Il Codice del Cuore
la prevenzione continua
Pericolo,
controllare la pressione.
Pericolo,
controllare peso e misure.
Pericolo,
eliminare fumo.
Pericolo,
limitare cibi grassi.
Divieto, non raggiungere
soglia obesità.
Obbligo,
fare attività fisica.
Anche il tuo cuore ha i punti, proprio come la patente! Fumo, Ipertensione, Diabete, Colesterolo alto, Obesità - i nemici del cuore - sono le
infrazioni più comuni e ti tolgono punti e salute. A tutte le età. Soprattutto se agiscono insieme. Infarti e ictus sono la prima causa di morte in Liguria, ma si possono prevenire. Bastano poche buone abitudini per proteggerti. Per questo è importante conoscere bene "il codice
del cuore". Questo opuscolo contiene preziose informazioni per una
vita più lunga e più sana.
Non togliere punti alla vita.
Iniziativa promossa da:
In collaborazione con
Assessorato alla Salute
Regione Liguria
con il supporto di:
I FARMACISTI
DELLA LIGURIA
Il codice del cuore
Il rischio cardiovascolare globale
pag. 3
L’ipertensione arteriosa
pag. 13
Il colesterolo
pag. 23
Il fumo
pag. 35
Il diabete
pag. 51
L’attività fisica
pag. 55
Il rischio
cardiovascolare globale
Proteggi il tuo cuore
Lavora in silenzio. Batte regolarmente e,
senza che ce ne accorgiamo, si adatta alle
condizioni che gli imponiamo.
Accelera quando facciamo uno sforzo o
siamo agitati, rallenta quando rimaniamo
rilassati a leggere un buon libro.
Il cuore
IL MUSCOLO
“SPECIALIZZATO”
PIU’ IMPORTANTE
DELL’ORGANISMO.
Ha il compito di spingere il sangue in tutto
il corpo, rifornendo del prezioso liquido rosso
e dell’ossigeno in esso contenuto, organi
fondamentali come il cervello, i reni ed il
cuore stesso, attraverso le arterie coronarie.
3
Perché il cuore possa pulsare senza difficoltà
ed abbia sempre il nutrimento necessario per
le sue cellule occorre però che il sangue
arrivi in quantità sufficiente.
Se si riduce il flusso sanguigno attraverso
una o più arterie coronariche, magari perché
l’ipertensione le ha rese più strette e
tortuose o per la presenza di un ostacolo
che limita l’apporto di sangue (coagulo di
sangue), il cuore finisce irrimediabilmente per
soffrire. In questo modo può andare incontro
a gravi carenze di ossigeno che possono
interessare le cellule cardiache o i neuroni se
gli stessi fenomeni interessano le arterie che
irrorano il cervello.
Nel primo caso si rischia l’infarto del
miocardio, nel secondo l’ictus cerebrale.
Per fortuna oggi abbiamo
armi efficaci per ridurre
questi pericoli.
Occorre innanzitutto tenere sotto controllo la
pressione arteriosa, fare attività fisica e
smettere di fumare ed, eventualmente,
cercare di dominare lo stress. Un pizzico di
attenzione è richiesto anche a tavola.
È fondamentale ridurre il sovrappeso
evitando i cibi eccessivamente grassi, specie
se di origine animale.
4
Così facendo si riducono anche i rischi legati
all’eccesso di colesterolo nel sangue, un altro
“killer” dell’apparato cardiovascolare.
La guerra contro i tanti nemici del cuore,
che i medici chiamano
fattori di rischio,
dipende soprattutto da te.
Combattere le cattive abitudini è il primo,
importante passo per mantenere in forma le
arterie coronarie, “autostrade” che portano
sangue ed ossigeno al cuore.
I numeri del cuore
70 la media di battiti cardiaci al minuto.
12 le tonnellate di sangue spinte dal cuore
ogni giorno.
15.000 i litri di sangue “movimentati”
quotidianamente dal muscolo.
300 i metri quadrati di superficie che può
essere “coperta” dai vasi sanguigni, piccoli
capillari compresi.
160.000 i chilometri di lunghezza media
dell’apparato circolatorio in un adulto, quasi
quattro volte tanto la circonferenza terrestre.
4.000.000 e oltre, le morti per malattie
cardiovascolari in Europa ogni anno.
600.000 le morti per malattie ischemiche
cardiache ogni anno nel continente.
Un uomo su sei e una donna su sette
muoiono per questo motivo.
14 la percentuale di maschi morti prima dei
65 anni per infarto in Europa.
5
Tutti i nemici del cuore
AVERE LA PRESSIONE
ALTA E NON CONTROLLATA
ADEGUATAMENTE
E’ PERICOLOSO PER IL CUORE
E I VASI SANGUIGNI
LA SITUAZIONE
PEGGIORA DI MOLTO
SE ALL’IPERTENSIONE
SI ASSOCIA IL DIABETE, SE SI e’
FUMATORI E IN SOVRAPPESO.
I RISCHI CRESCONO ANCORA DI PIu’ SE
SONO ELEVATI ANCHE I VALORI DEL
COLESTEROLO LDL, QUELLO “CATTIVO”
CHE TENDE AD ACCUMULARSI NEI VASI
SANGUIGNI FAVORENDO LO SVILUPPO
DELL’ATEROSCLEROSI.
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La prevenzione di infarto ed ictus non può
essere limitata al controllo di un unico
“fattore di rischio”. Le recenti Linee Guida
Preventive, una sorta di “documento” che
indica quali strade vanno seguite per
prevenire le complicanze cardiovascolari e
l’infarto, dimostrano chiaramente che non
basta combattere un solo fattore di rischio,
ma bisogna agire contro i vari nemici che si
presentano, anche perché il loro effetto
negativo sul cuore non si somma, ma si
moltiplica.
In base ai risultati di una ricerca che
ha seguito per molti anni, tutti gli
abitanti di Framingham, una
cittadina USA da cui il nome dello
studio, avere il colesterolo totale
nel sangue che sale oltre
200 milligrammi per decilitro,
significa aumentare il rischio di
andare incontro ad un infarto.
Ma per chi ha questo parametro
alterato ed è anche fumatore,
diabetico ed ha la pressione alta,
il pericolo di avere un attacco di
cuore aumenta di dieci volte.
7
Io, sono a rischio?
Il cuore ha tanti nemici che si “alleano” tra
loro per danneggiarlo. Ad esempio avere
un’ipertensione non correttamente trattata
e il colesterolo elevato aumenta
esageratamente il rischio cardiovascolare,
così come l’associazione tra sovrappeso
e fumo di sigaretta.
