lo scacchista senza qualità numero trentasei – marzo 2009 Editorialino “Credo che il gioco degli Scacchi sia magico per la vecchiaia. Una partita fa dimenticare i reumatismi al ginocchio, ed altri eventi diventano insignificanti, paragonati ad una catastrofe sulla scacchiera. Una visita al circolo di scacchi mantiene la vivacità, ed il contatto con i giovani , in particolare dona nuovi impulsi” Sono parole di Vlastimil Hort, che di scacchi se ne intendeva. Vogliamo parlare di scacchi e terza età (il termine “vecchiaia” oggi sa di malaugurio). E’ un argomento fuori luogo? In un paese dove stiamo tutti diventando più vecchi, e dove la durata media della vita è tra le maggiori al mondo, gli “over” hanno bisogno di (ri)scoprire attività che tengono allenata la mente, oltre che il corpo. Una di queste è il gioco degli scacchi. E’ recente la notizia che uno studio di ricercatori svedesi1, ha inserito gli scacchi tra le attività che possono allontanare il pericolo di forme di demenza senile. Riportiamone uno stralcio: “Valgeir Thorvaldsson, uno degli autori, dice che occorre dedicarsi a giochi che richiedono fantasia, ragionamento, bisogno d’improvvisazione veloce. Può far bene anche imparare una lingua difficile, studiare musica, o dedicarsi a qualche attività particolare, come la giocoleria. Anche un caffè in compagnia può essere utile per mantenersi giovane.” Anche se l’apprendimento del giapponese può sembrare azzardato, non ce la sentiamo di scoraggiare chi, giunto alla soglia della pensione, vuole impiastricciarsi i pensieri con Torri, Cavalli e Pedoni. Specialmente se un simile esercizio viene svolto con altri coetanei in un parco. L’ovvietà del detto “mens sana in corpore sano” deve essere dimostrata con una vita senza fumo, dieta vegetariana e un’attività sportiva. E fin qui niente di nuovo. Ma soprattutto, afferma lo studioso svedese, da un atteggiamento attivo e positivo. Un atteggiamento che deve accantonare l’idea che dopo qualche annetto “non si ha più l’età” per fare certe cose. Anzi: ad una certa età si ha finalmente il tempo per farle. Tra queste, gli scacchi, in quanto ginnastica cerebrale che richiede ragionamento autonomo e fantasia. Da abbinare a passeggiate (magari con i nipotini, ai quali si può insegnare il gioco…), e all’apprendimento musicale. Troppo? Riportiamo i consigli di Thorvaldsson sotto forma di “decalogo”: 1) non fumare; 2) non mangiare carne (o consumarne poca); 3) dedicarsi ad un'attività sportiva quattro volte la settimana; 4) controllare la pressione; 5) non considerare l'invecchiamento come un processo deteriorativo; 6) Giocare a scacchi (ma non a cruciverba); 7) Imparare il giapponese o una lingua esotica; 8) Svolgere esercizi particolari (ad esempio la giocoleria o simili); 9) Studiare musica e uno strumento in particolare; 10) Non rinunciare ad un caffé con gli amici. Tutto qui. Ma non è poco! Per finire, non possiamo impedirci di riportare le parole dell’autore di un blog, certamente non più ragazzino, che aggiunge, a mò di deliziosa chiusura: “a proposito, secondo me il neurologo si e' dimenticato qualcosa... che dite...?” 1 Neurology, Aug 27, 2008, Thorvaldsson et al., “La Repubblica”, 8 sett. 2008 1 1.d4 Cf6 2.Ag5 Ce4 3.h4 d5 4.Cd2 Dd6 5.c3 Cg3 cinquina… e tombola! Qui sembra ancora di udire le parole del nero: “Ah, c’era la Donna dietro?” Le Bellac (2215) – H. T.Trang (2300) Budapest IM-A, 1993 1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cc3 Cf6 4.Ag5 Cfd7 5.Axd8 Questo è birichino: ha mosso due volte lo stesso pezzo… Non sono miniature. Dopo cinque mosse una partita di scacchi non è nemmeno cominciata. Eppure, c’è chi, dopo una cinquina di mosse, ha dovuto rovesciare il suo Re sulla scacchiera. Come? Vediamolo. Il bello della questione è che i giocatori non sono proprio degli NC. E’ proprio il caso di dirlo: c’è speranza per noi tutti… Cominciamo da quella forse più famosa, citata anche in “Scaccomania”: Farago (2515) - Bliumberg (2360) Budapest FS06 GM, 1994 1.d4 d5 2.c4 dxc4 3.Cf3 c6 4.e3 Ae6 5.Cg5 Da5+ Stesso tema del precedente, impreziosito dall’eliminazione del difensore (un concetto che si apprende dopo tre mesi di gioco): Frosch (2500) - Peisser (2205) Leiner op, 1996 Amillano - Loeffler Mar del Plata op, 1972 1.d4 d6 2.Cf3 Ag4 3.Ag5 c6 4.e3 Axf3 5.Dxf3 Da5+ 1.e4 e5 2.Dh5 Cc6 3.Ac4 g6 4.Df3 Cd4 5.Dxf7# Proseguiamo con un gambetto che non lo giocherebbe nemmeno un orango con la dissenteria: Il nero avrà esclamato: “accidenti, non era quello il pezzo da muovere!” Kahn (2270) - Karatorossian (2335) Budapest FS11IM,1997 Rigaud,(2200) - Cooper (2215) Olimpiadi Nizza 1974 1.e4 e5 2.f4 d5 3.fxe5 Dh4+ 4.g3 Dxe4+ 5.Rf2 Ac5+ Anche questa merita “Scaccomania”: un posto d’onore 1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cc3 Ab4 4.Dg4 dxe4 5.Dxg7 Ce7 1-0 in Shirazi,K (2465) - Peters,J (2500) USA-ch Berkeley , 1984 1.e4 c5 2.b4 cxb4 3.a3 d5 4.exd5 Dxd5 5.axb4 De5+ Ed ora un raro esempio di apertura naif: Jahn,O (2105) - Kauschmann,H (2250) Berlin op, 1988 2 Da vinto a perso psicologico (la Torre che entra nelle retrovie e fa strage di Pedoni). Con ciò vogliamo ribadire che spesso le mosse più semplici sono anche quelle giuste. Vediamo questa presa di Pedone: 31.Txa5 Tc8 a questo punto ci sono a disposizione due mosse: a) 32.b4 e b) 32. Re5. a) 32.b4 Txc2 33.Re5 ed ora: a1) 33...Txf2 34.b5 Txg2 35.Rd6 minacciando addirittura matto 35...g6 (35...Tg3?? 36.Ta8#) 36.b6 Rg7 37.b7 Tb2 38.Tb5; a2) 33...Tc3 34.Ta8+ Re7 35.Ta7+ Re8 36.Rd6 minacciando ancora matto; A volte basta un niente. Soprattutto nei finali. Posizione vinta, mossa, posizione persa. Tuttavia qui il bianco, che doveva vincere, ha fatto di tutto per non portarsi a casa quel punticino che forse si sarebbe meritato. Vediamo come: MKKKKKKKKN I?@?0?8?@J I@?@?@#$#J I?@?@#@?@J I$?@?.?@?J I!@?$?6?@J I@!@!@?@?J I?@!@?"!@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO Muove il bianco 3r1k2/5ppp/4p3/p3R3/P2p1K2/1P1P4/2P2PP1/8 w - - 0 29 Qui il finale è vinto per il bianco. Il nero ha un Pedone isolato che può saltare subito e il Re lontando dal centro. Il Bianco ha una Torre attiva e il Re centralizzato. b) 32.Re5 più conseguente ai dettami di un buon finale: centralizza il Re, limita il Re avversario, entra in azione direttamente attaccando il Pedone d4. 32...Txc2 33.Ta8+ Re7 34.Ta7+ ed ora se il Re si allontana saltano i Pedoni in settima. Torniamo alla partita: 31...f6 32.Re4 e5 (diagramma): MKKKKKKKKN I?@?0?8?@J I@?@?@?$#J I?@?@?$?@J I$?.?$?@?J I!@?$5@?@J I@!@!@?@?J I?@!@?"!@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO Muove il bianco 3r1k2/6pp/5p2/p1R1p3/P2pK3/1P1P4/2P2PP1/8 w - - 0 31 31.Tc5? eseguita sicuramente per timore di 31... Tc8, che mira al Pedone debole c2. Ma il bianco, se voleva vincere, doveva semplicemente catturare il Pedone a5. 