34567 1° LUGLIO 201 4 PERCHÉ LE DISGRAZIE CAPITANO ANCHE ALLA BRAVA GENTE? 34567 Vol. 135, No. 13 JULY 1, 2014 Semimonthly ITALIAN QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia, rende onore a Geova Dio, il Sovrano dell’universo. Reca conforto con la buona notizia che presto il celeste ` Regno di Dio eliminera tutta la ` ` malvagita e trasformera la terra in un paradiso. Incoraggia a riporre ` ` fede in Gesu Cristo, che morı ´ affinche potessimo ottenere la vita eterna e che ora governa come Re del Regno di Dio. Questa rivista si pubblica ininterrottamente dal 1879 e non ha carattere politico. Si attiene strettamente alla Bibbia. ( Tiratura di ciascun numero: 45.944.000 IN 214 LINGUE 1° LUGLIO 2014 ․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․ IN COPERTINA Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente? PAGINE 3-7 Quanto dolore! 3 Le disgrazie capitano anche alla brava gente: Perché? 4 Disgrazie e sofferenze: Cosa farà Dio? 7 ․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․ IN QUESTO STESSO NUMERO ` Vorreste saperne di piu o studiare la Bibbia gratuitamente a casa vostra? Visitate il sito www.jw.org oppure scrivete ai Testimoni di Geova usando uno dei seguenti indirizzi. Per l’ITALIA: Testimoni di Geova Via della Bufalotta 1281 I-00138 Roma RM Per la GERMANIA: ¨ Jehovas Zeugen, Zweigburo 65617 SELTERS La Bibbia ha cambiato la loro vita 8 Come dovreste disciplinare i vostri figli? 10 Lo sapevate? 13 Potete vedere l’invisibile Iddio? 14 Bibbia: domande e risposte 16 (s E IN PI Ù ONLINE www.jw.org RISPOSTA AD ALTRE DOMANDE BIBLICHE: I disastri naturali sono un castigo di Dio? Per l’elenco completo degli indirizzi, vedi www.jw.org/it/contatti. (Nella sezione COSA DICE LA BIBBIA ˛ BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE) ˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙ ` Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti. ` La Torre di Guardia e un periodico quindicinale edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972. Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus. 5 2014 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Printed in Germany. r 34567 1° LU GLIO 201 4 SCARICATE QUESTA RIVISTA IN DIVERSI FORMATI ONLINE ´ PERCHE LE DISGRAZIE CAPITANO ANCHE ALLA BRAVA GENTE? IN COPERTINA Quanto dolore! Smita,1 una trentacinquenne che viveva a Dacca, in Bangladesh, era conosciuta come una donna affettuosa e di buon cuore. Tutti sapevano che lavorava sodo e che era una moglie sempre allegra e desiderosa di aiutare altri a scoprire ciò che aveva imparato riguardo a Dio. Che shock fu per i suoi familiari e amici quando, all’improvviso, fu colpita da un male che se la portò via in meno di una settimana! James e sua moglie, una coppia di New York sulla trentina, avevano la stessa reputazione di Smita. Un giorno di primavera partirono per andare a visitare degli amici sulla West Coast degli Stati Uniti. Non fecero mai ritorno a casa: durante il viaggio furono coinvolti in un incidente automobilistico. Con la loro morte lasciarono un immenso vuoto nelle vite dei loro cari e dei compagni di lavoro. Non c’è bisogno di guardare lontano per accorgersi che al giorno d’oggi ingiustizie e sofferenze abbondano: guerre e conflitti uccidono tanto i soldati quanto i civili; crimini e violenza si abbattono su persone innocenti; incidenti mortali e malattie invalidanti mietono vittime senza guardare in faccia a nessuno, non importa età o ceto sociale; disastri naturali spazzano via intere comunità; pregiudizi e ingiustizie dilagano. Forse voi stessi siete stati vittime di esperienze simili a queste. È solo naturale farsi domande come le seguenti: ˙ Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente? ˙ È Dio il responsabile di queste cose? ˙ I disastri sono frutto di eventi accidentali? Sono provocati dall’uomo? ˙ È il karma, ovvero il peso delle azioni compiute in una vita precedente, a determinare quanto una persona deve soffrire? ˙ Se esiste un Dio onnipotente, perché non protegge le brave persone da simili mali? ˙ La vita sarà mai libera da ingiustizie e sofferenze? Per rispondere a tali interrogativi dobbiamo esaminare due questioni fondamentali: perché mai capitano tante disgrazie, e che cosa farà Dio? 1 Alcuni nomi sono stati cambiati. 