ANNO XLVIII - N. 4
Mercoledì 16 Aprile 2008
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
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LA CONSULTA VOLONTARIATO: UNA RISORSA SENZA PREZZO
Presso l’Associazione Vec- Presidente Silvio Gervasoni e dei suoi percorsi.
Giacomo Nattero, SOAMS Solva,
DELLE
chia Alassio si è tenuta nello Ezio Porcella
Dopo questa sfiducia di ini- sull’ipotesi di adozione da parmese di marzo, una seraCOL. DIRETTI con Mirella zio serata fortunatamente è rie- te di un gruppo di albergatori o
ASSOCIAZIONI scorso
ta finalizzata a verificare l’ope- Marcarino
merso in tutti i presenti il vero di altri operatori economici, di
Nella Sala Consiliare (g.c.) del
Comune di Giustenice, nell’entroterra di Pietra Ligure, si è riunita domenica 30 marzo u.s. la
Consulta Ligure delle Associazioni. La Vecchia Alassio era
rappresentata dal Presidente
Carlo Cavedini e da Beppe Rizzo. La folta rappresentanza delle diverse Associazioni è stata
accolta da alcuni giovani – facenti parte dell’Associazione
“Jus Tenens” - nei suggestivi costumi di un tempo. Alla riunione
ha partecipato l’Assessore alla
Cultura della Regione Liguria,
Dott. Fabio Morchio, che nel
rato e le eventuali problematiche dei gruppi di volontari che
si occupano, durante tutto l’arco dell’anno, della manutenzione di numerosi sentieri collinari
della nostra cittadina.
A.R.E.S. con il Presidente Mario Palumbo
Assenti giustificati
S.M.S. FRATELLANZA – MOGLIO – Presidente Filippo Airaldi
GRUPPO “BIKE” di Giuseppe
②
sentimento del volontario che
è quello di operare senza secondi fini, con sacrifici che vanno oltre ogni spiegazione, al solo scopo della convinzione personale che ciò che si fa è giusto
un sito posto tra la strada di cavia e monte Bignone; lotto di
proprietà Comunale, con esposizione incantevole e affaccio
sull’intero arco del nostro golfo,
che il Comune potrebbe conce-
④
②
②
(continua a pagina 2)
①
CRESCITA DEL
DISAGIO MINORILE
①
④
②
③
③
Quali sono le cause
e come prevenirle
Conferenza organizzata dal LIONS
CLUB ALASSIO BAIA DEL SOLE
Martedì 18 Marzo 2008 presso
la ex Chiesa Anglicana di Alassio, i Lions del Lions Club di
Alassio “Baia del sole” hanno
organizzato una conferenza fortemente voluta dal loro Presidente, il Rag. Angelo Parolini,
sensibile alle tematiche giovanili, avente come tema centrale il
disagio minorile.
Alla presenza di moltissimi
auditori, fra i quali il Sindaco del
Comune di Alassio, l’Arch Marco Melgrati, la Dr.ssa Loretta
(continua a pagina 2)
① Associazione Alpini - ② C.A.I. - ③ S.O.A.M.S. Solva - ④ A.R.E.S. - S.M.S. Fratellanza Moglio - Gruppo Bike
Con soddisfazione e piacere
dell’AVA, all’invito hanno aderito e partecipato in pratica tutti i
rappresentanti dei vari gruppi
che nell’ordine andiamo ad
elencare:
SOAMS SOLVA con il Presidente Marino Agnese e Giacomo Nattero
C.A.I. con il Presidente Enzo
Fabbri e Andrea Guelfo
ASSOCIAZIONE ALPINI con il
ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO
Floreat Alaxium
Il giorno venerdì 18 aprile 2008
presso la Sede sociale
di Via XX Settembre 7, Alassio
è convocata
L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
alle ore 20.30 in prima convocazione e
alle ore 21.00 in seconda convocazione
con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente;
2) Varie ed eventuali.
Per i Soci è un dovere morale
partecipare all’Assemblea
Il Presidente A.V.A.
Carlo Cavedini
Berrino (Pino) di recente costituzione.
Tastato il polso della situazione è emerso unanime un senso
di sfiducia verso le istituzioni
per le tante parole e promesse e
i pochi fatti; non sono mancate
critiche per le categorie commerciali produttive alassine,
poco interessate e pressoché
assenti all’operato per la salvaguardia della nostra collina e
ALASSIO 2008:
Concorso di poesia
dialettale ligure
La poesia è qualcosa di personale. Fare poesia è come passare in una piana arida ma non
desertica con una robusta bacchetta in mano e usarla per colpire, per far risorgere dalla polvere ogni cosa che attira il nostro occhio. È una scelta personale che differenzia l’uno
(continua a pagina 2)
MOSTRE
Sala Carletti
dal 19 al 26 aprile
espongono gli artisti
Unitre di Alassio
dal 1° al 15 maggio
espone
Mario Pittigliani
per la nostra città ed il nostro
territorio.
Un plauso è stato dedicato
all’assente neo gruppo “Bike”
che nel creare percorsi competitivi per gare di categoria, ha ripulito molteplici sentieri, attirando ad Alassio con gare del
settore, numerosissimi partecipanti e accompagnatori, (anche
questo è turismo).
Interessante la proposta di
dere in uso ad eventuali interessati, trasformandolo in zona
attrezzata per escursioni di turisti amanti anche di alternative
alla spiaggia.
Costo… “un minimo di buona
volontà per la ripulita dai rovi,
qualche panchina e attrezzature
per barbeque” nient’altro; il paesaggio e il belvedere in omaggio.
(continua a pagina 2)
Angolo
di
Daniele La Corte
Il mondo
di Chiara
L’effimero sembrava aver sotterrato tutto prevalendo su ogni
cosa. Ma non è vero! Oggi guardo
alla mia città con occhio diverso,
felice di aver scoperto che esiste,
veramente, anche un mondo fantastico fatto di amore per gli altri,
fuori da ogni schema propagandistico o di cassetta. Esiste il mondo
di Chiara, una bimba meravigliosa
che da Alassio ha ricevuto sorrisi
che ora le permettono di vivere
meglio. Un gruppo di diversamente abili hanno trovato affetto e accoglienza da chi, senza ostentarlo,
senza enfasi, lontano da feste e raduni, ha allargato loro le braccia e
aperto, anche generosamente, il
portafogli. E Chiara, a nome dei
suoi tanti amici, ai molti bambini e
ragazzi che la fortuna non ha baciato in fronte, ha augurato la
Buona Pasqua attraverso un toccante manifesto. Il cui contenuto
pubblichiamo a pag. 11.
Una lunga storia dietro un gruppo di giovani adottati da una famiglia di Vigevano, una storia fantastica che ha visto e vede protagonista Alassio. Fermatevi per pochi
minuti e leggete quanto fatto affiggere per le strade da chi, in modo
singolare, decisamente simpatico,
ha voluto ringraziare scrivendo, ricordando tanti momenti difficili,
ma anche la gioia dell’accoglienza,
la possibilità data da una cittadina
turistica a chi cercava solo amore
e speranza, non certo carità. I tanti anonimi, i molti cuori generosi
dell’Alassio sommersa, devono ulteriormente farci meditare nella
speranza di riuscire, in qualche
modo, a far capire alla gente che
l’amore per il prossimo è basilare
anche in un mondo dove tutto
sembra superficialità esibita, intenzionalmente, al solo scopo di
ottenere privilegi e, conseguentemente, far quattrini.
Il commerciante ha conquistato
Chiara e i suoi amici, come l’albergatrice, l’impiegato e l’operaio.
Tanti piccoli gesti per una grande
catena di solidarietà. Ecco l’Alassio che dobbiamo offrire alle cronache senza lasciare spazio ai tanti “Caimani” pronti a uscire dal
pantano per vivere esclusivamente di potere. La solidarietà, quella
vera, è fatta di tanti piccoli gesti,
di una parola, spesso soltanto di
un sorriso. I farisei non servono,
stiano a casa. Dentro e fuori dal
tempio la presenza di chi vuol
operare in favore dei più deboli
c’è ed è tangibile.
La campagna elettorale è finita,
almeno a livello nazionale, ma
quella locale continua. Vi prego,
politicanti d’annata, non usate più
i soliti metodi di propaganda.
Aiutate il prossimo, i cittadini più
deboli, senza dirlo, senza pubblicità. Se volete far sapere alla gente
i vostri programmi futuri fatelo
senza problemi. La gente, volentieri, starà a sentire le buone intenzioni, i progetti che per i prossimi anni potranno, magari, permettere alla città di rinascere, di
non morire soffocata dalle seconde case lasciando spazio a chi,
cancellando gli alberghi, ha quintuplicato i problemi di un territorio splendido. Non è vero, vogliamo darne atto, che nulla è stato
fatto. Molte cose buone hanno visto la luce, ma altrettante, purtroppo, attendono nel dimenticatoio creando scompensi, anche
gravi, ai tanti che, lontano dal
Palazzo, non si rendono conto
che, col passare dei giorni, l’economia alassina è sempre più ammalata. La solidarietà è un punto
d’appoggio di grande importanza.
Occorre usarlo con intelligenza
creando situazioni fantastiche che
come nel mondo di Chiara possano farci tornare, dopo tanti dolori,
a sorridere.
2
«L’ALASSINO»
LA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI (segue dalla prima pagina)
CRESCITA DEL DISAGIO MINORILE (segue dalla prima pagina)
suo intervento ha avuto parole di
elogio per l’attività della Consulta
improntata alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Inoltre si è complimentato per
l’ottima iniziativa e la positività del
Progetto Scuole, all’O.d.G. della riunione.
Questo argomento, concernente il Concorso a cui partecipano le
classi quarte e quinte di tutte le
Scuole Elementari della Liguria, ha
focalizzato l’attenzione di tutta
l’Assemblea in quanto sono state
riferite le impressioni ricevute durante i contatti con le scuole, approcci che hanno fatto scoprire
grande interesse da parte di alunni
e insegnanti per gli argomenti proposti in questa prima edizione
(della quale abbiamo riferito su
questo giornale nel numero di settembre 2007 a pag. 8).
La presenza del Sindaco di
Giustenice, ed ovviamente anche
quella del presidente dell’Associazione, hanno conferito a questa
riunione un tocco di importanza e
di presa a cuore per i lavori del sodalizio.
Circa l’argomento sul Concorso
della canzone ligure, il prof.
Franco Gallea ha posto l’accento
sul fatto che il ponente (vedi ad
esempio Ceriana) non partecipa a
questo evento pur annoverando
gruppi canori di un certo livello.
Ha suggerito, quindi, alle Associazioni del ponente di adoperarsi
affinchè tali gruppi vengano solle-
Zavaroni, Assessore alle politiche sociali, il Tenente di Vascello Marco Parascandolo,
Comandante della Capitaneria
di porto di Alassio, il Dr. Enzo
Iberto, Ispettore del Commissariato di Alassio, il Dr. Piero
Enrico Bontempo, Presidente
del Lions Club Albenga – Valle
del Lerrone – Garlenda, Marisa
Siffredi, Presidente del Lions
Club Andora, Gabriele Tassone, Presidente del Leo Club
Alassio “Baia del sole”, Federica Savoré, Presidente del
Leo Club Albenga, Carlo
Cipollone, Presidente del
Rotary Club di Alassio, Laura
Basso, Presidente della sezione del Telefono Azzurro di
Albenga, Gabriella Spadavecchia, Presidente della sezione FIDAPA di Albenga,
Carlo Cavedini, Presidente
dell’Associazione Vecchia
Alassio e di alcune rappresentanti dello Zonta Club di
Alassio – Albenga, nei tempi
scanditi dal moderatore
dell’evento, l’avv.Franco Maria Zunino, anche lui Lions del
Club di Albenga Host nonché
Presidente della Commissione
citati a partecipare.
Il Presidente della Consulta,
dott. Elmo Bazzano, ha poi letto la
Relazione morale e il Rendiconto
2007. Egli ha messo in particolare
evidenza gli importanti traguardi
raggiunti, specialmente nel campo
delle pubblicazioni: come ad
esempio il Dizionario Biografico
dei Liguri Illustri e il Vocabolario
delle Parlate Liguri.
Vi è stato un intervento di Carlo
Cavedini quando si è discusso circa il sito della Consulta. Il presidente dell’A.V.A. ha messo l’accento sul fatto che anche l’Associazione da lui presieduta ha un
sito web molto ricco, ben congegnato, e che viene aggiornato continuamente. Ha suggerito ai presenti di collegarsi, sia direttamente e sia pure attraverso il sito della Consulta a cui l’A.V.A. è collegata, come lo sono altre Associazioni.
Due nuovi organismi fanno parte
della Consulta Ligure: l’Associazione “Liguri nel Mondo” e il
Museo Civico Marinaro di Camogli,
che portano a 54 il numero complessivo dei sodalizi.
La prossima riunione della
Consulta avrà luogo a Recco domenica 8 giugno. Domenica 14 settembre ci si riunirà a Viozene, mentre il
23 novembre ad accogliere le
Associazioni sarà la “Campanassa”
di Savona. A tutti buon lavoro e arrivederci.
cardi-Galilei-Aicardi di Alassio, ha considerato quindi l’importanza del rapporto scuolafamiglia, anche in relazione alle osservazioni fatte dalla dottoressa Cavanna, e ha sottolineato i problemi che la scuola
ha nell’intervenire sull’educazione dei ragazzi in relazione
alla situazione socio-politica
del Paese negli ultimi anni, che
l’ha vista protagonista di molte riforme e rivoluzioni. Ha comunque affermato con decisione che nelle scuole sono ancora molti i professori che affrontano il proprio lavoro con
passione non dimenticando
mai la loro funzione di educatori e che pertanto, nonostante siano reali alcune difficoltà,
c’è ancora un clima costruttivo all’interno degli istituti scolastici delle nostre città e non
ci si deve fare influenzare nei
giudizi dai servizi televisivi dai
temi spiacevoli che capita a
volte di vedere al telegiornale
riguardanti le scuole italiane.
Il Capitano Geremia Lugibello, Capitano Comandante
della Compagnia C.C. di Alassio, ha poi sottolineato come
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
Ecco lo stato in cui versa la ringhiera dei giardini antistanti la
stazione ferroviaria di Alassio. Un ottimo biglietto da visita per
i viaggiatori in arrivo ed in partenza nella nostra città.
Non ci sono case popolari
per gli Alassini
(segue dalla prima pagina)
riodicamente pubblicherà su
l’Alassino gli aggiornamenti del lavoro svolto, assumendo, nei limiti
delle proprie possibilità, un ruolo
aggregante e di riferimento per tutti gli operatori attivi ed altri eventuali che desiderassero unirsi
all’iniziativa.
L’AVA si è anche impegnata a
raccogliere segnalazioni in merito
ad esigenze logistiche e/o necessità di acquisto attrezzature che
possano agevolare e ottimizzare il
lavoro; se il buon giorno si vede dal
mattino si vedrà così chi vorrà contribuire a dare una “mano finanziaria”, al momento opportuno.
Il grazie và indistintamente a tutti i gruppi che abbiamo elencato a
nome dell’AVA ma soprattutto a
nome di Alassio e degli Alassini e…
buon lavoro.
Pubblichiamo la mappa dei sentieri con un numero identificativo
del gruppo di appartenenza.
A.V.A.
GRUPPO ARES
Noi Gruppo A.R.E.S.
Volontari Boschivi Alassio ci occupiamo di:
- Ricerca, ripristino, manutenzione di sentieri e mulattiere
- Bonifica di aree boschive
- Prevenzione avvistamento incendi
- Sensibilizzazione al rispetto
della natura
- Organizzazione di manifestazioni e giochi nel verde
E nello specifico:
- Pulizia e manutenzione di:
- Parco del Santuario di N.S. della Guardia (18000 mq.)
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
Beppe Rizzo
VOLONTARIATO: UNA RISORSA SENZA PREZZO
Tra i lavori svolti è stato sottolineato l’encomiabile attività
dell’Associazione Alpini Alassini
per l’opera di conservazione continuativa e puntuale del percorso
verde e della via del rosmarino .
Lo stesso dicasi per il CAI che da
anni gestisce e mantiene in ottima
condizione, segnaletica orizzontale inclusa, il percorso di “cresta”
che abbraccia tutto l’arco collinare
alle spalle di Alassio, estendendosi
oltre, sia a levante che a ponente.
Onore al merito per l’ARES di
Mario Palumbo che è riuscito a
combinare la finalità ludica del proprio gruppo con un impegno costante ed attivo per la manutenzione di sentieri della zona centrale,
con particolare riguardo al parco
santuario della Madonna della
Guardia.
La serata si è conclusa nell’unanime certezza di intenti dei gruppi
presenti a proseguire nell’operato
con il supporto dell’AVA, che pe-
Mercoledì 16 Aprile 2008
- Giardino/Parco Ospedale di
Alassio
- Mulattiera Loreto-Liggia
- Ripristino dell’intera mulattiera
che collega Alassio con Marta
- Sentieri collinari per un totale
di circa 50 km, alcuni tratti utilizzati nelle Gran Fondo di
Mountain Bike
- E prossimamente, manutenzione della mulattiera che dal Centro di Alassio conduce al Santuario, passando per Madonna delle Grazie
Gruppo A.R.E.S.
Volontari Boschivi Alassio
Foto Associazione Alpini - Percorso Verde.
I relatori.
Permanente Affari Interni dei
Lions italiani, si sono succeduti relatori d’eccezione che hanno abilmente toccato tutti gli
aspetti del problema.
La conferenza è iniziata con
la Dr.ssa Graziella Cavanna,
Psicologa e responsabile
dell’ARPAT di Albenga, che ha
parlato del bullismo quale
aspetto tra i più inquietanti del
disagio minorile. descrivendo
il problema con grande professionalità. In particolar modo
ha sottolineato l’influenza che
l’educazione data dai genitori
ha sui figli in relazione al fenomeno stesso e quindi consigliando le famiglie presenti su
alcuni punti chiave da valutare
per aiutare i ragazzi a non diventare né “bulli” né “vittime
dei bulli” e rendendo partecipi
i presenti di alcune delle esperienze fatte lavorando con i
giovani su questo tema.
Il Prof. Gian Maria Zavattaro, Dirigente scolastico
del Liceo Classico e Scientifico
G. Bruno di Albenga e Dirigente scolastico dell’Istituto
Superiore Secondario Gian-
certe azioni tipiche dei “bulli”
siano severamente sanzionate
dal codice penale, ricordando
quindi ai genitori e agli educatori che è importante non
prendere “sotto gamba” certe
questioni. A tal proposito racconta di alcuni episodi di cui è
stato testimone durante l’esercizio della sua professione, dove dei minori erano coinvolti
in azioni sconvenienti ed a volte anche illegali ed i genitori
tendevano, ancora di fronte alle forze dell’ordine, a minimizzare gli accaduti e a giustificare i figli con estrema leggerezza, privandoli così del giusto
effetto educativo e legittimandoli inoltre a ripetere comportamenti scorretti.
Il Prof.Damiano Cadirola,
Dirigente scolastico dell’Istituto dei Salesiani Madonna
degli Angeli di Alassio, chiamato ad esprimere l’ottica salesiana su queste situazioni di
disagio giovanile, si è prodigato nel descrivere dettagliatamente la situazione dell’istruzione italiana del momento,
presentando alcune realtà
preoccupanti quale ad esempio una drammatica percentuale di oltre il 70% di studenti che concludono l’anno scolastico con valutazione insufficiente in almeno una materia.
Una ventata di rosee prospettive arriva dalla Dr.ssa
Francesca Parodi, Coordinatrice locale progetto YEPP
un progetto internazionale per
i giovani che li coinvolge direttamente, affiancati da rappresentanti delle istituzioni e delle più svariate realtà Alassine,
in progetti da loro stessi ideati
e promossi con la sola guida
comune agli altri gruppi YEPP
degli standard di qualità da dare ad ogni progetto.
La conferenza ha previsto
infine uno spazio per le domande degli auditori che ha
trovato larga partecipazione
sia da parte dei ragazzi che dei
genitori.
Federica Savoré
Presidente Leo Club Albenga
Segretario Distretto Leo 108 Ia3
ALASSIO – “Ho dovuto inviare
una lettera al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e
protestare presso tutti gli organi
di stampa” è l’esordio di Mario
Riboldi, l’alassino che sta cercando di mettere in risalto un
problema che è molto vivoin tutto il Ponente savonese: la scarsezza di case popolari.
Riboldi, che ha risposto al bando del comune, per formare la
graduatoria relativa alle case popolari, si lamenta oltre del fatto
che ben poco si faccia in Liguria
per l’edilizia pubblica, soprattutto che siano ingiusti i criteri con
i quali vengono compilate le graduatorie: “Per i casi come il miodice Riboldi- che ho un reddito
davvero basso ed una moglie invalida, la realtà è tragica.
Ultimamente ho partecipato al
bando del comune di Alassio per
le case popolari: mi sono classificato al 44 esimo posto su 70 domande, solo per Alassio. La graduatoria va poi unita a quella di
altri comuni e prima di noi troviamo qualsiasi cittadino straniero residente e non, che per
strani motivi partecipa anche
dall’estero. Lo dico non per razzismo, ma per sollecitare la sensibilità dei politici sui problemi
reali che ci sono da risolvere per
tante famiglie”.
Per questo Riboldi ha pensato
di inviare una lettera al Presi-
dente della Repubblica, nella
quale ha raccontato le sue vicissitudini.
Nell’appello a Napolitano si
legge fra l’altro: “Mia moglie, invalida al 100 per 100, agevolata
dalla legge 68/ 98, iscritta da anni
al collocamento di Albenga, non
ha mai ottenuto un lavoro. Caro
Presidente mi rivolgo alla sua benevolenza.
La mia famiglia si è sempre sacrificata per la Patria: mio nonno
Virgilio Riboldi, è stata pluridecorato nella guerra del 15-18,
Giovanni Riboldi, pluridecorato
e cavaliere nell’ultima, nonno
Salvatore Columbu, insignito della Croce d’Oro e della medaglia
d’Oro, nella prima guerra mondiale, Michel Columbu, ha combattuto nella seconda. Caro presidente la nostra famiglia desidera unicamente vedere riconosciuti i diritti sanciti dalla
Costituzione!”. Una lettera accorata dunque che l’interessato
spera soprattutto possa far breccia nel cuore di Giorgio Napolitano “A livello locale- conclude Riboldi- non so se ci sia poca
volontà, o cattiva volontà, ma dopo che per anni mi sono rivolto a
tutti, mi sembra che mi abbiano
chiuso tutte le porte in faccia.
Perciò spero tanto nel Presidente della Repubblica!”.
Cl. A.
ALASSIO 2008: CONCORSO DI POESIA DIALETTALE
(segue dalla prima pagina)
dall’altro, ogni essere umano. È
un modo di mettersi a contatto
con la realtà, addolcirla, elevarla
ma soprattutto renderla visibile;
evidenziandone i lati più belli ma
anche i più crudi e misteriosi. E il
dialetto, vera lingua delle contrade liguri è il mezzo artistico più
espressivo più alla portata di tutti e più consono per esprimere ed
elaborare una poesia come un
modo personale di percezione.
In dialetto è un elemento di cultura, è radicato nella terra e negli
uomini, va d’accordo con la fortezza delle torri rivierasche e con
i castelli e le antiche fortificazioni (durezza delle parlate liguri),
ma ha le sue dolcezze, come l’onda che bacia la sabbia e talora
sembra accarezzare persino le
rocce.
LIGURIA IN VERSI (Tema Libero): questo è il tema del Concorso,
a carattere regionale, del CONCORSO DI POESIA DIALETTALE
ALASSIO 2008.
DATA DI PRESENTAZIONE ULTIMA: 8 MAGGIO 2008
Gli elaborati poetici in dialetto ligure, di lunghezza massima 30 versi, dovranno essere inviati, in sei
copie recanti ognuna l’indicazione
del dialetto usato e la traduzione
in lingua. All’interno del plico in
una busta chiusa dovranno essere
inseriti le generalità dell’autore,
evidenziando il recapito telefonico, il o i titoli delle opere inviate.