33.Rf3? non è una buona mossa, in quanto decentralizza il Re. Era meglio (a parte la cattura del Pedone in a5), spingere i Pedoni arretrati. Ad esempio 33.f4 exf4 34.Txa5 Tc8 35.Rxd4 Txc2 36.Ta8+ Re7 37.Ta7+ come nella variante principale. Crediamo che la trentunesima sia la “mossachiave” di questo finale. Non è un errore tattico, ma sottintende un ragionamento che, in fondo, è errato e che in buona parte deriva da un timore 33...Ta8 34.Re4 confermando la perdita di tempo della mossa precedente. 3 34...Re7 35.Rd5 si poteva costringere il Re nero sull'ultima traversa con 35.Tc7+ ed ora se 35…Rd6 segue 36.Txg7. Da perso a vinto 35...Rd7 (diagramma): MKKKKKKKKN I/@?@?@?@J I@?@7@?$#J I?@?@?$?@J I$?.5$?@?J I!@?$?@?@J I@!@!@?@?J I?@!@?"!@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO Muove il bianco r7/3k2pp/5p2/p1RKp3/P2p4/1P1P4/2P2PP1/8 w - - 0 34 36.Rc4? così permette al Re nero di entrare nella zona delle operazioni. Noi consigliamo ancora 36.f4 exf4 37.Rxd4 g5 38.Tf5 Ta6 39.Re4 con un finale tutto da giocare. 36...Rd6 37.b4?? questo è l'errore che perde, perchè il bianco non ha previsto il semplice tatticismo di deviazione che segue. L'ultima speranza era 37.Td5+ Re7 (37...Re6 38.Tc5 Rd6 39.Td5+; 37...Rc6 38.f4 exf4 39.Tf5) 38.Rb5 etc. 37...axb4 38.Rxb4 Txa4+ 39.Rxa4 Rxc5 E qui il finale è perso. Non poteva mancare il contrario. Quando tutto sembra ormai perduto, quando ormai l’avversario sta piegando il suo formulario, la partita improvvisamente cambia canale, e da film drammatico si trasforma in una commedia a lieto fine. Per voi. Come? Vediamolo: MKKKKKKKKN I?@?@?@?8J I@?@?@?,#J I?@?$?@'@J I@?$?@?@?J I!@?@?@?@J I@?@?@?@?J I-@?@?@?"J I@?@?@?6?J PLLLLLLLLO Muove il nero 7k/6bp/3p2n1/2p5/P7/8/R6P/6K1 b - - 0 36 Non è un finale facile. Il nero ha un certo vantaggio, ma è tutto da dimostrare, soprattutto per la presenza del pericoloso Pedone passato bianco (che promuove in una casa bianca, mentre l'Alfiere del nero è su case nere). 37...Ad4+ una mossa istintiva, che centralizza l'Alfiere, anche se dà uno scacco che porta verso il centro il Re avversario. 38.Rf1 Rg7 (diagramma): 4 MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?@?8#J I?@?$?@'@J I@?$?@?@?J I!@?,?@?@J I@?@?@?@?J I-@?@?@?"J I@?@?@5@?J PLLLLLLLLO Muove il bianco 8/6kp/3p2n1/2p5/P2b4/8/R6P/5K2 w - - 0 37 42.Tc2 e adesso la sorpresa: il bianco può permettersi di perdere impunemente la Torre, Perchè se l’Alfiere nero cattura in c3 perde. Assistiamo all'impotenza dei pezzi del nero. 42...Rf6 l'ultima speranza era 42...Ce5 43.Txc3 Cc4 (non facile a vedersi) 44.Tg3+ Rf6 45.Tf3+ Re6 46.Th3 imbrogliando le acque. 43.Txc3 Re5 44.Th3 ed ora il bianco si crea un altro Pedone passato. Solo dopo aver visto lo svolgimento di questo finale ci siamo resi conto che questa mossa, che in altre circostanze sarebbe buona (centralizza il Re), in realtà qui non va bene. Era migliore 38...Ce7 che avvicina il Cavallo al Pedone passato, e se 39.a5 Cc6 40.a6 c4 41.Td2 Ac5. 44...Ce7 45.Txh7 Rd6 46.h4 i due Pedoni passati, sulle opposte ali, diventano delle armi formidabili. 39.a5 il bianco continua nel suo semplice piano: promuovere un Pedone. 47.h5 Af6 48.h6 Rc5 49.Tc7 49.a7 era più sbrigativa. 39...c4 Ancora, 39...Ce7 era meglio. 40.a6 d5 41.Td2 (diagramma): MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?@?8#J I!@?@?@'@J I@?@#@?@?J I?@#,?@?@J I@?@?@?@?J I?@?.?@?"J I@?@?@5@?J PLLLLLLLLO 46...Cc6 cercando di fermarne almeno uno. 49...Rb6 50.Td7 d4 51.h7 Ae5 52.a7 Cxa7 53.Te7 (diagramma): MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I(?@?.?@!J I?8?@?@?@J I@?@?,?@?J I?@?$?@?@J I@?@?@?@?J I?@?@?@?@J I@?@?@5@?J PLLLLLLLLO Muove il nero 8/n3R2P/1k6/4b3/3p4/8/8/5K2 b - - 0 52 Muove il nero 8/6kp/P5n1/3p4/2pb4/8/3R3P/5K2 b - - 0 40 ora i problemi del nero si cominciano a delineare chiaramente. L'Alfiere attaccato non può lasciare la diagonale g1-a7, e non può difendere il Pedone d5. Il Re e il Cavallo, in lontananza, assistono impotenti. 53...Cc6 perdendo l'unico pezzo che era in grado di fermare il Pedone. Era da giocare 53...Ah8 54.Te8 Ag7, con un finale comunque tutto in salita per il nero. 54.Txe5 Cxe5 55.h8D fine del gioco. 41...c3 unica. Se 42.Txd4, il nero risponde 42…c2 e vince. 5 Spinte sbagliate Ce7 13.c4? Il bianco non fa nulla per quell'Alfiere. Era necessaria 13.a4, seguita da a5 etc. 13...Cg4 ed ecco che il nero ne approfitta. Ora per sventare la minaccia su f2 il bianco deve cambiare il suo Alfiere, sebbene cattivo, e finire in posizione inferiore. 14.Axg4 Axg4 14...Dxg4 era più incisiva. 15.Dd3 f5 il nero sta meglio. I Pedoni, prima o poi, vanno spinti. Questa è una verità scacchistica. Da ciò scaturisce un duplice interrogativo: quando, e come. Soprattutto nel mediogioco la scelta del “come”, anzi del “quale”, può cambiare radicalmente l’andamento della partita. Sembra una verità lapalissiana, ma i Pedoni non indietreggiano, e una volta avanzati possono creare debolezze. Di seguito illustreremo alcuni esempi nei quali le spinte di Pedone non erano giuste, o non andavano effettuate. MKKKKKKKKN I?@70?@?0J I$#$3@#$?J I?,'$?(?@J I@?@?$?@#J I?@?"!@?"J I@?"?@)"+J I!"?@%"?@J I.%*1.?6?J PLLLLLLLLO MKKKKKKKKN I/@?@?0?@J I@+4'$#8#J I#@?$?(#@J I@#$!@?@?J I?@?@!@?@J I"?&?@?@?J I?"!2)"!"J I@?@-&-6?J PLLLLLLLLO Muove il nero r4r2/1bqnppkp/p2p1np1/1ppP4/4P3/P1N5/1PPQBPPP/3RNRK1 b - 0 13 14...c4? la spinta di questo Pedone cede il controllo dell'importante casa d4 al bianco. Questa casa potrà essere utilizzata dal primo giocatore per piazzarci impunemente i suoi pezzi. Inoltre permette al bianco di utilizzare la grande diagonale dove è piazzato il Re nero. La spinta giusta era b4. Es. 14...b4 15.axb4 cxb4 16.Ca2 Cxe4 17.Dxb4 Cef6 18.Cc3 con posizione pari. 15.f4 Db6+ 16.Rh1 a5 Se 16...Cc5? 17.Dd4 ed ecco che il bianco usa subito la casa d4. 2kr3r/pppq1pp1/1bnp1n2/4p2p/3PP2P/2P2BPb/PP2NP2/RNBQR1K 1 w - - 0 10 17.Cf3 anche 17.Dd4. Sempre la casa d4! 17...Dxd4 18.Txd4 b4 19.Cb5 e vediamo meglio il bianco. 2.d5? Con questa mossa il bianco ridà vita all'Alfiere b6, pericolosamente puntato verso il Re non arroccato. 17...Cg4 ora la spinta in b4 non va più: 17...b4 18.Ca4 Dc7 (18...Db5? 19.b3 Cxe4 20.Dd4+) 19.Dd4 Muove il bianco 6 18.Cd4 oplà! 18...Cdf6 19.h3 migliore di 19.Cdxb5 Cf2+ 20.Txf2 Dxf2 21.Axc4 Cg4 22.h3 etc. 19...Ch6 20.g4 e5? Un’altra spinta sbagliata. Permette al bianco di aprire tutte le linee: colonna 'f', diagonale c1-h6; inoltre la coppia di Cavalli neri "chiama" la forchetta in g5. Con una sola mossa il nero ha fatto un disastro. A questo punto era meglio 20...b4 21.g5 bxc3 22.Dxc3 Chg8 23.gxf6+ Cxf6 24.Axc4 (anche se il bianco rimane in vantaggio). 21.fxe5 dxe5 22.g5 Cxe4 22...exd4?? 23.gxf6+ Rg8 24.Dxh6 etc. 23.gxh6+ Rg8 24.Cxe4 Vincendo. MKKKKKKKKN I/(?@?07@J I$?@?@#$#J I?@#@#@?@J I@#@'"?4?J I?@#*-@?@J I"?"?@)@!J I?@1@?"!@J I.?@?@?6?J PLLLLLLLLO Muove il nero rn3rk1/p4ppp/2p1p3/1p1nP1q1/2pBR3/P1P2B1P/2Q2PP1/R5K1 b - 0 16 17...f5? il nero fa sì che l'Alfiere, che era miseramente bloccato dai suoi Pedoni, rinasca a vita nuova. Inoltre crea una debolezza insanabile nel Pedone e6. Il bianco ne approfitterà subito. (era da giocare 17...Cd7). 18.exf6 Cxf6 19.Te5 o anche subito 19.Txe6. 