Maggio 2007
Anno III - Nr. 1
SFR. 6.–
Copia omaggio
Lugano: una moderna polizia urbana
120 «mini» pompieri in Ticino
HELP: emergenza cardiaca e cerebrale
Numeri utili in caso d’emergenza
FCTSA
Federazione Cantonale Ticinese
Servizi Ambulanze
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Sommario
Stefano Pescia (sin.), redattore responsabile
e Pietro Izzi, direttore della Edimen Sagl
“SOS” con voi
due volte all’anno!
Dopo un’apparizione annuale nel 2005
e nel 2006, «SOS» si propone ora in
due edizioni; la seconda seguirà in
novembre. Una scelta cosciente che
anche da parte dei responsabili della
Polizia Cantonalee Comunale, della
Federazione Cantonale Ticinese Servizi
Ambulanze e dei Corpi Pompieri
richiede un impegno più importante ma
pure di maggiore soddisfazione.
Il tema della sicurezza personale e di
terzi in casa e all’esterno e quello della
salute varia con innumerevoli argomentazioni. In questa edizione infatti uno
spazio specifico lo occupano anche i
bambini. Il Servizio ambulanze ci propone il risultato di un progetto chiamato “144-bimbi” all’interno di una classe di quinta elementare. I pompieri presentano il loro gruppo di “mini”, che in
tutto il Cantone vanta 120 tra ragazzi e
ragazze dai 6 ai 17 anni, attivi in una
decina di sezioni del Sopra e del
Sottoceneri. Un importante impegno da
parte dei due Enti coscienti che determinate nozioni si costruiscono a tappe
e nel segno di rinforzare con costanza
e regolarità il messaggio.
Soggetti nuovi che dimostrano come
“SOS” possa veramente affermarsi come
una pubblicazione costruttiva ricca di
utili suggerimenti al servizio della sicurezza di una popolazione di tutte le età.
Stefano Pescia
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Da «CSI» alla Scientifica: realtà e/o fantascienza
Truffe: l’illusione di far soldi senza rischi
La Difesa C. SA - Lotta contro i ritardi di pagamento
Polizia Città di Lugano - Una moderna polizia urbana
SCSS - Servizio Cantonale di Soccorso Stradale
L’Associazione cantonale sezione mini pompieri
Casapool: l’estate tutto l’anno
Quando le autoscale salvano la vita
Incendio di pneumatici a Riazzino
Corso specialistico per interventi su sostanze pericolose
Corsi d’aggiornamento: set anticaduta e soccorso stradale
Un intervento particolare a Rancate
SCuDo - Il Servizio Cure a Domicilio del Luganese
Cosa fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza
144-Bimbi: i soccorritori insegnano alle scuole elementari
Roll-Star: il movimento è libertà
La concezione sociale del Casinò di Lugano
HELP nell’emergenza cardiaca o cerebrale
Prevenzione degli incidenti domestici dei bambini
Ticino Soccorso: dati statistici 2006
Numeri utili: chi chiamare in caso d’emergenza
IMPRESSUM
Editore
Edimen Sagl, Lugano
Direttore editoriale
Pietro Izzi
Redattore responsabile
Stefano Pescia
In redazione
per la Polizia cantonale:
- Marco Frei
- Mario Ritter
- Emilio S. Baggi
- Andrea Quattrini
- Giancarlo Santacroce
per la Polizia comunale:
- Roberto Torrente
- Franco Macchi
per la FCTCP:
- Michele Casari
- Michele Fattorini
- Daniele Garbin
- Marco Quattropani
- Lionello Sacchi
per la FCTSA:
- Luciano Anselmi
- Claudio Benvenuti
- Claudia Borioli
- Roberto Cianella
- Lorenza Frisberg
- Ivana Marti
- Sandro Muschietti
- Erika Rinaldi-Untersee
Amministrazione e pubblicità
Edimen Sagl.
Via Monte Boglia 1 - CP 4622
CH-6904 Lugano
Tel. +41 (0)91 970 24 36
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Grafica e impaginazione
Adriano Sigg - Edimen Sagl.
Stampa
TBS, La Buona Stampa sa
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Abbonamenti
annuo Fr. 12.– (2 numeri)
biennale Fr. 23.– (4 numeri)
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SCSS
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Da «CSI» alla Scientifica:
realtà e/o fantascienza
Dalla lente al DNA
(Tratto da “La Scienza contro il crimine”, editoriale di Matteo Airaghi, apparso su Ticino7, n. 11, marzo 2005)
I cultori di Sherlock Holmes l’hanno
sempre saputo: “il metodo della scienza
ha molto in comune col metodo del
detective...”. E d’altronde fu proprio l’infallibile investigatore celebrato da Conan
Doyle a valorizzare per primo i dettagli e
gli indizi di carattere chimico-biologico
per giungere alla soluzione di casi polizieschi apparentemente inestricabili. Più
o meno tutti sapevano chi erano “quelli
della scientifica”, cosa avveniva nella
morgue o chi fosse il coroner, qualcuno
intuiva l’importanza dei legami tra gli
insetti e un cadavere in decomposizione.
“Ma anche voi della Scientifica
siete come quelli di «CSI»?
Di questi tempi è una domanda ricorrente che ci vien posta in tutte le salse e con
malcelata curiosità:
“Utilizzate le stesse tecniche o è solo
fantascienza? Disponete degli stessi
mezzi così sofisticati? Avete davvero la
possibilità di accedere a tutti quei
sistemi informatici e a quelle banchedati che permettono in pochi secondi
di ottenere riscontri così strabilianti?”
E così di seguito...
Le attuali (e sempre più numerose...)
fiction televisive incentrate sulle
scienze forensi, i vari «CSI» americani
in testa, seguiti dai «RIS» italiani dei
Carabinieri, sono in genere indubbiamente ben fatte, sia dal punto di vista
della trama (o più precisamente degli
aspetti criminalistici e medico-legali
raccontati con i vari risvolti professionali), che dal punto di vista qualitativo e
scenografico.
Ma chi avrebbe potuto prevedere la popolarità che le scienze forensi (l’insieme
delle discipline che si pongono al servizio
dell’indagine penale e della criminalistica) e il medical thriller (specialmente in
campo televisivo e letterario) avrebbero
riscosso nella realtà e nella fantasia dei
nostri tempi? .... Le prime avvisaglie che
autopsie e traiettorie balistiche potevano
riscuotere un enorme successo mediatico
si ebbero già negli anni Settanta grazie ad
un serial televisivo (Quincy, forse qualcuno se lo ricorderà) sulla vita di un moderno coroner, ma è solo negli ultimi anni,
con il successo mondiale di C.S.I. Crime Scene Investigation e con i romanzi di Patricia Cornwell e Kathy Reichs,
che questi argomenti, un po’ macabri ma
senz’altro affascinanti, sono diventati
davvero di dominio comune.
Non scordiamoci che, da informazioni in
nostro possesso, il budget di una puntata
di tale trasmissione ammonterebbe a più
di un milione di dollari... cifra neanche
lontanamente comparabile a quella messa a disposizione annualmente alla
Scientifica! Ciò ha contribuito non poco
in questi ultimi anni alla diffusione dell’interesse quasi spropositato ed abusato
in questo campo, comunque innegabilmente accattivante per molteplici ragioni, ed è soprattutto il mondo femminile
(chissà come mai) che sempre di più si
avvicina a questa professione.
I metodi di lavoro presentati, le tecniche
mostrate, le apparecchiature utilizzate
corrispondono grosso modo effettivamente alla realtà e più la serie avanza con
gli episodi, più i casi appaiono improbabili (ma la fantasia degli autori non sembra avere limiti!).
E, come nella realtà, si parte sempre da
una situazione finale, ma quello che
cambia è che nei film la storia criminale/investigativa viene decisamente compressa e quindi ciò che non sono assolutamente rispettati sono i tempi,
Grazie al potere della fiction, tutti
ormai ci dilettiamo di DNA e biologia
molecolare, di corpi carbonizzati e di
esami di ossa, di impronte dentali ed
entomologia forense, di incisioni a Y e
di Luminol, scordandoci magari che,
anche nella nostra piccola realtà, la
polizia scientifica opera quotidianamente con uno staff di prim’ordine e attrezzature d’avanguardia. ....
Il merito di libri e serial televisivi (ben
realizzati e senza dubbio ben documentati) è stato quello di attirare l’attenzione
del grande pubblico su un settore di cui
oggi gli apparati giudiziari di un Paese
moderno non possono più fare a mano.
Purtroppo però nel mondo reale neppure
il miglior emulo di Grissom riesce sempre a scoprire la verità.
Fra i sempre più numerosi adepti delle Scienze
forensi, troviamo anche Christa Rigozzi,
brillantemente eletta Miss Svizzera 2006:
che intenda forse smentirci per quanto attiene
il profilo ideale dei candidati per svolgere tale
professione?
oltre... alle quotidiane interferenze e
complicazioni, alla moltitudine dei casi
che si sovrappongono e degli aspetti molto più banali che vi interferiscono, quasi
sempre negativamente. Il lavoro inoltre
non risulta per noi sempre così pia-
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I nostri sapori.
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I Nostrani del Ticino sono la riscoperta dei
sapori locali e provengono esclusivamente da
aziende ticinesi che ne garantiscono la qualità,
la freschezza e la genuinità.
In Ticino per il Ticino è l’impegno concreto e
coerente nel sostenere agricoltori, allevatori e
produttori alimentari della nostra regione.
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Lo spettatore è accompagnato in maniera estremamente realistica sulla scena del
crimine e sul tavolo autoptico per osservare meglio come operano la polizia
scientifica ed il medico legale, con riprese ultra sofisticate ed amplificate dei
fenomeni dimostrativi più avvincenti.
In questi anni sono oltretutto cadute
quasi completamente tutte le barriere
della censura o della sensibilità, per
cui si è assistito ad un’escalation quasi
morbosa nel mostrare integralmente e
in primo piano scene cruenti e raccapriccianti, soffermandosi con dovizia
nei particolari più significativi.
cevole e gratificante come vien documentato (uomini “macho” incravattati e
donne “vamp” con tacchi a spillo...),
come pure sostanziali sono le differenze
per così dire “procedurali”: nella nostra
organizzazione, né si conducono interrogatori in prima persona né si procede a
degli arresti (o ancora si formulano giudizi morali...); con tutti i compiti e le
competenze che già ci ritroviamo, questo
sarebbe veramente pretendere troppo!
Un’altra evidente differenza che suscita
talvolta un sentimento di ammirazione,
legata alla frustrazione (o addirittura ipotetica “invidia”) è che, pur essendo in
taluni casi specialisti con formazione
accademica e con ragguardevole esperienza in settori specifici, gli agenti della
Scientifica non potranno mai in alcun
modo competere con i “Grissom” della situazione, di cultura generale, con
conoscenze scientifiche in quasi tutte le
(innumerevoli!) discipline affini e con
esperienze professionali a dir poco eccezionali, ciò che in realtà sarebbe praticamente impossibile ritrovare.
Però, al contrario di quanto ci viene
mostrato, noi beneficiamo di una vera
palestra di allenamento, costituita dagli
innumerevoli casi più semplici o secondari, quali i furti con scasso e le costatazioni di decesso.
In un filmato la rappresentazione deve
scorrere fluidamente e tutti gli aspetti
essenziali devono necessariamente combaciare alla perfezione; insomma: “al posto
giusto nel momento giusto”, altrimenti non
risulterebbe così appassionante.
Chissà poi come mai le azioni, le ricerche, gli esperimenti più importanti e
spettacolari si svolgono sempre di notte
o nella penombra? Forse semplicemente
per permettere di meglio far risaltare le
illuminazioni ultraviolette e le colorazioni delle reazioni chimiche con maggior
effetto scenico. Il divario tra percezione
pubblica e realtà è comunque enorme:
questo “effetto C.S.I.” ha indubbiamente accentuato le pretese in maniera quasi assurda delle prove di tipo
materiale.
Oggi si raccolgono in effetti molti più
indizi materiali di quanto si faceva prima
ed i laboratori (meno avveniristici, ordinati e scintillanti di come appaiono in
TV) sono sovraccarichi di lavoro.
Accanto a queste sublimi rappresentazioni, per gli addetti ai lavori non è comunque raro cogliere anche evidenti ingenuità
procedurali (o anche semplici macroscopiche “lacune”, come il fatto di non
indossare le famose tute e mascherine di
protezione, che altrimenti nasconderebbero troppo i protagonisti...), ma ciò appare
inevitabile anche al fine di semplificare
talune attività specialistiche rendendole
più comprensibili per il pubblico.
Che giudizio si può quindi dare a questo
genere di filmati in cui vengono svelati i
metodi più recenti e le tecniche più raffinate per la rivelazione delle tracce (vedi
degli indizi o elementi di prova) tali da
permettere l’identificazione e l’arresto
di un autore, rispettivamente la “dimostrazione” materiale, inconfutabile, della responsabilità di un atto criminale?
I moderni esperti forensi sono confrontati
con un’attività estremamente diversificata, facendo
capo a strumenti e tecnologie d’avanguardia.
E ancora, quale logica conseguenza,
ai potenziali autori di reati di adottare gli eventuali accorgimenti
necessari per evitare di lasciare queste tracce (o di non permetterne il
loro rilievo)?
La risposta non può essere decisamente univoca, anche e soprattutto
per noi del mestiere. Possiamo forse
evidenziarne le principali considerazioni, suddivise fra coloro che li accolgono con favore e fra coloro che, per contro, ne rilevano gli aspetti più negativi.
Per chi li giudica positivamente (penso riguardi la maggioranza), si può
ritenere:
– l’indubbiamente valido ed interessante implicito contenuto didattico,
ed è proprio per questo che li si reputa di elevata qualità professionale;
– vi si ritrovano - anche se in misura
più moderna o “avveniristica” - le
stesse tecniche applicate nel nostro
piccolo (seppur limitatamente a casi
estremi);
– vengono mostrati, spiegati e diffusi i
metodi di lavoro di questa affascinante professione, sino a poco tempo
fa pressoché sconosciuta;
– la comprensione dei fenomeni che
avvengono in natura o la dinamica e
gli effetti derivanti dagli atti criminali sono resi estremamente evidenti e
comprensibili attraverso delle tecniche dimostrative d’avanguardia
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Polizia cantonale - 117
(con i mezzi informatici e le nuove
tecnologie i progressi in questo campo sono stati incredibili);
– le difficoltà operative, le pseudo-giustificazioni (o alibi) che vengono
presentati, i ragionamenti a dir poco
talvolta alquanto elaborati, ci rendono attenti come, anche nella nostra
realtà, sia importante tener conto delle sempre possibili insidie, di non
sempre fidarsi delle apparenze (come
spesso accade!), nel rimanere prudenti delle conclusioni, ecc.
Per chi, per contro, li giudica negativamente o fra i detrattori, si può
menzionare:
– una quasi smisurata pubblicità delle
varie attività legate alle scienze
forensi che rischia di vanificare le
sue stesse potenzialità (rendendo
più attenti gli aspiranti delinquenti); ma oggigiorno, comunque, con
i mezzi d’informazione, la letteratura scientifica in materia, internet
a disposizione, ...
– una certa qual invidia o senso d’impotenza da parte di qualche collaboratore che si rende forse conto di
“non esserne (comprensibilmente)
all’altezza” e quindi più che l’interesse ed il desiderio di emulazione
(con le dovute e più che opportune
proporzioni...), prevale il sentimento
del discredito e della banalizzazione;
– c’è un rischio non indifferente che si
creda che la scienza non sia più
necessaria per risolvere un caso partendo dalla scena del crimine, ma che
- da sola - sia sufficiente (a scapito di
un’investigazione tradizionale), e ciò
è profondamente errato!
– un ulteriore pericolo concreto ed
abbastanza diffuso è effettivamente
rappresentato dalle false aspettative
che questi filmati possono generare
nei colleghi inquirenti e, peggio
ancora, nei magistrati e negli avvocati, i quali si aspettano sempre dei
riscontri rapidi e positivi del nostro
operato per i loro specifici casi
(facendo evidentemente astrazione di
tutto il resto...);
– la diffusione negli spettatori di un
sentimento cognitivo specifico, portando a volersi sostituire alla
Scientifica.
Sopra: set di lampade LED per la ricerca di
tracce sui luoghi di reato. A destra: quella utilizzata in particolare per le tracce di scarpe
Un buon criminalista deve conoscere le
diverse potenzialità che ogni traccia
osservata e rilevata sui luoghi o in laboratorio può avere. Di tutte le tecniche e
le apparecchiature di cui dispone, egli
dovrà fare un lavoro di selezione: la tecnologia aiuta di molto l’attività di un
forense, ma la qualità del suo lavoro
dipenderà sempre dall’analisi interpretativa dei risultati ottenuti. Nessun apparecchio può sostituirsi all’uomo “CSI”,
ma va da sé che un criminalista senza
apparecchiature e mezzi non andrà molto lontano. Le ditte presenti sul mercato
nell’ambito criminalistico sono poche e
per via della legge di mercato relativa
alla domanda e all’offerta i prodotti hanno spesso dei costi esorbitanti.
Recentemente la Scientifica ha acquistato un set di lampade speciali LED per
l’attività di sopralluogo ed in particolare
una per la ricerca di tracce di orme di
scarpe. Emettendo un potente fascio di
luce radente e uniforme questa lampada
Concludendo, è e sarà sempre una
rincorsa infinita fra la polizia ed il
delinquente e qualsiasi mezzo può
essere utile per migliorare e far progredire il proprio settore: anche per
questo tali fiction lo sono innegabilmente, forse più per i loro risvolti
impliciti e nascosti (o ancora “sublimali”, visto che siamo in tema!) che per
quelli palesi e concreti. Anche se non è
dimostrato che nelle aule di tribunale
esista un effetto C.S.I., l’effetto reale è
la presa di coscienza della necessità di
un avanzamento dei laboratori di scienze forensi e della ricerca nelle discipline che la riguardano.
permette di mettere in evidenza, anche
su suoli problematici a scarso contrasto,
delle tracce di suole di scarpe che con
una pila comune sarebbero difficilmente osservabili. I risultati ottenuti dalla
sua introduzione appaiono incredibili.
A titolo indicativo, tenendo conto della
casistica (2005: 876 furti / 2006: 741
furti), nel 2005 sono state prelevate 280
tracce di suole di scarpe, mentre nel
2006 siamo già a quota 490, con un
incremento del 57%! Di riflesso, il
numero d’identificazioni nel 2006 è salito del 220% rispetto all’anno precedente... e pensare che per ora il suo utilizzo
sui luoghi non è ancora sistematico.
La regola di base rimane comunque
quella di assicurare la zona dove si possono trovare delle potenziali tracce di
suole di scarpe, ovvero principalmente
sulla via d’entrata ed uscita dell’autore
o degli autori.
Infine, a dimostrazione di quanto
sopra, è comunque confortante costatare che, dall’avvento di questo fenomeno, le identificazioni degli autori di
reato non sono affatto diminuite: tutti
sanno che per evitare di lasciar le proprie
impronte si possono semplicemente mettere dei guanti per compiere dei reati ma,
ciò nonostante, solo nel nostro piccolo
Cantone se ne rilevano in media alcune
centinaia all’anno sui luoghi di reato e
vengono identificati una settantina di
autori per mezzo di tali tracce!
