBAC comprendono monumenti rinomati sia nel nostro Paese che a livello internazionale, ma anche luoghi meno noti e nondimeno importanti per comprendere ed apprezzare l’intero percorso che ha portato alla costituzione del Regno d’Italia. Chiunque può infatti vedere su Street View la bandiera che ancora sventola a Quarto, sullo scoglio da cui partirono i Mille il 5 maggio 1860, guidati da Giuseppe Garibaldi e diretti verso Marsala al fine di liberare il Regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica. È inoltre possibile visitare la Fortezza del Priamar a Savona, luogo di prigionia di Giuseppe Mazzini, che vi fu recluso dal novembre del 1830 al gennaio del 1831 per ordine di Carlo Felice di Savoia. Tra i luoghi dal carattere maggiormente simbolico figura Porta Pia, dalla quale le truppe guidate dal generale Cadorna entrarono a Roma il 20 settembre 1870 per annettere la città al Regno d’Italia. Non vanno però trascurati siti meno noti, ma ugualmente fondamentali per preservare la memoria del Risorgimento italiano. Tra questi, ricordiamo il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di Castelfidardo, eretto nel 1912 da Vito Pardo, nel quale viene raffigurato il generale Enrico Cialdini, che nel settembre 1860 guida l’esercito sardo-piemontese alla vittoria sui francesi, una tappa determinante in vista dell’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia. “Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni” Per celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro Paese, è stata lanciata anche la competizione artistica “Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni”. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e RAI150, l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni istituita presso la Presidenza del Consiglio. Il progetto mirava a promuovere un percorso educativo nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con lo scopo di invitare gli studenti a riflettere sul futuro dell’Italia, partendo dalla conoscenza delle nostre tradizioni storico-culturali. Sotto la guida dei loro insegnanti, gli studenti italiani hanno lavorato alla creazione di un Doodle (ovvero una variante artistica del logo di Google) con uno stile personale, comunicando la propria visione sull’Italia dei prossimi 150 anni, che essi stessi contribuiranno a costruire. Il Doolde vincitore è stato pubblicato sull’homepage italiana di Google per un giorno intero, il 30 settembre 2011. 85 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE HERITY INTERNATIONAL Valorizzare sempre meglio. Il patrimonio culturale con l’innovazione. La Direzione per la Valorizzazione del Mibac indica 44 nuovi luoghi per la certificazione internazionale HERITY Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo nazionale fra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Organismo Internazionale HERITY, per l’applicazione della certificazione di qualità HGES (HERITY Global Evaluation System) ai luoghi della cultura di competenza del Ministero. Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree indagate da HERITY attraverso 186 parametri. Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati. HERITY c/o DRI Via Emanuele Filiberto, 17 00185 Roma Tel./Fax 06 70497920 [email protected] www.herity.it HERITY International Card. Francesco Marchisano H. President Luiz Oosterbeek D. President Sen. Tullia Romagnoli Carettoni D. President Maurizio Quagliuolo Secretary- General HERITY Italia Sen. Tullia Romagnoli Carettoni Presidente Sergio Fiorentino Vice Presidente Adriano La Regina Garante Antonio Paolucci Garante Gaia Marnetto Coordinatrice Nazionale 86 La certificazione HERITY permette al Ministero di avere un punto di vista esterno mantenendo il proprio, perché questa si basa sul giudizio dei responsabili dei luoghi, di specialisti internazionali di HERITY, e del pubblico. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sa bene infatti che gestire il Patrimonio Culturale è un fatto di Qualità. E sa che il miglioramento della qualità ha bisogno della collaborazione di tutti, visitatori per primi. Il sistema aiuta i gestori a condurre meglio il proprio bene, e informa meglio il visitatore sulle qualità del luogo che visiterà. Il risultato di questa fotografia è visibile attraverso un “bersaglio” dove, su una scala da 1 a 5, si apprezzano Valore, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti per i tre anni di validità della certificazione. 44 ulteriori luoghi del Lazio saranno ora, per volere della Direzione Generale per la Valorizzazione, protagonisti della certificazione, la cui mole di dati da trattare e l’ampliamento del campione hanno richiesto lo studio di sistemi e tecnologie innovativi per la raccolta, il trattamento e la restituzione, che permettono di moltiplicare gli sforzi messi in campo grazie anche all’apporto di sponsor d’eccezione. Si tratta del Museo Nazionale Archeologico di Cassino; del Museo Archeologico Nazionale di Formia; del comprensorio archeologico e Antiquarium di Minturno; del Museo Archeologico Nazionale e dell’Area Archeologica di Sperlonga; del Museo Nazionale Archeologico Cerite e della Necropoli della Banditaccia a Cerveteri (riuniti anche in circuito); del Museo Archeologico Nazionale e delle Terme Taurine di Civitavecchia; del Museo Archeologico Nazionale Prenestino e Tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina; del Museo Boncompagni Ludovisi, dell’Anfiteatro Flavio, del Foro Romano, e relativo circuito, delle Terme di Caracalla, della Tomba di Cecilia Metella, della Villa dei Quintilii, della Cripta Balbi, del Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, del Palazzo Altemps, del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari, del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, del Museo e Galleria Borghese, del Museo Nazionale di Arte Orientale, del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, del Museo Nazionale Preistorico “L. Pigorini”, degli scavi di Ostia Antica e relativo Museo, dell’Area Archeologia di Vejo – Santuario Etrusco di Apollo, del Museo Hendrik Christian Andersen a Roma; dell’Antiquarium di Pyrgi e relativa Area Archeologica a S. Marinella; della Villa d’Este e della Villa Adriana a Tivoli; del Museo Archeologico di Vulci a Canino; del Palazzo Farnese di Caprarola; del Museo Archeologico