ANNO XLVIII - N. 4 Mercoledì 16 Aprile 2008 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it LA CONSULTA VOLONTARIATO: UNA RISORSA SENZA PREZZO Presso l’Associazione Vec- Presidente Silvio Gervasoni e dei suoi percorsi. Giacomo Nattero, SOAMS Solva, DELLE chia Alassio si è tenuta nello Ezio Porcella Dopo questa sfiducia di ini- sull’ipotesi di adozione da parmese di marzo, una seraCOL. DIRETTI con Mirella zio serata fortunatamente è rie- te di un gruppo di albergatori o ASSOCIAZIONI scorso ta finalizzata a verificare l’ope- Marcarino merso in tutti i presenti il vero di altri operatori economici, di Nella Sala Consiliare (g.c.) del Comune di Giustenice, nell’entroterra di Pietra Ligure, si è riunita domenica 30 marzo u.s. la Consulta Ligure delle Associazioni. La Vecchia Alassio era rappresentata dal Presidente Carlo Cavedini e da Beppe Rizzo. La folta rappresentanza delle diverse Associazioni è stata accolta da alcuni giovani – facenti parte dell’Associazione “Jus Tenens” - nei suggestivi costumi di un tempo. Alla riunione ha partecipato l’Assessore alla Cultura della Regione Liguria, Dott. Fabio Morchio, che nel rato e le eventuali problematiche dei gruppi di volontari che si occupano, durante tutto l’arco dell’anno, della manutenzione di numerosi sentieri collinari della nostra cittadina. A.R.E.S. con il Presidente Mario Palumbo Assenti giustificati S.M.S. FRATELLANZA – MOGLIO – Presidente Filippo Airaldi GRUPPO “BIKE” di Giuseppe ② sentimento del volontario che è quello di operare senza secondi fini, con sacrifici che vanno oltre ogni spiegazione, al solo scopo della convinzione personale che ciò che si fa è giusto un sito posto tra la strada di cavia e monte Bignone; lotto di proprietà Comunale, con esposizione incantevole e affaccio sull’intero arco del nostro golfo, che il Comune potrebbe conce- ④ ② ② (continua a pagina 2) ① CRESCITA DEL DISAGIO MINORILE ① ④ ② ③ ③ Quali sono le cause e come prevenirle Conferenza organizzata dal LIONS CLUB ALASSIO BAIA DEL SOLE Martedì 18 Marzo 2008 presso la ex Chiesa Anglicana di Alassio, i Lions del Lions Club di Alassio “Baia del sole” hanno organizzato una conferenza fortemente voluta dal loro Presidente, il Rag. Angelo Parolini, sensibile alle tematiche giovanili, avente come tema centrale il disagio minorile. Alla presenza di moltissimi auditori, fra i quali il Sindaco del Comune di Alassio, l’Arch Marco Melgrati, la Dr.ssa Loretta (continua a pagina 2) ① Associazione Alpini - ② C.A.I. - ③ S.O.A.M.S. Solva - ④ A.R.E.S. - S.M.S. Fratellanza Moglio - Gruppo Bike Con soddisfazione e piacere dell’AVA, all’invito hanno aderito e partecipato in pratica tutti i rappresentanti dei vari gruppi che nell’ordine andiamo ad elencare: SOAMS SOLVA con il Presidente Marino Agnese e Giacomo Nattero C.A.I. con il Presidente Enzo Fabbri e Andrea Guelfo ASSOCIAZIONE ALPINI con il ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Floreat Alaxium Il giorno venerdì 18 aprile 2008 presso la Sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione con il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Relazione del Presidente; 2) Varie ed eventuali. Per i Soci è un dovere morale partecipare all’Assemblea Il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini Berrino (Pino) di recente costituzione. Tastato il polso della situazione è emerso unanime un senso di sfiducia verso le istituzioni per le tante parole e promesse e i pochi fatti; non sono mancate critiche per le categorie commerciali produttive alassine, poco interessate e pressoché assenti all’operato per la salvaguardia della nostra collina e ALASSIO 2008: Concorso di poesia dialettale ligure La poesia è qualcosa di personale. Fare poesia è come passare in una piana arida ma non desertica con una robusta bacchetta in mano e usarla per colpire, per far risorgere dalla polvere ogni cosa che attira il nostro occhio. È una scelta personale che differenzia l’uno (continua a pagina 2) MOSTRE Sala Carletti dal 19 al 26 aprile espongono gli artisti Unitre di Alassio dal 1° al 15 maggio espone Mario Pittigliani per la nostra città ed il nostro territorio. Un plauso è stato dedicato all’assente neo gruppo “Bike” che nel creare percorsi competitivi per gare di categoria, ha ripulito molteplici sentieri, attirando ad Alassio con gare del settore, numerosissimi partecipanti e accompagnatori, (anche questo è turismo). Interessante la proposta di dere in uso ad eventuali interessati, trasformandolo in zona attrezzata per escursioni di turisti amanti anche di alternative alla spiaggia. Costo… “un minimo di buona volontà per la ripulita dai rovi, qualche panchina e attrezzature per barbeque” nient’altro; il paesaggio e il belvedere in omaggio. (continua a pagina 2) Angolo di Daniele La Corte Il mondo di Chiara L’effimero sembrava aver sotterrato tutto prevalendo su ogni cosa. Ma non è vero! Oggi guardo alla mia città con occhio diverso, felice di aver scoperto che esiste, veramente, anche un mondo fantastico fatto di amore per gli altri, fuori da ogni schema propagandistico o di cassetta. Esiste il mondo di Chiara, una bimba meravigliosa che da Alassio ha ricevuto sorrisi che ora le permettono di vivere meglio. Un gruppo di diversamente abili hanno trovato affetto e accoglienza da chi, senza ostentarlo, senza enfasi, lontano da feste e raduni, ha allargato loro le braccia e aperto, anche generosamente, il portafogli. E Chiara, a nome dei suoi tanti amici, ai molti bambini e ragazzi che la fortuna non ha baciato in fronte, ha augurato la Buona Pasqua attraverso un toccante manifesto. Il cui contenuto pubblichiamo a pag. 11. Una lunga storia dietro un gruppo di giovani adottati da una famiglia di Vigevano, una storia fantastica che ha visto e vede protagonista Alassio. Fermatevi per pochi minuti e leggete quanto fatto affiggere per le strade da chi, in modo singolare, decisamente simpatico, ha voluto ringraziare scrivendo, ricordando tanti momenti difficili, ma anche la gioia dell’accoglienza, la possibilità data da una cittadina turistica a chi cercava solo amore e speranza, non certo carità. I tanti anonimi, i molti cuori generosi dell’Alassio sommersa, devono ulteriormente farci meditare nella speranza di riuscire, in qualche modo, a far capire alla gente che l’amore per il prossimo è basilare anche in un mondo dove tutto sembra superficialità esibita, intenzionalmente, al solo scopo di ottenere privilegi e, conseguentemente, far quattrini. Il commerciante ha conquistato Chiara e i suoi amici, come l’albergatrice, l’impiegato e l’operaio. Tanti piccoli gesti per una grande catena di solidarietà. Ecco l’Alassio che dobbiamo offrire alle cronache senza lasciare spazio ai tanti “Caimani” pronti a uscire dal pantano per vivere esclusivamente di potere. La solidarietà, quella vera, è fatta di tanti piccoli gesti, di una parola, spesso soltanto di un sorriso. I farisei non servono, stiano a casa. Dentro e fuori dal tempio la presenza di chi vuol operare in favore dei più deboli c’è ed è tangibile. La campagna elettorale è finita, almeno a livello nazionale, ma quella locale continua. Vi prego, politicanti d’annata, non usate più i soliti metodi di propaganda. Aiutate il prossimo, i cittadini più deboli, senza dirlo, senza pubblicità. Se volete far sapere alla gente i vostri programmi futuri fatelo senza problemi. La gente, volentieri, starà a sentire le buone intenzioni, i progetti che per i prossimi anni potranno, magari, permettere alla città di rinascere, di non morire soffocata dalle seconde case lasciando spazio a chi, cancellando gli alberghi, ha quintuplicato i problemi di un territorio splendido. Non è vero, vogliamo darne atto, che nulla è stato fatto. Molte cose buone hanno visto la luce, ma altrettante, purtroppo, attendono nel dimenticatoio creando scompensi, anche gravi, ai tanti che, lontano dal Palazzo, non si rendono conto che, col passare dei giorni, l’economia alassina è sempre più ammalata. La solidarietà è un punto d’appoggio di grande importanza. Occorre usarlo con intelligenza creando situazioni fantastiche che come nel mondo di Chiara possano farci tornare, dopo tanti dolori, a sorridere. 2 «L’ALASSINO» LA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI (segue dalla prima pagina) CRESCITA DEL DISAGIO MINORILE (segue dalla prima pagina) suo intervento ha avuto parole di elogio per l’attività della Consulta improntata alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Inoltre si è complimentato per l’ottima iniziativa e la positività del Progetto Scuole, all’O.d.G. della riunione. Questo argomento, concernente il Concorso a cui partecipano le classi quarte e quinte di tutte le Scuole Elementari della Liguria, ha focalizzato l’attenzione di tutta l’Assemblea in quanto sono state riferite le impressioni ricevute durante i contatti con le scuole, approcci che hanno fatto scoprire grande interesse da parte di alunni e insegnanti per gli argomenti proposti in questa prima edizione (della quale abbiamo riferito su questo giornale nel numero di settembre 2007 a pag. 8). La presenza del Sindaco di Giustenice, ed ovviamente anche quella del presidente dell’Associazione, hanno conferito a questa riunione un tocco di importanza e di presa a cuore per i lavori del sodalizio. Circa l’argomento sul Concorso della canzone ligure, il prof. Franco Gallea ha posto l’accento sul fatto che il ponente (vedi ad esempio Ceriana) non partecipa a questo evento pur annoverando gruppi canori di un certo livello. Ha suggerito, quindi, alle Associazioni del ponente di adoperarsi affinchè tali gruppi vengano solle- Zavaroni, Assessore alle politiche sociali, il Tenente di Vascello Marco Parascandolo, Comandante della Capitaneria di porto di Alassio, il Dr. Enzo Iberto, Ispettore del Commissariato di Alassio, il Dr. Piero Enrico Bontempo, Presidente del Lions Club Albenga – Valle del Lerrone – Garlenda, Marisa Siffredi, Presidente del Lions Club Andora, Gabriele Tassone, Presidente del Leo Club Alassio “Baia del sole”, Federica Savoré, Presidente del Leo Club Albenga, Carlo Cipollone, Presidente del Rotary Club di Alassio, Laura Basso, Presidente della sezione del Telefono Azzurro di Albenga, Gabriella Spadavecchia, Presidente della sezione FIDAPA di Albenga, Carlo Cavedini, Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio e di alcune rappresentanti dello Zonta Club di Alassio – Albenga, nei tempi scanditi dal moderatore dell’evento, l’avv.Franco Maria Zunino, anche lui Lions del Club di Albenga Host nonché Presidente della Commissione citati a partecipare. Il Presidente della Consulta, dott. Elmo Bazzano, ha poi letto la Relazione morale e il Rendiconto 2007. Egli ha messo in particolare evidenza gli importanti traguardi raggiunti, specialmente nel campo delle pubblicazioni: come ad esempio il Dizionario Biografico dei Liguri Illustri e il Vocabolario delle Parlate Liguri. Vi è stato un intervento di Carlo Cavedini quando si è discusso circa il sito della Consulta. Il presidente dell’A.V.A. ha messo l’accento sul fatto che anche l’Associazione da lui presieduta ha un sito web molto ricco, ben congegnato, e che viene aggiornato continuamente. Ha suggerito ai presenti di collegarsi, sia direttamente e sia pure attraverso il sito della Consulta a cui l’A.V.A. è collegata, come lo sono altre Associazioni. Due nuovi organismi fanno parte della Consulta Ligure: l’Associazione “Liguri nel Mondo” e il Museo Civico Marinaro di Camogli, che portano a 54 il numero complessivo dei sodalizi. La prossima riunione della Consulta avrà luogo a Recco domenica 8 giugno. Domenica 14 settembre ci si riunirà a Viozene, mentre il 23 novembre ad accogliere le Associazioni sarà la “Campanassa” di Savona. A tutti buon lavoro e arrivederci. cardi-Galilei-Aicardi di Alassio, ha considerato quindi l’importanza del rapporto scuolafamiglia, anche in relazione alle osservazioni fatte dalla dottoressa Cavanna, e ha sottolineato i problemi che la scuola ha nell’intervenire sull’educazione dei ragazzi in relazione alla situazione socio-politica del Paese negli ultimi anni, che l’ha vista protagonista di molte riforme e rivoluzioni. Ha comunque affermato con decisione che nelle scuole sono ancora molti i professori che affrontano il proprio lavoro con passione non dimenticando mai la loro funzione di educatori e che pertanto, nonostante siano reali alcune difficoltà, c’è ancora un clima costruttivo all’interno degli istituti scolastici delle nostre città e non ci si deve fare influenzare nei giudizi dai servizi televisivi dai temi spiacevoli che capita a volte di vedere al telegiornale riguardanti le scuole italiane. Il Capitano Geremia Lugibello, Capitano Comandante della Compagnia C.C. di Alassio, ha poi sottolineato come RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. Ecco lo stato in cui versa la ringhiera dei giardini antistanti la stazione ferroviaria di Alassio. Un ottimo biglietto da visita per i viaggiatori in arrivo ed in partenza nella nostra città. Non ci sono case popolari per gli Alassini (segue dalla prima pagina) riodicamente pubblicherà su l’Alassino gli aggiornamenti del lavoro svolto, assumendo, nei limiti delle proprie possibilità, un ruolo aggregante e di riferimento per tutti gli operatori attivi ed altri eventuali che desiderassero unirsi all’iniziativa. L’AVA si è anche impegnata a raccogliere segnalazioni in merito ad esigenze logistiche e/o necessità di acquisto attrezzature che possano agevolare e ottimizzare il lavoro; se il buon giorno si vede dal mattino si vedrà così chi vorrà contribuire a dare una “mano finanziaria”, al momento opportuno. Il grazie và indistintamente a tutti i gruppi che abbiamo elencato a nome dell’AVA ma soprattutto a nome di Alassio e degli Alassini e… buon lavoro. Pubblichiamo la mappa dei sentieri con un numero identificativo del gruppo di appartenenza. A.V.A. GRUPPO ARES Noi Gruppo A.R.E.S. Volontari Boschivi Alassio ci occupiamo di: - Ricerca, ripristino, manutenzione di sentieri e mulattiere - Bonifica di aree boschive - Prevenzione avvistamento incendi - Sensibilizzazione al rispetto della natura - Organizzazione di manifestazioni e giochi nel verde E nello specifico: - Pulizia e manutenzione di: - Parco del Santuario di N.S. della Guardia (18000 mq.) IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… Beppe Rizzo VOLONTARIATO: UNA RISORSA SENZA PREZZO Tra i lavori svolti è stato sottolineato l’encomiabile attività dell’Associazione Alpini Alassini per l’opera di conservazione continuativa e puntuale del percorso verde e della via del rosmarino . Lo stesso dicasi per il CAI che da anni gestisce e mantiene in ottima condizione, segnaletica orizzontale inclusa, il percorso di “cresta” che abbraccia tutto l’arco collinare alle spalle di Alassio, estendendosi oltre, sia a levante che a ponente. Onore al merito per l’ARES di Mario Palumbo che è riuscito a combinare la finalità ludica del proprio gruppo con un impegno costante ed attivo per la manutenzione di sentieri della zona centrale, con particolare riguardo al parco santuario della Madonna della Guardia. La serata si è conclusa nell’unanime certezza di intenti dei gruppi presenti a proseguire nell’operato con il supporto dell’AVA, che pe- Mercoledì 16 Aprile 2008 - Giardino/Parco Ospedale di Alassio - Mulattiera Loreto-Liggia - Ripristino dell’intera mulattiera che collega Alassio con Marta - Sentieri collinari per un totale di circa 50 km, alcuni tratti utilizzati nelle Gran Fondo di Mountain Bike - E prossimamente, manutenzione della mulattiera che dal Centro di Alassio conduce al Santuario, passando per Madonna delle Grazie Gruppo A.R.E.S. Volontari Boschivi Alassio Foto Associazione Alpini - Percorso Verde. I relatori. Permanente Affari Interni dei Lions italiani, si sono succeduti relatori d’eccezione che hanno abilmente toccato tutti gli aspetti del problema. La conferenza è iniziata con la Dr.ssa Graziella Cavanna, Psicologa e responsabile dell’ARPAT di Albenga, che ha parlato del bullismo quale aspetto tra i più inquietanti del disagio minorile. descrivendo il problema con grande professionalità. In particolar modo ha sottolineato l’influenza che l’educazione data dai genitori ha sui figli in relazione al fenomeno stesso e quindi consigliando le famiglie presenti su alcuni punti chiave da valutare per aiutare i ragazzi a non diventare né “bulli” né “vittime dei bulli” e rendendo partecipi i presenti di alcune delle esperienze fatte lavorando con i giovani su questo tema. Il Prof. Gian Maria Zavattaro, Dirigente scolastico del Liceo Classico e Scientifico G. Bruno di Albenga e Dirigente scolastico dell’Istituto Superiore Secondario Gian- certe azioni tipiche dei “bulli” siano severamente sanzionate dal codice penale, ricordando quindi ai genitori e agli educatori che è importante non prendere “sotto gamba” certe questioni. A tal proposito racconta di alcuni episodi di cui è stato testimone durante l’esercizio della sua professione, dove dei minori erano coinvolti in azioni sconvenienti ed a volte anche illegali ed i genitori tendevano, ancora di fronte alle forze dell’ordine, a minimizzare gli accaduti e a giustificare i figli con estrema leggerezza, privandoli così del giusto effetto educativo e legittimandoli inoltre a ripetere comportamenti scorretti. Il Prof.Damiano Cadirola, Dirigente scolastico dell’Istituto dei Salesiani Madonna degli Angeli di Alassio, chiamato ad esprimere l’ottica salesiana su queste situazioni di disagio giovanile, si è prodigato nel descrivere dettagliatamente la situazione dell’istruzione italiana del momento, presentando alcune realtà preoccupanti quale ad esempio una drammatica percentuale di oltre il 70% di studenti che concludono l’anno scolastico con valutazione insufficiente in almeno una materia. Una ventata di rosee prospettive arriva dalla Dr.ssa Francesca Parodi, Coordinatrice locale progetto YEPP un progetto internazionale per i giovani che li coinvolge direttamente, affiancati da rappresentanti delle istituzioni e delle più svariate realtà Alassine, in progetti da loro stessi ideati e promossi con la sola guida comune agli altri gruppi YEPP degli standard di qualità da dare ad ogni progetto. La conferenza ha previsto infine uno spazio per le domande degli auditori che ha trovato larga partecipazione sia da parte dei ragazzi che dei genitori. Federica Savoré Presidente Leo Club Albenga Segretario Distretto Leo 108 Ia3 ALASSIO – “Ho dovuto inviare una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e protestare presso tutti gli organi di stampa” è l’esordio di Mario Riboldi, l’alassino che sta cercando di mettere in risalto un problema che è molto vivoin tutto il Ponente savonese: la scarsezza di case popolari. Riboldi, che ha risposto al bando del comune, per formare la graduatoria relativa alle case popolari, si lamenta oltre del fatto che ben poco si faccia in Liguria per l’edilizia pubblica, soprattutto che siano ingiusti i criteri con i quali vengono compilate le graduatorie: “Per i casi come il miodice Riboldi- che ho un reddito davvero basso ed una moglie invalida, la realtà è tragica. Ultimamente ho partecipato al bando del comune di Alassio per le case popolari: mi sono classificato al 44 esimo posto su 70 domande, solo per Alassio. La graduatoria va poi unita a quella di altri comuni e prima di noi troviamo qualsiasi cittadino straniero residente e non, che per strani motivi partecipa anche dall’estero. Lo dico non per razzismo, ma per sollecitare la sensibilità dei politici sui problemi reali che ci sono da risolvere per tante famiglie”. Per questo Riboldi ha pensato di inviare una lettera al Presi- dente della Repubblica, nella quale ha raccontato le sue vicissitudini. Nell’appello a Napolitano si legge fra l’altro: “Mia moglie, invalida al 100 per 100, agevolata dalla legge 68/ 98, iscritta da anni al collocamento di Albenga, non ha mai ottenuto un lavoro. Caro Presidente mi rivolgo alla sua benevolenza. La mia famiglia si è sempre sacrificata per la Patria: mio nonno Virgilio Riboldi, è stata pluridecorato nella guerra del 15-18, Giovanni Riboldi, pluridecorato e cavaliere nell’ultima, nonno Salvatore Columbu, insignito della Croce d’Oro e della medaglia d’Oro, nella prima guerra mondiale, Michel Columbu, ha combattuto nella seconda. Caro presidente la nostra famiglia desidera unicamente vedere riconosciuti i diritti sanciti dalla Costituzione!”. Una lettera accorata dunque che l’interessato spera soprattutto possa far breccia nel cuore di Giorgio Napolitano “A livello locale- conclude Riboldi- non so se ci sia poca volontà, o cattiva volontà, ma dopo che per anni mi sono rivolto a tutti, mi sembra che mi abbiano chiuso tutte le porte in faccia. Perciò spero tanto nel Presidente della Repubblica!”