DIMMI COME
UN VILLAGGIO UNA COMUNITÀ DI PERSONE SOLE
CHE NON RIESCONO A VEDERSI E CHE FANNO FATICA A TOCCARSI
ACCONTENTARSI ANCORA DELLA PAROLA QUELLA CHE SI VEDE
CHE SI SENTE CHE ORAMAI NON HA PIU’ SENSO SVUOTATA DA
OGNI SENTIMENTO IO NO NON POSSO PARLARE IO NO NON SONO
UNO SPEAKER HO BISOGNO DI CREDERE A QUELLO CHE DICO
E DI SAPERE D’ESSERE CAPITO
DIMMI COME... DIMMI COME...
DA QUANDO LE PAROLE SONO STATE INGABBIATE DA QUANDO
LE HANNO ROTTE CALPESTATE MI SENTO PIU’ SOLO MENO VIVO
COME LO SCHIANTO DI UN TRENO IO NO NON RIESCO A FERMARMI
UN SUONO CALDO MI PORTA VIA CAMBIA LINGUAGGIO
PASSA PAROLA E’ SOLO UNA BUGIA
DIMMI COME... DIMMI COME...
RICONOSCERSI DAI GESTI CON GLI OCCHI STRETTI DENTRO LE MANI
COME IN UN SENSO DI APPARTENENZA CHE BRUCIA LE DISTANZE
SENTIRSI SOLI CONTRO TUTTO IL MONDO NON E’ REALE E’ UN
BRUTTO SOGNO NON DICO RISPETTO NON PARLO DI STILE
ASCOLTA VOGLIO FARMI CAPIRE
DIMMI COME... DIMMI COME...
IMPARIAMO ANCORA A SENTIRCI VOGLIO VEDERTI VOGLIO
TOCCARTI NON ASPETTIAMO PIU’ D’INCONTRARCI E’ ORA
DI TOCCARSI ORA LE COSE STANNO CAMBIANDO E NON IN MEGLIO
DAMMI LA MANO DOBBIAMO ANDARE E’ ORA DI ALZARSI
ANCHE SE IN MOLTI STANNO SEDUTI
DIMMI COME... DIMMI COME...
PERSONE CHE NON RIESCONO A VEDERSI
E CHE FANNO FATICA A TOCCARSI...SEDUTI...
SETE
QUANDO DI NOTTE MI SVEGLIO CON LA GOLA IN FIAMME
SECCA E MUTA COME LA RABBIA DI QUESTI ANNI
QUANDO NEL BUIO CERCO IN GIRO CON GLI OCCHI
SGRANATI DALL’AFFANNO INCIAMPO E CADO
HO SETE
VOGLIO BERE DALLE MIE MANI VOGLIO BERE ANCORA
SOLO QUANTO MI SERVE OCCHI LUCIDI LABBRA
BAGNATE GONFIE IL SUDORE CHE SCENDE
CAMBIA SAPORE
HO SETE...DI TE
MANI CALDE MANI MANI CHE PARLANO ANCORA
E IL SANGUE CORRE IL CUORE BATTE SEMPRE...
PIU’ FORTE... PIU’ FORTE...
CON LE MANI CON GLI OCCHI CON I SUONI E CON LE
PAROLE CON LE LABBRA COL SESSO CON LE EMOZIONI...
CON FATICA E CON RABBIA COI BISOGNI E CON GLI
ODORI COI SOSPIRI E LE URLA CON LE RISATE...
A SUD DI TORINO
MACERIE MURI SCROSTATI QUARTIERI DESERTI
SQUARTATI CORPI DISTRUTTI PER IL CAPITALE
SISTEMA DI RIPRODUZIONE UMANA EDIFICI FINALIZZATI
AL PROFITTO SISTEMA FAMIGLIARE SCHIAVIZZATO
ALLA CASTA INDUSTRIALE
PROGRESSO SOVRASTRUTTURA DELLA SOCIETÀ BORGHESE
DEPRESSO AGGLOMERATO URBANO ANTIFUNZIONALE
A SUD DI TORINO...
QUARTIERI SISTEMI DI VITA MAI TOLLERATI
COLLASSO FUNZIONI URBANE INCOMPATIBILI FRA DI LORO
LA FABBRICA ORA E’ CHIUSA DECADENZA POST-INDUSTRIALE
NUOVO SISTEMA DI SFRUTTAMENTO
NUOVA PIANIFICAZIONE SOCIALE
MACERIE..........
VIETATO
...
CRISTIAN
CRISTIAN HA I CAPELLI ROSSI LE LENTIGGINI SUL NASO
LA FACCIA ROTONDA E DUE PICCOLI OCCHI FIERI
CRISTIAN HA I CAPELLI ROSSI ABITA IN VIA ARTOM
E ANCHE QUANDO PUO’ NON ESCE MAI DAL SUO QUARTIERE
NOI ERAVAMO SPESSO IN MACCHINA LUI ALZAVA IL VOLUME
E SULLA RADIO POI CERCAVA LE STAZIONI
E QUANDO TROVAVA UNA CANZONE CHE GLI PIACEVA
NOI CANTAVAMO INSIEME E POI RIDEVAMO
A VOLTE MI PRENDEVA IN GIRO MENTRE MANGIANDO
GUARDAVAMO LE GAMBE DELLE RAGAZZE CHE SERVIVANO
ALTRE VOLTE CRISTIAN ERA TRISTE
GUARDAVA FUORI FUORI DAL FINESTRINO E POI MI DICEVA:
“BASTA BASTA IO SCAPPO ME NE VADO VIA...
QUESTO E’ UN MANICOMIO QUI DENTRO SONO TUTTI FUORI”
FUORI... FUORI...
UN GIORNO MI HA DETTO: “SAI IO LA LIBERTÀ L’HO PERSA
DUE ANNI FA IN VIA ARTOM DENTRO UN ASCENSORE...”
LA PORTA IL PARCHEGGIO E POI IL CANCELLO
ORA SAPEVA CHE ANCHE IL CARCERE ERA NEL SUO
QUARTIERE...
CRISTIAN HA I CAPELLI ROSSI...
NUOVO DISORDINE MONDIALE
E MI RICORDO ANCORA QUANDO DA RAGAZZINO ASCOLTAVO
SENTIVO SEMPRE PARLARE DI RIVOLUZIONE E POI...
L’ODORE FRESCO E VIBRANTE DEL SELCIATO SPACCATO
LA GIOIA FORTE DEL GIOCO DEL FUOCO DENTRO LE MANI
LE MIE - CREDEVO AVESSE LA FORZA DI DISTRUGGERE I MURI
PIU’ DURI CREDEVO FOSSE IL MOMENTO DI CANCELLARE
IL NEMICO...
E ALLORA VAI VAI CORRO VERSO IL MIO SOGNO MA
NON MI ACCORGO CHE I MIEI AMICI STANCHI
ORA STANNO CADENDO...E NO NO NON LI VEDO PIU’...
NO NO NON POSSO PIU’bORA STO CADENDO IO NO...
... MA COME SI FA...
COME SI FA A USCIRE DA QUESTO MURO COME SI FA
ADESSO A RESPIRARE COME SI PUO’ LEVARE
QUESTO ODORE ... COME SI FA ...
COME SI PUO’ NON ACCORGERSI DEL DOLORE
QUANDO TUTTO SI SPEZZA DENTRO DI NOI...
... DOVE SI VA ORA ...
E’ IL NUOVO ORDINE MONDIALE CHE CI AVVOLGE
E CHE CI DIVIDE ORA IN MILLE SENTIERI
E’ IL NUOVO ORDINE MONDIALE CHE CI STRINGE
E CHE CI STRANGOLA CON LE NOSTRE MANI
MA IL NUOVO DISORDINE MONDIALE CI PUO’ SALVARE
DALLA REALTÀ VIRTUALE
IL NUOVO DISORDINE MONDIALE CI PUO’ AIUTARE
A SCONVOLGERE LA LORO DEMOCRAZIA...
MA RICORDIAMOCI SEMPRE DEL TEMPO CHE E’ GIÀ PASSATO
DEGLI ERRORI DI UN TEMPO DI QUELLO CHE CI HA FERMATO
ACQUA PESANTE
TRA IL FUMO DELLE FABBRICHE NEL GIORNO DEL DILUVIO
ALLORA LO SAPRAI SULL’ORLO LO SAPRAI
SARÀ UNA PIOGGIA DURA CADRÀ ACQUA PESANTE
TRA GLI ANGELI CROMATI LE MANI DELLA NOTTE
FABBRICHE DI SOGNI FABBRICHE DI SOGNI...
STUPIDE VECCHIE STORIE STINTE VOGLIE STONATE
STANCHE LE STATUE AL BIVIO BUCHI GLI SCHERMI VUOTI
FABBRICHE DI SOGNI FABBRICHE DI SOGNI...
STRAPPA UN
SUL RASOIO
STRAPPA UN
NELLA LUCE
STRAPPA UN
E CONFICCA
GRIDO ALLA VITA...
TESO DEGLI ANNI
GRIDO ALLA VITA...
CHE BRUCIA LE VENE
GRIDO ALLA VITA...
LA LINGUA ALLE ALI
LA NOTTE SARÀ DI PIETRA PREMUTA SUL NOSTRO NASO
L’ESTATE DEI POVERI
DA
CI
IN
IL
MILLE E MILLE SECOLI I PADRONI DEL VAPORE
HAN STRAPPATO L’ESISTENZA OGNI VOGLIA DI PENSARE
MILLE MODI IN CENTO TEMPI HAN TOLTO AI PROLETARI
SAPORE DI CREARE LA VOLONTÀ DI COSTRUIRE
ED HANNO MESSO IN PIEDI LE GALERE E I MANICOMI
LE SCUOLE LE CASERME I TRIBUNALI
IMMENSI CARCERI DI STATO PER I LAVORATORI
PER OGNI BIMBO DONNA VECCHIO UOMO
UN BINARIO STABILITO UNA STRADA E’ GIÀ FISSATA
E TUTTO QUESTO E’ SOLAMENTE PARTE DI UN SISTEMA
DI UN’ UMANITÀ REPRESSA E VIOLENTATA
RAPINA SFRUTTAMENTO OPPRESSIONE ISOLAMENTO
SANGUE LUTTO GUERRA MORTE E MISERIA
E’ IL CONCIME PER FAR CRESCERE E INGRASSARE
I PADRONI DEL VAPORE....
