Alberto Mirandola ENERGIA, AMBIENTE E COMUNICAZIONE Master in Comunicazione delle Scienze Anno 2014 Una comunicazione corretta in campo scientifico richiede - Prendere conoscenza del problema (nel nostro caso: i problemi dell’energia e le loro implicazioni). - Informarsi sull’evoluzione, sullo stato attuale e sulle prospettive della materia di cui si desidera trattare. - Oltre a cercare dati obiettivi, occorre verificare se vi siano diverse opinioni degli esperti, in modo da riferire senza precostituire una “verità” di parte. (Si corre questo pericolo in molti casi, specialmente quando gli aspetti tecnico-scientifici confinano con la politica). - Impostare e sviluppare la comunicazione sulle basi precedenti; in tal modo si opererà in modo eticamente e professionalmente corretto. Programma di queste conversazioni Prima parte: Introduzione al linguaggio e ad alcuni concetti basilari del settore energetico: - fonti e vettori energetici; - forme energetiche: dalle risorse ai consumi finali; tipi di impianti esistenti; - densità di energia e di potenza; rendimenti e loro evoluzione storica. Seconda parte: Risorse, consumi energetici e aspetti ambientali: evoluzione, situazione nel mondo e riflessioni. Terza parte: Etica e correttezza della comunicazione nel settore energetico. Fonti energetiche Forme di energia che si trovano in natura: - energia solare nelle sue diverse forme (radiazione diretta, vento, biomasse, salti idrici, geotermia, onde); - combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale); - materiali fissili (uranio prevalentemente). Statistiche sulle fonti energetiche: riguardano solo le fonti commerciali. Usi finali dell’energia Forme di energia utilizzate: - energia termica; - energia meccanica; - energia elettrica. Per convertire le fonti nelle forme finali utili: macchine e impianti di conversione energetica. Fonti rinnovabili e non rinnovabili Fonti rinnovabili = fonti che saranno disponibili per un tempo indefinito, in quanto il loro flusso dipende dai cicli naturali; tipicamente: energia solare nelle sue diverse forme. Fonti non rinnovabili = fonti che si sono formate in tempi lunghissimi e che costituiscono delle scorte; la loro disponibilità si riduce nel tempo man mano che esse vengono utilizzate; tipicamente: i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale). Fonti, conversione, usi finali Densità (qualità) dell’energia limite tecnologico Densità di potenza [W/m ] ENERGIE PREGIATE (meccanica, elettrica) m En. potenziale idrica Energia meccanica En. chimica combustib. Energia termica limite tecnologico ENERGIE TERMICHE A TEMP. MEDIO-ALTA; COMBUSTIBLI limite disponibilità ENERGIE TERMICHE A BASSA TEMP. FONTI RINNOVABILI Densità di energia [J/m ] Energia solare Energia elettrica Fonti e vettori energetici Idrogeno ed elettricità sono prodotti di trasformazione, cioè sono vettori energetici, non fonti. L’idrogeno esiste in natura, ma non allo stato libero, bensì solo in composti che lo contengono (acqua, idrocarburi). L’idrogeno quindi non è una fonte, ma è un combustibile: - potrà dare un contributo locale alla riduzione dell’impatto ambientale; ma non un contributo come fonte; - sarà un vettore importante, capace di condizionare, almeno in parte, i metodi di trasporto e uso dell’energia, però a lungo termine (siamo ancora molto lontani). I principi della termodinamica (espressi in modo divulgativo) 1° principio L’energia non si crea, né si distrugge, ma soltanto si trasforma da una forma ad un’altra. Ciò avviene negli impianti di conversione energetica. Sotto questo aspetto le diverse forme di energia sono equivalenti; per ciascuna di esse si possono usare le stesse unità di misura. Ma … 2° principio E’ impossibile convertire integralmente energia termica in energia meccanica: si può attingere energia termica da una fonte ad una certa temperatura e convertirne una parte in energia meccanica; la parte rimanente deve essere rilasciata sotto forma termica verso un ambiente a temperatura inferiore. La conversione di energia termica in energia meccanica è di fondamentale importanza nella nostra società. I rendimenti di questa trasformazione hanno subito un’evoluzione importante nel tempo, con il progredire della tecnologia. Come “difendersi” in parte dal 2° principio: la cogenerazione. Trasformazione di energia termica in energia meccanica (elettrica) Evoluzione storica dei rendimenti Anno 1700 1800 1850 1900 1950 1970 2000 2000 2013 Rendimento 0,5-1,0 % macchina a vapore di Newcomen (1712), poi di Watt (1756) e di Smeaton (1772) 5,0 macchina a vapore 10,0 macchina a vapore 20,0 macchina a vapore 36,0 centrale a vapore 40,0 centrale a vapore, grosso motore Diesel 40,0 turbina a gas 52,0 