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Emilio S. Baggi, Giancarlo Santacroce,
Andrea Quattrini
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Imbroglioni, bugiardi, imbonitori, ciarlatani
L’illusione di far soldi senza rischi
Una delle piaghe della grande e della piccola criminalità sono le truffe,
gli imbrogli e i raggiri che provocano danni considerevoli al patrimonio
e lasciano l’amaro in bocca alla persona che ne è stata vittima.
Desiderate investire il vostro denaro in
operazioni redditizie. Le opportunità di
investimento sono talmente numerose che
è praticamente impossibile disporre di
una panoramica adeguata, a meno di non
essere degli esperti. I consulenti disonesti
sfruttano questa situazione. Ogni anno
truffano investitori inesperti per una cifra
pari a diversi milioni di franchi.
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consulenti pescecani? Fate il nostro test
• Volete sapere quali esperti di finanza e
quali istituti finanziari sono soggetti al
controllo statale? Controllate nelle liste
ufficiali.
• Desiderate essere informati sui metodi
truffaldini più aggiornati con i quali dei
consulenti disonesti potrebbero colpirvi?
L’Ufficio federale di polizia vi informa.
Investimento ingannevole,
cos’è?
Ogni anno in Svizzera un gran numero di
persone perde una gran quantità di soldi
in investimenti ingannevoli che si risolvono in autentiche truffe. La cifra
ammonta a diversi milioni di franchi.
I truffatori che si spacciano per consulenti sembrano in apparenza persone serie e
degne di fiducia. Nessuno immagina che
dietro una parvenza di serietà si nascondono persone disoneste e senza scrupoli.
Oggi le possibilità per investire seriamente denaro non mancano di certo; purtroppo esistono anche vari modi per farselo soffiare. L’investimento ingannevole assume le forme più diverse: azioni,
fondi, diamanti, garanzie bancarie, ecc.
Tutte le truffe hanno tuttavia un aspetto
comune, ossia la promessa di forti guadagni. E, puntualmente, la promessa è disattesa e l’operazione si risolve in un grande
guadagno per il truffatore e in una grande
perdita per l’investitore imprudente.
Ricordate sempre: di guadagni sicuri non
ve ne sono. Fatevi pertanto sempre consigliare da un esperto. E rispettate in ogni
caso la regola seguente: prendetevi tutto il
tempo che occorre. Definite i vostri obiettivi, valutate tutti i costi e i rischi e riflettete
bene prima di firmare qualsiasi contratto.
TEST
La vostra reazione:
Potreste essere anche voi facile preda
di un consulente malintenzionato?
Sareste in grado di proteggervi adeguatamente? Effettuate il nostro test e
lo saprete. Pronti?
A - NON VI INTERESSA. INTERROMPETE SUBITO LA CONVERSAZIONE.
e- Siete comodamente seduti nella pol-
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Non rispondo
ad un contatto non sollecitato.
trona del vostro soggiorno. Il telefono
squilla. Rispondete. In linea c’è Claudio
Furbetti, un tale che avete superficialmente conosciuto a una festa.
«Buona sera. Sono Claudio Furbetti. Si
ricorda di me? Ci siamo visti alla festa
del Signor P. Avevamo approfondito il
discorso su investimenti promettenti. È
un periodo ideale e ci sono ottime possibilità per realizzare grandi guadagni. Ho
pensato che la cosa potesse interessarla.
Per questo mi permetto di chiamarla.
Posso passare da lei questa settimana
per una chiacchierata senza impegno?»
Senza alcun accordo preventivo, i consulenti disonesti contattano le loro vittime
per telefono, a mezzo e-mail o per posta.
Sono loro a decidere quando e con chi
fare i loro loschi affari. Se uno sconosciuto vi contatta spontaneamente proponendovi un investimento, non lasciatelo
parlare e interrompetelo subito con decisione. Se desiderate comunque incontrare
un consulente finanziario che non conoscete, non fatelo mai a casa vostra.
Andate in un ristorante: potrete infatti
liberarvene più facilmente.
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B - ACCETTATE L’INVITO DI
CLAUDIO FURBETTI E, IN TUTTA
CALMA, GLI DATE MODO DI SOTTOPORVI LA SUA OFFERTA.
SE NON SIETE INTERESSATI, POTETE COMUNQUE MANDARLO A
SPASSO.
E SUGLI OBIETTIVI DI UN INVESTIMENTO. DESIDERATE MIGLIORARE LA PREVIDENZA PER LA
VOSTRA VECCHIAIA? O SEMPLICEMENTE FARE QUALCHE SPECULAZIONE? RIFLETTETE SULL’IMPORTO CHE VOLETE INVESTIRE.
SONO CONVINCENTI E MI BASTANO. UN LORO APPROFONDIMENTO
SAREBBE INOPPORTUNO.
Il vostro comportamento non è corretto. La regola è infatti: Non rispondo ad
un contatto non sollecitato.
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Quando decido
di investire, ho un obiettivo ben definito.
Senza alcun accordo preventivo, i consulenti disonesti contattano le loro vittime per telefono, a mezzo e-mail o per
posta. Sono loro a decidere quando e
con chi fare i loro loschi affari. Se uno
sconosciuto vi contatta spontaneamente
proponendovi un investimento, non
lasciatelo parlare e interrompetelo subito con decisione.
Chi investe deve dapprima chiarire, da
solo o in famiglia, i propri obiettivi. Tali
obiettivi devono essere realistici. Ai consulenti disonesti i vostri obiettivi non
interessano affatto; vogliono semplicemente vendervi un prodotto, cercando di
convincervi con argomenti spesso puramente emotivi. Esaminate sempre con
attenzione se gli obiettivi degli investimenti che vi vengono proposti coincidono con i vostri; se non è il caso rifiutateli
con decisione.
Fatevi dare nome, cognome e indirizzo
del consulente (persona e istituto).
Informatevi presso amici e conoscenti o
rivolgetevi ad esperti riconosciuti. Vi
sono numerose istanze di consulenza
quale l’Ufficio federale sulle assicurazioni private, ecc. La Confederazione tiene
un elenco aggiornato dei consulenti
finanziari. Se il nome figura su tale lista,
il consulente è probabilmente serio.
r- Avete ceduto alla proposta di Claudio
Furbetti. Lo incontrate martedì sera, a
casa vostra.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Mi informo sempre
sull’identità del consulente.
B - DOPO L’INCONTRO CON
FURBETTI, MI DARÒ DA FARE E
CONTROLLERÒ ACCURATAMENTE
OGNI SUA AFFERMAZIONE. NON SI
SA MAI, SE CI SI PUÒ DAVVERO
FIDARE DI UN CONSULENTE IN
INVESTIMENTI.
t - Come previsto, Claudio Furbetti
Come vi preparate?
A - NON FATE NULLA E ASPETTATE
SEMPLICEMENTE DI SENTIRE CIÒ
CHE VI PROPONE CLAUDIO
FURBETTI. LUI VUOLE UNA COSA
PRECISA DA VOI. VOI NON VOLETE
NULLA DA LUI. SE LA SUA OFFERTA NON VALE NULLA, NON AVETE
PERSO INUTILMENTE TEMPO ED
ENERGIA.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Quando decido di
investire, ho un obiettivo ben definito.
Chi investe deve dapprima chiarire, da
solo o in famiglia, i propri obiettivi. Tali
obiettivi devono essere realistici. Ai consulenti disonesti i vostri obiettivi non
interessano affatto; vogliono semplicemente vendervi un prodotto, cercando di
convincervi con argomenti spesso puramente emotivi. Esaminate sempre con
attenzione se gli obiettivi degli investimenti che vi vengono proposti coincidono con i vostri; se non è il caso rifiutateli
con decisione.
B - RIFLETTETE SULLA NECESSITÀ
giunge a casa vostra. Vi porge il suo
biglietto da visita. «Mi presento brevemente. Mi chiamo Claudio Furbetti.
Sono direttore della Trappolini SA di
Squalone. La mia ditta investe soprattutto in promettenti progetti edili. Durante i
miei studi alla HSG di San Gallo mi sono
occupato in modo particolare di operazioni immobiliari. Le mie conoscenze sfociano oggi in operazioni promettenti.
Alla festa il Signor P., suo amico, le ha
confermato che siamo soggetti alla
Commissione federale delle banche.
Come vede, oltre a generare grandi guadagni, le nostre operazioni sono anche
sicure.»
Che fate di queste informazioni?
A - CLAUDIO FURBETTI HA L’OBBLIGO DI IDENTIFICARSI. MI HA
MOSTRATO IL SUO BIGLIETTO DA
VISITA E MI HA PRESENTATO IL
SUO CURRICULUM. INOLTRE IL
MIO AMICO P. HA EFFETTIVAMENTE AFFERMATO CHE LA DITTA
TRAPPOLINI SA È SOGGETTA ALLA
COMMISSIONE FEDERALE DELLE
BANCHE. CLAUDIO FURBETTI È IN
REGOLA. QUESTE INFORMAZIONI
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Mi informo
sempre sull’identità del consulente.
Fatevi dare nome, cognome e indirizzo
del consulente (persona e istituto).
Informatevi presso amici e conoscenti o
rivolgetevi ad esperti riconosciuti. Vi
sono numerose istanze di consulenza
quale l’Ufficio federale sulle assicurazioni private, ecc. La Confederazione tiene
un elenco aggiornato dei consulenti
finanziari. Se il nome figura su tale lista,
il consulente è probabilmente serio.
u- Claudio Furbetti si accomoda sul
divano. «Abbiamo una grande esperienza
in gestione patrimoniale e intermediazione di operazioni di investimento. Le spiego brevemente la nostra strategia.
Consigliamo ai nostri clienti un portafoglio misto. Gli immobili sono il nostro
oggetto preferito perché non sono soggetti alle oscillazioni della borsa. Se segue
regolarmente l’SMI, sa esattamente ciò
che sto dicendo. D’altro canto, è peccato
lasciarsi sfuggire opportunità d’investimento in prodotti finanziari redditizi. Noi
puntiamo in particolare sui derivati.
uu
11
Polizia cantonale - 117
finanziari - immobili, derivati e materie
prime - è sicuramente adatta: puntiamo
sempre su ciò che è oggetto delle migliori contrattazioni. Ciò ci garantisce un
reddito minimo del 25 percento.»
Siete soddisfatti delle promesse di
reddito?
A - PER NIENTE. UN REDDITO DEL
25 PERCENTO È DECISAMENTE
ECCESSIVO. SE LO CONFRONTO
CON IL REDDITO DEL MIO LIBRETTO RISPARMIO È ADDIRITTURA
ASTRONOMICO. O FURBETTI STA
CERCANDO DI VENDERMI LUCCIOLE PER LANTERNE OPPURE IL
RISCHIO È COSÌ GRANDE CHE È
COSTRETTO A SEDURRE GLI INVESTITORI CON REDDITI ELEVATI.
RINUNCIO ALL’INVESTIMENTO.
Se acquista ad esempio un’opzione, entro
un periodo determinato può acquistare e
vendere merci in modo redditizio a un
prezzo pattuito all’inizio. Non voglio
dilungarmi oltre sui meccanismi delle
opzioni put e call. Noi siamo operatori
full service. Ci occupiamo di tutto: lei
continua a pensare normalmente delle
sue cose, senza dover seguire giorno e
notte l’andamento della borsa. Non deve
neppure provvedere all’apertura di un
conto investimenti. Ce ne occupiamo noi.
Non deve far altro che girare il suo denaro sul conto della nostra ditta. Noi li versiamo su un sottoconto, intestato a suo
nome. Ed è su tale conto che i suoi guadagni si accumuleranno.»
È soddisfatto di queste informazioni?
A - NO, VOGLIO SAPERE ESATTAMENTE DOVE VANNO A FINIRE I
MIEI SOLDI. FIDARSI È BENE, CONTROLLARE ANCORA MEGLIO.
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Decido
solo se so esattamente come funziona
l’investimento.
I consulenti disonesti ricorrono spesso a
un linguaggio incomprensibile per
camuffare la vera natura dei loro prodotti. Contano sul fatto che la gente si vergogna di sembrare ignorante. Niente paura: non siete un esperto e avete perfettamente il diritto di porre qualsiasi tipo di
12
domanda e soprattutto di informarvi
presso conoscenti ed esperti. Fatevi spiegare tutti i rischi dell’investimento e
decidete solo dopo aver capito tutto.
B - SÌ. LE OPERAZIONI DI INVESTIMENTO SONO COSE PER ESPERTI.
NON POSSO OCCUPARMI DEI DETTAGLI DELL’INVESTIMENTO, NON
NE SO ABBASTANZA. FURBETTI È
UN ESPERTO. L’ESSENZIALE È CHE
IO MI FIDI DI LUI.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Decido solo se so esattamente come funziona l’investimento.
I consulenti disonesti ricorrono spesso a
un linguaggio incomprensibile per
camuffare la vera natura dei loro prodotti. Contano sul fatto che la gente si vergogna di sembrare ignorante. Niente paura: non siete un esperto e avete perfettamente il diritto di porre qualsiasi tipo di
domanda e soprattutto di informarvi
presso conoscenti ed esperti. Fatevi spiegare tutti i rischi dell’investimento e
decidete solo dopo aver capito tutto.
i - Se decidete di far investire i vostri
soldi dalla sua ditta, chiedete a Furbetti
di dirvi esattamente quanto guadagnate.
«Attualmente i mercati azionari sono
soggetti a grandi turbolenze. La nostra
strategia, imperniata su diversi prodotti
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Le promesse di
rendimenti elevati sono molto rischiose.
I consulenti disonesti promettono alle
loro vittime guadagni molto elevati. Ma i
miracoli non esistono: più alto è il guadagno prospettato, più alto è il rischio.
Nessuno al mondo è in grado di garantirvi un guadagno sicuro.
B - NO. È DIMOSTRATO CHE GLI
INVESTIMENTI CONSENTONO DI
OTTENERE DEI REDDITI NETTAMENTE SUPERIORI. LA DITTA DI
FURBETTI INTASCA SICURAMENTE GROSSI MARGINI E MI DÀ SOLO
PARTE DEL REDDITO. ESIGO UN
REDDITO SUPERIORE.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Le promesse di rendimenti elevati sono molto rischiose.
I consulenti disonesti promettono alle
loro vittime guadagni molto elevati. Ma i
miracoli non esistono: più alto è il guadagno prospettato, più alto è il rischio.
Nessuno al mondo è in grado di garantirvi un guadagno sicuro.
o- Chiedete al Signor Furbetti se ha con
sé la documentazione sulla sua ditta e
sulle
operazioni
d’investimento.
Che fate?
A - FIRMO SUBITO. LA BORSA È
FEBBRILE. LE DECISIONI RAPIDE
SONO LE MIGLIORI. CIÒ CHE OGGI
È ALLE STELLE DOMANI POTREBBE DIVENTARE POLVERE.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Non mi lascio mai
stressare.
I disonesti cercano di farvi credere che
certi affari vadano conclusi rapidamente
per beneficiare dei relativi guadagni. Vi
chiedono quindi di decidere subito. Non
lasciatevi mai stressare. Prendete tutto il
tempo necessario prima di decidere.
«Naturalmente. Eccola, fresca di stampa.» Vi consegna un opuscolo molto
curato. Quando la aprite, notate che
tutto è in inglese. E voi l’inglese, non
lo sapete. Chiedete a Furbetti se ha
anche una versione in italiano. «Mi
spiace, ci rivolgiamo a un pubblico
internazionale. La lingua del mondo
finanziario è l’inglese. Non varrebbe
di certo la pena di stampare poche
copie del prospetto in italiano. Però le
posso riassumere oralmente il contenuto. Questo opuscolo contiene tra
l’altro anche il contratto.»
Cosa fate?
A - ESIGO CHE MI ILLUSTRI TUTTI
I DETTAGLI. CHIEDO A FURBETTI
CHE MI TRADUCA OGNI SINGOLA
PAGINA DEL PROSPETTO.
Il vostro comportamento non è corretto. La regola è infatti: Richiedete ed
esaminate documentazioni e contratti.
I consulenti disonesti spesso non
dispongono neppure di una documentazione sui prodotti d’investimento che
propongono. Quando ne hanno una, è
spesso incomprensibile. Richiedete
sempre un contratto ed esaminatelo
attentamente, anche se è stampato su
carta patinata. Se non capite tutto, fate
esaminare tutti i documenti da un esperto e conservateli sempre con cura.
B - PRENDO L’OPUSCOLO E LO
STUDIO ATTENTAMENTE DOPO LA
PARTENZA DI FURBETTI. INOLTRE
LO SOTTOPONGO A UNA PERSONA
COMPETENTE.
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Richiedete ed
esaminate documentazioni e contratti.
I consulenti disonesti spesso non dispongono neppure di una documentazione sui
prodotti d’investimento che propongono.
Quando ne hanno una, è spesso incomprensibile. Richiedete sempre un contratto ed esaminatelo attentamente, anche se
è stampato su carta patinata. Se non capite tutto, fate esaminare tutti i documenti
da un esperto e conservateli sempre con
cura.
p- Claudio Furbetti vi sottopone il contratto: «Ecco. Le ho già accennato al
telefono che è un buono momento per
fare affari d’oro e realizzare grandi guadagni a corto termine. Mi riferisco in
particolare a una determinata operazione in opzioni che le consente di guadagnare il 30 percento. Per iniziare, è sicuramente un eccellente affare! Purtroppo
domani scade il termine di sottoscrizione. Deve firmare subito.»
B - NON FIRMO (ANCORA). NON MI
LASCIO STRESSARE. RIFLETTO
SULLA MIA DECISIONE. DI SIMILI
OCCASIONI VE NE SONO SEMPRE.
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Non mi lascio
mai stressare.
I disonesti cercano di farvi credere che
certi affari vadano conclusi rapidamente
per beneficiare dei relativi guadagni. Vi
chiedono quindi di decidere subito. Non
lasciatevi mai stressare. Prendete tutto il
tempo necessario prima di decidere.
a- «Apriamo un conto per lei, dove verseremo i suoi guadagni. Ma, naturalmente li reinvestiremo non appena si presentano nuove vantaggiose opportunità. Ci
occupiamo noi delle transazioni e di tutte le formalità - compiliamo i documenti
e paghiamo anche le necessarie tasse.
Lei non deve occuparsi di nulla. Alla fine
le versiamo il guadagno.»
Ha altre domande?
A - CERTO. QUANTO COSTANO LE
TRANSAZIONI?
A
QUANTO
AMMONTANO LE TASSE E QUANDO DOVRÒ PAGARLE? QUAL È IL
MARGINE DELLA TRAPPOLINI SA?
Eccellente! Vi siete comportati correttamente. La regola è infatti: Esamino attentamente i costi dell’investimento.
u
u
pag. 15
13
PUBBLIREDAZIONALE
Lotta contro i ritardi di pagamento
La Svizzera è considerata una delle nazioni più agiate del mondo. Eppure i
dati elaborati dalla VSI, Associazione degli Uffici Fiduciari d’incasso Svizzeri,
confermano che la popolazione svizzera è sempre più immersa nei debiti.
