ISERNIA E PROVINCIA Giovedì 6 dicembre 2012 15 Sotto attacco i vertici Asrem e il collegio professionale. L’interrogativo: «Chi ci guadagna?» Infermieri precari, nuove ombre sulla graduatoria Il coordinamento pentro dei sanitari contro il «silenzio omertoso» della classe politica I SERNIA. L’ultima volta, qualche settimana fa, avevano buttato il sasso nello stagno Attaccando il metodo di reclutamento del personale nel settore Sanità, da parte di un’agenzia interinale che “non rispetterebbe la graduatoria esistente”. Ora, la denuncia del coordinamento degli infermieri professionali della provincia di Isernia si fa più precisa. “Si è appreso – scrivono in una nuova nota di protesta - che il piano di rientro ha bloccato il turnover. Infermieri precari in protesta davanti all’ospedale Veneziale Questo, però, è inesatto perché i trecento infermieri che hanno lavorato diversi anni per l’Asrem, con contratti a tempo determinato, acquisendo esperienza e professionalità, punteggi più alti nella graduatoria stilata a seguito dell’avviso pubblico per titoli del 2010, sono stati sostituiti da colleghi che hanno punteggi inferiori. Certo – continuano - tutti devono poter lavorare, ma non a scapito di chi, per anni ha ricoperto quel ruolo che ora gli è stato portato via per motivazioni che non reggono, avverso le quali è stata intentata azione legale”. Dunque sono tanti gli interrogativi aperti: “Quali sono le ragioni che hanno spinto i vertici dell’Asrem a intraprendere la strada dello scorrimento della graduatoria? – si chiedono i precari - Perché la politica ha avallato tale scelta? Perché il nostro collegio professionale ha taciuto sul problema del precariato? Cosi come se lo è chiesto Iorio, anche noi ci chiediamo: chi ci ha guadagnato in tutto ciò’?”. Poi un passaggio sulla cosiddetta ‘guerra’, in atto con gli infermieri che lavorano fuori dal Molise e che vorrebbero rientrare. “Nessuna guerra con i colleghi – precisano – ma la certezza che il lavoro che abbiamo ricoperto per anni non siamo disposti a cederlo a nessuno, e lo difenderemo con ogni mez- zo. Molte delle nostre famiglie vivevano con quel solo stipendio ed ora non sanno come tirare avanti”. Dunque, nell’occhio del ciclone finisce ancora una volta la classe politica, rea di “un silenzio omertoso e colpevole”. Rea “di aver finora dimostrato la più totale indifferenza”. Politici, proseguono le accuse, che “dopo essersi limitati ad esprimere solidarietà hanno sfruttato il precariato degli infermieri solo per farsi campagna elettorale”. RedIs Il Piano della prevenzione entra nel vivo No agli incidenti stradali e domestici. Asrem in cattedra I SERNIA. Per cominciare alcuni dati. Gli incidenti stradali hanno un rilevante impatto epidemiologico, soprattutto nelle fasce d’età giovanili. Queste morti premature, oltre a rappresentare un’indubbia tragedia sotto il profilo umano, determinano costi elevati per la società (2.3 per cento del prodotto interno lordo) in termini di perdita di produttività, trattamenti sanitari e assistenza necessaria per le invalidità riportate. In Italia sono la prima causa di morte e disabilità nella popolazione sotto i 40 anni e gli incidenti stradali causati dall’assunzione di alcol e droghe sono la prima causa di morte fra i 18 e i 26 anni. Con queste premesse nasce il progetto voluto dall’Asrem insieme alla direzione generale per la Salute che hanno messo a punto un Piano finalizzato all’informazione e formazione di dirigenti scolastici, docenti e alunni delle scuole sulla prevenzione di incidenti stradali e domestici. Il primo momento di formazione del ‘Piano regionale della prevenzione 2010-2012’, partito giorni fa a Isernia, è stato pianificato con il supporto organizzativo e logistico dell’ufficio scolastico regionale, e destinato ai docenti referenti per l’educazione stradale e la salute. L’incontro ha visto gli interventi degli esperti Asrem sulla prevenzione di incidenti stradali e domestici: Roberto Patriarchi, Sergio Rago e Vanna Antonelli Che hanno presentato diverse relazioni in tema e proiettato spot di sensibilizzazione. Il tutto per favorire un secondo step di studi con la collaborazione di Maria Antenucci. Previsti in questo senso, un articolo scientifico sull’impatto epidemiologico degli incidenti stradali, diversi opuscoli e un cd rom informativo. Il Piano prevede due concorsi destinati agli alunni molisani di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. I concorsi dai titoli: ‘Io non ci casco.. e tu?’ e ‘Casa sicura’ prevedono la produzione di temi, fotografie, disegni, pitture, dvd, video e altro, inerenti alla prevenzione degli incidenti. I lavori saranno premiati a maggio 2013. 