centrale a ciclo combinato 60,0 centrale a ciclo combinato I combustibili fossili Carbone - uso massiccio dopo l’invenzione della macchina a vapore; - combustione relativamente difficile (oggi si usa polverizzato); - contiene molto carbonio (produce molta CO2); - è solido, quindi il trasporto è relativamente costoso. Petrolio - elevata densità di energia economico lo stoccaggio e il trasporto via oleodotto o via nave; - viene convertito in prodotti diversi (olio pesante, gasolio, benzina, ecc.); si presta ad usi diversi; - brucia con maggiore facilità e produce meno CO2 del carbone. Gas naturale - bassa densità di energia costoso lo stoccaggio e il trasporto via gasdotto (stato gassoso) o via nave (liquefatto); - brucia con facilità e produce meno CO2 del petrolio. Massa e Portata, Energia e Potenza Massa Quantità contenuta in un campione di una certa sostanza (kg, g, ton, ecc.). Portata Quantità o volume di una sostanza che fluisce o si libera nell’unità di tempo (kg/s, m3/s, kg/ora, ton/anno). Energia Quantità contenuta in una certa massa di risorsa energetica; si esprime con diverse unità di misura (kcal e suoi multipli, Joule e suoi multipli). Come concetto è assimilabile a quello di massa. Potenza Quantità di energia che si libera nell’unità di tempo (kcal/s, J/s=W, kJ/s=kW). Come concetto è assimilabile a quello di portata. Unità di misura 1 kcal= 4,186 kJ 1 tep = 107 kcal = 4,186 ·107 kJ 1 Mtep = 1013 kcal (nelle statistiche) 1 tep 1200 Nm3 di gas naturale (circa) 1 Mtep = 1,2 · 109 Nm3 di gas naturale 1 kWh= 860 kcal = 860 · 4,186 kJ = 3600 kJ 1 MWd= 24000 kWh = 24000 · 860 kcal 2 tep (circa) Poteri calorifici (inferiori) Hu dei combustibili Legno 3000-3900 kcal/kg Carbone 5000-7500 kcal/kg Petrolio 10.000 kcal/kg (circa) Metano 12.776 kcal/kg (=0,67 kg/Nm3 Hu= 8560 kcal/Nm3) Idrogeno 33.944 kcal/kg (=0,10 kg/Nm3 Hu= 3394 kcal/Nm3) Gas naturale 8250 kcal/Nm3 (è una miscela di gas diversi) Biogas 3000-5000 kcal/Nm3 L’energia, l’uomo e l’ambiente - L’energia è il motore della vita, dei fenomeni naturali, delle attività umane. - L’energia ha condizionato lo sviluppo della storia e dell’umanità: infatti c’è correlazione tra il consumo energetico, l’andamento della popolazione e i principali parametri dell’economia. - Lo sviluppo della popolazione e le attività umane hanno condizionato e modificato l’ambiente. N.B. Gli animali si adattano all’ambiente; l’uomo invece tende a modificarlo per renderlo adatto ai suoi bisogni. Ciò si può fare entro certi limiti: è uno dei problemi cruciali del presente e del futuro. Evoluzione della popolazione e dei consumi energetici Mtep/anno Consumi di energia (Mtep/anno) Popolazione mondiale 10000 6 miliardi 1800: carbone 1850: petrolio 1900: gas naturale 1950: en. nucleare 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 1 miliardo 200 milioni 0 1000 1200 1400 1600 anni 1800 2000 I problemi energetici • popolazione • energia • ambiente conflittuali In futuro: cambiamenti radicali; se troppo rapidi conseguenze drammatiche, violenze. Quindi gestire bene la transizione intensificare la ricerca di soluzioni sempre migliori Azioni: - a breve termine: razionalizzare e migliorare i sistemi attuali; - a lungo termine: pianificare il futuro (nuove tecnologie, nuovi sistemi organizzativi, ecc.). Ripartizione approssimativa della popolazione mondiale nel 2010 (stime ONU) (7 miliardi a inizio 2013; previsti 9-10 nel 2040) Asia Africa Europa America latina USA e Canada Oceania 4150 milioni 984 milioni 720 milioni 595 milioni 348 milioni 35 milioni ---------------6832 milioni (60.8 %) (14.4 %) (10.5 %) ( 8.7 %) ( 5.1 %) ( 0.5 %) Alla fine del 2012 la Cina (circa 1350 milioni) e l’India (circa 1200 milioni) contavano da sole poco meno del 40% della popolazione mondiale Le fonti rinnovabili: quali sono? (1) - Risparmio energetico: importante, anche se non è una vera fonte; consente di prolungare la durata delle fonti non rinnovabili. - Energia idroelettrica: molto conveniente, ma quasi saturata in Italia - Energia solare diretta: solare termico (maggiori rendimenti) solare fotovoltaico (minori rendimenti); interessante quando integrato nell’edificio - Energia eolica: si, ma marginale in Italia - Energia geotermica: molto conveniente dove c’è, ma ce n’è poca; interessanti gli usi innovativi su piccola scala abbinati a pompe di calore (ancora molto costosi) - Energia delle maree: solo in località con forti escursioni di livello - Energia delle biomasse: coltivazioni energetiche: si, ma quantità di energia limitate materie legnose: si, se non si deforesta; attenzione alle emissioni rifiuti: devono essere utilizzati con tecniche adeguate Le fonti rinnovabili (2) PREGI: - Sono rinnovabili, cioè