Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (FI) Agenzia Recupero e Riabilitazione* Direttore Dr. Pietro Pasquetti * P. Pasquetti, I. Gelli, G. Mangone, T. Bassarelli Chirurgia - Protesi di Anca: RIABILITAZIONE Istruzioni ed esercizi utili Centro Traumatologico Ortopedico C.T.O. - Largo Palagi, 1 - 50139 Firenze Per prenotazioni / informazioni - 055.7948382 Chirurgia - Protesi di Anca: RIABILITAZIONE Istruzioni ed esercizi utili • Introduzione • Subito dopo l’intervento chirurgico • Dopo la dimissione dal reparto ortopedico fase riabilitativa • A casa • Attenzione! • Esami e visite di controllo • Promemoria Opuscolo distribuito ai pazienti nella farse riabilitativa INTRODUZIONE Gentile Signore/a, questo opuscolo ha lo scopo di informarLa sui comportamenti corretti da seguire per aiutarLa a recuperare la funzionalità dell’arto operato nel modo ottimale ed in tempi ragionevolmente veloci. Molte cose Le saranno già state dette dal chirurgo ortopedico, dal personale del reparto dove Lei è stato operato e dal Personale Medico e Fisioterapico della struttura sanitaria riabilitativa, mentre altre saranno del tutto nuove. Queste indicazioni Le serviranno per proseguire nel miglior modo il Suo percorso di recupero. La preghiamo di leggere per intero l’opuscolo e di chiedere spiegazioni su quelle informazioni che Le risultassero poco chiare. L’intervento di Protesi Totale di Anca (P.T.A.) viene effettuato nei casi di artrosi avanzata, in particolari tipi di frattura del femore, ed in malattie che abbiano portato alla degenerazione dell’articolazione coxo-femorale (come l’Artrite Reumatoide, la necrosi della testa del femore, esiti di trauma, ecc.). L’articolazione coxo-femorale comprende una parte dell’osso del bacino (detta “acetabolo”) e la parte superiore dell’osso del femore (detta “testa”), entrambe rivestite di cartilagine. L’intervento di protesi totale consiste nell’asportazione di queste parti ossee e cartilaginee degenerate e nella loro sostituzione con materiale metallico/sintetico che riproduce le parti ossee asportate nella forma e, in buona parte, anche nella funzione. Quando vengono sostituite entrambe le parti ossee che costituiscono l’articolazione si parla di protesi totale di anca (PTA); in casi particolari può essere sostituita solo la parte femorale senza che il cotile venga modificato, si parla allora di protesi parziale o endoprotesi o protesi cefalica. Pur essendo simili in termini generali, gli interventi di PTA non sono uguali in tutti i soggetti, per cui il percorso post-operatorio può variare da caso a caso. In ogni caso dopo un intervento di PTA il ritorno alle normali attività della vita quotidiana richiederà tempo (anche alcuni mesi). SUBITO DOPO L’INTERVENTO Dopo l’intervento, salvo complicazioni o controindicazioni, è necessario iniziare la riabilitazione il prima possibile, seguendo attentamente le indicazioni dei medici e dei fisioterapisti. Il programma riabilitativo può non essere uguale in tutti i soggetti operati di PTA: può variare in base al tipo di intervento, all’età, alle condizioni cliniche generali (malattie concomitanti) e alle indicazioni del chirurgo ortopedico che ha eseguito l’intervento. Le indicazioni che seguiranno devono essere seguite da subito dopo l’intervento chirurgico e mantenute fino a che non saranno interrotte dal chirurgo ortopedico e/o dallo specialista fisiatra. E’ necessario infatti che Lei sappia che la PTA (soprattutto nei primi 2-3 mesi dall’intervento) a causa dell’asportazione chirurgica della capsula articolare e della debolezza muscolare, è talvolta a rischio di lussazione (cioè di fuoriuscita della testa del femore dalla cavità acetabolare). La lussazione tuttavia si può verificare solo in seguito a precisi movimenti, che Lei dovrà conoscere ed evitare. Il pericolo di lussazione diminuisce allontanandosi dall’intervento, perchè la capsula neoformata e la ripresa della forza muscolare renderanno l’articolazione sempre più forte e stabile. Il programma riabilitativo prevede più aspetti che si possono riassumere in: - norme igieniche: precauzioni da seguire per una buona conservazione della protesi - esercizi terapeutici precoci: da cominciare secondo prescrizione medica. NORME IGIENICHE E’ quindi