Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena
Via del Pozzo 71 - 41100 Modena
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Emilia Romagna
http://www.policlinico.mo.it.
REGIONE EMILIA - ROMAGNA
AZIENDA OSPEDALIERO - UNIVERSITARIA DI MODENA
POLICLINICO
Via del Pozzo 71, 41100 Modena
DOCUMENTO INFORMATIVO SUI RISCHI
PER STUDENTI DEI CORSI DI LAUREA DI AREA SANITARIA
OPERANTI NELL’AZIENDA
OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA DI MODENA
POLICLINICO
INTEGRAZIONE AL CORSO DI FORMAZIONE FAD SUI
RISCHI PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
DI UniMoRe
(ai sensi degli art. 36 e 37 D. Lgs. 81/08)
REDATTO DA
APPROVATO DA
REVISIONE N.
RESPONSABILE SPPA
( dott.ssa Patrizia Marchegiano)
DIRETTORE GENERALE
( dott. Stefano Cencetti )
0
PRESA VISIONE
RESPONSABILE SPP UniMoRe
(geom. Lucio Prandini)
DATA
SOMMARIO
1. FINALITA’......................................................................................................................................1
2. INFORMAZIONI SULL’ AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA POLICLINICO DI
MODENA ............................................................................................................................................2
4.INFORMAZIONE SUI RISCHI DELL’ATTIVITÀ OSPEDALIERA ...........................................5
5.LE AREE DI LAVORO AD ACCESSO CONTROLLATO............................................................7
RADIAZIONI IONIZZANTI.............................................................................................................7
RADIAZIONI LASER.........................................................................................................................8
RADIAZIONI MAGNETICHE (RISONANZA MAGNETICA).....................................................9
AGENTI BIOLOGICI......................................................................................................................10
6. PROCEDURA PER LA GESTIONE DI UN INFORTUNIO A RISCHIO BIOLOGICO...........12
7. IL RISCHIO INCENDIO E LA PROCEDURA DI EMERGENZA...........................................166
8. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ......................................................................20
9. LA GESTIONE DEI RIFIUTI.......................................................................................................21
1. FINALITA’
Questo documento viene redatto in adempimento a quanto previsto dall’art. 36, del D. Lgs. 81/08
che prevede l’obbligo da parte del datore di lavoro d provvedere affinché ciascun lavoratore riceva
un’adeguata informazione
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei
luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 ( Primo
soccorso ) e 46 ( Antincendio) ;
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del
medico competente;
e) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia;
f) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede
dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
g) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
L’art. 37 del D. Lgs. 81/08 prevede inoltre l’obbligo per il datore di lavoro di assicurare al
lavoratore una formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico, sufficiente ed adeguata in
materia di salute e sicurezza, con particolare riferimento a:
a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione
aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo,
assistenza;
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di
prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
c) rischi specifici legati all’ ambiente di lavoro e/o alla particolare tipologia di attività svolta.
Secondo quanto definito dall’Art 2 del sopracitato decreto, il «lavoratore» è una persona che,
indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al
1
solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, e pertanto è equiparato anche
l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione
professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici,
fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi
in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione.
Il presente documento ha quindi lo scopo di:
- integrare il corso di formazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia affinché
gli studenti che per ragioni didattiche frequentano e operano all’interno dell’Azienda OspedalieroUniversitaria - Policlinico di Modena (da ora in poi identificata come Policlinico), possano:
acquisire informazioni specifiche riguardanti la salute e la sicurezza in questo particolare
ambiente di lavoro;
identificare, ridurre e gestire i rischi specifici presenti all’interno del Policlinico;
adottare le misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro correlati all’attività didattica
svolta, al fine di promuovere comportamenti corretti finalizzati alla tutela della salute propria e
altrui;
conoscere i dispositivi di protezione individuali (DPI) presenti all’interno del Policlinico e le
procedure specifiche che riguardano principalmente : la gestione degli infortuni a rischio
biologico, la gestione dell’emergenza incendio e le modalità di corretto smaltimento dei rifiuti .
2.
INFORMAZIONI SULL’AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA
POLICLINICO DI MODENA
Il Policlinico di Modena è un ospedale di insegnamento sede della facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con la finalità di:
- produrre ed erogare in modo efficiente, prestazioni sanitarie ed assistenziali, da quelle di base a
quelle di alta complessità, di efficacia scientificamente dimostrata ed appropriate, avendo
attenzione ai bisogni psicologici e sociali delle persone assistite (funzione assistenziale);
- garantire adeguati supporti assistenziali e attiva partecipazione alle attività di formazione della
Facoltà di Medicina e Chirurgia (funzione didattica);
- favorire l’attività di ricerca, con particolare riferimento a quella con significative e positive
ricadute sull’attività assistenziale e di formazione (funzione di ricerca).
E’ stato costruito a partire dai primi anni ‘60 in area centrale del capoluogo di provincia (campus
del Policlinico); si compone di diversi padiglioni per una superficie utile pari a 160.000 mq e
211.884 mq di area verde; prevede 765 posti letto ripartiti in 9 dipartimenti clinici (Medicine e
Specialità mediche, Chirurgia generale e Specialità chirurgiche, Materno-Infantile, Oncologia,
Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio, Chirurgie specialistiche testa-collo, Servizi
Diagnostici e per Immagine, Laboratori, Anatomia Patologia e Medicina Legale, EmergenzaUrgenza, Patologie dell’ Apparato Locomotore,) e 2 dipartimenti tecnico-amministrativi ; n.20 sale
operatorie e n.1 pronto soccorso; servizi diagnostici (sale radiologiche, TAC, sale risonanza
magnetica, endoscopia); ambulatori .
Vengono erogate prestazioni sanitarie in regime istituzionale e di libera professione.
Si affiancano alle attività espletate negli edifici del campus del Policlinico, servizi di supporto
(magazzino, SIC, SATP, Fisica Sanitaria…) distribuiti nell’ambito del territorio cittadino.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena è dotata di personalità giuridica e di
autonomia imprenditoriale: ai sensi del D.Lgs.81/2008 è pertanto da identificarsi nel proprio
organico dirigenziale il datore di lavoro.
L’attività prevede la presenza di personale addetto distinguibile sia per mansione che a seconda
della tipologia contrattuale in essere con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena
2
(dipendenti SSR, dipendenti UniMoRe, lavoro interinale e collaborazioni sanitarie, lavoro interinale
e collaborazioni non sanitarie, borsisti, specializzandi, universitari, liberi professionisti).
Più specificatamente, il personale può essere ripartito schematicamente nel modo seguente:
• personale amministrativo = addetti reception, accettazione e di sportello; impiegati uffici
amministrativi, tecnici e commerciali; impiegati segreterie di reparto
• personale sanitario = medici strutturati, specializzandi ed universitari; coordinatori
infermieristici ed infermieri professionali
• personale socio assistenziale = operatori socio sanitari (oss), operatori tecnici (ota) e ausiliari
• personale tecnico sanitario = capitecnici; tecnici di radiologia, elettrofisiologia, fisioterapia,
audiometria…
• personale tecnico servizi aziendali = servizio tecnico, SIC, fisica sanitaria…
• personale di laboratorio = indirizzo chimico e biologico.
Si affiancano al settore produttivo i seguenti servizi di supporto svolti da ditte terze in contratto
di appalto:
• ristorazione
• pulizie
• raccolta e trasporto rifiuti
• smaltimento rifiuti
• lavaggio e noleggio teleria e divise
• lavaggio e noleggio set sterili in tessuto tecnico per attività chirurgica
• trasporto degenti ( con eccezione del Pronto Soccorso)
• servizio di facchinaggio
• vigilanza
• disinfestazione e derattizzazione
• manutenzione immobili , impianti , gestione calore
• giardinaggio…
L’organizzazione del lavoro all’interno della struttura ospedaliera prevede il ciclo continuo, la
turnazione o l’attività diurna a seconda della mansione svolta dai dipendenti.