PREMIO SPECIALE GIOVANI. Al
CONCORSO potranno partecipare
tutte le Poetesse ed i Poeti dialettali che alla data di scadenza del
Bando ABBIANO MENO DI 20 ANNI, (deve essere inserito nel plico
la fotocopia della Carta d’Identità).
PREMIO SPECIALE BAMBINI con
meno di 13 anni.
Indirizzo per l’invio. COMUNE DI
ALASSIO - Assessorato al Turismo
- Concorso di Poesia Dia-lettale
Ligure - PIAZZA LIBERTÀ 3- 17021
ALASSIO.
(Purtroppo dobbiamo lamentare
che nelle nostre scuole, inferiori e
superiori, la ricerca e lo studio delle
origini della nostra lingua vengono
difficilmente promulgati e oltretutto
continuano a tenere in bassa considerazione il dialetto e le sue forme
lessicali e idiomatiche ricche e numerose. Per di più, si tende ad inculcare LA SCELLERATA IDEA NEI
RAGAZZI, FIN DALL’INFANZIA, CHE
DIALETTO SIA SINONIMO DI MISERO, INCOLTO E ANACRONISTICO Dario Fo)
D. S.
Mercoledì 16 Aprile 2008
3
«L'ALASSINO»
U recantu di nosci diti
CRONACA DI ANDATE
(a cura di G.C. e G.G.)
MESE DI APRILE 2008
Correre leggeri alla meta
U l’è cöttu cumme
i fidèi-fin
È risaputo che noi Italiani siamo il popolo fedelissimo della ‘Pasta” della quale e di tipi diversi ne abbiamo a iosa. Tra le tante varietà, conosciutissimi e adatti per gli stomaci più delicati, troviamo i “fidelini” o “capelli d’angelo” come li chiamano alcuni (fidèi-fìn nel nostro
dialetto) per i quali pochi momenti di cottura sono sufficienti ad approntarli; se cotti oltre misura ne verrebbe fuori un vero pasticcio di colla.
Ancora una volta, l’inventiva popolare la quale non ha limiti, ha comparato l’eccessiva cottura dei “fidèi-fìn” a una persona ormai stremata di forze o, come si dice altrove “al lumicino”.
D’altronde, anche nel gergo sportivo si usa dire “ha preso la cotta...” e chissà che tale espressione un pò non abbia attinto da questo nostro vecchio detto.
Avè l’agnima cumme i tiretti
Gioco “fai da te” in voga tra i gandulli (monelli) alassini era il “Tiretto”, in tempi ormai
andati, una sorta di cerbottana a pressione con la stoppa, che si otteneva, non senza fatica, eliminando da un tronco adatto allo scopo(sambuco) il suo interno, chiamato appunto “agnima” (anima). Da li il detto, molto comune, per indicare persona dura, coriacea, forte di carattere, resistente alle avversità.
Probabilmente il mio amato
Sindaco Megagalattico non è
molto amato dai giornali, i quali
deformano, cambiano, modificano le sue dichiarazioni, tanto
da renderle abbastanza incomprensibili al lettore e al cittadino
comune. Infatti, ad esempio,dalla dichiarazione contenuta a fine
marzo nel quotidiano “Il
Millennio passato”, la mia città
di Andate emerge come luogo
deserto, privo di persone, di enti, di imprese reali ed invece dominato da un destino immutabile che guida gli eventi senza che
nessuno ne sia responsabile.
Per farvi capire meglio riporto
alla lettera la dichiarazione (che
trattava del blocco dei lavori al
Piccolo Albergo deciso dalla
Sottointendenza ai lavori non
perfetti). Eccola: «Il blocco comprende solo i lavori di Via
Togliatti e il terzo livello di posti
auto interrati, solo perché il piano regolatore prevede posti auto pertinenziali in quella zona,
mentre l’aumento dei costi ha
fatto si che venisse realizzato
anche un piano di box da cedere
in concessione». Sic! Se rileggiamo attentamente il periodo, apprendiamo: a) che c’è un piano
regolatore che prevede posti auto pertinenziali. B) che però è ca-
lato dal cielo un “aumento dei
costi”, il quale, da solo, lui e non
la ditta costruttrice o altri, ha
“fatto si che venisse realizzato
anche un piano di box”. Il tutto,
lo ripeto, senza colpa di nessuno
e senza che nessuno potesse intervenire in qualche modo. Però
se funzionasse tutto cosi, potrebbe darsi che quando gli arriva la tassa sui rifiuti da pagare,
un cittadino scriva al sindaco
questa lettera: «L’aumento dei
costi della tassa, incrociato con
il mancato aumento del mio solito stipendio, “ha fatto si” che
questa tassa non possa essere
pagata! Cordiali saluti. P.S. Se la
prenda con l’aumento dei costi,
con la stupidità del mio stipendio che non vuole aumentare e
mi lasci tranquillo. Grazie».
Un’altra frase della dichiarazione al giornale mi ha colpito:
«Le difformità non sono sostanziali e riguardano esclusivamente il sottosuolo; non creano problemi paesaggistici».
Si, magari; però modificano la
struttura del sottosuolo e lo
scorrimento delle acque, ma pazienza. Dicevano i nostri nonni
che gli errori degli avvocati li nasconde il carcere, e gli errori dei
medici li copre la terra. Volete
dire che la terra coprirà anche
gli errori dei costruttori?
Ma c’è un ‘ultima grave questione che è stata denunciata recentemente da molti quotidiani.
Ad Andate sono state rilevate nei
tubi della fognatura quantità rilevanti di calce e cemento. La cosa appare grave perché evidenzia chiaramente che ad Andate ci
sono parecchi cittadini che non
hanno una alimentazione corretta e ingeriscono troppi alimenti a
base di calcio. E quando vanno al
gabinetto combinano dei disastri e depositano deiezioni eccessive e pesanti. Se ci fosse un
regime passato (o futuro?) si potrebbe provvedere con la distribuzione gratuita di olio di ricino
al raduno del sabato. Per ora ci limitiamo a consigliare con
l’Alessia Marcuzzi alimenti leggeri a base di fermenti lattici diuretici, o la vecchia sana mannite
delle nostre nonne. che tanti
bimbi ha fatto correre leggeri e
senza intasare i gabinetti.
Signor Sindaco faccia qualcosa per la salute dei suoi concittadini! lo nel frattempo abbandono Andate e la sua crisi e me
ne vado in vacanza ad Alassio
dove di tutti questi problemi
non sanno proprio niente. Ciao!
Al mese prossimo!
Luca Caravella
L’ORATORIO DON BOSCO APRE AI GIOVANI Alassio prepara il quinto Trofeo Ventimiglia
Fin dal 1870, quando don Bosco
aprì la sua prima opera fuori dal
Piemonte, proprio qui ad Alassio,
generazioni di giovani alassini
hanno affollato l’oratorio. Le attività che negli anni si sono succedute sono state varie e sempre
coinvolgenti: tornei di vari sport,
gite, feste, teatro, cinema, musica,
campi scuola, estate ragazzi, gruppi i cui interessi spaziavano dalla
catechesi, alle attività manuali, a
servizi caritativi; ma soprattutto,
grazie ai tanti salesiani che si sono
dedicati a questa missione, la costante di un ambiente aperto quotidianamente sempre pronto ad
accogliere i giovani nello spirito
educativo di don Bosco.
In questi ultimi anni però, il nostro centro giovanile sta vivendo
una fase interlocutoria conseguenza di alcuni elementi di criticità, che tento di descrivere sinteticamente: Il modo di vivere dei
nostri giovani è notevolmente e
repentinamente cambiato. In seguito alla scelta della “settimana
corta”, adottata da tutte le scuole
di Alassio, è aumentato il tempo
che nei giorni feriali si passa a
scuola; la maggioranza dei ragazzi
svolgono una o più attività extrascolastiche strutturate (sport,
musica, danza, ecc..); le opportunità accattivanti che oggi la tecnologia offre (computer, internet, video-giochi….) portano i giovani a
isolarsi sempre di più nelle proprie case in piccoli gruppi di due o
tre persone, a discapito delle compagnie più numerose e delle tradi-
zionali attività dell’oratorio.
La difficoltà delle famiglie ad essere un supporto educativo solido
per i giovani. Gli adulti fanno sempre più fatica nella trasmissione
dei valori, anche perchè continuamente “bombardati” dagli stimoli
della società moderna che troppo
spesso portano alla disgregazione
anziché all’unità e a privilegiare gli
aspetti materiali piuttosto che coltivare delle relazioni affettive autentiche.
La fatica da parte della comunità educativa dell’oratorio a leggere la attuale situazione giovanile, non riuscendo più a rispondere in maniera opportuna e puntuale alle aspettative dei ragazzi.
Questo limite probabilmente è
stato anche condizionato dalla
carenza di scelte vocazionali alla
vita consacrata che stanno riducendo notevolmente le forze dei
padri salesiani.
A questo punto è fondamentale
sottolineare come, nonostante le
difficoltà e il momento di grossi
cambiamenti, da parte dei salesiani sia stata ribadita fortemente la
volontà di rimanere ad Alassio, avviando una fase di studio approfondita che metta in discussione le modalità di azione fin qui
adottate per poter continuare ad
essere testimoni efficaci del messaggio di Cristo secondo lo stile di
don Bosco.
A questo proposito un primo significativo elemento è un nuovo
coinvolgimento dei laici, non solo
come collaboratori volontari, ma
anche con ruoli di responsabilità.
Proprio su questa linea è auspicabile che tutte le persone che ricoprono un ruolo educativo legato
alla nostra opera: genitori, insegnanti, allenatori, educatori, i
giovani più grandi e più in generale tutti quelli a cui sta a cuore il
bene dei giovani, si sentano maggiormente coinvolti, sia nell’impostazione, che nella concreta attuazione della proposta educativa
dell’oratorio. È ormai chiaro che
per raggiungere tale scopo è indispensabile collaborare insieme e
unire le forze in un progetto educativo globale che abbia al centro
la crescita integrale del ragazzo.
A questo scopo abbiamo programmato un incontro che vorrebbe essere una prima occasione di confronto nella prospettiva
di avviare questa fase di progettazione.
Auditorium dell’Istituto Salesiano, venerdì 18 aprile dalle ore
21.00 alle 22.30
Verrà presentata la situazione
giovanile alassina, sulla base di
statistiche ed inchieste. Seguiranno lavori di gruppo per categorie omogenee per raccogliere proposte, che saranno la base del futuro programma dell’oratorio: è
un momento operativo importante per chi ha a cuore i ragazzi di
Alassio
Vi aspettiamo numerosi.
L’Incaricato dell’Oratorio
Riccardo Giribaldi
UNA PASQUA
Quel sabato mattina Giovanni si
era alzato prima del solito e, ancora in mutande,controllava meticolosamente allo specchio lo stato
della sua barba, mentre la moglie,
ancora in bigodini e vestaglia, gli
porgeva il caffè.
«Üna notte da bestie» le sussurrò asciutto, mentre da lontano giunse cupo il brontolio del
tuono: Giovanni si affrettò ad
aprire la finestra della cucina che
spaziava sul golfo. Minacciose
nuvole si addensavano su Capo
Mele e lui, quasi sorridendo, si ricordò improvvisamente di un
detto del nonno buonanima: «Se
u covu u l’ha u cappellu, aigua in
tu sapellu».
Giovanni faceva di mestiere
l’idraulico, “u stagnin”, ed era inoltre appassionato di biliardo,specialità boccette. Dal “Medaglie
d’oro” al “Pastorino” tutti i Bar di
Alassio che avevano i biliardi lo conoscevano. Quasi quasi non aveva
più rivali, il suo che a prima vista
sembrava un tanto per giocare, era
in realtà ingannevole perché il suo
era un gioco attento, preciso, freddo, solo per vincere.
In quel tempo si era in pieno
“boom” edilizio. La cittadina era
tutto un cantiere e nuovi edifici sorgevano qua e là quasi come i funghi. Forse con un po’ di disordine
perché non sempre i numerosi ed
improvvisati costruttori si guardavano bene dal rispettare le leggi allora vigenti per l’edilizia.
Il lavoro, quindi, non mancava a
Giovanni. Che fosse un impianto di
riscaldamento od una semplice
scatola sifonata per il bagno, od un
miscelatore di acqua calda e fredda, dovette assumere due assistenti o garzoni per fare fronte a tutte le
richieste.
La sera, comunque, anche se
stanco, non disdiceva il biliardo e
preferiva andare a letto assai tardi,
poiché quella dannata insonnia
che gli faceva dire ogni mattina alla
moglie «üna notte da bestia». non
gli dava tregua
Oggi è la vigilia di Pasqua. È una
settimana che il color viola domina
nelle chiese e le funzioni sono alquanto ridotte. Le campane sono
legate e le funzioni del Sant’Ambrogio vengono annunciate per
strada con il crepitio delle “raine”
ossia delle raganelle accompagnate dai colpi sordi della “batturella”
ossia del crotalo. Le “raine” si fanno girare a mano mentre il crotalo
dà il ritmo.
Sono le undici e trenta: Il temuto temporale si è dissolto nel nulla
e Capo Mele è tornato nel sereno.
Mentre suona la campana della
gloria, la moglie di Giovanni si bagna gli occhi ed il viso con l’acqua
del rubinetto…un’antichissima
credenza la vuole benedetta in
quell’istante. Lo fa quasi di nascosto, perché Giovanni, pur andando a messa tutte le domeniche,
crede poco a certe manifestazioni.
La vita alassina si risveglia accompagnata dal suono festoso di
tutte le chiese. È Pasqua! Pasqua di
resurrezione.
Vincenzo Moirano
La quinta edizione del Trofeo,
intitolato alla memoria di
Claudio Ventimiglia, che fu per
oltre venti anni preside dell’istituto alberghiero, si svolgerà dal
7 al 9 maggio.
La kermesse di tre giorni, in
memoria di Ventimiglia, si svolgerà presso l’Istituto Secondario Superiore “Giancardi- Galilei - Aicardi” di Alassio e sarà
inaugurata (mercoledì 7 maggio,
ore 17) nell’Auditorium della biblioteca civica “Deaglio” dove il
primo giorno verranno presentate le delegazioni ed i partecipanti alla manifestazione.
Per ora gli Istituti che hanno
aderito all’iniziativa e si sono già
iscritti sono una decina, provenienti da tutta Italia.
La prima prova da disputarsi
(in biblioteca, giovedì 8 maggio
alle ore 10) sarà quella che vedrà impegnati i concorrenti della sezione di sala e bar e che consisterà nella preparazione di un
dessert flambé a base di frutta,
da tranciare davanti alla giuria e
da completare nel tempo massimo di 30 minuti.
“Saranno premiati - dice il professor Paolo Madonia, uno degli
organizzatori- i primi tre concorrenti per ciascuna categoria,
mentre il Trofeo Ventimiglia
sarà assegnato alla scuola che riporterà i migliori piazzamenti
nelle diverse prove”.
Ad organizzare la kermesse
culturale e gastronomica è
l’Istituto Secondario Superiore
alassino, in collaborazione con il
Comune, l’Aibes, l’Amira, Enti
pubblici e ditte private.
Claudio Ventimiglia, oltre ad
essere stato Preside della scuola alberghiera di Alassio, per
molti anni, si impegnò anche per
l’istituzione nel ponente savonese di una università alberghiera
e del turismo. La manifestazione
ogni anno suscita notevole interesse non solo fra gli addetti ai
lavori (vi aderiscono infatti numerosi istituti alberghieri provenienti da tutta Italia), ma anche fra i cittadini e gli abitanti
del comprensorio ingauno, tanto che un gran numero di persone e curiosi seguono sempre le
varie fasi della “kermesse” gastronomica.
L’evento verrà organizzato
dall’attuale dirigente scolastico
Gianmaria Zavattaro, dal maître
amirino Paolo Madonia, con la
collaborazione di Regione Liguria, Provincia di Savona, APT,
Comune di Alassio e Biblioteca
Deaglio.
Collaborerà anche gran parte
del mondo imprenditoriale alberghiero alassino, con l’Associazione Alberghiera Alassio
in testa, con direttori e proprietari degli hotel ed alberghi che
collaboreranno ed ospiteranno
gratuitamente le delegazioni
partecipanti al concorso.
Per ulteriori informazioni è
possibile contattare direttamente la segretaria organizzativa del concorso Cristina Marcenaro, ai numeri 0182/470252 e
646382.
C.A.
La “Passione” di Tomschi al Borgo Coscia
Anche quest’anno, la sera di
venerdi 14 marzo, l’Associazione Amici del Borgo Coscia,
presieduta da Nello Aicardi, ha
voluto continuare la tradizione
ormai venticinquennale della
recita della Passione nella
Parrocchia dei Frati Cappuccini
al Borgo Coscia.
Infatti era il 1982 quando
l’allora Presidente dell’Associazione Augusto Soldi
(che ne è stato costantemente il regista negli anni) ebbe
l’idea di organizzare, per la
Settimana Santa, una manifestazione al cui centro avrebbe dovuto essere una lettura
o una recita della Passione di
Cristo in Dialetto alassino, riportando cosi in vita la tradizione medievale delle rappresentazioni della Passione,
recitate appunto nel dialetto
umbro o marchigiano. L’incarico di scrivere la prima
opera fu dato allora al prof.
Tommaso Schivo, noto poeta
in dialetto e lingua italiana.
Fu l’inizio di un cammino fecondo perchè da allora altri
poeti alassini furono chiamati
a cimentarsi nella Passione, e
nacquero le opere di Gianni
Croce, Antonio Boscione, Bru-
no Pezzuolo e Franco Gallea
che furono rappresentate dalla
compagnia Teatrale Dialettale
Alassina nella Chiesa dei Cappuccini di Alassio e in numerose altre chiese della nostra
Liguria.
Da tre anni a questa parte,
mentre la Compagnia Teatrale
Dialettale ha continuato a curare l’altra parte della sua attività, che è stata la recita di
commedie in dialetto alassino,
scritte appositamente da Gianni Croce, Augusto Soldi ha vo-
luto sperimentare una nuova
strada, prevalentemente con
“attori” nuovi, ed ha presentato le Passioni scritte in italiano
da Gianni Croce, Antonio Boscione.
E quest’anno da Tommaso
Schivo, il quale ha ripreso in lingua italiana la sua Passione dialettale del 1982 (la prima rappresentata) dando un soffio
poetico di nuova vitalità ad
un’opera che aveva già interpretato in modo personale e
dolente la vicenda umana di
Cristo. Vogliamo ricordare i
nomi degli “attori”, tutti
ugualmente bravi ed efficaci:
Giuliana Basso,Caterina Gandolfo, Sara Geloso, Antonio
Rolandi Ricci, Carlo Welti,
Beppe Invernizzi, Rocco
Invernizzi, Giovanni Parascosso,Maria Luisa Cerasani, Giorgina Drago e Nello
Simoncini. Ha presentato,
come avveniva fin dalla prima edizione,Andrea Gallea.
Ha fatto da cornice musicale alla recita la bravissima
Corale San, Francesco, diretta
da Fra Remo.
All’organo il M° Wojecect.
L.C.
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Ranger del bosco
Di pochi giorni fa è la proposta
di istituire un nucleo di ranger in
grado di vigilare sul verde alassino. Proposta, per dirla con un
termine logoro ma irrinunciabile a qualunque politico avveduto, decisamente populista.
E altrettanto inutile, mi sento
di aggiungere. A che servirebbe
infatti un costoso nucleo di polizia impegnato a vigilare sullo
stato della nostra fauna quando
gratuitamente, semplicemente
volgendo lo sguardo alla nostra
collina, possiamo già assistere
al quotidiano miracolo di un rapidissimo e rigoglioso ripopolamento? È ormai necessario un
manuale minimo dell’etologo
alassino.
Pensiamo alla gioia dell’ornitologo nell’osservare la monotona macchia alassina diventare
sito stanziale di magnifici trampolieri migratori, le gru.
O all’emozione provata dal
micologo non più costretto ad
attendere l’umido autunno per
vedere il verde della baia punteggiarsi giornalmente di nuove
meraviglie del creato: enormi
funghi dal cappello rosso e dal
gambo bianco di cemento.
O al brivido intenso condiviso dall’etologo e dall’incauto
automobilista che osa avventurarsi lungo le strade asfaltate
delle frazioni: gli avvistamenti
di mastodontici rinoceronti
stracolmi di terra sorprendono
per la frequenza e la brutale meraviglia degli scontri. E poco
male che l’asfalto ceda in più
punti, così come le condotte
dell’acqua e i nervi dei residenti: è ora di ripensare al nostro
ruolo di fronte a questa fauna
ingombrante che scalpita per
riappropriarsi di spazi troppo a
lungo negati.
Facciamo un passo indietro,
magari inserendo la retromarcia su strade strette e ormai impraticabili, e ripensiamo al nostro ruolo all’interno della natura: è questo il messaggio ambientalista del nostro primo cittadino quando afferma, riferendosi alla miope bocciatura di
una necessaria riqualificazione
ai confini con Albenga, che “La
Regione ha solo detto no ad un
progetto che, mantenendo l’esistente, avrebbe ‘spalmato’ i
metri cubi su tre edifici anziché
su due. Un progetto che sarebbe servito per recuperare e
qualificare un territorio deteriorato. Si sarebbe rifatta ed
ampliata la strada che porta al
villaggio degli Olandesi, creando anche un punto panoramico
con stupenda vista sulla Gallinara. Era una proposta di riqualificazione ambientale e
non una speculazione”.
Ben detto, Marco, ma in
Regione non ce ne fanno passare una!
E allora andiamo in punta al
molo, lasciamo lo sguardo libero di spaziare dal centro di pescicoltura alle palme di Piazza
Partigiani, dalle distese di loculi
per utilitarie, al mare limpido
grazie al depuratore, e contempliamo ammirati la collina: i funghi rossi e le gru che punteggiano quel che resta del verde, i rinoceronti di ferro che scorrazzano liberi restituendo alla terra
rossa quelle che una volta erano
tristi lingue nere di asfalto.
Consoliamoci: in Regione continuerà a non passarne una, ma
di fronte a tanto rigoglio di natura nessuno sospetterà mai della
tua professionalità di architetto.
Mercoledì 16 Aprile 2008
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Alassio e la “munnezza”
C’è un paese in Piemonte dove, udite,udite, le acque bianche
e nere sono convogliate in un
collettore che finisce in un depuratore, restituente acqua pulita al torrente. Lì, da tempo,si fa
anche sul serio la raccolta differenziata ed indifferenziata. Il
Comune di quel paese ha inviato
a tutti gli abitanti, un opuscolo,
dove è spiegato il modo di differenziare tutto ciò che si butta.
Inoltre, ha regalato a tutti i possessori di giardini una compostiera. Ora, non dico che tutti gli
abitanti di quel paese attuino alla lettera, tutto ciò che è stato loro spiegato di fare, ma la maggior parte lo fa. Ad Alassio provo
a differenziare la spazzatura, ma
più che umido, carta, cartone,
vetro, plastica, batterie esaurite
e medicinali scaduti, non posso
distinguere. E l’indifferenziata?
Che è tanta,anche troppa, dove
la metto? Le lattine, il tetrapack,
dovrebbero andare con la plastica. Ma sui contenitori della
suddetta c’è scritto “solo plastica”! Mi pare che il Comune di
questa Città non si impegni
molto sull’argomento, impegnato com’è a distruggere giardini alberati, per farne box sotterranei e ad erigere abbaini sui
tetti! Alcuni Volontari hanno attivato,per scopo benefico,la
raccolta dei tappi di plastica. Io
la faccio e quando avrò il sacchetto pieno, lo porterò in Via
Torino,nell’apposito contenitore. Quindi, se aiutati e guidati,
potremmo anche ad Alassio fare una seria raccolta differenziata ed indifferenziata. Ma
quando il Comune di questa
Città ci metterà in grado di farlo? È vero che certa gente fa i cavoli suoi, perché vicino ai cassonetti si vede di tutto e di più,
ma se ben guidati, spero imparino TUTTI, me compreso, a fare le cose per bene.
GRAZIE al Dr. Luca Caravella,
che con l’articolo su Andate
(Alassino N° 3) mi ha ispirato
queste (spero non inutili), righe.