dell’Agro Falisco e Forte Sangallo a Civita Castellana; del Museo Archeologico Nazionale e della necropoli di Tarquinia; del Museo Archeologico Nazionale di Tuscania; della Villa Lante della Rovere di Bagnaia e del Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz a Viterbo. Luoghi evocativi e di grande importanza culturale frequentati, nel loro complesso, da oltre 8.500.000 visitatori ai quali si affiancherebbero, su indicazione dei rispettivi responsabili, alcune biblioteche, come la Casanatense e la Biblioteca di Storia Moderna, il Museo dell’ICPAL, quello dell’Alto Medioevo, il Palazzo Barberini, la Galleria Corsini, la Galleria Spada, il Vittoriano per un totale di circa 50 luoghi della cultura che si affiancheranno ai circa 70 luoghi regionali, comunali, privati o del Ministero dell’Interno già certificati nel Lazio. Una occasione unica per mettere a confronto realtà diverse per periodo storico, argomento, tipologia, proprietà, mediante il medesimo sistema, utilizzato in Italia come all’estero, per fare sempre più ‘squadra’, come ha recentemente dichiarato il direttore per la Valorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Mario Resca, anche con i privati. L’utilizzo di team di valutazione internazionali, quello di un sistema di trasmissione wireless dei dati sul campo da essi raccolti che si giova 87 di penne ottiche e carta elettronica, l’uso di uffici mobili che trasformano veicoli del mercato commerciale in strumenti di lavoro e promozione dell’attività sul campo, sono i principali argomenti che permetteranno, entro 12 mesi dall’avvio, di ottenere ulteriori risultati che permettano una sempre migliore taratura degli investimenti, un miglioramento della diffusione delle buone prassi già adottate dai responsabili, il riconoscimento, al di fuori del circuito degli addetti ai lavori, delle molte professionalità presenti presso il Ministero, non di rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche, di grande disponibilità umana. Un fattore, come la partecipazione del pubblico, che diventa discriminante per il successo o meno della conduzione di un bene culturale: ancora una volta, la risorsa umana è insostituibile; ma le tecnologie possono renderne più efficace lo sforzo. 88 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ILLUSIONETWORK Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo Fabrizio Terranova ILLUSIONETWORK è una società di progettazione che opera nel settore delle Tecnologie per la realtà virtuale, i videogiochi e la Computer Grafica 2D/3D. ILLUSIONETWORK è stata fondata nel 2005 da esperti di settore provenienti dai segmenti dell’intrattenimento digitale, della progettazione Architettonica e di eventi e dello sviluppo di applicazioni interattive lato client. Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Responsabile nuove tecnologie: Christian Ghiron Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Il Core Business di ILLUSIONETWORK è rappresentato dallo sviluppo di videogiochi AAA di terza generazione per PC e Console, progettazione e sviluppo di tecnologie ed applicazioni per il 3D in tempo reale per terminali mobili orientate alla Virtual/Augmented Reality, Web Engineering, Progettazione grafica 2D/3D ed Architettura virtuale. Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo Nell’ottobre del 2009 ILLUSIONETWORK presenta alla fiera SMAU di Milano il futuro delle guide interattive, Voyager X-Drive. Con questo prodotto rivoluzionario vince il 1° premio come applicazione più innovativa, Voyager infatti introduce per la prima volta in modo interattivo e divertente la quarta dimensione, il tempo, all’interno di un’applicazione per terminali mobili, consentendo per la prima volta ad un utente di fare un viaggio nel passato potendo rivedere in 3D in tempo reale antiche città nel loro momento di massimo splendore mentre cammina tra le sue rovine. Questa rivoluzione è resa possibile attraverso l’uso combinato che Voyager fa dei vari apparati presenti sui terminali mobili di nuova generazione quali GPS, bussola elettronica ed accelerometri che consentono al turista di rivedere, sul display del proprio smartphone, ricostruzioni 3D foto realistiche con una rispondenza geo-referenziale 1:1. Voyager X-Drive è la prima e l’unica applicazione che trasforma Illusionetwork s.r.l. Sede Legale: Via Antonio Baiamonti,10 00195 Roma Sede Operativa: Via Castelfranco Veneto, 111 00191 Roma Tel. 06 83396127-129/06 3295777 www.illusionetwork.com [email protected] Info Prodotto: i-MiBAC Voyager voyager.illusionetwork.com 89 uno smartphone in un portale temporale sul passato il tutto in tempo reale. Una delle caratteristiche più importanti che Voyager possiede consiste nella capacità che l’applicazione ha di riconoscere i monumenti che si trovano intorno all’utente in quel momento attivando un’audioguida con supporto multilingua che offre le informazioni relative alpunto di interesse che si sta osservando. Il successo dell’applicazione è sancito non solo dal primo premio vinto, ma dalle numerose recensioni su prestigiose testate giornalistiche di settore e non. Il passato in uno smartphone 90 L’eco della rivoluzione che Voyager X-Drive offre, arriva ad interessare anche il MiBAC che nell’ottobre del 2010 esprime l’intenzione di implementare il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, costituito da una serie di applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali. A tale scopo viene siglato un’accordo triennale tra ILLUSIONETWORK ed il MiBAC che prevede la creazione di un prodotto dedicato: i-MiBAC Voyager, basato sulla più recente versione di Voyager chiamata Atlante. Tale applicazione rappresenta il contenitore che raccoglierà tutte le ricostruzioni dei principali parchi archeologici d’Italia offrendo così una collana di contenuti unici al mondo realizzati con una qualità mai vista prima che segna in modo indelebile un nuovo standard per la fruizione dei beni culturali in 3D. Voyager, acquisendo il suffisso nel nome i-MiBAC, viene così affiancata alle altre Apps del progetto più ampio, ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale. Secondo le previsioni degli esperti del settore, grazie alle rivoluzionarie idee apportate e lo sviluppo delle future versioni, i-MiBAC Voyager e i-MiBAC TOP 40 hanno decretato l’inizio di una nuova era per la valorizzazione