. Cl. A. ALASSIO 2008: CONCORSO DI POESIA DIALETTALE (segue dalla prima pagina) dall’altro, ogni essere umano. È un modo di mettersi a contatto con la realtà, addolcirla, elevarla ma soprattutto renderla visibile; evidenziandone i lati più belli ma anche i più crudi e misteriosi. E il dialetto, vera lingua delle contrade liguri è il mezzo artistico più espressivo più alla portata di tutti e più consono per esprimere ed elaborare una poesia come un modo personale di percezione. In dialetto è un elemento di cultura, è radicato nella terra e negli uomini, va d’accordo con la fortezza delle torri rivierasche e con i castelli e le antiche fortificazioni (durezza delle parlate liguri), ma ha le sue dolcezze, come l’onda che bacia la sabbia e talora sembra accarezzare persino le rocce. LIGURIA IN VERSI (Tema Libero): questo è il tema del Concorso, a carattere regionale, del CONCORSO DI POESIA DIALETTALE ALASSIO 2008. DATA DI PRESENTAZIONE ULTIMA: 8 MAGGIO 2008 Gli elaborati poetici in dialetto ligure, di lunghezza massima 30 versi, dovranno essere inviati, in sei copie recanti ognuna l’indicazione del dialetto usato e la traduzione in lingua. All’interno del plico in una busta chiusa dovranno essere inseriti le generalità dell’autore, evidenziando il recapito telefonico, il o i titoli delle opere inviate. PREMIO SPECIALE GIOVANI. Al CONCORSO potranno partecipare tutte le Poetesse ed i Poeti dialettali che alla data di scadenza del Bando ABBIANO MENO DI 20 ANNI, (deve essere inserito nel plico la fotocopia della Carta d’Identità). PREMIO SPECIALE BAMBINI con meno di 13 anni. Indirizzo per l’invio. COMUNE DI ALASSIO - Assessorato al Turismo - Concorso di Poesia Dia-lettale Ligure - PIAZZA LIBERTÀ 3- 17021 ALASSIO. (Purtroppo dobbiamo lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e lo studio delle origini della nostra lingua vengono difficilmente promulgati e oltretutto continuano a tenere in bassa considerazione il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche ricche e numerose. Per di più, si tende ad inculcare LA SCELLERATA IDEA NEI RAGAZZI, FIN DALL’INFANZIA, CHE DIALETTO SIA SINONIMO DI MISERO, INCOLTO E ANACRONISTICO Dario Fo) D. S. Mercoledì 16 Aprile 2008 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI APRILE 2008 Correre leggeri alla meta U l’è cöttu cumme i fidèi-fin È risaputo che noi Italiani siamo il popolo fedelissimo della ‘Pasta” della quale e di tipi diversi ne abbiamo a iosa. Tra le tante varietà, conosciutissimi e adatti per gli stomaci più delicati, troviamo i “fidelini” o “capelli d’angelo” come li chiamano alcuni (fidèi-fìn nel nostro dialetto) per i quali pochi momenti di cottura sono sufficienti ad approntarli; se cotti oltre misura ne verrebbe fuori un vero pasticcio di colla. Ancora una volta, l’inventiva popolare la quale non ha limiti, ha comparato l’eccessiva cottura dei “fidèi-fìn” a una persona ormai stremata di forze o, come si dice altrove “al lumicino”. D’altronde, anche nel gergo sportivo si usa dire “ha preso la cotta...” e chissà che tale espressione un pò non abbia attinto da questo nostro vecchio detto. Avè l’agnima cumme i tiretti Gioco “fai da te” in voga tra i gandulli (monelli) alassini era il “Tiretto”, in tempi ormai andati, una sorta di cerbottana a pressione con la stoppa, che si otteneva, non senza fatica, eliminando da un tronco adatto allo scopo(sambuco) il suo interno, chiamato appunto “agnima” (anima). Da li il detto, molto comune, per indicare persona dura, coriacea, forte di carattere, resistente alle avversità. Probabilmente il mio amato Sindaco Megagalattico non è molto amato dai giornali, i quali deformano, cambiano, modificano le sue dichiarazioni, tanto da renderle abbastanza incomprensibili al lettore e al cittadino comune. Infatti, ad esempio,dalla dichiarazione contenuta a fine marzo nel quotidiano “Il Millennio passato”, la mia città di Andate emerge come luogo deserto, privo di persone, di enti, di imprese reali ed invece dominato da un destino immutabile che guida gli eventi senza che nessuno ne sia responsabile. Per farvi capire meglio riporto alla lettera la dichiarazione (che trattava del blocco dei lavori al Piccolo Albergo deciso dalla Sottointendenza ai lavori non perfetti). Eccola: «Il blocco comprende solo i lavori di Via Togliatti e il terzo livello di posti auto interrati, solo perché il piano regolatore prevede posti auto pertinenziali in quella zona, mentre l’aumento dei costi ha fatto si che venisse realizzato anche un piano di box da cedere in concessione». Sic! Se rileggiamo attentamente il periodo, apprendiamo: a) che c’è un piano regolatore che prevede posti auto pertinenziali. B) che però è ca- lato dal cielo un “aumento dei costi”, il quale, da solo, lui e non la ditta costruttrice o altri, ha “fatto si che venisse realizzato anche un piano di box”. Il tutto, lo ripeto, senza colpa di nessuno e senza che nessuno potesse intervenire in qualche modo. Però se funzionasse tutto cosi, potrebbe darsi che quando gli arriva la tassa sui rifiuti da pagare, un cittadino scriva al sindaco questa lettera: «L’aumento dei costi della tassa, incrociato con il mancato aumento del mio solito stipendio, “ha fatto si” che questa tassa non possa essere pagata! Cordiali saluti. P.S. Se la prenda con l’aumento dei costi, con la stupidità del mio stipendio che non vuole aumentare e mi lasci tranquillo. Grazie». Un’altra frase della dichiarazione al giornale mi ha colpito: «Le difformità non sono sostanziali e riguardano esclusivamente il sottosuolo; non creano problemi paesaggistici». Si, magari; però modificano la struttura del sottosuolo e lo scorrimento delle acque, ma pazienza. Dicevano i nostri nonni che gli errori degli avvocati li nasconde il carcere, e gli errori dei medici li copre la terra. Volete dire che la terra coprirà anche gli errori dei costruttori? Ma c’è un ‘ultima grave questione che è stata denunciata recentemente da molti quotidiani. Ad Andate sono state rilevate nei tubi della fognatura quantità rilevanti di calce e cemento. La cosa appare grave perché evidenzia chiaramente che ad Andate ci sono parecchi cittadini che non hanno una alimentazione corretta e ingeriscono troppi alimenti a base di calcio. E quando vanno al gabinetto combinano dei disastri e depositano deiezioni eccessive e pesanti. Se ci fosse un regime passato (o futuro?) si potrebbe provvedere con la distribuzione gratuita di olio di ricino al raduno del sabato. Per ora ci limitiamo a consigliare con l’Alessia Marcuzzi alimenti leggeri a base di fermenti lattici diuretici, o la vecchia sana mannite delle nostre nonne. che tanti bimbi ha fatto correre leggeri e senza intasare i gabinetti. Signor Sindaco faccia qualcosa per la salute dei suoi concittadini! lo nel frattempo abbandono Andate e la sua crisi e me ne vado in vacanza ad Alassio dove di tutti questi problemi non sanno proprio niente. Ciao! Al mese prossimo! Luca Caravella L’ORATORIO DON BOSCO APRE AI GIOVANI Alassio prepara il quinto Trofeo Ventimiglia Fin dal 1870, quando don Bosco aprì la sua prima opera fuori dal Piemonte, proprio qui ad Alassio, generazioni di giovani alassini hanno affollato l’oratorio. Le attività che negli anni si sono succedute sono state varie e sempre coinvolgenti: tornei di vari sport, gite, feste, teatro, cinema, musica, campi scuola, estate ragazzi, gruppi i cui interessi spaziavano dalla catechesi, alle attività manuali, a servizi caritativi; ma soprattutto, grazie ai tanti salesiani che si sono dedicati a questa missione, la costante di un ambiente aperto quotidianamente sempre pronto ad accogliere i giovani nello spirito educativo di don Bosco. In questi ultimi anni però, il nostro centro giovanile sta vivendo una fase interlocutoria conseguenza di alcuni elementi di criticità, che tento di descrivere sinteticamente: Il modo di vivere dei nostri giovani è notevolmente e repentinamente cambiato. In seguito alla scelta della “settimana corta”, adottata da tutte le scuole di Alassio, è aumentato il tempo che nei giorni feriali si passa a scuola; la maggioranza dei ragazzi svolgono una o più attività extrascolastiche strutturate (sport, musica, danza, ecc..); le opportunità accattivanti che oggi la tecnologia offre (computer, internet, video-giochi….) portano i giovani a isolarsi sempre di più nelle proprie case in piccoli gruppi di due o tre persone, a discapito delle compagnie più numerose e delle tradi- zionali attività dell’oratorio. La difficoltà delle famiglie ad essere un supporto educativo solido per i giovani. Gli adulti fanno sempre più fatica nella trasmissione dei valori, anche perchè continuamente “bombardati” dagli stimoli della società moderna che troppo spesso portano alla disgregazione anziché all’unità e a privilegiare gli aspetti materiali piuttosto che coltivare delle relazioni affettive autentiche. La fatica da parte della comunità educativa dell’oratorio a leggere la attuale situazione giovanile, non riuscendo più a rispondere in maniera opportuna e puntuale alle aspettative dei ragazzi. Questo limite probabilmente è stato anche condizionato dalla carenza di scelte vocazionali alla vita consacrata che stanno riducendo notevolmente le forze dei padri salesiani. A questo punto è fondamentale sottolineare come, nonostante le difficoltà e il momento di grossi cambiamenti, da parte dei salesiani sia stata ribadita fortemente la volontà di rimanere ad Alassio, avviando una fase di studio approfondita che metta in discussione le modalità di azione fin qui adottate per poter continuare ad essere testimoni efficaci del messaggio di Cristo secondo lo stile di don Bosco. A questo proposito un primo significativo elemento è un nuovo coinvolgimento dei laici, non solo come collaboratori volontari, ma anche con ruoli di responsabilità. Proprio su questa linea è auspicabile che tutte le persone che ricoprono un ruolo educativo legato alla nostra opera: genitori, insegnanti, allenatori, educatori, i giovani più grandi e più in generale tutti quelli a cui sta a cuore il bene dei giovani, si sentano maggiormente coinvolti, sia nell’impostazione, che nella concreta attuazione della proposta educativa dell’oratorio. È ormai chiaro che per raggiungere tale scopo è indispensabile collaborare insieme e unire le forze in un progetto educativo globale che abbia al centro la crescita integrale del ragazzo. A questo scopo abbiamo programmato un incontro che vorrebbe essere una prima occasione di confronto nella prospettiva di avviare questa fase di progettazione. Auditorium dell’Istituto Salesiano, venerdì 18 aprile dalle ore 21.00 alle 22.30 Verrà presentata la situazione giovanile alassina, sulla base di statistiche ed inchieste. Seguiranno lavori di gruppo per categorie omogenee per raccogliere proposte, che saranno la base del futuro programma dell’oratorio: è un momento operativo importante per chi ha a cuore i ragazzi di Alassio Vi aspettiamo numerosi. L’Incaricato dell’Oratorio Riccardo Giribaldi UNA PASQUA Quel sabato mattina Giovanni si era alzato prima del solito e, ancora in mutande,controllava meticolosamente allo specchio lo stato della sua barba, mentre la moglie, ancora in bigodini e vestaglia, gli porgeva il caffè. «Üna notte da bestie» le sussurrò asciutto, mentre da lontano giunse cupo il brontolio del tuono: Giovanni si affrettò ad aprire la finestra della cucina che spaziava sul golfo. Minacciose nuvole si addensavano su Capo Mele e lui, quasi sorridendo, si ricordò improvvisamente di un detto del nonno buonanima: «Se u covu u l’ha u cappellu, aigua in tu sapellu». Giovanni faceva di mestiere l’idraulico, “u stagnin”, ed era inoltre appassionato di biliardo,specialità boccette. Dal “Medaglie d’oro” al “Pastorino” tutti i Bar di Alassio che avevano i biliardi lo conoscevano. Quasi quasi non aveva più rivali, il suo che a prima vista sembrava un tanto per giocare, era in realtà ingannevole perché il suo era un gioco attento, preciso, freddo, solo per vincere. In quel tempo si era in pieno “boom” edilizio. La cittadina era tutto un cantiere e nuovi edifici sorgevano qua e là quasi come i funghi. Forse con un po’ di disordine perché non sempre i numerosi ed improvvisati costruttori si guardavano bene dal rispettare le leggi allora vigenti per l’edilizia. Il lavoro, quindi, non mancava a Giovanni. Che fosse un impianto di riscaldamento od una semplice scatola sifonata per il bagno, od un miscelatore di acqua calda e fredda, dovette assumere due assistenti o garzoni per fare fronte a tutte le richieste. La sera, comunque, anche se stanco, non disdiceva il biliardo e preferiva andare a letto assai tardi, poiché quella dannata insonnia che gli faceva dire ogni mattina alla moglie «üna notte da bestia». non gli dava tregua Oggi è la vigilia di Pasqua. È una settimana che il color viola domina nelle chiese e le funzioni sono alquanto ridotte. Le campane sono legate e le funzioni del Sant’Ambrogio vengono annunciate per strada con il crepitio delle “raine” ossia delle raganelle accompagnate dai colpi sordi della “batturella” ossia del crotalo. Le “raine” si fanno girare a mano mentre il crotalo dà il ritmo. Sono le undici e trenta: Il temuto temporale si è dissolto nel nulla e Capo Mele è tornato nel sereno. Mentre suona la campana della gloria, la moglie di Giovanni si bagna gli occhi ed il viso con l’acqua del rubinetto…un’antichissima credenza la vuole benedetta in quell’istante. Lo fa quasi di nascosto, perché Giovanni, pur andando a messa tutte le domeniche, crede poco a certe manifestazioni. La vita alassina si risveglia accompagnata dal suono festoso di tutte le chiese. È Pasqua! Pasqua di resurrezione. Vincenzo Moirano La quinta edizione del Trofeo, intitolato alla memoria di Claudio Ventimiglia, che fu per oltre venti anni preside dell’istituto alberghiero, si svolgerà dal 7 al 9 maggio. La kermesse di tre giorni, in memoria di Ventimiglia, si svolgerà presso l’Istituto Secondario Superiore “Giancardi- Galilei - Aicardi” di Alassio e sarà inaugurata (mercoledì 7 maggio, ore 17) nell’Auditorium della biblioteca civica “Deaglio” dove il primo giorno verranno presentate le delegazioni ed i partecipanti alla manifestazione. Per ora gli Istituti che hanno aderito all’iniziativa e si sono già iscritti sono una decina, provenienti da tutta Italia. La prima prova da disputarsi (in biblioteca, giovedì 8 maggio alle ore 10) sarà quella che vedrà impegnati i concorrenti della sezione di sala e bar e che consisterà nella preparazione di un dessert flambé a base di frutta, da tranciare davanti alla giuria e da completare nel tempo massimo di 30 minuti. “Saranno premiati - dice il professor Paolo Madonia, uno degli organizzatori- i primi tre concorrenti per ciascuna categoria, mentre il Trofeo Ventimiglia sarà assegnato alla scuola che riporterà i migliori piazzamenti nelle diverse prove”. Ad organizzare la kermesse culturale e gastronomica è l’Istituto Secondario Superiore alassino, in collaborazione con il Comune, l’Aibes, l’Amira, Enti pubblici e ditte private. Claudio Ventimiglia, oltre ad essere stato Preside della scuola alberghiera di Alassio, per molti anni, si impegnò anche per l’istituzione nel ponente savonese di una università alberghiera e del turismo. La manifestazione ogni anno suscita notevole interesse non solo fra gli addetti ai lavori (vi aderiscono infatti numerosi istituti alberghieri provenienti da tutta Italia), ma anche fra i cittadini e gli abitanti del comprensorio ingauno, tanto che un gran numero di persone e curiosi seguono sempre le varie fasi della “kermesse” gastronomica. L’evento verrà organizzato dall’attuale dirigente scolastico Gianmaria Zavattaro, dal maître amirino Paolo Madonia, con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia di Savona, APT, Comune di Alassio e Biblioteca Deaglio. Collaborerà anche gran parte del mondo imprenditoriale alberghiero alassino, con l’Associazione Alberghiera Alassio in testa, con direttori e proprietari degli hotel ed alberghi che collaboreranno ed ospiteranno gratuitamente le delegazioni partecipanti al concorso. Per ulteriori informazioni è possibile contattare direttamente la segretaria organizzativa del concorso Cristina Marcenaro, ai numeri 0182/470252 e 646382. C.A. La “Passione” di Tomschi al Borgo Coscia Anche quest’anno, la sera di venerdi 14 marzo, l’Associazione Amici del Borgo Coscia, presieduta da Nello Aicardi, ha voluto continuare la tradizione ormai venticinquennale della recita della Passione nella Parrocchia dei Frati Cappuccini al Borgo Coscia. Infatti era il 1982 quando l’allora Presidente dell’Associazione Augusto Soldi (che ne è stato costantemente il regista negli anni) ebbe l’idea di organizzare, per la Settimana Santa, una manifestazione al cui centro avrebbe dovuto essere una lettura o una recita della Passione di Cristo in Dialetto alassino, riportando cosi in vita la tradizione medievale delle rappresentazioni della Passione, recitate appunto nel dialetto umbro o marchigiano. L’incarico di scrivere la prima opera fu dato allora al prof. Tommaso Schivo, noto poeta in dialetto e lingua italiana. Fu l’inizio di un cammino fecondo perchè da allora altri poeti alassini furono chiamati a cimentarsi nella Passione, e nacquero le opere di Gianni Croce, Antonio Boscione, Bru- no Pezzuolo e Franco Gallea che furono rappresentate dalla compagnia Teatrale Dialettale Alassina nella Chiesa dei Cappuccini di Alassio e in numerose altre chiese della nostra Liguria. Da tre anni a questa parte, mentre la Compagnia Teatrale Dialettale ha continuato a curare l’altra parte della sua attività, che è stata la recita di commedie in dialetto alassino, scritte appositamente da Gianni Croce, Augusto Soldi ha vo- luto sperimentare una nuova strada, prevalentemente con “attori” nuovi, ed ha presentato le Passioni scritte in italiano da Gianni Croce, Antonio Boscione. E quest’anno da Tommaso Schivo, il quale ha ripreso in lingua italiana la sua Passione dialettale del 1982 (la prima rappresentata) dando un soffio poetico di nuova vitalità ad un’opera che aveva già interpretato in modo personale e dolente la vicenda umana di Cristo. Vogliamo ricordare i nomi degli “attori”, tutti ugualmente bravi ed efficaci: Giuliana Basso,Caterina Gandolfo, Sara Geloso, Antonio Rolandi Ricci, Carlo Welti, Beppe Invernizzi, Rocco Invernizzi, Giovanni Parascosso,Maria Luisa Cerasani, Giorgina Drago e Nello Simoncini. Ha presentato, come avveniva fin dalla prima edizione,Andrea Gallea. Ha fatto da cornice musicale alla recita la bravissima Corale San, Francesco, diretta da Fra Remo. All’organo il M° Wojecect. L.C. 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Ranger del bosco Di pochi giorni fa è la proposta di istituire un nucleo di ranger in grado di vigilare sul verde alassino. Proposta, per dirla con un termine logoro ma irrinunciabile a qualunque politico avveduto, decisamente populista. E altrettanto inutile, mi sento di aggiungere. A che servirebbe infatti un costoso nucleo di polizia impegnato a vigilare sullo stato della nostra fauna quando gratuitamente, semplicemente volgendo lo sguardo alla nostra collina, possiamo già assistere al quotidiano miracolo di un rapidissimo e rigoglioso ripopolamento? È ormai necessario un manuale minimo dell’etologo alassino. Pensiamo alla gioia dell’ornitologo nell’osservare la monotona macchia alassina diventare sito stanziale di magnifici trampolieri migratori, le gru. O all’emozione provata dal micologo non più costretto ad attendere l’umido autunno per vedere il verde della baia punteggiarsi giornalmente di nuove meraviglie del creato: enormi funghi dal cappello rosso e dal gambo bianco di cemento. O al brivido intenso condiviso dall’etologo e dall’incauto automobilista che osa avventurarsi lungo le strade asfaltate delle frazioni: gli avvistamenti di mastodontici rinoceronti stracolmi di terra sorprendono per la frequenza e la brutale meraviglia degli scontri. E poco male che l’asfalto ceda in più punti, così come le condotte dell’acqua e i nervi dei residenti: è ora di ripensare al nostro ruolo di fronte a questa fauna ingombrante che scalpita per riappropriarsi di spazi troppo a lungo negati. Facciamo un passo indietro, magari inserendo la retromarcia su strade strette e ormai impraticabili, e ripensiamo al nostro ruolo all’interno della natura: è questo il messaggio ambientalista del nostro primo cittadino quando afferma, riferendosi alla miope bocciatura di una necessaria riqualificazione ai confini con Albenga, che “La Regione ha solo detto no ad un progetto che, mantenendo l’esistente, avrebbe ‘spalmato’ i metri cubi su tre edifici anziché su due. Un progetto che sarebbe servito per recuperare e qualificare un territorio deteriorato. Si sarebbe rifatta ed ampliata la strada che porta al villaggio degli Olandesi, creando anche un punto panoramico con stupenda vista sulla Gallinara. Era una proposta di riqualificazione ambientale e non una speculazione”. Ben detto, Marco, ma in Regione non ce ne fanno passare una! E allora andiamo in punta al molo, lasciamo lo sguardo libero di spaziare dal centro di pescicoltura alle palme di Piazza Partigiani, dalle distese di loculi per utilitarie, al mare limpido grazie al depuratore, e contempliamo ammirati la collina: i funghi rossi e le gru che punteggiano quel che resta del verde, i rinoceronti di ferro che scorrazzano liberi restituendo alla terra rossa quelle che una volta erano tristi lingue nere di asfalto. Consoliamoci: in Regione continuerà a non passarne una, ma di fronte a tanto rigoglio di natura nessuno sospetterà mai della tua professionalità di architetto. Mercoledì 16 Aprile 2008 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Alassio e la “munnezza” C’è un paese in Piemonte dove, udite,udite, le acque bianche e nere sono convogliate in un collettore che finisce in un depuratore, restituente acqua pulita al torrente. Lì, da tempo,si fa anche sul serio la raccolta differenziata ed indifferenziata. Il Comune di quel paese ha inviato a tutti gli abitanti, un opuscolo, dove è spiegato il modo di differenziare tutto ciò che si butta. Inoltre, ha regalato a tutti i possessori di giardini una compostiera. Ora, non dico che tutti gli abitanti di quel paese attuino alla lettera, tutto ciò che è stato loro spiegato di fare, ma la maggior parte lo fa. Ad Alassio provo a differenziare la spazzatura, ma