Il Codice del Cuore la prevenzione continua Pericolo, controllare la pressione. Pericolo, controllare peso e misure. Pericolo, eliminare fumo. Pericolo, limitare cibi grassi. Divieto, non raggiungere soglia obesità. Obbligo, fare attività fisica. Anche il tuo cuore ha i punti, proprio come la patente! Fumo, Ipertensione, Diabete, Colesterolo alto, Obesità - i nemici del cuore - sono le infrazioni più comuni e ti tolgono punti e salute. A tutte le età. Soprattutto se agiscono insieme. Infarti e ictus sono la prima causa di morte in Liguria, ma si possono prevenire. Bastano poche buone abitudini per proteggerti. Per questo è importante conoscere bene "il codice del cuore". Questo opuscolo contiene preziose informazioni per una vita più lunga e più sana. Non togliere punti alla vita. Iniziativa promossa da: In collaborazione con Assessorato alla Salute Regione Liguria con il supporto di: I FARMACISTI DELLA LIGURIA Il codice del cuore Il rischio cardiovascolare globale pag. 3 L’ipertensione arteriosa pag. 13 Il colesterolo pag. 23 Il fumo pag. 35 Il diabete pag. 51 L’attività fisica pag. 55 Il rischio cardiovascolare globale Proteggi il tuo cuore Lavora in silenzio. Batte regolarmente e, senza che ce ne accorgiamo, si adatta alle condizioni che gli imponiamo. Accelera quando facciamo uno sforzo o siamo agitati, rallenta quando rimaniamo rilassati a leggere un buon libro. Il cuore IL MUSCOLO “SPECIALIZZATO” PIU’ IMPORTANTE DELL’ORGANISMO. Ha il compito di spingere il sangue in tutto il corpo, rifornendo del prezioso liquido rosso e dell’ossigeno in esso contenuto, organi fondamentali come il cervello, i reni ed il cuore stesso, attraverso le arterie coronarie. 3 Perché il cuore possa pulsare senza difficoltà ed abbia sempre il nutrimento necessario per le sue cellule occorre però che il sangue arrivi in quantità sufficiente. Se si riduce il flusso sanguigno attraverso una o più arterie coronariche, magari perché l’ipertensione le ha rese più strette e tortuose o per la presenza di un ostacolo che limita l’apporto di sangue (coagulo di sangue), il cuore finisce irrimediabilmente per soffrire. In questo modo può andare incontro a gravi carenze di ossigeno che possono interessare le cellule cardiache o i neuroni se gli stessi fenomeni interessano le arterie che irrorano il cervello. Nel primo caso si rischia l’infarto del miocardio, nel secondo l’ictus cerebrale. Per fortuna oggi abbiamo armi efficaci per ridurre questi pericoli. Occorre innanzitutto tenere sotto controllo la pressione arteriosa, fare attività fisica e smettere di fumare ed, eventualmente, cercare di dominare lo stress. Un pizzico di attenzione è richiesto anche a tavola. È fondamentale ridurre il sovrappeso evitando i cibi eccessivamente grassi, specie se di origine animale. 4 Così facendo si riducono anche i rischi legati all’eccesso di colesterolo nel sangue, un altro “killer” dell’apparato cardiovascolare. La guerra contro i tanti nemici del cuore, che i medici chiamano fattori di rischio, dipende soprattutto da te. Combattere le cattive abitudini è il primo, importante passo per mantenere in forma le arterie coronarie, “autostrade” che portano sangue ed ossigeno al cuore. I numeri del cuore 70 la media di battiti cardiaci al minuto. 12 le tonnellate di sangue spinte dal cuore ogni giorno. 15.000 i litri di sangue “movimentati” quotidianamente dal muscolo. 300 i metri quadrati di superficie che può essere “coperta” dai vasi sanguigni, piccoli capillari compresi. 160.000 i chilometri di lunghezza media dell’apparato circolatorio in un adulto, quasi quattro volte tanto la circonferenza terrestre. 4.000.000 e oltre, le morti per malattie cardiovascolari in Europa ogni anno. 600.000 le morti per malattie ischemiche cardiache ogni anno nel continente. Un uomo su sei e una donna su sette muoiono per questo motivo. 14 la percentuale di maschi morti prima dei 65 anni per infarto in Europa. 5 Tutti i nemici del cuore AVERE LA PRESSIONE ALTA E NON CONTROLLATA ADEGUATAMENTE E’ PERICOLOSO PER IL CUORE E I VASI SANGUIGNI LA SITUAZIONE PEGGIORA DI MOLTO SE ALL’IPERTENSIONE SI ASSOCIA IL DIABETE, SE SI e’ FUMATORI E IN SOVRAPPESO. I RISCHI CRESCONO ANCORA DI PIu’ SE SONO ELEVATI ANCHE I VALORI DEL COLESTEROLO LDL, QUELLO “CATTIVO” CHE TENDE AD ACCUMULARSI NEI VASI SANGUIGNI FAVORENDO LO SVILUPPO DELL’ATEROSCLEROSI. 6 La prevenzione di infarto ed ictus non può essere limitata al controllo di un unico “fattore di rischio”. Le recenti Linee Guida Preventive, una sorta di “documento” che indica quali strade vanno seguite per prevenire le complicanze cardiovascolari e l’infarto, dimostrano chiaramente che non basta combattere un solo fattore di rischio, ma bisogna agire contro i vari nemici che si presentano, anche perché il loro effetto negativo sul cuore non si somma, ma si moltiplica. In base ai risultati di una ricerca che ha seguito per molti anni, tutti gli abitanti di Framingham, una cittadina USA da cui il nome dello studio, avere il colesterolo totale nel sangue che sale oltre 200 milligrammi per decilitro, significa aumentare il rischio di andare incontro ad un infarto. Ma per chi ha questo parametro alterato ed è anche fumatore, diabetico ed ha la pressione alta, il pericolo di avere un attacco di cuore aumenta di dieci volte. 