E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 24 Vibo Mercoledì 16 ottobre 2013 L’audace soluzione architettonica farebbe della via un autentico centro commerciale all’aperto «Idea: copriamo corso Vittorio» Il progetto “Urban Pro” potrebbe cambiare radicalmente il volto del centro di FRANCESCO PRESTIA PENSARE in grande per la città si può. Lo slogan si potrebbe adattare perfettamente al progetto che la Confcommercio ha in animo di realizzare, un progetto che, giurano i suoi ideatori, cambierebbe in meglio il volto del centro della nostra città. Si chiama “Urban Pro”ed è previsto dal "Patto per le città" sottoscritto a suo tempo da Confcommercio, Consiglio nazionale degli Architetti, Ance e Unioncamere, con il dichiarato obiettivo di riqualificare e sviluppare, utilizzando fondi europei, il patrimonio abitativo delle città, valorizzando nel contempo lo spazio pubblico e i sistemi commerciali urbani. Come spiega Antonello Catania, vice presidente provinciale di Confcommercio servizi nonché presidente dell’associazione Pro Via che riunisce i commercianti di corso Vittorio Emanuele, esso prevede per Vibo almeno due realizzazioni di grande valenza, anche sul piano urbanistico ed architettonico: la copertura di corso Vittorio Emanuele, cuore commerciale della città, e la realizzazione del parcheggio multipiano in zona ponte Spogliatore. Catania ha portato avanti negli anni questa idea progettuale perché fermamente convinto della necessità di dover agire per rivitalizzare il centro della città anche dal punto di vista dello shopping, contrastando lo strapotere dei grandi centri commerciali. E’ lui stesso a fornire maggiori dettagli: «Alcuni giorni addietro ho letto sulla stampa che a Catanzaro stanno progettando di coprire corso Mazzini per farne un vero e proprio centro commerciale all’aperto. Confesso di essermi un po’ rammaricato, visto che la primogenitura di questa idea è di noi vibonesi, è stata infatti delineata dalla Pro Via almeno sette-otto anni fa ma purtroppo non se n’è mai fatto niente». Insomma, i catanzaresi ci hanno copiato l’idea… «Non so se l’hanno copiato da noi. Dico solo che altri, a differenza di noi purtroppo, le idee buone le sposano e agiscono per realizzarle». In sostanza, prosegue Catania, alcuni anni addietro a pensare a tale soluzione per corso Vittorio, al fine di facilitare il passeggio e lo shop- Sottoscritto da Ance Confcommercio, Consiglio nazionale degli Architetti e Unioncamere Realizzazione del parcheggio multipiano in zona ponte Spogliatore Il centralissimo corso Vittorio Emanuele III ping anche con condizioni meteo non favorevoli «fu l’amico e collega Pasquale Trimboli, all’epoca presidente della Pro Via, che un giorno mi parlò di un’idea “folle”: coprire il corso per farlo diventare un centro commerciale naturale, all’aperto. Idea innovativa ed esaltante che io poi, subentrato a lui, ho continuato a portare avanti in qualità anche di vice presidente della Confcommercio e di membro della Camera di commercio». Partecipando l’anno scorso a Cagliari all’annuale conferenza di sistema della Confcommercio nazionale, centrata sui centri commerciali naturali, Catania ebbe l’opportunità di illustrare questa idea che suscitò l’interesse e il plauso dell’architetto Angelo Patrizio, responsabile di settore per Confcommercio. Questi ne propose l’inserimento nel quadro del progetto nazionale Urban Pro, mirato a quelle realtà che avendo appeal commerciale ed economico hanno però necessità di riqualificare e rivitalizzare il proprio tessuto urbano. Lo stesso Catania venne designato quale referente Urban Pro per la pro- Ne parla Antonello Catania vincia di Vibo e in tale veste si attivò con successo affinché anche qui da noi, come in altre parti d’Italia, il patto venisse siglato da Confcommercio, Consiglio nazionale degli Architetti, Ance e Camera di commercio. «In Italia – sottolinea con soddisfazione – Vibo è stata la seconda città a farlo, ci ha preceduto Arezzo di appena una settimana. Il coordinatore provinciale di Urban Pro è l’architetto Fabio Foti, che è anche presidente dell’Ordine». Torniamo all’idea, invero, sorprendente, della copertura del corso: «Guardi, og- gi