Franco Carrea
Ma noi la chiamiamo
“rümenta”…
Matteo Paoletti
Macchine e marciapiedi
Caro Alassino, non so se hai
presente quella pubblicità in cui
- per decantare le misure ridotte
di un’autovettura - si vedono i
proprietari delle macchine “normali” procedere al taglio delle
parti eccedenti dei loro veicoli.
Mi è tornata in mente transitando nei giorni scorsi in Via Verdi,
all’altezza dell’ex Hotel Bavaria,
dove quattro macchine “normali” stazionavano nel ristretto
spazio (privato) che è stato ricavato davanti all’edificio, fuoriuscendo ampiamente verso la
sede stradale e ostruendo com-
pletamente il già stretto marciapiede. I pedoni che transitavano
da quella parte erano perciò costretti ad aggirarle scendendo in
strada e cercando di evitare le
auto in transito. Se quel marciapiede è proprietà privata forse
occorrerebbe mettere un segnale che avvisi del pericolo i pedoni. Se invece non lo è, chi deve
prendere provvedimenti per restituirlo all’utilizzo della collettività (e prima che qualche pedone finisca sotto un’auto)? Ciao.
Lettera Firmata
Alla luce dei miei occhi
Spett.le Alassino
poiché leggo spesso su giornali e su l’Alassino articoli dei
nostri amministratori che si
riempiono la bocca di turismo,
non ultima la sciagurata idea del
nostro Sindaco di accettare
un’eventuale costruzione di un
termovalorizzatore, parola roboante, ma che non vuoi dire altro che inceneritore. Eccovi delle foto di quanto i nostri amministratori sanno fare per il turismo, foto scattate in Piazza
Stalla il 20 Marzo 2008 alle ore
16.00, quando si presumeva potessero arrivare i turisti nella nostra città. Bene questo era il nostro biglietto da visita, e ci me-
ravigliamo dei rifiuti in Campania? Ma con quello che ci fanno pagare per i servizi non sono
nemmeno capaci ad organizzarli in modo che la città sembri pulita, dico sembri perché basta
girare per vedere la loro capacità gestionale. Vogliono riempire di cemento la collina, parlano
di parcheggi, ma non pubblici e
a rotazione in modo da dare al
turista la possibilità di parcheggiare. Sarebbe meglio che a cominciare dal primo cittadino
ogni tanto non perdessero l’occasione di stare zitti.
Saluti
Enzo Di Matteo
A MIO FIGLIO
Ti sei annunciato in un giorno di festa,
ti ho amato fin dal primo momento.
Per lunghi mesi, quanto ti ho parlato e desiderato
creatura mia!
Ho sofferto per te, in silenzio.
Poi, improvvisamente hai bussato nel mio grembo,
prima piano, poi sempre più fortemente.
Sei venuto alla luce,
quella stessa luce che mi ha abbagliata di nuovo
amore
e di felicità, ti ho adorato unita a papà.
Ora, che sei grande, corri incontro alla vita
con il sorriso che mi offri al mattino,
apri il cuore al mondo ancora a te sconosciuto,
apri le braccia a Colui che ti ha voluto.
Domani, quando spunterà il sole
avrai già preso il volo, ti guarderai indietro
e non capirai perché ti trovi già così in alto,
ma solo allora, quando sarai tra l’immenso cielo,
capirai che l’amore da cui sei nato
è un ciclone che ti sta accompagnando
verso nuove direzioni e verso la felicità.
Figlio, buona fortuna!
Agostina Albino Pizzo
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Ricordi d’infanzia
nella tragedia della guerra
Risale forse all’anno 1942 il
mio primo ricordo. Era una bella giornata di festa, la banda militare tedesca suonava ai piedi
del monumento ai caduti della
prima guerra mondiale (il 1942
rappresentò il culmine dell’alleanza italo-germanica e qualcuno ancora si illudeva dell’esito positivo della guerra poiché
le forze dell’asse erano in quel
periodo vittoriose su tutti i
fronti) ma alla sera non eravamo tranquilli. Le squadre “UNPA” giravano per i quartieri per
controllare la totale osservanza dell’oscuramento, con minaccia di sanzioni per chi lasciasse trapelare uno spiraglio
di luce. Mia madre compiva miracoli per conciliare il pranzo
con la cena, dato che era più il
tempo impiegato per recarsi da
un negozio all’altro a fare le
“code” per l’acquisto dei generi alimentari con la tessera; per
ogni acquisto era necessario
staccare un tagliando non essendo possibile rifornirsi liberamente a meno di rivolgersi
alla “borsa nera” pagando
prezzi proibitivi. Le vetrine dei
negozi alimentari erano disadorne e al tempo delle castagne secche solo quelle facevano bella mostra. Mio padre, di
professione barbiere, aveva
escogitato un sistema per farsi
pagare il servizio: una barba,
un taglio di capelli, in cambio
di un certo quantitativo di farina che veniva poi portato alla
panetteria in cambio del pane
bianco! Era una festa mangiare
pane bianco da tempo ormai
sparito dalle tavole. I tempi diventavano sempre più drammatici, un’ordinanza militare
aveva imposto il “coprifuoco”
e pertanto alle 6 di sera tutti,
grandi e piccoli, dovevano
rientrare in casa.
In attesa della frugale cena
non rimaneva che cantare (pochissime famiglie possedevano
la radio) le canzoni in voga in
quel momento: «È arrivato
l’ambasciatore», «Faccetta nera», «Lili Marlen».
Si temeva uno sbarco angloamericano (ragionando col
senno di poi non sarebbe stato
proprio conveniente sbarcare
ad Alassio essendo circondata
da colline) e pertanto venivano
iniziate opere di difesa con la
demolizione del pontile che
avrebbe potuto agevolare lo
sbarco; ricordo che quando appresi la notizia piansi per il dispiacere. Del pontile rimase intatta solo una parte col terrapieno sul quale fu costruito un
bunker con un cannoncino
puntato verso il mare! Tutti i vicoli con accesso al mare vennero chiusi da un muro anticarro; a mala pena vi poteva
transitare una persona alla volta e la spiaggia sbarrata da una
selva di reticolati. Noi bambini,
un pò incoscienti, ci divertivamo ad osservare gli stormi di
“Fortezze Volanti”che spuntavano da Capo Mele in direzione
nord per seminare il loro carico di morte. Un’ordinanza delle autorità militari impose lo
sgombero delle case di fronte
al mare e noi, che abitavamo in
una di quelle, fummo costretti
a traslocare. Ogni famiglia veniva chiamata da un vigile che
assegnava la nuova destinazione; a noi toccò il palazzo
S.Giorgio (lo chiamavamo il
“Palazzo dei Profughi” perché
durante la prima guerra mondiale, nel 1917, era stato abitato dagli sfollati friulani) lasciando, per decisione di papà,
una parte di mobilia nella casa
di via Colombo così, nel caso venisse colpito il palazzo S. Giorgio, qualcosa si sarebbe salvato. Incredibile oggigiorno un simile ragionamento, ma allora il
nostro futuro era molto incerto.
Mentre stavamo facendo il trasloco venne a salutarci lo zio
Nildo, fratello di mia madre,
molto triste nel lasciarci, essendo stato richiamato al fronte.
Non lo vedemmo più e soltanto
alla fine del conflitto venimmo a
sapere che era morto.
Quando suonava la sirena
dell’allarme aereo papà dava
l’ordine perentorio: “Tutti sotto il letto” e ciò per evitare il pericolo delle schegge di proiettile che avrebbero potuto entrare dalla finestra. Per fortuna
Alassio non subì gravi bombardamenti, ma il futuro era sempre incerto. La vita scorreva
ugualmente nonostante il periodo tragico; durante l’estate
si andava a prendere il sole sulla spiaggia di Borgo Coscia.
Ricordo che una volta sbucò
all’improvviso dalla collina di
S. Croce un aereo da ricognizione che causò un fuggi-fuggi
generale e vedemmo invece il
pilota che ci salutava! Un’altra
volta, pronti con papà, mamma e mio fratello per andare alla spiaggia, giunti nei pressi
dell’albergo Imperiale, occupato dei soldati tedeschi,
udimmo dei comandi secchi a
noi diretti. Pensammo che fosse bene rientrare a casa (si
trattava forse del giorno
dell’attentato al dittatore Hitler). Fortunatamente lo sbarco alleato non avvenne ad
Alassio bensì a Tolone, in Francia, e così potemmo, in autunno inoltrato, rientrare nelle nostre case ringraziando Dio di
averla scampata. Penso che
qualcuno della mia età si riconosca su quanto da me scritto.
Frattanto nel 1945 gli avvenimenti precipitatono e i Tedeschi erano ormai in ritirata, e
minacciavano di distruggere il
Municipio, la galleria del treno
e i ponti di S. Croce.
Si venne a sapere che la galleria era stata salvata da tre ardimentosi che, a rischio della vita,
hanno strappato i contatti elettrici delle cariche esplosive
mentre i ponti di S. Croce erano
stati fatti saltare. Tutto si conclude felicemente il 1° maggio
con un comizio in Piazza del
Comune con la partecipazione
delle autorità del Comitato di
Liberazione, il corteo delle Forze Partigiane e la popolazione festante. La guerra era finalmente
finita, così come sono finite tante utopie di grandezza che avevano causato lutti e rovine.
Trazzi Francesco
“Lasciamughe zerbu”
ERRATA CORRIGE
Sul numero scorso de “L’Alassino”, nell’articolo “Borsa di studio” a pagina 7, è stato erroneamente scritto il primo cognome
della signora Porello, pertanto il nome completo della signora è:
Bianca Menchetti Porello. Ce ne scusiamo con l’interessata.
Mi vengono in mente tante
espressioni usate da mia nonna. Per ogni circostanza ne aveva una fatta su misura!
Gli eventi di allora però, richiedevano solo un po’ di volontà ed olio di gomito per metterci subito una pezza. Oggigiorno, invece, i problemi di
ogni tipo aumentano, disgustano, ossessionano! Tante parole, tanti confronti, tanti verdetti sbagliati e la voglia di apparire sempre meglio dell’altro:
certo è che se chi ha i soldi si
può allungare la vita e credere
che fra trent’anni tornerà al
mondo per comprarsi quello
che vuole, i cittadini che sperano di trovare solo un lavoro
onesto per poter comprare il
pane, possono solo gettarsi dal
quinto piano! Si è sempre detto
che la speranza è l’ultima a morire: è illusione allora pensare
di fare una pacifica, unica cordata per risolvere un problema
comune a tutti?
Fernanda
Mercoledì 16 Aprile 2008
“Gli scacchi arrivano a scuola…”
Quest’anno, noi alunni delle
classi III°, IV° e V° della Scuola
Primaria di Moglio abbiamo
aderito al “Progetto Scacchi”
proposto dalla nostra Insegnante Carolina Paoli: un corso per
imparare a giocare a scacchi!
Tutto è stato molto interessante e divertente… ci dispiace
sia già terminato.
spetto delle regole, del prossimo e delle idee altrui attraverso un inserimento attivo nel
mondo delle relazioni.
La socializzazione, mediante
forme di lavoro di gruppo e di
aiuto reciproco.
Lo stimolo alla creatività, fantasia, capacità di autocontrollo
e di ragionamento.
Martedì 23 ottobre 2007 il
Prof. Fabio Badano si è presentato nella nostra scuola con un
sacco di scatoloni pieni di scacchiere e pedine: è iniziata così la
nostra fantastica esperienza!
Grazie alla pazienza e supervisione del prof. Fabio e delle
maestre siamo diventati dei piccoli “campioni”.
La decisione di avvicinarci a
questo antichissimo gioco è
stata dettata (come ci è stato
spiegato dalle insegnanti) da
valenze educative che sono alla base del progetto “scacchiscuola” e concorrono alla formazione del carattere e della
coscienza sociale stimolando
lo sviluppo mentale, infatti
questo corso ha favorito:il ri-
Il consolidamento della fiducia nelle proprie scelte.
La responsabilizzazione.
La comprensione della necessità di impegnarsi a fondo per
raggiungere gli obiettivi.
La promozione dell’acquisizione di tutti i fondamentali tipi
di linguaggio.
L’esperienza è stata più che
positiva e ha contagiato tutti:
nella ricreazione abbiamo sempre una scacchiera “sottomano”!
L’anno prossimo è nostro desiderio poter continuare per diventare dei giocatori di scacchi
veramente imbattibili!
Gli alunni di III°, IV°, V°
della Scuola Primaria
di Moglio
“Cronostoria di un giorno fantastico”
Il giorno 11 marzo u.s. tutta la
Scuola Primaria di Moglio ha
partecipato alla tanto attesa “gita
scolastica”, ovvero, come sottolineano le insegnanti, il “viaggio
di istruzione”.
Partenza alle 8.00, destinazione Genova, “La Città dei Bambini e dei Ragazzi”.
L’esperienza è stata coinvolgente e fantastica: allo stesso
tempo educativa ed informativa,
ma anche ludica e didattica.
Al nostro arrivo, dopo esserci
divisi in due gruppi, in base
all’età e ad interessi ovviamente
diversi, è iniziato il nostro percorso interattivo.
“Occhio, lente e microscopio”.
In una stanza accogliente, suddivisi in pochi gruppi, ci siamo
“travestiti” da ricercatori e, dopo
un attento ascolto sull’importanza della vista e del funzionamento dell’occhio, abbiamo osservato campioni di sostanze vegetali
ed animali, dapprima ad occhio
nudo, poi con una lente d’ingrandimento ed infine attraverso lo
stereomicroscopio: i risultati sono stati sorprendenti…la maggior parte di noi ha indovinato
ciò che stava osservando, anche
nei minimi dettagli!!
Prima della partenza, ci siamo recati all’interno del “Tran-
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Quando il gioco del calcio era divertimento. Anno 1915/16 - Si riconoscono: il 3° Max Chiappe - il 7° Torre
Francesco - Martino Umberto ? - Luigi Grollero ? - 10 Ciccione Domenico (Meneghin).
PROGETTO UMANITARIO …e Garry conclude la stagione
Purtroppo anche quest’anno zione di Daniela Poggi, nascoDEL ROTARY CLUB
la stagione teatrale della rasse- sta da una parrucca scura con
Venerdì 14 maggio u. s. ha
avuto luogo ad Alassio una riunione Interclub organizzata dal
Rotary Club Alassio congiuntamente ai Rotary Club del
Gruppo Liguria Ovest (Imperia,
Sanremo, Sanremo Hanbury e
Savona) allo scopo di presentare un progetto umanitario comune che prevede un contributo per l’acquizione di un automezzo-ambulanza per anziani.
Per l’occasione il dott.
Antonio Ricci l’ideatore di noti
programmi televisivi ha offerto
la propria disponibilità a tenere
una conferenza sulla informazione dal titolo: “Striscia e la televisione di oggi”.
Come noto i Rotary Club svolgono nel proprio ambito territoriale una benefica opera umanitaria e sociale a favore dei più
deboli e sovente intervengono
per il recupero e restauro di beni culturali di elevato valore artistico abbisognevoli di interventi specifici.
In particolare il Rotary
Internazionale, diffuso in tutto il
mondo, è impegnato fra l’altro,
con un notevole dispendio di
energie e di risorse economiche
per l’eradicazione globale della
poliomielite che si presume possa essere completata con successo entro un ragionevole limi-
te di tempo.
La riunione è stata onorata da
un notevole afflusso di rotariani
con i loro ospiti e di visitatori attratti dall’argomento di trattazione e soprattutto dalla notorietà dell’illustre conferenziere.
La presentazione ha fornito
interessanti spunti di riflessione
per cui si è sviluppato un dibattito che ha contribuito a mantenere viva l’attenzione dell’uditorio il quale ha mostrato di gradire e di apprezzare l’intervento.
La presenza dell’Assistente
del Governatore Distrettuale
Benito Variale, dei Presidenti
del Rotary Club Alassio Carlo
Cipollone, del Rotary Club
Imperia Carlo Amoretti, del
Rotary Club Sanremo Nicola
Cavaliere, del Rotary Club
Sanremo Hanbury Diego Maggio
partecipanti all’iniziativa umanitaria, del Presidente della
Fondazione comunitaria del
Ponente Savonese Ruggero
Bodo e del Presidente della
Pubblica Assistenza Pietra
Soccorso beneficiaria dell’autoambulanza Alessandro Cucci
ha reso l’incontro ancor più significativo conferendo alla serata un’ulteriore rilevanza per il
valore informativo, sociale e culturale del contributo umanitario
rotariano.
Progetti di solidarietà
Inizialmente, abbiamo effettuato una “visita guidata” che è stata
di forte impatto emozionale e che
ci ha offerto un’ampia panoramica sulle possibili attività organizzate all’interno dell’edificio.
Noi delle classi III°, IV° e V° abbiamo esordito con il laboratorio multimediale “Spot e ambiente”, nel quale, a piccoli gruppi, abbiamo realizzato brevi filmati pubblicitari inerenti l’ambiente, l’ecologia o l’inquinamento, cercando di contribuire, seppur in minima parte, allo sviluppo di una sensibilità collettiva
rispettosa tanto dell’habitat naturale, quanto di quello costruito
dall’uomo con la sua Scienza.
Subito dopo una breve pausapranzo, la nostra attività è ripresa
a pieno ritmo con il laboratorio
5
«L'ALASSINO»
satlantico” per un approfondimento tematico dal titolo “Rotte e strumenti di navigazione”: è stato interessante osservare le rotte delle navi che anticamente attraversavano l’oceano e molto divertente provare a misurare direzioni e gradi con la bussola, anche se non
siamo riusciti ad essere del tutto precisi…
Al termine della “nostra gita”
eravamo tutti un po’ affaticati,
ma enormemente felici della giornata trascorsa insieme, che rimarrà indelebile dentro noi, sia
per l’arricchimento culturale che
abbiamo ricevuto, che per il modo in cui è avvenuto.
Gli alunni di III°, IV°, V° della
Scuola Primaria di Moglio
L’Unione Exallieve delle Figlie
di Maria Ausiliatrice COMUNICA che l’estrazione della Lotteria di Beneficenza che doveva
avvenire in data 17 maggio 2008
è stata posticipata a domenica
2S maggio 2008 alle ore 15,00
all’interno della premiazione del
3° Concorso Grafico “H20... diritto di tutti”.
Ringraziamo già tutti coloro
che hanno acquistato i biglietti,
il ricavato andrà a favore dei
Progetti di solidarietà: “una cena per tutti” - Dindigul - India - offrire almeno un pasto al giorno a
150 bambini tra i più poveri,
“una scuola per i più piccoli” Rawson - Argentina - ricostruire
la scuola dell’infanzia fatiscente,
“una vita un dono” - Genova
Quezzi - ristrutturazione e arredamento di una casa che accoglie i neonati sotto la tutela del
Tribunale dei Minori in attesa di
essere destinati ad una famiglia
in affidamento o in adozione o di
poter rientrare pienamente nella loro famiglia naturale, “Giovani Liguria” aiutare i giovani li-
guri che vivono in situazioni di
disagio.
Ricordiamo che chi desidera
può ancora acquistare i biglietti il
cui costo è di € 2,00 cadauno
presso la portineria dell’Istituto
Maria Ausiliatrice - Corso Diaz 60.
I premi:
• 1° - SOGGIORNO DI 6 GG IN
MONTAGNA PER 1 PERSONA
• 2° - MONITOR I TV LCD 15” EL
• 3° - PIASTRELLA VILLEROY &
BOCH ED. LIMITATA
• 4° - FOTOCAMERA DIGITALE
KODAK
• 5° - HI-FI MAJESTIC
• 6° - FORNO MICROONDE CON
GRILL DE LONGHI
• 7° - LETTORE DVD MATSUI
• 8° - SCACCHIERA IN VETRO
• dal 9° al 10° BORSA DA SERA
• dall’11° al 15° CONF. PRODOTTI LIGURI “FRANTOIO
ARMATO”
• dal 16° al 20° DVD “SANTO SUBITO” GIOVANNI PAOLO II
• dal 21° al 30° ACQUARELLO
CON FIORI”
www.exallieve-ifmaliguria.org
gna “La Riviera dei Teatri” si è
conclusa. Ed ancora una volta
la scelta degli spettacoli in calendario si è confermata impeccabile.
Così, mentre il ponte dell’Immacolata invogliava gli sciatori
verso le montagne imbiancate,
ad Alassio si è allegramente assistito al primo spettacolo in
calendario con Fioretta Mari,
Marisa Laurito, Manuela Metri
e Fiordaliso che, con un esilarante ed ironico musical sulla
menopausa, hanno fatto cantare e soprattutto ballare tutto il
pubblico.
Ha aperto poi il 2008 La
Compagnia Italiana Di Operette
con la nota opera senza tempo
“Il Paese dei Campanelli” ambientata in un’Olanda degli anni ‘30 i cui ritmi sono
stati scanditi, dai presenti, con mani e piedi.
Poi l’opera più famosa
ed affascinante del balletto classico “Il Lago Dei
Cigni” di Tchajkovski interpretato, dalla Compagnia Di Balletto Nazionale
Croato, con un romantico
finale a sorpresa. Una
rappresentazione che
nella sua classicità ha entusiasmato il pubblico
che a bocca aperta ammirava i pas de deux, pas de
trois, talmente concentrato ed ipnotizzato da tale magnificenza che non
riusciva neppure ad applaudire. Peccato solo
per lo spazio ristretto del
palco che impedisce ai
ballerini di esprimersi al
meglio.
Dopo nemmeno dieci giorni
ecco l’esternazione di una tragedia delle più note di Shakespeare, “Otello”, insuperabile
nella maestria interpretativa
dei suoi personaggi. Una storia
d’invidia e gelosia antica, ma
più che mai attuale, avvolta da
intrighi ed amore come solo il
grande ed unico William seppe
creare.
A febbraio “I due gemelli” di
Goldoni, nonostante ormai ultracentenari, continuano a far
ridere di cuore gli spettatori.
Infatti gli equivoci, le frenesie
ed i malintesi di Zanotto e
Tonino, accompagnano lo spettatore in un vortice di risate.
Strepitosa l’interpretazione di
Massimo Dapporto nei due personaggi; bravissimi anche il
ginnico ed allegro Arlecchino
nonché il servizievole e curvo
Brighella, nascosti dalle loro
caratteristiche maschere. Formidabile la caratterizzazione e
la gestualità di ognuno dei personaggi che hanno apportato
un contributo non indifferente
alla riuscita dello spettacolo.
Straordinari pure i costumi
curati nei minimi dettagli: nella
scelta dei colori ed addirittura
delle fodere e nei ricami. Ed anche le scenografie, classiche,
luminose ed essenziali meritano il giusto plauso.
Ed infine non è mancato “Il
Divo”, il grande attore amato e
conteso da fans, attricette, amiche, cameriera, moglie e segretaria … che solitamente riempie le sale, come Jannuzzo, che
lo interpretava, e che rimane
sempre un grande tra i grandi,
eccezionale anche l’interpreta-
taglio anni ‘40 e riconoscibile
solo dalla voce.
Degli spettacoli spesso ci si
ricorda appunto solo del “divo”
Dapporto, Lo Monaco, Laurito,
Jannuzzo… spesso ci si dimentica che il successo di una rappresentazione non è dato solo
dal suo principale interprete.
Ridiamo e piangiamo per le parole che egli recita con maestria, ma scordiamo che il completamento per le emozioni,
che ci trasmette, sono date anche dall’incalzare degli altri
personaggi e dalla scelta delle
battute, dalla giusta atmosfera
(sceneggiatura, regia, scenografia, costumi, luci, suoni…)
che persone, a noi invisibili, sono riuscite a creare.
Per questo non dobbiamo
mai scordare che ogni successo è dato da un grande staff che
lavora con passione per trasmettere quei batticuori che
noi catturiamo, spettatori inconsapevoli dell’immenso lavoro creato per noi, dietro le
quinte: congratulazioni, quindi, a TUTTI i componenti delle
compagnie dal regista, ai sarti,
ai tecnici audio e luci, agli scenografi, ai montatori… ed infine agli attori la cui recitazione
è stata, senza alcun dubbio,
sublime. Ma un grazie particolare a chi ha saputo con tanta
abilità orchestrare un simile
calendario scegliendo per noi
tali opere, donandoci serate
memorabili.
