DATA NEWS NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI - on line Organo di informazioni culturali del Sezione Archivistica Luigi Ceci Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni PALERMO - Aperto il Museo della Martorana News...dal MiBACT I VASSALLI DEI PRINCIPI DI BISIGNANO FRANCESCHINI RIVOLUZIONA IL PIANO TARIFFARIO DEI MUSEI Le “critiche” su FACEBOOK Anno XXIII - Nuova serie 6 sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 Roma - Tel/fax 06 5084493 [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] 2014 Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001 GIUGNO www.centrodocumentazionebeniculturali.it /centro documentazione beni culturali News...dal MiBACT FRANCESCHINI RIVOLUZIONA IL P I A N O TA R I F F A R I O D E I M U S E I A pa g a me n to per t ut t i s opr a i 2 5 anni e i n g r e sso gr at ui t o l a pr i ma d o me n i ca di ogni m e s e "Così come viene rafforzata l’iniziativa ‘Una notte al museo’ prevedendo, almeno due volte l’anno, l’apertura notturna de musei e dei siti archeologici al costo di un euro." 4) TUTTI I VENERDÌ MUSEI APERTI FINO ALLE 22. "Anche sugli orari ci sono importanti novità: tutti i venerdì, i grandi musei (compresi Colosseo, Pompei ed Uffizi) prolungheranno l’apertura di due ore e saranno visitabili fino alle 22”. 5) PER IL GOVERNO PRIORITARIO VALORIZZARE LA RETE MUSEALE. “Questo intervento sugli orari e sulle tariffe – ha detto Franceschini - si somma agli altri significativi provvedimenti che il governo sta mettendo in campo per valorizzare il sistema museale italiano: dalla recente norma del decreto ArtBonus, che introduce l’autonomia finanziaria e la figura del manager nei grandi musei; fino alle nuove modalità di trasferimento delle risorse che supera il versamento degli incassi da biglietti in un unico fondo nazionale e attribuisce invece ai singoli musei gli importi in misura corrispondente ai biglietti effettivamente venduti. Un meccanismo che responsabilizza e spinge a comportamenti attivi e virtuosi. “Dal p rimo luglio cambierà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti archeologici” lo ha detto questa mattina, nel corso della terza edizione degli ‘Stati generali della cultura’, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini annunciando il contenuto di un decreto ministeriale che prevede “musei gratis ogni prima domenica del mese”, “sopra i 25 anni pagano tutti", “due notti ad un euro nel corso dell’anno”,“apertura serale dei grandi musei ogni venerdì”. LE RAGIONI DELL'INTERVENTO. “ L’ a n a l i s i d e i d a t i s u g l i i n g r e s s i n e i n o s t r i m u s e i , dove ogni anno più di un terzo dei visitatori non paga il biglietto, impone una svolta ‘europea’. E’ per questo che ho deciso di mettere mano al sistema tariffario per renderlo più equo e in linea con quanto avviene negli altri paesi Ue". 1) GRATUITA' SOTTO I 18 ANNI E SCONTI FINO A 25 "Dal primo luglio – ha detto il ministro – le gratuità riguarderanno solo i giovani sotto i 18 anni e alcune categorie (es. insegnanti); resteranno le riduzioni fino ai 25 anni; mentre scomparirà la gratuità per gli over 65 che, tuttavia, potranno visitare i musei senza pagare il biglietto ogni prima domenica del mese". 2 ) M U S E I G R AT I S O G N I P R I M A D O M E N I C A D E L MESE. " Vi e n e i n f a t t i i s t i t u i t a l a ‘ D o m e n i c a a l m u s e o ’ n e l corso della quale, ogni prima domenica del mese, tutti i luoghi della cultura statali saranno visitabili gratuitamente. In questo modo si rende più equa la gratuità, non legandola, ad eccezione che per gli under 25, ad anacronistiche fasce d'età che peraltro non corrispondono più alle effettive differenze di reddito. Poi si evita,in questo modo, l'assurdità che anche facoltosi turisti stranieri over 65 non paghino il biglietto, come avviene oggi. Roma, 19 giugno 2014 Ufficio Stampa MiBACT * * * Questa è la comunicazione ufficiale del MiBACT, mentre di seguito riportiamo i commenti “del popolo di FACEBOOK”, scelti tra quelli “meno violenti e volgari” (N.d.R.) Miretta Filos Di Martino Quel che mi fa ridere è aver addotto come scusa per aver introdotto il pagamento per gli over 65 che l'età non costituisce più un criterio valido per individuare fasce di redito differenti...quindi ci sarà un'ottimistica previsione circa il futuro nostro sistema pensionistico in più il fatto che si sia detto che molti over 65 sono ricchi stranieri! Non sarebbe stato più semplice dire pagano solo gli over 65 ricchi stranieri!?...paese complicato il nostro...Immagino le file di pensionati ogni prima domenica del mese.....Ora mi pongo anche un altro problema: secondo Franceschini ci saranno maggiori entrate.mettiamo sia vero. ma le aperture straordinarie e le lunghe file in queste domeniche gratuite...chiederanno sicuramente maggiori controlli ergo....un personale più numeroso...Che non sia un modo per arrivare ad infornate di clienti!?------- Ai posteri l'ardua sentenza! Dario Banaudi ma bravoo ! provvedimenti idioti e da ragioniere incompetente... dice: ma i visitatori ultra sessantacinquenni sono soprattutto stranieri e in genere facoltosi... ma è mai entrato in un Museo questo ..MInistro della Cultura?) ...e lo avevano presentato come un uomo di Cultura...sempre e solo parole e poi non ha visto mai che l'elenco di chi entra gratis comprende Militari, tessere Touring Tessere ATm , Biglietti del Tram, e altre assurdità..per non parlare di Parlamentari , ministri e politici vari che non ho mai visto pagare...ma che schifo! Ettore Angiò mai una norma che dice che i politici devono pagare più degli altri cittadini...Renzi vai a casa al piu presto, c'hai già rotto. 3) OGNI ANNO 2 NOTTI AL MUSEO AD 1 EURO. s e g u e a pa g.2 6 S o m m a r i o * CECI Arch. Mauro, Direttore Centro Documentazione Beni Culturali - Roma * CHIUMENTI Arch. Luisa, giornalista pubblicista e scrittrice, Roma * MICCIULLO Dr.ssa. Concetta, Responsabile Sezione Archivistica di Castrovillari N° 6 - giugno 2014 Hanno collaborato a questo numero: * SERANGELI Roberto, Webmaster del CDBC, Ministero per i Beni Culturali, Roma con CONTRIBUTI di: - Marco CARASSI; - Maria Rosaria SPADACCINO; - Giuseppe LOMBARDO; - Fabio ISMAN; Normative tecnico - professionali & interventi pubblici - a cura di Mauro Ceci 14 News dal MiBACT Centro Studi Cistercensi - FRANCESCHINI RIVOLUZIONA IL PIANO TARIFFARIO DEI MUSEI 2 - I commenti “del popolo di FACEBOOK” 2 - CONCLUSA LA CONSULTAZIONE ON LINE “CULTURA SENZA OSTACOLI”. Vince Cagliari 26 - 9 luglio 2014: presentazione progetto "Museo Facile" 27 - Le notti dei musei 27 - Restaurata la Crocifissione e Santi del Beato Angelico. 15 - Nella sacrestia ritrovata la «Gloria degli Angeli con strumenti della Passione» di Maria Rosaria Spadaccino 16 - Chiesa S. Filippo Neri nel degrado, la Soprintendenza: "Non è colpa nostra" 16 - Palermo: restaurata chiesa secentesca vicino al Massimo 17 - Incredibile a Messina, distrutta per sbaglio a picconate la statua di San Paolo al Duomo? Cos’è successo ieri sera? di Giuseppe Lombardo 17 Notizie dalla Sezione Archivistica “Luigi Ceci” - CONTARSI PER CONOSCERSI. CONTARSI PER CONTARE CAMPAGNA DI RILEVAZIONE SULLO STATO DELLA PROFESSIONE ARCHIVISTICA 4 - La riflessione dell'Anai sul Comitato tecnico-scientifico per gli archivi del MIBACT di Marco Carassi 4 - ART BONUS: le riflessioni del MAB 4 - ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA 5 - ARCHIVIO DI STATO DI UDINE 5 - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’EMILIA ROMAGNA 5 - ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA 6 - ARCHIVIO DI STATO DI MODENA 6 - ARCHIVIO DI STATO DI PARMA 6 - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA 7 - ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE 7 - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LE MARCHE 8 - Manuale per uccidere una biblioteca nazionale 8 - ARCHIVIO DI STATO DI RIETI 10 - ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO 10 - ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA Sezione di CASTROVILLARI I Vassalli dei principi di Bisignano: i Baroni Todaro Belluscio, i Baroni de Benedictis Toscano, I Baroni Marsico, I Sanseverino di Cassano e di Castrovillari tra articolazioni di potere rotture epistemiche e strategie parentali. di Concetta Micciullo 11 - ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI 13 - ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO 13 - ARCHIVIO DI STATO DI ENNA 13 - BIBLIOTECA UNIVERSITARIA - SASSARI 14 Restauri - SCAVI DI OSTIA ANTICA. GOLF CAR FOTOVOLTAICHE PER VISITARE LA CITTA' SENZA ETA' 17 - Ventidue mausolei scoperti sull’antica via Prenestina 18 - La Villa perduta di Nerone, devastato da mareggiate e incuria il complesso di Anzio sta scomparendo di Fabio Isman 18 - L’opera restaurata sarà ricollocata sulla facciata del Collegio dei Gesuiti di Noto 19 - Soprintendenze: presenza, funzione, ruolo 19 Mostre, Convegni & Musei - ROMANTICISMO TRA GUERRA E PACE 20 - Il museo e i suoi gioielli: alla scoperta della Lex Rubria de Gallia Cisalpina 20 - IL MINISTRO FRANCESCHINI A IMT INTERVIENE SU FORMAZIONE E BENI CULTURALI 20 - “Siria Splendore e Dramma” Campagna per la salvaguardia del patrimonio culturale in Siria 21 - Tuscania patrimonio d’arte 21 - ADRIANO E LA GRECIA. VILLA ADRIANA TRA CLASSICITÀ ED ELLENISMO 22 - SANTUARI MEDITERRANEI TRA ORIENTE E OCCIDENTE INTERAZIONI E CONTATTI CULTURALI 22 - II FORUM PRETIANO 23 - Chiesa della Martorana, aperti museo e coro 23 - Appello per la salvaguardia dell’Istituto Gramsci Siciliano24 - Programma estivo luglio - agosto 2014 dell’Ente Morale Autonomo “Liceo Convitto” 24 - Perugino, Maestro di Raffaello 25 * * * D A T A N E W S - Notiziario per i Beni Culturali e Ambientali Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001 00128 Roma - Via Ettore Arena, 19 - Tel/fax 06 5084493 Il Notiziario è consultabile gratuitamente sul sito: www.centrodocumentazionebeniculturali.it 4 DATA NEWS on line - Giugno 2014 Notizie dal....... Sezione Archivistica Luigi Ceci Dich iarazione di “N otevole Interesse Storico” del 25 febbraio 1995 D ire ttore : M auro C E C I C ura tore : B r uno FOR A ST I E R I Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMA [email protected] tel / fax 06 5084493 - e-mail: CONTARSI PER CONOSCERSI CONTARSI PER CONTARE CAMPAGNA DI RILEVAZIONE SULLO STATO DELLA PROFESSIONE ARCHIVISTICA Perché politici, giornalisti e colleghi di altre professioni hanno difficoltà a capire potenzialità ed esigenze della professione archivistica? Una delle ragioni è che non disponiamo di dati precisi su quanti siamo, dove e come lavoriamo e quali difficoltà incontriamo nel rendere ai nostri committenti e in generale alla comunità i servizi che diamo e potremmo dare. La professione sta cambiando a seguito dell’evoluzione normativa, sociale e tecnologica ed è sfidata ad assumere nuovi compiti di tutela, di formazione e aggiornamento, di difesa della qualità professionale, di interazione con altri ambiti lavorativi. Per far fronte con efficacia a questa situazione, l’ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana ha elaborato un questionario per conoscere la reale situazione dei professionisti degli archivi con particolare attenzione verso gli operatori che normalmente sfuggono a qualunque rilievo statistico perché non incardinati stabilmente in nessun ufficio, ente o azienda. L’iniziativa si rivolge a qualunque persona operi in ambito archivistico, in qualsiasi contesto (archivi correnti, di deposito e storici) e in qualsiasi forma (strutturati e non), vuole coinvolgere i soci ma soprattutto i non soci ANAI e intende far emergere consistenza, livello e tipologia di percorso formativo, tipologia e ambiti di attività professionale, modalità di accesso al lavoro, quantità e forme retributive della nostra professione. Il questionario si può compilare facilmente collegandosi alla piattaforma web messa a disposizione dall’Università di Macerata, che generosamente ha offerto sostegno tecnico all’iniziativa. Il sito istituzionale anai.org fornisce informazioni sull’iniziativa e alcune istruzioni per la compilazione. Le risposte sono anonime e tali rimarranno: il data base non collega le risposte agli indirizzi individuali di provenienza. La compilazione può richiedere circa venti minuti, ma può essere sospesa e ripresa prima di essere conclusa con l’invio. Ci sembra che l’obiettivo generale meriti questo piccolo impegno individuale. Gli archivisti sono invitati a diffondere quanto più possibile la notizia del censimento attraverso la rete delle loro conoscenze, a persone che svolgono o hanno svolto, anche parzialmente, attività di archivista. Chi desidera collaborare al censimento fornendo ulteriori informazioni e suggerimenti o essere informato direttamente dei suoi sviluppi può scrivere una mail a: “[email protected]”. * La riflessione dell'Anai sul Comitato tecnico-scientifico per gli archivi del MIBACT di Marco Carassi L'ANAI esprime soddisfazione perché tre archivisti di valore, P. Carucci, M. Guercio, G. Penzo Doria, tutti dotati di lunga esperienza professionale, due designati dal Ministro ed uno eletto dal CUN, siano membri del Comitato tecnico-scientifico per gli archivi, dove potranno elaborare i pareri tecnici di cui l'amministrazione avrà bisogno per affrontare nel modo migliore i tanti e complicati problemi del prossimo futuro. I comitati sono stati finalmente ricostituiti dopo essere stati improvvidamente soppressi nel 2012 dal decreto della c.d. "spending review", in una frenesia demolitoria incurante delle conseguenze operative di decisioni neppure produttive di effettivi risparmi. Per il completamento dei comitati mancano tuttavia ancora i membri eletti dal personale scientifico del MIBACT, ma il D.L. 91/13, come conseguenza del taglio lineare del 10% dei membri dei comitati, avrebbe ridotto il numero di tali membri elettivi a soli 4 in totale. Sarebbe grave se il Ministero rinunciasse a fruire per tutti i comitati dell'esperienza dei propri tecnici, forse anche per poter confermare l'esistenza di un non indispensabile comitato di recente istituzione e di vaghe competenze. L'ANAI denuncia dunque in particolare il rischio che il Comitato tecnicoscientifico per gli archivi sia ridotto a soli tre membri, rinunciando all'indispensabile apporto del membro rappresentante i funzionari e dirigenti del settore archivistico, che operano quotidianamente sul campo. Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana * * * Venerdì, 20 Giugno 2014 ART BONUS: le riflessioni del MAB Misure inadeguate per l’occupazione professionale accanto a segnali positivi nel decreto sui Beni Culturali. Il Decreto Legge “Art Bonus” (DL 31 maggio 2014, n. 83, G.U. 31/5/2014) propone misure significative e importanti per la conservazione e la fruizione del patrimonio culturale e per lo sviluppo del turismo in Italia. Le norme a favore del mecenatismo culturale (particolarmente innovative), la tutela del decoro dei siti culturali, la previsione dell’autonomia dei grandi musei e il ritorno delle risorse derivanti dai biglietti d’ingresso agli stessi istituti che le hanno generate produrranno sicuramente effetti benefici sui beni culturali e la loro gestione, mentre le misure urgenti a favore del turismo potranno favorire l’attrattività e l’accessibilità ai siti meno visitati, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Non pare invece condivisibile il contenuto all’art. 8 che propone alcune Misure urgenti per favorire l'occupazione giovanile presso gli istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica e che appare peraltro in contrasto con la proposta di legge Madia sul riconoscimento dei professionisti dei beni culturali, già approvata dal Senato (S. 1249 “Disposizioni recanti modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio”), un provvedimento di grande importanza per migliaia di operatori del patrimonio culturale che sta per completare il suo iter con l’approvazione definitiva della Camera. Le intenzioni del legislatore paiono quelle da una parte di garantire professionalità alla cura dei Beni Culturali e dall’altra di favorire l’occupazione giovanile nel settore, anche facendo fronte ad esigenze temporanee degli istituti e dei luoghi di cultura. In realtà, dopo decenni di sistematico depauperamento, la scarsità di risorse e di personale di biblioteche, archivi e musei non è temporanea, ma cronica. A questa debolezza si deve far fronte organicamente, non con incarichi a scadenza e - in ogni caso - senza il discriminante limite di età dei 29 anni ma riprendendo a finanziare il settore dei beni culturali e a bandire concorsi per titoli ed esami. Il primo e importante passaggio può essere proprio il varo della legge Madia sugli operatori del patrimonio culturale che prevede l’istituzione di elenchi di professionisti presso il Ministero dei beni e attività culturali e turismo ai quali lo stesso Ministero e altre amministrazioni centrali e locali, pubbliche e private, statali, Regioni e Comuni, nonché privati, possano attingere in modo affidabile per assegnare incarichi e commesse. Le risorse destinate all’occupazione giovanile previste nel decreto “Art Bonus”, nella loro esiguità (150 tirocinanti per sei mesi, pagati 1.000 DATA NEWS on line - Giugno 2014 euro lordi al mese), rischiano di non avere nessuna efficacia, creando solo altri precari in un settore in cui si contano a centinaia i quarantenni con alta esperienza e specializzazione, disoccupati o vergognosamente sottopagati. Se fosse invece acquisita negli istituti culturali la stabile disponibilità di professionisti, questi potrebbero essere utilmente affiancati - in attività di supporto non sostitutive - da volontariato e servizio civile, impiegato in interventi sempre svolti sotto adeguato coordinamento e controllo di professionisti esperti. Questo sì, sarebbe un buon modo per favorire una positiva contaminazione di esperienze, capace di diffondere nei giovani una maggiore sensibilità per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e una più matura conoscenza della cultura del nostro paese. Roma - Milano, 19 giugno 2014 Marco Carassi, presidente ANAI - e-mail [email protected] Alberto Garlandini, presidente ICOM-Italia e-mail [email protected] Enrica Manenti, Presidente