i grandi centri commerciali chiusi sottraggono significative fette di clientela ai negozi del centro storico, anche per via del confort che offrono, ad esempio, col maltempo. La copertura di corso Vittorio, salotto e cuore commerciale della città, sarebbe un elemento architettonico innovativo e di richiamo e favorirebbe l’inversione di tendenza perché renderebbe più piacevole e agevole fare shopping qui in centro, non le pare?». E non sarebbe nemmeno tanto arduo realizzarla visto che corso Vittorio è lineare e abbastanza ridotto come Quasi finita la fase progettuale UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI Giornata della cecità alla scuola primaria di Piscopio PROMOSSA dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, nei giorni scorsi si è celebrata anche nel Vibonese la Giornata mondiale della vista 2013, dedicata agli alunni della scuola primaria di Piscopio. “Tutti i bambini si meritano 10 Decimi”, questo il titolo e lo slogan dell’iniziativa, curata dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Vibo. Presenti docenti ed un folto numero di bambini, tutti curiosi di scoprire il mondo della vista e di quanti ne hanno poca o per niente, si è svolto un interessantissimo incontro guidato, con semplicità e simpatia, dal presidente Uici. GiovanniBarberio, conletestimonianze vive ed incisive di Francesca De Rito e Giuseppe Pastafiglia, giovani ed attivi dirigenti dell’Unione. Dopo la presen- tazione, subito un divertente video, che i bambini hanno gustato pienamente: la storia a cartoni di Bat, un pipistrello che ci vede poco e che, come tutti i bimbi, va a scuola. Con Bat e i sui amici del bosco i piccoli scolari hanno scoperto quello che c’è da sapere sulla vista e su come vedere bene. Poi l’illustrazione dei principali ausili che aiutano a vedere meglio e che migliorano la vita di chi non ha la vista, facilitando la conoscenza, la comunicazione, le azioni quotidiane e permettendo l’integrazione. In conclusione, la consegna a tutti dell’opuscolo dal titolo “Tutti i bambini si meritano 10 Decimi”, con colorati disegni, per permettere “un viaggio alla scoperta dei cinque sensi; un’esperienza tutta da guardare, toccare, annusare, assaporare, ascoltare”. In occasione dell’evento, grazie a chi crede come l’Uici nell’importanza della divulgazione preventiva, grazie alla scuola di Piscopio e ad i suoi dirigenti, grazie alle testimonianze di persone che vivono il disagio, è stato possibile «trasformare la periferia in cuore pulsante di cultura, prevenzione, cammino comune verso la concreta integrazione e la crescita civile». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Giovanni Barberio con l’opuscolo estensione. «Non c’è però solo questo – prosegue l’interessato - Urban Pro prevede per Vibo anche la realizzazione di un grande parcheggio multipiano al ponte Spogliatore (se ne parla da anni senza che si siano mai fatti passi avanti) e la soluzione della lunga e spinosa vicenda del cosiddetto “palazzo della vergogna” che continua a troneggiare, con la sua indesiderata presenza, qui sul corso». La fase progettuale di massima, spiega ancora Catania, sta per essere ultimata. Il prossimo step di Urban Pro è in programma il 6 novembre a Torino con un incontro promosso dall’Istituto nazionale di urbanistica (Catania rappresenterà Confcommercio Vibo) al fine di mettere a punto i vari passaggi per rendere poi operativo il progetto a livello nazionale e territoriale. Seguirà la fase dell’ascolto, dei suggerimenti cioè che potrebbero venire dall’opinione pubblica, dalle associazioni, dai commercianti dai professionisti alla cui osservazione verrà offerto presso la Camera di commercio un plastico dell’opera. La palla passerà poi alla Cdc, ente capofila, in questo progetto di riqualificazione urbanistica e di rilancio commerciale della città che si gioverà degli studi della struttura nazionale di Confcommercio, con intesta il già citato architetto Patrizio. Qualche anticipazione progettuale di massima: per la copertura (che sarà ad arco, avrà un’altezza funzionale e interesserà la parte centrale della carreggiata) verrebbe utilizzato non del plexiglass, facile ad opacizzarsi