UOMO
Fattori di rischio generali
Ho superato i 50 anni
La mia vita è particolarmente stressante
Soffro di diabete
I miei parenti più stretti soffrono di diabete
Mio padre ha avuto un infarto prima
di 55 anni
Mia madre ha avuto un infarto prima
di 65 anni
Ho insufficienza renale anche lieve
Stili di vita
Sono in sovrappeso
Mangio spesso alimenti come burro,
cibi fritti e dolciumi
Sono spesso a pranzo nei fast-food
o nei bar
I miei valori di colesterolo totale
superano 200
Sono sedentario e non faccio
quasi mai attività fisica
Ipertensione
Amo i cibi molto salati
La pressione supera 140-90
Fumo
Sono un fumatore di sigarette
Fumo più di cinque sigarette al giorno
Vorrei sempre smettere, ma non ci riesco
8
Per capire se cuore e arterie sono a
rischio, bisogna considerare tutti gli
elementi che potrebbero metterlo in
pericolo. Prendetevi qualche minuto,
riflettete sulle domande che seguono e
datevi delle risposte.
Parlatene poi con il vostro medico.
DONNA
Fattori di rischio generali
Ho superato i 60 anni.
La mia vita è particolarmente stressante
Soffro di diabete
I miei parenti più stretti soffrono di diabete
Mio padre ha avuto un infarto prima
di 55 anni
Mia madre ha avuto un infarto prima
di 65 anni
Ho insufficienza renale anche lieve
Stili di vita
Sono in sovrappeso
Mangio spesso alimenti come burro,
cibi fritti e dolciumi
Sono spesso a pranzo nei fast-food
o nei bar
I miei valori di colesterolo totale
superano 200
Sono sedentario e non faccio
quasi mai attività fisica
Ipertensione
Amo i cibi molto salati
La pressione supera 140-90
Fumo
Sono una fumatrice di sigarette
Fumo più di cinque sigarette al giorno
Vorrei sempre smettere, ma non ci riesco
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Così lavora il cuore
Il cuore è grande più o meno come un
pugno chiuso. È costituito da due
componenti fondamentali: la metà destra, più
piccola e quella sinistra. In ognuna delle due
parti si trovano due cavità, l’atrio e il
ventricolo, che hanno compiti ben specifici.
Nell’atrio viene raccolto il sangue che arriva al cuore.
In quello destro, quello che
proviene dall’organismo,
carico di anidride
carbonica che
dovrà essere
eliminata nei
polmoni.
Dal ventricolo
destro il liquido
rosso va verso i polmoni per
essere depurato.
In quello sinistro, quello
“rinforzato” dall’ossigeno
captato
nell’apparato
respiratorio.
Da quello
sinistro il sangue
viene mandato nell’aorta
e poi a tutto il corpo con
una pressione molto
elevata.
Dal ventricolo invece il sangue viene spinto verso i vasi.
Quando il ventricolo è vuoto si trova in
diastole. Quando invece è pieno si contrae e
spinge il sangue nelle arterie: si sta
verificando una sistole. Da questo termine
prende il nome anche la pressione arteriosa
massima, che viene detta sistolica, mentre
la minima si chiama anche diastolica.
Tra gli atri ed i ventricoli e nel punto in cui
il sangue viene spinto dai ventricoli nei vasi
sanguigni, si trovano le valvole che hanno il
compito di regolare il flusso del sangue ed
evitarne il viaggio a ritroso.
10
Le tappe dell’aterosclerosi
Pressione alta, eccesso di
colesterolo, fumo e gli altri fattori
di rischio cardiovascolare portano l’arteria a
diventare sempre più rigida e
causano un danno alla
parete dell’arteria a
maggiore contatto con il
sangue che circola
(endotelio).
Nella zona colpita dal processo si
accumulano particelle di grasso e
cellule del sangue come le
piastrine, che formano una
sorta di “cicatrice” rilevata
sul vaso.
11
Nel tempo si forma una vera e
propria “placca” che si può
estendere riducendo il calibro dell’arteria, o
addirittura rompersi. Nel primo caso si forma
un trombo che ostruisce il vaso
sanguigno, nel secondo dalla
placca può partire un
embolo che circolando
nel sangue va ad ostruire
un altro vaso.
12
L’ipertensione,
un nemico sottovalutato
Piu’ di dieci
milioni di italiani
soffrono di
pressione alta.
la meta’ di
loro non sa di
essere ipertesa.
Inoltre, tra coloro che sanno di essere
ipertesi, la percentuale di chi riesce a tenere
sotto controllo la pressione non supera il
venticinque per cento.
Bastano queste
poche cifre per
capire come
l’ipertensione
sia un nemico
sottovalutato
eppure temibilissimo
per il cuore e i vasi sanguigni.
14
A tutte le età è necessario mantenere nei
limiti consigliati la pressione arteriosa, allo
scopo di non incorrere in infarto ed ictus
cerebrale, e l’insorgenza di malattie renali,
legati alla cattiva circolazione del sangue.
Il rischio aumenta se, oltre all’ipertensione,
sono presenti altri
nemici per il cuore e
le arterie, come
l’ipercolesterolemia,
il fumo di
sigaretta, il
sovrappeso e il
diabete.
15
Che valori puoi
accettare?
La Società Europea per l’Ipertensione
arteriosa in collaborazione con la Società
Europea di Cardiologia ha messo a punto
delle linee guida per l’ipertensione.
In base a queste “regole”, ecco come devi
considerare la tua pressione.
Ottimale
massima
inferiore a
120
minima
inferiore a
80
Normale
massima
tra
120-129
minima
tra
80-84
Normale “alta”
massima
tra
130-139
minima
tra
85-89
Ipertensione di grado 1
massima
tra
140-159
minima
tra
90-99
Ipertensione di grado 2
massima
tra
160-179
minima
tra
100-109
Ipertensione di grado 3
massima
superiore a
180
minima
superiore a
110
Ipertensione sistolica isolata
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massima
maggiore a
minima
inferiore a
140
90
Danneggia i vasi
arteriosi ed il cuore
1. L’aumento della pressione porta
ad un progressivo indurimento delle
pareti arteriose. I vasi sanguigni
diventano più rigidi e meno sensibili
alle necessità dell’organismo.
2. Con il passare del tempo la
membrana più interna dell’arteria,
chiamata endotelio, tende ad
alterarsi, soprattutto in presenza di
altri fattori di rischio come ad
esempio l’ipercolesterolemia,
favorendo l’insorgenza di lesioni
aterosclerotiche.