19...Dg6 20.Dxg6 hxg6 21.Txe6 il nero è un colabrodo. MKKKKKKKKN I/@+47@?0J I$#$',?$#J I?@?$#(?@J I@?@?@?@?J I?@!@!@?@J I@?&?@?"?J I!"?@%")"J I.?*16?@-J PLLLLLLLLO Muove il nero r1bqk2r/pppnb1pp/3ppn2/8/2P1P3/2N3P1/PP2NPBP/R1BQK2R b KQkq - 0 7 8...e5? Questa mossa in sé non è un errore. Tuttavia, perchè indebolire le case f5 e d5, quando si può benissimo arroccare? 9.Cd5 Infatti il bianco ne approfitta subito. 9...c6? e il nero, anziché sviluppare, pensa bene di crearsi altre debolezze. Noi consigliamo 9...Cxd5 10.cxd5 0-0. MKKKKKKKKN I/(+47,?0J I$#@?$#$?J I?@#$?(?$J I@?@?@?@?J I?@)"!@?@J I@?@?@!@?J I!"!@%@!"J I.%*16?@-J PLLLLLLLLO Muove il nero rnbqkb1r/pp2ppp1/2pp1n1p/8/2BPP3/5P2/PPP1N1PP/RNBQK2R b KQkq - 0 4 5...g5? spingere cosi i Pedoni quando non si è ancora sviluppato è un errore grave. Il bianco non tarderà a castigare il nero. 6.0-0 g4 il nero è proprio convinto di riuscire a combinare qualcosa con queste spinte di Pedone. 7 7.Cg3 gxf3 8.Dxf3 Ag4 una tipica mossa di attacco con lo sviluppo arretrato. Il bianco non deve temere nulla, anzi... Dove andare? 9.Db3 Castigava subito il nero 9.Axf7+ Rd7 (9...Rxf7 10.Dxg4) 10.Db3 9...Db6 10.Axf7+ E così via. MKKKKKKKKN I/@?4?07@J I@?@'@#,#J I#@#$?(#@J I@#@?$!@?J I?@?"!@?@J I@?")*?@!J I!"?&1@!@J I.?@?@-6?J PLLLLLLLLO Muove il nero r2q1rk1/3n1pbp/p1pp1np1/1p2pP2/3PP3/2PBB2P/PP1NQ1P1/R4RK 1 b - - 0 12 13...c5? Questa spinta è un errore (era da giocare 13...d5 subito, oppure dopo la preparatoria 13...Te8), perchè permette la mossa seguente: 14.d5 che impedisce al nero ogni attività al centro. Inoltre l'Alfiere in g7 è "murato" dai suoi stessi Pedoni. Dopo: 14...c4 15.Ac2 con il centro bloccato, il bianco potrà tranquillamente iniziare ad attaccare sull'ala di Re. E sì, alle volte ci troviamo di fronte ad un bivio. Quale delle due (a volte tre) strade prendere, ci porta su un diverso ramo, dell’albero o della partita. Dovrete scegliere la giusta mossa tra quelle proposte. Soluzioni alla fine. MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?@?@?J I?@?@?$?@J I@?@?8?@#J I?@?@?"?"J I@?@?6?@?J I?@?@?@?@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO 1N 8/8/5p2/4k2p/5P1P/4K3/8/8 b - - 0 54 il re nero è sotto scacco. Dove muovere? a) 55…Rf5, b) 55…Rd5, c) 55…Re6. MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?@?8?J I?@?$?@?@J I@?@?$?$!J I?@#@!@?@J I@?"?@5@?J I?"?@?@?@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO 2B 8/6k1/3p4/4p1pP/2p1P3/2P2K2/1P6/8 w - - 0 42 8 Dove muovere il Re? a) 44.Rg4, b) 44.Rg3. La variante Shining MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@7@#$?J I?@?@?@?$J I$#$?"!@?J I?@?@?@!"J I"?@?6?@?J I?"?@?@?@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO 3B 8/3k1pp1/7p/ppp1PP2/6PP/P3K3/1P6/8 w - - 0 33 Il bianco deve muovere. Scegliete dove: a) 35.Re4, b) 35.f6, c) 35.g5. Abbiamo preso una difesa del Gambetto di Re molto usata dal nero, una risposta che se ben condotta può spegnere l’iniziativa del bianco. E infatti, in questa partita, a parte un errore di entrambi i giocatori alla trentaquattresima mossa, il finale che ne scaturisce è apparentemente patto. Ma il nero ha un Alfiere cattivo, mentre il bianco dispone di un Pedone passato. Una dimostrazione che non sempre con il gambetto di Re si vince in venti mosse. Sirena,G (1806) - Fasiello,A (1906) X Festival di S.Anna - Vernole 10.08.2007 1.e4 e5 2.f4 d6 una sorta di difesa Fischer senza la presa in f4. Una risposta generica ma molto usata. 3.Cf3 Cc6 4.Ac4 Ae7 evitando le taglienti linee derivanti da 4...Ag4. Es. 4...Ag4 5.0-0 Cf6 6.Cc3 a6 7.h3 se l'Alfiere indietreggia in h5 e poi in g6 il bianco lo puo' intrappolare con g4 e quindi f5. 7...Ah5 8.g4 Cxg4 9.hxg4 Axg4 c'e' la configurazione per il matto di Legal: Alfiere in c4, il Cavallo in e5, la casa pronta per Cd5, il Re chiuso: 10.fxe5 Cxe5 11.Cxe5 Axd1 12.Axf7+ Re7 13.Cd5# 1-0 Blackburne,-Amatore,Manchester simultanea, 1885 5.0-0 Cf6 6.Cc3 Il naturale sviluppo e difesa di e4. E' possibile anche 6.c3. 9 6...0-0 (diagramma): MKKKKKKKKN I/@+4?07@J I$#$?,#$#J I?@'$?(?@J I@?@?$?@?J I?@)@!"?@J I@?&?@%@?J I!"!"?@!"J I.?*1@-6?J PLLLLLLLLO Muove il bianco r1bq1rk1/ppp1bppp/2np1n2/4p3/2B1PP2/2N2N2/PPPP2PP/R1BQ1R K1 w - - 0 5 Fin qui niente da dire. I due giocatori hanno sviluppato in maniera coerente. E’ il momento che il bianco si pronunci al centro, disponendosi ad una mossa tematica del Gambetto di Re. 7.d4 Solitamente tale mossa viene effettuata dopo che il nero ha preso in f4. Ma, dato che il nero non l’ha fatto, il primo giocatore fa di necessità virtù. interessante è l’omissione della spinta in d4 nella seguente variante: 7.f5!? Cxe4 8.Cxe4 d5 9.f6 gxf6 10.Ad3 (10.Axd5 Dxd5 11.d3 Rh8 12.Ch4 Tg8 13.Dh5 etc. Cordover-Kovalenko, AUS-ch U18 1995) 10...dxe4 11.Axe4 Ac5+ 12.Rh1 Ce7 13.Ch4 Cg6 14.Dh5 etc. Trunk-Reiter, Baden-ch AT 2003 7...exd4 naturalmente 7...exf4 farebbe il gioco del bianco. 8.Cxd4 Cxd4 9.Dxd4 Cd7 9...Ae6 è favorevole al bianco: 10.Axe6 fxe6 11.f5 e5 12.Dc4+ d5 13.Cxd5 Cxd5 14.Td1. 10.Rh1 liberando i pezzi leggeri dal compito di controllare eventuali incursioni dell’Alfiere case nere o della Donna sulla diagonale g1-a7. Può darsi che il bianco abbia vagheggiato l’idea, poi non attuata, di un attacco all’arrocco con il piazzamento delle Torri sulla colonna ‘g’1. 1 10...Af6 11.De3 Cb6 12.Ab3 De7 13.Cd5 Cxd5 14.Axd5 Te8 in queste ultime mosse il nero ha conquistato un po’ d’iniziativa, e le risposte del bianco devono essere precise ed energiche. 15.Te1 c6 16.Ab3 g6 non è un errore, tuttavia non è proprio così attiva. Diamo la preferenza a 16...Ae6 17.Axe6 Dxe6 etc. 17.c3 sganciando l'Alfiere di Donna dalla difesa di b2 (rendendolo quindi libero per lo sviluppo) e la Donna dal controllo della casa d4. 17...Ae6 18.Ac2 Ag7 19.Ad2 a6 forse predisponendo un eventuale avanzamento nell'ala di Donna. Tuttavia questa mossa crea una pericolosa debolezza in b6. 20.Df3 Ah6 21.Tf1 Df8 22.Dg3 f5 23.Ae3 Non va 23.exf5 Axf5 24.Axf5 Dxf5 25.Tae1 Txe1 26.Txe1 Tf8 e il bianco ha qualche problema. 23...Ag7 anche 23...fxe4 24.f5 Ac4 (24...Axe3? 25.fxe6) 25.Axh6 Dxh6 26.Tf4 d5 27.f6. 24.exf5 Axf5 25.Ab3+ Rh8 26.Tae1 d5 27.Df2 Ad3 28.Tg1 Te4 29.Ad1 a5?! Il nero avrebbe dovuto piazzare l’altra Torre sulla colonna aperta. 30.Af3 Dd2 creava più problemi al nero. Tee8 31.Ad4?! Cedendo il Pedone f4 per quello b7. Ma il calcolo, come vedremo, è errato. Dxf4 32.Axg7+ Rxg7 33.Db6 occupando la casa debole diciannovesima mossa. generata dalla 33...Aa6 Il bianco deve aver analizzato fino a questa mossa e non oltre, altrimenti non avrebbe eseguito la seguente… 34.Dxa5?? (diagramma): In questa posizione non sembra molto indicato, data la presenza di un centro fluido e dell’Alfiere case nere che può controllare la grande diagonale. 10 MKKKKKKKKN I/@?@/@?@J I@#@?@?8#J I+@#@?@#@J I2?@#@?@?J I?@?@?4?@J I@?"?@)@?J I!"?@?@!"J I@?@?.?.5J PLLLLLLLLO Muove il nero r3r3/1p4kp/b1p3p1/Q2p4/5q2/2P2B2/PP4PP/4R1RK b - - 0 33 Come esercizio, coprite il testo che segue e provate a dire perché questa mossa è sbagliata. La soluzione al commento della mossa seguente. 