7 Io, sono a rischio? Il cuore ha tanti nemici che si “alleano” tra loro per danneggiarlo. Ad esempio avere un’ipertensione non correttamente trattata e il colesterolo elevato aumenta esageratamente il rischio cardiovascolare, così come l’associazione tra sovrappeso e fumo di sigaretta. UOMO Fattori di rischio generali Ho superato i 50 anni La mia vita è particolarmente stressante Soffro di diabete I miei parenti più stretti soffrono di diabete Mio padre ha avuto un infarto prima di 55 anni Mia madre ha avuto un infarto prima di 65 anni Ho insufficienza renale anche lieve Stili di vita Sono in sovrappeso Mangio spesso alimenti come burro, cibi fritti e dolciumi Sono spesso a pranzo nei fast-food o nei bar I miei valori di colesterolo totale superano 200 Sono sedentario e non faccio quasi mai attività fisica Ipertensione Amo i cibi molto salati La pressione supera 140-90 Fumo Sono un fumatore di sigarette Fumo più di cinque sigarette al giorno Vorrei sempre smettere, ma non ci riesco 8 Per capire se cuore e arterie sono a rischio, bisogna considerare tutti gli elementi che potrebbero metterlo in pericolo. Prendetevi qualche minuto, riflettete sulle domande che seguono e datevi delle risposte. Parlatene poi con il vostro medico. DONNA Fattori di rischio generali Ho superato i 60 anni. La mia vita è particolarmente stressante Soffro di diabete I miei parenti più stretti soffrono di diabete Mio padre ha avuto un infarto prima di 55 anni Mia madre ha avuto un infarto prima di 65 anni Ho insufficienza renale anche lieve Stili di vita Sono in sovrappeso Mangio spesso alimenti come burro, cibi fritti e dolciumi Sono spesso a pranzo nei fast-food o nei bar I miei valori di colesterolo totale superano 200 Sono sedentario e non faccio quasi mai attività fisica Ipertensione Amo i cibi molto salati La pressione supera 140-90 Fumo Sono una fumatrice di sigarette Fumo più di cinque sigarette al giorno Vorrei sempre smettere, ma non ci riesco 9 Così lavora il cuore Il cuore è grande più o meno come un pugno chiuso. È costituito da due componenti fondamentali: la metà destra, più piccola e quella sinistra. In ognuna delle due parti si trovano due cavità, l’atrio e il ventricolo, che hanno compiti ben specifici. Nell’atrio viene raccolto il sangue che arriva al cuore. In quello destro, quello che proviene dall’organismo, carico di anidride carbonica che dovrà essere eliminata nei polmoni. Dal ventricolo destro il liquido rosso va verso i polmoni per essere depurato. In quello sinistro, quello “rinforzato” dall’ossigeno captato nell’apparato respiratorio. Da quello sinistro il sangue viene mandato nell’aorta e poi a tutto il corpo con una pressione molto elevata. Dal ventricolo invece il sangue viene spinto verso i vasi. Quando il ventricolo è vuoto si trova in diastole. Quando invece è pieno si contrae e spinge il sangue nelle arterie: si sta verificando una sistole. Da questo termine prende il nome anche la pressione arteriosa massima, che viene detta sistolica, mentre la minima si chiama anche diastolica. Tra gli atri ed i ventricoli e nel punto in cui il sangue viene spinto dai ventricoli nei vasi sanguigni, si trovano le valvole che hanno il compito di regolare il flusso del sangue ed evitarne il viaggio a ritroso. 10 Le tappe dell’aterosclerosi Pressione alta, eccesso di colesterolo, fumo e gli altri fattori di rischio cardiovascolare portano l’arteria a diventare sempre più rigida e causano un danno alla parete dell’arteria a maggiore contatto con il sangue che circola (endotelio). Nella zona colpita dal processo si accumulano particelle di grasso e cellule del sangue come le piastrine, che formano una sorta di “cicatrice” rilevata sul vaso. 11 Nel tempo si forma una vera e propria “placca” che si può estendere riducendo il calibro dell’arteria, o addirittura rompersi. Nel primo caso si forma un trombo che ostruisce il vaso sanguigno, nel secondo dalla placca può partire un embolo che circolando nel sangue va ad ostruire un altro vaso. 12 L’ipertensione, un nemico sottovalutato Piu’ di dieci milioni di italiani soffrono di pressione alta. la meta’ di loro non sa di essere ipertesa. Inoltre, tra coloro che sanno di essere ipertesi, la percentuale di chi riesce a tenere sotto controllo la pressione non supera il venticinque per cento. Bastano queste poche cifre per capire come l’ipertensione sia un nemico sottovalutato eppure temibilissimo per il cuore e i vasi sanguigni. 14 A tutte le età è necessario mantenere nei limiti consigliati la pressione arteriosa, allo scopo di non incorrere in infarto ed ictus cerebrale, e l’insorgenza di malattie renali, legati alla cattiva circolazione del sangue. Il rischio aumenta se, oltre all’ipertensione, sono presenti altri nemici per il cuore e le arterie, come l’ipercolesterolemia, il fumo di sigaretta, il sovrappeso e il diabete. 15 Che valori puoi accettare? La Società Europea per l’Ipertensione arteriosa in collaborazione con la Società Europea di Cardiologia ha messo a punto delle linee guida per l’ipertensione. In base a queste “regole”, ecco come devi considerare la tua pressione. Ottimale massima inferiore a 120 minima inferiore a 80 Normale massima tra 120-129 minima tra 80-84 Normale “alta” massima tra 130-139 minima tra 85-89 Ipertensione di grado 1 massima tra 140-159 minima tra 90-99 Ipertensione di grado 2 massima tra 160-179 minima tra 100-109 Ipertensione di grado 3 massima superiore a 180 minima superiore a 110 Ipertensione sistolica isolata 16 massima maggiore a minima inferiore a 140 90 Danneggia i vasi arteriosi ed il cuore 1. L’aumento della pressione porta ad un progressivo indurimento delle pareti arteriose. I vasi sanguigni diventano più rigidi e meno sensibili alle necessità dell’organismo. 2. Con il passare del tempo la membrana più interna dell’arteria, chiamata endotelio, tende ad alterarsi, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio come ad esempio l’ipercolesterolemia, favorendo l’insorgenza di lesioni aterosclerotiche. 3. I vasi sanguigni si fanno più stretti e rigidi, rendendo più difficoltoso l’apporto di sangue ed ossigeno al cuore, al cervello e al rene. Dovendo lavorare più faticosamente, il cuore “si ingrossa”, progredendo verso lo scompenso cardiaco. 