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1° LUGLIO 201 4
PERCHÉ LE DISGRAZIE
CAPITANO ANCHE ALLA BRAVA GENTE?
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Vol. 135, No. 13
JULY 1, 2014
Semimonthly
ITALIAN
QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia,
rende onore a Geova Dio, il Sovrano
dell’universo. Reca conforto con la
buona notizia che presto il celeste
`
Regno di Dio eliminera tutta la
`
`
malvagita e trasformera la terra in
un paradiso. Incoraggia a riporre
`
`
fede in Gesu Cristo, che morı
´
affinche potessimo ottenere la vita
eterna e che ora governa come Re
del Regno di Dio. Questa rivista si
pubblica ininterrottamente dal 1879
e non ha carattere politico. Si attiene
strettamente alla Bibbia.
(
Tiratura di ciascun numero:
45.944.000 IN 214 LINGUE 1° LUGLIO 2014
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IN COPERTINA
Perché le disgrazie capitano
anche alla brava gente? PAGINE 3-7
Quanto dolore! 3
Le disgrazie capitano anche
alla brava gente: Perché? 4
Disgrazie e sofferenze: Cosa farà Dio? 7
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Testimoni di Geova
Via della Bufalotta 1281
I-00138 Roma RM
Per la GERMANIA:
¨
Jehovas Zeugen, Zweigburo
65617 SELTERS
La Bibbia ha cambiato la loro vita 8
Come dovreste disciplinare i vostri figli? 10
Lo sapevate? 13
Potete vedere l’invisibile Iddio? 14
Bibbia: domande e risposte 16
(s
E IN PI Ù ONLINE www.jw.org
RISPOSTA AD ALTRE DOMANDE BIBLICHE:
I disastri naturali sono un castigo di Dio?
Per l’elenco completo degli indirizzi,
vedi www.jw.org/it/contatti.
(Nella sezione COSA DICE LA BIBBIA ˛ BIBBIA: DOMANDE
E RISPOSTE)
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Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione
biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie.
Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia
sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle
Sacre Scritture con riferimenti.
`
La Torre di Guardia e un periodico quindicinale
edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei
Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281,
Roma. Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice.
Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.
Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und
Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V.,
Selters/Taunus.
Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und
Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V.,
Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion:
Ramon Templeton, Selters/Taunus.
5 2014 Watch Tower Bible and Tract Society
of Pennsylvania. Printed in Germany.
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1° LU GLIO 201 4
SCARICATE QUESTA
RIVISTA IN DIVERSI
FORMATI ONLINE
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PERCHE LE DISGRAZIE
CAPITANO ANCHE ALLA BRAVA GENTE?
IN COPERTINA
Quanto dolore!
Smita,1 una trentacinquenne che viveva a Dacca, in Bangladesh, era conosciuta come una donna affettuosa e di
buon cuore. Tutti sapevano che lavorava sodo e che era una
moglie sempre allegra e desiderosa di aiutare altri a scoprire ciò che aveva imparato riguardo a Dio. Che shock fu per
i suoi familiari e amici quando, all’improvviso, fu colpita da
un male che se la portò via in meno di una settimana!
James e sua moglie, una coppia di New York sulla trentina, avevano la stessa reputazione di Smita. Un giorno di
primavera partirono per andare a visitare degli amici sulla
West Coast degli Stati Uniti. Non fecero mai ritorno a casa:
durante il viaggio furono coinvolti in un incidente automobilistico. Con la loro morte lasciarono un immenso vuoto
nelle vite dei loro cari e dei compagni di lavoro.
Non c’è bisogno di guardare lontano per accorgersi
che al giorno d’oggi ingiustizie e sofferenze abbondano:
guerre e conflitti uccidono tanto i soldati quanto i civili;
crimini e violenza si abbattono su persone innocenti;
incidenti mortali e malattie invalidanti mietono vittime
senza guardare in faccia a nessuno, non importa età o
ceto sociale; disastri naturali spazzano via intere comunità; pregiudizi e ingiustizie dilagano. Forse voi stessi siete
stati vittime di esperienze simili a queste.
È solo naturale farsi domande come le seguenti:
˙ Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente?
˙ È Dio il responsabile di queste cose?
˙ I disastri sono frutto di eventi accidentali? Sono provocati dall’uomo?
˙ È il karma, ovvero il peso delle azioni compiute in
una vita precedente, a determinare quanto una persona
deve soffrire?
˙ Se esiste un Dio onnipotente, perché non protegge le
brave persone da simili mali?
˙ La vita sarà mai libera da ingiustizie e sofferenze?
Per rispondere a tali interrogativi dobbiamo esaminare
due questioni fondamentali: perché mai capitano tante disgrazie, e che cosa farà Dio?
1 Alcuni nomi sono stati cambiati.
1° LUGLIO 2014
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Le disgrazie capitano
anche alla brava gente
Perché?
Dal momento che Geova1 Dio è il Creatore di ogni
cosa ed è onnipotente, molti potrebbero ritenerlo
responsabile di tutto ciò che accade nel mondo,
male incluso. Tuttavia vediamo cosa dice la Bibbia
in merito al vero Dio:
˙ “Geova è giusto in tutte le sue vie” (Salmo
145:17).
˙ “Tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; egli è giusto e
retto” (Deuteronomio 32:4).
˙ “Geova è molto tenero in affetto e misericordioso” (Giacomo 5:11).
Non è Dio la causa delle disgrazie che accadono. “Ma forse”, qualcuno potrebbe pensare, “induce altri a commettere azioni sbagliate”.