Di conseguenza la disponibilità finanziaria
fa la differenza; infatti il budget di una
famiglia può assottigliarsi sensibilmente in
caso di spese straordinarie non prevedibili.
Anche se i dati elaborati indicano Basilea
Città come cantone con più procedure d’incasso a rischio in Svizzera, il Ticino non è
da meno: infatti si colloca al 5° posto.
Lo slittamento dei termini nell’incasso
delle pretese porta pesanti oneri amministrativi e finanziari alle imprese come
pure agli enti pubblici.
Il ruolo del Comune sarà importante anche
per il futuro. Nel mondo della globalizzazione e dell’invecchiamento, il Comune
deve essere sempre più snello ed efficiente.
La strada da seguire è quella del ridimensionamento della spesa pubblica per
diminuire anche la pressione fiscale.
È indiscusso che se i costi fissi crescono
e se non vi è il finanziamento, o se reperire i capitali per crescere risulta sempre
più difficile, non ne può derivare altro
che un disavanzo sempre più grande.
Per non perdere tempo
La Difesa C SA è una società di servizi
con un forte orientamento ai bisogni dei
clienti e del mercato. La Difesa C SA
risponde all’esigenza dell’outsourcing.
Infatti permettiamo ai singoli enti di ridurre drasticamente i costi, togliere la conflittualità con i singoli contribuenti morosi e
avere come unico interlocutore il responsabile degli incassi, persona altamente
professionale che coordinerà per voi e
secondo le vostre direttive gli interventi
del caso, permettendovi di focalizzare le
vostre attività principali.
In Ticino vi sono i comuni grossi, quelli
medi e quelli molti piccoli. I punti forti dei
piccoli comuni sono il legame e la relazione con i propri contribuenti che si basa sulla fiducia e che spesso sono concentrati sul
segretario comunale o sul sindaco. Vi sono
poi i comuni medi che sono confrontati
con esigenze di accumulo di compiti che si
14
sovrappongono: pensiamo alle esigenze del
segretario comunale, alle sempre più stringenti normative di controllo e obblighi che
duplicano il lavoro. Infine ci sono i grossi
comuni che hanno la taglia critica per avere un proprio organigramma per tutte le esigenze del proprio segretario: tuttavia anche
loro, per risparmiare, sono entrati nell’ordine di idee di appaltare all’esterno diversi
servizi. Così facendo trasformano un costo
fisso in uno variabile, che fluttua a seconda
dell’evolversi della situazione.
In sostanza, il nostro sviluppo è un segnale
della competitività e razionalità dell’ente
comunale che si affida all’outsourcing, con
un servizio che funziona 365 giorni all’anno e sempre con livelli elevatissimi di sicurezza e professionalità.
I collaboratori de La Difesa C SA sono
professionisti esperti che hanno ricevuto
una formazione speciale nel settore del
contenzioso e che hanno al proprio attivo
anni di esperienza nel campo della LEF.
La Difesa C SA, attiva nel campo del contenzioso dal 1915, è sempre stata vicina ai
problemi della sua clientela e vuole offrire
ai suoi clienti un’assistenza nel campo del
recupero crediti in linea con i costi, ottenendo in pari tempo il migliore risultato.
tra coniugi;
• Le istanze di sequestro per cittadini
domiciliati all’estero;
• Le partecipazione alle udienze nonché
alle aste pubbliche,
• La verifica dei pignoramenti eseguiti
dagli uffici esecuzioni,
• La tenuta di un archivio per attestati di
carenza di beni
• Le consulenze diverse;
Cosa delegare a La Difesa C SA
Quanti crediti sono dimenticati nel cassetto? Avete mai verificato l’ammontare
dei crediti ritenuti persi a seguito di un
attestato carenza beni? Le risposte a queste domande potrebbero essere in contrasto con l’obiettivo da voi prefissato:
infatti se la gestione degli attestati carenza beni non viene seguita in modo accurato e oculato, al Comune manca un
introito non indifferente.
• La gestione scadenziario per i contribuenti che hanno ottenuto una dilazione di pagamento;
• Le ricerche sul domicilio del debitore
irreperibile;
• L’allestimento degli atti per l’introduzione di cause giudiziarie nonché di
ipoteche legali in caso di vendita
immobili ad asta pubblica UEF;
• Le istanze all’ufficio competente per l’allestimento del riparto tra coniugi nonché
per la quantificazione d’ipoteca legale;
• L’ assistenza per risposte a richieste di
pubblici notai ai sensi Art. LT 252 cpv 4;
• Le istanze all’ufficio circondariale di
tassazione per riparto dell’imposizione
Forse sfugge ai più il crescente numero
di attestati di carenza beni che vengono emessi dall’ufficio esecuzione e fallimenti e che rimangono archiviati senza
verificare se non vi siano alternative
per il recupero del credito. Quindi la
tenuta di un archivio per attestati di
carenza di beni diventa fondamentale.
Attestati carenza beni dal 1980 al 2005
1980
1985
1990
1995
1999
11’165
21’560
17’882
36’286
50’428
2000
2001
2002
2003
2004
2005
51’719
53’248
68’741
69’143
67’114
58’658
Fonte: Uffici distrettuali di esecuzioni e fallimenti;
elaborazione Dipartimento delle istituzioni, Divisione
della Giustizia, Bellinzona
Abbiamo suscitato il vostro interesse?
Non esitate a contattarci!
La Difesa C. SA
6902 Paradiso
Tel. 091 985.60.90 - Fax 091 985 60 94
[email protected] - www.ladifesa.ch
Polizia cantonale - 117
Un investimento ha sempre un costo.
L’abilità dei consulenti disonesti sta
nell’incassare commissioni troppo alte
e spesso nascoste. Richiedete subito e
per iscritto tutti i possibili costi dell’investimento. Tra l’altro: trasferite il
vostro denaro solo su un conto intestato a vostro nome e mai sul conto del
consulente finanziario e neppure su un
conto collettivo! Non date mai alcuna
procura sul vostro conto.
Regole essenziali...
prima di investire
i vostri soldi
• Non rispondo ad un contatto non
sollecitato.
• Quando decido di investire, ho un
obiettivo ben definito.
• Non mi lascio mai stressare.
• Mi informo sempre sull’identità
del consulente.
• Richiedete ed esaminate documentazioni e contratti.
• Le promesse di rendimenti elevati
sono molto rischiose.
• Esamino attentamente i costi dell’investimento.
• Decido solo se so esattamente
come funziona l’investimento.
• Chiedo consiglio alla mia banca,
al mio consulente patrimoniale, al
mio fiduciario, alla polizia.
B - NO. BASTA CHE MI VERSI IL
GUADAGNO. LE TASSE SONO FISSATE DALLE AUTORITÀ. SAPERE A
QUANTO AMMONTANO, NON SERVE A NULLA, ANCHE PERCHÉ NON
SI POSSONO MODIFICARE.
Il vostro comportamento non è corretto.
La regola è infatti: Esamino attentamente
i costi dell’investimento.
Un investimento ha sempre un costo.
L’abilità dei consulenti disonesti sta
nell’incassare commissioni troppo alte
e spesso nascoste. Richiedete subito e
per iscritto tutti i possibili costi dell’investimento. Tra l’altro: trasferite il
vostro denaro solo su un conto intestato a vostro nome e mai sul conto del
consulente finanziario e neppure su un
conto collettivo! Non date mai alcuna
procura sul vostro conto.
p
Liste ufficiali
Verificate se il vostro consulente finanziario o la sua ditta è soggetto alla sorveglianza delle autorità federali. Alcune
autorità dispongono di un elenco aggiornato degli istituti ad esse sottoposti.
Per proteggere gli investitori, la
Commissione federale delle banche esercita una sorveglianza su gran parte del
settore finanziario. Tiene delle liste
aggiornate su tutti gli istituti sottoposti
alla sua sorveglianza.
Numerosi consulenti finanziari si sono
associati a organizzazioni di autodisciplina. L’Autorità di controllo per la lotta
contro il riciclaggio di denaro sporco
gestisce un proprio elenco di organismi
di autodisciplina (OAD).
Ricordate: per motivi giuridici, i responsabili della campagna contro gli investimenti ingannevoli non forniscono garanzia alcuna sulla correttezza, sull’affidabilità e sulla completezza delle informazioni riportate sui siti Internet indicati. La
consultazione di tali pagine è a vostro
rischio. Tali informazioni costituiscono
tuttavia un primo importante passo, per
esaminare attentamente l’operazione che
vi è stata proposta.
L’Ufficio Svizzero per la Prevenzione
della Criminalità (UPC) ha elaborato un
opuscolo che può essere scaricato dal sito
www.prevenzione-criminalita.ch
p
Se avete un sospetto o
pensate di essere vittima di un’operazione
truffaldina, rivolgetevi
alla polizia!
Un dettaglio dell’opuscolo informativo
scaricabile da Internet all’indirizzo
www.prevenzione-criminalita.ch
15
Polizia comunale
Polizia Città di Lugano
Una moderna polizia urbana
«Ascolto - Competenza - Consiglio».
Una nuova struttura non rappresenta mai un punto d’arrivo, bensì l’inizio di una continua
trasformazione e adattamento, allo scopo di reagire in modo dinamico e attivo
ai mutamenti della nostra società, delle sue abitudini e problematiche.
possibile stipulare con i Comuni che gravitano intorno a Lugano, sarà possibile
monitorizzare ed operare in una fascia
strategica in grado di prevenire situazioni
conflittuali prima che queste diano i loro
effetti nella nostra giurisdizione.
Riteniamo importante cercare anche una
collaborazione, oltre che con la Polizia
Cantonale, anche con la Polizia
Ferroviaria, per quel che riguarda l’area
stessa della Stazione e con le Guardie di
Confine, in particolare per la parte alta
della Città, confinante con la vicina
Italia. Accordi con le ricordate entità
potrebbero snellire alcune ricerche alla
base delle banche dati federali. Resta
inteso naturalmente che tali sinergie
dovranno comunque venir coordinate.
Per garantire un migliore standard di
sicurezza, attraverso una maggiore presenza e visibilità, è stato necessario procedere da un lato ad un progressivo
incremento degli effettivi totali del Corpo
(e in tal senso il Municipio ha adottato
misure concrete) dall’altro pianificare e
realizzare importanti cambiamenti anche
in seno all’organizzazione della struttura.
In questo senso infatti, è risultato indispensabile rendere più dinamici e mobili
alcuni vettori operativi, alfine di razionalizzare e rispettivamente promuovere una
migliore e più capillare presenza degli
uomini “tra la gente per la gente”, sia
attraverso l’entità di prossimità (ribattezzata recentemente “territoriale”), che
attraverso gli agenti di quartiere, ma
anche tramite - come vedremo - i proposti reparti mobili, responsabili prioritaria-
16
mente dell’interventistica d’urgenza così
come della monitorizzazione e gestione
di tutte le problematiche legate alla circolazione viaria. Accanto a tali esigenze e a
fronte di quanto promesso in seno alla
prossima proposta di revisione della legge sulla Polizia, si è reso inoltre necessario preparare la struttura delle nuove
competenze in seno al settore della
Polizia giudiziaria, in particolare quello
legato alla microcriminalità e a piccoli
reati, attraverso la preparazione di specialisti attivi nel settore e di cui il nostro
Gruppo per la lotta contro il consumo e
lo spaccio di sostanze stupefacenti può di
certo essere assunto quale modello.
Parallelamente alla realizzazione strutturale del Corpo, sono state ricercate ed
applicate anche nuove sinergie.Oltre agli
accordi già stipulati e che ancora sarà
Oltre ai ricordati fattori “umani”, risulta
di altrettanta importanza lo studio e la
realizzazione di supporti tecnologici
moderni ed efficaci, in grado di permettere di riconoscere con il necessario anticipo operativo, situazioni di conflitto e
pericolo per il cittadino e per l’ordine
pubblico, mediante nel contempo, l’uso
prioritario e razionale del personale.
Obbiettivi del nuovo concetto
La nuova struttura persegue principalmente i seguenti obiettivi:
• Migliorare il grado/densità di copertura
del territorio da parte della Polizia;
• Migliorare la condotta ed il controllo
dell’operatività esterna, velocizzandola;
• Organizzare le risorse umane secondo:
- la geografia del territorio (Quartieri /
Centro; Zone residenziali / poco-non
urbanizzate / industriali);
- le necessità e le percezioni di insicurezza
(quindi anche soggettive) del cittadino
- il numero, rispettivamente la tipologia
degli interventi richiesti;
• Organizzare la Struttura secondo le
specifiche missioni di una moderna
Polizia Urbana e meglio:
- il contatto ravvicinato con il cittadino;
- la prevenzione di atti contrari alla
Legge;
- il rispetto della Legislazione
(Comunale, Cantonale, Federale) e
in particolare il mantenimento
dell’ Ordine Pubblico;
- l’interventistica d’urgenza rispettivamente la repressione di atti criminali
- il controllo della circolazione;
• Intensificare rispettivamente ricercare
nuove sinergie e collaborazioni con gli
operatori di sicurezza presenti sul territorio (Comuni, PolFer, GF, PolCant).
Principi generali
Controllo del Territorio
La copertura del territorio in modo sistematico e capillare è stata pensata e concepita su tre livelli. Ognuno di essi è
chiamato a dare una risposta dinamica ed
efficace a necessità di presenza e sicurezza sia soggettiva che oggettiva differenziate. Come ricordato da William G.
Doerner & L. Dantzker nel loro libro
“Contemporanry Police Organisation and
Management, Issues and Trends”, alla
crescita di una struttura di Polizia corrisponde in proporzione la necessità di
suddividere la risposta dei propri Servizi
in più piccole e specializzate unità. Tale
differenziazione deve essere intesa a fornire servizi di Polizia più efficaci, in cui
lo sfruttamento di particolari capacità
professionali di taluni agenti, ne determina una specializzazione a beneficio di
tutta l’organizzazione di Polizia. Questo
Comando condivide tale enunciato,
anche se ritiene che ciò non deve comunque impedire di mantenere Servizi a
carattere prettamente generico, che permettano quindi di operare - magari in
maniera meno specializzate - a 360°.
Vettori Operativi (dettaglio)
a) Reparto Agenti
di Settore / Quartiere
Con questo Servizio si è inteso creare un
controllo ed una percezione del territorio,
dei suoi mutamenti e delle problematiche
che vi si verificano, attraverso un vettore
privilegiato, il quale, a dipendenza del
settore/quartiere potrà o dovrà prevedere
più di un agente.Gli agenti di quartiere attivi in modo preponderante durante il
giorno - rappresentano la base della piramide operativa ed interpretano nel modo
più stretto la presenza del poliziotto
“...tra la gente...per la gente”.
Il loro compito è assimilabile a quello di
osservatore attento alle dinamiche del
quartiere, di “antenna” sintonizzata
all’ascolto e al consiglio del cittadino, in
grado quindi di percepire e valutare attraverso conoscenze e contatti privilegiati
sia della gente sia dei partner sociali attivi in rete, mutamenti o problematiche
nella loro fase embrionale. Egli quindi
lavora in modo pro-attivo in perfetta
Strategia di copertura
del Territorio
Agente di Settore/Quartiere
Copertura Territoriale
Vettore Mobile
sinergia con gli altri servizi operativi cui
deve far capo per quei problemi che
necessitano gioco forza di interventi di
matrice tipicamente repressiva.
A questo scopo la Città è stata suddivisa
in tre Settori, raggruppando così i diversi
quartieri in due di questi (Settore Ovest e
Est) e creandone un terzo nuovo, limitatamente al solo Centro cittadino. A non
averne dubbio infatti, l’importanza e la
casistica diurna si concentrano in modo
preponderante in detto Settore. Inoltre,
tale misura, va esattamente nella direzione delle diverse rivendicazioni sollevate
in seno alle Commissioni, rispettivamente alle Assemblee di Quartiere.
Ogni Settore dispone di un “pool di
agenti e di un responsabile della coordinazione, fermo restante che ogni quartiere facentene parte, dispone del suo agente di quartiere referente, raggiungibile
personalmente durante il servizio
mediante proprio telefono cellulare o tramite la Centrale Operativa.
Front Offices (FO),
l’ufficio di quartiere
Per quanto attinente ai FO, gli agenti o
l’agente di quartiere hanno sede presso
gli stessi così da determinare un punto
di riferimento per il cittadino. Sulla
base dell’esperienza sino ad oggi acquisita, possiamo comunque affermare che
la sollecitazione di tali sedi da parte di
quest’ultimo è stata molto modesta, in
quanto si preferisce, in linea di principio, interagire direttamente con la sede
principale di via Beltramina o con gli
uffici in Centro. Per questi motivi la
presenza fissa dell’agente in ufficio è
pianificata in modo più elastico e razionale, a tutto vantaggio della presenza e del contatto su terreno.
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Polizia comunale
Con semplici mezzi tecnici (videocitofono presso il FO, ricerca persone,
comunicazione radio via CEOP) è però
possibile continuare ad assicurare al cittadino una prestazione veloce e di qualità, orientandolo verso quei Servizi che
egli realmente necessita, o facendo
intervenire in sede (FO) l’agente maggiormente qualificato per analizzare e
risolvere il suo problema.
L’agente di FO rappresenta quindi in
questo senso anche l’interlocutore privilegiato per i problemi di polizia amministrativa legati al territorio di influenza
dello stesso (area pubblica, insegne, EP,
ecc.). Egli in particolare - nel rispetto
delle priorità operative - può appoggiare/consigliare, rispettivamente rinforzare
con particolari e limitati compiti, i
Servizi di Polizia Amministrativa, come
i controlli e le verifiche di specifici problemi di Settore/Quartiere.
b) Sezione Sicurezza Territoriale
La Sezione Sicurezza territoriale assicura sull’arco delle 24 ore e sull’intero territorio urbano, la necessaria copertura dei
Servizi, a complemento/appoggio dell’operato dell’agente di quartiere/settore.
In particolare essa assicura:
• La consulenza al cittadino sul terreno;
• I controlli di prevenzione/repressione
sia generali che mirati;
• Il rispetto della legislazione propria
comunale e di quella delegata (cantonale e federale);
• Il primo intervento in attesa di essere
rilevata dai Reparti della Mobile;
• Il controllo della circolazione, con
particolare riferimento al traffico fer-
mo laddove il progetto di privatizzazione dello stesso non sia ancora stato realizzato;
• il fissare lo stato dei luoghi, preservare
le tracce.
Come detto al punto a), ad essa almeno nella prima fase - sono subordinati i Reparti Agenti di Settore /
Quartiere (Front Office). Inoltre per
funzione e tipologia anche il Reparto
“Controllo del Traffico” (Stazionario),
funzione oggi delegata ormai a
nostri ausiliari che si vuole progressivamente aumentare.
c) Sezione Circolazione ed Intervento
La Sezione Circolazione ed Intervento
rappresenta il vettore dinamico dell’operatività, in quanto particolarmente mobile. Essa assicura infatti - in modo preponderante durante le fasce diurne - il controllo della circolazione (in particolare
del traffico in movimento) e l’interventistica d’urgenza, soprattutto laddove non
si possa o debba togliere l’elemento di
prossimità dal settore a scapito del controllo del territorio. In questo senso, essa
assicura quindi il sostegno operativo in
favore degli altri Servizi in particolare il
fermo o l’arresto di persone, o il controllo del territorio durante la notte.