3. I vasi sanguigni si fanno più
stretti e rigidi, rendendo più
difficoltoso l’apporto di sangue ed
ossigeno al cuore, al cervello e al
rene. Dovendo lavorare più
faticosamente, il cuore “si ingrossa”,
progredendo verso lo scompenso
cardiaco.
4. Se le lesioni sono particolarmente diffuse
ai vasi che irrorano il cervello come le
arterie carotidi si può rischiare un ictus o,
se il deficit riguarda le arterie coronarie
l’infarto.
Misura la pressione
con intelligenza
Misurare la
pressione a casa
o in farmacia
può fornire
preziose
informazioni al
medico e aiutarti
a valutare gli
effetti delle
terapie.
Attenzione pero’
questi controlli
non debbono farti cambiare o
sospendere la cura,
solo il medico puo’ farlo!
possono farti provare ansia
se i valori sono molto alterati.
17
Imparare a giocare
d’anticipo
Un semplice cambiamento delle abitudini
quotidiane può ridurre il rischio di ipertensione
e contribuire ad abbassare la pressione
arteriosa. Ecco alcuni importanti consigli:
Smetti di fumare
Il fumo rappresenta un fattore di rischio per il
cuore e i vasi. Ogni sigaretta, infatti, provoca una
vasocostrizione, ovvero un restringimento del
calibro dei vasi.
Controlla lo stress
L’eccessiva tensione nervosa porta alla produzione
di elevate quantità di ormoni, catecolamine,
capaci di indurre un restringimento dei vasi
sanguigni e un aumento dei battiti cardiaci.
Combatti il sovrappeso
Nelle forme più lievi di ipertensione perdere pochi
chili basta a riportare la pressione a valori
accettabili. La riduzione delle calorie e un’attività
fisica regolare rappresentano l’arma più efficace
per vincere i chili di troppo.
Muoviti regolarmente
Per quattro o più giorni a settimana, fai almeno
mezz’ora al giorno di attività aerobica, cioè
esercizi con sforzi lenti e prolungati. Vanno
benissimo attività come nuoto, corsa lenta o
passeggiate, ciclismo in pianura. L’attività fisica
concordata con il medico può far abbassare la
pressione anche in chi è iperteso.
Consuma molti vegetali
Per mantenersi in forma occorre consumare
generose quantità di frutta e verdura. Oltre a
contenere poche calorie e molte fibre, questi
alimenti presentano, infatti, un’alta percentuale di
vitamine ad azione antiossidante che combattono
il danno delle cellule dei vasi sanguigni.
Scegli i grassi
Ipertensione e sovrappeso fanno spesso rima con
colesterolo elevato. Controlla, perciò, le quantità di
grassi che ingerisci e privilegia quelli di origine
vegetale, come l’olio extra vergine d’oliva e il pesce,
ricco di Omega 3, ossia acidi grassi polinsaturi.
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Riduci il sale
Il cloruro di sodio tende a mantenere i liquidi
nel sangue, aumentando così la “fatica” che il
cuore deve sostenere per spingere il sangue
nell’organismo. Aggiungi poco sale agli alimenti e
riduci il consumo dei cibi che ne sono ricchi,
come i formaggi stagionati e i dadi da brodo.
Aumenta gli aromi
Le spezie possono sostituire il sale per insaporire
gli alimenti. Recenti ricerche dimostrano che timo,
salvia, origano e rosmarino oltre a rendere gli
alimenti più gustosi contribuiscono a favorire il
benessere dell’organismo.
Come si combatte
l’ipertensione
Sulla base del tuo profilo di rischio
cardiovascolare e dei tuoi valori pressori, il
medico può prescriverti un trattamento
farmacologico.
Nelle linee-guida dell’OMS vengono indicate
sei classi di medicinali di prima scelta nel
trattamento dell’ipertensione, tutti utili per
abbassare la pressione.
Ecco le loro caratteristiche generali:
Diuretici
Favoriscono l’eliminazione del sodio e dei liquidi
in eccesso. Devono essere utilizzati con cautela
da chi soffre di diabete e di gotta o da chi
presenta valori elevati di grassi nel sangue. Tra gli
effetti collaterali può verificarsi un abbassamento
dei livelli di sodio e potassio nel sangue, una
leggera debolezza e in alcuni casi anche riduzione
della funzione sessuale.
Beta-bloccanti
Agiscono su particolari recettori diffusi nei vasi
sanguigni e in quelle zone del corpo coinvolte
dalle catecolamine. Questi farmaci non andrebbero
perciò assunti dai depressi, da chi ha l’asma, da
chi soffre di gravi problemi circolatori alle arterie
delle gambe o lamenta insufficienza cardiaca.
In seguito a lunghi trattamenti possono
comportare, come effetti collaterali, una sensazione
di freddo a mani e piedi, una ridotta tolleranza
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allo sforzo, difficoltà a prendere sonno e riduzione
della funzione sessuale.
ACE-Inibitori
Agiscono su un particolare sistema di controllo
della pressione localizzato nei reni. Sono
particolarmente utili se esiste complicazione
renale. Non vanno assunti in gravidanza o se è
presente un marcato restringimento delle due
arterie renali.
Gli effetti collaterali sono rari: tosse secca,
abbassamento della pressione quando si sta in
piedi, leggere alterazioni del gusto, i problemi più
frequentemente riscontrati nei pazienti in cura da
tempo.
Calcio Antagonisti
Lavorano sui canali del calcio delle cellule
muscolari e di conseguenza sul cuore. Per questo
motivo, vengono impiegati anche in chi soffre di
angina pectoris. Non sono consigliati, invece, se si
soffre di cefalea vasomotoria. Gli effetti collaterali
più comuni sono ipotensione in posizione eretta,
tachicardia, arrossamenti del volto, mal di testa o
gonfiore alla caviglie.
Antagonisti dell’Angiotensina II
Agiscono sui recettori dell’angiotensina II, ormone
che contribuisce a regolare la pressione. Come gli
Ace-inibitori sono molto maneggevoli e presentano
le stesse controindicazioni. Non provocano, però,
la tosse secca come effetto collaterale.
Alfa-bloccanti
Agiscono su specifici recettori diffusi
nell’organismo a cui normalmente si legano le
catecolamine. Sono particolarmente utili quando
l’ipertensione è accompagnata da un aumento del
colesterolo e dei trigliceridi. Possono dare
vertigini, una leggera debolezza e, all’inizio, un
calo della pressione in posizione eretta.
Curati bene
Se il medico ti ha prescritto una cura con
medicinali, segui con scrupolosità le sue
indicazioni.