12 Isernia e provincia ISERNIA. Alla fine è sucI professionisti si sono rivolti alla cesso: nessuna azione concreta e i 300 infermieri precari che lavoravano nelle strutture della provincia e di buona parte della Regione sono finiti a casa. Il loro contratto, scaduto, non è stato rinnovato. Tocca risparmiare, dirà qualcuno. Il coordinamento dei 300, però, spiega che la situa- titoli del 2010, sono stati sostituiti da colleghi zione è diversa: “I posti stanno lì, sono stati af- che hanno punteggi inferiori. Certo, tutti devofidati a colleghi che hanno minor punteggio”. no poter lavorare, ma non a scapito di chi, per E giù la protesta, formalizzata con una pioggia anni ha ricoperto quel ruolo che ora gli è stato portato via per motivazioni che non reggono, di ricorsi alla magistratura e di denunce. “Si è appreso – dicono gli infermieri del coor- avverso le quali è stata intentata azione legale dinamento dei precari - che il piano di rientro i cui esiti si vedranno nelle prossime settimaha bloccato il turnover. Questo, però, è inesat- ne”. Gli ospedali, quindi, sono sempre più nelto perché i trecento infermieri che hanno lavo- la bufera, con carenza di personale e con la rato diversi anni per l’Asrem, con contratti a protesta dei collaboratori che ha appena mantempo determinato, acquisendo esperienza e dato a casa. I precari, poi, si pongono alcune professionalità, punteggi più alti nella gradua- domande. “Quali sono le ragioni che hanno toria stilata a seguito dell’Avviso Pubblico per spinto i vertici dell’Asrem a intraprendere la Giovedì 6 dicembre 2012 guerra che ci vedrebbe contrapposti agli infermieri che vorrebbero rientrare a lavorare in Molise e noi precari rimasti invece in regione. Nessuna guerra con i colleghi – tengono a precisare – ma la certezza che il lavoro che abbiamo ricoperto per anni non siamo disposti a cederlo a nessuno, e lo difenderemo con ogni mezzo. Una classe politica – accusano poi – che non ha saputo risolvere questo nostro problema non è dignitosa, ancor meno lo è quando cerca di strumentalizzare la problematica solo per fini elettorali. Ebbene, si sappia che non siamo più disposti a farci prendere in giro e nessun precario è più propenso a farsi strumentalizzare. La giustizia, spesso indicata come lenta e farraginosa – concludono i precari – questa volta sarà più veloce della politica e siamo certi ci restituirà ciò che ci è stato ingiustamente tolto”. magistratura per riavere il posto Infermieri, in 300 mandati a casa Pioggia di denunce per l’Asrem strada dello scorrimento della graduatoria? Perché la politica ha avallato tale scelta? Perché il nostro Collegio professionale ha taciuto sul problema del precariato? Cosi come se lo è chiesto il Presidente Iorio recentemente, anche noi ci chiediamo: chi ci ha guadagnato in tutto ciò’? Certo non lo hanno fatto i trecento infermieri precari molisani che hanno perso il lavoro. Rispondono poi anche agli infermieri di fuori regione che speravano in un avvicinamento a casa: “Nei giorni scorsi, inoltre, abbiamo appreso, senza esserne sorpresi, dell’inizio di una Termoli Giovedì 6 dicembre 2012 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: termoli@primopianomoli A seconda delle responsabilità dipendenti condannati a restituire tra i 78 e i 2.500 euro Assenteisti, arrivano le sanzioni La Corte dei conti ha stabilito i risarcimenti TERMOLI. Grane senza soluzione di continuità per i dipendenti Asrem del Basso Molise accusati di assenteismo. I contenuti dell’attività d’indagine che a febbraio compirà due anni e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 