Basilica Collegiata
San Sebastiano Martire
Città di
Acireale
San Sebastiano
Compatrono di Acireale
A.D. 2016
Foto copertina: Tony Pavone
San Sebastiano, il martire
della misericordia
Il saluto di don Vittorio Rocca
Rettore della Basilica
Cari amici, devoti, fedeli, con molta gioia vi do il mio più cordiale benvenuto, e desidero
manifestarvi anche il mio affetto per tutti voi, legati a san Sebastiano.
Fin dagli inizi della vita della Chiesa, noi cristiani, persuasi dalle
parole di Cristo, che ci ricorda che «se il chicco di grano caduto in
terra non muore, rimane solo» (Gv 12, 24), abbiamo nutrito sempre la
convinzione che il sangue dei martiri è seme di cristiani. Sangue di un
gran numero di cristiani martiri che ancora oggi, in modo drammatico,
continua a essere sparso nel campo del mondo, con la speranza certa
che fruttificherà in un raccolto abbondante di santità, di giustizia,
di riconciliazione e di amore di Dio. Ma martiri non si nasce. È una
grazia che il Signore concede e che riguarda in qualche modo tutti i
battezzati. Dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere
lo spirito di martirio, è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera,
nel compimento onesto del dovere; nel silenzio della vita quotidiana;
dare la vita a poco a poco. I martiri sono il segno che Dio è vivo e sempre presente in mezzo a
noi. Il suo amore misericordioso si manifesta in modo visibile e tangibile
in Gesù Cristo che ha promesso di non allontanarsi dalla sua Chiesa e
da coloro che hanno scelto di seguirlo fedelmente.
Il martire rappresenta il perdono e la riconciliazione anziché la
vendetta e la punizione. È la testimonianza di amore e di esempio di
fede per chi si apre al Dio della misericordia e della vita.
Per questo motivo il martire Sebastiano non è rimasto relegato
nel passato, come se fosse solo una bella immagine che adorna la
nostra Basilica. No, San Sebastiano è un fratello che continua ad
accompagnarci nel mistero della comunione dei santi, e che, unito a
Cristo, non trascura il nostro cammino, le nostre sofferenze, le nostre
speranze. Sebastiano è un tesoro e una fondata speranza per la Chiesa
e per la società di Acireale. L’impatto del suo dono di sé si percepisce
ancora ai nostri giorni.
Dice San Bernardo: “Il soldato fedele non sente il dolore delle
proprie ferite quando contempla con amore le ferite del suo Re”.
Dio non chiede il successo, ma l’amore. Ora, il vero amore
passa innanzitutto non per le parole, ma per il cuore. Tutto il resto è
secondario e passeggero. Solo Dio è eterno e essenziale. E l’amore ci
dona di assomigliarli un po’.
Cari amici, in questo Giubileo straordinario della Misericordia,
l’esempio di San Sebastiano costituisce per la nostra amata città uno
stimolo e una opera rinnovata della proclamazione del Vangelo di Gesù
Cristo, annunciandolo in modo che lo conoscano tutte le persone,
affinché l’amore misericordioso del Divino Salvatore invada il cuore
e la storia.
L’occasione della Festa, che con tanto impegno hanno
concordemente preparato il Capitolo Collegiale della Basilica, il
Comitato festeggiamenti, i vari Comitati dei quartieri e Associazioni,
i Devoti portatori del Fercolo e tutti coloro che hanno contribuito
in vari modi, faccia scendere su tutti e su ciascuno una rugiada di
misericordia e di bontà, un torrente di grazie, che converta tutti i cuori
e la bella città che abitiamo.
Per intercessione di San Sebastiano, la cui festa stiamo per celebrare
e alla quale vi attendo con grande gioia, invoco la benedizione di Dio
su ciascuno di voi e su tutti i cari figli e figlie di questa città benedetta
Viva San Sebastiano!
San Sebastiano saluta
i soldati richiamati al fronte
(Centenario: 1916 - 2016)
D
opo la dichiarazione di guerra all’AustriaUngheria del 24 maggio 1915, il cannone
iniziava a tuonare sul Carso... Ad Acireale,
anche se il tremendo rombo non si ode, pur tuttavia
le angosciose conseguenze sono all’ordina del giorno:
mobilitazione generale e richiamo alle armi dei giovani
dai 20 ai 33 anni. Papa Benedetto xv, anch’Egli sconvolto, rivolge
al Signore una vibrante supplica, una preghiera di
intercessione: «... Sgomenti dagli orrori di una guerra che travolge popoli e nazioni, ci rifugiamo a Gesù, come scampo
supremo e Dio della misericordia, per implorare la
cessazione dell›immane flagello...Pietà Vi prenda o
Gesù di tante madri angosciate per la sorte dei figli,
pietà per tante famiglie orfani del loro capo, pietà per
la misera Europa su cui incombe tanta rovina...»
