Quando l’uomo si sostituisce allo Spirito
Santo
Può mai accadere che l’uomo si sostituisca allo Spirito Santo? E in che modo? Quali conseguenze si
determinano nelle chiese?
E’ una realtà tanto triste quanto pericolosa quella che si osserva in parecchie chiese, l’uomo si sostituisce
allo Spirito Santo, volendo forzare tempi, manifestazioni, di cui solo Dio dovrebbe esserne l’Autore
assoluto.
Mosè colpì la roccia nel deserto anziché parlare ad essa, questa fu una forzatura umana che gli costò un
severo giudizio di Dio.
Quando forziamo l’opera di Dio è come un tentare Dio con i nostri umani propositi alla cui base spesso c’è il
desiderio di voler dimostrare di essere iper-spirituali e che la nostra chiesa è davvero visitata dal Signore, si
è mossi cioè dall’orgoglio personale.
Tutto in campo spirituale dovrebbe essere guidato dall’azione dello Spirito di Dio, dalla predicazione della
Parola, alle conversioni, dalla nomina dei ministri all’organizzazione logistica delle missioni, così ancora
dall’evangelizzazione ai modi in cui operarla, sino ad arrivare all’ordine del culto ed alla manifestazione dei
doni dello Spirito. ASSOLUTAMENTE TUTTO DEVE ESSERE GUIDATO DALLO SPIRITO SECONDO I BISOGNI E
LE PECULIARITA’ DI CIASCUNA CIRCOSTANZA.
a) ...dalla predicazione della Parola di Dio;
Tutto nasce e si manifesta dalla Parola, i cuori si aprono alla fede mediante la Parola predicata, misteri
vengono svelati mediante la Parola, le persone vengono elevate ad una dimensione spirituale mediante la
Parola predicata. Essa è simultaneamente l’Aratro di Dio che prepara il campo, la Semenza che viene
seminata e la Pioggia che cade giù dal cielo che feconda la terra.
Oggi molti predicatori non attendono in preghiera la Parola rivelata dallo Spirito, non hanno tempo per
pregare né capiscono l’importanza di dare al popolo la Parola ispirata per quel momento.
Anziché di attendere in silenzio lo Spirito, si ricerca nel web il sermone da trattare in chiesa, come un cibo
precotto da propinare al popolo, ma se oggi c’è una vera necessità nella chiesa è proprio quella di avere un
Parola fresca ispirata da Dio che scenda dal cielo con un determinato proposito divino, in questo caso non è
più la mente dello Spirto che provvede la Parola ma l’uomo con le sue scelte discutibili!
b) ….alle conversioni;
A chi non piacerebbe che in modo istantaneo le persone si convertissero a Cristo, ma anche in questo caso,
tempi e circostanze è Dio che le matura. Una persona riceve un tempo una parola spirituale, cade dentro
il suo cuore e pian piano Dio fa nascere e crescere sino ad arrivare alla conversione. Ahimè anche in questo
delicatissimo campo, molti si sostituiscono a Dio, forzano i tempi e spingono o meglio inducono la gente ad
una accettazione forzata di Dio e della salvezza da Lui offerta, a scendere nelle acque battesimali senza un
ravvedimento spontaneo di cuore. Questa sollecitudine umana riempirà forse la chiesa di gente ma non
certo di figlioli di Dio ossia veri convertiti, forti di una piena e convinta accettazione del piano di Dio per la
loro salvezza. Lasciamo fare allo Spirito Santo, è lui che convince il mondo di peccato i giustizia e di giudizio!
c) …dalla nomina dei ministri;
Anche in questo caso si assiste spesso ad un errore molto grave e dalle conseguenze a volte devastanti per
l’opera di Dio. Nel libro degli Atti si dava la mano di associazione ad un nuovo ministro quando si aveva
piena testimonianza della sua fedeltà al Signore, del suo operato, della conoscenza della sana dottrina, del
suo amore verso lo studio della Parola, della sua vera e manifesta spiritualità. Si pregava insieme
attendendo la conferma da parte dello Spirito Santo e solo allora si imponevano le mani e lo si ungeva
costituendolo Anziano o Presbitero o Ministro di Dio. Si riconoscevano i ministeri donati da Gesù dal
modus operandi dei singoli, li si provava e poi passato il periodo di prova li si nominava ungendoli davanti
alla chiesa. Paolo venne riconosciuto Apostolo dal modo in cui Gesù lo usò a suo tempo, oppure Filippo
noto come evangelista ancora una volta per il suo operare nel Signore.