Queste semplici regole possono aiutarti ad
assolvere al meglio il compito:
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Tieni un’agenda.
Ti sarà utile soprattutto
all’inizio per abituarti ad assumere i
medicinali sempre alla stessa ora.
Scrivi sull’agenda i tuoi appuntamenti
con le cure.
Crea un appuntamento.
“Prendi un appuntamento preciso”
con i farmaci e
sii puntuale giorno per giorno.
Ad esempio ogni mattina
prima di lavarti i denti.
Prepara un “pill-box”.
Se sei distratto o comunque ti trovi
spesso in viaggio, prepara un piccolo
contenitore con compresse sufficienti
per una o due settimane di cura.
Se per caso non hai assunto un
farmaco, non fare l’errore di
dimenticarlo del tutto o di prendere
due compresse il giorno successivo.
Prima di fare qualsiasi cosa, parlane
con il tuo medico.
Ricorda
Non smettere mai le cure e non
ridurre le dosi dei medicinali
senza avere prima consultato
il tuo medico anche se hai
raggiunto i livelli di pressione
desiderati.
Rischi di avere un controllo
inefficace dell’ ipertensione.
21
Memoterapia
Mese
gg
farmaco
M
P
1
M
2P
M
3P
M
4P
M
5P
M
6P
M
7P
M
8P
M
9P
M
10 P
M
11 P
M
12 P
M
13 P
M
14 P
M
15 P
M
16 P
M
17 P
M
18 P
M
19 P
M
20 P
M
21 P
M
22 P
M
23 P
M
24 P
M
25 P
M
26 P
M
27 P
M
28 P
M
29 P
M
30 P
M
31 P
M = mattina
22
P = pomeriggio
ok = spuntare ad assunzione avvenuta del farmaco
ora
ok
23
Il troppo stroppia
Ben si presta questo proverbio al colesterolo.
Perché se questo grasso è necessario per il
corpo, un suo eccesso nel
sangue è molto
pericoloso per
l’organismo, in
particolare per il cuore e
i vasi sanguigni che
lo irrorano, cioè le arterie
coronarie.
Il colesterolo depositato al
loro interno è il componente
principale delle placche
aterosclerotiche.
Col tempo queste placche si
ingrandiscono e, riducendo il
diametro delle arterie, limitano
la quantità di sangue e di
ossigeno in arrivo al cuore,
fino a portare all’infarto.
24
Ma il colesterolo serve,
ecco perché:
E’ uno dei cardini
per la costruzione
delle membrane
cellulari
in particolare di quelle del sistema nervoso.
È anche grazie al colesterolo che la cellula
può effettuare
costantemente invisibili
scambi con l’ambiente
che la circonda.
Contribuisce a
formare alcuni ormoni
Contribuisce a formare alcuni ormoni come il
testosterone e gli ormoni
estrogeni nella donna
oppure gli ormoni
prodotti dalla zona
corticale del surrene, una
piccola ghiandola che si trova
sopra il rene (ad esempio il cortisolo).
25
Consente di
formare
correttamente
gli acidi biliari
“ingredienti” della bile necessari all’apparato
digerente per una corretta digestione ed
assimilazione dei grassi che introduciamo
con gli alimenti.
Aiuta a produrre
la Vitamina D
fondamentale per assorbire il calcio
nell’intestino e quindi renderlo disponibile
per mantenere forti le ossa.
Buono o cattivo?
Il colesterolo non si scioglie in acqua
quindi non può viaggiare libero nel
sangue. Per circolare nel prezioso liquido
ha bisogno di speciali “vagoni”, che si
chiamano lipoproteine. Queste non sono
tutte uguali, ma sono più o meno
dense, quindi diverse per la loro
capacità di rappresentare un pericolo per
le arterie.
26
LDL
Il colesterolo cattivo
è quello contenuto nelle lipoproteine a
bassa densità (LDL) che lo trasportano
ai vari tessuti. Il colesterolo trasportato
dalle LDL può accumularsi nella parete
delle arterie formando la placca
ateromatosa tipica
dell’aterosclerosi.
Anche elevati
livelli di trigliceridi
nel sangue possono
favorire la sua
produzione, perché la loro presenza
stimola la produzione dei precursori
delle LDL, chiamati VLDL.
Il colesterolo buono
HDL
Si lega alle HDL (lipoproteine ad alta
densità). Queste hanno il compito di
trasportarlo fuori dai vasi verso il
fegato, dove viene eliminato.
Le HDL sono quindi una sorta di
“spazzino” dei vasi sanguigni e
svolgono azione protettiva per le
arterie, che vengono “ripulite” dal
colesterolo in eccesso.
27
I valori ideali
Il colesterolo totale non dovrebbe superare
200 milligrammi per
decilitro.
Il colesterolo LDL
non dovrebbe superare
130 milligrammi per
decilitro nelle persone
sane,
mentre i valori dovrebbero
essere inferiori a 100
milligrammi per decilitro nelle persone
che presentano altri fattori di rischio
cardiovascolari, come
l’ipertensione o il diabete,
o il fumo, o l’obesità,
l’insufficienza renale.
Il colesterolo HDL non
dovrebbe mai scendere
sotto i 40 milligrammi
per decilitro nell’uomo e
sotto i 50 milligrammi
per decilitro nella donna.
28
Così si tiene a bada
Parola d’ordine:
tienilo sotto
controllo.
Quando il colesterolo totale è elevato
una sua riduzione del 25%
dimezza il rischio di infarto.
Bastano queste cifre per capire quanto sia
importante che tu tenga sotto controllo
il colesterolo totale e le sue frazioni
LDL e HDL.
Per abbassare le prime, dannose, ed
innalzare le seconde che puliscono le
arterie, devi, in primo luogo,
fare attenzione alle tue abitudini
alimentari.
L’obesità addominale
La circonferenza addominale - misura della
obesità viscerale e componente della
sindrome metabolica - non deve essere
superiore a 94 centimetri nell’uomo e 80
centimetri nella donna
29
Le altre armi preventive
Oltre alla dieta, che deve mirare
al calo dell’introduzione del
colesterolo e al raggiungimento
di un peso accettabile in chi e’
sovrappeso, hai altre possibilita’
per combattere l’eccesso di
colesterolo nel sangue.
Muoviti regolarmente.
L’esercizio fisico, oltre a favorire il calo
di peso, rappresenta l’unico sistema
scientificamente dimostrato per
aumentare nel tempo la sintesi di
colesterolo HDL ad azione protettiva.