La morte purtroppo cominciava a falciare vite
umane sui campi di battaglia, anche la vita nelle case
lontane sapeva di morte, costernazione, dolore.
La guerra pretendeva il contributo di tutti; anche
sacerdoti e chierici venivano arruolati e dovevano
lasciare il proprio posto per assumerne uno nuovo,
lontano dalla propria terra, dal proprio ministero. Con
lo strazio nel cuore, il Vescovo di Acireale monsignor
Giambattista Arista dell’Oratorio, vedeva spopolare il
Seminario e i vuoti crescere nella Diocesi. Radunava
allora i partenti alle armi in Cattedrale, attorno all’altare
di Santa Venera e per loro celebrava una santa Messa
impreziosita da una vibrante omelia, molti si accostavano
alla Comunione. “...Mi ricordo un fervorino presso
l’altare della Patrona - scrive un sottufficiale di allora gli occhi del Vescovo, abitualmente colmi di paradiso,
mandavano, parlando, insostenibili fiamme veraci,
tanto era l’incendio che dentro gli ardeva; quegli
occhi mi rimasero poi per sempre, nelle drammatiche
vicende seguite, incancellabili...”
Alla fine degli incontri, monsignor Arista donava a
tutti i partenti una sacra “immaginetta” dov’era scritto:
«...O Signore, che siete il Dio degli Eserciti, proteggete la nostra armata di terra e di mare, conducetela
presto al trionfo della Vittoria...Abbiate pietà dei nostri
cari e poveri soldati, infondete loro coraggio, intrepidezza, liberateli dai pericoli della vita dura del campo,
salvateli dal furore del ferro e del fuoco nemico, sicchè
possano tornare sani e salvi...»
E quando, all’inizio della mobilitazione, sacerdoti e
chierici furono radunati a Palermo, Arista volle andare
a vederli ancora una volta per portare la sua parola e
la sua benedizione. Ad Acireale, molte signore volontarie organizzavano
lotterie a favore delle più bisognose famiglie dei
richiamati; gli ufficiali, dal fronte, inviavano quindici
indirizzi di propri soldati proponendo che ogni signora
scegliesse un nome e poi spedisse al soldato un pacco
contenente vestiario vario. Il 5 settembre 1915 si
celebrava, anche se con molta tristezza, la “Festa del Tricolore”: signore, signorine, ragazzi vendevano per
le strade coccarde, ventagli, bandierine, chiudilettera
stampate per l’occasione ed altri piccoli oggetti, il cui
ricavato veniva assegnato allo stesso scopo. Questo il
clima che si respirava in città durante il primo periodo
di guerra.
Intanto, in pieno conflitto, si avvicinava il 20 gennaio
del 1916, festa di San Sebastiano: in mezzo ai dolori e
alle ristrettezze si volle che la “festa” venisse celebrata,
poichè grande era il fervore del popolo e dei “devoti”.
Da oltre un decennio nella chiesa, non ancora basilica,
era stata istituita dal Vescovo monsignor Genuardi una
“Communia” di beneficiali, insigniti dalla Santa Sede
della mozzetta canonicale. Era stato il nobiluomo
Casimiro Carpinato Pennisi a mettere a disposizione
una congrua rendita vitalizia da assegnare al gruppo
di ecclesiastici per formare il Capitolo, “avendo visto
realizzato, tutti gli ordini cittadini, il loro desiderio”
per come viene ricordato nelle iscrizioni poste nella
basilica a fianco dell’altare del Santo.
Primo Preposto era ancora nel 1916 il canonico
Pietro Spoto. Insieme al “Comitato della festa” e
con l’assenso e il compiacimento del Vescovo Arista, si
pensò di “salutare” i soldati che con il treno partivano
per il fronte (dopo essere stati radunati a Catania),
raggiungendo con la processione del sacro fercolo
il piazzale della Stazione ferroviaria, Molti devoti
mancavano all’appello, ma con il cuore e ricordo
tutti si sentivano vicini all’amato Santo. Così, nel
pomeriggio del 20 gennaio 1916, una moltitudine
di popolo, stretta attorno alla statua di San Sebatiano, trasportata a braccia, si fece trovare adiacente ai
binari nel momento del transito della tradotta piena
di giovani soldati. Giunto in Stazione, il treno rallentava e quasi si fermava: dalla sbuffante locomotiva a
carbone partivano tre fischi di omaggio,mentre la folla
applaudiva i commossi fanti affacciati ai finestrini della carrozze. Si gridava «Viva San Sebastiano!», «Viva
l›Italia!», molti piangevano pensando ai loro cari impegnati al fronte in cruenti battaglie; la banda suonava
la «marcia reale», qualcuno sventolava il tricolore. Era
un momento di grande emozione e delirio di folla!
Mentre la spietata guerra si protraeva con moltissime
vittime, l’«appuntamento» di San Sebastiano con
i soldati, che in continuazione venivano risucchiati
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nelle prime linee di fuoco, si volle ripetere negli anni
di guerra 1917 e 1918, quando nuovo decano era il
canonico Santoro Pennisi Rossi.
