PERIODICO SEZIONE PROVINCIALE DI LATINA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI DIREZIONE EDITORIALE: ALESSANDRO ROSSI, ALFREDO CECCONI•SEGRETARIO DI REDAZIONE: IGNAZIO DI STEFANO•GRAFICA E IMPAGINAZIONE: MAURIZIO GUERCIO DESIGN•DIRETTORE RESPONSABILE: DOMENICO TIBALDI•AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI LATINA N°460 DEL 20/11/1987•STAMPA: GRAFICA 87•ANNO XXII N° 2 DICEMBRE 2008•POSTE ITALIANE SPED.ABB. POST. - D. L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/04 N°46) ART.1° COMMA 2 DCB - LATINATASSA PAGATA•IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CPO DI LATINA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI Un rendiconto pubblico E ra necessario. Era necessario un rendiconto pubblico di un’attività durata quindici anni in favore delle donne operate al seno. Centomila le prestazioni erogate in loro favore: un impegno permanente che costituisce un punto di riferimento per tutta la nostra provincia. Una serata, quella del 9 ottobre che ha visto una straordinaria partecipazione di cittadini che hanno avuto modo di ascoltare le comunicazioni dei relatori che si sono succeduti a cominciare dal dott. Ricci che ci ha ricordato l’evoluzione della chirurgia senologica nel S. Maria Goretti di Latina. La diagnosi precoce, infatti, consente un pratica chirurgica molto conservativa nei confronti di questo organo. Alcuni risultati si sono potuti raggiungere anche grazie al sostegno fornito dalla Lilt per la formazione nei confronti degli operatori sanitari coinvolti. Inoltre, sono state ricordate le donazioni, sempre della LILT, per la ricerca del linfonodo sentinella. La dr.ssa Salvatori, che dirige la struttura di Medicina Nucleare ha tracciato la storia di questo servizio sino ai nostri giorni con le immagini e i personaggi che hanno contribuito nel tempo alla crescita del centro in questione. Il tumore è comunque un impegno per le famiglie, come sostiene il Direttore Generale della Lllt Patrizia Ravaioli. Ciò, perchè nonostante la gratuità delle prestazioni, c’è un esborso economico vicino al 40% da parte delle famiglie. Straordinario l’appello del nostro Presidente Prof. Schittulli che ha parlato di 80.000 morti evitabili qualora venisse fatta una diagnosi precoce attraverso screenings capillari per i principali “killers” tumorali. Tutto ciò si può realizzare non solo con l’intervento dello Stato ma anche attraverso una grande alleanza con tutte le componenti sociali, come ha sottolineato la Prof.ssa Alessandra Servidori componente del Comitato Pari Opportunità del Ministero del Lavoro, presenti nel territorio nazionale; Occorre, cogliendo l’appello della professoressa Servidori, uno sforzo culturale rilevante chiamando a raccolta tutti i cittadini e le loro organizzazioni dal mondo della scuola al mondo del lavoro, alle organizzazioni sindacali - che devono tener conto che l’anticipazione diagnostica implica, solo apparentemente, un aumento dei costi economici mentre, a medio e a lungo termine, il tutto si traduce in minore ospedalizzazione, un precoce reintegro nel mondo del lavoro e quindi in un generale risparmio economico oltre naturalmente al valore etico del risparmio di vite umane. Per vincere quella che si può considerare la principale emergenza sanitaria del nostro Paese. Un complesso lavoro di tal fatta avrebbe richiesto (e richiederebbe) in terra pontina un coinvolgimento reale di tutti i protagonisti della lotta contro il cancro. La Lilt ancora... attende... Tutto questo non ci impedirà - e sarà per tutti noi uno stimolo in più - di mantenere elevata l’attenzione per le problematiche riguardanti il malato di tumore e l’organizzazione dei servizi. Alessando Rossi Un atto d’amore A 2 ntonio Polselli ha presentato il suo volume sull’abbazia di Fossanova definendolo un atto d’amore. L’esternazione, possiamo dire, di un sentimento antico, il luogo dell’infanzia e dei giochi; poi sedimentato e irrobustito negli anni per sensibilità culturale in cui s’identificano i tratti formativi dell’essere educatore. Atto d’amore che, pur partendo dal vissuto personale, è rivolto agli altri: a chi non sa affinché conosca, a chi conosce affinché approfondisca ulteriormente e a quanti, istituzionalmente o per personale convincimento, hanno in cura la zona affinché dispieghino chiaramente i loro progetti riguardo il futuro del sito. L’Autore ha trascelto l’abbazia, da questa sorta di “millefoglie” che è la zona privernate e di Fossanova, ricca di testimonianze storiche, di pietre che rivelano la presenza dell’uomo e la sua innervatura sociale e civile. Ciò, non soltanto per l’imponenza del monumento, modello primo dell’architettura gotico-cistercense, ma per l’esigenza più profonda di far “parlare” quelle mura, di andare oltre l’assetto esistente, per osare di più. In altre parole, superare aspetti troppo particolaristici ed indulgenti con la retorica locale. Sembra quasi un’invocazione a Tommaso d’Aquino - che, pellegrino, in quel luogo è transitato in cielo - affinché il sito possa trasformarsi in un “oasi” per il pensiero più intimo e profondo dell’uomo. Vale a dire di un ambiente ideale per la salute dello spirito; un luogo effettivamente pronto ad accogliere ogni approfondimento interiore, ogni incontro e ogni possibilità di conoscere le finalità ultime delle vicende umane. Il limite, almeno finora, evidenziato durante la presentazione del libro, di rintracciare i documenti, la storia giorno dopo giorno dell’abbazia (forse distrutti dopo il passaggio e le vicende delle truppe