dei beniculturali sulle nuove piattaforme mobile. Nel dettaglio i-MiBAC Voyager L’applicazione viene lanciata come gratuita, da prima sui terminali della famiglia Apple dotati di sistema operativo iOS per poi approdare in un futuro molto prossimo su tutte le altre piattaforme mobile quali Android, Windows Mobile, Symbian, Palm WebOS e molti altri. Questa nuova applicazione prevede un restyling sia dei contenuti 3D che dell’interfaccia, rispetto al predecessore Voyager X-Drive Roman Forum. La nuova grafica infatti risulta molto più realistica e l’interfaccia utente è stata resa più snella ed intuitiva grazie alla preziosa collaborazione con il CATTID, Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecnologie di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienza di Roma. Inoltre è stato implementato un primo livello di interazione con Facebook® che consente ad un utente di pubblicare un messaggio di gradimento sul proprio profilo durante l’utilizzo dell’applicazione. i-MiBAC Voyager è il primo prodotto di una serie, le prossime versioni vedranno, oltre alla pubblicazione di nuovi parchi archeologici da visitare, l’implementazioni di sempre nuove funzionalità fra le quali spiccano gli Avatar personalizzabili, il supporto per il Multiplayer via rete dati, il Cicerone virtuale e molto altro. 91 DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E LO SVILUPPO D’IMPRESA INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee Direttore: Antonia Pasqua Recchia Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 5843.4401 Fax 06 5843 4404 www.pabaac.beniculturali.it/ [email protected] Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono: – favorire l’attrazione di investimenti esteri – sostenere la crescita del sistema produttivo – valorizzare le potenzialità dei territori. Nell’ambito delle attività a sostegno dello sviluppo del territorio, Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del Paese attraverso interventi finalizzati a: – dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hitech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello delle imprese – realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per ampliare l’offerta turistica – migliorare la qualità degli investimenti pubblici. Rendering sala espositiva Sede temporanea Museo Nazionale d’Abruzzo, L’Aquila Invitalia - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA Amministratore delegato: Domenico Arcuri Responsabile del Progetto: Paolo Di Nola Via Calabria, 46 00187 Roma Tel. 06 421601 Fax 06 42160729 [email protected] www.invitalia.it 92 In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire e gestire le politiche di valorizzazione del turismo e dei beni culturali per incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio. Questo, ad esempio, è l’obiettivo del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”. Il Progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno” Gli obiettivi e gli interventi previsti Il “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico e si basa sul riconoscimento del ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio. Attuato da Invitalia, il Progetto ha lo scopo di promuovere quindi la competitività territoriale attraverso le eccellenze museali nel Mezzogiorno, partendo da quei musei e quelle aree archeologiche, che per valore intrinseco, notorietà ed unicità del patrimonio, possono candidarsi a svolgere concretamente un ruolo di attrattori turistico-culturali. Il Progetto interessa i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse le Direzioni Regionali del MiBAC hanno selezionato i musei e le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali di Eccellenza”. Il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali, nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro fruizione. Le attività prevedono tre fasi: la selezione delle candidature a Polo museale di eccellenza, la realizzazione di analisi di prefattibilità sui Poli selezionati e la progettazione preliminare degli interventi previsti dai Piani di sviluppo elaborati nel corso degli approfondimenti successivi alle analisi di prefattibilità. I risultati raggiunti: dalle candidature alla progettazione delle opere Le attività del Progetto pilota sono state avviate operativamente nel 2008. Il Comitato Scientifico di Indirizzo che supervisiona il Progetto ha selezionato 21 candidature a Polo museale di eccellenza: Polo de L’Aquila; Polo di Melfi-Venosa; Polo di Napoli-MANN; Polo di Palermo; Polo di Sassari-Porto Torres; Polo di Sepino-Venafro; Polo di Sibari; Polo di Taranto; Polo di Brindisi; Polo di Castel del Monte; Polo “Cuore di Napoli”; Polo di Napoli “Palazzo Reale”; Polo di Locri; Polo di Metaponto; Polo di Olbia; Polo di Otranto; Polo di Ragusa/Siracusa; Polo di Trapani; Polo di Cagliari, Polo di Napoli-Capodimonte; Polo di Bari. Si tratta di proposte molto differenti tra di loro per consistenza e notorietà del patrimonio. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) - uno dei principali musei archeologici del mondo - al piccolo ma importante Museo archeologico nazionale della Locride, passando per l’antica città romana di Altilia-Sepinum, le candidature disegnano una delle possibili mappe del patrimonio museale e archeologico di eccellenza nel Mezzogiorno. Per alcune candidature, le attività hanno portato alla conclusione della progettazione preliminare delle opere, in altri casi è tuttora in corso la valutazione di fattibilità; per altre candidature, si è giunti alla fase della progettazione definitiva. Infine, per una parte delle candidature, è stata rilevata la non sussistenza delle condizioni necessarie alla fattibilità del Polo. Nel caso specifico dell’Aquila è stato predisposto il progetto definitivo di ristrutturazione, consolidamento e allestimento museografico dell’ex 93 Rendering sala mostre temporanee MARTA, Museo Nazionale Archeologico di Taranto mattatoio di Borgo Rivera, destinato ad ospitare la sede temporanea del Museo Nazionale d’Abruzzo, reso inagibile dal Terremoto del 2009. Sono in fase conclusiva le procedure per l’affidamento dei lavori. Invitalia e il DPS, di concerto con il MiBAC, hanno presentato secondo le procedure e i format richiesti, gli interventi proposti dal Progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno presso le Amministrazioni