vita associativa 5 Complimenti e auguri dott. Giorgio Gandini Parlare del dott. Giorgio Gandini, da pochi giorni nuovo primario del C.T. di Verona, ci riporta indietro nel tempo quando, negli anni ’80, ha iniziato il suo cammino professionale, comune a tanti suoi compagni di viaggio, tra i donatori negli ambulatori, nelle scuole, negli asili per visitarli e informarli sulla donazione e soprattutto sul bisogno di sangue per gli ammalati degli ospedali. Sul mio libretto delle donazioni trovo la sua firma a metà di quegli anni e da allora è iniziato quel rapporto di fiducia che tanta importanza ha avuto nel- la crescita della donazione a Verona. Collaboratore primo del suo primario, il dott. Giuseppe Aprili, da lui ha ricevuto gli incarichi più importanti nella gestione del C.T. e dei rapporti con le Associazioni dei donatori. In quegli anni la conoscenza del sangue e della donazione era molto superficiale da parte nostra e si limitava alla conoscenza del gruppo sanguigno, dei tempi tra le donazioni e ad altre poche regole, come il digiuno e il buon comportamento alimentare del giorno precedente. Sapevamo quanto fosse prezioso il nostro sangue per gli ammalati, ma la cultura delle donazione per i più si fermava lì. Con l’amico dott. Gandini, e successivamente con altri suoi disponibilissimi colleghi, iniziammo un cammino per far comprendere alla già numerosa famiglia dei donatori i vari aspetti medico-scientifici e culturali. Non avevamo mezzi cartacei da distribuire; così, spulciando tra i vari opuscoli di associazioni più esperte che trovavamo durante i vari congressi nazionali, preparammo il primo depliant associativo; ma prima di portarlo tra i donatori lo presentammo al primario, che lo affidò al dott. Gandini per evitare errori. Fu l’inizio di una collaborazione intensa che sussiste tuttora. Quelle prime otto paginette, che riportavano comunque tutte le notizie utili per una presa di coscienza responsabile, furono la base di partenza per tante iniziative, che noi proponevamo e arrivavano sul tavolo del dott. Gandini. Parliamo di decine e decine di incontri serali nelle sezioni, di promozioni tra i giovani degli istituti superiori, di partecipazione attiva alle assemblee provinciali e di sezione, alle feste locali e a tutte quelle occasioni che vedevano riuniti i donatori. Quando veniva richiesta la sua presenza, non l’ho mai sentito rispondere con un rifiuto e, a fronte di impegni non declinabili, indicava sempre un suo valido sostituto. Ora la “spalla portante” del dott. Aprili, ha ottenuto l’incarico del suo primario; non l’ha ottenuto per grazia ricevuta ma tramite il concorso previsto dalle vigenti disposizioni; e noi ne siamo felici per lui, che ha vinto il premio per una carriera esemplare che continuerà nel tempo, e per noi donatori che ci troveremo ancora a fianco un amico con il quale continuare sulla via della collaborazione fattiva. Al dott. Giorgio Gandini l’omaggio di Fidas Verona, dall’ultimo donatore che ha offerto il suo braccio, al presidente con il quale il rapporto è molto stretto, soprattutto in questo periodo che vede instaurarsi un nuovo sistema per donatori e donazioni attraverso la prenotazione del proprio atto di solidarietà. Auguri “primario dott. Gandini” e... continuiamo sempre così... Silvano Salvagno PIÙ DI 30 ANNI COI DONATORI, DIVERSO IL MODO, STESSA LA VOLONTÀ BUONGIORNO DIRETTORE, L’INIZIO DELLE NOSTRE INTERVISTE A VOI MEDICI TRASFUSIONISTI È SEMPRE LO STESSO: COME HA SCELTO DI DIVENTARE “MEDICO DEL SANGUE” PIUTTOSTO CHE CARDIOLOGO, PER ESEMPIO? La scelta non è stata inizialmente diretta al trasfusionale: ho cominciato a lavorare in Medicina Interna e a seguire gli emofilici; grazie alle cure a questi malati, che necessitano del contatto continuo con il trasfusionale, sono entrato nel mondo della donazione del sangue e quindi sono divenuto un trasfusionista. DOTTORE, LEI È ENTRATO NEL “NOSTRO MONDO” ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’80. ADESSO, NEL 2015, COM’È CAMBIATO IL DONATORE E LA DONAZIONE? Preciso che lo spirito del donatore non è mai cambiato. La generosità di chi veniva a donare 30 anni fa è la stessa di chi viene