DATI GENERALI
DENOMINAZIONE E RAGIONE SOCIALE
Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena
Policlinico
SEDE LEGALE
Via Del Pozzo, n. 71 - 41100 Modena
PARTITA IVA
02241740360
TELEFONO ( CENTRALINO )
059 422111
TELEFONO – FAX ( S.P.P.A. )
059 4222810 - fax 059 4224716
SETTORE / ATTIVITÀ
Sanità / Assistenza, didattica e ricerca
DIRETTORE GENERALE
Dott. Stefano Cencetti
DIRETTORE SANITARIO
Dott. Maurizio Miselli
DIRETTORE AMMNISTRATIVO
Dott. Maurizio Pirazzoli
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AZIENDA U.S.L. COMPETENTE
Via Finzi , 211 - (MO)
tel. 059.435100
COMANDO V.V.F COMPETENTE
Str.da Formigina, 125 (MO)
tel. 059.824711
UFFICIO I.N.A.I.L. COMPETENTE
Via Costa, 35 (MO)
tel. 059.884111
DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
P.zza della Cittadella, 8/9
(MO)
tel. 059.224955
CAMERA DI COMMERCIO COMPETENTE
Via Ganaceto, 134 (MO)
tel .059.208111
ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA
DATORE DI LAVORO
Dott. Stefano Cencetti – Direttore generale
RESPONSABILE SPPA
Dott.ssa Patrizia Marchegiano
MEDICI COMPETENTI
Dott. Gianluca Corona, Dott.ssa Denise
Garavini, Dott.ssa Maddalena Minerva.
MEDICI AUTORIZZATI
Dott. Gianluca Corona, Dott.ssa Denise Garavini
ESPERTI QUALIFICATI
Dott.ssa Tiziana Costi, Dott.ssa Barbara
Franzoni
ESPERTO RESPONSABILE DELLA
SICUREZZA RMN
Dott. Luca Nocetti
RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER
LA SICUREZZA
Francesco Allegretti, Mirco Botti, Franca
Cappelli , Roberta Fiori, Luciana Furci, Maria
Carmela Iacovino ,Mirco Lazzari Marco
Leonelli, Michele Lettini , Stefania Piaggi,
Patrizia Piccinini, Fabrizio Toscan, Rosamaria
Verdi, Antonio Vinciguerra
SEDI E RECAPITI
SERVIZIO PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Ingresso n 3 – V Piano
MEDICI COMPETENTI /AUTORIZZATI
( SORVEGLIANZA SANITARIA )
Ingresso n 3 – V Piano
Segreteria
Tel : 059-4222810 / 4915/
Fax : 059-4224716
Mail : [email protected]
Segreteria
Tel : 059-4222766 / 4910/
Fax : 059-4222465
Mail : [email protected]
Ufficio Vaccinazioni
Tel : 059-4223879
Fax : 059-4222465
Mail : [email protected]
4
Coordinatore Infermieristico
Tel : 059-4224522
Fax : 059-4222465
Mail : sorveglianza.cs @policlinico.mo.it
4. INFORMAZIONE SUI RISCHI DELL’ATTIVITÀ OSPEDALIERA
La valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, di cui all’art.28, comma 1 del
DLgs 81/2008, costituisce, come noto, l’elemento centrale e qualificante degli obblighi, di natura
formale e organizzativa, a carico del datore di lavoro.
La valutazione dei rischi consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro intrapreso od
in progettazione per definire quali siano le cause probabili di danni, allo scopo di consentire al
datore di lavoro di prendere provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la
sicurezza e la salute dei lavoratori, e cioè per:
- eliminare, se possibile, i rischi
- ridurre i rischi entro limiti accettabili, mediante interventi di prevenzione (= diminuzione
della probabilità di accadimento dell’evento pericoloso) e/o interventi di protezione
(diminuendo la gravità del danno provocato dall’evento)
- tenere sotto controllo i rischi residui
I provvedimenti da adottare in seguito alla valutazione dei rischi comprendono:
- la prevenzione dei rischi professionali
- l’informazione e la formazione professionale dei lavoratori
- l’organizzazione e i mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari.
Il Documento di valutazione dei rischi del Policlinico identifica i rischi potenzialmente presenti
connessi agli spazi ed ambienti di lavoro e che si diversificano a seconda della mansione esercitata
all’interno di ogni singola struttura/servizio; tali rischi sono elencati nello schema seguente e sono
stati definiti sulla base di dati di letteratura e di tipologie operative/organizzative poste in essere
all’interno dell’Azienda.
Rischi potenziali:
Fisici
-
-
-
Chimici
-
Esposizione a radiazioni ionizzanti che non producono
radiocontaminazione
interna
(Radiodiagnostica,
CardiologiaEmodinamica, Radioterapia, Sale operatorie specialmente: Ortopedia,
Urologia, Chirurgia, Ch. Vascolare, …)
Esposizione a radiazioni ionizzanti che possono produrre radi
ocontaminazione interna (radioisotopi nel Servizio di Medicina
Nucleare )
Esposizione a Radiazioni Elettromagnetiche (NIR) (onde radio,
infrarosse…) e/o a NIR-CEM campi magnetici
Rumore (Sala gessi, Centrale sterilizzazione, )
Esposizione a radiazioni Ottiche Artificiali (Laser in attività. chirurgica
specialistica in sala operatoria e ambulatoriale ,ad es Oculistica.e ORL,
Radiazioni UV in dermatologia, ecc)
Microclima (Blocchi operatori, Centrale sterilizzazione...)
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (att. chirurgica
specialistica ad es Ortopedia, sala gessi)
Esposizione a prodotti disinfettanti, detergenti, e sostanze chimiche in
5
-
-
Biologici
-
genere (ad es durante disinfezione/sterilizzazione)
Esposizione a reattivi e reagenti nei laboratori
Esposizione ad anestetici (Blocchi operatori)
Esposizione a farmaci antiblastici ( Urologia, Oncologia, Ematologia,
Unità manipolazione chemioterapici e antiblastici, Oncoematologia
pediatrica ,...)
Esposizione a emissioni toner e cartucce stampanti e fotocopiatrici
Rischio allergico e dermatiti per esposizione al lattice
-
Esposizione cutanea, mucosa, parenterale da contatto accidentale con
liquidi biologici , presidi pungenti e/o taglienti , potenzialmente infetti
Contatto diretto o indiretto con pazienti ricoverati potenzialmente
infettivi (trasmissione per droplet, per via aerea o per contatto)
Contatto con utenti e visitatori potenzialmente infetti
-
Ergonomici
-
Movimentazione manuale dei carichi,
Movimentazione manuale pazienti, spinta in piano
Postura
VdT
-
Affaticamento visivo
Organizzativi -
Carico di lavoro fisico
Patologia da lavoro notturno
Carico di lavoro mentale, stress lavoro correlato (burn-out in
particolare per struttura/servizi di Lungodegenza, Pronto Soccorso,
Oncologia...)
-
Elettrocuzioni per contatto con parti in tensione (cavi elettrici, spinotti,
prese, app.elettromedicali)
Infortuni di carattere meccanico (tagli, abrasioni, ferite)
Cadute, scivolamenti, contusioni, traumi, investimenti di materiale,
paziente violento...