napoleoniche) paradossalmente potrebbe rappresentare il punto di forza per un nuovo contesto formativo e culturale della zona. Muoversi, dunque, utilizzando anche le altre strutture presenti per renderle coerenti con l’ambizioso progetto di creare anche a Fossanova una vera e propria “cittadella” per l’uomo, e per il suo pensiero. Un percorso finalizzato anche alla “demercificazione” dei siti d’interesse storico-culturale. Il volume riporta foto bellissime, immagini opposte alle cartoline patinate, un messaggio visivo anch’esso rigorosamente proiettato ad evidenziare la bellezza austera e solenne nello stesso tempo dell’edificio sacro. Una parte significativa della pubblicazione è dedicata alla vita monastica ripercorrendone tutta l’evoluzione. Sezione, questa, curata dall’Autore in modo meticoloso, quasi “filologico”, mettendo in campo non solo l’esperienza dell’educatore, ma superando lo schema formativo per assumere quella del dialogo con il lettore, al fine di permettergli di “immergersi” in un contesto umano e religioso di profondo spessore. Fossanova suscita, in molti, ricordi personali specialmente quando, ancora nel mondo dell’infanzia, raggiungendo la stazione ferroviaria da un paese vicino, l’abbazia ti appariva come il luogo “tale e quale” dei film in costume medievale. Poi, nel cammino verso la maturità, presenti in quel luogo anche per motivi formativi e di studio, era ricorrente l’esclamazione “Tibi silentium laus”. E di fronte a tale dimensione le parole sfuggono, il silenzio trascende verso l’infinito. Un lavoro così complesso e che supera l’ambito storico locale, non può che trovare continuità da parte di Antonio Polselli, mediante approfondimenti diretti anche ad accostare e rendere “omogenea” nel fine, tutta la ricchezza storica e culturale della zona di Fossanova. Un atto d’amore è... anche questo. Alfredo Cecconi Medaglia d’argento DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALLA NOSTRA SEZIONE Domenica 14 dicembre 2008, alle ore 17.30 nella sala conferenze del Palazzo della Cultura in via Oreste Leonardi 30 a Latina, la nostra Sezione provinciale riceverà, durante una cerimonia ufficiale, il riconoscimento del Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano nell’ambito del Premio Immagine Latina, consistente in una medaglia d’argento. La motivazione è quella riguardante la Solidarietà, dovuta all’opera sociale che da anni la Lilt pontina svolge. Il Premio, organizzato dall’Associazione culturale Nuova Immagine di Latina la quale è presieduta dal pittore Franco Borretti, sarà consegnato ufficialmente dal prefetto di Latina dott. Bruno Frattasi al presidente della LILT provinciale dott.Alessandro Rossi. Naturalmente tutti i soci sono invitati ad assistere alla suggestiva cerimonia, che vedrà premiati personaggi di Latina e provincia, che con la loro professione si distinguono in Italia e nel mondo. Le categorie prescelte sono: Agricoltura e Commercio, Arte, Economia, Professioni, relazioni internazionali, Ricerca scientifica, Sport, volontariato sociale, Folklore, Ingegneria spaziale, Spettacolo. 9 il I l 9 ottobre 2008, una giornata indimenticabile, si è tenuta a Latina, presso il Teatro A. Cafaro, la manifestazione per il conferimento del Premio Solidarietà, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione dei quindici anni dall’istituzione del Gruppo delle Donne Operate al Seno. Sono trascorsi, infatti, quindici anni da quando la LILT di Latina si è aperta, costituendone il Gruppo, alle tematiche delle donne operate al seno. Ripercorrere il cammino fatto non ha rivestito il significato di un’autocelebrazione ma, mediante un puntiglioso “resoconto pubblico”, sono stati annunciati i progetti futuri della LILT per contrastare l’insorgenza della patologia oncologica riguardante la donna. La decisione del Consiglio Direttivo Provinciale della Sezione della Lega contro i Tumori di istituire il Premio “Solidarietà” e di legare al Premio stesso un progetto di prevenzione dei tumori, ha rappresentato, rappresenta e testimonia l’intendimento ed il percorso cui incamminarsi. Il conferimento del Premio Solidarietà al Forum Italiano di “Europa Donna” raffigura un significativo riconoscimento verso la componente italica di tale prestigiosa entità associativa, il cui scopo istitutivo e l’opera che svolge, sono finalizzate proprio “a perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e socio sanitaria a favore delle donne affette da patologie cancerogene”. La dottoressa Maria Giovanna Gatti, Presidente Nazionale di “Europa Donna”, con la propria professionalità e curriculum operativo di importante rilievo rafforza ancora di più la funzione della struttura associativa. La manifestazione ha registrato anche l’assegnazione di un riconoscimento straordinario alla professoressa Alessandra Servidori, sociologa e docente universitaria, la quale - sulla base di un profondo vissuto in campo sociale, sindacale e formativo - ha dedicato e dedica una particolare opera a sostegno di pari opportunità nel lavoro soprattutto delle persone più esposte nel bisogno di salute. L’evento ha rappresentato anche una doverosa attestazione dell’opera infaticabile e indimenticabile prestata, ieri ed oggi, dagli operatori volontari della LILT. Nella stessa giornata un riconoscimento straordinario è stato conferito anche alla nostra Anna Maria De Cave, Responsabile del Gruppo Donne Operate al Seno fin dalla sua costituzione ed infaticabile animatrice del Gruppo stesso. È doveroso dare atto alla segreteria organizzativa