ANDARE AVANTI SEMPRE CON LA STANCHEZZA DENTRO
SENZA SFORZARSI MAI DI CAPIRE
COSA VUOL DIRE COSA SIGNIFICA LOTTARE PER LA LIBERTÀ
E’ TROPPO TARDI NON HAI PIU’ TEMPO GIÀ DALLA MENTE TUA
SFUGGE IL SENSO NELLA TUA CELLA TRA I LETTI BIANCHI
STRETTE LE MANI PERSA E’ LA TESTA
SE NON BASTASSE LA REPRESSIONE C’E’ SEMPRE POSTO IN
QUEL FURGONE C’E’ IL MANICOMIO PER CHI NON HA IL POTERE
PER CHI HA CAPITO TROPPO PRESTO CHI E’ IL PADRONE
C’E’ IL MANICOMIO PER CHI NON SA
COME SI DEVE COMPORTARE IN QUESTA SOCIETÀ.
SE LE COSE AVESSERO SENSO
...
SILVIA (e gli altri)
SE LE MIE MANI FOSSERO PIETRA
SE LA MIA PELLE LO SPAZIO CHE CI DIVIDE
SE LE MIE GAMBE FOSSERO GLI ANNI
SE I MIEI CAPELLI FILI DI LUCE VERSO L’USCITA
SARESTI QUI QUI CON NOI
SE LA MIA BOCCA FOSSE QUEL SUONO
SE LA MIA VITA NON FOSSE UMILIATA DA QUESTA MANCANZA
SARESTI QUI QUI CON NOI...
PANICOMUNICAZIONE OTTOBRE 1996
Nel dicembre ‘94 usciva l’ultima autoproduzione su vinile del PANICO ...”Sete”,
chi ha buona memoria (e ha letto l’opuscolo che accompagna il disco) ricorderà
che dopo varie vicissitudini (l’ellepi doveva inizialmente essere una coproduzione con noi, mister x, blu bus e elpaso ma a registrazione e mixaggio
ultimato blu bus e mister x ci comunicarono che non avevano più i soldi per
imbarcarsi in un’altra produzione) il PANICO decise di prodursi autonomamente.
Telefono alla mano, contatto’ una decina di autoproduttori sparsi in giro per l’
Italia, chiedendo se fossero interessati a prenderne in distribuzione (al prezzo
di costo di circa 3/4000 £ copia) un quantitativo minimo di 50 copie, ovviamente
pagando in anticipo.
L’operazione che proponevamo era una sorta di prevendita che aveva il vantaggio
da una parte di dare il disco a prezzo di costo a chi accettava, dall’altra
permetteva al PANICO di far uscire il disco e contemporaneamente di non doversi
occupare anche della distribuzione se non per le copie che restavano a noi.
Quello che ci interessava era dimostrare che era possibile fare un’autoproduzione
fuori dalle regole del mercato senza doversi accollare spese pazzesche e
dando una mano a quei pochi autoproduttori che ancora si sbattevano per tener
viva una distribuzione “altra”, fuori dai negozi di dischi ma anche da quelle
distribuzioni “alternative” che sono tali solo perché non riescono ad essere
altro.
Per farla corta il disco usci’ ... 1000 copie con sul retro di copertina scritto
bello grande “ Senza mercato- disco non in vendita nei negozi - sostieni
l’autoproduzione - non pagare più di lire 12000 “.
Ora a distanza di quasi due anni il PANICO continua a pensarla allo stesso modo,
non ci interessa diventare famosi, non ci interessa fare migliaia di copie e non
ci interessa che la nostra musica e le nostre parole si possano trovare ovunque,
vogliamo solo essere coerenti con quello che diciamo e pensiamo e sostenere chi
la pensa nello stesso modo.
Nel mese di novembre del ‘96 il PANICO entrerà in sala di registrazione per
registrare 6/7 pezzi nuovi, la nostra intenzione è quella di fare un c.d. che
oltre ai pezzi nuovi comprenda la ristampa di “Sete” quindi un totale di 16/17
pezzi .........
Chi fosse interessato a prendere in prevendita al prezzo di costo (al momento
non sappiamo ancora di quanto si tratta) un minimo di 50 copie e soprattutto se
si riconosce (nel pensiero e nella pratica) con l’impostazione che vogliamo dare
all’autoproduzione può contattarci entro metà dicembre.
Ciao a tutti.........il PANICO
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