non si esauriscono - Contribuiscono poco all’inquinamento DIFETTI: - Bassissima densità di potenza: è fuorviante fare assegnamento sull’energia globalmente disponibile, senza considerare la potenza per unità di superficie e il momento in cui questa è utilizzabile - Discontinuità e imprevedibilità (bisogna installare sistemi alternativi per fronteggiare le indisponibilità) - Rendimenti bassi QUINDI: - non possono fare miracoli contributi locali (di nicchia) - però dobbiamo continuare con la ricerca Le fonti rinnovabili (3) Esempi di reale potenzialità sul territorio italiano (301000 km2) Supponiamo di voler produrre il fabbisogno elettrico italiano (330·109 kWh/anno) con: - legna in centrali a biomassa servono 1,5·106 km2 di boschi; - aeromotori servono 233.000 macchine da 1 MW, ammesso che il vento soffi sempre a 10 m/s; - pannelli fotovoltaici: servono 240.000 MW 6000 km2 (di cui 2000 di pannelli da pulire ogni 15-20 giorni!). - biodiesel: supponiamo di sostituire il fabbisogno italiano per i trasporti (42 Mtep) con biodiesel (1 ton/ettaro): servono 480.000 km2 di colture. Per le fonti intermittenti ci vogliono sistemi integrativi: non sempre la potenza è disponibile quando serve. La questione degli incentivi - Gli incentivi servono a far decollare una tecnologia se questa è utile. - Quindi vanno adottati per tempi limitati, non per tempi indefiniti. - Non devono essere troppo alti, per non distorcere eccessivamente il mercato e provocare iniziative non condivisibili. - Ogni tecnologia, a regime, deve autosostenersi. Le fonti: servono tutte o no? Servono tutte perché: - la popolazione cresce - il consumo pro-capite cresce nei Paesi in via di sviluppo - nessuna fonte può risolvere i problemi energetici dell’umanità - ciascuna fonte è adatta a determinati usi - l’integrazione delle fonti favorisce uno sviluppo equilibrato ed armonico della tecnologia e del sistema economico - le diverse fonti hanno impatti diversi sull’ambiente, sull’economia, sugli aspetti sociali Attenzione: quando si parla di innovazione nel settore energetico non significa solo “fonti rinnovabili” (in quanto innovative), ma anche “usi innovativi delle fonti tradizionali”. Sostenibilità I pilastri della sostenibilità: - risorse necessarie per sostenere la popolazione (energia, cibo, acqua, materiali, ecc.) - aspetti ambientali - aspetti economici - aspetti sociali Devono essere considerati tutti quando si parla di sviluppo sostenibile. In questo periodo di crisi globale particolare attenzione deve essere dedicata agli aspetti socio-economici. Tutte le risorse richiedono energia per essere utilizzate. Perciò l’energia è la risorsa fondamentale. Statistiche energetiche Riguardano solo le fonti commerciali, quindi non conteggiano l’energia solare che alimenta i cicli naturali e quella impiegata per le coltivazioni, le foreste, ecc.; si tratta di quantità enormi. Sono conteggiati gli usi innovativi dell’energia solare a scopo energetico: usi termici e fotovoltaici, biomasse a scopo energetico, energia eolica, energia geotermica, ecc. Nelle tabelle successive i diversi Paesi sono ordinati nel modo seguente: - prima tabella: Paesi ordinati secondo i consumi energetici totali (ordine decrescente); - seconda tabella: Paesi ordinati secondo la popolazione totale (ordine decrescente). NAZIONE (2010) POPOLAZIONE Milioni di abitanti 1 Cina 2 Stati Uniti 3 Russia 4 India 5 Giappone 6 Germania 7 Canada 8 Sud Corea 9 Brasile 10 Francia 11 Iran 12 UK 13 Italia 14 Messico 15 Spagna 16 Indonesia 17 Sud Africa 18 Turchia 19 Ucraina 20 Tailandia 21 Polonia 22 Egitto 23 Argentina 24 Pakistan 25 Vietnam 26 Algeria 27 Colombia 28 Filippine 29 Bangladesh 30 Nigeria 31 Sudan 32 Kenia 33 Etiopia 34 Myanmar 35 Tanzania 36 R. D. Congo OCSE Mondo (2010) 1338,10 309,60 141,90 1188,80 127,40 81,60 34,10 48,90 193,30 63,00 75,10 62,20 60,50 110,60 47,10 235,50 49,90 73,60 45,90 68,10 38,20 80,40 40,50 184,80 88,90 36,00 45,50 94,00 164,40 158,30 43,20 40,00 85,00 53,40 45,00 67,80 1237,70 6892,00 % 19,42 4,49 2,06 17,25 1,85 1,18 0,49 0,71 2,80 0,91 1,09 0,90 0,88 1,60 0,68 3,42 0,72 1,07 0,67 0,99 0,55 1,17 0,59 2,68 1,29 0,52 0,66 1,36 2,39 2,30 0,63 0,58 1,23 0,77 0,65 2,00 17,90 100,00 ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA CONSUMO PRO CAPITE Mtep/anno tep/ab. TWh kWh/ab. % 1,8177 7,3826 4,8692 0,4410 3,9315 3,9150 9,2872 5,2141 1,3136 4,0062 2,8301 3,3614 2,8438 1,5293 3,1790 0,5944 2,4230 1,5065 2,5712 1,5850 2,5066 1,0080 1,9038 0,3659 0,4945 1,1426 0,7079 0,2939 0,1437 0,0821 0,1157 0,1250 0,0353 0,0375 0,0444 NA 4,4989 1,7415 4206,54 4325,94 1036,78 922,25 1145,27 621,00 629,91 497,22 484,75 573,20 226,10 381,25 298,21 269,97 300,43 166,37 268,13 210,18 187,91 