del lavoro posto in essere. Un vivo ringraziamento, dunque, a Ignazio Di Stefano, Annamaria Bersezio, Annamaria De Cave, Mario Masi ed Alberto Ascani. Una particolare sottolineatura è indirizzata a Susanna Scalzi e ad Flavia Di Tomasso per i momenti emozionanti, di alta espressione culturale ed artistica, che hanno regalato ai numerosissimi partecipanti all’evento. Questo numero di “Passavoce”, perciò, è dedicato quasi interamente alla manifestazione del 9 ottobre scorso. ottobre 2008 Riportiamo l’intervento di apertura della manifestazione per il conferimento del Premio”Solidarietà” svolto dalla Presidente della Consulta Provinciale Femminile della LILT Anna Maria Bersezio. Prima dell’intervento della dottoressa Bersezio è stata letta la preghiera alla Vergine, dalla Divina Commedia di Dante, da .parte di Susanna Scalzi, accompagnata al violino da Flavia DiTomasso. Un momento di viva commozione. S 4 ì! Abbiamo chiesto aiuto a Dante Alighieri, ai suoi versi dalla Divina Commedia, per salutare la Donna tra le donne; la Donna più importante, perché rivolgendoci a Lei estendiamo il nostro saluto a tutte le donne qui presenti; perché in questo saluto esaltiamo la madre amorosa, la madre della gioia, la madre del dolore, ma soprattutto la madre della speranza. Specialmente la speranza, il coraggio, la forza di osare e reagire, perché se così non fosse non avrebbe significato questa manifestazione. Autorità tutte intervenute, Signore e Signori, ho avuto il mandato, e di ciò sono onorata, di aprire i lavori dell’odierna manifestazione a nome della LILT provinciale, presiedendo in essa la consulta femminile. E ciò non soltanto per un gesto d’attenzione nel contesto peculiare della cerimonia voluta per i 15 anni costitutivi del gruppo delle donne operate al seno, ma perché effettivamente nella struttura si opera in reale pari opportunità e parità, essendo ogni azione della stessa LILT aperta al più ampio confronto, come pure alla operatività nello svolgimento dei compiti istitutivi. Grazie per la vostra presenza così incoraggiante per noi. Grazie perché oggi ci date una dimostrazione d’affetto e di considerazione delle quali ne terremo conto particolarmente nei momenti difficili perché, come è immaginabile, sono innumerevoli e ognuno di loro ti impegna e stanca.Tutta la struttura cammina consapevole del proprio ruolo, a cominciare dalla Presidente Onoraria della LILT Provinciale Maria Corsetti Porfiri, e via via gli operatori volontari, la Consulta femminile ed i componenti degli altri organi sezionali che dedicano tanta parte del loro tempo alle nostre attività. Un saluto ed un ringraziamento particolare va al Presidente Nazionale Prof. Francesco Schittulli, all’illustre chirurgo senologo che da sempre pone sua opera di rilevante valenza scientifica specialmente al servizio della donna e anche per aver voluto garantire alla Direzione Generale della LILT Patrizia Ravaioli, una donna manager le cui capacità sono note. Un Saluto affettuoso alle prestigiose rappresentanti di “Europa Donna” e all’illustre sociologa Alessandra Servidori. Prima di tale giornata ci siamo ripetutamente chiesti se avesse senso la manifestazione, se non apparisse una sorta di pubblicità come se stessimo proponendo un prodotto nella vasta area commerciale. Poi ci siamo detti che forse era addirittura doveroso fornire un rendiconto pubblico, non per confidare in particolari attestazioni, ma per accendere i riflettori su di altri aspetti della lotta contro i tumori, probabilmente non considerati pienamente, essendo presente l’esigenza, anzi il bisogno di ulteriori incoraggiamenti in azioni, persone, disponibilità. Quelle che seguiranno sono testimonianze di un lungo cammino, di quindici anni di operatività nell’ambito del Gruppo donne operate al seno della LILT e dei proponimenti per il futuro. L’aver poi collegato il premio ad ulteriori progetti di prevenzione oncologica al femminile vuole significare una continuità che deve poter non dare tregua al tumore. Assicurare un consenso umano, sociale e professionale ci pare l’auspicio migliore. La speranza, che non è per noi un’aspettazione fiduciosa, ma un impegno di ogni giorno che intendiamo, pur con i nostri limiti, onorare fino in fondo. Ove non ci riuscissimo, vale sempre l’espressione manzoniana che non è stato fatto apposta. Ancora grazie.” Anna Maria De Cave riceve dal Presidente Nazionale LILT Prof. Schittulli Il Riconoscimento Straordinario Un percorso di rinascita L di Anna Maria De Cave e cose non cominciano per una sorta di casualità: occuparsi del malato di tumore e, nello specifico, del “giorno dopo” delle donne operate al seno, rientrava nel quadro delle priorità che la LILT di Latina si era posta. Naturalmente, la Sezione Provinciale intesa nel gruppo dirigente che, all’epoca, guidava la struttura immettendo in essa specifiche professionalità, passione e sensibilità sociale e umana. In quella scommessa, fu affidato a me, terapista della riabilitazione, il compito di “avvicinare” le donne operate al seno per tentare di tracciare,insieme, un percorso di rinascita, un progetto che si presentava, però, di difficile realizzazione. L’avvio fu per me di preoccupazione e anche di paura. Non la paura che porta a fuggire dalle cose difficili, ma quella di essere inadeguata ad affrontare un compito così complesso. Devo dire, con franchezza, che non mi aiutò molto, all’inizio, il “bagaglio” professionale e tecnico, perché vi era la necessità di avviare un rapporto che si fondasse sull’accoglienza del