più che umido, carta, cartone, vetro, plastica, batterie esaurite e medicinali scaduti, non posso distinguere. E l’indifferenziata? Che è tanta,anche troppa, dove la metto? Le lattine, il tetrapack, dovrebbero andare con la plastica. Ma sui contenitori della suddetta c’è scritto “solo plastica”! Mi pare che il Comune di questa Città non si impegni molto sull’argomento, impegnato com’è a distruggere giardini alberati, per farne box sotterranei e ad erigere abbaini sui tetti! Alcuni Volontari hanno attivato,per scopo benefico,la raccolta dei tappi di plastica. Io la faccio e quando avrò il sacchetto pieno, lo porterò in Via Torino,nell’apposito contenitore. Quindi, se aiutati e guidati, potremmo anche ad Alassio fare una seria raccolta differenziata ed indifferenziata. Ma quando il Comune di questa Città ci metterà in grado di farlo? È vero che certa gente fa i cavoli suoi, perché vicino ai cassonetti si vede di tutto e di più, ma se ben guidati, spero imparino TUTTI, me compreso, a fare le cose per bene. GRAZIE al Dr. Luca Caravella, che con l’articolo su Andate (Alassino N° 3) mi ha ispirato queste (spero non inutili), righe. Franco Carrea Ma noi la chiamiamo “rümenta”… Matteo Paoletti Macchine e marciapiedi Caro Alassino, non so se hai presente quella pubblicità in cui - per decantare le misure ridotte di un’autovettura - si vedono i proprietari delle macchine “normali” procedere al taglio delle parti eccedenti dei loro veicoli. Mi è tornata in mente transitando nei giorni scorsi in Via Verdi, all’altezza dell’ex Hotel Bavaria, dove quattro macchine “normali” stazionavano nel ristretto spazio (privato) che è stato ricavato davanti all’edificio, fuoriuscendo ampiamente verso la sede stradale e ostruendo com- pletamente il già stretto marciapiede. I pedoni che transitavano da quella parte erano perciò costretti ad aggirarle scendendo in strada e cercando di evitare le auto in transito. Se quel marciapiede è proprietà privata forse occorrerebbe mettere un segnale che avvisi del pericolo i pedoni. Se invece non lo è, chi deve prendere provvedimenti per restituirlo all’utilizzo della collettività (e prima che qualche pedone finisca sotto un’auto)? Ciao. Lettera Firmata Alla luce dei miei occhi Spett.le Alassino poiché leggo spesso su giornali e su l’Alassino articoli dei nostri amministratori che si riempiono la bocca di turismo, non ultima la sciagurata idea del nostro Sindaco di accettare un’eventuale costruzione di un termovalorizzatore, parola roboante, ma che non vuoi dire altro che inceneritore. Eccovi delle foto di quanto i nostri amministratori sanno fare per il turismo, foto scattate in Piazza Stalla il 20 Marzo 2008 alle ore 16.00, quando si presumeva potessero arrivare i turisti nella nostra città. Bene questo era il nostro biglietto da visita, e ci me- ravigliamo dei rifiuti in Campania? Ma con quello che ci fanno pagare per i servizi non sono nemmeno capaci ad organizzarli in modo che la città sembri pulita, dico sembri perché basta girare per vedere la loro capacità gestionale. Vogliono riempire di cemento la collina, parlano di parcheggi, ma non pubblici e a rotazione in modo da dare al turista la possibilità di parcheggiare. Sarebbe meglio che a cominciare dal primo cittadino ogni tanto non perdessero l’occasione di stare zitti. Saluti Enzo Di Matteo A MIO FIGLIO Ti sei annunciato in un giorno di festa, ti ho amato fin dal primo momento. Per lunghi mesi, quanto ti ho parlato e desiderato creatura mia! Ho sofferto per te, in silenzio. Poi, improvvisamente hai bussato nel mio grembo, prima piano, poi sempre più fortemente. Sei venuto alla luce, quella stessa luce che mi ha abbagliata di nuovo amore e di felicità, ti ho adorato unita a papà. Ora, che sei grande, corri incontro alla vita con il sorriso che mi offri al mattino, apri il cuore al mondo ancora a te sconosciuto, apri le braccia a Colui che ti ha voluto. Domani, quando spunterà il sole avrai già preso il volo, ti guarderai indietro e non capirai perché ti trovi già così in alto, ma solo allora, quando sarai tra l’immenso cielo, capirai che l’amore da cui sei nato è un ciclone che ti sta accompagnando verso nuove direzioni e verso la felicità. Figlio, buona fortuna! Agostina Albino Pizzo In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Ricordi d’infanzia nella tragedia della guerra Risale forse all’anno 1942 il mio primo ricordo. Era una bella giornata di festa, la banda militare tedesca suonava ai piedi del monumento ai caduti della prima guerra mondiale (il 1942 rappresentò il culmine dell’alleanza italo-germanica e qualcuno ancora si illudeva dell’esito positivo della guerra poiché le forze dell’asse erano in quel periodo vittoriose su tutti i fronti) ma alla sera non eravamo tranquilli. Le squadre “UNPA” giravano per i quartieri per controllare la totale osservanza dell’oscuramento, con minaccia di sanzioni per chi lasciasse trapelare uno spiraglio di luce. Mia madre compiva miracoli per conciliare il pranzo con la cena, dato che era più il tempo impiegato per recarsi da un negozio all’altro a fare le “code” per l’acquisto dei generi alimentari con la tessera; per ogni acquisto era necessario staccare un tagliando non essendo possibile rifornirsi liberamente a meno di rivolgersi alla “borsa nera” pagando prezzi proibitivi. Le vetrine dei negozi alimentari erano disadorne e al tempo delle castagne secche solo quelle facevano bella mostra. Mio padre, di professione barbiere, aveva escogitato un sistema per farsi pagare il servizio: una barba, un taglio di capelli, in cambio di un certo quantitativo di farina che veniva poi portato alla panetteria in cambio del pane bianco! Era una festa mangiare pane bianco da tempo ormai sparito dalle tavole. I tempi diventavano sempre più drammatici, un’ordinanza militare aveva imposto il “coprifuoco” e pertanto alle 6 di sera tutti, grandi e piccoli, dovevano rientrare in casa. In attesa della frugale cena non rimaneva che cantare (pochissime famiglie possedevano la radio) le canzoni in voga in quel momento: «È arrivato l’ambasciatore», «Faccetta nera», «Lili Marlen». Si temeva uno sbarco angloamericano (ragionando col senno di poi non sarebbe stato proprio conveniente sbarcare ad Alassio essendo circondata da colline) e pertanto venivano iniziate opere di difesa con la demolizione del pontile che avrebbe potuto agevolare lo sbarco; ricordo che quando appresi la notizia piansi per il dispiacere. Del pontile rimase intatta solo una parte col terrapieno sul quale fu costruito un bunker con un cannoncino puntato verso il mare! Tutti i vicoli con accesso al mare vennero chiusi da un muro anticarro; a mala pena vi poteva transitare una persona alla volta e la spiaggia sbarrata da una selva di reticolati. Noi bambini, un pò incoscienti, ci divertivamo ad osservare gli stormi di “Fortezze Volanti”che spuntavano da Capo Mele in direzione nord per seminare il loro carico di morte. Un’ordinanza delle autorità militari impose lo sgombero delle case di fronte al mare e noi, che abitavamo in una di quelle, fummo costretti a traslocare. Ogni famiglia veniva chiamata da un vigile che assegnava la nuova destinazione; a noi toccò il palazzo S.Giorgio (lo chiamavamo il “Palazzo dei Profughi” perché durante la prima guerra mondiale, nel 1917, era stato abitato dagli sfollati friulani) lasciando, per decisione di papà, una parte di mobilia nella casa di via Colombo così, nel caso venisse colpito il palazzo S. Giorgio, qualcosa si sarebbe salvato. Incredibile oggigiorno un simile ragionamento, ma allora il nostro futuro era molto incerto. Mentre stavamo facendo il trasloco venne a salutarci lo zio Nildo, fratello di mia madre, molto triste nel lasciarci, essendo stato richiamato al fronte. Non lo vedemmo più e soltanto alla fine del conflitto venimmo a sapere che era morto. Quando suonava la sirena dell’allarme aereo papà dava l’ordine perentorio: “Tutti sotto il letto” e ciò per evitare il pericolo delle schegge di proiettile che avrebbero potuto entrare dalla finestra. Per fortuna Alassio non subì gravi bombardamenti, ma il futuro era sempre incerto. La vita scorreva ugualmente nonostante il periodo tragico; durante l’estate si andava a prendere il sole sulla spiaggia di Borgo Coscia. Ricordo che una volta sbucò all’improvviso dalla collina di S. Croce un aereo da ricognizione che causò un fuggi-fuggi generale e vedemmo invece il pilota che ci salutava! Un’altra volta, pronti con papà, mamma e mio fratello per andare alla spiaggia, giunti nei pressi dell’albergo Imperiale, occupato dei soldati tedeschi, udimmo dei comandi secchi a noi diretti. Pensammo che fosse bene rientrare a casa (si trattava forse del giorno dell’attentato al dittatore Hitler). Fortunatamente lo sbarco alleato non avvenne ad Alassio bensì a Tolone, in Francia, e così potemmo, in autunno inoltrato, rientrare nelle nostre case ringraziando Dio di averla scampata. Penso che qualcuno della mia età si riconosca su quanto da me scritto. Frattanto nel 1945 gli avvenimenti precipitatono e i Tedeschi erano ormai in ritirata, e minacciavano di distruggere il Municipio, la galleria del treno e i ponti di S. Croce. Si venne a sapere che la galleria era stata salvata da tre ardimentosi che, a rischio della vita, hanno strappato i contatti elettrici delle cariche esplosive mentre i ponti di S. Croce erano stati fatti saltare. Tutto si conclude felicemente il 1° maggio con un comizio in Piazza del Comune con la partecipazione delle autorità del Comitato di Liberazione, il corteo delle Forze Partigiane e la popolazione festante. La guerra era finalmente finita, così come sono finite tante utopie di grandezza che avevano causato lutti e rovine. Trazzi Francesco “Lasciamughe zerbu” ERRATA CORRIGE Sul numero scorso de “L’Alassino”, nell’articolo “Borsa di studio” a pagina 7, è stato erroneamente scritto il primo cognome della signora Porello, pertanto il nome completo della signora è: Bianca Menchetti Porello. Ce ne scusiamo con l’interessata. Mi vengono in mente tante espressioni usate da mia nonna. Per ogni circostanza ne aveva una fatta su misura! Gli eventi di allora però, richiedevano solo un po’ di volontà ed olio di gomito per metterci subito una pezza. Oggigiorno, invece, i problemi di ogni tipo aumentano, disgustano, ossessionano! Tante parole, tanti confronti, tanti verdetti sbagliati e la voglia di apparire sempre meglio dell’altro: certo è che se chi ha i soldi si può allungare la vita e credere che fra trent’anni tornerà al mondo per comprarsi quello che vuole, i cittadini che sperano di trovare solo un lavoro onesto per poter comprare il pane, possono solo gettarsi dal quinto piano! Si è sempre detto che la speranza è l’ultima a morire: è illusione allora pensare di fare una pacifica, unica cordata per risolvere un problema comune a tutti? Fernanda Mercoledì 16 Aprile 2008 “Gli scacchi arrivano a scuola…” Quest’anno, noi alunni delle classi III°, IV° e V° della Scuola Primaria di Moglio abbiamo aderito al “Progetto Scacchi” proposto dalla nostra Insegnante Carolina Paoli: un corso per imparare a giocare a scacchi! Tutto è stato molto interessante e divertente… ci dispiace sia già terminato. spetto delle regole, del prossimo e delle idee altrui attraverso un inserimento attivo nel mondo delle relazioni. La socializzazione, mediante forme di lavoro di gruppo e di aiuto reciproco. Lo stimolo alla creatività, fantasia, capacità di autocontrollo e di ragionamento. Martedì 23 ottobre 2007 il Prof. Fabio Badano si è presentato nella nostra scuola con un sacco di scatoloni pieni di scacchiere e pedine: è iniziata così la nostra fantastica esperienza! Grazie alla pazienza e supervisione del prof. Fabio e delle maestre siamo diventati dei piccoli “campioni”. La decisione di avvicinarci a questo antichissimo gioco è stata dettata (come ci è stato spiegato dalle insegnanti) da valenze educative che sono alla base del progetto “scacchiscuola” e concorrono alla formazione del carattere e della coscienza sociale stimolando lo sviluppo mentale, infatti questo corso ha favorito:il ri- Il consolidamento della fiducia nelle proprie scelte. La responsabilizzazione. La comprensione della necessità di impegnarsi a fondo per raggiungere gli obiettivi. La promozione dell’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio. L’esperienza è stata più che positiva e ha contagiato tutti: nella ricreazione abbiamo sempre una scacchiera “sottomano”! L’anno prossimo è nostro desiderio poter continuare per diventare dei giocatori di scacchi veramente imbattibili! Gli alunni di III°, IV°, V° della Scuola Primaria di Moglio “Cronostoria di un giorno fantastico” Il giorno 11 marzo u.s. tutta la Scuola Primaria di Moglio ha partecipato alla tanto attesa “gita scolastica”, ovvero, come sottolineano le insegnanti, il “viaggio di istruzione”. Partenza alle 8.00, destinazione Genova, “La Città dei Bambini e dei Ragazzi”. L’esperienza è stata coinvolgente e fantastica: allo stesso tempo educativa ed informativa, ma anche ludica e didattica. Al nostro arrivo, dopo esserci divisi in due gruppi, in base all’età e ad interessi ovviamente diversi, è iniziato il nostro percorso interattivo. “Occhio, lente e microscopio”. In una stanza accogliente, suddivisi in pochi gruppi, ci siamo “travestiti” da ricercatori e, dopo un attento ascolto sull’importanza della vista e del funzionamento dell’occhio, abbiamo osservato campioni di sostanze vegetali ed animali, dapprima ad occhio nudo, poi con una lente d’ingrandimento ed infine attraverso lo stereomicroscopio: i risultati sono stati sorprendenti…la maggior parte di noi ha indovinato ciò che stava osservando, anche nei minimi dettagli!! Prima della partenza, ci siamo recati all’interno del “Tran- Rubrichetta mensile - Un ricordo per... Quando il gioco del calcio era divertimento. Anno 1915/16 - Si riconoscono: il 3° Max Chiappe - il 7° Torre Francesco - Martino Umberto ? - Luigi Grollero ? - 10 Ciccione Domenico (Meneghin). PROGETTO UMANITARIO …e Garry conclude la stagione Purtroppo anche quest’anno zione di Daniela Poggi, nascoDEL ROTARY CLUB la stagione teatrale della rasse- sta da una parrucca scura con Venerdì 14 maggio u. s. ha avuto luogo ad Alassio una riunione Interclub organizzata dal Rotary Club Alassio congiuntamente ai Rotary Club del Gruppo Liguria Ovest (Imperia, Sanremo, Sanremo Hanbury e Savona) allo scopo di presentare un progetto umanitario comune che prevede un contributo per l’acquizione di un automezzo-ambulanza per anziani. Per l’occasione il dott. Antonio Ricci l’ideatore di noti programmi televisivi ha offerto la propria disponibilità a tenere una conferenza sulla informazione dal titolo: “Striscia e la televisione di oggi”. Come noto i Rotary Club svolgono nel proprio ambito territoriale una benefica opera umanitaria e sociale a favore dei più deboli e sovente intervengono per il recupero e restauro di beni culturali di elevato valore artistico abbisognevoli di interventi specifici. In particolare il Rotary Internazionale, diffuso in tutto il mondo, è impegnato fra l’altro, con un notevole dispendio di energie e di risorse economiche per l’eradicazione globale della poliomielite che si presume possa essere completata con successo entro un ragionevole limi- te di tempo. La riunione è stata onorata da un notevole afflusso di rotariani con i loro ospiti e di visitatori attratti dall’argomento di trattazione e soprattutto dalla notorietà dell’illustre conferenziere. La presentazione ha fornito interessanti spunti di riflessione per cui si è sviluppato un dibattito che ha contribuito a mantenere viva l’attenzione dell’uditorio il quale ha mostrato di gradire e di apprezzare l’intervento. La presenza dell’Assistente del Governatore Distrettuale Benito Variale, dei Presidenti del Rotary Club Alassio Carlo Cipollone, del Rotary Club Imperia Carlo Amoretti, del Rotary Club Sanremo Nicola Cavaliere, del Rotary Club Sanremo Hanbury Diego Maggio partecipanti all’iniziativa umanitaria, del Presidente della Fondazione comunitaria del Ponente Savonese Ruggero Bodo e del Presidente della Pubblica Assistenza Pietra Soccorso beneficiaria dell’autoambulanza Alessandro Cucci ha reso l’incontro ancor più significativo conferendo alla serata un’ulteriore rilevanza per il valore informativo, sociale e culturale del contributo umanitario rotariano. Progetti di solidarietà Inizialmente, abbiamo effettuato una “visita guidata” che è stata di forte impatto emozionale e che ci ha offerto un’ampia panoramica sulle possibili attività organizzate all’interno dell’edificio. Noi delle classi III°, IV° e V° abbiamo esordito con il laboratorio multimediale “Spot e ambiente”, nel quale, a piccoli gruppi, abbiamo realizzato brevi filmati pubblicitari inerenti l’ambiente, l’ecologia o l’inquinamento, cercando di contribuire, seppur in minima parte, allo sviluppo di una sensibilità collettiva rispettosa tanto dell’habitat naturale, quanto di quello costruito dall’uomo con la sua Scienza. Subito dopo una breve pausapranzo, la nostra attività è ripresa a pieno ritmo con il laboratorio 5 «L'ALASSINO» satlantico” per un approfondimento tematico dal titolo “Rotte e strumenti di navigazione”: è stato interessante osservare le rotte delle navi che anticamente attraversavano l’oceano e molto divertente provare a misurare direzioni e gradi con la bussola, anche se non siamo riusciti ad essere del tutto precisi… Al termine della “nostra gita” eravamo tutti un po’ affaticati, ma enormemente felici della giornata trascorsa insieme, che rimarrà indelebile dentro noi, sia per l’arricchimento culturale che abbiamo ricevuto, che per il modo in cui è avvenuto. Gli alunni di III°, IV°, V° della Scuola Primaria di Moglio L’Unione Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice COMUNICA che l’estrazione della Lotteria di Beneficenza che doveva avvenire in data 17 maggio 2008 è stata posticipata a domenica 2S maggio 2008 alle ore 15,00 all’interno della premiazione del 3° Concorso Grafico “H20... diritto di tutti”. Ringraziamo già tutti coloro che hanno acquistato i biglietti, il ricavato andrà a favore dei Progetti di solidarietà: “una cena per tutti” - Dindigul - India - offrire almeno un pasto al giorno a 150 bambini tra i più poveri, “una scuola per i più piccoli” Rawson - Argentina - ricostruire la scuola dell’infanzia fatiscente, “una vita un dono” - Genova Quezzi - ristrutturazione e arredamento di una casa che accoglie i neonati sotto la tutela del Tribunale dei Minori in attesa di essere destinati ad una famiglia in affidamento o in adozione o di poter rientrare pienamente nella loro famiglia naturale, “Giovani Liguria” aiutare i giovani li- guri che vivono in situazioni di disagio. Ricordiamo che chi desidera può ancora acquistare i biglietti il cui costo è di € 2,00 cadauno presso la portineria dell’Istituto Maria Ausiliatrice - Corso Diaz 60. I premi: • 1° - SOGGIORNO DI 6 GG IN MONTAGNA PER 1 PERSONA • 2° - MONITOR I TV LCD 15” EL • 3° - PIASTRELLA VILLEROY & BOCH ED. LIMITATA • 4° - FOTOCAMERA DIGITALE KODAK • 5° - HI-FI MAJESTIC • 6° - FORNO MICROONDE CON GRILL DE LONGHI • 7° - LETTORE DVD MATSUI • 8° - SCACCHIERA IN VETRO • dal 9° al 10° BORSA DA SERA • dall’11° al 15° CONF. PRODOTTI LIGURI “FRANTOIO ARMATO” • dal 16° al 20° DVD “SANTO SUBITO” GIOVANNI PAOLO II • dal 21° al 30° ACQUARELLO CON FIORI” www.exallieve-ifmaliguria.org gna “La Riviera dei Teatri” si è conclusa. Ed ancora una volta la scelta degli spettacoli in calendario si è confermata impeccabile. Così, mentre il ponte dell’Immacolata invogliava gli sciatori verso le montagne imbiancate, ad Alassio si è allegramente assistito al primo spettacolo in calendario con Fioretta Mari, Marisa Laurito, Manuela Metri e Fiordaliso che, con un esilarante ed ironico musical sulla menopausa, hanno fatto cantare e soprattutto ballare tutto il pubblico. Ha aperto poi il 2008 La Compagnia Italiana Di Operette con la nota opera senza tempo “Il Paese dei Campanelli” ambientata in un’Olanda degli anni ‘30 i cui ritmi sono stati scanditi, dai presenti, con mani e piedi. Poi l’opera più famosa ed affascinante del balletto classico “Il Lago Dei Cigni” di Tchajkovski interpretato, dalla Compagnia Di Balletto Nazionale Croato, con un romantico finale a sorpresa. Una rappresentazione che nella sua classicità ha entusiasmato il pubblico che a bocca aperta ammirava i pas de deux, pas de trois, talmente concentrato ed ipnotizzato da tale magnificenza che non riusciva neppure ad applaudire. Peccato solo per lo spazio ristretto del palco che impedisce ai ballerini di esprimersi al meglio. Dopo nemmeno dieci giorni ecco l’esternazione di una tragedia delle più note di Shakespeare, “Otello”, insuperabile nella maestria interpretativa dei suoi personaggi. Una storia d’invidia e gelosia antica, ma più che mai attuale, avvolta da intrighi ed amore come solo il grande ed unico William seppe creare. A febbraio “I due gemelli” di Goldoni, nonostante ormai ultracentenari, continuano a far ridere di cuore gli spettatori. Infatti gli equivoci, le frenesie ed i malintesi di Zanotto e Tonino, accompagnano lo spettatore in un vortice di risate. Strepitosa l’interpretazione di Massimo Dapporto nei due personaggi; bravissimi anche il ginnico ed allegro Arlecchino nonché il servizievole e curvo Brighella, nascosti dalle loro caratteristiche maschere. Formidabile la caratterizzazione e la gestualità di ognuno dei personaggi che hanno apportato un contributo non indifferente alla riuscita dello spettacolo. Straordinari pure i costumi curati nei minimi