Centrali impegnate nella pianificazione e gestione delle risorse finanziare destinate alla realizzazione dei programmi di sviluppo territoriale cofinanziati dalle risorse comunitarie. Il sistema di progetti, preliminari e definitivi, prodotto esprime, mediante le forme dei comuni modelli progettuali indicati dalla normativa in materia, la “domanda” di interventi necessari a preservare, a valorizzare e ad arricchire la naturale e spontanea attrattività degli istituti museali coinvolti. L’esperienza maturata dal Progetto pilota ha dimostrato che tale fabbisogno è evidente anche e soprattutto per i patrimoni di eccellenza, straordinariamente unici, come quelli dei Poli museali selezionati. Nell’ambito del Progetto, sono state inoltre realizzate specifiche attività volte alla comprensione dello stato dell’offerta culturale del Mezzogiorno e alla ricerca di soluzioni possibili per superare i gap funzionali, rilevati rispetto agli standard più comuni. Tra esse, le principali attività hanno riguardato: - un’analisi di benchmark e del sistema di offerta del Mezzogiorno – che ha attivamente coinvolto 12 strutture museali italiane ed europee, individuate come casi di successo per specifiche funzioni museali – finalizzata a comprendere le differenze tra il livello dell’offerta di alcuni casi emblematici e quella di corrispondenti casi di eccellenza, anche esteri; - un’analisi delle funzioni di comunicazione dei Musei dei Poli (condotta anche con la collaborazione diretta di funzionari e personale interno del MiBAC) e la definizione di corrispondenti azioni integrative (tuttora in corso); - la definizione di possibili soluzioni innovative circa gli aspetti gestionali, caratterizzate da concreta implementabilità. Programma per l’efficientamento e il risparmio energetico Gli obiettivi previsti 94 Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il MiBAC ha sottoscritto nel maggio del 2010 con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e risparmio energetico per i musei, siti archeologici ed edifici a carattere monumentale e storico di particolare rilevanza, di proprietà e/o competenza del MiBAC, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività 2.2 e 2.5 del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013”. In particolare il programma prevede l’esecuzione della diagnosi energetica di almeno sedici strutture e la redazione dei progetti preliminari e definitivi degli interventi di efficientamento energetico relativi per almeno sei di tali strutture. Rendering punto di accoglienza Parco del Cavallo, Sibari Le attività realizzate Invitalia ha avviato operativamente le attività relative alle diagnosi energetiche a febbraio del 2011 sulle seguenti 20 strutture indicate dal MiBAC: Archivio di Stato di Palermo, Cittadella della Cultura di Bari (AS di Bari - Biblioteca Nazionale di Bari), Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Polo di Sibari: Parco Archeologico e Museo Nazionale, Archivio di Stato di Catania, Polo di Taranto: Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca Nazionale presso Palazzo Reale, Reggia di Capodimonte, Biblioteca Nazionale di Cosenza, Archivio di Stato di Napoli, Castello Capuano, Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia RISO – Palermo, Polo di Castel del Monte: Fortezza Federiciana, Parco Archeologico di Capo Colonna, Castello di Trani, Castello Svevo di Bari, Soprintendenza BASAE di Cosenza - Palazzo Arnone e Parco Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ). A tutt’oggi sono state realizzate 16 Relazioni di Diagnosi Energetica. Le restanti 4 verranno consegnate entro la fine del mese di ottobre 2011. Nel mese di maggio 2011 sono state avviate le attività di progettazione e, in particolare, sono stati predisposti i progetti preliminari e definitivi per appalto integrato relativi agli interventi di efficientamento energetico previsti per il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide e per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. 95 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Galleria degli Uffizi PARALLELO “Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte della Galleria degli Uffizi a portata di mano App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze Soprintendente: Cristina Acidini Referente per la comunicazione: Marco Fossi Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 238885 Fax 055 2388699 [email protected] [email protected] www.polomuseale.firenze.it Galleria degli Uffizi Direttore: Antonio Natali Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 2388651/652 – 294883 Fax 055 2388694 [email protected] www.polomuseale.firenze.it Parallelo s.a.s. Sede legale: Via Pisana, 23 50143 Firenze P.I. 04861470484 Sede operativa: Via de’ Rondinelli, 1 50123 Firenze Tel. 055 218301 Fax 055 216928 [email protected] www.parallelo.it 96 “Uffizi ” è la prima applicazione di un museo italiano per i Phone, i Pad e i Pod Touch, l’unica autorizzata dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino e dalla Galleria degli Uffizi. Permette di scoprire i massimi capolavori dell’arte italiana ed europea degli Uffizi, di orientarsi tra le sale della Galleria, di preparare il viaggio a Firenze, avendo continuamente a disposizione tutte le informazioni pratiche sul museo: è guida e microantologia da usare durante la visita, bussola per orientarsi nel museo, galleria digitale di immagini da scorrere e ingrandire, selezione di video, “cartolina” da godere ovunque e in qualsiasi momento. L’applicazione, sviluppata da Parallelo con la Galleria degli Uffizi e la Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, rende l’arte e la bellezza “a portata di mano”: con un semplice tocco è possibile scegliere il proprio percorso nel museo, esplorare l’opera, interagire con l’immagine e scoprirne i dettagli più nascosti. L’applicazione presenta le informazioni in modo diretto e immediatamente comprensibile attraverso diverse modalità di “visita”: mappa descrive le sale più rappresentative, elenca tutte le opere ed evidenzia quelle “da non perdere”; opere illustra i maggiori capolavori con una descrizione ufficiale redatta dalla direzione della Galleria degli Uffizi, corredata di immagini ufficiali e di video, curando sempre l’esattezza dell’informazione storica ed artistica e la collocazione nella Galleria; museo