A cura di
Provincia di Bergamo Settore Agricoltura ed Expo
Coordinamento editoriale Giulio del Monte e Giuliano Oldrati
Redazione e composizione
Amerigo Grisa
Umberto Gualteroni
Sara Raimondi Evalli
In collaborazione con
ERSAF – Gestione dei centri agricoli
Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura - Struttura Ricerca e Innovazione Tecnologica
Servizio fitosanitario regionale
Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di ricerca per la maiscoltura – (BG)
Azienda Agraria Sperimentale Stuard
Si ringraziano per la preziosa collaborazione le aziende che hanno collaborato alle prove varietali
Contributi scritti
Commenti climatici
Lorenzo Craveri - ARPA Lombardia– Servizio Meteorologico Regionale
Nuovi sistemi di coltivazione
Fabio Campana – Tecnico Agrario
Sorgo
Roberto Reggiani - Azienda Agraria Sperimentale Stuard
Commento all’andamento delle infestazioni di Diabrotica
Marco Boriani - Regione Lombardia – Servizio Fitosanitario
Grafica e impaginazione
Ufficio Stampa e Informazione Istituzionale della Provinciale di Bergamo
__________ __________
Provincia di Bergamo
SETTORE AGRICOLTURA ED EXPO
Servizio Sviluppo agricolo e forestale
Via Fratelli Calvi, 10 - 24122 Bergamo
Tel. 035 387440 – Fax: 035 387469
www.provincia.bergamo.it
PRESENTAZIONE
Il settore cerealicolo, che caratterizza l’agricoltura della pianura padana, dopo anni di crisi a
seguito dell'andamento sfavorevole dei prezzi sui mercati sembra ora garantire un adeguato
livello di redditività.
L’opera svolta in questi anni dalla Provincia di Bergamo nell’ambito del progetto Grandi
Colture e Reti Dimostrative Cerealicole, cofinanziato dalla Regione Lombardia e dall'Ente
Regionale per i Servizi all’Agricoltura ed alle Foreste, con il supporto scientifico dell’Unità
di Ricerca per la Maiscoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in
Agricoltura per il Mais e altri enti pubblici e di ricerca, si inserisce in un disegno regionale
ad ampio raggio, volto a qualificare ulteriormente la produzione agricola bergamasca in
materia di seminativi.
Nel comparto cerealicolo, notevoli sono stati i progressi compiuti grazie alla sperimentazione
che ha selezionato e reintrodotto specie dalle ottime caratteristiche produttive e/o
maggiormente resistenti alle avversità climatiche, ha introdotto nuove tecniche, ha affinato e
riscoperto pratiche colturali legate alla nostra tradizione rurale. L’annata agraria del 2012,
caratterizzata da un andamento meteo particolarmente siccitoso, ha evidenziato le ottime
capacità di resistenza del SORGO, una coltura che ha evidenziato caratteristiche interessanti
sotto il profilo sanitario ed anche per l’utilizzo zootecnico (alimentazione degli animali) e sta
destando grande interesse per le ridotte necessità idriche, per la sua rusticità e per altre
peculiarità proprie, che ne hanno determinato un aumento esponenziale nella coltivazione.
In relazione a tali aspetti è disponibile on-line sul sito della Provincia di Bergamo - settore
Agricoltura - un opuscolo che evidenzia le principali caratteristiche di questa coltura
unitamente agli aspetti tecnici per la coltivazione.
Per la GRANELLA DI MAIS e per i TRINCIATI prodotti nell’annata 2012 importante è la
valutazione delle micotossine presenti a seguito dell’andamento meteo siccitoso che ne ha
agevolato lo sviluppo. Le prove messe in atto, effettuate in piena sinergia con gli agricoltori,
hanno dato ampie indicazioni rispetto alle scelte varietali e ad aspetti agronomici.
Particolare attenzione è stata riservata all'individuazione di soluzioni per arginare fitopatie e
presenza di parassiti, come ad esempio la DIABROTICA, ove, al di là dei presidi sanitari, si
ricordano gli esiti lusinghieri ottenuti dall'applicazione di opportune rotazioni colturali volte
a contenerne biologicamente la diffusione.
Un ringraziamento va alle aziende agricole, agli operatori, alle ditte sementiere ed ai tecnici
che nel 2012 hanno collaborato alla realizzazione delle prove in campo.
Enrico Piccinelli
Ettore Pirovano
Assessore Agricoltura
Presidente della Provincia di Bergamo
3
RIFLESSIONI AGROMETEOROLOGICHE PER IL
PERIODO MARZO-SETTEMBRE 2012
più che sufficienti per un adeguato rifornimento idrico
per le semine o la preparazione dei letti di semina. Come
accennato le temperature massime medie, nel complesso,
sono risultate inferiori alle medie di riferimento; è poi da
sottolineare che in gran parte delle stazioni della rete le
temperature massime sono risultate più basse rispetto a
quelle del mese precedente: marzo 2012. Solo tra il 25 ed
il 28, si è avuta una fase meteorologica stabile,
soleggiata e calda: in questi giorni sulla Pianura Padana
si sono raggiunte le temperature più elevate del mese con
massime localmente prossime ai 27°/29°C (28.5°C a
Mantova, 28.1°C a Rivolta d’Adda-CR e 27.9°C a
Cavenago d’Adda il 28).
Maggio 2012 ha rispettato per larga parte le attese tipiche
per questo mese centrale della primavera. Le temperature
massime, nel complesso, sono risultate nella norma
sebbene abbiano mostrato un andamento abbastanza
altalenate. La situazione meteorologica sul Nord-Italia è
stata caratterizzata da un flusso occidentale con tempo
instabile e localmente perturbato nella prima decade. Tra
il 10 ed il 12 si è assistito alla prima espansione a
carattere estivo dell’anticiclone africano con aumento,
anche significativo, delle temperature sull’Italia del Nord
con valori localmente fino a 31°/33°C l’11 ed il 12 (33.3°
C a Cavenago d’Adda-LO, 32.2°C a Mantova il 12). Tra
il 13 ed il 17 flusso intenso da nord-nordovest con
rinforzi di vento, calo sensibile delle temperature ed
alcuni temporali. In questa occasione sulla Pianura si
sono raggiunte le temperature minime assolute del mese
con valori localmente fino a 5°C (4.5°C ad Arconate-MI,
5.3°C a Busto Arsizio-VA il 14; 4.7°C a Bargnano-BS il
17). L’ultima decade del mese si è aperta con l’ingresso
di una profonda depressione dall’Atlantico e che ha
influenzato le condizioni meteorologiche sul Nord-Italia
fino al 22. Successivamente tempo più stabile e caldo
fino al 25 con temperature massime nuovamente
superiori ai 30°C ovunque il 24. Nel corso del mese di
maggio le precipitazioni sulla Pianura sono risultate
complessivamente nella media, o localmente superiori ad
essa, mentre le piogge sono risultate più abbondanti sui
rilievi ove non infrequentemente si sono superati i 200
mm di precipitazioni mensili. Le piogge di maggio hanno
raggiunto valori fino a 150 mm su Milanese ed Alto
Pavese mentre sulla pianura orientale le precipitazioni
mensili sono state al più fino a 100 mm. Anche nel corso
del mese analizzato, come già successo ad aprile, le
precipitazioni sono state favorite da un “vivace” flusso
occidentale in cui si sono inseriti sia alcuni passaggi
temporaleschi che “vere e proprie” perturbazioni
atlantiche. Le precipitazioni più significative del mese
sono state legate ad un primo passaggio avvenuto tra il
30 aprile ed il 1°Maggio, ai temporali del 5 e 6 maggio, più organizzati e diffusi sui settori occidentali - a quelli
del 13 maggio, - che hanno interessato i settori più
orientali - ed al passaggio perturbato del 20-21 del mese.
