2 Afragola: una buona notizia 3 MAGGIO 2014 Afragola Il nuovo commissariato è quasi pronto. Il sindaco in campo per fronteggiare piccoli imprevisti I lavori del fabbricato, quattro piani edificati su un terreno di 1500 metri quadrati nel rione “Salicelle”, sono ultimati. L’impresa deve solo fornire al Comune i certificati della regolare esecuzione dei lavori per poi passare alla fase finale del collaudo e del taglio del nastro. Stabilito un cronoprogramma: entro luglio la struttura dev’essere data agli agenti altrimenti il Municipio procederà in danno all’impresa riscuotendo la polizza fideiussoria. Tuccillo: “L’ottimo lavoro delle forze dell’ordine trova riscontro anche nei risultati raggiunti dal corpo di polizia municipale. Portare il comandante Luigi Maiello ad Afragola è stata una scelta vincente” di Giovanni De Cicco AFRAGOLA - L’hinterland a nord di Napoli è da sempre considerato un territorio di “prima linea” per le forze dell’ordine, soprattutto negli ultimi anni dove i clan più organizzati e potenti sono nati e cresciuti proprio da queste parti. Con tutte le dinamiche perverse annesse alle escalation criminali: faide interminabili e agguati nei centri città e pure in pieno giorno che hanno lasciato sull’asfalto un’interminabile scia di sangue. All’escalation della camorra bisogna aggiungere il disagio di molti rioni di periferia che, purtroppo, producono bande di scippatori e professionisti del furto e degli scippi. “Baby gang” che per anni hanno tenuto in scacco intere comunità. Nessuno si sentiva più tranquillo nemmeno quando si recava al supermarket per fare la spesa. E poi c’è l’affare di tutti gli affari: la droga. Lo spaccio di sostanze stupefacenti rappresenta la prima voce nei bilanci dei clan e l’area nord è sempre stata, da Scampia al “Parco Verde” di Caivano, la principale roccaforte d’Italia per il narcotraffico. Una descrizione da brividi ma per fortuna consegnata alla storia. Ovviamente, è difficile, se non impossibile, estirpare il “male” da questi territori. Ma i dati degli ultimi anni, ed in particolare dell’ultimo anno e mezzo, dimostrano che molto è migliorato non solo grazie alla repressione ma soprattutto alla prevenzione. La differenza a favore dei cittadini, che oggi si sentono più sicuri rispetto al passato, l’hanno fatta proprio le forze dell’ordine. E il “piano sicurezza” della polizia ha garantito il salto di qualità con agenti e pattuglie impegnate in strada praticamente 24 ore al giorno. La guardia deve restare sempre alta perché la situazione resta incandescente ma l’aspetto positivo è constatare che finalmente si è imboccata la strada giusta. E sul fronte amministrativo si registra un’altra novità positiva. A luglio potrebbe essere consegnato il nuovo commissariato realizzato ad Afragola, guarda caso, nel rione “Salicelle”, un quartiere disagiato dove vivono tante persone perbene ma pure tanti giovani che non hanno mai trovato un’alternativa alla strada. Il sindaco Domenico Tuccillo è sceso in campo in prima persona per sollecitare un’accelerata in merito alla consegna del nuovo commissariato. Ha chiesto ai tecnici del Comune di sollecitare la ditta e risolvere con tempestività eventuali imprevisti in modo da far si, come gio Di Mauro. detto, che già entro luglio si possa tagliare il E posso dire che l’impegno a tutela della sinastro del fabbricato e consegnarlo agli agen- curezza e della legalità si sposa in pieno con ti. Una questione che il capo dell’amministra- l’impulso dato dalla nostra amministrazione zione ha preso a cuore perché sa bene che la con particolare riferimento alla riorganizzapolizia ha bisogno di una struttura moderna e zione del comando di polizia municipale. E confortevole rispetto ai locali angusti che oggi non posso perdere l’occasione per ringraziare ospitano il commissariato in Piazza Salvator pubblicamente il comandante Luigi Maiello Rosa proprio nei pressi del comando di polizia per la svolta che è riuscito a dare al corpo di municipale. Eppure, la struttura delle “Salicel- polizia municipale, dimostrabile con dati prele” è quasi ultimata. Si tratta di un fabbricato di cisi e tangibili su più fronti, tra cui mi piace quattro piani (500 mq. a piano) su 1500 metri ricordare il ripristino della legalità relativo quadrati di terreno, dotato di ogni confort, in- ai beni confiscati alla criminalità organizzaclusi gli appartamenti per il commissario e per ta; il contrasto al contrabbando di sigarette gli agenti. In realtà, come detto, i lavori tecnicamente sono ultimati. Adesso tocca all’impresa che ha costruito l’opera fornire al Comune tutte le certificazioni della regolare esecuzione dei lavori (impianti elettrici, idrici, antincendio, collaudo degli ascensori). Una volta ottenuti i certificati, si può procedere alla fase di collaudo. Ma purtroppo, a causa della crisi che attanaglia diversi imprenditori in questo periodo difficile per tutti, sono sorti piccoli problemi, soprattutto coi fornitori, che, da indiscrezioni trapelate, dovrebbero comunque essere in fase di Il nuovo Commissariato di polizia di Afragola risoluzione. Insomma, se tutto va bene, entro il 30 maggio la ditta si è impegnata a fornire i certificati necessari ed a tutte le attività illegali che si svolgevano per collaudare l’opera ed entro e non oltre il alla luce del sole sul territorio. Risultati im30 giugno si procederà pure al collaudo. Ecco portanti ottenuti dal comandante Maiello che perché il sindaco Tuccillo sta seguendo l’iter hanno provocato, come volevasi dimostrare, passo dopo passo: anche perché se il cronopro- una reazione di insofferenza e di irritazione in gramma non dovesse essere rispettato, il Co- alcuni settori avvezzi ad altre abitudini. E promune provvederà alla riscossione della polizza prio questa insofferenza e questa irritazione fideiussoria e provvederà, in danno all’impresa dimostrano che non solo la polizia municipainadempiente, a mettere in campo tutte le azio- le, finalmente, ha raggiunto il salto di qualità ni al fine di arrivare a quei certificati indispen- ma anche che la scelta di portare ad Afragola sabili per il collaudo finale e la consegna del un comandante operativo e col curriculum di commissariato agli agenti di polizia. Maiello è stata una scelta vincente ripagata “I risultati raggiunti dalle forze dell’ordine, sul campo. Sulla realizzazione del nuovo comed in particolare dagli agenti di polizia che missariato di polizia, ne ho parlato coi tecnici operano sul territorio – dichiara il sindaco di del Comune affinché attuino tutte le azioni del Afragola Domenico Tuccillo – rappresentano caso in modo da tentare di rispettare il croil migliore premio per il lavoro svolto dal pri- noprogramma e consegnare la nuova struttura mo dirigente del commissariato cittadino Ser- agli agenti di polizia a luglio”. 3 MAGGIO 2014 Speciale Arrivano i rinforzi 3 Trenta uomini e dieci pattuglie in strada 24h per tutelare la sicurezza dei cittadini Il primo dirigente del commissariato di polizia di Afragola, Sergio Di Mauro, ha chiesto ed ottenuto, grazie alla sensibilità del questore di Napoli, Guido Marino, più uomini a disposizione da impegnare nei paesi dell’area a nord del capoluogo partenopeo. In due mesi messi a segno 30 arresti. Nell’ultimo anno e mezzo sono 200 le persone assicurate dalla polizia alle patrie galere. La priorità: contrasto al traffico di droga con particolare attenzione al “Parco Verde” di Caivano. Quasi azzerati gli scippi. I sindaci: “Grazie agli agenti in strada ci sentiamo tutti più sicuri” di Giovanni De Cicco AFRAGOLA – Arrivano i rinforzi della polizia per garantire maggiore legalità sul territorio, sicurezza e sempre più controlli, senza dimenticare l’importante opera di contrasto alla criminalità organizzata. Il dirigente del commissariato di Afragola, Sergio Di Mauro, ha portato a casa un importante risultato per tutti i cittadini dell’hinterland a nord di Napoli, grazie alla enorme sensibilità del questore di Napoli Guido Marino di fronte alle emergenze verificatesi in provincia. Nelle 24 ore giornaliere sono impegnate sul territorio costantemente ben 10 pattuglie del commissariato di Afragola. Più di trenta uomini in divisa in strada proprio grazie ai rinforzi, come detto, arrivati da Napoli. I risultati parlano chiaro: in soli due mesi, gli agenti della polizia, coordinati da Sergio Di Mauro, sempre in prima linea nelle “operazioni calde”, hanno messo a segno ben 30 arresti, in gran parte legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. E proprio la droga rappresenta una delle priorità del contrasto all’illegalità. Infatti, soprattutto a Caivano, il famigerato “Parco Verde” negli anni passati rappresentava una succursale di Scampia, il centro di vendita all’ingrosso e dettaglio di eroina e cocaina più grande del Sud; con la militarizzazione del quartiere napoletano, da anni ormai terreno di scontro tra i fedelissimi di Paolo Di Lauro e gli scissionisti, il “Parco Verde” di Caivano ha rappresentato e rappresenta per il narcotraffico in questo momento particolare la “Scampia 2”. Insomma, gli affari si sono spostati da Secondigliano a Caivano. Nonostante in provincia gli spacciatori hanno trovato di fronte un piano ben organizzato di contrasto messo in campo dagli uomini in divisa. In un anno e mezzo, ossia da quando Di Mauro è arrivato alla direzione del commissariato di Afragola, sono stati messi a segno ben 200 arresti. E i “venditori di morte” finiti in manette sono stati “beccati” dagli agenti della polizia in flagranza di reato. Quindi, andranno a processo con prove certe e condanne sicure. E tutto questo è stato possibile grazie all’attività di “intelligence” e ad azioni sul campo, ben coordinate, che non hanno lasciato nulla al caso. Altro dato importante riguarda gli scippi. Da queste parti i reati legati alla cosiddetta microdelinquenza rappresentavano pane quotidiano per i cittadini che ogni giorno affollavano le strade del centro storico dei paesi dell’hintelrand: Caivano, Cardio, Afragola, Casoria, Crispano. Ebbene, grazie ai rinforzi e ad un Il primo dirigente del commissariato di Polizia di Afragola piano coordinato di posti di blocco e pattuglie che circolano nei paesi, gli scippi sono quasi spariti. Abbattuti i picchi degli anni scorsi. E lo stesso vale per le rapine. Diminuite di gran lunga grazie al massiccio spiegamento di polizia manifestatosi in maniera pure intelligente. Nessuna militarizzazione del territorio. Ma un controllo costante e capillare di tutti i comuni che da un lato fa sentire tranquilli e sicuri i cittadini e dall’altro tiene i malintenzionati lontano dai passanti. Intensificare i controlli e aumentare gli agenti di polizia sul territorio è stato indispensabile anche alla luce della nuova faida di camorra che ha colpito in particolare proprio il triangolo Cardito-Caivano-Afragola con nuovi morti ammazzati. L’ennesima guerra legata sempre al business della droga contro il quale tutte le forze dell’ordine sono in campo con misure emergenziali per fermare l’ennesima mattanza e soprattutto per ristabilire sul territorio un clima di sicurezza e legalità. I primi a toccare con mano l’impegno e gli ottimi risultati raggiunti dal commissariato di polizia di Afragola e dal primo dirigente Sergio Di Mauro sono proprio i sindaci dei comuni interessati. Il primo cittadino di Caivano, Tonino Falco è diretto: “In città viviamo l’emergenza del “Parco Verde” e anche lo spaccio di droga legato all’impiego di extracomunitari. Le forze dell’ordine hanno messo in campo misure importanti e in particolare l’azione di controllo sul territorio delle pattuglie della polizia l’abbiamo percepita noi e l’hanno percepita i cittadini che, nonostante tutto, si sentono più protetti ed avvertono la presenza dello Stato, di uno Stato impegnato a garantire il rispristino della legalità soprattutto nelle zone di periferia e nelle aree più calde”. Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Cardito, Giuseppe Cirillo: “Ci sentiamo più sicuri e la presenza costante della polizia per le strade del paese ha contribuito in maniera determinante a ridurre ai minimi storici episodi di microdelinquenza come gli scippi e le rapine. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare perché al di là delle grandi operazioni, i reati da strada sono quelli che più danno fastidio alla cittadinanza. Ecco perché intensificare i controlli e le pattuglie è stata una scelta vincente perché ha fornito immediatamente ottimi risultati e la comunità si sente più protetta. Non possiamo fare altro che collaborare con le forze dell’ordine e ringraziare chi, come gli agenti di polizia, ogni giorno rischiano la vita per tutelare la sicurezza di noi cittadini e dei nostri figli in territori che definisco di frontiera”. 4 L’editoriale del direttore 3 MAGGIO 2014 Afragola Fermare i “dirigenti infedeli” prima che sia troppo tardi. Piazza pulita di chi “rema contro” su ordine del “sistema” Dopo un anno di amministrazione è evidente che al Municipio Tuccillo ha ereditato dal “sistema Nespoli” dei burocrati che al posto di fare il proprio dovere si mettono “pancia all’aria” minando il cammino dell’amministrazione. La legge in questi casi offre strumenti di contrasto. Li si utilizzi al più presto in attesa che le inchieste della Procura della Repubblica su precedenti “misfatti” arrivino al salto di qualità. Ma non si può aspettare che ciò avvenga. La coalizione di governo faccia “piazza pulita” ma senza demagogia e senza alimentare polveroni inutili che favoriscono chi questa situazione di emergenza al Municipio l’ha creata ad arte e continua a fomentarla dall’esterno di Giovanni De Cicco AFRAGOLA – Le criticità sulla giunta sono state analizzate sullo scorso numero di “Mosaico” e, come detto, appena dopo il bilancio bisognerà mettere mano, con urgenza, ad una verifica seria e concreta. Sia per sostituire il dimissionario Pasquale Grillo e sia per dare una sistemata agli altri settori e far capire a determinati assessori che il posto in giunta lo si deve meritare lavorando e non può essere garantito a nessuno il “vitalizio quinquennale” solo per i voti conquistati alle elezioni. Soprattutto se c’è qualcuno che pensa di mettere in campo, per fortuna non riuscendoci, gli stessi comportamenti contestati al vecchio sistema di centrodestra. Il vero problema dell’amministrazione, però, è inutile girarci attorno, sono i dirigenti comunali. Professionisti ereditati dal sindaco Domenico Tuccillo dall’amministrazione di Enzo Nespoli, alcuni dei quali arrivati in città con contratti a termine e portati dall’ex primo cittadino “pidiellino” e poi, guarda caso, stabilizzati perché vincitori di concorso. La nuova amministrazione ha riordinato i settori, rendendoli finalmente omogenei, secondo i criteri della buona amministrazione in modo da tenere chiare le responsabilità dei singoli e, di conseguenza, evitando confusione e intrecci che servono solo quando bisogna consumare imbrogli mettendo in campo il teatrino del “rimbalzo della competenza”. Tuccillo, sul piano amministrativo, ha fatto quello che doveva fare ma non è bastato perché il problema restano quei dirigenti legati al “sistema”. Non li si poteva cacciare. Questo aspetto dev’essere chiaro al fine di evitare confusione. A quel personale è stata ridata fiducia, anche se con metodi e valori nuovi; ma alcuni di essi non vogliono proprio adeguarsi ai principi sani ed al posto di mettersi a fare i burocrati, e quindi al posto di dimostrare di essere servitori dello Stato, si sono messi, e continuano a farlo, a minare ed ostacolare continuamente il cammino dell’esecutivo. Come se fossero dirigenti politici a disposizione dei partiti di opposizione. Anzi, nemmeno dei partiti e dei consiglieri di opposizione, ma, peggio ancora, di una “regia occulta” che negli anni ha scritto le pagine più brutte della storia politica e amministrativa afragolese. Riempendo i giornali di performance giudiziarie. Aspetto inquietante. Il pensiero di tutti i lettori che conoscono il contesto afragolese, leggendo queste righe, è evidente che va subito a Vincenzo Nespoli. Fate attenzione. Non mi aggiungo al coro formato da chi nutre un certo fastidio quando scopre che, magari, i dirigenti dell’Ente locale vanno a pranzo con l’ex sindaco. Non mi scandalizza e non è un elemento soggetto a valutazione. Quello che fa paura e al quale bisogna mettere immediatamente un freno, resta il meccanismo perverso che si scatena al Municipio quando i dirigenti si mettono a fare politica e creano ostacoli inesistenti all’amministrazione solo per eseguire ordini esterni e quindi tentare di colpire Mimmo Tuccillo dritti al cuore, ossia proprio nell’amministrazione e negli uffici. Questo meccanismo becero, pericoloso, inquietante e pure inquinato dev’essere frenato in maniera netta e pure in fretta. Ecco perché in alcuni casi servirebbero pure assessori più forti, capaci non solo di farsi sentire ma anche di assumere decisioni coraggiose laddove si scoprono situazioni a dir poco vergognose. Un aiuto, ma questa è una sensazione personale, potrebbe arrivare anche dalle inchieste della Procura su atti e azioni consumate negli anni in cui al Municipio governava il centrodestra; inchieste che in alcuni settori procedono ormai a grande velocità e, quindi, da un momento all’altro potrebbe arrivare il salto di qualità. Ma, se ciò dovesse accadere, è vero che si avrà la certezza che in alcuni uffici dell’Ente negli anni del sistema si sono consumate azioni magari illegali, ma sarà una magra soddisfazione se dovesse succedere qualcosa perché Afragola finirà di nuovo sotto i riflettori per storie di pessima gestione, l’ennesima tonnellata di fango sarà scaricata sulla città dovuta a distorsioni che, purtroppo, non si possono cancellare con una semplice elezione, per quanto importante, ma serviranno anni per smaltire tossine negative e gli effetti di quel “quinquennio”. E, allo stesso tempo, non si possono aspettare interventi esterni, seppure di organismi dello Stato, al fine di bonificare gli uffici o di rimettere sulla retta via quel personale dipendente del Comune che ricopre ruoli strategici ma non vuole adeguarsi ai nuovi valori di trasparenza e legalità. La legge comunque offre degli strumenti agli amministratori in questi casi e devono essere utilizzati con coraggio e determinazione, sapendo che non si mettono in campo azioni di contrasto a quei “franchi tiratori della burocrazia” perché legati alla vecchia maggioranza; e Tuccillo lo ha dimostrato ampiamente. Certi atteggiamenti, che pure hanno fatto parte del governo di centrodestra, non troveranno mai diritto di cittadinanza finché ci sarà lui a guidare il Comune. Ma, dato per scontato questo aspetto, bisogna contrastare, al contrario, gli “infedeli” e chi, sott’ordine, si mette “pancia all’aria”, o peggio ancora crea ad arte problemi con l’intento di far perdere finanziamenti o di impedire che l’amministrazione riesca a risolvere i problemi. E da soli, gli assessori, mi riferisco sempre ad alcuni ed individuabili settori, non ce la fanno perché inesperti, alcuni presuntuosi ed incapaci di incidere nei processi. Insomma, si accontentano della carica. Da un alto, quindi, servono azioni forti e di contrasto per riportare negli uffici un contesto normale, dall’altro serve gente capace e coraggiosa che non corri dietro la “pessima politica” ma ne sviluppi una pulita attraverso soggetti che abbiano voglia e competenza per lavorare spediti. 3 MAGGIO 2014 Afragola www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord Su questo fronte ho trovato importante i segnali arrivati dai banchi della maggioranza, ed in particolare dal consigliere dei Giovani democratici, Giovanni Tuberosa. Ma allo stesso tempo Tuberosa dovrebbe capire che non serve creare polemiche, su “Facebook” solo per dimostrare di pensarla in un certo modo; chi fa parte della coalizione di governo dovrebbe, invece, incidere nei percorsi, nei processi e nelle decisioni. Anche perché, giusto per fare un esempio, se fossero stati veri alcuni “premi” riconosciuti ai dirigenti, con tutto il rispetto possibile verso l’operato di Tuberosa, la battaglia l’avremmo fatta innanzitutto noi e soprattutto quella parte della coalizione di “salute pubblica” che ci ha sempre messo la faccia in aula, in città e non solo, per fermare deviazioni, distorsioni e illegalità. Insomma, se si “parte”, lo si deve fare sul serio, su atti oggettivi e reali, con azioni concrete, politiche e amministrative, da motivare e sostenere in ogni luogo. Condividere un pensiero generale, per quanto giusto, come la rimozione dei dirigenti, non basta, così come non basta strumentalizzare atti ed episodi che non sono reali e creare un polverone sui social oppure in piazza solo per dimostrare all’opinione pubblica di essere diversi da chi vi ha preceduto. Questo lo si è capito. Mimmo Tuccillo non è Vincenzo Nespoli e i consiglieri di maggioranza non sono come la stragrande maggioranza dei consiglieri del “sistema”. Lo ha capito innanzitutto Afragola; non a caso chi oggi governa lo fa perché ha vinto una campagna elettorale fondata su una dura battaglia di cinque anni di opposizione. Ed è evidente che come dice l’assessore Giuseppe Affinito “quella battaglia non è la battaglia di tutti” (e questo non è un motivo di vanto, ndd) ma è anche vero che sempre quella battaglia rappresenta il principale pilastro della vittoria della coalizione di governo, accompagnato dall’autorevolezza del sindaco Tuccillo. Probabilmente, senza quei cinque anni di “frontiera” e senza l’alleanza di salute pubblica, Affinito e chi la pensa come lui dif- 5 ficilmente avrebbero potuto accedere al governo della città. Ecco perché l’allarme di Tuberosa dev’essere preso in considerazione, evitando, però, di offrire il fianco ad attacchi strumentali che arrivano da chi questa situazione al Municipio di emergenza legale e democratica l’ha creata; serve mettere in campo azioni concrete sia per ripristinare un contesto democratico e normale negli uffici, sia per far capire ai dirigenti che chi vuole fare politica e opposizione è giusto che lasci l’incarico. Anche per evitare, e ribadisco che si tratta di una sensazione personale e di null’altro, che eventuali interventi drastici della magistratura legati a fatti consumati sotto la precedente amministrazione possano “decapitare” qualche ufficio e paralizzare l’attività di quei settori durante il nuovo corso. Insomma, quello che non va dev’essere cambiato. E non a chiacchiere o su “Facebook” ma al Comune e con azioni concrete e immediate. E quando è stato fatto, i risultati sono stati non solo positivi, ma oltre qualsiasi previsione. E mi riferisco al nuovo comandante della polizia municipale Luigi Maiello. Un esempio su tutti i fronti. Insomma, ci vorrebbe, per cambiare le cose ed aspirare alla perfezione, un Maiello in ogni settore. Bene ha fatto il sindaco a riformare l’organizzazione degli uffici ma bene farà l’amministrazione se cercherà di riorganizzare, e in alcuni casi “punire”, il personale, soprattutto dirigente, che, ormai è evidente, dopo un anno di amministrazione non vuole adeguarsi al nuovo corso di legalità ed è al Municipio solo per remare contro gli interessi di Afragola. Quei pranzi con la “regia occulta”, e che Afragola ha cacciato dalla città col voto democratico, non devono fare nemmeno notizia. Il problema sorge quando quei “pranzetti settimanali” incidono in negativo sull’amministrazione. E non si può attendere in eterno l’intervento della Procura. Magari arriverà