Peccato solo che i ragazzi
delle scuole perdano la possibilità di vivere tali emozioni,
peccato che non si riesca a trovare un modo per convincerli
che il teatro non è affatto “un
momento di noia”, come pensano, o addirittura “una cosa da
vecchi”. Mi piacerebbe poter
tendere loro la mano ed accompagnarli in questo mondo
fantastico, un mondo che attraverso l’ironia, la realtà e la fantasia, sa far sognare, commuovere, agitare, trepidare, ridere
e gioire. Mi piacerebbe che nel
patto sociale tra scuole e famiglie, che si andrà a creare, vi
siano iniziative anche in questo
senso, perché il teatro è cultura e la cultura è vita, quella vita
dai valori sani e sinceri che i nostri giovani stanno perdendo;
la cultura arricchisce l’io, la
cultura rende le persone migliori.
Simona Casagrande
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«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Aprile 2008
SOCIETÀ OPERAIA
DI MUTUO SOCCORSO
Frammenti di storia nostrana - PARTE II
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 8° - PREGHIERE E NINNE NANNE DI UNA VOLTA
Continuo a seguire la tesi di
laurea della prof. Clotilde
Gastaldi di Alassio che tratta,
appunto, delle più antiche preghiere delle nonne e delle madri di un tempo. La prima e,
forse, più antica fra quelle che
abbiamo trovato ci richiama
alle litanie della Madonna ed in
particolare alle chiese dei vari
quartieri del paese ed ai santuari vicini, cui le madri raccomandavano i figli in tenera età.
«A-a Madonna de Lurettu - ch’a
te vegne a sto dau lettu; - a-a
Madonna du Casté, ch’a te vegne a’sto dapè (vicina) -a-a madonna du Ponte longu - ch’a te
dagghe un sonnu longu». Sono
ottonari popolari, ritmicamente perfetti, in cui è chiara la
menzione alla Madonna di
Loreto, venerata ad Alassio ai
piedi della collina del Tirasso,
da considerare oggi non più
tanto periferica, in una chiesetta che ha mantenuto nel
tempo la sua primitiva e semplice bellezza. La Madonna del
Castello ci richiama alla
Chiesa della Madonna della
Grazie, là dove sembra essersi
formato il primo nucleo abitato di Alassio, quando fu abbandonata la lontana Chiesa di
Sant’Anna ai Monti, lungo la
Via delle Gallie.- La... Madonna
di Ponte lungo ci richiama, infine, al Santuario omonimo,
posto in Albenga, accanto ai
ruderi dell’antico ponte romano sotto il quale anticamente
scorreva il Centa, che oggi attraversa la città molto più a ponente di allora. Detto santuario fu anticamente oggetto di
profonda venerazione anche
da parte degli Alassini e al di
sopra delle secolari lotte campanilistiche con gli Albenganesi o Albingauni che dir si
voglia...
Forse queste litanie popolari dovevano essere in origine
assai più lunghe e la prova sta
nel fatto che altri versetti ci sono pervenuti da fonti diverse.
«A Madonna de Pumpei, - ch’a
te stagghe vixin ai pèi; - a
Madonna du Succursu - ch’a te
mire longu u cursu» (ma l’ulti-
indubbiamente ottativo, come
l’ «utinam» dei Latini.. (voglia il
Cielo che…) Quest’ altra antica nenia potrebbe essere defi-
La mano di Gibba ritrae l’antica chiesa albenganese di Pontelungo.
DISEGNO DI GIBBA
mo verso non ci sembra genuino...). Un particolare, invece,
ci sembra degno di considerazione: tutti i congiuntivi presenti sono introdotti da un
«che», che non è una semplice
congiunzione, ma ha un valore
nita natalizia: «A ninna mi e te
cantu - u l’è natu u Bambin
Santu... - U l’è natu da Maria, San Giseppe in cumpagnia; - U
l’è natu a Betlemme - sensa fasce e sensa mantellu». Questa
nenia ci stupisce per alcuni
dettagli da sottolineare. La
vecchina che abbiamo intervistato ha insistito nel ripeterla
più volte così, ma anche qui
c’è un errore fondamentale
che potrebbe essere imputato
alla non più verde memoria di
lei e di chi, nel correr dei secoli, ha tramandato ai figli
questi versi.
Cominciamo con l’analizzare l’ultima parola, «mantellu».
Certamente all’origine dovette
esserci un sostantivo capace
di rimare con “Betlemme”;
un’altra perplessità è nella ripetizione del participio passato del verbo nascere (‘natu’),
inesistente affatto nel dialetto
alassino, in cui si dice ‘nasciuu’. Ma andiamo oltre.
Abbiamo ritrovato un’altra nenia tipicamente natalizia, probabilmente antichissima e tale
che, con opportune variazioni,
si trova non solo in Liguria, ma
almeno in tutta l’Italia settentrionale: « Maria a lavova,
Giseppe u stendeva, u Bambin
u cianzeva - Nu cianze, me
bambin, - che panni e nu n’ammu - e quande in çé e andammu
- te ne daremmu là».
Di più difficile interpretazione sono alcuni versi, forse i soli rimasti nella memoria, di una
lunga ninna nanna: «Luna lunetta... u preve u dixe a messa... a Madonna in zenuggiún...
o che bella urassiùn», ma anche qui c’è qualche difficoltà a
legare ritmicamente la parola
‘lunetta’ con ‘messa’, se non
per semplice assonanza
(e...a), né si riesce a capire
quale rapporto logico ci sia fra
la messa e la Madonna in ginocchio e quale fra i primi due
versi e l’ultimo. Probabilmente si tratta di un rifacimento popolare che si richiama ad
una filastrocca genovese della
quale abbiamo ritrovato la
strofa di origine: «Lampa, lampetta... u Segnù u l’è in ta chinietta (culla) - a Madonna in
zenuggiòn - O che bella ora-
ziòn » Tutti questi dettagli o
queste differenze, ora notevoli
ed ora quasi insignificanti, non
debbono stupirci più di tanto.
Fanno parte della storia, del
folclore, delle leggende, delle
tradizioni stesse dei popoli. Il
ceppo iniziale, nella maggior
parte dei casi, era unico ed
aveva la sua brava origine o in
un palazzo di nobili e ricchi o,
più probabilmente, nel tugurio, nel buio e angusto spazio
fra le pareti domestiche di
qualche popolana che, pur sfinita dal peso delle fatiche quotidiane o dagli anni, cercava,
prima di riprendere il riposo o
il lavoro, di far addormentare
il suo piccolo «tesoro»… fatica
(e chi è mamma lo sa bene...)
non sempre molto facile o leggera! Le parole, dunque, erano
più o meno sempre le stesse e
passavano naturalmente dalla
nonna alla mamma e, poi, dalla mamma alla figlia diventata
madre o alla figlia maggiore
che faceva da mamma, temporaneamente, ai fratellini nati
da poco.
È chiaro, così, che col passare del tempo e delle generazioni e con la voglia innata in tutti di inventare rime e versi e
canzoni e cantilene, quelle
stesse nenie avite (o per inventiva o per oblio o per caduta di memoria) di tanto in tanto cambiavano o innovavano
qualche «pezzetto», come se si
trattasse di un vecchio tetto,
in cui, ogni tanto, col tempo,
qualche tegola, per evitare che
l’acqua piovana entri in casa,
bene o male va cambiata.
Per questo, anche noi, «cronisti» di un’epoca remota, non
ci stupiamo e continuiamo a
correre dietro alle filastrocche
ed alle tiritere della nonna con
la speranza che qualcosetta
delle generazioni antiche che
ci hanno preceduto resti in
qualche modo vivo ancora nella memoria di quelle che verranno dopo di noi.
E sono 145 anni!
Sobria, quasi familiare,
ma non priva di particolare commozione l’assemblea annuale della SOMS
di Alassio con il pranzo sociale 2008 interamente
preparato e ser vito
dall’Hotel Aida.
Il neo-presidente Claudio Gavaldo ha presentato
ai rappresentanti delle
Consorelle di Moglio e
Solva e A.V.A ed ai comitati i componenti del nuovo
Consiglio Direttivo, ha salutato fra molti applausi il
geometra Enzo Barbera,
Presidente onorario dopo
16 anni di “onorato servizio”, che ha ringraziato,
non senza commozione.
Sono seguiti il resoconto
dell’attività svolta quest’anno dall’Associazione
e, successivamente la lettura del verbale e del bilancio annuale, approvato
all’unanimità.
Sono stati, quindi, invitati a porgere un saluto il
Presidente A.V.A. Carlo
Cavedini e i due Soci Onorari della Società stessa, il
dott. Giampaolo Mela e il
prof. Tommaso Schivo.
È stata annunciata l’iscrizione del socio più giovane, Andrea Giraldi, nato
nel… duemilasette!
È seguita la consueta
premiazione dei soci “pensionati”: Gaetano Franchi
e Giuseppe Pace e la consegna delle medaglie d’oro
ai Soci Giuseppe Grazioli,
Angelo Cavagna, Pietro
Oliva, Eva Pezzolo e Silvana Ruaretta.
Insomma, una annuale
festa di famiglia e che lascia un dolce ricordo nel
cuore.
Mercoledì 16 Aprile 2008
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«L'ALASSINO»
LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce
Da u libbru di Rei
Da u libbru di Rei
Da u libbru di Rei
U donu da saggessa
E doppu quarant’anni de ’stu regnu
t’oulì so fiu pruntu a cumandò.
A storia a sarà quella de ün impegnu
cu s’è piau cun Diu e u deve fò.
Ma, ciù che autra “storia”, a lascia u segnu
pe a so grandessa e cumme a s’è sgairò.
Però andammu a réu... u ghe n'è da dì
anche se ün pocu u tuccherà inrairì.
E cu-e parolle de so pare in mènte,
Salumùn e so ufferte u fa a-u Segnù
che in ta notte u gh’apparisce arènte
pe uffrighe benefissi e u So favù:
«Drövime u cö e porla francamènte
che quellu che ti vöi te daggu ancù…»
«Un cö sincerü Ti me devi dò
da savé çerne tra u bèn e u mò!»
A ’ste parolle ninte interessai
e che nu n’àmmu scimili in ta Storia
Diu allantù in ta So gran buntai
a quellu zuvennttu sènsa boria,
esempiu de virtü e ümirtai
u ghe prumette unui, ricchesse e gloria.
Ma ciù che autru in quella nötte stessa
Lei u gh’enfunde u donu da saggessa.
Aura u tucca a tì… Urmai t’èi re.
Fiu… e te lasciu… Fa u tò duvé.
“Ün cö sinceru ti me devi dò
da savé çerne tra u bèn e u mò!”
MOSTRE D’ARTE
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) - (a cura di Carlo Bertolino)
Andrea Boscione
È molto conosciuto
soprattutto come poeta, il multiforme artista
Antonio Boscione, alassino doc. Ha esposto la
seconda quindicina del
marzo scorso. Era un
po’ di tempo che non lo
si vedeva alla Carletti:
se il suo stile è naturalmente invariato, più vari sono i soggetti, sempre dipinti a tempera,
tecnica che consente di
ottenere colori intensi
e contorni netti, uniti a
una gradevole e suggestiva armonia compositiva. Nei paesaggi, scorci e marine ovviamente
Alassio ha una parte di
riguardo, ma Antonio
ha dipinto anche l’entroterra: Castelbianco,
Pieve di Teco e Dolceacqua, i loro panorami e i loro
ponti antichi; non soltanto, si è
spinto anche sulla Riviera di
Levante. È qui che ha trovato
ancora i gozzi di legno, da noi
praticamente scomparsi, li ha
“ritratti” da par suo, senza errori di prospettiva (anche per i mi-
gliori pittori è difficile rispettare
quella delle barche), ne ha dedicato un intero dipinto anche a
particolari, come un delizioso
carabottino (copertura di
prua). Inoltre sono stati osservati gabbiani su scogli frustati
dalle onde, muri coperti da ram-
PICCOLI ARTISTI RINGRAZIANO
Con la presente intendiamo
porgere un grande ringraziamento all’A.V.A. che è un’associazione molto importante in
Alassio ed anche quest’anno ci
ha ospitati alla Sala Carletti per
il nostro progetto “PICCOLI ARTISTI CRESCONO”.
Questo progetto sta coinvolgendo sempre più bambini che
lavorano insieme per realizzare
i quadri e quest’anno, con l’aiu-
to della maestra Luisella, ne abbiamo dipinto oltre 100.
I bambini e gli insegnanti
della Scuola Primaria
picanti dai vividi colori, artigiani al lavoro (ombrellaio) e figure: vecchia seduta davanti
all’uscio di una rustica casa, ragazza che cuce e altre. Una pittura che colpisce l’occhio,ma,
sia detto senza retorica, arriva
diretta al cuore.
TROFEO RIVIERA IN BICI
PAUL JEFFREY
in concerto
ad alassio
La sera del 9 marzo si è svolto,
presso la chiesa anglicana, il concerto del sax tenore americano
Paul Jeffrey, accompagnato al piano da Alessandro Collina, al contrabbasso da Sebastien Adnot, alla batteria Laurent Sarrien. La data
ad Alassio era l’ultima di un tour
tra Italia e Francia (Marsiglia,
Cannes, Conservatorio di Torino
ecc.), un tour dedicato alla musica
di Thelonius Monk, pianista e compositore del periodo bebop, con il
quale Paul Jeffrey ha suonato per
ben sei anni.
Domenica 30 marzo, con una
bella giornata di sole primaverile,
si e’ svolta con l’organizzazione
della U.C. Alassio ed il patrocinio
dell’ Assessorato allo sport del
Comune l’ennesima edizione del
Trofeo Riviera in bici.
La manifestazione promozionale che ogni anno la nostra società
organizza per le giovani leve, ha visto la partecipazione di oltre settanta giovanissimi che, con grande
entusiasmo, si sono cimentati nelle prove di abilità sui tratti pavimentati dei giardini di Piazza Stalla.
Ancora una volta in bella evidenza le giovani promesse del nostro club che si sono aggiudicate la
maggior parte delle prove disputate in fascie di età. Ecco i risultati:
• ANNI SETTE:
1° Stefano Iebole - V.C. Laigueglia
• ANNI OTTO:
1° Federico De Luca - Ciclistica
Bordighera
• ANNI OTTO FEMM.
1° Camilla Facelli - U. C. Alassio
• ANNI NOVE
1° Brian Madron - G.S. Biciclando
2° Loris Terrizzano - A.S. Andora
3° Raffaele Romani - A.S. Andora
• ANNI NOVE FEMM.
1° Camilla Pesenti - U. C. Alassio
• ANNI DIECI
1° Alessandro Volpe - U. C. Alassio
2° Andrea Carossino - U. C.
Alassio
3° Federica Fallico - U. C. Alassio
• ANNI DIECI FEMM.
1° Alessia Verrando - Ciclistica
Bordighera
• ANNI UNDICI
1° Filippo Bertone - U. C. Alassio
2° Leonardo Canepa - A.S. Andora
3° Francesco Canepa - A.S.
Andora
• ANNI UNDICI FEMM.
1° Marzia Salton Basei - U.C.
Morego Ge
• ANNI DODICI
1° Marco Tomatis - U. C. Alassio
2° Daniele Raimondo - U. C. Alassio
3° Luca Passarotto - U. C. Alassio
• ANNI DODICI FEMM.
1° Alice Pesenti - U. C. Alassio
Nelle categorie non tesserati si
sono imposti nelle rispettive fasce
di età:
Lorenzo Trincheri; Ambra
Salton Basei; Nicolò Monterosso,
Irene Seveca; Juni Ballestra;
Elisabetta Guo; Thomas Fandetti;
Federica Cunese; Ivan Raffaeli.
La giornata si è poi conclusa con
la premiazione ed il rinfresco offerto dall’Agenzia Rinaldo Muratore di Via Gramsci Alassio.
A. G.
APPELLO
AI DIPLOMATI
ANNO 1962
Riceviamo dal Signor Armando
Grillo il seguente appello:
Sono un ragioniere uscito dal
mitico “Bartalini” di Alassio
nel 1962. Cerco i colleghi di
quell’anno. Mi potete aiutare?
Grazie, Armando.
Per contatti potete rivolgerVi a
questa sede A.V.A.
8
«L'ALASSINO»
LIBRI DI LIGURIA
ni e giudizi di viaggiatori e turisti:
“…Sono pagine di diario, cronache svagate, immagini pittoriche…”. Alassio vi occupa uno
spazio di tutto rispetto, i giudizi
non sono sempre benevoli, ma in
complesso questi precursori,
quando mancavano completamente le attrezzature turistiche,
sono sostanzialmente favorevoli.
Nel libro la prima citazione di
Alassio (pag. 10) è nell’articolo
(del 1997), che ha il titolo del libro
e riguarda un commento di carattere generale su scrittori e artisti
in Riviera. Nel cap. V° (pag. 43) “La
Riviera en plein air” del 1992, viene citato un carrubo nei pressi di
Alassio, inserito in un paesaggio
alquanto fantastico, di Anna de
l’Epinois, esemplare di una serie
di acquarelli eseguiti con la figlia
Aurélie lungo l’arco delle Riviere e
oggetto di una mostra ad Albenga,
Genova e Nizza di quell’anno. Alla
pag. 82 l’articolo “Con la guida
‘Murray’ incontro ai piaceri della
Riviera”, John Murray fu il precursore (1847) delle guide turistiche,
Alassio vi figura con tre locande:
l’Hotel della Bella Italia, l’Albergo
Reale e l’Albergo della Posta. Il decimo articolo “Sunny days in
Alassio” (pag.95, scritto nel 1995
di ben 16 pagine) è totalmente dedicato alla nostra città: si tratta di
un compendio delle impressioni
di vari viaggiatori e della storia del
turismo alassino dal 1646 al 1931.
Ecco alcune fra le citazioni più importanti: “Ad Alassio, cena gradevole a un prezzo che è la metà di
quello pagato nella misera
Corona di Porto Maurizio”
(Edward Smith, 1786, dopo aver
descritto il carrubo e altri alberi);
“Alassio… lunga e sgranata… ricca e popolosa…con un’aria di autonomia che circola tra gli abitanti… (dediti) alla ricerca del corallo, fino in Corsica e in Sardegna… Ma è imprudente viaggiare nella zona soli o di notte”
(William Brokedon, 1828-29);
“…(paese) romantico, primitivo,
ricco di risorse naturali, popolato
da desperados e da barcaioli con
l’occhio da bandito” (Thomas
Roscoe, 1883); “…(i pescatori)…
sono uomini belli…hanno le gambe nude sotto il ginocchio…sono
allegri con le loro sciarpe e i loro
berretti colorati” (Jane Freshfield,
pittrice, 1867). La ferrovia arriva
nel 1872. Nel 1875 arrivano i Gibb
e i McMurdo, seguiti nel ’78 dal
dottor Edward Dickinson e dal reverendo John Hayes; poco dopo
con Thomas Hanbury inizia la
“Colonia inglese”, che Astengo descrive compiutamente. Negli anni
’20 del secolo scorso comincia il
“turismo di massa”, che all’inizio
convive con gli Inglesi. Tutto cambia con la IIª guerra mondiale. “Un
viaggio romantico” (cap. XII°, pag.
117 del 2002) è quello della
Contessa De Genlis (fine ‘700), e
quello del professor Giulio Cappi
(1868) che redige una guida nella
quale scrive: “…Il poetico seno di
Alassio pare se ne stia là a braccia
aperte ad attendere il sole nascente per inebriarsi nei suoi torrenti di luce…è un nido di fiori fatto espressamente per pasarvi una
luna di miele”. Nell’ultimo capitolo “Reportage italiani dalla
Riviera” (pag. 159) del 2002,
Astengo fa una panoramica di articoli apparsi su quotidiani dal
1939 al 1999, tralasciando il periodo bellico; per Alassio (pag.
162) accenna al viaggio del poeta
Alfonso Gatto che nel 1947, come
inviato de L’Unità scrisse una serie di articoli sulle cittadine della
Riviera, ripubblicati dall’Editrice
“San Marco dei Giustiniani” di
Genova nel 2000; l’articolo più
bello “A vederla dall’alto Alassio
è una luce” è stato riportato su
L’Alassino del gennaio 2001.
Continua con Carlo Levi che per
La Nuova Stampa nel 1954 scrisse “Mare di Alassio” e “La balena
di Alassio” nel 1958, in altri articoli descrive i suoi romantici ricordi di bambino sulla spiaggia
di giovanetto la pesca nel golfo
con gli amici. Per concludere, ancora per L’Unità, Michele Serra
nel 1985 fa un viaggio lungo tutto
il litorale della Penisola, Astengo
lo commenta, ecco ciò che riguarda Alassio: “Quello della volgarità incombente è il leitmotiv
che accompagna tutto il racconto…esilarante, pungente e quasi
tenero ad Alassio. I tempi favolosi del Muretto sono finiti, il profumo di focaccia fresca non saluta più ‘le albe dei vitelloni torinesi di trent’anni fa’, molti alberghi sono ‘dignitosamente obsoleti’, ma tornano le famiglie borghesi che scelsero le Maldive e
ora vogliono riposarsi in questo
angolo rassicurante della costa:
‘Paradossalmente, forse può
aiutare Alassio, come tutta la
Liguria, proprio quel senso di
classicità un po’ taccagna, di
conservatorismo un po’ snob,
che la fa restare sempre uguale a
se stessa”.
via Dante angolo via Diaz e in viale Hanbury. Quindi l’ultima in viale Gibb (palazzo Vairo), purtroppo soppressa il 14 dicembre 2007
e trasferita presso la Tenenza di
Albenga. Carossino termina col
curriculum, di tutto rispetto,
dell’ultimo Comandante ad Alassio, Luogotenente Canio De Nicola. Per questa sua opera Antonio ha ricevuto i complimenti
dal Comando Generale del Corpo
di Roma.
Carlo Bertolino
Domenico Astengo: “L’altro sguardo – Artisti e
viaggiatori in Liguria dal ’700 al ’900”
Anna de l’Epinois: “Carubio… entre Alassio et Albenga… 26 Avril 1853”
Acquerello
Il professor Domenico Astengo,
nato a Spotorno, vive a Savona. Ad
Alassio è stato insegnante nella
Scuola Media Statale M.M.
Ollandini, ora collabora spesso
col Comune di Alassio e la
Biblioteca civica, soprattutto
nell’allestimento di mostre e nella
stesura dei relativi cataloghi, fa
parte della Giuria tecnica del
“Premio Letterario Alassio – 100 libri”. Collabora con riviste e ha
scritto vari libri di Arte, Viaggi e
Turismo riguardanti la Liguria, fra
i quali testi fondamentali come
“Viaggiatori e vedutisti in Riviera” (con Giulio Fiaschini), “La
scoperta della Riviera” (con E.
Duretto e M. Quaini), “L’estate di
Alassio” (con Antonio Carossino); fra i cataloghi, redatti da
solo o con altri, si possono ricordare: “Richard West”, “Un mare
di vacanze”, “La Riviera illustrata”, “La route de Gênes”.
Ora ha pubblicato “L’altro
sguardo…”, che è una raccolta di
articoli apparsi in sedi diverse: riviste, atti di convegni, cataloghi di
mostre; che riportano impressio-
In un gradevole opuscolo il nostro storico Antonio Carossino
ha tracciato, in forma sintetica
ma esaustiva, la storia in generale della Guardia di Finanza e in
particolare della sua presenza ad
Alassio nell’arco di 167 anni.