Ustioni (cucinetta di piano, bunsen, autoclavi e imbustatrici a caldo in
Centrale di sterilizzazione)
Infortunistici
-
Per ulteriori informazioni e maggiori dettagli sui rischi specifici si rimanda al corso di formazione
in FAD dell’ Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e/o consultando il sito intranet
www.intranet.policlinico.mo.it (da cui si accede soltanto da una postazione PC del Policlinico
collegato alla rete informatica interna) e cliccando sul logo del Servizio di Prevenzione e Protezione
aziendale:
6
Nelle pagine seguenti sono descritte le informazioni principali che gli studenti devono conoscere
riguardo alla regolamentazione ed al rispetto della segnaletica (aree di lavoro ad accesso controllato,
ed in particolare per l’accesso alla Risonanza Magnetica.) ed alle procedure da seguire qualora
dovessero verificarsi particolari situazioni quali:
infortunio a rischio biologico
gestione dell’emergenza incendio
Si consiglia in particolare di stampare le brochure sotto riportate al fine poter disporre di uno
strumento informativo di facile consultazione in caso di necessità.
5. LE AREE DI LAVORO AD ACCESSO CONTROLLATO
Sono aree caratterizzate dalla presenza di rischi specifici ed all’interno delle quali l’accesso è
regolamentato . Sono riconoscibili in quanto contrassegnate con apposita segnaletica .
Le principali aree ad accesso controllato sono quelle in cui vi è potenziale esposizione a :
- Radiazioni ionizzanti
- Radiazioni non ionizzanti ( LASER E RISONANZA MAGNETICA)
- Agenti biologici
Radiazioni ionizzanti
Le radiazioni ionizzanti sono impiegate in attività sanitaria per esami di diagnostica radiologica
(tubi radiologici) , per indagini in vivo su pazienti con traccianti radioattivi e per trattamenti
terapeutici.
Il rischio da radiazioni ionizzanti è segnalato da:
7
I segnali si riferiscono al rischio di irradiazione e al rischio di irradiazioni e contaminazione.
Al di sotto di questi cartelli è applicata la segnaletica relativa alla classificazione dei locali (zona
controllata o zona sorvegliata).
Tutti gli operatori non autorizzati dovranno fare attenzione a rispettare il divieto di accesso alle zone controllate.
In caso di dubbio rivolgersi al coordinatore della struttura e/o al Servizio di Fisica Sanitaria
Il personale esposto per ragioni professionali deve attenersi alle norme comportamentali contenute
nel “Regolamento di Radioprotezione”.
Radiazioni non ionizzanti
Laser
Sono presenti nelle strutture dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena apparecchiature
laser per uso medico di Classe 3 e 4 . Il rischio da radiazioni laser è segnalato da:
All'esterno del locale è presente dispositivo dotato di luce di segnalazione lampeggiante con la
scritta "laser in funzione" azionata per mezzo dell'interruttore generale dell'emettitore .
Campi magnetici e apparecchiature RM
La Risonanza Magnetica Nucleare è una tecnica diagnostica che impiega campi elettromagnetici
non ionizzanti. Per lo studio dei tessuti costituenti il corpo umano le apparecchiature per Risonanza
Magnetica generano un elevato campo magnetico che si estende in uno spazio abbastanza grande.
Nei locali destinati a diagnostica con Risonanza Magnetica Nucleare le radiazioni sono dovute a
presenza del campo magnetico statico; si impone la massima attenzione poiché esso è SEMPRE
ATTIVO: introdurre elementi metallici nelle stanze in cui è presente il magnete può condurre a seri
danni alle apparecchiature e soprattutto al verificarsi di gravi incidenti per gli operatori e i pazienti
presenti.
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Pertanto le apparecchiature per Risonanza Magnetica sono installate in uno specifico
padiglione ad accesso regolamentato e l’accesso è riservato alle persone autorizzate. E’
vietato l’accesso al padiglione R.M al PERSONALE NON AUTORIZZATO ed a tal fine l’accesso
è controllato e registrato tramite badge .
In ogni caso prima di accedere alla sala è necessario prendere visione delle Norme Interne .
L’accesso alla zona controllata per la presenza di campo magnetico (area delimitata da specifica
segnaletica) è vietato :
- ai portatori di pace maker e stimolatori elettrici o altre
apparecchiature elettroniche;
- ai portatori di protesi metalliche, schegge o clips in materiale
ferromagnetico o paramagnetico;
- ai portatori di preparati metallici intracranici.
Nell’area dell’impianto R.M. è inoltre vietato introdurre materiali
ferromagnetici .
Nel caso in cui lo studente debba accedere al sito R.M., deve
seguire la procedura di accesso prevista dalle Norme Interne
(specifiche informazioni, eventuale compilazione della modulistica ed autorizzazione all’accesso)
sotto la supervisione e controllo del personale presente in quel momento in sede.
N.B. Come viene indicato dalle immagini sottostanti le attrezzature che possono entrate all’interno
dei locali della RM , che sono di MATERIALE NON FERROMAGNETICO sono contrassegnate
nell’. Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con adesivi di colore FUXIA.
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Prescrizioni specifiche per gli OPERATORI AUTORIZZATI ALL’ACCESSO
1. I lavoratori devono sottoporsi a visita medica preventiva e periodica.
2. Tutti i lavoratori sono tenuti a comunicare per iscritto, al Responsabile del Reparto, ogni
variazione delle proprie condizioni fisiche che comportano la presenza di elementi metallici
nell’organismo (pace-maker, protesi, ecc.).
3. Le lavoratrici devono comunicare immediatamente il loro eventuale stato di gravidanza.
4. In caso di incendio nel locale magnete, che non comporti lo spegnimento del magnete
stesso, usare gli appositi estintori in alluminio ( contraddistinti dall’impugnatura di
colore VERDE) , e non avvicinarsi con altri estintori.
Fare comunque riferimento alle norme specifiche predisposte dall’Azienda
Ospedaliera
su questa materia.
5. Per quanto non esplicitamente riportato in queste norme, valgono le disposizioni presenti nel
capitolo sulla sicurezza e sulle disposizioni di pronto intervento riportato nei manuali d’uso
della macchina. Tale documentazione fa quindi parte integrante delle norme interne
dall’impianto.
6. Prima di far accedere all’area dell’impianto il Paziente, il Soggetto Volontario o il
Visitatore è necessario:
a) fargli compilare il questionario specifico per la categoria di appartenenza;
b) renderlo edotto dei possibili rischi connessi all’esposizione al campo magnetico statico e ai
campi di radiofrequenza, nonché sui possibili effetti di claustrofobia (il paziente);
c) che il paziente abbia firmato la scheda di consenso libero ed informato all’esame di
risonanza magnetica.
Agenti biologici
Il rischio di esposizione ad agenti biologici si presenta sempre, in maniera più o meno rilevante,
all’interno delle strutture di ricovero e cura ed è legato sia alla possibilità di esposizione diretta a
pazienti portatori di patologie infettive, che alla possibilità di contaminazioni accidentali da contatto
con liquidi o materiali organici.
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Di conseguenza, pur risultando tale rischio particolarmente ridotto per gli operatori che non devono
operare a diretto contatto con i pazienti, occorre tenere sempre presente che un contatto accidentale
potrebbe avvenire a causa di presidi contaminati che si trovano casualmente in luoghi o contenitori
non idonei (ad esempio aghi), oppure attraverso strumenti o apparecchiature utilizzati e non
adeguatamente decontaminati (ad esempio strumenti diagnostici).
Diverso è l’approccio da tenere nell’accesso alle Unità di degenza che accolgono pazienti in
isolamento infettivo ( presenti sia nel reparto di Malattie infettive che , occasionalmente , in altri
reparti, ad es. Malattie dell’apparato respiratorio, Pediatria, Dermatologia , ecc ) e nei laboratori di
ricerca e diagnostica di Microbiologia e Virologia .