156,41 157,42 143,47 128,47 90,44 100,17 45,17 56,90 67,74 NA NA NA NA NA NA NA NA 10904,83 21325,11 3143,67 13972,67 7306,42 775,78 8989,52 7610,29 18472,57 10168,17 2507,78 9098,35 3010,65 6129,37 4929,06 2440,97 6378,58 706,45 5373,33 2855,73 4093,90 2296,84 4120,86 1784,39 3172,03 489,40 1126,77 1254,75 1250,49 720,67 NA NA NA NA NA NA NA NA 8810,56 3094,18 19,73 20,29 4,86 4,32 5,37 2,91 2,95 2,33 2,27 2,69 1,06 1,79 1,40 1,27 1,41 0,78 1,26 0,99 0,88 0,73 0,74 0,67 0,60 0,42 0,47 0,21 0,27 0,32 NA NA NA NA NA NA NA 2432,20 2285,65 690,94 524,23 500,87 319,46 316,70 254,97 253,92 252,39 212,54 209,08 172,05 169,15 149,73 139,97 120,91 110,88 118,02 107,94 95,75 81,05 77,10 67,61 43,96 41,13 32,21 27,63 23,63 13,00 5,00 5,00 3,00 2,00 2,00 0,02 5568,29 12002,35 % 20,26 19,04 5,76 4,37 4,17 2,66 2,64 2,12 2,12 2,10 1,77 1,74 1,43 1,41 1,25 1,17 1,01 0,92 0,98 0,90 0,80 0,68 0,64 0,56 0,37 0,34 0,27 0,23 0,20 0,11 0,04 0,04 0,02 0,02 0,02 0,0295 46,39 100,00 ENERGIA ELETTRICA 51,14 100,00 NAZIONE (2010) POPOLAZIONE Milioni di abitanti 1 Cina 2 India 3 Stati Uniti 4 Indonesia 5 Brasile 6 Pakistan 7 Bangladesh 8 Nigeria 9 Russia 10 Giappone 11 Messico 12 Filippine 13 Vietnam 14 Etiopia 15 Germania 16 Egitto 17 Iran 18 Turchia 19 Tailandia 20 R. D. Congo 21 Francia 22 UK 23 Italia 24 Myanmar 25 Sud Africa 26 Sud Corea 27 Spagna 28 Colombia 29 Ucraina 30 Tanzania 31 Sudan 32 Argentina 33 Kenia 34 Polonia 35 Algeria 36 Canada OCSE Mondo (2010) 1338,10 1188,80 309,60 235,50 193,30 184,80 164,40 158,30 141,90 127,40 110,60 94,00 88,90 85,00 81,60 80,40 75,10 73,60 68,10 67,80 63,00 62,20 60,50 53,40 49,90 48,90 47,10 45,50 45,90 45,00 43,20 40,50 40,00 38,20 36,00 34,10 1237,70 6892,00 % 19,42 17,25 4,49 3,42 2,80 2,68 2,39 2,30 2,06 1,85 1,60 1,36 1,29 1,23 1,18 1,17 1,09 1,07 0,99 2,00 0,91 0,90 0,88 0,77 0,72 0,71 0,68 0,66 0,67 0,65 0,63 0,59 0,58 0,55 0,52 0,49 17,90 100,00 ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA CONSUMO PRO CAPITE Mtep/anno tep/ab. TWh kWh/ab. % 1,8177 0,4410 7,3826 0,5944 1,3136 0,3659 0,1437 0,0821 4,8692 3,9315 1,5293 0,2939 0,4945 0,0353 3,9150 1,0080 2,8301 1,5065 1,5850 NA 4,0062 3,3614 2,8438 0,0375 2,4230 5,2141 3,1790 0,7079 2,5712 0,0444 0,1157 1,9038 0,1250 2,5066 1,1426 9,2872 4,4989 1,7415 4206,54 922,25 4325,94 166,37 484,75 90,44 NA NA 1036,78 1145,27 269,97 67,74 100,17 NA 621,00 143,47 226,10 210,18 156,41 NA 573,20 381,25 298,21 NA 268,13 497,22 300,43 56,90 187,91 NA NA 128,47 NA 157,42 45,17 629,91 10904,83 21325,11 3143,67 775,78 13972,67 706,45 2507,78 489,40 NA NA 7306,42 8989,52 2440,97 720,67 1126,77 NA 7610,29 1784,39 3010,65 2855,73 2296,84 NA 9098,35 6129,37 4929,06 NA 5373,33 10168,17 6378,58 1250,49 4093,90 NA NA 3172,03 NA 4120,86 1254,75 18472,57 8810,56 3094,18 19,73 4,32 20,29 0,78 2,27 0,42 NA NA 4,86 5,37 1,27 0,32 0,47 NA 2,91 0,67 1,06 0,99 0,73 2432,20 524,23 2285,65 139,97 253,92 67,61 23,63 13,00 690,94 500,87 169,15 27,63 43,96 3,00 319,46 81,05 212,54 110,88 107,94 0,02 252,39 209,08 172,05 2,00 120,91 254,97 149,73 32,21 118,02 2,00 5,00 77,10 5,00 95,75 41,13 316,70 5568,29 12002,35 % 20,26 4,37 19,04 1,17 2,12 0,56 0,20 0,11 5,76 4,17 1,41 0,23 0,37 0,02 2,66 0,68 1,77 0,92 0,90 0,0295 2,10 1,74 1,43 0,02 1,01 2,12 1,25 0,27 0,98 0,02 0,04 0,64 0,04 0,80 0,34 2,64 46,39 100,00 ENERGIA ELETTRICA 2,69 1,79 1,40 NA 1,26 2,33 1,41 0,27 0,88 NA NA 0,60 NA 0,74 0,21 2,95 51,14 100,00 Cina – India - USA - Italia PAESE POPOLAZIONE CONSUMO CONSUMO PRO-CAPITE 106 ab. % Mtep % tep/ab Cina 1310 1317 1346 21.0 19.7 19.2 1178 2002 2432 12.1 17.7 20.3 0.9 1.5 1.8 India 1035 1140 1183 16.6 17.1 16.9 345 433 524 3.5 3.8 4.4 0.3 0.4 0.44 USA 288 304 310 4.6 4.6 4.4 2298 2299 2286 23.6 20.4 19.0 8.0 7.6 7.4 0.9 0.9 0.9 182 177 172 1.9 1.6 1.4 3.1 3.0 2.8 Italia 58 58.1 60.6 anno 2003 anno 2008 anno 2010 Paesi del G8 (2010) NAZIONE POPOLAZIONE Milioni di abitanti % Stati Uniti Russia Giappone Germania Francia UK Italia Canada 309,60 141,90 127,40 81,60 63,00 62,20 60,50 34,10 4,49 2,06 1,85 1,18 0,91 0,90 0,88 0,49 G8 880,30 12,77 6892,00 100,00 Mondo PIL 109 USD ENERGIA PRIMARIA ENERGIA ELETTRICA % Mtep % tep/ab TWh kWh/ab 14658,00 1465,00 5459,00 3116,00 2583,00 2247,00 2055,00 1574,00 23,30 2,33 8,68 4,95 4,11 3,57 3,27 2,50 2285,65 690,94 500,87 319,46 252,39 209,08 172,05 316,70 19,04 5,76 4,17 2,66 2,10 1,74 1,43 2,64 7,38 4,87 3,93 3,91 4,01 3,36 2,84 9,29 4325,94 1036,78 1145,27 621,00 573,20 381,25 298,21 629,91 13972,67 7306,42 8989,52 7610,29 9098,35 6129,37 4929,06 18472,57 33357,00 53,02 4747,14 39,55 5,39 9011,55 10236,91 62909,00 100,00 12002,35 100,00 1,74 21325,11 3094,18 Paesi del G8 (2010) NAZIONE CONSUMO PRO-CAPITE PIL PRO-CAPITE INTENSITA' ENERGETICA tep/ab €/ab €/tep Stati Uniti Russia Giappone Germania Francia UK Italia Canada 7,38 4,87 3,93 3,91 4,01 3,36 2,84 9,29 34699,12 7566,59 31404,25 27986,72 30048,90 26476,31 24894,37 33829,46 4700,12 1553,97 7987,87 7148,67 7500,63 7876,62 8753,91 3642,57 G8 Mondo 5,39 1,74 27605,10 6689,79 5119,03 3841,41 Italia 2010 23° Paese per numero di abitanti (60.5 milioni) 13° Paese per consumo totale di energia (172.05 Mtep/anno) 10° Paese per consumo di energia pro-capite (2,84 tep/ab.anno) 9° Paese per consumo elettrico pro-capite (4930 kWh/ab.anno) Italia 2011: consumo di energia per fonti (più dell’85% importata) Petrolio Gas Carbone Energia idroelettrica Altre rinnovabili (1) Totale (1) (2) Mtep % 71.1 64.2 15.4 10.1 7.7 -------168.5 (2) 42.2 38.1 9.1 6.0 4.6 -------100.0 Biomasse, geotermia, solare termico, solare fotovoltaico, eolico. Questo consumo, pari a 1.37% del totale mondiale (12274.6 Mtep), è diminuito del 2.7% rispetto al 2010 a causa della crisi economica. Italia 2010: energia elettrica Con quali impianti si produce l’energia elettrica ? centrali termoelettriche1 centrali idroelettriche centrali geotermoelettriche centrali solari/eoliche saldo import-export assorbimento pompaggi totale energia richiesta TWh % 221.0 53.8 5.0 10.9 44.2 -4.5 ------330.4 66.9 16.3 1.5 3.3 13.4 -1.4 ------100.0 L’energia nucleare è assente (apparentemente), ma quella importata è prevalentemente nucleare. 1 Alimentate da combustibili fossili: petrolio, gas naturale, carbone Quali strategie per l’Italia? - risparmiare energia in molti modi diversi: • recuperare energie non utilizzate (cogenerazione, rifiuti, mini-idro) • razionalizzare i consumi in tutti i settori • sostituire gli impianti obsoleti con impianti ad alto rendimento • razionalizzare l’organizzazione dei sistemi d’impiego dell’energia; scaglionare i consumi (tariffe) • gestire correttamente gli impianti di produzione ( medio) - diversificare le fonti energetiche: • più carbone (con le moderne tecnologie di abbattimento degli inquinanti) • meno petrolio • uso oculato del gas • valutare l’eventuale ripresa di un piano nucleare • sviluppo delle fonti rinnovabili • seguire l’evoluzione delle tecnologie per l’uso di fonti oggi non competitive (scisti bituminosi, ecc.) - incentivare la ricerca: vi sono ancora molti spazi per l’innovazione - promuovere cultura energetica a tutti i livelli La “cascata energetica” Impianti combinati e cogenerazione Principio di funzionamento: utilizzare i cascami energetici di un impianto (impianto topping) per alimentarne un altro (impianto bottoming) Vantaggio: si evita di bruciare nuovo combustibile per alimentare l’impianto bottoming (risparmio energetico) Modalità di realizzazione: - impianto combinato gas-vapore elevato, emissioni basse - impianto cogenerativo Confronto emissioni 450 VAPORE CICLO COMBINATO 400 350 317.3 300 3 Concentrazioni [ m g/m al 15%O2] 402.3 250 200 170.3 150 100 50 13.8 8.3 5.4 0 PM tot PM10 PM2.5 Emissioni e concentrazioni Macchi, 2004 Klippel, 2004 Wood, 2004 L’inquinamento L’inquinamento zero non esiste: l’utilizzo di ogni fonte produce un impatto sull’ambiente, pur tenendo conto della grandi differenze tra una fonte e l’altra. Si deve considerare che l’impatto non riguarda solo la prima fase (generazione della forma di energia richiesta partendo dalla fonte), ma anche il successivo impiego della forma energetica resa disponibile. Inquinamento e tecnologia Premesso che: - senza tecnologia non potrebbero vivere 7 miliardi di persone, che diventeranno presto 10 miliardi - non sempre un ambiente “poco inquinato artificialmente” è favorevole alla vita dell’uomo Che cosa ha fatto la tecnologia per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni? Evoluzione tecnologica ed emissioni I mezzi di comunicazione diffondono molte notizie allarmistiche sullo stato dell’ambiente nelle nostre città. Vediamo alcuni dati. Esaminiamo l’evoluzione dei prodotti inquinanti artificiali più comuni, per vedere se abbiamo ottenuto miglioramenti: CO2 CO NOx SOx PM anidride carbonica (inquinante indiretto) ossido di carbonio ossidi di azoto ossidi di zolfo polveri (PTS, PM 10, PM 2.5). Vediamo alcuni dati. Motori a combustione interna Limiti da rispettare secondo le Norme europee per veicoli passeggeri diesel (g/km) ANNO CO NOx HC+NOx PM EURO 1 1993 2,72 - 0,97 0,140 EURO 2 1997 1,00 0,70 - 0,080 EURO 3 2000 0,64 0,50 0,56 0,050 EURO 4 2005 0,50 0,25 0,30 0,025 EURO 5 (immatricolazioni 2011) e EURO 6 (immatricolazioni 2015): Limiti ulteriormente restrittivi. Centrali termoelettriche italiane Stime generali (media di tutte le centrali): SOx (ossidi di zolfo): diminuiti del 75% tra il 1980 e il 2000; NOx (ossidi di