dà le notizie essenziali per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti, prenotazioni, informazioni pratiche; inoltre un video realizzato per l’occasione presenta la Galleria degli Uffizi; news informa in tempo reale sulle novità che riguardano la Galleria: mostre in corso e in programma, avvisi, eventi, opere momentaneamente non visibili, novità sul progetto espositivo “La Città degli Uffizi” ideato e voluto da Antonio Natali, direttore della Galleria. “Uffizi” utilizza Art First Guide®, la prima piattaforma digitale in Italia dedicata al mondo dell’Arte per iPhone, iPod Touch e iPad, studiata da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumento per orientarsi e visitare città e territori ricchi di patrimonio artistico, per aggiungere una nota particolare alla visita di musei e mostre d’arte, per avere informazioni aggiornate sugli eventi culturali. L’arte nel palmo di una mano: Art First Guide® è la prima applicazione in Italia che unisce la tecnologia all’arte, dentro e fuori il museo. Guida e microantologia per chi visita una mostra o anticipazione per chi ancora non c’è stato, bussola per chi vuole seguire itinerari artistici all’aperto e orientarsi in città, galleria digitale di immagini di opere da scorrere e ingrandire per chi desidera approfondirne i dettagli, ma anche “cartolina” da godersi ovunque e in qualsiasi momento, e strumento didattico che si avvale di una tecnologia amata dai più giovani, di mobilità massima, grafica divertente ed estrema agilità d’uso. Gli itinerari artistici interattivi fanno di Art First Guide® uno strumento versatile, prezioso ed inedito per chiunque voglia inserire una nota di futuro al più tradizionale viaggio d’arte. Una volta in viaggio, camminando per le vie cittadine o visitando una mostra, permette di conoscere qualcosa in più, di scoprire un luogo meno noto, di trovare una informazione necessaria: è allo stesso tempo una guida attiva, una bussola, un sito web tascabile. La piattaforma tecnologica Art First Guide® dispone di vari moduli predefiniti che possono essere assemblati secondo le specifiche esigenze, ma consente anche una forte personalizzazione della applicazione per le più diverse situazioni: è possibile ad esempio aggiungere anche sezioni audio e video. Novità È adesso in preparazione la versione 2.0 di Art First Guide® con una interazione ancora più elevata, una grafica più facile ed intuitiva, nuovi moduli da aggiungere per sviluppare l’applicazione. Art First Guide® è un marchio registrato da “Parallelo s.a.s” che ne detiene tutti i diritti. www.ArtFirstGuide.com 97 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C. Promo PA Fondazione Dipartimento Beni culturali - tecnologie - turismo Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] PROMO P.A. è una Fondazione di ricerca, che sostiene il processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, elaborando e diffondendo buone pratiche di amministrazione ed idonei percorsi formativi. L’art. 2 dello Statuto di Promo P.A. esplicita la missione della Fondazione nella “valorizzazione dei beni culturali paesaggistici e museali attraverso ricerche, formazione e attività di sostegno all’azione degli operatori pubblici e privati” e altresì “diffondere la cultura tecnico – scientifica, perseguendo la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico scientifico, tecnologico e industriale del paese, rispetto ai cittadini con particolare riguardo ai giovani”. Promo P.A. Fondazione, in linea con quanto sopra delineato, ha creato un’iniziativa annuale: LuBeC – Lucca Beni Culturali (www.lubec.it), che si svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di tutti i Ministeri coinvolti per competenze nella filiera beni culturali – turismo – tecnologia e giunto nel 2011 alla settima edizione. L’iniziativa si colloca nel panorama internazionale come momento di incontro e riferimento annuale per la P.A. centrale e locale e per le imprese: dallo scambio continuo e dall’accumulazione culturale e di competenze che ne derivano Promo P.A. Fondazione ha lanciato progetti e ricerche cui la comunità di LuBeC partecipa attivamente e che sono dettagliati sul sito www.promopa.it. Promo PA a LuBeC 2011, presenterà: Promo P.A. Fondazione Presidente: Gaetano Scognamiglio Vicepresidente: Francesca Velani (Direttore Lu.Be.C) Viale Luporini, 37/57 55100 Lucca Tel. 0583 582783 Fax 0583 317352 [email protected] 98 La Magna Charta del volontariato per i beni culturali – work in progress Il CESVOT con la collaborazione della Regione Toscana e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana MIBAC, ha lanciato insieme a Promo PA Fondazione il progetto di realizzazione della “Magna Charta del volontariato per i beni culturali”, un documento di principi che definisca ruoli, diritti e compiti dei volontari operanti nel settore culturale. A Lu.Be.C. sarà presentata la fase di sperimentazione delle convenzioni che sarà attivata da: Museo Archeologico di Arezzo, GAMC Viareggio, Museo Civico di Fucecchio, Fondazione Museo Senesi – Museo Archeologico di Chianciano Terme, Musei Civici di Firenze, Museo del tessuto di Prato, Musei Nazionali di Lucca. ABC – ACCESSIBILITA’ AI BENI CULTURALI. Per una mappatura del patrimonio accessibile Sarà lanciata a LuBeC 2011 la costruzione di una road map sui luoghi della cultura accessibili, una vera e propria tavola con l’ABC dei progetti realizzati o in corso di realizzazione, che hanno obiettivo di massimizzare l’accessibilità ai luoghi della cultura sia dal punto di vista fisico, sia contenutistico. LUCCA LAND CARD: la nuova card per il turista contemporaneo La Camera di Commercio di Lucca in accordo con gli enti locali e gli operatori turistici del territorio sta portando avanti il percorso di creazione di un sistema integrato di offerta turistico-culturale sul territorio provinciale lucchese con l’obiettivo di migliorare la qualità, la quantità e la fruizione dei servizi offerti al pubblico e favorendo la redistribuzione dei flussi dagli attrattori principali verso i luoghi meno frequentati. Il dispositivo, fornirà, a fronte di un esborso economico da parte dell’utente, una serie di servizi a pacchetto comprendenti l’accesso a siti turistico – culturali (anche ecclesiastici) e paesaggistico– naturalistici, ai trasporti e ai parcheggi su itinerari identificati. Città d’arte: azioni e modelli di sviluppo nel XXI secolo Elaborare modelli di sviluppo per preservare le caratteristiche tangibili delle Città d’Arte e stimolare l’attivazione di azioni per una nuova vivacità economica, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie. Questi, in sintesi, i temi del Rapporto intorno ai quali ruoterà il dibattito, e gli obiettivi principali del “Primo Rapporto Nazionale sui Modelli di Sviluppo delle Città d’Arte Italiane”, realizzato da PROMO P.A. Fondazione e sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal Comune di Lucca. 