• Presenza preventiva/repressiva con
priorità diurna (07.00-20.00);
• Interventistica d’urgenza sull’arco
delle 24 ore;
• Incidenti della circolazione;
• Controllo traffico in movimento
(lavoro di zona);
• Controlli tecnici e circolazione (radar,
rumori, ecc);
u
u
pag. 21
19
PUBBLIREDAZIONALE
SCSS - Servizio Cantonale di Soccorso Stradale
Grazie allo spirito innovativo dei tre enti promotori, il Ticino si dimostra, ancora una
volta precursore, presentando un modello innovativo e valido per tutta la Svizzera.
Questo nuovo servizio ticinese costituisce di fatto una novità assoluta per la
Svizzera intera: da oltre 20 anni infatti i
tre enti d’importanza nazionale operano
autonomamente e in forte competizione
tra loro. In questa situazione solo raramente gli automobilisti svizzeri hanno
beneficiato di vantaggi significativi come
tempi d’attesa ridotti e prezzi ragionevoli per le prestazioni ricevute.
Il primo incontro delle sezioni cantonali
dei tre principali enti, si è tenuto il 15 marzo 2004. Al tavolo sedevano i responsabili del TCS Assitance per la regione sud,
Fiorenzo Toscanelli, dell’UPSA sezione
Ticino, Walter Robbiani, e dell’USIC
sezione Ticino, Matteo Destefani.
Dopo oltre due anni di studio, finalmente
il 25 ottobre 2006 è stato firmato l’accordo di collaborazione con l’impegno di
costituire un nuovo ente, diretto da una
Commissione paritetica composta da un
rappresentante di ogni ente.
La missione della Commissione consiste
nell’organizzare, gestire, controllare e correggere il buon andamento di questo nuovo
servizio per offrire, ai privati come pure a
ogni ente interessato, prestazioni professionali e competenti a costi giustificabili. Il 6
dicembre 2006 si è riunita per la prima volta la Commissione paritetica dell’SCSS,
composta da Fiorenzo Toscanelli (TCS),
Walter Robbiani (UPSA sezione Ticino) e
Michele Umiker (USIC sezione Ticino),
nominati dai rispettivi enti.
20
Da allora la Commissione organizza il
nuovo servizio come segue:
• Una sola centrale in Ticino interpellabile
al numero verde gratuito 0800 777 700
a cui l’utente privato può richiedere in
qualsiasi momento interventi di soccorso per panne o incidente.
• Un’ulteriore centrale, gestita dal TCS,
dedicata esclusivamente alla Polizia cantonale per gli incidenti da essa rilevati.
• 28 ditte, di cui 13 affiliate all’UPSA e 15
affiliate all’USIC, che dispongono complessivamente di 34 carri attrezzi per il
trasporto e 41 veicoli per depannare i
veicoli leggeri, 5 carri attrezzi e 3 veicoli officina per i veicoli pesanti.
• 8 zone d’intervento per veicoli leggeri,
con un raggio d’azione per ogni singola
ditta, in cui garantire la prontezza d’intervento sul luogo in 30 minuti (in condizioni di traffico normali) dal momento della chiamata in centrale d’allarme.
• 3 zone d’intervento per veicoli pesanti.
• Priorità d’intervento:
- TCS per le panne in tutto il Ticino;
- UPSA per gli incidenti in autostrada;
- USIC per gli incidenti sulle strade cantonali e per tutti gli interventi su veicoli pesanti.
Gli obiettivi prioritari a corto termine
sono due:
1. Mobilità: garantire la prontezza d’intervento in 30 minuti per ripristinare al
più presto la fluidità del traffico sul luogo dell’incidente o panne sulle strade del
Cantone Ticino;
2. Costi: una razionale pianificazione dei
mezzi e delle risorse umane per ridurre le
distanze d’intervento e una uniforme e
completa formazione di tutti i soccorritori. È allo studio un ulteriore contenimento dei costi d’intervento.
Con questa nuova organizzazione, l’SCSS
è in grado di garantire 24 ore su 24, 365
giorni all’anno, la prontezza d’intervento
in 30 minuti di almeno 2 carri attrezzi per
incidenti in ogni zona. Va ricordato che un
carro attrezzi dell’SCSS può normalmente
evacuare 2 macchine alla volta.
Nel frattempo l’SCSS dovrà confermare la sua efficienza e competenza per
guadagnare la fiducia dei suoi mandanti e clienti. Inoltre la Commissione
offrirà i servizi del l’SCSS per prestazioni già note o in fase di allestimento
come pure ogni eventuale nuova richiesta a tutti gli enti interessati a condizioni e prezzi da concordare in funzione
delle esigenze.
L’identificazione dei mezzi d’intervento
dell’SCSS è in corso di allestimento. Tutti
i mezzi omologati portano il logo e la scritta SCSS su sfondo giallo, oltre al nome del
garage. A corto termine tutti i mezzi d’intervento saranno di colore giallo, in base
alle disposizioni della Comunità Europea.
La Commissione verificherà entro fine
giugno 2007 l’idoneità di tutti i mezzi d’intervento nel rispetto delle disposizioni della legge sulla circolazione stradale, come
pure la competenza di tutti i soccorritori.
In un così breve lasso di tempo, l’SCSS
ha comunque già ottenuto un primo successo: il mandato d’intervento per tutti
gli incidenti sulle strade cantonali in
Ticino da parte del Consiglio di Stato.
Ne consegue pertanto che l’SCSS lavorerà in stretta collaborazione con la
Polizia cantonale. In funzione poi delle
decisioni del Consiglio federale in materia di gestione e manutenzione delle
autostrade, l’SCSS auspica assumere il
mandato anche per le panne e incidenti
su tutta la rete autostradale del Cantone.
Entro la fine dell’anno si conoscerà
sicuramente la decisione in merito.
Il Presidente dell’SCSS
Fiorenzo Toscanelli
Servizio Cantonale
di Soccorso Stradale
CP 5399 - 6901 Lugano
Tel 091 911 51 14
Fax 091 911 51 12
E-mail: [email protected]
Polizia comunale
• Controlli preventivi / repressivi (posti
di blocco);
• Occupazione delle pose in caso di rapine o fuga dal penitenziario;
• Accompagnamenti Vip, gare ciclistiche, ecc.
• Deviazioni del traffico in caso di manifestazioni importanti o incidenti.
Alla Sezione, per tipologia e caratteristiche, è subordinato anche il Gruppo
Educazione Stradale. Da notare come
con le aggregazioni, la Polizia deve oggi
prevedere la formazione e l’aggiornamento degli allievi di ben 14 sedi per un
totale annuo di più di 3’000 allievi.
d) Sezione Microcriminalità Urbana
Con la prevista revisione della Legge sulla
Polizia, è previsto che ad alcune Polizie
Comunali ma in particolare a quella della
Città di Lugano, vengano delegate anche
alcune competenze di Polizia Giudiziaria.
In particolare si pensa al campo della
Microcriminalià che comprende i reati
minori. Partendo dalla positiva esperienza
acquisita con il nostro Gruppo
Stupefacenti, si vuole così creare una
Sezione di specialisti in grado di espletare
in modo professionale e rigoroso le diverse
fasi d’inchiesta. Questo è il presupposto
infatti per ambire ad avere un accesso
diretto con la magistratura e con i
Procuratori. In questo senso si prevede di
formare specialisti anche nel campo della
prostituzione.
Comando
Il Comando è ora strutturato così da raggruppare a livello di Organo di Comando,
funzioni “strategiche” non direttamente
attive nel processo operativo ma inevitabilmente necessarie al buon funzionamento
della Corpo. Tra esse, certo, si possono
annoverare l’informatica, la gestione interna del personale intesa a gestire i tempi
così come le indennità di lavoro, il controllo dei flussi finanziari e la formazione.
A queste funzioni però se ne aggiungono
altre non meno importanti che, conformemente ad una logica di priorità, andranno
progressivamente raggruppate, rispettivamente create nel prossimi anni. Ci riferiamo qui in particolare alla figura di un
responsabile della Formazione, che gestisca, verifichi e coordini la presenza degli
agenti e le necessità di partecipazione ai
vari corsi interni, cantonali e federali. In
una Società sempre più multimediale e
mediatica, la necessità di analizzare l’informazione proveniente dall’esterno,
rispettivamente di saper comunicare in
modo corretto e chiaro verso l’esterno,
assume un’importanza sempre maggiore.
Tale Servizio dovrebbe in futuro raggruppare anche elementi del Gruppo
Informazione (GI), incaricato di monitorizzare in modo continuo il mondo dell’informazione alfine di riconoscere per tempo
eventuali problemi legati a manifestazioni
ostili e non, rispettivamente a raccogliere
informazione prima e durante le stesse.
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Floricoltura e vivai
Progettazione, costruzione, manutenzione
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Polizia comunale
Centrale Operativa (CEOP)
Per contro, a fronte della nomina a
Comandante del precedente Vicedirettore
Amministrativo, con funzioni di
Contenzioso di Polizia e coordinamento
dell’attività amministrativa (relativo agli
aspetti procedurali e legali), si rende
necessaria la presenza di un giurista, il
quale possa riprendere tale attività.
Lo Stato Maggiore è controllato da un
ufficiale di SM, il quale funge anche da
appoggio del Comandante in compiti
speciali e lo rappresenterà in sua assenza. Per il momento infatti non si ritiene
di nominare un Vice comandante, in
quanto si ritiene che in questa fase il
Comandante debba avere un influsso
diretto sui reparti di struttura, agendo
rispettivamente intervenendo in tempi
brevi sull’andamento del Servizio.
La Centrale operativa riveste un ruolo
importante in favore di tutta l’operatività
esterna. La Centrale non rappresenta come spesso capita in questi casi - solo
un organo di allarme, rispettivamente
ritrasmissione dello stesso, bensì di controllo condotta e supporto di ogni intervento. Essa è in grado di informare sullo
stato sia generale che particolare dei
diversi settori, permettendo al CGr di
operare con un apprezzamento della
situazione oggettivamente globale. Per
questi motivi risulta determinante che il
suo funzionamento sia sempre garantito
almeno con due operatori sulla arco di
ogni turno di Servizio.
Servizi Amministrativi e Servizi
Generali (Tecnica e Logistica)
della Sezione con alcuni elementi. Ciò
ha permesso di gestire nuovamente in
modo corretto lo sportello in Città e nel
contempo spostare alcuni servizi negli
uffici di Piazza Riforma, in particolare
quelli responsabili per la gestione dell’area pubblica, insegne, mercati e
manifestazioni.
Tali Servizi infatti, sono sollecitati in
modo preponderante da casi concernenti il Centro cittadino oppure da
utenti che in ogni caso lavorano già in
Centro. In via Beltramina si continua
per contro a svolgere tutta la parte
amministrativa in senso stretto così
come le problematiche EP, di lavoro
abusivo, della prostituzione.
Per questione strategica invece, il controlling finanziario, il controllo interno
del personale, come visto sopra sono
subordinati direttamente al Comando.
b) Sezione Risorse (Tecnica e Logistica)
a) Sezione Amministrativa
Con l’aggregazione, le problematiche
di polizia amministrativa (EP, area pubblica, insegne, manifestazioni, ecc.) si
sono indubbiamente acuite, tanto che si
è provveduto ad aumentare l’effettivo
Struttura
Non ci sono stati sostanziali mutamenti
rispetto alla struttura già presente.
CDO Polizia Città di Lugano
Il Comandante, Avv. R. Torrente
p
Comandante
Capo SM
(sost. del Cdt)
Segreteria
Gestione
risorse umane
Formazione
Informatica
Contenzioso di polizia
Controlling finanziario
Sezione
Amministrativa
Centrale
Operativa
Sezione
Sicurezza Territoriale
Sezione
Sicurezza e Intervento
Sezione
Microcriminalità
Sezione
Risorse
Sportelli
Multe e Autorizzazioni
Aiuto Condotta
Aiuto Condotta
Aiuto Condotta
Servizi e Logistica
Area Pubblica, Mercati,
Insegne, Manifestazioni
Gruppi Operativi (4)
Gruppi Operativi
Gruppo Stupefacenti
Economato
EP, Attività abusive
(Prostituzione Fase I)
Reparto agenti di
Settore / Quartiere
Gruppo
Educazione Stradale
Gruppo Reati minori
Edilizia
Amministrazione
Reparto
Controllo del Traffico
(vigilanza privata)
Gruppo tecnico
Gruppo Prostituzione
Tecnica Viaria
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Pompieri - 118
120 «mini» pompieri
attivi in Ticino
Nel corso del 2005 è stata istituita l’Associazione
cantonale ticinese delle sezioni mini pompieri con l’obbiettivo di creare un legame tra le sezioni e/o gruppi di
giovani pompieri in Ticino e nel resto della Svizzera.
Essa vuole inoltre proporsi come attività alternativa
per i giovani interessati all’attività pompieristica
e contribuire, nel contempo, al rinnovo degli effettivi
dei corpi pompieri.
In tutto il Cantone Ticino, attualmente,
sono attivi ben 120 ragazze e ragazzi
suddivisi in 10 sezioni (Alta Leventina,
Biasca, Brissago, Cadenazzo, Locarno,
Lugano, Maggia, Mendrisio, Novaggio,
Olivone). Queste sezioni sono composte da un numero di ragazzi che varia
tra 6 e 20 unità. L’età di questi “grisu”
è compresa tra i 6 e i 17 anni. A partire dal 18esimo anno di età il giovane
può chiedere l’incorporazione a tutti
gli effetti presso un Corpo pompieri.
Le sezioni di mini pompieri devono
operare sotto la direzione e la
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Pompieri - 118
responsabilità di corpi pompieri riconosciuti dalla Federazione cantonale
ticinese dei corpi pompieri (FCTCP).
Essi devono ricevere un’adeguata
istruzione conformemente ai regolamenti della Federazione svizzera dei
pompieri (FSP) e della FCTCP. Di
regola, annualmente, si svolgono tra
le 4 e le 15 esercitazioni durante le
quali vengono impiegati diversi
attrezzi (autobotte, scala a sfilo, asse
di salvataggio, ecc.).
Oltre alle normali esercitazioni le
sezioni mini pompieri partecipano,
anche a livello intercantonale o federale a giornate tecniche, raduni, studi
o esposizioni.
p
L’attuale Comitato cantonale
è composto da:
Presidente:
- Franco Rocca
Corpo civici pompieri Biasca
Segretario-cassiere:
- fur Alex Quanchi
Corpo pompieri Maggia
Membri:
- sgt Leo Coroneo
Corpo civici pompieri Mendrisio
- sgt Marco Hübner
Corpo civici pompieri Lugano
- cpl Stefano Pedrazzini
Corpo civici pompieri Locarno
- app Janos Guerra
Corpo pompieri Alta Leventina
Il Comitato può istituire dei gruppi di
studio a seconda delle necessità e
delle tematiche specifiche.
29
PUBBLIREDAZIONALE
Casapool: l’estate tutto l’anno!
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Nel maggio del 1990 Dieter e Donatella
Segler-Grandi hanno iniziato la loro attività con le idee chiare. Tra i loro obiettivi
principali la volontà di voler costruire
un’immagine di un’azienda solida e
disponibile a curare con attenzione la propria clientela. Una filosofia con i piedi per
terra, che ha permesso alla ditta a conduzione familiare, di profilarsi e crescere con
successo. A sedici anni dalla fondazione
questa strategia di indubbia qualità e di
fiducia si è trasformata in un solida professionalità apprezzata soprattutto da coloro che, in un rapporto di lavoro, pongono
in primo piano la serietà e l’affidabilità.
Lo dimostrano anche le cifre che indicano
come buona parte della clientela lavora
con Casapool da oltre dieci anni. Oggi la
flessibile struttura della società opera con
sei collaboratori e si è specializzata in par-
ticolare nella pianificazione, fornitura ed
installazione degli impianti tecnici, posa,
copertura, servizi e manutenzione di piscine, bagni turchi, whirlpool e saune. Attiva
con un negozio a Curio, aperto tutte le
mattine, sabato incluso, o su appuntamento ed un altro, con un’area d’esposizione,
a Giubiasco in via Olgiati 9c.
Un punto di vendita aperto giornalmente
dal primo di aprile al 30 settembre dalle
ore 9.00 alle 12.00 (il giovedì dalle 16.00
alle 19.00) e nei rimanenti mesi il giovedì
dalle ore 16.00 alle 19.00 e il sabato dalle
9.00 alle 12.00 e naturalmente su appuntamento. Chi si rivolge alla dinamica
azienda ticinese ha pure il vantaggio di
ricevere una consulenza ed un’assistenza
completa. Infatti, da Casapool si spazia
dall’installazione degli impianti tecnici
fino al trattamento delle acque ed alla vendita diretta di accessori diversi. Una pianificazione dalla A alla Z da parte di una ditta che è pure rappresentante ufficiale per
il Ticino delle marche Tylö (saune e bagni
turchi), Vita Spa (vasche per idromassaggio) e, che vanta in esclusiva, anche l’elegante e pratica scala romana per piscine
modello Lugano.
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Pompieri - 118
Quando le autoscale salvano la vita
I primi esemplari di carri scale ippotrainati risalgono alla fine del 1800
mentre all’inizio del secolo scorso comparvero i primi esemplari di autoscale
montante su autoveicoli a vapore o a benzina.
Le tre manovre basilari, elevazione, sviluppo e rotazione, erano però ancora
effettuate con verricelli a mano. Fu solo
più tardi con il perfezionamento dei
motori a scoppio, che apparvero le prime
autoscale meccaniche, dapprima manovrabili mediante l’energia elettrica fornita da una dinamo azionata dal motore
dell’autoveicolo, e nei tipi attualmente in
uso, direttamente dal motore stesso.
Tali autoscale presero perciò il nome di
autoscale meccaniche. Esse accoppiano,
al pregio di una indiscussa sicurezza e
praticità d’impiego, una perfezione tecnica straordinaria. Il comando meccanico
delle manovre è limitato in alcuni tipi
all’elevazione ed in altri all’elevazione ed
allo sviluppo della scala; generalmente
però nelle autoscale le manovre, pur
potendo venire eseguite anche a mano,
sono tutte comandabili meccanicamente.
Carro scala aerea a sfilo ippotrainato - anno 1890. Questo carro con scala a sfilo era trainato da un cavallo.
La struttura era in legno e metallo. La lunghezza massima di sviluppo era di 18 metri.
Un altro perfezionamento notevole che
caratterizza le moderne autoscale è dato
dalla sostituzione del legno con strutture
tubolari di acciaio che, oltre a renderle
più leggere, presentano una maggior sicurezza ed elasticità offrendo inoltre una più
lunga durata e resistenza agli agenti atmosferici. Con le strutture in acciaio, la lunghezza delle scale, che precedentemente
non superava i 30 m, andò assai oltre, raggiungendo negli ultimi modelli anche il
ragguardevole limite dei 52 m.