Marzo 2012 è stato, come i mesi invernali che lo hanno
preceduto, un mese complessivamente “avaro” di
precipitazioni, mentre sotto il profilo termico è risultato
assai mite. I primi giorni del mese hanno mostrato
caratteri primaverili grazie alla presenza di un robusto
anticiclone che ha stazionato fino al 4 sul Nord Italia. Il 2
marzo temperature molto miti per la stagione e fino a
22°/23°C su Lombardia occidentale. Il temporaneo
cedimento della struttura anticiclonica sopracitata, tra il 5
ed il 6, ha permesso il transito della solo perturbazione
realmente “organizzata” del mese con precipitazioni
diffuse su parte della Lombardia e qualche valore vicino,
o superiore, ai 30/40 mm nella giornata del 5 marzo (32.4
mm a Castello d’Agogna-PV). Dal 7 correnti occidentali
stabili con temperature più fresche, e locali temperature
minime sottozero, ma nel complesso ancora leggermente
superiori alla norma: massime localmente ancora
superiori ai 20°C sia il 12 che il 15 marzo. Il 19 il transito
di una debole perturbazione ha portato qualche debole
precipitazione sulla pianura con valori localmente
superiori ai 10 mm di precipitazione giornaliera sulla
Pianura Occidentale (12.2 mm ad Arconate-MI).
Le piogge cadute non sono comunque risultate sufficienti
per un adeguato rifornimento idrico in vista delle semine
o della preparazione dei letti di semina. L’ultima decade
del mese vede condizioni di stabilità, ed assenza di
piogge, per la presenza di un struttura anticiclonica dapprima sull’Europa centrale poi su quella occidentale che estende la sua influenza fino al Nord-Italia.
Temperature nuovamente in aumento con massime fino a
20°/22°C tra il 20 ed il 25 marzo e tra 23° e 28°C tra il
26 ed il 31 del mese (28°C a Pieve S.Giacomo-CR il 30,
27.7°C a Marmirolo-MN il 29, 27.4°C a Bargnano-BS il
30).
Aprile 2012 è risultato un mese primaverile fresco,
instabile e con precipitazioni sulla pianura ovunque
superiori alla media. Le maggiori precipitazioni si sono
avute sui settori occidentali (Milanese, Lomellina)
mentre minori precipitazioni si sono registrate sui settori
orientali (Mantovano). Sulla Pianura occidentale,
localmente, si sono raggiunti i 160-190 mm (166 mm a
Milano). Nelle province di Mantova, Cremona, su basso
Bresciano e basso Lodigiano le precipitazioni
generalmente non hanno superato i 70/110 mm (106 mm
a Bargnano, 89.6 a Casalbuttano-CR, 76.4 mm a
Sermide-MN). Le precipitazioni sono state distribuite
regolarmente nel corso del mese e le giornate con
precipitazioni sono state ovunque comprese tra le 13 e le
18. Nel complesso è stata più piovosa la prima metà del
mese rispetto alla seconda, sebbene, come detto, le
precipitazioni sono state distribuite regolarmente lungo
tutto il periodo. Gli “episodi piovosi” più significativi, e
diffusi a tutta la Pianura, sono stati quelli del 4-5 aprile,
10-13 aprile, 18-20 aprile e, in misura più limitata, quello
del 23-24 aprile. Le piogge cadute sono ovunque risultate
4
fine mese (37.2°C a Pieve S.Giacomo-CR e Brescia l’1,
36.8°C a Mantova il 28, 36.4°C a Cavenago d’Adda-LO
il 27). Non molto diverso è risultato il comportamento
delle temperature minime che, nel complesso, sono
risultate leggermente superiori alla norma e con medie
mensili comprese tra i 17° ed i 20°C. Le minime sono
risultate un poco più contenute tra il 16 ed il 24 luglio
quando, localmente, hanno raggiunto sulla pianura
occidentale i 12°/13°C (12.5°C a Cavenago d’Adda-LO,
13°C a Motta Visconti-MI il 23). Nel corso del mese le
precipitazioni sulla Pianura sono risultate
complessivamente scarse mentre più abbondanti sono
state sui rilievi. Le piogge di luglio hanno registrato
valori piuttosto variabili – come tipico della stagione
estiva – e comprese tra 15 e 70 mm sulla Pianura
occidentale (Varese, Milano) mentre sulla Pianura centro
orientale (Mantova, Cremona) le precipitazioni mensili
sono state in genere inferiori ai 30/35 mm ma con molte
zone con non più di 5-10 mm di piogge totali. Da
sottolineare che sui rilievi Prealpini, localmente, le
piogge mensili hanno superato i 200 mm. La scarsità di
precipitazioni sulla Pianura si deve alla presenza
dell’Anticiclone: la “campana anticiclonica” è risultata
più forte nei primissimi giorni di luglio, poi nuovamente
tra il 15 ed il 20 del mese e negli ultimi giorni del mese.
La restante parte di luglio ha visto la presenza di correnti
occidentali, a tratti instabili, con precipitazioni sui rilievi,
e solo qualche sporadico fenomeno sulla Pianura. Le
precipitazioni che “hanno raggiunto le colture” sono state
legate ad alcuni passaggi temporaleschi avvenuti il 4, il
6, il 10, il 14, il 21 di luglio. Complessivamente, su tutta
la Pianura, le precipitazioni mensili sono state inferiori
alle medie di riferimento per il mese di Luglio.
Agosto 2012 è stato nel complesso un mese “avaro di
piogge” e caldo. Le poche precipitazioni registrate anche
La prima metà di giugno 2012 è stata caratterizzato da
una certa instabilità con precipitazioni anche in pianura e
temperature complessivamente nella norma. La seconda
metà del mese è risultata più calda, e stabile, con
scarsissime precipitazioni in pianura e locali temporali
sui rilievi. La precipitazioni sulla pianura sono risultate
assai variabili e complessivamente sono risultate inferiori
alla norma. Da segnalare, però, che in alcune aree (Alto
Milanese, alta Pianura bergamasca, Lecchese) le piogge
totali mensili, grazie a temporali di una certa consistenza,
sono riuscite a superare le medie attese. Nello specifico
le giornate caratterizzate da precipitazioni anche sulla
Pianura sono state il 4, il periodo 9-13 giugno e poi
nuovamente il 23. Le temperature, come accennato,
hanno raggiunto i valori più elevati del mese nell’ultima
decade (37.2°C a Persico Dosimo il 30, 36.2°C a
Palidano di Gonzaga-MN il 30, 36°C a Brescia il 30,
35.8°C a Rodano-MI il 22). Mentre le minime più
contenute si sono registrate il 13 o il 14 (10.1°C ad
Arconate-MI il 13, 10.2°C a Bargnano-BS il 13, 10.5°C a
Bigarello-MN il 14, 10.8°C a Brescia il 13) . Nel
complesso lo sviluppo fenologico delle colture è stato
favorito dalle ottime dotazioni termiche del mese. Dalla
fine della seconda decade del mese, in molte aree della
regione, si sono rese necessarie le prime irrigazioni
estive.