pure. Ma la politica può fare molto attraverso gli istituti previsti dalla legge. Prima si inizia e meglio è. 6 Buona amministrazione 3 MAGGIO 2014 Afragola Ultimatum ad Ikea per realizzare lo svincolo autostradale nella “Cantariello” Il sindaco Domenico Tuccillo convoca al Municipio una conferenza dei servizi al fine di tutelare il territorio e far garantire agli imprenditori privati il rispetto degli obblighi assunti con la collettività. Il capo dell’amministrazione: “Tuteleremo gli interessi di Afragola in ogni modo”. di Giovanni De Cicco AFRAGOLA - L’amministrazione cerca da IKEA la realizzazione di un’opera importante, determinante per la vivibilità del territorio, contenuta negli accordi stipulati in passato tra Comune e “Nac costruzioni”, la società promotrice dei centri commerciali. Proprio “Nac” trasferisce all’Ikea quell’obbligo, tant’è che nel 2006, durante la gestione commissariale del Municipio, la multinazionale svedese presenta pure un progetto. E in quel caso “Autostrade” avanza una serie di modifiche da apporre alla “bozza Ikea”. Poi nel 2008 arriva Vincenzo Nespoli. E per due anni, fino al 2010, silenzio assoluto. L’Ikea non presenta nulla, non adegua il progetto alle prescrizioni di “Autostrade” e il sindaco e l’amministrazione se ne stanno zitti zitti, come se fosse tutto normale. Arriviamo al 2010. Finalmente, dopo due anni di inspiegabile silenzio, il Comune si ricorda di convocare una conferenza dei servizi e Ikea non si presenta. Fa solo sapere che non intende assolvere più agli obblighi. Insomma, la multinazionale svedese che ha realizzato un imponente centro commerciale nell’area “Cantariello” non vuole più pagare lo svincolo autostradale. E il Municipio non batte ciglio. Nespoli continua a restare zitto e fermo. Nulla di fatto e tutti a casa. Anzi, la cosa che “puzza” è che tentano di mischiare le carte sovrapponendo l’indisponibilità di “Ikea” e la disponibilità a realizzare quell’opera, che sulla carta spetta agli svedesi, avanzata da un’altra società privata. Intanto “Ikea” scappa e Nespoli e il centrodestra restano a guardare in silenzio. Arriviamo all’elezione di Domenico Tuccillo. Il nuovo primo cittadino prende la situazione di petto. La studia e convoca tutti al Municipio. Conferenza dei servizi. Partecipano i rappresentanti di Ferrovie, del Comune di Afragola, del Comune di Casalnuovo, rappresentanti del governo centrale, i rappresentanti della Regione, della Provincia e quelli della società che promuove il centro “ I Normanni”. Ikea assente ingiustificata. Durante la riunione si affronta il tema degli impegni assunti e non mantenuti. I promotori de “I Normanni” si dichiarano disponibili a realizzare lo svincolo autostradale in sostituzione di Ikea. Invece il Comune, rappresentato dal capo dell’amministrazione, tiene duro e cerca di trarre il massimo risultato possibile per il territorio e per la comunità locale. Ecco perché si decide all’unanimità di ribadire di nuovo ad Ikea l’obbligo di realizzare l’infrastruttura viaria nell’area “Cantariello”, adeguando il progetto al nuovo quadro normativo nel rispetto delle indicazioni di Autostrade e del Ministero alle Infrastrutture. In caso di risposta negativa, l’amministrazione e il sindaco Tuccillo si impegnano a mettere in campo qualsiasi azione idonea al fine di far rispettare alla multinazionale gli obblighi assunti e relativi alla costruzione di un “megastore” nell’area “Cantariello”. Ecco la differenza tra Nespoli e Tuccillo: quest’ultimo ha messo in campo quelle iniziative e quel rigore che Nespoli doveva garantire a tutela di Afragola già nel 2008 mentre preferì non fare nulla. Favorendo, e parlo del centrodestra, ovviamente gli imprenditori a scapito dei cittadini. La differenza tra i due modelli di governo è tutta in quest’episodio. Eppure, in campagna elettorale Antonio Pannone, accusò il centrosinistra di “non aver fatto nulla per garantire gli accordi coi centri commerciali, mentre il centrodestra aveva ripristinato la legalità e tutelato Afragola”. Parole che nessuno ha dimenticato e che oggi suonano come l’ennesima figuraccia che Pannone ha fatto in campagna elettorale e il tempo, faldoni inclusi, lo ha smascherato. Il sindaco Tuccillo usa toni chiari ma diretti. “E’ inaudito che per anni si sia lasciato correre questa situazione in questo modo e il Comune non abbia avvertito l’esigenza e la necessità di chiedere e obbligare l’Ikea a rispettare gli obblighi assunti per iscritto con la comunità locale. E il fatto che nel 2006 la multinazionale svedese abbia presneatto al Municipio un progetto dello svincolo autostradale dimostra chiaramente che era subentrata agli obblighi trasferiti dalla Nac costruzioni. La precedente amministrazione ha lasciato in- Il sindaco Tuccillo spiegabilmente passare due anni senza fare nulla e poi nel 2010 a fronte dell’inottemperanza di Ikea non ha battuto ciglio. Senza nemmeno tentare di definire la situazione in maniera formale. La mia amministrazione ha messo in campo tutte le iniziative possibili per recuperare il tempo perso e adesso aspettiamo la decisione di Ikea dopo l’invito formale partorito all’unanimità dall’ultima conferenza dei servizi. Poi decideremo come atteggiarci sapendo che le nostre priorità restano gli interessi collettivi, il territorio ed il rispetto delle convenzioni. Priorità che difenderemo, se ce ne sarà bisogno, in tutte le sedi”. Nessuno può chiedere di più. Al di là della demagogia di parte, ecco la differenza del buon governo e dei valori di Mimmo Tuccillo dal malgoverno e dall’affarismo del centrodestra targato Vincenzo Nespoli. 3 MAGGIO 2014 Afragola 7 Sceciale Europee Nespoli sceglie Rivellini e mobilita le terze e quarte linee del vecchio “sistema” L’ “impresentabile” del Pdl punta sull’europarlamentare uscente per non disperdere i resti del gruppo in quanto alla Regione sogna la candidatura del nipote Camillo Giacco. No secco di Baia e Fusco che scelgono Patriciello mentre il “portabandiera” di Forza Italia resta Antonio Caiazzo con Fulvio Martusciello. Pannone verso il Nuovo centrodestra ma potrebbe virare su Martusciello se riceve le dovute garanzie di Giovanni Sivero AFRAGOLA - Ultime notizie in merito alle elezioni Europee a livello locale. Nel centrodestra il gruppo di Enzo Nespoli si è sfaldato. Ognuno ha scelto il “cavallo” che ritiene migliore. E a nulla è servita la riunione di lunedì scorso dell’ex sindaco del Pdl per serrare le fila su Enzo Rivellini. Infatti, Nespoli è stato trattato come uno che non fa parte di Forza Italia. Nessuno lo ha chiamato. Nessuno lo ha contattato. Ecco allora che si è presentato da Rivellini ed ha chiesto al parlamen- Vincenzo Nespoli tare e u ropeo uscente se lo poteva votare in quanto nutriva l’esigenza di “contarsi” ad Afragola. Rivellini, ovviamente, ha colto al volo l’occasione ed è giusto ribadire che non c’entra nulla col gruppo afragolese e con le distorsioni messe in campo a livello locale. E’ semplicemente un candidato alle Europee che accetta volentieri un contributo elettorale da chi decide di votarlo senza nemmeno averlo chiesto. Nulla di più. Soprattutto perché in campo il partito “azzurro” ha schierato due uomini di apparato: il pugliese Fitto e l’assessore regionale campano Fulvio Martusciello. Accoppiata sostenuta dal consigliere comunale del centrodestra Antonio Caiazzo, il quale ha deciso di essere il “portabandiera” azzurro in città. Nespoli, quindi, durante la riunione coi vertici del centrodestra locale, ha registrato solo indisponibilità. Ecco perché per non fare brutta figura con Rivellini dopo l’impegno assunto, vira sulle terze, quarte e quinte linee del “sistema”: quasi tutti “trombati” alle scorse Amministrative. Fabio Fiorentino, Antonio Lanzano con l’aggiunta di Gaetano Moccia, direttore amministrativo dell’Asl che le indiscrezioni danno presente all’incontro politico organizzato da Enzo Nespoli. Ed anche dalle terze e quarte linee sono arrivate polemiche e prese di distanza. La scelta di Rivellini serve anche ad un altro obiettivo. L’ex sindaco del Pdl punta a non disperdere gli uomini più fedeli perché l’anno prossimo si vota alle Regionali e punta a candidare il nipote, già consigliere comunale ad Afragola, Camillo Giacco. Nespoli chiederà a Rivellini l’accoppiata con Bianca D’Angelo, consigliera uscente e compagna del parlamentare europeo. Un sogno destinato a restare tale. Sia perché Nespoli e Giacco dovranno guadagnarsi la candidatura in Forza Italia e superare l’ “analisi” degli “impresentabili”, visti i guai giudiziari che si portano sul groppone, e soprattutto Rivellini ha già altri accordi napoletani per la Regione. Quindi, non c’è trippa per i “gatti” afragolesi. E proprio il sogno di Giacco alla Regione ha spinto Gennaro Nocera, fedelissimo di Nespoli e capogruppo di Forza Italia nell’Assise campana, a non scegliere Rivellini ma ad intavolare una trattativa con Clemente Mastella. Pure perché i pezzi da novanta ad Afragola si sono spostati su altri candidati di Forza Italia. Il consigliere Raffaele Fusco non si è presentato alla riunione di Nespoli e voterà Aldo Patriciello. Aniello Baia resta alla finestra per il momento ma non nasconde simpatie sempre per Patriciello. E lo stesso discorso vale per il consigliere De Stefano. Antonio Pannone, invece, non ha ancora ufficializzato la scelta. Ma, da quanto trapela, non è disposto a seguire Nespoli. I “rumors” lo danno in avvicinamento al Nuovo centrodestra con la preferenza a Cesa dell’Udc. Ma non si esclude, però, che, ricevute le dovute garanzie, Pannone possa virare all’ultimo momento su Fulvio Martusciello di Forza Italia. Nel centrosinistra locale chi ha già scaldato i motori è l’area del Pd che si rivede nella candidatura di Andrea Cozzolino, eurodeputato uscente. In prima linea il consigliere del Pd Giovanni Boccellino e quello eletto nei Gd ma che nutre CIOCCOLATINI... Toc toc. “Buongiorno presidente, ti ricordi di me?”. “Certo, dimmi”. “Non posso votare Martusciello. Non perché non lo voglia, ma legga il giornale, lo legga, mi attaccano, sono i miei nemici, sono gli amici di Martusciello. “Mosaico” mi critica”. Il presidente imbarazzato guarda negli occhi il suo collaboratore: “Che dice? Di che si tratta?”. Mah! Restano a bocca aperta. Lo ascoltano e poi lo salutano. Il colloquio finisce e scoppia una grassa risata. E lui se ne va con l’ossessione tipica del “professore” all’ultima tappa: “Arriveranno con gli elicotteri per salvarmi. Scenderanno dal cielo e sarà l’apocalisse”. Saltano i nervi; esaurimento acuto. Ma mangiati un bel cioccolatino!!! Antonio Caiazzo pesanti perplessità verso il Pd locale e nazionale, Giovanni Tuberosa. Incerta ancora la posizione di Enzo Concas che, da indiscrezioni, dovrebbe sostenere Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd che tenta la scalata a Bruxelles. I consiglieri comunali più vicini al sindaco, come Mauro Pecchia, garantiranno un contributo al sindaco di Ischia Giosy Ferrandino ma non è escluso che proprio Mimmo Tuccillo possa garantire una presenza alla capolista del Pd, Pina Picierno, inquanto pare gli è stato chiesto proprio da Matteo Renzi in persona. Ancora da verificare il posizionamento degli uomini dell’Udc e di una parte del gruppo “A viso aperto”. Anche se Fulvio Martusciello di Forza Italia sarà votato pure da una costola della coalizione di “salute pubblica” grazie ad un rapporto personale di vecchia data. l a v e r i t à p e z z o p e r p e z z o diretto da Giovanni De Cicco Edito da “Associazione Mediterraneo e Città” sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (Na) aut. del Trib. Napoli n. 54 del 13/07/2009 Direttore responsabile: Giovanni De Cicco Direttore editoriale: Antonio Auricchio Comitato di redazione: Marcello Caputo, Antonio Azzurro, Pietro Giustino, Antonio Maiello, Vincenzo Fico, Giovanni Sivero, Angelica Petrellese. Facebook.: Mosaico Live [email protected] Periodico di attualità, cronaca, politica, approfondimento e sport. Progetto grafico studioocra comunicazione - [email protected] stampa Soc. Coop Grafica ETICA C.so Alcide De Gasperi - tel. 081.852.44.83 fax 081.852.48.55 - 80021 Afragola (Na) [email protected] Chiuso in tipografia il 30 aprile 2014 8 Intervista a Salvatore Iavarone 3 MAGGIO 2014 Afragola “Nei passati cinque anni la situazione ambientale ad Afragola era pietosa” L’assessore Salvatore Iavarone replica alle critiche arrivate dal centrodestra: “Oggi chi sputa veleno su alcuni giornaletti locali sembra sceso da Marte. Negli ultimi cinque anni la situazione era pietosa, sia sulla base dei dati percentuali della raccolta differenziata e sia in termini di iniziative per l’ambiente.” di Antonio Auricchio AFRAGOLA - Salvatore Iavarone, assessore con delega Ambiente ed Igiene Urbana eletto nella lista “Afragola Viva” con 464 preferenze e poi entrato in giunta al fianco del sindaco Domenico Tuccillo, rappresenta uno dei volti che nel “quinquennio” Nespoli ha combattuto il distorto sistema di governo messo in campo dal centrodestra. Iniziamo la nostra intervista tornando indietro di circa un anno. Salvatore Iavarone eletto nella lista Afragola Viva si dimette da consigliere per entrare a far parte della squadra degli assessori. Quali sono le ragioni di questa scelta? “Potevo restare in consiglio comunale e non rispondere favorevolmente alla richiesta di entrare in giunta, ma per chi in questi anni ha svolto un ruolo politico ed anche di continua denuncia sarebbe stato difficile spiegare perché non accettavo di ricoprire un ruolo di responsabilità e che permetteva di mettere in pratica quello che da anni chiedevo agli altri amministratori locali. La nostra è stata una scelta di gruppo, ed abbiamo deciso che in linea con quello che abbiamo sempre fatto, dovevo continuare a metterci la faccia, è una sfida di tutto un gruppo, è la sfida di Afragola Viva. Sono consapevole che si tratta di una sfida difficile e che la strada è tutta in salita, ma siamo certi che insieme alla città, riusciremo a recuperare quegli enormi ritardi che sono stati accumulati negli anni passati. In materia di ambiente, non vi era neppure una visione degli obiettivi, oggi stiamo portando a casa i primi risultati ed abbiamo una visione ed una strategia, oltre che obiettivi raggiungibili gradualmente in cinque anni”. Quella all’ambiente è sicuramente una delle deleghe con maggiori responsabilità, in particolar modo in questo momento storico. Qual è la situazione che lei ha ereditato? E quali sono stati i risultati raggiunti in questo primo anno da assessore al ramo? “La situazione che ho ereditato? Oggi chi sputa veleno su alcuni giornaletti locali sembra sceso da Marte. Negli ultimi cinque anni la situazione era pietosa, sia in termini di mini discariche, sia di percentuali di raccolta differenziata e in termini di iniziative per l’ambiente. Ecco i dati della raccolta differenziata degli ultimi cinque anni: nel 2008 la percentuale di raccolta su base annua era del 8.8%, nel 2009 del 9.2%, nel 2010 del 12.2%, nel 2011 del 16.9% e nel 2012 del 24.33%. Con la nuova amministrazione siamo arrivati al 50%, ma ritengo che molto ancora deve essere fatto, siamo all’inizio di una sfida importante. La nuova raccolta differenziata è partita lo scorso dicembre e credo che per fine anno la percen- tuale di raccolta sarà notevolmente più alta. Ma in città ci sono ancora circa venti punti in cui si formano cumuli di indifferenziato ogni giorno e con le telecamere, le guardie ambientali e la Polizia Municipale è indispensabile trovare la soluzione a questo problema. La questione Terra dei Fuochi resta un tema caldo non solo per Afragola ma per tutta l’area a nord di Napoli. Quali sono stati gli obiettivi tangibili raggiunti e quali sono le iniziative di contrasto e prevenzione messe in campo da oggi al prossimo futuro? “La prima fase è stata l’avvio di un’azione di coordinamento su tutto il territorio che vede coinvolti i comuni di Afragola, Acerra, Casalnuovo e Caivano per fronteggiare gli incendi della Terra dei fuochi , quest’azione rappresenta una svolta nella metodologia che sarà messa in campo dai quattro comuni nell’affrontare l’emergenza rifiuti tossici. Il tavolo dei quattro comuni ha infatti definito, per la prima volta, le linee guida a cui dovranno attenersi i rispettivi comandi della Polizia Locale. Sono state già avviate attività di perlustrazione, che riguarderanno le aree periferiche e simultaneamente quelle ai confini dei territori interessati, per acquisire tutti gli elementi utili per predisporre un piano d’azione che consenta di lanciare un chiaro segnale di tolleranza zero su tutto il territorio di competenza delle rispettive amministrazioni. Il Comune di Afragola, ha adottato tecnologie all’avanguardia per combattere lo sversamento e l’abbandono illecito di rifiuti, in collaborazione con l’AISA – Associazione Italiana Guardie Ambientali di Afragola. Si tratta di “droni”, sofisticati apparecchi poco visibili agli occhi umani per la loro dimensione poco più grande di un colombo, in grado di sorvegliare dall’alto notte e giorno tutto il territorio comunale e limitrofo, e capaci di fornire alle autorità competenti fotogrammi e video ad alta risoluzione. Con questa realtà il comune di Afragola è forse il primo in Italia ad adottare questo sistema, per riuscire a combattere il problema dei rifiuti. Stiamo monitorando le periferie della nostra città per tenere sotto controllo le aree che abbiamo ripulito e che costantemente ripuliamo, chiediamo la massima collaborazione dei cittadini a partecipare attivamente alla raccolta differenziata. E’ stato poi smantellato un insediamento abusivo in contrada Padragone, al confine tra Afragola e Acerra. L’operazione, rientra nelle attività del Pool interforze Terra dei fuochi che riunisce i Comuni di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo. Dieci tra roulotte e baracche abusive e non più abitate sono state abbattute nell’ambito di un piano operativo elaborato di L’assessore Salvatore Iavarone concerto per debellare il fenomeno dei roghi tossici nell’area a nord di Napoli. Poi abbiamo messo in campo una campagna speciale di rimozione rifiuti che ha coinvolto tutte le periferie di Afragola e riguarda la rimozione di auto e moto il cui numero di telaio non è visibile, come veicoli bruciati, oppure rubati e abbandonati. Le campagne di Afragola un tempo appartenevano alla cosiddetta Terra Felix e l’impegno quotidiano dell’amministrazione è volto a fare in modo che un giorno il nostro territorio possa riacquistare quella stessa dignità che per anni ha perso. Lo scorso mese sono stati messi in campo oltre 50 interventi di bonifica finalizzata alla rimozione di amianto nelle periferie di Afragola. Il fenomeno della “Terra dei Fuochi” si contrasta con azioni concrete, abbiamo ereditato una situazione difficile ed ora stiamo facendo di tutto per cambiare le cose ed essere protagonisti di un cambiamento reale in materia di ambiente. Molto ancora deve essere fatto, ma sono certo che ora stiamo tracciando una strada con obiettivi chiari per cui chiediamo la collaborazione dei cittadini nel corretto smaltimento dei rifiuti speciali. Per risolvere definitivamente il problema amianto, ci stiamo attivando con un progetto dal titolo “eternit free” che prevede il censimento dell’amianto esistente su aree private in città. Ora siamo impegnati in una nuova importante iniziativa che vi anticipo e che presto presenteremo in città, l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Afragola, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II Polo delle Scienze e delle Tecnologie DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA, dell’AMBIENTE e delle RISORSE, intende re- 9 3 MAGGIO 2014 Afragola alizzare un Programma di Acquisizione Dati che permette di avere un quadro di massima della contaminazione (inquinamento) nell’area comunale di Afragola. Il Comune di Afragola sta per siglare un protocollo d’intesa con l’università Federico II il cui programma si articola in più fasi. La prima fase prevede la realizzazione di una Carta dell’Uso del Suolo di tutta l’area Comunale. Questa carta tematica descrive lo stato attuale del’uso del territorio comunale. La seconda face prevede la realizzazione di un Analisi della omogeneità/disomogeneità idrochimicha delle acque dei pozzi presenti nell’area comunale mediante l’uso di resistimetro. Le misurazioni saranno effettuate su una maglia di pozzi distribuita normalmente alla direzione del deflusso sotterraneo delle acque. In questo modo si possono monitorare le potenziali variazione di composizione idrochimica della falda sotterranea dall’area dì entrata a quella di uscita dall’area comunale. Ciò serve ad accertare se la falda acquisisce componenti chimiche che ne variano la composizione nell’attraversamento del territorio comunale. La terza fase prevede la realizzazione di analisi della concentrazione di metalli pesanti finalizzati ad infittire la maglia preesistente effettuata per la realizzazione dell “Atlante Geochimico-Ambientale dei suoli dell’area urbana e della provincia di Napoli” (Ed.Aracne,2013) con il prelievo e la misurazione di campioni, si potrà realizzare una Carta Geochimica Comunale del rischio con una griglia di estrema efficacia. Prelievo di campioni ed analisi su tutto il territorio comunale. Seguirà poi una fase di Realizzazione di analisi con campionatura Random di inquinanti organici IPA e PCB ed una Relazione finale e restituzione sotto GIS . Il progetto per conto dell’Università sarà coordinato dal Prof. Giuseppe Nardi e si svolgerà durante l’anno 2014, coinvolgendo in particolare giovani universitari dell’area a nord di Napoli. L’iniziativa si articolerà in tre momenti: sarà organizzato un convegno dal Comune di Afragola con l’Università di Napoli e la Prefettura di Napoli con il Prefetto Cafagna, per presentare il progetto con la partecipazione di docenti, amministratori e tecnici per presentare alla cittadinanza gli obiettivi del progetto. Al termine del progetto alla fine del 2014 sarà presentato il risultato degli studi durante un nuovo evento pubblico. L’Assessorato all’Ambiente in intesa con le università campane attiverà dei tirocini formativi per gli studenti universitari di Afragola presso il gli uffici dell’assessorato del Comune. Lo stesso Assessorato istituirà una Borsa di Studio per gli studenti universitari residenti ad Afragola che realizzeranno tesi di studio in materia di ambiente avente come oggetto di studio il nostro territorio. Intanto abbiamo comunicato alla Regione Campania i siti oggetto di discariche, come prescritto dalla legge regionale 20/2013. Insomma credo che qualche passo in avanti lo stiamo facendo. In questo anno abbiamo assistito all’entusiasmante ritorno del calcio in città. Da assessore allo sport, quali sono le prossime tappe per far sì che lo sport torni ad essere un valore aggiunto importante per la città? E quali sono i tempi per il recupero totale dello stadio Luigi Moccia? “Lo Sport è un’altra delle priorità per questa città. Da anni non avevamo neppure un assessore allo sport. Stiamo recuperando grandi ritardi anche in questo campo. Abbiamo riaperto di pomeriggio tutte le palestre delle scuole del territorio, stiamo dialogando con la Provincia per aprire anche le palestre scolastiche degli istituti superiori, stiamo ripartendo con le Miniolimpiadi e con attività motorie nelle scuole elementari, presto attiveremo corsi di difesa personale femminile e Taekwondo nelle scuole elementari e medie. Grande successo lo scorso anno per le domeniche sportive nelle piazze della città, che riproponiamo a breve. Ma la più grande soddisfazione è stata contribuire alla costituzione dell’Afragolese calcio, siamo stati promotori dei primi incontri, poi la società è nata grazie alla bravura di uno straordinario gruppo. Abbiamo avviato in meno di cento giorni i lavori dello stadio Moccia, a breve avremo tre campi ed una pista di atletica, ed è questa la nostra più grande soddisfazione. Il 15 giugno in città anche un’importante maratona con l’associazione New Atletica Afragola presieduta da Mimmo Errichiello, un evento che porterà ad Afragola numerose formazioni atletiche da tutta italia”. 37 anni dopo. “Nella mente e nel cuore” Domenica 4 maggio 2014, ore 10.30 in piazza San Marco: inaugurazione del monumento alla memoria di Don Gabriele Laudiero. di Angelica Petrellese Don Gabriele, educatore ed amico di intere generazioni di fanciulli e giovani cittadini afragolesi, nacque il 14 settembre 1929 ad Afragola. Fin dall’età di 8 anni lasciò intendere la sua dedizione al sacerdozio, a circa 10 anni, esplicitò il radicato desiderio di entrare in seminario. Ordinato sacerdote il 27 settembre 1959, celebrò la sua prima messa solenne ad Afragola. Fu, per undici anni, vice-parroco di Don Aniello Tuccillo nella parrocchia di San Marco. In seguito alla dipartita di Don Aniello, i cittadini del rione, manifestarono al Vescovo il desiderio di vedere designato, quale parroco ufficiale della Chiesa di San Marco, Don Gabriele. Gli anni che seguirono il possesso della parrocchia, dal settembre 1963, furono caratterizzati da instancabili innovazioni ed attività che mirarono ad accrescere il livello culturale e spirituale dei fedeli. Maggiori attenzioni furono rivolte ai bambini ed ai giovani; Don Gabriele ripeteva spesso: “ il catechismo è la mia vita”. Si prodigò per la costruzione di un oratorio con palestra per le attività sportive, aule destinate al catechismo e sale di intrattenimento. I giovani utilizzavano tale struttura come punto di ritrovo in cui poter crescere in un ambiente di sani principi morali e religiosi. Ben nota, per quelli che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere Don Gabriele, era la sua ilarità, non mancava mai di humour e di innovazione. Era solito portare in pellegrinaggio i suoi parrocchiani, ampliando i loro ristrettissimi orizzonti, “hai fatto conoscere il mondo a chi non conosceva nemmeno il mare”, scrive Mimmo Siciliano in una poesia in memoria di Don Gabriele. In occasione del 25° anno dalla morte del caro parroco, alcuni parrocchiani testimoniarono e ricordarono , in un opuscolo, i momenti salienti della evangelizzazione di Don Gabriele; in una delle tante memorie messe per iscritto, desta particolare attenzione e sorpresa, una confessione fatta da Don Gabriele ad alcuni giovani dell’oratorio: pochi mesi prima di morire, dopo il primo ricovero a dicembre, tornato alla sua attività pastorale, confidò “vorrei morire sull’altare dopo aver predicato il mese di maggio”. La Madonna lo ascoltò. Il 31 maggio 1977, a messa quasi terminata, celebrata dal Cardinale Ursi, barcollò e cadde. Il giorno della sua immatura scomparsa, stranamente, coincise anche con la scadenza Monumento alla memoria di don Gabriele Laudiero dell’ultima cambiale da pagare per l’oratorio costruito. Domenica 4 maggio 2014, dopo 37 anni, l’Amministrazione Comunale vuole rendere ancora omaggio ad un uomo che ha tanto amato i suoi fedeli.“Nella mente e nel cuore” dei fortunati che hanno potuto conoscere la sua carismatica persona. Quando il lavoro è passione ed il servizio diventa piacere, i risultati non mancano e rappresentano l’indice del successo conseguito da Gruppo GVC. Tale Gruppo consolidatosi nel tempo con le sue tre strutture GVC, I PINI e LA MASSERIA che da anni soddisfano le più svariate esigenze della vasta clientela attraverso precise strategie di marketing attivate da personale altamente qualificato, concretizza appieno gli obiettivi di mercato. Un Team operativo di giovani professionisti cresciuto e formatosi nel territorio, che ben conoscendo le varie problematiche riescono a rispondere a tutte le richieste della clientela locale. GAETANO GRAZIANO Responsabile Commerciale Gruppo GVC SS Sannitica, 87 – Km. 9 Casoria (NA) Tel. 081. 7586386 www.gruppogvc.it 3 MAGGIO 2014 Casoria 11 Politica inadeguata Il centrodestra nel caos. Salta la sfiducia a Ferrara e gli “azzurri” si accusano a vicenda La mozione contro il presidente del Consiglio non andrà nemmeno in aula perché i sottoscrittori hanno ritirato la firma. Pugliese: “Mancavano le firme di Iodice e Mosca. Evidente segno di consociativismo che caratterizza il centrodestra”. Replica Orlando Esposito: “Ho ritirato la firma perché il centrodestra non era compatto”. Mosca: “Il tavolo è saltato per colpa di Pugliese e delle sue classiche fughe in avanti. Non può dettare i tempi a chi, a differenza sua, è sempre stato fedele e coerente col mandato elettorale” di Antonio Mugione CASORIA - Il centrodestra va in frantumi e nonostante abbia di fronte una coalizione fallimentare non riesce a proporsi come alternativa seria di governo. La sfiducia al presidente del consiglio comunale, Stefano Ferrara di Forza Italia, protocollata al Municipio dai consiglieri del Pd più le firme di Pasquale Pugliese, consigliere del Nuovo Psi-Forza Italia, Del Prete del Ncd e Polizio dell’Udc, si tinge di giallo. Firme ritirate. Firme mai messe e ritirata. E consiglio comunale richiesto e poi non convocato perché alla fine nessuno sa, dopo il Ferdinando Mosca caos, chi sono e chi no i consiglieri firmatari. Una “querelle” che ha messo in luce quanto i limiti del centrodestra influiscano sulla mancanza di un’opposizione seria e di contenuto. E’ giusto, inoltre, ribadire che la sfiducia a Ferrara, così com’è evidente, non è nata dalla mancanza di senso istituzionale del presidente in carica (unico caso in cui la legge prevede la sfiducia, ndr) ma da un’azione politica di chi punta a guadagnarsi sul campo la leadership dell’opposizione. “I sottoscritti consiglieri comunali presentano formale mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale – c’è scritto nell’atto protocollato -. La mozione di sfiducia è motivata dai comportamenti del presidente: che sugli argomenti iscritti all’ordine del giorno non consente il confronto tra maggioranza e opposizione; che non riesce a tenere un comportamento istituzionale corretto nella gestione del confronto consiliare, dimostrando di non essere al di sopra delle parti; che consente ad estranei al Consiglio Comunale di interferire nei lavori del consiglio comunale; che nell’ultima seduta consiliare non ha dato comunicazione del decreto sindacale di revoca delle deleghe agli assessori. Alla luce dei motivi su esposti, i sottoscrittori invocano l’immediata convocazione del consesso civico per discutere ed approvare la mozione di sfiducia”. Pugliese spiega la sua versione sull’iniziativa: “Non abbiamo nulla di personale contro Stefano Ferrara – spiega Pugliese – ma è evidente che il centrodestra deve uscire da questo equivoco rappresentato dal consociativismo, purtroppo palese e presente in Assise, tra settori dell’opposizione e il sistema Casillo. Non a caso sotto la mozione di sfiducia mancano, tra le altre, due firme come quella di Massimo Iodice, che è stato il nostro candidato a sindaco di una delle due coalizioni di centrodestra in campo alle Amministrative, e quella del consigliere Ferdinando Mosca, persona di fiducia del capogruppo in regione di Forza Italia Gennaro Nocera, personalità politica di Casoria. Se non eliminiamo questo consociativismo con Tommaso Casillo dal centrodestra difficilmente potremo presentarci all’elettorato come classe di governo alternativa al fallimento di questi anni”. Nei giorni scorsi, inoltre, si è tenuta la conferenza dei capigruppo. Ebbene, il consiglio comunale previsto per il 7 maggio sulla “mozione Pugliese” non è stato nemmeno convocato perché i firmatari della sfiducia a Ferrara hanno ritirato la firma. Tra questi, il consigliere Orlando Esposito eletto nel Pdl ed a breve ufficializzerà il passaggio in Forza Italia. “Ho ritirato la firma sotto la mozione a Ferrara perché pensavo che firmasse tutta l’opposizione – ha spiegato Esposito Pasquale Pugliese -. Quando ho capito che le cose stavano diversamente ho preferito tirarmi indietro per evidenti motivi politici. Sul consociativismo posso dire che Casoria è una realtà che vanta una storia su questo fronte e chi lo scopre solo nel 2014 e soprattutto lega questo fenomeno alla mozione di sfiducia a Ferrara sa bene che ha messo in campo un’iniziativa strumentale e demagogica. Gli argomenti da affrontare, se si vuole fare sul serio, sono altri”. Il consigliere Ferdinando Mosca spiega la sua versione. “Il consigliere Pugliese non può pretendere di dettare i tempi alla minoranza e a chi è rimasto fedele e coerente sempre col mandato elettorale. Sulla sfiducia a Ferrara, posso dire che tutti eravamo disposti a firmarla e se il tavolo è saltato è proprio per colpa di Pugliese. Infatti, dicemmo al Pd che avremmo firmato tutti, compatti, dopo una riunione di schieramento. In quella sede, Massimo Iodice propose di firmare la sfiducia a Carfora, il sindaco di Casillo, e a Ferrara. Ebbene, non se n’è fatto nulla perché Pugliese, come al solito, fece una inspiegabile fuga in avanti protocollando il documento di sfiducia a Ferrara con pochissime firme”. Il Nemea Energy village si divide sostanzialmente in tre macroaree: L’area Fitness, la swimming pool e la Spa. L’intera struttura si estende per circa 13mila mq, con la parte coperta che raggiunge circa i 5mila mq. L’area fitness è divisa su due livelli ed è composta da 5 sale per corsi musicali, area fitness sport e area spogliatoi, per un totale di circa 2300 mq coperti. Le attrezzature che compongono l’area fitness sono di ultima generazione (Technogym). Ogni settimana sono previsti oltre 60 corsi musicali tra i quali quelli dedicati al pilates, allo yoga, allo spinning, alla fit boxe e a tante altre discipline. Nell’area fitness è anche prevista un area personal trainer riservata e unica in Campania. L’area swimming pool si estende su un’area di 1000 mq coperto da una struttura di ultima generazione capace di aprirsi in maniera del tutto automatica e creare un ambiente interamente aperto. L’area è composta da due vasche, una semiolimpionica della grandezza di 25x12,5 mt con annessa area solarium relax esterna e un’altra dedicata alla prenatatoria da 2-4 anni e per corsi collettivi di 7x12,5 mt. Anche per l’area swimming pool sono previsti numerosi corsi dall’acquagag, all’acquazumba fino all’acquagym. Saranno inoltre effet- tuati corsi per qualsiasi tipo di esigenza. Infine abbiamo l’area benessere Spa. Un’area che si estende per circa 400mq realizzata interamente dalla star pool, società leader in Europa nel settore del benessere. La struttura offre numerosi servizi come la doccia emozionale, la doccia cervicale, sauna, bagno turco, cascata del ghiaccio, geyser a pavimento, idromassaggio, sauna finlandese e anche la stanza del sale, famosa per le qualità terapeutiche del sale che ne fanno un trattamento benessere efficace e salutare. Il centro si presenta al pubblico con un front office molto accogliente, dove sono presenti lo store dedicato allo sponsor partner adidas, il servizio bar e la ludoteca, l’area dedicata ai più piccoli. Alle spalle della piscina c’è anche l’area giardino all’aperto dove saranno previsti numerosi eventi e manifestazioni per i soci ed i non soci. 14 Il sogno diventa realtà 3 MAGGIO 2014 Speciale Taglio del nastro tra applausi e autorità: “Nemea” si presenta in grande stile Diecimila persone, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e personalità dello spettacolo, dello sport e della moda arrivati a Cardito per partecipare all’evento organizzato nei dettagli da “patròn Castaldo”. Alla conferenza stampa, moderata da Gianfranco Coppola, televisioni nazionali e locali di Antonio Auricchio CARDITO - Grande successo di pubblico e di critica per l’inaugurazione di Nemea, il primo energy village realizzato in Campania. Giovedì scorso (24 aprile) c’è stata la conferen- Tutti i visitatori hanno continuato ad affollare dedicato al divertimento dei bambini. Inolla struttura e hanno potuto allenarsi in antepritre il centro vanta anche la partership con lo ma e gratuitamente. Dai dati forniti da Nemea sponsor Adidas, che è presente nella struttutra l’inaugurazione ed i tre giorni successivi ra con uno store dedicato e sarà, inoltre, al la struttura ha ospicentro di numerosi eventi nei prossimi mesi. tato più di diecimila Insomma, un progetto che nasce come fiore persone. all’occhiello del fitness in Campania e in tutto Il nome Nemea riil sud Italia, ma che vuole essere un rilancio chiama i primi gioserio per un territorio così difficile come quelchi preolimpici, i lo nell’area metropolitana a nord di Napoli. giochi panellenici Un esempio di riqualificazione del territorio, dell’antica Grecia, una scommessa coraggiosa quella della Cadisputati proprio staldo Group, da sempre leader nel settore nella città di Nemea. delle costruzioni. Per la fase di progettazione “Energy Village”, la società si è avvalsa dell’architetto Mauro invece, vuole rapSchiavon dell’ “a-studio architetti” , uno degli presentare un nuovo studi più prestigiosi d’Italia . “Il nostro vuole modo di intendere essere un centro polifunzionale – afferma la lo sport e l’intratmadrina e proprietaria di Nemea Miriam Catenimento, scoprire staldo – che possa fungere da concreto punto la propria energia di riferimento per il benessere e lo sport per e utilizzarla per il tutta l’area a nord di Napoli. Il giovane manager Salvatore Castaldo col sindaco di Cardito proprio benessere La nostra idea è quella di far diventare NeGiuseppe Cirillo durante la cerimonia del taglio del nastro. e divertimento. Un mea non solo un centro sportivo ma sopratza stampa di presentazione del nuovo centro modo efficace per seguire l’antico ma sempre tutto in centro di aggregazione. Stiamo lavofitness che nasce nell’area a nord di Napoli. attuale adagio latino, “mens sana in corpore rando - conclude - anche nell’ottica di una A moderare il dibattito il giornalista rai Giansano”. Nemea Energy Village è stato concepirivalutazione territoriale, per questo abbiamo franco Coppola, vicepresidente nazionato nell’ottica di creare una vera e propria cittaintenzione di estenderci e aprire presto altre le dell’USSI. A relazionare la folta platea di della dello sport e del giornalisti ed addetti ai lavori anche Miriam benessere, proponenCastaldo, in qualità di madrina e proprietaria do una vasta gamma di Nemea, l’architetto Mauro Schiavon, di servizi multidisciautore del progetto, l’ingegnere Dario Boldoplinari, andando a ni, il sindaco di Cardito Peppe Cirillo ed il miscelare insieme le patron Andrea Castaldo. Senza dimenticare numerose attività, tra iparlamentari, consiglieri regionali e figure di piscina, fitness, spa spicco della politica locale e regionale. Dued i numerosi corrante la presentazione alla stampa è stato illusi (zumba, crossfit, strato l’intero progetto del centro e gli obiettispinning, fit boxe vi realizzati e da realizzare. In serata, invece, ecc.). Insomma, per c’è stata la presentazione ufficiale al pubblico. chi ama il fitness ed Un vero e proprio fiume di folla ha invaso il il benessere, è realtà parcheggio antistante la struttura in attesa del che supera l’immataglio del nastro. Circa 4mila le persone che ginazione. Attrezzi e giovedì sera hanno potuto visitare l’intera macchinari di ultima struttura, circa 13mila mq con oltre 5000 mq generazione forniL’ingresso dell’energy village di Cardito coperti tutti dedicati al fitness, allo sport ed al ti dall’azienda leader wellness. Durante la serata i visitatori hanno nel settore e sponsor potuto assistere all’esibizione dei “Sonics”, partner Tecnogym. Il tutto pensato nell’ottistrutture”. La Nemea Energy village inizierà gruppo di ballerini acrobatici già protagonisti ca del relax totale per i più grandi ma anche la sua attività per gli iscritti da lunedì 5 magdi numerosi eventi magici in Italia e all’estero, i più piccoli, proprio per questo nel centro è gio e sarà aperta con orario continuato dalle e famosi per aver aperto le olimpiadi invernali presente oltre ad un centro termale da far inore 7.30 alle ore 23 proprio per venire incondi Torino 2006. Nei successivi tre giorni il vidia addirittura ai più specializzati inclusa tro alle esigenze di tutte le utenze. centro Nemea è rimasto aperto al pubblico. “La stanza del Sale”, uno spazio interamente 3 MAGGIO 2014 Frattamaggiore Ultimatum del sindaco ai “dissidenti” 15 “Pronto a chiedere alla minoranza un atto di responsabilità verso la città” Approvato il consuntivo grazie alla minoranza che ha garantito i numeri in aula tutelando le istituzioni da chi intende ricattare, con l’assenza, il primo cittadino Francesco Russo, reo di aver “messo a dieta” i cosiddetti “poltronisti”. Abbandonando il Consiglio sul consuntivo hanno bocciato l’operato dei loro assessori... di Giovanni Sivero FRATTAMAGGIORE - Alla fine sono stati costretti a gettare la maschera. I consiglieri “dissidenti” Orazio Capasso, Pratticò, Pellino, Domenico Di Marzo, Giuseppe D’ambrosio e Vitagliano non hanno votato il conto consuntivo. Hanno scelto l’opzione intermedia: se ne sono andati dall’aula sapendo che comunque ci fossero i numeri per approvare l’atto e che, quindi, la loro poltrona di consigliere fosse salva. Scongiurata l’ipotesi di scioglimento anticipato ma la valutazione politica è ormai a tutti chiara. Il conto consuntivo non è altro che la sintesi della gestione dell’amministrazione dell’ultimo anno. E i consiglieri di maggioranza che non hanno approvato l’atto sono, ironia della sorte, i proprietari degli “assessori ad personam” che hanno gestito il periodo oggetto della delibera. Insomma, i sette dissidenti hanno sancito, con la loro assenza in aula su un atto di gestione, che non condividono l’operato degli assessori che hanno nominato. Hanno acclarato che la loro azione politica e amministrativa sia stata fallimentare. Si sono autodenunciati. E, di fatto, se la politica ha ancora un senso, si sono messi fuori dalla coalizione di governo. Pure perché se oggi Frattamaggiore ha ancora un’Assise democraticamente eletta in carica lo deve alla minoranza guidata dal presidente Luigi Grimaldi. Infatti, il gruppo “Impegno popolare”, i Repubblicani e pure la civica “Movimento Comune” hanno garantito il numero legale e si sono astenuti al fine di tutelare le istituzioni e la città, rimarcando, allo stesso tempo, la netta distanza da una coalizione di governo in preda ad una crisi di nervi dovuta all’astinenza di poltrone. Infatti, il malumore dei “dissidenti” è dovuto proprio alla decisione del sindaco Francesco Russo di “metterli dieta” dopo l’ “abbuffata del decennio”. E senza assessori è gente che ha dimostrato di non avere altri motivi per far parte di una maggioranza e di un progetto politico e programmatico. Al punto, come detto, da non assumersi nemmeno la responsabilità su un consuntivo relativo all’operato dei loro stessi assessori. L’antipolitica allo stato puro. L’opposizione usa toni duri. “La maggioranza non c’è più e la consiliatura nei fatti si è conclusa- spiega Michele Granata, leader del centrodestra e di Forza Italia -. Il centrosinistra ormai è un cadavere putrefatto perché in una democrazia normale quando la stessa maggioranza boccia, col voto o con l’assenza, il consuntivo, quindi la gestione e l’amministrazione di un anno, significa che la consiliatura si è esaurita. Il sindaco deve prenderne atto. I sette dissidenti devono spie- gare il loro atteggiamento agli elettori del centrosinistra anche se sarebbe stato serio prendere le distanze sul bilancio e non sul consuntivo che rappresenta anche la loro gestione. Ci aspettiamo a questo punto un atto di dignità di Francesco Russo rappresentato dalle sue dimissioni. O se ne va a casa oppure dica che la formula per governare l’ultimo anno è un’altra”. Insomma, i “7 dell’Ave Maria” sono ormai in un angolino. Bocciati e criticati dalla maggioranza e dall’opposizione. Pure perché il sindaco, prima del consuntivo, ha chiesto di affrontare la tematica del centro anziani (mettendo a repentaglio la poltrona rinviando il documento finanziario, ndd) ed all’ordine del giorno ha portato atti molto importanti per Frattamaggiore come la dislocazione da Afragola a Frattamaggiore della Guardia di finanza, i 5milioni e 700mila euro di fondi europei per infrastrutture secondarie (Frattamaggiore risulta tra i vincitori del bando regionale, ndd) nonché il regolamento sulla gestione di tutti gli immobili e del patrimonio comunale, primo nella storia. Ecco perché Francesco Russo parla senza peli sulla lingua e lancia l’ultimatum ai sette dissidenti. “E’ la seconda volta che se ne vanno dal consiglio comunale - spiega Russo - assumendo atteggiamenti beceri, scorretti, e che danneggiano Frattamaggiore. Da sindaco e da segretario della sezione locale del Pd chiederò ai dissidenti spiegazioni per capire se vogliono continuare questa avventura o se hanno deciso, come appare, di farsi da parte. Diversamente, non esiterò a chiedere ai gruppi Impegno popolare, Repubblicani e Movimento Comune un contributo di responsabilità, come hanno sempre fatto, perché nell’ultimo anno bisogna raccogliere i frutti di dieci anni di buon governo e di atti che abbiamo portato avanti e che garantiscono importanti risultati per la città. Che non possono essere sacrificati solo per i capricci e le ambizioni personali di sette persone. Colgo l’occasione per ringraziare il centrodestra, il consigliere Granatra, che ha votato contro, e i gruppi moderati di minoranza che si sono astenuti perché hanno messo davanti agli interessi politici quelli della città. Sia chiaro: coloro che se ne sono andati dall’aula lo hanno fatto perché sono in preda all’ansia di prestazione; chi è già in campagna elettorale, da autocandidato a sindaco o da autocandidato alle primarie del Pd. Gente che pensa a fare passerelle davanti agli anziani, sul forno crematorio. Fibrillazioni elettorali che puntano a fare ostruzionismo sacrificando gli interessi di Frattamaggiore. Non consen- Luigi Grimaldi tirò che semplici formule elettorali, conditi da atteggiamenti scorretti e di basso profilo, dei sette dissidenti possano mettere a repentaglio la risoluzione dei problemi”. Dopo la seduta, parla anche il presidente Luigi Grimaldi, che, ancora una volta, col suo gruppo, ha garantito il corretto funzionamento delle istituzioni e le ha sottratte ai tentativi di ricatti e di inquinamento. “Abbiamo garantito la presenza in aula perché è nostro dovere tutelare le istituzioni e garantire il corretto funzionamento di esse – spiega Grimaldi -. Sul piano politico tocca al sindaco e ai resti della maggioranza fare le valutazioni del caso e comportarsi di conseguenza perché Frattamaggiore ha bisogno di un governo stabile e di una maggioranza coesa e compatta che abbia un’idea di città a realizzare e che metta in campo atti e provvedimenti per risolvere i problemi. Il senso di responsabilità delle minoranze consiliari non basta. E sarebbe irrispettoso nei confronti degli elettori e delle istituzioni continuare in questa situazione di ricatto perenne e del gioco delle “tre carte”. Anche perché sul tavolo ci sono diverse tematiche importanti, alcune delle quali sollevate anche dal sottoscritto, che andrebbero sviscerate e affrontate sempre per garantire legalità, trasparenza e gli interessi collettivi in un periodo dove purtroppo l’antipolitica avanza e certi atteggiamenti equivoci di alcuni consiglieri non giovano alla credibilità dell’Assise e nemmeno al buon nome della locale classe dirigente”. 3 MAGGIO 2014 Cardito Il corsivo del direttore 17 Cardito libera… da affaristi e bisognosi Il punto di vista del direttore di “Mosaico” sulle ultime pesanti, delicate e spinose polemiche scoppiate in città e che mettono in imbarazzo l’amministrazione e la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Cirillo. Cardito dev’essere realmente liberata da logiche e soggetti che non fanno parte della consuetudine carditese. A nessuno sarà permesso di modificare il Dna della locale classe dirigente di Giovanni De Cicco CARDITO – Le ultime polemiche e gli ultimi eventi mi hanno disgustato. Hanno disgustato me che ho rappresentato per dieci anni la sentinella più intransigente sull’attività del Comune, non riconoscendo nemmeno quanto di buono rappresentato dall’ex sindaco Peppe Barra. Perché ritenevo che il paese avesse bisogno di anticorpi e non poteva reggere un confronto senza opposizione; con tutti appiattiti sulle dinamiche del potere mentre il sindaco era solo a tentare al Municipio di risolvere i problemi. E di cose ne ha fatte nonostante avesse di fronte a sé un “gruppo di fuoco” ed “extraconsiliare” disposto a non giustificare nulla. Sono disgustato dal presente. E lo scrivo con rammarico perché da un lato ho rappresentato “l’opposizione” al “decennio”, colmando un vuoto lasciato colpevolmente dalla politica, e sempre io ho “speso” la mia penna per dare una mano a quella che doveva essere l’alternativa a quel periodo rappresentata da Giuseppe Cirillo. Non è il momento di tracciare un bilancio sull’attuale esperienza. Non mancherà modo sui prossimi numeri. Questa volta, però, l’emergenza è un’altra; la priorità è un’altra. Sono disgustato da alcune dinamiche, bene individuabili, che vedono protagonista una parte minoritaria della coalizione di governo. Si tratta di un pericolo che definisco inquietante: l’inquinamento della locale classe dirigente. Dieci anni di critica intransigente su alcune distorsioni che non rinnego; ma dopo il “decennio”, lontano dai toni spesso eccessivi della quotidianità di quel periodo, ho riconosciuto, in un “corsivo” estivo, almeno una medaglia a Peppe Barra: ha sempre tenuto fuori dalle istituzioni “atteggiamenti fuorilegge” e soprattutto l’attenzione dei consiglieri comunali non è mai stata orientata, cosa che succede purtroppo oggi in una minoranza facilmente individuabile della maggioranza, verso gli investimenti privati (nel senso di monetizzarli o concretizzarli con prebende per i familiari) e soprattutto gli appalti pubblici. Insomma, su questi casi in passato si passavano gli atti dell’amministrazione ai raggi x e si confrontavano con quanto previsto dalla legge e con le diverse visioni in campo. Ma nessuno si sarebbe sognato mai di pensare che si potesse arrivare dove purtroppo qualcuno è riuscito ad arrivare oggi. Si badi bene: non è una questione politica, di colore, di una parte rispetto all’altra. No. E’ una questione di legalità che interessa Cardito. Una questione che interessa tutta la locale classe dirigente. Il peggiore “metodo afragolese”, che la stessa Afragola ha cancellato col voto e ancora oggi sta tentando di rimediare ad un contesto inquinato fino al midollo, non può trovare diritto di cittadinanza a Cardito. E mi fa piacere che determinati episodi di questi due anni e mezzo di amministrazione e che trovano il culmine in queste ore hanno trovato l’indignazione generale. Nelle piazze e al Municipio. Perché, al netto di tutto, questa indignazione significa che possiamo ancora andare orgogliosi in giro, e parlo da carditese, mostrando che nella degenerazione generale c’è una città dove tanto deve ancora cambiare ma se la si paragona ad altre realtà si può tranquillamente ribadire che si tratta di un’isola felice. E qualcuno che non vuole arrendersi deve capire che mai e poi mai riuscirà a cambiare il Dna della locale classe dirigente. Però, adesso è arrivato il momento che l’indignazione generale si tramuti in azioni concrete per rimarcare la differenza tra i “carditesi”, ossia quelli che vogliono una Cardito libera da pagnottisti e affaristi, e chi, invece, sta portando da queste parti un modo di approcciare la politica e l’amministrazione che non appartiene, per fortuna, al territorio ed alla consuetudine locale. Nel “decennio” alcuni soggetti sono stati “cacciati” dal governo del paese dal sindaco Peppe Barra nonostante il rischio di una crisi di maggioranza. E la storia gli ha dato ragione. Oggi nessuno chiede questo al sindaco Cirillo perché è numericamente impossibile; però bisogna, sul piano politico, così come sta succedendo, isolare chi ha interesse per gli appalti e considera il Comune come un bancomat. Ad inizio certe questioni, presentate come battaglie di legalità, attiravano e pure tantissimo; soprattutto per chi come me, come Giovanni Aprovidolo e altri reduci del “fronte antidecennio”, sognavamo una Cardito diversa, veramente libera, sviluppata, vivibile, meritocratica, senza cemento e senza affari. Poi, è bastato poco per capire che quelle “battaglie di legalità” fossero finte; anzi, rappresentavano in realtà altri tipi di interessi; erano espressione di altre logiche ed obiettivi che non solo non si potevano condividere; non solo dovevano essere combattuti, ma addirittura durante il famigerato “decennio” non si erano mai verificati. Insomma, passi il fallimento della discontinuità. Ma mai e poi mai può passare inosservata la degenerazione e il peggioramento. Si corra ai ripari e pure in fretta perché, come detto, le cose si possono mettere a posto immediatamente. Il circuito è saltato. Un esempio: non è possibile che sedicenti autorevoli consiglieri di maggioranza offendano la reputazione di Giuseppe Cirillo in pubblica piazza e sbandierino ai quattro venti, funerali inclusi, che “il sindaco se ne deve andare a casa” salvo poi incollarsi alla maggioranza solamente per non perdere contatto col potere. Anche a costo di recitare “atti di dolore” imbarazzanti. Non è possibile che il leader di una civica di maggioranza possa teorizzare la morale e criticare i rappresentanti delle istituzioni locali, come il presidente del Consiglio Pasquale Barra, dando lezioni di trasparenza e di etica, quando il nome della civica spunta sempre nelle situazioni più imbarazzanti e scottanti. Non è una scelta politica. Ma di dignità personale. Una dignità che Aprovidolo ha dimostrato sul campo. Una dignità che Antonio Giangrande ha dimostrato sul campo. Una dignità che Peppe Barra e i consiglieri Nunziante Raucci e Francesco Castaldo hanno dimostrato sul campo, tenendo fede al mandato elettorale nonostante rappresentino una parte cospicua e rappresentativa del Pd, partito di maggioranza che esprime il sindaco, e del paese. E su questo ci tornerò in futuro perché preferisco un centrosinistra unito ed una pacificazione “carditese” rispetto alla “colonizzazione” di Cardito ad opera del “peggiore metodo afragolese”. La dignità che anche Rocco Saviano ha dimostrato come ad esempio la battaglia sulle lottizzazioni che il gruppo socialista ha vinto; la dignità dimostrata da Luigi Fusco “mentore” del nuovo progetto. Insomma, mai a Cardito un partito che esprime un vertice dell’amministrazione si è trovato al centro di “chiacchierate” risposte occupazionali che interessano parenti o affini. A Cardito c’è oggi pure chi ha sfatato anche questo tabù. Insomma, sul piano politico è giusto dare anche risposte occupazionali: i finti moralisti non appartengono a questa “parrocchia”. Ma giusto darle a chi ne ha bisogno, ai disoccupati, non ai propri parenti e familiari. Ecco perché quei partiti che hanno una tradizione di “valori carditesi”, al di là dei distinguo quotidiani non potranno mai essere spettatori silenti di questa degenerazione affaristica e clientelare. E sapranno essere un valido contrappeso rispetto a chi ha fondato la propria azione politica sul decadimento dei tabù e dei valori. Nessuna azione eclatante. Per carità. Ma a questo punto i rappresentanti politici dei partiti hanno il dovere non nei confronti di chi scrive ma nei confronti dei cittadini di Cardito di dire apertamente e pubblicamente quello che pensano delle squallide vicende che da cronista del territorio mi sono limitato a denunciare. La gente deve sapere che non tutti quelli che li governano hanno a cuore solo le sorti personali e quelle dei propri parenti. Come, invece, dimostrato da qualcuno che alla prima occasione, ha pensato a sistemare parenti dei propri rappresentanti istituzionali. Così fan tutti? A Cardito assolutamente no. La politica locale resta pulita. Nonostante tutto. * 3 MAGGIO 2014 Sport Atletica ad Afragola 19 Il 15 giugno torna la 10 km “Corri Afragola per la Pace” e il primo “Trofeo interforze di Afragola”. di Antonio Auricchio AFRAGOLA - Domenica 15 giugno si rinnova l’appuntamento podistico per migliaia di appassionati che si ritroveranno ad Afragola per la Quarta edizione di “Corri Afragola per la Pace” e in concomitanza con la prima edizione del “Trofeo Interforze di Afragola” gara podistica di 10 km che attraverserà la nostra città su un percorso di due giri da 5 km. Il PERCORSO. La partenza sarà come da tradizione effettuata in Via A. Moro all’altezza del monumento a “Ruggiero il Normanno” alle ore 9,00. Alla partenza ci sarà la presenza della Fanfara dei Bersaglieri. La gara proseguirà in Via G. Leopardi sx, C.so Giuseppe Garibaldi sx (All’incrocio Via Leopardi/C.so Garibaldi - 1 km.) Via Roma dx (2 km.), Via S. Giorgio, P.zza San Giorgio sx, P.zza Castello sx, C.so Enrico De Nicola sx, Via San Felice sx, Via Francesco Russo dx (3 km.), Viale Giovanni Amendola dx, C.so Napoli sx, Via Giuseppe di Vittorio sx (All’incrocio C.so Napoli/Via di Vittorio - 4 km.), C.so Aldo Moro dx (All’incrocio C.so Moro/Trav. II Piave - 5 km.), fino all’arrivo previsto vicino al monumento a “Ruggero il Normanno”. Quest’anno per la prima volta in Campania l’evento avrà l’onore di ospitare il Team Runner della Comunità di San Patrignano, che sarà al via con una delegazione di nove atleti. In concomitanza ci sarà il primo Trofeo interforze di Afragola, che vedrà la partecipazione di tutte le delegazioni delle Forze armate. Da una stima fatta dagli organizzatori si prevede la partecipazione di circa 1200 atleti. Se così fosse si frantumerebbe quel piccolo record di presenze che ha decretato la gara di Afragola come la migliore gara podistica regionale dell’anno 2013. Ci sarà la presenza di top runner sia maschili che femminili, in quanto il percorso è veloce e senza strappi altimetrici. Come previsto dal regolamento saranno premiati i primi duecento atleti maschi e le prime cinquanta donne all’arrivo, oltre a premi per posizioni di graduatoria finale dopo il 250esimo posto. Per l’evento è stata coniata un’apposita medaglia, disegnata dal graphic design Antonia Cerbone, che sarà il premio per tutti gli atleti partenti. Sicuramente un grande pregio va al Presidente della New Atletica Afragola Mimmo Errichiello. A lui il merito di aver riportato in alto il nome dell’atletica ad Afragola dopo anni difficili. Questo sempre senza dimenticare chi con dedizione porta quotidianamente il suo grandissimo contributo in termini di tempo e passione al mondo della podistica afragolese. E ricordando a chi si affaccia per la prima volta nel mondo dell’atletica che Afragola è stata la culla di un decennio di storia dell’atletica in Italia. Portando a casa tre volte il Titolo Italiano di Marcia Femminile su strada, oltre a molteplici altri titoli provinciali e Regionali in varie discipline e categorie 3 MAGGIO 2014 Caivano Intervista a Pippo Papaccioli 21 “Il Pd simbolo della degenerazione politica. Vi spiego il mio sogno” Il leader storico del centrodestra, da anni alla finestra, detta le condizioni di un suo possibile ritorno in campo: “Gente onesta, libera, giovani e professionisti interessati a realizzare un’idea di città lontana dall’affarismo e dall’illegalità”. Su Monopoli, Tonino Falco e Giacinto Russo: “Fanno parte di un passato fallimentare. Ho nostalgia del futuro”. Stoccata al Pd: “Senza spina dorsale e senza rappresentanza. Perde le elezioni e rincorre ugualmente il potere. Non ha mai espresso a livello locale personalità di cultura e di spicco” di Giovanni Sivero CAIVANO – Ha deciso di stare alla finestra negli ultimi anni perché mai e poi mai voleva “sporcarsi” in un’arena politica fatta in maggioranza da fango e affarismo. Dopo la sua esperienza da primo cittadino, Pippo Papaccioli, non ha chiuso con quella che considera la sua passione, ma sicuramente è rimasto scottato e sconcertato dalle dinamiche locali legate ai continui cambi di casacca dei consiglieri ed ai ricatti continui che il sindaco deve subire soprattutto da chi pretende una risposta personale in cambio del voto in aula. Non volle sottostare a questi ricatti e fu sfiduciato. Papaccioli, adesso, dopo la fallimentare esperienza targata Tonino Falco, che ha messo in evidenza i limiti e l’indecenza di tutta la classe dirigente locale in campo, ha deciso di coltivare un sogno. Il sogno che coltiva potrebbe essere la sua ricandidatura a sindaco. La gente ha sempre accolto Papaccioli come un liberatore. E’ pronto? Lo posso scrivere che Papaccioli si candida a sindaco? “Non proprio. Scriva che spesso i sogni diventano realtà”. E qual è il suo sogno? “Restituire un valore agli ideali e alla rappresentanza. Garantire rappresentanza alle migliori istanze: quelle del popolo, dei cittadini, dei disoccupati, dei giovani, dei professionisti che vogliono impegnarsi per migliorare la propria città lontani dall’affarismo, dall’illegalità, dalla mancanza di trasparenza e di dignità umana prima ancora che politica. Formare uno schieramento di persone perbene e oneste che abbiano un’idea di città da proporre e realizzare dimenticando i “saltimbanchi”, gli interessi personali e soprattutto la stella polare non può essere quella del rifacimento o del disfacimento di una rotonda in cambio di…”. Se questo sogno si realizza lei è pronto a scendere in campo? “Personalmente sono interessato a dare un contributo al progetto che ho descritto se ci sono le condizioni e le persone che vogliono partecipare ad una rinascita civile, sociale e di valori in un territorio devastato e inquinato. Non a caso il vuoto lasciato dalla politica, si pensi ad esempio al dramma ambientale, è stato colmato da un prete. Questo accade quando la politica e le istituzioni locali non si fanno Pippo Papaccioli più portatori dell’interesse collettivo ma per le dinamiche perverse che mettono in campo e per i risultati raggiunti, come il saccheggio di quella che una volta era considerata il cuore della Campania felix, vengono percepite come la controparte dei cittadini. Io invece sogno di riportare nelle istituzioni, come detto, la rappresentanza della gente, quella vera e sana”. Se Papacciolli si candida a sindaco, come la metterà con Tonino Falco, con Monopoli, con Giacinto Russo e col Pd? “Il Pd caivanese è un discorso a parte. Sui nomi che lei ha citato, per carità, fanno parte tutti di un passato e pure fallimentare. Io ho nostalgia del futuro. Un futuro da costruire se- condo i criteri che le ho raccontato. E che non possono prevedere soggetti che hanno già fallito e non hanno fatto nulla per questo paese. Anzi, se siamo in queste condizioni i cittadini sanno chi ringraziare. Si pensi al sindaco Falco: il nulla applicato all’evanescenza più totale. Non si può pensare di amministrare un paese cambiando in media 200 assessori e fare una giunta e una maggioranza al giorno a componenti variabili fondata su tutto tranne che sugli interessi collettivi. E’ questo tipo di politica che mi ha disgustato e a causa di questo tipo di politica sono stato alla finestra perché il campo era impraticabile. Ecco perché sogno un gruppo formato dalle migliori energie per voltare radicalmente pagina rispetto ad un passato ed un presente fallimentare”. Lei ha detto che col Pd serve un “discorso a parte”. Dica. “E’ il simbolo della degenerazione politica. Un partito abituato a Caivano a non brillare di luce propria. Sono professionisti della dinamica secondo la quale si perdono le elezioni e si va ugualmente a governare fregandosene del voto popolare e del verdetto democratico dell’urna. Rincorrono il potere. Il problema dei democratici è che a livello locale non hanno mai espresso uomini di cultura o personaggi di spicco. Basti pensare che l’assessore nominato dal Pd, tal Perna, è diventato strada facendo socialista. Insomma, il Pd a Caivano è il simbolo della metamorfosi: senza spina dorsale, senza ideali, senza un progetto, senza un valore legato all’idea ma si muove esclusivamente in un’ottica personale e di interesse”. Insomma, Caivano o sogna o resta nella spazzatura. Nel vero senso della parola. “Io sono un sognatore nato. E, come le ho detto, i sogni spesso diventano realtà”. Nonostante Giacinto Russo, il Pd e l’amministrazione Falco? “La prego, non metta il dito nella piaga. Lei parla del passato fallimentare. Papaccioli e tanta gente onesta hanno nostalgia del futuro”. 3 MAGGIO 2014 Crispano Sempre la stessa storia 23 Raid vandalico sospetto nella villa comunale fittata ai privati. Chi paga? Denuncia del capogruppo di “Progetto Crispano” Enzo Cennamo: “L’episodio fa salire dei sospetti. Il primo marzo mi risulta che le chiavi sarebbero state consegnate ai nuovi proprietari del polmone di verde attrezzato e, dopo quella data, guarda caso, si è materializzato il raid vandalico. La giunta cosa fa? Approva una delibera nella quale dice ai privati di rimediare ai danni e il Comune paga? Ecco perché su queste ed altre ombre ricorreremo alla magistratura” di Pasquale Girone CRISPANO – L’appalto, definito “scandaloso” dai consiglieri di opposizione, in merito al fitto della villa comunale a privati per circa 340 euro al mese per nove anni, si arricchisce di una nuova puntata. Anzi, di due puntate e pure clamorose. La prima. Il capogruppo di “Progetto Crispano”, Enzo Cennamo, ha protocollato al Municipio una richiesta d’accesso agli atti per controllare le procedure ed analizzare nei dettagli una gara che di per sé appare singolare. E poi capire se l’unica ditta partecipante, e quindi vincitrice dell’appalto, abbia legami col territorio. Pure perché, stranamente, sul cantiere, da quando il Municipio ha consegnato le chiavi della struttura ai nuovi “proprietari” del polmone di verde attrezzato, si nota quotidianamente la presenza dell’assessore Pasquale Vitale. In passato, tra l’altro, già salito alla ribalta della cronaca, addirittura sulla stampa nazionale, per polemiche legate alla campagna elettorale. “Ho chiesto una copia degli atti e fino ad inizio settimana non ne ho avuto copia – dichiara Enzo Cennamo -. Ho protestato e sollecitato la segretaria comunale e spero che mentre siate in stampa avrò ricevuto le carte. Ma l’aspetto più grave è un altro”. Cennamo rivela l’ennesimo episodio che di sicuro non passerà inosservato nemmeno davanti agli occhi delle forze dell’ordine. “Devo approfondire la notizia nei dettagli ma le notizie che mi arrivano sono inquietanti – continua Cennamo -. In sostanza, mi risulta che il primo marzo il Comune abbia consegnato le chiavi della villa comunale ai vincitori dell’appalto; ebbene, dopo quella data pare che sia stato denunciato in villa comunale un raid vandalico e, guarda caso, la giunta immediatamente ha votato una delibera con la quale dice ai nuovi proprietari del polmone di verde attrezzato di provvedere in sostanza a rimediare ai danni e poi a contabilizzare gli interventi al Comune che rimborserà la spesa. Se davvero è così i dubbi aumentano. Assurdo pure come procedura amministrativa. E poi, spesso a pensar male si fa peccato ma s’indovina. Guarda caso, il raid è avvenuto appena dopo che il Municipio ha consegnato le chiavi della villa comunale ai privati. Nel ragionamento i dubbi e le ombre si infittiscono e spero che qualcuno si mobiliti per fare chiarezza. Non a caso presenterò un esposto alla Procura della Repubblica ed alla polizia perché in questo paese l’affarismo deve finire. E da qualche parte pur bisogna cominciare al fine di far accendere i riflettori a chi di competenza in modo che su questo territorio martoriato e governato da logipaese, suscita perplessità in ogni ambiente ma che lontane dalle terre sane si rendano conto che i dubbi e le ombre maggiori nascono invece da non si possono gestire le istituzioni coi criteri tutte le dinamiche che ruotano attorno all’operautilizzati da decenni da questa truppa malandata zione. Insomma, per chi vuole iniziare a metteche dell’interesse collettivo non ne vuole prore le mani nelle zone d’ombra al Municipio, sa prio sapere”. già da che parte iniziare. Insomma, ha fatto scalpore la scelta dell’amministrazione di affidare per l’irrisoria cifra di circa 340 euro al mese la villa comunale ai privati e soprattutto i soldi che il Comune guadagnerà sono davvero nulla se CRISPANO – Liberazione sarà consentito a d’Italia. In tutto il Paese chi gestirà l’imle celebrazioni si svolgono pianto di aprirsi in il 25 aprile, data simbolo loco pure un punto e storica di quegli eventi ristoro, come bar o che hanno lasciato un sebouvette. E sopratgno collettivo in tutta la tutto la domanda nazione. Anche a Crispano, che molti si pongocome di consuetudine, gli no è questa: cosa amministratori depongoci fa costantemenno ogni anno una corona te l’assessore Pad’alloro davanti alla lapide squale Vitale sul nei pressi del Municipio posto nonostante in piazza Trieste e Trento. le chiavi siano già Un giorno che dev’essere state consegnate ai ricordato a vita. Ebbene, privati? quelli che sono passati alla La cifra è constoria come “amministratogrua? Il bando è ri fannulloni”, così definiti stato pubblicizzadai partiti e dai consiglieri to secondo quanto di opposizione, hanno tenprevede la legge? tato quest’anno di cambiare E come mai per addirittura la storia magari per godersi il “ponte” di vacanza senza essere una struttura così costretti, in un giorno festivo, il 25 aprile appunto, a restare in città ed grande e con la avere tra i piedi magari il “fastidioso” impegno della celebrazione della possibilità, magari, liberazione d’Italia. Ecco perché a Crispano, e solo a Crispano, le celedi aprire una boubrazioni della liberazione, così come si evince dal manifesto affisso in vette, a cifre davpaese, si sono svolte il 24 aprile. E non il 25. Con un giorno di anticipo. vero irrisorie, si è Nessuno ci crederà ma è così. Una “gaffe” che non nasce a caso. Il 25 presentata una sola aprile è stata liberata l’Italia. Adesso bisogna trovare una data per liberare ditta a concorrere Crispano da “fannulloni” che negli anni scorsi si sono macchiati, sindaco per la gestione? La in testa, di uno scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni della scelta politica, di camorra. La data giusta sarà il 24? Chissà. Magari è una premonizione. privatizzare l’uniSperiamo bene. Insomma, il 25 aprile si festeggia la liberazione. Il 24, i co vero spazio ver“partigiani della pagnotta”. de attrezzato del La liberazione si festeggia il 25 aprile. Il 24, al massimo, può essere la ricorrenza dei “partigiani della pagnotta” political marketing & reputazione