4. Se le lesioni sono particolarmente diffuse ai vasi che irrorano il cervello come le arterie carotidi si può rischiare un ictus o, se il deficit riguarda le arterie coronarie l’infarto. Misura la pressione con intelligenza Misurare la pressione a casa o in farmacia può fornire preziose informazioni al medico e aiutarti a valutare gli effetti delle terapie. Attenzione pero’ questi controlli non debbono farti cambiare o sospendere la cura, solo il medico puo’ farlo! possono farti provare ansia se i valori sono molto alterati. 17 Imparare a giocare d’anticipo Un semplice cambiamento delle abitudini quotidiane può ridurre il rischio di ipertensione e contribuire ad abbassare la pressione arteriosa. Ecco alcuni importanti consigli: Smetti di fumare Il fumo rappresenta un fattore di rischio per il cuore e i vasi. Ogni sigaretta, infatti, provoca una vasocostrizione, ovvero un restringimento del calibro dei vasi. Controlla lo stress L’eccessiva tensione nervosa porta alla produzione di elevate quantità di ormoni, catecolamine, capaci di indurre un restringimento dei vasi sanguigni e un aumento dei battiti cardiaci. Combatti il sovrappeso Nelle forme più lievi di ipertensione perdere pochi chili basta a riportare la pressione a valori accettabili. La riduzione delle calorie e un’attività fisica regolare rappresentano l’arma più efficace per vincere i chili di troppo. Muoviti regolarmente Per quattro o più giorni a settimana, fai almeno mezz’ora al giorno di attività aerobica, cioè esercizi con sforzi lenti e prolungati. Vanno benissimo attività come nuoto, corsa lenta o passeggiate, ciclismo in pianura. L’attività fisica concordata con il medico può far abbassare la pressione anche in chi è iperteso. Consuma molti vegetali Per mantenersi in forma occorre consumare generose quantità di frutta e verdura. Oltre a contenere poche calorie e molte fibre, questi alimenti presentano, infatti, un’alta percentuale di vitamine ad azione antiossidante che combattono il danno delle cellule dei vasi sanguigni. Scegli i grassi Ipertensione e sovrappeso fanno spesso rima con colesterolo elevato. Controlla, perciò, le quantità di grassi che ingerisci e privilegia quelli di origine vegetale, come l’olio extra vergine d’oliva e il pesce, ricco di Omega 3, ossia acidi grassi polinsaturi. 18 Riduci il sale Il cloruro di sodio tende a mantenere i liquidi nel sangue, aumentando così la “fatica” che il cuore deve sostenere per spingere il sangue nell’organismo. Aggiungi poco sale agli alimenti e riduci il consumo dei cibi che ne sono ricchi, come i formaggi stagionati e i dadi da brodo. Aumenta gli aromi Le spezie possono sostituire il sale per insaporire gli alimenti. Recenti ricerche dimostrano che timo, salvia, origano e rosmarino oltre a rendere gli alimenti più gustosi contribuiscono a favorire il benessere dell’organismo. Come si combatte l’ipertensione Sulla base del tuo profilo di rischio cardiovascolare e dei tuoi valori pressori, il medico può prescriverti un trattamento farmacologico. Nelle linee-guida dell’OMS vengono indicate sei classi di medicinali di prima scelta nel trattamento dell’ipertensione, tutti utili per abbassare la pressione. Ecco le loro caratteristiche generali: Diuretici Favoriscono l’eliminazione del sodio e dei liquidi in eccesso. Devono essere utilizzati con cautela da chi soffre di diabete e di gotta o da chi presenta valori elevati di grassi nel sangue. Tra gli effetti collaterali può verificarsi un abbassamento dei livelli di sodio e potassio nel sangue, una leggera debolezza e in alcuni casi anche riduzione della funzione sessuale. Beta-bloccanti Agiscono su particolari recettori diffusi nei vasi sanguigni e in quelle zone del corpo coinvolte dalle catecolamine. Questi farmaci non andrebbero perciò assunti dai depressi, da chi ha l’asma, da chi soffre di gravi problemi circolatori alle arterie delle gambe o lamenta insufficienza cardiaca. In seguito a lunghi trattamenti possono comportare, come effetti collaterali, una sensazione di freddo a mani e piedi, una ridotta tolleranza 19 allo sforzo, difficoltà a prendere sonno e riduzione della funzione sessuale. ACE-Inibitori Agiscono su un particolare sistema di controllo della pressione localizzato nei reni. Sono particolarmente utili se esiste complicazione renale. Non vanno assunti in gravidanza o se è presente un marcato restringimento delle due arterie renali. Gli effetti collaterali sono rari: tosse secca, abbassamento della pressione quando si sta in piedi, leggere alterazioni del gusto, i problemi più frequentemente riscontrati nei pazienti in cura da tempo. Calcio Antagonisti Lavorano sui canali del calcio delle cellule muscolari e di conseguenza sul cuore. Per questo motivo, vengono impiegati anche in chi soffre di angina pectoris. Non sono consigliati, invece, se si soffre di cefalea vasomotoria. Gli effetti collaterali più comuni sono ipotensione in posizione eretta, tachicardia, arrossamenti del volto, mal di testa o gonfiore alla caviglie. Antagonisti dell’Angiotensina II Agiscono sui recettori dell’angiotensina II, ormone che contribuisce a regolare la pressione. Come gli Ace-inibitori sono molto maneggevoli e presentano le stesse controindicazioni. Non provocano, però, la tosse secca come effetto collaterale. Alfa-bloccanti Agiscono su specifici recettori diffusi nell’organismo a cui normalmente si legano le catecolamine. Sono particolarmente utili quando l’ipertensione è accompagnata da un aumento del colesterolo e dei trigliceridi. Possono dare vertigini, una leggera debolezza e, all’inizio, un calo della pressione in posizione eretta. Curati bene Se il medico ti ha prescritto una cura con medicinali, segui con scrupolosità le sue indicazioni. Queste semplici