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Afragola: una buona notizia
3 MAGGIO 2014
Afragola
Il nuovo commissariato è quasi pronto. Il sindaco
in campo per fronteggiare piccoli imprevisti
I lavori del fabbricato, quattro piani edificati su un terreno di 1500 metri quadrati nel rione “Salicelle”, sono
ultimati. L’impresa deve solo fornire al Comune i certificati della regolare esecuzione dei lavori per poi passare alla fase finale del collaudo e del taglio del nastro. Stabilito un cronoprogramma: entro luglio la struttura
dev’essere data agli agenti altrimenti il Municipio procederà in danno all’impresa riscuotendo la polizza fideiussoria. Tuccillo: “L’ottimo lavoro delle forze dell’ordine trova riscontro anche nei risultati raggiunti dal corpo di polizia municipale. Portare il comandante Luigi Maiello ad Afragola è stata una scelta vincente”
di Giovanni De Cicco
AFRAGOLA - L’hinterland a nord di Napoli
è da sempre considerato un territorio di “prima linea” per le forze dell’ordine, soprattutto
negli ultimi anni dove i clan più organizzati e
potenti sono nati e cresciuti proprio da queste
parti. Con tutte le dinamiche perverse annesse
alle escalation criminali: faide interminabili e
agguati nei centri città e pure in pieno giorno
che hanno lasciato sull’asfalto un’interminabile scia di sangue. All’escalation della camorra bisogna aggiungere il disagio di molti rioni
di periferia che, purtroppo, producono bande
di scippatori e professionisti del furto e degli
scippi. “Baby gang” che per anni hanno tenuto
in scacco intere comunità. Nessuno si sentiva
più tranquillo nemmeno quando si recava al
supermarket per fare la spesa. E poi c’è l’affare di tutti gli affari: la droga. Lo spaccio di sostanze stupefacenti rappresenta la prima voce
nei bilanci dei clan e l’area nord è sempre stata,
da Scampia al “Parco Verde” di Caivano, la
principale roccaforte d’Italia per il narcotraffico. Una descrizione da brividi ma per fortuna
consegnata alla storia. Ovviamente, è difficile, se non impossibile, estirpare il “male” da
questi territori. Ma i dati degli ultimi anni, ed
in particolare dell’ultimo anno e mezzo, dimostrano che molto è migliorato non solo grazie
alla repressione ma soprattutto alla prevenzione. La differenza a favore dei cittadini, che
oggi si sentono più sicuri rispetto al passato,
l’hanno fatta proprio le forze dell’ordine. E il
“piano sicurezza” della polizia ha garantito il
salto di qualità con agenti e pattuglie impegnate in strada praticamente 24 ore al giorno. La
guardia deve restare sempre alta perché la situazione resta incandescente ma l’aspetto positivo è constatare che finalmente si è imboccata
la strada giusta. E sul fronte amministrativo si
registra un’altra novità positiva. A luglio potrebbe essere consegnato il nuovo commissariato realizzato ad Afragola, guarda caso, nel
rione “Salicelle”, un quartiere disagiato dove
vivono tante persone perbene ma pure tanti
giovani che non hanno mai trovato un’alternativa alla strada.
Il sindaco Domenico Tuccillo è sceso in campo in prima persona per sollecitare un’accelerata in merito alla consegna del nuovo commissariato. Ha chiesto ai tecnici del Comune di
sollecitare la ditta e risolvere con tempestività
eventuali imprevisti in modo da far si, come gio Di Mauro.
detto, che già entro luglio si possa tagliare il E posso dire che l’impegno a tutela della sinastro del fabbricato e consegnarlo agli agen- curezza e della legalità si sposa in pieno con
ti. Una questione che il capo dell’amministra- l’impulso dato dalla nostra amministrazione
zione ha preso a cuore perché sa bene che la con particolare riferimento alla riorganizzapolizia ha bisogno di una struttura moderna e zione del comando di polizia municipale. E
confortevole rispetto ai locali angusti che oggi non posso perdere l’occasione per ringraziare
ospitano il commissariato in Piazza Salvator pubblicamente il comandante Luigi Maiello
Rosa proprio nei pressi del comando di polizia per la svolta che è riuscito a dare al corpo di
municipale. Eppure, la struttura delle “Salicel- polizia municipale, dimostrabile con dati prele” è quasi ultimata. Si tratta di un fabbricato di cisi e tangibili su più fronti, tra cui mi piace
quattro piani (500 mq. a piano) su 1500 metri ricordare il ripristino della legalità relativo
quadrati di terreno, dotato di ogni confort, in- ai beni confiscati alla criminalità organizzaclusi gli appartamenti per il commissario e per ta; il contrasto al contrabbando di sigarette
gli agenti. In realtà, come detto, i
lavori tecnicamente sono ultimati.
Adesso tocca all’impresa che ha
costruito l’opera fornire al Comune tutte le certificazioni della regolare esecuzione dei lavori (impianti elettrici, idrici, antincendio,
collaudo degli ascensori). Una
volta ottenuti i certificati, si può
procedere alla fase di collaudo.
Ma purtroppo, a causa della crisi
che attanaglia diversi imprenditori in questo periodo difficile per
tutti, sono sorti piccoli problemi,
soprattutto coi fornitori, che, da
indiscrezioni trapelate, dovrebbero comunque essere in fase di
Il nuovo Commissariato di polizia di Afragola
risoluzione. Insomma, se tutto va
bene, entro il 30 maggio la ditta si
è impegnata a fornire i certificati necessari ed a tutte le attività illegali che si svolgevano
per collaudare l’opera ed entro e non oltre il alla luce del sole sul territorio. Risultati im30 giugno si procederà pure al collaudo. Ecco portanti ottenuti dal comandante Maiello che
perché il sindaco Tuccillo sta seguendo l’iter hanno provocato, come volevasi dimostrare,
passo dopo passo: anche perché se il cronopro- una reazione di insofferenza e di irritazione in
gramma non dovesse essere rispettato, il Co- alcuni settori avvezzi ad altre abitudini. E promune provvederà alla riscossione della polizza prio questa insofferenza e questa irritazione
fideiussoria e provvederà, in danno all’impresa dimostrano che non solo la polizia municipainadempiente, a mettere in campo tutte le azio- le, finalmente, ha raggiunto il salto di qualità
ni al fine di arrivare a quei certificati indispen- ma anche che la scelta di portare ad Afragola
sabili per il collaudo finale e la consegna del un comandante operativo e col curriculum di
commissariato agli agenti di polizia.
Maiello è stata una scelta vincente ripagata
“I risultati raggiunti dalle forze dell’ordine, sul campo. Sulla realizzazione del nuovo comed in particolare dagli agenti di polizia che missariato di polizia, ne ho parlato coi tecnici
operano sul territorio – dichiara il sindaco di del Comune affinché attuino tutte le azioni del
Afragola Domenico Tuccillo – rappresentano caso in modo da tentare di rispettare il croil migliore premio per il lavoro svolto dal pri- noprogramma e consegnare la nuova struttura
mo dirigente del commissariato cittadino Ser- agli agenti di polizia a luglio”.
3 MAGGIO 2014
Speciale
Arrivano i rinforzi
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Trenta uomini e dieci pattuglie in strada
24h per tutelare la sicurezza dei cittadini
Il primo dirigente del commissariato di polizia di Afragola, Sergio Di Mauro, ha chiesto ed ottenuto, grazie alla sensibilità del questore di Napoli, Guido Marino, più uomini a disposizione da impegnare nei paesi
dell’area a nord del capoluogo partenopeo. In due mesi messi a segno 30 arresti. Nell’ultimo anno e mezzo
sono 200 le persone assicurate dalla polizia alle patrie galere. La priorità: contrasto al traffico di droga con
particolare attenzione al “Parco Verde” di Caivano. Quasi azzerati gli scippi. I sindaci: “Grazie agli agenti in
strada ci sentiamo tutti più sicuri”
di Giovanni De Cicco
AFRAGOLA – Arrivano i rinforzi della polizia per garantire maggiore legalità sul territorio, sicurezza e sempre più controlli, senza
dimenticare l’importante opera di contrasto
alla criminalità organizzata. Il dirigente del
commissariato di Afragola, Sergio Di Mauro,
ha portato a casa un importante risultato per
tutti i cittadini dell’hinterland a nord di Napoli,
grazie alla enorme sensibilità del questore di
Napoli Guido Marino di fronte alle emergenze verificatesi in provincia.
Nelle 24 ore giornaliere sono impegnate sul
territorio costantemente ben 10 pattuglie del
commissariato di Afragola. Più di trenta uomini in divisa in strada proprio grazie ai rinforzi,
come detto, arrivati da Napoli. I risultati parlano chiaro: in soli due mesi, gli agenti della polizia, coordinati da Sergio Di Mauro, sempre
in prima linea nelle “operazioni calde”, hanno messo a segno ben 30 arresti, in gran parte
legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. E
proprio la droga rappresenta una delle priorità
del contrasto all’illegalità. Infatti, soprattutto
a Caivano, il famigerato “Parco Verde” negli
anni passati rappresentava una succursale di
Scampia, il centro di vendita all’ingrosso e dettaglio di eroina e cocaina più grande del Sud;
con la militarizzazione del quartiere napoletano, da anni ormai terreno di scontro tra i fedelissimi di Paolo Di Lauro e gli scissionisti, il
“Parco Verde” di Caivano ha rappresentato e
rappresenta per il narcotraffico in questo momento particolare la “Scampia 2”. Insomma,
gli affari si sono spostati da Secondigliano a
Caivano. Nonostante in provincia gli spacciatori hanno trovato di fronte un piano ben organizzato di contrasto messo in campo dagli
uomini in divisa. In un anno e mezzo, ossia da
quando Di Mauro è arrivato alla direzione del
commissariato di Afragola, sono stati messi a
segno ben 200 arresti. E i “venditori di morte” finiti in manette sono stati “beccati” dagli
agenti della polizia in flagranza di reato. Quindi, andranno a processo con prove certe e condanne sicure. E tutto questo è stato possibile
grazie all’attività di “intelligence” e ad azioni
sul campo, ben coordinate, che non hanno lasciato nulla al caso.
Altro dato importante riguarda gli scippi. Da
queste parti i reati legati alla cosiddetta microdelinquenza rappresentavano pane quotidiano
per i cittadini che ogni giorno affollavano le
strade del centro storico dei paesi dell’hintelrand: Caivano, Cardio, Afragola, Casoria,
Crispano. Ebbene, grazie ai rinforzi e ad un
Il primo dirigente del commissariato di
Polizia di Afragola
piano coordinato di posti di blocco e pattuglie
che circolano nei paesi, gli scippi sono quasi
spariti. Abbattuti i picchi degli anni scorsi. E
lo stesso vale per le rapine. Diminuite di gran
lunga grazie al massiccio spiegamento di polizia manifestatosi in maniera pure intelligente.
Nessuna militarizzazione del territorio. Ma un
controllo costante e capillare di tutti i comuni
che da un lato fa sentire tranquilli e sicuri i cittadini e dall’altro tiene i malintenzionati lontano dai passanti.
Intensificare i controlli e aumentare gli agenti
di polizia sul territorio è stato indispensabile
anche alla luce della nuova faida di camorra
che ha colpito in particolare proprio il triangolo Cardito-Caivano-Afragola con nuovi morti
ammazzati. L’ennesima guerra legata sempre
al business della droga contro il quale tutte le
forze dell’ordine sono in campo con misure
emergenziali per fermare l’ennesima mattanza e soprattutto per ristabilire sul territorio un
clima di sicurezza e legalità.
I primi a toccare con mano l’impegno e gli
ottimi risultati raggiunti dal commissariato
di polizia di Afragola e dal primo dirigente
Sergio Di Mauro sono proprio i sindaci dei
comuni interessati. Il primo cittadino di Caivano, Tonino Falco è diretto: “In città viviamo l’emergenza del “Parco Verde” e anche lo
spaccio di droga legato all’impiego di extracomunitari. Le forze dell’ordine hanno messo
in campo misure importanti e in particolare
l’azione di controllo sul territorio delle pattuglie della polizia l’abbiamo percepita noi e
l’hanno percepita i cittadini che, nonostante
tutto, si sentono più protetti ed avvertono la
presenza dello Stato, di uno Stato impegnato a garantire il rispristino della legalità soprattutto nelle zone di periferia e nelle aree
più calde”. Sulla stessa lunghezza d’onda il
primo cittadino di Cardito, Giuseppe Cirillo: “Ci sentiamo più sicuri e la presenza costante della polizia per le strade del paese ha
contribuito in maniera determinante a ridurre
ai minimi storici episodi di microdelinquenza come gli scippi e le rapine. Si tratta di un
aspetto da non sottovalutare perché al di là
delle grandi operazioni, i reati da strada sono
quelli che più danno fastidio alla cittadinanza.
Ecco perché intensificare i controlli e le pattuglie è stata una scelta vincente perché ha fornito immediatamente ottimi risultati e la comunità si sente più protetta. Non possiamo fare
altro che collaborare con le forze dell’ordine e
ringraziare chi, come gli agenti di polizia, ogni
giorno rischiano la vita per tutelare la sicurezza di noi cittadini e dei nostri figli in territori
che definisco di frontiera”.
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L’editoriale del direttore
3 MAGGIO 2014
Afragola
Fermare i “dirigenti infedeli” prima che sia troppo tardi.
Piazza pulita di chi “rema contro” su ordine del “sistema”
Dopo un anno di amministrazione è evidente che al Municipio Tuccillo ha ereditato dal “sistema Nespoli” dei burocrati che al posto di fare il proprio dovere si mettono “pancia all’aria” minando il cammino dell’amministrazione. La
legge in questi casi offre strumenti di contrasto. Li si utilizzi al più presto in attesa che le inchieste della Procura della
Repubblica su precedenti “misfatti” arrivino al salto di qualità. Ma non si può aspettare che ciò avvenga. La coalizione di governo faccia “piazza pulita” ma senza demagogia e senza alimentare polveroni inutili che favoriscono chi
questa situazione di emergenza al Municipio l’ha creata ad arte e continua a fomentarla dall’esterno
di Giovanni De Cicco
AFRAGOLA – Le criticità sulla giunta sono state analizzate sullo scorso numero di “Mosaico” e,
come detto, appena dopo il bilancio bisognerà mettere mano, con urgenza, ad una verifica seria e concreta. Sia per sostituire il dimissionario Pasquale
Grillo e sia per dare una sistemata agli altri settori
e far capire a determinati assessori che il posto in
giunta lo si deve meritare lavorando e non può essere garantito a nessuno il “vitalizio quinquennale”
solo per i voti conquistati alle elezioni. Soprattutto se c’è qualcuno
che pensa di mettere in campo, per fortuna non riuscendoci, gli stessi
comportamenti contestati al vecchio sistema di centrodestra. Il vero
problema dell’amministrazione, però, è inutile girarci attorno, sono i
dirigenti comunali. Professionisti ereditati dal sindaco Domenico Tuccillo dall’amministrazione di Enzo Nespoli, alcuni dei quali arrivati in
città con contratti a termine e portati dall’ex primo cittadino “pidiellino” e poi, guarda caso, stabilizzati perché vincitori di concorso. La
nuova amministrazione ha riordinato i settori, rendendoli finalmente
omogenei, secondo i criteri della buona amministrazione in modo da
tenere chiare le responsabilità dei singoli e, di conseguenza, evitando
confusione e intrecci che servono solo quando bisogna consumare imbrogli mettendo in campo il teatrino del “rimbalzo della competenza”.
Tuccillo, sul piano amministrativo, ha fatto quello che doveva fare ma
non è bastato perché il problema restano quei dirigenti legati al “sistema”. Non li si poteva cacciare. Questo aspetto dev’essere chiaro al fine
di evitare confusione. A quel personale è stata ridata fiducia, anche se
con metodi e valori nuovi; ma alcuni di essi non vogliono proprio adeguarsi ai principi sani ed al posto di mettersi a fare i burocrati, e quindi
al posto di dimostrare di essere servitori dello Stato, si sono messi, e
continuano a farlo, a minare ed ostacolare continuamente il cammino dell’esecutivo. Come se fossero dirigenti politici a disposizione dei
partiti di opposizione. Anzi, nemmeno dei partiti e dei consiglieri di opposizione, ma, peggio ancora, di una “regia occulta” che negli anni ha
scritto le pagine più brutte della storia politica e amministrativa afragolese. Riempendo i giornali di performance giudiziarie. Aspetto inquietante. Il pensiero di tutti i lettori che conoscono il contesto afragolese,
leggendo queste righe, è evidente che va subito a Vincenzo Nespoli.
Fate attenzione. Non mi aggiungo al coro formato da chi nutre un certo
fastidio quando scopre che, magari, i dirigenti dell’Ente locale vanno
a pranzo con l’ex sindaco. Non mi scandalizza e non è un elemento
soggetto a valutazione. Quello che fa paura e al quale bisogna mettere
immediatamente un freno, resta il meccanismo perverso che si scatena
al Municipio quando i dirigenti si mettono a fare politica e creano ostacoli inesistenti all’amministrazione solo per eseguire ordini esterni e
quindi tentare di colpire Mimmo Tuccillo dritti al cuore, ossia proprio
nell’amministrazione e negli uffici. Questo meccanismo becero, pericoloso, inquietante e pure inquinato dev’essere frenato in maniera netta
e pure in fretta. Ecco perché in alcuni casi servirebbero pure assessori
più forti, capaci non solo di farsi sentire ma anche di assumere decisioni coraggiose laddove si scoprono situazioni a dir poco vergognose. Un
aiuto, ma questa è una sensazione personale, potrebbe arrivare anche
dalle inchieste della Procura su atti e azioni consumate negli anni in cui
al Municipio governava il centrodestra; inchieste che in alcuni settori
procedono ormai a grande velocità e, quindi, da un momento all’altro
potrebbe arrivare il salto di qualità. Ma, se ciò dovesse accadere, è vero
che si avrà la certezza che in alcuni uffici dell’Ente negli anni del sistema si sono consumate azioni magari illegali, ma sarà una magra soddisfazione se dovesse succedere qualcosa perché Afragola finirà di nuovo
sotto i riflettori per storie di pessima gestione, l’ennesima tonnellata di
fango sarà scaricata sulla città dovuta a distorsioni che, purtroppo, non
si possono cancellare con una semplice elezione, per quanto importante, ma serviranno anni per smaltire tossine negative e gli effetti di quel
“quinquennio”. E, allo stesso tempo, non si possono aspettare interventi esterni, seppure di organismi dello Stato, al fine di bonificare gli uffici
o di rimettere sulla retta via quel personale dipendente del Comune che
ricopre ruoli strategici ma non vuole adeguarsi ai nuovi valori di trasparenza e legalità. La legge comunque offre degli strumenti agli amministratori in questi casi e devono essere utilizzati con coraggio e determinazione, sapendo che non si mettono in campo azioni di contrasto a
quei “franchi tiratori della burocrazia” perché legati alla vecchia maggioranza; e Tuccillo lo ha dimostrato ampiamente. Certi atteggiamenti,
che pure hanno fatto parte del governo di centrodestra, non troveranno
mai diritto di cittadinanza finché ci sarà lui a guidare il Comune. Ma,
dato per scontato questo aspetto, bisogna contrastare, al contrario, gli
“infedeli” e chi, sott’ordine, si mette “pancia all’aria”, o peggio ancora crea ad arte problemi con l’intento di far perdere finanziamenti o di
impedire che l’amministrazione riesca a risolvere i problemi. E da soli,
gli assessori, mi riferisco sempre ad alcuni ed individuabili settori, non
ce la fanno perché inesperti, alcuni presuntuosi ed incapaci di incidere
nei processi. Insomma, si accontentano della carica. Da un alto, quindi,
servono azioni forti e di contrasto per riportare negli uffici un contesto
normale, dall’altro serve gente capace e coraggiosa che non corri dietro
la “pessima politica” ma ne sviluppi una pulita attraverso soggetti che
abbiano voglia e competenza per lavorare spediti.
3 MAGGIO 2014
Afragola
www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord
Su questo fronte ho trovato importante i segnali arrivati dai banchi della
maggioranza, ed in particolare dal consigliere dei Giovani democratici,
Giovanni Tuberosa. Ma allo stesso tempo Tuberosa dovrebbe capire
che non serve creare polemiche, su “Facebook” solo per dimostrare
di pensarla in un certo modo; chi fa parte della coalizione di governo
dovrebbe, invece, incidere nei percorsi, nei processi e nelle decisioni.
Anche perché, giusto per fare un esempio, se fossero stati veri alcuni
“premi” riconosciuti ai dirigenti, con tutto il rispetto possibile verso
l’operato di Tuberosa, la battaglia l’avremmo fatta innanzitutto noi e
soprattutto quella parte della coalizione di “salute pubblica” che ci ha
sempre messo la faccia in aula, in città e non solo, per fermare deviazioni, distorsioni e illegalità. Insomma, se si “parte”, lo si deve fare sul
serio, su atti oggettivi e reali, con azioni concrete, politiche e amministrative, da motivare e sostenere in ogni luogo. Condividere un pensiero
generale, per quanto giusto, come la rimozione dei dirigenti, non basta,
così come non basta strumentalizzare atti ed episodi che non sono reali
e creare un polverone sui social oppure in piazza solo per dimostrare
all’opinione pubblica di essere diversi da chi vi ha preceduto. Questo lo
si è capito. Mimmo Tuccillo non è Vincenzo Nespoli e i consiglieri di
maggioranza non sono come la stragrande maggioranza dei consiglieri
del “sistema”. Lo ha capito innanzitutto Afragola; non a caso chi oggi
governa lo fa perché ha vinto una campagna elettorale fondata su una
dura battaglia di cinque anni di opposizione. Ed è evidente che come
dice l’assessore Giuseppe Affinito “quella battaglia non è la battaglia
di tutti” (e questo non è un motivo di vanto, ndd) ma è anche vero che
sempre quella battaglia rappresenta il principale pilastro della vittoria
della coalizione di governo, accompagnato dall’autorevolezza del sindaco Tuccillo. Probabilmente, senza quei cinque anni di “frontiera” e
senza l’alleanza di salute pubblica, Affinito e chi la pensa come lui dif-
5
ficilmente avrebbero potuto accedere al governo della città. Ecco perché l’allarme di Tuberosa dev’essere preso in considerazione, evitando, però, di offrire il fianco ad attacchi strumentali che arrivano da chi
questa situazione al Municipio di emergenza legale e democratica l’ha
creata; serve mettere in campo azioni concrete sia per ripristinare un
contesto democratico e normale negli uffici, sia per far capire ai dirigenti che chi vuole fare politica e opposizione è giusto che lasci l’incarico.
Anche per evitare, e ribadisco che si tratta di una sensazione personale
e di null’altro, che eventuali interventi drastici della magistratura legati
a fatti consumati sotto la precedente amministrazione possano “decapitare” qualche ufficio e paralizzare l’attività di quei settori durante il
nuovo corso. Insomma, quello che non va dev’essere cambiato. E non
a chiacchiere o su “Facebook” ma al Comune e con azioni concrete e
immediate. E quando è stato fatto, i risultati sono stati non solo positivi,
ma oltre qualsiasi previsione. E mi riferisco al nuovo comandante della
polizia municipale Luigi Maiello. Un esempio su tutti i fronti. Insomma, ci vorrebbe, per cambiare le cose ed aspirare alla perfezione, un
Maiello in ogni settore.
Bene ha fatto il sindaco a riformare l’organizzazione degli uffici ma
bene farà l’amministrazione se cercherà di riorganizzare, e in alcuni
casi “punire”, il personale, soprattutto dirigente, che, ormai è evidente,
dopo un anno di amministrazione non vuole adeguarsi al nuovo corso di
legalità ed è al Municipio solo per remare contro gli interessi di Afragola. Quei pranzi con la “regia occulta”, e che Afragola ha cacciato dalla
città col voto democratico, non devono fare nemmeno notizia. Il problema sorge quando quei “pranzetti settimanali” incidono in negativo
sull’amministrazione. E non si può attendere in eterno l’intervento della
Procura. Magari arriverà pure. Ma la politica può fare molto attraverso
gli istituti previsti dalla legge. Prima si inizia e meglio è.
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Buona amministrazione
3 MAGGIO 2014
Afragola
Ultimatum ad Ikea per realizzare lo svincolo
autostradale nella “Cantariello”
Il sindaco Domenico Tuccillo convoca al Municipio una conferenza dei servizi al fine di tutelare il
territorio e far garantire agli imprenditori privati il rispetto degli obblighi assunti con la collettività.
Il capo dell’amministrazione: “Tuteleremo gli interessi di Afragola in ogni modo”.
di Giovanni De Cicco
AFRAGOLA - L’amministrazione cerca da
IKEA la realizzazione di un’opera importante,
determinante per la vivibilità del territorio, contenuta negli accordi stipulati in passato tra Comune e “Nac costruzioni”, la società promotrice
dei centri commerciali. Proprio “Nac” trasferisce all’Ikea quell’obbligo, tant’è che nel 2006,
durante la gestione commissariale del Municipio, la multinazionale svedese presenta pure un
progetto. E in quel caso “Autostrade” avanza
una serie di modifiche da apporre alla “bozza
Ikea”. Poi nel 2008 arriva Vincenzo Nespoli. E
per due anni, fino al 2010, silenzio assoluto. L’Ikea non presenta nulla, non adegua il progetto
alle prescrizioni di “Autostrade” e il sindaco e
l’amministrazione se ne stanno zitti zitti, come
se fosse tutto normale. Arriviamo al 2010. Finalmente, dopo due anni di inspiegabile silenzio, il
Comune si ricorda di convocare una conferenza
dei servizi e Ikea non si presenta. Fa solo sapere
che non intende assolvere più agli obblighi. Insomma, la multinazionale svedese che ha realizzato un imponente centro commerciale nell’area
“Cantariello” non vuole più pagare lo svincolo
autostradale. E il Municipio non batte ciglio.
Nespoli continua a restare zitto e fermo. Nulla
di fatto e tutti a casa. Anzi, la cosa che “puzza”
è che tentano di mischiare le carte sovrapponendo l’indisponibilità di “Ikea” e la disponibilità a
realizzare quell’opera, che sulla carta spetta agli
svedesi, avanzata da un’altra società privata. Intanto “Ikea” scappa e Nespoli e il centrodestra
restano a guardare in silenzio.
Arriviamo all’elezione di Domenico Tuccillo.
Il nuovo primo cittadino prende la situazione
di petto. La studia e convoca tutti al Municipio.
Conferenza dei servizi. Partecipano i rappresentanti di Ferrovie, del Comune di Afragola,
del Comune di Casalnuovo, rappresentanti del
governo centrale, i rappresentanti della Regione, della Provincia e quelli della società che
promuove il centro “ I Normanni”. Ikea assente
ingiustificata. Durante la riunione si affronta il
tema degli impegni assunti e non mantenuti. I
promotori de “I Normanni” si dichiarano disponibili a realizzare lo svincolo autostradale in sostituzione di Ikea. Invece il Comune, rappresentato dal capo dell’amministrazione, tiene duro e
cerca di trarre il massimo risultato possibile per
il territorio e per la comunità locale. Ecco perché si decide all’unanimità di ribadire di nuovo
ad Ikea l’obbligo di realizzare l’infrastruttura
viaria nell’area “Cantariello”, adeguando il progetto al nuovo quadro normativo nel rispetto
delle indicazioni di Autostrade e del Ministero
alle Infrastrutture. In caso di risposta negativa,
l’amministrazione e il sindaco Tuccillo si impegnano a mettere in campo qualsiasi azione idonea al fine di far rispettare alla multinazionale
gli obblighi assunti e relativi alla costruzione di
un “megastore” nell’area “Cantariello”. Ecco
la differenza tra Nespoli e Tuccillo: quest’ultimo ha messo in campo quelle iniziative e quel
rigore che Nespoli doveva garantire a tutela di
Afragola già nel 2008 mentre preferì non fare
nulla. Favorendo, e parlo del centrodestra, ovviamente gli imprenditori a scapito dei cittadini.
La differenza tra i due modelli di governo è tutta
in quest’episodio. Eppure, in campagna elettorale Antonio Pannone, accusò il centrosinistra di
“non aver fatto nulla per garantire gli accordi coi
centri commerciali, mentre il centrodestra aveva
ripristinato la legalità e tutelato Afragola”. Parole che nessuno ha dimenticato e che oggi suonano come l’ennesima figuraccia che Pannone ha
fatto in campagna elettorale e il tempo, faldoni
inclusi, lo ha smascherato. Il sindaco Tuccillo
usa toni chiari ma diretti. “E’ inaudito che per
anni si sia lasciato correre questa situazione in
questo modo e il Comune non abbia avvertito
l’esigenza e la necessità di chiedere e obbligare
l’Ikea a rispettare gli obblighi assunti per iscritto
con la comunità locale. E il fatto che nel 2006 la
multinazionale svedese abbia presneatto al Municipio un progetto dello svincolo autostradale
dimostra chiaramente che era subentrata agli obblighi trasferiti dalla Nac costruzioni.
La precedente amministrazione ha lasciato in-
Il sindaco Tuccillo
spiegabilmente passare due anni senza fare nulla e poi nel 2010 a fronte dell’inottemperanza di
Ikea non ha battuto ciglio. Senza nemmeno tentare di definire la situazione in maniera formale.
La mia amministrazione ha messo in campo tutte le iniziative possibili per recuperare il tempo
perso e adesso aspettiamo la decisione di Ikea
dopo l’invito formale partorito all’unanimità
dall’ultima conferenza dei servizi. Poi decideremo come atteggiarci sapendo che le nostre priorità restano gli interessi collettivi, il territorio ed
il rispetto delle convenzioni. Priorità che difenderemo, se ce ne sarà bisogno, in tutte le sedi”.
Nessuno può chiedere di più.
Al di là della demagogia di parte, ecco la differenza del buon governo e dei valori di Mimmo
Tuccillo dal malgoverno e dall’affarismo del
centrodestra targato Vincenzo Nespoli.
3 MAGGIO 2014
Afragola
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Sceciale Europee
Nespoli sceglie Rivellini e mobilita le terze
e quarte linee del vecchio “sistema”
L’ “impresentabile” del Pdl punta sull’europarlamentare uscente per non disperdere i resti del gruppo in quanto alla
Regione sogna la candidatura del nipote Camillo Giacco. No secco di Baia e Fusco che scelgono Patriciello mentre il
“portabandiera” di Forza Italia resta Antonio Caiazzo con Fulvio Martusciello. Pannone verso il Nuovo centrodestra ma
potrebbe virare su Martusciello se riceve le dovute garanzie
di Giovanni Sivero
AFRAGOLA - Ultime notizie in merito alle elezioni
Europee a livello locale. Nel centrodestra il gruppo di
Enzo Nespoli si è sfaldato. Ognuno ha scelto il “cavallo” che ritiene migliore. E a nulla è servita la riunione
di lunedì scorso dell’ex sindaco del Pdl per serrare le
fila su Enzo Rivellini. Infatti, Nespoli è stato trattato
come uno che non fa parte di Forza Italia. Nessuno lo
ha chiamato. Nessuno lo ha contattato. Ecco allora che
si è presentato da Rivellini ed ha chiesto al parlamen-
Vincenzo Nespoli
tare
e u ropeo uscente se lo poteva votare in quanto nutriva
l’esigenza di “contarsi” ad Afragola. Rivellini, ovviamente, ha colto al volo l’occasione ed è giusto ribadire che non c’entra nulla col gruppo afragolese e
con le distorsioni messe in campo a livello locale. E’
semplicemente un candidato alle Europee che accetta volentieri un contributo elettorale da chi decide di
votarlo senza nemmeno averlo chiesto. Nulla di più.
Soprattutto perché in campo il partito “azzurro” ha
schierato due uomini di apparato: il pugliese Fitto e
l’assessore regionale campano Fulvio Martusciello.
Accoppiata sostenuta dal consigliere comunale del
centrodestra Antonio Caiazzo, il quale ha deciso di
essere il “portabandiera” azzurro in città. Nespoli,
quindi, durante la riunione coi vertici del centrodestra
locale, ha registrato solo indisponibilità. Ecco
perché per non fare brutta figura con Rivellini
dopo l’impegno assunto, vira sulle terze, quarte
e quinte linee del “sistema”: quasi tutti “trombati” alle scorse Amministrative. Fabio Fiorentino, Antonio Lanzano con l’aggiunta di Gaetano Moccia, direttore amministrativo dell’Asl
che le indiscrezioni danno presente all’incontro
politico organizzato da Enzo Nespoli. Ed anche
dalle terze e quarte linee sono arrivate polemiche
e prese di distanza. La scelta di Rivellini serve
anche ad un altro obiettivo. L’ex sindaco del Pdl
punta a non disperdere gli uomini più fedeli perché l’anno prossimo si vota alle Regionali e punta a candidare il nipote, già consigliere comunale
ad Afragola, Camillo Giacco. Nespoli chiederà
a Rivellini l’accoppiata con Bianca D’Angelo,
consigliera uscente e compagna del parlamentare europeo. Un sogno destinato a restare tale. Sia
perché Nespoli e Giacco dovranno guadagnarsi
la candidatura in Forza Italia e superare l’ “analisi” degli “impresentabili”, visti i guai giudiziari
che si portano sul groppone, e soprattutto Rivellini ha già altri accordi napoletani per la Regione.
Quindi, non c’è trippa per i “gatti” afragolesi. E
proprio il sogno di Giacco alla Regione ha spinto
Gennaro Nocera, fedelissimo di Nespoli e capogruppo di Forza Italia nell’Assise campana, a non
scegliere Rivellini ma ad intavolare una trattativa con Clemente Mastella. Pure perché i pezzi
da novanta ad Afragola si sono spostati su altri
candidati di Forza Italia. Il consigliere Raffaele
Fusco non si è presentato alla riunione di Nespoli
e voterà Aldo Patriciello. Aniello Baia resta alla
finestra per il momento ma non nasconde simpatie sempre per Patriciello. E lo stesso discorso vale per il consigliere De Stefano. Antonio
Pannone, invece, non ha ancora ufficializzato la
scelta. Ma, da quanto trapela, non è disposto a
seguire Nespoli. I “rumors” lo danno in avvicinamento al Nuovo centrodestra con la preferenza
a Cesa dell’Udc. Ma non si esclude, però, che,
ricevute le dovute garanzie, Pannone possa virare
all’ultimo momento su Fulvio Martusciello di
Forza Italia.
Nel centrosinistra locale chi ha già scaldato i motori è l’area del Pd che si rivede nella candidatura di Andrea Cozzolino, eurodeputato uscente.
In prima linea il consigliere del Pd Giovanni
Boccellino e quello eletto nei Gd ma che nutre
CIOCCOLATINI...
Toc toc. “Buongiorno presidente, ti ricordi di me?”. “Certo, dimmi”. “Non posso
votare Martusciello. Non perché non lo voglia, ma legga il giornale, lo legga,
mi attaccano, sono i miei nemici, sono gli amici di Martusciello. “Mosaico” mi
critica”.
Il presidente imbarazzato guarda negli occhi il suo collaboratore: “Che dice? Di
che si tratta?”. Mah! Restano a bocca aperta. Lo ascoltano e poi lo salutano. Il
colloquio finisce e scoppia una grassa risata. E lui se ne va con l’ossessione tipica
del “professore” all’ultima tappa: “Arriveranno con gli elicotteri per salvarmi.
Scenderanno dal cielo e sarà l’apocalisse”. Saltano i nervi; esaurimento acuto.
Ma mangiati un bel cioccolatino!!!
Antonio Caiazzo
pesanti perplessità verso il Pd locale e nazionale,
Giovanni Tuberosa. Incerta ancora la posizione di
Enzo Concas che, da indiscrezioni, dovrebbe sostenere Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd
che tenta la scalata a Bruxelles. I consiglieri comunali più vicini al sindaco, come Mauro Pecchia, garantiranno un contributo al sindaco di Ischia Giosy
Ferrandino ma non è escluso che proprio Mimmo
Tuccillo possa garantire una presenza alla capolista del Pd, Pina Picierno, inquanto pare gli è stato
chiesto proprio da Matteo Renzi in persona.
Ancora da verificare il posizionamento degli uomini
dell’Udc e di una parte del gruppo “A viso aperto”. Anche se Fulvio Martusciello di Forza Italia
sarà votato pure da una costola della coalizione di
“salute pubblica” grazie ad un rapporto personale
di vecchia data.
l a v e r i t à p e z z o p e r p e z z o diretto da Giovanni De Cicco
Edito da “Associazione Mediterraneo e Città”
sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (Na)
aut. del
Trib. Napoli
n.
54
del
13/07/2009
Direttore responsabile: Giovanni De Cicco
Direttore editoriale: Antonio Auricchio
Comitato di redazione: Marcello Caputo,
Antonio Azzurro, Pietro Giustino, Antonio Maiello,
Vincenzo Fico, Giovanni Sivero, Angelica Petrellese.
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fax 081.852.48.55 - 80021 Afragola (Na)
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Chiuso in tipografia il 30 aprile 2014
8
Intervista a Salvatore Iavarone
3 MAGGIO 2014
Afragola
“Nei passati cinque anni la situazione
ambientale ad Afragola era pietosa”
L’assessore Salvatore Iavarone replica alle critiche arrivate dal centrodestra: “Oggi chi sputa veleno su alcuni
giornaletti locali sembra sceso da Marte. Negli ultimi cinque anni la situazione era pietosa, sia sulla base dei
dati percentuali della raccolta differenziata e sia in termini di iniziative per l’ambiente.”
di Antonio Auricchio
AFRAGOLA - Salvatore Iavarone, assessore con delega Ambiente ed Igiene Urbana
eletto nella lista “Afragola Viva” con 464
preferenze e poi entrato in giunta al fianco
del sindaco Domenico Tuccillo, rappresenta
uno dei volti che nel “quinquennio” Nespoli
ha combattuto il distorto sistema di governo
messo in campo dal centrodestra.
Iniziamo la nostra intervista tornando indietro di circa un anno. Salvatore Iavarone
eletto nella lista Afragola Viva si dimette
da consigliere per entrare a far parte della
squadra degli assessori. Quali sono le ragioni di questa scelta?
“Potevo restare in consiglio comunale e non
rispondere favorevolmente alla richiesta di
entrare in giunta, ma per chi in questi anni
ha svolto un ruolo politico ed anche di continua denuncia sarebbe stato difficile spiegare
perché non accettavo di ricoprire un ruolo di
responsabilità e che permetteva di mettere in
pratica quello che da anni chiedevo agli altri
amministratori locali. La nostra è stata una
scelta di gruppo, ed abbiamo deciso che in
linea con quello che abbiamo sempre fatto,
dovevo continuare a metterci la faccia, è una
sfida di tutto un gruppo, è la sfida di Afragola Viva. Sono consapevole che si tratta di una
sfida difficile e che la strada è tutta in salita,
ma siamo certi che insieme alla città, riusciremo a recuperare quegli enormi ritardi che
sono stati accumulati negli anni passati. In
materia di ambiente, non vi era neppure una
visione degli obiettivi, oggi stiamo portando
a casa i primi risultati ed abbiamo una visione
ed una strategia, oltre che obiettivi raggiungibili gradualmente in cinque anni”.
Quella all’ambiente è sicuramente una delle deleghe con maggiori responsabilità, in
particolar modo in questo momento storico. Qual è la situazione che lei ha ereditato? E quali sono stati i risultati raggiunti in
questo primo anno da assessore al ramo?
“La situazione che ho ereditato? Oggi chi sputa veleno su alcuni giornaletti locali sembra
sceso da Marte. Negli ultimi cinque anni la
situazione era pietosa, sia in termini di mini
discariche, sia di percentuali di raccolta differenziata e in termini di iniziative per l’ambiente. Ecco i dati della raccolta differenziata
degli ultimi cinque anni: nel 2008 la percentuale di raccolta su base annua era del 8.8%,
nel 2009 del 9.2%, nel 2010 del 12.2%, nel
2011 del 16.9% e nel 2012 del 24.33%. Con la
nuova amministrazione siamo arrivati al 50%,
ma ritengo che molto ancora deve essere fatto, siamo all’inizio di una sfida importante. La
nuova raccolta differenziata è partita lo scorso
dicembre e credo che per fine anno la percen-
tuale di raccolta sarà notevolmente più alta.
Ma in città ci sono ancora circa venti punti in
cui si formano cumuli di indifferenziato ogni
giorno e con le telecamere, le guardie ambientali e la Polizia Municipale è indispensabile
trovare la soluzione a questo problema.
La questione Terra dei Fuochi resta un
tema caldo non solo per Afragola ma per
tutta l’area a nord di Napoli. Quali sono
stati gli obiettivi tangibili raggiunti e quali
sono le iniziative di contrasto e prevenzione
messe in campo da oggi al prossimo futuro?
“La prima fase è stata l’avvio di un’azione di
coordinamento su tutto il territorio che vede
coinvolti i comuni di Afragola, Acerra, Casalnuovo e Caivano per fronteggiare gli incendi
della Terra dei fuochi , quest’azione rappresenta una svolta nella metodologia che sarà
messa in campo dai quattro comuni nell’affrontare l’emergenza rifiuti tossici. Il tavolo
dei quattro comuni ha infatti definito, per la
prima volta, le linee guida a cui dovranno attenersi i rispettivi comandi della Polizia Locale.
Sono state già avviate attività di perlustrazione, che riguarderanno le aree periferiche e simultaneamente quelle ai confini dei territori
interessati, per acquisire tutti gli elementi utili
per predisporre un piano d’azione che consenta di lanciare un chiaro segnale di tolleranza
zero su tutto il territorio di competenza delle
rispettive amministrazioni.
Il Comune di Afragola, ha adottato tecnologie
all’avanguardia per combattere lo sversamento e l’abbandono illecito di rifiuti, in collaborazione con l’AISA – Associazione Italiana
Guardie Ambientali di Afragola. Si tratta di
“droni”, sofisticati apparecchi poco visibili
agli occhi umani per la loro dimensione poco
più grande di un colombo, in grado di sorvegliare dall’alto notte e giorno tutto il territorio
comunale e limitrofo, e capaci di fornire alle
autorità competenti fotogrammi e video ad
alta risoluzione. Con questa realtà il comune
di Afragola è forse il primo in Italia ad adottare questo sistema, per riuscire a combattere
il problema dei rifiuti. Stiamo monitorando
le periferie della nostra città per tenere sotto
controllo le aree che abbiamo ripulito e che
costantemente ripuliamo, chiediamo la massima collaborazione dei cittadini a partecipare
attivamente alla raccolta differenziata.
E’ stato poi smantellato un insediamento abusivo in contrada Padragone, al confine tra
Afragola e Acerra. L’operazione, rientra nelle
attività del Pool interforze Terra dei fuochi che
riunisce i Comuni di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo. Dieci tra roulotte e baracche
abusive e non più abitate sono state abbattute
nell’ambito di un piano operativo elaborato di
L’assessore Salvatore Iavarone
concerto per debellare il fenomeno dei roghi
tossici nell’area a nord di Napoli.
Poi abbiamo messo in campo una campagna
speciale di rimozione rifiuti che ha coinvolto
tutte le periferie di Afragola e riguarda la rimozione di auto e moto il cui numero di telaio
non è visibile, come veicoli bruciati, oppure
rubati e abbandonati. Le campagne di Afragola un tempo appartenevano alla cosiddetta
Terra Felix e l’impegno quotidiano dell’amministrazione è volto a fare in modo che un
giorno il nostro territorio possa riacquistare
quella stessa dignità che per anni ha perso. Lo scorso mese sono stati messi in campo oltre
50 interventi di bonifica finalizzata alla rimozione di amianto nelle periferie di Afragola.
Il fenomeno della “Terra dei Fuochi” si contrasta con azioni concrete, abbiamo ereditato
una situazione difficile ed ora stiamo facendo
di tutto per cambiare le cose ed essere protagonisti di un cambiamento reale in materia
di ambiente. Molto ancora deve essere fatto,
ma sono certo che ora stiamo tracciando una
strada con obiettivi chiari per cui chiediamo la
collaborazione dei cittadini nel corretto smaltimento dei rifiuti speciali. Per risolvere definitivamente il problema amianto, ci stiamo
attivando con un progetto dal titolo “eternit
free” che prevede il censimento dell’amianto
esistente su aree private in città.
Ora siamo impegnati in una nuova importante iniziativa che vi anticipo e che presto
presenteremo in città, l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Afragola, in collaborazione con l’Università degli Studi di
Napoli Federico II Polo delle Scienze e
delle Tecnologie DIPARTIMENTO DI
SCIENZE DELLA TERRA, dell’AMBIENTE e delle RISORSE, intende re-
9
3 MAGGIO 2014
Afragola
alizzare un Programma di Acquisizione
Dati che permette di avere un quadro di
massima della contaminazione (inquinamento) nell’area comunale di Afragola.
Il Comune di Afragola sta per siglare un
protocollo d’intesa con l’università Federico II il cui programma si articola in
più fasi.
La prima fase prevede la realizzazione di
una Carta dell’Uso del Suolo di tutta l’area
Comunale. Questa carta tematica descrive lo
stato attuale del’uso del territorio comunale.
La seconda face prevede la realizzazione di
un Analisi della omogeneità/disomogeneità
idrochimicha delle acque dei pozzi presenti
nell’area comunale mediante l’uso di resistimetro. Le misurazioni saranno effettuate su
una maglia di pozzi distribuita normalmente
alla direzione del deflusso sotterraneo delle
acque. In questo modo si possono monitorare le potenziali variazione di composizione
idrochimica della falda sotterranea dall’area
dì entrata a quella di uscita dall’area comunale.
Ciò serve ad accertare se la falda acquisisce
componenti chimiche che ne variano la composizione nell’attraversamento del territorio
comunale.
La terza fase prevede la realizzazione di analisi della concentrazione di metalli pesanti
finalizzati ad infittire la maglia preesistente effettuata per la realizzazione dell “Atlante Geochimico-Ambientale dei suoli dell’area urbana
e della provincia di Napoli” (Ed.Aracne,2013)
con il prelievo e la misurazione di campioni,
si potrà realizzare una Carta Geochimica Comunale del rischio con una griglia di estrema
efficacia. Prelievo di campioni ed analisi su
tutto il territorio comunale. Seguirà poi una
fase di Realizzazione di analisi con campionatura Random di inquinanti organici IPA e
PCB ed una Relazione finale e restituzione
sotto GIS . Il progetto per conto dell’Università sarà coordinato dal Prof. Giuseppe Nardi e
si svolgerà durante l’anno 2014, coinvolgendo
in particolare giovani universitari dell’area a
nord di Napoli.
L’iniziativa si articolerà in tre momenti: sarà
organizzato un convegno dal Comune di Afragola con l’Università di Napoli e la Prefettura
di Napoli con il Prefetto Cafagna, per presentare il progetto con la partecipazione di docenti,
amministratori e tecnici per presentare alla cittadinanza gli obiettivi del progetto. Al termine
del progetto alla fine del 2014 sarà presentato
il risultato degli studi durante un nuovo evento pubblico. L’Assessorato all’Ambiente in
intesa con le università campane attiverà dei
tirocini formativi per gli studenti universitari
di Afragola presso il gli uffici dell’assessorato del Comune. Lo stesso Assessorato istituirà
una Borsa di Studio per gli studenti universitari residenti ad Afragola che realizzeranno tesi
di studio in materia di ambiente avente come
oggetto di studio il nostro territorio.
Intanto abbiamo comunicato alla Regione
Campania i siti oggetto di discariche, come
prescritto dalla legge regionale 20/2013.
Insomma credo che qualche passo in avanti
lo stiamo facendo. In questo anno abbiamo
assistito all’entusiasmante ritorno del calcio
in città. Da assessore allo sport, quali sono le
prossime tappe per far sì che lo sport torni
ad essere un valore aggiunto importante per
la città? E quali sono i tempi per il recupero
totale dello stadio Luigi Moccia?
“Lo Sport è un’altra delle priorità per questa
città. Da anni non avevamo neppure un assessore allo sport. Stiamo recuperando grandi ritardi anche in questo campo. Abbiamo riaperto
di pomeriggio tutte le palestre delle scuole del
territorio, stiamo dialogando con la Provincia
per aprire anche le palestre scolastiche degli
istituti superiori, stiamo ripartendo con le Miniolimpiadi e con attività motorie nelle scuole
elementari, presto attiveremo corsi di difesa
personale femminile e Taekwondo nelle scuole
elementari e medie. Grande successo lo scorso anno per le domeniche sportive nelle piazze della città, che riproponiamo a breve. Ma
la più grande soddisfazione è stata contribuire
alla costituzione dell’Afragolese calcio, siamo
stati promotori dei primi incontri, poi la società è nata grazie alla bravura di uno straordinario gruppo. Abbiamo avviato in meno di cento giorni i lavori dello stadio Moccia, a breve
avremo tre campi ed una pista di atletica, ed
è questa la nostra più grande soddisfazione. Il
15 giugno in città anche un’importante maratona con l’associazione New Atletica Afragola
presieduta da Mimmo Errichiello, un evento
che porterà ad Afragola numerose formazioni
atletiche da tutta italia”.
37 anni dopo. “Nella mente e nel cuore”
Domenica 4 maggio 2014, ore 10.30 in piazza San Marco:
inaugurazione del monumento alla memoria di Don Gabriele Laudiero.
di Angelica Petrellese
Don Gabriele, educatore ed amico di intere
generazioni di fanciulli e giovani cittadini
afragolesi, nacque il 14 settembre 1929 ad
Afragola. Fin dall’età di 8 anni lasciò intendere la sua dedizione al sacerdozio, a circa 10
anni, esplicitò il radicato desiderio di entrare
in seminario. Ordinato sacerdote il 27 settembre 1959, celebrò la sua prima messa solenne
ad Afragola. Fu, per undici anni, vice-parroco
di Don Aniello Tuccillo nella parrocchia di
San Marco. In seguito alla dipartita di Don
Aniello, i cittadini del rione, manifestarono
al Vescovo il desiderio di vedere designato,
quale parroco ufficiale della Chiesa di San
Marco, Don Gabriele. Gli anni che seguirono il possesso della parrocchia, dal settembre
1963, furono caratterizzati da instancabili innovazioni ed attività che mirarono ad accrescere il livello culturale e spirituale dei fedeli.
Maggiori attenzioni furono rivolte ai bambini
ed ai giovani; Don Gabriele ripeteva spesso: “
il catechismo è la mia vita”. Si prodigò per la
costruzione di un oratorio con palestra per le
attività sportive, aule destinate al catechismo
e sale di intrattenimento. I giovani utilizzavano tale struttura come punto di ritrovo in cui
poter crescere in un ambiente di sani principi morali e religiosi. Ben nota, per quelli che
hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere
Don Gabriele, era la sua ilarità, non mancava
mai di humour e di innovazione. Era solito
portare in pellegrinaggio i suoi parrocchiani,
ampliando i loro ristrettissimi orizzonti, “hai
fatto conoscere il mondo a chi non conosceva
nemmeno il mare”, scrive Mimmo Siciliano
in una poesia in memoria di Don Gabriele. In
occasione del 25° anno dalla morte del caro
parroco, alcuni parrocchiani testimoniarono e
ricordarono , in un opuscolo, i momenti salienti della evangelizzazione di Don Gabriele;
in una delle tante memorie messe per iscritto,
desta particolare attenzione e sorpresa, una
confessione fatta da Don Gabriele ad alcuni
giovani dell’oratorio: pochi mesi prima di
morire, dopo il primo ricovero a dicembre,
tornato alla sua attività pastorale, confidò
“vorrei morire sull’altare dopo aver predicato il mese di maggio”. La Madonna lo ascoltò.
Il 31 maggio 1977, a messa quasi terminata,
celebrata dal Cardinale Ursi, barcollò e cadde. Il giorno della sua immatura scomparsa,
stranamente, coincise anche con la scadenza
Monumento alla memoria di don Gabriele Laudiero
dell’ultima cambiale da pagare per l’oratorio
costruito. Domenica 4 maggio 2014, dopo
37 anni, l’Amministrazione Comunale vuole
rendere ancora omaggio ad un uomo che ha
tanto amato i suoi fedeli.“Nella mente e nel
cuore” dei fortunati che hanno potuto conoscere la sua carismatica persona.
Quando il lavoro è passione ed il servizio diventa piacere, i risultati non mancano e
rappresentano l’indice del successo conseguito da Gruppo GVC. Tale Gruppo
consolidatosi nel tempo con le sue tre strutture
GVC, I PINI e LA MASSERIA
che da anni soddisfano le più svariate esigenze della vasta clientela attraverso
precise strategie di marketing attivate da personale altamente qualificato,
concretizza appieno gli obiettivi di mercato.
Un Team operativo di giovani professionisti cresciuto e formatosi nel territorio, che
ben conoscendo le varie problematiche riescono a rispondere a tutte le richieste
della clientela locale.
GAETANO GRAZIANO
Responsabile Commerciale
Gruppo GVC
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Casoria (NA)
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3 MAGGIO 2014
Casoria
11
Politica inadeguata
Il centrodestra nel caos. Salta la sfiducia a
Ferrara e gli “azzurri” si accusano a vicenda
La mozione contro il presidente del Consiglio non andrà nemmeno in aula perché i sottoscrittori hanno ritirato
la firma. Pugliese: “Mancavano le firme di Iodice e Mosca. Evidente segno di consociativismo che caratterizza
il centrodestra”. Replica Orlando Esposito: “Ho ritirato la firma perché il centrodestra non era compatto”.
Mosca: “Il tavolo è saltato per colpa di Pugliese e delle sue classiche fughe in avanti. Non può dettare i tempi a
chi, a differenza sua, è sempre stato fedele e coerente col mandato elettorale”
di Antonio Mugione
CASORIA - Il centrodestra va in frantumi
e nonostante abbia di fronte una coalizione fallimentare non riesce a proporsi come
alternativa seria di governo. La sfiducia al
presidente del consiglio comunale, Stefano Ferrara di Forza Italia, protocollata al
Municipio dai consiglieri del Pd più le firme di Pasquale Pugliese, consigliere del
Nuovo Psi-Forza Italia, Del Prete del Ncd
e Polizio dell’Udc, si tinge di giallo. Firme
ritirate. Firme mai messe e ritirata. E consiglio comunale richiesto e poi non convocato perché alla fine nessuno sa, dopo il
Ferdinando Mosca
caos, chi sono e chi no i consiglieri firmatari. Una “querelle” che ha messo in luce
quanto i limiti del centrodestra influiscano
sulla mancanza di un’opposizione seria e
di contenuto. E’ giusto, inoltre, ribadire che
la sfiducia a Ferrara, così com’è evidente,
non è nata dalla mancanza di senso istituzionale del presidente in carica (unico caso
in cui la legge prevede la sfiducia, ndr) ma
da un’azione politica di chi punta a guadagnarsi sul campo la leadership dell’opposizione. “I sottoscritti consiglieri comunali
presentano formale mozione di sfiducia nei
confronti del presidente del consiglio comunale – c’è scritto nell’atto protocollato -. La
mozione di sfiducia è motivata dai comportamenti del presidente: che sugli argomenti
iscritti all’ordine del giorno non consente il
confronto tra maggioranza e opposizione;
che non riesce a tenere un comportamento
istituzionale corretto nella gestione del confronto consiliare, dimostrando di non essere
al di sopra delle parti; che consente ad estranei al Consiglio Comunale di interferire nei
lavori del consiglio comunale; che nell’ultima seduta consiliare non ha dato comunicazione del decreto sindacale di revoca delle
deleghe agli assessori. Alla luce dei motivi
su esposti, i sottoscrittori invocano l’immediata convocazione del consesso civico
per discutere ed approvare la mozione di
sfiducia”. Pugliese spiega la sua versione
sull’iniziativa: “Non abbiamo nulla di personale contro Stefano Ferrara – spiega Pugliese – ma è evidente che il centrodestra
deve uscire da questo equivoco rappresentato dal consociativismo, purtroppo palese
e presente in Assise, tra settori dell’opposizione e il sistema Casillo. Non a caso sotto
la mozione di sfiducia mancano, tra le altre,
due firme come quella di Massimo Iodice,
che è stato il nostro candidato a sindaco di
una delle due coalizioni di centrodestra in
campo alle Amministrative, e quella del
consigliere Ferdinando Mosca, persona di
fiducia del capogruppo in regione di Forza
Italia Gennaro Nocera, personalità politica di Casoria. Se non eliminiamo questo
consociativismo con Tommaso Casillo dal
centrodestra difficilmente potremo presentarci all’elettorato come classe di governo
alternativa al fallimento di questi anni”. Nei
giorni scorsi, inoltre, si è tenuta la conferenza dei capigruppo. Ebbene, il consiglio
comunale previsto per il 7 maggio sulla
“mozione Pugliese” non è stato nemmeno
convocato perché i firmatari della sfiducia a
Ferrara hanno ritirato la firma. Tra questi, il
consigliere Orlando Esposito eletto nel Pdl
ed a breve ufficializzerà il passaggio in Forza Italia. “Ho ritirato la firma sotto la mozione a Ferrara perché pensavo che firmasse
tutta l’opposizione – ha spiegato Esposito
Pasquale Pugliese
-. Quando ho capito che le cose stavano
diversamente ho preferito tirarmi indietro
per evidenti motivi politici. Sul consociativismo posso dire che Casoria è una realtà
che vanta una storia su questo fronte e chi
lo scopre solo nel 2014 e soprattutto lega
questo fenomeno alla mozione di sfiducia
a Ferrara sa bene che ha messo in campo
un’iniziativa strumentale e demagogica. Gli
argomenti da affrontare, se si vuole fare sul
serio, sono altri”. Il consigliere Ferdinando
Mosca spiega la sua versione. “Il consigliere Pugliese non può pretendere di dettare i
tempi alla minoranza e a chi è rimasto fedele e coerente sempre col mandato elettorale.
Sulla sfiducia a Ferrara, posso dire che tutti
eravamo disposti a firmarla e se il tavolo è
saltato è proprio per colpa di Pugliese. Infatti, dicemmo al Pd che avremmo firmato
tutti, compatti, dopo una riunione di schieramento. In quella sede, Massimo Iodice
propose di firmare la sfiducia a Carfora, il
sindaco di Casillo, e a Ferrara. Ebbene, non
se n’è fatto nulla perché Pugliese, come al
solito, fece una inspiegabile fuga in avanti protocollando il documento di sfiducia a
Ferrara con pochissime firme”.
Il Nemea Energy village si divide sostanzialmente in tre macroaree: L’area Fitness, la swimming pool e
la Spa. L’intera struttura si estende per circa 13mila mq, con la parte coperta che raggiunge circa i 5mila
mq. L’area fitness è divisa su due livelli ed è composta da 5 sale per corsi musicali, area fitness sport e
area spogliatoi, per un totale di circa 2300 mq coperti. Le attrezzature che compongono l’area fitness sono
di ultima generazione (Technogym). Ogni settimana sono previsti oltre 60 corsi musicali tra i quali quelli
dedicati al pilates, allo yoga, allo spinning, alla fit boxe e a tante altre discipline. Nell’area fitness è anche
prevista un area personal trainer riservata e unica in Campania.
L’area swimming pool si estende su un’area di 1000 mq coperto da una struttura di ultima generazione capace di aprirsi in maniera del tutto automatica e creare un ambiente interamente aperto. L’area è composta da
due vasche, una semiolimpionica della grandezza di 25x12,5 mt con annessa area solarium relax esterna e
un’altra dedicata alla prenatatoria da 2-4 anni e per corsi collettivi di 7x12,5 mt. Anche per l’area swimming
pool sono previsti numerosi corsi dall’acquagag, all’acquazumba fino all’acquagym. Saranno inoltre effet-
tuati corsi per qualsiasi tipo di esigenza. Infine abbiamo l’area benessere Spa. Un’area che si estende per circa
400mq realizzata interamente dalla star pool, società leader in Europa nel settore del benessere. La struttura offre numerosi servizi come la doccia emozionale, la doccia cervicale, sauna, bagno
turco, cascata del ghiaccio, geyser a
pavimento,
idromassaggio, sauna
finlandese
e anche la
stanza del sale, famosa per le qualità terapeutiche
del sale che ne fanno un trattamento benessere efficace e salutare. Il centro si presenta al pubblico
con un front office molto accogliente, dove sono
presenti lo store dedicato allo sponsor partner adidas, il servizio bar
e la ludoteca, l’area
dedicata ai più piccoli. Alle spalle della piscina c’è anche
l’area giardino all’aperto dove saranno
previsti numerosi
eventi e manifestazioni per i soci ed i
non soci.
14
Il sogno diventa realtà
3 MAGGIO 2014
Speciale
Taglio del nastro tra applausi e autorità:
“Nemea” si presenta in grande stile
Diecimila persone, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e personalità dello spettacolo, dello sport e
della moda arrivati a Cardito per partecipare all’evento organizzato nei dettagli da “patròn Castaldo”. Alla
conferenza stampa, moderata da Gianfranco Coppola, televisioni nazionali e locali
di Antonio Auricchio
CARDITO - Grande successo di pubblico e di
critica per l’inaugurazione di Nemea, il primo
energy village realizzato in Campania. Giovedì scorso (24 aprile) c’è stata la conferen-
Tutti i visitatori hanno continuato ad affollare
dedicato al divertimento dei bambini. Inolla struttura e hanno potuto allenarsi in antepritre il centro vanta anche la partership con lo
ma e gratuitamente. Dai dati forniti da Nemea
sponsor Adidas, che è presente nella struttutra l’inaugurazione ed i tre giorni successivi
ra con uno store dedicato e sarà, inoltre, al
la struttura ha ospicentro di numerosi eventi nei prossimi mesi.
tato più di diecimila
Insomma, un progetto che nasce come fiore
persone.
all’occhiello del fitness in Campania e in tutto
Il nome Nemea riil sud Italia, ma che vuole essere un rilancio
chiama i primi gioserio per un territorio così difficile come quelchi preolimpici, i
lo nell’area metropolitana a nord di Napoli.
giochi panellenici
Un esempio di riqualificazione del territorio,
dell’antica Grecia,
una scommessa coraggiosa quella della Cadisputati
proprio
staldo Group, da sempre leader nel settore
nella città di Nemea.
delle costruzioni. Per la fase di progettazione
“Energy Village”,
la società si è avvalsa dell’architetto Mauro
invece, vuole rapSchiavon dell’ “a-studio architetti” , uno degli
presentare un nuovo
studi più prestigiosi d’Italia . “Il nostro vuole
modo di intendere
essere un centro polifunzionale – afferma la
lo sport e l’intratmadrina e proprietaria di Nemea Miriam Catenimento, scoprire
staldo – che possa fungere da concreto punto
la propria energia
di riferimento per il benessere e lo sport per
e
utilizzarla
per
il
tutta l’area a nord di Napoli.
Il giovane manager Salvatore Castaldo col sindaco di Cardito
proprio
benessere
La nostra idea è quella di far diventare NeGiuseppe Cirillo durante la cerimonia del taglio del nastro.
e divertimento. Un
mea non solo un centro sportivo ma sopratza stampa di presentazione del nuovo centro
modo efficace per seguire l’antico ma sempre
tutto in centro di aggregazione. Stiamo lavofitness che nasce nell’area a nord di Napoli.
attuale adagio latino, “mens sana in corpore
rando - conclude - anche nell’ottica di una
A moderare il dibattito il giornalista rai Giansano”. Nemea Energy Village è stato concepirivalutazione territoriale, per questo abbiamo
franco Coppola, vicepresidente nazionato nell’ottica di creare una vera e propria cittaintenzione di estenderci e aprire presto altre
le dell’USSI. A relazionare la folta platea di
della dello sport e del
giornalisti ed addetti ai lavori anche Miriam
benessere, proponenCastaldo, in qualità di madrina e proprietaria
do una vasta gamma
di Nemea, l’architetto Mauro Schiavon,
di servizi multidisciautore del progetto, l’ingegnere Dario Boldoplinari, andando a
ni, il sindaco di Cardito Peppe Cirillo ed il
miscelare insieme le
patron Andrea Castaldo. Senza dimenticare
numerose attività, tra
iparlamentari, consiglieri regionali e figure di
piscina, fitness, spa
spicco della politica locale e regionale. Dued i numerosi corrante la presentazione alla stampa è stato illusi (zumba, crossfit,
strato l’intero progetto del centro e gli obiettispinning, fit boxe
vi realizzati e da realizzare. In serata, invece,
ecc.). Insomma, per
c’è stata la presentazione ufficiale al pubblico.
chi ama il fitness ed
Un vero e proprio fiume di folla ha invaso il
il benessere, è realtà
parcheggio antistante la struttura in attesa del
che supera l’immataglio del nastro. Circa 4mila le persone che
ginazione. Attrezzi e
giovedì sera hanno potuto visitare l’intera
macchinari di ultima
struttura, circa 13mila mq con oltre 5000 mq
generazione forniL’ingresso dell’energy village di Cardito
coperti tutti dedicati al fitness, allo sport ed al
ti dall’azienda leader
wellness. Durante la serata i visitatori hanno
nel settore e sponsor
potuto assistere all’esibizione dei “Sonics”,
partner Tecnogym. Il tutto pensato nell’ottistrutture”. La Nemea Energy village inizierà
gruppo di ballerini acrobatici già protagonisti
ca del relax totale per i più grandi ma anche
la sua attività per gli iscritti da lunedì 5 magdi numerosi eventi magici in Italia e all’estero,
i più piccoli, proprio per questo nel centro è
gio e sarà aperta con orario continuato dalle
e famosi per aver aperto le olimpiadi invernali
presente oltre ad un centro termale da far inore 7.30 alle ore 23 proprio per venire incondi Torino 2006. Nei successivi tre giorni il
vidia addirittura ai più specializzati inclusa
tro alle esigenze di tutte le utenze.
centro Nemea è rimasto aperto al pubblico.
“La stanza del Sale”, uno spazio interamente
3 MAGGIO 2014
Frattamaggiore
Ultimatum del sindaco ai “dissidenti”
15
“Pronto a chiedere alla minoranza un atto
di responsabilità verso la città”
Approvato il consuntivo grazie alla minoranza che ha garantito i numeri in aula tutelando le istituzioni da chi
intende ricattare, con l’assenza, il primo cittadino Francesco Russo, reo di aver “messo a dieta” i cosiddetti
“poltronisti”. Abbandonando il Consiglio sul consuntivo hanno bocciato l’operato dei loro assessori...
di Giovanni Sivero
FRATTAMAGGIORE - Alla fine sono stati
costretti a gettare la maschera. I consiglieri
“dissidenti” Orazio Capasso, Pratticò, Pellino, Domenico Di Marzo, Giuseppe D’ambrosio e Vitagliano non hanno votato il
conto consuntivo. Hanno scelto l’opzione intermedia: se ne sono andati dall’aula sapendo
che comunque ci fossero i numeri per approvare l’atto e che, quindi, la loro poltrona di
consigliere fosse salva. Scongiurata l’ipotesi
di scioglimento anticipato ma la valutazione
politica è ormai a tutti chiara. Il conto consuntivo non è altro che la sintesi della gestione dell’amministrazione dell’ultimo anno. E
i consiglieri di maggioranza che non hanno
approvato l’atto sono, ironia della sorte, i
proprietari degli “assessori ad personam” che
hanno gestito il periodo oggetto della delibera. Insomma, i sette dissidenti hanno sancito,
con la loro assenza in aula su un atto di gestione, che non condividono l’operato degli
assessori che hanno nominato. Hanno acclarato che la loro azione politica e amministrativa sia stata fallimentare. Si sono autodenunciati. E, di fatto, se la politica ha ancora un
senso, si sono messi fuori dalla coalizione di
governo. Pure perché se oggi Frattamaggiore
ha ancora un’Assise democraticamente eletta
in carica lo deve alla minoranza guidata dal
presidente Luigi Grimaldi. Infatti, il gruppo
“Impegno popolare”, i Repubblicani e pure la
civica “Movimento Comune” hanno garantito il numero legale e si sono astenuti al fine
di tutelare le istituzioni e la città, rimarcando, allo stesso tempo, la netta distanza da una
coalizione di governo in preda ad una crisi
di nervi dovuta all’astinenza di poltrone. Infatti, il malumore dei “dissidenti” è dovuto
proprio alla decisione del sindaco Francesco
Russo di “metterli dieta” dopo l’ “abbuffata
del decennio”. E senza assessori è gente che
ha dimostrato di non avere altri motivi per
far parte di una maggioranza e di un progetto politico e programmatico. Al punto, come
detto, da non assumersi nemmeno la responsabilità su un consuntivo relativo all’operato
dei loro stessi assessori. L’antipolitica allo
stato puro. L’opposizione usa toni duri. “La
maggioranza non c’è più e la consiliatura nei
fatti si è conclusa- spiega Michele Granata,
leader del centrodestra e di Forza Italia -. Il
centrosinistra ormai è un cadavere putrefatto perché in una democrazia normale quando
la stessa maggioranza boccia, col voto o con
l’assenza, il consuntivo, quindi la gestione e
l’amministrazione di un anno, significa che
la consiliatura si è esaurita. Il sindaco deve
prenderne atto. I sette dissidenti devono spie-
gare il loro atteggiamento agli elettori del
centrosinistra anche se sarebbe stato serio
prendere le distanze sul bilancio e non sul
consuntivo che rappresenta anche la loro gestione. Ci aspettiamo a questo punto un atto
di dignità di Francesco Russo rappresentato
dalle sue dimissioni. O se ne va a casa oppure dica che la formula per governare l’ultimo anno è un’altra”. Insomma, i “7 dell’Ave
Maria” sono ormai in un angolino. Bocciati
e criticati dalla maggioranza e dall’opposizione. Pure perché il sindaco, prima del consuntivo, ha chiesto di affrontare la tematica
del centro anziani (mettendo a repentaglio la
poltrona rinviando il documento finanziario,
ndd) ed all’ordine del giorno ha portato atti
molto importanti per Frattamaggiore come
la dislocazione da Afragola a Frattamaggiore della Guardia di finanza, i 5milioni e
700mila euro di fondi europei per infrastrutture secondarie (Frattamaggiore risulta tra i
vincitori del bando regionale, ndd) nonché il
regolamento sulla gestione di tutti gli immobili e del patrimonio comunale, primo nella
storia. Ecco perché Francesco Russo parla
senza peli sulla lingua e lancia l’ultimatum
ai sette dissidenti. “E’ la seconda volta che
se ne vanno dal consiglio comunale - spiega Russo - assumendo atteggiamenti beceri,
scorretti, e che danneggiano Frattamaggiore.
Da sindaco e da segretario della sezione locale del Pd chiederò ai dissidenti spiegazioni per capire se vogliono continuare questa
avventura o se hanno deciso, come appare,
di farsi da parte. Diversamente, non esiterò a
chiedere ai gruppi Impegno popolare, Repubblicani e Movimento Comune un contributo
di responsabilità, come hanno sempre fatto,
perché nell’ultimo anno bisogna raccogliere
i frutti di dieci anni di buon governo e di atti
che abbiamo portato avanti e che garantiscono importanti risultati per la città. Che non
possono essere sacrificati solo per i capricci e
le ambizioni personali di sette persone. Colgo l’occasione per ringraziare il centrodestra,
il consigliere Granatra, che ha votato contro,
e i gruppi moderati di minoranza che si sono
astenuti perché hanno messo davanti agli
interessi politici quelli della città. Sia chiaro: coloro che se ne sono andati dall’aula lo
hanno fatto perché sono in preda all’ansia di
prestazione; chi è già in campagna elettorale,
da autocandidato a sindaco o da autocandidato alle primarie del Pd. Gente che pensa a
fare passerelle davanti agli anziani, sul forno crematorio. Fibrillazioni elettorali che
puntano a fare ostruzionismo sacrificando
gli interessi di Frattamaggiore. Non consen-
Luigi Grimaldi
tirò che semplici formule elettorali, conditi
da atteggiamenti scorretti e di basso profilo,
dei sette dissidenti possano mettere a repentaglio la risoluzione dei problemi”. Dopo la
seduta, parla anche il presidente Luigi Grimaldi, che, ancora una volta, col suo gruppo,
ha garantito il corretto funzionamento delle
istituzioni e le ha sottratte ai tentativi di ricatti e di inquinamento. “Abbiamo garantito
la presenza in aula perché è nostro dovere tutelare le istituzioni e garantire il corretto funzionamento di esse – spiega Grimaldi -. Sul
piano politico tocca al sindaco e ai resti della
maggioranza fare le valutazioni del caso e
comportarsi di conseguenza perché Frattamaggiore ha bisogno di un governo stabile
e di una maggioranza coesa e compatta che
abbia un’idea di città a realizzare e che metta
in campo atti e provvedimenti per risolvere
i problemi. Il senso di responsabilità delle
minoranze consiliari non basta. E sarebbe irrispettoso nei confronti degli elettori e delle
istituzioni continuare in questa situazione di
ricatto perenne e del gioco delle “tre carte”.
Anche perché sul tavolo ci sono diverse tematiche importanti, alcune delle quali sollevate anche dal sottoscritto, che andrebbero
sviscerate e affrontate sempre per garantire
legalità, trasparenza e gli interessi collettivi
in un periodo dove purtroppo l’antipolitica
avanza e certi atteggiamenti equivoci di alcuni consiglieri non giovano alla credibilità
dell’Assise e nemmeno al buon nome della
locale classe dirigente”.
3 MAGGIO 2014
Cardito
Il corsivo del direttore
17
Cardito libera… da affaristi e bisognosi
Il punto di vista del direttore di “Mosaico” sulle ultime pesanti, delicate e spinose polemiche scoppiate in città
e che mettono in imbarazzo l’amministrazione e la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Cirillo. Cardito
dev’essere realmente liberata da logiche e soggetti che non fanno parte della consuetudine carditese.
A nessuno sarà permesso di modificare il Dna della locale classe dirigente
di Giovanni De Cicco
CARDITO – Le ultime polemiche e gli ultimi eventi mi
hanno disgustato. Hanno
disgustato me che ho rappresentato per dieci anni la
sentinella più intransigente sull’attività del Comune,
non riconoscendo nemmeno
quanto di buono rappresentato dall’ex sindaco Peppe
Barra. Perché ritenevo che
il paese avesse bisogno di anticorpi e non poteva reggere un confronto senza opposizione; con
tutti appiattiti sulle dinamiche del potere mentre
il sindaco era solo a tentare al Municipio di risolvere i problemi. E di cose ne ha fatte nonostante avesse di fronte a sé un “gruppo di fuoco”
ed “extraconsiliare” disposto a non giustificare
nulla. Sono disgustato dal presente. E lo scrivo
con rammarico perché da un lato ho rappresentato “l’opposizione” al “decennio”, colmando
un vuoto lasciato colpevolmente dalla politica,
e sempre io ho “speso” la mia penna per dare
una mano a quella che doveva essere l’alternativa a quel periodo rappresentata da Giuseppe
Cirillo. Non è il momento di tracciare un bilancio
sull’attuale esperienza. Non mancherà modo sui
prossimi numeri. Questa volta, però, l’emergenza
è un’altra; la priorità è un’altra. Sono disgustato da alcune dinamiche, bene individuabili, che
vedono protagonista una parte minoritaria della
coalizione di governo. Si tratta di un pericolo che
definisco inquietante: l’inquinamento della locale classe dirigente. Dieci anni di critica intransigente su alcune distorsioni che non rinnego;
ma dopo il “decennio”, lontano dai toni spesso
eccessivi della quotidianità di quel periodo, ho
riconosciuto, in un “corsivo” estivo, almeno una
medaglia a Peppe Barra: ha sempre tenuto fuori dalle istituzioni “atteggiamenti fuorilegge” e
soprattutto l’attenzione dei consiglieri comunali
non è mai stata orientata, cosa che succede purtroppo oggi in una minoranza facilmente individuabile della maggioranza, verso gli investimenti
privati (nel senso di monetizzarli o concretizzarli
con prebende per i familiari) e soprattutto gli appalti pubblici. Insomma, su questi casi in passato si passavano gli atti dell’amministrazione ai
raggi x e si confrontavano con quanto previsto
dalla legge e con le diverse visioni in campo. Ma
nessuno si sarebbe sognato mai di pensare che
si potesse arrivare dove purtroppo qualcuno è
riuscito ad arrivare oggi. Si badi bene: non è una
questione politica, di colore, di una parte rispetto
all’altra. No. E’ una questione di legalità che interessa Cardito. Una questione che interessa tutta la locale classe dirigente. Il peggiore “metodo
afragolese”, che la stessa Afragola ha cancellato
col voto e ancora oggi sta tentando di rimediare
ad un contesto inquinato fino al midollo, non può
trovare diritto di cittadinanza a Cardito. E mi fa
piacere che determinati episodi di questi due anni
e mezzo di amministrazione e che trovano il culmine in queste ore hanno trovato l’indignazione
generale. Nelle piazze e al Municipio. Perché,
al netto di tutto, questa indignazione significa
che possiamo ancora andare orgogliosi in giro,
e parlo da carditese, mostrando che nella degenerazione generale c’è una città dove tanto deve
ancora cambiare ma se la si paragona ad altre
realtà si può tranquillamente ribadire che si tratta di un’isola felice. E qualcuno che non vuole
arrendersi deve capire che mai e poi mai riuscirà
a cambiare il Dna della locale classe dirigente.
Però, adesso è arrivato il momento che l’indignazione generale si tramuti in azioni concrete per rimarcare la differenza tra i “carditesi”,
ossia quelli che vogliono una Cardito libera da
pagnottisti e affaristi, e chi, invece, sta portando
da queste parti un modo di approcciare la politica e l’amministrazione che non appartiene, per
fortuna, al territorio ed alla consuetudine locale.
Nel “decennio” alcuni soggetti sono stati “cacciati” dal governo del paese dal sindaco Peppe
Barra nonostante il rischio di una crisi di maggioranza. E la storia gli ha dato ragione. Oggi
nessuno chiede questo al sindaco Cirillo perché
è numericamente impossibile; però bisogna, sul
piano politico, così come sta succedendo, isolare
chi ha interesse per gli appalti e considera il Comune come un bancomat. Ad inizio certe questioni, presentate come battaglie di legalità, attiravano e pure tantissimo; soprattutto per chi come
me, come Giovanni Aprovidolo e altri reduci del
“fronte antidecennio”, sognavamo una Cardito
diversa, veramente libera, sviluppata, vivibile,
meritocratica, senza cemento e senza affari. Poi,
è bastato poco per capire che quelle “battaglie
di legalità” fossero finte; anzi, rappresentavano
in realtà altri tipi di interessi; erano espressione
di altre logiche ed obiettivi che non solo non si
potevano condividere; non solo dovevano essere
combattuti, ma addirittura durante il famigerato
“decennio” non si erano mai verificati. Insomma,
passi il fallimento della discontinuità. Ma mai e
poi mai può passare inosservata la degenerazione e il peggioramento. Si corra ai ripari e pure in
fretta perché, come detto, le cose si possono mettere a posto immediatamente. Il circuito è saltato.
Un esempio: non è possibile che sedicenti autorevoli consiglieri di maggioranza offendano la
reputazione di Giuseppe Cirillo in pubblica piazza e sbandierino ai quattro venti, funerali inclusi,
che “il sindaco se ne deve andare a casa” salvo
poi incollarsi alla maggioranza solamente per
non perdere contatto col potere. Anche a costo di
recitare “atti di dolore” imbarazzanti. Non è possibile che il leader di una civica di maggioranza
possa teorizzare la morale e criticare i rappresentanti delle istituzioni locali, come il presidente
del Consiglio Pasquale Barra, dando lezioni di
trasparenza e di etica, quando il nome della civica spunta sempre nelle situazioni più imbarazzanti e scottanti. Non è una scelta politica. Ma di
dignità personale. Una dignità che Aprovidolo ha
dimostrato sul campo. Una dignità che Antonio
Giangrande ha dimostrato sul campo. Una dignità che Peppe Barra e i consiglieri Nunziante
Raucci e Francesco Castaldo hanno dimostrato
sul campo, tenendo fede al mandato elettorale
nonostante rappresentino una parte cospicua e
rappresentativa del Pd, partito di maggioranza
che esprime il sindaco, e del paese. E su questo
ci tornerò in futuro perché preferisco un centrosinistra unito ed una pacificazione “carditese”
rispetto alla “colonizzazione” di Cardito ad opera del “peggiore metodo afragolese”. La dignità
che anche Rocco Saviano ha dimostrato come
ad esempio la battaglia sulle lottizzazioni che il
gruppo socialista ha vinto; la dignità dimostrata
da Luigi Fusco “mentore” del nuovo progetto.
Insomma, mai a Cardito un partito che esprime
un vertice dell’amministrazione si è trovato al
centro di “chiacchierate” risposte occupazionali che interessano parenti o affini. A Cardito
c’è oggi pure chi ha sfatato anche questo tabù.
Insomma, sul piano politico è giusto dare anche
risposte occupazionali: i finti moralisti non appartengono a questa “parrocchia”. Ma giusto
darle a chi ne ha bisogno, ai disoccupati, non ai
propri parenti e familiari. Ecco perché quei partiti che hanno una tradizione di “valori carditesi”,
al di là dei distinguo quotidiani non potranno mai
essere spettatori silenti di questa degenerazione
affaristica e clientelare.
E sapranno essere un valido contrappeso rispetto
a chi ha fondato la propria azione politica sul decadimento dei tabù e dei valori. Nessuna azione
eclatante.
Per carità. Ma a questo punto i rappresentanti
politici dei partiti hanno il dovere non nei confronti di chi scrive ma nei confronti dei cittadini
di Cardito di dire apertamente e pubblicamente
quello che pensano delle squallide vicende che da
cronista del territorio mi sono limitato a denunciare. La gente deve sapere che non tutti quelli
che li governano hanno a cuore solo le sorti personali e quelle dei propri parenti. Come, invece,
dimostrato da qualcuno che alla prima occasione, ha pensato a sistemare parenti dei propri
rappresentanti istituzionali.
Così fan tutti? A Cardito assolutamente no. La
politica locale resta pulita. Nonostante tutto. *
3 MAGGIO 2014
Sport
Atletica ad Afragola
19
Il 15 giugno torna la 10 km “Corri Afragola per la
Pace” e il primo “Trofeo interforze di Afragola”.
di Antonio Auricchio
AFRAGOLA - Domenica 15 giugno si rinnova l’appuntamento podistico per migliaia di appassionati che si ritroveranno ad Afragola per la
Quarta edizione di “Corri Afragola per la Pace”
e in concomitanza con la prima edizione del
“Trofeo Interforze di Afragola” gara podistica di
10 km che attraverserà la nostra città su un percorso di due
giri da 5 km.
Il PERCORSO. La partenza
sarà come da tradizione effettuata in Via A. Moro all’altezza del monumento a “Ruggiero il Normanno” alle ore 9,00.
Alla partenza ci sarà la presenza della Fanfara dei Bersaglieri. La gara proseguirà in Via
G. Leopardi sx, C.so Giuseppe Garibaldi sx (All’incrocio
Via Leopardi/C.so Garibaldi
- 1 km.) Via Roma dx (2 km.),
Via S. Giorgio, P.zza San Giorgio sx, P.zza Castello sx, C.so
Enrico De Nicola sx, Via San
Felice sx, Via Francesco Russo dx (3 km.), Viale Giovanni
Amendola dx, C.so Napoli sx,
Via Giuseppe di Vittorio sx
(All’incrocio C.so Napoli/Via
di Vittorio - 4 km.), C.so Aldo
Moro dx (All’incrocio C.so Moro/Trav. II Piave
- 5 km.), fino all’arrivo previsto vicino al monumento a “Ruggero il Normanno”. Quest’anno
per la prima volta in Campania l’evento avrà l’onore di ospitare il Team Runner della Comunità
di San Patrignano, che sarà al via con una delegazione di nove atleti. In concomitanza ci sarà il
primo Trofeo interforze di Afragola, che vedrà la
partecipazione di tutte le delegazioni delle Forze
armate. Da una stima fatta dagli organizzatori si
prevede la partecipazione di circa 1200 atleti. Se
così fosse si frantumerebbe quel piccolo record
di presenze che ha decretato la gara di Afragola come la migliore gara podistica regionale
dell’anno 2013. Ci sarà la presenza di top runner
sia maschili che femminili, in quanto il percorso
è veloce e senza strappi altimetrici. Come previsto dal regolamento saranno premiati i primi
duecento atleti maschi e le prime cinquanta
donne all’arrivo, oltre a premi per posizioni di
graduatoria finale dopo il 250esimo posto. Per
l’evento è stata coniata un’apposita medaglia,
disegnata dal graphic
design Antonia Cerbone,
che sarà il premio per
tutti gli atleti partenti.
Sicuramente un grande
pregio va al Presidente
della New Atletica Afragola Mimmo Errichiello. A lui il merito di aver
riportato in alto il nome
dell’atletica ad Afragola
dopo anni difficili. Questo sempre senza dimenticare chi con dedizione
porta quotidianamente il
suo grandissimo contributo in termini di tempo
e passione al mondo della podistica afragolese. E
ricordando a chi si affaccia per la prima volta nel
mondo dell’atletica che
Afragola è stata la culla
di un decennio di storia
dell’atletica in Italia. Portando a casa tre volte
il Titolo Italiano di Marcia Femminile su strada,
oltre a molteplici altri titoli provinciali e Regionali in varie discipline e categorie
3 MAGGIO 2014
Caivano
Intervista a Pippo Papaccioli
21
“Il Pd simbolo della degenerazione politica.
Vi spiego il mio sogno”
Il leader storico del centrodestra, da anni alla finestra, detta le condizioni di un suo possibile ritorno in campo:
“Gente onesta, libera, giovani e professionisti interessati a realizzare un’idea di città lontana dall’affarismo
e dall’illegalità”. Su Monopoli, Tonino Falco e Giacinto Russo: “Fanno parte di un passato fallimentare. Ho
nostalgia del futuro”. Stoccata al Pd: “Senza spina dorsale e senza rappresentanza. Perde le elezioni e rincorre
ugualmente il potere. Non ha mai espresso a livello locale personalità di cultura e di spicco”
di Giovanni Sivero
CAIVANO – Ha deciso di stare alla finestra
negli ultimi anni perché mai e poi mai voleva “sporcarsi” in un’arena politica fatta in
maggioranza da fango e affarismo. Dopo la
sua esperienza da primo cittadino, Pippo Papaccioli, non ha chiuso con quella che considera la sua passione, ma sicuramente è
rimasto scottato e sconcertato dalle dinamiche locali legate ai continui cambi
di casacca dei consiglieri ed ai ricatti
continui che il sindaco deve subire soprattutto da chi pretende una risposta
personale in cambio del voto in aula.
Non volle sottostare a questi ricatti e fu
sfiduciato. Papaccioli, adesso, dopo la
fallimentare esperienza targata Tonino
Falco, che ha messo in evidenza i limiti
e l’indecenza di tutta la classe dirigente
locale in campo, ha deciso di coltivare
un sogno.
Il sogno che coltiva potrebbe essere
la sua ricandidatura a sindaco. La
gente ha sempre accolto Papaccioli
come un liberatore. E’ pronto? Lo
posso scrivere che Papaccioli si candida a sindaco?
“Non proprio. Scriva che spesso i sogni
diventano realtà”.
E qual è il suo sogno?
“Restituire un valore agli ideali e alla
rappresentanza. Garantire rappresentanza alle migliori istanze: quelle del
popolo, dei cittadini, dei disoccupati, dei
giovani, dei professionisti che vogliono impegnarsi per migliorare la propria città lontani
dall’affarismo, dall’illegalità, dalla mancanza
di trasparenza e di dignità umana prima ancora che politica. Formare uno schieramento di
persone perbene e oneste che abbiano un’idea
di città da proporre e realizzare dimenticando
i “saltimbanchi”, gli interessi personali e soprattutto la stella polare non può essere quella
del rifacimento o del disfacimento di una rotonda in cambio di…”.
Se questo sogno si realizza lei è pronto a
scendere in campo?
“Personalmente sono interessato a dare un
contributo al progetto che ho descritto se ci
sono le condizioni e le persone che vogliono
partecipare ad una rinascita civile, sociale e di
valori in un territorio devastato e inquinato.
Non a caso il vuoto lasciato dalla politica, si
pensi ad esempio al dramma ambientale, è stato colmato da un prete. Questo accade quando
la politica e le istituzioni locali non si fanno
Pippo Papaccioli
più portatori dell’interesse collettivo ma per
le dinamiche perverse che mettono in campo
e per i risultati raggiunti, come il saccheggio
di quella che una volta era considerata il cuore della Campania felix, vengono percepite
come la controparte dei cittadini. Io invece
sogno di riportare nelle istituzioni, come detto, la rappresentanza della gente, quella vera
e sana”.
Se Papacciolli si candida a sindaco, come
la metterà con Tonino Falco, con Monopoli,
con Giacinto Russo e col Pd?
“Il Pd caivanese è un discorso a parte. Sui
nomi che lei ha citato, per carità, fanno parte
tutti di un passato e pure fallimentare. Io ho
nostalgia del futuro. Un futuro da costruire se-
condo i criteri che le ho raccontato. E che non
possono prevedere soggetti che hanno già fallito e non hanno fatto nulla per questo paese.
Anzi, se siamo in queste condizioni i cittadini
sanno chi ringraziare. Si pensi al sindaco Falco: il nulla applicato all’evanescenza più totale. Non si può pensare di amministrare
un paese cambiando in media 200 assessori e fare una giunta e una maggioranza
al giorno a componenti variabili fondata
su tutto tranne che sugli interessi collettivi. E’ questo tipo di politica che mi
ha disgustato e a causa di questo tipo di
politica sono stato alla finestra perché il
campo era impraticabile. Ecco perché
sogno un gruppo formato dalle migliori
energie per voltare radicalmente pagina
rispetto ad un passato ed un presente fallimentare”.
Lei ha detto che col Pd serve un “discorso a parte”. Dica.
“E’ il simbolo della degenerazione politica. Un partito abituato a Caivano a non
brillare di luce propria. Sono professionisti della dinamica secondo la quale si
perdono le elezioni e si va ugualmente a
governare fregandosene del voto popolare e del verdetto democratico dell’urna. Rincorrono il potere. Il problema dei
democratici è che a livello locale non
hanno mai espresso uomini di cultura o
personaggi di spicco. Basti pensare che
l’assessore nominato dal Pd, tal Perna, è
diventato strada facendo socialista. Insomma,
il Pd a Caivano è il simbolo della metamorfosi: senza spina dorsale, senza ideali, senza un
progetto, senza un valore legato all’idea ma si
muove esclusivamente in un’ottica personale
e di interesse”.
Insomma, Caivano o sogna o resta nella
spazzatura. Nel vero senso della parola.
“Io sono un sognatore nato. E, come le ho detto, i sogni spesso diventano realtà”.
Nonostante Giacinto Russo, il Pd e l’amministrazione Falco?
“La prego, non metta il dito nella piaga. Lei
parla del passato fallimentare. Papaccioli e
tanta gente onesta hanno nostalgia del futuro”.
3 MAGGIO 2014
Crispano
Sempre la stessa storia
23
Raid vandalico sospetto nella villa comunale
fittata ai privati. Chi paga?
Denuncia del capogruppo di “Progetto Crispano” Enzo Cennamo: “L’episodio fa salire dei sospetti. Il primo
marzo mi risulta che le chiavi sarebbero state consegnate ai nuovi proprietari del polmone di verde attrezzato
e, dopo quella data, guarda caso, si è materializzato il raid vandalico. La giunta cosa fa? Approva una delibera
nella quale dice ai privati di rimediare ai danni e il Comune paga? Ecco perché su queste ed altre ombre ricorreremo alla magistratura”
di Pasquale Girone
CRISPANO – L’appalto, definito “scandaloso”
dai consiglieri di opposizione, in merito al fitto della villa comunale a privati per circa 340
euro al mese per nove anni, si arricchisce di una
nuova puntata. Anzi, di due puntate e pure clamorose. La prima. Il capogruppo di “Progetto
Crispano”, Enzo Cennamo, ha protocollato al
Municipio una richiesta d’accesso agli atti per
controllare le procedure ed analizzare nei dettagli una gara che di per sé appare singolare. E
poi capire se l’unica ditta partecipante, e quindi
vincitrice dell’appalto, abbia legami col territorio. Pure perché, stranamente, sul cantiere, da
quando il Municipio ha consegnato le chiavi
della struttura ai nuovi “proprietari” del polmone di verde attrezzato, si nota quotidianamente
la presenza dell’assessore Pasquale Vitale. In
passato, tra l’altro, già salito alla ribalta della
cronaca, addirittura sulla stampa nazionale, per
polemiche legate alla campagna elettorale.
“Ho chiesto una copia degli atti e fino ad inizio
settimana non ne ho avuto copia – dichiara Enzo
Cennamo -. Ho protestato e sollecitato la segretaria comunale e spero che mentre siate in stampa avrò ricevuto le carte. Ma l’aspetto più grave
è un altro”. Cennamo rivela l’ennesimo episodio
che di sicuro non passerà inosservato nemmeno
davanti agli occhi delle forze dell’ordine. “Devo
approfondire la notizia nei dettagli ma le notizie
che mi arrivano sono inquietanti – continua Cennamo -. In sostanza, mi risulta che il primo marzo il Comune abbia consegnato le chiavi della
villa comunale ai vincitori dell’appalto; ebbene,
dopo quella data pare che sia stato denunciato
in villa comunale un raid vandalico e, guarda
caso, la giunta immediatamente ha votato una
delibera con la quale dice ai nuovi proprietari
del polmone di verde attrezzato di provvedere
in sostanza a rimediare ai danni e poi a contabilizzare gli interventi al Comune che rimborserà
la spesa. Se davvero è così i dubbi aumentano.
Assurdo pure come procedura amministrativa. E
poi, spesso a pensar male si fa peccato ma s’indovina. Guarda caso, il raid è avvenuto appena
dopo che il Municipio ha consegnato le chiavi
della villa comunale ai privati. Nel ragionamento i dubbi e le ombre si infittiscono e spero che
qualcuno si mobiliti per fare chiarezza. Non a
caso presenterò un esposto alla Procura della
Repubblica ed alla polizia perché in questo paese l’affarismo deve finire. E da qualche parte
pur bisogna cominciare al fine di far accendere
i riflettori a chi di competenza in modo che su
questo territorio martoriato e governato da logipaese, suscita perplessità in ogni ambiente ma
che lontane dalle terre sane si rendano conto che
i dubbi e le ombre maggiori nascono invece da
non si possono gestire le istituzioni coi criteri
tutte le dinamiche che ruotano attorno all’operautilizzati da decenni da questa truppa malandata
zione. Insomma, per chi vuole iniziare a metteche dell’interesse collettivo non ne vuole prore le mani nelle zone d’ombra al Municipio, sa
prio sapere”.
già da che parte iniziare.
Insomma, ha fatto
scalpore la scelta
dell’amministrazione di affidare
per l’irrisoria cifra
di circa 340 euro
al mese la villa comunale ai privati
e soprattutto i soldi che il Comune
guadagnerà sono
davvero nulla se
CRISPANO – Liberazione
sarà consentito a
d’Italia. In tutto il Paese
chi gestirà l’imle celebrazioni si svolgono
pianto di aprirsi in
il 25 aprile, data simbolo
loco pure un punto
e storica di quegli eventi
ristoro, come bar o
che hanno lasciato un sebouvette. E sopratgno collettivo in tutta la
tutto la domanda
nazione. Anche a Crispano,
che molti si pongocome di consuetudine, gli
no è questa: cosa
amministratori depongoci fa costantemenno ogni anno una corona
te l’assessore Pad’alloro davanti alla lapide
squale Vitale sul
nei pressi del Municipio
posto nonostante
in piazza Trieste e Trento.
le chiavi siano già
Un giorno che dev’essere
state consegnate ai
ricordato a vita. Ebbene,
privati?
quelli che sono passati alla
La cifra è constoria come “amministratogrua? Il bando è
ri fannulloni”, così definiti
stato pubblicizzadai partiti e dai consiglieri
to secondo quanto
di opposizione, hanno tenprevede la legge?
tato quest’anno di cambiare
E come mai per
addirittura la storia magari per godersi il “ponte” di vacanza senza essere
una struttura così
costretti, in un giorno festivo, il 25 aprile appunto, a restare in città ed
grande e con la
avere tra i piedi magari il “fastidioso” impegno della celebrazione della
possibilità, magari,
liberazione d’Italia. Ecco perché a Crispano, e solo a Crispano, le celedi aprire una boubrazioni della liberazione, così come si evince dal manifesto affisso in
vette, a cifre davpaese, si sono svolte il 24 aprile. E non il 25. Con un giorno di anticipo.
vero irrisorie, si è
Nessuno ci crederà ma è così. Una “gaffe” che non nasce a caso. Il 25
presentata una sola
aprile è stata liberata l’Italia. Adesso bisogna trovare una data per liberare
ditta a concorrere
Crispano da “fannulloni” che negli anni scorsi si sono macchiati, sindaco
per la gestione? La
in testa, di uno scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni della
scelta politica, di
camorra. La data giusta sarà il 24? Chissà. Magari è una premonizione.
privatizzare l’uniSperiamo bene. Insomma, il 25 aprile si festeggia la liberazione. Il 24, i
co vero spazio ver“partigiani della pagnotta”.
de attrezzato del
La liberazione si festeggia
il 25 aprile. Il 24, al massimo,
può essere la ricorrenza
dei “partigiani della pagnotta”
political marketing & reputazione
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Domenica 4 maggio 2014, ore 10.30 in piazza