Finito il conflitto, il Santo ha continuato sino ai
nostri giorni ad essere presente nel pomeriggio del
20 gennaio al passaggio del treno verso il nord, col
riandare a quelle tradotte stipate di giovani soldati.
L’omaggio della locomotiva, ormai del rampante
elettrotreno, viene attuato con i soliti tre fischi dalla
sirena di bordo.
Una tradizione questa che il popolo, sempre stretto
attorno a San Sebastiano, in una marea di fedeli, vuole
mantenere, nel ricordo di tanti caduti acesi, tutti
valorosi, morti nella “Grande Guerra”, ai quali, a cento
anni di distanza, va il riconoscimento di onore e gloria.
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La festa condivisa
in diretta
I dieci anni di diretta della festa di San Sebastiano
’informazione viaggia nell’etere, è un flash in continua diretta sul
mondo. La comunicazione oggi ha nuovi padroni che si chiamano
Tablet, IPad, Smartphone dove risiedono stabilmente le piattaforme
dei Social, dei Blogs e dei Forum. Un evento, nell’istante che prende il via,
è già condiviso dal mondo intero e rimbalza di porta in porta alla velocità
della luce accompagnato dall’interattività dei commenti, dei “mi piace” e
dei “cinguettii”. Oggi è impensabile che un grande evento non abbia una
copertura mediatica, un ICT che amplifica la portata della manifestazione
elevandola nell’indice di popolarità. Inoltre la possibilità di assistere all’evento
attraverso il video è l’occasione di far conoscere a più persone la manifestazione
e dare un servizio a coloro che per diversi motivi non sono presenti al big
event. La valutazione di una manifestazione è cambiata da qualche anno ed è
associata anche a parametri che rispondono all’interesse prodotto dai media
e al coinvolgimento sui social. Per tutte le grandi o piccole manifestazioni
si trovano su Internet sempre più numerosi i “personal branding”, cioè le
persone che invadono il web con un marchio personale, sia esso rappresentato
da una foto dell’evento o da un commento. A tutto questo va aggiunto il
significato socio-culturale di bloccare l’istante, di documentare l’esperienza,
rimarcare la partecipazione con un selfie, come a fermare, mettere “in pausa”
e conservare per sempre un momento vissuto all’interno dell’avvenimento.
Ad Acireale, come ormai accade in tutto il mondo, sono molte le
manifestazioni che utilizzano e interagiscono con le nuove tecnologie
nell’ambito della comunicazione. A queste naturalmente non sfugge la
festa di san Sebastiano. L’esempio più evidente è nei tanti telefonini protesi
a immortalare i momenti della festa con foto, commenti e opinioni che
invadono il web. Con l’avvento della nuova tecnologia, dove l’identità è
anche relazione, la festa di san Sebastiano ha un “old” e un “new” che mostra
una festa in bianco e nero e una festa a colori dove le immagini propongono
diverse e nuove angolazioni e affascinanti scorci della festa che rimarranno
impressi nel tempo.
Nella moderna ottica di condivisione e di far partecipe anche chi non è
presente alla festa si inquadra il progetto avviato 10 anni fa dall’emittente
locale Etna Espresso Channel (allora col nome di Canale 9).
Nei 10 anni di diretta per nove anni consecutivi la conduzione e
L
l’organizzazione giornalistica è stata curata del sottoscritto (la prima edizione
fu condotta dal duo Garozzo- Carreca).
I numeri parlano di più di 150 ore di diretta televisiva, centinaia di servizi
distribuiti tra il mese di gennaio e il giorno della festa trasmessa in diretta,
più di duecento ospiti tra cui volti storici come Pinella Musmeci (che nel
2015 ci ha lasciato), Saro Bella, Gregorio Monaco, Alfonso Sciacca. Inoltre
in questi dieci anni si sono alternati negli studi allestiti per l’occasione in
diverse sedi i membri del comitato dei festeggiamenti, tanti sacerdoti, esperti
agiografi, politici e giornalisti, appassionati di storia locale, artisti di vario
genere e studiosi di tradizioni. Tutti, anche chi ha partecipato una sola volta
per pochi minuti, hanno contribuito ad arricchire la diretta con riflessioni
storico-culturali-antropologiche e tutti hanno aiutato i telespettatori a capire
i diversi significati della festa.