L’attività fisica – da realizzarsi per
almeno mezz’ora quattro o più giorni la
settimana – porta inoltre ad un
abbassamento del colesterolo totale.
Con un’unica “mossa”, quindi, si riesce
a dare doppio scacco al colesterolo che
minaccia le arterie.
30
Se necessario, assumi medicinali.
Nel caso in cui il medico lo ritenga
necessario può prescrivere farmaci che
abbassano il colesterolo agendo su un
particolare enzima, chiamato HMG-CoA.
Dietro questa sigla c’è un naturale regolatore
della produzione di colesterolo da parte del
fegato. Questi farmaci, che agiscono su di
esso, ti aiutano a mantenerlo entro limiti
accettabili. Tali medicinali si chiamano statine
e vanno assunti esclusivamente su
prescrizione medica. Il trattamento con
statine è in grado di ridurre il rischio
cardiovascolare sia in prevenzione primaria,
cioè nelle persone sane, sia in prevenzione
secondaria, ovvero negli individui che hanno
già avuto un infarto o un ictus.
Le medicine non sostituiscono
la dieta e l’attivita’ fisica regolare,
che rimangono capisaldi nella lotta
contro gli eccessi di colesterolo.
31
Le alleanze pericolose
Un maschio di 50 anni che ha livelli di
colesterolo pari a 250 milligrammi per
decilitro, ha una probabilità di andare
incontro a un evento coronarico, di poco
superiore al 10 per cento.
Ma lo stesso uomo, se fuma ed ha la
pressione alta, oltre a valori di
colesterolemia aumentati, presenta un
rischio di ammalarsi nei dieci anni
successivi di circa il
Nel sesso femminile accade qualcosa di
simile. Se, in una donna di 50 anni la
colesterolemia è a 250 milligrammi per
decilitro, il rischio di infarto o ictus nei
dieci anni successivi non supera il 7 per
cento. Ma se la donna è anche ipertesa
e fumatrice si sale al
32
Queste percentuali emergono dai principali
studi condotti su ampie popolazioni in tutto
il mondo e definiscono con grande precisione
la “strategia” delle alleanze che attaccano
quotidianamente il muscolo più importante
del corpo umano.
Non credere quindi che sia sufficiente fare
attenzione solamente al colesterolo.
Esistono altri potenziali “nemici” che non
puoi dimenticare o sottovalutare.
Oltre a colesterolo elevato, fumo e
ipertensione anche obesità, sedentarietà e
stress eccessivo possono aumentare i pericoli
per il cuore.
Per non parlare dei fattori di rischio non
modificabili, come la predisposizione genetica
presente in chi ha avuto genitori o fratelli
colpiti da infarto già prima dei 65 anni. Per
questi fattori, purtroppo, non puoi fare nulla,
puoi invece fare molto per gli altri.
Ricorda
La salute del tuo cuore
dipende soprattutto da te.
33
Il fumo,
un nemico reale
Un giovane di venticinque anni che
fuma due pacchetti di sigarette al
giorno rischia di ridurre la durata della
propria vita di ben otto anni rispetto ad
un coetaneo non fumatore.
Chi fuma triplica il
rischio di infarto,
pur in assenza di
altri fattori di
rischio come
ipertensione
e aumento del
colesterolo
nel sangue.
Queste cifre provengono
dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità e la dicono lunga sui pericoli
legati alla cattiva abitudine di fumare.
37
Fumo e organismo
Il fumo, non solo danneggia l’intero
organismo, ma scatena la sua azione
soprattutto sull’apparato respiratorio e
Capelli
probabile aumento
della caduta
Pelle
invecchiamento
precoce
con rughe
Denti
ingiallimento
Trachea e bronchi
infiammazioni e
tumori
Cuore e vasi
maggior rischio
di malattie
cardiovascolari,
prime tra tutte
l’infarto
Intestino
aumento
movimenti
Cute di
mani e dita
ingiallimento
Collo uterino
aumentato
rischio tumorale
Vescica
aumentato
rischio
tumorale
38
sull’apparato cardiovascolare, mettendo a
repentaglio la salute del cuore e dei vasi
sanguigni.
Sistema nervoso
azione stimolante,
tremori
Esofago
aumentato
rischio
tumorale
Occhi
maggior rischio
di cataratta
Bocca,
faringe e laringe
aumentato rischio tumorale
Polmoni
infiammazioni,
enfisema e tumori
Stomaco
incremento
secrezione acida
(maggior rischio
di gastriti e
ulcera)
Reni
aumentato
rischio
tumorale
Pancreas
aumentato
rischio
tumorale
Pene
diminuzione
erezione
39
Il fumo,
nemico del cuore
Hai mai pensato,
mentre fumi, a cosa
accade al cuore e
alle arterie?
Il fumo provoca sul cuore e sulle arterie una
serie di danni estremamente pesanti da
sopportare, soprattutto nel tempo.
Fa aumentare il numero dei battiti cardiaci,
inducendo tachicardia e un incremento della
pressione arteriosa e provocando, in questo
modo, l’insorgenza di un vero e proprio stato
ipertensivo. Il cuore è, infatti, costretto a
lavorare di più e rischia di “sfiancarsi”.
Diminuisce la quantità di sangue all’interno
delle arterie, sollecitando una maggior
richiesta da parte dei tessuti periferici dai
vasi.
Lo sforzo sopportato dal cuore è così sempre
maggiore mentre diminuisce il carburante,
ossia il sangue in arrivo dalla arterie
coronarie che lo irrorano.
Questo meccanismo, negli anni, pregiudica la
resistenza del miocardio.
40
La nicotina favorisce il restringimento del
calibro arterioso e modifica la normale
componente di grassi nel sangue.
L’incremento delle lipoproteine LDL che
tendono a mantenere il colesterolo all’interno
dei vasi, causa quindi, il rischio di occlusioni
vascolari. Il danno apportato dal
fumo alle arterie interessa
l’intero apparato vascolare,
ma si concentra
soprattutto sulle arterie
iliache, le due biforcazioni dell’aorta che
riforniscono di ossigeno gli arti inferiori e le
coronarie.
Nei fumatori, soprattutto dopo un infarto, si
osserva un aumento del fibrinogeno
(sostanza che agevola la
coagulazione) con una
crescita degli aggregati
formati dalle piastrine, le
cellule che normalmente hanno
il compito di far coagulare il sangue. Si
riscontra, inoltre, più facilmente un danno
dell’endotelio, la parete più interna dei vasi
arteriosi.
41
Com’è difficile smettere
Fumare fa male
e smettere E'
fondamentale.