99 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE SARTECH – SARCH TECHNOLOGY Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] SARTECH - SARCH TECHNOLOGY SRL Capo Progetto: Valerio Lombardi Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 Fax 06 70031852 [email protected] 100 Secondo recenti studi, il turismo culturale produce per l’Italia un fatturato annuo che supera i 20 miliardi di euro, mentre in Europa il valore supera i 650 miliardi di euro. Tali valori sono in crescita, con l’incremento di nuovi turisti provenienti dall’Est Europa o dalle nuove potenze economiche asiatiche. Il progetto SARCH – SALVAGUARDIE ARCHEOLOGICHE ARCHITETTONICHE ARTISTICHE nasce per costituire uno strumento scientifico in grado di aiutare le autorità e gli operatori a realizzare un migliore utilizzo sostenibile dei Beni Culturali, per valorizzarne il contributo economico e contemporaneamente assicurarne la salvaguardia. Nella visione che si va consolidando, una via corretta alla valorizzazione turistica di siti culturali è rappresentata dall’organizzazione, nel loro ambito, di eventi “innovativi”, quali visite “aumentate” tramite adozione di tecnologie multimediali ed effetti speciali. Tali eventi possono prevedere sia frequentazioni intense, sia un utilizzo più contenuto, riservato a segmenti economicamente elevati di utenti che intendano goderne in forma privata, disposti a pagare molto tale privilegio. Ne deriva, però, la necessità di garantire l’assoluta salvaguardia dell’integrità dei siti, ancora più imprescindibile che nella usuale gestione dei Beni Culturali; ciò può essere ottenuto applicando una procedura rigorosa e oggettiva, non affetta cioè da arbitrii di alcun genere, derivata dalla cultura di gestione del rischio tipica di settori industriali avanzati, nei quali la gestione dei pericoli è integrata nelle procedure di lavoro e consente di operare quotidianamente, contenendo i danni al minimo, possibilmente a zero. Per “Salvaguardie”, nei contesti evocati, si intendono procedure, infrastrutture, persone e apparati atti a impedire che nel corso dell’evento si verifichi un danneggiamento al sito e/o ai beni mobili ivi presenti ma anche atte a prevenire pericoli per i visitatori e gli operatori. Risk Management Costruito sul know how della salvaguardia ambientale, ispirato al Risk Management della Protezione Civile, SARCH introduce nella gestione dei Beni Culturali un nuovo metodo per la garanzia di sostenibilità nel loro utilizzo. Interpretando queste culture e le loro applicazioni più avanzate, in collaborazione con docenti della Sapienza – Università di Roma, SarTech ha elaborato il modello di seguito descritto e denominato MATRICE DI SARCH, che consente la configurazione automatica del set di salvaguardie atte a proteggere un determinato sito archeologico-culturale da una specificata tipologia di evento. Indice di Fragilità – Livello di Impatto - Matrice di SARCH Il metodo SARCH si basa sulla determinazione dell’Indice di Fragilità dei siti, a seguito di raccolta di dati storici e campagne di monitoraggio, e sulla assegnazione del Livello di Impatto associato a ogni particolare evento. Questi Indici vengono ordinati in due vettori a 10 valori, compresi tra 0 e 9. La composizione dei due vettori genera la Matrice di SARCH, composta di 100 valori compresi tra X0,0 e X9,9, a ciascuno dei quali corrisponde un protocollo standard di Risk Management. Il risultato dell’applicazione della MATRICE DI SARCH è un Indice Complesso di Rischio, che deve essere sviluppato per ottenere soluzioni di salvaguardia ma che, da solo, già definisce la classe di pericolosità dell’evento da programmare in un sito caratterizzato dalle fragilità evidenziate. Questa applicazione matriciale va implementata per ogni sorgente di fragilità, dando luogo a un procedimento a più dimensioni, che parte da una raffigurazione in forma di CUBO, in rappresentazione delle tre dimensioni sottese dalle relazioni Fragilità-Impatto per ogni tipologia di Fragilità. Inoltre, è necessario applicare questo modello per ogni fase dell’evento, per ogni area omogenea, per ogni classe di esigenza (Sito, Beni Mobili, Operatori, Pubblico), arrivando a effettuare fino a 24 analisi di correlazione Fragilità-Impatto. Dal punto di vista del modello matematico, ciò significa aumentare le dimensioni del CUBO, che diviene un Hyper Cube, al cui interno convivono tutte le possibili soluzioni che un apposito Automa dovrà identificare e applicare. Il modello può essere raffigurato come un cubo diviso in voxel elementari, all’interno di ognuno dei quali è inserita una possibile soluzione di salvaguardia. È il CUBO DI SARCH, di cui si deve immaginare l’applicazione ripetuta nel tempo e nello spazio, con iterazioni successive finalizzate al contenimento dell’indice di rischio in un intervallo accettabile. Tale applicazione viene eseguita da una procedura automatica, cioè da un Automa il cui compito finale è disegnare il Set di Salvaguardie atto a proteggere il sito e i suoi frequentatori da qualsivoglia danneggiamento. Il piano dei rischi Per realizzare la fase di gestione del rischio e verificare l’applicazione delle corrette salvaguardie al fine di ottenere un rischio residuo accettabile, il cui livello può essere definito in fase di progetto dell’evento per il particolare insediamento culturale che lo ospita, è necessario definire una relazione che leghi fragilità/salvaguardia/impatto e una procedura operativa semiautomatica che consenta la sua gestione in un piano dei rischi. 