dettagli: nella scelta dei colori ed addirittura delle fodere e nei ricami. Ed anche le scenografie, classiche, luminose ed essenziali meritano il giusto plauso. Ed infine non è mancato “Il Divo”, il grande attore amato e conteso da fans, attricette, amiche, cameriera, moglie e segretaria … che solitamente riempie le sale, come Jannuzzo, che lo interpretava, e che rimane sempre un grande tra i grandi, eccezionale anche l’interpreta- taglio anni ‘40 e riconoscibile solo dalla voce. Degli spettacoli spesso ci si ricorda appunto solo del “divo” Dapporto, Lo Monaco, Laurito, Jannuzzo… spesso ci si dimentica che il successo di una rappresentazione non è dato solo dal suo principale interprete. Ridiamo e piangiamo per le parole che egli recita con maestria, ma scordiamo che il completamento per le emozioni, che ci trasmette, sono date anche dall’incalzare degli altri personaggi e dalla scelta delle battute, dalla giusta atmosfera (sceneggiatura, regia, scenografia, costumi, luci, suoni…) che persone, a noi invisibili, sono riuscite a creare. Per questo non dobbiamo mai scordare che ogni successo è dato da un grande staff che lavora con passione per trasmettere quei batticuori che noi catturiamo, spettatori inconsapevoli dell’immenso lavoro creato per noi, dietro le quinte: congratulazioni, quindi, a TUTTI i componenti delle compagnie dal regista, ai sarti, ai tecnici audio e luci, agli scenografi, ai montatori… ed infine agli attori la cui recitazione è stata, senza alcun dubbio, sublime. Ma un grazie particolare a chi ha saputo con tanta abilità orchestrare un simile calendario scegliendo per noi tali opere, donandoci serate memorabili. Peccato solo che i ragazzi delle scuole perdano la possibilità di vivere tali emozioni, peccato che non si riesca a trovare un modo per convincerli che il teatro non è affatto “un momento di noia”, come pensano, o addirittura “una cosa da vecchi”. Mi piacerebbe poter tendere loro la mano ed accompagnarli in questo mondo fantastico, un mondo che attraverso l’ironia, la realtà e la fantasia, sa far sognare, commuovere, agitare, trepidare, ridere e gioire. Mi piacerebbe che nel patto sociale tra scuole e famiglie, che si andrà a creare, vi siano iniziative anche in questo senso, perché il teatro è cultura e la cultura è vita, quella vita dai valori sani e sinceri che i nostri giovani stanno perdendo; la cultura arricchisce l’io, la cultura rende le persone migliori. Simona Casagrande 6 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Aprile 2008 SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO Frammenti di storia nostrana - PARTE II (a cura di Tommaso Schivo) CAP. 8° - PREGHIERE E NINNE NANNE DI UNA VOLTA Continuo a seguire la tesi di laurea della prof. Clotilde Gastaldi di Alassio che tratta, appunto, delle più antiche preghiere delle nonne e delle madri di un tempo. La prima e, forse, più antica fra quelle che abbiamo trovato ci richiama alle litanie della Madonna ed in particolare alle chiese dei vari quartieri del paese ed ai santuari vicini, cui le madri raccomandavano i figli in tenera età. «A-a Madonna de Lurettu - ch’a te vegne a sto dau lettu; - a-a Madonna du Casté, ch’a te vegne a’sto dapè (vicina) -a-a madonna du Ponte longu - ch’a te dagghe un sonnu longu». Sono ottonari popolari, ritmicamente perfetti, in cui è chiara la menzione alla Madonna di Loreto, venerata ad Alassio ai piedi della collina del Tirasso, da considerare oggi non più tanto periferica, in una chiesetta che ha mantenuto nel tempo la sua primitiva e semplice bellezza. La Madonna del Castello ci richiama alla Chiesa della Madonna della Grazie, là dove sembra essersi formato il primo nucleo abitato di Alassio, quando fu abbandonata la lontana Chiesa di Sant’Anna ai Monti, lungo la Via delle Gallie.- La... Madonna di Ponte lungo ci richiama, infine, al Santuario omonimo, posto in Albenga, accanto ai ruderi dell’antico ponte romano sotto il quale anticamente scorreva il Centa, che oggi attraversa la città molto più a ponente di allora. Detto santuario fu anticamente oggetto di profonda venerazione anche da parte degli Alassini e al di sopra delle secolari lotte campanilistiche con gli Albenganesi o Albingauni che dir si voglia... Forse queste litanie popolari dovevano essere in origine assai più lunghe e la prova sta nel fatto che altri versetti ci sono pervenuti da fonti diverse. «A Madonna de Pumpei, - ch’a te stagghe vixin ai pèi; - a Madonna du Succursu - ch’a te mire longu u cursu» (ma l’ulti- indubbiamente ottativo, come l’ «utinam» dei Latini.. (voglia il Cielo che…) Quest’ altra antica nenia potrebbe essere defi- La mano di Gibba ritrae l’antica chiesa albenganese di Pontelungo. DISEGNO DI GIBBA mo verso non ci sembra genuino...). Un particolare, invece, ci sembra degno di considerazione: tutti i congiuntivi presenti sono introdotti da un «che», che non è una semplice congiunzione, ma ha un valore nita natalizia: «A ninna mi e te cantu - u l’è natu u Bambin Santu... - U l’è natu da Maria, San Giseppe in cumpagnia; - U l’è natu a Betlemme - sensa fasce e sensa mantellu». Questa nenia ci stupisce per alcuni dettagli da sottolineare. La vecchina che abbiamo intervistato ha insistito nel ripeterla più volte così, ma anche qui c’è un errore fondamentale che potrebbe essere imputato alla non più verde memoria di lei e di chi, nel correr dei secoli, ha tramandato ai figli questi versi. Cominciamo con l’analizzare l’ultima parola, «mantellu». Certamente all’origine dovette esserci un sostantivo capace di rimare con “Betlemme”; un’altra perplessità è nella ripetizione del participio passato del verbo nascere (‘natu’), inesistente affatto nel dialetto alassino, in cui si dice ‘nasciuu’. Ma andiamo oltre. Abbiamo ritrovato un’altra nenia tipicamente natalizia, probabilmente antichissima e tale che, con opportune variazioni, si trova non solo in Liguria, ma almeno in tutta l’Italia settentrionale: « Maria a lavova, Giseppe u stendeva, u Bambin u cianzeva - Nu cianze, me bambin, - che panni e nu n’ammu - e quande in çé e andammu - te ne daremmu là». Di più difficile interpretazione sono alcuni versi, forse i soli rimasti nella memoria, di una lunga ninna nanna: «Luna lunetta... u preve u dixe a messa... a Madonna in zenuggiún... o che bella urassiùn», ma anche qui c’è qualche difficoltà a legare ritmicamente la parola ‘lunetta’ con ‘messa’, se non per semplice assonanza (e...a), né si riesce a capire quale rapporto logico ci sia fra la messa e la Madonna in ginocchio e quale fra i primi due versi e l’ultimo. Probabilmente si tratta di un rifacimento popolare che si richiama ad una filastrocca genovese della quale abbiamo ritrovato la strofa di origine: «Lampa, lampetta... u Segnù u l’è in ta chinietta (culla) - a Madonna in zenuggiòn - O che bella ora- ziòn » Tutti questi dettagli o queste differenze, ora notevoli ed ora quasi insignificanti, non debbono stupirci più di tanto. Fanno parte della storia, del folclore, delle leggende, delle tradizioni stesse dei popoli. Il ceppo iniziale, nella maggior parte dei casi, era unico ed aveva la sua brava origine o in un palazzo di nobili e ricchi o, più probabilmente, nel tugurio, nel buio e angusto spazio fra le pareti domestiche di qualche popolana che, pur sfinita dal peso delle fatiche quotidiane o dagli anni, cercava, prima di riprendere il riposo o il lavoro, di far addormentare il suo piccolo «tesoro»… fatica (e chi è mamma lo sa bene...) non sempre molto facile o leggera! Le parole, dunque, erano più o meno sempre le stesse e passavano naturalmente dalla nonna alla mamma e, poi, dalla mamma alla figlia diventata madre o alla figlia maggiore che faceva da mamma, temporaneamente, ai fratellini nati da poco. È chiaro, così, che col passare del tempo e delle generazioni e con la voglia innata in tutti di inventare rime e versi e canzoni e cantilene, quelle stesse nenie avite (o per inventiva o per oblio o per caduta di memoria) di tanto in tanto cambiavano o innovavano qualche «pezzetto», come se si trattasse di un vecchio tetto, in cui, ogni tanto, col tempo, qualche tegola, per evitare che l’acqua piovana entri in casa, bene o male va cambiata. Per questo, anche noi, «cronisti» di un’epoca remota, non ci stupiamo e continuiamo a correre dietro alle filastrocche ed alle tiritere della nonna con la speranza che qualcosetta delle generazioni antiche che ci hanno preceduto resti in qualche modo vivo ancora nella memoria di quelle che verranno dopo di noi. E sono 145 anni! Sobria, quasi familiare, ma non priva di particolare commozione l’assemblea annuale della SOMS di Alassio con il pranzo sociale 2008 interamente preparato e ser vito dall’Hotel Aida. Il neo-presidente Claudio Gavaldo ha presentato ai rappresentanti delle Consorelle di Moglio e Solva e A.V.A ed ai comitati i componenti del nuovo Consiglio Direttivo, ha salutato fra molti applausi il geometra Enzo Barbera, Presidente onorario dopo 16 anni di “onorato servizio”, che ha ringraziato, non senza commozione. Sono seguiti il resoconto dell’attività svolta quest’anno dall’Associazione e, successivamente la lettura del verbale e del bilancio annuale, approvato all’unanimità. Sono stati, quindi, invitati a porgere un saluto il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini e i due Soci Onorari della Società stessa, il dott. Giampaolo Mela e il prof. Tommaso Schivo. È stata annunciata l’iscrizione del socio più giovane, Andrea Giraldi, nato nel… duemilasette! È seguita la consueta premiazione dei soci “pensionati”: Gaetano Franchi e Giuseppe Pace e la consegna delle medaglie d’oro ai Soci Giuseppe Grazioli, Angelo Cavagna, Pietro Oliva, Eva Pezzolo e Silvana Ruaretta. Insomma, una annuale festa di famiglia e che lascia un dolce ricordo nel cuore. Mercoledì 16 Aprile 2008 7 «L'ALASSINO» LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce Da u libbru di Rei Da u libbru di Rei Da u libbru di Rei U donu da saggessa E doppu quarant’anni de ’stu regnu t’oulì so fiu pruntu a cumandò. A storia a sarà quella de ün impegnu cu s’è piau cun Diu e u deve fò. Ma, ciù che autra “storia”, a lascia u segnu pe a so grandessa e cumme a s’è sgairò. Però andammu a réu... u ghe n'è da dì anche se ün pocu u tuccherà inrairì. E cu-e parolle de so pare in mènte, Salumùn e so ufferte u fa a-u Segnù che in ta notte u gh’apparisce arènte pe uffrighe benefissi e u So favù: «Drövime u cö e porla francamènte che quellu che ti vöi te daggu ancù…» «Un cö sincerü Ti me devi dò da savé çerne tra u bèn e u mò!» A ’ste parolle ninte interessai e che nu n’àmmu scimili in ta Storia Diu allantù in ta So gran buntai a quellu zuvennttu sènsa boria, esempiu de virtü e ümirtai u ghe prumette unui, ricchesse e gloria. Ma ciù che autru in quella nötte stessa Lei u gh’enfunde u donu da saggessa. Aura u tucca a tì… Urmai t’èi re. Fiu… e te lasciu… Fa u tò duvé. “Ün cö sinceru ti me devi dò da savé çerne tra u bèn e u mò!” MOSTRE D’ARTE SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) - (a cura di Carlo Bertolino) Andrea Boscione È molto conosciuto soprattutto come poeta, il multiforme artista Antonio Boscione, alassino doc. Ha esposto la seconda quindicina del marzo scorso. Era un po’ di tempo che non lo si vedeva alla Carletti: se il suo stile è naturalmente invariato, più vari sono i soggetti, sempre dipinti a tempera, tecnica che consente di ottenere colori intensi e contorni netti, uniti a una gradevole e suggestiva armonia compositiva. Nei paesaggi, scorci e marine ovviamente Alassio ha una parte di riguardo, ma Antonio ha dipinto anche l’entroterra: Castelbianco, Pieve di Teco e Dolceacqua, i loro panorami e i loro ponti antichi; non soltanto, si è spinto anche sulla Riviera di Levante. È qui che ha trovato ancora i gozzi di legno, da noi praticamente scomparsi, li ha “ritratti” da par suo, senza errori di prospettiva (anche per i mi- gliori pittori è difficile rispettare quella delle barche), ne ha dedicato un intero dipinto anche a particolari, come un delizioso carabottino (copertura di prua). Inoltre sono stati osservati gabbiani su scogli frustati dalle onde, muri coperti da ram- PICCOLI ARTISTI RINGRAZIANO Con la presente intendiamo porgere un grande ringraziamento all’A.V.A. che è un’associazione molto importante in Alassio ed anche quest’anno ci ha ospitati alla Sala Carletti per il nostro progetto “PICCOLI ARTISTI CRESCONO”. Questo progetto sta coinvolgendo sempre più bambini che lavorano insieme per realizzare i quadri e quest’anno, con l’aiu- to della maestra Luisella, ne abbiamo dipinto oltre 100. I bambini e gli insegnanti della Scuola Primaria picanti dai vividi colori, artigiani al lavoro (ombrellaio) e figure: vecchia seduta davanti all’uscio di una rustica casa, ragazza che cuce e altre. Una pittura che colpisce l’occhio,ma, sia detto senza retorica, arriva diretta al cuore. TROFEO RIVIERA IN BICI PAUL JEFFREY in concerto ad alassio La sera del 9 marzo si è svolto, presso la chiesa anglicana, il concerto del sax tenore americano Paul Jeffrey, accompagnato al piano da Alessandro Collina, al contrabbasso da Sebastien Adnot, alla batteria Laurent Sarrien. La data ad Alassio era l’ultima di un tour tra Italia e Francia (Marsiglia, Cannes, Conservatorio di Torino ecc.), un tour dedicato alla musica di Thelonius Monk, pianista e compositore del periodo bebop, con il quale Paul Jeffrey ha suonato per ben sei anni. Domenica 30 marzo, con una bella giornata di sole primaverile, si e’ svolta con l’organizzazione della U.C. Alassio ed il patrocinio dell’ Assessorato allo sport del Comune l’ennesima edizione del Trofeo Riviera in bici. La manifestazione promozionale che ogni anno la nostra società organizza per le giovani leve, ha visto la partecipazione di oltre settanta giovanissimi che, con grande entusiasmo, si sono cimentati nelle prove di abilità sui tratti pavimentati dei giardini di Piazza Stalla. Ancora una volta in bella evidenza le giovani promesse del nostro club che si sono aggiudicate la maggior parte delle prove disputate in fascie di età. Ecco i risultati: • ANNI SETTE: 1° Stefano Iebole - V.C. Laigueglia • ANNI OTTO: 1° Federico De Luca - Ciclistica Bordighera • ANNI OTTO FEMM. 1° Camilla Facelli - U. C. Alassio • ANNI NOVE 1° Brian Madron - G.S. Biciclando 2° Loris Terrizzano - A.S. Andora 3° Raffaele Romani - A.S. Andora • ANNI NOVE FEMM. 1° Camilla Pesenti - U. C. Alassio • ANNI DIECI 1° Alessandro Volpe - U. C. Alassio 2° Andrea Carossino - U. C. Alassio 3° Federica Fallico - U. C. Alassio • ANNI DIECI FEMM. 1° Alessia Verrando - Ciclistica Bordighera • ANNI UNDICI 1° Filippo Bertone - U. C. Alassio 2° Leonardo Canepa - A.S. Andora 3° Francesco Canepa - A.S. Andora • ANNI UNDICI FEMM. 1° Marzia Salton Basei - U.C. Morego Ge • ANNI DODICI 1° Marco Tomatis - U. C. Alassio 2° Daniele Raimondo - U. C. Alassio 3° Luca Passarotto - U. C. Alassio • ANNI DODICI FEMM. 1° Alice Pesenti - U. C. Alassio Nelle categorie non tesserati si sono imposti nelle rispettive fasce di età: Lorenzo Trincheri; Ambra Salton Basei; Nicolò Monterosso, Irene Seveca; Juni Ballestra; Elisabetta Guo; Thomas Fandetti; Federica Cunese; Ivan Raffaeli. La giornata si è poi conclusa con la premiazione ed il rinfresco offerto dall’Agenzia Rinaldo Muratore di Via Gramsci Alassio. A. G. APPELLO AI DIPLOMATI ANNO 1962 Riceviamo dal Signor Armando Grillo il seguente appello: Sono un ragioniere uscito dal mitico “Bartalini” di Alassio nel 1962. Cerco i colleghi di quell’anno. Mi potete aiutare? Grazie, Armando. Per contatti potete rivolgerVi a questa sede A.V.A. 8 «L'ALASSINO» LIBRI DI LIGURIA ni e giudizi di viaggiatori e turisti: “…Sono pagine di diario, cronache svagate, immagini pittoriche…”. Alassio vi occupa uno spazio di tutto rispetto, i giudizi non sono sempre benevoli, ma in complesso questi precursori, quando mancavano completamente le attrezzature turistiche, sono sostanzialmente favorevoli. Nel libro la prima citazione di Alassio (pag. 10) è nell’articolo (del 1997), che ha il titolo del libro e riguarda un commento di carattere generale su scrittori e artisti in Riviera. Nel cap. V° (pag. 43) “La Riviera en plein air” del 1992, viene citato un carrubo nei pressi di Alassio, inserito in un paesaggio alquanto fantastico, di Anna de l’Epinois, esemplare di una serie di acquarelli eseguiti con la figlia Aurélie lungo l’arco delle Riviere e oggetto di una mostra ad Albenga, Genova e Nizza di quell’anno. Alla pag. 82 l’articolo “Con la guida ‘Murray’ incontro ai piaceri della Riviera”, John Murray fu il precursore (1847) delle guide turistiche, Alassio vi figura con tre locande: l’Hotel della Bella Italia, l’Albergo Reale e l’Albergo della Posta. Il decimo articolo “Sunny days in Alassio” (pag.95, scritto nel 1995 di ben 16 pagine) è totalmente dedicato alla nostra città: si tratta di un compendio delle impressioni di vari viaggiatori e della storia del turismo alassino dal 1646 al 1931. Ecco alcune fra le citazioni più importanti: “Ad Alassio, cena gradevole a un prezzo che è la metà di quello pagato nella misera Corona di Porto Maurizio” (Edward Smith, 1786, dopo aver descritto il carrubo e altri alberi); “Alassio… lunga e sgranata… ricca e popolosa…con un’aria di autonomia che circola tra gli abitanti… (dediti) alla ricerca del corallo, fino in Corsica e in Sardegna… Ma è imprudente viaggiare nella zona soli o di notte” (William Brokedon, 1828-29); “…(paese) romantico, primitivo, ricco di risorse naturali, popolato da desperados e da barcaioli con l’occhio da bandito” (Thomas Roscoe, 1883); “…(i pescatori)… sono uomini belli…hanno le gambe nude sotto il ginocchio…sono allegri con le loro sciarpe e i loro berretti colorati” (Jane Freshfield, pittrice, 1867). La ferrovia arriva nel 1872. Nel 1875 arrivano i Gibb e i McMurdo, seguiti nel ’78 dal dottor Edward Dickinson e dal reverendo John Hayes; poco dopo con Thomas Hanbury inizia la “Colonia inglese”, che Astengo descrive compiutamente. Negli anni ’20 del secolo scorso comincia il “turismo di massa”, che all’inizio convive con gli Inglesi. Tutto cambia con la IIª guerra mondiale. “Un viaggio romantico” (cap. XII°, pag. 117 del 2002) è quello della Contessa De Genlis (fine ‘700), e quello del professor Giulio Cappi (1868) che redige una guida nella quale scrive: “…Il poetico seno di Alassio pare se ne stia là a braccia aperte ad attendere il sole nascente per inebriarsi nei suoi torrenti di luce…è un nido di fiori fatto espressamente per pasarvi una luna di miele”. Nell’ultimo capitolo “Reportage italiani dalla Riviera” (pag. 159) del 2002, Astengo fa una panoramica di articoli apparsi su quotidiani dal 1939 al 1999, tralasciando il periodo bellico; per Alassio (pag. 162) accenna al viaggio del poeta Alfonso Gatto che nel 1947, come inviato de L’Unità scrisse una serie di articoli sulle cittadine della Riviera, ripubblicati dall’Editrice “San Marco dei Giustiniani” di Genova nel 2000; l’articolo più bello “A vederla dall’alto Alassio è una luce” è stato riportato su L’Alassino del gennaio 2001. Continua con Carlo Levi che per La Nuova Stampa nel 1954 scrisse “Mare di Alassio” e “La balena di Alassio” nel 1958, in altri articoli descrive i suoi romantici ricordi di bambino sulla spiaggia di giovanetto la pesca nel golfo con gli amici. Per concludere, ancora per L’Unità, Michele Serra nel 1985 fa un viaggio lungo tutto il litorale della Penisola, Astengo lo commenta, ecco ciò che riguarda Alassio: “Quello della volgarità incombente è il leitmotiv che accompagna tutto il racconto…esilarante, pungente e quasi tenero ad Alassio. I tempi favolosi del Muretto sono finiti, il profumo di focaccia fresca non saluta più ‘le albe dei vitelloni torinesi di trent’anni fa’, molti alberghi sono ‘dignitosamente obsoleti’, ma tornano le famiglie borghesi che scelsero le Maldive e ora vogliono riposarsi in questo angolo rassicurante della costa: ‘Paradossalmente, forse può aiutare Alassio, come tutta la Liguria, proprio quel senso di classicità un po’ taccagna, di conservatorismo un po’ snob, che la fa restare sempre uguale a se stessa”. via Dante angolo via Diaz e in viale Hanbury. Quindi l’ultima in viale Gibb (palazzo Vairo), purtroppo soppressa il 14 dicembre 2007 e trasferita presso la Tenenza di Albenga. Carossino termina col curriculum, di tutto rispetto, dell’ultimo Comandante ad Alassio, Luogotenente Canio De Nicola. Per questa sua opera Antonio ha ricevuto i complimenti dal Comando Generale del Corpo di Roma. Carlo Bertolino Domenico Astengo: “L’altro sguardo – Artisti e viaggiatori in Liguria dal ’700 al ’900” Anna de l’Epinois: “Carubio… entre Alassio et Albenga… 26 Avril 1853” Acquerello Il professor Domenico Astengo, nato a Spotorno, vive a Savona. Ad Alassio è stato insegnante nella Scuola Media Statale M.M. Ollandini, ora collabora spesso col Comune di Alassio e la Biblioteca civica, soprattutto nell’allestimento di mostre e nella stesura dei relativi cataloghi, fa parte della Giuria tecnica del “Premio Letterario Alassio – 100 libri”. Collabora con riviste e ha scritto vari libri di Arte, Viaggi e Turismo riguardanti la Liguria, fra i quali testi fondamentali come “Viaggiatori e vedutisti in Riviera” (con Giulio Fiaschini), “La scoperta della Riviera” (con E. Duretto e M. Quaini), “L’estate di Alassio” (con Antonio Carossino); fra i cataloghi, redatti da solo o con altri, si possono ricordare: “Richard West”, “Un mare di vacanze”, “La Riviera illustrata”, “La route de Gênes”. Ora ha pubblicato “L’altro sguardo…”, che è una raccolta di articoli apparsi in sedi diverse: riviste, atti di