Niente affatto. “Quando è nella prova”, affermano le Scritture, “nessuno dica: ‘Sono provato da
Dio’ ”. Perché? “Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno” (Giacomo 1:13). Dio non mette alla prova nessuno inducendolo a comportarsi male. Quindi, né causa il
male né spinge altri a commetterlo. A chi o a che
cosa, allora, si deve imputare la responsabilità di
quanto accade?
TROVARSI NEL LUOGO SBAGLIATO
AL MOMENTO SBAGLIATO
Nell’individuare una delle cause delle sofferenze umane, la Bibbia afferma: “Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti” (Ecclesiaste
9:11). Quando si verifica un evento imprevedibile
o un incidente, che una persona ne sia coinvolta
o meno dipende in larga misura da dove si trova quando accade il fatto. Quasi 2.000 anni fa,
Gesù Cristo menzionò una tragedia che coinvolse
18 persone: una torre crollò e le uccise tutte (Luca
13:1-5). Quelle persone non morirono per il modo
1 Geova è il nome di Dio rivelato nella Bibbia.
4
LA TORRE DI GUARDIA
Perché Dio non impedisce che
la brava gente subisca disgrazie?
in cui avevano condotto la loro vita: semplicemente si erano trovate ai piedi della torre nel momento della caduta. Più di recente, nel gennaio del
2010, un devastante sisma ha colpito Haiti falciando, secondo le stime del governo locale, oltre 300.000 vite. Tutte queste persone sono morte indipendentemente da chi fossero o da cosa avessero
fatto. Lo stesso vale per le malattie, che possono
colpire chiunque e in qualunque momento.
Qualcuno si chiederà: “Ma Dio non potrebbe
impedire che accadano simili cose? Non potrebbe
proteggere la brava gente?” Se lo facesse, dimostrerebbe di essere al corrente delle disgrazie prima che accadano. Posto che Dio ha senz’altro la
capacità di preconoscere il futuro, la vera domanda è: decide di esercitarla sempre e comunque?
(Isaia 42:9).
Le Scritture dicono: “Il nostro Dio è nei cieli;
egli fa tutto ciò che gli piace” (Salmo 115:3, Nuova
Riveduta). Geova non fa tutto ciò di cui è capace,
Gli uomini hanno commesso atti orribili
e causato enorme dolore
ma solo quello che ritiene necessario. Questo si
applica anche a ciò che decide di prevedere. Ad
esempio, quando la malvagità si diffuse estesamente nelle antiche città di Sodoma e Gomorra,
Dio disse al patriarca Abraamo: “Ho fermamente
deciso di scendere a vedere se agiscono del tutto
secondo il grido che me n’è giunto, e, se no, lo potrò sapere” (Genesi 18:20, 21). In tale occasione
Geova scelse di non conoscere il grado di malvagità raggiunto in quelle città. Chiaramente, dunque,
egli può decidere di non preconoscere ogni cosa
(Genesi 22:12). Questo però non indica assolutamente che sia imperfetto o che abbia dei limiti.
Dato che “la sua attività è perfetta”, Dio usa in maniera equilibrata la sua capacità di preconoscere
il futuro in relazione al suo proposito (Deuteronomio 32:4).1 Cosa possiamo concludere da ciò?
Semplicemente che l’esercizio della prescienza da
parte di Dio è selettivo e discrezionale.
LA RESPONSABILITÀ È DEGLI ESSERI UMANI?
Quanto alla malvagità che ci circonda, parte
della colpa è degli esseri umani. La Bibbia descrive così il processo che porta a commettere azioni
dannose: “Ciascuno è provato essendo attirato e
adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte” (Giacomo 1:14, 15). Quando
si agisce in base a desideri errati o ci si lascia dominare da essi, si va incontro a tristi conseguenze
(Romani 7:21-23). Come mostra la storia, gli uomini hanno commesso atti orribili e causato enorme
dolore. Per di più i malvagi possono corrompere
altri, innescando così un circolo vizioso di sofferenze (Proverbi 1:10-16).
1 Per sapere perché Dio lascia che la malvagità continui, vedi
il capitolo 11 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai
Testimoni di Geova.
Perché Dio non protegge le brave persone
dalla criminalità?
Dovremmo aspettarci che Dio intervenga per impedire alle persone di fare cose cattive? Pensiamo a
come siamo fatti. Le Scritture dicono che Dio creò
l’uomo a sua immagine e somiglianza. Per questa
ragione noi esseri umani abbiamo la capacità di riflettere le qualità di Dio (Genesi 1:26). Avendo ricevuto il dono del libero arbitrio, possiamo scegliere
di amare Dio ed essergli leali facendo ciò che è giusto ai suoi occhi (Deuteronomio 30:19, 20). Se Dio
ci costringesse a seguire un certo modo di vivere,
non ci starebbe privando del dono del libero arbitrio? Gli esseri umani diventerebbero nulla più che
semplici macchine destinate a fare esattamente ciò
per cui sono state programmate. Lo stesso si potrebbe dire se fosse il fato, o kismet, a determinare quello che facciamo o ciò che ci succede. Dovremmo essere grati a Dio per il fatto che ci nobilita dandoci la
possibilità di scegliere come vivere. Questo non significa, però, che l’umanità sarà per sempre afflitta
da errori umani e scelte sbagliate.
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5
È IL KARMA A CAUSARE LE SOFFERENZE?