È stato dimostrato che, dall’ultima sigaretta,
il rischio per l’apparato cardiovascolare tende
a ridursi in poco tempo.
5
10
Dopo meno di dieci anni dalla cessazione
del fumo, infatti, anche un fumatore accanito
presenta un rischio cardiovascolare pari a
quello di un suo coetaneo che non ha mai
fumato.
Il problema E‘
riuscire a smettere.
La dipendenza da nicotina, pur esistendo
soprattutto nei forti fumatori che, quindi,
hanno maggiori difficoltà ad abbandonare il
vizio, può essere vinta con programmi di
disintossicazione adeguati.
42
Le azioni della nicotina
sul corpo umano
La nicotina può aumentare la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa agendo sui
centri di controllo locali del sistema nervoso
“simpatico”, sulla midollare del surrene (una
porzione della piccola
ghiandola che si trova sopra
i reni e produce le
catecolamine come adrenalina
e noradrenalina) e attivando
particolari recettori chimici presenti vicino
all’aorta ed alla carotide.
Tuttavia, dopo pochi minuti dalla sua entrata
nell’organismo, la nicotina viene sopraffatta
dai meccanismi di controllo
che inducono una reazione
esattamente opposta. Sul
sistema nervoso ha un’iniziale
azione stimolante, soprattutto sulla
respirazione, ma dopo poco tempo la
depressione di queste risposte è
maggiore.
La nicotina, inoltre, fa anche
aumentare i movimenti
dell’intestino perché agisce
positivamente sui nervi che controllano la
muscolatura intestinale. Quando la sostanza è
presente, quindi, c’è una leggera tendenza
alla diarrea cui fanno seguito periodi di
stitichezza quando si smette di fumare.
43
Lo sapevi?
Secondo una ricerca dell’Università di
Toronto, in Canada, pubblicata sulla
rivista scientifica “Nature”,
esisterebbe un gene che coordina la
produzione di uno speciale enzima
in grado di “rompere” la catena chimica
della nicotina e quindi renderla più o
meno “assimilabile” dall’organismo.
L’enzima in questione si chiama CyP2a6
e la sua efficacia varia in base
alle diverse persone.
44
Nei grandi fumatori, quelli che
proprio non riescono a fare a meno
di accendere nervosamente una
sigaretta dopo l’altra, il CyP2a6
probabilmente lavora alla perfezione
e quindi porta ad una completa
“disponibilità” della nicotina
presente nelle sigarette.
Per questi soggetti, purtroppo,
liberarsi dal tabacco è davvero
difficile.
La nicotina, infatti, viene
completamente “spezzettata”
dall’enzima e quindi è disponibile
in massa nel corpo. Altri, più
fortunati, possono invece sopportare
senza fatica la carenza del fumo. In
loro l’enzima non riesce a svolgere
adeguatamente la sua funzione e
porta quindi alla “perdita” di grandi
quantità di nicotina.
45
Prova a vincere
la tua battaglia
Quanto più elevato è il numero di sigarette
che fumi tanto maggiore è la difficoltà di
smettere.
Ma puoi farcela, anche se lo sforzo ti può
sembrare pesante, soprattutto nelle prime
settimane.
La sospensione del tabacco, pur se in
maniera diversa da persona a persona, può
infatti causare alcuni problemi.
Può capitarti di sentirti più irritabile e
ansioso e avere, qualche volta, difficoltà di
concentrazione, accompagnata da mal di
testa, disturbi intestinali ed una leggera
insonnia.
Consigliati con il tuo medico che potrà darti
le informazioni più utili per aiutarti a
smettere di fumare.
Non dimenticare
Molto dipende da te!
46
Ecco qualche consiglio
che può aiutarti
Parti con il piede giusto.
Comincia a smettere di fumare in vacanza
quando gli impegni di studio e di lavoro
sono meno stressanti.
Smetti di colpo.
Dì addio al pacchetto una volta per tutte
piuttosto che ridurre progressivamente il
numero di sigarette. Altrimenti, se la
tensione sale, ricominci.
Apprezza la tua volontà.
Il fumo fa male, costa e rende in qualche
modo schiavi. Prova a pensarci.
Gusta il tuo successo.
Impara a piacerti di più quando stai
vincendo la battaglia. Il tuo sforzo di volontà
va premiato.
Cambia le tue abitudini.
Non fare le cose che in qualche modo sono
state collegate al fumo. Se eri abituato a
fumare davanti al videoterminale oppure ad
accenderti una sigaretta dopo un viaggio in
autostrada durante la sosta in autogrill,
riduci queste possibilità.
Rinuncia al caffè.
Se la sigaretta è stata l’ideale “dopo-caffè”
meglio rinunciare per un po’ di tempo alla
tazzina di caffè che in qualche modo può
“riaccendere” il desiderio.
Cambia arredamento.
Togli le cose che ricordano il fumo, come i
portacenere ed i pacchetti di sigarette
eventualmente presenti.
Investi nel progetto.
Non fumare ti fa risparmiare. Pensa ai soldi
che ha risparmiato e alle vacanze o ai tuoi
hobby cui potrai dedicare più spazio.
Mettiti in forma.
L’attività fisica fa riprendere al meglio
l’apparato respiratorio “affaticato” da anni di
fumo, dall’altro evita quel leggero aumento
di peso che spesso fa seguito all’abbandono
delle sigarette ed è legato alla mancanza di
nicotina.
47
Vuoi davvero smettere?
Se davvero vuoi dire addio alle sigarette,
devi prima di tutto trovare le giuste
motivazioni.
A volte non basta nemmeno subire un
infarto per trovare la forza di dimenticare le
“bionde”.
Lo dimostra una ricerca americana condotta
su alcuni infartuati, che ha rilevato come,
molti di loro, dopo qualche mese dal ricovero
per l’attacco cardiaco, riprendono a fumare.
Con questo semplice test
proviamo ad unire le forze.
1. Voglio risparmiare
2. Non sopporto la tosse ogni mattina
3. Il fumo danneggia i miei vasi sanguigni e non
voglio morire di infarto o ictus
4. Voglio rimanere vicino ai miei figli
5. Fumare mi rende vecchio e mi ingiallisce i denti
6.
7.
8.
9.
10.
Ai primi cinque “spunti” aggiungine altrettanti, elencando le
motivazioni che ritieni valide per smettere davvero di fumare.
48
Occhio al peso
Non voglio smettere di fumare per non
ingrassare.
Quante volte la paura dei chili di troppo
ti ha frenato?
Non devi considerarla un alibi.