Anche le autoscale hanno beneficiato
dell’evoluzione tecnica avvenuta per le
autobotti. Elemento di corredo ormai
costante sulla produzione degli ultimi
20 anni è il cestello di soccorso, collegato alla sommità dell’ultima volata,
che permette ai pompieri di operare in
condizioni di maggiore sicurezza ed
efficacia, manovrando la scala in piena
autonomia rispetto ai comandi alla base
della torretta. Anche su questi mezzi
l’uso dell’elettronica è ormai consolida-
Autoscala Magirus allestita Bergomi - anno 1929. Autoscala dotata di motore a benzina a 6 cilindri di 5700
cc e potenza di 70 CV. La scala aerea era formata da quattro volate in legno con parapetto completamente
in metallo, per una altezza totale al massimo sviluppo di 27 metri.
ta, sostituendosi ai tradizionali comandi elettromeccanici che governano il
movimento della scala aerea ed alle
relative sicurezze. Le autoscale sono
automezzi speciali utilizzati in interventi
che richiedono il raggiungimento di piani
alti di edifici o di strutture non raggiungibili con le normali attrezzature, allo
scopo di soccorrere persone, animali,
beni e/o spegnere incendi.
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Pompieri - 118
Autoscala Iveco - anno 2003 - in dotazione
al Corpo civici pompieri di Lugano.
Dotata di motore diesel a 6 cilindri
di 7790 cc e potenza di 352 CV.
La scala aerea è formata da quattro volate e
parapetto in metallo con ultima sezione snodata
che consente un’efficienza operativa
aumentata del 30%, per una altezza totale
al massimo sviluppo di 28 metri
e cesta di salvataggio.
L’impiego di autoscale è indispensabile
nel caso in cui le vie normali di accesso ad un edificio (scale, rampe, ingressi) siano pericolose o impraticabili per
crolli, fiamme o presenza di fumi nocivi. Altri interventi che ne richiedono
l’impiego sono rappresentati dalla verifica di stabilità o rimozioni di parti perico-
lanti di strutture poste a notevole altezza
dal suolo e non altrimenti raggiungibili.
I Corpi pompieri appartenenti ai centri di
soccorso cantonali Ticinesi (Chiasso,
Mendrisio, Lugano, Bellinzona, Locarno
e Biasca) possiedono diversi modelli di
autoscale e/o scale meccaniche motorizzate (vedi rispettivi siti internet).
p
Intervento con autoscala Iveco 28 metri,
impiegata per il salvataggio di
un paziente ferito all’interno di un fiume.
Intervento con autoscala
Magirus Deutz 30 metri,
impiegata per lo spegnimento
di un incendio.
Fonte: Corpo civici pompieri Lugano
33
Pompieri - 118
Incendio di pneumatici a Riazzino
L’evento del 28 novembre 2006, nel quale sono bruciate decine di migliaia di copertoni, ha
avuto e sta ancora avendo ripercussioni a livello politico, ambientale, giudiziario.
Ma per i pompieri si è comunque trattato di un incendio da affrontare come tutti gli interventi di spegnimento, rispettando la propria missione permanente: salvare vite umane,
domare le fiamme e limitare i danni collaterali nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti.
Le priorità dei pompieri vedono ai primi
posti le persone e gli animali, e subito
dopo, prima dei beni materiali, l’ambiente, visto nella sua accezione più ampia e
comprendente acqua, aria e suolo. Ciò
premesso, ecco la descrizione dei fatti
visti dai vigili del fuoco, che hanno operato in prima linea a Riazzino. Alcuni dati
sulla zona colpita dal sinistro. Il sedime di
circa 17’000 metri quadrati è nel territorio del Comune di Locarno. Attorno al
deposito di pneumatici usati vi sono
diversi insediamenti industriali e agricoli,
un riale. Sempre sul sedime coinvolto nell’incendio vi è una linea dell’alta tensione, che attraversa il piano di Magadino.
36
Lo sviluppo dell’evento
e le misure adottate
L’allarme è giunto all’ufficiale di picchetto del Corpo Civici Pompieri
Locarno alle ore 15:12 del 28 novembre
2006. Già durante lo spostamento verso
Riazzino, e vista la densa colonna di
fumo che già si levava dal luogo del sinistro, sono stati allarmati diversi gruppi di
rinforzo. Dopo la ricognizione sono state
prese le prime misure d’urgenza, compatibilmente con il limitato numero di militi presenti nei primi minuti, come sempre
estremamente convulsi. Tali misure erano volte ad impedire lo sviluppo delle
fiamme verso il capannone dell’impresa
di costruzioni e verso le altre costruzioni
industriali attorno all’incendio. In seguito, all’arrivo dei rinforzi, si è proceduto
ad allestire un impianto di spegnimento
su quattro settori. La mancanza di acqua
ha precluso in maniera pesante l’efficacia
del lavoro dei pompieri.
Le uniche fonti di approvvigionamento
per l’autobotte erano il ruscello che
lambisce il deposito in fiamme e un
idrante della rete idrica. Per far fronte a
questa lacuna, sono dapprima stati
allarmati i pompieri di Tenero Contra,
che con una motopompa tipo 2 hanno
alimentato in acqua il dispositivo steso
dai colleghi di Locarno e con l’autobotte in dotazione hanno tenuto il fuoco in
un settore. Nello stesso tempo i pompieri di Bellinzona hanno steso una
condotta di trasporto alimentata da una
motopompa tipo 4, che partendo dal
fiume Ticino ha aumentato in maniera
decisiva l’apporto di acqua.
È pure stato richiesto l’intervento di un
elicottero, che ha iniziato a lanciare
acqua sul rogo utilizzando la stessa tecnica impiegata per la lotta agli incendi
boschivi. Visto lo scarso rendimento dei
lanci, causato dal fumo, dal calore e dalla vicinanza della linea dell’alta tensione,
i voli sono stati subito sospesi.
Alle ore 19, dopo quattro ore di duro
lavoro, l’incendio era circoscritto e non
vi era più pericolo di propagazione ai
pneumatici non ancora attaccati dalle
fiamme o ai capannoni circostanti. Si è
continuato con le operazioni di spegnimento delle grandi quantità di copertoni,
distribuiti in diversi mucchi, utilizzando
acqua e schiuma.
con la restituzione ai diversi corpi del
rispettivo materiale utilizzato. I pompieri al
fronte hanno combattuto contro il fuoco
dapprima accecati dal fumo e disturbati dal
calore, ed in seguito, con il passare del
tempo, con il freddo della notte, più intenso visto che gli abiti erano spesso bagnati,
e poi con la fatica data dal peso delle condotte tenute puntate sulle fiamme per ore.
Le operazioni sono continuate ininterrottamente per tutta la notte tra il 28 e il 29
novembre. Il 29 novembre si è da un lato
continuato a spegnere le fiamme e a raffreddare la massa di copertoni utilizzando
acqua su più fronti. Si è pure iniziato a
spostare il materiale bruciato con una
ruspa, bagnando e spegnendo i focolai che
covavano al di sotto. Si è proceduto a ritirare il dispositivo di rifornimento d’acqua
partente dal fiume Ticino. Queste operazioni sono continuate anche il 30 novembre. Nei giorni successivi i pompieri di
Locarno sono stati chiamati più volte per
il riprendere delle fiamme in seguito allo
spostamento dei copertoni che scopriva i
focolai sottostanti. In particolare sabato 2
dicembre una ventina di militi sono rimasti sul luogo tutto il giorno. Il 3 dicembre
5 militi hanno lavorato per 5 ore e il 4
dicembre un gruppo di 3 pompieri è intervenuto un’ultima volta per due ore.
Conclusioni e insegnamenti
Le difficoltà affrontate
Oltre alla già citata mancanza di acqua a
sufficienza per combattere un evento di
questa grandezza, gli ufficiali al comando
dell’intervento hanno dovuto affrontare e
risolvere altri problemi. Innanzi tutto la
coordinazione delle operazioni, che si sono
svolte su più fronti, con prese d’acqua
distanti e da un numero rilevante di militi
appartenenti a diversi corpi (Locarno,
Bellinzona, Tenero). È stato indispensabile
coordinare i rilevi dei militi impegnati,
visto che per oltre 30 ore vi sono stati ininterrottamente pompieri che hanno combattuto le fiamme.
Si sono dovuti organizzare la sussistenza
per decine di pompieri impegnati in parecchi punti, l’approvvigionamento in carburante per le autobotti e le motopompe che
hanno operato ininterrottamente per assicurare l’acqua ai lancieri, il materiale
necessario per la stesura di condotte, e così
via sino a dettagli come ad esempio le
bombole di aria compressa necessarie agli
apparecchi di protezione della respirazione impiegati dai pompieri a ridosso delle
fiamme e completamente circondati dal
fumo nelle prime fasi dell’intervento,
oppure alle batterie delle radio ricetrasmittenti da sostituire una volta scariche, per
poter assicurare continuamente i contatti
tra i differenti posti di lavoro. E, infine,
garantire la copertura del territorio nel caso
si presentassero altri eventi, con la messa a
disposizione in deposito dell’autobotte del
Corpo pompieri di Brissago. E da ultimo,
i lavori di ripristino e pulizia del materiale,
Senza dubbio si è trattato di un intervento lungo e difficile, che ha impegnato tutti, ufficiali, sottufficiali e pompieri.
Anche le procedure di intervento, per
quanto collaudate, sono state duramente
sollecitate. In seguito ai fatti di Riazzino
alcune di queste procedure sono state
aggiornate e migliorate, per far fronte ad
eventi di questo tipo, per quanto possano
essere rari. Tra gli aspetti positivi la collaborazione tra i diversi partner, che ha
funzionato senza particolari problemi, a
dimostrazione della preparazione e della
serietà di tutti. Sul posto erano presenti,
in diversi momenti, agenti della Polizia
Cantonale, pompieri di tre corpi diversi,
funzionari del Cantone per i rilievi richiesti dalla situazione, senza dimenticare i
soccorritori del SALVA.
p
Si ringrazia in modo particolare FOTO FRANJO
per aver messo a disposizione il materiale fotografico sulle attività dei pompieri.
Militi intervenuti (totale 214)
Militi
28.11.2006
29.11.2006
30.11.2006
01.12.2006
02.12.2006
03.12.2006
04.12.2006
Totale
Pompieri
Locarno
48 militi
30 militi
21 militi
1 milite
19 militi
5 militi
4 militi
128 militi
Pompieri
Bellinzona
10 militi
13 militi
Pompieri
Tenero Contra
21 militi
22 militi
7 militi
3 militi
10 militi
23 militi
63 militi
Pompieri
Bellinzona
120.5 ore
69.5 ore
190 ore
Pompieri
Tenero Contra
497.5 ore
191.5 ore
689 ore
Ore d’intervento (totale 1’704.5)
Ore
Giorno
Notte
Totale
Pompieri
Locarno
513 ore
312.5 ore
825.5 ore
37
Pompieri - 118
Corso specialistico di base per
gli interventi su sostanze pericolose
È denominato Corso Chimico Parte A, si tiene una volta all’anno e da diverso tempo viene
allestito dal Corpo Civici Pompieri Bellinzona su mandato della Federazione Cantonale
Ticinese dei Corpi Pompieri. Il corso è diretto dal maggiore Bruno Winkler (esperto cantonale in ambito chimico) che si avvale della collaborazione di uno staff di una ventina di militi.
Questo corso rientra nel programma
annuale d’istruzione ed è definito dall’attuale concetto di formazione pompieristica.
Ogni anno vi partecipano 50-60 militi
provenienti dai vari corpi pompieri del
Cantone, oltre ad altri colleghi impiegati in corpi pompieri aziendali. Nelle
ultime edizioni vi hanno pure preso
parte delle delegazioni provenienti dal
Corpo Provinciale dei Vigili del Fuoco
di Varese.
38
Organizzazione cantonale
Il Ticino conta due centri di soccorso
chimico cantonali, Bellinzona (che
copre l’intero Sopraceneri) e Lugano
(per tutto il Luganese e parte del
Mendrisiotto). Data la propria posizione periferica anche a Chiasso è stato
istituito un centro di soccorso chimico,
ma solo con competenze locali. In caso
di incidente con presenza di sostanze
pericolose i primi ad intervenire sono i
corpi pompieri di competenza locale i
quali, in attesa dell’arrivo del centro di
soccorso chimico di Bellinzona o
Lugano, evitano di entrare in contatto
con la sostanza pericolosa sbarrando gli
accessi, assicurando di fatto la zona
sinistrata a chiunque. Il lavoro di contenimento e di recupero della sostanza è
compito degli specialisti del centro di
soccorso chimico i quali operano con
l’ausilio di attrezzatura adatta e personale appositamente istruito.
Obiettivi del corso
Lo scopo del corso di Bellinzona è
l’ampliamento della formazione di base
dei militi dei centri di soccorso chimico
nel campo specifico dell’intervento in
caso di incidenti con sostanze chimiche
e, analogamente, illustra a grandi linee
a ufficiali, sottufficiali e militi dei corpi pompieri, senza competenza chimica,
quali sono le misure immediate da
attuare in attesa degli specialisti.
La prima giornata d’istruzione è dedicata alle basi dell’intervento in caso di
evento chimico. L’istruzione viene concentrata sull’apprendimento delle basi
di travaso di sostanze pericolose, sullo
spegnimento di incendi di idrocarburi,
sulle misure immediate da adottare in
caso di incidente, e sull’apprendimento
dell’utilizzo degli speciali apparecchi
che misurano il grado di esplosività dell’aria. La seconda giornata viene invece
dedicata al lato pratico. I partecipanti
vengono confrontati con interventi
simulati di inquinamenti su lago e corsi d’acqua, nonché di arginamento e travaso di perdite di liquidi da cisterne ferroviarie. Ogni partecipante ha così
modo di apprendere l’impiego corretto
del materiale e dell’equipaggiamento
speciale in dotazione ai veicoli antinquinamento ed ai natanti, di ampliare le
conoscenze teoriche e pratiche di base
e di perfezionare la conoscenza dei fondamenti della tattica d’intervento nel
campo chimico.
p
39
Pompieri - 118
Set anticaduta e soccorso stradale
L’11 e il 12 novembre 2006 si è tenuto a Mendrisio un corso di aggiornamento
per istruttori cantonali relativo all’impiego del nuovo set anticaduta «Ticino»
e sulle più recenti tecniche di estricazione nel soccorso stradale.
Set anticaduta “Ticino”
Lo scopo del corso era quello di formare
gli istruttori pompieri dei vari centri di
soccorso del Cantone per poter introdurre
l’uso del Set anticaduta “Ticino” nel proprio CP e seguirne l’impiego secondo la
formazione specifica ricevuta al corso di
aggiornamento. Il corso ha permesso di
formare 2 Istruttori per i CS di categoria
A e un istruttore per i corpi di categoria
B di tutto il Cantone per un totale di 25
partecipanti formando quattro classi.
Per far fronte a esigenze sempre più
alte in materia d’intervento e rendere
sicuro lo svolgimento di un’operazione
di salvataggio, occorre che, nell’ambito
della protezione anticaduta, gli standard e i concetti tattici siano sistematicamente adattati alle tecniche più
moderne. La riuscita in caso di interventi che comportano dei rischi di
caduta può essere garantita esclusivamente dall’impiego di personale adeguatamente formato e dotato di un
equipaggiamento adatto e funzionale.
Le conoscenze e le esperienze acquisite
nell’ambito dell’equipaggiamento e delle tecniche di salvataggio in luoghi pericolosi, possono tranquillamente essere
applicati nella lotta antincendio.
Il set anticaduta “TICINO” creato dalla
Federazione Svizzera dei Pompieri in
collaborazione con i fabbricanti d’equipaggiamento di protezione personale
(EPI) e i pompieri professionisti e specialisti UIT, contiene il materiale indispensabile per lavorare in modo sicuro
nelle zone a rischio.
II set di protezione anticaduta permette
ad un nucleo di militi di lavorare in modo
sicuro, in un luogo che presenta dei rischi
di caduta e/o di crollo. In questo modo, il
milite può, in tutta sicurezza, raggiungere
le persone in pericolo per assicurarle e
40
fornire loro i primi soccorsi sanitari. In
questi casi, l’intervento deve essere effettuato da personale istruito ed equipaggiato con il set anticaduta “Ticino” per il
salvataggio a grandi altezze. Per le forze
d’intervento, il rischio di caduta richiede
attenzione a partire da un’altezza di tre
metri o ad una distanza di due metri dal
margine del luogo pericoloso ( tettoia,
tetto, cornicione, ecc.). A partire da questo momento diventa indispensabile assicurarsi in modo conveniente contro una
caduta o un crollo alfine di preservare la
propria incolumità.
Nuove tecniche
del soccorso stradale
Lo scopo del corso era quello aggiornare gli istruttori pompieri dei vari centri
di soccorso del cantone sulla tecnica di
condotta e di salvataggio e la relativa
organizzazione sul luogo dell’intervento (personale e materiale), inoltre formare gli istruttori pompieri sulle nuove
tecniche per il taglio, la divaricazione e
l’impiego di martinetti secondo gli standard internazionali integrate nella
costruzione dei veicoli di nuova generazione “New Car Tecnologies”.
La formazione ai partecipanti è stata
data da due specialisti della ditta Rovia
AG di Rothrist competente nella costruzione e vendita di apparecchiature per
l’estricazione. Il corso ha permesso di
formare 12 Istruttori provenienti dai
vari CS di categoria A di tutto il
Cantone formando una classe.
p
41
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■
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■
■
SORVEGLIANZE
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Pompieri - 118
Un intervento particolare a Rancate
5 giugno 2006, ore 02.15: la Centrale della Polizia Cantonale di Bellinzona
richiedeva il nostro intervento per un incendio di autovetture in un garage
di via alla Rossa a Rancate.
Immediatamente l’ufficiale di picchetto
provvedeva a sganciare l’allarme e partiva dalla casema con il pacchetto di veicoli di primo intervento
Durante la fase di avvicinamento all’evento si potevano constatare le sue proporzioni, pertanto si provvedeva ad allarmare il
gruppo d’appoggio di picchetto.
costruzioni Polli, compreso un furgone
parcheggiato all’esterno con una estensione all’interno dell’officina meccanica e del magazzino;
– presenza di bombole di gas e di fusti
contenenti olii ecc.;
– presenza di bombole adibite alle apparecchiature ossido acetileniche di saldatura.
Giunti sul posto, dopo una rapida ricognizione si poteva constatare:
Immediatamente si provvedeva alle
seguenti misure d’urgenza:
– nessuna presenza di persone sia all’interno del garage sia nel magazzino dell’impresa;
– si produceva una violenta deflagrazione dovuta a delle bombole di gas che
sono scoppiate;
– l’incendio di 7 autovetture posteggiate
all’esterno del garage;
– la propagazione ad altre 3 autovetture
posteggiate;
– una estensione al deposito di materiale
esterno alla ditta di costruzioni GAP
SA, con una relativa propagazione
orizzontale alla parte sottostante del
garage Vizzardi con l’incendio del carro attrezzi e altro materiale presente
– una propagazione orizzontale al materiale ubicato esternamente alla ditta di
• inviare sul luogo la seconda autobotte;
• inviare sul luogo la scala motorizzata;
• inviare sul luogo tutti gli apparecchi di
protezione della respirazione a circuito
aperto;
• allarmare il 2º gruppo d’appoggio.