azoto): diminuiti del 50% tra il 1980 e il 2000; PM (particolato): diminuito del 60% tra il 1990 e il 2000. Smaltimento dei rifiuti - Emissioni delle discariche: infiltrazioni nelle falde idriche; metano, ammoniaca, CO2 e molti altri gas - Emissioni degli inceneritori: Macroinquinanti (mg/Nm3) Polveri NOx SOx SOV (sost.vol.) media giornaliera prescritta (Bologna) 5 150 25 10 Valore Valore Media 4 mesi Brescia Bologna Padova 3 * <0.5 2.79 1.69 80 37.05 64.17 10 3.79 0.90 2.20 - Microinquinanti (diossine + furani) (ng/Nm3) valore garantito (BO) Brescia Bologna Padova 3 * 0,1000 0.0100 0,0005 0.00003 * Per Padova 3 (terza linea) risultati non giornalieri, ma su campagne sperimentali Strategie per lo smaltimento dei rifiuti Bisogna: - ridurre la produzione di rifiuti con adatte politiche; ma ci vuole tempo; - nel frattempo: smaltire i rifiuti prodotti. Come smaltire? Una giusta politica è la combinazione di: - raccolta differenziata - riciclo (non troppo spinto) - produzione di energia. Combattere gli inceneritori tecnologicamente avanzati significa incentivare le discariche, che sono più dannose per l’ambiente. “Distribuzione dell’inquinamento atmosferico da NOx” (Corriere della Sera, ottobre 2004) Basso livello d’inquinamento Alto livello d’inquinamento Pianura padana - Visione da satellite Fonte: TEMIS Condizioni dell’atmosfera nella Pianura Padana Un’area “sfortunata” sotto il profilo ambientale: - elevata densità di popolazione e di attività economiche - chiusa tra le Alpi e gli Appennini - scarsa ventilazione - sede di fenomeni di inversione termica Perciò le sostanze inquinanti nell’aria fanno fatica a disperdersi; però si sono registrati notevoli miglioramenti (dovuti alla tecnologia) nella seconda metà del XX secolo: cioè non siamo in grave e crescente emergenza, come ci fa credere la stampa Esempio - il particolato a Padova: gli attuali limiti imposti dalla UE sono irraggiungibili; perciò non è molto significativo il numero di sforamenti, ma l’andamento progressivo nel tempo. Polveri sottili a Padova - La concentrazione media di polveri sottili (e anche degli altri inquinanti) è diminuita negli ultimi 20-25 anni del XX secolo, a causa dei miglioramenti tecnologici sui motori, le caldaie, le centrali, le industrie. - I valori giornalieri dipendono fortemente dalle condizioni atmosferiche (vento, pioggia), pochissimo dagli interventi limitativi sul traffico. - Si può migliorare ancora, ma siamo giunti a valori difficilmente diminuibili (infatti non c’è più diminuzione da qualche anno): comunque servono interventi strutturali, non di emergenza. - E’ illusorio pensare di soddisfare le limitazioni previste dalla UE: 50 mg/m3 per 330 giorni all’anno sono una vera utopia. Ormai siamo abbastanza vicini al minimo raggiungibile. A proposito di cambiamenti climatici Il clima sulla terra è sempre stato in evoluzione. Ultimo millennio: - periodo caldo medievale fino a metà del XIV secolo; - piccola era glaciale dal XIV all’inizio del XIX secolo: • in alcune zone i ghiacciai alpini inglobarono fattorie e villaggi; • i fiumi del nord Europa gelavano spesso [pittori fiamminghi]); • Groenlandia ed Islanda erano intrappolate dai ghiacci; alcune possibili cause (ma vi sono molte incertezze): • ridotta attività solare; • eruzioni vulcaniche (le ceneri bloccano parte delle radiazioni solari) - da metà XIX secolo ad oggi: temperatura in aumento. • L’attività solare non è mai stata così intensa come negli ultimi 60 anni; • il contributo dell’uomo è aumentato. Cambiamenti climatici (continua) Citazione da una relazione della Royal Society all’Ammiragliato britannico, 20 novembre 1817 : “… Un considerevole cambiamento di clima, inspiegabile al presente, deve essere avvenuto nella Regione Circumpolare, nella quale la severità del freddo ha, per i secoli passati, chiuso i mari alle alte latitudini in una impenetrabile barriera di ghiaccio. Questa è stata, negli ultimi due anni, in gran parte abbattuta; duemila leghe quadrate di ghiaccio sono interamente scomparse…” Stava iniziando l’aumento delle temperature dopo la piccola era glaciale Cambiamenti climatici (continua) elaborazione da alcuni articoli di Richard S. Lindzen, professore di Scienza dell’Atmosfera del MIT La temperatura nell’ultimo secolo: aumento di circa 0.6°C, con queste oscillazioni: - in crescita dal 1919 al 1940 (nonostante le guerre e le crisi economiche); - in diminuzione dal 1940 ai primi anni ’70 (nonostante boom economico); - in crescita dagli anni ’70 agli anni ’90; - in moderata crescita dal 1988 ad oggi. La concentrazione di CO2 è cresciuta da 280 ppmv nel XIX secolo a 387 ppmv oggi. Parte della crescita è dovuta all’uomo. Quale influenza ha la concentrazione di CO2 