per via degli agenti atmosferici, ma un materiale plastico molto meno degradabile che rimane trasparente e non richiede quindi grosse manutenzioni. I “piloni” della copertura si richiameranno stilisticamente ai pali della pubblica illuminazione presenti sul corso. Quando l’opera verrà realizzata (se lo sarà, la cautela, qui da noi, purtroppo è d’obbligo…) , il colpo d’occhio sarà indubbiamente suggestivo, soprattutto nelle ore serali. La scommessa è che ciò contribuisca a riportare la gente in centro. Una scommessa che, invero, sembra avere buone probabilità di essere vinta. © RIPRODUZIONE RISERVATA La richiesta all’Azienda sanitaria provinciale di Pasquale Scarmozzino, presidente regionale dell’Aned «Creare subito una struttura complessa di Nefrologia» COLPA dell burocrazia regionale . L’Aned, Associazione nazionale emodializzati, analisi e trapianto ha individuato il responsabile dei ritardi per avviare la fase operativa che dà seguito al decreto 170 sulla riorganizzazione della rete nefrodialitica calabrese. Il tempo ed il lavoro della task force per l’elaborazione del documento al momento risultano, quindi, vanificati. Perché? Se lo domanda Pasquale Scarmozzino, presidente regionale dell’Aned, che non nasconde le sue preoccupazioni «non solo perché i responsabili indicati nel richiamato decreto rimangono inadempienti, ma per l’enorme crescente disagio e la tanta sofferenza arrecata ai nefropatici, dializzati e trapiantati, sempre più in aumento nella nostra provincia». In questo «oblio della burocrazia regionale», aggiunge l’interessato, ad essere penalizzato è il territorio vibonese per una serie di ragioni che lo stesso evidenzia. In primis lo smantellamento dei posti di nefrologiapercui iricoveriperaccertamenti possono essere fatti in altre e lontane province: «Questo vale per i soli vibonesi giacché le altre province sono già provviste dei necessari posti letto». In secondo luogo, gli interventi vascolari per dializzanti o prossimi dializzati sono dirottati in altri centri, anche privati, quando, invece, «ci risultano fattibili allo Jazzolino». Poi, la prevenzione e monitoraggio delle insufficienze renali, per ridurre le dialisi, «rimangono lacunose ed insufficienti». A questi si aggiungono i «tempi ignoti per inserimento in lista d’attesa per trapianto» e le strutture di dialisi, da Vibo a Tropea, passando per Soriano che sono «tutte inadeguate. Tralasciamo Serra San Bruno sul quale rimane un lumicino di speranza per impegni presi direttamente con noi dal commissario Bernardi, ma saremmo più fiduciosi sapere a che punto è il progetto di ristrutturazione». Scarmozzino concorda, poi, con quanto rilevato dal consigliere regionale Pietro Giamborino nella sua ultima interrogazione: «Finora sono state espresse solo illusorie rassicurazioni e, a oggi, nessuna iniziativa èstata presaper farfronte ai cittadini affetti da gravi patologie renali». D’altra parte, spiega ancora il presidenteAned, il Dipartimento tutela della salute «sembra il porto delle nebbie, gira tutto at- torno a proclami e promesse di risolutivi tavoli tecnici, mentre i problemi aumentano, i costi della sanità ancora di più ed è inarrestabile il declino della nostra sanità». Per tutta questa serie di ragioni, l’Aned regionale ritiene che, per l’importanza turistica del territorioprima edignità eduguaglianza con altri territori, poi oltre che per le indicazioni segnalate dalla Società italiana di nefrologia e della stessa Regione Calabria (una Struttura complessa di Nefrologia deve avere range da 100.000 a 325.000 abitanti), ViboValentia ed il suo territorio «debbano avere subito ed indiscutibilmente, una struttura complessa che sovrintenda tutti i Centri dialisi satelliti del suo territorio. Dal commissario Bernardi - conclude Scarmozzino - L’ingresso dello Jazzolino conosciuta per la sua concretezza e competenza, gradiremmo avere gli opportuni aggiornamenti su posti letto di nefrologia e quello della programmazione degli interventi vascolari a favore dei dializzati. Non è poi tanto nel mare dei problemi vecchi e nuovi che toccano i dializzati e malati di reni vibonesi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA