Azienda ULSS n. 9 del Veneto
Distretti Socio-Sanitari n. 3 e 4
Dipartimento di Salute Mentale
A.I.T.Sa.M.
Associazione Italiana Tutela Salute Mentale
Istituto Superiore di Sanità - Roma
Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Psicologia Generale
LA SALUTE PSICHICA
DURANTE I PRIMI MESI
DELLA MATERNITA’
Progetto di ricerca e intervento “Screening e trattamento psico-sociale e
psicoterapeutico della depressione post-partum nei Distretti Socio-sanitari n. 3
e 4 dell’Azienda ULSS n. 9 del Veneto”
ADATTARSI ALLA MATERNITA’ E ALLA PATERNITA’
Per molte donne avere un bambino rappresenta il cambiamento e lo sconvolgimento fisico,
emotivo e nelle abitudini di vita più grande che esse abbiano mai affrontato.
Le emozioni che più spesso le donne dicono di provare dopo la nascita di un figlio e nei
primi tempi della maternità sono gioia, amore, affetto, atteggiamento protettivo, successo
e realizzazione.
Tuttavia, poiché allevare un bambino comporta un impegno continuo, pesante e difficile,
alcune situazioni che i genitori incontrano non corrispondono all’immagine di solito
mostrata dalla televisione e dai giornali di mamma e papà felici, insieme ad un bambino
pulito, sorridente, affettuoso e in piena salute.
Saper accettare i cambiamenti di vita durante la gravidanza e saper poi affrontare gli
impegni per la crescita del proprio bambino, saper capire le sue esigenze e i suoi
comportamenti, saper badare alla sua salute, richiede grandissime capacità di resistenza
fisica ed emotiva.
Perciò non è sorprendente che i genitori, soprattutto se sono al primo figlio, incontrino
momenti di difficoltà e di scoraggiamento.
DIVENTARE MADRE
La maggior parte delle donne desidera essere un’ottima madre e cerca di fare tutto alla
perfezione. Alcune aspettative nei confronti della gravidanza e della maternità sono però
esagerate e poco realistiche, ad esempio questi pensieri:
- le donne in gravidanza sono sempre felici
- essere incinta non ostacolerà il mio lavoro e il mio stile di vita
- avere un bambino migliorerà il mio matrimonio
- saprò per istinto come occuparmi del mio bambino
- tutte le altre madri ce la fanno benissimo ad allevare il loro figlio
- una brava mamma non prova sentimenti negativi verso il suo bambino
Queste aspettative esagerate e non sempre realistiche possono portare le donne a
criticare se stesse e a non cercare consigli e aiuto, avendo paura di essere giudicate madri
inadeguate.
Occorre convincersi che ci vuole tempo per adattarsi alla maternità, che i compiti di una
madre possono essere difficili e pesanti e che ci sono tante cose che si imparano solo con
l’esperienza.
DIVENTARE PADRE
Gli uomini affrontano in modo diverso il periodo della gravidanza e possono rinviare il
processo di adattamento alla paternità fino a dopo la nascita del figlio.
Per alcuni la nascita di un figlio può portare a difficoltà nella relazione con la partner
(moglie o convivente). Essi possono percepire la donna come distratta dalle esigenze del
figlio o possono sentirsi messi da parte e poco amati.
I padri possono sentirsi insicuri su come trattare il figlio e su come aiutare la mamma.
Come le madri, anche i padri possono avere aspettative esagerate e poco realistiche come,
per esempio:
- la mia relazione con la partner si rafforzerà essendo diventati una vera famiglia
- avere un bambino non cambierà la mia vita
- la vita sessuale con la partner non cambierà
- i padri non fanno lavori domestici e non aiutano in casa
- sarà la mia partner ad occuparsi del bambino
LA DEPRESSIONE DOPO LA NASCITA DI UN FIGLIO
Dopo la nascita di un figlio può capitare che la donna non si senta felice e serena come
pensava di essere. Al contrario, può sentirsi triste senza motivo, irritabile, facile al pianto,
“inadeguata” nei confronti dei nuovi e impegnativi compiti che la attendono.