AIB - e-mail [email protected] MAB – Musei Archivi Biblioteche – Professionisti del patrimonio culturale c/o Icom Italia - Palazzo Regione Lombardia 29° piano, via Fabio Filzi 22 - 20124 Milano www.mab-italia.org - [email protected] 5 al piano nazionale di digitalizzazione di tutti i documenti dello stato civile dell’ Ottocento (atti di nascita, matrimonio, morte) e oggi si appresta a creare la prima comunità locale di indicizzatori volontari che trarranno dai documenti, già consultabili sul portale “ Antenati“ della Direzione Generale per gli Archivi (www. antenati.san.beniculturali.it) le informazioni più importanti a servizio di chiunque nel WEB vorrà servirsene. La piattaforma digitale fornita da Family Search, la società genealogica residente nello Utah che da decenni coordina comunità di indicizzatori volontari in tutto il mondo, verrà presentata il giorno 25 giugno alle ore 17,30 all’incontro che si terrà presso la Società Filologica Friulana. Dopo i saluti del presidente prof. Vicario relazionano la dott. Roberta Corbellini, Direttore dell’Archivio di Stato di Udine e gli esperti di Family Search che illustreranno ai partecipanti le semplici operazioni attraverso cui si diventerà indicizzatori dei documenti friulani pubblicati nel portale Antenati. * * * ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA Presentazione del volume La vita degli esclusi. Pellagra e alcoolismo nel Mantovano (1808-1930), Viadana (MN) 2013. Si tratta di un progetto pilota nazionale che risponde a una crescente richiesta di accesso alle fonti per ricostruire la storia familiare e ad una trasformazione profonda dei tradizionali studi genealogici. Infatti, soprattutto in Italia, lo studio dei nuclei parentali utilizza metodologie e visioni largamente collegate alla demografia storica. I genealogisti hanno abbandonato il vecchio abito da eruditi per trasformarsi in moderni utilizzatori delle fonti e della comunicazione. Li chiamano saldatori del tempo perché, come si fa nei laboratori che usano il laser, costruiscono ponti tra le generazioni utilizzando sofisticate strumentazioni informatiche. Certo non possono fare a meno dei vecchi documenti d’archivio, ma gli svolazzi e i pretenziosi alberi genealogici si stanno trasformando in banche dati che immesse nel WEB stanno creando potenti riserve per conoscere la storia della popolazione e in questa storia ritrovare le tracce lasciate dai nostri antenati. Nuove risposte a vecchi passatempi? Niente affatto. A giudicare da quanto sta accadendo nel mondo si tratta di un nuovo uso della storia che sembra offrire agganci importanti alla comprensione delle diversità, dell’appartenenza sociale, delle identità locali. Persino il dialogo tra le generazioni, indebolito dalla modernizzazione, pare trarre grandi vantaggi in termini di conoscenza interpersonale. C’è poi la partecipazione al lavoro di implementazione delle banche dati che si può fare direttamente da casa propria e c’è la condivisione narrativa dei risultati. Nell’uso e nello scambio delle competenze informatiche e delle notizie raccolte dalle fonti stanno nascendo nuove comunità e amicizie, mentre il WEB collega mondi e persone. Per questi motivi l’Archivio di Stato di Udine che ha già realizzato negli anni scorsi la banca dati Friuli in prin, Anagrafe storica delle famiglie friulane, è stato coinvolto tra gli istituti pilota nel programma nazionale promosso della Direzione Generale per gli Archivi. Archivio di Stato di Udine via F. Urbanis, 1 - 33100 Udine - tel. 0432 477245 [email protected] * * * Il volume narra storie di malattie sociali e di malati raccolte attraverso le cartelle cliniche della "Sezione Maniaci" dell'Ospedale di Mantova, conservate nell'Archivio di Stato di Mantova. Insieme agli autori Luciano Fornari, Francesco Paolella, Donatella Zanoni, interverranno Eugenio Camerlenghi, Accademico Virgiliano e Daniela Ferrari, Direttore dell'Archivio di Stato di Mantova. L'iniziativa si terrà nella sala mostre e convegni dell'Archivio di Stato, Sacrestia della SS. Trinità, via Dottrina Cristiana 4, giovedì 12 giugno 2014, alle ore 17,30 Via R. Ardigò, 11 I - 46100 MANTOVA tel. +39 0376 324371 – Centr. +39 0376 324441 fax +39 0376 222554 * * * SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’EMILIA ROMAGNA ARCHIVIO DI STATO DI UDINE "Indicizzazione dei registri dello Stato Civile Napoleonico" L’Archivio di Stato di Udine, che da anni lavora a fianco delle più avanzate applicazioni tecnologiche ai beni culturali, ha di recente collaborato Il seminario di studio intende tracciare un primo bilancio dei progetti di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio documentario delle imprese in Emilia Romagna, e presentare in particolare le iniziative di tu- 6 DATA NEWS tela realizzate negli anni scorsi dalla Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna attraverso l’emanazione della dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, l’effettuazione di censimenti di archivi d’impresa, la promozione e la direzione scientifica di importanti lavori di inventariazione. Il seminario sarà anche l’occasione per salutare Ingrid Germani, responsabile di questo settore d’intervento dal 2010 ad oggi, che sta per accedere alla pensione. 10 – 10,30 Indirizzi di saluto Guido Gambetta (Scuola di scienze politiche di Bologna) Carla Di Francesco (Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna) Stefano Vitali (Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna) 10,30 – 13,00 Relazioni Coordina: Antonella Mulé (Direzione generale per gli archivi - Portale archivi d’impresa) Giorgio Bigatti (Fondazione ISEC di Sesto San Giovanni), Archivi di industria meccanica in Italia: le “Reggiane” Anna Casotto (Coop. Le Pagine), L’archivio delle “Reggiane”, dal recupero all’inventario Silvia Crociati (Collaboratrice Soprintendenza archivistica Emilia Romagna), Gli archivi delle miniere di zolfo romagnolo-marchigiane presso il Museo Sulphur di Perticara Mirella Plazzi e Francesca Ricci (IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari regione Emilia Romagna), Carte d’impresa Domande e dibattito Pausa pranzo 14,30 – 17,00 Relazioni Coordina: Armando Antonelli (Progetto “Una città per gli archivi”) Maurizio Savoja (Soprintendente archivistico per la Lombardia), La salvaguardia degli archivi di impresa in Lombardia Letizia Guidi (Collaboratrice Soprintendenza archivistica Emilia Romagna), Archivi di impresa in territorio bolognese Salvatore Alongi (Collaboratore Soprintendenza archivistica Emilia Romagna), Archivi della cooperazione a Bologna Luciano Ravaioli (Camera di commercio di Forlì-Cesena), Il Registro delle ditte della provincia di Forlì (1911-1925) on line. Domande e dibattito Ingrid Germani (Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna), Conclusioni Coordinamento scientifico Ingrid Germani Stefano Vitali Segreteria organizzativa: Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna Bologna, Strada Maggiore 51 tel. 051-225748, 051-229148 e-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA Giacomo Matteotti a Ferrara: il deputato, il Segretario della Camera del Lavoro, la vittima del Fascismo on line - Giugno 2014 Dal 7-29 giugno Museo del Risorgimento e della Resistenza in collaborazione con Istituto Nazionale per la Storia del Risorgimento (sezione di Ferrara) e Archivio di Stato di Ferrara Giacomo Matteotti Segretario della camera del lavoro di Ferrara (1921) a cura di Davide Mantovani Redattore: EMANUELE GRIGOLATO Informazioni Evento: Dal 09 giugno 2014 al 28 giugno 2014 Ferrara, Archivio di Stato Orario: Lun - Sab: 9.30 - 13.00 Telefono: 0532206668 E-mail: [email protected] Sito web: http://asferrara.beniculturali.it/index.php?it/22/moduloeventi/35/documenti-originali-su-giacomo-matteotti-dai-fondi-dellarchivio-di-stato-di-ferrara * * * ARCHIVIO DI STATO DI MODENA Archivio di Stato di Parma candidato al premio "Oscar Green" La candidatura dell'Archivio di Stato di Parma, all’edizione 2014 dell' "Oscar Green" per la sezione “Paese Amico” con il progetto “Verdi Proprietario e Politico”, evento realizzato in collaborazione con Coldiretti Parma ed inserito nelle celebrazioni per il Bicentenario Verdiano, è stata accolta e quindi l'Istituto concorre per la selezione regionale e per accedere a quella nazionale. "Oscar Green" è il premio dei giovani agricoltori, concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa, attribuito a chi valorizza e promuove l'innovazione in agricoltura. I giovani di Coldiretti premiano chi sa mantenere le proprie radici, con lo sguardo rivolto al futuro. La categoria “PAESE AMICO” è rivolta a tutte le strutture pubbliche: Comuni, Province, Scuole, Istituzioni statali ed altre che si sono impegnate in una collaborazione per l’attuazione del Progetto di Coldiretti di una “Filiera Agricola tutta italiana”. Nell'ambito della serata, che si svolgerà il 16 giugno a Modena, verrà esposto il manoscritto, che risale al 1612, di proprietà dell'Archivio di Stato, contenente il primo "Disciplinare" conosciuto attestante la zona di produzione del Parmigiano Reggiano (esposto in occasione della mostra “Carte…in tavola”), come testimonianza storica dell’indiscusso valore di una delle massime produzioni agroalimentari del "Made in Italy". Per informazioni: dott. Marco Baldon – Segretario Regionale giovani Impresa Emilia-Romagna cell. 335-1646274 [email protected] Coldiretti Emilia-Romagna – Centralino: 051.2758811 * * * ARCHIVIO DI STATO DI PARMA “Hebraica Parmensia. Da molti luoghi e tempi: frammenti di memoria ritrovata” Mostra storica in due sezioni nel 90° anniversario dell’uccisione per mano fascista di Giacomo Matteotti, Deputato socialista. 7 giugno ore 11.00 – inaugurazione al Museo Del Risorgimento e della Resistenza della mostra Dal 7 al 28 giugno Saletta dell’Archivio di Stato di Ferrara Mostra di documenti originali su Giacomo Matteotti dai fondi dell’Archivio di Stato di Ferrara a cura di Davide Guarnieri L’esposizione sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00 DATA NEWS on line 7 - Giugno 2014 Programma del convegno Convengo internazionale in memoria di Giuseppe Baruch Sermoneta (15 giugno nella Sala Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Parma) e mostra di frammenti di antichi manoscritti ebraici recentemente scoperti nell'Archivio di Stato cittadino, affiancati ai più significativi manoscritti ebraici conservati alla Palatina. Enti promotori, oltre all'Archivio di Stato di Parma, l'Associazione Amici dell'Università di Gerusalemme, la Biblioteca Ambrosiana, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano di Parma e la National Library of Israel Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts si terrà il 15 giugno 2014 al Palazzo della Pilotta di Parma. Questa mostra resterà aperta e visitabile gratuitamente nella Galleria Petitot della Biblioteca parmigiana dal 15 giugno al 14 agosto e dal primo al 12 settembre 2014 (segreteria organizzativa: tel 02.76023369 - [email protected]). Torna a » News * * * SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA "Il Ponte a Santa Trinità, Dov'era e com'era" tunosamente ritrovato – del fotografo Giulio Bencini, che tra il 2 agosto e il 2 settembre descrive con registro popolare e quasi vernacolare, di grande efficacia, la distruzione di Firenze e la dolorosa violazione della sua bellezza. La ricostruzione del ponte diventa così non solo una grandiosa opera architettonica, una sorta di nuovo Rinascimento, ma una metafora potente della volontà di rinascita di tutta la nazione. Un messaggio forte e particolarmente attuale, che parte da Firenze e assurge a significati ben più generali. PROGRAMMA Saluti: Diana Toccafondi, Soprintendente Archivistico per la Toscana Sara Nocentini, Assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Giachi, Vicesindaco di Firenze Introducono: Simone Neri Serneri Andrea Greco Alessandra Marino VOCI D’OLTRARNO. LA DISTRUZIONE Letture dai diari di Nello Baroni e Giulio Bencini Proiezione del film “Firenze 1944”, basato sul documentario sonoro di Amerigo Gomez e Victor De Sanctis, regia di Massimo Becattini con la consulenza storica di Renzo Martinelli IL PONTE A SANTA TRINITA. LA RINASCITA Proiezione del film “Dov’era e com’era. La ricostruzione del Ponte Santa Trinità di Firenze”. Regia di Riccardo Melani e Bernardo Seeber, testo di Riccardo Gizdulich. Messa in scena a cura della Compagnia delle Seggiole, regia di Fabio Baronti Per informazioni e richiesta di immagini rivolgersi alla Segreteria organizzativa: Soprintendenza Archivistica per la Toscana - Silvia Baggio Soprintendenza Archivistica per la Toscana tel. 0552711120 055271111 [email protected] [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE “Le donne di Savonarola” di Tamar Herzig Giovedì 12 giugno 2014 alle ore 16.00, a Firenze, presso l’Auditorium dell’Archivio di Stato (Viale Giovine Italia, 6), si tiene la presentazione del volume “Le donne di Savonarola. Spiritualità e devozione nell’Italia del Rinascimento” diTamar Herzig– Prefazione di Gabriella Zarri (Carocci Editore, 2014). Ingresso libero La storia incredibile, gli eroi, le immagini mai viste della ricostruzione. La volontà di rinascita di un’intera nazione. A settant’anni dalla “battaglia di Firenze”, nel corso della quale avvenne la distruzione dei ponti e di gran parte del centro storico della città, la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, insieme ad altre istituzioni cittadine, vuole ricordare questi eventi proiettando un raro e pressoché sconosciuto filmato girato tra il 1955 e il 1958, che documenta tutte le fasi della ricostruzione del Ponte a Santa Trinita. Questo straordinario documentario venne girato dai registi fiorentini Riccardo Melani e Bernardo Seeber, con il commento dello stesso architetto Riccardo Gizdulich, artefice della ricostruzione, letto dalla voce di Riccardo Cucciolla. Esso venne proiettato all’Odeon per l’intera giornata del 16 marzo 1958, in occasione dell’inaugurazione del Ponte, dopo di che se ne sono perse le tracce e nessuno ha più potuto vederlo. La pellicola originale, che abbiamo rivenuto all’interno dell’archivio Gizdulich, è stata digitalizzata e restaurata e sarà riproposta ai fiorentini al Cinema Odeon il 27 giugno alle ore 17.30, all’interno di una manifestazione intitolata “Dov’era e com’era”, dal titolo del film, che è poi diventato una sorta di motto della volontà dei fiorentini di riavere il loro ponte, impresa che fu fortemente sostenuta dalla partecipazione popolare e dal Comitato per la ricostruzione del ponte. Per meglio contestualizzare il documentario e dare il senso di quei tragici giorni faremo precedere la proiezione dalla lettura dialogante di brani tratti da due diari, quello dell’architetto Nello Baroni, che racconta i concitati momenti del ricovero dei cinquemila sfollati a Pitti e dell'esplosione dei ponti, e soprattutto quello – del tutto inedito e anch’esso for- L'Archivio di Stato di Firenze in collaborazione con l’Associazione Ar- 8 DATA NEWS chivio per la memoria e la scrittura delle donne “Alessandra Contini Bonacossi”, presenta il volume di Tamar Herzig,“Le donne di Savonarola. Spiritualità e devozione nell’Italia del Rinascimento”. Il volume si struttura come un’indagine sulle reti delle seguaci di Girolamo Savonarola, numerose nelle due generazioni successive alla morte del predicatore e leader politico, che fu figura di riferimento fondamentale nella Firenze di fine Quattrocento. Nel tentativo di rimanere fedeli agli insegnamenti del loro capo spirituale, le seguaci di Savonarola dovettero spesso fare i conti con l’ostilità dei superiori all'interno degli ordini religiosi cui appartenevano, furono esposte a pressioni politiche locali oltre a dover sopportare quell’avversità nei confronti del protagonismo femminile che era ben radicata nelle gerarchie cattoliche. Il libro offre dunque un’importante ricostruzione della presenza femminile in uno dei più significativi e controversi movimenti religiosi europei della prima età moderna. “Il volume suffragato da una ricca documentazione, fa uscire gli studi savonaroliani dal circoscritto circuito fiorentino e in questa linea approfondisce la nostra conoscenza della intensa religiosità delle donne che rifiutarono di ubbidire agli ordini del silenzio e della invisibilità imposta dalle istituzioni ecclesiastiche, interpretando in forme originali i sermoni e gli scritti del loro Maestro”(Dalla prefazione di Gabriella Zarri) Programma Saluti: Carla Zarrilli, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, Rosalia Manno, Presidente Associazione Archivio per la memoria e la scrittura delle donne “Alessandra Contini Bonacossi” Intervengono: Anna Scattigno (Università di Firenze) e Isabella Gagliardi (Università di Firenze) Coordina: Gabriella Zarri (Università di Firenze) Sarà presente l’Autrice Tamar Herzigè Senior Lecturer nel Dipartimento di Storia dell’Università di Tel Aviv. È autrice di articoli su argomenti di eresia e stregoneria, demonologia nel Rinascimento, movimenti di riforma premoderne e sulla spiritualità femminile. Nel 2012, Herzig è stata eletta membro della Young Academy di Israele, fondata dalla Accademia Israeliana delle Scienze e delle Lettere. Archivio di Stato di Firenze Viale Giovine Italia, 6 (zona Piazza Beccaria) 50122 - Firenze (+39) 055.26.32.01 [6 linee r.a.] [email protected] (PEC) [email protected] * * * SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LE MARCHE Le pergamene della famiglia Carpegna Falconieri Gabrielli L'archivio della famiglia Carpegna Falconieri Gabrielli (1238 – sec. XX, bb.; 1073 tra regg./voll. e cartelle e 292 pergg. circa) è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per le Marche con provvedimento dell' 8 ottobre 1971. La famiglia Carpegna è di antica origine. Nobiltà dedita alle armi, attestata nelle fonti documentarie dal sec. XIII, i suoi membri ricoprirono in- on line - Giugno 2014 carichi di prestigio come podestà, capitani del popolo, vescovi e vicari in molte località italiane almeno fino al sec. XVII. Nel 1463 i conti di Carpegna si divisero in due rami, spartendosi gli otto castelli rimasti sotto la loro giurisdizione, e governarono le due contee di Carpegna-Castellaccia e Carpegna-Scavolino, stati feudali collocati in una zona di confine di interesse tanto per la vicina Toscana che per il Ducato di Urbino e per Roma. Francesco ottenne il dominio su Gattara, Scavolino, Bascio e Miratoio; al Conte Giovanni e al fratello Federico andarono Carpegna, Castellaccia, Torre Fossati e Palazzo Corignano. Le due famiglie costituirono due distinti archivi, che furono riunificati nel 1949. Dal sec. XVI vissero quasi sempre lontano dal dominio fino ad assumere definitiva residenza a Roma. I Principi di Carpegna Scavolino si estinsero nei Marchesi Orsini de’ Cavalieri e all’estinzione di quest’ultima famiglia, nel 1817, il Principato di Scavolino fu unificato con la Contea di Carpegna. A seguito dell’abolizione dei feudi nel 1816, le pressioni papali indussero i Carpegna a firmare nel 1819 un atto di devoluzione, con il quale tutti i beni, i palazzi e i diritti di sovranità dei Conti furono ceduti alla Santa Sede. I beni furono riacquistati nel 1851 dal Conte Luigi di Carpegna. Nel 1865 la famiglia assunse anche il cognome e il patrimonio della famiglia Falconieri. Infatti alla morte dell'ultimo discendente maschio della nobile famiglia, il Conte Luigi di Carpegna ricevette, per disposizione testamentaria di Orazio Falconieri, l'intero patrimonio e il titolo principesco. L'archivio Carpegna Falconieri Gabrielli comprende i fondi propri dei due rami principali della famiglia, Carpegna Castellaccia e Carpegna Scavolino, documenti delle curie feudali, l'archivio della famiglia Falconieri l'archivio della famiglia cremonese Manna Roncadelli, confluito nell’archivio Carpegna Falconieri per donazione di Nolfo di Carpegna nel secolo scorso, documenti di diverse famiglie che a queste si sono legate per varie vicende . Nell’archivio si conservano due raccolte di pergamene: 1. la prima, di circa 150 unità (1238 - secolo XX), comprende documenti in prevalenza membranacei contenute nei tre complessi Carpegna-Castellaccia, Carpegna-Scavolino e, in minor parte, Falconieri formata per iniziativa di Guidobaldo di Carpegna Falconieri (1922 1997), che decise di raccogliere tutte le pergamene in un unico fondo. L'operazione è stata condotta sui complessi Castellaccia e Scavolino, mentre le pergamene Falconieri sono tuttora conservate, in gran parte, nel fondo di appartenenza. L’indicazione dei fondi di provenienza è stata riportata sulle camicie di condizionamento delle singole unità. Le pergamene dei secoli XIII-XIV sono state pubblicate a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri e Sara Cambrini in Codice diplomatico dei Conti di Carpegna (secoli XII - XIV), Società di Studi Storici per il Montefeltro, 2007. 2. la seconda raccolta, di circa 142 unità (1239 – sec. XVIII), comprende le pergamene, relative a famiglie lombarde, provenienti dall’archivio della famiglia cremonese Manna Roncadelli, confluito nell’archivio Carpegna Falconieri per donazione di Nolfo di Carpegna nel secolo scorso. Il progetto prevede la riproduzione digitale e la regestazione delle pergamene, a partire dalla raccolta creata da Guidobaldo di Carpegna Falconieri. Una prima fase dell’intervento ha riguardato n. 56 documenti, tra i quali sono presenti alcune unità cartacee. Di ciascun documento vengono indicati: data cronica completa (anno, mese giorno) espressa nel computo moderno; data topica; regesto; sottoscrizione notarile; indicazione se originale/ copia; note dorsali; dimensioni (hxb), espresse in millimetri, lingua. Nella compilazione degli indici sono stati seguiti i seguenti criteri: • gli antroponimi latini sono riportati al nominativo; nei casi in cui la ricostruzione dell’antroponimo fosse dubbia si è lasciata la forma del nome così come compare nel documento. • I nomi dei conti di Carpegna e di altri personaggi noti sono dati nei regesti in traduzione italiana, utilizzando come lemma principale la forma tradotta • I nomi dei notai sono dati sulla base delle relative sottoscrizioni nella forma latina, in corsivo. L’indice dei luoghi include solo il toponimo espresso nella data cronica del documento. Dove è stato possibile identificare il toponimo, alla forma latina, in corsivo e attestata nei documenti, si fa seguire tra parentesi, la forma attuale corrispondente e il nome del comune attuale in cui è o era situato, seguito dalla sigla della provincia. La digitalizzazione è stata eseguita in formato a bassa definizione per la consultazione in remoto jpeg con livello di compressione massimo, profondità colore 24 bit RGB con una risoluzione di 96 ppi. Il progetto prevede inoltre la digitalizzazione in formato di conservazione - TIFF non compresso, RGB a 24 bit con una risoluzione di 300ppi in formato a media definizione per la consultazione locale jpeg con livello di compressione massimo, profondità colore 24 bit RGB con una risoluzione di 300 ppi. Fonte: SAN * * * Manuale per uccidere una biblioteca nazionale Un colpo di grazia alla sopravvivenza della biblioteca nazionale di Roma. Per i lavoratori della monumentale biblioteca a Castro Pretorio DATA NEWS on line 9 - Giugno 2014 non c’è dubbio: lo spostamento di un centinaio di addetti della direzione generale per gli archivi al terzo piano della Nazionale, oggi ospitati in un palazzo in via Gaeta distante pochi passi, sarà un evento catastrofico per i delicati equilibri dell’astronave modernista progettata alla metà degli anni Settanta. La spending review del governo Monti del 2011– 2012 ha tagliato le spese per gli affitti. Per risparmiare il ministero dei beni culturali (Mibact) ha deciso di trasferire questi uffici nel cuore di un edificio di 10 piani che ospitano 8 milioni di volumi a stampa, 2 mila incunaboli, 25 mila cinquecentine, 8 mila manoscritti, 10 mila stampe e disegni, 20 mila carte geografiche, e 1.342.154 opuscoli. La decisione del ministero comporterà lo spostamento della direzione, della sala riunioni, degli uffici acquisti, quelli del personale amministrativo e della promozione culturale. L’operazione è allo studio del Mibact, ma non è ancora esecutiva. Cento persone non entrano al terzo piano della Nazionale ed è difficile spostare il laboratorio di restauro dei libri. La sede per la direzione degli archivi resterà la biblioteca, non c’è dubbio. «In quale altro paese europeo si progetta un’operazione che rischia di mettere a repentaglio la funzionalità di una biblioteca nazionale?» domandano i lavoratori. Non sarebbe una novità. Al terzo piano sono stati già trasferiti gli uffici dell’Icar e del servizio per i diritti d’autore. Per la Rsu il nuovo trasferimento «rappresenterebbe la fine di qualsiasi futura prospettiva non solo di rilancio della Nazionale, ma di sopravvivenza di uno dei pochi servizi pubblici ancora totalmente gratuiti». Il risiko dei piani Gli uffici estranei al ciclo di «lavorazione del libro» azionerebbero un risiko di spostamenti. I dipendenti del terzo piano verrebbero spostati al secondo che ospita il servizio di catalogazione per autori. Gli uffici sono disposti in stanze comunicanti come scatole cinesi. Dall’ultimo libro di Alberoni alla monografia su Renzi, da un tomo di logica matematica all’ultimo romanzo di Carlotto, in questo mondo di carta dovranno trovare uno spazio vitale almeno cinquanta persone. Tra pile di volumi in equilibrio sulle scrivanie oppure sul pavimento si intravede una bibliotecaria che alza il capo con espressione rassegnata. Fisso lo sguardo davanti allo schermo del computer cataloga uno dei 40 mila libri depositati in emergenza. «Sono solo quelli che ci sono arrivati negli ultimi due anni – sostiene – Per non parlare degli altri che arriveranno ». Ogni anno in queste stanze passano circa 60 mila monografie. Una massa bibliografica sterminata che dev’essere gestita da poco più di 20 persone. Ci sono anni di arretrati, perché il personale oggi non basta. E non basterà domani, quando saranno andati in pensione, perché nessuno potrà essere assunto a causa del blocco del turn-over. Il secondo piano è uno dei cuori pulsanti della Nazionale. È qui che il ciclo del libro prende vita. Dietro le ampie finestre a giorno, mani esperte e occhi dietro lenti spesse cercano un ordine che verrà dato dalla catalogazione per soggetto e dalla decimalizzazione, fatta cioè su una base numerica decimale che rimanda ad un soggetto specifico. Senza questo lavoro, nessuno potrà trovare un libro o una rivista nei dieci piani di deposito. Domani, oltre ai libri, questo piano diventerà un deposito anche di esseri umani. I lavoratori non lo accettano e hanno scritto una lettera di protesta al ministro dei beni culturali Dario Franceschini che domani dovrebbe partecipare ad un’iniziativa alla Nazionale. Si dice che il trasloco sia stato deciso perché gli uffici della biblioteca sono scarsamente occupati. «È vero – rispondono i lavoratori – ma perché negli ultimi 15 anni siamo stati dimezzati dai tagli». Quando lo Stato affitta a se stesso Il trasloco della Direzione generale per gli archivi nella biblioteca nazionale non è solo una questione di uffici. È una partita molto più ampia che investe il mondo degli archivi e dei musei romani dell’Ente Eur, la società per azioni che gestisce l’archivio centrale dello Stato, il Museo dell’età preistorica Luigi Pigorini, il museo delle Arti e delle Tradizioni popolari, quello dell’Alto medioevo a rischio chiusura. Il Mibact guidato da Franceschini versa a questo ente, al 90% posseduto dal ministero dell’Economia e al 10% dal Comune di Roma, 4 milioni e mezzo di euro per mantenere aperti musei pubblici. È una carambola di partite contabili che ha una sola morale: pur avendolo «privatizzato», lo Stato paga all’Ente Eur — cioè a se stesso — un affitto per ciò che in realtà possiede. Senza contare che questi spazi sono semi-vuoti. «Perché allora si sceglie di lasciarli così, pagando 4 milioni all’anno, e di trasferire la direzione generale per gli archivi alla Nazionale?» domandano i lavoratori della Nazionale. La beffa non finisce qui. Una volta trasferita la direzione alla Nazionale, lo Stato continuerebbe a versare i 4 milioni all’Ente Eur s.p.a. Invece di risparmiare, abolendo l’ente Eur e acquisendo i musei e gli archivi che gestisce, lo Stato esporta il suo caos in una biblioteca già asfissiata dai tagli. Dai 6 miliardi di lire versati nel 2000 dallo Stato per il suo funzionamento e l’acquisto dei libri, il fondo oggi è pari a 1,3 milioni di euro. Quasi un milione viene impiegato per pagare le bollette, 230 mila per la tassa sui rifiuti. Pagati al comune per un servizio che la biblioteca offre alla città di Roma. Se il sindaco Marino dispensasse la biblioteca, i soldi per la tassa servirebbero per acquistare qualche libro. Sarebbe un «risparmio» virtuoso. Al momento per gli acquisti vengono impiegati 60 mila euro, il costo di un database scientifico che la Nazionale non può permettersi. Volontari in biblioteca Domani Franceschini potrà verificare se quello dei lavoratori è allarmismo o una fondata preoccupazione per il destino della biblioteca. Se accetterà l’invito avrà modo di notare un altro dei prodotti dell’austerità nei beni culturali. Anche la Nazionale riesce a svolgere le sue attività grazie ai volontari, l’ultima risorsa visto che non ci sono più soldi per pagare appalti o subappalti alle cooperative. Alla Nazionale i dipendenti sono 203, in maggioranza 50-60enni. Sono affiancati mediamente da 130 tra volontari e stagisti. Ventinove di loro lavorano per la «A.v.a.c.a — associazione volontari attività culturali ed ambientali». Dallo sportello telematico del volontariato della regione Lazio, risulta che il responsabile legale è il vice segretario nazionale della Filp-Cisl, Gaetano Rastelli. Questa associazione impiega 72 volontari nelle biblioteche romane. Alla Nazionale lavorano ad esempio nelle reception, nel grande atrio oppure davanti alle sale di lettura, nei magazzini o in uno dei depositi dei libri. Queste persone non possono essere pagate direttamente, sono volontarie appunto, ma ottengono un rimborso spese «a scontrino». Per mettere da parte 400 euro al mese per 24 ore di lavoro settimanale, raccolgono tutti gli scontrini possibili, quelli del bar della biblioteca ad esempio. Li presentano a fine mese per ottenere in cambio il loro magro salario. È la nuova frontiera del precariato: il lavoro a scontrino senza contributi. Questo è un altro modo che lo Stato usa aggirare il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, e non solo nei beni culturali. Il mondo che non c’è più I tagli al personale hanno ridotto l’orario di distribuzione dei libri. Fino alle 14,30 oggi è ancora possibile chiederne uno nelle sale, poi tutto si ferma. Dopo la ristrutturazione della biblioteca nel 2000 il sistema delle richieste e del trasporto dai piani dei libri è stato automatizzato. Il sistema è organizzato con i nastri trasportatori ai piani. A gestirli c’è solo una persona che dovrebbe muovere centinaia di libri per 11 ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Un’impresa impossibile a cui si è dedicata con dedizione, accumulando 3500 ore oltre il normale orario di lavoro che recupererà prima di andare in pensione. Senza di lui, la «cabina di regia» si ferma. E la biblioteca torna all’analogico: i libri vengono caricati sui carrelli, messi in un ascensore e arrivano al banco, nella sala lettura dov’è stata fatta la richiesta. Le ristrettezze hanno diminuito i controlli sulle porte tagliafuoco, due ascensori sono stati fermati perché mancano i fondi per la manutenzione. Nei magazzini c’è un impianto anti-incendio che toglie l’ossigeno. In caso di incendio, infatti, non si può gettare la schiuma chimica sui libri. Per far funzionare l’antincendio, in queste stanze non dovrebbe circolare l’aria, ma gli ambienti non sono sigillati e le finestre vengono aperte. In più ci dovrebbe essere il riscaldamento e raffreddamento 24 ore su 24 perché nei depositi c’è un’escursione termica che arriva a 20 gradi. Ma non ci sono i soldi per affrontare questi problemi elementari. L’austerità non taglia solo le persone, mette a rischio la memoria dei libri. Corridoi scuri. Pavimenti scrostati. Umidità. Saliamo piano dopo piano con gli ascensori-montacarichi. E i piani sembrano lunghi chilometri. Dall’alto si vede la Sapienza, all’orizzonte i Castelli. Le finestre sono ampie ma oscurate da coltri di polvere. La luce sporca lascia i piani nella semi-oscurità quando il sole gira alle spalle della biblioteca. I lavoratori che ci accompagnano in questo viaggio dicono che mancano i soldi per cambiare neon e lampadine. Quando cala il giorno ai custodi capita di usare le torce per vedere il numero della catalogazione sui libri. Ci sono interi settori vuoti, in attesa che nuovi faldoni e libri vengano ricollocati. Per i giornali italiani, stranieri, microfilmati oggi non c’è più spazio. Nel flusso ininterrotto di pubblicazioni che entrano nella Nazionale ci sono decine di edizioni locali della stessa testata. Moltiplicateli per 360 all’anno, tutti gli anni, e avrete un oceano di carta incontenibile. È uno degli effetti dell’obbligo del deposito legale: una copia di qualsiasi scritto pubblicato in Italia dev’essere archiviato nella biblioteca nazionale di Roma o di Firenze. Per contenere questa marea di carta è stato scelto di trasferirla in un deposito a Ciampino insieme agli elenchi telefonici, uno per tutte le province, e gli atti parlamentari. Il costo dell’affitto è di 100 mila euro all’anno. A Castro Pretorio ci sono spazi che potrebbero essere bonificati e funzionare come depositi. Costerebbe «solo» 300 mila euro che però non ci sono. Nulla di questo oceano di tomi, volantini, manifesti, pubblicità dev’essere perduto. Oggi di scarsa consultazione, domani potrebbe essere importante. È stato così, ad esempio, per gli statuti delle società operaie di fine XIX secolo. Allora erano semplicemente carte. Oggi sono documenti di rilevanza eccezionale. Niente è oggettivo in una biblioteca. C’è una vita segreta che con il tempo cambia il valore delle carte. E il superfluo diventa oggettivo. Qualsiasi testo trova il suo posto in questo mondo razionale. Bisogna archiviarlo, posizionarlo e come il vino un giorno fermenterà, trovando un senso. Un tempo c’erano gli ascensoristi. Lavoravano insieme agli addetti alle caldaie. Era stato formato un gruppo operaio di falegnami, idraulici ed elettricisti assunti a tempo indeterminato. Sono andati in pensione all’inizio degli anni Duemila e non sono stati sostituiti. «Tutto questo mondo non c’è più», afferma un custode. Di loro sono rimasti due idraulici e un elettricista. Alcuni custodi si sono riciclati in ascensoristi o in caldaisti, dopo un breve corso. Alla Nazionale vige l’autogestione in attesa di una morte per causa naturale. Resteranno milioni di libri. Soli. Un tesoro che dovrà essere gestito. Dagli ex lavoratori in pensione che, un giorno, faranno i volontari? 04/06/2014 10:08 | CONOSCENZA - ITALIA | Fonte: Il Manifesto | Autore: Roberto Ciccarelli © 2014 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE * * * 10 DATA NEWS on line - Giugno 2014 ARCHIVIO DI STATO DI RIETI ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO “Resistenza e Liberazione tra Umbria e Sabina” “70° Anniversario della Liberazione di Teramo” Si terrà giovedì 12 giugno il convegno di studi storici sul tema “Resistenza e Liberazione tra Umbria e Sabina”, l’iniziativa con cui si chiudono le iniziative dell’Archivio di Stato sul tema del settantesimo della liberazione di Rieti. Il convegno organizzato d’intesa tra l’Archivio di Stato e la Caserma Verdirosi si terrà in entrambe le sedi istituzionali, la mattina, dalle 9 alle 13 presso l’Archivio di Stato e il pomeriggio dalle 15 alle 18,30 presso la Verdirosi. Al termine del convegno si terrà la visita al rifugio antiaereo e alle altre bellezze della caserma Verdirosi come il chiostro di S. Agostino, l’oratorio di San Pietro Martire e il singolare museo militare. Il convegno sugella la collaborazione istaurata tra i due enti dello stato, l’Archivio di Stato e la Caserma Verdirosi. Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’Archivio di Stato dott. Roberto Lorenzetti e dal comandante della Verdirosi, gen. Giancarlo Villa che hanno sottolineato la straordinaria risposta che si è avuta dalla città con migliaia di cittadini che stanno quotidianamente visitando la mostra e il rifugio della Verdirosi. Il convegno affronterà il tema della resistenza nell’area umbro-sabina con un inquadramento generale sulla questione laziale che sarà fatto nella prima relazione da Antonio Parisella, direttore del Museo della Liberazione di Roma. Saranno quindi affrontati aspetti specifici della guerra di liberazione nel reatino (Antonio Cipolloni), con l’approfondimento sulle vicende della brigata Gramsci (Tommaso Rossi), sulla battaglia di Poggio Bustone (Marco Venanzi e Alessandro Portelli) La questione della prima zona libera d’Italia sarà affrontata da Renato Covino, professore all’università di Perugia, mentre la questione della rappresaglia e della controrappresaglia è stata affidata ad Angelo Bitti. Il ruolo del clero reatino ed in particolare del vescovo Migliorini, sarà affrontato da Ileana Tozzi mentre Luciano Sarego affronterà il tema della resistenza nell’alta Sabina. Il governo alleato nella provincia di Rieti sarà il tema affrontato da Marilena Giovannelli, mentre la questione delle battaglie aeree sul cielo di Rieti saranno il tema dell’ultima relazione di Edoardo De Santis Passarani, propedeutica alla successiva visita al rifugio antiaereo. L’Archivio di Stato e la caserma Verdirosi comunicano che per la visita al rifugio antiaereo e alle altre strutture della caserma, in questa occasione non ci sarà bisogno di alcuna prenotazione. La visita avverrà al termine del convegno al quale tutti i cittadini potranno liberamente partecipare. Archivio di Stato di Rieti indirizzo: viale L. Canali 7 - 02100 Rieti tel. 0746 204297 [email protected] La Sezione di Teramo "Manfredo Mobilj" dell'ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, in collaborazione con il Comune di Teramo, la Provincia (Medaglia d’Oro della Resistenza), l’Archivio di Stato di Teramo e l’Associazione Culturale “Teramo Nostra” organizza le Celebrazioni Ufficiali del 70° anniversario della Liberazione della Città di Teramo. Le Celebrazioni avranno inizio venerdì 13 giugno, alle ore 17.30, in via Cesare Beccaria, nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie, con la Commemorazione dei Martiri uccisi dai nazi-fascisti il 13 giugno 1944: Bruno Chiavone (20 anni) , Antonio Cipro (16 anni) , Antonio Di Bernardo (46 anni) , Mauro D’Intino (22 anni), Carlo Durante (16 anni), Luigi Marcozzi (48 anni), Amedeo Parabella (33 anni) , Aldo Quarchioni (15 anni). Gli otto teramani, furono catturati ed uccisi dai nazi-fascisti nei pressi dell’ex Caserma Rossi, alla Madonna delle Grazie, l’ultimo giorno di guerra a Teramo. Per commemorare le giovani vittime interverranno il Segretario Provinciale dell’ANPI Mirko De Berardinis e il Presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini. A seguire, alle ore 18.00, nella sede di “Teramo Nostra”, in Via Fedele Romani 1, sarà ricordato il poeta e scrittore teramano, scomparso lo scorso anno, Lucio Cancellieri, autore dei libri “ Teramo, 13 Giugno 1944, l’eccidio” e “Momenti di Guerra” con un recital di poesie a cura della Sezione Letteraria di “Teramo Nostra”. Alle ore 19, sarà invece proiettato, il docu film “I Gigli del ‘44” realizzato dall’associazione per ricordare l’orrenda strage avvenuta a Teramo il 13 Giugno 1944. Le Celebrazioni Ufficiali del 70° Anniversario della Liberazione di Teramo riprenderanno nella giornata di sabato 14 giugno, alle ore 10, in Piazza Ercole Vincenzo Orsini, con la deposizione di una corona d'alloro sulla lapide dedicata ai Partigiani caduti nella resistenza teramana. A seguire, alle ore 10.30, presso l’Archivio di Stato di Teramo in Via Cesare Battisti 55 , si terrà un convegno per ricordare la Liberazione della Città di Teramo dal nazi-fascismo (14 giugno 1944) con l’inaugurazione di una mostra documentaria. Dopo i saluti del Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, del Presidente della Provincia Valter Catarra e della Direttrice dell’Archivio di Stato Carmela Di Giovannantonio, interverranno il Presidente della Sezione ANPI di Teramo Antonio Topitti, la Docente dell’Università degli Studi di Teramo Maria Gabriella Esposito e il Presidente Provinciale dell’ANPI Antonio Franchi. Al termine, sarà presentato il libro “La Resistenza a Teramo” di Sandro Melarangelo. Redattore: CATIA D'ANNUNZIO DATA NEWS on line 11 - Giugno 2014 ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA - Sezione di CASTROVILLARI I Vassalli dei principi di Bisignano: i Baroni Todaro Belluscio, i Baroni de Benedictis Toscano, I Baroni Marsico, I Sanseverino di Cassano e di Castrovillari tra articolazioni di potere rotture epistemiche e strategie parentali. di Concetta Micciullo Esposizione di documenti conservati presso la Sezione di Castrovillari documentazione quadri gentilmente concessi dall’Archivio Storico Gentilizio Dei ‘Jrene in Francavilla Marittima I documenti, esposti, che abbracciano i secoli XVI -XIX sono una fonte importante per la realizzazione della mostra e sono stati collocati in modo da indicare e seguire una scansione, per così dire, periodizzante e per famiglia: prima i documenti del XVI sec. che riguardano i grandi feudatari (investitura di sovrano, testamento di Irina Scanderbergh, principessa di Bisignano moglie di Pietro Antonio Sanseverino, antichi atti relativi al passaggio del feudo Cicirello), poi quelli relativi ai Todaro Belluscio, ai de Benedictis Toscano, ai Marsico ed agli stessi Sanseverino di Castrovillari. Dopo un’attenta analisi di fattori che hanno portato alla straordinaria affermazione ed alla irreversibile caduta di principi di Bisignano nel loro ramo primigenio, in una lineare progressione storica, quattro famiglie nobiliari vengono prese in considerazione, i baroni di Todaro Belluscio (direttamente imparentati con i baroni Campolongo ed i Castriota Scanderbech, principi sovrani d’Albania), i baroni de Benedictis Toscano, i baroni Marsico e gli stessi principi Sanseverino nel ramo ultragenito di Castrovillari: ramo di Pomponio di Carlo di Francesco. Si tratta di quattro Case che nel bene e nel male percorrono la stessa ascesa e la stessa caduta dello Stato di Bisignano intorno al quale continuano a gravitare più o meno direttamente insieme ai propri feudi spesso ricevuti dagli stessi Sanseverino: un esempio per tutti è la gabella della seta, la quale si lega al massimo benessere raggiunto dal principato ma anche alla diretta influenza esercitata verso uno straordinario scenario di vita in Francavilla Marittima attraverso il moltiplicarsi di filande e l’incremento di una vasta imprenditorialità settoriale. attraverso un’articolazione capace di strutturare la narrazione su assi ben definiti al fine di agevolare la comprensione della progressione dei processi riferiti. Da questo punto di vista viene in essere i rapporti del principi di Bisignano con i baroni di Todaro Belluscio di Francavilla Marittima, i più antichi vassalli nel tenimento di Francavilla tanto che il feudo di Cicireello è loro consesso dal principe di Bisignano dietro regio assenso dei sovrani spagnoli e viene fatto coincidere con il feudo di Pampanea. Dai documenti e dai quadri, messi in mostra, si evidenziano gli stemmi, investiture feudali ed atti pubblici, modelli diplomatici, stati delle anime, rettorati e patronati nelle chiese, visite pastorali, protocolli notarili di varia natura, capitoli dotali, testamenti, donazioni, contese giudiziarie diversamente esperite, imposte e tasse feudali di varia natura, gabelle. Testimoniano i moduli oligarchici attraverso cui i principi ed i loro notabili hanno creato le loro Case. I fatti rappresentati esprimono il dominio della libertà, anche quando si tratta di determinazioni condizionate dal pensiero che ogni struttura appartenga al sistema che la accoglie. L’allontanamento arbitrario da certi fattori (e nella storia dei Sanseverino ne rimane più di un esempio) porta irrimediabilmente disfatta e rovina. Ma non si è voluto dare giudizi; né si è voluto giudicare le grandi figure del ramo principale (alcune straordinariamente forti come Pietrantonio altre più fragili come Berardino Nicolò) o quelle minori dei loro familiares (Donna Anna di Todaro Belluscio, Don Delio de Benedictis Toscano, Don Cesare Marsico, Don Giacomo Marsico, Donna Lucrezia Sanseverino, Donna Aurelia Marsico Pagliaminuta, Donna Clelia Pagliaminuta Marsico Salmena, Donna Irene Nemoyanni Salmena, Donna Rosa Cordasco di Todaro Salmena), che hanno creato la fortuna delle proprie Case e conservato le proprie. Ciascuna Casa abbraccia un arco temporale individuato sulla base dei fenomeni storici che ne hanno segnato una svolta o una censura nel campo politico, istituzionale, economico, sociale, religioso e culturale 12 Lo stesso stemma di Francavilla Marittima esibito nell’originale rintracciato presso l'Archivio di Stato di Napoli mostra nel suo blasone la torre dei Belluscio di Todaro, sulla quale sovrasta la corona dei principi di Bisignano a testimonianza della loro opera nel ripopolare il tenimento stesso. Attraverso gli atti del catasto onciario, gli atti dell’archivio dei duchi Serra di Cassano conservati a Napoli nel palazzo a via Monte di Dio, e negli atti dell’Archivio dei Jrene in Francavilla Marittima viene evidenziata la vita di questi vassalli, i quali vivono nella Torre di Belluscio nel centro di Francavilla. Posseggono il feudo di Cicirello e il santuario di Sant’Antonio già maniero di caccia dei Sanseverino e successivamente la cappella di Sant’Antonio e il Santuario della Madonna degli Infermi, sottratto dai Serra. DATA NEWS on line - Giugno 2014 Con l’avvento dei Serra dopo la caduta dei principi di Bisignano, le cose cambiano radicalmente. Già nel 1634 i Serra espropriano i baroni di Todaro Belluscio del feudo di Cicerello con la motivazione che gli stessi non avevano pagato i diritti feudali, e poi una seconda volta ai baroni de Benedictis Toscano succeduti a questi per via femminile, con la scusa di essersi estinta la linea di Belluscio e quindi di non potersi questa consolidare “iure successorio” in quella dei de Bendedictis Toscano. Ai baroni de Benedictis a Francavilla Marittima prende vita la linea dei Irene da donna Irene Nemojanni Salmena, la celeberrima buona signora che morendo nel 1895 ha dato il suo nome soprannome a tutti gli eredi della sua famiglia e a numerosi luoghi della sua comunità. I documenti sono stati collocati in modo da indicare e seguire una scansione, per così dire, periodizzante e per famiglia: prima i documenti che riguardano i grandi feudatari (investitura di sovrano, antichi atti relativi al passaggio di Cicirello), poi quelli relativi ai di Todaro Belluscio, ai de Benedictis Toscano, ai Marsico ed agli stessi Sanseverino di Castrovillari. Ciascuna Casa abbraccia un arco temporale individuato sulla base dei fenomeni storici che ne hanno segnato una svolta o una censura nel campo politico, istituzionale, economico, sociale, religioso e culturale attraverso un’articolazione capace di strutturare la narrazione su assi ben definiti al fine di agevolare la comprensione della progressione dei processi riferiti. * * * DATA NEWS on line 13 - Giugno 2014 ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI "Pizzofalcone tra le pietre e i demoni di Napoli" Accompagnamento musicale alle percussioni con Alfredo Munoz Rivas Si tratta di un progetto itinerante che da giugno a dicembre 2014 Massimiliano Finazzer Flory, metterà in scena in tutte le 20 regioni italiane con oltre 40 spettacoli. Dopo Roma il 20 giugno alla Biblioteca Angelica, e Napoli il 24 giugno alla Biblioteca Nazionale, l’Archivio di Stato di Palermo ospita la rappresentazione, ideata dal regista e attore e realizzata in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il diritto d’autore, la Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, con il patrocinio del Centro Nazionale Studi Manzoniani e con il sostegno di Banca Mediolanum. Attraverso la letteratura come spettacolo dal vivo, nelle più belle Biblioteche e negli Archivi più significativi di ogni regione italiana, si intende valorizzare e sostenere il patrimonio culturale del nostro Paese * * * ARCHIVIO DI STATO DI ENNA "Mostra in arte storica, contemporanea e documentale" Martedì 24 giugno 2014 alle ore 11,00, presso la Sezione militare, in via Egiziaca a Pizzofalcone,44, l'Archivio di Stato di Napoli ha organizzato nell'ambito del programma "Forum delle Culture - Palazzi degli Spiriti Fantasmi a Napoli", l'iniziativa "Pizzofalcone tra le pietre e i demoni di Napoli", a cura di Marina Azzinnari. Interverranno: Imma Ascione direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli Maria Roccasalva autrice del volume “Le pietre e i demoni di Napoli” e Mario Iuliano Archivio di Stato di Napoli Indirizzi Sede centrale: piazzetta del Grande Archivio, 5 Sede sussidiaria: via Egiziaca a Pizzofalcone, 44 Centralino: tel. 0815638111 [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO Mostra d'arte contemporanea Dal 24 maggio al 7 giugno l'Archivio di Stato di Palermo ospita nelle Sale espositive e nell'atrio della sede Catena: 2+2 Mostra di due artisti della ceramica contemporanea, Mario Lo Coco e Giovanni Russo, e di due pittori,Giuseppe Simonetti e Umberto Signa, a cura di Anna Maria Ruta; progetto espositivo e allestimento a cura di “Lo Stato dell’Arte” arch. Fosca Miceli. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00, il sabato dalle 9,00 alle 13,00, su prenotazione * I N VI A G G I O CO N A LE SSA ND O MA NZO NI Venerdì 27 e sabato 28 giugno 2014, alle ore 20:30 nell'atrio della Sede Catena dell'Archivio di Stato di Palermo in Via Vittorio Emanuele, 31 sarà in scena: I Promessi Sposi da Alessandro Manzoni Spettacolo teatrale tratto dall'omonimo romanzo diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory In occasione della ricorrenza del bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri è stata realizzata una mostra dal Comando Provinciale di Enna con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Enna che ha fornito la documentazione storico-archivistica, il patrocinio del Comune di Enna che ha messo a disposizione i locali e l’ Associazione Nazionale Carabinieri. La mostra avrà luogo presso la Galleria Civica, Piazza Scelfo a Enna dal 11 giugno al 15 giugno 2014 e sarà aperta al pubblico dalle 9:00 alle 14 DATA NEWS on line - Giugno 2014 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00 con ingresso gratuito e senza prenotazione. Per maggiori informazioni: Archivio di Stato di Enna Indirizzo: via Angelo Tranchida, c.da S.Lucia - 94100 Enna Bassa Tel.: 0935 37347 email: [email protected] * * * BIBLIOTECA UNIVERSITARIA - SASSARI IN A U GU RA ZI O NE NUO VA SE D E D E L L A B I B L IO T E C A U NI V E R SI TA R I A D I SA SSA RI Alla cerimonia interverranno: * Francesca Barracciu, Sottosegretario al Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo; * Attilio Mastino, Rettore dell’Università degli studi di Sassari; * Rossana Rummo, Direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore; * Maria Assunta Lorrai, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardigna; * Maria Rosaria Manunta, Direttore della Biblioteca. Dopo un articolato e complesso intervento di restauro promosso e finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, si restituisce alla piena funzionalità e alla collettività il Monumento della città, voluto dal principe Carlo Alberto negli anni '20 del 1800 e poi realizzato tra il 1843 e il 1848, su progetto dell’ingegnere piemontese Carlo Berio, per assistere la comunità locale e portare soccorso alla popolazione che versava in una generalizzata condizione di miseria. Si tratta di uno dei più importanti esempi dello straordinario patrimonio culturale nazionale così come rappresentato dalla magnificenza dell’intera struttura, in particolare, dalle peculiarità dell’atrio, del maestoso Scalone, del vestibolo dei benefattori che con il loro generoso contributo resero possibile l'attività e lo sviluppo dell'ospedale, nonchè della Cappella della Santissima Annunziata, legata al nome di Simone Manca di Mores, primo sindaco post-unitario di Sassari, che eseguì il disegno dell’ altare. È da sottolineare il valore simbolico insito anche nel restauro della Cappella che originariamente comunicava, tramite una monumentale porta vetrata realizzata nel 1878, con le camerate di degenza, consentendo agli ammalati di assistere alle funzioni religiose, e che ora adorna le sale di lettura e consultazione della Biblioteca, depositaria di una collezione di oltre 300.000 volumi alla quale ha contribuito significativamente la Soppressione delle Corporazioni religiose a seguito delle disposizioni legislative del 1855 e del 1866. Durante l’evento si esibiranno il Coro “Duennas” di Villanova Monteleone, composto esclusivamente da voci femminili, diretto dal Maestro Andrea Zinchiri, il Coro “Su Cuncordu Codronzanesu”, composto da quattro voci maschili espressione della antichissima tradizione musicale sarda, diretto dal Maestro Luigino Cossu, e l’Associazione culturale “Ittiri cannedu” presieduta da Piero Simula, aderente alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari che propone musica e danze popolari della Sardegna e, in particolare, del Logudoro. Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: 8 luglio 2014 Sassari, Complesso monumentale dell’ex Ospedale della Santissima Annunziata Orario: 11.30 Telefono: 079235179 E-mail: [email protected] * * * N O R M AT I V E T E C N I C O - P RO F E S S I O NA L I & I N T E RV E N T I P U B B L I C I a cura di Mauro Ceci - RSPP A P PA LT I P U B B L I C I . ECCO LE NOVITÀ IN ARRIVO Il D.L. Semplificazioni appena approvato dal Governo e in attesa di pubblicazione in Gazzetta prevede numerose novità anche in tema di lavori pubblici. Ecco le novità più interessanti previste dalla bozza del 12 giungo 2014. SOPPRESSIONE AVCP La bozza di D.L. prevede la soppressione dell’AVCP entro l’anno. Il Presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC) viene nominato Commissario straordinario dell’AVCP. Sul piano delle competenze e funzioni, si prevede il trasferimento all’ANAC dei poteri di vigilanza propri dell’AVCP (art. 6 del D.Lgs. n.163/2006), ovvero: • vigilanza sul rispetto delle regole della concorrenza e dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di gara, nonchè di economica ed efficiente esecuzione dei contratti; • segnalazione al Governo e al Parlamento dei fenomeni particolarmente gravi di inosservanza o di applicazione distorta della normativa sui contratti pubblici; • proposte al Governo delle modifiche occorrenti in relazione alla disciplina sui contratti pubblici; • accertamenti ispettivi; • erogazione di sanzioni pecuniarie ed interdittive. SOPPRESSIONE DEL 2 % AGLI UFFICI TECNICI DELLE PA Il D.L. prevede l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 92 del Codice Contratti e quindi l’eliminazione dell’incentivo del 2% dell’importo a base di gara di un’opera da ripartire tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano di sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo. Inoltre, con l’abrogazione del comma 6 viene eliminata la possibilità di ripartire il 30% della tariffa professionale per la redazione di un atto di pianificazione tra i dipendenti dell’amministrazione aggiudicatrice che lo abbiano redatto. RIDUZIONE DEI REQUISITI PER LE GARE DI PROGETTAZIONE Prevista una sensibile riduzione dei requisiti relativi alle gare di progettazione con la modifica dell’articolo 263 del Regolamento Appalti (D.P.R. 270/2010): • il fatturato globale passa da un importo variabile tra 2 e 4 volte l’importo a base d’asta ad un importo variabile tra 1,4 e 3 volte l’importo a base d’asta, con la precisazione che il periodo di riferimento passa dagli ultimi 5 esercizi agli ultimi 7 esercizi antecedenti la pubblicazione del bando; • l’importo globale relativo all’espletamento di lavori appartenenti alle classi e categorie dei lavori cui si riferiscono i servizi da affidare passa da un importo variabile tra 1 e 2 volte l’importo stimato dei lavori ad almeno unavolta l’importo; • il numero di servizi appartenenti ad ognuna delle classi e categorie dei lavori cui si riferiscono i servizi da affidare passa da 2 a1; • il numero medio annuo del personale tecnico utilizzato passa dalla misura variabile da 2 a 3 volte le unità stimate nel bando per lo svolgimento dell’incarico ad una misura variabile da 1 a 1,5 volte con la precisazione che il periodo di riferimento passa dagli ultimi 3 anni agli ultimi 5 anni. VARIANTI IN CORSO D’OPERA E AUTORITÀ NAZIONALE ANTI CORRUZIONE Le varianti in corso d’opera di cui al comma 1 lettere b). c) e d) dell’articolo 132 del decreto legislativo 12 aprile 2006. n. 163 dovranno essere trasmesse, unitamente al progetto esecutivo, all’atto di validazione e ad apposita relazione del responsabile del procedimento, all’Autorità Nazionale Anti Corruzione entro 30 giorni dall’approvazione da parte della Stazione Appaltante per le valutazioni e gli eventuali provvedimenti di competenza. COSTO DEL PERSONALE Prevista l’abrogazione del comma 3-bis dell’articolo 82 del Codice dei Contratti, con cui viene cancellata la norma relativa alla determinazione del prezzo più basso al netto delle spese relative al costo del personale. DATA NEWS on line 15 - Giugno 2014 CONTROLLO DEI REQUISITI DEL SOLO VINCITORE L’accertamento dei requisiti di partecipazione di cui agli articoli da 38 a 44 del Codice dei Contratti è operato dalla stazione appaltante nei confronti del concorrente che, all’esito dell’esame dell’offerta tecnica e dell’offerta economica, risulta collocato al primo posto in graduatoria per aver presentato le condizioni più vantaggiose per le amministrazioni e i soggetti aggiudicatari. ABROGAZIONE DELLA NORMA SULLA RESPONSABILITÀ SOLIDALE Prevista l’abrogazione dei commi da 28 a 28-ter dell’articolo 35 del Decreto Legge 223/2006, con cui viene soppressa la cosiddetta responsabilità fiscale dell’appaltatore, che prevede che l’appaltatore risponda in solido con il subappaltatore, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore all’erario in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto. * * * Nuove modifiche al Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. 163/2006), ecco la versione aggiornata ad oggi! Sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2014 è stato pubblicato il Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, recante "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale", in vigore dal 24 aprile scorso. Il D.L. denominato "Decreto Spending Review" introduce alcune novità relative al settore dei lavori pubblici, modificando il D.Lgs. 163/2006 (Codice Appalti). Di seguito una sintesi delle novità e il Codice Contratti aggiornato ad oggi. Notizie dal... Centrali di committenza Il D.L. 66/2014 introduce una modifica al comma 3-bis dell'art. 33 del Codice dei Contratti, relativo alle centrali di committenza dei piccoli Comuni. La nuova formulazione prevede che i Comuni non capoluogo di provincia debbano procedere all'acquisizione di lavori, beni e servizi nell'ambito delle unioni di Comuni esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile e avvalendosi dei competenti uffici, oppure ricorrendo ad un soggetto aggregatore o alle Province. In alternativa, gli stessi Comuni possono effettuare i propri acquisti attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip S.p.A. o da altro soggetto aggregatore di riferimento. Pubblicazione telematica dei bandi La pubblicazione dei bandi avverrà solo telematicamente sui siti della Stazione Appaltante, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dell'Osservatorio sui contratti pubblici e sulla Gazzetta Ufficiale. Viene eliminata la previsione di pubblicazione per estratto degli avvisi e dei bandi su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel luogo ove si eseguono i contratti. * * * Responsabile sicurezza, la Pubblica Amministrazione può decidere che sia un ingegnere o un architetto! Per la scelta del responsabile della sicurezza, una Pubblica Amministrazione nella procedura di selezione può preferire un laureato in ingegneria, anche se questo compito può essere svolto da altre figure professionali. Lo ha precisato il Consiglio di Stato con la Sentenza 399/2014. Nel caso in esame, la Corte d'Appello di Lecce aveva indetto una procedura di selezione per affidare l'incarico di responsabile della sicurezza degli uffici giudiziari, restringendo la ricerca ai laureati in ingegneria. Il CNAPPC, (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) aveva però presentato ricorso contro il vincitore. Il TAR aveva dato ragione al CNAPPC, sostenendo che si trattava di una prestazione non strettamente attinente ai servizi di ingegneria, ma che poteva essere effettuata da qualsiasi soggetto in possesso dei requisiti previsti dal D.Lgs. 81/2008 (frequenza di un corso professionalizzante). Il Consiglio di Stato ha in seguito ribaltato tale decisione, sostenendo che, il Decreto Legislativo 81/2008 seppur non imponga titoli di studio al responsabile per la sicurezza, lascia comunque alle amministrazioni la possibilità di valutare in modo discrezionale i requisiti da chiedere agli eventuali candidati. Pertanto, scegliere come criterio di selezione il possesso di una laurea anziché un'altra equivalente, non implica nessuna discriminazione. * * * Centro Studi Cistercensi Istituito il 12 luglio 1994 Presidente: Dom Federico Farina Direttore: Arch. Mauro Ceci se d e: Abba zi a d i Ca s a ma ri (F R) - Tel / fax 0 7 7 5 - 2 8 3 4 3 0 em a i l : cen t ro s t u d i ci s t ercen s i @ g ma i l . co m Restaurata la Crocifissione e Santi del Beato Angelico. Presentato nel Museo di San Marco il restauro dell’affresco raffigurante la Crocifissione e Santi, dipinto dal Beato Angelico nella Sala Capitolare tra il 1441 e il 1442. L’intervento, realizzato grazie alla Fondazione non profit Friends of Florence condotto da Giacomo Dini di Dini Restauri nel 2013-2014, occupa un posto speciale nella storia del restauro. Su questo affresco, infatti, che nel 1967 si presentava fortemente degradato, con il fondo completamente ridipinto e la superficie attaccata da sali e muffe, tra il 1967 e il 1974 fu sperimentato un nuovo metodo di intervento, detto dell’ammonio-bario, frutto della ricerca, dello studio e della collaborazione del restauratore Dino Dini e di Enzo Ferroni, illustre docente di Chimica presso l’Università di Firenze, due personaggi straordinari che hanno lasciato un segno indelebile nell’evoluzione del restauro. Con tale metodologia, capace di trasformare i sali solubili in sali insolubili e inerti, si rese possibile mantenere il grande affresco sulla parete originale, restituendogli la coesione senza dover ricorrere allo”strappo”, tecnica che all’epoca era considerata l’unica capace di salvare le pitture murali degradate. “Contribuire alla conservazione di un’opera così importante è per noi un grande onore - aggiunge Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence. La Sala Capitolare di San Marco potrà quindi tornare a raccontare l’eccellenza artistica del Beato Angelico attraverso questo meraviglioso affresco. Quest’opera stupisce per la maestria con la quale è stata realizzata. Siamo rimasti affascinati dalla modernità del Beato Angelico che descrive ogni singola figura con una dovizia di particolari incredibile. L’artista realizza veri e propri ritratti dei personaggi ai quali attribuisce non solo gesti, ma anche una profondità espressiva di grande rilevanza, continua la Presidente della Fondazione. Moltissimi dei nostri donatori si sono appassionati a quest’opera anche perché l’affresco celebra l’armonia fra gli ordini religiosi e l’equilibrio dello spirito, un tema questo di grande attualità in un’epoca come la nostra”. 16 DATA NEWS Recuperati affreschi del Baciccio Nella sacrestia ritrovata la «Gloria degli Angeli con strumenti della Passione» Lotta all’incuria Dopo l’intervento sugli interni e la cupola, ecco dunque un altro gioiello della celebre chiesa progettata dal Bernini strappato all’incuria del tempo. I lavori sono stati eseguiti (in stretto contatto con tutti gli enti competenti) da un team specializzato dell’azienda Pantone Restauri, che ha consolidato tutta la superficie della volta della Sacrestia, la quale presentava ampie aree compromesse, con il rischio di distacco in alcune zone, mirando poi a ripristinare le cromie originarie ormai erose e opacizzate. Operazione perfettamente riuscita, come quella che ha ricostruito tutte le cornici ornamentali in gesso, rendendo così ulteriormente ben definito e omogeneo il dipinto. Del resto, proprio attraverso l’accurata pulizia generale preliminare all’intervento erano infatti emerse, negli angoli, le tracce dei dipinti delle finestre che, in accordo con la Soprintendenza, sono state riprese dai restauratori decoratori. Contesto pittorico Questo ha permesso di rivedere quasi al 100% il contesto pittorico che era stato realizzato nel XVII secolo. Il restauro ha dunque riguardato per prima cosa la messa in sicurezza di frammenti pittorici e in stucco delle superfici pericolanti. Il cattivo stato di conservazione, hanno spiegato gli esperti, era dovuto prevalentemente a precedenti lesioni strutturali e alla presenza di sostanze inquinanti trasportate dall’acqua a causa di infiltrazioni. Quindi, oltre ad una ricca documentazione fotografica e grafica, le prime operazioni sono consistite nel consolidamento e nell’adesione di strati d’intonaco dipinto mediante iniezioni di malte idrauliche a basso peso specifico. La pellicola pittorica che tendeva a staccarsi è stata invece ripristinata grazie all’uso di resine acriliche, mentre la pulitura chimica è stata eseguita con «saliva artificiale» (triammonio citrato) e resine applicate per mezzo di tamponcini. Le ridipinture esistenti sono state rimosse con solventi organici e agenti meccanici (specilli e bisturi). Sia il dipinto centrale sia le decorazioni laterali sono state fissate con uno specifico consolidante, mentre le lacune e le lesioni sono state risarcite con uno stucco appositamente ideato. Gli stucchi antichi mancanti (o molto danneggiati) sono stati ricostruiti ex novo per mezzo di calchi adoperati direttamente sul posto. Finte finestre Le finte finestre sono state oggetto di studio e di stratigrafie, che hanno consentito di scoprire le originali finte finestre che imitavano quelle reali, successivamente ricoperte con tinte di varia natura e colore. L’intervento di recupero ha avuto termine con la reintegrazione cromatica delle abrasioni e delle lacune con colori reversibili, ma con differenti tecniche esecutive. Per il dipinto centrale si è adoperato il tratteggio verticale, data la presenza di iconografia figurativa; le decorazioni ornamentali, invece, sono state ritoccate con tecnica mimetica. Il programma di restauro della - Giugno 2014 Chiesa degli Artisti, che ha segnato l’esordio del progetto «Gli Orti per l’Arte», si concluderà definitivamente con una terza fase riguardante la pavimentazione della stessa sacrestia. Lo scopo è di eliminare il pavimento attuale. 11 maggio 2014 - Corriere.it di Maria Rosaria Spadaccino ROMA - Prosegue il recupero degli affreschi della Sacrestia, prosegue secondo i tempi, parte centrale del programma di restauro della chiesa romana di Santa Maria in Montesanto, più conosciuta come la Chiesa degli Artisti, promosso e finanziato da Bonduelle Italia in collaborazione con Fondaco, società veneziana impegnata nella valorizzazione dei beni culturali attraverso il coinvolgimento dei privati. In meno di un anno, è tornata all’originario splendore la grande raffigurazione della «Gloria di angeli con strumenti della Passione», attribuita al Baciccio, che per diverse ragioni denunciava ormai un avanzato stato di deperimento. on line * * * Chiesa S. Filippo Neri nel degrado, la Soprintendenza: "Non è colpa nostra" Un funzionario interviene dopo la denuncia di Massimo La Rocca sullo stato di abbandono in cui versa da troppo tempo la storica chiesa salernitana 21 Giugno 2014 Chiesa San Filippo Neri nel degrado, interviene la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Salerno. Dopo la denuncia di Massimo La Rocca, in merito allo stato di abbandono in cui si trova ormai da diverso tempo la storica chiesa salernitana, arriva una nota di chiarimento da un funzionario Soprintendenza. "Ho interessato la Curia di Salerno, la quale già mesi fa ha provveduto a chiudere le porte della chiesa su nostra segnalazione. Evidentemente è stata fatta un'altra intrusione. Per le sculture purtroppo non abbiamo notizie. Già nel 2000, è stata redatta una scheda da un funzionario della nostra Soprintendenza, per il volume Il Centro Storico, laddove la statua di san Filippo risultava trafugata e l'altra è stata menzionata come da fonti di archivio". Poi aggiunge: "Per il degrado sono d'accordo con lei e con quanti ne rimangono delusi, purtroppo noi del Ministero possiamo poco per ragioni che credo conosciate. Questi sono monumenti che andrebbero segnalati ad eventuali sponsor, lo Stato aiuta pochissimo i Beni Culturali e noi fatichiamo moltissimo a gestirli. Siamo pochi ormai, senza nessuna nuova assunzione, e per andare sul territorio provinciale, (noi di Salerno arriviamo fino a Sapri e all'interno del Cilento) ci dobbiamo arrangiare. Non abbiamo più l'auto di servizio, siamo fortunati se ci arriva il treno, gli autobus nemmeno a parlarne, se ci sono hanno orari infelici e tragitti non consoni. Non per fare piagnistei, ma noi tanto vituperati funzionari delle Soprintendenze che secondo alcuni rubiamo lo stipendio, quando andiamo in missione ci andiamo senza guadagnare niente, anzi spesso ci rimettiamo anche le spese dei mezzi pubblici". Di qui l'amara considerazione del funzionario salernitano: "Questo glielo segnalo signor La Rocca perchè troppo spesso veniamo additati come dei fannulloni rubastipendi. Anche noi come tanti cittadini, amiamo i nostri monumenti, e cerchiamo di fare il possibile, purtroppo quando facciamo bene il più delle volte non ci viene riconosciuto. Non fa niente, per quanto mi riguarda lavoro con passione e dedizione e non mi interessano i gossip e apparire a tutti i costi". * * * DATA NEWS on line 17 - Giugno 2014 Palermo: restaurata chiesa secentesca vicino al Massimo Conclusi i lavori di restauro della chiesa della “Madonna della mazza”, in via Maqueda, a poche decine di metri dal Teatro Massimo. I restauri, per un importo di 457 mila euro, iniziati due anni fa, su progetto dell’architetto Francesco Corallo, sotto la direzione dell’architetto Lina Bellanca, della Soprintendenza, hanno permesso di restituire la primitiva bellezza del prospetto. La chiesa fu costruita tra il 1603 e il 1606 su probabile progetto di Mariano Smiriglio. Nell’edicola sopra il timpano è la statua della Madonna della Mazza, nome popolare con il quale si intende la Beata Vergine Maria del Soccorso. E’ un culto che risale al 1306, in seguito all’apparizione della Vergine a Palermo al padre agostiniano Nicola La Bruna. Il monaco – si narra – era in fin di vita, ma fu guarito per intercessione della Madonna. Il culto della Madonna si diffuse rapidamente in tutta Europa ma fu a San Severo che si radicò maggiormente, tanto che i pugliesi la elevarono a patrona del paese. La chiesa presenta a sinistra un piccolo campanile. L’impianto interno è con tre navatine divise da pilastri binati. In origine essa fu decorata come un Ecce Homo e due tele dello Zoppo di Gangi, un San Girolamo (1609) e un San Giuseppe. di MARIO PINTAGRO * * * Incredibile a Messina, distrutta per sbaglio a picconate la statua di San Paolo al Duomo? Cos’è successo ieri sera? 4 giugno 2014 di Giuseppe Lombardo Cos’è successo ieri sera a Messina, durante la processione della Madonna della Lettera? Perché la Santa Patrona ha dovuto ritardare il rientro al Duomo? I dubbi attorno alle circostanze che hanno dilatato i tempi della manifestazione religiosa sono tanti. Le certezze, invece, risultano essere di meno. Una su tutte è inoppugnabile: il danno c’è. La colonnina alla destra del portone principale della Cattedrale, quella raffigurante San Paolo e risalente addirittura al 1518, è stata oggetto di un intervento di manutenzione da parte dei Vigili del Fuoco. I pompieri, nella fattispecie, sarebbero stati sollecitati ad un intervento diretto per via della segnalazione di alcuni fedeli presenti alla funzione religiosa. Questi, uscendo dalla Chiesa, avrebbero notato delle crepe lungo la suddetta colonnina, indicando uno sbriciolamento della struttura