Luglio 2012 ha, nel complesso, rispettato le tipiche
condizioni attese per il pieno dell’estate: temperature
massime superiori ai 30°C e precipitazioni sottoforma di
temporali o rovesci. La media delle temperature
massime, come detto, è risultata ovunque superiore ai 30°
C e nella maggioranza delle stazioni meteorologiche
della Pianura solo nelle giornate del 22 e 23 luglio le
temperature massime sono scese sotto i 30°C. Le
giornate più calde del mese si sono registrate ad inizio e
5
fase perturbata” le temperature massime hanno ripreso a
salire portandosi nuovamente attorno a 30°C su tutta la
Pianura tra il 6 e l’11 del mese (32.6°C a Mantova il 10,
32.1°C a Persico Dosimo-CR il 9, 31.4°C a Trezzo
d’Adda-MI il 10 e a Cavenago d’Adda-LO il 9). Dopo
questa nuova fase estiva settembrina si è avuto un nuovo
lieve calo termico a seguito del passaggio di una
perturbazione il 12 con temperature che, sebbene in calo,
sono ancora risultate sopra la norma fino al 19. Nel
complesso le condizioni meteorologiche registrate tra il 5
ed il 20 sono state favorevoli per le operazioni di raccolta
delle colture primaverili-estive. Dal 20 settembre si è
aperta una nuova fase più instabile e con temperature
ancora un poco più fresche: più perturbato lunedì 24,
mercoledì 26 e sabato 29 con precipitazioni abbondanti
sui rilievi, in particolare Prealpini.
sulla Pianura si sono avute lunedì 6, per il passaggio di
aria fresca in quota che ha favorito l’innesco dei
temporali, e poi negli ultimi giorni del mese per
l’ingresso di una struttura depressionaria sul
Mediterraneo. Grazie alle precipitazioni della fine del
mese sulla Pianura, localmente, si sono superati i 50/60
mm di precipitazioni mensili: 62 mm a Pavia, 60.6 mm a
Bargnano-BS, 59.2 mm a Cavenago d’Adda-LO, 58.8
mm a Milano. Le precipitazioni della fine del mese,
sebbene complessivamente favorevoli per la vegetazione,
non hanno in alcun modo permesso di risparmiare
interventi irrigui nel corso del mese. La parte più calda di
agosto, come già avvenuto nel 2011, si è avuta nella
seconda parte del mese quando su gran parte della
pianura lombarda si sono raggiunti i valori di temperatura
massima più elevata della stagione. I giorni più caldi del
mese sono stati quelli tra il 20 ed il 23: 39.1°C a
Mantova il 22, 38.5°C a Pieve S.Giacomo-CR il 20,
38.3°C a Brescia il 22, 38.2°C a Cavenago d’Adda-LO il
21, 37.8°C a Pavia il 21. Le elevate temperature
registrate dopo Ferragosto sono da collegarsi alla
persistenza di un robusto anticiclone di origine africana
che ha influenzato le condizioni meteorologiche sulla
Lombardia fino a sabato 25.
Settembre ha presentato caratteri estivi per una buona
parte del mese. I primi giorni di settembre si sono
presentato assai instabili e con precipitazioni, a carattere
di rovescio o temporale, diffuse tra l’1 ed il 5. In questi
giorni, localmente anche in pianura, si sono superati i 100
mm cumulati di pioggia. Passata questa “significativa
Lorenzo Craveri
U.O. Meteoclimatologia
Settore Tutela delle Risorse e Rischi Naturali
ARPA Lombardia
6
7
Ibrido
DKC6089
DKC6717
DKC6815
DKC6903
GDM 757
KALIPSO
KALUMET
KONSENS
LG30.597
LG30.681
MAS 66.C
NK
FAMOSO
NK
GIGANTIC
P1547
P1758
P1921
PR32F73
PR32G44
RK 26257
SNH2715
SY
RADIOSO
SY
SINCERO
Ditta
DEKALB
DEKALB
DEKALB
DEKALB
FMB
KWS
KWS
KWS
LIMAGRAIN
LIMAGRAIN
MAISADOUR
NK SYNGENTA
SEEDS
NK SYNGENTA
SEEDS
PIONEER
PIONEER
PIONEER
PIONEER
PIONEER
RV VENTUROLI
COOPSEMENTI
NK SYNGENTA
SEEDS
NK SYNGENTA
SEEDS
6,1
24
16
15
15
15
14
24
16
15
15
13
500
700
600
700
700
600
600
600
600
600
500
6,3
6,5
6,2
6,4
6,7
6,6
6,4
6,5
6,2
5,5
6,0
6,7
6,4
6,0
5,3
6,5
6,4
6,5
6,6
6,4
6,7
14
13
16
14
15
13
14
15
12
15
15
6,9
7,1
8,3
7,3
7,3
7,1
7,3
7,6
7,0
7,4
6,5
6,7
6,8
6,7
7,7
7,7
6,9
7,6
6,8
8,1
7,3
7,5
6,5
6,8
7,9
6,7
6,9
6,2
7,0
7,2
6,5
6,6
6,3
5,4
6,4
6,9
6,8
7,5
6,4
7,4
6,4
6,8
6,2
7,6
6,6
6,2
7,0
7,2
7,4
6,6
6,7
7,0
6,1
6,7
6,6
6,4
6,6
7,0
7,2
6,4
6,6
6,2
6,4
6,6
5,9
7,1
6,9
6,6
7,3
7,5
7,5
6,8
7,1
6,9
6,4
6,7
6,6
6,6
6,8
7,2
6,7
6,6
6,6
6,7
6,8
6,7
6,1
6,9
6,8
6,3
6,4
7,2
6,8
6,6
6,4
6,6
6,1
6,3
6,1
6,3
6,0
6,5
6,3
6,6
5,5
6,3
6,3
6,3
6,3
6,5
18,3
23,0
23,9
21,7
21,3
21,6
20,2
20,3
21,3
22,3
19,9
18,2
22,7
21,6
23,4
21,4
22,0
25,1
18,8
18,9
20,1
22,4
69,9
69,4
69,7
73,7
73,4
71,7
71,8
73,9
70,7
72,0
70,5
72,3
68,4
68,6
68,7
71,6
67,9
68,6
67,6
70,7
70,1
68,2
134,2
134,3
138,9
145,2
142,7
140,6
142,2
135,3
118,6
130,2
128,9
131,0
131,9
140,5
129,8
116,9
135,9
132,0
125,2
135,2
126,9
125,9
97,9
100,3
102,5
108,1
105,0
106,6
103,5
102,4
92,6
95,9
97,6
97,7
102,4
105,8
101,6
87,6
102,4
101,2
99,0
100,3
97,5
95,9
129,3
132,5
135,4
142,8
138,7
140,8
136,8
135,3
122,3
126,7
128,9
129,0
135,2
139,7
134,2
115,7
135,3
133,7
130,8
132,5
128,8
126,7
n°
Vigore Taglia Stay Standability Giudizio Qualità Umidità
Peso
Produzione Valori Produzione
ettolitrico q/ha 15,5% indice normalizzata
oss. precoce
green
finale granella
pianta
%
q/ha
500
600
600
700
700
600
700
500
500
600
600
Fao
RISULTATI CAMPI VARIETALI
Le tabelle che seguono evidenziano le capacità
produttive dei singoli ibridi in prova, attraverso il
VALORE INDICE che è la produzione espressa in %
rispetto agli ibridi tester (PR32G44 e NK Famoso).
IL GIUDIZIO FINALE è invece un indice qualitativo
della pianta in cui si sommano tutte le valutazioni e i
rilievi effettuati in campo in merito alla resistenza dello
stocco, all’altezza della pianta, allo stay green (attitudine
delle foglie a rimanere verdi), allo stand ability
(resistenza all’allettamento) e alla qualità della granella.
La scelta varietale unitamente ai fattori ambientali e alle
tecniche di coltivazione, inducono nelle numerose varietà
di cereali risposte produttive diversificate.
Nel presente opuscolo sono presentati i risultati medi dei
campi realizzati in tutta la Lombardia; il dato regionale,
frutto di un numero di osservazioni più vasto, indica con
maggior stabilità la capacità produttiva delle singole
varietà e quindi ha un maggior valore predittivo rispetto
alla media delle produzioni.
Le prove sperimentali sono realizzate presso agricoltori
che utilizzano tecniche colturali diverse, permettendo di
testare le varietà nelle condizioni pratiche attuate.
Il miglioramento varietale in campo maidicolo, secondo
il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in
Agricoltura – Unità di ricerca per la maiscoltura, ha
portato dal 1950 al 1996 ad un incremento medio annuo
di 134 kg ettaro con un incremento totale nel periodo di
più di 60 q.li/ha.