101 Possiamo definire: indice di rischio (ir) = indice di fragilità (if)* indice d’impatto (ii) In questo modo è possibile generare una scala di variabilità dell’indice di rischio compresa tra (0-10) e riportata in figura, dove vengono poste in evidenza delle zone di uguale rischio (REGIONI DI ISORISCHIO). Tale procedura è sintetizzata in un sistema, detto Automa di SARCH, che usa diffusamente i metodi di indicizzazione per fornire risultati sempre migliori, progredendo in efficacia ed efficienza con l’esperienza. Il metodo consiste nel valutare le salvaguardie che, una volta applicate, riducano l’Indice di Rischio (IR), quindi lo traslino, nella matrice in figura, dalle zone “calde” a quelle più “fredde”, fino a fargli conseguire il valore desiderato, per mezzo di iterazioni successive dell’applicazione del modello Fragilità-Impatto-Salvaguardia. Rappresentazione formale dell’Automa SARCH può essere rappresentato come un sistema complesso formato da: 1. un Web Server; 2. un Data Base; 3. figure operative, ciascuna con specifiche funzionalità; 4. strumenti (tools) che ne definiscono e ne permettono l’operatività. Come sintetizzato in figura, il funzionamento del Sistema è assicurato da Operatori forniti di strumenti in grado di descrivere il sito e le sue fragilità, così come l’evento e i suoi possibili impatti. 102 Le Salvaguardie risultanti sono pubblicate, dopo autorizzazione del Coordinatore, per mezzo della Redazione, che provvede anche ad ag- giornare i contenuti informativi di settore, da erogare tramite il web server a un pubblico più vasto. I risultati forniti dalle procedure automatiche, considerate strumenti al servizio delle varie figure operative, vengono sottoposti ad analisi critica e migliorati con modalità che consentono al sistema di essere sempre più efficace e “apprendere” dai propri errori, fornendo dapprima risultati elementari ma elaborandone infine di paragonabili a quelli di un’equipe di esperti, senza doverne sopportare i costi. Il Progetto SARCH è in fase avanzata di sviluppo anche grazie a un finanziamento POR – Regione Lazio – Frontiere Tecnologiche, gestito dalla FILAS (Finanziaria Laziale di Sviluppo), al cui bando 2009 si è classificato in prima posizione nella graduatoria di attribuzione. 103 DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE SARTECH – SARCH TECHNOLOGY Il laboratorio mobile Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154 www.valorizzazione.beniculturali.it [email protected] Si chiama Archimede il laboratorio mobile tutto italiano per la salvaguardia e la valorizzazione dei Beni Culturali. Come il suo storico predecessore, Archimede è un laboratorio di idee ingegnose e dal grande rigore scientifico, che include un’accurata selezione della più avanzata strumentazione di analisi diagnostica dello stato di conservazione dei Beni Culturali. SarTech utilizza Archimede, insieme a diversi Dipartimenti dell’Università Sapienza di Roma e in collaborazione con StudioSMA e ARS MENSURAE, nei numerosi progetti di valorizzazione e salvaguardia di Beni Culturali. Tra questi, la valorizzazione della Villa e della Grotta di Tiberio a Sperlonga (LT), del Tempio di Giove Anxur a Terracina (LT) e le applicazioni nel più vasto progetto HERITAGE, che vede una compagine di Aziende hi-tech e organismi di ricerca che collaborano in un grande lavoro dedicato allo sviluppo di un nuovo modello di valorizzazione sostenibile di Beni Culturali. È lo strumento ideale per consentire l’applicazione sul campo delle procedure in via di sviluppo per la valorizzazione e la salvaguardia dei Beni Culturali, che prevedono anche la ricerca di tecniche innovative di misura e di nuovi sensori. Il laboratorio è in grado di effettuare le necessarie misure analitiche e archeometriche di fragilità e il monitoraggio dei parametri critici prima, durante e dopo gli eventi. Si tratta di analisi effettuate esclusivamente con tecniche diagnostiche non distruttive, sempre aggiornate tramite la ricerca scientifica applicata. Archimede può funzionare anche come mezzo di regia durante lo svolgimento degli eventi. Consente di effettuare analisi specifiche in situ, indoor e outdoor, di tipo chimico, fisico e microclimatico, utilizzando le seguenti tecniche: SARTECH - SARCH TECHNOLOGY SRL Capo Progetto: Valerio Lombardi Via Umberto Biancamano, 25 00187 Roma Tel. 06 70476447 Fax 06 70031852 [email protected] 104 Fluorescenza X (EDXRF) Spettroscopia Raman Radiografia X digitale Riflettografia Infrarossa (IRR) Colorimetria Termovisione Fluorescenza UV Analisi del Microclima Conducibilità di Correnti Indotte (IACS) SOPRINTENDENZA ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Museo Hendrik Christian Andersen SPAZIO VISIVO - Immagine in Comunicazione Olivia ed Hendrik. Due anime una passione Il progetto multimediale “Hendrik e Olivia. Due vite, una passione” presentato visivamente come un libro parlante, costituito da un software e da una strumentazione touch-screen, ha una finalità educativa rivolta, in primo luogo, alla fruizione del percorso da parte di non udenti e non vedenti e intende mettere in evidenza attraverso la lettura dei Diari l’interessante ed emozionante rapporto tra la donna Olivia e la famiglia Andersen sullo sfondo di un’epoca sconvolta da grandi cambiamenti. Nella lettura animata soprattutto del Diario di Olivia, in un confronto più volte a due, si colgono tutte le sfumature e risvolti più intimi della vita di stretta relazione e coabitazione tra Olivia e suo cognato, l’artista Hendrik, le scelte di vita, le remore morali, le consonanze culturali, le amicizie, i dissidi familiari. La rappresentazione della condizione femminile in cerca di una autonomia pienamente riconosciuta nel primo quarto del Novecento, una vita piena e contrastata tra conformismi ed emancipazione, realizzata attraverso un continuo spostamento, un viaggio romantico tra Europa e America, nella contradditoria antitesi tra vecchio e nuovo, dove giocano ancora ruoli ambivalenti il vecchio e il nuovo continente. La storia di Hendrik Andersen viene ripercorsa in una serie di capitoli che corrispondono alle fasi più importanti della vita dei protagonisti: Olivia Cushing, le sue origini Il primo capitolo si apre sfogliando le pagine del diario di Olivia. Una voce fuori campo ne rievoca la vita, illustrata con uno slides-show di fotografie d’epoca, mentre alcune parole del suo testo vengono rese attive, cliccandoci sopra. L’Album di famiglia In questo capitolo si racconta l’incontro di Olivia con Andreas, fratello di Hendrik e le relazioni con i componenti della famiglia Andersen. Il viaggio in Europa: da Parigi a Roma Questa pagina riporta una cartina europea d’epoca, le cui tracce svelano i percorsi dei viaggi realizzati. Al semplice tocco, per bocca dei Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea Soprintendente: Maria Vittoria Marini Clarelli Viale delle Belle Arti 00196 Roma Tel. 06 322981 Fax 06 3221579 www.gnam.beniculturali.it [email protected] Museo Hendrik Christian Andersen Direttore: Matilde Amaturo Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 00196 Roma Tel. 06 32 19 089 Fax 06 32 19 089 www.museoandersen.beniculturali.it [email protected] SPAZIO VISIVO Immagine in Comunicazione Sergio Ruschena Via Enrico Cernuschi, 3 00152 Roma Tel. 06 5818860 – 5810217 [email protected] [email protected] 105 nostri personaggi, si raccontano le bellezze dei luoghi, corredate da immagini d’epoca, e l’intensità delle esperienze vissute. La vita a Roma Hendrik sceglie Roma come città per sviluppare la sua opera creativa e per viverne il fascino della storia. Vengono descritti gli artisti, le amicizie e i rapporti culturali di quel particolare periodo vissuto nella città eterna. Hendrik e il progetto del Centro Mondiale di Comunicazione Un grande disegno con vista a volo d’uccello è la mappa attiva che ci guida alla scoperta del grande progetto di una città “Mondiale”. Ne vengono svelate le singole opere, le soluzioni architettoniche ed urbanistiche, le opere d’arte monumentali e i rapporti che Andersen ebbe con architetti e professionisti, con i quali intrecciò collaborazioni e scambi di idee. Paesaggi ed impressioni d’Italia Attraverso i paesaggi dipinti di Hendrik si racconta la “bella Italia”, come descritta nei brani del diario di Olivia, con tutte le impressioni e le forti emozioni vissute nei loro viaggi nella penisola. Il lascito e la casa - museo Nell’ultimo capitolo è possibile effettuare una vera e propria visita virtuale della casa - museo: entrare nelle sale dell’atelier, studiare le sculture, percorrere le altre stanze dell’edificio, scoprire tutto il complesso cammino per la progettazione e la costruzione del palazzo. Il proposito è di valorizzare il patrimonio esistente nel museo compreso quello ancora inedito, attraverso la digitalizzazione di una buona selezione di opere (3.000 circa), dipinti, sculture, disegni, documenti d’archivio, foto e cartoline che rendano evidenti i diversificati rapporti con i singoli personaggi della famiglia di Hendrik Andersen, a partire dal fratello maggiore Andreas, prematuramente scomparso, alla madre Helene, alla figlia adottiva Lucia, al giovane fratello Arthur. 106 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana Museo Archeologico Nazionale di Firenze TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le guide multimediali La tecnologia rende la visita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze un’esperienza interattiva, grazie al progetto curato da Techvision Sistemi Multimediali Srl. Il percorso del museo si articola sin dal piano terra con il Salone del Nicchio e altre stanze riservate a esposizioni temporanee e attività culturali, per poi continuare al primo piano dove si trovano le collezioni etrusche con sculture in pietra e bronzi, al secondo piano dove sono esposti gli elementi appartenenti alle collezioni Mediceo Gran Ducali attinenti all’Etruria, alla bronzistica romana e alla Magna Grecia, ed infine alla visita del settore dedicato alle Collezioni Egizie. L’archeoguida offre per ognuna delle tre sezioni, la mappa suddivisa per sale, consentendo con il semplice tocco del punto di interesse sullo schermo, la fruizione del contenuto multimediale che, attraverso commenti sincronizzati, immagini e musica originale, offre al visitatore un supporto chiaro e completo alla visita. Inoltre, sono presenti indicazioni grafiche animate che guidano l’attenzione del visitatore verso dettagli e particolari relativi alle testimonianze esposte che non devono essere trascurati durante il percorso. Il modernissimo terminale possiede un touch screen di 4.3 pollici che offre un buon compromesso tra qualità e dimensione a cui si aggiunge la notevole autonomia energetica e la leggerezza. La piattaforma su cui è stata sviluppata l’applicazione è Android. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana Soprintendente: Mariarosaria Barbera Via della Pergola, 65 50121 Firenze Tel. 055 23575 Fax 055 242213 [email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it Museo Archeologico Nazionale di Firenze Direttore: Giuseppina Carlotta Cianferoni Piazza Santissima Annunziata, 9b 50121 Firenze Tel. 055 23575 Fax 055 242213 [email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it Techvision Sistemi Multimediali Srl Via Borgo San Rocco, 9 Frascati (RM) 00044 Tel. 06 88812116 Fax 06 99331405 www.edizionitsm.it [email protected] 107 Techvision ha anche curato la realizzazione di tre dvd multimediali (in italiano e in inglese) che consentono una visita virtuale del Museo, con dettagli e spiegazioni sui reperti più significativi dell’esposizione. Articolati in sezioni, consentono all’utente di scegliere tra un visita completa e un approfondimento specifico sull’allestimento di sale specifiche o materiali singoli. Le immagini sono sempre accompagnate da un commento vocale che accompagna il visitatore durante tutto il percorso virtuale. Le nuove guide multimediali del Museo in 3 dvd disponibili in italiano e inglese: Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le collezioni Etrusche, Greche e Romane Le collezioni Egizie 108 La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti nei settori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del Patrimonio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia. Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Direttore Generale: Mario Resca Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma Tel. 06 67232925 www.valorizzazione.beniculturali.it Servizio II – Comunicazione e promozione del Patrimonio Culturale Direttore: Mario Andrea Ettorre Grandi eventi e manifestazioni fieristiche Coordinatrice: Antonella Mosca Via dell’Umiltà, 33 – 00187 Roma Tel. 06 67232851 [email protected] URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06 67232960 – 2990 Fax 06 6796441 [email protected] www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99