convegni, cataloghi di mostre; che riportano impressio- In un gradevole opuscolo il nostro storico Antonio Carossino ha tracciato, in forma sintetica ma esaustiva, la storia in generale della Guardia di Finanza e in particolare della sua presenza ad Alassio nell’arco di 167 anni. «Il Corpo della Guardia di Finanza – dice Carossino – ha all’origine una provenienza assai differenziata». Quando l’Italia era ancora solo un’espressione geografica, nello Stato Pontificio venne istituito nel 1876 il primo Corpo di Finanza militare. Dopo Napoleone la Liguria venne annessa al Regno di Sardegna che costituì una “Legione” col compito principale di sorvegliare le conferma l’istituzione ad Alassio di una “Brigata dei Preposti”, come allora venivano chiamati, per la caserma in un appartamento situato nell’ex convento dei Domenicani (ora piazza Partigiani), datato 21 marzo 1820. Da qui nel 1870 si trasferirono in una proprietà del Conte Luigi Morteo, nella stessa via ma sulla spiaggia (dove ora sorge la Sala da pranzo dell’Hotel Savoia), dove rimasero fino al 1888. Un vasto appartamento sito all’ultimo piano di un edificio in vico Tortore (alla spalle dell’attuale Ristorante Palma) fu la terza sede. E qui, se mi è concesso, un mio ricordo di ragazzino (fine 1930 ini- Mercoledì 16 Aprile 2008 SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO–ALASSIO “IL ROMANZO LIGURE DEL RISORGIMENTO” Conferenza del prof. Quinto Marini Presentazione del prof. Alberto Beniscelli La S.O.M.S. di Alassio in collaborazione con l’Assessorato all’Associazionismo e Volontariato, prosegue nell’organizzare conferenze di alto livello culturale. Il 14 marzo scorso il prof. Quinto Marini, Docente di Letteratura Italiana all’Università di Genova, ha parlato del Romanzo Ligure del Risorgimento. Ha porto il saluto il Presidente della S.O.M.S. Sig. Claudio Gavaldo, ringraziando oltre agli oratori, gli intervenuti, in particolare il Dirigente del Comune di Alassio dott. Alfredo Silvestri (che poi a sua volta ha salutato anche a nome dell’Assessore dott. Loretta Zavaroni), i Rappresentanti delle Consorelle Società operaie di Moglio e Solva e l’A.V.A., ha poi ceduto la parola al professor Alberto Beniscelli, per il quale non occorrono presentazioni. «Sono contento di essere nuovamente qui (l’anno scorso si è parlato di Giuseppe Garibaldi), a parlare dell’’800, quando è stata fondata questa Società. È per me motivo di soddisfazione invitare qui i miei colleghi dell’Università. Il prof. Marini è uno studioso in particolare della letteratura di quel periodo e la persona più qualificata a parlare del romanzo ligure Risorgimento». Prof. Marini: «Sono orgoglioso di essere ospite di questa Società, nata nel 1830, periodo che sto studiando: la storia d’Italia è sempre passata da qui. I Mille non sapevano nemmeno dove fosse la Sicilia, ma si unirono per conquistarla. Gli scrittori dell’’800 (ha cominciato Ippolito Nievo) con i loro romanzi hanno testimoniato gli avvenimenti. La Liguria naturalmente ha la sua parte. Carlo Varese, anche se tortonese, ambienta i suoi romanzi in Liguria; scrive dei “Promessi sposi” e della battaglia di Benevento (Manzoni aveva capito l’importanza del romanzo), ma pensava si dovesse avere più aderenza alla realtà, promuove la memeorialistica. Alla metà dell’’800 il romanzo si evolve, è più realistico. Giovanni Ruffini scrive durante l’esilio in inglese: cerca di far conoscere all’estero la situazione italiana. Il suo primo romanzo “Lorenzo Benoni, or passages in the life of an Italian”, assai autobiografico, comincia con ironia e finisce in tragedia. Segue il più famoso “Il dottor Antonio”, poi altri fra i quali “Vincenzo, ovvero la moglie bigotta” dove l’elemento risorgimentale è messo in crisi dalle necessità familiari, rispettando abbastanza fedelmente la situazione storica. Anton Giulio Barrili, savonese, giornalista, garibaldino, combatté a Mentana, divenne professore e poi Rettore all’Università di Genova; scrisse sessanta romanzi soprattutto di argomento risorgimentale, il più conosciuto è “I misteri di Genova”, che comincia come racconto patriottico, poi volge al rosa; ne seguono altri ma fuori tempo, ambientati nel Medioevo; sono più interessanti le pagine che descrivono Mentana. Anche Garibaldi scrisse quattro romanzi: storie d’amore nel contesto delle sue battaglie, ma troppo personali. Concludiamo con Giulio Cesare Abba: nato a Cairo Montenotte, studiò presso gli Scolopi a Carcare, fu tra gli organizzatori della spedizione dei Mille; il suo libro più celebre “Da Quarto al Volturno” dovrebbe essere studiato nelle scuole, è un diario con l’impronta del romanzo, c’è la consapevolezza di fare l’Italia: un’impresa difficile; è commovente la sua umanità». Ca. Bl. I PROBLEMI PAESAGGISTICO-AMBIENTALI DI ALASSIO IN UNA RIVISTA A DIFFUSIONE NAZIONALE Antonio Carossino: “La Guardia di Finanza presente ad Alassio dal 1820 al 2007” Il molo di Alassio con le casette della Sanità e dei “Preposti” (Doganieri). frontiere. Con l’unità d’Italia divenne definitivamente “Corpo della Regia Guardia di Finanza”, che progressivamente viene perfezionata nelle sue funzioni. Venendo ad Alassio, sul molo sorgevano due casette: quella della Sanità, con i controllori dello stato di salute dei marinai e dei passeggeri che sbarcavano ad Alassio e l’altra, sede dei Doganieri. Nell’opuscolo viene riprodotto un contratto d’affitto che zio ’40): lasciata questa caserma alla fine degli anni ’20, l’appartamento venne preso in affitto da una signora “Rusina a Zenese”, che vi esercitava l’attività di affittacamere, era amica dei miei genitori e quando andavo a trovarla, parlandone con qualche vecchio alassino mi diceva: «ti vai dai Preposti». Altre tre sedi furono successivamente: in vico Freghetti, al 1° piano con terrazzo sul mare di fronte al molo, in Concerto del Venerdì Santo XXXª edizione Chiesa di S. M. Immacolata – Padri Cappuccini Uno dei più longevi appuntamenti culturali di Alassio è certamente il tradizionale Concerto del Venerdi Santo, giunto alla trentesima edizione, organizzato dall’Assessorato alla Cultura, Biblioteca civica, Parrocchia di S.M. Immacolata e Circolo Amici della Musica “Primo Campana”. Quest’anno, il 21 marzo scorso, si è esibita la “Schola Cantorum Don Primo Volpe”, diretta dal M° Guido Paoli, con gli strumentisti Nadia Orengo al Clarinetto e Dario Calvi alla Tastiera. La “Don Primo Volpe” è un Coro polifonico a quattro voci miste di 25 elementi, si prefigge lo scopo di valorizzare il Canto sacro, particolarmente quello Grgoriano e Polifonico sia classico che moderno. Ad Alassio ha partecipato più volte ai Concerti di Natale e della Festa patronale nella Parrocchia di San Vincenzo e nella Chiesa di San Giovanni, molto apprezzati. Prima del Concerto il M° Paoli ne ha illustrato le caratteristiche: «È un cammino sulla Settimana Santa, costituito da canti brevi, per lasciare spazio alla Parola evangelica, dal IV° secolo al XII° fino ad arrivare ad autori contemporanei». Si è iniziato con “Discendi Santo Spirito” di Albert Scweitzer, seguito da “Pueri Hebraeorum” Antifona gregoriana, dove il M° Paoli ha cantato anche come Tenore solista, e pure in “De la crudel morte del Cristo” (Laudario Cortonese). Gli altri Canti eseguiti erano di autori che vanno da G.P. Da Palestrina a J.S. Bach, fino ai contemporanei M. Frisina e Bepi De Marzi, intervallati dalla lettura di brani dei Vangeli sulla Passione e Morte di N.S. Gesù Cristo. Meritatissimo il caloroso successo tributato dal numeroso pubblico presente, che con ripetuti applausi ha ottenuto come Bis “Doce la carità è vera” di M. Frisina. Gli organizzatori porgono un sentito ringraziamento ai Rev. Padri Cappuccini per la sempre cortese ospitalità. C.B. Sul numero 432 (dicembre 2007) del Mensile dell’Associazione “Italia Nostra” è comparso un articolo a firma Carla Fazio intitolato “Appunti su una città in rovina” con fotografie. «Se Alassio dovesse perdere le sue attrattive turistiche e collocarsi tra le troppe brutte cittadine che purtroppo caratterizzano questo tratto di costa invaso dal cemento, pensiamo che il danno sarebbe di tutto il territorio ligure e soprattutto di quello savonese». Questo l’inizio. Poi la Presidente della Sezione di Alassio di Italia Nostra prende in esame i fatti più eclatanti che hanno o stanno per avere un effetto deleterio sul paesaggio alassino: dalle ville trasformate in condomini di minialloggi, ai giardini che devono lasciare il posto ai box, al taglio indiscriminato di alberi. Prosegue con la speculazione edilizia che tenta l’espediente della “convenzionata”, con le antiche case del “caruggio” sottoposte a restauro selvaggio, il campo sportivo che langue; il Tennis Club, gioiello costruito da Daniel Hanbury e dalla “Colonia inglese” che rischia grosso e villa Brunati pure. Affronta lo spinoso problema di piazza Stalla, i progetti di lottizzazione a Vegliasco e Rangé, l’ipotizzata strada di quota 200. Per concludere: «Dobbiamo infine rilevare quanto poco, fino ad oggi, abbiano operato le Istituzioni – Regione, Provincia, Sovrintendenza, Magistratura, per controllare, arginare, se nel caso sanzionare i numerosi atti amministrativi per i quali sono stati presentati esposti, segnalazioni, richieste di intervento: questa Amministrazione ha ottenuto pareri ed autorizzazioni che, a volte, ci apparivano in contrasto con le norme vigenti, oltre che con l’interesse della città e del comprensorio. Anche sul fronte della Giustizia, ritardi e silenzi. Gli organi di informazione, così pronti nel denunciare i “peccati” più o meno gravi delle diverse Amministrazioni del Ponente, ci sembrano reticenti anch’essi. Di non minore gravità si stanno evidenziando le conseguenze sociali, culturali ed economiche di scelte dissennate che allontanano i residenti e svuotano interi quartieri, ormai invivibili». A.V.A. Mercoledì 16 Aprile 2008 ALASSIO PORTO APERTO di Dante Schivo «Alassio siccome è il più popoloso è anche uno dei paesi più commerciali della riviera; la sua rada è delle migliori e più sicure, a segno che gli altri bastimenti ancorati nelle rade circondanti, al turbarsi del tempo al crescere del vento sono costretti ad ivi ricoverarsi: fu quindi sempre una delle stazioni più importanti di Dogana. Il “Magazzeno di Sali e Tabacchi” fino al 1810 fu stabilito in Alassio». Il traffico commerciale nel “Porto Aperto di Alassio” era notevole. Vi ormeggiavano bastimenti con «colonne» a noleggio e a sistema misto. I Patroni Comandanti dei velieri disponevano di un capitale detto «fondo» formato da un’indetermina- carico e scarico per mezzo delle “gundure ciazzine” tirate a terra per mezzo degli argani a stanghe, erano temporaneamente sospese. Le imbarcazioni più piccole venivano, durante il tempo buono, collegate con la spiaggia permanente con una fune chiamata “parmara” attraverso l’uso manuale della quale si svolgeva il “tonneggio” delle merci. Prima della Rivoluzione Francese circa settanta bastimenti a vela navigavano ancora per Alassio e florida era la marineria di Laigueglia. Si ha memoria, anche nella toponomastica alassina, di vari “scali” esistenti sulla spiaggia. Oltre al molo centrale (ricorda- to con il termine tuttora in uso “In sci-u bastiun”) abbiamo notizie di uno “scò du Burdin (in un documento del 1539) e di uno scalo, cui corrisponde oggi il toponimo Inuscà (situato dove oggi esiste l’albergo Mediterranèe). A Laigueglia, invece, i piccoli velieri venivano ormeggiati con “cime” ai moli in legno che, alcuni Componenti dell’impresa commerciale di cui faceva la nave, avevano provveduto a impiantare. Secondo lo storico Giulio Cesare Preve alla fine del 1700 a Laigueglia c’erano 10 moli chiamati di Coenda, di Gentile, del Rizzo, di Bernardasso, di Giancone, del Garassino, dei Maglione o del Palazzo Rosso, del Garo, di Giangrosso, dei Badarò. Anno 1852 – 13 febbraio – Verbale di consegna del baluardo maggiore di Alassio fatta dell’intendente generale di guerra. Nel biennio 1852 – 53 la popolazione di Alassio era di 5.714 abitanti. In Alassio sonvi i Vice Consoli di Francia: Boggiano Andrea, di Spagna; Preve Francesco, dell’Uruguai; Boggiano Sestilio. Ho sottomano una mappa denominata «Rada di Alassio» del 1853 del V. Ammiraglio R.M.G. Albini dove si nota che le “ancorette”, simbolo di “zona d’ancoraggio consigliato”, sono situate tutte sulla congiunte “Scoglio Tontonara” e Capo Santa Croce e lungo questa direttrice, che è equidistante in tutti i suoi punti dalla linea di costa di 0,45 mgl., sono stati fatti gli scandagli ed i conseguenti prelievi di fondo marino e, espressa in metri, la profondità del mare nelle zone esaminate oscilla tra i 20 e i 26 mt.. Il tipo di fondale varia, (e questo è un dato che potrebbe essere verificato da quanti continuano a discettare circa la provenienza della sabbia della spiaggia di Alassio), passando dal “fango” accertato davanti alle coste laiguegliesi, alla sabbia trovata davanti alla spiaggia di Alassio. Fiocco Azzurro Grande festa in casa DONADIO Il 9 marzo u.sc. a Savona è nato SIMONE e il fratellino Davide è felice di annunciarne la nascita per la gioia della mamma Tiziana e del papà Pino, dei nonni Bruna –Bimbi. Al piccolo Simone e ai famigliari tutti i più sinceri auguri da parte dell’Associazione Vecchia Alassio. ANEDDOTI PATRII VOLLEY di Dante Schivo Alassio Volley Campione Provinciale Under 16 Gran finale del campionato femminile under 16 domenica 30 marzo ad Alassio, presso la Palestra Don Bosco, dove le quattro prime classificate nei precedenti concentramenti, si sono incrociate per la proclamazione dei campioni provinciali. ta quantità di azioni chiamate «Parti in colonna» di solito di 600 lire di Genova ciascuna ma ulteriormente suddivise perfino in sedicesimi; sicchè chiunque era in grado di partecipare. Il Patrone Comandante era anche l’Armatore e aveva pieni poteri sul “Fondo”. Vendeva la merce, ne acquistava altra e procedeva subito alla resa dei conti e alla ripartizione degli utili. I marinai dell’equipaggio, quasi tutti alassini, non avevano una paga ma partecipavano ad una parte del guadagno e godevano del beneficio di trasportare gratis e in esenzione di dazi, la provvista di grano e di vino per la loro famiglia e la “paccottiglia” composta in genere da tagli di vesti, lana per materassi, vetrerie, porcellane, pipe e soprattutto tabacco. Nel loro peregrinare per i porti di tutto il Mediterraneo prima e del Mondo poi, i marinai alassini sapevano ove smerciare con sveltezza e profitto cacio sardo, grano duro, lane grezze e olio d’olivo o barattare capi di biancheria,pantaloni alla francese, fasce per neonati, tela per macramé e camicie da uomo. «Il Prof. A. Beniscelli, tenace valorizzatore della Alassio velica» scrive A. Carossino «Ci ha lasciato prendere visione di antichi contratti di “Paccottiglia” stipulati da navigatori e mercanti alassini dell’epoca 1840 – 1860. Dagli stessi si apprende come fossero importanti gli intercambi fra Alassio e le Isole di Corsica e Sardegna e dell’entità della somma impegnata che va da 15 mila a 42 mila lire come media». I velieri più grossi si ancoravano in rada; se il vento diventava forte proveniente da Sud e da SW-W essi si rifugiavano a ridosso di Capo Mele; se soffiava da Grecale o da Levante si mettevano sottovento all’Isola Gallinara. SI rollava e beccheggiava un po’ ma l’ormeggio era sicuro. Naturalmente, durante il periodo di “rilascio” a causa del tempo cattivo le operazioni di 9 «L'ALASSINO» Le atlete felici. La prima semifinale tra Alassio ed Albisola, vede la formazione di casa affermarsi con un netto 3-0 sulle pur tenaci avversarie. A seguire il CelleVarazze chiude con un 3-0 contro un agguerrito S. Pio X che crolla solo al terzo set dopo aver perso i primi due ai vantaggi. Nel pomeriggio Albisola si aggiudica il terzo posto vincendo 2-0 sul S. Pio X precedendo l’ accesissima finale tra le ragazze di Pontacolone e quelle di Fazio. Una bella partita vissuta nervosamente, come si nota dall’ alternanza dei parziali. Il tie-break è a favore delle ponentine che con un netto 15-8 chiudono l’incontro, aggiudicandosi il titolo che l’anno scorso avevano sfio- rato perdendo la finale proprio contro Albisola. Per le ragazze del Presidente Ornella Testa, una stagione ricca di successi che le ha portate in finale senza mai concedere un set agli avversari e che permette loro di trovarsi attualmente al terzo posto nel massimo campionato provinciale di Prima Divisione, avvalendosi dello Sponsor “Gelateria Rainbow Alassio”. Grande soddisfazione anche per il “neo” tecnico Pontacolone che, dopo diversi anni alla guida di squadre maschili nei campionati regionali, ha accettato di mettersi in gioco in un settore giovanile femminile di sicuro stimolo ma non sempre di facile realizzazione. Il gruppo, già tecnicamente avanzato e compatto, gli ha sicuramente facilitato il compito, ma la sua esperienza e professionalità hanno fatto sì che l’obiettivo fosse raggiunto. (Nella foto le campionesse: BERTOLOTTO Sonia – BOZZA Gaia – MARASSI Elisa – OLIVIERI Alessia – PAPAMARINO Martina – RANIELLO Veronica – RIZZA Debora – RUARO Denise – SCAVETTA Camilla – STRINGILE Anita e il tecnico PONTACOLONE Marco). L’A.V.A. non può che sottolineare la meritata vittoria, augurando numerosi altri traguardi alle atlete ed agli attivi dirigenti. CINQUE INCONTRI SALUTARI Dott. Luciano Clemeno: “La prevenzione come strategia per rimanere agili e scattanti” A conclusione di questo ciclo di incontri informativi sulla terza età, il 7 marzo scorso, nella sala del Bar Giacomel, ha parlato il fisiatra dottor Luciano Clemeno, che visita presso gli Ospedali di Alassio, Savona e Albenga. È stato presentato dalla dottoressa Loretta Zavaroni, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alassio. «Noi veniamo “dopo” il trauma – dice il dott. Clemeno – La prevenzione è essenziale. Il progresso è un’arma a doppio taglio. Ci sono lati negativi e positivi: se sono aumentati inquinamento e rischi di incidenti, sono anche migliorate le terapie, in particolare quelle riabilitative, e la prevenzione. Per la prevenzione occorre tenere sotto controllo le patologie comuni negli anziani: diabete, sovrappeso, malattie cardiovascolari; perciò, con il consiglio del medico di base, è bene fare periodicamente i normali esami: pressione arteriosa, glicemia, colesterolo e, soprattutto per le signore, lo stato di decalcificazione delle ossa. L’osteoporosi è una delle cause principali delle fratture; il calcio può essere reintegrato con latte e latticini (yogurt e formaggi) magri per evitare l’aumento del colesterolo. Inoltre non trascurare la vista e attenzione a gradini, tappeti e altri ostacoli in casa e fuori. È essenziale lo stile di vita: fare attività fisica, se necessario ricorrere (con moderazione) ai massaggi, controllarsi nell’alimentazione e soprattutto nel consumo di alcolici, possibilmente evitare il fumo. Ricorrere ai farmaci solo se necessario e sempre sotto controllo medico. L’artrosi può essere invalidante: non ci sono possibilità di prevenzione e di efficace terapia, massaggi e farmaci possono attenuare il dolore. C. B. Nella “Veglia del Marinaio”, Pessoa fa dire ad una vecchia che veglia il marinaio morto: «È bello il mare degli altri paesi» e un’altra risponde: «Solo il mare degli altri paesi è bello, e il mare più bello è quello che non vedremo mai». Questa è l’aspirazione trascendente della condizione umana. Stupirsi che gli altri Paesi siano belli e nello stesso tempo pensare che i paesi più belli siano quelli che non si vedono. Per iniziare la nuova puntata dei “Fatti Illustri di Alcuni Alassini Antichi” mi è parso utile proporre questa riflessione del sommo Pessoa, in quanto molti Alassini ancora non si sono resi conto di vivere in un territorio particolarmente privilegiato da Dio e si stupiscono delle 100 e più Agenzie Immobiliari che operano nel nostro Paese. Il verde della collina, assomiglia certo a quello di Francesco Biamonti, ma… non è lo stesso; il mare a ridosso del Capo più sporgente d’Italia non può non essere più bello; la spiaggia di sabbia fina e bianca, conseguenza diretta di una particolare configurazione naturale è… un bene unico; il clima è da Record! Così lo certificava Peter Stark su Selezione dal Reader’s Digest del Febbraio 1988 esprimendosi così: «Al Nord primeggia Alassio: lo sanno bene i freddolosi lombardi e piemontesi che sempre più numerosi vanno a rifugiarvisi». Perché dobbiamo confrontare il nostro Paese con il “brutto”degli altri? Ma non ci sono più Alassini d’origine e di fede che intendono amministrare il bene comune per il bene dei loro figli? In questa puntata si dice di “Un Fatto Onorevole Ardire di un Capo di Guardia Nazionale” perché le gesta, ed i gloriosi fatti degli antichi, intesi dalla gioventù, che è fornita di uno spirito ben disposto, costituiscono dei validi stimoli, che la spingono all’esercizio delle opre magnanime, ed alle azioni di sempiterno encomio giustamente meritevoli. Subito dopo la rottura della Pace d’Amiens la guerra tra la Gran Bretagna e la Repubblica Francese si riaccese. Siamo nel 1805: Alassio fa parte della Repubblica Ligure. Una squadriglia Inglese venne ad incrociare sul Capo delle Mele. E in appunto in questa Rada di Alassio che i primi fatti ostili ebbero luogo. Stavano ancorate in questa sei feluche cariche di varii generi provenienti da Marsiglia e dirette a Genova. In questa rada non vi era alcun cannone; dappoichè le nostre sei colubrine di bronzo ed i due cannoni da 56 se li erano presi gli Austriaci nel 1800. Avvalendosi di ciò gli Inglesi decisero di catturare quelle filucche. Era già un giorno che gli Alassini si aspettavano l’attacco; ma non sapevano cosa fare. Le uniche forze armate in loco erano composte dai 25 soldati Liguri, comandati da un tenente, che la Repubblica da più di cento anni teneva ad Alassio. Con botti e sacchi di arena si trincerò il molo ed ivi si disposero i marinai armati di fucile delle feluche ed i militi della Guardia Nazionale comandati dal Capo-Legione Antonio Rebecca. Appena le scialuppe Inglesi furono a portata di moschetto s’impegnò con esse una viva fucilata. Le imbarcazioni nemiche però avanzavano inesorabilmente. Il ferimento di due marinai che pugnavano sul molo “scoraggi” i loro compagni che immediatamente abbandonarono la ridotta. Avvenendosi di ciò, gli Inglesi con le scialuppe si avanzarono celermente e stavano per salire a bordo delle “filucche” quando il Rebecca, scorgendo che erano per riuscire vincitori in grazia dell’abbandono del trinceramento sul molo, decise di rioccuparlo: «Cittadini, gli dice, bisogna farsi coraggio. Riprendiamo l’importante posto abbandonato da quei codardi marinai, altrimenti le Filucche sono prese. Chi non è vile mi segua». Immediatamente, sotto il vivo fuoco delle lance nemiche, colla sciabola alla mano, si avanza sul molo. Lo seguono i più arditi dei suoi uomini e alcuni soldati scesi dai bastioni. Si riprende la fucilata dalla parte del molo, ch’era il luogo più prossimo alle Filucche. Le più avvicinate delle imbarcazioni inglesi, colte da un’incessante grandine di palle, prestamente retrocedono. Continua il fuoco; gli Inglesi, vedendo opporglisi una si accanita resistenza, cessano dal combattere e si ritirano. Le Feluche Liguri sono salve. I Capitani e Padroni dei salvati legni offrirono al Rebecca vistosi donativi ma lui ebbe la magnanimità di non accettarli, esprimendogli che non aveva fatto che il suo dovere. Egli è ben giusto, e per l’umanità ognor proficuo che le azioni in cui la virtuosa forza dell’animo con opre ardite e generose si appalesa, ed ai propri doveri dignitosamente si adempie, vengano alla posterità tramandate». La considerazione ultima di Gio.Batt. Fontana e quasi sempre simile in ogni suo scritto. Gli Uomini (e le loro gesta) che vengono raccontati sono sempre moralmente integri ancor più che coraggiosi e arditi; soprattutto sono Alassini che amano Alassio ancor più dei loro bene e delle loro proprietà. Al lume di cotanta virtù mi chiedo se all’inizio del millennio, un emulo di Fontana, fosse venuto ad Alassio a ricercare nuovo “materiale storico” e co- noscere le gesta ed i gloriosi fatti che raccontandoli spingano la nuova gioventù alassina all’esercizio di opre magnanime,mi chiedo: 1) quanti profili di Alassini Illustri sarebbe riuscito a realizzare complessivamente. 