Venivano prese le seguenti decisioni:
Prima fase - tenere l’estensione e la propagazione orizzontale, verticale verso la
seconda soletta ed il tetto del garage;
Seconda fase - raffreddare le bombole di
gas stoccate all’esterno ed all’interno
dell’ impresa di costruzione; raffreddare
le bombole adibite alle apparecchiature
di saldatura;
Terza fase - tenere la propagazione orizzontale all’esterno dell’impresa di costruzioni;
Quarta fase - tenere la propagazione
orizzontale all’esposizione di veicoli
d’epoca del garage;
Quinta fase - tenere la propagazione
orizzontale all’interno dell’officina meccanica della ditta GAP;
Sesta fase - spegnere l’ultimo focolaio,
estinto alle ore 04.30. La presenza di
liquidi infiammabili e alcune bombole di
gas all’interno dello stabile hanno reso
difficili le operazioni di spegnimento.
Da segnalare l’ottima collaborazione
avuta con gli agenti della Polizia
Cantonale del Reparto mobile
Sottoceneri (RM 2), gli ispettori della
Polizia scientifica intervenuti sul luogo, il Servizio Ambulanze del
Mendrisiotto (SAM) intervenuti sul
luogo a titolo di sicurezza medica per
il personale pompieristico impegnato
nelle delicate operazioni di spegnimento, il personale di picchetto dell’impianto di depurazione delle acque
di Mendrisio e dintorni.
p
43
essere anziano
essere handicappato
essere ammalato
essere a disagio
in famiglia
avere il desiderio
di rimanere e curarsi
a domicilio
Vecchiaia
mi mancano le forze, ho paura di
cadere, perdo la memoria, mi sento
solo, sono sempre più dipendente dai
miei famigliari, sono preoccupato per
il futuro
Malattia / Infortunio
soffro di una malattia cronica, mi è
appena stata diagnosticata una malattia tumorale, ho subíto un intervento chirurgico, ho ferite da medicare,
mi sento indebolito
Fine di vita
necessito di cure giornaliere, mi faccio
parecchie domande, sulle cure palliative e sulla terapia del dolore, mi preoccupo per la mia famiglia, spesso mi
vengono dubbi - paure
Disagio
vivo un momento difficile, non riesco
ad affrontare i miei impegni famigliari,
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nella mia famiglia c'è tendenza al diabete, il medico mi ha rilevato la pressione arteriosa alta, non so se devo preoccuparmi per tal sintomo tal dolore
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dicembre 1997 entrata in vigore il 1°
gennaio 2000.
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Ambulanze - 144
Cosa fare in attesa
dell’arrivo dell’ambulanza
Nei numeri precedenti abbiamo spiegato quando e come chiamare il 144.
A partire da questa edizione cominciamo a spiegarvi come comportarvi
in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Quando chiamate il 144, l’operatore vi
porrà una serie di domande che servono a capire qual’è il problema principale con cui il paziente è confrontato e
determinare quali equipaggi e mezzi
sono necessari per questa situazione.
Dopo aver inviato i soccorsi, l’operatore vi dirà esattamente cosa fare per
prestare i primi soccorsi.
Lo scopo di questo articolo non è quello di creare dei soccorritori: per fare
questo bisogna seguire appositi corsi
che affiancano alle nozioni teoriche le
esercitazioni pratiche. Nei numeri precedenti abbiamo spiegato quando e
come chiamare il 144. A partire dall’edizione odierna cominciamo a spiegarvi che cosa potete fare in attesa dell’arrivo dei soccorsi. È però auspicabile che almeno le più elementari norme
del soccorso facciano parte del bagaglio culturale di ognuno di noi.
Chiunque fosse interessato a seguire dei
corsi avanzati di formazione di primo
soccorso può consultare il nostro sito
www.fctsa.ch o rivolgersi al servizio
ambulanza più vicino.
le stai chiamando
• Qual è il problema. Spiegare esattamente cosa è successo
• Sesso del paziente ed età (anche
approssimativa).
• Il paziente è cosciente?
• Il paziente respira?
3. In attesa dei soccorsi
La catena del soccorso
Davanti a un’emergenza è importante
soprattutto mantenere la calma, osservare molto bene la situazione, riflettere
e agire con tempestività ed efficacia.
1. Comprendere
Bisogna sempre ricordarsi che davanti a
un malore o a un incidente per prima
cosa bisogna osservare e capire cosa sta
succedendo.
Il primo soccorso è efficace se si individuano tempestivamente le lesioni, le loro
cause e se si distinguono le lesioni che
mettono in immediato pericolo la vita.
Nel dubbio comunque non esitate a chiamare il 144. L’operatore valuterà la situazione e vi consiglierà che cosa fare.
Ricorda: meglio chiamare per niente
che chiamare troppo tardi.
2. La chiamata
E’ molto importante, al momento della
chiamata dei soccorsi, riferire cosa sta
succedendo: in tal modo l’operatore del
144 mobilizzerà le risorse più idonee per
far fronte alla situazione con cui è confrontato il paziente.
Quando chiamate il 144 preparatevi a
rispondere alle seguenti domande:
• Dov’è esattamente l’urgenza
• Qual è il numero di telefono dal qua-
46
In attesa dei soccorsi chi si trova sul luogo d’intervento può procedere alla fase di
assistenza e di applicazione delle manovre di primo soccorso che servono a preservare la vita dell’infortunato, a migliorarne le condizioni generali o comunque
a evitarne il peggioramento. Per esempio,
la fasciatura di una ferita, il blocco di
un’emorragia, il soccorso psicologico
della persona. Tutte queste manovre vi
verranno impartite in maniera chiara e
dettagliata dall’operatore del 144. Voi
non dovete fare altro che mettere in pratica quanto vi viene comunicato.
Altre attività utili in attesa dei soccorsi:
• allontanare eventuali animali
• raccogliere le medicine del paziente e
scrivere il nome del medico curante del
paziente
• aprire la porta
• accendere le luci fuori dalla casa
• mandare qualcuno incontro all’ambulanza
Se il paziente peggiora, richiama
immediatamente il 144 per ulteriori
informazioni.
4. L’arrivo dei soccorsi
All’arrivo dei soccorsi qualificati si
devono fornire tutte le informazioni
richieste e utili per capire cosa è successo in modo da iniziare le pratiche di
soccorso avanzate.
Prima regola del soccorso:
proteggere se stessi
Anche nella situazione più critica,
non mettere a repentaglio la tua vita
per prestare i primi soccorsi.
Proteggiti e segui le indicazioni date
dalla centrale 144.
Quando chiamate il 144, l’operatore vi
rivolgerà delle domande per assicurarsi
che sia voi che le persone coinvolte non
vi troviate esposti ad una situazione
pericolosa.
La prima regola da rispettare è quella di
non mettersi assolutamente in pericolo
per prestare soccorso. Se il luogo dove vi
trovate è troppo pericoloso, allontanatevi
e mettetevi in una zona sicura. Fra le
situazioni pericolose ricordiamo la permanenza sulle strade; la presenza di
fumo, fuoco, elettricità, sostanze chimiche, acqua; presenza di persone violente,
armate; ...
Seconda regola del soccorso:
proteggere il paziente
La seconda regola da mettere in atto è
quella di proteggere il paziente e di
toglierlo dalla situazione di pericolo.
In casi estremi (pericoli imminenti di
fuoco, esplosione, ...) il paziente deve
essere assolutamente evacuato dalla zona
di pericolo. Se il paziente si trova
all’aperto bisogna proteggerlo dagli
agenti atmosferici.
Nel caso in cui invece il paziente non si
trovi esposto a pericoli particolari,
seguite le istruzioni che vi impartisce
l’operatore del 144.
Ecco alcuni utili consigli da mettere in
atto quando vi trovate con il paziente:
• rassicurare il paziente informandolo
che i soccorsi stanno per arrivare
• non dare al paziente niente da mangiare o da bere
• in caso di malattia, fare assumere al
paziente la posizione a lui più comoda
e aspettare l’arrivo dei soccorsi
• in caso di incidente, non muovere il
paziente, a meno che non sia assolutamente necessario. Fare stare fermo il
paziente e aspettare l’arrivo dei soccorsi
• in attesa dell’arrivo dei soccorsi, osservare molto attentamente il paziente
• se diventa meno sveglio e vomita,
girarlo velocemente da un lato (posizione laterale di sicurezza)
e
r
t
u
Guarda l’espansione del torace, ascolta
eventuali sibili dovuti alla respirazione,
senti il calore dell’aria espirata sulle tue
guance. Un paziente con una respirazione inefficace può presentare un colorito
bluastro, avere difficoltà a parlare tra un
respiro e l’altro, fare fatica a respirare, si
lamenta che non può respirare, respirare
affannosamente, respirare appena, quando respira si sentono rumori strani.
Iperestensione della testa
Distendere l’infortunato a pancia in su e
procedere con il controllo della pervietà
delle vie aeree e, se l’infortunato non ha
traumi, iperestendere la testa appoggiando una mano sotto la nuca e spingendo
verso l’alto mentre contemporaneamente
con l’altra mano si può esercitare una
pressione sulla fronte verso il basso.
A dipendenza di cosa è successo e dei
sintomi che presenta il paziente, l’operatore del 144 vi darà istruzioni per mettere
in atto quelle manovre che possono salvare la vita al paziente.
Per prima cosa è importante capire se
il paziente è cosciente e se respira.
Controllo dello stato
di coscienza
Verificare se il paziente è sveglio, se è
vigile, se si muove. Una perdita di
coscienza è la perdita della nozione della propria esistenza e degli oggetti esterni. L’infortunato non parla, non sente,
non risponde. A volte reagisce agli stimoli dolorosi. In queste condizioni il polso
e la respirazione possono essere presenti, ma possono anche essersi arrestati.
Prendere il polso
Per verificare la presenza del polso,
occorre seguire le seguenti istruzioni:
• trova il pomo d’Adamo sul collo del
paziente
• senti lateralmente al pomo d’Adamo
per la ricerca del polso. Fai attenzione
a non premere troppo forte
• conta i battiti per 15 secondi
• quanti battiti hai contato?
uu
Controllo della respirazione
Per far ciò è sufficiente appoggiare una
mano sul torace e una sull’addome
dell’infortunato per percepire sollevamenti e, contemporaneamente, si può
avvicinare il vostro orecchio alla bocca del paziente per avvertire il passaggio dell’aria.
47
CURACELL
Istituto di medicina naturale
Cure complementari
Estetica
Consulenza indipendente in
tecnologie medicali e para-medicali
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produrre.
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come l’ossigeno
che respiriamo.
Fabbricazione
e vendita
di gas industriali
e medicinali.
Servizio e vendita
di apparecchiature
per saldature elettriche
e autogene.
In caso di necessità,
la persona che ha bisogno di
aiuto preme il tasto di allarme
sull’apparecchio o sul bracciale.
L’apparecchio dell’abbonato
seleziona automaticamente
il numero della Centrale
e mette la persona direttamente in comunicazione
telefonica con quest’ultima.
Alla Centrale, operativa 24 ore
su 24, si può controllare visivamente la provenienza della
chiamata.
Tramite l’altoparlante e il
microfono è possibile parlare
con la persona in pericolo,
senza che questa debba raggiungere il telefono e sollevarne
il ricevitore; in case molto grandi potrebbero essere necessari
più altoparlanti. In base alle
indicazioni della cartoteca in
possesso della Centrale, si
organizza l’intervento.
Nella cartoteca ci sono ad
esempio indirizzi e numeri
telefonici di persone da contattare quali parenti, vicini di casa...
Queste persone accettano di
intervenire quando non è
necessaria la presenza del
medico; naturalmente nella cartoteca vengono annotati nome
e numero telefonico del medico di casa, delle infermiere, etc.
TELESOCCORSO
CH-6573 Magadino
Tel. 091 785 90 10
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Ambulanze - 144
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Il sito Internet www.fctsa.ch, oltre a queste informazioni, vi indica come diventare soccorritori.
Controllo dell’emorragia
Le emorragie massive, che di solito interessano grossi vasi arteriosi e sono perciò
molto abbondanti, vanno tempestivamente
arginate per evitare che l’infortunato perda
eccessive quantità di sangue o muoia dissanguato. Per bloccare o diminuire le perdite è sufficiente cercare di fermare la circolazione del sangue comprimendo direttamente la ferita con un panno pulito. Un
adeguato controllo di quasi tutte le emorragie si può ottenere applicando una adeguata pressione nel posto giusto. Non usare un laccio emostatico. Procurarsi un panno o un asciugameno pulito e asciutto e
porlo sulla ferita. Applicare una pressione
ferma e non sollevare il panno per guardare. Se continua a sanguinare, probabilmente non si sta applicando una pressione
abbastanza forte: mantenere una pressione
ferma e costante sulla ferita. La pressione
diretta sulla ferita dovrebbe essere evitata
in presenza di fratture esposte o di presenza di corpi estranei.
●
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Controllo dell’epistassi
(sangue dal naso)
Stringere le narici tra il pollice e indice
subito sotto le ossa nasali. Far stare
seduto il paziente e dirgli di non respirare con il naso o soffiare il naso.
Stringere le narici fermamente fino
all’arrivo dei soccorsi.
In sintesi ricorda quanto segue:
• Allarma il 144
• Rispondi a tutte le domande che ti
vengono poste
• Rimani in linea
• Metti in atto le istruzioni impartite
dall’operatore del 144
• Non metterti in situazione di pericolo
• Proteggi il paziente
Nei prossimi numeri della rivista continueremo a darvi utili consigli da mettere
in pratica per salvare la vita ad un paziente nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
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primi soccorsi rispondendo alle
domande poste di seguito e inviate
una e-mail riportando i vostri
estremi e la sequenza delle lettere
corrette a [email protected]
entro il 30. 09.2007.
Tra tutti coloro che avranno risposto in maniera corretta, verrà
estratto a sorte un vincitore che si
aggiudicherà un cellulare offerto
da Telecom Security - Sementina.
1) Quando si chiama il 144 da un
cellulare bisogna selezionare il
prefisso 091.
Vero = E
Falso = F
2) Il numero da comporre per
richiedere il medico di picchetto è
091 800 18 28.
Vero = C
Falso = D
3) Se il paziente si trova in una
zona non sicura, non devo spostarlo per non peggiorare le sue condizioni.
Vero = S
Falso = T
4) Dare da bere qualcosa al
paziente non comporta alcun
rischio.
Vero = R
Falso = S
5) Il laccio emostatico non è mai
da applicare, anche in presenza di
una grave emorragia.
Vero = A
Falso = B
1
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3
4
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La sequenza delle lettere da trasmettere per
e-mail, con i vostri dati personali, all’indirizzo
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Ambulanze - 144
«Non sapevo che l’ambulanza
parte subito, mentre io sto ancora
parlando con l’operatore del 144.»
Entrando in classe, di primo mattino, ci accompagna l’emozione che si prova trovandosi davanti a bambini pieni di curiosità. La nostra lezione inizia con un filmato interpretato dai loro coetanei nel quale viene mostrato un fatto a cui potrebbero essere confrontati e il relativo modo di comportarsi in queste situazioni.
Il silenzio e l’espressione dei visi dei
bambini parlano da soli; è evidente che
sono catturati dal momento. Si continua
con una parte teorica sull’operato dei servizi coinvolti, a questo punto veniamo
travolti da una valanga di domande a cui
rispondiamo percependo il loro vivo interesse per questo “mondo” che in parte
non fa più così paura e non è più così
misterioso.
La nostra mattinata termina lasciando la
classe con la consapevolezza che i ragazzi sono impazienti di rivederci per vivere
la parte pratica, ossia visitare la centrale
operativa e toccare con mano l’ambulanza ed il suo materiale.
Quattro anni fa andammo al simposio
d’emergenza pediatrica a Verona, in
seguito al quale nacque l’idea del progetto “144 bimbi” da portare nelle classi di
5. elementare.
Lo scopo di questo progetto è di divulgare nelle quinte elementari un’informazione sul corretto uso del numero 144, in
modo da rendere questa “futura popolazione” in grado di reagire/agire in caso di
necessità e dare la possibilità di familiarizzare con il servizio d’ambulanza nell’intento inoltre di togliere lo spauracchio
che l’ambulanza, e tutto ciò che la riguarda, ha sulla stragrande maggioranza dei
bambini.
Gli obiettivi sono:
• Conoscere in grandi linee il funzionamento della centrale “Ticino Soccorso”
• Applicare un comportamento corretto
nell’uso del numero 144
• Comprendere la necessità di allertare il
soccorso senza perdere tempo utile
• Comprendere l’importanza di non abusare del 144
• Toccare con mano i presidi che vengono usati durante il soccorso preospedaliero
Sono già state fatte diverse esperienze in
diverse scuole del Canton Ticino con
risultati che parlano da sé. L’anno scorso
abbiamo realizzato un video i cui protagonisti sono proprio loro: i bambini.
Ne è nato un prezioso audiovisivo che è
stato presentato quest’anno per la prima
volta ed è stato accolto con grande entusiasmo, sia da parte dei ragazzi, sia da
parte dei docenti.
L’intento è di raggiungere il maggior
numero di ragazzi presentando ai vari
istituti scolastici i risultati fin qui ottenuti, cercando di catturare il loro consenso.
Saranno ancora una volta i bambini a
dimostrarci la validità della nostra tesi,
incontrandoli.
u
u
pag. 53
51
PUBBLIREDAZIONALE
Roll-Star: il movimento è libertà
Remo Semmler,
titolare della Roll-Star
«Non mi sono mai trovato in una situazione così, cosa devo fare
adesso?» Una grande quantità di persone, da oltre 20 anni, arriva da
noi con questa domanda. In molti, dopo un incidente oppure a causa
di una malattia, si trovano a dover affrontare una nuova realtà senza
la conoscenza dei mezzi a disposizione per risolvere gli infiniti problemi che si presentano.
L’esperienza accumulata in questi lunghi
anni di lavoro ci permette di poter consigliare, al fine di trovare le soluzioni ideali per una migliore condizione di vita.
Con il motto “... perché la vita è movimento e il movimento è libertà” portiamo avanti una politica che ci spinge a
dare ai nostri clienti la maggiore autonomia possibile, per permettere di poter
godere di ogni momento che la vita ci
regala, in tutta indipendenza e nel
migliore dei modi. In molti, dopo un
periodo di riabilitazione, hanno ritrovato
una vita più attiva, se possibile, di quanto avevano in passato.