A questo proposito è opportuno che chiunque acceda a questi reparti / servizi del Policlinico per
motivi didattici riceva dal proprio tutor tutte le informazioni necessarie o prenda contatto con il
coordinatore per ricevere specifiche ed aggiornate informazioni sui sistemi di protezione e le
modalità di accesso ed eventuali informazioni non presenti in questo fascicolo informativo.
Si riporta il simbolo del rischio biologico che contrassegna tutte le aree ad accesso controllato
e le attrezzature che contengono materiale a potenziale rischio.
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6. PROCEDURA PER LA GESTIONE DI UN INFORTUNIO A RISCHIO BIOLOGICO
E’ opportuno conoscere la procedura per la gestione degli infortuni biologici attiva al Policlinico.
Si descrivono di seguito le misure da applicare immediatamente al momento dell’infortunio per
ridurre la probabilità che un agente patogeno emotrasmissibile possa penetrare in quantità
significative nell’organismo .
Se dovesse accadere un infortunio quale una puntura d'ago oppure uno schizzo di sangue o altro
materiale biologico sulla cute lesa o sulle mucose, adottare la procedura di seguito esposta:
IN CASO DI PUNTURA O TAGLIO
• aumentare il sanguinamento della lesione,
• detergere con acqua e sapone,
• disinfettare la ferita con clorossidante elettrolitico al 5-10% (AMUCHINA) o prodotto a base di
iodio (da chiedere al personale di reparto).
IN CASO DI CONTATTO CON LA MUCOSA O CONGIUNTIVA
• lavare con acqua o soluzione fisiologica sterile,
• sciacquare la congiuntiva con abbondante acqua facendola scorrere dall’angolo interno verso
l’esterno dell’occhio.
IN CASO DI CONTATTO CUTANEO
• lavare la zona con acqua e sapone,
• disinfettare la cute con clorossidante elettrolitico al 5-10% (AMUCHINA) o prodotto a base di
iodio (da chiedere al personale di reparto).
Quindi seguire la procedura descritta nello schema che segue, che costituisce una sintesi della
PROCEDURA ORGANIZZATIVA aziendale n. 50 (PO n.50) che è consultabile sul sito intranet
\\ntfs2\quality\Ragno\HTML\Home.htm utilizzando un PC del Policlinico collegato alla rete
informatica interna..
12
LO SCHEMA CHE SEGUE E’ RIPORTATO ANCHE IN POSTER AFFISSI NELLE
GUARDIOLE INFERMIERISTICHE DI TUTTI I REPARTI SERVIZI DEL
POLICLINICO
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Cosa si intende per infortunio a rischio
biologico?
Qualsiasi esposizione parenterale (tagli, punture)
o mucosa (schizzi in bocca o occhi) oppure a cute
non integra (screpolata, abrasa, colpita da
dermatite) con sangue o altri liquidi biologici.
Oltre al sangue
quali devono essere
considerati liquidi
biologici a rischio?
Secrezioni vaginali
liquido seminale,
cerebro-spinale,
sinoviale,
pleurico,
peritoneale,
pericardico
amniotico.
Quali invece non devono essere considerati
liquidi a rischio biologico?
Feci, secrezioni nasali e bronchiali saliva, sudore,
lacrime, urina, vomito, tranne nei casi in cui tali
materiali contengano sangue in quantità visibile.
Cosa si intende per
“paziente fonte”
noto o conosciuto?
Quando il materiale
biologico è sicuramente
appartenente a quel
paziente.
1° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DI
PROVENIENZA NON INDIVIDUABILE (NON VI E’ LA
POSSIBILITA’ DI RISALIRE AL PAZIENTE FONTE)
1 - A CHI RIVOLGERSI
Informi immediatamente il medico di guardia o di reparto
strutturato e/o il Coordinatore e/o il Tutor di reparto che
potrebbero aiutarla dandole informazioni sulla procedura da
seguire e negli adempimenti burocratici da effettuare (quale la
compilazione della prima parte del MOD. INAIL).
Può rivolgersi subito alle Malattie Infettive se nel Suo servizio
non vi è personale medico disponibile o al Pronto Soccorso
qualora sia necessario un trattamento medico (ad es. una piccola
sutura in caso di taglio profondo).
Successivamente si rechi comunque IMMEDIATAMENTE
alle Malattie Infettive per effettuare la consulenza
specialistica.
N.B. solo in caso di assoluta impossibilità ad allontanarsi dal servizio (ad es.
durante un intervento chirurgico) può telefonare al medico di guardia delle
Malattie Infettive il quale eseguirà la consulenza telefonicamente o dove Lei
si trova.
2 - LA DENUNCIA DELL’ INFORTUNIO
Lo studente è equiparato ad un dipendente universitario, pertanto
dovrà seguire la stessa procedura prevista per questo personale con
qualche piccola variazione: dopo aver completato tutto l’iter descritto in
questa procedura, il MOD INAIL compilato e completo (3 copie) dovrà
essere consegnato entro 48 ore dopo l’infortunio agli uffici amministrativi
competenti. Sarà il Suo tutor a indicarLe l’ufficio preposto in quanto si
diversificano a seconda del corso di laurea a cui Lei afferisce.
N.B. Ricordi che, ai fini del riconoscimento dell’infortunio, è importante
rispettare i tempi di consegna della documentazione INAIL!
3 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA
Il medico infettivologo:
• Le darà informazioni circa il rischio di infezione e l’opportunità o meno di
eseguire una profilassi farmacologica post- esposizione (PPE);
• La informerà della necessità di effettuare esami ematici per valutare il suo
stato sierologico rispetto ai virus dell’epatite B,C e HIV che saranno eseguiti
solo se Lei darà l’ esplicito consenso scritto;
• La indirizzerà al Servizio Immuno-Trasfusionale.
4 - AL SERVIZIO IMMUNO-TRASFUSIONALE
Il medico, dopo averLe chiesto il consenso, effettuerà un prelievo ematico
finalizzato al controllo del suo stato sierologico rispetto a Epatite B
(compreso titolo anticorpale), Epatite C e HIV e Le consegnerà un modulo
dove saranno riportate le informazioni utili per il ritiro dei Suoi esami.
2° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DI
PROVENIENZA INDIVIDUABILE (VI E’LA POSSIBILITA’ DI RISALIRE
AL PAZIENTE FONTE)
1 - A CHI RIVOLGERSI
2 - LA DENUNCIA DELL’INFORTUNIO
Si comporti come già descritto del 1° caso.
3 - RICHIESTA DI CONSENSO INFORMATO AL PAZIENTE FONTE
In questo caso vi è la possibilità di conoscere se l’infortunio è avvenuto con
materiale biologico potenzialmente infetto da virus a trasmissione ematica.
Il medico del reparto che Lei avrà avvisato, potrà controllare nella cartella del
paziente fonte se sono già stati eseguiti esami virologici: in caso affermativo
potrà comunicarlo egli stesso IMMEDIATAMENTE al medico delle Malattie
Infettive; se tali esami non fossero disponibili il medico di reparto potrà
chiedere al paziente di sottoscrivere l’apposito modulo di consenso al fine di
ottenere l’autorizzazione ad eseguire tutti o in parte gli esami relativi a
Epatite B, Epatite C e HIV.
Se tali esami non fossero disponibili il medico di reparto
dovrà chiedere al paziente di sottoscrivere l’apposito modulo
di consenso al fine di ottenere l’autorizzazione ad eseguire
tutti o in parte gli esami relativi a Epatite B, C e HIV.