Oggi nelle chiese vengono spesso nominate persone incapaci senza alcuna chiamata da Dio, senza alcuna
preparazione sulla Parola, pigri, estranei alla presenza di Dio, che per il solo fatto che donano tanti soldi
all’amministrazione della chiesa, o perché sanno bene arruffianarsi il Pastore con molta adulazione,
riescono a farsi nominare ministri di Dio.
Nella mia vita spirituale ho visto uomini umili ripieni di Spirito non considerati affatto dai “capi”, mentre
altri, solo perché abili a mettersi in mostra, venivano nominati come ministri.
Questo errore è molto grave, la persona sbagliata crederà di essere autorizzata per l’ innanzi a fare ciò che
vuole, potrà predicare eresie di perdizione a suo piacimento, potrà persino oppressare il gregge di Dio per
ottenere vantaggi personali, causando spesso scandali irrimediabili e ferendo le anime in modo
irreversibile: Il pulpito ha un enorme potere persuasivo!! Può far crescere nella grazia come può altresì far
morire spiritualmente un popolo!!
Nel momento in cui questi viene ripreso e magari rimosso dal suo ufficio, è usuale assistere ad una
conseguente scissione nell’opera, lui non accetterà mai la decisione credendo che la sua investitura
pastorale sia a vita, per cui si creerà una nuova “chiesa” trascinandosi dietro le anime più deboli che nel
tempo ha saputo “dominare”.
Colui che nomina e colui che agisce in questo modo sono entrambi colpevoli innanzi a Dio.(Vedi 1
Tim.5,22).
d) …all’organizzazione logistica della Missione;
La Chiesa è un corpo vivente e come abbiamo detto deve essere guidata dallo Spirito in accordo alla Parola.
In molte denominazioni cristiane spesso vige un regolamento che si basa su veri e propri editti umani
formulati negli anni che diventano struttura portante dell’intero “sistema” Chiesa. La Chiesa viene in
qualche modo irrigidita imbrigliata da queste regole che vengono applicate senza accertarsi se tale sia la
volontà di Dio. Regole che si sostituiscono nei casi estremi, persino alla Parola di Dio.
Per fare qualche esempio, in una certa denominazione cristiana pentecostale, per molto tempo venne
imposto dall’organo direttivo che nessuna famiglia cristiana doveva possedere in casa una tv, poiché fonte
di corruzione e mondanità. Per anni questa regola venne più o meno rispettata, alcuni in realtà tenevano la
tv in casa, ma ben nascosta, si aveva più timore dei fratelli che di Dio. Dopo anni la regola andò scemando,
come conseguenza vi fu in molti, persino ministri, una “abbuffata” di tv, al punto che taluni rinunziavano ad
andare alla riunione di culto la domenica per seguire il programma preferito. Cos’è questo se non una
forzatura umana che si sostituisce all’opera santificatrice dello Spirito Santo?
In altre denominazioni vige la regola che se vuoi fare il ministro devi rinunziare al tuo lavoro e vivere per
fede. Premetto che il concetto è legittimo, biblico, ma non può essere una regola precostituita da applicare
sempre! Occorre aspettare lo Spirito di Dio, che guiderà le cose a tempo debito. Pian piano che una nuova
comunità cresce e così pure il ministro, Dio gli darà maggiori responsabilità e compiti, certamente questi
sarà messo da Dio in grado di liberarsi dal lavoro secolare per dedicarsi pienamente all’opera di Dio.
La regola imposta ha causato negli anni il fallimento di alcuni servi e chiese, perché stringeva in una morsa
finanziaria sia il servo che l’opera nascente poichè priva di sufficienti risorse.