Nella maggior parte dei casi questo stato d’animo è del tutto normale e passeggero; nel
giro di pochi giorni questi sentimenti negativi passano e la donna può godere della
vicinanza del suo piccolo e rispondere ai suoi bisogni.
Si parla in questi casi di “tristezza da parto” (baby blues, in inglese), uno stato depressivo
temporaneo e senza nessuna conseguenza.
Si stima che più della metà delle donne soffra per qualche giorno di questo disturbo
passeggero, che è determinato da cambiamenti fisici: il livello degli ormoni, come gli
estrogeni il progesterone, diminuisce fortemente nelle ore successive al parto, inoltre può
essere presente una spossatezza dovuta al travaglio e al parto o alla necessità di
riprendersi da un intervento chirurgico e dall’anestesia, in caso di taglio cesareo.
Ben più seria, e sicuramente da curare con l’aiuto di specialisti, è la “depressione post
partum”, che colpisce circa il 10% delle donne che hanno avuto da poco un bambino e che
in genere si manifesta fra le 4 e le 12 settimane dopo il parto.
La depressione post partum può verificarsi indipendentemente dall’ordine di nascita del
bambino: non è detto che una madre che non ne ha sofferto quando è nato il primo figlio
non possa soffrirne dopo la nascita dei successivi.
Nei primi mesi dopo il parto alcune donne riferiscono di provare:
- rabbia, risentimento
- ansia, paura, apprensione, tensione e preoccupazione costante
- confusione, senso di inadeguatezza
- senso di colpa
- depressione, grande debolezza fisica e mentale
Alcune lamentele delle donne sono:
- “Mi sento così preoccupata per tutto”
- “Mi viene sempre da piangere, anche per sciocchezze”
- “Mi sento confusa, debole e senza energie”
- “Non ho voglia di vedere nessuno”
- “Tutti si interessano al bambino e nessuno si interessa a me”
Se avete spesso questi pensieri o provate alcune di queste emozioni, forse state soffrendo
di depressione post partum.
La depressione può disturbare la vita delle donne in questo periodo cruciale e avere effetti
negativi sul neonato, sui figli più grandi e sulla vita di coppia.
Anche il livello di depressione dei padri può crescere durante l’anno successivo alla nascita
del figlio.
I SEGNI E I SINTOMI DELLA DEPRESSIONE COMPRENDONO:
- sentirsi sempre stanca, esausta, confusa
- non riuscire a dormire anche quando ce ne sarebbe la possibilità
- scoppiare in lacrime o piangere in modo incontrollabile
- sentirsi irritabile o ipersensibile ai rumori o al tatto
- pensare di continuo in modo negativo
- avere spesso la sensazione di essere inadeguata, sentirsi incapace di accudire il bambino
e di affrontare le difficoltà
- senso di colpa
- tensione, irrequietezza, ansia
- perdere interesse per il sesso o per le altre cose che piacevano
- sentirsi esclusa o troppo sola, ma nello stesso tempo evitare di stare con gli altri
- avere poco o troppo appetito, mangiare troppo o troppo poco
- pensieri di fare del male a se stessa o paura di poter far del male al bambino
- bassa autostima
- incapacità a provare gioia
- indifferenza, non provare affetto verso il bambino
Un umore persistentemente depresso con almeno alcuni di questi sintomi che durano per
almeno due settimane può indicare la presenza di una vera e propria depressione.
I sintomi vanno comunicati al medico di base e agli altri curanti (ostetrica, ginecologo,
operatori del consultorio) e possono essere necessarie visite specialistiche, esami e cure.