sorriso, della considerazione umana, della creazione di un rapporto di fiducia, tale da portare la donna colpita dal cancro a disvelare la parte più profonda e dolorosa di sé. Partire dal trauma, cioè, per farlo “dimenticare” e riaffidarsi con fiducia al mondo. L’istituzione ufficiale da parte della LILT di Latina del Gruppo “donne operate al seno” era l’involucro tecnico e amministrativo, che andava, però, riempito di contenuti per dargli un’anima operativa e chiamando a raccolta, per fare questo, le figure e professionalità più motivate. L’avventura cominciò così. Ed oggi, nel quindicesimo di fondazione del Gruppo, i nomi delle “attrici” e degli “attori” principali sono stati raccolti e inseriti nell’albo d’oro degli operatori volontari. Ad essi sono da unire tantissime altre figure altrettanto importanti e significative della struttura. Alcune di queste straordinarie persone sono in noi nell’ammirato ricordo; nel nostro cuore. Il Riconoscimento straordinario che è stato conferito alla mia persona, in realtà va esteso a tutti, a quanti - ieri con il coraggio di cominciare e oggi con la forza di continuare - hanno rappresentato e rappresentano l’anima e l’essenza più vera del nostro lavoro. Il Commissario Regionale Lilt del Lazio Alfredo Cecconi Q uante volte abbiamo sentito l’espressione “i figli muti li capisce la madre” e ancora quante volte abbiamo letto il passo evangelico delle nozze in Cana di Galilea durante le quali, essendo venuto a mancare il vino durante gli sponsali, Maria (anche se Gesù aveva affermato che ancora non era giunta la sua ora) disse ai servitori:“Fate quello che vi dirà” e l’acqua con cui erano state riempite le giare si trasformò in un vino eccellente. Dante, poi, nella Divina Commedia, mediante l’intercessione di Maria riesce ad affissare gli occhi in Dio. Ecco, l’altra metà del cielo sempre protagonista, e che protagonista, della commedia umana, con uno spessore, una capacità di compenetrazione e immedesimazione su cui non ci si sofferma mai abbastanza. Per non parlare, poi, dei “miracoli” quotidiani (la forza dell’espressione “i figli muti li capisce la madre”) dell’empatia che altri studiano, mentre per la donna, per la madre, per la compagna della vita, rappresenta la carezza d’ogni dì, anche nei momenti più duri e crudi che rivelano, nella sofferenza, il nostro essere più recondito. Conosciamo anche un’altra donna, quella della liberazione da ogni forma di sfruttamento e persecuzione in tanti parti del mondo, dei canti di protesta (“Se otto ore vi sembran poche…”) del riscatto del lavoro ancora di bruciante attualità, delle pari opportunità in e per ogni aspetto del mondo del sociale e del civile. Come non dire, oggi, di questa metà del cielo quando anche nel minuscolo laboratorio umano della Lilt pontina le donne operate al seno in centinaia e centinaia (costituitesi in Gruppo) dopo tanto tempo di concreto operare, di sollevazione dalla prostrazione fisica e psicologica perché insultate dal cancro nell’essenza più profonda dell’essere donna, hanno inaugurato una nuova stagione di “guarigione sociale” che è la più significativa, oltre ai percorsi di cura e di riabilitazione. Dopo quindici anni di duro lavoro, oltre ottocento donne hanno fatto da “apripista” ad un modo d’essere e rivendicare non una stagione dei diritti, ma, piuttosto, la stagione della maturità socio-sanitaria da proporre come elemento di riflessione per la necessaria azione di coordinamento e integrazione in un’efficace rete di servizi alla persona e ai cittadini svantaggiati. Da questa collegiale fatica associativa ed assistenziale è scaturita la decisione di dare vita al Premio Solidarietà affinché la solidarietà stessa rappresenti non un gesto individuale, ma un modo di essere che riesca a permeare la vita dell’individuo. La Lilt di Latina ha potuto e può vantare, nell’esplicazione della sua attività, come elemento di punta, proprio la componente femminile. È ad essa che sono affidati aspetti delicati e particolari per le attività ambulatoriali e riabilitative, unitamente ad una capacità di aggregazione che qualifica la platea associativa. Il passo in avanti fatto, con tutto il contesto operativo che L’altra metà del cielo di Alfredo Cecconi scaturisce dal Premio Solidarietà, da questo momento impegna totalmente la struttura ad incamminarsi nelle nuove sfide, i cui termini sono stati delineati sia nell’articolo della dottoressa M. Giovanna Gatti, Presidente di “Europa Donna” e sia nell’articolo della professoressa Alessandra Servidori ospitati in questo numero e scritti appositamente per “Passavoce”. Negli articoli cui si fa cenno, sono assenti, perché inutili, tutti gli orpelli dialettici che spesso ci vengono serviti in tutte le salse, per far luogo ad un cammino di consapevolezza e di lotta, delineati con il cuore e con il ragionamento per stare insieme dalla parte dell’ammalata e del malato di cancro. Per lottare e sconfiggere il cancro. L’adesione del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, testimonial della campagna di prevenzione dei tumori del colo-rettali E ra, ed a ragione, il momento più atteso. Sarebbe stata un’altra cosa la cerimonia di conferimento del Premio Solidarietà a “Europadonna” se non avesse trovato un momento di sintesi così alto, di riflessione sull’essenza stessa dell’impegno della LILT e di tanta gente nella lotta contro i tumori. Il Professor Schittulli si è avvicinato al tema quasi timoroso, sottolineando e in maniera forte, che si accostava alla tematica da credente. Una sottolineatura che può trovare un riassunto nell’espressione molto significativa dell’intervista data dal Cardinale Ruini al giornale “Il Riformista” là dove sostiene che: ...“in base alla convinzione che Dio esista o non esista, cambia tutta la prospettiva della nostra vita personale e sociale”. Il Presidente Schittulli, perciò, ha voluto rimarcare che il suo apporto professionale e scientifico di chirurgo oncologo e senologo, come il suo impegno sociale alla guida della LILT trovano gli spazi necessari di razionalità e di lavoro in quella prospettiva di vita. E ciò, perché se alla scienza si lascia uno spazio indefinito, se la stessa diventa “obesa” al punto da mostrarsi come il riassunto e l’espressione di tutto, allora l’uomo si smar rirebbe , si renderebbe incapace di riconoscere all’uomo stesso la centralità che ha. Una sorta di rinuncia a se stessi per delegare la propria vita ad altri e ad… altro. La prima parte del suo dire il Presidente Schittulli l’ha riservata all’esposizione della situazione attuale sull’insorgenza del cancro, l’ampiezza delle aree colpite, le forme più frequenti dei tumori, a cominciare dal tumore mammario.A tale esposizione è seguito un particolare e impegnativo approfondimento sulle implicazioni tecniche e scientifiche alla luce dei progressi già ottenuti, delle ricerche e approfondimenti in essere, dei protocolli seguiti e aggiornati, dell’aspettativa di vita, come pure della guarigione. Qui si è inserito l’aspetto centrale del valore della vita ed è qui che sono stati più evidenti i temi della “questione uomo” e della sua unicità, del saper essere libero e responsabile e di saperlo riconoscere in un contesto di empatia umana e sociale. Questo specialmente nel momento della debolezza fisica, del dolore, quando, se non si dimostrasse vera vicinanza, si permetterebbe all’uomo sfibrato fisicamente e psicologicamente di invocare l’interruzione della vita. Il presidente Schittulli, ha invocato lo spirito del buon samaritano, di guardare all’uomo perché è uomo e basta! Senza porsi altro problema. Infine, come benevola provocazione, da chirurgo che trascorre gran parte delle giornate in sala operatoria, ha auspicato che si aggiunga alle tematiche dei diritti dei lavoratori, un’altra sorta di sindacato: quello dell’amore per l’uomo. IL CANCRO, LA SCIENZA E IL VALORE DELLA VITA La lettura magistrale del Presidente Schittulli 6 Prof. Francesco Schittulli, Presidente Nazionale LILT IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI LATINA Il Sindaco del Capoluogo ha sostenuto,anzitutto che la cerimonia di conferimento del Premio solidarietà all’Associazione “Europa Donna- Forum Italiano”, sostanzia di contenuti forti il 15° di fondazione, a Latina, del Gruppo Donne operate al Seno. Da quando la Lega Italiana per la Lotta contro iTumori,ha continuato l’on. Zaccheo, ha aperto la sua Sezione a Latina, un lungo e significativo cammino è stato compiuto sul territorio a favore di chi si trova a dover lottare con tutte le sue forze contro questi mali così aggressivi. La giornata di oggi è un motivo in più per sensibilizzare l’opinione pubblica e per ribadire l’importanza della prevenzione.Il vostro obiettivo è sempre stato quello di costruire attorno al malato oncologico una rete di solidarietà, sicurezza e informazione. La decisione, quindi di istituire il Premio “Solidarietà” e di legarlo ad un progetto di prevenzione dei tumori rivolto alle donne, rappresenta e testimonia l’intendimento ed il percorso cui la Lilt intende incamminarsi. La manifestazione di oggi rappresenta anche una doverosa attenzione dell’opera infaticabile che ogni giorno prestano ai malati gli operatori volontari della LILT. Infine, il Sindaco - dopo aver rammentato che nell’anno 2009 ricorrono i trenta anni dall’avvio dall’apertura del polo oncologico“Giorgio Porfiri” - ha espresso l’avviso che un evento così importante merita di essere sottolineato in maniera forte. Per tale motivo, dopo aver rinnovato viva gratitudine alla Famiglia Porfiri,alla Lilt ai medici ed a quanti continuano a mantenere su livelli di eccellenza la struttura, “che è il fiore all’occhiello della sanità pontina”, ha manifestato la sua completa disponibilità al riguardo. C E’ il cuore a dirmi cosa vogliamo i sono cose che si complicanze possono teoricamente studiano e si imparano rendere mortale anche un grazie all’impegno raffreddore; tuttavia abbiamo voluto e alla razionalità, altre che si rendere con immediatezza l’idea di MariaGiovanna Gatti rielaborano con l’intuito, il della nostra priorità nel presente e buonsenso, l’istinto. Non si tratta di nel prossimo futuro. Ridurre la realtà separate: guai se ragionassimo solo d’istinto mortalità da tumore del seno sempre più, fino a uno zero abbandonando razionalità e cultura, ma guai anche se ipotetico e, ne siamo consapevoli, irrealizzabile, ma dimenticassimo ciò che il nostro essere donne o uomini con perseguibile all’infinito. Uno zero che è simbolo e una sensibilità tenta di dettarci! Quando sono stata eletta rappresentazione del minimo rischio assoluto. Il Forum presidente del Forum Italiano di “Europa Donna” ho temuto Italiano di “Europa Donna” ha deciso di rivolgere il massimo che il mio essere medico senologo creasse una distanza dal delle forze alla promozione della diagnosi precoce. Un passo cuore del problema, dal vero senso di “Europa Donna”: importante è stato affiancare LILT nella campagna “nastro credevo che fosse difficile “mettersi nei panni” di donne rosa” di ottobre 2008: ciò che noi donne dobbiamo sapere, Il Prefetto di Latina Bruno Frattasi consegna il Premio Solidarietà a Patrizia Ravaioli, componente del Consiglio Nazionale di “Europa Donna” Il Presidente provinciale Lilt Rossi, il Prefetto di Latina Frattasi e Patrizia Ravaioli, Direttore Gen. Lilt, durante il conferimento del Premio Solidarietà operate al seno, donne con la paura addosso o con la speranza a riempire le giornate, donne che devono gestire il quotidiano con la consapevolezza che la malattia può arrivare, oppure è arrivata, e forse ritornerà. La distanza tra medico e paziente esiste, è inevitabile che ci sia e forse è anche doveroso: il medico deve avere l’obiettività della decisione, quindi in qualche modo deve prescindere, in determinate situazioni, dall’emotività e dal sentimento. In breve tempo però ho capito che prima di essere medico sono donna, e provo paura e speranza e ansia e dubbi, e a contatto con la realtà della malattia perdo l’orientamento come succede a tutte, e ho bisogno di aiuto. Il mio cuore di donna mi ha aiutata a capire che non si tratta di cooperare con “pazienti” ma con altre donne come me, che possono avere incontrato la malattia in qualche momento della loro vita e forse possono trovarsi adesso a fare i conti con un tumore, ma anche donne che invece vogliono capire qualcosa in più sulla prevenzione perché conoscono l’importanza di informarsi, e di passare parola. Con “Europa Donna” abbiamo scelto uno slogan per indicare il nostro impegno nella prevenzione del tumore del seno. Lo slogan è “Mortalità zero”. Scegliere uno slogan ambizioso significa credere profondamente nelle potenzialità del progetto che tale slogan dovrà rappresentare, essere convinti che i presupposti per le proprie azioni siano corretti e possano effettivamente portare a risultati concreti. Compatibili, appunto, con lo slogan che si è scelto. Quando con Umberto Veronesi, nostro fondatore e presidente onorario, abbiamo deciso di adottare lo slogan “mortalità zero” eravamo consapevoli che nessuna malattia abbia realmente una mortalità zero: le possibili, anche se rarissime, Patrizia Ravaioli saluta a nome del Consiglio Nazionale di “Europa Donna” e ripetere a noi stesse e a chi amiamo, è che diagnosticare un tumore in fase molto precoce, quando cioè non è ancora palpabile e solo con minima probabilità può avere provocato metastasi ai linfonodi oppure disseminazione per via ematica, significa ridurre il rischio che quella malattia sia incurabile. Un tumore al seno probabilmente è curabile nella misura in cui non ha avuto il tempo di disseminarsi al resto dell’organismo, e ciò può verificarsi principalmente quando questo tumore è molto piccolo (tumore iniziale). L’autopalpazione è uno strumento di diagnosi importante, ma tardivo, almeno nell’ottica della ricerca di tumori tanto piccoli da non essere ancora palpabili, e deve essere associato a una regolarità di esami diagnostici strumentali che aumentino la sensibilità e la probabilità di scoprire tumori iniziali. Ciò che Europa Donna si propone di fare è riunire in tavoli di lavoro i massimi esperti di senologia e diagnosi senologica per ottenere dati sulle diverse metodiche diagnostiche (con un focus particolare sull’ecografia mammaria) da usare successivamente nell’ambito dei lavori di “Europa Donna Parlamento”, grazie al coinvolgimento di molte Parlamentari coordinate dalle Senatrici Laura Bianconi ed Emanuela Baio. “Europa Donna Parlamento”, la cui referente nel Comitato Nazionale del Forum Italiano è Patrizia Ravaioli, si occuperà dei risvolti legislativi importantissimi della diagnosi precoce senologica, portando in Parlamento le voci dei senologi e dei radiologi impegnati nella prevenzione secondaria e lavorando a proposte di legge che siano in grado di ampliare il raggiungimento effettivo della popolazione femminile negli screening. Screening che potranno essere ridiscussi in termini di età, ma anche di metodica radiologica da adottare. 7 Patrizia Ravaioli,Alessandra Servidori, Francesco Schittulli,Alessandro Rossi, Ignazio Di Stefano,Alfredo Cecconi Vedute parziali del Teatro Cafaro durante la manifestazione da destra Susanna Scalzi e Flavia Di Tomasso: hanno regalato momenti emozionanti di alta espressione culturale ed artistica Anna Maria Bersezio, presidente della Consulta Femminile Provinciale Lilt Indirizzo di saluto del Direttore Gen. USL di Latina Ilde Coiro Il Presidente Provinciale Lilt Alessandro Rossi: ha presentato il resoconto pubblico dei 15 anni di attività del Gruppo donne operate al seno Rita Salvatori, medico nucleare, durante la sua apprezzata relazione Il chirurgo senologo Fabio Ricci nel corso della brillante esposizione sulla evoluzione della chirurgia senologica a Latina Il vicepresidente provinciale Lilt Alberto Pacchiarotti mentre presenta il progetto di ricerca “proteina P 16” collegato al Premio Solidarietà insieme di Alessandra Servidori Alessandra Servidori C 10 on la risoluzione del 10 aprile 2008 sulla lotta al cancro in una Unione Europea allargata, il Parlamento Europeo ha formulato un esplicito invito alla Commissione Europea affinché avvii iniziative, anche di tipo legislativo, dirette a coinvolgere una vasta gamma di soggetti economici e sociali, tra cui gli attori del sistema di relazioni industriali, al fine di prevenire il cancro attraverso la riduzione della esposizione professionale ed ambientale agli agenti cancerogeni e la promozione di stili di vita e di lavoro sani. Dopo il Manifesto dei diritti del lavoratore e della lavoratrice affetto da malattia oncologica, promosso da LILT, “Europa Donna”, “Adapt” e “Fondazione Biagi”, presentato al Presidente della Repubblica l’otto luglio 2008, l’impegno di questa cordata di partners istituzionali e associativi continua. Preso atto della scarsa attenzione e conoscenza, da parte degli attori delle relazioni industriali, del tema in questione, con questo progetto intendiamo avviare, come chiede il Parlamento Europeo, iniziative concrete di formazione e informazione volte a coinvolgere gli attori del sistema di relazioni industriali nella gestione del problema della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori affetti da patologie oncologiche sui luoghi di lavoro. In questa prospettiva centrale è la proposta del Parlamento Europeo di redigere una vera e propria carta per la protezione sul luogo di lavoro dei pazienti affetti da tumore e delle Patrizia Ravaioli, Alessandra Servidori, Francesco Schittulli e Alfredo Cecconi durante l’esecuzione dell’Inno Nazionale persone affette da malattie croniche, in base alla quale le imprese sarebbero tenute a permettere ai pazienti di continuare a lavorare durante la terapia e a favorire il loro rientro in servizio.Per la tutela della lavoratrice e del lavoratore affetto da patologie oncologiche non è infatti sufficiente riconoscere, semplicemente, il diritto a una sospensione (retribuita o no) del rapporto di lavoro. Altrettanto e forse ancor più importante è lo sforzo di conciliare i tempi di cura con i tempi di lavoro, garantendo al lavoratore la possibilità di realizzare due diritti fondamentali, quello alla salute ma anche quello al lavoro. Obiettivo questo che, anche in funzione della durata variabile e intermittente del periodo di assenza dal lavoro, impone di intervenire sulla organizzazione del lavoro in modo flessibile ed efficace per il contemperamento dei contrapposti interessi di lavoratore e azienda. Ecco perché, attraverso una Carta dei diritti, occorre prevedere, in capo ai lavoratori affetti da patologie oncologiche per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, anche a causa degli effetti invalidanti delle terapie salvavita, il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale verticale o orizzontale. Un diritto che sarà ancora più effettivo se, al termine della malattia, il rapporto di lavoro a tempo parziale dovrà poi essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno, ovviamente a richiesta del lavoratore e quando lo stato di salute lo renderà possibile. Il dalla parte dell’ammalata e dell’ammalato di cancro Il Procuratore della Repubblica di Latina Giuseppe Mancini consegna ad Alessandra Servidori il Riconoscimento Straordinario Omaggio floreale alla professoressa Servidori da parte del Segretario Sezionale Lilt Ignazio Di Stefano progetto diAdapt,Europadonna,Fondazione Biagi,Comune di Milano, in collaborazione con LILT e Roche si propone, più precisamente, la costruzione di un forum telematico di comunicazione permanente tra chi si occupa di tutela del malato di cancro e chi si occupa di tutela del lavoratore, contribuendo alla elaborazione di quella visione integrata del problema – e delle possibili risposte – che sollecita ora il Parlamento Europeo favorendo con ciò un migliore raccordo tra i molteplici aspetti,non solo clinici,psicologici e diagnostici, ma anche sociali ed economici della malattia. Nella fase conclusiva del progetto i materiali raccolti verranno ricostruiti nella forma di un Libro verde contenente,tra le altre cose,una bozza di possibile proposta di “articolato normativo” da presentare alla Commissione e alle parti sociali, a livello europeo e nazionale,per una possibile ricezione in un accordo collettivo ovvero in iniziative legislative. L’attività consisterà, in particolare, nella circolazione e diffusione delle poche informazioni disponibili fornendo assistenza e formazione agli attori delle relazioni industriali a livello comunitario, nazionale e aziendale anche attraverso: - l’attivazione e lo sviluppo di un sito internet ad hoc (in lingua italiana, inglese, francese e spagnola) avente lo scopo di diffondere la normativa legale e contrattuale, le buone pratiche e le esperienze degli attori del sistema di relazioni industriali che si sono occupati della tutela della lavoratrice e del lavoratore affetto da patologie oncologiche; - la realizzazione di più forum tematici permanenti (in lingua italiana, inglese, francese e spagnola), con collegamento anche dai siti delle principali associazioni di tutela del lavoratore affetto da patologie oncologiche, per la raccolta, la diffusione e il consolidamento di buone prassi, linee guida, esperienze e collaborazione per la redazione di una ipotesi della Carta dei diritti per la protezione sul luogo di lavoro dei pazienti affetti da tumore e delle persone affette da malattie croniche di cui il Parlamento Europeo sollecita la redazione e che già è stata abbozzata nel corso della precedente iniziativa Promuovere attraverso il dialogo sociale e la contrattazione collettiva aziendale nuove misure a tutela delle lavoratrici affette da patologie oncologiche (Call for ProposalVP/2007/001. Budget Heading 04.03.03.01 - Industrial Relations And Social Dialogue); - un questionario a campione somministrato alle principali associazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori di Italia, Francia, Olanda, Svezia, Spagna e Irlanda per valutare il grado di conoscenza del problema e della relativa normativa, nonché per raccogliere informazioni su eventuali nuove buone pratiche esistenti; - la realizzazione e diffusione via internet di apposite newsletter e opuscoli informativi (in lingua inglese, francese, spagnola e italiana) per i lavoratori e le lavoratrici, nonché per gli attori delle relazioni industriali; - attività formative e informative da sviluppare a moduli volte a coinvolgere gli attori del sistema di relazioni industriali nella gestione del problema della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori affetti da patologie oncologiche sui luoghi di lavoro; - attività di promozione di protocolli di intesa tra le parti sociali per sviluppare ,anche in un sistema di bilateralità , servizi e prestazioni integrative di supporto alla lavoratrice/ lavoratore malato oncologico come: assistenza sanitaria integrativa, presidi sanitari (parrucche),permessi ulteriori per sottoporsi a terapia oncologica; - la realizzazione di un Libro Verde conclusivo contenente, tra le altre cose, una bozza di possibile proposta di “articolato normativo” in materia di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori affetti da patologie oncologiche sui luoghi di lavori. 11 La via ironica alla guarigione Nessuno è perfetto nemmeno il tumore di Antonio Polselli “ 12 La vita a volte è così triste che l’unica reazione possibile è quella di riderci su.” Questa amara, quasi cinica, battuta di Woody Allen sembra essere opportuna per presentare il libro scritto da Franco Grassio dal titolo Nessuno è perfetto nemmeno il tumore. La via ironica alla guarigione. Il merito indiscusso dell’autore è quello di guardare al tumore con uno sguardo diverso e con la speranza di superare scogli difficili, momenti di smarrimento e di scoramento. Dopo la impietosa e fredda diagnosi del tumore, inizia una dura lotta contro la malattia che Franco affronta con l’arma della creatività e dell’humor. Poiché una componente essenziale della personalità dell’autore è l’ironia e l’autoironia, il modo migliore per affrontare la malattia è stato quello di rielaborarla sotto forma di racconto accompagnato da venti vignette. Egli parla, nonostante il carico emotivo molto forte, del cancro in modo equilibrato e senza reticenze, dimostrando così di aver coscienza delle tante sfaccettature che la malattia comporta. Egli scopre una nuova scala di valori ed imprevedibili punti di vista sul mondo. Eventi, episodi, incontri sono narrati e commentati in chiave ironica e scherzosa. Dotato di verve umoristica, brillante, sarcastico, capace di battute folgoranti, l’autore ha cercato di trovare il lato umoristico in ogni situazione. La sua ironia è capace di accostarsi alla verità spogliandola dai paludamenti dell’ipocrisia che la deformano. Nel libro, pur permeato di sensibilità, l’ironia risalta ancor più proprio perché spicca e contrasta con la solitudine e la sofferenza del malato, del dramma individuale e sociale che fa da sfondo alla amarezza della storia raccontata. Mai come nel dolore, racconta l’autore, l’uomo si accorge della falsità delle parole di conforto dette in modo estrinseco e senza autentica partecipazione. Amici che cercano di consolarlo in modo arido e frigido sono considerati falsi consolatori, capaci solo di “discorsi d’aria” che non riescono a placare la “furia ardente” della sofferenza intima. Il malato, sofferente in queste circostanze, scopre che alla fine egli rimane solo con il suo male., poiché nel tempo del dolore, della sofferenza il malato non riesce a sopportare contraffazioni, ambiguità. Il registro ironico ed anche comico, intessuto di battute fulminanti, non di rado provocatorie, viene utilizzato dall’autore anche nei riguardi dei suoi rapporti con il personale medico che negli ultimi tempi ha preso maggior consapevolezza che, oltre a prescrivere farmaci ed esami, ha il compito di trovare approcci più indicati nel rappor to con i pazienti. Essere in sintonia con i problemi del paziente, essere capaci di capire e condividere le emozioni e le paure del malato, essere abili nel comunicare aspetti regressivi o migliorativi della malattia sono elementi indispensabili per aiutare i malati a guarire o per lo meno ad affrontare con serenità la degenza in ospedale con la speranza di raggiungere la guarigione.Tra le righe del racconto Franco auspica che la relazione, tra chi cura e chi è curato, deve essere meno fredda e distaccata di quanto spesso accade, deve essere fatta di comunicazione genuina, di dialogo, di ascolto, di verità detta con partecipazione umana. Un libro bello e sincero, intenso e toccante nella sensibilità con cui l’autore affronta il mondo del tumore e della guarigione. Un libro caldamente consigliato a tutti coloro che soffrono o hanno sofferto, un libro che ci fa venire una gran voglia di stare accanto ai malati in maniera umanamente giusta e corretta. AVVISO AI SOCI L’Assemblea dei Soci della Sezione provinciale LILT di Latina è convocata presso i locali della Sede Sociale (Centro Oncologico “G.Porfiri”, sala biblioteca Latina) il giorno 25 febbraio 2009, alle ore 15.00 in prima convocazione ed il giorno 26 febbraio 2009,alle ore 19.00 in seconda convocazione, per discutere il seguente Ordine del Giorno: - Comunicazioni del Presidente relative all’art. 27 del nuovo statuto sezionale; - Conto consuntivo, esercizio 2008. CONTO CORRENTE POSTALE N° 11027042 CODICE FISCALE N° 91056820599 c/o Ospedale “S. M. Goretti” - Polo oncologico “Giorgio Porfiri” 04100 LatinaVia Canova - Tel. e fax 0773.694124 [email protected] - www.legatumorilatina.it Ambulatori:Tel. 0773.6553622 Chiuso in tipografia il 21 Novembre 2008