52 persone e la sospensione per tre mesi (due disposte dalla magistratura e uno dalla commissione disciplinare interna) sono stati ovviamente ritenuti di grande interesse anche dalla Procura regionale della Corte dei Conti Molise, che sta notificando in questi gior- Il blitz del 15 marzo scorso ni i provvedimenti per la richiesta di risarcimento danni per i ‘disagi’ arrecati alla pubblica amministrazione. I ma- gistrati contabili stanno richiedendo come indennizzo una somma che equivale al grado di responsabilità e al numero delle volte in cui il comportamento infedele sarebbe stato reiterato, prendendo come base per questo calcolo l’informativa realizzata dal Nas di Campobasso e contenuta nell’ordinanza applicativa delle misure cautelari sottoscritta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Larino Aldo Aceto. A vario titolo, i risarcimenti richiesti dalla Corte dei Conti vanno da 78 a 2.500 euro. Al San Timoteo tecniche moderne per risolvere patologie ginecologiche TERMOLI. Dopo l’attivazione dell’ambulatorio dedicato alla Uroginecologia e al Trattamento Riabilitativo del Pavimento Pelvico, il dottor Molinari, ha inteso proseguire sulla strada dell’impegno e dell’innovazione in questo settore promuovendo l’introduzione di nuove tecniche chirurgiche per la risoluzione di patologie diffuse nella popolazione femminile, quali il prolasso di utero, vescica e retto sia isolati che concomitanti e il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo. La seduta operatoria di venerdì scorso è stata dedicata alla correzione del prolasso genitale con l’introduzione di nuove tecniche chirurgiche grazie alla collaborazione con Francesco Deltetto e grazie all’intervento della sua collaboratrice Emanuela Mistrangelo. Molinari, referente regionale per l’Abruzzo e il Molise dell’Aiug, ci spiega che l'Uroginecologia è un branca in cui si sente in modo particolare la necessità di aggiornamento. L'approccio al prolasso genitale femminile e all'incontinenza urinaria si è radicalmente modi- ficato negli ultimi anni con l'introduzione delle reti sintetiche e degli slings medio-uretrali. Si può dire che la tecnologia ha preso il sopravvento sulla chirurgia tradizionale che spesso è gravata da insuccessi a breve, medio e lungo termine con conseguente e preponderante affermazione della nuova chirurgia protesica, facendola diventare argomento cult della uroginecologia di oggi. L’idea di utilizzare delle reti di rinforzo per la chirurgia del prolasso deriva dall’osservazione che le riparazioni in chirurgia generale delle ernie addominali con un rete sintetica (in prolene) hanno tassi di guarigione molto più alti. La chirurgia del prolasso ha molte sfaccettature tra cui una delle più importanti è proprio il tentativo di limitare il numero degli insuccessi; la principale causa di insuccesso delle tecniche chirurgiche cosiddette "tradizionali" è che cercano di “riparare" i tessuti di sostegno degli organi genitali ma che spesso questi sono troppo deteriorati o geneticamente insufficienti; si utilizzano cioè dei tessuti debo- li per riparare un tessuto indebolito che ha prolassato, il che va contro tutti i principi di base della chirurgia. Non c'è da meravigliarsi quindi che i tassi di recidiva con questa chirurgia classica siano alti!. Questa tecnica permette una ricostruzione totale del pavimento pelvico senza alcun danno estetico per la paziente; e inoltre può essere eseguita in anestesia spinale con un indubbio vantaggio soprattutto per le pazienti più anziane che speso sono portatrici di altre patologie (sistemiche o metaboliche). Come per ogni procedura chirurgica, anche per questa esistono tuttavia dei rischi, sia generici che specifici. Si deve sempre valutare i vantaggi di utilizzare reti sintetiche con i rischi connessi. In realtà le complicanze sono molto rare e i materiali utilizzati oggi hanno dimostrato di essere molto ben tollerati con rischio minimo di complicanza.In ogni caso è sempre bene ricordare che al di là della tecnica o del materiale molto rilievo ha la preparazione specifica dell'operatore e la sua esperienza. 