opportuno, per la Sua sicurezza, che Lei conosca le posizioni che potrà assumere nel letto, nella carrozzina o nella sedia e come effettuare i trasferimenti. Posizioni a letto In posizione supina dovrà tenere le gambe leggermente divaricate. Potrà essere utilizzato a tale scopo un piccolo cuscino. E’ pericoloso accavallare le gambe o incrociarle. SI SI Dormire sul dorso o sul fianco non operato sempre con un cuscino divaricatore per mantenere le anche leggermente divaricate. Evitare di dormire sul fianco dalla parte della protesi, fino a quando questo non sia permesso dal medico specialista. SI SI Alzarsi dal letto Scendere dalla parte operata. Divaricare l’arto operato portando la gamba fuori dal letto, appoggiarsi sulle mani fino ad assumere la posizione seduta, quindi portare fuori la gamba sana facendo attenzione a rimanere con le gambe divaricate. La posizione in piedi si raggiunge caricando sull’arto sano. 1 2 3 Sdraiarsi sul letto Salire dalla parte sana. Girarsi completamente fino a raggiungere la parte laterale del letto, con le gambe divaricate. Appoggiarsi sulle mani quindi portare su la gamba sana e successivamente quella operata (eventualmente aiutarsi con le mani). Attenzione a tenere le gambe sempre ben aperte. 1 2 3 Per alzarsi e sedersi Scegliere sedie alte e rigide con braccioli. Cercare gli appoggi simmetricamente sulle braccia e mantenere l’arto operato esteso. Fare forza sull’arto sano. In posizione seduta mantenere sempre le gambe leggermente divaricate. SI Movimenti da evitare Quando si è seduti su una sedia ci sono dei movimenti da evitare: Non sedersi di traverso. NO Non sporgersi di lato per raccogliere oggetti da terra. Evitare di ruotare il busto verso il lato sano come per afferrare un oggetto sul comodino; quest’ultimo deve essere posizionato dal lato operato. NO Non accavallare né incrociare le gambe. Non rimanere a lungo seduti. Non utilizzare sedie basse per evitare la flessione dell’anca oltre i 90°. Le ginocchia devono essere sempre un po’ divaricate e un po’ più basse delle anche. NO Non piegarsi in avanti con il tronco (ad esempio per alzarsi dalla sedia e nel passaggio dalla sedia al letto e viceversa). NO ESERCIZI POST-OPERATORI PRECOCI Il terapista inizierà dopo prescrizione medica il programma di esercizi dell’arto operato e le insegnerà come eseguirli correttamente. Lei dovrà partecipare attivamente ed oltre all’attività con il fisioterapista, dovrà ripetere i seguenti esercizi a letto almeno 4-5 volte al giorno; ogni volta fare almeno 10 ripetizioni; sempre senza mai evocare dolore. Questi facili esercizi accelereranno la Sua ripresa funzionale. Esercizio n°1: Flesso-estensione delle caviglie. Piegare le caviglie lentamente su e giù portando il movimento al massimo possibile. Questo esercizio è importante perché serve a prevenire l’insorgenza di flebite all’arto operato. Esercizio n°2: Ruotare la caviglia all’interno ed all’esterno. Esercizio n°3: Distendere le braccia lungo i fianchi. Flettere ed estendere lentamente il ginocchio per piccole escursioni, facendo scivolare il tallone sul letto. Esercizio n°4: Contrarre i muscoli glutei. Mantenere la contrazione per 5 secondi e poi rilasciare. Questo esercizio servirà per il recupero successivo del cammino. Esercizio n°5: Contrarre il muscolo della coscia schiacciando il ginocchio sul piano del letto. Mantenere la contrazione per 5-10 secondi. Questo esercizio serve per rinforzare il muscolo quadricipite; importante muscolo dell’anca e del ginocchio. ALZARSI DA LETTO E PROGRESSIVA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ Dalla 2a-4a giornata post-operatoria potrà essere assistito ad alzarsi, stare con le gambe fuori dal letto e stare seduto, su una sedia alta, per almeno 15 minuti. Questo tempo sarà progressivamente aumentato, anche in base alle reazioni individuali. Potrà mangiare da seduto. Nei tempi stabiliti in base al Suo intervento potrà iniziare il cammino assistito dal fisioterapista con deambulatore ascellare (“girello”), all’inizio per brevi tratti e poi per tratti sempre più lunghi. In questa fase potrà andare in bagno, assistito dall’infermiere o dal fisioterapista. Per il cammino saranno necessarie scarpe chiuse con suola di gomma morbida antiscivolo. Anche in questa fase si ricordi dei movimenti da evitare!!! Intorno alla 4-6° giornata post-operatoria, verrà programmata la Sua dimissione dal reparto ortopedico. Da questo punto il programma riabilitativo prosegue con alcuni percorsi riabilitativi: nei casi più semplici solo con fisioterapia ambulatoriale, nei pazienti più complicati (età avanzata, comorbilità, reimpianto ecc.) con trasferimento in degenza di medicina riabilitativa. DOPO LA DIMISSIONE DAL REPARTO ORTOPEDICO -fase riabilitativaDopo la dimissione dal reparto ortopedico, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi Le offre la possibilità di proseguire la Sua riabilitazione in diversi modi: • nel Reparto di Riabilitazione Intensiva della Agenzia Recupero e Riabilitazione, AOUC, presso C.T.O., in regime di degenza (cioè ricoverato); • nelle palestre di Riabilitazione della Agenzia Recupero e Riabilitazione, AOUC, presso C.T.O., in regime ambulatoriale (cioè Lei da casa potrà venire nelle nostre palestre e/o piscina quotidianamente per un ciclo di rieducazione motoria); • nelle palestre del territorio nella sede ASL più vicina a casa; • presso Case di Cura accreditate con la ASL 10, Firenze. La scelta di questi percorsi in parte dipenderà da Lei, ma soprattutto dalle valutazioni fisiatriche. Dovunque Lei proseguirà la riabilitazione, gli esercizi saranno gli stessi, variando tuttavia in relazione al tempo intercorso dall’intervento e al tipo di intervento stesso, con incremento graduale in intensità e durata, sempre da attuarsi senza mai evocare dolore. Ricordarsi sempre di evitare i movimenti a rischio!!! A CASA Una volta a casa è necessario eseguire le varie attività in modo appropriato per non danneggiare l’impianto protesico. Queste precauzioni vanno seguite per almeno i primi 3 mesi, e comunque finché non interrotte dal medico specialista. I primi tempi dopo l’intervento potreste avere bisogno di un aiuto a casa per le normali attività della vita quotidiana (es. vestirsi, fare la spesa ecc.). Si consiglia di usare sedie alte, abbastanza dure e con braccioli in modo da non affondarci dentro e non avere difficoltà a rialzarsi. Anche il letto dovrebbe essere abbastanza alto, almeno 50-60 cm. Per i primi 2-3 mesi dall’intervento per dormire sul fianco è necessario tenere un cuscino tra le gambe, in modo da evitare durante il sonno movimenti incongrui e pericolosi. Si consiglia di evitare il bagno in vasca fino ad almeno 3 mesi dall’intervento, soprattutto per evitare l’ingresso e l’uscita dalla vasca. Consigliamo invece l’uso della doccia. La pulizia di parti del corpo distanti (es. piedi) necessita di aiuto o dell’uso di ausili (es. spazzole con manico), per evitare di flettere la coscia. Per l’uso del WC è necessario munirsi di un rialzo (rialzo per WC, disponibile nei negozi di articoli sanitari). Per i primi 2-3 mesi si consiglia di non usare il bidet per l’igiene intima. Anche il vestirsi (es. indossare calze, pantaloni) e il calzare scarpe possono presentare qualche rischio; anche in questi casi è necessario essere aiutati o usare speciali e semplici ausili che permettono di eseguire queste attività senza flettere eccessivamente l’anca (infilacalze, calzascarpe con manico lungo). I lavori domestici pesanti devono essere evitati, per 3 mesi dall’intervento, mentre sono concessi lavori semplici (cucinare, attività varie in stazione eretta). Per salire e scendere da un’automobile: il sedile deve essere lievemente reclinato e spinto quanto più possibile all’indietro, con posizionato un cuscino non morbido. Sedersi in auto dando la schiena alla vettura, tenendosi con una mano alla portiera e con l’altra al montante dell’auto. Portare poi dentro le gambe insieme, facendo rotazione sul bacino. Per uscire dall’automobile si procederà in maniera inversa. Per riprendere la guida dell’auto dovrà aspettare 3 mesi dall’intervento. Sempre in questi primi tre mesi l’attività sessuale sarà sconsigliata, soltanto se coinvolge i movimenti a rischio dell’anca operata. Dopo tre mesi dall’intervento il rischio di lussazione è praticamente inesistente. Quindi, giunti a casa si consiglia di attenersi alle seguenti indicazioni: • proseguire con gli esercizi appresi durante il ricovero; • camminare con due bastoni canadesi finché non indicato diversamente dal medico specialista; • non guidare l’auto fino a quando non si raggiunge un cammino autonomo ed una buona articolarità funzionale; • mettere tappetini e adesivi antiscivolo nel piano doccia e/o fondo vasca; • per salire le scale ricordarsi che l’arto “buono” sale il gradino per primo, mentre per scendere l’arto “cattivo” operato scende il gradino per primo (l’arto buono sale in paradiso, il cattivo scende all’inferno!!). ESERCIZI DOMICILIARI Ripetere gli esercizi 3 volte al giorno; fare 10 ripetizioni ogni volta Esercizio n° 6: Mettersi in piedi appoggiati ad una sedia. Portare la gamba operata verso l’esterno (abduzione) tenendola distesa. Esercizio n° 7: Stare in piedi e mettere i muscoli glutei leggermente in tensione. Sollevare in avanti la gamba operata tenendola distesa. Contare fino a 10 e tornare alla posizione di partenza. Esercizio n° 8: Stendersi sul un fianco non operato e flettere la gamba non operata. Tenere distesa la gamba operata. Sollevare l’arto operato verso l’alto. Tornare alla posizione di partenza ma non appoggiare una gamba sull’altra. Esercizio n° 9: Sdraiarsi sulla schiena. Flettere le gambe e appoggiare le piante dei piedi sul lettino. Sollevare il bacino formando un ponte. Contare fino a 10 e tornare alla posizione di partenza appoggiando vertebra dopo vertebra al lettino. Rilassarsi. ATTENZIONE! • • • Non aumentare di peso. Evitare gli sport di impatto. In caso di necessità avvertire il dentista della presenza della protesi per eseguire sempre una profilassi antibiotica prima di operazioni dentarie ed interventi odontoiatrici. ESAMI E VISITE DI CONTROLLO Dopo il rientro a casa Lei riprenderà gradualmente la Sua vita di sempre. Ricordi però che durante i primi mesi dall’intervento sarà utile eseguire regolari controlli ortopedici e fisiatrici. Inoltre alcuni semplici esami del sangue potranno tranquillizzare sulla regolarità del decorso post-operatorio. N.B.: Se compaiono disturbi consultare il proprio Medico. PROMEMORIA - TERAPIA Nome e Cognome……………………......................……………………………………….. Intervento:………………………………………………………………… del ..……...…… ………………………………………………………………………………………............. Effettuare solo gli esercizi barrati, senza mai risvegliare dolore. Esercizio n.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Modalità/tempi……………………………………………………...............................……. ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Farmaci:…………………………………………………………..……………………....... …………………………………………………………………….…..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Ausili…………………..............................……………………………….………………… Note: …………………………………….....................……………………..……………… DATA: Timbro e Firma Medico PROMEMORIA - TERAPIA Nome e Cognome……………………......................……………………………………….. Intervento:………………………………………………………………… del ..……...…… ………………………………………………………………………………………............. Effettuare solo gli esercizi barrati, senza mai risvegliare dolore. Esercizio n.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Modalità/tempi……………………………………………………...............................……. ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Farmaci:…………………………………………………………..……………………....... …………………………………………………………………….…..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Ausili…………………..............................……………………………….………………… Note: …………………………………….....................……………………..……………… DATA: Timbro e Firma Medico PROMEMORIA - TERAPIA Nome e Cognome……………………......................……………………………………….. Intervento:………………………………………………………………… del ..……...…… ………………………………………………………………………………………............. Effettuare solo gli esercizi barrati, senza mai risvegliare dolore. 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Esercizio n.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Modalità/tempi……………………………………………………...............................……. ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Farmaci:…………………………………………………………..……………………....... …………………………………………………………………….…..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... ………………………………………………………………………..…………………...... Ausili…………………..............................……………………………….………………… Note: …………………………………….....................……………………..……………… DATA: Timbro e Firma Medico