«Il Corpo della Guardia di
Finanza – dice Carossino – ha
all’origine una provenienza assai
differenziata». Quando l’Italia era
ancora solo un’espressione geografica, nello Stato Pontificio venne istituito nel 1876 il primo
Corpo di Finanza militare. Dopo
Napoleone la Liguria venne annessa al Regno di Sardegna che
costituì una “Legione” col compito principale di sorvegliare le
conferma l’istituzione ad Alassio
di una “Brigata dei Preposti”, come allora venivano chiamati, per
la caserma in un appartamento
situato nell’ex convento dei
Domenicani (ora piazza Partigiani), datato 21 marzo 1820. Da
qui nel 1870 si trasferirono in una
proprietà del Conte Luigi
Morteo, nella stessa via ma sulla
spiaggia (dove ora sorge la Sala
da pranzo dell’Hotel Savoia), dove rimasero fino al 1888. Un vasto
appartamento sito all’ultimo piano di un edificio in vico Tortore
(alla spalle dell’attuale Ristorante Palma) fu la terza sede. E
qui, se mi è concesso, un mio ricordo di ragazzino (fine 1930 ini-
Mercoledì 16 Aprile 2008
SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO–ALASSIO
“IL ROMANZO LIGURE DEL RISORGIMENTO”
Conferenza del prof. Quinto Marini
Presentazione del prof. Alberto Beniscelli
La S.O.M.S. di Alassio in collaborazione con l’Assessorato
all’Associazionismo e Volontariato, prosegue nell’organizzare conferenze di alto livello culturale.
Il 14 marzo scorso il prof.
Quinto Marini, Docente di
Letteratura Italiana all’Università di Genova, ha parlato del
Romanzo Ligure del Risorgimento.
Ha porto il saluto il Presidente della S.O.M.S. Sig. Claudio
Gavaldo, ringraziando oltre agli
oratori, gli intervenuti, in particolare il Dirigente del Comune
di Alassio dott. Alfredo Silvestri (che poi a sua volta ha salutato anche a nome dell’Assessore dott. Loretta Zavaroni), i
Rappresentanti delle Consorelle Società operaie di Moglio e
Solva e l’A.V.A., ha poi ceduto la
parola al professor Alberto
Beniscelli, per il quale non occorrono presentazioni.
«Sono contento di essere nuovamente qui (l’anno scorso si è
parlato di Giuseppe Garibaldi),
a parlare dell’’800, quando è
stata fondata questa Società. È
per me motivo di soddisfazione
invitare qui i miei colleghi
dell’Università. Il prof. Marini è
uno studioso in particolare della letteratura di quel periodo e
la persona più qualificata a parlare del romanzo ligure Risorgimento».
Prof. Marini: «Sono orgoglioso di essere ospite di questa
Società, nata nel 1830, periodo
che sto studiando: la storia
d’Italia è sempre passata da qui.
I Mille non sapevano nemmeno
dove fosse la Sicilia, ma si unirono per conquistarla. Gli scrittori dell’’800 (ha cominciato
Ippolito Nievo) con i loro romanzi hanno testimoniato gli
avvenimenti. La Liguria naturalmente ha la sua parte. Carlo
Varese, anche se tortonese, ambienta i suoi romanzi in Liguria;
scrive dei “Promessi sposi” e
della battaglia di Benevento
(Manzoni aveva capito l’importanza del romanzo), ma pensava si dovesse avere più aderenza alla realtà, promuove la memeorialistica.
Alla
metà
dell’’800 il romanzo si evolve, è
più realistico. Giovanni Ruffini
scrive durante l’esilio in inglese:
cerca di far conoscere all’estero
la situazione italiana. Il suo primo romanzo “Lorenzo Benoni,
or passages in the life of an
Italian”, assai autobiografico,
comincia con ironia e finisce in
tragedia. Segue il più famoso “Il
dottor Antonio”, poi altri fra i
quali “Vincenzo, ovvero la moglie bigotta” dove l’elemento risorgimentale è messo in crisi
dalle necessità familiari, rispettando abbastanza fedelmente la
situazione storica. Anton Giulio
Barrili, savonese, giornalista,
garibaldino, combatté a Mentana, divenne professore e poi
Rettore all’Università di Genova; scrisse sessanta romanzi soprattutto di argomento risorgimentale, il più conosciuto è “I
misteri di Genova”, che comincia come racconto patriottico,
poi volge al rosa; ne seguono altri ma fuori tempo, ambientati
nel Medioevo; sono più interessanti le pagine che descrivono
Mentana. Anche Garibaldi scrisse quattro romanzi: storie
d’amore nel contesto delle sue
battaglie, ma troppo personali.
Concludiamo con Giulio Cesare
Abba: nato a Cairo Montenotte,
studiò presso gli Scolopi a
Carcare, fu tra gli organizzatori
della spedizione dei Mille; il suo
libro più celebre “Da Quarto al
Volturno” dovrebbe essere studiato nelle scuole, è un diario
con l’impronta del romanzo, c’è
la consapevolezza di fare
l’Italia: un’impresa difficile; è
commovente la sua umanità».
Ca. Bl.
I PROBLEMI
PAESAGGISTICO-AMBIENTALI
DI ALASSIO IN UNA RIVISTA
A DIFFUSIONE NAZIONALE
Antonio Carossino: “La Guardia di Finanza presente ad Alassio dal 1820 al 2007”
Il molo di Alassio con le casette della Sanità e dei “Preposti” (Doganieri).
frontiere. Con l’unità d’Italia divenne definitivamente “Corpo
della Regia Guardia di Finanza”,
che progressivamente viene perfezionata nelle sue funzioni.
Venendo ad Alassio, sul molo
sorgevano due casette: quella
della Sanità, con i controllori dello stato di salute dei marinai e dei
passeggeri che sbarcavano ad
Alassio e l’altra, sede dei Doganieri. Nell’opuscolo viene riprodotto un contratto d’affitto che
zio ’40): lasciata questa caserma
alla fine degli anni ’20, l’appartamento venne preso in affitto da
una signora “Rusina a Zenese”,
che vi esercitava l’attività di affittacamere, era amica dei miei genitori e quando andavo a trovarla, parlandone con qualche vecchio alassino mi diceva: «ti vai
dai Preposti». Altre tre sedi furono successivamente: in vico
Freghetti, al 1° piano con terrazzo sul mare di fronte al molo, in
Concerto del Venerdì Santo
XXXª edizione
Chiesa di S. M. Immacolata – Padri Cappuccini
Uno dei più longevi appuntamenti culturali di Alassio è certamente il tradizionale Concerto
del Venerdi Santo, giunto alla
trentesima edizione, organizzato
dall’Assessorato alla Cultura,
Biblioteca civica, Parrocchia di
S.M. Immacolata e Circolo Amici
della Musica “Primo Campana”.
Quest’anno, il 21 marzo scorso, si è esibita la “Schola Cantorum Don Primo Volpe”, diretta dal M° Guido Paoli, con gli
strumentisti Nadia Orengo al
Clarinetto e Dario Calvi alla Tastiera.
La “Don Primo Volpe” è un
Coro polifonico a quattro voci
miste di 25 elementi, si prefigge
lo scopo di valorizzare il Canto
sacro, particolarmente quello
Grgoriano e Polifonico sia classico che moderno. Ad Alassio ha
partecipato più volte ai Concerti
di Natale e della Festa patronale
nella Parrocchia di San Vincenzo
e nella Chiesa di San Giovanni,
molto apprezzati.
Prima del Concerto il M° Paoli
ne ha illustrato le caratteristiche:
«È un cammino sulla Settimana
Santa, costituito da canti brevi,
per lasciare spazio alla Parola
evangelica, dal IV° secolo al XII°
fino ad arrivare ad autori contemporanei».
Si è iniziato con “Discendi
Santo Spirito” di Albert
Scweitzer, seguito da “Pueri
Hebraeorum” Antifona gregoriana, dove il M° Paoli ha cantato anche come Tenore solista, e pure
in “De la crudel morte del Cristo”
(Laudario Cortonese). Gli altri
Canti eseguiti erano di autori che
vanno da G.P. Da Palestrina a J.S.
Bach, fino ai contemporanei M.
Frisina e Bepi De Marzi, intervallati dalla lettura di brani dei
Vangeli sulla Passione e Morte di
N.S. Gesù Cristo.
Meritatissimo il caloroso successo tributato dal numeroso
pubblico presente, che con ripetuti applausi ha ottenuto come
Bis “Doce la carità è vera” di M.
Frisina.
Gli organizzatori porgono un
sentito ringraziamento ai Rev.
Padri Cappuccini per la sempre
cortese ospitalità.
C.B.
Sul numero 432 (dicembre
2007) del Mensile dell’Associazione “Italia Nostra” è comparso
un articolo a firma Carla Fazio intitolato “Appunti su una città in
rovina” con fotografie.
«Se Alassio dovesse perdere le
sue attrattive turistiche e collocarsi tra le troppe brutte cittadine
che purtroppo caratterizzano
questo tratto di costa invaso dal
cemento, pensiamo che il danno
sarebbe di tutto il territorio ligure
e soprattutto di quello savonese».
Questo l’inizio. Poi la Presidente della Sezione di Alassio di
Italia Nostra prende in esame i
fatti più eclatanti che hanno o
stanno per avere un effetto deleterio sul paesaggio alassino: dalle
ville trasformate in condomini di
minialloggi, ai giardini che devono lasciare il posto ai box, al taglio indiscriminato di alberi.
Prosegue con la speculazione
edilizia che tenta l’espediente
della “convenzionata”, con le antiche case del “caruggio” sottoposte a restauro selvaggio, il
campo sportivo che langue; il
Tennis Club, gioiello costruito da
Daniel Hanbury e dalla “Colonia
inglese” che rischia grosso e villa
Brunati pure. Affronta lo spinoso
problema di piazza Stalla, i progetti di lottizzazione a Vegliasco e
Rangé, l’ipotizzata strada di quota 200. Per concludere: «Dobbiamo infine rilevare quanto poco, fino ad oggi, abbiano operato
le Istituzioni – Regione, Provincia, Sovrintendenza, Magistratura, per controllare, arginare, se
nel caso sanzionare i numerosi atti amministrativi per i quali sono
stati presentati esposti, segnalazioni, richieste di intervento: questa Amministrazione ha ottenuto
pareri ed autorizzazioni che, a
volte, ci apparivano in contrasto
con le norme vigenti, oltre che
con l’interesse della città e del
comprensorio. Anche sul fronte
della Giustizia, ritardi e silenzi. Gli
organi di informazione, così pronti nel denunciare i “peccati” più o
meno gravi delle diverse Amministrazioni del Ponente, ci sembrano reticenti anch’essi. Di non
minore gravità si stanno evidenziando le conseguenze sociali,
culturali ed economiche di scelte
dissennate che allontanano i residenti e svuotano interi quartieri,
ormai invivibili».
A.V.A.
Mercoledì 16 Aprile 2008
ALASSIO PORTO APERTO
di Dante Schivo
«Alassio siccome è il più popoloso è anche uno dei paesi più
commerciali della riviera; la sua
rada è delle migliori e più sicure,
a segno che gli altri bastimenti
ancorati nelle rade circondanti,
al turbarsi del tempo al crescere
del vento sono costretti ad ivi ricoverarsi: fu quindi sempre una
delle stazioni più importanti di
Dogana. Il “Magazzeno di Sali e
Tabacchi” fino al 1810 fu stabilito in Alassio».
Il traffico commerciale nel
“Porto Aperto di Alassio” era
notevole. Vi ormeggiavano bastimenti con «colonne» a noleggio e a sistema misto. I Patroni
Comandanti dei velieri disponevano di un capitale detto «fondo» formato da un’indetermina-
carico e scarico per mezzo delle
“gundure ciazzine” tirate a terra
per mezzo degli argani a stanghe, erano temporaneamente
sospese.
Le imbarcazioni più piccole
venivano, durante il tempo buono, collegate con la spiaggia permanente con una fune chiamata
“parmara” attraverso l’uso manuale della quale si svolgeva il
“tonneggio” delle merci.
Prima della Rivoluzione Francese circa settanta bastimenti a
vela navigavano ancora per
Alassio e florida era la marineria
di Laigueglia.
Si ha memoria, anche nella toponomastica alassina, di vari
“scali” esistenti sulla spiaggia.
Oltre al molo centrale (ricorda-
to con il termine tuttora in uso
“In sci-u bastiun”) abbiamo notizie di uno “scò du Burdin (in un
documento del 1539) e di uno
scalo, cui corrisponde oggi il toponimo Inuscà (situato dove oggi
esiste l’albergo Mediterranèe).
A Laigueglia, invece, i piccoli
velieri venivano ormeggiati con
“cime” ai moli in legno che, alcuni Componenti dell’impresa
commerciale di cui faceva la nave, avevano provveduto a impiantare. Secondo lo storico
Giulio Cesare Preve alla fine del
1700 a Laigueglia c’erano 10 moli chiamati di Coenda, di Gentile,
del Rizzo, di Bernardasso, di
Giancone, del Garassino, dei
Maglione o del Palazzo Rosso,
del Garo, di Giangrosso, dei
Badarò.
Anno 1852 – 13 febbraio –
Verbale di consegna del baluardo maggiore di Alassio fatta dell’intendente generale di
guerra.
Nel biennio 1852 – 53 la popolazione di Alassio era di 5.714
abitanti.
In Alassio sonvi i Vice Consoli
di Francia: Boggiano Andrea, di
Spagna; Preve Francesco, dell’Uruguai; Boggiano Sestilio.
Ho sottomano una mappa denominata «Rada di Alassio» del
1853 del V. Ammiraglio R.M.G.
Albini dove si nota che le “ancorette”, simbolo di “zona d’ancoraggio consigliato”, sono situate tutte sulla congiunte
“Scoglio Tontonara” e Capo
Santa Croce e lungo questa direttrice, che è equidistante in
tutti i suoi punti dalla linea di
costa di 0,45 mgl., sono stati fatti gli scandagli ed i conseguenti
prelievi di fondo marino e,
espressa in metri, la profondità
del mare nelle zone esaminate
oscilla tra i 20 e i 26 mt..
Il tipo di fondale varia, (e questo è un dato che potrebbe essere verificato da quanti continuano a discettare circa la provenienza della sabbia della
spiaggia di Alassio), passando
dal “fango” accertato davanti
alle coste laiguegliesi, alla sabbia trovata davanti alla spiaggia
di Alassio.
Fiocco
Azzurro
Grande festa in casa DONADIO
Il 9 marzo u.sc. a Savona è nato SIMONE e il fratellino Davide è felice di annunciarne la nascita per la gioia della mamma Tiziana e del
papà Pino, dei nonni Bruna –Bimbi.
Al piccolo Simone e ai famigliari tutti i più sinceri auguri da parte
dell’Associazione Vecchia Alassio.
ANEDDOTI PATRII
VOLLEY
di Dante Schivo
Alassio Volley Campione
Provinciale Under 16
Gran finale del campionato
femminile under 16 domenica
30 marzo ad Alassio, presso la
Palestra Don Bosco, dove le
quattro prime classificate nei
precedenti concentramenti,
si sono incrociate per la proclamazione dei campioni provinciali.
ta quantità di azioni chiamate
«Parti in colonna» di solito di 600
lire di Genova ciascuna ma ulteriormente suddivise perfino in
sedicesimi; sicchè chiunque era
in grado di partecipare.
Il Patrone Comandante era anche l’Armatore e aveva pieni poteri sul “Fondo”. Vendeva la
merce, ne acquistava altra e procedeva subito alla resa dei conti
e alla ripartizione degli utili.
I marinai dell’equipaggio, quasi tutti alassini, non avevano una
paga ma partecipavano ad una
parte del guadagno e godevano
del beneficio di trasportare gratis e in esenzione di dazi, la provvista di grano e di vino per la loro famiglia e la “paccottiglia”
composta in genere da tagli di
vesti, lana per materassi, vetrerie, porcellane, pipe e soprattutto tabacco. Nel loro peregrinare
per i porti di tutto il Mediterraneo prima e del Mondo poi, i
marinai alassini sapevano ove
smerciare con sveltezza e profitto cacio sardo, grano duro, lane grezze e olio d’olivo o barattare capi di biancheria,pantaloni alla francese, fasce per neonati, tela per macramé e camicie
da uomo.
«Il Prof. A. Beniscelli, tenace
valorizzatore della Alassio velica» scrive A. Carossino «Ci ha lasciato prendere visione di antichi contratti di “Paccottiglia”
stipulati da navigatori e mercanti alassini dell’epoca 1840 –
1860. Dagli stessi si apprende
come fossero importanti gli intercambi fra Alassio e le Isole di
Corsica e Sardegna e dell’entità
della somma impegnata che va
da 15 mila a 42 mila lire come
media».
I velieri più grossi si ancoravano in rada; se il vento diventava forte proveniente da Sud e
da SW-W essi si rifugiavano a ridosso di Capo Mele; se soffiava
da Grecale o da Levante si mettevano sottovento all’Isola
Gallinara. SI rollava e beccheggiava un po’ ma l’ormeggio era
sicuro.
Naturalmente, durante il periodo di “rilascio” a causa del
tempo cattivo le operazioni di
9
«L'ALASSINO»
Le atlete felici.
La prima semifinale tra
Alassio ed Albisola, vede la formazione di casa affermarsi con
un netto 3-0 sulle pur tenaci avversarie. A seguire il CelleVarazze chiude con un 3-0 contro un agguerrito S. Pio X che
crolla solo al terzo set dopo aver
perso i primi due ai vantaggi.
Nel pomeriggio Albisola si aggiudica il terzo posto vincendo
2-0 sul S. Pio X precedendo l’ accesissima finale tra le ragazze di
Pontacolone e quelle di Fazio.
Una bella partita vissuta nervosamente, come si nota dall’ alternanza dei parziali. Il tie-break
è a favore delle ponentine che
con un netto 15-8 chiudono l’incontro, aggiudicandosi il titolo
che l’anno scorso avevano sfio-
rato perdendo la finale proprio
contro Albisola.
Per le ragazze del Presidente
Ornella Testa, una stagione ricca di successi che le ha portate
in finale senza mai concedere
un set agli avversari e che permette loro di trovarsi attualmente al terzo posto nel massimo campionato provinciale di Prima Divisione, avvalendosi dello
Sponsor “Gelateria Rainbow Alassio”.
Grande
soddisfazione anche per
il “neo” tecnico Pontacolone che,
dopo diversi
anni alla guida di squadre maschili
nei campionati regionali, ha accettato di mettersi in gioco in
un settore
giovanile
femminile di
sicuro stimolo ma non sempre di facile realizzazione. Il gruppo, già tecnicamente avanzato e compatto,
gli ha sicuramente facilitato il
compito, ma la sua esperienza
e professionalità hanno fatto sì
che l’obiettivo fosse raggiunto.
(Nella foto le campionesse:
BERTOLOTTO Sonia – BOZZA
Gaia – MARASSI Elisa – OLIVIERI Alessia – PAPAMARINO
Martina – RANIELLO Veronica
– RIZZA Debora – RUARO Denise – SCAVETTA Camilla –
STRINGILE Anita e il tecnico
PONTACOLONE Marco).
L’A.V.A. non può che sottolineare la meritata vittoria, augurando numerosi altri traguardi alle atlete ed agli attivi
dirigenti.
CINQUE INCONTRI SALUTARI
Dott. Luciano Clemeno: “La
prevenzione come strategia
per rimanere agili e scattanti”
A conclusione di questo ciclo
di incontri informativi sulla terza età, il 7 marzo scorso, nella
sala del Bar Giacomel, ha parlato il fisiatra dottor Luciano
Clemeno, che visita presso gli
Ospedali di Alassio, Savona e
Albenga. È stato presentato dalla dottoressa Loretta Zavaroni,
Assessore alle Politiche Sociali
del Comune di Alassio.
«Noi veniamo “dopo” il trauma
– dice il dott. Clemeno – La prevenzione è essenziale. Il progresso è un’arma a doppio taglio. Ci
sono lati negativi e positivi: se
sono aumentati inquinamento e
rischi di incidenti, sono anche
migliorate le terapie, in particolare quelle riabilitative, e la prevenzione. Per la prevenzione occorre tenere sotto controllo le
patologie comuni negli anziani:
diabete, sovrappeso, malattie
cardiovascolari; perciò, con il
consiglio del medico di base, è
bene fare periodicamente i normali esami: pressione arteriosa,
glicemia, colesterolo e, soprattutto per le signore, lo stato di
decalcificazione delle ossa.
L’osteoporosi è una delle cause
principali delle fratture; il calcio
può essere reintegrato con latte
e latticini (yogurt e formaggi)
magri per evitare l’aumento del
colesterolo. Inoltre non trascurare la vista e attenzione a gradini, tappeti e altri ostacoli in casa
e fuori. È essenziale lo stile di vita: fare attività fisica, se necessario ricorrere (con moderazione)
ai massaggi, controllarsi nell’alimentazione e soprattutto nel
consumo di alcolici, possibilmente evitare il fumo. Ricorrere
ai farmaci solo se necessario e
sempre sotto controllo medico.
L’artrosi può essere invalidante:
non ci sono possibilità di prevenzione e di efficace terapia,
massaggi e farmaci possono attenuare il dolore.
C. B.
Nella “Veglia del Marinaio”,
Pessoa fa dire ad una vecchia
che veglia il marinaio morto: «È
bello il mare degli altri paesi» e
un’altra risponde: «Solo il mare
degli altri paesi è bello, e il mare
più bello è quello che non vedremo mai». Questa è l’aspirazione trascendente della condizione umana. Stupirsi che gli altri Paesi siano belli e nello stesso tempo pensare che i paesi
più belli siano quelli che non si
vedono. Per iniziare la nuova
puntata dei “Fatti Illustri di
Alcuni Alassini Antichi” mi è
parso utile proporre questa riflessione del sommo Pessoa, in
quanto molti Alassini ancora
non si sono resi conto di vivere
in un territorio particolarmente
privilegiato da Dio e si stupiscono delle 100 e più Agenzie
Immobiliari che operano nel nostro Paese. Il verde della collina,
assomiglia certo a quello di
Francesco Biamonti, ma… non
è lo stesso; il mare a ridosso del
Capo più sporgente d’Italia non
può non essere più bello; la
spiaggia di sabbia fina e bianca,
conseguenza diretta di una particolare configurazione naturale è… un bene unico; il clima è
da Record! Così lo certificava
Peter Stark su Selezione dal
Reader’s Digest del Febbraio
1988 esprimendosi così: «Al
Nord primeggia Alassio: lo sanno bene i freddolosi lombardi e
piemontesi che sempre più numerosi vanno a rifugiarvisi».
Perché dobbiamo confrontare il
nostro Paese con il “brutto”degli altri? Ma non ci sono più
Alassini d’origine e di fede che
intendono amministrare il bene
comune per il bene dei loro figli?
In questa puntata si dice di “Un
Fatto Onorevole Ardire di un
Capo di Guardia Nazionale” perché le gesta, ed i gloriosi fatti degli antichi, intesi dalla gioventù,
che è fornita di uno spirito ben disposto, costituiscono dei validi
stimoli, che la spingono all’esercizio delle opre magnanime, ed
alle azioni di sempiterno encomio giustamente meritevoli.
Subito dopo la rottura della
Pace d’Amiens la guerra tra la
Gran Bretagna e la Repubblica
Francese si riaccese.
Siamo nel 1805: Alassio fa parte della Repubblica Ligure.
Una squadriglia Inglese venne
ad incrociare sul Capo delle
Mele. E in appunto in questa
Rada di Alassio che i primi fatti
ostili ebbero luogo. Stavano ancorate in questa sei feluche cariche di varii generi provenienti da
Marsiglia e dirette a Genova. In
questa rada non vi era alcun cannone; dappoichè le nostre sei colubrine di bronzo ed i due cannoni da 56 se li erano presi gli Austriaci nel 1800. Avvalendosi di
ciò gli Inglesi decisero di catturare quelle filucche. Era già un giorno che gli Alassini si aspettavano l’attacco; ma non sapevano
cosa fare. Le uniche forze armate in loco erano composte dai 25
soldati Liguri, comandati da un
tenente, che la Repubblica da
più di cento anni teneva ad Alassio. Con botti e sacchi di arena
si trincerò il molo ed ivi si disposero i marinai armati di fucile delle feluche ed i militi della
Guardia Nazionale comandati
dal Capo-Legione Antonio Rebecca. Appena le scialuppe Inglesi furono a portata di moschetto s’impegnò con esse una
viva fucilata. Le imbarcazioni
nemiche però avanzavano inesorabilmente. Il ferimento di
due marinai che pugnavano sul
molo “scoraggi” i loro compagni
che immediatamente abbandonarono la ridotta. Avvenendosi
di ciò, gli Inglesi con le scialuppe si avanzarono celermente e
stavano per salire a bordo delle
“filucche” quando il Rebecca,
scorgendo che erano per riuscire vincitori in grazia dell’abbandono del trinceramento sul
molo, decise di rioccuparlo:
«Cittadini, gli dice, bisogna farsi coraggio. Riprendiamo l’importante posto abbandonato
da quei codardi marinai, altrimenti le Filucche sono prese.