nella parte antistante l’ingresso. I vigili del fuoco, di conseguenza, avrebbero atteso il momento propizio per operare, “mettendo in sicurezza” la struttura e rimuovendo la parte pericolante destinata a cedere da un momento all’altro. Tuttavia alcuni testimoni presenti in loco hanno fortemente ridimensionato l’entità del pericolo, evidenziando come non vi fossero – al momento dell’intervento dei Vigili – segni tangibili di un crollo repentino, e denunziando, anzi, una certa incuria nell’operato degli uomini del 115. “Non c’era niente. Stavano sistemando la parte di sopra e gli è scappata la mano, questa è la verità” afferma a denti stretti P.T. Di più: “E’ un fatto inaudito: l’hanno presa proprio a picconate!”, rincara A.L. Di là dalle illazioni, francamente ci rifiutiamo di credere che persone preparate, consce del servizio che rendono alla città, possano aver leso in qualunque modo l’integrità di un monumento di così ampio rilievo architettonico. Se un intervento c’è stato, siamo certi che esso sia stato “proporzionato” al danno eventuale che la cittadinanza avrebbe potuto patire nelle ipotesi peggiori. Cionondimeno, un intervento chiarificatore del corpo stesso, della soprintendenza o della Curia sarebbe auspicabile, fosse anche solo per censurare le eventuali diffamazioni. * * * R E S T A U R I SCAVI DI OSTIA ANTICA GOLF CAR FOTOVOLTAICHE PER VISITARE LA CITTA' SENZA ETA' A bordo, si parte alla volta delle Case Dipinte. Da sabato 21 giugno i quartieri più lontani di Ostia Antica saranno raggiungibili su quattro ruote dai visitatori anziani a disagio con le lunghe distanze. Un passaggio gratuito su una delle due golf-car, guidate dal personale della Soprintendenza speciale ai beni archeologici di Roma, per coprire una distanza di oltre 1.000 metri. Il servizio è disponibile su prenotazione e, in via sperimentale, si svolgerà il sabato con un turno al mattino e uno al pomeriggio. Tre i posti disponibili su ogni vettura, oltre a quello per l'autista, 24 al giorno gli individui trasportati nella fase iniziale del progetto. Si segue un tragitto confortevole, affacciato prima sul Tevere e poi sul quartiere occidentale dell'antica città portuale romana. Il percorso presenta supporti informativi espressamente predisposti. L'approdo alle insulae della III Regione e all'area della Case Giardino (la domus delle Muse, la domus delle Pareti Gialle, la domus delle Ierodule) permette di visitare abitazioni che presentano raffinati dipinti murali, con raffigurazioni a tema dionisiaco, floreale o fantastico, e mosaici con decorazioni geometriche. La palma dell'area archeologica italiana più hi-tech non può ora sfuggire agli Scavi di Ostia: è una tettoia fotovoltaica a ricaricare le due golf car, assicurando una gestione prossima al costo zero, e a fornire alimentazione elettrica agli uffici della Soprintendenza. La produzione elettrica immessa in rete è assoggettabile agli incentivi previsti dal GSE, come il rimborso ventennale a tariffa ordinaria, mentre i costi sostenuti possono usufruire di agevolazioni pari al 55%. Criteri di fruizione degli Scavi che dialogano con l'ambiente e con il risparmio e che hanno aperto la strada al progetto "Ostia città senza età", di Marco Sangiorgio, Chiara Belfiore e Fabio Pandolfi, vincitore del concorso di idee bandito nel 2011 e finanziato nel 2013 dalla Direzione generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale con 80 mila euro. Partner del progetto sono stati il Centro Anziani di Ostia Antica ed il Touring Club Italiano. "La città antica di Ostia garantisce un viaggio nel tempo" - spiega il Soprintendente Mariarosaria Barbera - "ti trovi circondato da 33 ettari di panorama urbano dell'impero romano, tra case, botteghe, monumenti, affreschi e mosaici, in un parco naturale meraviglioso sulla riva del fiume. Ora, con l'aiuto della Direzione generale per la Valorizzazione, possiamo invitare anche le persone che affronterebbero con disagio la lunga passeggiata verso le propaggini più distanti dall'ingresso. Ma si tratta di luoghi eccezionali che meritano una visita". "Il servizio per ora è disponibile solo una volta a settimana" fa sapere il Soprintendente. "Sarà esteso non appena avremo un incremento di personale che consenta di dedicare stabilmente due unità per turno al trasporto su gomma". 18 DATA NEWS Le prenotazioni nominative, specificando l'eventuale presenza di accompagnatori, dovranno pervenire allo 06 56358044, ufficio di Ostia antica della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Il progetto sarà attivo a decorrere da sabato 21 giugno 2014. Le visite, accompagnate dal personale interno della Soprintendenza, saranno effettuate il sabato su due turni: uno a.m. dalle 10.00 alle 12.00 ed uno p.m. dalle 16.00 alle 18.00, per un massimo di 12 persone per turno (orario estivo sino al 31 agosto, con anticipo progressivo del turno pomeridiano dal 1° settembre). Fonte:SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA - info 338.8878816 * * * Ventidue mausolei scoperti sull’antica via Prenestina Ventidue mausolei monumentali, lungo un tracciato di 50 metri di antico basolato perfettamente conservato. Una vera e propria necropoli romana risalente al periodo compreso fra la fine del II secolo a.C. e la fine del II d.C. È la via Prenestina antica, venuta alla luce tra via Tor Tre Teste e l’attuale via Prenestina durante gli scavi preventivi della Soprintendenza archeologica per la costruzione di due ristoranti Road House Grill del gruppo Cremonini. «Fanno parte della necropoli anche 105 tombe a fossa e diverse olle con resti di incinerazioni — spiega Stefano Musco, archeologo respon- La Villa perduta di Nerone, devastato da mareggiate e incuria il complesso di Anzio sta scomparendo di Fabio Isman Poche immagini di tempi diversi bastano a dimostrare che ad Anzio non c’è (o c’era) una villa antica e certamente assai importante; esiste invece un paradigma: la dimostrazione di come vanno perduti i tesori d’Italia. La villa è famosa con il nome di Nerone: era qui quando Roma bruciava (Tacito), e vi è nata anche la figlia. La città ha ospitato l’esilio di Coriolano; dà i natali a Caligola e a Nerone; Cicerone vi riorganizza le sue biblioteche; parecchi romani insigni vi erigono ville splendide in riva al mare: una, ne possedeva Mecenate. Vi si innalzavano ninfei, terme, giardini, tante terrazze panoramiche; si leggono ancora le rovine del on line - Giugno 2014 sabile dello scavo — Mentre in due mausolei sono stati rinvenuti circa 800 frammenti di osso e avorio riferibili a due letti funerari, ritualmente bruciati e deposti unitamente alle ceneri dei defunti. Alcuni dei frammenti (almeno cinque) presentano decorazioni con volti umani in alcuni casi ornati da ghirlande composte da foglie di vite e grappoli d’uva». Sono state inoltre rinvenute 4 epigrafi e, all’interno di uno dei mausolei, è stato trovato anche il bustum, ovvero la fossa appositamente destinata alla combustione del cadavere. Le scoperte «di eccezionale valore » coprono un’area di 5 mila metri quadrati, che potrebbe ora diventare un parco archeologico. Il gruppo Cremonini, proprietario del terreno, ha proposto infatti di finanziare gli scavi e il restauro, il cui progetto (al vaglio della Soprintendenza) è stato presentato in commissione Cultura capitolina. Se verrà approvato, anche la Prenestina antica avrà il suo sponsor, come il Colosseo. «Il rapporto tra archeologia e imprenditoria — commenta il soprintendente Mariarosaria Barbera — può concretamente contribuire a riqualificare le periferie della capitale [...] Una lezione per chi si ostina a vedere nelle soprintendenze un ostacolo per lo sviluppo». * * * porto fondato da Nerone. L’edificio chiamato con il suo nome è forse lo stesso dove, ci racconta Svetonio, Augusto nel 2 a.C. riceve il titolo di padre della Patria. E’ certamente di età repubblicana (II sec. a.C.), ampliato poi in quella imperiale, con altri interventi sotto Domiziano, Adriano, Settimio Severo. I GROTTONI Vi sono stati ritrovati degli autentici tesori d’archeologia, oggi sparsi nei musei. Ma a guardarlo dalla spiaggia, ora sembra poco più di un informe montarozzo divorato dalle mareggiate. La villa possedeva un fronte sul mare di 500 metri, e alto 15. Ne sopravvive solo una pallida ombra; e il degrado si è accelerato proprio negli ultimi anni. La stessa soprintendenza parla di un «pessimo stato di conservazione», e di «fortissimo rischio di totale perdita» per parte del complesso, i cosiddetti “grottoni”, che erano poi dei magazzini sul mare. Si vedono ancora resti delle murature; mosaici pavimentali nella parte DATA NEWS on line 19 - Giugno 2014 superiore; i ruderi di un criptoportico che si chiama Biblioteca di Domiziano. Sotto la terra, anche vasti ambienti, però inaccessibili: un po’ perché i custodi sono pochi, ma molto perché non sono in ottima salute. Rischiano anche di collassare; manca ovviamente l’impianto elettrico, l’illuminazione. Abbondanti anche i rifiuti. Da qui vengono degli affreschi esposti nel museo della città. Ma i più notevoli ritrovamenti sono altrove. L’Apollo del Belvedere, alto due metri e venti, ha dato addirittura il nome a uno tra i più bei cortili vaticani; secondo Johann Joachim Winchelmann, è «l’ideale più alto dell’arte nelle opere antiche»: recuperato nel XV secolo, è una copia in marmo di un bronzo greco di Leocares, del 325 a. C.. E’ invece greco, del I a.C., il Gladiatore Borghese, scavato nel 1609 in 17 frammenti, ora al Louvre. I TESORI La Fanciulla di Anzio, ritrovata nel 1878 tra le rovine della Villa presso l’“Arco muto”, è esposta al Museo nazionale romano: una tra le più singolari statue dell’antichità; alta un metro e 70, è un’offerente con un piatto in mano su cui «sono una benda arrotolata, un ramo di alloro, una piccola zampa anteriore di leone, tutti elementi votivi», dice Licia Vlad Borrelli; i capelli annodati sulla fronte, un chitone dappreggiato cade sulla spalla e scopre il petto: infinita la dolcezza. Un appassionato locale, Claudio Tondi, figlio archeologo, è andato a recuperare un librino di Clemente Marigliani, “Il fascino delle rovine”, che riproduce delle cromolitografie del 1866; e con l’architetto Paolo Prignani, ha fotografato quegli scorci, dall’angolatura con cui erano stati ripresi. Il paragone impressiona: al posto di arcate alte tre metri, sono rimasti muretti di decine di centimetri. Per carità: l’autore avrà forse “inventato” qualcosa, o ricostruito; ma il raffronto con oggi è disastroso. Anche foto più recenti lasciano capire quanto se ne è andato in malora per sempre. Maria Antonietta Lozzi Bonaventura, docente in pensione, è in un Comitato civico per la salvezza della villa, e fa da memoria storica: «Mezzo secolo fa, c’erano più parti della struttura che non oggi; me le ricordo. Verso il 1970, una mareggiata scoprì un muro totalmente affrescato. I dipinti furono staccati, e dimenticati decenni in due magazzini. Quando arrivarono i fondi del Giubileo, si scoprì che, in buona parte, erano svaniti: quanto rimane, è al museo». Grosse lacune nella manutenzione? Forse. Nei progetti della soprintendenza dal 2012 al 2015, nemmeno un euro. «Qualcosa è stato fatto appunto con le risorse per il Giubileo», dice la professoressa. Poi, l’inverno scorso un’altra mareggiata. E in gran corsa, spunta una specie di molo perpendicolare, a pelo d’acqua, 660 mila euro di spesa; però, a difesa “dell’antico porto neroniano”, spiega un cartello, e non della Villa. «Opere con il consenso della soprintendenza, però non eseguite da lei». Una colata di cemento a ridosso del ruderi. Il primo passo per un futuro ed eventuale grande porto, che da tempo il Comune chiede: questo te- mono al Comitato per la difesa della Villa. «Rodolfo Lanciani, che scoprì la statua della Fanciulla a fine ’800, descriveva il porticato a mare nella zona dell’Arco muto; lo ricordo ancora, un po’ diroccato». Ormai è del tutto sparito. Del sogno di Nerone e altri tre imperatori, resta il ricordo. «E la rabbia per le occasioni perdute, per il passato lasciato svanire». Messaggero.it 10 Maggio 2014 * * * L’opera restaurata sarà ricollocata sulla facciata del Collegio dei Gesuiti di Noto Il busto di S.Ignazio di Loyola torna alla sua sede naturale Sarà ricollocato sulla finestra del primo ordine della facciata del Collegio dei Gesuiti di Noto, il busto mutilo in pietra raffigurante il fondatore dell’Ordine, S.Ignazio di Loyola. A curare i lavori l’architetto Aldo Spadaro, dirigente dell’Unità Operativa VI Beni architettonici dellaSoprintendenza di Siracusa. Il busto mutilo del Santo, originariamente collocato sul timpano della finestra sinistra del primo ordine della facciata di Piazza XVI Maggio, a seguito dai danni provocati dal sisma del ’90 alle strutture dell’ex Collegio dei Gesuiti, è stato preso in consegnata dalla Sezione operativa di Noto della Soprintendenza, che ha curato i lavori di restauro dei prospetti del pregevole monumento. * * * 20 DATA NEWS on line - Giugno 2014 M O S T R E M U S E I & CON V EGN I FESTIVAL ROMANTICISMO T R A G U E R R A E PA C E contenuto della Lex Rubria de Gallia Cisalpina. Gli articoli conservati trattano i temi della regolamentazione e difesa dei diritti proprietari, e attribuiscono ai magistrati locali poteri e competenze particolari. 27 settembre – 11 dicembre 2014 Venezia, varie sedi bru-zane.com In occasione del centenario della Prima Guerra mondiale, il Palazzetto Bru Zane propone una variegata retrospettiva di un secolo di conflitti armati messi in musica. Questo festival dedicato alla storia musicale dei grandi conflitti porterà lo spettatore dai salotti napoleonici (Montgeroult, Jadin, Baillot…) a quelli della Terza Repubblica (Fauré, Godard, Dubois…), alternando repertorio lirico e strumentale. Sarà inoltre reso omaggio al compositore Albéric Magnard, morto nel 1914, con l’esecuzione del Quartetto per archi e del Quintetto per fiati e pianoforte. Si potranno ascoltare e scoprire giovani talenti, come il Quatuor Giardini, il Trio Karénine, il Quatuor Ellipse o il tenore Cyrille Dubois, e per riascoltare grandi artisti che amano i percorsi inconsueti, come Christophe Coin con il Quatuor Mosaïques, Jean-Efflam Bavouzet o François-Frédéric Guy… Ideato dal Palazzetto Bru Zane con la collaborazione di artisti curiosi e impegnati, il programma “Au pays ou se fait la guerre” – spettacolo dell’anima – fa entrare lo spettatore nello spirito di un soldato della Grande Guerra. Tutti i compositori qui interpretati hanno vissuto i conflitti del 1870 e del 1914 con un fervore artistico che li ha profondamente segnati. Per tutte le informazioni vi invitiamo a visitare il sito bru-zane.com NOTIZIE UTILI Info e Biglietteria dal lunedì al venerdì 14.30 - 17.30 San Polo 2368 – 30125 Venezia Tel: +39 041 52 11 005 Fax: + 39 041 52 42 049 [email protected] bru-zane.com Ufficio Stampa: StudioBegnini - Tel. +39 349 5512059 +39 348 4105409 [email protected] - studiobegnini.it * * * Il museo e i suoi gioielli: alla scoperta della Lex Rubria de Gallia Cisalpina Duemila anni e non sentirli. Sabato 21 giugno (ore 17) lo storico Roberto Spaggiari illustra al pubblico l'importante frammento di legge rinvenuto nell'aprile 1760 durante gli scavi di Veleia. Curiosità e confronti tra reati, procedure e pene di età romana e quelli dei giorni nostri Quello noto come “Lex Rubria de Gallia Cisalpina” è un reperto rinvenuto nell’aprile del 1760 durante gli scavi archeologici nel municipium romano di Veleia, nel piacentino. Si tratta di un frammento di iscrizione su lastra bronzea che riporta il testo di cinque articoli di legge -tre completi e due parziali- che gli studiosi hanno identificato come parte del Il frammento esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Parma è di piccole dimensioni (cm 54 x 72) e ha avuto minor fama rispetto alla più grande e celebre Tabula alimentaria. È stato comunque oggetto di attenzione da parte di storici e studiosi di diritto che ne hanno variamente trattato non solo il contenuto ma la stessa denominazione. Il testo giuridico riportato dal frammento veleiate pone vari problemi interpretativi sul piano del diritto romano: alcuni di questi verranno esposti nell’incontro con Roberto Spaggiari in un linguaggio accessibile anche ai non giuristi, per consentire al vasto pubblico di entrare nel cuore delle questioni che regolavano tra l’altro il diritto di proprietà. L'incontro è gratuito, l'ingresso al museo e di € 4,00 (intero), ridotto € 2,00 (cittadini UE tra 18 e 25 anni), gratuito (minori 18 e maggiori 65 anni ed altre gratuità di legge) info [email protected] Tel. 0521.233718 - 0521.282787 PARMA - Museo Archeologico Nazionale Palazzo della Pilotta (primo piano) piazza della Pilotta Tel. 0521 233718 – 0521 282787 Orario di apertura al museo: Martedì-Venerdì: 9:00-16:30 (chiusura biglietteria 16:00) Sabato e Domenica: 13:00-19:00 (chiusura biglietteria 18:30) * * * Venerdì 20 giugno ore 15.30, Cappella Guinigi del Complesso di San Francesco IL MINISTRO FRANCESCHINI A IMT INTERVIENE SU FORMAZIONE E BENI CULTURALI Tra i relatori presenti alla conferenza anche Sabino Cassese e Salvatore Settis Lucca. Formazione universitaria, Beni Culturali, Pubblica Amministrazione, modelli di sviluppo in Italia e all’estero. Ecco i temi della conferenza in programma il prossimo 20 giugno dalle 15.30, presso la Cappella Guinigi del Complesso di San Francesco a Lucca, organizzata dall’Istituto IMT Alti Studi e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, alla presenza di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che visiterà anche il nuovo campus di IMT. Intervengono: Sabino Cassese, Giudice della Corte Costituzionale, Lorenzo Casini, Docente di Diritto Amministrativo presso La Sapienza di Roma, Maria Luisa Catoni, Docente di Storia dell’Arte Antica e Archeologia presso IMT, e Salvatore Settis, Presidente del Consiglio Scientifico del Musée du Louvre, già Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. Sempre più attuale il tema della formazione nell’ambito dei beni culturali, per un rinnovo della classe dirigente nelle istituzioni preposte alla gestione del patrimonio artistico e ambientale. Di recente Salvatore Settis ha dichiarato che «la vera urgenza è assumere giovani esperti, competenti, entusiasti», pronti a districarsi nelle numerose riforme attivate a partire dal 1975, anno di nascita del Ministero dei Beni Culturali. DATA NEWS on line 21 - Giugno 2014 Il punto di partenza dev’essere la funzione civile del patrimonio culturale secondo la Costituzione, ecco perché ad aprire i lavori del convegno sarà Sabino Cassese, Giudice della Corte Costituzionale e Professore Emerito alla Scuola Normale, già docente di diritto pubblico e amministrativo alla Sapienza di Roma, e Ministro della Funzione Pubblica per il Governo Ciampi (1993-94). Il suo intervento sarà incentrato proprio sulla formazione amministrativa in Italia. Lorenzo Casini, Docente di Diritto Amministrativo presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove insegna anche diritto urbanistico e legislazione dei beni culturali e ambientali, e docente presso IMT Lucca, si concentrerà invece sulla formazione nelle istituzioni della tutela. Maria Luisa Catoni, docente di Storia dell’arte antica e Archeologia presso IMT, dove è responsabile del Programma di dottorato in “Gestione e sviluppo del patrimonio culturale”, già docente di Iconografia dell'arte antica presso l’Università degli Studi di Pisa e ricercatrice di Archeologia classica presso la Scuola Normale, si ricongiungerà al tema della formazione a livello universitario. La prospettiva è multidisciplinare, come l’approccio didattico dell’istituto lucchese, e unisce gli aspetti relativi alla tutela e alla legislazione, con quelli di management e di Storia dell’Arte e analisi delle immagini, fino all’intreccio con le scienze sociali e le tecnologie per la valorizzazione. Salvatore Settis, Presidente del Consiglio Scientifico del Musée du Louvre di Parigi, Accademico dei Lincei, direttore della Scuola Normale dal 1999 al 2010 e Consigliere di Amministrazione di IMT Lucca, affronterà il ruolo dei beni culturali dal punto di vista dei modelli formativi e dei modelli di sviluppo. A suggellare l’interdisciplinarietà del suo Ministero, l’on. Franceschini in chiusura presenterà alcuni aspetti della sua azione di governo, partendo dal presupposto, come ha dichiarato sin dal suo insediamento, che si tratta di “un ministero economico e non solo culturale”. Fabiana Campanella Marcello Petrozziello Ufficio stampa e comunicazione Ufficio Stampa IMT Institute for Advanced Studies Lucca Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Tel: +39 0583 4326 742 - Fax: +39 0583 4326 565 Tel. +39 0583 976.679 – Mobile 340.6550425 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] * * * Mostra diretta da Paolo Matthiae, (in collaborazione con l'Institute for Cultural Diplomacy di Berlino), con questa esperienza vogliono, da un lato, illustrare lo straordinario ruolo che le culture millenarie della Siria hanno avuto nello sviluppo storico dell’umanità in ogni epoca dall’altro, mettere in luce i danni già avvenuti e i rischi in corso subiti dal patrimonio culturale della Siria in una fase di tragica crisi politica, in cui non può essere trascurata la cultura, secondo il principio che umanità, paesaggio e cultura sono elementi inscindibili di una catena che deve essere protetta e salvaguardata. Un’iniziativa ‘abbracciata’ con entusiasmo dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, organizzata d'intesa con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma presso il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia e patrocinata dall’UNESCO, che ne ha riconosciuto l'alto valore morale, e che rappresenta solo il primo tassello di un progetto più ampio. Ufficio Stampa SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Roma Anna Loreta Valerio, responsabile Davide Latella 06 69992418 – 3282496726 [email protected] Ufficio Stampa Associazione Priorità Cultura Roberta Costantini, 338 7726934, [email protected] * * * OLTRE ROMA NEL LAZIO I luoghi del sacro Arte e ritualità nel Lazio segreto 16 giugno Stefano Brachetti presenta gli Atti del Convegno Tuscania patrimonio d’arte Intervento di Enrico Parlato Modera Giannino Tiziani “Siria Splendore e Dramma” Campagna per la salvaguardia del patrimonio culturale in Siria Giovedì 19 giugno 2014, ore 12.00 Sala Altoviti, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Via del Plebiscito,118 Roma Giovedì 19 giugno alle ore 12.00 il Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma Daniela Porro, Francesco Rutelli e Paolo Matthiae, promotori della Campagna Internazionale per la salvezza del patrimonio culturale siriano, presenteranno alla stampa “Siria splendore e dramma”: non solo una mostra, ma un’esperienza che lascerà il segno. Una Mostra/verità fuori dagli schemi sulla Siria, che intende parlare alla mente e al cuore per innescare nel pubblico una reazione costruttiva e partecipata. Una mostra non solo da ‘guardare’, ma che vuole rendere attivi i visitatori attraverso esperienze che coinvolgeranno oltre lo ‘sguardo’, le emozioni e le sensazioni del toccare con mano anche la tragedia. Video Shock e le musiche donate da Ennio Morricone accompagneranno gli spettatori in questo viaggio tra “splendore e dramma”. L’Associazione Priorità Cultura, presieduta da Francesco Rutelli, e la Missione Archeologica Italiana in Siria – Sapienza Università di Roma, Con il convegno Tuscania patrimonio d’arte ci si è proposti di dare nuova luce ad alcuni aspetti storici ed artistici di Tuscania; i contributi inediti dimostrano come larga parte del nostro patrimonio sia sconosciuto, o perché conosciuto da pochi, o perché se ne ignora l’altissima qualità ed il valore. La prima conseguenza immediata di questa disattenzione è la lenta emorragia che ha portato alla dispersione di moltissime opere d’arte. A supporto del convegno, e a corredo dei contributi qui presentati, 22 DATA NEWS è la campagna fotografica appositamente realizzata dal fotografo Marco Scataglini per illustrare molte delle opere. Sala della Crociera presso il MIBACT Via del Collegio Romano, 27 – 00187 Roma 16 giugno 2014 ore 17,00 II piano E' necessario munirsi di documento di riconoscimento da consegnare all'entrata del MIBACT I RELATORI Enrico Parlato, Professore di Storia dell’arte moderna e Storia dell’arte dei paesi europei all’Università della Tuscia (Viterbo). La cultura figurativa del Quattrocento romano, l’antiquaria e la riscoperta dell’antico costituiscono il nucleo originario dei suoi interessi di ricerca dedicata all’attività romana di Filippino Lippi e di Antonio Averlino, detto il Filarete. Nel corso degli anni, si è altresì occupato di argomenti medievistici, dell’uso rituale e liturgico delle immagini, di questioni cinquecentesche tra Roma e Venezia, del libro illustrato, di aspetti della pittura romana a cavallo tra Cinque e Seicento, di problemi relativi alla cultura figurativa del primo Ottocento. Stefano Brachetti, Architetto. Si avvicina alla ricerca storica sull’architettura ed all’indagine archivistica che lo porta a considerare, in maniera più generale, il contesto storico e ad intraprendere l’attività di saggista. Inizia a lavorare assai presto presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nei servizi museali ma, considerando i suoi studi, viene anche chiamato a collaborare con la direzione dell’importante sito museale di Castel Sant’Angelo. Dalle due esperienze nasce un interesse più generale per la “cultura”, la conservazione e lo studio dei beni storico-artistici ma anche la comunicazione e la fruizione del bene culturale. In quest’ultimo ambito si collocano le pubblicazioni divulgative e l’organizzazione di convegni. on line - Giugno 2014 'Adriano e la Grecia. Villa Adriana tra classicità ed ellenismo' crea un inedito gioco di specchi fra le testimonianze presenti in Grecia e le rielaborazioni che Adriano propone di esse nella sua residenza alle porte della capitale. La mostra, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio e la Direzione Generale per le Antichità, si avvale della collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene e la Direzione Musei, Mostre e Programmi Educativi del Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia. L’esposizione, curata da Elena Calandra e Benedetta Adembri, è ambientata nell’Antiquarium del Canopo dal 9 aprile al 2 novembre 2014, e comprende più di cinquanta opere, tra cui oltre venti provenienti da Atene, Loukou, Maratona, Pireo e Corinto. * * * ADRIANO E LA GRECIA. VILLA ADRIANA TRA CLASSICITÀ ED ELLENISMO Prestiti eccezionali concessi dai musei greci, e per la maggior parte mai visti al di fuori dei confini della stessa Grecia, arrivano a Villa Adriana. La coincidenza che vede la Grecia alla presidenza europea nel primo e l'Italia nel secondo semestre del 2014 ha offerto lo spunto per questa mostra, che mette in luce il rapporto tra Adriano e la Grecia, letto sotto la particolare angolazione di Villa Adriana, luogo che rispecchia la Grecia come la vede e la conosce l’imperatore. Cura della Mostra: Elena Calandra, Benedetta Adembri Guida alla Mostra (italiano/inglese): a cura di Elena Calandra e Benedetta Adembri, edizione Electa Antiquarium del Canopo - Tivoli, Area Archeologica di Villa Adriana Largo Marguerite Yourcenar, 1 ORARIO MOSTRA: 10.00 - 18.30 (aprile e settembre) 10.00 - 19.00 (maggio, giugno, luglio, agosto) 10.00 - 18.00 (dal 1° ottobre all’ultimo sabato di ottobre) 10.00 - 16.30 (dall’ultima domenica di ottobre al 2 novembre) Apertura Area Archeologica ore 9.00; chiusura 30’ dopo la chiusura della mostra La biglietteria chiude un'ora e mezza prima della chiusura dell’Area Archeologica BIGLIETTI: 11 € intero; 7 € ridotto, fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani. Prenotazione obbligatoria gruppi scolastici € 1,00 ad alunno. INFORMAZIONI: +39 0774382733 + 39 06 39967900 – www.coopculture.it Redattore: ANNAMARIA STEFANI Informazioni Evento: Dal 09 aprile 2014 al 2 novembre 2014 Costo del biglietto: € 11,00 ; Riduzioni: € 7,00 fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani. Prenotazione obbligatoria gruppi scolastici € 1,00 ad alunno; Per informazioni +39 0774382733 Tivoli, Antiquarium del Canopo - Area Archeologica di Villa Adriana Telefono: +39 0774530203 - Fax: +39 0774531979 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.villaadriana.beniculturali.it http:// * * * SANTUARI MEDITERRANEI TRA ORIENTE E OCCIDENTE INTERAZIONI E CONTATTI CULTURALI Civitavecchia Autorità Portuale - Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale 18-22 giugno, 2014 - convegno Si svolgerà a Roma, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e a Ci- DATA NEWS on line 23 - Giugno 2014 vitavecchia, nella sede dell'Autorità Portuale di Civitavecchia-FiumicinoGaeta, il Convegno internazionale Santuari mediterranei tra Oriente e Occidente. Interazioni e contatti culturali. Il convegno è ideato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico e dalla Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC ed è realizzato in collaborazione con l'Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta e la Port Mobility. Riunisce studiosi di fama internazionale provenienti da paesi europei e dal bacino del Mediterraneo e presenta i risultati delle più recenti ricerche archeologiche sui santuari a valenza multi-culturale, frequentati nel I millennio a.C. La presenza di specialisti di aree di studio diverse e del Mediterraneo costituisce un'occasione privilegiata per analizzare comparativamente le aree sacre in tutte le loro componenti e manifestazioni. Lo scopo è quello di mettere in evidenza le caratteristiche comuni e le differenze, evidenziando l'importanza dei santuari nella formazione di una cultura mediterranea ed europea. Il convegno si svilupperà in cinque giornate, dal 18 al 22 giugno, organizzate in quattro sessioni: "Luoghi di culto nel mondo etrusco ed italico" e "Santuari fenici tra Oriente e Occidente" che si svolgeranno a Civitavecchia e "Novità dalla Grecia e dall'Italia meridionale" e "Il Nordafrica dai Fenici ai Romani" che si terranno a Roma. Contestualmente allo svolgersi del convegno e in parallelo con le sue tematiche, il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia ospiterà una mostra sul santuario di Gravisca dal titolo "Gravisca santuario mediterraneo. Il mare che univa". * * * I I F O RUM PRET IA NO L’altare di San Giovanni Battista Chiesa Monumentale di San Domenico Taverna (Catanzaro) Nei giorni scorsi a Taverna (Catanzaro), in occasione delle celebrazioni del IV Centenario della nascita di Mattia Preti, si è svolto il II Forum Pretiano che ha visto operatori e istituzioni a confronto per la salvaguardia del patrimonio artistico della cittadina che ha dato i natali al grande artista calabrese. In particolare l’iniziativa ha presentato l’intervento di manutenzione straordinaria condotto sull’altare gentilizio di San Giovanni Battista realizzato su progetto di Mattia Preti e custodito nella chiesa di San Domenico di Taverna. Indetto dal Comune di Taverna e dal Polilaboratorio per l’Arte, la Con- servazione e il Restauro “Mattia Preti”, l’importante appuntamento ha visto, fra gli altri, la partecipazione di Nella Mari, storico d’arte della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, responsabile del Laboratorio di Restauro e dei Servizi Educativi della Soprintendenza, che ha svolto un’attenta relazione sulla storia e sulla cultura della manutenzione e della conservazione programmata dei Beni Culturali. Caterina Bagnato, restauratrice e responsabile del Polilaboratorio, ha poi illustrato le fasi dell’intervento conservativo sul prezioso manufatto. Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria: Francesco Prosperetti Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246 E-mail: [email protected] * * * Chiesa della Martorana, aperti museo e coro La storia di uno dei più celebri edifici monumentali di Palermo e alcuni dei suoi ambienti più suggestivi diventano nuovamente accessibili con il riadattamento e l'apertura al pubblico di un nuovo spazio museo. PALERMO - La storia di uno dei più celebri edifici monumentali di Palermo e alcuni dei suoi ambienti più suggestivi diventano nuovamente accessibili con il riadattamento e l'apertura al pubblico di un nuovo spazio museo. Il 18 giugno 2014 alle ore 17 il Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, il Cardinale Paolo Romeo arcivescovo di Palermo, il Viceprefetto Ugo Righini responsabile dell'Ufficio pianificazione e affari generali della Direzione Centrale per l'amministrazione del Fondo Edifici per il Culto del Ministero degli Interni, Papàs Giovanni Pecoraro vicario dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, Papàs Nicola Cuccia, parroco della Martorana e il Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Palermo Maria Elena Volpes inaugureranno il Museo della Martorana, che verrà in tale occasione aperto ufficialmente al pubblico. 24 DATA NEWS on line - Giugno 2014 L'appello vale anche per tutti gli uomini di cultura e di buon senso. Non cancelliamo la nostra memoria e il nostro passato perché se no non sapremo vivere il presente e il futuro AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA, ALLA GIUNTA DI GOVERNO E AI DEPUTATI DELL'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA APPELLO per la sopravvivenza dell’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO Nel corso dei suoi quasi 40 anni di esistenza l’Istituto Gramsci Siciliano onlus ha realizzato: a) uno straordinario ARCHIVIO STORICO, “preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia” (a giudizio della Soprintendenza archivistica), comprendente fra l’altro le carte di Pio La Torre, Pompeo Colajanni, Girolamo Li Causi, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile, ed altri protagonisti della storia e della politica siciliane. b) una BIBLIOTECA aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), specializzata in storia del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia in particolare, dotata di 35.000 volumi, di una preziosa collezione di quotidiani e rare riviste nazionali e locali, di 60 posti e postazioni internet per i lettori. c) la PUBBLICAZIONE di oltre 120 volumi di storia, politica, sociologia, attualità, che nei limiti delle disponibilità vengono inviate gratis a chi ne faccia interessata richiesta. Il percorso espositivo, dai locali annessi alla chiesa, prima casa del parroco, farà raggiungere il coro dell'ex Monastero delle Benedettine, reso prezioso dai celebri affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans (1717 ca.) e da un pavimento maiolicato, di maestranze napoletane, della seconda metà del settecento. Da lì si potrà quindi raggiungere la cima del campanile, uno dei gioielli dell'architettura palermitana. Il Museo espone materiali, prevalentemente lapidei, che documentano le vicende costruttive della Chiesa, oggetto dal Medioevo (fu fondata nel 1143) al Novecento di frequenti rifacimenti e restauri. Si tratta di manufatti che i diversi interventi hanno staccato dalla sede originaria e che sono stati via via esclusi dall'assetto della chiesa. Oggi i più significativi tra loro sono nuovamente visibili in questa nuova collocazione museale, che compendia la storia dell'edificio e, con essa, quella del gusto architettonico a Palermo lungo otto secoli. d) una intensa ATTIVITÀ DI RICERCA E DI PROMOZIONE CULTURALE sotto forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, spesso in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere. Storia, politica, economia, letteratura, urbanistica, antropologia, beni culturali, sociologia costituiscono i campi più frequentati da iniziative tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società, alle sue tradizioni, ai suoi fermenti innovativi, alle sue svolte epocali. Alla realizzazione pratica di tutte queste attività collaborano TRE SOLE PERSONE (una bibliotecaria, una archivista e un segretario amministrativo) che assicurano l’apertura dell’Istituto alla cittadinanza DAL LUNEDI' AL SABATO per 40 ore settimanali. A causa delle scelte di bilancio della Regione siciliana, che hanno gravemente penalizzato i beni e le istituzioni culturali con drastici tagli già nel 2013, e appaiono ancora del tutto aleatorie per il 2014, l'Istituto Gramsci è minacciato di inesorabile chiusura. La conseguenza sarà la dispersione di un inestimabile patrimonio, la sottrazione