26 maggio 2012
un sabato mattina
al Binario Cafè
In collaborazione con
CENTRO D’INCONTRO REGGIO EST, REGGIO EMILIA
Altri documenti prodotti dal Patto:
Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione
Rapporti semestrali sulle realizzazione del Patto
Quattro edizioni di Giornalino Zona stazione
Rapporto di fine anno 2008
FORUM SUI CONDOMINI - Rapporto finale sul lavoro del gruppo coordinato dall’Assessorato Coesione e
sicurezza sociale Aprile 2010 - Luglio 2011
Come la stampa ha raccontato la zona stazione al tempo del patto. Luglio 2011
Com’è cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto? L’opinione dei cittadini. Luglio 2011
Il patto ha ricevuto due premi:
Premio Innovazione e sicurezza di FORUM PA 2012 , terza edizione
Premio Tom Benetollo “Per le buone pratiche locali”, III EDIZIONE 2010
Tutto è reperibile presso:
Extrafondente, [email protected], 051364917, www.extrafondente.com
o presso gli uffici dell’Assessorato coesione e sicurezza sociale, Galleria Santa Maria 1, Reggio Emilia,
segreteria 0522456737
Per contatti con il Centro d’Incontro Reggio Est: Via Turri 49, RE, tel. 0522.333621,
[email protected]
Il Patto in zona stazione a Reggio Emilia è un progetto del Comune di Reggio Emilia, Assessorato Coesione e sicurezza
sociale 2007-2013.
Il testo è corredato dai disegni degli artisti della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, Officine R2 s.r.l. - via
Roma n° 20 - Reggio Emilia. Gli artisti, coordinati da Jessica Ferreri, sono: Michele Bandini, Daniele Bettarello, Elio
Finocchiaro, Lisa Dallari.
L’ideazione e la gestione dei processi partecipativi sono di Extrafondente – Associazione fra
professioniste di Marina Pirazzi e Laura Pozzoli. Parte dei contenuti, la curatela, l’impostazione grafica
di questo documento sono di Extrafondente, www.extrafondente.com
Hanno contribuito ai contenuti alcuni soci dell’Associazione Centro d’Incontro Reggio Est.
Stampa a cura del Servizio Comunicazione
del Comune di Reggio nell’ Emilia, luglio 2012
Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione. I
firmatari di questo patto s’impegnano ad operare per fare della zona
stazione un’area integrata nella città, in cui è bello vivere, viva e
attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia. Per raggiungere questo
obiettivo occorrono azioni e interventi in grado di: trasmettere a chi
vi risiede, in particolare ai giovani, e a chi vi accede, senso di
responsabilità e cura del territorio; raggiungere un buon livello di
convivenza tra italiani e stranieri; riqualificare la zona dal punto di
vista abitativo e commerciale; ridurre il tasso di devianza e degrado
nell’area; ridurre il senso di insicurezza; trasmettere una nuova
immagine positiva dell’area; consolidare il rapporto tra cittadini e
istituzioni, attraverso la costante partecipazione dei cittadini alle
decisioni e alla realizzazione degli interventi migliorativi; offrire
nuove opportunità ai bambini e ai ragazzi dell’area; ripristinare il
collegamento dell’area con il resto della città, compatibilmente con
una viabilità sostenibile; garantire continuità alle attività in campo
sociale; ridefinire nuove funzioni per l’area: obiettivo, commercio,
servizi comunali, logistica.
PERCHE’ E PER CHI
Questo opuscolo ha l’ambizione di segnare un punto nel percorso di costruzione e realizzazione del Patto
per la convivenza, la responsabilità, le regole in zona stazione a Reggio Emilia e di tenere insieme le tante
visioni, i ruoli e le aspirazioni di chi ha un interesse nella questione: residenti, amministratori, associazioni,
servizi, ecc.
Ci siamo impegnati perché la semplicità e la leggerezza del documento non vadano a discapito della
densità e serietà dei contenuti e possano servire a stimolare altre persone a salire a bordo del treno della
partecipazione.
