N° 1/2000
LA MOSCA
IN ITALIA
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Ci hanno scritto - corrispondenza con i lettori
Piemonte:
Ma perché? - Inverno e no-kill
Lombardia:
Convegno Nazionale sul Temolo - Le prediche inutili Tesserini acque pregiate - Finalmente.... - L’ambiente,
un patrimonio da salvare - Notizie dal Cremonese e
dal Lodigiano
Veneto:
Notizie dalla APPV - Il Bacino Imbrifero del Brenta
Emilia R.:
Convegno “Le specie ittiche alloctone”- J. Louis
Tyessié a Parma - No-Kill sullo Scoltenna
Toscana:
L’UNPeM Toscana al lavoro sulla nuova legge
Marche:
La nuova legge regionale
Tratto No-Kill sul Nera
Proviamo a dirlo in rima
La pagina agonistica
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“L’ UNIONE è costituita con lo scopo primario di contribuire ad indirizzare l’attività della pesca sportiva secondo il principio della tutela della
fauna ittica, del rispetto del patrimonio naturalistico, che costituiscono beni inalienabili ed insostituibili non solo per coloro che esercitano
attività ricreative, ma per l’intera collettività.” (dall’Art. 8 dello Statuto dell’UNPeM).
1
UNPeM - UNIONE NAZIONALE PESCATORI A MOSCA
SEGRETERIA NAZIONALE: Casella Postale 530 - Parma Sud - Montebello - 43100 Parma PR
COORDINAMENTI REGIONALI:
PIEMONTE:
c/o Gianni Tacchini - Via P. Custodi 9/d - 28100 Novara - tel: 0321-398820
LOMBARDIA:
c/o Osvaldo Velo - V.lo Barbieri 8 - 26017 Quintano CR - tel: 0373-71136 - fax: 0373-718014
VENETO:
c/o Andrea Cugola - Via Palladio 18 - 37138 Verona - tel: 045-565200 - cell: 0338-1700417 - e-mail: [email protected]/[email protected]
EMILIA ROMAGNA: c/o Giorgio Bertozzi - Via Solari, 25 - 43100 Parma - tel: 0521-964160 - e-mail: [email protected]
TOSCANA:
c/o Romano Meoni - Via E. Montale 6 - 50137 Montale PT - tel: 0573-557452 - e-mail: [email protected]
MARCHE:
c/o Romano Pontani - Via G. Matteotti 20 - 63030 Colli del Tronto AP - tel: 0736-898888
ABRUZZO:
c/o Domenico Degni - Via Marconi 14 - 67051 Avezzano AQ - tel: 0863-22618
SCUOLA NAZIONALE DI LANCIO:
SEGRETERIA:
c/o Vittorio Picozzi - Via Zattieri 8/a - 32014 Ponte nelle Alpi BL - tel/fax: 0437-990318 - cell: 0338-7507061 - e-mail: [email protected]
Consiglio Direttivo e incarichi 1999-2000
PRESIDENTE AD HONOREM
CARLO RANCATI
PRESIDENTE
FERNANDO CAVALLI
VICE-PRESIDENTE
FABRIZIO STEFANINI
SEGRETARIO
GIORGIO BERTOZZI
CONSIGLIERI
MAURIZIO BELLINASO
UGO CIULLI
EDOARDO PAGANI
CARLO SALA
OSVALDO VELO
MAURO ZANELLI
INTERNATIONAL CASTING FEDERATION (I.C.F.)
EDOARDO PAGANI - Mosca Club - Bergamo
- Fly Angling Club - Milano
MARKETING & P. R.
EDOARDO PAGANI - Mosca Club - Bergamo
- Club Pesca a Mosca - Brescia
- C. P. M. - Firenze
COORDINAMENTO NAZIONALE GG PP VOLONTARI
MAURIZIO BELLINASO - Fly Angling Club - Voghera
- Fly Angling Club - Parma
COMMISSIONE PER LO STUDIO E COMPARAZIONE DELLE LEGGI E REGOLAMENTI
- Fly Angling Club - Voghera
SULLA PESCA
UGO CIULLI - Club Mosca Bianca - Firenze
FABRIZIO STEFANINI - C. P. M. - Firenze
- Club Mosca Bianca - Firenze
- Mosca Club - Bergamo
- Mosca Club - Bergamo
UFFICIO STAMPA
OSVALDO VELO
- Fish & Flies M.C.I. - Crema
- Fly Anglers - Parma
- Fish & Flies - Crema
GESTIONE INTERNET
MARIO PERICO - Fly Angling Club - Bergamo
COLLEGIO PROBIVIRI
G .L. FIOR
P. G. CUNEGO
F. BIONDANI
SCUOLA NAZIONALE DI LANCIO
PRESIDENTE AD HONOREM MARIO RICCARDI
DIRETTORE
CARLO SALA - Mosca Club - Bergamo
SEGRETARIO
VITTORIO PICOZZI - Mosca Club Valbelluna
ISPETTORI CONTABILI
F. LONGHI
M. PERICO
S. CASSIOLI
“LA MOSCA IN ITALIA” - NOTIZIARIO UNPEM
DIRETTORE RESPONSABILE OSVALDO VELO - Fish & Flies
- Crema
Hanno collaborato a questo numero:
APD Novara - Mosca Club Gavi - C. Rancati - Fly Angling Club Vimercate - Fish & Flies Crema - M.C. Treviso - Silver Salmon Verona - F. Nassi - G. Bertozzi - Club
Pescatori a Mosca Modena - CTPM - Fly Fisherman Ascoli Piceno - Club “Ca’ del Fiume” Riolo (RA) - Legambiente Umbria.
La Redazione non è responsabile dei contenuti degli articoli.
LA MOSCA IN ITALIA - 1/2000 - Newsletter dell’Unione Nazionale Pescatori a Mosca. Autorizzazione Tribunale di Reggio Emilia - nr. 874 del 7-7-1994 - Direttore Responsabile:
Osvaldo Velo - Stampa: Grafica Sovico - Redazione: Vicolo Barbieri 8 - 26017 Quintano CR - tel 0373-71136 - fax 0373-718014 - http://www.unpem.it
Spedizione in A.P. 45% art 2 - c. 20B - L. 662/96 - Filiale di Cremona
Periodico Trimestrale non in vendita - Inviato gratuitamente ai soci dell’UNPeM, ai Club italiani dei pescatori a mosca, a Enti ed Associazioni del settore, a tutti gli
Assessorati ed Uffici Pesca delle Province e delle Regioni d’Italia ed a chiunque ne faccia richiesta.
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REDAZIONALE
D A L L A PRESIDENZA
D A L L A REDAZIONE
Il nostro notiziario, la VOSTRA voce, sta crescendo. Contrariamente
alle aspettative dei disfattisti, continuamo a ricevere notizie di un certo
taglio (anche dai “non-UNPeM”), che impreziosiscono le nostre pagine e
di questo vogliamo ringraziare quanti si stanno prodigando.
In questo numero troviamo la prima “corrispondenza telematica”: uno
scambio di comunicazioni fra un lettore e la Redazione - che siamo stati
autorizzati a riprodurre per esteso. Vorremmo che fosse un punto di forza per il nostro Notiziario e invitiamo tutti a scriverci sottoponendoci anche il vostro punto di vista e le vostre proposte, stimolando la crescita ed
il miglioramento di queste pagine.
Abbiamo poi voluto riservare una intera pagina al programma del
convegno sul temolo organizzato dalla Regione Lombardia perché l’argomento è di grande attualità, visto che si tratta di una specie che sta
toccando i “minimi storici” in molte località.
Abbiamo anche aperto a realtà diverse dalla nostra, Legambiente in
questo caso, perché riteniamo che sia nostro compito rendere note tutte
le iniziative che riguardano il mondo della pesca a mosca.
Le gare di lancio tecnico e di costruzione, di cui sono disseminati i
mesi invernali, hanno avuto ed avranno il loro spazio perché sono parte
integrante del nostro tessuto vitale, momenti di aggregazione che ci permettono di tenerci in contatto e fare nuovi amici.
Il tutto va ad aggiungersi ad una nutrita serie di informazioni provenienti dai vari Comitati Regionali.
Ci preme poi segnalare l’adesione, sottoforma di “servizi” riservati ai
Soci, da parte di operatori di settore, un elenco che sembra destinato ad
allungarsi: approfittatene!
Infine, i distintivi in metallo e stoffa: sono disponibili presso i Coordinatori Regionali, così come le tessere per il rinnovo per l’anno 2000.
Come vedete, ci stiamo dando da fare. Con il vostro aiuto faremo
sempre meglio.
Osvaldo Velo
Cari amici,
in questo primo numero del 2000 mi sembra opportuno comunicarvi il “bilancio 1999”.
E’ mia abitudine fare considerazioni alla fine di ogni anno e riflettere sugli avvenimenti che hanno caratterizzato il movimento della
nostra “grande Unione”.
Nel 1999 abbiamo avuto l’adesione di altri 11 nuovi club ed associazioni di pescatori a mosca, oltre a numerosi pescatori individuali. E’ evidente che la nostra continua e progressiva crescita conferma la validità del ruolo che ci siamo impegnati ad assumere.
I numerosi consensi dalla parte delle Amministrazioni Provinciali
e Regionali, con le quali siamo sempre a confronto, ci stimolano a
proseguire.
Siamo stati interpellati per la stesura della nuova legge regionale
sulla pesca in Piemonte e siamo propositori per migliorare le leggi
regionali in Emilia Romagna, Lombardia e Toscana.
In Consiglio abbiamo approvato il regolamento quale strumento
indipensabile per una corretta interpretazione del nostro Statuto.
Finalmente la nostra cassa ci permette di poter pubblicare il Notiziario con cadenze regolari: per cui vi chiediamo maggior impegno
ad inviarci articoli e notizie per la sua realizzazione.
Questi sono i successi più importanti che hanno caratterizato il
1999 e che ho il piacere di rendervi noto.
Un riconoscimento a tutti voi che avete contribuito a questo “bilancio”.
Cordialmente.
Fernando Cavalli
Tutti club affiliati all’Unione possono utilizzare il sito www.unpem.it.
e-mail UNPeM:
[email protected] (accessibile dalla home page del sito)
E’ sufficiente inviare il logo del club (in qualsiasi formato), il testo ed eventuali immagini da inserire nella pagina, oppure la pagina già impostata in
formato html.
e-mail responsabile del servizio:
[email protected]
Indirizzo postale per Internet:
Perico Mario
Via Montessori, 6 - 24030 Presezzo (BG)
tel-fax 035-613581
Per i club aderenti all’ UNPeM che già dispongono di una pagina web è sufficiente che diano l’ URL ed il logo del club per creare il pulsante.
Ci hanno scritto
Da: Gianmaria Brignoli
A: [email protected]
Data invio: sabato 5 febbraio 2000 17.06
Oggetto: Temoli
Perché non dite che fine hanno fatto quei 60 temoli. Sarebbe corretto da parte vostra informare con la massima sincerità ciò che è successo veramente, dato che
quei temoli non erano vostri anche se effettivamente lo scopo era più che valido. Distinti saluti. Brignoli Gianni
From: unpem
To: Gianmaria Brignoli
Sent: Wednesday, February 09, 2000 1:56 PM
Subject: R: Temoli
Gent.mo sig. Brignoli
La ringrazio per il suo interessamento in merito alla vicenda del recupero del temoli nel canale Vacchelli (febb 1999). Vorrei fare una piccola precisazione, al fine
di fugare ogni dubbio o malinteso. L'operazione di recupero effettuata da Regione Lombardia e Provincie di Bergamo e Cremona - alle quali l'UNPeM ha fornito
solo il personale volontario - è avvenuta su temoli che non sono i nostri, ma di tutta la comunità. Purtroppo, l'operazione, realizzata e coordinata dalla Regione
Lombardia, non ha avuto esiti positivi e contiamo di ricevere delucidazioni più dettagliate ed esaurienti in occasione del prossimo convegno nazionale sul
temolo che si terrà a Sondrio a meta aprile (posticipato a metà maggio dopo questa corrispondenza - ndr) e di cui verrà data debita divulgazione informazione.