Questa complessa e articolata organizzazione tecnica prodotta da Canale
9, ora Etna Espresso Channel, si deve all’impegno di Giovanni Vasta, Vanni
Urso, Giulio Vasta e Sandro Nicolosi che insieme al sottoscritto hanno
portato avanti questa tradizione con passione e devozione verso il Santo
bimartire compatrono di Acireale. Una produzione televisiva che è ormai un
appuntamento atteso dagli acesi e dagli appassionati di tutte le zone che per
diverse ragioni non possono partecipare alla festa. Tanti poi sono stati i tecnici
(tra questi lo storico cameraman Filippo Millimaci) che hanno collaborato
in questi dieci anni, per offrire un prodotto di alta qualità con prospettive
della festa inedite e suggestive. In questi anni di diretta non mancano poi
episodi e ricordi. Gli aneddoti sono spesso legati all’inizio della diretta che
prende il via alle 6,50 del mattino, il che significa svegliarsi alle 4,30 per tutti
gli addetti alla trasmissione. Ancora assonnati e stanchi dai preparativi dei
giorni precedenti ci si ritrova a vivere i minuti convulsi prima dell’inizio della
diretta con emozione e apprensione. A volte è capitato che i collegamenti
sono stati ripristinati pochi secondi prima di andare in onda, che ospiti sono
arrivati durante la sigla dopo frenetiche telefonate mentre dall’altra parte
delle telecamere migliaia di persone in tutto il mondo attendono che le porte
della cappella si aprano e “u Rizzareddu” torni in mezzo al suo popolo,
allargando così lo spazio della festa in una grande agorà dove partecipano
spettatori di tutti i continenti (grazie alla diretta web e streaming). I mesi
che precedono la trasmissione della diretta della festa sono dedicati alle prove
dei collegamenti e all’organizzazione dello studio, degli ospiti e dei servizi.
Tutto per garantire la migliore qualità del prodotto possibile. Nelle lunghe
trasmissioni qualche volta sono anche capitate le classiche “papere” o monitor
che si sono improvvisamente spenti, o ancora ospiti non pervenuti, servizi
bloccati e infine conduzioni in precario stato fisico (il mese di gennaio è spesso
accompagnato dall’influenza). Tutti episodi che comunque rientrano nella
norma di un così lungo e complicato programma. La festa di san Sebastiano
si svolge in pieno inverno con una durata particolarmente lunga, quasi
tutta all’aperto. Quindi le condizioni meteorologiche rivestono una
importanza notevole sia nella preparazione del programma sia nelle
ore della diretta. In alcune edizioni della festa il giro del fercolo è stato
interrotto a causa delle avverse condizioni climatiche, così anche la
diretta è stata sospesa e ripresa con la continuazione della processione
nei giorni successivi con un grande sforzo tecnico e giornalistico. Per
questi dieci anni della festa di san Sebastiano in diretta su Etna Espresso
Channel è doveroso ringraziare la proprietà dell’emittente televisiva,
la Basilica Collegiata di san Sebastiano, il Comitato dei festeggiamenti
di san Sebastiano, gli sponsor che in questi anni hanno sostenuto il
programma, tutti i tecnici, i giornalisti e gli ospiti che hanno contribuito
alla riuscita di una delle trasmissioni più seguite nell’ambito della
televisione locale.
Antonio Trovato
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Le ferite di Sebastiano,
occasione di Misericordia
Riflessioni sull’iconografia di San Sebastiano curato da Irene
“F
ui svegliata dal rumore dei passi della serva che avanzava con incedere sicuro. Via via che si avvicinava la
tremula fiamma della lucerna rischiarava la stanza
ed il suo volto ora appariva nitido dinanzi a me. Mi disse solo
che lo avevano preso e adesso giaceva a terra privo di vita. Quelle
parole furono taglienti, come una lama che trapassava il mio
cuore, già ferito per i numerosi colpi inferti nella sanguinosa
persecuzione che era in atto: rivivevo ancora una volta il dolore
per la perdita del mio Castulo, compagno di vita e di fede.
Mi alzai immediatamente e, preso il necessario, due panni,
degli unguenti, uscimmo subito dal palazzo per correre al boschetto, arrivati lì avremmo pulito il suo corpo, avvolto in un
lenzuolo e portato ad catacumbas. Inoltrati dentro il bosco fu
facile individuare il luogo dell’esecuzione: da lontano cominciai
ad intravedere un bagliore in mezzo alla selva, avanzai con timore e cominciai a sentire un leggero mormorio che, man mano
che mi avvicinavo, diveniva sempre più familiare e riconobbi
la voce degli altri fratelli della comunità che, arrivati qualche
istante prima, pregavano e piangevano. Mi posi così vicino a
loro, le donne si sistemarono tutte intorno al suo corpo, due di
loro, subito, si spostarono per farmi spazio.
Ecco Sebastiano: il nostro eroe, il nostro angelo custode, il
nostro testimone coraggioso, sembrava dormire stremato dopo
una lunga battaglia, adesso meritava di riposare e di ricevere
da parte di Dio la tanto agognata corona della Vittoria. A noi
aveva insegnato il significato dell’amore, della Misericordia.