Chi non è vile mi segua». Immediatamente, sotto il vivo fuoco
delle lance nemiche, colla sciabola alla mano, si avanza sul
molo. Lo seguono i più arditi
dei suoi uomini e alcuni soldati
scesi dai bastioni. Si riprende la
fucilata dalla parte del molo,
ch’era il luogo più prossimo alle Filucche.
Le più avvicinate delle imbarcazioni inglesi, colte da un’incessante grandine di palle, prestamente retrocedono. Continua il fuoco; gli Inglesi, vedendo
opporglisi una si accanita resistenza, cessano dal combattere
e si ritirano. Le Feluche Liguri
sono salve. I Capitani e Padroni
dei salvati legni offrirono al
Rebecca vistosi donativi ma lui
ebbe la magnanimità di non accettarli, esprimendogli che non
aveva fatto che il suo dovere.
Egli è ben giusto, e per l’umanità ognor proficuo che le azioni in cui la virtuosa forza
dell’animo con opre ardite e generose si appalesa, ed ai propri
doveri dignitosamente si adempie, vengano alla posterità tramandate».
La considerazione ultima di
Gio.Batt. Fontana e quasi sempre simile in ogni suo scritto. Gli
Uomini (e le loro gesta) che vengono raccontati sono sempre
moralmente integri ancor più
che coraggiosi e arditi; soprattutto sono Alassini che amano
Alassio ancor più dei loro bene
e delle loro proprietà.
Al lume di cotanta virtù mi
chiedo se all’inizio del millennio, un emulo di Fontana, fosse
venuto ad Alassio a ricercare
nuovo “materiale storico” e co-
noscere le gesta ed i gloriosi fatti
che raccontandoli spingano la
nuova gioventù alassina all’esercizio di opre magnanime,mi
chiedo: 1) quanti profili di Alassini Illustri sarebbe riuscito a
realizzare complessivamente.
2) Quanti durante e dopo la
Prima guerra mondiale; quanti
durante e dopo la Seconda
Guerra Mondiale.
Il fatto raccontato in questo
“Annedoto” ci riporta ad una
Alassio del 1800. Ecco alcune
note del Periodo storico esaminato: Il vescovo d’Albenga Costantino Serra avendo fondata
una Società di Missionari diocesani detta Congregazione dei
missionari dei preti secolari della diocesi d’Albenga, egli ne fu il
primo Presidente. In questa
Società s’illustrarono Gerolamo
Scofferi di Alassio, morto in odore di Santità nel 1818. Marc’Aurelio Badarò di Laigueglia e Giacomo Semeria di Negri della Colla
di S. Remo; ma più di tutti il beato Leonardo da Porto Maurizio,
testè canonizzato (1804).
Stato generale di Alassio in
quel periodo storico: La Città di
Alassio è di gran lunga la più importante della Provincia dopo
Savona e in parità con S.Remo;
è la più grande di tutta la riviera di ponente e conta dagli sette agli ottomila abitanti. Il suo
territorio quasi tutto in oliveti
nel suo prodotto netto non è
capace di dare il sostentamento alla popolazione per un trimestre all’anno; al restante viene supplito col commercio marittimo, colla pesca; con l’opera dei marinai che s’imbarcano
su bastimenti esteri; con qualche manifattura rimasta, principalmente di tele e, finalmente, coll’attività e piccola industria della bassa classe.
Aneddoti patrii 3 - Continua
10
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Aprile 2008
La fine di altre storiche piante
AERO CLUB DI SAVONA
E DELLA RIVIERA LIGURE
Villanova d’Albenga
18 Marzo 2008
Procede spedita lungo il cammino per il conseguimento della
Licenza di Volo 2008 la giovanissima Elettra Venzo, con gli
Istruttori dell’Aero Club Savona
e Riviera Ligure entusiasti di questa appassionata sedicenne che
il 25 Agosto 2008 compirà il 17°
anno e potrà essere ammessa a
sostenere le prove pratiche per il
conseguimento dell’ambita abilitazione al volo. Ma è quanto
prossimo anche il suo decollo da
solista, coccolata come le sue
precedenti colleghe da tutta la famiglia azzurra del sodalizio ponentino. Nata ad Albenga il 25
Agosto 1991 Elettra nutre da subito un interesse per il volo “fin
da quando ero piccola, ho sempre
sognato di essere una farfalla libera di volare nel cielo sereno. Ora
che ho sedici anni ho potuto scoprire cosa è volare: una emozione
grande, ti prende e non ti lascia.
Volare mi fa dimenticare tutto, da
quando salgo ed accendo il motore, a quando lo spengo. Non si può
spiegare cosa si prova a pilotare
un aereo. Bisogna provare, perché solo provando e pilotando si
potrà essere veramente felici ed
essere liberi come farfalle”.
Non poteva che divenire la mascotte del Corso. L’84° della
Storia dell’Aero Club che vede un
insieme di persone ora amici di
Elettra, più anziani con i quali ha
trovato subito affiatamento nel
frequentare le lezioni .
Il conduttore dei treni che sogna sin da giovane il volo, il professionista che deve spostarsi
con più rapidità, il giovane sportivo che è attratto dalle competi-
zioni aeree, l’anziano appassionato che ha atteso il momento
della pensione per soddisfare un
suo desiderio, due giovani universitari che incrementano il loro bagaglio professionale per il
mondo del lavoro aeronautico,
esponenti delle forze armate che
stanno raggiungendo il traguardo della licenza per incrementare il loro patrimonio culturale, di
supporto al lavoro, di gratificazione, di esperienza.
Bello questo corso, disomogeneo per età e tipologie d’allievi
ma vivace, simpatico e l’inserimento di Elettra giunge come un
raggio di sole nella ripresa dell’attività svolta dallo storico sodalizio aeronautico del Ponente
Ligure fucina di piloti professionisti, sportivi, appassionati che
in tutti i campi aeronautici continuano a mantenere alta l’aquila
del vessillo aeronautico Ligure.
Stefano Rinaldelli e Francesco
Balbo i suoi istruttori di volo, giovani professionisti con una maturata esperienza nel settore,
Maurizio Pizzamiglio Ingegnere
che la segue per la parte teorica,
Cesare Patrono che coordina l’attività aerodidattica ed il Presidente Mauro Zunino che rammenta i periodi di altre giovanissime pilote alcune oggi affermate
professioniste del volo.
Aeroporto Internazionale Villanova d’Albenga
www.aeroclubsavona.it [email protected] Segreteria
Tel. +39.0182.582919
Fax +39.0182.582695
Presidenza 0182.50478 –
Fax 0182.50217 - 17038 Villanova
d’Albenga
Venzo Elettra
L’educazione dei figli
Dalla lettura di un libro di don
Mario Mazzoleni da un articolo di
Renato Farina ho svlluppato un
pensiero sulle responsabilità
dell’educazione dei figli, che nascendo ci portano tenerezze,
gioia, dolcezza, sorriso, beatitudine e amore come riflesso della
luce divina. Se infatti il figlio è nostro per la carne, ha in sé l’anima
creata direttamente da Dio, che
richiede come più del corpo cure
e genera responsabilità in chi si
occuperà del nuovo nato alla
Vita. Il figlio non è un cagnolino
con cui giocare per vederlo scodinzolare felice attorno; essere
genitori non vuol dire dare riso e
latte al bimbo e comperargli poi i
libri per andare a scuola più tardi.
Bisogna educarlo, proteggerlo,
sapere dirgli di no quando sia necessario, dargli amore perché poi
lui possa essere capace di amare;
trasmettendogli questo dono con
l’esempio in casa (ricordargli la
Famiglia di Nazareth) e a scuola
lo si prepara alla vita di relazione
con gli altri, al futuro nella società. Oggi si è appannato il collante affettivo su base religiosa
(vedi quarto comandamento) e,
mancando questa forza coesiva
spirituale, è scomparsa l’integrità morale; i giovani sono lasciati spesso soli in balia di se
stessi ad adorare il nuovo “vitello
d'oro” con le stesse conseguenze
di quei tempi biblici... Si è creato
uno squilibrio nelle coscienze, un
totale disorientamento che le leggi terrene dello Stato non riescono a indirizzare al bene. Parlamentari e Autorità indulgono con
leggi permissive e si può dantescamente dire che lo Stato “libito
fé licito in sua legge”! Nella Scuola
l’insegnamento è quasi puramente tecnico-scientifico e nello studente si instilla una malsana voglia di primeggiare sugli altri, una
dannosa ambizione che esaspera
la ricerca del successo invece
della ricerca della Verità, dell’a-
more verso il prossimo, del rispetto per tutti. Si ha paura di
parlare di un Dio che ci sovrasta
e guida; si grida che libertà significa laicismo, inteso come sconfessione di una fede religiosa; si è
giunti poco tempo fa a negare al
Santo Padre un contatto diretto
“coram discipulis” all’Università.
Paura che la nostra scuola diventi come negli stati islamici teocratica e unilaterale? Il Santo Padre
avrebbe forse potuto richiamare
i Maestri, insegnanti alle loro responsabilità: perché ai giovani loro affidati venga instillata la ricerca di Valori più alti che portino alla realizzazione di ciò che è e dovrebbe essere il futuro Uomo:
una luce che rischiara e rende migliore il mondo; un mondo dove
anche i Maestri, i legiferatori, le
Autorità devono essere scelti per
il loro merito e valore morale e
non solo culturale, affinché possano meritare con il loro esempio
il rispetto ed essere degni di
ascolto. Cito cosa hanno scritto
le Nazioni Unite nella dichiarazione dei diritti dell’uomo: «L’istruzione deve essere diretta al pieno
sviluppo della personalità umana
e al rafforzamento e al rispetto
per i diritti umani e le libertà fondamentali. Deve promuovere la
comprensione, la tolleranza,
l’amicizia di tutte le Nazioni e tutti i gruppi etnici e religiosi e il
mantenimento della pace».
Da giovane ho imparato la legge “Scout” che dice «siamo d’uno
stesso sangue tu ed io, fratellino.
Fare del nostro meglio per essere
preparati a servire»; a servire,
cioè, Dio nella sua Legge e nella
società del domani.
“Dio non paga il sabato” dice un
proverbio, e credo che chiederà a
tutti coloro che si occupano
dell’educazione dei bimbi, futuri
uomini, come abbiano adempiuto
con coscienza al loro dovere.
Silvio Viglietti
Lavori in Corso: Alassio progetta
con i Giovani – Progetto Yepp
Durante i mesi di febbraio e
marzo si sono svolte regolarmente le riunioni del Gruppo di
Supporto del Progetto Yepp
(Youth Empowerment Partnership Programme – Progetto di
sviluppo di comunità per i giovani e con i giovani).
Il Gruppo, composto da una
quindicina di persone tra giovani, rappresentanti di associazioni sportive e culturali, oratori e cooperative, ha preso atto
dei dati restituiti dal Ser.t. (benché si trattasse di una restituzione parziale, quella completa
verrà proposta nei prossimi
mesi alla cittadinanza) e di
quelli restituiti dalle ricercatrici del progetto.
Si sta ora affrontando la fase
dell’individuazione dei temi più
rilevanti per l’interesse dei giovani alassini. Poiché si ritiene utile
raccogliere ulteriori dati, ci saranno alcuni rappresentanti del
nostro Gruppo di Supporto che
intervisteranno i loro coetanei
nelle prossime settimane.
Martedì 18 marzo, la Coordinatrice del Progetto Yepp, Dott.ssa
Francesca Parodi, ha partecipato
alla conferenza – dibattito organizzata dal Lions Club Alassio
Baia del Sole sul tema “Crescita
del Disagio Minorile”.
Quali sono le cause e come prevenirle, evidenziando l’aspetto
preventivo del progetto e quali
sono ancora i punti di maggior interesse per i giovani alassini.
Rinnoviamo ancora l’invito alla
partecipazione al Gruppo di
Supporto, che prevede riunioni
quindicinali e che ha il compito di
occuparsi della concreta realizzazione del progetto.
Per informazioni, è possibile
rivolgersi alla Dott.ssa Fran-cesca Parodi (Coordinatrice Locale del Progetto Yepp) – Servizio Politiche Sociali tel.
0182.602228 o alla Responsabile
del Servizio Dott.ssa Ivana Sirtori tel. 0182.602224.
L’Assessore alle Politiche Sociali
Dott.ssa Loretta Zavaroni
Nel perseguire l’iniziativa da
me intrapresa di informare la
popolazione su quanto accade
in questa Città, segnalo che è
stato approvato il Piano Triennale dei Lavori per gli anni
2008-2010, nel quale sono state
iscritte le opere pubbliche che
l’Amministrazione Comunale
intende eseguire durante il
prossimo triennio.
Tra le opere inserite si segnala che alla realizzazione del
progetto di Piazza Stalla, altri
due interventi che prevedono
l’abbattimento di numerose
piante storiche per la nostra
città, quali il taglio dei pini in
Via Diaz, ultimo viale alberato
degno di tale nome, allo scopo
di favorire una migliore viabilità e l’eliminazione degli oleandri che costeggiano la scarpata
ferroviaria tra il passaggio a livelli e l’innesto di via Leopardi
con Viale Hanbury, con l’obbiettivo di ricavare ventuno
nuovi posti auto.
Quest’ultimo intervento, in
particolare, previsto per il
2010, ha incontrato una netta
opposizione del gruppo consiliare di “Alassio più Tua”, che,
non si è limitato ad un semplice
voto contrario, ha fatto predisporre un progetto di fattibilità
offerto gratuitamente dallo studio dell’Ing. Garassino, per un
parcheggio nella stessa zona,
come soluzione alternativa.
Il progetto, già presentato lo
scorso anno, prevede l’allargamento di Via Gallo con una soletta poggiante sulla fascia sottostante la strada, con la creazione di quarantasette nuovi
posti auto.
Il progetto, a nostro parere,
appare certamente di minor
impatto ambientale, salvaguarderebbe gli oleandri lungo la
scarpata, sarebbe di minor intralcio per l’esecuzione dei lavori, ed inoltre, non trascurabile, avrebbe un minor costo a
posto auto.
L’Amministrazione Comunale
non ha accettato la proposta,
confermando la volontà di sbancare la scarpata, abbattendo
quegli oleandri che da sempre
sono stati il biglietto da visita
della nostra Città, per i turisti
che provenivano da levante.
Non si chiede alla Cittadinanza di condividere la nostra
soluzione tecnica ma di aiutarci a salvare il verde storico del
nostro paese.
A tal proposito, il sottoscritto è intenzionato a richiedere
alla Sovrintendenza, un parere
atto a verificare se tali oleandri, siano da ritenersi sottoposti al vincolo monumentale che
insiste su viale Hanbury.
Mi sento, inoltre, in dovere di
informare la Cittadinanza circa
il parere favorevole rilasciato
dalla Commissione Edilizia per
la realizzazione dell’oratorio
Don Bosco, a condizione che la
Sovrintendenza per i Beni
Architettonici e per il paesaggio della Liguria confermi il parere favorevole.
La Sovrintendenza si è dichiarata molto preoccupata
per la sorte dei platani a seguito del parere dello stesso agronomo di parte della società che
eseguirà i lavori.
In particolare desta apprensione “tale intervento di condizionamento ha buone probabilità di successo, ma è anche impossibile, seguire alcune prescrizioni durante la fase di realizzazione, che, anche se puntualmente rispettate, da sole
non potranno garantire pieno
successo se le piante non verranno accudite con molta attenzione e cura nei successivi,
almeno 3-5 anni”.
Consentitemi di dubitare della sopravvivenza di quei platani che hanno visto crescere e
giocare a pallone tanti e poi
tanti Alassini.
Una nota, uno dei platani dovrà essere sacrificato al mito
dei nostri tempi “il Box auto”.
Cittadini aiutateci a vigilare!
Per finire si segnala che in data 31.03.08, il Consiglio Comunale, ha approvato il futuro trasferimento degli anziani da
Poggio Fiorito a una nuova
Residenza Protetta in Costa
Lupara. Purtroppo questa
Amministrazione Comunale si
ostina a portare in approvazione dei progetti già definiti, non
permettendo al Consiglio
Comunale di ottemperare al
compito istituzionale d’indirizzo ed eludendo un confronto
con la Città, mettendoci così di
fronte a scelte obbligate.
La stessa discussione, in sede di consiglio, si è sviluppata
su aspetti procedurali e su richieste di modifiche atte a rendere la scelta più idonea alle
esigenze del paese, considerando già scontata l’opportunità del trasferimento.
Colgo l’occasione di ringraziare le signore che avevano risposto al mio appello e mi scuso se non sono stato in grado di
ricondurre la discussione su
ciò che ci stava a cuore, il destino dei nostri “veggi”, ma
eventi inerenti l’iter della pratica hanno destato sospetti e
preoccupazione e hanno richiesto la nostra attenzione.
Terremo sotto osservazione
gli sviluppi, cercando di apportare alla scelta fatta miglioramenti atti a ridurre al minimo i
disagi a cui saranno sottoposti
gli anziani che andranno a stabilirsi nella nuova sede.
Agostino Testa
Consigliere Comunale
di “Alassio più Tua”
IN CERCA DEL GRAAL
Si sono dovute prendere tre
poltrone dal palco degli oratori
per far accomodare quasi tutte le
persone presenti nella bella sala
della Biblioteca Civica, venerdì
28 marzo 2008, sera dell’incontro-dibattito “In cerca del Graal:
oggetto, finzione o mito?” organizzato dal centro culturale
“L’umana avventura”. Nell’ambito delle attività del centro culturale, andare a spasso nel Medioevo è diventato un piacevole
appuntamento. Il nostro desiderio è di conoscere “storicamente” questo periodo, il cosiddetto
millennio buio della storia europea cercando cioè di immedesimarci nelle abitudini e nella mentalità dell’epoca.
A guidarci nel cammino sul
Graal è stato il dott. Marco
Meschini, storico e professore
presso l’Università cattolica di
Milano, giornalista, medievalista
de “Il Giornale” ed editorialista.
Meschini, che ha dalla sua la
pubblicazione di tredici testi, tra
i quali ricordiamo “S. Bernardo e
la seconda crociata” con la prefazione dello storico Franco
Cardini, ha affrontato nel poco
tempo disponibile il tema del
Graal, evidenziandone i fattori
storici, sociali e religiosi.
Durante il suo intervento, e a
seguito di domande, Meschini ha
potuto puntualizzare alcuni
aspetti del tema Graal evidenziando come l’attuale interesse
nasconda, anche nell’uomo moderno, il desiderio e il bisogno di
un rapporto concreto, fisico,
quasi carnale, con Dio
Cordiali saluti
Per il Centro Culturale
L’umana avventura
Fulvio Gandolfo
I PINI DI VIA DIAZ
- Ill.mo Presidente Regione Liguria
via Balbi, 10 - Genova
- WWF - via Po, 25/5 - Roma
- Spett. Redazione SECOLO XIX
GENOVA
e p.c.
- Redazione de L’ALASSINO
Da molti anni sono socia
dell’encomiabile istituzione
del “WWF”. Ora chiedo a Voi di
fare il possibile per salvare gli
ultimi pini di Via A.Diaz - Sono
42 piante, (di cui 2 già tagliati)
e soprattutto sono sani.
L’amministrazione di Alassio
ha già fatto troppi “crimini”
contro gli alberi, che mai come
ora sono per noi indispensabili. Gli Amministratori vogliono
fare lavori di manutenzione alle tubature dell’acqua ma perché dovrebbero sradicare i pini? Le Amministrazioni precedenti hanno sempre mantenuto efficienti le tubature, ma
hanno sempre rispettato le
piante. Circola voce che vogliono stringere i marciapiedi per
allargare la strada, mettendo
un’aiuola nel centro, ma questo non ci sembra un problema
di assoluta necessità. Basterebbe togliere i posteggi auto
per tutto il viale (molto trafficato) e si realizzerebbe ciò che
desidera il Sindaco e senza spesa. Ma al nostro Sindaco piace
molto spendere il denaro pubblico perché non ama il verde e
lo dimostra. Che senso ha togliere le piante che ci sono, belle, rigogliose, verdi per metterne altre, come verso ii porto e
anche in Piazza Partigiani...
che sembrano più morte che
vive? Urge intervenire perché
Lui va avanti nella Sua opera
distruttrice. Per non interveni-
re tardi, occorre salvare le
piante e il nostro turismo che è
legato ad esse.
Ora la nostra amministrazione vuole cementificare pure il
porto. È ovvio che, costruendo,
si copre l’ultima macchia mediterranea spontanea, d’un verde lussureggiante e la stessa
roccia, che in qualche ora del
giorno, sembra cambiar colore. E, si sa, dove mette le mani
l’uomo, rovina, specialmente
quando manca il buon gusto.
Una normativa emessa dal
Sindaco dr. Melgrati su l’Alassino del Luglio 2007 recita:
«Sarà punito con salatissima
multa colui che inquina e taglia alberi».
Ora il dottor Melgrati sta
commettendo tutte e due le infrazioni, a quanto ammonta la
salatissima multa a suo carico? Onorevole Burlando e
Consigliere Vascone, mi affido
a voi, affinché lo “STOP” al cemento ad Alassio promesso
sul Secolo XIX nel mese di novembre u.sc. non resti solo
sulla carta, perché noi colline
di cemento non ne vog1iamo
più. Sono danni incompatibili
con l’ambiente ed irrimediabili. Chi li paga?
Ora gli amministratori trattano la vendita di un altro bene
del comune, la “Villa Fernanda”: Non vorrei fosse determinata dalla necessità di rimediare eventuali errori commessi o
permessi del Grand Hotel.
Posso solo sottolineare che i
buoni amministratori del passato (senza le enormi entrate di
adesso) hanno comprato, anche con sacrificio, e non venduto, come si fa ora! .
Con osservanza.
Vanna Gandolfo
Mercoledì 16 Aprile 2008
Il Centro Diurno per anziani: un aiuto
concreto alle famiglie
LE CURE MARINE
Storia della talassoterapia moderna
“... Noi abbiamo nel sangue
all’incirca la stessa quantità di sale che esiste nel mare e pertanto
abbiamo sale anche nel sudore e
nelle lacrime.
Ecco perchè siamo legati
all’Oceano: quando ci accostiamo al mare sia per contemplarlo
sia per attraversarlo, sentiamo
l’emozione di chi torna alle sue
origini...”
I benefici apportati dal mare
sull’organismo umano erano
noti fin dal tempodei poemi
omerici (IX-VIII secolo a.C.);
successive testimonianze ci sono state fornite dagli Egizi ed ancora ne hanno lodato le virtù sanatrici prima i Greci (tra gli altri
Erodoto, Euripide, Ippocrate)
ed infine i Romani (Galeno,
Cicerone e Plinio il Vecchio).
Le cure marine, abbandonate
dopo la caduta dell’Impero
Romano, continuarono ad essere ignorate non soltanto nei cosidetti “secoli bui” del Medioevo
ma anche nel Rinascimento. Il risveglio dell’interesse per la talassoterapia avverrà nel secolo
“dei lumi”, cioè il ’700.
Secolo XVIII - Rinasce la talassoterapia.
Gli Inglesi sono i primi a riscoprire i bagni ed il clima marino come presidio terapeutico:
intorno alla metà del XVIII secolo il dottor Richard Russel nellesue pubblicazioni descrive i
benefici dell’acqua di mare, che
utilizza nello stabilimento di
Brighton, affacciato sulle coste
delle Manica (“De tabe glandularis sive de usu aquae marinae
in morbis glandulorum London 1750”; “On the use of
sea water - London 1760”). I
concetti esposti da Russel stimolano un’abbondante produzione scientifica, i cui frutti non
tardano a manifestarsi in molti
Paesi d’Europa.