regole possono aiutarti ad assolvere al meglio il compito: 20 Tieni un’agenda. Ti sarà utile soprattutto all’inizio per abituarti ad assumere i medicinali sempre alla stessa ora. Scrivi sull’agenda i tuoi appuntamenti con le cure. Crea un appuntamento. “Prendi un appuntamento preciso” con i farmaci e sii puntuale giorno per giorno. Ad esempio ogni mattina prima di lavarti i denti. Prepara un “pill-box”. Se sei distratto o comunque ti trovi spesso in viaggio, prepara un piccolo contenitore con compresse sufficienti per una o due settimane di cura. Se per caso non hai assunto un farmaco, non fare l’errore di dimenticarlo del tutto o di prendere due compresse il giorno successivo. Prima di fare qualsiasi cosa, parlane con il tuo medico. Ricorda Non smettere mai le cure e non ridurre le dosi dei medicinali senza avere prima consultato il tuo medico anche se hai raggiunto i livelli di pressione desiderati. Rischi di avere un controllo inefficace dell’ ipertensione. 21 Memoterapia Mese gg farmaco M P 1 M 2P M 3P M 4P M 5P M 6P M 7P M 8P M 9P M 10 P M 11 P M 12 P M 13 P M 14 P M 15 P M 16 P M 17 P M 18 P M 19 P M 20 P M 21 P M 22 P M 23 P M 24 P M 25 P M 26 P M 27 P M 28 P M 29 P M 30 P M 31 P M = mattina 22 P = pomeriggio ok = spuntare ad assunzione avvenuta del farmaco ora ok 23 Il troppo stroppia Ben si presta questo proverbio al colesterolo. Perché se questo grasso è necessario per il corpo, un suo eccesso nel sangue è molto pericoloso per l’organismo, in particolare per il cuore e i vasi sanguigni che lo irrorano, cioè le arterie coronarie. Il colesterolo depositato al loro interno è il componente principale delle placche aterosclerotiche. Col tempo queste placche si ingrandiscono e, riducendo il diametro delle arterie, limitano la quantità di sangue e di ossigeno in arrivo al cuore, fino a portare all’infarto. 24 Ma il colesterolo serve, ecco perché: E’ uno dei cardini per la costruzione delle membrane cellulari in particolare di quelle del sistema nervoso. È anche grazie al colesterolo che la cellula può effettuare costantemente invisibili scambi con l’ambiente che la circonda. Contribuisce a formare alcuni ormoni Contribuisce a formare alcuni ormoni come il testosterone e gli ormoni estrogeni nella donna oppure gli ormoni prodotti dalla zona corticale del surrene, una piccola ghiandola che si trova sopra il rene (ad esempio il cortisolo). 25 Consente di formare correttamente gli acidi biliari “ingredienti” della bile necessari all’apparato digerente per una corretta digestione ed assimilazione dei grassi che introduciamo con gli alimenti. Aiuta a produrre la Vitamina D fondamentale per assorbire il calcio nell’intestino e quindi renderlo disponibile per mantenere forti le ossa. Buono o cattivo? Il colesterolo non si scioglie in acqua quindi non può viaggiare libero nel sangue. Per circolare nel prezioso liquido ha bisogno di speciali “vagoni”, che si chiamano lipoproteine. Queste non sono tutte uguali, ma sono più o meno dense, quindi diverse per la loro capacità di rappresentare un pericolo per le arterie. 26 LDL Il colesterolo cattivo è quello contenuto nelle lipoproteine a bassa densità (LDL) che lo trasportano ai vari tessuti. Il colesterolo trasportato dalle LDL può accumularsi nella parete delle arterie formando la placca ateromatosa tipica dell’aterosclerosi. Anche elevati livelli di trigliceridi nel sangue possono favorire la sua produzione, perché la loro presenza stimola la produzione dei precursori delle LDL, chiamati VLDL. Il colesterolo buono HDL Si lega alle HDL (lipoproteine ad alta densità). Queste hanno il compito di trasportarlo fuori dai vasi verso il fegato, dove viene eliminato. Le HDL sono quindi una sorta di “spazzino” dei vasi sanguigni e svolgono azione protettiva per le arterie, che vengono “ripulite” dal colesterolo in eccesso. 27 I valori ideali Il colesterolo totale non dovrebbe superare 200 milligrammi per decilitro. Il colesterolo LDL non dovrebbe superare 130 milligrammi per decilitro nelle persone sane, mentre i valori dovrebbero essere inferiori a 100 milligrammi per decilitro nelle persone che presentano altri fattori di rischio cardiovascolari, come l’ipertensione o il diabete, o il fumo, o l’obesità, l’insufficienza renale. Il colesterolo HDL non dovrebbe mai scendere sotto i 40 milligrammi per decilitro nell’uomo e sotto i 50 milligrammi per decilitro nella donna. 28 Così si tiene a bada Parola d’ordine: tienilo sotto controllo. Quando il colesterolo totale è elevato una sua riduzione del 25% dimezza il rischio di infarto. Bastano queste cifre per capire quanto sia importante che tu tenga sotto controllo il colesterolo totale e le sue frazioni LDL e HDL. Per abbassare le prime, dannose, ed innalzare le seconde che puliscono le arterie, devi, in primo luogo, fare attenzione alle tue abitudini alimentari. L’obesità addominale La circonferenza addominale - misura della obesità viscerale e componente della sindrome metabolica - non deve essere superiore a 94 centimetri nell’uomo e 80 centimetri nella donna 29 Le altre armi preventive Oltre alla dieta, che deve mirare al calo dell’introduzione del colesterolo e al raggiungimento di un peso accettabile in chi e’ sovrappeso, hai altre possibilita’ per combattere l’eccesso di colesterolo nel sangue. Muoviti regolarmente. L’esercizio fisico, oltre a favorire il calo di peso, rappresenta l’unico sistema scientificamente dimostrato per aumentare nel tempo la sintesi di colesterolo HDL ad azione protettiva. L’attività fisica – da realizzarsi per almeno mezz’ora quattro o più giorni la settimana – porta inoltre ad un abbassamento del colesterolo totale. Con un’unica “mossa”, quindi, si riesce a dare doppio scacco al colesterolo che minaccia le arterie. 