IL PADRE PUO’ SENTIRSI:
- sorpreso, sconcertato, traumatizzato
- restio a vedere i problemi, incapace di ammettere che può trattarsi di una malattia, che
occorre cercare aiuto e cure
- frustrato, incapace di affrontare la situazione e di essere d’aiuto
- arrabbiato con la madre o con il neonato
- preoccupato per la responsabilità di dover badare sia al bambino che alla madre e restio
a lasciarli da soli
- risentito per dover mettere da parte i propri bisogni e interessi
E NELLO STESSO MODO POSSONO SENTIRSI LE ALTRE PERSONE CHE SOSTENGONO E
AIUTANO LA MADRE
CAUSE DELLA DEPRESSIONE
La depressione può presentarsi in qualsiasi momento della vita.
Spesso si presenta in occasione di importanti fatti e cambiamenti di vita che devono
essere affrontati.
Questi fatti sono, ad esempio:
- morte di un familiare o di un amico stretto
- malattia grave o lunga
- malattia di un familiare
- separazione o divorzio
- perdita o cambiamento del lavoro
- debiti o perdite economiche
Ci sono poi altri fattori di rischio che possono rendere le donne più vulnerabili alla
depressione, sia prima che dopo la nascita di un figlio:
- precedenti episodi di depressione
- altri familiari affetti da depressione
- infanzia infelice, difficile o con eventi traumatici
- rapporto con il partner insoddisfacente o molto conflittuale; mancanza di un partner
- gravidanza inattesa o non voluta
- perdita del sostegno delle persone vicine
- complicanze e problemi di salute per la madre o per il neonato
- bambino “difficile” (per carattere, abitudini del sonno, modo e abitudini di alimentarsi)
- basso livello socio economico
Le cause vere e proprie della depressione, invece, non sono conosciute con esattezza.
Fattori differenti di rischio giocano un ruolo diverso in ciascuna donna ma è la
combinazione di fattori di rischio ed eventi stressanti di vita che può far precipitare nella
depressione, insieme a fattori ormonali e biologici.
E’ importante capire che la depressione è una malattia curabile a condizione di cercare
sostegno dai familiari e dagli amici, di ricorrere ai trattamenti appropriati (ad esempio,
psicoterapia, gruppi di sostegno, psicofarmaci) e di concedersi TEMPO.
CURE E TRATTAMENTI DELLA DEPRESSIONE
La donna sofferente di depressione ha a disposizione varie cure e trattamenti.
Il primo consiglio è quello di parlarne con il medico di base o con il ginecologo o con
l’ostetrica o con gli operatori del Consultorio Familiare.
Qualche volta il solo fatto di esprimere i propri stati d’animo, le preoccupazioni e i disturbi
che proviamo può darci sollievo e permettere agli altri di rassicurarci e aiutarci nella ricerca
di quello che ci occorre.
Interventi più strutturati di cura sono:
- consulenza psicologica di coppia. Le relazioni di coppia cambiano durante la gravidanza e
dopo la nascita di un figlio; la consulenza aiuta la coppia a comunicare efficacemente e a
lavorare insieme per adattarsi ai cambiamenti.
- colloqui individuali di sostegno. Un operatore ascolta i vostri problemi senza giudicarvi e
fornisce sostegno psicologico nell’affrontarli.
- gruppo di auto-aiuto. Consistono in gruppi di auto-aiuto, che mettono insieme donne con
depressione post-partum e sono condotti da un facilitatore. Consentono di parlare altre
persone che si trovano nella stessa situazione e di condividere con esse le proprie
esperienze, avere informazioni utili e imparare strategie per superare le difficoltà.
- psicoterapia di gruppo. Gli scopi del trattamento, che si svolge in un gruppo di donne che
hanno tutte la depressione post-partum, sono di insegnare modi efficaci per affrontare i
sintomi e di prendere in considerazione i fattori che possono aver portato a sviluppare la
depressione.