34...Rh6? il nero non vede nulla e, forse nel timore di uno scacco in c7, che obbligherebbe il suo Alfiere alla difesa di tale casa, sistema il suo Re al sicuro. Dopo la trentaquattresima mossa del bianco (che sarebbe corretta premettendo la cattura della Torre in e8), il nero vinceva con 34...Ae2, un colpo secco che fredda il primo giocatore. A 35.Db4 seguirebbe il matto in poche mosse: 35...Dxf3 36.gxf3 Axf3+ 37.Tg2 Txe1#. 35.Dc5 Rg7 ma poi, misteri di Caissa, rimette il Re dov’era prima. Tuttavia non è cambiato nulla: anzi, ora nell’aria c’è puzza di patta. 36.Te7+ Txe7 37.Dxe7+ il bianco si impadronisce di un pizzico d'iniziativa. 37...Df7 38.Te1 avremmo preferito una mossa più attiva, impedendo al nero di cambiare i pezzi. 38...Tf8 39.Rg1 Dxe7 avviandosi verso un finale patto. 40.Txe7+ Tf7 41.Txf7+ Rxf7 in questo momento diamo la preferenza al bianco, perchè l'Alfiere del nero è decisamente cattivo. Dato che i Pedoni neri non tarderanno a distribuirsi nelle giuste case, il bianco deve approfittare subito a prendersi un pò di vantaggio. 42.Rf2 Rf6 43.Re3 Re5 44.b4 b6 45.a4 c5 46.bxc5 bxc5 47.Ae2 Possiamo immaginare che dopo questa mossa il bianco abbia chiesto la patta, anche perchè dopo il cambio degli AA non vediamo come il primo giocatore possa sperare in qualcosa di più. 47...c4? il nero però ha intenzioni più bellicose. Ma evitando la patta peggiora la sua posizione. Il suo Alfiere continua a rimanere cattivo. 48.Ag4 (diagramma): MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?@?@#J I+@?@?@#@J I@?@#8?@?J I!@#@?@)@J I@?"?6?@?J I?@?@?@!"J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO Muove il nero 8/7p/b5p1/3pk3/P1p3B1/2P1K3/6PP/8 b - - 0 47 il piano del bianco è chiaro: i PP dell'ala di Re stanno bene così, dato che sono 2 contro 2. Quelli centrali, dove c'è la maggioranza nera, saranno tenuti a bada dal Re. Non resta che appoggiare l'avanzata del Pedone passato in a4 con l'Alfiere. 48...h6 49.Ad7 Ab7 50.g3 g5 51.Ab5 h5 52.a5 h4 53.a6 Ac8 l'Alfiere nero ha ripreso un pò di vita, ma può ben poco contro i PP bianchi, sistemati su case nere. E il Re nero non può allontanarsi dai PP centrali. Ora il vantaggio del bianco è tangibile. 54.gxh4 gxh4 55.h3 (diagramma): MKKKKKKKKN I?@+@?@?@J I@?@?@?@?J I!@?@?@?@J I@)@#8?@?J I?@#@?@?$J I@?"?6?@!J I?@?@?@?@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO Muove il nero 2b5/8/P7/1B1pk3/2p4p/2P1K2P/8/8 b - - 0 54 11 ben giocata! il Pedone h3 è tabù: se 55...Axh3 segue 56.a7. 55...d4+ tra le due mosse a disposizione del nero, questa è la peggiore, perchè perde il Pedone senza compenso. L'altra strada lasciava spazio alla speranza: 55...Rd6 56.Rd4 Rc7 57.Rc5, ed ora il nero poteva sperare in questo errore del bianco: 57.Rxd5?? Axh3 e vince. 56.cxd4+ Rd5 57.a7 Ab7 Non c’è altro. 58.Aa4 Aa8 Dopo 58...c3 il bianco semplicemente risponde con 59.Ac2. 59.Ad1 il nero abbandona. Non c'è difesa contro la minaccia Af3. Intervista al Custode Il Custode, oltre che caro amico, è un noto collezionista di libri scacchistici e profondo conoscitore di fantascienza. Ci basti citare il suo intervento “Scacchi e fantascienza” nell’ambito del Simposio e Fiera del libro di scacchi tenutosi a Cesenatico1 Ma è di più: è un “collezionistascacchista”, con titolo di Prima Nazionale. SQ lo ha intervistato. Quando hai iniziato a collezionare libri di scacchi? Come ti è venuta l‘idea? Il mio primo libro di scacchi fu una pena. Dopo un po’ pensai di non aver capito niente, sugli scacchi. E così decisi di comprarne un altro. Ecco, quello fu l’inizio! Pensavo confusamente che “possedere” implicava sapere. Poi mi corressi. Era “leggere”, che implicava sapere. Quanta ingenuità… Man mano che compri libri s un argomento, la volontà di collezionare emerge dall’ombra e si rafforza. E più tendi “alla completezza” più ti trovi nei guai, perché sei sempre più obbligato a perseguire in quello scopo. Alla fine, forse, giunge la stanchezza; e con essa, la saggezza. La tua è una collezione notevole. Ne esistono, in Italia, di più grandi? Non so con precisione quanti pezzi possiedo. Contando tutto ciò che “ha l’aspetto di volume” sto attorno ai 1300 libri; poi ci sono centinaia di opuscoli, fumetti, riviste, stampati, spillati… Ma non credo -ahimé- che sia una collezione tanto “notevole”, dal punto di vista storico, pur avendo qualche pezzo pregiato. Esistono certamente collezioni più importanti della mia. Potrei menzionare una quindicina di nomi di privati. Stimo comunque che le collezioni di libri “a quattro cifre” siano almeno il doppio, in Italia; alcuni collezionisti sono molto schivi, e non ci tengono a mettersi in mostra. Molti hanno collezioni tematiche (solo cinema, solo problemistica…) di centinaia di esemplari ma più complete della mia, se ci riferiamo alla quantità relativa di libri su un certo argomento. Il più autorevole collezionista italiano è comunque il dr. Alessandro Sanvito a Milano, autore di un repertorio indispensabile2. E nel mondo? So che in Germania, Inghiltera e Olanda esistono grandissime collezioni. Si favoleggia su quella del GM tedesco Lotar Schmidt, a cinque cifre… mentre la grande biblioteca del defunto Alvise Zichichi (più di 3000 libri) è stata acquistata in blocco da un collezionista di Amsterdam. Il “pezzo” più raro della tua collezione. Un libro che trovai alla Galleria Gilibert di Torino, e che conservo avvolto in carta velina al buio, al fresco e al chiuso. Ogni tanto lo sfoglio reverente: 2 1 BIBLIOGRAFIA ITALIANA DEGLI SCACCHI (Sylvestre-Bonnard). “Gli Scacchi tra Agonismo e Cultura” - 4 Settembre 2005. 12 LE JEU DES ESCHETS - Traduit de l’italien de Gioacchino Greco, calabrois. PARIS 1714. Tuttavia, i grandi bibliofili c’insegnano che “antichità” non coincide necessariamente con “rarità”. Agostinucci, tipografo e gran collezionista di francobolli. Durò pochi anni, attorno al 1950: ci fu un piccolo scisma nella FSI, che poi rientrò. Agostinucci faceva da solo la rivista del suo gruppetto, il Circolo Scacchistico Ambrosiano. Ed ora il libro che è stato più difficile da trovare. Nel mio piccolo (dedicato alla ricerca di libri italiani dal dopoguerra in poi) il più difficile da trovare fu GLI SCACCHI di Remo Amerini (Sanvito n° 251). Per me, un mito! Uscì sull’entusiasmo per il match Fischer - Spassky. Tecnicamente non è niente d’eccezionale. Però io di collezioni italiane ne ho rilevate molte… e nessuna che ce l’avesse mai! Poi, finalmente, su una bancarella… Ti giriamo una domanda già rivolta al M. Leoncini. Fantascienza e scacchi: un connubio felice e fruttuoso o problematico? Felice e fruttuoso. La letteratura si è occupata da sempre delle passioni generate dal gioco. Gli scacchi, quando sono stati chiamati in causa, hanno dimostrato alla grande il loro potere sull’uomo. Potere che può arrivare fino all’ossessione (NOVELLA DEGLI SCACCHI di Zweig, LA DIFESA di Nabokov). In letteratura poliziesca gli scacchi sono asserviti all’uomo tramite i simbolismi della lotta e della logica. Nella letteratura SF gli scacchi hanno mantenuto tutti questi ruoli. Ad esempio, il tema dell’ossessione umana è stato sviluppato da Fritz Leiber in molti racconti, e il tema degli scacchi come dispensatori di inferni di dolore e piacere da Iain Banks ne L’IMPERO DI AZAD. Tuttavia, gli scacchi hanno un ampio spettro di valenze simboliche, e ciò permette al gioco di percorrere, nel genere fantascienza e fantastico, tutta una serie di scalini al di fuori della portata degli altri generi letterari. Simbologie che possono raggiungere l’universale: bene-male, yin e yang, vita-morte, creazione-distruzione. La marcia in più che ha il connubio scacchifantascienza (rispetto es. a scacchi-letteratura o scacchi-poliziesco) è dovuta alla struttura logica intrinseca del gioco. Grazie ad essa, gli scacchi possano essere gestiti non solo da esseri umani, ma da tutta una serie di personaggi tipici del mondo fantascientifico che è abilitata a interagire con la logica più dell’uomo stesso. Possono dunque giocare a scacchi robot, androidi, alieni, computer, entità intelligenti, entità superiori, entità metafisiche, entità creatrici. In definitiva è l’unione di “ampio spettro di simbologie” con “struttura logica intrinseca” che porta all’esplosione delle prospettive letterarie degli scacchi nei generi fantascienza e fantastico, incluso naturalmente il fumetto. E il libro tutti i collezionisti cercano? Esistono circuiti di collezionisti internazionali… KWA (Ken Whyld Association)… CCI (Chess Collectors International)… che possono dare risposte più autorevoli della mia. Ognuno ha in mente il suo! Restando in ambito italiano, e del Novecento, credo che sia affascinante la magnifica pentalogia di Salvioli-Stalda LA PARTITA D’OGGI. È abbastanza antico da ammaliare come cimelio, abbastanza moderno da serbare a tutt’oggi un rispettabile contenuto tecnico e storico. Io feci rilegare tutti e cinque i volumi con rispetto, ed è venuto fuori un volumone fitto fitto, come un vocabolario! Ci sono molto affezionato. Quali sono a tuo parere i libri più didattici per un novizio? Oggi il novizio gioca su Internet, fa analizzare le proprie partite da Fritz e dice sempre “Ecco, vedi? Qua mi dava +0,52, avevo vinto. Ma come ho fatto, a perdere!” A questa persona consiglierei senza dubbio CAPIRE GLI SCACCHI MOSSA DOPO MOSSA di John Nunn (Caissa). Un must! Ah, se fosse stato lui il mio primo libro di scacchi… Il miglior libro sulla storia degli scacchi? A me è piaciuto moltissimo STORIA DEGLI SCACCHI IN ITALIA di Chicco e Rosino (Marsilio). E non l’ho neanche letto tutto! È scritto con passione e competenza. Non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni scacchista italiano. E la migliore rivista (non più in commercio)? Non nomino “Scacco!” di Giorgio Porreca perché è confluita nell’ottima Torre&Cavallo di Roberto Messa. Direi LA SCACCHIERA di Ariodante Internet e il collezionismo: è stato un salto di qualità? Vorrei vedere un solo campo dove NON è stato fatto un salto di qualità! Abbiamo vissuto una rivoluzione culturale senza precedenti in mezza generazione. Possiamo buttare tutte le enciclopedie, 13 c’è Wikipedia. E per i collezionisti c’è eBay, oppure i meta-siti come Maremagnum. Senza contare tutte le Fantabancarelle di questo mondo ☺ Ecco, forse l’unico guaio di Internet è che puoi far tutto senza alzare il culo dalla sedia. E questo t’impigrisce! Mai, però, il popolo dei collezionisti – come del resto l’Umanità intera - era stato così… connesso, ecco. Affermazioni come questa, ora, sembrano acqua calda. Ma vent’anni fa io giravo per la “Rete” (non si chiamava ancora Internet) col mio terminale aziendale. E non cliccando col mouse, ma scrivendo stringhe di testo in strani linguaggi… DCL… VMS… Scoprii che c’era una specie di Agorà pullulante di gente, là fuori (o là dentro, da qualche parte) e mi parve una finestra sull’Universo. Ne parlavo in giro con entusiasmo, ma mi guardavano come un marziano. Ed era solo il 1991! Poi vennero Netscape ed Explorer, e tutti capirono. Una domanda d’obbligo: Quali libri di scacchi consiglieresti ad un principiante? Ad un principiante assoluto un evergreen della Hoepli: BOBBY FISCHER INSEGNA GLI SCACCHI. Non insegna gli scacchi, ma a cercare attivamente i “pattern” di alcuni semplici matti, magari accompagnati da sacrifici. Non si dimenticano più! Ma basta così. Non si impara a giocare a scacchi leggendo un libro, così come non si impara a giocare a tennis guardando un DVD di tennis. Gli scacchi sono per il 99% calcolo, disse Botvinnik. E s’impara a calcolare… calcolando. Il Fischer e il “Polgarone” (di cui parlerò) sono due esempi di tutorial, cioè “libri-che-fanno-progredirestudiando-da-soli”. Per il resto, Internet offre moltissime risorse di training. E bisogna giocare con umani. Con umani! Non contro un programma, che vince senza spiegare perché. Tu sei il “Custode” dell’ottimo sito “fantabancarella”1, dedicata al collezionismo di libri di scacchi e di fantascienza. Nella home page è citato un bellissimo passo di Michele Mari sul collezionismo tra cui si legge: “…oggi il nostro compito è ricordare”. Crediamo che questa sia una frase da meditare per orizzonti ben più spaziosi di una scacchiera. Tuttavia, cosa dovremmo ricordare degli scacchi di questi anni? Una frase suggestiva! Il professor Mari, persona di grande spessore culturale, dev’essere sia scacchista 1 http://www.fantabancarella.com/ che amante di SF. Fra i tantissimi miti del Novecento citati nel suo magnifico “Tutto il Ferro della Torre Eiffel” compaiono sia Alekhine che Capablanca; d’altra parte, su Urania 1322 c’è un suo pezzo magnifico, dedicato a quanto fossero evocativi i titoli e le copertine di Urania. Restando agli scacchi tecnici, senz’altro è da tramandare ai posteri l’impulso tecnico dato da Kasparov. Sto leggendo L’EREDITÀ SCACCHISTICA DI KASPAROV di Stohl e non mi stanco di scoprire le qualità eccezionali di questo giocatore (per quello che mi è dato capire, naturalmente!) Se tu guardi una delle sue sua partite più strabilianti, la Kasparov-Shirov (Horgen 1994) potresti scambiarla per una partita da caffè. Il Bianco non arrocca, muove sette volte i Cavalli, poi trascura tutto il resto e si accanisce a far giocare una delle sue Torri. Ma non al centro, “come si conviene a una Torre”, ma con l’assurdo itinerario Ta1-a4-b4… e per proseguire in bellezza va a mangiare un Alfiere nero in b7. E tutto questo con Shirov eh, non con uno spingilegno qualunque! …e poi, Kasparov comincia a giocare. Solo che usa solo mezza scacchiera: le case bianche. E Shirov, nullo sulle case chiare, viene lentamente strangolato. Un sacrificio finale (su casa bianca) gli dà il colpo di grazia. Ma che sia andata veramente così, uno come me lo capisce solo riguardando per la terza volta la partita. Ecco, nell’itinerario bizzarro, assurdo di quella Torre per me c’è il distillato, il simbolo di quel che si dovrebbe ricordare del contributo di Kasparov. L’interpretazione nuova di dogmi vecchi, l’uso innovativo e geniale di tecniche consolidate (in questo caso