1° LUGLIO 2014 3 Le disgrazie capitano anche alla brava gente Perché? Dal momento che Geova1 Dio è il Creatore di ogni cosa ed è onnipotente, molti potrebbero ritenerlo responsabile di tutto ciò che accade nel mondo, male incluso. Tuttavia vediamo cosa dice la Bibbia in merito al vero Dio: ˙ “Geova è giusto in tutte le sue vie” (Salmo 145:17). ˙ “Tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; egli è giusto e retto” (Deuteronomio 32:4). ˙ “Geova è molto tenero in affetto e misericordioso” (Giacomo 5:11). Non è Dio la causa delle disgrazie che accadono. “Ma forse”, qualcuno potrebbe pensare, “induce altri a commettere azioni sbagliate”. Niente affatto. “Quando è nella prova”, affermano le Scritture, “nessuno dica: ‘Sono provato da Dio’ ”. Perché? “Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno” (Giacomo 1:13). Dio non mette alla prova nessuno inducendolo a comportarsi male. Quindi, né causa il male né spinge altri a commetterlo. A chi o a che cosa, allora, si deve imputare la responsabilità di quanto accade? TROVARSI NEL LUOGO SBAGLIATO AL MOMENTO SBAGLIATO Nell’individuare una delle cause delle sofferenze umane, la Bibbia afferma: “Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti” (Ecclesiaste 9:11). Quando si verifica un evento imprevedibile o un incidente, che una persona ne sia coinvolta o meno dipende in larga misura da dove si trova quando accade il fatto. Quasi 2.000 anni fa, Gesù Cristo menzionò una tragedia che coinvolse 18 persone: una torre crollò e le uccise tutte (Luca 13:1-5). Quelle persone non morirono per il modo 1 Geova è il nome di Dio rivelato nella Bibbia. 4 LA TORRE DI GUARDIA Perché Dio non impedisce che la brava gente subisca disgrazie? in cui avevano condotto la loro vita: semplicemente si erano trovate ai piedi della torre nel momento della caduta. Più di recente, nel gennaio del 2010, un devastante sisma ha colpito Haiti falciando, secondo le stime del governo locale, oltre 300.000 vite. Tutte queste persone sono morte indipendentemente da chi fossero o da cosa avessero fatto. Lo stesso vale per le malattie, che possono colpire chiunque e in qualunque momento. Qualcuno si chiederà: “Ma Dio non potrebbe impedire che accadano simili cose? Non potrebbe proteggere la brava gente?” Se lo facesse, dimostrerebbe di essere al corrente delle disgrazie prima che accadano. Posto che Dio ha senz’altro la capacità di preconoscere il futuro, la vera domanda è: decide di esercitarla sempre e comunque? (Isaia 42:9). Le Scritture dicono: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace” (Salmo 115:3, Nuova Riveduta). Geova non fa tutto ciò di cui è capace, Gli uomini hanno commesso atti orribili e causato enorme dolore ma solo quello che ritiene necessario. Questo si applica anche a ciò che decide di prevedere. Ad esempio, quando la malvagità si diffuse estesamente nelle antiche città di Sodoma e Gomorra, Dio disse al patriarca Abraamo: “Ho fermamente deciso di scendere a vedere se agiscono del tutto secondo il grido che me n’è giunto, e, se no, lo potrò sapere” (Genesi 18:20, 21). In tale occasione Geova scelse di non conoscere il grado di malvagità raggiunto in quelle città. Chiaramente, dunque, egli può decidere di non preconoscere ogni cosa (Genesi 22:12). Questo però non indica assolutamente che sia imperfetto o che abbia dei limiti. Dato che “la sua attività è perfetta”, Dio usa in maniera equilibrata la sua capacità di preconoscere il futuro in relazione al suo proposito (Deuteronomio 32:4).1 Cosa possiamo concludere da ciò? Semplicemente che l’esercizio della prescienza da parte di Dio è selettivo e discrezionale. LA RESPONSABILITÀ È DEGLI ESSERI UMANI? Quanto alla malvagità che ci circonda, parte della colpa è degli esseri umani. La Bibbia descrive così il processo che porta a commettere azioni dannose: “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte” (Giacomo 1:14, 15). Quando si agisce in base a desideri errati o ci si lascia dominare da essi, si va incontro a tristi conseguenze (Romani 7:21-23). Come mostra la storia, gli uomini hanno commesso atti orribili e causato enorme dolore. Per di più i malvagi possono corrompere altri, innescando così un circolo vizioso di sofferenze (Proverbi 1:10-16). 1 Per sapere perché Dio lascia che la malvagità continui, vedi il capitolo 11 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova. Perché Dio non protegge le brave persone dalla criminalità? Dovremmo aspettarci che Dio intervenga per impedire alle persone di fare cose cattive? Pensiamo a come siamo fatti. Le Scritture dicono che Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Per questa ragione noi esseri umani abbiamo la capacità di riflettere le qualità di Dio (Genesi 1:26). Avendo ricevuto il dono del libero arbitrio, possiamo scegliere di amare Dio ed essergli leali facendo ciò che è giusto ai suoi occhi (Deuteronomio 30:19, 20). Se Dio ci costringesse a seguire un certo modo di vivere, non ci starebbe privando del dono del libero arbitrio? Gli esseri umani diventerebbero nulla più che semplici macchine destinate a fare esattamente ciò per cui sono state programmate. Lo stesso si potrebbe dire se fosse il fato, o kismet, a determinare quello che facciamo o ciò che ci succede. Dovremmo essere grati a Dio per il fatto che ci nobilita dandoci la possibilità di scegliere come vivere. Questo non significa, però, che l’umanità sarà per sempre afflitta da errori umani e scelte sbagliate. 