⇒Si ricordi che se il paziente, pur capace, non
acconsente all’esecuzione degli esami sopra citati,
non è possibile effettuare il prelievo e si dovrà
seguire la procedura descritta nel CASO n°1.
Il comportamento da tenere nei casi in cui risulta
impossibile ottenere il consenso, viene descritto in modo
dettagliato nella Nota 3 della procedura aziendale n°50.
⇒Se è stato ottenuto il consenso è possibile procedere
al prelievo sul paziente fonte che dovrà essere consegnato
al Servizio Immunotrasfusionale assieme al modulo di
consenso correttamente compilato senza il quale gli
esami non saranno effettuati e solo dopo avere eseguito
la consulenza infettivologica.
4 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA
Si comporti già descritto al punto 3 del 1° caso.
5 - AL SERVIZIO IMMUNO-TRASFUSIONALE
Lei dovrà consegnare modulo di consenso del paziente
assieme alla provetta di sangue sulla quale verrà eseguita
la determinazione dell’anti-HIV con procedura urgente
(risultato disponibile entro 2 ore dalla ricezione della
provetta). Questo esame permetterà di rilevare l’eventuale
sieropositività del paziente: in caso l’esame risultasse
positivo Le sarà consigliato di eseguire immediatamente una
seconda consulenza in Malattie Infettive dove il medico
valuterà l’opportunità di intraprendere una chemioprofilassi
post-esposizione (PPE) contro l’infezione da HIV.
Le Linee Guida del Ministero della Sanità consigliano
di iniziare tale profilassi, nei casi dove questa è
indicata, nel più breve tempo possibile (tempo
ottimale entro 4 ore dall’infortunio).
Per tale ragione è fortemente consigliato denunciare
al più presto l’infortunio subìto!
Il medico del Servizio Immuno-Trasfusionale, dopo averLe
chiesto il consenso, effettuerà un prelievo ematico
finalizzato al controllo del suo stato sierologico rispetto a
Epatite B (compreso titolo anticorpale), Epatite C e HIV e Le
consegnerà un modulo dove saranno riportate le
informazioni utili per il ritiro dei Suoi esami.
6 – SERVIZIO SORVEGLIANZA SANITARIA
Dovrà in ogni caso fare riferimento a questo servizio
per ritirare la documentazione relativa al Suo
infortunio e per informarsi sull’eventuale indicazione
ad eseguire il follow-up post-esposizione.
15
7. IL RISCHIO INCENDIO E LA PROCEDURA DI EMERGENZA
Ai sensi del DM 10/03/1998 gli ospedali sono classificati luoghi di lavoro a rischio di incendio
elevato, in quanto, come esplicitato dalla norma « indipendentemente dalla presenza di sostanze
infiammabili e dalla facilità di propagazione delle fiamme, l'affollamento degli ambienti, lo stato
dei luoghi o le limitazioni motorie delle persone presenti, rendono difficoltosa l'evacuazione in caso
di incendio».
Nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sono state attivate diverse strategie di
prevenzione, di protezione attiva e di protezione passiva al fine di ridurre il livello complessivo di
rischio incendio.
E’ stata installata idonea segnaletica anche ad uso dell’utenza sui comportamenti da seguire con
indicazione delle vie di esodo, pertanto complessivamente il rischio si valuta limitato/sotto
controllo.
È in vigore un Piano di Emergenza integrato con l’Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia, che prevede la presenza di lavoratori (addetti alla squadra antincendio) specificamente
formati ed addestrati per la gestione delle varie fasi della emergenza incendio ed identificabili
tramite sistema di riconoscimento.
In particolare gli operatori devono sempre osservare le seguenti regole:
• Non depositare sostanze infiammabili o facilmente combustibili in luogo non idoneo e non
manipolarle senza le dovute cautele.
• Non utilizzare mai fiamme libere (lampade a gas, fiamma ossiacetilenica, ecc.) senza prima
avere chiesto l’autorizzazione.
• Non accumulare rifiuti, carta od altro materiale combustibile che può essere incendiato
accidentalmente o deliberatamente.
• Non ostruire le aperture di ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari,
apparecchiature elettriche e di ufficio.
• Non fumare nelle zone interdette; il fumo è possibile in zone autorizzate facilmente rilevabili
nell’area esterna. In caso di incertezza fare sempre riferimento al Dirigente o al Preposto della
zona in cui ci si trova a lavorare per avere ulteriori informazioni.
• In caso di emergenza antincendio seguire sempre comunque le indicazioni
fornite dal personale dei reparti o degli addetti all’emergenza del Policlinico
riconoscibili per lo stemma sulla divisa come quello riportato a fianco.
• In caso di pericolo e di mancanza di indicazioni seguire sempre i cartelli
segnaletici come quelli riportati sotto, per uscire rapidamente dalla struttura.
• Non ingombrare le vie di uscita, indicate dai cartelli illustrati al precedente punto, con materiale
o attrezzature che possano impedirne l’utilizzo. Il materiale deve comunque essere rimosso per
non limitare il passaggio.
• Allo scopo di rendere più efficienti gli interventi in caso di pericolo si riporta di seguito la
procedura in vigore attualmente al Policlinico per il controllo delle emergenze antincendio a cui
attenersi qualora si rilevi un sospetto o un evidente principio di incendio
16
Istruzioni da seguire in caso di incendio
Nel caso in cui il personale rilevi un principio d’incendio o un sospetto di incendio (fumo, odore i
bruciato, attivazione di allarmi , ecc.) dovrà attenersi alle seguenti istruzioni:
1. Rivolgersi al personale ospedaliero o universitario nelle vicinanze avvertendolo del pericolo;
2. Se nessun dipendente dell’Azienda è presente il personale in appalto è autorizzato a telefonare a
Modena Soccorso al numero interno 2222 (o da apparecchio esterno : 059/422 2222)
comunicando i seguenti dati:
• nome e cognome;
• piano e reparto;
• tipo d’incendio o altri indizi (fumo, odore di bruciato, ecc.);
• eventuali altri dati particolarmente significativi
3. Modena Soccorso avviserà a sua volta l’elettricista reperibile, il servizio di vigilanza, i VV.F, la
portineria e gli addetti antincendio.
4. il personale, prima di abbandonare l’area , potrà eventualmente aiutare gli addetti antincendio
nell’allertamento ed allontanamento di degenti o di altre persone eventualmente presenti
Se il principio d’incendio viene spento:
1. L’addetto all’emergenza o il personale del reparto accompagna sul luogo dell’incendio le persone
nel frattempo allertate con la chiamata e verificano che la situazione sia effettivamente sotto
controllo
2. L’addetto all’emergenza con il Responsabile di reparto relaziona l’evento per iscritto, entro il
giorno successivo, alla Direzione Sanitaria, al Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale ed al
Servizio Attività Tecniche e Patrimoniali
Se il principio d’incendio non viene spento:
L’addetto all’emergenza con l’aiuto del personale del reparto, verificata l’impossibilità di spegnere il
focolaio d’incendio e dopo aver allertato ed allontanato i degenti o altro personale eventualmente
presente nella zona:
1. Apre i vetri della camera (se possibile)
2. Chiude la porta della camera (se possibile)
3. Attende l’arrivo dei primi soccorsi allertati dal 2222 (o da apparecchio esterno 059/422 2222)
tramite Modena Soccorso (elettricista di turno, operatori del servizio di vigilanza e VV.F.).
4. Organizza in caso di necessità, l’allontanamento parziale dei degenti del reparto in altri Servizi o
Divisioni, facendo riferimento al medico di guardia o al medico di Direzione Sanitaria,
privilegiando percorsi orizzontali, utilizzando il personale a disposizione (di reparto, elettricista,
operatori del servizio di vigilanza);
5. L’addetto all’emergenza con il Responsabile di reparto relaziona l’evento per iscritto, entro il
giorno successivo, alla Direzione Sanitaria, al Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale ed al
Servizio Attività Tecniche e Patrimoniali sull’incidente.
17
INDICAZIONI PER IL PERSONALE
Se la struttura è compromessa o vi sono
potenziali pericoli i vigili del fuoco
potrebbero decidere per l’EVACUAZIONE
della zona interessata
IN QUESTO CASO E’ NECESSARIO, CIASCUNO PER LE
PROPRIE COMPETENZE, ATTENERSI ALLE
INDICAZIONI IMPARTITE DA VIGILI DEL FUOCO,
MEDICO DI GUARDIA, CAPOSALA,OPERATORI DEL
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED
ADDETTI ALL’EMERGENZA, ad esempio:
preparare i pazienti per
l’evacuazione e assistere quelli
in condizioni critiche,
accompagnarli in un luogo
sicuro,
controllare che tutte le
persone abbiano abbandonato
l’area e i feriti mandati in P.S.,
collaborare all’eventuale
spostamento delle
attrezzature.
L’evacuazione delle persone avviene di solito“in
modo
orizzontale” cioè nelle aree compartimentate dello
stesso piano (vani scale,ascensori,altri reparti).
Solo in casi molto gravi può essere necessario
creare dei punti di raccolta esterni alla struttura
ospedaliera.
Fuga: nonostante sia la prima e istintiva
procedura di autoprotezione da un incendio, è
fondamentale ricordare sempre che gli operatori
sanitari hanno L’OBBLIGO DI ASSISTENZA E
NON POSSONO FUGGIRE PRIMA DI AVER
MESSO IN CONDIZIONI DI SICUREZZA I
PAZIENTI.
La fuga disordinata della folla determina il dilagare
del panico che è necessario invece dominare per la
propria e altrui sicurezza, pertanto:
•cerchi di mantenere la CALMA e tranquillizzi le
persone agitate (pazienti, visitatori, colleghi) perché
contribuiscono a diffondere il panico;
• inviti le persone a NON CORRERE e/o spingersi;
• le indirizzi verso il PERCORSO meno affollato;
• dica loro di non usare gli ASCENSORI;
• chiuda tutte le PORTE dietro di sé (queste
costituiranno un robusto ostacolo all’avanzata del
fumo e del fuoco).
Locale invaso dal fumo: rappresenta una
situazione di elevato pericolo e sono sufficienti
pochi secondi per perdere conoscenza, pertanto:
•non apra la porta se vede uscire fumo da sotto
(la maniglia potrebbe essere rovente).
•non entri nella stanza senza le apposite
maschere.
Se Lei si trova in una stanza
già invasa dal fumo:
•tenga la testa il più
possibile vicino al pavimento,
procedendo carponi;
•utilizzi un fazzoletto
bagnato da tenere davanti a
naso e bocca per favorire la
respirazione;
•cammini vicino alle pareti in
modo da individuare una
porta o una deviazione per
uscire dal locale.
NON CORRA RISCHI INUTILI, RIFLETTA
SEMPRE PRIMA DI PRENDERE INIZIATIVE CHE
POTREBBERO RIVELARSI POTENZIALMENTE
PERICOLOSE.
NON DIFFONDA IN NESSUN CASO
INFORMAZIONI AGLI
ORGANI DI STAMPA e RADIOTV.
Servizio di
Prevenzione
e Protezione
EMERGENZA
IN OSPEDALE
ISTRUZIONI
OPERATIVE
Le situazioni di emergenza causate da
incendi, terremoti, o altre calamità, possono
avere serie conseguenze per edifici e
persone se non vengono applicate rapide
procedure di intervento per cercare di
ridurne gli effetti.
Nelle strutture sanitarie e negli ospedali
questi eventi possono assumere aspetti di
elevata pericolosità per la particolare attività
svolta.
QUESTO OPUSCOLO CONTIENE UNA
SINTESI DEL
PIANO DI EMERGENZA
PREDISPOSTO NEL NOSTRO
OSPEDALE E DESCRIVE IN MODO
SINTETICO I COMPITI, I DOVERI E
IL COMPORTAMENTO CHE IL
PERSONALE SANITARIO
DEVE APPLICARE IN CASO DI
INCENDIO (emergenza più
probabile in ospedale).
18
In quali casi scatta l’ALLARME INCENDIO?
La versione integrale di questa procedura è
disponibile sul programma RAGNO, una sintesi è
sul sito INTRANET dell’Azienda nella parte dedicata
al Servizio di Prevenzione e Protezione.
1) Presenza di fuoco o fiamme
2) Fumo o odore di bruciato anche se non sono
visibili fiamme
3) Scatta un allarme automatico
Cos’è l’emergenza?
E’una situazione non
prevedibile, di difficile
controllo e potenzialmente
pericolosa per le persone e
le cose. Può verificarsi in
qualsiasi momento e può
avere conseguenze
estremamente gravi se
non si interviene
tempestivamente con
specifiche procedure.
Chi sono gli addetti all’emergenza?
Sono suoi colleghi che avendo effettuato un corso
specifico, sono addestrati alla gestione dell’emergenza
incendio e hanno un ruolo di primo intervento.
Sono identificabili dalla spilla riprodotta in basso e che
portano sulla divisa.
E’ fondamentale che Lei conosca gli addetti
all’emergenza della sua Unità Operativa in modo
da poterli avvertire in caso di pericolo!
In tutti questi casi un paziente o un visitatore potrebbe avvertirla
del pericolo oppure notarlo Lei direttamente.
E’ opportuno che Lei verifichi IMMEDIATAMENTE L’EFFETTIVA
PRESENZA DEL PERICOLO E POTRA’ CERCARE DI RISOLVERLO
SOLO SE DI LIEVE ENTITA’ (ad es.un cestino di carta che
brucia).
Nessuno deve mettere in pericolo la propria incolumità, pertanto
se non riesce a mettere sotto controllo l’evento dovrà
TELEFONARE NEL PIU’ BREVE TEMPO POSSIBILE a
Modena Soccorso utilizzando il N.
2222
QUESTO E’ IL SOLO
NUMERO DI EMERGENZA
INTERNA CHE LEI DOVRA‘
COMPORRE.
NON CHIAMI I VIGILI DEL
FUOCO, NE’ LA PORTINERIA
CENTRALE, NE’ IL 118!!!
Al momento della sua segnalazione al n.2222
scatta l’ALLARME GIALLO.
LA PROCEDURA AZIENDALE DEL PIANO DI EMERGENZA L’operatore di Modena Soccorso che risponde a questo
numero le chiederà alcune informazioni:
ANTINCENDIO E’ STATA SUDDIVISA IN 4 STADI:
- nome,
Allarme incendio
- Unità operativa in cui si trova o lavora,
Allarme giallo
- luogo e piano in cui ha notato il pericolo,
Allarme rosso
- cosa ha notato (fumo, fiamme ecc.).
Evacuazione
RICORDI CHE QUESTE INFORMAZIONI SONO
DELLA MASSIMA IMPORTANZA.
EVENTUALI ERRORI O IMPRECISIONI
SOPRATTUTTO NELLA SEGNALAZIONE DEL
LUOGO INTERESSATO DALL’EPISODIO
POTREBBERO PREGIUDICARE LA
TEMPESTIVITA’ DELL’INTERVENTO SIA DEGLI
ADDETTI SIA DEI VIGILI DEL FUOCO E
QUINDI LA RISOLUZIONE DELL’EVENTO
STESSO!
In attesa dei soccorsi, allontani verso le vie di
esodo visitatori o curiosi e tranquillizzi i
pazienti.