2) Quanti durante e dopo la Prima guerra mondiale; quanti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il fatto raccontato in questo “Annedoto” ci riporta ad una Alassio del 1800. Ecco alcune note del Periodo storico esaminato: Il vescovo d’Albenga Costantino Serra avendo fondata una Società di Missionari diocesani detta Congregazione dei missionari dei preti secolari della diocesi d’Albenga, egli ne fu il primo Presidente. In questa Società s’illustrarono Gerolamo Scofferi di Alassio, morto in odore di Santità nel 1818. Marc’Aurelio Badarò di Laigueglia e Giacomo Semeria di Negri della Colla di S. Remo; ma più di tutti il beato Leonardo da Porto Maurizio, testè canonizzato (1804). Stato generale di Alassio in quel periodo storico: La Città di Alassio è di gran lunga la più importante della Provincia dopo Savona e in parità con S.Remo; è la più grande di tutta la riviera di ponente e conta dagli sette agli ottomila abitanti. Il suo territorio quasi tutto in oliveti nel suo prodotto netto non è capace di dare il sostentamento alla popolazione per un trimestre all’anno; al restante viene supplito col commercio marittimo, colla pesca; con l’opera dei marinai che s’imbarcano su bastimenti esteri; con qualche manifattura rimasta, principalmente di tele e, finalmente, coll’attività e piccola industria della bassa classe. Aneddoti patrii 3 - Continua 10 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Aprile 2008 La fine di altre storiche piante AERO CLUB DI SAVONA E DELLA RIVIERA LIGURE Villanova d’Albenga 18 Marzo 2008 Procede spedita lungo il cammino per il conseguimento della Licenza di Volo 2008 la giovanissima Elettra Venzo, con gli Istruttori dell’Aero Club Savona e Riviera Ligure entusiasti di questa appassionata sedicenne che il 25 Agosto 2008 compirà il 17° anno e potrà essere ammessa a sostenere le prove pratiche per il conseguimento dell’ambita abilitazione al volo. Ma è quanto prossimo anche il suo decollo da solista, coccolata come le sue precedenti colleghe da tutta la famiglia azzurra del sodalizio ponentino. Nata ad Albenga il 25 Agosto 1991 Elettra nutre da subito un interesse per il volo “fin da quando ero piccola, ho sempre sognato di essere una farfalla libera di volare nel cielo sereno. Ora che ho sedici anni ho potuto scoprire cosa è volare: una emozione grande, ti prende e non ti lascia. Volare mi fa dimenticare tutto, da quando salgo ed accendo il motore, a quando lo spengo. Non si può spiegare cosa si prova a pilotare un aereo. Bisogna provare, perché solo provando e pilotando si potrà essere veramente felici ed essere liberi come farfalle”. Non poteva che divenire la mascotte del Corso. L’84° della Storia dell’Aero Club che vede un insieme di persone ora amici di Elettra, più anziani con i quali ha trovato subito affiatamento nel frequentare le lezioni . Il conduttore dei treni che sogna sin da giovane il volo, il professionista che deve spostarsi con più rapidità, il giovane sportivo che è attratto dalle competi- zioni aeree, l’anziano appassionato che ha atteso il momento della pensione per soddisfare un suo desiderio, due giovani universitari che incrementano il loro bagaglio professionale per il mondo del lavoro aeronautico, esponenti delle forze armate che stanno raggiungendo il traguardo della licenza per incrementare il loro patrimonio culturale, di supporto al lavoro, di gratificazione, di esperienza. Bello questo corso, disomogeneo per età e tipologie d’allievi ma vivace, simpatico e l’inserimento di Elettra giunge come un raggio di sole nella ripresa dell’attività svolta dallo storico sodalizio aeronautico del Ponente Ligure fucina di piloti professionisti, sportivi, appassionati che in tutti i campi aeronautici continuano a mantenere alta l’aquila del vessillo aeronautico Ligure. Stefano Rinaldelli e Francesco Balbo i suoi istruttori di volo, giovani professionisti con una maturata esperienza nel settore, Maurizio Pizzamiglio Ingegnere che la segue per la parte teorica, Cesare Patrono che coordina l’attività aerodidattica ed il Presidente Mauro Zunino che rammenta i periodi di altre giovanissime pilote alcune oggi affermate professioniste del volo. Aeroporto Internazionale Villanova d’Albenga www.aeroclubsavona.it [email protected] Segreteria Tel. +39.0182.582919 Fax +39.0182.582695 Presidenza 0182.50478 – Fax 0182.50217 - 17038 Villanova d’Albenga Venzo Elettra L’educazione dei figli Dalla lettura di un libro di don Mario Mazzoleni da un articolo di Renato Farina ho svlluppato un pensiero sulle responsabilità dell’educazione dei figli, che nascendo ci portano tenerezze, gioia, dolcezza, sorriso, beatitudine e amore come riflesso della luce divina. Se infatti il figlio è nostro per la carne, ha in sé l’anima creata direttamente da Dio, che richiede come più del corpo cure e genera responsabilità in chi si occuperà del nuovo nato alla Vita. Il figlio non è un cagnolino con cui giocare per vederlo scodinzolare felice attorno; essere genitori non vuol dire dare riso e latte al bimbo e comperargli poi i libri per andare a scuola più tardi. Bisogna educarlo, proteggerlo, sapere dirgli di no quando sia necessario, dargli amore perché poi lui possa essere capace di amare; trasmettendogli questo dono con l’esempio in casa (ricordargli la Famiglia di Nazareth) e a scuola lo si prepara alla vita di relazione con gli altri, al futuro nella società. Oggi si è appannato il collante affettivo su base religiosa (vedi quarto comandamento) e, mancando questa forza coesiva spirituale, è scomparsa l’integrità morale; i giovani sono lasciati spesso soli in balia di se stessi ad adorare il nuovo “vitello d'oro” con le stesse conseguenze di quei tempi biblici... Si è creato uno squilibrio nelle coscienze, un totale disorientamento che le leggi terrene dello Stato non riescono a indirizzare al bene. Parlamentari e Autorità indulgono con leggi permissive e si può dantescamente dire che lo Stato “libito fé licito in sua legge”! Nella Scuola l’insegnamento è quasi puramente tecnico-scientifico e nello studente si instilla una malsana voglia di primeggiare sugli altri, una dannosa ambizione che esaspera la ricerca del successo invece della ricerca della Verità, dell’a- more verso il prossimo, del rispetto per tutti. Si ha paura di parlare di un Dio che ci sovrasta e guida; si grida che libertà significa laicismo, inteso come sconfessione di una fede religiosa; si è giunti poco tempo fa a negare al Santo Padre un contatto diretto “coram discipulis” all’Università. Paura che la nostra scuola diventi come negli stati islamici teocratica e unilaterale? Il Santo Padre avrebbe forse potuto richiamare i Maestri, insegnanti alle loro responsabilità: perché ai giovani loro affidati venga instillata la ricerca di Valori più alti che portino alla realizzazione di ciò che è e dovrebbe essere il futuro Uomo: una luce che rischiara e rende migliore il mondo; un mondo dove anche i Maestri, i legiferatori, le Autorità devono essere scelti per il loro merito e valore morale e non solo culturale, affinché possano meritare con il loro esempio il rispetto ed essere degni di ascolto. Cito cosa hanno scritto le Nazioni Unite nella dichiarazione dei diritti dell’uomo: «L’istruzione deve essere diretta al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento e al rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali. Deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia di tutte le Nazioni e tutti i gruppi etnici e religiosi e il mantenimento della pace». Da giovane ho imparato la legge “Scout” che dice «siamo d’uno stesso sangue tu ed io, fratellino. Fare del nostro meglio per essere preparati a servire»; a servire, cioè, Dio nella sua Legge e nella società del domani. “Dio non paga il sabato” dice un proverbio, e credo che chiederà a tutti coloro che si occupano dell’educazione dei bimbi, futuri uomini, come abbiano adempiuto con coscienza al loro dovere. Silvio Viglietti Lavori in Corso: Alassio progetta con i Giovani – Progetto Yepp Durante i mesi di febbraio e marzo si sono svolte regolarmente le riunioni del Gruppo di Supporto del Progetto Yepp (Youth Empowerment Partnership Programme – Progetto di sviluppo di comunità per i giovani e con i giovani). Il Gruppo, composto da una quindicina di persone tra giovani, rappresentanti di associazioni sportive e culturali, oratori e cooperative, ha preso atto dei dati restituiti dal Ser.t. (benché si trattasse di una restituzione parziale, quella completa verrà proposta nei prossimi mesi alla cittadinanza) e di quelli restituiti dalle ricercatrici del progetto. Si sta ora affrontando la fase dell’individuazione dei temi più rilevanti per l’interesse dei giovani alassini. Poiché si ritiene utile raccogliere ulteriori dati, ci saranno alcuni rappresentanti del nostro Gruppo di Supporto che intervisteranno i loro coetanei nelle prossime settimane. Martedì 18 marzo, la Coordinatrice del Progetto Yepp, Dott.ssa Francesca Parodi, ha partecipato alla conferenza – dibattito organizzata dal Lions Club Alassio Baia del Sole sul tema “Crescita del Disagio Minorile”. Quali sono le cause e come prevenirle, evidenziando l’aspetto preventivo del progetto e quali sono ancora i punti di maggior interesse per i giovani alassini. Rinnoviamo ancora l’invito alla partecipazione al Gruppo di Supporto, che prevede riunioni quindicinali e che ha il compito di occuparsi della concreta realizzazione del progetto. Per informazioni, è possibile rivolgersi alla Dott.ssa Fran-cesca Parodi (Coordinatrice Locale del Progetto Yepp) – Servizio Politiche Sociali tel. 0182.602228 o alla Responsabile del Servizio Dott.ssa Ivana Sirtori tel. 0182.602224. L’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Loretta Zavaroni Nel perseguire l’iniziativa da me intrapresa di informare la popolazione su quanto accade in questa Città, segnalo che è stato approvato il Piano Triennale dei Lavori per gli anni 2008-2010, nel quale sono state iscritte le opere pubbliche che l’Amministrazione Comunale intende eseguire durante il prossimo triennio. Tra le opere inserite si segnala che alla realizzazione del progetto di Piazza Stalla, altri due interventi che prevedono l’abbattimento di numerose piante storiche per la nostra città, quali il taglio dei pini in Via Diaz, ultimo viale alberato degno di tale nome, allo scopo di favorire una migliore viabilità e l’eliminazione degli oleandri che costeggiano la scarpata ferroviaria tra il passaggio a livelli e l’innesto di via Leopardi con Viale Hanbury, con l’obbiettivo di ricavare ventuno nuovi posti auto. Quest’ultimo intervento, in particolare, previsto per il 2010, ha incontrato una netta opposizione del gruppo consiliare di “Alassio più Tua”, che, non si è limitato ad un semplice voto contrario, ha fatto predisporre un progetto di fattibilità offerto gratuitamente dallo studio dell’Ing. Garassino, per un parcheggio nella stessa zona, come soluzione alternativa. Il progetto, già presentato lo scorso anno, prevede l’allargamento di Via Gallo con una soletta poggiante sulla fascia sottostante la strada, con la creazione di quarantasette nuovi posti auto. Il progetto, a nostro parere, appare certamente di minor impatto ambientale, salvaguarderebbe gli oleandri lungo la scarpata, sarebbe di minor intralcio per l’esecuzione dei lavori, ed inoltre, non trascurabile, avrebbe un minor costo a posto auto. L’Amministrazione Comunale non ha accettato la proposta, confermando la volontà di sbancare la scarpata, abbattendo quegli oleandri che da sempre sono stati il biglietto da visita della nostra Città, per i turisti che provenivano da levante. Non si chiede alla Cittadinanza di condividere la nostra soluzione tecnica ma di aiutarci a salvare il verde storico del nostro paese. A tal proposito, il sottoscritto è intenzionato a richiedere alla Sovrintendenza, un parere atto a verificare se tali oleandri, siano da ritenersi sottoposti al vincolo monumentale che insiste su viale Hanbury. Mi sento, inoltre, in dovere di informare la Cittadinanza circa il parere favorevole rilasciato dalla Commissione Edilizia per la realizzazione dell’oratorio Don Bosco, a condizione che la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio della Liguria confermi il parere favorevole. La Sovrintendenza si è dichiarata molto preoccupata per la sorte dei platani a seguito del parere dello stesso agronomo di parte della società che eseguirà i lavori. In particolare desta apprensione “tale intervento di condizionamento ha buone probabilità di successo, ma è anche impossibile, seguire alcune prescrizioni durante la fase di realizzazione, che, anche se puntualmente rispettate, da sole non potranno garantire pieno successo se le piante non verranno accudite con molta attenzione e cura nei successivi, almeno 3-5 anni”. Consentitemi di dubitare della sopravvivenza di quei platani che hanno visto crescere e giocare a pallone tanti e poi tanti Alassini. Una nota, uno dei platani dovrà essere sacrificato al mito dei nostri tempi “il Box auto”. Cittadini aiutateci a vigilare! Per finire si segnala che in data 31.03.08, il Consiglio Comunale, ha approvato il futuro trasferimento degli anziani da Poggio Fiorito a una nuova Residenza Protetta in Costa Lupara. Purtroppo questa Amministrazione Comunale si ostina a portare in approvazione dei progetti già definiti, non permettendo al Consiglio Comunale di ottemperare al compito istituzionale d’indirizzo ed eludendo un confronto con la Città, mettendoci così di fronte a scelte obbligate. La stessa discussione, in sede di consiglio, si è sviluppata su aspetti procedurali e su richieste di modifiche atte a rendere la scelta più idonea alle esigenze del paese, considerando già scontata l’opportunità del trasferimento. Colgo l’occasione di ringraziare le signore che avevano risposto al mio appello e mi scuso se non sono stato in grado di ricondurre la discussione su ciò che ci stava a cuore, il destino dei nostri “veggi”, ma eventi inerenti l’iter della pratica hanno destato sospetti e preoccupazione e hanno richiesto la nostra attenzione. Terremo sotto osservazione gli sviluppi, cercando di apportare alla scelta fatta miglioramenti atti a ridurre al minimo i disagi a cui saranno sottoposti gli anziani che andranno a stabilirsi nella nuova sede. Agostino Testa Consigliere Comunale di “Alassio più Tua” IN CERCA DEL GRAAL Si sono dovute prendere tre poltrone dal palco degli oratori per far accomodare quasi tutte le persone presenti nella bella sala della Biblioteca Civica, venerdì 28 marzo 2008, sera dell’incontro-dibattito “In cerca del Graal: oggetto, finzione o mito?” organizzato dal centro culturale “L’umana avventura”. Nell’ambito delle attività del centro culturale, andare a spasso nel Medioevo è diventato un piacevole appuntamento. Il nostro desiderio è di conoscere “storicamente” questo periodo, il cosiddetto millennio buio della storia europea cercando cioè di immedesimarci nelle abitudini e nella mentalità dell’epoca. A guidarci nel cammino sul Graal è stato il dott. Marco Meschini, storico e professore presso l’Università cattolica di Milano, giornalista, medievalista de “Il Giornale” ed editorialista. Meschini, che ha dalla sua la pubblicazione di tredici testi, tra i quali ricordiamo “S. Bernardo e la seconda crociata” con la prefazione dello storico Franco Cardini, ha affrontato nel poco tempo disponibile il tema del Graal, evidenziandone i fattori storici, sociali e religiosi. Durante il suo intervento, e a seguito di domande, Meschini ha potuto puntualizzare alcuni aspetti del tema Graal evidenziando come l’attuale interesse nasconda, anche nell’uomo moderno, il desiderio e il bisogno di un rapporto concreto, fisico, quasi carnale, con Dio Cordiali saluti Per il Centro Culturale L’umana avventura Fulvio Gandolfo I PINI DI VIA DIAZ - Ill.mo Presidente Regione Liguria via Balbi, 10 - Genova - WWF - via Po, 25/5 - Roma - Spett. Redazione SECOLO XIX GENOVA e p.c. - Redazione de L’ALASSINO Da molti anni sono socia dell’encomiabile istituzione del “WWF”. Ora chiedo a Voi di fare il possibile per salvare gli ultimi pini di Via A.Diaz - Sono 42 piante, (di cui 2 già tagliati) e soprattutto sono sani. L’amministrazione di Alassio ha già fatto troppi “crimini” contro gli alberi, che mai come ora sono per noi indispensabili. Gli Amministratori vogliono fare lavori di manutenzione alle tubature dell’acqua ma perché dovrebbero sradicare i pini? Le Amministrazioni precedenti hanno sempre mantenuto efficienti le tubature, ma hanno sempre rispettato le piante. Circola voce che vogliono stringere i marciapiedi per allargare la strada, mettendo un’aiuola nel centro, ma questo non ci sembra un problema di assoluta necessità. Basterebbe togliere i posteggi auto per tutto il viale (molto trafficato) e si realizzerebbe ciò che desidera il Sindaco e senza spesa. Ma al nostro Sindaco piace molto spendere il denaro pubblico perché non ama il verde e lo dimostra. Che senso ha togliere le piante che ci sono, belle, rigogliose, verdi per metterne altre, come verso ii porto e anche in Piazza Partigiani... che sembrano più morte che vive? Urge intervenire perché Lui va avanti nella Sua opera distruttrice. Per non interveni- re tardi, occorre salvare le piante e il nostro turismo che è legato ad esse. Ora la nostra amministrazione vuole cementificare pure il porto. È ovvio che, costruendo, si copre l’ultima macchia mediterranea spontanea, d’un verde lussureggiante e la stessa roccia, che in qualche ora del giorno, sembra cambiar colore. E, si sa, dove mette le mani l’uomo, rovina, specialmente quando manca il buon gusto. Una normativa emessa dal Sindaco dr. Melgrati su l’Alassino del Luglio 2007 recita: «Sarà punito con salatissima multa colui che inquina e taglia alberi». Ora il dottor Melgrati sta commettendo tutte e due le infrazioni, a quanto ammonta la salatissima multa a suo carico? Onorevole Burlando e Consigliere Vascone, mi affido a voi, affinché lo “STOP” al cemento ad Alassio promesso sul Secolo XIX nel mese di novembre u.sc. non resti solo sulla carta, perché noi colline di cemento non ne vog1iamo più. Sono danni incompatibili con l’ambiente ed irrimediabili. Chi li paga? Ora gli amministratori trattano la vendita di un altro bene del comune, la “Villa Fernanda”: Non vorrei fosse determinata dalla necessità di rimediare eventuali errori commessi o permessi del Grand Hotel. Posso solo sottolineare che i buoni amministratori del passato (senza le enormi entrate di adesso) hanno comprato, anche con sacrificio, e non venduto, come si fa ora! . Con osservanza. Vanna Gandolfo Mercoledì 16 Aprile 2008 Il Centro Diurno per anziani: un aiuto concreto alle famiglie LE CURE MARINE Storia della talassoterapia moderna “... Noi abbiamo nel sangue all’incirca la stessa quantità di sale che esiste nel mare e pertanto abbiamo sale anche nel sudore e nelle lacrime. Ecco perchè siamo legati all’Oceano: quando ci accostiamo al mare sia per contemplarlo sia per attraversarlo, sentiamo l’emozione di chi torna alle sue origini...” I benefici apportati dal mare sull’organismo umano erano noti fin dal tempodei poemi omerici (IX-VIII secolo a.C.); successive testimonianze ci sono state fornite dagli Egizi ed ancora ne hanno lodato le virtù sanatrici prima i Greci (tra gli altri Erodoto, Euripide, Ippocrate) ed infine i Romani (Galeno, Cicerone e Plinio il Vecchio). Le cure marine, abbandonate dopo la caduta dell’Impero Romano, continuarono ad essere ignorate non soltanto nei cosidetti “secoli bui” del Medioevo ma anche nel Rinascimento. Il risveglio dell’interesse per la talassoterapia avverrà nel secolo “dei lumi”, cioè il ’700. Secolo XVIII - Rinasce la talassoterapia. Gli Inglesi sono i primi a riscoprire i bagni ed il clima marino come presidio terapeutico: intorno alla metà del XVIII secolo il dottor Richard Russel nellesue pubblicazioni descrive i benefici dell’acqua di mare, che utilizza nello stabilimento di Brighton, affacciato sulle coste delle Manica (“De tabe glandularis sive de usu aquae marinae in morbis glandulorum London 1750”; “On the use of sea water - London 1760”). I concetti esposti da Russel stimolano un’abbondante produzione scientifica, i cui frutti non tardano a manifestarsi in molti Paesi d’Europa. Sorgono i primi centri di cure marine: in Inghilterra a Margate viene creata nel 1791 la Royal Sea Bathing Infermery, prima struttura europea rivolta alla cura dei fanciulli deboli e scrofolosi. Istituiti analoghi sorgono anche in Belgio (Middlekerke) ed in Francia (Biarritz, Roscoff, Granville, Royan, Dieppe. La Rochelle, Cherbourg, SaintMalo ed altri ancora). Nel 1865 il dottor Joseph de la Bonnardière, della facoltà di medicina dell’Uni-verità di Montpellier in Francia, “inventa” ufficialmente il termine di talassoterapia mentre qualche anno più tardi René Quinton presenta la sua famosa teoria in cui afferma l’affinità tra acqua marina e plasma sanguigno umano. Successivamente, nel 1895, il dottor Louis Bagot apre a Roscoff il primo vero centro di talassoterapia in Francia; altri stabilimenti curativi marini sorgono, sempre in Francia, a Biarritz, nei Paesi Baschi di fronte al Golfo di Biscaglia. E l’Italia? Il nostro Paese non era rimasto indietro. Nel 1822 viene prodotto il primo documento riguardante la talassoterapia in Italia e cioè il: “Regolamento per il buon ordine ed il buon servizio dei bagni di mare” emesso dal granducato di Toscana. Nel 1823 inizia l’invio di bambini scrofolosi al mare di Viareggio per conto degli Ospedali di Lucca mentre nel 1850 il dottor Ghivizzani fonda, ancora a Viareggio, il primo “Ospizio Marino” in Italia. Ma è per merito di un grande medico fiorentino, il dottor Giuseppe Barellai (1813-84) che le cure marine ricevono un notevolissimo impulso: a seguito delle sue pubblicazioni si moltiplicano i centri curativi sulle nostre spiagge, soprattutto nel Mar Adriatico e lo stesso Barellai crea nel 1873 a Grado l”Istituto Marino per Bambini”. Secolo XX: La Belle Epoque Dai “curisti” ai turisti. A partire dagli inizi del ‘900 le località marine si trasformano da mete di turismo sanitario, raccomandate dalla scienza medica, in centri mondani di villeggiatura e di svago, dapprima elitari, riservati all’aristocrazia, all’alta borghesia e al cosiddetto “bel mondo”, ma via via sempre più aperti ad altre classi sociali. Nascono così le stazioni balneari alla moda: Lido di Venezia, Rimini, Viareggio, Alassio… Anni ’60 del secolo XX: nasce la talassoterapia moderna Il merito va attribuito al grande campione francese di ciclismo Louison Bobet (1925.83), ad opera del quale la talassoterapia riceve un formidabile impulso mediatico. Il 15 dicembre 1961 Bobet (che molti di noi ricorderanno come antagonista dei nostri Bartali e Coppi), dopo aver assistito ad una corsa ippica nel quadro di una riunione di beneficenza in favore della Croce Rossa Belga, è vittima di un incidente automobilistico in cui riporta fratture al femore e alla caviglia dell’arto inferiore destro; per la rieducazione viene inviato all’Istituto Marino di Roscoff, ove è curato con la kinesibalneoterapia (il movimento nell’acqua). Il suo spettacolare ristabilimento costituisce per l’ex corridore ciclista una vera rivelazione, per cui decide di creare la talassoterapia moderna: il primo centro viene istituito a Quibéron, altri seguiranno a Biarritz e a Port-duCrouesty, capo stipiti di una lunga serie. F.S. BUONA PASQUA ALASSIO Buona Pasqua Alassio e a tutti gli Alassini! Chi porge questo augurio è una bambina di nome CHIARA che desidera presentare i suoi AUGURI personali ad ALASSIO e a TUTTI GLI ALASSINI perchè ricorda CON TANTA GIOIA episodi fatati che le sono accaduti proprio in questa città. La stagione stabilita per festeggiare la S. Pasqua è proprio la più bella di tutte. Si staccano i rami secchi e morti e si cercano i germogli nuovi, una mano INCANTATA riaccende i colori dei fiori, delle montagne, persino il mare sussurra nuove melodie. Addirittura CRISTO ha lasciato il suo sepolcro, è uscito dalla morte ed è andato incontro alla Vita, proprio in questa bella stagione dell’anno. CHIARA è una delle migliaia di bambini che corrono sulle spiagge di ALASSIO. NO non è proprio così... è una bambina che desidererebbe correre insieme a tutti gli altri bambini sulle spiagge di ALASSIO. Ma per ora non può: le sue gambette correranno solo un giorno sui prati azzurri del Cielo, per ora solo sedia a rotelle. Ma non vogliamo strappare lacrime. Chiara desidera solo ricordare tutto ciò che di bello vive ogni qualvolta arriva ad ALASSIO ed augurare alla città che lei ama BUONA PASQUA. CHIARA quando arriva ad AlASSIO corre pure lei, con la sua sconfinata genialità. Ci comunica, a suo modo le emozioni che prova saltando su una barca a vela che vede in lontananza, oppure infilandosi con qualche pescatore sulla sua barca per raccogliere le reti, addirittura l’ultima nostra permanenza ad ALASSIO è coincisa con le frecce tricolori e CHIARA con il nasino all’insù correva per il cielo di ALASSIO con i più bravi piloti. Niente lacrime quindi, ma grande gioia per la mia bambina quando soggiorna ad ALASSIO. 11 «L'ALASSINO» La storia di CHIARA è troppo bella perché possa essere definita TRISTE. Chiara oggi ha poco più di sei anni è nata da una mamma che durante la gravidanza si era sottoposta a mille accertamenti ed indagini, tutti con esiti più che ottimi. Ma al momento della nascita si imbatte in sala parto con una equipe di Medici che applicano il forcipe. Combinano un guaio molto grosso i Signori Medici, se ne rendono conto per cui decidono di aspettare che CHIARA spontaneamente tolga il disturbo recato. Chiara resiste e dopo sei ore viene finalmente trasferita in un centro specializzato per le cure del caso. Risultato è sedia a rotelle ed assenza di un linguaggio verbale. La mamma di Chiara è troppo sola e giovane e decide di lasciare CHIARA in adozione. CHIARA OGGI È FELICE di essere VIVA ed è questo ciò che conta e rinnova i suoi AUGURI di BUONA PASQUA ad ALASSIO e a tutti gli ALASSIlNI, perché… Perché ad Alasslo c’è una fata che ogni mattina fà trovare focaccia calda, pizze e brioche a colazione per CHIARA ed i suoi fratellini, (ssttt non ditelo la notizia deve circolare solo in Liguria altrimenti i telegiornali ci perseguitano si chiama ROBERTA B. ma sstt ...) ad ALASSIO c’è una splendida sirena che ogni sera offre la cena a CHIARA e a tutti i suoi fratellini... (Ssttt non ditelo troppo in giro la notizia non deve girare, ma si chiama ELDA e gestisce l’hotel SABRINA) ad ALASSIO c’è un Signore che mentre la mamma di CHIARA compera frutta e verdura, lui gentilmente dice: «Signora posso pagare io il suo conto perché ho letto sull’ALASSINO la Vostra storia e sono onorato se lei mi permette di pagare...» (sstt... non ditelo ma ho scoperto chi è: si chiama PINO e fa il bagnino, lo conoscete pure voi?) ad ALASSIO c’è una SIGNORA, una di quelle VERE che se ne tro- vano molto poche oggi giorno, elegante, discreta, fine, con gentilezze di tempi passati, la quale quando ci vede in passeggiata offre il gelato a tutti e… siamo tanti... (sstt... segreto assoluto è la Signora LUIGINA del bagni TORINO) ad ALASSIO c’è una MAMMA con un cuore grande grande, sapete perché ha il cuore grande? Perché è rimasta vedova molto giovane e ha dovuto amare tanto tanto il suo GIOVANNI anche per il papà che non c’era più, questa MAMMA non è una tenerona, ma non ti permette mai di avere bisogno di qualcosa perché lei arriva sempre prima del tuo bisogno e ti fa trovare tutto, (sstt... si chiama MARTA e lavora al Principi di Piemonte) ad ALASSIO c’è Il LENZI. Fermata obbligatoria delle nostre passeggiate perché è lo zio acquisito da salutare e lo zio VIZIA TROPPO !!! Ad ALASSIO c’è un angolino affascinante dove gli AMCI du RECANTU DI PESCAUI con la chitarra del RAITA e un buon bicchiere di vino ligure fanno sempre festa e ti fanno cantare. Ad ALASSIO vivono persone che preferiscono onorare che essere onorati, hai capito FRANCO M. cosa ti dice la tua Chiaretta? Ad ALASSIO c’è la VALENTINA in via Dante una professionista eccellente del taglio di capelli che è contenta quando tu le riempi il negozio di bambini con capelli da tagliare e poi quando è ora di pagare lei ti risponde «GRAZIE di essere venuti qui, offro io». AVETE CAPITO PERCHÉ I BAMBINI IN SEDIA A ROTELLE SOLO AD AlASSlO POSSONO CORRERE? Perché sono AMATI e l’AMORE può TUTTO. BUONA PASQUA ALASSIO E A TUTTI GLI AIASSINI. Chiara e la sua mamma Vigevano 25 Febbraio 2008 Dal 3 maggio 2003 presso la sede dell’ex ospedale, attuale R.S.A., per volontà di un privato donatore è attivo un servizio diurno per anziani che hanno necessità di essere assistiti da personale qualificato. Si tratta di una struttura assistenziale intermedia che offre un concreto aiuto alle famiglie sulle quali ricade il peso assistenziale delle persone anziane con problematiche psico-fisiche. Il Centro Diurno, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle Servizio di assistenza Domiciliare comunale, per momenti di aggregazione e per altre iniziative o partecipando a iniziative di animazione presso il Poggio Fiorito. Ultimamente è stata proposta una nuova iniziativa che ha riscontrato molto gradimento, denominata “giornata benessere”. Per qualche ora il Centro viene trasformato in una specie di “beauty farm”: gli anziani vengono “coccolati” con massaggi, idromassaggio per i piedi, manicure, pedi- i residenti che lo richiedono un servizio di trasporto. La retta è differenziata per chi frequenta a tempo pieno o tempo ridotto e diversificata per residenti e non residenti. In media comunque un anziano residente che frequenta a tempo pieno e utilizza il servizio di trasporto paga una retta di circa 220,00 € mensili mentre un non residente € 290,00. In caso di difficoltà economiche è anche prevista la riduzione della retta del 50%.. Nell’ottica di far conoscere e Un gruppo di anziani al Centro Diurno. 17.00, è gestito dal Comune di Alassio, Servizio Politiche Sociali in convenzione con l’ASL n. 2 Savonese e ha una capienza massima di 15 persone. Si è cercato di strutturare un ambiente che possa far sentire gli anziani come “a casa”. Al mattino gli ospiti fanno colazione al Centro per proseguire in attività varie quali ad es. nella bella stagione giardinaggio, attività manuali legate alle ricorrenze durante l’anno (es. Natale, Pasqua, festa della donna, le stagioni ecc.) partecipando secondo le proprie possibilità, capacità e attitudini. Verso le 12.00 alcuni ospiti collaborano nella preparazione della tavola proprio come farebbero a casa propria, quindi si mangia e si prende un caffè nella saletta adiacente la sala da pranzo, dove si può anche seguire il telegiornale. Al termine del telegiornale solitamente gli operatori leggono alcune notizie d’interesse su riviste o articoli dell’Alassino. Nel pomeriggio chi lo desidera può fare un riposino, poi si fanno ancora altre attività e le più gradite sono il laboratorio di cucina (ad es. torte), il giardinaggio, gioco della tombola, carte ecc. A metà pomeriggio viene servita la merenda che a volte consiste nei dolcetti cucinati dagli stessi ospiti mentre alle 17 il Centro chiude e gli ospiti vengono portati a casa dai familiari o dal servizio di trasporto comunale. Tutti i giovedì pomeriggio nella palestra dell’R.S.A. viene svolta un’attività di educazione al movimento molto dolce con il metodo “Feldenkrais” guidata da un’insegnante specializzata. Ogni quindici giorni, di solito il mercoledì pomeriggio, alcuni volontari, ai quali va il mio personale ringraziamento, svolgono una piacevole attività di animazione con intrattenimento musicale. Con i volontari è occasione per festeggiare i compleanni, oltreché cantare le canzoni dei tempi passati e fare qualche ballo in compagnia. Il Centro si apre al territorio periodicamente attraverso la presenza di altri anziani del cure, cura dei capelli, taglio della barba, ecc. in un ambiente rilassante e in una particolare atmosfera con candele, musica di sottofondo, aromaterapia. Operano all’interno del Centro diverse figure professionali quali operatori socio-assistenziali, animatore, coordinatore, infermiere, geriatra, assistente sociale, responsabile del servizio e personale amministrativo. È possibile frequentare il servizio in modo flessibile ovvero a tempo pieno (8 ore) oppure a tempo ridotto (fino a 4 ore) dal lunedì al venerdì e per promuovere questo importante servizio alla popolazione si è pensato di prevedere una settimana di frequenza gratuita a titolo di “prova”. Il Centro Diurno dispone ancora di alcuni posti liberi. Per saperne di più è possibile contattare il Centro Diurno al numero tel. 0182 546485, Via Adelasia 57 oppure il Servizio Politiche Sociali del Comune di Alassio tel. 0182 602228, Palazzo Municipale, P.zza Libertà 3 L’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Loretta Zavaroni 12 «L'ALASSINO» BOCCE Mercoledì 16 Aprile 2008 LUTTI CITTADINI, NECROLOGI 55a Targa d’oro Città di Alassio “AMICO”: in ricordo di Carlo Tomagnini passati trentatrè mesi Carlo poteva riuscire a tanto. Poi invece dei tre giri del mondo Trionfa la Turbosider Asti dell’iridato Ballabene daErano quando ero partito da casa. Tomagnini si girò… e mi vide. Ma avessi fatto il giro dell’isola Dopo due giorni di sole e grande spettacolo la Targa d’oro Città di Alassio, seguita da una marea di appassionati, ha nuovamente preso la via del Piemonte. La 55esima edizione, la prima inserita nel calendario internazionale, è andata in archivio nel segno della Tubosider Asti di Carlo Ballabene, Marco Gamba, Carlo Negro e del patron Pierpaolo Ruscalla (categoria D in mezzo a tre “A”), la petanque, Gianni Laigueglia, alfiere della Taggese con Bellone, Lorenzi e Delbello. Tra i piemontesi, delusione per le formazioni della Perosina (club campione d’Italia 2007), tutte fuori già al termine della prima giornata. Annata storta per l’alassino Angelo Cappato, testimonial della manifestazione, alfiere della Cengese, uscito di scena dopo due incontri. Una veduta dei numerosi partecipanti alla gara. capaci di aggiudicarsi nove incontri di fila. Protagonista dell’atto finale è stata, a sorpresa, anche la formazione della Sant’Orso Montalbera Aosta, composta da Libero Bergamo, Ezio Casale, Roberto Demarchi (unico A insieme a tre B) e Silvano Scapino, sconfitti 13-4 dopo circa 100 minuti di gioco, davanti ad oltre 700 spettatori che hanno gremito le tribune e tutti gi spazi intorno ai campi esterni della Bocciofila Alassina. Un autentico spettacolo nello spettacolo. Per la Tubosider, seconda un anno fa e reduce dalla delusione di 15 giorni fa nella finale scudetto di Loano, è il terzo trionfo dopo quelli del 1995 e 1996. Terzo successo anche per il “principe di Santa Margherita”, il 38enne Carlo Ballabene, due volte campione del mondo l’anno scorso (nell’individuale e a coppie), già sul po- Poca fortuna per i team stranieri. Eliminati già al primo turno gli sloveni e nel corso del pomeriggio di sabato i francesi. Un ulteriore tocco di internazionalità è stato garantito dalla presenza di Benjamin Tosi, ad Alassio quale rappresentante della United States Bocce Federation e curatore del sito statunitense www.boccevolo.com. Impeccabile la direzione di gara dell’internazionale Carlo Perino di Volpiano (To), coadiuvato in maniera eccellente, nel corso della due-giorni, dagli arbitri liguri Perino, Petenzi, Panizza, Nappi, Mezzomo, Sciandra, Spampinato, Aghemo, Giglio, Cocciolo, Longo, Pescetto, Ferraro, Briano, Maio, Satragno e Meinero. Impagabile anche il lavoro, dietro le quinte ma importantissimo, svolto da Giancarlo Cresta, ex presidente della commissione tecnica inter- complessivamente superato le 10.000 unità. Senza contare i contatti con il sito Internet dell’evento, www.boccealassio.it, sempre sopra quota 1.000 negli ultimi giorni. Decisamente positivo, dunque, il bilancio finale per la Bocciofila Alassina, sodalizio che si è praticamente garantito sul campo la conferma dell’inserimento della gara nel calendario internazionale anche per il 2009. “E’ stata davvero un’edizione super – ha commentato il presidente Adriano Garrone -. Tutto ha funzionato per il meglio. Le condizioni meteo sono state particolarmente favorevoli e la formula con finale al pomeriggio si è rivelata vincente. Un ringraziamento lo voglio rivolgere ai partecipanti, ai loro accompagnatori ed ai tanti appassionati che sono giunti ad Alassio e hanno seguito con passione la manifestazione. In particolare sento l’obbligo di ringraziare calorosamente gli enti che ci hanno supportato, Comune, Regione e Provincia in testa. Senza il loro sostegno la manifestazione non si potrebbe realizzare. Un applauso lo rivolgo anche a tutto lo staff dell’Alassina, che con grande impegno porta avanti da sempre questa meravigliosa iniziativa. Ora cominciamo a pensare all’edizione dell’anno prossimo, per la quale non disporremo più dello stadio Ferrando. Un problema non indifferente”. Tra i progetti, anche quella di sistemare alcuni campi in centro, riportando la gara nei pressi del Budello come era una volta quando si giocava in piazza Partigiani e un deciso incremento delle compagini straniere. La 55^ Targa d’oro Città di Alassio, gara internazionale di propaganda a quadrette, è stata organizzata dalla Associazione Bocciofila Alassina sotto l’egida della Federazione Internazionale e di quella Italiana, con il sostegno di Assessorato allo Sport della Regione Liguria, Assessorato allo Sport del Comune di Alassio, I finalisti con i dirigenti. dio più alto nella Città del Muretto nel 2003 e 2006 con la maglia della Ferrero Ciriè. “Vincere ad Alassio è sempre una gran bella soddisfazione – ha dichiarato Ballabene -. Si tratta di una gara che ha una grande tradizione e grande fascino, anche per via della specialità a quadrette, quella con cui è nato il gioco delle bocce. Per vincere non basta uno solo, occorre che tutti i quattro giocatori si esprimano ad alto livello. È molto duro arrivare in fondo dopo due lunghe giornate di incontri, uno dopo l’altro, contro tutti i migliori giocatori in circolazione”. Seconda volta invece per Ruscalla e Gamba, prima per Negro. Al terzo posto la Nitri Aosta (Idrame, Franzoni, Fassone, Daghero), quadretta che l’anno scorso si aggiudicò la gara con i colori dell’Amatori Sassi Torino, e la Sommarivese dei tre liguri Benetto, Di Nardo e Bianchi e del piemontese Giordanengo. Al quinto posto la prima quadretta della Liguria, la Chiavarese di Bruzzone, Bellafronte, Ballabene e Scorsa, i quali nei quarti sono arrivati (10-9 il risultato finale) ad un passo da eliminare la Tubosider (in un match che ha messo di fronte i i fratelli Carlo e Andrea Ballabene). Stesso piazzamento per i neocampioni d’Italia della Ferrero Ciriacese (Pautassi, Perras, Rossato, Cibrario), i genovesi della San Fruttuoso e la Brb Ivrea. Migliori tra i savonesi i portacolori dell’Albisola Bocce (Bianchi, Ledda, Picardo, Grazioli), noni, al 17° posto la Savonese (Picardo, Zunino, Murialdo, Maranzano). Fuori dai primi 16 i rappresentanti del ponente ligure. Per il comitato di Albenga, 17° posto per la Val Merula (Garrione, Bazurro, Vio, Spataro), tra gli imperiesi stesso piazzamento per l’Armese (Negro, Longagnani, Pesce, Artioli). Prematura eliminazione per il campionissimo Lino Bruzzone, quest’anno con la tenuta della Voltrese. Out al 2° turno il big del- nazionale, da una vita “regista” tecnico della Targa d’oro per conto dell’organizzazione. I premi speciali sono andati alla Sis Torino (Gatti-Barbero-VianoCiocca), prima formazione iscritta, al Lucija della Slovenia (PozarPodgorsek-Trobec-Goljuf), squadra proveniente da più lontano e, a livello individuale (assegnati nell’ambito di semifinali e finale), a Roberto De Marchi (Sant’Orso Aosta) per il primo “carreau”, a Carlo Giordanengo (Sommarivese) per il primo “biberon”, a Piero Di Nardo (Sommarivese) per il primo “pallino salvezza” e Carlo Ballabene (Tubosider) per la più spettacolare giocata della finale. A ciascuno di questi quattro giocatori è andato un weekend in hotel di Alassio e Laigueglia per due persone. Alla cerimonia di premiazione, insieme ai vertici dell’Alassina, erano presenti Giuseppe Maiellano, assessore al Commercio del Comune di Alassio, Mauro Traverso e Franco Torrini in rappresentanza della Federazione Italiana (rispettivamente presidente regionale e presidente