10 TERMOLI - BASSOMOLISE Giovedì 6 dicembre 2012 Vietri di Larino, il Tar fa sopravvivere l’ospedale Il “Comitato civico frentano” è riuscito a sventare la chiusura della struttura facendo ricorso L ARINO ha ancora un ospedale, lo ha sancito il Tar del Molise con la sentenza definitiva n. 628/2012. L’Associazione “Comitato Civico Frentano” con la collaborazione di centinaia di cittadini, la preziosa partecipazione del dottore Michelangelo Bonomolo e la lodevole assistenza degli avvocati Salvatore Di Pardo e Roberto Occhionero è riuscita a sventare la chiusura dell’ospedale “G. Vietri” di Larino. Con ricorso al Tar del Molise n. 376/2011, l’Associazione “Comita- to Civico Frentano” ha chiesto l’annullamento, previa concessione di idonee misure di sospensione cautelare degli atti impugnati: Decreto n. 20 del 30/06/2011, Decreto n. 71 del 08/08/2011 nonché di tutti gli atti presupposti, consequenziali e/o comunque connessi ai suddetti provvedimenti. Il Tardel Molise ha accolto l’istanza cautelare “in ragione dell’esigenza di mantenere, in ogni caso, la res adhuc integra, nelle more del giudizio di merito.” Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato contro l’Ordinanza Cautelare da Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali; Ministero dell’Economia e delle Finanze; Regione Molise; Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai Disavanzi del settore sanitario, confermando la misura cautelare disposta in primo grado. Prima ancora che il Tar del Molise emettesse l’Ordinanza di esecuzione il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai Disavanzi del settore sanitario ha disposto: l’accorpamento funzionale dell’Ospedale “Vietri” di Larino con il “San Timoteo” di Termoli; il ripristino dell’organizzazione e dotazione di posti letto e di personale dell’Ospedale “Vietri” di Larino; ha disposto, quindi che la dotazione dei posti letto sia distribuita per ciascuna disciplina, per un totale di 64 distribuiti per i vari reparti. Nella trattazione del ricorso, avvenuta in pubblica udienza il giorno 11 ottobre scorso, “le parti hanno sostanzialmente convenuto che il predetto decreto commissariale n. 8 del 2012 non è stato adottato sotto condizione dell’esito del giudizio di merito e deve pertanto ritenersi definitivo, salvi gli ulteriori provvedimenti che saranno adottati alla luce delle sopravvenienze normative in materia.” che ad oggi non vi sono. Il Vietri, pertanto, è un ospedale con una dotazione di 80 posti letto- si legge nella nota del comitato Civico Frentano- e non un cronicario come molti lo vorrebbero e come pensa di ridurlo anche il neo Commissario ad acta Filippo Basso che, con la sua elaborazione di Piano Sanitario, totalmente sbilanciato a favore delle strutture private, ha dato dimostrazione di non avere alcuna cognizione di causa ed è totalmente fuori strada se pensa di lasciare il Basso-Molise con soli 174 posti letto a fronte degli oltre 100mila abitanti che popolano questo territorio”. Agnone Alto Molise 13 Giovedì 6 dicembre 2012 Nel piano sanitario si prevede l’ultimazione della struttura incompiuta che sovrasta Agnone AGNONE. Nel nuovo piano sanitario regionale reso noto dai commissari ad acta Filippo Basso e Nicola Rosato, si parla anche di quaranta posti di Rsa per le strutture di Agnone, Venafro e Larino e di “adeguamento sismico” per tutti gli ospedali. “Relativamente al presidio ospedaliero di Agnone - si legge nel documento - considerata l’obsolescenza del fabbricato, difficilmente adeguabile funzionalmente, la presenza di una nuova struttura ospedaliera, realizzata negli anni ’80 e mai ultimata, la differenza minima tra i costi di adeguamento della vecchia struttura e quelli necessari per il completamento di quella in corso di costruzione , oltre alla possibilità di alienazione della struttura esistente, si prevede Quindici milioni di euro per terminare l’ospedale nuovo l’ultimazione della nuova struttura con una previsione di spesa di circa 15 milioni di euro”. Avevamo annunciato a fine ottobre, su Primo Piano Molise, dell’ipotesi di completamento dell’ospedale nuovo, che troneggia incompiuto