30 Se necessario, assumi medicinali. Nel caso in cui il medico lo ritenga necessario può prescrivere farmaci che abbassano il colesterolo agendo su un particolare enzima, chiamato HMG-CoA. Dietro questa sigla c’è un naturale regolatore della produzione di colesterolo da parte del fegato. Questi farmaci, che agiscono su di esso, ti aiutano a mantenerlo entro limiti accettabili. Tali medicinali si chiamano statine e vanno assunti esclusivamente su prescrizione medica. Il trattamento con statine è in grado di ridurre il rischio cardiovascolare sia in prevenzione primaria, cioè nelle persone sane, sia in prevenzione secondaria, ovvero negli individui che hanno già avuto un infarto o un ictus. Le medicine non sostituiscono la dieta e l’attivita’ fisica regolare, che rimangono capisaldi nella lotta contro gli eccessi di colesterolo. 31 Le alleanze pericolose Un maschio di 50 anni che ha livelli di colesterolo pari a 250 milligrammi per decilitro, ha una probabilità di andare incontro a un evento coronarico, di poco superiore al 10 per cento. Ma lo stesso uomo, se fuma ed ha la pressione alta, oltre a valori di colesterolemia aumentati, presenta un rischio di ammalarsi nei dieci anni successivi di circa il Nel sesso femminile accade qualcosa di simile. Se, in una donna di 50 anni la colesterolemia è a 250 milligrammi per decilitro, il rischio di infarto o ictus nei dieci anni successivi non supera il 7 per cento. Ma se la donna è anche ipertesa e fumatrice si sale al 32 Queste percentuali emergono dai principali studi condotti su ampie popolazioni in tutto il mondo e definiscono con grande precisione la “strategia” delle alleanze che attaccano quotidianamente il muscolo più importante del corpo umano. Non credere quindi che sia sufficiente fare attenzione solamente al colesterolo. Esistono altri potenziali “nemici” che non puoi dimenticare o sottovalutare. Oltre a colesterolo elevato, fumo e ipertensione anche obesità, sedentarietà e stress eccessivo possono aumentare i pericoli per il cuore. Per non parlare dei fattori di rischio non modificabili, come la predisposizione genetica presente in chi ha avuto genitori o fratelli colpiti da infarto già prima dei 65 anni. Per questi fattori, purtroppo, non puoi fare nulla, puoi invece fare molto per gli altri. Ricorda La salute del tuo cuore dipende soprattutto da te. 33 Il fumo, un nemico reale Un giovane di venticinque anni che fuma due pacchetti di sigarette al giorno rischia di ridurre la durata della propria vita di ben otto anni rispetto ad un coetaneo non fumatore. Chi fuma triplica il rischio di infarto, pur in assenza di altri fattori di rischio come ipertensione e aumento del colesterolo nel sangue. Queste cifre provengono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e la dicono lunga sui pericoli legati alla cattiva abitudine di fumare. 37 Fumo e organismo Il fumo, non solo danneggia l’intero organismo, ma scatena la sua azione soprattutto sull’apparato respiratorio e Capelli probabile aumento della caduta Pelle invecchiamento precoce con rughe Denti ingiallimento Trachea e bronchi infiammazioni e tumori Cuore e vasi maggior rischio di malattie cardiovascolari, prime tra tutte l’infarto Intestino aumento movimenti Cute di mani e dita ingiallimento Collo uterino aumentato rischio tumorale Vescica aumentato rischio tumorale 38 sull’apparato cardiovascolare, mettendo a repentaglio la salute del cuore e dei vasi sanguigni. Sistema nervoso azione stimolante, tremori Esofago aumentato rischio tumorale Occhi maggior rischio di cataratta Bocca, faringe e laringe aumentato rischio tumorale Polmoni infiammazioni, enfisema e tumori Stomaco incremento secrezione acida (maggior rischio di gastriti e ulcera) Reni aumentato rischio tumorale Pancreas aumentato rischio tumorale Pene diminuzione erezione 39 Il fumo, nemico del cuore Hai mai pensato, mentre fumi, a cosa accade al cuore e alle arterie? Il fumo provoca sul cuore e sulle arterie una serie di danni estremamente pesanti da sopportare, soprattutto nel tempo. Fa aumentare il numero dei battiti cardiaci, inducendo tachicardia e un incremento della pressione arteriosa e provocando, in questo modo, l’insorgenza di un vero e proprio stato ipertensivo. Il cuore è, infatti, costretto a lavorare di più e rischia di “sfiancarsi”. Diminuisce la quantità di sangue all’interno delle arterie, sollecitando una maggior richiesta da parte dei tessuti periferici dai vasi. Lo sforzo sopportato dal cuore è così sempre maggiore mentre diminuisce il carburante, ossia il sangue in arrivo dalla arterie coronarie che lo irrorano. Questo meccanismo, negli anni, pregiudica la resistenza del miocardio. 40 La nicotina favorisce il restringimento del calibro arterioso e modifica la normale componente di grassi nel sangue. L’incremento delle lipoproteine LDL che tendono a mantenere il colesterolo all’interno dei vasi, causa quindi, il rischio di occlusioni vascolari. Il danno apportato dal fumo alle arterie interessa l’intero apparato vascolare, ma si concentra soprattutto sulle arterie iliache, le due biforcazioni dell’aorta che riforniscono di ossigeno gli arti inferiori e le coronarie. Nei fumatori, soprattutto dopo un infarto, si osserva un aumento del fibrinogeno (sostanza che agevola la coagulazione) con una crescita degli aggregati formati dalle piastrine, le cellule che normalmente hanno il compito di far coagulare il sangue. Si riscontra, inoltre, più facilmente un danno dell’endotelio, la parete più interna dei vasi arteriosi. 41 Com’è difficile smettere Fumare fa male e smettere E' fondamentale. È stato dimostrato che, dall’ultima sigaretta, il rischio per l’apparato cardiovascolare tende a ridursi in poco tempo. 