Sorgono i primi centri di cure
marine: in Inghilterra a Margate
viene creata nel 1791 la Royal
Sea Bathing Infermery, prima
struttura europea rivolta alla
cura dei fanciulli deboli e
scrofolosi. Istituiti analoghi
sorgono anche in Belgio (Middlekerke) ed in Francia (Biarritz, Roscoff, Granville, Royan,
Dieppe.
La Rochelle, Cherbourg, SaintMalo ed altri ancora).
Nel 1865 il dottor Joseph de la
Bonnardière, della facoltà di medicina dell’Uni-verità di Montpellier in Francia, “inventa” ufficialmente il termine di talassoterapia mentre qualche anno
più tardi René Quinton presenta
la sua famosa teoria in cui afferma l’affinità tra acqua marina e
plasma sanguigno umano.
Successivamente, nel 1895, il
dottor Louis Bagot apre a Roscoff il primo vero centro di talassoterapia in Francia; altri stabilimenti curativi marini sorgono, sempre in Francia, a Biarritz,
nei Paesi Baschi di fronte al
Golfo di Biscaglia.
E l’Italia? Il nostro Paese non
era rimasto indietro. Nel 1822
viene prodotto il primo documento riguardante la talassoterapia in Italia e cioè il: “Regolamento per il buon ordine ed il
buon servizio dei bagni di mare”
emesso dal granducato di
Toscana. Nel 1823 inizia l’invio
di bambini scrofolosi al mare di
Viareggio per conto degli
Ospedali di Lucca mentre nel
1850 il dottor Ghivizzani fonda,
ancora a Viareggio, il primo
“Ospizio Marino” in Italia. Ma è
per merito di un grande medico
fiorentino, il dottor Giuseppe
Barellai (1813-84) che le cure
marine ricevono un notevolissimo impulso: a seguito delle sue
pubblicazioni si moltiplicano i
centri curativi sulle nostre
spiagge, soprattutto nel Mar
Adriatico e lo stesso Barellai
crea nel 1873 a Grado l”Istituto
Marino per Bambini”.
Secolo XX: La Belle Epoque Dai “curisti” ai turisti.
A partire dagli inizi del ‘900 le
località marine si trasformano
da mete di turismo sanitario,
raccomandate dalla scienza
medica, in centri mondani di
villeggiatura e di svago, dapprima elitari, riservati all’aristocrazia, all’alta borghesia e al cosiddetto “bel mondo”, ma via
via sempre più aperti ad altre
classi sociali. Nascono così le
stazioni balneari alla moda:
Lido di Venezia, Rimini,
Viareggio, Alassio…
Anni ’60 del secolo XX: nasce
la talassoterapia moderna
Il merito va attribuito al grande campione francese di ciclismo Louison Bobet (1925.83),
ad opera del quale la talassoterapia riceve un formidabile impulso mediatico. Il 15 dicembre
1961 Bobet (che molti di noi ricorderanno come antagonista
dei nostri Bartali e Coppi), dopo aver assistito ad una corsa
ippica nel quadro di una riunione di beneficenza in favore della Croce Rossa Belga, è vittima
di un incidente automobilistico
in cui riporta fratture al femore
e alla caviglia dell’arto inferiore
destro; per la rieducazione viene inviato all’Istituto Marino di
Roscoff, ove è curato con la kinesibalneoterapia (il movimento nell’acqua). Il suo spettacolare ristabilimento costituisce
per l’ex corridore ciclista una
vera rivelazione, per cui decide
di creare la talassoterapia moderna: il primo centro viene
istituito a Quibéron, altri seguiranno a Biarritz e a Port-duCrouesty, capo stipiti di una
lunga serie.
F.S.
BUONA PASQUA ALASSIO
Buona Pasqua Alassio e a tutti
gli Alassini!
Chi porge questo augurio è una
bambina di nome CHIARA che
desidera presentare i suoi AUGURI personali ad ALASSIO e a TUTTI GLI ALASSINI perchè ricorda
CON TANTA GIOIA episodi fatati
che le sono accaduti proprio in
questa città.
La stagione stabilita per festeggiare la S. Pasqua è proprio la più
bella di tutte.
Si staccano i rami secchi e morti e si cercano i germogli nuovi,
una mano INCANTATA riaccende i colori dei fiori, delle montagne, persino il mare sussurra
nuove melodie.
Addirittura CRISTO ha lasciato
il suo sepolcro, è uscito dalla
morte ed è andato incontro alla
Vita, proprio in questa bella stagione dell’anno.
CHIARA è una delle migliaia di
bambini che corrono sulle spiagge di ALASSIO.
NO non è proprio così... è una
bambina che desidererebbe correre insieme a tutti gli altri bambini sulle spiagge di ALASSIO. Ma
per ora non può: le sue gambette
correranno solo un giorno sui
prati azzurri del Cielo, per ora solo sedia a rotelle.
Ma non vogliamo strappare lacrime. Chiara desidera solo ricordare tutto ciò che di bello vive ogni qualvolta arriva ad ALASSIO ed augurare alla città che lei
ama BUONA PASQUA.
CHIARA quando arriva ad
AlASSIO corre pure lei, con la sua
sconfinata genialità. Ci comunica, a suo modo le emozioni che
prova saltando su una barca a vela che vede in lontananza, oppure infilandosi con qualche pescatore sulla sua barca per raccogliere le reti, addirittura l’ultima
nostra permanenza ad ALASSIO
è coincisa con le frecce tricolori
e CHIARA con il nasino all’insù
correva per il cielo di ALASSIO
con i più bravi piloti.
Niente lacrime quindi, ma
grande gioia per la mia bambina
quando soggiorna ad ALASSIO.
11
«L'ALASSINO»
La storia di CHIARA è troppo bella perché possa essere definita
TRISTE.
Chiara oggi ha poco più di sei
anni è nata da una mamma che
durante la gravidanza si era sottoposta a mille accertamenti ed
indagini, tutti con esiti più che ottimi.
Ma al momento della nascita
si imbatte in sala parto con una
equipe di Medici che applicano il
forcipe. Combinano un guaio
molto grosso i Signori Medici, se
ne rendono conto per cui decidono di aspettare che CHIARA
spontaneamente tolga il disturbo recato. Chiara resiste e dopo
sei ore viene finalmente trasferita in un centro specializzato per
le cure del caso. Risultato è sedia
a rotelle ed assenza di un linguaggio verbale.
La mamma di Chiara è troppo
sola e giovane e decide di lasciare CHIARA in adozione.
CHIARA OGGI È FELICE di essere VIVA ed è questo ciò che
conta e rinnova i suoi AUGURI di
BUONA PASQUA ad ALASSIO e a
tutti gli ALASSIlNI, perché…
Perché ad Alasslo c’è una fata
che ogni mattina fà trovare focaccia calda, pizze e brioche a
colazione per CHIARA ed i suoi
fratellini, (ssttt non ditelo la notizia deve circolare solo in Liguria
altrimenti i telegiornali ci perseguitano si chiama ROBERTA B.
ma sstt ...) ad ALASSIO c’è una
splendida sirena che ogni sera offre la cena a CHIARA e a tutti i
suoi fratellini... (Ssttt non ditelo
troppo in giro la notizia non deve
girare, ma si chiama ELDA e gestisce l’hotel SABRINA) ad ALASSIO c’è un Signore che mentre la
mamma di CHIARA compera frutta e verdura, lui gentilmente dice:
«Signora posso pagare io il suo
conto perché ho letto sull’ALASSINO la Vostra storia e sono onorato se lei mi permette di pagare...» (sstt... non ditelo ma ho scoperto chi è: si chiama PINO e fa il
bagnino, lo conoscete pure voi?)
ad ALASSIO c’è una SIGNORA,
una di quelle VERE che se ne tro-
vano molto poche oggi giorno,
elegante, discreta, fine, con gentilezze di tempi passati, la quale
quando ci vede in passeggiata offre il gelato a tutti e… siamo tanti... (sstt... segreto assoluto è la
Signora LUIGINA del bagni TORINO) ad ALASSIO c’è una MAMMA
con un cuore grande grande, sapete perché ha il cuore grande?
Perché è rimasta vedova molto
giovane e ha dovuto amare tanto
tanto il suo GIOVANNI anche per
il papà che non c’era più, questa
MAMMA non è una tenerona, ma
non ti permette mai di avere bisogno di qualcosa perché lei arriva sempre prima del tuo bisogno e ti fa trovare tutto, (sstt... si
chiama MARTA e lavora al
Principi di Piemonte) ad ALASSIO c’è Il LENZI. Fermata obbligatoria delle nostre passeggiate
perché è lo zio acquisito da salutare e lo zio VIZIA TROPPO !!!
Ad ALASSIO c’è un angolino affascinante dove gli AMCI du RECANTU DI PESCAUI con la chitarra del RAITA e un buon bicchiere
di vino ligure fanno sempre festa
e ti fanno cantare.
Ad ALASSIO vivono persone
che preferiscono onorare che essere onorati, hai capito FRANCO
M. cosa ti dice la tua Chiaretta?
Ad ALASSIO c’è la VALENTINA
in via Dante una professionista
eccellente del taglio di capelli
che è contenta quando tu le riempi il negozio di bambini con capelli da tagliare e poi quando è
ora di pagare lei ti risponde
«GRAZIE di essere venuti qui, offro io».
AVETE CAPITO PERCHÉ I
BAMBINI IN SEDIA A ROTELLE
SOLO AD AlASSlO POSSONO
CORRERE?
Perché sono AMATI e l’AMORE
può TUTTO.
BUONA PASQUA ALASSIO E A
TUTTI GLI AIASSINI.
Chiara e la sua mamma
Vigevano 25 Febbraio 2008
Dal 3 maggio 2003 presso la
sede dell’ex ospedale, attuale
R.S.A., per volontà di un privato donatore è attivo un servizio diurno per anziani che hanno necessità di essere assistiti
da personale qualificato.
Si tratta di una struttura assistenziale intermedia che offre un concreto aiuto alle famiglie sulle quali ricade il peso
assistenziale delle persone anziane con problematiche psico-fisiche.
Il Centro Diurno, aperto dal
lunedì al venerdì dalle 9.00 alle
Servizio di assistenza Domiciliare comunale, per momenti
di aggregazione e per altre iniziative o partecipando a iniziative di animazione presso il
Poggio Fiorito.
Ultimamente è stata proposta una nuova iniziativa che
ha riscontrato molto gradimento, denominata “giornata
benessere”. Per qualche ora il
Centro viene trasformato in
una specie di “beauty farm”:
gli anziani vengono “coccolati” con massaggi, idromassaggio per i piedi, manicure, pedi-
i residenti che lo richiedono
un servizio di trasporto.
La retta è differenziata per
chi frequenta a tempo pieno o
tempo ridotto e diversificata
per residenti e non residenti.
In media comunque un anziano residente che frequenta a
tempo pieno e utilizza il servizio di trasporto paga una retta
di circa 220,00 € mensili mentre un non residente € 290,00.
In caso di difficoltà economiche è anche prevista la riduzione della retta del 50%..
Nell’ottica di far conoscere e
Un gruppo di anziani al Centro Diurno.
17.00, è gestito dal Comune di
Alassio, Servizio Politiche
Sociali in convenzione con
l’ASL n. 2 Savonese e ha una capienza massima di 15 persone.
Si è cercato di strutturare un
ambiente che possa far sentire
gli anziani come “a casa”. Al
mattino gli ospiti fanno colazione al Centro per proseguire
in attività varie quali ad es. nella bella stagione giardinaggio,
attività manuali legate alle ricorrenze durante l’anno (es.
Natale, Pasqua, festa della
donna, le stagioni ecc.) partecipando secondo le proprie
possibilità, capacità e attitudini. Verso le 12.00 alcuni ospiti
collaborano nella preparazione della tavola proprio come
farebbero a casa propria, quindi si mangia e si prende un
caffè nella saletta adiacente la
sala da pranzo, dove si può anche seguire il telegiornale. Al
termine del telegiornale solitamente gli operatori leggono alcune notizie d’interesse su riviste o articoli dell’Alassino.
Nel pomeriggio chi lo desidera
può fare un riposino, poi si fanno ancora altre attività e le più
gradite sono il laboratorio di
cucina (ad es. torte), il giardinaggio, gioco della tombola,
carte ecc.
A metà pomeriggio viene
servita la merenda che a volte
consiste nei dolcetti cucinati
dagli stessi ospiti mentre alle
17 il Centro chiude e gli ospiti
vengono portati a casa dai familiari o dal servizio di trasporto comunale.
Tutti i giovedì pomeriggio
nella palestra dell’R.S.A. viene
svolta un’attività di educazione al movimento molto dolce
con il metodo “Feldenkrais”
guidata da un’insegnante specializzata.
Ogni quindici giorni, di solito il mercoledì pomeriggio, alcuni volontari, ai quali va il
mio personale ringraziamento, svolgono una piacevole attività di animazione con intrattenimento musicale. Con i volontari è occasione per festeggiare i compleanni, oltreché
cantare le canzoni dei tempi
passati e fare qualche ballo in
compagnia.
Il Centro si apre al territorio
periodicamente attraverso la
presenza di altri anziani del
cure, cura dei capelli, taglio
della barba, ecc. in un ambiente rilassante e in una particolare atmosfera con candele,
musica di sottofondo, aromaterapia.
Operano all’interno del Centro diverse figure professionali quali operatori socio-assistenziali, animatore, coordinatore, infermiere, geriatra, assistente sociale, responsabile
del servizio e personale amministrativo.
È possibile frequentare il
servizio in modo flessibile ovvero a tempo pieno (8 ore) oppure a tempo ridotto (fino a 4
ore) dal lunedì al venerdì e per
promuovere questo importante servizio alla popolazione si
è pensato di prevedere una
settimana di frequenza gratuita a titolo di “prova”.
Il Centro Diurno dispone ancora di alcuni posti liberi.
Per saperne di più è possibile contattare il Centro Diurno
al numero tel. 0182 546485, Via
Adelasia 57 oppure il Servizio
Politiche Sociali del Comune
di Alassio tel. 0182 602228,
Palazzo Municipale, P.zza
Libertà 3
L’Assessore
alle Politiche Sociali
Dott.ssa Loretta Zavaroni
12
«L'ALASSINO»
BOCCE
Mercoledì 16 Aprile 2008
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI
55a Targa d’oro Città di Alassio
“AMICO”: in ricordo di Carlo Tomagnini
passati trentatrè mesi
Carlo poteva riuscire a tanto. Poi
invece dei tre giri del mondo
Trionfa la Turbosider Asti dell’iridato Ballabene daErano
quando ero partito da casa.
Tomagnini si girò… e mi vide. Ma
avessi fatto il giro dell’isola
Dopo due giorni di sole e grande spettacolo la Targa d’oro Città
di Alassio, seguita da una marea
di appassionati, ha nuovamente
preso la via del Piemonte. La
55esima edizione, la prima inserita nel calendario internazionale, è
andata in archivio nel segno della
Tubosider Asti di Carlo Ballabene, Marco Gamba, Carlo Negro
e del patron Pierpaolo Ruscalla
(categoria D in mezzo a tre “A”),
la petanque, Gianni Laigueglia, alfiere della Taggese con Bellone,
Lorenzi e Delbello.
Tra i piemontesi, delusione per
le formazioni della Perosina (club
campione d’Italia 2007), tutte fuori già al termine della prima giornata. Annata storta per l’alassino
Angelo Cappato, testimonial della
manifestazione, alfiere della
Cengese, uscito di scena dopo
due incontri.
Una veduta dei numerosi partecipanti alla gara.
capaci di aggiudicarsi nove incontri di fila. Protagonista dell’atto finale è stata, a sorpresa, anche la
formazione della Sant’Orso Montalbera Aosta, composta da Libero Bergamo, Ezio Casale, Roberto Demarchi (unico A insieme
a tre B) e Silvano Scapino, sconfitti 13-4 dopo circa 100 minuti di
gioco, davanti ad oltre 700 spettatori che hanno gremito le tribune
e tutti gi spazi intorno ai campi
esterni della Bocciofila Alassina.
Un autentico spettacolo nello
spettacolo.
Per la Tubosider, seconda un
anno fa e reduce dalla delusione
di 15 giorni fa nella finale scudetto
di Loano, è il terzo trionfo dopo
quelli del 1995 e 1996. Terzo successo anche per il “principe di
Santa Margherita”, il 38enne Carlo
Ballabene, due volte campione
del mondo l’anno scorso (nell’individuale e a coppie), già sul po-
Poca fortuna per i team stranieri. Eliminati già al primo turno gli
sloveni e nel corso del pomeriggio
di sabato i francesi.
Un ulteriore tocco di internazionalità è stato garantito dalla
presenza di Benjamin Tosi, ad
Alassio quale rappresentante della United States Bocce Federation
e curatore del sito statunitense
www.boccevolo.com.
Impeccabile la direzione di gara
dell’internazionale Carlo Perino
di Volpiano (To), coadiuvato in
maniera eccellente, nel corso della due-giorni, dagli arbitri liguri
Perino, Petenzi, Panizza, Nappi,
Mezzomo, Sciandra, Spampinato,
Aghemo, Giglio, Cocciolo, Longo,
Pescetto, Ferraro, Briano, Maio,
Satragno e Meinero. Impagabile
anche il lavoro, dietro le quinte
ma importantissimo, svolto da
Giancarlo Cresta, ex presidente
della commissione tecnica inter-
complessivamente superato le
10.000 unità. Senza contare i contatti con il sito Internet dell’evento, www.boccealassio.it, sempre
sopra quota 1.000 negli ultimi
giorni.
Decisamente positivo, dunque,
il bilancio finale per la Bocciofila
Alassina, sodalizio che si è praticamente garantito sul campo la conferma dell’inserimento della gara
nel calendario internazionale anche per il 2009. “E’ stata davvero
un’edizione super – ha commentato il presidente Adriano Garrone -.
Tutto ha funzionato per il meglio.
Le condizioni meteo sono state
particolarmente favorevoli e la formula con finale al pomeriggio si è
rivelata vincente. Un ringraziamento lo voglio rivolgere ai partecipanti, ai loro accompagnatori ed
ai tanti appassionati che sono
giunti ad Alassio e hanno seguito
con passione la manifestazione. In
particolare sento l’obbligo di ringraziare calorosamente gli enti
che ci hanno supportato, Comune,
Regione e Provincia in testa. Senza
il loro sostegno la manifestazione
non si potrebbe realizzare. Un applauso lo rivolgo anche a tutto lo
staff dell’Alassina, che con grande
impegno porta avanti da sempre
questa meravigliosa iniziativa. Ora
cominciamo a pensare all’edizione
dell’anno prossimo, per la quale
non disporremo più dello stadio
Ferrando. Un problema non indifferente”. Tra i progetti, anche quella di sistemare alcuni campi in centro, riportando la gara nei pressi
del Budello come era una volta
quando si giocava in piazza
Partigiani e un deciso incremento
delle compagini straniere.
La 55^ Targa d’oro Città di Alassio, gara internazionale di propaganda a quadrette, è stata organizzata dalla Associazione Bocciofila Alassina sotto l’egida della
Federazione Internazionale e di
quella Italiana, con il sostegno di
Assessorato allo Sport della Regione Liguria, Assessorato allo
Sport del Comune di Alassio,
I finalisti con i dirigenti.
dio più alto nella Città del Muretto
nel 2003 e 2006 con la maglia della
Ferrero Ciriè. “Vincere ad Alassio
è sempre una gran bella soddisfazione – ha dichiarato Ballabene -.
Si tratta di una gara che ha una
grande tradizione e grande fascino, anche per via della specialità a
quadrette, quella con cui è nato il
gioco delle bocce. Per vincere non
basta uno solo, occorre che tutti i
quattro giocatori si esprimano ad
alto livello. È molto duro arrivare
in fondo dopo due lunghe giornate di incontri, uno dopo l’altro,
contro tutti i migliori giocatori in
circolazione”. Seconda volta invece per Ruscalla e Gamba, prima per Negro.
Al terzo posto la Nitri Aosta
(Idrame, Franzoni, Fassone, Daghero), quadretta che l’anno
scorso si aggiudicò la gara con i
colori dell’Amatori Sassi Torino, e
la Sommarivese dei tre liguri Benetto, Di Nardo e Bianchi e del piemontese Giordanengo.
Al quinto posto la prima quadretta della Liguria, la Chiavarese
di Bruzzone, Bellafronte, Ballabene e Scorsa, i quali nei quarti
sono arrivati (10-9 il risultato finale) ad un passo da eliminare la
Tubosider (in un match che ha
messo di fronte i i fratelli Carlo e
Andrea Ballabene). Stesso piazzamento per i neocampioni d’Italia della Ferrero Ciriacese (Pautassi, Perras, Rossato, Cibrario), i
genovesi della San Fruttuoso e la
Brb Ivrea.
Migliori tra i savonesi i portacolori dell’Albisola Bocce (Bianchi,
Ledda, Picardo, Grazioli), noni, al
17° posto la Savonese (Picardo,
Zunino, Murialdo, Maranzano).
Fuori dai primi 16 i rappresentanti del ponente ligure. Per il comitato di Albenga, 17° posto per
la Val Merula (Garrione, Bazurro, Vio, Spataro), tra gli imperiesi stesso piazzamento per
l’Armese (Negro, Longagnani,
Pesce, Artioli).
Prematura eliminazione per il
campionissimo Lino Bruzzone,
quest’anno con la tenuta della
Voltrese. Out al 2° turno il big del-
nazionale, da una vita “regista”
tecnico della Targa d’oro per conto dell’organizzazione.
I premi speciali sono andati alla
Sis Torino (Gatti-Barbero-VianoCiocca), prima formazione iscritta, al Lucija della Slovenia (PozarPodgorsek-Trobec-Goljuf), squadra proveniente da più lontano e,
a livello individuale (assegnati
nell’ambito di semifinali e finale),
a Roberto De Marchi (Sant’Orso
Aosta) per il primo “carreau”, a
Carlo Giordanengo (Sommarivese) per il primo “biberon”, a
Piero Di Nardo (Sommarivese)
per il primo “pallino salvezza” e
Carlo Ballabene (Tubosider) per
la più spettacolare giocata della finale. A ciascuno di questi quattro
giocatori è andato un weekend in
hotel di Alassio e Laigueglia per
due persone.
Alla cerimonia di premiazione,
insieme ai vertici dell’Alassina,
erano presenti Giuseppe Maiellano, assessore al Commercio del
Comune di Alassio, Mauro Traverso e Franco Torrini in rappresentanza della Federazione Italiana
(rispettivamente presidente regionale e presidente del comitato
territoriale di Albenga), Rinaldo
Muratore (amico e sponsor della
Bocciofila Alassina) e Mario
Occelli, componente della commissione tecnica internazionale
Fib, supervisore della gara per la
Federazione Internazionale. Nella
giornata di domenica ha seguito
l’evolversi della gara anche il consigliere nazionale e direttore generale della Federazione Internazionale, Gianfranco Bianco, il quale ha anche presieduto una riunione tecnica riservata ai dirigenti federali di Liguria e Piemonte.
Per descrivere il fascino ed il richiamo della Targa d’oro, la “gara
più amata dagli italiani” bastano
pochi numeri: 353 quadrette
iscritte (una sola non si è presentata) per oltre 1.400 giocatori, oltre 5.000 pernottamenti negli hotel di Alassio e dintorni, 128 campi da gioco in dieci diverse location, ed un pubblico che nei due
giorni, tra le varie località, ha
Assessorato allo Sport della Provincia di Savona (enti promotori)
ed il patrocinio di Coni provinciale Savona e Associazione Albergatori.
Riepilogo risultati ultimi
incontri e classifica finale
55^ Targa d’oro
Finalissima
- Tubosider Asti (Ruscalla, Gamba, C. Ballabene, Negro) 13
- S. Orso Montalbera Aosta (Scapino, Demarchi, Bergamo, Casale) 4
Semifinali
- Tubosider Asti (Ruscalla, Gamba, C. Ballabene, Negro) 13
- Nitri Aosta (Idrame, Franzoni,
Fassone, Daghero) 5
- S. Orso Montalbera Aosta (Scapino, Demarchi, Bergamo, Casale) 13
- Sommarivese (Benetto, Di Nardo, Bianchi, Giordanengo) 5
5° posto (eliminati nei quarti di
finale)
- San Fruttuoso (Bottaro, Picasso,
Razzauti, Freccero)
- Chiavarese (Bruzzone, Bellafronte, A. Ballabene, Scorsa)
- Brb Ivrea (Avetta, Baldo, Risso,
Ponzetti)
- Ferrero Ciriacese (Pautassi, Perras, Rossato, Cibrario)
9° posto (eliminati negli ottavi di
finale)
- Abg Genovese (Cavagnino, Ressia, Noceti, Roncallo)
- Albisola Bocce (Bianchi, Ledda,
Picardo, Grazioli)
- Voltrese (Locatelli, Vaccarezza,
Ansaldo, Ginocchio)
- Ferrero Ciriacese (Tamagno,
Grosso, Deregibus, Vottero)
- Tubosider Asti (Griva, Suini, Borca, Bianco)
- Tre Valli Mondovì (Mantelli, Siccardi, Gazzera, Ambrogio)
- Vecchio Mulino Caramagna (Alloa, Baron, Genero, Fissore)
- Chierese (Allora, Conte, Roggero, Romeo).
Per ulteriori informazioni:
Immedia – 0183.274078 –
335.8386433
Ulteriori foto sono disponibili sul sito www.boccelassio.it
Ero salito sulla M/n Alberto Lolli
Ghetti, ancorata nella fiumana
della Shelda davanti a Flushing
e… tra i terrestri il mio nome fu
prontamente dimenticato. “L’Alberto” diventò la mia nuova casa
e la mia (unica) terra asciutta.
Feci tre volte il giro del mondo,
cambiai tre Comandanti, resistetti a tre cambi completi di
Equipaggio. Eravamo in due. Io e
Ignazio Saglimbeni qualifica:
Ingrassatore.
fu prima che ci abbracciassimo
che io fui assalito da quelle sensazioni. Rivedevo la Piazzetta al
fondo di Via Torino, sentivo le
voci di tanti personaggi… mia
Madre, sorridente, dietro il banchetto della pescheria… mio
Nonno Luigin “U Maraian”, u Pin
du Seccu, U Selin, Cesare, u
Mimmu e Richettu Cremaschi, U
Mingu, Canuneru, U Pietru e u
Sergiu, Colò, u Eliu U baiu,
Nucciu u Pegullu, Mendula, U
Gallinara con la motobarca.
Come aveva fatto Carlo
Tomagnini a sapere che arrivavo
con l’Alberto Lolli Ghetti nel
Mare di Savona? Come aveva fatto, primo fra i terrestri, a venire
con la barca delle Autorità in rada dove la mia nave era alla fonda? Carlo non me lo ha mai detto. Di certo eravamo tutte e due
giovani e in quei tempi l’amicizia
era un sentimento vero, profondo che sapeva di etnia, di patria,
di borgo, di casa e di Piazzetta e
di… minestra. Furono, il suo
sorriso, le sue parole a farmi
riappropriare del mio passato
orgoglioso di rispondere come,
sempre più, capiterà in seguito,
alla domanda: «Master Lei è italiano?» «Certo… io sono di
Alassio». In questi ultimi fatali
giorni, ho sentito e visto avvicinare al nome di Carlo Tomagnini tanti appellativi prestigiosi quali “Unico Testimonial”
di Alassio, Ambasciatore di
Alassio nel mondo, Uomo del
Dialogo, Alassino esemplare,
Alassino d’oro e molti altri ancora, per me Carlo, è stato molto di più… è stato un Amico.
Dante Schivo
“Carlo” (secondo da sinistra) fra gli altri dirigenti negli anni d’oro dello
S.C. Alassio.
Lui non poteva sbarcare perché doveva pagarsi il “debito”
che aveva contratto per l’acquisto della casa ed io… (perché?)
esattamente non lo sapevo, eravamo la memoria storica della
nave… meglio dire della nostra
nave.
Rividi tutto questo come in un
sogno quando, nella mia guardia
sul Ponte di Comando (era l’una
di notte) rividi l’Isola Gallinara.
Poi doppiato Capo Mele…, quando, per esteso mi si aprì dinnanzi la Mia Alassio… sentii veramente…un colpo al cuore! È un
modo di dire lo so; per me fu molto di più. Piansi. Su un mare calmo, sotto un cielo senza stelle, la
nave avanzava sospingendosi
d’innanzi le tenebre, umide e attaccaticce, di una notte autunnale foriera di pioggia. Nel buio forzato del Ponte di Comando ero
solo quando cominciai a piangere.Piangevo di gioia. L’Alberto
Lolli Ghetti era carica di
Carbone; proveniva da NorfolkVirginia e andava a dar fondo in
rada a Savona in attesa. Tutto si
svolse durante la mia guardia regolarmente e ritornando nella
mia cabina mi sedetti davanti al
letto senza coricarmi: avevo
paura di perdere la visione notturna di Alassio prima ancora di
averla salvata completamente
pronta per essere richiamata
nell’ora più bella che per un Navigante è quella dei sogni. Mi coricai con l’immagine del mio paese stampato nella mente e nel
cuore la voglia matta di rivedere
mia madre e di risentirne la voce.
Tre anni quasi… tante lettere ci
eravamo scambiate… tante non
erano arrivate… e tante non le
avevo ricevute… tante non le
avevo scritte. Restai in ascolto,
disteso sul letto senza dormire.
«Sior…sior c’è un Signore che la
cerca…il Comandante mi ha detto di avvisarlo…».
«Vengo subito; un Signore mi
cerca…?». Fu l’insolito silenzio
che invade una nave alla fonda
con il motore fermo, il primo
concetto reale che mi assalì…
«Chi può essere? Chi può cercare il Secondo Ufficiale (ero imbarcato da Allievo ero passato
Terzo e poi, “promosso sul campo” Secondo Ufficiale) se nessuno sa chi è? Mi trastullavo così
con i pensieri finchè non arrivai
nel Salone Visite: il Signore che
mi cercava era… era… Carlo
Tomagnini! Come aveva fatto…
come aveva saputo… incredibile… non può essere vero.
Eppure… ora lo vedevo bene
mentre stava parlando con il mio
Comandante. Carlo parlava di
me… di un amico che era tanto
tempo che non vedeva e che voleva riabbracciare.
Uno con il quale aveva condiviso le gioie e il dolore… la fame… con il quale aveva diviso la
prima tavoletta di cioccolato che
il soldato Americano Bianco “liberatore” ci aveva regalato per
la sua perfetta imitazione di
“Totò”. «Quisquiglie… pinzillacchere» le dita che battono nel
gomito dell’altro braccio, che,
conseguentemente, muove il
polso e la mano con le dita allungate a becco, ed il mento affusolato e mobile, tipiche espressioni gestuali del grande de
Curtis… come Carlo… nessuno
riusciva ad imitarlo. Totò… era
proprio Totò. Mai avevo visto il
Comandante (…erano i tempi
che i Comandanti non parlavano, o… quasi) dialogare con tanto entusiasmo; solo il mio amico
Gustin Testa Baldi, U Aldu Testa, Giorgiu Picciulini,… Le palme… Ecco la fontanella dove,
con Carlo e gli altri di Piazzetta,
andavamo a dissetarci… a lavarci dalla “scartavetro” che
“cun l’arena” il sudore aveva attivato sulle nostre guance durante le partite a pallone o nelle
lunghe gare di lotta libera sulla
sabbia. Risentivo il tipico richiamo Pinpirinella… …bella
…sarà. Man mano, negli istanti
che precedettero l’abbraccio rivivevo gli ultimi fotogrammi
della mia vita da terrestre; e incredibilmente Carlo Tomagnini
mi era sempre vicino: mi rivedevo sul prato del nuovo stadio
Sandro Ferrando, con in dosso
la maglia giallonera dello
S.C.Alassio e con me gli amici di
un tempo glorioso.Vedevo:
Armando Boscione, Giorgio Sandon, Aldo Testa, Pino Cosso,
Walter Signoris, Carlo Bottelli,
Mimmo Castiglione, Luciano
Cravero, Silvio Chiarelotto,
Schivo Angelo, Franco Perfetti…
e in “borghese” il gruppo dei dirigenti Balzola, Villani, Vena,
Accame, Provera, Stalla, Bonelli,
Ferrari, Airaldi, Grollero, Bruno,
Agostini, Ferrando, Bellando,
Brusco, Gallo, Cacciamani. Il
tempo trascorso sul mare, quasi
tre anni, sembrava si fosse compattato in un CD di un solo minuto. L’abbraccio di Carlo mi riproponeva il momento dell’atterraggio del mio tappeto volante sul
Molo di Alassio; come se fossi
sulla mia barca da pesca, uscito
di casa solo da ieri sera; come se
RINA VACCAREZZA
CAROSSINO
È deceduta, dopo breve malattia, all’età di 76 anni, Caterina
Vaccarezza Carossino, un’altra
figura di alassina amata e stimata per le sue apprezzate doti di
donna, di moglie e di madre
esemplare.
Pareva rappresentare realmente, ogni volta che la si incontrava per le vie di Alassio accanto al marito, l’incarnazione e
l’esempio della donna ligure, pacata, dolce, suasiva, la donna che
viveva e lottava e si impegnava in
ogni momento come benedizione e luce del focolare e della casa, riflessiva, taciturna, ma ricca
di meriti e di bontà.
Ad Antonio (Tunin), socio fondatore della nostra Associazione, ai figli, alle nuore e genero,
ai nipoti e parenti tutti giungano
le condoglianze dell’Associazione Vecchia Alassio e dei numerosi conoscenti e amici.
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
Mercoledì 16 Aprile 2008
13
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
GIULIA SCHIVO
“GINETTA”
IN QUARTARA
A 87 anni è mancata improvvisamente ai suoi cari, in Alassio,
sabato 22 marzo u.sc. GIULIA
(Ginetta) SCHIVO in QUARTARA,
dopo una vita dedicata costantemente alla famiglia. Conosciuta
ed apprezzata per le sua doti, va
ricordata come un’autentica
Alassina di vecchio stampo come
il marito Nanni, nostro Socio: a lui,
al figlio, dott. Pierluigi, alla famiglia giunga il cordoglio sentito e
sincero dell’A.V.A. e dei molti amici e conoscenti.
ELDA CICCIONI
IN LAVAGNA
UMBERTO ARONICA
27/4/2007 - 27/4/2008
È improvvisamente mancata, ai
suoi cari, all’età di 65 anni, in Roma,
dopo grande sofferenza, il 30 marzo
u.sc. ELDA CICCIONI in LAVAGNA.
Alassina conosciuta per la sua attività commerciale nella tabaccheria
di Via Vittorio Veneto e benemerita
per il suo apostolato parrocchiale a
favore di tanti ragazzi, ha sopportato con rassegnazione la malattia degli ultimi anni.
Al marito Angelo, Socio e già consigliere dell’A.V.A., ai fratelli
Mimmo e Damiano, ai nipoti, cognati e a tutti i parenti giungano le
condoglianze dell’Associazione
Vecchia Alassio e dei molti amici e
conoscenti che ne hanno apprezzato la bontà d’animo e la disponibilità nell’ambito sociale.
Il 3 marzo, all’età di 70 anni, è deceduto Umberto Aronica, fotografo.
Di origine siciliana era da quasi 50
anni alassino per scelta.
Lascia la moglie Heidi e il figlio
Stefano per i quali ha vissuto e lavorato fino alla fine. Loro lo ricorderanno per sempre con amore e gratitudine.
Immensa gioia e soddisfazione,
come una meta raggiunta dopo tanti sacrifici, era per lui la laurea di suo
figlio 4 anni fa.
Con il suo carattere aperto e solare si faceva voler bene da tante persone.
Parenti e amici sono vicini alla famiglia e si uniscono con affetto al ricordo del caro Umberto. Con affetto
lo ricordano la moglie Heidi Sixt e il
figlio Stefano a cui va il cordoglio anche dell’Associazione Vecchia
Alassio.
DARIO TORRE
1938 - 2008
Grande commozione e cordoglio ha suscitato in Alassio il decesso di DARIO TORRE.
Alla moglie Angela resta il ricordo di una vita trascorsa insieme, piena di affetto, reciproco
amore e grande rispetto.
Lo ricordano, inoltre, con immutato affetto i parenti e i suoi
amici di lunga data.
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio si unisce al cordoglio dei
parenti e porge alla moglie sentite
condoglianze.
ARMANDO GASTALDI
NICOLA BUGLIOLO
“CULIN”
…Ciao Pa’.
È deceduto il 25 febbraio u.sc. a
95 anni, NICOLA BUGLIOLO
(Culin) un altro Alassino di vecchio stampo, dopo una vita di
onestà e lavoro e di grande esempio. Se ne è andato in silenzio, ma
è rimasto nel cuore del figlio
Franco della nuora e dei nipoti tutti che egli ha amato e dai quali non
sarà dimenticato.
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio prende parte al dolore
della famiglia e porge sentite condoglianze .
1925 - 2008
LUISA SIBELLI
VED. CELLI
ALFREDO POZZI
Le Famiglie Pozzi e Pessina partecipano la morte del congiunto
Alfredo Pozzi avvenuta il 19 febbraio 2008 in Inghilterra dove da
molti anni risiedeva con la sua famiglia.
Il ricordo di Alassio fu sempre vivo nel suo cuore, dove visse la sua
infanzia insieme con i fratelli Ugo,
Luigi, Carlo, Angelo e sorella Prassede e dove molti amici lo ricorderanno per la sua grande simpatia e
bontà.
Con grande affetto
Il fratello Angelo,
i nipoti Giancarlo,
Alfredo e le loro famiglie
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio si unisce al ricordo per la
perdita del nostro concittadino
Alfredo e porge alla famiglia vive
condoglianze.
Anniversari
BONI MERELLO
1998 - 2008
Caro papà, ci manchi tanto… e
sempre di più. La tua infinita bontà,
i tuoi insegnamenti e il tuo amore
per le cose semplici rimarranno nei
nostri cuori e nella nostra vita.
Sarai sempre con noi, ciao
papà…
I tuoi figli Tilde e Maurizio.
L’Associazione Vecchia Alassio
ricorda l’Amico Armando, per molti
anni stimato negoziante in Via Verdi
e uomo integerrimo e porge alla moglie, ai figli ed ai famigliari le più sentite condoglianze.
MILENA GAZZANO
IN GHIRINGHELLI
Alla veneranda età di 97 anni, il
9 marzo u.sc. è deceduta in
Alassio la Signora Luisa Sibelli vedova Celli, dopo una vita donata
generosamente alla famiglia. La ricordano con affetto a quanti la conobbero il figlio Rinaldo, i nipoti e
tutti i parenti, cui vanno le condoglianze dell’A.V.A.
Nel 10° anniversario della sua
scomparsa un ricordo perché sappia che gli siamo sempre vicini.
La famiglia
Cara mia compagna di vita, dire
quanto mi manchi la tua presenza
è impossibile. Vive e vivo è il ricordo. Come sempre, in occasione del tuo compleanno, ti ho scritto una poesia. Altro dirti non so.
Ciao Mami
Ettore
Il tempo a ritroso
(Anniversario)
Un anno, un mese, un giorno,
un’ora.
Appena accaduto.
Tutto uguale
e tutto così diverso,
nel corpo e nell’anima.
Dalla ferita aperta
implacabile dolore.
L’amor tuo mi consola.
Nelle cose
che mi circondano,
negli oggetti,
nell’aria che respiro,
lo incontro.
La tua dolce sicura
impalpabile presenza
mi consola.
E mi accompagna
a sopravvivere.
Nel primo anniversario della
morte della nostra carissima
Milena Gazzano, l’Unione Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la ricorda con immutato affetto e organizza il “Concerto per
la Vita - Memorial Milena Gazzano” sulle note di Lavinia e
Marzia Carbone, venerdì 25 aprile
2008 alle ore 21,00 presso la Chiesa Madonna degli Angeli (Salesiani). Ingresso libero.
Durante la serata sarà effettuata una raccolta a favore del progetto “Una vita un dono” casa di
accoglienza per neonati abbandonati a Genova Quezzi.
Partecipate numerosi
Il Consiglio di Unione
MESE DI MARZO 2008
ALBERTINI Alberta
ARMATO Miranda
ARONICA Umberto
BASSETTI Elsa
BERTAGNA Maria
BOSCHETTO Francesca
BUGLIOLO Nicola
CARDONE Giuseppe
CUCCU Franco
FORGIONE Marciano
GASTALDI Armando
HARKONEN Jna Elisabeth
MATTAI Antonio
MAURI Lauretano
PINNA Pietro
POLLI Severino
RAFANELLI Clotilde
RAIMONDO Bruna
SALADINI Walter
SCHIVO Elisa
SCHIVO Giulia
SIBELLI Luisa
TESTA Caterina
TORRE Dario
VACCAREZZA Caterina
VIDANO Antonio
anni 86
anni 86
anni 70
anni 97
anni 90
anni 69
anni 95
anni 70
anni 60
anni 63
anni 82
anni 81
anni 87
anni 83
anni 81
anni 78
anni 99
anni 77
anni 86
anni 93
anni 87
anni 97
anni 88
anni 69
anni 76
anni 81
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro familiari.
14
«L'ALASSINO»
MARE DI ALASSIO
CURIOSITÀ
Mercoledì 16 Aprile 2008
“Un fiore in spiaggia”: nasce
l’Asfodelo Fistoloso
La fioritura di questa pianta segna anche la riuscita del progetto nato
nel 2003 per reintrodurre alcune specie della flora delle spiagge
Italiano
Dialetto locale (Alassio)
1) Pelagia Nocticula
2) La scarpetta della Madonna
3) Tipo di medusa a corda
1) Carnassa a umbrella
2) A scarpetta da Madonna
3) Straffì de carnassa
Valide terapie dei nonni
Coda Cavallina
Erba rugna - Cipressina
È un’erba che era diffusa nelle
colline di Adelasia in terreni argillosi del ponenete.
Oggi molto più rara si può trovare in Regione Serre sopra la
ferrovia.
È una strana pianta con un tipico fusto dove una sola delle
parti è fertile e dove al suo vertice ha una sola spiga.
Al contrario l’altra parte è verde e munita di rametti sottili pieghevoli da nodi che fungono da
articolazioni.
È dotata di importanti proprietà terapeutiche, per l’alto
contenuto di silice, all’ora, i
Pasteur la posero fra le più importanti.
Quando la farmacologia era
molto più povera di oggi questa
pianta si usò nella cura dell’epistassi e delle emoragie in genere.
Da una credenza antica risulta
che ancora a metà ottocento prima di applicare il suo preparato
così gli chiedevano i pazienti:
«O cua o cua cavallina – cun a
to furma ciara e fina/ manda
via sta ruvina»
(O erba cavallina / con la tua forma chiara e fina/ manva via questa mia rovina).
Ieri mattina Livio Lovisone, lavorando nel suo stabilimento
balneare “Capo Mele”, ha scoperto che anche l’ultima specie,
piantata cinque anni fa per il
progetto “Un fiore in spiaggia”,
ha dato i suoi ‘frutti’. Si tratta
dell’Asfodelo fistoloso (Asphodelus fistulosus L.) appartenente alla famiglia delle Liliaceae,
caratterizzato dai suoi fiori bianchi con nervatura centrale rosso-bruna.
Questa ‘nascita’ rappresenta il
successo per il progetto promosso, nel 2003, dalla Provincia di
Savona, con la collaborazione
delle Guardie Ecologiche Volontarie, dell’Università di Genova,
dell’assessorato provinciale
Bagni Marini e della Comunità
Montana, nonché l’unicità della
presenza di ‘microzone’ nello
stabilimento balneare Capo
Mele, che ha potuto fornire agli
studiosi materiale e informazioni
su piante che erano scomparse
dalla nostra flora.
Il progetto, che prevedeva il
rinserimento in dieci spiagge della provincia di alcune specie che,
a causa dell’industrializzazione
del Novecento e della costruzione di nuove strutture, erano
scomparse, intendeva salvaguardare questo importante patrimonio naturalistico e ha raggiunto
completamente il suo obiettivo.
Lo stabilimento di Livio Lovisone
è stato il solo ad avere le fioriture e la riproduzione di tutte le
piante che erano state seminate
cinque anni fa.
Ora, nello stabilimento balneare Capo Mele i turisti e non
solo potranno conoscere piante
e fiori della macchia mediterranea, riscoprendo anche: il
Pancratium maritimum (giglio
di mare), la Cakile maritima, il
Crithmum
maritimum,
il
Glaucium flavum Crantz, il
Lagurus ovatus (Piumino o coda
di lepre), la Lobularia maritima
(nota per i semi dal sapore piccante) e la Salsola kali.
Laigueglia, 3 aprile 2008
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
MARZO 2008
Mese caratterizzato da due avvenimenti:
una Pasqua bassissima e una notte più corta.
Un’ora in meno di sonno nella notte tra il 29 e
il 30 del mese per il ritorno dell’ora estiva o legale: un piccolo ma
non indifferente risparmio di energia.
E perché la Pasqua così bassa? Colpa della Luna! Nel 1913 si ebbe lo stesso comportamento della luna; lo farà ancora ma bisogna attendere fin dopo il 2100. Chi ci sarà. Dirà! Colpa della Luna
perché la Pasqua si celebra la domenica dopo il plenilunio che si
verifica dopo l’equinozio primaverile. Quest’anno, anno bisestile, la luna si è fatta piena alle ore 18,42 del 21 marzo; l’equinozio
è stato in data 20 marzo ore 5,50. Quindi, domenica 23, Pasqua.
Non dimentichiamo che nel mese di marzo i giorni si sono allungati di un’ora e 25 minuti.
Ormai ci ha introdotti nella primavera: Vediamone ora il comportamento meteorologico
Pressione media mensile: 751,0 mmHg; le medie decadali:
753,9 mmHg nella prima; 753,5 mmHg nella seconda; 746,0 mmHg
nella terza: Il giorno 21 il barografo è sceso fino a 735,6 mmHg alle ore quattro del mattino.
Umidità media mensile: 58%. I giorni con i valori più alti sono
in data 1° marzo ore 2, e 13 marzo ore 6 con valori prossimi al
100%; il giorno 20 alle ore 12 l’igrografo ci ha offerto il valore più
basso con 5% di umidità
Temperatura media mensile: 12,9 °C; medie decadali: 12,1 °C
nella prima; 13,5 °C nella seconda; 13,1 °C nella terza. Il giorno più
fresco è in data 7 marzo con 10,0 °C di media.
Precipitazioni totali: 25,2 mm. 24,6 mm nella prima decade
(16,4 mm il giorno 10); 0,6 mm il giorno 28. Una curiosità: nel
2004 sono stati registrati 4,8 mm; nel 2005: 17.6 mm; nel 2006:
16,2 mm; nel 2007: 25,8 mm sempre troppo poco per la stagione!
Giorni sereni: 12; giorni coperti: 5.
Eliofania totale: 157,3 ore con una media di 5,1 ore al giorno di
limpido sole:
Ancora una curiosità (ore di sole nel mese: nel 2004: 164,1 ore;
nel 2005: 173,0 ore; nel 2006: 187,8 ore; nel 2007: 200,8 ore.
Confrontando con i suoi uguali degli anni passati, possiamo accettare il giudizio non pienamente positivo; ma se allargassimo
il confronto con i capricci invernali che marzo 2008 ha sfogato in
altri posti, anche non lontani da noi, siamo obbligati a cambiare
il nostro giudizio e archiviarlo con tutto riconoscente rispetto.
Il Direttore dell’osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
Pessö
A.V.A.
I VOLONTARI AL LAVORO
I Bagni Capomele dove è fiorito.
Il Gruppo ARES e i sentieri.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
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RESPONS.: Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
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REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Archivio A.V.A.
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Aprile - Associazione Vecchia Alassio