- farmaci. I farmaci possono essere molto utili per superare la depressione e mostrare
effetti positivi dopo tre settimane da quando si è iniziato a prenderli. Possono avere anche
effetti collaterali fastidiosi e dovrebbero, comunque, essere associati a colloqui di
sostegno, psicoterapia o gruppi di auto-aiuto.
- ricovero in ospedale. Può capitare, anche se è abbastanza raro, che una donna possa
essere così intensamente depressa da rischiare di fare del male a se stessa o al proprio
bambino. In questi casi va presa in seria considerazione la possibilità di una cura intensiva
attraverso il ricovero in ospedale per 10-20 giorni.
STRATEGIE UTILI PER AFFRONTARE I PROBLEMI DELLA GRAVIDANZA E DEI PRIMI MESI
DOPO IL PARTO
Ci sono molte cose che le donne e i loro partner possono fare per rendere più facile
l’esperienza della gravidanza e dei primi mesi dopo il parto (puerperio).
Ecco alcuni suggerimenti.
PER LE MADRI:
- durante la gravidanza un sacco di cose cambiano e i cambiamenti sono fonte di fatica e
di stress. Tenete conto di questo, accettatelo e, se ne avete bisogno, parlate con gli altri.
- organizzatevi per avere, se possibile, un aiuto supplementare durante i primi due mesi
dopo il parto, chiedendo al vostro partner o a qualche familiare di stare a casa con voi per
molte ore al giorno.
- parlate con il partner dei cambiamenti nella vostra vita che pensate ci saranno con la
nascita di un figlio e degli adattamenti che saranno necessari. Per esempio, contrattate un
modo diverso di dividere le faccende domestiche.
- cercate di non affrontare altri importanti cambiamenti di vita (ad es. trasloco o cambio di
lavoro) negli ultimi mesi della gravidanza o nei primi mesi dopo aver avuto il bambino.
- condividete le vostre preoccupazioni con qualcuno di cui avete fiducia e su cui potete
contare.
- abbiate fiducia nelle vostre capacità e ricordate a voi stesse che le cose diventeranno più
facili quando avrete fatto la mano al nuovo ruolo e imparato bene a fare la madre.
- coinvolgete fin dall’inizio il vostro partner nella cura del bambino.
- cercate di riposare o dormire anche voi quando il vostro bambino sta dormendo.
- cercate di programmare e conservare un po’ di tempo da dedicare a voi stesse, per
leggere il giornale o un libro, fare una doccia, guardare in TV il vostro programma
preferito, fare una passeggiata o ginnastica…
- cercate qualcuno di fiducia o una baby sitter per avere un po’ di tempo per restare sola
con il vostro partner.
PER I PADRI:
- partecipate attivamente alla cura del bambino e aiutate nelle faccende domestiche.
- cercate di capire le necessità della vostra partner e modificate le vostre aspettative nei
suoi confronti.
- accettate le offerte di aiuto, se sono opportune e non invadenti, dei parenti e di altri.
- se necessario, incoraggiate la partner a cercare un aiuto o una cura e magari
accompagnatela.
- programmate attività da fare insieme alla partner e continuate a fare qualcosa di quello
che vi piaceva prima di avere il bambino.
- sappiate che spesso le donne hanno una riduzione del desiderio sessuale dopo la nascita
di un figlio. Mostrate affetto e intimità, senza però essere troppo pressanti nel richiedere
attività sessuali.
SE TI SENTI SCIVOLARE NELLA DEPRESSIONE, PUOI FARCI QUALCOSA… ANZI MOLTO
Molte donne si vergognano perché non ce la fanno, credendo che questo dovrebbe essere
il momento più bello della loro vita.
E’ importante riconoscere che c’è qualcosa che non va e convincersi che è necessario e
giusto cercare aiuto e raccontare agli altri che vi sentite depresse, ansiose, arrabbiate o
confuse.
La depressione non sempre può essere superata con le proprie sole forze e la cosa più
difficile può essere chiedere aiuto. Queste informazioni hanno lo scopo di incoraggiarvi a
fare questi primi passi verso la soluzione dei problemi.