Le prove varietali per la provincia di Bergamo sono state
effettuate in campi dimostrativi allestiti presso le aziende
agricole: Officina del Latte Società Agricola di Arrigoni
Gian Battista in comune di Pagazzano e la Società
Agricola Malpaga srl - Cavernago con il coinvolgimento
dei tecnici del settore Agricoltura della Provincia di
Bergamo. Un terzo campo è stato allestito in comune di
Arcene e seguito dai tecnici di Agricola 2000.
Dal punto di vista agronomico, oltre ad alcune
indicazioni di tipo generale, si è lasciato operare le
aziende secondo le lavorazioni e le tecniche agronomiche
(concimazioni, irrigazioni ecc.) adottate in azienda.
8
ADATTABILITÀ AGRONOMICA ALLE CONDIZIONI DI
STRESS E RISPOSTA AI FATTORI AGRONOMICI
E’ evidente quanto sia importante scegliere la varietà che
corrisponde al proprio ambiente o sistema colturale, o al
contrario modificare il sistema colturale in funzione della
varietà scelta.
Per esempio l’ibrido Konsens ha una produzione relativa
maggiore (102), rispetto alla produzione media (100) di
tutti i campi e di tutte le varietà, coltivate a basso
investimento (6,5 piante al mq).
Al contrario ad un investimento di 7,5 piante /mq, lo
stesso ibrido ha ottenuto una produzione relativa di 95 su
100, evidenziando una diminuzione del 7 % rispetto
all’investimento minore.
Viceversa la varietà Chimerico, nel diagramma
sottostante sempre relativo alle produzioni a diverso
investimento, evidenzia una produttività maggiore (circa
un 7% in più) in caso di semina ad un investimento di 7,5
piante a metro quadro.
E’ importante tener conto quindi delle tecniche colturali
attuate in relazione alle caratteristiche della varietà ed i
diagrammi seguenti possono dare un apporto in tal
senso, con conseguente possibilità di produzioni
maggiori e/o minor costi colturali (irrigazioni,
trattamenti, concimazioni, etc.)
Da tempo le prove varietali all’interno del Progetto
Grandi Colture sono diventate un punto di riferimento
per valutare altri aspetti agronomici in simbiosi con lo
sviluppo delle colture.
Sinteticamente riportiamo alcuni grafici, frutto delle
prove del Progetto Grandi Colture e di altre prove attuate
dal CRA, che evidenziano le diverse capacità di
adattamento delle varietà a sistemi di coltivazione e ad
andamenti meteorologici.
Nei diagrammi seguenti sono rappresentati i
comportamenti delle varietà di mais in prova nei
confronti dei diversi fattori testati (investimento, apporti
di azoto, irrigazione e trattamenti).
Nei diagrammi sono riportate le diverse risposte, per ogni
varietà, alla variazione del fattore considerato.
Nel primo diagramma è stato testato il fattore
investimento (6,5 piante/mq e 7,5 piante/mq): nella parte
superiore son riportate le varietà che hanno dato
produzioni maggiori con un investimento inferiore,
mentre nella parte inferiore le varietà che hanno
beneficiato di un investimento maggiore.
Nei diagrammi successivi sono analizzati gli altri fattori
produttivi.
9
Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo
Azoto (?
Azoto (? >= 4%)
Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo
Irrigazione (?
Irrigazione (? >= 4%)
10
Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo
Trattamenti (?
Trattamenti (
? >= 4%)
11
LA DIABROTICA DEL MAIS: UNA SINTESI
DELL’ANNATA 2012
l’effettiva necessità.
L’avvicendamento è sempre garanzia per non avere
danni alla ripresa della produzione di questo cereale, così
come la protezione delle radici e i trattamenti contro gli
adulti sono gli altri due interventi che ne completano la
gestione aziendale. Questi ultimi si ritiene debbano
essere adottati sulla base di una valutazione tecnica e non
semplicemente per una consolidata abitudine.
L’utilizzo dei geodisinfestanti ha fatto emergere, in
questi ultimi anni, anche la problematica della corretta
taratura pre-trattamento. Tale circostanza è spesso
sottovalutata o non correttamente attuata. Eccedere nelle
dosi è uno spreco, mentre il ridurle compromette il
risultato dell’intervento, così come la non corretta
distribuzione nel solco di semina costituisce un errore
tecnico altrettanto importante e da evitare.
Un’adeguata gestione aziendale, diversificando le azioni
di controllo e avendo cura di predisporre tutti gli
interventi con professionalità, è la premessa per
continuare a controllare questo insetto senza particolari
inconvenienti.
Così la prevenzione consiste proprio nella capacità di
valutare in ambito aziendale la migliore integrazione
delle azioni attuabili, sulla base delle reali necessità
d’intervento.
Al termine dell’annata 2012 e alla vigilia della prossima
campagna non vi sono quindi ragioni di particolare
allarmismo, ma solo la consapevolezza della necessità di
proseguire sulla strada intrapresa e finalizzata alla
corretta gestione di questo “rischio d’impresa”.
La capacità di questa specie di determinare perdite di
resa significative viene certamente favorita da condizioni
ambientali particolarmente favorevoli (inverni miti,
primavere piovose ed estati fresche), ma è sempre
strettamente legata alle azioni che poniamo in essere, nel
tempo, per controllarla. Da queste dipenderanno anche i
risultati che saranno conseguiti nella prossima campagna,
dove non dovrà mancare la massima attenzione nei
confronti di quest’avversità.
La Diabrotica ha dato problemi solo localmente, in
singole aziende, su superfici marginali, senza destare
particolare allarme né incidere in modo significativo
sulle rese, se non a livello di singoli appezzamenti.
In tale contesto si è attuato, da parte del Servizio
fitosanitario regionale DGA – ERSAF, il monitoraggio
degli adulti, che si è svolto secondo modalità condivise a
livello nazionale. Questi ha interessato 514 appezzamenti
ed è stato posto in essere con la collaborazione di tecnici
dell’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia,
della Coldiretti di Milano-Lodi e Cremona, della Libera
Associazione Agricoltori di Cremona, del Coprovi di
Pavia e del Condife di Brescia.
Il monitoraggio è stato condotto per l’85% in
appezzamenti in monosuccessione, come di regola. La
differenza ha interessato mais di primo anno, dove è
sempre opportuno valutare la consistenza delle
popolazioni presenti. Il 91% degli appezzamenti
monitorati ha fatto registrare medie di cattura contenute
che indicano la presenza di popolazioni di adulti modeste
e derivanti da popolazioni larvali incapaci di determinare
perdite di resa.
Nel mais di primo anno le catture si sono mantenute su
medie uguali o prossime allo zero, ad indicare una
sostanziale assenza d’infestazione. L’avvicendamento si
conferma quindi la scelta più efficace per prevenire la
formazione di popolazioni dannose. Il ricorso ai
geodisinfestanti si è attestato sul 65%, mentre solo nel
17% degli appezzamenti si è fatto ricorso a trattamenti
contro gli adulti.