1° LUGLIO 2014 5 È IL KARMA A CAUSARE LE SOFFERENZE? Se dovessimo porre la domanda in copertina a qualcuno di retaggio induista o buddista, probabilmente otterremmo una risposta simile a questa: “Le disgrazie capitano anche alle brave persone a motivo della legge del karma: queste raccolgono i frutti delle azioni compiute nelle vite precedenti”.1 Nel valutare l’insegnamento del karma, può essere utile scoprire ciò che dice la Bibbia riguardo alla morte. Nel giardino di Eden, dove ebbe inizio il genere umano, il Creatore disse al primo uomo Adamo: “Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai” (Genesi 2:16, 17). Se non avesse peccato disubbidendo a Dio, Adamo sarebbe vissuto per sempre. La morte subentrò come punizione perché egli trasgredì il comando divino; poi, con la nascita dei suoi figli, “la morte si estese a tutti gli uomini” (Romani 5:12). Per questo si può affermare che “il salario che il peccato paga è la morte” (Romani 6:23). Inoltre la Bibbia spiega: “Colui che è morto è stato assolto dal suo peccato” (Romani 6:7). In altre parole, le persone non continuano a pagare per i loro peccati dopo la morte. Sono milioni oggi coloro che affermano che il problema della sofferenza dell’umanità ha a che fare con il karma. Quelli che ci credono di solito accettano le proprie sofferenze e quelle altrui senza esserne troppo turbati. Resta il fatto, però, che questo insegnamento non offre alcuna speranza che le disgrazie e le cose brutte possano finire; l’unico sollievo a cui si potrebbe aspirare è la liberazione dai cicli di rinascite possibile grazie a un comportamento sociale soddisfacente e a una speciale conoscenza. Chiaramente queste idee sono ben diverse da ciò che dice la Bibbia.2 1 Per conoscere l’origine della cosiddetta legge del karma, vedi le pagine 8-12 dell’opuscolo Cosa accade quando si muore?, edito dai Testimoni di Geova. 2 Per sapere ciò che la Bibbia dice a proposito della condizione dei morti e della speranza che li riguarda, vedi i capitoli 6 e 7 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia? 6 LA TORRE DI GUARDIA Sapevate che il principale responsabile delle sofferenze è “il governante del mondo”, Satana il Diavolo? (Giovanni 14:30) LA CAUSA PRINCIPALE La causa principale della malvagità, comunque, non è l’uomo. Satana il Diavolo, che in origine era un fedele angelo di Dio, “non si attenne alla verità” e introdusse il peccato nel mondo (Giovanni 8:44). Egli fomentò la ribellione nel giardino di Eden (Genesi 3:1-5). Gesù Cristo lo chiamò “[il] malvagio” e “il governante del mondo” (Matteo 6:13; Giovanni 14:30). Gli esseri umani in generale ubbidiscono a Satana, che li istiga a non tener conto delle giuste vie di Geova (1 Giovanni 2: 15, 16). “Tutto il mondo giace nel potere del malvagio”, dice 1 Giovanni 5:19. Esistono altre creature spirituali che si sono volte al male e si sono unite a Satana, i demoni. La Bibbia indica che Satana, insieme a loro, “svia l’intera terra abitata” causando “guai alla terra” (Rivelazione [Apocalisse] 12:9, 12). Pertanto il principale responsabile della malvagità è Satana il Diavolo. È evidente, quindi, che Dio non è responsabile delle disgrazie e delle sofferenze che colpiscono la gente. Anzi, ha promesso di eliminarle del tutto. In che modo? Lo vedremo nel prossimo articolo. Disgrazie e sofferenze Cosa farà Dio? La Bibbia rivela chiaramente ciò che Geova e suo figlio Gesù Cristo faranno riguardo alle sofferenze causate da Satana il Diavolo. “Per questo scopo il Figlio di Dio [Gesù] fu reso manifesto”, dichiara la Bibbia, “per distruggere le opere del Diavolo” (1 Giovanni 3:8). L’attuale sistema di cose imperniato su avidità, odio e azioni malvage verrà spazzato via. Gesù promette che “il governante di questo mondo”, Satana il Diavolo, “sarà cacciato fuori” (Giovanni 12:31). Senza l’influenza di Satana, sarà stabilito un giusto nuovo mondo, e la terra diventerà un luogo pacifico in cui vivere (2 Pietro 3:13). Che dire di quelli che ostinatamente rifiutano di cambiare il loro modo di vivere e continuano a fare cose cattive? Riflettete su questa chiara promessa: “I retti son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi resteranno. Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in quanto agli sleali, ne saranno strappati via” (Proverbi 2:21, 22). L’influenza delle persone malvage non sarà che un lontano ricordo. In tali condizioni pacifiche, gli esseri umani ubbidienti saranno gradualmente resi liberi dall’imperfezione ereditata (Romani 6: 17, 18; 8:21). Nel nuovo mondo, in che modo Dio impedirà le sofferenze e la malvagità? Di certo non priverà gli esseri umani del dono del libero arbitrio, riducendoli così a semplici robot. Piuttosto, insegnerà alle persone ubbidienti le sue vie, aiutandole a rifuggire azioni e pensieri errati. Cosa farà Dio riguardo alle disgrazie e alle sofferenze impreviste? Egli promette che il suo Regno prenderà presto il controllo della terra. Il Re da lui scelto per questo Regno è Gesù Cristo, il quale ha il