La invitiamo pertanto a prendere parte a questo convegno: avrà la possibilità di sottoporre ai responsabili dell'operazione tutte le domande che riterrà più
opportune. Naturalmente, i risultati del convegno saranno divulgati anche tramite il nostro Notiziario andando pertanto a soddisfare quanti, come lei, attendono
giustamente una risposta. A sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o informazione, gradisca i nostri più cordiali saluti. UNPeM Lombardia
- Il Coordinatore Regionale - Osvaldo Velo
Da: Gianmaria Brignoli
A: unpem
Data invio: mercoledÏ 9 febbraio 2000 22.25
Oggetto: R: Temoli
Vi ringrazio che cortesemente mi avete risposto, non è da tutti. Mi ritengo soddisfatto dalla vostra risposta. I miei più cordiali saluti. Brignoli Gianni
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Notizie dai Coordinamenti
Regionali: PIEMONTE
MA PERCHE?
- chiusura delle pesche sportive collocate all’interno di aree protette e
quindi anche dei numerosi laghetti compresi nel parco del Ticino
Il tutto vuoi per errore vuoi per masochismo, escludendo il masochismo
non resta che l’errore con la considerazione di come coloro che lo hanno
commesso pretendono anche, e lo si è visto, di essere pressoché unici rappresentanti dei pescatori.
Alla S.V.P.S. (Società Valsesiana) chiediamo:
Perché ha aderito alle proposte della F.I.P.S.A.S. autoescludendosi dal
Comitato Consultivo Regionale e ponendo parte delle proprie acque alla mercé delle comunità montane. Forse per fiducia nei dirigenti F.I.P.S.A.S? La realtà
presente pone un legittimo dubbio su quanto sia ben riposta.
Al gruppo D.S. in seno al Consiglio Regionale chiediamo:
Perché benché esistessero possibilità e disponibilità, non si è mai cercato il confronto e la collaborazione con i pescatori?
Perché presentare solo ora una proposta di legge in materia di pesca pur
senza la possibilità di approvazione?
Perché invece di contribuire al varo di una normativa necessaria e adeguata si è preferito rimandare il tutto alle calende greche?
Dopo due anni di duro lavoro, arrivati ad un passo da quel rinnovo della
normativa regionale in materia di pesca e di tutela degli ambienti acquatici
che è unanimamente riconosciuta come urgente e necessaria, ostacoli apparentemente insormontabili ne sono venuti a sbarrare il cammino.
Le scriventi associazioni, ma ancora più, riteniamo, i pescatori e tutti coloro che hanno a cuore la vita dei fiumi, laghi e torrenti piemontesi hanno
diritto ad una risposta alle domande che poniamo:
Alla F.I.P.S.A.S. chiediamo:
Perche, dopo che il suo vicepresidente nazionale, su incarico del Consiglio Federale, aveva con tutte le organizzazioni dei pescatori concordato una
struttura egualitaria per riconoscimenti e rappresentatività, solo ora i suoi dirigenti locali hanno voluto riproporne un’altra che nega rappresentanze pluraliste
ed esclude dai Comitati consultivi regionale e provinciali importanti realtà
organizzative con il risultato di incontrare la nostra opposizione?
Perché, pur essendo stato trovato l’accordo su tutti gli altri contenuti della
legge, non si è voluto presentare proposte unitarie almeno su questi?
Perché, presentandole separatamente, è stato modificato il testo concordato inserendovi, e facendo sì che si mantenessero, dettati del disegno di
legge presentato dalla Giunta Regionale che val la pena di citare:
Auspichiamo di aver al più presto risposte se non totalmente soddisfacenti almeno tali da sopire il nostro giustificato e pur anche polemico disappunto, riaprire un democratico dibattito e fugare il diffuso sospetto che le
esigenze elettorali sia di rinnovo di Amministrazione Regionale sia di dirigenza F.I.P.S.A.S. non sopravvanzino quelle ben più urgenti e legittime dei pescatori e soprattutto dei pesci.
Le organizzazioni piscatorie: AICS Pesca Regionale - APD Novara
ASPT Trecate - Ass. Pesc. La Riva - CSAIn - UN ENAL c. pesca. t. - UNPeM
Piemonte
- impossibilità di svolgere gare di pesca su laghetti o carpodromi
- possibilità per le Comunità montane di richiedere e gestire zone da
regolamento particolare
- quaranta cm di misura minima per la trota fario nelle acque di pianura
- ridotta possibilità ed entità dei contributi dovuti alle associazioni per
legge dello Stato
- sanzioni eguali per azioni di bracconaggio (veleni, esplosivi, corrente,
pesca subacquea) e trasgressioni di lieve entità (pesca da ponte ecc.)
INVERNO E NO KILL - Mosca Club Gavi
L’aspetto ludico dell’attività alieutica non può prescindere da un processo formativo del pescatore che lo porti ad essere consapevole delle proprie
azioni nel momento in cui comincia a passare il tempo libero con una canna
da pesca in mano.
In generale un pescatore “consapevole” è ancor prima una persona educata ed intelligente, che approccia questa splendida passione con umiltà e
grande entusiasmo, per così dire “in punta di piedi”, cercando l’armonia con
sè stesso e l’ambiente oltre al rispetto del prossimo.
Quando abbiamo il piacere di conoscere una persona a modo che vuole
iniziare a pescare a mosca, sappiamo a priori che fornendogli con la dovuta
passione ed intelligenza le informazioni di cui necessita, questi diventerà un
modello per altri e un prezioso alleato per il futuro.
L’attività di club, soprattutto durante l’inverno, consente di accrescere la
passione degli ultimi arrivati fornendo loro con diabolica continuità gli stimoli
più coinvolgenti. D’altro canto l’inizio della bella stagione, soprattutto per chi
non ha risorse di tempo illimitate e intende la pesca in un certo modo, porta
a pescare il più possibile in solitudine e relazionare con gli altri in maniera
alquanto ridotta. In buona sostanza, spesso si preferisce andare a pescare da
soli ottimizzando il poco tempo a disposizione e difficilmente si fa da balia al
neofita portandoselo appresso sul torrente. Il rischio è che quest’ultimo, incontrando le prime difficoltà si perda d’animo e torni a pescare con i metodi
tradizionali.
Per quanto ci riguarda l’inverno continua ad essere il momento in cui si
riempiono le scatole di mosche, si monta una nuova canna, si fanno progetti
per l’estate e si prova a rinforzare la schiera dei pescatori a mosca cercando di
fare proseliti. Altri non mollano a dispetto delle condizioni climatiche e cercano di disporre di buone opportunità di pesca vicino a casa anche durante
l’inverno.
Partendo da questi presupposti e provando a coniugarli, abbiamo presentato recentemente un progetto alla provincia di Alessandria che permetta
di pescare durante l’inverno nei dovuti modi e consenta di educare ed avviare alla pesca a mosca quanti ne siano interessati.
L’idea è estremamente semplice: un NO KILL invernale ad artificiali, gratuito e con pesci di immissione, istituito in un tratto libero da vincoli di chiusura
in considerazione del periodo riproduttivo dei salmonidi. La disposizione di
istituire tale regolamento dovrà avere carattere esclusivamente temporaneo e
terminare con la riapertura della pesca alla trota. A questo punto, via libera ai
pescatori al tocco sperando che non trovino grossi appigli per criticare una
decisione che, pur non recandogli esclusivo vantaggio, quantomeno non li
penalizza.
In termini prettamente economici, l’amministrazione provinciale raddoppierebbe i benefici di una spesa comunque indispensabile per volontà di
popolo, fatta al fine di “ripopolare” (...) i torrenti e soddisfare quanti si improvvisano trotaioli per un giorno (ben sappiamo come, al di là di ovvie considerazioni, mai e poi mai i nostri amministratori potranno pensare di investire
diversamente tali soldi).
Il tratto di torrente ove applicare tale regolamentazione non dovrà avere
particolari caratteristiche di integrità biologica al fine di non comprometterne
un eventuale buono stato di salute. E’ brutto a dirsi ma, essendo una casistica
del genere particolarmente diffusa, occorre per lo meno trarne vantaggio sfruttando in alcuni casi tali ambienti a fini educativi.
Come ben sappiamo, mobilitazione delle associazioni di pescatori in
difesa dell’ambiente e rilascio del pescato sono il passaggio obbligato attraverso cui transita la possibilità di continuare a praticare il nostro hobby ad un
livello qualitativamente accettabile. Questo tipo di proposta, pur non rappresentando nulla di sensazionale, può, nella sua semplicità, costituire un atto
concreto nella divulgazione del catch and release a costi zero, innanzitutto
per i fruitori e, da un certo punto di vista, per le stesse amministrazioni cui è
oltretutto garantito un immediato ritorno d’immagine.
Infine, una riflessione sui probabili sviluppi della faccenda. La nostra provincia deve fare i conti con svariati problemi di carattere strutturale, ragion per
cui sappiamo che il progetto non potrà essere trasformato in realtà senza un
sostegno decisivo del volontariato. Dobbiamo altresì ammettere che il Mosca
Club Gavi è completamente coinvolto in altre iniziative che rivestono carattere prioritario rispetto al progetto di cui sopra. Valutiamo pertanto utile una
collaborazione con quelle associazioni pescasportive che, pur non in sintonia
con i fini dello statuto UNPeM, potrebbero aiutarci a realizzare la nostra idea
grazie alla loro disponibilità di mezzi e peso politico, attenuando altresì la
latente freddezza nei rapporti che rischia di penalizzare ulteriori nostre iniziative in ambito provinciale.
Importante è il fine, se raggiunto con mezzi eticamente accettabili, consapevoli che l’immobilismo favorisce il regresso di una realtà tristemente pessima in cui noi non vogliamo essere considerati complici o quantomeno semplici spettatori.
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Notizie dai Coordinamenti
Regionali: LOMBARDIA
CONVEGNO NAZIONALE SUL TEMOLO
Organizzazione: Regione Lombardia - Provincia di Sondrio - U.P.S. di Sondrio
13-14 MAGGIO 2000
Sala “E. Vitali” - Banca Credito Valtellinese
Via Pergole - Sondrio
13-5 - Sabato - CONVEGNO
ore 09,00 - Registrazione dei partecipanti
ore 09,30 - Saluto delle Autorità
ore 10,00 - Inizio Sezione Mattutina: “BIOLOGIA E GESTIONE DEL TEMOLO” - moderatore: Dirigente Uff. Regionale competente
ore 10,00 - 10,30 - “L’ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI SONDRIO” - Dr. Edoardo FUSI
ore 10,30 - 11,00 - “L’ESPERIENZA DELLA LOMBARDIA” - Dr. Giovanni ARLATI
ore 11,00 - 11,15 - Pausa caffé
ore 11,15 - 11,45 - “GENETICA APPLICATA ALLA TUTELA DEL TEMOLO” - Dr. James TAGLIAVINI
ore 11,45 - 12,10 - Grayling International Italia - Dr. Antonio SABBADINI
ore 12,10 - 12,30 - UNPeM (Unione Nazionale Pescatori a Mosca) - Carlo RANCATI (Presidente Onorario)
ore 12,30 - 12,50 - Dibattito
ore 12,50 - 14,10 - Pausa pranzo
ore 14,10 - Inizio Sessione Pomeridiana: “LA PESCA DEL TEMOLO” - moderatore: D. G. Agricoltura
ore 14,15 - 14,45 - “ESCHE ARTIFICIALI RELATIVE ALLE TATTICHE DI PESCA AL TEMOLO” - Francesco PALÙ
ore 14,45 - 15,15 - “SISTEMI DI PESCA AL TEMOLO” - Paolo MANZOCCHI - Fly Angling Club Sondrio
ore 15,15 - 15,45 - Dibattito
ore 15,45 - 16,00 - pausa caffé
ore 16,00 - 17,45 - Incontro-dibattito: “QUALE FUTURO PER IL TEMOLO?” - Dr. Avv. Diego MUFFATTI.
Partecipano: Regione Lombardia - U.P.S. Sondrio - UNPeM Lombardia - Ass. Grayling International
Italia - Giornalisti di settore.
ore 17,45 - 20,30 - Inaugurazione mostra dimostrativa sulla costruzione di esche artificiali.
ore 18,30 - 20,30 - Presentazione video e diapositive sul Temolo.
14-5 - Domenica mattina
ore 10,00 - 13,00 - Proseguimento mostra esche artificiali
- Dimostrazione pratica di tecniche e tattica di lancio - Carlo SALA - Direttore Scuola Nazionale di Lancio - UNPeM.