Binario Cafè è pensato innanzitutto per la città di Reggio Emilia: i residenti, i proprietari e i lavoratori della
zona della stazione, le forze produttive della città, gli altri centri sociali ed aggregativi, il Comune, i suoi
funzionari, dirigenti e politici. E’ pensato però anche per altri destinatari: la Regione Emilia-Romagna,
possibili e interessabili finanziatori, agenzie che si occupano di processi partecipativi, altri comuni.
L’intento è di produrre un racconto dal quale ognuno potrà afferrare quel che più lo interessa e lo
incuriosisce per unirvi la propria personale narrazione, contribuendo a “fare” la storia di questo quartiere.
Più di qualunque altra cosa però questo opuscolo si ripromette di dimostrare a tutti coloro che, vivendo o
lavorando o passando in Via Turri , Via Eritrea, Piazzale Marconi, Viale 4 novembre e nelle strade e piazze
vicine, ancora hanno dubbi su ciò che per noi dubbio non è:
partecipare ha fatto la differenza e quel che ancora non è accaduto…
accadrà per merito di chi ha partecipato.
Ci metto ancora la faccia perché è importante esserci. Grazie per aver ancora voglia di
contribuire.
LUCIA SANGIORGI, residente, socia attiva del CdI Reggio Est, referente per lingua e cultura italiana
Ho paura ad
uscire, vedi
quanta gente
diversa in giro?
Hai proprio
ragione!
Ho sottoscritto il Patto sin
dall'inizio perché ho creduto
in questo progetto che
ancora oggi sostengo. La
situazione era molto critica
ed ora è migliorata, ma
bisogna
continuare
a
lavorare tutti insieme perché
spesso, risolto un problema,
se
ne
presenta
subito
un'altro.
MARTA BERTOLINI LANOTTE,
residente,
ha
firmato
e
sostenuto il Patto sin dall’inizio
Noi abitanti del quartiere
viviamo con intensità una
realtà quotidiana
impossibile da comprendere
per chi
risiede altrove.
Esprimiamo le nostre riflessioni
e aiutiamo i professionisti ad
andare
nella
direzione
giusta.
LUCIA SANGIORGI
La cosa importante ottenuta
non è solo una migliore integrazione dei residenti di un’area a fortissima presenza di
persone e famiglie di origine straniera ma è l’aspirazione a lavorare per un livello superiore
che è quello della coesione sociale: per avere una buona coesione sociale bisogna fare
assieme, bisogna lavorare assieme. E’ così che si smorzano le diffidenze che tutti hanno:
gli italiani verso gli stranieri e viceversa e gli stranieri tra di loro. Insomma, si lavora perché
nessuno deve essere in disparte.
CARLO CAVAZZOLI, 87 anni, ingegnere, nell’associazione CdI Reggio Est dalla prima ora, volontario
in carcere.
BINARIO CAFE’
Sabato 26 maggio 2012, presso il Centro d’Incontro Reggio Est, Via Turri 49 a Reggio Emilia, 45 persone si
sono incontrate per riprendere il filo del Patto per la convivenza,le regole, la responsabilità, sottoscritto
dall’Amministrazione comunale e da alcuni residenti, lavoratori e associazioni dell’ampia zona antistante la
stazione ferroviaria nel febbraio 2008.
Chi risiede in questa zona riconoscerà il volantino con il quale residenti e lavoratori, assieme con l’Assessore
Corradini e il suo staff, invitavano tutti gli abitanti e i frequentatori del quartiere della stazione a trovarsi
per rispondere alle domande che, in una precedente assemblea, erano state indicate come le questioni
all’ordine del giorno:
Strade, piazze, portici, balconi, edifici vuoti: tutto può essere vissuto dai residenti e
dal resto della città. Come?
E siccome le idee hanno bisogno di gambe per camminare, la seconda domanda cui rispondere fu:
Dove, come, chi , quando, cosa ci serve, chi può mettere a disposizione ciò che serve,
chi si fa da referente?
Insomma, ci sono residenti, italiani e di origine straniera, commercianti e associazioni che da quasi 5 anni si
mettono in gioco personalmente, contribuiscono con il proprio tempo libero e, quando necessario, non
esitando a metterci la faccia, per fare della zona stazione un’area integrata nella città, bella, viva e
attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia. Questo opuscolo racconta quella giornata, prendendola come
un nuovo inizio, la via che solleciterà molti altri a rendere il luogo dove viviamo uno spazio conosciuto,
amato e curato. Di seguito, trovate le schede dei temi emersi nel Binario Cafè e i nomi delle persone che
intendono impegnarsi.