5 10 Dopo meno di dieci anni dalla cessazione del fumo, infatti, anche un fumatore accanito presenta un rischio cardiovascolare pari a quello di un suo coetaneo che non ha mai fumato. Il problema E‘ riuscire a smettere. La dipendenza da nicotina, pur esistendo soprattutto nei forti fumatori che, quindi, hanno maggiori difficoltà ad abbandonare il vizio, può essere vinta con programmi di disintossicazione adeguati. 42 Le azioni della nicotina sul corpo umano La nicotina può aumentare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa agendo sui centri di controllo locali del sistema nervoso “simpatico”, sulla midollare del surrene (una porzione della piccola ghiandola che si trova sopra i reni e produce le catecolamine come adrenalina e noradrenalina) e attivando particolari recettori chimici presenti vicino all’aorta ed alla carotide. Tuttavia, dopo pochi minuti dalla sua entrata nell’organismo, la nicotina viene sopraffatta dai meccanismi di controllo che inducono una reazione esattamente opposta. Sul sistema nervoso ha un’iniziale azione stimolante, soprattutto sulla respirazione, ma dopo poco tempo la depressione di queste risposte è maggiore. La nicotina, inoltre, fa anche aumentare i movimenti dell’intestino perché agisce positivamente sui nervi che controllano la muscolatura intestinale. Quando la sostanza è presente, quindi, c’è una leggera tendenza alla diarrea cui fanno seguito periodi di stitichezza quando si smette di fumare. 43 Lo sapevi? Secondo una ricerca dell’Università di Toronto, in Canada, pubblicata sulla rivista scientifica “Nature”, esisterebbe un gene che coordina la produzione di uno speciale enzima in grado di “rompere” la catena chimica della nicotina e quindi renderla più o meno “assimilabile” dall’organismo. L’enzima in questione si chiama CyP2a6 e la sua efficacia varia in base alle diverse persone. 44 Nei grandi fumatori, quelli che proprio non riescono a fare a meno di accendere nervosamente una sigaretta dopo l’altra, il CyP2a6 probabilmente lavora alla perfezione e quindi porta ad una completa “disponibilità” della nicotina presente nelle sigarette. Per questi soggetti, purtroppo, liberarsi dal tabacco è davvero difficile. La nicotina, infatti, viene completamente “spezzettata” dall’enzima e quindi è disponibile in massa nel corpo. Altri, più fortunati, possono invece sopportare senza fatica la carenza del fumo. In loro l’enzima non riesce a svolgere adeguatamente la sua funzione e porta quindi alla “perdita” di grandi quantità di nicotina. 45 Prova a vincere la tua battaglia Quanto più elevato è il numero di sigarette che fumi tanto maggiore è la difficoltà di smettere. Ma puoi farcela, anche se lo sforzo ti può sembrare pesante, soprattutto nelle prime settimane. La sospensione del tabacco, pur se in maniera diversa da persona a persona, può infatti causare alcuni problemi. Può capitarti di sentirti più irritabile e ansioso e avere, qualche volta, difficoltà di concentrazione, accompagnata da mal di testa, disturbi intestinali ed una leggera insonnia. Consigliati con il tuo medico che potrà darti le informazioni più utili per aiutarti a smettere di fumare. Non dimenticare Molto dipende da te! 46 Ecco qualche consiglio che può aiutarti Parti con il piede giusto. Comincia a smettere di fumare in vacanza quando gli impegni di studio e di lavoro sono meno stressanti. Smetti di colpo. Dì addio al pacchetto una volta per tutte piuttosto che ridurre progressivamente il numero di sigarette. Altrimenti, se la tensione sale, ricominci. Apprezza la tua volontà. Il fumo fa male, costa e rende in qualche modo schiavi. Prova a pensarci. Gusta il tuo successo. Impara a piacerti di più quando stai vincendo la battaglia. Il tuo sforzo di volontà va premiato. Cambia le tue abitudini. Non fare le cose che in qualche modo sono state collegate al fumo. Se eri abituato a fumare davanti al videoterminale oppure ad accenderti una sigaretta dopo un viaggio in autostrada durante la sosta in autogrill, riduci queste possibilità. Rinuncia al caffè. Se la sigaretta è stata l’ideale “dopo-caffè” meglio rinunciare per un po’ di tempo alla tazzina di caffè che in qualche modo può “riaccendere” il desiderio. Cambia arredamento. Togli le cose che ricordano il fumo, come i portacenere ed i pacchetti di sigarette eventualmente presenti. Investi nel progetto. Non fumare ti fa risparmiare. Pensa ai soldi che ha risparmiato e alle vacanze o ai tuoi hobby cui potrai dedicare più spazio. Mettiti in forma. L’attività fisica fa riprendere al meglio l’apparato respiratorio “affaticato” da anni di fumo, dall’altro evita quel leggero aumento di peso che spesso fa seguito all’abbandono delle sigarette ed è legato alla mancanza di nicotina. 47 Vuoi davvero smettere? Se davvero vuoi dire addio alle sigarette, devi prima di tutto trovare le giuste motivazioni. A volte non basta nemmeno subire un infarto per trovare la forza di dimenticare le “bionde”. Lo dimostra una ricerca americana condotta su alcuni infartuati, che ha rilevato come, molti di loro, dopo qualche mese dal ricovero per l’attacco cardiaco, riprendono a fumare. Con questo semplice test proviamo ad unire le forze. 1. Voglio risparmiare 2. Non sopporto la tosse ogni mattina 3. Il fumo danneggia i miei vasi sanguigni e non voglio morire di infarto o ictus 4. Voglio rimanere vicino ai miei figli 5. Fumare mi rende vecchio e mi ingiallisce i denti 6. 7. 8. 9. 10. Ai primi cinque “spunti” aggiungine altrettanti, elencando le motivazioni che ritieni valide per smettere davvero di fumare. 