RITENETEVI TUTTI INVITATI
(Aggiornato al momento di andare in stampa. Rivolgersi alla Redazione per ulteriori informazioni)
Notizie dal Lodigiano
(come riportato nel libretto “La pesca in Provincia di Lodi” pubblicato dalla Provincia di Lodi, Settore Tutela Territoriale e Ambiente - Servizio Pesca, in collaborazione con la FIPSAS di Lodi)
ZONA RISERVATA ALLA PESCA CON CODA DI TOPO
Nelle zone riservate alla pesca con coda di topo è consentita solo ed esclusivamente a mosca, con un solo amo, senza ardiglione ed è obbligatoria
l’immediata reimmissione del pescato.
Fiume Adda: per tutto il tratto compreso fra la confluenza della Roggia Squintana e del Rio Tormo. Lunghezza del tratto: mt. 4500.
Rio Tormo: per tutto il tratto compreso fra Tormo e località Prada. Lunghezza del tratto: mt. 1000.
Ci complimentiamo con la Provincia di Lodi: i tratti fly-only non solo sono ben due ma uno di essi è anche di lunghezza apprezzabile tenuto conto
dell’ampiezza del territorio: segno che l’Amministrazione ha recepito quanto andiamo da tempo dicendo, e cioé che in molti casi i tratti riservati fino ad ora alla
pesca a mosca hanno dimensioni veramente ridicole. Ci auguriamo che questo esempio venga al più presto seguito anche da altre Provincie. Lo stesso libretto
contiene anche altre notizie positive, ad ulteriore dimostrazione della buona volontà dell’Amministrazione. Purtroppo c’é anche una nota dolente: a pagg. 3940-41 vi è l’elenco dei campi riservati alle gare di pesca: “solo” 26. Ma non rammarichiamoci troppo in fretta: nulla è perfetto e tutto è perfettibile.
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LOMBARDIA
LE PREDICHE INUTILI - C. Rancati
ni o una Ephemerella Ignita e di conseguenza cercare di raffigurale
con un artificiale appropriato, oppure, credere ancora alla efficacia
di una bella imitazione della Mosca di Maggio.
Lo so che per prendere pesci non sono essenziali queste conoscenze e che basta una semplice “grigina” o “giallina” posata in modo
giusto, ma caspita, che differenza nel mettere in atto tutto quel cerimoniale fatto di conoscenza, effetto, causa e risultato! E che soddisfazione personale si prova quando nella pesca si aggiunge qualcosa
in più alla pura e semplice casualità…”.
E ancora: ”…anche il rapporto tra il pescatore a mosca e il pesce
sta purtroppo cambiando. Se non si ristabilisce il suo valore (magari
un poco esagerato), a questo rapporto, il piacere che deriva dall’azione di pesca e dalla cattura del pesce diminuirà sempre più fino
a ridursi in pura contabilità, cioè alla sola continua ricerca di luoghi
dove poter catturare meccanicamente (e con ogni mezzo) sempre
più esemplari, e con ciò mettere in atto una rincorsa alla insoddisfazione. E il peggio è che questa insoddisfazione persiste anche quando, per scelta, si rimette in acqua tutto il pesce pescato.
Si assiste oramai alla mancanza di entusiasmo anche là dove si
continua a catturare esemplari di taglia modesta e si manifesta quella
specie di catena di montaggio che consiste nel prelevare il pesce
dall’acqua per poi rimetterlo subito dentro quella stessa acqua, E,
l’ironia della sorte, o meglio la stupidità è che per fare tutta questa
operazione si sono magari percorsi centinaia di chilometri e spesi
molti quattrini per i permessi di pesca.
Come si fa allora a non ricordare con un poco di nostalgia e rivolere ancora qualche cosa che sa di antico, quando, per esempio,
bardati con un vecchio cappellaccio e lo sbiadito gilet, ma con tanto
entusiasmo, si risaliva per tutto il giorno quel corso d’acqua, attenti
ad ogni volo di insetto e speranzosi in qualche bollata… e poi come
si fa a non ricordare con nostalgia quando capitava di catturare quel
paio di trotelle e quanta soddisfazione per il risultato che si era ottenuto pescando a mosca? Quello sì che bastava.
Il valore di quelle trotelle era effettivo sia per chi le rimetteva in
acqua, sia per chi, rispettando le norme di legge, se le teneva. Per
tutti erano un dono prezioso a compenso di un metodo che “romanticamente” si considerava diverso, senza trucchi e marchingegni
vari…”.
Non lo so se anche voi vi siete accorti del mutamento degenerante che (pur di prendere pesci ad ogni costo) sta avvenendo ambiguamente nell’ambiente della pesca a mosca. I “moscaioli” che si
sono avvicinati a noi in questi ultimi tempi hanno rari punti di riferimento e forse sono senza colpa. I Club che avevano un tempo anche
carattere formativo ora, in parte, lo hanno perso e infine molti pescatori a mosca di vecchio stampo hanno (anche loro) seguito la nuova
moda che pian piano sta trasformando i canoni originali della pesca
con la coda di topo.
Va bene seguire il “modernismo” che avviene naturalmente per
l’attrezzatura base ma non va bene per niente modificare il metodo.
E’ sul fiume che osservo sempre più frequentemente questa trasformazione. Ormai una coda di topo, un finale e una mosca non
bastano più; ci sono i “segnalatori” che non sono altro che piccoli
galleggianti, ci sono le varie e mimetiche “piombature” per affondare
l’esca velocemente e c’è tutto quell’insieme di esche bislacche costruite con “plasticume” vario anziché con le classiche piume e materiali naturali. Ormai, se si vuole fare una sintesi di questo modo di
pescare si deve dire che si sta imitando il “galleggiante” della pesca
con esche naturali, che si fanno lavorare gli artificiali quasi come fanno i pescatori con la “camolera” e che si usano modelli di esche che
si avvicinano a quelli che adoperano i pescatori a spinning. Dove
stanno allora le differenze delle quali talvolta ci riempiamo la bocca?
Solo nel fatto che per lanciare queste cose si adopera la coda di
topo? E’ troppo poco.
Oramai stiamo subendo una continua e illogica crisi di crescenza, cioè il notevole aumento dei pescatori che utilizzano la coda di
topo sta creando immancabilmente un insieme di contraddizioni che
non sono giustificabili e, purtroppo, neanche controllabili perché,
come è ovvio, ognuno è padrone di fare quello che gli pare. Però, il
mio ragionamento è rivolto a coloro che fanno parte dei Club ed in
particolare a quelli dell’UNPeM; domando: non è proprio possibile
riprendere almeno nel proprio ambito e divulgare un poco di quel
“vecchio” fascino che la pesca a mosca aveva e cercare poi di mantenerlo vivo?
Non voglio fare della retorica e nemmeno immaginare una qualsiasi forma di snobismo ma, perdinci, dobbiamo proprio tutti rassegnarci a questo “degradato” cambiamento?
Molti anni fa, quando questo mutamento incominciava a manifestarsi scrissi (profeticamente mio malgrado), su una rivista di pesca:
”… sta svanendo quella diversità che ci ha fatto scegliere la pesca a
mosca….non solo il lato tecnico ma la differenza etica che ci ha affascinato. Ora, per esempio, non ci si entusiasma più nello scoprire le
relazioni tra gli insetti e gli artificiali che dovrebbero imitarli. Tra non
molto saranno in pochi a sapere come e dove vive una Baetis Rhoda-
Allora credevo che quei primi cedimenti fossero momentanei,
ora non lo so più. Forse, sono solo un antiquato pescatore a mosca
che vive con bellissimi ricordi ma non mi dispiace essere rimasto
così attaccato alle tradizioni e fermamente contrario alle degenerazioni. Spero solo che qualcuno rifletta e qualcun altro la pensi come
me. La mia predica inutile finisce qui.
I NOSTRI TITOLI PER IL PESCATORE A MOSCA
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6
LOMBARDIA
TESSERINI ACQUE PREGIATE
FINALMENTE...
(F.A.C. Vimercate)
(F.A.C. Vimercate)
Da inizio gennaio, in netto anticipo rispetto agli scorsi anni, presso gli
uffici dell’Amministrazione Provinciale di Lecco, di Como e la sezione provinciale F.I.P.S.A.S. di Milano e tutti i distributori autorizzati, sono disponibili i
tesserini segnapesce obbligatori per pescare nelle acque secondarie pregiate e per la pesca del Coregone (lavarello) con amettiera o “sonda”.
Il tesserino viene rilasciato gratuitamente a tutti i pescatori interessati che
ne faranno richiesta compilando un apposito modulo. Tale tesserino dovrà
essere riconsegnato agli appositi uffici della Provincia di Lecco, Como o ai
distributori che effettuano anche il servizio di restituzione entro il 30 marzo
del 2001, onde consentire le necessarie verifiche di gestione e programmazione. Ricordiamo a chi non ha ancora consegnato il vecchio tesserino di farlo
entro i termini, per non incorrere in pesanti sanzioni amministrative. Il tesserino, sia esso rilasciato dalla provincia di Lecco che di Como, vale per tutte le
acque delle due provincie. Le misure minime da rispettare in provincia di
Lecco e Como sono: Trota cm. 24 - Temolo cm. 30 - Salmerino cm. 22 Coregonidi cm. 30.
In una giornata di pesca si possono catturare non più di cinque capi tra
trote, salmerini, temoli e coregoni, mentre la cattura di altre specie è consentita in osservanza delle normative regionali e provinciali riguardo i tempi,
le misure minime e il limite di cattura, massimo Kg. 5. Nelle acque secondarie
pregiate della provincia di Lecco la pesca è consentita esclusivamente nei
giorni di lunedì, giovedì, sabato e domenica, nonchè il 1° maggio e tutte le
festività riconosciute previste dal calendario, in qualsiasi giorno cadano, ed è
fatto obbligo di utilizzare ami senza o con ardiglione schiacciato; è inoltre
fatto obbligo di interrompere l’attività di pesca al raggiungimento del quinto
esemplare di salmonide. Nei tratti dei torrenti Lambro e Senagra riservati alla
pesca a mosca con la coda di topo, è obbligatorio il rilascio del pesce allamato (NO-KILL). Nel tratto del torrente Meria sono in vigore le seguenti norme: Amo senza ardiglione - Limite di cattura 5 salmonidi - Misura minima:
Trota cm. 24 - Salmerino cm. 22.
E’ consentita la pesca con una sola canna con o senza mulinello armata
di un solo amo con esca naturale senza zavorra terminale, un solo cucchiaino, plug, rapala, ondulante ecc.., cinque mosche non zavorrate per la pesca
in superficie e cinque mosche artificiali (sistema a camolera), anche con piombo terminale, a partire dal 30 aprile.
E’ vietata la pesca con l’uso del pesce naturale sia vivo che morto, pescare dai ponti, utilizzare e detenere sul luogo di pesca la larva di mosca
carnaria e lasciare attrezzi di pesca in fase attiva incustoditi.
...dopo anni di lamentele da parte dei fruitori dell’Adda, siano essi pescatori o semplici turisti che frequentano il fiume la domenica per rilassarsi in
tranquillità sulle rive del più bel fiume d’Italia. Per il terzo anno consecutivo
il Parco Adda Sud ha emanato una circolare con descritta l’ubicazione dei
parcheggi convenzionati. A quanto pare sembra che le summenzionate piazzole adibite al parcheggio siano o diventeranno postazioni fisse, fornendo di
fatto a tutti i frequentatori dei luoghi uno spazio dove posteggiare il proprio
veicolo senza la paura di incorrere in salate sanzioni amministrative.
Elenchiamo di seguito i parcheggi disponibili e la loro ubicazione:
- Comune di Zelo Buon Persico (LO): frazione Villa Pompeiana, sponda
destra del fiume.
- Comune di Merlino Comazzo (LO): Adda Lodi (derivatore Canale Vacchelli),
sponda destra del fiume.
- Comune di Camairago (LO): località Fughetto, sponda destra del Fiume, si
accede da Camairago.
- Comune di Corte Palasio (LO): località Casellario, sponda destra del fiume, si
accede da Corte Palasio.
- Comune di Lodi, Montanaso Lodigiano (LO): località ex cava Burlini, sponda sinistra del fiume, si accede da Lodi e Boffalora.
- Comune di Formigara (CR): zona del Porto, sponda sinistra del Fiume, si
accede da Formigara.
- Comune di Formigara (CR): area privata presso il fiume, sponda sinistra del
fiume, si accede da Formigara.
- Comune di Maleo (LO): area presso il ponte ferroviario di Pizzighettone,
sponda destra del fiume, si accede da Maleo.
- Comune di Maleo (LO): località Cascina Bosco Trecchi, sponda destra del
fiume, si accede da Maleo.
- Comune di Maleo (LO): area demaniale presso l’argine maestro, sponda
destra del fiume, si accede da Maleo.
- Comune di Gombito (CR): area privata presso il fiume, sponda sinistra del
fiume, si accede da Gombito.
- Comune di Lodi: località Belgiardino, sponda destra del fiume, si accede
da Lodi.
- Comune di Boffalora d’Adda (LO): località Mezzanino, sponda destra del
fiume, si accede da Boffalora.
Chi avesse bisogno di ulteriori informazioni può rivolgersi al Consorzio
Parco Adda Sud, via Achille Grandi, a Lodi - tel. 0371.37047-35747, fax
0371.32988.
L’AMBIENTE, UN PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE (F.A.C. Vimercate)
E’ per merito dell’impegno dei pescatori se in questi ultimi anni si stanno attuando politiche di recupero dei laghi e dei fiumi, pertanto non si capisce
perchè una minoranza continua ad abbandonare sulle rive ciò che porta da casa, siano essi contenitori di esche, di pastura o semplicemente i resti della
colazione. Qualcuno dirà che la colpa non è solo dei pescatori ma anche di chi in questi mesi caldi si reca sulle rive alla ricerca di un po’ di refrigerio.
Questo in parte è vero ma ciò non toglie che ci siano anche dei pescatori che anziché portarsi a casa i resti della giornata di pesca, preferiscono abbandonare il tutto sul luogo. Questi comportamenti danno modo a una certa frangia di ambientalisti di attaccarci o intervenire presso l’Amministrazione competente per far sì che vengano posti dei limiti di accesso alle sponde dei fiumi, già sbarrati dai parchi che sono nati in questi anni. Parchi, che nella maggior parte dei
casi, ancora non si sono adeguati alle normative che prevedevano sì di chiudere gli accessi alle rive ma anche di creare dei parcheggi nelle vicinanze,
parcheggi che non arrivano mentre le multe, salatissime per chi posteggia sul ciglio della strada nell’ambito del parco, arrivano regolarmente.
Un po’ di buona volontà da parte di chi gestisce questi enti non guasterebbe. Anche in Valtellina, zona ancora ricca di luoghi incontaminati, succede che i
pescatori, al termine della giornata, abbandonino gli scatolini delle camole del miele o dei vermi. In questi casi dovrebbero intervenire le guardie per far
rispettare, oltre che le norme di pesca, anche l’ambiente. Sappiamo benissimo che la materia è complessa e che non si può risolvere questo problema solo
con dei controlli repressivi, poiché è l’educazione ambientale di base che da noi manca. Non pretendiamo di arrivare ai livelli di educazione e cultura che da
anni c’è in alcuni paesi con noi confinanti (Austria, Svizzera o Germania), ma di iniziare con piccole cose, cominciando una campagna di sensibilizzazione
presso i pescatori tramite le proprie associazioni e presso tutti i cittadini con campagne mirate tramite i mass-media, mentre per i giovani si potrebbe iniziare
fin dalle scuole elementari ad insegnare il rispetto per l’ambiente e tutto ciò che lo circonda.
(ndr: la L.R. 25/82, art. 42, q vieta l’abbandono di esche, pesce o rifiuti a terra, lungo i corsi e gli specchi d’acqua e nelle loro adiacenze.)
Da “Pescare in Valtellina” nr 1 - febbraio 2000
STOP ALL’AZIONE DISTRUTTIVA DEI CORMORANI LUNGO I NOSTRI FIUMI!!
“Autorizzato dalla Provincia l’abbattimento dei cormorani per salvare temoli e trote.
Generale soddisfazione in valle per un provvedimento giusto ed equilibrato.
In esecuzione del provvedimento adottato dalla Giunta Provinciale presieduta da Eugenio Tabarini, a partire dal 19 gennaio un gruppo selezionato di Agenti di
vigilanza della Provincia e dell’UPS ha iniziato gli abbattimenti dissuasivi dei predatori. I fiumi verranno costantemente presieduti anche con il supporto di nostri
associati in possesso dei necessari requisiti di legge sino al definitivo allontanamento dei cormorani dal nostro territorio.”
Chi volesse maggiori informazioni o chiarimenti, può mettersi in contatto con la UPS tel 0342 217257 - [email protected]
7
LOMBARDIA
Notizie dal Cremonese
E dal Magistrato del Po riceviamo la seguente lettera (prot 712 del
16/3/00 inviata anche alla prov. di Cremona e Legambiente Lombardia):
“Con riferimento (omissis) si comunica che i medesimi sono stati regolarmente e preventivamente autorizzati dalla Regione Lombardia (nota n.
URB-98-26533 del 15-07-98) e dal Parco Adda Sud (nota n. 1335 del 263-99). Al riguardo si aggiunge che per compiti istituzionali l’Uff. Operativo del Magistrato del Po di Cremona è addetto alla gestione e manutenzione dei corsi d’acqua di relativa competenza. Le suddette mansioni
vengono esercitate con interventi manutentori anche di carattere preventivo che abbiano come fine la salvaguardia delle opere di difesa presenti
sul fiume, del corretto deflusso delle acque o che possano ridurre il dispendio di risorse economiche concorrendo così a limitare l’esecuzione/manutenzione delle future opere di difesa a quelle strettamente necessarie. Si precisa inoltre che lo scrivente Ufficio è ben consapevole dei
possibili danni arrecati all’ecosistema fluviale in relazione ai lavori intrapresi, svolti generalmente e necessariamente nell’ambito del fiume e sottolinea che le scelte esecutive vengono sempre adottate, qualora le priorità di intervento e le condizioni ambientali lo consentano, cercando di
favorire lo sviluppo di flora e fauna o quantomeno limitare i danni arrecati
agli stessi. L’azione di monitoraggio svolta dai tecnici incaricati di questo
Ufficio ha evidenziato i fenomeni di erosione presenti sulla difesa in pietrame in sinistra idraulica del F. Adda in corrispondenza della C.na Colomba, di notevole importanza in quanto posta a protezione della S.P.
Cassano-Rivolta, causati dall’eccessivo carico idraulico indotto dalla presenza del deposito alluvionale antistante. Pertanto, non potendo disporre in tempi brevi delle economie necessarie a tamponare il problema, si
è deciso di intervenire con opere di regimazione mediante asporto del
quantitativo di materiale, preferendo allontanare il medesimo al fine di
non peggiorare il cronico sovralluvionamento presente nel tratto d’asta
fluviale in esame. Data la particolare natura della zona che, in destra orografica, non permette il transito di mezzi pesanti considerata la presenza
in gran numero di ponti di attraversamento con portata specifica insufficiente, l’unico modo per accedere al punto di regimazione è quello di
creare un guado partendo dalla sponda opposta. Cio nonostante, quantunque per mero errore non si sia provveduto ad informare dei fatti l’ufficio provinciale del Settore Caccia e Pesca, lo scrivente ha cercato di operare nel rispetto della natura circostante in relazione ai limiti imposti dal
quadro problematico della zona, lasciando inalterati, per esempio, i fondali destinati al ripopolamento delle specie ittiche. Si rimane a disposizione per eventuali ed ulteriori chiarimenti. F.to L’Ingegnere Incaricato.”
Riportiamo la lettera che la nostra rappresentanza della provincia di
Cremona ha inviato al Magistrato del Po, Regione Lombardia, Prov. di Cremona, Genio Civile, Comune di Rivolta d’Adda, WWF Lombardia, WWF Crema, Legambiente Lombardia:
2.2.2000 - marm0013
Si porta all’attenzione dei destinatari della presente quanto segue:
Un nostro socio, durante un sopralluogo nella zona di Rivolta d’Adda
(CR) e nell’’ambito delle operazioni di recupero delle uova di trota marmorata in collaborazione con la prov. di Cremona, ha notato la presenza
di mezzi in opera in alveo intenti ad eseguire lavori di escavazione che
hanno avuto come conseguenza il completo sconvolgimento del letto
del fiume con un enorme danno biologico difficilmente quantificabile ai
danni di letti di frega in oggetto del programma di recupero disposto
dalla Amm. Provinciale. A prova di quanto affermato si allegano fotografie scattate in quella occasione. Si richiede, entro i termini di legge, una
risposta a quanto segue:
- chi ha autorizzato tali interventi in alveo ed il loro scopo
- se di tali lavori l’Amm Provinciale - sett pesca - è stata debitamente
informata
Alla prov. di Cremona, che legge in copia, si chiede la valutazione del
danno subito non solo in termine economico ma anche in termini di perdita di patrimonio ittico.
Supponiamo che quanto successo sia dovuto a scarsa se non nulla sensibilità ambientale e totale assenza di sinergia con le varie amministrazioni
ed enti preposti alla salvaguardia ambientale. Restiamo in attesa di ricevere una vs risposta in merito.
UNPeM - Il Rappr. Provinciale e Coordinatore Regionale- O. Velo”
A seguito di quanto sopra, abbiamo ad oggi ricevuto risposta dalla
prov. di Cremona che ci assicura il proprio interessamento nonché da
WWF e Legambiente che ci hanno confermato il loro sostegno. Legambiente ha inoltrato in data 17/2/2000 analoga richiesta di chiarimento facendo esplicito riferimento alla ns lettera succitata. Da parte di WWF, abbiamo ricevuto copia del Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico.
Desideriamo ringraziare ufficialmente queste due Associazioni per il supporto fornito. Segno che “anche la fauna che non si vede” è finalmente
meritevole di attenzione? Ne saremmo oltremodo felici.
Il comune di Rivolta d’Adda, con prot 3247 del 24/2/00, ci risponde:
“Con riferimento all’oggetto si comunica che gli interventi di regimazione
idraulica in atto non sono di nostra competenza. Si ritiene comunque che
tali lavori debbano essere effettuati in questo periodo dell’anno in cui il
fiume solitamente è in regime di bassa portata idraulica. F.to Il Sindaco”
Nessuno si sognerebbe mai di negare la necessità di operare per la
salvaguardia del bene comune. Qui però non si tratta di contestare i lavori
ma più semplicemente di sapere perché i vari organi competenti non sono
stati messi al corrente (lo hanno forse deliberatamente ignorato? Speriamo
proprio di no) o non hanno operato in collaborazione. Se si fosse saputo a
priori di questo problema, avremmo sicuramente anticipato o posticipato
il lavoro di recupero delle uova di marmorata. Ci sorgono spontanee alcune domande: perché i contenuti della lettera a noi inviata dal Sindaco di
Rivolta d’Adda sono così diversi da quella mandata a Legambiente (molto
più dettagliata e meno elusiva)? Esistono forse due verità diverse? Sarà così
gentile il Sindaco di Rivolta d’A. di prenderci più sul serio e fornirci la VERA
versione dei fatti (la trasparenza da lui citata non dovrebbe applicarsi solo
alle speculazioni ma anche alla coerenza delle proprie azioni)? Se i lavori
sono stati regolarmente e preventivamente autorizzati dalla Regione Lombardia e dal Parco Adda Sud, sia il Comune di Rivolta sia la Provincia di
Cremona ne dovrebbero essere stati al corrente. Perché non sono stati presi i debiti provvedimenti dalla Provincia di Cremona in occasione dell’operazione di salvataggio delle uova di marmorata? Speriamo che, come promesso, l’Amminsitrazione Provinciale fornisca veramente il proprio interessamento. O dobbiamo prendere per “bugiardo” il Magistrato del Po? Ci
risulta difficile crederlo: dopotutto è stato l’unico a fornire delle spiegazioni razionali.
Ora la palla passa al Sindaco di Rivolta ed alla Amministrazione Provinciale. Se sono rette da persone serie non mancheranno di fornirci la
loro versione dei fatti. E li ringraziamo sin da ora.
Sembrerebbe una classica risposta “politica”. Ma Legambiente ci trasmette la lettera da loro ricevuta dal Sindaco di Rivolta (prot. 4094/SV/db
del 6-3-2000):
“(omissis).... l’intervento è stato autorizzato da tutti gli organi competenti
dopo anni di richieste (e dopo che i cittadini hanno subito gravi danni in
seguito agli allagamenti dell’area urbana) da tutti gli enti competenti.
- la regimazione dell’Adda (omissis) rientra in un piano organico di interventi studiati dal Magistrato del Po e che si possono far rientrare in un
piano di protezione civile e prevenzione degli allagamenti, di cui il sottoscritto è responsabile a livello Comunale; pertanto i lavori autorizzati
sono solo e soltanto a tutela dell’incolumità e della sicurezza dei cittadini
da me amministrati.
- tutto l’iter è stato effettuato nella massima trasparenza in modo da prevenire ogni tipo di speculazione.
- per iniziare a risagomare il letto del fiume (omissis) è stato scelto il periodo corrente, in quanto corrisponde in genere al periodo dell’anno con
la più bassa portata idrica fluviale. E’ sicuramente un caso che tale periodo corrisponda stagionalmente ad un periodo di particolare importanza
dal punto di vista biologico in relazione alla fauna ittica di cui il sottoscritto ha pieno rispetto.
Tanto si comunica per opportuna conoscenza e si porgono distinti saluti.
F.to Il Sindaco.”
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Notizie dai Coordinamenti
Regionali: VENETO
MOSCA CLUB TREVISO
Nuovo sito ed e-mail:
http://digilander.iol.it/moscaclubtreviso/
[email protected]
Nel nostro sito troverai le informazioni sul raduno di lancio e costruzione che terremo come tutti gli anni a Villa
Guidini e dove speriamo di incontrarti, oltre ad articoli tratti dal nostro notiziario ed altre notizie.
Prendi nota dei nostri nuovi indirizzi e scrivici se ti servono informazioni sulla pesca in provincia di Treviso e se vuoi programmare qualche
uscita insieme.
APPV - PREZZI DEI PERMESSI STAGIONE 2000
Associazione Pescatori provincia di Verona - Via del Tronchetto 10 - 37139 Verona
Annuale ordinario
Annuale ordinario
Annuale ordinario
Annuale ordinario
Annuale over 65
Annuale over 65
Annuale over 65
Annuale over 65
Annuale under 15
Giornaliero
non residente
non residente ASSOCIATO
residente
residente ASSOCIATO
non residente
non residente ASSOCIATO
residente
residente ASSOCIATO
Lit.
Lit.
Lit.
Lit.
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Lit.
Lit.
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Lit.
200.000
100.000
150.000
100.000
140.000
70.000
100.000
70.000
35.000
25.000
Speciale Adige mese di ottobre
Mensile - solo per chi possiede il permesso annuale Lit.
Giornaliero
Lit.
25.000
25.000
Per Associato si intende chi è in possesso delle tessere associative
UNPeM, ARCIPESCA, LIBERTAS, ENALPESCA, FIPSAS. Per ottobre si
utilizzerà una nuova tessera catture. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Coordinatore Veneto.
BACINO IMBRIFERO DEL BRENTA - F. Nassi
SEDE: Via Margnan 11- Bassano del Grappa - Tel e Fax 0424-227941
Naturalmente chi quel giorno decide di pescare nelle zone
trofeo o nelle zone no-kill non può spostarsi nelle altre acque
della concessione.
Le zone trofeo sono così delimitate:
a) dal ponte di Primolano-Enego a valle fino alla confluenza con il torrente Cismon (ex zona artificiali)
b) dalla chiesetta dei Rubbi a valle sino alla cascata posta a
monte del ponte degli Alpini da cui viene ricavata la
roggia Margnan a Bassano del Grappa (ex zona no-kill).
NB la zona no-kill a monte del ponte Primolano-Enego fino
alla diga del Pianello rimane invariata, mentre viene tolta la zona
artificiali che era prima situata a valle del Ponte Nuovo a Bassano.
Nuova zona No-Kill (in centro di Bassano)
Dalla cascata posta a monte del Ponte degli Alpini da cui
viene ricavata la roggia Margnan a valle sino al Ponte della Vittoria a Bassano del Grappa (quello sulla statale).
Catture consentite e misure minime
Un solo capo di temolo per uscita, con un massimo di 5
capi nell’arco della stagione, a partire dal 1 Giugno, misura minima di 35 cm.
E’ consentita la cattura di un solo capo di trota marmorata
o ibrido per uscita con un massimo di due capi nell’arco della
stagione (misura minima 40 cm).
Altra novità positiva per i PAM è quella che è stato tolto il
divieto di entrare in acqua per la pesca e quindi questo è possibile dal primo giorno in tutte le zone.
La zona libera di S. Marino resta tale, anche se verrà gestita
dal Bacino (serve solo il tesserino regionale).
Sono ottime acque che assommano ad almeno 6 / 7 Km.
Recapiti per il rilascio dei permessi giornalieri (Lit. 25.000)
o settimanali (dal primo maggio, non prima!):
- Bassano:
- Nove:
- Cismon Del Grappa:
- Valstagna:
Bar Patronato SS.Trinità
Bar Centrale
Bar al pescatore
edicola
Norme più importanti
Fino alla prima domenica di maggio si possono fare due
uscite settimanali da tre catture, oppure una da cinque, poi tre
settimanali da tre, oppure una da tre e una da cinque. Ricordarsi prima d’iniziare la pesca di scrivere sul tesserino la zona
dove si eserciterà la pesca per quel giorno!
La giornata di pesca termina mezz’ora dopo il tramonto (attenti alle sanzioni che purtroppo oltre che essere costose comportano anche preclusioni alla pesca per l’anno successivo).
Si ricorda inoltre che con la coda di topo si può utilizzare
solamente una mosca artificiale.
Dal primo settembre nell’asta principale del Brenta è consentito solamente l’utilizzo di esche artificiali.
Notizie che ci interessano in particolare
Quest’anno sul fiume Brenta sono istituite due zone trofeo
in cui è consentita la pesca solo con esche artificiali, munite di
un solo amo con un solo dardo privo d’ardiglione; in queste
zone è consentita la cattura di un massimo di due trote (fario
o iridea) con misura minima di 35 cm. In queste due zone è
vietato trattenere pesci di altre specie.
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Notizie dai Coordinamenti
Regionali: EMILIA ROMAGNA
Convegno: “Le Specie Ittiche Alloctone. Situazione ed interventi per contenerne la diffusione
nel bacino del Po” (Bologna 24 gennaio 2000) - G. Bertozzi
Il Convegno, promosso dall’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia
Romagna d’intesa con le Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, è stato caratterizzato da numerosi e qualificati interventi
I primi ad intervenire sono stati due prestigiosi studiosi, il Prof. Gandolfi
dell’Università degli Studi di Parma e il Prof. Forneris dell’Università degli Studi
di Torino che hanno trattato dell’introduzione di specie ittiche nelle acque
dolci italiane: evoluzione del fenomeno e problemi connessi con la gestione
e la tutela della biodiversità.
Il Dr. Gandolfi ha evidenziato quanto grave sia il problema della perdita
della biodiversità causata dall’introduzione di pesci alloctoni, cioè non appartenenti alla fauna originaria.
L’immissione di nuove specie ittiche nelle nostre acque oltre ad aver provocato serie forme di ibridazione con conseguente perdita dei ceppi originari ha frequentemente avuto un impatto distruttivo sugli ecosistemi.
Da una trentina di specie di pesci presenti in Italia alla fine del secolo
scorso si è passati all’attuale settantina di specie. Le cause di tale degrado
sono tante: dagli interessi commerciali degli acquacultori, all’avidità dei pescatori sportivi, alla miopia dei Pubblici Amministratori e dei tecnici preposti
ai controlli.
Ora, dice il Prof. Gandolfi, è necessario che, tutti assieme, si agisca per
evitare ulteriori degradi e, ove possibile, per migliorare la situazione; lo si
deve fare tenendo presente che se si importano nuove specie di pesci è
certo che, prima o poi, esse si disperderanno nell’ambiente e, se troveranno le
condizioni idonee, si diffonderanno.
E’ il caso di cominciare, dice il Prof. Forneris, con la salvaguardia di un
pesce endemico (cioè presente solo nel nostro paese), che sta rischiando
l’estinzione: la Trota Marmorata.
Proseguendo la sua ibridazione con la Trota Fario si arriverà presto all’estinzione della specie. Secondo il Prof. Forneris, essa si può salvare solo
con piccole produzioni effettuate in incubatoi delle nostre valli sotto lo stretto controllo di ittiologi altamente qualificati e cercando di evitare la promiscuità con le Trote Fario.
In rappresentanza delle Amministrazioni Regionali sono poi intervenuti, il
Dr. Arlati (Assessorato Agricoltura della Lombardia), il Dr. Cessari (Assessorato
Agricoltura del Veneto) e il Dr. Bagnato (Assessorato Agricoltura dell’Emilia
Romagna).
Dalle loro esposizioni, volte ad evidenziare quanto viene fatto nelle rispettive regioni per curare e prevenire i danni causati dalle specie alloctone, è
però emersa l’assoluta mancanza di un “codice di comportamento che definisca chiaramente regole, uguali per tutti, da rispettare qualora si prospetti il
problema di permettere o proibire l’introduzione di specie ittiche esotiche”
Il successivo relatore, il Dr. Rossi dell’Università degli studi di Ferrara, invita
a non demonizzare gli acquacultori; egli sostiene che essi possono essere
ritenuti responsabili di non più del 10% delle specie alloctone entrate nel
nostro paese.
Egli sostiene che l’allevamento di specie di pesci alloctoni per l’alimentazione rappresenta un’attività di grande rilievo per l’economia del nostro paese che, seppur sottoposta a rigidi controlli, dev’essere valorizzata e incentivata, (come esempio emblematico cita la Trota Iridea, il Branzino, le Vongole
il cui allevamento è ampiamente diffuso).
Secondo lui parlare ora di introduzione di nuove specie per l’allevamento è molto diverso rispetto a com’era 8/10 anni fa: allora si poteva importare di
tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. Oggi esiste, a suo dire, la possibilità di introdurre nuove specie ittiche con l’assoluta garanzia di sicurezza.
Il Dr. Bianchi, del settore acquisti della Coop Italia, si è limitato ad informare che il consumo di pesce fresco, nei supermercati ed ipermercati, è in
forte aumento e che qualsiasi nuova specie di buon pesce fresco rappresenta
un’opportunità per aumentare le vendite.
Particolare interesse ha destato l’intervento del Dr. Alberto Fermi, Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Piacenza che ha parlato
come rappresentante della “Consulta delle Province del Po”.
Egli ci ha riportato i dati di una recente ricerca effettuata per individuare
le specie alloctone presenti nelle acque del bacino del Po; l’elenco comprende ben 21 specie, di cui i 2/3 ampiamente diffuse ed 1/3 isolate.
Le specie presenti sono: Trota Iridea, Salmerino di fonte, Abramide,
Pseudorasbora, Rodeo, Siluro, Pesce gatto, Pesce gatto americano, Pesce gatto africano, Persico trota, Persico sole, Acerina, Luccioperca, Carpa erbivora,
Carpa argentata, Carassio, Tilapia, Rutilo, Gambusia, Barbo danubiano e Gambero americano.
Egli ha altresì reso noti i risultati di un’operazione contro il siluro promossa dalla provincia di Piacenza; la provincia ha dato un premio in denaro, ai
pescatori, per ogni siluro ucciso (l’operazione ha portato alla eliminazione di
15.000 siluri).
Il suo intervento si conclude con l’invito a tutti gli amministratori ad attivarsi per studiare azioni coordinate per ridurre la presenza, nelle nostre acque, di specie alloctone e per evitare che ne entrino di nuove.
Vi sono poi stati gli interventi delle associazioni.
Il Sig. Daniele Ferrari, del WWF, richiama l’attenzione sul pericolo di diffusione di pesci importati dagli “acquariofili” citando i casi di una piccola tartaruga ormai diffusa in molte acque e di una specie di Piraña catturato nel fiume
Reno.
In qualità di rappresentante dell’U.N.Pe.M. lo scrivente ha manifestato
grande preoccupazione per il degrado della biodiversità delle nostre acque.
L’immissione di specie alloctone rappresenta una delle principali minacce
per ben 7 specie di nostri pesci a rischio di estinzione (tra cui la Trota Marmorata)!
Egli ha fatto presente che l’U.N.Pe.M. si schiera a sostegno di tutte le iniziative volte a garantire la vita e la naturalità delle nostre acque; in particolare si
oppone ai prelievi dissennati di pesce da parte dei pescatori sportivi, diffondendo il catch and release e disapprovando le gare di pesca.
Particolare enfasi ha posto nell’invitare i Pubblici Amministratori ed i tecnici ad adoperarsi affinché vengano, con la massima celerità, definite e rese
operative chiare regole (leggi o quant’altro), uguali in tutt’Italia, che
regolamentino l’introduzione di specie ittiche alloctone e che tutelino, sempre più, le specie ittiche autoctone.
Sono poi intervenuti i rappresentanti dell’E.N.A.L. Pesca, Sig. Roberto
Cicognani, della F.I.P.S.A.S, Avv. Alfredo Cova, e dell’A.R.C.I. Pesca ,Sig. Adriano Zucchini.
Tutti hanno manifestato una grande diffidenza verso l’importazione, a
qualsiasi titolo, di specie ittiche alloctone.
Ci pare giusto riportare una parte dell’intervento dell’Avv. Cova il quale,
dopo aver puntualizzato che la sua associazione rappresenta 1 milione di
pescatori che partecipano a gare, ha affermato che nessuna colpa è da attribuirsi ai pescatori sportivi per il proliferare di specie ittiche alloctone nelle
nostre acque. Egli sostiene che l’intera responsabilità ricade sulle Pubbliche
Amministrazioni. Sono infatti le Pubbliche Amministrazioni che si debbono
far carico di assicurare, con adeguati interventi, la presenza di pesci nei fiumi;
per i pescatori catturare pesci autoctoni è senz’altro meglio che catturare pesci alloctoni!
Ha chiuso i lavori l’intervento dell’Assessore Agricoltura della Regione
Emilia Romagna, Guido Tampieri.
Egli ha iniziato affermando che la salute dell’ambiente deve venire al primo posto e che tutti i Pubblici Amministratori dovrebbero aver l’obbligo di
accertarsi che le loro azioni non rischino di arrecare danni all’ambiente.
Egli rivolge poi un richiamo a tutti, pescatori, acquacultori, aquariofili,
ittiologi, gestori di laghetti a pagamento, affinché evitino manifestazioni di
assoluta innocenza passando la pallina (come nel tennis) alle altre categorie;
ognuno si deve far carico delle proprie responsabilità e cercare di dare un
concreto contributo correggendo, per primo, i propri errori.
Per la sua parte, come Pubblico Amministratore, parlando specificatamente
del bacino del Po egli lancia una proposta ai rappresentanti delle regioni interessate, affinché venga costituito un “Comitato ittico interregionale” composto dai rappresentanti dell’Amministrazione Regionale di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, da tecnici e da rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dalle associazioni dei pescatori. Il Comitato, con la sua
opera consultoria e propositiva, avrà il compito di assicurare unitarietà di comportamento.
E’ certo che iniziative come questo Convegno, evidenziando i mali esistenti, fanno capire quanto sia necessario predisporre adeguate cure per guarirli e prevenirne di peggiori.
La massiccia presenza di ittiologi, di funzionari di tante amministrazioni
regionali e provinciali e di funzionari di numerose Aziende Sanitarie Locali, ci
fanno ben sperare; se non altro pare ci sia tanta sensibilità ai problemi ambientali.
Ora speriamo che vengano i fatti; le nostre acque e i nostri pesci ne hanno tanto bisogno!
10
EMILIA ROMAGNA
Jean Louis Tyessié - Un grande costruttore ospite a Parma
L’aggregazione della maggior parte dei Club di pescatori a mosca della
provincia di Parma che compongono la Delegazione Provinciale U.N.Pe.M si
va sempre pù consolidando e costituisce ormai una vera forza.
Grazie a questa nuova coesione, che ci fa “contare sempre più” nel mondo della pesca e della gestione delle acque, è ora possibile disporre di forze
umane e mezzi economici per realizzare ambiziose iniziative che altrimenti
sarebbero di difficile attuazione.
Due grandi manifestazioni di successo sono state realizzate dalla Delegazione U.N.Pe.M. di Parma: il IV° Trofeo città di Parma e la venuta a Parma, il 17
dicembre 1999, di uno tra i più abili e fantasiosi costruttori di mosche del
mondo: Jean Louis Tyessié, giunto appositamente dalla Francia e ospitato dai
Club organizzatori.
Tyessié è famoso per le numerose pubblicazioni in Europa e in America
(in Italia collabora con la rivista Fly Line); si è inoltre distinto vincendo, nel
1999, la più prestigiosa gara mondiale di costruzione (il “Mustad Scandinavian
Open”).
Egli è senza dubbio uno dei più evoluti costruttori mondiali del momento. Le sue costruzioni sono vere opere d’arte!
Grazie alla cortesia dell’Amministrazione Comunale di Collecchio, che
ringraziamo, la manifestazione si è tenuta presso la Sala Consigliare del Comune di Collecchio il 17 dicembre scorso.
Assieme ad un gran numero di spettatori della provincia si sono incontrati numerosi “moschisti” di tante parti d’Italia (abbiamo visto Torinesi,
Milanesi,Cremaschi, Vicentini, Trevigiani, Riminesi, Reggiani, Modenesi, Massesi,
Fiorentini, ecc.. ); in tutto quasi 150 persone.
Per l’intero pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 19, Tyessié, si è esibito al
morsetto sorprendendo tutti con la sua geniale creatività.
Club componenti la Delegazione U.N.Pe.M. di Parma:
Fly Angling Club - Fly Angler Club - Fly Fishermen Club - Fly and Dry Inzani Mosca Club Ducale - Mosca Club Emilia - S.P.S. Berceto - S.P.S. Pietra Arenaria
Bedonia.
FINALMENTE UN “NO-KILL” (Club Pescatori Mosca Modena)
All’ inizio di marzo 2000 la giunta della Provincia di Modena ha
votato favorevolmente la proposta dell’ Assessore Corsini, competente per la caccia e la pesca, di estendere di ulteriori 2,2 Km il tratto
no-kill posto sullo Scoltenna nei comuni di Pievepelago e Riolunato;
il tratto in questione ha ora una lunghezza di circa 5 Km.
La richiesta di ampliamento era arrivata alla Consulta Provinciale
sulla Pesca (costituita dalla Commissione Ittica di Bacino del Panaro e
da quella di zona del Secchia) fortemente appoggiata dai rappresentanti di UNPeM, Legambiente e WWF, con sostegno dei Sindaci
dei comuni interessati e del Consorzio valli del Cimone. Altrettanto
avversa è invece risultata la posizione della F.I.S.A.P.S.
I fautori chiedevano di aumentare la capienza del tratto per:
- rispondere al travolgente successo dell’ iniziativa. Oltre al considerevole numero di permessi staccati (sono stati 2000 nel 1999),
occorre considerare che nei momenti migliori i gestori sono stati
costretti a negare l’ autorizzazione ad ulteriori richieste di accesso.
Dall’ esame dei commenti apposti sui permessi resi nel 1998, la
prevalenza di quelli sfavorevoli riguardava la limitatezza del percorso.
- favorire le aspettative degli operatori economici che da questo
genere di iniziative si aspettano un turismo più qualificato del solito “mordi e fuggi” e presente anche in periodi dell’ anno anche
poco appetiti dalla massa (non per nulla il Consorzio Valli del
Cimone ha inserito in una selezionata rosa di attrattive le zone nokill per la pesca con artificiali presenti nel territorio).
- venire incontro alle esigenze ambientali di protezione faunistica
(la scienza è arrivata alla conclusione che il pericolo maggiore per
le popolazioni ittiche indigene sono i ripopolamenti, che a loro
volta sono richiesti soprattutto per sopperire al prelievo piscatorio).
I vertici della FISAPS modenese invece hanno patrocinato le istanze di coloro che chiedevano di poter continuare a pescare nel
tratto in disanima con le esche naturali e di continuare a trattenere
il pescato per non interrompere le abitudini di coloro che non volevano cambiare la tecnica di cattura e per non restringere il territorio da asporto agli amanti della trota da padellare o da mostrare.
E’ pur vero che nell’ occasione i vertici della FISAPS si sono a
volte dissociati a titolo personale dalla posizione per cui parteggiavano (come se fossero difensori d’ufficio di un imputato da essi stessi ritenuto colpevole), ma puntellandole comunque con
argomentazioni anche palesemente inconsistenti.
Al termine della discussione, l’ Assesore si è espresso favorevolmente sulla proposta anche per l’ appoggio dato all’ iniziativa da
parte dei sindaci, ora particolarmente rappresentativi della volontà
popolare nel suo insieme e non solo di sue fazioni, concludendo che
avrebbe portato in Giunta la proposta con suo parere favorevole. E
la Giunta ha approvato.
Ora finalmente esiste un vero no-kill in provincia di Modena. Non
un semplice simulacro in cui sperimentare l’ inoffensivita’ del Catch &
Release nei confronti del pesce o il gradimento da parte degli uomini, ma un consistente pezzo dell ‘asta principale di un fiume, sito in
un tratto veramente rappresentativo dell’ ambiente da salmonidi, in
grado di autoalimentarsi e di fungere da serbatoio dei ceppi originari
e da polmone per la restante asta fluviale, senza bisogno di alcun
intervento se non il controllo.
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11
Notizie dai Coordinamenti
Regionali: TOSCANA
COORDINAMENTO TOSCANO PESCATORI CON LA MOSCA
DELEGAZIONE REGIONALE
UNPEM
UNPeM Toscana al lavoro sulla nuova legge
C’è fermento in Toscana nel campo della legislazione in
materia di pesca. Dopo tante notizie, voci e speranze siamo
arrivati al dunque. L’UNPeM Toscana - CTPM è stata convocata
dai dirigenti regionali della caccia e pesca per discutere della
bozza della nuova legge regionale, insieme alle altre associazioni regionali di pescatori (FIPSAS ed ARCI). Nel mese di novembre 1999 si è svolto un primo incontro presso la Regione
Toscana, nel quale i redattori del testo di legge hanno illustrato
i criteri ispiratori e gli aspetti fondamentali della nuova legge,
oltre a presentare il regolamento attuativo. In questa sede sono
state da noi presentate le prime osservazioni e richiesti
chiarimenti.
Il testo risulta molto più snello (forse troppo) della precedente LR 25/84, e demanda gran parte delle disposizioni al
regolamento, così da consentire un più facile adattamento nel
corso del tempo.
Il contenuto della bozza riguarda in particolare la definizione dei rapporti fra enti amministrativi e degli strumenti per
la gestione della pesca.
Il regolamento viene ad assumere un ruolo molto significativo in quanto contiene tutte le disposizioni pratiche, quali le
misure minime, i divieti, le norme dei tratti a regolamento specifico e altro.
Il materiale inerente la bozza è stato trasmesso ai clubs affiliati e pubblicato sul sito del CTPM- UNPeM (Http://
members.xoom.it/CTPM), al fine di consentire a tutti di proporre modifiche e suggerimenti.
Si è svolta quindi una ulteriore riunione presso la Regione
Toscana per discutere la bozza del regolamento che, come
abbiamo illustrato, risulta di grande importanza. Al fine di ren-
dere partecipi i nostri associati del processo di approvazione
della legge abbiamo organizzato un incontro fra tutti i rappresentanti dei Club e il responsabile regionale della pesca, Sig.
Brunetti, che si è svolto presso i locali del Club Mosca Bianca
di Firenze in data 14 dicembre 1999. Molto viva la partecipazione degli associati che dimostra l’interessamento per i temi
normativi per il futuro della gestione delle acque toscane.
Tutti gli associati hanno ricevuto per tempo le bozze della
legge e del regolamento e hanno avuto la possibilità di preparare delle domande. Dopo un’ampia illustrazione della Legge
da parte di Brunetti, seguita con interesse da tutti, si è svolto un
dibattito e sono state avanzate delle richieste di chiarimenti e
suggerimenti vari. Possiamo dire fin d’ora che alcune delle modifiche proposte sono già state introdotte nella bozza che affronterà l’iter di approvazione in Consiglio Regionale.
In questa occasione, gli amministratori responsabili della
pesca in Toscana hanno avuto la conferma del forte interesse
dei pescatori a mosca verso una legislazione più efficace e
moderna e della necessità di soddisfare le aspettative di una
gran parte dei pescatori toscani che dalla legge si aspettano
una maggiore attenzione alle forme di gestione e di salvaguardia ambientale.
Omettiamo in questa sede commenti e valutazioni sulla
bozza di legge che faremo in seguito.
Attualmente, essendo imminenti le consultazioni elettorali
per il rinnovo del governo regionale, la fase di approvazione è
sospesa. Appena possibile forniremo tutti gli aggiornamenti
del caso.