Modena Soccorso avvertirà subito gli addetti
all’emergenza in servizio nelle altre Unità
Operative,
i tecnici reperibili, il personale del Servizio di
Prevenzione e Protezione che arriveranno sul
posto che Lei ha comunicato.
Questi colleghi potrebbero aver bisogno
della sua collaborazione per ricevere
informazioni utili per cercare di risolvere
l’evento, ad esempio:
la destinazione d’uso dei locali,
l’eventuale presenza di materiale
potenzialmente pericoloso
l’ubicazione degli estintori e dell’armadietto
antincendio.
Se l’incendio risulta di difficile
controllo scatta l’ALLARME ROSSO.
Gli addetti (sempre tramite
Modena Soccorso)
richiederanno l’intervento
immediato dei Vigili del
Fuoco.
In attesa del loro arrivo collabori
attivamente nell’allontanamento di
malati autosufficienti e nel
controllo di un possibile panico
generalizzato.
I vigili del fuoco giunti sul posto
assumeranno il comando delle
operazioni, Lei assieme a colleghi e
collaboratori dovrete pertanto fornire
indicazioni per l’eventuale spostamento di
pazienti in condizioni di particolare gravità.
19
8. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Tutti gli studenti dovranno fare uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti per la
protezione da rischi specifici (guanti, Filtranti faciali ( FFP1, FFP2, FFP3) camici, ecc.).
I principali DPI presenti al Policlinico sono indicati nelle immagini sottostanti; è necessario
rivolgersi al proprio tutor o al Coordinatore del reparto/servizio per ricevere informazioni sul
corretto utilizzo e sulla loro collocazione nell’unità operativa.
Protezione degli occhi
GUANTI
mascherina chirurgica con visiera
nitrile
vinile
occhiale monouso
occhiale pluriuso in policarbonato
lattice
antitaglio
da lavoro in gomma
DPI - Respiratori
FFP2
potere filtrante
95%
occhiale a mascherina con aderenza
perfetta al volto “occhiali da sub”
RESPIRATORE PER RISCHIO
CHIMICO
FFP1S con
carbone attivo
FFP3
potere filtrante
98%
20
9. LA GESTIONE DEI RIFIUTI
Il Policlinico persegue una politica di ecosostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale dei
fattori implicati nel proprio funzionamento (risparmio energetico, ottimizzazione delle risorse
idriche, ecc.). Un impegno specifico è quello di garantire il miglioramento continuo della
preselezione dei rifiuti prodotti, favorendo la raccolta differenziata di carta, imballaggi, plastica e
vetro, oltre al corretto e specifico smaltimento dei rifiuti pericolosi (in particolare a rischio chimico
ed a rischio infettivo). La Procedura Organizzativa PO 30 consultabile sul sito intranet
\\ntfs2\quality\Ragno\HTML\Home.htm utilizzando un PC del Policlinico collegato alla rete
informatica interna (vedi pag. 7), descrive le corrette modalità di gestione ( selezione e raccolta) e di
conferimento dei rifiuti prodotti in ambito ospedaliero agli smaltitori autorizzati.
E’ escluso da questa procedura lo smaltimento dei rifiuti radioattivi per i quali è necessario attenersi
a modalità distinte definite nella Istruzione Operativa specifica IO 03/RPT FISICA SANITARIA
“ISTRUZIONE OPERATIVA – SMALTIMENTO DEGLI ISOTOPI RADIOATTIVI” , disponibile in
intranet e nei reparti/servizi.
Nel Policlinico lo smaltimento dei RIFIUTI A RISCHIO INFETTIVO avviene , secondo le indicazioni di
norma e nei seguenti contenitori :
I RIFIUTI A RISCHIO INFETTIVO NON TAGLIENTI O PUNGENTI (cotone, garze contaminate da liquidi
biologici, materiale non tagliente o pungente che è stato a
contatto con sangue, ecc.), sono smaltiti in contenitori di
colore bianco di cartone plastificato termosigillato
contenente sacco giallo oppure i contenitori di colore nero
di plastica rigida contenente sacco rosso riportanti il
pittogramma di rischio biologico. I contenitori non
devono essere eccessivamente riempiti perché questo
comporterebbe un rischio per gli operatori e devono essere chiusi in modo definitivo al
massimo ogni 2 giorni dal personale incaricato.
I RIFIUTI A RISCHIO INFETTIVO CHE POSSONO O PUNGERE O TAGLIARE (aghi, vetri,
bisturi, ecc..) vanno smaltiti nei contenitori RIGIDI gialli o neri riportanti il
pittogramma di rischio biologico. Una volta pieni per i 3/4 del contenuto totale,
DEVONO essere chiusi ermeticamente e introdotti nel secondo contenitore
e cioè quello previsto per i rifiuti sanitari infetti.
I contenitori devono comunque essere chiusi temporaneamente, a fine giornata,
in modo da evitare accidentali fuoriuscite di materiale.
Prima della chiusura definitiva, l’operatore deve accertarsi che non vi siano
materiali pungenti o taglienti che fuoriescano impropriamente dalla bocca del
contenitore.
I RIFIUTI URBANI vanno smaltiti nei normali cestini o altri contenitori con sacchi
neri presenti nei reparti.
N.B. E’ FONDAMENTALE PRESTARE ATTENZIONE ALLO SMALTIMENTO DI
STRUMENTI PUNGENTI E/O TAGLIENTI :
- E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO MANIPOLARE E REINCAPPUCCIARE GLI AGHI E
I TAGLIENTI PRIMA DELLO SMALTIMENTO
- E’ RICHIESTA LA MASSIMA ATTENZIONE AFFICHE’ GLI STRUMENTI PUNGENTI
E/O TAGLIENTI NON VENGANO ELIMINATI NEI SACCHETTI NERI PER RIFIUTI
21
URBANI: QUESTO COMPORTAMENTO ESPONE A RISCHIO DI INFORTUNIO CON
ESPOSIZIONE A RISCHIO BIOLOGICO ALTRE PERSONE !
- E’ PREVISTO LO SMALTIMENTO NEI CONTENITORI SPECIFICI DI TUTTI GLI
STRUMENTI PUNGENTI E/O TAGLIENTI DA ELIMINARE (ANCHE QUELLI NON
CONTAMINATI DA MATERIALE BIOLOGICO PERCHE’ NON UTILIZZATI SUL
PAZIENTE) .
22
TABELLA : MODALITA’ DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN OSPEDALE
CLASSIFICAZIONE
RIFIUTI
PERICOLOSI A
RISCHIO
INFETTIVO
RIFIUTI
PERICOLOSI
A RISCHIO
INFETTIVO
TAGLIENTI E
PUNGENTI
CONTENUTO
Rifiuti contaminati
da sangue e/o liquidi
biologici, rifiuti
provenienti da pazienti
infetti.
Siringa
con
ago,
aghi,
lame da
bisturi,
strumenti appuntiti,
fiale, ecc..
PROVENIENZ
A
Reparti
Servizi
Ambulatori
Sale Operatorie
Laboratori
Reparti
Servizi
Ambulatori
Sale Operatorie
Laboratori
CONTENITORE
PRECAUZIONI
NON RIEMPIRE
ECCESSIVAMENTE IL
CONTENITORE
Plastica rigida con
Usare guanti monouso,
sacco in plastica all’interno,
chiudere il sacco con
per S.O. e zone ad alto rischio
laccetto e sigillare il
contenitore esterno;
etichetta con data di
chiusura. CHIUDERE IN
Cartone plastificato MODO DEFINITIVO AL
MASSIMO OGNI 2
con sacco in plastica
GIORNI
all’interno, per
Reparti/Servizi.