48 Occhio al peso Non voglio smettere di fumare per non ingrassare. Quante volte la paura dei chili di troppo ti ha frenato? Non devi considerarla un alibi. Prendere peso non è automatico e, soprattutto, l’abbandono della sigaretta deve rappresentare il motivo principale per dare una sterzata alla tua vita. Comincia a programmare una regolare attività fisica, magari sfruttando i soldi che risparmi non comprando le sigarette, per impiegarli in maniera più salutare per il tuo 49 corpo e segui una dieta più attenta che preveda un costante consumo di vegetali. Il pinzimonio di carote, finocchi o sedano, ad esempio,è anche un sistema per “soddisfare” e sostituire la mancanza della sigaretta. Con qualche settimana di alimentazione meno calorica vedrai che non correrai il rischio di prendere chili di troppo e il fumo sarà solo un brutto ricordo. Il diabete Chi soffre di diabete, vale a dire una persona che ha la glicemia superiore a 126 milligrammi per decilitro, raddoppia il rischio di infarto rispetto alla popolazione sana. Già con una glicemia di 126 milligrammi per decilitro possono manifestarsi danni sull’organismo. L’aumento protratto della glicemia porta a una cattiva circolazione del sangue sia nei capillari più piccoli sia nelle grandi arterie, come le coronarie o le carotidi. Queste alterazioni delle arterie vengono chiamate dai medici rispettivamente microangiopatia e macroangiopatia diabetica. Proprio ai danni sui vasi sanguigni sono legati i tanti fastidi che possono presentarsi nei diabetici, come l’impotenza, la diminuzione della vista, che nasce per il danno ai vasi dell’occhio, le patologie del sistema nervoso (neuropatia diabetica). 53 Oltre ovviamente alle complicazioni più gravi di cui abbiamo parlato, il rischio sale ulteriormente quando al diabete si associano l’aumento del colesterolo o dei trigliceridi, l’ipertensione, il fumo di sigaretta e l’obesità. Il diabete nell’adulto, quello che viene chiamato diabete di tipo 2, è una malattia cronica potenzialmente molto grave. Ricordati che????? - Non da’ segni della sua presenza, tanto che oggi quasi un terzo dei diabetici non sa di esserlo. - Se non si controlla, la glicemia eccessivamente elevata nel tempo, danneggia pesantemente i vasi sanguigni. - Nei diabetici, aumenta il rischio di infarto o ictus cerebrale. In questa popolazione inoltre cecita’, danni al rene e alle arterie delle gambe sono piu’ alti che nel resto della popolazione di pari eta’. 54 Contromisure antidiabete Abituati ad un controllo regolare della glicemia, anche in assenza di fastidi. Il test deve essere fatto annualmente negli adulti familiari di diabetici, nelle persone in sovrappeso, negli ipertesi, negli individui con elevato colesterolo e trigliceridi nel sangue. Se scopri di essere diabetico o vuoi prevenire la malattia: Controlla il peso. Se sei sovrappeso e soffri di diabete devi seguire una dieta ipocalorica indicata dal medico. In generale le regole ideali sono quelle della dieta mediterranea. In maniera controllata si possono mangiare pasta, ortaggi, legumi, carni bianche o rosse magre, olio di oliva per condimento, verdure. Attenzione ai grassi animali di condimento, agli alcolici e allo zucchero. Limitazione consigliata soprattutto per le bibite addizionate di zucchero che viene assorbito rapidamente e può portare a improvvisi sbalzi della glicemia che alterano il normale meccanismo di controllo. Fai attività fisica. Una regolare attività fisica migliora il rendimento degli organi più “sensibili”, come il cuore ed i muscoli. Aiuta inoltre a consumare energia e quindi a perdere peso. 55 Muoviti. Ne va della tua salute Due-tre ore di at t i v i ta ’ f i s i c a l a settimana riducono di un quarto il rischio di morte. Lo dice una ricerca condotta all’Università di Harvard. Non basta. Secondo un’altra indagine un esercizio moderato di venti minuti per tre volte la settimana riduce il rischio di andare incontro a infarto. Se ti muovi regolarmente, insomma, proteggi il cuore e i vasi sanguigni, e riduci il pericolo di infarto ed ictus cerebrale. 58 Non ti preoccupare se sei avanti con gli anni. L’attivita’ fisica e’ un vero “salvacondotto” per la salute a tutte le eta’ tanto che anche gli anziani possono e debbono muoversi regolarmente se il medico lo consiglia, praticando sport che non richiedano un eccessivo consumo di ossigeno e consentano di mantenere in forma il fisico e con esso il cuore e le arterie. 59 Hai mai pensato quanto bene ti fa? 1. Ti aiuta a calare il peso. Il movimento scatena un consumo di calorie e, associato ad una dieta adeguata, si rivela molto efficace nel combattere il sovrappeso. 2. Ti fa scendere la pressione. Un’attività fisica regolare comporta un abbassamento della pressione arteriosa, è perciò particolarmente consigliata agli ipertesi. 3. Ti fa salire il colesterolo “buono”. L’esercizio fisico favorisce un incremento delle “HDL”, le lipoproteine protettive che trasportano il colesterolo fuori dei vasi sanguigni. 4. Ti fa diminuire lo stress. Praticare sport è un potente “scarico” per la tensione emotiva, è quindi un prezioso alleato per contrastare lo stress. 60 Quanto consumi ogni giorno? Ogni gesto che compi durante la giornata, anche dormire, comporta un consumo di energia. Ti sei mai chiesto quante calorie consumi ogni giorno? Ecco il dispendio calorico relativo a mezz’ora di attività riferito alle principali attività quotidiane: Attivita’ Kcal Cucinare un pranzo 50 Dormire 32 Fare il letto 150 Guardare la tv 15 Guidare il motorino 48 Guidare l‘ auto 25 Lavorare in ufficio seduti 45 Ballare (liscio) 84 Ballare (twist-lambada) 279 Calcio (allenamento) 227 Ciclismo (10 Km/ora) 106 Corsa (8 Km/ora) 223 Golf 140 Nuoto (stile libero lento) 213 Sci da fondo (in pianura) 196 61 Prova ora a ricostruire la tua giornata È solo un gioco, ma ti può aiutare a capire quante calorie consumi. Elenca le azioni quotidiane che svolgi e arriverai a capire quanto consumi. La tua attivita’ giornaliera Totale calorie giornaliere 62 Kcal Non scegliere a caso Consulta il tuo medico. Sulla base delle tue condizioni di salute, può consigliarti l’attività fisica più indicata. Sappi, comunque, che esistono sport che più di altri aiutano il cuore. Il nuoto È l’attività fisica ideale per il cuore, a patto che le bracciate siano fluide e costanti. Ricordati di tenere una velocità ridotta che puoi aumentare in maniera graduale, in modo da non “esagerare” nelle prime vasche. Per allenare il tuo cuore ripeti le vasche di 25-50 metri (per informazioni più precise chiedi al tuo medico) per dieci volte, con almeno una decina di secondi di pausa tra un vasca e la successiva. La bicicletta Pedalare regolarmente è una delle attività più efficaci per tenersi in forma. Il ciclismo è, infatti, un’attività aerobica, che comporta un impegno costante e fa lavorare assiduamente cuore e polmoni. 