Se dovessimo porre la domanda in copertina a
qualcuno di retaggio induista o buddista, probabilmente otterremmo una risposta simile a questa:
“Le disgrazie capitano anche alle brave persone a
motivo della legge del karma: queste raccolgono i
frutti delle azioni compiute nelle vite precedenti”.1
Nel valutare l’insegnamento del karma, può essere utile scoprire ciò che dice la Bibbia riguardo
alla morte. Nel giardino di Eden, dove ebbe inizio
il genere umano, il Creatore disse al primo uomo
Adamo: “Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare,
poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai” (Genesi 2:16, 17). Se non avesse
peccato disubbidendo a Dio, Adamo sarebbe vissuto per sempre. La morte subentrò come punizione perché egli trasgredì il comando divino;
poi, con la nascita dei suoi figli, “la morte si estese a tutti gli uomini” (Romani 5:12). Per questo si
può affermare che “il salario che il peccato paga è
la morte” (Romani 6:23). Inoltre la Bibbia spiega:
“Colui che è morto è stato assolto dal suo peccato” (Romani 6:7). In altre parole, le persone non
continuano a pagare per i loro peccati dopo la
morte.
Sono milioni oggi coloro che affermano che il
problema della sofferenza dell’umanità ha a che
fare con il karma. Quelli che ci credono di solito
accettano le proprie sofferenze e quelle altrui senza esserne troppo turbati. Resta il fatto, però, che
questo insegnamento non offre alcuna speranza
che le disgrazie e le cose brutte possano finire; l’unico sollievo a cui si potrebbe aspirare è la liberazione dai cicli di rinascite possibile grazie a un
comportamento sociale soddisfacente e a una speciale conoscenza. Chiaramente queste idee sono
ben diverse da ciò che dice la Bibbia.2
1 Per conoscere l’origine della cosiddetta legge del karma,
vedi le pagine 8-12 dell’opuscolo Cosa accade quando si muore?,
edito dai Testimoni di Geova.
2 Per sapere ciò che la Bibbia dice a proposito della condizione dei morti e della speranza che li riguarda, vedi i capitoli 6 e
7 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?
6
LA TORRE DI GUARDIA
Sapevate che il principale responsabile
delle sofferenze è “il governante del mondo”,
Satana il Diavolo? (Giovanni 14:30)
LA CAUSA PRINCIPALE
La causa principale della malvagità, comunque,
non è l’uomo. Satana il Diavolo, che in origine era
un fedele angelo di Dio, “non si attenne alla verità” e introdusse il peccato nel mondo (Giovanni
8:44). Egli fomentò la ribellione nel giardino di
Eden (Genesi 3:1-5). Gesù Cristo lo chiamò “[il]
malvagio” e “il governante del mondo” (Matteo
6:13; Giovanni 14:30). Gli esseri umani in generale ubbidiscono a Satana, che li istiga a non tener conto delle giuste vie di Geova (1 Giovanni 2:
15, 16). “Tutto il mondo giace nel potere del malvagio”, dice 1 Giovanni 5:19. Esistono altre creature spirituali che si sono volte al male e si sono
unite a Satana, i demoni. La Bibbia indica che Satana, insieme a loro, “svia l’intera terra abitata”
causando “guai alla terra” (Rivelazione [Apocalisse] 12:9, 12). Pertanto il principale responsabile
della malvagità è Satana il Diavolo.
È evidente, quindi, che Dio non è responsabile
delle disgrazie e delle sofferenze che colpiscono la
gente. Anzi, ha promesso di eliminarle del tutto.
In che modo? Lo vedremo nel prossimo articolo.
Disgrazie e sofferenze
Cosa farà Dio?
La Bibbia rivela chiaramente ciò che Geova e suo figlio Gesù Cristo faranno riguardo alle sofferenze causate da Satana il Diavolo. “Per questo scopo il Figlio
di Dio [Gesù] fu reso manifesto”, dichiara la Bibbia,
“per distruggere le opere del Diavolo” (1 Giovanni
3:8). L’attuale sistema di cose imperniato su avidità,
odio e azioni malvage verrà spazzato via. Gesù promette che “il governante di questo mondo”, Satana il
Diavolo, “sarà cacciato fuori” (Giovanni 12:31). Senza
l’influenza di Satana, sarà stabilito un giusto nuovo
mondo, e la terra diventerà un luogo pacifico in cui
vivere (2 Pietro 3:13).
Che dire di quelli che ostinatamente rifiutano di
cambiare il loro modo di vivere e continuano a fare
cose cattive? Riflettete su questa chiara promessa:
“I retti son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi resteranno. Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in
quanto agli sleali, ne saranno strappati via” (Proverbi 2:21, 22). L’influenza delle persone malvage non
sarà che un lontano ricordo. In tali condizioni pacifiche, gli esseri umani ubbidienti saranno gradualmente resi liberi dall’imperfezione ereditata (Romani 6:
17, 18; 8:21).
Nel nuovo mondo, in che modo Dio impedirà le
sofferenze e la malvagità? Di certo non priverà gli esseri umani del dono del libero arbitrio, riducendoli
così a semplici robot. Piuttosto, insegnerà alle persone ubbidienti le sue vie, aiutandole a rifuggire azioni
e pensieri errati.
Cosa farà Dio riguardo alle disgrazie e alle sofferenze impreviste? Egli promette che il suo Regno
prenderà presto il controllo della terra. Il Re da lui
scelto per questo Regno è Gesù Cristo, il quale ha il
potere di guarire i malati (Matteo 14:14). Gesù ha anche la capacità di controllare le forze della natura
(Marco 4:35-41). Le sofferenze che “il tempo e l’avvenimento imprevisto” causano, quindi, non ci saranno
più (Ecclesiaste 9:11). Sotto il governo di Cristo, nessuna disgrazia colpirà più gli esseri umani (Proverbi
1:33).
Che speranza c’è per gli innocenti che sono morti
in circostanze tragiche? Poco prima di riportare in
vita il suo amico Lazzaro, Gesù disse: “Io sono la risurrezione e la vita” (Giovanni 11:25). Gesù ha il potere di risuscitare, o riportare in vita, coloro che sono
morti.
Se vi affascina l’idea di vivere in un mondo dove le
disgrazie non ci saranno più, perché non vi ponete l’obiettivo di conoscere meglio il vero Dio e il suo proposito studiando la Bibbia? I testimoni di Geova della vostra zona saranno felici di aiutarvi ad acquistare
tale conoscenza. Vi invitiamo con tutto il cuore a contattarli o a scrivere agli editori di questa rivista. ˇ
Dio eliminerà tutte le cause delle sofferenze
LA BIBBIA HA CAMBIATO LA LORO VITA
Ovunque andassi
ero sempre
armato
IL MIO PASSATO: Sono nato e cresciuto in una borgata di
NARRATO DA
ANNUNZIATO LUGARÀ
ANNO DI NASCITA
1958
PAESE DI ORIGINE
ITALIA
TRASCORSI
MEMBRO DI UNA BANDA
periferia di Roma, una zona abitata dalla classe operaia
povera. La vita era dura, e ben presto ho imparato le
regole della strada. Non ho mai conosciuto la mia vera
madre e non avevo buoni rapporti con mio padre.
All’età di 10 anni cominciai a rubare; a 12 anni scappai di casa. In più di un’occasione mio padre dovette venirmi a riprendere in questura. Litigavo sempre con tutti, ero violento e ce l’avevo col mondo intero. A 14 anni
me ne andai definitivamente di casa. Cominciai a drogarmi e a vivere per strada. Non avendo dove andare a
dormire forzavo delle macchine e ci restavo fino alle prime ore del mattino; poi andavo a cercare una fontanella
per lavarmi.
Divenni un ladro molto esperto: andavo dagli scippi ai
furti notturni in appartamenti e ville. Cominciai a essere temuto e presto fui invitato a far parte di una famigerata banda di malviventi. Questo mi diede modo di
“fare carriera”: iniziai a rapinare banche. La mia personalità aggressiva mi fece guadagnare il rispetto degli altri membri della banda. Ovunque andassi ero sempre
armato; dormivo addirittura con la pistola sotto al cuscino. Violenza, droga, rapine, vita immorale e linguaggio
osceno erano diventati parte di me. Avevo sempre la polizia alle calcagna e fui arrestato molte volte; per anni
non feci altro che entrare e uscire di prigione.
LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Una volta, uscito dal
carcere, decisi di andare a trovare una mia zia. Non sapevo che lei e due miei cugini erano diventati testimoni
di Geova. Mi invitarono a un’adunanza e per curiosità ci
andai. Nella Sala del Regno volli sedermi dietro per con-
8
LA TORRE DI GUARDIA
trollare la porta e vedere chi entrava e chi usciva. Ovviamente anche in quell’occasione ero armato.
Quell’adunanza mi cambiò la vita. Avevo
l’impressione di trovarmi su un altro pianeta!
Tutti mi salutavano con un sorriso, in modo caloroso e amichevole. Ricordo ancora molto bene
l’espressione gentile e onesta che traspariva dagli occhi dei Testimoni. L’ambiente che frequentavo io era lontano anni luce!
Accettai di studiare la Bibbia. Più imparavo
più diventava chiaro che dovevo cambiare completamente il mio modo di vivere. Mi colpirono
le parole di Proverbi 13:20: “Chi cammina con le
persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con
gli stupidi se la passerà male”. Capii che dovevo
lasciare la banda. Non fu facile, ma con l’aiuto
di Geova ci riuscii.
Inoltre mi ripulii fisicamente. Con notevole
sforzo smisi di drogarmi e di fumare, mi tagliai
i capelli, mi tolsi gli orecchini e smisi di dire parolacce. Per la prima volta nella vita cominciavo
ad avere il controllo delle mie azioni.
Dato che non mi è mai piaciuto leggere e studiare, facevo fatica a concentrarmi nello studio della Bibbia. Ce la misi tutta, però, e iniziai
ad amare Geova sempre di più; inoltre qualcosa cominciò a cambiare dentro di me: ora la
coscienza mi rimordeva. Spesso avevo pensieri negativi: credevo che Geova non mi avrebbe
mai perdonato per tutte le cose brutte che avevo
fatto. In quei momenti leggere di come Geova
aveva perdonato Davide malgrado i suoi gravi
peccati mi rassicurava (2 Samuele 11:1–12:13).
Anche parlare della mia fede ad altri nel ministero di casa in casa non è stato facile (Matteo
28:19, 20). Avevo timore di incontrare qualcuno
a cui avevo fatto del male in passato. Ma un po’
alla volta superai le mie paure. Cominciai a pro-
Per la prima volta nella vita
cominciavo ad avere
il controllo delle mie azioni
vare soddisfazione nell’aiutare altri a conoscere
il nostro meraviglioso Padre, che perdona così
abbondantemente.