Spesso il ministro non avendo i mezzi sufficienti per vivere e provvedere alla famiglia, doveva comunque
cercarsi un lavoro con tutte le difficoltà contingenti.
Inoltre si creano sovente delle dinamiche all’interno delle chiese che possono essere letali. Critiche,
calunnie, accuse vere o false di un uso spropositato del denaro da parte del ministro, persone che
rincorrono il pulpito per un falso miraggio di facile guadagno, sono tutte realtà che hanno afflitto l’opera di
Dio nel corso dei decenni. Anche in questo caso aspettare la guida dello Spirito ed i suoi tempi è vitale!!
E che dire se Dio invece desidera che tu rimanga al tuo posto di lavoro per fare luce in mezzo a quelle
tenebre, per evangelizzare, per incontrare pecore del Signore che altrimenti non avresti mai incontrato e
condotto a Lui? Quanti servi hanno fatto questa esperienza, il loro lavoro è stato strategico ossia usato da
Dio per portare salvezza. Non possiamo elaborare regole universali da applicare alla cieca, altrimenti si
rischia di non permettere a Dio di operare.
e) …dall’evangelizzazione ai modi in cui operarla;
Altro campo tanto importante quanto delicato. Non esiste un modo unico da usare a tale scopo, non è
neppure detto che un tipo di evangelizzazione efficace in un dato luogo risulti altrettanto efficace altrove.
Ogni paese ha la sua gente con la propria forma mentis ovvero cultura costumi, immaginario religioso, direi
uno spirito diverso. Anche nel libro degli Atti si leggono le differenze tra popolo e popolo, quelli di Berea
erano più generosi di quelli di Tessalonica(Atti 17,11-12), ad Atene invece vigeva uno spirito molto religioso,
e Paolo guidato dallo Spirito del Signore cominciò ad evangelizzare prendendo spunto proprio dalla loro
religiosità, questi ateniesi non passavano il tempo in altro modo che a dire o ad ascoltare quel che c’era di
nuovo(Atti 17,21-22).
Deve sempre essere lo Spirito ad ispirare il modo di evangelizzare quello che bisogna trattare a secondo
della persona che hai davanti. Se in un paese montare un pulpito con casse acustiche e cantare cantici da
liturgia ecclesiastica, può forse andar bene, in altri luoghi è un vero e proprio fallimento. A volte una
semplice postazione mobile con distribuzione di opuscoli in una piazza o strada potrebbe essere più
efficace di mettersi agli angoli della strada con amplificazione e strumenti gridando un messaggio che
potrebbe avere l’effetto opposto. Un contatto amichevole con la gente in modo dolce ed educato è molto
più efficace di predicazioni urlate che non fanno altro che tracciare un profondo solco di separazione tra noi
e loro. Porgersi dinnanzi a delle persone credendo di essere un redivivo Giovanni battista, e urlare frasi
spropositate del tipo ,”Ravvedetevi, pentitevi, altrimenti andrete tutti all’inferno”, crea una vera
separazione del tipo noi santoni e loro perduti!! Impariamo dal Maestro!!
Ho visto e partecipato negli anni a molte evangelizzazioni, spesso non si era pronti spiritualmente
mancando di quella sensibilità ossia discernimento necessario. Da un pulpito di piazza venivano date
predicazioni da fare forse ad un popolo già convertito di “chiesa” e non a gente del mondo, così pure
testimonianze da “brivido”, che attiravano solo urla e critiche gratuite!
Non esiste un metodo perfetto nell’evangelizzazione da applicare ovunque, non c’è un format univoco, solo
lo Spirito di Dio ha i suoi modi perfetti per raggiungere lo scopo.
f)
…all’ordine del culto;
Il nostro radunarci nel Signore è il momento in cui la chiesa viene edificata crescendo nella conoscenza di
Lui, raggiungendo via via quella maturità nella fede necessaria per compiere l’opera di Dio sia in noi che nel
mondo.
A tal fine ogni cosa deve essere guidata e procedente dallo Spirito di Dio. Dalla lode alle testimonianze
all’adorazione, per concludere alla Parola, tutto deve essere procedente dallo Spirito, ossia deve edificare il
corpo di Cristo, la Chiesa.