L’analisi dei dati del monitoraggio consente di valutare
l’opportunità di proteggere la radice nella successiva
campagna, ma anche, a coltura in campo, di decidere
l’utilità o meno di un trattamento adulticida, nonché di
posizionarlo nell’epoca ottimale per ottenere il massimo
risultato. Non è realistico proporre che si attui in ogni
appezzamento, ma sarebbe auspicabile che ogni azienda
lo adottasse in quelle situazioni che presentino le
maggiori criticità o negli appezzamenti che siano
destinati ad essere trattati senza conoscerne altrimenti
RISULTATI DEL MONITORAGGIO DIABROTICA 2012
NUMERO
APPEZZAMENTI
0
0<X=3
3 < X =6
X>6
GEODISINFESTANTI
ADULTICIDI
CONTINUO
AVVICENDATO
Bergamo
50
0
15
24
11
41
4
49
1
Brescia
62
0
38
17
7
52
7
59
3
Como
20
0
19
1
0
9
0
16
4
Cremona
121
1
88
23
9
92
29
112
9
Lecco
11
0
11
0
0
8
0
8
3
PROVINCE
MEDIE DI CATTURA
TRATTAMENTI
MAIS
Lodi
72
1
53
15
3
57
24
56
16
Mantova
31
1
17
9
4
26
12
25
6
Milano
26
0
23
3
0
15
6
23
3
Monza-Brianza
11
0
11
0
0
7
1
8
3
Pavia
60
1
46
7
6
12
3
32
28
Sondrio
10
3
7
0
0
4
0
10
0
Varese
40
0
32
3
5
12
0
40
0
TOTALE
514
7
360
102
45
335
86
438
76
Monitoraggio previsto dal "Piano delle attività fitosanitarie per l'anno 2012" - D.G. Agricoltura - Decreto n. 2813 del 2 aprile 2012. Fonte dei dati: ARAL-Associazione Regionale Allevatori, Coldiretti-CR, Coldiretti-LO-MBMI, Condife-BS, Coprovi-PV, Libera-CR. Analisi dei dati: Marco Boriani - Antonio Minnici - Servizio fitosanitario regionale. Dati aggiornati al 31 gennaio 2013 e soggetti a possibili variazioni.
12
SCELTA DELLE SPECIE AGRARIE COLTIVATE E
SISTEMI DI COLTIVAZIONE
di nuove tecniche di distribuzione in campo,
interconnesse con nuove tecniche di coltivazione, in
grado di far ridiventare economicamente vantaggioso
l’utilizzo ai fini agronomici dei reflui zootecnici non
palabili. Come in tutte le cose, la precisione aiuta.
L’agricoltura di precisione può essere molto utile nella
cerealicoltura e nella sua riassociazione agli allevamenti,
in qualche caso è anche indispensabile, ma, occorre per
prima cosa essere precisi nell’indicazione delle più
importanti applicazioni GPS. L’agricoltura di precisione
con speciali dispositivi permette la concimazione e la
semina a dosaggio variabile, cosa molto promettente,
tanto più se associata ai dati provenienti dalla trebbiatura,
integrati con informazioni pedologiche, provenienti da
fitte analisi del terreno o meglio, novità, da immagini
aeree integrate da poche analisi.
Associare la precisione alla lavorazione del terreno ed
alla contemporanea distribuzione dei reflui si è
dimostrata in grado di ridurre ad un quarto o spesso
annullare, la concimazione minerale, e ridurre ad un
quarto il consumo di carburante rispetto alle usuali
tecniche di spandimento e lavorazioni del terreno.
Oltre alla scelte delle varietà di mais nella scelte delle
coltivazioni da attuare l’azienda agricola e l’imprenditore
agricolo deve tener presente tutti gli elementi di interesse
per la propria attività: l’attitudine ambientale alla coltura,
la rotazione, il rischio di fitopatie ed o attacchi di
parassiti, l’ordinamento aziendale, l’andamento dei
prezzi di mercato, i costi colturali ed una serie di altri
fattori.
Colture quali: frumento e cereali vernini in genere (orzo,
triticale, avena, segale), loiessa, sorgo, soia, pisello
proteico a semina autunnale, colza, erba medica,
costituiscono le principali alternative colturali adottabili
per dar corso ad avvicendamenti alternativi al mais
soprattutto nelle aziende zootecniche. Tra i possibili
avvicendamenti si riportano a titolo esemplificativo:
frumento-soia, frumento-sorgo da foraggio; frumentomais II°; loiessa-mais II°. Per quanto attiene al mais,
avvicendamenti di secondi raccolti mais II°-mais II° o
rotazioni triennali (o pluriennali) mais I° – mais I° frumento/soia.
E’ opportuno sottolineare quanto, oltre alla riduzione
della possibile infestazione della Diabrotica del mais, una
coltura poliennale di erba medica e/o prato possa
costituire un valido arricchimento per il terreno agrario
sia sotto il profilo biochimico che fisico strutturale.
A far prendere maggiormente in considerazione una
interruzione della monocoltura di mais negli anni scorsi
sono stati anche i mercati che hanno penalizzato, negli
scorsi anni pesantemente, il prezzo del mais a favore del
fieno. Ora dalle prime prove e dalle prime coltivazioni
messe in atto il sorgo si presenta come una coltivazione
che permette di aver un buon apporto di foraggio con
bassi costi colturali e buone produzioni anche in annate
siccitose.
Tutto questo senza voler sminuire l’ottimo apporto
quantitativo di foraggio per ettaro che può dare il mais
ma per permettere a questa coltura di poter esprimere il
meglio di sé all’interno di colture avvicendate che
facilitano anche il contenimento dell’attacco di
diabrotica.
La maggior parte delle aziende agricole lombarde e
bergamasche sono interessate in modo più o meno
diretto dalle varie normative nitrati ed anche dalla recente
deroga comunitaria; coinvolgendovi la quasi totalità dei
terreni a seminativo.
L’aumento dei costi per i fertilizzanti impongono il
ripensamento degli apporti al terreno (processo già in atto
da qualche anno).
Il comportamento virtuoso sarebbe quello di sostituire le
mancate restituzioni di costosi fertilizzanti chimici,
utilizzando in luogo delle scorte pedologiche, quei reflui
per i quali, i terreni sono asserviti in ottemperanza alla
direttiva nitrati.
Lo stimolo al comportamento virtuoso proviene da:
normative nitrati, deroga Comunità Europea, diffusione
13
Superficie coltivata in Provincia di Bergamo (ha)
FRUMENTO
DURO (BG)
FRUMENTO
TENERO (BG)
ORZO (BG)
GRANTURCO (BG)
SORGO
GRANELLA (BG)
SORGO
FORAGGIO (BG)
RISO (BG)
FIENO (BG)
18.000
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Prezzo €/ton
FRUMENTO
DURO
380,00
FRUMENTO
TENERO
330,00
ORZO
280,00
GRANTURCO
230,00
SORGO
180,00
130,00
FIENO
80,00
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
14
2009
2010
2011
2012
Superficie mais coltivata in Provincia di Bergamo (ha)
16.000
15.000
14.000
13.000
12.000
11.000
10.000
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Superficie sorgo foraggio coltivata in Provincia di Bergamo (ha)
1.200
1.000
800
600
400
200
0
2006
2007
2008
2009
15
2010
2011
2012
SPERIMENTAZIONE SU CEREALI ESTIVI
SORGO DA BIOMASSA, SORGO DA TRINCIATO E
SORGO DA GRANELLA
metanigena. Tali risultati infatti permetterebbero di
“scremare” la rosa dei genotipi ed indirizzarsi su quelli
più interessanti dal punto di vista produttivo.
Altro aspetto non trascurabile è la possibilità di essere
inserito con successo come parziale alternativa al silomais soprattutto nei comprensori maidicoli con
determinate circostanze irrigue, agronomiche e
climatiche. Il sorgo da biomassa può dare elevate
produzioni di sostanza secca con costi di produzione
contenuti, possiede alta efficienza assorbente nei
confronti dell’acqua e dell’azoto, il suo inserimento
nell’avvicendamento colturale (come di tutte le specie
energetiche) incrementa la biodiversità e necessita di un
limitato o totale inutilizzo di erbicidi in quanto la
presenza di infestanti è “più accettato”. Fondamentale
risulta la scelta del tipo di investimento, preferibilmente
più rado (dalle 20 alle 30 pt/m2 massimo) per i sorghi a
taglia elevata tipo fibra e più fitto (dalle 40/45 pt/m2 in
su) per i sorghi a taglia più contenuta tipo foraggero e
zuccherino. Tali investimenti consentono in entrambe i
casi di ottenere piante più equilibrate e scongiurare i
problemi di allettamento per i sorghi da fibra mentre di
ottenere rese di biomassa concorrenziali nei sorghi
foraggeri e zuccherini.