Annotazione tecnica sul Binario Cafè
La tecnica adottata nell’ultima parte di questo racconto
è stata quella del WORLD CAFE’: la gente si incontra in
uno spazio accogliente, allestito con tavolini come in un
caffè, con un piccolo buffet: alcuni soci del Centro
d’Incontro Reggio Est non hanno esitato a mettere
mano all’arredo della sala per adattarlo alle esigenze
della tecnica. Ad ogni tavolino sedevano da 5 a 6
persone per rispondere alle domande poste dalle
facilitatrici Marina e Laura. Il tempo è stato scandito in
turni di 20 minuti ciascuno e al termine di ogni turno
tutti dovevano cambiare di tavolino, lasciando una
persona sola fissa, chiamata “padrone di casa”. Al
termine dei turni il padrone di casa raccontava
brevemente alla plenaria il risultato delle riflessioni al
suo tavolo. Nei primi due turni la domanda, la stessa, è
stata Strade, piazze, portici, balconi, edifici vuoti: tutto
può essere vissuto. Come? Mentre tutti andavano a
banchettare, le facilitatrici hanno raggruppato idee tra
loro simili, scrivendone i titoli su fogli A4 che andavano
distribuendo uno per tavolino. Tornando dalla pausa,
ogni partecipante poteva accomodarsi al tavolino
dov’era l’idea alla quale preferiva lavorare. Si trattava a
questo punto di rispondere alla domanda E adesso
organizziamoci! Dove, come, chi, quando, cosa ci
serve, chi può mettere a disposizione ciò che serve, chi
farà da referente. I nuovi gruppi, con l’aiuto di una
scheda, articolavano l’operatività della proposta scelta.
Intanto gli artisti creavano il loro racconto per
immagini. Proprio quello che trovate alle pagine
seguenti.
Abbiamo mangiato:
tre crostate con la marmellata
100 biscotti equo-solidali
100 pezzi di erbazzone (no
colesterolo)
50 bocconcini di pizza
Abbiamo bevuto:
45 caffè
12 bottiglie di acqua minerale
6 bottiglie di succo di frutta
Centro d’Incontro Reggio Est, cuore e motore del quartiere
PROGETTO: Centro d’Incontro Reggio Est, cuore e motore
del quartiere
COORDINA: Angelo Mosconi
IL GRUPPO: Nello Vezzani, Caterina Fiore, Desmond E.
Idaheo, Beatrice Spallanzani, Lucia Sangiorgi, Ali
Mustafa El-Meligi
COSA BISOGNA FARE: autoriformarsi, rilanciandosi come
cuore e motore del quartiere; biblioteca, scambio
di libri, festeggiamento del compleanno degli
anziani; riqualificazione urbana; cooperazione
internazionale.
CHI LO FA: consiglio direttivo, staff competenti in
collaborazione con ARCI e Comune
QUANDO: delibera del Consiglio entro giugno 2012.
COSA CI SERVE: competenza e regole
CHI PUO’ METTERLE A DISPOSIZIONE: volontari, Comune,
ARCI.
COSA CI SERVE: finanziamenti pubblici
CHI
PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE:
comunitari autogestiti.
progetti
Cooperativa di residenti a servizio del quartiere
PROGETTO: Cooperativa di residenti a servizio del quartiere
COORDINATORE: Loris Cavalletti – CISL
IL GRUPPO: Enea Negroni, Alessandro Oleari, Liridona Rexha,
Andrea Scazza, Franco Corradini.
COSA BISOGNA FARE: censimento delle competenze
CHI LO FA: ANTEAS Servizi: Aldo Sottocornola,Manuela Vecchi
QUANDO: giugno-ottobre
COSA CI SERVE: persone competenti nelle varie mansioni,
collaborazioni con il Polo sociale Est, collaborazioni con il
Centro d’Incontro Reggio est, collaborazioni con altre
persone che operano nel quartiere.