Il Consiglio Regionale Toscano
CLUB ADERENTI AL CTPM (al momento di andare in stampa)
C.P.M. Firenze : c/o Alfio Cini - via dell’Arcolaio, 27 - 50137 Firenze
Sede: Lungarno Torrigiani 1/R, 50100 Firenze
Mosca Club Siena - c/o Marcello Andrei - via Lombardi, 1 53100
Siena
Mosca Bianca Firenze - c/o Alessandro Bacchetti - via Torcicoda, 17
Firenze
e-mail: [email protected]
Sede: Circolo A.R.C.I. di S. Bartolo a Cintoia - Firenze
Valdarno Mosca Club - c/o Paolo Moretti - Loc. La Montanina - 52020
Meleto (AR)
Sede: Dopolavoro Ferrovieri - S. Giovanni Valdarno (AR)
Mosca Club Valdinievole - c/o Franco Menetti - via Villa del Vescovo, 17 - 51017 Uzzano (PT)
Sede : Ponte di Serravalle - via Prov. Lucchese, 335
Prato Mosca Club Valbisenzio
Sede: Circolo La Libertà - Viaccia - Narnali - Prato (PO)
Friends of Fly Pisa - c/o Fabrizio Fabbrini - via Santallago, 3 - 56010
Agnano Pisano (PI)
Gianni Gianneschi - via di Oratoio, 222 - Oratoio (PI)
e-mail: [email protected]
Club Martin Pescatore Calenzano
Sede: Circolo “La Fogliaia”- via della Fogliaia, 52 - 50041 Calenzano (FI)
Mosca Club Valdisieve - c/o Gianni Diotajuti - 52020 Londa (FI)
Sede: Chalet “Il Lago” Londa (FI)
Fly Club ’90 Versilia - c/o Andrea Giusti - via Sarzanese, 89 - 55045
Pietrasanta (LU)
Sede: c/o Circolo del Tennis - Forte dei Marmi (LU)
12
Notizie dai Coordinamenti
Regionali: MARCHE
FLY FISHERMAN CLUB
SEZIONE PROVINCIALE U.N.Pe.M.
Il giorno 10 del mese di dicembre dell’anno 1999 alle ore 22.00 si è svolta l’assemblea straordinaria dei soci del Fly Fisherman Club nel cui
ordine del giorno era incluso il rinnovo del Consiglio Direttivo. Dallo spoglio delle schede risultano eletti per le cariche del Consiglio Direttivo del Fly
Fisherman Club i seguenti nominativi:
Presidente
Angelini Ubaldo
Vice PresidenteMenghini Aldo
Segretario
Circolone Giordano
Tesoriere
Quagliarini Francesco
Tutti accettano le cariche.
Il Fly Fisherman Club, Sez. Prov.le U.N.Pe.M di Ascoli Piceno, non può
non manifestare il proprio sdegno e la totale dissociazione nei riguardi di
una proposta di Legge Regionale (la n° 426/99) sulle “Norme per l’incremento e la tutela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque
interne” della Regione Marche, che non solo è stata progettata senza la
partecipazione di tutte le Associazioni legalmente e dovutamente riconosciute, ma volutamente indirizzata al monopolio della gestione della
pesca e dei pescatori nella Regione.
In data 19/01/2000 siamo stati invitati (come U.N.Pe.M.) nella 3^ Commissione Regionale Permanente per discutere una proposta di Legge presentata dalla Giunta Regionale, concernente appunto la regolamentazione
della pesca nelle acque interne e la tutela della fauna ittica. La nostra
prima impressione, oltre al fatto antidemocratico della mancata convocazione alla stesura di tale proposta, è stata che tale bozza, è palesemente pensata ad uso e consumo delle grandi Associazioni, senza tenere conto del contributo che da anni, a tutti i livelli, viene fornito anche da
Associazioni che pur non riconoscendosi nella politica dei grandi vedo-
no nella pesca e nella salvaguardia degli ecosistemi fluviali un futuro e un
bene da tramandare ai propri figli.
Come Club portiamo avanti, da anni, le gestioni e la mentalità dei
paesi Europei ed Americani che tutelano i loro fiumi non vietando la pesca, ma regolamentandola con criteri idonei (sistema no-kill, pratica del
Catch and Release) salvaguardando sia lo sport sia l’ambiente fluviale e,
credetemi, ci sono realtà invidiabili in tutto il mondo. Con questa proposta non solo non ci si adegua alle direttive europee, ma si dà la gestione
ad Associazioni che mirano solo a fare gare di pesca e tesserati, e di
conseguenza ad avere contributi sia regionali sia nazionali.
Come Associazione auspichiamo una gestione più attenta del patrimonio naturale e mirata alla salvaguardia e al recupero della fauna ittica
da parte dei responsabili regionali e provinciali, al fine di trovare il giusto
equilibrio tra pratica sportiva e tutela degli ecosistemi fluviali.
Il Presidente del F.F.C.
(Angelini Dott. Ubaldo)
Legge Regionale n° 426/99
riguardante
“Norme per l’incremento e la tutela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne”.
La proposta di Legge che doveva essere presentata al Consiglio Regionale per l’eventuale approvazione, il giorno 03/02/2000 e il 17/02/2000 con
nostra vera soddisfazione non è comparsa all’ordine del giorno; forse qualche Consigliere si è reso conto delle lacune e delle discriminazioni che tale
proposta contiene e probabilmente del nostro invito a emanare una legge coerente con l’ambiente e la pratica sportiva (nel nostro caso la pesca) che
prescinda da Tessere e da politiche opportunistiche.
Ascoli Piceno, lì 18/02/00
Il Presidente del F.F.C.
(Angelini Dott. Ubaldo)
Problema di inquinamento chimico – fisico del fiume Tronto (Dr. F. Quagliarini)
L’inquinamento dei fiumi è un problema della società consumistica,
in cui il fattore uomo è messo in primo piano e tutto il resto è funzione di
esso.
Da ciò sono sorti i primi problemi perché non si può prescindere da
tutto quello che ci circonda e infliggere gravi danni agli ecosistemi naturali. In seguito ad attività economiche, come le segherie di travertino
dell’acquasantano, si sono venute a creare delle problematiche riguardanti lo smaltimento dei fanghi di lavorazione.
Da sempre le ditte, in seguito alla carenza di controlli, hanno eseguito lo smaltimento dei reflui scaricando gli stessi direttamente nell’alveo
del fiume Tronto. Alcune ditte (poche) si sono dotate di impianti di
depurazione molto costosi ma necessari e previsti dalla Legge Merli e
successive modificazioni. La maggior parte delle ditte ancora oggi nel
2000 scarica direttamente i residui delle lavorazioni nel fiume che vista la
particolarità del regime fluviale contraddistinto da un elevato numero di
centrali ENEL ha creato fenomeni visibili fino al centro abitato di Ascoli
Piceno.
I fenomeni sono caratterizzati da evidente opacità dell’acqua con
contemporaneo processo di precipitazione e accumulo in uno strato abbastanza cospicuo sul fondale del fiume di carbonato di calcio e solfato
di calcio, con danni diretti rappresentati da fenomeni di anaerobiosi inflitti sia alla micro e macro fauna bentonica (fitoplancton, zooplancton,
effemerotteri, tricotteri, plecotteri ecc..) sia alla fauna ittica presente la
quale trae alimento dai sopra citati philum.
Conclusioni
Essendo l’attività dell’estrazione e lavorazione importante per l’economia locale, si potrebbe ipotizzare un coinvolgimento degli amministratori locali e provinciali e proporre la seguente soluzione del problema smaltimento dei fanghi, cercando di attuare il piano regionale di
recupero delle cave dismesse: si effettua la depurazione in azienda, facendo utilizzare i depuratori già esistenti e mal gestiti da più ditte; segue
lo stoccaggio provvisorio dei fanghi disidratati in azienda e smaltimento
nelle cave dismesse degli stessi.
Si otterranno così notevoli vantaggi ecologici per l’ambiente naturale
(vicinanza di due Parchi Nazionali Sibillini e Gran Sasso Laga) e per
l’ecosistema fluviale che in questo caso riguarda il fiume Tronto, nel tratto
che va dal comune di Acquasanta Terme al comune di Ascoli Piceno.
13
Notizie da altre Regioni
UMBRIA
NUCLEO PROVINCIA DI PERUGIA
LEGAMBIENTE UMBRIA
06122 Perugia - Via della Viola, 1 -Tel 075-5721021- fax 075-5722083 e-mail: [email protected]
Un saluto a tutti gli amici pescatori a mosca da parte del Servizio di Vigilanza Ambientale di Legambiente Umbria. Rinnoviamo un sentito ringraziamento a tutti coloro che frequentando assiduamente il tratto no-kill del fiume
Nera hanno contribuito a nutrire questa preziosa realtà, nonché a permettere
di raggiungere gli obiettivi di programmazione prefissati.
Anche quest’anno l’attività di pesca alla trota, come in altre regioni, ha
inizio l’ultima domenica di febbraio (27/02/00).
Ricordiamo che il 01/01/99 è entrata in vigore la nuova normativa regionale sulla pesca, la L.R. n° 44/98, la quale ha apportato sostanziali modifiche
rispetto alla normativa precedente; per avere tutte le informazioni necessarie
allo scopo vi suggeriamo di contattare direttamente il responsabile del settore Programmazione e Gestione Faunistica della Provincia di Perugia dr Fiscella
Michele al Tel. 075/5747251. Riguardo al Regolamento del tratto no-kill del
fiume Nera, informiamo che sono state apportate delle modifiche relativamente alle giornate di pesca e ai permessi medesimi.
REGOLAMENTO
Artt.1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 8 Omissis (sono rimasti invariati )
Art. 9 ) estratto - Tutti i pescatori dovranno essere in possesso di regolare
licenza di pesca, nonché di apposito tesserino.Tale tesserino:
- potrà avere validità giornaliera o per un massimo di n° 12 uscite
con possibilità di un nuovo rilascio una volta terminate le suddette
uscite.
- non potrà essere rilasciato duplicato in caso di smarrimento.
- verrà rilasciato ……………. omissis
Art. 10 - E' istituita una giornata di riposo settimanale fissata nel giorno di
martedÏ, ad eccezione di quelli festivi.
Ricordiamo che i permessi di pesca si potranno fare direttamente nel
luogo di pesca presso il punto d’informazione di Legambiente di Borgo Cerreto
(trovasi a fianco della fermata autobus lungo la S.S. 209 Valnerina, adiacente ai
giardini pubblici del paese) nei seguenti orari: mattino dalle ore 8.00 alle 10.00,
pomeriggio dalle ore 15.00 alle 16.00, compresi giorni festivi.
DOVE SOGGIORNARE
Hotel Panorama - Cerreto di Spoleto - albergo ristorante situato nella
sommità di Cerreto di Spoleto da cui si può ammirare le meraviglie della valle
del Nera. Cucina tipica locale. Offerte vantaggiose ai pescatori che frequentano il tratto no-kill del fiume Nera, mediante pacchetti soggiorno specifici. Tel
0743-91668 – fax 0743-91774.
Bar Trattoria “Il cacciatore” di Maltempi Marcello - Borgo Cerreto - a
mt 50 dal punto d’informazione di Legambiente. Ristorante tipico dove potrete apprezzare la buona cucina della Valnerina. Tel 0743-91713.
Bar trattoria pizzeria “Il Vecchio Mulino” - Borgo Cerreto - via Valnerina,
4 - a mt. 400 circa dal punto d’informazione di Legambiente. Per chi vuole
mangiare velocemente pizza al taglio e panini. Tel 0743-91224.
Ristorante il Grottino - Scheggino - lungo la S.S. 209 Valnerina a circa
km.12 dal tratto no-kill. Incantevole locale dove apprezzare le specialità della
casa. Tel 0743-61142.
Pensione ristorante S.Anatolia di Narco - S.Anatolia di Narco - a circa
km. 8 dal tratto no-kill, all’uscita della galleria Tre Valli per chi proviene dalla
SS. Flaminia di Foligno – Spoleto. Situata in riva al fiume Nera, per chi non ha
molte pretese ma comunque vuole stare bene (nuova Gestione).
Per ulteriori informazioni potete telefonare direttamente a Legambiente
Umbria Tel. 075-5721021 o alla G.E.V. Giovannini Elio 0338-3831409.