I BENEFÌCI: Se sono vivo è perché ho conosciu-
to Geova! Quasi tutti i miei ex compagni sono
morti o in prigione, mentre io ho una vita soddisfacente e un futuro in cui sperare. Ho imparato
a essere umile, a ubbidire e a controllare la mia
impulsività. Questo ha migliorato i miei rapporti con gli altri. Sono felicemente sposato con
Carmen, la mia cara moglie. Insieme proviamo
grande gioia nell’aiutare altri a conoscere la
Bibbia.
Ah, dimenticavo, adesso mi guadagno da vivere onestamente: a volte il mio lavoro ha ancora a che fare con le banche, ma invece di svaligiarle le pulisco! ˇ
1° LUGLIO 2014
9
Come dovreste disciplinare
i vostri figli?
“Ascoltavo con apprensione il rumore di ogni macchina che passava. Era
la terza volta che Jordan tornava più tardi dell’orario stabilito. ‘Dov’è?’, mi
chiedevo. ‘Gli sarà successo qualcosa? Ma non si rende conto di quanto
siamo in pensiero?’ Quando poi è arrivato stavo per esplodere” (GEORGE)
“Mia figlia lanciò un urlo che mi spaventò. Mi girai e vidi che si teneva la testa
e piangeva. Il fratellino di quattro anni l’aveva appena colpita” (NICOLE)
“‘Non ho rubato l’anello: l’ho trovato!’, disse Natalie, nostra figlia di sei anni,
con i suoi due occhioni blu che sembravano così innocenti. Il fatto che
continuasse a negare ci ferì così profondamente da farci piangere.
Sapevamo che stava mentendo” (STEPHEN)
E SIETE genitori, vi riconoscete nelle emozioni
appena descritte? Davanti a situazioni del genere, vi capita di chiedervi come — o perfino se — disciplinare vostro figlio? È sbagliato disciplinare i figli?
S
COS’È LA DISCIPLINA?
Nella Bibbia il termine tradotto “disciplina” non è
un semplice sinonimo di punizione. Disciplinare si
riferisce principalmente a istruire, educare e correggere. Non ha mai a che fare con maltrattamenti e
crudeltà (Proverbi 4:1, 2).
Potremmo paragonare la disciplina impartita dai
genitori al giardinaggio. Un giardiniere che vuole
coltivare una pianta, dopo aver preparato il terreno,
deve innaffiarla, nutrirla e proteggerla da parassiti ed
erbacce. Durante la crescita, potrebbe anche doverla potare per aiutarla a svilupparsi nella direzione
giusta. Il giardiniere si rende conto che, per avere
una pianta che cresca sana, dovrà servirsi della giu-
10
LA TORRE DI GUARDIA
sta combinazione di varie tecniche. Analogamente i
genitori si prendono cura dei figli in molti modi. Ma
a volte devono anche impartire loro disciplina che,
come la potatura, può correggere immediatamente
inclinazioni sbagliate e aiutarli a crescere nella direzione giusta. La potatura però dev’essere fatta con
attenzione se non si vuole che la pianta subisca un
danno permanente. Allo stesso modo, quando i genitori disciplinano i figli devono farlo con amore.
Il Dio della Bibbia, Geova, dà un bell’esempio ai
genitori a questo riguardo. La disciplina che impartisce ai suoi ubbidienti servitori sulla terra è così
efficace e piacevole che questi arrivano ad ‘amarla’ (Proverbi 12:1). ‘Si aggrappano alla disciplina’ e
‘non la lasciano andare’ (Proverbi 4:13). Potete aiutare vostro figlio a reagire positivamente a essa imitando con cura tre caratteristiche della disciplina
di Dio: (1) l’amore, (2) la ragionevolezza e (3) la coerenza.
AMORE
L’amore è sia il fondamento che la ragione della
disciplina di Dio. La Bibbia dice: “Geova riprende
colui che ama, come fa anche il padre col figlio di
cui si compiace” (Proverbi 3:12). Inoltre, è “misericordioso e clemente, lento all’ira” (Esodo 34:6). Pertanto, Geova non maltratta mai nessuno né è crudele. Non ricorre a parole aspre, continue critiche
o tagliente sarcasmo, tutte cose che possono ferire
“come [...] i colpi di una spada” (Proverbi 12:18).
Certo, i genitori non possono imitare pienamente
il perfetto esempio di autocontrollo che dà Dio. A
volte la vostra pazienza sarà messa a dura prova; in
quei momenti, però, ricordate che le punizioni dettate dall’ira di solito sono opprimenti, eccessive e
controproducenti. Inoltre, la punizione inflitta sotto
l’effetto della rabbia o della frustrazione non è affatto disciplina. È semplicemente una perdita di padronanza.
D’altro canto, se disciplinate con amore e autocontrollo è probabile che otterrete risultati migliori.
Notate in che modo George e Nicole, due dei genitori menzionati all’inizio, hanno gestito le cose.
“Quando finalmente Jordan arrivò, io e mia moglie eravamo furibondi, ma mentre ascoltavamo
ASCOLTATE
PREGATE
le sue spiegazioni riuscimmo a controllarci. Visto
che era molto tardi, decidemmo di affrontare l’argomento l’indomani mattina. Pregammo tutti insieme e andammo a letto. Il giorno dopo, essendo
tutti più tranquilli, potemmo gestire la cosa molto
meglio e toccare il cuore di nostro figlio. Lui fu disposto a riconoscere di aver sbagliato e accettò di
buon grado la punizione. Fortunatamente, ci siamo resi conto che se reagivamo d’impulso quando eravamo arrabbiati non facevamo che peggiorare la situazione. Quando invece eravamo pronti ad
ascoltare, di solito le cose andavano per il meglio”
(George).
“Quando vidi che mio figlio aveva colpito senza
motivo la sorella, mi arrabbiai moltissimo. Invece di
reagire d’impulso, però, lo mandai nella sua stanza;
ero troppo irritata per prendere una decisione razionale. Poi, dopo essermi calmata, gli spiegai con fermezza che quel comportamento violento era inaccettabile, e gli mostrai che aveva fatto male a sua
sorella. Questo approccio funzionò bene: chiese scusa a sua sorella e la abbracciò” (Nicole).
La disciplina impartita in modo corretto, quindi,
anche quando include la punizione è sempre motivata dall’amore.
PARLATE
1° LUGLIO 2014
11
La disciplina basata sulla Bibbia
è caratterizzata da . . .
Amore. La disciplina efficace si basa
sull’amore, non sull’ira. Di fronte a una
situazione particolarmente difficile,
rimandate la disciplina a quando vi
sarete calmati.
Ragionevolezza. Cercate di tenere conto di tutte le circostanze, oltre che delle capacità e dei limiti di vostro figlio.
Coerenza. Se avvertite vostro figlio che
nel caso si comporti male riceverà una
certa disciplina, siate poi coerenti con
le vostre parole.
RAGIONEVOLEZZA
Geova impartisce la disciplina sempre “in debita misura” (Geremia 30:11; 46:28). Tiene conto di
tutti gli elementi, inclusi quelli che non sono ovvi.
In che modo i genitori possono fare lo stesso? Stephen, menzionato nell’introduzione, spiega: “Anche
se ci sentivamo molto feriti e non riuscivamo a capire perché Natalie si ostinasse a negare di aver preso
l’anello, cercammo di tenere conto della sua età e del
suo grado di maturità”.
Anche Robert, il marito di Nicole, cerca di considerare tutte le circostanze. Quando i suoi figli si
comportano male, si chiede più volte: “È un episodio
isolato, o è invece una cattiva abitudine? Si è comportato così perché è stanco o non si sente bene?
Questo comportamento è sintomo di qualche altro
problema?”
I genitori ragionevoli sono anche consapevoli che
i figli non sono degli adulti in miniatura. L’apostolo cristiano Paolo infatti scrisse: “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino”
(1 Corinti 13:11). Robert dice: “Una cosa che mi aiuta a vedere la situazione nella giusta luce e a evitare
12
LA TORRE DI GUARDIA
di avere reazioni eccessive è ricordarmi di quello che
facevo io quando ero piccolo”.
È fondamentale che abbiate aspettative realistiche, senza comunque giustificare o condonare comportamenti o atteggiamenti sbagliati. Tenendo conto delle capacità e dei limiti di vostro figlio, oltre che
di altre circostanze, farete sì che la disciplina che impartite sia equilibrata e ragionevole.
COERENZA
“Io sono Geova; non sono cambiato”, si legge in
Malachia 3:6. I servitori di Dio confidano in questa verità, e la cosa dà loro un senso di sicurezza.
Anche i figli hanno bisogno del senso di sicurezza
che deriva da una disciplina coerente. Se cambiate
le regole a seconda dell’umore, potreste causare confusione e frustrazione in vostro figlio.
Ricordate che Gesù disse: “La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No”. Questo principio si applica anche ai genitori (Matteo 5:37). Riflettete con
attenzione prima di dare “ultimatum” che non avete intenzione di rispettare. Se avvertite vostro figlio
che nel caso si comporti male riceverà una certa disciplina, siate poi coerenti con le vostre parole.
Un buon dialogo fra i genitori è essenziale se si
vuole impartire una disciplina coerente. Robert spiega: “Se i miei figli mi fanno dire di sì a qualcosa a cui
invece mia moglie ha detto di no, appena lo vengo a
sapere torno sui miei passi e sostengo mia moglie”.
Quando i genitori non sono d’accordo su come gestire una determinata situazione è meglio che ne parlino in privato e giungano a una decisione condivisa.
LA DISCIPLINA È ESSENZIALE
Se imitate l’amore, la ragionevolezza e la coerenza con cui Geova impartisce la disciplina, potete star
certi che i vostri sforzi avranno effetti positivi sui vostri figli. Li aiuterete così a diventare adulti maturi, responsabili ed equilibrati. La Bibbia dice infatti:
“Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche
quando sarà invecchiato non se ne allontanerà” (Proverbi 22:6). ˇ
LO SAPEVATE?
In che modo gli antichi costruttori navali
impermeabilizzavano le imbarcazioni?
I PAESI BIBLICI ERANO RICCHI DI BITUME
LIQUIDO COME QUELLO RAFFIGURATO QUI
Lionel Casson, esperto di imbarcazioni antiche, spiega cosa si
faceva in epoca romana dopo aver reso stagne le giunzioni del
fasciame delle navi. I costruttori “riempivano le fessure con stoppa imbevuta di pece”, ovvero di bitume, “che spalmavano in seguito sull’intero scafo”.1 Molto prima dei romani, anche gli accadi
e i babilonesi usavano il bitume per rendere impermeabili le loro
imbarcazioni.
Le Scritture Ebraiche fanno riferimento a una tecnica simile in
Genesi 6:14. Il termine ebraico qui tradotto “catrame” si riferisce
evidentemente al bitume, prodotto naturale derivato dal petrolio.
Il bitume naturale si trova sia allo stato liquido che solido. Gli
antichi costruttori navali utilizzavano il bitume liquido applicandolo direttamente sulle loro imbarcazioni. Una volta asciugato, il bitume si solidificava formando un rivestimento impermeabile.
I paesi biblici erano ricchi di bitume. Il sito della valle di Siddim,
nella zona del Mar Morto, era “pieno di pozzi di bitume” (Genesi
14:10). ˇ
1 Navi e marinai dell’antichità, trad. di C. Boero Piga, Mursia, Milano, 2004, p. 279.
Come si conservava il pesce
nei tempi antichi?
INCISIONE SU LEGNO
RAFFIGURANTE PESCATORI EGIZI
From the book A Popular Account of the
Ancient Egyptians (1871)
Il pesce è da molto tempo un alimento importante. Prima di iniziare a viaggiare assieme a Gesù, alcuni apostoli erano pescatori sul
Mar di Galilea (Matteo 4:18-22). Almeno una parte del pescato della zona veniva lavorata in “stabilimenti” situati nelle vicinanze.
La tecnica di conservazione del pesce probabilmente usata nell’antica Galilea è tuttora utilizzata da alcuni. Prima di tutto il pesce
viene eviscerato e lavato con acqua. Dopodiché gli viene strofinato
del sale grosso nelle branchie, in bocca e sulle squame. “Il pesce
ed il sale vengono poi disposti a strati alterni e ricoperti con stuoie
asciutte”, spiega un libro. “Dopo tre o cinque giorni, il mucchio viene
rigirato e viene nuovamente lasciato stagionare per uno stesso periodo di tempo. Con questa operazione si realizza il drenaggio dei
liquidi corporei, la penetrazione nei tessuti del sale passato in soluzione e il rassodamento delle carni”.1
Non si sa per quanto tempo il pesce si conservasse con tale procedimento, ma il fatto che gli antichi egizi esportassero fino in Siria il
pesce secco indica che i metodi usati funzionavano piuttosto bene. ˇ
1 Storia della tecnologia, a cura di C. Singer, E.J. Holmyard, A.R. Hall, T.I. Williams,
trad. di F. Caposio, 2a edizione, ed. Boringhieri, Torino, 1966, vol. I, pp. 268, 269.
1° LUGLIO 2014
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Potete vedere
l’invisibile Iddio?
“D
IO è uno Spirito”, un essere invisibile agli occhi
umani (Giovanni 4:24). La Bibbia però afferma che in un certo senso alcuni lo hanno visto
(Ebrei 11:27). Com’è possibile? Potete vedere davvero l’“invisibile Iddio”? (Colossesi 1:15).
Paragoniamo la nostra condizione a quella di un
individuo cieco dalla nascita. La cecità gli impedisce forse di conoscere il mondo che lo circonda?
Non del tutto. Chi è cieco riceve informazioni in
vari modi, che gli permettono di percepire persone,
oggetti e attività intorno a lui. “La vista non è negli
occhi”, ha detto un uomo cieco. “È nel cervello”
(National Geographic, luglio 2013).
Analogamente, anche se non potete usare i vostri occhi fisici per vedere Dio, potete usare “gli occhi del vostro cuore” (Efesini 1:18). Ecco tre modi
per farlo.
“SI VEDONO CHIARAMENTE
FIN DALLA CREAZIONE DEL MONDO”
Spesso un cieco sviluppa particolarmente i sensi dell’udito e del tatto, che usa per percepire quello che non può vedere. Allo stesso modo, potete
usare i vostri sensi fisici per esaminare il mondo
che vi circonda e percepire l’Iddio invisibile che lo
ha creato. “Le sue invisibili qualità [...] si vedono
chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché
si comprendono dalle cose fatte” (Romani 1:20).
Pensate ad esempio alla nostra dimora. La terra
è progettata in maniera unica non semplicemente per farci sopravvivere, ma per farci godere la
vita. Quando sentiamo una brezza leggera, ci riscaldiamo al sole, assaggiamo un frutto succulento
o ascoltiamo il cinguettio degli uccellini, ne siamo
deliziati. Questi doni non rivelano forse la premura, la tenerezza e la generosità del nostro Creatore?
14
LA TORRE DI GUARDIA
Cosa potete imparare su Dio da ciò che vedete
nell’universo? Innanzitutto, i cieli rivelano la potenza di Dio. Recenti scoperte scientifiche suggeriscono non solo che l’universo è in espansione, ma
anche che si espande a un ritmo sempre più rapido! Quando guardate di notte un cielo stellato chiedetevi: “Qual è la fonte dell’energia che determina l’espansione e l’accelerazione dell’universo?” La
Bibbia ci dice che il Creatore possiede un’“abbondanza di energia dinamica” (Isaia 40:26). La creazione ci mostra che Egli è l’“Onnipotente”, Colui
che è “esaltato in potenza” (Giobbe 37:23).
“COLUI CHE L’HA SPIEGATO”
Una donna che ha due figli non vedenti spiega: “La comunicazione verbale è uno degli aspetti
più importanti del loro apprendimento. Dite loro
qualsiasi cosa vediate e sentiate, [e] siate pronti a
farne un resoconto dettagliato. Voi siete i loro occhi”. Similmente, è vero che “nessun uomo ha mai
visto Dio”, ma il Figlio di Dio, Gesù, “che è nella
posizione del seno presso il Padre è colui che l’ha
spiegato” (Giovanni 1:18). Essendo la prima opera
creativa di Dio e il suo Figlio unigenito, Gesù è
divenuto i nostri “occhi” nei cieli. Gesù è la migliore fonte di informazioni in merito all’invisibile
Iddio.
Notate alcune delle cose che Gesù spiegò del Padre, con cui trascorse innumerevoli ere:
Dio opera instancabilmente. “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora” (Giovanni 5:17).
Dio conosce i nostri bisogni. “Dio, il Padre vostro,
sa quali cose vi occorrono prima che gliele chiediate” (Matteo 6:8).
Dio provvede benignamente per noi. Il “Padre vostro che è nei cieli [...] fa sorgere il suo sole sui mal-
vagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Matteo 5:45).
Dio ci apprezza come singoli individui. “Non si vendono due passeri per una moneta di piccolo valore?
Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza
che il Padre vostro lo sappia. Ma gli stessi capelli
della vostra testa sono tutti contati. Perciò non abbiate timore: voi valete più di molti passeri” (Matteo 10:29-31).
UN UOMO CHE IMITÒ ALLA PERFEZIONE
L’INVISIBILE IDDIO
Chi è cieco spesso afferra i concetti in modi diversi rispetto a chi può vedere. Un non vedente può percepire un’ombra non come una zona di oscurità priva della luce diretta del sole, bensì come un’area più
fresca non raggiunta dal calore che questo emana.
Proprio come una persona completamente cieca non
può vedere né l’ombra né la luce del sole, noi non
possiamo comprendere Geova da soli. Pertanto Geova ha provveduto un essere umano che rispecchiasse perfettamente le Sue qualità e la Sua personalità.
Quell’essere umano è stato Gesù (Filippesi 2:7).
Gesù non si è limitato a parlarci di suo Padre; ce ne
ha anche mostrato la personalità. Il discepolo Filippo chiese: “Signore, mostraci il Padre”. Gesù gli rispose: “Chi ha visto me ha visto anche il Padre”
(Giovanni 14:8, 9). Cosa potete “vedere” riguardo al
Padre attraverso le azioni compiute da Gesù?
Gesù era caloroso, umile e avvicinabile (Matteo
11:28-30). La sua bella personalità attirava le persone. Gesù sentiva il dolore degli altri e condivideva
le loro gioie (Luca 10:17, 21; Giovanni 11:32-35).
Man mano che leggete o ascoltate i resoconti biblici su Gesù, “attivate” i vostri sensi e fate vivere gli
episodi nella vostra mente. Se meditate sul modo
in cui egli interagiva con gli altri, potrete vedere più
chiaramente la meravigliosa personalità di Dio ed
esserne attratti.
METTIAMO INSIEME GLI ELEMENTI
Riguardo al modo in cui un cieco conosce il
mondo, un testo afferma: “Lui o lei riceve frammenti di informazioni da varie fonti (come tatto,
olfatto e udito), e deve metterli insieme in qualche
modo per farsi un quadro generale” (A Parents’
Guide to Special Education for Children With Visual Impairments). Anche noi, osservando le opere
creative di Dio, leggendo ciò che Gesù disse di suo
Padre e analizzando il modo in cui rifletté le Sue
“Se lo cerchi, [Geova]
si lascerà trovare da te”
qualità, ci faremo un quadro meraviglioso della
personalità di Geova. Così lui diventerà più reale
per noi.
Giobbe, che visse nell’antichità, fece la stessa esperienza. Inizialmente disse: “Ho parlato,
ma non comprendevo” (Giobbe 42:3). Comunque
dopo aver esaminato con attenzione le meraviglie
della creazione di Dio esclamò: “Per sentito dire ho
udito di te, ma ora il mio proprio occhio veramente
ti vede” (Giobbe 42:5).
Lo stesso può valere per voi. “Se lo cerchi, [Geova] si lascerà trovare da te” (1 Cronache 28:9). I Testimoni di Geova saranno felici di aiutarvi a cercare e trovare l’invisibile Iddio. ˇ
1° LUGLIO 2014
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BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE
Perché dovremmo pregare?
Geova Dio vuole che ci sentiamo liberi di parlargli
regolarmente di ciò che ci preoccupa (Luca 18:1-7).
Ci ascolta perché si interessa di noi. Visto che è il
nostro Padre celeste a invitarci calorosamente a
pregare, perché non accettare l’invito? (Leggi Filippesi 4:6.)
La preghiera non è semplicemente un modo per
chiedere aiuto. È piuttosto un mezzo per avvicinarci a Dio (Salmo 8:3, 4). Esprimendo regolarmente a
Dio i nostri sentimenti, stringiamo con lui un’amicizia sempre più forte. (Leggi Giacomo 4:8.)
Come dovremmo pregare?
Quando preghiamo, Dio non vuole che usiamo paroloni o che ripetiamo preghiere imparate a memoria. Non ci chiede nemmeno di assumere una
posizione particolare. Geova ci invita piuttosto a
pregare di cuore (Matteo 6:7). Nell’antico Israele,
ad esempio, Anna pregò per un angosciante problema familiare. Più tardi, quando l’angoscia si tramutò in gioia, ringraziò Dio con una preghiera sentita. (Leggi 1 Samuele 1:10, 12, 13, 26, 27; 2:1.)
Che privilegio meraviglioso abbiamo! Possiamo
avvicinarci al Creatore esprimendogli le nostre
preoccupazioni. Possiamo anche lodarlo e ringraziarlo per ciò che fa. Di certo, non dovremmo trascurare un privilegio così prezioso. (Leggi Salmo
145:14-16.)
Per maggiori
informazioni,
vedi il capitolo 17 di
questo libro, edito dai
Testimoni di Geova
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COSA INSEGNA
realmente
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