Sapevate che una persona disabile può
fare lunghe passeggiate in bicicletta? Che
nel periodo invernale non deve necessariamente rinunciare allo sci? Sapevate che il
Cantone Ticino ha una squadra di basket
in carrozzina che in passato ha vinto il
titolo nazionale e partecipato a svariati tornei internazionali sempre con ottimi risultati? Lo sport è un toccasana per ogni persona, sia dal lato fisico che psicologico e
la nostra esperienza ci insegna che, specialmente per i giovani ma anche per i
meno giovani, la reintegrazione è molto
più veloce frequentando club o società
sportive; le competizioni stimolano il disabile a mettersi alla prova ed a riscattare la
propria personalità. Questo principio vale
anche nel campo della geriatria dove i problemi sembrano ancora più insormontabili
a causa della già limitata forza fisica.
Anche l’anziano ha la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita: è finito il
tempo in cui le persone più deboli o con
handicap erano relegate in casa, senza la
possibilità di condividere con gli altri la
vita quotidiana: grazie ai mezzi disponibili al giorno d’oggi, chiunque può godere
52
delle piccole e grandi gioie che si trovano
al di là dell’uscio della propria abitazione.
Un altro diffusissimo problema che pone
ostacoli alla vita quotidiana del disabile è
l’incontinenza. Negli ultimi anni questo
campo è stato studiato assiduamente negli
ambienti medici e scientifici e le soluzioni
non si sono fatte attendere: con una vasta
gamma di prodotti presenti sul mercato e
disponibili a tutti, anche queste particolari
difficoltà possono essere superate.
Ulteriore punto di forza della Roll-Star è
il settore pediatrico, che richiede il massimo della professionalità in quanto i bambini, essendo nel periodo della crescita,
necessitano di attenzioni particolarissime.
L’esperienza e le capacità accumulate in
questo campo fanno in modo di poter
offrire una grande varietà di mezzi sia attivi che passivi per l’infanzia. Sempre in
collaborazione con medici e terapisti, il
bambino può sfruttare al massimo le sue
capacità motorie e psicologiche, sentendosi così parte della società a tutti gli effetti.
Con un negozio a Sementina e una filiale
a Mendrisio, la Roll-Star è presente con
una esposizione permanente e collaboratori altamente motivati, di cui due direttaLa sede di Sementina
mente confrontati con questi problemi, per
dare la possibilità di visionare e scegliere
le soluzioni più adeguate e personalizzate
del caso; la nostra pluriennale esperienza
permette inoltre di usufruire di informazioni riguardanti l’Iter burocratico delle
varie assicurazioni e casse malati.
Oltre ai servizi di vendita e di consulenza,
siamo in grado di mettere a disposizione
grazie alla nostra officina di riparazione,
un servizio dopo-vendita con un personale
tecnico sempre all’altezza della situazione. Inoltre mettiamo a disposizione un servizio di noleggio comprendente una vasta
gamma di mezzi, come ad esempio le
sedie a rotelle, le stampelle, gli scooter
elettrici e quant’altro possa servire durante una convalescenza.
Per ogni richiesta restiamo quindi a vostra
disposizione dal lunedì al venerdì presso i
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Roll-Star ... preché la vita è movimento
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Ambulanze - 144
Una sequenza di immagini
tratta dal film girato
con i bambini
L’ultimo
Congresso
Emergenza
Dimensione Bambino di Pescia ci ha
inoltre dato conferma di essere a buon
punto e che la scelta fatta è e sarà sicuramente vincente. Certamente il nostro entusiasmo e la collaborazione ricevuta da più
parti ci hanno spronato a continuare in un
progetto che è nel frattempo diventato realtà. Lo stimolo più grande per continuare
l’abbiamo ricevuto da loro: i bambini.
Mi chiamo Lorenza Frisberg, sono
soccorritrice professionale di Tre Valli
Soccorso, l’ente ambulanze più a nord
del Canton Ticino e con il territorio
più vasto. La mia grande soddisfazione
è di poter lanciare e continuare a sviluppare il progetto nel quale ho creduto e
sono stata sostenuta con entusiasmo da
Erika e Claudia e non da ultimo dal mio
capo servizio Stefano Dell’Orto.
Mi chiamo Erika Rinaldi e sono
Operatrice di Ticino Soccorso 144 da
quasi 12 anni e soccorritrice volontaria
in Croce Verde a Lugano da 16 anni.
Insieme a Lorenza e Claudia abbiamo
pensato di sviluppare un progetto che
presentasse ai bambini di 5. elementare
le nostre professioni e li potesse aiutare
in caso di bisogno. Il fatto di essere
mamma mi ha motivato ancor di più.
Sono Claudia Borioli, operatrice professionale di Ticino Soccorso 144 e soccorritrice professionale. In molti anni di
attività nel soccorso preospedaliero, mi
sono spesso confrontata con bambini
coinvolti in situazioni d’emergenza. Le
esperienze vissute sia quale operatrice sia
quale soccorritrice, nonché mamma, mi
hanno fatto notare come i bambini, spesso riescono ad essere “freddi e distaccati” ed agire più degli adulti, anche in
situazioni a volte drammatiche; questo
mi ha portato a credere che il loro aiuto,
nei primi minuti di un evento, sia fondamentale. Ecco dunque il motivo che mi
ha spronato, assieme alle mie colleghe
Erika e Lorenza, a dedicarmi ad un progetto che, inizialmente, sembrava utopia,
ma che di fatto si sta rivelando vincente
ed avvincente.
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53
La farmacia di fiducia nella tua regione
I medicamenti sono beni di consumo non comuni che devono essere acquistati in farmacia su ricetta medica oppure su consiglio di personale appositamente formato: non sono MAI oggetti di poco conto da procurarsi dove è più facile o costa meno. Ne va della propria preziosissima salute! I farmaci ordinati
su Internet sono spesso prodotti in paesi in cui la loro fabbricazione non è sottomessa né alle stesse norme di sicurezza né agli stessi meccanismi di
controllo in vigore in Svizzera e rappresentano un pericolo non solo per la sicurezza della terapia ma anche e soprattutto per la salute dei consumatori.
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Ambulanze - 144
Lorenza Frisberg - «È molto difficile esprimere le emozioni che si
provano, trovo comunque che sia
una sensazione molto bella e appagante. I ragazzi riescono con le loro
espressioni e domande a farti credere in quello che hai esposto durante
la lezione e a darti la voglia di continuare.»
Erika Rinaldi-Untersee - «Durante
la nostra ultima visita ho incontrato
i bambini della 5 elementare di
Cureglia e nonostante non fosse la
prima volta che presentavo il programma , ho provato un’emozione
molto forte e un gran senso di appagamento nel vedere questi ragazzi
che con il loro entusiasmo ci dimostravano che grazie alle nozioni che
avevano appena appreso si sentivano
un po’ più sicuri se avessero dovuto
chiamare l’ambulanza.»
Claudia Borioli - «Che emozione,
sempre, ogni volta, malgrado non sia
la prima volta che ci confrontiamo,
durante le visite ai ragazzi di scuola
elementare, con il loro interesse,
gioia e curiosità a quanto spiegato e
mostrato.
Vederli, attenti durante l’esposto
teorico, manipolare il materiale sanitario, nonché immedesimarsi nelle
simulazioni di chiamate telefoniche
dà un senso di appagamento e soddisfazione per quanto siamo riuscite a
fare fin qui.»
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Ambulanze - 144
Cosa ci ha insegnato
questa esperienza?
Non sapevo che
quando si chiama il 144
si deve rispondere
a delle domande.
Ho scoperto
dove sono situate
le ambulanze nel
Canton Ticino.
Io ho scoperto
che ogni chiamata
del Cantone Ticino
va a Breganzona.
Non sapevo che
mentre parlo al telefono
ricevo dei consigli utili per
aiutare il paziente.
Non sapevo che
l’ambulanza parte mentre
io sto ancora parlando con
l’operatore del 144
Ora so già
che domande
mi fanno e, se
dovessi chiamare
il 144, saprei
mantenere
la calma.
Ho imparato
che è importante
non fare scherzi
ai numeri per le
emergenze.
Ho scoperto
come interviene
l’ambulanza.
Ho capito
cosa c’è dietro al lavoro
degli operatori e dei
soccorritori.
Ho imparato
come bisogna parlare
al telefono con l’operatore
del 144.
Ho imparato
che è importante
reagire mantenendo
la calma.
Ora,
se dovessi trovarmi
davanti ad un’emergenza e dovessi
chiamare il 144, saprei con precisione
cosa mi diranno e cosa
dovrò fare.
Ho imparato
come si fa ad aiutare
le persone che si sono
fatte male.
57
La concezione sociale del Casinò di Lugano
di Annamaria Sani e Angela Rimoldi
Nascita di un progetto di
prevenzione su base scientifica
La concezione sociale del casinò di
Lugano nasce alla fine degli anni ‘90 in
vista dell’entrata in vigore della nuova
Legge Federale sulle Case da Gioco
(LCG, 1998). Essa richiede che ogni
Casinò svizzero sviluppi e applichi un
programma di misure di prevenzione del
gioco d’azzardo eccessivo denominato
“concezione sociale”. Lo sviluppo e la
messa in pratica di questo programma
viene affidato alla psicologa Annamaria
Sani. Si basa sul modello di gioco
responsabile che permette di conseguire
un duplice obiettivo: ridurre il numero di
nuovi casi di gioco d’azzardo eccessivo,
e far calare il numero di quelli già presenti. A questo scopo viene creata una
solida rete di collaborazione tra Casinò,
ricercatori, governo, servizi della sanità
pubblica e singoli individui.
Un modello attendibile può nascere solo
a condizione di avere a disposizione dati
concreti ed attuali sulla situazione del
gioco patologico nel Canton Ticino.
58
Si da dunque mandato alla dr.essa
Cristina Molo Bettelini, responsabile del
Centro Documentazione e Ricerca
dell’Organizzazione Socio-psichiatrica
Cantonale, di elaborare uno studio epidemiologico. Questo studio riscuote un’eco
importante nella comunità scientifica
internazionale e fra gli addetti ai lavori
nel campo dei giochi d’azzardo in generale, ed è il fondamento dei progetti dei
Casinò di Lugano e Locarno di allora.
Questi però, non disponendo delle
conoscenze necessarie per affrontare un
tema tanto delicato, attivano una rete di
esperti e professionisti del ramo sociopsichiatrico. Il coordinamento e la conduzione di questo team viene assunto
dal dr. Tazio Carlevaro e dalla psicologa Annamaria Sani.
Come si applica oggi
il programma di prevenzione
Il Casinò di Lugano ha costituito una
task force che si occupa dell’implementazione della concezione sociale: il servizio di sorveglianza e di sicurezza è inca-
ricato di applicarla concretamente, gli
impiegati a diretto contatto con i giocatori (croupier, assistenti di sala, ricezioniste, ecc.) si occupano dell’osservazione
mirata e della segnalazione di coloro che
si presume stiano perdendo il controllo
PUBBLIREDAZIONALE
della propria attività di gioco, i responsabili di sala si occupano dei colloqui con i
clienti segnalati.
Durante l’anno 2006 sono stati effettuati
più di 300 colloqui. Tutto il personale
coinvolto è formato all’interno del
Casinò di Lugano, tramite una formazione continua costituita da corsi base e di
aggiornamento, e tramite scambio di
informazioni e di esperienze.
Gli strumenti a disposizione
del Casinò
La prevenzione praticata all’interno della
casa da gioco merita alcune precisazioni.
L’esclusione volontaria è lo strumento
maggiormente applicato, e dai riscontri
avuti pare essere il più efficace. Ogni
anno, presso il Casinò di Lugano, circa
200 clienti richiedono volontariamente
tale misura. In concreto, il giocatore, in
seguito ad un colloquio di sensibilizzazione con un responsabile di sala, oppure alla
lettura del prospetto informativo presente
all’interno della sala da gioco, chiede
l’esclusione per un periodo di tempo minimo di un anno, da tutte le case da gioco
della Svizzera. La riammissione può quindi avvenire al più presto dopo un anno, in
seguito ad un colloquio durante il quale si
verifica che gli elementi critici presenti al
momento dell’esclusione siano stati superati, vuoi perché sono cambiate le condizioni sociali e/o famigliari, vuoi perché
sono state seguite misure d’accompagnamento psicoterapeutico.
L’esclusione imposta, ossia la decisone
da parte della casa da gioco di impedire
l’accesso al cliente, è praticata di rado,
poiché la filosofia del Casinò di Lugano
privilegia modelli propositivi nel favorire la pratica del gioco responsabile.
Esiste poi il caso in cui il cliente non presenta sintomi di gioco eccessivo, ma teme
possibili difficoltà future nel controllo
della sua attività di gioco; in questo frangente si può intervenire a titolo preventivo, tramite il cosiddetto “accordo di visita” con il Casinò, con cui il cliente, d’accordo con la casa da gioco, si impone il
limite di un determinato numero mensile
di visite, fino ad un massimo di otto.
Il gioco d’azzardo
responsabile
Il Casinò di Lugano è convinto che per
rafforzare il gioco responsabile, ossia
per evitare il più possibile nuovi casi di
gioco eccessivo, e per ridurre quelli
attualmente esistenti, è necessaria
un’adeguata collaborazione tra industria
del gioco, governo, ricercatori, e servizi
sanitari, ossia di una rete ben organizzata, pronta a rispondere alle domande
di giocatori o di loro familiari, e in grado di fornire l’aiuto adeguato a coloro
che ne hanno necessità.
Coloro che desiderano maggiori informazioni possono rivolgersi direttamente al personale della casa da gioco, al
143, il Telefono Amico, oppure al coordinatore della rete, il dottor Carlevaro
(tel. 079 221 66 31).
p
59
Ambulanze - 144
HELP nell’emergenza cardiaca o cerebrale
La popolazione svizzera conosce i sintomi di un’emergenza cardiaca o cerebrale, chiama
il numero di pronto soccorso 144 e salva delle vite: ecco l’ambizioso obiettivo del primo
programma nazionale per salvare la vita HELP della Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Se un arresto cardiaco improvviso succede fuori dall’ospedale, oggigiorno in
nove casi su dieci la persona colpita
muore. Anche in caso di infarto cardiaco
o di ictus cerebrale generalmente si perde troppo tempo fino al ricovero in ospedale. Perciò all’inizio dell’anno la
Fondazione Svizzera di Cardiologia ha
lanciato un programma di portata nazionale per salvare la vita patrocinato
dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), dalla Federazione dei medici
svizzeri (FMH) e dalla Conferenza svizzera dei direttori della sanità (CDS).
Reagire nel modo giusto in tre
passi essenziali
Con oltre 50 000 casi all’anno l’infarto
cardiaco, l’ictus cerebrale e l’arresto cardiocircolatorio sono le emergenze più
frequenti in Svizzera. Riconoscere i sintomi, chiamare immediatamente il numero di pronto soccorso 144, se necessario
cominciare la rianimazione sono i tre
passi essenziali con cui ci si propone di
familiarizzare la popolazione di tutta la
Svizzera. Basandosi sulle esperienze
acquisite finora, con HELP la
Fondazione Svizzera di Cardiologia ha
lanciato un programma per salvare la
vita, per ora previsto sull’arco di due
anni, comprendente le tre più importanti
situazioni d’emergenza suddette e che si
prefigge di aumentare nettamente la percentuale delle persone che sopravvivono
a un evento di questo genere e sono pure
in grado di riprendere una vita autonoma.
La necessità di agire
è evidente
Conoscere i sintomi e chiamare il 144 è
il primo appello di HELP al fine di salvare delle vite e di ridurre le conseguenze
nocive e le menomazioni.
60
Il prof. Martin von Planta, Presidente del
Gruppo di progetto salvare la vita della
Fondazione Svizzera di Cardiologia, così
motiva la grande necessità di agire in
questo contesto: «I profani sono indispensabili per i primi soccorsi perché
quattro emergenze cardiache su cinque
avvengono fuori dell’ospedale.
Le persone colpite arrivano all’ospedale
con un ritardo che in media è di quattrosei ore dall’inizio dei sintomi. Solo il 7%
dei soggetti colpiti da ictus cerebrale arriva all’ospedale entro tre ore, limite critico per certe terapie (per esempio la trombolisi, cioè la dissoluzione del coagulo
che blocca il flusso del sangue). E delle
circa 8’000 persone che in un anno in
Svizzera subiscono un arresto cardiocircolatorio oggigiorno solo appena il 2-5%
è raggiunto da soccorritori professionisti
entro i tre-cinque minuti decisivi.»
Informare e sensibilizzare:
dagli spot per la TV
al premio HELP
Nella prima fase del programma HELP
gli elementi fondamentali sono l’informazione e la sensibilizzazione. Con spot
per la TV e informazioni ai media si attira l’attenzione sui sintomi tipici delle
emergenze cardiovascolari e sull’importanza di chiamare rapidamente il numero
di pronto soccorso 144.
Inoltre la Fondazione Svizzera di
Cardiologia mette a disposizione un
maneggevole «kit d’emergenza» distribuito a largo raggio in ditte e tramite la
grande distribuzione, aziende di trasporto
e persone del settore medico, che si può
anche ordinare direttamente alla
Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Contiene informazioni passo per passo di
facile comprensione e una pratica tessera
per casi d’emergenza da portare con sé.
Un ulteriore stimolo ad agire in queste
situazioni è dato dal premio HELP, che
viene conferito a persone che hanno salvato efficacemente una vita e chiamato
rapidamente i soccorritori professionisti.
Rianimazione in caso
di arresto cardiaco
In una seconda fase il programma sarà
focalizzato sulla rianimazione in caso di
arresto cardiaco: il maggior numero possibile di profani e la massima parte degli
addetti al settore medico e paramedico
dovranno non solo padroneggiare la tecnica di rianimazione cardiopolmonare
CPR ma anche saper usare un defibrillatore automatico esterno (DAE).
I DAE sono apparecchi che emettono
degli impulsi di corrente mirati e possono far cessare dei disturbi del ritmo cardiaco che mettono la vita in pericolo,
come la fibrillazione ventricolare.
«Anche un profano, dopo un’istruzione
adeguata, può adoperare correttamente
un DEA. Perciò la Fondazione Svizzera
di Cardiologia si impegna affinché già gli
adolescenti in età scolare imparino la tecnica della rianimazione e il modo di usare un defibrillatore automatico esterno»,
dice il prof. Martin von Planta.
I defibrillatori automatici esterni (come
gli estintori) devono essere accessibili al
pubblico in posti adatti molto frequentati
e ben segnalati. Una mozione in questo
senso (della Consigliera nazionale Bea
Heim, PS, Canton Soletta) è già stata sottoposta per esame al Consiglio federale.
Tutti possono e
devono aiutare
HELP è quindi un invito a ognuno di noi
a prestare aiuto con decisione e risolutezza in caso d’emergenza.
Contemporaneamente questo programma
fa appello al senso di responsabilità delle
persone con funzioni direttive in ditte,
istituzioni e aziende incitandole ad installare i DAE, che possono salvare la vita,
ed a far istruire i propri dipendenti sul
loro uso e sulla CPR, in modo che per la
sicurezza dei collaboratori e dei clienti
sia rapidamente sul posto in qualsiasi
momento una squadra competente di soccorritori non professionisti. Affinché
l’istruzione sull’impiego della CPR e del
DAE da parte di specialisti sia possibile
senza problemi per vaste cerchie di persone, per la seconda fase del programma, a
partire dall’autunno del 2007, la
Fondazione Svizzera di Cardiologia vuol
mettere a disposizione di aziende, istituzioni ed anche delle scuole un’unità
mobile di istruzione sulla CPR e il DAE
e di consulenza a condizioni vantaggiose.