Costo dei permessi di pesca tratto no-kill fiume Nera per l’anno 2000:
- Giornaliero
£ 20.000 - Euro 10,32
- Tesserino per un massimo di 12
uscite di pesca
£ 80.000 - Euro 41,31
La nostra associazione sa apprezzare
e rispetta un fiume di gran pregio:
ci sembra addirittura un sacrilegio
che al meglio non si possa tutelare.
Ma triste è per noi fare l’esperienza
di un fiume spopolato e senza vita:
alla lunga a morderci le dita
saremo tutti senza differenza.
Agli amici che a Pulfero son nati
e che pescano in riva al Natisone
con garbo chiedo un poco di attenzione
per ragionar da uomini assennati.
La valle è lunga e posto ne ha per tutti
da San Pietro su su fino a Stupizza,
cattiva consigliera è a voi la stizza
e di un tesoro fa sprecare i frutti.
Dunque vi esorto, tosto respingiamo
quell’egoismo inutile e dannoso:
il Natisone è un fiume favoloso
e non merita il danno che gli diamo.
In Friuli non c’è fiume tanto bello
che indenne sopportar possa il prelievo:
oramai non siamo più nel medioevo
e usar si deve sempre più il cervello.
Se da catture un tratto preservate
ne avrete in breve tempo un beneficio,
perché val sempre fare un sacrificio
per conservare bellezze delicate.
Scusate se siam stati un po’ invadenti
ma l’abbiam fatto solo a fin di bene:
a noi Pulfero piace e ci conviene
andar d’accordo con i residenti.
Non c’è ragione di buttare al vento
i temoli e le trote marmorate
che popolan quest’acque fortunate
e son ricchezza senza inquinamento.
Da tutta Italia noi veniam contenti
e “Al Vescovo” o “Alla Trota” ci fermiamo
ed i denari che da voi spendiamo
in permessi e licenze son proventi.
I SOCI DEL
Ultim’ora
PROVIAMO A DIRLO IN RIMA
CLUB “CA’ DEL FIUME”, RIOLO, RA
UN ALTRO “GRANDE” CI HA LASCIATO. Nonostante la sua grinta, Angelo è stato costretto a cedere. Tutti lo consideravano una sorta di “santone” della pesca a mosca, sempre prodigo di consigli, che prelevava dalla sua lunga e vastissima esperienza
maturata nelle acque di quasi tutto il mondo. Quante volte ci siamo sprofondati nell’ammirazione della sua infinita biblioteca - tutti titoli
rigorosamente di pesca - nel retro della bottega di via del Torchio, a Milano? Quanto volte abbiamo provato con lui una canna nei giardinetti
lungo la via? Quante volte lo abbiamo sentito “illustrare” pregi e difetti di questo o quel materiale? La sua esperienza era immensa, così come il suo
amore per la pesca a mosca. Era sempre presente alle manifestazioni più importanti, alle serate più qualificanti, nel posto giusto al momento giusto.
Non era il titolare del negozio “Garue” e neppure Gariboldi. Semplicemente, per noi tutti, era “l’Angelo’. Perché pur nella sua posizione di esperto
conoscitore della materia non ha mai voluto mischiare il lavoro con l’hobby, mantenendo con i propri clienti - che finivano poi con il diventare più
semplicemente amici - rapporti di reciproca fiducia. Angelo purtroppo non è più con noi. Lidia e Carlo Luca lo serberanno sempre nel loro cuore, ma
anche noi, suoi compagni di tante appassionanti partite di pesca “a tavolino”, non lo dimenticheremo mai.
14
La pagina agonistica
SELEZIONE REGIONALE LOMBARDIA - VOGHERA 7/11/99
Valida per la selezione per il campionato nazionale 2000
FAC VIGEVANO (1)
Allegri Roberto (1)
Gilardi Giorgio (2)
De Carli Antonio (3)
MC BERGAMO (2)
Pagani Edoardo
Sala Carlo
Velo Osvaldo
FAC VOGHERA (3)
Angeleri Doriano
Bellinaso Maurizio
Oliva Giancarlo
Distanza ICF
Metri
Bersagli ICF
Distanza UNPeM
Punti
Percorso di Pesca
Punti
42,13
43,74
36,23
35
25
40
52,10
51,56
62,38
69
62
46
47,42
47,90
43,95
30
25
30
53,10
56,60
54,78
17
36
13
----42,33
-----
30
10
25
39,60
55,94
33,30
19
39
18
TOTALE
Punti
373,04
121,10
113,56
108,38
230,48
70,10
92,26
67,78
229,84
58,60
94,94
76,30
Si ringrazia vivamente il Fly Angling Club di Vigevano per aver messo a disposizione il Campo Gara e l’organizzazione in loco.
1° RADUNO CITTÀ DI BERGAMO - LOC. FARA (SPALTI DI PORTA S. AGOSTINO) - 13/2/2000
Squadre
1 - Fly Angling Club BG 1
2 - Fly Angling Club Vigevano
3 - Fish & Fly Orobie BG
4 - Mosca Club BG
5 - Fly Angling Club MI
6 - Fishing Club Monte Bronzone
7 - Fly Angling Club BG 2
Combinata
Marziale E.
Allegri Roberto
Gilardi G.
Distanza Tournament
Sala C.
Pagani E.
Marziali E.
p. 276.20
p. 238.96
p. 238.04
p. 230.38
p. 224.82
p. 209.36
p. 149.18
p. 106.28
p. 94.20
p. 91.24
mt 50.10
mt 49.47
mt 47.21
CLASSIFICA
LANCIO
CLASSIFICA
COSTRUZIONE
IX TROFEO VILLA GUIDINI - 20/2/2000
NOME
1 Cellere
2 Cason
3 Pigat
4 Gasparotto
5 Gheno
6 Mazzari
7 Ferro
8 Beltramello
9 Biondani
9 Favero
11 Silvestri
12 Fadda
13 Rapacchi
14 Pironi
15 Sandonà
16 Primolan
17 Visentin
18 Tonon
18 Spigaroli
20 Zambelli
21 Zecchini
22 Testi
23 Cavazzin
24 Fiumelli
25 Biondani
26 Conte
1
2
3
4
5
6
7
NOME
Gaiarin
Zanon
Tomba
Moro
Ongaro
Benezzi
Pistolato
COGNOME
Renato
Marco
Alessandro
Mauro
Lorenzo
Fabio
Federico
Giuseppe
Ferdinando
Lucio
Adriano
Antonio
Lorenzo
Luigi
Aurelio
Claudio
Mauro
Enrico
Simone
Gherardo
Amadeo
Roberto
Stefano
Adriano
Davide
Andrea
COGNOME
Marino
Claudio
Fabrizio
Maurizio
Roberto
Paolo
Franco
SOCIETA’
Fly Club Alto Vicentino
Mosca Club Treviso
Mosca Club Portogruaro
Mosca Club Portogruaro
Fly Club Alto Brenta
Fly Angling Club
Silver Salmon Club
Fly Club Alto Brenta
Silver Salmon Club
Fly Club Alto Brenta
Fly Club Alto Vicentino
Fly Club Alto Brenta
Fly Angling Club
Fly Angling Club
Fly Angling Club
Silver Salmon Club
Mosca Club Treviso
CITTA’
Malo (VI)
Treviso
Portogruaro
Portogruaro
Bassano (VI)
Parma
Verona
Bassano (VI)
Verona
Bassano (VI)
Malo (VI)
Bassano (VI)
Reggio Emilia
Rimini
Treviso
Belluno
Treviso
Verona
Parma
Torino
Bologna
Parma
Parma
Parma
Verona
Treviso
TOT. GENERALE
484
482
455
448
442
440
434
434
433
426
425
420
414
413
402
387
377
375
374
367
366
366
365
342
341
338
SOCIETA’
M. C.Portogruaro
M. C. Portogruaro
M. C. Portogruaro
Mosca Club Treviso
Mosca Club Treviso
Mosca Club Treviso
Mosca Club Treviso
CITTA’
Portogruaro
Portogruaro
Portogruaro
Treviso
Treviso
Treviso
Treviso
Skish prato
40.000
33.000
15.000
20.000
24.000
12.000
11.000
Mosca Club Treviso
Mosca Club Valbelluna
Mosca Club Treviso
Silver Salmon Club
Fly Angling Club
15
TOT. SECCA
241
232
261
200
193
233
208
222
207
222
214
227
221
218
208
219
227
199
198
176
204
222
184
174
156
179
Skish acqua
25.000
20.000
20.000
17.000
12.000
7.000
12.000
Distanza
28.650
30.800
30.600
26.500
24.100
30.300
22.500
TOT. NINFA
243
250
194
248
249
207
226
212
226
204
211
193
193
195
194
168
150
176
176
191
162
144
181
168
185
159
TOT GEN.
115.138
106.900
88.550
83.375
78.175
72.025
62.375
RINNOVA SUBITO LA TUA ISCRIZIONE ALL’UNPEM
QUOTE ASSOCIATIVE 2000
Socio ordinario
Se Socio di un Club iscritto UNPeM
Vita
Lit. 20.000
Lit. 10.000
Lit. 350.000
Sostenitore
Club
Lit. 50.000
Lit. 50.000
Agevolazioni e vantaggi per gli Associati
(al momento di andare in stampa)
Con la tua adesione potrai:
* “Contare di più” presso le Consulte Pesca Provinciali e Regionali.
* Partecipare al miglioramento della attuale gestione delle acque e della pesca.
* Conoscere tanti amici con i quali scambiare opinioni, idee, proposte, esperienze.
* Usufruire delle seguenti convenzioni:
valide fino al 31/12/2000 e riservate ai Soci UNPeM in regola con l’adesione
(esibire la tessera o spedire fotocopia)
Agriturismo “La Ca’ Nova” - Casola Val Senio (RA) - tel/fax 0546-75177 - chiuso lunedì
Albergo Ristorante EDELWEISS - Formazza (VCO) - tel. 0324-63033 - fax 0324-63023
Albergo Ristorante DEL PONTE - Premia (VCO) - tel. 0324-62017 - fax 0324-62271
Albergo Ristorante INTERNAZIONALE - Domodossola (VCO) - tel. 0324-481180
Hotel MIRAMONTI - Via Zocca 12 - Valmasino (SO) - tel/fax 0342-640144
Periodo
Pensione completa
minimo 3 giorni
68.000
Dall’ 1/1 al 30/6 e dall’1/9 al 31/12
Esclusi Pasqua e Capodanno
Dall’ 1/7 al 19/7
70.000
Dal 20/7 al 31/7 e dal 21/8 al 31/8
77.000
Dall’1/8 al 20/8
79.000
La 1/2 pensione comporta una detrazione dai suddetti prezzi di lit. 8.000
(*) valido sia sulla pensione che sul ristorante
10%
10%
10%
10%
Pensione completa
per meno di 3 giorni
83.000
85.000
92.000
94.000
Ristorante DA FRANCO - Villa Sant’Espedito - Mortara (PV) - tel. 0384-99904
Amico Libro - Quintano (CR) - (escluse strenne e titoli in offerta) - tel. 0373-71136 - e-mail: [email protected]
Armeria Valsesiana - Borgosesia (VC) - tel/fax 0163-22890
Arnaldo Bompensieri - Parma
Canne Loomis
Altre canne, mulinelli, materiale e attrezzi da costruzione, abbigliamento e attrezzature varie
(sconti non validi sui prodotti in offerta e sulle mosche di propria produzione)
Caccia Pesca Sport Luozzi - C.so Risorgimento 15 - Novara
Libreria Cortina - Verona tel. 045 594177 - fax 045 597551 - e-mail: [email protected]
Pozò - Castenedolo (BS) - tel. 030-2732027 - fax 030-2732415 - e-mail: [email protected]
Tempo Libero - Via Valeggio 11 - Monzambano (MN) - tel/fax 0376-800181
Acque APPV - Verona (v. dettagli a pag. 9)
10%(*)
10%
10%
10%
5%
10%
10%
10%
10%
10%
permessi annuali: 50%
Puoi associarti utilizzando un normale bollettino di c/c postale ed intestandolo al conto 13045422 UNIONE NAZIONALE PESCATORI A MOSCA specificando il vostro cognome, nome, indirizzo completo e, sul retro, la causale del versamento (nuova iscrizione o rinnovo iscrizione
ed eventuale nome del club di appartenenza).
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LA MOSCA IN ITALIA n. 1/2000