Anni prima aveva dato degna sepoltura a Claudio, Castorio,
Sinforiano e Nicostrato, mettendo in pratica la testimonianza
d’amore che Gesù ci ha lasciato. Anche noi, adesso, avevamo il
dovere di fare lo stesso con lui, di usare la stessa pietà che Dio
ha verso di noi, di chinarci verso il corpo di Sebastiano come
la Vergine si chinò, in quella Parasceve di Pasqua, quando le
consegnarono il corpo esanime di suo figlio, come il buon samaritano, che soccorre l’uomo piagato. Cos’è la Misericordia
se non l’intima commozione, la compassione, la pietà che Dio
ha per noi? E per noi non è forse il soccorso dell’uomo verso il
suo prossimo? Si, esattamente come fece Gesù, esattamente come
disse Gesù. Dobbiamo farci prossimo, dobbiamo essere come Lui.
Con nostra grande sorpresa ci accorgemmo che ancora Sebastiano respirava, una folla di sentimenti cominciò ad agitare il
mio animo, gioia e ringraziamento, restava ancora tra noi per
continuare la sua opera di testimone del Vangelo, di difensore
della Chiesa. Ancora una volta associavo Sebastiano al suo
Modello. Sebastiano come Cristo, martirizzato nudo, legato
ad un albero e trafitto, ora creduto morto, risorge come Lui.
Sono certa che l’amore vince, che la misericordia, la compassione, siano valori eterni, perché Dio è eterno; sono certa che
il mio gesto verrà ricordato dalle generazioni future, perchè il
cristiano si china sempre sulle ferite dell’uomo, di qualunque
uomo...”
Nel panorama dell’iconografia del martire Sebastiano,
grossa rilevanza ha assunto la scena della matrona Irene che
cura il suo corpo ferito. Non sappiamo perché in effetti,
ma tra i tanti episodi che costituiscono le “passio” di San
Sebastiano, proprio questa scena, dopo quella del martirio
delle frecce, è la più rappresentata in assoluto. Una attenta
analisi potrebbe portarci ad individuare nella produzione
successiva al Concilio di Trento, la scelta iconologica del
tema relativo all’intervento di Irene nell’agiografia del Santo
bimartire. Il gesto che la nobile vedova di Castulo compie
nei confronti di Sebastiano è assolutamente decifrabile nel
linguaggio teologico della dottrina post conciliare e ben si
presta quindi ad essere descritta e caricata di significato. Una
scena che risulta facilmente accostabile alle opere di misericordia corporale: Irene si accinge a dare degna sepoltura al
corpo del martire ma, trovandolo vivo, ne cura il corpo infermo. Ed in generale, comunque, bene si lega a diversi passi
descritti nel vangelo, soprattutto
che conteneva in essa sinalle parabole e alla predicazione
cretisticamente significati ed
del Cristo. Tutto ciò fa di Irene e
allusioni diverse. La varietà
del suo gesto un perfetto esempio
è veramente notevole, si va
di azione cristiana da poter prodall’eleganza di Hendrick
porre e narrare in perfetta sintoter Brugghen alla luce splennia con il ruolo catechetico che
dida e definita di Bigot; dalla
le immagini devono assumere nel
teatralità barocca del Vasta al
contesto religioso, come i dettami
romanticismo di Delacroix,
del concilio di Trento impongono
per arrivare, infine, alle inin maniera chiara e precisa.
terpretazioni fotografiche di
Ma sono ancora una volta gli
Aurelio Monge o alla perartisti a sposare la causa, dopo
formance contemporanea di
il successo avuto dal periodo riGiovanni Gasparro, esempio
nascimentale la raffigurazione di
mirabile di proporzionata
san Sebastiano - che dava loro
fusione di tecnica pittorica,
possibilità di raffigurare il corpo
talento e contenuti. In tutte
nudo di un uomo senza suscitare
queste opere vi è comunque
le ire moralizzatrici della Chiesa –
un comune denominatore:
adesso si presentava l’occasione di
la volontà da parte degli arpoter raffigurare una scena carica
tisti di consegnare all’osserdi passione e di ragione, di pathos
vatore una scena pervasa di
e di eros. In effetti la scena viene
sentimento e di pietà, capace
vista dagli artisti con molti dettagli
di trasmettere tali sentimenti
anche sensuali: nel contatto della
nel cuore dei fedeli che all’opelle tra il corpo nudo del Santo
pera si accosteranno.
San Sebastiano curato da Sant’Irene. Giovanni Gasparro
e le mani amorevoli di Irene; nella
Il gesto di Irene per noi,
posa china della donna che sembra cercare di sentirne il re- che ci immergiamo nell’anno della Misericordia, assume l’imspiro vitale, quasi a voler entrare in simbiosi e condividerne portante significato della sequela di Cristo, perché anche
la sofferenza.
noi, come lei, sappiamo fare esperienza della Misericordia
Sono numerosi i maestri che si sono dedicati a rappresenta- divina, per poter essere costruttori di un mondo più capace
re detta scena: dai fiamminghi ai pittori italiani della maniera, di quell’amore e di quel perdono, che conducono alla Εἰρήνη
dai caravaggisti ai neoclassicisti, tutti mossi dall’imperdibile (eirḗnē), alla pace che solo in Dio si può trovare.
occasione di raffigurare una scena dal soggetto religioso ma
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Si ringrazia il signor Salvatore Guarrera per aver offerto
lo spettacolo pirotecnico dell’uscita di San Sebastiano
Venerdi 1 Gennaio
Apertura dei festeggiamenti
Ore 11,00: Ingresso del Corpo Bandistico, solenne scampanio con sparo di fuochi di artificio
e omaggio floreale al Santo.
Domenica 3 Gennaio
Ore 20,00: Basilica San Sebastiano
Concerto
per organo del
Mº Andrea Grasso
Domenica 10 Gennaio
Ore 20,00: Cripta della Basilica
Incontro per i giovani
della Città sulle Opere di misericordia
(con filmati e dibattito)
7-18 Gennaio
Mostra dei
“Fercoli della devozione”
Chiesa Sant’Antonio di Padova, ore 17,00-20,00;
festivi ore 9,30-12,30 e 17,00-20,00
(ingresso libero).
La Basilica San Sebastiano organizza
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con visita alle catacombe di San Sebastiano
da 2 al 5 giugno 2016
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19 Gennaio - Vigilia della
Solennita’ di San Sebastiano
Ore 19,00: Santa Messa in Basilica
Benedizione degli abiti votivi e corteo
verso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova
Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie
di San Sebastiano verso la Basilica e canto
dei Primi Vespri Solenni Capitolari.
Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore
di San Sebastiano accompagnata dal
Corpo Bandistico “Mº Orazio Sapienza”.
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20 Gennaio - Giorno della Festa
ore 7,30 Apertura della Cappella
ore 11,00 Solenne uscita
ore17,45 Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex
Stazione FS) e omaggio al Santo nel centenario del passaggio
del treno (1916-2016).
ore 17,00 Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano, scioglimento del voto a coloro che concludono il “mezzo giro penitenziale”
e benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione.
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La Festa di San Sebastiano Acireale
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Domenica 24 Gennaio
Giornata della Carità
Il simulacro di san Sebastiano resterà esposto
alla venerazione dei fedeli l’intera giornata.
Si invitano i fedeli a portare in Basilica
generi alimentari da condividere con
chi ne ha bisogno.
La “Conferenza san Vincenzo”
provvederà poi alla distribuzione.
Ore 09,30 – 11,30 - 17,00 – 19,00: Sante Messe.
Rassegna di corali polifoniche
Basilica: ore 20,00
“Cappella Musicale della Basilica San Sebastiano” di Acireale
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Acireale
Apertura dei festeggiamenti
Ore 11,00: Un solenne scampanio e lo sparo di fuochi di artificio
saluteranno l’inizio dei festeggiamenti.
Ore 11,30 - 19,00: Sante Messe.
3 - 13 GENNAIO - Peregrinatio delle reliquie di san
Sebastiano nelle comunità parrocchiali e negli ammalati
Tutti gli ammalati che desiderano la visita delle reliquie sono pregati di comunicarlo in Basilica (tel. 095/601313) entro il 3 gennaio
2016, tenendo conto che durante la processione non saranno effettuate fermate allo scopo.
Esposizione e venerazione delle reliquie presso:
Domenica 3: Chiesa parrocchiale Santa Tecla e chiesa parrocchiale Santa
Maria delle Grazie.
Lunedì 4: Chiesa parrocchiale Santa Maria La Scala.
Martedì 5: Chiesa parrocchiale Santi Cosmo e Damiano, OASI Cristo Re di
via Maddem e chiesa parrocchiale Santa Maria del Carmelo.
Sabato 9: Chiesa parrocchiale Santa Maria della Misericordia in Piano d’Api e chiesa parrocchiale Santa Maria del Suffragio.
Domenica 10: Chiese parrocchiali Santa Maria del Monte Carmelo in Aci
Platani e Santa Maria di Porto Salvo in Mangano.
Lunedì 11: Istituto Casa Mia.
Mercoledì 13: Chiesa parrocchiale Maria SS.ma del Rosario di Pompei in
Scillichenti.
DOMENICA 10 GENNAIO
Ore 09,30 – 19,00: Sante Messe.
Ore 11,30: Santa Messa con la partecipazione delle autorità civili,
militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma di Acireale.
TRIDUO SOLENNE – 16 - 17 - 18 GENNAIO
Ore 19,00: Santa Messa del triduo presieduta dal rev.do don Gaetano Pappalardo, direttore spirituale del Seminario Diocesano e
canonico penitenziere della Basilica Cattedrale, che ci aiuterà a riflettere sul tema: Sebastiano uomo della misericordia.
Nei giorni del triduo e nella vigilia sarà possibile accostarsi al Sacramento della Riconciliazione anche in vista dell’Indulgenza Giubilare.