del comitato territoriale di Albenga), Rinaldo Muratore (amico e sponsor della Bocciofila Alassina) e Mario Occelli, componente della commissione tecnica internazionale Fib, supervisore della gara per la Federazione Internazionale. Nella giornata di domenica ha seguito l’evolversi della gara anche il consigliere nazionale e direttore generale della Federazione Internazionale, Gianfranco Bianco, il quale ha anche presieduto una riunione tecnica riservata ai dirigenti federali di Liguria e Piemonte. Per descrivere il fascino ed il richiamo della Targa d’oro, la “gara più amata dagli italiani” bastano pochi numeri: 353 quadrette iscritte (una sola non si è presentata) per oltre 1.400 giocatori, oltre 5.000 pernottamenti negli hotel di Alassio e dintorni, 128 campi da gioco in dieci diverse location, ed un pubblico che nei due giorni, tra le varie località, ha Assessorato allo Sport della Provincia di Savona (enti promotori) ed il patrocinio di Coni provinciale Savona e Associazione Albergatori. Riepilogo risultati ultimi incontri e classifica finale 55^ Targa d’oro Finalissima - Tubosider Asti (Ruscalla, Gamba, C. Ballabene, Negro) 13 - S. Orso Montalbera Aosta (Scapino, Demarchi, Bergamo, Casale) 4 Semifinali - Tubosider Asti (Ruscalla, Gamba, C. Ballabene, Negro) 13 - Nitri Aosta (Idrame, Franzoni, Fassone, Daghero) 5 - S. Orso Montalbera Aosta (Scapino, Demarchi, Bergamo, Casale) 13 - Sommarivese (Benetto, Di Nardo, Bianchi, Giordanengo) 5 5° posto (eliminati nei quarti di finale) - San Fruttuoso (Bottaro, Picasso, Razzauti, Freccero) - Chiavarese (Bruzzone, Bellafronte, A. Ballabene, Scorsa) - Brb Ivrea (Avetta, Baldo, Risso, Ponzetti) - Ferrero Ciriacese (Pautassi, Perras, Rossato, Cibrario) 9° posto (eliminati negli ottavi di finale) - Abg Genovese (Cavagnino, Ressia, Noceti, Roncallo) - Albisola Bocce (Bianchi, Ledda, Picardo, Grazioli) - Voltrese (Locatelli, Vaccarezza, Ansaldo, Ginocchio) - Ferrero Ciriacese (Tamagno, Grosso, Deregibus, Vottero) - Tubosider Asti (Griva, Suini, Borca, Bianco) - Tre Valli Mondovì (Mantelli, Siccardi, Gazzera, Ambrogio) - Vecchio Mulino Caramagna (Alloa, Baron, Genero, Fissore) - Chierese (Allora, Conte, Roggero, Romeo). Per ulteriori informazioni: Immedia – 0183.274078 – 335.8386433 Ulteriori foto sono disponibili sul sito www.boccelassio.it Ero salito sulla M/n Alberto Lolli Ghetti, ancorata nella fiumana della Shelda davanti a Flushing e… tra i terrestri il mio nome fu prontamente dimenticato. “L’Alberto” diventò la mia nuova casa e la mia (unica) terra asciutta. Feci tre volte il giro del mondo, cambiai tre Comandanti, resistetti a tre cambi completi di Equipaggio. Eravamo in due. Io e Ignazio Saglimbeni qualifica: Ingrassatore. fu prima che ci abbracciassimo che io fui assalito da quelle sensazioni. Rivedevo la Piazzetta al fondo di Via Torino, sentivo le voci di tanti personaggi… mia Madre, sorridente, dietro il banchetto della pescheria… mio Nonno Luigin “U Maraian”, u Pin du Seccu, U Selin, Cesare, u Mimmu e Richettu Cremaschi, U Mingu, Canuneru, U Pietru e u Sergiu, Colò, u Eliu U baiu, Nucciu u Pegullu, Mendula, U Gallinara con la motobarca. Come aveva fatto Carlo Tomagnini a sapere che arrivavo con l’Alberto Lolli Ghetti nel Mare di Savona? Come aveva fatto, primo fra i terrestri, a venire con la barca delle Autorità in rada dove la mia nave era alla fonda? Carlo non me lo ha mai detto. Di certo eravamo tutte e due giovani e in quei tempi l’amicizia era un sentimento vero, profondo che sapeva di etnia, di patria, di borgo, di casa e di Piazzetta e di… minestra. Furono, il suo sorriso, le sue parole a farmi riappropriare del mio passato orgoglioso di rispondere come, sempre più, capiterà in seguito, alla domanda: «Master Lei è italiano?» «Certo… io sono di Alassio». In questi ultimi fatali giorni, ho sentito e visto avvicinare al nome di Carlo Tomagnini tanti appellativi prestigiosi quali “Unico Testimonial” di Alassio, Ambasciatore di Alassio nel mondo, Uomo del Dialogo, Alassino esemplare, Alassino d’oro e molti altri ancora, per me Carlo, è stato molto di più… è stato un Amico. Dante Schivo “Carlo” (secondo da sinistra) fra gli altri dirigenti negli anni d’oro dello S.C. Alassio. Lui non poteva sbarcare perché doveva pagarsi il “debito” che aveva contratto per l’acquisto della casa ed io… (perché?) esattamente non lo sapevo, eravamo la memoria storica della nave… meglio dire della nostra nave. Rividi tutto questo come in un sogno quando, nella mia guardia sul Ponte di Comando (era l’una di notte) rividi l’Isola Gallinara. Poi doppiato Capo Mele…, quando, per esteso mi si aprì dinnanzi la Mia Alassio… sentii veramente…un colpo al cuore! È un modo di dire lo so; per me fu molto di più. Piansi. Su un mare calmo, sotto un cielo senza stelle, la nave avanzava sospingendosi d’innanzi le tenebre, umide e attaccaticce, di una notte autunnale foriera di pioggia. Nel buio forzato del Ponte di Comando ero solo quando cominciai a piangere.Piangevo di gioia. L’Alberto Lolli Ghetti era carica di Carbone; proveniva da NorfolkVirginia e andava a dar fondo in rada a Savona in attesa. Tutto si svolse durante la mia guardia regolarmente e ritornando nella mia cabina mi sedetti davanti al letto senza coricarmi: avevo paura di perdere la visione notturna di Alassio prima ancora di averla salvata completamente pronta per essere richiamata nell’ora più bella che per un Navigante è quella dei sogni. Mi coricai con l’immagine del mio paese stampato nella mente e nel cuore la voglia matta di rivedere mia madre e di risentirne la voce. Tre anni quasi… tante lettere ci eravamo scambiate… tante non erano arrivate… e tante non le avevo ricevute… tante non le avevo scritte. Restai in ascolto, disteso sul letto senza dormire. «Sior…sior c’è un Signore che la cerca…il Comandante mi ha detto di avvisarlo…». «Vengo subito; un Signore mi cerca…?». Fu l’insolito silenzio che invade una nave alla fonda con il motore fermo, il primo concetto reale che mi assalì… «Chi può essere? Chi può cercare il Secondo Ufficiale (ero imbarcato da Allievo ero passato Terzo e poi, “promosso sul campo” Secondo Ufficiale) se nessuno sa chi è? Mi trastullavo così con i pensieri finchè non arrivai nel Salone Visite: il Signore che mi cercava era… era… Carlo Tomagnini! Come aveva fatto… come aveva saputo… incredibile… non può essere vero. Eppure… ora lo vedevo bene mentre stava parlando con il mio Comandante. Carlo parlava di me… di un amico che era tanto tempo che non vedeva e che voleva riabbracciare. Uno con il quale aveva condiviso le gioie e il dolore… la fame… con il quale aveva diviso la prima tavoletta di cioccolato che il soldato Americano Bianco “liberatore” ci aveva regalato per la sua perfetta imitazione di “Totò”. «Quisquiglie… pinzillacchere» le dita che battono nel gomito dell’altro braccio, che, conseguentemente, muove il polso e la mano con le dita allungate a becco, ed il mento affusolato e mobile, tipiche espressioni gestuali del grande de Curtis… come Carlo… nessuno riusciva ad imitarlo. Totò… era proprio Totò. Mai avevo visto il Comandante (…erano i tempi che i Comandanti non parlavano, o… quasi) dialogare con tanto entusiasmo; solo il mio amico Gustin Testa Baldi, U Aldu Testa, Giorgiu Picciulini,… Le palme… Ecco la fontanella dove, con Carlo e gli altri di Piazzetta, andavamo a dissetarci… a lavarci dalla “scartavetro” che “cun l’arena” il sudore aveva attivato sulle nostre guance durante le partite a pallone o nelle lunghe gare di lotta libera sulla sabbia. Risentivo il tipico richiamo Pinpirinella… …bella …sarà. Man mano, negli istanti che precedettero l’abbraccio rivivevo gli ultimi fotogrammi della mia vita da terrestre; e incredibilmente Carlo Tomagnini mi era sempre vicino: mi rivedevo sul prato del nuovo stadio Sandro Ferrando, con in dosso la maglia giallonera dello S.C.Alassio e con me gli amici di un tempo glorioso.Vedevo: Armando Boscione, Giorgio Sandon, Aldo Testa, Pino Cosso, Walter Signoris, Carlo Bottelli, Mimmo Castiglione, Luciano Cravero, Silvio Chiarelotto, Schivo Angelo, Franco Perfetti… e in “borghese” il gruppo dei dirigenti Balzola, Villani, Vena, Accame, Provera, Stalla, Bonelli, Ferrari, Airaldi, Grollero, Bruno, Agostini, Ferrando, Bellando, Brusco, Gallo, Cacciamani. Il tempo trascorso sul mare, quasi tre anni, sembrava si fosse compattato in un CD di un solo minuto. L’abbraccio di Carlo mi riproponeva il momento dell’atterraggio del mio tappeto volante sul Molo di Alassio; come se fossi sulla mia barca da pesca, uscito di casa solo da ieri sera; come se RINA VACCAREZZA CAROSSINO È deceduta, dopo breve malattia, all’età di 76 anni, Caterina Vaccarezza Carossino, un’altra figura di alassina amata e stimata per le sue apprezzate doti di donna, di moglie e di madre esemplare. Pareva rappresentare realmente, ogni volta che la si incontrava per le vie di Alassio accanto al marito, l’incarnazione e l’esempio della donna ligure, pacata, dolce, suasiva, la donna che viveva e lottava e si impegnava in ogni momento come benedizione e luce del focolare e della casa, riflessiva, taciturna, ma ricca di meriti e di bontà. Ad Antonio (Tunin), socio fondatore della nostra Associazione, ai figli, alle nuore e genero, ai nipoti e parenti tutti giungano le condoglianze dell’Associazione Vecchia Alassio e dei numerosi conoscenti e amici. LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Mercoledì 16 Aprile 2008 13 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI GIULIA SCHIVO “GINETTA” IN QUARTARA A 87 anni è mancata improvvisamente ai suoi cari, in Alassio, sabato 22 marzo u.sc. GIULIA (Ginetta) SCHIVO in QUARTARA, dopo una vita dedicata costantemente alla famiglia. Conosciuta ed apprezzata per le sua doti, va ricordata come un’autentica Alassina di vecchio stampo come il marito Nanni, nostro Socio: a lui, al figlio, dott. Pierluigi, alla famiglia giunga il cordoglio sentito e sincero dell’A.V.A. e dei molti amici e conoscenti. ELDA CICCIONI IN LAVAGNA UMBERTO ARONICA 27/4/2007 - 27/4/2008 È improvvisamente mancata, ai suoi cari, all’età di 65 anni, in Roma, dopo grande sofferenza, il 30 marzo u.sc. ELDA CICCIONI in LAVAGNA. Alassina conosciuta per la sua attività commerciale nella tabaccheria di Via Vittorio Veneto e benemerita per il suo apostolato parrocchiale a favore di tanti ragazzi, ha sopportato con rassegnazione la malattia degli ultimi anni. Al marito Angelo, Socio e già consigliere dell’A.V.A., ai fratelli Mimmo e Damiano, ai nipoti, cognati e a tutti i parenti giungano le condoglianze dell’Associazione Vecchia Alassio e dei molti amici e conoscenti che ne hanno apprezzato la bontà d’animo e la disponibilità nell’ambito sociale. Il 3 marzo, all’età di 70 anni, è deceduto Umberto Aronica, fotografo. Di origine siciliana era da quasi 50 anni alassino per scelta. Lascia la moglie Heidi e il figlio Stefano per i quali ha vissuto e lavorato fino alla fine. Loro lo ricorderanno per sempre con amore e gratitudine. Immensa gioia e soddisfazione, come una meta raggiunta dopo tanti sacrifici, era per lui la laurea di suo figlio 4 anni fa. Con il suo carattere aperto e solare si faceva voler bene da tante persone. Parenti e amici sono vicini alla famiglia e si uniscono con affetto al ricordo del caro Umberto. Con affetto lo ricordano la moglie Heidi Sixt e il figlio Stefano a cui va il cordoglio anche dell’Associazione Vecchia Alassio. DARIO TORRE 1938 - 2008 Grande commozione e cordoglio ha suscitato in Alassio il decesso di DARIO TORRE. Alla moglie Angela resta il ricordo di una vita trascorsa insieme, piena di affetto, reciproco amore e grande rispetto. Lo ricordano, inoltre, con immutato affetto i parenti e i suoi amici di lunga data. Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio dei parenti e porge alla moglie sentite condoglianze. ARMANDO GASTALDI NICOLA BUGLIOLO “CULIN” …Ciao Pa’. È deceduto il 25 febbraio u.sc. a 95 anni, NICOLA BUGLIOLO (Culin) un altro Alassino di vecchio stampo, dopo una vita di onestà e lavoro e di grande esempio. Se ne è andato in silenzio, ma è rimasto nel cuore del figlio Franco della nuora e dei nipoti tutti che egli ha amato e dai quali non sarà dimenticato. Anche l’Associazione Vecchia Alassio prende parte al dolore della famiglia e porge sentite condoglianze . 1925 - 2008 LUISA SIBELLI VED. CELLI ALFREDO POZZI Le Famiglie Pozzi e Pessina partecipano la morte del congiunto Alfredo Pozzi avvenuta il 19 febbraio 2008 in Inghilterra dove da molti anni risiedeva con la sua famiglia. Il ricordo di Alassio fu sempre vivo nel suo cuore, dove visse la sua infanzia insieme con i fratelli Ugo, Luigi, Carlo, Angelo e sorella Prassede e dove molti amici lo ricorderanno per la sua grande simpatia e bontà. Con grande affetto Il fratello Angelo, i nipoti Giancarlo, Alfredo e le loro famiglie Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce al ricordo per la perdita del nostro concittadino Alfredo e porge alla famiglia vive condoglianze. Anniversari BONI MERELLO 1998 - 2008 Caro papà, ci manchi tanto… e sempre di più. La tua infinita bontà, i tuoi insegnamenti e il tuo amore per le cose semplici rimarranno nei nostri cuori e nella nostra vita. Sarai sempre con noi, ciao papà… I tuoi figli Tilde e Maurizio. L’Associazione Vecchia Alassio ricorda l’Amico Armando, per molti anni stimato negoziante in Via Verdi e uomo integerrimo e porge alla moglie, ai figli ed ai famigliari le più sentite condoglianze. MILENA GAZZANO IN GHIRINGHELLI Alla veneranda età di 97 anni, il 9 marzo u.sc. è deceduta in Alassio la Signora Luisa Sibelli vedova Celli, dopo una vita donata generosamente alla famiglia. La ricordano con affetto a quanti la conobbero il figlio Rinaldo, i nipoti e tutti i parenti, cui vanno le condoglianze dell’A.V.A. Nel 10° anniversario della sua scomparsa un ricordo perché sappia che gli siamo sempre vicini. La famiglia Cara mia compagna di vita, dire quanto mi manchi la tua presenza è impossibile. Vive e vivo è il ricordo. Come sempre, in occasione del tuo compleanno, ti ho scritto una poesia. Altro dirti non so. Ciao Mami Ettore Il tempo a ritroso (Anniversario) Un anno, un mese, un giorno, un’ora. Appena accaduto. Tutto uguale e tutto così diverso, nel corpo e nell’anima. Dalla ferita aperta implacabile dolore. L’amor tuo mi consola. Nelle cose che mi circondano, negli oggetti, nell’aria che respiro, lo incontro. La tua dolce sicura impalpabile presenza mi consola. E mi accompagna a sopravvivere. Nel primo anniversario della morte della nostra carissima Milena Gazzano, l’Unione Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la ricorda con immutato affetto e organizza il “Concerto per la Vita - Memorial Milena Gazzano” sulle note di Lavinia e Marzia Carbone, venerdì 25 aprile 2008 alle ore 21,00 presso la Chiesa Madonna degli Angeli (Salesiani). Ingresso libero. Durante la serata sarà effettuata una raccolta a favore del progetto “Una vita un dono” casa di accoglienza per neonati abbandonati a Genova Quezzi. Partecipate numerosi Il Consiglio di Unione MESE DI MARZO 2008 ALBERTINI Alberta ARMATO Miranda ARONICA Umberto BASSETTI Elsa BERTAGNA Maria BOSCHETTO Francesca BUGLIOLO Nicola CARDONE Giuseppe CUCCU Franco FORGIONE Marciano GASTALDI Armando HARKONEN Jna Elisabeth MATTAI Antonio MAURI Lauretano PINNA Pietro POLLI Severino RAFANELLI Clotilde RAIMONDO Bruna SALADINI Walter SCHIVO Elisa SCHIVO Giulia SIBELLI Luisa TESTA Caterina TORRE Dario VACCAREZZA Caterina VIDANO Antonio anni 86 anni 86 anni 70 anni 97 anni 90 anni 69 anni 95 anni 70 anni 60 anni 63 anni 82 anni 81 anni 87 anni 83 anni 81 anni 78 anni 99 anni 77 anni 86 anni 93 anni 87 anni 97 anni 88 anni 69 anni 76 anni 81 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. 14 «L'ALASSINO» MARE DI ALASSIO CURIOSITÀ Mercoledì 16 Aprile 2008 “Un fiore in spiaggia”: nasce l’Asfodelo Fistoloso La fioritura di questa pianta segna anche la riuscita del progetto nato nel 2003 per reintrodurre alcune specie della flora delle spiagge Italiano Dialetto locale (Alassio) 1) Pelagia Nocticula 2) La scarpetta della Madonna 3) Tipo di medusa a corda 1) Carnassa a umbrella 2) A scarpetta da Madonna 3) Straffì de carnassa Valide terapie dei nonni Coda Cavallina Erba rugna - Cipressina È un’erba che era diffusa nelle colline di Adelasia in terreni argillosi del ponenete. Oggi molto più rara si può trovare in Regione Serre sopra la ferrovia. È una strana pianta con un tipico fusto dove una sola delle parti è fertile e dove al suo vertice ha una sola spiga. Al contrario l’altra parte è verde e munita di rametti sottili pieghevoli da nodi che fungono da articolazioni. È dotata di importanti proprietà terapeutiche, per l’alto contenuto di silice, all’ora, i Pasteur la posero fra le più importanti. Quando la farmacologia era molto più povera di oggi questa pianta si usò nella cura dell’epistassi e delle emoragie in genere. Da una credenza antica risulta che ancora a metà ottocento prima di applicare il suo preparato così gli chiedevano i pazienti: «O cua o cua cavallina – cun a to furma ciara e fina/ manda via sta ruvina» (O erba cavallina / con la tua forma chiara e fina/ manva via questa mia rovina). Ieri mattina Livio Lovisone, lavorando nel suo stabilimento balneare “Capo Mele”, ha scoperto che anche l’ultima specie, piantata cinque anni fa per il progetto “Un fiore in spiaggia”, ha dato i suoi ‘frutti’. Si tratta dell’Asfodelo fistoloso (Asphodelus fistulosus L.) appartenente alla famiglia delle Liliaceae, caratterizzato dai suoi fiori bianchi con nervatura centrale rosso-bruna. Questa ‘nascita’ rappresenta il successo per il progetto promosso, nel 2003, dalla Provincia di Savona, con la collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie, dell’Università di Genova, dell’assessorato provinciale Bagni Marini e della Comunità Montana, nonché l’unicità della presenza di ‘microzone’ nello stabilimento balneare Capo Mele, che ha potuto fornire agli studiosi materiale e informazioni su piante che erano scomparse dalla nostra flora. Il progetto, che prevedeva il rinserimento in dieci spiagge della provincia di alcune specie che, a causa dell’industrializzazione del Novecento e della costruzione di nuove strutture, erano scomparse, intendeva salvaguardare questo importante patrimonio naturalistico e ha raggiunto completamente il suo obiettivo. Lo stabilimento di Livio Lovisone è stato il solo ad avere le fioriture e la riproduzione di tutte le piante che erano state seminate cinque anni fa. Ora, nello stabilimento balneare Capo Mele i turisti e non solo potranno conoscere piante e fiori della macchia mediterranea, riscoprendo anche: il Pancratium maritimum (giglio di mare), la Cakile maritima, il Crithmum maritimum, il Glaucium flavum Crantz, il Lagurus ovatus (Piumino o coda di lepre), la Lobularia maritima (nota per i semi dal sapore piccante) e la Salsola kali. Laigueglia, 3 aprile 2008 Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco MARZO 2008 Mese caratterizzato da due avvenimenti: una Pasqua bassissima e una notte più corta. Un’ora in meno di sonno nella notte tra il 29 e il 30 del mese per il ritorno dell’ora estiva o legale: un piccolo ma non indifferente risparmio di energia. E perché la Pasqua così bassa? Colpa della Luna! Nel 1913 si ebbe lo stesso comportamento della luna; lo farà ancora ma bisogna attendere fin dopo il 2100. Chi ci sarà. Dirà! Colpa della Luna perché la Pasqua si celebra la domenica dopo il plenilunio che si verifica dopo l’equinozio primaverile. Quest’anno, anno bisestile, la luna si è fatta piena alle ore 18,42 del 21 marzo; l’equinozio è stato in data 20 marzo ore 5,50. Quindi, domenica 23, Pasqua. Non dimentichiamo che nel mese di marzo i giorni si sono allungati di un’ora e 25 minuti. Ormai ci ha introdotti nella primavera: Vediamone ora il comportamento meteorologico Pressione media mensile: 751,0 mmHg; le medie decadali: 753,9 mmHg nella prima; 753,5 mmHg nella seconda; 746,0 mmHg nella terza: Il giorno 21 il barografo è sceso fino a 735,6 mmHg alle ore quattro del mattino. Umidità media mensile: 58%. I giorni con i valori più alti sono in data 1° marzo ore 2, e 13 marzo ore 6 con valori prossimi al 100%; il giorno 20 alle ore 12 l’igrografo ci ha offerto il valore più basso con 5% di umidità Temperatura media mensile: 12,9 °C; medie decadali: 12,1 °C nella prima; 13,5 °C nella seconda; 13,1 °C nella terza. Il giorno più fresco è in data 7 marzo con 10,0 °C di media. Precipitazioni totali: 25,2 mm. 24,6 mm nella prima decade (16,4 mm il giorno 10); 0,6 mm il giorno 28. Una curiosità: nel 2004 sono stati registrati 4,8 mm; nel 2005: 17.6 mm; nel 2006: 16,2 mm; nel 2007: 25,8 mm sempre troppo poco per la stagione! Giorni sereni: 12; giorni coperti: 5. Eliofania totale: 157,3 ore con una media di 5,1 ore al giorno di limpido sole: Ancora una curiosità (ore di sole nel mese: nel 2004: 164,1 ore; nel 2005: 173,0 ore; nel 2006: 187,8 ore; nel 2007: 200,8 ore. Confrontando con i suoi uguali degli anni passati, possiamo accettare il giudizio non pienamente positivo; ma se allargassimo il confronto con i capricci invernali che marzo 2008 ha sfogato in altri posti, anche non lontani da noi, siamo obbligati a cambiare il nostro giudizio e archiviarlo con tutto riconoscente rispetto. Il Direttore dell’osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. Pessö A.V.A. I VOLONTARI AL LAVORO I Bagni Capomele dove è fiorito. Il Gruppo ARES e i sentieri. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Archivio A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana