Servizio di Prevenzione e Protezione SICUREZZA E PREVENZIONE IN OSPEDALE GUIDA PER GLI OPERATORI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA S. GERARDO DI MONZA SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 1 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale A CHI CHIEDERE PER SAPERNE DI PIÙ Le strutture ospedaliere di riferimento: SPORTELLO SICUREZZA Presso l’Ospedale S. Gerardo è stata decisa l’apertura di uno “sportello” di consultazione da parte dei lavoratori su tutte le problematiche connesse alla prevenzione e sicurezza del lavoro. Orari di apertura e modalità di accesso sono pubblicizzate presso i punti informazione dell’azienda ospedaliera. SPP – Servizio di Prevenzione e Protezione Villa Serena – 5° piano – tel. 039.233.9723 Responsabile: ing. Antonino Arduca Unità Operativa di Medicina Occupazionale ed Ambientale Villa Serena – 6° piano – tel. 039.233.3328 Responsabile: dott. Raffaele Latocca Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Sig. Filippo Anelli Sig. Amedeo Messina Sig. Alfredo Bifulco Sig. Giuseppe Porzelluzzi Sig. Pasquale Bonuomo Sig. Calogero Progno Sig. Mauro Borgonovo Sig. Felice Squitieri Sig. Luigi Giulio Bovati D.ssa Libera Maria Vaira Sig. Alessandro Ceglia Sig. Carlalberto Valzacchi Sig.ra Daniela Cogliati Sig.ra Silvia Virdis Sig. Mario Corno D.ssa Valeria Vitullo Sig.ra Patrizia Di Salvo Sig.ra Patrizia Lucia Zaneletti Sig. Eugenio Gautiero Sig.ra Domenica Zizzi Il presente opuscolo vuole fornire le informazioni generali per tutti i fattori di rischio presenti in ospedale. Per i rischi principali sono disponibili i seguenti opuscoli monotematici: • rischio biologico • movimentazione dei pazienti • tutela delle lavoratrici madri • stress e lavoro • manuale sicurezza nei laboratori clinici • lavoro al VDT • indicazioni per l’utilizzo sicuro della glutaraldeide • opuscolo informativo per personale non sanitario e ditte appaltatrici di servizi SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 2 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale SOMMARIO L'INFORTUNIO NELL'AMBIENTE SANITARIO..........................................................11 I RISCHI NELL'AMBIENTE SANITARIO .......................................................................13 Rischio biologico..................................................................................................................13 Rischio chimico.....................................................................................................................15 Gas anestetici .................................................................................................................................... 16 Farmaci ................................................................................................................................................ 16 Agenti antineoplastici ..................................................................................................................... 17 Rischio di poliesposizione chimica a dosi minime................................................................ 18 Allergia da lattice ............................................................................................................................. 18 Rischio fisico ..........................................................................................................................23 Radiazioni ............................................................................................................................................ 23 Radiazioni ionizzanti........................................................................................................................ 23 Radiazioni non ionizzanti............................................................................................................... 24 Sforzo fisico ............................................................................................................................25 Rischi di natura infortunistica .....................................................................................26 Rischio elettrico................................................................................................................................. 26 Gas compressi, bombole ............................................................................................................... 27 Sicurezza antincendio..................................................................................................................... 27 Altri rischi ................................................................................................................................28 Sicurezza dei laboratori ................................................................................................................. 28 Eliminazione di rifiuti a rischio .................................................................................................... 28 Utilizzo di attrezzature munite di VDT ..................................................................................... 28 Stress.................................................................................................................................................... 28 Indicazioni in merito alla tutela della salute delle lavoratrici madri...29 PROCEDURA GENERALE DI EMERGENZA/EVACUAZIONE................................31 SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 3 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale PRESENTAZIONE La sicurezza è possibile L’ospedale è il luogo ove il problema della sicurezza è, forse, più sentito e complesso: vi lavorano tantissime persone che fanno le cose più diverse, vi si curano molte persone temporaneamente o permanentemente non autosufficienti, si usano impianti e tecnologie semplici ed estremamente complesse. Questo problema è così grande ed impegnativo che si può cadere nella tentazione di ignorarlo completamente, sperando nel “fato benevolo”: questo sarebbe molto, molto pericoloso per chi lavora o è ospite in ospedale. È invece necessario scegliere e seguire una filosofia positiva, che si basa su pochi capisaldi: • Conoscenza e consapevolezza: è indispensabile studiare e diffondere a tutti indistintamente e continuativamente, senza allarmismi, le conoscenze dei rischi presenti in ospedale, per chi lavora e per chi lo usa. Bisogna accettare di imparare e di essere verificati, sempre! • Esercizio solidale delle responsabilità: la qualità degli atti professionali, delle tecnologie impiegate, degli impianti in funzione richiedono a chi opera di essere totalmente consapevole ed autosufficiente in materia di sicurezza, attuando una continua azione di autodisciplina e richiamando colleghi e collaboratori alle regole stabilite, prima che si possano creare situazioni acute o ripetute di rischio. La vigilanza ed i controlli interni devono essere articolati e a più livelli, in modo che siano reali e frequenti. Le responsabilità distribuite sono più gestibili e creano una cultura della sicurezza concreta, tangibile, diffusa e permanente. • Convergenza di interessi: il lavoro in equipe impone una “attenzione allargata” alla sicurezza dei colleghi e una costante attenzione alla persona che si affida alle nostre cure. Chi ha a cuore la propria salute e sicurezza, saprà certamente tutelare quella delle altre persone: non è vero in contrario! • “Fare subito”: chiunque nota una situazione di rischio deve intervenire immediatamente: non c’è “qualcun altro che ci penserà”, potrebbe essere troppo tardi! Le leggi ed i regolamenti non hanno il potere di cambiare e migliorare lo stato delle cose, se non cambiano e migliorano le persone. L’augurio è che questo “manualetto da tasca” possa aiutare in questo cambiamento e miglioramento quotidiano. Buon lavoro insieme! SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 4 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale L’ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE SICUREZZA NELL’AZIENDA OSPEDALIERA S. GERARDO E PRINCIPI GENERALI DELLA SICUREZZA LA NORMA DI RIFERIMENTO: IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08 La salute e la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro rientrano fra le garanzie fondamentali che,in uno stato civile, devono essere riservate ad ogni persona: per questo motivo nel nostro paese la salute e la sicurezza dei lavoratori sono tutelate da un poderoso sistema di leggi e norme tecniche. La norma italiana fondamentale in tema di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è il Decreto Legislativo 81/08, con le successiva modificazioni e integrazioni. Questa legge trova applicazione in tutte le imprese sia pubbliche che private, qualunque sia il numero dei lavoratori impiegati in azienda e per qualunque rapporto di lavoro. Il Decreto Legislativo 81/08 detta la modalità con la quale deve essere organizzato il sistema di prevenzione dai rischi lavorativi, indicando quali sono i soggetti obbligati alla sua realizzazione e le responsabilità ad essi demandate. Gli obiettivi che si pone il Decreto Legislativo 81/08 sono quelli dell’individuazione e valutazione dei rischi, della loro eliminazione o, quanto meno, del loro contenimento. Il Datore di Lavoro deve valutare i rischi presenti in azienda e predisporre ed attuare il programma degli interventi migliorativi necessari per garantire il massimo grado di sicurezza concretamente attuabile in ogni ambiente lavorativo. Le figure coinvolte nella realizzazione della sicurezza sono le seguenti: il Datore di Lavoro, i Dirigenti, i Preposti ed i Lavoratori, il Servizio di Prevenzione e Protezione, il Medico Competente, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 5 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale IL REGOLAMENTO AZIENDALE DEL SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA DEL LAVORO La modalità di attuazione, nell’Azienda Ospedaliera S. Gerardo, delle azioni a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, in ottemperanza al D.L.vo 81/08, sono riportate nel regolamento del “sistema gestione sicurezza del lavoro” ricompresso nelle procedure del sistema qualità aziendale (procedura aziendale SPP-PA-001). Nello stesso regolamento sono riportate le responsabilità dei diversi attori della prevenzione. Di seguito si richiamano i contenuti essenziali del regolamento che è integralmente reperibile presso gli uffici aziendali preposti alla sicurezza ed alla qualità. 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Il regolamento descrive l’assetto organizzativo e le specifiche responsabilità per il miglioramento continuo della prevenzione e sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro all'interno dell'azienda ospedaliera. In particolare specifica: • le competenze del datore di lavoro; • le specifiche competenze e funzioni delegate ai “dirigenti”, “preposti” e “lavoratori”; • le procedure operative per la gestione del sistema aziendale di prevenzione e sicurezza. 2. LE RESPONSABILITÀ AZIENDALI IN TEMA DI SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO Il datore di lavoro È il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore Il “datore di lavoro” dell’Ospedale S. Gerardo – Azienda Ospedaliera, è il Direttore Generale coadiuvato dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e responsabilità. Quali sono le responsabilità del Datore di Lavoro? • Svolge l’alta vigilanza sulle attività di protezione e prevenzione dai rischi sui luoghi di lavoro dell’Azienda Ospedaliera S. Gerardo e ha compiti di direttiva, di indirizzo e coordinamento nei riguardi dei dirigenti, dei preposti e di tutto il personale; • nomina il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e designa gli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP); • nomina il Medico Competente (MC); • nomina le altre figure specialistiche del sistema prevenzione e sicurezza: esperto qualificato, medico autorizzato, ecc.; • elabora, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione ed il Medico Competente, il documento di “valutazione dei rischi” • elabora, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione ed il Medico Competente, il programma delle azioni di miglioramento secondo le procedure operative riportate nel “regolamento sicurezza”; • convoca, attraverso il SPP, le riunioni periodiche di prevenzione e protezione dei rischi; SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 6 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale I “dirigenti” ed i “preposti” Sono i soggetti che, per le rispettive attribuzioni responsabilità di direzione e coordinamento, sono corresponsabili col datore di lavoro nell’applicazione e controllo delle misure di prevenzione e protezione dai rischi occupazionali sul luogo di lavoro. N.B.: non bisogna confondere le figure del “dirigente” e del “preposto” come definite nella legislazione in tema di salute e sicurezza del lavoro con le qualifiche di dirigente, coordinatore ecc. relative all’inquadramento contrattuale dei dipendenti. Nella situazione di una grande azienda sanitaria pubblica appare difficile distinguere con esattezza i “dirigenti” dai “preposti”. Per tale motivo nell’Ospedale S. Gerardo sono generalmente identificati come “dirigenti e preposti" i responsabili di presidio, di dipartimento, di servizio, di unità operativa, di ufficio o sua articolazione, ciascuno secondo le rispettive attribuzioni e responsabilità. Quali sono le responsabilità dei “dirigenti” e dei “preposti”? I dirigenti e preposti, concorrono alla gestione del processo di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza del lavoro nell'Azienda Ospedaliera S. Gerardo attuando, per quanto di competenza, i provvedimenti riportati nel Documento di valutazione dei rischi e successivi aggiornamenti loro comunicati secondo le procedure operative riportate nel “regolamento sicurezza”. Sono in particolare delegati ai dirigenti e preposti i seguenti compiti in materia di prevenzione, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in quanto costituenti l’esplicitazione organica di funzioni comunque già intrinseche alle suddette figure: • l’individuazione dei potenziali rischi specifici interni all’area diretta; • l’adeguata informazione a tutto il personale afferente all’area diretta; • l’identificazione per ogni Reparto o Servizio dei soggetti esposti ai rischi specifici; • la vigilanza ed il controllo nella attuazione dei principi di sicurezza relativi ai seguenti aspetti: − adeguatezza del livello di formazione di ogni addetto in materia di sicurezza e di salute; − informazione al personale esterno al reparto che deve operare all’interno dello stesso (personale delle pulizie, personale addetto alla manutenzione ecc.); − presenza di idonea segnalazione dei rischi delle sostanze chimiche; − presenza di idonee precauzioni nella preparazione e somministrazione di chemioterapici; − adozione di precauzioni nel contatto con fluidi biologici e scarti potenzialmente infetti; − presenza e corretto uso di contenitori rigidi per rifiuti costituiti da aghi ed altri oggetti acuminati e/o taglienti; − presenza di procedure/attrezzature di emergenza in caso di spargimenti accidentali o fughe di sostanze biologiche e chimiche; − disponibilità ed uso corretto dei dispositivi di protezione personale (DPI); − controllo del buon funzionamento della strumentazione di qualsiasi tipo, i macchinari ed gli impianti (elettrico, idraulico, gas medicali ecc.) che devono essere in buono stato, e non danneggiati; − le vie e uscite di sicurezza devono essere lasciate sgombre da qualsiasi tipo di materiali; − divieto, all’interno dei reparti e servizi, di formazione di depositi di materiali e/o sostanze di consumo infiammabili o combustibili in quantità rilevante; − divieto di cambio di destinazione d’uso degli ambienti senza preventive verifiche di sicurezza. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 7 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Diritti e obblighi di tutto il personale dipendente All’interno dell’ospedale si identifica come lavoratore ogni persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro (personale sanitario medico, infermieristico e ausiliario, personale tecnico e personale amministrativo dipendente dell’azienda ospedaliera o personale dipendente da altre aziende operanti dentro l’ospedale). Sono equiparati ai lavoratori gli studenti delle facoltà universitarie di base e specialistiche che svolgono nell’ambito dell’azienda ospedaliera attività di formazione professionale e/o tirocinio nella quale si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici. Le disposizioni relative ai lavoratori in materia di prevenzione e sicurezza del lavoro, previste dalla normativa e dal regolamento sicurezza, si applicano a tutto il personale operante presso l’Azienda Ospedaliera, compreso quello non dipendente a qualsiasi titolo presente nell’Azienda stessa (specializzandi, studenti, borsisti, volontari, manutentori ecc.). Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sulle quali possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. I lavoratori: a) osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; b) utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza; c) utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; d) segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; e) non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; f) non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; g) si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti; h) contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro. Il Servizio di Prevenzione e Protezione Il SPP è l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell'azienda, ovvero unità produttiva. Compito del Servizio è di promuovere l’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali all’interno dell’azienda, svolgendo una funzione di consulenza e di ausilio per il Datore di Lavoro, per i dirigenti, per i preposti e per i lavoratori. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 8 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale I Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) sono persone elette o designate per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro. In tale contesto il RLS: • partecipa alla riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi ex art. 35 D.L.vo 81/08 • raccoglie le osservazioni, le richieste e le proposte formulate dai lavoratori in materia di prevenzione e sicurezza del lavoro; • sensibilizza i lavoratori sulle iniziative relative al Sistema Prevenzione; • accede alle informazioni inerenti la valutazione dei rischi; • è consultato dal datore di lavoro in tutti i casi per i quali la disciplina legislativa prevede un intervento consultivo dello stesso. Il Medico Competente Il Medico Competente collabora con il Datore di lavoro per garantire la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ai sensi della normativa vigente in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, e partecipa al Sistema Prevenzione mettendo a disposizione dei soggetti coinvolti le sue conoscenze specialistiche. Il Medico Competente: • effettua accertamenti sanitari preventivi e periodici per: - constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati, - controllare lo stato di salute dei lavoratori, - esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica, • informa: - i lavoratori e, su richiesta, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti, - ogni lavoratore interessato dei risultati degli accertamenti sanitari e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria; • elabora, di concerto con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, i piani di formazione e informazione del personale per quanto riguarda il Sistema Prevenzione; • collabora alla valutazione dei rischi ed alla elaborazione del relativo documento; • collabora con il Direttore Sanitario alla realizzazione dei provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza. L’Esperto Qualificato L’Esperto Qualificato collabora col datore di lavoro per garantire la sorveglianza fisica relativa al rischio da radiazioni ionizzanti. Nell’espletamento dei compiti attribuiti dalla legge, l’Esperto qualificato opera nell’ambito del sistema di prevenzione e sicurezza collaborando col responsabile del servizio di prevenzione e protezione partecipando anche alla riunione periodica prevista dall’art. 35 del D.L.vo 81/08. Il Medico Autorizzato Il Medico Autorizzato collabora con il Datore di lavoro per garantire la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti al rischio da radiazioni ionizzanti classificati in categoria A, e partecipa al Sistema Prevenzione mettendo a disposizione dei soggetti coinvolti le sue conoscenze specialistiche. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 9 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Consultazione dei lavoratori Per tutti le scelte e le modifiche dell’ambiente e dei cicli di lavoro che hanno riflessi sulla salute e sicurezza del lavoro, il datore di lavoro deve preventivamente consultare i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. La modalità di consultazione dei lavoratori nell’A.O. S. Gerardo avviene secondo la procedura del sistema qualità aziendale SPP-PA-002. Le modalità operative con le quali si esplica l’attività partecipativa mediante la consultazione del RLS nell’A.O. S. Gerardo sono: • gli “incontri di lavoro azienda – RLS” effettuati con cadenza mensile sui seguenti temi: attività di formazione e informazione su specifici argomenti, consultazione nei casi previsti dalla normativa; • le “riunioni periodiche” di prevenzione e sicurezza ex art. 35 del D.Lvo 81/08: alla riunione partecipa il Datore di Lavoro o un suo Rappresentante, il RSPP, il Medico Competente l’Esperto Qualificato ed i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Durante la riunione vengono esaminati il documento della valutazione dei rischi, i piani di prevenzione e protezione ed i programmi di formazione ed informazione dei Lavoratori. Viene infine redatto un verbale che rimane a disposizione dei partecipanti per eventuali ulteriori consultazioni. • l’attività dello “sportello sicurezza e salute sul luogo di lavoro” di seguito descritta. Sportello sicurezza e salute sul luogo di lavoro Presso il SPP è istituito lo “sportello sicurezza e salute sul luogo di lavoro” al quale, in giorni e orari prestabiliti, possono accedere tutti i lavoratori operanti presso l’azienda ospedaliera per presentare istanze e richiedere informazioni inerenti la prevenzione e sicurezza all’interno dell’azienda stessa. Mediante lo “sportello sicurezza” è espletata l’attività di informazione dei lavoratori e dei RLS nonché l’attività di consultazione dei RLS per i casi previsti dalla normativa. Lo “sportello sicurezza e salute sul luogo di lavoro” è gestito dal SPP congiuntamente al Medico Competente e dai RLS. L’attività dello “sportello sicurezza” è regolamentata da specifico regolamento (SPP-PA-003). SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 10 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale L'INFORTUNIO NELL'AMBIENTE SANITARIO In ambiente ospedaliero gli infortuni sul lavoro costituiscono un fenomeno non trascurabile. Le tipologie di infortunio più frequenti sono quelle legate alle punture d’ago, alle lombalgie da sforzo, alle scivolate e cadute in piano e agli urti contro mobili, apparecchiature, suppellettili, alle violenze messe in atto da pazienti o loro parenti o accompagnatori. Diverse indagini di settore hanno stabilito che la maggior parte degli infortuni sono lesioni localizzate per lo più alle mani conseguenti a punture con aghi ed oggetti taglienti e appuntiti (ferri chirurgici, vasellame). Tale tipo di infortunio, che molte volte non prevede assenze dal lavoro, comporta per l’operatore il rischio di contrarre malattie professionali soprattutto se lo strumento è contaminato con sostanze organiche infette. La prevenzione varia in relazione alla tipologia di infortunio. Per quanto attiene le punture d’ago e taglienti si attua soprattutto attraverso la sensibilizzazione degli operatori ed in particolare occorre: • • • • evitare cali di attenzione durante la pratica iniettiva; disinfettare lo stumentario prima di procedere al lavaggio; evitare di reincappucciare l’ago dopo l’uso; utilizzare correttamente i contenitori rigidi a perdere smaltimento degli aghi e dei materiali taglienti; • organizzare efficacemente gli spazi e gli strumenti di lavoro. per lo Per quanto attiene la prevenzione dai rischi da movimentazione dei carichi occorre: • eseguire la mobilitazione dei pazienti con manovre corrette ed eventualmente con l’uso di appropriati ausili meccanici; • adottare confezioni di materiali di consumo di minor peso e volume ed utilizzare carrelli di trasporto funzionali e sicuri; • organizzare in modo adeguato i servizi che prevedono sforzi fisici notevoli. Per quanto attiene la prevenzione dei rischi di scivolamento e cadute in piano e di urti contro mobili, apparecchiature, suppellettili occorre: • adozione da parte del personale di corsia di scarpe chiuse ben calzanti e con suola in gomma; • evitare l’uso di scarpe con tacchi troppo alti; • evitare l’uso di zoccoli per gli operatori costretti a spostamenti su lunga distanza; • usare per la pulizia dei pavimenti appropriate cere antisdrucciolo; • evitare gli affollamenti e l’ingombro eccessivo delle scale di degenza e di assistenza. Per quel che riguarda il problema di violenze occorre specificare che molte volte queste sono involontarie in quanto dipendenti dall’insufficiente autocontrollo dei pazienti riconducibile a specifiche patologie, mentre altre volte (accompagnatori e parenti) assume importanza il livello di tensione in cui si svolge la vita ospedaliera con particolare riferimento a strutture critiche come il pronto soccorso. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 11 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale La prevenzione si attua attraverso la tempestiva identificazione dei pazienti che possono assumere involontari comportamenti aggressivi (pazienti psichiatrici, etilisti, ecc.) e attraverso la pianificazione dell’assistenza ovvero organizzando la vita ospedaliera in modo da ridurre i motivi di attrito tra operatori sanitari e pubblico. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 12 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale I RISCHI SPECIFICI NELL'AMBIENTE SANITARIO Si illustrano sinteticamente di seguito i rischi ai quali possono essere esposti gli operatori dell'Azienda Ospedaliera in funzione della specifica mansione svolta. Rischio biologico I rischi biologici più importanti per gli operatori sanitari sono quelli associati con il virus dell'epatite B (HBV), con il virus dell’epatite C (HCV) e con quello della sindrome da immunodeficienza acquisita (HIV). La trasmissione occupazionale di questi virus, avviene soprattutto attraverso l'inoculazione parenterale di sangue, o di altri liquidi organici contenenti sangue potenzialmente infettivi, per punture di ago o altre lesioni da strumenti appuntiti e da taglio. La trasmissione delle infezioni può anche avvenire attraverso la contaminazione delle mucose (congiuntiva, mucosa orale, ecc.) e sebbene raramente attraverso la cute non intatta. Al fine di evitare le conseguenze, eventualmente molto gravi, delle infezioni professionali da HBV, HCV e HIV, il datore di lavoro e i responsabili di reparto favoriscono l'adesione dei lavoratori alla scrupolosa osservanza delle precauzioni generali ("precauzioni universali") da osservare in tutte le operazioni con rischio di esposizione anche potenziale ad agenti biologici. Tali suggerimento è diffuso nell'Ospedale S. Gerardo mediante una continua e costante attività di formazione (corsi rivolti sia alla generalità degli operatori sanitari che a gruppi omogenei) e informazione (predisposizione e diffusione capillare di opuscoli informativi sui rischi, le cautele e le procedure di sicurezza ed emergenza). Particolari e specifiche situazioni di rischio biologico sono chiaramente evidenziate e rese riconoscibili mediante apposito segnale di rischio biologico (fig.1): laboratori, ambienti in cui vengono comunque manipolati campioni biologici, superfici esterne di contenitori usati per il trasporto di campioni biologici. Gli interventi di prevenzione attivati nell'Azienda Ospedaliera S Gerardo per gli esposti al rischio biologico sono: SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 13 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale − − − − − − − controlli preventivi/periodici mirati campagne di vaccinoprofilassi sensibilizzazione per l’effettuazione della denuncia in caso di infortunio biologico messa a punto di procedure di lavoro in sicurezza specifiche per area messa a punto di procedure di emergenza iniziative formative all’assunzione e periodiche distribuzione a tutti i lavoratori di strumenti informativi specifici sul rischio biologico e sulle misure di prevenzione e protezione applicate in ospedale. Per ulteriori e più approfondite informazioni sul rischio biologico e sulle misure di prevenzione e protezione adottate si rimanda allo specifico opuscolo informativo (SPP-DA-107 Il rischio biologico nelle mansioni sanitarie) scaricabile dal Serverquality. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 14 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Rischio chimico: le sostanze pericolose Una sostanza pericolosa è una sostanza che presenta una o più di una delle seguenti caratteristiche: • Può provocare incendi o esplosioni Sostanze infiammabili, comburenti, esplosivi • È pericolosa per la salute (1) Sostanze tossiche, nocive, irritanti, corrosive, cancerogene, mutagene, teratogene • È pericolosa per l’ambiente Le vie di accesso nell’organismo dei prodotti chimici pericolosi sono: • Ingestione per via orale (apparato digestivo) • Assorbimento attraverso la pelle (via cutanea) • Inalazione attraverso le vie respiratorie Le indicazioni fondamentali di prevenzione dei rischi di esposizione a sostanze pericolose sono le seguenti: • dare priorità alla misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale: ventilazione degli ambienti, aspirazione localizzata, organizzazione del ciclo lavorativo, adeguata configurazione del luogo e posto di lavoro; • utilizzare i dispositivi di protezione individuali: per la pelle (guanti, grembiuli), per le vie respiratorio (maschere idonee), per gli occhi (occhiali, maschere, schermi); • leggere e capire l’etichettatura presente sul contenitore della sostanza o preparato pericoloso: questa è la prima fonte di informazione ed è stata appositamente ideata per consentire all’utilizzatore di identificare il prodotto e la sua pericolosità all’atto dell’utilizzazione. L’etichetta consente di evitare malintesi, aiuta l’organizzazione della prevenzione, rappresenta una guida per l’acquisto dei prodotti, aiuta le operazioni di stoccaggio/deposito dei prodotti; • acquisire la scheda di sicurezza della sostanza o preparato pericoloso, che il produttore o chi immette in commercio il prodotto, deve obbligatoriamente predisporre. La scheda di sicurezza contiene in forma più estesa tutte le informazioni di sicurezza sul prodotto (richiederla sempre e tenerla a disposizione in reparto!!!). La scheda di sicurezza consente di manipolare le sostanze chimiche in sicurezza, permette di decidere se la sostanza debba e possa essere sostituita con un’altra meno nociva, permette di predisporre le necessarie misure di prevenzione, offre indicazioni sul comportamento da osservare in caso di infortunio, fornisce consigli sulla gestione dei residui e la protezione dell’ambiente. Tutte le sostanze e i preparati pericolosi sono etichettati. Da pag. 19 pag. 22 sono riportate le codifiche delle “frasi di rischio R” e delle “frasi di sicurezza S” che corrispondono alle sigle stampate sulle etichette delle sostanze pericolose. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 15 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale (1) Gli effetti delle sostanze pericolose sulla salute si distinguono in: effetti acuti: es. ustione, corrosione, asfissia, intossicazione effetti dell’esposizione a lungo termine (intossicazione cronica): l’esposizione frequente o prolungata ad un prodotto pericoloso può, nel tempo, dopo l’assorbimento lento nel corpo e le successive trasformazioni, pregiudicare progressivamente il sistema nervoso, i polmoni, il fegato, reni, vescica, ecc. la comparsa dei disturbi non fa immediatamente seguito all’uso del prodotto Gas anestetici Il rischio da gas anestetici è dovuto in genere a perdite negli impianti, inadeguata ventilazione, non idoneità dei dispositivi di evacuazione del gas anestetico, nelle sale operatorie e negli ambienti in cui si effettuano trattamenti che richiedono anestesia del paziente con utilizzo di gas anestetici. Gli effetti acuti, per il personale sanitario esposto, sono simili a quelli del paziente anestetizzato: sonnolenza, affaticamento, irritabilità, cefalea nausea e deficit di coordinazione. Gli effetti cronici, per esposizioni in tracce, sono discussi e comunque non provati, riferiti a possibile l riduzione delle funzioni cognitive e della performance lavorativa. La prevenzione del rischio si ottiene agendo contemporaneamente sui seguenti fattori: - idoneità dal punto di vista impiantistico e della manutenzione; - pieno rispetto, da parte degli operatori sanitari addetti, delle procedure di sicurezza da osservare nell'utilizzo degli impianti e delle attrezzature; - monitoraggio ambientale e/o biologico sulla eventuale diffusione di gas anestetici; - sorveglianza sanitaria. L'Azienda Ospedaliera attua un programma di monitoraggio periodico dei gas anestetici nelle sale operatorie di tutti i Presidi Ospedalieri. Farmaci (2) Il personale sanitario può essere esposto a specifici rischi quando, per motivi professionali, viene a contatto con farmaci durante il loro immagazzinamento e la fase di preparazione e somministrazione. I possibili effetti conseguenti all’esposizione professionale a farmaci possono essere di tipo irritativo o di tipo allergico (principalmente dermopatie a carico delle mani, orticarie, riniti, asma bronchiale) e sono legati essenzialmente alla manipolazione di antibiotici. Per quel che riguarda le manifestazioni allergiche a farmaci, la prevenzione si attua essenzialmente evitando l’esposizione al rischio dei soggetti suscettibili a reazioni avverse ai farmaci riscontrabili sia in fase di assunzione che periodicamente attraverso un’attenta anamnesi lavorativa e personale. Nella manipolazione di farmaci gli addetti devono prevenire il contatto con gli stessi mediante l’uso di guanti di protezione ed evitarne la dispersione in ambiente operando in modo da minimizzare la produzione di polveri e aerosol. (2) I farmaci contenenti sostanze pericolose non sono etichettati in quanto non rientrano nella normativa che prescrive l’etichettatura delle sostanze pericolose, tuttavia informazioni sulla pericolosità per gli operatori sono desumibili dalla documentazione di accompagnamento del farmaco. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 16 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Agenti antineoplastici e antivirali Il loro uso negli operatori può produrre effetti acuti e cronici. I primi possono essere localmente irritativi della cute, occhi e mucose o sistemici. Questi ultimi includono arrossamento del volto, tosse, cefalea, vertigini, dolori addominali, nausea e vomito. Gli effetti più importanti sono comunque quelli mutageni, teratogeni e cancerogeni. Le preparazioni devono avvenire sotto cappa a flusso laminare e con utilizzo di indumenti protettivi. Risultano a disposizione degli operatori protocolli scritti circa le procedure di uso di questi agenti. E’ indicato un programma di sorveglianza sanitaria; inoltre le operatrici che segnalano lo stato di gravidanza debbono essere immediatamente allontanate dalla esposizione. Gli interventi di prevenzione attivati nell'Azienda Ospedaliera S Gerardo per gli esposti al rischio sono: attuazione di un programma di sorveglianza sanitaria messa a punto di procedure di lavoro in sicurezza specifiche; distribuzione strumenti informativi e iniziative formative periodiche per i lavoratori esposti; in tutti i presidi ospedalieri aziendali è stata effettuata una specifica valutazione del rischio connesso all'uso di agenti antineoplastici. Formaldeide In ospedale la formaldeide si incontra come conservante tissutale, nella forma di formalina diluita al 10%. La formaldeide è un irritante delle congiuntive e del tratto respiratorio. Esposizioni ripetute possono produrre fenomeni di sensibilizzazione. La formaldeide era classificata fino al giugno 2004 come probabile cancerogeno per l’uomo (classe 2A). Le informazioni provenienti dai nuovi studi disponibili hanno rafforzato le prove a favore della sua cancerogenicità. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha dunque classificato l’agente chimico formaldeide come “cancerogeno per l’uomo” (classe 1) sulla base della acquisizione e della valutazione di nuovi studi. La formaldeide risulta essere classificata in categoria 3 di cancerogenicità secondo la Direttiva 67/548/CEE (fino al 21° adeguamento), con frase di rischio associata R40 “Possibilità di effetti irreversibili”. Il controllo della esposizione a formaldeide è legato all’organizzazione del lavoro volta alla restrizione dell’uso della sostanza ai casi strettamente necessari, ad una adeguata aspirazione localizzata, all’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie ed all’adozione di idonee procedure di lavoro, alla misurazione analitica dei livelli di esposizione del personale interessato. I lavoratori esposti a questa sostanza sono sottoposti a sorveglianza sanitaria. Agenti sterilizzanti (Glutaraldeide) Il rischio di esposizione è connesso all’utilizzo di glutaraldeide in soluzione acquosa come sterilizzante a freddo per strumenti a fibre ottiche (reparti con utilizzo intensivo di endoscopi). Le esposizioni professionali ad aldeidi per via inalatoria e per contatto cutaneo possono provocare irritazioni acute per gli occhi, la pelle e le vie respiratorie ed in alcuni casi sensibilizzazione con manifestazioni allergiche (asma, DAC) SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 17 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Date le caratteristiche tossicologiche di queste sostanze chimiche si suggerisce cautelativamente di evitare alle lavoratrici in gravidanza, a partire dai primi tre mesi, l’esposizione giornaliera protratta ad aldeidi. Gli interventi di prevenzione attivati nell'Azienda Ospedaliera S Gerardo per gli esposti al rischio sono: − valutazione specifica del rischio; − controlli preventivi/periodici mirati; − effettuazione di iniziative formative periodiche per i lavoratori esposti; − messa a punto di procedure di lavoro in sicurezza per la sterilizzazione a freddo; − distribuzione strumenti informativi. Rischio di poliesposizione chimica a dosi minime In ambito sanitario i laboratori biomedici rappresentano ambienti di lavoro ove l’evoluzione e la specializzazione delle tecniche analitiche configura situazioni diverse dal punto di vista tecnico ed organizzativo e quindi di rischio. L’utilizzo di numerosi prodotti chimici (reagenti, solventi, ecc.) con presenza di principi attivi tossico-nocivi a basso dosaggio, rende difficoltoso un inquadramento del rischio data la polverizzazione delle situazioni pericolose. Ai fini di un miglior inquadramento del rischio l'azienda effettua: − un censimento di tutti i prodotti chimici utilizzati ed immagazzinati; − l'acquisizione delle schede di sicurezza dei prodotti chimici con indicate le caratteristiche tecniche/tossicologiche, i limiti di esposizione, le modalità corrette di manipolazione e gli interventi in caso di emergenza. Sulle base delle informazioni raccolte vengono attivati gli interventi preventivi e protettivi ritenuti più idonei; per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria è attivato un controllo clinico periodico e controlli mirati più ravvicinati con valutazione dei parametri ematochimici di base. Allergia da lattice L'estensione dell'utilizzo dei guanti medicali in lattice per la prevenzione delle infezioni ha determinato un sensibile incremento delle allergie; altri strumenti fatti con prodotti del latice sono tubi per anestesia, sacche di ventilazione e cateteri intravenosi. E' stimato che tra gli utilizzatori di guanti, il 3-5% sviluppi reazioni di ipersensibilità, con quadri locali (rossore, eruzioni cutanee con prurito prevalentemente alle mani) ma anche in forme sistemiche (asma) o anafilattoidi; è possibile inoltre lo sviluppo di altre allergie di tipo ritardato da uso di guanti medicali (dermatiti allergiche da contatto), connesse al contatto con additivi della gomma (stabilizzanti, accelleranti) E’ da notare comunque che quadro clinico più frequentemente legato all’uso di guanti in lattice è la dermatite irritativa. Nei casi riscontrati la conferma della diagnosi può avvenire mediante specifiche indagini cliniche disposte dal medico competente dell’azienda ospedaliera. I soggetti affetti da allergia da lattice devono preferibilmente essere dotati di guanti anallergici (vinilici, in nitrile) o ipoallergici (guanti privi di polvere). SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 18 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale SIGNIFICATO DEI SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO Significato Simbolo Tossico (T) Molto tossico (T +) Nocivo (X n) SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 Descrizione dei rischi Esempi di prodotti Precauzioni da osservare • Sostanze e preparati tossici e nocivi − Metanolo, alcool combuche comportano un rischio per la stibile, smacchiatori, spray salute anche in piccole quantità impermea-bilizzanti − Disinfettanti (creolina) − Vernici spray per • Quando la gravità dell’effetto sulla autovetture salute si manifesta con piccole quantità, il prodotto e’ segnalato dal simbolo tossico • Per evitare qualsiasi contatto con la pelle, utilizzare i mezzi di protezione: guanti, schermo, tuta, ecc. • Lavorare preferibilmente all’esterno o in un locale ben ventilato − Smacchianti, tricloroetilene • Tali prodotti penetrano nell’organismo − Solventi per vernice per inalazione, ingestione o attraverso − Prodotti per la pulitura la pelle − Prodotti per la protezione e il trattamento del legno − Decapanti per vernici • Osservare le norme igieniche: lavarsi le mani, non mangiare o fumare durante il lavoro • I piu’ pericolosi sono i prodotti sotto forma di aerosol (inalazione!) • Conservare fuori portata dei minori! pag. 19 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Significato Facilmente infiammabile (F) Estremamente infiammabile (F +) Comburente (O) Simbolo Descrizione dei rischi Esempi di prodotti (F) I prodotti facilmente infiammabili si innescano in presenza di una fiamma, di una fonte di calore (superficie riscaldata) − Petrolio, benzina o di scintille. − Alcool combustibile o metanolo (F +) Prodotto in grado di infiammarsi molto facilmente per azione di una fonte − Essenza di trementina, white spirit di energia (fiamma, scintilla, ecc.) anche a temperature inferiori a 0 °C − Acetone, detersivi per spazzole, solventi per vernici − Verniciatura con aerosol, vernici metalliche • Per la combustione e’ necessaria la presenza di una sostanza − Antigelo per vetri combustibile, dell’ossigeno e di una − Autocollanti, colle fonte di infiammazione; la (neoprene) combustione e’ notevolmente − Purificatori d’aria accelerata in presenza di un prodotto comburente (sostanza ricca in ossigeno) SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 Precauzioni da osservare • Conservare i prodotti in un locale ben ventilato • Mai utilizzarli vicino ad una fonte di calore, ad una superficie calda, in prossimità’ di scintille o di fiamma non protetta • Vietato fumare! • Non indossare indumenti di nylon e tenere sempre a portata di mano un estintore durante il periodo di utilizzazione di prodotti infiammabili • Conservare i prodotti infiammabili lontano dai prodotti comburenti pag. 20 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Significato Simbolo Descrizione dei rischi Corrosivo (C) • Le sostanze corrosive danneggiano gravemente i tessuti viventi e attaccano anche altre sostanze. La reazione può verificarsi in presenza di acqua e umidità Irritante (X i) • Il contatto ripetuto con prodotti irritanti provoca reazioni di infiammazione della pelle e delle mucose SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 Esempi di prodotti Precauzioni da osservare • Conservare i prodotti − Sostanze per disintasare nell’imballaggio originale condotte (recipienti perfettamente − Soda caustica, decapanti chiusi, tappo di sicurezza) − Acidi, acido solforico • Conservare i prodotti fuori (batterie) portata dei minori − Detersivi per forni e toilette • Curarne la disposizione. Non depositarli mai sui − Prodotti per lavatrici (allo davanzali di finestre, ecc. stato umido) (rischio di caduta!) • Proteggere gli occhi, la pelle, ecc. contro le proiezioni. Fare attenzione quando si travasa o si spande il prodotto. Utilizzare sempre guanti e occhiali protettivi − Varechina • L’igiene e’ molto − Essenza di trementina importante: dopo l’uso lavarsi perfettamente la − Ammoniaca faccia e le mani − Mastici poliestere • Quale intervento d’emergenza e’ efficace la risciacquatura abbondante per 10 minuti • I prodotti corrosivi sotto forma di aerosol sono pericolosi pag. 21 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Significato Simbolo Descrizione dei rischi Esempi di prodotti − Gli aerosol di qualsiasi tipo • Evitare il surriscaldamento, (anche vuoti) sono vere e gli urti, proteggere contro i proprie bombe potenziali al raggi solari di sopra dei 50 °C: • Non conservarlo mai vicino purificatori d’aria, lacche per a fonti di calore, lampade, capelli, tinte, vernici, antigelo radiatori per parabrezza, ecc. • Divieto assoluto di fumare! Esplosivo (E) • L’esplosione e’ una combustione estremamente rapida, dipendente dalle caratteristiche del prodotto, dalla temperatura (fonte di calore), dal contatto con altri prodotti (reazione), dagli urti, da attriti, ecc. Pericoloso per l’ambiente (<< N) • Sostanza: • molto tossica per gli organismi − Prodotti attivi presenti pesticidi presenti nelle acque • tossica per la fauna − Clorofluorocarburi • pericolosa per lo strato di ozono SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 Precauzioni da osservare • Eliminare il prodotto o i residui analogamente ai nei rifiuti pericolosi • Evitare la contaminazione dell’ambiente grazie ad un immagazzinaggio adeguato pag. 22 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Rischio fisico Radiazioni Le radiazioni possono essere divise in due categorie in dipendenza del loro contenuto di energia. Le radiazioni ionizzanti (particelle alfa e beta, raggi gamma e X, neutroni) hanno sufficiente energia per ionizzare gli atomi causando danni tissutali gravi e irreversibili. Le radiazioni non ionizzanti (radiofrequenze, microonde, infrarosso, luce visibile, ultravioletto) hanno una energia che è in grado di produrre vibrazioni molecolari, i cui effetti biologici dipendono principalmente dalla frequenza, dalla lunghezza d’onda e dalla durata di esposizione. Gli effetti biologici acuti, causati in prevalenza da infrarossi e ultravioletti, si riducono in genere a produzione locale di calore con eventuale irritazione degli occhi e della cute. Tali radiazioni possono anche produrre effetti irreversibili, rispettivamente cataratta e neoplasie cutanee, per esposizioni in genere protratte e a dosi non usuali nell’ambito sanitario. Radiazioni ionizzanti Nell'ospedale l'esposizione a radiazioni ionizzanti è dovuta alla occasionale e rara dispersione di raggi X dalle specifiche apparecchiature diagnostiche e terapeutiche e alla emissione di raggi gamma da pazienti trattati con radionuclidi. E' importante comunque l'educazione a evitare esposizioni non necessarie e la sorveglianza sanitaria di possibili effetti da esposizione cronica: alterazioni cromosomiche, cancro, cataratta, anemia aplastica, fibrosi polmonare e renale, sterilità, invecchiamento precoce. L'ambiente ospedaliero è protetto con sistemi tecnologici e dosimetria personale. Gli operatori sanitari sono attualmente esposti a basse dosi di radiazioni ionizzanti incapaci di provocare effetti graduati, nella maggior parte dei casi sono esposti a livelli di radiazioni molto inferiore alla dose massima ammissibile. L’azione intesa a garantire che le attività che espongono a rischio di radiazioni ionizzanti si svolgano in condizioni di sicurezza e di protezione sanitaria degli individui è fondata su un duplice aspetto: • la sorveglianza fisica affidata agli esperti qualificati comprendente la delimitazione delle zone lavorative a rischio, l’esame e il controllo dei mezzi di protezione sia nelle fasi di progetto che nelle fasi di inizio e normale funzionamento degli impianti, la valutazione delle esposizioni e delle contaminazioni dei lavoratori mediante effettuazione di misure ambientali e controllo delle dosimetrie individuali; • la sorveglianza medica affidata ai medici autorizzati (radioesposti di Categoria A) ed al Medico Competente (radioesposti di Categoria B) comprendente visite mediche ed esami integrativi, provvedimenti e disposizioni sanitarie (giudizi di idoneità), tenuta di un documento personale per ogni lavoratore in cui devono essere raccolti i dati clinici e le informazioni utili alla definizione del rischio quali la mansione, l’ambiente di lavoro, i risultati delle dosimetrie. La prevenzione si attua soprattutto attraverso l’applicazione di procedure operative variabili in funzione del tipo di attività. I coordinamento dell'attività di prevenzione e protezione dei lavoratori nell'Azienda Ospedaliera S. Gerardo è svolta dall'Esperto Qualificato operante presso il reparto di fisica sanitaria. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 23 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Radiazioni non ionizzanti L’ambiente sanitario è quello che presenta la più grande varietà di applicazione di radiazioni non ionizzanti (NIR): a) sorgenti di luce ultravioletta, come lampade germicide, incubatrici e alcuni filtri dell'aria; b) radiazioni infrarosse da apparecchiature per la produzione di calore; c) microonde da apparecchiature di diatermia, sterilizzatrici e per la preparazione dei cibi; d) campi elettromagnetici; e) laser. Gli addetti ad apparecchiature generanti radiofrequenze (marconi terapia) e microonde (radar terapia) devono ridurre al minimo il tempo necessario a posizionare gli elettrodi di applicazione e devono seguire la sorveglianza del paziente attraverso oblò di controllo oppure permanendo a distanza di due/tre metri dallo stesso. Gli elettrodi e gli applicatori vanno posizionati sui pazienti ad apparecchiature spente e con il regolatore di potenza sul valore zero della scala graduata. Gli addetti ad apparecchiature a radiazioni ultraviolette usate in campo sanitario per disinfettare l’aria con lampade germicide, disinfezione di liquidi, fototerapia (malattie della pelle, ittero neonatale), indurimento di gessi in ortopedia e resine in odontoiatria, devono mantenere le schermatura delle sorgenti UV previste dal costruttore, segnalare la presenza delle radiazioni UV limitando l’accesso e i tempi di permanenza, usare, in funzione del tipo di mansione, idonei mezzi di protezione personale quali occhiali a lenti polarizzate scure, camici impermeabili alle radiazioni UV e creme barriera. I responsabile devono porre attenzione nell'adibire a mansioni che espongono alle radiazioni UV soggetti sensibili con cute molto chiara o affetti da particolari malattie tipo la porfiria, lo xeroderma pigmentoso o soggetti fotoallergici: in questi casi consultare il Medico Competente. Gli addetti ad apparecchiature a laser usate in campo sanitario (in chirurgia per microincisioni, in oftalmologia e dermatologia come fotocoagulanti, nella terapia del dolore per l’accelerazione delle cicatrizzazioni) devono accertarsi, mediante il manuale e la documentazione tecnica dell'apparecchiatura, del tipo di classe di laser e della potenziale pericolosità, usare occhiali protettivi specifici per la lunghezza d’onda utilizzata, evitare l’uso di anestetici e solventi infiammabili. Le porte di accesso ai locali in cui si impiegano apparecchiature laser devono rimanere chiuse durante il loro funzionamento ed all’esterno della sala deve essere posta la segnalata la presenza del laser in funzione. Il fascio laser non deve mai essere rivolto fuori dal punto di applicazione, ne deve essere impiegata una potenza superiore a quella necessaria. Particolare attenzione va posta nel non dirigere il fascio laser su parti metalliche o tubi di plastica. Presso l'ospedale S. Gerardo è installato un impianto di risonanza magnetica da 0,5 T. Si segnala che è stato predisposto un regolamento interno relativo alla sicurezza del paziente, degli accompagnatori e del personale addetto al servizio in relazione alla potenziale esposizione a campi elettromagnetici. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 24 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Movimentazione manuale dei pazienti Le operazioni di movimentazione manuale dei carichi (principalmente dei degenti) sono responsabili di una elevata frequenza di disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico nel personale sanitario: ausiliari, infermieri, inservienti, magazzinieri, addetti alle lavanderie e alla manutenzione. Le infermiere sono particolarmente esposte: vari studi hanno rilevato una prevalenza dei disturbi a carico del rachide (cervicale, dorsale e soprattutto lombare) che va da un 17% “puntuale”, a un 40-50% annuale, a un 60-80% nel corso di tutta la vita. Ciò fa del “low back pain” il problema forse più rilevante del lavoro infermieristico, che nei reparti di lungo-degenza si presenta con una media 6 volte superiore a quella di tutte le occupazioni dell’industria messe insieme. In generale, la mancanza di allenamento, la fissità posturale e l'esecuzione di compiti che richiedono sforzi fisici necessari ad assistere e spostare pazienti infermi, sono i fattori decisivi nello sviluppo di disturbi a carico del rachide lombosacrale, la cui percezione è notevolmente influenzata dalla stress psicosociale e lavorativo. Particolarmente a rischio risulta essere la manovra di sollevamento dei pazienti (che nei nostri ospedali interessa soprattutto le infermiere professionali) che prevede lo spostamento di un carico pesante senza la possibilità di mantenerlo vicino al corpo (come sarebbe richiesto). Le strategie per la prevenzione della sintomatologia e delle lesioni a carico del rachide includono interventi organizzativi, l'addestramento a pratiche corrette di sollevamento dei pesi e l'uso di idonei ausili maggiori (sollevatori meccanici, bagni attrezzati) e minori (cinture, teli antiattrito ecc.). La valutazione specifica della movimentazione manuale carichi è stata effettuata nei reparti a maggior rischio dell'Azienda Ospedaliera e risultano in corso di adozione i provvedimenti conseguenti. È inoltre stata attivata l'attività di formazione e informazione mediante lo svolgimento di corsi aziendali permanenti e la diffusione di uno specifico opuscolo informativo. Per quanto attiene la sorveglianza sanitaria è presente presso l’Unità di Medicina del Lavoro un ambulatorio per la valutazione clinica dei disturbi osteomuscolari e per il relativo indirizzo terapeutico. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 25 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Rischi di natura infortunistica Rischio elettrico L’esposizione a rischio elettrico può avvenire quando c’è una mancanza di manutenzione ad una qualsiasi delle attrezzature elettriche, in caso di abuso e di mancanza di conoscenza dell’attrezzatura e/o dei suoi controlli. Al fine di garantire un idoneo contenimento del rischi per il personale utilizzatore di impianti e attrezzature elettriche, lo stesso personale deve porre particolare attenzione a che la strumentazione di qualsiasi tipo, i macchinari e gli impianti siano in buono stato, perfettamente funzionanti e non danneggiati: ogni situazione ritenuta non idonea, deve essere segnalata tempestivamente all’Ufficio Tecnico per le verifiche del caso; allo stesso Ufficio deve essere segnalata tempestivamente ogni “scossa elettrica”, anche se di modesta entità, proveniente da qualsiasi tipo di attrezzatura elettrica. È opportuno che l’allacciamento di nuovi apparecchi elettrici alla rete ospedaliera, a qualsiasi titolo, sia preceduto da una verifica degli stessi da parte degli uffici preposti (Ufficio Tecnico, Servizio Elettromedicali), per accertarne la rispondenza alle norme di sicurezza vigenti e la compatibilità con rete elettrica ospedaliera. È quindi da evitare l’uso di apparecchi che non siano stati preventivamente autorizzati e soprattutto deve essere controllato e ridotto al minimo l’allacciamento alla rete elettrica di apparecchi ad uso personale dei pazienti. Particolare attenzione va posta all’eventuale utilizzo di apparecchiature o utensili elettrici in prossimità di punti di erogazione gas medicali a motivo dell’aumentato rischio di incendio; in questi casi è sempre necessario accertare che non sussistano dispersioni o situazioni di pericolo, chiedendo informazioni al responsabile del reparto/servizio in cui si opera. Ai fini della riduzione dei rischi di infortunio di tipo elettrico occorre che il personale di assistenza segua precise norme di sicurezza atte ad evitare un uso improprio di apparecchiature elettriche ed in particolare occorre: − − − − − − − − − − − evitare di collegare le apparecchiature elettriche a parti metalliche presenti in reparto tipo termosifoni e condotti dell’acqua; evitare di voler a tutti i costi inserire forzatamente una spina nella presa sbagliata; evitare l’estrazione delle spine dalle prese agendo sul cavo anziché sulla spina stessa; fare attenzione a non rovesciare liquidi su apparecchiature elettriche; non toccare il paziente e le parti metalliche (es. il letto) durante manovre di defibrillazione; considerare sempre il paziente vulnerabile alle correnti elettriche e ricordarsi che un apparecchio elettrico innocuo per un soggetto normale può risultare fatale se toccato dal paziente; per eseguire la manovra o l’aggiustaggio di elettrodi intercardiaci nelle giunzioni intermedie o nei morsetti di ingresso dell’apparecchio usare se possibile guanti in gomma; evitare assolutamente di entrare in contatto con masse metalliche o apparecchi elettrici mentre si tocca un paziente; non eseguire collegamenti elettrici volanti; non introdurre nell’area dei pazienti apparecchi elettrici estranei, cioè non collegati al nodo equipotenziale (come potrebbe accadere per esempio per un aspirapolvere alimentato con un lungo cavo flessibile dalle prese nel corridoio); seguire le indicazioni d’uso e le misure di sicurezza indicate nel libretto d’istruzioni rilasciato dal fornitore; SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 26 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale − − − − − − avvisare il personale tecnico competente per qualsiasi alterazione individuata nel funzionamento degli apparecchi elettrici ed evitare assolutamente di eseguire riparazioni di fortuna; non eseguire l’attivazione di un elettrobisturi o di un defibrillatore prima di stabilire il contatto degli elettrodi; non usare mai un’apparecchiatura se non la conosci, prima leggi il libretto d’uso e manutenzione; non usare adattatori, spine multiple, cavi di prolunga senza terra; non usare simultaneamente materiale elettrico e materiale infiammabile in ambienti saturi di ossigeno; non usare piastre di elettrobisturi ed elettrodi di defibrillatori in condizioni di scarsa pulizia. Gas compressi, bombole I gas compressi sono utilizzati in molti ambienti sanitari. Si possono trovare in contenitori (bombole) di varie dimensioni e allo stato puro o composto (esempi: ossigeno, anidride carbonica e azoto). I gas compressi possono essere tossici, infiammabili ed esplosivi. Tali effetti derivano dalla compressione del gas e dagli effetti sulla salute che possono avere i prodotti chimici stessi. Il controllo di questo fattore di rischio comporta essenzialmente l’adozione di cautele in tutte le fasi di utilizzo dei gas compressi e manipolazione dei relativi recipienti; queste cautele sono essere oggetto di specifica formazione e informazione degli operatori sanitari esposti a questo fattore di rischio. La stretta osservanza delle cauteli di cui sopra, unitamente al rispetto dei principi generali comportamentali dei lavoratori, contenuti in particolare nell’art. 20 del D.Lvo 81/08, sono tali da ridurre al minimo l’incidenza di questo fattore di rischio nei confronti del personale di ditte esterne e/o del personale comunque non sanitario chiamato ad operare nelle aree nelle quali lo stesso rischio è presente. Sicurezza antincendio Le seguenti osservazioni di carattere generale valgono sia per gli addetti interni che per tutto il personale esterno operante a qualsiasi titolo all’interno degli ambienti ospedalieri. Particolare attenzione viene posta al rischio di incendio nel normale svolgimento di tutte le attività sanitarie. In generale vengono adottate dall’Azienda Ospedaliera le misure di prevenzione (atte a limitare la possibilità di insorgenza dell’incendio) e le misure di protezione (atte a proteggere le persone in caso di incendio: impianti di rilevazione, impianti e dispositivi di spegnimento, definizione del piano di emergenza). Ai fini del contenimento del rischio di incendio le vie e le uscite di sicurezza devono essere lasciate sgombre da qualsiasi tipo di materiali; i dispositivi antincendio devono essere correttamente ubicati ed in buono stato: ogni situazione ritenuta non idonea deve essere segnalata tempestivamente all’Ufficio Tecnico per le verifiche del caso. In caso di emergenza il comportamento che ogni lavoratore operante a qualsiasi titolo all’interno degli ambienti ospedalieri deve tenere è riportato nella "procedura generale di emergenza" riportata nel presente opuscolo. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 27 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale Altri rischi Sicurezza dei laboratori I laboratori dell'ospedale sono notoriamente i luoghi a più elevato rischio biologico, chimico e fisico. Particolare importanza riveste il rispetto delle procedure di sicurezza, l'informazione dei lavoratori, l'etichettatura dei contenitori, il facile accesso alle schede di sicurezza degli agenti utilizzati. Nell'Azienda S. Gerardo i laboratori sono stati oggetto di specifica valutazione dei rischi ed i principi di cautela sopra richiamati sono stati raccolti nel "Manuale della sicurezza per il personale addetto ai laboratori biomedici" al quale si fa rimando. Eliminazione dei rifiuti ospedalieri L'ospedale moderno produce una quantità crescente oltre che di rifiuti assimilabili agli urbani, anche di rifiuti pericolosi (rifiuti derivanti da attività preventive e di diagnosi, sostanze chimiche e medicinali, oggetti da taglio tipo bisturi, ecc.) e di rifiuti radioattivi. Tutti questi rifiuti debbono essere adeguatamente raccolti in idonei contenitori, trasportati ed eliminati in modo da proteggere sia gli operatori sanitari che l'ambiente. A tal proposito sono stati predisposti e diffusi nell'Azienda Ospedaliera S. Gerardo specifici protocolli per mettere a conoscenza operatori e responsabili delle procedure necessarie. Utilizzo di attrezzature munite di VDT Il personale amministrativo degli Ospedali, ma non solo questo, può essere esposto per periodi prolungati a lavoro su videoterminali. I disagi connessi con l’uso di VDT sono in prevalenza di tipo oculo-visivi (astenopia); si segnalano inoltre disturbi del rachide (algia e rigidità del rachide cervicale e lombo-sacrale), dell’estremità degli arti superiori (tenosinoviti) e collegati allo stress (cefalea, astenia generalizzata, insonnia, irritabilità, ansia, depressione). L’intensità di luce emessa dal video non è in grado di produrre lesioni oculari; i sintomi sopracitati sono per lo più dovuti alla fatica accomodativa e alle alterazioni precoci dell’insorgente presbiopia soprattutto negli operatori con età superiore a 45 anni. Un ruolo non indifferente giocano poi le posture fisse, a volte incongrue e l’organizzazione del lavoro. Indagini recenti sembrano escludere altri disturbi da VDT, in particolare quelli riproduttivi. Da punto di vista sanitario il D.L.vo 81/08 prevede la sorveglianza sanitaria obbligatoria per i lavoratori che utilizzano i VDT in modo sistematico ed abituale per almeno 20 ore settimanali. Nell'Azienda Ospedaliera S. Gerardo il personale che risulta esposto a VDT nella misura sopra richiamata viene sottoposto a programma di sorveglianza sanitaria. L'Azienda ha inoltre prodotto e diffuso uno specifico opuscolo informativo recante indicazioni sui rischi presenti nel lavoro al VDT e sulla modalità di controllo degli stessi. Stress Nel mondo del lavoro esistono accanto a fattori di rischio specifici numerosi altri agenti capaci di turbare l'equilibrio e il benessere dell'uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazione di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, diffuse cioè anche nella popolazione generale non professionalmente a rischio, ma certamente collegate alla professione. Nella genesi di tali disturbi un ruolo fondamentale è rivestito dalle caratteristiche sociali ed SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 28 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale organizzative del lavoro che interagiscono con attributi psicologici e di personalità dei singoli individui. Ogni agente stressante che colpisce un individuo può provocare due reazioni, una positiva (detta eustress), rigenerativa, ed una negativa (detta distress) che può sfociare in patologie psichiche o psicosomatiche, a seconda della capacità dell'individuo di trovare in se stesso le risorse necessarie ad affrontare una situazione di emergenza. In sostanza lo stress è la risposta ad una situazione in cui l'individuo è consapevole di una discrepanza tra le domande che l'ambiente esterno gli pone e le sue caratteristiche soggettive ed oggettive. I fattori comunemente associati con lo stress del lavoro in ospedale sono sostanzialmente collegati con l’organizzazione del lavoro stesso: a) eventuale carenza di personale; b) ambiguità di ruolo; c) conflitti interprofessionali e interpersonali; d) trasferimenti ad aree di lavoro sgradite o di cui non si ha competenza; e) lavoro a turni; f) ambiente fisico. Le reazioni individuali derivanti da una condizione di distress sono variabili tra individuo e individuo, essendo determinate soprattutto dalla tipologia psicologica del soggetto ma in ogni caso si possono delineare tre tipi di risposta frequentemente osservate negli operatori sanitari: disordini comportamentali, disordini psicofisiologici, sindrome del burn out. I disturbi comportamentali comprendono l'abuso di alcool, il tabagismo ed un aumento dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia e/o bulimia). Tra le reazioni psicofisiologiche si riscontrano più frequentemente un aumento dei disturbi del sonno, un aumento dei sintomi cardiovascolari connessi con i disordini d'ansia (palpitazioni, ipertensione, dispnea, iperidrosi), una tensione muscolare generalizzata connessa ad irrequietezza psicomotoria ed incapacità a rilassarsi. Il burn out è una sindrome di esaurimento emotivo caratterizzata da sentimenti di insoddisfazione e di incompetenza professionali; atteggiamenti apatici e depersonalizzati nei confronti degli altri. Il soggetto in questi casi si sente svuotato delle risorse emotive e personali che lo avevano guidato e sostenuto nella scelta professionale e pervaso dalla sensazione di “non avere più niente da offrire”. Nell’ambito dell’attività della valutazione dei rischi è necessario approfondire la valutazione dello stress finalizzata all’istituzione di programmi per il controllo dello stress che comportino anche la revisione dell'organizzazione del lavoro, l’aumento della sua flessibilità, incontri periodici di staff, la possibilità di consultazione personale/di gruppo e l’adeguata formazione del personale. Presso l’Unità di Medicina Occupazionale ed Ambientale dell’A.O. San Gerardo è attivo un centro per la valutazione dei disturbi associati allo stress, struttura di riferimento regionale per questa problematica. Indicazioni in merito alla tutela della salute delle lavoratrici madri Nell’introduzione della Comunicazione CEE (2000) 466 si legge: “La protezione della salute e della sicurezza delle gestanti può essere adeguatamente affrontata applicando le procedure e regole esistenti nei rispettivi ambiti. Molte donne lavorano durante la gravidanza e molte ritornano al lavoro quando stanno ancora allattando. Alcuni fattori di rischio presenti sul posto di lavoro possono influire sulla salute e la sicurezza delle nuove madri e di quelle che stanno per diventarlo come anche dei loro bambini. Una SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 29 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale gravidanza comporta notevoli cambiamenti d'ordine fisiologico e psicologico. L’equilibrio ormonale è molto sensibile e l’esposizione a fattori suscettibili di turbarlo può determinare complicazioni tali ad esempio da produrre aborti. Condizioni suscettibili di essere considerate accettabili in situazioni normali possono non esserlo più durante la gravidanza.” “Poiché il primo trimestre di gravidanza è il periodo di maggiore vulnerabilità in termini di possibili danni permanenti al nascituro, tutte le necessarie misure di protezione della madre e del nascituro dovrebbero iniziare il più presto possibile.” Le norme legislative sulla tutela delle “lavoratrici madri” fissano i principi per garantire la tutela della salute della madre e del figlio; fra questi, il principio fondamentale indicato nelle norme più recenti è: − − la valutazione di tutti i rischi potenzialmente teratogeni, la definizione delle misure di prevenzione e protezione da adottare. Oltre al principio della valutazione dei rischi, da effettuarsi in ogni specifica situazione lavorativa, le norme riportano una serie di elenchi di attività, mansioni, agenti chimici, fisici e biologici, già valutati come rischiosi dal legislatore e quindi incompatibili con lo stato di gravidanza e/o allattamento al seno: l’esposizione della lavoratrice madre a queste mansioni o agenti di rischio è vietata. Le norme indicano inoltre il periodo di astensione obbligatoria da qualsiasi lavoro, periodo che si estende dalla fine del settimo mese di gravidanza alla fine del terzo mese dopo il parto: in questo periodo tutte le lavoratrici (indipendentemente dal tipo di contratto lavorativo – dipendenti, studenti, borsisti, volontari ecc. – non possono esercitare alcuna forma di lavoro in ospedale). L'Azienda Ospedaliera S. Gerardo, ai sensi dell'art. 11 del D.L.vo 26/03/2001 n. 151, ha predisposto lo specifico documento di valutazione dei rischi per le “lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento” –denominate “lavoratrici madri” – in servizio presso il l'Azienda stessa. Nello stesso documento vengono riportate le mansioni e gli agenti di rischio pertinenti il settore sanitario, compresi negli elenchi dei lavori incompatibili. Si ricorda in particolare la necessità che le lavoratrici venute a conoscenza del loro stato di gravidanza diano tempestiva notizia al responsabile del Servizio, alla Direzione Sanitaria ed alla U.O. di Medicina Occupazionale ed Ambientale; eventi sfavorevoli manifestatisi in dipendenza di omissioni o ritardi nella comunicazione non ricadranno a carico dell’Ente. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 30 di 31 Azienda Ospedaliera S. Gerardo – MONZA Servizio Prevenzione e Protezione – U.O. Medicina Occupazionale ed Ambientale Sicurezza e Prevenzione in Ospedale PROCEDURA GENERALE DI EMERGENZA/EVACUAZIONE Comportamento di qualsiasi lavoratore comunque operante all’interno dell’ospedale Circostanza SEMPRE SE SI SCOPRE UN PRINCIPIO DI INCENDIO SE SI È COINVOLTI IN UNA EMERGENZA Azioni Ogni lavoratore deve prendere attenta visione dei dispositivi di prevenzione e protezione antincendio (estintori, idranti, pulsanti di allarme ecc.) e delle norme di comportamento specifiche (indicazioni, planimetrie con percorsi di fuga e luoghi di ritrovo) del luogo in cui è chiamato ad operare. Ogni lavoratore che si accorge di un principio di incendio o di un pericolo in genere, è tenuto ad intervenire immediatamente con la seguente modalità: • ricercare se nella zona in cui ci si trova è presente un pulsante antincendio e premerlo, oppure: • contattare telefonicamente il centralino telefonico dell’ospedale al n. 2525 comunicando il posto ed il tipo di evento; • se si tratta di principio di incendio ed il lavoratore è stato addestrato, intervenire utilizzando l’estintore più vicino; Seguire le indicazioni degli addetti alla gestione emergenza (addetti di reparto, gruppo di primo intervento, squadre di emergenza, VVFF); se richiesto: • fornire aiuto per lo spostamento ed evacuazione dei pazienti; • contribuire a mantenere la calma, non correre, non urlare, evitare situazioni di panico; negli altri casi: • uscire dal reparto seguendo le segnalazioni delle uscite di sicurezza e dirigersi verso il punto di raccolta indicato nella planimetria affissa alle pareti del luogo in cui vi trovate e attendere istruzioni; è vietato ritornare negli ambienti in emergenza fino a comunicazione di cessato allarme. Il piano di emergenza/evacuazione è riportato per intero fra le procedure del sistema qualità aziendale, scaricabile dal serverquality aziendale. Ad esso si rimanda per le ulteriori informazioni. SPP-DA-113 REV. 02 Aggiornamento Luglio 2010 pag. 31 di 31