La sperimentazione avviata su sorgo per trinciato
integrale, utilizzando anche sorghi da granella “classici o
a taglia elevata”, è risultata promettente ed ha permesso
di individuare tutta una serie di aspetti che meritano di
essere approfonditi e indagati nelle future
sperimentazioni.
Questo tipo di trinciato (sorgo da granella) sembra essere
il più naturale sostituto dal mais, sia perché ne ricalca il
ciclo vegetativo e la tecnica colturale, sia perché possiede
una frazione amidacea che altri sorghi (zuccherini,
foraggeri e fibra con panicolo ridotto) e in generale anche
altre foraggere non posseggono. Occorre verificare bene
la resa di trinciato sia fresca che secca in particolare di
alcune varietà da granella (a volte addirittura più alta del
trinciato di mais in secondo raccolto), la tecnica colturale
ideale (densità semina, concimazioni, irrigazioni etc.) e
soprattutto ricercare l’epoca/fase fenologica ottimale di
raccolta coincidente col migliore rapporto tra il contenuto
in amido e fibra delle piante che attualmente sembra la
cerosa.
Dalle prime analisi risulta che questi sorghi possono
essere considerati un sicuro sostituto del silo-mais
nell’alimentazione dei ruminanti soprattutto per il
bestiame da rimonta, mentre può necessitare alle volte di
un’adeguata integrazione amidacea per gli animali in
produzione (vacca da latte) al fieno, silo e foraggio
tradizionale. Non a caso alcune aziende in cui sono state
effettuate le prove coltivano con successo da alcuni anni
sorgo ed hanno effettuato una sostituzione parziale o
totale di una quota di insilato di mais con una quota di
insilato di sorgo.
La sperimentazione ha fornito risultati che vanno ad
arricchire la base di dati disponibile per agevolare la
scelta varietale (sorgo da granella) e individuare alcuni
aspetti ed indicazioni per le successive ricerche (sorgo da
biomassa e da trinciato integrale).
Il sorgo per trinciato si conferma una valida alternativa al
mais trinciato per i ridotti costi di coltivazione, per la
produttività talvolta superiore e per la sua resistenza a
limitati periodi di siccità.
Sia dalle prove on farm che dai varietali sono emerse sia
numerose conferme che comportamenti alle volte
discrepanti tra di loro anche rispetto a studi precedenti. In
particolare per il sorgo da granella, come rilevato nella
precedente annata di sperimentazione, si è evidenziata
una maggiore produttività negli ambienti Lombardi da
parte delle varietà a ciclo medio-tardivo (classe 400/450).
E’ stato riaffermato che il sorgo, in alcuni ambienti a
ridotta disponibilità idrica, è una valida alternativa al
mais in quanto è in grado di dare produzioni uguali o
addirittura in molti casi superiore. Nell’anno 2012 la
caratteristica di resistenza alla siccità si è evidenziata nel
mantenimento delle produzioni per ettaro. Alla luce dei
buoni risultati ottenuti occorrerà riproporre tale
sperimentazione anche nei prossimi anni al fine di potere
confermare o smentire quanto si è evidenziato in questi
anni di prova e soprattutto proseguire nell’opera di
divulgazione e conoscenza di una coltura che in alcune
zone risulta essere assolutamente innovativa.
Il sorgo da biomassa si conferma una promettente
alternativa colturale per situazioni e ambienti in cui è
richiesta una riconversione di produzioni eccedentarie, e
soprattutto la specie può trovare spazio nelle rotazioni
aziendali in cui sia necessario adottare tecniche di
coltivazione “low imput”.
Dai dati delle produzioni e delle umidità della biomassa
risulta chiara la necessità di effettuare indagini più
approfondite alla raccolta, sia per quanto riguarda
l’individuazione del momento più idoneo (massimo
accumulo di biomassa secca), sia per la scelta dei
genotipi più adeguati capaci di fornire
contemporaneamente quantità ma soprattutto qualità
16
presenze e soprattutto le alterazioni dell’insetto, in
quanto l’attività della diabrotica su sorgo è praticamente
inesistente perché la pianta risulta un ospite poco gradito.
Per questi motivi risulta fondamentale mantenere attivo il
programma di aggiornamento e di valutazione
sperimentale della rete “grandi colture”, anche attraverso
la continua implementazione dei campi di confronto
varietale ed on farm posizionati in Regione Lombardia.
In questi primi anni di prova, la coltivazione di questi
sorghi da trinciato ha evidenziato la possibilità di
ottenere produzioni di insilato con ottimi valori
nutrizionali su terreni con differenti dotazioni nutrizionali
e di acqua e soprattutto in condizioni ambientali non
favorevoli alla coltivazione del mais. Infine, negli ultimi
anni questa coltura sta riscuotendo interesse in quelle
situazioni dove risulta elevata la presenza di piralide e
soprattutto diabrotica su mais. Infatti secondo gli esperti
intervallare nelle zone maidicole la monocoltura con
sorgo in rotazione è l’unico modo efficace e sostenibile
per controllare la diabrotica. Svariati studi testimoniano
la validità della rotazione mais – sorgo nel contenere le
Prova:
SORGO BIOMASSA ON FARM LOMBARDIA
Varietà
Ditta sementiera
Tipologia
tesi
Densità
emergenza
(0-9)
Seminaemergenza
(n° gg.)
Altezza
totale pianta
(cm)
Diametro
base stocco
(cm)
Umidità
Produzione
biomassa
fresca t/ha
Produzione
biomassa secca
(t/ha)
849
PIONEER
FORAG. MONO
1
7,0
18,0
267,5
4,0
77,0
28,3
877 NICOL
PIONEER
FORAG. MULTI
2
7,5
18,5
257,5
2,0
75,4
31,5
6,5
7,7
AMIGGO
APSOV
FORAG. MONO
3
7,5
18,0
260,0
3,8
75,5
45,8
10,9
ENSAL
SEMFOR
FORAG. MONO
4
7,0
19,0
245,0
3,2
81,3
52,7
9,6
GOLIATH
SIS
FIBRA
5
7,5
18,5
322,5
5,3
77,3
48,9
11,1
H 133
SYNGENTA
FIBRA
6
7,5
19,0
297,5
3,7
79,4
53,4
11,1
JUMBO
PADANA
FORAG. MONO
7
7,5
18,5
240,0
3,3
81,2
50,9
9,6
KWS BULLDOZER
KWS
FIBRA
8
6,5
20,0
309,0
3,7
80,4
46,7
9,4
NECTAR
APSOV
ZUCCHER.
9
7,5
19,0
207,5
2,9
78,9
40,4
8,2
SUCRO 506
SYNGENTA
ZUCCHER.
10
7,5
19,0
217,5
2,1
77,3
50,3
11,6
SUGAR GRAZE
PADANA
ZUCCHER.
11
6,5
18,5
222,5
4,4
80,0
34,8
6,9
SUGAR GRAZE 2
PADANA
FORAG. MULTI
12
7,0
19,5
210,0
2,6
76,6
44,7
9,7
TRUDAN HL
SYNGENTA
FORAG. MULTI
13
8,0
19,5
225,0
2,7
76,7
45,5
10,7
Media
7,3
18,8
252,4
3,3
78,2
44,1
9,5
Media località 1 (Cremona)
6,4
24,0
234,6
4,8
77,7
33,3
7,3
Media località 2 (Pavia)
8,2
13,7
270,2
1,9
78,7
55,0
11,6
CV (%)
---
---
18,52
33,69
3,37
22,98
20,88
Significatività
---
---
n.s.
n.s.
n.s.
n.s.
n.s.
17
18
14
15
16
17
18
19
20
FELSINA
MERCUS
PR88Y20
PUMA
QUEYRAS
SANGGAT
VELOX
9
TARGGA
13
8
REGGAL
GIAGUARO
7
BRENUS
12
6
ARSENIO
FAVOURITE
5
ARMIDA
11
4
ARTICO
SMILE
3
ARALBA
10
2
ANGELUS
CHEOPE
1
Tesi
ALFA
Varietà
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
149
Giorni
emergenza
Az. AGRICOLA 2000 - ERSAF
218,0
215,0
215,0
218,0
220,0
215,0
218,0
218,0
220,0
215,0
220,0
215,0
220,0
218,0
218,0
215,0
215,0
220,0
218,0
218,0
Giorni
fioritura
(n° gg d
1/1)
266,0
263,0
263,0
266,0
266,0
263,0
266,0
266,0
266,0
263,0
266,0
263,0
266,0
266,0
266,0
263,0
263,0
266,0
266,0
266,0
117,0
114,0
114,0
117,0
117,0
114,0
117,0
117,0
117,0
114,0
117,0
114,0
117,0
117,0
117,0
114,0
114,0
117,0
117,0
117,0
48,0
48,0
48,0
48,0
46,0
48,0
48,0
48,0
46,0
48,0
46,0
48,0
46,0
48,0
48,0
48,0
48,0
46,0
48,0
48,0
Giorni
Emergenza- Fiorituramaturazione
maturazione maturazione
(da 1/1)
Confronto varietale Sorgo granella 2012
100,0 D
95,0 E
96,7 E
90,0 F
86,7 F
91,7 F
110,0 C
96,7 E
108,3 C
101,7 D
96,7 E
101,7 D
105,0 D
116,7 B
115,0 B
103,3 D
95,0 E
123,3 A
103,3 D
105,0 D
Altezza
media
base
panicolo
125,0 B
116,7 C
116,7 C
110,0 C
116,7 C
108,3 C
136,7 A
121,7 B
130,0 A
116,7 C
121,7 B
123,3 B
126,7 B
136,7 A
138,3 A
116,7 C
121,7 B
141,7 A
133,3 A
118,3 C
Altezza
media
sommità
panicolo
(cm)
85,0 C
80,0 D
86,7 C
76,7 D
80,0 D
78,3 D
105,0 A
73,3 D
91,7 B
78,3 D
86,7 C
78,3 D
90,0 B
95,0 B
98,3 A
85,0 C
85,0 C
101,7 A
86,7 C
81,7 D
Altezza
stacco
ultima
foglia
(cm)
15,0 B
15,0 B
10,0 B
13,3 B
6,7 B
13,3 B
5,0 B
23,3 A
16,7 A
23,3 A
10,0 B
23,3 A
15,0 B
21,7 A
16,7 A
18,3 A
10,0 B
21,7 A
16,7 A
23,3 A
Carattere
combine
(cm)
10,0
11,7
0,0
0,0
6,7
6,7
16,7
8,3
13,3
10,0
16,7
10,0
6,7
6,7
11,7
15,0
3,3
6,7
21,7
16,7
Sterilità
(%)
325,1 A
322,2 A
331,0 A
344,3 A
314,3 B
325,2 A
331,0 A
329,3 A
344,3 A
319,7 A
314,3 B
317,1 B
329,3 A
316,2 B
304,0 B
299,0 B
321,8 A
309,0 B
295,7 B
292,3 B
Numero
panicoli
totale
45,2 A
44,7 A
46,0 A
47,8 A
43,7 B
45,2 A
46,0 A
45,7 A
47,8 A
44,4 A
43,7 B
44,0 B
45,7 A
43,9 B
42,2 B
41,5 B
44,7 A
42,9 B
41,1 B
40,6 B
Densità
panicoli
(n°/mq)
15,2 A
14,4 B
16,4 A
14,2 B
13,8 B
13,5 B
13,7 B
12,3 B
13,3 B
13,3 B
15,4 A
13,8 B
16,7 A
13,8 B
14,0 B
14,1 B
13,3 B
15,6 A
14,5 B
12,7 B
Umidità
granella
(%)
6,7 C
5,1 D
7,5 B
6,2 C
7,8 B
8,2 A
6,0 C
5,8 D
6,6 C
7,2 B
6,6 C
6,2 C
7,6 B
7,5 B
8,9 A
6,2 C
5,9 D
7,1 B
5,3 D
5,5 D
9,0
8,0
7,7
7,3
8,0
8,3
8,3
8,3
7,3
8,0
9,0
8,3
8,3
7,3
8,0
9,0
8,3
7,7
9,0
8,3
Produzione
Valutazione
granella U
globale (115%
10)
(T/ha)
5,0
3,0
4,0
4,0
4,0
2,0
5,0
3,0
2,0
4,0
4,0
3,0
2,0
2,0
3,0
5,0
4,0
2,0
3,0
1,0
Tipologia
panico (15)
2,3
3,0
1,3
2,7
2,7
1,3
1,7
2,0
1,0
2,0
1,0
1,7
2,7
2,3
2,3
1,0
2,0
1,7
2,3
2,0
Dimensione
panico (13)
0,0
0,0
2,7
0,0
0,3
0,0
0,3
0,3
0,0
0,3
0,0
0,3
0,0
1,7
1,0
0,0
0,7
0,3
0,0
0,7
Piante non
nanizzate
(n.)
0,3
0,7
1,0
1,0
0,7
0,3
0,7
0,0
1,0
0,3
0,3
1,0
0,0
0,3
0,3
0,7
1,0
0,0
1,0
0,3
Piante
fuori tipo
(n.)
C
g
19
bicolor x bicolor
bicolor x bicolor
105,8 B
4,10
75,400
1,790
---
---
148,500
n.s.
**
Significatività località
Significatività varietà
**
**
74,284
78,435
4,840
133,250
120,000
Media località 1 (Bergamo)
3,30
76,040
Media località 3 (Pavia)
---
21,29
77,8 A
78,0 A
76,9 A
76,3 A
78,1 A
72,2 B
79,1 A
73,7 B
70,9 B
77,3 A
Media località 2 (Cremona)
3,3
133,9
4,25
2,35
4,70
2,85
CV (%)
115,0 B
163,3 A
136,7 B
186,7 A
2,80
3,00
3,25
2,55
3,30
Diametro base
dello stocco Umidità (%)
(cm)
Media
PADANA
SWEET CAROLINE
SIS
SURGO (CW 7700)
ZUCCHER. (bicolor X
sudanense)
ZUCCHER. (bicolor X
sudanense)
bicolor x bicolor
175,8 A
128,3 B
GRANELLA
130,8 B
ZUCCHER. (bicolor X
sudanense)
100,0 B
96,7 B
Altezza totale
pianta (cm)
Pianta
bicolor x bicolor
GRANELLA
bicolor x bicolor
Tipologia
SWEET CALIFORNIA
SIVAM
BMR (CWS 1-1
RENK VENTUROLI
KWS
PSE 268 37 BMR
Brachitic Dwarf)
RENK VENTUROLI
KWS FREYA
SIS Z001
SYNGENTA
SIVAM
HARMATTAN
RENK VENTUROLI
ARBATAX
PADANA
ARALBA
Ditta sementiera
ALL GREEN
Varietà
Sorgo da trinciato ON FARM LOMBARDIA 2012
**
**
25,716
24,600
21,565
10,46
23,960
22,2 B
22,0 B
23,1 B
23,7 B
21,9 B
27,8 A
20,9 B
26,3 A
29,1 A
22,7 B
Sostanza
secca (%)
n.s.
**
31,338
23,116
44,150
20,21
32,868
34,82
35,01
39,25
31,71
35,56
33,84
36,47
27,82
24,76
29,45
n.s.