sulla temperatura? L’influenza di CO2 non è chiara: i modelli di previsione applicati agli ultimi 60-70 anni, darebbero un incremento di temperatura circa 4 volte quello reale. Perciò i modelli non sono affidabili e c’è molta incertezza. Cambiamenti climatici: l’informazione Gli allarmi, prima nel senso della “glaciazione”, poi nel senso contrario, hanno preceduto l’elaborazione dei modelli: punto di partenza non scientifico, motivazioni iniziali poco nobili. Gli scienziati controcorrente sono dileggiati, ignorati e privati dei finanziamenti per la ricerca. Adeguarsi al Protocollo di Kyoto , centrato sulla CO2, comporta sforzi e spese enormi; sono veramente utili? Forse gli investimenti sarebbero più fruttuosi se si fronteggiassero l’inquinamento atmosferico e la scarsità delle risorse energetiche senza la fissazione di voler influire sulla temperatura della terra. Forse è più sensato cercare di adattarsi al cambiamento. Gli sforzi dell’Europa produrranno risultati trascurabili se la Cina e l’India continueranno ad incrementare i loro consumi come ora (con rendimenti bassi e scarsa attenzione per l’uomo e l’ambiente). I miti - Emissioni zero (non esistono solo emissioni in esercizio: bisogna considerare tutta la filiera energetica) - Sicurezza assoluta - Rischio zero Propagandare questi concetti è scorretto, quindi eticamente riprovevole Il concetto di rischio - Rischio: probabilità del verificarsi di un evento indesiderato in seguito alla esposizione, sotto determinate condizioni, ad un pericolo. - L’accettabilità del rischio dipende da: ٠ probabilità che l’evento si verifichi ٠ conseguenze dell’evento qualora si verifichi - Valutazione delle probabilità e delle conseguenze: spetta alle persone competenti. - Decisione circa l’accettazione dei rischi: spetta ai politici, con adeguata assistenza dei tecnici, ed è spesso normata da leggi e regolamenti; è importante cercare anche la condivisione della popolazione. - Applicazione delle norme: spetta alle persone competenti. Incertezza, rischio, creatività - Ogni fenomeno, naturale o antropico, è incerto. - Se tutto fosse certo, sarebbe di fatto prevedibile e predeterminato: non vi sarebbe libertà di iniziativa, libero arbitrio; ogni attività sarebbe un’azione burocratica, priva di intelligenza. - Le norme sulla sicurezza non devono uccidere la fantasia e la creatività: devono essere applicate con criterio, in base ad adeguata valutazione del rischio, senza lasciarsi travolgere da esse. - Decidere di non accettare rischi significa non fare nulla; sarebbe come pretendere di fermare l’evoluzione della conoscenza. - In molti casi il principio di precauzione è una scusa per non assumersi la responsabilità di decidere. - Anche chi applica le norme deve essere competente e assumersi le sue responsabilità. Decidere - Decidere significa scegliere tra alternative diverse (con un obiettivo): ٠ optare per fare una cosa o per non farla ٠ scegliere tra due o più alternative. - Deve sempre esserci chi decide, a tutti i livelli. Un ambiente nel quale difetta il potere decisionale è fallimentare. - La responsabilità decisionale è funzione della posizione della persona nel suo ambiente lavorativo (organigramma, responsabilità del manager). - Bisogna però cercare la condivisione prima di decidere (autorevolezza, non autoritarismo); ciò è più facile se si è prima instaurato un clima di fiducia, perché allora si è credibili. - Qui nasce il problema della comunicazione. Comunicazione e trasparenza - Una decisione eticamente corretta richiede di fornire preventivamente adeguata informazione, con trasparenza. - Bisogna far capire che decidere significa scegliere tra alternative diverse in vista di un obiettivo. - Chi si oppone ad una scelta non deve dire semplicemente “NO” , ma deve esprimere un’alternativa valida per raggiungere l’obiettivo. - Perciò la comunicazione è un fatto importantissimo. - Al termine del processo di informazione, però, la decisione è necessaria. La comunicazione in campo tecnico-scientifico deve essere: - documentata sulla base di fonti obiettive e non a senso unico; - curata da persone che sappiano gestire i numeri e le unità di misura, altrimenti è facile dire sciocchezze; - non influenzata da ٠ ideologie ٠ pregiudizi ٠ interessi politici, di categoria, personali ٠ interessi economici: fare audience, vendere giornali, ecc.; Se si esprime un proprio parere, bisogna dichiararlo, non farlo passare per una verità acquisita (qualche esempio di trasmissioni televisive). In campo energetico-ambientale una comunicazione scorretta può essere molto insidiosa, perché puntare sull’ambiente e sulla salute pubblica assicura attenzione, influenza molto la gente e provoca facilmente