UNA VOLTA PIENI
PER I 3/4 , DEVONO
ESSERE CHIUSI
ERMETICAMENTE
introdurre i contenitori
all’interno dei contenitori
per “Rifiuti pericolosi a
rischio infettivo”
Plastica rigida, a
CHIUDERE
IN MODO
chiusura ermetica
DEFINITIVO AL
MASSIMO OGNI 5 GG
DEPOSITO
RACCOLTA
INTERNA
Ditta in appalto
Vuotatoio
Deposito
I contenitori forniti
dalla ditta in
appalto
Ditta in appalto
Vuotatoio
Deposito
I contenitori sono
disponibili a
magazzino
23
RIFIUTI SANITARI
CHE RICHIEDONO
PARTICOLARI
MODALITÀ DI
SMALTIMENTO
Farmaci
scaduti,
e residui di
farmaci
RIFIUTI
Pile
esauste
SANITARI
NON
PERICOLOSI
RIFIUTI
PERICOLOSI
NON A RISCHIO
INFETTIVO
^ i contenitori vuoti
(plastica/vetro) che di
liquidi pericolosi
possono essere smaltiti
come “rifiuti urbani
soggetti a raccolta
differenziata” se
sciacquati con acqua
corrente
Toner fotocopiatrici e
cartucce per stampanti
laser
Dispositivi impiantabili
a batteria (ICD, Pacemaker, Luprecorder)
Sostanze
chimiche
(Disinfettanti, Reagenti,
Soluzioni, Solventi)^
Glutaraldeide
Reparti
Servizi
Farmacia
Sale Operatorie
Laboratori
Reparti
Servizi
Reparti
Servizi
Ambulatori
Uffici
Reparti,
Emodinamica
Contenitore in plastica con
coperchio recanti la dicitura
“Farmaci scaduti”
Contenitore in plastica rigido
recanti la dicitura “pile
alcaline esauste”
Contenitore in cartone bianco
con etichetta con la dicitura
“toner per fotocopiatrici e
cartucce per stampanti”
Devono essere resi dalla
U.O. alla Farmacia
In locali non
allegando il buono di
accessibili
prelievo e specificando la
all’utenza
quantità e qualità dei
farmaci consegnati
In locali non
Maneggiare con cautela
accessibili
all’utenza
Maneggiare con cautela
In locali non
accessibili
all’utenza
Post espianto, provvedere
Contenitori rigidi con
alla decontaminazione con In locali non
coperchio, recanti la dicitura”
Sodio Perborato e
accessibili
risciacquo; etichetta con
all’utenza
pile al litio esauste”
data di chiusura
Reparti
Laboratori
Radiologie
Farmacia
Rigido
a chiusura ermetica
+ apposita
ETICHETTA*
Maneggiare con cautela;
apporre etichetta con data
di chiusura
Reparti
Servizi
In plastica, rigido,
a chiusura ermetica
+ apposita
ETICHETTA
Usare guanti e mascherina
FFP1 con filtro in
carbone; apporre etichetta
con data di chiusura
Squadra
sangue/posta
Squadra
sangue/posta
Ditta in appalto
Squadra
sangue/posta
Il deposito
Ditta in appalto
deve essere
effettuato
I contenitori forniti
per tipi
dalla ditta in
omogenei
appalto
Ditta in appalto
Vuotatoio
I contenitori forniti
dalla ditta in
appalto
24
Ditta in appalto
Materiali usati
per la DILUIZIONE sotto
cappa: in contenitore rigido
a chiusura ermetica di
colore giallo.
RIFIUTI
PERICOLOSI NON
A RISCHIO
INFETTIVO
Farmaci antiblastici,
tutti i prodotti che
vengono a contatto con
sostanze citotossiche,
taglienti e non (garze,
cotone, cerotti, ecc...)
UMACA
Oncoemato Pediatria
Materiali
Usare guanti, mascherina
usati per la
FFP2, camice
PREPARAZIONE: in
contenitore rigido giallo
rivestito internamente con
sacchetto di plastica
interno, collocato
all’esterno della cappa, con
dicitura “Rifiuti pericolosi
a rischio chimico”
Vuotatorio
I contenitori per i
rifiuti prodotti
nella
DILUIZIONE
sono disponibili a
magazzino
I contenitori per i
rifiuti prodotti
nella
PREPARAZIONE
sono forniti dalla
ditta in appalto
Apporre su entrambi i
contenitori apposita
ETICHETTA*
Reparti
Servizi
RIFIUTI
PERICOLOSI
Mercurio
Contenitore in plastica con
coperchio con la dicitura
“rifiuti contenenti mercurio”
+
apposita
ETICHETTA
Maneggiare con cautela
In locali non
accessibili
all’utenza
Squadra
sangue/posta
25
NON
A RISCHIO
INFETTIVO
Amalgama
Olii esausti
Liquidi di fissaggio
e sviluppo
NON SOGGETTI A
RACCOLTA
DIFFERENZIATA
Odontoiatria
Officina
Maneggiare con cautela
Laboratori
Radiologie
Tutta l’Azienda
Contenitore in plastica rigido
di colore “nero”, con sacco in
plastica nero, con dicitura
“rifiuti solidi urbani”
Tutta l’Azienda
Ridurre l’ingombro; i
Contenitore in plastica grigio documenti contenenti dati
con dicitura “carta - cartone” sensibili devono essere
resi non identificabili
carta cartone
SOGGETTI A
RACCOLTA
DIFFERENZIATA
Utilizzare guanti
In plastica, rigido a chiusura
ermetica oppure in cisterna
con dicitura “Liquidi di
sviluppo” o “Liquidi di
fissaggio” +
apposita ETICHETTA
Rifiuti non contaminati
da sangue e/o liquidi
biologici
assorbenti igienici,
gessi ortopedici, bende,
sacche per urina (svuotate
del loro contenuto),
se non a rischio infettivo o
non provenienti da malati
infetti
Rigido con
chiusura a vite con la dicitura
“Amalgama”
+
apposita
ETICHETTA
Rigido
a chiusura ermetica
+
apposita
ETICHETTA
Maneggiare con cautela
Usare guanti (meglio da
lavoro) per chiudere il
sacco
In locali non
Ditta specializzata
accessibili
a chiamata
all’utenza
In locali non
Ditta specializzata
accessibili
a chiamata
all’utenza
Cisterna/
Vuotatoio
Ditta specializzata
/Ditta in appalto a
chiamata
I contenitori forniti
dalla ditta in
appalto
Vuotatoio
Deposito
Ditta in appalto
Vuotatoio
Ditta in appalto
26
(SOLO SE NON
VISIBILMENTE
CONTAMINATI DA
SANGUE O
LIQUIDI
BIOLOGICI)
(non applicabile per i
rifiuti provenienti da
pazienti in isolamento
aereo - smaltire come
rifiuti a rischio
infettivo)
Reparti
Servizi
I flaconi/contenitori
Contenitore rigido in plastica
devono essere svuotati del
di colore “verde” con dicitura
loro contenuto
“vetro”
e sciacquati
Vuotatoio
Reparti
Servizi
I flaconi/contenitori
Contenitore rigido in plastica
devono essere svuotati del
di colore “rosso” con dicitura
loro contenuto
“vetro scuro”
e sciacquati
Vuotatoio
Vetro bianco
Vetro scuro
Plastica
(comprese le sacche per
infusione/NPT)
Reparti
Servizi
Ambulatori
Contenitore in plastica rigido
di colore “blu” con sacco in
plastica bianco , con dicitura
“plastica”
I flaconi/contenitori
I contenitori
devono essere svuotati del
sono
loro contenuto
collocati
e sciacquati
negli atri
Ditta in appalto
Ditta in appalto
Ditta in appalto
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