RICORDA CHE LA DEPRESSIONE E’ UNA MALATTIA CURABILE E CHE PUOI TORNARE A
STARE MEGLIO
CERCARE AIUTO
- cercate qualcuno (partner, parenti, amiche, colleghe di lavoro o vicine di casa) che vi
ascolti senza giudicarvi e con interesse, qualcuno che possa capire quello che state
provando e con cui vi sentite tranquille nel fare domande e nel chiedere consigli.
- chiedete ad altre donne di raccontarvi la loro esperienza e fatevi dire come sono riuscite
ad affrontare gli impegni e le fatiche della gravidanza e della nascita. Chiedete loro dove e
da chi hanno ricevuto aiuto.
- cercate un aiuto professionale, aderendo al progetto di riconoscimento e cura della
depressione che l’AITSAM e i Distretti Socio-Sanitari n. 3 e 4 hanno avviato.
PROGETTO PER IL RICONOSCIMENTO PRECOCE E LA CURA DELLA DEPRESSIONE POSTPARTUM
L’AITSaM – Associazione per la tutela della salute Mentale, i Distretti Socio-Sanitari n. 3
(Mogliano-Roncade) e n. 4 (Oderzo-Motta di Livenza) e il Dipartimento di Salute Mentale
dell’Azienda ULSS n. 9 hanno avviato un progetto per il riconoscimento e il trattamento
precoce della depressione post partum.
La partecipazione al progetto è volontaria e del tutto gratuita.
Il progetto prevede:
- una fase preliminare di informazione e sensibilizzazione delle future mamme al
rischio di sviluppare una depressione post partum e alle possibilità di cura. Questo
opuscolo ha proprio lo scopo di fornire informazioni precise alle donne in gravidanza
e al loro partner;
- una fase di screening per individuare i casi di depressione post partum ai 6 mesi di
gravidanza e nelle prime settimane dopo il parto. A questo scopo il medico di base
o il consultorio familiare chiederanno ad ogni donna in gravidanza di compilare un
questionario per rilevare la condizione psicologica e l’eventuale presenza di sintomi
depressivi. Dopo il parto le mamme saranno invitate dal Distretto Socio-Sanitario
ad una breve valutazione psicologica sempre con lo scopo di valutare la situazione e
gli eventuali sintomi di depressione;
- un programma specifico di trattamento psicologico di gruppo che verrà offerto a
tutte le mamme con depressione post-natale. Il trattamento sarà breve (10 o 12
incontri di 90 minuti ciascuno, uno alla settimana) e si baserà sul manuale: Morosini
e altri. La depressione. Che cosa è e come superarla. Editore Avverbi di Roma.
Anche il libro verrà fornito gratuitamente alle mamme depresse;
- nei casi in cui risulterà necessario sarà proposta una visita psichiatrica e potrà
essere associata una terapia con farmaci contro la depressione.
I NUMERI DI TELEFONO E GLI INDIRIZZI UTILI PER LE MAMME CHE PARTECIPANO AL
PROGETTO SONO:
Distretto Socio-Sanitario n. 3 – Mogliano Veneto
tel. 041 5903066
Distretto Socio-Sanitario n. 4 – Oderzo tel. 04227151
Consultorio Familiare di Mogliano Veneto - Piazza Donatori di Sangue
tel. 041 5903066
Consultorio Familiare di Preganziol - via Gramsci 1
tel. 0422 331151
Consultorio Familiare di Roncade - via San Rocco 8
tel. 0422 707050
Consultorio Familiare di Oderzo - via Manin 4
tel. 0422 715607
Centro di Salute Mentale di Mogliano Veneto
tel. 041 5931127
Centro di Salute Mentale di Motta di Livenza
tel. 0422 867316
AITSAM – Oderzo
tel. 0422 710926
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