allarme. Esempi di comunicazione scorretta - Le fonti rinnovabili possono soddisfare integralmente il nostro fabbisogno energetico, quindi sono un’alternativa alle fonti tradizionali. - L’inquinamento nella Pianura Padana è in crescita, perché sforiamo spesso i limiti imposti dalla UE. - Le auto elettriche sono ad emissioni zero. - Adeguati provvedimenti della UE possono limitare l’incremento di temperatura della terra a non oltre 2°C entro il secolo. Scorretto, perché non abbiamo modelli affidabili che ci consentano di dirlo; e inoltre i provvedimenti della UE sono inutili se altri grandi Paesi (Cina, India) si comportano diversamente. Esempi di decisioni scorrette o velleitarie - Firma di protocolli che si sa di non poter rispettare: 20-20-20 e altri relativi al 2030 e al 2050. - Adozione, in un mondo globalizzato, di provvedimenti che non tengono conto di ciò che accade in altre aree geografiche (UE Cina, India). - Imposizione di norme che non è possibile rispettare (polveri sottili nella Pianura Padana). - Adozione di provvedimenti inutili (targhe alterne, domeniche a piedi) anziché prendere decisioni volte al lungo termine. - Adozione di incentivi così elevati da indurre iniziative assurde (ad esempio copertura di superfici agricole con impianti solari). Educazione energetica - Educazione energetica significa: ٠ indurre comportamenti virtuosi nella popolazione: sobrietà, equilibrio, frugalità, cura dei beni personali e pubblici; bisogna iniziare dai bambini piccoli e dare loro l’esempio; ٠ sviluppare sistemi e tecnologie sostenibili; ٠ informare correttamente sulle conseguenze delle strategie energetiche e creare condivisione e rispetto per chi deve prendere decisioni anche impopolari (però se lo deve meritare prendendo decisioni giuste) ٠ non illudere la gente su effetti “prodigiosi” di alcune tecnologie N.B. – Spesso, dietro affermazioni apparentemente virtuose, vi sono interessi (di gruppi politici, di movimenti di opinione, di persone) La comunicazione In definitiva: - l’informazione circolante su energia ed ambiente spesso non è corretta; - c’è sempre il desiderio di enfatizzare, estremizzare le notizie; - si tende a cavalcare la paura con notizie negative o tragiche: - lo spauracchio del PM10 (si punta sull’emotività) - la mucca pazza (crollo delle vendite, danni economici) - l’influenza aviaria (idem) - si fa leva sulla morbosità della gente (le interviste ai vicini di casa in caso di tragedie); - si tende a dimostrare ciò che si vuole: 3-4 interviste per la strada. Occorre fare attenzione alle trasmissioni televisive su argomenti tecnicopolitici: spesso tendono a condurre l’ascoltatore verso una “verità”. I valori della nostra civiltà sono stati sostituiti dalla tirannia dell’opinione pubblica (pilotata) Compito - degli SCIENZIATI: intensificare la ricerca di soluzioni innovative; - dei TECNICI: sviluppare tecnologie innovative e informare correttamente la popolazione e i politici; - dei POLITICI: prendere le decisioni conseguenti; - dei GIORNALISTI: diffondere informazioni corrette; - di TUTTI I CITTADINI: imparare abitudini di comportamento corretto senza lasciarsi suggestionare da informazioni non corrette. ad esempio: - non sprecare acqua; non illuminare o riscaldare locali vuoti; - non scaldare ambienti oltre i 20°C (si risparmia il 7% per grado); - non usare l’auto per poche centinaia di metri; - non usare i cellulari in modo scriteriato (magari lamentandosi per la presenza delle antenne); - non ostacolare le iniziative innovative con scuse tipo NIMBY; - e molte altre cose. Etica professionale nel campo dell’informazione I concetti precedenti attengono all’etica professionale. Un comportamento etico deve prima di tutto caratterizzare la nostra vita di ogni giorno. L’etica professionale è il trasferimento del comportamento etico nel lavoro. Nel nostro caso: il lavoro nella comunicazione scientifica. L’etica personale e professionale deve essere il nostro stile di vita. Effetti dell’informazione allarmistica e dell’integralismo ambientale Blocco delle iniziative innovative e migliorative Risultati: - si continua con lo status quo, cioè col solito vecchio petrolio; - perciò si danneggia l’ambiente con l’intenzione di preservarlo; - si rinviano le soluzioni, aggravando i problemi; - si danneggia l’economia; - si dissipa il proprio tempo in discussioni estenuanti e inutili: tutti discutono e polemizzano, nessuno decide Servono invece provvedimenti strutturali, che però hanno effetti a lunga scadenza: ma ci si limita a tamponare l’emergenza PERCHE’ ? Certamente per incapacità o incompetenza di chi dovrebbe decidere ma forse anche perché i risultati si vedrebbero in legislature successive? (a pensar male ….)