allo studio e alla ricerca di materiali documentari e bibliografici unici e l'eliminazione di uno spazio aperto alla città. Questo gravissimo rischio impone una mobilitazione per il salvataggio di una istituzione che opera al servizio della conoscenza, degli studi, dello sviluppo culturale e democratico della società siciliana. INVITIAMO pertanto quanti non si rassegnano ad una irresponsabile politica di declino culturale a SOTTOSCRIVERE questo appello che vuole assicurare ad un importante istituto lo spazio di operatività certa e programmabile che gli compete per l’attività che ha svolto finora, e deve continuare a svolgere. L'ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO NON DEVE CHIUDERE Dacia Maraini Luciano Canfora Tullio De Mauro Giuseppe Giarrizzo Gioacchino Lanza Tomasi Antonio Sellerio Marcello Sorgi Giuseppe Tornatore Palermo 17.06.2014 L'inaugurazione è il punto di arrivo di un progetto di intervento avviato il 27.7.2011 e terminato il 7.11.2013. Esso è stato finanziato dal Fondo Edifici per il Culto del Ministero degli Interni con fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ripartizione della quota dell'8 per mille, per un importo di circa 480.000,00 euro. Il progettista è stato l'architetto Giovanni Di Fisco. La Soprintendenza di Palermo ha svolto le funzioni di stazione appaltante dei lavori, aggiudicati alla I.RE.MA. di Blundo Antonio di Siracusa. Direttore dei lavori è stata l'architetto Lina Bellanca, RUP l'ingegnere Giuseppe Comparetto, entrambi della Soprintendenza di Palermo. Scelta dei materiali da esporre e allestimento sono stati curati in collaborazione con la Unità operativa per i Beni storico-artistici della Soprintendenza, guidata dalla dott.ssa Maddalena De Luca. * * * * * * P r o g r am m a e s t i vo Lu g l i o - A g o s t o 2 0 1 4 DATA NEWS on line 25 - Giugno 2014 Scuola di Studi cinematografici – Corso estivo di Storia del cinema Terrazza delle Contesse: ogni Martedì, alle ore 20.30, a cominciare da Martedì 8 Luglio e fino al 19 Agosto: IL COMICO NEL CINEMA martedì 8 luglio: LA FEBBRE DELL’ORO (1925), di Charlie Chaplin martedì 15 luglio: IL SORPASSO (1962), di Dino Risi martedì 22 luglio: PRIMA PAGINA (1974), di Billy Wilder martedì 29 luglio: GATTO NERO, GATTO BIANCO (1998), di Emir Kusturica martedì 7 agosto: LA MALEDIZIONE DELLO SCORPIONE DI GIADA (2001), di Woody Allen martedì 12 agosto: LITTLE MISS SUNSHINE (2006), di Jonathan Dayton e Valerie Faris Poiché la prospettiva, secondo cui l’Ente ‘Liceo Convitto’ propone le varie iniziative, resta caratterizzata da motivazioni culturali, le proiezioni dei films saranno precedute da introduzione e concluse dalla lettura e valutazione in comune delle opere Si riserva di apportare modifiche al programma * Visita notturna al Palazzo S. Anna Giovedì 17 Luglio, 31 Luglio, 7 Agosto, 21 Agosto, alle ore 20.30: visita guidata del Palazzo S. Anna (chiostro, chiesa-auditorium, aula magna, terrazza con vista sulla Città). Erano presenti Fabio De Chirico, soprintendente per i beni storici, artistici ed etno-antropologici dell’Umbria e direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, Vittoria Garibaldi, commissario generale della mostra, Tom Henry, storico dell’arte, Nicolas Sainte Fare Garnot, conservatore delle collezioni del Museo Jacquemart-André e commissario della mostra, e Sophie Aurand- Hovanessian, amministratrice del museo Jacquemart-André e direttrice della programmazione culturale di Culturespaces. Realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria la mostra si fregerà di numerose opere che provengono dall'Umbria. La Galleria Nazionale dell'Umbria presta sette opere, dalle Tavolette di San Bernardino all'Angelo del polittico di Sant'Agostino. La Pinacoteca Comunale di Deruta ha concesso il prestito dell'affresco staccato di Perugino con San Romano e San Rocco, la Fondazione Cassa di Risparmio concederà la preziosa tavola del Vannucci con la Madonna con il Bambino ed angeli. E' stata firmata una convenzione che vede la Galleria Nazionale dell'Umbria e il Museo Jacquemart-André collaborare per la valorizzazione dei rispettivi patrimoni. Alla luce di questo accordo la Galleria Nazionale dell'Umbria otterrà in prestito per tutta la durata della mostra due importanti vedute del grande pittore veneziano Canaletto. Le tele si potranno ammirare nel percorso museale arricchendo così la proposta culturale della Galleria e della città di Perugia. Alla mostra saranno esposte cinquantatre opere fondamentali della produzione di Perugino e dei suoi contemporanei, di cui una ventina provenienti dall’Italia. In questo modo saranno ripercorse le grandi tappe della carriera del maestro umbro, dalla sua formazione, segnata dalla pittura fiorentina della seconda metà del XV secolo, ai i grandi successi di Roma e Perugia, interrogandosi sull'influenza del Vannucci sul giovane Raffaello. La mostra beneficia del patrocinio di Giandomenico Magliano, Ambasciatore d’Italia in Francia, e del sostegno dell’Istituto di Cultura italiano. Grandi istituzioni italiane, fra le quali i Poli Museali di Firenze, Roma e Napoli, i Musei Vaticani e la Galleria Borghese di Roma, la Galleria degli Uffizi e l’Accademia di Firenze e la Galleria Nazionale delle Marche hanno concesso prestiti notevoli. Eccezionalmente le tavole della Pala di San Nicola di Tolentino, tra i primi lavori del giovane Raffaello, provenienti dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, dal Museo di Capodimonte di Napoli e dal Museo del Louvre di Parigi, saranno riuniti per l’occasione. «Questa presentazione in Francia del Perugino assume particolare significato in un museo come lo Jacquemart-André che possiede una notevole collezione di capolavori italiani», commenta Fabio De Chirico, soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria. «Siamo lieti di contribuire a questa riscoperta del grande maestro del Rinascimento italiano creando per l’occasione un ponte fra la Francia e l’Umbria attraverso la nostra partnership.» * * * Perugino, Maestro di Raffaello Il 3 giugno scorso, in un'affollata conferenza stampa presso il museo Jacquemart-André di Parigi è stata presentata la mostra Il Perugino, Maestro di Raffaello che si terrà al museo parigino dal 12 settembre 2014 al 19 gennaio 2015. Fabio De Chirico, soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria * * * 26 DATA NEWS on line - Giugno 2014 continua da pag. 2 News...dal MiBACT Elio Guardascione Ma che idioti 'sti governanti...e poi, qualcuno, afferma, ancora, che questo è un governo di centro-sinistra!!!!! Ma andassero a prenderlo nel...Fermate questo "ministro", spiegategli che gli ultrasessantacinquenni, a parte il pedo-porno-pregiudicato e qualche altro, in maggioranza vivono una situazione economica di disagio ed il poter visitare gratuitamente siti di proprietà statale, rappresentava, per molti, l'unico svago che si potevano permettere. Mi rendo conto che definirli idioti sia uno sconto rispetto al loro reale stato. Patrizio Tancredi Noi facoltosi...ultrasessantacinquenni pagheremo, ma non credo risolveremo i problemi economici dei musei, come non li risolverà il manager, adesso in arrivo. In tutti i musei i costi di conservazione e restauro (enormi) non li sostiene chi paga i biglietti, neppure nei musei più affollati, in compenso l'affollamento (le giornate ad ingresso gratuito, che si moltiplicano) moltiplicano i rischi per il patrimonio, e ne riducono la godibilità : provate a partecipare ad un qualunque vernissage, non vedrete niente. Il giorno dopo la mostra sarà vuota e perfettamente apprezzabile. Temo proprio che abbia ragione Diego Della Valle Pasquale Cirillo Come al solito le classi più disagiate sono le più colpite, dal 1 luglio gli over 65 anni pagheranno l'intero ingresso ai Musei e siti archeologici. Per fare un esempio 11,00 euro a Pompei ed Ercolano. E' giusto dare un valore ad un museo o uno scavo archeologico ma metti solo per i pensionati un biglietto pari ad 1/4 dell'importo. Inoltre prevedi un biglietto minimo per le scuole, che sono più del 50% dei visitatori, anche l'ingresso di 1,50 a studente per esempio, questo è il modo per responsabilizzare un ragazzo. Ma dai pensionati caro Franceschini cosa vuoi prendere più, dici che ci sono ricchi stranieri dell'Unione Europea che non pagano, e lasci gratuito l'ingresso per i docenti, giornalisti, politici, militari ed etc etc. . Non è questo il modo per attingere soldi caro Ministro, la cultura diventa ancora di più strumento per i ricchi. talia Bisogna recuperare il costo degli 80 euro ,niente più settimana in oasi estive per anziani almeno nel comune di Roma , fino allo scorso anno era concesso, ll biglietto per i Musei, dopo i 60 anni, era gratis. E' aumentato il costo della marca per passaporto, aumento bollo auto. Ridotte le detrazioni che si recuperavano dal 730, e non è finita ! miki2012 bravo, ministro....tu siiiiiiiii che hai capito tutto Mi sembri però molto (in)competente in materia, non sai neanche le tariffe del settore di tua competenza..... gli "over 65 anni" NON sono mai entrati Gratis nei musei, ma hanno una riduzione di (circa) 2 euro sul biglietto d'ingresso, che costa normalmente circa 12 E. e comunque...quanti sono i "facoltosi" over '65 stranieri ai quali fai l'elemosina dell'ingresso RIDOTTO (mai gratis!!!) che ti hanno tanto scandalizzato, te, devoto praticante e osservante, quanti?? pubblica per favore dei dati, smettila con la zizzania che mettete fra la gente. ti sembrava proprio una regalìa (2 E. di sconto) a chi, ancora vivo e in salute a 65 anni e oltre, dopo una vita di lavoro e impegni (culminata con la pensione di solito sui 1000E) desidera, ed ha le gambe ancora buone che li permettono di visitare i musei ??? quale sarà il vostro prossimo passo, per i ricchi "over '65" ??? resto terrorizzata.... * * * CONCLUSA LA CONSULTAZIONE ON LINE “CULTURA SENZA OSTACOLI”. Vince Cagliari Si è conclusa il 20 giugno scorso la consultazione on line "Cultura senza ostacoli”, il progetto ideato e curato dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale teso a finanziare, in un museo statale, la realizzazione di un percorso di accessibilità fisica e sensoriale. In soli 14 giorni hanno visitato il sito istituzionale oltre 35.000 persone ed hanno votato il “loro” museo 18.679 utenti. sandra La prima cosa concreta che fa il ministro della cultura: come disincentivare ulteriormente l'accesso ai nostri splendidi musei. In tutti gli altri Paesi civili l'ingresso ai musei, così come i trasporti e altri servizi sono gratuiti o a tariffe agevolate già per gli over 60, e la misura è estesa anche ai turisti stranieri. Franceschini è il ministro della cultura, beh in effetti da lui non mi aspettavo nulla di meglio. EllenSi bene, finalmente il governo è stato chiaro, i veri nemici sono i pensionati: togliete loro la cultura, fate pagare i trasporti e le medicine, almeno muoiono d'inedia e l'INPS finisce di pagare quelle pensioni inutili! Francovalente gli anziani pagheranno;i politicanti continueranno ad entrare a scrocco. sei forte franceschetti! illuso ROBA DA MATTI...DOVREBBERO INCENTIVARE GLI STRANIERI OVER 65 A VENIRE IN ITALIA E NON PAGARE NEI MUSEI, PER IL SOLO FATTO CHE POTREBBE ESSERE L'UNICA ATTRAZIONE TURISTICA CHE CI RIMANE....QUEL POCO CHE è RIMASTO IN BUONO STATO, LO DOVREBBERO USARE COME LEVA INCENTIVA. MAGARI NE VENISSERO 2 MILIONI IN PIU DI OVER 65 IN ITALIA...NON SI VIVE DI SOLO MUSEO...IL TURISTA SPENDE IN ALTRO....NEI SUPERMERCATI, FANNO LE PROMOZIONI....I COMUNISTI STUPIDI, DISINCENTIVANO GLI OVER 65....HAHAHHAHA MI FATE RIDERE. Il più votato è stato il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, grazie anche ad una intensa campagna di promozione avviata sul territorio, che ha visto anche la partecipazione del celebre jazzista Paolo Fresu. Molti i voti anche per il Castello Miramare a Trieste, per la Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino, per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la Pinacoteca Nazionale di Bologna. “Siamo davvero soddisfatti del risultato di questa iniziativa che ben si colloca nell’ambito del processo democratico avviato dalla Direzione Generale con le precedenti consultazioni, volte all’ascolto dei fruitori del patrimonio, in un rapporto condiviso e partecipato del servizio pubblicoha dichiarato Anna Maria Buzzi, Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale. Intendo ringraziare quanti hanno partecipato al progetto -ha proseguito il Direttore Buzzi- dagli Uffici territoriali del Ministero, ai social network, agli Enti Locali, alle Associazioni culturali e sociali che hanno operato in sinergia tra loro, avviando una competizione virtuosa tra i luoghi interessati dall’iniziativa. L’impegno della Direzione Generale non si esaurisce qui, ha continuato Anna Maria Buzzi. Per gli altri importanti siti coinvolti nel progetto, in linea con il Decreto Legge “Turismo e Cultura” promosso dal Ministro Franceschini, si cercherà di attivare ulteriori forme di finanziamento attraverso il crowdfounding". fonte dati: www.valorizzazione.beniculturali.it * * * DATA NEWS on line 27 - Giugno 2014 9 luglio 2014: presentazione progetto "Museo Facile" Mercoledì 9 luglio alle ore 11.30 presso il Museo Hendrik Christian Andersen sarà presentato "Museo Facile. Progetto Sperimentale di Comunicazione e Accessibilità Culturale". analfabetismo funzionale, persone con disabilità visive o uditive, comunità straniere di immigrati ovvero tutti coloro che presentano difficoltà specifiche nella partecipazione attiva alla conoscenza del patrimonio culturale nazionale. Il luogo di sperimentazione del progetto è la casa-museo Hendrik Christian Andersen di Roma, struttura satellite della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea. L’attenzione del gruppo di lavoro è stata indirizzata esclusivamente su un complesso scultoreo: la Fontana della Vita, cuore del Centro Mondiale di Comunicazione, il progetto al quale Andersen dedicò quasi tutta la sua vita senza riuscire a realizzarlo. Il Centro di produzione del materiale tiflodidattico della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi ONLUS ne ha prodotto un prototipo basandosi essenzialmente sull’utilizzo di plotter elettronici tridimensionali, gestiti da software dedicati (CAD - CAM). Tali strumentazioni hanno consentito di progettare e realizzare il modello della Fontana della Vita operando, attraverso una fresa, su un blocco grezzo (lastra di ABS) e lasciando in rilievo le forme che facilitano la corretta lettura tattile da parte delle persone non vedenti. Gli apparati comunicativi progettati riguardano esclusivamente quest’opera, ma lo stesso metodo utilizzato sarà applicabile in futuro a qualsiasi altra struttura espositiva. “Siamo molto soddisfatti di questo progetto-pilota – ha dichiarato il Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Anna Maria Buzzi – che potrà contribuire, in modo efficace, a favorire l’ampliamento dell’ accessibilità al patrimonio culturale e l’esperienza del museo come luogo di comunicazione ed integrazione sociale; temi strategici per una più incisiva valorizzazione del patrimonio culturale italiano e per questo al centro dell’attività della Direzione Generale. La cultura come diritto di tutti i cittadini ed espressione forte dell’identità nazionale". * * * Museo Facile è un progetto didattico-sperimentale di comunicazione e accessibilità culturale volto a rendere fruibili le collezioni da chi finora rischiava di esserne escluso. Nasce nel 2012 da una collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per la Valorizzazione e la Promozione del Patrimonio Culturale cui afferisce il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio, l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e la Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea-Museo Hendrik Christian Andersen. Partners del progetto sono: il Centro Universitario Diversamente Abili Ricerca Innovazione dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus, l’Istituto Statale Sordi di Roma e l’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo. Il progetto ha previsto un tirocinio formativo e coinvolto studenti universitari dell’ateneo di Cassino, provenienti dai corsi di studio in Lettere, Scienze della Comunicazione e Beni Culturali. Museo Facile ha come principale obiettivo la sperimentazione di un sistema di comunicazione dinamica e comprensibile, che possa rendere piacevole, e allo stesso tempo efficace, l’esperienza e l’apprendimento all’interno del museo. Questa sperimentazione è volta a soddisfare le diverse esigenze del pubblico, fornendo strumenti didattici innovativi per una larga accessibilità, anche per non udenti e non vedenti, funzionali alla comprensione delle collezioni e all’utilizzo del museo come luogo di incontro che favorisca l’integrazione sociale. I principali destinatari del progetto sono adulti con aspetti di Le notti dei musei Torna venerdì 11 luglio, e così per tutti i venerdì, l'apertura serale dei principali musei ed aree archeologiche statali dalle 20 alle 22. Saranno così eccezionalmente aperti al pubblico nelle ore serali le eccellenze della cultura italiana, come le Gallerie dell'Accademia a Venezia, la Galleria degli Uffizi a Firenze, il Colosseo e gli scavi di Pompei. Per l'occasione sono stati organizzati alcuni eventi speciali, che nelle prossime edizioni saranno molto più numerosi, grazie alla collaborazione che la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale ha richiesto, con un avviso pubblico, alle associazioni culturali e agli artisti, per favorire un legame sempre più stretto tra la creatività italiana e i luoghi della cultura del Ministero. "Si tratta, dichiara il Ministro Franceschini, di un'iniziativa che avvicina ulteriormente i musei italiani agli standard europei. L'invito è, in primo luogo, per i giovani, ma anche per tutti i cittadini e per i turisti curiosi di vivere l'arte anche di notte: un'esperienza imperdibile che diventerà un appuntamento fisso con la cultura". L’elenco dei musei aperti di notte è consultabile sul sito www.beniculturali.it e www.valorizzazione.beniculturali.it. * * * 28 DATA NEWS Prossimamente sul sito centrodocumentazionebeniculturali.it sempre gratuitamente! on line - Giugno 2014