MARTEDÌ 19 GENNAIO – Vigilia della Solennità
Ore 19,00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal rev.
do mons. Sebastiano Raciti, parroco della parrocchia San Paolo
apostolo e vicario foraneo di Acireale. Benedizione degli abiti votivi e corteo verso la chiesa di Sant’Antonio di Padova.
Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie di san Sebastiano
attraverso le vie: Vittorio Emanuele, Meli, Davì, Ruggero Settimo, con la partecipazione del Capitolo Collegiale, delle Confraternite e dei devoti in abito votivo. Ingresso in Basilica e canto
dei Primi Vespri Solenni Capitolari.
Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore di san Sebastiano
del M° Sac. Antonino Maugeri eseguita dalla “Cappella Musicale
san Sebastiano di Acireale” diretta dal M° Sebastiano Ferlito, accompagnata dal corpo bandistico “M° Orazio Sapienza” diretto
dal M° Filippo Sapienza.
Ore 22,00: Suono delle tradizionali “Sette Chiamate”.
MERCOLEDÌ 20 GENNAIO - Solennità di San Sebastiano
Giornata dell’indulgenza giubilare
Ore 05,30: Apertura della Basilica, accoglienza dei fedeli e meditazione dei Misteri del santo Rosario.
Ore 06,00 – 06,45: Sante Messe.
Ore 07,00: Ventuno colpi a cannone saluteranno la giornata festiva.
Ore 07,30: Apertura della cappella ed esposizione del venerato
simulacro di san Sebastiano alla venerazione dei fedeli.
Ore 07,45: Santa Messa presieduta dal rev.do don Marcello
Zappalà, parroco della parrocchia SS.mo Salvatore in Acireale.
Ore 09,30: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R.
mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale.
Interverranno le Autorità civili e militari della Città.
Ore 11,00: Solenne uscita del venerato simulacro di san Sebastiano. Riflessione dettata dal can. prof. Vittorio Rocca, ammi-
nistratore della Basilica di san Sebastiano, assistente unitario
dell’Azione Cattolica Diocesana e docente di teologia morale allo
Studio Teologico San Paolo di Catania. Benedizione di coloro che
iniziano il “giro penitenziale”.
Il fercolo percorrerà le vie: R. Settimo, Piazza Duomo, Cavour, p.zza San
Domenico, San Carlo, San Biagio, p.zza San Biagio, Gozzano, Manzoni,
piazza Dante, chiesa parrocchiale Sacr.mo Cuore di Gesù, Petrarca, Piazza
San Francesco, J. Da Todi.
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale
(1916-2016), in via eccezionale, il giro subirà una variazione per
raggiungere il cimitero di Acireale attraverso le vie: J. Da Todi,
Miracoli, Brolo, piazzale Card. Fernando Cento. Davanti l’ingresso
principale del cimitero, commemorazione dei caduti delle guerre
e preghiera per invocare il dono della pace.
PROGRAMMA 2016
VENERDÌ 1 GENNAIO
Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio
Ore 17,00 (circa): Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano,
scioglimento del voto a coloro che concludono il “mezzo giro penitenziale” e benedizione di coloro che iniziano o continuano la
processione.
Il fercolo percorrerà le vie: Vittorio Emanuele, p.zza Carmine, via Vittorio
Emanuele. viale Libertà, p.zza A. Pennisi, S. Vigo, San Girolamo, Archimede,
quartiere Mandorle, S. Vigo, chiesa Madonna della Fiducia, S. Vigo, Rossini,
p.zza Madonna della Pace, Verdi, San Martino, San Francesco di Paola, del
Popolo, Maddem, Scaccianoce, Galatea, Roma, c.so Umberto, l.go Giovanni
XXIII, Currò, p.zza Porta Cusmana, P. Vasta, R. Margherita, Mancini, c.so Umberto, piazza Indirizzo, c.so Italia, Veneto, Principe Amedeo, SS.mo Salvatore,
c.so Savoia, Caronda, M. di Sangiuliano, Atanasia, c.so Savoia, p.zza Duomo,
Davì, Musmeci, rientro in Basilica.
Ore 11,30: Santa Messa.
Ore 17,45: Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex Stazione FS) e omaggio al Santo nel centenario del passaggio del
treno (1916-2016). Riflessione dettata dal rev.do don Sebastiano Battiato, vicario parrocchiale nella parrocchia sant’Antonio
Abate in Aci Sant’Antonio.
Ore 17,00 – 18,00 – 19,00: Sante Messe.
Ore 24,00: Rientro del fercolo in Basilica, reposizione del simulacro del Santo e chiusura della cappella.
22 - 23 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa.
DOMENICA 24 GENNAIO - Giornata della carità
Il simulacro di san Sebastiano resterà esposto alla venerazione dei fedeli l’intera giornata.
Si invitano i fedeli a portare in Basilica generi alimentari da condividere con chi ne ha bisogno.
La “Conferenza san Vincenzo” provvederà poi alla distribuzione.
Ore 09,30 – 11,30 - 17,00 – 19,00: Sante Messe.
25 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa.
26 GENNAIO
Ore 19,00: Santa Messa presieduta dal rev.do don Salvatore
Grasso, assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica. Al
termine traslazione del venerato simulacro di san Sebastiano
dalla cappella all’altare maggiore.
Ore 20,30: Veglia di preghiera con i giovani, a cura dei giovani
dell’Azione Cattolica di Acireale.
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO - Ottava dei festeggiamenti
Ore 09,00 – 10,30 – 12,00: Sante Messe.
Ore 15,30: Santa Messa per gli ammalati e gli anziani della Città
presieduta dal rev. mons. Vincenzo Lanzafame, assistente diocesano dell’UNITALSI.
Ore 17,00: Santa Messa con la partecipazione del Corpo dei Vigili
Urbani di Acireale presieduta dal rev. mons. Guglielmo GiomDalla Basilica Collegiata, 19 dicembre 2015
1º Premio
banco, vicario generale e cappellano dei VV. UU.
Ore 19,00: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R.
mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina.
Ore 20,30: Processione con il venerato simulacro di san Sebastiano in piazza Lionardo Vigo. Benedizione con le reliquie e
chiusura della cappella.
Per il Capitolo Collegiale
Can. Prof. Vittorio Rocca
Con approvazione ecclesiastica
Sorteggio 2016
Pellegrinaggio a Roma
in occasione del Giubileo
2º Premio
Week end
con SPA
per 2 persone
in collaborazione con
3º Premio
Oggettistica
offerto da
pensione completa
per 2 persone
4º Premio
Stampa su tela
di
San Sebastiano
L’estrazione avverrà giorno 27 Gennaio 2016 dopo la S. Messa delle 19.00
N.B. I premi dovranno essere ritirati entro 60 gg. presentando il biglietto vincente. - Per informazioni: 095.601313
PROGRAMMA 2016
Prosieguo del giro attraverso le vie: Gozzano, p.zza San Biagio, Collegio Pennisi,
p.zza San Michele, Dafnica, p.zza San Giovanni, Lanzafame, Turchia, L. Da Vinci, S. Vigo, Mascagni, Ponchielli, Dafnica, San Martino, p.zza G. Marconi, Meli.
Fornitore Ufficiale
della Festa
I CORPI BANDISTICI
Corpo Bandistico “M° Orazio Sapienza”
di Aci S. Antonio diretto dal M° Filippo Sapienza
Corpo Bandistico “Xiphonia” di Aci S. Filippo
diretto dal M° Emanuele Sapienza
effettueranno i servizi bandistici durante i festeggiamenti
FOCAS CLUB
Campetti in erba sintetica
di ultima generazione
Via Sottotenente Barbagallo
Tel. 347.5130825 - PIANO D’API
Si ringrazia:
- il sig. Sindaco e l’Amministrazione Comunale, il Commissariato di P.S. nella persona del
Dott. G. Marziano, le forze dell’ordine, i gruppi e le associazioni di volontariato;
- l’Associazione Culturale San Sebastiano per aver offerto lo spettacolo pirotecnico della vigilia;
- il comitato Piazza Porta Gusmana San Sebastiano Acireale per aver offerto i fuochi della “svelata”;
- il signor Salvatore Guarrera per aver offerto lo spettacolo pirotecnico dell’uscita;
- la Famiglia Barbagallo di Aci Catena per l’addobbo dell’altare e della cappella;
- Tony Pavone, Davide Panebianco, per la documentazione fotografica;
- la Meridional Service per la gentile collaborazione;
-l’Associazione Culturale Acese “Gruppo passione e mentalità” per aver offerto lo spettacolo pirotecnico dell’ottava;
- il Circolo Culturale San Sebastiano, i quartieri e i singoli devoti per l’accoglienza festosa al Santo;
- gli sponsor e tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita dei festeggiamenti.
Il Comitato per i festeggiamenti 2016
Can. Vittorio Rocca, Presidente
Giovanni Saitta, Orazio Frizzi, Gianluigi Pulvirenti, Paolo Di Mauro, Salvatore Rapisarda, Adriano
Pittera, Andrea Mangano, Rosario Bella, Giuseppe Castorina, Michele Bottino, Rosario Fichera,
Maurizio Rapisarda, Sebastiano Argentino, Salvatore Cannavò.
La Basilica declina ogni responsabilità per incidenti avvenuti prima, durante e dopo i festeggiamenti, altresì si riserva di variare
il presente programma in caso di circostanze varie ed eventuali.
Litografia BRACCHI - Giarre - 095.931427
Piazza Lionardo Vigo, 3 - 95024, Acireale (CT) - ITALY
Tel. (+39) 095 605696 - Cell. (+39) 3331590656
[email protected] - www.caffecipriani.com
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AD 2016 - Basilica San Sebastiano