potere di guarire i malati (Matteo 14:14). Gesù ha anche la capacità di controllare le forze della natura (Marco 4:35-41). Le sofferenze che “il tempo e l’avvenimento imprevisto” causano, quindi, non ci saranno più (Ecclesiaste 9:11). Sotto il governo di Cristo, nessuna disgrazia colpirà più gli esseri umani (Proverbi 1:33). Che speranza c’è per gli innocenti che sono morti in circostanze tragiche? Poco prima di riportare in vita il suo amico Lazzaro, Gesù disse: “Io sono la risurrezione e la vita” (Giovanni 11:25). Gesù ha il potere di risuscitare, o riportare in vita, coloro che sono morti. Se vi affascina l’idea di vivere in un mondo dove le disgrazie non ci saranno più, perché non vi ponete l’obiettivo di conoscere meglio il vero Dio e il suo proposito studiando la Bibbia? I testimoni di Geova della vostra zona saranno felici di aiutarvi ad acquistare tale conoscenza. Vi invitiamo con tutto il cuore a contattarli o a scrivere agli editori di questa rivista. ˇ Dio eliminerà tutte le cause delle sofferenze LA BIBBIA HA CAMBIATO LA LORO VITA Ovunque andassi ero sempre armato IL MIO PASSATO: Sono nato e cresciuto in una borgata di NARRATO DA ANNUNZIATO LUGARÀ ANNO DI NASCITA 1958 PAESE DI ORIGINE ITALIA TRASCORSI MEMBRO DI UNA BANDA periferia di Roma, una zona abitata dalla classe operaia povera. La vita era dura, e ben presto ho imparato le regole della strada. Non ho mai conosciuto la mia vera madre e non avevo buoni rapporti con mio padre. All’età di 10 anni cominciai a rubare; a 12 anni scappai di casa. In più di un’occasione mio padre dovette venirmi a riprendere in questura. Litigavo sempre con tutti, ero violento e ce l’avevo col mondo intero. A 14 anni me ne andai definitivamente di casa. Cominciai a drogarmi e a vivere per strada. Non avendo dove andare a dormire forzavo delle macchine e ci restavo fino alle prime ore del mattino; poi andavo a cercare una fontanella per lavarmi. Divenni un ladro molto esperto: andavo dagli scippi ai furti notturni in appartamenti e ville. Cominciai a essere temuto e presto fui invitato a far parte di una famigerata banda di malviventi. Questo mi diede modo di “fare carriera”: iniziai a rapinare banche. La mia personalità aggressiva mi fece guadagnare il rispetto degli altri membri della banda. Ovunque andassi ero sempre armato; dormivo addirittura con la pistola sotto al cuscino. Violenza, droga, rapine, vita immorale e linguaggio osceno erano diventati parte di me. Avevo sempre la polizia alle calcagna e fui arrestato molte volte; per anni non feci altro che entrare e uscire di prigione. LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Una volta, uscito dal carcere, decisi di andare a trovare una mia zia. Non sapevo che lei e due miei cugini erano diventati testimoni di Geova. Mi invitarono a un’adunanza e per curiosità ci andai. Nella Sala del Regno volli sedermi dietro per con- 8 LA TORRE DI GUARDIA trollare la porta e vedere chi entrava e chi usciva. Ovviamente anche in quell’occasione ero armato. Quell’adunanza mi cambiò la vita. Avevo l’impressione di trovarmi su un altro pianeta! Tutti mi salutavano con un sorriso, in modo caloroso e amichevole. Ricordo ancora molto bene l’espressione gentile e onesta che traspariva dagli occhi dei Testimoni. L’ambiente che frequentavo io era lontano anni luce! Accettai di studiare la Bibbia. Più imparavo più diventava chiaro che dovevo cambiare completamente il mio modo di vivere. Mi colpirono le parole di Proverbi 13:20: “Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male”. Capii che dovevo lasciare la banda. Non fu facile, ma con l’aiuto di Geova ci riuscii. Inoltre mi ripulii fisicamente. Con notevole sforzo smisi di drogarmi e di fumare, mi tagliai i capelli, mi tolsi gli orecchini e smisi di dire parolacce. Per la prima volta nella vita cominciavo ad avere il controllo delle mie azioni. Dato che non mi è mai piaciuto leggere e studiare, facevo fatica a concentrarmi nello studio della Bibbia. Ce la misi tutta, però, e iniziai ad amare Geova sempre di più; inoltre qualcosa cominciò a cambiare dentro di me: ora la coscienza mi rimordeva. Spesso avevo pensieri negativi: credevo che Geova non mi avrebbe mai perdonato per tutte le cose brutte che avevo fatto. In quei momenti leggere di come Geova aveva perdonato Davide malgrado i suoi gravi peccati mi rassicurava (2 Samuele 11:1–12:13). Anche parlare della mia fede ad altri nel ministero di casa in casa non è stato facile (Matteo 28:19, 20). Avevo timore di incontrare qualcuno a cui avevo fatto del male in passato. Ma un po’ alla volta superai le mie paure. Cominciai a pro- Per la prima volta nella vita cominciavo ad avere il controllo delle mie azioni vare soddisfazione nell’aiutare altri a conoscere il nostro meraviglioso Padre, che perdona così abbondantemente. I BENEFÌCI: Se sono vivo è perché ho conosciu- to Geova! Quasi tutti i miei ex compagni sono morti o in prigione, mentre io ho una vita soddisfacente e un futuro in cui sperare. Ho imparato a essere umile, a ubbidire e a controllare la mia impulsività. Questo ha migliorato i miei rapporti con gli altri. Sono felicemente sposato con Carmen, la mia cara moglie. Insieme proviamo grande gioia nell’aiutare altri a conoscere la Bibbia. Ah, dimenticavo, adesso mi guadagno da vivere onestamente: a volte il mio lavoro ha ancora a che fare con le banche, ma invece di svaligiarle le pulisco! ˇ 1° LUGLIO 2014 9 Come dovreste disciplinare i vostri figli? “Ascoltavo con apprensione il rumore di ogni macchina che passava. Era la terza volta che Jordan tornava più tardi dell’orario stabilito. ‘Dov’è?’, mi chiedevo. ‘Gli sarà successo qualcosa? Ma non si rende conto di quanto siamo in pensiero?’ Quando poi è arrivato stavo per esplodere” (GEORGE) “Mia figlia lanciò un urlo che mi spaventò. Mi girai e vidi che si teneva la testa e piangeva. Il fratellino di quattro anni l’aveva appena colpita” (NICOLE) “‘Non ho rubato l’anello: l’ho trovato!’, disse Natalie, nostra figlia di sei anni, con i suoi due occhioni blu che sembravano così innocenti. Il fatto che continuasse a negare ci ferì così profondamente da farci piangere. Sapevamo che stava mentendo” (STEPHEN) E SIETE genitori, vi riconoscete nelle emozioni appena descritte? Davanti a situazioni del genere, vi capita di chiedervi come — o perfino se — disciplinare vostro figlio? È sbagliato disciplinare i figli? S COS’È LA DISCIPLINA? Nella Bibbia il termine tradotto “disciplina” non è un semplice sinonimo di punizione. Disciplinare si riferisce principalmente a istruire, educare e correggere. Non ha mai a che fare con maltrattamenti e crudeltà (Proverbi 4:1, 2). Potremmo paragonare la disciplina impartita dai genitori al giardinaggio. Un giardiniere che vuole coltivare una pianta, dopo aver preparato il terreno, deve innaffiarla, nutrirla e proteggerla da parassiti ed erbacce. Durante la crescita, potrebbe anche doverla potare per aiutarla a svilupparsi nella direzione giusta. Il giardiniere si rende conto che, per avere una pianta che cresca sana, dovrà servirsi della giu- 10 LA TORRE DI GUARDIA sta combinazione di varie tecniche. Analogamente i genitori si prendono cura dei figli in molti modi. Ma a volte devono anche impartire loro disciplina che, come la potatura, può correggere immediatamente inclinazioni sbagliate e aiutarli a crescere nella direzione giusta. La potatura però dev’essere fatta con attenzione se non si vuole che la pianta subisca un danno permanente. Allo stesso modo, quando i genitori disciplinano i figli devono farlo con amore. Il Dio della Bibbia, Geova, dà un bell’esempio ai genitori a questo riguardo. La disciplina che impartisce ai suoi ubbidienti servitori sulla terra è così efficace e piacevole che questi arrivano ad ‘amarla’ (Proverbi 12:1). ‘Si aggrappano alla disciplina’ e ‘non la lasciano andare’ (Proverbi 4:13). Potete aiutare vostro figlio a reagire positivamente a essa imitando con cura tre caratteristiche della disciplina di Dio: (1) l’amore, (2) la ragionevolezza e (3) la coerenza. AMORE L’amore è sia il fondamento che la ragione della disciplina di Dio. La Bibbia dice: “Geova riprende colui che ama, come fa anche il padre col figlio di cui si compiace” (Proverbi 3:12). Inoltre, è “misericordioso e clemente, lento all’ira” (Esodo 34:6). Pertanto, Geova non maltratta mai nessuno né è crudele. Non ricorre a parole aspre, continue critiche o tagliente sarcasmo, tutte cose che possono ferire “come [...] i colpi di una spada” (Proverbi 12:18). Certo, i genitori non possono imitare pienamente il perfetto esempio di autocontrollo che dà Dio. A volte la vostra pazienza sarà messa a dura prova; in quei momenti, però, ricordate che le punizioni dettate dall’ira di solito sono opprimenti, eccessive e controproducenti. Inoltre, la punizione inflitta sotto l’effetto della rabbia o della frustrazione non è affatto disciplina. È semplicemente una perdita di padronanza. D’altro canto, se disciplinate con amore e autocontrollo è probabile che otterrete risultati migliori. Notate in che modo George e Nicole, due dei genitori menzionati all’inizio, hanno gestito le cose. “Quando finalmente Jordan arrivò, io e mia moglie eravamo furibondi, ma mentre ascoltavamo ASCOLTATE PREGATE le sue spiegazioni riuscimmo a controllarci. Visto che era molto tardi, decidemmo di affrontare l’argomento l’indomani mattina. Pregammo tutti insieme e andammo a letto. Il giorno dopo, essendo tutti più tranquilli, potemmo gestire la cosa molto meglio e toccare il cuore di nostro figlio. Lui fu disposto a riconoscere di aver sbagliato e accettò di buon grado la punizione. Fortunatamente, ci siamo resi conto che se reagivamo d’impulso quando eravamo arrabbiati non facevamo che peggiorare la situazione. Quando invece eravamo pronti ad ascoltare, di solito le cose andavano per il meglio” (George). “Quando vidi che mio figlio aveva colpito senza motivo la sorella, mi arrabbiai moltissimo. Invece di reagire d’impulso, però, lo mandai nella sua stanza; ero troppo irritata per prendere una decisione razionale. Poi, dopo essermi calmata, gli spiegai con fermezza che quel comportamento violento era inaccettabile, e gli mostrai che aveva fatto male a sua sorella. Questo approccio funzionò bene: chiese scusa a sua sorella e la abbracciò” (Nicole). La disciplina impartita in modo corretto, quindi, anche quando include la punizione è sempre motivata dall’amore. PARLATE 1° LUGLIO 2014 11 La disciplina basata sulla Bibbia è caratterizzata da . . . Amore. La disciplina efficace si basa sull’amore, non sull’ira. Di fronte a una situazione particolarmente difficile, rimandate la disciplina a quando vi sarete calmati. Ragionevolezza. Cercate di tenere conto di tutte le circostanze, oltre che delle capacità e dei limiti di vostro figlio. Coerenza. Se avvertite vostro figlio che nel caso si comporti male riceverà una certa disciplina, siate poi coerenti con le vostre parole. RAGIONEVOLEZZA Geova impartisce la disciplina sempre “in debita misura” (Geremia 30:11; 46:28). Tiene conto di tutti gli elementi, inclusi quelli che non sono ovvi. In che modo i genitori possono fare lo stesso? Stephen, menzionato nell’introduzione, spiega: “Anche se ci sentivamo molto feriti e non riuscivamo a capire perché Natalie si ostinasse a negare di aver preso l’anello, cercammo di tenere conto della sua età e del suo grado di maturità”. Anche Robert, il marito di Nicole, cerca di considerare tutte le circostanze. Quando i suoi figli si comportano male, si chiede più volte: “È un episodio isolato, o è invece una cattiva abitudine? Si è comportato così perché è stanco o non si sente bene? Questo comportamento è sintomo di qualche altro problema?” I genitori ragionevoli sono anche consapevoli che i figli non sono degli adulti in miniatura. L’apostolo cristiano Paolo infatti scrisse: “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino” (1 Corinti 13:11). Robert dice: “Una cosa che mi aiuta a vedere la situazione nella giusta luce e a evitare 12 LA TORRE DI GUARDIA di avere reazioni eccessive è ricordarmi di quello che facevo io quando ero piccolo”. È fondamentale che abbiate aspettative realistiche, senza comunque giustificare o condonare comportamenti o atteggiamenti sbagliati. Tenendo conto delle capacità e dei limiti di vostro figlio, oltre che di altre circostanze, farete sì che la disciplina che impartite sia equilibrata e ragionevole. COERENZA “Io sono Geova; non sono cambiato”, si legge in Malachia 3:6. I servitori di Dio confidano in questa verità, e la cosa dà loro un senso di sicurezza. Anche i figli hanno bisogno del senso di sicurezza che deriva da una disciplina coerente. Se cambiate le regole a seconda dell’umore, potreste causare confusione e frustrazione in vostro figlio. Ricordate che Gesù disse: “La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No”. Questo principio si applica anche ai genitori (Matteo 5:37). Riflettete con attenzione prima di dare “ultimatum” che non avete intenzione di rispettare. Se avvertite vostro figlio che nel caso si comporti male riceverà una certa disciplina, siate poi coerenti con le vostre parole. Un buon dialogo fra i genitori è essenziale se si vuole impartire una disciplina coerente. Robert spiega: “Se i miei figli mi fanno dire di sì a qualcosa a cui invece mia moglie ha detto di no, appena lo vengo a sapere torno sui miei passi e sostengo mia moglie”. Quando i genitori non sono d’accordo su come gestire una determinata situazione è meglio che ne parlino in privato e giungano a una decisione condivisa. LA DISCIPLINA È ESSENZIALE Se imitate l’amore, la ragionevolezza e la coerenza con cui Geova impartisce la disciplina, potete star certi che i vostri sforzi avranno effetti positivi sui vostri figli. Li aiuterete così a diventare adulti maturi, responsabili ed equilibrati. La Bibbia dice infatti: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà” (Proverbi 22:6). ˇ LO SAPEVATE? In che modo gli antichi costruttori navali impermeabilizzavano le imbarcazioni? I PAESI BIBLICI ERANO RICCHI DI BITUME LIQUIDO COME QUELLO RAFFIGURATO QUI Lionel Casson, esperto di imbarcazioni antiche, spiega cosa si faceva in epoca romana dopo aver reso stagne le giunzioni del fasciame delle navi. I costruttori “riempivano le fessure con stoppa imbevuta di pece”, ovvero di bitume, “che spalmavano in seguito sull’intero scafo”.1 Molto prima dei romani, anche gli accadi e i babilonesi usavano il bitume per rendere impermeabili le loro imbarcazioni. Le Scritture Ebraiche fanno riferimento a una tecnica simile in Genesi 6:14. Il termine ebraico qui tradotto “catrame” si riferisce evidentemente al bitume, prodotto naturale derivato dal petrolio. Il bitume naturale si trova sia allo stato liquido che solido. Gli antichi costruttori