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: Anteas Servizi
Animazioni in Piazza Domenica Secchi
PROGETTO: Animazione in Piazza Domenica Secchi
COORDINATORE: Samir Manai
IL GRUPPO: Michela Caporusso, Laura Mammi,Francesco
Tondelli, Federica Sepe, Alessandra Campanini,
Anna Maria Dall’Aglio, Stefano Roggiero.
COSA BISOGNA FARE 1: una serie d’incontri per insegnare
canto, poesia, rap.
CHI LO FA: Anna Maria Dall’Aglio.
QUANDO: da luglio.
COSA BISOGNA FARE 2: percorsi artistici e musicali per
ragazzi.
CHI LO FA: Spazio Raga con Cafè Reggio.
QUANDO: da settembre.
COSA CI SERVE: collaborazione di musicisti e appassionati,
tempo, professionisti.
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: Anna Maria
Dall’Aglio, Comune, educatori, artisti.
Balconi e aiuole fioriti
PROGETTO: Balconi e aiuole fioriti
IL GRUPPO: Carlo Cavazzoli,Duilio Cangiari, Carlo Vestrali,
Rosangela Maioli.
DOVE SI FA: Centro d’Incontro Reggio Est
COSA BISOGNA FARE: serate d’istruzione su come tenere
piante e fiori sui balconi e nei terreni di fronte ai
condomini, e ortaggi condominiali nei terreni nel
retro dei fabbricati.
CHIO LO FA: un gruppo del Centro d’Incontro Reggio Est,
assieme a incaricati del Comune.
QUANDO: autunno- inverno
COSA SERVE: esperti e materiali da mostrare.
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: associazioni di
agricoltori, scuole, ecc.
Appartamenti sfitti da abitare e garage da liberare
PROGETTO: appartamenti sfitti da abitare e garage da
liberare
COORDIANTORE: Dhouib Radhouan
IL GRUPPO: Federico Paolini,Omar Arche, Gisetta Bigi Melli,
Giovanni Magnani
COSA BISOGNA FARE 1: appartamenti sfitti. Problema:
spese condominiali, mutui non pagati,
appartamenti all’asta invenduti. Cosa si fa?
Interventi immediati da parte della giustizia, la
casa invenduta grava sul condominio.
CHI LO FA: Comune o servizi sociali per sopperire a queste
spese che vanno a gravare sui condomini e sulle
famiglie che pagano.
QUANDO: immediatamente.
COSA BISOGNA FARE 2: garage da liberare. Gli
amministratori devono installare dei cancelli per
impedire l’accesso agli estranei.
COSA CI SERVE: controllo severo sui proprietari degli
appartamenti, controlli effettuati dalle forze
dell’ordine, soprattutto della finanza.
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: ingiunzione da parte
dell’amministrazione che, grazie al tribunale,
trattiene 1/5 dello stipendio.
Mercati
PROGETTO: Mercati artistici, etnici,, tradizionali, usato.
COORDINATRICE: Sandra Canovi.
IL GRUPPO: Mouloudji Abderrahim, Barbara Canovi, Vanna
Torri Palmieri, Elena Torelli.
COSA
BISOGNA FARE: mercatino hobby,usato
artistico,mercato classico contadino.
e
CHI LO FA: il gruppo che si coordina.
QUANDO: prima domenica del mese (alternando mercato
classico con gli altri mercati).
COSA CI SERVE: permessi, autorizzazione, luce
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: Comune.
COSA CI SERVE: contatti con hobbisti, banchetti.
CHI PUO’ METTERLO A DISPOSIZIONE: LE CONOSCENZE CON
Insieme Bologna e Il volo.
COSA CI SERVE: PROMOZIONE (L’Informatore)
CENTRO D’INCONTRO REGGIO EST:
CUORE E MOTORE DEL RINNOVAMENTO DEL QUARTIERE
Abbiamo presentato le 6 idee scaturite dal Binario Cafè e la sintesi dei prossimi passi per la loro
realizzazione. Tutte hanno importanza ma una va più approfonditamente considerata perché, in un certo
senso, le contiene tutte e anche molte altre che saranno pensate e realizzate in futuro, speriamo, con
l’impeto e la responsabilità di altri e nuovi “attivisti di quartiere”. Si tratta di “l’Associazione Centro
d’Incontro Reggio Est , cuore e motore del quartiere”.