Prendere peso non è automatico e,
soprattutto, l’abbandono della sigaretta deve
rappresentare il motivo principale per dare
una sterzata alla tua vita.
Comincia a programmare una regolare
attività fisica, magari sfruttando i soldi che
risparmi non comprando le sigarette, per
impiegarli in maniera più salutare per il tuo
49
corpo e segui una dieta più attenta che
preveda un costante consumo di vegetali.
Il pinzimonio di carote, finocchi o sedano, ad
esempio,è anche un sistema per “soddisfare”
e sostituire la mancanza della sigaretta.
Con qualche settimana di alimentazione
meno calorica vedrai che non correrai il
rischio di prendere chili di troppo e
il fumo sarà solo un brutto ricordo.
Il diabete
Chi soffre di diabete, vale a dire una
persona che ha la glicemia superiore
a 126 milligrammi per decilitro,
raddoppia il
rischio di infarto
rispetto alla
popolazione
sana.
Già con una glicemia di 126 milligrammi
per decilitro possono manifestarsi danni
sull’organismo.
L’aumento protratto della glicemia porta a
una cattiva circolazione del sangue sia nei
capillari più piccoli sia nelle grandi arterie,
come le coronarie o le carotidi.
Queste alterazioni delle arterie vengono
chiamate dai medici rispettivamente
microangiopatia e macroangiopatia
diabetica.
Proprio ai danni sui vasi sanguigni sono
legati i tanti fastidi che possono
presentarsi nei diabetici, come
l’impotenza, la diminuzione della vista,
che nasce per il danno ai vasi dell’occhio,
le patologie del sistema nervoso
(neuropatia diabetica).
53
Oltre ovviamente alle complicazioni più gravi
di cui abbiamo parlato, il rischio sale
ulteriormente quando al diabete si associano
l’aumento del colesterolo o dei trigliceridi,
l’ipertensione, il fumo di sigaretta e l’obesità.
Il diabete nell’adulto, quello che viene
chiamato diabete di tipo 2, è una malattia
cronica potenzialmente molto grave.
Ricordati che?????
- Non da’ segni della sua
presenza, tanto che oggi quasi
un terzo dei diabetici
non sa di esserlo.
- Se non si controlla, la glicemia
eccessivamente elevata nel tempo,
danneggia pesantemente i vasi
sanguigni.
- Nei diabetici, aumenta il rischio
di infarto o ictus cerebrale. In
questa popolazione inoltre cecita’,
danni al rene e alle arterie delle
gambe sono piu’ alti che nel resto
della popolazione di pari eta’.
54
Contromisure antidiabete
Abituati ad un controllo regolare della
glicemia, anche in assenza di fastidi. Il test
deve essere fatto annualmente negli adulti
familiari di diabetici, nelle persone in
sovrappeso, negli ipertesi, negli individui
con elevato colesterolo e trigliceridi nel
sangue.
Se scopri di essere diabetico o vuoi
prevenire la malattia:
Controlla il peso.
Se sei sovrappeso e soffri di diabete devi
seguire una dieta ipocalorica indicata dal
medico. In generale le regole ideali sono
quelle della dieta mediterranea. In maniera
controllata si possono mangiare pasta,
ortaggi, legumi, carni bianche o rosse magre,
olio di oliva per condimento, verdure.
Attenzione ai grassi animali di condimento,
agli alcolici e allo zucchero. Limitazione
consigliata soprattutto per le bibite
addizionate di zucchero che viene assorbito
rapidamente e può portare a improvvisi
sbalzi della glicemia che alterano il normale
meccanismo di controllo.
Fai attività fisica.
Una regolare attività fisica migliora il
rendimento degli organi più “sensibili”, come
il cuore ed i muscoli. Aiuta inoltre a
consumare energia e quindi a perdere peso.
55
Muoviti.
Ne va della tua salute
Due-tre ore di
at t i v i ta ’ f i s i c a l a
settimana riducono
di un quarto il
rischio di morte.
Lo dice una ricerca condotta
all’Università di Harvard.
Non basta.
Secondo un’altra indagine un esercizio
moderato di venti minuti per tre volte la
settimana riduce il rischio di andare incontro
a infarto. Se ti muovi
regolarmente, insomma,
proteggi il cuore e i
vasi sanguigni, e
riduci il pericolo di
infarto ed ictus cerebrale.
58
Non ti preoccupare se sei avanti
con gli anni.
L’attivita’ fisica
e’ un vero
“salvacondotto” per
la salute a
tutte le eta’
tanto che anche gli anziani
possono e debbono muoversi
regolarmente se il medico lo consiglia,
praticando sport che non richiedano un
eccessivo consumo di ossigeno e
consentano di mantenere in
forma il fisico e con esso il
cuore e le arterie.
59
Hai mai pensato quanto
bene ti fa?
1. Ti aiuta a calare il peso.
Il movimento scatena un consumo di calorie
e, associato ad una dieta adeguata, si rivela
molto efficace nel combattere il sovrappeso.
2. Ti fa scendere la pressione.
Un’attività fisica regolare comporta un
abbassamento della pressione arteriosa, è
perciò particolarmente consigliata agli
ipertesi.
3. Ti fa salire il colesterolo “buono”.
L’esercizio fisico favorisce un incremento delle
“HDL”, le lipoproteine protettive che
trasportano il colesterolo fuori dei vasi
sanguigni.
4. Ti fa diminuire lo stress.
Praticare sport è un potente “scarico” per la
tensione emotiva, è quindi un prezioso
alleato per contrastare lo stress.
60
Quanto consumi ogni
giorno?
Ogni gesto che compi durante la giornata,
anche dormire, comporta un consumo di
energia. Ti sei mai chiesto quante calorie
consumi ogni giorno? Ecco il dispendio
calorico relativo a mezz’ora di attività riferito
alle principali attività quotidiane:
Attivita’
Kcal
Cucinare un pranzo
50
Dormire
32
Fare il letto
150
Guardare la tv
15
Guidare il motorino
48
Guidare l‘ auto
25
Lavorare in ufficio seduti
45
Ballare (liscio)
84
Ballare (twist-lambada)
279
Calcio (allenamento)
227
Ciclismo (10 Km/ora)
106
Corsa (8 Km/ora)
223
Golf
140
Nuoto (stile libero lento)
213
Sci da fondo (in pianura)
196
61
Prova ora a ricostruire la tua giornata
È solo un gioco, ma ti può aiutare a capire
quante calorie consumi.
Elenca le azioni quotidiane che svolgi e
arriverai a capire quanto consumi.