navali utilizzavano il bitume liquido applicandolo direttamente sulle loro imbarcazioni. Una volta asciugato, il bitume si solidificava formando un rivestimento impermeabile. I paesi biblici erano ricchi di bitume. Il sito della valle di Siddim, nella zona del Mar Morto, era “pieno di pozzi di bitume” (Genesi 14:10). ˇ 1 Navi e marinai dell’antichità, trad. di C. Boero Piga, Mursia, Milano, 2004, p. 279. Come si conservava il pesce nei tempi antichi? INCISIONE SU LEGNO RAFFIGURANTE PESCATORI EGIZI From the book A Popular Account of the Ancient Egyptians (1871) Il pesce è da molto tempo un alimento importante. Prima di iniziare a viaggiare assieme a Gesù, alcuni apostoli erano pescatori sul Mar di Galilea (Matteo 4:18-22). Almeno una parte del pescato della zona veniva lavorata in “stabilimenti” situati nelle vicinanze. La tecnica di conservazione del pesce probabilmente usata nell’antica Galilea è tuttora utilizzata da alcuni. Prima di tutto il pesce viene eviscerato e lavato con acqua. Dopodiché gli viene strofinato del sale grosso nelle branchie, in bocca e sulle squame. “Il pesce ed il sale vengono poi disposti a strati alterni e ricoperti con stuoie asciutte”, spiega un libro. “Dopo tre o cinque giorni, il mucchio viene rigirato e viene nuovamente lasciato stagionare per uno stesso periodo di tempo. Con questa operazione si realizza il drenaggio dei liquidi corporei, la penetrazione nei tessuti del sale passato in soluzione e il rassodamento delle carni”.1 Non si sa per quanto tempo il pesce si conservasse con tale procedimento, ma il fatto che gli antichi egizi esportassero fino in Siria il pesce secco indica che i metodi usati funzionavano piuttosto bene. ˇ 1 Storia della tecnologia, a cura di C. Singer, E.J. Holmyard, A.R. Hall, T.I. Williams, trad. di F. Caposio, 2a edizione, ed. Boringhieri, Torino, 1966, vol. I, pp. 268, 269. 1° LUGLIO 2014 13 Potete vedere l’invisibile Iddio? “D IO è uno Spirito”, un essere invisibile agli occhi umani (Giovanni 4:24). La Bibbia però afferma che in un certo senso alcuni lo hanno visto (Ebrei 11:27). Com’è possibile? Potete vedere davvero l’“invisibile Iddio”? (Colossesi 1:15). Paragoniamo la nostra condizione a quella di un individuo cieco dalla nascita. La cecità gli impedisce forse di conoscere il mondo che lo circonda? Non del tutto. Chi è cieco riceve informazioni in vari modi, che gli permettono di percepire persone, oggetti e attività intorno a lui. “La vista non è negli occhi”, ha detto un uomo cieco. “È nel cervello” (National Geographic, luglio 2013). Analogamente, anche se non potete usare i vostri occhi fisici per vedere Dio, potete usare “gli occhi del vostro cuore” (Efesini 1:18). Ecco tre modi per farlo. “SI VEDONO CHIARAMENTE FIN DALLA CREAZIONE DEL MONDO” Spesso un cieco sviluppa particolarmente i sensi dell’udito e del tatto, che usa per percepire quello che non può vedere. Allo stesso modo, potete usare i vostri sensi fisici per esaminare il mondo che vi circonda e percepire l’Iddio invisibile che lo ha creato. “Le sue invisibili qualità [...] si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte” (Romani 1:20). Pensate ad esempio alla nostra dimora. La terra è progettata in maniera unica non semplicemente per farci sopravvivere, ma per farci godere la vita. Quando sentiamo una brezza leggera, ci riscaldiamo al sole, assaggiamo un frutto succulento o ascoltiamo il cinguettio degli uccellini, ne siamo deliziati. Questi doni non rivelano forse la premura, la tenerezza e la generosità del nostro Creatore? 14 LA TORRE DI GUARDIA Cosa potete imparare su Dio da ciò che vedete nell’universo? Innanzitutto, i cieli rivelano la potenza di Dio. Recenti scoperte scientifiche suggeriscono non solo che l’universo è in espansione, ma anche che si espande a un ritmo sempre più rapido! Quando guardate di notte un cielo stellato chiedetevi: “Qual è la fonte dell’energia che determina l’espansione e l’accelerazione dell’universo?” La Bibbia ci dice che il Creatore possiede un’“abbondanza di energia dinamica” (Isaia 40:26). La creazione ci mostra che Egli è l’“Onnipotente”, Colui che è “esaltato in potenza” (Giobbe 37:23). “COLUI CHE L’HA SPIEGATO” Una donna che ha due figli non vedenti spiega: “La comunicazione verbale è uno degli aspetti più importanti del loro apprendimento. Dite loro qualsiasi cosa vediate e sentiate, [e] siate pronti a farne un resoconto dettagliato. Voi siete i loro occhi”. Similmente, è vero che “nessun uomo ha mai visto Dio”, ma il Figlio di Dio, Gesù, “che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che l’ha spiegato” (Giovanni 1:18). Essendo la prima opera creativa di Dio e il suo Figlio unigenito, Gesù è divenuto i nostri “occhi” nei cieli. Gesù è la migliore fonte di informazioni in merito all’invisibile Iddio. Notate alcune delle cose che Gesù spiegò del Padre, con cui trascorse innumerevoli ere: Dio opera instancabilmente. “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora” (Giovanni 5:17). Dio conosce i nostri bisogni. “Dio, il Padre vostro, sa quali cose vi occorrono prima che gliele chiediate” (Matteo 6:8). Dio provvede benignamente per noi. Il “Padre vostro che è nei cieli [...] fa sorgere il suo sole sui mal- vagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Matteo 5:45). Dio ci apprezza come singoli individui. “Non si vendono due passeri per una moneta di piccolo valore? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo sappia. Ma gli stessi capelli della vostra testa sono tutti contati. Perciò non abbiate timore: voi valete più di molti passeri” (Matteo 10:29-31). UN UOMO CHE IMITÒ ALLA PERFEZIONE L’INVISIBILE IDDIO Chi è cieco spesso afferra i concetti in modi diversi rispetto a chi può vedere. Un non vedente può percepire un’ombra non come una zona di oscurità priva della luce diretta del sole, bensì come un’area più fresca non raggiunta dal calore che questo emana. Proprio come una persona completamente cieca non può vedere né l’ombra né la luce del sole, noi non possiamo comprendere Geova da soli. Pertanto Geova ha provveduto un essere umano che rispecchiasse perfettamente le Sue qualità e la Sua personalità. Quell’essere umano è stato Gesù (Filippesi 2:7). Gesù non si è limitato a parlarci di suo Padre; ce ne ha anche mostrato la personalità. Il discepolo Filippo chiese: “Signore, mostraci il Padre”. Gesù gli rispose: “Chi ha visto me ha visto anche il Padre” (Giovanni 14:8, 9). Cosa potete “vedere” riguardo al Padre attraverso le azioni compiute da Gesù? Gesù era caloroso, umile e avvicinabile (Matteo 11:28-30). La sua bella personalità attirava le persone. Gesù sentiva il dolore degli altri e condivideva le loro gioie (Luca 10:17, 21; Giovanni 11:32-35). Man mano che leggete o ascoltate i resoconti biblici su Gesù, “attivate” i vostri sensi e fate vivere gli episodi nella vostra mente. Se meditate sul modo in cui egli interagiva con gli altri, potrete vedere più chiaramente la meravigliosa personalità di Dio ed esserne attratti. METTIAMO INSIEME GLI ELEMENTI Riguardo al modo in cui un cieco conosce il mondo, un testo afferma: “Lui o lei riceve frammenti di informazioni da varie fonti (come tatto, olfatto e udito), e deve metterli insieme in qualche modo per farsi un quadro generale” (A Parents’ Guide to Special Education for Children With Visual Impairments). Anche noi, osservando le opere creative di Dio, leggendo ciò che Gesù disse di suo Padre e analizzando il modo in cui rifletté le Sue “Se lo cerchi, [Geova] si lascerà trovare da te” qualità, ci faremo un quadro meraviglioso della personalità di Geova. Così lui diventerà più reale per noi. Giobbe, che visse nell’antichità, fece la stessa esperienza. Inizialmente disse: “Ho parlato, ma non comprendevo” (Giobbe 42:3). Comunque dopo aver esaminato con attenzione le meraviglie della creazione di Dio esclamò: “Per sentito dire ho udito di te, ma ora il mio proprio occhio veramente ti vede” (Giobbe 42:5). Lo stesso può valere per voi. “Se lo cerchi, [Geova] si lascerà trovare da te” (1 Cronache 28:9). I Testimoni di Geova saranno felici di aiutarvi a cercare e trovare l’invisibile Iddio. ˇ 1° LUGLIO 2014 15 BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE Perché dovremmo pregare? Geova Dio vuole che ci sentiamo liberi di parlargli regolarmente di ciò che ci preoccupa (Luca 18:1-7). Ci ascolta perché si interessa di noi. Visto che è il nostro Padre celeste a invitarci calorosamente a pregare, perché non accettare l’invito? (Leggi Filippesi 4:6.) La preghiera non è semplicemente un modo per chiedere aiuto. È piuttosto un mezzo per avvicinarci a Dio (Salmo 8:3, 4). Esprimendo regolarmente a Dio i nostri sentimenti, stringiamo con lui un’amicizia sempre più forte. (Leggi Giacomo 4:8.) Come dovremmo pregare? Quando preghiamo, Dio non vuole che usiamo paroloni o che ripetiamo preghiere imparate a memoria. Non ci chiede nemmeno di assumere una posizione particolare. Geova ci invita piuttosto a pregare di cuore (Matteo 6:7). Nell’antico Israele, ad esempio, Anna pregò per un angosciante problema familiare. Più tardi, quando l’angoscia si tramutò in gioia, ringraziò Dio con una preghiera sentita. (Leggi 1 Samuele 1:10, 12, 13, 26, 27; 2:1.) Che privilegio meraviglioso abbiamo! Possiamo avvicinarci al Creatore esprimendogli le nostre preoccupazioni. Possiamo anche lodarlo e ringraziarlo per ciò che fa. Di certo, non dovremmo trascurare un privilegio così prezioso. (Leggi Salmo 145:14-16.) Per maggiori informazioni, vedi il capitolo 17 di questo libro, edito dai Testimoni di Geova Disponibile su jw.org COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA? s n o Download gratuito di questa rivista e di numeri arretrati p Bibbia online in oltre 100 lingue Visita www.jw.org o scansiona il codice wp14 07/01-I 140326 TROVERETE LA RISPOSTA AD ALTRE DOMANDE BIBLICHE SUL NOSTRO SITO