nella zona alta della cittadina. Un mese e mezzo fa, dopo la visita di due tecnici manutentivi dell’Asrem ad Agnone, era trapelata la notizia: non essendo il Caracciolo a norma per ospitare l’eventuale RSA, qualcuno avrebbe pensato di completare la cattedrale nel deserto della cittadina e di costruire lì la residenza sanitaria assistenziale. Ricapitoliamo. Il “nuovo ospedale”, ormai sommerso dalla vegetazione, ma ben visibile ad occhio nudo da vari punti della cittadina altomolisana, è stato costruito intorno agli anni Ottanta con un finanziamento della Regione Molise e della vecchia Asl. Miliardi di vec- chie lire consumati per lo scheletro di una struttura, mai ultimata. Sembra che ad un certo punto, ci si rese conto che il denaro non sarebbe bastato per terminare il nosocomio e si pensò di ristrutturare quello vecchio, cioè il Caracciolo. Poi, gli anni sono passati, il calo demografico ha dato la mannaia definitiva alla necessità di avere una nuova costruzione sanitaria, e il grande organismo edilizio è rimasto inerme sulla collina. Sono cominciate, in seguito, le proposte. L’ex sindaco, Gelsomino De Vita, parlò di un carcere minorile, ma i cittadini non accolsero di buon occhio l’iniziativa. Il gruppo Pd, ai tempi in opposizione (tra cui l’attuale sindaco Michele Carosella e il vice Maurizio Cacciavillani), parlarono di un centro di ricerca per il territorio, un centro geospaziale o un luogo di servizi destinati al terziario. Ma non se ne è mai fatto nulla. Qualcuno suggerì persino di realizzare una specie di base per l’addestramento militare. Adesso, si aprono nuovi spiragli per la struttura. E pare che paradossalmente, come ha commentato qualcuno “ci siano quasi più soldi per l’edilizia sanitaria, che per i servizi”. Adelina Zarlenga 14 Attualità ISERNIA tidiano del Molise Il Quo Quotidiano 12 Giovvedì 6 dicembre 20 2012 Gio Il personale interessato: avviata un’azione legale contro la decisione di procedere al turn over Infermieri, i precari tornano a casa Con lo scorrimento della graduatoria 300 operatori saranno rimpiazzati Sanità, torna alla ribalta la vicenda degli infermieri precari che, tramite una nota inviata agli organi d’informazione da firma del ‘Coordinamento degli infermieri precari della provincia di Isernia’, puntano il dito contro “la classe politica – si legge nel comunicato – rea di aver finora dimostrato indifferenza verso la problematica sollevata da oltre 300 professionisti che, malgrado abbiano assicurato l’operatività nelle strutture pubbliche molisane, adesso si ritrovano disoccupati”. Gli autori della nota sottolineano: “Si è appreso che il piano di rientro ha bloccato il turnover. Questo, però, è inesatto perché i trecento infermieri che hanno lavorato diver- L’ospedale di Isernia si anni per l’Asrem, con contratti a tempo determinato, acquisendo esperienza e professionalità, punteggi più alti nella graduatoria stilata a seguito dell’avviso pubblico per titoli del 2010, sono stati sostituiti da colleghi che hanno punteggi inferiori. Certo, tutti devono poter lavorare, ma non a scapito di chi, per anni ha ricoperto quel ruolo che ora gli è stato portato via per motivazioni avverso le quali è stata intentata azione legale”. I precari, poi, chiedono: “Quali sono le ragioni che hanno spinto i vertici dell’Asrem – viene precisato nel documento inviato alla stampa – a intraprendere la strada dello scorrimento della graduatoria? Perché la politica ha avallato tale scelta? Perché il nostro Collegio professionale ha taciuto sul problema del precariato?”. Inoltre, fa sapere tramite la nota il Coordinamento degli infermieri precari della Provincia di Isernia, “abbiamo appreso, senza esserne sorpresi, dell’inizio di una guerra che ci vedrebbe contrapposti agli infermieri che vorrebbero rientrare a lavorare in Molise e noi precari rimasti invece in regione. Nessuna guerra con i Inf ermieri al la o (f oto arc hivio) Infermieri lavvor oro (fo archivio) colleghi, ma la certezza che il lavoro che abbiamo ricoperto per anni non siamo disposti a cederlo a nessuno, e lo difenderemo con ogni mezzo. Molte delle nostre famiglie vivevano con quel solo stipendio ed ora non sanno come tirare avanti”. In coda al documento il commento del Coordinamento degli infermieri precari, che afferma: “La giustizia siamo certi ci restituirà ciò che ci è stato ingiustamente tolto”. 