il sacrificio di qualità) per dare nuove prospettive a questo gioco infinito. Da dimenticare, invece, sono alcune severità eccessive, come il controllo antidoping obbligatorio per gli scacchisti; lo squillo del cellulare che fa perdere la partita; o certe assurde prese di posizione dell’attuale presidenza FIDE. L’ultima è che il ritardo di un minuto dalla partenza dell’orologio dovrebbe costare, sempre e dovunque sull’orbe terracqueo, un punto al colpevole. “Ma mi faccia il piacere...” direbbe Totò. Sei sul bordo di un dirupo. Dicci tre libri di scacchi da salvare e tre da buttare. Salverei: I MIEI GRANDI PREDECESSORI di Garry Kasparov (Ediscere) Sto imbrogliando. Il libro è così grosso che l’hanno dovuto suddividere in sei tomi! Non era stato mai 14 scritto niente di simile, da un solo autore. Garry ha esaminato, con rispetto ma senza pietà, tutti gli stili di gioco dei grandissimi. Ha selezionato il meglio di tutti i Campioni, fornito biografie, narrato fatti e retroscena… un’opera gandiosa! ZURIGO 1953, IL TORNEO INTERNAZIONALE DEI GRANDI MAESTRI (Caissa). Il summa di David Bronstein. Un grandissimo, che ho conosciuto personalmente e del quale ho già narrato con affetto (su T&C) un fatterello che ci coinvolse, in occasione delle Giornate Scacchistiche del 90. Zurigo 1953 veniva sempre consigliato, dalla buonanima di Alvise Zichichi, ai Nazionali che ambivano a diventare Maestri. Io ci ho trovato, semplicemente, grandi dissertazioni in apertura, mediogiochi stupefacenti, finali raffinati. E che prosa ironica ed ammiccante! MIDDLEGAMES di Laszlo Polgar (Konemann). Come non salvare il Polgarone! Immaginate un volume della Treccani. Lo aprite, e trovate “solo” sei diagrammi per pagina, di grafica eccezionale. Moltiplicateli per alcune migliaia di pagine, ed avrete quattromila e passa posizioni. In realtà Polgar non ha scritto praticamente una mazza, di testo. Ci ha messo solo la collezione dei diagrammi che ha amorevolmente raccolto per il training della figlia Judith. È venuto fuori un magnifico anti-libro. Col suo gemello ENDGAMES, da soli, “fanno biblioteca”… e allora? Allora questo: da solo, mi ha fatto guadagnare 350 punti Elo. Tre da buttare! Ah ecco, il mio primo libro: Padulli - GLI SCACCHI. Traumatico, penoso. Quanti disgraziati sono stati costretti a leggerselo, che non c’era altro! Il peggio del peggio come didattica, scelte tecniche, più una grande prosopopea. Per giunta, con più di venti ristampe! Fortunatamente, oggi l’editoria è lontana anni luce, da quell’obbrobrio. Obsoleto e discutibile in parecchi punti anche GLI SCACCHI RESI FACILI di Ramini. Una chicca straordinaria è poi il libro di Guido Forno GLI SCACCHI DIVINATORI, che cerca di insegnare la Scaccomanzia, ovvero quella ehm, scienza, che insegna come predire il futuro usando gli scacchi a mo’ di Tarocchi. Tapiro, Tapiro. Ed ora lo stesso, ma con libri di fantascienza. Tre libri di fantascienza eccezionali. Eccoli: IL GIOCO DI ENDER di Orson Scott Card. La storia del giovane Ender, un misto fra vari classici di guerra, con sprazzi filosofici. Un romanzo della formazione perfetto, ma anche trattato affilatissimo di psicologia del comando. Il mio soprannome Democrito fu influenzato dal “Demostene” del romanzo. E che colpi di scena magistrali! I REIETTI DELL’ALTRO PIANETA di Ursula K. leGuin. Un novello Einstein concepisce - fra storie d’amore e disavventure politiche - una teoria matematica grandiosa (il seguito della Relatività) e la consegna in regalo alla razza… umana. Magnifico! L’ORLO DELLA FONDAZIONE di Isaac Asimov. Stavolta non dico “la saga di Hari Seldon e R. Daneel Oliwaw” perché questo me l’hai fatto già passare con Kasparov… ma è il romanzo della Saga che amo di più. Il mio personaggio preferito? L’Oratore Gendibal. Quello che più ho odiato? La Delarmi. Intrigante, cattiva, meschina… Da gettare? Non saprei, molti li ho dimenticati… certi li ho persino rivalutati. Ma quando lo scivolone proviene da un grande come RAH… come, chi è RAH? Ma è Robert Anson Heinlein, quello di capolavori come Fanteria dello Spazio… La Luna è una Severa Maestra… allora io non perdono. E così, nel dubbio fra il grottesco NON TEMERÒ ALCUN MALE e lo sconclusionato IL NUMERO DELLA BESTIA, scelgo entrambi. E facciamoli accompagnare pure dal noioso e insensato “…E LA BESTIA SORSE DALL’ABISSO” di John Crowley (MEB). Sappiamo che hai sperimentato un metodo di studio tattico che ti ha permesso un veloce progresso nel gioco. Vorresti parlarcene? Languivo da tempo come Seconda Nazionale. Superati i 45, stavo cominciando a rassegnarmi. Credevo di aver raggiunto il mio limite personale, il mio asintoto. E invece… mi son detto “ma è mai possibile che devo perdere tutte quelle partite in modo così stupido, nonostante io abbia una conoscenza del gioco superiore a quella del mio avversario?” Ecco, una buona domanda contiene sempre parte della risposta. La colpa non era della conoscenza del gioco. E la risposta era sparsa qua e là, fra le righe dei commenti di Dvoretskij, di Kotov, di Soltis, di Nunn, di Aagard, di Lasker, di Zichichi, e di molti altri. Bisognava solo metterla a fuoco. Un giorno scriverò un articolo, su questo. Devo solo trovare il tempo… sintetizzo il metodo. Per un anno ho smesso di leggere tutti i libri di scacchi che stavo continuando a comprare man mano. E che mi stavano facendo, da un certo punto di vista, perdere tempo. Ho lavorato solo sul punto in cui io ero più debole: l’analisi delle varianti, o meglio il calcolo mentale 15 delle varianti. Ho preso il Polgarone e ho cominciato a lavorarci seriamente. Sessioni di mezz’ora, un’ora al massimo (non si deve pretendere di più). Prima fase: analisi e calcolo mentale. Stai là, guardi il diagramma e cerchi la soluzione. Poi scrivi quello che hai visto. Seconda fase: controllo della soluzione. Controlli se hai visto il tema, se hai calcolato tutte le varianti giuste, quali varianti difensive hai trascurato. Tutti trascurano delle varianti. Se no, nessuno perderebbe mai. A questo punto tutti si fermano, e dicono “OK l’ho trovata” oppure “mannaggia non l’ho trovata” e passano avanti. NO! Terza fase, e negletta. Si ripercorre la soluzione integrale della posizione. Sempre a mente, senza toccare i pezzi. Si ri-visualizzano tutte le varianti. Guardando il diagramma, soluzione alla mano. In questo modo non solo si memorizza il pattern trovato; non solo si memorizzano la tecnica d’attacco trovata e il comportamento da tenere in determinate posizioni; ma si rinforza il potere di visualizzazione stesso. È l’atto del calcolare, che fa migliorare nel calcolo. Non tanto il trovare o meno la soluzione. Dopo un anno di questo lavoro, non hai più paura di nessun sacrificio. Col senno di poi, posso aggiungere che va bene una qualunque raccolta di temi tattici, meglio se divisa per gruppi di posizioni. Esistono in commercio decine, di questi libri! Ho poi scoperto che tutto ciò era stato proposto in maniera molto simile da qualcuno che spergiurava “400 punti Elo in un anno!” Non è un vanto, si può fare. E si può fare anche se i tuoi neuroni sono in fatale fase discendente; anche se sei attorno ai cinquanta, come me; anche se eri da vent’anni fermo a meno di 1600 punti. Adesso sono a 1900. Vuol dire che dovrò lavorare su altre debolezze, ma non più su quella tattica. Il nostro punteggio è limitato, sostanzialmente, dal fattore più debole. E per tanti, questo fattore è il calcolo mentale delle varianti. Ed ora, quasi a dimostrazione dei risultati di questo metodo di studio, pubblichiamo una recente partita di Giuseppe, con i commenti dell’autore. Oltre ad essere istruttiva, è stata premiata come miglior partita del Torneo “I Like Elo” presso il Circolo L’Arrocco di Roma1. 1 14.1.2009 – 25.2.2009. Arabito-Boccardi – Torneo “I Like Elo”, Roma, febbraio 2009 1. e4 c5 2. Cf3 Cc6 3. d4 cd4 4. c3 Il Gambetto Morra. Il B prende il toro per le corna e sfida il bellicoso giocatore di Siciliana ad entrare in una partita difensiva. 4. …dc3 5. Cc3 e6 6. Ac4 Dc7 7. 0-0 Cf6 Al modico prezzo di un pedone il B ottiene vari compensi. Psicologico: impone al N quanto di più sgradito, una condotta di gioco guardinga e passiva. Pratico: risparmia tempo-orologio. Il primo giocatore raggiunge rapidamente il set up tipico, mentre il N deve perdere tempo di riflessione per seguire una china erta, nella quale può mettere facilmente il piede in fallo. Strategico: il gambetto da’ alcuni vantaggi posizionali e delle possibilità tattiche. Naturalmente non sono tutte rose e fiori, come spiega benissimo Attilio Sacripanti, autore del libro “Il Gambetto Morra” (Mursia). Anche se è di alcuni anni fa, a mio avviso questo è il miglior testo in circolazione sull’argomento. 8. Ag5 Dimenticavo. Il Gambetto Morra tiene svegli! Con la sua sequenza, il N ha appena teso la graziosa Trappola Siberiana. Se adesso il B giocasse meccanicamente ciò che deve giocare nel 99% dei casi, ovvero la normale Donna in e2, potrebbe seguire 8. De2 Cg4 9. h3 (pare naturale…) Cd4 e il N vince al colpo! La mossa d’Alfiere prepara il vis-à-vis fra Dc7 e Tc1 (una delle risorse del B) e mantiene la Donna a vegliare su d4. 8. …Ce5 9. Ab3 Cc6? Una grave perdita di tempo. S’imponeva il cambio col Cf3. 10. Tc1 Db8 11. Cd5?! Uno dei temi tattici a disposizione del B. Qui però è prematuro, perché il N potrebbe non essere compiacente, e non giocare 11. …Cxe4 12. Tfe1 Cxg5 13 Cxg5 Ae7 14. Cxf7 Rxf7 15 Df3+, ma bensì - come mi ha mostrato l’inflessibile Fritz - 12. f5, e il B resta con un pugno di mosche. 11. … Ae7?! Fortunatamente per me, il N non viene a vedere il bluff. In torneo si gioca contro un essere umano, il quale si spaventa, o si preoccupa, molto più del 16 necessario di un sacrificio. Ma quando una mossa debole non viene punita, è il momento che diventa forte. 12. Te1 Il B avrebbe dovuto giocare prima questa mossa di Torre, e poi il salto in d5; in tal modo non avrebbe dato al N l’opportunità di prendere in e4, e di giocare …f5 alla dodicesima. Adesso il Cavallo in d5 è davvero tabù. Una possibilità che ho invece scartata è il cambio 12. Cxe7. Se il N prendeva di Re, allora via col sacrificio di qualità in c6 e poi spinta in e5, guadagnando il Cavallo inchiodato; ma perché mai il N deve prendere di Re? Riprende con l’altro Cavallo, e il B si è privato di un forte attaccante senza concludere niente. 12. … Cxd5? Il N non regge alla tensione, e sbaglia. Io gli avrei suggerito 12. … h6, mentre Fritz propone una difesa da computer, 12. … e5. Per un umano è difficile trovare una mossa del genere, che contravviene a una disposizione scontata in base a dei principi: “il pedone e6 ormai era stato spinto; non aprire diagonali all’Alfiere bianco; non creare debolezze sulla colonna d”. 13. exd5 Axg5 14. Cxg5 La presenza attiva di un pedone che sta effettuando la rottura in d5 sancisce il vantaggio decisivo del B. 14…Ca5 15. dxe6 dxe6 (diagramma): è arroccato, e c’è un’abbagliante convergenza di pezzi bianchi sulle case antistanti. Sacrificare si deve!” L’intuito suggerisce che il difensore di e6 dev’essere eliminato con la forza. 16. Aa4+ b5 17. Txc8+ Primo: il difensore di e6 è eliminato. Si poteva sacrificare anche alla mossa precedente. 17. … Dxc8 …E di colpo la presa in b5 con scacco non mi è sembrata più attraente, a causa della salita del Re Nero in e7. Eppure si vinceva lo stesso, anche se con la seguente manovra, che non ho vista: 18. Axb5+ Re7 19. Df3 e poi Da3+. In compenso ho avuto un’idea elegante, e che probabilmente resta impressa a chi legge. 18. Dd6! Coglie in pieno il senso del sacrificio di Torre, il quale non solo ha eliminato il difensore di e6, ma anche quello di d6! Piccolo particolare: si costringe letteralmente il N a prendere l’attivissimo, “inutile” Alfiere. E sono due… 18. …bxa4 19. Cxe6 … ma adesso cominciano i sacrifici con obiettivo semplice e brutale. E tre… 19. …Dxe6 il N è costretto a cedere subito la Donna. Non cambiava le cose 19.… fxe6 20.Txe6+ Rf7 21.Te7+ Rf8 e il RN va sotto il plotone d’esecuzione. 20. Txe6+ fxe6 Prima di giocare la 18esima avevo visualizzato questa posizione, e mi son detto: “a questo punto è impossibile che il N non perda altri pezzi: ha due Torri scollegate e un Cavallo sospeso. Con uno scacco di Donna, qualcos’altro cadrà”. E quindi non ho analizzato oltre. Per inciso, la tecnica pratica di sfoltire e semplificare l’albero delle varianti grazie a valutazioni generali è suggerita da molti GM (Nunn, Tisdall, Aagard…) nei loro ottimi libri. Come si valutano queste posizioni? Un principiante direbbe:” il N ha un pedone in più”. Un giocatore da caffè - più furbo! - sacrificherebbe il Cavallo in f7 per poi ricatturare meschinamente il Cavallo in a4 con uno scacco di Donna. Un pezzo è un pezzo! Uno un po’ più esperto non conta, ma pensa: “In questo momento il N ha tre pezzi fuori gioco (2 Torri, Cavallo; Donna a mezzo servizio). Il RN non 21. Dxe6+ Rd8 23. Dd5+ Re7 23. Dxa5 Thd8 Di norma chi ha la Donna deve temere le due Torri coordinate; ma questo finale è vinto per il B a causa della presenza di pedoni sparsi. 24. Dxa4 Td6 Problema: si può guadagnare materiale con uno scacco ben dato? 17 Certamente. L’ottima 25. De4+ Te6 26. Dxa8 guadagna trionfante una Torre. Ma becca la fulminea 26. … Te1 matto. Quante partite vinte sono state perse in questo modo banale, addirittura “ingiusto”, per qualcuno. Ma a scacchi non c’è ingiustizia. Le cose sono lì, visibili, evidenti! Parare il matto in ottava è cosa da ricordare. Bisogna averne preso almeno uno, nella vita; poi non si scorda più. Per inciso, la presa di pedone a4 serviva solo a controllare d1. Quella sporca decina 25. g3 Tad8 26. Dxa7+ Rf6 27. h4 Un’utile base d’appoggio per gli attacchi della DB. Non c’è fretta, per avanzare i pedoni. 27. …Te6 28. Dc5 Td8d6 29. b4 Tc6 30. Dg5+ Rf7 31. b5 Tg6? Accelera la fine. 32. bxc6! Forse per qualcuno è inaspettata. Però non bisogna lasciarsi prendere dal pathos della lotta DonnaTorri… ma vigilare per entrare, se e quando si può, in un finale semplicissimo e vincente. 