La tua attivita’ giornaliera
Totale calorie giornaliere
62
Kcal
Non scegliere a caso
Consulta il tuo medico. Sulla base delle tue
condizioni di salute, può consigliarti l’attività
fisica più indicata. Sappi, comunque, che
esistono sport che più di altri aiutano il
cuore.
Il nuoto
È l’attività fisica ideale per il cuore, a patto
che le bracciate siano fluide e costanti.
Ricordati di tenere una velocità ridotta che
puoi aumentare in maniera graduale, in
modo da non “esagerare” nelle prime vasche.
Per allenare il tuo cuore ripeti le vasche di
25-50 metri (per informazioni più precise
chiedi al tuo medico) per dieci volte, con
almeno una decina di secondi di pausa tra
un vasca e la successiva.
La bicicletta
Pedalare regolarmente è una delle attività
più efficaci per tenersi in forma. Il ciclismo
è, infatti, un’attività aerobica, che comporta
un impegno costante e fa lavorare
assiduamente cuore e polmoni.
63
Se pedali in pianura pratichi un’attività
isotonica, con contrazioni e decontrazioni
muscolari che si ripetono ritmicamente.
Questo può essere particolarmente utile se
hai la pressione un po’ troppo alta.
Passeggiata e jogging
Camminare a buon ritmo e praticare una
corsa lenta, soprattutto se in un ambiente in
cui l’aria è pulita, rappresenta un efficace
alternativa se non intendi andare in piscina
o in bicicletta. Anche in questo caso,
l’attività è aerobica, cioè prevede un efficace
ricambio di ossigeno e favorisce, quindi, le
contrazioni del cuore oltre allo sviluppo di
nuovi vasi sanguigni.
64
Lo sport su misura
Qualsiasi sia
l’attivita’ che hai
scelto, devi seguire
un programma personale
che prevede 3 passaggi
il riscaldamento,
lo sforzo
vero e proprio
la fase di recupero
(defatigante).
Per misurare gli effetti di quanto stai
facendo sul cuore impara ad “ascoltare” i
battiti. Prendi le misurazioni al polso
appoggiando l’indice sulla parte esterna
dell’avambraccio all’altezza del polso. Conta
per quindici secondi e moltiplica per quattro.
Avrai così il quadro dell’attività cardiaca.
65
1. Comincia con 10-15 minuti
di riscaldamento e stretching,
per “attivare” i muscoli intorpiditi.
In questa fase il cuore
comincia a pompare maggiori quantità
di sangue e a battere più velocemente,
seppure di poco.
2. Inizia l’esercizio vero e proprio, che
deve essere di intensità moderata e non
obbligarti a sforzi molto intensi e di
breve durata. Nei primi dieci
minuti aumenta
progressivamente lo sforzo,
per poi mantenere il ritmo nei
venti minuti successivi, nei
quali i battiti cardiaci arrivano fino
a 120-130 al minuto.
3. Per almeno cinque minuti fai
qualche esercizio di stretching,
soprattutto per i muscoli più interessati
dallo sforzo. In questo
modo eviti che i battiti
cardiaci e la pressione
arteriosa si riducano troppo
rapidamente.
66
Mangia con piacere
e in modo sano
La dieta mediterranea va benissimo per
chi vuole fare attività fisica.
Ecco qualche regola generale che non
devi dimenticare.
Dai semaforo verde per l’olio
extravergine d’oliva,
ma senza esagerare nelle
quantità per non aumentare
troppo l’introito di calorie.
Controlla le proteine.
È meglio preferire proteine nobili con pochi
grassi (ad esempio latte parzialmente
scremato, yogurt da latte parzialmente
scremato, poche uova fresche, pesce, pollo e
tacchino, insaccati freschi come bresaola o
prosciutto cotto o crudo senza grasso,
mozzarella, casatella o altri formaggi freschi,
tonno in acqua al naturale).
Dosa i cereali.
Via libera a pasta, pane, riso e alimenti
integrali, senza dimenticare i legumi.
67
Via libera a frutta e verdura.
Consumare vegetali freschi è ideale ma
vanno bene anche quelli surgelati.
Fai solo attenzione alla frutta sciroppata se
soffri di diabete.
Gelati, ma di frutta.
Gelati di frutta o sorbetti sono i dolci
ideali, poveri di calorie e ricchi di acqua.
Limita il sale.
Fa trattenere i liquidi e quindi può far
aumentare la pressione arteriosa.
Meglio sostituirlo in parte con aromi o
spezie.
Bevi molta acqua.
A pasto bevi molta acqua, anche per
rifornire l’organismo di liquidi e sali minerali.
Non ne consumare invece molta durante
l’attività fisica, o almeno assicurati che
contenga anche sali minerali che compensino
le perdite.
68
La tua attivita’ giornaliera
Kcal
Totale calorie giornaliere
69
NON
DIMENTICARE
LO STRESS
Ti senti nervoso?
Sei particolarmente agitato?
Cerca di rilassarti.
Quando sei molto stressato nel sangue viene
rilasciata adrenalina, un ormone molto utile,
che ci aiuta a reagire quando siamo
stimolati improvvisamente, ad esempio se
siamo alla guida o stiamo per sostenere un
colloquio importante di lavoro.
Alla lunga però l’adrenalina accelera i battiti
cardiaci e fa aumentare la pressione
arteriosa, con il risultato che cuore e vasi
sanguigni vengono sollecitati abnormemente,
facendo crescere i rischi per il muscolo più
importante dell’organismo.
70
COSÌ COMPARE
L’INFARTO
Dolore al torace.
La sede e l’intensità del dolore sono
variabili, tanto che si può avere da un
leggero fastidio, che viene spesso confuso
con una cattiva digestione, ad una
sensazione di morte. Il dolore classico viene
però definito di tipo oppressivo, quasi come
una stretta o un peso che si scatena sulla
parte centrale del torace.
Irradiazione del dolore.
Il dolore tende ad irradiarsi
a tutto il torace, alle
braccia, alla bocca dello
stomaco o alla mascella.
A volte, soprattutto negli
anziani, il dolore può essere
quasi del tutto assente. L’infarto si manifesta
con crisi di affanno, debolezza intensa e
sensazioni di ancamento.
Infarto silente.
In alcuni casi, l’infarto non dà alcun fastidio,
e viene scoperto per caso durante un
elettrocardiogramma.
In caso di dolore non aspettare:
vai subito in ospedale o chiama il 118.
71
Campagna informativa promossa da:
In collaborazione con:
Assessorato alla Salute
Regione Liguria
Campagna realizzata
con il supporto di:
I FARMACISTI
DELLA LIGURIA
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