7 12 - ANNO XV - N. 33 337 2012 GIOVEDÌ VEDÌ 6 DICEMBRE 20 GIO RED AZIONE ISERNIA REDAZIONE Apre un nuovo laboratorio: è il primo del genere in Europa Tumori cerebrali, al Neuromed nuove speranze di guarigione POZZILLI. Al Neuromed apre il primo laboratorio in Europa sul trattamento di tumori cerebrali. La cerimonia di inaugurazione del Laboratorio radioisotopi si terrà il 14 dicembre a partire dalle ore 15.00, presso la Sala Conferenza del Parco Tecnologico – Neuromed, Via dell’Elettronica, a Pozzilli Il nuovo Laboratorio sarà il primo in Europa ad effettuare ricerche sull’utilizzo di radioisotopi alfa emittenti su modelli animali sperimentali, in grado di identificare nuove strategie tera- omed Il Neur Neuromed peutiche per il trattamento dei tumori cerebrali. L’iniziativa si inserisce nel quadro della collaborazione tra il Neuromed e l’Institute for Transuranium Elements (ITU) della Commissione Europea, partner del Centro Comune di Ricerche. Al termine della cerimonia di inaugurazione seguirà il seminario dal titolo “Nuove frontiere per il trattamento delle neoplasie cerebrali”. Ancora una volta, il Neuromed di Pozzilli, si pone al centro di importanti progetti di ricerca sulla diagnosi e cura di molte patologie che colpiscono il sistema neurologicoo ancora più spesso il cervello. Attraverso questo nuovo laboratorio si spera che sarà possibile diagnosticare e curare tutte le persone che purtroppo sono colpite da queste malattie. Ancora una volta Il Neuromed potrà rappresentare la speranza di guarire Attualità tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Gio 12 Giovvedì 6 dicembre 20 2012 Una seduta interamente dedicata al prolasso genitale femminile con l’introduzione di nuove tecniche chirurgiche e la collaborazione di esperti del settore quella che si è svolta venerdì 30 novembre nella sala operatoria di Ginecologia del San Timoteo di Termoli. Dopo l’attivazione dell ambulatorio dedicato alla Uroginecologia e al Trattamento Riabilitativo del Pavimento Pelvico, il dottor Bernardino Molinari, direttore f.f. dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetericia del San Timoteo ha inteso proseguire sulla strada dell’impegno e dell’innovazione in questo settore promuovendo l’introduzione di nuove tecniche chirurgiche per la risoluzione di patologie diffuse nella popolazione femminile, quali il prolasso di utero, vescica e retto sia isolati che concomitanti e il trattamento dell incontinenza urinaria da sforzo. La seduta operatoria di venerdì scorso è stata dedicata alla correzione del prolasso genitale con l’introduzione di nuove tecniche o er eniche d’int ento ervvent d’inter uovve tteniche Nuo olasso genitale per il pr prolasso chirurgiche grazie alla collaborazione del Professor Francesco Deltetto, primario della Clinica Cellini di Torino (convenzionata per l’uroginecologia con la ASL 1) e referente regionale per il Piemonte dell AIUG (Associazione Italiana di Uro-Ginecologia e del Pavimento Pelvico) e grazie all intervento della sua collaboratrice la Dottoressa Emanuela Mistrangelo. Il Dottor Molinari, referente regionale per l’Abruzzo e il Molise dell AIUG, ci spiega che l’Uroginecologia è un branca in cui si sente in modo particolare la necessità di aggiornamento. L’approccio al prolasso genitale femminile e all’incontinenza urinaria si è radicalmente modificato negli ultimi anni con l’introduzione delle reti sintetiche e degli slings medio-uretrali. Si può dire che la tecnologia ha preso il sopravvento sulla chirurgia tradizionale che spesso è gravata da insuccessi a breve, medio e lungo termine con conseguente e preponderante affermazione della nuova chirurgia protesica, facendola diventare argomento cult della uroginecologia di oggi. L’idea di utilizzare delle reti di rinforzo per la chirurgia del prolassoderiva dall osservazione che le riparazioni in chirurgia generale delle ernie addominali