32. …Txg5 33. hg5 Re7 34. Rg2 Rd6 35. Rf3 (diagramma): MKKKKKKKKN I/@?@7,?0J I@#$?@#$?J I#@#@?4?@J I@?@?$?@#J I?@?"!(+@J I@?@?@%@!J I!"!&?"!@J I.?*1.?6?J PLLLLLLLLO 1B r3kb1r/1pp2pp1/p1p2q2/4p2p/3PPnb1/5N1P/PPPN1PP1/R1BQR1K1 w kq - 0 9 il bianco si trova in una posizione delicata. La scelta è tra 11.hxg4 e 11.dxe5. Qual è la mossa giusta? Osservate la disposizione dei pedoni bianchi, e capirete che sancisce l’ineluttabile vittoria del B. Anche N è persuaso, e abbandona. MKKKKKKKKN I/@3@?07@J I@?$?,?$#J I?@'@?(?@J I$#&#$?@?J I?@?"?@?@J I@?"?*?@!J I!")@1"!@J I.?@?6?@-J PLLLLLLLLO 2N r1q2rk1/2p1b1pp/2n2n2/ppNpp3/3P4/2P1B2P/PPB1QPP1/R3K2R b KQ - 0 16 dopo 17...exd4 il bianco come deve catturare, con il Pedone o con l’Alfiere? 18 MKKKKKKKKN I/@+@7,'0J I$#@?@#$#J I?@'@?@?@J I@?@3&?@?J I?@)"#@?@J I@?@?@?@?J I!"?@?"!"J I.%*16?@-J PLLLLLLLLO MKKKKKKKKN I/@?@307@J I$+$#@?$#J I?$?@'@'@J I@?@?"#&?J I?")@?@?@J I"?&?2?@?J I?@!@?"!"J I@?@-@-6?J PLLLLLLLLO r1b1kbnr/pp3ppp/2n5/3qN3/2BPp3/8/PP3PPP/RNBQK2R b KQkq 07 r3qrk1/pbpp2pp/1p2n1n1/4PpN1/1PB5/P1N1Q3/2P2PPP/3R1RK1 w - - 0 15 se il nero cattura il Pedone d4 con la Donna, segue... continuate l'attacco. 3N MKKKKKKKKN I/@?@?07@J I$+@'4#@#J I?$?@#(#@J I@?@?@?@?J I?"!@?@%@J I@?@?@%@?J I!2?@)"!"J I.?@-@?6?J PLLLLLLLLO 4B r4rk1/pb1nqp1p/1p2pnp1/8/1PP3N1/5N2/PQ2BPPP/R2R2K1 w - - 0 17 Il bianco dispone di uno “spot” tattico irresistibile. Trovatelo. MKKKKKKKKN I/(?@?07@J I$?$?,#$#J I?$?@#@?@J I@?@3&?@?J I?@?"?@-@J I@?@?@?@?J I!"!@?"!"J I.?*1@?6?J PLLLLLLLLO 4N rn3rk1/p1p1bppp/1p2p3/3qN3/3P2R1/8/PPP2PPP/R1BQ2K1 b - - 0 11 cosa succede dopo la mossa 12...Td8 del nero? 6B MKKKKKKKKN I/(+@?07@J I$#@?@#$#J I?4?,#@?@J I@?@'@?@?J I?@%@?@?@J I@?@)@%@?J I!"!@?"!"J I.?*1@-6?J PLLLLLLLLO 7N rnb2rk1/pp3ppp/1q1bp3/3n4/2N5/3B1N2/PPP2PPP/R1BQ1RK1 b - 09 la Donna è attaccata. Fa bene il nero a ritirarla in c7? MKKKKKKKKN I?@/4?07@J I$+@?@?$#J I?(?(#$?@J I@#@#&?@?J I?"?@?"!,J I"?")"1@!J I?*?&?@?@J I@?.?@-6?J PLLLLLLLLO 8B 2rq1rk1/pb4pp/1n1npp2/1p1pN3/1P3PPb/P1PBPQ1P/1B1N4/2R2R K1 w - - 0 19 date un giudizio sull'attacco del bianco inaugurato con 21.g5. 19 Soluzioni di “Dove andare?” MKKKKKKKKN I?@?@?@?@J I@?@?8#$?J I?@?@?@?$J I@?@#@?@?J I#$?"!@!@J I@?@?@!@!J I!@5@?@?@J I@?@?@?@?J PLLLLLLLLO 9N 8/4kpp1/7p/3p4/pp1PP1P1/5P1P/P1K5/8 b - - 0 37 il nero deve catturare il Pedone e4 oppure no? MKKKKKKKKN I?@'@?@/0J I@#@7@#@#J I?@#,#"?@J I$?@#*?"?J I?@?"?@?@J I@!"?@%"?J I!@?@?@?@J I.?@?6?@-J PLLLLLLLLO 10 N 2n3rr/1p1k1p1p/2pbpP2/p2pB1P1/3P4/1PP2NP1/P7/R3K2R b KQ 0 22 il nero effettuò la mossa 23...b5. Perchè è sbagliata? 1) 55...Rf5 non va bene per 56.Rf3 conquistando l'opposizione, il bianco costringe il nero a indietreggiare. Non va bene nemmeno 55...Re6 per 56.Re4. La mossa giusta è quindi 55...Rd5. Vediamo come è continuata la partita: 56.Rd3 56.f5? Re5; 56.Rf3? f5. 56...f5 costringendo il bianco nell'unica casa. 57.Re3 Rc4 conquistando una casa critica (SQ n.10) 58.Re2 58.Rf3 Rd3. 58...Rd4 59.Rf3 Rd3 60.Rf2 Re4 la caratteristica triangolazione per la cattura del Pedone. 61.Rg3 Re3 62.Rh3 Rxf4 vincendo. 2) 44.Rg4 è sbagliata per 44...Rh6 45.Rf5 Rxh5 etc. È giusta 44.Rg3. A 44...Rh6 segue (se 44...Rh7 45.Rf3 conduce alla patta.) 45.Rg4 e cade il Pedone g5. 3) E’ giusta la prima: 35.Re4 ed ora: a) 35...a4 36.Rd5 b4? (36...c4 37.Rc5) 37.Rxc5; b) 35...g6 36.Rd5 ed il bianco controlla tutto. E’ disastrosa 35.f6 g5 36.hxg5 hxg5 37.Re4 Re6. 35.g5 la mossa giocata in partita. Vediamo come è andata: 35...hxg5 36.hxg5 g6 37.e6+ (se 37.fxg6 fxg6 38.Re4 Re6 ed ora decide la maggioranza ad ovest.) 37...fxe6 38.fxg6 Re7 39.Re4 a4 40.Rd3 Rf8 41.Re4 Rg7 42.Re5 b4 ora il problema del bianco si evidenzia chiaramente: il Re può controllare la situazione ad est, ma gli sfugge il problema ad ovest: la maggioranza di PP neri produrrà un P passato. 43.axb4 cxb4 44.Rd4 e5+ 45.Rc4 a3 46.bxa3 il bianco abbandona. 20 Soluzioni di “Quella sporca decina” 1) la mossa giusta è 11.dxe5. In partita il bianco giocò 11.hxg4 a cui seguì 11...hxg4 12.Ch2 Cxg2 (ecco la mossa che il bianco non si aspettava) 13.Rxg2 Txh2+ 14.Rxh2 Dxf2+ 15.Rh1 g3 16.De2 g2+ 17.Rh2 g1D+ . Il nero doveva invece catturare l’Alfiere! A 22...Rxh7, dopo 23.Dh5+ Rg8 24.g6 (se 24.Dxh4 il bianco ha sempre un pezzo in meno.) 24...Tf5 25.Dh7+ Rf8 26.Dh8+ Re7 27.Dxg7+ Re8 l’attacco del bianco evapora e il nero si difende. Ciò evidenzia come il difendente deve valutare bene tutte le varianti, perché spesso i sacrifici d’attacco (ai bassi livelli) non sono corretti. Un altro breve esempio, tratto da una partita tra NC: 2) con il Pedone. Dopo 17...exd4 se cattura con l’Alfiere, segue 18.Axd4 Cxd4 19.cxd4 Axc5 e se il bianco cattura l'Alfiere, segue Te8. 3) A 8...Dxd4 segue 9.Axf7+ Rd8 10.Cxc6+. 4) 19.Txd7 20.Cxf6+. Dxd7 [se 19...Cxd7 20.Ch6#] Muove il nero 5) La prima mossa si vede subito, ma bisogna calcolare anche le varianti. Dopo 12...Td8 si ha 13.Txg7+ ed ora, se: a) 13...Rh8 14.Txh7+ Rxh7 15.Dh5+ Rg7 16.Dxf7+ Rh8 17.Cg6#; b) 13...Rf8 14.Txf7+ Re8 15.Dh5 etc. c) Rxg7 (la mossa giocata in partita) 14.Dg4+ Ag5 15.Axg5 f5 16.Ah6+ Rf6 17.Dg7# . 6) 17.Txd7 Rh8 [se 17...Dxd7 18.Axe6+] 18.Axe6 Ac8 19.Dh3 h6 20.Dxh6+. il nero inaugura un attacco su Re con: 22...Cf4 23.gxf4 Th6 il nero ha puntati sul Re l'Alfiere, la Donna, la Torre. Inoltre la Donna bianca è attaccata. Ma se il bianco mantiene la calma, si rende conto di avere più di una mossa per mandare a vuoto questo attacco avventato. 24.Dg5 oppure 24.Df3 exf4 25.Td3 24...Axh3 25.Td3 Axg2+ 26.Rxg2 Df7 il nero minaccia Tg6. Ma niente paura! 7) No. A 10...Dc7 segue 11.Cxd6 Dxd6 12.c4. 27.f5 Oppure 27.Dxd8 Dg6+ 28.Tg3 Dh5 29.f5 Dh2+ 30.Rf3 Dh5+ 31.Re3 8) Vediamo l’attacco: 21.g5 fxe5 22.Axh7+ A questo punto al nero si presenta il dilemma: catturare l’Alfiere o no? 27...Td7 28.Th1 Txh1 29.Rxh1 Cf6 30.Txd6 e il bianco vinse facilmente. In partita il nero ha giocato 22…Rh8, giustificando così l'attacco del bianco. Infatti è seguito 23.Dh5 Axg5 24.fxg5 Cf7 25.Ag6+ Ch6 26.gxh6 Tf6 27.hxg7+ e il nero ha abbandonato. 9) No. In partita fu giocato: 38...dxe4 39.fxe4 Rd6 40.Rd3 solo adesso il nero si deve essere reso conto che il suo Re è bloccato a tenere al guinzaglio i due 21 Pedoni centrali, mentre il bianco può fare quello che vuole. 40...f6 41.Rc4 ed infatti il Re bianco non si fa pregare e procede con lo smantellamento della maggioranza pedonale ad ovest. 41...b3 42.axb3 a3 serve a ben poco. Il Re bianco entra tranquillamente nel quadrato. 43.Rc3 la partita a questo punto è finita. Torniamo alla posizione inziale. Le mosse che potevano essere giocate sono a) 38…g5, b) 38…Rd6, c) 38…Rd7. a) 38...g5 ed ora: a1) 39.Rd3 Rd6 40.Rd2 (40.Re3?? b3) 40...Re6 41.Rc1 Rd6 patta; a2) 39.exd5 Rd6; a3) 39.e5 Rd7 40.Rd2 Rc6 41.Rd3 Rb5 42.Rd2 Rc4; b) 38...Rd6 39.h4 (39.e5+ Re6 etc.) 39...g6 40.h5 gxh5 41.gxh5 Re6 42.Rd2 f5 43.e5 f4 44.Rc2 Rf5 45.a3 b3+; c) 38...Rd7 39.h4 g5 40.h5 f6 41.Rd3 Rc6 42.Rc2. 10) 23...b5 è sbagliata perchè il nero perde un Pedone: 24.a4 bxa4 (se 24...b4 25.Axd6 Cxd6 26.cxb4; se 24...Af8 25.axb5 cxb5 26.Txa5) 25.Txa4. 22