Il programma HELP
è necessario
Un’informazione su scala nazionale per
ridurre le perdite di tempo tra un evento
drammatico e il trattamento in ospedale
e potenziare la catena di soccorso con i
primi soccorsi da parte di profani è
necessaria anche in Svizzera e finora non
è mai stata svolta con questa ampiezza,
ha detto ai media Joachim Eder,
Presidente del Consiglio di Stato di
Zugo, rappresentante della Conferenza
svizzera dei direttori della sanità.
L’iniziativa gode di un largo sostegno:
oltre che dall’UFSP, HELP è infatti patrocinato anche dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH) e dalla Conferenza
svizzera dei direttori della sanità (CDS).
Inoltre, gli impulsi diffusi sul piano
nazionale avranno un seguito e si tradurranno in realizzazioni a livello regionale,
da parte di associazioni di medici e di
altre associazioni professionali in collaborazione con sezioni dei samaritani o
imprese, in particolare anche nel settore
della formazione. La valutazione scientifica è fatta dal registro svizzero degli
infarti cardiaci «AMIS Plus».
Aspettative ambiziose
Dal programma per salvare la vita i promotori si aspettano concretamente che, a
media scadenza, almeno tre quarti della
popolazione adulta conoscano i segni
premonitori e i sintomi delle emergenze
cardiache e cerebrali, una persona su due
sia anche capace di rianimare correttamente un proprio simile e ogni adulto
sappia a memoria il numero di pronto
soccorso 144. La possibilità di conseguire questi ambiziosi obiettivi dipende non
da ultimo anche dalla volontà politica di
rendere obbligatorie le conoscenze e la
L’esperienza Ticinese
(complemento all’articolo da parte della FCTSA)
Anticipando di qualche tempo l’iniziativa nazionale HELP
la Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze
(FCTSA), su mandato del Dipartimento della Sanità e della Socialità, è stata incaricata di proporre e gestire il Piano
cantonale di intervento in caso di arresto cardiaco e di
defibrillazione precoce.
Ad un anno dall’inizio della fase operativa oltre 100 strutture e istituzioni pubbliche e private hanno ottenuto la certificazione BLS-DAE, inoltre sul territorio cantonale sono
presenti oltre 250 defibrillatori e i servizi ambulanza hanno formato alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso
del defibrillatore oltre 3000 persone.
competenza necessarie per salvare la vita
già nelle scuole fra gli adolescenti e nel
contesto della formazione e del perfezionamento professionali in ambito medico
e paramedico.
p
Per ulteriori informazioni:
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Schwarztorstrasse 18
CP 368 - 3000 Berna 14
Telefono per ordinare il kit d’emergenza:
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Premio HELP per aver salvato efficacemente la vita
In occasione del lancio del programma «HELP» la Fondazione Svizzera
di Cardiologia indice un premio per
aver salvato efficacemente la vita.
È possibile presentare la propria candidatura in due categorie:
1. Allarme rapido in caso d’emergenza, quando un estraneo subisce un
infarto cardiaco o un ictus cerebrale e
grazie all’intervento sopravvive senza
danni neurologici importanti.
2. Rianimazione di un estraneo praticata con successo mediante CPR (rianimazione cardiopolmonare) o con
l’impiego di un defibrillatore automatico esterno.
Per espletare tale mandato la FCTSA si avvale del sostegno della Fondazione Ticinocuore che grazie al sostegno
del Cardiocentro Ticino, dell’Ente Ospedaliero Cantonale,
della SUVA e della Fondazione Svizzera di Cardiologia,
permette la realizzazione delle diverse attività previste.
Da sottolineare che l’adesione a questa iniziativa permette di beneficiare della consulenza tecnica ed organizzativa dei servizi di soccorso preospedaliero e della possibilità di disporre di apparecchi defibrillatori a costi molto
contenuti tramite la formula del noleggio.
Le persone e le organizzazioni che fossero interessate ad
approfondire la tematica o che necessitano di maggiori
informazioni possono contattarci direttamente presso il
segretariato della FCTSA (091 9603663) oppure tramite
posta elettronica [email protected]
61
Ambulanze - 144
Unire le forze
per una prevenzione più efficace
Il gruppo di lavoro Pipades (Programme Intercantonal de Prévention
des Accidents D’EnfantS) promuove dal 1993 una serie di progetti di prevenzione
degli incidenti domestici dei bambini da 0 a 5 anni.
Progetto sperimentale scuole
dell’infanzia ed elementari
Pipades è il primo programma svizzero intercantonale di prevenzione ed è
attualmente attivo nei cantoni Ginevra, Vaud e Ticino ed è sostenuto dai rispettivi Uffici della Salute Pubblica. In un mondo generalmente concepito da e per
gli adulti è fondamentale che genitori, educatori, personale sanitario, responsabili dell’ambiente, marketing, architetti e industria prendano coscienza del loro
ruolo per la promozione della sicurezza.
Le azioni di Pipades
1. Informare sui pericoli più frequenti e
sulle situazioni a rischio nell’ambiente domestico.
2. Far conoscere gli accorgimenti più
semplici e meno costosi da adottare.
3. Sensibilizzare il pubblico (costruttori
edili, commercianti, educatori, genitori, personale sanitario).
4. Valorizzare chi già opera con competenza ed attenzione nel settore sanitario ed educativo nei diversi cantoni.
5. Attivare progetti di sensibilizzazione e
di informazione per e con i bambini.
Un problema di salute
pubblica
In Svizzera ogni anno a causa di un incidente muoiono circa 140 bambini. Come
negli altri paesi occidentali, gli incidenti
domestici sono diventati la prima causa
di mortalità infantile sotto i 5 anni. Un
quarto delle famiglie ne è vittima.
62
Due terzi degli incidenti accadono in
casa in presenza di adulti. La maggior
parte degli incidenti potrebbe essere evitata e le conseguenze essere meno gravi
se i genitori e le persone che si occupano
di bambini fossero meglio informati. La
sicurezza riconosce nella prevenzione la
strategia migliore per la sua attuazione, e
la prevenzione riconosce a sua volta nell’educazione il modo migliore per aiutare
i bambini, adulti di domani, a riconoscere le situazioni pericolose per la propria
incolumità e ad adottare i comportamenti più idonei per vivere in sicurezza.
Da circa tre anni Pipades Ticino organizza nel Mendrisiotto animazioni indirizzate ai bambini della scuola dell’infanzia e a quelli delle elementari, come
pure ai rispettivi docenti.
Si tratta di un esperimento volto a sensibilizzare e a rendere attenti i bambini
sui rischi d’infortunio, fornendo ai
docenti informazioni pratiche su come
prevenirli o affrontarli, qualora di urgenze si trattasse.
Nelle scuole dell’infanzia tale attività è
concentrata sulla figura di un animatore
che mira a coinvolgere i bambini,
mediante un racconto interattivo, per
catturarne l’attenzione e indirizzarla sui
comportamenti sicuri.
Nelle scuole elementari, si tratta invece
di interventi periodici che, prendendo
spunto dal programma scolastico, mirano a far emergere temi riguardanti il
corpo umano e la sua integrità.
I temi trattati sono strettamente legati
all’esperienza diretta di ogni alunno e
consentono la riflessione su circostanze personalmente vissute da tutti:
– in casa
– a scuola
– per strada
– nel proprio quartiere o regione
Ogni argomento viene affrontato su
tre livelli interdipendenti:
– sapere (informazioni necessarie per
capire)
– sapere fare (competenze operative che
si devono attivare)
– saper essere (atteggiamenti positivi
richiesti)
Il progetto pilota ha anche quale finalità
quella di proporre nel prossimo futuro un
programma di formazione destinato a
docenti in cerca d’impiego o in pensione
che si possano specializzare in una nuova figura professionale quali operatorianimatori per estendere a tutto il Cantone
Ticino questo tipo di informazione preventiva sugli incidenti dei bambini.
mi destinati alla famiglia. Il progetto
Cubo Pipades è riuscito anche a coinvolgere diversi partner-sostenitori come enti
pubblici e privati, i quali ci hanno supportato quali sponsor tecnici, finanziari
ma anche affiancandosi agli eventi quali
animatori volontari.
Il Progetto Cubo Pipades
Per portare questo discorso anche al di
fuori delle scuole, nel 2006, Pipades
Ticino ha incaricato Studio ComunicAzione Sagl di Lugano dell’ideazione di
un’attività che potesse coinvolgere il
pubblico adulto: genitori e nonni, ma
anche i single. Giovanni Rengucci, direttore dello studio e tecnico della comunicazione impegnato in progetti di marketing etico, ha quindi ideato un gioco che
potesse proporre il tema della prevenzione senza per questo accentuare gli aspetti drammatici. A tale scopo si sono scelte
sei situazioni di rischio che sono state
rappresentate in vignette leggermente
umoristiche e ideate dal disegnatore e
docente CSIA Fredi Schafroth.
Ne è scaturito un evento di comunicazione itinerante, finalizzato alla sensibilizzazione degli adulti sui rischi che corrono i
bambini, scegliendo l’aspetto ludico per
veicolare il messaggio. Questo perché,
attraverso il gioco e il divertimento, si sa,
i messaggi passano meglio e si favoriscono la socialità, il buon umore e, non da
ultimo, si arricchisce, senza troppe parole, la consapevolezza di quanto è possibile fare per il benessere e la salute dei
nostri bambini. L’animazione viene presentata in luoghi di grande affluenza di
pubblico come i centri commerciali ed
eventi di grande richiamo.
Bambini, genitori e animatori
partecipano al progetto
I bambini socializzano e
i genitori vengono intervistati
Partners del progetto:
• Associazione ADISI
• Associazione Alessia
• ASPI
• ATTE
• Centro Lugano Sud
• Crs Ticino
• Dipartimento Sanità e Socialità
• FCTSA
• Fredy Schafroth
• IKEA Grancia
• Maddalena Petraglio
• Monte Tamaro SA
• Progetto Stampa SA
• Pro Senectute
• Studio Comunic-Azione Sagl
• Swissminiatur SA
• Upi
Il progetto ha un proprio sito di riferimento in cui sono elencati man mano le
date e i luoghi in cui l’animazione viene
presentata: www.pipades.ch (voce Eventi
/ Animazioni)
Per informazioni:
Gli animatori compilano il sondaggio
Il gioco
Il sondaggio
Il gioco consiste nel far ricomporre ai
partecipanti un puzzle entro un tempo
dato. Nove cubi correttamente ricomposti mostrano una delle immagini-messaggio. Sul lato di ogni cubo vi è un frammento di ognuna delle immagini che formano il puzzle.
Durante le animazioni, i partecipanti
sono invitati a compilare un formulariosondaggio anonimo finalizzato all’elaborazione di statistiche sugli incidenti
domestici che avvengono nella nostra
regione. Al formulario è abbinato un
tagliando per un concorso che offre pre-
Organizzatore Progetto:
FCTSA - Pipades Ticino
Piazza Cinque Vie 1
CH-6932 Breganzona
Tel 091 960 36 63
Fax 091 960 18 10
[email protected]
www.pipades.ch
Ideazione e coordinamento:
G. J. Rengucci
Studio Comunic-Azione Sagl
CP 45 - CH-6984 Pura
Tel 091 980 12 30
Mobile 079 681 25 16
[email protected]
www.comunic-azione.ch
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TBS, La Buona Stampa sa
Via Fola • 6963 Pregassona
Telefono +41 (0)91 973 31 71 • Fax +41 (0)91 973 31 72
E-mail: [email protected]
Internet: www.tbssa.ch
libri e brossure
riviste e periodici
cataloghi
prospetti pubblicitari
stampati commerciali
di ogni genere
Ambulanze - 144
Ticino Soccorso 144 - Dati statistici 2006
Missioni effettuate
Echo: 1%
Codice allarme
Mobilizzazione
Urgenza
Omega
Medico di picchetto o ambulanza se
nessuna altra risorsa disponibile
Bassa
Alfa
Ambulanza
Bassa
Bravo
Ambulanza con segnali prioritari
Media
Charlie
Ambulanza con segnali prioritari
Automedica in preallarme
Media
Delta
Ambulanza con segnali prioritari
Automedica in allarme
Elevata
Echo
Ambulanza con segnali prioritari
Automedica in allarme
Risorsa territoriale (first responder)
Elevata
Regione
Omega
Rega
Alfa
Omega: 0%
Delta: 15%
Bravo
Alfa: 48%
Charlie: 19%
Bravo: 17%
Charlie
Delta
Echo
Totale
0
234
166
55
125
13
593
Tre Valli
10
822
239
248
198
11
1’528
Bellinzonese
14
1’229
440
500
397
40
2’620
Mesolcina
0
177
45
71
36
5
334
Locarnese
17
1’980
672
810
579
57
4’115
Luganese
34
3’701
1’240
1’571
1’164
85
7’795
Mendrisiotto
15
1’204
500
566
499
43
2’827
Totale
90
9’347
3’302
3’821
2’998
254
19’812
Intervallo di tempo dalla chiamata al 144 alla partenza dell’ambulanza
Meno di 3 minuti
Tra 3 e 5 minuti
Più di 5 minuti
Analisi dei tempi
Intervallo di tempo dalla chiamata al 144 alla risposta da parte dell’operatore
Entro 10 secondi (3 squilli)
85%
88%
8%
4%
Intervallo di tempo dalla chiamata al 144 all’arrivo dell’ambulanza
Meno di 10 minuti
Tra 10 e 15 minuti
Più di 15 minuti
84%
10%
5%
Intervallo di tempo dalla chiamata al 144 all’allarme all’ambulanza
Echo
Delta
Charlie
Bravo
00’54”
01’37”
01’58”
01’58”
Tempo di permanenza della squadra di soccorso sul luogo dell’evento
Meni di 20 minuti
Tra 20 e 30 minuti
Tra 30 e 60 minuti
54%
33%
13%
65
Numeri utili
112
117
118
144
1414
Numero generale d’emergenza in Svizzera
Risponde il comando di polizia più vicino
091 /
800 18 28
Medico di guardia 24/24h
Informazioni sui servizi sanitari fuori orario
Polizia cantonale
Risponde il comando della polizia cantonale
145
143
147
140
Casi urgenti di intossicazione
Assistenza medica gratuita 24/24h
Pompieri
Risponde il centro di soccorso più vicino
Emergenza sanitaria
Risponde la centrale di Ticino Soccorso
REGA
Soccorso aereo svizzero
Telefono amico
Da ascolto a chi si trova in una situazione di crisi
Pro Juventute
Linea di assistenza telefonica per bambini e giovani
Touring Club Svizzero
Soccorso stradale in caso di avaria o incidente
117 Polizia
118 Pompieri
144 Ambulanze
Vi serve aiuto?
Incendio:
Restare calmi!
Chiamate la polizia con il 117
Dite chi siete.
Cos’è successo, dov’è successo...
Dite chi siete,
dove brucia e
cosa brucia?
Aspettate l’arrivo della Polizia
Non intervenite
(es. in caso di ladri)
Chiudete
porte e
finestre
Osservate tutto attentamente,
per fornire indicazioni alla polizia
(es. sulle persone)
Avvisate gli
inquilini e
mettetevi
in salvo.
Spegnete
l’incendio
con estintori
Attenersi allo schema del semaforo
1
Osservare
2
Pensare
3
Agire
Odore di gas:
Non usate
il telefono o
il cellulare
Chiudete i
rubinetti del gas
Avvisate gli inquilini
Non accendete luci,
non usate il
campanello e non
usate il lift
Abbandonate l’edificio
Aprite porte e finestre
Portatevi fuori zona
e chiamate il 118
Valutare la situazione
Cosa è successo?
Chi è coinvolto?
Chi è colpito?
Riconoscere i pericoli
Pericolo per i soccorritori?
Pericolo per altre persone?
Pericolo per la vittima?
Protezione personale
Prendere le misure di
sicurezza necessarie
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De Taddeo Claudio
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Eisenhut Vivai
Sgarbi SA
6575 San Nazzaro - 091 / 795 18 67
6503 Bellinzona - 091 / 825 31 80
Farenga Linea verde SA
Stänz Heinz
6592 S.Antonino - 091 / 858 22 85
6616 Losone - 091 / 791 69 75
Forni Fabio Sagl
Stänz Marco
6966 Villa Luganese - 079 / 321 17 40
6656 Golino - 079 / 355 16 14
Forster Daniele
Stierlin Alberto
6954 Bigorio - 091 / 943 59 55
6933 Muzzano - 091 / 967 12 68
Frioni Luigi
Giardini Toschini Sagl
6834 Morbio Inferiore - 091 / 683 16 52
6716 Lottigna - 091 / 871 12 74
Galeazzi Alain
Toschini Lucien
6934 Bioggio - 091 / 605 51 12
6604 Locarno - 091 / 751 26 56
Gianinazzi Sisto
Varalli Kiwy
6952 Canobbio - 079 / 413 82 25
6600 Muralto - 079 / 504 01 85
Giardiniere Flavio Spigaglia Sagl
Wistaria Sagl
6616 Losone - 091 / 791 45 02
6648 Minusio - 079 / 221 60 39
Grano Giardini
Zanoli e Brun
6943 Vezia - 091 / 968 16 09
6612 Ascona - 091 / 792 16 18
Hacker Giardini Sagl
Zoller Walter
6598 Tenero - 091 / 793 16 51
6854 S.Pietro di Stabio - 091 / 647 23 02
Hochstrasser Cristian
Zollinger Beat
6953 Lugaggia - 079 / 214 62 75
6933 Muzzano - 091 / 967 13 23
mazzantini.com
DA 75 ANNI
www.vw-nutzfahrzeuge.ch
Il nuovo VW Crafter.
Sfacciatamente forte.
Una capacità quasi sfacciata, quella che il nuovo VW Crafter mette a Sua disposizione. In tutte le versioni possibili e
immaginabili, con un’eccezionale scelta di carrozzerie ed equipaggiamenti. Abbini uno dei tre diversi passi con quattro lunghezze del vano di carico e tre altezze del tetto, per creare un efficiente veicolo su misura per soddisfare le Sue
esigenze. Resterà sorpreso, con quale flessibilità la sua capacità di carico fino a 17 m 3 metta in moto i Suoi affari. Azionato
da uno dei potenti ma ciononostante eccezionalmente parsimoniosi motori TDI a 5 cilindri. La porta scorrevole estremamente larga, il comando con joystick del cambio a sei marce, airbag per il conducente, chiusura centralizzata con
radiotelecomando e molti altri highlight di serie non permettono che una conclusione: la nuova forza si chiama Crafter.
Di serie con filtro antiparticolato per diesel: motori diesel da 2,5 litri con 88, 109, 136 e 164 CV.
3ERVICE0ACKAGE
L
L
ANNIKMRIPARAZIONE
SERVIZI
hd
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8db
Il VW Crafter in versione camioncino, combi e furgone.
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