con un rete sintetica (in prolene) hanno tassi di guarigione molto più alti. La chirurgia del prolasso ha molte sfaccettature tra cui una delle più importanti è proprio il tentativo di limitare il numero degli insuccessi; la principale causa di insuccesso delle tecniche chirurgi- che cosiddette “tradizionali” è che cercano di “riparare” i tessuti di sostegno degli organi genitali ma che spesso questi sono troppo deteriorati o geneticamente insufficienti; si utilizzano cioè dei tessuti deboli per riparare un tessuto indebolito che ha prolassato, il che va contro tutti i principi di base della chirurgia. Non c’è da meravigliarsi quindi che i tassi di recidiva con questa chirurgia classica siano alti! D’altro canto l’introduzione del materiale protesico garantisce più efficacia e durata del sostegno ma ha introdotto al- TERMOLI cune nuove complicanze legate alle caratteristiche del materiale “estraneo”. Al momento quindi si ritiene senz’altro indicato l’impiego della chirurgia protesica nelle recidive di prolasso (dove la chirurgia tradizionale abbia già fallito) o in prima istanza in pazienti anziane con tessuti deboli e pazienti con prolassi di alto grado, o laddove ci siano presenti chiari fattori di rischio. Questa tecnica permette una ricostruzione totale del pavimento pelvico senza alcun danno estetico per la paziente; e inoltre può essere eseguita in anestesia spinale con un indubbio vantaggio soprattutto per le pazienti più anziane che speso sono portatrici di altre patologie (sistemiche o metaboliche). Come per ogni procedura chirurgica, anche per questa esistono tuttavia dei rischi, sia generici che specifici. Si deve sempre valutare i vantaggi di utilizzare reti sintetiche con i rischi connessi. In realtà le complicanze sono molto rare e i materiali utilizzati oggi hanno dimostrato di essere molto ben tollerati con rischio minimo di complicanza. In ogni caso è sempre bene ricordare che al di là della tecnica o del materiale molto rilievo ha la preparazione specifica dell’operatore e la sua esperienza. 21 Il Q GIO VEDÌ 6 DICEMBRE 20 12 - ANNO XV - N. 33 7 - EUR O1 ,00* GIOVEDÌ 2012 337 EURO 1,00* INTERNET .q uo tidianomolise.it INTERNET:: www www.q .quo uotidianomolise.it Teatrino elettorale tano di Enzo Di Gae Gaetano Un’occasione d’oro. È quella che il commissario Basso sta offrendo su un piatto d’argento a Michele Iorio. Il piano sanitario presentato dal commissario è un vero e proprio insulto per il Molise e i molisani. Ci stanno facendo passare per trecentomila idioti che possono permettere a un Mister X nominato dall’alto, come Basso, di stravolgere impunemente il risultato di decenni e decenni di miglioramenti lenti e progressivi dell’assistenza sanitaria regionale. Decenni di sacrifici, di tutti, che hanno consentito ai molisani di arrivare al livello degli altri italiani, quelli di regioni spesso più fortunate. Per preparare il taglio, hanno rovesciato per anni valanghe di fango sulla nostra sanità, pubblica e privata. Non saranno tutte rose e fiori, ma ancora oggi il Molise è la regione del Sud con il migliore bilancio per la mobilità. Il che vuol dire che sono di più quelli che vengono a curarsi in Molise, rispetto a quelli che vanno fuori. Ora, grazie alla miopia burocrate di Mister Basso, corriamo il rischio di tornare indietro di un secolo, con tutto l’Altomolise – per fare un esempio – che viene privato di un reparto di chirurgia funzionale ed efficiente, come quello di Agnone. Un vero e proprio attentato. E qui spunta l’occasione d’oro per Iorio. Il presidente deve fare di tutto, mobilitando l’intera regione, per impedire che il piano di Basso vada in porto. I molisani, in cabina elettorale, non potranno dimenticarlo. o1 O eur GGER TIDIANO DEL MOLISE + IL MESSA * IL QUO euro GGERO MESSAGGER QUOTIDIANO REGIONE MOLISE - NON A CQUIS TABILI SEP ARA TAMENTE ACQUIS CQUIST SEPARA ARAT uotidiano OCCO A GIULIO R ROCCO DA ONDA ATO D FOND DIREZIONE, RED AZIONE E AMMINIS TRAZIONE VIA S. GIO VANNI IN GOLF O REDAZIONE AMMINISTRAZIONE GIOV GOLFO 86 100 CAMPOBASSO - TEL. 08 74.48 4623 - FFAX AX 08 74.48 4625 861 087 4.484623 087 4.484625