Il Patto firmato nel febbraio 2008 individuava con chiarezza nel Centro d’Incontro Reggio Est - inteso sia
come lo spazio fisico di proprietà del Comune, sia come associazione di residenti, lavoratori e sostenitori –
l’elemento di connessione e di coesione in un quartiere a rischio di disgregazione sociale:
“Il circolo ARCI Centro d’Incontro Reggio Est (CdI) s’impegna ad ampliare la propria
base sociale per il coinvolgimento di altri cittadini italiani e stranieri nella gestione
dell’associazione, per la realizzazione delle attività e l’uso degli spazi, per la
fruizione delle iniziative da parte di tutta la cittadinanza.”
Con l’impegno di molti che si sono associati al Centro d’incontro Reggio Est, del Comune che ha sostenuto il
processo, con l’apporto di altre associazioni e programmi dell’istituzione (GET, Spazio Raga) che lo stesso
luogo condividono, oggi il Centro, e particolarmente l’associazione, sono maturi per un balzo in avanti che,
come dice lo slogan coniato nel Binario Cafè, promuova l’associazione a cuore e motore del rinnovamento
del quartiere.
Ecco qui la prima bozza di pensieri nuovi da trasformare in nuovo manifesto dell’associazione e che
segnerà il grande balzo in avanti.
Motivazioni
Nel quartiere, nonostante alcuni importanti miglioramenti strutturali, vi è ancora una
crisi profonda di identità, di valore dei beni economici e della vita sociale, di contiguità
con il resto della città che vanno superati con una rottura decisa di tutti i fattori di
degrado, in gran parte identificati ma non risolti.
La PARTECIPAZIONE, come richiamato dalla dichiarazione di missione citata nel
vademecum 2012 dell’ARCI, è uno dei modi per affrontare e risolvere i problemi reali
di coloro che vivono, soli o con la loro famiglia, e che lavorano o vivono il quartiere.
La partecipazione non è il fine ma lo strumento che può e deve aiutare a risolverli.
Ci proponiamo dunque di promuovere l’emancipazione attraverso l’autorganizzazione
e la partecipazione.
Quali problemi dobbiamo affrontare?
Quelli vitali:
 Il lavoro
 La casa
 I debiti
 Il futuro dei figli, della famiglia
 Il benessere socio-psicologico (appartenenza)
 La tranquillità di vita, la convivialità, la crescita socio-culturale
 L’ immagine sociale del quartiere
 I valori sia umani (convivenza) che economici (patrimonio)
 La partecipazione attiva di tutta la popolazione in particolare delle forze vitali
 La fiducia
 Il rispetto delle regole
Insieme si può




Da soli ben pochi problemi si possono risolvere. Lo Stato, il Comune possono aiutare,
sebbene non sempre lo facciano in modo adeguato e sufficiente.
Serve il protagonismo dei portatori di interesse socialmente validi, la correttezza e
legalizzazione delle situazioni, una diffusa consapevolezza della forza delle buone
ragioni organizzate, l’ottimismo della volontà, la non rassegnazione, servono progetti
sia piccoli, che grandi, serve il superamento delle chiusure, dei domini che di fatto
limitano la collaborazione tra persone, tra etnie, tra istituzioni. Serve andare oltre
perché
“QUANDO SARÒ GRANDE SARÒ QUELLO CHE VOGLIO ESSERE” *
Serve un luogo, un centro di vita che sappia concretamente esprimere
la missione citata e declinata nel contesto del quartiere al fine di potere:
incontrarsi, socializzare, esprimersi, poter comunicare, capirsi e capire.
avere servizi che siano leva per la soluzione dei problemi e per il rinnovamento della
vita della comunità
auto-organizzarsi per cercare soluzioni appropriate condivise, sia personali che
collettive
avere una vita attiva e stimolante l’impegno nella soluzione dei problemi comuni.
* da un manifesto cubano
Il Centro d’incontro Reggio Est
Dobbiamo rispondere a queste domande:
Oggi il Centro è attrattivo?
Quale la sua identità presso la gente?
Quale rapporto dialettico e costruttivo nel rapporto con le Istituzioni?
Oggi non esiste una missione del Centro d’Incontro Reggio Est, esplicita, condivisa
e pubblicamente riconosciuta. Dunque non esiste una strategia operativa
coerente ad una identità chiara e attrattiva per tutti.
Molte cose si sono dette, forse anche troppe, e magari anche fatte ma quali sono
quelle importanti, decisive, che ne connotano i fattori di successo nei confronti
degli obiettivi voluti? E, dunque, qual é la sua credibilità sociale? C’è una struttura
organizzativa sufficiente e soddisfacente? Ci sono le risorse economiche
necessarie, di volontariato professionale? Si possono trovare? Come? A quali
condizioni?
La proposta in discussione
Creazione di uno staff che supporti il Consiglio Direttivo del Centro
d’incontro nelle scelte strategiche ed operative e aiuti il Centro a gestire le
attività con competenza e generosità.
 Lo staff, in quanto organo consultivo, opererà nel totale rispetto delle prerogative
degli organi statutari e sarà riconosciuto dal Consiglio in maniera formale.
 Lo staff autodefinirà la propria composizione sulla base delle disponibilità
personali tra persone associate e non associate al Centro, individuerà le attività da
proporre in diversi ambiti, considerando le competenze e le possibilità di tempo
che ognuno potrà offrire.
 Sarà nominato dal Consiglio un referente, su proposta dei membri dello staff, e
sarà operativo a partire dalla data che lo stesso indicherà.
 Lo Staff redigerà i verbali del proprio operato e ne darà atto al Consiglio Direttivo
per eventuali e opportune decisioni.
 Lo staff ricercherà fonti di finanziamento per i progetti, nonché le condizioni per la
loro realizzazione in autonomia operativa.
DA DOVE ERAVAMO PARTITI
Il 23 febbraio 2008, a conclusione di un percorso di
progettazione partecipata di 4 mesi, molti residenti,
lavoratori in zona, associazioni ed istituzioni, firmarono il
Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in
zona stazione. I firmatari del Patto s’impegnavano così a
“fare della zona stazione un’area integrata nella città, in
cui è bello vivere, viva e attraente per tutti i cittadini di
Reggio Emilia”. Il Patto intendeva trovare risposta alle
preoccupazioni di coloro che sostenevano di non vivere
bene in zona stazione a causa dello spaccio di droga, risse
e ubriachi in strada, atteggiamenti aggressivi di molti
residenti e non residenti, bivacchi in strada e problemi
nei condomini. Molti italiani che vivono lì erano anche
preoccupati perché non riconoscevano più la zona dove
abitano e non riuscivano ad avere relazioni soddisfacenti
con gli abitanti di origine straniera. Molti stranieri, d’altro
canto, si lamentavano perché si sentivano trattati male
dagli italiani.
COME CI SIAMO ARRIVATI
Dalla definizione del problema:
C’E’ UN PROBLEMA D’INSICUREZZA
NELLA ZONA DELLA STAZIONE
Alle interviste con i residenti e i
lavoratori:
Il programma per l’attuazione del Patto
Il Sindaco Graziano Delrio, l’Assessore Franco Corradini e
i loro collaboratori iniziarono un dialogo serrato con gli
abitanti – italiani e stranieri – e con i commercianti, per
capire esattamente quali fossero i problemi e trovare
insieme le soluzioni. Da allora, il programma per
l’attuazione del Patto ha incluso diverse aree d’azione,
dagli interventi urbanistici alle azioni per la coesione
sociale. Eccone una lista non esaustiva:
•
•
•
•
l’abbattimento del parcheggio detto “lucchetto” e la
creazione della nuova Piazza Domenica Secchi con il
chiosco analcolico Cafè Reggio;
l’apertura del negozio etico in Via IV novembre;
la ristrutturazione del Parco Paulonie, la nuova
illuminazione e altri abbellimenti di diverse aree della
zona;
il progetto Regole del gioco per la buona convivenza
all’interno dei condomini, con i suoi prodotti
Vademecum della buona convivenza in condominio e
Prontuario di condominio;
All’analisi dei problemi e delle loro
connessioni:
non si vive bene
italiani e stranieri
non si parlano
Centro
d'Inccontro
Reggio est vuoto
litigi nei
condomini
italiani e stranieri
npon si parlano
si parla solo di
questo quartiere
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•
•
l’ Unità di strada per il contrasto ai fenomeni di
disordine urbano e la riduzione dei danni e dei rischi
correlati all’uso di sostanze alcoliche;
le risposte del Tavolo Interforze alle segnalazioni dei
cittadini;
la rinascita e l’ampliamento dell’Associazione Centro
d’Incontro Reggio Est e il giornalino Zona Stazione;
l’insediarsi di attività imprenditoriali giovanili in Via
IV novembre e l’apertura dell’Amoreggio Infopoint;
i laboratori e le celebrazioni di 1,6,7 Contatto!
l’apertura del Centro di Mediazione sociale e dei
conflitti in Via Turri;
i servizi offerti agli adolescenti da Spazio Raga;
lo studio socio-dermografico di ANTEAS, condotto nel
quartiere con i propri volontari;
il FORUM sui condomini per trovare soluzione ai
numerosi problemi che li affliggono;
Il Patto si era dato un orizzonte temporale di tre anni per
cominciare ad apprezzare i cambiamenti apportati dalle
tante azioni messe in campo; dunque, a quasi tre anni e
mezzo dalla sua firma, abbiamo trovato due modi per
valutare gli effetti prodotti dallo sforzo congiunto di
amministratori, cittadini e associazioni. Le conclusioni
sono contenute nei due rapporti del luglio 2011: Com’è
cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto?
L’opinione dei cittadini e Come la stampa ha raccontato
la zona stazione al tempo del patto. Trovate i rapporti
sulla valutazione presso la segreteria dell’Assessore
Corradini, Galleria Santa Maria 1, 0522456737,
[email protected]
e
in
www.extrafondente.com.
Alle proposte di soluzioni:
lucchetto
Paulonie
condomini
bello
vivere qui
unità di
strada
Al progetto:
Obiettivi
O.G.
Si vive bene in zona stazione e
la gente ci va volentieri
O.S.
A. Le attività in campo sociale hanno
continuità
A. E' trasmesso ai giovani il senso di
responsabilità verso il territorio
B. C'è buona convivenza tra italiani e
stranieri nella società
C. Gli immobili della zona sono
rivalutati
D. C'è buona convivenza tra italiani e
stranieri nei condomini
E. Criminalità, degrado e senso di
insicurezza sono ridotti
F L'immagine della zona è positiva
G. La gente ha fiducia nelle istituzioni
e nelle capacità di migliormaneto
H. Ci sono luoghi idonei ad attività
per giovani e bambini
Alla firma in Sala Tricolore
Alla valutazione:
Quanto la stampa ha parlato della zona
stazione al tempo del Patto
100
80
60
40
20
0
79
59
62
47
10
2007 2008 2009 2010 2011
anno
ZONA STAZIONE:
UN’AREA INTEGRATA NELLA CITTÀ,
IN CUI È BELLO VIVERE, VIVA E ATTRAENTE
PER TUTTI I CITTADINI DI REGGIO EMILIA.
I dati statistici sono frutto di una ricerca dell’Associazione ANTEAS e si riferiscono al 2010
Totale 4045
di origine italiana 1671
di origine straniera 2374
abitanti nella zona del Patto
origine
straniera
59%
origina
italiana
41%
586 anziani con più di 65 anni
(35%) di cui 352 donne
provenienza dei residenti italiani del quartiere
dati in % sul n. di italiani
40,5
23,75
20,5
11,3
3,95
Comune di Provincia Nord Italia
Reggio
di Reggio
Centro
Italia e
Sardegna
Sud e
Sicilia
Il totale di 2.374 persone di
origine straniera è
composto da 60 diverse
nazionalità
Sri-Lanka
2,00
Ucraina
2,20
Romania
nazione di provenienza dei residenti stranieri
in % sul totale stranieri
3,00
Albania
5,00
Nigeria
5,20
Tunisia
5,20
Egitto
6,00
Ghana
6,70
Marocco
8,00
Cina
40,00
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
35,00
40,00
45,00
IL QUARTIERE CHE VORREI
Se questo opuscolo vi ha fatto venire voglia di essere protagonisti assieme a noi,
cercateci! Contattateci a questi riferimenti:
 Centro d’ Incontro Reggio Est, Via Turri 49, RE, 0522.333621,
[email protected]
 Assessorato Coesione e sicurezza sociale, Galleria Santa Maria 1, Reggio
Emilia, [email protected]
 Extrafondente, [email protected], 051364917
Hanno partecipato al Binario Cafè del 26 maggio 2012:
Nello Vezzani
M. Beatrice
Spallanzani
Caterina Fiore
Andrea Scazza
Francesco Tondelli
Sandra Canovi
Alessandra Campanini
Paola Lasagni
Federica Sepe
Adriana Beltrami
Samir Manai
Duilio Cangiari
Laura Mammi
Alessandro Oleari
Giovanna Magnani
Liridona Rexha
Mohammed Ouarraq
Nilde Marchesini
Rosanna Costella
Irene Barbieri
Angelo Mosconi
Enea Negroni
Carlo Cavazzoli
Rosangela Maioli
Barbara Canovi
Michela Caporusso
Maria Rita Furnari
Tang Kimlian
Giorgia Taroni
Gisetta Bigi Melli
Jessica Ferreri
Omar Arche
Abderrahim Mouloudji
Dall'aglio
Lucia Sangiorgi
Faical Rhouma Benhaj
Alda Bazzani
Giancarla Pezzarossi
Silvana Denaro
Loris Cavalletti
Mauro Rozzi
Vanna Torri Palmieri
Elena Torelli
Desmond E. Idaeho
Maria Stella Coli
Stefano Roggiero
Carlo Vestrali
Franco Corradini
Non c’è un solo provvedimento che può risolvere le situazioni ma è la capacità di
promuovere più azioni, più competenze tra loro dialoganti e coordinate, che ha
segnato in zona stazione la differenza con il passato e offerto una prospettiva al
quartiere. Il Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità ha ridato senso di
appartenenza ai luoghi e rappresenta un punto di riferimento nazionale sulla
possibilità reale di una convivenza civile. Valgono due considerazioni.
In primo luogo tutto si è svolto facendo divenire la partecipazione dei cittadini una
componente reale: non si è trattato di una consultazione, di chiedere e ottenere
dei pareri ma della presenza dei cittadini ai lavori della pubblica amministrazione
come fatto determinante ai fini delle decisioni, delle verifiche e, insomma, della
vitalità stessa del Patto.
In secondo luogo abbiamo evitato che il quartiere divenisse un luogo chiuso,
impenetrabile. Oggi molti giovani reggiani frequentano le vie della stazione e
partecipano alle attività culturali. Questo dovrà continuare ad essere il nostro
impegno: tenere legata la zona stazione ai progetti importanti della città. In un
convegno di qualche tempo fa, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, il
relatore ufficiale definì “spumeggiante” l’esperienza avviata con il Patto. Ne
siamo contenti, anche se sappiamo la fatica quotidiana del lavorare alla
convivenza e sappiamo della difficoltà dei cittadini residenti. E allora, se per molti
che ci osservano rappresentiamo fiducia, tenacia e possibilità di cambiare la
realtà, noi dobbiamo affermare il nostro amore per la zona stazione e per la città
intera, ben sapendo che tutto ciò è un fatto di testa e di cuore, d’intelligenza e
azione, di buon senso e prospettiva politica,
in definitiva di buona
amministrazione.
Franco Corradini, Assessore Coesione e sicurezza sociale
Il testo è corredato dai disegni degli artisti della Scuola Internazionale di Comics di
Reggio Emilia, Officine R2 s.r.l. - via Roma n° 20 - Reggio Emilia. Gli artisti,
coordinati da Jessica Ferreri, sono: Michele Bandini, Daniele Bettarello, Elio
Finocchiaro, Lisa Dallari.
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un sabato mattina al Binario Cafè