63 Se pedali in pianura pratichi un’attività isotonica, con contrazioni e decontrazioni muscolari che si ripetono ritmicamente. Questo può essere particolarmente utile se hai la pressione un po’ troppo alta. Passeggiata e jogging Camminare a buon ritmo e praticare una corsa lenta, soprattutto se in un ambiente in cui l’aria è pulita, rappresenta un efficace alternativa se non intendi andare in piscina o in bicicletta. Anche in questo caso, l’attività è aerobica, cioè prevede un efficace ricambio di ossigeno e favorisce, quindi, le contrazioni del cuore oltre allo sviluppo di nuovi vasi sanguigni. 64 Lo sport su misura Qualsiasi sia l’attivita’ che hai scelto, devi seguire un programma personale che prevede 3 passaggi il riscaldamento, lo sforzo vero e proprio la fase di recupero (defatigante). Per misurare gli effetti di quanto stai facendo sul cuore impara ad “ascoltare” i battiti. Prendi le misurazioni al polso appoggiando l’indice sulla parte esterna dell’avambraccio all’altezza del polso. Conta per quindici secondi e moltiplica per quattro. Avrai così il quadro dell’attività cardiaca. 65 1. Comincia con 10-15 minuti di riscaldamento e stretching, per “attivare” i muscoli intorpiditi. In questa fase il cuore comincia a pompare maggiori quantità di sangue e a battere più velocemente, seppure di poco. 2. Inizia l’esercizio vero e proprio, che deve essere di intensità moderata e non obbligarti a sforzi molto intensi e di breve durata. Nei primi dieci minuti aumenta progressivamente lo sforzo, per poi mantenere il ritmo nei venti minuti successivi, nei quali i battiti cardiaci arrivano fino a 120-130 al minuto. 3. Per almeno cinque minuti fai qualche esercizio di stretching, soprattutto per i muscoli più interessati dallo sforzo. In questo modo eviti che i battiti cardiaci e la pressione arteriosa si riducano troppo rapidamente. 66 Mangia con piacere e in modo sano La dieta mediterranea va benissimo per chi vuole fare attività fisica. Ecco qualche regola generale che non devi dimenticare. Dai semaforo verde per l’olio extravergine d’oliva, ma senza esagerare nelle quantità per non aumentare troppo l’introito di calorie. Controlla le proteine. È meglio preferire proteine nobili con pochi grassi (ad esempio latte parzialmente scremato, yogurt da latte parzialmente scremato, poche uova fresche, pesce, pollo e tacchino, insaccati freschi come bresaola o prosciutto cotto o crudo senza grasso, mozzarella, casatella o altri formaggi freschi, tonno in acqua al naturale). Dosa i cereali. Via libera a pasta, pane, riso e alimenti integrali, senza dimenticare i legumi. 67 Via libera a frutta e verdura. Consumare vegetali freschi è ideale ma vanno bene anche quelli surgelati. Fai solo attenzione alla frutta sciroppata se soffri di diabete. Gelati, ma di frutta. Gelati di frutta o sorbetti sono i dolci ideali, poveri di calorie e ricchi di acqua. Limita il sale. Fa trattenere i liquidi e quindi può far aumentare la pressione arteriosa. Meglio sostituirlo in parte con aromi o spezie. Bevi molta acqua. A pasto bevi molta acqua, anche per rifornire l’organismo di liquidi e sali minerali. Non ne consumare invece molta durante l’attività fisica, o almeno assicurati che contenga anche sali minerali che compensino le perdite. 68 La tua attivita’ giornaliera Kcal Totale calorie giornaliere 69 NON DIMENTICARE LO STRESS Ti senti nervoso? Sei particolarmente agitato? Cerca di rilassarti. Quando sei molto stressato nel sangue viene rilasciata adrenalina, un ormone molto utile, che ci aiuta a reagire quando siamo stimolati improvvisamente, ad esempio se siamo alla guida o stiamo per sostenere un colloquio importante di lavoro. Alla lunga però l’adrenalina accelera i battiti cardiaci e fa aumentare la pressione arteriosa, con il risultato che cuore e vasi sanguigni vengono sollecitati abnormemente, facendo crescere i rischi per il muscolo più importante dell’organismo. 70 COSÌ COMPARE L’INFARTO Dolore al torace. La sede e l’intensità del dolore sono variabili, tanto che si può avere da un leggero fastidio, che viene spesso confuso con una cattiva digestione, ad una sensazione di morte. Il dolore classico viene però definito di tipo oppressivo, quasi come una stretta o un peso che si scatena sulla parte centrale del torace. Irradiazione del dolore. Il dolore tende ad irradiarsi a tutto il torace, alle braccia, alla bocca dello stomaco o alla mascella. A volte, soprattutto negli anziani, il dolore può essere quasi del tutto assente. L’infarto si manifesta con crisi di affanno, debolezza intensa e sensazioni di ancamento. Infarto silente. In alcuni casi, l’infarto non dà alcun fastidio, e viene scoperto per caso durante un elettrocardiogramma. In caso di dolore non aspettare: vai subito in ospedale o chiama il 118. 71 Campagna informativa promossa da: In collaborazione con: Assessorato alla Salute Regione Liguria Campagna realizzata con il supporto di: I FARMACISTI DELLA LIGURIA