**
7,815
5,697
9,481
21,49
7,665
7,6
7,7
9,0
7,6
7,7
9,2
7,4
7,3
6,7
6,5
*
**
76,311
77,212
86,454
3,60
79,992
81,46
81,43
82,25
80,95
81,71
76,01
82,30
78,00
74,62
81,19
A
A
A
A
A
B
A
B
B
A
Produzione Produzione Umidità (%)
biomassa
biomassa
fresca (t/ha) secca (t/ha)
Produzione
n.s.
**
8,607
10,737
15,567
12,91
11,637
12,15
10,73
11,70
10,14
13,11
9,50
12,87
11,77
12,13
12,25
sostanza
secca
*
**
1,974
2,439
2,106
13,51
2,173
2,09 B
1,93 B
2,00 B
1,82 B
2,37 A
1,99 B
2,22 B
2,42 A
2,77 A
2,12 B
tal quale
Proteina
n.s.
**
1,896
2,762
2,802
14,23
2,487
2,61
2,28
2,36
2,50
2,89
2,10
2,63
2,52
2,38
2,58
sostanza
secca
n.s.
**
0,448
0,628
0,378
19,02
0,485
0,46
0,42
0,42
0,47
0,53
0,49
0,46
0,54
0,59
0,47
tal quale
Grasso
**
**
32,741
30,059
29,189
3,93
30,663
29,52 B
31,63 A
30,43 B
33,80 A
29,95 B
30,87 B
32,24 A
30,18 B
28,83 B
29,18 B
sostanza
secca
*
**
7,720
6,842
3,955
14,69
6,172
5,53 B
5,91 B
5,42 B
6,49 A
5,49 B
7,50 A
5,69 B
6,72 A
7,44 A
5,53 B
tal quale
Cellulosa gr.
n.s.
**
7,876
7,590
10,718
8,42
8,728
8,66
8,01
9,70
7,93
9,02
8,19
9,30
8,46
9,08
8,95
sostanza
secca
*
**
1,845
1,725
1,446
12,51
1,672
1,54 B
1,46 B
1,64 B
1,47 B
1,62 B
1,83 B
1,61 B
1,72 B
2,20 A
1,63 B
tal quale
Ceneri
n.s.
**
51,858
51,660
41,724
3,82
48,414
48,80
49,42
47,77
47,79
46,99
50,85
45,14
49,43
49,20
48,74
sostanza
secca
*
**
12,394
11,793
5,661
17,91
9,949
9,30 B
9,26 B
8,68 B
9,27 B
8,69 B
12,62 A
8,14 B
11,21 A
12,88 A
9,44 B
tal quale
Estrattivi Inazotati
---
---
9,152
10,121
---
---
9,805
10,04
10,07
8,67
8,95
9,51
10,00
11,19
10,14
10,58
8,92
sostanza
secca
---
---
2,175
2,326
---
---
2,262
2,17
2,06
1,82
1,90
1,93
2,62
2,45
2,45
3,27
1,95
tal quale
Amido
*
**
69,882
62,404
58,925
3,99
63,737
63,13 A
64,25 A
62,81 A
68,72 A
61,01 A
64,98 A
65,09 A
64,45 A
61,53 A
61,41 A
sostanza
secca
n.s.
**
16,568
14,231
7,996
16,88
12,931
11,91
11,97
11,30
13,18
11,19
15,90
11,54
14,52
16,03
11,77
*
**
40,287
35,991
34,619
4,70
36,966
35,13 B
37,12 A
37,46 A
40,26 A
35,39 B
38,50 A
37,79 A
37,63 A
34,99 B
35,38 B
sostanza
secca
n.s.
**
9,555
8,206
4,693
17,14
7,485
6,59
6,92
6,70
7,75
6,46
9,44
6,68
8,40
9,14
6,76
tal quale
ADF
ANALISI QUALITATIVE
tal quale
NDF
n.s.
*
6,884
6,031
5,579
16,46
6,165
5,11
5,79
6,18
6,35
5,51
6,92
6,29
6,61
6,63
6,26
n.s.
**
1,661
1,383
0,760
27,39
1,268
0,95
1,07
1,12
1,22
0,99
1,72
1,13
1,46
1,78
1,23
tal quale
ADL
sostanza
secca
n.s.
n.s.
1,566
1,367
1,896
36,63
1,609
1,52
1,97
1,51
1,17
1,48
1,62
1,87
1,79
1,57
1,60
n.s.
n.s.
0,373
0,314
0,257
40,94
0,315
0,27
0,36
0,26
0,22
0,25
0,39
0,32
0,36
0,41
0,30
tal quale
Ceneri ADF ADL
sostanza
secca
n.s.
**
1,391
0,961
1,243
21,73
1,198
1,26
1,13
1,63
0,99
1,17
1,09
1,13
1,33
1,07
1,19
n.s.
**
0,329
0,217
0,166
26,53
0,237
0,24
0,21
0,27
0,19
0,21
0,27
0,20
0,28
0,28
0,22
tal quale
CENERI NDF
sostanza
secca
n.s.
**
13,129
17,468
13,231
15,05
14,609
14,70
15,86
15,06
11,70
15,14
16,32
11,24
14,12
15,95
16,00
*
**
3,183
3,982
1,786
22,47
2,984
2,78 B
2,99 B
2,67 B
2,30 B
2,80 B
4,05 A
2,07 B
3,07 B
4,07 A
3,05 B
tal quale
NSC
sostanza
secca
1,98
n.s.
**
0,891
0,910
2,468
33,53
1,423
1,29
1,79
1,81
1,12
1,48
1,17
1,16
1,09
1,34
n.s.
**
0,214
0,203
0,333
35,31
0,250
0,20
0,30
0,27
0,20
0,24
0,25
0,19
0,22
0,31
0,31
tal quale
Zuccheri
sostanza
secca
72,97 A
*
**
70,038
73,994
69,591
2,74
71,207
72,76 A
70,54 A
70,78 A
67,45 B
71,99 A
71,04 A
68,60 B
72,56 A
73,38 A
*
**
16,651
16,878
9,430
15,27
14,320
13,53 B
13,09 B
12,67 B
12,87 B
13,22 B
17,11 A
12,24 B
16,06 A
18,63 A
13,78 B
tal quale
UFL
sostanza
secca
64,62 A
*
**
61,316
65,645
60,831
3,47
62,597
64,33 A
61,74 A
62,29 A
58,25 B
63,44 A
62,46 A
59,62 B
64,09 A
65,14 A
*
**
14,595
14,978
8,243
15,63
12,605
11,97 B
11,45 B
11,17 B
11,12 B
11,66 B
15,05 A
10,66 B
14,20 A
16,54 A
12,22 B
tal quale
UFC
sostanza
secca
Superficie sorgo granella coltivata in Provincia di Bergamo (ha)
120
100
80
60
40
20
0
2006
2007
2008
2009
20
2010
2011
2012
Resa (dt/ha) 2006 2007 2008 220,2 438,9 439,4
Sorgo foraggio Sorgo granella 59,5 58,0 2009 449,5
59,9
2010 2011 464,9
62,5
65,1
68,9
2012 424,3
66,1
Sorgo: superficie (ha) coltivata in Lombardia
5.877
Sorgo da foraggio
Sorgo granella
5.500
4.500
3.473
3.500
3.002
2.500
1.500
3.243
3.028
2.791
2.138
1.421
1.451
1.021
516
646
658
686
500
2006
2007
2008
2009
21
2010
2011
2012
Sorgo: produzione (dt) totale in Lombardia
2.493.664
2.500.000
Sorgo da foraggio
Sorgo granella
2.000.000
1.421.235
1.500.000
1.000.000
474.675
500.000
113.600
84.494
283.500
84.164
308.355
289.105
187.585
128.093
226.023
223.350
184.564
2010
2011
2012
0
2006
2007
2008
2009
22
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Opuscolo Progetto Grandi Colture: mais e sorgo in provincia 1932 k