adesso, e la volontà pure. È cambiata la donazione, ora si fa solo in ospedale e quindi è aumentata la sicurezza nell'eseguirla. Infatti, la raccolta domenicale nelle sale parrocchiali o nelle scuole non ha nulla a che vedere con le attuali modalità più sicure soprattutto per il donatore. L’importanza infatti è dare la massima sicurezza a chi dona in modo da essere certi di poterla offrire a chi riceve. Mi preme inoltre aggiungere che anche i donatori sono cambiati, soprattutto i giovani: mentre infatti in valore assoluto si registra un calo dei donatori under 35, in realtà, in percentuale, sono molti più i giovani che donano adesso perché il numero assoluto di giovani è inferiore a quello di 20-30 anni fa! DOTTORE, A PROPOSITO DELLA SICUREZZA DEL DONATORE: ALCUNI (MOLTO POCHI PER IL VERO) SI LAMENTANO PER LE SOSPENSIONI NEL DONO A FRONTE DI VALORI NON PROPRIO “GRAVI” SULL’ESAME MEDICO. COME POSSIAMO AIUTARLI? Beh, i criteri per l’idoneità sono precisi e stabiliti per la massima tutela del donatore e del ricevente. A volte si sospende per parametri fisiologici solo per attendere che gli stessi rientrino, perché in nessun modo possiamo mettere a repentaglio la generosità di chi dona. Soprattutto in ambito cardiologico la medicina trasfusionale è molto rigorosa per garantire la sicurezza del donatore; si sospende per ulteriori accertamenti proprio perché non è accettabile, in alcun modo, mettere a rischio la generosità del donatore. UN’ULTIMA DOMANDA, DOTTORE: SI PARLA DI UN NUOVO QUESTIONARIO PER I DONATORI CHE SARÀ, SI DICE, PIÙ LUNGO E COMPLICATO PER LE NUOVE NORMATIVE EMANATE DAL MINISTERO. CHE CI PUÒ DIRE? Sarà certamente un questionario un po' più lungo che va a recepire le direttive europee e a stare sulla falsariga di quello degli altri paesi europei. Forse sarà un questionario in alcuni punti un po’ crudo, in quanto chiede informazioni precise e dirette sulla vita del donatore anche e soprattutto nell’ambito delle malattie sessualmente trasmissibili, ma è necessario. Saranno 4 pagine che comprenderanno anche le informative sulla Privacy, ma i donatori, con l'aiuto dei loro dirigenti, capiranno anche l'importanza di questa novità volta a garantire ancor di più la sicurezza del ricevente. Gianpaolo Zumerle 6 vita associativa PRENOTARE È UN PIACERE CON ERIKA, DEBORAH E ALICE “Ma quanto sono brave! Sono proprio gentilissime! Sai che è un piacere telefonare per prenotare!” Sono questi, solo alcuni dei commenti (la maggior parte), che si sentono a riguardo delle signore addette a ricevere le prenotazioni. È a loro che sono dedicate queste righe, per farvele conoscere e dare un volto alla voce che con tanta cortesia e competenza risponde alle vostre chiamate. Si chiamano Erika, Deborah e Alice e tutte tre sono sempre presenti per agevolarvi nel momento della Vostra prenotazione. Operano da un ufficio del Centro Trasfusionale di Legnago e rispondono a tutte le chiamate di chi vuol prenotare il dono del sangue. Sono esse stesse, col loro lavoro, la realizzazione di un progetto interassociativo che vede funzionare un’idea nata di comune concerto tra le associazioni del Dono del sangue, rivolta a tutti i Donatori, compresi quelli che non sono associati a nessuna sigla. Perfetto è il loro rapportarsi col personale medico ed infermieristico, per non parlare della contentezza dei Volontari, che prestando servizio al Centro sono in contatto con loro. Per trovare un neo in tutta questa bella situazione, bisogna guardare il luogo dove lavorano, che a dire il vero è abbastanza stretto e crea a volte difficoltà di comprensione e di dialogo con chi chiama. A tale proposito, possiamo dire che IMPORTANTE! NUMERI utili per le future donazioni il primario dott. Bertola si è già attivato col direttore e col geometra dell’Ulss 21 per poter avere uno spazio più ampio, dove poter essere più comodi e lavorare con più serenità. È questo il regalo di addio (visto che il primo gennaio andrà in pensione!) che vorrebbe fare alle nostre meravigliose addette. Vi posso garantire, per esserci stato qualche volta, che non c’è un attimo di pausa, sia al mattino che nelle sere di martedì e giovedì, anche perché se qualche momento ci fosse, arriva il dott. Previato con l’elenco dei Donatori da sollecitare. È in conclusione anche merito loro se il servizio di prenotazione è così ben visto, considerato che sono il biglietto da visita che un Donatore riceve, quando chiama per prenotare. Speriamo con queste righe di aver approfondito una piacevolissima realtà e di avervi fatto conoscere le persone che a volte suscitano tanto entusiasmo. Vi ricordiamo che gli orari di prenotazione, sono tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 13:30, il sabato dalle 8:00 alle 11:00 e al martedì e giovedì sera dalle 18:30 alle 20:30. Potete chiamare ai seguenti numeri: 800310611 numero verde gratuito da numero fisso, oppure 0442.622867 oppure al numero di cellulare 339.3607451 per chiamate e sms. Vi è inoltre la seguente mail: [email protected]. Fausto Bazzani 800310611 NUMERO VERDE GRATUITO PER CHIAMATE DA TELEFONO FISSO 0442 622867 NUMERO A PAGAMENTO PER CHIAMATE DA CELLULARE 339 3607451 NUMERO CELLULARE A PAGAMENTO PER TELEFONATE O SMS CHIUSURE SEDI DIMT PER IL 2016 Per festività santo patrono o altri motivi in questi giorni NON si effettuano donazioni in nessuna sede de DIMT 1GENNAIO CAPODANNO 6GENNAIO EPIFANIA 27MARZO PASQUA 28MARZO PASQUETTA 25 APRILE FESTA LIBERAZIONE 1 MAGGIO FESTA LAVORATORI 2 GIUGNO FESTA REPUBBLICA 15AGOSTO FERRAGOSTO 1NOVEMBRE OGNISSANTI 8DICEMBRE IMMACOLATA 25DICEMBRE NATALE 26 DICEMBRE S. STEFANO CHIUSURE BORGO TRENTO BORGO ROMA E SAN BONIFACIO PER IL 2016 14 AGOSTO 21 AGOSTO PAUSA ESTIVA PAUSA ESTIVA Ricordiamo inoltre la chiusura del 21 MAGGIO A VERONA 8 SETTEMBRE A SAN BONIFACIO per i santi patroni Le sedi di LEGNAGO - BUSSOLENGO - NEGRAR gestiscono separatamente le chiusure per il santo patrono in quanto in alcuni centri periferici vi è la chiusura e in altri no. vita associativa Quando riceviamo la comunicazione che una persona che gode di celebrità per il suo lavoro diventa testimonial della donazione, rimaniamo sorpresi ma soddisfatti, certi che la continua promozione della cultura della donazione è arrivata in ambienti non facili da raggiungere. Ci fa quindi piacere aggiungere all’elenco degli oltre 11.000 Donatori Fidas Verona 7 l’attore Francesco Testi. Vicino a questo donatore, che farà senz’altro notizia, ecco la prima donazione di una ragazza di 18 anni, Sara, che ha scelto il viaggio sulla strada della solidarietà ancor prima del suo primo viaggio… su strada con una sua autovettura. Due storie diverse, ma due nuovi donatori, che arricchiscono la nostra associazione. Grazie e complimenti. Francesco Testi...monial d'eccezione «Guarda che figo che è quel ragazzo! Mi faccio anch’io donatrice di sangue se poi sono tutti così!! Ma… aspetta… mi sembra di averlo già visto da qualche parte… ma dove? Eppure sono sicura… l’ho già visto, e un viso del genere non lo scordi tanto facilmente… ma dai, non può essere lui! No, non ci credo! Ma è quello della tv, quello fico delle fiction “Il peccato e la vergogna”, "L'onore e il rispetto" e anche di "Furore - Il vento della speranza" ! Non sapevo facesse il donatore di sangue; ma allora non è una cosa che fanno solo le persone "normali", lo fanno anche gli attori e quelli della tv». Questo flusso di pensieri non è frutto della fantasia di chi scrive, ma è parte di una conversazione realmente avvenuta con una signora (di cui non si può dire l’età) a cui ho mostrato la foto di Francesco Testi mentre effettuava la sua prima donazione nel Centro trasfusionale di Borgo Trento. Sì, perché anche lui ha deciso di mettersi in gioco con la nostra associazione iscrivendosi, grazie alla conoscenza con una nostra donatrice, alla sezione Fidas di Caselle di Sommacampagna. Un gesto che potrebbe sembrare ai più un po’ strano da parte di una persona “VIP” e potrebbe essere interpretato quasi a scopo pubblicitario («Ne farà solo una, vedrai!», è stato un commento alla foto), ma non è così, anzi! Francesco non solo ha deciso di continuare a donare (ha già, infatti, effettuato la seconda donazione) ma, entusiasta della gioia di donare la vita, ha voluto essere promotore della diffusione del dono del sangue e diventare anche testimonial dell’Admor (Associazione Donatori Midollo Osseo e Ricerca) dopo essersi fatto tipizzare. Non a caso uso il solo nome di battesimo di Francesco, perché per essere donatori non serve essere gente “normale”, occorre la voglia di essere fonte di gioia e salvezza per chi è in difficoltà; donare non è semplicemente un gesto, ma è una delle cose migliori che qualsiasi persona possa fare. Donare non è un gesto che va per forza mostrato… va promosso! In questo il nostro amico attore è un veicolo decisamente efficace e tangibile per arrivare alle giovani leve. «Ma se Francesco è uno uguale a tutti, dovresti fare un articolo per ogni singolo donatore che va a donare!», si potrebbe pensare. Magari fosse possibile inondare i giornali di articoli positivi sul dono del sangue; purtroppo le informazioni come queste sono veramente rare, e allora perché non dare risalto per una volta a una buona notizia come questa? Francesco si è messo in gioco; potrebbe farne a meno, chi glielo fa fare? Glielo fa fare ciò che spinge tutti noi a donare: quel senso di gioia che ti pervade, quelle due ore in cui per gli infermieri e dottori sei una persona speciale, quell’orgoglio che ti fa dire “oggi ho donato”. Un ringraziamento speciale va, quindi, a Francesco per il suo impegno e disponibilità nel essere testimonial... mettendoci la faccia. La prossima volta che andrete a donare, guardatevi bene intorno, non si sa mai che lo troviate di persona, e se sfortunatamente non lo doveste incontrare… bè, in quel caso basterà accendere la tv in prima serata. Ma di una cosa siamo convinti: che d’ora in avanti non lo vedrete più solo come un bel ragazzo, ma come un donatore, esattamente come noi “normali”; e se sarete davanti al piccolo schermo in compagnia, sono sicuro che direte con orgoglio: «Lo sai che anche lui è donatore Ciao ragazzi! Vi voglio raccontare oggi una storia, che è comune a tanti, femmine e maschi, ma che dovrebbe diventare la storia bella di tutti voi. La protagonista è Sara, una ragazza che conosco benissimo da tanto tempo e che un giorno mi disse: “quando compirò i 18 anni voglio farmi un bel regalo”. Ho subito abbinato il suo desiderio a quello più gettonato a quell’età: la patente! No, mi rispose convinta, voglio diventare una donatrice di come me?». Magari attorno a te avrai persone che non sono donatori, oppure potresti essere in un contesto in cui mai avresti parlato di dono: sai che bella occasione di promozione della donazione si potrebbe creare? Proprio per questa ragione certe notizie sono importanti da pubblicizzare e promuovere, perché se è vero che la donazione non ha età, razza o status sociale, allo stesso tempo la donazione di una persona speciale va promossa affinché le donazioni possano essere sempre di più. Massimo Giacopuzzi sangue. Un bel “brava” mi uscì spontaneo; inoltre per me, che da anni entro in tante scuole per fare informazione sulla donazione, significava anche un risultato tangibile del mio lavoro di volontaria. “Quel giorno fatti riprendere mentre doni e mandami una foto, continuai, che mi servirà anche da promozione fra i tuoi coetanei”. Ecco la foto, ma di queste immagini ne vorrei far vedere tante altre, con volti diversi e con il sorriso di chi sa di aver compiuto un gesto grande per se stesso e per la salute di chi si trova nel bisogno. Ringrazio Sara per essere stata fedele alla sua promessa, ma anche tutti i giovani che con grande sensibilità e solidarietà hanno compreso l’importanza di un dono così grande. E come sarebbe bello trasmettere questi sentimenti a coloro che non sanno, o non vogliono capire, ed espongono i motivi più disparati; che ricchezza sarebbe per loro seguire l’esempio di Sara! Io che, da sempre, vivo ed opero tra i donatori vi voglio dire una cosa: “è bello pensare, mentre si dona, che dal cuore di chi riceverà il vostro sangue è già partito un grande grazie di riconoscenza; chi è ammalato conosce più degli altri il valore della vita, della salute, della speranza; pensate quanta gioia donate insieme al vostro sangue; venite, provate e ve ne renderete conto”. Un abbraccio a tutti i giovani che sono già donatori e a quelli che lo diventeranno Maurizia