I cantori dovrebbero capire per lo Spirito il momento preciso per offrire quel tipo di canto anziché un altro,
il canto spirituale eleva i cuori nella presenza di Dio, libera le menti, prepara ad una comunione spirituale, e
dispone per la Parola. Non possiamo limitare lo Spirito di Dio in nome di un ipotetico “ordine” di culto. In
certe assemblee è tutto schematizzato il canto offerto è perfetto nell’esecuzione ma finisce tutto li!
In certe riunioni invece, ho assistito ad un vero e proprio risveglio del popolo grazie ad un canto che via via
che veniva cantato coinvolgeva tutto il popolo, pertanto l’inciso del brano o una tale strofa colpiva i
presenti in modo da trasportarli nella presenza di Dio, tanto da essere ripetuto più volte.
Sono piccoli esempi per spiegare che il nostro modo di radunarci deve seguire un ordine spirituale e non
umano intellettuale, deve essere flessibile ossia sensibile alle richieste dello Spirito.
g) ...alla manifestazione dei doni dello Spirito;
Noi che crediamo alla manifestazione dei doni dello Spirito, ci poniamo la domanda se o meno quello che si
verifica in una assemblea è genuino o una forzatura umana o peggio demoniaco!
Dobbiamo ricercare la genuina opera dello Spirito nella chiesa, perché è la sola che edifica.
E’ da decenni ormai che si assiste ad una vera e propria degenerazione spirituale all’interno del
Pentecostalismo mondiale, degenerazione che è direttamente proporzionale alla mondanizzazione delle
“chiese”.
L’allontanarsi dalla sana dottrina , dalla santificazione, da una vita dedita alla preghiera, ha condotto molte
realtà ad essere prive della guida dello Spirito, con conseguente ingresso nelle chiese di spiriti di seduzione.
Fenomeni blasfemi come abbagliare nello spirito, o ubriachezza nello spirito, o ridere nello spirito, o la
famigerata caduta all’indietro, sono considerati fenomeni spirituali da promuovere poiché riempiono le
chiese e arricchiscono il guru del momento, nonostante però nessuna di queste
pratiche sia giustificata dagli insegnamenti apostolici.
Oggi oltre a queste assurdità, si aggiunge un'altra pratica ossia quella di forzare
ovvero simulare il meraviglioso dono dello Spirito Santo con il segno delle lingue
celesti.
Sebbene il dono dello Spirito Santo sia la promessa di Dio per chiunque crede
dunque un agire diretto di Dio, ahimè molti conduttori, itineranti evangelisti,
spesso si sostituiscono a Dio inducendo la gente a praticare il parlare in lingue di
proprio, stimolando il credente a farlo con forsennate esortazioni.
Si assiste ad una vera e propria induzione psicologica di gruppo che non ha nulla
a che fare col dono originale promesso dal Signore. Si cerca la via breve e facile
anziché quella santa che richiede vero ravvedimento e conseguente abbandono
del mondo con le sue concupiscenze.
Ancora una volta l’uomo si sostituisce a Dio, simulando il vero, l’originale, al fine di fregiarsi
orgogliosamente di tale “manifestazione spirituale”, e ed essere così considerato un uomo “unto” da Dio e
tanto richiesto.
Altro abuso è l’esercizio della profezia senza un’azione diretta dello Spirito del Signore. Il copione è quasi
sempre lo stesso, il profeta itinerante ha parole positive per il pastore locale del tipo, “una maggiore
unzione scende su di te….”, “questo locale sarà troppo piccolo per contenere il popolo che Dio chiamerà…”, e
poi tocca al popolo che viene dato alla mercé di tali impostori. Questi falsi profeti sanno molto lavorare
nella sfera emotiva della gente e con lusinghiero parlare e parole adulatrici, riescono a far commuovere la
persona che hanno sotto mano.
Tutto questo e tanto altro avviene oggi in migliaia di chiese, e la nostra preghiera è che il Signore formi veri
servi di Dio procedenti da un’esperienza autentica di conversione che possano altresì discernere e
confermare l’opera originale di Dio nella gente.
Vincenzo Candurra
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